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SOMMARIO

1. Premessa ................................................................................... 2

2. Descrizione della struttura ......................................................... 2

3. Schema di distribuzione .............................................................. 3

4. Quadri elettrici ........................................................................ 3

5. Linee e protezioni ...................................................................... 4

6. Impianto di terra ....................................................................... 4

7. Verifiche e prescrizioni d'esercizio ............................................. 5

7.1. PERSONALE ................................................................................................................................................ 5


7.2. SCHEMI DELL'IMPIANTO........................................................................................................................... 5
7.3. DOTAZIONE DELL'IMPIANTO .................................................................................................................... 5
7.4. CONTROLLO DELL'IMPIANTO DI SICUREZZA ......................................................................................... 5
7.5. ISPEZIONI PERIODICHE ............................................................................................................................. 5
7.6. TENUTA DEI REGISTRI ............................................................................................................................... 5
7.7. TIPOLOGIA DELL’IMPIANTO IN RELAZIONE ALL’AMBIENTE E AI PARAMETRI ELETTRICI................... 6
RELAZIONE SUL CALCOLO ESEGUITO .......................................... 7

8. Dimensionamento cavi ................................................................ 7

9. Cadute di tensione...................................................................... 8

10. Dimensionamento conduttori di neutro ..................................... 8

11. Dimensionamento conduttori di protezione ............................... 9

12. Calcolo della temperatura dei cavi .......................................... 9

13. Calcolo dei guasti ................................................................ 10

14. Calcolo delle correnti massime di cortocircuito ...................... 10

15. Calcolo delle correnti minime di cortocircuito ........................ 10

16. Scelta delle protezioni .......................................................... 10

17. Verifica di selettività ........................................................... 11

18. Riferimenti normativi........................................................... 12


INTRODUZIONE

Con D.A. n. 329/XI del 18.06.01 è stata fissata la sede legale


dell’Ente Parco nel Comune di Francavilla di Sicilia. A tal
proposito, di concerto con l’Amministrazione Comune di
Francavilla di Sicilia, si è individuata quale possibile sede
per l’Ente l’ex asilo nido comunale attualmente in disuso ed
in carente stato di manutenzione.

1. PREMESSA

La presente relazione riguarda il progetto di adeguamento dell’impianto elettrico, ai sensi


della L.46/90, installato nei locali ex asilo nido da adibire a sede dell'Ente parco fluviale
dell’Alcantara. (Comune di Francavilla di Sicilia - ME), al fine di recuperare l’immobile per
l’adeguamento funzionale e normativo per l’utilizzo ad uffici.

2. DESCRIZIONE DELLA STRUTTURA

L’immobile, ad una elevazione fuori terra e copertura piana, ha una superficie di circa 565
mq ed è costituito da un corpo centrale a doppia altezza collegato ai corpi di fabbrica laterali di
altezza interna media di circa 3.5 m.; la struttura portante è di tipo intelaiato in c.a..
Il cambio di destinazione d’uso da asilo ad uffici, comporta la necessaria riorganizzazione di
tutti gli ambienti, nonché una serie di interventi sistematici per il recupero degli attuali vani e delle
strutture degradate non solo dal tempo, ma in in particolar modo anche dalle infiltrazioni d’acqua
provenienti dalla copertura.
L’articolazione funzionale degli ambienti è stata così progettata:
• Ufficio Presidenza
• Ufficio Direzione
• 2 Uffici Dirigenziali
• Uffici 1-2-3-4
• Sala Riunioni e proiezioni
• Servizi igienici
• Archivio
• Locale tecnico

L’impianto elettrico esistente oggi non più idoneo ad essere utilizzato nel nuovo progetto di
adeguamento, per il cambio di destinazione d’uso da asilo ad uffici, ha determinato la scelta di un
progetto per Nuova Realizzazione Impianto Elettrico.
3. SCHEMA DI DISTRIBUZIONE

Il punto di consegna dell'energia è all’esterno, in prossimità dell’ingresso principale al fabbricato.


Per esso sarà realizzato apposto armadio avente grado di protezione IP55. Per la consegna da parte
del distributore si prevede una potenza massima di 86 KW con misuratore senza limitatore.
Esso alimenta il quadro generale (Q.G.), ubicato nella parte del muro interno a ridosso della
distribuzione Enel.(distanza inferiore a mt.3)
Le linee principali che alimenta il Q.G.
• Q.DR - QUADRO DIRIGENTI
• Q.U1-2 - QUADRO UFFICI 1-2
• Q.DT - QUADRO DIRETTORE
• Q.U3 - QUADRO UFFICI3
• Q.P. - QUADRO PRESIDENTE
• Q.U4 - QUADRO UFFICI4
• TEL-CIT - ALIMENTATORI LINEE TEL. E CITOFONO
• EST - LINEA ESTERNA
• GL - LINEA LUCE (sala, corridoi e w.c. con ingresso da corridoi)
• GP - LINEA PRESE (sala e w.c. con ingresso da corridoi)
• GES - LINEA EMERG-SIC (sala, corridoi e w.c. con ingresso da corridoi)
• S14 - POMPA DI CALORE (sala)
• S15 - POMPA DI CALORE(sala)
L’interruttore “Generale” è munito di bobina di sgancio, azionabile tramite pulsante di sgancio
sottovetro, posto su una delle pareti esterne ad un'altezza di circa 2.5 ml.

4. QUADRI ELETTRICI

I quadri , come tutti i componenti dell'impianto elettrico, devono rispondere alle relative norme di
prodotto ( CEI 17-13). In particolare, i quadri elettrici destinati ad essere installati in luoghi dove
personale non addestrato ha accesso al loro uso, devono rispondere alla norma particolare CEI 17-
13/3 “Quadri di distribuzione ASD”.
Tutti i quadri, ad esclusione del Q.G. sono in policarbonato, mentre il Q.G. è di tipo metallico, essi
hanno grado di protezione non inferiore ad IP 2XC♦
La protezione differenziale è realizzata nella zona a valle del sistema quadri con Idn 0,03 A.


IP2XC significa che il dito di prova non tocca parti in tensione, che una sfera di 12,5 mm di diametro non entra
nell’involucro e che un filo rigido di 2,5 mm di diametro e 100 mm di lunghezza non tocca parti attive.
5. LINEE E PROTEZIONI

Le linee di alimentazione dei quadri e degli apparecchi utilizzatori sono state dimensionate in
base alla c.d.t. ammessa nel tratto considerato, tenuto conto della potenza da trasmettere.

Le linee utilizzate nel caso in esame sono tutte in tubi a vista o sottotraccia.

Le cadute di tensione ammissibili sono state contenute nell’ordine del 4% (vedi quadri elettrici).

6. IMPIANTO DI TERRA
Il terreno presenta un idoneo grado di resistività . Il sistema disperdente è costituito da un
picchetto in acciaio zincato a croce da 50x50x5 mm lungo 1,50 mt collocato in apposito pozzetto
ispezionabile e da una treccia nuda da 35mm2 lunga circa 40 mt, con conduttore elementare di
diametro 1,8 mm interrata ad una profondità di 0,50 mt. nel N.E.P., posto nella parte inferiore del
Q.G. ove converogono tutte le linee dei Nodi Secondari posti nei quadri di distribuzione secondaria.
Il sistema equipotenziale deve rispettare quanto segue: 1

1. Conduttore di terra :

2
cavo G.V. di sezione 25 mm , posato in tubo protettivo
2
pesante in PVC ( sezione minima =16 mm )

2. Conduttori di protezione :

Sezione (S) dei conduttori di Sezioni minime dei


2
fase dell’impianto in mm conduttori di protezione
2
(SP) in mm
S ≤ 16 Sp = S
16 < S ≤ 35 16
Nota 2 S > 35 Sp = S/2

Essi sono con isolante G.V. e sezione pari al conduttore di fase poiché fanno parte della stessa conduttura
essendo posati nello stesso tubo protettivo dei conduttori di fase.

3. Conduttori equipotenziali :

Conduttore equipotenziale Conduttore


principale equipotenziale
supplementare
Sp ≥ Sp1/2 Ss ≥ Sp2
se collega due masse

1
Barra in acciaio zincato o ottone nichelato munita di morsetti a serraggio per fissare i conduttori.
2 A) Se il conduttore di protezione non fa parte del conduttore di alimentazione la sua sezione non deve essere in ogni
2
caso: 1)< 2,5 mm se è prevista una protezione meccanica ; 2) < 4 se non è prevista una protezione meccanica.
B) Se il conduttore serve più circuiti, si considera, il conduttore, come riferimento, la sezione del conduttore di fase più
elevata.
2
- con un minimo di 6 mm Sp = Sp3/2

- con un massimo di 25 mm se
2 se collega una massa ad
il conduttore è di rame una massa estranea

Sp1 = Sezione del conduttore di protezione, la più elevata


Sp2 = Sezione del conduttore di protezione più piccolo collegato alle masse, la più piccola
Sp3 = Sezione del corrispondente conduttore di protezione da cui deriva.

7. VERIFICHE E PRESCRIZIONI D'ESERCIZIO

7.1. PERSONALE

L'esercizio, la manutenzione e la sorveglianza dell'impianto elettrico dovranno essere affidati a


persona addestrata.

7.2. SCHEMI DELL'IMPIANTO

Il personale autorizzato dovrà avere a sua disposizione gli schemi generali e di montaggio
dell'impianto elettrico.
Gli schemi devono essere tenuti aggiornati e devono contenere tutte le indicazioni sulle
caratteristiche tecniche e funzionali dei diversi elementi che costituiscono l'impianto e sulla
posizione di tali elementi nei diversi ambienti.

7.3. DOTAZIONE DELL'IMPIANTO

Il personale autorizzato dovrà avere a sua disposizione gli strumenti necessari di misura, di
controllo e di lavoro.
Gli estintori per gli incendi devono essere idonei per spegnere gli incendi di apparecchiature
elettriche.

7.4. CONTROLLO DELL'IMPIANTO DI SICUREZZA

Almeno ogni 6 mesi dovrà essere controllata l'efficienza e l'autonomia degli impianti di sicurezza.

7.5. ISPEZIONI PERIODICHE

Prima dell'inizio della “stagione”, ed in ogni caso almeno una volta all'anno, tutto l'impianto
elettrico dovrà essere attentamente ispezionato.

7.6. TENUTA DEI REGISTRI

Non obbligatoria, se non ai fini del Dlgs 626/94.


7.7. TIPOLOGIA DELL’IMPIANTO IN RELAZIONE ALL’AMBIENTE E AI PARAMETRI ELETTRICI.

1. E’ stato previsto un grado di protezione non inferiore ad IP44 per gli involucri delle
apparecchiature posti nei bagni e nella cucina e per le cassette di giunzione e derivazione, così
come per gli involucri posti all’esterno. Le condutture di protezione in tubo o canale isolante
dovranno in ogni caso avere grado di protezione minimo IP4X.
RELAZIONE SUL CALCOLO ESEGUITO

8. DIMENSIONAMENTO CAVI

Il dimensionamento dei cavi è eseguito secondo la tabella CEI UNEL 35024 [IEC 364-5-523],
in modo da garantire la protezione della conduttura alle correnti di sovraccarico.

In base alla norma CEI 64-8/4 (par. 433.2) il dispositivo di protezione deve essere coordinato
con la conduttura in modo tale che siano soddisfatte le condizioni:

a) Ib ≤ In ≤ Iz
b) If ≤ 1.45 Iz

Per soddisfare alla condizione a è necessario dimensionare il cavo in base alla corrente
nominale della protezione a monte.

Dalla corrente Ib viene scelta la corrente nominale della protezione a monte (valori
normalizzati) e con questa si procede alla scelta della sezione.

La scelta viene fatta in base alla tabella che riporta la corrente ammissibile Iz in funzione del
tipo di isolamento del cavo che si vuole utilizzare, del tipo di posa e del numero di conduttori attivi;
la portata che il cavo dovrà avere sarà pertanto:

Iz minima = In/k
dove il coefficiente k di declassamento tiene conto anche di eventuali paralleli. La sezione
viene scelta in modo che la sua portata (moltiplicata per il coefficiente k) sia immediatamente
superiore a quella calcolata tramite la corrente nominale (Iz minima). Gli eventuali paralleli
vengono calcolati, nell’ipotesi che essi abbiano tutti la stessa sezione, lunghezza, posa, etc. (par.
433.3), considerando la portata minima come risultante della somma delle singole portate
(declassate dal numero di paralleli nel coefficiente di declassamento per prossimità).

La condizione b non necessita di verifica in quanto gli interruttori che rispondono alla norma
23.3 IV Ed. hanno un rapporto tra corrente convenzionale di funzionamento If e corrente nominale
In minore di 1.45 e costante per tutte le tarature inferiori a 125A. Per le

apparecchiature industriali, invece, le norme CEI 17.5 e IEC 947 stabiliscono che tale rapporto
può variare in base alla corrente nominale ma deve comunque rimanere minore o uguale a 1.45. Ne
deriva che in base a queste normative la condizione b sarà sempre soddisfatta.

Le condutture dimensionate con questo criterio sono pertanto protette contro le sovracorrenti.

Dalla sezione del cavo di fase deriva il calcolo dell’I_t del cavo o massima energia specifica
ammessa dal cavo come:

I_t ≤ K_S_
La costante K viene data dalla norma 64-8/4 (par. 434.3), in funzione del materiale conduttore e
del materiale isolante:

Conduttore in rame e isolato in PVC: K= 115


Conduttore in rame e isolato in gomma G: K= 135
Conduttore in rame e isolato in gomma etilenpropilenica G5-G7: K= 143
Conduttore in alluminio e isolato in PVC: K= 74
Conduttore in alluminio e isolato in G, G5-G7: K= 84

9. CADUTE DI TENSIONE

Le cadute di tensione sono valutate in base alle tabelle UNEL 35023-70.

In accordo con queste tabelle la caduta di tensione di un singolo ramo vale:

cdt(Ib) = kcdt Ib (Lc / 1000 Vn) [ Rcavo cosφ + Xcavo sen φ] 100 [%]
dove:

kcdt = 2 per sistemi monofase


kcdt = 1.73 per sistemi trifase.
I parametri R cavo e Xcavo sono ricavati dalla tabella UNEL in funzione al tipo di cavo
(unipolare/multipolare) e in base alla sezione dei conduttori; i valori della Rcavo riportate sono riferiti
a 80°C, mentre la Xcavo è riferita a 50Hz, entrambe sono espresse in ohm/km.

La cdt(In) viene valutata analogamente alla corrente In.

La caduta di tensione da monte a valle (totale) di un’utenza viene determinata tramite la somma
delle cadute di tensione, assolute di un solo conduttore, dei rami a monte all’utenza in esame,

da questa viene successivamente determinata la caduta di tensione percentuale riferendola al


sistema (trifase o monofase) e alla tensione nominale della utenza in esame.

10. DIMENSIONAMENTO CONDUTTORI DI NEUTRO

La norma CEI 64-8 (par. 524.2 e par. 524.3) prevede che la sezione del conduttore di neutro,
nel caso di circuiti polifase, può avere una sezione inferiore a quella dei conduttori di fase se sono
soddisfatte le seguenti condizioni:

• il conduttore di fase abbia una sezione maggiore di 16 mm_;


• la massima corrente che può percorrere il conduttore di neutro non sia superiore alla portata dello stesso;
• la sezione del conduttore di neutro sia almeno uguale a 16 mm_ se conduttore in rame e 25 mm_ se
conduttore in allumino.
Nel caso in cui si abbiano circuiti monofasi o polifasi con sezione del conduttore di fase minore
di 16mm_, se conduttore in rame, e 25 mm_, se conduttore in allumino, il conduttore di neutro deve
avere la stessa sezione del conduttore di fase.

Il criterio consiste nel calcolare la sezione secondo il seguente schema:

• Sn= Sf se Sf < 16 mm_;


• Sn= 16 mm_ se 16 <= Sf <=35;
• Sn= Sf / 2 se Sf > 35 mm_.

11. DIMENSIONAMENTO CONDUTTORI DI PROTEZIONE

Le norme CEI 64.8 (par. 543.1) prevedono due metodi di dimensionamento dei conduttori di
protezione:

• determinazione in relazione alla sezione di fase;


• determinazione tramite calcolo.

Il primo criterio consiste nel calcolare la sezione secondo il seguente schema:

• Spe= Sf se Sf < 16mm_;


• Spe= 16 mm_ se 16 <= Sf <= 35;
• Spe= Sf / 2 se Sf > 35 mm_.

Il secondo criterio consiste nel determinarne il valore tramite l’integrale di Joule.

Il metodo adottato in questo progetto è il secondo.

12. CALCOLO DELLA TEMPERATURA DEI CAVI

La valutazione della temperatura dei cavi viene fatta alla corrente di impiego e alla corrente
nominale, tramite la seguente espressione:

Tcavo= Tambiente + [a cavo (Ib_ / Iz_)]


Tcavo= Tambiente + [a cavo (In_ / Iz_)]
espresse in °C.
Esse derivano dalla considerazione che la sovratemperatura del cavo a regime è proporzionale alla
potenza in esso dissipata.
Il coefficiente a cavo tiene conto del tipo di isolamento del cavo e del tipo di tabella di posa che si
sta usando.
13. CALCOLO DEI GUASTI

Il calcolo dei guasti viene fatto in modo da determinare le correnti di cortocircuito minime e
massime immediatamente a valle della protezione (inizio linea) e a valle dell’utenza (fine della
linea).

Le condizioni in cui vengono determinate sono:

• guasto trifase (simmetrico);


• guasto fase terra (dissimmetrico).
I parametri alle sequenze di ogni utenza sono inizializzati da quelli della utenza a monte e i
primi vanno, a loro volta, ad inizializzare i parametri della linea a valle.

14. CALCOLO DELLE CORRENTI MASSIME DI CORTOCIRCUITO

Il calcolo viene eseguito nelle seguenti condizioni:

a) la tensione nominale deve essere moltiplicata per il fattore di tensione pari a 1;


b) l’impedenza di guasto minima è calcolata alla temperatura di 20 °C.

15. CALCOLO DELLE CORRENTI MINIME DI CORTOCIRCUITO

Le correnti di cortocircuito minime vengono calcolate come descritto nella norma CEI 11.25
(par 9.3), pertanto tenendo conto che:

• la tensione nominale deve essere moltiplicata per il fattore di tensione di 0.95 (tab. 1 della norma CEI 11.25);
• la resistenza diretta e quella omopolare dei cavi vengono determinate alla temperatura ammissibile dagli
stessi alla fine del cortocircuito.

La temperatura alla quale vengono calcolate le resistenze sono date dalla norma CEI 64-8/4
(par. 434.3) in cui vengono indicate le temperature massime ammesse in servizio ordinario a
seconda del tipo di isolamento di cavo, precisamente:

isolamento in PVC Tmax= 70°C


isolamento in G Tmax= 85°C
isolamento in G5/G7 Tmax= 90°C

16. SCELTA DELLE PROTEZIONI

La scelta delle protezioni viene effettuata verificando le caratteristiche elettriche nominali delle
condutture e di guasto, in particolare le grandezze che vengono verificate sono:

• corrente nominale, tramite la quale si è dimensionata la conduttura;


• numero dei poli;
• tipo di protezione;
• tensione di impiego, pari alla tensione nominale dell’utenza;
• potere di interruzione, il cui valore dovrà essere superiore alla massima corrente di guasto a monte dall’utenza
Ikm max;
• taratura della corrente di intervento magnetico, il cui valore massimo per garantire la protezione contro i
contatti indiretti (in assenza di differenziale) deve essere minore della minima corrente di guasto a fine della
utenza (Imag max).

17. VERIFICA DI SELETTIVITÀ

La selettività tra protezioni viene verificata tramite la sovrapposizione delle curve di intervento
di tipo magnetotermico.

Dalla sovrapposizione sono disponibili:

• CORRENTE IA DI INTERVENTO IN CORRISPONDENZA AI MASSIMI TEMPI DI INTERRUZIONE PREVISTI


DALLA CEI 64.8, PERTANTO VIENE SEMPRE DATA LA CORRENTE AI 5S (VALIDO PER LE UTENZE DI
DISTRIBUZIONE O TERMINALI FISSE) E LA CORRENTE AD UN TEMPO DETERMINATO TRAMITE LA
TABELLA 41A DELLA CEI 64.8 (PAR 413.1.3). FORNENDO ALCUNE CASE UNA FASCIA DI
INTERVENTO DELIMITATA DA UNA CARATTERISTICA LIMITE SUPERIORE E UNA CARATTERISTICA
LIMITE INFERIORE, IL TEMPO DI INTERVENTO VIENE DATO IN CORRISPONDENZA ALLA
CARATTERISTICA LIMITE INFERIORE. TALI DATI VENGONO FORNITI PER LA PROTEZIONE A MONTE E
PER QUELLA A VALLE;

• TEMPO DI INTERVENTO IN CORRISPONDENZA DELLA MINIMA CORRENTE DI GUASTO ALLA FINE


DELL’UTENZA A VALLE, MINIMO PER LA PROTEZIONE A MONTE ( DETERMINATO SULLA
CARATTERISTICA LIMITE INFERIORE) E MASSIMO PER LA PROTEZIONE A VALLE ( DETERMINATO
SULLA CARATTERISTICA LIMITE SUPERIORE);
• VALORE DEL RAPPORTO TRA LE CORRENTI DI INTERVENTO MAGNETICO DELLE PROTEZIONI;
• VALORE DELLA CORRENTE AL LIMITE DI SELETTIVITÀ, OSSIA IL VALORE DELLA CORRENTE IN
CORRISPONDENZA ALL’ INTERSEZIONE TRA LA CARATTERISTICA LIMITE SUPERIORE DELLA
PROTEZIONE A VALLE E LA CARATTERISTICA LIMITE INFERIORE DELLA PROTEZIONE A MONTE (CEI
23.3, PAR 2.5.14);
• SELETTIVITÀ: VIENE INDICATA SE LA CARATTERISTICA DELLA PROTEZIONE A MONTE STA
COMPLETAMENTE SOPRA LA CARATTERISTICA DELLA PROTEZIONE A VALLE (TOTALE) O SOLO
PARZIALMENTE (PARZIALE A SOVRACCARICO SE L’INTERSEZIONE TRA LE CURVE SI HA NEL TRATTO
TERMICO);
• SELETTIVITÀ CRONOMETRICA: CON ESSA VIENE INDICATA LA DIFFERENZA TRA I TEMPI DI
INTERVENTO DELLE PROTEZIONI IN CORRISPONDENZA DELLE CORRENTI DI CORTOCIRCUITO.
18. RIFERIMENTI NORMATIVI

CEI 11-25 1992 Ia Ed. (EC 909). Calcolo delle correnti di cortocircuito nelle reti trifasi a
corrente alternata.

CEI 11-28 1993 Ia Ed. (IEC 781). Guida d’applicazione per il calcolo delle correnti di
cortocircuito nelle reti radiali e bassa tensione.

CEI 17-5 Va Ed. 1992. Apparecchi a bassa tensione. Parte 2: Interruttori automatici.

CEI 23-3 IV Ed. 1991. Interruttori automatici per la protezione dalle sovracorrenti per impianti
domestici e similari.

CEI 33-5 Ia Ed. 1984. Condensatori statici di rifasamento di tipo autorigenerabile per impianti
di energia a corrente alternata con tensione nominale inferiore o uguale a 660V.

CEI 64-8 IIIa Ed. 1992. Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a
1000V in corrente alternata e a 1500V in corrente continua.

IEC 364-5-523. Wiring system. Current-carring capacities.


CEI UNEL 35023 1970. Cavi per energia isolati con gomma con materiale termoplastico avente
grado di isolamento non superiore a 4-cadute di tensione.
CEI UNEL 35024 (IEC 448) 1970. Cavi per energia con conduttori di rame con isolante
elastomerico o termoplastico ed aventi grado di protezione non superiore a 4-portate di corrente in
regime permanente.

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