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per Dio!
Senza il controllo sui mari della Marina Reale non sarebbe possibile nessuna pax britannica, nessun impero
britannico, e nessun commercio e torneremmo al Medioevo!”
“Non spetta a me dettare le condizioni, ma a Sua Eminenza, noi non siamo che fedeli servitori!” “Per Natale,
forse anche prima, se il vescovo si trova a Macao e non è in visita ai fedeli cinesi, e se sarà questa la volontà di
Dio.” Di solito nel confessionale padre Leo non guardava la grata, ma vi appoggiava l'orecchio per poter meglio
ascoltare le parole sussurrate dai penitenti, questa volta invece spiò tra i fori cercando di intravedere la figura di
Angélique. Ubbidite e non commettete errori. “Stranamente, a poca distanza dalle Porte, sono dislocati
picchetti segreti di samurai di Ogama, e i rispettivi capitani si incontrano in segreto.” Hiraga grugnì. “Curioso.”
Lo shoya annuì e, da buon pescatore qual era, diede lo strappo. “Ah sì, per voi forse non è importante, ma i miei
signori credono che i due shishi di cui vi ho parlato, Katsumata e Takeda, lo shishi choshu, siano fuggiti da
Kyòto e stiano viaggiando sulla Tokaidò.” “Che cosa posso fare per voi?” chiese Malcolm. Angélique fissò
l'ombra oltre la grata. Era sicura che padre Leo stesse mentendo e quel pensiero la inorridiva. “Farò del mio
meglio” disse. Johann, troppo esperto per tradurre alla lettera, si limitò a dare alle sue parole l'enfasi necessaria
a comunicare il senso della risposta. “Ma non accennare niente a mio figlio, non ci conviene riferire queste
brutte notizie finché non ne saremo sicure.” Alzarono i bicchieri. “Allora porrò la domanda in un altro modo. In
confidenza, siete disposto a convincere i giapponesi che è stupido acquistare cannoni britannici, cannoni
qualsiasi, o navi da guerra britanniche?” E' americano, con un leggero accento del Sud, le spalle ampie, la vita
stretta, ha l'aria di uno che tira di scherma e sembra anche un ottimo ballerino.
“Di quando parli, sorella minore? Che giorno era?” “Dell'importazione e della vendita di armi e cannoni agli
indigeni. “Cosa dicevate, shoya? Una donna di lignaggio samurai sarebbe scappata?” “Francese. Me l'ha
regalata mio padre quando sono andato in Inghilterra, diceva di averla vinta a un giocatore professionista sul
Mississippi. E' l'unica cosa che mi abbia mai regalato.” Gornt ridacchiò e come Greyforth guardò i samurai
sempre più vicini. Secondo Tess, Dirk ripeteva sempre a tuo padre: “Tai-pan vuol dire essere solo e affrontare
le responsabilità da solo. In questo consistono la gioia e il dolore di quella carica”. Una delle poche parole che
aveva imparato. “Signor Gornt” mormorò lei leggendo nei suoi occhi. Si guardarono in uno strano silenzio, poi
all'improvviso scoppiarono a ridere. Furente, l'ufficiale inspirò e si avviò deciso verso il cancello della
Legazione russa, superò le due immense sentinelle barbute e si piazzò davanti a sir William, aspettandosi un
inchino. “Cosa vuoi, tappo?” chiese con voce dura il sergente, mezzo metro più alto di lui.
A Ketterer andò di traverso il porto, tossì e riempì nuovamente il bicchiere. “Bene, almeno questo, per Dio!
“No, quell'impertinente rifiuta di discutere l'argomento. E voi?” “Verso Edo?” “Occhi, orecchie e narici aperte,
come un pipistrello, e fate attenzione a non lasciare in giro escrementi!” Ah Tok ridacchiò. “Diecimila estati a
Chen della Nobil Casa, senza di lui non avremmo mai saputo che la Porta di Giada della ragazza si è accostata a
mio figlio!” Se questo comporterà la rovina di Tyler non mi importa, voglio però che mi garantiate il loro
cinquanta per cento netto della Rothwell e il vostro aiuto per ottenere dalla Victoria Bank il finanziamento
necessario per acquistarne l'altra metà da Jeff Cooper. Inoltre voglio che per dieci anni mi trattiate lealmente,
come un concorrente qualsiasi, impegnandovi a non contrastarmi in modo particolare e a privilegiarmi nelle
eventuali trattative. Sulla passeggiata l'aria sembrava profumata, pulita e senza complicazioni. In quell'istante
Pallidar e altri due ufficiali dei dragoni in alta uniforme uscirono di corsa dalla Legazione russa. “Prendo io il
“Ne convengo con voi.” Jamie lo aveva avvisato che Greyforth era stato convocato dall'ammiraglio alle dieci e
trenta, era apparso solo alle undici e l'incontro non era durato che qualche minuto. “Non credo proprio, signore,
con quelle brutte spade al fianco.” L'ufficiale avanzò verso il cancello della Legazione e tutte le sicure
scattarono. Si fermò e imprecò all'indirizzo del sergente e delle sentinelle. “Allora porrò la domanda in un altro
modo. In confidenza, siete disposto a convincere i giapponesi che è stupido acquistare cannoni britannici,
cannoni qualsiasi, o navi da guerra britanniche?” E' stato quella volta che il suo Yang...” Crollò esausto e
inebriato sulla prima panchina vuota e restò a fissare la flotta senza vederla. “Sarà un onore per me esporre
queste opinioni, ammiraglio.” Ketterer sbuffò. Per evitare di ritrovarsi messo alle strette, Malcolm accennò ad
alzarsi. “Un momento, signor Struan, prima che ve ne andiate vorrei parlarvi di un'altra questione, una faccenda
privata.” L'ammiraglio indicò la busta e la lettera sulla scrivania. “No, signore, non ci ho nemmeno provato, le
ho solo disfatto l'acconciatura per spaventarla. Una signora non dovrebbe rubare, vi pare?” Norbert borbottò
qualcosa e tornò a guardare i samurai. Adesso vedeva Gornt sotto una nuova luce, più inquietante. “Grazie,
preferisco farmi aiutare da Johann, che sa anche il giapponese” rispose sir William che non desiderava
condividere nulla con uno sconosciuto, specie con il rappresentante di un paese piccolo che però possedeva una
industria bellica in rapido sviluppo, altamente specializzata e ansiosa di esportare, e fondava la sua fama
sull'abilità unica e straordinaria dei suoi orologiai, uno dei pochi settori in cui la produzione britannica non
poteva competere. “I miei padroni non lo hanno specificato. Ovviamente sono notizie senza importanza.” Lo
shoya sorseggiò il sakè, segretamente divertito dallo sforzo di Hiraga di nascondere un bruciante interesse.
Una delle poche parole che aveva imparato. “Anche a me sembrava il posto adatto, ma non abbiamo molto
tempo a disposizione e devo stare attento, il signor Greyforth potrebbe spiarci con il binocolo.” “Ayeeyah! E
vero che ha quattordici anni e che sul pube non ha peli?” Ah Tok prese un'altra testa di pesce e la succhiò con
gusto. “Che cosa sta succedendo, signore?” chiese Gornt. “La questione che desidero discutere, in privato,
riguarda la conversione del senhor.” Angélique sussultò ancora. “Vi ha detto di volersi convertire?” “Sì, lo so.”
Ketterer spostò la lettera al centro della scrivania. “La vostra Nobil Casa è la compagnia più importante in Asia,
anche se mi dicono che ormai la Brock vi sta superando. In ogni caso, voi potreste dare il buon esempio. Vorrei
che voi e la vostra compagnia mi sosteneste in questa giusta causa, signor Struan.” Malcolm tacque esasperato.
“Sì, sì, figliola, lo ha promesso anche a me, ma non ha ancora l'età per un matrimonio senza consenso, come voi
del resto. Comunque vi voglio rivelare in segreto che ho chiesto a Sua Eminenza il permesso di celebrare il rito
per la Gloria del Signore, anche se... anche se dovesse mancare il consenso di vostro padre. Dicono che vostro
padre sia irreperibile, che si trovi nell'Indocina francese o in Siam.” I particolari della truffa e della fuga di suo
padre circolavano nell'Insediamento, ma per rispetto nei confronti di Angélique erano stati tenuti nascosti anche
a Struan. Se ne compiacque, eppure non aveva niente in comune con le abitudini giapponesi, con le forme di
“Stavo proprio per andare” confermò Gornt senza sforzarsi di nascondere la propria ammirazione. “E' stato un
piacere fare la vostra conoscenza, signora.” Si inchinò. “Arrivederci, signore, mi terrò in contatto.“ A poco a
poco si allontanavano tutti. Gli ubriachi erano improvvisamente diventati sobri e ciascuno stava in guardia,
consapevole della velocità con cui i samurai sguainavano le spade e partivano all'attacco. “In tal caso...” disse
lo shoya con voce umile e mielata, notando la grande concessione di quel “prego”. “Il Gyokoyama è onorato di
prestare un servizio a voi e alla vostra famiglia, preziosi clienti.” “Dunque, il valore della Choshu Società per
Azioni è di diecimila azioni. Poi, il daimyo, rappresentante della società per azioni, offre tutte o parte delle
azioni a qualcuno in cambio di denaro. Questi riceve un pezzo di carta che dice quante azioni della Choshu
Società per Azioni ha comprato, e così entra in possesso della Choshu Società per Azioni per una quota
corrispondente al denaro versato. “Mi hanno detto che non giocate d'azzardo, signor Gornt.” Raggiunta la porta
si voltò, si genuflesse e uscì alla luce. La voce di padre Leo, in piedi con le spalle rivolte all'altare, rimbombava
tra le travi della navata: “Siate uno strumento di Dio, convertite il pagano, se amate il Signore salvate
quest'uomo dal purgatorio, se amate il Signore aiutatemi a salvarlo dal fuoco eterno, salvatelo per la Gloria del
Signore, dovete farlo... prima di sposarvi, salvarlo...”. “I miei padroni non lo hanno specificato. Ovviamente
sono notizie senza importanza.” Lo shoya sorseggiò il sakè, segretamente divertito dallo sforzo di Hiraga di
“Lo fareste a vostro rischio di conseguenze legali, ammiraglio. Sir William concorda con voi e ha approvato la
vostra intenzione?” “Francese. Me l'ha regalata mio padre quando sono andato in Inghilterra, diceva di averla
vinta a un giocatore professionista sul Mississippi. E' l'unica cosa che mi abbia mai regalato.” Gornt ridacchiò e
come Greyforth guardò i samurai sempre più vicini. Si riaccendeva una speranza: Ketterer sarebbe disposto a
dimenticare la lettera di mia madre, a dare il permesso a Marlowe di farci salire a bordo e a non impedire a
Marlowe di sposarci? “Farò del mio meglio, padre, grazie...” mormorò lei. Lo aggirò e scappò via. “Se Sua
Eminenza sarà d'accordo, sono sicuro che il senhor Seratard accetterà di farvi da tutore, in loco parentis.”
Angélique continuava ad avere la gola stretta. “Per quando bisognerà attendere la risposta, l'approvazione di Sua
Eminenza?” Sarebbe meglio se accadesse prima.” “Francese. Me l'ha regalata mio padre quando sono andato
in Inghilterra, diceva di averla vinta a un giocatore professionista sul Mississippi. E' l'unica cosa che mi abbia
mai regalato.” Gornt ridacchiò e come Greyforth guardò i samurai sempre più vicini. Il principe Ogama e il
principe Yoshi praticamente non si muovono più dalle loro fortezze... Ma i samurai dello shògunato adesso
controllano le Porte, come in passato.” Ruppe i sigilli del rotolo e si sedette. “E' un breve messaggio scritto in
giapponese e olandese.” Con chi posso confidarmi su questa nuova svolta? Con Paradiso? Angélique e
Malcolm lo guardarono allontanarsi. “Chi è questo signor Gornt?” Lui glielo spiegò, dandole tuttavia soltanto la