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INIZIAZIONE E REALIZZAZIONE

Paolo M. Virio Conviene insistere a considerare pi e pi volte certi concetti, ripetere certi argomenti e vocaboli, affinch si imprimano in noi a fondo e lucidamente in tutta la loro complessit ed efficacia. Pu sembrare fastidioso ritornare ancora ed ancora a sceverare certi temi: a precisare di nuovo certi nomi, ma ci pu servire meglio a sradicare precedenti idee, vecchi significati abitudinari. Si ritorna sul tema della iniziazione: ci che questa costituisce la seconda nascita, la pienezza e la perfezione dellessere; ma per tale compimento necessita che liniziazione sia regolare ed effettiva, caratterizzata da una vera trasmissione, vale a dire, da una vera trasmissione di influenza spirituale, altrimenti malgrado ogni sforzo non si arriver mai ad una vera realizzazione. Oltre la conoscenza teorica della dottrina e le qualificazioni richieste per ottenere la trasformazione in virt della realizzazione, indispensabile la influenza spirituale, la Barakah effettivamente depositaria di una scuola (sia essa organizzazione preesistente, ma che mantenga la continuit del collegamento) virtuale, elemento primo della sua efficacia. Questa sicuramente collegata ad un centro spirituale, che a sua volta riceve larcana influenza telesmica dallAlto, dalla Gerarchia invisibile che risiede nei piani superiori. Anche se i punti di partenza sono varii, limportante che si partecipi alla Vera Tradizione, e la Tradizione unica, sia pure sotto diverse forme, e che si giunga ad una appropriata realizzazione. La realizzazione si consegue con la pratica, anzi scopo della pratica appunto il realizzare: il convergere le forze e qualit che ciascun iniziato possiede, in alto, verso il divino, per assurgere alla vita superiore ed a parteciparvi. La partecipazione, di conseguenza, sviluppa la percezione interiore, la coscienza illuminativa e la continuit della coscienza. Laver realizzato la coscienza illuminativa pone liniziato gi in stato di ricevere la conoscenza iniziatica per comunicazione diretta, stato di rapporto con i mondi superiori, stabilito coscientemente, tale conoscenza, considerata come Rivelazione, propriamente lintuizione intellettuale, ed implica una certezza assoluta, sia come Sapienza Rivelata che come esperienza realizzata, ed personale, quindi non comunicabile ed inesprimibile. Questo aspetto profondo ed elevato si pu realizzare solo se il lavoro di preparazione, lopus da compiersi personalmente, sia praticato con fede e rispetto, assiduit e decisione. Naturalmente il primo movimento nellopus deve essere un movimento o ritmo di vibrazione che lo ponga in rapporto naturale con i differenti elementi, in quanto tutti i movimenti fondamentali dellUniversosono movimenti vibratori ritmici: come principio sia dellEnergia, sia del Pensiero, sia della Forma, sia allo Spazio, Etere, nel quale si sviluppa questo movimento. Ponendosi liniziato allunisono con questa vibrazione, tramite il ritmo respiratorio, si armonizza alle Forze Cosmiche e penetra nella Energia Prima, nella Luce increata.
tratto da Orientamenti Iniziatici di Paolo M. Virio Edizioni Sophia Roma

testi di Paolo M. Virio (Paolo Marchetti 1910-1969) Consigliati: Lessico esoterico comparativo Ed. Amenothes Insegnamenti e dottrina Ed. Amenothes Cosmo. Prospettive esoteriche Ed. Amenothes La sapienza arcana.. tempio nascosto Ed. Amenothes 1982 La tradizione esoterica Giudaico-cristiana Ed. Bastogi 1993 Esoterismo cristiano e amore Ed. Simmetria 1997 La Gnosi Ed. Simmetria 1998 Orientamenti iniziatici Ed. Simmetria 1999 Il Vangelo esoterico di Marco Ed. Simmetria 2011 Corrispondenza iniziatica. Le lettere e la vita di Paolo Virio e Luciana Virio Ed. Simmetria 2000

LA KABBALAH
Paolo M. Virio La Kabbalah, definita, antica Tradizione, ispirazione, o rivelazione della Grazia Divina: tradizione e intuizione sono abbinate. La Kabbalah illuminazione, penetrazione ed esperienza dei segreti divini, unione a Dio, rapimento in Dio, (tecnica sullestasi) della scesi dellanima. Estasi per, leffettiva unione con Dio, nella quale lindividualit umana si perde totalmente per immergersi nel flusso del divino, adesione a Dio, communio con Lui. Ma, la Kabbalah, segreto insegnamento, segue una Via sotterranea e nascosta, solo i degni e i prescelti riescono a trovare laccesso senza veli, e nutrirsene: esso contiene la conoscenza misterica del vero nome di Dio e il suo valore numerico. detto che la Kabbalah contiene il crogiolo per largento e la fornace per loro; che contiene tutti gli aspetti relativi alle Sephirothe alle Lettere; che dissigilla lanima e scioglie i nodi che la legano. Tutte le intime forze e tutte le anime nascoste negli uomini sono distribuite e differenziate nei corpi. Ma quando i nodi sono sciolti, ogni forza corre secondo la sua natura alla sua prima origine, ch unitaria, prima di ogni duplicit, e che comprende in s la molteplicit infinita. Lo scioglimento, dunque un ritorno dalla molteplicit e dalla separazione alla unit originaria. (Abufalia) Con la dottrina della Kabbalah la vita divina irrompe nellanima, riempiendola e colmandola di S, di Dio. In analogia alla mistica cristiana, quando loggetto della contemplazione Dio, lanima si sprofonda sino al rapimento in Dio. Ma, la Kabbalah, con il possesso del suo sacro alfabeto e dei suoi Numeri, tiene occupata lanima sul mistero di un oggetto indeterminale, e la meditazione sulle Lettere e sulla loro combinazione come elementi del Nome di Dio, avr il potere di illuminarla sul Nome Sacro, o per lo meno tale meditazione riuscir a rappresentare per lanima qualcosa di assoluto, in quanto esprime lessenza nascosta e la pienezza di ci che ha il pi alto significato, Dio, che a tutto dona un significato. La scienza della combinazione delle Lettere, scienza divina, luce della intelligenza, vita del mondo futuro, il mistero del Nome di Dio: Parola ch la essenza del mondo, ed ogni cosa ha esistenza solo in virt della sua partecipazione al sacro Nome di Dio che si manifesta in tutta la creazione. Il puro pensiero di Dio espresso attraverso le Lettere di questo linguaggio spirituale che, al tempo stesso, costituiscono gli elementi fondamentali di tutta la creazione. La conoscenza pi profonda della Kabbalah rappresenta quindi la conoscenza della lingua divina. Conoscenza che suscita nellanima un particolare stato di coscienza, produce un movimento armonioso musicale, anzi, la scienza della combinazione delle Lettere musica del puro pensiero. Sono note ineffabili che se accordate in sintonia tra loro, formano motivi sapienziali, e nelle loro variazioni compongono dei suoni interni e segreti che penetrando nel cuore promuovono la Gioia, gioia incomparabile di ascendere ad altezze infinite, o ad infinite profondit dellAbisso Divino, nel sacro silenzio: musica del puro pensiero, ebbrezza profonda di armonie che scaturiscono dal movimento delle Lettere del grande Nome e aprono la Via alla Conoscenza di Dio.

Ogni lettera contemplazione, ogni lettera rappresenta un mondo a s, ogni lettera sacra totale nel santo Nome che rappresenta; ogni composizione e scomposizione delle lettere virtuale, verit razionale, scoprimento dun profondo mistero. La scuola kabbalistica per, oltre ad una sistematica preparazione, insegna e prescrive un procedimento nella effettiva pronuncia e permutazione delle lettere, per rendere, nel loro movimento, la verit pi accessibile al pensiero, e permettere cos di penetrare nel vero nocciolo spirituale, sua essenza interiore. Ogni lettera va pronunciata ritmata al respiro, partendo da concetto primo che: Egli Dio, Moto infinito, respira e del suo respiro gli spazii senza fine sono popolati, aspira e nella sua aspirazione ogni cosa da Lui creata a Lui ritorna. (In riferimento alla antica tecnica spirituale, la cui espressione classica la disciplina Yoga, tecnica della respirazione esicasmo cristiano , arte per il percepire puro, per sperimentare la corrente di Luce, lIntellectus agens, lo splendore della Shekinah) Pronuncia, respiro, pensiero, tre stati fusi in uno: stato che pervade lanima di una forza e forma spirituale che, per il suo valore crea il rapporto per la rivelazione. Stato che fa balzare linterno da un concetto allaltro, crea processi di pensieri nascosti, arcani ma vivi, emergere di nuove sfere sconosciute, ampliamento della coscienza delliniziato, gradi pi alti di ascensione, il percepire la Voce di Colui che apre le porte segrete, Metatron, o Dio che si manifesta come Schaddai, come parola del Maestro, o fuoco della Shekinah, o rivelazione dellArchetipo. Liniziato che si accinge a penetrare nel segreto di Dio, dopo aver purificato il corpo e scelto un luogo solitario, si avvolge nel mantello della preghiera per suscitare le molte luci, e con reverenziale timore e gioia nel cuore verso la Shekinah ch presente, ritma il respiro nella circolazione della Luce, finch il cuore divenuto caldo e rovente, di fuoco, sotto linflusso della potenza divina, rappresenta, pronuncia e vive il Nome di Dio. Lintensit del pensiero sotto linflusso della Luce dellIntelletto superiore, suscita la visione o la conoscenza e linterpretazione dei Misteridi Luce. In tale stato, pu avvenire nel corpo la separazione dellanima, che presa e attratta dalla contemplazione del Mistero del Nome di Dio, e rotti i sigilli che normalmente le precludono la luce celeste del puro intelletto, nella ebbrezza dellestasi, scissa dai legami, si unifica alla Luce. Per sigilli dischiusi, si intende, le combinazioni delle Lettere, ciascuna delle quali coordinata ad un determinato membro del corpo. Come, invece, liniziato metodicamente preparato, pu restare pienamente cosciente nel mondo della Luce che si dischiude, e lanima pronta ad accogliere lirruzione della Luce nella quale si manifestano gli ineffabili segreti del Nome di Dio, che illuminando, trasfigurando e tramutando lessere in Amore, lo rendono uno nella Luce, si identifica alla Luce. Per concludere, la Kabbalah illuminazione; e liniziato alla Kabbalah uno che conosce, un puro gnostico, colui che con la conoscenza del Mistero diviene un recipiente capace di accogliere la sacra Scienza, diviene Maestro e Profeta, colui che intende ed inteso, lidentificato nella Luce, lUnto di Dio!
tratto da Lo splendore della Kabbalah di Paolo M. Virio Editrice Amenothes

LUOMO
Paolo M. Virio

La nascita sulla terra porta con s nelluomo loblio della infinita dottrina che prima della nascita aveva acquistato nei piani superiori, le celesti dimore del sapere. Ma, quanto pi un essere procede nella ricerca della Verit, tanto pi chiaramente sorge in lui il risveglio, e il desiderio di acquisire la dottrina, sapienza obliata ma vivente, sempre posseduta che nel suo intimo profondo celata. Una generazione scompare e unaltra ne nasce, siamo nel Kali Yugama le opinioni errate perdurano, e nessuno vede, nessuno ode, nessuno si sveglia, perch tutti sono immersi in un sonno profondo: solo un limitato numero di persone legge, scruta e indaga per scoprire la Verit e i suoi misteri. Lessere svegliandosi deve passare dalla forma meditativa alla contemplazione dei segreti contenuti nel mondo della divinit stessa, cio nel mistero del Mundus Intelligibilis. Deve cio penetrare nella pura Teosofia (termine, oggi, tanto bistrattato). La Teosofia un orientamento del pensiero, secondo cui si pu intuire, comprendere e descrivere, con espressioni, la vita nascosta della Divinit nel suo operare, anche limmedesimarsi nella Luce divina attraverso la contemplazione. La Teosofia postula un emergere di Dio dal silenzioso riservo della sua divinit verso una tale vita misteriosa, e ritiene che i misteri della creazione si fondano in questa pulsazione del Dio vivente. Scholem Luomo una sintesi di tutte le forze spirituali, forze che hanno edificato la creazione: nella struttura e nellorganismo delluomo si riflette la stessa struttura divina, la stessa segreta vita divina: figura Archetipa che comprende in s ogni cosa. Luomo per in origine era un essere puramente spirituale, la forma eterea che lavvolgeva, dalla quale sono derivati, in seguito, gli organi del corpo, era in un rapporto continuo con la natura Divina. Se nelluomo le facolt latenti dellanimasi acutizzano, attuando e realizzando il processo della conoscenza, lintelletto nella Conoscenza tenta di riaprire il rapporto ininterrotto con il mondo Divino ed ascendere alla sua origine. Solo la permeazione con la grazia della Luce divina, lo sforzo di rassomiglianza con lArchetipo increato, tutta una opera di teosi, potranno alfine trasmutare le energie, che hanno portato allincarnazione in forma umana in energie augoiche, in forze di liberazione della trasmigrazione cosmica, in forme in incarnabili e ad innalzare al mondo puro ed immutabile dello Spirito. Ogni qualvolta luomo ascende si trova nellarmonia dellunione, e cercando di trovare una via di ritorno alla originaria unit, compie un processo di redenzione (processo del Tiqqhun), sia personale che umano.

Il processo con il quale Dio concepisce, genera e sviluppa Se stesso, non si compie in Lui solamente, ma in parte, lidentico processo si compie nelluomo: processo di restaurazione, processo di risollevare le scintille di Luce cadute tra le potenze del male, processo del Tiqqhun. Il Microcosmo umano rispecchia e possiede in s tutto quanto in Dio, e del Cosmo ne il riflesso. Come il Cosmo egli riflette ordinatamente nei suoi sette centri (simbolo delle sette Sephirothinferiori) i sette cerchi planetari; e i dodici segni zodiacali sono costituiti nelle diverse regioni delle membra umane; luomo quindi in s forza centripeta e forza centrifuga. Come lunit divina vivente in s, e nel suo movimento pulsa vita, feconda e si rivela, cos lunit umana vive della vita divina, e anchessa nel movimento vibrante che lunisce al Divino, pulsa e genera la vita attorno a s. Anche la sua unit attiva e passiva, e il binomio, quando complemento armonico di Luce, forma lequilibrio delle due forze, la Bilancia, la coppia, Adamo Eva, la Bilancia che porr equilibrio redentivo nel processo del Tiqqhun, nel processo universale. Coppia simile allo Jod e alla He del sacro Tetragramma: Lo Jod esprime, la He riflette, lo Jod manifestato e riflesso dalla He, lequilibrio che feconda larmonia della sacra unione il Vau. Similmente il binomio umano vibra, vive, si esprime e rispecchia nellaltro, alimentandosi vicendevolmente di Luce genera il figlio della Luce. Analoga alla Luce divina anche lessere una Luce ternaria nei suoi piani e nelle sue diverse manifestazioni: Archetipo, Spirito trascendente, Essere individuale; Anima mentale, anima senziente, anima vitale; Come gli elementi divini scaturiti dal sacro Tetragramma, Fuoco, Acqua, Aria, luomo li ha in s come sostanza elementare. Luomo infine il mirabile mistero che raffigura la gloria e lo splendore divino, perch la santit e la magnificenza divina hanno dimora nel suo santuario: nel profondo di s, nel luogo del cuore, lessere percepisce la Presenza, la realt abissale di questa Presenza reale di Dio, che la Luce increata, immanente, Luce di Gloria, di Fuoco; percepisce lArchetypus eterno in cui dovr riassorbirsi mediante la theosi, la deificazione. Dalla conoscenza di questo mistero lessere assorbito, lo vive, lo annuncia e manifesta, ma i pi lo ignorano. Il mistico o liniziato che anela vivere la contemplazione di questo mistero, deve considerare se stesso come tempio della Shekinah, e la propria anima come il Trono della magnificenza divina, il Trono di Gloria, centro per il ritorno. Nella mistica cristiana, specie tra i padri dei primi secoli, il segreto dellanima, labisso del centro cuor, era considerato il Trono di Dio, il Trono di Gloria del Signore, il Regno di Dio dentro di voi. Nella Kabbalah, il centro cuore dellessere il luogo di congiunzione della trascendenza e della immanenza divina, il mondo luminoso della Merkabah, punto di estasi e di unione con il Divino,

per realizzare la contemplazione unitiva e deificante, permearsi della Luce di Dio, e trasfondersi in quella Luce, che la Luce del suo Archetipo divino, la sua Essenza increata.
tratto da Lo splendore della Kabbalah di Paolo M. Virio Edizioni Amenot

KAWWANAH
Paolo M. Virio La parola Kawwanahpresenta diversi profondi significati: mentre racchiude lintenzione della preghiera anche tensione realizzativa della preghiera; concetto centrale della preghiera e sue possibili relazioni segrete, non la parola (espressione della preghiera) ma lanimadellorante che con linteriore potere della preghiera vince il fato, le forze avverse e penetra nel luogo segreto. considerata azione rituale, la cui effettuazione si svolge su di un piano cosmico, cio, detta azione ha un legame diretto, quasi radicale negli avvenimenti del mondo interiore, in quanto nella Kawwanah tutto schematico, come riflesso della Idea divina. Detta azione deve riflettere il piano superiore da cui scaturisce, ma deve emergere dalla libert di un impulso della coscienza dellessere. Azione, quindi, come ininterrotta e immediata espressione del flusso di vita divina, che intensifica, nel suo stato operativo, il processo del Tiqqhun. Perch il processo del Tiqqhun trova la sua immediata esplicazione tramite la preghiera, la Kawwanah. La concentrazione della preghiera la via e lo strumento per penetrare i mondi segreti; o tecnica della meditazione, intesa come azione mistica direttamente connessa con gli avvenimenti del mondo interiore, divino. La Kawwanah intesa anche come il sacro silenzio che sorge, scaturito dopo la concentrazione. anche una estasi, silenzio sacro, dove la volont umana si incontra con la volont divina, e dove, le parole della preghiera formano o causano un fluido di grazia con potere effettivo, il cui fine la riunificazione della unit distrutta. Alla interiorit delluomo spirituale dato il compito di restaurare lunit originaria, lunit distrutta a causa della macchia originaria, alla rottura dei vasi. Compito ch azione spirituale, e intenzione di volere, tramite la preghiera, la Kawwanah, la riunificazione dellunit distrutta (reintegrazione). Il fine ideale della Kawwanah dunque un riunificare: mentre ogni processo del Tiqqhun tende ad una azione effettiva di riunificazione, di ristabilimento di unit, di restaurazione della sua primordiale struttura spirituale, la Kawwanah forma e costituisce il segreto mezzo. Mentre lintimo segreto processo del Tiqqhun, nel piano divino fuori del tempo, nelluomo, il processo di restituzione di Luce, alle scintille separate e disperse nellesilio della materia, avviene tramite la Kawwanah. Lazione del Tiqqhun unita alla intenzione della Kawwanah anche intesa come la riunificazione della Shekinah: La Shekinah esiliata riunita allo Sposo. Riunire il Santo e la sua Shekinah, nel timore e nellamore. Questo compito restaurativo incombe ad ogni individuo, perch la struttura primordiale, ogni anima, virtualmente lha in s: struttura che fu degradata dalla cadutadi Adamo.

In ultima analisi, la Kawwanah pu essere intesa come una forma di potenza, cio, interna preghiera che si esteriorizza in atto potenziale: chiamata la Grande Via, in quanto il processo della Kawwanah opera il risveglio, (esperienza del risveglio che ogni iniziato conosce) intimo segreto risveglio, grazia del risveglio che simile a carisma pervade lanimo, e le nascoste sorgenti della Conoscenza fluiscono, rendendo lessere pneumatico, toccato e guidato dallo Spirito, sapiente, profeta, innovatore, riunificatore: essere che rende sue le idee dello Tzimtzhum di Dio, centrazione in spirito sopraindividuale e universale, cio, assume limpegno della assunzione delle scintille cadute. Perch detto: Chi serve Dio nella Grande Via, raccoglie tutte le sue forze interiori, si eleva nei suoi pensieri e attraversa in una sola volta tutti i cieli, e sale pi alto degli Angeli, dei Serafini e dei Troni, e nel culto perfetto della Kawwanah egli ottiene la riunificazione delle sperdute scintille. Nel culto prefetto, processo della Kawwanah, lessere fa del suo corpo un tempio per lanima, e dellanima, nellabisso del cuore, un trono per la Luce della Shekinah, e dal centro dellabisso e sul suo capo la Luce fluisce intorno a lui da tutte le parti (centri), ed egli n circondato, siede in mezzo alla Luce, e riverente esulta in Dio. Nel processo, luomo scendendo nelle profondit del suo stesso essere, attraversa tutte le dimensioni del mondo: in se stesso abbatte tutte le barriere che separano mondo da mondo, sfera da sfera (infiniti stadi dellanima umana); sempre in se stesso, senza mai uscire fuori di s, egli trascende i limiti dellessere creato, li annulla e scopre che il mondo superiore, il Dio ch tutto in tutto, e tutto circonda e penetra, ch nella sua anima LA SUA ANIMA (rivelazione dellArchetipo). dunque la spiritualit interiore dellessere, la stessa virtuale sua vita, e non il sapere che conferisce allessere il compito di restaurare lunit originaria: in quanto Egli, divenuto realt vivente, rappresenta lo strumento e il mezzo, tramite la Kawwanah, di ottenere la riunificazione delle sparse scintille divine. Quindi, in effetti, a ogni processo della Kawwanah, corrisponde una elevazione dellessere alla Luce divina, e un riunificare le scintille sparse alla Luce originaria.
tratto da Lo splendore della Kabbalah di Paolo M. Virio Edizioni Amenothes

Il Male
Paolo M. Virio Non si pu analizzare in una formula lesistenza del male ma bisogna approfondire il suo abisso e la origine della natura del male. necessario unificare il problema del male metafisico e il problema della imperfezione di ogni essere, quello della natura del dolore nel mondo, e quello del male morale nelle azioni delluomo: luno causa, laltro conseguenza. Il male si presenta come un reale mondo delloscurit, libero, esistente in s, che indipendentemente, cio a prescindere dalle azioni delle creature, luomo come essere finito lo subisce nella sua parte inferiore ed imperfetta, fino a tanto che non riconsegne la sua unione con linfinito. Quando luomo con il peccato ha infranto la sua unione col mondo divino, ha reso libero ed isolato il male. Perch ci che viene separato violentemente da una unione, costituisce un male morale. Il peccato separa ci ch unito. Quando luomo opera il male, glinflussi dei mondi superiori si ritraggono verso Dio e si separano dalluomo e dal mondo. La separazione la base della colpa di Adamo: in quanto il frutto fu separato dallAlbero; o lAlbero della Vita fu separato da quello della Conoscenza, fusi e uniti da una unica Radice. I Kabbalistici definiscono il male: come un falso legame, o come una mescolanzadi semi di diverse specie, semi che dovevano e debbono stare separati. La causa profonda del Male va per ricercata nello stesso fondamentale Mondo divino: processo teosofico, in quanto non tanto lazione di Adamo causa prima del male, ma la causa va ricercata nel processo stesso della Vita nascosta; il male esiste come residuo del Mondo originario (cio mondi precedenti alla creazione del mondo attuale) che fu da Dio distrutto nellatto stesso della creazione. Anche la dottrina gnostica ricerca la causa del male nella struttura del mondo; e nella separazione di Sophiache con lo scindersi dalla unione della Luce positiva causa del sorgere del male. Lo Zoharritiene che il male sia un residuo o un detrito del processo organico della vita nascosta di Dio. Residuo, chiamato corteccia dellAlbero cosmico; guscio della noce; lato sinistro; ma il residuo pi propriamente considerato come la irruzione nel Mondo della Luce divina di qualcosa di illegittimo. Le forze amorfe del male e le loro personificazioni, i demoni, sono chiamate Keliphoth, cio le coperture, gli invogli, gli aspetti esterni grossolani, inferiori ed imperfetti di tutte le cose esistenti.

Questi gusci del male, forze amorfe, coperture, invogli, chiamati Keliphoth esistevano gi prima della rottura dei vasi, le sue profonde radici iniziarono dalle scorie dei Re primordiali, erano mescolate con le Luci delle Sephiroth(la mescolanza). Quindi il sorgere delle Keliphoth ebbe origine ancor prima della rottura dei vasi: la primitiva sua origine deriva dalle scorie che i Re primordiali lasciarono nella loro caduta. Il Reshimu il residuo dellEn Sophnello spazio primordiale, dopo la Scaturigine di S, un residuo rimase, come scarto del processo stesso di emanazione: quindi lo scarto un rifiuto esistente nel processo vitale della emanazione delle Sephiroth; quella che intesa come lillegittima tenebra nel mondo della Luce. La necessit di purificare la Luce, cio di separare la Luce delle Sephiroth, dalle Keliphoth, caus la frattura. Dal processo di selezione delle scorie dei Re primordiali mescolate in origine agli elementi delle Sephiroth, avvenne la rottura dei vasi. Nella separazione sorse lidentit e la forza del Male: lInfinito assume attributi di finito! Il finito, cio sorse la Tenebra del Chaos primitivo, il Male: perch il finito sta allultima estremit della emanazione divina. Lo Zohar ritiene che il Male possieda una sua entit e risieda in un luogo prestabilito; come Entit Male e detrito del processo vitale, sia inattivo, ha vita opposta a Dio soltanto dal peccato delluomo. Nel pensiero di molte scuole Kabbalistiche si considera che lorigine del male, Keliphoth, abbia le sue radici nel Mondo dei Punti. Le Luci puntiformi non raccolte nei vasi ma disperse, crearono il mondo della confusione e del disordine; nel riattivarsi e riformarsi nella Luce delle Sephiroth, molte son cadute nelle parti pi basse dello Spazio primordiale, costituendo la profondit del grande Abisso. Avviene quindi la caduta delle scintille di Luce, dal Regno divino, alla profondit dellAbisso (le scintille di Luce da redimere, processo di restituzione, per mezzo del Tiqqhun). Idea analoga al frammentarsi dellAnima Universale, i cui frammenti alcuni si incorporarono, altri caddero nellAbisso inferiore. Ma anche dai residui dei vasi rotti, nei quali ancora permaneva qualcosa delle scintille di Luce, deriv il mondo del male, come residui annidati. Il male, corrispondente alle scorie o scorze, ricettacoli vuoti, e collocati allultimo grado di esteriorit e inferiorit, chiamato anche astralit demoniaca, raffigurata dal grande drago, si suddivide in quattro scorze o sfere demoniache. La prima scorza simbolizza il vuoto e viene espressa dal Tohu; la seconda scorza viene figurata ed espressa dal Bohu della Genesi, entrambe Tohu e Bohu formano il Chaos, linanis et vacua; la terza scorza viene figurata dalle Tenebre e dal Fuoco, lAbisso, lAraboth; la quarta scorza viene figurata dalle Acque del Serpente. Ma, si suppone che esistano negli inferi del male sette Inversioni Tenebrose.

tratto da Lo splendore della Kabbalah di Paolo M. Virio Edizioni Amenothes

Tiqqhun
Paolo M. Virio Il Tiqqhun un processo di restaurazione dellarmonia turbata, sia dalla rottura dei vasi, sia dalla ribellione degli Angeli che dal peccato di Adamo. Processo di restaurazione che comprende e pervade tutti i mondi nascosti e visibili, la loro struttura, s che ritornino alla loro unit e alla loro condizione originaria. Processo, ristabilimento della Armonia, che ebbe il suo inizio sin dalla rottura dei vasi: Azione spirituale in continuo atto, sia nei piani superiori che nel piano umano. Processo ch iniziato sin dalla cadutadei Re di Edom, che ha concorso a organizzare il primitivo Chaos, che continua gradualmente, e trasforma il Male in Bene. La restituzione dellArmonia originaria operata per mezzo del Tiqqhun forza spirituale di ogni anima. Lo sforzo dellessere umano per ascendere e giungere a Dio e alla sua Luce, crea uno stato interiore mistico, dove le facolt morali e intellettuali si sviluppano, stati dove Dio plasma se stesso nella creatura, e da dove parte, lazione spirituale redentiva, quindi il processo del Tiqqhun. Il concetto restaurativo di formazione o reintegrazione, processo del Tiqqhun, va per considerato soprattutto come un mutamento dellessenza intima di tutta la creazione. Va inteso anche come processo di restituzione di quelle scintille di Luce cadute nelle tenebre, o separate, che luomo con la sua azione spirituale, Tiqqhun, deve assolvere come compito integrante. Processo di natura mistica, simile a quello del Messia (al Cristo redentivo), azione spirituale che deve contribuire a risolvere il problema dellesilio delluomo sulla terra. Ogni giusto sulla terra ha il distinto compito redentivo da effettuare, risolvere e adempiere come missione. detto che il potere delle Forze spirituali vive nelle coscienze capaci di sollecitare una restaurazione collettiva redentiva; ma nella vita dei credenti, anzi la vita di ogni credente, deve essere un continuo processo del Tiqqhun, in quanto, fino a quando il completamento del Tiqqhun non abbia trasformato il mondo, non avverr la gloriosa manifestazioneMessianica. In quanto il processo redentivo, non esclusivo destino del Redentore, del Messia, ma destino di tutti, per porre fine allesilio. Il Messia lesempio: tutti dobbiamo a suo esempio, scendere nellAbisso del Male, per debellarlo dallinterno. Abisso, nel quale tutti dobbiamo calarci; fardello del quale dobbiamo gravarci, per poi liberarcene, (passione, morte e resurrezione). (Giona gettato nel profondo, nel cuore del mare, e nel ventre del pesce che laveva ingoiato, preg il Signore per ottenere misericordia e salvare il popolo di Ninive). Non basta per il compimento del processo del Tiqqhun, operare azioni sante, ma necessario vincere il Male attraverso se stesso, ossia, santit del Male, trasmutazione del Male, che separato dalle scorie reso Bene, tratto il Bene; Dio ricava, estrae il Bene dal Male. Il processo del Tiqqhun, considerato come il seme della redenzione: come il seme nella terra deve marcire per germogliare e dare poi frutti, cos il processo del Tiqqhun, analogo alla legge della vita

organica che penetra tutti i mondi, penetra nei mondi oscuri, putridi, per trasformarli dallinterno, radicalmente, per vincere il potere del male dallinterno, e germogliare poi in Bene, in Luce: Azione segreta, interna, silenziosa, per sfociare poi allesterno (non pi Male ma Bene) in Luce che liberata dalloppressione del Male, Luce non pi prigioniera, ma libera, restituita alla Luce, si dilata, accresce e ascende. Ma questo processo particolare ad ogni individuo, cio: ha un carattere che varia a secondo del grado e dello stadio proprio di ogni anima, quindi ogni realizzazione del Tiqqhun ha un suo particolare compito, o un suo modo specifico di realizzazione. Lo stato interiore e la preghiera, e pi particolarmente la liturgia tradizionale, una parte essenziale del grande processo redentivo messianico del Tiqqhun; quindi, nella realizzazione, preghiera e mistica (come stato di Luce) possono svilupparsi, incontrarsi e compenetrarsi in una stessa anima nel processo del Tiqqhun. Per mezzo dellAzione spirituale, processo del Tiqqhun, lanima rompe il suo esilio, linterno esilio nel quale geme ogni creatura: ma ogni azione del Tiqqhun relativa e corrispondente alla segreta radice di ciascuna anima.
tratto da Lo splendore della Kabbalah di Paolo M. Virio Edizioni Amenothes

Adamo
Paolo M. Virio Larmonia turbata con la rottura dei vasi e ristabilita nella Luce delle Sephiroth, fu nuovamente turbata dalla separazione causata da Adamo. Con lazione del Tiqqhun, il Chaos provocato era gi in procinto di ritornare nella condizione originariamente prevista, e tutto sarebbe ritornato alla sua prima radice, ma la cadutadi Adamo distrusse nuovamente larmonia e provoc una frattura evidente in tutto luniverso. Tutta la creazione in origine era di natura sovrasensibile e senza lintervento del Male non avrebbe assunto una forma materiale. Fu la colpa di Adamo a rendere Dio trascendente: colpa che per le sue ripercussioni cosmiche, assumendo una apparenza di isolamento e indipendenza. Ecco perch si parla che luomo deve riassurgere al suo stato originario, e di reintegrazione delle cose nel loro primitivo stato. Con la caduta di Adamo, sorse lesistenza corporea delluomo. La caduta di Adamo ha distrutto limmediato contatto, esistente in origine, tra Dio e luomo, e avvenne la separazione. E dallora, dal tempo della creazione (generazione), esistono forze storiche di opposizione, la mala erba, che contrastano le forze celesti. La terra produrr spine e triboli. La frase, considerata nella mistica dei numeri, e interpretata simbolicamente (valutazione del valore numerico della parola), vuol significare: la terra generata, terra per uomo, e il corso della storia delluomo nella sua generazione; spine e triboli, la caduta, come causa dellinsorgere della violenza e della ineguaglianza sociale. Senza la caduta di Adamo, luomo sarebbe rimasto in continuo rapporto con gli Angeli, e in una ininterrotta relazione con Dio, fondata su una diretta rivelazione. Adamo, prima che mangiasse del frutto dellAlbero, era di spiritopuro e di natura angelica, come Henoc ed Elia; perci originariamente era anche degno di mangiare di quei frutti del paradiso che sono frutti dellanima, dice lo Zohar. Allora quale in particolare la natura della caduta, posta in rapporto al Mistero dellAlbero della Conoscenza? LAlbero della Vita e lAlbero della Conoscenza costituivano una Unit, unit che fu separata dal peccato di Adamo. Egli non custod la originaria Unit: Alberi la cui linfa di vita era data da una unica Radice. Spezz la corrente vitale che scorre di sfera in sfera, e port la separazione, dice lo Zohar.

Albero della Vita, Albero della Conoscenza forma la Unit da cui scorre di sfera in sfera la Conoscenza e la Vita. La simbolica visione dellAlbero Sephirotico, fu rivelata ad Adamo, Egli doveva custodirla nella sua originaria unit, e unire le sfere della Vita con le sfere della Conoscenza, cooperando nella unione al processo redentivo del Mondo. Egli invece, separ le sfere, e separandole spezza la corrente vitale che scorre di sfera in sfera. Sempre secondo lo Zohar: lessenza del peccato di Adamo, sta nel fatto che egli, un in basso e separ in alto, mentre egli avrebbe dovuto unire in alto e dividere in basso. Il separare in basso e unire in alto il fine che luomo tenta di realizzare tramite lArs Regia. Luomo, con le facolt della sua anima, unisce il mondo superiore a quello inferiore, lo stabilisce nel superiore, per ricreare lArmonia distrutta. Adamo, unendo in basso, opera la mescolanza. Compie cos una separazione distruttiva, chiamata dai kabbalisti, il calpestare le piantagioni. Dopo la caduta, Adamo perde la Luce divina e fu rivestito con la tunica di pelle. La confusione nelle classi delle Anime deriv dalla caduta di Adamo. Oper la mescolanza, e sorse la confusione del Bene e del Male. anche detto: Egli volle manifestarsi, nella manifestazionesorse lalterazione, lalterarsi pu essere intesa come caduta, o come una materializzazione; caduta, in sintesi, il precipitare della Forza libera ideale, nella costrizione della materia. La interpretazione di Jounet, al versetto del Siphra Zeniutha, applica alla colpa di Adamo, lasportazione dello Yod, dalle lettere He e Vau. Il versetto 43 dice: Guai, quando questultimo vien tolto, separato, e non irradia le lettere, e quelli son manifesti e soli, nella nudit. Lasportazione dello Yod, da la coppia, He, Vau, (simbolicamente Adamo Eva) implica la separazione dallinflusso del Padre, Principio divino, e determina un fallo nella fecondazione spirituale, integrale e divina. E separata dalla Luce della Grazia, la terra produsse il suo germe; germe inferiore, Elementale inferiore; sar dunque lUomo superiore che riscatter luomo inferiore caduto. La forma a somiglianzadi un Uomo assisa sul Trono, nella visione di Ezechiele, rappresenta il Messia, il Verbo incarnato, lUomo, Adamo superiore e celeste che riscatter luomo inferiore caduto. Nel pensiero kabbalista, lorigine della scienza magica, considerata come una immediata conseguenza del fatto di calpestare le piantagioni. In quanto la magia una unione di cose che avrebbero dovuto essere separate; un mescolare sementi. Le sementi pure e le sementi torbide sono mescolate.

Perch nella magia, le corrispondenze e i gradi delle sfere di Luce, sono mescolati agli Elementi contrari, negativi, torbidi del Male. Luria, considera che il peccato originale ripete la rottura dei vasi su di un piano relativamente pi basso, quindi Adamo compie una separazione distruttrice: separazione, la cui conseguenza lesilio della Shekinah, cio, la Luce spirituale della Shekinah entra nelloscurit del mondo del male, Keliphoth (risultato della mescolanza), elementi di Bene e di Male, che dovranno essere separati (processo del Tiqqhum) dal Messia, quando gli Elementi di Luce (scintille della Luce) riprenderanno la originaria posizione. Scindendosi dalla Unit, con Adamo sorse il dualismo. Si scisse dalla unit e caus la rottura dellEquilibrio, la disarmonia della Bilancia; fine della Essenza spirituale, e sorge la sostanza elementare, la sostanza organica. La umana Bilancia perde il dono della immortalit e assume il peso del Ghilgul, la reincarnazione.
tratto da Lo splendore della Kabbalah di Paolo M. Virio Edizioni Amenothes

En Soph
Paolo M. Virio En Soph: senza fine, senza limiti, lUno che non ha limiti n fine! Egli En Soph. lUno antichissimo, il pi nascosto dei nascosti. En Soph lEssere nascosto, inaccessibile, il Deus absconditus: il Dio celato nella sua propria essenza, al quale non pu venire attribuito alcun carattere nominale autentico. Ecco perch in virt della sua natura nascosta sono sorti i vari nomi: come, Radice di tutte le radici; grande Verit; Unit indifferenziata; ma dicendo En Soph si accentua maggiormente il carattere dellimpersonalit. In particolare per, la espressione En Soph, non significa, Colui che infinito, ma Ci che infinito, Ci che Inafferrabile, Ci che il pensiero non raggiunge. Prima di aver creato ogni apparenza nel mondo, prima di aver prodotto ogni forma, Egli era solo, senza forma nella profondit del suo Nulla. Chi potrebbe comprendere come Egli era prima della creazione, dato che era senza forma e inaccessibile nelle profondit del suo Essere? Creazione dal Nulla: Egli ha dato origine al mondo da ci che Egli non , cio dal Non Essere: per intendere che la creazione ha avuto la sua origine in Dio stesso, nellinsorgere dellUno perfetto: creazione, quindi, intesa nel concetto di emanazione, o espressione del suo Essere nascosto. Il Nulla, da cui scaturita ogni cosa, privo di ogni determinazione, in quanto inaccessibile alla conoscenza intellettuale delluomo. Il Nulla in S per Pienezza, perch il Nulla la Divinit stessa, nel suo aspetto pi nascosto. Sembra che esista un dualismo, una vera rottura o separazione tra il nascosto En Soph e il Dio che si manifestato, Dio Vivente; lUno inaccessibile nelle profondit del suo Nulla; lAltro il Vivente Dio che si rivelato nei suoi Raggi o Attributi di Luce. Ma non cos: Dio come En Soph e come Essere completamente spoglio di attributi una idea che pu postularsi solo negativamente. Libero di ogni attributo e libero di ogni possibilit di cangiamento si manifesta vibrando, creando, irradiando o esprimendo da Se stesso dieci Sorgenti di Luce, le dieci Sephirothche splendono nella forma che hanno avuta da Lui: la Corona la Sorgente dalla quale sprizza la Luce senza fine, e da cui viene il nome dellEn Soph, cio infinito che designa la Causa suprema o Causa delle cause, Luce Infinit. Nellabissale Nulla la Totalit erompe, esce dal suo En Soph, e ci ch Inafferrabile, ci ch nascosto emerge, e il Dio nascosto nelle profondit del suo Nulla, diviene o si manifesta Dio Vivente. Lessenza nascosta si manifesta ma si manifesta e rivela a Se stesso. La Sfera o primo Mondo, il profondamente nascosto, non si mostra e non noto a nessuno allinfuori di Dio stesso che in tal modo si cela: e questo il Mondo dellEn Soph, il Movimento vivente e vibrante in Lui solo. Ci ch manifestato, il Dio degli Attributi, quello che pu essere conosciuto, cio il secondo Mondo, ma in realt i due Mondi costituiscono una Unit dinamica, senza dualismo o separazione, come potrebbe sembrare.

LEn Soph la nascosta radice di tutte le radici dellAlbero di Dio: Albero della Potenza, Albero Sephirotico, e n anche la Linfa, e lAlbero la manifestazionedella Forza in origine nascosta nel segreto dellEn Soph, che manifestandosi irrompe dallAbisso segreto dellEn Soph stesso. Manifestandosi sorge limpulso alla creazione e le Sephiroth dispiegandosi, rendono accessibile al cuore delluomo di penetrare fino alla sua pienezza, a quel Nulla che nellatto creativo divenuto Io, Dio in Se stesso. Io che, nellultimo e pi inaccessibile dei suoi attributi si manifesta come Shekinah, presenza e immanenza di dio in tutta la creazione: Porta che introduce nel mistero di Dio. La creazione fondamentale quella che ha luogo in Dio stesso. Il nascosto En Soph convergendosi da luogo alla creazione. Il movimento di questa conversione che emerge dalla Volont primordiale irrompe allesterno, esteriorizza la Divinit, e la Luce che prima irradiava solo allinterno, si dispiega dallinterno dellEn Soph nelle Sephiroth, esprimendosi come prima Sephirah nella Suprema Corona, Kether. Dalla Suprema Corona inizia il flusso della vita divina, e nel suo corso scorre attraverso tutte le Sephiroth, per sfociare nella Shekinah, Mare dove Dio dispiega la sua totalit: Egli in tutto, ed tutto. Perch la creazione non altro che uno sviluppo esterno di quelle Forze che vivono in Dio e agiscono in Dio stesso: Auto rivelazione Divina, Processio Dei ad extra. Ci che esiste e regna nellordine superiore, nellunit dinamica di Dio, esiste nellordine inferiore come differenziazione e separazione. La realt interna che si ritrova nella realt esterna, con lo stesso ritmo e movimento, la realt che rivela la Gloria di Dio che rivela la sua Vita segreta, Vita che pulsa in tutto.
tratto da Lo splendore della Kabbalah di Paolo M. Virio Edizioni Amenothes

Analogia Tra Diversi Metodi


Paolo M. Virio Ogni esposizione di dottrina presenta i suoi metodi e questi variano secondo le vie che si prospettano, limportante realizzare il fine prefisso. I diversi metodi presentano per tra loro una analogia. Metodo Yogatantrico pone in rilievo: posizione, ritmizzazione respiro, forza del pensiero, vibrazione, purezza del pensiero, volont come potere, pronuncia del Nome OM, decomposto in AUM, il tutto porta ad una azione effettiva di liberazione, di unione, identificazione con lAssoluto. Esicasmo cristiano, filokalia esicasta crea uno stato di silenzio, ritmizzazione respiro, pronuncia del sacro nome di Cristo Ges: sorger nel moto del cuore il fluire di un beatificante calore e la Luce, come una fiamma brillante di Luce radiosa si manifester nel cuore sottile centro cuore. La coscienza vede sorgere dalla profondit del suo essere, che comunica con la vita divina, la Forma della sua relazione con Dio. Prende consapevolezza della sua vera essenza, del suo stesso essere, radicata in Dio come Archetipo increato, dallo Spiritoche la illumina e lattrae. La trascendente Luce percepita e visualizzata per virt di Grazia divina: Trapassa in una seconda sempre pi profonda che dalla Conoscenza prorompe per fondersi nelleterno Archetipo, nellUnit dellEssere, nellorigine, afferma Dionigi Areopagita. Mistica Islamica: interiorizzazione, isolamento, serenit nel centro, recitazione del nome di Allah, porter al rapimento a cui seguir la conoscenza e lestinzione. Nel metodo ebraico: posizione, ritmizzazione respiro, combinazione delle lettere sacre da pronunciare in una sola emissione di voce. Nei diversi metodi, creato uno stato di equilibrio, avviene la circolazione della Luce, lo scorrere della Luce nelle diverse arterie, nadi, centri, divenute luminose, per fermarsi al centro (plesso solare), (centro cuore) che diviene centro di Fuoco invisibile: Energia di Luce che nella sua corrente pone liniziato in rapporto o corrispondenza con la Luce superiore che si rivela come Presenza. Scopo principale dei relativi metodi pervenire alla Conoscenza, tramite le singole facolt interiori che di grado in grado trasformando lessere, lo rendono atto a ricevere le Verit eterne dello spirito: lInesprimibile che oltrepassa ogni espressione, sar inteso allora nel centro cuore come irradiazione di Luce, Calore del Fuoco divino. Nello stato di estasi raggiunto varie sono le forme o aspetti della rivelazione. Pu apparire sotto laspetto di un giovanetto o di un vegliardo, il Maestro che va incontro alluomo sulle soglie delle porte segrete della sua anima. Egli la personificazione dellIntelletto attivo; o sotto laspetto dellAngelo Metatronche come prospetta il Gunon, lautore delle teofanie del mondo sensibile; o Dio stesso che si manifesta come Schadday o come il Fuoco della Shekinah; ma, il pi delle volte, il suo stesso Io, il puro Io spirituale, lArchetipo delluomo che gli si fa incontro e rivelandosi gli parla.

Tutti questi aspetti che appaiono nella Luce, potenza di Colui che li forma, che si esprimono come la Voce celeste, condurranno liniziato verso la Via ancora pi alta. Nella disciplina la interiorizzazione e la meditazione devono essere tese solo alla scoperta di strati sempre pi profondi dellanima e delle sue Luci segrete, e luso delle forze dellanima acquistate grazie a questo suo processo dinteriorizzazione, deve essere solo uso, indirizzato a scopo taumaturgo e processo redentivo delle scintille di luce. Nellessere giunto alla rivelazione della Luce, lo spazio interno, abissale del cuore, sar modello analogo allo Spazio primordiale dellEn Soph: spazio dove la vita istantaneizzata, cio stabilita in un Presente duraturo. Perch nel suo spazio vivono riflesse e risplendono le dieci Luci Sephirotiche, il modello Archetipale del suo Essere, ideato dalla Saggezza divina, il Fuoco della Shekinah scintilla pura di Luce dellanima, il tutto Presenza reale del Dio vivente e la realt abissale di questa Presenza viva e immanente nello spazio del cuore. Lessere pervaso dalla Luce potr penetrare attraverso tutti i Misteriemanativi e creativi delle Sephiroth, scoprirli e viverli; il segreto dei Mondi dellUniverso, fasi evolutive e spazii intermedi li vedr prospettati nel suo spazio interno, li conoscer, gli saranno rivelati in visioni diverse di Luce. Giunto a questa illuminata sapienziale conoscenza, nella profondit dellessere avviene la immedesimazione, superando la fusione e lunione avviene la identificazione: lessere si identifica allEssere supremo conosciuto: assorbito dalla Gioia diviene Uomo Universale, Egli Lui. Scaturir allora dal cuore una Forza, anzi un flusso di Forze e lessere riscaldato e infiammato da un Fuoco celeste interno, diviene lUnto del Signore: rendendo partecipi altri, espander fuori di s la conoscenza che gli stata elargita, riversando il Fuoco di Carit da cui sommerso ch Amore, sulla Umanit che tanto necessita di puro Amore, liberer con lAmore le Scintille prigioniere, compiendo azione redentiva del Tiqqhun, processo simile al Messia. Nella disciplina ebraica v ancora unaltra via di perfezione, via di liberazione dellanima: la esperienza nella scienza delle Lettere. La permutazione e combinazione delle lettere, dei numeri, una conoscenza e un metodo che liniziato acquisisce gradatamente, si estende nel suo intelletto, penetra nel suo pensiero, e con dolcezza si, ma simile a spada fiammeggiante dardeggia e si volta da tutte le parti, espandendosi, e lintelletto ne impossessato e dominato. Le lettere comprese dal suo pensiero splendono dallinterno, nel loro splendente movimento lo influenzano, dando una direzione centrale al suo almanaccare, e i temi difficili, sapienziali di ricerca, si riveleranno senza chegli se ne avveda. La conoscenza delle lettere come una brama, una fiamma che brucia e arde di continuo lessere che si pone sulla via della loro conoscenza, il Fuoco, il Fuoco della Shekinah che suscita la conoscenza. Quando queste sono scolpite nel cuore, si procede verso la conoscenza del santo Nome. Questa conoscenza non si insegna, esperienza personale, come Luce che emana dal centro stesso dellessere e si espande vivissima Abisso o Montagna di Luce, Forza che scaturisce dal proprio cuore divenuto sorgente, da cui liniziato deve essere capace di ricevere linflusso del potere del

Nome. Se non si pi che preparati, disposizione ricettiva, a saper ricevere linflusso nella sua potenza, luomo verrebbe distrutto. Perch lessere entra e penetra nella Magnificenza dellIneffabileNome, nello Splendore santo del Nome: Tetragrammasacro. Nel Mysterium Rebis la permutazione delle lettere viene fatta contemporaneamente dalla Coppa della umana Bilancia: il risultato duplice, la Luce si manifesta nel suo fulgore pi intenso, il Fuoco di trasmutazione brucia le tappe pi velocemente, la fusione al Divino della Coppia avviene in una dolcezza inesprimibile e in un innalzarsi sempre pi nella Luce, fino alla reintegrazione, fino a nutrirsi della delizia nascosta. Sempre nel Magnum Mysterium Redentionis, la coppia, nella fusione operativa dissuggella le lettere sacre dai loro posti assegnati nellorganismo umano, e la sacra forza, potenza e luce della lettera, in virt damore della sacra operazione redentiva, si apre, diffondendo sulla coppia tutta la trascendente Luce, ch torrente di Fuoco e proviene da Dio, e la propriet divina chessa contiene si diffonde in Virt e Potere trasmutativo. La Shekinah un Fuoco che consuma: voglia il Misericordioso Signore infiammarci di questo sacro Fuoco, e in questo consumandoci trasmutarci, Amen, Alleluia!
tratto da Lo splendore della Kabbalah di Paolo M. Virio Edizioni Amenothes

Vexilla Regis prdeunt


Paolo M. Virio Vexilla Regis prudent: Fulget Crucis mysteryum, qua vita mortem pertulit, et morte vitam prtulit. Il venire sulla terra, pi che con la reincarnazione, va visto in rapporto con il Karma, con lio contingente, ente di brama, e corpo karmico di colpa. Il principio spirituale trascendente (nudo e puro) va ad animare un ente, lente fa molte esperienze (ci implica la finalit e le reincarnazioni), di volta in volta animer ripetutamente un io contingente, ch identificato allente di brama che deve essere risolto. Lo spiritoindividuale trascendente quasi angelo che volontariamente decaduto nei mondi inferiori, formali, ossia unito a un ente (relativo alle sue brame, con conseguente nascita di un io contingente), torna sempre a rianimare detto ente fino a che non lo ha risolto (la reincarnazione perci non riguarda i singoli io ma vera solo per lo spirito). Lo spirito (auriga) guida il carro (ente o suo corpo karmico di peccato) a tappe (reincarnazioni) lungo la strada (dallEspulsione alla Reintegrazione, alla finalit), cambiando il cavallo (io inferiore, contingente) a ogni tappa. Lauriga sempre lo stesso e alla met il carro trionfale (ente risolto o corpo di gloria) adornato dei vari cavalli (o, altro simbolismo, vesti di luce, ossia esperienze divenute anchesse risolte). Infatti, in questa concezione, lente anche composto per via karmica delle influenze di famiglia, nazione, razza, epoca, ciclo, ecc. che vengono ricapitolate e il risolvere lente significa, altres, risolvere gli antenati, almeno in quello che tra loro anche retaggio comune. La mnade geniale, come egoe corpo assommativo, il campo di quella legge di causalit che in Estremo Oriente definita legge delle azioni e delle reazioni concordanti, e che pi conosciuta dagli Occidentali moderni con il nome sanscrito di Karma, termine questo che in India ha parecchi significati nelluso comune, ma che iniziaticamente compendia e sintetizza il concetto di: karma maturato in vite passate, karma in formazione, karma che dar i suoi frutti nel corso di vite ulteriori. Il karma dunque la relazione dinamica tra la causa originaria degli eventi e la loro forma visibile, aspetto con il quale si manifesta come effetto al presente. Lidea del karma connessa con lidea della reincarnazione perch nelle vicende quotidiane (in ci che comunemente sono chiamate forme di destino, fato, sorte, caso) riaffiora la trama delle forze del passato: azioni compiute dalluomo sia in stato di coscienza che di irresponsabilit. Il passato, la somma delle cause precedenti, una realt alla quale tutti debbono sottostare, in quanto gi compiuto ed esiste, e costituisce la trama invisibile con la quale tessuta la nostra vita presente.

Questa realt alla quale tutti dobbiamo sottostare subir un mutamento redentivo se il Male sar considerato sotto il suo vero aspetto, cio di una mancata armonia, disarmonia nella Armonia Divina; la disarmonia tra lo spirito delluomo e lArmonia Divina suscita il doloroso sbandamento di tutte le Forze umane, avulse dal loro Centro, Dio. Perch per comprendere pienamente il destino delluomo e il corso reintegrativo dellumanit stessa, bisogna rifarsi al concetto di cadutadelluomo da uno stato di perfezione originale ammesso con forme diverse da tutte le antiche religioni e tradizioni sacre, e che, inoltre, a tale concetto di caduta correlativo quello di un sacrificio. Si ritorna sulla terra non per aggravare questo karma con laggiunta di altri errori ma per liberarsene mediante la conoscenza di questo e con lazione interiore, una via cosciente che tende alla eliminazione del karma, per giungere alla libert vera. La cognizione di comprendere la singola attuale esperienza di vita in rapporto al Karma, deve dare alluomo la capacit dello svolgersi del processo, come se ne conoscesse e possedesse la trama, e prevenirlo, cio, sostituirsi al karma con la volont di una scelta interiore che propone di svolgere la propria vita fusa alla Luce del Cristo e di accettarla come la singola missione redentiva da compiere. Il decorso karmico si manifesta sempre tramite il dolore, dal dolore luomo riceve la connessione con il karma. Il dolore individuale dovrebbe essere per luomo motivo e causa di conoscenza, di risveglio di coscienza e prova di superamento: comprendere come il dolore sia il veicolo di Forza e non di odio o ribellione. Nel proprio dolore o zone malate dovrebbe scorgere la natura e forma delle proprie manchevolezze, riguardanti lui, non gli altri, unicamente il suo passato, il suo carattere, le sue deformit, le sue vite trascorse; invece nella maggior parte dellumanit il dolore viene trasformato in odio, in uno stato di ribellione, un non accettare il dolore come mezzo di purificazione del proprio karma, un non rifluire nel Cristo e nello stato di Grazia, nel suo Amore. In tal modo il karma invece di essere risolto viene bloccato, alterato e sempre pi difficile a risolversi. Il dominio puramente spirituale il solo dove le tante difficolt e opposizioni possono perdere il loro senso, ma finch il dominio psichico non completamente e definitivamente sorpassato, le disavventure di venire sulla terra sono sempre possibili. Ogni azione virtuosa origine di bene e ogni azione viziosa cagioner dolore; chiunque compia azioni non rette raccoglier il frutto di queste sotto la forma di pena, sofferenza e dolore; ecco perch si devono controllare e dominare le tendenze naturali, contrarie ed opposte al Bene, ed inserirsi nello stato di Grazia, Forza sopranaturale che il Cristo comunica. Nella Rivelazione cristiana il dolore diviene elevazione sopranaturale, in quanto si innesta, non al dolore ut sic, ma alla onnipotenza dellAmore del Cristo che lo assume e lo sublima. Il Dolore che fino al Cristo era considerato una Forza di oppressione e di perversione, inquadrato in una economia di misericordia infinita, Cristo rende il Dolore, Forza di elevazione e di redenzione. Il Dolore, prima del Cristo era considerato penalit duna colpa, eredit esasperante dellumanit e causa karmica: col Cristo, il dolore, da strumento di colpa diviene una Forza che innestata al suo Amore, alla sua Misericordia rinnova e redime le anime.

Cristo ha assunto in S il peso della Colpa! Nella sua Misericordia per la umanit ha spezzato la continuit di un Ciclo karmico che prima di Lui si compiva in un susseguirsi continuo di morte e di rinascita. Egli con la sua Morte ci ha aperto la via alla Liberazione. Innestandoci nel suo Amore, ci dona con il perdono lo stato di Grazia, il risveglio della coscienza, il risorgere alla Vita. Nella liturgia del venerd santo, la Chiesa fa pronunciare al Celebrante, questa orazione: Deus, qui peccati vteris hereditariam mortem, in qua posteritatis genus omne succsserat, Christi tui Domini nostri, passione solvisti: da, ut, conformes eidem facti; sicut imginem terrenae naturae necessitate portavimus, ita immaginecelesti gratiae sanctificatione portemus. Fuori della Rivelazione cristiana, staccato da questo Amore nuovo che lo rende centro di sublimazione, il dolore continua a conservare il suo carattere primitivo: solo in rapporto al Cristo, al Mistero del Golgotha che il concetto del Male come causa karmica del dolore pu mutarsi il concetto di liberazione. Il dolore vissuto dal Cristo che lo sublima, rendendolo per luomo mezzo di ascesa, di valore redentivo e rigenerativo, perch investito dalla sua Luce di Amore. Perch Cristo la Potenza che spezza la forza avversa del ciclo karmico delle nascite; Cristo il Redentore, il Salvatore che ha assunto in S nel Mistero del Golgotha, nel Mistero della Croce il peso del Karma universale. Perch solo nel mistero della sua Incarnazione, Vita, Passione, Morte, Resurrezione contenuta la Potenza che ha infranto il Destino: la Legge che gravava sulla Umanit, sul Cosmo, sullanima delluomo. Cristo Ges il Rinnovatore eterno dellUmanit, con perenne divino carattere redentivo. La Gnosidei primi secoli lo afferma; Clemente dAlessandria lo conferma: Da questa disputa con gli Arconti, dalla battaglia delle Potenze il Signore ci libera, Egli ci dona la pace, ci salva da questo disordine delle Potenze e dei cattivi Angeli. per causa loro che luomo soggetto e abbandonato a tanti mali. Il Salvatore venuto per dare alle anime e alle cose della terra questa pace che viene dal Cielo. Egli lAstro nuovo, la Luce che spezza lantico potere delle costellazioni del Fato. Egli con la Sua Luce apre la Via nuova e salutare. Egli il Liberatore, lAnnunciatore dei nuovi Misteri, il cui perfetto compimento libera lanima dalla Legge imposta dagli Arconti. Egli il Soter la cui missione di guidare gli uomini e far passare coloro che credono in Cristo dal Regno della Metensomatosi a quello di Luce stabilito dalla Provvidenza e dalla Grazia. La nascita del Salvatore ha messo in fuga le forze del Fato, il Battesimo del Signore ci ha liberato dal fuoco, la Sua Sofferenza dalla sofferenza del ritorno, affinch tutti noi Lo seguiamo. Ogni uomo che con amore seguir il Cristo e compir perfettamente i Misteri rivelati dal Verbo, si liberer e alla sua morte lanima, lasciando il corpo di materia che solo sotto limpero degli Arconti, attraversando tutti i luoghi dove regnano gli Arconti e tutte le zone di Luce, andr fino al Luogo del Suo Regno.
tratto da Esoterismo Cristiano e Amore di Paolo M. Virio Edizioni SophiaRoma

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