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“In confidenza.

“Non spetta a me dettare le condizioni, ma a Sua Eminenza, noi non siamo che fedeli servitori!” “No, qui va

bene, ma Greyforth è molto astuto e non voglio che si insospettisca. Il prezzo è quello per l'informazione che vi

aiuterà a sventare il piano di Morgan per mandarvi a picco e vi consentirà di distruggere la Brock.” E'

americano, con un leggero accento del Sud, le spalle ampie, la vita stretta, ha l'aria di uno che tira di scherma e

sembra anche un ottimo ballerino. “Qual è il problema?” Johann glielo spiegò. “Noi non importiamo oppio in

Giappone.” Poi, vestito con una vera yukata e, con davanti a sé un buon pranzo a base di riso, calamari secchi,

sottili filetti di spigola appena pescata condita con soia, daikon rafano, e sakè, finalmente disse di essersi

incontrato con importanti gai-jin che avevano risposto alle sue domande. Sorseggiò il sakè senza anticipare

altro. “Se prendete a esempio l'India o gli altri paesi...”

“Che cosa sta succedendo, signore?” chiese Gornt. L'ufficiale indicò lo stendardo e pronunciò altre parole dal

suono aspro. Johann tradusse: “Dice che la manda il tairò, ma credo che si riferisca ai roju, agli Anziani. Gli è

stato ordinato di consegnarla subito, personalmente”. “No, quell'impertinente rifiuta di discutere l'argomento. E

voi?” “La situazione è molto strana” rispose lo shoya cogliendo la possibilità che gli veniva data. “I miei

padroni mi hanno informato che lo shògun e la principessa sono arrivati sani e salvi tra le mura del palazzo. Ci

sono state altre tre imboscate agli shishi da parte degli uomini di Ogama... no, molto spiacente, ancora non so

quanti di loro siano stati uccisi. Mercoledì, 3 dicembre “Che cosa posso fare per voi?” chiese Malcolm.

L'illustre Chen non ha dato istruzioni chiare.” Si rimise il cappello in testa un pò di sghimbescio, come faceva

Tyrer, e proseguì lungo High Street verso il villaggio, scoprendosi cortesemente quando incrociava i pedoni o i

cavalieri che ricambiavano puntualmente il suo saluto. “Presto lo diventeranno, signore. Presto l'intero

consiglio di amministrazione scodinzolerà se gli chiederete di scodinzolare. Tutto questo, naturalmente, dovrà
rimanere segreto. Cosa avete intenzione di fare dopo il duello?” Stupito della fiducia che nutriva in lui, Malcolm

gli raccontò senza esitazioni del proposito di salire sulla Prancing Goud. “Questo naturalmente prevede che io

vinca e non sia gravemente ferito. Quando sarò a Hong Kong potrò calmare le acque” disse con sicurezza.

“Posso ritirarmi nell'anticamera?” chiese in russo sir William. “L'ho letto sui giornali, ma non so per certo se i

cannoni fossero di produzione britannica.” “In tal caso...” disse lo shoya con voce umile e mielata, notando la

grande concessione di quel “prego”. “Il Gyokoyama è onorato di prestare un servizio a voi e alla vostra

famiglia, preziosi clienti.” “Volete comprare una bella coscia di montone australiano, è arrivata congelata con il

postale, signore, o volete della bella pancetta affumicata di Hong Kong?” Entrambi avevano ragione ed

entrambi erano inflessibili, così il litigio finiva sempre nello stesso modo: Tess con un odioso e raggelato sorriso

stampato in volto e Culum ubriaco fradicio dopo aver concluso: “E' stato il mio vecchio, il tuo principe azzurro,

il grande diavolo dagli occhi verdi Dirk Struan a dare inizio al traffico d'oppio grazie al quale ci siamo arricchiti,

che Dio ci aiuti!”. Un aborto! Quella puttana è stata saggia e allo stesso tempo poco saggia a usarlo, e il

padrone saggio e poco saggio a consigliarlo. Finché non sapremo se è stato lui a prendere la decisione, o se lei

l'ha fatto a sua insaputa, non prendere alcuna iniziativa. Cugina, ascoltalo mentre dorme, ha sempre parlato nel

sonno, sin da quando era bambino, forse ti dirà qualcosa di più. Di' a Ah Soh di fare altrettanto e comportatevi

entrambe come pipistrelli. Sono l'aiutante di campo di sir William” disse, esagerando. “Di quando parli, sorella

minore? Che giorno era?” Quell'eresia? Quell'apostasia? Impensabile, vi perderete, sarete dannata, scomunicata

e la vostra anima immortale verrà mandata a bruciare per sempre nel fuoco eterno!” Tenendo gli occhi bassi

Angélique si sforzò di pensare in modo coerente. “Mando subito qualcuno a chiamarlo” rispose Pallidar. “Noi

non importiamo oppio in Giappone.”


“Là, chéri” disse Angélique facendosi aria con il ventaglio, piacevolmente accaldata per inconscia reazione alla

mascolinità di Gornt. Angélique lo guardò con ammirazione poi, riscaldata dal suo sorriso, prese Malcolm

sottobraccio e cominciò a raccontarsi mentalmente l'incontro per la lettera che stava scrivendo a Colette:

“Preferite che ci si incontri più tardi, da qualche altra parte?” Angélique fissò l'ombra oltre la grata. Era sicura

che padre Leo stesse mentendo e quel pensiero la inorridiva. “Farò del mio meglio” disse. In quell'istante

Pallidar e altri due ufficiali dei dragoni in alta uniforme uscirono di corsa dalla Legazione russa. “Prendo io il

comando, sergente” disse Pallidar. “I tempi non corrispondono, a meno che la Luna Nera giapponese non vada

bevuta prima della nostra.” Ah Tok succhiò distrattamente una testa di pesce già spolpata, poi sputò i resti e

sentenziò convinta: “Devono essere stati insieme prima. Quella puttana ha avuto molte occasioni per farlo,

heya? Si recava spesso in quella casa di barbari, anche prima che voi due vi trasferiste là”. “Ma non accennare

niente a mio figlio, non ci conviene riferire queste brutte notizie finché non ne saremo sicure.” Alzarono i

bicchieri.

Furente, l'ufficiale inspirò e si avviò deciso verso il cancello della Legazione russa, superò le due immense

sentinelle barbute e si piazzò davanti a sir William, aspettandosi un inchino. “Nella chiesa del mio fidanzato

nessuno mi ha imposto di diventare protestante, quindi è ovvio che io non posso costringere lui.” “Sono

contento di vedervi, senhorita, figliola” disse lui con il suo spiccato accento portoghese. “Non vi ho vista a

messa.” Tranne l'orologio, dono di Tyrer, erano tutti regali del governo di Sua Maestà per i servizi resi. “Bene.

Vorrei che grazie a voi se ne persuadessero anche tutti gli altri mercanti: qui non si devono vendere armi, in

particolare cannoni, e ovviamente neppure l'oppio. In confidenza, naturalmente.” Ayeeyah! Si, hai ragione, è

possibile che Lungo Naso Aguzzo abbia costretto mio figlio a indossare un cappello verde.” La scena richiamò

alla sua memoria l'incontro con il numero due della Nobil Casa. Era ancora scombussolato da tutte quelle
informazioni sull'economia occidentale, oltre che svuotato dalle informazioni che McFay gli aveva estorto sugli

usurai e sui mercanti di riso come il potente Gyokoyama. Quando si fermò per riprendere fiato, Johann

concluse: “E' firmato “Nori Anjo, taira”. Se non erro, sir William, il titolo equivale più o meno a quello di un

dittatore... un Anziano si è fatto strada”. “Anche a me sembrava il posto adatto, ma non abbiamo molto tempo a

disposizione e devo stare attento, il signor Greyforth potrebbe spiarci con il binocolo.” “Perché non sistemiamo

la faccenda subito, perchè aspettare fino a mercoledì?”

“Grazie per essere venuto. Buona giornata.” Malcolm, agitato, si alzò a sua volta, ancora dubitando di aver

capito bene. Ti confesso, carissima Colette, che li ho spiati mentre camminavano sulla passeggiata, così mi

sono messa il cappellino più bello e li ho colti di sorpresa e subito ho cercato il braccio del mio Malcolm (per

difendermi) perchè il nuovo arrivato è alto e bello, e nei suoi occhi ho subito visto un lampo impertinente, di cui

Malcolm sicuramente non dev'essersi accorto perchè altrimenti sarebbe stato più geloso del solito, povero caro!

Volevo incontrare lo sconosciuto per caso. “Ora, per evitare le conseguenze legali vi propongo un trucco che ha

sempre funzionato molto bene in Virginia, e che dovreste adottare anche qui, nell'eventualità che uno di voi due

dovesse rimanere ucciso: vi scambiate due lettere, datate e consegnate la sera prima del duello, in cui scrivete di

aver deciso di comune accordo di annullare il duello “previsto per domani nella Terra di Nessuno”, e di

accettare entrambi, da gentiluomini, le scuse reciproche che contemporaneamente vi siete presentati.” Gornt

sorrise. La vecchia Ah Tok non rideva più. “Fang-pi!” sbottò, usando un'imprecazione insolita per lei. Jamie lo

aveva avvisato che Greyforth era stato convocato dall'ammiraglio alle dieci e trenta, era apparso solo alle undici

e l'incontro non era durato che qualche minuto. Un aborto! Quella puttana è stata saggia e allo stesso tempo

poco saggia a usarlo, e il padrone saggio e poco saggio a consigliarlo. Finché non sapremo se è stato lui a

prendere la decisione, o se lei l'ha fatto a sua insaputa, non prendere alcuna iniziativa. Cugina, ascoltalo mentre
dorme, ha sempre parlato nel sonno, sin da quando era bambino, forse ti dirà qualcosa di più. Di' a Ah Soh di

fare altrettanto e comportatevi entrambe come pipistrelli. Quando si fermò per riprendere fiato, Johann

concluse: “E' firmato “Nori Anjo, taira”. Se non erro, sir William, il titolo equivale più o meno a quello di un

dittatore... un Anziano si è fatto strada”. “Se loro possedessero una flotta competitiva sarebbe un...” “Certo”

rispose Hiraga, felice per il roseo futuro. Più domande mi farà, meglio sarà, mi costringeranno a capire per

primo. “Magari quando avrete altre notizie su Ogama, Yoshi, gli shishi o sulla donna, quella dello shuriken.“

“Non lo so” rispose Hiraga. Malcolm si concesse una pausa di riflessione. Lui e Jamie, prevedendo quale

sarebbe stato l'argomento di cui Ketterer voleva parlare, oltre alla lettera di sua madre, ne avevano già discusso.

“Avremo una riunione con sir William tra qualche giorno” disse. “Sarei onorato se voleste prendervi parte come

mio ospite personale. Così tutti i mercanti potranno ascoltarvi direttamente.” Saluti, Ah Tok, sesta cugina di

terzo grado, hai fatto molto bene a consultarmi subito. Il tappo della bottiglia ha rivelato chiare tracce di Luna

Nera, che dev'essere l'Espellente della Terra del Cane nel mare orientale. “Stavo proprio per andare” confermò

Gornt senza sforzarsi di nascondere la propria ammirazione. “E' stato un piacere fare la vostra conoscenza,

signora.” Si inchinò. “Arrivederci, signore, mi terrò in contatto.“ “Oh!” Hiraga scorse i pezzi di carne, le

interiora e la selvaggina appesi dietro la vetrina e assediati da un nugolo di mosche. “No, no grazie. Stavo solo

guardando. Buongiorno signore” disse nascondendo il ribrezzo. Quando la minacciosa presenza giapponese fu

notata, quelli che passeggiavano si fermarono, quelli che conversavano lasciarono le frasi a mezzo, tutti

guardarono verso nord e i più vicini alla pattuglia si fecero da parte. Molti rimpiansero di non avere una pistola

in tasca o nella fondina. Altri arretrarono e un soldato fuori servizio scappò in un vicolo ad avvisare la ronda

notturna della marina. “Farà del mio meglio” rispose lo shoya, contento di aver stretto un patto. Poi tornò su un

punto non affrontato dalla conversazione ed essenziale per la comprensione dell'enigma. “Per favore, posso
chiedervi cos'è questa società per azioni e a cosa assomiglia?” Dove sarà adesso, perchè non è andata a

Shimonoseki come le ho ordinato, cosa faceva, e se è scappata adesso dov'è?

“Di quando parli, sorella minore? Che giorno era?” “Un disastro, signore! Un disastro totale e una follia!”

“Come possiamo essere sicure che sia stato il padrone?” disse Ah Soh con un sonoro rutto. “E se fosse stato un

altro?” Abbassò il tono di voce guardandosi intorno come se temesse di essere ascoltata, mentre Ah Tok

rimaneva con i bastoncini sospesi a mezz'aria. “Come sempre hai ragione, sorella maggiore. Dobbiamo subito

informare l'illustre Chen.”   ” Ne sono contento, mia giovane e neanche tanto debole mentitrice, pensò padre

Leo, disgustato dalla perfidia dell'umanità. E' empio ballare di notte, sgambettare e mostrare le gambe nude.

“Va bene, la prenderò, ditegli di venire qui.” Johann tradusse. L'ufficiale ordinò con un cenno imperioso a sir

William di avvicinarsi, ma sir William senza scomporsi gridò in tono tutt'altro che, cortese: “Ditegli che sono a

cena, e che se non si muove subito me la dovrà consegnare domani”. “Per favore... aspettate, figliola” disse lui

in un tono falsamente gentile. Angélique ne fu ancora più spaventata poiché quella non era la voce di un

sacerdote in un luogo sacro, ma di uno sconosciuto. “Dobbiamo parlare di questo matrimonio e della sua

conversione, figliola, ed evitare le influenze maligne, sì, la conversione è d'obbligo, un obbligo in vista...

dell'Eternità.” “Ah, in tal caso... anche se non è saggio riferire le voci” disse lo shoya con finto imbarazzo,

valutando che fosse giunto il momento di tirare a riva il suo pesce, “nelle locande di Kyòto si dice che alla prima

imboscata sia scappato anche un terzo samurai. Una donna, una donna samurai esperta nell'arte dello shuriken...

che vi prende, Otami-sama?”

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