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Apocalypse? Noo: A Cura Di Edoardo Piva
Apocalypse? Noo: A Cura Di Edoardo Piva
Apocalypse? Noo
Un punto sull’oro
Commodities energetiche
Apocalypse? Noo
Sintesi e Conclusioni
Gli ultimi conteggi delle Elliott Wave, avevano visto l’S&P500 crescere lungo
la temuta fifth (5) of the fifth (V), dopo la quale ci si aspettava una
correzione abc.
Tale scenario è ancora possibile, ma la profondità dell’attuale correzione, fa
propendere per una correzione maggiore; probabilmente una sequenza
impulso in 5 onde.
Il grafico riprende i conteggi precedenti, tracciando per comodità di lettura,
un’EMA 5 giorni sull’andamento dell’indice.
Abbiamo visto una progressione in 5 onde (I-V) da Marzo 2009 a Maggio
2011 (26 mesi circa).
La quinta onda (V) è suddivisa in 5 onde di livello inferiore (da 1 a 5). Notate
anche che l’onda cinque (V) è la più corta in termini percentuali. Dopo un
avanzamento dai minimi di luglio 2010 del 33,35% , una correzione sarebbe
nell’ordine delle cose.
Mancanza di
conferme secondo
Il problema dei debiti pubblici certamente rimane, e con Warren Buffet che lo
trova totalmente insensato, stiamo a vedere quale sarà l’effetto del
declassamento USA sull’istintività dei mercati lunedì.
Il punto sull’Oro
In luglio John Hathaway, diceva:
“ Abbiamo avuto un breackout del 5 – 6 % sopra l’area 1550$/oz, livello che
fungeva da resistenza per i rally precedenti. Tutti trattengono il fiato in attesa
dell’evoluzione del dibattito di Washington, circa il tetto del debito Usa. Ad
ogni modo, tutti i soldi che entrano nell’oro, son soldi nervosi per un
eventuale default, tanto Americano quanto Europeo. Quindi, per me
questo rimane un momento molto pregnante, e non ci resta che stare a
guardare.Ci avviciniamo alla scadenza del 2 Agosto, ed abbiamo un nuovo
piano ogni minuto. Non credo che faremo default, noi pagheremo i nostri
interessi sul debito governativo. In sostanza, questo è solo un momento nel
quale trattenere il respiro. Potremmo anche arrivare a 2.000$/oz, ma c’è da
stare prudenti...
...Un mio giudizio sul mercato, è che a questo punto sussista una tremenda
preoccupazione che le cose (a Washington) non vadano per il verso giusto, e
se così fosse, ci troveremmo con l’oro a 2.000$/oz, prima che ce ne si possa
accorgere. Dovunque, in tutto il mondo, non è possibile ottenere un ritorno
sui propri risparmi, e ciò è esplosivo; una situazione ottimale, perché i
capitali cerchino una sicurezza tangibile nell’oro. Così, fino a quando
avremo tassi (reali) negativi, cosa che ritengo probabile all’eternità, l’oro
sarà destinato a salire più in alto…
…Il punto per gli investitori, è se i 1.500$/oz siano sostenibili. Beh, Io non
credo che non sia più questo il punto…”
Non che sia sempre così, e un’eccezione l’abbiamo vista all’inizio di questo
anno. Due eccezioni in pochi mesi sarebbero improbabili.
Venendo poi alle discordanze tra oro e aurifere, il seguente grafico confronta
l’andamento dell’oro con quello dello XAU.
L’attuale dip sulle commodities sembrerebbe porre le basi per una corsa sulle
materie prime, anche visto che le stesse stanno entrando nell’area
corrispondente all’accelerazione dell’oro.
A meno che l’allontanamento tra i due non si risolva con una correzione
lato oro, che non verrà poi seguita delle materie prime.
Commodities energetiche
Guardiamo ora i trend rialzisti e ribassisti che impattano sulle principali
commodities energetiche.
GAS NATURALE
Ancora una volta il prezzo del gas naturale s’è mosso poco nel corso del
mese; salendo lentamente da 4,25$ per milione di BTU, fino a raggiungere
CARBONE
Il carbone continuerà a fumare. La domanda globale continua a crescere ad
un 3,5% annuo, ed è rivolta sia al carbone termale che al metallurgico.
Quello termale è la principale fonte d’elettricità sia in Cina che in India, dove i
tassi di produzione di corrente, quest’anno crescono rispettivamente del 14%
e del 8%.
Inoltre, la produzione globale d’acciaio quest’anno è cresciuta del 8%,
guidando la domanda di carbone metallurgico. La produzione non può che
tenere il passo.
Per esempio, un carbone Indonesiano, economico e di basso livello è la
chiave di volta di numerose produzioni d’energia in India; ma in questo modo,
tale risorsa economica tende a diventare più difficile da reperire.
Nel tentativo di guadagnare di più sulla fiorente industria del carbone, il
governo di Jakarta sta introducendo un benchmark legato all’andamento del
prezzo e prevede di aumentare tasse e royalty. Come se non bastasse, la
nazione prevede di varare dal 2014 una legge che bandisca l’esportazione di
carbone di bassa qualità, in modo da poterlo utilizzare per la generazione
interna di corrente. I costi di produzione si muovono lentamente al rialzo per
la totale mancanza d’investimenti in infrastrutture.
URANIO
Il prezzo del U3O8 è continuato a scivolare nel corso dell’ultimo mese e nel
breve termine, gli analisti non vedono motivi per i quali l’uranio dovrebbe
iniziare a salire. TradeTech, dice che la domanda rimane estremamente
discrezionale, con la maggioranza dei compratori che s’attendono prezzi
Apocalypse? Noo
Riporto qui di seguito il Q3 Forecast geopolitico di Stratfor.
Loro hanno a lungo sostenuto che in Afghanistan gli Stati Uniti stanno
combattendo una guerra insostenibile e, alla fine, si troveranno a dover
affrontare i duri conti del conflitto, riordinare le proprie priorità e porre fine ad
una campagna militare intensiva. Con l'uccisione di Osama Bin Laden ed il
passaggio del generale Petraeus alla CIA, gli Stati Uniti hanno l'opportunità di
negoziare con il Pakistan le condizioni per il ritiro - un processo che
richiederà grande attenzione da parte di Washington in questo terzo
trimestre.
Gli sforzi della Russia per consolidare la propria influenza nelle aree
perifieriche, continueranno a guidare gli eventi in Eurasia, dal momento che
Mosca sta lavorando per rafforzare le relazioni con la Germania e la Francia
attraverso i principali business, gli affari militari e quelli energetici. All’Europa
centrale rimarranno poche alternative se non quella di impostare soluzioni di
sicurezza per controbilanciare la Russia. I problemi finanziari della zona Euro
si aggiungeranno alla preoccupante tendenza ad una regionalizzazione che
andrebbe monitorata; per questo trimestre almeno, la zona euro manterrà gli
strumenti necessari per contenere i danni causati dalla crisi.
Allo stesso modo, in Cina, dove si osservano i segni di una grave crisi
economica, questo non sarà il trimestre in cui le cose andranno a gambe
all’aria, anche se l’elevata inflazione ed il rallentamento della crescita
aggraveranno le tensioni sociali già comparse nel paese.
Gli effetti della cosiddetta Primavera araba continueranno a causare tensioni
per i governi del Medio Oriente, ma non ci s’aspetta che nessuna delle rivolte
in corso raggiunga in questo trimestre una dimensione tale da innescare un
cambio di regime. Dal momento che gli Stati Uniti faranno di tutto per evitare
che L'Iran riempia il vuoto di potere presente in Iraq, ciò che continua a
tenere vivo l’ interesse per il Medio Oriente è la possibilità che Tehran ha di
Economia Globale
Gravi squilibri economici - come la crisi della zona euro, il terremoto
giapponese, la lotta all’inflazione cinese o le percezioni negative degli
squilibri economici degli Stati Uniti - potrebbero avere ripercussioni negative
di vasta portata.
Sul fronte europeo, vien da chiedersi se l’unione resisterà alle tensioni
sempre crescenti. La Germania sarà in grado di minimizzare i costi della
politica interna per i salvataggi dei paesi periferici, imponendo agli stessi
dolorose misure di austerità, senza spingere fino al punto del collasso. La
Grecia, come previsto, riceverà il suo secondo piano di salvataggio, e gli
istituti finanziari offriranno alcuni gettoni partecipando alla ristrutturazione del
debito mentre la Banca centrale europea rimarrà abbastanza flessibile per
sostenere meccanismi di sostegno non convenzionali, quali l'acquisto di titoli
di Stato e accettando i debiti periferici come garanzia? Rispetto a chi
soccomberà di fronte alla prossima crisi, guardiamo da vicino il Belgio, la
Spagna e Italia - in questo ordine.
La Campagna in Libia
Le divisioni tra i paesi della NATO sulla conduzione della campagna di
bombardamenti in Libia crescerà nel terzo trimestre. Anche se gli attacchi
aerei continueranno nel breve termine nel tentativo di rimuovere il leader
libico Muammar Gheddafi dal potere, tra i libici orientali e qualli occidentali,
avrà inizio tra un simultaneo processo per gettare le basi di una soluzione
negoziata. Quelli che spingono per spodestare Gheddafi rimarranno riluttanti
ad includerlo in un futuro assetto, per cui, nel terzo trimestre, i ragionamenti
si focalizzeranno su altri elementi all'interno del regime. La Russia può
aspettarsi tranquillamente di guidare questi negoziati in quanto sta utilizzando
la crisi Libica per stabilire un punto d'appoggio nel settore energetico del
Nord Africa e ampliare la cooperazione con la Francia.
Eurasia
Un ulteriore consolidamento a Mosca
Sul fronte interno, il primo ministro russo Vladimir Putin concluderà la
costruzione di una nuova struttura politica che consoliderà la sua autorità
sullo stato, dando l'apparenza di una società più aperta e democratica
(indipendentemente da ciò che di politico, Putin assume per il 2012 dopo le
elezioni presidenziali).
East Asia
La Cina naviga in ristrettezze economiche
STRATFOR non prevede che il temporaneo disgelo Usa - Cina venga a
vacillare, che il Giappone si riprenda totalmente o che le dinamiche della
penisola coreana degenerino, e mentre le dispute marittime circa sulle
questioni territoriali continueranno, queste non produrranno una spirale fuori
controllo. Quello che preoccupa STRATFOR in questo trimestre è la lotta
simultanea della Cina, sia con l'inflazione che con il rallentamento della
crescita. La capacità della Cina di navigare tra i pericoli su entrambi i fronti,
guiderà gli eventi nella regione. L'inflazione ha finora superato gli sforzi per
contenerla, imponendo al governo delle revisioni al target annuale, ed è ora
atteso un picco nel terzo trimestre. Allo stesso tempo, le minacce alla crescita
stanno diventando sempre più preoccupanti e scoraggiano ogni mossa
rilevante contro l'inflazione favorendo un allentamento della politica, e
portando ad una maggiore volatilità economica ed una maggiore probabilità
di errori politici. Una persistente elevata inflazione causerà interruzioni delle
forniture energetiche ed aggraverà le tensioni sul lavoro. Se uniti ad
inflazione o rallentamento dell'attività economica di grandi dimensioni, le
agitazioni si faranno via-via più estese e gravi.
Pur sostenendo che l'economia della Cina alla fine affronterà un grave
rallentamento, non credo che ciò succederà in questo trimestre. Ci sono
diversi segnali preoccupanti: la stretta creditizia che sta cominciando ad
incidere su alcuni settori, sta rallentando la crescita delle esportazioni, il
surplus commerciale si sta restringendo e alcuni produttori stanno andando in
bancarotta. Eppure, le esportazioni verso i principali mercati come gli Stati
Uniti e l'Unione Europea non sono crollati, ne ci s’aspetta un crollo per questo
trimestre. In secondo luogo, il governo centrale Cinese ha ancora le risorse e
gli strumenti per sovvenzionare o comunque limitare i settori in difficoltà, o più
in generale per forzare la crescita. In terzo luogo, il governo centrale non sta
agendo con urgenza implementando un progetto per il salvataggio di circa 3
miliardi di yuan (circa 460 miliardi dollari) di crediti inesigibili da parte dei
governi locali, suggerendo che l'imminente crisi bancaria non è ancora
venuta al pettine.
America Latina
La Salute del presidente Venezuelano
Il problema maggiore per il Venezuela in questo trimestre riguarderà la salute
del presidente Hugo Chavez dopo un importante intervento chirurgico
addominale e quello che sembra essere una diagnosi di cancro alla prostata.
Chavez spingerà sui propri limiti di salute nel tentativo di rassicurare i suoi
avversari e alleati che è ancora sulla scena politica. Tuttavia, egli
probabilmente si troverà in crescenti difficoltà, stretto tra l’affrontare in casa
una complessa serie di spaccature nel regime, ed il tentativo dell'opposizione
di portarsi avanti per un accordo post - Chavez. Nonostante l'incertezza sulla
salute del presidente e la crescente difficoltà di mantenimento della
produzione di petrolio per le entrate dello Stato, STRATFOR non si aspetta
un passaggio al vertice in questo trimestre.
La Violenza dei Cartelli Messicani
Le violenze legate ai Cartelli, continuano in tutto il Messico ai livelli elevati
osservati negli ultimi sei mesi. Regioni specifiche in cui ci si aspettano
particolari violenze nei prossimi tre mesi, comprendono gli stati del nord di
Chihuahua, Coahuila, Nuevo Leon e Tamaulipas, e gli stati meridionali di
Jalisco, Guerrero, Michoacán, Morelos e Puebla.
Africa sub-sahariana
Militanti nigeriani
Per la prima volta, il governo Nigeriano sarà più impegnato con la militanza
nei territori del nord che nella regione meridionale del Delta del Niger, dove
un suo patrocinio continuativo manterrà relativamente contenuta l'attività dei
militanti. Le iniziative di politica interna che il presidente nigeriano Goodluck
Jonathan aveva previsto per l'inizio del suo primo mandato, non saranno
tanto importanti quanto i problemi posti dalla setta islamico-militante Boko
Haram localizzata nel nord-est del paese. Il governo dedicherà le sue energie
per operazioni di intelligence, della polizia e dell’esercito, con l'obiettivo di
piegare il gruppo. Questo obiettivo non verrà raggiunto in questo terzo
trimestre, dal momento che Boko Haram cercherà di reagire.
Sintesi e Conclusioni
Concludendo, visto quanto scritto nei due precedenti report circa la volatilità,
è d’obbligo riportare un’analisi di McClellan, che vede volatilità contenuta
utilizzando come indicatore leading i tassi a breve.
Il primo grafico mosta come i movimenti del VIX vengano anticipati di circa 2
anni dall’andamento dei tassi d’interesse a breve. L’andamento del
rendimento a 3 mesi sul T-Bill è quindi stato spostato avanti di 2 anni.
La Fed ha saputo tener il piede piantato sulla schiena degli interessi a breve.
La stessa indicazione Leading viene rappresentata nel secondo grafico, ma
con un livello di dettaglio maggiore. C’è stato uno spike nel Vix a Marzo
(tsunami in Giappone), ma il rendimento dei T-Bill sembrava saperlo già due
anni prima. Al di la del rumore presente nel Vix e non nell’andamento dei
tassi, l’attuale aumento della volatilità non sembra aver un anticipazione
nell’indicatore leading. Ad ogni modo, il messaggio è chiaro: fino a quando i
tassi a breve non ricominceranno a salire, la volatilità dovrà rimaner
compressa per ulteriori due anni.
Non mi sento molto a mio agio con il tipo d’analisi, ma avendo caldeggiato
l’acquisto di volatilità già in giugno, era d’obbligo presentare un ragionamento
contrario.
Ad ogni modo, credo che con o
senza un ulteriore QE, i tassi
inizieranno a salire. In caso di
QE, per assorbire inflazione
futura e in caso di mancanza di
QE, per semplice
remunerazione del rischio di
credito. Ergo, presto o tardi la
volatilità tornerà a farsi sentire.
AGOSTO 2011 www.reversoobserver.it 19
APOCALYPSE? NOO
1. Il VIX è alto ma non altissimo. Sta appena entrando in quella che definisco la “Panic Room”, cioè
l’area tra 40 e 50. Sopra 50 è andato due sole volte: crash del 1987 e ribasso di Sett-Ott 2008.
2. Le linee verticali identificano i setup precedenti del VIX, simili a quello attuale. In 6 casi su 7 il
minimo fu ritestato o arrivo’ (poco piu’ in basso) il mese dopo. In un caso (2008) si ando’ molto
piu’ giu’.
3. La parte inferiore delle Bande di Bollinger di lungo periodo è stata testata in 6 casi su 7 (unica
eccezione: 1998) ed in 5 casi su 6 è coincisa con minimi o forti reazioni.
Attualmente la banda inferiore è in area 1100-1050.
Secondo il VIX, quindi, alla chiusura di venerdi’ 5 Agosto il mercato è vicino a un minimo ma è poco
probabile che l’abbia raggiunto.
Conclusione: mercati azionari ancora vulnerabili sul brevissimo, ma TEMPORALMENTE NON LONTANI DA UN
PUNTO DI STABILIZZAZIONE. Altro discorso sono i livelli, difficilissimi da identificare in questi contesti di
altissima volatilità ed emotività. Secondo aspetto: il contesto strutturale, cioè il quadro di lungo. Non entro
per adesso negli aspetti macro e congiunturali (la chiave – lo ripeto ancora – sono i consumi USA e EU) e mi
limito agli aspetti tecnici e ciclici. Il dilemma che tutti si pongono è quello detto all’inizio: capire se il ribasso
dell’ultima settimana sia parte di una “crisi di panico” a sé stante, stile 1987 o 1998, oppure sia l’ incipitdi un
movimento ribassista primario. Questa distinzione è allo stesso tempo difficilissima e fondamentale, anche se
di fatto riguarda principalmente i mercati USA e il Dax, in quanto diversi mercati deboli (Italia, Spagna,
Grecia, Francia, ES50, Svizzera ecc.) sono già senza alcun dubbio, e non da ora, in Bear Market (vedi tabella
ciclica sotto). Il primo dato è il mio BREADTH INDICATOR, che esprime la qualità interna (trend) dei 150
titoli piu’ trattati sui mercati occidentali. L’indicatore è ai minimi assoluti. Da un lato, questo implica che i
mercati azionari sono in FORTISSIMO IPERVENDUTO INTERNO. Dall’altro, queste letture sono diverse da
quelle del 1987 e del 1998. Sono piu’ simili a quelle registrate a Settembre 2001 (Twin Towers) e Marzo
2008. Entrambi questi minimi portarono a reazioni di 8-13 settimane ma furono seguiti da una seconda
ondata di ribassi e da nuovi minimi. Il secondo elemento sono le letture cicliche. La tabella evidenzia una
generale negatività, comune a tutte le aree su breve e medio periodo, particolarmente accentuata sul lungo
termine su Europa e Italia. Di fatto non si salva niente. Dovendo posizionare sulla Curva Ciclica l’attuale
situazione, allo stato attuale non esiterei dal punto di vista metodologico a identificarla come fase culminante
(selling climax) della prima downleg di un Bear Market ciclico, aggravato dall’appartenenza alla fase
“invernale” di un Bear Market secolare.
L’alternativa (residuale) è che questo movimento sia un D-E molto profondo. L’analisi delle forze relative
settoriali indica – o meglio conferma – uno scenario tipicamente difensivo e di grossa crisi dei settori
finanziari. Molto piu’ uno scenario da Double Dip che da “rallentamento di metà ciclo”. Rinvio al proposito
alla tavola riepilogativa di Scenario pubblicata a inizio Luglio.
Fonti: John Hathaway, Marc Faber, Arthur Hill, Casey Research Energy Team, Tom
McClellan, Franceso Caruso.
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I contenuti di questo report sono tradotti o prodotti da Edoardo Piva. Pur ponendo la massima cura nelle
traduzioni e considerando affidabili i contenuti, Edoardo Piva non si assume tuttavia alcuna responsabilità in
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