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26/11/2020 """SI VIS PACEM PARA BELLUM""": M.M. italiana: I NUOVI INCROCIATORI (caccia?

) "DDX" PRENDONO LENTAMENTE FORMA

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"""SI VIS PACEM PARA BELLUM"""


Blog dedicato agli appassionati di militaria, sicurezza e tecnologia. Qualcuno è convinto che coloro che seguono questo blog sono dei semplici
noi, conoscono le immense potenzialità distruttive dei moderni armamenti sono i primi assertori della "PACE". Quelli come noi mettono in camp
assicurare il massimo della protezione dei cittadini e dei territori: SEMPRE!

MARTEDÌ 16 GIUGNO 2020

M.M. italiana: I NUOVI INCROCIATORI (caccia?) "DDX" PRENDONO LENTAMENTE FORMA

Tra non molto sarà indispensabile alienare i due cacciatorpediniere Durand de la Penne e Mimbelli, in onorato servizio nel
M.M. da più di 25 anni.
La Marina Militare Italiana ha espresso l’esigenza per due DDX con funzioni antiaeree / anti-balistiche con un dislocamento di cir
11.000 tonnellate.

Dovranno pertanto essere equipaggiate con il radar a facce fisse KRONOS DUAL BAND 3000 (banda C e banda X), per la scoperta
distanza ravvicinata, il tracking e la guida missili e con il radar di scoperta a lungo raggio in banda L KRONOS POWER SHIELD co
capacità antibalistiche.

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L’armamento missilistico comprenderà lanciatori verticali SYLVER A50 per gli ASTER 15 / 30 e ASTER 30 Block 1 NT e qua
sicuramente i nuovi missili di MBDA land-attack “Scalp Naval” e Teseo Mk.2 Evolved.

Da un po’ di tempo su “Difesa.forumfree” vengono riportate ricostruzioni molto vicine alla realtà dei futuri cacciatorpediniere DD
destinati a sostituire i De La Penne e Mimbelli e ad affiancare i Doria e Duilio.
Sembrerebbe confermato il dislocamento standard di circa 11.000 t, ed una configurazione che utilizzerà tutta l’elettronica allo sta
dell’arte messa a punto da Leonardo e da Elettronica SpA.
Le unità saranno dotate come sopra riferito del radar a facce fisse KRONOS DUAL BAND 3000 (banda C e banda X) per la scoper
“vicina”, il tracking e la guida missili e del radar di scoperta a lungo raggio in banda L KRONOS POWER SHIELD con capacità an
balistiche. L’armamento dovrebbe comprendere lanciatori SYLVER A50 per missili ASTER 15/30 e ASTER 30 Block 1 NT e SCAL
NAVAL.
La Marina Militare è intenzionata ad equipaggiare le unità non solo con il missile antinave (con capacità secondaria di attacco terrestr
“light strike”) TESEO MK2/Evolved (2x4 missili), ma, appunto, pure con un missile strategico per il “deep strike”.
I DDX sono dei veri incrociatori per la realizzazione dei quali si stanno esplorando anche ipotesi di collaborazione internazionale.

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La soluzione CODAG, comunque auspicabile, permette il massimo sfruttamento della potenza imbarcata ed è sicuramente p
vantaggiosa di quella CODOG.
E’ molto importante anche la potenza massima dei diesel, come del resto accade sui PPA, dove diesel molto potenti e forme di sca
adeguate consentono di raggiungere i 25 nodi senza utilizzare la turbina, riducendo conseguentemente i consumi medi operati
Bisognerebbe anche capire la funzione dei motori elettrici: ausiliari per le minime velocità come sui PPA o soluzione più potente, costos
e sofisticata come sulle FREMM?
Nel qual caso sarebbero possibili combinazioni più complesse ma più efficienti per tutte le gamme di velocità.
Le potenze in gioco per i nuovi DDX e lo stesso affinamento dello scafo, alcuni metri di prua in più e tanti piccoli miglioramenti tecnolog
per vernici, ed eliche, lasciano presagire navi che possano realizzare anche piccoli gruppi da combattimento ad alta velocità
combinazione con i gruppi d’altura e con i nuovi Pattugliatori Polivalenti d’Altura.
Sembrerebbe assodato il fatto che la Marina Italiana non segua la moda della "prora inversa" alla quale i francesi sembrano affeziona
Sarebbe utile saperne di più in merito ai pro ed ai contro.
Gli ultimi dati che emergerebbero sui nuovi “DDX” sono:
DBR sdoppiato su due tughe;
64 VLS: 48 antiaerei e ABM a centro nave; 16 adibiti al lancio di missili da crociera e anti-nave nella tuga di prua dietro
all’impianto da 127/64;
8 missili Teseo Mk.2-Evolved posizionati fra la sovrastruttura della plancia e il fumaiolo anteriore;
2 impianti da 76 “Sovraponte” posizionati a centro nave (per una copertura ottimale in funzione ILDS) ed 1 76/62 “Sovraponte”
posizionato sopra l’hangar elicotteristico.

Nelle forme generali questa unità segue lo schema di quello che è un vero e proprio incrociatore lanciamissili da 11.000 t, lung
quasi 180m.
Fino ad ora si erano notate rappresentazioni più o meno armate di evoluzioni dei Doria; ora, il profilo generale si avvicina a quello d
Type 55 della PLA cinese. Sarebbe interessante ottenere un programma che fosse un “2+2 o addirittura 4 DDG”, ma si può benissim
ripiegare su di un’aggiornamento elettronico dei Doria che impiegherebbero comunque attuale sistema missilistico Aster30, m
estremamente validi per rinforzare l'area ASW fino al loro meritato pensionamento operativo.
I nuovi DDX sarebbero:
lunghi 180 m,
larghi 23 metri,
con un pescaggio di 8 m,
contro i 20m e 6m dei “pari-classe" cinesi da 13.000 ton.
Rispetto alla copertura dei 76 Sovraponte, si notano i due fumaioli non centrati: quello più a poppa è a filo del lato di dritta, quello di pru
potrebbe essere a filo con il lato di sinistra.
Anche i 76/62 non sembrano ubicati sulla linea d'asse della nave ma sui lati opposti dei fumaioli, anche per questione di bilanciamento.
Esisterebbe una continuità della sovrastruttura di prua con il ponte di comando che sembra arretrato quasi fino al 76, ma con l'estrem
in alto del fumaiolo che sembra spostato a sinistra; il bordo visibile davanti al 76 rispetto al ponte in cui si vedono le mitragliere,
pensare ad una sovrastruttura che arriva al bordo di dritta. Se la sovrastruttura di prua è abbastanza stretta, si può arrivare a spara
quasi a 0° rispetto all'asse dell’unità, cosa che non dovrebbe essere possibile con il 76/62 di poppa, che però non avrebbe ques
necessità.
Per quanto concerne l’apparato motore dei nuovi “Incrociatori-caccia”, sarebbe prevista:
o una evoluzione del sistema CODLOG (Combined diesel-electric or gas, quindi con generatori diesel),
oppure un sistema CODOG (Combined diesel or gas, con diesel di propulsione),
con l'inserimento di motori elettrici per le basse andature (su tutte le nuove navi) dovrebbe consentire di installare diesel
dedicati alla crociera, quindi massimamente efficienti.

Il fumaiolo anteriore sembrerebbe in asse con la chiglia; quello poppiero sembra spostato a dritta (in linea col pezzo da 76) cosi da pot
avere la tuga radar di poppa a sinistra sull'hangar con parte delle facce del DBR e in cima il radar AESA Kronos Power Shield.

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IL SISTEMA RADAR A LUNGA PORTATA “KRONOS POWER SHIELD”

Leonardo ha adottato una strategia di alto livello per garantire il costante avanzamento nei settori tecnologici chiave. Laboratori dedicat
specifiche aree di ricerca applicata promuovono l'effettiva integrazione di componenti innovativi all'interno del nostro portafoglio rad
esistente e i nuovi sviluppi in questo ambito. Un elemento chiave di questa strategia è la progettazione della più avanzata famiglia
radar AESA: la famiglia dei Kronos che presenta versioni a facce fisse, rotanti, in banda X, C ed L, ed è basata su tecnologia proprietar
all’Arseniuro di Gallio (GaAs) e al Nitruro di Gallio (GaN). Il portafoglio radar include la famiglia RAT31 di radar a lungo raggio,
versione fissa e dispiegabile per la sorveglianza early warning, radar per il controllo del tiro (famiglia dei sistemi NA30S e Falco Plus
necessari per il controllo dei sistemi d’arma e la guida di batterie di missili. Completano l’ampia gamma dei sensori radar della Division
Elettronica per la Difesa Terrestre e Navale i radar per la sorveglianza passiva (AULOS), per l’atterraggio di precisione (PAR), p
l’identificazione amico-nemico (IFF) per applicazioni navali e terrestri, insieme ai radar di sorveglianza bidimensionali per applicazioni
navigazione e costieri. Leonardo attualmente lavora alacremente su "Il primo radar completamente digitale d’Europa”, un radar
scansione elettronica completamente digitale e attiva: il Kronos Power Shield in banda L - che, secondo l'azienda, sarà l'unico del su
genere in Europa. Il radar Kronos Power Shield in banda L è in costruzione per la nuova nave della Marina Militare Italiana, la L.H.
“TRIESTE”. Il nuovo radar Leonardo AESA è un sistema completamente digitale, che consente di gestire una maggiore quantità di dati
minor tempo, migliorando così le prestazioni del radar. I radar a scansione elettronica attiva utilizzano griglie di piccoli moduli di ricezion
in trasmissione, ognuno dei quali genera un singolo raggio radar che può essere combinato per creare un raggio radar più grand
composito e diretto. Con ogni TRM contenente la propria fonte di alimentazione, la rottura di un TRM influisce pochissimo su
prestazioni complessive, a differenza dei radar tradizionali dove un'unica fonte di alimentazione dietro l'antenna alimenta l'intero radar
che significa un guasto totale in caso di perdita della fonte di alimentazione. La novità principale del nuovo radar di Leonardo è che
segnale di trasmissione e ricezione è già digitale a livello del singolo elemento radiante, basato su “TRM digitali ospitati nei cosidde
blocchi denominati Digital Active Tile”. Utilizzando un sistema completamente digitale significa che il ricetrasmettitore radar è più sottile
permette al sistema radar di elaborare più velocemente un maggior numero di informazioni. Il radar rotante “KRONOS POWER SHIEL
di circa 40 metri quadrati offrirà un campo di sorveglianza strumentale esteso da 1.500 a oltre 2.000 km. Fincantieri ha iniziato a lavora
a luglio sulla nuova LHD TRIESTE da 1,1 miliardi di euro, un'imbarcazione capace di 25 nodi e lunga oltre 200 metri che entrerà
servizio intorno al 2022. Il radar multifunzionale equipaggerà l'LHD italiana e il Landing Platform Dock che Fincantieri costruirà per
Qatar. La nuova tecnologia è in fase di sviluppo mentre Fincantieri è in trattative per la costruzione congiunta di navi da guerra con
Gruppo Navale Francese. I vertici politici Italiani hanno sollevato il timore che i sistemi radar di Leonardo possano essere esclusi d
programma congiunto privilegiando i sistemi radar della francese Thales. Leonardo offre anche radar a schermo piatto in banda C e
noti come Kronos, che saranno utilizzati sulle nuove fregate PPA polivalenti italiane.
Il KRONOS® Power Shield è un radar di allerta precoce per la difesa contro missili balistici tattici (ATBM) e minacce Aerea (ABT). È sta
progettato per applicazioni navali ed è capace di operare in modalità rotante e fissa.
Leonardo sta lavorando alla versione terrestre del KRONOS POWER SHIELD.
Il sensore radar navale del tipo “phased array attivo” operante in banda L (nota anche come banda D e caratterizzata da una frequen
di lavoro compresa tra 1 e 2 Ghz, pari a lunghezze d’onda comprese tra 15 cm e 30 cm) sarà il radar principale della nuova LH
TRIESTE (ed è tra le possibili opzioni per il futuro Aggiornamento di Mezza Vita dei caccia classe DORIA). La versione terrestre d
KRONOS POWER SHIELD sarà probabilmente destinata a rimpiazzare il RAT-31DL, il principale sensore della Difesa Aerea italian
(esportato in molti Paesi della NATO). Il RAT 31 DL è un radar di allerta precoce in banda L con antenna phased array a stato solido
RAT 31 DL è un sistema radar all'avanguardia progettato per operare integrato con i più moderni sistemi di difesa aere
militare.Leonardo sta inoltre sviluppando una nuova famiglia di radar tattici multi-missione destinati ad operare sul campo di battaglia
L’azienda sta ancora studiando sia la banda di lavoro del sensore, sia le sue possibili applicazioni (sorveglianza campo di battagl
confini, sistema anti-drone, ecc.).

IL NUOVO PONTE DI COMANDO, LA REALTA’ VIRTUALE ED I RADAR AESA “KRONOS DUAL BAND RADAR IN BANDA “C”
“X”
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La realtà virtuale prende forma per la prima volta in un curioso prototipo dal nome suggestivo: Sensorama. La realtà virtuale prend
forma per la prima volta in un curioso prototipo dal nome suggestivo: Sensorama. Ideato nel 1957 per il cinema da Morton Heilig,
Sensorama era un affascinante macchinario in grado di riprodurre immagini stereo in 3D, vibrazioni, vento, sensazione tattile
movimento e persino dotata di un sistema per riprodurre i profumi, in modo da sollecitare anche la sensibilità olfattiva. Sono pass
sessant’anni dai primi tentativi di sperimentazione della cosiddetta “realtà virtuale” e oggi questa tecnologia è entrata nelle nostre vite
soprattutto, nei nostri ambienti di lavoro, consentendoci di immergersi completamente in un ambiente tridimensionale, di interagire e
esplorarlo, come se ci si trovasse al suo interno. Sono infatti ormai sempre più numerosi gli impieghi della realtà virtuale, in particol
modo nel campo sanitario, dallo studio di immagini diagnostiche in 3D alla simulazione di interventi complessi, passando nei setto
creativi e di intrattenimento, come la progettazione di edifici e di giochi e, infine, nell’industria manifatturiera e nei servizi
manutenzione e di addestramento del personale. Ed è proprio l’industria manifatturiera uno dei maggiori utilizzatori di tecniche di rea
virtuale, soprattutto le aziende dove si investe costantemente in nuove tecnologie, con l’obiettivo di creare soluzioni innovative p
progettare sistemi, velivoli, radar. Tramite queste tecnologie gli ingegneri sono in grado di realizzare dei prototipi virtuali per individua
possibili errori già nella fase progettuale, introducendo eventuali modifiche o correzioni prima di iniziare la fase di produzione, generand
così un notevole risparmio economico. Altrettanto efficace l’impiego della realtà virtuale durante la fase della manutenzione, ch
consente la riduzione degli interventi e la rapida risoluzione di possibili conflitti o guasti. Un ponte di comando di una nave multiruo
all’interno del quale muoversi e sperimentare, attraverso la realtà virtuale, sistemi e sensori di nuova generazione: è HOPLITE (High
OPerational Laboratory for Integration Testing and Evaluation), un innovativo “test bed navale integrato”, combinazione di prototipo fisi
e virtuale, realizzato da Leonardo. Il dimostratore consente la simulazione della gestione integrata delle operazioni di conduzione de
nave e del sistema di combattimento tramite un cockpit virtuale integrato per la gestione completa dell’ unità navale, nonch
l’integrazione fisica e funzionale dei sensori radar, EO e di comunicazione oltre all’interazione con la sovrastruttura. All’interno della sa
di comando di HOPLITE è possibile, indossando un visore con sensori giroscopici e grazie all’ausilio di tecnologie di realtà aumentat
osservare il funzionamento dei nuovi radar multifunzionali a facce fisse e a doppia banda, dei sensori di individuazione amico-nemico
all’infrarosso per la ricerca e il tracciamento dei bersagli, nonché degli avanzati sistemi di comunicazione integrata radio e satellitar
All’interno di HOPLITE troviamo il nuovo Combat Management System, caratterizzato da un’architettura aperta, modulare
riconfigurabile in base alla tipologia di missione, che rappresenta il vero e proprio centro di comando e controllo della nave.
Il sistem
HOPLITE riproduce parte della sovrastruttura (Integrated Mast) delle nuove unità navali della Marina Militare italiana. Leonardo è infa
responsabile dell’intero sistema di combattimento oltre che della fornitura e integrazione di tutti i sistemi a bordo delle nuove unità ch
rinnoveranno la flotta nazionale. Le nuove navi sono certamente unità di concezione innovativa per sorvegliare e controllare gli spa
marittimi d’interesse nazionale, vigilare sulle attività marittime ed economiche, concorrere alla salvaguardia dell’ambiente marin
supportare operazioni di soccorso alla popolazione colpita da calamità naturali. Anche l’addestramento manutentivo ed operativo
realizzato in un ambiente virtuale immersivo denominato MORPHEUS, in cui gli operatori e i manutentori possono esercitarsi ne
procedure operative e di manutenzione, utilizzando una fedele rappresentazione virtuale degli apparati, come se operasse
nell’ambiente reale.
In particolare, HOPLITE è stato realizzato dalla Divisione Elettronica Terrestre e Navale di Leonardo presso il centro di integrazion
navale situato nella sede di Arco Felice (Napoli). La struttura metallica che contiene tutti i sistemi che compongono il cockpit della nave
completamente smontabile e rivestita in pannelli realizzati in materiale composito. La realizzazione del prototipo virtuale ha consentito
effettuare tutte le validazioni ergonomiche e il corretto posizionamento dei sensori, prima di attuare scelte definitive per la realizzazion
dei sistemi navali. Con una leadership più che cinquantennale e sistemi installati sulle navi di oltre 40 Marine Militari di vari paesi n
mondo, Leonardo è un player di riferimento in grado di fornire soluzioni complete per la gestione delle missioni navali che integrano p
tipologie di sensori tra cui radar, sistemi elettronici e d’arma, elicotteri e velivoli anche a pilotaggio remoto. I prodotti offerti sono in grad
di soddisfare tutti i requisiti adattabili a scenari di missione in continua evoluzione, per qualunque tipologia di nave, di qualunque classe
tonnellaggio: dalle piccole motovedette ai dragamine, fino alle grandi portaerei.

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IL COMBAT MANAGEMENT SYSTEM

Per le nuove navi Leonardo, responsabile del Sistema di Combattimento completo della nave, fornisce il Combat Management System
nuova generazione ad architettura aperta, modulare e riconfigurabile, progettato per essere un sistema C4I completo con accesso
servizi di rete della coalizione così come a quelli strategici nazionali. Nella plancia è previsto il cockpit integrato, un innovativo sistem
realizzato insieme a Fincantieri, che consentirà per la prima volta la gestione integrata delle operazioni relative sia alla conduzione de
nave sia al sistema di combattimento, impiegando un numero ridotto di addetti, grazie anche all’utilizzo di tecnologie di rea
aumentata.

I nuovi sistemi forniti da Leonardo includono:


il radar di controllo del tiro multisensore bi banda (X e Ka) NA30S MK2, che consente la guida della munizione DART,
il KRONOS dual band radar multifunzionale Active Electronically Scanned Array a quattro facce fisse nelle bande C e X,
il radar di sorveglianza aerea e di superficie LPI SPS732,
sensori IFF (Identification Friend or Foe) di nuova generazione con antenna circolare,
e l’innovativo IRST (InfraRed Search and Track) statico, un sensore all’infrarosso per la ricerca e il tracciamento di bersagli, basato
molteplici teste ottiche non rotanti, distribuite sui quattro lati della nave per garantire una visione a 360 gradi, senza soluzione
continuità.

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I nuovi incrociatori da oltre 11.000 ton verranno anche dotati di un sistema di comunicazioni integrato che include, insieme ai siste
satellitari multibanda, anche le nuove Software Defined Radio.

Dai lati della plancia e della tuga missili anti-nave al bordo della delle alette di plancia ci sono diversi metri e vi sarebbe campo libero pe
2 76/62. Il cannone di babordo può coprire non solo l’area di prua, ma anche tutto l'arco laterale: se fossero stati posizionati a prua, dov
è posizionato il 127/64, avrebbero meno arco libero e quindi un grosso buco nella copertura di babordo. Con i 76 “Sovraponte” posti
centro nave, la copertura è migliore complessivamente e la prua viene coperta lo stesso dando un po’ d'alzo e piazzando una direzion
di tiro a prua con capacità di guida del DART: la NA-30 Mk2.

La cosa più rilevante è lo spostamento a centro-nave del grosso dei lanciatori verticali e la migliore suddivisione delle antenne in du
blocchi di sovrastrutture più snelli e più distanziati: questo stato di cose comporta la evidente riduzione delle zone d'ombra per il rad
AESA Leonardo Power Shield e l'eliminazione delle stesse per il dual band radar.
Le due alberature distanziate verso prua e verso poppa partecipano anche alla stabilizzazione della nave in senso longitudinale
migliorano la sopravvivenza di una parte di sensori elettronici in caso di colpi ostili a segno.
L'incremento del dislocamento consentirebbe di assorbire ampiamente un certo innalzamento di alcuni pesi ubicati in alto.
La prua è chiaramente elegantissima e ricorda le navi italiane del passato e alcuni incrociatori dell’Us Navy degli anni Quaranta.
Le caratteristiche di sopravvivenza (chiaramente) sono state ulteriormente incrementate rispetto agli standard delle unità maggio
precedenti: la distanza tra i due gruppi propulsivi è cresciuta e si aggiunge un ulteriore propulsore anteriore retrattile di emergenza, mo

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utile per le manovre in porto.


I lanciatori missilistici verticali sono stati giustamente suddivisi e ben distanziati; i lanciatori verticali sono posti tutti molto in alto riducend
in tal modo al minimo la necessità di "attraversare" il ponte resistente, che rimane quindi estremamente solido.
Il sistema propulsivo risulterebbe altamente flessibile potendo scegliere almeno sette configurazioni principali:
propulsore retrattile di prua
propulsori elettrici su due assi
un motore diesel/un asse
due diesel/due assi
una turbina/un asse
una turbina + un diesel /due assi
due turbine/due assi.

Per quanto riguarda la copertura in autodifesa del settore di prua, è evidente che la nostra Marina Militare ripone piena fiducia ne
capacità antimissili del 127/64 di Leonardo che utilizza munizionamento allo stato dell’arte a livello mondiale. Il cannone è sta
sopraelevato e la nuova posizione consente il pieno impiego del 127 contro bersagli a bassissima quota senza rischio di "incocciare"
prua, anche in condizioni di mare estreme.
Le nuove unità possono imbarcare due AW101 con funzioni anti-nave, trasporto incursori o A.S.W.

IL CANNONE PRINCIPALE 127/64 Lightweight (LW)

Il cannone navale Leonardo 127mm/64, prodotto sin dal 2005 ed entrato in servizio nel 2012, è il successore dell'Otobreda 127/5
Compatto. Destinato all'installazione su navi di medie e grandi dimensioni e il suo sistema di caricamento lo rendono compatibile p
l'installazione anche in spazi ristretti; il cannone è di tipo polivalente a fuoco rapido e il suo principale compito e di combattimento nava
e di appoggio e come compito secondario la lotta antiaerea. L'Otobreda 127/64 Compatto è in uso sulle nuove fregate italo-france
Classe Bergamini (FREMM) e sulle fregate tedesche Classe F-125. Il cannone può usare il sistema di munizionamento Vulcano co
proiettili aventi la caratteristica di possedere una gittata estesa rispetto al munizionamento tradizionale dello stesso calibro e per alcun
versioni un sistema di guida che consente attacchi di precisione contro bersagli navali o terrestri. Lo stesso proiettile può essere spara
da calibri diversi (127 mm e 155 mm) in quanto risulta essere sottocalibrato e camerato tramite dei distanziali a perdere nello stes
modo dei proiettili APFSDS, la denominazione precisa per questo tipo di munizioni è HEFSDS (High Explosives Fin Stabilized Discardin
Sabot) cioè proiettile ad alta esplosività, stabilizzato ad alette, ad abbandono d'involucro. L'Oto Melara (ora Leonardo) 127/6
Lightweight (LW) è un cannone a fuoco rapido adatto per l'installazione su navi di grandi e medie dimensioni, destinato al fuoco
superficie e al supporto per armi da fuoco navale come ruolo principale e al fuoco antiaereo come ruolo secondario. La compattezza d
sistema di alimentazione del cannone rende possibile l'installazione su imbarcazioni a sezione stretta. Il cannone può sparare tutte
munizioni standard da 127 mm (5 pollici), comprese le nuove munizioni guidate a lungo raggio Vulcano. I caricatori automatici modula
permettono di sparare fino a quattro tipi di munizioni diverse e immediatamente selezionabili; i caricatori (quattro fusti, ciascuno con u
bossolo pronto al fuoco e 13 altre munizioni in magazzino) possono essere ricaricati mentre il supporto è in funzione. Un sistema
manipolazione delle munizioni è disponibile per trasportare proiettili e cariche propulsive dal deposito munizioni principale ai magazzini

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alimentazione, che vengono ricaricati automaticamente. Il flusso delle munizioni è reversibile. I proiettili possono essere scaric
automaticamente dal cannone. Interfacce digitali e analogiche sono disponibili per qualsiasi sistema di gestione del combattiment
anche secondo il protocollo COBRA.

I supporti per cannoni navali da 127/64 LW includono un modulo Vulcano, che agisce in modo duplice:
Programmatore di fusibili e sistema di guida per munizioni,
Pianificazione ed esecuzione di missioni per l'azione di supporto al fuoco navale,
soluzioni di tiro,
selezione delle munizioni,
definizione delle traiettorie e sequenze di tiro,
calcoli balistici che tengono conto del tipo di munizioni.

IL 76 “SOVRAPONTE”

L’evoluzione inarrestabile del 76/62, la versione “Sovraponte”, è in corso di avanzato sviluppo da parte delle maestranze italiane, il p
avanzato a livello mondiale nella sua categoria, la versione ultima del cannone multi ruolo 76/62 dotato del kit Strales per l’uso de
munizioni guidate DART (Driven Ammunition Reduced Time Of Flight) e i munizionamenti di nuova generazione Vulcano. Il canno
navale 76/62 Sovraponte è un medio calibro leggero e a fuoco rapido che offre prestazioni e flessibilità senza pari in qualsiasi ruolo
difesa aerea e anti-superficie, in particolare nella funzione anti-missilistica. È inoltre prevista la capacità di coinvolgere in modo mo
efficace obiettivi di terra per prestazioni uniche multiruolo. Il 76/62 è adatto per l'installazione su navi di qualsiasi tipo e classe, compre
le piccole unità navali. Sarà disponibile un'interfaccia con un'ampia varietà di sistemi di gestione dei combattimenti navali e/o FCS/EO

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secondo gli standard digitali e analogici, compresa l'architettura aperta. La velocità di ingaggio potrà essere selezionata da scatto singo
a cottura 120 giri/min. In condizioni operative, il tempo tattico è inferiore a 3 secondi e la deviazione standard alla cottura è inferiore a 0
mrad, garantendo così un'eccellente precisione. Il 76/62 in tutte le sue continue evoluzioni è l'unico cannone navale di medio calib
disponibile nella capacità di fuoco prolungato, requisito fondamentale in qualsiasi scenario che preveda l'ingaggio simultaneo di p
bersagli di manovra, come richiesto dagli emergenti scenari di guerra asimmetrica. Il caricamento automatico avviene tramite u
caricatore girevole e il caricamento rapido avviene facilmente anche durante il tiro da parte di due addetti alla movimentazione de
munizioni. La fornitura standard include la nuova Digital Control Console (DCC) che sfrutta la tecnologia digitale per aumentare
funzioni a disposizione dell'operatore e dei manutentori.

Il 76/62 è pronto per il funzionamento del fusibile multifunzione programmabile 3AP. Il nuovo 76/62 SR e il nuovo 76/62 SR sono dota
della flessibilità necessaria per essere equipaggiati con optional:
Scudo Stealth Integrale per ridurre l'RCS totale della nave,
Radar velocità muso per aggiornare l'FCS di eventuali deviazioni dai valori della tabella di range,
Dispositivo di alimentazione multipla per la movimentazione, selezione e alimentazione automatica di qualsiasi tipo di
munizione caricata,
Sistema STRALES - un sistema di guida per il proiettile a guida DART.

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L’AFFUSTO PER LA DIFESA RAVVICINATA LEONARDO “25/80”

L'affusto Oto Melara 25/80 "Spallaccia" è stato scelto come successore del vecchio affusto da 20mm, rispetto al quale il modello KBA
dotato di caratteristiche di potenza superiori, come il proiettile da 180 grammi anziché da 120, mentre la munizione nel suo comples
pesa certamente 300 grammi in più rispetto al tipo precedente. L'arma ha nervature laterali di rinforzo che servono ad aumentare
superficie a contatto con l'aria, accorgimento che aiuta a raffreddare la canna, priva di un sistema di raffreddamento ad acqua o alt
liquido.

Il cannone automatico KBA da 25mm oltre ad essere più potente ha anche una cadenza di tiro quasi uguale (inferiore appena del 5%
rispetto al suo omologo da 20mm, risultando così più potente in maniera rimarchevole, ma non avendo sistemi di controllo del ti
particolarmente sofisticati è relegato alle stesse distanze di tiro e inoltre l'alzo è limitato da 60 ad appena 50 gradi, per cui esso è p
idoneo al tiro contro bersagli di superficie o aerei a basse quote. Il peso è solo marginalmente maggiore, essendo di 1.050 kg senz
munizionamento e di 1.200 kg pronto al fuoco. Le dimensioni sono di 1,60 m di larghezza, 3,844 metri di lunghezza e 1,8 metri di altezz
massima. La cadenza tiro è di 550 proiettili al minuto e con 272 proiettili pronti al fuoco senza necessità di ricarica; la scelta tra munizio
perforanti decalibrate od esplosive consente una vasta gamma d'impiego; questo anche grazie alla portata effettiva di tiro che si attes
sui 2.000 metri. I cannoni automatici non sono asserviti ad alcuna apparecchiatura per la direzione del tiro o radar e per la mi
l'operatore, che siede dietro l'affusto, si serve di un puntatore optronico, con possibilità di visione notturna, coassiale rispetto alla cann
Il cannone automatico, movimentato da servomotori, ha la possibilità di essere alimentato da fonti elettriche diversificate per motivi
ridondanza: normalmente l'alimentazione proviene dall'impianto elettrico della nave, ma in caso di necessità o di emergenza son
installate delle batterie a 24 V che consentono di avere 30 minuti di autonomia; successivamente ai 30 minuti il controllo ed i movime
sono completamente manuali. L'Oerlikon KBA 25/80, già in servizio sulla classe Comandanti, sui pattugliatori classe Cassiopea I

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Cassiopea II, sulle corvette Minerva sulla portaerei Cavour, sulla unità della classe Orizzonte e sulle nuove FREMM, può essere orm
considerato come uno standard assodato per la Marina Militare Italiana, dalla quale viene principalmente utilizzato come arma antiaere
per la difesa di punto e trova posto anche sul pattugliatore Saettia della Guardia Costiera Italiana. Il più potente cannone Oerlikon KB
da 25/92 spara la cartuccia calibro 25x184mm.

IL SISTEMA “SCLAR H”

Lo SCLAR è un sistema lanciarazzi multiplo prodotto dalla Breda Meccanica Bresciana, utilizzato in genere dalle navi per il lancio di fa
bersagli come bengala e chaff. Ha un calibro da 105mm, elevabile e brandeggiabile, e può lanciare in un raggio di 10 km anche raz
esplosivi, con la celerità di tiro di un razzo al secondo. Lo SCLAR si può considerare un'arma vera e propria, sebbene i cannoni de
nave possono assolvere alla funzione molto meglio di un lanciarazzi.

La SCLAR ha avuto molto successo tra gli anni settanta e ottanta avendo esordito sulle Lupo e avendo trovato posto nel corso dei lavo
di ammodernamento oltre che sulle unità di nuova costruzione, anche sulle unità costruite precedentemente al suo debutto, come n
caso dei cacciatorpediniere Classe Audace sugli incrociatori Classe Doria e sulla portaelicotteri Vittorio Veneto. Il lanciarazzi è sta
progettato per l'accurata distribuzione di falsi bersagli per la difesa passiva della nave contro missili a guida IR e a ricerca radar.
SCLAR ha la possibilità di caricare simultaneamente diversi tipi di razzi quali Chaff, flares, decoys e bengala e quella di pote
selezionare automaticamente i razzi da lanciare. Grazie alla disponibilità di un gran numero di razzi, caricati in singoli contenitori sigill
ha la possibilità di ripetuti ingaggi. Altre caratteristiche sono il controllo automatico da parte della suite da guerra elettronica della nave
pieno coordinamento con i sistemi di difesa attiva della nave, quali jamming e CIWS, e la capacità di funzionare in qualsiasi condizio
atmosferiche e in ambiente NBC.

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IL LANCIA DECOY “O.D.L.S.”

Il Decoy Launching System (ODLS) è un sistema telecomandato adatto per il lancio di diversi tipi di munizioni multiuso. Il Dec
Launching System (ODLS) è un sistema telecomandato adatto per il lancio di diversi tipi di munizioni multiuso. Le versioni speci
possono sparare razzi di calibro diverso da 105 mm - 118 mm, che rappresenta la dimensione standard. L'ODLS è progettato per
schieramento accurato di esche, fornendo così una difesa passiva per una nave contro i missili radar e di ricerca a infrarossi e può anch
essere impiegato nel ruolo di bombardamento a terra.
Le caratteristiche principali di ODLS sono:
Capacità di caricare contemporaneamente diversi tipi di razzi (Chaff, IR, Illuminating);
Selezione automatica del tipo di razzo da sparare;
Azione di impegno continuo grazie al rapido ricaricamento delle unità di lancio;
Controllo automatico completo da parte dell'EWS della nave;
Funzionamento sicuro in tutte le condizioni operative;
Nessuna penetrazione del ponte.

ENGLISH

Soon it will be essential to alienate the two destroyers Durand de la Penne and Mimbelli, who have served in the M.M. for mo
than 25 years.
The Italian Navy has expressed the need for two DDX with anti-aircraft / anti-balistic functions with a displacement of about 11,000 tons
They will therefore have to be equipped with the KRONOS DUAL BAND 3000 fixed face radar (C-band and X-band), for close rang
detection, tracking and missile guidance and with the KRONOS POWER SHIELD L-band long-range detection radar with antiballis
capabilities.
The missile weaponry will include SYLVER A50 vertical launchers for the ASTER 15 / 30 and ASTER 30 Block 1 NT and almost certain
the new MBDA land-attack missiles "Scalp Naval" and Teseo Mk.2 Evolved.
For some time now, "Difesa.forumfree" has been reporting on "Difesa.forumfree" reconstructions very close to the reality of the futu
DDX destroyers destined to replace the De La Penne and Mimbelli and to support the Doria and Duilio.
It would seem confirmed the standard displacement of about 11,000 t, and a configuration that will use all the state of the art electroni
developed by Leonardo and Elettronica SpA.
The units will be equipped as described above with the KRONOS DUAL BAND 3000 fixed face radar (C-band and X-band) for "nea
detection, missile tracking and guidance and with the KRONOS POWER SHIELD L-band long-range detection radar with anti-balis
capabilities. The equipment should include SYLVER A50 launchers for ASTER 15/30 and ASTER 30 Block 1 NT and SCALP NAVA
missiles.
The Navy intends to equip the units not only with the TESEO MK2/Evolved (2x4 missiles) anti-ship missile (with secondary land atta
capability, "light strike"), but also with a strategic deep strike missile.
The DDX are real cruisers for the realization of which are also being explored hypotheses of international collaboration.

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The CODAG solution, however desirable, allows the maximum exploitation of the embarked power and is certainly more advantageo
than the CODOG one.
It is very important also the maximum power of the diesel, as it happens on the PPA, where very powerful diesel and suitable hull shape
allow to reach 25 knots without using the turbine, consequently reducing the average operating consumption. We should also understan
the function of electric motors: auxiliary engines for minimum speeds as on PPAs or more powerful, expensive and sophisticated solutio
as on FREMMs?
In which case more complex but more efficient combinations would be possible for all speed ranges.
The powers at stake for the new DDX and the hull refinement itself, a few meters more bow and many small technological improvemen
for paints, and propellers, suggest ships that can make even small high speed combat units in combination with offshore units and th
new Multipurpose Offshore Patrolers.

It would seem certain that the Italian Navy does not follow the "reverse bow" fashion to which the French seem to be attached. It wou
be useful to know more about the pros and cons.

The latest data that would emerge on the new "DDX" are:
DBR doubled on two deckhouses;
64 VLS: 48 anti-aircraft and ABM at the centre of the ship; 16 used to launch cruise and anti-ship missiles in the bow deckhouse
behind the 127/64 rig;
8 Teseo Mk.2-Evolved missiles positioned between the bridge superstructure and the front funnel;
2 systems of 76 "Overbridge" positioned in the middle of the ship (for optimal coverage in ILDS operation) and 1 76/62
"Overbridge" positioned above the helicopter hangar.

In general form this unit follows the scheme of what is a real 11,000 t cruiser missile launcher, almost 180m long.
Until now, more or less armed representations of Doria evolutions had been noted; now, the general profile is close to that of the Type 5
of the Chinese PLA.
It would be interesting to get a program that would be a "2+2 or even 4 DDG", but you can very well fall back on an electronic upgrade
the Doria that would still employ current Aster30 missile system, but extremely valid to reinforce the ASW area until their well-deserve
operational retirement.
The new DDX would be:
23 meters wide,
with a draught of 8 m,
against the 20m and 6m of the 13,000 ton Chinese "peers".
Compared to the cover of the 76 Overbridge, you can notice the two not centred funnels: the one aft is flush with the starboard
side, the one in the bow could be flush with the port side.
Also the 76/62s do not seem to be located on the axis line of the ship but on the opposite sides of the funnels, also for balancing
reasons.
There would be a continuity of the forward superstructure with the control deck that seems to be almost back to 76, but with the top en
of the funnel that seems to be shifted to port; the visible edge in front of 76 with respect to the deck where the machine guns can b
seen, suggests a superstructure that reaches the starboard edge. If the bow superstructure is narrow enough, one can shoot almost 0°
the axis of the unit, which should not be possible with the 76/62 aft, but would not have this necessity.
As for the motor apparatus of the new "cruiser-hunting", it would be expected:
either an evolution of the CODLOG system (Combined diesel-electric or gas, i.e. with diesel generators),
or a CODOG system (Combined diesel or gas, with propulsion diesel),
with the inclusion of electric motors for low gaits (on all new ships) should allow the installation of dedicated diesel engines for
cruising, thus maximizing efficiency.

The front funnel would seem to be on axis with the keel; the stern one seems to be moved to starboard (in line with the 76 piece) so yo
can have the stern radar deckhouse to port on the hangar with part of the DBR faces and on top the AESA Kronos Power Shield radar.
From the sides of the dashboard and the anti-ship missile deckhouse to the edge of the dashboard flaps there are several meters an
there would be free field for the 2 76/62. The port cannon can cover not only the bow area, but also the whole side arc: if they we
positioned at the bow, where the 127/64 is positioned, they would have less free arc and therefore a big hole in the port cover. With th
76 "Superships" placed in the middle of the ship, the coverage is better overall and the bow is covered the same by giving a little lift an
placing a direction of fire in the bow with DART driving ability: the NA-30 Mk2.
The most important thing is the movement of the bulk of the vertical launchers to the center of the ship and the better division of th
antennas into two blocks of more slender and spaced out superstructures: this state of affairs involves the evident reduction of shado
zones for the AESA Leonardo Power Shield radar and the elimination of the same for the dual band radar.
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26/11/2020 """SI VIS PACEM PARA BELLUM""": M.M. italiana: I NUOVI INCROCIATORI (caccia?) "DDX" PRENDONO LENTAMENTE FORMA
The two masts spaced towards the bow and stern also contribute to the longitudinal stabilization of the ship and improve the survival of
part of the electronic sensors in case of hostile hits.
The increased displacement would allow to absorb a certain amount of weight lift at the top.
The bow is clearly very elegant and recalls the Italian ships of the past and some cruisers of the Us Navy of the Forties.
Survival characteristics (clearly) have been further increased compared to the standards of the previous larger units: the distan
between the two propulsion units has increased and an additional retractable front emergency thruster has been added, very useful f
manoeuvres in port.
The vertical missile launchers have been rightly divided and well spaced; the vertical launchers are all placed very high up, th
minimizing the need to "cross" the strong bridge, which therefore remains extremely solid.
The propulsion system would be highly flexible with a choice of at least seven main configurations:
Retractable bow thruster.
electric propellers on two axles
a diesel engine/axle
two diesel/two axle
one turbine/one axis
one turbine + one diesel/two axles
two turbines/two axles.

As far as the self-defence coverage of the forward sector is concerned, it is clear that our Navy has full confidence in Leonardo's 127/6
anti-missile capabilities using state-of-the-art ammunition at world level. The cannon has been raised and the new position allows the f
use of the 127 against targets at very low altitudes without the risk of "incoherent" the bow, even in extreme sea conditions.
The new units can take on board two AW101s with anti-ship, anti-reach or A.S.W. functions.

(Web, Google, Wikipedia, Difesa.Forumfree, You Tube)

a giugno 16, 2020

Etichette: MARINE

6 commenti:

Unknown 16 giugno 2020 15:25

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26/11/2020 """SI VIS PACEM PARA BELLUM""": M.M. italiana: I NUOVI INCROCIATORI (caccia?) "DDX" PRENDONO LENTAMENTE FORMA
complimenti articolo veramente molto esaustivo , sulla base delle sue conoscenze o impressioni è possibile
che per il deep strike la marina stia seriamente pensando al tomahawk ? si spiegherebbe in altro modo la separazione tra vls antiaerei e deep strike ?
Rispondi

Risposte

Nico Vernì 19 luglio 2020 19:47


La nostra M.M. sta seriamente pensando al Tomahawk in primis ed in subordine allo Scalp Naval che, in Siria, ha spesso fatto "cilecca".

Rispondi

Nico Vernì 17 giugno 2020 12:28


SE LO MBDA "SCALP NAVAL" FUNZIONA, forse è il favorito (il 25% di MBDA è di Leonardo)....
Rispondi

OBEX073 17 giugno 2020 12:54


Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Rispondi

OBEX073 17 giugno 2020 12:55


È un progetto di navi a uso esclusivo per la Nostra Marina Militare o anche per l'esportazione?

Rispondi

Nico Vernì 17 giugno 2020 18:57


COME TUTTI I PROGETTI MILITARI, ALLO SCOPO DI AMMORTIZZARE I COSTI DI RICERCA, SARA' SICURAMENTE DISPONIBILE PER LE MARINE ALLEATE.
Rispondi

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