Brevissima introduzione
alla @osofia del linguaggio
Carocci editore
Indice
Introduzione
Verità
Forma esenso
TI secondo
Linguaggio
Frege:
Mondi
Lo verificazione
TIverificazionismo
ediemetafisica
possibili
scetticismo
Prefazione
TI Wittgenstein
grammaticale
Tractatus neopositivistico
e forma
denotazione
semantico
Wittgenstein logica dellin- 69
edila Quine
filosofia II
81
31
49
13
91
43
59
25
9
guaggio ordinario
I
7
Conclusione IOI
8
I
Introduzione ,',
II
BREVISSIMA INTRODUZIONE ALLA FILOSOFIA DEL LINGUAGGIO
12
2
15
BREVISSIMA INTRODUZIONE ALLA FILOSOFIA DEL LINGUAGGIO
r6
2. FREGE: SENSO E DENOTAZIONE
I8
2. FREGTI: SENSO E DENOTAZIONTI
19
BREVISSIMA INTRODUZIONE ALLA FILOSOFIA DEL LlNGUAGGIO
20
2. FREGE: SENSO E DENOTAZIONE
21
BREVISSIMA INTRODUZIONE ALLA FILOSOFIA DEL LINGUAGGIO
con
22
2. FREGE: SENSO E DENOTi\ZlONE
Forma grammaticale
e forma logica
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BREVISSIMA INTRODUZIONE ALLA FILOSOFIA DEL LINGUAGGIO
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3. FORMA GRAMMATICALE E FORMA LOGICA
li T ractatus di Wittgenstein
3. lvi, 4·H2.
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4. IL rRACTATUS DI W1TTGENSTElN
(Egli deve, per così dire, gettar via la scala dopo che
v'è salitO)>>4.
Alcune idee fondamentali, comunque, emergono
dal Tractatus con sufficiente chiarezza. Le proposizio-
ni possono essere ripartite in due classi: quelle ele-
mentari, che non contengono altre proposizioni come
loro parti costituenti, e quelle complesse, cioè quelle
che non sono elementari. Delle proposizioni elemen-
tari Wittgenstein afferma che sono immagini di stati
di- cose; delle proposizioni complesse, che sono fun-
zioni di verità delle proposizioni elementari in esse
contenute. Data 1'assoluta centralità di queste due
tesi, è opportuno fermarsi a illustrarne, sia pure mol-
il
to sommariamente, contenuto.
Uno stato di cose è un complesso di oggetti tra
cui intercorrono certe relazioni. È importante sottoli-
neare che, parlando di stati di cose, Wittgenstein si
riferisce in generale a stati di cose possibili, non ne-
cessariamente a stati di cose che sussistano, cioè che
siano parte della realtà. Ad esempio, 1'essere una cer-
ta penna tra un certo libro e un certo calamaio è uno
stato di cose anche se, nella realtà, la penna non si
trova tra il libro e il calamaio. Gli stati di cose che
sussistono sono chiamati talvolta "fatti". Dicendo che
le proposizioni elementari sono immagini di stati di
cose, Wittgenstein intende non proporre una vaga
metafora, ma fornire addirittura la chiave per capire
4· lvi, 6·54·
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BREVISSIMA INTRODUZIONE ALLA FILOSOFIA DEL LINGUAGGIO
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4. IL TRACTATUS DI WITTGENSTETN
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BREVISSIMA INTRODUZIONE ALLA FILOSOFIA DEL LINGUAGGIO
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BREVISSIMA INTRODUZIONE ALLA FlLOSOFIA DEL LINGUAGGIO
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BREVISSIMA INTRODUZIONE ALLA FILOSOFIA DEL LINGUAGGIO
5. 1vi, 4.002.
6. 1vi, 4.024.
4. IL TRACTATUS DJ WITTGENSTElN
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BREVISSIMA INTRODUZIONE ALLA FILOSOFIA DEL LINGUAGGIO
44
5. IL VERIFICAZrONISMO NEOPOSITlVISI1CO
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6
Il secondo Wittgenstein
e la filosofia
del linguaggio ordinario
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BREVISSIMA INTRODUZIONE ALLA FILOSOFIA DEL LINGUAGGIO
2. lvi, § 23.
3. Ibtd.
BREVISSIMA INTRODUZIONE ALLA FILOSOFIA DEL LINGUAGGIO
4. lvi, § 65·
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6. IL SECONDO WlTTGENSTEIN
5. Ibzd.
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BREVISSIMA INTRODUZIONE ALLA FILOSOFIA DEL LINGUAGGIO
6. lvi, §§ 66-67.
54
6. IL SECONDO WITTGENSTEIN
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BREVISSfMA INTRODUZIONE ALLA FILOSOfl!\ DEL LINGUAGGIO
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BREVISSIMA INTRODUZIONE ALLA FILOSOFIA DEL LINGUAGGIO
Mondi possibili
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BREVISSIMA INTRODUZIONE ALLA FILOSOFIA DEL LINGUAGGIO
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7. MONDI POSS lBILI
6r
BREVISSIMA INTRODUZIONE ALLA FILOSOFIA DEL LINGUAGGIO
Necessariamente 3 + 3 6
3 + 3 6
con
66
7. MONDI POSSTBILl
nozione esista.\
ben definita df Le altre definizioni
significato, e Quine cui puòche
nega venir
una fatto
tale
di pensare sono tutte o palesemente inadeguate ri-
spetto alla nozione che dovrebbero catturare, oppure
circolari. Cruciale, nell'economia dell'argomento qui-
niano, è la denuncia della circolarità insita in un' e-
ventuale definizione dell' analiticità in termini di sino-
nimia. Si potrebbe essere tentati di dire: sono analiti-
ci gli enunciati che esprimono verità logiche in senso
stretto (ad esempio, "Nessun maschio adulto non
sposato è sposato") e, inoltre, gli enunciati che si ot-
tengono dai precedenti sostituendo questa o quella
espressione con un'espressione sinonima (ad esem-
pio, "Nessuno scapolo è sposato", che si ottiene da
"Nessun maschio adulto non sposato è sposato" so-
stituendo "maschio adulto non sposato" con l'espres-
sione sinonima "scapolo"). Una definizione del gene-
re funzionerebbe, se non fosse che la sinonimia, a
sua volta, non può essere definita se non presuppo-
nendo la nozione di analiticità. Potremmo dire, infat-
ti, che due espressioni A e B sono sinonime se "Tutti
e soli gli A sono B" è analitico (per cui, ad esempio,
"maschio adulto non sposato" e "scapolo" sarebbero
sinonimi in quanto l'enunciato "Tutti e soli i maschi
adulti non sposati sono scapoli" è analitico); e allora
8. LO SCETTICISMO SEMANTICO DI QUINE
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BREVISSIMA INTRODUZIONE ALLA FILOSOFIA DEL LINGUAGGIO
come unsuiinsieme
vincoli solidale»
valori di ~, esperienza
verità I.che pone dei
possiamo assegnare
alle proposizioni. Inoltre, se vogliamo rispettare le
connessioni logiche, il valore di verità che assegnia-
mo a certe proposizioni determina il valore di verità
che dobbiamo assegnare ad altre proposizioni. Tutta-
via, qualunque esperienza è sempre compatibile con
distribuzioni diverse dei valori di verità, e, data una
singola proposizione, non c'è nessuna esperienza che
ci obblighi senza scampo a considerarla vera o che ci
obblighi senza scampo a considerarla falsa. È innega-
bile che ci siano da un lato proposizioni circa il cui
valore di verità l'esperienza può indurci molto facil-
mente a cambiare idea, e dall' altro proposizioni -
come quelle della matematica - che siamo fortemente
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8. LO SCETTICISMO SEMANTlCO DJ QUlNE
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BREVISSIMA INTRODUZIONE ALLA FILOSOFIA DEL LINGUAGGIO
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8. LO SCETTICISMO SEMANTICO DI QUINE
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BREVISSIMA INTRODUZIONE ALLA FILOSOFIA DEL LINGUAGGIO
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Verità e verificazione
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9. VERITÀ E VERIFICAZIONE
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9. VERITÀ E VERIFICAZIONE
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9. VERITÀ E VERIFICAZIONE
Linguaggio e metafisica
Nel gennaio del 1970 Saul Kripke (n. 1940) tenne al-
l'università di Princeton tre conferenze. Pubblicato
un paio d'anni dopo con il titolo Naming and Ne-
cessity I, il testo di queste conferenze divenne subito
popolarissimo, esercitò una profonda influenza so-
prattutto sui filosofi analitici delle generazioni più
giovani, ed è ancora oggi frequentemente citato e
discusso.
Come si ricorderà, Frege attribuiva ai nomi pro-
pri non solo una denotazione, ma anche un senso.
Semplificando un po', si può dire che, per Frege, un
nome era 1'abbreviazione di una descrizione definita,
e che il suo senso era il senso della descrizione defi-
nita di cui era abbreviazione. Questa idea - che co-
stituisce ciò che Kripke chiama "teoria descrittiva"
dei nomi - era stata poi sottoscritta, magari con
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BREVISSIMA INTRODUZIONE ALLA FILOSOFIA DEL LINGUAGGIO
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IO. LINGUAGGIO E METAFISICA
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BREVISSIMA INTRODUZIONE ALLA FILOSOFIA DEL LINGUAGGIO
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Conclusione
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CONCLUSIONE