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Una delle favole più interessanti, più poetiche dei greci antichi è proprio quella di Orfeo;
cantore meraviglioso con la sua cetra incantava le belve e sapeva gli arcani tanto che la sua festa è
diventata oracolo. Qualcuno dice che appunto l’orfismo, la figura di Orfeo, tutto il giro del mito
di Orfeo è nato per spiegare il fenomeno di Pitagora, quindi non è Pitagora che si rifa ad Orfeo è
proprio il mito di Orfeo che ha cercato di spiegare questa meravigliosa, favolosa figura di maestro
che i greci hanno saputo esprimere. La figura di Orfeo sorge sotto il segno di apollo e di dionisio
cioè l’arcaismo della religione greca e certamente diviene il simbolo ed il patrono di ogni
movimento religioso noto appunto come orfismo: il fondatore dei misteri, e sempre l’orfismo ha
avuto dei caratteri che sono tipici di ogni misticismo: non appartiene alla tradizione omerica, è un
eretico dal punto di vista religioso, direi, perché rifiuta il sacrificio(?) degli animali, rifiuta il
pasto animale davanti agli dei, è visto sempre come stranamente; costituisce quindi una rottura
radicale con religione omerica che era piuttosto minoico-cretese, patrocina invece iniziazioni, e
queste iniziazioni hanno due caratteristiche vischiose che hanno sempre fatto gridare o criticare la
gente: un certo ascetismo fatto di purificazioni, vegetarianismo e la dottrina delle trasmigrazione
delle anime; praticamente la nostra dottrina del processo delle vite successive. Quindi viene visto
non proprio come espressione della religione greca anche se Pitagora era greco fino in fondo ma
nel capitolo della religione greca questa presenza di misticismo, un pò come vedremo per i
munsulmani il sufismo, visti inizialmente addirittura come ereticale e poi accettato ma sempre un
pò da parte come sempre in tutte le religioni.
Le pratiche ascetiche
Naturalmente c’è un fondo sacro in tutta il pensiero filosofico, in cui si esercita una specie di
divinazione cioè una ricerca all’interno e per questo naturalmente occorreva una ascetica, quindi
lo studio sempre collegato con la cosa ascetica perché non si può studiare ascoltando le
canzonette o masticando il chewing gum o accarezzando il gatto è chiaro che non si impara
niente; occorreva proprio una forma ascetica che insegnasse alla gente la concentrazione e
l’allargamento delle facoltà mentali, quindi freno alla lingua: era necessaria questa prova di un
anno intero di silenzio come prova di autocontrollo e chi mancava inesorabilmente veniva
escluso, astinenza da carni animali sia carni che pesci e da ogni cosa che fosse da ostacolo alla
vigilanza e alla purezza del pensiero perché quando dice Porfirio che “chiunque ha studiato la
scienza delle visioni sa che si deve astenere da ogni tipo di carne se vuole essere liberato dal
giogo delle cose terrene e trovare un posto tra gli dei”. In un altro passo dice Giamblico
“ammoniva da astenersi da tutto ciò che ostacola la facoltà profetica e la purezza dell’anima” vi
ricordate Daniele che rifiuta di mangiare la carne (? ?) “a coloro in particolare che tra i filosofi
erano i più dotati di facoltà speculativa ed erano pervenuti alle vette supreme della
contemplazione, proibiva assolutamente cibi superflui e raccomandava di non mangiar mai
animali ne di bere assolutamente vino ne mai immolare animali agli dei, ne arrecare loro il
minimo danno, ma con scrupolo rispettare la giustizia anche nel riguardo degli animali” (? ? ? ?).
Moderazione nel cibo e nel sonno, assolutamente proibito il vino e qualunque tipo di alcol, e
inoltre proibiva le cipolle, che appunto sono molto acide per chi non mangia carne, i funghi che
son velenosi e le fave. Ecco questa è una cosa che non sappiamo, ma sapendo che a quell’epoca lì
c’era molto favismo, il favismo è una brutta malattia che può portare anche alla morte, (? ? ?),
allergia al polline delle fave ecc. no, per cui si può capire... “comunione di vita con gli dei nella
veglia e nel sonno”.
Il metodo pitagorico
Il metodo era appunto questa ricerca attraverso segni, attraverso i simboli, mai niente di
assolutamente teorico, ma sempre la teoria attraverso delle immagini in maniera tale che tutte e
due le parti del cervello lavorino contemporaneamente e armonicamente. Aristotele appunto cita
alcune di queste strane frasi che sembrano appunto i koan giapponesi, dello zen. Il maestro
buttava lì una frase e aspettava una risposta e chi era troppo veloce nel dar la risposta veniva
punito bisognava aspettare dei giorni (? ? ?) “Quale è la cosa più sapiente? “ (? ? ? ? ?) ”Il numero
!” Praticamente è il valore delle cose, l’esatto valore delle cose e poi insegnava “Non attizzare il
fuoco col coltello, non girare il coltello nella piaga“ “non squilibrare la bilancia” sempre il
perfetto equilibrio, “aiuta a caricare il fardello non a deporlo”, quando uno si sente stanco e vuol
smettere certi impegni ecc. no no no tieni duro ! tieni duro ! aiuta a caricare, aiuta a (?) non a
deporre, perché al vita della meditazione è dura, e “preferisci dire una figura e un passo piuttosto
che una figura e un tribolo” perché tutta la matematica e tutte le scienze venivano insegnate
attraverso delle immagini, attraverso delle figure e naturalmente le figure diventano più difficili
ed è molto più facile scrivere a alla seconda più b alla seconda è uguale ecc. ecc. che non
cominciare a far tutte le linee, che vogliono dire dei quadrati, strutturare questi quadrati in
maniera visiva. E dice ma che barba “una figura e un tribolo” no no no “una figura e un passo
avanti” sempre alla (?) della fatica nello studio e arriva a certe frasi che ci lasciano veramente di
stucco “non voltarti indietro a guardare la strada”, “chi pone mano all’aratro non si volti indietro”
(? ? ?).
L’antropologia orfica
Son tutte intuizioni che si vede proprio sono anche attuali, ma sopratutto questa antropologia
orfica, in cui afferma che l’uomo partecipa della natura titanica e della divinità, era possibile
conciliare questa forza titanica con la divinità attraverso purificazioni, riti iniziatici, percorrendo
appunto la via orfica. L’elemento titanico diventa baccos, cioè condizione dionisiaca che prepara
alla divinità. E l’anima ha appunto tre zone: l’intelletto, il raziocinio e il sentimento, le ultime due
sono comuni con gli animali ma l’intelletto deve assolutamente dominare e se non le domina
tutte, ci vorrà dell’altro tempo ecco la teoria della reincarnazione, più volte l’anima può
reincarnarsi e veleggia nello spazio da dove invia agli altri i sogni e le premonizioni ai congiunti
finché merita tanto da potersi reincarnare e riprendere. “Tutta l’aria” diceva “è piena di anime”, la
vita col mistero. E l’anima dopo morta viene giudicata e inviata temporaneamente a rifarsi in una
zona della terra in cui le cose stiano bene o stiano meno bene: quindi se non stai bravo ti reincarni
nel vietnam eh ! Oppure in Africa così capisci la fame. Poi ritorna al suo luogo natio dopo mille
anni, un comune mortale talvolta percorre 10 volte il ciclo prima di poterne evadere, e lentamente
l’anima comincia a capire l’unità degli opposti, (? ? ?), bene e male, pari e dispari, destro e
sinistro, uno e molteplice, terminato e interminato, retto e curvo, attivo e inerte, maschio e
femmina. Capire questa grande unità che c’è in tutto e vedere la possibilità di tutti i contrari senza
per questo gridare alla violenza o alla (?), essere superiori a cose come (?) che riassume tutti i
contrari in se stesso e gli armonizza. Grande merito di Pitagora non di aver scoperto qualche cosa,
il teorema di Pitagora, l’ha scoperto insieme a tutti i suoi ragazzi e quella sera che lo ha scoperto
li ha invitati ad un sacrificio più bello, la cerimonia (? ? ?) perché avevano scoperto un aspetto
nuovo della Divinità. Ma più che aver scoperto qualche cosa è aver dato una base di una scienza
totale in cui si vede chiaramente che l’essere era capito metafisicamente cioè fino nelle sue radici
e questa scienza totale, questa struttura olistica dell’essere vi fa capire che sotto sotto c’è un
unum, un’unità totale che armonizza tutte le apparenze dissociate e tu sei invitato a vivere questa
unità, a farla in te stesso, cercandotela e sudandotela. La vita quindi dice Pitagora per noi, non è
nella proteina, ma nella musica, e c’è una musica scritta all’interno delle cose e la nostra abilità
appunto non è scoprire le proteine, le vitamine ecc. bisogna scoprire questa armonia che c’è
all’interno di tutte queste cose, perché queste cose viste separate diventano un bel magazzino di
nozioni che non servono a nessuno, quello che interessa (?) è una armonia, e con l’armonia
quell’unità che rende veramente totale il nostro (?), anche se sapessimo che cosa è che produce il
cancro non avremmo superato la malattia, si supera soltanto riportando all’obbedienza le cellule
disobbedienti, che perdono l’unità, perché sono frutto di questa disarmonia. La giustizia è
rendersi simili a Dio, una creatura deve essere con il Figlio di Dio nella stessa proporzione in cui
il Figlio sta al Padre e questa è intuizione (?). Proclo afferma che Platone (credo volesse dire
Pitagora !) ci insegna molte dottrine meravigliose concernenti la divinità per mezzo di nozioni
matematiche.
Diapositive
Le diapositive di questa sera sono poche e povere perché appunto se volessimo illustrare
Pitagora dovremmo andare (? ? ? ? ?) ma almeno i posti dove lui è vissuto dove lui a girato
oggi mostra ben poco di quello che era greco perché è stata poi colonia romana e lì sappiamo
che Pitagora ebbe i natali e li quel grande porto di mare comincio i suoi viaggi le sue esplorazioni
che porteranno più che a esplorare la terra a esplorare il mistero della terra il mistero dello scibile.
Ecco a Crotone c’era lo stadio, c’era il teatro come tutte le città greche.
E poi ha visitato la Magna Grecia e a girato tanto, ha girato tanto, per mendicare un posto da
insegnante.
Ecco quindi la magna Grecia come Pestum, questi templi così opulenti che rappresentano
proprio la ricchezza di questa terra che in confronto delle pietre e della terra sassosa della grecia
dava veramente speranza per una rinascita
Non vi dico la suggestione di dir la messa di Natale, anche se purtroppo ero davanti ad un
plotone di soldati, dentro questo tempio qui, di faccia al mare
Ecco son tutte visioni che Pitagora ha avuto, Selinunte, Segesta e dice appunto che abbia girato
un pò tutti i porti nella sua giovinezza e finalmente le ha girate da maestro per cercare dei
discepoli
Qui la Grecia ha esportato la sua saggezza, la sua sapienza, Pitagora ha esportato ben di più
Siracusa, che è diventata poi ad un certo momento, la capitale più potente della Sicilia greca
E il duomo di Siracusa che conserva ancora la struttura del tempio greco, dedicato alla vergine
Atena, ed è strano che adesso si voglia far scomparire certe cose e invece gli antichi, i primi
cristiani accettavano benissimo questa simbiosi, perché il cristianesimo è tanto superiore ad ogni
altra forma religiosa che può inglobare tutto no, quindi e il tempio di Atena e diventato il duomo
di Siracusa, tranquillamente
E ci sono dei veri gioielli che noi trascuriamo e sono greci autenticamente greci nella nostra
terra e Pitagora allora si trovava a casa sua è logico no, si parlava greco, era gente greca che
avrebbe accettato questo suo messaggio che in patria non era accolto
Ecco Sibari, la città che è scomparsa e proprio in questi ultimi anni sta ricomparendo con tutta
la sua ricchezza, la sua opulenza, e dice proprio la civiltà che Pitagora ha voluto esaltare con il
suo insegnamento
Sibari una città grandiosa che è sta distrutta appunto da Crotone, che proprio con i cittadini
ecco una grande… Crotone purtroppo non resta quasi più niente
lungo la spiaggia, ecco qualche cosa che è stata trovata a Sibari per dire l’opulenza di questa
città: questi orecchini in oro
Degli strani stucchi nella navata centrale di questa basilica stranissima, gli studiosi non hanno
dubbi che fosse appunto un luogo iniziatico per pitagorici
Qui per esempio le corone e delle bende abbandonate in attesa del rito. Noi sappiamo appunto
che nei riti si avvolgevano in vesti sacre perché questo rende la partecipazione più viva.
Ecco questa è una delle cose che non sanno ancora spiegarsi. Sembra una statuetta di una
divinità con dei collegamenti dei (?)
Crotone purtroppo oggi non presenta assolutamente più niente. Abbiamo quel rudere lì che
abbiamo li sulla sinistra che è l’unica cosa che può far pensare a cosa poteva essere questo casa
delle muse, anche perché adesso è proprio tutto brullo, mentre una volta sapevamo che lì c’erano
dei grandi boschi, appunto questi scolari andavano nei boschi a rinfrescarsi, (? ?)
Lì vicino c’è questo centro, a Riace no, dove hanno trovato quei famosi bronzi.
C’è quel promontorio lì, che poteva essere quell’altura a cui spesso andava Pitagora dicono,
che è l’unica altura che c’è in quella zona lì, quindi facilmente (? ? ? ? ? ?)
Domande e risposte
D: (non si capisce la domanda)
R: Sì, Orfeo, ecco l’orfismo è questa forma primitiva di religione collegata non tanto al
sacrificio degli animali per farsi vedere, per essere (?) con la divinità, ma il collegamento diretto,
con l’esperienza diretta, mistica, questo qui con basamento ( o invasamento) preparato dalla vita
ascetica, senza carne, senza vino, una vera (?) tutta la corrente orfica no che non è ben
identificabile perché pare che non ci sia altro esempio di orfismo che non il pitagorismo. Mircea
Eliade nell’ultimo suo recente libro (? ? ?) dice appunto che se si parla di orfismo si deve parlare
di Pitagora perché non ci sono altri esempi e sarebbe proprio l’aspetto più interessante della
religione greca primitiva. E’ quello che ha creato, abbiamo detto no, Delfi, che ha creato
(? ? ? ? ?) la discesa agli inferi (? ?) parlare di teschi per mettersi in contatto con i morti
(? ? ? ? ? ?), poi questa strana presenza della reincarnazione (? ? ? ? ? ?)