DIRITTO ROMANO = norme per l’organizzazione e la regolazione della vita all’interno della comunità romana
dalla sua fondazione (754 a. C.) fino alla morte dell’imperatore Giustiniano (565 d. C.) → perché finisce nel
565 d. C.? perché dopo la morte di Giustiniano il sistema romano subisce molte trasformazioni diventando
diritto bizantino
FONTI DEL DIRITTO = eventi dai quali sorge una norma giuridica:
• 2 tipologie:
▪ Fonti di produzione: mezzi attraverso i quali è possibile creare il diritto, mezzi di produzione delle
norme giuridichep
❖ In senso materiale: organi attraverso i quali vengono prodotte le norme giuridiche (ex:
Parlamento oggi; popolo, pretore e imperatore nel diritto romano)
❖ In senso formale: risultato dell’attività degli organi di produzione delle norme (ex: legge e
costituzione oggi; legge, editto e costituzione imperiale nel diritto romano)
▪ Fonti di cognizione: mezzi che consentono la conoscenza delle norme e del diritto (ex: la Gazzetta
Ufficiale oggi; Corpus iuris civilis nel diritto romano)
• Vari tipi di ordinamenti a seconda della fonte principale del diritto dell'ordinamento:
▪ Ordinamenti chiusi/legislativi: le norme nascono per la maggior parte da disposizioni scritte emanate
da un’autorità competente a farle → diritto legislativo, codificato (ex: ordinamento italiano, sistema
del diritto romano dell’ultima epoca) → PROBLEMA: L’ordinamento è più rigido e più lento a
rinnovarsi
▪ Ordinamenti aperti/casistici = le norme nascono per la maggior parte come risposta ad un singolo
caso concreto (la norma di solito è retroattiva, sorge dopo il caso e da norma specifica può diventare
con il tempo norma generale) → ordinamento meno rigido e più adattabile con una maggior equità
→ PROBLEMA: il diritto è più incerto perché può accadere di non conoscere preventivamente la
norma che si applicherà al proprio caso → varie tipologie di ordinamenti aperti:
❖ Consuetudinari: ordinamenti più antichi/primitivi caratterizzati da un comportamento uniforme
che i consociati adottano convinti di obbedire ad un imperativo giuridico (ex: diritto romano
arcaico)
❖ Giudiziali: le norme nascono dalle sentenze dei giudici (ex: common law)
❖ Giurisprudenziali: il diritto nasce dai giuristi (= privati cittadini che conoscono bene il diritto) che
propongono una soluzione ad un determinato caso nuovo (ex: diritto romano preclassico e
classico)
• Fonti del diritto romano:
1. Istituzioni di Gaio (II sec d.C.): libro/manuale di diritto privato
➢ Opera di sintesi semplice e piana di tutto il sistema del diritto privato romano
➢ Unica opera di un giurista classico che ci è pervenuta integralmente → nella biblioteca di Verona
è stato rinvenuto un manoscritto palinsesto che contiene quasi interamente il testo dell’opera di
Gaio
➢ Contiene all’inizio in un breve preambolo le fonti di produzione del diritto romano [domanda
frequente all'esame]:
❖ Leggi
❖ Plebisciti: norme votate dall’assemblea della plebe su proposta del tribuno della plebe
❖ Senatoconsulti: regole votate dal senato
❖ Costituzioni dei principi
❖ Editti dei magistrati competenti
❖ Responsi dei giuristi
➢ Chi era Gaio? Giurista romano provinciale (non viveva a Roma), maestro di scuola che vive
durante il principato e diventa un personaggio importante solo dopo la morte perché il suo
manuale ebbe successo solo nei secoli successivi
➢ 4 libri:
❖ 1° libro: personae = rapporti personali (ex: divisione tra schiavi e liberi)
❖ 2°-3° libro: res = cose corporali (ex: diritto di proprietà) e incorporali (ex: diritto di credito, diritti
reali illimitati, successioni)
❖ 4° libro: actiones = materia del processo civile
2. Istituzioni di Giustiniano (533 d.C.): opera dove Giustiniano elenca, seguendo lo schema di Gaio, le
fonti di produzione del diritto romano → 2 tipologie di fonti
➢ Fonti scritte:
❖ Legge
❖ Plebisciti
❖ Senatoconsulti
❖ Ordini dei principi
❖ Editti dei magistrati
❖ Responsi dei giuristi
➢ Fonti non scritte: diritto confermato dall’uso (=consuetudine)
PERIODIZZAZIONE DI DIRITTO PRIVATO ROMANO: divisione convenzionale in periodi del diritto romano
sulle diverse istituzioni politiche di governo principale:
Dopo la pubblicazione delle XII tavole, la giurisprudenza assume un ruolo minore dal
momento che ora esisteva un diritto scritto → la giurisprudenza non è più fonte diretta del
diritto ma svolgeva solo attività di interpretazione delle leggi (interpretatio legis)
3. Leges (publicae o rogatae) + plebisciti (286 a.C.): lex pubblica o rogata (=provvedimento approvato
dalle assemblee popolari su proposta di un magistrato) e i Plebisciti (=norme votate dall’assemblea
popolare su proposta dei Tribuni della plebe) che vengono equiparati sempre di più alle vere e proprie
leges
• 367 a.C.: creazione della figura del pretore urbano = magistrato cum imperio eletto dai Comizi centuriati
con carica annuale per alleggerire l’attività dei consoli di iurisdictio Inter cives (giurisdizione tra i cittadini
= determinare la norma da applicare) → ha lo stesso imperium dei consoli ma una potestas minore quindi
i consoli potevano bloccare l’attività del pretore (il pretore era soggetto al diritto di veto [intercessio] da
parte dei consoli)
• Forma processuale: legis actiones
• Forma di governo: Repubblica (Res publica, “cosa del popolo”) → miglior forma costituzionale (Secondo
Polibio, storico greco) perché è una costituzione mista dove i 3 organi del potere sono in perfetto
equilibrio
• Il capo supremo non è più un re ma sono 2 consoli che hanno il supremo potere (=imperium) → la carica
è gratuita, non ha una retribuzione perché è un onore
• Società mercantile grazie all’enorme espansione economica e alla creazione di un grande stato imperiale
→ necessità di adeguare il diritto alle nuove forme e concezioni di vista
• 242 a.C.: creazione della figura del pretore peregrino = secondo pretore incaricato dell’attività di
iurisdictio Inter cives et peregrino (giurisdizione tra cittadini e stranieri) o Inter peregrino → il pretore
peregrino dopo aver ascoltato attore e convenuto, dava le istruzioni al giudice (formulae = documento
breve dove erano indicati il nome del giudice e i termini giuridici della controversia) e garantiva il corretto
svolgimento del processo e dell’esecuzione della sentenza => RISULTATO: creazione di una nuova forma
processuale: processo formulare → con il tempo il processo formulare viene applicato anche per
controversie tra cittadini romani fino a prendere il posto delle legis actio → istituzione dello ius gentium:
complesso di norme di diritto privato valide nei rapporti tra cittadini romani e stranieri che Contiene
alcune norme presenti nello ius civile (le vecchie norme utilizzabili solo dai romani costituiscono lo ius
civile strictum)
• Fides bona = fides del bonus vir, correttezza media delle persone ordinarie nei loro rapporti → principale
criterio normativo utilizzato dal pretore urbano per l’individuazione delle regole da applicare ai rapporti
deferiti → Fides: principio più importante nell’antico diritto romano per regolare il comportamento dei
cittadini romani e vincolare giuramenti/promesse, alleanze e commerci (= stabilità e sincerità degli
impegni e degli accordi) → esistono diverse fides (fides romana, ma fides graeca, che fides punica… ) =>
la fides bona è un criterio normativo oggettivo nei rapporti con gli stranieri
• I pretori pubblicano una serie di editti:
▪ Edictum perpetuum (= programma dell’attività giurisdizionale): pubblicato all’inizio della carica dove
il pretore dichiara tutti gli strumenti che concederà durante il suo anno in carica → l’editto perpetuo
assicurava la continuità e la coerenza nell’esercizio della giurisdizione → contenuto:
❖ Azioni civili: trasposizione dei vecchi processi in vere e proprie formule
❖ Azioni pretorie: azioni create direttamente dal pretore in carica, precedute da una promessa
❖ Eccezioni: strumenti di difesa in più
❖ Strumenti più di imperio che di giurisdizione
▪ Decretum: formula/azione concessa per un singolo caso
▪ Edictum repentinum: azione che viene aggiunta all’Edictum perpetuum durante il corso dell’anno
▪ Edictum tralaticium: gruppo di azioni che si trasmetto di anno in anno tra i pretori (certezza di
continuità per il cittadino)
• Dalla pubblicazione degli Editti perpetui nasce un nuovo diritto: Ius honorarium → Il diritto pretorio
migliora, corregge e integra il diritto civile
• Epoca del dominato (monarchia assoluta): Il princeps diventa un dominus et deus → l’imperatore è
l’unico che può creare ed interpretare il diritto e la Costituzione imperiale è l’unica fonte del diritto (lex)
accanto come sempre alla consuetudine secundum legem (=osservanza generale e spontanea di un
comportamento da parte di una collettività con la convinzione di obbedire ad una norma giuridica)
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Muzio Scevola: padre della letteratura schematica: primo giurista che comincia a mettere tutto in
ordine (giurista di vecchio stampo che è ancora molto attaccato alla politica) → allievo: Gallio
▪ Leges-costituzioni imperiali
▪ Iura: opere dei giuristi (funzionari del princeps, carica del prefetto del pretorio) → in realtà I giuristi
continuano ad essere ancora piuttosto liberi e cominciano a scrivere i commentari → 2 tipologie di
opere nell’ultima fase:
1. Commentari ad editto
2. Commentari ad ius civile
• Dopo il 250 d.C. non si scrivono più iura
• Per risolvere il problema della certezza del diritto e della conoscenza delle leges che venivano emanate
spesso in modo caotico, si comincia a comporre dei codex (=raccolte private di Costituzioni imperiali) →
conosciamo 3 codici:
▪ Codice Gregoriano (fine III sec. D.C.)
▪ Codice Ermogeniano (fine III sec. D.C.)
▪ Codice Teodosiano (438 d.C.) → 1° compilazione ufficiale di Costituzioni imperiali che attribuisce
valore ufficiale ai 2 codici precedenti
CORPUS IURIS CIVILIS (IV sec. d.C.) = raccolta di tutte le norme delle epoche precedenti redatto
dall’imperatore Giustiniano come strumento per contribuire a riportare l’impero all’antico splendore
• 4 libri/parti:
▪ Codex (529 d.C.): raccolta di tutte le Costituzioni imperiali in vigore pubblicato con una costituzione
che vietò l’utilizzo di vecchi codici a pena di falsità → 12 libri divisi in titoli
▪ Digestum (533 d.C.): compilazione di iura di 50 libri dove si trovano i brani dei giuristi → Giustiniano,
per conservare il carattere intangibile del Digesto, vietò qualsiasi commento consentendo solo la
traduzione letterale e la compilazione di indici e sommarie spiegazioni dei titoli; in più ordinò la
distruzione di tutto il materiale giuridico preesistente
▪ Istituziones (533 d.C.) = manuale ufficiale per le scuole di diritto in 4 libri destinato agli studenti di
prima formazione → ha forza di legge
▪ Novelle = raccolta di nuove leggi → 168 leggi con testi molto più ampi
• Duplice importanza del corpus iuris civilis: 1) la conoscenza che abbiamo oggi della maggior parte del
materiale romano è condizionata ad un lavoro di raccolta e selezione 2) questa compilazione ha potuto
salvare e trasmettere il pensiero giuridico romano influenzando la successiva costruzione dei diversi
sistemi del diritto privato dall’età medievale fino al XIX sec. → il corpus iuris sta alla base del diritto
• Perchè Giustiniano ha deciso di lavorare a questo progetto? Si assiste ad un periodo di decadenza
dell'attività dei giuristi fino dal regno di Diocleziano; il nuovo centro di produzione del diritto è la
cancelleria imperiale → diverse reazioni/tentativi da parte di privati e funzionari imperiali per arginare il
fenomeno e semplificare le opinioni giurisprudenziali (ex: legge delle citazioni [426 d.C.] = vengono
individuati 5 giuristi che hanno solo loro il compito di determinare le controversie; raccolte di testi per
semplificare) → 429: Teodosio fa un tentativo di riordinare le opinioni giurisprudenziali ma fallisce
• Chi era Giustiniano? Nasce nell'attuale Albania (luogo periferico) e sotto l'imperatore Anastasio I entra
nella macchina burocratica → Quando muore Anastasio I emerge la figura di Giustino (zio di giustiniano)
che diventa imperatore → Giustiniano affianca lo zio durante il suo ruolo per poi diventare dopo molti
anni lui stesso imperatore
• Giustiniano vuole portare all'antico splendore l'impero romano → obiettivi:
o Lotta contro il paganesimo e le eresie cristiane
o Riportare l'impero all'unità territoriale distrutta dai barbari → conquista territoriale
o Ricomposizione dell'unità legislativa
IL PROCESSO PRIVATO
• L'iniziativa e la prosecuzione del processo sono lasciate nelle mani dei privati
• 2 parti del processo:
1. Attore: pretende che vengano tutelati i propri diritti e prende iniziativa per l'inizio del processo →
soggetto attivo
2. Convenuto: soggetto contro il quale l’attore esercita l’azione tramite il proponimento di domanda
giudiziale → soggetto passivo
• Abbiamo scarse fonti (ricostruzioni un po' ipotetiche) → le informazioni che abbiamo sono contenute nel
4° Libro delle Istituzioni di Gaio
• Actio = “potere d far valere in giudizio ciò che sia dovuto” (Definizione di Celsio)
• 5 forme processuali/Legis actio: 3 azioni dichiarative e 2 azioni esecutive
❖ azioni dichiarative = azioni con le quali si va ad indagare la realtà giuridica, si va a verificare se quello
che afferma l'attore corrisponde a verità e si arriva alla sentenza che stabilisce le conseguenze della
violazione → diverse fasi:
➢ in ius vocatio = atto con il quale l'attore intimava il convenuto a seguirlo in tribunale (chiamata
in giudizio) → l’attore era autorizzato a condurre il convenuto anche con la forza se fosse
recalcitrante però il convenuto poteva differire la chiamata in un dato giorno grazie all’intervento
del vindex
➢ fase in iure = fase nel tribunale in cui si stabiliscono gli estremi giuridici della controversia davanti
al magistrato → spetta al magistrato decidere se proseguire con il processo → si svolge tutto
oralmente in presenza di testimoni
➢ litis contestatio = momento finale della fase in iure dove si definiscono gli elementi della lite: le
parti rivolgono ai testimoni l’invito a ricordare l’esistenza e i termini della controversia per poi
fornire in seguito testimonianza → da quel momento la causa è dedotta in giudizio
➢ fase apud iudicem = si svolgeva 2gg dopo la litis contestatio davanti ad un giudice che ha il
compito di raccogliere le prove fino ad arrivare alla sentenza che non poteva essere impugnata
quindi non era necessario motivarla → se una delle due parti non si presenta davanti al giudice
entro mezzogiorno, automaticamente perde la causa e viene condannata
3 tipologie di azioni dichiarative =
o Legis actio sacramenti = azione generale per tutelare ogni diritto esistente a quell’epoca
→ 2 applicazioni:
➢ In rem= tutela il diritto di proprietà: l’attore deve portare in iure il bene conteso o un
suo simbolo ed effettuare la vindicatio (= l'attore rivendica il proprio bene afferrando
la cosa, affermando che gli appartiene ponendo sopra di essa un piccolo bastone
come segno di essere pronto a lottare per quella cosa) => 2 possibilità: 1)
contravindicatio del Convenuto se ritiene che il bene sia suo (=stessi gesti e parole
della vindicatio dell’attore) → il magistrato ordina di lasciare il bene e invita le parti
a fare il sacramentum (=giuramento/scommessa giurata) → il magistrato assegna
provvisoriamente il possesso del bene alla parte colei la quale da maggiori garanzie
della sua restituzione e nomina il giudice; 2) il Convenuto effettua in iure cessio (=
cede/rinuncia al suo bene perché non può dimostrare di esserne il proprietario) → il
magistrato assegna il bene all'attore (= addictio)
➢ in personam = tutela il diritto di credito/primitive forme di obbligazione (= nexum)
con le quali nasce un vincolo materiale sull'obbligato (= obligatio) che si libera non
appena restituisce il prestito (= solutio) → poche notizie sullo svolgimento della legis
Actio per sacramentum in personam: probabilmente il creditore affermava in modo
solenne il proprio diritto, il convenuto lo negava e si sfidavano al giuramento e poi
alla scommessa giurata
o Legis actio per iudicis arbitrive postulationem: applicazione per la divisione dell'eredità
tra coeredi, per la divisione della cosa in comproprietà e per la tutela dei crediti nascenti
da sponsio (=atto formale dove alla domanda del creditore si accompagna la congruente
risposta del debitore) → procedura simile alle legis Actio per sacramentum ma al posto
del sacramentum l’attore chiede al magistrato di nominare un giudice (per la tutela dei
crediti nascenti da sponsio) o arbitro (per divisione di eredità o comproprietà)
o Legis actio per condictionem = tutela dei crediti con oggetto denaro (certa pecunia) o
cose determinate (certa res) → dopo le affermazioni solenni delle parti segue la condictio
(=intimazione dell'attore al Convenuto a ricomparire davanti al magistrato dopo 30 gg
per nominare il giudice) → tramite la condictio le parti potevano anche avere tempo per
giungere ad un eventuale accordo transattivo → RICORDA!! Nella condictio l’attore non
deve indicare il fondamento del suo diritto (azione astratta) quindi questo strumento
processuale poteva essere utilizzato anche per altri casi non espressamente previsti
❖ azioni esecutive = arriva dopo l'azione dichiarativa per far eseguire al condannato le conseguenze se
quest'ultimo non le esegue → 2 tipologie:
o Legis actio per manus iniectionem = Esecuzione sulla persona nel caso di debito accertato con
oggetto una certa pecunia → scaduti i 30gg dalla sentenza, il creditore chiama nuovamente in
giudizio il Convenuto ancora inadempiente davanti al magistrato dove recita un formulario
preciso dove indica la fonte del suo credito e l'importo e afferra il debitore → 2 possibilità: 1)
intervento di un vindex (un amico/terzo garante) che contesta opponendosi all'esecuzione e
dando inizio ad un altro processo dichiarativo nella forma della legis Actio per sacramentum in
personam contro il vindex che se viene condannato deve pagare il doppio del debito originario
mentre il debitore originario viene liberato; 2) non interviene nessun vindex, il magistrato fa
addictio del condannato a favore del creditore: il debitore diventa una res e viene assegnata al
creditore che può portarlo a casa propria tenendolo per 60gg in una sorta di carcere privato
durante i quali il debitore doveva portarlo a 3 mercati consecutivi ed esporlo con l’indicazione
del debito in modo che chiunque pagasse quel debito liberasse il debitore e al termine dei 60gg
il creditore, se non è riuscito a recuperare il debito, può vendere come schiavo (in terra straniera)
o uccidere il debitore (in caso di pluralità di creditori, il corpo del debitore ucciso poteva essere
spartito)
o Legis actio per pignoris capionem = azione esecutiva che si compie extra ius (non si va davanti al
magistrato e in alcuni casi non è necessaria nemmeno la presenza della controparte) →si tratta
solo della presa di possesso di una cosa dell'avversario (anche con la forza) pronunciando
determinate parole rituali a scopo di coazione psicologica per indurre il debitore a pagarlo
• Difetti e limiti:
o formalismo esasperato → bisognava agire per certa verba, se si utilizzava una parola sbagliata si
perdeva la causa
o tutela solo ad alcuni diritti (diritto dello ius civile: rivendica della proprietà, divisione della
comproprietà e alcuni diritti di credito)
o posso utilizzare le Legis actiones solo i cittadini romani che sono per di più patres familias: NO
stranieri, schiavi e filii familias (ATTENZIONE!! Le donne potevano utilizzare le legis actiones ma solo
se assistite da un tutore)
o Principio bis de eadem causa ne sit actio: non è possibile ripetere un processo per la medesima
controversia e non è possibile un secondo processo mentre è già in corso un altro processo sulla
stessa causa
17 a.C.: abolizione delle Legis actiones (lex iulia iudiciorum privatorum) a favore del processo
per formulas
• Il processo formulare ha gli stessi effetti di una Legis actio quando ha le stesse condizioni (= iudicium
legitimum); altrimenti è un iudicium imperio continents
• Il pretore peregrino tramite le formule (=brevi documenti scritti dove era indicato il nome del giudice e i
termini della controversia) forniva al giudice privato le istruzioni riguardo alla controversia e gli attribuiva
il potere di giudicare
• Processo non formalistico: le parole sono flessibili e modellabili in base alle diverse esigenze → si agisce
per concepta verba → l'unico requisito è la scrittura della formula (tecnicismo sostanziale)
• carattere unitario: unico procedimento per tutte le azioni
• carattere privatistico: c'è bisogno della presenza di attore e Convenuto e dell'accettazione della formula
da parte di entrambi (volontà delle parti è requisito essenziale)
• Carattere magistratuale: il magistrato ha il compito di accordare o rifiutare il processo e nel caso in cui il
Convenuto non accetti, il magistrato utilizza il suo imperium facendo ottenere all'attore l'immediata
soddisfazione (= ammissio in possessionem)
• Criterio fondamentale: fides bona = modello di correttezza media che le persone di ordinaria diligenza
usano nei loro rapporti (ex: fedeltà alla parola data, fiducia, rispetto delle regole, lealtà…)
• tutte le azioni del processo formulare sono azioni di cognizione che conducono a diverse sentenze:
1. di condanna (con oggetto sempre il pagamento di una somma di denaro)
2. costitutive
3. di mero accertamento
l'unica azione esecutiva rimane la manus iniectio applicata in forma più attenuata (ductio: il
condannato si liberava dalla condanna col proprio lavoro) alla quale viene affiancata la
bonorum venditio (= procedura amministrativa creata dal pretore che porta i debitori alla
vendita di tutti i beni)
• Partes formularum:
❖ Datio iudicis: nomina del giudice
❖ intentio: enunciazione della pretesa dell'attore → l’intentio poteva essere certa (è già identificato
l’oggetto del rapporto dedotto in giudizio) o incerta (non è indicata precisamente la pretesa
dell’attore):
o Intentio certa: l’attore NON può chiedere più di quanto gli è dovuto → l’attore avrebbe
potuto pretendere di piu in 4 modi:
▪ Re: l’attore chiede un oggetto maggiore di quello che gli spetta (ex: più denaro)
▪ Tempore: il creditore chiede il debito prima della scadenza del termine previsto dal
contratto
▪ Loco: il creditore chiede l’adempimento della prestazione in un luogo diverso da quello
stabilito
▪ Causa: il creditore di un’obbligazione alternativa chiede una sola delle prestazioni
privando il debitore della possibilità di scegliere
o intentio incerta: il giudice deve non solo accertare l’esistenza o meno del rapporto ma anche
stabilirne il contenuto → è necessario mettere prima la demonstratio (= elementi che
precisano la pretesa)
❖ condemnatio: invito e autorizzazione al giudice a condannare o assolvere il convenuto (non era
possibile condannare l’attore) → in caso di condemnatio incerta (la somma di denaro non è precisata
nell’intentio) spetta al giudice il compito di liquidare (=tradurre in denaro la pretesa dell’attore)
tramite la scelta tra diversi criteri:
o Valore di mercato della cosa: fuit (=valore della cosa in un momento anteriore alla litis
contestatio), est (=valore della cosa al momento della litis contestatio), erit (=valore della
cosa al momento della sentenza) → a volte la stima viene effettuata dall'attore sotto
giuramento che può tenere conto anche del valore affettivo della cosa
o Id quod interest/Interesse positivo dell'attore ad avere quella prestazione: differenza tra la
situazione patrimoniale effettiva dell'attore e quella ipotetica in seguito al l’adempimento →
risarcimento del danno più completo e soddisfacente
❖ adiudicatio: solo nei giudizi divisori (azioni che servono a dividere una coeredità o una comproprietà)
→ il giudice ha il compito di attribuire ad ogni coerede/comproprietari i beni e i diritti in proporzione
a ciò che gli spettava
❖ Praesciptio: premessa della formula affichè il giudice considerasse la litis contestato come non
avvenuta per avere la possibilità di agire una seconda volta per la stessa causa → 2 tipologie:
o Praescriptio pro reo → sostituite presto dalle exceptiones perché offrivano maggior tutela
per il convenuto in quanto erano inserite nella formula
o Praescriptio pro actore: per limitare l’oggetto dedotto in giudizio rispetto a quello che
sarebbe stato in base solamente alla demostratio e intentio
• Exceptio: clausola/difesa processuale a favore del contenuto inserita dopo l’intentio per permettere al
giudice di tenere conto di circostanze ulteriori che solitamente non sono rilevanti (ex: Exceptio doli Mali
= strumento di difesa per il convenuto per permettere al giudice di accertare se nella questione l’attore
non abbia fatto o non faccia qualcosa per Dolo malvagio) → 2 tipologie: 1) peremptoriae (proponibili
senza limiti di tempo) 2) dilatoriae (proponibili solo in alcune circostanze o solo per un certo tempo) →
dopo l’exceptio l’attore poteva opporsi con dei fatti (=replicatio); duplicatio = risposta del Convenuto alla
replicatio; triplicatio = risposta dell'attore alla duplicatio …
• clausola arbitratia/arbitratus de restituendo: appendice dell'intentio in alcune formule con la quale il
giudice assume un potere in piu, diventa giudice arbitro e può, prima di condannare il convenuto,
invitarlo a restituire l'oggetto + frutti prodotti + risarcimento dei danni (restitutio) → questa clausola non
è obbligatoria per il convenuto, ma è un'alternativa che ha per evitare di essere condannato → tutte le
azioni che hanno questa clausola sono azioni arbitrarie
• procedimento:
1. in ius vocatio = chiamata in giudizio da parte dell'attore verso il Convenuto in forma orale e in
presenza di testimoni → il convenuto, se era impossibilitato di presentarsi immediatamente in
tribunale, poteva promettere tramite stipulatio di pagare una somma di denaro come penale nel
caso in cui non potesse presentarsi in giudizio nel giorno concordato
2. fase in iure: l'attore espone davanti al magistrato le proprie ragioni e chiede al magistrato una certa
azione adatta a tutelare la sua pretesa (postulatio actionis) a meno che il magistrato non ritenga che
le pretese dell’attore siano infondate o inique e quindi neghi la tutela richiesta (denegatio actionis)
→ il Convenuto ha 3 possibilità:
▪ Indefensio: non accettare il processo/non collaborare → il processo non può andare avanti e
allora il magistrato con il potere dell'imperium procede direttamente con i mezzi esecutivi
▪ Confessio: confessare → viene considerata come una sentenza di condanna e si procede
all’esecuzione
▪ Difesa: accettare il giudizio e contestare le pretese dell'attore in 3 modi:
1) in diritto (ex: sono minorenne)
2) in fatto (ex: ho già pagato)
3) chiedendo l'inserimento di una exceptio (cambia la formula aggiungendo nuove circostanze)
3. litis contestatio: atto con il quale le parti manifestano il loro accordo sulla formula al magistrato (se
il Convenuto non accetta la formula, non si va avanti) → effetti: si definiscono gli elementi della lite
e viene dedotta la causa in giudizio (è sicuro che si arriverà alla sentenza) → sottoeffetti:
o effetto conservativo: i termini vengono fissati e non possono più essere modificati
o effetto preclusivo: l'azione è consumata, non si può più riutilizzare la stessa formula una
seconda volta
o effetto estintivo: si estingue il rapporto giuridico precedente e nasce un nuovo rapporto dalla
sentenza
4. fase apud iudicem: esposizione dei fatti davanti al giudice e istruttoria dibattimentale (=produzione
delle prove) → ATTENZIONE!! Qui non è necessaria la presenza di entrambe le parti (anche se
sarebbe inconveniente non presentarsi) → innanzitutto l'onere della prova spetta all'attore e solo
successivamente il Convenuto può difendersi provando dei fatti che impediscono o estinguono quella
pretesa o i fatti che sono a fondamento delle exceptiones → se il giudice ritiene di non riuscire a
prendere una corretta decisione, può rifiutare il suo incarico e viene sostituito con un altro giudice
5. Sentenza: la sentenza è di 1° e unico grado (non esiste ancora l'appello) e ha per oggetto una somma
di denaro → dalla sentenza nasce l'obligatio iudicati (= l'obbligo del giudicato)
6. Procedura esecutiva: dopo 30 gg dalla sentenza si può iniziare l'esecuzione → se questo non avviene
(se il Convenuto non adempie) è necessaria un'altra azione, l'actio iudicati per accertare l'esistenza
dell'obligatio iudicati → il Convenuto ha la possibilità di provare che la condanna è già stata pagata
oppure che il giudicato non esiste/è nullo, altrimenti viene condannato al doppio → dopo la
condanna o la confessione si può iniziare la bonorum venditio (= vendita all'asta dei beni, procedura
esecutiva pretoria):
1) missio in bona rei servandae causa = l'attore è immesso nel patrimonio del Convenuto
2) proscriptio bonorum = l'attore dopo aver fatto l’inventario dei beni, da l'annuncio dell'inizio della
procedura esecutiva per permettere ad altri creditori di soddisfarsi anche loro sul patrimonio (par
condicio creditorum = uguaglianza dei creditori)
3) dopo 30 gg il debitore viene dichiarato fallito e si dà inizio alla vendita all'asta dei beni dove i
potenziali acquirenti non offrono un prezzo ma propongono di pagare una certa percentuale dei
crediti (ex: spese funerarie, fisco...) → bonorum emptor = compratore dei beni che ha offerto la
percentuale più alta e diventa il successore/l'erede di questi beni (successore universale pretorio)
anche se però è tenuto a soddisfare i creditori nella misura concordata pagando subito i crediti →
essendo successore pretorio, contro di lui non possono essere utilizzate azioni civili, è necessario
utilizzare delle azioni di rivendica modificate:
➢ Azioni serviane: azioni con finzione che il bonorum emptor sia l’erede civile del fallito che nel
frattempo è morto
➢ Azioni rutiliane: azioni con trasposizione di soggetti nel caso in cui il fatto sia ancora vivo (nella
intentio era indicato il nome del fallito mentre nella condemnatio quella del bonorum emptor)
La procedura esecutiva pretoria era molto severa perché annientava il debitore dal punto di
vista patrimoniale → in epoca classica vengono introdotti degli istituti alternativi per evitare
la dichiarazione di infamia:
❖ Cessio bonorum: il debitore era autorizzato a cedere tutti i propri beni ai creditori
evitando la dichiarazione di infamia (valida solo per il debitore cittadino romano che cede
i beni ad altri cittadini romani)
❖ Bonorum distractio: vendita dei singoli beni fino al raggiungimento della somma dovuta
ai creditori (valida quando il debitore è incapace d’agire o appartiene al ceto senatorio)
Il debitore, per evitare il fallimento, poteva cercare di diminuire dolosamente il suo
patrimonio → per questo motivo il pretore introdusse degli strumenti a tutela dei creditori
nel caso di atti compiuti in frode: Restitutio in integrum propter fraudem (= il bene alienato
fraudolentemente veniva inserito tra i beni oggetto della bonorum venditio in modo tale da
poter essere recuperato dal bonorum emptor tramite una rivendica Rutiliana con finzione
che il bene non fosse mai stati alienato); Interdictum fraudatorium (= ciascun creditore della
bonorum venditio poteva rientrare nel possesso dei beni che erano stati alienati
fraudolentemente) → requisiti per l’utilizzo dei rimedi contro la frode ai creditori:
❖ eventus damni = l’atto fraudolento doveva aver ridotto il patrimonio così tanto da
rendere impossibile la soddisfazione di tutti i creditori)
❖ Consilium fraudis = volontà cosciente del debitore di arrecare danni ai creditori
❖ Scientia fraudis = consapevolezza della frode da parte del terzo acquirente a titolo
oneroso
• Tipologie di azioni in base al tipo di pretesa:
▪ Azioni in rem: l’attore esprime una pretesa di un bene nei confronti di tutti (Erga omnes) → il
convenuto non è determinato a priori ma si precisa a partire dal momento in cui si agisce in giudizio
(il nome del convenuto compare solo nella condemnatio) → se il Convenuto non collabora, non
accetta la formula (indefensio) (=il Convenuto non collabora, non accetta il giudizio) il pretore
concede una missio in rem (l'attore è autorizzato a prendere possesso della cosa)
▪ Azioni in personam: l'attore può mandare in giudizio solo il debitore (il nome del convenuto compare
fin dall’intentio)→ nel caso di indefensio del convenuto il pretore può concedere una missio in bona
(= l'autore è autorizzato a prendere possesso del patrimonio del convenuto)
• Tipologie di azioni in base al potere del giudice:
▪ Azioni di stretto diritto: azioni in personam che danno poco potere al giudice perché l’obbligo del
convenuto era descritto molto precisamente
▪ Azioni arbitrarie: danno al giudice un diritto più ampio → tutte le azioni in rem sono arbitrarie mentre
poche azioni in personam sono arbitrarie
▪ Azioni di buona fede: il giudice aveva poteri ampi perché l’indicazione della pretesa era molto
generica
• Tipologie di azioni in base al fondamento dell'azione:
▪ Azioni civili: azioni che hanno fondamento sull'antico ius civile e che il pretore non può inserire
nell’editto → azioni che hanno formule con intentio in ius concepta (la pretesa dell’attore è fondata
sullo ius civile)
▪ Azioni pretorie/onorarie: azioni concesse dai magistrati per colmare le lacune dello ius civile → 2 tipi:
❖ azioni pretorie in factum conceptae: nell’intentio c’è il richiamo solo ai fatti e non a qualche diritto
per cui se il pretore pretore riesce a verificare che sono avvenuti quei determinati fatti, condanna
il convenuto
❖ azioni pretorie in ius conceptae: nell’intento c’è il richiamo al diritto ma con alcune modifiche per
permettere una tutela maggiore → diverse tipologie:
o Fittizie: il giudice aggiunge una clausola di finzione per permettergli di giudicare come se
esistesse un elemento o una circostanza che in realtà sono esistenti ma che per agire
civilmente sono necessari (ex: azioni di furto: il giudice fa finta che il ladro sia cittadino
romano)
o Con trasportazione di soggetti: il giudice cambia i nomi dei soggetti in modo tale da
consentire loro, che altrimenti non sarebbero stati legittimati, di agire civilmente
• Tipologie di azioni in base alla funzione dell'azione:
▪ Azioni reipersecutorie: sono finalizzate ad ottenere il controvalore della cosa litigiosa oppure il
risarcimento del danno a seguito del l’inadempimento dell’obbligazione → sono azioni
reipersecutoria tutte le azioni in rem e le azioni in personam che nascono da atti illeciti
▪ Azioni penali: sono finalizzate a punire il responsabile di un delictum tramite una poena (pagamento
di una somma di denaro) → tutte le azioni penali sono azioni in personam infatti sono intrasmissibili
passivamente (l’azione può essere esercitata solo contro l’autore del delitto e non contro i suoi eredi)
e sono azioni cumulative (si possono utilizzare separatamente nei confronti di più rei e possono
concorrere con altra azioni reipersecutorie nascenti dallo stesso fatto)
▪ Azioni miste: perseguono sia un res sia una poenam (ex: litiscrescenza)
AZIONI INFAMANTI/FAMOSAE: azioni sanzionate con l’infamia (ex: azioni penali)→ effetti:
• Rimedi pretori: atti integrativi più che di imperio che di giurisdizione per assicurare il corretto
svolgimento del processo e dell’esecuzione della sentenza e per coprire ulteriori lacune (c'è bisogno solo
della fase in iure, non si passa in giudizio) → diverse tipologie:
▪ Interdicta: ordine del pretore di fare o non fare qualcosa senza bisogno di introdurre un'apposita
azione per la tutela di situazioni non tutelate dallo ius civile → ex: per tutelare il possesso dell'ager
publicus (= terreno in proprietà del popolo romano suddiviso in porzioni assegnate ai cittadini
romani): i cittadini romani non erano veri proprietari dei terreni quindi non potevano tutelarsi con
normali azioni di rivendica → varie tipologie di interdetti:
❖ Restitutori: per ristabilire una situazione di fatto che era stata modificata dal convenuto
(interdetti simplicia: ordine rivolto solo al convenuto)
❖ Esibitori: per esibire in giudizio una cosa o una persona (interdetti simplicia)
❖ Proibitori: per vietare di utilizzare la violenza per raggiungere un certo risultato (interdetti
duplicia: ordine rivolto ad entrambe le parti)
▪ Restitutiones in integrum: strumenti potentissimi per i casi di effetti giuridici già verificatisi ma iniqui
per cui il pretore tramite una finzione ripristina lo stato di diritto alla situazione iniziale per restituire
il bene al vecchio proprietario come era prima/per intero (ex: se un soggetto aveva venduto un suo
bene perchè veniva minacciato)
▪ Stipulationes (cautiones) preatoriae: il pretore ha il potere di imporre ad una persona di assumere
un’obbligazione tramite formule di promessa (Stipulatio) verso l’altra parte a scopo di garanzia
▪ Missiones in possessionem: il pretore ha il potere di ordinare la presa di possesso di un bene del
Convenuto da parte dell'attore con poteri di controllo e amministrazione → ex: datio bonorum
possessionis = concessione del possesso dei beni come patrimonio ereditario)
Cognitio extra ordinem:
PERSONE E FAMIGLIA
• Persone: soggetti del diritto → il diritto tutela le persone e le persone devono rispettare le regole
• Capacità giuridica/capacità di diritto = idoneità ad essere titolari di diritto e obblighi, ad essere titolari di
un patrimonio:
o oggi: la capacità giuridica si riconosce a tutti gli essere umani dal momento della nascita e alle
persone giuridiche, enti astratti, organizzazioni di beni, fondazioni, associazioni (Art. 1 c.c.)
o diritto privato romano: la capacità giuridica non appartiene a tutti gli esseri umani (ex: non
avevano capacità giuridica gli schiavi, in parte gli stranieri e gli altri cittadini romani liberi che
erano sottoposti a potestà) → 3 requisiti per la capacità giuridica:
Status libertatis: posizione occupata dall’individuo rispetto alla sua appartenenza alla comunità dei soggetti
liberi → un individuo può essere o libero o schiavo
• Schiavitù:
o Cause:
▪ Cause naturali di schiavitù:
❖ Prigionia di guerra → il prigioniero di guerra diventa schiavo del nemico vincitore
❖ Nascita da madre schiava → chi nasce da madre schiava diventa schiavo in proprietà del
proprietario della madre → principio del favor libertatis: chi nasce da madre che ha perso lo
status libertatis a gravidanza già iniziata, acquista lo status libertatis
▪ Cause legali di schiavitù:
❖ Donna libera che si unisce ad uno schiavo contro il volere del proprietario
❖ Servus poenae: condannato ai lavori forzati
❖ Uomo libero che si accorda con un venditore per fingersi schiavo in modo tale a poter truffare
il compratore → l’uomo libero diventa schiavo del compratore
o Statuto giuridico degli schiavo: lo schiavo è giuridicamente paragonato ad una res mancipi in
proprietà di un privato (Servus privatus) o del popolus romanus (Servus publicus):
▪ non ha capacità giuridica
▪ in quanto res mancipi può essere destinatario di qualsiasi atto dispositivo del proprietario
▪ Gli è riconosciuta una capacità d’agire parziale: possono concludere negozi giuridici ma gli effetti
si producono esclusivamente nella sfera giuridica del proprietario → il proprietario può
concedere allo schiavo un peculium (piccolo patrimonio composto da donativi, ricompense e altri
beni) che veniva amministrato grazie all’attività negoziale dello schiavo → Actio de peculio:
azione concessa a favore del terzo che avesse concluso un negozio con lo schiavo per cui il
dominus doveva rispondere degli obblighi contratti dallo schiavo ma la responsabilità era limitata
al patrimonio peculiare
▪ Responsabilità nossale: nel caso di illecito commesso da uno schiavo a danno di un terzo, il
dominus ha 2 alternative: 1) pagare la pena stabilità 2) consegnare lo schiavo alla vittima in forma
di mancipatio (noxae deditio)
o Manomissione = atto con il quale il dominus libera lo schiavo:
▪ Effetti:
❖ Acquisizione dello status libertatis e civitatis da parte dello schiavo → acquisizione della
piena capacità giuridica e d’agire
❖ Lo schiavo assume la denominazione di libertus (a differenza dei liberi di nascita che si
chiamano ingenui)
❖ Il dominus diventa patronus → si instaura un rapporto di patronato tra proprietario e libertus
→ nel rapporto di patronato il patrono assume ancora una posizione prevalente: il libertus
non può citare in giudizio il patronus senza avere prima l’autorizzazione del magistrato; il
liberto deve prestare gratuitamente un certo numero di giornate lavorative al patronus
(operae); se il liberto muore senza eredi legittimi, l’eredità spetta al patrono nel suo totale
se manca il testamento oppure nella metà
▪ Diverse modalità:
❖ Manomissioni civili: caratterizzate da rigorosa solennità
➢ Manumissio vindicta: il proprietario e lo schiavo giungevano davanti al magistrato (in
iure) assieme ad un terzo (adsertor libertatis) che pronunciava la formula della vindicatio
in libertatem contemporaneamente al gesto rituale del tocco di una bacchetta sullo
schiavo → il proprietario taceva in modo tale che il suo silenzio veniva interpretato come
assenso → il magistrato pronunciava addictio confermando lo status libertatis dello
schiavo (più avanti il procedimento si semplifica con la sola dichiarazione del proprietario
e l’addictio del pretore)
➢ Manumissio censu: lo schiavo, durante il censimento che si svolgeva a Roma ogni 5 anni,
esibiva un autorizzazione ricevuta dal dominus e si presentava davanti ai magistrati
ottenendo la sua iscrizione nelle liste censitarie in qualità di uomo libero e cittadino
➢ Manumissio testamento: il proprietario inseriva nel testamento una clausola nella quale
concedeva al suo schiavo la libertà → in questo caso lo schiavo diventava libero solo al
momento della morte del padrone a meno che non lo diventava in un momento ancora
successivo a causa dell’aggiunta alla clausola di un elemento accidentale (durante la fase
di pendenza, lo schiavo acquistava temporaneamente lo status di statuliber) → a causa
dell’aumento delle manomissioni venne imposto al testatore un limite massimo di 100
manomissioni consentite
➢ Manumissio fideicommissaria: forma indiretta della modalità testamentaria creata
durante il Principato per cui il testatore non disponeva personalmente la liberazione del
proprio schiavo, ma affidava questo compito all’erede o ad un legatario o ad un
fedecommissario
➢ Manumissio in ecclesia: modalità che si sviluppa nell’epoca postclassica con la diffusione
del cristianesimo che prevedeva una dichiarazione informale da parte del proprietario
per la liberazione del suo schiavo che veniva rilasciata pubblicamente in presenza
dell’assemblea dei fedeli e di un’autorità ecclesiastica
❖ Manomissioni pretorie: pratiche liberatorie utilizzate dai proprietari verso i loro schiavi senza
la necessità di rispettare la rigorosità e la solennità delle manomissioni civili → queste
pratiche erano nulle per lo ius civile quindi talvolta il dominus poteva cambiare idea → 19
d.C.: lex Iunia Norbana = gli schiavi liberati con manomissioni pretore possono acquistare lo
status libertatis ma non possono ottenere la piena cittadinanza romana (restano nella
condizione di Latini Iuniani)
➢ Manumissio per epistulam: il dominus dichiara il proprio schiavo Libero tramite una
lettera
➢ Manumissio Inter amicos: il dominus dichiara il proprio schiavo libero davanti agli amici
➢ Manumissio ad mensam: il dominus libera lo schiavo durante un banchetto
❖ Liberazione per disposizione di legge: casi marginali nei quali lo schiavo veniva liberato per
sanzionare il dominus o per premiare lo schiavo stesso → ex: lo schiavo veniva liberato per
disposizione di legge se il padrone lo avesse abbandonato perché infermo; lo schiavo veniva
liberato se denunciava l’assassino del proprio padrone
▪ IV sec. d.C.: lex Aelia Sentia = le manomissioni per atto Inter vivos potevano essere fatte
solamente a partire dal raggiungimento dei 30 anni di età del dominus, a meno che non ci fosse
stata una iusta causa, e anche lo schiavo poteva essere liberato non prima dei 30 anni di età
Status Civitatis:
Status familiae: persona sui iuris = cittadino romano libero non sottoposto a potestà
FAMILIA E STRUTTURA:
2 concezioni di “familia”:
1. Familia proprio iure: insieme di persone sottoposte alla potestas di un soggetto → struttura
piramidale con al vertice il pater familias e al suo interno le persone alieni iuris (=filii familias,
donne in manu viri, persone in mancipio)
2. Familia communi iure: insieme degli adgnati
Agnatio = legame tra appartamenti alla familia nella qualità di discendenti dello stesso pater familias
→ vincolo che prescinde dal rapporto di sangue
Parentela → 2 tipologie:
1. In linea retta: discendenti, ascendenti tra loro (ex: genitori con i figli, nonni con i nipoti…)
2. In linea collaterale: legati tra loro dall’esistenza di un ascendente in comune (ex: fratelli tra loro,
cugini tra loro…)
• Persona alieni iuris: persona priva dello status famiglia perché sottoposta al potere del pater familias →
ex: filii familias (figli biologici e/o adottivi, nipoti, pronipoti…), schiavi, moglie in manu, mogli dei figli…
• Emancipatio = atto con il quale il paterfamilias poteva far cessare nei confronti di un figlio la patria
potestas e renderlo sui iuris
o modalità di emancipazione: il pater familias doveva fare effettuare due mancipazioni/atti di vendita
(fittizia) del figlio ad un terzo il quale eseguiva ogni volta una manomissione; dopo la terza mancipatio
il terzo anziché effettuare la manomissione doveva remancipare il figlio al padre e successivamente
il figlio diventava sui iuris a seguito della manomissione da parte del padre (norma delle XII tavole: “
se il padre vende il figlio per 3 volte, il figlio sarà liberato dal padre”)
o Effetti della Emancipatio:
▪ Liberazione del figlio dalla patria potestas per renderlo sui iuris
▪ Mantenimento del fascio di relazione all’interno della famiglia
• Filiazione legittima: 1° regola per l’acquisto in Potestà di un discendente a seguito di un concepimento in
costanza di matrimonio legittimo → requisiti: il figlio deve essere nato non prima di 180gg l’inizio della
convivenza coniugale e non oltre i 300gg dalla cessione della convivenza → inoltre allo scopo di
controllare e garantire il regolare corso della gestazione viene introdotta la figura del custos ventris
(=custode del ventre)
• Adoptio (2° regola per l’acquisto in Potestà di un discendente): atto giuridico per mezzo del quale un
pater familias assume sotto la sua Potestà un filius familias alieni iuris di un altro pater → 2 tipologie di
adozione:
o Adrogatio: adozione di un paterfamilias ad opera di un diverso paterfamilias
▪ Figura di adozione più antica
▪ Requisiti:
❖ condizione di persona sui iuris delle due parti
❖ L’aspirante arrogante (colui che voleva adottare) doveva aver compiuto i 60 anni
❖ L’arrogante non doveva avere figli naturali
La verifica dei requisiti spettava al pontifex maximus → successivamente il pontefice
massimo chiedeva al comizio curato di approvare la trasformazione dell’arrogato in filius
dell’arrogante (rogatio) → Durante il principato l’adrogatio iniziò a compiersi tramite
costituzione imperiale → la modalità imperiale rese possibile l’adozione anche di una donna
sui iuris
▪ Effetti:
❖ Sul piano personale e familiare:
➢ Il nucleo familiare dell’arrogato veniva assorbito sotto la Potestà dell’arrogante
➢ L’arrogato acquistava l’aspettativa ereditaria dell’arrogante e dei suoi agnati ma perde
quella dei parenti di origine
❖ Sul piano patrimoniale: Le situazioni giuridiche patrimoniali dell’arrogante venivano
trasferite in capo all’arrogante → L’arrogante subentrava nella titolarità di tutti i diritti,
mentre i debiti non venivano trasmessi nel patrimonio dell’arrogante e si estinguevano
o Adoptio: adozione di un filius ad opera di un paterfamilias diverso dal genitore naturale
▪ Requisiti:
❖ L’adottato doveva essere un soggetto alieni iuris
❖ Accordo tra i due paterfamilias
▪ Procedimento: 2 fasi =
1. Fase estintiva: emancipazione = triplice vendita del filius da parte del padre a favore di un
terzo fiduciario e successiva remancipazione da parte del fiduciario in favore del padre → nel
caso di Adoptio di una filia altrui, bastava una sola vendita con conseguente remancipatio
2. Fase costitutiva: davanti al magistrato (in iure) l’adottante rivendicava il filius adottando
come sottoposto alla propria potestas e il padre naturale del filius taceva (come
manifestazione di consenso), poi il pretore confermava la dichiarazione dell’adottante
(Addictio) e costituiva la patria potestas dell’adottante sull’adottato
▪ Effetti:
❖ Sul Piano personale e familiare:
➢ L’adottato passava sotto la potestas di un pater diverso
➢ L’adottato perdeva ogni rapporto di parentela con la famiglia di origine e acquistava tutti
i legami di parentela con gli agnati dell’adottante
❖ Sul piano patrimoniale: L’adottato perdeva l’aspettativa ereditaria del genitori naturale ma
acquistava i diritti successori rispetto all’eredità dell’adottante in qualità di suus heres e dei
relativi agnati in qualità di agnatus proximus
❖ Sul piano sociale e onomastico:
➢ L’adottato acquistava la condizione sociale dell’adottante
➢ L’adottato assumeva i 3 nomi del pater adottivo (praenomen personale, nomen
gentilizio, cognomen familiare) ma conservava il nomen gentilizio originario con
l’aggiunta del suffisso -anus
Giustiniano apporta qualche modifica al regime dell’adoptio:
➢ L’adottato non perdeva i legami di parentela con la famiglia di origine perché rimaneva
sotto la patria potestas del pater naturale
➢ L’adottato non perdeva i diritti successori con la famiglia d’origine e acquistava anche
l’aspettativa ereditaria nei confronti dell’adottante (ma non dei suoi agnati)
➢ Unico procedimento rappresentato dallo semplice scambio di dichiarazioni dei due
patres alla presenza dell’adottando che, per consentire, taceva
❖ Pubertà: capacità fisiologica di generare (femmine 12 anni; maschi 14 anni) → anche alcuni
infanti maiores (=impuberi che hanno superato l’infanzia, > 5/7 anni) potevano avere
capacità d’agire ma limitata al compimento di atti a loro vantaggiosi
❖ Capacità di intendere e di volere → non hanno capacità d’agire:
▪ Furiosus = pazzo/infermo di mente → quando è sui iuris è affiancato da un curator
(agnatus proximus o gentiles) che opera come rappresentante indiretto per poter
compiere atti giuridici (cura furiosi)
▪ Prodigus = soggetto afflitto dalla propensione patologica allo sperpero → può solamente
compiere gli atti a lui vantaggiosi, per gli altri atti deve essere affiancato da un curator
prodigi (agnatus proximus o gentiles) che opera come rappresentante diretto
▪ Donna adulta: se la donna è adulta e sana di mente, ha la capacità d'agire ma in modo
parziale → se è sui iuris è soggetta a tutela mulierum fino alla morte per garantire la
conservazione del patrimonio familiare e controllare gli atti di disposizione del
patrimonio (Atti che diminuiscono il patrimonio) → il tutore della donna quindi opera
come auctoritatis interpositio e non gestisce il suo patrimonio ma è solo una figura di
assistenza → più avanti in epoca classica questa tutela muliebre perde importanza tanto
che la donna può chiedere al pretore di costringere il tutore a prestare l’auctoritas e
successivamente augusto introduce lo ius liberorum: la donna che ha 3 figli può fare a
meno del tutore (è l'inizio di un'evoluzione che porterà alla scomparsa di ogni disparità
di trattamento tra i due sessi)
la capacità d’agire era riconosciuta anche alle persone alieni iuris maggiorenni e capaci di
intendere e di volere, ma gli effetti degli atti da loro compiuti rientravano esclusivamente
nella sfera giuridica dell’avente Potestà → Gli alieni iuris capaci d’agire possono:
➢ Acquistare diritti reali o crediti per l’avente potestà, ma solamente per migliorare la sua
situazione patrimoniale e non peggiorarla
➢ Alienare beni dell’avente Potestà ma solamente con la sua autorizzazione espressa o
tramite la concessione di un peculium → Il pretore concesse al creditore dell’alieni iuris
capace d’agire delle azioni contro il suo avente potestà (azioni adiettizie):
✓ Actio de peculio et de in rem verso: per i casi di concessione del peculio e/o
arricchimento
✓ Actio institoria: nei casi di preposizione istintoria ad un commercio terrestre
✓ Actio exercitoria: nei casi di preposizione istintoria ad un commercio marittimo
✓ Actio quod iussu: autorizzazione
• Impubere sui iuris (=pupillo): hanno la capacità giuridica ma non hanno la capacità d'agire → per poter
esercitare i propri diritti soggettivi, sono soggetti a tutela (tutela impuberum) → 3 forme di tutela
impuberum:
1. Tutela testamentaria: tutela più antica per la quale era il pater familias dell’impubere a prevedere la
nomina di un tutore nel proprio testamento → il tutore nominato poteva rinunciare alla tutela
(abdicatio tutelae)
2. Tutela legittima: in mancanza del testamento del pater familias erano le leggi delle XII tavole a
prevedere come tutore legittimo l’agnatus proximus (=parente pubere in linea maschile di grado più
vicino all’impubere) → il tutore legittimo non poteva rinunciare al suo compito
3. Tutela dativa: in mancanza sia di testamento sia di un agnatus proximus, era il pretore che nominava
il tutore per l’impubere → più avanti venne istituita appositamente la figura del pretore tutelare →
il tutore dativo poteva chiedere l’esonero dalla tutela indicando un diverso tutore più adatto (potioris
nominatio) ma solo in caso di una valida causa giustificativi (excusationes → ex: età avanzata,
difficoltà economiche, condizioni di salute…)
il tutore ha varie possibilità di gestione del patrimonio:
❖ Gestione autonoma/negotiorum gestio (per il pupillo infans): il tutore agisce come
rappresentante indiretto compiendo personalmente gli atti nell’interesse del pupillo ma
utilizzando il proprio nome → gli effetti si sarebbero riprodotti prima nella sfera del
tutore e poi era il tutore che li avrebbe trasferiti nella sfera del pupillo una volta cessata
la tutela (quando il pupillo diventa pubere)
❖ Interpositio auctoritatis (per il pupillo infans maiores): il pupillo può compiere da solo
tutti gli atti per lui vantaggiosi (negozio claudicante) e con il tutore sono validi anche gli
atti svantaggiosi perchè il tutore interpone la propria auctoritas
❖ Acquisto tramite uno schiavo: quando il pupillo è molto giovane, se nel suo patrimonio
ci sono degli schiavi, gli schiavi possono acquistare direttamente al pupillo
Responsabilità del tutore (quando il tutore sottrae dei beni al pupillo e/o opera in modo
scorretto):
❖ Actio rationibus distrahendis: azione penale nei confronti del tutore legittimo che si fosse
dolosamente appropriato dei beni del pupillo → sanzione: pena pari al doppio del valore
delle cose sottratte
❖ Actio suspecti tutoris: azione nei confronti del tutore testamentario sospetto che stia
operando in modo scorretto → il tutore veniva rimosso dalla sua funzione con in aggiunta
la qualifica di infami → chiunque era legittimato a promuovere questa azione
❖ Actio tutelae: azione di rendiconto di buona fede nei confronti del tutore dativo con la
quale alla fine della tutela, il pupillo chiamava il tutore a rispondere della sua
amministrazione sia per i danni dolosi sia per quelli colposi → anche il tutore ha a
disposizione l’actio tutelae contraria per chiedere un risarcimento delle spese all'ex
pupillo → successivamente l’actio tutela viene estesa anche per le altre forme di tutela
• Adolescens → Lex Laetoria: introduce una tutela per i soggetti di età compresa tra 14 e 25 anni
(Adolescens) → la legge prevedeva una pena patrimoniale per i soggetti maggiori di 25 anni che si fossero
approfittati dolosamente dell’inesperienza degli adolescens → l’actio legis latetoriae poteva essere
promossa da chiunque → PROBLEMA: è una legge minus quam perfecta (introduce una sanzione ma non
dichiara nullo l’atto, il negozio rimaneva intatto) → il pretore propone altri rimedi a favore
dell’adolescente danneggiato dal negozio:
o Exceptio Legis Laetoriae: difesa pocessuale contro l'azione contrattuale promossa dalla controparte
per pretendere l’adempimento → il minore tramite l'eccezione poteva essere assolto e di
conseguenza il negozio veniva annullato
o Restitutio in integrum propter aetatem: quando il negozio ha già prodotto tutti gli effetti a danno del
minore, il minore può chiedere la restituzione del bene entro un anno → effetto: rescissione degli
effetti prodotti dal negozio
Questi strumenti a favore dell’adolescente indussero i soggetti maggiorenni a diffidare verso
i negozi conclusi con gli adolescenti → soluzione: curatela = il minore sui iuris poteva chiede
al pretore di nominare un curatore per assisterlo nella conclusione degli atti (per permettere
al minore di contrattare con sicurezza) → il curatore cominciò anche a gestire direttamente
il patrimonio del minore (negotiorum gestio) avvicinandosi quindi alla figura della tutore →
ATTENZIONE!! se l'atto viene compiuto con l'assistenza del curatore, l'atto diventa
inattaccabile
Venia aetatis (introdotta più avanti da Costantino): possibilità per l'uomo di 20 anni e la
donna di 18 anni di essere esonerati dalla cura se dimostravano di sapere gestire i propri
AFFARI → in questo caso però erano esclusi dai benefici a protezione degli adolescenti
• Matrimonium = unione tra un uomo e una donna, vincolo alla base dell’organizzazione familiare romana
→ nuptiae = liturgia/antica cerimonia del Matrimonium che durava un giorno intero (dies nuptialis) e
terminava con la deductio in domum viri (=rituale d’ingresso della sposa nella casa del marito) → requisiti
per un iustum matriomonium:
o Consenso dichiarato di entrambi e dei loro aventi potestà (se i nubendi sono alieni iuris)
o Pubertà dei nubendi
o Reciproco godimento del ius conubii (I nubendi devono non solo essere titolari di conubium ma il
conubium deve essere anche tra di loro)
o L’unione deve essere monogamica
o L’unione non deve essere iniziata prima di 10 mesi dallo scioglimento di un eventuale matrimonio
precedente (tempus lugendi)
o Nessun vincolo di parentela tra i nubendi
2 principi fondamentali: Coniuctio = unione del marito e della moglie per la procreazione, la
crescita e l’educazione dei figli; Consortium omnis vitae = sodalizio coniugale destinato a
durare per tutta la vita → generale e Reciproco dovere di rispetto, assistenza materiale e
fedeltà → ATTENZIONE!! Diverse conseguenze tra i coniugi per l’infedeltà:
▪ Infedeltà maritale: impunita se compiuta con schiave o meretrici; punita con compensi
patrimoniali se compiuta con donne sposate o ingenuae
▪ Infedeltà della moglie: il marito aveva potere punitivo su di lei (la punizione era più grave
se la moglie fosse stata colta in flagranza di adulterio, il marito poteva mettere a morte
la moglie e l’amante) → lex Iulia de adulteriis: il marito doveva ripudiare la donna
ponendo fine al matrimonio e doveva intentare contro di lei l’accusa di adulterio (il
marito poteva mettere a morte solo l’amante)
Actio rerum amotarum = azione esperibile dal marito contro la donna che avesse sottratto
beni appartenenti al marito
Beneficium competentiae = beneficio concesso ad entrambi i coniugi per limitare la condanna
all’attivo patrimoniale del coniuge condannato e non esporlo alle conseguenze
dell’insolvenza
NON è possibile esperire contro il coniuge azioni penali ed infamanti
Tipologie di fatti che determinano lo scioglimento del matrimonio:
▪ Divorzio: conseguenza del venir meno della volontà di perseverare nell’unione → 2
tipologie:
1. Divortium: volontà di entrambi i coniugi allo scioglimento del matrimonio
2. Repudium: dichiarazione unilaterale con la quale un coniuge comunica la volontà di
sciogliere il matrimonio → è necessaria una valida giustificazione altrimenti si è
oggetto di riprovazione sociale e sanzioni patrimoniali o personali
▪ Morte: la morte di uno dei coniugi provocava lo scioglimento del matrimonio → la
vedova doveva aspettare almeno 10 mesi (tempus lugendi) prima di contrarre un nuovo
matrimonio altrimenti ricorreva in sanzioni sacrali e nella infamia
▪ Altre cause (ex: prigionia bellica, perdita della libertà del cittadino romano, perdita del
conubium di uno dei congiugi…) → il matrimonio si scioglieva ma rimaneva un vincolo
tra i coniugi (contubernium)
• Sponsalia: rituale nel quale avveniva lo scambio Reciproco delle promesse di future nozza tra i nubendi
o i loro relativi aventi potestà → effetti principali:
o Nascita di obbligazioni reciproche in capo ai nubendi → in caso di inadempimento si poteva fare
ricorso con l’actio ex sponsu
o Nascita tra i nubendi e le famiglie del vincoli di adfinitas → questo vincoli impediva matrimoni tra
uno dei due nubendi e parenti dell’altro
o Nascita del divieto di contrarre Sponsalia con altri
Actio iniuriarium: azione perseguibile dallo sposo per le offese arrecate alla sposa da parte
di terzi
Repudium: atto unilaterale per dichiarare la volontà di sciogliere il fidanzamento
Arrha sponsalicia: caparra consegnata alla futura sposa → in caso di rottura degli Sponsalia
da parte del futuro marito, la donna avrebbe trattenuto la caparra oppure in caso di rottura
da parte della futura moglie, la donna avrebbe dovuto restituire allo sponsus la caparra in
misura multipla
• Dote: apporto patrimoniale (diritti e beni materiali) in favore del marito da parte della sposa o del suo
pater o da terza persone per contribuire alle spese nascenti dal matrimonio → la dote inizialmente non
è un’attribuzione imposta giuridicamente ma viene sentita come un dovere → effetti giuridici diversi in
base alle diverse modalità di costituzione della dote:
o Negozio con effetti obbligatori: il costituente si impegna a trasferire in un momento futuro l’apporto
dotale al marito che a conclusione dell’accordo diveniva creditore → ex: dictio dotis = promessa
obbligatoria unilaterale con la quale il promittente oralmente prometteva di trasferire in un
momento futuro i beni dotali al marito; promissio dotis = contratto orale in forma di stipulatio dove
il costituente era il debitore e il marito il creditore dell’apporto dotale promesso gli in un momento
futuro
o Negozio con effetti reali: il costituente si impegnava a trasferire immediatamente i beni dotali al
marito → ex: datio dotis = il costituente trasferiva direttamente al marito I beni dotali diventandone
proprietario
Successivamente queste modalità vengono sostituite dal ricorso ad un patto orale in forma
libera (traditio dotis causa) accompagnata da un documento scritto con valore probatorio
(instrumentum dotale)
Restituzione della dote: inizialmente non esisteva uno strumento diretto per ottenere la
restituzione della dote → esistevano alcuni strumenti indiretti: cautio de restituendo dote =
stipulatio apposita al momento dell’atto costitutivo della dote con la quale il marito
prometteva di restituire i beni dotali in caso di scioglimento del matrimonio; il marito nel
testamento prevedeva il lascito dei beni dotali mediante legato alla moglie →
successivamente venne introdotta un apposito strumento diretto: Actio rei uxoriae = azione
con la quale la donna poteva pretendere dal marito la restituzione della dote → il marito
aveva a disposizione, in caso di scioglimento del matrimonio, degli strumenti per trattenere
beni dotali (Retentiones) in base a diverse cause (ex: per il mantenimento dei figli rimasti a
suo carico) → età postclassica: scompaiono le Retentiones e l’actio rei uxoriae diventa l’actio
de dote/Actio dotis (azione di buona fede che può essere esperta anche da parte degli eredi
della donna)
• Concubinatus: modalità sostitutiva del matrimonio per esprimere un vincolo affettivo e stabile tra uomo
e donna, in particolare la convivenza → conseguenze giuridiche:
o Possibilità di trasformazione del legame in matrimonium
o I figli nati da concubinato venivano inquadrati nella condizione di liberi naturales
• Contubernium: modalità sostitutiva del matrimonio per esprimere la convivenza continuativa e stabile
→ conseguenze giuridiche:
o Possibilità di trasformazione del legame in matrimonium nel caso di conseguita libertà di entrambi i
conviventi
o I figli nati da Contumbernium venivano inquadrati nella condizione di vulgo quesiti (condizione
inferiore ai filii naturales)
CLASSIFICAZIONE RES
• Nel diritto romano in generale non esiste una fonte corretta che sia quella e solo quella → diversi sistemi
di classificazione delle cose:
• I giuristi romani usano la definizioni di "res" anche per indicare cose che non sono propriamente oggetto
di diritti
• Differenze principali diritto romano vs oggi:
o 1° differenza:
▪ Oggi: “bene” = qualsiasi cosa oggetto di diritti
▪ Diritto romano: “bene” = anche le persone possono essere oggetto di diritto (ex: gli schiavi sono
considerati “res”)
o 2° differenza:
▪ Oggi: la distinzione più importante ai fini della circolazione dei beni è tra beni mobili e immobili
▪ Diritto romano: la differenza più importante dei beni è tra res mancipi (=cose più preziose) e res
nec mancipi (=tutte le altre cose)
o res in patrimonio = cose che rientrano nel patrimonio di un soggetto → sono soggette a circolazione
economica (res in commercio)
o res extra patrimonium = cose che sono al di fuori del patrimonio di ogni soggetto perchè:
▪ Non possono farne parte per la loro natura o per la loro particolare destinazione (res extra
commercium) → varie tipologie:
❖ res divini iuris: cose dedicate a divinità → 3 tipologie:
➢ res sacrae: arredi sacri (ex: altare, templi) --> doppia cerimonia: ... e consecratio
➢ res religiosae: luoghi destinati al culto dei defunti (ex: tombe, sepolcri)
➢ res sanctae: beni di diritto pubblico che godono della protezione delle divinità (ex: porte
e mura delle città)
❖ res humani iuris: cose di diritto umano → 2 tipologie:
➢ res publicae
✓ res in usu publico: beni di proprietà del popolo romano per uso pubblico (ex: strade,
terme...)
✓ res in patrimonio populi: beni di proprietà del popolo destinati a dare un'utilità o un
reddito allo Stato (ex: terre, schiavi...)
➢ Res communes omnium: beni comuni (non sono di proprietà di nessuno) la cui
disponibilità è illimitata (ex: aria, acqua corrente, mare, lido del mare)
▪ Sono attualmente senza un proprietario (Res derelictae)
▪ Non sono mai state oggetto di proprietà privata (res nullius)
o res corporales: tutte le cose che possono essere toccate (rientra anche la proprietà)
o res incorporales: non possono essere toccate (rientra tutto il sistema dei diritti e dei rapporti
giuridici)
NEGOZI GIURIDICI
Fatti giuridici: qualsiasi accadimento che modifica la realtà e al quale L’ordinamento attribuisce rilevanza
giuridica, ricollegando al suo verificarsi effetti giuridici → 2 tipologie:
o Fatti giuridici in senso stretto: fatti naturali o fatti umani involontari (non importa la coscienza/la volontà
della persona)
o Atti giuridici: attività umane compiute con coscienza e volontà per produrre i loro effetti → 2 tipologie:
▪ Atti leciti: atti giuridici che L’ordinamento approva e tutela → 2 tipi:
✓ Atti giuridici in senso stretto: atti leciti prefissati dall’ordinamento → è sufficiente volere l’atto,
l’effetto è automatico, è già prestabilito dall’ordinamento
✓ Negozi giuridici: manifestazione/dichiarazione di volontà da parte dei privati per regolamentare
i loro interessi
▪ Atti illeciti: atti giuridici che L’ordinamento ritiene debbano essere sanzionati → 3 tipologie:
✓ Crimina (atto illecito più grave): è un organo statale che si occupa di sanzionare il crimine (giudizio
pubblico → lesivi di un interesse pubblico)
✓ Delicta: azioni penali (lesivi solo di un interesse privato) → ex: furto
✓ Inadempimento (atto illecito meno grave): azioni reipersecutorie (scopo di ottenere il
risarcimento del danno per il mancato adempimento)
Negozio giuridico: principale strumento dell’autonomia privata tramite il quale i privati si danno una norma
da soli
• Il diritto romano non riconosce propriamente il negozio giuridico (“negotium”: affari) ma avevano un atto
più semplice (stipulatio)
• Elementi essenziali del negozio giuridico:
✓ Soggetti (dotati di capacità d’agire)
✓ Volontà manifestata (espressa o tacita) → se manca la volontà o questa è viziata, gli effetti del
negozio non si producono o si producono ma possono venire eliminati
✓ Forma e/o causa → ATTENZIONE!! a differenza di oggi, nel diritto romano la causa non è obbligatoria
mentre se non è rispettata la forma, gli effetti non si producono
• Tipologie di negozi giuridici in base agli effetti:
o Negozi giuridici con effetti reali: trasferiscono il diritto di proprietà oppure creano dei diritti reali
limitati → nel diritto romano il contratto produceva solo obbligazioni (non esistevano contratti che
producevano effetti reali) → per produrre effetti reali si utilizzavano: mancipatio, in iure cessio,
traditio
o Negozi giuridici con effetti obbligatori: costituiscono o estinguono un’obbligazione = contratti
• Tipologie di negozi giuridici in base a quando si producono gli effetti:
o Negozi Inter vivos: producono I loro effetti durante la vita degli autori del negozio
o Negozi mortis causa: producono I loro effetti dopo la morte dell’autore e sono revocabile fino alla
morte (ex: testamento)
• Tipologie di negozi giuridici in base al numero di soggetti:
o Negozi unilaterali (ex: testamento)
o Negozi bilaterali (ex: contratto di compravendita)
o Negozi plurilaterali (ex: contratto di società)
• Tipologie di negozi in base alla obbligatorietà o meno della causa:
o Negozi causali: la causa determina anche la struttura del negozio → la causa è uguale in tutti i negozi
dello stesso tipo → nei negozi causali la causa è obbligatoria, se manca o è illecita il negozio è nullo
o Negozi astratti o a causa variabile: la causa non emerge dalla struttura del negozio → gli effetti si
producono senza prendere in considerazione la funzione
• Tipologie di negozi in base alla tipologie di causa:
o Negozi a titolo oneroso: negozi almeno bilaterali che comportano un vantaggio patrimoniale che
rappresenta il corrispettivo di una perdita (ex: compravendita)
o Negozi a titolo gratuito: una parte acquista un vantaggio senza una corrispettiva perdita (ex:
donazione)
• Tipologie di negozi in base alla forma:
o Negozi formali: Lo schema dell’atto è rigidamente predeterminato a pena di nullità → se non è
rispettata la forma, gli effetti non si producono e se la forma viene rispettata gli effetti si producono
automaticamente anche se manca la volontà → tipologie di negozi formali:
✓ Gesta per aes et libram: atti compiuti per mezzo del bronzo e della bilancia alla presenza del
libripens (pesatore della bilancia) e di 5 testimoni (cittadini romani maschi puberi) → diverse
tipologie:
❖ Nexum: antica forma di mutuo
❖ Solutio per aes et libram: il debitore restituisce il bene e si libera dal nexum
❖ Mancipatio (forma più utilizzata): atto che comporta l’acquisto di un potere su persone e res
mancipi (= fondi in suolo italiaco, servitù rustiche, schiavi, animali…) in favore del mancipio
accipiens (ex: filius familias, schiavo…) e a discapito del mancipio dans (proprietario della
res/persona) → se il mancipio dans non è proprietario sorge per lui l’obbligazione di tenere
indenne l’acquirente per il caso di evizione (quando un terzo dimostra di essere il proprietario
del bene) → con l’introduzione della moneta coniata (metà IV sec. A.C.) la mancipatio si
trasforma come immaginaria venditio: conserva solo l’apparenza di una compravendita ma
può essere utilizzata anche per altri funzioni ma sempre con l’effetto del trasferimento della
proprietà → diventa negozio astratto o a causa variabile → nella mancipatio ci sono 2 cause:
1)causa di attribuzione (=forma) che porta al trasferimento della proprietà 2)causa di
giustificazione dell’attribuzione patrimoniale (=accordo causale) → se manca l’accordo
causale, allora si può usare la condictio indebiti
✓ In iure cessio
✓ Sponsio/stipulatio: 1° forma di contratto vero e proprio (non è necessaria la causa, può essere un
negozio astratto)
o Negozi non formali (a partire dal IV-III sec. A.C.): negozio privo di forma ma sono tutti negozi causali
(funzione economico-sociale) → traditio, contratti consensuali, patti
• Interpretazione del negozio giuridico: allo scopo di ricostruire la volontà delle parti e di conseguenza gli
effetti relativi alla conclusione del negozio
o Interpretazione soggetiva: ricostruisce la volontà effettiva
o Interpretazione oggettiva: ricostruisce la volontà tipica, presunta → criteri utilizabili:
❖ Secondo gli usi: il negozio giuridico deve essere interpretato secondo ciò che si pratica
generalmente nel luogo in cui esso è stato concluso
❖ Contra stipulatorem: in caso di dubbio e di predisposizione del negozio giuridico da parte di un
solo dei due contraenti, queste devono essere interpretate a favore della parte non
predisponente, ossia contro lo stipulante/l’autore
❖ Secondo buona fede: bisogna dare al negozio il significato che gli attribuirebbero le parti se
fossero corrette e leali
❖ Principio di conservazione: il negozio deve essere interpretato nel senso in cui puo avere qualche
effetto e non in quello secondo cui non ne avrebbe alcuno
• Invalidità: Il negozio giuridico è invalido quando presenta un difetto intrinseco in alcuni dei suoi elementi
essenziali (ex: se manca la causa) → il negozio invalido è inefficace (manca di effetti propri) → 2 tipologie
di invalidità:
o Nullità: il negozio nullo nasce morto quindi fin dall’origine è inefficace → le parti che hanno concluso
il negozio possono chiedere al giudice una sentenza di accertamento della nullità del negozio
o Annullabilità: il negozio nasce ma presenta dei vizi (anche se meno gravi) → è efficace ma può essere
impugnato dai soggetti interessati entro i termini stabiliti chiedendo al giudice una pronuncia
costitutiva che annulla il negozio addirittura ex tunc (come se fosse nato morto) →ATTENZIONE!! il
diritto romano non conosce l’annullabilità (per i romani il negozio o è valido o è nullo) ma gli effetti
del negozio possono essere impediti o ignorati
• Divergenza tra volontà e sua manifestazione:
o Consapevole:
❖ Riserva mentale (da parte di una sola parte): quando un soggetto dichiara intenzionalmente una
cosa diversa da quella che in realtà vuole → solitamente non si dà nessun rilievo sulla riserva
mentale (non è molto tutelato)
❖ Simulazione (Da parte di entrambe le parti): le parti si accordano per porre in essere dichiarazioni
difformi dall’interno volere
o Inconsapevole: errore ostativo = errore che cade sulla dichiarazione (dichiarazione di una delle due
parti inesattamente trasmessa)
• Vizi della volontà:
o Errore-vizio: sbaglio da parte di uno dei due contraenti → può essere annullabile? Quando l’errore è
essenziale e riconoscibile dall’altro contraente (l’altra parte deve poter rendersi conto che l’altra
parte sta sbagliando
o Violenza morale
o Dolo: raggiro
• ATTENZIONE!! Il diritto romano non distingue tra errore ostativo e vizio → il negozio viziato da errore
comporta la nullità del negozio
• Elementi accidentali:
o Condicio = evento futuro e incerto al quale viene collegata l’efficacia del negozio → non tutti i negozi
ammettono l’inserimento della condizione, a pena di nullità → nel periodo in cui condicio pendet
(periodo in cui è dubbio il verificarsi o meno dell’evento cui è subordinata l’efficacia del negozio) il
negozio esiste ed è valido ma il debitore non è tenuto ad adempiere alla prestazione → in caso di
evento impossibile, il negozio è nullo se Inter vivos, se si tratta invece di un negozio mortis causa
questo continua ad essere efficace e la condizione si considera come non apposta (pro non scripta)
→ 3 tipologie di condizioni:
❖ Causale: il verificarsi dell’evento dipende esclusivamente dal caso
❖ Potestativa: il verificarsi dell’evento dipende dalla volontà di una delle parti → ATTENZIONE!! In
caso di condizione meramente potestativa il negozio è nullo
❖ Mista: il verificarsi dell’evento dipende in parte dal caso, in parte dalla volontà delle parti
Ancora oggi è incerta l’esistenza della condizione risolutiva nel diritto romano, condizione
che determina la cessazione dell’efficacia del negozio al verificarsi dell’evento futuro e
incerto (simili alla condizione risolutoria sono i patti aggiunti alla compravendita)
o Modus /onere = elemento accidentale apposto ad un negozio a titolo gratuito come limite alla
liberalità del destinatario per imporre cioè un certo comportamento al destinatario della liberalità
de negozio → l’onere doveva essere modesto in modo da non trasformare il negozio in un negozio a
titolo oneroso → in caso di non ottemperamento al modus, il negozio rimane efficace → vari sistemi
per garantire l’adempimento dell’onere imposto al destinatario (ex: stipulatio tra l’onerato e
l’onerante, Previsione di un cauzione o di multe a carico dell’onerato inadempiente
o Dies/termine = evento futuro e certo da cui dipende l’efficacia del negozio → 2 tipologie:
❖ Termine iniziale = gli effetti del negozio si producono dal verificarsi dell’evento futuro e certo
❖ Termine finale = gli effetti del negozio cessano al verificarsi dell’evento futuro e certo
DIRITTI REALI
• Caratteristiche principali:
o Diritti soggettivi su una res
o Diritti assoluti (opponibili nei confronti di tutti, erga omnes)
o Diritti tipici (numerusclausus)
o Hanno contenuto negativo
• Tipologie di diritti reali:
o Diritto di proprietà (ius in re propria): diritto che attribuisce al proprietario la facoltà di godere e di
disporre del bene in modo pieno ed esclusivo
o Altri Diritti reali limitati (ius in re aliena): sono in numero limitato per non vincolare troppo il diritto
di proprietà e non nuocere così alla libera circolazione dei beni → diverse tipologie:
▪ Diritti di godimento: attribuiscono su una res di cui altri è proprietario facoltà di godimento →
❖ Usufrutto
❖ Servitù
❖ Uso
❖ Abitazione
❖ Enfiteusi
❖ Superficie
▪ Diritti di garanzia: attribuiscono al titolare il diritto di soddisfare un proprio credito rivalendosi su
una cosa altrui, non necessariamente del debitore, in caso di inadempimento (posizione di
controllo e di privilegio del creditore sui beni del debitore) →
❖ Pegno
❖ Ipoteca
Diritto di proprietà:
• Il diritto di proprietà si esprimeva attraverso il dominium ex iure quiritium (proprietà civile) → diritto
tipico degli appartenenti al popolo romano
• Tutela della proprietà civile: rei vindicatio = strumento processuale utilizzabile dal proprietario che non
abbia il possesso del bene contro il possessore, o in generale contro chiunque abbia la facultas restituendi
(quindi anche alcuni detentori):
o prototipo della azioni reali (può essere utilizzato anche per le altre azioni reali)
o diverse modalità:
❖ nella forma della legis actio sacramenti in rem (modalità più antica): entrambi i condendenti della
res pronunciano la medesima vindicatio affermando che il bene controverso appartiene a loro e
promettono di pagare in caso di soccombenza la summa sacramenti → la res viene
temporaneamente affidata ad una delle due parti fino alla sentenza → azione complessa e
dispensiosa
❖ nella forma della legis actio per sponsionem: colui il quale affermava la proprietà su un bene
posseduto da un altro si faceva promettere dal possessore del bene attraverso una sponsio
praeiudicialis una somma simbolica (inferiore al valore del bene) → successivamente il preteso
proprietario avrebbe agito contro il possessore con una legis Actio per iudicis postulationem
❖ formula petitoria (nel processo formulare): l’attore affermava davanti al magistrato di essere il
proprietario del bene conteso e chiedeva la restituzione della res (con l’inserimento della
clausola arbitraria) o una condanna del convenuto al controvalore della res in denaro (Id quod
interest)
Diritti reali limitati/parziari: diritti che si esercitano sempre su un bene che è di proprietà altrui (ius in re
aliena)
• Diritti di godimento:
1) Servitù prediali (diritto reale di godimento più antico) = diritto del proprietario di un fondo (fondo
dominante) di esigere un dato comportamento da parte del proprietario di un fondo vicino (fondo
servente)
▪ 2 tipologie di servitù in base al comportamento richiesto dal proprietario del fondo dominante:
1. Servitù negative: esigere un comportamento di omissione (non esercitare una certa attività
sul fondo servente)
2. Servitù affermative/positive: esigere un comportamento di tolleranza (il proprietario del
fondo dominante può esercitare un certa attività sul fondo servente solitamente proibita)
▪ Tipologie di servitù in base alla loro qualifica:
1. Servitutes mancipi: servitù più antiche considerate res corporalis e res mancipi quindi oggetto
di mancipatio → 4 tipologie: 1) iter (passaggio a piedi); 2) actus (passaggio con animali e
carri); 3) via (iter + actus); 4) aquaeductus (passaggio dell’acqua) → successivamente
vengono fatte rientrare nelle res incorporalis grazie anche alla Lex Scribonia che vietò
l’usucapione delle servitù
2. Servitutes nec mancipi: possono essere costituite solo in iure cessio
▪ Tipologie di servitù in base alla funzione economica della servitù:
1. Servitù rustiche: servitù di passaggio e di presa d’acqua
2. Servitù urbane: le altre servitù
▪ Principi generali:
❖ Doppia realtà: le servitù prediali presuppongono sempre l’esistenza di 2 fondi appartenenti
a 2 proprietari diversi
❖ Ambulatorietà: la servitù si muove, si sposta perchè il peso è imposto al fondo servente e si
trasmette con esso
❖ Utilitas perpetua: utilità oggettiva del fondo dominante → il contenuto della servitù deve
essere strumentale all’utilizzo del fondo stesso per aumentarne la produttività o la
funzionalità → per raggiungere questo scopo è importante che i due fondi siano vicini
❖ Indivisibilità: la servitù insiste sull’intero fondo servente
❖ Servitus in faciendo consistere nequit: il proprietario del fondo servente è tenuto solo ad un
comportamento negativo che può essere di tolleranza o di omissione
▪ Modalità di costituzione delle servitù:
❖ Mancipatio (per le servitù mancipi)
❖ In iure cessio (per le servitù ne mancipi) tramite la vindicatio Servitutes = azione confessoria
esercitata dal futuro titolare del fondo dominante che dava avvio ad un processo fittizio
❖ Deductio Servitutis = mezzo di costituzione per entrambe le tipologie di servitù per cui il
proprietario nel momento in cui alienava il proprio fondo, si riservava il diritto di servitù sul
fondo stesso
❖ Pactiones et stipulationes = accordi informali tra proprietari di fondi provinciali per la
costituzione delle servitù
❖ Traditio servitutis/patientia (modalità più recente) = accettazione informale da parte del
titolare di un fondo di “sopportare” che il proprietario di un altro fondo compia atti di servitù
positiva sul suo fondo
▪ Modalità di estinzione delle servitù:
❖ Estinzione per confusione = quando vengono a mancare i requisiti della costituzione delle
servitù (ex: i due fondi diventano proprietà di un unico soggetto)
❖ Rinuncia alla servitù/remissivo = quando il proprietario del fondo dominante rinuncia
volontariamente alla sua servitù
❖ Estinzione per usucapio: quando il titolare del fondo dominante non faccia uso del proprio
diritto per due anni consecutivi
▪ Tutela delle servitù:
❖ Vindicatio servitutis/azione confessoria = adattamento dell’azione di rivendica esperibile dal
titolare del fondo dominante verso il titolare del fondo servente nel caso in cui avesse
ostacolato l’esercizio della servitù ma anche verso chiunque altro avesse impedito l’esercizio
della servitù
❖ Actio utilis = Actio in rem modellata sulla vindicatio servitutis utilizzabile dal titolare di servitù
su fondi provinciali
❖ Actio negatoria = azione esperibile dal proprietario del fondo servente verso il titolare della
servitù nel caso in cui il proprietario del fondo servente considerasse il suo fondo
ingiustamente gravato da servitù
❖ Interdicta proibitoria = per impedire l’esercizio di fatto di un’attività corrispondente al
contenuto di una servitù
2) Usufrutto = diritto di un soggetto (usufruttario) di utilizzare beni di un altro soggetto (nudo
proprietario) e di percepirne i frutti senza alterare la destinazione economico-sociale dei beni oggetto
di usufrutto → I poteri del nudo proprietario sono molto limitari: può solo disporre della nuda
proprietà e dell’aspettativa di rientrare nella piena disponibilità della cosa una volta cessato
l’usufrutto, non ha poteri di amministrazione della cosa
▪ Origine: per assicurare alla vedova un sostentamento e conservare il patrimonio familiare intatto
ai figli viene creato questo nuovo diritto reale per il quale il marito nominata eredi I figli e
disponeva il godimento di determinati beni o di tutto il patrimonio a favore della moglie e per
tutta la sua vita trasmettendone contemporaneamente la proprietà di questi ai figli (i figli
diventavano nudi proprietari)
▪ Caratteristiche:
❖ Intrasmissibilità e temporaneità: l’usufrutto si estingue con la morte del titolare
❖ Personalità: l’usufrutto ha carattere personale, è legato esclusivamente alla persone a favore
della quale si costituisce
❖ Incedibilità: l’usufrutto è incedibile anche con atti Inter vivos
❖ Nemini res sua servit: non si può essere contemporaneamente proprietari e usufruttari di
uno stesso bene
▪ Requisiti:
❖ L’usufruttario deve effettuare cautio fructuaria = stipulazione dove L’usufruttario garantisce
di far uso del bene secondo correttezza e buona fede (boni viri arbitratu), di restituire il bene
al nudo proprietario una volta cessato l’usufrutto e di conservare la destinazione socio-
economica del bene oggetto di usufrutto
❖ Il bene oggetto di usufrutto deve essere un bene corporale inconsumabile
▪ Modalità di costituzione dell’usufrutto:
❖ In iure cessio ususfructus = processo fittizio di vindicatio ususfructus esercitato
dall’usufruttario
❖ Deductio ususfructus = quando il proprietario aliena il proprio fondo, si riserva il diritto di
usufrutto sul fondo alienato
❖ Legato per vindicationem ususfructus
❖ Pactiones et stipulationes (per la costituzione di usufrutto su fondi provinciali)
▪ Modalità di estinzione dell’usufrutto:
❖ Consolidazione = stessa modalità della estinzione per confusione delle servitù (quando la
nuda proprietà e il diritto di usufrutto vengono nelle mani dello stesso soggetto)
❖ Rinuncia dell’usufruttuario al diritto di usufrutto
❖ Inutilizzazione del bene da parte dell’usufruttuario
❖ Capitis deminutio dell’usufruttuario (ex: perdita della cittadinanza, mutamento dello status
familiae…)
❖ Morte dell’usufruttuario
▪ Tutela dell’usufrutto:
❖ Vindicatio ususfructus: azione di tutela esperibile dall’usufruttario contro il nudo proprietario
ma anche contro qualsiasi terzo che impedisca l’esercizio dell’usufrutto → Actio negatoria
ususfructus: azione contraria concessa al nudo proprietario per far cessare l’usufrutto sul
proprio fondo considerato illegittimo
❖ Interdictum quem usumfructum = estensione dell’interdetto uti possidetis per tutelare
l’esercizio di fatto del diritto di usufrutto
3) Superficie = diritto di godimento da parte di un soggetto (superficiario) delle costruzioni edificate su
un suolo di proprietà altrui ma in cambio era tenuto al pagamento di un canone annuo (solarium) →
tutela della superficie:
▪ Interdictum de Superficiebus = interdetto proibitorio utilizzabile dal superficiario contro attacchi
altrui, a meno che il superficiario non avesse ottenuto il diritto utilizzando violenza, clandestinità
o gratuitamente
▪ Actio in rem = esperibile dal superficiario contro chiunque avesse il godimento della superficie al
posto del superficiario
4) Enfiteusi = diritto di godimento di un soggetto (enfiteuta) su un fondo di proprietà altrui con l’obbligo
di migliorare il fondo stesso e pagare al proprietario un canone annuo.
• Diritti di garanzia:
o Pegno = in caso di inadempimento, il creditore può aggredire i beni del debitore in modo tale da
ricavare attraverso la vendita, una somma di denaro corrispondente al valore del credito → allo
stesso tempo il creditore deve condividere i beni del debitore con gli altri creditori a parità di
condizioni (par condicio creditorum) → regola generale per la spartizione dei beni del debitore: sono
privilegiati i creditori che hanno un diritto di Pegno speciale (su alcuni beni) o Pegno generale
(sull’intero patrimonio del debitore) → il titolare del diritto di Pegno ha la prevalenza su tutti gli altri
al diritto di rivalersi su di una cosa del debitore
▪ Il Pegno riguarda qualsiasi cosa anche incorporale
▪ Principio di accessorietà: Il diritto di Pegno dipende esclusivamente dall’esistenza del credito: se
il credito non esiste, il diritto di Pegno non nasce e quando il credito si estingue automaticamente
si estingue anche il diritto di pegno
▪ 2 tipologie di pegno:
❖ Pignus datum/Pegno manuale = si costituisce con la consegna del possesso interdettale della
cosa al creditore → il creditore non può utilizzare e nemmeno usucapire la cosa pignorata
ed è obbligato a riconsegnarla al debitore nel momento in cui adempie (Actio pigneraticia in
personam = azione con la quale il debitore una volta che ha adempiuto, chiede la restituzione
della cosa pignorata) → patto commissorio = accordo che prevede, in caso di inadempimento
del debitore, il trasferimento della proprietà del bene pignorato al creditore (=diritto di
ritenzione; patto di vendita del pegno = accordo che prevede, in caso di inadempimento del
debitore, la vendita del bene pignorato da parte del creditore in modo tale da ricavare
attraverso la vendita, una somma di denaro corrispondente al valore del credito → principio
dell’accessorietà: il Pegno esiste solo in quanto e fintantoché esista il credito garantito
❖ Pignus conventum/hypotheca = semplice patto tra creditore e debitore senza passaggio del
possesso → solo in caso di inadempimento, il creditore si sarebbe potuto impossessa della
cosa - - > Actio Serviana/pigneraticia in rem = azione esperibile dal creditore pignoratizio
contro chiunque si fosse impossessato della cosa pignorata
1. L’obbligazione è un vincolo di diritto/giuridico per mezzo del quale siamo costretti a prestare qualcosa
(Istituzioni di Giustiniano)
2. La substantia (la caratteristica fondamentale) delle obbligazioni consiste nel costringere un’altra persona
a dare o a fare qualcosa o ad essere garante a nostro favore (Istituzioni di Paolo, Digesto)
• Caratteristiche:
o Diritti relativi: esistono solo in relazione a determinati soggetti
o Contenuto positivo a carattere patrimoniale
o Atipici
• 2 tipologie di obligatio:
o Obligatio civilis: vincolo giuridico in cui un soggetto (debitore) è vincolato a compiere una
determinata prestazione nei confronti di un altro soggetto (Creditore) - - > sono riconosciute dallo
ius civile è perciò tutelate dall’ordinamento - - > ad ogni obligatio civilis corrisponde un’azione in
personam
o Obligatio naturalis: adempimento spontaneo di un dovere morale o sociale da parte del debitore nei
confronti del creditore ha il diritto di trattenere quanto gli è stato pagato (soluti retentio) ma allo
stesso tempo non può agire in giudizio contro il soggetto inadempiente (manca l'elemento della
responsabilità) → utilizzato soprattutto dai soggetti alieni iuris che avevano incapacità giuridica
• Origine:
o le obbligazioni nel campo degli Illeciti nascono dal pagamento di una somma come poena pecuniaria
da parte di colui che ha commesso un delictum verso l’offeso → inizialmente in caso di
inadempimento del pagamento o semplicemente per vendicarsi, l’offeso poteva impossessarsi
materialmente dell’offensore, successivamente si finisce per rendere sempre obbligatoria la
composizione legale (l’offeso non può più rifiutare il pagamento della pena preferendo la vendetta)
→ i delicta vengono configurati come atti produttivi di obbligazioni
o Un’antica forma di obbligazione lecita è il nexum = antica forma di mutuo eseguito tramite un gestum
per aes et libram dove il debitore rimaneva assoggettato al creditore fino a che non pagasse il debito
o Un’altra antica forma di obbligazione da atto lecito sono i praedes e vades = negozi verbali che
garantivano il fatto di un terzo → I garanti diventavano responsabili solo nel caso di inadempimento
del creditore → debito e responsabilità sono affidati a persone diverse
o Sponsio (negozio più antico strutturato come un’obbligazione) = domanda orale con la quale lo
stipulante (Creditore) chiedeva al promittente (debitore) di impegnarsi a dare una certa cosa o una
somma di denaro e il promittente accettava → debito e responsabilità gravano sulla stessa persona
o II sec.a.C: introduzione dell’esecuzione patrimoniale (bonorum venditio) = la responsabilità del
debitore comporta un assoggettamento del suo patrimonio e più non della sua persona
• Fonti delle obbligazioni: atto/Fatti che fanno nascere un’obbligazione → diverse classificazioni:
o Classificazioni di Gaio: 2 fonti/bipartizione:
▪ Delitto: il delictum è sanzionato con il pagamento di una somma di denaro da parte dell’offensore
a favore della persona offesa a titolo di poena
▪ Contratto: atto che può soltanto costituire rapporti obbligatori e non di natura reale
o Classificazione di Labeone: 3 fonti/tripartizione:
▪ Contratto: accordo sinallagmatico che produce obbligazioni reciproche per entrambe le parti
(concetto più ristretto)
▪ Delitto
▪ Variae causarum figurae: contiene tutte le fattispecie che producono obbligazioni ma non sono
contratti perché manca l’accordo e non sono nemmeno delitti perché manca un comportamento
illecito
o Classificazione di Giustiniano: quadripartizione:
▪ Contratto
▪ Quasi ex contractu/Come da contratto: atti leciti che producono obbligazione ma manca
l’accordo
▪ Delitto
▪ Quasi ex delicto/Come da delitto: atti Illeciti che producono obbligazione ma manca un rapporto
tra fatto e precisa volontà di compierlo perciò si risponde anche per colpa o per fatto altrui
• Prestazione = comportamento che il debitore deve tenere nei confronti del creditore → contenuto della
prestazione: dare (= trasferire la proprietà); facere (=qualunque prestazione di servizi diverso dal dare);
praestare (= precisare le modalità secondo le quali devono essere eseguite le prestazione di dare e facere)
→ requisiti:
o Determinatezza o determinabilità della prestazione → la prestazione può avere come oggetto anche
cose determinate sono nel genere (obbligazioni generiche) ma è necessario precisare il genere di
appartenenza, la quantità e la qualità della cosa
o Possibilità materiale e giuridica della prestazione
o Liceità della prestazione (in conformità a norme imperative e alla morale sociale)
o Prestazione suscettibile di valutazione economica
• Obbligazioni con pluralità di soggetti → diverse tipologie:
o Obbligazioni parziarie: quando la prestazione si ripartisce tra più creditori o tra più debitori in parti
uguale, a meno che non sia stato diversamente stabilito → si vengono a creare una pluralità di
obbligazioni indipendenti l’una dall’altra → ex: successione ereditaria di più persone
o Obbligazioni solidali: quando ogni debitore è tenuto a pagare la somma per intero (obbligazione
solidale passiva) o ogni creditore ha il diritto di pretendere l’intera prestazione (obbligazione solidale
attiva) → 2 tipologie di obbligazioni solidali:
▪ Obbligazioni solidali elettive: quando il pagamento di uno o più debitori o creditori estingue
l’obbligazione per tutti → il debitore solidale elettivo che ha pagato l’intera somma ha diritto di
richiedere il pagamento della quota a tutti i condebitori (diritto di regresso); i cocreditori solidali
elettivi che non hanno ricevuto la loro quota hanno il diritto di rivolgersi al creditore che ha
ricevuto l’intero pagamento (diritto di rivalsa)
▪ Obbligazioni solidali cumulative: il creditore può pretendere tante prestazioni per quanti sono i
debitori → ex: casi di delictum privato commesso da più persone dove tutti i partecipi devono
pagare la pœna stabilita dalla legge e chiesta dal danneggiato
• Inadempimento: in caso di inadempimento, il debitore incorre in responsabilità e, dopo la sentenza di
condanna che accerti l’esistenza dell’obbligazione, l’inadempimento e l’imputabilità dell’inadempimento
al debitore, il debitore è assoggettabile all’azione esecutiva → nel caso in cui la prestazione diventa
impossibile in un momento successivo alla nascita dell’obbligazione (impossibilità sopravvenuta della
prestazione):
o Se l’impossibilità sopravvenuta NON è imputabile al debitore, l’obbligazione viene estinta e non si
può agire contro il debitore
o Se l’impossibilità sopravvenuta è imputabile al debitore, l’obbligazione non si estingue e il creditore
può ancora pretendere la prestazione (perpetuatio obligationis)
Criteri di imputazione dell’inadempimento: I criteri variano a seconda del tipo di contratto,
dell’oggetto della prestazione e del regime dell’azione che tutela il rapporto → sta al giudice
il compito di scegliere il criterio da applicare al caso concreto → come scegliere? Attraverso
il principio dell’utilitas contrahentium = la parte che non ricava alcun vantaggio patrimoniale
dall’esecuzione del contratto viene trattata con minor rigore mentre la parte che trae tutto
il profitto dal contratto risponde in modo aggravato → 3 criteri principali:
✓ Dolo = volontarietà del comportamento e dell’evento dannoso provocato → è il debitore
che si pone volontariamente nella condizione di non poter adempiere (criterio
soggettivo) → TUTTI i debitori rispondono di dolo
✓ Colpa = difetto di attenzione/negligenza, imprudenza o imperizia nel comportamento
senza prevedere le conseguenze → il debitore non adopera la diligenza che avrebbe
usato un uomo di media correttezza (bonus pater familias) ossia una persona
normalmente prudente e accorta (criterio oggettivo) → in alcuni casi particolari si
prende in considerazione la diligenza che il debitore adopera nella gestione dei propri
affari (culpa in concreto) e in altri casi si considera culpa Lata o grave la mancanza degli
standard più elementari di diligenza e prudenza → criterio che si applica nei casi di
compravendita
✓ Custodia = caso fortuito, casi che non dipendono dalla volontà o da un comportamento
colposo del debitore ma che sono stati oggettivamente nella sua sfera di controllo (ex:
furto, danneggiamento) → questo criterio si applica sempre nei casi di comodato
• Mora solvendi/debitoris = ritardo nell’adempimento imputabile al debitore → 2 tipologie di mora:
o Mora ex persona: caso in cui non è stato fissato un termine per l’adempimento → in questo caso il
ritardo comincia dopo che il creditore ha richiesto l’adempimento con una formale richiesta
(interpellatio)
o Mora ex re: caso in cui l’obbligazione prevede un termine per l’adempimento → il ritardo comincia
automaticamente dopo che il termine è trascorso, senza necessità di una precisa richiesta da parte
del creditore
Nel caso di impossibilità sopravvenuta non imputabile al debitore in mora, egli è chiamato
sempre a rispondere dell’inadempimento (Criterio della custodia)
Il debitore moroso è chiamato anche a dare al creditore i frutti prodotti dalla cosa dovuta dal
momento del mancato adempimento o gli interessi moratori nel caso di debito pecuniario
Allo stesso tempo il creditore non può rifiutare un adempimento tardivo integrale altrimenti
cade a propria volta in mora accipiendi
• Modalità di risarcimento del danno:
o Stipulatio poenae/clausola penale: le parti stabiliscono tramite una stipulatio una somma di denaro
a titolo di risarcimento nel caso di inadempimento della prestazione primaria → in questo modo non
è necessario per il creditore provare l’effettivo inadempimento → il risultato desiderato si configura
come una condizione sospensiva potestativa
o In assenza della stipulatio poenae i criteri principali sono:
▪ Il risarcimento viene calcolato in base al valore di mercato della cosa nel momento della litis
contestatio (quanti ea res est) oppure in un momento precedente (quanti ea res fuit) o al
momento della sentenza (quanti ea res erit)
▪ Il risarcimento viene calcolato tenendo conto dell’interesse che il creditore aveva a quella
prestazione (Id quod interest/interesse positivo) che si desumeva dalla differenza tra la
situazione patrimoniale ipotetica in cui si sarebbe trovato il creditore in seguito al corretto
adempimento e la sua situazione patrimoniale effettiva
• Modalità di estinzione delle obbligazioni:
o Adempimento = corretta esecuzione della prestazione dovuta
o Novazione = istituto che estingue l’obbligazione d’origine e ne crea al contempo una nuova tramite
una stipulatio titolata che indica il rapporto obbligatorio che si vuole estinguere → 2 tipologie:
Novazione oggettiva (viene modificato un elemento secondario della prestazione originaria →
espediente per modificare il rapporto obbligatorio già sorto); Novazione soggettiva (viene modificato
uno dei soggetti dell’obbligazione → espediente per trasmettere l’obbligazione a un debitore o
creditore diverso)
o Remissione del debito = atto con il quale il creditore si accorda con il debitore per rinunciare
all’adempimento → diverse modalità di estinzione del debito:
▪ Solutio per aes et libram: atto con il quale si estingue formalmente il nexum antico → utilizzato
per estinguere l’obbligazione sorta da sentenza di condanna o obbligazione pecuniaria che ha
fonte in un legato per damnationem
▪ Acceptilatio verbis: atto speculare alla stipulatio con il quale il debitore chiede al creditore se ha
ricevuto la prestazione e il creditore conferma → utilizzato solitamente per estinguere
obbligazioni verbis contractae
▪ Pactum de non petendo: patto opponibile dal debitore, privo di forme e con il quale il creditore
si impegnava nei confronti del debitore a non richiedere (mai più o per un certo tempo)
l’adempimento della prestazione → utilizzato per estinguere qualsiasi tipo di obbligazione
▪ Contrarius consensus: nei contratti consensuali le parti possono accordarsi per far venire meno
le obbligazioni
o Compensazione = reciproca estinzione di un credito e un debito fino all’ammontare dello stesso
valore (ex: Tizio che è contemporaneamente debitore e creditore può dedurre dall’importo del suo
debito l’ammontare del credito che vanta)
Contratti reali:
1. Mutuo = contratto unilaterale, reale, causale e a titolo gratuito con il quale il mutuante si accorda con il
mutuatario per trasferire una somma di denaro o altre cose fungibili a titolo di prestito di consumo
(l’accordo prevede che ad una data scadenza il mutuatario ritrasferirà al mutuante il tantundem eiusdem
generis) → Il trasferimento della proprietà è la base/il presupposto perché si costituisca il mutuo, non è
una conseguenza →Actio certae creditae pecuniae o certae rei: il mutuatario è sempre responsabile in
caso di inadempimento, perché essendo l’oggetto della prestazione una cosa fungibile, non si può avere
impossibilità sopravvenuta della prestazione; se non adempie il mutuatario cade in mora ma non sono
previsti interessi moratori
Fenus nauticum/pecunia traiecticia/prestito marittimo = particolare figura di mutuo in cui il
mutuante presta del denaro al mutuatario con lo scopo preciso che il mutuatario userà quei
soldi per svolgere un’operazione commerciale la quale doveva essere effettuata compiendo
un certo viaggio per mare →l’obbligo di restituzione sorge solo se il viaggio è andato a buon
fine, se il mutuatario perde i soldi durante il viaggio in questo caso può liberarsi dal debito
→ il mutuante assume una funzione di finanziatore ma anche di assicuratore (assicura per il
rischio del viaggio) → per compensare questa funzione assicurativa, il mutuante può
chiedere degli interessi maggiori rispetto al tetto massimo e si possono chiedere anche con
patto informale
2. Comodato = contratto bilaterale imperfetto, reale, causale e a titolo gratuito con il quale il comodante
consegna una cosa infungibile e inconsumabile al comodatario a titolo di prestito d’uso: il comodatario
può utilizzare la cosa ma è tenuto a provvedere alla sua buona conservazione e manutenzione ed a
restituirla alla scadenza convenuta o su richiesta del comodante → si considera perfezionato con la
traditio del bene (ATTENZIONE!! la consegna NON trasferisce la proprietà, passa solo la detenzione della
cosa) → 2 azioni:
▪ Actio commodati directa: azione a favore del comodante in caso di mancata restituzione del bene
prestato al comodatario → il comodatario risponde fino al criterio più rigoroso di responsabilità, la
custodia
▪ Actio commodati contraria: azione a favore del comodatario per il risarcimento di danni prodotti
dalla cosa verso il comodatario a causa di difetti della cosa stesa di cui il comodante era a conoscenza
oppure per il rimborso delle spese straordinarie ma necessarie effettuate dal comodatario per la
conservazione della cosa → precedentemente alla concessione di questa azione, il rimedio a tutela
del comodatario era lo ius retentionis con il quale il comodatario blocca l’iniziativa da parte del
comodante di agire per la restituzione fino a che costui non è seguisse i pagamenti dovuti
3. Deposito = contratto bilaterale imperfetto, reale, causale ed a titolo gratuito con la quale il deponente
consegna una cosa mobile ed infungibile al depositario: il depositario è tenuto a conservare
gratuitamente la cosa consegnatagli senza poterla utilizzare e restituirla intatta assieme ai frutti da essa
prodotti su semplice richiesta del deponente → il deposito può dirsi perfezionato con la consegna della
cosa (ATTENZIONE!! La consegna NON trasferisce la proprietà, passa solo la detenzione della cosa) → nel
caso in cui le parti pattuiscono un compenso o un’altra prestazione, a differenza delle norme di diritto
italiano vigente, in diritto romano non si può più parlare di contratto di deposito (è importante e
necessario il carattere dell’essenzialità gratuita del contratto di deposito) → 2 azioni:
▪ Actio depositi directa: azione a favore del deponente nel caso di mancata restituzione della cosa
prestata da parte del depositario → il depositario risponde solo per Dolo ma con pena accessoria di
infamia in caso di condanna
▪ Actio depositi contraria: azione a favore del depositario per il risarcimento di danni prodotti dalla
cosa o per il rimborso di spese straordinarie ma necessarie
Deposito necessario/miserabile = ipotesi di deposito in cui il deponente, spinto da una
situazione di emergenza o pericolo, consegna la cosa al depositario senza una adeguata
possibilità di scelta → il deponente può esperire un’actio in duplum contro il depositario o il
suo erede in caso di mancata restituzione del bene
Deposito irregolare = ha per oggetto cosa fungibili (ex: una certa somma di denaro), quindi
al momento della consegna oltre alla detenzione passa anche la proprietà (come nel mutuo)
→ in questo caso nasce l’obbligo in capo al depositario di restituire il tantundem eiusdem
generis ma non è un contratto di mutuo perché ha causa diversa e tutela diversa
Sequestro = a differenza del vigente diritto italiano dove il sequestro è una tipologia di
contratto autonomo, in diritto romano è qualificato come fattispecie particolare di deposito
secondo la quale due o più soggetti si accordano per affidare la custodia di una cosa ad un
terzo (Sequester) fino al verificarsi di un certo evento → Actio depositi sequestraria = azione
specifica esperibile solo da uno dei deponenti per ottenere la restituzione Della cosa
4. Pegno = contratto bilaterale imperfetto, reale, causale e a titolo gratuito con il quale il debitore-
pignorante trasferisce al creditore-pignoratizio il possesso interdettale di una cosa mobile e infungibile:
il creditore puo tenere la cosa senza usarla fino a che il debitore non adempie il credito garantito → 2
azioni:
▪ Actio pigneraticia directa: azione a favore del debitore pignorante per chiedere la restituzione della
cosa nel caso in cui abbia già adempiuto il debito garantito oppure per chiedere la restituzione del
superfluum residuato dalla vendita della cosa nel caso in cui non abbia adempiuto
▪ Actio pigneraticia contraria: azione a favore del creditore pignoratizio che abbia dovuto sostenere
delle spese necessarie per la conservazione della cosa oppure abbia subito dei danni dalla cosa
FIDUCIA = atto solenne di alienazione di un bene effettuata tramite mancipatio o in iure cessio dal
fiduciante al fiduciario al quale viene aggiunto un pactum fiduciae con il quale il fiduciario si
impegna a tenere il bene per un certo scopo e a restituirlo quando lo scopo sia stato soddisfatto →
2 tipologie di fiducia:
➢ Fiducia cum amico: con funzione di custodia del bene ad opera dell'amico fiduciario che diventa
poi deposito o di prestito d’uso a favore dell'amico fiduciario che diventa poi comodato
➢ Fiducia cum creditore: il debitore fiduciante trasferisce al creditore fiduciario la proprietà di un
bene con il patto che il fiduciario lo restituirà al momento dell’adempimento del debito
Azioni a tutela della fiducia:
▪ Actio fiduciae directa: azione a favore del fiduciante per la restituzione della cosa
una volta raggiunto lo scopo prefissato
▪ Actio fiduciae contraria: azione a favore del fiduciario per il risarcimento di danni
prodotto dalla cosa o per il rimborso di spese straordinarie ma necessarie
Contratti letterali:
• Nomen transcripticium = annotazioni compiute dal pater familias nel codex accepti et expensi (=libro
delle entrate e delle uscite) dei movimenti patrimoniali → da queste annotazioni sorgevano delle nuove
obbligazioni:
o Transcriptio a re in personam = registrazione fittizia (nessun movimento di denaro) di un credito con
oggetto una somma di denaro → il credito viene registrato come già incassato e come dato a prestito
alla stessa persona
o Transcriptio a persona in personam = registrazione fittizia di un credito già esistente con oggetto una
somma di denaro → il credito viene registrato come incassato dal precedente debitore e dato in
prestito ad un terzo
Sorta di novazione: si estingue un credito precedente e ne sorge litteris uno nuovo →
contratto unilaterale, astratto
Contratti verbali:
• Sponsio = Giuramento promissorio riservato solo ai cives romani composto da una domanda orale con la
quale il futuro creditore chiedeva al futuro debitore di impegnarsi a dare una somma di denaro o una
certa cosa e il futuro debitore rispondeva in modo congruo utilizzando lo stesso verbo
• Stipulatio = contratto unilaterale, astratto, tra promittente e stipulante composto da domanda dello
stipulante e congrua risposta da parte del promittente (è necessaria la presenza di entrambe le parti) →
Actio ex stipulatu: azione di tutela di stretto diritto → esistono diverse applicazioni della stipulatio, quella
principale sono le stipulazioni di garanzia
• Dotis dictio = dichiarazione solenne con cui la donna, l’ascendente maschio o il debitore di lei assumevano
l’obbligo di costituire certi beni in dote → simile alla stipulatio ma le parole erano pronunciate solo dal
debitore senza necessità di una precedente domanda da parte del futuro creditore
• Promissio iurata liberti = promessa solenne dello schiavo liberato per la prestazione di determinati servizi
verso il patronus
STIPULAZIONI DI GARANZIA: costituita da una adpromissio (= Seconda promessa di una nuova
persona chiamata garante di prestare quanto già promesso dal debitore principale) → più debitori
(debitore principale e garante) obbligati in modo solidale elettivo (il creditore può chiedere il
pagamento per intero al debitore principale o al garante in modo indifferente):
Contratti consensuali:
CONTRATTI INNOMINATI = Categoria di accordi informali che non rientravano in alcun tipo
contrattuale riconosciuto dall’ordinamento e perciò privi di una regolamentazione tipica, ma diffusi
nella pratica → inizialmente non erano soggetti ad alcuna tutela se non quella per la restituzione di
ciò che una delle due parti avesse dato o fatto in esecuzione dell’accordo → cominciano ad essere
tutelati solo dalla prima epoca classica grazie a Labeone che introdusse un modo di agire generale
per la tutela degli accordi a prestazioni corrispettive di cui una già eseguita: agere praescriptis verbis
→ più avanti questi accordi vennero riconosciuti come veri e propri contratti detti innominati → 4
categorie:
✓ Do ut des: “do qualcosa affinché tu mi dia qualcos’altro” → ex: permutatio, contratto estimatorio
✓ Do ut facias: “do qualcosa affinché tu tenga un certo comportamento”
✓ Facio ut des: “tengo un certo comportamento affinché tu mi dia qualcosa”
✓ Factio ut facias: “tengo un certo comportamento affinché tu ne tenga un altro”
Permutatio = a differenza del vigente diritto italiano dove la permuta è una tipologia di contratto
autonomo, in diritto romano non è un contratto, è qualificata come negozio bilaterale con il quale le
parti si impegnano reciprocamente a scambiarsi cose in proprietà tutelato con l’actio praescriptis
verbis per ottenere il pieno risarcimento del danno in caso di inadempimento
DELITTO = atto illecito di natura penale lesivo di un interesse privato → l’offeso da delitto può chiamare in
giudizio l’offensore con un’azione penale che sarà sanzionato con una poena (=pagamento di una somma di
denaro a favore delle persona offesa e a titolo di pena privata) → nell'epoca arcaica chi commetteva un
delitto solitamente era assoggettato ad una pena anche fisica
• Azione penale:
✓ Cumulatività:
▪ Nei confronti di più rei (=colpevoli di un reato): in caso di più persone che commettono un delitto,
l’offeso ha il diritto di chiedere il risarcimento della intera somma da tutti (obbligazione solidale
cumulativa passiva)
▪ Con azione reipersecutoria scaturente dallo stesso fatto
✓ Intrasmissibilità passiva: l’azione penale può essere esercitata esclusivamente contro l’autore del
delitto e non contro i suoi eredi
✓ Nossalità (in caso di commissione del delitto da parte di un alieni iuris): l’avente potestà può scegliere
se pagare la poena oppure consegnare direttamente il delinquente all’offeso
• Singoli delitti:
o Civili:
▪ Furtum (più antico) = dolosa sottrazione di cosa mobile altrui allo scopo di trarre guadagno dalla
cosa stessa o dal suo uso o dal possesso →2 tipologie:
❖ Furtum manifestum: furto flagrante, il ladro viene colto sul fatto e catturato → è punito in
forma più grave perchè c'è la certezza che la persona catturata sia veramente il ladro:
inizialmente veniva fustigato e assegnato al derubato, poi il pretore introduce un'azione con
condanna al quadruplo del valore della refurtiva (Actio furti manifesti)
❖ Furtum nec manifestum: non flagrante → è punito con la condanna al doppio del valore della
refurtiva (Actio furti nec manifestum)
❖ Furtum conceptum: quando la cosa rubata viene trovata presso qualcuno in presenza di
testimoni → è punito con la condanna al triplo del valore della refurtiva (Actio furti concepti)
→ ATTENZIONE!! se la persona presso cui è ritrovata la cosa rubata non è il vero ladro, deve
pagare ugualmente la pena prevista
❖ Furtum oblatum: quando la cosa rubata è stata ritrovata presso qualcuno ed è stata nascosta
o consegnata a lui dal vero ladro → è punito il vero ladro con il pagamento del triplo della
refurtiva (Actio furti oblati)
=> chi è legittimato all'actio furti? chi abbia interesse alla conservazione della cosa (ex: il
proprietario o chi risponde di custodia nei confronti del proprietario)
=> condicio ex causa furtiva: azione reipersecutoria che può essere esperita in concorso
cumulativo con l’actio furti solo dal derubato proprietario contro il ladro per ottenere, oltre al
pagamento della pena, anche la restituzione della cosa rubata
▪ Rapina = furto commesso con l’uso della violenza → è punito con la pena nel quadruplo (actio vi
bonorum raptorum)
▪ Iniuria = offese personali → 3 fattispecie:
❖ membrum ruptum = lesione che altera gravemente la funzionalità di una parte del corpo →
sanzionata con la pena del taglione (autorizzazione ad arrecare lo stesso danno subito)
oppure con una poena pecuniaria
❖ os fractum = frattura di un osso → sanzionato con un pagamento fisso (300 assi se l'uomo
offeso era libero, 150 assi se schiavo)
❖ Iniuria = offesa generale all'onore o al decoro → sanzione: 25 assi
=> actio iniuriarium aestimatoria: azione pretoria che raccoglie tutti i casi di iniuria dove sono i
giudici (recuperatores) incaricati di stabilire la pena adeguata entro una taxatio (somma
massima) indicata dall'offeso + pena accessoria dell’infamia
▪ Damnum iniuria datum/danno aquiliano (unico rimasto nel codice civile, responsabilità
extracontrattuale/aquilia): creato con la lex aquila de damno (286 a.C.) → 3 ipotesi di
danneggiamento:
❖ uccisione di schiavi e pecudes (animali) altrui → sanzione: maggior valore che aveva la cosa
danneggiata nell'ultimo anno
❖ acceptilatio verbis (remissione del debito fatta verbalmente) posta in essere dall'adstipulator
(cocreditore) ai danni del creditore principale → sanzione: valore del credito
❖ altri danni dannosi (ex: bruciare, infrangere, rompere...) → sanzione: maggior valore della
cosa danneggiata negli ultimi 30 gg
=> azione concessa: Actio legis aquiliae (con litiscrescenza) → è richiesta una causalità fisica e
immediata (il danno deve essere prodotto al corpo del bene direttamente con il corpo del
colpevole)
=> azioni di legge Aquilia utiles o in factum: azioni modellate sulla legge aquilia con le quali il
pretore va a sanzionare i danni che non rispondono ai requisiti richiesta di causalità fisica e
immediata (ex: danni non causati direttamente con il corpo)
o Pretori:
▪ Dolo/dolus malus = raggiro/inganno, macchinazione volta a trarre in inganno una persona,
atteggiamento scorretto, comportamento omissivo, reticenza... → strumenti di difesa:
❖ Actio de Dolo malo: quando il negozio ha già realizzato tutti gli effetti → la pena era
equivalente al valore economico del danno sofferto e comportava la conseguenza accessoria
dell'infamia --> l'azione di Dolo è sussidiaria ossia utilizzabile solo se non c'è nessun altro
rimedio di difesa a disposizione dell'attore e utilizzabile anche nel caso di altri danni ingiusti
che non avrebbero altra tutela; è anche un’azione arbitraria quindi il convenuto può essere
assolto se accetta di rimettere la situazione in pristino
❖ Exceptio doli mali: ideata dal pretore peregrino Aquilio Gallo, concessa a favore del
convenuto per reprimere un comportamento di inganno dell’attore → 2 eccezioni di Dolo
perché la formula era concepita con una doppia indicazione temporale: Eccezione di Dolo
passato/speciale (= opponibile nel caso in cui l’autore del raggiro abbia tenuto un
comportamento scorretto precedentemente al giudizio) ed eccezione di Dolo
presente/generale (=opponibile nel caso in cui l’autore del raggiro tenga un comportamento
scorretto durante il processo) → limiti: era soggetta ad un vincolo di sussidiarietà (utilizzabile
solo come ultimo rimedio possibile) ed essendo una exceptio in personam scripta, poteva
essere opposta solo contro l’attore e non contro terzi => l’eccezione di Dolo è uno strumento
molto duttile, caratteristica che ne ha permesso la sopravvivenza anche nel diritto italiano
vigente dove l’uso di questo rimedio è stato esteso in molti settori diversi (ex: materia
societaria, rapporti familiari, diritto tributario, diritto amministrativo)
▪ Violenza morale/metus = timore generato dall'altrui minaccia, intimidazione serie e attuale di un
male grave alla persone o ai suoi familiari che genera una paura che induce a compiere un
negozio che altrimenti non si sarebbe concluso → strumenti di tutela:
❖ Actio quod metus causa: utilizzata quando la vittima minacciata ha già iniziato l'esecuzione
del negozio → sanzione: pagamento del quadruplo del danno arrecato con il negozio
→azione arbitraria quindi il convenuto per non pagare la sanzione può anche scegliere di
rimettere la situazione come era prima del negozio ed essere assolto
❖ Restitutio in integrum propter metum: vengono ignorati gli effetti già prodotti dal negozio
per cui la vittima ha la possibilità di esercitare tutte le azioni che le sarebbero spettate prima
dell'esecuzione del negozio (ex: azione di rivendica)
❖ Exceptio quod metus causa: opponibile da chi avesse concluso un negozio in una situazione
di timore generata da altri e venisse chiamato in giudizio dall’autore del timore per
l’adempimento → era una formula espressa impersonalmente (non si dice da chi è stato
causato il timore) per cui l’exceptio era opponibile anche nel caso in cui l’attore non coincide
con l’autore della violenza morale (Exceptio in rem scripta)
• Actio adversus iudicem qui litem suam fecit: azione contro il giudice che fa propria la lite, nel senso che
manca di correttezza e imparzialità nel condurre il giudizio favorendo una delle parti → sanzione:
pagamento di una somma di denaro determinata secondo equità
• Actio de effusis et deiectis = azione esperibile da chiunque contro chi abbia la disponibilità di un
appartamento dal quale sia caduto qualcosa in un luogo sottostante di pubblico passaggio e abbia
arrecato danni a cose o persone → sanzione: pagamento del doppio in caso in danni a cose, pagamento
di una somma di denaro determinata secondo equità nel caso di danno a persone
• Actio de posito vel suspenso: azione esperibile da chiunque contro l’abitante di una casa nel cui balcone
o tetto sia sistemato un oggetto in posizione di pericolo, nel senso che minaccia di cadere causando danni
ai passanti → sanzione: pagamento di una somma di denaro fissa
• Actiones furti o damni adversus nautas, caupones stabulariosque: azioni contro i gestori di navi, locande
o stalle per il furto o il danneggiamento di beni imbarcati o introdotti nella locanda o nella stalla
• “hereditas”= indica il complesso patrimoniale ma anche il diritto ad acquisire la titolarità dei beni
ereditari → l’hereditas è solo di ius civile → per il diritto pretorio si parla di bonorum possessio
• Tipologie di successioni in base a quando si producono gli effetti:
o Inter vivos: dipende da un negozio giuridico che produce i suoi effetti durante la vita delle parti
o Mortis causa: dipende dalla morte del titolare delle posizioni giuridiche che si trasmettono → Delatio
= offerta = chiamata alla successione mortis causa →2 tipologie di delatio:
▪ Successione legittima/ab intestato/intestata: secondo la legge, in assenza di testamento
▪ Successione testamentaria: in forza di testamento
• Tipologie di successioni in base a cosa si trasmette:
o A titolo universale: si subentra, per intero o per una quota, in un complesso considerato
unitariamente di posizioni giuridiche
o A titolo particolare: si subentra, per intero o per una quota, in singole situazioni giuridiche
A differenza di oggi, nel diritto romano è possibile una successione a titolo universale Inter
vivos → ex: bonorum venditio, convention in manu, adrogatio
Successione a titolo universale mortis causa = successione alla persona del defundo (De
cuius) in ogni suo diritto patrimoniale (sia crediti sia debiti, NO usufrutto) → Il patrimonio
del dante causa si fonde con quello dell’avente causa, diventa tutt’uno → Giustiniano
introduce il Beneficium inventari = possibilità di accettare l’eredità senza la fusione tra i due
patrimoni; in questo modo i creditori del defunto possono soddisfarti solo sui beni ereditari
e non anche sui beni dell’erede
Successione a titolo particolare Inter vivos: mancipatio, in iure cessio, traditio
Successione a titolo particolare mortis causa: legati e fedecommessi
Successione legittima civile: l’eredità è attribuita ai sui heredes o, in assenza, all’agnatus proximus o, in
assenza, ai gentiles → in assenza di qualsiasi erede, qualunque interessato puo impossessarsi del patrimonio
del defunto e dopo un anno diventarne titolare per usucapione (usucapio pro herede)
• Sui heredes = persone sottoposte alla potestà o alla manus del pater familias:
o Figli e figlie (sia naturali sia adottivi, sia nati postumi)
o Vedova del defunto che si trovava nella manus di lui
Diventano titolari del patrimonio automaticamente senza bisogno di accettazione
NON possono rifiutare perché sono eredi necessari
• Adgnatus proximus = parente in linea maschile collaterale più vicino al defunto: fratello o sorella del
defunto, nipote, primo cugino…
Quote uguali a ciascun parente in caso di più adgnati dello stesso grado
Possono rifiutare perché sono eredi volontari → 2 modalità di accettazione: atto di cretio (in
forma espressa); pro herede gestio (forma tacita)
• Gentiles = appartenenti alla stessa gens del defunto
• Hereditatis petitio = azione civile in rem per pretendere in giudizio l’eredità
• Successione a liberto: in assenza di heredes sui, l’eredità va al patrono o, in caso di premorte al liberto,
al discendenti più prossimi del patrono
SUCCESSIONE MADRE-FIGLIO: 2 Senatoconsulti per regolare questa tipologia di successione nel caso
di madre sui iuris
❖ Senatoconsulto Tertulliano: la madre sui iuris (non nella manus del marito) ha diritto a
succedere al figlio subito dopo i discendenti di lui ma prima degli altri adgnati
❖ Senatoconsulto Orfiziano: il figlio ha diritto a succedere alla madre nell’ordine dei legitimi (2°
ordine) a preferenza degli altri agnati
• Testamento = negozio unilaterale mortis causa, personale che può contenere diverse disposizioni tra cui
necessariamente l’istituzione di erede
• Contenuto del testamento:
✓ Istituzione di erede: elemento necessario per la validità del testamento e disposto in apertura in
latino e con formule di carattere imperativo
in caso di più eredi se il testatore non aveva disposto l’ammontare della quota, l’eredità
veniva solitamente ripartita in quote uguali o altrimenti una diversa decisione spettava al
giudice
se il testatore non esaurisce l’intero patrimonio ripartendo le quote oppure se uno dei
coeredi muore prima della ripartizione, la quota rimasta vacante veniva suddivisa
proporzionalmente tra gli altri eredi
Se il testatore non menziona un suus, il testamento è nullo e l’eredità viene ripartita secondo
le modalità della successione intestata
I liberi non sui praeteriti (non menzionati) potevano chiedere la concessione della bonorum
possessio contra tabulas
✓ Sostituzione d’erede → 2 tipologie di sostituzione d’erede:
➢ Sostituzione volgare: nomina di un secondo erede per il caso in cui il primo erede non voglia o
non possa accettare → solitamente il sostituto sarebbe subentrato automaticamente nel caso in
cui il primo erede non avesse accettato entro il termine imposto dal testatore
➢ Sostituzione pupillare: nomina di un erede per il proprio discendente impubere nel caso in cui il
minore morisse prima di compiere l’età pubere e quindi prima di avere la possibilità di fare
testamento
✓ Manomissioni: il testatore liberava uno schiavo nominandolo (individualmente) nel testamento →
non era possibile una manomissione in blocco di più schiavi → lo schiavo diventava libero al
momento dell’accettazione dell’eredità da parte dell’erede
✓ Nomina del tutore/Datio tutoris: il testatore nominava un tutore per i figli impuberi e per le donne
della famiglia → la nomina operava automaticamente a partire dall’acquisizione successoria da parte
dell’erede → il tutore poteva rifiutare, ma doveva fornire valide excusationes
✓ Legati = disposizioni testamentaria accessoria a titolo particolare, lasciti di determinati cespiti
ereditari dal testatore in favore di una persona determinata → 4 tipologie di legato:
➢ Legatum per vindicationem = legato ad effetti reali che destinava al legatario la proprietà su un
bene del testatore o un diritto reale su un bene ereditario → il legatario può esercitare un'azione
di rivendica per pretendere in giudizio il bene o il diritto oggetto del legato
➢ Legatum per praeceptionem = legato ad effetti reali che destinava la proprietà o un diritto reale
parziari o a uno o più coeredi
➢ Legatum per damnationem = legato ad effetti obbligatori dove il testatore impone all’erede di
operare una prestazione patrimoniale a favore del legatario → il legatario può esercitare
un’azione in personam contro l’erede per ottenere il cespite del legato (Actio ex testamento)
➢ Legatum sinendi modo = legato ad effetti obbligatori dove il testatore prescrive all’erede di non
impedire al legatario di impossessarsi del bene oggetto di legato
Lex falcidia = provvedimento per limitare la facoltà del testatore di distribuire tutto il
patrimonio in legati con il quale si dispose l’obbligo di riservare all’erede intestato ¼ del
patrimonio ereditario (portio debita) → querela inofficiosi testamenti = rimedio giudiziario
esperibile entro 5 anni dall’accettazione dall'erede intestato che non fosse stato beneficiato
con la portio debita contro gli eredi testamentari per ottenere l’invalidità del testamento di
modo che si potesse procedere alla successione intestata
✓ Fedecommessi = disposizione testamentaria accessoria con la quale il testatore chiedeva all’erede o
al legatario (onerato) di compiere, dopo la sua morte, una determinata attività a favore di un’altra
persona (Fedecommissario) → non è necessaria alcuna tipologia di formula verbale (nessuna
formalità particolare) → petitio fideicommissi: azione esperibile dal fedecommissario per la tutela
delle pretese derivanti da fedecommesso concessa su richiesta dal praetor fidecommissarius → più
avanti si verifica un avvicinamento tra legati e Fedecommessi che cominciano ad essere trattati
insieme fino ad arrivare alla loro completa fusione
• tipologie/modalità di testamento:
o Testamentum calatis comitiis: testamento orale davanti ai comizi curiati
o Testamentum in procintu: testamento orale davanti all’esercito schierato nell’imminenza della
battaglia
o Mancipatio familiae: negozio fiduciario con il quale il testatore trasmette in blocco tutti i suoi beni
ad un acquirente di fiducia (familiae emptor → ex: parente, amico…) il quale ha il compito, una volta
diventato titolare del patrimonio successivamente alla morte del titolare, di distribuire i vari bene
alle relative persone indicate dal testatore tramite una nuncupatio → viene poi chiamato
Testamentum per aes et libram perché all’atto della dichiarazione testamentaria doveva essere
presente il testatore, il familiae emptor, 5 testimoni e un libripens
NON è possibile fare contemporaneamente una chiamata sia in base al testamento sia in
base alla legge
Testamenti Factio (Attiva) = capacità di testare → requisiti: essere un cittadino romano
libero, pubere, sui iuris e capace di intendere e di volere
• “secundum tabulas”: il testamento veniva trascritto su delle tabulae munite di 7 sigilli (familiae emptor,
libripens e 5 testimoni) e della sottoscrizione del testatore per garantire l’autenticità del testamento
• Il pretore concedeva la bonorum possessio secundum tabulas senza verificare prima l’esistenza della
mancipatio familiae