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ELETTROTECNICA
1
SOMMARIO
INTRODUZIONE..........................................................................3
TRASFORMATA DI LAPLACE. PRIME DEFINIZIONI.................4
PROPRIETÀ DELLA TRASFORMATA DI LAPLACE.....................5
TRASFORMATA DI LAPLACE. DERIVAZIONE E
INTEGRAZIONE...........................................................................7
TRASFORMATE DI LAPLACE DI FUNZIONI NOTEVOLI...........9
VALORE INIZIALE E VALORE FINALE.....................................10
CIRCUITO DI IMPEDENZE OPERATORIALI.............................11
ANTITRASFORMAZIONE..........................................................15
POLI, ZERI DI UNA FUNZIONE RAZIONALE;
DECOMPOSIZIONE IN FRATTI SEMPLICI...............................16
PROCEDURA GENERALE PER LA SOLUZIONE DI UN
CIRCUITO TRAMITE LA TRASFORMATA DI LAPLACE............20
FUNZIONE DI RETE E SUE PROPRIETÀ..................................21
ESEMPIO DI APPLICAZIONE....................................................25
CONCLUSIONI...........................................................................29
BIBLIOGRAFIA E SITOGRAFIA.................................................30
2
INTRODUZIONE
3
TRASFORMATA DI LAPLACE. PRIME DEFINIZIONI
4
+∞
delle parti reali dei numeri s ∈ℂ per cui ∫ e−st f (t )dt
0
Infatti:
+∞ +∞
∫ f (t−t 0 )e− st dt=e−t s ∫ f (t−t 0 )e−s (t – t ) d (t−t 0 )=e−t s F ( s)
0 0 0
0 0
5
Basta osservare che
+∞ +∞
∫ e s t f (t )e− st dt=e−t s ∫ f (t)e−(s – s )t dt=F (s−s0)
0 0 0
.
0 0
L[ f * (t)]=F *( s *)
Basta osservare che
∞ +∞ * *
∫ f * (t)e−st dt=(∫ f (t)e−s t dt ) =(F (s *))* .
0 0
6
*
f (t) reale ⇔ f (t)=f (t )
* * *
f (t)=f (t ) ⇔ F ( s)=F (s )
+∞ +∞
= ∫ f ( τ )d τ ∫ g(t− τ ) e−s(t− τ ) e−s τ d (t− τ ) =
0 0
+∞
−s τ
=∫ f ( τ) e d τ G( s)=F (s)G(s)
0
7
Nel caso in cui, per ogni s , f (t) e
−st
sia integrabile,
abbiamo:
+∞ +∞
−st −st +∞ −st +
∫ f ’( t) e dt=[f (t) e 0] −∫ f (t )(−s )e dt=sF (s)−f (0 )
0 0
8
+
0
t
F ( s)
∫ f (x) dx
0
L[∫ f ( x )dx ]( s)= + per ℜ( s)>max { af ,0 }
0 s s
Infatti
+
t t 0
d
L[ (∫ f (x ) dx)](s)=L [f (t )](s)=F ( s)=sL[∫ f ( x)dx ]( s)−∫ f ( x) dx
dt 0 0 0
t
F ( s)
∫ f (x) dx 0
+
0
L[∫ f (x )dx ](s)= + ,dove ∫ f (x)dx rappresenta
0 s s 0
il valore della primitiva di f(x) all’istante 0 ; se tale valore
risulta uguale a 0, allora la formula si riduce a:
t
F ( s)
L[∫ f (x )dx ](s)=
0 s
9
e
−at
1
s+ a
1 −at 1
(1−e )
a s (s +a)
t⋅e
−at
1
( s+a)2
−at
e −e
−bt
1
b−a (s+a)(s+ b)
1 1
(t n−1)e−at (n intero e>0)
(n−1)! (s+a)n
ω
e−at sin ω t 2 2
( s+a) + ω
sin ω t ω
2 2
s +ω
cos ω t s
s + ω2
2
k −at s+b
ω e sin( ω t + φ )
( s+a)2 + ω2
con φ=arctan ω
b−a
e k=√( b−a) + ω 2
2
10
Teorema del valore finale: lim f (t)=lim sF ( s)
+
t →∞ s→0
+∞
∫ f '(t )dt=lim f (t)−f (0 + )=lim s F (s )−f (0+ )
+
0 t →∞ s→ 0
11
∑j (±) V j( s)=0 per ogni maglia.
12
Analogamente possiamo definire le ammettenze
operatoriali Y(s) rispettivamente per i bipoli resistore R,
condesatore C e induttore L come segue:
13
che risulti i(0)=0 e v ( 0)=0 . I bipoli a memoria, cioè
devono trovarsi nello stato di riposo.
Qualora i bipoli non si trovino allo stato di riposo possiamo
costruire la rete ponendo in serie all’impedenza pura del
bibolo, un generatore che rappresenta:
• la d.d.p. V 0 presente tra le armature del condensatore
all’atto dell’applicazione del segnale funzione del tempo;
• la corrente I 0 che circola nell’induttore all’atto della
applicazione del segnale funzione del tempo. Nello schema L-
trasformato, il generatore di corrente è stato sostituito con
I
un generatore di tensione di valore V 0=sL ⋅ 0 =LI 0 (prodotto
s
della corrente per l’impedenza sL).
14
A queste condizioni possiamo costruire una rete di
impedenze operatoriali corrispondente alla rete originale,
che prende il nome di circuito di impedenze operatoriali,
e utilizzare tutte le regole e i risultati ottenuti a livello
formale nello studio delle reti in regime stazionario
(teorema di Tellegen, sovrapposizione degli effetti, teorema
di Thevénin-Norton, teorema della reciprocità). Inoltre i
concetti di equivalenza, le regole del partitore di corrente e
di tensione e il concetto di N-polo e M-porte con le relative
matrici di rappresentazione e proprietà, sono estensibili
senza alcuna difficoltà. Non valgono le proprietà di non
amplificazione e le proprietà che da queste derivano.
ANTITRASFORMAZIONE
15
antitrasformare bisogna assegnare non solo la funzione
F( s) , ma anche la sua regione di convergenza, al fine che
la f (t) sia determinata univocamente. In sintesi, se la
funzione F( s)→ 0 per s →∞ indipendentemente dalla
direzione, ed è analitica ovunque eccetto che in un numero
finito di punti singolari isolati s 1 , s2 , ..., sm d a destra della
regione di convergenza di F( s) e s md +1 , sm d +2 ,... , smd +m s a
sinistra della regione di convergenza, allora l'integrale può
essere calcolato.
In realtà raramente avremo bisogno di calcolare l’integrale in
quanto esiste un metodologia più agevole descritta nel
prossimo paragrafo.
16
nome di zeri di F0 (s) , perché in corrispondenza di esse
F0 (s) è nulla; le radici del polinomio D0 (s) sono i poli di
F0 (s) .
R 0 (s) R0 ( s) ∏ Ai
i=1
=k n
=
D 0 (s) (s−p i)
∏
i=1
(s−p i)
R0 ( ph )
con coefficienti di sviluppo A h=k n
.
∏ ( ph – p i )
i=1 ,1≠h
17
Se il polo p1 avesse molteplicità m1 si avrebbe la seguente
m1 n
~ R 0 ( s) AI j Ai
decomposizione: F 0 (s)= =∑ j ∑
+ con
D 0 ( s) j =i (s− pi ) i=2 (s−p i)
m 1− j
1 d m ~
coefficienti di sviluppo A Ij= m −j
[( s−p 1) F 0 ( s)]|s= p 1 .
1
(m 1− j)! ds 1
ESEMPIO PRATICO:
3
Data F( s)= 2
s +5 s +6
• si racavano le radici di D( s) , cioè i poli di F( s) :
s 2 +5 s+ 6=0
−5±√ 25−24
→ p1,2 =
2
da cui: p1=−2 e p2=−3
3
e quindi: F( s)=
(s +2)( s +3)
• Si sviluppa F( s) in somma di frazioni:
3 A B
F( s)= = +
(s +2)( s +3) s+2 s+3
18
• Si determina il valore delle costanti A,B,C,… utilizzando
uno dei seguenti metodi:
Uguaglianza dei numeratori. si calcola il
denominatore comune e si sviluppa il secondo membro
della uguaglianza precedente, sino a ottenere al
numeratore un polinomio ordinato secondo le potenze
decrescenti di s . Si realizzano poi tante eguaglianze
quanto è l’ordine del polinomio, tra i coefficienti dei
termini in s di uguale grado nel numeratore
originale (k ) e nel polinomio. Si risolve il sistema
nelle incognite A, B... fino a determinarne i valori.
3= A (s +3)+B (s +2)=s ( A+ B)+3 A +2 B
{3A A+2
+B=0 ← N (s) non ha termini in s
B=3 ← uguaglianza dei termini noti
3
A= lim ⋅(s +2)=3
s→−2 (s +2)(s +3)
3
B= lim ⋅( s+ 3)=−3
s →−3 ( s+ 2)(s+3)
19
−2 t −3 t
f (t)=3 e −3 e
20
1
condensatore fosse in evoluzione forzata, Z ( s)= e
sC
corrente di corto circuito data da −C k v k .
0
21
Il circuito così costruito avrà come ingresso E( s) e uscita
V k (s) : un circuito di impedenze pilotato da un solo
generatore indipendente.
Per la linearità, qualsiasi corrente I j ( s)(1≤ j ≤ b) , può essere
rappresentata attraverso una espressione del tipo:
I j (s)=Y j (s) E(s)
22
n
λh t
h(t )=(∑ K h e ) u(t)+k 0 δ (t)
h=1
23
che l'uscita coincide con una grandezza di stato del circuito.
Nel caso in cui l'ingresso coincida con una grandezza di
stato, si ha grado N (s )≤[ grado D( s)+1] .
Ogni polo di H(s) è una frequenza naturale, ma può
accadere che non tutte le frequenze naturali siano poli della
H(s), a causa delle cancellazioni zeri-poli. L'interpretazione
fisica della cancellazione è la seguente.
Per il circuito in esame può accadere che:
(a) il modo di evoluzione con pulsazione naturale è eccitabile
dall'ingresso prescelto, ma non è osservabile all'uscita
prescelta;
(b) il modo non è eccitabile dall'ingresso prescelto ma è
osservabile all'uscita prescelta;
(c) il modo non è eccitabile dall'ingresso prescelto e non è
osservabile all'uscita prescelta.
24
ESEMPIO DI APPLICAZIONE
25
impulsiva pari a ϕ 0 δ (t), con ϕ 0=Li (0 -)=2 weber in serie con
l’impedenza operativa dell’induttore. Il nuovo circuito sarà
così definito:
40
in cui E1 (s)= 2
e E2 ( s)=2 .
s + 16
26
Essendo presenti due generatori di tensione, possiamo
applicare la sovrapposizione degli effetti per determinare la
I ( s)=I 1 ( s)+ I 2( s) dove I 1 (s) e I 2 ( s) rappresentano le corrente
nel lato interessato quando cortocircuitiamo rispettivamente
E 2 e E1 .
27
A questo punto, grazie alle regole standard di serie e
parallelo di impedenze possiamo ricavare le correnti
I 1 (s)e I 2 (s) .
Z B+ s E1 (s ) 40 s 2+2.25 s s+2
I 1 (s)= = 2 2
Z B + ZC +5+ s (Z + s)( Z C +5) s +16 5 s+11 2 s + 9.5 s +11
5+ Z A + B
Z B + s+ Z C + 5
Z A +5 E 2 (s ) s+2
I 2 ( s)=− =−2 2
Z A + ZC +10 ( Z +5)( ZC +5) 2 s + 9.5 s +11
s+ Z B + A
Z A + Z C +10
5 4
A +C+ D=0 ;
{ 99 A+ 20 B+55 C+ 44 D=0
121 A+99 B+320 C+320 D=4
121 B+ 880C +704 D=9
28
che sostituiti alla formula precedente ci permettono di
antitrasformare I 1 ( s) in i 1( t) come segue:
−11 −11
1687 4545 5 5
t 32 4
t
i 1( t)=− cos 4 t + sin 4 t + e + e
196417 785668 5731 4147
Sappiamo che i(t) è data dalla somma di i 1( t) e i 2(t) per
cui:
−11 −11
1687 4545 5 5
t 4115 4
t
i(t)=− cos 4 t + sin 4 t+ e − e
196417 785668 5731 4147
che rappresenta la soluzione al problema esposto.
CONCLUSIONI
29
BIBLIOGRAFIA E SITOGRAFIA
https://www.uninettunouniversity.net/
30