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Il Primo Soccorso nei luoghi di

lavoro

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Finalità dell’intervento formativo
Dar modo ai partecipanti di:
a) Sapere: acquisizione delle conoscenze
teoriche indispensabili
b) Saper fare: acquisizione di abilità manuali e
di schemi operativi
c) Saper essere: acquisizione di un approccio
comportamentale adeguato a gestire le
principali procedure di P.S.

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Le Risorse Strategiche del P.S
 Il buon esito di un intervento di primo
soccorso è legato a:
a) la tempestività dell’intervento
b) le capacità tecniche dei soccorritori
 Sulla scena di eventuali situazioni di
pericolo devono agire soccorritori
adeguatamente preparati per intervenire
correttamente e tempestivamente

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La “catena della sopravvivenza”
 I soggetti in arresto respiratorio e/o cardiaco hanno maggiori
probabilità di sopravvivere se - assieme al personale
sanitario – precocemente si attivano sulla scena
dell’emergenza anche soccorritori laici che provvedano ad
1) allertare immediatamente il sistema 118
2) avviare il primo soccorso, iniziando la procedura di RCP

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Obiettivi formativi
 riconoscere le situazioni di emergenza e di
urgenza
 valutare la gravità del caso
 allertare il sistema di Emergenza Sanitaria
territoriale 118
 fornire un adeguato Primo Soccorso

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Normativa vigente sul Primo
Soccorso aziendale

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Obblighi del datore di lavoro (DM 388/03)

 Se l’azienda appartiene al gruppo A o B il


datore di lavoro mette a disposizione dei
lavoratori:
1) una cassetta di pronto soccorso
2) un mezzo di comunicazione idoneo ad
attivare il sistema di emergenza del S.S.N.

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Obblighi del datore di lavoro (DM 388/03)

 Se l’azienda appartiene al gruppo C il


datore di lavoro mette a disposizione dei
lavoratori:
1) un pacchetto di medicazione
2) un mezzo di comunicazione idoneo ad
attivare il sistema di emergenza del S.S.N.

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Attrezzature minime di P.S.
 pacchetto di
medicazione
 cassetta di pronto
soccorso
 camera di
medicazione

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Il pacchetto e la cassetta di P.S.
 Devono contenere una dotazione minima di
presidi sanitari, da integrare in base ai rischi
presenti nei luoghi di lavoro.
 va costantemente assicurato - in
collaborazione, ove previsto, con il medico
competente - completezza e corretto stato
d’uso di prodotti e strumenti di medicazione dei
presidi sanitari.

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Pacchetto di medicazione
guanti sterili monouso (2 paia)
flacone di soluzione cutanea di iodopovidone al 10% di iodio da 125 ml (1)
flacone di soluzione fisiologica (sodio cloruro 0.9%) da 250 ml (1)
compresse di garza sterile 18 x 40 in buste singole (1)
compresse di garza sterile 10 x 10 in buste singole (1)
pinzette da medicazione sterili monouso (1)
confezione di cotone idrofilo (1)
confezione di cerotti di varie misure pronti all’uso (1)
rotolo di cerotto alto cm. 2,5 (1)
rotolo di benda orlata alta cm 10 (1)
un paio di forbici
un laccio emostatico (1)
confezione di ghiaccio pronto uso (1)
sacchetti monouso per la raccolta dei rifiuti sanitari (1)
istruzioni sul modo di usare i presidi suddetti e di prestare i primi soccorsi in
attesa del servizio di emergenza

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Cassetta di Pronto Soccorso
guanti sterili monouso (5 paia)
visiera paraschizzi
flacone sol. cutanea di iodiopovidone al 10% di iodio da 1 lt (1)
flaconi di soluzione fisiologica (sodio cloruro 0.9%) da 500 ml (3)
compresse di garza sterile 10 x 10 in buste singole (10)
compresse di garza sterile 18 x 40 in buste singole (2)
teli sterili monouso (5)
pinzette da medicazione sterili monouso (2)
confezione di rete elastica di misura media (1)
confezione di cotone idrofilo (1)
confezione di cerotti di varie misure pronti allÕuso (2)
rotolo di cerotto alto cm. 2,5 (2)
un paio di forbici
lacci emostatici (3)
ghiaccio pronto uso (due confezioni)
sacchetti monouso per la raccolta dei rifiuti sanitari (2)
termometro
apparecchio per la misurazione della pressione arteriosa

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Presidi di Pronto Soccorso
 I presidi di Pronto Soccorso devono essere
conservati in contenitori facilmente lavabili,
facilmente individuabili e contrassegnati con
segnaletica appropriata
 Questi devono essere conservati in luogo
facilmente accessibile, al riparo dalle
intemperie

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Presidi di Pronto Soccorso: segnaletica
 I presidi di Pronto Soccorso devono essere
contrassegnati con segnaletica appropriata

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Aspetti medico-legali del soccorso
Il codice penale sostiene lo stato di necessità
come sostegno all’opera di soccorso:
 L’ art. 54 non punisce chi abbia commesso il
fatto per esservi stato costretto dalla necessità
di salvare se o gli altri dal pericolo attuale di un
danno grave alla persona, pericolo non da lui
volontariamente causato né altrimenti
evitabile, sempre che il fatto sia proporzionale
al pericolo

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Aspetti medico-legali del soccorso
 L’art. 55 prevede l’eccesso colposo per atti
commessi in situazioni eccedenti i limiti imposti
dalla legge, dall’ autorità e dalla necessità , per
negligenza, imprudenza o imperizia.

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Aspetti medico-legali del soccorso
 L’ art. 593 C.P. definisce il reato di omissione di
soccorso che interessa ogni persona testimone
di un malore o infortunio e prevede sanzioni
per colui che trovando abbandonato o smarrito
un fanciullo minore di anni 10, o altra persona
incapace di provvedere a se stessa per malattia
di mente o di corpo, per vecchiaia o altra causa
omette di darne immediato avviso alle autorità
oppure trovando un corpo umano che sia o
sembri inanimato ovvero persona ferita o
altrimenti in pericolo omette di prestare
l’assistenza occorrente o di darne immediato
avvio all’autorità competente

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Il Primo Soccorso in azienda

Organizzazione e gestione
dell’emergenza sanitaria

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Regole Generali: cosa non fare
 Mettere a repentaglio la propria vita
 lasciare l’infortunato prima dell’arrivo del
personale sanitario
 prestare interventi superiori alle proprie
capacità
 somministrare liquidi, specialmente alcool
 farsi prendere dal panico

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Regole Generali: cosa fare
 esaminare l’infortunato
a) telefonare al 118
b) praticare le prime cure
 confortare e rassicurare il paziente (se
cosciente)
 mantenere la calma
 valutare la dinamica dell’incidente o raccolta
delle informazioni
 allontanare i curiosi
 presentarsi come addetto al P.S. e fornire
informazioni

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Compiti del Primo Soccorritore
 attivare il "Pronto Soccorso“ in modo adeguato
 valutare la vittima e mantenere le funzioni
vitali se queste sono alterate
 arrestare una emorragia esterna
 proteggere ferite e ustioni
 preservare la vittima da eventuali ulteriori
danni
 immobilizzare eventuali fratture

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Chiamare i Soccorsi - 118
1) indirizzo del luogo dell’evento
2) numero di infortunati
3) tipo di infortunio
4) condizioni di salute dell’infortunato
ATTENZIONE!!!
 Non riagganciate per primi
 Fornite un vostro recapito telefonico
 Chiedete eventuali consigli

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Raccogliere le informazioni
1) Ambiente ove è occorso l'evento
2) Dinamica dell’evento
3) Fonti di informazione disponibili

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Ambiente ove è maturato l’evento
 Pericoloso (incendio,
crollo di edifici,
sviluppo di gas
tossici)
 sfavorevole o
disagiato (rumore,
scarsa illuminazione,
condizioni
microclimatiche
avverse)

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Dinamica dell’incidente
 incidente automobilistico
 caduta
 incendio ed esplosione
 aggressione
 annegamento
 avvelenamento od intossicazione
 folgorazione

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Fonti di informazioni disponibili
 il/i paziente/i
 i presenti
 il luogo dell'intervento
 la dinamica dell'incidente
 le caratteristiche delle lesioni

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Spostamento e trasporto
Si deve spostare un paziente quando:
 il luogo dell'incidente è pericoloso e pone il
paziente e/o i soccorritori in pericolo di vita
(traffico incontrollato, minaccia d’'incendio,
folgorazione, gas tossici)
 l’intervento da eseguire sulla vittima ne
richiede un diverso posizionamento

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Spostamento e trasporto
 Durante il trasporto del paziente se c’è anche
soltanto il sospetto di lesione alla colonna,
questa non deve mai essere piegata né torta.
La testa, il collo, il tronco devono rimanere
sempre sullo stesso asse

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Emergenza/urgenza e gravità
L’entità di un danno non sempre è proporzionale al pericolo di
morte del soggetto colpito ed alla necessità di prestargli soccorso

o Emergenza /Urgenza:
/Urgenza le o Gravità: effetto nel tempo del
funzioni vitali del soggetto danno prodotto sulla salute
sono compromesse e la sua del paziente; l’entità del
sopravvivenza è in pericolo, danno è poco influenzata
per cui c’è necessità di dalla rapidità del soccorso,
praticare un rapido soccorso ma dipende piuttosto dalla
sua appropriatezza

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Emergenza/urgenza e gravità:esempi
Nel primo soccorso, emergenza/urgenza e gravità non vanno sempre assieme:
occorre sempre distinguere le situazioni per agire in modo appropriato!

Tipo d’infortunio Valutazione del caso Tipo di risposta


• frattura della É una situazione grave L’infortunato può esser
colonna ma non urgente lasciato sul luogo
vertebrale dell’incidente in attesa di
un trasporto qualificato

• ingestione di un Urgenza non Se non si praticano le


corpo estraneo differibile o emergenza necessarie manovre, può
sanitaria esserci pericolo di vita!
Non appena si rimuove
l’ostruzione l’infortunato
torna alla normalità

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Protezione del Paziente
 da se stesso e dalla propria ansia
 dagli stress climatici
 dal contatto con sangue o fluidi biologici di
(eventuali) altri pazienti

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Autoprotezione del soccorritore
 Nella attività di primo soccorso, il soccorritore
può andare incontro a dei rischi; pertanto,
effettuando tali attività deve
a) garantire innanzitutto la sicurezza della
scena, tutelando la propria incolumità
b) pensare prima di agire

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I rischi nel soccorso
 ambiente in cui si svolge il soccorso
 sangue e fluidi biologici della vittima
 condizione/comportamento della vittima

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Ambiente
Garantire sempre la sicurezza della scena:
 traffico veicolare
incontrollato
 fuoco
 gas tossici
 pericolo di crollo

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Sangue della vittima
 Spargimento di sangue, contatto con fluidi
biologici sono possibile veicolo di malattie
infettive quali epatite B e C, AIDS
 Regola Generale: ogni soggetto sanguinante
deve essere considerato potenziale fonte di
infezione. In ogni contatto con soggetto
sanguinante si devono adottare le precauzioni
universali

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Fluidi biologici della vittima
 contagio del soccorritore con saliva, muco ed
altri fluidi della vittima: per esempio, durante
la respirazione artificiale

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Mezzi barriera
 guanti monouso
 visiera paraschizzi
 pocket mask

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Guanti monouso

Modalità d’uso
Come Quando
Devono essere Infilati prima di
indossati per iniziare le attività di
proteggere entrambe soccorso, devono
le mani da contagio tenersi fino a che si è
adottando una in contatto con
particolare procedura materiale
potenzialmente
contagioso
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Guanti monouso
 Dopo il loro utilizzo si sfilano afferrandoli dal
lembo libero all’altezza del polso

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Visiera paraschizzi

Modalità d’uso
Come Quando

Schermo di plastica Per ferite a rischio di


trasparente che ripara il schizzi alle mucose
volto (gli occhi, la congiuntivali, orali,
bocca il mento e le nasali (es. emorragie di
narici) dal rischio di grandi vasi arteriosi)
schizzi

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Pocket mask

Modalità d’uso
Come Quando
La pocket mask è una Durante ventilazione
maschera che si monta dell’aria nella bocca di
sulla bocca del soggetto un soggetto in arresto
in arresto respiratorio; respiratorio o cardio
offre una validissima respiratorio
barriera contro il rischio (respirazione artificiale)
di contagio

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Comportamento della vittima
 Psicosi in fase acuta
 convulsioni
 chiusura repentina della bocca durante la
manovra di “apertura delle vie aeree”
 fasi iniziali dell’annegamento
 agitazione psicomotoria
 intossicazione o avvelenamento
 respirazione artificiale della vittima
 spostamento o trasporto di un paziente

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Protezione della vittima
 Nel soccorrere più feriti, per evitare che Si
contagino a vicenda
1) non toccare con i guanti sporchi di sangue
i soggetti soccorsi
2) cambiare i guanti quando si assistono
soggetti diversi

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Anatomia e fisiologia
dell’apparato cardiovascolare

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Anatomia del cuore
 Il cuore è un organo
muscolare cavo, situato
al centro del torace
 E’ costituito da quattro
cavità, due superiori (gli
atri) e due inferiori (i
ventricoli)
 Il cuore è nutrito dalle
arterie coronarie, che si
dipartono dalla radice
dell’arteria aorta e
circondano il cuore come
una corona

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L’immagine radiografica del cuore

Aorta

Ventricolo destro
Ventricolo sinistro

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Fisiologia del cuore
 Funziona come una pompa premente ed
aspirante con lo scopo di inviare il sangue a
tutti gli organi ed i tessuti del corpo
 Nella “sistole”, fase del ciclo cardiaco in cui il
cuore si contrae, invia il sangue ai tessuti
 Nella “diastole”, fase del ciclo cardiaco in cui il
cuore si rilascia, richiama il sangue dai tessuti

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Fisiologia del cuore
 La piccola circolazione (o circolazione
polmonare) inizia dunque nel ventricolo destro
e finisce nell’atrio sinistro; essa ha la funzione
di ossigenare il sangue.
 La grande circolazione (o circolazione
sistemica) inizia invece nel ventricolo sinistro e
termina nell’atrio destro; essa è finalizzata alla
ossigenazione degli organi e dei tessuti.
piccola e grande
circolazione
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Apparato cardiocircolatorio

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Piccola e “grande” circolazione

ATRIO VENTR.
ORGANI DESTRO
DESTRO

VENTR. ATRIO POLMONE


SINISTRO SINISTRO

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Anatomia e fisiologia dei vasi sanguigni
 Il sangue circola nel nostro organismo
attraverso i vasi sanguigni
 Essi vengono distinti in arterie, vene e capillari
(arteriosi e venosi)
 Le arterie hanno una parete molto resistente;
esse portano sangue ossigenato dal cuore in
periferia

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Anatomia e fisiologia dei vasi sanguigni

 Le vene portano sangue TESSUTI


già utilizzato dai tessuti
al cuore
 Nei capillari avviene lo
Sangue
scambio di ossigeno ed
anidride carbonica tra O2
sangue e tessuti

CO2

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Anatomia e fisiologia dei vasi sanguigni
 Il sangue circola nel nostro organismo
attraverso i vasi sanguigni
 Essi vengono distinti in arterie, vene e capillari
(arteriosi e venosi)
 Le arterie hanno una parete molto resistente;
esse portano sangue ossigenato dal cuore in
periferia

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Vasi sanguigni

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Anatomia e fisiologia
dell’apparato respiratorio

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Sistema respiratorio
 Il sistema respiratorio ha la funzione di
garantire gli scambi gassosi con l’aria esterna
 Esso è costituito da un complesso sistema
anatomico, rappresentato da naso, bocca,
laringe, trachea, bronchi, polmoni
 I polmoni sono contenuti all’interno della
gabbia toracica, avvolti e protetti da un
foglietto chiamato pleura
 L’aria viene introdotta all’interno dei polmoni
attraverso il naso e la bocca, attraversando il
laringe e la trachea

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Sistema respiratorio
 La trachea si divide in
due bronchi (il bronco
destro ed il bronco
sinistro) che portano
l’aria nei due polmoni
 I due bronchi principali
si dividono in bronchi
di dimensioni via via
inferiori,
sino ad ottenere
sacche terminali:
gli alveoli polmonari

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Sistema respiratorio
 All’interno degli alveoli polmonari, la cui parete
è estremamente sottile, avvengono gli scambi
gassosi: l’aria ambiente cede ossigeno al
sangue alveolare, il sangue alveolare cede
anidride carbonica all’aria ambiente

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Il ricambio di ossigeno

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Sistema respiratorio
 L’ingresso dell’aria nei polmoni avviene
mediante l’inspirazione,
inspirazione mentre la fuoriuscita
della stessa dai polmoni avviene mediante la
espirazione
 La respirazione serve ad ossigenare tutti gli
organo ed apparati
 I movimenti respiratori sono involontari
 In stato di riposo sono sufficienti 10 -15
respirazioni al minuto
 0.5 litri volume a riposo di una respirazione

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Sistema respiratorio
 Questi due movimenti sono regolati da centri
nervosi posti nella porzione di cervello situata
alla base del cranio detta “bulbo” e sono
garantiti dal funzionamento dei muscoli
intercostali, del collo e del muscolo diaframma
 La lesione dei centri bulbari causa un blocco dei
muscoli respiratori
 La paralisi dei muscoli intercostali e del
diaframma blocca i movimenti della gabbia
toracica, impedendo gli scambi gassosi alla
base della respirazione

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L’apparato osteo-muscolare

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Apparato osteo-muscolare
 È composto da ossa ( circa 300) tenute insieme
da articolazioni e mosse da muscoli ( oltre
600) collegati alle ossa ed alle articolazioni
tramite tendini
 Ha funzione di “impalcatura” movimento e
protezione del corpo

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Apparato osteo-muscolare
La funzione protettiva
 Riguarda soprattutto il sistema nervoso
 Encefalo
 Midollo spinale

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Il sistema scheletrico

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Gabbia toracica

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Articolazione scapolo-omerale

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Le articolazioni

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Il femore

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Sistema muscolare

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Principali sindromi di
interesse medico

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Cos’è il diabete?
 A causa di un’alterazione del metabolismo, gli
zuccheri si accumulano nel sangue
(iperglicemia) senza esser utilizzati
dall’organismo
 Valori molto elevati o troppo bassi della
glicemia in circolo provocano disturbi della
coscienza, fino al coma

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Malessere nel diabetico
 Va sempre sospettato un malessere in
diabetico quando si manifestano
a) disturbi della coscienza (agitazione,
sonnolenza)
b) perdita di coscienza, coma

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Che fare
 Per sapere se il paziente soccorso sia
effettivamente diabetico occorre
a) interrogare parenti o conoscenti
b) cercare documenti o medagliette su cui sia
segnalata tale condizione

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La regola del glucosio per tutti
 In un soggetto diabetico accertato in coma,
nel dubbio – ipoglicemia? iperglicemia? –
applicare la regola del
GLUCOSIO PER TUTTI
a) nel coma iperglicemico lo zucchero non
peggiora di molto la situazione
b) nel coma ipoglicemico il soggetto ne ha un
immediato beneficio

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Emergenza diabetica
Soggetto cosciente
 somministrare zucchero (acqua e zucchero,
succo d’arancia, ecc.)
 chiamare i soccorsi (118)
Soggetto non cosciente
 chiamare i soccorsi (118)
 somministrare un pizzico di zucchero sotto la
lingua
 valutare respiro e polso e, se presenti, porre il
paziente in posizione laterale di sicurezza

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Disturbi iniziali della coscienza
I disturbi iniziali della coscienza sono:
 la lipotimia
 la sincope

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Lipotimia
Ottundimento transitorio del sensorio senza
perdita di coscienza, le cause più comuni:
 stress emotivo, forti dolori
 soggiorno in ambienti eccessivamente affollati
o surriscaldati
 cambiamenti di postura troppo bruschi
 abbassamento della pressione arteriosa

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Sintomi
 vertigini
 Nausea
 fiacchezza, soprattutto alle gambe
 stordimento, ronzii, disturbo della vista
 può esserci pallore e sudorazione
 sensazione di mancamento imminente

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Primo Soccorso
 È sufficiente collocare il soggetto:in posizione
che favorisca l’afflusso di sangue al cervello
 Distendere l’infortunato sul piano
(pavimento, tavolo) con le gambe in alto
(posizione antishock)
 Slacciare i vestiti troppo stretti (cinta,
cravatta, camicia)
 Non permettere al soggetto di alzarsi alla
ripresa dei sensi (almeno 5- 10 minuti)

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Sincope

 Perdita o alterazione dello stato di coscienza di


breve durata
 A fiacchezza, stordimento e disturbi correlati si
associano:
a) impossibilità a mantenere la stazione eretta
b) perdita di coscienza che regredisce sotto
stimoli verbali e tattili

Rev. 2 – sett. 2012 Addetti al Primo Soccorso slide 81 di 324


Cosa fare nei casi più gravi
 Mettere il soggetto in posizione antishock:
 farlo distendere per terra
 sollevargli le gambe sulla testa
 In caso di persistenza del malessere:
chiamare il 118 per il ricovero

Rev. 2 – sett. 2012 Addetti al Primo Soccorso slide 82 di 324


Shock
 Lo shock è una grave alterazione dei
meccanismi della circolazione del sangue e del
metabolismo dell’organismo provocata da una
ridotta irrorazione degli organi vitali

Rev. 2 – sett. 2012 Addetti al Primo Soccorso slide 83 di 324


Fisiopatologia dello shock
 I segni iniziali di shock, soprattutto quelli legati
all’alterazione della coscienza, dipendono dai
deficit d’irrorazione degli organi e dei tessuti,
soprattutto del cervello, che fra tutti è l’organo
più sensibile allo scarso afflusso di sangue ed
ossigeno ai tessuti

Rev. 2 – sett. 2012 Addetti al Primo Soccorso slide 84 di 324


Cause di shock
 Diminuzione volume del sangue (emorragie,
diarrea, vomito, ustioni >15%)
 Vasodilatazione-vasocstrizione (caldo, freddo,
paura, trauma, shock anafilattico)
 Arresto cardiaco, infarto

Rev. 2 – sett. 2012 Addetti al Primo Soccorso slide 85 di 324


Segni/Sintomi di shock
 Pallore e poi cianosi delle estremità
(volto, labbra, naso, orecchie, mani, piedi)
 cute delle estremità fredda al tatto
 respiro frequente e corto
 polso rapido ( >120 battiti al minuto) e difficile
da palpare
 abbassamento della pressione arteriosa (<60
mmhg)
 alterazione della coscienza, fino al coma

Rev. 2 – sett. 2012 Addetti al Primo Soccorso slide 86 di 324


Trattamento dello shock
 Valutare, in sequenza coscienza, respiro,
polso, emorragie evidenti, colore e calore
cutanei e poi trattare il soggetto, se è in
shock:
a) tamponando le emorragie esterne se
presenti
b) ponendolo in posizione antishock
c) coprendolo con un metallina (coperta
isotermica)
d) Somministrare ossigeno

Rev. 2 – sett. 2012 Addetti al Primo Soccorso slide 87 di 324


Convulsioni
 Contrazioni muscolari improvvise ed
involontarie, provocate da un’alterazione
dell’attività cerebrale; possono:
a) interessare singoli gruppi di muscoli
b) interessare tutto il corpo
c) essere accompagnate da perdita di urine e
feci
d) si accompagneranno a perdita di coscienza
improvvisa

Rev. 2 – sett. 2012 Addetti al Primo Soccorso slide 88 di 324


Fasi delle convulsioni
Un attacco convulsivo presenta 3 fasi:
 Fase tonica: irrigidimento del corpo per circa
30 sec. (a volte con morsicatura della lingua) e
perdita di coscienza
 Fase clonica: movimenti involontari violenti,
schiuma alla bocca, cianosi di viso e labbra
 Fase post critica: incoscienza, respiro
rumoroso, cefalea al risveglio

Rev. 2 – sett. 2012 Addetti al Primo Soccorso slide 89 di 324


Cosa fare
 Nelle prime fasi tonica e clonica
1) adagiare il paziente sul pavimento
2) evitare che involontariamente si ferisca
 nella fase post-critica controllare che non vi
siano corpi estranei o ostruzioni delle prime
vie respiratorie
 per prudenza allertare il 118 dell’esordio della
crisi ed attendere disposizioni

Rev. 2 – sett. 2012 Addetti al Primo Soccorso slide 90 di 324


Colpo di sole - Colpo di calore

Rev. 2 – sett 2012 Addetti al Primo Soccorso slide 91 di 324


Colpo di sole
 È causato da esposizione diretta
dell’organismo al sole, con conseguente
vasodilatazione dei vasi cerebrali
a) Sintomi iniziali: mal di testa violento,
fotofobia, nausea, vomito, crampi,
possibile svenimento
a) Altri sintomi: rigidità nucale,
allucinazioni e coma

Rev. 2 – sett. 2012 Addetti al Primo Soccorso slide 92 di 324


Trattamento colpo di sole
 Condotta la vittima in ambiente fresco, ventilato
e poco illuminato o, almeno, al riparo dal sole
1) sdraiarla e raffreddare la fronte con impacchi
freddi (borsa del ghiaccio)
2) se è cosciente, dargli da bere acqua
3) se perde coscienza
a) chiamare il 118
b) controllare le funzioni vitali e, se è
necessario, sostenere respirazione e
circolazione

Rev. 2 – sett. 2012 Addetti al Primo Soccorso slide 93 di 324


Colpo di calore
 Per la permanenza in ambienti
eccessivamente caldi si produce un’eccessiva
sudorazione che può dare un collasso
ipotensivo
 Sintomi: malessere con pelle fredda, pallida ed
umida, ipotensione, nausea, vomito,
svenimento

Rev. 2 – sett. 2012 Addetti al Primo Soccorso slide 94 di 324


Trattamento del colpo di calore SI

Condotta la vittima in un ambiente fresco,


ventilato o, comunque, al riparo dal caldo
 sdraiarlo e coprirlo con coperte e/o abiti
asciutti
 se è cosciente, dargli da bere acqua
 se perde coscienza
 chiamare il 118
 controllare le funzioni vitali
 valutare se è necessario sostenere
respirazione e circolazione

Rev. 2 – sett. 2012 Addetti al Primo Soccorso slide 95 di 324


Importante! NO
 NON dare da bere alcolici
 NON applicare il ghiaccio

Rev. 2 – sett. 2012 Addetti al Primo Soccorso slide 96 di 324


Congelamento e assideramento

Rev. 2 – sett 2012 Addetti al Primo Soccorso slide 97 di 324


Congelamento
 È una lesione simile a quella delle ustioni,
generalmente localizzata alle estremità del
corpo, causata da esposizione diretta
dell’organismo al freddo (atmosferico o
artificiale).

Rev. 2 – sett. 2012 Addetti al Primo Soccorso slide 98 di 324


Segni di congelamento

Precoci Avanzati
dolore iniziale della • vescicole prima
parte colpita • perdita locale della
–cute localmente sensibilità dolorosa
prima pallida e • poi vere e proprie
fredda, poi aree necrotiche
arrossata

Rev. 2 – sett. 2012 Addetti al Primo Soccorso slide 99 di 324


Trattamento SI
 chiamare i soccorsi
 invitare il paziente a muovere l’arto colpito
 metterlo in posizione sdraiata
 rimuovere abiti e calzature troppo strette
 coprire la parte con coperte e/o abiti asciutti
(senza stringere)
 tenere la vittima in un ambiente caldo

Rev. 2 – sett. 2012 Addetti al Primo Soccorso slide 100 di 324


Cosa non fare NO
NON
 applicare sulla parte fonti di calore
 somministrare alcolici
 rompere le bolle

Rev. 2 – sett. 2012 Addetti al Primo Soccorso slide 101 di 324


Assideramento
 È quella condizione in cui l’esposizione
dell’organismo a basse temperature
determina un crollo della temperatura corporea
sotto i 35 °C

Rev. 2 – sett. 2012 Addetti al Primo Soccorso slide 102 di 324


Segni d’assideramento

•iniziali •presenza di brividi

•avanzati • rigidità muscolare


• mancanza di coordinazione dei movimenti
• alterazione della respirazione
• disturbi della coscienza, seguiti da perdita
di coscienza
• cianosi
• arresto polmonare
• arresto cardiaco

Rev. 2 – sett. 2012 Addetti al Primo Soccorso slide 103 di 324


Valutazione della gravità
 Ipotermia lieve: brividi,
intorpidimento o sonnolenza
 Ipotermia grave:
rallentamento della
respirazione e del battito
cardiaco, con deficit visivo,
incoordinazione motoria,
sonnolenza
 Ipotermia molto grave:
perdita di coscienza, possibile
arresto cardiaco e respiratorio

Rev. 2 – sett. 2012 Addetti al Primo Soccorso slide 104 di 324


Trattamento dell’ipotermia lieve
 chiamare i soccorsi
 condurre la vittima in un ambiente caldo e
asciutto e, comunque, al riparo dal freddo
 metterla in posizione sdraiata
 togliere gli abiti bagnati
 coprirla con coperte e/o abiti asciutti
 non riscaldare troppo velocemente il paziente;
iniziare riscaldando le parti “centrali” del corpo
 non dare da bere alcolici

Rev. 2 – sett. 2012 Addetti al Primo Soccorso slide 105 di 324


Trattamento dell’ipotermia grave
 chiamare i soccorsi
 trattare i pazienti con la massima cautela
 condurre la vittima in un ambiente caldo e
asciutto, comunque, al riparo dal freddo
 metterlo in posizione sdraiata e avvolgergli
intorno delle coperte e/o abiti asciutti
 non tentare di riscaldare il paziente
 non dare da bere alcolici

Rev. 2 – sett. 2012 Addetti al Primo Soccorso slide 106 di 324


Trattamento dell’ ipotermia molto grave
 chiamare i soccorsi
 trattare i pazienti con la massima cautela
 condurre la vittima in un ambiente caldo e
asciutto e, comunque, al riparo dal freddo
 metterlo in posizione sdraiata non tentare di
riscaldare il paziente
 non dare da bere alcolici
 in caso di arresto cardiaco e respiratorio,
avviare le manovre di RCP

Rev. 2 – sett. 2012 Addetti al Primo Soccorso slide 107 di 324


Il dolore cardiaco

Rev. 2 – sett 2012 Addetti al Primo Soccorso slide 108 di 324


Il dolore cardiaco (Angina Pectoris)
Dolore che insorge dietro lo sterno e si irradia:
 al collo ed alla mandibola
 alla parete superiore della schiena
 agli arti superiori
 alla parte centrale superiore dell’addome

Rev. 2 – sett. 2012 Addetti al Primo Soccorso slide 109 di 324


Il dolore cardiaco (Angina Pectoris)
 Quando si deve sospettare che un dolore
toracico possa avere origine cardiaca?
a) può comparire sotto sforzo o in seguito ad
una forte emozione
b) dura 3-5 minuti, non secondi
c) si manifesta con un senso di oppressione

Rev. 2 – sett. 2012 Addetti al Primo Soccorso slide 110 di 324


Può essere accompagnato da:
 sudorazione (importantissimo!)
 nausea
 respiro corto
 frequenza cardiaca aumentata
 pressione arteriosa alterata
 il soggetto rimane, di solito immobile

Rev. 2 – sett. 2012 Addetti al Primo Soccorso slide 111 di 324


Cause del dolore cardiaco
 All’origine del dolore cardiaco è un’insufficiente
apporto di sangue ossigenato al cuore; anche
alcuni fattori predisponenti ne favoriscono
l’insorgenza

Rev. 2 – sett. 2012 Addetti al Primo Soccorso slide 112 di 324


Cosa fare in attesa del 118
 Dopo aver chiamato il 118
 mettere il soggetto in condizioni di riposo
 liberarlo da indumenti stretti
 Tranquillizzarlo e chiedergli se
a) ha già avuto in passato episodi simili
b) assume farmaci per il cuore (se li ha con
sè, aiutarlo ad assumerli)

Rev. 2 – sett. 2012 Addetti al Primo Soccorso slide 113 di 324


Infarto del Miocardio
E’ molto simile all’angina, tuttavia ci sono delle
differenze molto importanti:
 Agitazione, ansietà, irritabilità, angoscia
 Il dolore dura più di 30 minuti
 Sensazione di morte imminente
 Difficoltà respiratoria (fame d’aria)
 Svenimenti, perdita di coscienza
 Sudorazione fredda

Rev. 2 – sett. 2012 Addetti al Primo Soccorso slide 114 di 324


Infarto del miocardio: primo soccorso
Soggetto incosciente
 Chiamare il 118
 Allentare gli abiti che costringono il paziente
 Aprire e mantenere pervie le vie aeree
 RCP
Soggetto cosciente
 Comportarsi come in caso di angina

Rev. 2 – sett. 2012 Addetti al Primo Soccorso slide 115 di 324


La crisi asmatica

Rev. 2 – sett 2012 Addetti al Primo Soccorso slide 116 di 324


Crisi Asmatica
 Sindrome caratterizzata da episodi ricorrenti di
ostruzione bronchiale che provocano:
a) Difficoltà a respirare
b) Fischi sibilanti durante l’espirazione
c) Tosse
d) cianosi

Rev. 2 – sett. 2012 Addetti al Primo Soccorso slide 117 di 324


Cause della crisi asmatica
 Allergie
 Aria fredda ed umida
 Sforzo fisico
 farmaci
 Infezioni delle vie respiratori

Rev. 2 – sett. 2012 Addetti al Primo Soccorso slide 118 di 324


Crisi Asmatica: primo soccorso
 Chiamare il 118
 Tranquillizzare il malato
 Far assumere una posizione semiseduta
 Dare ossigeno

Rev. 2 – sett. 2012 Addetti al Primo Soccorso slide 119 di 324


Intossicazioni

Rev. 2 – sett 2012 Addetti al Primo Soccorso slide 120 di 324


Intossicazione
 Si definisce avvelenamento o intossicazione
una condizione patologica sistemica (che
interessa cioè l’intero organismo), sovente
molto grave, indotta dall’assorbimento di
sostanze che per le proprietà chimiche o fisico-
chimiche possono compromettere più o meno
gravemente l'integrità e la funzionalità
dell’organismo

Rev. 2 – sett. 2012 Addetti al Primo Soccorso slide 121 di 324


Modalità di penetrazione dei tossici
Avviene attraverso varie vie:
a) per ingestione
b) per inalazione
c) per contato con la cute e le mucose

Rev. 2 – sett. 2012 Addetti al Primo Soccorso slide 122 di 324


Segni d’intossicazione
 Variano notevolmente in base:
a) al tipo di sostanza
b) alla via di penetrazione del tossico
nell’organismo
 Generalmente i quadri clinici peggiorano in un
tempo molto breve dall’avvelenamento

Rev. 2 – sett. 2012 Addetti al Primo Soccorso slide 123 di 324


Segni più comuni
Segni iniziali
 mancanza di forza e malessere
 mal di testa
 nausea e vomito
 crampi addominal
.. Altri segni
 capogiro e vertigine
 sonnolenza
 confusione mentale
 convulsioni

Rev. 2 – sett. 2012 Addetti al Primo Soccorso slide 124 di 324


Trattamento dell’avvelenamento
 In caso d’intossicazione consultare sempre le
schede tecniche e di sicurezza dei
prodotti utilizzati
 Il primo soccorso varia
a) da sostanza a sostanza
b) in base alla via di penetrazione

Rev. 2 – sett. 2012 Addetti al Primo Soccorso slide 125 di 324


Trattamento: principi generali
 Controllare le funzioni vitali e, se sono alterate,
sostenerle
 individuare l’agente intossicante
 mettersi in contatto con un centro antiveleni
 avviare la rimozione delle sostanze tossiche

Rev. 2 – sett. 2012 Addetti al Primo Soccorso slide 126 di 324


Autoprotezione del soccorritore
 La scena di un’intossicazione occupazionale può
porre a repentaglio la sicurezza del
soccorritore, che deve dunque opportunamente
proteggersi con gli appositi dispositivi di
protezione individuale
 Per procedere ad un’eventuale RCP, pulire la
cute contaminata ed utilizzare una pocket
mask.

Rev. 2 – sett. 2012 Addetti al Primo Soccorso slide 127 di 324


Intossicazione per ingestione:
Sostanze tossiche ingerite:
 Composti industriali
 Pesticidi
 Medicinali
 Prodotti petroliferi

Rev. 2 – sett. 2012 Addetti al Primo Soccorso slide 128 di 324


Incidente da ingestione: trattamento
 chiamare immediatamente il Centro Antiveleni
 riferire sul primo trattamento
 Controllare le funzioni vitali e, se necessario,
sostenerle
 raccogliere informazioni sul prodotto ingerito
 acquisire la scheda tecnica o l’etichetta
 porre l’infortunato in posizione favorente
l’emissione del tossico con il vomito
 Non indurre il vomito se la sostanza è:
Acida, Alcalina; Prodotto petrolifero (ES:
ammoniaca, candeggina, cherosene, benzina)

Rev. 2 – sett. 2012 Addetti al Primo Soccorso slide 129 di 324


Intossicazione da inalazione
 Allontanare il paziente dal pericolo portandolo
in luogo aerato
 chiamare immediatamente il Centro Antiveleni
 garantire la pervietà delle vie aeree
 se privo di coscienza, porre l’infortunato in
posizione laterale di sicurezza
 rimuovere gli abiti contaminati

Rev. 2 – sett. 2012 Addetti al Primo Soccorso slide 130 di 324


Intossicazione da contatto
 Allontanare il paziente dal pericolo portandolo
in luogo aerato
 chiamare immediatamente il Centro Antiveleni
 rimuovere gli abiti contaminati
 lavare abbondantemente con acqua la zona di
cute contaminata

Rev. 2 – sett. 2012 Addetti al Primo Soccorso slide 131 di 324


Ustioni e lesioni da elettricità

Rev. 2 – sett 2012 Addetti al Primo Soccorso slide 132 di 324


Definizione di ustione
 Lesione della pelle indotta da agenti di varia
natura dotati di energia lesiva superiore alle
capacità difensive della barriera cutanea

Rev. 2 – sett. 2012 Addetti al Primo Soccorso slide 133 di 324


Cause delle ustioni
Le ustioni possono esser causate da 4 diversi tipi
di agenti, che sono attivati da differenti fonti
e provocano distinte categorie di danno
Le differenti fonti Agenti Tipi di danno

Fiamme, fonti di luce intensa - compresa la luce


solare -, vapori, liquidi bollenti, oggetti solidi termico ustione
arroventati

Numerosi acidi, basi ed altre sostanze caustiche chimico causticazione


Corrente alternata e continua, fulmini elettrico ustione
Raggi X e gamma, energia nucleare
generalmente; ma anche i raggi ultravioletti della nucleare ustione
luce solare
Rev. 2 – sett. 2012 Addetti al Primo Soccorso slide 134 di 324
Gravità del danno
La gravità delle lesioni dipende da:
 la temperatura dell’agente ustionante
 il tempo di applicazione
 il suo calore specifico

Rev. 2 – sett. 2012 Addetti al Primo Soccorso slide 135 di 324


Criteri di valutazione
I parametri di valutazione sono:
 la profondità
 l’estensione
 altri fattori di criticità

Rev. 2 – sett. 2012 Addetti al Primo Soccorso slide 136 di 324


Ustione di primo grado
L’ustione di 1° grado di caratterizza per:
 l’eritema cutaneo
 L’edema cutaneo

Rev. 2 – sett. 2012 Addetti al Primo Soccorso slide 137 di 324


Ustione di secondo grado
 La caratteristica dell’ustione di 2° grado è -
oltre all’eritema e all’edema - la presenza di
flittene (bolle)

Rev. 2 – sett. 2012 Addetti al Primo Soccorso slide 138 di 324


Ustione di terzo grado
Le caratteristiche sono:
 il colorito bianco avorio o brunastro delle
lesioni
 la consistenza molliccia o dura dello
spessore sottostante
 la perdita locale della sensibilità dolorosa

Rev. 2 – sett. 2012 Addetti al Primo Soccorso slide 139 di 324


Valutazione dell’estensione
Secondo la regola del 9:
 nell’adulto è possibile dividere il corpo in aree
corrispondenti a circa il 9% della sua superficie
 la somma di queste aree copre il 99% del
corpo
 il rimanente 1% è rappresentato dalla regione
genitale

Rev. 2 – sett. 2012 Addetti al Primo Soccorso slide 140 di 324


Altri fattori critici
Altri fattori critici che sono:
 fonte diversa da quella termica
 localizzazione del danno in aree critiche (volto,
mani, piedi,)
 età del paziente
 preesistenza d’eventuali malattie

Rev. 2 – sett. 2012 Addetti al Primo Soccorso slide 141 di 324


Fonte diversa da quella termica
 lesioni lievi da radiazioni ionizzanti sono indice
d’esposizione ad un agente molto più
pericoloso di quello termico
 nelle causticazioni l’agente
 rimane sulla pelle e prosegue la sua azione a
lungo
 penetra in circolo ematico e produce un
effetto tossico a distanza
 le ustioni elettriche da alto voltaggio vanno
sempre considerati come eventi ad alto rischio

Rev. 2 – sett. 2012 Addetti al Primo Soccorso slide 142 di 324


Valutazione della gravità di un’ustione
In base a grado, estensione ed altri criteri di
criticità, la gravità di un’ustione si distribuisce su
tre livelli di criticità:

non pongono particolari problemi,


•lievi possono essere trattate senza
ricovero ospedaliero
dopo la medic, senza urgenza,
•moderate vanno esaminate da pers.san.
dopo il primo soccorso vanno
• gravi trattate in centri specialistici

Rev. 2 – sett. 2012 Addetti al Primo Soccorso slide 143 di 324


Cosa fare SI
 Verificare la sicurezza della scena
 allontanare al più presto dalla fonte di calore
soccorritore ed ustionato soffocare eventuali
focolai accesi sul corpo con una coperta
 chiamare i soccorsi
 Sciacquare l’ustione sotto l’acqua fredda(nelle
ustioni localizzate)
 medicare la cute ustionata
 medicare le ferite
 monitorare le funzioni vitali

Rev. 2 – sett. 2012 Addetti al Primo Soccorso slide 144 di 324


Cosa evitare NO
 non rimuovere gli abiti, se sono “appiccicati”
alla pelle
 non bucare le flittene
 non utilizzare polveri né pomate
 non utilizzare acqua troppo fredda né ghiaccio
nelle ustioni estese

Rev. 2 – sett. 2012 Addetti al Primo Soccorso slide 145 di 324


Primo soccorso delle causticazioni
 Verificare la sicurezza della scena e chiamare i
soccorsi specializzati
 allontanare immediatamente l’agente chimico
(lavare con acqua tranne per la calce,fenolo,
fluoruro di idrogeno)
 coprire le zone di cute scoperta con garze
sterili o teli puliti
 monitorare ed eventualmente sostenere le
funzioni vitali della vittima

Rev. 2 – sett. 2012 Addetti al Primo Soccorso slide 146 di 324


Lesioni da elettricità

Rev. 2 – sett 2012 Addetti al Primo Soccorso slide 147 di 324


Caratteristiche epidemiologiche
 eventi relativamente rari, ma con conseguenze
spesso gravi
 colpiscono tutte le età, specialmente i soggetti
in età lavorativa

Rev. 2 – sett. 2012 Addetti al Primo Soccorso slide 148 di 324


il rischio e’ ubiquitario
 Rischio professionale
 Rischio in ambiente domestico
 Rischio per fattori meteorologici

Rev. 2 – sett. 2012 Addetti al Primo Soccorso slide 149 di 324


Effetti della corrente elettrica
 effetto termico:la corrente elettrica riscalda il
corpo che attraversa
 effetto chimico:la corrente elettrica provoca la
dissociazione chimica delle soluzioni
elettrolitiche
 effetto magnetico: la corrente elettrica crea un
campo magnetico intorno al corpo che
attraversa

Rev. 2 – sett. 2012 Addetti al Primo Soccorso slide 150 di 324


Variabili in gioco
 Gli effetti fisiopatologici sull’organismo vivente
sono in relazione a:
a) resistenza del corpo umano
b) fattori fisici della corrente
c) altri fattori

Rev. 2 – sett. 2012 Addetti al Primo Soccorso slide 151 di 324


Resistenza del corpo umano
 una volta a contatto col corpo umano, la
corrente percorre tutte le vie con minore
resistenza e così in un baleno attraversa i
tessuti
 il sangue è un ottimo conduttore, seguito da
tessuto muscolare e organi parenchimali
 tessuto adiposo ed osseo offrono una notevole
resistenza al passaggio della corrente

Rev. 2 – sett. 2012 Addetti al Primo Soccorso slide 152 di 324


Resistenza della barriera cutanea
 La resistenza della pelle asciutta è molto
elevata
 Se la pelle è umida o bagnata, la resistenza
diminuisce notevolmente
 La sudorazione aumenta la conduttività della
corrente

Rev. 2 – sett. 2012 Addetti al Primo Soccorso slide 153 di 324


Fattori fisici della corrente
 TIPO
 corrente alternata più pericolosa di quella
continua
 basse frequenze sono più pericolose rispetto
alle alte
 INTENSITA’
 TENSIONE (correnti ad altissima tensione
causano carbonizzazione della vittima)

Rev. 2 – sett. 2012 Addetti al Primo Soccorso slide 154 di 324


Altri fattori
 MODALITA’ DEL CONTATTO
 DURATA DEL PASSAGGIO: TETANIZZAZIONE
DEI MUSCOLI
 VIA SEGUITA ATTRAVERSO IL CORPO

Rev. 2 – sett. 2012 Addetti al Primo Soccorso slide 155 di 324


Passaggio da un braccio all’altro
 Il passaggio della corrente da un braccio
all’altro è uno dei percorsi più pericolosi

Rev. 2 – sett. 2012 Addetti al Primo Soccorso slide 156 di 324


Morte da folgorazione
Fibrillazione Tetania Inibizione
ventricolare muscoli resp. centri bulb.

Arresto Arresto Arresto


cardiaco respiratorio resp. + card.

MORTE

Rev. 2 – sett. 2012 Addetti al Primo Soccorso slide 157 di 324


Effetti della corrente elettrica
 LE ALTE TENSIONI determinano ustioni di III°
grado, con difficoltà di guarigione
 LE BASSE E MEDIE TENSIONI inducono danni
più localizzati e si presentano nei punti di
entrata e di uscita della corrente nel punto di
entrata, riproducendo la forma del conduttore
(“marchio elettrico”)

Rev. 2 – sett. 2012 Addetti al Primo Soccorso slide 158 di 324


Intervento
Tensioni inferiori a 1.000 Volts
 togliere la corrente
 se non è possibile, staccare la vittima
dall’elemento in tensione, isolandosi
adeguatamente e senza toccare direttamente
la vittima (tubi di gomma, bastoni di legno o
cinture di cuoio; dal terreno dovrà isolarsi
ponendosi su una superficie di gomma o di
legno asciutto. )
 valutare le funzioni vitali e se è il caso,
sostenerle
 coprire le ferite da ustione con garze sterili e
fasciarle

Rev. 2 – sett. 2012 Addetti al Primo Soccorso slide 159 di 324


Intervento
Tensioni superiori a 1.000 Volts
 non avvicinarsi all’elemento in tensione
prima di avere interrotto la corrente (arco
voltaico!!!)
 soccorrere il folgorato, valutare le funzioni
vitali e, se è il caso, sostenerle
 medicare le ustioni con garze sterili e
coprirle con fasce

Rev. 2 – sett. 2012 Addetti al Primo Soccorso slide 160 di 324


“Morte apparente”
 In ogni caso di folgorazione il soggetto in
arresto cardiaco va sempre rianimato
in quanto la morte è sempre preceduta da
un periodo più o meno breve di “morte
apparente” che si può efficacemente
contrastare

Rev. 2 – sett. 2012 Addetti al Primo Soccorso slide 161 di 324


Ferite cutanee e mucose

Rev. 2 – sett 2012 Addetti al Primo Soccorso slide 162 di 324


Ferite

Rev. 2 – sett 2012 Addetti al Primo Soccorso slide 163 di 324


Ferite
 Le ferite (cutanee e mucose) sono lesioni
traumatiche caratterizzate dalla perdita
dell’integrità (lesione di continuità) di cute o
mucose ed eventualmente dei tessuti
sottostanti.

Rev. 2 – sett. 2012 Addetti al Primo Soccorso slide 164 di 324


Tipi di ferite

In base alla gravità


si parla di quando il danno
• ferite * si limita a cute e
superficiali mucose
• ferite profonde * investe i tessuti
sottostanti
Rev. 2 – sett. 2012 Addetti al Primo Soccorso slide 165 di 324
Ferita superficiale: trattamento
 Seguire le seguenti fasi Indossando guanti
di gomma sterile
1) esposizione
2) pulizia
3) disinfezione
4) Medicazione

Rev. 2 – sett. 2012 Addetti al Primo Soccorso slide 166 di 324


Esposizione e pulizia
Assicurarsi d’indossare guanti di gomma sterile
 esposizione: scoprire subito la ferita
 pulizia: lavarla con acqua corrente
1. usare il sapone per rimuovere impurità
presenti
2. corpi estranei di grandi dimensioni non
devono essere asportati per il pericolo di
emorragie
3. rimuovere con una pinzetta eventuali
frammenti incuneati nei tessuti

Rev. 2 – sett. 2012 Addetti al Primo Soccorso slide 167 di 324


Disinfezione
 Disinfezione:
disinfettare soltanto
con soluzione
antisettica
 non usare - per gli
inconvenienti che
determinano -
ovatta, alcol, polvere
antibiotica

Rev. 2 – sett. 2012 Addetti al Primo Soccorso slide 168 di 324


Medicazione
 Medicazione: coprire la ferita con garze sterili
o altro materiale sterile per:
a) prevenire un’infezione
b) arrestare l’emorragia

Rev. 2 – sett. 2012 Addetti al Primo Soccorso slide 169 di 324


Medicazione
 Fasciare con bende - non è necessario che
siano sterili - per tenere a posto la
medicazione.
 Se continua il sanguinamento:
a) sollevare l’arto
b) aggiungere un’altra fasciatura
c) applicare ghiaccio o pacco refrigerante
 Importante! Controllare la regolarità
della vaccinazione antitetanica

Rev. 2 – sett. 2012 Addetti al Primo Soccorso slide 170 di 324


Ferita profonda delle estremità
 Una ferita profonda agli arti o del collo può
produrre una lesione arteriosa (getto
abbondante rosso vivo intermittente); in questi
casi occorre avviare il
trattamento prioritario dell’emorragia!

Rev. 2 – sett. 2012 Addetti al Primo Soccorso slide 171 di 324


Trattamento
Ferita profonda delle estremità:
 evitare con mezzi barriera (guanti monouso;
visiera paraschizzi) il contatto col sangue
 sdraiare a terra l’infortunato in posizione
antishock
 esporre la ferita scoprendola
 tamponare l’emorragia, premendo con forza
 avvisare il 118 che è atto un’emorragia
arteriosa
 con l’emorragia sotto controllo pulire,
disinfettare, medicare la ferita

Rev. 2 – sett. 2012 Addetti al Primo Soccorso slide 172 di 324


Emorragie

Rev. 2 – sett 2012 Addetti al Primo Soccorso slide 173 di 324


Classificazione

Sede di
Affluenza Provenienza
• Emorragie esterne • emorragie arteriose
• E. interne • emorragie venose
• E. esteriorizzare • emorragie capillari

Rev. 2 – sett. 2012 Addetti al Primo Soccorso slide 174 di 324


Emorragie esterne
 Si intende per emorragia esterna la perdita di
sangue all’esterno dell’organismo

Rev. 2 – sett. 2012 Addetti al Primo Soccorso slide 175 di 324


Emorragie interne
Sono versamenti di sangue confinati
all’interno del corpo.

• in cavità naturale
forma una sacca ematica

Il sangue se • nello spessore di un tessuto


si versa o tra strati di diversi tessuti
 forma un ematoma

Rev. 2 – sett. 2012 Addetti al Primo Soccorso slide 176 di 324


Emorragie interne
 Sono versamenti di sangue confinati all’interno
del corpo.
 se il sangue si versa in una cavità naturale
forma una sacca ematica
 se il sangue si versa nello spessore di un
tessuto o tra strati di diversi tessuti forma un
ematoma

Rev. 2 – sett. 2012 Addetti al Primo Soccorso slide 177 di 324


Emorragie esteriorizzate
 Sono emorragie che avvengono all’interno di
cavità collegate con l’esterno (tubo digerente,
vie respiratorie, vie urinarie, orecchio, naso)

Rev. 2 – sett. 2012 Addetti al Primo Soccorso slide 178 di 324


Epistassi
 L’epistassi è la fuoriuscita di sangue dal naso;
 per tamponarla il paziente viene invitato
a) a sedersi con la testa piegata in avanti
b) a stringere le narici tra pollice ed indice

Rev. 2 – sett. 2012 Addetti al Primo Soccorso slide 179 di 324


Emorragie arteriose
Indotte dalla fuoriuscita di sangue dalle arterie
 Il sangue zampilla
1) fuoriesce a fiotti intermittenti in maniera
sincrona con i battiti del cuore
2) sprizza lontano della lesione
 i bordi della ferita sono puliti
 il sanguinamento è imponente e produce un
rapido dissanguamento

Rev. 2 – sett. 2012 Addetti al Primo Soccorso slide 180 di 324


Emorragie venose
 Causate dalla fuoriuscita di sangue dalle vene
 Il sangue scorre, sgorga lentamente con flusso
costante
 i bordi della ferita sono sporchi

Rev. 2 – sett. 2012 Addetti al Primo Soccorso slide 181 di 324


Emorragie capillari
Il sangue dai capillari
 il sangue fuoriesce in piccole quantità,
lentamente
 non sono mai gravi

Rev. 2 – sett. 2012 Addetti al Primo Soccorso slide 182 di 324


Emorragie esterne: come intervenire

1 2
Pressione diretta Sollevamento
sul punto di (di un arto)
lesione

4 3
applicazione Compressione
del laccio dell’arteria a
emostatico monte

Rev. 2 – sett. 2012 Addetti al Primo Soccorso slide 183 di 324


Emorragie esterne: come intervenire
 Pressione diretta sul punto di lesione
 Sollevamento (di un arto)
 Compressione dell’arteria a monte
 applicazione del laccio emostatico

Rev. 2 – sett. 2012 Addetti al Primo Soccorso slide 184 di 324


Pressione diretta 1
 sdraiare il ferito
innanzitutto
 infilare i guanti di
gomma da chirurgo
 tamponare l’emorragia
con un pacchetto di
garza sterile: si
comprime energicamente
sul punto di
sanguinamento per
favorire l’emostasi
 fasciare la ferita con un
bendaggio compressivo

Compressione bimanuale
Rev. 2 – sett. 2012 Addetti al Primo Soccorso slide 185 di 324
Sollevamento (dell’arto) 2
 Se il tamponare l’emorragia non è stato
sufficientemente efficace si aggiunge il
sollevamento dell’arto
 la manovra ostacola la fuoriuscita di sangue
grazie alla forza di gravità

Rev. 2 – sett. 2012 Addetti al Primo Soccorso slide 186 di 324


Compressione a distanza 3
 Se il tamponamento combinato al sollevamento
dell’arto non arrestano lo stillicidio, si passa
alla compressione dei punti di compressione
specifici a monte del punto di emorragia
(compressione a distanza)

Rev. 2 – sett. 2012 Addetti al Primo Soccorso slide 187 di 324


Punti di compressione

 arteria • emorragie della spalla


succlavia

 arteria • emorragie dalla parte


ascellare alta del braccio

 arteria • emorragie dal braccio,


brachiale dall’avambraccio e dalla
mano

Rev. 2 – sett. 2012 Addetti al Primo Soccorso slide 188 di 324


Punti di compressione
 arteria • emorragie dalla coscia
femorale
 arteria • emorragie dalla gamba
poplitea
 arteria • emorragie dal cuoio capelluto
temporale

Rev. 2 – sett. 2012 Addetti al Primo Soccorso slide 189 di 324


Il laccio emostatico 4
Va posizionato
 solo nei casi di effettiva necessità
 a monte del punto di emorragia (in un punto
compreso tra la ferita ed il cuore)
 può essere utilizzato solo per emorragie degli
arti

Rev. 2 – sett. 2012 Addetti al Primo Soccorso slide 190 di 324


Il laccio emostatico
 larghezza di almeno 5 - 7 cm
 materiale morbido
 struttura piatta, tale da non danneggiare i
tessuti

Rev. 2 – sett. 2012 Addetti al Primo Soccorso slide 191 di 324


Un laccio emostatico di fortuna
 bracciale dello
sfigmomanometro a
150 mmHg di
pressione
 qualsiasi nastro largo
e piatto (cravatta,
calza)

Rev. 2 – sett. 2012 Addetti al Primo Soccorso slide 192 di 324


Uso del laccio emostatico
 ATTENZIONE!: l’uso del laccio è molto
rischioso per l’arresto d’irrorazione nei tessuti
a valle
 impiegare il laccio solo in casi estremi! in
particolare con:
a) emorragia irrefrenabile
b) fratture esposte
c) amputazioni

Rev. 2 – sett. 2012 Addetti al Primo Soccorso slide 193 di 324


Procedura d’impiego del laccio
 Porre il laccio a monte del punto di emorragia
 Scrivere l’ora di applicazione del laccio su
un’area di pelle del paziente immediatamente
e completamente visibile
 Non rimuovere mai il laccio, ma attendere
l’arrivo del personale d’emergenza

Rev. 2 – sett. 2012 Addetti al Primo Soccorso slide 194 di 324


Attendendo i soccorsi
Porre l’emorragico
 isolato dal pavimento e ben coperto
 lasciare scoperto soltanto l’arto ove è stato
applicato il laccio
 se possibile, in posizione antishock

Rev. 2 – sett. 2012 Addetti al Primo Soccorso slide 195 di 324


Emorragie interne
 Sono emorragie che avvengono all’interno di
cavità chiuse (addome, torace, etc.)
 Sono difficilmente individuabili
 Seguono traumi cranici, addominali, toracici,
ecc.

Rev. 2 – sett. 2012 Addetti al Primo Soccorso slide 196 di 324


Come intervenire
 Con un sospetto d’emorragia interna occorre
chiamare subito il 118 e - in attesa dell’arrivo
dell’ambulanza - trattare lo shock emorragico
 distendendo il paziente in posizione antishock
 coprendolo con la coperta isotermica
 impedendogli di bere, anche se ha sete
a) le bevande in genere, pericolose nei traumi
b) l’alcool, che abbassa la pressione del sangue e
riduce ancor più l’irrorazione del cervello

Rev. 2 – sett. 2012 Addetti al Primo Soccorso slide 197 di 324


Amputazione
 Il distacco di parti del corpo in seguito ad un
evento traumatico può essere distinto:

…in base a in amputazione…


Tipo di distacco totale parziale
Sede del danno degli arti delle dita

Rev. 2 – sett. 2012 Addetti al Primo Soccorso slide 198 di 324


Amputazione di un arto
 In caso di distacco totale o parziale di un arto
il primo soccorritore deve in sequenza:
1) chiamare il 118
2) arrestare l’emorragia
3) recuperare la parte amputata dopo aver
trattato l’infortunato

Rev. 2 – sett. 2012 Addetti al Primo Soccorso slide 199 di 324


Recupero del segmento amputato
Per l'eventuale reimpianto:
 riprendere la parte amputata
 dopo una prima pulizia medicarla con garze
sterili
 trasportarla in ospedale in un contenitore
refrigerato
 imbustare il pezzo in un involucro di plastica o
in una benda
 evitare il suo contatto diretto con il ghiaccio

Rev. 2 – sett. 2012 Addetti al Primo Soccorso slide 200 di 324


Amputazione delle dita
In questi casi
 arrestare l’emorragia con la sola compressione
della mano sul punto di sanguinamento
 recuperare il segmento amputato
 come per le amputazioni maggiori
 trasportare infermo e frammento in ospedale
per il reimpianto

Rev. 2 – sett. 2012 Addetti al Primo Soccorso slide 201 di 324


Ferite gravi del torace e dell’addome

Rev. 2 – sett 2012 Addetti al Primo Soccorso slide 202 di 324


Ferite gravi del torace
 Nelle ferite gravi del torace il compito del
soccorritore è quello di cercare i segni d’allarme
di un killer silenzioso

Rev. 2 – sett. 2012 Addetti al Primo Soccorso slide 203 di 324


Segni d’allarme
Segni maggiori
 Aumento della frequenza respiratoria
 asimmetrie toraciche, riduzione delle
escursioni, movimenti paradossi della parete
 rientramento di una parte del costato in
ispirazione (“volet costale”)
 perforazione toracica con
 fuoriuscita di schiuma, liquido rossastro,
accompagnato da un gorgoglio (“ferita
soffiante”)

Rev. 2 – sett. 2012 Addetti al Primo Soccorso slide 204 di 324


Altri segni
 Dolore toracico
a) spontaneo nell’area traumatizzata del
torace, accentuato dai movimenti respiratori
b) alla palpazione dell’area traumatizzata
 lesioni della parete toracica (ferita cutanea con
aree circostanti di ecchimosi)

Rev. 2 – sett. 2012 Addetti al Primo Soccorso slide 205 di 324


Valutazione del soggetto
 Il soccorritore, per valutare la gravità di un
trauma del torace, ispeziona il torace e valuta il
respiro
 Osserva forma e movimento del torace
 Palpa il torace, ascoltando fremiti e fruscii
 Conta la frequenza respiratoria
 Per comodità mnemonica su ricorda la sigla
OPaC.

Rev. 2 – sett. 2012 Addetti al Primo Soccorso slide 206 di 324


Trattamento
Avvisare prioritariamente il 118 se con l’OPaC si
rilevano segni d’allarme da trauma grave poi:
 coprire l’eventuale foro nella parete di una “ferita
soffiante” con una compressa sterile e fissarla con
un cerotto
 sostenere con la propria mano il lato traumatizzato
 aiutare il ferito a trovare una posizione confortevole
 la posizione semiseduta di solito è la migliore
 portare il braccio del lato colpito sulla parete
toracica fasciandolo con un triangolo (“fasciatura ad
armacollo”)

Rev. 2 – sett. 2012 Addetti al Primo Soccorso slide 207 di 324


Ferite gravi dell’addome

Un trauma a livello addominale produce lesioni di 2 tipi:


Dovute di solito a traumi contusivi,
Ferite
che provocano lacerazioni o rotture
chiuse di organi o vasi contenuti in cavità
Dovute ad oggetti penetranti in
Ferite parete o perforanti da parte a parte
aperte l’addome, che provocano lesioni più
gravi dei traumi contusivi

Rev. 2 – sett. 2012 Addetti al Primo Soccorso slide 208 di 324


Segni di trauma addominale
I segni principali sono:
 il dolore addominale, accompagnato da
a) nausea, vomito, tosse con emissione di
sangue
b) segni iniziali di shock emorragico (sete,
senso di spossatezza)
 segni di lesione specifici dell’agente traumatico
a) ecchimosi e lividi da contusione
b) lacerazioni, ferite penetranti, fori d’entrata e
d’uscita

Rev. 2 – sett. 2012 Addetti al Primo Soccorso slide 209 di 324


Trattamento ferite addominali chiuse
 ridurre il dolore, rilassando la parete
addominale
 sdraiare il traumatizzato e piegargli le
gambe sulle cosce a ginocchia flesse
 non dargli da bere, anche se ha sete
 garantirgli l’apertura delle vie aeree in caso di
vomito
 allertare il 118 per trasferirlo rapidamente in
ospedale e trattare, se insorge, lo shock

Rev. 2 – sett. 2012 Addetti al Primo Soccorso slide 210 di 324


Trattamento ferite addominali aperte
 come in quelle chiuse, allertato il 118 per
trasporto rapido in ospedale
 sdraiare il traumatizzato, piegargli le gambe
sulle cosce; non dargli da bere; garantire le
vie aeree se vomita
 coprire la breccia della parete con medicazione
occlusiva
 tenere caldo l’addome coprendolo

Rev. 2 – sett. 2012 Addetti al Primo Soccorso slide 211 di 324


Traumatologia

Rev. 2 – sett 2012 Addetti al Primo Soccorso slide 212 di 324


Fratture, distorsioni, lussazioni

Rev. 2 – sett 2012 Addetti al Primo Soccorso slide 213 di 324


Frattura
 Definizione: rottura di un osso che determina
una interruzione parziale o toltale della sua
continuità.

Rev. 2 – sett. 2012 Addetti al Primo Soccorso slide 214 di 324


Classificazione

Classificazione per tipo di lesione


Denominazione tipo di lesione
Frattura (fr.)
parziale interruzione della continuità ossea
incompleta
Fr. completa interruzione dell’osso a tutto spessore in cui i monconi

•composta restano in sede fra loro incastrati

•scomposta si spostano dalla loro sede


in cui la pelle sopra la lesione non è lesa, non consente
chiusa
all’osso, quindi, una comunicazione con l’esterno
in cui i frammenti ossei, per una lesione del
esposta rivestimento cutaneo, sono in comunicazione con
l’esterno

Rev. 2 – sett. 2012 Addetti al Primo Soccorso slide 215 di 324


Segni
Nella regione traumatizzata compaiono:
 dolore vivo, incrementato da ogni tentativo di
movimento
 gonfiore
 deformazione rispetto all'altra parte del corpo
 mancata funzionalità della parte traumatizzata
 scrosci, mobilità anomala

Rev. 2 – sett. 2012 Addetti al Primo Soccorso slide 216 di 324


Primo soccorso della frattura
Valutazione primaria:
 la scena del soccorso e la dinamica del trauma
 le condizioni generali del traumatizzato
Valutazione secondaria:
 scoprire la parte lesa, tagliando i vestiti con le
forbici come nella medicazione delle ferite
Controllo del dolore
 immobilizzare nella posizione in cui si trova la
parte lesa con strumenti di contenimento
(steccaggio )

Rev. 2 – sett. 2012 Addetti al Primo Soccorso slide 217 di 324


Cosa evitare
NON tentare manovre di riduzione per il rischio di:
 lesioni vascolari e neurologiche
 esposizione della ferita

Rev. 2 – sett. 2012 Addetti al Primo Soccorso slide 218 di 324


Steccaggio
 Lo steccaggio - l’applicazione di stecche, docce
e ed altri strumenti di contenimento - è il
metodo usato per immobilizzare fratture,
lussazioni o distorsioni

Rev. 2 – sett. 2012 Addetti al Primo Soccorso slide 219 di 324


Alcune regole
 dare una buona stabilità allo
steccaggiomettendo spessori o imbottiture
d’ovatta nello spazio morto fra stecche e pelle
 tener fermi due monconi rotti bloccando le
articolazioni dei capi dell’ossoper bloccare
un’articolazione fare uno steccaggio esteso alle
ossa immediatamente sovrastanti e sottostanti

Rev. 2 – sett. 2012 Addetti al Primo Soccorso slide 220 di 324


Alcune regole nello steccaggio
 immobilizzare il tratto traumatizzato nella
posizione in cui si trova
 bloccare le stecche con legature poste
a) mai sull’area traumatizzata
b) sempre sopra e sotto ad essa

Rev. 2 – sett. 2012 Addetti al Primo Soccorso slide 221 di 324


Alcune regole nello steccaggi
 fasciare la frattura ed il supporto di steccaggio
con una benda
a) iniziando l’operazione dal punto più
distante dal tronco
b) avvolgendo le fasce che devono essere
 abbastanza strette per un buon bloccaggio
 senza esagerare per non ostacolare
localmente l’afflusso di sangue
 nella medicazione degli arti lasciare libere e
scoperte le dita per controllare l’irrorazione
periferica

Rev. 2 – sett. 2012 Addetti al Primo Soccorso slide 222 di 324


Alcune regole nello steccaggio
Per ridurre il successivo gonfiore
 tenere sollevata più in alto del cuore la regione
traumatizzata
 sulla stessa area applicare del freddo (con il
sacchetto di ghiaccio pronto uso o con altri
sistemi)

Rev. 2 – sett. 2012 Addetti al Primo Soccorso slide 223 di 324


Immobilizzazione senza stecche
 Nelle immobilizzazioni provvisorie con un’altra
parte del corpo si può bloccare
 una gamba steccandola con l’altra sana
 un braccio
a) addossandolo al torace con una fasciatura
adesiva
b) contenerlo nel triangolo di tela ancorato sulla
spalla opposta, passante sotto il braccio
opposto e pendente sul torace (bloccaggio ad
armacollo)

Rev. 2 – sett. 2012 Addetti al Primo Soccorso slide 224 di 324


Principi di immobilizzazione
Frattura di Sospendere al collo il braccio in flessione e fissarlo
scapola / clavicola al tronco con una fascia
• per le frattura alte: sospendere al collo il
braccio in flessione e fissarlo al tronco con una
Frattura del fascia
braccio
• per le frattura basse: non flettere il gomito ed
immobilizzare il braccio in estensione

Rev. 2 – sett. 2012 Addetti al Primo Soccorso slide 225 di 324


Principi di immobilizzazione

Frattura • steccare l’avambraccio col polso per bloccare


dell’avambraccio la mano

Rev. 2 – sett. 2012 Addetti al Primo Soccorso slide 226 di 324


Principi di immobilizzazione
steccare la mano all’avambraccio bloccando il
Frattura polso ed il gomito; immobilizzare la mano
della mano ponendo fra le dita, il palmo e la stecca una garza
appallottolata

Rev. 2 – sett. 2012 Addetti al Primo Soccorso slide 227 di 324


Principi di immobilizzazione
Frattura del bacino
 In attesa del soccorso professionale
immobilizzare soltanto le due gambe
Frattura della coscia
 per le frattura alte: attendere il soccorso
professionale
 per le frattura basse: bloccare tutto l’arto in
estensione steccandolo

Rev. 2 – sett. 2012 Addetti al Primo Soccorso slide 228 di 324


Principi di immobilizzazione
Frattura di ginocchio /gamba
 senza sfilare la scarpa, ma slacciandola,
bloccare tutto l’arto in estensione steccandolo
Frattura di caviglia
 senza sfilare la scarpa, ma slacciandola,
immobilizzare il piede ad angolo retto

Rev. 2 – sett. 2012 Addetti al Primo Soccorso slide 229 di 324


Principi di immobilizzazione
In attesa del soccorso professionale
Frattura del bacino
immobilizzare soltanto le due gambe

•per le frattura alte: attendere il soccorso


professionale
Frattura della coscia
•per le frattura basse: bloccare tutto l’arto in
estensione steccandolo
Frattura
senza sfilare la scarpa, ma slacciandola, bloccare
di ginocchio /
tutto l’arto in estensione steccandolo
gamba
senza sfilare la scarpa, ma slacciandola,
Frattura di caviglia
immobilizzare il piede ad angolo retto

Rev. 2 – sett. 2012 Addetti al Primo Soccorso slide 230 di 324


Principi di immobilizzazione

Rev. 2 – sett. 2012 Addetti al Primo Soccorso slide 231 di 324


Frattura esposta
 La frattura esposta è la lesione traumatica in
cui i frammenti ossei, per una lacerazione del
rivestimento cutaneo, sono in comunicazione
con l’esterno

Rev. 2 – sett. 2012 Addetti al Primo Soccorso slide 232 di 324


Rischi di un’esposizione
Può favorire diverse complicazioni:
 emorragie incontrollabili
 lesioni a nervi e vasi
 embolia (da trombi, grasso, frustoli ossei)
 contagio della ferita

Rev. 2 – sett. 2012 Addetti al Primo Soccorso slide 233 di 324


Trattamento delle fratture esposte
Cosa • tamponare l’emorragia con una
non fare compressione diretta
• medicare la ferita e l’osso sporgente
• affondare sottocute i monconi ossei
• steccare la frattura esposta
Cosa • allertare il 118
fare • controllare l’emorragia con una
compressione a distanza
• coprire la ferita ed il moncone
sporgente con medicazione sterile
Rev. 2 – sett. 2012 Addetti al Primo Soccorso slide 234 di 324
Distorsioni
 Definizione: lesione di un’articolazione in cui un
capo articolare, per un movimento forzato,
esce temporaneamente dalla propria sede,
danneggiando la capsula ed / o i legamenti.

Rev. 2 – sett. 2012 Addetti al Primo Soccorso slide 235 di 324


Lussazioni
 Definizione: lesione di un’articolazione in cui un
capo articolare, per un movimento forzato,
esce dalla sede naturale senza poterci
rientrare, compromettendo non solo capsula e
legamenti, ma a volte anche vasi e nervi

Rev. 2 – sett. 2012 Addetti al Primo Soccorso slide 236 di 324


Immagine radiologica

Rev. 2 – sett. 2012 Addetti al Primo Soccorso slide 237 di 324


Segni di distorsione e lussazione
Segni comuni e distinti
di distorsione e lussazione

Segni distorsione lussazione

costante, accentuato dal


Dolore al movimento
movimento

da rigonfiamento
da rigonfiamento articolare e da perdita
Deformazione
articolare degli usuali rapporti
articolari

per perdita del


mancata
---- (assente) ---- movimento e blocco
funzionalità
articolare

Rev. 2 – sett. 2012 Addetti al Primo Soccorso slide 238 di 324


Primo soccorso di distorsioni e lussazioni
Trattare ogni caso dubbio come una frattura
 immobilizzare l’articolazione nella posizione
assunta subito dopo il trauma
1) assecondando la posizione antalgica
dell’infortunato
2) evitando manovre di riduzione dell’osso
3) applicando del freddo (con il sacchetto di
ghiaccio pronto uso o con altri sistemi)
 provvedere a trasportare il soggetto in
ospedale per gli accertamenti e le cure
necessarie

Rev. 2 – sett. 2012 Addetti al Primo Soccorso slide 239 di 324


Sindromi celebrali acute

Rev. 2 – sett 2012 Addetti al Primo Soccorso slide 240 di 324


Sindrormi celebrali acute
Cause:
 Trombosi cerebrale: ostruzione di un’arteria
 Emorragia cerebrale: un aneurisma o una zona
indebolita di un’arteria si rompe
Sintomi e segni:
 Emicrania improvvisa ed insopportabile
 Confusione e vertigini
 Paralisi delle estremità
 Alterazione della parola
 Nausea, convulsioni, difficoltà respiratorie
 Diametro pupillare diverso

Rev. 2 – sett. 2012 Addetti al Primo Soccorso slide 241 di 324


Primo soccorso
 Calmare l’infortunato
 Somministrare ossigeno
 Controllare i segni vitali
 Trasportare il paziente in posizione semiseduta

Rev. 2 – sett. 2012 Addetti al Primo Soccorso slide 242 di 324


Trauma cranico

Rev. 2 – sett 2012 Addetti al Primo Soccorso slide 243 di 324


Traumi cranici
 Commozione cerebrale
 Contusione e lacerazione
 Ematoma
 emorragia
 fratture

Rev. 2 – sett. 2012 Addetti al Primo Soccorso slide 244 di 324


Traumi cranici
Si manifesta, nelle forme gravi, con uno o più dei
seguenti sintomi:
 incoscienza, sonnolenza, disorientamento;
 sangue che fuoriesce dal naso, dalla bocca,
dall'orecchio;
 paralisi di un lato del corpo;
 vomito;
 vertigine e cefalea

Rev. 2 – sett. 2012 Addetti al Primo Soccorso slide 245 di 324


Traumi cranici
 I pericoli sono emorragia, perdita di coscienza
e arresto cardio-respiratorio.
L'intervento consiste in:
a) accertare respiro e battito cardiaco
b) posizione supina se il paziente è cosciente
c) posizione supina se il paziente è incosciente
d) non bloccare la fuoriuscita di sangue dagli
orifizi
e) non rimuovere gli oggetti conficcati

Rev. 2 – sett. 2012 Addetti al Primo Soccorso slide 246 di 324


Strutture bersaglio
Un agente traumatico può indurre danno a livello:
 Del cuoio capelluto ed altri tessuti molli di
rivestimento
 del cranio
 delle meningi e/o dell’ encefalo

Rev. 2 – sett. 2012 Addetti al Primo Soccorso slide 247 di 324


Danni da trauma cranico
 Sulle strutture esterne del capo un agente
lesivo può provocare
1) contusioni, tumefazioni, ferite lacero-contuse
del cuoio capelluto
2) fratture della scatola cranica
3) della volta
4) della base

Rev. 2 – sett. 2012 Addetti al Primo Soccorso slide 248 di 324


Danni da trauma cranico
 All’interno del cranio un agente traumatico può
produrre:
1) ematomi
intracranici
2) emorragie

3) commozione cerebrale
4) lesioni encefaliche

Rev. 2 – sett. 2012 Addetti al Primo Soccorso slide 249 di 324


Manovre da evitare
 Evitare di spostarlo ed impedire ad altri di
spostarlo dalla scena dell’infortunio.
 Non cercare di arrestare le eventuali emorragie
dal naso o dalle orecchie
 Non somministrare liquidi

Rev. 2 – sett. 2012 Addetti al Primo Soccorso slide 250 di 324


Primo soccorso
 Se ci sono ferite esposte queste vanno coperte,
ma non tamponate, con garze sterili
 Se l’infortunato è cosciente e accusa vomito
nausea e sonnolenza, va posto in posizione di
sicurezza
 Se è incosciente procedere con la RCP

Rev. 2 – sett. 2012 Addetti al Primo Soccorso slide 251 di 324


Traumi della colonna vertebrale

Rev. 2 – sett 2012 Addetti al Primo Soccorso slide 252 di 324


Cause dei traumi alla colonna vertebrale
 incidenti stradali
 cadute accidentali
 infortuni sul lavoro
 traumi sportivi
 ferite da arma da fuoco

Rev. 2 – sett. 2012 Addetti al Primo Soccorso slide 253 di 324


Strutture bersaglio
Strutture bersaglio
degli agenti traumatici

Colonna Midollo
vertebrale spinale
Danni
• Fratture • Lesioni dei • Lesioni midollari con deficit
dischi della sensibilità o/e dei
• Lussazioni
intervertebrali movimenti
• Distorsioni

Rev. 2 – sett. 2012 Addetti al Primo Soccorso slide 254 di 324


Traumi della colonna vertebrale
 Dinamica importante
 Dolore spontaneo al collo e alla regione
lombare bassa che si accentua con il
movimento
 Incapacità di muovere gli arti o profonda
debolezza muscolare
 Sensazione di insensibilità, intorpidimento e
formicolii a livello del tronco o degli arti
 Perdita involontaria di urine e feci

Rev. 2 – sett. 2012 Addetti al Primo Soccorso slide 255 di 324


Indicatori di sospetta lesione
 dinamica del trauma
 segni di danni spinali

Rev. 2 – sett. 2012 Addetti al Primo Soccorso slide 256 di 324


La dinamica del trauma
Un sospetto di trauma insorge in caso di
 trauma cranico specie se associato a perdita di
coscienza
 sollecitazioni violente della schiena
specialmente del tratto sopra le spalle
 incidenti stradali (tamponamenti, ribaltamenti,
rotolamenti d’automezzo)
 precipitazioni (caduta da scale, ponteggi,
impalcature, sella, sci, tuffi, etc.)

Rev. 2 – sett. 2012 Addetti al Primo Soccorso slide 257 di 324


Segni di danno spinale
 Arti superiori: chiedere al paziente se
a) sente un pizzicotto su un dito di entrambe le
mani
b) muove a comando entrambe le mani
c) stringe in successione tra le sue mani una
mano del soccorritore
 Arti inferiori: chiedere al paziente se
a) sente un pizzicotto su un dito di entrambi i
piedi
b) muove a comando entrambi i piedi
c) spinge in successione entrambi i piedi sulla
mano del soccorritore che si oppone

Rev. 2 – sett. 2012 Addetti al Primo Soccorso slide 258 di 324


Ricerca dei segni di danno spinale
Arti superiori
– sente, stringe, muove
probabile assenza
Arti inferiori di danno
– sente, spinge, muove midollare

•Arti superiori
– sente, stringe, muove
danno
•Arti inferiori midollare
– non sente, non spinge, non muove inferiore

•Arti superiori
– non sente, non stringe, non muove
danno
•Arti inferiori midollare
– non sente, non spinge, non muove cervicale

Rev. 2 – sett. 2012 Addetti al Primo Soccorso slide 259 di 324


Comportamenti da evitare
 flettere, estendere, ruotare la schiena per
farlo bere, vomitare, rialzare
 spostarlo ed impedire ad altri di spostarlo
dalla scena dell’infortunio, trascinandolo per le
ascelle o le gambe, sollevandolo in braccio o in
spalla,
 se è cosciente, invitarlo a rimanere fermo

Rev. 2 – sett. 2012 Addetti al Primo Soccorso slide 260 di 324


Gestione del trauma spinale
 Chiamare il 118 nel corso dell’ABCDE in caso di
emergenza / urgenza (coma, arresto cardiaco
e/o respiratorio, grave emorragia) e poi avviare
il primo soccorso

Rev. 2 – sett. 2012 Addetti al Primo Soccorso slide 261 di 324


Spostamenti d’emergenza

Rev. 2 – sett 2012 Addetti al Primo Soccorso slide 262 di 324


Criteri generali
 Spostare il paziente solo se è indispensabile
 valutare preventivamente
a) il peso del soggetto
b) il percorso da compiere
c) il quantitativo necessario di soccorritori
d) i dispositivi d’ausiliazione al trasporto
necessari
 identificare sempre e prima il team leader

Rev. 2 – sett. 2012 Addetti al Primo Soccorso slide 263 di 324


Criteri generali
 coprire bene la vittima con la metallina per
contrastare lo shock
 utilizzare sempre tecniche di sollevamento
corrette
 fare attenzione alla schiena della vittima / dei
soccorritori
 compiere lo spostamento impegnando
soprattutto i muscoli delle gambe

Rev. 2 – sett. 2012 Addetti al Primo Soccorso slide 264 di 324


Fattori condizionanti il trasporto
 Soccorritori in campo
 supporti d’ausilio

Rev. 2 – sett. 2012 Addetti al Primo Soccorso slide 265 di 324


Soccorritori in campo a
Movimentazione:
 ad 1 soccorritore
 con 2 o più soccorritori

Rev. 2 – sett. 2012 Addetti al Primo Soccorso slide 266 di 324


Movimentazione ad 1 soccorritore
 Trascinamento inclinato
 trascinamento per le caviglie
 metodo del pompiere
 caricamento sul dorso
 trascinamento con una coperta
 estrinsecazione rapida

Rev. 2 – sett. 2012 Addetti al Primo Soccorso slide 267 di 324


Trascinamento inclinato: tecnica
 Accovacciati dietro il paziente
 passare le proprie braccia sotto le sue ascelle
 incrociargli le braccia sul petto
 afferrargli i polsi: ciascuna mano del
soccorritore afferra la stessa mano della vittima
 sollevare il paziente alzandosi in piedi
 trascinarlo tirando il suo corpo sempre lungo il
suo asse verticale
a) non spostarlo in senso laterale
b) evitare di piegare o torcere il tronco

Rev. 2 – sett. 2012 Addetti al Primo Soccorso slide 268 di 324


Trascinamento inclinato
 Indicazioni:spostamento rapido per tratti
brevi, purché non siano accidentati
 Controindicazioni:traumi spinali e delle
estremità

Rev. 2 – sett. 2012 Addetti al Primo Soccorso slide 269 di 324


Trascinamento per le caviglie: tecnica
 Spostare le braccia completamente distese del
paziente sopra la testa. le braccia così disposte
a corona sul capo stabilizzano il rachide
cervicale
 bloccargli i polsi con il cerotto
 afferrare il paziente per le caviglie (sollevare le
gambe al minimo per non sollecitare il rachide
lombare)
 trascinarlo tirando il suo corpo sempre lungo il
suo asse verticale
a) non spostarlo in senso laterale
b) evitare di piegare o torcere il tronco

Rev. 2 – sett. 2012 Addetti al Primo Soccorso slide 270 di 324


Trascinamento per le caviglie
 Indicazioni: spostamento in rapidità su
superfici lisce, in caso di traumi spinali
 Controindicazioni:traumi degli arti inferiori

Rev. 2 – sett. 2012 Addetti al Primo Soccorso slide 271 di 324


Caricamento sul dorso: tecnica
 Sollevato il paziente e dopo essersi girati di
schiena e si passano le sue braccia sulle proprie
spalle, portandole sul proprio petto
 tenendo estese le sue braccia, si posizionano le
proprie spalle sotto le sue ascelle
 issare a questo punto sulle spalle il paziente
posizionando il tronco sul dorso e reggendo i
suoi polsi con le proprie mani
 si sposta il dorso in avanti sollevando un po’ il
paziente da terra. Il soggetto a questo punto si
sposta con un movimento di parziale
trascinamento

Rev. 2 – sett. 2012 Addetti al Primo Soccorso slide 272 di 324


Caricamento sul dorso
 Indicazioni:Spostamenti lunghi quando i
danni della vittima con consentono altri metodi
 Controindicazioni:fratture degli arti superiori

Rev. 2 – sett. 2012 Addetti al Primo Soccorso slide 273 di 324


Trascinamento con una coperta
 Indicazioni: spostamento rapido su superfici
lisce, in caso di traumi degli arti superiori ed
inferiori
 Controindicazioni: traumi spinali

Rev. 2 – sett. 2012 Addetti al Primo Soccorso slide 274 di 324


Movimentazione a 2 o più soccorritori
 Trasporto a 2 soccorritori
a) a seggiolino
b) per le estremità
 Trasporto a 3 o più soccorritori
 Sollevamento a ponte

Rev. 2 – sett. 2012 Addetti al Primo Soccorso slide 275 di 324


Trasporto a seggiolino: 1a tecnica
 i 2 soccorritori s’afferrano reciprocamente i
polsi, formando una specie di panca su cui far
sedere il paziente, quest’ultimo viene poi
invitato ad
a) adagiarsi sul supporto formato dai polsi
incrociati
b) afferrare le spalle dei due soccorritori
mentre lo spostano

Rev. 2 – sett. 2012 Addetti al Primo Soccorso slide 276 di 324


Trasporto a seggiolino 1a tecnica
 Indicazioni: per spostare un paziente
cosciente con problemi, che non gli consentono
lo spostamento spontaneo
 Controindicazioni: paziente incosciente, in
shock, con fratture pelviche, spinali o degli arti

Rev. 2 – sett. 2012 Addetti al Primo Soccorso slide 277 di 324


Trasporto per le estremità: tecnica
Il primo soccorritore
 s’inginocchia alle spalle del paziente, seduto a
terra con le ginocchia flesse
 passando le braccia sotto le ascelle del
paziente, gli afferra i polsi
L’altro soccorritore
 s’accovaccia a sua volta ai piedi del paziente e
gli afferra le ginocchia
A comando del team leader
 i soccorritori si sollevano simultaneamente e
spostano il paziente

Rev. 2 – sett. 2012 Addetti al Primo Soccorso slide 278 di 324


Trasporto per le estremità
 Indicazioni:per spostare un paziente con
problemi, che non gli consentono lo
spostamento spontaneo
 Controindicazioni:shock, con fratture costali,
pelviche, spinali o degli arti

Rev. 2 – sett. 2012 Addetti al Primo Soccorso slide 279 di 324


Dispositivi d’ausiliazione b
 Un infortunato andrebbe sempre spostato su
un mezzo convenzionale di trasporto, se non
c’è in dotazione con un mezzo di fortuna

Rev. 2 – sett. 2012 Addetti al Primo Soccorso slide 280 di 324


Ausili alla movimentazione

Ausili alla movimentazione


convenzionali di fortuna
• sedia a rotelle • sedia da cucina
• barella • telo (coperte; lenzuoli)
– standard
– a cucchiaio
• asse spinale

Rev. 2 – sett. 2012 Addetti al Primo Soccorso slide 281 di 324


Mezzi di trasporto convenzionali
 Sedia a rotelle: Per trasportare pazienti non
traumatici in spazi angusti, ascensori, rampe di
scale
 barella standard: per il trasporto rapido ed in
sicurezza nella gran parte delle situazioni
 barella cucchiaio per il sollevamento ed il
trasporto nel trauma
 asse spinale:di scelta nel trasporto del
traumatizzato, con il supporto della barella
cucchiaio nella fase di sollevamento

Rev. 2 – sett. 2012 Addetti al Primo Soccorso slide 282 di 324


Mezzi di trasporto di fortuna
 I mezzi di trasporto con cui il primo
soccorritore deve acquistare una qualche
dimestichezza sono:
1) la sedia da cucina
2) il trasporto con telo (coperte; lenzuoli)

Rev. 2 – sett. 2012 Addetti al Primo Soccorso slide 283 di 324


Trasporto con sedia da cucina
 Indicazioni: trasporto a 2 soccorritori di
soggetti coscienti e magri anche attraverso
corridoi, scale, ascensori
 Controindicazioni: pazienti non collaboranti o
con funzioni vitali compromesse, in shock, con
fratture

Rev. 2 – sett. 2012 Addetti al Primo Soccorso slide 284 di 324


Trasporto con sedia da cucina: tecnica
Dopo aver fatto sedere il paziente sulla sedia
 un soccorritore afferra lo schienale della sedia e
la inclina all’indietro verso di se
 l’altro soccorritore, posizionatosi con un
ginocchio a terra, afferra le gambe anteriori
della sedia
 i soccorritori, a comando del team leader,
contemporaneamente spostano in alto
anteriormente ed inclinano ulteriormente
all’indietro la sedia
 lentamente s’avviano e procedono lungo il
percorso stabilito

Rev. 2 – sett. 2012 Addetti al Primo Soccorso slide 285 di 324


Trasporto con un telo
 Indicazioni: paziente non collaborante o
incosciente
 Controindicazioni:pazienti con fratture traumi,
fratture; edema polmonare, dispnea

Rev. 2 – sett. 2012 Addetti al Primo Soccorso slide 286 di 324


Trasporto con un telo: tecnica
 Dopo aver fatto distendere il paziente sulla
coperta i soccorritori
 afferrano i lembi della coperta per iniziare il
trasporto, disponendosi un soccorritore alla testa
del paziente e, per evitare eventuali traumi
durante la discesa, solleva la testa rispetto al
corpo gli altri due ai suoi fianchi solo i lembi
laterali, se il trasporto avviene con 4 soccorritori
 afferrano i lembi in corrispondenza dei piedi, se il
trasporto è soltanto con 3
 l’eventuale quarto soccorritore, afferrando
entrambi i lembi in corrispondenza dei piedi
 a comando del team leader s’avvian

Rev. 2 – sett. 2012 Addetti al Primo Soccorso slide 287 di 324


Rianimazione cardio-
polmonare

Rev. 2 – sett 2012 Addetti al Primo Soccorso slide 288 di 324


In seguito all’arresto cardiaco
 arresto cardiaco

 arresto respiratorio

 anossia cerebrale

 lesioni cerebrali

 morte

Rev. 2 – sett. 2012 Addetti al Primo Soccorso slide 289 di 324


Funzioni vitali
 NERVOSA:
 stato di coscienza
 RESPIRATORIA:
 frequenza e condizioni della ventilazione
polmonare
 CARDIOCIRCOLATORIA
 frequenza e ritmo del battito cardiaco e dei
polsi periferici

Rev. 2 – sett. 2012 Addetti al Primo Soccorso slide 290 di 324


Le funzioni vitali
 La funzione respiratoria e cardiocircolatoria
sono essenziali per il mantenimento
dell’ossigenazione dei tessuti. L’arresto di
queste funzioni causa danni irreversibili
 TRASCORSI 4 MINUTI LE CELLULE NERVOSE
VENGONO IRRIMEDIABILMENTE DANNEGGIATE

Rev. 2 – sett. 2012 Addetti al Primo Soccorso slide 291 di 324


La valutazione ed il sostegno
 Valutazione delle funzioni vitali: controllo
dello stato di coscienza e del respiro
 Sostegno delle funzioni vitali: ogni volta che
la funzione vitale è compromessa occorrerà
vicariarla (sostituirla con adeguate manovre)

Rev. 2 – sett. 2012 Addetti al Primo Soccorso slide 292 di 324


La valutazione ed il sostegno
 AIRWAY (valutazione della coscienza e
apertura delle vie aeree)
 BREATHING (respiro)
 CIRCULATION (compressioni toraciche)

Rev. 2 – sett. 2012 Addetti al Primo Soccorso slide 293 di 324


La sequenza di RCP
 Nella sequenza di RCP, ogni azione è sempre
preceduta da una fase di valutazione
 Ogni atto va eseguito nella corretta sequenza e
modalità, pertanto se manca:
a) la coscienza: apri le vie aeree
b) il circolo: pratica le compressioni toraciche
c) il respiro:pratica la respirazione artificiale

Rev. 2 – sett. 2012 Addetti al Primo Soccorso slide 294 di 324


Valuta lo stato di coscienza a
 Chiama ad alta voce e scuoti la vittima per
evocare la risposta a stimoli verbali, tattili e
dolorosi

Signore, va tutto
bene?

Rev. 2 – sett. 2012 Addetti al Primo Soccorso slide 295 di 324


Coscienza presente
 Prosegui nella valutazione
 Sorveglia la vittima
 Verifica periodicamente lo stato di
coscienza
 Attenzione: la vittima può perdere i sensi
in qualunque momento!!

Rev. 2 – sett. 2012 Addetti al Primo Soccorso slide 296 di 324


Coscienza assente
Se la coscienza è assente
 Iperestendi il capo
 Valuta il respiro
 attiva il 118

Rev. 2 – sett. 2012 Addetti al Primo Soccorso slide 297 di 324


Coscienza assente
 Iperstendi il capo
 Solleva il mento
 Alza la testa

Rev. 2 – sett. 2012 Addetti al Primo Soccorso slide 298 di 324


Manovra di iperestensione del capo
 evitare l’ostruzione
che la base della
lingua,
rilasciandosi,
potrebbe esercitare
sulle vie aeree

Rev. 2 – sett. 2012 Addetti al Primo Soccorso slide 299 di 324


Valutare il respiro b
 Eseguire il GAS per
10 secondi:
a) Guardo
b) Ascolto
c) Sento

Rev. 2 – sett. 2012 Addetti al Primo Soccorso slide 300 di 324


Respiro assente
 attiva il sistema
sanitario di soccorso
 chiedi a uno dei
compagni di lavoro,
indicandolo
chiaramente: chiama il
118, 1-1-8!!! se sei
solo,o chiamalo
direttamente con il
mezzo di comunicazione
in dotazione

Rev. 2 – sett. 2012 Addetti al Primo Soccorso slide 301 di 324


Se il respiro è presente
 poni la vittima in
posizione laterale di
sicurezza
 controlla che la
vittima continui a
respirare

Rev. 2 – sett. 2012 Addetti al Primo Soccorso slide 302 di 324


Posizione laterale di sicurezza

Rev. 2 – sett. 2012 Addetti al Primo Soccorso slide 303 di 324


Respiro assente
 30 compressioni
cardiache esterne +
2 ventilazioni
(bocca-bocca, bocca-
naso o bocca-
maschera)

Rev. 2 – sett. 2012 Addetti al Primo Soccorso slide 304 di 324


Perchè comprimere
La cassa toracica
 induce uno svuotamento del cuore quando
viene compressa dalle mani contro la struttura
rigida della colonna vertebrale
 un successivo riempimento del cuore quando
per elasticità si riespande risucchiando sangue
al cuore dalla periferi

Rev. 2 – sett. 2012 Addetti al Primo Soccorso slide 305 di 324


Dove comprimere

Rev. 2 – sett. 2012 Addetti al Primo Soccorso slide 306 di 324


Come comprimere
 soccorritore in ginocchio a lato della vittima
posta su una superficie rigida, possibilmente a
terra
 poggiare la mano sul punto di compressione,
(linea intermammillare, centro dello sterno)
 porre l’altra mano sul dorso della prima
 mantenere le braccia tese

Rev. 2 – sett. 2012 Addetti al Primo Soccorso slide 307 di 324


Respirazione bocca a bocca
 chiudi le narici con due dita
 con paziente a capo iperesteso, fai aderire le
labbra alle labbra della vittima
 insuffla lentamente
 osserva, durante la manovra, l’escursione del
torace
 utilizza barriere protettive per evitare il
contatto con le labbra del paziente

Rev. 2 – sett. 2012 Addetti al Primo Soccorso slide 308 di 324


Tecnica della respirazione bocca-naso
 insuffla lentamente attraverso le narici della
vittima
 osserva, durante la manovra, l’escursione del
torace

Rev. 2 – sett. 2012 Addetti al Primo Soccorso slide 309 di 324


Respirazione bocca maschera
 fai aderire la pocket
mask al volto della
vittima, pigiandola
con la mano posta a
“c” sulla maschera
stessa, ed
insufflando l’aria
attraverso l’apposito
raccordo

Rev. 2 – sett. 2012 Addetti al Primo Soccorso slide 310 di 324


Ripresa di attività respiratoria autonoma
 Solo se si evidenziano segni di circolo
ricontrollare i parametri vitali , respiro e
coscienza

B A
Rev. 2 – sett. 2012 Addetti al Primo Soccorso slide 311 di 324
Ripresa di attività respiratoria autonoma
 se la vittima non respira: continuare con la
rianimazione
 se la vittima respira ma non e’ cosciente:
posizione laterale di sicurezza

Rev. 2 – sett. 2012 Addetti al Primo Soccorso slide 312 di 324


Algoritmo della RCP
Verifica la coscienza Scuoti e chiama
CHIAMA I il paziente
SOCCORSI Iperestendi la testa
Apri le vie aeree
e solleva il mento

Verifica il respiro Guarda, ascolta, senti

Respirazione

RESPIRO PRESENTE RESPIRO ASSENTE


Pos. laterale di sicurezza Compressioni + ventilazioni

(rapp. 30: 2)

Rev. 2 – sett. 2012 Addetti al Primo Soccorso slide 313 di 324


Interrompere un protocollo di RCP
 Quando interviene chi può fare più di noi (118,
medico, ecc.)
 Quando i soccorritori sono sfiniti
 Quando è stata ripristinata una attività
respiratoria autonoma
 Non procedere alle manovre RCP in presenza di
ferite palesemente mortali

Rev. 2 – sett. 2012 Addetti al Primo Soccorso slide 314 di 324


La RCP e la catena della sopravvivenza
 accertamento dello stato di incoscienza ed
immediata richiesta di aiuto
 rapida rcp per sostenere le funzioni vitali
 cure mediche immediate e defibrillazione
rapida (supporto avanzato)
 trasporto nell’ospedale adatto

Rev. 2 – sett. 2012 Addetti al Primo Soccorso slide 315 di 324


La RCP e i protocolli d’intervento
 L’emergenza sanitaria deve essere affrontata
con tempestività e sangue freddo
 I protocolli aiutano ad eseguire le manovre più
giuste nel più breve tempo
 Il protocollo presentato è quello ricavato dal
Gruppo di Lavoro sul BLS dell’European
Resuscitation Council, aggiornato al 2005

Rev. 2 – sett. 2012 Addetti al Primo Soccorso slide 316 di 324


Ostruzione delle vie aeree

Ingestione accidentale di corpo


estraneo

Rev. 2 – sett 2012 Addetti al Primo Soccorso slide 317 di 324


Ostruzione non completa
 Il paziente con ostruzione non completa delle
vie aeree da corpo estraneo:
a) è in grado di respirare
b) tossisce tentando di espellere il corpo
estraneo
 In questo caso, chiama i soccorsi ed
incoraggia la vittima a tossire

Rev. 2 – sett. 2012 Addetti al Primo Soccorso slide 318 di 324


Ostruzione completa
 Il paziente con ostruzione completa delle vie
aeree da corpo estraneo:
 non è in grado di respirare (oppure, effettua
atti respiratori inefficaci e rumorosi)
 non è in grado di parlare
 non è in grado di tossire
 perde rapidamente conoscenza

Rev. 2 – sett. 2012 Addetti al Primo Soccorso slide 319 di 324


Ostruzione completa
 se il soggetto è ancora cosciente, dopo aver
chiamato i soccorsi:
 rimuovi dalla bocca eventuali corpi estranei
visibili
 mettiti al suo fianco e aiuta la vittima a
spostarsi in avanti
 colpisci la vittima con il palmo della mano
ripetutamente (fino a 5 colpi) tra le scapole
 pratica fino a 5 brusche compressioni
addominali (manovra di Heimlich), alternando 5
colpi dorsali, fino all’espulsione del corpo
estraneo o alla perdita di coscienza

Rev. 2 – sett. 2012 Addetti al Primo Soccorso slide 320 di 324


Manovra di Heimlich soggetto cosciente
Tecnica
 Abbracciare la vittima stando di spalle
 Mettere il pollice nell’angolo formato dalle
costole sotto lo sterno e l’indice sull’ombelico
 Mettere il pugno dell’altra mano al centro della
“C”
 coprire il pugno con la prima mano ed
effettuare 4-5 compressioni energiche
spostando le mani verso la schiena in alto e
verso i polmoni

Rev. 2 – sett. 2012 Addetti al Primo Soccorso slide 321 di 324


Manovra di Heimlich soggetto cosciente

Rev. 2 – sett. 2012 Addetti al Primo Soccorso slide 322 di 324


Controindicazioni
 NEONATI: in questo caso, alternare le
compressioni toraciche a colpi sulla schiena
 DONNE IN GRAVIDANZA: in questi casi,
eseguire le compressioni toraciche

Rev. 2 – sett. 2012 Addetti al Primo Soccorso slide 323 di 324


Soggetto incosciente
 In caso di ostruzione completa, se il
soggetto ha perso coscienza, dopo aver
chiamato i soccorsi:
 comportarsi come nelle fasi A e B della
rianimazione cardiopolmonare; per cui:
 iperestendi il capo e controlla il cavo orale e
rimuovi eventuali corpi estranei visibili
 cerca il respiro con la manovra GAS
 se assente, iniziare le compressioni toraciche e
le ventilazioni (30:2)

Rev. 2 – sett. 2012 Addetti al Primo Soccorso slide 324 di 324

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