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Pietro ZECCA
23 novembre 2004
2
Indice
1 Trasformate di Laplace. 5
1.1 Un esempio per iniziare. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5
1.2 Definizione ed esistenza . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 7
1.3 Proprietà delle trasformate di Laplace . . . . . . . . . . . . . 10
1.4 La trasformata inversa. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 15
1.5 La convoluzione. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 16
1.6 Delta di Dirac. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 18
1.7 Tavole di trasformazione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 21
1.8 EDO a coef. costanti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 23
1.8.1 Equazione integrale di Volterra . . . . . . . . . . . . . 28
1.9 Trasformata di Fourier . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 29
1.9.1 Trasformate di Fourier del seno e coseno. . . . . . . . 29
1.9.2 Proprietà della Trasformata di Fourier . . . . . . . . . 30
1.10 Esercizi. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 34
1.10.1 Risultati di alcuni esercizi. . . . . . . . . . . . . . . . . 45
3
4 INDICE
Capitolo 1
Trasformate di Laplace.
dy
− y = ea t , t ≥ 0 (1.1)
dt
per valori positivi della variabile t , che soddisfa la condizione iniziale
y (0) = −1 (1.2)
5
6 CAPITOLO 1. TRASFORMATE DI LAPLACE.
Si è assunto che il termine y (t) e−s t tenda a zero, per qualche valore
di s, quando t → +∞. Ne segue che la trasformata della derivata dy/dt
viene espressa in termini della trasformata di y e del valore della condizione
iniziale.
Se si sostituiscono in (1.3) i risultati di (1.4) e (1.5), si ottiene
Z +∞
1
(s − 1) y (t) e−s t dt = −1
0 s − a
o, che è lo stesso
Z +∞
a+1−s
y (t) e−s t dt = (1.6)
0 (s − 1) (s − a)
ed infine che
Z β ·Z +∞ ¸ Z ∞ ·Z β ¸
−s t −s t
f (t) e dt ds = f (t) e ds dt , per a ≤ α ≤ β < +∞ .
α 0 0 α
(1.14)
Il fatto importante che ,in tutti questi casi, per ogni trasformata di
Laplace convergente, si possano effettuare le operazioni date sotto il segno
di integrale è di notevole utilità.
Il calcolo diretto della trasformata di Laplace può essere illustrato nei
semplici casi seguenti:
Z +∞ ¯+∞
−s t e−s t ¯¯ 1
L {1} = e dt = − ¯ = (s > 0) . (1.15)
0 s 0 s
Z ¯+∞
+∞
−s t e−s t ¯¯ 1
L {t} = te dt = − 2 ¯ = 2 (s > 0) (1.16)
0 s 0 s
Z ¯+∞
© ª +∞
e−(s −a)t ¯¯ 1
L eat = e−(s−a) t
dt = − ¯ = (s > a) . (1.17)
0 s ¯ s−a
0
Z ¯+∞
+∞
e−s t ¯
L {sin (at)} = sin (at) e −s t
dt = − 2 (s sin (at) + a cos (at))¯
(1.18)
s + a2 ¯
0 0
a
= (s > 0) .
s2 + a2
Teorema 7
½ ¾ · ¸
dn f (t) n n−1 n−2 df (0+)
2
n−3 d f (0+) dn−1 f (0+)
L = s F (s)− s f (0+) + s + s + · · · +
dtn dt dt2 dtn−1
(1.20)
1.3. PROPRIETÀ DELLE TRASFORMATE DI LAPLACE 11
½Z t ¾
1
L f (u) du = F (s) (1.21)
0 s
© at ª
L e f (t) = F (s − a) (1.22)
½
0, t<a
Se f (t) = con a ≥ 0, allora (1.23)
g (t − a) , t ≥ a
f (t) = H (t − a) g (t − a) , da cui segue (1.24)
−a s
F (s) = e G (s)
dn F (s)
L {tn f (t)} = (−1)n (1.25)
dsn
½Z t ¾
L f (t − u) g (u) du = F (s) G (s) (1.26)
0
In queste equazioni n ∈ N.
In tutti i casi, esclusa l’equazione (1.20), si suppone che le funzioni f (t)
e g (t) soddisfino le condizioni delle funzioni di ordine esponenziali. Nel
caso dell’equazione (1.20) vanno imposte delle condizioni più restrittive che
n
permettano a d dtfn(t) di essere di ordine esponenziale. Queste condizioni le
espliciteremo durante la dimostrazione.
se dn−1 f (t) /dtn−1 è continua e dn f (t) /dtn continua a tratti, e se f (t) , df (t) /dt,
...,dn f (t) /dtn sono di ordine esponenziale.
Otteniamo così il seguente risultato: L’equazione (1.20) vale se f (t) e le
sue prime n − 1 derivate sono continue su ogni intervallo del tipo (0, T ), se
dn f (t) /dtn è (almeno) continuo a tratti su ogni intervallo del tipo (0, T ), e
se f (t) e le sue prime n derivate sono di ordine esponenziale.
ed usando la (1.19) si ha
s
L { cos (at)} = .
s2 + a2
In particolare, per la classe di funzioni considerate, si vede che se una
funzione e le sue prime n − 1 derivate si annullano per t = 0 (o per t →
0+), la trasformata della sua n-esima derivata è ottenuta moltiplicando la
trasformata di f per la funzione sn .
1.3. PROPRIETÀ DELLE TRASFORMATE DI LAPLACE 13
si ottiene
½Z t ¾ Z +∞ ½Z t ¾
−s t
L f (u) du = e f (u) du dt
0 0 0
· Z t ¸+∞ Z
e−st 1 t −s t
= f (u) du + e f (t) dt
−s 0 0 s 0
1
= F (s) ,
s
h Rt i+∞
e−st
Il termine −s
0 f (u) du si annulla al limite superiore quando t → +∞
Rt 0
poiché f ed anche 0 f (u) du sono di ordine esponenziale. Allora, in generale
se una funzione è integrata nell’intervallo (0, t), la trasformata dell’integrale
si ottiene, da quella della funzione, dividendo per s.
Se il limite inferiore dell’integrale non è zero, si ottiene facilmente la
formula ½Z t ¾ Z
1 1 a
L f (u) du = F (s) − f (u) du . (1.29)
a s s 0
(Provare a dimostrarlo).
Le equazioni (1.22) e (1.23) esprimono le cosiddette proprietà di traslazione
della trasformata di Laplace. La dimostrazione della prima proprietà segue
immediatamente dalla definizione, poiché la trasformata di ea t f (t) è data
da Z +∞ Z +∞
£ ¤
e−s t ea t f (t) dt = e−(s −a)t f (t) dt
0 0
Esempio 9 Se consideriamo
¡ 2 ¢la funzione f (t) = sin (bt), l’equazione (1.18)
2
ci dice che F (s) = b/ s + b , e la (1.22) ci dice che
© ª b
L ea t sin (bt) = .
(s − a)2 + b2
14 CAPITOLO 1. TRASFORMATE DI LAPLACE.
Supponiamo adesso che una funzione sia definita come g (t) per t ≥ 0
e zero per valori negativi di t. Indichiamo la sua trasformata con G (s).
Se trasliamo adesso la funzione di a unità nella direzione positiva per t si
ottiene la funzione g (t − a) per t ≥ a e zero altrimenti.
L’equazione (1.23) afferma che la trasformata della funzione traslata si ot-
tiene moltiplicando la trasformata della funzione originaria per e−a s .
Per provare questa proprietà, notiamo che poiché la funzione traslata si
annulla per 0 ≤ t ≤ a, la sua trasformata è definita dall’integrale
Z +∞
e−s t g (t − a) dt.
a
e−t0 s
F (s) = .
1 + s2
D’altra parte, se questa relazione è nota, l’argomento inverso permette di
determinare f (t).
n volte rispetto alla variabile s ricordando che siamo nelle condizioni per le
quali è lecito derivare sotto il segno d’integrale per tutti quei valori di s per
i quali la trasformata esiste, come abbiamo affermato precedentemente.
1.5 La convoluzione.
Accade frequentemente che, sebbene una data funzione H (s) non sia la
trasformata di una funzione nota, essa possa essere espressa come il prodotto
di due funzioni, ognuna delle quali è la trasformata di una funzione nota. E’
cioè possibile scrivere
H (s) = F (s) G (s)
dove F (s) e G (s) sono le trasformate di f (t) e g (t) rispettivamente..
Supponiamo che queste funzioni soddisfino la Condizione (5). In questo
caso, l’equazione (1.26) stabilisce cheRil prodotto F (s) G (s) è la trasformata
t
della funzione definita dall’integrale 0 f (t − u) g (u) du. Questo integrale è
chiamato la convoluzione o prodotto di convoluzione di f e g e viene indicato
con il simbolo f ∗ g . Il prodotto di convoluzione è commutativo, cioè f ∗ g =
g∗f .
Prima di dimostrare la (1.26) ne illustriamo una sua applicazione.
1.5. LA CONVOLUZIONE. 17
Se si intercambiano le funzioni, si ha
Z t Z t
1¡ ¢
g∗f = a ea(t−u) du = a ea t e−au du = a ea t 1 − e−a t = ea t − 1
0 0 a
esattamente come prima.
In questo caso lo stesso risultato può essere raggiunto senza fare uso della
convoluzione, usando la (1.21) e la (1.17), o espandendo il prodotto con il
metodo delle somme parziali nella forma
1 1
−
s−a s
ed usando poi le (1.15) e (1.17).
v = t − u , dv = dt
ne segue che
Z +∞ Z +∞
e−s (u+v) f (v) dv = e−s t f (t − u) dt ,
0 u
quindi Z ·Z ¸
+∞ +∞
−s t
F (s) G (s) = g (u) e f (t − u) dt du .
0 u
18 CAPITOLO 1. TRASFORMATE DI LAPLACE.
Figura 1.5
si ha che Z Z
+∞ t0
1
f (t) dt = dt = 1
0 0 t0
qualunque sia il valore di t0 . La trasformata di questa funzione è
Z
1 +∞ −s t 1 − e−st0
L {f (t)} = e dt = .
t0 0 s t0
1.6. DELTA DI DIRAC. 19
L {δ (t)} = 1 . (1.31)
½Z t0 Z 2t0 ¾
1 −s t −s t 1 ¡ ¢2
L {g (t)} = − 2 e dt − e dt =− 2 1 − e−s t0 .
t0 0 t0 s t0
1 ¡ ¢
−s t0 2
lim − 1 − e = −s .
t0 →0+ s t20
© ª
L δ 0 (t − a) = s e−a s (1.34)
Funzioni Trasformate
R +∞
f (t) F (s) = 0 e−st f (t) dt
af (t) + bg (t) aF (s) + bG (s)
df (t)
dt sF (s) − f (0)
d2 f (t)
dt2 s2 F (s) − sf (0) − f 0 (0)
dn f (t) P k−1 f (0)
n sn F (s) − nk=1 sn−k d dtk−1
R dt
t 1
0 f (u) du s F (s) n
n
t f (t) (−1)n d dsFn(s)
e½at f (t) F (s − a)
f (t − a) , t ≥ a
e−as F (s) (a > 0)
0 t<a
Rt
0 f (u) g (t − u) du F (s) G (s)
R +∞
f (t)
t s F (u) du
s2
Si vuole determinare la trasformata inversa della funzione (s2 +4)2
.Per
iniziare notiamo che
½ ¾
−1 s 1
L 2 = t sin 2t .
2
(s + 4) 4
Osserviamo adesso che le tavole ci dicono che nel caso in cui f (0) = 0 si ha
df
L−1 {sF (s)} = , (1.35)
dt
ne segue che
½ ¾ µ ¶
−1 s2 d 1 1 t
L = t sin 2t = sin 2t + cos 2t .
(s2 + 4)2 dt 4 4 2
Quando una data F (s) è una funzione razionale, rapporto di due poli-
nomi, il metodo delle frazioni parziali può essere usato per determinare
l’antitrasformata, usando le tavole.
Supponiamo che
N (s)
F (s) = ,
D (s)
dove D (s) è un polinomio di grado n con n zeri reali e distinti a1 , a2 , · · · , an
e N (s) è un polinomio di grado n − 1 o minore, ne segue che
N (s) N (a1 ) 1 N (a2 ) 1 N (an ) 1
= + + ··· 0
D (s) D0 (a1 ) s − a1 D0 (a2 ) s − a2 D (an ) s − an
Xn
N (am ) 1
= 0 (a ) s − a
,
m=1
D m m
ne segue che
½ ¾ Xn
N (s) N (am ) am t
L−1 = 0 (a )
e (1.36)
D (s) m=1
D m
1 A Bs + C
2
= + 2 .
(s + 1) (s + 1) s+1 s +1
1 1 1 1 1 s
2
= + 2
− 2 .
(s + 1) (s + 1) 2s+1 2s +1 s +1
½ ¾
−1 1 1 ¡ −t ¢
L = e + sin t − cos t .
(s + 1) (s2 + 1) 2
n o
s
Esempio 17 Calcolare L−1 s2 +4s+5
.
Si ha che
s s (s + 2) − 2
= 2 = .
s2 + 4s + 5 (s + 2) + 1 (s + 2)2 + 1
k.
Oscillatore forzato
³−
→ ´
L’equazione differenziale che regge il moto della massa m è F = m−
→
a
d2 x
m + k x = f (t) . (1.37)
dt2
Inoltre, se supponiamo la massa a riposo all’equilibrio per t = 0 si hanno le
condizioni iniziali
dx
x (0) = (0) = 0 (1.38)
dt
Se indichiamo con X (s) e F (s) le trasformate di x (t) e f (t) rispettivamente,
la trasformata dell’equazione (1.37) diventa
Indicando con
k
ω 20 = (1.39)
m
la trasformata della soluzione del problema è data da
1 F
X (s) = . (1.40)
m s2 + ω 20
¡ ¢
Poiché 1/ s2 + ω 20 è la trasformata di (sin ω0 t) /ω0 , questo prodotto può
essere considerato come la trasformata del prodotto di convoluzione delle
funzioni (sin ω 0 t) /ω 0 e f (t), si ha perciò
Z t
1
x (t) = f (u) sin ω 0 (t − u) du . (1.41)
m ω0 0
o, che è lo stesso
A
x (t) = ¡ ¢ (ω sin ω 0 t − ω 0 sin ωt) . (1.43)
mω 0 ω 2 − ω 20
A
x (t) = t sin ω0 t .
2mω0
3) Se, per t > 0 si applica una forza costante f (t) = A ne segue che
µ ¶
A 1 A 1 s
X (s) = ¡ ¢= − ,
m s s2 + ω 20 mω 20 s s2 + ω20
A
x (t) = (1 − cos ω 0 t) . (1.45)
mω20
In questo caso, la massa oscilla con la sua frequenza naturale tra i punti
x = 0 e x = 2A/mω20 = 2A/k, quando lo smorzamento è assente.
4) Se si considera di applicare una forza costante nell’intervallo finito
0 < t < t0 e nessuna forza agisce per t >¡ t0 , ne segue
¢ che la trasformata di
Laplace di f (t) è data da F (s) = (A/s) 1 − e−st0 , da cui
" #
A 1 − e−st0 A 1 e−st0
X (s) = ¡ ¢= ¡ ¢− ¡ ¢ .
m s s2 + ω 20 m s s2 + ω 20 s s2 + ω 20
A
x (t) = {(1 − cos ω 0 t) − H (t − t0 ) [1 − cos ω 0 (t − t0 )]} . (1.46)
mω20
Ne segue che nell’intervallo 0 < t < t0 la massa oscilla alla sua frequenza
naturale (H (t − t0 ) è zero per t < t0 ) con ampiezza A/k, intorno al punto
x = A/k; tuttavia, dopo che la forza si annulla (per t > t0 ) la massa oscilla
intorno al punto di equilibrio (x = 0), alla stessa frequenza, ma con ampiezza
(2A/k) sin 12 ω0 t0 . Se t0 = 2π/ω 0 = T , dove T è il periodo del modo naturale
di vibrazione, allora x (t) = 0 per t ≥ t0 , così che la massa ritorna nella
posizione di equilibrio quando la forza viene rimossa, e rimane poi in quella
posizione.
1.8. EDO A COEF. COSTANTI 27
sX (s) + Y (s) = 1
1
s2 X (s) + (s + 1) Y (s) = s +
s−1
dalle quali segue che
2 1 1
X (s) = − , Y (s) = . (1.53)
s s−1 s−1
la trasformata inversa di queste espressioni sono
x (t) = C − et , y (t) = et
dove C è una costante arbitraria. Ne segue che solo il valore iniziale di x (t) è
arbitrario, quindi il problema, così come è stato impostato, non è risolubile.
L’esempio mostra che, nel caso di sistemi di equazioni, sebbene il metodo
della trasformata di Laplace dia la corretta soluzione, se questa esiste, esso
può dare luogo a soluzioni erronee che non soddisfano le condizioni iniziali
date. Quindi, nei casi dubbi, va sempre controllato che le condizioni iniziali
siano soddisfatte.
da cui
F (s)
Y (s) = .
1 − G (s)
L’uso della antitrasformata permette di trovare y (t) .
invertendo si ottiene
√ ³√ ´
y (t) = 3 sin t − 2 sin 2t .
con inversa
Z +∞
−1
© ª 2
F f C (s) = f (t) = f (s) cos st ds
π 0
In modo del tuto analogo, se f è dispari, la trasformata di Fourier dei seni
è definita da
Z +∞
FS {f (t)} = fS (s) = f (t) sin st dt . (1.59)
0
con inversa
Z +∞
© ª 2
F −1 fS (s) = f (t) = f (s) sin st ds
π 0
e ½ ¾
d2 f (t)
FS = sf 0 (0) − s2 fS (s) .
dt2
32 CAPITOLO 1. TRASFORMATE DI LAPLACE.
Si ottiene così
E I (i s)4 u + k u = w,
dove, ovviamente ue w sono, rispettivamente, le trasformate di u¯ e w e ¯si è
R +∞
supposto che u, u , u , u tendano a zero per x → ±∞ e che −∞ ¯u(j) (x)¯ dx
0 00 000
converga per j = 0, 1, 2, 3.
Risolvendo per u si ha
w 1
u= 4
= w.
EI s + k EI s4 + k
Come noto, la trasformata inversa del prodotto è il prodotto di convoluzione
delle antitrasformate, cioè
½ ¾
−1 1
u (x) = F ∗ F −1 {w} .
EI s4 + k
Poichè le tavole di trasformazione affermano che
½ µ ¶¾
√ a π 2a3
F e−a|x|/ 2 sin √ |x| + , (a > 0) = 4
2 4 s + a4
se ne deduce che
½ ¾ ³
−1 1 α π´
F = √ e−α|x| sin α |x| + ,
EI s4 + k 2k 4
è chiamata equazione integrale di Fredholm (da notare che in questo caso gli
estremi di integrazione sono fissati). La funzione y (t) è incognita, mentre f
e g sono date.
L’uso della trasformata di Fourier con le proprietà connesse permette di
scrivere:
da cui
f (s)
y (s) = .
1 − g (s)
e quindi
√ −|s|/2
f (s) = πe .
34 CAPITOLO 1. TRASFORMATE DI LAPLACE.
1.10 Esercizi.
PARAGRAFO 1
y 0 − αy = eat
y0 − ay = eat
(a) t3
1.10. ESERCIZI. 35
(b) t2 e−3t
(c) cos at sinh at
(d) tet sin 2t
(e) t2 sin at
(f) eat cosh bt
d3 f (t)
(a) dt3
PN n
(b) n=0 an t
dn ¡ n −t ¢
Ln (t) = et t e
dtn
Mostrare che µ ¶n
n! s−1
L {Ln (t)} = .
s s
8. Mostrare che
½µ ¶n ¾ µ ¶
d n d d n−1
L t f (t) = (−1) s [sF (s)]
dt ds ds
b
L {f (t)} = .
s (1 − e−as )
f (t) = A0 + A1 t + A2 t2 + · · · + An tn + · · ·
19. Usando il test del rapporto, mostrare che se limn→∞ |Bn+1 /Bn | = s0
la seconda serie nell’Esercizio 18 converge per s > s0 . Dedurne che
in questo caso limn→∞ |An+1 /An | = 0, e che quindi la prima serie
nell’Esercizio 18 converge per tutti i valori di t.
20. Usare i risultati dei due esercizi precedenti per trovare la trasformata
inversa di ciascuna delle seguenti funzioni come serie di potenze in t.
(a) sin 1s
√ 1 1/s
(b) 1+s2
=√
1+(1/s)2
© ª sinh at
(b) L−1 tanh−1 as = .
t
1.10. ESERCIZI. 39
(a) Non valido, in particolare, nei casi in cui F (s) è dato da:
1 1 1
, 2 , 2
.
s − 1 s + 1 s (s − 3s + 2)
PARAGRAFO 5
(a) 1, sin at
(b) t, eat
(c) eat , ebt
(d) sin at, sin bt
40 CAPITOLO 1. TRASFORMATE DI LAPLACE.
F (s)
(a)
s+a
F (s)
(b)
s2 + a2
F (s)
(c)
(s + a)2
F (s)
(d)
(s + a) (s + b)
dove f (t) e g (t) sono funzioni note aventi trasformate F (s) e G (s)
rispettivamente.
F (s) G (s)
Y (s) = = F (s) + F (s) .
1 − G (s) 1 − G (s)
G (s)
H (s) = .
1 − G (s)
PARAGRAFO 6
essendo t e t1 positivi.
1 e−st1
e L {H (t − t1 )} =
L {H (t)} = per t1 ≥ 0 .
s s
© ª
(b) Osservando che L δ 0 (t) = sL {δ (t)} = s2 {LH (t)}, indicare in
che senso si può pensare a δ 0 come la derivata della δ a sua volta
derivata della H (t).
PARAGRAFO 7
1
(a)
s2 + 3s + 2
42 CAPITOLO 1. TRASFORMATE DI LAPLACE.
s
(b)
s2 − 2s + 5
s+1
(c)
s4 + 1
2s + 1
(d)
s (s + 1) (s + 2)
1
(e)
s2 (s2 + 1)
e−s
(f)
s+1
1
(a)
s3 + a3
1 − e−s
(b)
s
1
(c)
(s2 + a2 ) (s2 + b2 )
s+1
(a)
s2 + 2s + 2
s2
(b)
s4 + 4a4
e−πs
(c)
s2 + 1
s2
(d)
(s + a)3
1
(e)
(s2 + 1)3
1
(f)
(s2 − 1)3
1.10. ESERCIZI. 43
b
(a)
s (1 − e−as )
1 − e−as/2
(b) ¡ ¢
s 1 + e−as/2
ω
(c) ¡ −πs/ω
¢
1−e (s2 + ω 2 )
¡ ¢
ω 1 + e−πs/ω
(d) ¡ ¢
1 − e−πs/ω (s2 + ω 2 )
35. Sia F (s) = G (s) / (1 − e−as ) dove g (t) = 0 per t > a . Mostrare
che L−1 {F (s)} è una funzione periodica di periodo a che vale g (t)
nell’intervallo 0 < t < a.
36. Mostrare che le trasformate nelle parti (b), (c) e (d) dell’Esercizio
36 possono
¡ essere scritte
¢ nella forma data
¡ dall’Esercizio
¢ ¡ 37 prendendo
¢
G (s) = 1 − e −as/2 /s in (b) e G (s) = 1 + e−πs/ω / s + ω2 in (c)
2
d2 y dy(0)
(a) dt2 + 2 dy
dt + 2y = 0, y (0) = 1, dt = −1
d2 y dy(0)
(b) dt2 + 2 dy
dt + 2y = 2, y (0) = 0, dt =1
d2 y dy(0)
(c) dt2 + 2 dy
dt + 2y = δ (t − 1) , y (0) = 1, dt = −1
d2 y dy(0)
(d) dt2 + 2 dy
dt + 2y = f (t) , y (0) = y0 , dt = y 0 (0)
d2 y
+ y = δ (t − a) , y (0) = 0, y (b) = 0
dt2
dove 0 < a < b scrivendo dapprima dy (0) /dt = c e determinando poi
c in modo tale che l’antitrasformata soddisfi la condizione y (b) = 0.
d2 x dx ¡ 2 ¢ 1
2
+ 2α + α + β 2 x = f (t)
dt dt m
con le abbreviazioni
q
k c
= ω 20 , α = , β= ω20 − α2
m 2m
(b) Assumendo che la massa m sia a riposo e che la forza esterna
applicata sia costante di valore f0 , trovare l’equazione di moto.
Considerare separatamente i casi in cui β è reale positivo, β = 0
e β = iγ, con γ reale. Discutere i tre casi e disegnare le curve che
rappresentato il moto nei tre casi.
(c) Assumendo che la massa parta da ferma dalla posizione x = a
e che non sia presente alcuna forza esterna, studiare il moto del
caso (8b).
x (0) = −1 , y (0) = +1
PARAGRAFO 9
¡ ¢
44. Mostrare che la trasformata di Fourier di di e−a|t| , a > 0, è 2a/ s2 + a2 .
Usare il risultato per trovare la trasformata di t2 e−a|t|
4. (a) 6/s4
(b) 2/ (s + 3)3
¡ ¢ ¡ ¢
(c) a s2 − 2a2 / s4 + 4a4
¡ ¢2
(d) 4 (s − 1) / s2 − 2s + 5
¡ ¢ ¡ ¢3
(e) 6as2 − 2a3 / s2 + a2
h i
(f) (s − a) / (s − a)2 − b2
t2 t4 t6
20. (a) 1 − 2!3! + 4!5! − 6!7! + ···
2 4
(t/2) (t/2) (t/2)6
(b) 1 − (1!)2
+ (2!)2
− (3!)2
+···
39. 0 (0 < t < P/8), 1 (P/8 < t < 3P/8), 2 (3P/8 < t < 5P/8), 1 (5P/8 < t < 7P/8) ,
0 (7P/8 < t < P ), . . .
1
42. (a) y = 4 (sin t cosh t − cos t sinh t)
(b) y = 1 − cos t cosh t