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A. Da Villanova Lettera Sull'Alchimia Al Re Di Napoli
A. Da Villanova Lettera Sull'Alchimia Al Re Di Napoli
non toglie, che sia stata efettivamente orizzonti, togliendo da un innaturale im-
questa la Vera origine di tale scienza, pietramento il mondo circostante e rido-
mentre, per quanto riguarda la Vera Al- nando ad esso il suo valore, ad un tempo
chimia, le poche. cose che si sanno sono di realta condizionata e di simbolo, che,
solitamente, o errate interpretazioni, o trasfigurando la natura sensibile, ne f a
pure assurdita. la signatura del mondo intelligibile.
La natura della Scienza Alchhica sfug- A tutto cid, si potrebbe obiettare che ta-
ge infatti necessariamente dgli uomini li cose sono oggi superate e relegate ad
d'oggi, non piu abituati a concepire un un passato di oscurita e superstizione,
mondo interiore e la possibilita di una ma ci stupiremmo veramente di chi, in
conoscenza sovrasensibile, in quanto, sog- piena convinzione, volesse difendere i
giogati dal materialismo e dai bisogni "valori" della civilta moderna di contro
economici, condizionati da un raziona- a tali prospettive.
lismo che diviene sempre piti sinonimo Forse che la ricerca interiore dovrebbe
di visione ristretta che non di logica, es- passare in secondo piano per cedere il
si sono giunti con il pragmatismo a non posto a problemi di natura afatto este-
concepire p iu l'ut ilita di tale conoscenza riore, per non dire economica?
e con il naturalismo a negarne di fatto Oggi, scienza e tecnologia sono di fatto
la possibilita. asservite all'industria, e v 2 ben poco che
Ci6 per8 non toglie che tale possibilitd sfugga alla nacessita di un fine pratico,
tuttavia esista e che vi sia, ancora oggi, intendendo con questo, quanto t? sog-
getto d'imrnediata applicazione rnateriale. in mancanza di un 2lite qualzjicata che
Non ci sentiamo quindi di condividere ta- sappia sottrarre le masse agli apologeti
li assunti, the, d'un balzo, porterebbero del modernismo, del progress0 e in ulti-
l'uomo a livelli poco piu che scimmieschi, ma analisi del caos.
con vaghi spraazi di un piu o meno soJi- Con questo, non si vuol dire che la mas-
sticato edonismo standardizzato e di na- sa debba essere orientata verso la ricer-
tura giustiJicatoria,a1 di la del quale, oc- ca spirituale o la speculazione metaJisi-
correrebbe porsi il problema del 'Senso" ca, 2 stoficiente che essa sia sottratta al-
dell'attuale demonia collettiva che spin- l'agitazione e all'insoferenza a cui
ge ad un 'agitazione senza fine ni! scopo. l'hanno portata i suoi invasati cori$?i e
D 'altronde,molti intellettuali hanno lan- possa ritrovare nella calma e nella tran-
ciato grida d 'allarmeper la direzione pre- quillita di una vita piu equilibrata, quel-
sa dall'attuale civilta, ma, oltre a cid, la serenita obliata e perduta per colpa
non sono andati, non potendo far altro di demagoghi privi d'onesta e di senno,
che segnalare il fatto senza poter indicare che hanno condotto I'attuale umanith ver-
soluzioni precise. Tali soluzioni, sono in- so un baratro dal quale non si sa cosa
fatti troppo lontane dalla mentalita mo- potra salvarla.
dern~,per poter essere vikte o percepite, e In ogni caso, se soluzioni collettive a1 mo-
richiedendo esse la restaurazione di quei mento non sono visibili, rimangono tut-
valori perenni che solo la Tradizionepos- tavia
--- possibili le iniziative individuali,
siede. Ma tale ricollegamento ai principf e, se qualche novello Odisseo volesse misu-
trascendenti, non potra essere realizzato rare la sua forza nell brduo cammino del-
le vette, potra sempre volgersi contro cor-
rente e tentare la riscoperta di quegli im-
perituri valori e di quella Dottrina Peren-
ne che come far0 e guida hanno scandi-
to i ritmi dei'tempi passati.
A lui il cdmpito di purificarsi di cercare
e bussare. A lui, il nostro augurio piu INTRODUZIONE
fiaterno.
I1 primo presupposto, per poter cumpren-
dere la pratica alchemica, k il rendersi
ben conto della Vera natura dell'essere
umano. Questo, contrariamente a quanto
oggi ci si sfona di dimostrare, non & com-
posto solamente di sostanza materiale,
ma k anche dotato di qualitii sottili di
natura animica e spirituale.
Dal punto di vista ennetico, le parti in
cui l'uomo si suddivide sono essenzial-
mente tre: il Sale, chiamato anche terra
o pietra, che k il cum fisico; il Mercurio,
o anima, ossia l'insieme delle forze e p
delle energie psico-vitali; ed infine il
Solfo, ovvero lo Svirito, l'aswtto tra-
scendente: scintilla divina nell'uomol.
e
L'Alchimia insegna, che per liberare il
punti principali e riesce, pur nella bre- Se alla Terra infatti corrisponde il pun-
I
vita del testo, a fornire una quantita di
dati che anche , le
to di vista terrestre-corporeo a cui l'uo-
mo k condizionato, all'Acqua corrispon-
I
. note da noi poste in
calce, non saranno suficienti a sottoli- de la percezione sottile, all'Aria quella
neare adeguatamente. Basti un &kmpio: Celeste, ed a1 Fuoco la visione Universale.
( nella prima pagina, egli riporta il pare- Acqua, Aria e Fuocb, comspondono al-
re dei filosofi ermetici second0 i quali, tresi a1 Mercurio, a1 Mercurio Ignificato l
/ la pietro, ti composta di quattro nature, e all'Oro-Solfo. 04 1
I
e ciok: il fuoco, l'aria, l'acqua e la terra. Se veramente volessimo chiarire tutte le
Ora, cib & senz'altro vero e non & dificile implicazioni di tali concetti, il piccolo
I
a Re F i l i ~ ~
IVo di Francia (detto Filip- volontA del Re di Francias.
po il Bello: 1268-1314)~fb arrestato, ap- Clemente, con il quale inizia la cattivita
pena giunto a Parigi, per delle afferma-
-.-.---- avignonese dei Papi, favori gli studi di
zioni teologiche di carattere sospetto medicina e di lingue orientali, istituendo
contenute nei suoi libri. Appellandosi a F
- --
Arnaldo fu chiamato ad esporre le sue nendo farnoso uer le sue mlemiche contro
- - -
rappresentante piu illustre nonche pro- (1272-1337), e si rec2, forse perfino in Africa.
-l_
quanto Amaldo disse di aver letto nelle stelle.... messaggio di Federico I1 a Clemente V,
In merito alla dottrina dei Cicli Cosmici, si veda:
Rene Guinon - Forme Tradizionali e Cicli Co- che Arnaldo mori in mare presso Geno-
smici - Roma, 1974; ed anche: - La Crisi del va. nell'anno 1313.
Mondo Modemo - Roma 1972.
Dopo la sua morte, nel 1316, i suoi libri ARNALDO DA VILLANOVA
furono confiscati e bruciati dall'Inauisi-
zione di Tarragons: Tutt'oggi si possiedo-
no per6 ugualmente molte delle sue opere
e, tra quelle*alchemiche,si annoverano
(oltre 1'Epistola da noi qui tradotta), le
seguenti:
- I1 Flos Florum
(o Libro del Perfetto Magistero)
- Novum Lumen
- I1 Rosario dei Filosoj
- Domande sull'Essenza e sull 'Accidente LETZTERA
- Lo Specchio dell 'Alchimia SULL' ALCHIMIA
- Carmen
- Semita Semitae
- Testamento
- La Pratica
(Breviarium Libromm Alchemiae)
- De Decotione
Infine, e da ricordare che a Liane, tra il
1520 ed il 1532, fu pubblicata 1'Opera
Omnia A rnoldi de villanova.
Sappi, o Re, che i sapienti misero nelle
loro opere molte cose e molti modi di
I\
\
procedere, come ad esempio: il dissolve- \
re, il coagulare e molti vasi e pesi; cio
1
fecero, per accecare gli ignoranti e per
i
dichiarare solo agli intelligenti il lor0
OPUS.
I
i
E nota, o Re, che i sapienti hanno rive-
Y
lata l'Opera con poche parole, sebbene
I
ve ne abbiano aggiunte molte altre, af-
1
finche non fossero compresi se non dai I 1
I
sapienti. Ed i sapienti, in verita, dissero ;
che la pietra e una sola, ed i composta
I
da quattro nature; queste quattro nature 1
I
!
cosa composta. II
i
Questo composto, se e condotto
- per via i
retta, e cio che si cerca; in lui non vi 6 I
I
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E?.
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s.
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midita, non e come le altre umidita, per- fetta, e la terra rossa, si chiama pietra
I
m!
1 chk questa scorre nel fuoco e in questo rossa perfetta; e questa terra bianca, per
fuoco dissolve tutto il composto, lo con- il regime della suddetta opera, senza aiu-
gela, lo fa nero, lo sbianca e finalmente to di alcun'altra cosa, si converte in rube-
lo fa divenire rosso e perfetto3. dine. L'acqua, ovvero l'argento vivo, si
Nota anche, o tu, Re, che nell'opera non chiama umidita, ed e in questa pietra; e
si mettono molte cose, ma una sola, e non nota, che quando questa acqua o umiditii
bisogna fare con le mani alcuna tritura- esce dal composto, ovvero pietra, tutto il
I
zione, n6 si deve aggiungere cosa alcuna composto nero converge sul fondo del va-
i con questa pietra. E nota, o Re, che la so; cosi poi, continuando il fuoco, la stessa
1 terra bianca si chiama pietra bianca per- nerezza di cui e l'umiditii si converte in di-
versi colori e, finalmente, in bianchezza.
Questa umidita e chiamata aria, la quale
3 - Sono qui indicate le tre fasi principali del
Magistero: la Nigredo, I'Albedo e la Rube- aria o - umidita4 - la si mescola con la
do. In termini diversi, si potrebbe dire che
I alla prima fase, o Putrefazione, in cui 1' "io"
viene spogliato, mortificato, purificato e ri-
dotto al suo nucleo essenziale, segue la rina- 4 - L'aria, come anche l'acqua, sono sempre
scita nella vita (Opera a1 Bianco, assunzione aspetti del Mercurio. Quando il Mercurio 6
di un corpo d'aria), ed infine, la perfezione acqueo, viene detto Lunare; quando 6 ae-
dell'opera, in cui 1'Adepto si porta oltre la reo, viene detto ZgniJcato. La Terra riguar-
I Vita. Tecnicamente, nella prima fase la Pie- da poi il corpo, mentre il Fuoco riguarda lo
tra (Materia Filosofica) e purificata e ridotta Spirito.
in sostanza mercuriale; nella seconda la Pie- I1 Mercurio, che corrisponde all'Anima (se-
tra e cotta, digerita e fissata in Solfo incom- condo 1'Ermetismo l'uomo e infatti compo-
bustibile; nella terza, fermentata, fissata e sto di tre parti: corpo, anima e spirito.),
divenuta tintura fissa, immutabile, tingente,
I diviene Pietra Filosofale, coronamento del-
1'Opus Magnum.
cambia quindi caratteristica a seconda del
prevalere dell'Elemento inferiore o di quel-
lo superiore con cui 6 in rapporto.
sua terra e con gli altri elementi che so- volgare, in quanto, il Sole e Luna del
no nella stessa pietra fino a che divenga suddetto composto sono vivi, mentre gli
una cosa bianca. altri, volgari, sono morti. Si abbia il do-
E nota, o tu Re, che la suddetta umidita vuto riguardo per il Sole e Luna esistenti
aerea, che & l'arggnto vivo, 6 una cosa nel composto, come piu sopra abbiamo
sola con la sua terra sopraindicata e precisato.
con gli altri elementi esistenti nella Essi, nel Lapis sono potenzialmente, an-
stessa pietra. Questa umidith, anche se che se non visibilmente, e i filosofi, per
e poca, & sufficiente a nutrire ed a ren- questa raghne, hanno chiamato il lapis
dere perfetta tutta la pietra in cui e l'u- stesso, Sde e Luna5.
midita stessa. Ed k da sapere che questa pietra, ovvero:
E da sapere poi, che in detta composizio-
ne, ovvero pietra, vi sono il Sole e la Lu- 5 - Gli Alchimisti chiamarono la lor0 Pietra:
na in virtu e potenza e negli elementi in Sole e Luna; indicando con Sok, il fisso e
con Luna, il volatile.
natura, perch&se queste cose non fossero La "Luna", p u ~esslendo h parte mediama
(animica), viene indicata con tutta una va-
nel composto stesso, non si farebbero; e rieta di nomi a seconda ddla fase dell'ope-
ra, dell'aspetto particolare che ne viene con-
non si potrebbero fare quindi ne il Sole siderato, od in rapporto ad altri elementi;
tta q u a i termini, i pdncigali sono: Meacu-
nC la Luna. Nondimeno, non e questo no, Acqua di Vita, Acqua Mercuriale, Dia-
Sole come il Sole comune, ne questa Lu- na, Donna, Saturniw Venere, Argento, Isi-
de etc... (v. nota 1). Pur rappresentando
na come la Luna comune; perche questo 1' "aspetto" femminile, pub talvolta esserc
divisa in due parti complementari: 1'Argen-
Sole e Luna esistenti nel composto, sono to, che come seme dei metalli viene consi-
migliori di quelli esistenti nella natura derato maschile e la Luna dei filosofi, che
funge da controparte femminile.
iI composto, e una sola cosa e di una sola na- e congelato, ed allora k chiamato: "terra".
1 tura, ed in essa 6 tutto quanto le 6 neces- . E nota, che i filosofi lo chiamano Acqua,
sario, ed in essa vi k cio che la migliora, mentre detto lapis k liquefatto con la sua
i
1 ed anche cio che la completa6. E non 6 , acqua, la quale nello stesso lapis k fissa-
questo compost6, una cosa qualunque, ta; e quest'acqua, k allora corrente e bian-
ossia opera di qualche essere vivente, a- ca come l'acqua.
nimale o vegetale, ma 1: una natura mon- E nota, o tu Re, che si converte l'acqua in
da e chiara delle sue proprie miniere, che aria; e bisogna intendere, che detta acqua
si tramuta per regime di fuoco e si putre- congeli e si converta nel corpo che era in
iI
I
fa e si annerisce e si fa bianca e poi rossa
e di molti altri colori diviene.
precedenza, e che il corpo stia tanto nel
regime del fuoco, da trasformare lo stes-
I
/ E nota, o tu Re, che l'umiditii suddetta so corpo sottile e da portarlo all'albedine
I
che 6 l'argento vivo, k la corruzione della perfetta; ed allora, 2: da alcuni chiamato
i stessa pietra, infatti fa diventare questa Aria. Ma quando si dice che si converte
1 pietra, nera, e poi, infine, la sbianca. 1'Aria in Fuoco, s'intende che questo
composto che si chiama Aria, deve stare
! E nota, o tu Re, e sappi, che i filosofi
' dissero: - Fondete il corpo e trattatelo in un gran fuoco forte sino a che non di-
fino a che non si tramuti in acqua -; in- venga rosso; ed allora, completo al rosso,
I tendendo di detto composto che sia fuso k chiamato Fuoco, ovvero, Sole.
E nota, o tu Re, che da un solo composto
e soltanto con esso e fatta l'Opera e non
6 - Di fatto, 17Uomo,inteso come microcosmo, da altro; e questo composto prendilo
) contiene in potenza tutte le cose.
,
puro senza le impuritii che sono in lui; E nota, che con il suddetto composto vi ,
i
owero, che sia mondato, perch&cosi Qeve t: cio che mortifica il composto stesso, e (
essere, e, questo composto, governalo nel con lo stesso si sbianca e si arrossa, senza \
!
fuoco insieme alle sue nature. Questo devi l'aiuto di nessuna cosa estranea.
fare all'inizio del~egimedel fboco, perche E nota anche, che il fuoco, all'inizio del-
in cid, (: tutto il diktto, owero il pericolo. l9Opera,deve essere lento, nella seconda 1
E quando questo 6 fatto, non possono fase, mediocre; nella terza, forte, aumen- '
piu esservi ulteriori difetti, ed allora, il tando gradualmente il fuoco sino a che
fuoco deve essere tra il forte e il modera- detta-pietra non divenga bianca ed infi- /
to, fino a che lo spirito sia separato dal ne, rossa. 1
corpo, ed ascenda sopra la Terra, e riman-
ga, in fondo a1 vaso, il corpo morto senza
cbe in esso vi sia alcuno spirito. Ed il se-
gno e, che se si pone sul fuoco non fonde
e nemmeno fuma, in quanto; riguardo a
questa kse, (: gia complete; e mentre k
cosi, si riduca quest0 spirito sopra lo stes-
so corpo da cui 6 w i t o ; questo spirito k
simile alle nuvde nere che portano acqua.
Percib, quest0 spinto si chiama Aqua di
Vita, per la quale 90Stiene quesCo wrpo e
con la q w k muore e dopo la m& rivive.
BIBLIOGRAFIA
Opere citate:
Opere consultate:
Testi e raccolte di testi
Arnaldo da Villanova - Semita Semitae
Arnaldo da Villanova - FIos Florum
Arnaldo da Villanova - Breviarium Librorum Alchemiae
Arnaldo da Villanova - De Decotione
Julius Evola - La Tradizione Ermetica - Roma - 197 1
Giovanni Pontano - Lettera sul Fuoco Filosofco
Paracelso - I1 Tesoro dei Tesori
Jacob Biihme - Sexpuncta Theosophica - Genova - 1981
Raimondo Lullo - I1 Trattato della Quinta Essenza
Roma - 1972
Theatrum Chernicurn - Strasburgo - 1659
Bibliotheca Chernica Curiosa - Ginevra - 1702