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LE TERME ROMANE

Andare alle terme, in Europa, è stile di vita ereditato dai Romani, che costruirono terme quasi
ovunque, mettendole a disposizione di tutti, utilizzando la loro arte di captare, incanalare e
distribuire l’acqua. Furono così amate dai romani che in seguito gli imperatori fecero a gara
per superare i propri predecessori nel costruire nuove terme sempre più grandi e belle. Le
terme non erano solo un luogo dove fare il bagno caldo ma un vero e proprio centro
ricreativo e di aggregazione, all’interno vi si trovavano infatti centri sportivi, piccoli teatri,
locande, ristoranti e saloni per le feste. All’interno delle terme i cittadini romani seguivano un
vero e proprio rituale, solitamente si iniziava con un po’ di ginnastica in palestra o comunque
attività fisica all’esterno. Successivamente, dopo aver sudato ben bene, si accedeva ai bagni
passando attraverso varie vasche, da quella con l’acqua più tiepida a quella più calda. Da qui
si accedeva poi al tepidarium, la stanza più grande e solitamente anche più lussuosa dove si
rimaneva per un’ora circa ungendosi con oli per poi passare nel calidarium. Questo era una
stanza più piccola che permetteva l’accesso al laconicum, l’ultima stanza e anche la più calda
e secca. La giornata alle terme però non terminava qui, una volta aperti i pori della pelle con
il caldo, si passava alla pulizia del corpo e ai massaggi per poi terminare con un bagno nel
frigidarium, la piscina. I romani vivevano le terme come un punto di aggregazione e dopo il
bagno in piscina si poteva rimanere a leggere, a discorrere o a guardare spettacoli.
L’APODYTERION: l’Apodyterion era il vestibolo principale per l’entrata delle terme romane. La
prima sensazione che si aveva entrandovi era quella del disagio creata dall’altissimo tasso di
umidità presente. Questo ambiente era costituito da un vasto spogliatoio, arricchito da varie
scaffalature o nicchie, dove gli avventori potevano riporre i propri indumenti ed effetti
personali. Oltre che spogliatoio, l’Apodyterion poteva essere utilizzato anche come palestra
nel quale gli avventori potevano svolgere esercizi ginnici per riscaldare la muscolatura. Il
percorso proseguiva poi con l’entrata al Frigidarium.

IL FRIGIDARIUM: nel Frigidarium i romani potevano fare bagni di acqua fredda per temprare
l’organismo. Questo ambiente poteva essere di forma rotonda con una vasca al centro. Ma
molto più spesso era di forma rettangolare, e le piscine al centro potevano anche essere più
di una. Solitamente posizionato sul lato nord delle terme, il frigidarium era dotato di
piccolissime finestrelle. Queste a malapena illuminavano l’ambiente, ma soprattutto non
permettevano alla luce solare di scaldare l’acqua delle piscine. I più grandi Frigidari giunti fino
ai nostri giorni sono quelli delle Terme romane di Caracalla e delle terme di Diocleziano a
Roma. Infine, si passava poi al Tepidarium.
IL TEPIDARIUM: nel Tepidarium i romani che uscivano dai bagni di acqua fredda, si
ritrovavano in un ambiente transitorio nel quale la temperatura era moderatamente più alta.
Questo grazie al passaggio di aria calda sotto la pavimentazione. In questo luogo l’acqua era
tiepida, così da preparare il soggetto in questione ai bagni di acqua calda e alle saune.
IL CALIDARIUM: nel Calidarium si svolgevano i bagni in acqua calda e i bagni di vapore,
all’epoca chiamati rispettivamente: “alveum” e “sudatio”. Il Calidarium solitamente veniva
costruito sul lato sud della struttura, per sfruttare a pieno il calore del sole. Anche questo
ambiente poteva essere dotato di una o più piscine, ma non è sicuro a quale temperature
venivano portate le acque, certo è che se i romani portavano sandali con suole in legno,
l’acqua non avrebbe probabilmente superato i 55 gradi.

L’HYPOCAUSIS: in questa stanza stavano gli schiavi che alimentavano il fuoco per il
riscaldamento delle acque e dei locali. Sotto il pavimento dei vari locali esisteva uno spazio
libero, alto circa 60 cm in cui venivano fatte ardere delle fascine che, attraverso il pavimento
stesso, riscaldavano gli ambienti. Il fuoco giungeva in questo modo anche sotto le diverse
vasche che dovevano contenere acqua calda. L’aria calda formatasi in tale spazio vuoto,
salendo attraverso le tubature di terracotta sistemate sotto l’intonaco riscaldava anche le
pareti per poi uscire dal tetto.
DALLE TERME ROMANE AGLI HAMMAN
Prendendo spunto dalle terme romane in Africa e in Medioriente, gli Arabi rivisitarono tutto
pur mantenendo inalterato il fascino di quei luoghi, deliziati dall’abbondanza di acqua e dai
piaceri dei balnea. Con l’avvento dell’hammam, il bagno turco, tale percorso per diversi
motivi è stato stravolto. Il percorso tipico dell’hammam è infatti divenuto una sequenza di 3
sale, che a differenza delle terme romane vanno dalla più calda alla più fresca. Tale percorso
era comunque seguito da massaggi rilassanti a tutto il corpo.
Le tre differenti zone prendono il nome di:

• Camekan, una sorta di vestibolo, in cui ci si spoglia degli abiti e ci si copre con un telo;
• Sogukluk, una stanza di transizione che permette di acclimatarsi;
• Hararet, il vero e proprio centro dell’hammam, la stanza calda e piena di vapore in cui
rilassarsi con ampie panche per il relax e fonti d’acqua per rinfrescarsi.
Nell’hammam si svolgevano cerimonie importanti come quella che precedeva il matrimonio e
ancora oggi è il luogo di elezione delle donne che qui ricreano i propri rituali igienici, estetici,
terapeutici ma soprattutto sociali. Un luogo piacevole e intimo in cui lasciarsi andare
liberamente alla chiacchiera, al pettegolezzo e allo sfogo. Come la sacra legge impone, gli
hammam sono luoghi pulitissimi e ordinati, tanto che anticamente venne istituita addirittura
la figura di un ispettore addetto appositamente al controllo della pulizia e della qualità
dell’acqua, mentre gli addetti ai massaggi erano soliti strofinare i palmi delle proprie mani
con la scorza della melagrana per renderli più duri e profumati.
CROMOTERAPIA
Le origini delle pratiche cromoterapiche affondano profonde radici nel passato: basti pensare
che già gli Egizi e i Romani adottavano l'elioterapia per il trattamento dei diversi mali: questa
pratica consisteva nel sottoporsi all'irradiazione diretta dei raggi del sole, che esercitava nel
corpo un potere antidepressivo, seppur blando. I praticanti della cromoterapia ritengono che
i colori siano in grado di influenzare le funzioni dell'organismo, influendo a livello del sistema
metabolico, nervoso ed immunitario. Anche nella più moderna cromoterapia, i colori sono
associati ad alcune proprietà particolari, si trovano alcune analogie con le tradizioni del
passato: questo significa non solo che la terapia dei colori attuale ha mantenuto invariate
molte linee di pensiero con i popoli antichi, ma dà un esempio sull'importanza di questa
medicina alternativa, molto “sentita” da tutti i popoli di ogni epoca.

• Il verde simboleggia l'armonia, la natura, l'equilibrio e la speranza: sembra agire a


livello del sistema nervoso, calmando emicrania e patologie ai nervi; contribuisce a
diffondere armonia e calma.
• Il rosso è simbolo del fuoco, del sangue e dell'eccitazione sessuale: è collegato alla
forza, alla vita e alla passione. Si ritiene che una parete dipinta di rosso possa
incrementare la pressione del sangue ed accelerare il polso. La cromoterapia utilizza il
rosso nella medicina convenzionale contro bruciature e patologie esantematiche
(eruzioni cutanee). Il rosso sembra essere utile contro depressione, asma, tosse e
impotenza.
• Il blu si contrappone al rosso con effetto calmante, tranquillizzante e rinfrescante. Per
questo motivo, la cromoterapia utilizza il blu nelle pareti per far dimenticare lo stress
e tutti i problemi ad esso annessi come ansia, insonnia. Persino l'infiammazione viene
placata con il blu. Addirittura si considerano le diverse tonalità del blu per alleviare
certe condizioni: l'indaco servirebbe in caso di cataratta, il celeste per dare sollievo
agli occhi.
• Il giallo raffigura la parte intellettuale del cervello; secondo i cromatisti funge d'aiuto
allo studio per favorire la concentrazione. Sembra essere in grado di infondere felicità,
gioia e protezione; a livello gastrico, il giallo simboleggia l'eliminazione delle tossine.

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