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I

Oggi VIDEOINTERVISTA
Andrea De Carlo Ilaria D’Amico
SUL COMODINO COVER STORY
marcos y marcos
tuttoLIBRI si racconta
tra Lui e Lei
con Bulgakov
e Toni Negri
trent’anni
di copertine
iPad Edition Con le recensioni e le classifiche dei bestseller 2010

NUMERO
ANNO XXXV
1748
SABATO 15 GENNAIO 2011 tuttoLIBRI E se domani... Il tema del Festival delle Scienze a Roma:
che cosa cambia nella nostra attesa del futuro a mano
a mano che si dissolvono le credenze tradizionali nell'aldilà
DI GREGORIO

La fine del mondo


GIANNI
Un esordio VATTIMO

A parte il nome di una


tra gli zingari fermata del bus che a Patmos sa-
le dalla spiaggia al centro del pae-
Due fratelli se (e che segnala il luogo dove Gio-
sull’ottovolante

non finisce mai


vanni Evangelista avrebbe scrit-
to il famoso libro finale della Bib-
QUARANTA P. II
bia), il termine apocalisse evoca
sempre meno il suo significato
originale di rivelazione, la luce en-
tro la quale si aprirebbe il libro
«in cui tutto è contenuto e su cui il
mondo sarà giudicato» (come
canta il Dies Irae). Apocalittico è
sempre più esclusivamente un di- ICONE
sastro di grandi proporzioni, che I nostri the end
fa pensare alla fine di tutto - ma Sul mistero delle origini del
appunto, senza nessun «senso» e mondo e su quello della fine la
DJIAN nessun «dopo». filosofia o anche la teologia non
Già un bel libro di Eugenio hanno nulla da dirci, perché in
Il seduttore Corsini, uscito nel 1980, aveva an-
nunciato, sulla base di un accura-
quei campi non vige la struttura
deduttiva della logica
in cattedra to esame del testo giovanneo, metafisica, che ha l'eternità della
geometria, ma appunto
che non c’era da attendere l’apo-
Performances tra calisse, perché essa è già avvenu-
accadono fatti, che possono solo
essere oggetto di racconto, di
il prof. e le allieve ta con l’incarnazione, morte e re- mito. Anche da constatazioni
surrezione di Gesù Cristo. Ora come questa che si incontra
BOSCO P.IV
che, periodicamente (scadenze negli ultimi scritti di Luigi
del secolo e del millennio, incom- Pareyson, muove il bel libro di
bere del 2012 o 2020 che sia, e so- Andrea Tagliapietra Icone della
prattutto tsunami e catastrofi fine, Immagini apocalittiche,
ecologiche a catena...) si riparla filmografie, miti (Il Mulino,
pp.218,€ 16), che non è solo un
testo di storia del cinema, ma un
Si riparla di apocalisse denso lavoro filosofico che
giovandosi del riferimento alla
in termini sempre meno mitologia più vicina e popolare
rivelativi ora che del nostro tempo, quella delle
immagini filmiche, esce dal
STORIA si profilano le estreme ristretto campo degli scritti
scadenze: 2012, 2020... specialistici e richiama,
Da Galileo di apocalisse in termini sempre
speriamo, l'attenzione di un
pubblico più vasto. Rendendo
a Fermi meno «rivelativi», sembra che,
anche giustizia alla serietà
profonda del cinema, che come
non senza qualche paradosso, il
Gli scienziati richiamo di uno studioso come
arte «industriale» sembra
sempre in obbligo di legittimarsi
«ingegni minuti» Corsini sia penetrato nella cultu- rispetto alla filosofia,all'etica,
ra comune. Anche nelle chiese si alla religione.
BIANUCCI P.VIII
sente sempre meno parlare del Uno dei meriti dello studio di
giorno del giudizio; all’inferno ci Tagliapietra, con l'analisi di tante
credono ormai in pochi (lo aspet- immagini filmiche
dell'apocalisse che si sono ormai
terà la stessa cancellazione del
depositate nel nostro
limbo?), i predicatori se ne tengo- immaginario collettivo, consiste
no per lo più alla larga. proprio nel renderlo accessibile
La fantascienza si concentra alla nostra riflessione. [G.V.]
sulla fine e mai, o quasi, sul nuovo
inizio (nuovi cieli e nuova terra),
che pure la fine del mondo attuale
sembrava promettere.
DIARIO DI LETTURA Secolarizzazione, perdita di
prospettive utopiche (anche la ri-
Le Beatrici voluzione non se la passa troppo
bene), riduzione ai minimi termi-
di Benni ni delle virtù teologali di fede spe-
ranza; senza che questo comporti
Una voce comica un aumento della terza, la carità,
da Cechov a Queneau purtroppo. Satana sulla graticola nelle «Très Riches Heures» del Duca di Berry» (XV sec.), Chantilly, Biblioteca del
Ricordate le tre domande di Castello: un’immagine tratta dal saggio di Andra Tagliapietra «Icone della fine», edito dal Mulino
ZUCCONI P.XI
Kant: che cosa posso sapere, che
cosa devo fare, che cosa posso
sperare? Oggi come oggi, possia- tesa di esser giustiziato, viene in- ni dal calcolare o cercare di ac-
mo solo sperare che il giorno del- GLI INCONTRI DA GIOVEDI’ 19, titolo: «Blues della fine del tervistato: «Lei crede in una vita celerare, con pratiche divinato-
TUTTOLIBRI la fine del mondo non piova, in- Apre McEwan mondo». Lo scrittore inglese ha di dopo la morte?». Risposta: rie e magiche, la seconda venu-
somma che, come dice del resto recente pubblicato da Einaudi il «Again?». Di nuovo? E non con il ta di Cristo, e anche dall’imma-
«La Fine del Mondo. Istruzioni per romanzo Solar, protagonista un
A cura di: anche Gesù nel Vangelo, il disa- l’uso». E’ il tema del Festival delle
tono di una gioiosa aspettativa. ginare in termini concreti quel
LUCIANO GENTA Nobel della Fisica. Tra gli altri
con BRUNO QUARANTA
stro finale non comporti troppo Scienze 2011, da giovedì 20 a relatori: Remo Bodei («Il senso
Per quanto si possa rimpian- che sarebbe successo: «Non sa-
dolore, che la faccenda si sbrighi domenica 23 a Roma (Auditorium della fine. Come il mondo cessò di gere la fede e la speranza «inge- pete né il giorno è l’ora; verrà co-
tuttolibri@lastampa.it il più in fretta possibile. Ma il giu- Parco della Musica, organizza la essere eterno», il 23); il fisico nua» di cui la secolarizzazione me un ladro nella notte»: E: «se
www.lastampa.it/tuttolibri/
dizio universale? La punizione Fondazione Musica per Roma, in Brandon Carter (che ha studiato la ci ha privati, non è forse tutto vi diranno: eccolo qui, o là, il
dei malvagi e il premio ai buoni? collaborazione con Codice. Idee proprietà dei buchi neri), il filosofo negativo ciò che in tal modo è ac- Messia, non credeteci...».
LA STAMPA Bah, abbiamo in mente una per la Cultura). canadese John Leslie, il caduto. Pensiamo, per esempio,
bellissima vignetta del Wizard of Tra gli ospiti, Ian Mc Ewan, con paleontologo statunitense Peter a quanta fatica faceva San Pao-
Id, dove un carcerato, forse in at- una lectio magistralis, giovedì h. Ward, lo scrittore Stefano Benni. lo per distogliere i primi cristia- p Continua pag. IX
II Scrittori italiani
VERONICA TOMASSINI che subisce. E questa è la sorte che tocca alla protagonista destinato fatalmente a fallire. Rimane il suo inutile amore e
L’amore al semaforo del romanzo (una studentessa siciliana di famiglia
borghese) che viene vessata dal suo polacco in ogni modo
la quasi pazzia in cui non può non sprofondare. Per il
lettore rimane più di una visione drammatica della vita dei
= Il romanzo Sangue di cane (Laurana editore, pp. immaginabile, che tuttavia, come spesso gli uomini senza niente che ormai sempre più numerosi raggiungono
225, € 16) di Veronica Tomassini racconta una storia di violenti, ha un animo buono. «E' allegro, magnanimo, le nostre città e il loro morire in fondo gentile senza
amore. Travolgente, assoluto, per sempre. La protagonista generoso… docile e amante appassionato». E' fuggito pronunce di esecrazioni e di accuse. Per tanti la morte
incrocia a un semaforo un polacco («spalle solide, struttura dalla Polonia per sottrarsi a una qualche condanna e ora è arriva prima di morire. Scopre anche la forza di
quadrata… una sciarpa al collo, alto, sguardo obliquo») qui a Siracusa impegnato a raccogliere qualche spicciolo penetrazione di un linguaggio in cui l'italiano si mischia al
che timidamente stende la mano per l'elemosina, dalla per comprarsi la vodka e ubriacarsi insieme a tanti altri polacco e al siciliano determinando un mixed di sicuro
macchina lo chiama: ha riconosciuto il suo grande unico connazionali persi come lui nei giardini della città. Abita impatto tuttavia disturbato da troppi toni esclamativi e
amore. Gli eventi frutto di fatalità (che accadono perché all'aperto, su una panchina o se al chiuso in orrendi tuguri l'onda serpeggiante di un poeticismo fastidioso. Apprezza
non possono non accadere) non sono granché interessanti («la casa dei morti») e immonde grotte. Lei ci fa un figlio e la sfida all'impossibile e la sincerità delle esternazioni, ma
giacché contengono già per intero il futuro e chiudono la lo sposa condividendo con lui abiezione e morte. Salvarlo sa che essere sinceri non giova alla scrittura.
Veronica Tomassini vita che deve sopportare senza ribellarsi tutte le infamie dalla vodka e dal degrado diventa lo scopo della sua vita Angelo Guglielmi

BRUNO
DIALOGHI IN VERSI QUARANTA Esordio Barbara Di Gregorio smonta e rimonta
Si sta nelle pagine di
MAURIZIO CUCCHI
Barbara Di Gregorio come favolose navicelle nella «città degli zingari»
sull’ottovolante che improvvi-

De Angelis tra samente s’arresta, salvo, non

rovine e fortuna
meno a sorpresa, velocemen-
te risalire. Fra accensioni e
spegnimenti, la ventottenne
abruzzese compie il suo esor-
dio narrativo, che sarebbe de-
Due fratelli
sull’ottovolante
bitore di un agro apprendista-
to. «Per scrivere questo ro-
«Quell’andarsene nel buio dei cortili»: manzo, dopo la laurea, la sera
ha lavorato in ricevitoria e di
una voce inquieta che ha fatto scuola giorno ha fatto la lavapiatti»,
avverte la nota biografica.
Non volendo intenderla come Il romanzo di seguirne la misterica mappa.

C
inque anni fa i lettori come una delle testimonianze una captatio benevolentiae, Barbara Fil rouge nel fil rouge, l’otto-
più attenti avevano ac- più rilevanti della poesia tra non resta che sondarla. Si ap- Di Gregorio volante che il padre di Leonar-
colto con piena adesio- Novecento e nuovo secolo. prezzerà allora l’obiettivo (Chieti, 1982) do, decaduti i tempi, svaniti gli
ne, pressoché unanime, uno In più, nella composizione qua e là raggiunto, non di ra- si svolge tra il «scemi» (scemi, piace intende-
dei migliori libri della nostra materica di suoi brevi testi, si do avvicinato: immergersi 1989 e il 1999 a re, coloro che hanno «un mon-
poesia di questi anni, Tema affacciano ora, nella maturità nel quotidiano filo spinato Pescara, «città do nel cuore», come De André
dell'addio, di Milo De Angelis, di un poeta alle soglie dei ses- per corazzarsene, rintuzzan- degli zingari», tradurrà Spoon River), smonte-
che affrontava con potente sant'anni, improvvisi e impre- do il rischio di arenarsi in uno tra famiglie rà e accantonerà nel garage di
asciuttezza, e al tempo stesso visti passaggi gnomici, mo- stracco, rugginoso, disossato «che hanno casa. Leonardo, fuggito da Ma-
con lucidità ed emozione, il menti di rapide ed efficaci sen- realismo, accudendo invece girato il mondo rika, che partorirà una bambi-
senso della perdita, del distac- tenze, che aprono a una di- «il senso raffinato della mo- per secoli, e a na «morbida e profumata co-
co, l'orribile squallore che ne mensione sapienziale, del re- struosità o della sproporzio- un certo punto me le gomme nuove», il lunario
accompagna la prefigurazio- sto ben mimetizzata nell'impa- ne», come raccomandava un dio sa perché si sbarcato in un circo come spal-
ne e l'attuarsi. Oggi, in Quell' sto, nell'insieme del singolo te- maestro del realismo magico fermano e la di una scimmietta, fortissi-
andarsene nel buio dei cortili sto. Ed è come se una luce quale Arturo Loria (e poco decidono di mamente vorrà restaurare la
(Mondadori, pp. 80, € 14), De spuntasse all'improvviso den- diventare leggenda, così dissipando ran-
Angelis torna a muoversi su tro corpi densissimi e opachi. «Le giostre sono normali». cori, volgarità, nuvole d’ira, fe-
una notevole varietà di temi, Qualche esempio: «La ter- roci incomunicabilità.
ma tutti, in sostanza, condotti ra appartiene / a chi l'ha ab- per gli scemi»: Come staccarsi da terra,
sugli interrogativi senza rispo- bandonata», «L'infinito appa- Chicco e Leonardo dalla venefica polvere di quag-
ste e sulle circostanze di una re nel poco», fino a questi due giù se non tornando lassù? Leo-
realtà sinistra, solo a tratti importanti versi isolati nel in una galleria nardo, ritrovato l’ottovolante,
aperta negli spiragli di respiro bianco e in corsivo: «L'inizio è di destini nomadi lo monterà, vi salirà, non vi
di una poesia di non comune stato questo, tra le rovine / e scenderà (parrebbe) mai più.
tensione esistenziale. le ruote della fortuna». importa se i più lo ignorano). nomadi Le giostre sono per gli In un firmamento chapliniano-
Il mondo di De Angelis è un De Angelis è un autore che Una sorta di abracadabra scemi, storia narrativamente al- felliniano Chicco finalmente ri-
mondo come oscurato e chiu- ha ormai fatto scuola, e conta volentieri agisce nelle Giostre levata a Pescara, «la città degli vedrà il fratello-mito, o gli sem-
so da «cupi coperchi» baude- infatti numerosi seguaci (an- sono per gli scemi di Barbara zingari, famiglie che hanno gi- brerà di rivederlo, mascherato
lairiani, all'interno del quale che tra i lettori di questa rubri- Di Gregorio. Liberando visio- rato il mondo per secoli, e a un da navicella, forse quella rossa.
l'improvviso accendersi di as- ca), coinvolti dall'originalità e ni, incanti, favolose feritoie certo punto dio sa perché si fer- Ecco: a Barbara Di Grego-
sociazioni di senso misteriose dall'energia senza concessioni (quando, lasciato «il motori- mano e decidono di diventare rio sfugge il miracolo di Leo-
continua a produrre fascino, della sua poesia. Una poesia no al limitare dei campi», Leo- normali». Si succedono le sta- nardo, il suo racconto è una
ma persino, paradossalmente, che è anche un invito costante nardo «se ne andò a vedere gioni, dal 1989 al 1999, si alter- galleria di sequenze-navicelle
una inconsueta positività vita- alla sfida e alla rilettura. Pro- cosa c’era oltre»). Ma non nano le vicende. Con un fil rou- (alcune pregevoli, il ritratto di
le. Quanto meno a sprazzi, nei prio perché si propone come senza inciampi, non senza ca- ge, la parabola di Leonardo e Chicco, in particolare, acca-
gesti, nei risvolti di microeven- un corpo (sempre in crescita) dute: come là dove si ricorre Chicco, due fratelli figli della rezzato in ogni tremore e dolo-
ti, nei ritagli di un paesaggio che parrebbe autonomo e qua- a una lingua anatomica (culi, p Barbara Di Gregorio stessa madre; Chicco, più pic- re e disperato naufragare) che
che è spesso quello della peri- si inaccessibile pur nel suo evi- cazzi), «morta», stantia, di p LE GIOSTRE colo, in ammirazione di Leonar- non riescono a diventare un
feria milanese. La complessità dente fascino, e che invece sa una banalità che non raffigu- SONO PER GLI SCEMI do; Leonardo, un’anima selvati- film-ottovolante. Ma il suo
dell'esserci, insomma, domina rivelarsi cangiante e ricchissi- ra la tragica banalità del vive- p Rizzoli, pp. 276, € 18 ca, picaresca, inafferrabile co- non è un vacuo peregrinare
p in libreria dal 19 gennaio
l'inquietudine della lirica di mo di interne sfumature di re (del «male di vivere»), non p Barbara Di Gregorio, nata a Chieti
me il padre giostraio «nato per nella notte. Le stelle non difet-
De Angelis, il quale conferma, senso che invitano a una perlu- poeticamente cruda, uno nel 1982, collabora con la fanzine volare», non l’unico beato vola- tano (non le difettano). Sem-
nella continuità, un itinerario strazione capillare, accanita, e schizzo di vernice che in bre- letteraria Eleanore Rigby. Ha par- tile che Barbara Di Gregorio so- mai, ad abbondare, è la luce.
iniziato negli Anni Settanta, sempre remunerativa. ve svanirà, che non definirà. tecipato al festival Officina Italia. spinge nei suoi cieli, ma esitan- La letteratura è anche questio-
con Somiglianze e proseguito dialoghi@lastampa.it E’ un intreccio di destini do a coltivarne la leggerezza, a ne di interruttori, no?
Tuttolibri
SABATO 15 GENNAIO 2011
LA STAMPA III

MASSIMO mene della politica politicante


RAFFAELLI
e per gli sfregi ripetuti a Gari-
Il Risorgimento co-
me rivoluzione senza rivolu-
baldi in persona, che la rivolu-
zione non doveva né poteva, ap-
Letture
zione: è la tesi che Antonio punto, essere una rivoluzione: PROUDHON
Gramsci affida ai Quaderni traducendo il passato remoto
del carcere ed è quella che, ta- al presente, La battaglia soda è
Contro l’Unità
citamente, attraversa tutta il canto di un partigiano co- = «Non ho mai creduto
quanta l'opera di un cultore stretto a deporre le armi e a all’unità dell’Italia; sul piano dei
della materia, Luciano Bian- rientrare nei ranghi di un pae- principi, come su quello della
ciardi (1922-1971), il firmata- se normalizzato, ma è anche pratica, l’ho sempre respinta».
rio de La vita agra (1963) cioè l'attestato d'amore per un'Ita- Ipse dixit Pierre-Joseph
il romanzo che se da un lato lia rovinosamente emarginata Proudhon, il filosofo negli Anni
testimonia in presa diretta e via via diffamata, fatta di Ottanta «risuscitato» da Craxi.
l'avvento del boom economi- «gente - scriverà ad un amico - Le torinesi Miraggi Edizioni
co, dall'altro ne costituisce la con la barba, vera, che parla ve- (www.miraggiedizioni.it) ne
più cruda messa in mora. ro, s'incazza, piange, s'appas- pubblicano una raccolta di
Bibliotecario nella sua siona, urla, bestemmia, prolis- articoli inediti, in polemica con
Grosseto, poi a Milano redat- sa e retorica anche nell’ira, ma Mazzini e Garibaldi, succubi del
tore in Feltrinelli (nei cui uf- sinceramente retorica, sincera- Re e del centralismo: Contro
fici ha scritto Il lavoro cultu- mente appassionata».
rale, ’57, e L’integrazione, Dal fondo della propria de-
’60, due libelli che annuncia- lusione, chiuso nel suo labirin-
no sia la drammatica risolu- to di etilismo e rancori, Bian-
zione del rapporto di lavoro ciardi non sa immaginare al-
sia la fuoruscita dalla cosid- «La battaglia di Ponte dell’Ammiraglio», dipinto di Renato Guttuso tro seguito alla Battaglia soda
detta società affluente), che non sia dinamitardo, ulti-
Bianciardi è un ex sbandato mativo, esemplare: l'ultimo
dell’8 settembre che ha pre- omaggio al mito del Risorgi-
so parte alla Liberazione Bianciardi Per l’anarchico-scrittore mento (e, di fatto, al messag-
unendosi agli angloamerica- gio della Resistenza) è Aprire
ni, ma a vent'anni di distan- l’Unità fu fatta male, contro il Generale il fuoco (1969), un romanzo
za, in piena Guerra fredda, è che, di nuovo incrociando pas-
costretto a riconoscere che, sato e presente, trasferisce i

Tutti a sparare
Proudhon
ancora una volta, si è com- fatti delle Cinque Giornate nel-
piuta in Italia una rivoluzio- la Milano del 1959 e dunque l’Unità d’Italia (pp. 122, € 16,
trad. di Paola Goglio, intr. di
Dalla cronistoria Un’opera attraversata Antonella Biagini e Andrea
Carteny). Anti-unitaria, l’Italia,
«Da Quarto a Torino» dalla tesi di Gramsci:

su Garibaldi
per l’autore di Che cos’è la
a «Daghela il Risorgimento proprietà, come la secolare
divisione tra guelfi e ghibellini
avanti un passo»: come rivoluzione insegna.
una lunga delusione senza rivoluzione
GRAMSCI
O

150
ne senza rivoluzione. Luciano nei frangenti di un'altra rivolu-
Se la sua opera narrativa Bianciardi ha zione tradita, un attimo prima
Fra Nord e Sud
sembra infatti rimuovere la dedicato al del boom e, quasi a quadratu- = Il Risorgimento come
Resistenza e tacerla alla ma- Risorgimento e ra del cerchio, già nei paraggi rivoluzione passiva, mancando
niera di un tabù, viceversa la all’Unità de La vita agra. la partecipazione attiva e
recupera al completo nell’ico- d’Italia diverse L'anarchico Bianciardi non consapevole del popolo.
nografia di Garibaldi e nel- sue opere, aveva mai perdonato all'Italia L’editore Donzelli propone -
l’epica dei Mille. Lo testimo- tra narrazione il sacrificio di Garibaldi né po- tratte dai Quaderni del carcere -
nia Da Quarto a Torino e saggio, teva accettare l'adagio (che è le riflessioni di Antonio Gramsci
(1960), un'agile cronistoria in chiave anche la divisa etica di molti su Il Risorgimento e l’Unità
scritta per il centenario ad divulgativa, italiani, ora come allora) secon- d’Italia (pp. 203, € 9,50).
uso delle scuole, nel suo stile alcune pensate do cui è fatale a chi nasce in- Dalle interpretazioni del
pungente, cui seguono per di-
retta filiazione Antistoria del Libri d’Italia per i ragazzi,
tutte anti
cendiario morire pompiere.
Al suo medesimo alter ego
Risorgimento al problema della
direzione politica, dalle forze in
Risorgimento. Daghela avanti Per il 2011 celebrative Giuseppe Bandi (questo non lo campo al rapporto fra Nord e
un passo (1969), l'albo illustra- dice ma lo rileva Mario Lava- Sud. «Ancora una bella, forte,
to Garibaldi (postumo, 1972) ipotecata da legittimisti e san- ragionando che l'Unità fu fatta getto nell'eccellente curatela attualissima lezione di storia»,
e una quantità di contributi fedisti di ritorno. I SUOI TITOLI male. Contro Garibaldi». de I Mille, Garzanti 1977) era an- come rammenta Carmine
giornalistici che si richiama- Va da sé che per Bianciardi, Perciò quando Bianciardi data più o meno così: svestita la Donzelli nella sua prefazione.
no tutti, sotto traccia, alla le- come afferma in Daghela avan- «Garibaldi», «Da Quarto a fugge da Milano e va a nascon- camicia dei garibaldini, si era
zione di Gramsci secondo cui ti un passo, l'Unità è un miraco- Torino», «Aprire il fuoco» dersi a Rapallo, perseguitato fatto prima gazzettiere, poi me- DELL’ERBA
l'Unità si è realizzata nei mo- lo e anzi un miracolo equivoco, sono nel catalogo ExCogita, dal successo de La vita agra, morialista e imprenditore di
di della «guerra regia» e della portatore di mali divenuti cro- «La vita agra» e «La da anarchico randagio e già av- giornali; il colore rosso, intanto,
Per Mazzini
battaglia soda» da
annessione piemontese gra- nici: «guerra dei briganti, con-
Bompiani, «Antistoria del
viato all'autodistruzione, ha ap- era così sbiadito da mutarsi nel- = «Unità nazionale e critica
zie al talento del «diabolico vinzione radicata nel popolo pena consegnato a Rizzoli La la tinta neutra, intonabile a pia- storica». Nunzio Dell’Erba,
conte» Cavour; mentre Gari- che lo stato sia oppressore, Risorgimento» da battaglia soda (’64) cioè il ro- cere, che sempre prediligono ricercatore all’Università di
baldi, genio della strategia un’astratta entità ostile che si Longanesi, «Il lavoro manzo della delusione e del gli opportunisti ovvero i tra- Torino, delinea il profilo di
militare, è presto andato fuo- fa viva solo per esigere le tasse culturale» da Feltrinelli). rancore dove, in un vernacolo sformisti: fatto sta che il pove- Giuseppe Mazzini per
rigioco sia per l'immaturità o e mandarci a far la guerra, Le opere complete di sapido e insolente, egli si trave- ro Bandi perì nell'estate del ’94, l’editore Vincenzo Grasso (pp.
l'impotenza politica del Parti- analfabetismo […]sottile e per- Luciano BIanciardi sono ste da Giuseppe Bandi, grosse- da reazionario grasso e imbolsi- 178, € 16). Una varietà di
to d'Azione (vedi, specialmen- fido razzismo interno, per cui i edite da Isbn in due volumi, tano e camicia rossa, autore de to, sotto il ferro vendicatore di interpretazioni, nell’età
te, il fumoso misticismo di un terroni sarebbero cittadini di con la denominazione di I Mille: da Genova a Capua un anarchico. E' da immagina- liberale, fascista e
Mazzini) sia per la sostanzia- seconda categoria, la mafia Antimeridiani (ciascuno (1886), collocando la vicenda re che una simile parabola, agli repubblicana. L’obiettivo di
le estraneità delle plebi meri- mai sconfitta […]Tutto ciò non € 69). tra Aspromonte e Mentana, occhi di Luciano Bianciardi, fos- Dell’Erba è quello di restituire a
dionali, una Vandea ostile e sapremmo spiegarcelo, se non quando fu chiaro a tutti, per le se la prova provata. Mazzini la sua autentica voce.

GIOVANNI rapporti tra zii, zie, fratelli, famigli, i tur-


TESIO De Pascalis «La pazzia di Dio»: una saga bamenti sessuali, il collegio a Napoli, le
«Un Gattopardo abruzzese, si iniziazioni, le inettitudini, l’amicizia, gli
parva licet»? No, non licet, nemmeno se familiare in Abruzzo, tra ’800 e Anni Venti amori, i profumi, i fantasmi (una spruzza-
parva. E meno male che il latinorum ta di misteri e mannari), la vocazione arti-
stica, la storia grande che arriva anche a

Tutto e niente
conserva, a volte, una lieve patina di
buon umore. Sarà bene, invece, che il ro- «Borgo San Rocco», l’interventismo, la
manzo di Luigi De Pascalis, La pazzia di guerra di trincea, il carname, il reduci-
Dio, venga trattato non come vorrebbe- smo, l’epidemia di spagnola, la fine. Il tut-
ro i comunicati degli uffici stampa, ma to passando per una scrittura liscia e fi-
molto più semplicemente come merita.
Non licet per tante ragioni (troppo
grande la sproporzione di personaggi e
di scrittura). Ma non licet nemmeno ten-
accade nella severa p
p
Luigi De Pascalis
LA PAZZIA DI DIO
lante, appena appena infarinata in qual-
che facile dialettismo. Insomma, una sto-
ria di nobilitato consumo.
Non che non se ne riesca a indivi-
tarne una lettura di indigena collocabili-
tà, ossia interpretando il romanzo come
«il prodotto di una nascente narrativa
abruzzese», poiché non basta il fondale
casa degli agrari p
p
La Lepre Edizioni
pp. 302, € 22
duare qualche momento di felice con-
giunzione (la sentenziosa saggezza di
certi insegnamenti, la grazia di certi
istanti, il disegno di certi profili, come
della Maiella ad alimentare - se mai ce ora si è messo sulla strada della storia di A poca distanza dal primo, ecco ora, figura di un padre severo (e tuttavia quello dello zio Sigismondo o di don Egi-
ne fosse il bisogno - una lettura di tipo cui ripercorre qualche passaggio. presso lo stesso editore, il secondo titolo non padrone). Ma a tenere in mano la dio o dello stesso capofamiglia insegui-
regionale. Prospettive sbagliate che Qualche mese fa ha pubblicato, per che ancora a quel mondo rinvia: secondo narrazione è l’io di uno dei figli, che ne to da una sua ossessione).
non giovano a una onesta valutazione. le giovani edizioni romane La Lepre, un segmento di una sorta di saga familiare, seguita in qualche modo - sia pure dissi- Ma l’insieme - se la superficie è un
De Pascalis è uno scrittore di sessan- romanzo iniziatico, Il labirinto dei Sar- che si colloca qui tra la fine dell’Ottocento milare - l’impronta. Lui stesso a dire di viaggio nella profondità - è pellicola lieve,
tasette anni, che ha fatto molte cose: ha ra, risalendo alle sorgenti della sua Vi- e il primo dopoguerra. La casa è sempre sé in un momento di esame: «studente che non affronta (nemmeno nei momenti
studiato medicina, si è laureato in Scien- vonne (nel caso di De Pascalis, residen- quella dei Sarra, una famiglia di agrari senza entusiasmo, amante senza fortu- più tragici) i nodi complessi della storia e
ze Politiche, ha conseguito la maturità te a Roma, ma nato a Lanciano: il San- abruzzesi, intorno a cui è un intero mon- na, artista senza talento, soldato senza della vita. Intrappolata nel compianto del
artistica, ha frequentato il mondo della gro) e inventando - anche sulla scorta do a muoversi come intorno a una stella: illusioni. Tutto e niente, casuale e inerte tempo che consuma, naturalmente La
critica d'arte, ha conosciuto firme illu- di personali ricordi - tutto un mondo di le figure di tanti pianeti e pianetini che da come una foglia che basta un rèfolo a di- pazzia di Dio è un romanzo che non man-
stri, ha scritto tanto (soprattutto ro- fatti che stanno tra il sogno e il mito, i lì prendono luce e ombra. sperdere nell’aria». ca - e anche per questo non licet - del suo
manzi e racconti di genere fantastico) e più stretti compagni. Il cuore di tutto è concentrato nella Attraverso il suo sguardo passano i finale di consolazione.
IV Scrittori stranieri
Janice
Galloway Djian Un professore incestuoso alterna
IL GIALLO è nata
in Scozia la letteratura alle avventure con le allieve
«TUA» DI CLAUDIA PIÑEIRO nel 1955.
MASOLINO Ha scritto
Tango thriller
= «Qualsiasi donna prima o
poi si ritrova con le corna. E’
come la menopausa, questione
D’AMICO

La fotografia delle so-


relle Scicolone in copertina
non inganni, questa storia si
nel 2008
il suo romanzo
di memorie
«Niente che mi
La scrittura
creativa è palpare
di tempo». Ecco dettato il tono svolge nella Scozia dei primi riguardi»,
di questa raffinata pochade Anni Sessanta e riguarda un ritratto
gialla, Tua (trad. Michela Finassi periodo dell’infelicissima infan- di un mondo
Parolo, Feltrinelli, pp. 142, € 10) zia dell’autrice. Costei all’inizio in cui resiste
firmata da una cinquantenne ha circa cinque anni, e poco do- e vince
argentina, Claudia Piñeiro, che
dal suo passato di
sceneggiatrice ha tratto una
sorta di ironico tango-thriller
punteggiato di corrosive arguzie
po esce dall’incubo di un padre
proletario alcolizzato, brutale
e irrazionale, grazie alla ma-
dre che la porta via e si attesta
con lei sopra un ambulatorio
il coraggio
delle donne
le studentesse
sullo stato della borghesia medico, in cambio delle pulizie GABRIELLA
BOSCO
medio alta (e snob) che da che vi svolge. Anche quando
Buenos Aires si affaccia sul Mar sono intelligenti come la picco- Galloway Una famiglia infelice Uno scrittore è nor-
de La Plata. Al centro del ballo la Janice Galloway, i bambini malmente maturo quando ar-
tre protagonisti: Ines, la moglie non hanno gli strumenti per ca- nella Scozia dei primi Anni Sessanta riva a scrivere un romanzo
tradita, abituata a sopportare le pire quello che gli succede, che parla di scrittura, in ter-
marachelle sessuali del coniuge semmai mettono tutto da par- mini tecnici quando approda
purché passeggere e non
pericolose per il suo status;
Ernesto, elegantissimo marito,
padre superprotettivo, ma gran
te come riservandosi di spie-
garselo in seguito. Così oggi, di-
ventata adulta, scrittrice e
commediografa, a Janice ba-
Un pianoforte alla metatestualità. È la pro-
va del nove dell'acquisita pa-
dronanza del suo strumento.
La maturità consiste da par-

e una caramella
farfallone; e Laura, figlia sta guardare la se stessa di al- te dello scrittore nel riuscire
piuttosto incinta, delle cui forme a farlo contestualmente all' p Philippe Djian
elaborazione di un romanzo p INCIDENZE
in crescita nessuno di famiglia si «Niente che mi che resti tale dal punto di vi- p trad. di Daniele Petruccioli
accorge nell’arco di cinque mesi.
Improvviso il dramma, ma un riguardi»: una donna sta narrativo. p Voland, pp. 176, € 14

per rinascere
p Philippe Djian è nato a Parigi nel
dramma Piazzollesco, fatto di con la figlia Con Incidenze Philippe 1949. Iniziò a pubblicare raccon-
accordi educatamente striduli, Djian si esibisce in questo vir-
sfugge alla cieca tuosistico esercizio. E se la
ti per Detective sotto pseudoni-
mo. Il successo arrivò nel 1986
tirannia del marito cava da par suo, cioè ottima- con l'adattamento cinematogra-
mente, mantenendo inaltera- fico di 37˚2 le matin, realizzato
lora senza bisogno di commen- re ai limiti della fame (Cora può to e di grande efficacia il po- dal regista Beineix con Beatrice
ti, le cose parlano da sé. permettersi qualche piccola tere incendiario della sua ma- Dalle (in Italia uscì come Betty
In Niente che mi riguardi ci stravaganza, ma tiene quasi tut- teria, a sagome fruscianti ed Blu). Tra gli altri suoi romanzi,
troviamo in una cittadina sul to per sé), tanto che, quando la elettriche, che anche questa Gli imperdonabili, anch’esso edi-
to da Voland.
mare, non lontana da Gla- madre trova un lavoro esterno volta sfocia esplosivamente. p Philippe Dijan sarà in Italia per
sgow. Sfuggita alla cieca tiran- che non le consente di badare a Marc, 53 anni, è professo- presentare «Incidenze»: marte-
nia del marito, la madre di Ja- Janice, è costretta a lasciare la re universitario di scrittura dì 18, a Torino (h. 18, Libreria
nice deve affrontare la pro- bambina per strada, chiusa fuo- creativa, ed eccoci nel pieno Torre di Abele, con Gabriella
pria inadeguatezza quanto a ri di casa, alcune ore tutti i gior- della contemporaneità. San- Bosco ed Enrico Pandiani), il 19
mantenersi da sola. Priva di ni, anche d’inverno. cita e confermata sia dai ta- a Milano (Fnac, via Torino, con
qualifiche com’è, può svolgere D’altro canto queste donne gli alla cultura e all'istruzio- Luca Crovi), il 20 a Bologna
Claudia Piñeiro soltanto i lavori più umili, e de- sono discretamente istruite: ne, in Francia cronologica- (Feltrinelli International, via
ve tenere presso di sé la picco- p Janice Galloway ascoltano musica e leggono pa- mente un po' anteriori ai no- Zamboni, con Giampiero Rigo-
p si), il 21 a Firenze (Feltrinelli In-
inseriti però nel gran mare di la, che ancora non ha l’età per NIENTE CHE MI RIGUARDI recchio, libri che Janice prende stri - ci battono sempre sul ternational, via Cavour, con
una musica trascinante capace andare a scuola. Un sostegno p trad. di V. Assuero Aimone regolarmente dalla biblioteca tempo! - sia da sentimenti e
p Gaffi, pp.400, € 18 Fulvio Paloscia).
di travolgerti con la sua allegra sembra che arrivi quando circolante e quindi distribuisce sessualità che sono fuori da-
tristezza. Ernesto, convocato piomba a dividere la stanzetta in casa. Quando Janice va final- gli schemi, esplosi, senza
per un misterioso di madre e figlia la sorella di mente a scuola, lo Stato le forni-
appuntamento notturno da Janice, maggiore di lei di ben degli adulti sembra capire quel- sce tanto di divisa con giacca e «Incidenze»: lutamente postconiugale.
quella che Ines sospetta essere quindici anni (Janice nacque lo di cui la prima taciturna, poi cravatta; e quando sua madre Il protagonista - che non ha
la sua ultima amante, la uccide tardi, fu in certo senso un in- balbuziente Janice avrebbe bi- entra in possesso di una som- sessualità fuori dagli mai avuto avventure con don-
involontariamente con uno fortunio, cosa che le viene sogno, e la situazione sembra metta destinata a lei, la investe schemi, non sfociando ne più che ventiseienni, coglie
spintone che le fa spaccare la spesso rimproverata). senza speranza. Ma natural- senza esitare nell’acquisto di un infatti fior da fiore nel parterre
testa su una pietra. Ma, fatto Questa sorella, Cora, che mente mentre ascoltiamo il lun- pianoforte e nell’ingaggio di mai nella pornografia delle studentesse da lui volut-
inatteso, Ines l’ha seguito, anche lei ha piantato in asso go cahier de doléances non pos- un’insegnante. Se si mangia po- alla Houellebecq tuosamente palpate al primo
messa in sospetto da un un marito, più un figlio, è deci- siamo ignorare che da quell’in- co e male, ci si gratifica suc- galeotto esercizio di scrittura
pacchianissimo cuore disegnato sa d’ora in avanti a fare il co- ferno la bambina uscì: la sereni- chiando incessantemente cara- per questo sfociare nella alla cattedra, mentre gli stu-
col rossetto, trafitto da un «ti modo proprio. Studiando, rie- tà, sia pure un po’ malinconica, melle e dolciumi di ogni tipo, di- pornografia alla maniera di denti maschi sono inesistenti
amo» e firmato «Tua». Vede sce a lasciare il suo impiego di con cui l’autrice si volta a con- sinteressandosi dell’igiene ora- Houellebecq. Trionfano, in o semplici comparse molesta-
tutto, capisce che d’incanto commessa per diventare se- templarlo non ci lascia mai dub- le. La dentiera è un destino cui una povertà ormai cronica mente ebbre - vive more uxorio
«Tua», l’avversaria, non è più un gretaria, ma oltre che ambizio- bi in proposito. nessuno pensa di poter sfuggi- di mezzi culturali messi a di- con la sorella Marianne, un po’
problema, perdona il fedifrago e sa è terribilmente prepotente Al fascino della sua rievoca- re: ne ha una la madre di Jani- sposizione degli individui, più grande di lui, che lo ha sal-
si sbatte per coprirlo. Ma questo ed egoista. Esige che la madre zione contribuisce, almeno per ce, ma ne ha una anche la sua tenerezza e desiderio misti vato quando lui era bambino
è solo l’inizio... Un unico la accudisca come una serva, e noi lettori di un’altra lingua, la folle ma non antipatica sorella a cinismo e disincanto. Il mentre stava precipitando in
appunto: perché vendere in sfoga sulla sorellina capricci al constatazione di certe differen- Cora, malgrado i poco più che concetto di famiglia perma- un burrone, e poi da una ma-
copertina al lettore uno limite del sadismo, spaventan- ze qualitative tra la miseria di vent’anni e le tenute sexy con ne inalienabile, anche in un dre snaturata e da un padre
psicothriller quando invece si dola e angheriandola, non di quei nordici e quella dei nostri cui attira in casa corteggiatori dopo storia come quello im- inetto, ottenendone un rappor-
gioca solo con la commedia? rado cedendo a incontrollabili compatrioti altrettanto indigen- dei quali non appena le vengono maginato dall’autore, ma si to incestuoso che portano
Piero Soria attacchi di violenza. Nessuno ti. Janice e sua madre sono pove- a noia si sbarazza. tratta di una famiglia asso- avanti da decenni.

Fausto Coppi
Nelle edicole di PIEMONTE, LIGURIA (esclusa SP) e VALLE D’AOSTA,

LA LEGGENDA DELL’AIRONE
nel RESTO D’ ITALIA su richiesta (Servizio M-DIS)

Fausto Coppi, il più famoso e acclamato corridore dell’epoca d’oro del ciclismo, è considerato ancora
oggi uno dei maggiori e popolari atleti di tutti i tempi. Subito divenne una figura di culto, entrando nel
mito per i suoi innumerevoli successi sportivi e per la sua tragica e prematura morte, a soli quarant’anni
il 2 gennaio del 1960. La Stampa ricorda il “Campionissimo” con uno splendido DVD realizzato da
La Presse che ne ripercorre la strabiliante avventura sportiva attraverso rari e straordinari filmati di archivio.
Il DVD è arricchito da molti contenuti extra: importanti focus sulle competizioni, le pagine d’archivio del
quotidiano La Stampa dedicate al grande campione e le testimonianze di Candido Cannavò, Gino Bartali,
Indro Montanelli, Fiorenzo Magni, Gianni Brera, Alfredo Martini, Raphael Geminiani, Mario Fossati.

In edicola a 9,99 € in più


www.lastampa.it/lastampacollection
Tuttolibri
SABATO 15 GENNAIO 2011
LA STAMPA V

Goscinny & Sempé Altre peripezie del monello più


simpatico di Francia, tra perfidie e saggia malinconia

Riecco Nicolas
ANTONIO
FAETI

L’incanto, la fascina-
zione, l’intensa capacità di at-
trarre che si avvertono in
queste Storie inedite del picco-

tra casa e scuola


lo Nicolas, derivano, certa-
mente, dalla personalità degli
autori, perché di Goscinny ba-
sta dire che ha creato Aste-
rix, e di Sempé è sufficiente
ripensare alle vignette dise-
gnate per il New Yorker, ovve-
ro a tante minuscole propo-
ste filosofiche tracciate con
pochi, ineffabili segni. Poi pe-
rò, è necessario anche riflet-
tere sulla straordinaria iden-
tità del volume, perché in es-
so si parla di scuola e, pur ri-
cavando da ogni pagina una
dose consistente di riso, non
è meno vero che anche si ri-
flette, si rammenta, si con-
fronta, si ritrovano straordi-
narie intuizioni pedagogiche,
mentre si è indotti a ripensa-
re alla psicologia e alla storia
dell’infanzia. E si neghereb-
be, a questo libro, gran parte
di ciò che gli è dovuto, se lo
isolasse del tutto arbitraria-
mente, dalla lunga vicenda
antropologico-culturale da Il piccolo Nicolas disegnato da Sempé per le storie scritte da Goscinny
cui deriva.
Lo scrittore Philippe Dijan sarà in Italia per presentare «Incidenze»: Alla Francia e alla sua cul- del ligneo scatolone orwelliano questi problemi sulle galline di
martedì 18, a Torino (h. 18, Libreria Torre di Abele) tura dobbiamo, infatti, tutta entro la mestizia piccolo bor- cui non si conoscerà la soluzio-
una incredibile serie di «me- ghese di queste famiglie france- ne, questo avvicendarsi di tito-
Barbara, ultima conquista sorella Marianne possa pa- tafore d’infanzia» che inizia- si degli Anni Cinquanta, Go- lari e supplenti che allude alla
del protagonista, finisce male. tirne - ecco insinuarsi la so- no ad apparire con Madame scinny sembra dirci: vedete co- vita e al suo incerto fluire. La
Attributo di Marc - da lui pie- pra evocata metaletterarie- de Genlis, quindi nel Sette- me tutto è cominciato? Capite mensa scolastica, tenuta come
gata a performances che po- tà, a due livelli. cento, e poi si inverano nella da dove tutto proviene? il refettorio di una galera, può
trebbero far pensare a un ro- Da un lato disseminata Cosetta di Hugo, negli incre- L’indagine condotta sulla servire piatti succulenti, il vec-
manzo di nuova generazione, in briciole, quelle dei precet- dibili ragazzini di Verne, nel- scuola, spesso comicamente ir- chio compagno di scuola del
il romanzo spot pubblicitario - ti trasmessi in aula, con iro- resistibile, ha una chiarezza, padre di Nicolas rivela al bam-
è una Fiat 500, estroflessione nia e sottile nonchalance: ad Storie rimaste a lungo ha un lindore, ha una proprietà bino che il suo babbo era tra i
del professore soprattutto nel esempio, quando il professo- di linguaggio pedagogico che banchi un lazzarone, la sup-
dispiegamento delle sue fun- re si sente «… felice di aver inedite: capolavori p R. Goscinny - J.J. Sempé non si trovano in opere ben al- plente sembra discesa da Mar-
zioni sessuali. destabilizzato mezza classe di nitore, geniale p STORIE INEDITE trimenti nobilitate, applaudite, te, il direttore vive tra presen-
Finisce male anche un poli- con l'affermazione che la let- DEL PICCOLO NICOLAS citate. Goscinny non si collega za e assenza come un perso-
ziotto che intercetta Marc in teratura non ha lo scopo di malizia e straordinarie p trad. di M. Vidale a nessuna delle grandi tradizio- naggio di Calvino.
p Donzelli, pp. 619, € 32
una delle sue escursioni parti- descrivere la realtà»; oppu- intuizioni pedagogiche ni raffigurative proprie della In fondo, quando irresistibil-
colarmente sbandate in 500. re quando, nell’inanellare mente faceva agire il suo Aste-
un’ulteriore tresca con An- le invenzioni di Malot, di Re- Nicolas, meritino davvero di es- Una grande lezione: rix, il sommo Goscinny non de-
Un virtuosistico nie, allieva pericolosa e ven- nard, di Pergaud, della con- sere collocate entro un conte- rideva affatto la romanità,
dicativa, lui le chiede se «ha tessa de Ségur del conte di sto così ricco di genialità, di ca- si devono scrutare l’eredità complessa dei grandi
esercizio di stile, mai sentito parlare della Saint-Exupéry. pacità di osservazione, di crea- tinelli, corridoi, storici, il mistero di ogni domus
con performances morte del punto e virgola». È la virtù dello sguardo, tiva irripetibilità. Si risponde
giardinetti, merende
e di ogni larario. No, aggrediva
O ancora quando egli evoca quella che si nota sempre nei affermativamente, pensando i peplum film, colpiva l’inauten-
acrobatiche in «l'elasticità e la durezza del grandi artisti francesi che subito a un dato che stupisce e per decifrare un’epoca tico, bersagliava il cartone col-
una Fiat Cinquecento serpente per fornire alla raccontano i bambini: que- impressiona: queste storie so- locato al posto del marmo.
sua allieva un'idea non trop- sta constatazione divenne no rimaste molto a lungo inedi- sua cultura di appartenenza. E la grande lezione, sche-
Nel pieno di una trama pseu- po abborracciata del mini- chiara, articolata, motivata te, alcune erano apparse su un Si vale sempre, invece, di un’ot- maticamente spremuta da
dopoliziesca volta a depistare mo che ci si aspetti da chiun- quando, nel lontano 1959, co- giornale ma la maggioranza di tica dolcemente pedagogica questo gioiello editoriale, è an-
l'attenzione del lettore e anno- que voglia farsi pubblicare, minciammo a inseguire le loro risiedeva in un cassetto: nella quale graffianti perfidie cora la stessa. Si devono scru-
data su due morti con un indi- avere almeno in testa l'im- notturne peripezie dell’An- ebbene il nitore, la geniale mali- si stemperano entro una medi- tare i tinelli, i corridoi, i giardi-
ziato certo - il professore natu- magine del serpente». toine Doinel di Truffaut, ini- zia, i variegati ammiccamenti, tata malinconia. netti, i giochi, le merende, i tic,
ralmente, il quale nel frattem- D'altro lato, livello più mitabile decifratore di filmi- insomma la specifica fascina- Sì, si realizzano catastrofi, i rossori, l’anoressia, il bulimi-
po tramite Myriam, splendida nascosto, nella provocazio- ci bambini fino alla sua mor- zione di Nicolas sono da porsi si compiono nefandezze, si lot- smo. E così, forse, si decifrerà
cinquantenne presentata co- ne di far apparire se stesso te, precoce proprio come entro un alone fatto di intatta ta, ci si picchia, si esagera, ma davvero un’epoca, perfino
me madre adottiva della scom- in Marc - segni testuali gli quella di Goscinny. freschezza. Capita perfino che è sempre come se la meravi- comprendendo perché Nico-
parsa Barbara, scopre una occhiali scuri, ma dimenti- Ci si deve chiedere, per al- la grande distanza temporale gliosa, epocale «fine estate» las conosce la data di nascita e
sessualità più piena e appa- cati nel cruscotto, e le siga- tro, se le brevi vicende «tra abbia anche giovato a Nicolas: del signor Hulot e di Tati avvol- quella di morte del vero d’Ar-
gante di quella finora pratica- rette: un ritratto dell’arti- casa e scuola» (come avrebbe quando allude all’avvento della gessero queste aule, queste tagnan: una sapienza che fa so-
ta, sia pure nel terrore che la sta come saltimbanco. detto De Amicis) del piccolo televisione di massa, all’arrivo merende, questi compleanni, lo allibire suo padre.

FABIO colore. Negli altri due taccuini


GEDA Spiegelman I taccuini da imbrattare gli schizzi sono affidati alla pen-
Paul Auster ha scrit- na, all’inchiostro nero, mentre
to, una volta, che Art Spiegel- del provocatorio maestro del fumetto in Nose appaiono pastelli, matite
man è una minaccia unica e e colori a tempera.

E’ uno schizzo
quadrupla, perché è un arti- Gli appassionati di Raw - la ri-
sta, un camaleonte, uno scrit- vista a fumetti fondata da Spie-
tore, ma soprattutto «un pro- gelman e da sua moglie Françoi-
vocatore, con un particolare se Mouly - troveranno in Nose,

schiantarsi
talento per l’umorismo nelle
sue incarnazioni più selvagge L’universo del grande
e pungenti». I tre preziosi tac-
cuini di schizzi pubblicati da
p
p
Art Spiegelman
BE A NOSE. TRE TACCUINI
artista americano,

contro l’albero autore di «Maus»:


Einaudi, e proposti in una ve- p trad. di C. Prinetti
ste grafica raffinatissima cura- p Einaudi, pp. 252, € 30
ta dallo stesso Spiegelman,
Uno schizzo di Spiegelman un caleidoscopio
non sono solo un viaggio nel- di irruenza e talento
l’intimità di uno dei più impor-
tanti autori del fumetto con- macchiati di sangue e inchio- dei suoi colleghi, piuttosto degli stesso alla guida di un’auto che no: qualcosa da imbrattare più tra prove di copertina e studi di
temporaneo, ma una sorta di stro, lasciati a morire su un cam- sfoghi, narrazioni nervose, tex- si schianta contro un albero. che da illustrare, e ci riversa composizione, l’occasione di en-
professione di fede dell’autore po di battaglia dopo essere stati ture di uomini con il cappello, o Be è un quaderno di schizzi dentro sogni, ricordi e aneddoti trare nel laboratorio di quella
in quella sua anima provocatri- ridisegnati infinite volte, iper-la- di cappelli senza uomini, o di ca- del 1979; sono gli anni in cui Spie- legati al viaggio. A è il più recen- storica pubblicazione. E per fini-
ce e selvaggia. Nel secondo vorati, e quindi dopo essere stati ni, o vignette catartiche sulla gelman comincia a lavorare al te, nato come valvola di sfogo e re, in Nose hanno lasciato trac-
quaderno, quello intitolato asciugati da tutta la loro sponta- scortesia di certe hostess incon- suo capolavoro, Maus. Approfit- portato a termine dietro lo sti- cia della loro amicizia con Spie-
semplicemente A - il titolo neità, la loro irruenza. Be a nose trate sugli aerei, o un’occasione tando della pubblicazione in Ger- molo della rivista McSweeney’s. gelman anche autori come
complessivo dell’opera è Be a è questo: irruenza e talento. per prendere coscienza dei pro- mania di una raccolta di lavori, Dei tre è quello maggiormente Muñoz e Carpinteri.
nose, ossia: Sii un naso! e i tre Gli schizzi di Spiegelman pri limiti: dovendo lavorare sia a decide di andare alla Buchmes- coeso, nella poetica e nel tratto. Insomma, l’universo del
taccuini si chiamano Be, A, e non sono i raffinati ed eleganti un disegno da finire sia a una le- se di Francoforte e proseguire Nose, invece, risale agli Anni 80 grande artista americano nel
Nose - una vignetta mostra dei bozzetti acquerellati che siamo zione per la Columbia da prepa- per la Polonia per fare delle ri- ed è un caleidoscopio. Pagine in- momento della sua germinazio-
fogli di carta antropomorfi, abituati a trovare nei taccuini rare, Spiegelman raffigura se cerche. Si porta dietro un taccui- collate, pagine strappate, e poi il ne, e della sua contaminazione.
VI Idee e costumi
PER I RAGAZZI: DUE STORIE ATTRAVERSO IL TERRORISMO nell'accorgersi che tutti coloro che la circondano in quel protagonista di La Ballerina di Bagdad (San Paolo, pp.
Da Londra a Saddam Hussein momento hanno negli occhi lo stesso numero ed è
proprio la data di quel giorno: d'impulso trascina via
158, € 13) della catalana Gemma Pasqual i Escrivà, che
narra la quotidianità irachena sconvolta dai cacciatori di
= Due storie «attraverso» il terrorismo, il terrorismo l'amico del cuore, appena in tempo per scampare a una Saddam.Dalle giornate gioiosamente accese dal sogno
internazionale che punta sulla destabilizzazione sociale devastante esplosione. Quella fuga con la falcata alla «di mantenermi con eleganza sulle punte» a quelle
con carneficine «a chi tocca tocca», una strategia Bolton, il giamaicano primatista mondiale, fa inarcare il drammaticamente accese dal terrore di finire nel mirino
delirante, denunciata in due catturanti narrazioni al sopracciglio della Polizia, che sospetta siano i due dei «liberatori». E quando la morsa dell'angoscia, della
femminile. In Numbers (Piemme, pp. 332, € 16), opera ragazzi gli artefici dell'attentato terroristico. Jem e tristezza e del dolore senza speranza finalmente si
prima dell'inglese Rachel Ward, la quindicenne Jem è Spider vivono giorni al cardiopalmo ma anche d'amore allenta, gli occhi di Erfan si sgranano d'eccitazione per
sotto choc da quando ha scoperto i suoi «poteri disperato e dolcissimo, che in un crescendo di suspense un tutù. Al mercato, dove il sacrificio di un kamikaze le
paranormali»: il numero di otto cifre che vede in fondo e di colpi di scena ci porta al conclusivo passaggio di riduce a brandelli insanguinati la maglietta del Barca
agli occhi delle persone è proprio la data della loro testimone: sarà il loro piccolo Adam a ereditare i poteri che il suo amato Murtada le ha «prestato, così me la
morte. E lì, in fila con Spider per godersi Londra dalla della mamma. devi restituire e non mi dimentichi».
Rachel Ward ruota panoramica, la ragazza suda freddo Cambia di punto in bianco la vita di Erfan, tredicenne Ferdinando Albertazzi

Psicologia Duccio Demetrio avanza


LONTANO E VICINO
ENZO BIANCHI un «dualismo» che non convince
AUGUSTO

Un cristiano Che brutto


ROMANO

Gli uomini, che ma-


scalzoni è il titolo di un vec-
chio film di Camerini che po-

al microfono trebbe essere l’epigrafe di


questo interessante e un po’

uomo è
irritante saggio di Duccio De-
metrio, L’interiorità maschi-
Aldo Maria Valli, gli «appunti» le; però con una correzione:
l’Autore non scriverebbe
di un vaticanista sulle vie del Vangelo «uomini» ma «maschi». Il li-
bro è infatti fondato su alcu-
ne contrapposizioni semplici
e nette, che possono essere
ricondotte alle dicotomie ma-
schi/uomini e maschi/donne.
I «maschi» sono quanto di
peggio si possa immaginare:
ossessionati dal fare, prepo-
tenti, violenti, arroganti, pre-
il maschio
detto angelico degli «uomini»:
varicatori, utilitaristi, privi angeli non paffuti, non trion-
di senso etico, amano sopra fanti ma certamente capaci di
ogni altra cosa il potere, il alzarsi in volo e di osservare
successo e l’asservimento con serena malinconia quel
dei loro simili. Gli «uomini» luogo di esilio che è la terra.
appartengono invece a un’al- Per quanto Demetrio non lo di-
tra razza: riflessivi, tolleran- ca, questo genere di uomini
ti, amanti della interiorità, presenta svariati punti di con-
tatto con quella modalità di
Il demone e l’angelo, esistenza che l’antichità classi-
ca ci ha tramandato sotto il no-
uno ossessionato me di puer aeternus, il giovinet- p Duccio Demetrio
dal fare e dal successo, p L'INTERIORITÀ MASCHILE

P
rofessione atipica, quel- senso: Scritti cattolici. Appun- to errante mosso dal desiderio
la del «vaticanista», uni- ti di un cronista cristiano (Ed. di ciò che è irraggiungibile, Le solitudini degli uomini
ca nel suo genere di gior- Messaggero, pp. 304, € 15). La l’altro un sognatore inafferrabile, incomprensibile, p R. Cortina, pp. 279, € 14,50
nalismo di cronaca. Simile ma natura degli scritti è diversa - dedito all’interiorità su cui J. Hillman ha scritto mi-
non coincidente rispetto a quel- conferenze rivolte soprattutto a rabili saggi.
la del corrispondente dall'este- giovani, rielaborazioni di inchie- consapevoli della fecondità Scopo dell’Autore è, ovvia- attenui, la sua ferinità. Come
ro, non trova paralleli neanche ste, interviste e articoli di gior- di ciò che ai «maschi» sem- mente, quello di celebrare le si fa a non essere d’accordo?
in chi segue altre istituzioni di nale, riflessioni a voce alta... - bra inutile, generosi, sogna- qualità degli «uomini», e spe- Sennonché, ognuno di noi con-
rilevanza internazionale: non ma da tutti mi sembra emergere tori, inclini rilkianamente a cialmente il loro amore per gli tinua a secernere la sua dose
si è mai sentito di corrisponden- quella dote che ritengo essenzia- «trasformare il visibile in in- universi interiori, e farne così di cattiveria. E’ pur vero che
ti fissi ed esclusivi presso l'Onu, le: la credibilità, appunto. Credi- visibile». All’aspetto terrifi- il simbolo della retta via, del Demetrio suggerisce alcuni
per esempio. E questa singola- bilità significa coerenza tra cante dei «maschi» si oppone percorso necessario perché la esercizi di umanizzazione. Per «Giovane uomo nudo seduto in riva al mare»
rità suscita anche una doman- quanto si professa e quanto si quello che potrebbe esser nostra società perda, o almeno esempio, impiegare una parte di Hippolyte Flandrin, 1836, Parigi, Louvre
da: è indispensabile essere cat- cerca di vivere, franchezza nel
tolici per svolgere questo lavo- parlare, onestà e rispetto nel-
ro? Oppure cristiani anche di l’accostarsi all'altro, capacità
altre confessioni, o credenti in di porre fiducia anche al di fuori ELENA
una religione? Penso che essen- di sé. E credibilità è anche la LOEWENTHAL Religioni e società Né la Bibbia né il Corano
ziale sia piuttosto un'altra ca- qualità che l'autore chiede e cer- La Bibbia racconta in
ratteristica, che inoltre acco- ca all'interno della chiesa e nel due modi molti diversi come giustificano il “dominio” del desiderio maschile
muna e non diversifica il vati- suo rapportarsi con il mondo: la Dio creò l’uomo e la donna. Nel
canista dai suoi colleghi giorna- cerca nell’andare a scovare cri- primo resoconto, che si trova
listi: la credibilità. Essere credi-
bili è fondamentale per chi cer-

«Scritti cattolici»:
stiani noti e meno noti che testi-
moniano il vangelo nella quoti-
dianità della loro esistenza, la
persegue nel rileggere testi e do-
in Genesi 1,27, il nostro archeti-
po nasce bisessuato, uomo e
donna contemporaneamente:
due poli opposti che prima o
Tra l’Eden e Allah
le donne non sono roba
cumenti papali, la chiede nel poi, forse, s’incontreranno. Po-
la consapevolezza rammaricarsi per infedeltà che co più avanti (2,7), la creazione
che solo chi sa sfigurano il volto di Cristo in di Adamo è un atto ponderato
mezzo all'umanità. da Dio quasi a posteriori, dopo
fare domande Perché un vaticanista può es- che tutto già c’è. Unica creatu-
sa anche rispondere sere o non essere cattolico, ma ra fatta non solo con la parola Ed è certamente a questa na- tore primo del nostro stare al non pone automaticamente la
se lo è, non può esimersi dall’in- ma anche con la terra e il fiato, tura ultima e indipendente di mondo, fatto com’è di aspirazio- donna nell’umiliante posizione
ca di fare informazione attor- terrogarsi ogni giorno su quale l’uomo viene al mondo e sente Eva che si richiama un comanda- ni basse ed elevate, lievi ed osses- di oggetto passivo.
no al nucleo unificante di una immagine di chiesa il suo lavoro che qualcosa gli manca. Vuole mento peraltro inquietante, se sive, effimere e tenaci. La donna Certo, è tutta questione di in-
realtà di fede diffusa in tutti i favorisce, quale ricaduta nel tes- un «aiuto» che gli stia «di fron- non contestualizzato al tempo in e la «roba» sono l’oggetto, lumi- terpretazione. E non si tratta di
continenti come la Chiesa cat- suto ecclesiale può avere un ser- te»: Dio fa per lui la donna, che cui venne sancito: «Non deside- noso e oscuro al tempo stesso, di puro vezzo letterario. Basta
tolica: una realtà complessa, vizio giornalistico, quali attese si chiamerà Eva, cioè «presen- rare la donna e la roba d’altri». quel desiderio che l’imperativo guardare quanto l’ermeneutica
che non appartiene solo all'uni- sa suscitare e a quali domande te» in ebraico. Secondo questa Intorno a questa parola biblica ri- biblico prova a regolamentare. stia al centro di un’altra storia,
verso della fede, ma che per la sa dare voce. Del resto, come versione, decisamente più sug- flettono Gianfranco Ravasi e An- Certo, in un’ottica moderna que- non troppo lontana da questa:
sua natura stessa si impasta Valli osserva a proposito di un gestiva e densa di richiami, uo- sta associazione di termini met- la donna nell’islam e la sua libera-
con la dimensione umanissima compianto prete e giornalista, mo e donna si guardano in viso, Ravasi e Tagliapietra te quasi i brividi. Ma non se pen- zione. Ne parla Anna Vanzan nel
dell'esistenza. «solo chi sa fare domande sa an- si riconoscono e insieme, fian- siamo a quanto è vicina, concet- suo Le donne di Allah. Viaggio nei
Non indispensabile, la con- che rispondere». co a fianco, s’incamminano lun- esaminano insieme tualmente e nel tempo, a quel- femminismi islamici. Il motivo do-
dizione di cattolico, quando esi- In un certo senso potremmo go la vita. Qui, la donna non è il nono e il decimo l’idea di creazione che pone la minante di questo viaggio al-
ste, non deve per questo essere dire che il desiderio non troppo l’altra metà dell’uomo ma qual- donna di fronte all’uomo, perché l’ascolto di donne, dall’Iran alla
nascosta o negata da parte del nascosto di giornalisti come Al- cosa di diverso e più indispen- comandamento questi appena venuto al mondo Malesia, dall’Egitto all’Italia, è la
vaticanista: anzi, può aiutare do Maria Valli è quello di potersi sabile. Una figura che sin dal- della tradizione cattolica ha sentito il bisogno di lei e l’ha rivendicazione di quella libertà
il lettore o l'ascoltatore a capi- rispecchiare, da semplici battez- l’inizio gli si confronta non co- chiesta al Signore. E se è vero di tornare al testo sacro con au-
re meglio alcuni aspetti delle zati, in una caratteristica attri- me puro e indistinguibile com- drea Tagliapietra in un volume che il desiderio ha due volti – uno tonomia di pensiero. Il più delle
notizie e dei resoconti che quel buita con ragione a papa Giovan- plemento, ma come realtà «al- della della serie che il Mulino de- sublime e l’altro infimo – allora volte, proprio per trovare quel
corrispondente dal Vaticano ni: «non era un uomo che atten- tra». Anche se Eva è fatta con dica ai comandamenti. Sono pa- perché non pensare che la bra- senso originario della parola co-
comunica. deva che i tempi fossero maturi, un «pezzo» di Adamo, il suo gine dense, talora davvero illumi- ma di donna sia ispirazione alta, ranica e del messaggio profetico
Aldo Maria Valli è uno dei ma era lui a renderli tali». Non a «fianco» come dice la Bibbia, la nanti. Tanto il biblista quanto il come il Cantico dei Cantici esem- che s’è persa per strada nei me-
più noti vaticanisti televisivi e caso il nostro autore così prose- dignità di persona è sancita filosofo ragionano a lungo su pla meglio di ogni altro testo, bi- andri di un’interpretazione con-
ha pubblicato una raccolta di gue: «è proprio ciò che caratteriz- proprio da questo suo ultimo quella costellazione lessicale del blico e non. Il comandamento re- testuale al bisogno maschile di
suoi testi con un titolo e un sot- za il vero cristiano». Anche se di venire al mondo, apice del per- desiderio – ex sideribus, che viene gola il desiderio, impone dei limi- dominio. «Se fossi costretta a ve-
totitolo significativi in questo mestiere fa il vaticanista. fezionamento creativo. dalle stelle – che è in fondo il mo- ti, stabilisce delle distinzioni. Ma larmi, avrei odiato la mia religio-
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SABATO 15 GENNAIO 2011
LA STAMPA VII

DAGLI ANTICHI ALLA GLOBALIZZAZIONE Nella storia umana la caccia agli «altri diversi da noi» è pratica dominati (che non devono ribellarsi alla loro «naturale»
I cacciatori del “diverso da noi” infatti antica e moderna insieme. Dall’antica Grecia arrivando
al capitalismo industriale, nato (anche) riuscendo a produrre il
subordinazione). Caccia come pratica comunitaria («noi»
contro «loro») e insieme immunitaria (difendersi dai «diversi
= Gabrielle Giffords è stata colpita, sabato scorso, mentre proletariato di cui aveva bisogno dando la caccia ai poveri del da noi»), che deve tracciare e sempre riconfermare delle linee
faceva un comizio davanti ad un supermercato, in America. tempo, togliendoli dalla strada e inquadrandoli in fabbrica. di demarcazione tra chi caccia e quelli che devono essere
Colpita da un pazzo, forse. O da un estremista di destra, più o Passando per il potere pastorale cristiano: apparentemente, cacciati (magari perché «ci rubano il lavoro»: ieri - 1893 -
meno manipolato dal Tea party di Sarah Palin (che sul suo sito persuasione invece di costrizione; ma che aveva anch’esso lavoratori francesi contro italiani, in un esempio citato da
aveva definito la Giffords un «bersaglio» da eliminare). Ma sviluppato (e ancora sviluppa) le proprie «cacce pastorali». Chamayou). E la globalizzazione (il link è a Zygmunt Bauman):
colpita - soprattutto - da un «cacciatore». Da una persona, Molte le cacce, nella storia: agli schiavi, agli indiani, ai neri, una realtà di cacciatori alla ricerca compulsiva di prede,
cioè, che ha introiettato la logica (sic!) della caccia agli ebrei, agli eretici. La guerra come caccia. Le mute di spostandosi da un territorio di caccia all’altro
all’avversario come «normalità» politica. Ecco perché è caccia. Il popolo cacciatore («I movimenti di estrema destra (delocalizzazioni di imprese, speculazione finanziaria).
utilissimo leggere o rileggere Le cacce all’uomo del filosofo riconoscono nella muta di caccia una forza sociale capace di Il libro di Chamayou lascia l’amaro in bocca e un ribollire di
francese Grégoire Chamayou. (manifestolibri, pp. 174, € 22, fornire la base della loro egemonia»). Caccia ai migranti, ai pensieri. Davvero siamo stati (e siamo) capaci di tanto?
trad. di Marco Bascetta). rom, ai poveri. Caccia esercitata sempre dai dominanti sui Lelio Demichelis Grégoire Chamayou

del tempo in attività «inutili»; schia di favorire derive idealiz-


avvicinarsi alla poesia; pratica- zanti e atteggiamenti morali- Filosofia Sloterdijk propone esercizi
re la passeggiata meditativa; stici e aristocratici, che ricor-
coltivare la memoria e scrive- dano certe formulazioni del di ascesi, un Rinascimento atletico
re su di sé in modo da favorire compianto Elémire Zolla.
l’autocoscienza. Suggerimenti Un altro aspetto singolare MARCO

Ci vorrebbe
VOZZA
eccellenti, e tuttavia resta il del libro è la «romantica» va-
dubbio che non bastino. Vo- lorizzazione delle donne, vi- Peter Sloterdijk è in-
glio dire che la distinzione così ste come custodi dell’interio- dubbiamente uno dei maggiori
radicale tra le due classi - i ma- rità, e l’affermazione che gli filosofi contemporanei, almeno
schi e gli uomini - porta in un uomini «devono andare a se consideriamo la sfera conti-
vicolo cieco, custodito dall’uto-
pia. Ora, se è vero che l’utopia,
in quanto orizzonte che si al-
lontana continuamente, ha la
scuola dalle donne». A parte il
fatto che la mitologia (e l’espe-
rienza) ci aiutano a distingue-
re immagini del femminile tra
nentale, escludendo l'approc-
cio analitico che egli mostra di
detestare cordialmente. Già le
sue opere precedenti mostra-
un Mourinho
per il pensiero
funzione di mobilitare le no- loro assai diverse, l’inferiori- vano grandi dimensioni così co-
stre energie, essa è però cosa tà maschile è qui spiegata col me non trascurabili ambizioni:
diversa da ciò che vorrebbe es- ricorso alla sindrome dell’ute- talvolta gli editori italiani lo tra-
sere una pedagogia della tra- ro vuoto, cioè al fatto che l’uo- ducevano soltanto parzialmen-
sformazione. mo è costitutivamente incapa- te temendo il disinteresse dei
Credo che la difficoltà con- ce di partorire: inferiorità che lettori abituati a maggior agili- Peter
sista nel fatto che l’Autore non l’Autore enfatizza come ferita tà di approccio; lodevole appa- Sloterdijk
prende in considerazione la re- «lacerante» e «insanabile», re dunque la decisione dell’edi- insegna
lazione dialettica che intercor- che però può essere riscatta- tore Cortina di presentare que- Estetica
ta dagli «uomini» con il ricor- st’opera monumentale nella e Filosofia alla
Una visione utopica: so alla creatività spirituale, sua integralità. Hochschule für
che presuppone l’accesso alla Devi cambiare la tua vita è Gestaltung
in realtà uno è l’ombra interiorità. un verso di Rilke che Sloterdijk di Karlsruhe,
dell’altro, sono come Le pagine più commosse ed estrapola dal suo contesto ori- dove è nato
eloquenti del libro sono appun- ginario assumendolo come im- nel 1947.
due fratelli nemici, to quelle dedicate alla interio- perativo assoluto del nostro La sua prima e
ma debbono parlarsi rità, alla solitudine, al senti- tempo, del suo implicito e onni- più importante
mento tragico della vita. Inte- pervasivo dover essere, l'orien- opera è Critica
re tra «maschio» e «uomo», riorità è interrogazione co- tamento di senso che esprime della ragion
nel senso che l’uno è l’«om- stante su di sé e sul mondo, ri- positivamente la nostra esi- cinica, tradotta
bra» dell’altro. Essi sono come cerca di senso, fedeltà al dub- stenza, la presunta volontà di da Garzanti
due fratelli nemici, e quando bio e accettazione della incom- trasformazione dell’essere: ta- nel 1992
l’uno occupa la coscienza del- piutezza e della sconfitta, amo-
l’Io, l’altro si rifugia nell’incon- re della trascendenza. Essa va «Devi cambiare che se consigliava agli atleti la
scio, da dove continua ad agi- coltivata nella solitudine, che partecipazione piuttosto che la
re. Il problema allora non è ci mette a contatto con le no- la tua vita»: competizione, forse anch’egli af-
quello di sostituire l’«uomo» al stre paure di abbandono e di da un’elegia di Rilke fetto da un handicap di vitalità.
«maschio», quanto piuttosto morte ma rappresenta anche Tra i fautori dell’antropotecnica,
di aiutare entrambi a entrare il luogo della concentrazione, un imperativo assoluto l'insieme cioè delle pratiche asce-
in contatto, a parlarsi dentro della riflessione, della immagi- per il nostro tempo tiche coltivate da Sloterdijk, vie-
di noi, in modo da stabilire un nazione. Pur consapevole di es- ne annoverato anche Wittgen-
sia pur instabile equilibrio. An- sere mancante e caduco, l’uo- le frase è infatti un comando stein, un «nicciano occulto» che
che il diavolo, che nelle religio- mo dell’interiorità trova nel- «metanoico» che allude al disli- consigliava la pratica dei giochi
ni dualiste collabora alla crea- l’inquietudine e nella sua stes- vello tra una vita consuetudina- linguistici piuttosto che la rifles-
zione del mondo, ha le sue ra- sa insicurezza il coraggio per ria e una antitetica volontà ri- p Peter Sloterdijk sione sulla loro natura; ma non
gioni. In caso contrario, si ri- andare incontro a se stesso. voluzionaria, una tensione ver- p DEVI CAMBIARE LA TUA VITA potrebbe mancare all'appello
ticale verso l'ascesi, una presta- p trad. di S. Franchini Foucault, filosofo della cura di sé
zione che ci fa essere-in-forma. p R. Cortina, pp. 565, € 36 nonché - lo abbiamo sempre so-
Non sorprenda questa con- spettato - «uomo delle verticali…
ne», dice Rashidah, mezza egizia- notazione somatica dell’ascesi portatore di un'intelligenza che
na e mezza italiana, neanche perché per il nostro autore la Nietzsche viene presentato co- era diventata puro muscolo».
trent’anni, velata per scelta e storia della cultura conferisce stantemente come pensatore di In questo dispiegamento
non per imposizione. un significato eminente al culto grandi altitudini da suggerire al- sportivo di autentiche conversio-
Ben lungi dall’essere sempli- dello sport, facendo emergere le persone di successo che diven- ni (nella versione laica dell’asce-
cemente un accessorio d’abbi- una sua de-spiritualizzazione, tano sempre più sane in virtù di si) non va sottovalutata l'indi-
gliamento, il velo è un autentico tratto epocale di un «Rinasci- esercizi ascetici che ne accentua- spensabile figura dell’allenatore
nodo ideologico, tanto in Occi- mento somatico e atletico» por- no la diversità da quegli spiriti come guida nella sfera dell’im-
dente quanto altrove: è spesso tatore di un nuovo modello di addomesticati e parassitari che probabile perché, qualora si in-
difficile capire dove finisce la ves- virtù e di eccellenza. vivono di consuetudini adattive: tenda modificare radicalmente
sazione e comincia la libertà. Poco importa che il poeta così il superuomo annunziato da la propria vita, bisogna innanzi-
Certo l’impressione è che queste praghese, pur ammiratore del- Zarathustra diventa un super- tutto cambiare allenatore, spe-
p G. Ravasi - A. Tagliapietra illuminate donne islamiche sen- la statuaria di Rodin, immagi- man dedito alla performance, rando di incontrare sulla propria
p NON DESIDERARE LA DONNA tano l’istanza di libertà come nasse -nella decima elegia dui- con buona pace di tutti gli esege- strada (e poi di non perderlo)
E LA ROBA D’ALTRI una rivendicazione verso l’Occi- nese - la felicità come salvezza ti che, da cinquant’anni a questa qualcuno come Mourinho, capa-
p il Mulino, pp. 160, € 12 dente, come lo strumento per che cade: analogo fraintendi- parte, hanno evidenziato altri ce di condurre i soggetti atletici
porre l’Occidente di fronte ai mento o distorsione si produce aspetti orizzontali presenti nel fi- ai livelli di eccellenza che la loro
sistematicamente nel libro a tensione verticale rende auspica-
Anna Vanzan viaggia proposito di Nietzsche, il vero Una galleria di numi: bile, custodendo «il sacro fuoco
artefice della naturalizzazione dell’eccesso». Per i meno preten-
nei femminismi islamici delle nuove pratiche ascetiche, da Nietzsche, fautore ziosi, il minimo è iscriversi in pa-
dove si fa strada quelle atletiche che rimpiazza- del vitalismo eroico, lestra affidandosi a un buon per-
no le tanto vituperate pratiche sonal trainer.
la rivendicazione religiose del cristianesimo: in a Foucault, l’intelligenza Sloterdijk mostra una scon-
di libertà e autonomia quanto fautore e nostalgico del come puro muscolo finata erudizione, non conosce
vitalismo eroico, Nietzsche ci mezze misure e ha il dono della
suoi limiti – che certo, esistono!- avrebbe resi sensibili alla ten- losofo della Gaia scienza come il provocazione, anche se si è por-
più che come il traguardo di una sione verticale che genera sapere della superficie o la fedel- tati a ricordare Musil quando
battaglia sacrosanta. Il passo l'ascesi dei sani, i quali perfezio- tà alla terra. «Ma Nietzsche era affermava che i filosofi sono co-
successivo dovrebbe essere nano con frequenti allenamen- troppo malato…» - conclude il no- me generali privi di esercito
p Anna Vanzan un’idea di emancipazione che ti il loro anelito alla perfezione. stro - per assecondare la tensio- che vogliono impadronirsi del
p LE DONNE DI ALLAH non si senta in dovere di fare i La nota affermazione nietz- ne verticale del suo pensiero ari- mondo rinchiudendolo in un si-
Viaggio nei femminismi islamici conti con la battaglia ingaggiata scheana secondo la quale «la fi- stocratico. stema. Non saranno certo le in-
p Bruno Mondadori, pp. 174, € 20 qualche decennio fa da queste losofia è l'arte di trasfigurare il Tutto discende da Nietzsche, tenzioni del filosofo antigravi-
nostre parti. E tutt’altro che vin- dolore» che si avvale dell’ottica dalle sue tensioni eroiche e tazionale di Karlsruhe, incline
ta, del resto. Alcune voci di que- binoculare tra salute e malat- ascensionali, anche Kafka e il alle grandi narrazioni, ma la
sto islam femminile, pensante, tia, al cosmologo delle sfere ce- suo acrobata (il superuomo è un sua bulimica propensione onni-
«Conciliazione tra islam sofferto e a tratti così simile a lesti intento ad esercizi di fit- performer di indole acrobatica, vora che tutto include - con-
e femminismo e tra noi, indicano già questa strada di ness non può certo interessare. «la somatizzazione dell’improba- trassegno di una filosofia della
modernità e fede» è il filo un’autonomia intellettuale indi- Rievocando di fatto inter- bile»), così come De Coubertin storia - ricorda l'hegeliana pre-
conduttore dell’inchiesta spensabile per fare i conti con se pretazioni di inizio Novecento affetto da sindrome neoatletica sunzione di apprendere il pro-
di Anna Vanzan stessi. E se stesse, soprattutto. da tempo giudicate obsolete, con relativo culto del corpo, an- prio tempo con il pensiero.
VIII Percorsi
La scienza in Italia Una storia dall’età aurea
del Rinascimento ai ragazzi di via Panisperna
PIERO
BIANUCCI

Nel 1861 Francesco


De Sanctis, ministro della
Pubblica istruzione dell'Ita-
lia appena unita, si guardò
Ma Galileo oggi
dovrebbe migrare
intorno e per sprovincializ-
zare la nostra Università
chiamò a Torino l'olandese
Jacob Moleschott. Con un
atto autoritario, liberò la
cattedra di fisiologia metten-
do a riposo Secondo Berruti nel 1876 lasciò il posto al rus- to della Terra intorno al Sole
e gliela affidò. so Herzen, che era stato suo e la spiegazione delle maree
Moleschott si era laurea- allievo a Berna. per effetto dell'attrazione lu-
to in Germania a Heidelberg Oggi abbiamo un ministro, nare. Questi trascorsi conferi-
e, dopo un breve rientro a Mariastella Gelmini, che, na- scono al suo libro una pro-
Utrecht, aveva insegnato in ta vicino a Brescia, laureata spettiva temporale ampia e
Svizzera all'Università di fuori corso con 100 su 110 in una forte attenzione alla
Zurigo. Qui De Sanctis lo giurisprudenza, dopo un tra- scienza come impresa colletti-
aveva conosciuto quando sferimento a Catanzaro per va, idea ben condivisa da
era professore di letteratu- superare l'esame di Stato da Emanuela Santoni, docente
ra italiana al Politecnico di procuratore, firma la riforma di matematica con interessi
quella città. Già, perché De dell'Università italiana, con per la didattica.
Sanctis, scrittore e geniale l'attenuante che il premier Si spiega così il titolo insoli-
critico letterario, nato nella non è Cavour. E nella riforma p Lucio Russo to, Ingegni minuti, mutuato da
depressa Irpinia, dopo aver è scritto che le borse di studio ed Emanuela Santoni Giambattista Vico. Gli scien-
partecipato ai moti libertari ai meritevoli si assegnano in p INGEGNI MINUTI. Una storia ziati sono tali non solo perché
del 1848 ed essere stato rifiu- buona parte secondo un crite- della scienza in Italia il loro contributo in Italia è
p Feltrinelli
rio di appartenenza territoria- p pp. 509, € 30
Gli scienziati come le. Per fortuna gli studenti e il Gli autori, Lucio Russo
presidente Napolitano se ne
«Ingegni minuti»: sono accorti e forse qualcosa ed Emanuela Santoni,
perché ai margini cambierà con i regolamenti si fermano sulla soglia
attuativi.
e perché le scoperte E' interessante leggere In- del 1970: la prospettiva Galileo osserva l’oscillazione dell’orologio a pendolo:
si fanno in tanti gegni minuti. Una storia della dopo è desolante affresco di Luigi Sabatelli, sec. XVII
scienza in Italia di Lucio Rus-
tato dall'ateneo sabaudo so ed Emanuela Santoni con stato sempre ai margini della lomeo-astronomi arabi-Co- Luigi Pareyson: «L'eccellenza
(troppo sovversivo!), nel un occhio al presente. Si capi- cultura dominante, ma anche pernico-Keplero-Galileo- delle opere d'arte, e in genera-
1856 aveva preso la via della scono molte cose, perché, co- perché la scienza si fa in tanti Newton). le delle imprese umane, non
Svizzera. A Torino tornerà me chiarì Benedetto Croce, la e non tutti geni, servono an- I grandi innovatori esisto- dipende dalla sola creatività
da ministro su invito del pre- Storia è sempre storia con- che i gregari. Succede, oggi, no, naturalmente. Ma Lucio ma dall'incontro di originalità
mier Cavour. temporanea. con cooperazioni internazio- Russo ci ricorda che «i miti di e tradizione».
Questa vicenda non è ec- Lucio Russo, nato a Vene- nali che coinvolgono centina- fondazione, tendendo a na- Sono dunque molti e «mi-
cezionale. Nel 1862 il mini- zia, laurea in fisica e professo- ia di ricercatori. Ma avveniva scondere la continuità dello nuti» gli ingegni che con la lo-
stro Carlo Matteucci con- re all'Università di Tor Ver- anche nel passato, quando gli sviluppo storico, generano la ro comunità costituiscono il
vinse il fisiologo tedesco Mo- gata a Roma, è noto per aver scienziati erano più solitari, sistematica sottovalutazione tessuto storico della scienza
ritz Schiff, celebre per i suoi fatto riemergere dall'antica ma mai isolati né nello spazio dell’importanza della tradizio- italiana. Con alti e bassi. C'è
studi sulla tiroide, ad assu- scienza greca teorie rimosse (quanto si scrivevano, prima ne». E di Kristeller, studioso l'età dell'oro, dal Rinascimen-
mere un incarico direttivo che anticipano conquiste che arrivassero le e-mail!) e del Rinascimento, cita una to al Barocco, con l'affermar-
al Museo di fisica e Storia scientifiche ritenute esclusi- Lucio Russo tanto meno nel tempo (si pen- frase che sembra tolta dal- si del metodo sperimentale e
naturale di Firenze, dove vamente moderne come il mo- si alla staffetta Aristotele-To- l’Estetica del nostro filosofo la comparsa di strumenti co-

MARCO
BELPOLITI Urbanistica Sorgono megalopoli che
Come saranno le città
del futuro? Per saperlo basta rievocano le visioni di “Blade Runner”
guardare verso Oriente. Così
fa Rem Koolhaas, architetto e
teorico del contemporaneo, in
un libro premonitore, Singapo-
re Songlines, pubblicato in ori-
ginale nel 1995. Nell’isola asia-
tica è sorta, meno di cin-
E’ a Oriente
quant’anni fa, la città futuribi-
le, effetto congiunto di un im-
petuosa crescita economica e
insieme di una nuova forma di
democrazia autoritaria. Lee
la città
Kuan Yew, uomo politico e au-
tocrate, ha realizzato quello
che Koohlaas chiama il «pa-
rossismo dell’operativo», ov-
vero una nuova città intera-
del futuro
mente costruita in tempi rapi- ne inurbate dalle campagne cir- Teheran (tradotto nell’Almanac-
di, priva di storia, e di tutti costanti, un popolo di migranti co Guanda, n. 4, a cura di Ranieri
quegli archetipi spaziali che interni di oltre 300 milioni di Polese) come sin qui il capitali-
noi in Europa riteniamo ne- persone. Queste megalopoli del smo sia sempre apparso inestri-
cessari affinché vi sia una cit- futuro, che ricordano la visione cabilmente legato alla democra-
tà: strade, viali, piazze. tellurica e piovosa di Blade Run- zia; in Asia non è più così.
Costruita con schemi tipo- ner di Ridley Scott (1982), ci lan- Il caso di Singapore è un se-
logici che somigliano a quelli ciano un doppio messaggio, scri- gnale di questo cambiamento:
di un’immensa periferia, Sin- ve l’architetto olandese: morte un laboratorio semantico dove,
gapore smentisce la nostra in- del repertorio urbano e genesi scrive Koohlaas, «le sconcertan-
veterata idea che per genera- non-democratica. ti questioni che caratterizzano
re una città vi devono essere Si tratta di un problema che la nostra epoca, come la coesi-
prima di tutto dei cittadini, stenza razziale, sono state esa- Singapore: sorta meno di 50 anni fa, priva di storia e dei nostri archetipi spaziali, strade, viali, piazze.
che la condizione di «cives» è Il caso di Singapore, minate prima che divenissero
fondamentale per costruire in- enormi empasse o crisi nel no- tetti formati in università ameri-
sieme relazioni sociali e politi- costruita a tappe stro continente». L’urbanistica cane che costruiscono in Asia.
che, democrazia e naturalità forzate, tra impetuosa è tornata a essere, dopo l’esplo- L’autore di Delirious New
del vivere. Lo stile con cui è sione economica di Paesi come York (Electa) sostiene provoca-
stata costruita a tappe forzate crescita economica Cina, India, Brasile, un tema po- toriamente che oggi l’Architet-
Singapore è quello «generi- e democrazia autoritaria litico, e la città un nodo decisivo tura è impossibile: «la città è un
co» che oggi vediamo applica- per la progettazione del futuro. collage imperfetto: tutto in pri-
to nelle nuove città cinesi, alcuni filosofi hanno già sottoli- Il racconto che Koohlaas fa dello mo piano, niente sullo sfondo».
quelle sorte dal nulla, abitate neato. Peter Sloterdijk parla di sviluppo dell’isola-megalopoli è Chi ha visitato le città asiatiche,
da popolazioni fluttuanti di Lee Kuan Yew come colui che davvero interessante: interventi da Singapore a Hong Kong, e a
operaie e operai che Leslie T. ha realizzato il «capitalismo dai di organismi internazionali co- Tokyo, sa che si tratta di città
Chang ha così ben descritto in valori asiatici», fondato su un’ur- me l’Onu; azione della politica lo- che hanno abdicato al passato,
Operaie (Adelphi). banistica folle, cui guardano con cale di tipo dirigistico; applica- si sono sradicate rispetto a se p Rem Koohlaas p Reyner Banham
In questi nuovi insediamen- attenzione da almeno due decen- zione della tecnica della tavola stesse, pensando così in grande p SINGAPORE SONGLINES p LOS ANGELES
ti umani, realizzati nel corso di ni i dirigenti del partito comuni- rasa; fine dell’utopia architetto- e mescolando il lessico vernaco- p a cura di Manfredo di Robilant p tr. it. di Aldo Castellano
lare a quello modernista in un p Quodlibet, pp. 109, € 18 p Einaudi, pp. 240, € 28
pochi anni, risiedono oggi mi- sta cinese; Slavoj Zizek, dal can- nica e urbanistica nata con la
lioni di persone, uomini e don- to suo, ci ricorda in Berlusconi a modernità; comparsa di archi- ibrido che, nonostante tutto, se-
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SABATO 15 GENNAIO 2011
LA STAMPA IX

FIGURE ESEMPLARI Era digitale Rischiamo di perdere


Da Marconi a Montalcini ogni controllo sulle informazioni
In queste svogliate
celebrazioni del secolo e GIANANDREA
mezzo di unità nazionale,
Angelo Guerraggio,
professore di matematica alla
«Bocconi», e Pietro Nastasi,
PICCIOLI

Frank Schirrmacher
è coeditore della Frankfurter
Allgemeine Zeitung e direttore
Archiviamo
tutto, senza
storico della matematica del Feuilleton culturale e
all’Università di Palermo, scientifico del prestigioso quo-
hanno pensato di raccontare tidiano tedesco. Da bravo
diciotto storie esemplari di giornalista ha fiuto per i temi
scienziati italiani. Esemplari alla moda, con predilezione
non significa eccezionali.
Alcune lo sono - Golgi,
Marconi, Fermi - altre sono
ordinarie ma non meno
istruttive, come il viaggio che Guglielmo Marconi Rita Levi Montalcini
per i grandi problemi epocali.
I suoi libri sono dei bestseller
in Germania, e vengono spes-
so tradotti anche all'estero.
Da noi era già uscito Il com-
pensarci più
un gruppo di matematici fece plotto di Matusalemme. Come ti in una rete che tiene conto di
in Europa nel 1858. Altre Marotta), nucleare (caso prepararsi a vivere in un mon- tutte le nostre tracce elettroni-
ancora sono vicende di Ippolito), informatica do di ultrasettantenni (Monda- che e che in prospettiva guide-
inventori accomunati dalla (Olivetti) e chimica. Si distinse dori 2006), sull'invecchiamen- rà le nostre scelte e il nostro de-
mancanza di supporto Saragat: le centrali nucleari to delle società occidentali, e stino. I profili su Facebook di-
industriale (Antonio Meucci, sono come segherie, i ora, da Codice edizioni, La li- ventano materiale prezioso per
Galileo Ferraris, Alessandro computer non hanno futuro, bertà ritrovata. Come (conti- futuri datori di lavoro ma an-
Cruto) o di istituzioni con luci e meglio le macchine per nuare a) pensare nell’era digita- che per dirigerci all'acquisto
ombre (Sips e Cnr, entrambi scrivere... le. Il titolo promette molto, il dei prodotti che meglio si adat-
legati a Vito Volterra), o di C’è il medagliere dei Nobel, tema è cruciale, la trattazione tano alle nostre caratteristi-
docenti universitari che non per carità. Ma Luria (1969), brillante e deludente. che. Il Grande Fratello orwellia-
giurarono fedeltà al fascismo Giacconi (2002) e Capecchi Schirrmacher parte dalla no è un'ingenua Vispa Teresa
(dodici in tutto, l’uno per (2007) sono naturalizzati costatazione dell'incipiente p Frank Schirrmacher nella prospettiva da crollo del
cento del totale). americani. Daniel Bovet digitalizzazione totale della vi- p LA LIBERTÀ RITROVATA Walhalla di Schirrmacher…
Purtroppo l’insieme racconta divenne italiano, ma era ta quotidiana e della conse- p trad. di L. Lilli
guente perdita di controllo p Codice, pp. 184, € 23
un declino che diventa p Angelo Guerraggio
e Pietro Nastasi
svizzero. Tiene alto il tricolore
sull'informazione. Si rifà alle
«La libertà ritrovata»
drammatico negli Anni 60 del Rita Levi Montalcini, 102 anni
secolo scorso, quando politici p L'ITALIA DEGLI SCIENZIATI il prossimo 22 aprile, ultima ricerche di Maryanne Wolf di Frank Schirrmacher:
150 anni di storia nazionale
miopi e/o in malafede fecero
p Bruno Mondadori
italiana «vera» festeggiata a (Proust e il calamaro. Storia e scollegato dal resto del mosai- si disimpara ad avere
piazza pulita della nostra Stoccolma (1986). scienza del cervello che legge, co. Archivio, non memoria, e
ricerca biologica (caso
p pp. 325, € 22
[P.B.] Vita e Pensiero 2009, segnala- quindi spersonalizzazione. E una visione d’insieme
to anche su queste pagine) conseguente incapacità di sele- e a valutare le notizie
per mettere in guardia dai ri- zionare e valutare una notizia
me il microscopio e il telesco- l'inizio dell'Ottocento la scien- stro Nobel per la chimica, pa- schi che l'invasione del digita- al di fuori del valore attribuito- Che però procede per accumu-
pio che estendono i sensi uma- za italiana «diviene periferi- dre di quelle materie plasti- le fa correre alla nostra stes- le da altri (è il procedimento ba- lo di citazioni disordinate e
ni. E' la rivoluzione astronomi- ca», e tuttavia si difende con che che nel bene e nel male so- sa evoluzione culturale: «Og- se di Google: la gerarchia dei avulse dal contesto, adottando
ca di Galileo, la rivoluzione Galvani nella fisiologia, Volta no un simbolo del nostro tem- gi non stiamo perdendo l'in- links è data dal numero di con- le stesse modalità comunicati-
biologica di Redi e Malpighi, nella fisica, Avogadro nella po. Il resto è scienza, ma si telligenza ma stiamo disimpa- tatti, non dal valore in sé del ve della cultura digitale: fram-
che dimostrano l'inesistenza chimica-fisica. La conquista confonde con la storia dell' rando a “volare”, ad avere collegamento). Travolto da un mentaria, irrelata e ripetitiva.
della generazione spontanea. dell'unità segna una ripresa emigrazione. una visione d'insieme». Il pen- flusso di notizie e di idee, il no- E senza differenziare la pars
Un tempo nel quale c'era una caratterizzata dall'immersio- Russo e la Santoni si fer- siero lineare, base del ragio- stro cervello subisce delle mu- construens da quella destruens.
grande mobilità degli scien- ne del nostro Paese nella cor- mano sulla soglia del 1970. Al namento discorsivo, che la tazioni, così come con la «vec- Peccato, perché il tema è da
ziati italiani a livello europeo rente internazionale della presente gettano una rapida Wolf dimostra avere le sue ra- chia» modalità di lettura aveva brivido. Ma I barbari di Baric-
e viceversa, mentre il latino, scienza positivista. Poi ci so- occhiata. Desolante, perché le dici neurologiche non in natu- sviluppato un pensiero creati- co, speculari agli zombie di
svolgendo il ruolo che ora è no ancora gli episodi eccellen- prospettive della scienza so- ra ma in un processo di lettu- vo e flessibile. Schirrmacher, ci guidano me-
dell'inglese, favoriva l'affer- ti dei «ragazzi di via Panisper- no strettamente correlate ai ra sequenziale, lascia il posto Ma gli algoritmi statistici ri- glio, magari anche per dissen-
marsi dei nostri studiosi. na» cresciuti intorno a Fermi finanziamenti e alla lungimi- al guizzo di una lettura curso- schiano di ingabbiare anche so, alla comprensione della mu-
Tra la fine del Seicento e e di Giulio Natta, unico no- ranza della classe politica. ria e accidentale, al tassello noi, anonimamente memorizza- tazione antropologica in atto.

Città di superstrade, cavalca-


via, plinti di cemento, sottopas-
si, nastri di asfalto, la metropoli-
Tra la fine del mondo che Gesù dice quando parla del
regno di Dio che è dentro di, o in
mezzo a, noi? La liquidazione del
nastro è setacciata da Banhman
mettendo in luce sulle mappe co-
e la vita nell’al di qua limbo potrebbe essere solo l’ini-
zio di una liquidazione più genera-
me lo sviluppo sia figlio dei mez- le di «enti» che, in quanto si pre-
zi di trasporto, prima della ferro- GIANNI VATTIMO nale che dovrebbe saziare anche tendano oggettivamente esisten-
via poi dell’auto. la nostra fame e sete di giustizia? ti, sono solo idolatria, come quella
A Los Angeles ha inizio una Uno come Aristotele riusciva a vi- che San Paolo combatteva nei de-
delle caratteristiche proprie del-
le città postmoderne, che anche
p Segue da pagina I vere così, e non era proprio uno
stupidello.
stinatari delle sue lettere: bellissi-
me fonti per l’ispirazione di arti-
Alberto Arbasino ha narrato nei Certo non è bello pensare al Pensava, più o meno, che la sti e poeti, ma ormai cose della no-
suoi viaggi negli Anni Sessanta: futuro solo come a un destino partecipazione alla vita divina si stra infanzia. Forse San Paolo sa-
la fantasia ha il sopravvento sul- della fine. Abbiamo sempre spe- risolvesse per noi in momenti rebbe più d’accordo con chi si go-
la funzionalità. Banhman ci spie- rato nella risurrezione della car- puntuali di intensità, e che per il de il brivido della fantascienza
ga come un hamburger ben pre- ne anche come ritrovamento di resto l’immortalità fosse da cer- magari vedendovi uno stimolo ad
parato può essere un’opera d’ar- quelli che abbiamo perduto, per- care nella generazioni di figli e ni- operare nell’al di qua, senza fanta-
te visiva. A Los Angeles inizia sino come recupero dei nostri poti; oltre che nel preparare con sticare troppo su ciò che ci capite-
quella che in Asia, nel totalitari- stessi corpi nella loro pienezza una vita buona quei momenti divi- rà in quel momento di cui non
smo postmoderno, è l’architettu- vitale («Renovabitur ut aquilae ni. Non sarà più o meno quello sappiamo né il giorno né l’ora.
ra come «assemblaggio simboli- iuventus tua»).
co»: edificio e simbolo sono una Tra l’altro, mentre si secola-
sola cosa. Los Angeles e Singa- rizza e si impoverisce la nostra
pore appaiono due estremi oppo- immagine dell’Aldilà, scienza e
sti, eppure complementari, del- tecnica annunciano sempre
la forma assunta dalle megalopo- nuovi sviluppi nello sforzo di al-
lungare la vita e forse avvicinar-
Dall’Asia a Los Angeles, ci all’immortalità. Certo questa
dovrebbe accompagnarsi con
altra metropoli che la colonizzazione di altri mondi:
contraddice lo stile biologia più astrofisica più tele- IL DUALISMO UNIVERSALE
cinesi...
europeo: la fantasia Qui stiamo solo cercando -
Los Angeles: la metropoli-nastro, coacervo di superstrade e cavalcavia vince sulla funzionalità in base a una troppo elementa- Su questo numero
re «fenomenologia dell’apocalis- ✓ Ermete Trismegisto
duce e attira proprio per la sua L’architettura delle quattro ecolo- li nell’ultimo cinquantennio. se» - di capire che cosa cambia ✓ L’Androgino
megalomania, per il crogiolo del- gie di Reyner Banhman, capola- Banhman dice una cosa mol- della nostra esperienza di viven-
le culture e delle razze, per la de- voro d’esplorazione di una me- to interessante che ci fa guarda- ti, e anche di credenti, con la ✓ L’Alchimia
costruzione di ogni linguaggio tropoli che quarant’anni fa co- re diversamente anche la stessa progressiva dissoluzione delle
architettonico e insieme sociale. stituiva il punto più avanzato Singapore: a Los Angeles le ar- credenze tradizionali nell’al di
Di fronte alle megalopoli del nuovo urbanesimo. chitetture sembrano prive di là. Il genio di Clint Eastwood ci
asiatiche noi europei siamo co- Banhman, storico dell’archi- quell’angoscia creativa di stile si è da ultimo applicato, nel film SOLO
me bambini che osservano stu- tettura, inglese di nascita e for- eroico che propria del movimen- Hereafter dando voce ai raccon-
pefatti Disneyland: la realizza- mazione, esordisce in questo stu- to moderno europeo. Le città ti di chi è morto ed è «ritornato» 13,50€
zione visiva di sogni infantili die- dio dettagliato della forma e del- dell’Oriente, per noi prive d’ani- (ricordi di coma e simili). Ma
tro a cui l’autoritarismo politico la struttura visiva della città ma, non sono forse proprio così? non è difficile immaginare che
si fonde con il turbocapitalismo
più spietato; il futuro appare co-
americana, dicendo che, come
nel passato gli intellettuali ingle-
Gli occhi con cui le guardiamo
sono ancora gli occhi del passa-
anche queste esperienze siano
poco più che sogni che si prolun- IN EDICOLA IL N°1
me una regressione verso stati
antichi della nostra stessa psi-
si avevano imparato l’italiano
per leggere Dante in originale,
to, carichi di eroismo e di ango-
scia, sentimenti della nostra vec-
gano appunto nel coma (in gre-
co: sonno). Si può vivere umana- CON L’OMAGGIO DEL
che. Così si presenta un libro,
un vero classico, Los Angeles.
lui ha imparato a guidare l’auto-
mobile per leggere Los Angeles.
chia e tramontata modernità?
Probabilmente sì.
mente senza immaginare un do-
po, e nemmeno un tribunale fi-
1° VOLUME DEL CARTARI
Classifica: i 100 bestseller del 2010 Tuttolibri
SABATO 15 GENNAIO 2011
X LA STAMPA

I PRIMI DIECI INDAGINE NIELSEN BOOKSCAN


Cucinare 100 80 68 67 59

è meglio 1 2 3 4 5
Cotto e Il cimitero Benvenuti Le Il tempo
che leggere mangiato di Praga nella mia perfezioni che vorrei
cucina provvisorie
Presi per la gola: la Parodi PARODI ECO PARODI CAROFIGLIO VOLO
stravince la gara del 2010 con i 14,90 VALLARDI 19,50 BOMPIANI 14,90 VALLARDI 14,00 SELLERIO 18,00 MONDADORI
100 punti di Cotto e mangiato,
longseller dal 2009, che, nel
nostro campione di sole librerie,
57 57 54 53 51
valgono 300 mila copie, cui si
aggiungono le 200 mila di
Benvenuti nella mia cucina.
6 7 8 9 10
L’Artusi formato Scavolini batte La caccia Acciaio Canale La caduta Appuntidi
Eco. Rivelazione dell’anno è
Silvia Avallone. E tra i primi 20
al tesoro Mussolini dei unvenditore
non c’è un saggio che sia un giganti didonne
saggio. Pance piene spensierate.
CAMILLERI AVALLONE PENNACCHI FOLLET FALETTI
14,00 SELLERIO 18,00 RIZZOLI 20,00 MONDADORI 25,00 MONDADORI 20,00 B.C. DALAI

GLI ALTRI NOVANTA

11. Io e te 50 26. Accabadora 31 41. Le valchirie 23 56. La vita autentica 19 71. XY 16 86. Il ladro di fulmini. Percy Jackson... 15
Ammaniti Murgia Coelho Mancuso Veronesi Riordan
10,00 EINAUDI 18,00 EINAUDI 18,00 BOMPIANI 13,50 CORTINA RAFFAELLO 19,50 FANDANGO 17,00 MONDADORI

12. La solitudine dei numeri primi 50 27. La principessa di ghiaccio 31 42. Momenti di trascurabile felicità 23 57. La biblioteca dei morti 18 72. Venuto al mondo 16 87. La patria, bene o male 14
Giordano Läckberg Piccolo Cooper Mazzantini Fruttero & Gramellini
13,00 MONDADORI 18,50 MARSILIO 12,50 EINAUDI 18,60 NORD 14,00 MONDADORI 18,00 MONDADORI

13. Acqua in bocca 50 28. L’ipnotista 30 43. Il libro delle anime 23 58. Uomini che odiano le donne 18 73. Zia Mame 16 88. Io confesso 14
Camilleri, Lucarelli Kepler Cooper Larsson Dennis Grisham
10,00 MINIMUM FAX 18,60 LONGANESI 19,60 NORD 13,80 MARSILIO 19,50 ADELPHI 20,00 MONDADORI

14. L’eleganza del riccio 48 29. Il giorno in più 30 44. Esco a fare due passi 23 59. Gomorra 18 74. Il fattore Scarpetta 16 89. Prima di morire addio 14
Barbery Volo Volo Saviano Cornwell Vargas
18,00 E/O 13,00 MONDADORI 9,00 MONDADORI 10,00 MONDADORI 20,00 MONDADORI 16,50 EINAUDI

15. Il sorriso di Angelica 46 30. Terroni 30 45. Il giovane Holden 22 60. 1984 18 75. Marina 15 90. Fallen 14
Camilleri Aprile Salinger Orwell Ruiz Zafón Kate
14,00 SELLERIO 17,50 PIEMME 12,00 EINAUDI 9,50 MONDADORI 13,00 MONDADORI 17,00 RIZZOLI

16. L’ultima riga delle favole 44 31. Non esiste saggezza 28 46. The secret 22 61. Che la festa cominci 17 76. Mister Gregory 15 91. Sesto viaggio nel regno... 14
Gramellini Carofiglio Byrne Ammaniti Casati Modignani Stilton
16,60 LONGANESI 14,00 RIZZOLI 18,60 MACRO EDIZIONI 18,00 EINAUDI 20,90 SPERLING & KUPFER 23,50 PIEMME

17. Le ricette di Casa Clerici 42 32. E’ facile smettere di fumare... 28 47. Il cuore e la spada 22 62. Twilight 17 77. New Moon 15 92. La psichiatra 14
Clerici Carr Vespa Meyer Meyer Dom
15,90 RIZZOLI 10,00 EWI 22,00 MONDADORI 18,50 MONDADORI 19,00 FAZI 18,60 CORBACCIO

18. I dolori del giovane Walter 26 33. Hanno tutti ragione 28 48. Eclipse 21 63. L’amico ritrovato 17 78. La malapianta 15 93. Io non ho paura 13
Littizzetto Sorrentino Meyer Uhlman Gratteri & Nicaso Ammaniti
18,00 MONDADORI 18,00 FELTRINELLI 19,50 FAZI 5,50 FELTRINELLI 17,50 MONDADORI 11,00 RIZZOLI

19. Il peso della farfalla 38 34. Il nipote del Negus 28 49. La manomissionedelle parole 20 64. L’oroscopo 2011 17 79. La regina dei castelli di carta 15 94. Impero. Viaggio nell’Impero... 13
De Luca Camilleri Carofiglio Fox Larsson Angela
7,50 FELTRINELLI 13,00 SELLERIO 13,00 RIZZOLI 10,00 CAIRO PUBLISHING 13,80 MARSILIO 21,00 MONDADORI

20. Il piccolo principe 37 35. Breaking dawn 28 50. L’isola sotto il mare 19 65. Caino 17 80. Così in terra, come in cielo 15 95. Leopardi 13
Saint-Exupéry Meyer Allende Saramago Gallo Citati
7,50 BOMPIANI 19,90 FAZI 19,50 FELTRINELLI 15,00 FELTRINELLI 17,00 MONDADORI 22,00 MONDADORI

21. Bianca come il latte, rossa... 35 36. Un posto nel mondo 27 51. I love mini shopping 19 66. Il bambino con il pigiama a righe 17 81. La ragazza che giocava con... 15 96. La fattoria degli animali 13
D’Avenia Volo Kinsella Boyne Larsson Orwell
19,00 MONDADORI 13,00 MONDADORI 19,50 MONDADORI 10,00 BUR 13,80 MARSILIO 8,50 MONDADORI

22. I segreti del Vaticano 34 37. Il simbolo perduto 26 52. Il gusto proibito dello zenzero 19 67. Il gioco dell’angelo 17 82. Testimone inconsapevole 15 97. Le luci nelle case degli altri 13
Augias Brown Ford Ruiz Zafón Carofiglio Gamberale
19,50 MONDADORI 24,00 MONDADORI 18,60 GARZANTI 13,00 MONDADORI 11,00 SELLERIO 20,00 MONDADORI

23. E’ una vita che ti aspetto 32 38. Nel mare ci sono i coccodrilli 24 53. Leielui 19 68. Se questo è un uomo 17 83. L’intermittenza 15 98. Ad occhi chiusi 13
Volo Geda De Carlo Levi Camilleri Carofiglio
9,00 MONDADORI 16,00 B. C. DALAI 18,50 BOMPIANI 10,50 EINAUDI 18,00 MONDADORI 10,00 SELLERIO

24. L’ombra del vento 32 39. Mangia prega ama 24 54. La breve seconda vita di ... 19 69. La cattedrale del mare 16 84. I vinti non dimenticano 15 99. Vaticano Spa 13
Ruiz Zafón Gilbert Meyer Falcones Pansa Nuzzi
13,00 MONDADORI 18,50 RIZZOLI 16,00 FAZI 13,00 TEA 19,50 RIZZOLI 15,00 CHIARELETTERE

25. Il palazzo della mezzanotte 32 40. Un giorno 24 55. Il cacciatore di aquiloni 19 70. Due 16 85. Caterina. Diario di un padre... 15 100. Per l’alto mare aperto 13
Ruiz Zafón Nicholls Hosseini Némirovsky Socci Scalfari
12,00 RIZZOLI 18,00 NERI POZZA 12,00 PIEMME 18,50 ADELPHI 16,50 RIZZOLI 19,50 EINAUDI

LA CLASSIFICA DI TUTTOLIBRI È REALIZZATA DALLA SOCIETÀ NIELSEN BOOKSCAN, ANALIZZANDO I DATI DELLE COPIE VENDUTE OGNI SETTIMANA, RACCOLTI IN UN CAMPIONE DI 900 LIBRERIE.
SI ASSEGNANO I 100 PUNTI AL TITOLO PIÙ VENDUTO TRA LE NOVITÀ. TUTTI GLI ALTRI SONO CALCOLATI IN PROPORZIONE. LA RILEVAZIONE SI RIFERISCE ALL’ANNO 2010.

A L
Venezia, dal 23 per sei pirateria, questa volta». a vertigine delle liste, al Ozyck, Ha Jin sceglie Naipaul, e
giorni, anche Google e PROSSIMA Nell’ultima giornata del semi- plurale, è ormai clamoro- CHE LIBRO FA Mohamed Hanif vota Kureishi:
Amazon, invitati dalla nario, che cosa diranno, oltre ai sa. Forse l’unico elenco che ma come, e perché, e perché proprio
«Scuola per Librai Umberto e MENTE rappresentanti dei due portali elet- non compare sulle pagine anche ...IN USA loro, non è dato sapere, è già tempo
Elisabetta Mauri» allo storico MIRELLA APPIOTTI tronici, Teresa Cremisi di Flam- culturali dei giornali, è quello de- GIOVANNA ZUCCONI di passare oltre). Poi ci sono le be-
Seminario di Perfezionamento marion e John Makinson della gli elenchi non fatti, o non anco- stseller lists, che sembrano giuras-
che ritorna da 28 anni ogni gen- Penguin? «Sino all’anno scorso - ra. Per il resto c’è di tutto. L’elen- siche per la loro pretesa di autore-
naio. Il segnale è chiaro: l’era Gu-
tenberg dovrà sempre più inte-
I librai sottolinea Mauri - c’era un clima
per lo più di scontro tra le astrona-
chite, ormai una mania colletti-
va, si accompagna confusamente
Ai killer volezza e di fattualità. Ancora.
Elenco dei libri che un vero lettore
grarsi con quella tecnologica. Al-
la Fondazione Cini un ampio
spazio sarà dedicato ai «tempi
sulla gondola vi dell’ICT (Information Commu-
nication Technology) e gli editori
tradizionali. Adesso è diverso, da
al dibattito lettura-non lettura,
lettori-non lettori. In effetti, sem-
pre di scorciatoie si tratta. Di in-
piace disprezza, e qui opportunamente
compaiono prima un manuale per
la caccia al cervo, poi un libro su co-
digitali», a «come il digitale in-
fluenza e influenzerà il mondo
ebook entrambe le parti è cresciuta la
consapevolezza di dover converge-
formazioni sbriciolate. Di veloci-
tà senza approfondimento.
Holden me cucinare la carne di cervo. Elen-
co dei migliori libri delle celebrities,
dei libri». Appuntamento tempe- re su valori condivisi; che ognuno In attesa che i neurologi si dei migliori party in un romanzo,
stivo quanto specchio di una si- deve cercare di trovare e difendere pronuncino sugli effetti di questa delle città dove si legge di più, dei li-
tuazione anomala. il proprio ruolo nel business model mutazione, partecipiamo all’ab- bri che in questo scorcio di 2011
Nata per aiutare i librai a dell’altro. Nel mondo verso il qua- buffata elencando a nostra volta hanno avuto più anticipazioni sui
svolgere al meglio e ad ampliare le andiamo avremo più in comune quanto rinvenuto negli inserti li- giornali, eccetera. Uff. Ah, ecco:
il loro lavoro, la Scuola è condot- Ma, scontato che ormai gli editori con le piattaforme di distribuzione bri americani. Elenco dei miglio- ria: il pubblico è invitato a contri- elenco dei libri amati da Jared Lee
ta dagli eredi Mauri ai quali, in- di tutto il mondo devono vedersela dei contenuti digitali che con il no- ri, o peggiori, adattamenti cine- buire e commentare, e questo è un Loughner, lo squilibrato killer di
sieme agli eredi Spagnol, appar- con gli ebook, «non si può mettere stro vicino di casa. Internet ridise- matografici di romanzi. Elenco altro elemento fisso nella demago- Tucson. Marx, Ayn Rand, Mein
tiene la Gems (16 testate, da Lon- la testa sotto la sabbia» e questo, gna completamente il modo in cui dei sette consigli per riuscire a gia della lista. Elenco dei libri pur- Kampf, Alice, Peter Pan,
ganesi a Guanda, a Salani, a secondo Stefano Mauri presidente si crea, si cerca, si gestisce, si comu- pubblicare, e dei dieci consigli per gati o censurati, come Huckleber- Fahrenheit 451, La fattoria degli
Corbaccio, a Bollati Boringhieri e ad del gruppo, «è sempre stato lo nica, si distribuisce». Anche se «la lanciare un libro (sul mercato, ry Finn dalla parola nigger. Elen- animali. Manca Il giovane Hol-
ecc), terzo polo editoriale italia- spirito della Scuola. Conoscere il voglia di sedersi a leggere un libro s’intende, non dalla finestra). co dei tredici migliori scrittori con- den, che invece piaceva all'assassi-
no, oggi tra i più impegnati nel- nuovo è il modo migliore per non o di entrare in una libreria, è un Elenco dei dieci libri imprescindi- temporanei, compilato da tredici no di John Lennon e al mancato as-
l’offerta di ebook, minaccia pro- farsene travolgere. Cercheremo di desiderio in sé. Più resistente di bili sull’ambiente. Elenco delle co- scrittori ancora più contempora- sassino di Ronald Reagan. Saperlo
prio per i «laureati» in Laguna. conoscere persino le ragioni della quel che pensa chi non li legge». se più strane comprate in libre- nei (David Leavitt sceglie Cynthia è fantastico: è vera cultura.
Diario di lettura Tuttolibri
SABATO 15 GENNAIO 2011
LA STAMPA XI

Stefano Benni

La voce della comicità


GIOVANNA
ZUCCONI I PREFERITI
A domanda non ri-
sponde, ed è un’omissione sa-
crosanta.
Se dovesse proprio sceglie-
f
re, con la classica e rozza pi-
stola alla tempia, continue-
rebbe a leggere oppure a
scrivere?
«Cercherei di scappare».
Fuga inutile, grazie al cielo,
perché lettura e scrittura so- NIKOLAJ GOGOL
no inestricabili. Ma per cia- Il cappotto
scuno lo sono in maniera di-
Feltrinelli, pp. 100, € 6
versa. Di Stefano Benni sta
per uscire da Feltrinelli «Le «Un libro che, letto 20 anni
Beatrici», otto monologhi fa, mi era sembrato una
al femminile. Quelle voci da bizzarria, un minuetto. L’ ho
dove vengono? trovato crudele, spietato»

«La lettura per me


è istinto, certo, se f
un libro piace a Fofi
mi solletica, se piace
a Citati un po' di meno»
«La molla per Le Beatrici non
è scattata con i libri, ma a tea- FEDOR DOSTOEVSKIJ
tro. Ho visto tante attrici gio- Il giocatore
vani di talento, e mi hanno
Garzanti, pp. XXXI-202, € 7,50
chiesto di scrivere qualcosa
per loro. Ci ho provato». «E’ l’ultimo libro che mi ha
Mentre scriveva leggeva fatto ridere. La figura della
qualcosa? nonna che si rovina alla
«Sì, intanto ho letto Cechov, roulette è un capolavoro
perché ritengo che sia un di umorismo tragico»
grande creatore di personag-
gi femminili. Poi la vita di Bea-
trice, in un vecchio volumet-
to, e Dondolo di Beckett, men-
f
tre scrivevo Vecchiaccia».
«Vecchiaccia» è uno dei mo-
nologhi?
«È un monologo diverso dagli
altri, dura cinquanta minuti,
poi ho visto Anita Caprioli e
mi ha incantato. Andrà in sce- La vita. Stefano Benni è nato a Bologna nel 1947. Giornalista, scrittore, poeta. Collabora con diversi giornali, tra cui EDGAR A. POE
na presto, ma non vi dico co- il francese Libération. Ha curato la regia e la sceneggiatura del film «Musica per vecchi animali» (1989), scrive per il Racconti
s’è, tenetevi la curiosità». teatro e ha allestito numerosi spettacoli con vari musicisti jazz e classici, nei quali è stato anche voce recitante. È Garzanti, pp. XXXVI-500, € 10,50
Per il teatro si scrive «insie- ideatore della Pluriversità dell'Immaginazione .
me» a qualcuno. Esiste una «Lo rileggerei sempre. Così
dimensione condivisa an- Le opere. Uscirà a fine gennaio «Le Beatrici» (Feltrinelli, pp. 96, € 9). Per lo stesso editore: «Bar Sport», «Pane e come la fotografia che
che per la lettura? Quanto tempesta», «Blues in sedici», «La grammatica di Dio», «Margherita dolcevita», «Achille piè veloce», «Elianto». tengo sul comodino. Che
parla di libri con gli altri, cosa non leggerei mai?
quanto contano gli amici Non escludo nulla a priori»
per Benni lettore?
«A teatro si lavora insieme

«In estate ho avuto Al Bar dello scrittore bolognese, tra un giornale Preferirei di no, come diceva
«Bartleby lo scrivano». Che
un attacco d’amore cosa se ne fa, dei libri che non
per i russi, da Cechov sportivo e un classico, cercando otto «Beatrici» vuole più in casa?
«Non do mai via i libri. Li pre-
alla Achmatova: sto, e spesso non tornano».
non so perché»
con gli attori e le attrici. Lì ci
si scontra e ci si trasforma, è
bello. La lettura invece per
me è quasi un istinto, puoi
“La vita non è rosea? Anche i suoi viaggiano. Che
effetto le fa leggere Stefano
Benni in lituano, macedone,
norvegese, eccetera?
«Godo da matti, mi sembra im-
possibile. Tengo tutte le edizio-

E io rido con Queneau”


consigliarmi cento volte un li- ni estere in uno scaffale, e le esi-
bro e io non ti ascolto. Certo, bisco con vanità».
se un libro piace a Fofi mi sol- Se va a Stoccolma, si porta
letica, se piace a Citati un po’ dietro un romanzo svedese?
di meno. Con stima per tutti e E legge un libro sulla camor-
due, ovviamente». ra o sulla privatizzazione del-
Se è un istinto, non si può
insegnare a leggere. «No, non mi capita. Non guardo bere immaginazioni, bello dere, o piangere. «Il talento va stimolato,
«Non so se si possa insegnare a quasi mai la televisione, ma non è IL NUOVO LIBRO perché imprevedibile». «Il giocatore di Dostoevskij. La
leggere. Il talento è unicità. Se a una questione politica. È una que- Monologhi femminili Che cosa ricorda, dei libri che figura della nonna che si rovina incoraggiato. Forse
scuola ci sono trenta alunni, stione didattica: non ci trovo
Uscirà il 26 gennaio, come
legge? E che cosa invece di- alla roulette è un capolavoro di questo è insegnare,
non voglio che scrivano nello niente da imparare, con l’eccezio- mentica? umorismo tragico».
stesso modo, ma in modo diver- ne dei documentari sui castori,
sempre per Feltrinelli, il nuovo
libro di Stefano Benni Le Beatrici «Quando rileggo, e rileggo spes- Che cosa rileggerebbe sem- ma preferisco
so e speciale. Il talento va stimo- eccetera. Leggere si sceglie, non (PP. 80, € 8), otto monologhi so, appaiono cose nuove nello pre? la parola contagiare»
lato, incoraggiato, corretto. ci sono le risate registrate men- scritti per giovani attrici, stesso libro. Non erano dimenti- «Una foto che ho sul comodino.
Forse questo è insegnare, ma tre leggi un libro comico. Chi dice intercalati da poesie dedicate cate, erano solo in un’altra bi- E Edgar Allan Poe». l’acqua, se di questi temi
preferisco la parola contagiare. che leggere è snob, si è già arre- all’amore. Ritratti di donne, blioteca della mia testa. Il cap- Che cosa invece non legge- parlano i giornali? In qual-
Di una bellissima malattia». so. E poi Internet è un grande come se le immagina l’autore: potto di Gogol’ letto venti anni rebbe mai? che modo l'attualità, pubbli-
Di questi tempi, molti credo- mezzo per comunicare. Non amo per prima, appunto, la Beatrice fa, mi era sembrato una bizzar- «No, non escludo nulla a prio- ca e privata, «sceglie» i libri
di Dante. E poi una adolescente
no in effetti che leggere sia tutto del Web, ma in dieci anni ha ria, un minuetto. Ora lo ho tro- ri, tutto può interessarmi. La da leggere?
crudele, una manager in
una malattia. E considerano fatto invecchiare la televisione di carriera, una vecchia bisbetica,
vato crudele, spietato. Forse Gazzetta dello Sport, ad esem- «Spesso mi documento a mo-
la cultura una patologia, for- dieci secoli». una suora...Il tutto fra «invettive, perché personaggi coma pio, è la mia prima lettura do mio. Se devo mettere in un
se un pericolo, roba per inet- Cos’è più fastidioso, la retori- sproloqui, vaneggiamenti, Akakievic esistono più che mai, mattutina». libro una zuppa di funghi pre-
ti e snob. Se il clima è que- ca sulla lettura o il catastrofi- confidenze, sussurri». sfruttati, licenziati, buttati via, Quotidiani sportivi a parte, giati, mi vado a leggere un li-
sto, guardando il telegiorna- smo sulla fine del libro e della ritenuti inutili. Il cappotto è sta- parla della lettura come di bro sui funghi. Così è nato un
le - con quella pletora di bri- lettura? to scritto oggi». qualcosa di attivo, e creativo. mio racconto su due cuochi,
ganti, imbroglioni e prosti- «Entrambi micidiali, annoia- lori, per dire gli estremi, avvi- A proposito del tempo: il furo- Ma esistono libri talmente Sofronia e Rasputin, ho letto
tute, tutto un mondo fatto no tutti e due. Il libro è mor- cinano o allontanano dal ge- re delle letture adolescenziali piatti, opachi, che nessun let- un sacco di ricette».
solo di soldi e di sesso e di in- to, dice il critico, poi ne scri- sto della lettura? O non c’è si perde per sempre, si trasfor- tore può trasformarli? Ma...
gordigia - pensa mai che la ve tre di fila». nesso? ma, ogni tanto ritorna? «No. Credo che anche il libro «So cosa vuole chiedermi: poi ti
lettura non ha proprio nien- Ma Benni è un lettore in servi- «Nessun nesso. Ho scritto li- «Sì, ogni tanto ritorna. In esta- più brutto e mal scritto, abbia metti ai fornelli? No. Montal-
te a che fare con tutto ciò? zio permanente, oppure ci so- bri allegri in tempi tristi e vi- te ho avuto un attacco d’amore sempre un lettore che lo amerà. bán, che era un gourmet e una
Ma allora, leggere che co- no stati periodi durante i qua- ceversa. E anche il lettore più per i russi. Cechov e Gogol’, la Come nella vita, tutti possono persona deliziosa, mi fece man-
s’è: un privilegio, qualcosa li non ha letto nulla? Leggere triste incontra magari un li- Achmatova, Majakovskij. Non innamorarsi di una megera e di giare una zuppa di mare scritta
di obsoleto, l’unica salvez- è collegato, e come, ai mo- bro di Queneau, e ride. È un so perché». un cretino. Se poi pensiamo alla in un libro. Pensi se la invitasse
za, una perdita di tempo? menti della vita - amori e do- mistero, è l’incontro di due li- L’ultimo libro che l’ha fatta ri- politica...». a cena Rabelais!».

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