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APPUNTI DI ANALISI CICLICA

Come studiare il movimento dei prezzi


attraverso il fattore temporale.

Sommario

1. Introduzione alla teoria ciclica


2. Cicli economici e mercati
3. La misurazione dei cicli di un mercato
4. I principi fondamentali sui cicli
5. IL tempo
6. I vincoli
7. Il prezzo
8. Cos’è uno Swing
9. Lingua di Bayer o anche Raccordo
10. La Reciprocità

1. Introduzione alla teoria ciclica

L’analisi ciclica trae origine dallo studio degli andamenti dei cicli economici, in senso più
generale non è altro che la ricerca di ricorrenze periodiche di una certa serie storica, che
consentono di “prevedere” l’andamento futuro con un buon grado di approssimazione,
sia che si tratti di un ciclo economico, sia di un ciclo finanziario. Quando si parla di
previsione è bene sottolineare che si intende sempre quelle di tipo probalistico e non
deterministico, ovvero previsioni basate su uno studio statistico del mercato, ovvero uno
studio quantitativo di grandezze misurabili.
Più che utilizzare l’analisi ciclica per fini previsionali, sarebbe più corretto dire che il suo
fine è quello di determinare le tempistiche delle forze in atto sui mercati. L’indicazione
del prevalere di forze cicliche rialziste o, al contrario ribassiste su un certo mercato e in
un certo tempo, condurrà a prediligere un operatività in tale direzione, sulla base di una
regola fondamentale dell’analisi finanziaria, secondo cui una tendenza permane fino a
che non compare una forza contraria e sufficiente a modificare la direzionalità.
Pertanto, i cicli non sono la verità, ma sono un utile strumento per analizzare i mercati,
confrontare le forze tra essi e commettere meno errori nell’analisi, nel trading e nelle
scelte di investimento.
REALTA E ILLUSIONE

I termini realtà e illusione, che attanagliano l’analista/trader, sono un punto focale della
nostra intera esistenza bisogna osservare come l’analista abbia ripetutamente idee
preconcette, legate alle sue aspettative, alle sue emozioni o anche posizioni già prese sul
mercato.
Questo errore è il più diffuso fra i trader alle prime armi, ma non ne sono immuni anche i
più esperti. Per questo motivo è fondamentale costruirsi un metodo rigoroso di analisi,
che consenta, con una certa fluidità e serenità, l’assunzione di decisioni per l’acquisto e la
vendita di un certo strumento finanziario.

La figura mostra una chiara sequenza di cinque onde di Elliott.


Perché vi mostro questa foto? È solo avendo ben chiara la conformazione di onde simili a
quelle di Elliott, che possiamo riconoscerla in un oggetto che nulla ha a che fare con i
mercati finanziari, ma sono delle montagne. La nostra mente mente, utilizzando i sensi
come strumento di accumulazione dei dati, cerca costantemente similitudini e analogie, e
quando trova vi e un sottile senso di piacere e appagamento.
Ricordiamoci che, ogni volta che prendo una posizione sul mercato, mi sto assumendo un
rischio .

2. Cicli economici e mercati

Fin dalla nascita siamo immersi nei cicli, più evidenti sono gli anni: stagioni, mesi,
settimane, giorni, giorno e notte, e aggiungiamo le fasi lunari. Il comportamento umano
non può che essere legato a certi ritmi che contraddistinguono la nostra esistenza. Poiché
l’economia e i mercati finanziari sono generati principalmente dal comportamento
umano, è plausibile che i ritmi in cui noi viviamo vengono portati all’interno dei mercati
stessi, secondo differenti modalità, che tuttavia danno forma a cicli di differenti durate e
intensità.
Per indagare sul comportamento di massa, è assai difficile che quando una certa
tendenza, per esempio una crescita economica dura da un certo tempo, continui nel suo
percorso senza sosta.
È plausibile che vi siano fasi di riduzione della crescita o addirittura di decrescita, un po’
come una persona che corre e decide di accelerare il suo ritmo: a un certo punto non ha
più energie e anche la sua volontà vacilla, deve concedersi una tregua e quindi rallentare
e fermarsi, per poi ripartire con la sua corsa.

Ve lo spiego meglio con la seguente figura:

Fase A>B (upleg 1) - INCREDULITA' - Il mercato risale dai minimi - La salita non è supportata dai
fondamentali e questo porta la maggioranza di investitori e operatori a non partecipare alla
prima parte del rialzo
Fase B>C - OPPORTUNITA' - Questa discesa (che è l'occasione di entrata migliore) inganna la
maggior parte dei partecipanti che la ritengono una continuazione del precedente downtrend

Fase C>D (upleg 2) - CONVINZIONE - Un miglioramento dei fondamentali supporta il nuovo trend -
Il primo massimo viene superato e ciò convince la maggioranza che è avvenuta l'inversione

Fase D>E - PRESA DI PROFITTO - Questa correzione viene vista come una opportunità per entrare
sul trend - Le correzioni delle uplegs 2 e 3 sono spesso corte o comunque movimenti orizzontali
di tipo riaccumulativo

Fase E>F (upleg 3) - INGRESSO DELLA SPECULAZIONE - Il trend prosegue tra euforia generale e
speculazione rampante e questo crea, in termini tecnici e psicologici, le premesse dell'inversione
successiva

Fase F>G (downleg 1) - COMPIACENZA - Il mercato scende di colpo - La quasi totalità degli
operatori è priva di una spiegazione - I fondamentali supportano una continuazione della fase
rialzista - Alcuni vedono questa discesa come una "magnifica occasione di acquisto"
Fase G>K - ERRORE - Breve rally di reazione che viene visto come inizio di una nuova fase di
salita - Spesso chi entra in questa fase è chi non ha creduto al rialzo per tutto il suo
sviluppo e si ricrede tardivamente

Fase H>I>J - ESTENSIONE - Nel caso di un mercato sotto l'influenza di fattori strutturali positivi, in
questa fase sono segnati nuovi massimi - Le uplegs 4 e 5 appartengono a questa casistica -
Nell'opinione pubblica e tra gli investitori si pensa a una perpetuazione del rialzo - La
compiacenza è alle stelle!

Fase K>L o J>N (downleg 2) - DELUSIONE - Il rally era insostenibile - La sua fine provoca una
violenta discesa e la rottura di supporti importanti - I fondamentali peggiorano - Le posizioni
sono per lo più in perdita - Dilaga il pessimismo - Scendono i volumi

Fase L>M - INDIFFERENZA - Questa reazione, che si manifesta diverse volte sotto forma di trading
range, non è valutata come interessante - Si cercano mercati alternativi - Alcuni tentano acquisti
prematuri

Fase M>N (downleg 3) - PANICO/DISILLUSIONE - Questo declino finale spesso porta a nuovi minimi
e provoca comunque il massimo livello di "sentiment" ribassista - Gli analisti annunciano periodi
di sventure - Sul selling climax (o "culmine del ribasso") molti chiudono le posizioni long, anche
in pesante perdita

Come potete osservare i punti A ed N sono delle aree di accumulazione che separa una
fase di mercato al ribasso da una fase di mercato al rialzo. Per tale motivo gli operatori
tendono ad acquistare il titolo o l'indice che ha generato quella particolare
configurazione in modo tale da sfruttare la successiva fase di rialzo, invece il punto F e
una fase di distribuzione che separa una fase di mercato al rialzo (toro) da una fase di
mercato al ribasso (orso). Per tale motivo gli operatori tendono a vendere il titolo o
l'indice che ha generato quella particolare configurazione in modo tale da sfruttare la
successiva fase di ribasso.

3. La misurazione dei cicli di un mercato


Un frattale è un oggetto geometrico la cui forma si ripete su differenti scale dimensionali.
Pertanto quando si parla di frattalità, si parla anche di auto similitudine o
autosomiglianza. In natura vi sono numerosi esempi:

Un Broccolo romano.

La figura mostra come il Broccolo romano ripeta forme geometriche simili su scale assai
differenti. Possiamo dire che la dimensione frattale è uno degli aspetti con cui la natura si
manifesta. Tornando ai mercati, essi hanno tra i fondamentali proprio un ipotesi frattale.
Quindi ciò che si ripete sui cicli più grandi si manifesta anche sui cicli inferiori, questa
ripetizione continua crea delle oscillazioni causate dal movimento del prezzo.
Gli Indici
Ciclo indice parte da un minimo importante e finisce con un minimo importante
disegnando delle M, tendono ad accorciarsi a favore degli inversi (che si allungano)
quando il trend e fortemente ribassista.
Perciò il ciclo di indice fortemente rialzista tende a sviluppare il massimo (minimo di
inverso) verso la fine del ciclo.

Ciclo Indice Rialzita

Come potete vedere abbiamo un minimo di partenza inferiore al minimo di chiusura cio
significa che il trend e rialzista. Abbiamo un T+2 che in questo caso dura 31 barre/giorni
che e una durata media del suo ciclo.

Ciclo indice ribassista

In questo caso abbiamo un ciclo indice ribassista perché il minimo di partenza e più alto
di quello di chiusura, la durata e di 24 barre/giorni cioè la durata minima di un T+2.
In questo caso abbiamo un ciclo maggiore T+4 da 128 giorni composto da 2 cicli minori ognuno
con i suoi minimi di inizio e fine di 63 barre/giorni cioè un T+3 che ha una durata media di 48-
64-80 giorni.

Gli Inversi
Un ciclo inverso è un ciclo che parte da un massimo importante, sviluppa la partenza con
prezzi decrescenti e chiuderà con dei massimi disegnando delle U, tendono ad accorciarsi
a favore degli indici (che si allungano) quando il trend e fortemente rialzista.
Un ciclo inverso può essere rialzista o ribassista:
Avremo un ciclo inverso ribassista quando il massimo di partenza viene rotto a rialzo ( in
quel caso anche se viene detto ribassista il massimo di chiusura sarà superiore a quello di
partenza e quindi vincoleremo l'intera durata del ciclo a una salita di prezzi dell'asset )
Un ciclo inverso rialzista avrà massimi di partenza superiori a quelli di chiusura.

Nella prima parte del grafico abbiamo un T+2 inverso vincolato a ribasso di prezzi cioè rialzista
che parte da un massimo e sviluppa un massimo maggiore con la durata di 40 barre che e la
durata massima del ciclo, invece a destra del grafico abbiamo un ciclo maggiore ciò un T+5 di
inverso con una durata di 209 barre.
In questa foto abbiamo un ciclo inverso rialzista perché parte da un massimo maggiore e
chiude con un massimo minore, la durata è minima cioè 24 barre un T+2.
Per non trascurare la frattalità ricordo che ogni time frame segue queste regole ed
ognuno può essere analizzato, suddiviso in inversi e indici più piccoli. Un minimo o un
massimo importante vale per tutti i time Frame, da lì hanno inizio i cicli piccoli o grandi.

4. I principi fondamentali sui cicli

1.Un ciclo parte sempre con un minimo e finisce con un minimo.

2. Un ciclo si dichiara iniziato quando il suo primo sotto-ciclo (di 2 gradi inferiore) è
rialzista. A<E un T rialzista di indice in un T+2

In caso di forte trend ribassista, e sufficiente anche solo il 75%, del 1° sotto-ciclo sia
positivo.

Esempio: Un T+5 rialzista lato indice che dura in media 256 giorni (che e composto da due
T+4 con una durata media di 128 giorni) ha bisogno che il primo sotto ciclo di 2 gradi
inferiore, cioè un T+3 (durata media 64 giorni noi siamo arrivati a una durata di 71 giorni)
sia rialzista. Come potete vedere nella foto il minimo rilevante e quello nel cerchio rosso
da dove e iniziato il ciclo e si chiude nel cerchio giallo con un ciclo T+3 rialzista.

3. Un ciclo si dichiara concluso con un sotto-ciclo di 3 gradi inferiore ribassista.


In basso (cerchio giallo) abbiamo la partenza di un T+2 (30 barre che e una durata quasi
media), per la chiusura di un T+2 cioè un mensile, abbiamo bisogno che un ciclo di 3 gradi
inferiore cioè un T-1 condizione sufficiente sia negativo (5 barre durata massima)
ribassista (indice). Dopo la chiusura del primo T-1 negativo bisogna monitorare i seguenti
T-1 (perchè abbiamo la durata media del ciclo mensile e nulla vietà che possa preseguire
fino alla durata massima di 44 giorni). Se i seguenti T-1 non sono negativi è abbiamo un T-
1 positivo vuoldire che sta partendo un altro ciclo Bisetimanale T+1 e abbiamo avuto la
chiusura del nostro Mensile. Nella foto abbiamo avuto un settiamanale ribassita indice
che è composto da 2T-1, quindi una condizione piu che suficiente per la chiusura del
nostro mensile.
4. Un ciclo è Condizionato se il sotto-ciclo di chiusura avviene nel primo 50% del ciclo in
analisi.
La fine di un ciclo condizionato avviene con un sotto ciclo di 2 gradi inferiore ribassista,
con prossimo sotto-ciclo che non si supera il top formato nel ciclo in analisi.

Esempio:
Un ciclo semestrale T+4 (composto da 4 cicli mensili T+2) può essere dichiarato concluso se, nel
primo 50% del ciclo fa un ciclo mensile T+2 ribassista.
A condizione (da qui il nome "condizionato") che non si superi il top (linea verde) raggiunto da
questo primo 50 % di ciclo nel sotto-ciclo T+2 successivo.
La fine di un ciclo condizionato avviene con un ciclo di 2 gradi inferiore ribassista. E quindi
possiamo considerare concluso il nostro ciclo T+4 se nel primo 50% del ciclo non fa un altro top
nel secondo T+2.

5. Un ciclo è Incondizionato se il sotto-ciclo di chiusura avviene nel secondo 50% del ciclo in
analisi. (La foto sopra illustra un ciclo Incondizionato perché il top raggiunto nella sua meta del
ciclo e stato superato.)
La fine di un ciclo Incondizionato avviene con un ciclo di 3 gradi inferiore ribassista.

Esempio:
Un ciclo semestrale T+4 (composto da 4 cicli mensili T+2) può essere dichiarato concluso se,
dopo aver avviato il 3° T+2 (quindi nel secondo 50% del ciclo) fa un ciclo a 16 giorni T+1
ribassista.

Questo vuol dire che "tecnicamente" il ciclo semestrale T+4 è terminato. Da qui, può ripartire un
nuovo ciclo semestrale T+4 o può traquillamente continuare a scendere fino alla sua scadenza
temporale (teoricamente fino alla fine del 4° ciclo mensile T+2).

5. Il Tempo
Nell 'analisi tecnica classica il prezzo è il principale attore. Tra i grandi analisti/trader del passato,
solo Gann dava molto peso al tempo.
Per chi adotta la teoria ciclica, il tempo ha la stessa valenza del prezzo e talvolta superiore. Si
potrebbe riassumere tutto con questa frase:

"Se i tempi non sono maturi, è meno probabile che avvengano movimenti significativi dei
prezzi."

Se ci pensate bene, ogni indicatore o oscillatore e dato dall'unione del prezzo e tempo. Nei
grafici dei mercati finanziari l'asse orizzontale è sempre il tempo. Poiché il tempo scorre
inesorabilmente in una sola direzione, si tende ad attribuire minor peso, in realtà i tempi non
sono tutti uguali. Infatti, quando abbiamo delle accelerazioni nei movimenti dei prezzi, ovvero
aumenti di volatilità, si hanno ampie variazioni in tempi brevi. L'analisi ciclica cerca di
individuare, su base statistica , quando e più probabile che ciò avvenga.

Dare maggior peso ai tempi significa in sintesi che:


1. I movimenti di prezzo avvengono entro tempi statisticamente individuabili.

2. Se i tempi non sono idonei, è meno probabile che si abbiano chiare tendenze rialziste o
ribassiste.

3. Si possono individuare fasi di potenziale equilibrio delle forze.

Fondamentale la relazione TEMPO > VINCOLI > PREZZO


Il prezzo fa "muovere" i cicli che devono rispettare delle sequenze (vincoli) precise. Ma al
"tempo" rimane l'ultima parola.
Servirà per dichiarare iniziato o finito un ciclo "senza se e senza ma".
Ciò significa che, qualunque cosa accada a livello di vincoli e/o di prezzo, per dichiarare
"ufficialmente" partito o finito un ciclo dovremo sempre controllare il "tempo teorico" ancora a
disposizione nella durata di quel ciclo.

Nella seguente tabella si può vedere la durata minima, media e massima che può avere un ciclo .

Ogni ciclo si suddivide in 4 cicli inferiori (a volte in 3).

Esempio: Un ciclo mensile T+2 viene suddiviso in 4 cicli settimanali T etc.…(a volte in 3) e i
seguenti minimi nelle varie figure riguardano solo il lato indice e vi ricordo che la stessa regola
vale anche per gli inversi (massimi di indice).
Il Tempo è la condizione principale da tenere sempre in considerazione prima di dichiarare
"Iniziato" o "finito" un ciclo:

Schema andamento ciclici

"Ciclo Rialzista" A-S a 4 Tempi: "Ciclo Ribassista" A-S a 4 tempi:


1° sotto-ciclo A-E (parte di ciclo a rialzo) - (parte di ciclo a rialzo)
2° sotto-ciclo E-I (parte di ciclo a rialzo) - (parte di ciclo a ribasso)
3° sotto-ciclo I-O (parte di ciclo a rialzo) - (parte di ciclo a ribasso)
4° sotto-ciclo O-S (parte di ciclo a ribasso) - (parte di ciclo a ribasso)
Un ciclo e formato da una parte a rialzo e una parte al ribasso.
Un nuovo ciclo inizia con le 3 Q:
(Ovviamente, quando il ciclo che stiamo analizzando ha già avviato le pratiche per la
chiusura.)
1°Quando un sotto-ciclo di 2 gradi inferiori è positivo = E>A (T positivo in un T+2)
2°Quando il nuovo sotto--ciclo di 2 gradi inferiore supera il top del sotto-ciclo di 2 gradi
inferiore precedente = D>P (il nuovo T supera il top del T precedente in un T+2)
3°Quando in caso di forte trend negativo, si verifica un ciclo di 3 gradi inferiore positivo e ,
il successivo, supera il top del precedente = A,C positivo e , poi, D>B (1° T-1 positivo e il
successivo supera il top del precedente in un T+2).

Nella fase rialzista (A-O bella schema "ciclo rialzista" in esame):


Dovranno essere monitorati i minimi dei sottocicli di 2 gradi inferiori (nel 1° 50% del ciclo)
o 3 gradi inferiori (nel 2° 50% del ciclo) che dovranno essere rialzisti. Anche i massimi dei
sottocicli dovranno essere monitorati per verificare l'inverso. (in un T+2 a 4 tempi, nel 1°
50% bisognerà osservare che i T siano positvi (I>E); nel 2° 50% che i T-1 siano
positivi (M>I etc..)

Ingresso nella fase ribassista:

L'interruzione della positività dei cicli di 2 gradi inferiori nel 1° 50% del ciclo principale (A-
I dello schema "ciclo ribassista"), con verifica della mancanza di un top successivo nel 2°
50% (I-S) determinano la fine della fase rialzista (swing condizionato) = I<E e N<top E-I
dello schema "ciclo ribassista".

Esempio:
Un ciclo mensile T+2 (con 4 cicli settimanali T) nel 1° 50% del suo corso (A-I), inizia la fase
ribassista se il ciclo settimanale T (E-I) diventa negativo (I<E) e nel ciclo T successivo (I-O)
non si supera il max ottenuto nel 1° 50% (top A-I). Vedi schema "ciclo ribassista".
Quando un ciclo di 3 gradi inferiori rompe al ribasso il suo minimo di partenza nel 2° 50%
del ciclo principale, determina l'inizio della fase ribassista (swing incondizionato) = O<M
dello schema "ciclo rialzista".
Non sono ammesse, successivamente, sequenze positive sui cicli di 3 gradi inferiori
successivi.
Esempio:
In un ciclo mensile T+2 (con 4 cicli settimanali T) nel 2° 50% del suo corso (I-N), se un ciclo
a 4 giorni T-1 rompe il suo minimo di partenza (O<M) decreta l'inizio della fase ribassista.
Vedi schema "ciclo rialzista".
Fase ribassista che si interromperà appena avverranno le casistiche già descritte in Un
nuovo ciclo inizia".
In ogni caso, il ciclo diventa ribassista se rompe il suo minimo di partenza. (E<A, F<A etc)
In un ciclo a 3 tempi, lo swing andrà posizionato sul minimo del 2° tempo (In un T+2 a 3
T, lo swing va messo sul minimo del 2°T)

Nel primo 50% del ciclo. Nel secondo 50% del ciclo
(swing condizionato) (swing incondizionato)

Nel 1° 50% del ciclo, si dichiara "inversione condizionata" quando un sotto-ciclo di 2 gradi
inferiore diventa negativo. Si dice che avviene lo "swing condizionato". (Vedi capitolo swing.)
Inversione "condizionata" dal fatto che il sotto-ciclo di 2 gradi inferiore successivo non deve
superare il top di quello precedente.
Nel 2° 50% del ciclo, si dichiara "inversione incondizionata" quando un sotto ciclo di 3 gradi
inferiore diventa negativo. Si dice che avviene lo "swing incondizionato". (Vedi capitolo swing.)
Inversione "incondizionata" perché non ha bisogno di alcuna conferma.
Quando invece avviene uno "swing incondizionato", per reciprocità, si da per partito il ciclo
antagonista (indice/inverso)
(Per quanto riguarda il ciclo Condizionato ricordo che la chiusura del ciclo avviene nel primo
50% del ciclo invece l’Incondizionato avviene nel secondo 50% del ciclo.)

Tornando alla frattalità sappiate che nelle seguente tabelle ci sono le durate per quando
riguarda la suddivisione dei time frame più piccoli.
Durata del Time frame 1 ora:

Durata del Time frame 45 min:

Durata del Time frame 15min:


Per capire meglio come avviene questa suddivisione, per esempio il Time frame 45 min,
prendiamo il giornaliero cioè un T-3 con una durata media di 32 barre. Quindi noi sappiamo che
per far partire un ciclo giornaliero (TF 45min) abbiamo bisogno di un ciclo iniziale di 2 gradi
inferiore rialzista cioè un T-5 con una durata media di 8 barre e per concludere il ciclo ce bisogno
di un sotto-ciclo di 3 gradi inferiore ribassista cioè un T-6 ribassista con una durata media di 4
barre.

La prossima foto e un ciclo a 4 onde di indice, nelle parentesi e indicata da durata del ciclo
stesso da 45 min:

6. I Vincoli

Il prezzo fa "muovere" i cicli, i vincoli ci danno la conferma di "appartenenza" di un ciclo minore


a quello superiore e il tempo ha l’ultima parola. Questo significa che, qualunque movimento di
prezzi avvenga, il progredire dei cicli avviene nel rispetto dei vincoli assunti dai cicli minori e
all'interno della finestra temporale consentita per ogni ciclo.
Ciascuno dei 3 o 4 tempi (sotto-cicli), in cui si suddivide un ciclo, sarà "positivo" o "negativo".
Tale caratteristica viene assegnata se il minimo finale è superiore o inferiore al minimo di
partenza. I sotto-cicli dovranno avere una sequenza ben precisa per poter appartenere al ciclo
principale.

SEQUENZE DI UN CICLO A 4 TEMPI


1 Sotto-ciclo 2 Sotto-ciclo 3 Sotto-ciclo 4 Sotto-ciclo
Rialzo Rialzo Rialzo Rialzo
Rialzo Rialzo Rialzo Ribasso
Rialzo Rialzo Ribasso Ribasso
Rialzo Ribasso Rialzo Ribasso
Rialzo Ribasso Ribasso Ribasso
Ribasso Ribasso Ribasso Ribasso

SEQUENZE DI UN CICLO A 3 TEMPI


1 Sotto-ciclo 2 Sotto-ciclo 3 Sotto-ciclo
Rialzo Rialzo Rialzo
Rialzo Rialzo Ribasso
Rialzo Ribasso Ribasso
Rbasso Ribasso Ribasso

Il rispetto delle sequenze cicliche è fondamentale per il controllo di appartenenza dei sotto-cicli.
Esempio:
Se un ciclo mensile T+2(composto da 4 cicli settimanali T) i primi 3 T hanno sequenza "Positivo"-
"Positivo"-"Negativo", il 4° ciclo settimanale T dovrà avere una polarità "Negativa". Se questa
polarità non viene rispettata, ci indicherà che quel 4°T non farà più parte del vecchio ciclo
mensile T+2, ma sarà il 1° T di un nuovo ciclo mensile. E così, per tutti gli altri casi dove esiste un
obbligo di rispetto della sequenza.
7. Il Prezzo

ll prezzo fa "muovere" i cicli ed è un ottimo indicatore/anticipatore per capire il andamento del


trend o il suo cambio di direzione. Va, in ogni caso, subordinato al tempo per dichiarare
"ufficialmente" i cambi di ciclo.
Da ricordare sempre TEMPO > VINCOLI > PREZZO Questo, perché succede spesso che, il
prezzo, indichi un teorico cambiamento di ciclo, prima che il tempo, del ciclo che stiamo
osservando, sia finito. Per poi ritracciare velocemente sotto il livello di partenza per andare a
concludere il ciclo nei "tempi" stabiliti….

8. Cos é uno swing


I livelli "sensibili" di prezzo che dichiarano inversione/partenza di un ciclo vengono chiamati
"swing". Cioe ci indica il passaggio da un ciclo rialzista a ribassista e viceversa.

(Nell analisi tecnica sono le resistenze e i supporti con un’unica differenza, grazie alla ciclica
evoluta si possono calcolare tramite l ' analisi volumetrica, però come si fa ci e ancora ignoto .
Un osservazione personale e ribadisco personale gli "swing" sono i punti in cui il prezzo va a
"toccare" e ha un movimento brusco a rialzo o a ribasso seguito da volumi, se i volumi sono
scarsi ha poca valenza ma se i volumi sono abbondanti quel massimo o minimo acquisisce
maggior valenza. Ogni time frame ha i suoi swing importanti ma quelli che hanno una maggior
valenza sono i swing dei time frame maggiori come il giornaliero, settimanale ...)

Ci sono "swing condizionati" e "swing incondizionati" che dipendono se avvengono nel primo
50% del ciclo o nel secondo 50% del ciclo con le stesse differenze viste per il "tempo".

Link per spiegazione dei swing:

https://www.youtube.com/watch?v=_JLMk1jHNyQ&ab_channel=JacopoMarini

Nel primo 50% del ciclo. Nel secondo 50% del ciclo
(swing condizionato) (swing incondizionato)
Sappiamo che lo swing condizionato, ovvero quell'inversione dei Prezzi che si manifesta nel
primo 50% di un qualsiasi ciclo, ha una probabilità di realizzazione inferiore al 50%. Ciò significa
che in solo poco meno di 5 casi su 10 decreta l'inversione ciclica o fase correttiva del ciclo
oggetto del segnale. Di contro, pero , è altresi vero che l'oscilazione antagonista (inverso a
prescindere) che lo genera per certo ha dato luogo ad una nuova oscilazione.
Credo sia un passaggio fondamentale per visualizzare meglio, graficamente, il susseguirsi dei
cicli: Se sull'indice dovesse scattare lo swing condizionato sul ciclo T+2 (esempio), sull'inverso (se
è oltre il suo 50%, meglio) è per certo finito un ciclo T+2. Ho scritto "finito" perché da quel punto
potrebbe essere iniziato, o davvero un nuovo T+2 inverso, o
semplicemente un ciclo di raccordo che farà esaurire il tempo ancora rimasto a disposizione al
vecchio ciclo T+2 inverso.
La conferma, della partenza di un nuovo T+2 inverso, avverrà solo con un T inverso rialzista (o
suo 75%).

Laddove si verifica uno swing incondizionato, non c'è bisogno della conferma della componente
Tempo. In dettaglio: un'oscillazione ciclica, qualsiasi sia il suo grado di appartenenza, che
traguarda il 75% della propria estensione temporale e che conduce i Prezzi ad uno swing
Incondizionato sulla struttura antagonista che anch'essa assume un'estensione pari o superiore
al 75% del proprio sviluppo, non necessità di conferma da parte del Tempo.

9. Lingua di Bayer o anche Raccordo

La lingua di Bayer è, in poche parole, un ciclo “appendice”, seguente l’ultimo sottociclo di


un ciclo completo, utilizzata come si suol dire, per “tirare un pacco” (dare una fregatura)
ai traders, qualunque sia la tecnica utilizzata.

In parole povere la lingua di buyer o raccordo non è nient'altro che una finta ripartenza di
un ciclo che improvvisamente cambia trend senza una apparente spiegazione.

Il raccordo o lingua di buyer nel caso si frapponga tra cicli di indici ci finta una partenza,
con un trend rialzista e improvvisamente cambia trend un raccordo tra due cicli inversi
contrariamente al ciclo di indice finta una ripartenza con ribasso, e cambia trend a rialzo
repentinamente.
Stando alle regole queste finte hanno una durata ben precista, infatti possiamo dire che il
raccordo avrà una durata di un ciclo tre gradi inferiore al ciclo di chiusura o anche
partenza , facendo un esempio il raccordo che si frappone tra due cicli settimanali T sarà
di grado T-3.
Raccordo T-5 = Ripartenza T-2
Raccordo T-4 = Ripartenza T-1
Raccordo T-3 = Ripartenza T (Settimanale)
Raccordo T-2 = Ripartenza T+1 (Bisettimanale)
Raccordo T-1 = Ripartenza T+2 (Mensile)
Raccordo T = Ripartenza T+3 (Trimetrale)
Raccordo T+1 = Ripartenza T+4 (Semestrale)
Raccordo T+2 = Ripartenza T+5 (Annuale)

Esempio:

Come si può notare nella seguente figura, un 1°T+3 lato indice fa partire un T+5 e il 1°T+3
chiude con un ciclo di 3 gradi inferiori cioè un T ribassista dopo la sua chiusura invece di
avere una partenza a ribasso per la continuazione del T+3 abbiamo avuto una "finta" al
rialzo cioè un raccordo di 3 gradi inferiori frapposto tra 2 T+3 cioè sempre un T della
durata di 8 giorni, dopo il esaurimento del raccordo abbiamo avuto la continuazione del
2° T+3 a rialzo .

Link per spiegazione del raccordo:

https://www.youtube.com/watch?v=97oFVpg-FLI&ab_channel=JacopoMarini
10. La Reciprocità
La reciprocità si basa sul credere che esista, oltre alla ciclicità dei "minimi" (indici), anche la
ciclicità dei "massimi" (inversi).
Se si crede a questa teoria, qualunque ciclo ha un suo minimo e un suo massimo. Il minimo di
indice deve corispondere al massimo dell'inverso e viceversa. E' un ottimo controllo per
verificare l'inizio e la fine dei cicli "senza se e senza ma". tutte le regole fin qui descritte, valgono
anche per la ciclicità dei massimi (inverso). Con un po’ di pratica si riuscirà a concatenare gli
swing, i vincoli e il tempo dell' indice con quelle dell'inverso. E ci accorgeremo dell'armonia che
regna fra loro.

Assincronia ciclica

L' analisi ciclica dei massimi, in breve denominata "analisi inversa”, deve rappresentare un punto
di forza e non di debolezza. Noi, rispetto alla quasi totalità dei analisti ciclici, abbiamo la fortuna
di avere, a parità di sottostante, due centrature in modo tale da avere il massimo livello di
precisione possibile. In sintesi, la ciclica Evoluta si differenzia dalla ciclica normale con questa
differenza. Questo pregio, però, non deve mandarci in pappa il cervello quando i conti non
tornano e questo avviene tipicamente quando assistiamo ad un’inversione, ovvero quando vi è il
passaggio di "testimone" tra compratori e venditori e viceversa.
Che fare, quindi, in queste circostanze quando cioè non vi è sincronia in un determinato livello
ciclico tra sottostante e suo antagonista?
Una cosa semplicissima.
Ci si mette nelle mani di chi sta comandando il Mercato e si continua a monitorare
l’antagonista scendendo di grado ciclico a quello in fase.

Esempio:
Swing incondizionato sul ciclo Settimanale e T-2 che non sono (o non sembrerebbero) in fase.
Seguo la fase espansiva del sottostante in una sorta di finale mnemonico (ma anche operativo) e
cerco conforto nei T-3 o T-4 dell'inverso. Sino a quando?
Beh?!? Sino a quando non interverrà lo swing incondizionato sul T-2 lato indice ed e a quel
punto ritroveremo un buon punto di controllo sull'inverso nonché la sincronia. Questo per
sottolineare che le fasi di inversione sono per definizione le più difficili da centrare e quindi è
necessario dare credibilità alla centratura di chi ha preso in mano le redini del Mercato.

N.B.: documento in fase di aggiornamento.

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