Sei sulla pagina 1di 2

Un formidabile metodo per curare la miopia

27 giugno 2006, di Rishi Giovanni Gatti - www.SistemaBates.it

Se avete nelle vicinanze della vostra abitazione una autostrada o una via a grande scorrimento
e potete portarvi su un ponte che la attraversa, potete applicare il seguente metodo per la cura
della miopia, o per la sua prevenzione:
Scegliete il lato del ponte sotto il quale le automobili scorrono allontanandosi, e le targhe
posteriori siano ben illuminate dal sole.
Munitevi di cuffia antirumore e mascherina antismog, se necessario.

Preparatevi mentalmente a passare una mezz’ora sul ponte a guardare il flusso delle
automobili: deve essere chiaro che non è ammessa la noia, quindi se per caso vi capita di
provare questo sentimento, interrompete e rimandate ad un’altra occasione. Guardate verso il
basso in attesa del transito di un’automobile, e appena ne sbuca una seguitela con lo sguardo
fino a che non riuscite più a distinguerla. In quel momento, tornate a guardare verso il basso,
e aspettate che spunti un’altra vettura. In questa prima fase, diciamo per venti automobili,
non dovrete fare alcunché, se non seguire genericamente la vettura fino a che non è più
possibile distinguerla. Passate le prime venti vetture, per le successive venti occorre prestare
maggior attenzione al vostro sguardo, e per ogni macchina osservata, ne dovrete rimirare
continuamente uno dei due fanalini posteriori. Ciò significa che se viene scelto il fanalino
sinistro, quello bisognerà continuare a rimirare fino a che la vettura non sarà più riconoscibile
in lontananza.

Per le successive altre venti vetture, seguite lo stesso metodo, ma alternate istantaneamente
la centrale fissazione sui due fanalini posteriori, prima uno, poi l’altro, e così via. Al termine di
questa terza fase, saranno passate in tutto sessanta vetture, e forse avrete impiegato cinque
minuti, o dieci se il traffico è lento. Ora potrete passare alla fase vera e propria del metodo di
cura, perché questo testè descritto è solo il “riscaldamento”.
Il metodo vero e proprio che migliora la vista concerne la lettura delle targhe delle automobili
in movimento. Per chi ha problemi di vista e ha scartato le lenti correttive e sta praticando la
Cura secondo l’Auto-Trattamento di W. H. Bates come spiegato nel suo libro “Vista Perfetta
Senza Occhiali” (terza edizione, Juppiter Consulting, Milano, 2006), il solo pensiero di dover
leggere una sconosciuta targa automobilistica, per giunto in movimento, è fonte di ansia e di
sforzo per vedere, e quindi di abbassamento della visione. Praticando questo metodo, non
facciamo altro che abituarci intenzionalmente a rimirare la targa evitando consapevolmente di
volerla leggere. Così, non essendoci alcuna intenzione positiva di leggere la targa in esame, la
mente si abitua a rimirare una scritta senza preoccuparsi di decifrarla né di compitarne le
lettere verbalmente, essendo quest’ultimo un pernicioso vizio che affligge tutti coloro che
hanno vista imperfetta.

Esercitandosi volontariamente a non voler leggere la targa in transito, il praticante di vista


perfetta si abitua a rilasciare lo sforzo per vedere, e impara piano piano a non fare tentativi per
riconoscere la scritta. Come per magia, dopo qualche minuto, inizierete a cogliere,
inspiegabilmente, qualche cifra o lettera sulla targa, di solito la prima coppia a sinistra, a
distanze che normalmente sarebbero impossibili.

Il metodo prevede che nel momento in cui venga riconosciuta una qualche cifra, il praticante
debba distogliere lo sguardo, cioè scorrere lungo le altre cifre della targa, osservando come le
cifre prima viste e riconosciute ora non interessino più il campo della consapevolezza, cioè non
sono più centralmente fissate. Perché accada questo, la persona deve essere rilassata. Se
conserva ancora il benché minimo desiderio di ritenere le lettere riconosciute, non sarà mai in
grado di scivolare con lo sguardo sulle altre lettere e riconoscerle. Per rendersi conto di ciò, è
sufficiente dimostrare praticamente il fatto, cioè che è impossibile tentare di leggere le ultime
lettere senza dimenticarsi le prime, senza “lasciarle andare”.

Quando il metodo riesce, e le targhe cominciano ad essere riconosciute spontaneamente, il


praticante si accorge che il punto di centrale fissazione è davvero molto piccolo. Sicuramente
molto più piccolo di quello che uno pensa che sia. Molto più piccolo. Osservando, vettura
dopo vettura, la verità di questa affermazione, il praticante di vista perfetta si accorge inoltre
della qualità del nero delle lettere delle targhe: tale nero coincide con il nero del punto di
centrale fissazione, e non importa quanto lontano esso sia, se sessanta metri o seicento, sei o
seicento chilometri, esso è sempre nero, esattamente dello stesso nero che uno dovrebbe
vedere quando vengono chiusi e coperti gli occhi con i palmi delle mani (palmeggiamento). In
sostanza, la targa non è altro che uno “specchio” che rivela quanto piccolo e nero è il punto
che si è in grado di immaginare alle varie distanze. Se il punto immaginato a grande distanza
rimane piccolo e nero, e cioè non si trasforma in un “disco” grigio, allora sarà possibile leggere
qualsiasi scritta a quella distanza. In genere, però, viene il momento in cui la macchina è
troppo lontana e il punto va perduto. Ciò non è importante. L’obiettivo finale del trattamento è
quello di abituarsi a rimanere rilassati sempre di più, immaginando punti sempre più piccoli e
più profondamente neri.

Poiché non ci sono limiti “fisici” a questa condizione della mente, che potremmo definire di
“libertà spirituale”, non ci sono limiti alle facoltà visive dell’Uomo, e alla profondità del suo
rilassamento mentale.
Per questo motivo, la Cura della Vista secondo William H. Bates è un metodo di trattamento
universale che previene e guarisce tutte le malattie, non solo quelle dell’occhio, e che
andrebbe conosciuto da tutti i ricercatori della verità che non si accontentano delle
convenzionali teorie accettate, sulla vista come sullo psicosoma umano nel suo complesso.

Potrebbero piacerti anche