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COPIONE GREST 2021

Lunedì
Sentirsi “diversi”

Materiali: fiori, fulmini di Zeus, bastone-cavallo, cacciavite,


bottiglia (possibilmente di Gatorade), palla, vaso, medaglione.

Si apre il sipario

Narratore: Tempo fa, in una lontana terra dell’antica Grecia, ci fu un’epoca d’oro di Dei potenti
e di eroi straordinari... E il più grande e il più forte di tutti questi eroi era il possente Ercole.
Ma come si misura un vero eroe? Ora, è di questo che la nostra storia...
Talia: (fuori scena) Silenzio! (entra) Oh, ma cos’è ‘sta roba?
Melpomene: (entra) Ma ti ascolti? Da come la racconti, pare una tragedia greca!
Tersicore: (entra) Alleggeriamo l’atmosfera!
Melpomene: Largo alle Muse! Via il vecchio, dentro il nuovo!
Narratore: (sospira) E va bene, ragazze, proseguite voi per un po’...
Tersicore: Noi siamo le Muse! Dee delle arti e proclamatrici di eroi...
Melpomene: Eroi come Ercole!
Talia: Tesoro, vuoi dire Cesare... Come mi piacerebbe...
Tersicore: Ah-ehm! La nostra storia, in effetti, comincia molto prima di Ercole...
Melpomene: milioni di anni fa!
Talia: Quando la Terra era oppressa dalla violenza dei Titani...
Melpomene: ... e fra vulcani e terremoti, tutto andava giù!
Talia: Finché, un dì felice...
Melpomene: ... Zeus li rinchiuse sottoterra!
Tersicore: E tornò la pace, sulla Terra come sull’Olimpo!
Ma oggi siamo tutte qui riunite a festeggiare un dì ancor più felice: il giorno della nascita di Ercole!
Narratore: Grazie, ragazze, ma ora, con il vostro permesso... riprenderei io a narrare!

Si chiude il sipario
Si apre il sipario
(Sull’Olimpo, in scena Ercole seduto ed Era in piedi accanto a lui)
Era: Ercole! Comportati bene! (entra Zeus)
Zeus: Ma guardalo... guarda com’è carino... (Ercole tocca Zeus con un dito e lo butta giù)
Zeus: (rialzandosi) ... e com’è forte! Tutto suo padre, eh?
Ermes: (fuori scena) Scusate... fate largo... permesso... (entra) Oh, Era, eccoti! (le porge dei fiori)
Era: (prendendo i fiori) Ma Ermes, sono meravigliosi!
Ermes: Sì, ecco, è stato Orfeo a fare la composizione, non è stupenda? (si rivolge a Zeus)
Oi vecio, pazzesca ‘sta festa: sai, non vedevo così tanto amore in una stanza dall’ultimo selfie
allo specchio di Chiara Ferragni! (Ercole prende uno dei fulmini di Zeus e inizia a giocarci)
Era: Caro, potresti tenere lontano i fulmini dal bambino?
Zeus: Oh, non può farsi male! Lascialo divertirsi un po’... (Ercole lo lancia fuori scena;
grida di terrore fuori scena).
Zeus: Ah, hem! (rivolgendosi al pubblico) A nome di mio figlio, desidero ringraziarvi
per i vostri meravigliosi doni!
Era: Caro... dov’è il nostro dono?
Zeus: Oh, ma certo, il dono! Il nostro dono per Ercole! Il dono scelto appositamente per essere
regalato a Ercole! Ercole e il suo dono! Quel dono?
Era: Sì, Zeus, quel dono!
Zeus: Beh, allora, vediamo... prendiamo, hm, sì, un po’ di cirro... un tocco di nembostrato...
e un pizzico di cumulo! (tira fuori da fuori scena un bastone-cavallo e lo porge a Ercole)
To’, vara che robetta! Il suo nome è Pegaso ed è tutto tuo, figliolo! (Ercole abbraccia il cavallo)
Ma guardalo, così piccino... Mio figlio, il mio piccolo Ercole! (entra Ade)
Ade: Che sentimentale... Sapete, non rimanevo così senza fiato da quando mi è rimasto
il pesce allo yoghurt in gola! Eheheh! (Zeus ed Era guardano male Ade, che si rivolge al pubblico)
Beh? Che c’è? Siete un pubblico o un mosaico? (Ade si gira verso Zeus ed Era)
Ehi... ragazzi, come state? Vi vedo bene! Bel vestito, Era!
Zeus: (abbracciando Ade) Ah, Ade! Alla fine ce l’hai fatta! Come va nell’oltretomba?
Ade: (svicolando dall’abbraccio di Zeus) Beh, non c’è malaccio, sai, un po’ tetro, un po’ buio
e come sempre, beh... pieno di gente morta, che vuoi farci... (si gira verso Ercole)
Ah, ecco spruzzetto di sole! Volevo soffocarlo... di baci. (Ade porge a Ercole un cacciavite)
Eccoti un lecca-lecca... (Ercole finge di mordere un dito a Ade) Ah, il mio dito! Forzuta, la creatura!
Zeus (abbracciando Ade di nuovo): Forza Ade, non fare sempre il cadavere, unisciti alla festa!
Ade (svicolando di nuovo dall’abbraccio di Zeus): Eh, vecio, vorrei tanto, ma a differenza
di voi dèi che fate salotto quassù, io purtroppo ho un lavoro a tempo pieno che tu caritatevolmente
mi hai conferito... Zeus, perciò... Niente, vorrei tanto, ma... Niente.
Zeus: Dovresti rallentare, ti ritroverai nella tomba! (ridacchia) Ha! Ti ritroverai nella tomba!
(ridono tutti tranne Ade) Ahahah, sto crepando!
Ade: Magari... magari! (esce)

Si chiude il sipario

Narratore: Avete fatto la conoscenza di Ade, un dio lugubre dall’anima tenebrosa e di cui non ci si
può fidare: è invidioso del fatto che sia suo fratello Zeus a regnare sull’Olimpo e per questo trama
continuamente contro di lui: chissà cos’ha in mente stavolta!

Si apre il sipario
(Nell’Ade, entra Ade, che si guarda attorno con aria infastidita)
Ade: Pena!
Pena: (fuori scena) Vengo, Suprema Lugubrità! (entra, inciampa, fa una capriola
e si siede per terra).
Ade: Panico!
Panico: (fuori scena) Eccomi, arrivo! (entra, inciampa su Pena, rotola e si siede per terra).
Pena: Pena...
Panico: ...e Panico!
Panico e Pena: A rapporto, signore!
Ade: Bene, bene, bene, informatemi non appena arrivano le Parche (mentre parla entrano le Parche
dietro di lui).
Panico e Pena: Ah, sono qui!
Ade: Cooosa?! Le Parche sono qui... (si gira e vede le Parche, poi si gira verso Panico e Pena)
... e non me l’avete detto?!
Panico e Pena: Siamo dei vermi! Dei vermi verminosi! (Pena e Panico si mettono per terra in
posizione fetale)
Ade: Promemoria, promemoria per me: mutilarvi dopo la mia missione. Ora sparite dalla mia vista!
Panico e Pena: Subito, signore! (escono rotolando)
Ade: Ah-hem! (rivolgendosi alle Parche) Signore! Mi scuso per essere...
Atropo: ...in ritardo!
Cloto: Già lo sapevamo!
Lachesi: Noi sappiamo ogni cosa!
Cloto: Passato...
Lachesi: ... presente...
Atropo: ... e futuro! (rivolgendosi al pubblico) Investite in Bitcoin, fidatevi di me!
Ade: Bene, bene! Comunque, signore, ero...
Parche: ... alla festa di Zeus, lo sappiamo!
Ade: (indispettito) Sì, lo so... che lo sapete. In ogni caso, Zeus, Mister Importanza,
Mister “Ehi, tu, fuori dalla mia nuvola”, ora ha una...
Parche: ... pimpante piccola peste, lo sappiamo!
Ade: (spazientito) Lo so che lo sapete, lo so! Ho capito! Ho afferrato il concetto!
Perciò ora vi chiedo: il marmocchio manderà a monte il mio grande piano? Che ne dite?
Lachesi: Oh, beh...
Cloto: ... shh! Non ci è consentito rivelare il futuro!
Ade: Oh, mi dispiace, time out. (rivolgendosi a Lachesi) Posso farti una domanda?
Per caso... ti sei tagliata i capelli? Sei favolosa! (Lachesi ridacchia) Voglio dire,
sei più brutta della morte! (Lachesi si pavoneggia, Cloto le tira un coppino)
Signore, vi prego... il mio destino... (ammicca a Lachesi) ... è nelle vostre squisite mani!
Lachesi: Oh, sì...
Cloto: ... e va bene!
Atropo: Precisamente fra diciotto anni... I pianeti si allineeranno senza affanni!
Ade: Ah, bella rima!
Atropo: Di tempo per agire ne avrai a iosa... sguinzaglia i Titani, la tua banda mostruosa!
Ade: Ah, sì, i Titani, bene, bene!
Atropo: Poi Zeus, un dì fiero, finalmente cadrà... e a te, Ade, il potere andrà!
Ade: Oh, sì, il potere!
Atropo: Oh, ‘speta, vecio, mica è finita la profezia.
Ade: Eh? Non poteva finire così?
Atropo: Un piccolo monito giunge infine...
Ade: Ah, quale?
Atropo: ... se Ercole combatte, per te è la fine! Ciaooo! (le Parche escono ridendo).
Ade: Cooosa?! D’accordo, d’accordo, sono calmo, sto bene. Uhm... Panico! Pena!
(Panico e Pena entrano in punta di piedi e si fermano a debita distanza da Ade)
Un indovinellino per voi: come si uccide un dio?
Pena: Io! Io... non lo so.
Panico: Io lo so, io lo so! Non si può, sono immortali!
Ade: Tombola! Sono immortali... (estrae da fuori scena una bottiglia)
... perciò, prima bisogna rendere spruzzetto di sole... mortale!

Si chiude il sipario

Narratore: La profezia delle Parche ha allarmato Ade: tra lui e il potere c’è solo il piccolo Ercole!
Non resta che togliere di mezzo il giovanissimo figlio di Zeus: con il favore delle tenebre,
Panico e Pena si introducono di nascosto sull’Olimpo e rapiscono il neonato. Ercole è fortissimo,
ma anche i più forti dormono di notte! Riuscirà Ercole a scampare questo grave pericolo?

Si apre il sipario
(alle pendici dell’Olimpo, in scena Ercole seduto e Panico e Pena,
con la bottiglia in mano, in piedi accanto a lui)
Panico: Presto, uccidiamo il bambino e facciamola finita, d’accordo?
Pena: (facendo bere Ercole dalla bottiglia) Ecco qua, piccolo: il tuo Gatorade scaduto.
Panico: Guarda, sta cambiando! Ora possiamo farlo?
Pena: No, no, no, deve bere tutta la pozione, fino all’ultima goc...
Anfitrione: (fuori scena) Chi è là? (Panico e Pena fuggono fuori scena,
facendo cadere la bottiglia). Anfitrione entra, vede Ercole e si gira verso Alcmena fuori scena)
Alcmena, vieni a vedere! (Alcmena entra, vede Ercole e gli si avvicina)
Alcmena: Oh, povero piccolino! Oh, non piangere...
Anfitrione: ... dev’essere stato abbandonato!
Alcmena: Oh, Anfitrione, per anni abbiamo pregato che gli dèi ci donassero un bambino: avranno
ascoltato le nostre preghiere!
(Panico e Pena entrano e cercano di attaccare Ercole, ma questo li spinge fuori scena
uno dopo l’altro; Anfitrione e Alcmena guardano Ercole con aria stupefatta)
Ercole: Oh, è stato facile! (rivolgendosi ad Anfitrione e Alcmena) Ehi, ciao! Non è che per caso
avete della Gatorade non scaduta?

Si chiude il sipario

Narratore: Ci è mancato davvero poco: ancora una goccia e per Ercole sarebbe stata la fine!
Fortunatamente, la sorte ha voluto che Anfitrione e Alcmena passassero
proprio per di là e Panico e Pena non sono riusciti a compiere l’ordine di Ade.
Per fortuna di Ercole, i genitori adottivi sono amorevoli almeno quanto quelli divini
e con loro cresce e diventa ogni giorno più forte: questo, però, ha i suoi pro e i suoi contro,
infatti un giorno...

Si apre il sipario
(a una fiera paesana, entrano Ercole e Anfitrione)
Anfitrione: Ercole, fermati, siamo arrivati!
Ercole: Ah, di già? Ok! (Ercole e Anfitrione si fermano)
Anfitrione: Grazie del passaggio, figlio mio. Vado a fare scorta di panzerotti per pranzo,
ma mi raccomando: stavolta, ti prego, resta...
Ercole: ... lo so, lo so... Vicino al carretto.
Anfitrione: Bravo, figliolo (esce; poco dopo entrano una palla e due ragazzi)
Ragazzo 1: Oi fra, passa... (vede Ercole) ...ah! Ma sei Ercole!
Ercole: (prendendo in mano la palla) Ehi, ragazzi, per caso vi serve il decimo a calcetto?
Ragazzo 1: (riprendendo la palla dalle mani di Ercole) Ehm... spiacente, Ercole, ma siamo già
in sette e... preferiamo restare in numero pari!
Ercole: Ah, capisco... ehi, aspetta un secondo, cinque non è un numero p...
Ragazzo 1: ... ci vediamo, Ercole! (esce)
Ragazzo 2: O forse dovremmo chiamarti... Scemercole! (esce; Ercole si guarda intorno
con aria sconsolata, finché entra Fidia con un vaso in mano)
Fidia: Ce la faccio... ce la faccio... non ce la faccio! (sta per cadere con il vaso,
ma Ercole accorre e lo sostiene appena in tempo)
Ercole: Tranquillo, Fidia, ci sono io!
Fidia: Oh, ti ringrazio... (alza lo sguardo e vede Ercole) ... ah! Ma sei Ercole!
Ercole: Certo che sono io, Fidia! Lascia che ti dia una mano!
Fidia: Oh, nonononono...
Ercole: ... attento! (Fidia inciampa, cade all’indietro e fa cadere il vaso, che si rompe)
Fidia: Aaah! Il mio preziosissimo vaso! Questa è l’ultima goccia, Ercole! (entra Anfitrione)
Anfitrione: Cos’è questo baccano? Mi pareva che lo Sherwood fosse finito...
Fidia: ... Anfitrione, il ragazzo è troppo pericoloso per stare tra... gente normale!
Anfitrione: Ma... non è sua intenzione fare del male, è solo un ragazzo!
È solo che... non riesce a controllare la sua forza!
Fidia: Ti avverto, Anfitrione: tieni quel... mostro lontano da qui! (esce)
Anfitrione: Oh, figliolo... (si avvicina a Ercole e lo abbraccia)
... non ti farai mica abbattere dalle cose che ti ha detto quell’uomo, vero?
Ercole: Ma papà, Fidia ha ragione! Io... sono un mostro! Io provo ad adattarmi,
ma... non ci riesco! A volte... mi sento come se non appartenessi qui.
Come se... il mio posto fosse un altro!
Anfitrione: Ercole, figliolo...
Ercole: ... so che non ha senso, ma... (entra Alcmena)
Alcmena: ... Ercole, c’è una cosa che tuo padre e io avevamo intenzione di dirti.
Anfitrione: (sospira) Io e tua madre ti vogliamo tanto bene, ma tu non sei figlio nostro:
ti abbiamo trovato per volere degli dèi!
Ercole: Ma... se mi avete trovato, allora io... da dove vengo? Perché mi hanno lasciato qui?
Alcmena: Avevi al collo questo medaglione (indica il medaglione al collo di Ercole)
quando ti abbiamo trovato... è il simbolo degli dèi!
Ercole: Wooo! Che storia! Magari loro hanno le risposte! Bingo! Andrò al tempio di Zeus e...
mamma, papà, siete i genitori migliori che possano mai capitare, ma... io devo sapere!

Si chiude il sipario

Narratore: Quante emozioni per Ercole in una sola giornata! Prima è deriso e umiliato
dai suoi concittadini, in quanto troppo “diverso” da loro, poi scopre il motivo di questa “diversità”
e trova una nuova speranza proprio quando sembrava non averne più: chi meglio del re degli dèi,
Zeus, può rivelargli la verità? Domani la scopriremo assieme a lui!
Martedì
Avere un “sogno”
Materiali: bastone-cavallo, cellulare.

Narratore: Ercole, il più forte tra tutti gli dèi e tutti gli uomini, è stato reso mortale da Ade,
dio dei morti, nell’ennesima trama contro suo fratello Zeus, re degli dèi. Crescendo sulla Terra,
accompagnato dall’amore di Anfitrione e Alcmena, Ercole capisce ben presto che la sua forza
lo rende fin troppo “diverso” da tutti quelli che lo circondano; ora, però, ha appreso dai suoi
genitori adottivi che c’è un motivo: per scoprirlo, Ercole si reca al grande tempio di Olimpia
per interrogare niente meno che Zeus in persona.

Si apre il sipario
(Nel tempio di Zeus, in scena Zeus immobile rivolto verso fuori scena; entra Ercole)
Ercole: (rivolgendosi a Zeus) Oh, possente Zeus, ti prego, ascoltami e rispondi alla mia preghiera.
Devo saperlo: chi sono io? Qual è il mio posto?
Zeus: (animandosi) Mio figlio... il mio piccolo Ercole! (cerca di abbracciare Ercole,
che svicola terrorizzato)
Ercole: Aaah! Una statua che parla! (fa per fuggire fuori scena)
Zeus: Ehi, ehi, ehi, fermati, giovanotto! (Ercole si ferma) Perché corri? Dopo tutti questi anni...
è questo il modo di salutare... tuo padre? (Ercole si gira verso Zeus)
Ercole: Mio... padre?
Zeus: Sorpresa! Guardati, come sei cresciuto! Hai gli occhi di tua madre...
Ercole: Frena, vecio, fammi capire: se tu sei mio padre, allora io sono...
Zeus: ... un dio!
Ercole: Un dio! Ma allora... perché mi avete lasciato sulla Terra? Non mi volevate?
Zeus: Certo che ti volevamo, tua madre e io ti amavamo con tutto il nostro cuore... e ti amiamo
ancora! ma qualcuno ti ha rapito e ti ha reso mortale... e solo gli dèi possono vivere sull’Olimpo!
Ercole: Ma scusa, vecio, sei il re degli dèi... e non puoi farci niente?
Zeus: Purtroppo no, figlio mio, ma tu puoi!
Ercole: Io? Davvero? E come? Farò qualsiasi cosa!
Zeus: Anche mangiare pesce allo yoghurt?
Ercole: Ehm, forse non esattamente qualsiasi cosa.
Zeus: Tranquillo, Ercole, stavo scherzando. Se ti dimostrerai un vero eroe sulla Terra,
tornerai a essere un dio!
Ercole: Un vero eroe? Fantastico! ehm.... esattamente, come si diventa un vero eroe?
Zeus: Oh, è facile. Devi solo trovare Filottete, l’allenatore di eroi!
Ercole: L’allenatore di eroi? Ma non è meglio sfondare su TikTok?
Zeus: Stai zitto e vai a lavorare! Alla tua età saltavo i fossi per lungo!
Ercole: Ok, boomer! E va bene, andrò a cercare Filottete!
Zeus: Questo è lo spirito! Buona fortuna, figliolo!
Ercole: Non ti deluderò, padre! (monta su Pegaso ed esce)

Si chiude il sipario

Narratore: Chi l’avrebbe mai detto! Non c’è da stupirsi che Ercole si senta “diverso”:
non solo ha origini divine, è proprio figlio del re degli dèi, Zeus! Ora, per recuperare
la sua condizione divina, non deve far altro che diventare un vero eroe... beh, più facile
a farsi che a dirsi! La prima tappa del suo lungo cammino è l’isola di Filottete:
un personaggio a dir poco... particolare!

Si apre il sipario
(sull’isola di Filottete, entra Ercole su Pegaso con un cellulare in mano e si aggira
con aria confusa per la scena, fermandosi ogni tanto a guardare il cellulare)
Ercole: Per Zeus! Che poi sarebbe mio padre... Google Maps mi ha portato qua, ma non sono mica
sicuro di essere finito nel posto giusto... chissà dove sarà questo Filottete! (entra Filottete)
Ercole: (vedendo Filottete) Oh, guarda! Una capretta! Anche tu ti sei persa?
Filottete: Chi sei?! Cosa vuoi?!
Ercole: Aaah! Una capra che parla! (fa per fuggire fuori scena)
Filottete: Ehi, fermati! (Ercole si ferma) Dove corri? Mai visto un satiro prima d’ora?
(Ercole si gira verso Filottete)
Ercole: Ehm... no. Puoi aiutarmi? Cerco un tizio che si chiama... (rivolgendosi al pubblico)
Com’è che si chiamava? (il pubblico risponde) Giusto, Filottete! (rivolgendosi a Filottete)
Conosci Filottete?
Filottete: Oggi è il tuo giorno fortunato, ragazzo: Filottete sono io! Chiamami pure Fil!
Ercole: Fil! Ahah! Piacere di conoscerti, io sono Ercole! ‘Scolta, vecio, mi serve il tuo aiuto:
devo diventare un eroe... un vero eroe!
Filottete: Spiacente ragazzo, non posso.
Ercole: Ma come! Perché no?
Filottete: Due parole: Sono. In. Pensione!
Ercole: Ma... sono tre parole!
Filottete: Eh, sai, ho avuto il debito in matematica dalla prima elementare alla quinta superiore.
Ercole: Ah, capisco... Ma insomma, tu non hai mai avuto un sogno, per realizzare il quale
sei disposto a tutto?
Filottete: Stammi a sentire, ragazzo: ho allenato tutti quegli emuli di Briatore
con la fissa di diventare degli eroi: Odisseo, Perseo, Teseo... insomma, un sacco di aseo!
Bene, ognuno di quei pirlotti si è sgonfiato! Più piatti di un disco!
Nessuno di loro ha mai detto “Ce la posso fare!”!
E poi... c’è stato Achille: ah, quello sì che aveva tutto! Ira funesta, pie’ veloce...
ma quel dannato tallone dei miei calzari! È bastato sfiorarlo e... puf! Tanti saluti Achille...
Sì, ragazzo, avevo un sogno, una volta. Sognavo che un giorno avrei allenato il più grande eroe
che sia mai esistito. Così grande che gli dèi avrebbero appeso il suo ritratto fra le stelle
lungo tutto il cielo e la gente avrebbe detto “Ah, sì, quello è il ragazzo di Fil!”. Eh, già...
Beh, ma i sogni sono per gli sfigati!
Ercole: No, Fil, non dire così! Io sono diverso da tutti quegli altri: io... ce la posso fare!
Filottete: Non ci penso nemmeno! Ormai sono troppo vecchio per invischiarmi in questa roba!
Ercole: Ma se non divento un vero eroe, non potrò mai ricongiungermi a mio padre... Zeus!
Filottete: Un momento, riavvolgi il nastro... Zeus è tuo padre?
Ercole: A quanto pare...
Filottete: ... Zeus! Il pezzo grosso! Ahahah! Mister Fulmini e Saette! Ahahah! Certo, come no.
Ercole: No, è la verità, devi credermi!
Filottete: Hm... Fammici pensare... Mi dispiace, due parole: (tuono da fuori scena)
Filottete: (terrorizzato) ... Ok!
Ercole: Ma è una parola... Va beh... Davvero?! Mi farai da allenatore?
Filottete: Sì, hai vinto.
Ercole: Oh, Fil, non te ne pentirai! Allora, quando cominciamo? Cominciamo subito?
Filottete: Oh, dèi...

Si chiude il sipario

Narratore: Non è stato facile, ma Ercole ha vinto le resistenze di Filottete,


dissipando la sua diffidenza e dissolvendo la sua rassegnazione;
l’ambizione di Ercole è una sfida non solo per lui, ma anche per il vecchio allenatore di eroi:
anche lui aveva perso ogni speranza di poter realizzare il suo sogno, ma il giovane figlio di Zeus
può essere la sua grande occasione. Per diventare un vero eroe, però, serve prima di tutto
un fisico scolpito e per avere un fisico scolpito servono due cose: essere l’animatore Marco
oppure intraprendere un lungo e durissimo allenamento...
Si apre il sipario
(sull’isola di Filottete, in scena Ercole e Filottete)
Filottete: Allora, ragazzo, cominciamo con un riscaldamento leggero:
due giri della circonferenza terrestre! E mi raccomando, non voglio vederti camminare!
Ercole: Tutto qui, Fil? Ma è un gioco da ragazzi!
Filottete: Ah, sì? Allora fammi vedere in quanto li fai: il cronometro è partito!
(Ercole esce e rientra 10 secondi dopo)
Ercole: Fatto!
Filottete: Ma... sono passati 10 secondi!
Ercole: Hai ragione, ma sono un po’ fuori allenamento...
Filottete: ... capisco. In tal caso... fai tredicimila flessioni!
Ercole: Posso farle con una mano sola? Ci metto troppo poco con due...
Filottete: ... beh, ok. Continua così, torno tra poco. (esce)
Ercole: (facendo flessioni) Uno, due... tredicimila! Haha! Mi sento già un eroe! (esce)
Narratore: Qualche anno dopo...

(entrano Ercole e Filottete)


Ercole: Ahah! Fil, hai visto quel masso? L’avrò scagliato a tre chilometri di distanza!
Filottete: Molto bene, ragazzo!
Ercole: Prossima fermata, Monte Olimpo!
Filottete: Ehi, campione, vacci piano...
Ercole: ... ma sono pronto! Voglio andarmene da quest’isola!
Voglio affrontare mostri! Salvare donzelle! Insomma, roba da eroi...
Filottete: ... ah, dunque vuoi essere messo alla prova?
E va bene, ragazzo: sella Pegaso, ce ne andiamo a Rovigo!
Ercole: Yu-huuu! (Ercole monta su Pegaso; Ercole e Filottete escono)

Si chiude il sipario
Narratore: Ercole ha convinto Filottete: il suo addestramento è completo e ora è pronto
ad affrontare la sua prima sfida: quale mortale sano di mente potrebbe accettare volontariamente
di andare a Rovigo in cerca di, ehm... cose da eroe? Grandi avventure, ma soprattutto grandi
pericoli lo attendono lungo la strada! Domani sapremo cosa attende il nostro apprendista eroe!
Mercoledì
Coraggio
Materiali: bastone-cavallo, spada, palloncino.

Narratore: Ercole, dopo aver superato il lungo e durissimo addestramento imposto da Filottete,
il vecchio allenatore di eroi, cavalca su Pegaso in direzione di Rovigo, in cerca di, ehm...
cose da eroe. Non dovrà attendere a lungo: allora come oggi, la strada è un luogo pericoloso...

(sulla strada per Rovigo, entrano Ercole su Pegaso e Filottete)


Ercole: ...allora, Fil, cosa c’è a Rovigo? Non ci sono mai stato!
Filottete: Beato te! Un sacco di problemi: la nebbia, le verze... un ottimo posto per iniziare
a farti una reputazione! (Megara urla fuori scena)
Filottete: Hai sentito quel rumore? È il suono della tipica DID!
Ercole: Eh, no, basta didattica a distanza!
Filottete: No, ragazzo: DID, Non DAD! Donzella. In. Difficoltà!
Ercole: Ah, bene! La salverò io! (esce correndo)
Filottete: Aspetta, ragazzo! (esce inseguendolo; poco dopo entra Megara, inseguita da Nesso)
Nesso: Dove credi di andare, tesorino? (la prende in braccio)
Megara: Ti giuro, Nesso, se non mi metti giù... (entrano Ercole e Filottete,
che rimangono a lato della scena)
Filottete: ... ricordati, ragazzo! Prima analizza la situazione: non ti buttare senza...
(Ercole è già corso incontro a Nesso)
Ercole: ... fermo!
Nesso: (sprezzante) Fatti da parte... bipede!
Ercole: Mi perdoni, buon... signore! Vi esorto a liberare questa giovane...
Megara: ... smamma, ragazzino!
Ercole: (rivolgendosi a Megara) Signora! Ma voi... non siete una donzella in difficoltà?
Megara: Sono una donzella, sono in difficoltà... me la cavo da sola. Arrivederci!
Ercole: Ah, hem! Signora, siete troppo presa dalla situazione per capire che...
(prende una spada da fuori scena, ma Nesso lo spinge via, facendogli cadere la spada)
Filottete: Oh, ma che fai! Prendi la spada!
Ercole: Giusto, la spada! Regola numero 42: il valore di un eroe sta nella sua... arma!
(prende un palloncino da fuori scena e lo punta contro Nesso, che gli ride in faccia e lo spinge via)
Filottete: No, non così! Forza, ragazzo, Concentrati! Usa la testa!
Ercole: Ma certo, la testa! (carica Nesso e finge di tirargli una testata,
facendo cadere lui e Megara all’indietro)
Filottete: Niente male, ragazzo! Non era proprio quello che avevo in mente... ma niente male!
(Megara si rialza)
Ercole: Perbacco, signorina! Mi dispiace tanto... Che stupido sono stato...
Megara: ... eh, già! (Nesso si rialza e carica Ercole)
Ercole: Con permesso! (breve lotta tra Ercole e Nesso, che infine è spinto fuori scena)
Filottete: Ottimo lavoro, ragazzo!
Megara: (rivolgendosi a Filottete) Oh, ma quel Megafusto lì è vero?
Filottete: Ma certo che è vero... (guardando Megara) E comunque... anch’io sono vero...
(Megara lo spinge per terra; Ercole lo aiuta a rialzarsi)
Ercole: Allora, Fil? Come sono andato?
Filottete: Non montarti la testa, ragazzo: con errori come questi puoi cavartela in Serie C,
non certo in Champion’s League!
Ercole: (sospira) Beh, almeno l’ho sconfitto! Poteva andare peggio, no?
Filottete: Stammi a sentire, ragazzo: la prossima volta non lasciare che un paio di occhioni dolci
ti facciano abbassare la guardia! Insomma, io continuo a dirti di stare concentrato, ma tu...
(Ercole è già andato da Megara)
Ercole: ... va tutto bene, signorina...
Megara: ... Megara! Gli amici mi chiamano Meg. O meglio, lo farebbero, se avessi degli amici.
E tu? Ti hanno dato un nome insieme a tutti quegli ondeggianti pettorali?
Ercole: Ah! Io... ehm... ah...
Megara: Ma dimmi, sei sempre così loquace? Mah... (dà le spalle a Ercole e fa per uscire)
Ercole: Aspetta! (Megara si ferma e si gira verso di lui) Ercole! Il mio nome è Ercole!
Megara: Ercole, eh? Nah, preferisco Megafusto.
Ercole: Ah, ok... Senti, ma... come ci sei finita con quel...
Megara: ... babbeo con gli zoccoli? Beh, sai come sono gli uomini... Pensano che “no”
voglia dire “sì” e che “levati di torno” equivalga a “prendimi, sono tua”. (indicando Filottete)
Non preoccuparti, la tua amica capretta può spiegartelo più tardi...
Filottete: ... ehi!
Megara: Beh, grazie di tutto, Megafusto, è stato un vero spasso!
(dà le spalle a Ercole e fa per uscire)
Ercole: Aspetta! Ehm... possiamo darti un passaggio?
Megara: (senza girarsi) Nah, me la caverò... sono una donna forte e indipendente,
so persino allacciarmi i sandali da sola! Ciao ciao, Megafusto! (esce)
Ercole: Ciao... Ehi, Fil! Hai visto? Non ti sembra speciale?
Filottete: Speciale? Ma certo, una vera spina nel fianco! Terra chiama Ercole, Ercole rispondi!
Sveglia, ragazzo: abbiamo molta strada da fare! Rovigo ci attende!
Ercole: (sospira) Sì... lo so... (Ercole monta su Pegaso; Ercole e Filottete escono)

Narratore: Non è stata la più pulita delle lotte, ma Ercole ha ragione: ha sconfitto il suo primo
mostro e, soprattutto, ha salvato la sua prima donzella, Megara, che l’ha lasciato... senza parole!
Un po’ di ragione, però, ce l’ha anche Filottete: non può commettere certi errori,
altrimenti la prossima volta potrebbe non vincere così facilmente! Un momento:
dove sta andando Megara? Scopriamolo assieme...

(Nell’Ade, entrano Megara e poco dopo Ade)


Ade: Ciao, Meg.
Megara: Parli del diavolo...
Ade: Meg, mio fiorellino, mio uccellino, mia piccola, adorata Meg! Credevo che avresti convinto
il guardiano del fiume a unirsi alla mia squadra! Ora, invece, mi ritrovo... sguardianato.
Megara: Senti, vecio, io ho fatto del mio meglio, ma mi ha fatto un’offerta che ho dovuto rifiutare.
Ade: Ah, capisco.
Megara: E poi, sai, quel Megafusto... (rivolgendosi al pubblico) Com’è che si chiamava?
(il pubblico risponde) Giusto, Ercole! (rivolgendosi a Ade) ... Ercole, è arrivato e ha rovinato tutto!
Panico: (bisbigliando a Pena) Ercole? Perché questo nome mi dice qualcosa?
Pena: (bisbigliando a Panico) Proprio non lo so. Forse gli dobbiamo dei soldi?
Ade: Cosa? Com’è quel nome che hai detto?
Megara: Ercole! Fa la parte del contadinotto ingenuo, ma grazie al mio infallibile sesto senso
femminile l’ho sgamato subito!
Pena: (sussurrando) Aspetta un attimo: non era forse Ercole il nome di quel bambino che avremmo
dovuto...
Panico: Oh...
Pena: ... rabbia.
Panico e Pena: Scappiamo! (escono correndo)
Ade: Ercole?! Panico! Pena! Tornate qui! Immediatamente! (Panico e Pena rientrano tremando)
Così vi eravate occupati di lui, eh? Stecchito come uno stoccafisso!
Non furono forse queste le vostre esatte parole?
Pena: Ma Signore, potrebbe trattarsi di un altro Ercole!
Panico: Infatti! Insomma, Ercole è un nome molto popolare al giorno d’oggi!
Pena: Se non si chiama Marco o Pietro, si chiamerà Ercole!
Ade: Avete la benché minima idea di cosa avete fatto?! Sono sul punto di riorganizzare il Cosmo
e adesso mi ritrovo tra i piedi questo pagliaccio che si fa le sue scampagnate nei boschi?! Ma io vi...
Pena: ... un momento, signore! Possiamo ancora togliercelo dai piedi!
Panico: È vero! Insomma, almeno l’abbiamo reso mortale, no?
Ade: Hrm! Per vostra fortuna, c’è ancora tempo per rimediare a questa svista madornale!
Non è ancora tutto perduto... seguitemi, ora! (esce; gli altri lo seguono)

Narratore: Per gli dèi! Megara... lavora per Ade? Questa sì che è una sorpresa...
inoltre, come se non bastasse, Ade è venuto a sapere che Ercole non solo non è morto,
ma è ancora a piede libero e si è messo a fare l’eroe... Guai in vista per il nostro protagonista,
che ora deve affrontare una prova ben più ardua di un mostro: Ercole, infatti, è arrivato a Rovigo...

(A Rovigo, entrano tre cittadini e poco dopo Ercole su Pegaso e Filottete)


Ercole: Ah... Quindi questa è Rovigo?
Filottete: Benvenuto... si fa per dire. Sai come si dice: “Co Rovigo, no me intrigo”!
Se riesci a cavartela qui, puoi cavartela dappertutto. Forza, attira la loro attenzione!
Ercole: Signori! (i tre cittadini lo guardano) Ah-ehm!
Perdonatemi, ma mi è giunta voce che vi serva... un eroe!
Cittadino 1: Ah sì? E chi sei tu?
Ercole: Sono Ercole e... si dà il caso che sono... un eroe! (ridono tutti tranne Ercole e Filottete)
Cittadino 2: Ah, è così? Hai mai salvato una città?
Ercole: Ehm... no, non proprio, ma io...
Cittadino 3: ... hai mai ribaltato una catastrofe naturale?
Ercole: Beh, ehm... no.
Cittadino 1: Ma sentitelo! Un eroe! Ahahah!
Filottete: Non c’è niente da ridere!
Cittadino 2: Fioi, ma quella non è la capretta che ha allenato Achille?
Filottete: Vecio, attento a come parli!
Cittadino 3: Ehi, hai ragione! Bel lavoro su quei talloni... ma ti è sfuggito un punto!
Filottete: Te lo faccio vedere io il tallone! (finge di tirare un calcio a Cittadino 3 e lo butta a terra)
Ercole: Ehi, Fil, dacci un taglio!
Cittadino 1: Stammi a sentire, sbarbatello: a noi serve un eroe professionista, non un dilettante!
(tutti tranne Ercole e Filottete fanno per uscire)
Ercole: Ehi, un momento! Fermatevi! (tutti si fermano e si girano verso di lui)
Come faccio a dimostrare a tutti che sono un eroe... se nessuno me ne dà l’occasione?
Filottete: Tranquillo ragazzo, avrai la tua occasione! Ti serve solo... una catastrofe,
oppure un qualche disastro! (entra Megara)
Megara: Aiuto, vi prego, aiutatemi!
Filottete: A proposito di disastri...
Ercole: Meg?
Megara: Megafusto! No, aspetta, com’è che ti chiamavi... (rivolgendosi al pubblico)
Com’è che si chiamava? (il pubblico risponde) Giusto, Ercole! (rivolgendosi a Ercole)
... Ercole! Grazie a Zeus!
Ercole: Cos’è successo?
Megara: Fuori città, due bambini, stavano giocando nella gola, c’è stata una frana!
Una terribile frana! Sono intrappolati!
Ercole: Bambini? Intrappolati? (rivolgendosi a Filottete) Fil, ma è fantastico!
Megara: Vedo che la notizia ti ha sconvolto... (Ercole prende in braccio Megara)
... ehi, ma cosa fai?
Ercole: Forza, Meg, andiamo! Non c’è tempo da perdere!
Megara: Ma io... cioè tu... aspetta! Aiutooo! (escono Ercole e Megara; tutti li seguono)

Narratore: Ercole aveva bisogno di un’occasione per convincere gli abitanti di Rovigo
del fatto che lui sia davvero un eroe: quale migliore occasione per dimostrarlo di un salvataggio
di due bambini rimasti intrappolati in una frana? Il nostro eroe si reca immediatamente sul posto,
ma lo attende una sorpresa...

(Nella gola, entrano Ercole, Megara e poco dopo Filottete)


Megara: Ecco, siamo arrivati!
Ercole: Di già? È stato veloce!
Megara: Sì, lo dico anch’io spesso... ora mettimi giù, prima che mi rovini il vestito!
Ercole: Ah, ehm... certo, subito! (Ercole fa scendere Megara, che si nasconde)
Ercole: Ok, ora cerchiamo questi bambini... (l’Idra inizia a emettere versi da mostro)
Ehi, Fil, li senti anche tu questi applausi? Ma io non ho ancora fatto niente...
Filottete: ... ragazzo, mi dispiace guastarti la festa, ma questi non sembrano affatto applausi!
(entra l’Idra, emettendo versi da mostro)
Ercole: Oh, santo piripillo! Fil? Come lo chiami quel coso?
Filottete: Due parole: Me. La. Batto!
Ercole: Ma... sono tre... (prende la spada) Dannazione: a noi due... coso!
(l’Idra ed Ercole iniziano a lottare)
Filottete: Sì, così! Attento ai denti! Dai, dai! Vai col sinistro... col sinistro! No, l’altro sinistro!
(Ercole finge di tagliare la testa all’Idra, che fugge fuori scena)
Ercole: Hai visto, Fil? N-non è stato... d-difficile! (lascia la spada e cade a terra)
Filottete: (accorrendo sopra di lui) Ehi, ragazzo, guardami! Quante corna vedi?
Ercole: Ehm... s-sei?
Filottete: Eh, più o meno! Dai, ora... (rientra l’Idra) ... t-tre teste?! (Ercole si rialza, raccoglie la
spada e ricomincia a lottare con l’Idra, fingendo di tagliarne le teste) N-nove?? V-ventisette???
Vuoi farla finita col taglio delle teste?! Quante volte te lo devo ripetere? Usa la tua, di testa!
Ercole: Giusto, la testa! (finge di tirare una testata all’Idra, che fugge fuori scena)
Ahah! Fil! Ammettilo, è stata una roba davvero eroica!
Filottete: Ce l’hai fatta, ragazzo, ce l’hai fatta! È stata una vittoria... testarda!
(escono Ercole e Filottete e Megara esce dal nascondiglio; poco dopo entra Ade)
Megara: Beh, dai, vecio, ci hai provato.
Ade: Quel tipo è incredibile... io gli lancio contro tutto quello che ho e...
non c’è niente che funzioni! Ho 24 ore per liberarmi di questo... giocoliere,
o l’intero piano che sto preparando da 18 anni se ne va in fumo!
Megara: La partita è finita, Ade. Megafusto ha deviato tutti i tuoi proiettili!
Ade: Chissà, magari non gli ho ancora sparato i proiettili giusti... Meg, mia cara...
Megara: ... non ci pensare nemmeno!
Ade: Ma deve pure avercela una debolezza! Insomma, tutti al mondo hanno una debolezza...
Per Pandora fu la storia della scatola, i Troiani, beh, hanno puntato sul cavallo sbagliato, no?
Si tratta solo di scoprire quella di Megafusto!
Megara: Io ho fatto la mia parte! Lascia che siano i tuoi schiavetti a fare il resto!
Ade: Quelli non sono riusciti a sbarazzarsi di un neonato! A me serve qualcuno che... si prenda cura
dell’uomo!
Megara: Ehi, ho smesso di curarmi degli uomini...
Ade: Beh, sai, è un bene, perché... è questo che ti ha messo nei guai, non è vero?
Tu mi hai venduto la tua anima per salvare la vita del tuo uomo e lui come ti ha ringraziato?
Andandosene con la prima che passava! Deve averti fatto soffrire parecchio, eh, Meg?
Megara: ‘Scolta, vecio, ho imparato la lezione, va bene?
Ade: Ma è proprio per questo che sento che afferrerai al volo la mia offerta; tu mi trovi il modo
di sbarazzarci di Megafusto e io ti darò la cosa che brami di più nell’intero Cosmo: la tua... libertà!
Megara: Non ho proprio scelta, eh? E va bene, ma che sia l’ultima volta! (Ade e Megara escono)
Narratore: Ade ha usato Megara per attirare Ercole in una trappola, ma il nostro protagonista
è riuscito a sconfiggere anche la temibile Idra dalle mille teste! Ma Ade non è un dio che si arrende
facilmente e intende servirsi di Megara per scoprire il punto debole dell’eroe.
Ma questo non preoccupa ancora Ercole, che si reca da Zeus per aggiornarlo sulle sue gesta...

(Al tempio di Zeus, entrano Zeus che attraversa la scena,


si gira verso fuori scena e si ferma immobile e poi Ercole)
Ercole: (rivolgendosi a Zeus) Ah, padre, avresti dovuto esserci!
Zeus: (animandosi) Raccontami tutto, figliolo!
Ercole: Ho maciullato il Minotauro, ho aggrovigliato le Gorgoni! Come mi ha insegnato Fil:
ho analizzato la situazione, ho controllato la mia forza e... ho colpito! La folla si è scatenata e...
Zeus: ... stai andando alla grande, figlio mio! Riempi d’orgoglio il tuo vecchio!
Ma... non è ancora giunto per te il momento di tornare tra noi.
Ercole: Cosa?!
Zeus: Non hai ancora dimostrato di essere un vero eroe.
Ercole: Ma padre, ho sconfitto tutti i mostro che ho affrontato! Io... sono la persona più famosa
di tutta la Grecia! Io... ho più di 300 milioni di follower su Instagram!
Zeus: Temo che essere famosi non sia la stessa cosa di essere un vero eroe.
Ercole: Ma padre, cos’altro posso fare? Cosa c’è di più?
Zeus: È una cosa che devi scoprire da solo.
Ercole: E come faccio?
Zeus: Guarda dentro il tuo cuore! (si ferma immobile)
Ercole: Padre, aspetta! Oh, andiamo! (sospira ed esce)

Narratore: Povero Ercole, ha compiuto molte imprese e ha fatto un sacco di fatica,


ma per Zeus e gli dèi non è ancora abbastanza: cos’altro deve fare per diventare un vero eroe?
Certo, ha dimostrato molto coraggio per affrontare e sconfiggere l’Idra, ma per coronare
il suo sogno di tornare sull’Olimpo, serve ben altro... domani inizieremo a scoprire assieme cosa!
Giovedì
Tradimento / Lealtà

Materiali: taccuino, bastone-cavallo, fiorellino.

Narratore: Il nome di Ercole è ormai sulla bocca di tutti: è bello, è forte, è famoso...
ma la celebrità ha un prezzo: un esercito di fan assatanate assedia la sua villa
e, come se non bastasse, Filottete, oltre che il suo allenatore, è diventato anche il suo manager
e gli riempie le giornate di noiosi incontri coi fan e spossanti sessioni di allenamento!
Anche l’uomo, anzi, il dio più forte di tutti, però, a lungo andare perde la pazienza...

Si apre il sipario
(Nella villa di Ercole, in scena Ercole e Filottete)
Filottete: (senza guardare Ercole, consultando un taccuino) Ok, alle 9 ti aspetta re Augìa,
ha un problema con le stalle: ti consiglio di non mettere i sandali nuovi...
Ercole: Fil?
Filottete: Alle 10 hai un incontro motivazionale con Batman: questo Covid gli ha ammazzato
la reputazione e ora è un po’ depresso...
Ercole: Fil?!
Filottete: E poi alle 11 devi andare dalle Amazzoni a rub... ehm, prendere in prestito una cintura...
Ercole: ... basta! (Filottete si gira a guardarlo) Fil, che senso ha?
Filottete: In che senso “Che senso ha?”? Vuoi tornare sull’Olimpo o no?
Ercole: Certo, ma mi pare che ‘sta roba non mi stia portando da nessuna parte!
Filottete: Non puoi arrenderti adesso, ragazzo! Io conto su di te!
Ercole: Ma io ce l’ho messa tutta...
Filottete: ... ascoltami, ragazzo: nella mia vita ne ho viste di tutti i colori e sai che ti dico?
Per Zeus, hai una cosa che non ha nessun altro!
Ercole: Dici davvero?
Filottete: Me lo sento qui dentro! (si batte il petto vicino al cuore) Non c’è niente che
non puoi fare, ragazzo! Ma ora... torna ad allenarti! (Filottete esce; poco dopo entra Megara)
Ercole: Meg! Acciderbolina, è... bello vederti... mi sei mancata!
Megara: Non pensavo avrei avuto tempo di mancarti: sei sempre in giro a fare robe da eroe!
Ercole: Nah... non sono un eroe!
Megara: Certo che lo sei: tutti ti ritengono la cosa più grandiosa dopo aver vinto gli Europei
contro l’Inghilterra in casa loro!
Ercole: Oh, beh... è pazzesco, non riesco a uscire di casa senza essere assalito!
Megara: Ah, pare che tu abbia bisogno di una pausa! Pensi che la tua capretta se la prenderebbe
se lo paccassi oggi pomeriggio?
Ercole: Orpo, non saprei... Fil mi ha riempito la giornata di impegni!
Megara: Ah, che vada a farsi mungere! Seguimi, non te ne pentirai!
Ercole: Veramente io... e va bene! (Ercole e Megara escono; poco dopo rientrano)
Ercole: Perbacco! Che giornata... prima quel ristorante sulla baia e poi quel film,
quel Cinquanta qualcosa... però, credevo di essere io strano! Grazie, Meg!
Megara: Oh, non mi ringraziare ancora, io... Ah! (cade tra le braccia di Ercole)
Ercole: Ehi, attenta!
Megara: Oh, scusa, sai... caviglie deboli.
Ercole: Ah, capisco... forse è meglio che ti sieda un momento.
(la fa sedere per terra e si siede accanto a lei)
Megara: E tu? Insomma... non è che hai (avvicinandosi a Ercole) qualche debolezza?
Ercole: Oh, no! (alzandosi) Sono... sano come un pesce!
Megara: (ironico) Oh, Megafusto... sei perfetto.
Ercole: Oh, beh... grazie. Sai... quando ero piccolo, avrei dato qualunque cosa per essere
esattamente come tutti gli altri!
Megara: Intendi forse... meschino e disonesto?
Ercole: No! Insomma... non tutti sono così!
Megara: Sì che lo sono...
Ercole: ... tu non sei così!
Megara: Come fai a dirlo?
Ercole: So solo che... (sedendosi accanto a Megara) sei la più straordinaria tra le persone con...
caviglie deboli che abbia mai conosciuto! E che quando sono con te... non mi sento solo.
Megara: A volte è meglio essere soli.
Ercole: Che intendi?
Megara: Nessuno può ferirti.
Ercole: Meg... io non potrei mai e poi mai ferirti.
Megara: E io non voglio ferire te, perciò... facciamoci tutti e due un favore e... smettiamola, ehm...
prima che... (prima che Ercole e Megara si possano baciare, entra Filottete su Pegaso,
facendoli alzare di scatto)
Filottete: Va bene, fermi tutti! Piantatela! La festa è finita!
Megara: Calmati, capretta. È stata tutta colpa mia!
Filottete: (rivolgendosi a Megara) Sei già segnata con una grande X rossa sulla mia lista, sorella:
non peggiorare le cose! (rivolgendosi a Ercole) Quanto a te, saltimbanco, andrai dritto allo stadio
e ti allenerai come mai in vita tua! Monta a cavallo!
Ercole: D’accordo... dammi solo un secondo, ok? (si gira e sorride a Megara)
Megara: Oh, Ercole... mi dispiace.
Ercole: Ah, tranquilla: gli passerà. (prende un fiorellino da fuori scena e lo porge a Megara,
che lo annusa e gli sorride; Ercole monta su Pegaso)
Filottete: Forza, muoviti! Scattare, scattare, scattare! (Ercole su Pegaso e Filottete escono,
poco dopo entra Ade)
Ade: Ehi, Meg, come butta? Allora: qual è l’anello debole nella catena di Megafusto?
Megara: Trovati un’altra ragazza, Ade, io ho chiuso!
Ade: Meg, Meg, Meg! Mia cara, dolce, delusa, piccola sottoposta... non ti stai forse dimenticando
di un minuscolo, sebbene cruciale, dettaglio? Tu mi appartieni! (entra Filottete)
Filottete: (guardando per terra) Toh, un quadrifoglio! (si abbassa per raccogliere un quadrifoglio
immaginario, poi alza lo sguardo e vede Ade e Megara) Ma che... (si nasconde dietro il sipario)
Ade (ancora rivolgendosi a Megara): Tu lavori per me!
Megara: Bla, bla, bla...
Filottete: ... oh, no! Sapevo che quella donzella significava guai! Gli spezzerà il cuore! (esce)
Ade: (sempre rivolgendosi a Megara) Devi fare ciò che ti dico!
Megara: Non mi interessa! Non ti aiuterò a fargli del male!
Ade: Non riesco a credere che tu possa prendertela tanto per... un uomo!
Devo ricordarti di nuovo com’è finita l’ultima volta?
Megara: Ma questo è diverso! È sincero, è dolce...
Ade: ... non farmi ridere!
Megara: Non farebbe mai niente per ferirmi...
Ade: ... è un uomo come tutti gli altri!
Megara: E comunque, Ade, non puoi sconfiggerlo! Non ha nessuna debolezza ...
Ade: ... sai Meg, invece credo proprio che ne abbia una!

Si chiude il sipario
Narratore: Quante cose sono successe in così poco tempo! Prima Ercole si fa convincere
da Megara a lasciar perdere la vita da eroe per un giorno: i due giovani si stanno per baciare...
ma arriva Filottete a cavallo di Pegaso a rovinare il momento romantico!
Ade si arrabbia con Megara perché non fa ciò che lui le ordina... e Filottete lo sente e corre
ad avvertire Ercole! Ma riusciranno le parole del suo allenatore e manager a convincere
il nostro protagonista che la sua amata lo sta tradendo? Ade ha un piano da mandare avanti
e di certo avrà qualche idea su come convincere Ercole a collaborare...

Si apre il sipario
(Allo stadio, in scena Ercole che fa flessioni; entra Filottete)
Ercole: Millecinquecentouno, millecinquecentodue... (accorgendosi della presenza di Filottete
e rivolgendosi a lui) ... ehi, Fil, che ti è successo? Hai la stessa faccia di quando ti è arrivata
l’ultima bolletta del gas!
Filottete: Ragazzo, ti devo parlare.
Ercole: Oh, Fil, è stato il giorno più bello della mia vita! Io... non riesco a smettere di pensare
a Meg! Lei... è qualcosa di...
Filottete: Senti, sto cercando di parlarti! Devo dirti che...
Ercole: ... se non fosse stato per te, non l’avrei mai incontrata! Oh, Fil, ti sono eternamente
debitore!
Filottete: Ce la fai a stare zitto un secondo? Ascoltami: Meg è...
Ercole: ... un sogno divenuto realtà?
Filottete: Non esattamente, lei è...
Ercole: ... più bella di Afrodite?
Filottete: A parte quello! Stammi a sentire: lei è una...
Ercole: ... meravigliosa...
Filottete: ... imbrogliona! Si sta prendendo gioco di te!
Ercole: Oh, avanti, smettila di scherzare!
Filottete: Ma io non sto scherzando, lei...
Ercole: ... senti, so che sei arrabbiato per oggi, ma non è un buon motivo per...
Filottete: ... no, ragazzo, non hai afferrato il punto!
Ercole: Il punto è che io la amo!
Filottete: Ma lei non ama te!
Ercole: Sei pazzo!
Filottete: Lei non è altro che una doppiogiochista...
Ercole: ... ti avverto...
Filottete: infame...
Ercole ... un’altra parola e...
Filottete: ... bugiarda! (Ercole tira uno schiaffo a Filottete)
Ercole: Oh, Fil, io... mi dispiace.
Filottete: Va bene, basta così. Non vuoi vedere la verità? Contento tu! (fa per uscire)
Ercole: Ehi, Fil, aspetta! Dove vai?
Filottete: (si gira verso Ercole) Mi imbarco sul primo traghetto che passa. Torno a casa! (esce)
Ercole: Benissimo! Vai! Io... non ho bisogno di te!
Filottete: Ti credevo il più grande fra i tanti... non il più grande fra i tonti!
(esce; poco dopo entra Ade)
Ade: Ehi, sembra proprio che capiti proprio al momento giusto! Ah-hem!
Ciao, sono Ade, dio dei morti...
Ercole: ‘scolta vecio, non è il momento, ok?
Ade: Ehi, ehi, mi servono solo pochi secondi, ci metto poco! Vedi, ho un grosso affare in pentola
e maledetto... Erc, posso chiamarti Erc? Mi pare che tu ti metta sempre in mezzo!
Ercole: Mi sa che hai sbagliato persona, vecio.
Ade: Stammi a sentire, dannato... ehm, ascoltami, ok? Dunque, ti sarei eternamente grato se...
ti prendessi un giorno di ferie da questa storia di fare l’eroe. Insomma, perché fare oggi quello
che puoi fare domani?
Ercole: Neanche per sogno! Tu sei fuori di testa...
Ade: (rivolgendosi al pubblico) ... ma diverso da loro! Eheheh... Non ti conviene saltare
a conclusioni affrettate, perché vedi... ho un piccolo asso nella manica che forse ti può interessare!
Ti do un suggerimento: ti ha soprannominato Megafusto!
Ercole: Oh, no, Meg!
Megara: (fuori scena) Non ascoltarlo, Ercole!
Ade: Silenzio!
Ercole: Lasciala andare!
Ade: Ti offro uno scambio: tu rinunci alla tua forza per circa 24 ore, ok?
Diciamo... le prossime 24 ore, mi segui? Trascorse queste, Meg sarà libera come un fringuello!
Balliamo, ci baciamo, ci scateniamo e torniamo a casa felici... che ne dici? Avanti...
Ercole: Uhm... farai del male a delle persone, vero?
Ade: Naaah! Beh, insomma, sai, è una possibilità... può capitare, perché sai, è una guerra,
che ci posso fare? Comunque, cosa ti importa di questa gente? La tua Meg, Miss Faccina
Sbaciucchina, non è forse più importante di loro?
Ercole: Smettila!
Ade: Ah, non lo è?
Ercole: Giurami che lei sarà fuori da ogni pericolo!
Ade: E va bene, ok, te lo concedo: Meg sarà salva, altrimenti riavrai la tua forza: bla, bla, bla...
(porge la mano destra a Ercole) Bene, siamo d’accordo?
Ercole: Beh...
Ade: ... stammi a sentire, stellina, non ho molto tempo! Sono impegnato, ho programmi per il 2077,
ho bisogno di una risposta tipo... ora! Conto fino a tre: uno...
Ercole: ... ma...
Ade: ... due...

Si chiude il sipario

Narratore: Questa sì che è una tragedia greca! L’amore di Ercole per Megara gli ha messo
delle fette di prosciutto davanti agli occhi e, pur di negare ogni suo coinvolgimento con Ade,
ha tirato uno schiaffo a Filottete, che ora se ne sta tornando a casa! Come farà il nostro
protagonista senza i suoi preziosi consigli? Per di più, Ade è intervenuto al momento propizio,
proprio quando Ercole era più vulnerabile... cosa deciderà Ercole? Sceglierà di restare un eroe,
nonoostante tutto... o sarà il suo amore per Megara a farlo scegliere? Lo scopriremo domani!
Venerdì
Sacrificio
Materiali: corde, clava, spada, bastone-cavallo, fulmini di Zeus, filo, forbici.

Narratore: Vi ricordate dove abbiamo lasciato la nostra storia? Ercole è stato messo
di fronte a una terribile scelta: rifiutare l’offerta di Ade... e perdere la sua amata Megara!
Oppure accettare e perdere la sua forza per 24 ore... permettendo a Ade di realizzare il suo piano!
Ma questo, Ercole non lo sa...

Si apre il sipario
(Allo stadio, in scena Ercole e Ade)
Ade: Ho bisogno di una risposta tipo... ora! Conto fino a tre: uno...
Ercole: ... ma...
Ade: ... due...
Ercole: ... va bene, va bene! Accetto!
Ade: Ecco! Sì, ci siamo! (Ade e Ercole si stringono la mano) È un piacere fare affari con te...
Sai, potresti sentirti un po’ scombussolato, ma è naturale! Ora sai cosa si prova a essere uguale
a tutti gli altri, non è fantastico? Ah, questa ti piacerà! Meg! (entra Megara) Meg, mia cara Meg,
un patto è un patto: sei libera! A proposito, Erc, non è favolosa... come attrice?
Ercole: Che vuoi dire?
Ade: Voglio dire che la tua pollastrella qua ha lavorato per me... tutto il tempo!
Ercole: Stai... stai mentendo!
Ade: Ah, non ce l’avrei mai potuta fare senza questo zuccherino!
Megara: Non è così, Ercole! Io non volevo, io non potevo... io... mi dispiace.
Ade: Oh, beh, ora devo proprio andare! C’è un intero Cosmo lassù che mi aspetta,
con il mio nome sopra! Ciaooo! (esce)

Si chiude il sipario
Narratore: Ercole ha fatto la sua scelta: per le prossime 24 ore è un comune mortale
a tutti gli effetti: ma questo significa che nulla può impedire a Ade di realizzare il suo piano!
Vi ricordate di che si tratta?

Si apre il sipario
(Sottoterra, in scena quattro Titani legati; entra Ade)
Ade: Titani! Fratelli miei! Guardatevi, nelle vostre squallide prigioni! Chi vi ha messo quaggiù?
Titani: Zeus!
Ade: (slegandoli) E ora che vi ridò la libertà... qual è la prima cosa che farete voi?
Titani: Distruggerlo!
Ade: Oh, sì! (i Titani vanno nella direzione sbagliata) Ah-ehm! Ragazzi?
(i Titani si girano verso di lui con aria confusa) La strada per l’Olimpo è quella!
(indica fuori scena; i Titani fanno per uscire) Un attimo, occhietto vispo!
Ciclope: (girandosi verso Ade) Eh? Parli con me?
Ade: Già: ho un lavoretto per te, ottico amico mio!

Si chiude il sipario

Narratore: Per Zeus, Ade ha sguinzagliato i Titani! Essi erano rinchiusi sottoterra
da milioni di anni, serbando rancore verso chi li ha sconfitti e imprigionati, Zeus
e vivendo nella speranza di vendicarsi contro il padre degli dèi: ora Ade li ha liberati
e, poiché Ercole ha perso la sua forza, nulla si frappone tra loro e l’Olimpo...
gli dèi vengono tutti catturati e Zeus si vede costretto a cedere il proprio trono al fratello Ade!
A proposito di Ade... di che lavoretto parlava?

Si apre il sipario
(a Rovigo, in scena Megara ed Ercole; entra il Ciclope con una clava in mano)
Ciclope: Ah, Ercole, eccoti! Vieni qua, non ti faccio niente...
Ercole: Vieni a prendermi, se ne hai il coraggio!
Megara: Ma che dici? Senza la tua forza, ti ammazzerà!
Ercole: Oh, beh, ci sono cose peggiori! (carica il Ciclope, che lo spinge per terra; entra Filottete)
Filottete: Ercole!
Ercole: Fil...
Filottete: ... avanti, ragazzo, combatti! Stendi questo fenomeno da baraccone: insomma, guardalo!
Ercole: No, Fil, avevi ragione tu: i sogni sono per gli sfigati!
Filottete: Assolutamente no, ragazzo: arrendersi è per gli sfigati!
Sono tornato proprio perché non getterò la spugna con te. Io dico che ce la posso fare... e tu?
(Ercole si rialza e carica di nuovo il Ciclope, che lo spinge di nuovo a terra)
Ercole: Fil, non ho più la mia forza!
Ciclope: Ahahah! Muori! (si avvicina a Ercole e fa per colpirlo con la clava)
Megara: Ercole! Attento! (si frappone tra la clava e Ercole, ricevendo il colpo e cadendo a terra;
il Ciclope indietreggia confuso)
Ercole: Meg! No! Ma... che succede? Sto recuperando la mia forza...
Megara: ... Ade a-aveva promesso che io s-sarei stata salva. L-l’accordo con Ade... è r-rotto!
Ercole: Ah, bene! (rivolgendosi al Ciclope) Non fai più il gradasso, ora, eh? Ora muori tu!
(tira fuori la spada, finge di trafiggere il Ciclope e lo spinge fuori scena, poi corre da Megara
e le si inginocchia accanto)
Ercole: Oh, Meg... ma... perché? Tu... non avresti dovuto...
Megara: Oh... Beh... L-le persone fanno sempre cose pazze... Q-quando sono... innamorate!
Ercole: Oh, Meg! Io... io...
Megara: Ma d-dimmi, sei sempre così l-loquace? Ora v-va’... n-non hai molto t-tempo!
Filottete: Ha ragione, ragazzo! Sei ancora in tempo per fermare il piano di Ade! A lei ci penso io!
Ercole: (rivolgendosi a Megara) Starai bene... te lo prometto! Ade, a noi due!
(monta su Pegaso ed esce)

Si chiude il sipario

Narratore: L’estremo sacrificio di Megara ha permesso a Ercole di recuperare la sua forza


e di sconfiggere il Ciclope; non c’è tempo da perdere: riuscirà il nostro protagonista
ad arrivare sull’Olimpo in tempo per fermare il piano di Ade?

Si apre il sipario
(Sull’Olimpo, in scena Zeus, Era ed Ermes legati, Ade e i tre Titani)
Zeus: Ti giuro, Ade, se non mi tiri fuori da qui...
Ade: Sono io a dare gli ordini ora, Sputafulmini! (entra Ercole)
Ercole: Non dormire sugli allori, Ade!
Zeus: Ercole!
Ade: (rivolgendosi ai Titani) Prendete lui! Prendete quel... saltimbanco a cavallo!
(Ercole slega Zeus)
Zeus: Grazie, figliolo! Ora puoi vedere il tuo vecchio all’opera! (lancia fulmini contro i Titani,
che indietreggiano; Ercole li sconfigge a uno a uno con la spada e li butta fuori scena)
Ercole: Non potete entrare qui! Tornate negli abissi preparati per voi!
Affondate nel nulla che attende voi e il vostro padrone!
Zeus: Ben fatto, figliolo! Dammi il cinque! (si danno il cinque)
Ade: Grazie tante, Megafusto! Ma almeno c’è un premio di consolazione che mi aspetta:
una tua amica che muore... dalla voglia di vedermi! (esce)
Ercole: Meg! No! (monta su Pegaso e insegue Ade fuori scena)

Si chiude il sipario

Narratore: Ercole è riuscito a sventare il piano di Ade: i Titani sono stati nuovamente rinchiusi
sottoterra e non sono più una minaccia per gli dèi e per gli uomini... ma riuscirà Ercole a salvare
la propria amata Megara?

Si apre il sipario
(a Rovigo, in scena in primo piano Megara in ginocchio
e Filottete seduto accanto a lei, in secondo piano le Parche)
Atropo: Bene, direi che è il momento di tagliare il filo della vita di Megara! (entra Ercole)
Ercole: Meg, no! (corre da lei, ma prima che possa raggiungerla, Atropo taglia il filo
e Megara cade distesa)
Ercole Oh, no, Meg, rispondimi! Devi rispondermi! Meg... (abbraccia il corpo esanime di Megara)
Filottete: Mi dispiace, ragazzo, ma ci sono alcune cose che... non puoi cambiare.
Ercole: Un momento... invece sì che posso! Non c’è tempo da perdere! (monta su Pegaso ed esce)

Si chiude il sipario

Narratore: Megara ha sacrificato se stessa per permettere a Ercole di riacquistare la sua forza
e di sconfiggere i Titani; la sua morte riempie di rabbia e disperazione il nostro protagonista,
che cavalca Pegaso alla volta dell’Ade, in un ultimo, disperato tentativo di salvare la sua amata
dal fiume della morte: ci riuscirà? Lo scopriremo solo vivendo... domani!
Sabato
Essere un “vero eroe”

Materiali: filo, forbici.


Narratore: I Titani sono stati ricacciati sottoterra e Ade è stato sconfitto... ma Megara è morta:
Ercole non vuole lasciare che il suo sacrificio sia vano e si reca nell’Ade per tentare
il tutto per tutto, proponendo a Ade un incredibile scambio...

Si apre il sipario
(Nell’Ade, in scena in primo piano da un lato Megara distesa
e dall’altro Ade, Panico e Pena, in secondo piano le Parche)
Ade: Così vicini! Eravamo così vicini! Siamo inciampati a due passi dal traguardo!
E tutto questo perché? Perché la nostra adorata Meg voleva fare l’eroina!
Ah, ne ho le tasche piene di questi eroi da quattro soldi... (entra Ercole)
Ercole: ... Ade! Dov’è Meg?
Ade: Ehi, guardate un po’ chi c’è: Megafusto! Com’è piccolo l’oltretomba...
Ercole: ... dimmi subito dov’è!
Ade: Datti una calmata, vecio! (indicando Megara) Eccola lì... nel fiume della morte!
Ercole: Meg, no! Stammi a sentire, Ade: a te piacciono gli scambi, vero?
Bene, prendi me al posto di Meg!
Ade: Oh, beh... il figlio del mio odiato fratello intrappolato per sempre nel fiume della morte...
Ercole: Conto fino a tre: uno...
Ade: ... uhm, dov’è la fregatura?
Ercole: Due...
Ade: ... va bene, va bene! Accetto! Tirala pure fuori tu: lei va... tu resti!
(Ercole si tuffa sul pavimento e inizia a “nuotare” verso Megara) Ah, dimenticavo un dettaglio:
prima di arrivare a lei... sarai già morto! Non è un problema, vero? (risata malefica)
Atropo: Bene, direi che è il momento di tagliare il filo della vita di Ercole!
(cerca di tagliare il filo, ma non ci riesce) Ma... Che succede?!
Lachesi: Dove le hai prese queste forbici, sorella, al Centro Ingrosso Cina?!
Cloto: Sorelle, non è colpa delle forbici! Il filo... non si taglia!
Ade: Ma... non è possibile! Tu... non puoi essere vivo! Dovresti essere...
Panico e Pena: ... un dio! Aaah! (escono; Ercole raggiunge Megara
e la fa mettere seduta con gli occhi chiusi; Ercole si alza e inizia a camminare verso Ade)
Ade: Ercole, fermati! Non puoi farmi questo! Non puoi... (Ercole raggiunge Ade
e gli tira uno schiaffo) Prova a rifarlo e... (Ercole gli tira un altro schiaffo)
Ok, a quanto pare puoi. E va bene, me lo sono meritato. Erc! Ehi, Erc! Possiamo parlare?
Tuo padre... è un simpaticone, giusto? Insomma, se tu mettessi una buona parola per me,
forse si lascerebbe questa storia in un lampo... che ne dici? Pace?
Ercole: Pace? Questo... è... l’Olimpo! (finge di tirare un calcio a Ade, facendolo volare fuori scena,
poi corre da Megara e la fa rimettersi in piedi; Megara apre gli occhi e guarda Ercole)
Megara: Megafusto! Ma... perché l’hai fatto?
Ercole: Oh, beh, le persone fanno sempre cose pazze... quando sono innamorate! (fa per baciarla)
Zeus: (fuori scena, prima che Ercole possa baciare Megara) Ercole!
(entrano Zeus ed Era e Ercole si gira verso di loro)
Zeus: Eccoti qui, figliolo!
Era: Oh, Ercole, siamo così orgogliosi di te!
Ercole: (rivolgendosi a Era) Madre!
Zeus: Ottimo lavoro, figliolo! Finalmente ce l’hai fatta: Sei un vero eroe!
Era: Stavi per sacrificare la tua vita per salvare questa giovane ragazza!
Zeus: Un vero eroe non si misura dalla forza che possiede, ma dalla forza del suo cuore! E ora,
figlio mio... puoi tornare a casa!
Megara: Congratulazioni, Megafusto... Sarai un gran bel dio... (Ercole guarda prima lei,
poi Zeus ed Era)
Ercole: ... un momento! Padre, Madre, questo è il momento che ho sempre sognato, ma...
(si avvicina a Megara e le prende la mano) una vita senza Meg, anche una vita immortale,
sarebbe... vuota. Io... desidero restare sulla Terra con lei! Finalmente... so qual è il mio posto!
Zeus: Figlio mio, nulla ci renderebbe più felice di averti accanto a noi sull’Olimpo...
Era: ... ma per me e tuo padre la cosa più importante è vederti felice, pertanto...
Zeus: ... esaudiremo il tuo desiderio!
Ercole: Oh, grazie! (si rivolge al pubblico) E grazie anche a voi! (si gira verso Megara e la bacia)

Si chiude il sipario
Narratore: Il sacrificio di Megara non è stato vano: Ade è sconfitto ed Ercole è riuscito a salvare
Megara dal fiume della morte! Beh, ora sapete meglio di me come continua la storia:
Ercole fondò le Olimpiadi... e vissero tutti felici e contenti!

Ade: (in scena, dietro il sipario) Ehi, fermatevi! Basta con gli applausi! (si apre il sipario)
Dove andate tutti? Oh, insomma! Tutti hanno avuto una fettina di qualcosa tranne me!
Pronto? C’è nessuno? (inizia a chiudersi il sipario) Ehi, cosa fate? No, non chiudete il sipario!
La storia non può finire così! Nooo! (si chiude il sipario)

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