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CICERONE SENECA
Cicerone costruisce i periodi, secondo criteri Seneca compone “frasi brevi, staccate, acute,
di armonia strutturale e concinnitas luminose, improvvise, che incalzano spesso
(“cantabilità”), con numerose frasi dipendenti una medesima cosa per colpirla da più lati
che fanno da satelliti alla proposizione fino in fondo” (C. Marchesi). L’inconcinnitas
reggente. Il periodo, ipotattico, contiene idee, senecana porta in rilievo le singole frasi
descrizioni da un punto di vista oggettivo e (spesso sententiae), che si susseguono in
soggettivo che ricreano nell’equilibrio della paratassi con effetti studiati ed emozionanti.
pagina una concezione simmetrica Alla convenzione ciceroniana che è
dell’uomo. Il punto di vista dell’autore sul simmetrica, Seneca oppone lo stile umano che
mondo è fisso e inamovibile. è asimmetrico.
De beneficiis, V, 20, 4
Video: prodest aliqua res et ideo beneficium est; nocet et ideo non est beneficium.
Me ne rendo conto: una cosa giova, quindi è un beneficio; nuoce, allora non è un
beneficio.
Video |
Video,
beneficium id esse; (Infinitiva; apodosi)
si prosit ulla res,(condizionale; protasi)
Doppio periodo ipotetico
dipendente da Video
(Video)
beneficium non esse. (Infinitiva; apodosi)
si noceat, (condizionale; protasi)
Minutissimae sententiae (Quintiliano)
De Ira, III, 8, 4
Offendet te superbus contemptu, dicax contumelia, petulans iniuria, liuidus
malignitate, pugnax contentione, uentosus et mendax uanitate
Ti offenderà il superbo con il disprezzo, l’insolente con le offese, il petulante con le
ingiustizie, l’invidioso con la malignità, il litigioso con la veemenza, il vanitoso e il
mendace con la vanità.
Doppia antitesi
Anafora ed Epifora
Lessico dell’interiorità
Ita fac, mi Lucili: vindica te tibi, et tempus quod adhuc aut auferebatur aut
subripiebatur aut excidebat collige et serva. Persuade tibi hoc sic esse ut scribo:
quaedam tempora eripiuntur nobis, quaedam subducuntur, quaedam effluunt.
Turpissima tamen est iactura quae per neglegentiam fit. Et si volueris adtendere,
magna pars vitae elabitur male agentibus, maxima nihil agentibus, tota vita aliud
agentibus.
"Servi sunt". Immo homines. "Servi sunt". Immo contubernales. "Servi sunt". Immo
humiles amici. "Servi sunt". Immo conservi, si cogitaveris tantundem in utrosque
licere fortunae.
“Sono schiavi”. Sì, ma anche uomini. “Sono schiavi”. Sì, ma anche compagni di vita.
“Sono schiavi”. Sì, ma anche amici di umili condizioni. “Sono schiavi”. Sì, ma anche
compagni di schiavitù, se terrai presente che la sorte ha lo stesso potere su loro e su di
noi.
"Servi sunt". Immo homines. "Servi sunt". Immo contubernales. "Servi sunt". Immo
humiles amici. "Servi sunt". Immo conservi, si cogitaveris tantundem in utrosque
licere fortunae.
Ci vuole tutta la vita per imparare a vivere e, quel che forse sembrerà più strano, ci vuole tutta la
vita per imparare a morire.
Non è perché le cose sono difficili che non osiamo farle; è perché non osiamo farle che le cose sono
difficili.
Ti indicherò un filtro amoroso senza veleni, senza erbe, senza formule magiche: se vuoi essere
amato, ama!
Nessuna cosa è bella da possedere se non si hanno amici con cui condividerla!
Abbiamo davanti agli occhi i vizi degli altri, mentre i nostri ci stanno dietro.
Noi dovremmo ogni notte chiamare noi stessi a rendere conto: quale debolezza ho vinto oggi? A
quale passione mi sono opposto? A quale tentazione ho resistito? Quali virtù ho acquisito?
Anche se il timore avrà più argomenti, scegli la speranza e metti fine alla tua angoscia.
La vita è come un racconto: ciò che conta non è la sua lunghezza, ma la sua importanza.
Se vuoi sentirti ricco conta le cose che non possiedi e che il denaro non può comprare.
Impara a piacere a te stesso. Quello che pensi tu di te stesso è molto più importante di quello che gli
altri pensano di te.
Giammai sarai felice finché un altro ti darà fastidio per il fatto che è più felice di te.
Chi ti offende o è più potente o è più debole di te: se è più debole, risparmialo, se è più potente,
risparmia te stesso.
Vivi con gli uomini come se dio ti vedesse; parla con dio come se gli uomini ti udissero.
Sono più le cose che ci spaventano di quelle che ci minacciano effettivamente, e spesso soffriamo
più per le nostre paure che per la realtà.
È veramente felice e padrone di sé, chi aspetta il domani senza preoccupazione; chi dice ogni
giorno: “Ho vissuto” e il poter alzarsi al mattino gli appare come un guadagno.
Solo il saggio è contento delle cose sue; gli sciocchi, invece, sono tormentati dal disgusto di se
stessi.
Bisogna vivere con questa convinzione: non sono nato per stare nel mio cantuccio, la mia patria è il
mondo intero.
Chi è temuto teme: non può starsene tranquillo chi è oggetto della paura altrui.
Nessuno può vivere felice se bada solo a se stesso, se volge tutto al proprio utile: devi vivere per il
prossimo, se vuoi vivere per te.
La via per imparare è lunga se si procede per regole, breve e efficace se si procede per esempi.
Per fare ciò che si vuole bisogna nascere re o stupidi.
Quello che non poté guarire la ragione, l’ha spesso guarito il tempo.
La principale e la più grave punizione per chi ha commesso una colpa sta nel sentirsi colpevole.
Ritirati in te stesso per quanto puoi; frequenta le persone che possono renderti migliore e accogli
quelli che puoi rendere migliori. Il vantaggio è reciproco perché mentre s’insegna si impara.
Spesso nel giudicare una cosa ci lasciamo trascinare più dall’opinione che non dalla vera sostanza
della cosa stessa.
La vita è breve: evitiamo, dunque, programmi troppo estesi: ogni giorno, ogni ora ci mostra la
nostra nullità e ricorda a noi smemorati, con qualche nuovo argomento, la nostra fragile natura.
Allora noi, che facciamo programmi come se la nostra vita fosse eterna, siamo costretti a pensare
alla morte. Si volge, infatti, ad attendere il futuro solo chi non sa vivere il presente.
Se mi offrissero la saggezza alla condizione di tenerla per me, senza comunicarla a nessuno, non la
vorrei.