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[LA FILOSOFIA MODERNA]

risente molto sia della rivoluzione scientifico- astronomica- i filosofi successivi fanno quasi tutti riferimento
al metodo scientifico ; i pensatori di questo periodo proveranno a chiedersi se la filosofia fosse fondata su
conoscenze solide come per la scienza
Lo stesso Cartesio andrà alla ricerca di un metodo che somigli a quello scientifico e che vuole però a
fondamento della filosofia- vuole trasferire in filosofia quel metodo che ha successo nel metodo scientifico.
il condizionamento di questa rivoluzione scientifico-astronomica porta i filosofi dell’età moderna a
meditare sullo statuto ontologico dell’uomo dopo aver saputo che l’uomo non è al centro di tutte le cose.
questa posizione decentrata farà riflettere i filosofi i quali cominceranno a meditare sul fatto che noi
abbiamo perso la nostra posizione centrale rispetto al resto.
Quindi la rivoluzione scientifico-astronomica va a cambiare i parametri della riflessione filosofica; i filosofi
rimarranno molto condizionati da queste novità

[DI COSA SI OCCUPANO I FILOSOFI DELL’ETA’ MODERNA?]


sicuramente si occupano dell’UOMO e in particolare si occupano della CONOSCENZA. Nei filosofi moderni
troviamo sicuramente un discorso GNOSEOLOGICO perché la conoscenza deve essere rivista a causa di
questi cambiamenti culturali. Accanto a questo però affibbiamo l’altro tema caratterizzante di molti altri
filosofi (come Hobbes si legge OBS) ovvero il tema POLITICO  i moderni rifletteranno molto sulle forme di
governo, sulla possibilità/necessità dell’Assolutismo, sulla possibilità/ necessità della Democrazia
(RIFLESSIONE SULLO STATO)

Globalmente i filosofi dell’età moderna possono essere divisi in due gruppi:


-quelli che daranno molta importanza alla RAGIONE  faranno nascere la corrente filosofica del
RAZIONALISMO [grande attenzione alla ragione- la ragione è l’organo più importante- presiede ad ogni tipo
di attività]
-quelli che credono che in primo piano non debba esserci la ragione ma la realtà, l’ESPERIENZA, grazie a cui
l’uomo incamera dei concetti che vengono elaborati dalla mente. Questo gruppo, affidandosi all’esperienza,
viene chiamato gruppo degli EMPIRISTI

Quindi abbiamo il RAZIONALISMO e l’EMPIRISMO.

L’empirismo viene dopo il razionalismo, e la tendenza della filosofia moderna sarà quella di allontanarsi
sempre di più dalle questioni metafisiche (che sono di tipo razionale, perché non si osservano in natura,
ergo non ci vuole l’empiria); quindi gli empiristi cominciano a negare la metafisica perché loro si affidano
solo alle cose che si colgono con l’esperienza
Ma con l’esperienza non si colgono concetti come Dio, esseri superiori, iperuranio, paradiso, le essenze ecc.
Quindi fino al ‘700 scivoliamo in una posizione empiristica che comincia a prendere le distanze dalla
metafisica, che pian piano decade.
Gli empiristi che sono anche i filosofi del ‘700 sono quelli che preannunciano l’ILLUMINISMO , la
conoscenza diretta delle cose concrete, l’uso della ragione per analizzare tutto ciò che si presenta davanti
alla nostra esperienza
Ma questi empiristi e l’illuminismo produrranno uno dei filosofi più grandi di tutti i tempi : Kant (1724)
Kant sarà esattamente quel filosofo che raccoglie tutte queste istanze e andrà a rivelare che la metafisica è
in decadenza e si domanderà perché e farà un’analisi complessiva delle facoltà umane.

[CARTESIO - RENE’ DESCARTES]


(1596-1650)
è un RAZIONALISTA anzi fonda il RAZIONALISMO; questo significa che lui ci presenterà il primato della
ragione – crede nella ragione umana e farà un discorso sul metodo di indagine che questa ragione deve
assumere per cominciare ad avere conoscenze certe.
Cartesio è il padre della filosofia moderna e questo atteggiamento di cartesio ci fa capire che lui compie una
trasformazione del concetto di VERITA’
Recuperando la parola greca αλήθεια [ verità]  non nascondimento; questo termine ci da l’idea di come
venisse intesa la verità secondo gli antichi che la intendevano come CIO’ CHE NON SI NASCONDE E SI
MANIFESTA A NOI NELLA SUA EVIDENZA.

Con Cartesio, abbiamo un cambiamento di rotta e lo riteniamo responsabile di questa variazione:


da razionalista, lui ha trasformato la Verità in CERTEZZA  “è vero non ciò che si manifesta a noi, ma è vero
ciò che con la nostra ragione noi consideriamo come certo”
il passaggio è : dalla alethetia all’ ορθοτες [ortotes] alla giustezza/correttezza della cosa
Da cartesio in poi non ci interessa più la verità ma ci interessa la CORRETTEZZA/CERTEZZA, che viene decisa
dalla nostra ragione; non aspettiamo più che la verità si riveli a noi, ma interpretiamo con la nostra ragione
quell’oggetto e ci basta che per noi risulti qualcosa di certo.
All’uomo interessa la correttezza dei calcoli.
L’uomo da cartesio in poi, immagina una sua visione del mondo, infatti comincia l’epoca dell’IMMAGINE
DEL MONDO, non ci interessa quali verità contenga il mondo.
L’epoca dell’immagine del mondo è un periodo abbastanza cupo in quanto si avvicina molto alla situazione
attuale, noi con internet e con i mezzi tecnologici, non incontriamo più il mondo reale ma solo un’
immagine del mondo, che è stato bloccato nella rete di internet.
Quindi man mano abbiamo coperto noi il mondo con queste verità che però non sono aletheia ma ortotes.
Questo è un modo che giustifica come siamo giunti a questo punto.

Praticamente Cartesio è l’autore di questa torsione di punto di vista, che non è buona in quanto ci siamo
allontanati dalla verità, e molte conseguenze (arrivate fino ai giorni nostri) sono negative;
abbiamo creato con i nostri metodi di comunicazione un DUPLICATO del mondo, e ci muoviamo in esso e
siamo a nostro agio, ma in realtà ci siamo allontanati dal mondo stesso e dalla verità del mondo.

[PERCHE’ CARTESIO HA FONDATO TUTTO SULLA RAGIONE DELL’UOMO?]


nel momento in cui l’uomo perdeva la centralità dal punto di vista astronomico, i filosofi hanno sentito la
necessità di rimetterlo al centro esaltando moltissimo la sua RAGIONE ; quindi proprio nel momento in cui
l’uomo perdeva terreno, quest’ultimo ha avvertito la necessità di parametrarsi/ di rimettersi al centro
quindi per cartesio il punto di forza coincide con la ragione umana.
l’uomo è astronomicamente messo a lato, ma l’uomo ha bisogno di sentirsi valorizzato  si autovalorizza
Cartesio compie proprio questa azione: rimette l’uomo al centro non più fisicamente ma dal punto di vista
antropologico.

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