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Koans For Koalas 1.1 RTM
Koans For Koalas 1.1 RTM
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Francisco, California, 94105, USA.
Tu sei libero:
+ Nuovo capitolo di introduzione alla lettura dello spartito: "Reading for Koalas"
+ Nuovi esercizi nella sezione "Reading&Rhythm"
+ Nuovi esercizi nella sezione "More Voices"
+ Nuovi esercizi one-bar-pills per la sezione "Slap"
+ Nuovi esercizi per la poliritmia nella sezione "Fingerstyle"
+ Nuovi esercizi e illustrazioni per l'argomento barrè nella sezione "Fingerstyle"
+ Correzioni testuali alle varie sezioni
+ Aggiunta del sommario
+ Nuovo Haiku e nuove illustrazioni per la Ver.1.1
+ Sezione "Ringraziamenti"
Prefazione
Gli esercizi sono spesso basati sul metodo "one bar pills", ovvero battute singole o di
durata molto breve, proprio per dare la possibilità di concentrarsi sul problema
senza annacquarlo all'interno di una macrostruttura più complessa.
Offre esercizi tecnici per tutte le età e grazie al look minimale e fresco è in grado di
rendere meno noioso lo studio, pertanto è anche adatto per l'insegnamento a
bambini e ragazzi.
Per sua natura la versione attuale è un seme che deve ancora germogliare.
Grazie al vostro contributo potrà diventare una realtà più completa e articolata.
Scriveteci, quindi.
Sperando che possiate trovare spunti per sviluppare la vostra tecnica e musicalità, vi
auguro buona lettura...
Guido Ponzini
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Reading for
Lo spartito è il
modo più diretto e
completo per
comunicare un
pensiero musicale. In esso sono racchiuse indicazioni estremamente dettagliate
inerenti a quale nota suonare nell'unità di tempo, o quale pausa mantenere. Ci
vengono comunicate anche l'intenzione, la dinamica, lo spirito e la tecnica con cui il
pezzo va eseguito. Attraverso la carta vivono le vibranti intenzioni del compositore,
perciò leggere la partitura è il modo più puro e diretto per dialogare direttamente
con l'autore. Con uno sguardo sommario a una partitura possiamo notare alcuni
elementi comuni a qualsiasi spartito:
Il pentagramma è l'ossatura del sistema di scrittura occidentale.
Composto da cinque linee che racchiudono quattro spazi, può essere ampliato al di
sopra o al di sotto mediante piccoli tagli che lasciano intuire varie linee virtuali.
Questi sono definiti "tagli addizionali" e sono indispensabili per aumentare
l'estensione che possiamo sfruttare all'interno del singolo pentagramma. Nel caso di
parti con molti tagli addizionali persistenti è consigliabile trovare una chiave che ne
renda più chiara e confortevole la lettura, in base alla tradizione dello strumento.
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Nel sistema occidentale esistono dodici note (C, C# o Db, D, D# o Eb, E, F, F# o Gb,
G, G# o Ab, A, A# o Bb, B). Secondo il sistema anglosassone le note vengono così
nominate:
* Do = C
* Re = D
* Mi = E
* Fa = F
* Sol = G
* La = A
Nel caso di due note di nome differente ma con medesima frequenza (quindi
identiche all'orecchio) si parla di "note omofone" (ad esempio E# e F, Cb e B, oppure
C# e Db, ad esempio).
Le note vengono rappresentate da simboli circolari posti sul rigo o negli spazi. La
forma ci indica la loro durata. Di seguito uno schema comprendente anche i relativi
segni di pausa.
Possono essere presenti a seguito della chiave ("in armatura") alcune alterazioni
fisse per tutto il brano. In ambito tonale si utilizzano per individuare una tonalità
d'impianto (che tuttavia spesso non è sempre la stessa per tutta la durata del pezzo,
visto che sono frequenti fenomeni di modulazione ad altre tonalità), mentre in
ambito moderno si vedono anche alterazioni non riconducibili a tonalità "standard".
I segni di alterazione possono essere il "#" (diesis) o il "b" (bemolle). Il primo alza di
mezzo tono la nota a cui è riferito, il secondo l'abbassa del medesimo intervallo. Si
possono trovare anche il doppio diesis e il doppio bemolle, che alza/abbassa di un
tono.
Di seguito uno schema delle tonalità basato sul circolo delle quinte:
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L'indicazione inerente alla metrica del brano viene riportata in apertura e ogni
qualvolta vi sia un cambiamento.
Tempi Veloci
* Prestissimo
* Presto (144 - 200 bpm)
* Vivacissimo
* Vivace/Vivo (126 - 170 bpm)
* Allegro (120 - 150 bpm)
Tempi intermedi
* Allegretto (108 - 120 bpm)
* Moderato (80 - 105 bpm)
* Andantino
* Andante (60 - 90 bpm)
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Tempi lenti
* Adagio (55 - 76 bpm)
* Lento (52 - 65 bpm)
* Larghetto (60 - 65 bpm)
* Largo (45 - 60 bpm)
* Grave (40 - 45 bpm)
Esistono due tipi di legature: quelle "di portamento" (o "espressione") e quelle "di
valore".
Il primo caso si presenta con note di differente altezza: si possono inoltre
raggruppare più note all'interno della stessa legatura. Solitamente con questo
simbolo si vuole indicare che le note della frase vanno "legate" e quindi distinte dal
successivo gruppo sotto legatura.
Il secondo caso si applica solo con due note della medesima altezza e indica che i
due valori vengono sommati. Una legatura tra due ottavi di uguale altezza
nell'esecuzione risulterà come un quarto della medesima nota.
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Con "agogica" si intende l'andamento interpretativo e la condotta esecutiva del
brano. Ne sono un esempio le indicazioni come "rubato", "ritardando",
"accelerando", "stringendo". L'esecuzione pratica di queste indicazioni è lasciata
all'interpretazione del musicista, non esistendo un parametro oggettivo che ne
definisce la corretta resa.
Con "dinamica" si intende l'intensità del suono. Indicazioni di questo tipo sono
importantissime nella lettura di una partitura. Solitamente troviamo:
* sfz : sforzato
* sfzp: sforzato piano
* fff : più che fortissimo
* ff : fortissimo
* f: forte
* mf : mezzoforte
* mp : mezzopiano
* p : piano
* pp : pianissimo
* ppp : più che pianissimo
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Come per altri casi descritti in precedenza, l'esecuzione di tali indicazioni è da
lasciare all'interpretazione dell'esecutore. Ad esempio, in un brano raccolto o
religioso, l'indicazione "mf" avrà peso differente da quello in un brano più allegro o
fragoroso.
A livello pratico, indicazioni come ppp su strumenti come il basso elettrico risultano
difficilmente ottenibili: pertanto sono da ritenersi come esortazioni particolari a
mantenere una dinamica particolarmente sommessa.
Nell'ambito dell'articolazione di una determinata nota o frase musicale, tra i segni
più usati troviamo lo "staccato" (un puntino al di sopra o al di sotto della nota), l'
"appoggiato" (un trattino al di sopra o al di sotto della nota), l'accento (una piccola
forcella al di sopra o al di sotto della nota). Per quanto concerne gli abbellimenti se
ne consiglia lo studio su un testo teorico più completo.
TIPSforREADING
E' buona cosa imparare quanto prima a precedere con l'occhio ciò che si sta
leggendo, in modo da anticipare eventuali difficoltà. Lo studio analitico e metodico
delle cellule ritmiche presentate nei vari capitoli è utile per arrivare ad eseguirle
senza problemi qualora siano presenti in una partitura.
NOTA IMPORTANTE
Questo capitolo vuole essere una sorta di riassunto agli argomenti fondamentali per
leggere uno spartito. Si consiglia, però, uno studio più approfondito su testi appositi
di teoria e solfeggio, poiché per sua natura questa breve spiegazione non vuole
essere esaustiva, bensì è da intendere come una sorta di "sommario" utile alla
riflessione e allo studio personale.
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Postura
Il corpo non deve presentare angoli retti in prossimità di gomiti, polsi e dita.
Il disegno deve essere sinuoso, indice di una posizione rilassata e non contratta.
Il pollice della mano sinistra funge da cardine, da sostegno centrale per le altre dita.
Queste si posizionano seguendo la regola "un dito per tasto" e premono non
direttamente sulla punta, bensì sul polpastrello.
Questa posizione muta nell'ambito di tecniche come tapping, slap o palm muting.
Lo specchio è l'unico strumento per l'autoanalisi, importantissima per evitare
l'accumulo di inutili tensioni che hanno effetti dannosi sull'esecuzione e sui tendini.
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Chromatics
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Rhythm and
Durante lo studio è buona norma soffermarsi sulle cellule più ostiche, magari
riportando a matita alcune notazioni personali che ne facilitano l'esecuzione.
Per raggiungere lo scopo di esecuzione precisa delle cellule ritmiche può essere utile
ragionare similmente a un "sequencer", ovvero dividendo ogni cellula per la sua
figura più breve.
Se ad esempio ci troviamo di fronte a un ottavo puntato seguito da un sedicesimo,
potremmo mentalmente dividere il quarto in quattro blocchi (coincidenti con i
quattro sedicesimi), di cui i primi tre verranno occupati dall'ottavo puntato, mentre
l'ultimo rimane per il sedicesimo.
Nelle letture ritmiche sono appunto presentate varianti delle cellule in modo da
creare la consapevolezza delle singole figure nell'unità di tempo.
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Fingerstyle
Buona parte del suono, oltre agli ovvii meriti legati alla bontà qualitativa dello
strumento, sono dovuti alla capacità del bassista di modulare e tornire il suono con
il proprio tocco.
Naturalmente si tratta di una dote innata, in grado di distinguere tra il mediocre
esecutore, il bravo musicista e il grande artista.
Alcuni esercizi possono però migliorare la prontezza e la consapevolezza dei pesi e
dei metodi per modulare il proprio tocco.
Di seguito sono presenti figurazioni ritmiche che obbligano a modificare gli accenti,
a spostarli nel tempo, a eseguire note staccate e note appoggiate, a legarle tra loro,
a impegnarsi in escursioni dinamiche.
Tutto questo è importante studiarlo lentamente in modo "ragionato".
Questa sezione è utile se eseguita anche in relazione a quella della ritmica e della
lettura.
A corredo di questa parte vi sono esercizi per sviluppare la tecnica del fingerstyle a
tre dita, tecnica più chitarristica se vogliamo, ma che unitamente al palm muting
può diventare una interessante risorsa sonora per il proprio strumento.
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Negli esercizi presentati di seguito si può allenare la tecnica del fingerstyle a tre
dita in assetto più chitarristico, utile anche affiancato alla tecnica del palm-muting.
Appoggiando il lato esterno della mano sul ponte (per il palm-muting basterà
portarlo leggermente in avanti per stoppare delicatamente le corde, ottenendo un
suono più rotondo e profondo ma con meno sustain) basterà pizzicare con l'indice, il
pollice e il medio.
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Nell'ultima serie di esercitazioni vi è l'utilizzo del fingerstyle a tre dita unitamente al
tapping con la mano sinistra. Si dovrà, ad esempio, mantenere un pattern fisso con
note stoppate sulla mano destra, andando a suonare con la sinistra in tapping una
nota all'interno della suddivisione ritmica.
Questa tecnica può essere utile per ottenere ritmi complessi e poliedrici all'interno
di un giro di accompagnamento o di un brano solista.
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Slap
Se il pollice, una volta percossa la nota, viene lasciato al di sotto della corda, al suo
ritorno si può ottenere uno strappo ulteriore, movimento simile a quello che si
otterrebbe con un plettro. Questa tecnica viene chiamata "double thump", e si
riporta con "t^", indicante appunto il movimento di ritorno del pollice che produce il
secondo suono.
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Tapping & More
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Ogni strumento a tastiera o cordofono può produrre più di un suono nel medesimo
istante.
Che sia l'utilizzo di una corda a vuoto per rafforzare una melodia che si sta
suonando, un accordo di armonici, o anche semplicemente il suonare l'ottava
mentre si sta tenendo premuta una determinata nota, è pur sempre la creazione di
almeno due voci distinte nel medesimo istante.
Si consiglia di utilizzare corde a vuoto dove possibile (in grado di dare un senso più
arcano e vibrante) e di suonare in un registro più acuto gli esempi più densi di note
(nel caso di bassi pluricordati).
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Tips for Studying
. DARK ROOM
Studiare in una stanza completamente al
buio è un metodo incredibilmente
efficace.
In questo modo, senza alcun riferimento
visivo, ci si può concentrare completamente sul suono, sul tocco, sui pesi e sulle
tensioni del corpo.
E' consigliabile ripassare gli esercizi che si padroneggiano, fare riscaldamento,
ripassare brani importanti, sempre al buio.
SOLFEGGIO
Come già accennato, il solfeggio è un buon metodo per chiarificare i concetti ritmici
e come palestra per la lettura estemporanea.
Imparando ad avere chiare le singole cellule, l'esecuzione che ne deriverà sarà più
puntuale, solida e precisa.
Spesso un problema tecnico è frutto di una situazione mentale poco chiara.
. ASCOLTO
Al fine di suonare con gusto, ovvero sviluppare una propria identità sonora, è
importante ascoltare i grandi bassisti e ispirarsi, fagocitando le loro tecniche e i loro
suoni. Questo non significa diventare meri imitatori, bensì apprenderne la tecnica
per poi rielaborarla in forma propria.
. PRECISIONE E PULIZIA
Si può discutere sulla bontà o meno della "composizione" di un giro di basso, o di
una melodia, o di un brano, ma la precisione nell'esecuzione (sul tempo) e la pulizia
del suono sono parametri oggettivi senza i quali viene meno qualsiasi qualità
positiva. Si possono suonare i sedicesimi a 290 bpm, ma se non sono precisi e se
ogni nota non risulta ben pronunciata, ogni sforzo sarà vano. A tal proposito, il detto
"Less is more" risulta profetico.
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. IMPROVVISARE
E' buona cosa ritagliarsi uno spazio di studio per improvvisare, qualsiasi cosa,
suonando liberamente. Questo porta a una migliore consapevolezza dello
strumento e anche alla creazione di idee utilizzabili in brani o per composizioni
originali.
. METRONOMO
Lo studio con il metronomo è molto importante ai fini di educare il rigore ritmico.
Occorre infatti imparare a non stressare o rilassare il tempo, è necessario
mantenere fissa la pulsazione. Successivamente si potrà scegliere di adattare
l'esecuzione al proprio sentimento, ma l'abilità e la precisione sono doti necessarie.
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Biografia
Attualmente è coinvolto nel progetto "Shan Qi" insieme al flautista cinese della Real
World Guo Yue (già al fianco di nomi del calibro di Joe Cocker, Tina Turner, Peter
Gabriel, ha partecipato alla colonna sonora de "L'ultimo imperatore" di Bertolucci e
di "Killing Fields"), alla compositrice cinese Wu Fei, al percussionista Helge Andreas
Norbakken (storico membro della Mari Boine Band) e al
pianista/compositore/produttore Giovanni Amighetti.
In primavera è prevista l'uscita di “Shan Qi – DVD” sotto l'etichetta Ozella Music.
Nell'ottobre 2006 è uscito il suo primo disco solista, "Twilight Town", prodotto da
Giovanni Amighetti e con ospiti Guo Yue e Luisa Cottifogli (cantante già al fianco di
Fossati, Quintorigo, The Chieftains), pubblicato dall'etichetta tedesca Ozella Music.
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It's evident to me that Guido Ponzini has the blessing of good taste, which will always carry him through,
whatever he does. In this case, it's Stick solos, duos and trios after just over one year of playing the instrument
(impressive).
His good taste shows up in the simplicity and perfection of concept and execution, not over-reaching. No need
to.
EMMET CHAPMAN - musician, Stick inventor and president of Stick Enterprises
A big surprise was the introduction of the Mari Boine Band's concert, during St.Patrick's Festival organized from
the Folk Club of Buttrio: just arrived from “Jazzahead” in Bremen, Germany, the young (21 y.o) and
extraordinary Guido Ponzini played in the “Garzoni” Theatre for a short set with his“Chapman Stick”, with
incredible technique, that shows Ponzini as an extraordinary interpreter, according to the opinion of its inventor,
Mister Chapman himself. With a nearly clavicembalistic sonority, the first piece was a test of remarkable
counterpoint agility, while the second remembered an ancient charming dance, preparing the atmosphere for
Mari Boine's world...
Giuliano Almerigogna, "Il Messaggero Veneto"
Mari Boine's concert has been opened by the phenomenal 21y.o. stick-player Guido Ponzini, who already played
here during the Guitar Festival in September with chinese artists, who also recently released his first solo cd
"Twilight Town": a talent with classical background who, with his instrument, can be poet and virtuoso at the
same time, thanks to his music which is between jazz, prog and chamber music.
Sandra Mansutti, "Il Gazzettino Online"
Makes the Chapman stick sound as easy to learn as a recorder in kindergarten. There is a point where
incredible technical savvy and the ability to touch listener’s heart in a very simple and direct way converge.
Whenever that happens, you know you have something special and that is why it doesn’t take the ever-active
Dagobert Böhm (who acted as an executive producer to “Twilight Town”) nor Emmet Chapman (who invented
the “stick” named after him, which sets the album’s tone) to tell us that Guido Ponzini is made of extremely
promising material.
Tobias Fischer - Tokafi
Even though he is very young (°1985) and seems like he just recently started playing the Chapman stick, it is
immediately clear that he masters the instrument.Especially on “Rainstorm upon the harbour” which sounds
like incredible masterly play of an almost classical composition.
Psychevanhetfolk
Twilight Town proves there's a good deal of virtuosity possible with it. The young Italian experimentalist bass
player really explores the possibilities for the stick, electric and silicon bass, as well as combining it with some
familiar, traditionally beautiful sounds such as the flute, with often atonal jarring electronic noise.This is his first
solo album, although he has been seen supporting artists such as Vladimir Denissenkov, Guo Yue, Ayub Ogada,
Adel Salameh and Naziha Azzouz.The scratches and fascinating rhythms of 'Hammers upon the coal mine' are
vastly pretentious, as the Vaiesque guitars plough the outer reaches of the prog-jazz spectrum, but it's an
album of extremes, and the highs are worth bearing with the experimental and introspective elements.Flautist
Guo Yue provides some of the album's highlights, on 'Little dances for a Siamese cat', which is a gem in itself
and really provides a foil for Ponzini in his deceptively simple style.
Wyl Menmuir - FLY REVIEWS UK
On his Chapman Stick Ponzini reflects the pastel colors of nature just awakening from winter. Balm for the soul.
Global-mojo
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Indice
Prefazione................................... 1
Reading for Koalas...................... 2
Postura........................................ 8
Chromatics.................................. 9
Rhythm & Reading...................... 12
Fingerstyle.................................. 22
Slap............................................. 28
Tapping & More Voices................ 32
Tips for Studying......................... 41
Biografia dell'Autore....................43
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Credits
. Testi e partiture: Guido Ponzini
. Disegni e colorazione: Guido Ponzini
. Layout grafico e impaginazione: Fabrizio Cassoni
. Concept: Guido Ponzini, Fabrizio Cassoni
Ringraziamenti
... a Gospel (Ganesh) e a tutto lo staff di Megabass
... a tutta la community del Forum di MB per averci fornito feedback, consigli e
suggerimenti
... agli amici su MySpace
Nota Importante
E' fondamentale conoscere la tua opinione.
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Grazie a te “Koans for Koalas” può crescere.
Questo progetto è rilasciato sotto la licenza Creative Commons per incoraggiare il
contributo attivo del lettore: se vuoi partecipare con suggerimenti e nuove idee,
puoi contattarci sul sito MySpace o all'indirizzo email dedicato al progetto.
http://www.myspace.com/koansforkoalas
mailto:koansforkoalas@gmail.com
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