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Intervista a Paolo Serafini : Tradando 2010 - L’evento per i Trader di ... http://www.tradando.

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Novembre 2, 2007

Intervista a Paolo Serafini


By tradando in Tradando 2007, Le Interviste, Articolo | 0 comments

Paolo Serafini, professione scalper. A Tradando2008 il suo intervento è


intitolato: “Tecniche di trading rapido: dal bump order agli ordini asteriscati.
Come operare sul filo dei secondi sfruttando ticker e book”.1. Raccontaci un
“salvataggio sulla linea”, un’operazione che poteva portare a una grande
perdita, evitata alla fine. Quale dote ti ha aiutato di più?Poche settimana fa mi
è capitata un’operazione molto pericolosa, mentre facevo scalping sul titolo
Saipem il giorno 2 ottobre 2007 alle 14,30 circa. A un certo momento ho visto
graficamente e sul book un’operazione che in quel momento ritenevo interessante.
Solitamente sono molto veloce nelle entrate per cui pochi istanti dopo ho
acquistato il titolo pensando che da lì a poco sarebbe salito; purtroppo avevo fatto
male i conti, in borsa non ci sono mai certezze, l’unica certezza è dove inserire lo stop loss.
Il titolo appena sono entrato, è sceso di circa 100 tick, così velocemente che non sono riuscito a
stopparmi, in quel momento mi sono ritrovato da + 700 a - 8000 euro sul conto. Dato che pensavo si fosse
trattato di una grossa vendita sul titolo, ho pensato di mediare l’operazione triplicando le azioni che avevo
in portafoglio; naturalmente questa operazione di mediare al ribasso mi avrebbe potuto provocare una
perdita ancora maggiore, avevo moltissime azioni in portafoglio e dovevo cercare di non farmi
distruggere…. appena il titolo è risalito le ho vendute chiudendo l’operazione a-1100, se avessi tenuto
aperta ancora l’operazione avrei guadagnato bene, invece ho ritenuto che in quel momento la grossa
perdita che stavo accumulando si era trasformata in una perdita molto ma molto inferiore e davanti a me
avevo ancora 3 ore per poter recuperare quella brutta operazione.2. Solitamente un trader si specializza
in pochi mercati. Qual è il tuo, quale sceglieresti per cambiare e perché?Io faccio scalping sul
mercato azionario italiano, il mercato con cui mi piacerebbe confrontarmi è quello americano perchè i
volumi sono maggiori dei nostri mercati, ma l’elevata commissione rispetto la nostra borsa
momentanemente mi frena.3. Il trading è una metafora della vita, come
ogni attività nella quale un uomo mette tutto se stesso. Cosa non può
mancare in questa metafora, ma indica una cosa sola…?Il buon umore
(l’allegria).4. Uscire da un trade è più difficile che entrare, e forse il
talento sta proprio in come si esce. Tu su che basi lo fai, quando non
lo hai deciso in anticipo?Solitamente esco da un trade per diversi motivi,
perchè penso che sia arrivato al massimo del mio guadagno o perdita, o
perchè è trascorso troppo tempo e sono stanco di rimanere dentro sul

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Intervista a Paolo Serafini : Tradando 2010 - L’evento per i Trader di ... http://www.tradando.it/2007/11/02/intervista-a-paolo-serafini/

mercato.5. Dopo tanti anni, forse sono stupido, ma non ho capito ancora bene la differenza tra
investimento e speculazione, a parte forse la durata… tu che idea hai?La mia personale opinione è
che lo scalper (speculatore) cerca di fare trading chiudendo tutte le operazioni perchè ha paura che
rimanendo investito per molto tempo sul mercato possa subire delle perdite; vede i propri guadagni salire
rapidamente, riesce a cogliere tutte le micro oscillazioni di prezzo del titolo cosa che invece per un
investitore di lungo non riesce a fare o non ha il tempo per farlo.6. Cosa fai dopo un trade sbagliato per
colpa tua?Cerco di concentrarmi alla prossima operazione senza farmi troppi problemi mentali.7. È
possibile operare per anni sempre con la stessa tecnica?Si è possibile operare sempre con la stessa
tecnica cercando di affinarla con il tempo.8. Che peso ha lo studio nel mantenimento di buone
performance? È possibile continuare a guadagnare senza studiare?Penso che si possa migliorare
anche senza studiare, le regole e il metodo sono sempre quelli, lo studio va fatto sul mercato giorno dopo
giorno, ritengo sia la pratica e l’allenamento quotidiano che ti permette di arrivare a grossi risultati.9.
Trading part time o trading a tempo pieno. In cosa sono simili e in cosa sono diversi?Simili nelle
entrate, maggiore sforzo fisico e stress per il trading a tempo pieno, naturalmente per me molto ma molto
più remunerativo a tempo pieno che part-time.10. Per cosa sono utili i software, in cosa sono inutili, in
cosa addirittura dannosi?Sono utili a livello informativo a patto che il trader abbia già acquisito un
proprio metodo e non voglia stravolgerlo alla continua ricerca di nuove formule magiche e allora diventa
solamente dannoso.11. Ogni trader nella ricetta operativa mette il money management. Ci dici cosa è
e cosa concretamente significa, al di là delle definizioni?Per Money Management e quindi per una
corretta gestione del rischio penso sia fondamentale saper gestire il capitale non in maniera rigida ma in
maniera flessibile su ogni operazione. Nello specifico, penso che ogni operazione in base al livello di
rischio debba essere affrontata e gestita con un capitale differente, è quindi opportuno selezionare le
entrate in primarie e secondarie in modo da essere sempre investiti sul mercato ma con quote diverse. Per
ultimo l’aspetto psicologico e la corretta gestione della posizione(la disciplina) completano il quadro per
diventare un buon trader.12. Cosa è per te un contrarian?E’una strategia operativa imperniata
sull’attenzione psicologica ed emotiva del comportamento umano nelle varie forme di investimento;
l’investitore contrarian è colui che cerca di capire il clima psicologico ed emotivo del mercato per
anticipare le proprie scelte, cercherà di essere flessibile sul mercato senza farsi intrappolare da segnali di
fine trend.13. Un’altra regola d’oro è “la disciplina”. Ma dire che “bisogna essere disciplinati” è un
po’ come dire che “bisogna essere intelligenti”. Potresti aggiungere qualcosa?Infatti bisogna essere
intelligenti e capaci di leggere velocemente il mercato da che parte intende muoversi; è altrettanto vero
che la flessibilità di cambiare opinione nel caso ci si trovi dalla parte sbagliata è una dote che pochi hanno
ma che bisogna avere, dati i continui e improvvisi mutamenti del mercato a distanza di pochi attimi14.
Fare il trader a tempo pieno è una scelta o un obbligo, perché i prezzi comunque ti occupano la
mente in continuazione?I prezzi non mi occupano assolutamente la mente, è chiaro che fare il trader a
tempo pieno è una scelta di ognuno di noi, e anche la capacità di ognuno di noi di essere in grado di fare
un determinato lavoro a tempo pieno, ciò implica tanta dedizione e sacrificio, cose che al mondo d’oggi
raramente si trovano.15. La prima regola di Paul Tudor Jones è “proteggi quello che hai”. A parte i
soldi, cosa deve proteggere un trader sopra ogni cosa?Il fattore psicologico.16. Secondo molti la
dotazione di capitale psicologico è forse più importante del capitale finanziario. Qual è l’aspetto più
rilevante del tuo capitale psicologico?La pazienza.17. Ma un approccio “militare” non semplifica
tutto? E non fa piazza pulita della psicologia e altri ostacoli?Purtroppo la borsa è molto diversa da una
caserma e penso che l’approccio militare oggi farebbe ben poco sia in borsa che in altri settori.18.
Esistono gli imprevisti, o lo stop loss usato rigidamente li elimina di fatto?L’imprevisto in borsa esiste
sempre e come è capitato a me tantissime volte (vedi la risposta n. 1), a volte lo stop loss mi è
completamente saltato, per cui non è mai detto che lo stop rigido tuteli totalmente il trader da possibili
rischi.19. Cosa è più formativo per te come trader? Alludo all’attività di pensiero che più ti rafforza
per operare…Conseguire giornalmente risultati positivi, guadagnare ogni giorno.20. Nel trading
disciplinato che spazio c’è per l’intuito?L’intuito è necessario come in ogni lavoro e una percentuale di
intuito è necessaria per ogni buon trader.21. E per il talento? Cioè, cosa porta a performance diverse
due trader che usano esattamente le stesse tecniche?chi è dotato di talento è molto più fortunato degli
altri, naturalmente se non è accompagnato da una grandissima disciplina serve a ben poco, ad esempio nel
calcio, Antonio Cassano è un grande talento dotato di scarsa disciplina, infatti i risultati non arrivano; così
nel trading, mi è capitato di avere ai miei corsi un ragazzo dotato di un talento straordinario ma con
nessuna voglia di sacrificarsi,alla fine ha rinunciato al lavoro di trader con mio grandissimo rammarico.

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Sempre nel campo calcistico, Gattuso il giocatore del milan non è affatto dotato di talento,ma la sua
grandissima capacità di sacrificio lo rende un calciatore di buon livello internazionale. In borsa non serve
il talento ma tantissima voglia di sacrificarsi, di allenarsi e confrontarsi sul mercato tutti i giorni, la
continua ricerca di migliorarsi in tantissimi aspetti soprattutto psicologici ed avere naturalmente un
metodo; certo che se alla fine si è anche dotati di talento allora le cose si semplificano di molto ma non è
come ripeto una qualità importante per emergere e per essere vincenti sul mercato.22. Immagino che una
parte dei denari guadagnati non vengano reimmessi nel trading. In cosa li investi? Ancora titoli,
case, opere d’arte?Titoli obbligazionari a media e lunga scadenza, investimenti immobiliari.23. Una
buona parte dei trader di alto livello scrivono libri, e sugli altri c’è chi scrive libri. A cosa serve (a
parte i diritti d’autore): a chiarirsi le idee, a diventare più famosi, a far parte di una comunità più
ampia? Puro narcisismo?Penso che la maggior parte dei libri non siano scritti da trader di alto livello ma
di modestissimo livello; certamente ciò che può spingere un trader a scrivere un libro possa essere il fatto
di dare un contributo ad altri trader di avere un metodo vincente perchè ritiene che la sua metodologia di
trading e quindi anche il suo libro sia il migliore in assoluto.24. Cosa si può imparare dai libri di altri
trader? Siamo sicuri che dicano proprio tutto tutto tutto?…Penso che per capire veramente cosa ogni
trader scrive nei propri libri bisogna essere fortunati a trovare quello che scrive ed è vincente sul mercato;
solitamente chi scrive tanti libri spende il suo tempo in trasmissioni televisive,forum,convegni sul
trading,seminari gratuiti, e non dedica una giornata al mercato azionario….la mia deduzione è che molti
libri servono solo per farsi pubblicità ingiusta a scapito di quei pochi che scrivono con chiarezza e
guadagnano in borsa. Ed è per questo che su ogni libro dovrebbero essere riportati i guadagni realizzati
tramite certificazioni bancarie….sono anche sicuro che scrivono realmente quasi tutto quello che sanno di
borsa, certamente l’unica cosa che manca in ogni libro è l’esperienza accumulata negli anni da ogni trader,
patrimonio che ogni trader deve acquisire sul campo di “battaglia” giorno dopo giorno.25. Lo scalping è
noioso? Perché sembra l’attività in cui la disciplina ha il peso maggiore. Dove sta la
creatività?Penso che lo scalping non sia assolutamente noioso, lo ritengo un lavoro meraviglioso capace
di emozionarti sempre come nessun altro lavoro al mondo, sempre a mio modesto parere.26. Per lo
scalping servono mercati perfetti o si riescono a parare sempre anche “movimenti” non proprio
perfetti?L’unica cosa perfetta nello scalping è la disciplina e la grandissima tenuta psicologica, i mercati
possono essere imperfetti fin che si vuole, ma la differernza la facciamo sempre noi seduti davanti al
monitor.27. Uno scalper con piccoli mezzi ce la fa a competere in mercati dove ci sono operatori con
grandi mezzi?oggi con la leva finanziaria si riescono a gestire anche capitali abbastanza buoni e penso
che questo abbia certamente spiazzato i grossi operatori e assottigliato la grande differenza che esisteva
fino a qualche anno fa.

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