Sei sulla pagina 1di 10

L’orfismo e i pitagorici

Una delle favole più interessanti, più poetiche dei greci antichi è proprio quella di Orfeo;
cantore meraviglioso con la sua cetra incantava le belve e sapeva gli arcani tanto che la sua festa è
diventata oracolo. Qualcuno dice che appunto l’orfismo, la figura di Orfeo, tutto il giro del mito
di Orfeo è nato per spiegare il fenomeno di Pitagora, quindi non è Pitagora che si rifa ad Orfeo è
proprio il mito di Orfeo che ha cercato di spiegare questa meravigliosa, favolosa figura di maestro
che i greci hanno saputo esprimere. La figura di Orfeo sorge sotto il segno di apollo e di dionisio
cioè l’arcaismo della religione greca e certamente diviene il simbolo ed il patrono di ogni
movimento religioso noto appunto come orfismo: il fondatore dei misteri, e sempre l’orfismo ha
avuto dei caratteri che sono tipici di ogni misticismo: non appartiene alla tradizione omerica, è un
eretico dal punto di vista religioso, direi, perché rifiuta il sacrificio(?) degli animali, rifiuta il
pasto animale davanti agli dei, è visto sempre come stranamente; costituisce quindi una rottura
radicale con religione omerica che era piuttosto minoico-cretese, patrocina invece iniziazioni, e
queste iniziazioni hanno due caratteristiche vischiose che hanno sempre fatto gridare o criticare la
gente: un certo ascetismo fatto di purificazioni, vegetarianismo e la dottrina delle trasmigrazione
delle anime; praticamente la nostra dottrina del processo delle vite successive. Quindi viene visto
non proprio come espressione della religione greca anche se Pitagora era greco fino in fondo ma
nel capitolo della religione greca questa presenza di misticismo, un pò come vedremo per i
munsulmani il sufismo, visti inizialmente addirittura come ereticale e poi accettato ma sempre un
pò da parte come sempre in tutte le religioni.

Il mito e fonti relative a Pitagora


E naturalmente Pitagora appunto perché troppo lontano dal modo normale di vivere diventa
immediatamente mito, leggenda, un personaggio storico, ma è anche uomo di Dio per eccellenza
quindi leggendario, fondatore di iniziazioni e la sua vita viene subito areolata di mistero e di
magia, e non tanto lontano da noi il pensiero di Pitagora perché se guardiamo bene la scuola
Pitagorica vediamo che praticamente è stata all’inizio, all’origine di una quantità di cose che poi
sono state tipicamente greche. Pitagora lo si trova dappertutto, a parte che cominciamo sin da
piccoli a maneggiare la tavola pitagorica ma nella filosofia certamente ha influenzato Platone, le
idee platoniche si sentono già in Pitagora, ha dato man forte ad Aristotele per tante cose,
Aristotele ha scritto un libro su Pitagora, e veniva considerato un puro pitagorico, ha iniziato gli
studi sulla musica, sull’architettura, sulla scultura, la scienza ne deriva abbondantemente con
l’aritmetica, la geometria, l’astronomia, la meccanica, la biologia, “praticamente la scienza
pitagorica e fondamentalmente la stessa della nostra”, lo scrive Simon Weil (? ?). Purtroppo di
Pitagora abbiamo pochi testi, abbiamo quelle due vite, Giamblico e Porfirio, solo sono molto
fantasiose, (?), sono neopitagorici quindi, sono discepoli di Plotino, la vita di Pitagora è stata
scritta molto in ritardo. Di lui si dice che siano i versi d’oro, ma oggi tutti ci dicono che sono di
Liside di Taranto suo discepolo della scuola di tebe (? ?). Alcune frasi conservate in citazioni
dall’opera di Aristotele ci riportano il suo pensiero, così Diogene Laerzio, ha una formula che
appunto si trova in Anassimandro, ci sono due o tre frammenti di Filolao e un passo del Gorgia e
due del Filebo (? ?) di Platone, e tutto il resto in gran parte distrutto, ma la leggenda talmente
sviluppata talmente ampliata che è arrivata sin dove non si sarebbe potuto credere e oggi c’è una
tradizione medievale indiana che dice che certe dottrine venivano attribuite a un certo Yavan-
charya (per vedere come è scritto consultare il libro del John relativamente alla lezione di
Pitagora), e Yavan-charya vuol dire maestro ionico, maestro delle isole ioniche, oggi sono tutti
d’accordo nel dire che Pitagora è stato pure in India.
La vita di Pitagora
Bisogna lasciarsi prendere dal fascino (? ? ?) Pitagora nella descrizione poetica di Platone era
una bella persona, con i capelli lunghi, la barba fluente, con la parola piena di fascino, la parola
facile persuasiva, dotato di una vista eccezionale, diceva di vedere l’Infinito, di un udito
eccezionale, diceva di ascoltare il rumore delle ruote celesti, sviluppava capacità superiori, ha
insegnato a (? ?), ha insegnato l’intuizione delle cose, e sopratutto voleva dai suoi ragazzi
l’inventiva totale, era proprio il suo metodo d’insegnamento (? ? ?). Sposato ebbe certamente una
figlia, che poi sappiamo è diventata moglie di Milone suo discepolo e forse anche un figlio;
Geronimo di Rodi racconta che Pitagora addirittura discese all’Ade, l’elemento sciamanico e da lì
la katabasis il suo ritorno come appunto Omero o Esiodo, e dice appunto che ha visto le anime di
Omero e di Esiodo le quali soffrivano per quel male che aveva detto degli dei nei loro poemi.
Deve essere stato una persona veramente completa, sappiamo la sua data di nascita e la sua data
di morte, preassappoco corrispondono all’eta di grossomodo 100 anni prima di Pericle. E nato a
Samo, isola importantissima per il commercio tra oriente e occidente, grande porto di mare in cui
arrivavano un pò tutte le culture e si ascoltava un pò tutto, e lui appunto curioso di questi porti da
giovane, con tutti i (?) dei porti, certamente deve aver viaggiato e curiosato nei vari paesi, pare
appunto con i suoi viaggi toccò addirittura la Persia in cui ebbe un'iniziazione, e anche l’Egitto di
cui (forse qui c’è un NON) parla spesso, sembra che sia stato anche li iniziato, comunque quando
è ritornato dopo lunghi viaggi, viene a sapere, viene a vivere sotto la tirannia di Policrate un
personaggio un po troppo rigido per il suo desiderio di libertà, sopratutto non trova lavoro in
patria e ha tante cose da insegnare e cerca una posizione migliore e viene a sapere appunto, tutti
sanno che la magna Grecia offriva grandi possibilità (? ?). Allora va in cerca nelle città della
Magna Grecia di qualcuno che avesse bisogno di una scuola per lasciargli educare i loro figli. E
deve cercare a lungo perché le cose intelligenti la gente non se le merita e finalmente a Crotone la
collettività gli cede un pezzo di terra e lo aiuta a costruire il suo tempio, tempio delle muse, dove
appunto promette di educare e dare una impronta ai figli dei crotonesi; nel 530 sappiamo fonda la
sua scuola, una scuola strana, una scuola di fedeli e attraverso i suoi scolari ha un enorme
influsso sul governo oligarchico aristocratico teocratico di Crotone. E siccome il peso sulla
politica dei suoi discepoli era troppo forte, troppo violento forse per essere una democrazia, per
aver difeso i fuoriusciti di Sibari (?) aiutati al rientro in patria ad un certo momento Sibari
dichiara guerra a Crotone e Milone non se lo fa dir due volte e con le sue schiere, Milone suo
genero, con le sue schiere entra in Sibari e la distrugge, visto che le cose si mettevano male e
questo aveva creato vari odi vari (?) del suo metodo, Pitagora senza aspettarsi un processo o delle
critiche lascia Crotone e va in cerca di un’altra scuola, pare si sia riparato a Metaponto dove deve
essere morto, si perdono le sue notizie. Secondo Eraclite Pontico fu il primo a chiamarsi filosofo
cioè amante della sapienza “vera contemplazione disinteressata dell’ordine divino e immortale
della natura”, quindi proprio nella linea della vera e più ortodossa religione greca, l’attenzione a
questo mistero divino che si manifesta nella natura e dice “la filosofia è il cammino di Dio più
elevato di tutti” ben diverso dal tipo di filosofia che si vede oggi, e i suoi scolari si spargono un
po' dovunque nella Magna Grecia e cercano appunto scolari in altre città e la sua fama vola, ma
purtroppo sempre il governo elitario infastidisce e addirittura crea inimicizie, morto lui nel 500 la
popolazione aizzata da qualche interessato fa chiudere i suoi scolari, i pochi che son rimasti a
Crotone, in una casa e la incendia, naturalmente tutti fuggono si disperdono e questa dispersione
crea nuove scuole: Liside fonda a Tebe una scuola che darà Filolao e Epaminonda, Archita fonda
la scuola di Taranto, che diventerà celebre Taranto e tanti altri sparse in tutta la Magna Grecia
(? ? ? ? ?)
La scuola di Pitagora
Più che dalle idee dai metodi, perché Pitagora la scuola la concepiva come un dedicarsi alla
una ricerca, non travasare da dei libri sulla testa di scolari più o meno attenti più o meno
interessati una qualche dottrina, ma prendere gli scolari nella situazione in cui si trovano, dal loro
questa iniziazione alla scienza e poi sospingerli e sollecitarli in tutti i modi perché vadano avanti
loro da soli e trovino da soli e quando un ragazzo in una ricerca trova evidentemente non (?) Era
quindi una specie di seminario fatto per esoterici, per gente iniziata, i quali si erano meritati in
qualche maniera gli elementi per costruire la loro scienza e poi naturalmente per evitare che ci
fosse un ghetto chiuso dava anche delle lezione essoteriche cioè al di fuori, ai genitori di questi
alunni, ai cittadini di Crotone ma direi questi venivano dati dagli scolari eran cose di seconda
mano, chi veniva ammesso nella scuola doveva tendere ad essere un teleios un perfetto, cioè un
finito, si dice no un operaio finito, ecco uno scienziato finito, che sapeva tutto quello che si
doveva sapere e anche le donne erano ammesse cosa stranissima nel mondo greco, anche le
donne che Pitagora considerava molto capaci per una certa propensione religiosa, questo
sodalizio era unito al tempio di Apollo e delle sue muse quindi era unito al culto di apollo quindi
aveva come meta non soltanto una scienza o un diploma ma un avvicinarsi alla divinità, aveva
tutto il cerimoniale segreto, sappiamo no queste lunghe cerimonie, con grandi canti, grandi danze
e tutti vestiti di lino bianco. Era (?) una polimanzia dice Eracleo, insomma tutto lo scibile, una
specie di università in cui si insegna tutto, quindi teologia, metafisica, etica, logica, geometria,
astronomia, musica, medicina, mantica, assomiglia molto insomma alla scuola di Confucio (? ?)
tutto quello che si può sapere in modo tale che i suoi scolari diventassero a loro volta maestri
completi, naturalmente però sempre perché la scienza diventi stimolo alla perfezione morale e un
maestro doveva essere anche un esempio, (? ?) e questo insegnamento doveva essere tra i fiori nel
giardino, dovevano crescere contemporaneamente tutte le due parti del cervello, non solo la
sinistra ma anche la destra, tutte e due contemporaneamente. Per essere ammessi bisognava
dimostrare doti fisiche e predisposizione, quindi ci voleva prima un esame fisiognomico, certa
gente con certe facce nooo, via a casa subito e poi una prova durissima nei primi tempi: il primo
anno dovevano assolutamente fare perfettamente silenzio tutto il tempo neanche domandare
spiegazioni al professore e l’insegnamento non veniva dato da Pitagora ma dai suoi scolari,
quindi il primo corso era per uditori acusmatici cioè silenziosi, ascoltare soltanto perché davanti
alla scienza c’è solo da imparare, non c’è da criticare, come certi scolari che il primo giorno di
scuola ti vengono a dire cosa devi insegnare (? ? ? ?) Se l’insegnante sa, è lui che sa cosa deve
insegnare, i ragazzi devono solo imparare ed è bene tenerli a bada i ragazzi facendo subito vedere
che devono imparare tante cose che ancora non sanno. Magari nella ubicazione politica far coloro
capire che non sanno cos’è palazzo Chigi, palazzo Madama, la Farnesina, ecc. adesso loro
imparano zitti (?) e dopo si parla Il secondo corso era per coloro che potevano interloquire, quindi
avevano possibilità di domandare, e il terzo corso cominciava quando l’insegnate li vedeva
abbastanza pronti per ricevere qualche numero e gli veniva dato il numero di qualche oggetto, e
costruendo su questi numeri e su questi oggetti potevano cominciare a scoprire il segreto del
collegamento tra uomini e questa la grande scoperta di Pitagora: far vedere come l’intelletto
umano è curioso e se viene messo sulla strada della curiosità l’intelletto umano fa scintille e fa
scoprire delle cose interessanti, naturalmente per questo bisogna sollecitare i ragazzi: quindi
massimo rigore, stimoli di prove, di premi estivi, senza mai far vedere il maestro il quale arrivava
quando appunto uno superati i tre corsi era ammesso tra gli esoterici. E c’era appunto in questo
una cerimonia iniziatica, bisognava che promettessero, che giurassero che non avrebbero rivelato
a nessuno quanto si insegnava nella scuola esoterica. E se uno rivelava il segreto veniva
considerato morto, la comunità gli faceva il funerale, una effige, proprio una cerimonia di
sepoltura, dopodiché quello doveva sparire perché nessuno lo conosceva più “tu chi sei? sei
morto ! via”. Comunicavano con segni particolari, firmavano le loro pagine con famoso
pentagramma (?) e dovevano interessarsi di politica perché il bene che loro possedevano potesse
essere elargito a tutti, almeno con una politica saggia, illuminata che creasse il benessere; e allora
finalmente potevano vedere il maestro e colloquiare con lui. La giornata era ben strutturata:
appena alzati c’era una passeggiata mattutina in luoghi tranquilli che a Crotone appunto era la
spiaggia lungo il mare la mattina presto deve essere stato veramente (? ? ?) e poi si inoltravano
nel bosco sacro dove facilmente facevano delle preghiere personali, dopodiché c’era lo studio e
dopo la scuola; verso le undici. A mezzogiorno esercizi fisici, le asanas, e poi il pranzo. Al
pomeriggio dovevano dedicarsi alla politica, quindi dovevano andare in città e cominciare a
trattare di cose politiche, cominciare a interessarsi far godere della propria intuizioni alla gente e
finalmente rientrare e fare assieme ai loro insegnanti una passeggiata serale, nella quale veniva
ripetuta la materia della mattina, alla fine i riti religiosi preparavano la cena e dopo la cena la
conversazione in cui potevano interrogare gli anziani sulle questione morali.

Le pratiche ascetiche
Naturalmente c’è un fondo sacro in tutta il pensiero filosofico, in cui si esercita una specie di
divinazione cioè una ricerca all’interno e per questo naturalmente occorreva una ascetica, quindi
lo studio sempre collegato con la cosa ascetica perché non si può studiare ascoltando le
canzonette o masticando il chewing gum o accarezzando il gatto è chiaro che non si impara
niente; occorreva proprio una forma ascetica che insegnasse alla gente la concentrazione e
l’allargamento delle facoltà mentali, quindi freno alla lingua: era necessaria questa prova di un
anno intero di silenzio come prova di autocontrollo e chi mancava inesorabilmente veniva
escluso, astinenza da carni animali sia carni che pesci e da ogni cosa che fosse da ostacolo alla
vigilanza e alla purezza del pensiero perché quando dice Porfirio che “chiunque ha studiato la
scienza delle visioni sa che si deve astenere da ogni tipo di carne se vuole essere liberato dal
giogo delle cose terrene e trovare un posto tra gli dei”. In un altro passo dice Giamblico
“ammoniva da astenersi da tutto ciò che ostacola la facoltà profetica e la purezza dell’anima” vi
ricordate Daniele che rifiuta di mangiare la carne (? ?) “a coloro in particolare che tra i filosofi
erano i più dotati di facoltà speculativa ed erano pervenuti alle vette supreme della
contemplazione, proibiva assolutamente cibi superflui e raccomandava di non mangiar mai
animali ne di bere assolutamente vino ne mai immolare animali agli dei, ne arrecare loro il
minimo danno, ma con scrupolo rispettare la giustizia anche nel riguardo degli animali” (? ? ? ?).
Moderazione nel cibo e nel sonno, assolutamente proibito il vino e qualunque tipo di alcol, e
inoltre proibiva le cipolle, che appunto sono molto acide per chi non mangia carne, i funghi che
son velenosi e le fave. Ecco questa è una cosa che non sappiamo, ma sapendo che a quell’epoca lì
c’era molto favismo, il favismo è una brutta malattia che può portare anche alla morte, (? ? ?),
allergia al polline delle fave ecc. no, per cui si può capire... “comunione di vita con gli dei nella
veglia e nel sonno”.

Il metodo pitagorico
Il metodo era appunto questa ricerca attraverso segni, attraverso i simboli, mai niente di
assolutamente teorico, ma sempre la teoria attraverso delle immagini in maniera tale che tutte e
due le parti del cervello lavorino contemporaneamente e armonicamente. Aristotele appunto cita
alcune di queste strane frasi che sembrano appunto i koan giapponesi, dello zen. Il maestro
buttava lì una frase e aspettava una risposta e chi era troppo veloce nel dar la risposta veniva
punito bisognava aspettare dei giorni (? ? ?) “Quale è la cosa più sapiente? “ (? ? ? ? ?) ”Il numero
!” Praticamente è il valore delle cose, l’esatto valore delle cose e poi insegnava “Non attizzare il
fuoco col coltello, non girare il coltello nella piaga“ “non squilibrare la bilancia” sempre il
perfetto equilibrio, “aiuta a caricare il fardello non a deporlo”, quando uno si sente stanco e vuol
smettere certi impegni ecc. no no no tieni duro ! tieni duro ! aiuta a caricare, aiuta a (?) non a
deporre, perché al vita della meditazione è dura, e “preferisci dire una figura e un passo piuttosto
che una figura e un tribolo” perché tutta la matematica e tutte le scienze venivano insegnate
attraverso delle immagini, attraverso delle figure e naturalmente le figure diventano più difficili
ed è molto più facile scrivere a alla seconda più b alla seconda è uguale ecc. ecc. che non
cominciare a far tutte le linee, che vogliono dire dei quadrati, strutturare questi quadrati in
maniera visiva. E dice ma che barba “una figura e un tribolo” no no no “una figura e un passo
avanti” sempre alla (?) della fatica nello studio e arriva a certe frasi che ci lasciano veramente di
stucco “non voltarti indietro a guardare la strada”, “chi pone mano all’aratro non si volti indietro”
(? ? ?).

La numerologia pitagorica e l’armonia


Non dobbiamo quindi cercare e porre in qualunque campo l’unità, perché vi è nelle cose questo
ordine eterno e lo troveremo perché c’è, se lo abbiamo colto bisogna dopo l’unità esaminare la
dualità e se non la trovi almeno trova la triade, qualsiasi altro (?) e allora ad ogni realtà lui dava
un numero, scopriva il numero della realtà e per capire bene questa realtà bisogna capire bene il
suo opposto se non trovi il suo opposto almeno devi trovare quegli altri due elementi che da
quella unità nascono, i figli. Il figlio che è il 50, tra il 100 del padre e il 20 della madre, e almeno
trovare le tue origini, il padre e la madre e in queste triadi trovare le ragioni profonde di tutte le
relazione del cosmo, quindi non mancare mai di fede per alcuna meraviglia riguardante gli dei e i
dogmi perché ogni cosa ha il suo segreto, se non lo trovi vuol dire che non ci arrivi, non dire che
non c’è, non che non c’è niente di divino e c’è qualcosa di materiale, non è vero ! approfondisci
le cose e lo troverai. Ecco allora questa ricerca del numero di ogni realtà, perché l’uno è il pari e il
dispari insieme, il tre è il numero magico del mondo fenomenico, tutte le cose sono a 3 (?) e il 4,
il 4 è il due per due e come ogni quadrato è qualcosa di fisso, quindi di giusto, perfetto, il 5
invece è qualcosa di instabile è 2 + 3, se il 3 è il maschio e 2 la femmina il 5 è il matrimonio,
quindi attenzione il matrimonio, qualcosa di instabile, sempre di pericoloso. L’ uno è il punto, il
due è la moltiplicazione del punto e la linea, il 3 naturalmente è una superficie, il 4 è un solido e
allora capipte come tutto quanto veniva visto come una logica ricerca di una realtà che punta
sempre a qualcosa di infinitamente più grande che è il Divino (il 10 è la somma di tutte le
dimensioni possibili, la tetractys divina). Quindi sapere perché la giustizia… la giustizia che cosa
è? E’ unità e uguaglianza, quindi ci son dei numeri (?) e l’unità e i numeri dell’uguaglianza e
bisogna che ci siano sempre delle medie proporzioni e quindi i quadrati sono 4, 9, 16, che
appunto sono un limite di uguaglianza e proporzione e allora ecco tutto questo teorizzare sui
numeri. La vita umana per esempio, chi non si accorge che ha delle scadenze cicliche che vanno
per numeri (di 7 come in babilonia); quindi dall 1 ai 7 anni crescono i denti perché il bambino
pensa solo a mangiare, dai 7 ai 14 si formano i genitali, le prime accettazioni sessuali, le prime
reazioni con i genitori (? ? ?), dai 14 ai 21 anni cresce la barba, quindi comincia a farsi l’uomo a
maturare, dai 21 ai 28 cresce la forza fisica quindi il lavoro, quindi la fatica, quindi il bisogno di
scaricare le energie in queste cose, dai 28 ai 35 l’età del matrimonio, quindi devi mettere la testa a
posto o devi trovare qualcuno che te la faccia mettere, dai 35 ai 42 è la massima vivacità
intellettuale quindi è il momento politico, il momento creativo anche nelle scienza, dai 42 ai 49 la
maturazione della ragione, dai 49 ai 56 le capacità critiche, che vuol dire che allora di poter
dirigere, dai 56 ai 63 la giustizia unità con la bontà solo ai 56 anni si può essere giudici, dai 63 ai
70 anni (? ? ?) cioè (? ?) pensione e allora si fa (?). C’è quindi tutta una ricerca di queste
attenzioni e vedere effettivamente no… non so i denti si curano ogni 7 anni, infatti è vero, ti va
bene per 6 o 7 anni poi crack, poi (? ? ?) uno di seguito all’altro, si vede che c’è una sapienza in
questi 7 e non è una cosa che lui aveva trovato così (? ?). Aristotele narra che Pitagora cercava in
ogni cosa il suo numero per collegarli ad una tavola universale degli opposti, e allora l’ 1
raffigura l’inizio ma anche il termine è la Divinità, l’infinito, il razionale, lo spirito, il 2 è
l’opposizione quindi l’indefinito, l’irrazionale, la materia, (qui fa una citazione in latino “?
compositum abet causa”), il 3 è l’armonia perfetta e la sintesi tra l’ 1 e il 2 e il 4 è la giustizia è il
quadrato su cui bisogna giurare, il 5 abbiamo detto è il matrimonio, il 6 la perfezione delle parti,
cioè l’anima universale, il (?) visibile, 7 le traversie della vita, l’8 le leggi di natura la pienezza,
l’armonia universale, 9 la fragilità dei fatti umani, il flusso divino, la grandezza, 10 l’eternità
(? ? ? ? ? ?) Dobbiamo comprendere allora il gioco (FINE LATO A) dei numeri perché ogni cosa
ha il suo numero, e ha accanto degli altri numeri con i quali deve comporsi o scomporsi e allora
prima del fidanzamento bisogna vedere se i nostri numeri corrispondono se si può giocare
insieme, vedere se è il giorno giusto per uscire per fare delle compere per fare degli affari, per
avere delle relazioni, bisogna vedere se ci sono delle coordinate in tutte le cose che facciamo, se
un cibo è armonico col nostro corpo, se un pensiero armonizza con un altro pensiero, se una idea
politica è compatibile con un’altra, e allora ecco lo sforzo di creare una tavola in cui tutti i numeri
siano disposti in un certo ordine e si veda se le coordinate corrispondono e abbiamo poi un
seguito, quindi supponiamo che abbiate un quadrato, mettete la luna nuova a sinistra, il primo
quarto a destra la luna piena di fianco e l’ultimo quarto da questa parte qui, voi vedete che i
numeri hanno una certa ascendenza che va dalla luna nuova al primo quarto, poi i numeri
discendono però aumentano di valore, poi c’è una certa stasi tra la luna piena e l’ultimo quarto
poi c’è una discesa dei numeri però una ascesa geometrica e vedere allora i due numeri che volete
accordare, vedere in quale zona si trovano e come vengono accordati, su quale punto di questo
schema diciamo geologico. Ma come si vede con la luna si può pensare anche la maturità
dell’uomo, le fasi storiche, la democrazia, l’aristocrazia ecc. e in questa tavola esaminare bene la
posizione delle cose, che cosa succederà dopo cosa è successo prima per leggere l’evoluzione. Vi
ricordate I Ching, (? ? ? ? ) c’è una tavola in cui poter leggere il proprio futuro capendo quale è
stata l’evoluzione sino ad allora, e quali sono le coordinate, sapendo il proprio numero, i momenti
di crescendo di calando e di stasi possono essere ben visualizzati sulla tavola; e poi vedere come
tutti i numeri tendono all’armonia e c’è una armonia che addirittura diventa musica, per cui una
corda divisa a metà crea l’ottava, una corda tesa da un suono, se la dividete a metà le due parti
della corda hanno lo stesso suono ma una ottava superiore, se voi invece prendete una corda e la
dividete in due parti avete tre segmenti, questo tre su due è la quinta e allora avete un do-sol. Se
invece dividete la corda in 3 parti avete 4 segmenti di corda la quale darà 4 su 3, la quarta.
(Far vedere il monocordo e come lui aveva trovato queste cose. Una corda tesa tra due punti e poi
uno scorrevole per accorciare la parte che vibra) Questi sono suoni armonici e quindi se esiste
questa proporzione esatta 2 su 1, 3 su 2, 4 su 3, ogni proporzione avrà una certa armonia e si
armonizzerà con altre musiche, ecco (? ? ?) ecco la prima armonia. (Accennare alla distanza di
tono e semitono introdotta solo nel 1600, i greci e anche gli indiani usavano distanze strane,
minori, importanza della musica per i greci, Platone, Aristotele) Una armonia che deve essere (?)
e allora questa vita deve crescere e questa armonia accumularsi. Allora se voi mettete 4 punti, ve
la disegno, 4 punti punti, cioè 4 segmenti della quarta che da appunto 4 su 3 e mettete sotto 3
punti, e mettete sotto 2 punti e mettere sotto un punto solo avete un triangolo che si chiude verso
il basso e vi darà l’ottava la quinta e la quarta in ordine progressivo. Questo triangolo potete
girarlo da tutte le parti, sarà sempre armonico perché avrà sempre 4, 3, 2, 1 da tutte le pari. Poi se
due triangoli sono intrecciati c’è l’armonia dell’uomo e di Dio e (? ? ?) è appunto il sigillo di
Salomone, la stella a 6 punte, è il grande segno (?) Tetractis 1 + 2 +3 + 4 fanno 10. 1 e zero e si
ricomincia da capo. Allora ogni forma ha una tetractis, allora se tutte le cose hanno dei numeri, se
volete sapere il risultato di cose messe insieme voi fate la somma dei numeri e vedete poi che
tutte le volte che lo zero annulla le somme, riporterà quel numero semplice che darà il risulltato
della somma aritmetica e così Pitagora insegnava un sacco di cose, insegnava che ritmo e melodia
creano indole e affetti, che la musica guarisce malattie fisiche e psichiche, se a un certo momento
con certi armonici non riuscite a rimettere a posto il mal di testa di una persone e prova a metterci
un bemolle o un diesis, perché chissà se col trattamento diatonico o cromatico si riesce a
rovesciare quella stasi un pò critica e rimettere armonia nelle cose. Al mattino svegliava i giovani
con canti particolari e insegnava ad avvertire le armonie degli astri e sentire le armonie tra
persone, c’è un certo suono, una certa consonanza che vi dice “qui si sta bene”, e l’amicizia è
effettivamente questa armonia, è una uguaglianza fatta di armonia, non ci possono essere amici
tutti identici, gli amici di solito sono complementari, ma appunto armonici. Armonia qualche
volta è anche unità dei contrari, unità di 1 e di 2, il due è l’opposto di 1 ma l’uno più il 2 fa il 3 è
la Trinità. E quindi lui vedeva queste opposizione, le cercava le opposizioni proprio per capire la
natura delle cose, perché lì tutte le opposizioni si assommano, quindi c’è limitato e illimitato, la
creazione, maschio e femmina, la generazione, anima umana e anima divina che è l’armonia
celeste, l’amicizia è una eguaglianza fatta di armonia, la giustizia è un numero alla seconda
potenza, e così il cielo, c’è l’unità di venere che si manifesta nelle tre grazie, l’unità nel fato, ci
sono le tre parche, l’unità di saturno, nella trinità Giove, Nettuno, Plutone, le grazie sono dare,
ricevere e restituire, le tre cause, efficiente, esemplare e finale (? ? ?). Son tutte cose che danno
delle luci improvvise, e appunto son delle intuizioni favolose, su cui il ragazzo poi si esercitava e
andava avanti e le applicava alle varie fasi ed bellissimo vedere quando date lo spunto ai ragazzi
di cercare qualcosa dentro, con che interesse cercano e quando han trovato qualcosa gli sembra di
aver scoperto no chissà che... Il mondo appunto deve essere una armonia e se c’è il selvaggio
bosco è perché la tua intelligenza capisca quale ordine mettere e trasformare la selva in un certo
modo. Pensate che appunto attraverso queste intuizioni i suoi scolari scopriranno la rotazione
della terra, scoperta ben prima di Galileo, purtroppo un pitagorico alessandrino aveva scoperta
che la terra gira e purtroppo non è stato capito, appunto perché pitagorico deriso e andarono
avanti con la teoria tolemaica. Collegamento dei sensi con l’intelletto, la salute come equilibrio e
mescolanza proporzionate nella salute.

L’antropologia orfica
Son tutte intuizioni che si vede proprio sono anche attuali, ma sopratutto questa antropologia
orfica, in cui afferma che l’uomo partecipa della natura titanica e della divinità, era possibile
conciliare questa forza titanica con la divinità attraverso purificazioni, riti iniziatici, percorrendo
appunto la via orfica. L’elemento titanico diventa baccos, cioè condizione dionisiaca che prepara
alla divinità. E l’anima ha appunto tre zone: l’intelletto, il raziocinio e il sentimento, le ultime due
sono comuni con gli animali ma l’intelletto deve assolutamente dominare e se non le domina
tutte, ci vorrà dell’altro tempo ecco la teoria della reincarnazione, più volte l’anima può
reincarnarsi e veleggia nello spazio da dove invia agli altri i sogni e le premonizioni ai congiunti
finché merita tanto da potersi reincarnare e riprendere. “Tutta l’aria” diceva “è piena di anime”, la
vita col mistero. E l’anima dopo morta viene giudicata e inviata temporaneamente a rifarsi in una
zona della terra in cui le cose stiano bene o stiano meno bene: quindi se non stai bravo ti reincarni
nel vietnam eh ! Oppure in Africa così capisci la fame. Poi ritorna al suo luogo natio dopo mille
anni, un comune mortale talvolta percorre 10 volte il ciclo prima di poterne evadere, e lentamente
l’anima comincia a capire l’unità degli opposti, (? ? ?), bene e male, pari e dispari, destro e
sinistro, uno e molteplice, terminato e interminato, retto e curvo, attivo e inerte, maschio e
femmina. Capire questa grande unità che c’è in tutto e vedere la possibilità di tutti i contrari senza
per questo gridare alla violenza o alla (?), essere superiori a cose come (?) che riassume tutti i
contrari in se stesso e gli armonizza. Grande merito di Pitagora non di aver scoperto qualche cosa,
il teorema di Pitagora, l’ha scoperto insieme a tutti i suoi ragazzi e quella sera che lo ha scoperto
li ha invitati ad un sacrificio più bello, la cerimonia (? ? ?) perché avevano scoperto un aspetto
nuovo della Divinità. Ma più che aver scoperto qualche cosa è aver dato una base di una scienza
totale in cui si vede chiaramente che l’essere era capito metafisicamente cioè fino nelle sue radici
e questa scienza totale, questa struttura olistica dell’essere vi fa capire che sotto sotto c’è un
unum, un’unità totale che armonizza tutte le apparenze dissociate e tu sei invitato a vivere questa
unità, a farla in te stesso, cercandotela e sudandotela. La vita quindi dice Pitagora per noi, non è
nella proteina, ma nella musica, e c’è una musica scritta all’interno delle cose e la nostra abilità
appunto non è scoprire le proteine, le vitamine ecc. bisogna scoprire questa armonia che c’è
all’interno di tutte queste cose, perché queste cose viste separate diventano un bel magazzino di
nozioni che non servono a nessuno, quello che interessa (?) è una armonia, e con l’armonia
quell’unità che rende veramente totale il nostro (?), anche se sapessimo che cosa è che produce il
cancro non avremmo superato la malattia, si supera soltanto riportando all’obbedienza le cellule
disobbedienti, che perdono l’unità, perché sono frutto di questa disarmonia. La giustizia è
rendersi simili a Dio, una creatura deve essere con il Figlio di Dio nella stessa proporzione in cui
il Figlio sta al Padre e questa è intuizione (?). Proclo afferma che Platone (credo volesse dire
Pitagora !) ci insegna molte dottrine meravigliose concernenti la divinità per mezzo di nozioni
matematiche.

Diapositive
Le diapositive di questa sera sono poche e povere perché appunto se volessimo illustrare
Pitagora dovremmo andare (? ? ? ? ?) ma almeno i posti dove lui è vissuto dove lui a girato

(c’è uno stacco poi riprende quando già la proiezioni è iniziata…)

oggi mostra ben poco di quello che era greco perché è stata poi colonia romana e lì sappiamo
che Pitagora ebbe i natali e li quel grande porto di mare comincio i suoi viaggi le sue esplorazioni
che porteranno più che a esplorare la terra a esplorare il mistero della terra il mistero dello scibile.

Ecco a Crotone c’era lo stadio, c’era il teatro come tutte le città greche.

E poi ha visitato la Magna Grecia e a girato tanto, ha girato tanto, per mendicare un posto da
insegnante.

Ecco quindi la magna Grecia come Pestum, questi templi così opulenti che rappresentano
proprio la ricchezza di questa terra che in confronto delle pietre e della terra sassosa della grecia
dava veramente speranza per una rinascita
Non vi dico la suggestione di dir la messa di Natale, anche se purtroppo ero davanti ad un
plotone di soldati, dentro questo tempio qui, di faccia al mare

Ecco son tutte visioni che Pitagora ha avuto, Selinunte, Segesta e dice appunto che abbia girato
un pò tutti i porti nella sua giovinezza e finalmente le ha girate da maestro per cercare dei
discepoli

Qui la Grecia ha esportato la sua saggezza, la sua sapienza, Pitagora ha esportato ben di più

Siracusa, che è diventata poi ad un certo momento, la capitale più potente della Sicilia greca

Col suo fortificazione di Eurialo

Taormina, con il teatro

E il duomo di Siracusa che conserva ancora la struttura del tempio greco, dedicato alla vergine
Atena, ed è strano che adesso si voglia far scomparire certe cose e invece gli antichi, i primi
cristiani accettavano benissimo questa simbiosi, perché il cristianesimo è tanto superiore ad ogni
altra forma religiosa che può inglobare tutto no, quindi e il tempio di Atena e diventato il duomo
di Siracusa, tranquillamente

E questa è Elea, dove sono nati i famosi eleatici, Anassime, Anassimandro


Questa è Taormina, e il meraviglioso teatro

E ci sono dei veri gioielli che noi trascuriamo e sono greci autenticamente greci nella nostra
terra e Pitagora allora si trovava a casa sua è logico no, si parlava greco, era gente greca che
avrebbe accettato questo suo messaggio che in patria non era accolto

Ecco Sibari, la città che è scomparsa e proprio in questi ultimi anni sta ricomparendo con tutta
la sua ricchezza, la sua opulenza, e dice proprio la civiltà che Pitagora ha voluto esaltare con il
suo insegnamento

Sibari una città grandiosa che è sta distrutta appunto da Crotone, che proprio con i cittadini
ecco una grande… Crotone purtroppo non resta quasi più niente

lungo la spiaggia, ecco qualche cosa che è stata trovata a Sibari per dire l’opulenza di questa
città: questi orecchini in oro

questo pettorale in oro sempre da Sibari, oro e pietre preziose

Come insegnava la matematica Pitagora. Qui bisognerebbe che parlasse un professore di


matematica. Appunto mai numeri astratti, a parte che non avevano ancorar i numeri arabi, ma
sempre numeri concreti, cioè figure e quindi l’1 e poi l’1 su 2 e poi (?) le proporzioni e quadrati, i
rettangoli finchè si arriva alle equazioni. Cioè mai lasciare che lavori solo la parte sinistra del
cervello: devono lavorare contemporaneamente sempre tutte e due. Quindi geometria e
matematica sempre assieme, come? certamente la cosa è difficile ma è proprio questo che sveglia
la mente umana e fa arrivare una vera concezione della matematica.
A roma è stata trovata la cosi detta basilica pitagorica, proprio recentemente nel fare la
metropolitana, cioè una specie di basilica, in cui c’è appunto una quantità di soggetti che fanno
pensare ad una scuola pitagorica, per esempio qui, Diana, che non è Diana cacciatrice ma Diana
che porta, vedete, della verdura agli animali e gioca con gli animali, li nutre, quindi una Diana
protettrice degli animali non cacciatrice, nemica degli animali.

Degli strani stucchi nella navata centrale di questa basilica stranissima, gli studiosi non hanno
dubbi che fosse appunto un luogo iniziatico per pitagorici

Qui per esempio le corone e delle bende abbandonate in attesa del rito. Noi sappiamo appunto
che nei riti si avvolgevano in vesti sacre perché questo rende la partecipazione più viva.

Ecco questa è una delle cose che non sanno ancora spiegarsi. Sembra una statuetta di una
divinità con dei collegamenti dei (?)

Crotone purtroppo oggi non presenta assolutamente più niente. Abbiamo quel rudere lì che
abbiamo li sulla sinistra che è l’unica cosa che può far pensare a cosa poteva essere questo casa
delle muse, anche perché adesso è proprio tutto brullo, mentre una volta sapevamo che lì c’erano
dei grandi boschi, appunto questi scolari andavano nei boschi a rinfrescarsi, (? ?)

Lì vicino c’è questo centro, a Riace no, dove hanno trovato quei famosi bronzi.

C’è quel promontorio lì, che poteva essere quell’altura a cui spesso andava Pitagora dicono,
che è l’unica altura che c’è in quella zona lì, quindi facilmente (? ? ? ? ? ?)

Domande e risposte
D: (non si capisce la domanda)
R: Sì, Orfeo, ecco l’orfismo è questa forma primitiva di religione collegata non tanto al
sacrificio degli animali per farsi vedere, per essere (?) con la divinità, ma il collegamento diretto,
con l’esperienza diretta, mistica, questo qui con basamento ( o invasamento) preparato dalla vita
ascetica, senza carne, senza vino, una vera (?) tutta la corrente orfica no che non è ben
identificabile perché pare che non ci sia altro esempio di orfismo che non il pitagorismo. Mircea
Eliade nell’ultimo suo recente libro (? ? ?) dice appunto che se si parla di orfismo si deve parlare
di Pitagora perché non ci sono altri esempi e sarebbe proprio l’aspetto più interessante della
religione greca primitiva. E’ quello che ha creato, abbiamo detto no, Delfi, che ha creato
(? ? ? ? ?) la discesa agli inferi (? ?) parlare di teschi per mettersi in contatto con i morti
(? ? ? ? ? ?), poi questa strana presenza della reincarnazione (? ? ? ? ? ?)

Potrebbero piacerti anche