Parte 1
Intoduzione a l
Capitale.
12 lezioni sul
primo libro
CdL Triennale
Urbanistica e
Pianificazione del
Territorio
A.A. 2020_2021
guido.borelli@iuav.it
Il modo di produzione capitalista
D - - - - - - - - - - - - - - - - -
= Denaro
FL
M = Merce
FL = Forza Lavoro
MP = Mezzi di Produzione
L = Lavoro
M’ = Merce lavorata
d = Profitto
t = tempo
s = spazio
D M L M’ D+ d
MP
t
8
LEZIONE 1
- - - - - - - - - - - - - - - - -
scambio
Me r c e e
9
LEZIONE 1 / Merce e scambio
- - - - - - - - - - - - - - - - -
o c ie t à , n e l le
e z z a d e l le s
«La ric c h
d i p r o d u z ione
m in a i l m odo
quali d o
n ta c o m e u na
c o, s i
Mercep rees e
scambio
capital i s t i ; l a m er ce
a d i mer c i ”
a c c o l t
“enorme r ] com e l a s u a f orma
l a [ a p p a r e ce è
singo a lisi d e l l a m e r
t a r e . L ’a n e lla
elemen o d i p a r t e n z a d
il p u n t
quindi » ( p . 1 07).
a g i n e
nostra ind
10
LEZIONE 1 / Merce e scambio
- - - - - - - - - - - - - - - - -
Harvey ci invita a prestare particolare
attenzione al linguaggio utilizzato da
Marx: «presentarsi» e «apparire» non
sono la stessa cosa di «essere».
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LEZIONE 1 / Merce e scambio
- - - - - - - - - - - - - - - - -
Marx considera l’immensa varietà delle
merci da un unico punto di vista: il
loro VALORE D’USO.
o d e l l e m e rci si
d’us oè nel
«Il valore el l ’u s o , c i
e a l i z z a s o ltanto n ituiscono
r d ’u s o c o s t
alori
consumo. I v teriale della
ma
il contesto n q u e f o r m a sociale
qualu
ricchezza, e l la f o r ma della
a . N
essa rivest a l e c i d o bbiamo
la q u
società del s t i t u i s c o n o nello
ssi co ateriali
occupare, e p o s i t a r i m
o di de
stesso temp o » (p p . 1 08 - 109).
e l v a l o r e di scambi
d
12
LEZIONE 1 / Merce e scambio
- - - - - - - - - - - - - - - - -
Prestiamo ora attenzione al fatto che
le merci costituiscono il SUPPORTO
MATERIALE del valore di scambio.
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LEZIONE 1 / Merce e scambio
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Se si prescinde dal valore d’uso di una
merce, non resta che una proprietà per
le merci: quella di essere prodotta dal
lavoro.
d ’u s o , l e m erci sono
valori ferente;
«In quanto u a l i t à d i f
r i m a d i t u tto di q o , p o ssono
p c a m b i
q u a n t o v alori di s f f erente;
in n t i t à d i
di qua
essere solo en g o n o n e ppure un
cont
quindi non d ’u s o » (p p . 110).
lore
atomo di va
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LEZIONE 1 / Merce e scambio
- - - - - - - - - - - - - - - - -
Ciò che le merci hanno in comune è
l’essere dei supporti materiali del
lavoro che le ha realizzate E IN ESSE SI
È OGGETTIVATO.
Quale tipo di lavoro si oggettiva nelle
merci?
Non può essere il tempo, altrimenti la
merce più pregiata sarebbe quella che
richiede processi produttivi più lunghi.
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LEZIONE 1 / Merce e scambio
- - - - - - - - - - - - - - - - -
«Consideriamo ora il
residuo dei
prodotti del lavoro.
Non ne è rimasto
che la stessa oggett
ività spettrale,
una pura e semplice
gelatina di
lavoro umano indiff
erenziato (…)
Oramai, queste cose
rappresentano
soltanto il fatto ch
e nella loro
produzione si è spes
a forza lavoro
umana; che vi è accu
mulato lavoro
umano» (p. 111).
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LEZIONE 1 / Merce e scambio
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È il valore di scambio che rende le
merci commensurabili. Tale valore è
nascosto nelle merci come una
«oggettività spettrale» e circola nel
processo di scambio.
«Con il carattere
utile dei prodott
del lavoro, svani i
sce anche il
carattere utile d
ei lavori in essi
rappresentati; sv
aniscono perciò
anche le diverse
forme concrete di
questi lavori; es
si non si
distinguono più,
ma sono ridotti
tutti insieme a l
avoro umano egua
lavoro astrattam le,
ente umano» (p. 11
1).
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LEZIONE 1 / Merce e scambio
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Il lavoro che costituisce la sostanza
dei valori è LAVORO UMANO EGUALE,
dispendio della medesima forza lavoro
umana
o d e l l a s o cietà,
’in t e r a f o r za lavor d el mondo
«Qui l i v a l o r i
e s i r a p p r esenta ne sola e
ch c o m e u n a
, figura
delle merci u m a n a , b e nché sia
rza lavoro
medesima fo o l i f o r z e
p o s t a d a i nnumerev t e forze è
com a d i q u e s
i. Ognun ltre,
individual ana ident i c a a l l e a
l a v o r o u m e d i FORZA
forza a r a t t e r
a n t o p o ssiede il c
in q u
M E D I A » (p p . 112).
ALE
LAVORO SOCI
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LEZIONE 1 / Merce e scambio
- - - - - - - - - - - - - - - - -
Il concetto di «forza lavoro sociale
media» può essere inteso come INTERA FORZA
LAVORO DELLA SOCIETÀ che si rappresenta
nei valori del mondo dell merci. .
Si tratta di un concetto che rimanda
all’idea di mercato mondiale delle merci
(ciò che oggi noi indichiamo con il
termine GLOBALIZZAZIONE.
Non può essere il tempo, altrimenti la
merce più pregiata sarebbe quella che
richiede processi produttivi più lunghi.
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LEZIONE 1 / Merce e scambio
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Cosa vuole dire «socialmente necessario»?.
E come viene stabilito cosa è necessario e
da chi?
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LEZIONE 2 / Il denaro
- - - - - - - - - - - - - - - - -
Da una parte il denaro opera come misura
del valore (…) così come il valore lo era
già del tempo di lavoro socialmente
necessario. In questo ruolo esso deve avere
delle qualità ben precise, come quella di
fornire un’accurata ed efficiente misura
del valore.
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LEZIONE 2 / Il denaro
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1. Il denaro come misura del valore
Il valore non è in sé materialmente
espresso ma necessita di una
rappresentazione per regolare gli scambi.
Il valore viene espresso (o, meglio, risiede)
nella relazione tra merce denaro come
«forma fenomenica» del valore e tutte le
merci che vengono scambiate con essa.
M-D-M
Ora tutti gli scambi sono mediati dal
denaro. Si noti la differenza rispetto alla
forma propria del baratto:
M-M 52
LEZIONE 2 / Il denaro
- - - - - - - - - - - - - - - - -
2. Il denaro come mezzo di circolazione
M-D-M
A prima vista questa catena appare
simmetrica – e dunque equivalente.
In realtà ciò che si svolge in questo
passaggio è completamente asimmetrico.
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LEZIONE 2 / Il denaro
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2. Il denaro come mezzo di circolazione
La parte M-D dello scambio, la vendita,
implica il cambio di forma di una merce
specifica in un equivalente universale.
è dunque un movimento dal particolare
all’universale.
La trasformazione da M in D è complicata
dalle condizioni della domanda e
dell’offerta presenti su un dato mercato in
un dato momento.
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LEZIONE 2 / Il denaro
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2. Il denaro come mezzo di circolazione
La parte D-M dello scambio, l’acquisto,
comporta un movimento dall’universale al
particolare. NON è l’inverso di M-D.
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LEZIONE 2 / Il denaro
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2. Il denaro come mezzo di circolazione
Marx si interessa allora all’analisi della
circolazione del denaro e individua tre
fattori:
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LEZIONE 2 / Il denaro
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3. Il denaro come moneta di credito
LA TESAURIZZAZIONE «Come valore d’us
o la merce soddis
un particolare b fa
isogno e
Perché le persone costituisce un pa
rticolare element
della ricchezza o
si comportano così? valore della mer
materiale. Ma il
ce misura il grad
Per Marx ciò della sua forza
di attrazione su
o
tutti gli element
avviene sia per ricchezza e, quin
i di questa
di, la ricchezza
l’attrazione per il sociale del suo p
occhi del semplic
ossessore. Agli
e possessore
potere indotta dal barbarico, il val
ore è inseparabil
dalla forma valo e
possesso di denaro, del tesoro aureo
re; l’accresciment
o
è incremento del
sia per necessità valore » (p. 217).
sociali.
60
LEZIONE 2 / Il denaro
- - - - - - - - - - - - - - - - -
3. Il denaro come moneta di credito
L’impulso alla tesaurizzazione prefigura
un altro percorso di circolazione in cui i
passaggi M-D-M sono rovesciati:
D-M-D
L’accumulazione di denaro è fine a se
stessa. Il denaro è una merce che può
divenire proprietà privata di chiunque. La
potenza sociale diviene perciò potenza
privata della persona privata. 62
LEZIONE 2 / Il denaro
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3. Il denaro come moneta di credito
Nello schema precedente (M-D-M), la questione
consisteva nelle attività private implicate
nella produzione dell’equivalente
universale.
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LEZIONE 2 / Il denaro
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3. Il denaro come moneta di credito
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LEZIONE 2 / Il denaro
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3. Il denaro come moneta di credito
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LEZIONE 2 / Il denaro
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3. Il denaro come moneta di credito
Il denaro può essere utilizzato anche come
mezzo di pagamento, creando una distanza
temporale tra lo scambio di merci e lo
scambio di denaro: la risoluzione
dell’affare avverrà in un secondo tempo,
con modalità fissate dalle parti
interessate allo scambio.
Le merci circolano sulla fiducia. La moneta
diventa moneta scritturale. Per fare
circolare la merce serve meno moneta.
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LEZIONE 2 / Il denaro
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3. Il denaro come moneta di credito
Il risultato è un nuovo tipo di relazione:
quella tra debitori e creditori che dà
luogo un diverso tipo di transazioni
economiche e una diversa dinamica sociale.
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LEZIONE 3
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Dal c apita
le
alla forza lavo
ro
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LEZIONE 3 / Dal capitale alla
forza lavoro
- - - - - - - - - - - - - - - - -
Nello scambio tra beni equivalenti (D-M-D),
il processo ha senso solo se ne risulta un
incremento di denaro (D-M-D+ D).
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LEZIONE 3 / Dal capitale alla
forza lavoro
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Per Marx il capitale non è un’entità ma un
processo di circolazione di valori
«il processo D-M-D
deve il suo conte
differenza quali nuto non a una
tativa tra i suoi
infatti sono entr estremi che
ambi denaro, ma u
loro differenza q nicamente alla
uantitativa. Alla
alla circolazion fine, si sottrae
e più denaro di q
fosse immesso all uanto se ne
’inizio: il cotone
100 sterline, per acquistato per
esempio, è rivend
cioè 110 sterline uto a 100 + 10,
. La forma comple
processo è perciò ta di questo
D-M-D’, dove D’ = D
somma di denaro + D, cioè la
inizialmente ant
incremento. Quest icipata più un
o incremento (…)
plusvalore» (p. 242 io lo chiamo
).
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LEZIONE 3 / Dal capitale alla
forza lavoro
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Il capitale è «valore in movimento».
«il valore è il so
ggetto di un
processo in cui, m
utando
continuamente le
forme di denaro
e di merce, esso m
uta la sua
grandezza, e si s
tacca in quanto
plusvalore da sé
in quanto
valore originari
o; si
autovalorizza» (p
. 246).
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LEZIONE 3 / Dal capitale alla
forza lavoro
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A cosa è dovuta questa crescita (o questa
decrescita)?
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LEZIONE 3 / Dal capitale alla
forza lavoro
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Il capitale «esce dalla circolazione, vi
rientra, vi si conserva, ne esce ingrandito
e riprende sempre daccapo il medesimo
ciclo». Il senso del fluire è palpabile: il
capitale è un processo.
Marx afferma che bisogna cercare una
risposta al problema dell’origine del
plusvalore all’interno di un modo di
produzione capitalistico perfezionato e
geograficamente chiuso.
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LEZIONE 3 / Dal capitale alla
forza lavoro
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Marx si interessa a queste tematiche
(quelle dei mercati mondiali), quando si
dedica alla comprensione generale del
ruolo dello Stato, del commercio estero, del
colonialismo.
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LEZIONE 3 / Dal capitale alla
forza lavoro
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Gli individui possono imporsi gli uni sugli
altri, vendendo al disopra del valore. Un
singolo capitalista può avere la meglio su
un altro, ma in questo caso il guadagno di
uno corrisponde alla perdita dell’altro;
non c’è alcun plusvalore generale.
Bisogna invece trovare un modo nel quale
tutti i capitalisti creino plusvalore. La
stabilità economica è uno di quei fattori
che può garantire loro un tasso di profitto
costante e vantaggioso. 82
LEZIONE 3 / Dal capitale alla
forza lavoro
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Una volta che il capitale industriale sarà
divenuto dominante, esso avrà bisogno del
capitale mercantile per vendere il
prodotto, e di quello produttivo di
interesse per risolvere i problemi degli
investimenti a lungo termine in capitale
fisso. Per realizzare tutto ciò la forma
principale di circolazione del capitale
deve sottomettere sia il capitale
finanziario, sia quello mercantile ai
propri fini.
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LEZIONE 3 / Dal capitale alla
forza lavoro
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«Il cambiamento d
i valore del dena
trasformarsi in c ro che deve
apitale non può
stesso denaro, pe avvenire in ques
rché come mezzo d to
mezzo di pagamen ’a c q uisto e come
to, esso realizza
della merce che c soltanto il prezz
ompra o paga, men o
nella sua propri tre, persistendo
a forma, si irrig
pietrificazione d idisce in
i grandezza di v
(…) Per estrarre alore invariabil
valore dal consu e
nostro possessore m o d i una merce, il
di denaro deve av
scoprire, entro la ere la fortuna di
sfera di circolaz
una merce il cui ione, sul mercato
valore d’uso poss ,
peculiare propri i e de esso stesso la
età di essere fon
consumo reale fo te di valore; il c
sse quindi esso s ui
di lavoro e perci t e s so oggettivazione
ò creazione di va
possessore di den lore. E il
aro trova sul mer
specifica – la ca cato una merce
pacità lavorativ
(p. 260). a, o forza lavoro
»
84
LEZIONE 3 / Dal capitale alla
forza lavoro
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La forza lavoro consiste nelle capacità
fisiche e mentali dell’uomo che gli
permettono di «congelare» valore nelle
merci. Per essere essa stessa una merce, la
forza lavoro deve avere certe
caratteristiche.
Innanzitutto, affinché il suo possessore la
possa vendere come merce, egli deve poterne
disporre, quindi «essere libero proprietario
della sua capacità lavorativa, della sua
persona». 85
LEZIONE 3 / Dal capitale alla
forza lavoro
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Il concetto del “libero” lavoratore diventa
cruciale.
Quest’ultimo non può cedere la propria
persona; tutto ciò che può vendere sono le
capacità fisiche e mentali con le quali
crea valore.
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LEZIONE 3 / Dal capitale alla
forza lavoro
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Ciò significa che i lavoratori non hanno
la possibilità di lavorare per se stessi.
e r t r a s f or m a r e denaro in
«P
ssore del
capitale, il posse
d e v e t r o v a r e s u l mercato
denaro o r e libero;
c i i l l a v o r a t
delle mer
senso che
libero nel doppio
ona dispone
quale libera pers
a s u a f o r z a l a v oro come
dell parte,
m e r c e e , d ’a l t r a
propria v e ndere, è
l t r e m e r c i d a
non ha a
e s p o g l i o, l i b e r o da tutte le
nudo
er la
cose occorrenti p
l i zz a z i o n e d e l l a sua forza
rea
).
lavorativa» (p. 262
88
LEZIONE 3 / Dal capitale alla
forza lavoro
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Ciò significa che il lavoratore deve essere
già stato espropriato dei mezzi di
produzione.
89
LEZIONE 3 / Dal capitale alla
forza lavoro
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Marx assume che la proletarizzazione sia
sia avvenuta e che il funzionamento del
mercato del lavoro sia già un dato di fatto.
Ma: «La natura non produce da un lato possessori
di denaro o di merci e, dall’altro, puri e
semplici possessori delle proprie forze di
lavoro. Questo rapporto non appartiene alla
storia naturale, né tantomeno, è un rapporto
sociale comune a tutti i periodi storici: è
chiaramente esso stesso il risultato di uno
sviluppo storico antecedente, il prodotto di
tutta una serie di rivolgimenti economici, del
tramonto di una lunga catena di più antiche
formazioni della produzione sociale» (p. 262).
90
LEZIONE 3 / Dal capitale alla
forza lavoro
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La forza lavoro è una merce particolare: è
l’unica capace di creare valore.
93
LEZIONE 3 / Dal capitale alla
forza lavoro
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«Il volume di cos
iddetti bisogni
necessari, così co
me il modo di
soddisfarli, è a s
ua volta un
prodotto della st
oria, quindi dipe
in larga misura nde
dal grado di civi
di un Paese, e, fr ltà
a l’altro,
essenzialmente d
alle condizioni i
cui, e dalle abitu n
dini ad esigenze
vita con cui, la c di
lasse dei
lavoratori liberi
si è venuta
formando. Contrar
iamente alle altr
merci, la determi e
nazione del valo
della forza lavo re
ro include un
elemento storico
e morale» (p. 265).
94
LEZIONE 3 / Dal capitale alla
forza lavoro
- - - - - - - - - - - - - - - - -
Questo implica che il valore della forza
lavoro non è indipendente dalla storia
delle lotte di classe.
95
LEZIONE 3 / Dal capitale alla
forza lavoro
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Detto diversamente, Marx sostiene il
principio secondo il quale esiste una
totalità di merci che fissa il livello di un
salario ragionevole, in una data società e
in un dato momento storico.