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ACCOLLO TRIBUTARIO

Il pagamento dei debiti tributari mediante

la compensazione dei propri debiti fiscali

con i crediti d’imposta altrui

Tramite l’ accollo tributario è possibile pagare in compensazione

 i debiti tributari e previdenziali in scadenza periodica


da versare tramite F24

 le cartelle per debiti tributari iscritti a ruolo


affidati all’Agente di Riscossione

Il presente documento ha scopo puramente informativo, di primo orientamento ed analizza elementi di carattere generale. Il suo
contenuto non può in alcun modo costituire o essere considerato come sollecitazione o come consulenza. Il contenuto del presente
documento, per quanto curato con scrupolosa attenzione, non può comportare responsabilità per eventuali errori e inesattezze.

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1) Principi generali della compensazione tributaria

La “compensazione” è il metodo attraverso il quale il contribuente che ha debiti fiscali e/o contributivi verso
la pubblica amministrazione e vanta contemporaneamente anche crediti d’imposta può utilizzarli per
estinguere i debiti fiscali e/o contributive/previdenziali.

La “compensazione” tributaria è disciplinata nel decreto legislativo del 9 luglio 1997, n. 241 dove all’art. 17
viene fissato in modo sistematico che il contribuente titolare di debiti e crediti di imposte e/o per contributi,
da corrispondere tramite (F24), possa, con la compensazione, estinguere le posizioni a debito utilizzando
quelle a credito, provvedendo poi al versamento del solo importo a debito che eventualmente residua dopo la
“compensazione”. Il contribuente ha quindi la facoltà di compensare debiti e crediti nei confronti anche di
diversi enti impositori (Stato, INPS, INAIL, Enti Locali, ENPALS ed altri enti previdenziali).

La legge prevede che siano compensabili tutti i tributi e contributi il cui versamento avviene con F24.

Il principio è stato di seguito confermato nuovamente nello “Statuto dei diritti del contribuente” legge 212
del 27/07/2000, che all’art. 8, intitolato “ Tutela dell’integrità patrimoniale ” introduce due novità,
prevedendo che:
“ 1. L’obbligazione tributaria può essere estinta anche per compensazione.”
“ 2. È ammesso l’accollo del debito d’imposta altrui senza liberazione del contribuente originario.”

La compensazione (art 1241 c.c.) è quindi una modalità di estinzione dell’obbligazione diversa
dall’adempimento tramite pagamento diretto, ma ad esso equivalente perché si applica quando due soggetti
(contribuente e pubblica amministrazione) sono obbligati l’uno verso l’altro.

In punto di compensazione è intervenuta anche la Suprema Corte con le sentenze n. 22761/ 2004 e n. 23787
del 24 novembre 2010 che riconosce e conferma la valenza generale al principio della compensazione tra
crediti e debiti erariali.

L’Agenzia delle Entrate sul proprio sito internet all’indirizzo


http://www.agenziaentrate.gov.it/wps/content/Nsilib/Nsi/Strumenti/Modelli/ModulisticaAP/Modelli+di+dich
iarazione/2007/Unico+PF+2007/Fascicolo_1/1_Istruzioni_generali/7_Come_si_esegue_la_compensazione.h
tml a pagina “7. Come si esegue la compensazione” riporta:
“Cos'è la compensazione: Il contribuente ha la facoltà di compensare i crediti e i debiti nei confronti dei
diversi enti impositori (Stato, INPS, Enti Locali, INAIL, ENPALS) risultanti dalla dichiarazione e dalle
denunce periodiche contributive.” ed all’indirizzo

http://www.agenziaentrate.gov.it/wps/content/Nsilib/Nsi/Home/CosaDeviFare/Versare/F24/Modello+e+istr
uzioni+F24/ pagina “Modello e istruzioni F24” riporta il file PDF scaricabile del “Modello di versamento
unificato - F24 Ordinario - pdf” e delle “Avvertenze per la compilazione del modello - pdf” a pagina due
delle Avvertenze per la compilazione del modello F24, alla voce “Compensazione” riporta:
“Compensazione: Il contribuente può compensare gli importi a credito di propria spettanza con debiti
inerenti a tributi, contributi o premi indicati nello stesso modello F24…..”

Possono avvalersi della compensazione tutti i contribuenti. Le persone fisiche titolari di partita IVA; persone
fisiche non titolari di partita IVA; società di persone e società di capitali.

In materia di compensazione di crediti e debiti verso la pubblica amministrazione, il 2 luglio 2012 sono stati
pubblicati in Gazzetta Ufficiale n.152 due decreti datati 25 giugno 2012, “Decreto Compensazioni” e
“Decreto Certificazioni” che hanno introdotto la possibilità di compensare i debiti tributari anche tramite
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l’utilizzo di crediti vantati nei confronti della Pubblica Amministrazione per forniture di beni e/o servizi,
diversi quindi dai crediti d’imposta.

2) La compensazione dei crediti d’imposta con i debiti tributari in capo al medesimo contribuente

Il contribuente può applicare la compensazione volontaria (art. 1252 c.c.) delle posizioni per le quali è
creditore e debitore, con riferimento sia di un medesimo tributo o contributo sia di tributi o contributi diversi,
così come disciplinata dall’art. 8 comma 1 dello Statuto del Contribuente.

Se la compensazione riguarda crediti / debiti relativi allo stesso tributo o contributo si ha una compensazione
di tipo “ verticale” (ad esempio quando si utilizza un credito IVA per compensare un debito IVA, o si utilizza
un credito IRPEF per compensare un debito IRPEF, etc.).
Se la compensazione riguarda crediti / debiti relativi a tributi o contributi previdenziali diversi, si ha una
compensazione di tipo “orizzontale” (ad esempio quando si utilizza il credito IVA per compensare il debito
IRPEF o si utilizza un credito IRPEF per compensare un debito per ritenute d’acconto, etc.)

In entrambe le ipotesi di compensazione il contribuente evita il versamento (totale o parziale) per pagare il
suo debito/obbligazione.

In presenza di debiti per imposte erariali scadute e già iscritti a ruolo (in affidamento all’Agente di
Riscossione) per un importo superiore a 1.500 euro (e non in corso di rateizzazione), la norma prevede delle
limitazioni alla libertà di utilizzo della compensazione.

Il principio generale della norma è che il contribuente che risulta essere contemporaneamente creditore /
debitore verso l’erario, debba prima estinguere anche tramite “compensazione” i debiti erariali scaduti e
iscritti a ruolo e solo successivamente potrà utilizzare i crediti d’imposta in compensazione anche per
estinguere debiti correnti in scadenza e non iscritti a ruolo.
Il fine è quello di semplificare l’attività esecutiva e di riscossione degli Agenti di Riscossione.

Nello specifico il D.L. 31 maggio 2010, n. 78, convertito, con modificazioni, dalla Legge del 30 luglio 2010,
n. 122, con l’art. 31, comma 1 (circolare attuativa/risoluzione dell’Agenzia delle Entrate 13/E del 11 marzo
2011), prevede che in presenza di debiti iscritti a ruolo a titolo definitivo (in affidamento all’Agente di
Riscossione) per imposte erariali ed accessori superiori a 1.500 euro, a partire dal 1° gennaio 2011, è limitata
la libera compensazione, nel modello F24 periodico, di crediti e debiti relativi alle imposte erariali correnti in
capo allo stesso contribuente.

Le disposizioni contenute nell’art. 31, comma 1, del decreto legge 78/2010 da un lato limitano, al
contribuente debiti erariali iscritti a ruolo superiori a 1.500 euro (“iscritti a ruolo per imposte erariali e
relativi accessori, e per i quali è scaduto il termine di pagamento”) la libertà di utilizzo in compensazione

dei crediti erariali, per pagare con modello F24 i debiti correnti in scadenza (non iscritti a ruolo), dall’altro,
introducono la possibilità di pagare, anche in parte, i debiti iscritti a ruolo tramite la compensazione con
crediti d’imposta.

3) La compensazione dei crediti d’imposta con i debiti tributari in presenza di debiti iscritti a ruolo
per imposte non pagate

Rientrano tra le imposte erariali l’IRPEF, l’IRES, l’IVA, l’IRAP, le addizionali regionali e per qualsiasi altro
tributo, imposta diretta o indiretta dovuta alla Stato.

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L’iscrizione a ruolo (in affidamento all’Agente di Riscossione) delle sopraindicate imposte erariali limitano
la libera compensazione dei crediti con i debiti in scadenza periodica pagabili tramite F24, così come
specificato nella relazione illustrativa al Decreto del Ministero dell’Economia e delle Finanze del 10 febbraio
2011 pubblicato in Gazzetta ufficiale il 18 febbraio 2011.

Il limite di compensazione, in presenza di debiti erariali iscritti a ruolo, riguarda quindi esclusivamente la
compensazione dei crediti relativi ad imposte erariali con debiti d’imposta di diversa tipologia (non iscritti a
ruolo) in scadenza periodica pagabili tramite F24 (compensazione “orizzontale”, ad esempio compensazione
di un credito IVA con un debito IRPEF in scadenza da pagare con modello F24), Circolare Agenzia delle
Entrate n. 13/E del 11 marzo 2011, pagina 7 “5. Pagamento dei debiti scaduti”

Nessun limite esiste, anche in presenza di debiti erariali iscritti a ruolo, all’utilizzo in compensazione dei
crediti relativi ad imposte erariali con debiti d’imposta della stessa tipologia in scadenza periodica pagabili
tramite F24 (compensazione “verticale”, ad esempio compensazione di un credito IVA con un debito IVA in
scadenza da pagare con modello F24), Circolare Agenzia delle Entrate n. 13/E del 11 marzo 2011, pagina 9
“6. Esclusione dalla preclusione della compensazione “verticale” art. 17 del D.lgs n. 241/1997.

Non rientrano tra le imposte erariali: i tributi locali (a titolo esemplificativo, i tributi quali ICI, TARSU,
TOSAP, imposta sulla pubblicità), i contributi di qualsiasi natura (tra cui i contributi INPS e INAIL), i
contributi e le agevolazioni a qualsiasi titolo in forma di crediti d’imposta (anche se vengono indicati nella
sezione “erario” del modello F24) e le altre entrate riscosse mediante la cartella di pagamento (ad esempio, i
contributi ai consorzi di bonifica, il diritto annuale dovuto alla CCIAA, i diritti dovuti agli ordini
professionali, le sanzioni per le violazioni al codice della strada, etc.).

Non rientrano nel calcolo dell’importo di 1.500 euro dei debiti iscritti a ruolo, tutti i tributi e contributi
diversi dalle imposte erariali e conseguentemente non esiste alcun limite o divieto, anche in presenza di
debiti erariali iscritti a ruolo, all’utilizzo di crediti erariali spettanti per compensare e pagare debiti per tributi
o contributi (non erariali) anche di diversa natura, in scadenza periodica da pagare tramite F24
(compensazione “orizzontale”).

Quindi anche in presenza in presenza di somme iscritte a ruolo di qualsiasi natura (erariale e non) non è
limitata o vietata la possibilità di utilizzare i crediti erariali spettanti per compensare e pagare nel modello
F24 somme dovute alle scadenze periodiche di natura diversa da quelle erariali come sopra elencate.

Presenza di rateizzazione delle cartelle esattoriali


In tema di compensazioni nessuna problematica e nessun limite esiste, qualora i debiti iscritti a ruolo siano
stati oggetto di rateizzazione e la stessa sia regolarmente in corso. Il mancato pagamento di una rata,
successiva alla prima, non inficiando in alcun modo l’accesso al beneficio da parte del contribuente,
comporta il solo obbligo di considerare, ai fini della verifica di superamento del limite dei 1.500 euro,
l’importo della singola rata scaduta.
Ciò vuol dire, in sostanza, che il contribuente che al 1° gennaio 2011 ha una cartella per debiti iscritti a ruolo,
per i quali gode di rateazione della stessa, non può considerarsi come soggetto inadempiente, in quanto,
trattasi di soggetto, invece, che ha ottenuto un’agevolazione per l’estinzione del debito. In tale circostanza,
potrà regolarmente compensare liberamente.

Pertanto dal 2011, in presenza di somme iscritte a ruolo a titolo definitivo (e non rateizzate) superiori ad euro
1.500,00 la norma prevede la preventiva compensazione volontaria (art 1252 c.c.) delle somme iscritte a
ruolo con crediti vantati nei confronti di pubbliche amministrazioni, ex art. 28-quater del DPR 602/1997.

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4) Sintesi delle possibilità e dei limiti di compensazione

1 - In assenza di debiti iscritti a ruolo per imposte e tasse (o nel caso di debiti iscritti a ruolo ma in corso
di regolare rateizzazione) il contribuente;

a) PUO’ utilizzare liberamente i crediti d’imposta di propria spettanza per compensare e pagare debiti
inerenti a tributi, contributi in scadenza periodica da pagare tramite F24.
Può quindi compensare i crediti d’imposta con i debiti nei confronti dei diversi enti impositori (Stato,
INPS, Enti Locali, INAIL, ENPALS ed altri enti previdenziali) risultanti dalla dichiarazione e dalle
denunce periodiche contributive. Con i crediti d’imposta, possono essere liberamente compensati e
pagati tutti i tributi, imposte e contributi il cui versamento avviene con F24.

2 - In presenza di debiti erariali iscritti a ruolo in affidamento all’Agente di Riscossione (non in corso di
regolare rateizzazione o in corso di rateizzazione parziale) il contribuente:

a) PUO’ utilizzare liberamente i crediti d’imposta per compensare e pagare le cartelle relative a debiti
erariali e/o avvisi di accertamento per imposte dirette o IVA.
Con i crediti d’imposta, possono essere liberamente compensate e pagate tutte le cartelle relative a debiti
di natura erariale, collocabili nella sezione Erario del modello F24, indipendentemente dalla tipologia di
imposta (IRPEF, IRES, IVA, l’IRAP, addizionali regionali e qualsiasi altro tributo o imposta diretta).
E’ possibile quindi compensare i crediti per imposte erariali con i debiti erariali iscritti a ruolo, senza
alcun obbligo di utilizzo di crediti e debiti della medesima natura dei debiti. Ad esempio è possibile
utilizzare un credito d’imposta per IVA per compensare e pagare una cartella esattoriale relativo ad un
debito per IRPEF non pagata, e/o relativo a debiti per altre ritenute e imposte dirette.

b) PUO’ utilizzare liberamente i crediti d’imposta, anche in presenza di debiti erariali iscritti a ruolo (anche
non rateizzati), per compensare e pagare debiti per imposte, della stessa tipologia, in scadenza periodica
pagabili tramite F24 (è possibile ad esempio utilizzare un credito IVA per compensare e pagare un debito
IVA in scadenza da pagare con F24, c.d. compensazione “verticale”),

c) PUO’ utilizzare liberamente i crediti d’imposta, anche in presenza di debiti erariali iscritti a ruolo (anche
non rateizzati), per compensare e pagare debiti per contributi previdenziali (o altri tributi e contributi non
erariali) in scadenza periodica da pagare tramite F24 (è possibile ad esempio, utilizzare un credito IVA
per compensare e pagare con un debito INPS in scadenza, anche se si è in presenza di una c.d.
compensazione “orizzontale). Operazione indicata anche per l’ottenimento/mantenimento del DURC.

d) NON PUO’ utilizzare i crediti d’imposta, per compensare e pagare debiti per imposte, di tipologia
diversa in scadenza periodica da pagare tramite F24 (non è possibile ad esempio, utilizzare un credito
IVA per compensare e pagare un debito IRPEF in scadenza, c.d. compensazione “orizzontale”),

e) NON PUO’ utilizzare i crediti d’imposta, per compensare e pagare debiti iscritti a ruolo, in affidamento
all’Agente di Riscossione, per cartelle e/o avvisi di addebito relativi a debiti per contributi previdenziali
e imposte/tributi locali di qualsiasi natura (tra cui ad esempio i contributi INPS, INAIL e verso altro enti
previdenziali, tributi quali ICI, TARSU, TOSAP, imposta sulla pubblicità), relative a debiti per altre
entrate riscosse mediante la cartella di pagamento (ad esempio, i contributi ai consorzi di bonifica, il
diritto annuale dovuto alla CCIAA, i diritti dovuti agli ordini professionali, le sanzioni per le violazioni
al codice della strada, etc.).

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ESEMPIO 1
Contribuente che ha la seguente situazione:
 credito IVA = 15.000 euro;
 cartella esattoriale notificata per IRPEF non versata di 4.500 euro (non rateizzata)
 debito IRPEF per ritenute da versare con il prossimo F24 pari a 7.500 euro;

Poiché esiste una cartella esattoriale scaduta per IRPEF di importo pari a 4.500 euro (e quindi superiore a
1.500 euro) il contribuente per poter compensare il credito IVA con il debito IRPEF in scadenza con il
prossimo F24 dovrà preventivamente procedere ad estinguere il debito IRPEF della cartella esattoriale
mediante compensazione del credito IVA con il debito totale della cartella esattoriale.

Al contrario non può procedere alla sola compensazione del credito IVA con il debito IRPEF in scadenza con
il prossimo F24 poiché sarebbe una compensazione “orizzontale” (IVA con IRPEF) non consentita in
presenza di ruoli relativi ad imposte scaduti per importi superiori a 1.500 euro.

Sintesi esempio
Cartella compensabile e pagabile con il credito d’imposta ? SI
Debito in scadenza compensabile e pagabile con il credito d’imposta ? NO, SI se prima viene estinto
anche per compensazione il debito della cartella esattoriale, SI se la cartella è in corso di regolare
rateizzazione

ESEMPIO 2
Contribuente con la seguente situazione:
 credito IVA = 30.000 euro;
 cartella esattoriale notificata per IRPEF (o altra imposta erariale) non versata di 6.500 euro
(non rateizzata)
 debito IVA da versare con il prossimo F24 pari a 7.500 euro;

Il contribuente può tranquillamente compensare il credito IVA maturato con l’IVA da versare con il prossimo
F24, in quanto si è nell’ambito della compensazione “verticale” (IVA con IVA) consentita anche in presenza
di ruoli relativi ad imposte scaduti per importi superiori a 1.500 euro.

Il contribuente non ha l’obbligo di estinguere preventivamente la cartella esattoriale. Può procedere anche
successivamente ad estinguere il debito IRPEF della cartella esattoriale mediante compensazione del credito
IVA con il debito della cartella esattoriale per IRPEF non pagata.

Sintesi esempio
Cartella compensabile e pagabile con il credito d’imposta ? SI
Debito in scadenza compensabile e pagabile con il credito d’imposta ? SI

ESEMPIO 3
Contribuente che ha la seguente situazione
 credito IVA = 30.000 euro;
 cartella esattoriale notificata per contributi INPS non versati di 6.700 euro (non rateizzata);
 debito per ritenute IRPEF da versare con il prossimo F24 pari a 6.500 euro:

In tale circostanza il contribuente può tranquillamente compensare il credito IVA maturato con le ritenute
IRPEF da versare, in quanto la cartella notificata (seppur scaduta) riguarda l’INPS e non i tributi e imposte.

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I debiti non erariali sono esclusi dal meccanismo di divieto di compensazione anche se in presenza di
“compensazione orizzontale”

Sintesi esempio
Cartella compensabile e pagabile con il credito d’imposta ? NO
Debito in scadenza compensabile e pagabile con il credito d’imposta ? SI

ESEMPIO 4
 credito IVA maturato = 30.000 euro;
 cartella esattoriale notificata per IRPEF non versata di 6.700 euro;
 debito per INPS da versare con il prossimo F24 pari a 6.500 euro.

In tale circostanza il contribuente può tranquillamente compensare il credito IVA maturato con i contributi
INPS da versare pur un in presenza di una cartella per IRPEF superiore a 1.500 euro; ciò in quanto i debiti
non erariali sono esclusi dal meccanismo di divieto di compensazione anche se in presenza di
“compensazione orizzontale”

Il contribuente non ha l’obbligo di estinguere preventivamente la cartella esattoriale. Può procedere anche
successivamente ad estinguere il debito IRPEF della cartella esattoriale mediante compensazione del credito
IVA con il debito della cartella esattoriale per IRPEF non pagata.

Sintesi esempio
Cartella compensabile e pagabile con il credito d’imposta ? SI
Debito in scadenza compensabile e pagabile con il credito d’imposta ? SI

Il pagamento dei debiti tributari tramite la compensazione con i crediti commerciali vantati verso la
Pubblica Amministrazione

Tramite i crediti commerciali, per lavori eseguiti ma non ancora pagati, vantati verso la Pubblica
Amministrazione (crediti certificati non prescritti, certi, liquidi ed esigibili verso lo Stato, Regioni e province
autonome, enti locali, SSN per somministrazioni, forniture e appalti) è possibile estinguere, senza
limitazioni, qualsiasi tipo di debito iscritto a ruolo, in affidamento all’Agente di Riscossione,
indipendentemente dalla sua natura (debiti tributari verso Stato, Regioni ed enti locali, previdenziali e
assistenziali oggetto di cartelle di pagamento di Equitalia, di accertamento esecutivo dell’Agenzia delle
Entrate e di avviso di addebito dell’Inps)

5) Procedura per la compensazione dei crediti d’imposta con i debiti tributari iscritti a ruolo in
affidamento all’Agente di Riscossione

Con il Decreto attuativo del Ministero dell’Economia e delle Finanze del 10 febbraio 2011, pubblicato in
Gazzetta ufficiale il 18 febbraio 2011, viene definita la procedura per effettuare il pagamento, anche parziale,
dei debiti iscritti a ruolo mediante compensazione dei crediti erariali.

La norma consente l’utilizzo di crediti d’imposta per compensare e pagare totalmente o parzialmente le
somme iscritte a ruolo, in affidamento all’Agente di Riscossione per cartelle di pagamento e/o avvisi di
accertamento relativi ad imposte erariali (IRPEF, IRES, IVA, IRAP, le addizionali regionali e per qualsiasi
altro tributo, imposta diretta o indiretta dovuta alla Stato)

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Il pagamento è ammesso anche per gli oneri accessori, per gli aggi e le spese a favore dell’Agente della
Riscossione ed è applicabile per le imposte la cui riscossione è affidata all’Agente della Riscossione secondo
le disposizioni di cui all’art. 29 del D.L. n. 78/10.
Con la risoluzione 18/E del 21 febbraio 2011, l’Agenzia delle Entrate ha infatti istituito il codice tributo
“RUOL” necessario per effettuare il pagamento/compensazione delle cartelle esattoriali. Esso dovrà essere
indicato nella sezione “Accise/Monopoli ed altri versamenti non ammessi in compensazione” del modello
“F24 Accise” in corrispondenza del campo “codice tributo”.

L’ Agenzia delle Entrate sul proprio sito internet all’indirizzo


http://www.agenziaentrate.gov.it/wps/content/Nsilib/Nsi/Home/CosaDeviFare/InCasoDi/Cartella+pagamento
/Scheda+Informativa+CartPag/Come+pagare+le+cartelle/ alla pagina “Come pagare le cartelle” riporta
“Infine, il contribuente può pagare, anche parzialmente, le somme iscritte a ruolo per imposte erariali e
oneri accessori (compresi gli oneri di riscossione), compensandole con i crediti relativi alle imposte erariali
stesse. Per fare ciò, bisogna utilizzare il modello “F24 Accise” (codice tributo RUOL)”

Nel caso di compensazioni parziali, ovvero dove vengono estinte soltanto alcune cartelle/ruoli, sarà onere del
contribuente, comunicare all’agente di riscossione, la posizione debitoria da estinguere, utilizzando

l’apposito modulo "Dichiarazione di avvenuta compensazione e/o richiesta di imputazione dei pagamenti ai
sensi dell’art. 31, c. 1 del D.L. 31 maggio 2010 n. 78”, predisposto dall’Agente di Riscossione e scaricabile
dal sito al link http://www.gruppoequitalia.it/equitalia/opencms/it/imprese/Compensazioni/CompensazioniCreditiiDimposta/

Tale modello, serve infatti a comunicare al’Agente di Riscossione, a quali atti/cartelle, va imputato il
pagamento effettuato in compensazione e deve essere inviato entro 3 giorni dal conferimento della delega di
pagamento del F24 via Entratel.

In caso di mancata indicazione, l’Agente di Riscossione imputa i pagamenti ex art. 31, D.P.R. n. 602/73, alla
cartella scaduta più vecchia. Se invece il debito iscritto a ruolo, viene estinto totalmente non è necessaria
alcuna comunicazione all’Agente di Riscossione.

In assenza di comunicazione lo schema di imputazione dei pagamenti è il seguente:


 per i debiti già scaduti non in corso di rateizzazione o con rateizzazione decaduta il pagamento viene
imputato con precedenza alle cartelle più vecchie.
 per i debiti in corso di rateizzazione con rate scadute (non decaduta), il pagamento viene imputato prima
sulle rate scadute incluse degli interessi di mora maturati e poi viene imputato sul debito residuo della
cartella con precedenza alle cartelle più vecchie nel caso di estinzione totale delle stesse o sulle rate
ancora a scadere se l’importo non estingue il debito residuo della cartella.
 per i debiti in corso di rateizzazione il pagamento viene imputato sul debito residuo della cartella con
precedenza alle cartelle più vecchie nel caso di estinzione totale delle stesse o sulle rate ancora a scadere
se l’importo non estingue il debito residuo della cartella.

Il pagamento nei confronti dell’Agente di Riscossione deve includere quando indicato nella cartella o
nell’estratto di ruolo, quindi, oltre alle imposte/tributi, sanzioni e quanto altro addebitato ed iscritto a ruolo
dall’ente impositore, anche le indennità di mora, i diritti, oneri accessori, aggi e le spese maturate a favore
del concessionario.

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6) La certificazione dei crediti da utilizzare in compensazione

Nel tempo la normativa relativa alla “compensazione” è stata oggetto di modifiche fino al decreto fiscale
collegato alla legge di Bilancio 2017, convertito in legge n. 225/2016 ed al D.L. Aprile 2017 “Disposizioni
urgenti in materia finanziaria hanno apportato alcune modifiche con riferimento specifico alle compensazioni
del credito IVA.

Nel caso di compensazione “verticale”, ossia quella per debiti della stessa natura, non sono previsti limiti.

Nel caso di compensazione “orizzontale” del credito IVA, ossia quelli per i quali si compensa il credito con
debiti di diversa natura, il limite massimo dei crediti di imposta rimborsabili e/o compensabili a decorrere dal
1° gennaio 2017 è di euro 700.000,00 per ciascun anno solare (art. 34, comma 1, della legge 23 dicembre
2000, n. 388).

I crediti erariali superiori ad euro 5.000 potranno essere utilizzati in compensazione, soltanto se il credito
d’imposta derivante da dichiarazioni annuali (di qualsiasi natura) riporterà il visto di conformità (ex. Art. 35,
comma 1, lettera a), D.Lgs. n. 241/1997) rilasciato da un professionista abilitato.

L’obbligo di certificazione per crediti d’imposta superiori ad euro 5.000 è stato modificato ed introdotto
dall’art 3 del D.L. Aprile 2017 “Disposizioni urgenti in materia finanziaria” pubblicato in Gazzetta Ufficiale
il 21 aprile 2017.

7) L’ACCOLLO del debito fiscale altrui e la compensazione con i propri crediti d’imposta

Quando un contribuente :
 ha debiti tributari e previdenziali in scadenza periodica da versare tramite F24
 ha cartelle per debiti tributari iscritti a ruolo affidati l’Agente di Riscossione
può anche ricorrere al pagamento di tutto o parte dei propri debiti compensandoli con i crediti d’imposta
altrui tramite l’accollo tributario. Operazione indicata anche per il mantenimento del DURC.

L’ “accollo” si ha quando il debitore e un terzo convengono, tramite un contratto, che il terzo si assuma in
carico il pagamento delle passività in capo al debitore.

L’accollo (art. 1273 c.c.) è l’accordo tra un debitore (accollato) e un terzo (accollante), in forza del quale
quest’ultimo assume il debito fiscale o contributivo che il primo ha nei confronti dell’ente creditore, il quale
rimane estraneo rispetto alla convenzione di accollo.
L’accollo prevede sempre la convenzione interna tra debitore e terzo e l’assunzione del debito altrui nella
misura predeterminata.
Per effetto dell’accollo, dunque, l’accollante (il terzo) è obbligato verso l’accollato (debitore originario) a
provvedere al pagamento dell’importo del debito pattuito.

Lo Statuto del Contribuente all’art. 8 intitolato “ Tutela dell’integrità patrimoniale ” al comma 2, riconosce
espressamente la legittimità dell’accollo in ambito tributario del debito d’imposta altrui.
“ 2. È ammesso l’accollo del debito d’imposta altrui senza liberazione del contribuente originario.”

Quindi la norma prevede che tramite l’accollo del debito tributario/contributivo sia possibile estinguere
l’obbligazione/debito tributario altrui.

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Si configura così una responsabilità cumulativa dei due debitori con la conseguenza che non potrà mai
verificarsi una liberazione convenzionale del debitore originario fino a quando il debito non sarà estinto
dall’accollante.

Tramite l’accollo tributario, consentito dall’art. 8 della legge 27 luglio 2000, n.212 e dall’art 1273 c.c.,
l’accollante diviene giuridicamente “obbligato” per debiti tributari dell’accollato.
Questo permette, sul piano formale, la compensazione poiché l’ “obbligato” del debito tributario e anche il
titolare del credito verso l’Erario.

La Suprema Corte di Cassazione, Sezione I con la sentenza n. 3608 del 28 marzo 1995, aveva già affermato
il principio della legittimità della volontaria assunzione da parte di un soggetto terzo dell’impegno di pagare
le imposte dovute da altro contribuente.

In tema di accollo del debito tributario è intervenuta anche la Suprema Corte di Cassazione civile a Sezioni
Unite che con sentenza n 28162 del 26 novembre 2008, ha sancito nuovamente la regolarità dell’accollo
negoziale del debito di imposta altrui ed ha sancito altresì che nei confronti dell’erario la volontaria
assunzione dell'impegno di pagare le imposte non determina, per l'accollante, l'assunzione della posizione di
contribuente o di soggetto passivo del rapporto tributario, ma solo quella di obbligato in forza del titolo
negoziale.

La procedura di accollo e di compensazione avvengono a titolo oneroso tra accollato e accollante,


l’operazione è esente Iva ex art. 10 comma 1 e comma 5 del DPR 633/72. Il modello F24 pagato ed il
contratto di accollo costituiscono giustificativo del pagamento dell’accollato verso l’accollante.

L’origine dei crediti d’imposta e l’asseverazione

In via generale i crediti d’imposta possono essere principalmente: crediti Iva; crediti Ires; crediti Irap; crediti
d’imposta derivanti da contributi e/o agevolazioni erogati sotto forma di credito d’imposta; crediti d’imposta
e verso la Pubblica Amministrazione in genere.

I crediti provengono principalmente da: società di capitali ed enti commerciali attive; imprese in liquidazione
volontaria; imprese con procedure concorsuali; banche e società finanziarie .
I crediti possono essere in capo alla società che vanta il credito o acquistati/ceduti a società terze.

La normativa e la procedura per la compensazione mediante accollo:

a) Il soggetto accollante è un entità giuridica terza che vanta crediti d’imposta verso la pubblica
amministrazione ma non ha e non deve avere debiti fiscali o contributivi.
Peraltro, nel caso l’accollante avesse debiti fiscali, l’amministrazione finanziaria non consentirebbe la
compensazione dei crediti con debiti altrui (ex art. 28-ter del DPR 602/1997).

b) I crediti d’imposta devono risultare dalle dichiarazioni periodiche inviate telematicamente e per poter
essere utilizzati in compensazione devono avere il visto di conformità e asseverazione ex art 78 L.413/91
da parte di un professionista abilitato, iscritto a tale scopo presso l’Agenzia delle Entrate, con adeguata
polizza RC professionale depositata presso l’Agenzia delle Entrate
http://www.agenziaentrate.gov.it/wps/content/Nsilib/Nsi/Home/CosaDeviFare/ComunicareDati/Visto+di
+conformita/

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c) Tra il soggetto accollante (che ha crediti d’imposta) ed il soggetto accollato (che ha debiti tributari) viene
stipulato un contratto di accollo in base al quale l’accollante mette a disposizione il proprio credito
fiscale per il pagamento del debito fiscale dell’accollato, mediante compensazione.

d) Il modello F24 con gli importi a debito da versare e gli importi a credito compensati deve essere
obbligatoriamente inviato telematicamente via Entratel (no home banking o via banca) all’Agenzia delle
Entrate nelle modalità previste dalla Risoluzione 286/E del 22 dicembre 2009 in materia di accollo
“Attivazione dei codici identificativi, da indicare nel modello F24, per l’utilizzo in compensazione di
crediti maturati in capo ad altri soggetti” e dal Decreto Legge 50/2017 che dal 24 aprile 2017, al fine di
contrastare le indebite compensazioni, prevede che qualsiasi modello F24 che presenta una
compensazione, anche se non azzera completamente l'F24, deve essere inviato/pagato esclusivamente
attraverso il canale Entratel in modo da consentire all’Agenzia delle Entrate la verifica immediata
dell’utilizzabilità del credito portato in compensazione nel cassetto fiscale del titolare del credito, anche
in termini di apposizione di visto di conformità.

e) L’operazione si perfeziona dopo circa 48 ore dal pagamento in compensazione a mezzo modello F24,
dopo le verifiche automatiche dell’Agenzia delle Entrate sull’utilizzabilità del credito portato in
compensazione, con il silenzio assenso ed il ritiro della quietanza del F24 nel cassetto fiscale
dell’accollato.

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Esempio di quietanza di pagamento di debiti iscritti a ruolo pagati a mezzo compensazione

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