IL DIRIGENTE
SETTORE GIOVANILE
IL DIRIGENTE
“Nel calcio tutto è complicato dalla presenza della squadra avversaria”.
La figura del dirigente responsabile ha assunto negli ultimi anni sempre maggiore
importanza all’interno delle Società che operano in ambito dilettantistico. Il suo lavoro,
quasi sempre prestato gratuitamente, spesso sacrificando tempo alla famiglia, è
fondamentale per la gestione della squadra e per l' organizzazione societaria. Quelli che
seguono vogliono essere dei consigli e dei suggerimenti affinché il Dirigente possa
svolgere al meglio la sua mansione ricordando che il suo è un lavoro oscuro e dalla molte
responsabilità, ma che spesso viene ricompensato dalla gratitudine dei ragazzi e
dell’allenatore. Innanzitutto durante la settimana il Dirigente Responsabile dovrà essere
presente negli spogliatoi mentre i giocatori si cambiano, prima e dopo gli allenamenti, al
fine di mantenere disciplinati gli atleti (soprattutto per le categorie Scuola Calcio, Pulcini
ed Esordienti). Al termine degli allenamenti è bene che il Dirigente non abbandoni
l’impianto sportivo finché anche
l’ultimo giocatore della sua
squadra non sia stato affidato ad
un genitore o ad una persona
conosciuta, incaricata dai genitori
di prelevarlo ed accompagnarlo.
E’ un compito molto importante e
delicato e non deve essere
delegato all’allenatore o ad altri
dirigenti estranei alla sua squadra.
Prima di partire per le gare esterne
o casalinghe il Dirigente deve
verificare ed approntare la divisa
da gioco ed i materiali occorrenti (cartellini giocatori, borsa medica, borracce etc.). Una
volta arrivati al campo di gioco, circa trenta minuti prima dell’inizio della gara deve
presentare i documenti necessari all’Arbitro (cartellini giocatori, documenti dello staff
tecnico presente in panchina e la distinta giocatori in duplice copia). Al termine della
gara il Dirigente deve recarsi dall’Arbitro per il ritiro dei documenti e della copia della
distinta presentata dalla squadra avversaria. I dirigenti delle categorie pre-agonistiche
dovranno inoltre firmare il Referto di Gara redatto dall’Arbitro. Dal punto di vista
comportamentale il Dirigente deve mantenere un buon rapporto con l’allenatore
designato dalla Società evitando di commentare il suo operato davanti a giocatori o
estranei. Tutto ciò contribuisce a creare un clima di fiducia e serenità. Il comportamento
verso le squadre avversarie deve essere il più cordiale possibile, ricordando che sportività
ed educazione sono essenziali per un buon Dirigente. Anche nelle situazioni più avverse, il
rapporto con l’Arbitro sarà improntato al massimo rispetto della persona e all’educazione,
poiché in quel momento il Dirigente rappresenta la Società e ne definisce l’immagine nei
confronti del pubblico e dei genitori. Il rapporto con i giocatori deve essere basato sulla
disponibilità e sulla cordialità e nello stesso tempo, al momento opportuno, il Dirigente
deve dimostrare la massima inflessibilità, ricordando che i ragazzi rappresentano il
“capitale” della Società ed il suo futuro.
La figura del dirigente
responsabile ha assunto
negli ultimi anni sempre
maggiore importanza
all’interno delle Società che
operano in ambito
dilettantistico. Il suo lavoro,
quasi sempre prestato
gratuitamente, spesso
sacrificando tempo alla
famiglia, è fondamentale
per la gestione della
squadra e per l'
organizzazione societaria.
Quelli che seguono vogliono
essere dei consigli e dei
suggerimenti affinché il
Dirigente possa svolgere al
meglio la sua mansione
ricordando che il suo è un lavoro oscuro e dalla molte responsabilità, ma che spesso
viene ricompensato dalla gratitudine dei ragazzi e dell’allenatore. Innanzitutto
durante la settimana il Dirigente Responsabile dovrà essere presente negli spogliatoi
mentre i giocatori si cambiano, prima e dopo gli allenamenti, al fine di mantenere
disciplinati gli atleti (soprattutto per le categorie Scuola Calcio, Pulcini ed Esordienti).
Al termine degli allenamenti è bene che il Dirigente non abbandoni l’impianto
sportivo finché anche l’ultimo giocatore della sua squadra non sia stato affidato ad
un genitore o ad una persona conosciuta, incaricata dai genitori di prelevarlo ed
accompagnarlo. E’ un compito molto importante e delicato e non deve essere
delegato all’allenatore o ad altri dirigenti estranei alla sua squadra. Prima di partire
per le gare esterne o casalinghe il Dirigente deve verificare ed approntare la divisa
da gioco ed i materiali occorrenti (cartellini giocatori, borsa medica, borracce etc.).
Una volta arrivati al campo di gioco, circa trenta minuti prima dell’inizio della gara
deve presentare i documenti necessari all’Arbitro (cartellini giocatori, documenti
dello staff tecnico presente in panchina e la distinta giocatori in duplice copia). Al
termine della gara il Dirigente deve recarsi dall’Arbitro per il ritiro dei documenti e
della copia della distinta presentata dalla squadra avversaria. I dirigenti delle
categorie pre-agonistiche dovranno inoltre firmare il Referto di Gara redatto
dall’Arbitro. Dal punto di vista comportamentale il Dirigente deve mantenere un
buon rapporto con l’allenatore designato dalla Società evitando di commentare il
suo operato davanti a giocatori o estranei. Tutto ciò contribuisce a creare un clima di
fiducia e serenità. Il comportamento verso le squadre avversarie deve essere il più
cordiale possibile, ricordando che sportività ed educazione sono essenziali per un
buon Dirigente. Anche nelle situazioni più avverse, il rapporto con l’Arbitro sarà
improntato al massimo rispetto della persona e all’educazione, poiché in quel
momento il Dirigente rappresenta la Società e ne definisce l’immagine nei confronti
del pubblico e dei genitori. Il rapporto con i giocatori deve essere basato sulla
disponibilità e sulla cordialità e nello stesso tempo, al momento opportuno, il Dirigente
deve dimostrare la massima inflessibilità, ricordando che i ragazzi rappresentano il
“capitale” della Società ed il suo futuro.
Concludiamo ricordando al buon Dirigente che la premura ed il nervosismo aiutano
solo a commettere errori e che la calma e riflessione porteranno a risultati migliori non
solo sul campo, ma anche nella Società.
La società di calcio, sia di estrazione sociale,
ricreativa, amatoriale, dilettantistica o
professionistica, rappresenta una società in miniatura,
un micro-universo organizzato, in cui ognuno ricopre
un ruolo ( o magari più di uno), ha dei compiti, ma
anche dei confini oltre cui la sua funzione non gli
consente di andare. I molteplici ruoli dei dirigenti
accompagnatori sono legati all'organizzazione
logistica, alla compilazione della modulistica, alle
relazioni con giocatori, allenatori, genitori e staff della
squadra. Ogni ruolo necessita di competenze
specifiche, comportamenti tipici della funzione svolta.
Ad esempio i dirigenti accompagnatori necessitano
di specifiche competenze di tipo tecnico,
organizzativo, relazionale. La chiara conoscenza del
ruolo ricoperto, dei compiti, dei propri confini, delle
aspettative proprie e della società, degli obiettivi
realistici perseguiti permette:
Ogni squadra di settore giovanile è seguita oltre che dall'allenatori, dal dirigente
accompagnatore ufficiale, figura emblematica del volontariato sportivo che, in
ambito calcistico, riveste un ruolo un pochino marginale. In genere
l'accompagnatore porta e distribuisce le maglie prepara il tè o l'acqua, compila le
distinte e dunque ha rapporti con l'arbitro. Queste sono le funzioni essenziali che gli
vengono richieste e apparentemente, può sembrare che, per svolgere tali mansioni
non servano competenze specifiche e nemmeno un percorso di formazione. Per fare
l'accompagnatore basta avere passione e disponibilità di tempo. Ma siamo sicuri
che sia sufficiente? Potrebbe essere utile analizzare quali siano realmente i compiti a
cui devono assolvere i dirigenti accompagnatori, per qualificare e conferire
maggiore dignità al ruolo. Tale riflessione ci pare opportuna vista la crisi vocazionale
degli operatori sportivi volontari ( in continuo calo) a cui si chiede di fare di tutto e di
convivere con una pluralità di ruoli che coincidono e vanno svolti tutti
simultaneamente. Si pensi per esempio a quanti genitori sono anche dirigenti
accompagnatori, guardalinee, addetti alle relazioni con arbitro, taxista e quanto
altro. Più avanti vengono elencate una serie di funzioni e compiti cu ciascun dirigente
accompagnatore non può sottrarsi, pena la disorganizzazione e le disfunzioni che
non aiutano la crescita del fenomeno sportivo giovanile.
Compiti organizzativi
Tecnici
Relazionali
E' bene tuttavia, a mo’ di conclusione e come regola generale, ricordare ancora
una volta che, al di là di deleghe ed incarichi ufficiali, ogni qual volta e per
qualunque motivo un dirigente viene a contatto con un soggetto esterno, egli "di
fatto" rappresenta la sua società agli occhi dell'interlocutore. Il suo
comportamento e le sue dichiarazioni, anche se non definiti precedentemente a
livello di dirigenza societaria e frutto di sua scelta personale, saranno comunque
fonte di valutazione e di giudizi - più o meno positivi - sulla Società che
rappresenta. E' questa una grossa responsabilità d'immagine che ciascun
dirigente porta in ogni ambiente e circostanza della sua attività. Ciò deve essere
per lui motivo di riflessione e di preoccupazione per non sbagliare a figurare bene,
ma anche di soddisfazione di fierezza per il fatto di essere l'ambasciatore dei valori
sportivi ed umani per i quali la sua Società lotta e si impegna. La rappresentatività
esterna è un "onere", ma è anche un "onore" per ogni dirigente degno di questo
nome.