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STRATEGIE CON LE CANDELE HEIKIN-ASHI

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La presente pubblicazione ha esclusivamente finalità didattiche. Non deve


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Renato Decarolis

STRATEGIE CON LE
CANDELE HEIKIN-ASHI

Trading Library
Indice

Introduzione

1. Come individuare i punti di inversione


1.1 Il trader come un meteorologo

1.2 Esempio di inversione sull’oro

1.3 Come individuare i supporti e le resistenze

2. Le candele Heikin-Ashi
2.1 Cosa sono le candele Heikin-Ashi

2.2 Perché usare le candele Heikin-Ashi

3. Strategia multiday sul mercato azionario


3.1 Individuazione del punto di ingresso

3.2 Gestione della posizione

3.3 Il trailing stop

3.4 Operare sul breakout

3.5 Esempi operativi su Fiat

3.6 Esempi su altri titoli italiani e americani

4. Strategia multiday sul Forex


4.1 Il mercato del Forex

4.2 Cosa influenza le quotazioni

4.3 Volatilità, quantitativi da usare e correlazioni


4.4 Come usare le candele Heikin-Ashi sul Forex

5. Strategia intraday su indici


5.1 Strategia sul Dax

5.2 Gestione della posizione

6. La psicologia del trading


6.1 Gli stimoli che arrivano dal trading

6.2 Grafici puliti

6.3 Avere le idee chiare

6.4 Usare gli stop e festeggiare un profitto

6.5 La predisposizione mentale al trading

6.6 Investire solo quando è il mercato a dirlo

Conclusioni
Introduzione

Ho iniziato la mia attività di trader a cavallo tra il 1999 e il 2000, in


pieno boom new economy.
Eravamo tutti dei fenomeni!
Era sufficiente cliccare BUY su qualsiasi titolo, anche a occhi chiusi, per
realizzare delle strepitose performance.
Questo perché, ogni giorno, si registravano dei nuovi massimi storici e
gli indici azionari di tutto il mondo volavano verso quote mai viste.
Ma, prima o poi, la bolla era destinata a scoppiare e il “boom” arrivò
nell’aprile del 2000.
Un crollo epocale, seguito poi da una lenta discesa che ha provocato
enormi danni su chi ancora non poteva credere ai propri occhi, che il
“gioco” fosse realmente finito.
All’epoca ero completamente inesperto, ma non sopportavo di vedere il
mio capitale scendere, perdere valore.
Per ogni operazione, non appena aveva un calo importante, chiudevo
tutto.
E qui introduco un primo concetto fondamentale per essere vincenti nel
trading: l’uso degli stop.
Quella è stata la mia fortuna: frenare il movimento contrario prima che
mi travolgesse del tutto, come purtroppo accade a chi non usa questo tipo di
protezione dei propri fondi.
Il mondo della finanza mi aveva ormai conquistato; decisi di
approfondire le mie conoscenze sull’analisi tecnica, pian piano mi
specializzai nello scalping sui covered warrant, con tante operazioni della
durata inferiore al minuto, spesso di pochissimi secondi.
Un amico, che allora gestiva un sito Internet famoso nel mondo del
trading on line, mi chiese di pubblicare le mie operazioni ai suoi utenti
registrati.
Fu un grande successo!
Tanta gente mi scriveva per farmi i complimenti, molti mi dicevano che
non avevano mai guadagnato così tanti soldi.
L’esperimento riuscito mi portò a pensare di avviare un’attività in
proprio, lasciando il lavoro con contratto a tempo indeterminato che avevo
firmato appena un anno prima, al mio arrivo a Milano, da neo laureato in
scienze politiche.
Iniziai il progetto MaxProfit.it (poi diventato Smartrade.it), il quale
prevedeva la collaborazione con persone che avevano più esperienza di me,
da cui cercavo di attingere quanto più possibile.
Cominciai ad allargare i miei orizzonti, a operare su altri mercati.
I miei servizi erano richiesti anche da società di gestione.
I momenti più alti di questa mia “carriera” di trader, almeno quelli più
appariscenti, sono stati nell’estate del 2006, con il primo posto nella
classifica di un noto sito americano Collective2 e nel 2011, con il quarto
posto nella graduatoria mondiale di Zulutrade (la famosa piattaforma di
mirror trading).
Ho realizzato personalmente tantissime strategie, ne ho viste ancora di
più all’opera di illustri colleghi, alcuni di livello internazionale.
La mia filosofia di sempre, non solo nel lavoro, ma anche nella vita, è di
semplificare al massimo tutto.
Ed è proprio in questo libro che parlerò di alcune tecniche di trading il
cui scopo è di facilitare, quanto più possibile, il lavoro di analisi e di
individuazione delle varie opportunità di investimento su vari mercati,
multiday e intraday.
E le candele Heikin-Ashi sono state un’illuminante scoperta in questo
senso, una lettura dei mercati chiara e inequivocabile, non esente da difetti,
ma i cui risultati potrete constatarli di persona.
1. Come individuare i punti di
inversione

1.1 Il trader come un meteorologo


Il sogno di ogni trader è quello di individuare i punti di inversione di un
trend.
Sarà perché avrà un qualcosa di magico oppure, come un meteorologo,
per prendersi la soddisfazione e il merito di essere stato quello che aveva
previsto tutto.
Ovviamente, il piacere è più alto se si aggiunge anche un guadagno
economico dietro alla lettura perfetta di un grafico.
L’analisi tecnica può essere molto di aiuto in questo senso, è un ottimo
strumento per studiare quanto accaduto in passato e per prevedere, con una
certa precisione, quello che potrà succedere in futuro.
Sappiamo tutti che i comportamenti umani tendono a ripetersi nel
tempo: lo vediamo nelle mode, negli atteggiamenti tipici di popolazioni che
vivono in Paesi diversi oppure in regioni diverse di uno stesso Paese.
Anche in Borsa assistiamo a qualcosa di molto simile: ci sono dei prezzi
che, per strane ragioni, una volta toccati provocano delle reazioni già viste
in passato (correzione da una resistenza o rimbalzo da un supporto).

1.2 Esempio di inversione sull’oro


Prendiamo un grafico giornaliero dell’oro: il 23 agosto del 2011 registra
un massimo storico a 1.944 dollari, da lì poi parte una discesa importante
fino ai 1.750 dollari circa.
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Il perché l’oro, una volta toccati i 1.944 dollari, sia poi venuto giù con
una certa forza, ci interessa relativamente.
Noi, per il momento, prendiamo atto di tale movimento verso il basso
tracciando una linea che, in questo caso, si definisce area o zona di
resistenza.
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L’oro non si fa attendere: qualche giorno più tardi, tra il 5 e il 6


settembre, non solo torna sulla resistenza, ma aggiorna il massimo storico a
1.950 dollari.
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Ma, subito dopo, un nuovo crollo: questa volta di quasi 400 dollari!

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Quindi, nel giro di pochi giorni, abbiamo visto come l’area 1.926 dollari
appaia molto simile a un cavo elettrico scoperto: si prende la scossa nel
momento in cui lo si tocca.
Se allarghiamo lo stesso grafico fino ai giorni in cui è in fase di stesura il
presente capitolo, si nota come queste “zone di pericolo”, evidenziate con
piccoli cerchi, siano veramente fatali: quando si arriva da quelle parti si
scende o si sale.

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È bene ricordare che i supporti e le resistenze sono lì per essere prima o


poi violati.
Ma, anche nel momento della loro sconfitta, ci lasciano una sorta di
testamento: l’ampiezza del movimento successivo alla loro perforazione, ci
dice la qualità di tale livello.
Osserviamo ancora una volta il grafico dell’oro: il supporto in zona
1.560 dollari viene messo alla prova per ben 4 volte, davvero tante, per poi
cedere definitivamente nell’aprile 2013.
Come se prima fosse solo una persona a saltarci sopra, poi 2, 3, 4, fino
alla quinta, tutti insieme e boom! Cede il pavimento.
E a quel punto la caduta è imponente e dolorosa per alcuni (chi
speculava al rialzo), fino ai 1.325 dollari.

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I 1.560 dollari si presenteranno, adesso, come un ostacolo duro da


superare nelle nuove vesti di resistenza, se mai il mercato dovesse un
giorno far ritorno verso tale zona.

1.3 Come individuare i supporti e le resistenze


L’individuazione dei punti grafici salienti deve essere fatta in modo
molto semplice: nel momento in cui si studia un grafico, bisogna
immaginare di essere in compagnia di altre migliaia di persone di tutto il
mondo.
Questo perché, se poi quell’operazione la si fa tutti insieme, vuol dire
che si è dalla parte giusta: quella del mercato!
Per tale ragione, si parte dai livelli più clamorosi, i massimi e i minimi
storici, per poi passare a quelli mensili, fino a giungere a quelli giornalieri e
anche meno, in funzione del tipo di operatività che si vuole intraprendere e
vedere poi se tali punti sono stati toccati più volte nel tempo e il tipo di
reazione.
Analizziamo il nostro indice FTSEMIB, sempre sul grafico giornaliero,
dove si notano dei livelli chiave che hanno agito dapprima come resistenza
e poi in qualità di supporto, come i 34.600, i 24.550, i 17.800 e
l’impressionante doppio test dei 12.332.

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Io, tutt’oggi, continuo a stupirmi di tale precisione, di come spesso e


volentieri si vadano a ripetere nel tempo i test di determinate resistenze e
supporti.
Possiamo vedere altri esempi con il cambio euro/dollaro.
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Oppure, anche un titolo azionario famoso come Fiat.

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Il grafico, in qualche modo, ci parla se riusciamo ad “ascoltarlo” per
bene, ci dice dove intervenire, dove andrà il mercato.
La sua voce, però, non è garanzia di successo al 100%, poiché possono
subentrare dei fattori nuovi (dati macro, pubblicazione dati trimestrali,
eventi geo-politici e altro ancora) che possono dare una svolta diversa
rispetto al passato.
I mezzi per difendersi da questi imprevisti sono vari.
La mia preferenza va ai grafici Heikin-Ashi, le cui caratteristiche e
strategie saranno illustrate nei prossimi capitoli.
2. Le candele Heikin-Ashi

2.1 Cosa sono le candele Heikin-Ashi


Sono fermamente convinto che, una semplice analisi fondata
sull’individuazione dei supporti e delle resistenze, così come è stata
spiegata nel primo capitolo di questo libro, possa porre le basi per una
strategia di trading profittevole nel tempo.
Ho già scritto che ci sono dei limiti strutturali (supporti e resistenze sono
storicamente destinati a crollare), così come degli eventi (dati macro,
trimestrali, meeting banche centrali, rumours, tensioni geo-politiche,
catastrofi naturali e quanto più di imprevedibile), i quali possono incidere
negativamente sulla bontà di tali analisi.
Il primo caso, quello della scadenza temporale di determinati livelli, ho
cercato di risolverlo con l’uso dei grafici Heikin-Ashi.
Non si tratta di un indicatore o di un oscillatore, ma di un’invenzione le
cui origini arrivano dal lontano Oriente, con un tipo di rappresentazione
grafica molto simile, che si sostituisce alle ben più famose candele
giapponesi (la provenienza resta comunque sempre nipponica).
La differenza è nella formula riportata sotto, da cui si generano i prezzi
di chiusura, apertura, massimo e minimo della candela Heikin-Ashi:
HA CHIUSURA = (open + high + low + close)/4
HA APERTURA = (haopen (barra precedente) + haclose (barra
precedente))/2
HA MASSIMO = il maggiore fra (high, haopen, haclose)
HA MINIMO = il minore fra (low, haopen, haclose)
Ecco un classico esempio di grafico a candele normali.
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Questo, invece, è sempre lo stesso grafico, ma in versione Heikin-Ashi.

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Balza subito all’occhio la pulizia dei trend: nel primo grafico si
alternano candele nere e bianche, in quello Heikin-Ashi vi è una maggiore
continuità dei due colori.
Una prima importante osservazione da fare è che se il mercato apre a un
prezzo differente rispetto alla chiusura della seduta precedente, il cosiddetto
gap, questo non appare nel grafico Heikin-Ashi.
Lo si nota soprattutto nel mercato azionario, come in questo grafico
giornaliero di Fiat, dove sono evidenziati un paio di gap.

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Gli stessi gap scompaiono nel formato Heikin-Ashi.


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La mancanza dei gap non rappresenta comunque un problema, poiché


l’ampia candela nera Heikin-Ashi, nel caso sopra di Fiat, è giustificata
dall’apertura fortemente negativa del giorno dopo.

2.2 Perché usare le candele Heikin-Ashi


I vari indicatori, oscillatori e altri mezzi utilizzati per l’analisi dei grafici,
si possono personalizzare secondo le proprie esigenze, come, ad esempio, il
numero dei periodi di una media mobile.
La candela daily Heikin-Ashi, invece, non si può modificare, sarà per
sempre bianca o nera.
Si tratta di un dato oggettivo forte, che non consente obiezioni, nessuna
strumentalizzazione pericolosa che potrebbe portare a una deroga della
strategia, soprattutto quando si parla dell’uso degli stop!
E allo stesso momento rappresenta un segnale chiaro e inequivocabile
per la nostra operatività.
Bisogna anche dire che non tutte le candele Heikin-Ashi sono da
prendere in considerazione, non bisogna vendere ogni volta che diventa
nera o comprare quando è bianca.
Bisogna far corrispondere il colore a una resistenza (il nero) oppure a un
supporto (il bianco).
Nei prossimi capitoli, spiegherò proprio come interpretare i vari segnali
che arrivano dall’unione dei livelli grafici con le candele Heikin-Ashi.
Ma oltre che a fornire indicazioni operative, le candele Heikin-Ashi si
rivelano molto preziose nel farci evitare diversi stop loss: quando un titolo
o un qualsiasi altro strumento finanziario giunge a un supporto/resistenza,
non sappiamo a priori se riuscirà a perforarlo.
Entrando subito in posizione SHORT su una resistenza o LONG su un
supporto significa mettersi contro il trend del mercato e, da un punto di
vista emotivo, non è una bella sensazione.
È come guidare un’automobile contromano! Tutti procedono nella
direzione opposta alla vostra.
Invece, la formazione di una candela bianca o nera su un livello che
abbiamo tracciato sul nostro grafico, rafforza la nostra analisi.
E state certi che la presenza della candela Heikin-Ashi indica che è in
corso una prima mini inversione del trend e che quindi, non sarete più gli
unici a essere contro senso.
3. Strategia multiday sul mercato
azionario

3.1 Individuazione del punto di ingresso


Dopo aver disegnato i supporti e le resistenze seguendo le indicazioni
del capitolo 1, si comincia a essere operativi con le candele Heikin-Ashi.
Il titolo Ford, nel 2014, registra il 24 luglio un massimo a 18.12.
Il giorno dopo si forma una candela nera Heikin-Ashi.

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Vediamo ora se l’area intorno a quel massimo ha una storia tale da
essere presa in considerazione come possibile zona di resistenza.
Allarghiamo il grafico e notiamo subito che, nell’anno precedente, il
massimo passa proprio da quelle parti: a 18.02!
Non possiamo, quindi, non tracciare una resistenza in area 18 dollari.

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Ora, però, dobbiamo decidere dove disegnare esattamente questa linea,


il punto di partenza da cui scaturirà la nostra operazione e soprattutto lo
stop.
Io prendo come riferimento la chiusura Heikin-Ashi più alta tra le varie
candele appartenenti alla zona di resistenza.
Nel caso che stiamo trattando su Ford, tra il massimo del 2013 e quello
del 2014, la chiusura Heikin-Ashi più alta è del 24 luglio 2014 a 17.91.
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Ovviamente, se si fosse stati in presenza di un’area di supporto


avremmo preso in considerazione la candela con la chiusura Heikin-Ashi
più bassa.
Adesso abbiamo 2 elementi, i quali ci dicono che il titolo è pronto a
un’inversione del trend rialzista: siamo su una resistenza e si è formata la
candela nera Heikin-Ashi.
Siamo pronti a entrare SHORT.

3.2 Gestione della posizione


Essendo l’analisi basata su un grafico giornaliero, il segnale sarà
necessariamente operativo nella seduta successiva.
Bisogna però fare attenzione a quello che sarà il prezzo di apertura,
perché potrebbe essere molto più basso rispetto alla resistenza che abbiamo
disegnato a 17.91.
Io consiglio una soglia di tolleranza massima del 5% da tale livello
grafico:
17.91 – 5% = 17.01.
In questo modo, il giorno dopo non entreremo in posizione a un prezzo
inferiore a 17.01.
Ora è giunto il momento di fissare lo stop di questa operazione che
stiamo per aprire su Ford, un livello che coinciderà con la violazione della
resistenza.
La perforazione di 17.91 avverrà con una chiusura giornaliera Heikin-
Ashi superiore all’1%:
17.91 + 1% = 18.09.
Invito, ancora una volta, a fare attenzione alla differenza che può esserci
tra una chiusura ufficiale di mercato e quella Heikin-Ashi.
Per la stessa ragione, lo stop a 18.09 non è da mettere subito in
piattaforma, perché potrebbe toccarlo durante la seduta, per poi non essere
quello definitivo Heikin-Ashi di fine giornata.
Però, è bene avere uno stop di protezione sempre inserito, una sorta di
paracadute per evitare cadute catastrofiche del nostro conto di trading.
Uno stop che può variare da 3 a 10 punti percentuali, in funzione della
propria propensione al rischio e di quanto si investe per ogni operazione.
Ora siamo veramente pronti per aprire la posizione al ribasso su Ford.
Attendiamo il suono della campanella di Wall Street delle ore 15.30 che
sancisce l’avvio delle contrattazioni del 28 luglio 2014.
Ford apre a 17.62; siamo dentro la soglia di tolleranza massima del 5%
che prevedeva un ingresso non inferiore a 17.01.
Il target profit teorico sarebbe sul supporto più vicino, ma per il
momento ignoriamo questo passaggio, non poniamo limiti alla
“provvidenza”, aspettiamo la formazione di una candela bianca Heikin-
Ashi.
Nel giro di poche sedute, Ford scende fino a 17.01, dimostra di aver
“sentito” la resistenza, come si usa dire in gergo tecnico.
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3.3 Il trailing stop


L’operazione ha un guadagno superiore al 3%: è giunto il momento di
utilizzare il trailing stop.
Il trailing stop è l’adeguamento dello stop in base all’andamento
positivo di un trade ed è fondamentale nella gestione di un’operazione con
le candele Heikin-Ashi.
Se, quindi, eravamo partiti da uno stop inserito in piattaforma di 3, max
10 punti percentuali, nel momento in cui si è in profitto del 2.5%, consiglio
lo spostamento dello stop al prezzo di ingresso e quindi a 17.62.
Stiamo proteggendo un guadagno, perché bisogna evitare che un trade
così positivo possa poi tramutarsi in perdita.
Se il profitto aumentasse nei giorni successivi, il trailing stop si
adeguerebbe ulteriormente e diventerebbe uno stop profit: se siamo a
+10%, si può, per esempio, mettere uno stop profit del +5%.
In questo modo, sappiamo che, salvo sorprese tra la chiusura e
l’apertura, abbiamo un guadagno sicuro del 5%.
Nel caso dello SHORT in corso su Ford, l’operazione tocca un massimo
risultato del +5% in data primo agosto 2014.

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Nelle sedute successive, si forma una candela bianca, con apertura il


giorno dopo a 17.15.
Considerato il punto di partenza a 17.62 e con il solo trailing stop che ha
portato il prezzo alla pari, la performance finale di questo SHORT è +2.7%.
Si potrebbe pensare all’apertura di un LONG, ma la candela bianca non
coincide con un supporto: infatti, tracciando una linea sulla chiusura
Heikin-Ashi più bassa a 16.885, si vede, evidenziato nei cerchietti, come
tale livello sia stato più volte sorpassato negli ultimi mesi.
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3.4 Operare sul breakout


Lo scopo della strategia con le candele Heikin-Ashi è di individuare i
possibili punti di inversione di un forte movimento al rialzo o al ribasso;
nasce, quindi, come contrarian (contro trend).
Se l’analisi Heikin-Ashi si rivela poi azzeccata, diventa trend follower
(cavalca il trend), fino al suo esaurimento con la formazione di una figura e
colore in senso contrario.
Si può anche aggiungere un’ulteriore opzione: se non c’è l’inversione si
può entrare LONG/SHORT sulla violazione della resistenza/supporto,
operando sul cosiddetto breakout.
Ecco cosa è successo a Eni nel 2014: si forma la candela nera Heikin-
Ashi sui massimi dell’anno, siamo anche su una resistenza a 20.34
(chiusura più alta); ci sono, quindi, tutte le condizioni per aprire uno
SHORT, il cui esito è già visibile nell’immagine successiva: si arriva al
supporto e conseguente candela bianca a 19.4.
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Il successivo LONG non ha lo stesso successo poiché, qualche giorno


più tardi, viene violato il supporto con la chiusura giornaliera Heikin-Ashi
inferiore dell’1% rispetto a 19.4.
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Il titolo non ha avuto la forza necessaria per risalire la china ed è tornato


a scendere.
Possiamo speculare su questo ulteriore movimento al ribasso, adottando
gli stessi criteri di ingresso e stop: tolleranza massima del 5% dal livello
grafico (in questo caso l’ex supporto a 19.4, che così diventa una
resistenza) e stop con chiusura della candela daily Heikin-Ashi superiore
dell’1%.
Anche in questo caso si entra il giorno dopo ed Eni, il primo agosto, ha
aperto a 18.97.
Effettivamente, il titolo crolla di altri 5 punti percentuali nelle sedute
successive, fino al formarsi di un nuovo segnale LONG con la candela
bianca Heikin-Ashi sul supporto a 18,27, con apertura del giorno
successivo a 18.39.
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Abbiamo, quindi, un risultato del +3.4%, tra l’apertura e la chiusura


dello SHORT partito sulla rottura del livello a 19.4.

3.5 Esempi operativi su Fiat


I criteri operativi saranno standard: stop Heikin-Ashi dell’1%
sopra/sotto la resistenza/supporto di riferimento, soglia massima del 5%
dallo stesso livello grafico per l’entrata in posizione il giorno dopo.
Il prezzo di partenza sarà l’open della seduta successiva alla formazione
della candela bianca/nera.
L’unica forma di trailing stop prevista sarà nel momento in cui si
toccherà un guadagno del 3%, dove lo stop iniziale passerà alla pari, ovvero
a quello di apertura della posizione.
A proposito dello stop di partenza, ho già scritto in precedenza che varia
in funzione del proprio profilo di rischio e di quanto si investe in una
singola operazione.
Più alta sarà la parte del nostro capitale che andremo a destinare per un
trade e più basso sarà l’entità dello stop.
Un aspetto fondamentale da considerare quando si decide di investire su
più titoli è di ripartire equamente il capitale.
Se, per esempio, disponiamo di 40.000 euro e pensiamo di essere in
posizione su tutti i 40 titoli del FTSEMIB, per ogni trade investiremo 1.000
euro (40.000 euro/40 titoli).
In questo modo, +1% e -1% su due diverse operazioni, avrà il saldo zero
anche in euro.
Per sapere quante azioni dovremo comprare/vendere per ogni trade,
faremo il seguente calcolo: 1.000 euro/la quotazione del titolo.
Quindi se Fiat è ora a 7.72 euro compreremo/venderemo 129 azioni
(1.000 euro/7.72 euro).
Adesso riavvolgiamo il nastro, torniamo indietro fino al gennaio del
2013 e vediamo come si comportano le candele Heikin-Ashi su Fiat.
Il 2013 è inaugurato con una serie di massimi, fino a quello del 22
gennaio a 4.826.
Un paio di giorni dopo si forma la candela nera Heikin-Ashi.

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Allarghiamo il grafico per vedere se siamo su una zona di resistenza.
È sufficiente tornare fino al 2012 per notare che, in quella stessa area, si
trovano i massimi dell’anno.
Ancora una volta la storia si ripete.

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Disegniamo la resistenza sulla chiusura più alta tra le situazioni


evidenziate nei cerchietti: quella del 14 settembre 2012 a 4.847.
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Lo stop sarà l’1% sopra tale livello (4.847 + 1% = 4.895).


Invece, la soglia massima di ingresso per il giorno dopo, ovvero il
prezzo minimo oltre il quale non entreremo, è 4.605 (4.847 – 5%).
Il 25 gennaio 2013, Fiat apre a 4.60, quindi sotto 4.605.
In quel caso si inserisce un ordine di vendita limite a 4.605, il quale sarà
poi eseguito nel resto della seduta, in quanto il titolo toccherà poi un
massimo intraday a 4.674.
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Non bisogna attendere troppo per vedere Fiat scendere di 3 punti


percentuali, dove raggiungiamo il primo nostro obiettivo: lo stop alla pari.
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La corsa al ribasso prosegue fino ai 4.17 del 6 febbraio (per il nostro


SHORT un guadagno del 10%!), fino alla candela bianca Heikin-Ashi del 7
febbraio 2013.
Siamo pronti per passare alla cassa è prenderci il nostro meritato
guadagno il giorno dopo, quando Fiat apre a 4.378 e quindi +5% dal prezzo
di partenza a 4.605.

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Parte una nuova analisi per vedere se siamo anche su un supporto su cui
far partire un eventuale LONG.
Come sempre, facciamo uno zoom del grafico e ancora una volta, senza
andare troppo lontano nel tempo, già nel 2012, si vede che siamo su una
zona importante, sia come resistenza sia in qualità di supporto.
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Disegniamo il supporto sulla più bassa chiusura Heikin-Ashi più vicina:


quella del 6 febbraio 2013 a 4.252.
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Stop Heikin-Ashi a 4.21 (4.252 – 1%) e soglia massima di ingresso del


5% a 4.46 (4.252 + 5%).
La seduta successiva, il titolo apre a 4.378, siamo quindi entrati LONG a
tale prezzo.

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Il segnale va subito a segno: realizza un +3%!


Stop alla pari!
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Il rimbalzo, però, si esaurisce subito e il giorno dopo Fiat torna al nostro


prezzo di ingresso, dove chiudiamo il nostro LONG senza vincitori, né
vinti.
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Si forma una candela nera Heikin-Ashi, che però non prenderemo in


considerazione in quanto non siamo su una resistenza.
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Il 21 febbraio, abbiamo una chiusura Heikin-Ashi a 4.1835, sotto lo stop


Heikin-Ashi che decreta la violazione del supporto.

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Possiamo speculare su un possibile movimento al ribasso, dovuto


proprio alla violazione di tale livello.
Si entra il giorno dopo seguendo lo stesso ragionamento per quel che
concerne lo stop e la soglia massima di ingresso rispettivamente a 4.29 e
4.04.
Fiat apre a 4.14, si entra SHORT!
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La rottura produce subito i suoi effetti: nel giro di poche sedute siamo a
+3%, portiamo subito lo stop alla pari.
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Lo stesso giorno Fiat registra un minimo a 3.902, il punto di massimo


guadagno del nostro trade (+6%), visto che poco più tardi, il 28 febbraio,
appare la candela bianca.

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Si chiude lo SHORT con un profitto del +2.66%, il giorno dopo, al


prezzo di apertura a 4.03.
Riprende la nostra analisi, per vedere se è anche il caso di entrare
LONG.
Ancora una volta l’analisi tecnica si rivela di una precisione disarmante:
tracciamo una linea sulla chiusura più bassa e più vicina a 3.9605; facciamo
un viaggio indietro nel tempo e vediamo come tale zona sia stata
determinante come supporto e resistenza.
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Il LONG “s’ha da fare”!


Lo stop Heikin-Ashi sarà a 3.92 e la soglia massima del 5% a 4.16.
Il giorno dopo la candela bianca, Fiat apre a 4.03.
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La presenza di una candela nera Heikin-Ashi, subito dopo quella bianca,


non cambia la nostra analisi.
Si resta al rialzo fino a quando non sarà violato il supporto in zona
3.9605.
In effetti Fiat ha qualche difficoltà; non rimbalza subito, ma il supporto
resta intatto fino a quando, in data 6 marzo, raggiunge i 4.15, quel +3% che
consente al nostro LONG di posizionare lo stop alla pari.
Anche questa volta, salvo sorprese tra la chiusura e l’apertura, non
subiremo una perdita!
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Il titolo comincia a decollare!


Salta la resistenza (il nostro ex supporto) a 4.252, il giorno in cui si
festeggia la donna, raggiunge l’apice con i 4.66; a quel punto il nostro
LONG è a +16%!
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I fuochi d’artificio, purtroppo, non durano molto; il 13 marzo si presenta


la candela nera Heikin-Ashi.
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Chiudiamo il nostro LONG al prezzo di apertura del giorno seguente a


4.44, un ottimo +10%!
È giunto il momento di tornare a speculare al ribasso?
Lo scopriamo subito disegnando una linea sulla chiusura più vicina e più
alta Heikin-Ashi a 4.4945.
La scena che si presenta davanti ai nostri occhi e molto simile a quella
che abbiamo visto nel caso del LONG appena chiuso: tanti cerchietti che
dimostrano la validità di tale livello.

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Lo stop Heikin-Ashi sarà a 4.54 (4.4945 + 1%) e la soglia massima del


5% a 4.27 (4.4945 – 5%).
Sappiamo già che Fiat aprirà a 4.44, poiché è il prezzo già citato in
precedenza, dove abbiamo chiuso il LONG con un +10%.
Siamo dentro la soglia massima, si torna a “danzare”!
Dopo 4 candele di colore contrario al nostro SHORT, che però non
inficiano più di tanto il trade, Fiat comincia a scendere e il 22 marzo tocca
quel prezzo che ci fa stare tranquilli: 4.31 e stop alla pari.
Anche questa volta non si perde!

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Adesso siamo spettatori più rilassati dell’operazione, la quale procede a


nostro favore fino a un top di guadagno del 5 aprile a 3.93, ancora una volta
in doppia cifra: +11.50%!
La candela bianca non tarda ad arrivare e guarda caso, si materializza sul
nostro caro supporto in zona 3.9605!
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Non ci pensiamo due volte a chiudere il giorno successivo il nostro


prezioso SHORT al prezzo di apertura a 4.09, un altro +8% che si aggiunge
alla nostra serie positiva e apriamo il LONG a occhi chiusi, perché già
conosciamo il livello grafico a 3.9605.
Ma attenzione: quel 4.44 è sopra la nostra soglia massima del 5% a 4.16!
Il LONG non si fa!
Mettiamo il BUY a 4.16 e aspettiamo di essere eseguiti.
La nostra pazienza viene premiata subito: nella stessa seduta, Fiat
scende ben sotto i 4.16, offrendoci quindi l’occasione di entrare al rialzo.
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La nostra felicità aumenta il giorno dopo con il +3% a 4.28.

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Questa volta, la festa dura poco: il massimo guadagno si ferma al 6%,
Fiat torna a 4.16, operazione chiusa alla pari.
Il 15 aprile appare la candela nera Heikin-Ashi e da lì parte la nostra
analisi per capire se dobbiamo rimetterci SHORT.
Disegniamo la linea sulla chiusura Heikin-Ashi più vicina e più alta a
4.353.
Nel 2012 è stata una zona di supporto e resistenza, ma non testata più
volte, così come abbiamo visto nei casi precedenti.

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Insomma, non è proprio un livello forte, ma decidiamo di farla


ugualmente.
Lo stop Heikin-Ashi è a 4.40 (4.353 + 1%) e la soglia del 5% a 4.13
(4.353 – 5%).
Il 16 aprile Fiat apre a 4.04, sotto la nostra soglia massima, ma più tardi
ci offre la possibilità di vendere a 4.13.
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Dall’analisi che avevamo fatto, si era visto che non era un livello grafico
di un certo spessore e infatti non raggiunge il fatidico +3%.
Addirittura, il 23 aprile abbiamo la chiusura Heikin-Ashi a 4.4235, il che
significa resistenza violata!
Il giorno dopo chiudiamo la nostra posizione al ribasso al prezzo di
apertura a 4.55, una perdita del 10%.
Cerchiamo di recuperare il terreno perduto, entrando al rialzo,
considerato che 4.55 è dentro la soglia massima del 5% da 4.353, che
adesso diventa il nostro supporto di riferimento.
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L’accelerazione rialzista si estende fino a 6.49, dove il nostro LONG


segna un +3%.
Si porta subito lo stop alla pari.
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Il trend rialzista si ferma a 4.928; lì il nostro trade aveva un gain


superiore agli 8 punti percentuali.
Le vendite su Fiat sono massicce, il titolo torna al nostro prezzo di
ingresso, dove chiudiamo il LONG alla pari.
Ho già affermato che non avrei utilizzato altre forme di trailing stop, ma
è evidente che un’operazione che era a +8% la si chiudeva con un minimo
di profitto.
Ma proseguiamo questo nostro viaggio Heikin-Ashi su Fiat e arriviamo
al 30 aprile, quando si forma la candela nera Heikin-Ashi.
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Già da questa immagine, si nota che il movimento rialzista si era


fermato sulla resistenza che già conosciamo, ovvero in area 4.847.
Non c’è quindi bisogno di fare una nuova analisi; dobbiamo attendere
che Fiat torni eventualmente verso tale livello per aprire uno SHORT.
Prima di risalire, appare una candela bianca sulla nostra ex resistenza,
adesso supporto a 4.4945!
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Abbiamo già verificato la validità di tale area e quindi ci prepariamo per


un eventuale LONG, sapendo che lo stop Heikin-Ashi sarà a 4.45 (4.4945 –
1%) e la soglia del 5% a 4.72 (4.4945 + 5%).
Il giorno dopo, Fiat apre a 4.614, posizione al rialzo aperta!
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Sono sufficienti poche sedute per arrivare al +3% e mettere così lo stop
alla pari.
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Questa volta Fiat fa sul serio: spazza via la resistenza a 4.847!


Ci sono tanti compratori al punto che, il 16 maggio, registra un massimo
intraday a 5.515; per il nostro LONG significa +20%!
Stappiamo la nostra bottiglia di spumante, abbiamo recuperato con gli
interessi l’unico trade chiuso in negativo in questo 2013.
Una settimana dopo si presenta la candela nera Heikin-Ashi.

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La seduta successiva Fiat apre a 5.23, senza alcuna altra forma di


trailing stop; incassiamo comunque dal nostro LONG un buon +13%.
Penso che gli esempi citati siano abbastanza esaurienti nel definire il
funzionamento della tecnica con le candele Heikin-Ashi.
A titolo di cronaca, ecco come è andata nei mesi successivi.
Questo il riepilogo dei punti di inversione individuati nel secondo
semestre 2013.
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E questo è il riassunto del 2014.

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3.6 Esempi su altri titoli italiani e americani
La strategia con le candele Heikin-Ashi sul mercato azionario è
fantastica, certo non infallibile, ma il rapporto rischio/rendimento è così a
favore del secondo da permettere con un’operazione positiva di recuperarne
diverse con il segno meno.
Non solo, abbiamo visto che si può anche rimediare entrando sulla
rottura del livello grafico su cui abbiamo appena subito uno stop.
Ecco ora una rassegna di grafici Heikin-Ashi sui titoli inseriti
attualmente sul paniere italiano del FTSEMIB, con le varie operazioni
LONG/SHORT evidenziate con dei cerchietti.
Ci sono anche dei grafici relativi a delle azioni americane, per
dimostrare come la strategia funzioni benissimo su qualsiasi Piazza
finanziaria.
Lo scopo di tale illustrazione è di mostrare come le candele Heikin-Ashi
siano in grado di individuare le inversioni dei trend per poi cavalcarne
l’onda fino al movimento opposto.
E se la previsione dovesse rivelarsi sbagliata, si rimedia piuttosto
velocemente e bene con il breakout.
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4. Strategia multiday sul Forex

4.1 Il mercato del Forex


La strategia con le candele Heikin-Ashi multiday sul Forex è molto
simile a quella per l’azionario.
Ci sono delle sostanziali differenze che saranno illustrate nel presente
capitolo.
Prima, però, vorrei fare una breve introduzione sul mercato dei cambi
perché se ne fa una cattiva rappresentazione su Internet e non solo.
Spesso viene associato a pubblicità al limite dell’inganno, in cui si parla
di guadagni facili.
È vero che si possono realizzare delle performance interessanti, ma
senza la dovuta cautela le perdite possono essere altrettanto eclatanti.
Ma non è una peculiarità del Forex; può accadere con un qualsiasi
strumento finanziario se si utilizzano dei quantitativi esagerati rispetto al
capitale a disposizione e senza le necessarie informazioni che bisogna avere
per chi si approccia a questo tipo di mercato.
Al termine dei miei webinar e di eventi dal vivo mi capita spesso di
avere dei riscontri di persone che affermano di aver compreso per la prima
volta cosa sia il Forex.
E la scoperta si rivela ancora più eccitante perché comprendono
veramente tutte le potenzialità che questo tipo di mercato offre.
Bisogna cominciare con il dire che, nel mondo delle valute, non esiste
una Piazza finanziaria ufficiale su cui avvengono gli scambi tra compratori
e venditori; è un mercato OTC (Over The Counter).
L’interlocutore (chi compra quando noi vendiamo e viceversa) può
essere il broker/banca che fa da market maker oppure un circuito di banche
che forniscono la liquidità (ECN).
Apre la domenica sera verso le 22 e chiude il venerdì alla stessa ora
(l’orario di inizio e fine può variare in funzione del broker/banca).
La copertura totale è dovuta all’operatività suddivisa per sessioni:
europea (Londra), americana (New York) e asiatica (Sidney e Tokyo).
Non ci sono quindi gap (prezzo di apertura differente rispetto alla
chiusura del giorno precedente) giornalieri, ma solo infrasettimanali.
E questo rappresenta un primo vantaggio rispetto ad altri mercati.

4.2 Cosa influenza le quotazioni


È un mercato che si muove soprattutto in funzione delle politiche delle
banche centrali e quindi dei tassi di interesse (tassi elevati = moneta forte),
che a loro volta dipendono da dati macro economici, news, eventi geo-
politici e altro.
Attualmente seguo 28 cambi, ma potrebbero essere molti di più.
Ma non vado oltre perché il Forex non è solo analisi tecnica e Heikin-
Ashi ma anche conoscenza degli aspetti economici di un Paese e soprattutto
dell’orientamento della relativa banca centrale.
I miei 28 cambi (si usa anche il termine inglese cross) raggruppano le
seguenti aree geografiche: USA, Euro, Canada, Giappone, Australia, Nuova
Zelanda, Svizzera e Regno Unito.
Devo essere aggiornato su quando si riuniscono le banche centrali di
questi Paesi, la pubblicazione delle statistiche relative alle loro economie e
tutto quello che ne movimenta il mercato (market mover).
Può sembrare un gran lavoro all’inizio, ma poi diventa quasi una
routine: si sa che il meeting della banca centrale australiana avviene ogni
primo martedì del mese, di giovedì quello europeo e inglese, così come
diversi dati macro economici hanno una regolare cadenza mensile.
In ogni caso ci sono molti siti Internet che offrono informazioni
aggiornatissime in merito.

4.3 Volatilità, quantitativi da usare e correlazioni


Tornando alle caratteristiche del Forex, si sente spesso dire che è un
mercato altamente volatile.
Nulla di più falso!
Nelle giornate più concitate, il nostro caro euro contro il famoso dollaro
americano, è già tanto se si muove dell’1%.
È invece molto volatile il saldo del conto di chi usa dei quantitativi
spropositati rispetto al proprio capitale; questa è la vera ragione per cui, a
tanti, il Forex provoca dei forti mal di testa.
Con conti di 10.000 euro si usano 100.000 unità e a quel punto un pip
del cambio sopra citato, l’euro/dollaro, vale 10 dollari e un movimento di
soli 50 pip si traduce in 500 dollari di guadagno o perdita, una performance
del 5% rispetto al nostro capitale di partenza!
In questo modo è facile trovarsi azzerato il proprio conto se poi non si
usano neanche gli stop!
Se si opera con un time frame giornaliero e un obiettivo di profitto di
centinaia di pip consiglio di usare un quantitativo in cui 100 pip
corrispondano all’1% dei fondi a vostra disposizione.
Ciò significa che, con un conto di 10.000 euro, si dovranno
necessariamente utilizzare i mini lotti (dalle 10.000 unità) e non il lotto
standard che parte dalle 100.000 unità!
In un contesto di operatività intraday, dove si punta a realizzare decine
di pip, si possono usare dei quantitativi maggiori.
Un’altra prerogativa del mercato delle valute, che lo rende unico da
questo punto di vista, sono le correlazioni.
L’euro non è quotato solo contro il dollaro, ma anche contro lo yen
giapponese, il franco svizzero, il dollaro canadese, quello australiano,
neozelandese e altri ancora.
Questo significa che possiamo strutturare delle strategie aprendo
contemporaneamente delle operazioni in cui siamo al rialzo di euro contro
il dollaro e al ribasso nei confronti della moneta nipponica.
Ma non voglio trattare questo tipo di strategie a cui, magari, dedicherò
in futuro una nuova pubblicazione, ma riprendo le mie adorate candele
Heikin-Ashi in aggiunta alle resistenze e ai supporti.

4.4 Come usare le candele Heikin-Ashi sul Forex


La prima grande differenza rispetto all’azionario è nel momento in cui si
traccia la linea relativa alla resistenza o supporto: nel mercato azionario si
prende la chiusura Heikin-Ashi giornaliera più alta (resistenza) o più bassa
(supporto); nel Forex, invece, la chiusura ufficiale di mercato più alta o più
bassa del cambio.
Vediamo un esempio sul cambio euro/dollaro: nel 2014, a marzo e
maggio, fa un doppio massimo sopra 1.39.

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La resistenza viene disegnata sulla chiusura più alta a 1.3929.


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Con il grafico Heikin-Ashi, la chiusura più alta sarebbe stata a 1.3922.

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La ragione di tale differenza risiede nella volatilità dei prezzi di chiusura
dell’azionario, mentre quelli del Forex risultano più attendibili in quanto il
mercato non chiude mai dalla domenica al venerdì.
Inoltre, mentre sull’azionario ci poniamo il problema di capire se ci
troviamo di fronte a una resistenza/supporto dopo un lungo trend e la
formazione di una candela Heikin-Ashi nera/bianca, nel mercato dei cambi
accade il contrario: utilizziamo il grafico Heikin-Ashi una volta giunti su un
livello che abbiamo già disegnato sul nostro grafico, seguendo il
ragionamento di individuazione dei punti di inversione, illustrato nel
capitolo 1.
La candela Heikin-Ashi confermerà il segnale SHORT (se su resistenza)
o LONG (se su supporto).
Potrebbe accadere che, in attesa della conferma dal grafico Heikin-Ashi,
l’occasione potrebbe “scappare via” per un rimbalzo/correzione troppo
veloce dal supporto/resistenza.
Ma, come uso dire in questi casi: “Meglio un guadagno teorico mancato
che una perdita reale subita”.
Il mercato offre tante opportunità di trading: è sufficiente attendere la
prossima.
Inoltre, i supporti e le resistenze sono storicamente destinati a cadere e
non lo sappiamo a priori, quindi meglio essere prudenti e aspettare una
conferma Heikin-Ashi piuttosto che entrare subito contro il trend corrente.
Essendo diverso il modo di tracciare la linea del supporto e della
resistenza tra il mercato azionario e il Forex cambia anche il criterio con
cui se ne decreta la perforazione.
Abbiamo visto che nell’azionario deve esserci una chiusura giornaliera
Heikin-Ashi dell’1% sopra o sotto la resistenza o il supporto.
Nel Forex è sufficiente una chiusura giornaliera sopra o sotto di 10 pip
dalla resistenza o supporto.
Cambia anche l’oscillazione massima di ingresso una volta formata la
figura di ingresso: nell’azionario è del 5% dal supporto/resistenza, nel
Forex consiglio un massimo di 100 pip.
Ovviamente, l’oscillazione può essere maggiore o minore in funzione di
altri elementi, primo fra tutti la composizione del Portfolio, ovvero delle
operazioni che si hanno già in corso.
Se, per esempio, siamo LONG con un buon guadagno sul cambio
euro/dollaro alla vigilia del meeting della BCE e si forma una candela nera
sul grafico euro/yen, potrebbe essere opportuno entrare anche con una
distanza superiore ai 100 pip dalla resistenza per neutralizzare l’esposizione
sull’euro.
Certi eventi sono altamente imprevedibili, il mercato potrebbe avere
delle forti oscillazioni e dei movimenti a noi sfavorevoli.
C’è anche chi preferisce prendere delle posizioni prima di tali
appuntamenti e “scommettere” su come andrà a finire; d’altronde i market
mover sono il pepe del trading, sono quelli che muovono il mercato.
La cosa importante è essere consapevoli del rischio che si corre.
Vediamo adesso degli esempi di trade con le candele Heikin-Ashi sul
Forex.
Riprendiamo il grafico euro/dollaro, dove in zona 1.39 si è formata una
resistenza e una candela nera Heikin-Ashi.
Ci sono quindi tutti i presupposti per un ingresso SHORT.
Abbiamo detto che la resistenza si traccia sulla chiusura più alta e quindi
a 1.3929.

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La violazione della resistenza avverrà con una chiusura giornaliera
superiore ai 10 pip da tale livello e quindi da 1.3940 in su.
Il giorno dopo la formazione della candela nera Heikin-Ashi, il 9 luglio
2014, l’euro/dollaro apre a 1.3843; siamo quindi dentro l’oscillazione
massima dei 100 pip (1.3929 - 100 pip = 1.3829).

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L’euro scende fino a quasi 1.35, un crollo di quasi 350 pip dal prezzo di
ingresso a 1.3843.
Anche per il Forex vale il discorso del trailing stop: nel momento in cui
si è in guadagno di 100 pip consiglio di portare lo stop alla pari, ovvero al
prezzo di ingresso.
Se poi il movimento dovesse essere ancora favorevole, come nel nostro
esempio dove a 1.35 abbiamo un guadagno teorico di 350 pips, lo stop
diventa uno stop profit e si poteva eventualmente metterlo a +250 pips
dall’ingresso (1.3593).
Anche l’entità del trailing stop varia a seconda delle operazioni che si
hanno in corso; potrebbe essere più stretto o più ampio in funzione degli
eventi in programma e dell’esposizione che si ha su alcune valute.
5. Strategia intraday su indici

5.1 Strategia sul Dax


In questo capitolo mostrerò una strategia intraday con le candele Heikin-
Ashi da utilizzare sugli indici.
Prenderò come riferimento il famoso indice tedesco, il Dax, ma si può
tranquillamente adattare ad altri indici.
Il time frame è a 10 minuti.
La logica della strategia è la seguente: si entra SHORT con una candela
nera Heikin-Ashi dopo un nuovo massimo di giornata; al contrario, si entra
LONG con una candela bianca successiva a un nuovo minimo intraday.
Vediamo alcuni esempi.
Il Dax apre la seduta in rialzo, registra una serie di massimi fino al
formarsi di una candela nera Heikin-Ashi.
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Una prima condizione per essere un segnale valido è che tra l’apertura e
la chiusura della candela nera Heikin-Ashi deve esserci più di un punto.
Nel nostro caso, ha aperto a 9.455,54 e chiuso a 4.450,38.
Siamo quindi di fronte a un segnale SHORT!

5.2 Gestione della posizione


Si entra a mercato una volta avuta la conferma e la gestione della
posizione può avere tante varianti:

la prima può essere una tecnica “mordi e fuggi”, utile nelle giornate in
cui vi è scarsa volatilità, con un target profit e uno stop loss di 10
punti;
la seconda consiste nel mettere lo stop sopra il massimo (o sotto il
minimo in caso di segnale LONG) e un target profit di almeno pari
entità allo stop, per avere un rapporto rischio/rendimento equilibrato.
la terza prevede uno stop sempre sopra il massimo (o sotto il minimo
in caso di segnale LONG) e nessun target profit, si adegua
semplicemente lo stop con la tecnica del trailing stop.

In tutti e tre i casi, lo stop iniziale passa alla pari (al prezzo di ingresso)
nel momento in cui l’operazione raggiunge i +10 punti.
Se si ha la possibilità di dividere il quantitativo che si intende utilizzare
per l’operazione, la situazione ottimale sarebbe un mix delle tre opzioni
presentate sopra o, almeno, delle prime due.
In questo modo, si potranno avere dei risultati immediati con la prima
variante, un guadagno superiore con la seconda e un altro ancora più
elevato con la terza, nel caso in cui il mercato dovesse poi proseguire con
un forte trend per il resto della giornata.
Usare solo la prima opzione potrebbe non essere soddisfacente, in
quanto si rischia di beccare degli stop di 10 punti, per poi vedere il mercato
partire nella direzione auspicata.
Se il primo trade della giornata dovesse concludersi con un risultato
positivo, si può anche scegliere di terminare l’operatività per il resto della
giornata.
In questo modo, oltre al guadagno economico, ne avremmo uno psico-
fisico: poche e buone operazioni fanno bene al portafoglio e alla salute.
Tornando all’esempio iniziale, dopo la candela nera Heikin-Ashi il Dax
apre a 9.446,50 ed è quello il prezzo a cui apriamo il nostro SHORT.
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Lo stop iniziale sarà di 10 punti oppure a 4.973, un punto sopra il max di


giornata a 4.972.
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Tocca subito un minimo a 9.432,50; l’operazione “mordi e fuggi” si è


chiusa quindi a +10 punti mentre per l’eventuale restante quantitativo o per
chi ha adottato solo la seconda e terza variante della strategia, lo stop passa
alla pari (al prezzo di ingresso a 9.446,50).

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E il Dax torna proprio al prezzo di ingresso.


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Da questo primo esempio si evince che non sono stati usati indicatori,
oscillatori o altro; la strategia è veramente semplice: è sufficiente un grafico
Heikin-Ashi a 10 minuti.
Vediamo altri esempi, questa volta un’operazione al rialzo.
Dopo aver registrato una serie di nuovi minimi di giornata, si forma la
candela bianca Heikin-Ashi.
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Tra l’apertura e la chiusura della candela bianca Heikin-Ashi vi è più di


un punto; possiamo quindi entrare a mercato sulla barra successiva che apre
a 9.451.
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Stop e target profit di 10 punti da 9.451 per la strategia “mordi e fuggi”,


mentre per le altre 2 opzioni lo stop va messo un punto sotto il minimo di
giornata a 9.423,50 e quindi a 9.422,5, facciamo 9.422, ancora mezzo punto
in meno, giusto per arrotondare.
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Lo stop sarà così di 29 punti (9.451 – 9.422), mentre il target profit, per
la seconda variante della tecnica, sarà a 9.480 (9.451 + 29).
Così come nel caso dell’esempio dello SHORT, viene chiuso a -10 punti
la prima strategia e/o il primo quantitativo delle altre 2.
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Il Dax, però, torna a salire e tocca i 4.961 punti (+10).

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Lo stop passa alla pari sulle restanti operazioni ancora aperte.
Il Dax arriva a 4.971 punti, ovvero +20 dal nostro prezzo di partenza.

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Si alza ancora lo stop dal prezzo di ingresso a 4.961, diventando così


uno stop profit di +10 punti.
E, poco dopo, il Dax torna su tale livello.
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Con la prima opzione della strategia avremmo chiuso -10 punti; con la
seconda e terza, invece, alla pari.
Ovviamente, si può anche scegliere di utilizzare solo le tecniche con lo
stop sopra/sotto il massimo/minimo intraday e, a quel punto, la stessa
operazione sarebbe stata chiusa con un profitto di 10 punti.
Possono anche esserci dei movimenti ampi successivi alla formazione di
una candela Heikin-Ashi, come nell’immagine in basso, in cui lo SHORT,
partito a 9.564, ha raggiunto un massimo guadagno di 54 punti prima che si
formasse una candela bianca dopo un nuovo minimo di giornata.
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6. La psicologia del trading

6.1 Gli stimoli che arrivano dal trading


Un aspetto fondamentale del trading è la psicologia.
Tutto quello che è stato scritto nei precedenti capitoli, le affascinanti
tecniche di trading con le candele Heikin-Ashi, diventa improvvisamente
sterile se non si ha la giusta carica emotiva e la necessaria forza
psicologica.
Ovviamente il discorso vale per qualsiasi strategia di investimento.
Possiamo pensare di aver trovato la bacchetta magica, la quale
trasformerà in profitto tutto quello che tocchiamo con un click, ma nel
momento in cui si passa a essere operativi, con denaro reale, tutto cambia!
Cambia la prospettiva, l’adrenalina sale, il saldo del conto fa su e giù.
I grafici cominciano a non essere più così chiari, si fa perfino fatica a
distinguere il colore delle candele Heikin-Ashi.
Il “rumore”, sotto forma di news, di commenti dei cosiddetti esperti del
settore, diventa assordante, crea tanta confusione.
Proprio nel momento in cui pensiamo di essere pronti, subentrano le
paure e le tante domande tipo: “Questa volta il segnale non sarà buono”,
“Vuoi vedere che appena inizio io la strategia comincia a perdere?”.
Sì, perché, tutto è riferito al passato, nulla è garanzia per il futuro.
Tranquilli, non si è sotto l’effetto di droghe, ma è una classica reazione
del nostro cervello a questo tipo di stimoli che arrivano dal mondo del
trading.
Le contromisure da prendere sono piuttosto facili, ma il problema è
sempre lo stesso: riuscire a seguirle!

6.2 Grafici puliti


Nell’introduzione di questo libro ho scritto che mi piace semplificare
tutto e le strategie con le candele Heikin-Ashi ne sono la più evidente
dimostrazione.
Anche i miei grafici sono pulitissimi: poche linee, solo quelle essenziali.
“Semplificare” significa eliminare tutti gli elementi che possono essere
di disturbo, perché bisogna lasciare la nostra mente totalmente libera e
concentrata solo sugli aspetti più importanti della nostra analisi.
La gente mi chiede: “Ma è proprio vero che tu non usi altri indicatori e
oscillatori?”.
Non credo che ce ne sia bisogno. Una volta tracciati i livelli giusti, a
quel punto le medie mobili, lo stocastico, le bande di Bollinger, giusto per
citarne alcuni tra i più famosi, mi diranno quello che già vedo: siamo in un
trend rialzista/ribassista, ipercomprato/venduto e così via.
Aggiungendo altri elementi ai grafici si rischia di creare caos e così,
quando la nostra analisi primaria ci dice di entrare LONG/SHORT, c’è
sempre un indicatore/oscillatore che non ti conferma il segnale.
Ci tengo a evidenziare che non sono contrario all’uso di questi
strumenti. Secondo il mio modesto parere, ciò che conta di più è lo studio
di determinati movimenti presenti e passati, per effetto di quella ripetizione
storica dell’azione dei prezzi.

6.3 Avere le idee chiare


Tornando al discorso iniziale delle emozioni derivanti dal trading, un
primo metodo per controllarle, è avere le idee chiare sull’operazione che
intendiamo aprire: quando e dove entrare, quando e dove uscire.
Purtroppo mi capita spesso di sentire persone che non sanno dove
mettere lo stop e il target profit, senza parlare del fatto che spesso e
volentieri non sanno neanche spiegare la ragione per cui sono entrati
LONG o SHORT!
Non hanno il coraggio di dirmelo, ma molte volte vanno a sensazione.
Quando si apre un’operazione in questo modo si è in totale balìa del
mercato.
Se invece abbiamo chiaro il momento in cui entreremo e usciremo da
una posizione, a quel punto saremo semplici spettatori di quello che
vediamo sul monitor.
Ovviamente si spera che lo spettacolo sia di nostro gradimento.

6.4 Usare gli stop e festeggiare un profitto


A proposito del momento in cui si chiude un trade, sia esso positivo o
negativo, è curioso vedere i meccanismi psicologici che ne derivano.
Quello dello stop è sicuramente il più delicato.
Ipotizziamo di averne deciso uno, ma spesso e volentieri non lo
inseriamo in piattaforma, perché si aspetta di vedere la reazione del
mercato nel momento in cui si sarà arrivati da quelle parti.
Molte volte, purtroppo, quell’attesa è letale!
E così, una perdita che inizialmente doveva essere contenuta, si
trasforma in un vero e proprio calvario.
Si ha la sensazione che tutto il mondo sia contro di noi. Il segno meno
che vediamo sul nostro conto non smette di aumentare e quando abbiamo
deciso di porre fine a questa agonia, il mercato torna nella nostra direzione.
Disperazione allo stato puro!
Lo stop è fondamentale per essere vincenti; sembrerà strano, ma è il
segreto per essere profittevoli nel tempo.
Meglio subire una piccola perdita e cercare di recuperare con una
seconda operazione, piuttosto che sperimentare le sensazioni di cui sopra.
Bisogna convincersi che le perdite fanno parte del “gioco”; non ho mai
visto in tutti questi anni un sistema infallibile.
In quel periodo nero, ne pagano le conseguenze anche le persone che ci
sono vicine, su cui scarichiamo tutta la nostra ira.
L’attività di trading porta tanto stress: dobbiamo necessariamente
ridurne gli effetti.
Il nostro obiettivo non deve essere solo il profitto, ma anche il benessere
della nostra persona.
È un aspetto che ho evidenziato nella spiegazione della strategia
intraday sul Dax: se la prima operazione è positiva spegniamo tutto e
godiamoci il resto della giornata!
Questo perché il guadagno di salute che ne deriva è altrettanto
importante, se non di più.
Con il giusto equilibrio psico-fisico faremo le scelte migliori.
Ricordo colleghi che operavano sul Forex durante la notte e quasi
sempre con risultati pessimi.
In questo modo cominciavano la giornata senza aver dormito e già con
delle perdite da recuperare.
Immaginate come poteva essere il loro “Buongiorno”!
Stranamente si rischia di essere insoddisfatti anche quando si chiude
un’operazione in guadagno.
Questo accade quando vediamo che il gain sarebbe potuto essere
maggiore.
Niente di più sbagliato!
Bisogna festeggiare perché abbiamo raggiunto il nostro obiettivo; quello
che accadrà dopo ci interessa relativamente.

6.5 La predisposizione mentale al trading


È importante far circolare dentro di noi delle energie positive. Energie
che si manifestano anche nella predisposizione mentale al trading.
A tal proposito mi piace raccontare la storiella che un giorno il mio
parroco raccontò durante una sua omelia.
In un piccolo paese non pioveva da tanto tempo e ciò aveva provocato il
blocco di tutte le attività del luogo, provocando una forte crisi.
Dopo aver sperimentato invano tutto il possibile e immaginabile per far
tornare un po’ di pioggia, la gente si rivolse al parroco, come ultima
speranza a cui affidarsi.
Il prete diede la sua disponibilità e invitò tutta la comunità per un
incontro di preghiera.
Il giorno dopo si presentarono tutti, la chiesa era strapiena.
All’ingresso, il parroco aveva predisposto dei porta ombrelli, ma non
furono usati perché nessuno portò con sé l’ombrello.
A quel punto, una volta accomodati, il prete disse che potevano alzarsi e
andarsene: era inutile pregare senza avere la convinzione di essere esauditi.
Sono rimasto senza parole dopo aver ascoltato questo racconto, davvero
illuminante!
È stata la pietra miliare da cui è partita la mia attuale professione.
A prescindere dall’essere o meno credenti, questo storia spiega
benissimo la condizione mentale che bisogna avere quando si intraprende
un’attività a cui teniamo tanto.
Vale anche per il trading: inutile mettersi davanti ai monitor se si parte
con l’atteggiamento mentale che non andrà bene.
Così come non bisogna esagerare nella direzione opposta: quando le
cose vanno bene è facile perdersi in una sensazione molto pericolosa di
onnipotenza.
Ci si potrebbe trovare in una situazione di questo tipo: abbiamo appena
chiuso 9 operazioni in profitto, la decima non parte bene, stenta a decollare,
scende addirittura fino al prezzo in cui è posizionato il nostro stop!
Ma poiché, eravamo pronti a festeggiare i 10 trades in gain, aspettiamo
ancora un po’, ancora un po’, ancora un po’ e… boom!
In un solo colpo vediamo sfumare il guadagno delle 9 operazioni
precedenti!
Fino a qualche minuto prima eravamo sul tetto del mondo, il top dei top
trader, adesso ci sentiamo una nullità, vorremmo solo battere la testa contro
la tastiera.
Non abbiamo rispettato la regola dello stop e ne paghiamo le
conseguenze a caro prezzo.
È bene avere una certa flessibilità nell’applicazione della nostra tecnica,
per diverse ragioni: i mercati sono in continua evoluzione, la volatilità non
è sempre la stessa, i market mover e altro ancora.
Possiamo quindi decidere di anticipare la chiusura di un’operazione
oppure di non fare completamente il trade.
Ma sullo stop non si accettano eccezioni!

6.6 Investire solo quando è il mercato a dirlo


Un altro classico errore che arriva dal nostro cervello è di voler essere
operativi, anche quando non ci sono le condizioni grafiche per farlo.
I mercati sono fermi, non succede nulla, ma il nostro dito freme, ha
voglia di click!
Ed ecco che si anticipa un possibile segnale oppure se ne inventa uno,
seguendo una nostra sensazione del momento.
Potrebbe andar bene, ma se va male (molto più probabile) è un disastro
totale: non si sa dove mettere lo stop, ci si affretta a improvvisare delle
analisi, ma nel frattempo il loss aumenta.
E così registriamo una perdita per un’operazione che, semplicemente,
non era da fare.
E incorporiamo altre energie negative, una condizione pessima per
affrontare il prossimo trade.
Quando si subiscono delle perdite importanti si ha spesso la tentazione
di voler recuperare tutto con una sola operazione.
Accade, così, che un trade giunga al prezzo in cui si dovrebbe chiudere
in profitto, secondo quanto stabilito dalle strategia, ma non lo facciamo
perché pensiamo che quella sarà l’operazione del secolo, quella con cui
recupereremo tutte le precedenti perdite!
Invece si torna al nostro livello di ingresso, la partita si chiude zero a
zero con il trailing stop. Bye bye gain!
Non voglio scoraggiare nessuno. Ho semplicemente condiviso
esperienze personali e di colleghi le quali, magari, potranno rivelarsi utili a
chi legge questo libro.
Ma voglio concludere con una buona notizia: la soluzione a questo tipo
di problemi siamo noi!
È sufficiente rispettare poche e semplici regole, per evitare tutto questo
stress.
Conclusioni

Siamo giunti alla fine di questo viaggio alla scoperta delle potenzialità
offerte dalle candele Heikin-Ashi.
Mi auguro di aver trasmesso una parte del mio entusiasmo per questo
tipo di grafici, la cui conoscenza ha prodotto in me tantissimi benefici.
Da un punto di vista operativo le indicazioni che ne derivano sono così
chiare da eliminare molti elementi di disturbo nel momento in cui si deve
cliccare su BUY o SELL.
E se ne vedono anche i risultati in termini di rendimenti.
So già che lo farete, ma cercate di non esagerare con l’aggiunta di tanti
indicatori, oscillatori e cose simili, per avere dei segnali perfetti.
Non esiste il trading senza le perdite, bisogna solo circoscrivere il più
possibile i momenti difficili.
Eventualmente fate meno operazioni se questo rende più stabile la
performance.
Probabilmente guadagnerete di meno, ma ne trarrà sicuramente
beneficio anche il vostro benessere psico-fisico.
Avrete più tempo da dedicare a voi stessi e alle persone a voi care.
Rispettate gli stop: se una resistenza/supporto è stata violata è inutile
restare ancora in posizione SHORT/LONG perché ci sono buone possibilità
che il trend continui contro di voi con la perforazione di tali livelli.
Non scegliete una tecnica multiday e/o intraday in base ai potenziali
guadagni che offre, ma in funzione del tempo a vostra disposizione e
soprattutto del livello di stress che un tipo di operatività provoca in voi.
Investite gradualmente, non partite allo sbaraglio con tutto il capitale a
vostra disposizione. Prendete prima confidenza con la strategia e con il
mercato e poi aumentate gradualmente i quantitativi man mano che
arrivano gli eventuali profitti.
Non fatevi accecare dalla voglia di guadagnare tutto e subito, così come
di voler recuperare velocemente le possibili perdite.
Il mercato detta le condizioni, noi dobbiamo solo assecondarlo, seguirne
i movimenti e magari anticiparne un’inversione grazie alle candele Heikin-
Ashi.
Ma se abbiamo sbagliato accettiamo la sconfitta e chiudiamo il trade in
stop; è inutile pretendere di avere ragione.
E non facciamone una questione personale, non dobbiamo sentirci
avviliti; è solo un punto perso, ma la partita è apertissima e ce la giochiamo
con nuove operazioni.
Tra i mercati presentati in questo libro, l’azionario appare perfetto con le
candele Heikin-Ashi, per la volatilità presente praticamente tutto l’anno, in
particolar modo a Piazza Affari.
Sui titoli italiani, infatti, è facile arrivare a guadagni in doppia cifra
percentuale con le inversioni individuate dalle candele Heikin-Ashi, mentre
a Wall Street ci si ferma solitamente prima.
Ma, allo stesso modo, attenti alle trappole che si nascondono dietro alle
forte oscillazioni: si rischia, per esempio, di chiudere alla pari con il trailing
stop, un’operazione che poi spicca il volo nella direzione che avevamo
previsto.
La strategia intraday illustrata sul Dax, che si può applicare benissimo
anche ad altri indici come il nostro FTSEMIB o quello americano SP500,
racchiude l’essenza delle candele Heikin-Ashi: semplicità ed efficienza.
È la tecnica che amo definire “no stress”: poche operazioni, guadagni
costanti (che possono diventare molto importanti alla fine del mese) e…
buona salute!
Per quanto riguarda il Forex, le candele Heikin-Ashi si rivelano molto
utili nel filtrare diversi possibili falsi segnali; eviterete, così, tanti stop e
questo rappresenta già un primo guadagno.
Fate dunque la vostra scelta tra le strategie presentate e ricordate che
non si vive di solo trading!

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