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Abelardo 12/03

Incorporei: in quanto li colgo come modi di essere, sono corporei-> in quanto io colgo universale

da esperienza di individui corporei.

Ultima domanda-> significatività universali continuerebbero ad esistere sempre.

Diffrenza fra nominatio: implica la presenza oggetto che nomino, la significa può rimandare a enti

di fantasia- enti non presenti, che sono stati o saranno.

2 gradino : sopra.

3 gradino: libri penetenziari: elencazioni colpe. 1 premessa: chiesa antica -> penitentia-> pubblica,

amministrata vescovo, colpe variegate , essere penitente, chiesa antica, morire spiritualmente e

civilmente- tradizioni padri- penitente spesso durante celebrazioni liturgiche ha un luogo preciso,

ricevere umiliazioni pesanti, il peccato non incideva solo la sfera più intima ma ricadeva su tutta la

sua vita, interessante, il penitente non riusciva a esercitare i suoi delitti, rinchoiuso in un luogo

preciso, portava march. 1 vita di continenza totale. 5 secolo-> sistema entra in crisi, aree occidente

, non erano state colpite da avvento cristianesimo latino, aree irlandesi, anglossassoni,nn si

conosce la penitenza pubblica, si chiedono su statuto peccato, per cui nasxono i penitenziali, si

diffondo fra 6 secolo, 1 lib, passaggio da imensione pubblica a dimensione provata che cerca di

essere più oggettiva nel determinare le colpe. Modello confessione privata- modello monastico ,

tariffato da tutti, se prima confessione era approssimativa, rivolta a tutti i fedele, 3 punti: la

priovatezza, reiterabilità, oggettiva- inizio ad avere una tassazione precisa colpa e relative pene.

Confessione fra 6 secolo come processo, quasi tribunale dove sacerdote confessore era giudice

della contesa, confessore-> aòla fine processo articolato- pronuncia -> rimando giuridico, rimando

alla sfera civile, ricaduta peccato alla sfera civile, importanza, fattore principale-> si comincia a
porsi domande specifiche e potenzialmente oggettive su peccato e colpa- grande fortuna fino al 10

secolo, risulta ad essere schema efficace per controllare senso di colpa penitente, controllare il suo

pensiero e le azioni conseguenti. 10 secolo , inizio a scemare-> cosa che rimane è il fatto che quest

elencazioni di pene -> fondamentali punto di vista filosofico e punto di vista teologico. Problema

futuro indulgeneze, dopo abelardo questo tipo di letteratura si trasforma, inizio primi trattati su

vizi e virtù. I penitenziali cominciano a d offrie unno schema fondamentale-> elencazione 7 vizi

capitali. Cominciano nel 6 secolo a cristallizarsi, sistemati da cassiano, lussuria, avarizia,… con il

passare dei secoli, tristezza inglobata nell’accidia, tristezza diventa una passione. Concilio

lateranense.

1 cosa fondamentale: lunga elencazione-> qualche spunto morale si presentano come psicoterapia

medievale, per autori di questi libri-> chiaro che il confessore era un medicus, figura confessore-

vista come figura medico che sa confessare diverse colpe di diverse malattie, compito confessoe

come dedico cercare di alleviare il senso di colpa , la tensione mentale che la copla e la pena

poteva far nascere nel penitente, abbiamo un primo assaggio di affondo psicologico. Questa

caratterizzazione libri penitenxiari-> ci porta in prossimità di abelardo, entra un carattere

soggettivo per una trattazione che risulta essere prettamente soggettiva, da un aiuto ad abelrdo->

rivoluzione etica. Avvicinandoci ad abelardo, nonsotante tentativo difficoltoso di cogliere questa

oggettività, gli autori dicono che non è possibile essere oggettivi se jon si indaga l ‘aspetto più

intimo , più personale, più vicino alla coscienza. Punto fondamentale dell’etica di abelardo, lo

schema diventa questo confessione fra 11-12 secolo, sfondo pubblico sociale della dimensione

morale. Confessione: pentimento 1 momento, confessione orale 2, 3 la penitenza, opere e

preghiere che possono aiutare l espiazione peccato, questa è un primo approccio, tentativo di

descrive una confessione il più possibile integra. Questo-> rocaduta nell’atica di abelardo, che

verrà cpntestata, anche se non si allontanerà troppo.


Martedì 19 marzo

Etica-> come abelardo dedichi un intero trattato, modo differente rispetto trattazione precedente ,

al problema etico. No distinguere ciò che è bene e ciò che è male, focalizza attenzione su nozione

di peccato, vuo, dire che abbiamo già una concezione etica fortemente religiosa.

Peccato-> riferimento a divinità, trattazione etica e filosofica che si inserisce in una quadro

religioso.

Trattazione-> le sue concezioni logiche, infarcite da una serie di riferimenti alle autorità, all’interno

medioevo argomento per autorità oari che argomentazione razionale, le autorità sono 2 , sacre

scritture, numerose citazioni , e i padroi della chiesa, tant’è vero che uno studioso inglese di

abelrado defibsce etica come monografia teologica su aspetti morali della religione cristiana. È un

testo ,a ll’interno del quale, religione e filosofia si incontrano e il dialogus , tra un filosofo, giudeo

abbiamo quadro etica completo. Abbiamo una morale naturale che si incontra con la teologia

cristiana, un ratio , una logica di stampo laico si incontra con la rivelazione cristiana. Etica di abelar

si pone in antitesu all’etica monastica, tipicità scetica etica monastica, e l’etica dei penitenziali,

molto legata all’altto, mentre abelardo punta su interiorità in modo differente rispetto agli altri, a

fare da tramite tra etica mon e etica di abelrdo, c’è anche quella poco conosciuta, c’è l’etica

golliardica, golliardia nasce con l università , si sviluppa con dei trattati, con bevute e canti, un etica

con riconoscimento positivo di passioni dell’uomo, che non vanno negate.

Dove ci può essere un influenza della morale golliardi, questo testo è stato condannato dopo

consilio sens, fine vita abelardo, condanna dottrine teologiche, ma non lui come persona.

Incipit è programmatico: si trova nei maggior parte, il testo dopo essere bruciato, lo ritroviamo nel

1600, ritrovamento copie, 700 -800 testo rigira, questa condanna influisce su diffusione testo, su

diffusione di queste prospettive, idee etiche di abvelardo, incipit-> precetto non inserito come
novitòà, socratismo cristiano, riferire in termini cristiani una maieutuica presenzam, qualcosa che

l’uomo si porta dentrom ripresa argomento, nel 12secolo era molto in voga, scuola di san Vittore,

troviamo affermazioni che dice che socrate ha inventato l’etica. Questo anche deve essere visto

come percorso -> discesa , coscienza di se stessi, prendere coscienza della presenza del maestro

interiore per elevarsi a dio, precetto socratico però non esplicitato in questo modo in abelardo,

non c’è l’elevazione immediata in abelardo.

Socratismo cristiano presente anche nelle altre opere di abelrdo, coernza di abelardo nella sua

trattazione, p.193 dialogus-> è il cristiano a parlare, anche in quest opera, il richiamo a socrate

come iniziatore etica è esplicito, in bocca al cristiano non al filosofo.

Testo etica: inizio con definizione, avelardo è logico, vuole definire termini del discorso così

possiamo dialogare senza incorrerer in interpretazioni fasulle o in errori. P1: mores, costumi, e

definendo i costumi abelardo defisne l’oggetto dell’etica, abbiamo subito 2 termini che ci

accompagneranno , vizia e virtutes, specifica dell’animo, qualche cosa che riguarda interiorità, si

sta parlando vizi e virtù animo, i vizi e le virtù sono inclinazione animo, qualcosa di naturale, fin

dalle prime righe abbiamo chiara impostaziojne abelardo, inclinazione spinge all’azione buona e

cattiva, actio è termine importante , azione è risultato di una mia decisione.

Inserisce anche altri vizi e virtù che riguardano il corpo, robustezza,velocità, essere diritti, vedere->

vizio o virtù da solo è un termine neutro, generico che quini in quanto tale non ha valore etico, per

avre eun valore etico devo aggiungere due determinazionei, 1 genitivo ( specifiicazione del) e

riferimento all’azione, spingono a compiere azioni,, vizio e virtù sono sempre presentati come

antitetici, in coppia, dell’animo. Specifica che vizi e virtù sono presentati insieme ma come

contrapposti l’uno all’altro, contrarietà in questo modo non ci può essere coesistenza. Abelrd

presenta una distinzione, parla di vizi, che sono eticamente netri, non possono rendere l’animo

umano degn0 né di biasimo né di degno, elimina quelle qualità dell0animo dall’ambito morale che
non possono dire nulla di più, vizi non possono essere caratterizzati eticamente, se uno è tonto

non è merito suo , talenti che sono stati dati, sono moralmente neutri, perché noi dipendono da

noi. Queste qualità , ci sono sia i cattivi intelligenti che i buoni tointi, dal momento che queste

qualità sono presenti in uomini, non concorrono per nulla , questo vizi o virtù che sono inclinazioni

sono qualcosa di connaturato all’uomo, non qualcosa che ci rende buoni o cattivi. Abbiamo 1

inclinazione, in quanto tale , non è né buona o cattiva. Sarà consenso che io do, a rendere me

stesso buono o cattivo, se io coltivo una mia inclinazione cattiva, questo non va bene, se io coltivo

una mia virtù, va bene, ma non la virtù in quanto inclinazione a rendermi buono, opposto

posizione monastico a sascetica, parlando di geronimo, scuola anselmiana , che vedeva

nell’abbandono completo delle passioni la vera strada per le virù, abelardo non dice nulla di

completamente nuovo, lo aveva già detto guglielo di champeaux, da punti di vista etico portava

questa posizio, + fortuna abelardo che fonda e motiva questa posizione memtre champeaux lo

aveva semplkicemnte proposta. Impronta di guglielmo di champ. Questa posizione di abelrdo, va

incontro ad una altra scuola quella di anselmo di laon, era considerato il vecchio e anselmon di

laon era legato ad una concezione etica monastica, le passioni dovevano completamente sparire.

Abelardo è moderno, le passioni sono inclinazioni che fanno parte dell’uomo e in quanto tale non

vanno eliminate, devonoesseere guidate , proprio per un antropologia fortemente unitaria da

parte di abelrdo. Entra il discorso del peccato, i primi tre termini, vizio, virtù, azione e ora c’è la 4

nozione. Vizio anima rispetto peccato e il peccato rispetto azione cattiva,il vizio è inclinazione

verso un azione cattiva, no n è il peccato, non corrisponde al peccato né il peccato si identifica con

azione cattiva. Vizio non si dentifica con peccato, vizio è inclinazione, come qualcosa che

apparyiene all’uomo, quello che diventa più difficile fra peccato e azione malvagia, distinzio

vizio,peccato e azione malvagia,2 definizioni negative di peccato, no vizio no azione malviagia. Da

ui abelardo usa esempi per chiarire , descrizione psicologica perfetta , chi è inlcine all’ira, capacità
di infiammarsi, perdere bene intelletto, è una descrizione di quella che è inclinazione, vizio ha sede

nell’anima, cho è iracondo ha questa inclinazione che anche quando è tranquillo, non essere

iracondo che c’è solo nel momento in cui è irato ma modo di essere del soggetto. Il vizio c’è anche

senz al’azione, l’azione è qualche cosa che aggiunge qualcosa al vizio, ma il vizio può esserci anche

senza l azione, il vizio è svincolato dall’azione, è una dipsosizione innata, e quindi non può essere

in qualche modo sottomessa all’atto, perché è qualcosa di naturale , non può neanche essere

giudicato come vbuono o cattivo, azione volendo può anche essere impedita da qualcosa che è

azione esterna, contro il vizio della golosità azione esterna che impedisce la mia azione, azione da

idea di esteriorità. Tutti noi abbiamo inclinazioni che ci spingono verso azioni , buone o azioni

cattive, noi tutti siamo vizipoisi e virtuosi, tutti abbiamo inclinazioni. Il vizio scorporato dall’azione,

possiamo vedere che il vizio e l azione possononessere anche letti in termini aristotetlico, come

rapporto potenza-atto, il gizio è la pèotenza che viene attualizzata attracerso il consenso. Termini

aristotelici che in abelkrdo non ci sono, possono essere interpretati in questo modo. Il vizio viene

individuato con una parità interna, interiorità interna dell’auomo, il izio è un abitus, qualcosa di

caratteristico dell’uomo, abel,rdo spineg poi in indicazioni autobiografiche, riferimento all’ira e la

lussuria saranno continuativi.

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