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“Così noi, i padrini, testimonieremo che mentre vi stavate mostrando le pistole è accidentalmente partito un

colpo.”

“Signora!” Gornt le prese la mano e gliela baciò. “Niente, per ora” rispose Norbert scuro in volto. Erano sulla

passeggiata e ancora molto lontani dai samurai i quali, com'era loro abitudine, sfilavano senza tenere il passo e

senza prestare attenzione alla folla silenziosa e impietrita. “Come possiamo essere sicure che sia stato il

padrone?” disse Ah Soh con un sonoro rutto. “E se fosse stato un altro?” Abbassò il tono di voce guardandosi

intorno come se temesse di essere ascoltata, mentre Ah Tok rimaneva con i bastoncini sospesi a mezz'aria. Per

informazioni così preziose era necessario un incoraggiamento. E qualcosa in cambio. “Ho anche cercato di

convincerlo a desistere dal duello ma la sua risposta è stata: “Solo se Malcolm mi chiederà pubblicamente

scusa”.” Ma chi stabilisce i prezzi?” “Alle carte per denaro no, signore, non scommetto mai. Ho capito quanto

sia stupido con il mio patrigno. Ma giocare con la vita? Sempre, fino all'ultima risorsa.” Sentendosi osservato,

Gornt sussurrò: “Qualcuno ci spia” e si guardò intorno. “Non lo so” rispose Hiraga. Angélique e Malcolm lo

guardarono allontanarsi. “Chi è questo signor Gornt?” Lui glielo spiegò, dandole tuttavia soltanto la versione

ufficiale. Il pensiero di martedì gli offuscava la mente. I samurai mangiavano, si vestivano e si armavano con

quello che le donne, madri, zie, nonne, sorelle o mogli, compravano con il loro stipendio. Se lo stipendio veniva

a mancare, il samurai e la sua famiglia soffrivano la fame, oppure l'uomo diventava un ronin o ancora rinunciava

volontariamente al rango di samurai per diventare contadino, operaio o, peggio, mercante. “Shoya” disse

accigliato. “Sul mercato del cibo e del pesce i prezzi variano. Cosa posso fare a proposito dei cannoni e dei

fucili...

Quell'eresia? Quell'apostasia? Impensabile, vi perderete, sarete dannata, scomunicata e la vostra anima

immortale verrà mandata a bruciare per sempre nel fuoco eterno!” Tenendo gli occhi bassi Angélique si sforzò

di pensare in modo coerente. Lo scorse rapidamente, si accigliò, lo rilesse più volte e scoppiò in una risata
nervosa. “E' indirizzato a voi, al ministro britannico, e dice: “Mi rivolgo a voi per tramite di questo dispaccio.

Lo shògun Nobusada, da Kyòto, ordina di chiudere immediatamente tutti i porti e di espellere e cacciare tutti gli

stranieri, perchè non...”. Signore, dammi la forza, perdonami, pensò quasi in lacrime, bramando di uscire e

accarezzare quel seno e quel corpo nascosti dalla grata, dallo scialle, dai vestiti e dalla collera di Dio. “Lo

dovete aiutare, voi dovete aiutarlo ad abbracciare la Vera Fede.” “Bene. Se vengo a scoprire che una nave

trasporta oppio, intendo confiscare sia il carico che la nave.” “Non è necessario, sir William” intervenne

Erlicher, il ministro svizzero, “se è in olandese posso tradurre io.” “Che cosa posso fare per voi?” chiese

Malcolm. “Ci sta guardando?”

Padre Leo le concesse in fretta l'assoluzione, imponendole come penitenza solo dieci Ave Maria; lei si sentì

sollevata e accennò ad alzarsi... “Naturalmente avrete bisogno del mio permesso per salire a bordo.”

L'ammiraglio lasciò le parole sospese nell'aria. “Inoltre, signor Struan, questo fatidico duello è davvero una

cattiva idea,” Malcolm rimase sconcertato dall'incongruenza del discorso e si sforzò di prestare maggiore

attenzione. Poi l'ammiraglio riprese: “Per quanto quel... quel Greyforth meriti di andare al più presto all'altro

mondo, un duello è contro la legge, e può causare errori, errori fatali. E' chiaro?”. High Street e il lungomare

erano ancora affollati da mercanti, soldati, marinai e commercianti che si godevano la piacevole serata

passeggiando, chiacchierando e ridendo in gruppi sparsi; c'erano poi dei cantori improvvisati, qualche ubriaco e

un paio di guardinghi prostituti maschi. “No.” “Ma perchè avrebbe dovuto dare la sua Porta di Giada a un

diavolo straniero così brutto quando mio figlio freme dal desiderio di averla?” Ah Soh si strinse espressivamente

nelle spalle. “Barbari! Chissà come funzionano le loro teste! Dovresti dirlo al padrone!” Debole per l'emozione,

Ah Tok guardò la sua scorta di alcolici: madeira, whisky e brandy. “Abbiamo bisogno di forze!” Scelse il

whisky e ne versò due grandi misure. “Al lavoro! Dobbiamo escogitare un modo per costringere la puttana e il
suo amante a dire la verità.” “Ma non accennare niente a mio figlio, non ci conviene riferire queste brutte

notizie finché non ne saremo sicure.” Alzarono i bicchieri. In cambio del contratto scritto, vi spiegherò nei

dettagli come distruggere del tutto il sistema di sostegno finanziario della Brock e vi consegnerò un pacco di

copie autenticate di lettere e documenti da usare presso qualsiasi tribunale, e altre da impugnare per ottenere i

favori della Victoria.” Malcolm si sentì esplodere di gioia. Per parte sua non aveva mai contrattato in un

mercato o in una locanda, perchè aveva sempre pagato la cifra richiesta senza esitare, e mai in vita sua aveva

discusso il prezzo di una merce o l'ammontare di un conto, almeno prima di diventare un ronin. I conti di un

samurai venivano sempre spediti a chi riceveva il suo stipendio, quindi, non essendo sposato, alla madre. In

cambio del contratto scritto, vi spiegherò nei dettagli come distruggere del tutto il sistema di sostegno

finanziario della Brock e vi consegnerò un pacco di copie autenticate di lettere e documenti da usare presso

qualsiasi tribunale, e altre da impugnare per ottenere i favori della Victoria.” Malcolm si sentì esplodere di gioia.

“Dell'importazione e della vendita di armi e cannoni agli indigeni.

“Farò del mio meglio, padre, grazie...” mormorò lei. Lo aggirò e scappò via. “Così come avete promesso di

considerare, in confidenza, ciò che io vi ho detto, per parte mia vi prometto, in confidenza, di considerare ciò

che voi avrete detto e fatto... prima di lunedì a mezzanotte. Buona giornata.” Malcolm respirò a fondo per

riacquistare il controllo di sé. Macché! E' un affare, mi ha offerto un affare, un affare molto vantaggioso per me,

e niente male per lui. Aveva già risposto e non desiderava sentire un'altra filippica sull'argomento. “Sì,

signore” mormorò Struan. Stava cominciando a capire. “Perché, padre?” E Norbert Greyforth?”

† “Ayeeyah! E vero che ha quattordici anni e che sul pube non ha peli?” Ah Tok prese un'altra testa di pesce e

la succhiò con gusto. “E' solo una voce, Otamisama. Sciocchezze. Sakè?” Le faccende riguardanti lo scambio

di denaro erano competenza delle donne, non degli uomini. Era ben rasato. La qualità e il basso prezzo dei rasoi
della Legazione lo avevano strabiliato, fornendogli un'ennesima dimostrazione dell'ottima qualità dei manufatti

britannici. “Volete comprare una bella coscia di montone australiano, è arrivata congelata con il postale,

signore, o volete della bella pancetta affumicata di Hong Kong?” Dovrò stare attento, gli altri mercanti non

saranno certo favorevoli a un embargo. “Questo non è da lui.” La vecchia Ah Tok non rideva più. “Fang-pi!”

sbottò, usando un'imprecazione insolita per lei. “Qual è il problema?” Johann glielo spiegò.

“No, non ha ancora visto la Luce, è di questo che voglio parlare con voi.” Padre Leo si accostò alla grata,

eccitato dalla vicinanza di Angélique, in preda a un desiderio che sapeva empio e istigato da Satana, lo stesso

contro cui, in ginocchio, lottava giorno e notte da quando era diventato un servo di Dio. “Sì, signore” mormorò

Struan. Stava cominciando a capire. “Sì, signore, grazie per il consiglio, ma stavate dicendo...” “Preferite che

ci si incontri più tardi, da qualche altra parte?” “Avevate un'espressione così triste, mi sono permesso di

interrompere i vostri pensieri.” “Posso ritirarmi nell'anticamera?” chiese in russo sir William. “Niente più di

quanto ho detto, signore.” E aveva spesso assistito ai litigi tra suo padre e sua madre, l'uno a favore del libero

scambio, l'altra della moralità, l'uno infuriato contro l'insolubile triangolo dell'oppio, l'altra contraria all'oppio e

alle armi. “Keirei!” sbraitò sir William. Saluta!

Se questo comporterà la rovina di Tyler non mi importa, voglio però che mi garantiate il loro cinquanta per

cento netto della Rothwell e il vostro aiuto per ottenere dalla Victoria Bank il finanziamento necessario per

acquistarne l'altra metà da Jeff Cooper. Inoltre voglio che per dieci anni mi trattiate lealmente, come un

concorrente qualsiasi, impegnandovi a non contrastarmi in modo particolare e a privilegiarmi nelle eventuali

trattative. “Me la porto anche a letto, signore, ma l'ho usata solo una volta, contro una signora che stava

scappando nel cuore della notte con il mio portafogli.” Lo scorse rapidamente, si accigliò, lo rilesse più volte e

scoppiò in una risata nervosa. “E' indirizzato a voi, al ministro britannico, e dice: “Mi rivolgo a voi per tramite
di questo dispaccio. Lo shògun Nobusada, da Kyòto, ordina di chiudere immediatamente tutti i porti e di

espellere e cacciare tutti gli stranieri, perchè non...”. “Stranamente, a poca distanza dalle Porte, sono dislocati

picchetti segreti di samurai di Ogama, e i rispettivi capitani si incontrano in segreto.” Hiraga grugnì. “Curioso.”

Lo shoya annuì e, da buon pescatore qual era, diede lo strappo. “Ah sì, per voi forse non è importante, ma i miei

signori credono che i due shishi di cui vi ho parlato, Katsumata e Takeda, lo shishi choshu, siano fuggiti da

Kyòto e stiano viaggiando sulla Tokaidò.” “Ciao, Angel” disse Malcolm affettuosamente, risentendo le parole

dell'ammiraglio. “Bene, siete puntuale, signor Struan” disse burbero l'ammiraglio Ketterer. E' insolito per un

mercante.” Stava per dire “trafficante”, ma decise che non gli sarebbe mancato il tempo di dargli la stoccata.

“Ah, scusate, se è così vi lascio subito, signore.” Jamie lo aveva avvisato che Greyforth era stato convocato

dall'ammiraglio alle dieci e trenta, era apparso solo alle undici e l'incontro non era durato che qualche minuto.

“Io lo sono, signore.” Gornt mostrò la sua piccola pistola. “Ma questa non li scalfirebbe nemmeno, se avessero

cattive intenzioni.” “Stranamente, a poca distanza dalle Porte, sono dislocati picchetti segreti di samurai di

Ogama, e i rispettivi capitani si incontrano in segreto.” Hiraga grugnì. “Curioso.” Lo shoya annuì e, da buon

pescatore qual era, diede lo strappo. “Ah sì, per voi forse non è importante, ma i miei signori credono che i due

shishi di cui vi ho parlato, Katsumata e Takeda, lo shishi choshu, siano fuggiti da Kyòto e stiano viaggiando

sulla Tokaidò.”

In cambio del contratto scritto, vi spiegherò nei dettagli come distruggere del tutto il sistema di sostegno

finanziario della Brock e vi consegnerò un pacco di copie autenticate di lettere e documenti da usare presso

qualsiasi tribunale, e altre da impugnare per ottenere i favori della Victoria.” Malcolm si sentì esplodere di gioia.

“Sono ben consapevole del problema cinese. A Ketterer andò di traverso il porto, tossì e riempì nuovamente il

bicchiere. “Bene, almeno questo, per Dio! “Non lo so” rispose Hiraga. La vecchia Ah Tok non rideva più.
“Fang-pi!” sbottò, usando un'imprecazione insolita per lei. Si inginocchiò e gli baciò la mano, sforzandosi di

superare il ribrezzo per il suo odore repellente. Erano soli nella navata della chiesetta illuminata da alcune

candele e dalla luce fioca del sole che tramontava filtrata dalla finestrella di vetro colorato. I pochi cattolici

dell'Insediamento non elargivano alla chiesa laute donazioni, eppure l'altare e il crocifisso erano lussuosi.

“Come possiamo essere sicure che sia stato il padrone?” disse Ah Soh con un sonoro rutto. “E se fosse stato un

altro?” Abbassò il tono di voce guardandosi intorno come se temesse di essere ascoltata, mentre Ah Tok

rimaneva con i bastoncini sospesi a mezz'aria.

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