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L IRPEF è un'imposta ad aliquota progressiva, ossia che aumenta in maniera più che proporzionale

all'aumentare del reddito sulla base del principio della capacità contributiva di cui all'art. 53 della
Costituzione; diretta, ossia che colpisce direttamente il reddito prodotto dai soggetti residenti in Italia e il
reddito prodotto in Italia dai soggetti che risiedono all'estero; personale, cioè che considera, ai fini del
calcolo, situazioni di natura personale e familiare come ad esempio il numero dei familiari a carico o alcune
tipologie di spese quali ad esempio le spese sanitarie, le spese legate all'acquisto della prima casa ecc.; è,
infine, un'imposta periodica in quanto, dovuta con riferimento a ciascun anno solare.

Presupposto dell'imposta è il possesso di redditi in denaro o in natura rientranti nelle categorie indicate nell'
art. 6 del T.U.I.R.

Il calcolo dell'Irpef prevede la possibilità di abbattere parte della base imponibile, mediante la deduzione di
determinati oneri, appunto, deducibili (contributi Inps ecc.), e l'abbattimento dell'imposta per mezzo del
meccanismo delle detrazioni d'imposta (detrazioni per carichi di famiglia, per spese sostenute ecc.).

Dall'imposta netta calcolata, verranno detratte le somme, eventualmente, trattenute a titolo di acconto dal
sostituto d'imposta, quindi, dalla differenza emergerà il saldo dovuto a favore dello Stato o il credito
spettante al contribuente. Come recita l'art. 1 del T.U.I.R.: "Presupposto dell'imposta sul reddito delle
persone fisiche è il possesso di redditi in denaro o in natura rientranti nelle categorie indicate nell'art. 6.

Di fatto secondo il legislatore l'indicatore di capacità contributiva è da individuarsi nel possesso di redditi in
denaro o in natura che rientrano nelle categorie indicate nell'articolo 6 del T.U.I.R., ovvero: Redditi fondiari;
Redditi di capitale; Redditi di lavoro dipendente; Redditi di lavoro autonomo; Redditi di impresa: Redditi
diversi.

Ai sensi dell'art. 2 del Tuir sono considerati soggetti passivi Irpef: le persone fisiche residenti in Italia per i
redditi ovunque prodotti; le persone fisiche residenti all'estero per i redditi prodotti in Italia. Ai sensi
dell'art. 3 del T.U.I.R. l'imposta sul reddito delle persone fisiche si applica sul reddito complessivo del
soggetto passivo d'imposta determinato: residenti: sommatoria di tutti i redditi posseduti meno gli oneri
deducibili di cui all'art. 10 TU.LR.: non residenti: sommatoria dei redditi prodotti nello Stato. L'imposta si
applica, con riferimento ai redditi elencati nell' art. 17 del TU1 separatamente, si parla in questo caso di
redditi soggetti a tassazione separata.

Il reddito complessivo e, quindi, il reddito tassabile è determinato come sommatoria di tutti i redditi
derivanti dalle varie categorie reddituali di cui alla 6 del T.U.I.R., come sopra elencate, posseduti dal
soggetto passivo d'imposta. Ai fini dell'imputazione del reddito si consideri quanto segue: comunione legale
de coniugi: i redditi che formano oggetto di comunione legale sono imputati al 90% a ciascuno dei due
coniugi. I proventi che derivano dall'attività separata di ciascun coniuge sono imputati al 100% al coniuge
che li produce: fondo patrimoniale redditi dei beni che formano oggetto del fondo patrimoniale di cui agli
articoli 167 e seguenti del codice civile sono imputati al 50% del loro ammontare netto a d scuno dei
coniugi: figli minori soggetti ad usufrutto legale dei genitori: i redd dei beni dei figli minori soggetti
all'usufrutto legale dei genitori sono imputati per metà del loro ammontare netto a ciascun genitore. Come
più volte detto, il reddit complessivo è dato dalla somma dei redditi facenti parte delle sei categorie
redditual di cui all' art. 6 del T.U.I.R.:

Redditi fondiari (art. 25 T.U.I.R.): redditi riguardanti terreni e fabbricati situati nel territorio dello Stato iscritti
o da iscrivere nel catasto terreni o nel catasto edilizio urbano con attribuzione di una rendita. Questi redditi
vengono distinti in redditi dominicali dei terreni, redditi agrari e redditi dei fabbricati. In linea di massima
l'Irpef colpisce il reddito fondiario. Con l'avvento dell'IMU (imposta municipale propria) vale il principio
dell'alternatività tra le due imposte (Irpef e Imu) con rife-

rimento a questa categoria reddituale; Redditi di capitale (art. 44 T.U.I.R.): i redditi di capitale comprendono
diverse fattispecie reddituali elencate appunto nell' art. 44 del Tuir. Esse sono accomunate dal fatto che
scaturiscono dall'impiego di capitale o altri beni a qualsiasi titolo pur-

che riguardanti redditi percepiti al di fuori dell'attività d'impresa; Redditi di lavoro dipendente (art. 49
T.U.L.R.): Redditi derivanti da un rap- porto contrattuale che prevede la prestazione di lavoro svolto alle
dipendenze di altri e sotto la direzione di altri. Sono redditi di lavoro dipendente anche le pensioni di ogni
genere e gli assegni ad esse equiparati e i redditi assimilati a lavoro dipendente di cui all'art. 50 del T.U.I.R.
L'art. 1 del D.L. 3/2020 (conv. in L. 21/2020) c.d. decreto taglio del cuneo fiscale, prevede un trattamento
integrativo in favore dei percettori di reddito di lavoro dipendente e di taluni redditi assimilati, sempreché
l'imposta lorda dovuta sia superiore all'ammontare della detrazione spettante per lavoro dipendente e
assimilati. Il trattamento integrativo compete solo se il reddito complessivo non è superiore a 28.000 euro
ed è pari a: 1.200 euro in ragione annua a decorrere dal 2021: 600 euro per l'anno 2020.

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