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Estratto da: Terracqueo.

Catalogo Mostra Palermo - Fondazione Federico II (10 agosto


2020)

Fenomeni di “globalizzazione” nel Mediterraneo


fra il XV e il XII secolo a.C.: commercianti, pirati e nomadi del mare
fra le coste della Sicilia e i mari del Levante*

Massimiliano Marazzi*

Verso i fenomeni di interconnessione mediterranea *Questo contributo nasce in forma diretta


“globalizzante”: il Mediterraneo “miceneo” fra il XV dallo sviluppo di due lavori precedenti, en-
e gli inizi del XIII secolo a.C. trambi pubblicati in lingua inglese nel 2018 e
qui presentati in bibliografia come Marazzi
2018a e Marazzi 2018b. Contemporaneamente
alla stesura di questi lavori, l’amico e collega
La profonda differenza fra l’espansione micenea sui mari Sebastiano Tusa preparava sulla stessa te-
e quella minoica è stata con grande lucidità colta, già oltre una matica il bel libro, di ampia diffusione, dal
ventina di anni or sono, dallo storico Mario Liverani1. titolo, echeggiante le antiche fonti egiziane, I
Diversamente rispetto a quanto spesso affermato nella popoli del Grande Verde. Il Mediterraneo al
tempo dei faraoni, edito anch’esso nel 2018
vulgata, la società micenea (o meglio, le sue diverse e spesso
per i tipi Edizioni di Storia e Studi Sociali, con
difformi configurazioni geopolitiche controllate territorial- una prefazione di Paolo Matthiae. Più volte
mente dai borghi, sede delle élites dominanti), in contrasto nei mesi successivi Sebastiano Tusa mi aveva
con il modello dei “palazzi” minoici o degli stati territoriali proposto la stesura di un testo in italiano che
vicino-orientali, non appare configurarsi, nell’interazione unisse idealmente i due originari contributi
in lingua inglese. La celebrazione dell’evento
con i diversi ambienti commerciali con i quali entra in con- palermitano, particolarmente legato alla figura
tatto, secondo un rapporto “politicamente amministrato”. dell’archeologo e storico siciliano, con la pub-
Non è un caso, ad esempio, che susseguentemente blicazione di un catalogo dedicato alle tema-
alla conquista di Cnosso da parte di gruppi grecofoni e al tiche della storia e dell’archeologia del mare,
mi è sembrata l’occasione più adatta per rea-
riassetto politico di Creta, non compaiano più sulle pareti
lizzare il progetto più volte rinviato. Questo
delle tombe dei notabili egiziani scene di ambascerie pro- contributo, inoltre, si collega a e completa
venienti dai paesi dell’Egeo2. Al processo di progressiva “mi- anche quanto ho avuto modo di presentare
ceneizzazione” dei centri egei, le cui modalità rimangono nel catalogo legato a due Mostre, celebrate
per altro ancora da approfondire, e alla massiccia diffusione tempo addietro sempre a Palermo ed entrambe
curate dallo stesso Sebastiano Tusa; la prima,
dei prodotti micenei nei maggiori porti del Mediterraneo del 1997, sul tema “Prima Sicilia. Alle origini
orientale, non corrispondono evidenze e riscontri nelle fonti della società siciliana” (cfr. il contributo in bi-
testuali delle rispettive amministrazioni. bliografia Marazzi 1997); la seconda, su “Mi-
Gli “imprenditori micenei” (usando un termine vo- rabilia Maris. Tesori dai mari di Sicilia”, celebrata
nel 2016 (cfr. il contributo in bibliografia Marazzi
lutamente moderno) rimangono assenti nei testi, a fronte
2016a).
della presenza delle loro merci. Questo fenomeno accom- CARTA 1
pagna tutti gli eventi di interconnessione che, con grande 1
Cfr. Liverani 1986; lo stesso contributo, con
rapidità, si susseguono nel Mediterraneo fra il XV e il XIV Proprio per questa sua natura multiforme e difficil- alcune aggiunte, è stato presentato in Marazzi
1994, pp. 313 ss.; più di recente, sulla stessa
secolo: fondazione (o rifondazione) di scali nelle maggiori mente afferrabile, il concetto stesso di “miceneizzazione” ri-
tematica, si pone all’attenzione il contributo
isole delle Cicladi e del Dodecaneso; occupazione di punti mane di non semplice definizione4. di Sherratt 2001 e Marazzi 2016a.
strategici lungo la costa anatolica, spesso con la connivenza Fatto certo è che l’espansione micenea sui mari,
Carta 1
delle formazioni politiche satelliti rispetto alla centralità del spesso indicata nella letteratura corrente come manifesta- a) Interconnessioni fra le aree del Mediterra-
regno hittita in più o meno aperto contrasto con quest’ul- zione omogenea, riferita a una società micenea vista come neo centro-orientale e occidentale fra XV-XIV
sec. a.C.
timo; inserimento nei traffici dei principali porti del Levante fenomeno altrettanto unitario, rimane di difficile compren- b) La linea di interfaccia si sposta verso Occi-
e, soprattutto, dell’isola di Cipro3. sione, sia nelle sue forme che nelle sue dinamiche. Il suo dente con la creazione di un nuovo confine.

81
Carta 2
Interconnessioni e aree di possibile accul- CARTA 2
turazione attorno alla metà del XIII sec. a.C.

Carta 3
Frontiere e gateway settlements sul finire
del XIII sec. a.C.

2
Cfr. in proposito quanto discusso in
Wachsmann 1987.

3
Un quadro generale è offerto in Marazzi
2014a e nel cap. 9 del recente lavoro di
Broodbank 2013; interessante risulta altresì
il recente lavoro di Burns 2010 e il quadro
generale offerto da Van Wijngaarden 2002 e
Tartaron 2013.

4
Quanto e in che modo esso sia di volta in
volta effettivamente e direttamente rappor- sviluppo, più che dell’una o dell’altra cittadella della ma- del XVII secolo, mettono in comunicazione, lungo le coste
tabile alle singole principali formazioni politiche, drepatria, sembra il portato di gruppi marittimi divenuti nordafricane (dove in questo periodo sono accertati centri
come Micene (in Argolide), Pilo (in Messenia),
nel tempo sempre più autonomi rispetto all’ambiente di ori- marittimi o subcostieri intermedi, come quello di Marsa Ma-
Sparta/Xirokambi-H. Vasilios (in Laconia),
Atene (in Attica), Tebe (in Beozia), Volos (in
gine, operanti di volta in volta su incarico e a vantaggio di truh o Zawiyet Umm el-Rakham)6, l’area levanto-egizia con
Tessaglia), che a quest’epoca vanno configu- diverse istanze territoriali elladiche (e, col tempo, certa- i quadranti marittimi meridionali del Mediterraneo centrale:
randosi con le proprie cittadelle, i porti e i ter- mente anche extraelladiche), alle quali assicurano, secondo essenzialmente il Canale di Sicilia e le coste sud-orientale e
ritori direttamente controllati (per non parlare le necessità, supporto militare e flussi regolari di beni. centro-meridionale siciliane.
dei centri cretesi “miceneizzati” come la stessa
Cnosso, Chania e Festòs/Hagia Triada), risulta
In Occidente il fenomeno imprenditoriale miceneo I fenomeni di parziale acculturazione e possibile spo-
incerto, proprio in virtù del fatto che tali for- porta, accanto alla nascita e allo sviluppo di importanti nodi stamento di limitati gruppi umani (soprattutto in collega-
mazioni politiche non producono “letteratura” portuali (paradigmatici sono quelli di Scoglio del Tonno e mento con le aree portuali già ricordate, alle quali sul finire
in proposito, né lasciano traccia di sé nelle Roca Vecchia in Puglia o apsos e Cannatello in Sicilia), al- del XIII secolo vanno certo aggiunte le coste della Sardegna
fonti scritte “altre”; riteniamo, pertanto, estre-
l’emergere di una fitta rete di rapporti con le cerchie culturali meridionale), indiziati, tra l’altro, da produzioni ceramiche
mamente fuorviante la tendenza, particolar-
mente manifesta in alcuni recenti studi (citiamo
locali, capace di drenare beni dalle aree mitteleuropee e dalle definite come italo-micenee e siculo-cipriote, concorrono allo
per tutti quello di Kelder 2012), a voler attribuire regioni più lontane del Mediterraneo occidentale5. Questa si sviluppo di ulteriori processi di modificazione (e, riprendendo
“politiche internazionali” proprie del coevo interseca con quelle direttive che, già a cominciare dalla fine un termine caro alla linguistica storica, “mescolanza”) sociale.
mondo degli stati territoriali vicino-orientali
(per le quali si può far riferimento al lavoro CARTA 3
seminale di Liverani 1999, riedito nel 2001
con alcuni aggiornamenti) alle formazioni po-
litiche micenee. Sull’annosa questione della
menzione nelle fonti hittite di Ahhija/Ahhijawa
(Achei?), sul valore politico da assegnare a
essa e sulla sua identificazione con una effettiva
formazione geopolitica micenea da collocarsi
alternativamente in Anatolia occidentale, in
ambito dodecannesico o sul continente greco,
non è possibile soffermarsi in questa sede;
rinviamo per tutta questa problematica a
quanto di recente riconsiderato dallo scrivente
(cfr. Marazzi 2018a). Un altro topos che va
certamente sfatato è quello della effettiva
funzionalità della literacy presente in ambiente
miceneo; come chi scrive ha avuto modo di
puntualizzare anche recentemente (cfr. Marazzi
2015 e, successivamente, 2016b) la letterarietà
micenea, limitata agli ambienti del controllo

82
politico-economico, non solo non supera i
La svolta durante il corso del XIII sec. a.C. sapore dequalificante, come in questo specifico caso dimo-
confini del monitoraggio del movimento dei
stra l’asserzione “che vivono sulle loro imbarcazioni”. beni “interno” al territorio controllato, ma
Di fatto, questo processo di intensa interconnettività, I relitti di Uluburun e di Capo Gelidonya (datati ri- viene utilizzata soltanto per specifici ambiti
che abbraccia l’intero bacino del Mediterraneo e che si ac- spettivamente alla fine del XIV e del XIII sec. a.C.)10, con i produttivi. Non trova applicazione in ambiente
compagna al moltiplicarsi sia dei centri di produzione/di- loro carichi di lingotti metallici, di oggetti di prestigio, di politico (trattati, editti etc.), religioso (descri-
zione di feste, culti, calendari rituali etc.) e,
stribuzione dei beni circolanti, sia, di conseguenza, dei nodi giare da trasporto, ma anche di strumenti per attività fusorie
tantomeno, nell’ambito di operazioni e tran-
marittimi deputati alla loro diffusione, va di pari passo con estemporanee, vettori di un commercio allo stesso tempo sazioni di scambio, offerta o dono.
la sempre maggiore rilevanza che paiono assumere i soggetti amministrato sulla lunga distanza, ma anche free-lance con-
delle operazioni di trasferimento via mare dei beni stessi. nesso con soste portuali intermedie, e in ogni caso non rife- 5
Un quadro aggiornato di questi fenomeni è
contenuto in Vagnetti 2010; sul concetto di
Già nel corso del XIV secolo, ma poi vieppiù nei de- ribili (contrariamente alle nostre moderne concezioni) a una
“levantinizzazione” dei nascenti nodi portuali
cenni del secolo successivo, si vanno moltiplicando, nelle specifica “bandiera”, possono essere presi ad esempio proprio occidentali e in particolar modo di quelli
fonti egiziane e vicino-orientali, le notizie relative a gruppi, di questa nascente interconnettività tutta incentrata su sog- siciliani della tarda Età del Bronzo, cfr. già
come i Lukka, gli Shekelesh, gli Sherden, la cui funzione, getti non direttamente appartenenti all’una o all’altra for- Marazzi 1997; successivamente Marazzi 2014a
come operatori marittimi e nel contempo come contingenti mazione politico-territoriale (cfr. gli esempi alle figg. 1-2). e 2018a; sui fenomeni acculturativi di genti
egee nei mari occidentali si veda infine la re-
militari al servizio degli stati territoriali e delle autorità po- Questi “popoli” o “nomadi” del mare paiono essere, centissima opera di Jones et al. 2014.
litiche dei porti da questi controllati, pare divenire sempre di conseguenza, il portato di un fenomeno sociale innescato,
più rilevante7. E certamente possiamo immaginare una forte nel corso del XV, XIV e XIII secolo a.C., sia dall’amplia- 6
Sui siti nord-africani si rinvia a White 2002,
componente egeo-micenea all’interno di tali gruppi che, mento e dall’intensificazione dei commerci amministrati, Snape 2003 e 2013 (con ampi riff. bibliografici);
per le vie di comunicazione che già a cominciare
sempre attraverso il filtro delle fonti scritte dell’epoca, ven- che dalle necessità gestionali e belliche delle élites che so-
dalla metà del XVII sec. a.C. univano l’area del
gono spesso caratterizzati come privi di una specifica con- stanziano le diverse formazioni territoriali. Lo scollamento Canale di Sicilia, lungo la costa nord-africana,
notazione territoriale, una sorta (per riprendere sempre più marcato che si viene a verificare fra chi opera fino al delta del Nilo e all’ambiente levanto-
un’espressione coniata da M. Artzy) di “nomadi del mare”8. direttamente per mare e chi di tali operazioni è all’origine minoico, si rinvia a quanto discusso di recente
Interessante e curiosa, sotto questo punto di vista, ri- appaltatore, così come la formazione su tutta l’area medi- in Marazzi 2016c.

sulta una lettera che il re hittita (forse Tuthalija IV, o il suo terranea di portualità sempre più svincolate dal controllo 7
Una trattazione critica aggiornata al riguardo
successore, Suppiluliuma II, seconda metà del XIII secolo territoriale, e quindi il rapido sviluppo di territorialità co- è contenuta in Marazzi 2018a (con i riff. bi-
a.C.) invia al prefetto del porto di Ugarit, il centro com- stiere nell’ambito delle quali si vengono a determinare bliografici più recenti). Un censimento delle
merciale forse più importante e “internazionale” dell’epoca nuove aggregazioni sociali e diverse forme di produzione e fonti egiziane e vicino-orientali su tutti i gruppi
marittimi che vanno sotto il nome di “popoli
(trad. libera in italiano dello scrivente)9: circolazione dei beni, portano alla destabilizzazione prima
del mare” è ora offerta da Matthew J. Adams
e al collasso poi delle tradizionali élites, legate ai (e dipen- e Margaret E. Cohen in appendice al volume
Così parla il Gran Re [scil. di Hatti], Sua Maestà al Go- denti dai) flussi di beni (materie prime e produzioni di pre- Killebrew, Lehmann 2013.
vernatore [scil. di Ugarit]: ecco, ora il re tuo signore è stigio) e alle prestazioni belliche.
8
ancora giovane e non conosce tutte le questioni; io, Sua Cfr. la discussione di questa espressione in
Le distruzioni diffuse che si rilevano nei maggiori
Artzy 1997 e 1998, con i commenti in Marazzi
Maestà, avevo già mandato a lui la richiesta riguardante centri del bacino centro-orientale del Mediterraneo fra la 2018a; si segnala inoltre l’utile volume mi-
Ibnadushu, che era stato catturato dagli Shikila, un po- fine del XIII e gli inizi del XII secolo a.C., dalla Grecia mi- scellaneo che raccoglie tutti i saggi di M. Artzy
polo che vive sulle [proprie] imbarcazioni. A tal propo- cenea fino all’Anatolia hittita e lungo le coste del Levante, su questo specifico tema (Artzy 2007).
sito ti ho mandato il kartappu Nirgaili: consegna[gli] e che trovano in parte eco nella grande composizione epica
9
Si tratta della lettera, scritta su tavoletta d’ar-
Ibnadushu, che gli Shikila avevano rapito. Io voglio in- della battaglia contro i popoli del mare, descritta e raffigu-
gilla in caratteri cuneiformi e lingua accadica,
terrogarlo a proposito di questi Shikila, e dopo potrà tor- rata da Ramses III sulle pareti del complesso monumentale venuta alla luce negli scavi condotti a Ras
nare indietro a Ugarit. di Medinet Habu, lungi dall’essere un fenomeno unitario e Shamra/Ugarit; edizione a cura di F. Malbran-
concomitante (come vorrebbero le fonti egiziane e spesso la Labat in Bordreuil 1991, n. 12; cfr. in proposito
anche i contributi di Dietrich, Loretz 1978;
Gli Shikila/Shekelesh compaiono in diverse fonti con- storiografia moderna), imputabile a movimenti invasivi o
Lehmann 1979; Singer 1999, pp. 722 e 729.
temporanee, soprattutto egiziane, come uno dei gruppi par- ad orde di barbari calanti dalle regioni nordiche euroasiati-
tecipanti alle attività di conquista e razzia condotte dai c.d. che, rappresentano i differenti episodi (ciascuno legato a di- 10
Per i quali si rinvia al volume miscellaneo
“popoli del mare”. La lettera del re hittita mostra quanto verse concause) della disgregazione economico-politica dei Yalçin, Pülak, Slotta 2005.
poco fossero non solo conosciuti, ma soprattutto compresi ceti elitari che sulla produzione, sul controllo e sulla redi-
11
In proposito si veda quanto già considerato
tali “nomadi del mare” dalle burocrazie dei contemporanei stribuzione del flusso dei beni derivanti da forme di com-
in Marazzi 2014a, e ripreso in Marazzi, Pecoraro
stati territoriali, che li caratterizzano (non diversamente da mercio amministrato avevano costruito il proprio potere 2016.
quanto succede a noi oggi, nei confronti dei diversi gruppi (FIG. 3). E ciò vale soprattutto per le formazioni geopolitiche
“senza fissa dimora”) per mezzo di luoghi comuni, spesso di micenee, la cui rapida ascesa si era fondata proprio sulla ca- 12
Il concetto di “Nomads of the Sea”, applicato

83
FIg. 1. Scena di attracco di navigli levantini
in un porto egiziano con la rappresenta-
zione di tutte le procedure di scarico e con-
trollo delle merci (resa grafica da Davies,
Faulkner 1947 di un dipinto della tomba di
Kenamun, Tebe Tomba 162, età di Ameno-
phis III, prima metà del XIV secolo).

FIG. 1

pacità di creare una “interconnessione controllata” fra aree settentrionale e della fascia costiera palestinese, le insor-
acquisitive del quadrante occidentale e aree di distribuzione genti portualità cipriote, i porti di Chania e Kommos a
di beni (manifatture e materie prime) di prestigio nel qua- Creta, il centro marittimo di Tirinto in Grecia), ma anche
drante centro-orientale del Mediterraneo11. di quelle che potremmo definire di nuova affermazione12.
Se con il termine di “micenea” intendiamo, stricto sensu, Si pensi, ad esempio, a tutto il complesso di centri marit-
quella manifestazione politico-culturale che si caratterizza, a timi, già in parte sopra ricordati, con assetti di tipo pro-
allo scenario mediterraneo della seconda metà
cominciare dalla fine del XVII secolo, per l’emergere di élites tourbano che, dall’Alto Adriatico (come i centri emergenti
del II millennio a.C., formulato con chiarezza testimoniate archeologicamente da monumentali borghi, del Polesine), lungo le coste adriatiche e joniche pugliesi
dai già citati contributi di Artzy, cit. in nota 8, è spesso fortificati, caratterizzati da sfarzosi edifici di rappre- (come Roca Vecchia e Scoglio del Tonno), sud-orientali e
ripreso e sviluppato in una serie di recenti sentanza, controllanti la produzione primaria di ampi ter- meridionali sicule (come Thapsos e Cannatello), fino alla
lavori, fra i quali si ricordano principalmente
ritori anche attraverso l’uso (limitato al monitoraggio di Sardegna meridionale (Cagliaritano), si erano andati, nel
Manning, Hulin 2005, gilan 2014, Broodbank
2013 (capp. 8-9), Hitchcock, Maeir 2014.
specifici settori) della scrittura, e fondanti il proprio status corso del XIV e XIII secolo, sempre meglio configurando
sul controllo e la lavorazione centralizzati di flussi di beni quali luoghi di acculturazione e snodi commerciali di
13
Sulle nuove portualità già si era indicato provenienti d’oltremare, possiamo dire che tali formazioni nuove produzioni13.
nel 1997 il processo di “levantinizzazione” non sopravvissero al collasso testimoniato dalle distruzioni
delle coste siciliane proprio nei decenni a ca-
vallo fra il XIII e il XII secolo a.C. (cfr. Marazzi
verificatesi nei decenni fra la fine del XIII e gli inizi del XII
1997). Susseguentemente si veda il già citato secolo. Il nuovo clima storico nel Mediterraneo negli ultimi
contributo Marazzi, Pecoraro 2016, e da ultimo L’insorgenza del fenomeno, qui variamente definito decenni del XIII e nei primi del XII secolo a.C.
Marazzi 2018b. come dei “popoli del mare”, “nomads of the sea” o “free-
14
lance trade mariners” deve essere visto, però, non solo Una concitata corrispondenza epistolare ha luogo fra
Sulla corrispondenza fra Alašija e Ugarit du-
rante gli ultimi anni del regno di Hammurapi
come processo che mina alla base gli equilibri economico- il re di Alašija (probabilmente una formazione politica ter-
cfr. in primis Nougayrol et al. 1968, in particolare politici di stati, porti e regioni amministrate, ma anche ritoriale da situare sull’isola di Cipro), il re di Ugarit e il re
ai nn. 21-24, e Lackenbacher 2002, pp. 192 come fattore profondamente innovativo, soprattutto nella di Karkemish, da collocare cronologicamente negli anni fra
ss.; cfr. inoltre il dossier (aggiornato biblio- composizione sociale e negli assetti economici non solo di la fine del XIII e gli inizi del XII secolo a.C.14 Scrive il re di
graficamente fino alla fine degli anni ’90) in
Singer 1999, in particolare alle pp. 720 s. e
aree portuali già tradizionalmente strategiche (come Troia, Karkemish al re di Ugarit (Nougayrol et al. 1968, n. 23:
728. Mileto e gli scali della Cilicia in Anatolia, quelli della Siria RSL 1, rr. 8 ss.; libera trad. it. dello scrivente):

84
FIg. 2. In alto: ricostruzione ideale (con la
stiva vista in spaccato) della nave di Ulubu-
run al suo attracco in un porto egiziano (da
Bass 1987); in basso: la stessa imbarcazione
in un modello 3D con l’evidenza del carico
nella sua stiva (da Pulak 2008).

FIG. 2

Per quanto concerne quanto mi hai scritto: “Imbarca- Così il re di Ugarit avverte il re di Alašija (Nougayrol
zioni nemiche sono state avvistate sul mare!”, ebbene, et al. 1968, n. 24: RS 20.238, rr. 5 ss.; libera trad. it. dello
anche se ciò è vero, rimani piè fermo. Inoltre, dove sono scrivente):
stazionate le tue truppe e i tuoi carri da guerra? Non
sono presso di te? Appresso al nemico che ti incalza? Rin- Padre mio, le navi nemiche sono ora arrivate: [il nemico]
forza le tue città con opere di difesa. Raduna lì le tue ha bruciato le mie città e ha causato seri problemi nella
truppe e i tuoi carri e aspetta determinato il nemico! mia terra. Forse mio Padre non sa che tutte le mie truppe

85
e i miei carri sono al momento stazionati nella terra di Non va inoltre dimenticata una serie sia di distruzioni
Hatti e tutte le mie navi sono presso la terra di Lukka? che di ampliamenti/rafforzamenti delle opere di difesa dei
Fino a ora non sono ancora rientrati, lasciando il paese borghi, sede delle élites egemoni, durante il corso del XIII
abbandonato a sé stesso. Che mio Padre lo sappia. Al secolo, accompagnati da un dato archeobotanico che sem-
momento sono 7 i navigli nemici che sono venuti contro brerebbe indicare un calo di qualità della produzione agri-
di me e che hanno causato danno. Ora, se dovessero es- cola in generale e cerealicola in particolare16.
15
Sulla situazione di crisi in Hatti durante i serci altre imbarcazioni nemiche, dammene in qualche
regni degli ultimi dinasti e sulla documenta- modo notizia affinché io lo possa sapere.
zione al riguardo si veda in generale Hoffner
Stati al collasso: propaganda antica e miti moderni
1992, giorgieri, Mora 1996 e 2010, Singer 2000,
Bolatti guzzo, Marazzi 2004. Una dettagliata
D’altra parte, che lungo le coste fra l’Anatolia (sia oc- (FIG. 3)
analisi è stata da ultimo presentata in Marazzi cidentale che meridionale) e il Levante gli equilibri politico-
2018a, in particolare alle pp. 62 s. con le note territoriali fossero a quest’epoca molto precari, o quanto La vulgata moderna quanto alle ragioni della serie di
1-4; a essa si rinvia altresì per tutta la bibliografia meno caratterizzati da squilibri pericolosi, tali da mettere collassi finali che si verificano attorno ai primi decenni del
di dettaglio.
in serio pericolo la stabilità raggiunta all’indomani della XII secolo a.C. segue per lo più lo schema della “madre di
16
Sui testi navali di Pylos si rinvia a quanto di spartizione delle sfere di influenza sancita dal trattato di tutte le battaglie” sostenuto dalla propaganda faraonica di
recente sintetizzato in Marazzi 2014b. Sui pro- pace concluso fra lo stato hittita (Hattusili III) e quello fa- Ramses III prima e Merenptah poi: un’orda inarrestabile di
cessi di impoverimento delle colture nella raonico (Ramses II), è indicato da numerosi altri docu- Popoli del Mare che da Nord, per mare e per terra, secondo
grecia micenea, cfr. il quadro in Marazzi, Pepe
menti, soprattutto provenienti dalla capitale hittita, un piano prestabilito cala lungo le coste orientali dell’Egeo,
2002; sulle possibili tensioni economico-poli-
tiche e sui processi di collasso nelle società
Hattusa. poi lungo quelle del Levante, razziando e distruggendo fino
complesse sotto il controllo delle élites dei a che, appunto, nella madre di tutte le battaglie, non viene
c.d. “borghi” micenei si rinvia anche a quanto Proprio dall’ultimo dinasta di Hattusa, Suppiluliuma fermata dalla forza faraonica marittima e terrestre.
considerato in Marazzi 2016a e Marazzi, Pe-
II, e dal suo predecessore Tuthalija (IV), sappiamo infatti, L’episodio, definito come “invasione dei popoli del
coraro 2016; un quadro complessivo è infine
offerto da Sherratt 2001. Sui meccanismi di
attraverso le iscrizioni celebrative monumentali in scrittura mare”, segna nella storiografia moderna tradizionale la fine
controllo a mezzo di registrazione su tavoletta geroglifica conservate in complessi sacri posti sia ai margini di un’epoca di equilibrio e di intensi rapporti internazionali
presso le élites micenee, cfr. ora il quadro del regno, come Yalburt, sia direttamente nella capitale, in tutto il bacino del Mediterraneo, e con essa il crollo delle
d’insieme in Marazzi 2013, in particolare alle nelle aree del Südburg e di Nişantaşı (e come conferma cittadelle micenee, la disgregazione del regno hittita, la fine
pp. 153 ss., e Marazzi 2015, pp. 111 ss.
anche un testo su tavoletta cuneiforme che ne ricorda pro- di grandi centri portuali come Ugarit e la distruzione gene-
17
La bibliografia sulla sconfitta dei c.d. “popoli babilmente la messa in opera), di campagne militari e ad- ralizzata di molti altri siti costieri e subcostieri distribuiti fra
del mare” è sconfinata; una sintesi al riguardo, dirittura di scontri navali nelle regioni d’Occidente e nel l’Egeo e il Mar di Levante17.
con ricche informazioni bibliografiche, fino Mar di Levante; e proprio del contingente navale verosimil- Insomma, la furia invasiva e devastatrice di questi
alla metà degli anni ’80 è offerta nel classico
mente messo a disposizione delle forze militari hittite in Oc- “popoli del mare”, fermata solo in ultima battuta dal potere
saggio di Sandars 1985 (per altro ancora
molto legato a una visione “invasionistica”
cidente, si lagna e si preoccupa il re di Ugarit nella sua faraonico, è vista scatenarsi quasi all’improvviso, travol-
di popoli del Nord); un processo di revisione ricordata corrispondenza con il re di Alašija15. gendo lungo il suo cammino, da Nord verso Sud, tutto il
critica può essere colto nei lavori collettanei Anche presso le cittadelle che controllano i pur limi- mondo “amministrato” dell’epoca.
editi nel tempo da gitin, Mazar, Stern 1998, tati stati territoriali micenei le cose, come si è già accennato, Quanto e che genere di valore vada assegnato a tale
Oren 2000 e, da ultimo, Killebrew, Lehmann
non sembrano andare molto meglio. Pur se i documenti in rappresentazione è stato già da tempo rimarcato da alcuni
2013. Una interpretazione particolarmente
diversa del fenomeno, soprattutto in relazione Lineare B poco o nulla ci dicono per via diretta sul loro stato studiosi, come pure è noto, già dalla pubblicazione dell’ot-
alla testimonianza delle fonti egiziane, è rap- di salute economico-politica, alcuni indizi più o meno chiari timo saggio della Sandars della fine degli anni ’70, come,
presentata da Cifola 1988, 1991 e 1994. Una parlano di una situazione di apparente disagio: anche se con etichette talvolta diverse, tutti questi gruppi
posizione intermedia fra interpretazioni “mi-
- i documenti degli archivi di Pylos immediatamente di mare fossero stati comunque sempre lì, già dai tempi di
grazione” e “anti-migrazione” è assunta da
Singer 2012 (con le cui tesi chi scrive si trova
precedenti al momento della distruzione del palazzo Hattusili III e Ramses II, che, nella battaglia di Qadesh
d’accordo solo parzialmente). Sul clima politico indicano ad esempio coscrizioni di addetti al settore senza né vincitori né vinti, sembrano fare quasi a gara ad
dell’epoca è inoltre ritornato di recente Liverani navale lungo i centri costieri; accaparrarsene i servigi come truppe mercenarie. Basti a tal
2003, capp. 1-2 (con una ricca bibliografia a - le pedanti e meticolose registrazioni di rimesse (e proposito ricordare la lettera che il re di Alašija spedisce al
corredo).
mancate rimesse) in prodotti naturali tradiscono forse faraone Amenophis IV (quindi già nel corso della seconda
18
Si tratta della lettera EA 38, per la quale si un accentuarsi della pressione e del controllo sulle metà del XIV secolo) per difendersi dalle accuse di sostenere
rinvia a Moran 1992, p. 111, rr. 7 ss.; lo stesso forze produttive dislocate sul territorio, segno indi- attività di razzie marittime e nella quale ricorda come egli
testo è tradotto e commentato in Liverani retto di un acuirsi della penuria di regolari afflussi stesso sia stato vittima di incursioni dei Lukka (libera trad.
1999, p. 420.
delle rimesse stesse dalla periferia verso il centro. it. dello scrivente)18:

86
FIG. 3

Perché, fratello mio, mi dici ciò: “Forse mio fratello non abbiano di fatto acquisito una funzione (e, quindi, uno sta- FIg. 3. Restituzione grafica della battaglia
navale condotta da Ramses III contro i c.d.
conosce questa cosa?”. Per quanto mi riguarda, io non tus) sempre più rilevante: “popoli del mare”, rilievo sulla parete nord
ho fatto nulla di ciò. Di fatto, uomini di Lukka ogni - nei commerci sulla lunga distanza “amministrati” del grande tempio a Medinet Habu (XII sec.
a.C., da Sandars 1985).
anno razziano i villaggi della mia terra. Fratello mio, tu dalle élites delle città-stato e degli stati territoriali
mi dici: “Uomini della tua terra erano con loro”. Fratello - ma nel contempo già imprenditori di sé stessi in quel
mio, io stesso non so che questi erano con loro. Nel caso parallelo commercio port to port, così ben rappresen- 19
Cfr. ad esempio Sherratt 1998; Artzy 1997 e
in cui uomini della mia terra siano stati effettivamente tato dallo spaccato del carico del naufragio di Ulubu- 1998; Liverani 1987. In parziale contrasto l’im-
[con loro], allora manda[meli] indietro ed io agirò come run della fine del XIV secolo20; postazione di Singer 2012.
si conviene. - fornitori a pagamento di servizi e servigi come truppe
20
mercenarie e guardie scelte, ma nel contempo autori Per il quale si rinvia al già ricordato volume
miscellaneo Yalçin, Pulak, Slotta 2005.
Non si scopre, di conseguenza, nulla di nuovo (e già di razzie (atti di pirateria o corse?)21;
da tempo il fatto era stato acutamente messo in evidenza da - frequentatori di scali commerciali sempre più vitali 21
Non siamo in grado di distinguere dalle
storici e archeologi come M. Liverani, M. Artzy e S. Sher- per la circolazione di materie prime e beni di presti- fonti egiziane e cuneiformi dell’epoca se gli
ratt)19 nel dire che durante i secoli di maggiore sviluppo gio, magari pronti a sostenere le velleità di autonomia atti di razzia spesso ricordati avvenivano in
alcuni casi sotto la spinta di interessi di for-
della connettività inter- e trans-statale (fra il XIV e il XIII dei signorotti locali, come succede per gli Ahhijawa
mazioni politiche (e quindi si configurassero
secolo a.C.), anche se in qualche modo “marginalizzati” delle fonti hittite nei confronti di un Madduwatta o come vere e proprie corse) o rappresentavano
nell’ambito delle menzioni di essi rimaste nelle fonti scritte, di un Pijamaradu a danno del controllo centrale della un fattore endemico connesso con l’esistenza
sia geroglifiche egiziane che cuneiformi, proprio tali gruppi corte hittita22. di gruppi marittimi non sempre direttamente

87
controllati dagli assetti statali. Dalle reciproche
lagnanze e accuse spesso intercorrenti nella Interconnettività marittima esempi di Scoglio del Tonno e Roca Vecchia in Puglia, ap-
corrispondenza fra dinasti, come nel caso quale “corrupting element”23 sos e Cannatello in Sicilia (e in prospettiva i centri portuali
della lettera EA 38 sopra ricordata (nota 18), che vanno determinandosi nel golfo di Cagliari), mostrano
c’è da pensare che effettivamente in molti
Il luogo comune dell’“abitare sulle imbarcazioni”, ri- di non essere più semplici terminali per il drenaggio di ma-
casi, dietro le razzie apparentemente “auto-
nome” di questi gruppi marittimi, ci fossero
cordato a proposito della lettera del re hittita al prefetto di terie prime nell’ambito di una imprenditoria a senso unico
interessi più o meno celati di soggetti politici. Ugarit, riporta alla mente in qualche modo quelle caratte- Est>Ovest. Essi divengono centri di snodo perfettamente in-
Il problema è stato di recente discusso in Hit- rizzazioni di sapore nomadico (vivere nelle tende, non aver seriti in una rete che abbraccia l’intero bacino del Mediter-
chcock, Maeir 2014, Samaras 2015 (con riferi- fissa dimora, non fare riferimento a strutture politiche stabili raneo, interfaccia essenziale verso nuove frontiere come l’area
mento all’Egeo fra il XII e l’XI secolo), gilan
etc.) dei gruppi hapiru da parte delle società stanziali levan- nord-adriatica, la Sardegna e la Spagna, al pari dei loro pen-
2014 (con una selezione delle fonti scritte cu-
neiformi e un’ampia bibliografia di riferimento). tine ai cui margini, appunto, tali tribù si andavano a collo- dant levanto-egei, interfaccia verso le regioni subcostiere
Sul concetto di “corsa” (> “corsari” opposto a care24. E a tal proposito non è forse un caso che proprio la dell’Anatolia e dell’area siro-palestinese. Insomma non sono
“pirati”) nel Mediterraneo, cfr. il saggio di congiunzione fra gruppi seminomadi del deserto a occidente più semplicemente punti di arrivo, ma anche dinamici luo-
Lenci 2006.
dell’Egitto e gruppi di genti di mare egeo-levantine venga ghi di ritorno in un gioco di relazioni a tutto campo.
22
Come già accennato alla nota 4, si rinvia
più volte citata nella forma di pericolose coalizioni cui i di-
per l’interpretazione di Ahhijawa nelle fonti nasti della XX dinastia sono chiamati a far fronte. Luoghi di
cuneiformi hittite all’ampia discussione dello incontro possono immaginarsi in quei porti costieri, già più Mutamenti tecnologici degli indicatori marittimi
scrivente in Marazzi 2018a. Ci limitiamo qui volte qui ricordati, fra Egitto e Libia, dei quali i siti di Marsa
soltanto a ribadire alcuni punti, in passato
già in parte acutamente messi in evidenza da
Matruh e Zawiyet Umm el-Rakham rappresentano gli Tali fenomeni di interconnessione possono essere visti
P. Houwink ten Cate (cfr. Houwink ten Cate esempi archeologici. altresì in tutte quelle produzioni vascolari tornite che, verso
1973) e ribaditi dallo scrivente in Marazzi 1992 Insomma, se l’intensa connettività via mare pare, at- il finire del XIII, ma soprattutto nel corso del XII secolo, si
(lo stesso testo è stato riedito, con alcune ag- traverso una rete di porti e l’utilizzo di operatori marittimi affermano, con il loro gusto “egeizzante” e coniugate spesso
giunte, in lingua italiana in Marazzi 1994, pp.
sia nello scambio sulla lunga distanza che come serbatoio di secondo varianti regionali, su tutto il bacino del Mediterra-
323 ss.): ammesso, come sembra, che dietro
a questo toponimo/etnonimo si celi un riferi-
truppe mercenarie, accelerare e intensificare il flusso ammi- neo. Si pensi, solo per citare i fenomeni più macroscopici, a
mento agli “Achei” dell’epoca, la sua menzione nistrato dei beni verso le élites che controllano stati territo- quella classe, variamente definita, di ceramiche dipinte di tipo
nelle fonti cuneiformi (che compare su un riali e città-stato portuali, essa è anche alla base di un lento “miceneo” che si diffondono, forse inizialmente con origine
arco di tempo di più di due secoli) va certa- mutamento socio-economico che, a seguito di una serie di a Cipro, in tutti i centri costieri del Levante; oppure alla ric-
mente relativizzata e riferita ai contatti, diversi
nello spazio e nel tempo, che in forma più o
fenomeni innescati nel corso del XIV secolo (se non già sul chissima produzione delle c.d. ceramiche italo-micenee, di-
meno diretta l’amministrazione centrale hittita finire del XV), subisce nel XIII una drastica accelerazione, stribuite in tutti i maggiori siti, insulari e costieri, del bacino
ebbe con gruppi egeo-micenei lungo la costa portando nei primi decenni del XII secolo ad un effetto “do- occidentale del Mediterraneo, dalle coste pugliesi a quelle si-
occidentale e meridionale della Turchia. Dalle mino” inarrestabile. ciliane, fino alla Sardegna25. Vedere, come troppo spesso si è
fonti appare a nostro avviso evidente la con-
fatto, dietro tali fenomeni specificità etniche o linguistiche,
venzionalità del termine, con il quale il potere
politico hittita individua realtà di volta in volta, indicatori di migrazioni e colonizzazioni, risulta tanto naïf
e spesso non senza un certo imbarazzo, difformi Ampliamento dei mercati quanto pericoloso (lo stesso discorso vale anche per le nume-
e “diverse” rispetto a quelle con le quali una rose e sterili speculazioni che hanno accompagnato la querelle
politica “internazionale” istituzionalizzata era
Nel torno del XIV secolo l’interfaccia verso il Medi- sulla caratterizzazione etnica dei relitti sommersi di Uluburun
adusa a interagire. Come lo storico del Vicino
Oriente ebbe già a rimarcare (cfr. quanto in-
terraneo occidentale si è ormai spostata stabilmente verso e Gelidonya). Esse, ma soprattutto la loro diffusione, riflet-
dicato alla nota 1), l’entità Ahhijawa appare Occidente, al di là del Canale di Sicilia e del Basso Tirreno; tono, a ben vedere, quella “mescolanza” sociale derivante dal
operare al di fuori dei rapporti diplomatici e altresì verso nord, inglobando l’intero bacino adriatico. processo di estrema connettività marittima in atto al di fuori
(regolati dallo strumento scrittorio) interna- I centri portuali più o meno “amministrati” del Me- del (e talvolta in alternativa al) controllato fluire dello scambio
zionali dell’epoca, configurandosi di fatto
diterraneo centro-orientale (come Pylos, Tirino, Chania, amministrato, ormai giunto al collasso.
come una delle componenti marittime “free-
lance” operanti lungo le coste vicino-orientali Kommos, Troia, Mileto, Ugarit, le portualità lungo la fascia
dell’epoca. libanese e palestinese, sul delta del Nilo, lungo le coste ci-
priote) divengono di fatto centri trans-mediterranei. Tecniche marinare
23
Si usa qui l’espressione “corrupting” nel
Verso Occidente si vengono a creare in aree strategi-
senso che ad essa è dato nel lavoro di Horden,
Purcell 2000 ed esplicitato in Marazzi 2014a.
che, in parte fuori del controllo di strutture territoriali ge- È nella stessa prospettiva che vanno a nostro avviso
La ricerca storica e archeologica si è confrontata rarchizzate, luoghi di interscambio, come gli esempi già inquadrati anche tutti quei mutamenti tecnologici che, non
intensamente in questi ultimi anni sui fenomeni ricordati di Marsa Matruh e Zawiyet Umm el-Rakham. a caso, toccano più direttamente la sfera marittima, e prima-
di mescolanza/ibridazione derivanti dalle in- I porti occidentali subiscono quello che già in altra riamente i navigli che, nella loro strutturazione e nelle stra-
terconnessioni marittime, soffermandosi altresì
sede ebbi a definire un processo di “levantinizzazione”: gli tegie di propulsione, soprattutto per quanto riguarda un

88
nuovo assetto delle vele e delle scotte, e nella sperimentazione lennio, verificati nei nuovi terminali portuali venutisi a co-
delle prime forme rudimentali di rostro, assumono quelle stituire sotto la spinta delle rotte commerciali verso il bacino
caratteristiche che rimarranno peculiari della Shipbuilding occidentale del Mediterraneo.
nel corso di tutta l’antichità.Tali avanzamenti nella gestione Qui, sulle coste della Puglia adriatica e jonica, diven-
dei mezzi di navigazione si manifestano, non a caso, già a gono luoghi di incontro e snodo commerciale verso l’Adria-
cominciare dalla metà del XIII secolo, e divengono centrali tico e verso Sicilia e Sardegna gli insediamenti portuali di
proprio nei decenni a cavallo fra la fine del XIII e la metà Roca Vecchia nel Salentino e Scoglio del Tonno, all’imbocco
del XII secolo26. del Mar Piccolo di Taranto; a essi fa da pendant lo sviluppo
di centri portuali sulla sponda opposta dell’Adriatico, dove
a quest’epoca si vanno configurando veri e propri insedia-
sul ruolo che proprio i porti possono aver
La portualità27 menti di tradizione micenea, come è il caso paradigmatico
giocato come luogo di incontro. Un quadro
di Ephyra, collegata con l’originaria laguna nella quale do- recente in proposito è fornito dal saggio di
Come si è già avuto modo di accennare, i principali veva sfociare l’Acheronte28. Miller 2016; si veda tuttavia anche quanto in
mutamenti di ordine sociale si collocano all’interno degli Lo stesso fenomeno tocca le coste sud-orientali e cen- generale discusso nelle tre opere miscellanee
ambienti portuali, che si tratti di portualità collocate diret- tro-meridionali della Sicilia, dove insediamenti già attivi nel comparse più o meno in contemporanea: Ma-
ran, Stockhammer 2012, Stockhammer 2012
tamente nella sfera di formazioni statali territoriali, come è corso del XIV e XIII secolo, come apsos in primis e, pro- e Van Pelt 2013; più in particolare, sul concetto
il grande porto internazionale di Ugarit, sulla costa nord-si- babilmente, la stessa Siracusa nel Siracusano, Cannatello nel- di porto come luogo di incontro si rinvia al
riana, rientrante nella sfera di controllo politico del regno l’Agrigentino e, secondo modalità diverse derivanti dalle saggio di Falk 2003 e Oleson, Hohlefelder
hittita, o di luoghi di ricovero costiero che, sfuggendo alla condizioni di assetto territoriale, i nuclei insulari dislocati 2011.

logica di un’attività amministrata, divengono ambito accul- fra il Canale di Sicilia e il Basso Tirreno (Mozia e arcipelago 24
Sull’argomento è ritornato da ultimo Liverani
turativo di gruppi marittimi svincolati da stretti legami di eoliano), mantengono la funzione di importanti “ports of 2003, in particolar modo ai capp. 1-2, con una
controllo politico ed economico, come probabilmente do- trade” fra la prospiciente costa nordafricana e la “lontana” ampia informazione bibliografica.
vevano essere molti porti insulari di ambiente egeo, e alcuni Sardegna fino alle coste sud-orientali della Spagna29.
25
porti della costa occidentale dell’Anatolia, come quello di Dobbiamo quindi supporre che, parallelamente alle Per un approccio a tutta la problematica
dell’insorgere di nuove produzioni si rinvia a
Mileto, vero e proprio caposaldo di mercanti egeo-micenei. innovazioni che toccano più direttamente le imbarcazioni e, quanto considerato in Sherratt 1998, 1999 e
Sono, infatti, i porti i luoghi deputati alla accumula- come si è già accennato, riguardano nello specifico scotte e 2013; cfr. anche per le coeve produzioni nel
zione dei beni oggetto di commercio sulla breve o lunga di- tesatura della vela, assetto del ponte e nuove forme dello bacino occidentale del Mediterraneo Jones
stanza, gli ambienti di sviluppo delle pratiche e dei dispositivi scafo, chiglia e prua, una serie di trasformazioni abbia toc- et al. 2014 (con ampi riff. bibliografici sull’ar-
gomento).
di carico e scarico, i punti di sosta e interazione fra genti di cato egualmente i luoghi destinati alla portualità.
mare di origine, lingua e tradizione diverse, di concentra- Ma quanto sappiamo oggi sull’assetto delle nuove por- 26
La bibliografia in proposito è divenuta par-
zione degli equipaggi e dei loro “capitani”. Basti qui ricordare tualità emergenti sul finire del II millennio? ticolarmente ricca in questi ultimi anni, a
quanto direttamente o indirettamente ci testimoniano in Quando e in che misura l’elemento portuale, a prescindere partire dalle seminali opere di Wachsmann
1998 e 2013, e Wedde 2000 e 2005; il punto
proposito le diverse testimonianze scritte nel corso della se- dalle condizioni date dall’assetto geomorfologico del terri-
della situazione, con ampi riferimenti biblio-
conda metà del II millennio, come è il caso di alcune fonti torio sul quale incide, entra a far parte di un piano “co- grafici, è tracciato nel recente lavoro di Tartaron
cuneiformi hittite riguardo alle attività delle sfuggenti genti struito”, intendendo il “costruito” sia come facilities per lo 2013 (cap. 3); più di recente Marazzi 2014b,
di Ahhijawa e dei Lukka, o quelle di Ugarit relative agli She- stazionamento, l’ancoraggio e l’attracco dei navigli (moli e Emanuel 2014a, 2014b, 2014c, 2015a, 2015b.
kelesh/Sikila “che vivono sui loro navigli”. bacini artificiali), sia come edifici dedicati al ricovero di im-
27
Sull’argomento si rinvia, oltre a quanto già
È nei porti dislocati lungo le coste del Peloponneso, barcazioni e merci, dispositivi per la segnalazione e l’avvista-
indicato alla nota 23, ai già citati contributi in
come quelle della Messenia occidentale e meridionale, della mento, predisposizione per il collegamento con centri gilan 2013, Sauvage 2008, 2011 e 2012 (cap.
Laconia, o nei grandi golfi come quelli dell’Argolide e, più subcostieri e interni dedicati alla produzione? “Les ports, les ancrages et leur fonctionne-
a nord, di Volos, che devono, d’altra parte, essersi sviluppate La ricerca archeologica marittima relativa proprio a que- ment”), Tartaron 2013 (cap. 5), Marazzi-Pecoraro
2016 e Marazzi 2018b.
le nuove élites marinare, tendenti a distaccarsi sempre più st’epoca di cambiamento e nello specifico l’approccio siste-
(fino a diventare forma di potere alternativo) rispetto alle mico al concetto di portualità hanno ancora un ampio 28
Sullo scenario pugliese sud-adriatico si rinvia
burocrazie greco-micenee residenti nei borghi che detene- campo inesplorato davanti a sé che le future generazioni di a quanto illustrato in Cazzella, Recchia 2009,
vano il controllo di ampie regioni come Micene, Sparta/Xi- archeologi e storici dovranno e potranno portare alla luce. Cazzella 2009 e Radina, Recchia 2011; in par-
rokambi, Pylos e Iolkos, che pure ne devono essere state, ticolare su Ephyra e il suo territorio cfr. Besonen,
Rapp, Jing 2003.
all’origine, l’elemento costitutivo.
E, infine, dobbiamo immaginare che fenomeni simi- *Centro Interistituzionale Euromediterraneo 29
Su tali aspetti si rinvia a quanto illustrato in
lari si siano, sempre nel corso della seconda metà del II mil- Università degli Studi di Napoli SOB Marazzi 2014a.

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