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Nuovo Testamento
1/1
MATTEO 1-13
Città Nuova
© Ancient Christian Commentary on Scri'pture, New Testament Ia, Matthew 1-13,
edited by Andrew Louth, ICCS, Inter Varsity Press, Illinois 2001
In sovraccoperttna:
Veduta dell'abside. Ravenna, Chiesa di San Vitale.
Archivio Scala, Firenze.
Grafica di Rossana Quarta
ISBN 88-311-9373-2
storno). Finché questa vita presente rimarrà in uno stato di corruzione, essa sarà terra di
morce, soggetta alla vanità; ma una volta che sarà liberata dalla schiavitù della corruzio-
ne per raggiungere la libertà della gloria dei bambini di Dio, essa diverrà terra di vira
(Anonimo).
Avere fame e sete di giustizia vuol dire desiderare solamente la giustizia di Dio (Ano-
nimo) e non pensare ad altro che alla ricerca della vera giustizia (Cromazio di Aquileia). La
sofferenza della sete e del caldo e la sopportazione di patimenti non sono altro che la me-
tafora degli assetati di giusizia (Apollinare di Laodicea). La sete di giustizia conduce alla ve-
ra ricchezza, che non teme la povertà e non si arresta di fronte alla fame (Giovanni Criso-
stomo). Questo è il fine del nostro amore, il fine con cui essere portati alla perfezione e non
alla dlstruzione (Agostino). L'epitome della virtù è il bene non mischiato ad alcun bene in-
feriore, quindi il bene di Dio stesso (Origene). La ricompensa che noi riceviamo da Dio per
le nostre azioni virtuose è superiore a qualsiasi altra ricompensa umana (Giovanni Criso-
stomo). Tu senti la voce di un mendicante, ma tu stesso sei mendicante di Dio. Come ti com-
porterai con chi chiede a te, così anche Dio si comporterà con chi chiede a lui (Agostino).
Chi è veramente misericordioso deve saper mostrare misericordia anche verso i suoi stessi
nemici (Anonimo).
Puri di cuore sono coloro che hanno vinto il peccato, che banno purificato se stessi dal-
la corruzione della carne e che hanno compiaciuto il Signore con opere che nascono dalla
fede e dalla pratica della giustizia (Cromazio di Aquileia). Chiunque agisca secondo giusti-
zia e miri al bene può vedere Dio, poiché la giustizia dell'uomo è giustizia di Dio (Anoni-
mo). Se il tuo cuore non è puro, non ti sarà concesso di vedere ciò che solo un cuore puro
può vedere. Nulla può soddisfare uno cbe non sarà soddisfatto con Dio (Agostino).
La facoltà più elevata che tu bai è quella in cui risiede l'immagine di Dio; questa si
chiama spirito, si chiama intelligenza: in essa arde la fede, si rafforza la speranza, si accende
la carità (Agostino). Cristo stesso è la nostra pace (Anonimo). Gli operatori di pace sono co-
loro che difendono la pace della Chiesa mantenendo viva l'unità dell'insegnamento aposto-
lico (Cromazio di Aquileia). In questo regno di Dio le attività sono talmente ordinate al pun-
to che nell'uomo domina quella che primeggia ed eccelle, senza che si oppongano le altre
che sono comuni a noi e alle bestie. Cosl ciò che nell'uomo eccelle, cioè l'intelligneza e la ra-
gione, sia sottomesso all'essere più alto che è la stessa Verità (Agostino). Gli operatori di pa-
ce sono coloro che dimostrano. l'armonia delle Scritture, dove altri vedono soltanto delle
contraddizioni (Cirillo di Alessandria). Coloro che conservano la pace dentro di sé rappre-
sentano essi stessi il regno di Dio (Agostino).
Tutti coloro che subiscono la persecuzione per amore della giustizia ottengono la gra-
zia di sopportare la sofferenza senza timore (Agostino). Nell'essere ingiustamente persegui-
tati, loro raggiungeranno la benedizione in cielo (Anonimo). Gli apostoli sono un chiaro
esempio di coloro che sono beati perché hanno sofferto il martirio e come loro i giusti, che
proprio per la difesa della giustizia della Legge, hanno subito le più svariate persecuzioni
(Cromazio di Aquileia). Uno può essere perseguitato per via dell'amore della giustizia non
solo da un altro popolo ma anche in seno alla sua stessa gente (Anonimo).
In ogni beatitudine i beati ricevono il regno dei cieli (Giovanni Crisostomo). Avendo
sempre nell'animo e nella mente il premio della gloria celeste, gli uomini di fede rimangono
fermi nella sopportazione di ogni sofferenza perché è il prezzo che devono pagare, se in-
tendono aver parte alla stessa gloria dei profeti e degli apostoli (Cromazio di Aquileia). Chi
desidera la gloria dei cieli non teme alcun ostacolo sulla terra, perché qualsiasi ostacolo ter-
reno è un impedimento al consegui.mento della gloria celeste (Anonimo).
Le beatitudini (5, 3-12) 137
I Non è giunta a noi l'interpretazione del Vangelo di Luca cui qui accenna l'autore dell'Opera
incompleta su Matteo. Egli rileva le differenze tra i due racconti e ne deduce che Gesù avesse ripetu-
to due volte le beatitudini, in forma più (Matteo) e meno (Luca) completa, a beneficio di uditori più
(discepoli) o meno (folla) perfetti.
138 Matteo
essi è il regno dei cieli. Ecco di quali bea- ni così come la superbia di tutti i mali (Le
ti si tratta: si tratta di coloro che, di- 14, 11). Ed è certo che chi si esalta sarà
sprezzate le ricchezze di questo mondo, umiliato, chi si umilia sarà esaltato.
disprezzate egualmente le sostanze del Anonimo,
secolo presente, allo scopo di diventare Opera incompleta Stf Matteo, omelia 9
ricchi davanti a Dio, scelsero di essere
poveri di fronte al mondo. Il mondo li
giudica poveri, ma essi sono ,ricchi da- 4
Gli' afflitti
vanti a Dio; bisognosi di tutto secondo i
criteri del mondo, ma ricchi di fronte al Affliggersi per non essersi pentiti
Cristo.
Non si tratta qui delle lacrime che si
Cromazio di Aquileia,
versano per chi muore secondo la con-
Commento al Vangelo di Matteo 17, 2
sueta legge di natura, ma del pianto per i
peccaci e per le colpe dei mo~. Così
pianse Samuele per Saul, poiché Dio s'e-
È beata l'umiltà liberamente scelta, ra pentito di averlo consacrato re d'I srae-
non la povertà obbligata le (1Sam13ss.). Nello stesso' senso anche
Lo stesso ins~gnamento si legge an- l'apostolo Paolo dice che piange ed evita
che altrove: E salverà glz' umz"li di spirito coloro che non hanno fatto penitenza
(Sal 33, 19). Affinché nessuno creda che dell'impurità e della fornicazione cui si
sia la povertà, alle volte imposta dalla ne- erano abbandonati.
cessità, a essere predicata da lui, Gesù Girolamo,
precisa: poveri in spirito. Vuol farci capi- Commento al Vangelo di Matteo 1, 5, 4
re che qui si tratta di umiltà, non di po-
vertà materiale. Beati i poveri in spirito,
cioè coloro che, per un dono dello Spiri- Affligersi per i peccati del mondo
to Santo, hanno perso la loro volontà. È a Fa lo stesso discorso che aveva con-
tal genere di poveri che si rivolge il Salva- dotto sùlla natura dei poveri; cioè: non di-
tore, parlando per bocca di Isaia: Il·Si- ce beati· per sé quelli che - ad esempio -
gnore mi ha unto; per questo mi ha man- piangono o per la morte della cara sposa,
dato ad annunciare la buona novella ai po- oppure per la grave perdita dei cari figli;
veri (Is' 61, 1). · ma intende piuttosto definire beati colo-
Girolamo, ro che si sforzano di cancellare con lacri-
Commento al Vangelo di Matteo 1, 5, 3 me abbondanti i peccati di cui si sono
macchiati, oppure coloro che non si stan-
cano di espiare l'iniquità del proprio tem-
Il regno è aperto a coloro che colti- po e i delitti di quelli che errano; e fanno
vano la virtù ciò perché mossi dallo zelo per la legge di
Poiché di essi è il regno dei· cieli. Che Dio. La consolazione e l'esultanza del re-
cosa dunque? Il regno dei cieli non è di gno eterno vengono promesse dal Signo-
altri che coltivano altre virtù? Anche di re a ragione a coloro che piangono in mo-
loro. Come infatti.tutti gli altri vizi desti- do tanto meritorio.
nano agli inferi ma in particolar modo la Cromazio di Aquileia,
superbia, poiché è la radice di tutti i ma- Commento al Vangelo di Matteo 17, 3
li, così tutte le virtù conducono al regno
dei cieli, ma più di tutte l'umiltà, poiché
essa è senza dubbio la radice di tutti i be-
Le beatitudini (5, 3-12) 139
Sopportare le offese
Il peccato arreca un profondo dolore
Chi.è mansueto non irrita i malvagi
È questo genere di tristezza che Ge- né è irritato da lui, né contro di lui ha il
sù dichiara beata. Egli intende non una sopravvento la causa del peccato né mai.
140 Matteo
nasce in lui un motivo di peccare contro 141, 6). Simboleggia infatti una certa so-
un altro: si appaga nel sopportare le offe- lidità e stabilità della eredità perenne,
se piuttosto che nel compierle. Se l'uomo perché in essa l'anima mediante un buon
non fosse contento di subire offese, non sentimento riposa come in una propria
potrebbe mai essere privo di peccato, dimensione allo stesso modo che il corpo
poiché come la zizzania non viene mai sulla terra e da essa si nutre come d'un
meno nel campo, così non diminuiscono proprio cibo come il corpo dalla terra.
nel mondo coloro che provocano. È vera- Ed essa è il riposo e la vita dei santi. So-
mente mansueto chi, pur avendo subito no miti quindi coloro che non acconsen-
offese, non pensa a compiere il male né lo tono alla malvagità e non resistono al ma-
compie. le ma vincono il male col bene.
Anonimo, Agostino,
Opera incompleta su Matteo, omelia 9 Discorso del Signore sul monte I , 2, 4
2
Il Crisostomo polemizza contro un'interpretazione della terra che egli considera eccessiva-
mente spiritualista, certamente cli gusto alessandrino (Origene).
Le beatitudini (5, 3-12) 141
6
Quelli che hanno fame e sete della giustizia chi desidera conseguire la cono-
giustizia scenza di Dio che può ottenere tramite lo
studio assiduo delle Scritture, cosa che è
Avere sete di giustizia propria di un uomo che si lascia guidare.
Poiché verranno saziati, certo dalla gene-
. In Luca (Le 6, 20-23) sono ricordati rosità della ricompensa divina, poiché i
come beati semplicemente coloro che han- premi di Dio saranno più grandi dei desi-
no fame. Invece Matteo distingue coloro deri insaziabili dei santi.
che spontaneamente, spinti dal desiderio Anonimo,
del bene, respingono i piaceri della carne. Opera incompleta su Matteo, omelia 9
Approveremo allo stesso modo l'uno
e l'altro. Colui che era desideroso della
giustizia di Dio, ha trovato ciò che vera- L'appassionato desiderio di giustizia
mente desiderava, ma ha saziato questo
desiderio non soltanto con lanalogia del Ci insegna che non si deve desidera-
desiderio di cibo. Infatti ha desiderato re la giustizia comune, per una gratifica-
aver parte alla giustizia non soltanto co- zione o per un'ingiustificata bramosia.
me cibo: questo è soltanto la metà del- Poiché intende proclamare beati coloro
l'immagine. Ora, invece, il desiderio di che ambiscono la giustizia al modo con
questo bene ha fatto sì che l'aspirazione cui si ha fame e sete ed anelano a.cl essa
alla giustizia e la sua attrazione fossero in- con bramosia di interni affetti. Che se cia-
dicati còl desiderio del bere. scuno di noi, affamato ed assetato di essa,
Questo tale - è detto - sarà saziato, brama la giustizia, non può volere altro
ma la sazietà non elimina il desiderio, che la giustizia, non può che aspirarvi, se
bensl lo intensifica. è vero che chi ha fame o sete deve neces-
Apollinare di Laodicea, sariamente bramarle. A ragione perciò a
Frammento 11 coloro che hann9 fame o sete nel modo
spiegato, viene promesso il soddisfaci-
mento che si consegue con tale desiderio;
Il cuore docile a prometterlo difatti è colui che è pane
celeste e sorgente di acqua viva; dice: Bea-
Beati coloro che hanno fame e sete di ti coloro che hanno fame e sete di giustizia,
giustizia. Aver fame e aver sete significa perché verranno saziati. Si parla qui della
desiderare la giustizia divina. Sia che gli giustizia che viene dalla fede: essa viene
uomini la realizzino sia che ne sentano da Dio e dal Cristo; di essa parlò l'Apo-
parlare, non ascoltino né realizzino la stolo quando scrisse: La giustizia di Dio
giustizia di Dio contro voglia ma in base per mezzo della fede in Gesù Cristo, per
a un desiderio del cuore, poiché ogni be- tutti quelli che credono in lui (Rm 3, 22).
ne che gli uomini non realizzano per - Cromazio di Aquileia,
amore del bene stesso è sgradito a Dio. Commento al Vangelo di Matteo 17, 5
Perciò il Signore, per mezzo di Giovanni,
non invita tutti semplicemente a bere ma
solo gli assetati, dicendo: Chi· ha sete, ven- Guidare il nostro desiderio verso un
ga a me e beva (Gv 7, 57). Penso che non nuovo oggetto
senza ragione parlò di aver fame e sete di
giustizia. Ora infatti ha fame di giustizia Ma osservate con quale vigore e con
colui che desidera vivere in conformità quale energia egli si esprime a questo
con la giustizia divina, la qual cosa è pre- proposito: non dice che sono beati colo-
rogativa di un cuore giusto; ha sete di ro che hanno a cuore la giusti.zia, ma
142 Matteo
chiama beati coloro che sono affamati e nato dal male, lo stesso Dio, la potenza
assetati di giustizia, per farci intendere che avvolge i cieli, come Abacuc riferisce.
che non dobbiamo praticare questa virtù Origene,
con animo freddo, ma con tutto l'ardore Frammento 83
di cui siamo capaci. Siccome è proprio
dell'avarizia desiderare con passione le
7
ricchezze, né si ha di solito per il mangia- I mt'sericordiosi
re e per il bere un desiderio cosl violento
come quello che spinge gli avari ad au- La promessa del soddisfacimento
mentare il loro denaro, Gesù vuole che
riponiamo quest'ardore nella pratica del- Il Signore ci sprona con numerose
la virtù opposta all'avarizia. E anche qui sollecitazioni - sia nell'Antico Testamen-
ci propone una ricompensa sensibile: per- to che nel Nuovo - perché pratichiamo la
ché saranno saziati. Poiché si crede che misericordia. Ma nel testo qui addotto
sia l'avarizia ad arricchire molti uomini, c'è, in qualche modo, la sintesi della bea-
Gesù afferma che awiene il contrario: è titudine per giustificare la nostra fede: ve
la giustizia, cioè, che procura questa ric- n'è d'avanzo, perché l'insegnamento ci
chezza. Non abbiate, quindi, timore del- giunge dalla voce stessa del Signore: Bea-
la povertà né terrore della fame, se prati- ti i misericordiosi, perché Dio userà mùe-
cate la giustizia. Sono soprattutto quelli ricordia con loro. Il Signore delle miseri-
che rapinano i beni altrui che finiscono cordie dice che i misericordiosi sono bea-
col perdere ogni cosa; mentre, al contra- ti: con ciò intende dimostrare che nessu-
rio, chi ama la giustizia possiede ogni be- no può meritare misericordia dal Signo-
ne con tutta sicurezza. Ebbene, se coloro re, se a sua volta non avrà usato miseri-
che non rubano i beni degli altri, godono cordia. Si trova detto in un altro passo:
di grande ricchezza, molto più godranno Siate misen'cordiosi come il Padre che è nei
coloro che rinunziano a quanto posseg- cieli è misericordioso (Le 6, 36).
gono ed elargiscono tutto agli altri. Cromazìo di Aquileia,
Giovanni Crisostomo, Commento al Vangelo di Matteo 17, 6
Commento al Vangelo di Matteo 15, 4
Essi saranno saziati
Dio è la vera virtù Beati i misericordiosi, perché trove-
Se bisogna proporre un'interpreta- ranno misericordia. Qui Gesù parla, a mio
zione audace, mi sembra che con il di- avviso, di tutti coloro che esercitano la
scorso relativo alla virtù e alla giustizia si misericordia, non soltanto usando delle
offra al desiderio di chi ascolta il Signore loro ricchezze, ma anche praticandola
stesso, che è stato per noi sapienza che con le opere. Sono molti i modi per at-
viene da Dio, giustizia, santità e reden{iO· tuare la misericordia, e pertanto questo
ne, ma anche pane che scende dal cielo e comando ha una grandissima estension.e.
acqua viva; partecipando di questa sete il E quale ne è la ricompensa? Perché - di-
grande Davide in un suo Salmo dice: J}a- ce Gesù - troveranno misericordia. Sem-
nz'ma mia ha sete del Dio vivente, quando bra a prima vista che questa ricompensa
verrò e vedrò t'l volto del Signore? (Sai 41, sia uguale al bene che sì è fatto, ma in
3-4) ... .Nella giustizia vedrò il tuo volto, realtà è infinitamente più grande. Gli uo-
sarò saziato nel vedere la tua gloria. mini esercitano la misericordia come uo-
Questa è, secondo la mia interpreta- mini: ed 'otterranno misericordia dal Dio
zione, la vera virtù, il bene non contami- dell'universo. La misericordia umana e
Le beatitudini (5, 3-12) 143
quella divina non sono uguali: c'è tra es- anche tu. Come ti comporterai con chi
se tanta distanza quanta ce n'è tra la mal- chiede a te, così anche Dio si comporterà
vagità e la bontà. con chi chiede a lui. Tu sei pieno e vuoto
Giovanni Crisostomo, nello stesso tempo; riempi con la tua pie-
Commento al Vangelo di Matteo 15, 4 nezza chi è vuoto, affinché il tuo vuoto
sia riempito dalla pienezza di Dio.
Agostino,
Misericordiosi verso i nemici Discorsi 53, 5, 5
Non solo è misericordioso colui che
usa misericordia al povero, all'orfano o 8
I puri di cuore
alla vedova: infatti questo è un tipo di mi-
sericordia che è possibile riscontrare di
Vedere Dio
frequente anche presso quelli che non co-
noscono Dio. È invece veramente miseri- Sono coloro che, liberatisi da qualsia-
cordioso chi ha misericordia per il pro- si macchia di peccato, si saranno resi puri
prio nemico e gli fa del bene secondo da ogni lordura di peccato della carne: è il
quanto è stato scritto: Amate i vostri ne- primo passo; poi, attraverso l'esercizio
mici e fate del bene a coloro che vi odiano delle opere della fede e della giustizia, sa-
(Le 6, 27). Watti Dio non solo dà la piog- ranno accetti a Dio; lo intuiamo dall' atte-
g~a o fa sorgere il suo sole su coloro che stazione di David che, in un Salmo, si do-
gli sono graditi ma anche su quelli che gli manda: Cht' salirà verso t'l monte del Si-
sono sgraditi. Perciò è detto anche que- gnore, o cht' potrà vivere nel suo santo luo-
sto: Siate misericordiosi, come il vostro Pa- go? (Sai 23 , 3-4). Risponde all'interrogati-
dre è misericordioso (Le 6, 36). Ed è dav- vo: Chi ha le mani pure e il cuore innocen-
vero beato quel tale, poiché la sua miseri- te; chi non ha esposto la sua anima alla va-
cordia, se egli non ha peccato - cosa dif- nità (ibid.). Giustamente anche David,
ficile tra gli uomini - lo aiuta ad accre- ben sapendo che solo con cuore integro si
scere la propria giustizia; nel caso poi che può vedere Dio, in questo modo, in un
abbia commesso peccato, lo aiuta in vista Salmo, supplica: Crea in me, o Dio, un
della remissione, poiché può con fiducia cuore puro; rinnova in me uno spt'rito saldo
dire: Rimetti' a me i miei debiti' come io li (Sal 50, 12). Cosl il Signore ha dimostrato
rt'metto ai miei debitori' (Mt 6, 12). che i puri di cuore sono beati: essi che vi-
Anonimo, vono sotto il segno della fede, davanti al
Opera incompleta su Matteo, omelia 9 Signore, con mente pura e con coscienza
monda: costoro, nel regno celeste che de-
ve venire, meriteranno di vedere il Dio
Come mendicanti alla presenza di della gloria, non già come in uno specchio,
Dio in maniera còn/usa, ma volto a volto (1 Cor
13, 12), come assicura l'Apostolo.
Ascolta ora quel che segue: Beati' i Cromazio di Aquileia,
misericordiosi, perché con essi· Dio userà Commento al Vangelo di Matteo 17, 6
misericÒrdia. Fa' il bene e ti sarà fatto; fal-
lo con gli altri affinché sia fatto a te. Tu
infatti sei nell'abbondanza e sei nel biso- La promessa di vedere Dio
gno: sei ricco di beni temporali, ma hai
bisogno di quelli eterni. Tu senti la voce Osservate che, ora, la ricompensa è
di un mendicante, ma tu stesso sei men- spirituale. Secondo Gesù hanno il cuore
dicante di Dio. Si chiede a te, ma chiedi pillo coloro che posseggono una compie-
144 Matteo
ta e universale virtù, che non si sentono con la sua mente, vede Dio, poiché la giu-
colpevoli di nessun male, o quelli che vi- stizia è figura di Dio. Dio infatti è giusti-
vono nella castità. Nessuna virtù più di zia. Secondo dunque che uno si sia sot-
questa è necessaria per vedere Dio; per- tratto al male e abbia compiuto il bene, in
ciò diceva Paolo: Sforzatevi di essere in proporzione vede Dio confusamente o
pace con tutti e di conservarvi illibati; sen- con chiarezza, con moderazione o ampia-
za di· che nessuno vedrà Dio (Eb 12, 14). E mente, in parte o completamente, di tan-
qui egli intende quella visione che è pos- to in tanto o in ogni momento o in base
sibile all'uomo. Questo comando era alla capacità umana. In questo stesso mo-
quanto mai necessario: molti uomini, in- do, chi agisce e pensa male, vede il diavo-
fatti, sono misericordiosi, non commetto- lo poiché ogni male è figura del diavolo.
no rapina, non conoscono lavarizia, ma In quell'altra vita i puri di cuore in que-
si lasciano andare all'impudicizia e alla sto modo vedranno Dio faccia a faccia,
fornicazione; per farci comprendere che non più come in uno specchio in modo
non basta essere come costoro, Cristo ag- confuso come ora (1 Cor 13, 12).
giunge anche questo precetto. E Paolo Anonimo,
insegna questa verità nella sua epistola ai Opera incompleta su Matteo, omelia 9
Corinzi, quando testimonia che i mace-
doni si erano arricchiti non soltanto con
le elemosine, ma anche con le altre virtù; Qualcosa che solo i puri di cuore
infatti, dopo aver parlato della generosità possono contemplare
con cui essi avevano aiutato i poveri con
il loro denaro, aggiunge che essi si erano Senti quel che segue: Beati i puri di
dati tutti al Signore (cf. 2 Cor 8, 5). cuore, cioè coloro che sono mondi nel
Giovanni Crisostomo, cuore, perché vedranno Dio. Questo è il
Commento al Vangelo di Matteo 15, 4 fine del nostro amore, il fine con cui es-
sere portati alla perfezione e non alla di-
struzione. Finisce il cibo, finisce il vestito:
Vedere Dio in questo tempo e nel il cibo ·perché si consuma col mangiarlo,
tempo futuro . il vestito perché vien condotto al termine
col tesserlo. Arriva al termine sia l'uno
Beati i puri di cuore perché vedranno che I'altto, ma la fine dell'uno è il suo
Dio. Doppiamente si può vedere Dio: in giungere alla distruzione, la fine dell'altro
questa terra e nell'altra vita. Nel primo è invece la perfezione. Tut.t o ciò che fac-
caso, secondo ciò che è stato scritto: Chi ciamo, che facciamo bene, che ci sforzia-
vede me, vede anche il Padre mio (Gv 14, mo di raggiungere, tutto ciò per cui ci af-
9). Sono puri di cuore non soltanto quel- fanniamo lodevolmente, che desideriamo
li che non commettono il male né pensa- innocentemente, non lo ricercheremo più
no a commetterlo ma anche quelli che quando si arriverà alla visione di Dio.
compiono sempre il bene e pensano a Che cosa dovrebbe cercare fmo che pos-
questo. Infatti talvolta si può compiere il siede Dio? Oppure che cosa potrebbe
bene senza pensare, e in tal caso coloro bastare a uno al quale non basta Dio?
che compiono il bene non lo fanno per Noi desideriamo di vedere Dio, cerchia-
Dio e perciò Dio non li ricompensa dita- mò di vederlo, lo bramiamo ardentemen-
le bene poiché egli non ricompensa il be- te. Chi non lo brama? Ma vedi che cosa è
ne che viene fatto ma ciò che viene fatto detto: Beati i' puri di cuore, perché essi ve-
bene. Chi invece compie il bene per Dio, dranno Dio. Prepara questa condizione
senza dubbio riflette anche sul bene. Chi per essere in grado di vederlo. Per porta-
perciò realizza ogni giustizia e vi riflette re un paragone materiale, perché vorresti
Le beatitudini (5, 3-12) 145
vedere il sole con gli occhi cisposi? Se gli conservare la pace in modo del tutto par-
occhi saranno sani, la luce ù darà gioia. ùcolare: per essa fa un pressante invito,
Se gli occhi non saranno sani, la luce ù poiché leggiamo nell'Evangelo: Vi do la
sarà un tormento. Non ti sarà permesso pace, vi lascio la mia pace (Gv 14, 27). Che
di vedere col cuore non puro ciò che si il Signore avrebbe fatto dono di una tal
vede solo col cuore puro. pace alla sua Chiesa, l'aveva già anticipa-
Agostino, to David, quando dice: Ascolterò che cosa
Discorsi 53, 6 dice dentro di me il Signore, poiché egli
parlerà di pace in favore del suo popolo, in
favore dei suoi eletti e per coloro che si
Vedere Dio nella creazione convertono a lui (Sal 84, 9).
Cromazio di Aquileia,
Dice in proposito che sono puri co-
Commento al Vangelo di Matteo 17, 7
loro che posseggono tutta intera la virtù.
Mostra che non è sufficiente ciò che è sta-
to detto prima, ma prosegue, dicendo Dove è la pace
che proprio essi vedranno Dio. In che
senso allora è detto che nessuno ha mai Nella pace v'è la perfezione, perché
visto Dio? Diciamo che si vede e si com- in essa nulla è in contrasto; e quindi gli
prende con la paiola: o dalla sacra Scrit- operatori di pace sono figli cli Dio ed ov-
tura con gli occhi della conoscenza vedia- viamente i figli devono mantenere la so-
mo Dio, o dalla sapienza che si manifesta miglianza del Padre. Sono operatori di
in ogni cosa è possibile conoscere per pace nel proprio essere coloro che, sotto-
congettura colui che è l'artefice di tutto, mettendo tutte le attività dell'animo alla
proprio come nei prodotti umani l'arti- ragione, cioè all'intelligenza e alla co-
giano vede con l'intelligenza quale sia la scienza, e avendo dominato tutti gli im-
forma del prodotto finito. Si vede non la pulsi sensuali, divengono regno di Dio.
natura di colui che ha fabbricato, ma so- In esso le attività sono talmente ordinate
lo l'abilità tecnica. Così anche colui che al punto che nell'uomo domina quella
vede nella creazione Dio, si figura non che primeggia ed eccelle, senza che si op-
l'essenza ma la sapienza. di colui che ha pongano le altre che sono comuni a noi e
fatto ogni cosa. Dunque, anche il Signore alle besùe. Così ciò che nell'uomo eccel-
dice la verità, quando annuncia che Dio le, cioè l'intelligenza e la ragione, sia sot-
sarà visto dai puri di cuore; e la Scrittura tomesso all'essere più alto che è la stessa
non mente. Verità, l'Unigenito Figlio di Dio.
Apollinare di Laodicea, Agostino,
Frammento 13 Discorso del Signore sul monte I , 2, 9
9
Gli operatori di pace Le benedizioni di pace
Custodire la pace della Chiesa Con queste parole Gesù Cristo non
soltanto ci vieta le liti e gli odi, ma esige
Ma chi sono i paci/t"ci? Sono coloro da noi qualcosa di più e vuole che noi ri-
che, lontani dallo scandalo che nasce dal conduciamo alla concordia quelli che so-
dissenso e dalla discordia, conservano, no divisi. E anche qui promette una ri-
nell'unità della fede cattolica, l'amore di compensa tutta spirituale: Saranno chia-
predilezione della carità fraterna, e la .pa- mati/tglt" di Dio, in quanto la grande ope-
ce della Chiesa. Il Signore raccomanda di ra del Figlio unico di Dio è stata appunto
146 Matteo
questa: unire tutto ciò che era diviso e ri- facoltà più elevata, eh'esiste in te. La fa-
conciliare tutto ciò che era in lotta. coltà più elevata che tu hai è quella in cui
Giovanni Crisostomo, risiede l'immagine di Dio. Questa si chia-
Commento al Vangelo di Matteo 15, 4 ma spirito, si chiama intelligenza; in essa
arde la fede, si rafforza la speran.za, si ac-
cende la carità.
Cristo è la nostra pace Agostino,
Discorsi 53 A, 12
La pace è il Dio Unigenito riguardo
al quale così si esprime l'Apostolo: Egli è
la nostra pace (E/2, 14); coloro perciò che L'operatore di pace
amano la pace sono figli della pace. GH
operatori· di pace. Sono detti operatori di L'operatore di pace è colui che di-
pace non solo coloro che riportano la pa- mostra laccordo di ciò che nelle Scrittu-
ce tra i nemici ma anche quelli che si di- re ad altri appare contraddittorio: l'Anti-
menticano dei torti e così amano la pace. co Testamento con il Nuovo, la Legge
Sono molti coloro che volentieri si ado- con i Profeti e i Vangeli tra loro 3.
perano per pacificare i nemici altrui ma Perciò colui che ha imitato il figlio di
non si riconciliano mai nel loro cuore con Dio, è chiamato figlio per le opere, aven-
i propri nemici. Costoro si fanno beffe do ricevuto lo spirito di adozione a figlio
della pace, non la amano. La vera pace è (Rm 8, 15).
quella che si trova nel cuore, non nelle Cirillo di Alessandria,
parole. Vuoi conoscere chi veramente Frammento 38
opera per la pace? Ascolta il profeta che
dice: Preserva la tua lingua dal male, le
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tue labbra da parole bugiarde (Sal 33, 14), I perseguitati
cioè, la tua lingua non pronunci discorsi
malvagi. La persecuzione per amore della
Anonimo, giustiiia
Opera incompleta su Matteo, omelia 9
Non a caso il Signore ha appena par-
lato della necessità di avere fame e sete
Un'espressione del regno futuro di della sua giustizia; egli ordina di avere
Dio tanta sete della sua giustizia al punto che
non dobbiamo temere di affrontare per
· Se dunque proprio nell'interno del- suo amore non solo le persecuzioni del
l'uomo esiste un certo dissidio ogni gior- mondo e le pene che il nostro corpo può
no, e si lotta lodevolmente, perché le fa- incontrare, ma anche di non temere di af-
coltà superiori non siano vinte da quelle frontare la stessa morte. A nessuno me-
inferiori, perché il desiderio sensuale' non glio che ai martiri si attaglia lepiteto di
vinca lo spirito, perché la concupiscenza beati, perché essi per il nome di Cristo
non vinca l,a sapienza, ne risulta la giusta sostengono persecuzioni in questo mon-
pace che tu devi realizzare in te, affinché do, oltre che affrontarle per la giustizia
sulle facoltà inferiori abbia il dominio la legata alla professione della fede. Ad essi
3 L'operatore cli pace è per Cirillo colui che sa mettere in evidenza l'unità e l'armonia della Sa-
cra Scrittura: egli ha cli mira non soltanto le.obiezioni degli eretici (gnostici, marcioniti, manichei) che
dividevano il VT dal NT, ma anche quelle cli coloro, soprattutto polemisti pagani (Porfirio, Giuliano),
che rilevavano contraddizioni tra un libro e l'altro della Scrittura, tra un Vangelo e l'altro.
Le beatitudini (5, 3-12) 147
ranno 4. Ecco che molti uomini a causa Le ingiurie ricevute in nome di Cristo
di Dio ci diventano nemici ma non ci per-
seguitano apertamente, forse perché non Ma non crediate che basti semplice-
possono: tuttavia, mentendo su tutto, ci mente essere oggetto di maledizione per
calunniano e dicono di noi cose vergo- essere proclamati beati: il Signore precisa
gnose. Sarete beati quando vi insulteranno due condizioni necessarie per essere bea-
e diranno ogni sorta di male contro di voz; ti e cioè che le ingiurie siano sofferte in
mentendo a causa mia (Mt 10, 42). Come suo nome e che esse siano false. Senza
infatti è vero che non verrà mai meno la queste due condizioni, non solo non si è
ricompensa a chi ci ha offerto un bicchie- beati, ma si è quanto mai disgraziati. Os-
re d'acqua, cosl dunque se qualcuno ci servate ora il premio che viene prospetta-
abbia recato l'offesa anche di una sola as- to: Perché grande sarà la vostra ricompen-
sai insignificante parola, la nostra anima sa nei cieli. Del resto, anche se vedete che
non sarà priva di ricompensa. non tutte le beatitudini sembrano termi-
Anonimo, nare con la promessa del regno dei cieli,
Opera incompleta su Matteo, omelia 9 non scoraggiatevi per questo; infatti, seb-
bene le ricompense assumano nomi di-
versi, tuttavia introducono tutte nel re-
Sopportare la persecuzione gno dei cieli.
Giovanni Crisostomo,
In tempo di persecuzione la perfidia Commento al Vangelo di Matteo 15, 5
più sofisticata riesce ad escogitare i tor-
menti più raffinati contro i giusti per la fe-
deltà al nome di Cristo; essa infierisce con- 12
Rallegratev~ perché la vostra ricom-
tro la carne; ma noi dobbiamo sopportare pensa sarà grande
non solo pazientemente e ricevere gli ob-
brobri finanche con gioia ed esultanza, sa- Il contesto del regno dei cieli
pendoli premessa di gloria per la vita futu-
ra. Solo cosl si spiegano le parole: Godete Quando Gesù dice che coloro che
in quel giorno ed esultate: vi assicuro che piangono saranno consolati, che i miseri-·
grande sarà la vostra ricompensa nei cieli cordiosi troveranno misericordia, che
(Mt 5, 11-12). Quanta gloria comporta sa- coloro che hanno il cuore puro vedranno
per sopportare pazientemente tali perse- Dio e che i pacifici saranno chiamati figli
cuzioni! Quale grande ricompensa ci assi- di Dio, è sempre il regno dei cieli che egli
cura il Signore che è messa in serbo per designa in tutte queste varie ricompense,
noi nei cieli! Perciò teniamo fisso lo sguar- poiché coloro che ne godranno conse-
do sul premio della gloria che ci viene po- guiranno senza alcun dubbio quel regno.
sta dinnanzi; vediamo di essere disposti ad Non crediate, quindi, che il regno dei
affrontare qualsiasi prova che possa mette- cieli sia solo il premio dei poveri di spiri-
re in forse la nostra fede robusta: è il prez- to: è il regno anche per coloro che hanno
zo che occorre pagare, se intendiamo aver fame e sete di giustizia, per i mansueti e
parte alla stessa gloria che hanno conse- per tutti gli altri beati, senza alcuna ecce-
guito i profeti e gli apostoli. zione. Per questo Gesù, affinché nessuno
Cromazio di Aquileia, si aspetti soltanto alcunché di sensibile e
Commento al Vangelo di Matteo 17, 9 di terreno, promette appunto a tutti la
beatitudine. Non potrebbe certo essere mente le cose celesti non teme gli insulti
beato colui che ricevesse soltanto una ri- sulla terra né bada a che cosa gli uomini
compensa effimera, che finisce con que- dicano di lui ma al giudizio di Dio su di
sta vita e scompare più rapidamente del- lui. Chi infatti si compiace della lode de-
!'ombra. gli uomini, quanto si rallegra tanto si rat-
Giovanni Crisostomo, trista: prova rincrescimento per le offese
Commento al Vangelo dì Matteo 15, 5 degli uomini e si rattrista tanto quanto si
rallegra. Chi invece non si gloria della lo-
de degli uomini, non è umiliato dall' offe-
Qualsiasi ostacolo terreno è un im- sa. Dove cerca la gloria, là ognuno teme
pedimento al conseguimento della la vergogna. Chi cerca la gloria sulla ter-
gloria celeste ra, teme la vergogna sulla terra; chi inve-
ce non cerca la gloria se non presso Dio,
Mettete a confronto la vergogna ter- quello non teme la vergogna, se non quel-
rena con la gloria celeste e riflettete se la che viene da Dio. Se il soldato affronta
non sia di molto minor conto ciò che sof- il pericolo della guerra con la speranza
frite in terra rispetto alle aspettative cele- del bottino che segue alla vittoria, quanto
sti. Ma tu potresti dire: Chi può, non più non dovete temere gli insulti del
dirò, gioire ma almeno sopportare con mondo voi che siete in attesa del premio
fermezza, se sarà stato calunniato falsa- del regno dei cieli?
mente? Chiunque non si compiace di una Anonimo,
gloria effimera. Chi desidera ardente- Opera incompleta su Matteo, omelia 9