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“Bene, molto bene! Insieme ce la faremo.

Angélique si teneva il più lontano possibile dalla grata. Scostò persino le tende per alleviare il senso di

claustrofobia che le provocava quella specie di armadio. I confessionali non mi hanno mai fatto questo effetto,

pensò tremando. Solo dopo... dopo quel fatto che non è mai accaduto. “Lo aiuterò, padre, con tutta me stessa”

disse sempre più nervosa, e di nuovo si accinse ad alzarsi. “Grazie a voi, signor Struan” disse calmo

l'ammiraglio, alzandosi. “Perché, padre?” “Le mie opinioni sono già note. Tutti voi mercanti dovreste ben

sapere in che piatto mangiate, che se non ci fosse la flotta a proteggere le vostre rotte commerciali sareste

spacciati. Fornendo cannoni alla popolazione indigena mettete in pericolo la Marina Reale, li aiutate ad

affondare le vostre stesse navi, a uccidere i vostri connazionali e a prendervi in ostaggio!” “Preferirei un goccio

di sherry, grazie, ammiraglio.” L'attendente gliene versò un bicchiere, riempì di porto quello dell'ammiraglio e

uscì. Diffidenti, i due uomini alzarono i bicchieri in un brindisi. Sulla scrivania vi erano solo un documento

ufficiale, una busta aperta e una lettera con la grafia di sua madre. “Buonasera, sir William” disse Johann,

contento di essere stato chiamato. Sarebbe stato il primo a sapere di che si trattava, e così avrebbe continuato a

dimostrarsi utile, con profitto, al ministro del suo paese. “Solo le donne del Popolo dell'Aglio di Chosen non

hanno peli sul pube.” Sputò i resti del pesce sul pavimento e se ne servi un'altra porzione. “Keirei!” sbraitò sir

William. Saluta! “Io sì, ma lui... sono in milioni a credere diversamente.” E aveva spesso assistito ai litigi tra

suo padre e sua madre, l'uno a favore del libero scambio, l'altra della moralità, l'uno infuriato contro l'insolubile

triangolo dell'oppio, l'altra contraria all'oppio e alle armi.

“Nella chiesa del mio fidanzato nessuno mi ha imposto di diventare protestante, quindi è ovvio che io non

posso costringere lui.” “Ecco cosa voleva suggerirci Chen! I pipistrelli ondeggiano quando volano, non si

posano sul primo ramo che trovano e si appendono a testa in giù. Ci sta dicendo di scoprire lo Yang che ha
posseduto quello Yin! “Sì, lo so.” Ketterer spostò la lettera al centro della scrivania. “La vostra Nobil Casa è la

compagnia più importante in Asia, anche se mi dicono che ormai la Brock vi sta superando. In ogni caso, voi

potreste dare il buon esempio. Vorrei che voi e la vostra compagnia mi sosteneste in questa giusta causa, signor

Struan.” Malcolm tacque esasperato. “Grazie per essere venuto. Buona giornata.” Malcolm, agitato, si alzò a

sua volta, ancora dubitando di aver capito bene. “Ma ammettete che si tratta di un commercio pernicioso e

immorale.” Angélique si teneva il più lontano possibile dalla grata. Scostò persino le tende per alleviare il senso

di claustrofobia che le provocava quella specie di armadio. I confessionali non mi hanno mai fatto questo

effetto, pensò tremando. Solo dopo... dopo quel fatto che non è mai accaduto. “Lo aiuterò, padre, con tutta me

stessa” disse sempre più nervosa, e di nuovo si accinse ad alzarsi. “Che cosa sta succedendo, signore?” chiese

Gornt. “Alle carte per denaro no, signore, non scommetto mai. Ho capito quanto sia stupido con il mio patrigno.

Ma giocare con la vita? Sempre, fino all'ultima risorsa.” Sentendosi osservato, Gornt sussurrò: “Qualcuno ci

spia” e si guardò intorno.

“In tutta confidenza, avete proprio ragione, ammiraglio” ripeté. Johann, chi manda questa lettera?” Era sulla

soglia della Legazione russa, con Zergeyev e gli altri che premevano alle sue spalle. “Perché, padre?” E

Norbert Greyforth?” Jamie lo aveva avvisato che Greyforth era stato convocato dall'ammiraglio alle dieci e

trenta, era apparso solo alle undici e l'incontro non era durato che qualche minuto. E quei miserabili fornicatori

dei pirati non avrebbero gli strumenti per far fuoco sulla mia ammiraglia, per Dio! Senza il controllo sui mari

della Marina Reale non sarebbe possibile nessuna pax britannica, nessun impero britannico, e nessun commercio

e torneremmo al Medioevo!” “Bene. E per l'altra questione, qui non ci sono né porte né muri.” Malcolm indicò

la passeggiata quasi deserta. “Il prezzo?” “Grazie per essere venuto. Buona giornata.” Malcolm, agitato, si alzò

a sua volta, ancora dubitando di aver capito bene.


La pattuglia camminava al centro della strada e le sentinelle della Legazione britannica, francese e russa, già

all'erta, impugnarono con calma i fucili. “Lasciate le sicure, ragazzi! E non sparate fino a quando non ve lo

ordino” ringhiò il sergente. “Scusami, non intendevo interrompere una conversazione importante...” Una delle

poche parole che aveva imparato. “Posso ritirarmi nell'anticamera?” chiese in russo sir William. “Otami-sama”

disse lo shoya, che non aveva notato in Hiraga nessun cambiamento essendo a sua volta stordito, “i miei signori

vi saranno grati quanto me. Quando avremo finito di esaminare tutti i vostri brillanti pensieri e le vostre idee, mi

concederete la possibilità di porvi alcune brevi domande?” Spero che diventerà un amico, ho così bisogno di

amici, qui... “Interessante. Dipenderà da tutto l'aglio che mangiano? Posso rileggere la lettera, sorella

maggiore?” La lettera diceva: La vecchia Ah Tok non rideva più. “Fang-pi!” sbottò, usando un'imprecazione

insolita per lei. “C'è un'altra questione importante.” Hiraga respirò a fondo.

“Ora, figliola, una questione che vi riguarda. Due giorni fa il signor Struan mi ha mandato a chiamare, in

privato, e mi ha chiesto di unirvi in matrimonio.” Angélique sussultò, poi sorrise felice: “Oh, padre, è

magnifico!”. “Per Natale, forse anche prima, se il vescovo si trova a Macao e non è in visita ai fedeli cinesi, e se

sarà questa la volontà di Dio.” Di solito nel confessionale padre Leo non guardava la grata, ma vi appoggiava

l'orecchio per poter meglio ascoltare le parole sussurrate dai penitenti, questa volta invece spiò tra i fori

cercando di intravedere la figura di Angélique. “Sono ben consapevole del problema cinese. “No,

quell'impertinente rifiuta di discutere l'argomento. E voi?” “Come possiamo essere sicure che sia stato il

padrone?” disse Ah Soh con un sonoro rutto. “E se fosse stato un altro?” Abbassò il tono di voce guardandosi

intorno come se temesse di essere ascoltata, mentre Ah Tok rimaneva con i bastoncini sospesi a mezz'aria. E

quei miserabili fornicatori dei pirati non avrebbero gli strumenti per far fuoco sulla mia ammiraglia, per Dio!

Senza il controllo sui mari della Marina Reale non sarebbe possibile nessuna pax britannica, nessun impero
britannico, e nessun commercio e torneremmo al Medioevo!” “Ecco cosa voleva suggerirci Chen! I pipistrelli

ondeggiano quando volano, non si posano sul primo ramo che trovano e si appendono a testa in giù. Ci sta

dicendo di scoprire lo Yang che ha posseduto quello Yin! “Sì, sì, figliola, lo ha promesso anche a me, ma non

ha ancora l'età per un matrimonio senza consenso, come voi del resto. Comunque vi voglio rivelare in segreto

che ho chiesto a Sua Eminenza il permesso di celebrare il rito per la Gloria del Signore, anche se... anche se

dovesse mancare il consenso di vostro padre. Dicono che vostro padre sia irreperibile, che si trovi nell'Indocina

francese o in Siam.” I particolari della truffa e della fuga di suo padre circolavano nell'Insediamento, ma per

rispetto nei confronti di Angélique erano stati tenuti nascosti anche a Struan. “Sì, figliola, lo è davvero, “Per

favore, sposateci al più presto” ha detto il giovane senhor Struan, ma la cosa è molto difficile.” Si era arrovellato

su quel problema notte e giorno e aveva spedito persino una lettera al vescovo di Macao, il capo spirituale

dell'Asia cattolica, pregandolo di fargli pervenire con urgenza il suo consiglio. “E' molto difficile per noi.”

L'ufficiale arrivò all'altezza della Legazione britannica e lanciò un ordine. Gli uomini si fermarono in

formazione davanti al cancello mentre il graduato proseguì e si rivolse in un giapponese gutturale al sergente.

La scena richiamò alla sua memoria l'incontro con il numero due della Nobil Casa. Era ancora scombussolato

da tutte quelle informazioni sull'economia occidentale, oltre che svuotato dalle informazioni che McFay gli

aveva estorto sugli usurai e sui mercanti di riso come il potente Gyokoyama. “Io lo sono, signore.” Gornt

mostrò la sua piccola pistola. “Ma questa non li scalfirebbe nemmeno, se avessero cattive intenzioni.” “Per tutti

gli dei, grandi e piccoli, nessuno può tradire mio figlio, fargli indossare il cappello verde e vivere una vita lunga

e felice!” “Grazie.” Hiraga finì il suo sakè. Sumomo era a Kyòto con Katsumata... “Ma perchè avrebbe dovuto

dare la sua Porta di Giada a un diavolo straniero così brutto quando mio figlio freme dal desiderio di averla?”

Ah Soh si strinse espressivamente nelle spalle. “Barbari! Chissà come funzionano le loro teste! Dovresti dirlo al
padrone!” Debole per l'emozione, Ah Tok guardò la sua scorta di alcolici: madeira, whisky e brandy. “Abbiamo

bisogno di forze!” Scelse il whisky e ne versò due grandi misure. “Al lavoro! Dobbiamo escogitare un modo per

costringere la puttana e il suo amante a dire la verità.” “Ero indisposta, padre. Sono ancora in convalescenza

dopo quei disturbi... il dottor Babcott mi ha consigliato di riposare” rispose Angélique pensando al vestito che

avrebbe indossato per la festa di compleanno del ministro russo e al modo di intrattenere Malcolm durante la

serata. “Sono sicura che la settimana prossima starò meglio. “Un disastro, signore! Un disastro totale e una

follia!” A poco a poco si allontanavano tutti. Gli ubriachi erano improvvisamente diventati sobri e ciascuno

stava in guardia, consapevole della velocità con cui i samurai sguainavano le spade e partivano all'attacco.

“Non lo hai fatto, Angel” la rassicurò Malcolm.

Una delle poche parole che aveva imparato. I samurai misero mano alle spade. In fondo alla strada il drappello

della marina si schierò pronto a fronteggiare l'attacco. Ciascuna delle due parti era in attesa del primo passo

falso. “Bene, molto bene! Insieme ce la faremo.” “Sì. Martedì vi porterò la sua lettera, voi manderete McFay

con la vostra. Naturalmente è preferibile che anche questo espediente rimanga segreto.” Malcolm riuscì ad

allontanare quel “martedì” che gli echeggiava nella mente e a concentrarsi. Prese un rotolo, si avvicinò, lo

porse, arretrò, si inchinò e attese che il gai-jin si inchinasse a sua volta, per quanto sommariamente, del tutto

convinto di aver avuto la meglio sul nemico. Inveì contro i suoi uomini per scaricare la rabbia, e si allontanò.

Furibondi per l'inciviltà dimostrata dai gai-Jin, i samurai lo seguirono. Ayeeyah! Si, hai ragione, è possibile che

Lungo Naso Aguzzo abbia costretto mio figlio a indossare un cappello verde.” “Hanno tutti brutte facce. Sta'

calmo.” “Preferite che ci si incontri più tardi, da qualche altra parte?” “Quando si è in dubbio, giovanotto”

disse Lunkchurch con voce rauca, “conviene svignarsela, lo dico sempre.” Prima di andarsene, allungò la mano

verso Gornt. “Barnaby Lunkchurch, piacere di conoscervi signor Gornt, benvenuto a Yokopoko, ci rivedremo al
circolo... dicono che giocate a bridge.” “Se loro possedessero una flotta competitiva sarebbe un...” “Keirei!”

sbraitò sir William. Saluta!

 Capitolo 36 La vecchia Ah Tok non rideva più. “Fang-pi!” sbottò, usando un'imprecazione insolita per lei.

Johann, chi manda questa lettera?” Era sulla soglia della Legazione russa, con Zergeyev e gli altri che

premevano alle sue spalle. Lo scorse rapidamente, si accigliò, lo rilesse più volte e scoppiò in una risata

nervosa. “E' indirizzato a voi, al ministro britannico, e dice: “Mi rivolgo a voi per tramite di questo dispaccio.

Lo shògun Nobusada, da Kyòto, ordina di chiudere immediatamente tutti i porti e di espellere e cacciare tutti gli

stranieri, perchè non...”. E' americano, con un leggero accento del Sud, le spalle ampie, la vita stretta, ha l'aria

di uno che tira di scherma e sembra anche un ottimo ballerino. “Mukfey dice che i gai-jin hanno una specie di

mercato, shoya, una borsa valori dove le uniche merci che vengono scambiate, comprate o vendute, sono piccoli

pezzi di carta stampata chiamati azioni o titoli che in qualche modo equivalgono al denaro, a un'immensa

quantità di denaro, e ogni azione appartiene a una società per azioni, una compagnia.” Sorseggiò il tè. Notando

che lo shoya non capiva, respirò profondamente e cominciò a spiegare: “Poniamo che Ogama affidi tutto il

feudo di Choshu, tutta la terra e i prodotti della terra a una società per azioni, la Choshu Società per Azioni, e

decida di dividere la società in diecimila parti uguali, diecimila azioni, capite?”. “Stranamente, a poca distanza

dalle Porte, sono dislocati picchetti segreti di samurai di Ogama, e i rispettivi capitani si incontrano in segreto.”

Hiraga grugnì. “Curioso.” Lo shoya annuì e, da buon pescatore qual era, diede lo strappo. “Ah sì, per voi forse

non è importante, ma i miei signori credono che i due shishi di cui vi ho parlato, Katsumata e Takeda, lo shishi

choshu, siano fuggiti da Kyòto e stiano viaggiando sulla Tokaidò.”

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