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Castelli, rocche e

fortificazioni nelle Marche.


Un viaggio tra storia e leggenda
(terza edizione)
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INDICE
4-23 Dal Pesarese al monte Catria
Castello di Gradara – Gradara 5
Rocca Costanza – Pesaro 8
Rocca Malatestiana – Fano 10
Il Castello – Mondolfo 12
Rocca di Mondavio – Mondavio 14
Castello di Naro – Cagli 16
Castello Brancaleoni – Piobbico 18
Il Torrione – Cagli 20
Castello di Frontone – Frontone 22

24-41 Terre di Ubino e il Montefeltro

Rocca Albornoz – Urbino 25


Rocca Ubaldinesca – Sassocorvaro 27
Rocca di Monte Cerignone – Monte Cerignone 30
Castello di Pietrarubbia – Pietrarubbia 32
Castello di Montecopiolo – Montecopiolo 34
Castello dei Conti Oliva – Piandimeleto 36
Castello del barone di Beaufort – Belforte all’Isauro 38
Castello della Pieve – Mercatello sul Metauro 40

42-55 La Marca Anconetana

Rocca di Offagna – Offagna 43


La Cittadella – Ancona 46
Rocca Priora – Falconara Marittima 48
Rocca Roveresca – Senigallia 50
Castello di Loretello – Arcevia 52
Castello di Precicchie – Fabriano 54

Nella pagina precedente: Nella pagina a fianco in basso:


Sala Romana del castello Brancaleoni panorama dal castello di Naro
di Piobbico, dettaglio di affresco (1574) (territorio comunale di Cagli)
3

56-69 Il Maceratese
Rocca degli Ottoni (monte San Vicino) – Matelica 57
Rocca d’Ajello – Camerino 59
Castello di Pitino – San Severino Marche 61
Castello della Rancia – Tolentino 63
Rocca di Urbisaglia – Urbisaglia 66
Castello Svevo – Porto Recanati 68

70-81 Dal Piceno al Fermano

Forte Malatesta – Ascoli Piceno 71


Fortezza di Acquaviva Picena – Acquaviva Picena 74
Castello di Sant’Andrea – Cupra Marittima 76
Castello di Moresco – Moresco 78
Castello di Montefalcone Appennino – Montefalcone Appennino 80

82-93 Luoghi segnalati 83

94-96 Glossario 95

Legenda icone

informarsi sui giorni e ingresso libero ingresso a MTB MTB facile


sugli orari d’apertura pagamento impegnativo

parcheggio trekking trekking trekking


nelle vicinanze impegnativo facile urbano
6 dal pesarese al monte catria

Dal Pesarese al monte Catria


dal pesarese al monte catria 7

Castello di Gradara
GRADARA

A dagiato su un colle tra Marche e


Romagna, non lontano dal mare
Adriatico, il borgo fortificato di Gra-
quattro lati della costruzione a pian-
ta quadrilatera legati da tre forti
torri poligonali. Fu Pandolfo Mala-
dara (vedere nella stessa collana testa a portare a termine la costru-
Marche segrete) regala al visitatore zione (1307-1324), con i cammini di
un intenso tuffo nel passato, grazie ronda coperti, lungo le cortine e le
al suo ottimo stato di conservazione torri d’angolo poligonali. Risalgono
e all’accurata opera di ricostruzione. a questo periodo anche le due cin-
Varcata una delle imponenti porte, te di mura, una che circonda il pa-
ci si ritrova così nel Duecento, quan- ese e l’altra che protegge la Rocca,
do, a seguito di lotte di possesso, fu- perpendicolari e senza scarpature,
rono i Malatesta, con il capostipite con torri quadrate poco distanziate
Giovanni, a imporsi su una zona così e aventi per tutta la lunghezza del
strategica per i loro contrasti con i perimetro le caditoie e i sovrastanti
da Montefeltro. Iniziò così la costru- cammini di ronda. Il cortile interno
zione della Rocca, a partire dalla presenta elementi rinascimentali,
vecchia torre quadrata, innalzata con l’elegante loggiato e con lo sca-
alla metà del secolo precedente per lone interno di marmo fatto costrui-
volontà dei signori locali Pietro e Ri- re alla fine del Quattrocento da Gio-
dolfo Griffo. Questa divenne l’impo- vanni Sforza. Gli interni raffinati e
nente e robusto mastio con la sua residenziali, con affreschi trecente-
corona merlata, da cui si aprono i schi e quattrocenteschi, alcuni attri-

Nella pagina a fianco: In alto:


passaggio interno alla rocca veduta del castello di Gradara
di Mondavio
8 dal pesarese al monte catria

buiti a Giovanni Santi, padre di Raf- V dell’Inferno), tra Paolo Malatesta


faello Sanzio, sono ricostruiti oggi e sua cognata, Francesca da Rimini,
con arredi e oggetti originari. Nella moglie di Gianciotto, podestà di Pe-
storia di Gradara si susseguirono e saro alla fine del Duecento (vedere
alternarono dopo i Malatesta le illu- nella stessa collana Paolo e France-
stri famiglie degli Sforza e dei Della sca e il mito a Gradara). Si narra che
Rovere, per arrivare all’annessione fu quest’ultimo a pugnalarli dopo
allo Stato della Chiesa nella secon- averli sorpresi in flagrante adul-
da metà del Seicento. La Rocca però terio. Nelle notti di plenilunio in
è soprattutto scrigno di favolose molti giurano di aver visto lo spirito
leggende, la più nota delle quali è dell’infelice Francesca vagare senza
la bruciante passione, di dantesca pace per i cammini di ronda e sulle
memoria (Divina Commedia, canto torri merlate.

Castello di Gradara

Rocca di Gradara

Chiesa di
S. Giovanni Battista

Camminamenti
di ronda

Chiesa di S. Clemente 0

In alto: Nella pagina a fianco:


camera da letto nella rocca di ingresso della rocca con il ponte
Gradara levatoio
dal pesarese al monte catria 9

INFO
www.comune.gradara.pu.it

Indicazioni stradali
Provenendo da Pesaro si può seguire il tracciato della SS Adriatica, direzione Rimini.
Dopo alcuni chilometri da Pesaro la strada inizia a salire leggermente, fin quando non
si intravede da lontano la sagoma del castello di Gradara. Fare attenzione alla devia-
zione a sinistra (indicazione presente) per il Castello stesso. Si oltrepassa così con un
cavalcavia l’autostrada A14 e si sale fino ai vari parcheggi, posti quasi a ridosso delle
mura del Castello.
10 dal pesarese al monte catria

Rocca Costanza
pesaro

N el cuore di Pesaro, a pochi passi


dal mare, ci si imbatte in un alto
fossato a forma di quadrifoglio, cir-
di Costanzo, succedutogli nel 1489,
e durante l’occupazione di Cesare
Borgia nell’ottobre del millecinque-
condato da un verde parco alberato. cento. Decisiva fu la successiva e se-
È questa la cornice della maestosa colare utilizzazione della fortificazio-
Rocca Costanza (vedere nella stessa ne come carcere, che determinò la
collana Marche segrete), fortifica- copertura dell’apparato sommitale,
zione rinascimentale eretta come con la scomparsa dei merli, nel fron-
ristrutturazione di un precedente te d’ingresso, nei torrioni angolari e
avamposto quattrocentesco, il “Ten- nelle cortine. L’originale ponte leva-
tamento”, snodo fondamentale della toio fu sostituito da un ponte fisso
quadrilatera cinta muraria, costruita e il rivellino carenato, che originaria-
in epoca malatestiana (1285-1445). I mente lo proteggeva, come anche la
lavori di edificazione, affidati a Lucia- torre di guardia, scomparvero. Anche
no Laurana, ebbero inizio nel giugno gli interni subirono ovvi adattamen-
1474 per volontà di Costanzo Sforza, ti per ospitare i detenuti; gli edifici,
durante il periodo in cui la famiglia originariamente adibiti a residenza
prese il potere sulla città (1445- o a vani di servizio, furono suddivisi
1512). Terminata nel 1483, la Rocca in celle. Al piano terra invece riman-
subì ulteriori modificazioni per volon- gono le scuderie originali, nell’inter-
tà di Giovanni Sforza, figlio naturale rato ampi e affascinanti sotterranei

In alto: Nella pagina a fianco:


rocca Costanza veduta della rocca
dal pesarese al monte catria 11

e nei piani nobili l’integra cappella era eretto il mastio, anch’esso a base
ottocentesca, con volta a ombrello scarpata, provvisto per difesa piom-
affrescata. L’intera struttura, benché bante. È questo il modello della tipica
denunci il primario scopo bellico, non “rocca di pianura” rinascimentale,
manca di eleganza, come nella scel- che tanta fortuna ebbe anche nelle
ta del laterizio con raffinati inserti in Marche e di cui Rocca Costanza co-
pietra: particolari quelli delle nume- stituì il primo esempio nella regione.
rose finestre, recanti il monogramma
C.S. (Costanzo Sforza). Intatta è rima-
sta la pianta quadrilatera, orientata
sui quattro punti cardinali, con agli
angoli torrioni cilindrici e scarpati,
collegati da cortine anch’esse scarpa-
te, a delimitare un ampio cortile in-
terno e un circuito al cui centro forse

INFO
www.pesarocultura.it

Indicazioni stradali
Parcheggiare nella zona del lungomare, non lontano dal piazzale della Libertà (si può
lasciare l’auto in viale Trento o in viale Cesare Battisti). Risalire in direzione del centro
storico per viale della Repubblica, via Rossini, raggiungendo così piazza del Popolo.
Svoltare a sinistra per via S. Francesco sino a raggiungere piazzale Matteotti. La rocca
Costanza rimane a sinistra in fondo alla piazza.
12 dal pesarese al monte catria

Rocca Malatestiana
Fano

A ll’estremità nord-est del centro


storico di Fano si erge sontuo-
sa la Rocca Malatesta (vedere nella
portanti scarpature; quella del lato
settentrionale, che conserva i resti
dell’antico camminamento merlato
stessa collana L’antica Via Flaminia: e ciò che rimane della Rocchetta,
luoghi da scoprire), nel suo comples- struttura di semplice pianta rettan-
so a pianta quadrangolare, circonda- golare, con due cortine angolari mu-
to su tre lati da un fossato, oggi verde nite di apparato a sporgere e torre
giardino. Un moderno sistema difen- portaia. La cortina si conclude con
sivo a cerchi, in cui la fortificazione un quarto torrione angolare mentre
principale ingloba ulteriori strutture l’altra, quella verso il mare, all’ester-
difensive come il mastio e la roc- no non presenta segni di apparato a
chetta che lo protegge, circondati a sporgere in muratura, tranne che in
loro volta da un fossato, costituiva corrispondenza di una bassa torre.
una complessa struttura, con fron- Se si vuole entrare all’interno dell’a-
te bastionato da possenti baluardi trio fortificato è necessario attra-
triangolari. La torre di comando e versare il lungo ponte in muratura,
di massimo avvistamento, il mastio che sostituisce oggi l’antico ponte
poligonale, distrutto dai tedeschi nel levatoio, doppio e munito di rivel-
1944 e di cui oggi conserviamo i resti lino. Accoglierà così il visitatore un
del basamento fortemente scarpato, verde cortile a prato, delimitato nel
proteggeva il fronte nord-est, nella lato orientale da una bassa costru-
parte opposta all’ingresso. Da essa zione, ospitante una cappella, delle
si dipartono due cortine, con im- celle a piano terra e una stalla al pia-

In alto: Nella pagina a fianco:


ingresso alla rocca Malatesta cortile interno alla rocca
dal pesarese al monte catria 13

no superiore, adibita oggi a spazio alla ristrutturazione di una vecchia


espositivo. La Rocca fanese occupa fortificazione, forse trecentesca o
nell’urbanistica della città un posto addirittura duecentesca, dando vita
non casuale; si trova infatti al verti- all’attuale Rocca Malatesta, costruita
ce nord-orientale dell’antica cinta tra il 1438 e il 1452, per volontà di
muraria, ampliata dai Malatesta, che Sigismondo Pandolfo Malatesta, di-
probabilmente diedero l’impulso venuto signore di Fano nel 1432.

0 400 m

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INFO
www.turismofano.com
destinazionefano.it

Indicazioni stradali
Volendo si può parcheggiare nei pressi della Rocca, nel piazzale Malaspina. Altrimen-
ti si può lasciare l’auto nei pressi della stazione ferroviaria, risalire per via XX Settem-
bre, svoltando poi a destra per via Nolfi, entrando così nel centro storico. Proseguire
sempre dritto sino a raggiungere il piazzale Malaspina con la Rocca Malatestiana.
14 dal pesarese al monte catria

Castello di Mondolfo
mondolfo

R acchiuso da una duplice cortina


muraria, quasi un unicum nelle
Marche dove per lo più semplici cin-
difesa da un manipolo di uomini. L’o-
rigine della fortificazione che vi trovò
il Martini risaliva al periodo bizantino,
te circondano gli abitati, il Castello di un castrum la cui esistenza è mani-
Mondolfo – uno dei Borghi più Belli festata dalla prima cerchia muraria,
d’Italia – si presenta a balcone sul dall’urbanistica piuttosto regolare
mare nella conformazione che volle con le strade del cardo e decumano
dargli il genio dell’architetto senese incrociatesi ad angolo retto al centro
Francesco di Giorgio Martini (1439- del recinto. Lavorando su una prece-
1501), e cioè come una poderosa dente fortificazione, Martini connotò
macchina da guerra in grado di essere con la simbolica forma “a mandorla”

Mondolfo Via Va
ndali
Municipio e il Castello
Torre civica
L.gvier
Ne

Armeria
o a

del Castello

Bastione Viale
Vittorio Veneto
S. Anna BarPt .le
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Belvedere stello ”
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del Castello P.za d del Mona
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Collegiata
S. Giustina 0 20m Via Ma
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In alto: Nella pagina a fianco dall’alto verso il basso:


veduta aerea armeria del Castello
di Mondolfo
veduta del Bastione S. Anna
dal pesarese al monte catria 15

il perimetro murato della seconda “architettura militare di transizione”


cerchia dell’abitato antico – in ampia di cui Martini fu tra i massimi espo-
parte percorribile lungo i cammina- nenti. Se porta Nuova, uno dei tre
menti di ronda – scarpando le mura- accessi al Castello, è già attestata nel
glie in laterizio, rifinite di redondone, Cinquecento, solo nel 1531 iniziarono
e creando i presupposti per il tiro di i lavori di costruzione del Bastione di
fiancheggiamento. La Via Grande (via S. Anna, ispirandosi comunque alle
XX Settembre – via Garibaldi), con- idee fortificatorie del senese, che vol-
giunge il varco di porta S. Maria con la le per Mondolfo una perfetta e temi-
piazza del Castello, mentre un percor- bile macchina militare con i migliori
so in falsopiano – oggi corso Libertà sistemi bellici concepiti fra Umanesi-
– favoriva il transito dei carri unendo mo e Rinascimento.
il varco di porta Fano con la piazza
centrale dell’abitato, dove ora sorge il
palazzo Comunale con la Torre civica.
Il complesso sistema fortificatorio – la
seconda cerchia con i tratti della pri-
ma, racchiude oggi un quadrilatero
irregolare con uno sviluppo lineare di
settecentoquattordici metri circa per
una superficie di tre ettari – evidenzia
dunque gli adattamenti del Castello
alle mutate esigenze dell’arte bellica
nell’ultimo decennio del Quattrocen-
to con gli elementi della cosiddetta

INFO
www.comune.mondolfo.pu.it

Indicazioni stradali
Uscire dall’autostrada A14 a Marotta-Mondolfo. Prendere la SP424 Valcesano direzione
Mondolfo/Pergola. Dopo 2 km svoltare a destra alla rotatoria (indicazione centro) salire in
direzione dell’abitato, raggiunta Mondolfo svoltare a sinistra (indicazione centro), svoltare
ancora a sinistra per piazzale Borroni dove si può lasciare l’auto nell’apposito parcheggio.

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