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governare. Non propongo altro che di assentarci temporaneamente. Con la sola eccezione delle nostre guardie
personali tutti i samurai resteranno, resterà la Bakufu.”
Una quarta imbarcazione con a bordo sir William, Tyrer, Lun e i tre uomini al suo servizio le seguiva. L'uomo
rispose con una piacevole risata. “Come si passino parola non lo so, ma succede così, da qui fino a Nagasaki.
“D'accordo. E appena il mio promemoria arriverà a Parigi l'accordo diventerà ufficiale pur restando, beninteso,
segreto.” Un cane si precipitò ringhiando da un vicolo scomparve guaendo colpito da un calcio che lo fece
volare per dieci metri. “Siamo guerrieri di Mito, nono reggimento, guardiani dello shògun. “Dico che hai
consentito a Sanjiro di manovrarti” replicò Yoshi immobile. “Oh, in questo caso posso avere l'onore di farvi da
guida?”
Esasperato Anjo si rivolse agli altri tre membri del Consiglio. E avrebbe anche voluto aggiungere che
purtroppo i francesi non facevano mai alcuna distinzione data la loro propensione ad assumere atteggiamenti
troppo disinvolti, un modo di vivere che tuttavia aveva sedotto persino un aristocratico come il Principe di
Galles che non si tratteneva dal definire Parigi casa sua. Sul ponte dell'ammiraglia francese, Henry Seratard
fumava la pipa ridacchiando con il ministro russo. Le stradine strette costeggiate da negozietti e case a un solo
piano erano misteriosamente vuote. Vuoto era anche il posto di guardia al primo ponte di legno, sopra un canale
maleodorante. E anche il Posto di guardia successivo. Mentre sbarcavano il capitano responsabile del
distaccamento salutò. “Ma l'uomo saggio compera il contratto di una donna e se la riserva per il suo esclusivo
piacere personale. Sono davvero così affascinanti e così poco costose se si tiene conto dell'enorme profitto che
abbiamo sul cambio.” Altre tre lance si stavano dirigendo verso il molo, affollate di highlander che stavano
raggiungendo gli altri già raggruppati a riva e intenti a battere sul tamburo e a soffiare nelle cornamuse. Mio
Dio, quanto si beve da queste parti! Cominciano a bere al mattino e sono tutti ubriachi entro l'ora di pranzo. Il
reverendo non mi sarà di nessuna utilità e per di più puzza da far girar la testa. Che colpo di fortuna invece aver
incontrato André Poncin! “Immediatamente. Attenetevi al piano, fate un gran fracasso, tamburi, cornamuse,
eccetera, poi fate suonare la banda mentre marcia su e giù.” “Immediatamente. Attenetevi al piano, fate un gran
fracasso, tamburi, cornamuse, eccetera, poi fate suonare la banda mentre marcia su e giù.”
“Lo shògun deve essere portato al sicuro e noi stessi dobbiamo metterci in salvo per poter continuare a
governare. Non propongo altro che di assentarci temporaneamente. Con la sola eccezione delle nostre guardie
personali tutti i samurai resteranno, resterà la Bakufu.” “Non ci entreremo mai di notte, Ori” sussurrò. “Né di
giorno. Non hanno colpito nessun obiettivo. La flotta non ci bombarderà e l'incontro di domani avrà luogo,
come previsto. Soltanto i samurai del castello e quelli incaricati della difesa esterna e delle roccaforti erano al
loro posto. E come sempre succede in questi casi, gli sciacalli s'aggiravano cauti tra le case abbandonate
cercando qualcosa da rubare e rivendere. “Venite avanti e datemi i vostri documenti di identificazione” gridò il
samurai in capo. “Immediatamente. Attenetevi al piano, fate un gran fracasso, tamburi, cornamuse, eccetera,
poi fate suonare la banda mentre marcia su e giù.” Fuori solo tenebre e nubi fitte. Sfogliò il libro in fretta. La
città davanti alla baia era estesa e dominata da un imponente castello. Sembrava deserta.
“Mon Dieu, mio caro conte, questo è un giorno felice. L'onore della Francia verrà vendicato dall'arroganza
inglese; sir William è votato al fallimento. La perfida Albione si rivela più perfida che mai.” Gli uomini di tutti
gli equipaggi si sentivano eccitati e al contempo fieri della loro forza e del fatto che fosse finalmente giunto il
momento della resa dei conti. “Staremo a vedere.” “Lo shògun deve essere portato al sicuro e noi stessi
dobbiamo metterci in salvo per poter continuare a governare. Non propongo altro che di assentarci
temporaneamente. Con la sola eccezione delle nostre guardie personali tutti i samurai resteranno, resterà la
Bakufu.” Se volete conservare il portafoglio e le vostre parti intime in buona salute non tirateli mai fuori nella
Città Ubriaca. Musuko-san merita di meglio”. Il più anziano del gruppo, Toyama, era un uomo di cinquant'anni
Adachi, signore di Mito, un ometto rotondo e nervoso, infine parlò: “Sono d'accordo con Anjo-sama che
dovremmo partire, insieme allo shògun naturalmente. Tuttavia sono d'accordo con te che in questo caso, a
dispetto di ogni apparenza, potremmo andare incontro a una sconfitta più grande, e quindi voto rispettosamente
No”. “Io sono d'accordo con Yoshi-san” disse Utani. “Lo chiamiamo il Ponte per il Paradiso. Oh si, e dovreste
sapere... oh, ma scusatemi, ho interrotto i vostri acquisti.” “Siamo guerrieri di Mito, nono reggimento, guardiani
dello shògun. “No, certo che no! Ma loro non sono al nostro posto e noi non ci troviamo al loro, ed è per questo
e soltanto per questo che riusciremo a tenerli in pugno.” “Pronto?” Poi Hironaga rivolse la sua attenzione ai
buddisti; accettò con grazia il cosiddetto dono delle loro terre e li rese innocui. Il corteo arrivò a riprendere
possesso del luogo con grande sfarzo militare perchè sir William aveva deciso di trascorrervi la notte per
prepararsi all'incontro dell'indomani. “Che c'è?” chiese al capitano che si era portato una mano al berretto.
“Quante volte devo dirlo: non disponiamo di un numero sufficiente di uomini per difendere il castello e
impedire al nemico di sbarcare in forze. Quante volte devo ripetere che le nostre spie ci hanno riferito che il
nemico dispone di duemila soldati armati di fucili sulle navi e all'Insediamento e di altri ventimila a Hong Kong
e...” Essendo vietato l'uso di veicoli a ruote tutti si affrettavano a piedi terrorizzati all'idea che le palle
fiammeggianti e i razzi di cui avevano sentito parlare potessero da un momento all'altro far cadere una pioggia