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LE ANIME PERSE VANNO A

SINISTRA
31 luglio 1993

"Diciamo la verità: che senso ha continuare a parlare di


destra e di sinistra nella politica italiana?". Affermazioni di
questo tipo ricorrono sempre più frequentemente nelle
dichiarazioni dei nuovi leader, così come nei discorsi
quotidiani della gente. Persino nelle vignette di Pericoli e
Pirella su questo giornale. Potrà variare il contesto o l'
intonazione della frase - ad esempio, se a parlare è un
ex-militante sorpreso dal crollo dell' ideologia, l'
affermazione sarà accompagnata da un sorriso triste e
vagamente allusivo. Resta però il fatto che, da un po' di
tempo a questa parte, il numero di coloro che credono
nell' opposizione fra "destra" e "sinistra" sembra
vertiginosamente diminuito. Se è davvero così, allora
bisognerà dire che ci troviamo di fronte ad una mutazione
molto seria: antropologica prima ancora che politica. Il
fatto è che l' impiego politico dell' opposizione
destra/sinistra costituisce solo una fra le infinite
manifestazioni di una categoria culturale antichissima,
che regola la vita degli uomini in qualsiasi cultura. Questa
opposizione agisce in primo luogo nel campo dell'
orientamento spaziale della persona: se uno chiede la
strada a un passante, normalmente gli verrà detto di
"prendere a destra" oppure di "prendere a sinistra". Se
questi due punti di riferimento non esistessero, orientarsi
sarebbe un bel problema. Allo stesso modo, l' istruttore di
scuola guida raccomanderà per prima cosa di "tenere
sempre la destra" qualunque cosa accada. Salvo trovarsi
in Inghilterra, dove (com' è noto) le automobili tengono
invece la sinistra. Da cui lo stupore continuo degli altri
europei: ma perché questi inglesi guidano a sinistra? Già,
chissà perché. La risposta che viene data a questa
domanda è in genere la seguente: perché gli Inglesi
vogliono sempre essere diversi dagli altri. E' una risposta
stereotipa però interessante. Perché sono un popolo di
isolani, si dice, dediti al culto dell' eccentricità, gente che
cucina l' agnello con la menta e si ostina a farsi governare
dalla monarchia: e poi guidano anche a sinistra.
Basterebbe già questa catena di associazioni sorte quasi
spontaneamente (eccentrici, monarchici, guida "a
sinistra"...) per far comprendere che l' opposizione destra
/ sinistra non costituisce solo un fondamentale schema di
orientamento spaziale per la persona: ha anche la
capacità di veicolare una straordinaria quantità di
messaggi simbolici. Nella Repubblica di Platone, Er
assiste al giudizio delle anime dopo la morte. Ecco che ci
sono dei giudici, e questi giudici "ordinavano ai giusti di
procedere a destra in alto attraverso il cielo, mentre agli
ingiusti ordinavano di procedere a sinistra in basso".
Dunque i giusti salgono verso destra, gli ingiusti
scendono verso sinistra. Queste catene di associazioni
contrapposte (giustizia, alto, destra da un lato; ingiustizia,
basso, sinistra dall' altro) non sono affatto casuali. Anche
nelle raffigurazioni del Giudizio universale è la mano
destra del Signore che, rivolta verso l' alto, indica ai beati
la dimora celeste: mentre la sinistra, rivolta in basso,
segna l' amaro destino dei dannati. Tradizionalmente la
destra è la mano della giustizia e della sacralità: al
contrario la sinistra è la mano della trasgressione. A
questo punto, potremmo riproporre il tutto nella forma di
un quiz estivo e avanzare la seguente domanda: a quale
parte, la destra o la sinistra, assocereste l' elemento
"femminile" nelle culture antiche? Ma è una domanda
troppo facile, è ovvio che si tratta della sinistra. Il
"privilegio" della destra era roba da maschi. Oltre che
delle donne, comunque, la sinistra era anche del diavolo.
Si narra di santi cristiani che, appena nati, rifiutavano il
seno sinistro della madre per attaccarsi caparbiamente al
seno destro. L' ordine e la sicurezza vengono da destra,
la sinistra porta pericoli e imprevisti. Del resto, non esiste
un "ufficio sinistri" nelle sedi delle società di
assicurazioni? Mentre può capitare che a qualcuno "si
offra il destro" di combinare un affare favorevole. La
lingua è buon testimone della cultura. Da sinistra i guai,
da destra la buona ventura. Superfluo far notare, a
questo punto, che anche la scelta "di destra" o "di
sinistra" in politica porta (o portava) con sé un buon
numero di significati simbolici: la destra per l' ordine e la
sacralità, la sinistra per la trasgressione e il rifiuto dei
valori costituiti. A differenza dei santi cristiani, i socialisti
avrebbero certo succhiato più volentieri al seno sinistro
della mamma piuttosto che al destro. Il nuovo ordine, la
rivoluzione, la rottura delle tradizioni non potevano venire
che da sinistra. Ora però, ci vien detto, l' opposizione
destra/sinistra non ha più valore. Che succederà? Si
potrebbe pensare che ci stiamo avviando verso una
società di ambidestri: una società in cui, eliminata la
destra e la sinistra in politica, uscirebbero di scena anche
il sacro e il profano, l' alto e il basso, e tutti gli altri loro
abituali compagni. Dopo di che, diventerebbe necessario
rielaborare il nostro sistema di orientamento simbolico.
Insomma, una grande trasformazione. E' possibile che
vada a finire così, chi può dirlo. Ma se le lingue e le
culture antiche possono insegnarci qualcosa in una
circostanza del genere, si può prevedere anche un altro
esito. In latino, così come in altre lingue indoeuropee, la
"destra" dispone di un solo nome: dextra, quello che noi
usiamo ancora. Al contrario, per indicare la "sinistra" ce
ne sono almeno tre. Perché questa singolare abbondanza
di nomi per la sinistra? Si può pensare che, di volta in
volta, andasse in crisi l' assetto fra "destra" e "sinistra"
(non in senso politico, ovviamente, ma in senso religioso,
o genericamente antropologico): e fosse necessario
ridefinire i rapporti fra questi due poli. La destra, la mano
della giustizia, della stabilità, manteneva il suo proprio
nome: quella che lo cambiava era la mano più
trasgressiva, e insieme più instabile, cioè la sinistra. In
certe circostanze, insomma, la dextra si è trovata a
contrastare con una sinistra, oppure con una laeva,
oppure con una scaeva: ma sempre di "sinistra" si
trattava; la mano trasgressiva moltiplicava i suoi nomi,
certo, però non si sognava minimamente di cedere alla
sacralità (invero un po' pierinesca) della destra,
tantomeno di identificarsi con lei cancellando ogni
opposizione. Sarà così anche nella politica italiana? Un
cambiamento di nome "a sinistra", se si vuole, l' abbiamo
già visto.

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