Nel centro siderurgico un nastro trasportatore provvede a
trasportare le materie prime costituite da minerale di ferro,
carbon coke e fondenti alla sommità dell'alto forno. Costituito da un gigantesco recipiente cilindrico alto fino a 80 m. L'esterno dell'alto forno è in acciaio, l'interno è rivestito di mattoni refrattari in grado di resistere a temperature elevatissime. Questi materiali vengono immessi nell'alto forno tramite una valvola. Formata da due campane che impedisce di far uscire i gas caldissimi all'esterno. Una volta caricato e innescata la combustione. Nel crogiolo alla base dell'alto forno che può avere un diametro di 8 M, la temperatura può raggiungere i 1900 °C. Il carbon e i minerali di ferro all'interno fondono formando una massa ferro carbonica, detta a ghisa madre. Per mantenere attiva la combustione. Una serie di ugelli immette aria caldissima, in parte recuperata dai gas di scarico. Quattro volte al giorno, la ghisa liquida che si raccoglie nel crogiolo, viene fatta colare in un carro siluro e trasportata nella macchina per la formazione dei panni di ghisa. O direttamente nella vicina acciaieria? Per la trasformazione in acciaio. Dalla zona più alta del crogiolo, in altri carri siluro a intervalli regolari, vengono raccolte le scorie o lope. Che galleggiano sulla massa fusa di ghisa. I tubi di scarico posti sulla sommità dell'altoforno, che salgono oltre 100 M. Raccolgono i gas della combustione? E li convogliano in un impianto per il recupero delle ceneri. E in torri per il recupero del calore e dei gas ancora combustibili. Questi gas vengono poi immessi nuovamente nel crogiolo per mantenere attiva la combustione. Questo processo, una volta innescato, dura a ciclo continuo per circa 10 anni. Raramente l'altoforno viene ristrutturato. Quando il materiale refrattario inizia a sgretolarsi, l'alto forno viene spento. Lasciato raffreddare e dismesso.