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Cervesato
DIRITTO COMMERCIALE
Capitolo 1. L’imprenditore
Art. 2082:
È imprenditore chi esercita professionalmente una attività economica organizzata al fine della
produzione e dello scambio di beni o di servizi.
La definizione distingue tra chi è soggetto alla tutela dell’imprenditore e chi no (lavoratore
autonomo)
La definizione prevede vari requisiti:
» ATTIVITÀ
= serie di atti finalizzati allo scopo della produzione di beni o di servizi.
Essa è l’oggetto dell’impresa.
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» ORGANIZZAZIONE
= impiego coordinato di fattori produttivi quali il capitale e il lavoro.
In teoria può essere imprenditore anche chi non utilizza lavoro di terzi o chi non crea un
apparato aziendale “materiale” (es. impiego mezzi finanziari)
--> solitamente chi organizza solo il proprio lavoro e capitale è considerato
lavoratore autonomo. Oltre l’autoorganizzazione si è imprenditori
» ECONOMICITÀ
= attività sia condotta con metodo economico
= con modalità che tendono al pareggio di costi e ricavi
Si può essere imprenditori anche senza scopo di lucro (es. imprese pubbliche e mutualistiche)
» PROFESSIONALITÀ
= esercizio abituale e non occasionale dell’attività d’impresa.
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attività continua e senza interruzioni, basta il costante ripetersi degli atti d’impresa
<
(es. attività stagionali)
attività sia l’unica o la principale dell’imprenditore (es. professore che gestisce negozio è
imprenditore) >>> + attività d’impresa da parte dello stesso soggetto
Si può essere imprenditori anche per un unico affare (es. costruzione di un edificio)
Inoltre la legge non prevede che l’attività d’impresa debba destinarsi al mercato ma possa anche
riguardare un attività fatta per destinazione personale (cd impresa per conto proprio).
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Schemi di diritto commerciale da “Manuale di diritto comm.le” di Campobasso – A. Cervesato
L’imprenditore agricolo gode dello statuto generale + l’obbligo d’iscrizione nel registro delle
imprese (ma senza effetti di pubblicità legale).
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Imprenditore commerciale
Art. 2195:
Sono imprenditori commerciali coloro che esercitano:
1) attività industriale diretta alla produzione di beni e servizi
2) un’attività intermediaria nella circolazione dei beni
3) un’attività di trasporto per terra, per acqua o per aria
4) un’attività bancaria o assicurativa
5) altre attività ausiliarie delle precedenti.
Comunque la giurisprudenza disciplina che ogni attività non agricola sia commerciale.
L’impr. commerciale gode dello statuto generale + lo statuto speciale dell’impr. commerciale
Piccolo imprenditore gode dello statuto generale + iscrizione nel registro delle imprese (ma senza
effetti di pubblicità legale).
(favorevole per i piccoli imprenditori comm.li >> restrizione della disciplina dello stat. Speciale).
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Impresa pubblica
Anche lo Stato e gli enti territoriali possono svolgere attività d’impresa.
Si possono distinguere tre modalità:
1. Società private a partecipazione pubblica
Stessa disciplina società
2. Enti pubblici economici
Enti di diritto pubblico con oggetto l’attività d’impresa. Oggi quasi tutti privatizzati1 (es. ENEL)
3. Imprese - organo
Attività d’impresa svolta direttamente dallo Stato o da enti territoriali (es. Az. municipalizzate)
Soggetta a statuto generale + tenuta scritture contabili
Associazioni e fondazioni
Possono svolgere attività d’impresa basta che sia rispettato il requisito dell’economicità.
Assumono la qualità di imprenditori commerciali a tutti gli effetti (no trattamenti favorevoli).
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La privatizzazione può essere formale (trasformazione in SPA) o sostanziale (dismissione partecipazioni)
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Fine
La qualità di imprenditore si perde con l’effettiva cessazione dell’attività.
avvisi al pubblico o cancellazione dal registro delle imprese.
Solitamente prima della cessazione vi è un periodo di liquidazione.
In tal caso la fine dell’impresa è determinata dalla chiusura della liquidazione e dalla disgregazione
del complesso aziendale.
È importante il giorno di fine impresa per l’imprenditore commerciale che può essere dichiarato
fallito entro un anno dalla cessazione dell’attività.[art. 10 lgg fallimentare]
(fine pagamento di tutte le passività, altrimenti la lgg sul fallimento dell’impr. individuale sarebbe
insensata)
Per le società:
» Si ha cessazione dell’impresa con la cancellazione dal registro delle imprese perché questo
presuppone la disgregazione dell’impresa e il pagamento di tutte le passività. Se vi sono
creditori ritardatari essi si rifaranno su ex soci o sui liquidatori se il mancato pagamento è
dovuto a loro esposizione al fallimento fino al pagamento di tutti i debiti2.
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Fino al 2000 si sosteneva ke la società esisteva, e fosse soggetta al fallimento, sino al pagamento dell’ultimo debito.
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È attivo come lo vediamo ora dal 1993; prima c’era un regime transitorio con registri di cancelleria presso i tribunali per
le sole società commerciali.
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4 B LE SCRITTURE CONTABILI
= documenti che contengono la rappresentazione degli atti d’impresa.
Art. 2214:
L’imprenditore che esercita un’attività commerciale deve tenere il libro giornale e il libro degli
inventari.
Deve altresì tenere le scritture contabili che siano richiesti dalla natura e dalle dimensioni
dell’impresa []. (es. libro mastro, libro cassa, libro magazzino)
In ogni caso devono essere tenuti:
» Libro giornale (art. 2216) = deve indicare giorno per giorno le operazioni relative all’esercizio
d’impresa.
» Libro degli inventari (art. 2217) = fornisce il quadro delle attività e passività dell’imprenditore.
Si chiude con il bilancio e con il conto dei profitti e delle perdite dal quale devono risultare con
“evidenza e verità” gli utili o le perdite.
obbligo di redazione di SPA da art. 2424 – 2425, solo stessi criteri di valutazione
Regolarità delle scritture contabili
Regole formali = libri obbligatori numerati progressivamente
(aboliti obbligo di bollatura e vidimazione annuale)
Regole sostanziali = Vanno tenute secondo le norme di una ordinata contabilità (art. 2219) e
conservate per 10 anni.
La non regolare tenuta delle scritture contabili comporta:
» No prova a favore dell’imprenditore
» No agevolazioni sul fallimento (concordato preventivo e amministrazione controllata)
Efficacia probatoria
Terzi = possono essere usate le scritture come prova sia che siano o no regolarmente tenute
Imprenditore = devono ricorrere 3 presupposti:
» Regolare tenuta
» Lite tra imprenditori
» Lite inerente all’attività d’impresa.
4 C LA RAPPRESENTANZA COMMERCIALE
Nel caso dell’impresa commerciale si deroga alle norme di diritto comune (art. 1387 e ss) e si
prevede un sistema speciale di rappresentanza (art. 2203 – 2213) per alcuni ausiliari interni quali
institori, procuratori e commessi.
Gli institori, procuratori e commessi sono automaticamente investiti del potere di
rappresentanza (no procura).
>> le decisioni degli ausiliari vincolano direttamente l’imprenditore
da diritto comune: procura per dare rappresentanza.
Per limitare i poteri bisogna fare uno specifica atto opponibile solo se portato a conoscenza di terzi
nelle forme di legge.
A. L’institore
Art. 2203
È institore colui che è preposto dal titolare all’esercizio d’impresa (cd direttore generale) o di un
ramo o di una sede secondaria.
Se sono più d’uno agiscono disgiuntamente salvo che la procura disponga diversamente
Poteri (art. 2204)
Egli compie tutti gli atti pertinenti all’esercizio d’impresa a cui è preposto tranne l’alienazione di
beni immobili e le limitazioni contenute nella procura.
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Inoltre è obbligato insieme all’imprenditore alla tenuta delle scritture contabili e all’iscrizione nel
registro.
<
Egli può stare in giudizio sia come attore che convenuto per le obbligazioni a cui è stato preposto.
Procura di limitazione o di modificazione
La procura per le modificazione, ampliamento o revoca del potere può essere:
» iscritta nel registro = opponibilità ai terzi
» non iscritta nel registro = non opponibilità ma prova conoscenza altrui
Se l’institore non spende il nome dell’imprenditore nel traffico giuridico inerente all’attività
d’impresa egli è responsabile insieme all’imprenditore (tutela massima del terzo) e non solo
personalmente.
B. I procuratori
Art. 2209
Sono procuratori coloro che, in base ad un rapporto continuativo, abbiano il potere di compiere gli
atti pertinenti all’esercizio d’impresa pur non essendovi preposti (es. direttore acquisti).
Il loro potere decisionale e la rappresentanza sono limitati nel settore operativo di cui si occupano
(es. direttore acquisti opera in rappresentanza solo per gli acquisti)
I procuratori:
» non possono stare in giudizio nemmeno per gli atti da loro compiuti
» non hanno obblighi di scritture contabili e pubblicità
» sono responsabili se non spendono il nome dell’imprenditore
C. I commessi
= coloro che eseguono attività materiali che li portano a contatto con terzi (es. salumiere)
Art.2210
I commessi, salve le limitazioni della procura, possono compiere gli atti che ordinariamente
comporta la specie di operazioni di cui sono incaricati.
I commessi:
» non possono derogare alle condizioni generali di contratto salvo autorizzazione
» non possono esigere il prezzo di beni di cui non facciano consegna
» non possono esigere il prezzo fuori dai locali (o all’interno se c’è la cassa) salvo autorizzazione.
NB non vi è un sistema di pubblicità legale (= no registro)
>> portare a conoscenza di terzi con mezzi idonei (bacheche) o prova della conoscenza altrui
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Capitolo 5. L’azienda
L’azienda è il mezzo con il quale si svolge l’attività d’impresa
Art. 2555
L’azienda è il complesso dei beni organizzati dall’imprenditore per l’esercizio dell’impresa.
Complesso dei beni: non è necessario che i beni impiegati nell’attività d’impresa siano di proprietà
dell’imprenditore ma basta che ne disponga in base ad un valido titolo
giuridico (es. locazione, leasing, comodato d’uso)
Organizzati per l’esercizio d’impresa: i beni hanno una destinazione unitaria, il fine produttivo.
I beni dell’impresa sono eterogenei ma complementari e inseriti in un contesto che attribuisce
all’insieme di tali beni un valore superiore a quello singolo, l’avviamento. Esso può essere:
» oggettivo = nn dipende dalle capacità dell’imprenditore
» soggettivo = dovuto all’abilità operativa dell’imprenditore.
Trasferimento d’azienda
Si ha quando è trasferito (atti di disposizione come vendita, concessione di usufrutto, donazione)
un insieme di beni potenzialmente idoneo all’esercizio d’impresa
cessione dell’intera azienda!
Forma
Art. 2556
Forma per la validità
= forma dettata per il trasferimento dei singoli beni che compongono l’azienda oggetto del
trasferimento. >> di proprietà
(es. se beni immobili forma scritta a pena di nullità)
Forma per la prova
Imprese soggette a registrazione >> prova scritta (atto pubblico o scrittura privata autenticata)
del trasferimento e dei contratti che lo riguardano entro 30 gg.
Divieto di concorrenza
Art. 2557
Chi aliena l’azienda deve astenersi per un periodo massimo di 5 anni, dall’iniziare una nuova
impresa che, per oggetto, ubicazione o altre circostanze sia idonea a sviare la clientela dell’azienda
ceduta.
Per le imprese agricole tali disposizioni valgono solo per le attività connesse.
Contemperamento di due interessi:
Acquirente: trattenere la clientela dell’impresa e godere dell’avviamento acquistato
Alienante: non compromettere la propria iniziativa economica.
Il divieto di concorrenza può essere esteso ad altre attività ma non deve proibire ogni attività
professionale all’alienante.
Può anche essere ridotto a 3 anni ma mai superiore ai 5 anni.
Il divieto di concorrenza occorre se si vende l’intera azienda no nuova impresa x l’alienante.
Il divieto si applica anche alla vendita coattiva (da fallimento)
I casi controversi sono 3:
» divisione ereditaria e successione azienda
» scioglimento società con assegnazione società a uno dei soci
» vendita di una partecipazione di controllo di una società.
Nei 3 casi non c’è vero e proprio trasferimento d’azienda ma si applica il divieto di concorrenza.
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I crediti aziendali
È stata eseguita la prestazione a proprio carico.
Art. 2559
La cessione dei crediti relativi all’azienda ceduta, anche in mancanza di notifica o di accettazione
del debitore, ha effetto dal momento dell’iscrizione nel registro delle imprese.
diritto comune: notifica obbligatoria al debitore e accettazione >> semplificazione trasferimento
Se il debitore paga all’alienante in buona fede è liberato. Poi l’acquirente si rifarà sull’alienante.
Se l’impresa non è soggetta all’iscrizione nel registro si ritorna al diritto comune.
I debiti aziendali
È stata eseguita la prestazione dal terzo a proprio favore
Art. 2560
L’alienante non è liberato dai debiti, inerenti all’esercizio dell’azienda ceduta anteriormente al
trasferimento, se non risulta che i creditori vi hanno consentito.
= diritto comune: no cambiamento debitore senza consenso del creditore.
Per le aziende commerciali rispondono dei debiti in solido l’acquirente e l’alienante se essi
risultano dai libri contabili obbligatori.
Per i debiti da lavoro rispondono dei debiti in solido l’acquirente e l’alienante anche se essi non
risultano dai libri contabili obbligatori.
Nei rapporti tra acquirente e alienante è cmq necessaria una pattuizione per stabilire a chio
debbano essere accollati i crediti o i debiti.
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Ditta
= nome commerciale dell’imprenditore.
Se non viene espressa essa coincide con il nome civile dell’imprenditore ma l’imprenditore può
anche sceglierla con i limiti di :
» Verità
È diverso a seconda che si tratti di:
o Ditta originaria = deve contenere il cognome o la sigla dell’imprenditore.
Può nn coincidere con il nome civile se questo ha avuto mutamenti.
o Ditta derivata (cioè in seguito a cessione) = non si impone di integrarla con il
cognome del nuovo acquirente (cd “verità storica”)
» Novità
La ditta non deve essere uguale o simile a quella usata da altro imprenditore tale da creare
confusione per l’oggetto dell’impresa o per il luogo in cui questa è esercitata.
Vi è l’obbligo di cambiare ditta se la confusione occorre tra imprenditori concorrenti.
Per le società chi registra più tardi deve cambiare, per le persone fisiche chi lo usa dopo.
La ditta si trasferisce con l’azienda con l’assenso dell’alienante ( disposizione ereditaria: auto)
Insegna
= contraddistingue i locali dell’impresa e il più ampio complesso aziendale.
Il codice rinvia al 2564 (novità v.sopra) e sono applicabili i principi base della disciplina della ditta e
del marchio:
» Liceità
» Verità (=no indicazioni ingannevoli al pubblico)
» No tutela per indicazioni generiche (es. pizzeria)
Non è disposto nulla per il trasferimento dell’insegna con l’azienda ma si assimila alla disciplina del
marchio.
Marchio
= segno distintivo dei prodotti o dei servizi dell’impresa.
Esso ha una disciplina nazionale (art. 2569 – 2574) ampia ed è tutelato anche a livello comunitario
(regolamento CE n.40/94/1993) ed internazionale (convenzione di Parigi del 1883 e accordo di
Madrid 1891).
Tali discipline tutelano il marchio per le importanti funzioni che esso ha:
» Differenziazione dei prodotti
» Indicazione di provenienza e di qualità del prodotto
» Forza attrattiva (soprattutto per i marchi cd “celebri” >> estensione tutela per questi)
Esistono vari tipi di marchi:
» Di fabbrica (da fabbricante) o di commercio (attività commerciale) = + marchi su un prodotto
» Di servizio (per imprese di servizi) = forma pubblicitaria: sulle divise e sui materiali d’uso
» Generale (uno per tutti i prodotti) o speciale (ogni prodotto un marchio)
--> possono anche essere contemporanei sul prodotto (es. Fiat Punto)
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Il titolare del brevetto (e il licenziatario) può esercitare azione di contraffazione con effetti:
» Inbitori
» Ripristinatori = eliminare prodotti violanti il brevetto dal mercato
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BREVETTO INTERNAZIONALE:
Si può estendere l’esclusiva sul territorio di altri Stati grazie a diversi trattati.
>> il contenuto del diritto d’esclusiva è disciplinato dalle leggi del paese in cui il brevetto è efficace
BREVETTO COMUNITARIO:
è un brevetto autonomo regolato dalla convenzione di Lussemburgo del 1975.
Viene rilasciato dall’Ufficio europeo di Monaco e ha effetti su tutto il territorio comunitario facendo
cessare gli effetti dei brevetti nazionali
7 C I MODELLI INDUSTRIALI
Si distinguono in:
» Modelli d’utilità
Nuovi trovati che conferiscono funzionalità (=efficacia o comodità d’applicazione) a macchine,
strumenti e oggetti d’uso.
Sono tutelati da brevettazione (art. 2594) ma questa dura 10 anni ( 20 ordinari)
» Disegni e modelli
Nuove idee destinate a migliorare l’aspetto dei prodotti industriali. (es. industrial design)
Sono tutelati da una registrazione in cui devono ricorrere requisiti di:
Novità = nuovo
Carattere individuale = impressione diversa da quella suscitata da altri disegni o modelli
Dura 5 anni ed è rinnovabile fino a un massimo di 25 anni.
Per le opere dell’industrial design che presentino valore artistico e carattere creativo si
applicano le norme del diritto d’autore (tutela fino a 70 anni dalla morte dell’autore)
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8 A LA LEGISLAZIONE ANTIMONOPOLISTICA
= contro atti e comportamenti che pregiudicano la struttura di mercato
La legge italiana ha creato l’autorità garante della concorrenza e del mercato (lgg. 287/1990).
--> competenza solo sul territorio nazionale comunitario
La legge 287/1990 disciplina queste norme e suddivide tre fattispecie:
Non sono previste esenzioni ma nullità dei patti e sanzioni pecuniarie e, se c’è reiterazione,
sospensione dell’attività fino a un massimo di 30 gg.
NB è vietato anche l’abuso di dipendenza economica
= situazione in cui un’impresa può determinare, nei rapporti
commerciali, un esagerato squilibrio di diritti e obblighi.
Si applicano le stesse tutele (nullità + risarcimento) valutando anche le alternative sul mercato.
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3. Concentrazioni
= quando due o più imprese:
» si fondono [concentrazione giuridica]
» diventano un'unica entità economica pur restando separate - stesso controllo
[concentrazione economica]
» due o più imprese indipendenti danno luogo ad una nuova società
Le concentrazioni non sono vietate in quanto tali ma solo quando danno luogo a gravi
alterazioni della struttura di mercato.
Per le concentrazioni che portano a determinate soglie di fatturato
--> comunicazione preventiva all’autorità
--> autorizzazione o divieto
Se con divieto la concentrazione si esegue comunque vi sono pesanti sanzioni pecuniarie.
8 B LA CONCORRENZA SLEALE
È nell’interesse generale che la competizione tra imprenditori avvenga in modo corretto e leale.
L’art.2598 prevede tre fattispecie e prevede:
» sanzioni inibitorie e ripristinatorie anche senza dolo o colpa
» sanzioni inibitorie e ripristinatorie anche senza realizzazione del danno >> basta potenzialità
» sanzioni risarcitorie se sussiste anche dolo o colpa.
2. Denigrazione
= diffondere notizie o apprezzamenti su prodotti o attività dei concorrenti per discreditarli.
Si manifesta con:
a. Magnificazione (pubb. iperbolica) = solo il proprio prodotto ha pregi e li si nega agli altri
b. Comparazione (pubb. comparativa) = quando si danno info false e non porta discredito
al concorrente >> oggi disciplinata da d.lgs. 74/1992 = non sempre illecita
3. Appropriazione di pregi altrui (insieme a denigrazione nel C.c.)
= appropriazione di pregi altrui o agganciamento ad altri (es. scarpe tipo Tod’s)
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1. Pubblicistiche
La concorrenza può essere limitata per l’interesse generale e l’utilità sociale attivando con legge
regimi di monopoli pubblici (o legali).
Essi sono comunque limitati da alcune norme quali:
» Obbligo di contrarre con chiunque lo richieda
» Obbligo di rispettare parità di trattamento.
>> vi possono essere condizioni diverse a diversi individui se sono stati
predeterminati i relativi presupposti di applicazione
2. Convenzionali
<<
Il codice civile predispone norme per gli accordi restrittivi della concorrenza [art. 2596]:
il patto che limita la concorrenza deve essere provato per iscritto.esso è valido se circoscritto ad
una determinata zona o attività e non può eccedere la durata di 5 anni. Se la durata non è stabilita
o e stabilità per un periodo superiore ai 5 anni, il patto è comunque valido per un quinquennio..
Tale accordo è valido se:
» Provato per iscritto
» Circoscritto ad un determinato ambito territoriale o attività
» Durata massima 5 anni
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Il fondo consortile costituisce il patrimonio autonomo del consorzio con attività esterna e serve a
garantire il soddisfacimento dei creditori del consorzio e solo da essi (no creditori dei consorziati).
Se vi sono obbligazioni assunte
» in nome del consorzio e nell’interesse di tutti i consorziati risponde solo il fondo consortile
» per conto dei singoli consorziati rispondono solidalmente i consorziati interessati e il fondo.
|
Se insolventi, il debito degli interessati si ripartisce agli altri in proporzione alle quote
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Le società consortili
Da un punto di vista dello scopo società e consorzi sono piuttosto diversi:
» società = distribuire dividendi (scopo lucrativo)
» consorzio = far ottenere ai consorziati minori costi o maggiori ricavi (migliorare
efficienza e redditività delle singole imprese – simile al mutualistico)
Tuttavia è comunque possibile che tutte le società lucrative tranne le s.s. possano assumere come
oggetto sociale gli scopi indicati dall’art. 2602 (art. 2615-ter).
Chi dà vita ad una società consortile può inoltre inserire nell’atto costitutivo specifiche pattuizioni
per adattare la struttura societaria prescelta alle finalità consortili.
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10 A LA NOZIONE DI SOCIETÀ
Società = con il contratto di società due o più persone conferiscono beni o servizi per l’esercizio in
comune di una attività economica con lo scopo di dividerne gli utili. (art. 2247)
» Oggi le SRL e le SPA possono essere costituite anche con atto unilaterale
IL PATRIMONIO SOCIALE
= complesso dei rapporti giuridici attivi e passivi della società (attività e passività)
Esso (o meglio l’attivo di bilancio) costituisce la garanzia principale o esclusiva (con responsabilità
limitata) dei creditori della società.
IL CAPITALE SOCIALE
= valore in danaro dei conferimenti all’atto costitutivo.
Il CS è un valore storico e non cambia nel corso della vita della società. Ha funzione:
» Vincolistica
È una voce che vincola i valori dell’attivo = garanzia patrimoniale supplementare.
Esso sarà stabilmente destinato all’attività sociale e non sarà distribuibile.
» Organizzativa
Esso è organizzativo nel senso che è rilevante nel verificare se la società ha conseguito utili o
perdite.
Funge anche da base di misurazione di alcune fondamentali situazioni soggettive di carattere
amministrativo (diritto di voto) o patrimoniale (partecipazione agli utili) in quanto i diritti
spettano in modo proporzionale alle quote conferite
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10 B TIPI DI SOCIETÀ
I tipi di società tra i quali i soggetti possono scegliere sono otto:
» Società semplice » Società in accomandita per azioni
» Società in nome collettivo » Società a responsabilità limitata
» Società in accomandita semplice » Società cooperativa
» Società per azioni » Mutue assicuratrici
Lucrative
Mutualistiche e cooperative
» Tra le lucrative, in base alla natura dell’attività:
Società semplice = solo attività non commerciale
Tutte le altre = attività commerciale e non con iscrizione nel registro delle imprese
» In base alla personalità giuridica:
Società di capitali e società cooperative = con personalità giuridica
Società di persone = senza personalità giuridica.
Ulteriore distinzione può essere fatta sul regime di responsabilità delle obbligazioni sociali:
» Società in cui rispondono patrimonio + soci personalmente e illimitatamente
» Società in cui rispondono patrimonio + alcuni soci personalmente e illimitatamente
» Società in cui risponde solo il patrimonio
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È comunque diffuso che le società di persone formino soggetti di diritto a se stanti seppur senza
personalità giuridica. Da cui deriva che:
o i beni sociali non sono in comproprietà speciale ma della società
o le obbligazioni sociali non sono personale ma della società
o imprenditore è la società e non il gruppo dei soci
NB. Se non si sceglie un tipo di società tra quelli indicati dal codice
>> società semplice se attività non commerciale
>> SNC se attività commerciale
Volendo si possono con apposite clausole (cd clausole atipiche), non incompatibili con il modello
scelto, disegnare un assetto organizzativo diverso da quello impostato dal legislatore.
Non è possibile creare società di tipo diverso da quelle indicate dal codice = No società atipiche
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S.s :
Il contratto di società semplice ha forma libera salvo forme speciali richieste dai conferimenti.
S.s. anche per fatti concludenti o verbalmente. Contenuto dell’atto costitutivo nn specificato
Lgg. 228/2001 Iscrizione nel registro delle imprese per attività agricola ha pubblicità legale.
SNC :
La disciplina della costituzione della SNC dipende dalla volontà di registrazione. Infatti:
» Senza registrazione = SNC irregolare >> rapporti con i terzi con norme s.s.
» Con registrazione = SNC regolare >> diverso regime di opponibilità ai terzi.
Ai fini della registrazione l’atto costitutivo deve essere redatto per atto pubblico o scrittura privata
autenticata e deve contenere (art. 2295):
» Generalità dei soci » Oggetto sociale
» Ragione sociale con il nome di uno o più » Conferimenti dei soci e loro valore
soci e la denominazione SNC » Prestazioni dei soci d’opera
» Soci con amministrazione e rappresentanza » Criteri di ripartizione degli utili
» Sede principale e secondarie della società » Durata della società
NB anche per la SNC irregolare c’è il vincolo di forma nei conferimenti (es. conferimento immobile
senza forma scritta = nullità conferimento)
Nella costituzione di una società possiamo trovare le cosiddette:
1. Società di fatto
Quando il contratto di società si conclude per fatti concludenti.
Se attività non commerciale >> disciplina SS
Se attività commerciale >> disciplina SNC Irregolare.
Con attività commerciale la società di fatto è esposta al fallimento (come imprenditore
commerciale) e il suo fallimento determina il fallimento di tutti i soci, anche quelli occulti (di cui
si scopre l’esistenza in base a indizi su rapporti societari interni).
Non è necessario esteriorizzare la qualità di socio ma anch’essi rispondono per le obbligazioni
sociali e del fallimento.
NB. società di fatto con soci occulti società occulta
2. Società occulta
La società esiste fra i soci ma non viene esteriorizzata ai terzi per limitare le obbligazioni sociali
al proprio patrimonio e non a quello della società.
Per i rapporti esterni i soci si presentano come imprenditori individuali spendendo il proprio
nome.
Se la società occulta viene scoperta (esistenza del contratto di società nei rapporti interni) e se
i creditori di un socio fallito possono provare che le azioni del singoli socio siano riferibili alla
società >> fallimento della società e dei soci occulti.
NB la giurisprudenza è controversa perché in questo caso criterio sostanziale (interessi società
occulta) prevale su quello formale (spendita del nome).
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3. Società apparente
Una società, anche se non esiste nei rapporti tra i presunti soci, deve considerarsi esistente se
fa presupporre ai terzi l’esistenza della società stessa.
La società apparente è una creazione giurisprudenziale che, di fatto, assoggetta a fallimento le
società che esistono nei rapporti esterni e non nei rapporti interni.
11.2 I conferimenti
Con la costituzione della società i soci si obbligano a effettuare i conferimenti del contratto sociale.
Se i conferimenti non sono determinati nell’atto costitutivo i soci sono obbligati a conferire in parti
uguali ciò che è necessario per il conseguimento dell’oggetto sociale.
Sono conferibili tutte le entità suscettibili di valutazione economica. Vi è una specifica disciplina per
il conferimento di:
» Beni in proprietà
La garanzia dovuta dal socio e il passaggio dei rischi sono regolati dalle norme sulla vendita.
Sul socio grava il rischio del perimento fino al trasferimento della proprietà alla società:
Se il bene è specificato >> trasferimento con consenso traslativo
Se il bene è generico >> trasferimento proprietà in seguito alla loro specificazione
» Beni in godimento
Il rischio resta a carico del socio che le ha conferite. Viene applicata la disciplina sulla locazione
Alla fine della società il socio ha diritto alla restituzione del bene nello stato in cui si trova.
» Crediti
Il socio risponde nei confronti della società dell’insolvenza del debitore ceduto nei limiti del
valore assegnato al suo conferimento. esclusione dalla società
» Prestazione d’opera / servizi
Si può prestare la propria attività lavorativa a favore della società lavoro subordinato!!
La sua retribuzione è data dalla partecipazione ai guadagni della società.
Se egli diviene inidoneo a prestare l’opera può essere escluso dalla società.
I conferimenti dei soci formano il patrimonio iniziale della società e non possono più servirsene per
fini estranei a quelli della società salvo patto contrario unanime.
SS : No CS perché no valutazione conferimenti e no scritture contabili e redazione bilancio annuale
<
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4. la parte spettante al socio che presta opera, se non determinata, è determinata dal giudice
secondo equità.
Il diritto agli utili:
SS : nasce con l’approvazione del rendiconto redatto ogni anno, salvo patto contrario
SNC : nasce con l’approvazione a maggioranza semplice del bilancio d’esercizio, redatto secondo
le norme delle spa.
In particolare, diversamente da società di capitali, ciascun socio ha diritto di percepire la sua parte
di utili dopo l’approvazione del rendiconto (art. 2262).
--> l’autofinanziamento deve avvenire con deliberazione unanime
Le perdite riducono direttamente il valore della partecipazione nella società e non possono essere
distribuiti utili successivamente conseguiti fino a quando il capitale sociale sia reintegrato.
Alla liquidazione della società i soci risponderanno dei debiti sociali in ragione della loro
partecipazione alle perdite.
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Schemi di diritto commerciale da “Manuale di diritto comm.le” di Campobasso
» In SNC regolare il creditore non può chiedere la liquidazione della quota del socio debitore
sino allo scioglimento della società; se la società viene prorogata oltre il termine, allora il
creditore è tutelato come nella società semplice.
Vige inoltre il divieto di compensazione di debiti personali del socio con crediti vantati dalla società
nei confronti del creditore --> autonomia operazioni societarie
Prima che l’operazione sia stata compiuta e paralizza l’operazione >> decisione a
maggioranza dei soci in base alle quote
<
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Schemi di diritto commerciale da “Manuale di diritto comm.le” di Campobasso
I SOCI AMMINISTRATORI
L’atto costitutivo può prevedere che esistano soci non amministratori.
I soci amministratori possono essere nominati:
» Atto costitutivo
» Atto separato = dovrebbe bastare la maggioranza dei soci
I poteri e i doveri degli amministratori sono regolati dalle norme sul mandato (art. 2260):
» Poteri
L’amministratore può compiere tutti gli atti che rientrano nell’oggetto sociale.
>> ordinari + straordinari
Non possono solo compiere atti che modificano l’atto costitutivo.
» Doveri
Operare con la diligenza del mandatario.
I doveri sono diversi e con collegate sanzioni anche in caso di fallimento.
In SNC regolare: tenere scritture contabili + bilancio, iscrizione nel registro delle imprese
» Responsabilità
Gli amministratori sono solidalmente responsabili tra loro a meno che i singoli amministratori
non provino di essere esenti da colpe.
» Compenso
Gli amministratori hanno diritto al compenso che può consistere anche in una maggiore
partecipazione agli utili.
4
Per le società semplici vige la generale regola della derogabilità da parte dei soci
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Schemi di diritto commerciale da “Manuale di diritto comm.le” di Campobasso
Bisogna liquidare la quota del socio defunto agli eredi entro 6 mesi.
I soci superstiti possono decidere di:
» Scioglimento della società = quota agli eredi alla fine delle op. di liquidazione 6 mesi
» Continuazione della società con gli eredi con consenso (unanimità + consenso eredi) o
previsto da una cd clausola di continuazione
b. Recesso
Società a tempo indeterminato = recesso libero con un preavviso di 3 mesi
Società a tempo determinato = recesso immediato solo con giusta causa
Possono essere previste altre ipotesi diverse da quelle di legge disposte dai soci
c. Esclusione
L’esclusione può avere 2 nature:
» Di diritto
a. Socio dichiarato fallito (ma nn nell’attività di società naturalmente)
b. Socio il cui creditore personale abbia ottenuto la liquidazione della quota
» Rimessa alla decisione dei soci a maggioranza per teste [facoltativa]
a. Gravi inadempienze degli obblighi da legge o da contratto sociale
b. Interdizione, inabilitazione o condanna del socio
c. Sopravvenuta impossibilità del conferimento per cause non imputabili al socio
Dopo la delibera >> comunicazione con effetto dopo 30gg entro i quali il socio può
far ricorso al tribunale (se 2 soci, esclusione deliberata dal tribunale su domanda di 1)
Il socio uscente ha diritto soltanto ad una somma di danaro che rappresenti il valore della quota.
>> valore determinato in base alla situazione patrimoniale al momento dello scioglimento
tenendo conto del valore effettivo dei beni e dell’eventuale avviamento
>> pagamento entro 6 mesi dal giorno in cui si è verificato lo scioglimento della società
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Regola generale: Per rapporti patrimoniali = decisioni in base alla quota
Per rapporti personali = decisioni per testa (es. esclusione socio)
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Schemi di diritto commerciale da “Manuale di diritto comm.le” di Campobasso
Sia per la società semplice che per la SNC (regolare o no) sono:
a. Decorso del termine
Possibilità di proroga tacita o esplicita. Se decorso il termine si continua = tempo indeterminato
b. Conseguimento dell’oggetto sociale o impossibilità di conseguirlo
Tra i quali rientra l’insanabile discordia
c. Volontà di tutti i soci
(salvo sia prevista la maggioranza per modificazioni atto costitutivo)
d. Venir meno della pluralità dei soci
se non viene ricostituita entro 6 mesi
e. Altre cause previste dal contratto sociale
f. Cause specifiche quali il fallimento >> procedure concorsuali da quelle normali
Verificata una di tali cause (tranne fallimento) la società entro in stato di liquidazione nel quale gli
amministratori possono compiere solo affari urgenti e l’obiettivo è soddisfare i creditori sociali e
distribuzione tra i soci dell’eventuale residuo.
» Procedimento di liquidazione
1. Nomina liquidatori con consenso unanime (o se previsto) o tribunale in mancanza.
I liquidatori possono essere revocati con la volontà di tutti i soci o dal tribunale per giusta
causa
2. Passaggio di consegne dagli amministratori ai liquidatori dei beni e dei documenti sociali
3. Redazione dell’inventario dal quale risulta attivo e passivo patrimoniale e dal quale si
accertano eventuali responsabilità degli amministratori.
I liquidatori, che possono essere non soci, :
» Hanno l’obiettivo di pagare i creditori e ripartire tra i soci l’attivo
» Possono compiere tutti gli atti necessari per la liquidazione (es. vendita in blocco di beni)
» Rappresentano legalmente la società, anche in giudizio
<
» Chiedono i versamenti ancora dovuti se i fondi disponibili non bastano e anche altre
somme in proporzione alla partecipazione alle perdite.
» Non possono intraprendere operazioni non inerenti alla liquidazioni rispondono
personalmente e solidalmente per tali operazioni
» Non possono ripartire nulla dai soci se prima non soddisfano creditori sociali
Per il resto, obblighi e responsabilità sono regolati dalle norme degli amministratori.
Se vi è un eventuale attivo patrimoniale si procede alla liquidazione ai soci in danaro se non
disposto diversamente (in natura quindi), prima per il valore nominale dei conferimenti poi per
l’eccedenza in proporzione alla partecipazione agli utili.
» La chiusura del procedimento
SS + SNC irregolare: no regole specifiche, estinzione società con pagamento ultimo creditore.
SNC regolare: redazione bilancio finale di liquidazione + piano di riparto dell’eventuale attivo
Con l’approvazione di questo bilancio i liquidatori sono liberati
società di capitali dove bisogna procedere anche al riparto
Estinzione con cancellazione dal registro delle imprese anche se esistono ancora
creditori di cui i liquidatori non erano a conoscenza.
Tali creditori possono agire anche nei confronti dei soci o dei liquidatori se il
mancato pagamento è a loro imputabile.
La società può essere dichiarata fallita entro un anno dalla cancellazione, poi niente
istanze dai creditori sociali.
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Gli accomandanti non possono compiere atti di amministrazione né trattare o concludere affari in
nome della società se non in forza di procure speciali per singoli affari.
risponde di fronte ai terzi illimitatamente e solidalmente per TUTTE le obbligazioni sociali.
se la società fallisce, fallisce anche lui al pari degli accomandatari
può essere escluso dalla società con decisione a maggioranza dei soci (tranne che sia
stato autorizzato / ratificato dagli amministratori)
Quindi il socio accomandante:
» Non può prendere decisioni e non ha potere decisionale autonomo
» Non può agire come institore
» Può solo concludere affari in nome di procure speciali concesse dagli amministratori
>> no responsabilità per l’operazione = no violazione divieto
I soci accomandanti partecipano con gli accomandatari alla nomina e alla revoca degli
amministratori che deve avere il consenso unanime dei soci accomandatari + maggioranza del
capitale dei soci accomandanti.
I soci accomandanti possono partecipare all’attività d’imprese limitatamente a:
» Procure speciali per singoli affari (v. sopra)
» Prestare opera all’interno della società sotto la direzione degli amministratori
» Dare autorizzazioni e pareri su determinate operazioni se l’atto costitutivo lo
consente.
Comunque i soci accomandanti hanno diritto a:
» Comunicazione annuale del bilancio
» Controllo dell’esattezza del bilancio consultando libri e documenti societari
» Approvare il bilancio se inteso come atto di controllo e non di gestione.
6
Significa che rischiano soltanto la quota conferita
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L’ATTO COSTITUTIVO:
» Deve essere redatto con atto pubblico pena la nullità
» Deve indicare (art. 2328)
1. Generalità soci, promotori e azioni loro assegnate
2. Denominazione (regole antitrust + SPA) e comune dove è posta la sede
della società e le eventuali sedi secondarie
3. Oggetto sociale = attività che si vuole svolgere
4. Ammontare capitale sottoscritto e versato
5. Numero e valore nominale azioni e loro modalità di circolazione
6. Valore attribuito ai crediti e ai beni conferiti in natura
7. Norme di ripartizione degli utili (se si modifica quella di legge)
8. Benefici a soci fondatori o promotori (max 10% utili per 5 anni)
9. Sistema di rappresentazione, numero e poteri amministratori e chi ha la
rappresentanza
10. Numero di componenti del collegio sindacale
11. Nomina dei primi amministratori, sindaci e soggetto che esercita controllo
contabile
12. Importo globale di spese di start-up
13. Durata della società (si può stabilire a tempo indeterminato, recessione
entro un anno dalla costituzione)
Lo STATUTO, redatto accanto all’atto costitutivo, indica le regole di funzionamento della società ed
è considerato parte integrante dell’atto costitutivo --> atto pubblico.
Le CONDIZIONI per la costituzione sono:
» Capitale non inferiore a 120.000 € (tranne leggi speciali)
» Sottoscrizione integrale del capitale sociale
» Versamento in banca del 25 % dei conferimenti in danaro (tutti se unilaterale)
>> C/c vincolato fino a iscrizione rientro in possesso entro 90 gg
» Che sussistano le altre condizioni richieste da leggi speciali
NB! per gli atti compiuti tra la stipulazione e l’iscrizione i soci fondatori / promotori sono
illimitatamente e solidalmente responsabili verso i terzi.
La società creata si accolla solo le spese necessarie per la costituzione ma non la responsabilità.
NB!! non è consentita l’emissione di azione prima dell’iscrizione nel registro delle imprese salvo
quelle costitute per pubblica costituzione. Le azioni emesse non sono comunque nulle.
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La dichiarazione di nullità:
» non pregiudica l’efficacia degli atti compiuti in nome della società dopo l’iscrizione
nel registro delle imprese
» i soci non sono liberati dall’obbligo dei conferimenti sino a quando i creditori sociali
non sono soddisfatti.
» Opera solo per il futuro e determina lo scioglimento della società
>> liquidatori nominati direttamente dal tribunale
» È sanabile: la nullità non può essere dichiarata quando la causa è stata rimossa e di
tale eliminazione è stata data pubblicità nel registro delle imprese
Come nel diritto privato la dichiarazione di nullità è imprescrittibile e esercitabile da chiunque vi
abbia interesse.
13.2 La società per azioni unipersonale
É possibile con la riforma del 2003. Essa prevede che:
a. è consentita la costituzione della SPA con atto unilaterale di un unico socio fondatore.
b. risponde di regola il patrimonio sociale con alcune eccezioni
Ci sono norme particolari però:
» Costituzione: l’unico socio risponde in solido prima dell’iscrizione nel registro delle imprese.
» Conferimenti: l’unico socio deve versare integralmente i versamenti in denaro. Se viene
meno pluralità di soci deve versare anche gli altri conferimenti entro 90 gg --> resp. illimitata
» Trasparenza: negli atti e nella corrispondenza indicare che c’è un unico socio + dati anagrafici
unico socio nel registro delle imprese
» Rapporti società e socio: le operazioni a favore del socio sono opponibili a terzi solo se
risultano dal libro delle adunanze o da atto scritto con data anteriore certa prima del
pignoramento.
» Eccezioni: oggettive e formali che comportano responsabilità illimitata del socio nel periodo in
cui detiene tutte le azioni; le eccezioni sono causate da:
o no versamento integrale
o fino a attuazione specifica pubblicità SPA unipersonale.
La illimitata responsabilità si sana appena si adempie.
13. 3 I patrimoni destinati
Patrimoni destinati = patrimoni destinati ad un singolo affare per limitare rischio di un settore.
Ci sono 2 tipi di patrimoni destinati:
a. Patrimoni destinati a uno specifico affare entro il 10% del patrimonio netto, salvo attività che si
basano su leggi speciali
» Deliberato dal CDA a maggioranza dei suoi componenti
» Deliberazione iscritta nel registro delle imprese e verbalizzata da un notaio
» Dà effetti dopo 60 gg da iscrizione
» Indicazione dell’affare e se si emettono titoli relativi all’affare (+ assemblea di chi
sottoscrive gli eventuali titoli)
» Devono essere tenuti separatamente libri e scritture contabili per il patrimonio destinato
» Alla fine dell’affare --> rendiconto finale nel registro delle imprese.
» Se creditori insoddisfatti --> liquidazione del patrimonio destinato entro 3 mesi.
Il patrimonio destinato è separato dal resto del patrimonio e non è aggredibile dai creditori
salvo che per i proventi destinati alla società se gli atti compiuti per l’affare rechino espressa
menzione del vincolo di destinazione (destinati cioè al singolo affare).
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b. Stipulare con terzi un contratto di finanziamento con rimborso da utili derivanti dall’affare
stesso.
» Indicazione degli elementi dell’operazione con specificazione beni strumentali, parte
coperta dal finanziamento o dalla società, garanzia per il rimborso di una parte del
<
finanziamento.
» Il patrimonio destinato = proventi affare, frutti e investimenti eventualmente effettuati.
» Deposizione nel registro delle imprese
» Sistemi di incasso e contabilizzazione separati
» I creditori sociali non possono agire sui beni per la realizzazione dell’affare ma solo azioni
conservative per i loro diritti
Delle obbligazione con il finanziatore risponde solo il patrimonio destinato + eventuali garanzie
per il rimborso di una parte.
Se la società fallisce, il finanziatore si insinua nel fallimento per le somme non riscosse.
13. 4 I conferimenti
Conferimenti = contributi dei soci alla formazione del capitale iniziale di rischio d’impresa.
Capitale sociale = dei conferimenti promessi / eseguiti dai soci alla società
= il valore dei conferimenti non può scendere sotto il valore nominale del capitale
sociale ma, si può prevedere che alcuni soci, conferendo meno abbiano più azioni
e altri, conferendo di più, abbiano minori azioni; basta che il totale dei
conferimenti sia pari al valore del CS
>> funzione vincolistica ed organizzativa
Nella disciplina dei conferimenti vi sono 2 obbiettivi:
1. garantire che i conferimenti vengano realmente acquisiti
2. garantire che il valore loro assegnato sia veritiero (no prestazioni d’opera ad es.)
A. CONFERIMENTI IN DANARO
Art. 2342:
I conferimenti devono essere eseguiti in danaro se l’atto costitutivo non prevede diversamente.
Alla sottoscrizione dell’atto costitutivo deve essere versato presso una banca almeno il 25% dei
conferimenti in danaro o intero ammontare nel caso di società unipersonale.
Per i versamenti dovuti gli amministratori possono richiamarli a loro piacimento.
Se vengono trasferite azioni non interamente liberate, l’obbligo di conferimenti cade sia sul socio
attuale che sull’alienante entro 3 anni dall’iscrizione del trasferimento nel libro dei soci.
Se il socio che non esegue il pagamento:
» non ha diritto al voto
» si offrono le azioni agli altri soci in proporzione alle quote di partecipazioni e per un
valore non inferiore ai conferimenti ancora dovuti
» vendita a mezzo banca o intermediario finanziario
» esclusione del socio trattenendo ciò che è già versato +
risarcimento danni
» nuova circolazione entro l’esercizio
» annullamento azioni
» oppure si procede con la normale azione giudiziaria.
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Schemi di diritto commerciale da “Manuale di diritto comm.le” di Campobasso
B. CONFERIMENTI IN NATURA
Non possono formare oggetto di servizi le prestazioni di opera o di servizi (art. 2342 c.5)
>> difficile valutazione – è necessario che CS sia effettivo
Beni in natura e crediti: stesse norme SNC e le azioni sono interamente liberate con i conferimenti.
I conferimenti devono essere contestuali alla sottoscrizione.
I conferimenti non possono prevedere cose generiche, future o altrui.
Diritti di godimento: sono ammessi
Beni immateriali: sono ammessi, come prestazione di dare (es. brevetti)
Se il valore dei beni è inferiori di almeno un 1/5, gli amministratori devono ridurre
proporzionalmente il CS e annullare le azioni scoperte.
Il socio può però, dopo la revisione del suo conferimento:
» versare la differenza in danaro
» recedere dalla società con restituzione del bene conferito se possibile
C. LE PRESTAZIONI ACCESSORIE
Oltre i conferimenti, l’atto costitutivo può prevedere e descrivere (durata, modalità e compenso)
prestazioni accessorie non consistenti in danaro.
>> si vincolano i soci ad effettuare a favore della società prestazioni che non formano
conferimento + elemento personalistico (qualità del socio che le esegue)
Le azioni con incorporate le prestazioni accessorie sono nominative e non trasferibili senza il
consenso degli amministratori.
Gli obblighi possono essere modificati con il consenso di tutti i soci.
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Diritti patrimoniali
a. Azioni privilegiate = privilegio nella distribuzione degli utili e rimborso del capitale alla
liquidazione e anche nella partecipazione alle perdite.
Possono essere modellate a seconda delle esigenza ma sempre divieto di patto leonino.
b. Azioni correlate = diritti patrimoniali correlati ai risultati della SPA in un determinato settore.
Lo statuto deve indicare chiaramente i criteri di individuazione dei risultati del settore.
NB. Ai possessori di azioni correlati non possono essere corrisposti dividendi superiori agli utili
risultanti dall’attività generale dell’impresa. [tutela creditori sociali]
Le azioni di risparmio
Le azioni di risparmio offrono limitati poteri amministrativi + diritti patrimoniali come le privilegiate.
Possono essere emesse solo da società le cui azioni ordinarie sono quotate
azioni senza voto emesse da SPA chiuse perché in azioni di
risparmio devono necessariamente avere alcuni privilegi patrimoniali
Non possono superare ½ del CS insieme alle azioni a voto limitati (v. sopra).
Le azioni di risparmio:
» Diritti amministrativi: no diritto di voto e collegati (intervento e impugnazione) nelle assemblee
ordinarie e straordinarie; si convocazione assemblea perché cmq soci.
» Diritti patrimoniali: azioni privilegiate con privilegi minimi indicati dall’atto costitutivo.
» Organizzazione: si basa su:
Assemblea speciale
delibera su decisioni di quella generale che pregiudicano i diritti degli az. di risparmio
Rappresentante comune
diritto di impugnazione e di assistere alle assemblee generali ( azionista di risparmio)
e tutela interessi azionisti di risparmio
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Per le SPA quotate o le cui azioni o obbligazioni sono diffuse in modo rilevante sul mercato non
esistono più i titoli --> gestione accentrata dematerializzata (solo registrazioni contabili)
Le azioni sono titoli di credito emessi in base ad un determinato rapporto causale.
Le azioni oggi devono essere nominative, salvo le azioni di risparmio e quelle emesse da Sicav che
possono essere nominative o al portatore se interamente liberate.
Azioni nominative --> disciplina generale dei titoli di credito nominativi [doppia annotazione]
Azioni al portatore --> disciplina generale dei titoli di credito al portatore [consegna]
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2. Limiti convenzionali
La libera trasferibilità può anche essere limitata da accordi intercorsi tra i soci.
Tali accordi sono i cd sindacati di blocco. Essi:
» hanno lo scopo di evitare l’ingresso a terzi non graditi.
» vincolano solo le parti contraenti (= inopponibili a terzi)
>> la vendita è comunque valida; l’inadempiente risarcirà gli altri contraenti
3. Limiti statutari
La libera trasferibilità può anche essere limitata da norme contenute nello statuto.
Si inseriscono nell’atto costitutivo clausole che acquistano efficacia reale e che possono essere
opponibili ai terzi non graditi.
Lo statuto può anche vietare la circolazione delle azioni per un periodo non superiore ai 5 anni.
Esistono diversi tipi di clausole:
» Clausole di prelazione
Prima di vendere le azioni bisogna offrirle ai soci e di preferirli ai terzi a parità di
condizioni.
inefficacia del trasferimento --> riscatto dell’azione da parte dei soci dal terzo
» Clausole di gradimento
Due sottocategorie di clausole che prevedono il trasferimento se
Possesso di determinati requisiti da parte dell’acquirente
Consenso di un organo sociale (quasi sempre CDA) [cd di mero gradimento]
Se rifiuto acquisto da parte della società o recesso dell’alienante.
Contestate perché abuso da parte del controllo verso i soci di minoranza.
» Clausole di riscatto
Le azioni possono essere riscattate dalla società al verificarsi di determinati eventi.
Valore si determina da disciplina del recesso e, se è la società a riscattare, anche
quella sulle azioni proprie.
Tali clausole possono essere inserite o tolte con approvazione dell’assemblea straordinaria; a chi
era in disaccordo viene riconosciuto il diritto di recesso.
14.5 Operazioni su azioni proprie
Sono operazioni pericolose perché minano l’integrità del CS, per i diritti amministrativi falsati e per
il mercato dei titoli (es. evitare scalata).
Sono 3 le situazioni regolate:
1. Sottoscrizione
In nessun caso la società può sottoscrivere proprie azioni salvo l’esercizio del diritto di opzione
su azioni già detenute dalla società.
Questo divieto agisce sia in caso di sottoscrizione diretta o da parte di terzi per conto della
società.
chi ha sottoscritto deve liberare le azioni:
sottoscrizione diretta >> amministratori o soci fondatori / promotori, salvo provino di essere
esenti da colpe
sottoscrizione indiretta >> terzo considerato sottoscrittore per conto proprio ma risponde in
solido con amministratori per la liberazione dell’azione.
2. Acquisto
Ci sono 4 condizioni:
a. Somme utilizzate non superiore a utili distribuibili e riserve disponibili
b. Le azioni da acquistare devono essere interamente liberate
c. Autorizzazione specifica dell’assemblea ordinaria
d. Non superiore a 1/10 del CS tenendo conto anche delle azioni delle controllate.
azioni vendute entro un anno e annullamento in mancanza di tale vendita
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3. Altre operazioni
Quando l’acquisto è funzionale alla riduzione del CS non sono applicabili limitazioni.
La SPA non può concedere prestiti o garanzie a favore di soci o terzi per la sottoscrizione di
azioni proprie.
La SPA non può accettare azioni proprie in garanzia.
Le azioni sociali detenute dalla società:
» Hanno diritti amministrativi sterilizzati (no diritto di voto ma conteggio nel quorum)
» Gli utili spettano proporzionalmente alle altre azioni
» Il diritto d’opzione spetta proporzionalmente alle altre azioni salvo l’autorizzazione
dell’assemblea e le condizioni per l’acquisto di azioni proprie
» Non possono essere liberamente utilizzate dagli amministratori senza
l’autorizzazione dell’assemblea per qualsiasi operazione.
14.6 Le partecipazioni reciproche
Si ha lo stesso problema delle azioni proprie quando due imprese acquistano una dall’altra e
viceversa azioni con lo scopo di aumentare il CS in modo illusorio.
1. Sottoscrizione
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» pecuniarie
» di soppressione del voto per le azioni o strumenti finanziari non comunicati.
--> se si vota cmq la delibera è impugnabile se il voto è determinante
Vi sono norme sulla trasparenza anche per SPA non quotate di partecipazioni in società di
interesse pubblico quali:
» società bancarie --> comunic. Banca d’Italia
» società di assicurazione --> comunic. ISVAP
» società di intermediazione mobiliare, di gestione del risparmio e di investimento a
capitale variabile --> comunic. CONSOB
15.1 Acquisto di partecipazioni rilevanti in SPAQ
Prima: per ottenere il controllo di una società si poteva accordarsi con il principale azionista (no
premio di maggioranza ai piccoli azionisti), lanciare un’ OPA ostile o rastrellare azioni con
l’anonimato (aumento quotazione).
Oggi: massima trasparenza nel passaggio di proprietà di pacchetti di controllo per permettere a
tutti gli azionisti di godere del premio di maggioranza.
Sono stati introdotti 2 principi cardine:
a) OPA obbligatoria per il trasferimento del pacchetto di controllo
b) Sia che l’OPA sia obbligatoria sia facoltativa deve svolgersi con determinate
regole di comportamento.
a) OPA obbligatoria
I casi in cui l’OPA è obbligatoria sono 2:
1. OPA successiva totalitaria
Chiunque acquisti a titolo oneroso venga a detenere una quota del 30 % di azioni che
attribuiscono diritto di voto nelle delibere riguardanti nomina di amministratori e organo di
controllo, deve obbligatoriamente promuovere un’OPA sulla totalità delle azioni.
--> Si consente agli az. di minoranza di uscire dalla società con il cambiamento
dell’azionista di controllo.
--> il prezzo da pagare agli az. di minoranza è la media tra prezzo medio di mercato
dell’ultimo anno e quello più elevato pagato “fuori borsa”
--> al posto di lanciare un’OPA totalitaria si può lanciare un’OPA preventiva che
porti ad ottenere una partecipazione superiore al 30%
L’OPA preventiva è facoltativa e può essere totale (100% azioni) o parziale (almeno il 60%)
--> si fissa liberamente il prezzo delle azioni
NB l’OPA preventiva parziale dev’essere autorizzata dalla CONSOB e dagli az. di minoranza
OPA successiva totalitaria
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2. OPA residuale
Chiunque detiene più del 90 % di azioni è tenuto a lanciare un’OPA sulla totalità delle
azioni al prezzo fissato dalla CONSOB se non ripristina entro 120 gg un flottante sufficiente
ad assicurare il regolare andamento delle azioni.
--> si consente agli azionisti di minoranza di uscire a un prezzo equo quando la
società è ormai saldamente in mano a un gruppo di controllo.
Chi cmq detiene il 98 % delle azioni deve acquistare coattivamente il restante ad un prezzo
fissato dal tribunale [cd Acquisto coattivo]
Se si viola l’obbligo di OPA:
» Il diritto di voto non può essere esercitato per l’intera partecipazione
» Le azioni eccedenti il 30 o 90 % devono essere alienate entro 12 mesi
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B. I GRUPPI DI SOCIETÀ
Gruppo di società = insieme di società formalmente autonome ed indipendenti ma assoggettate ad
una direzione unitaria.
= ad un’unica impresa dal punto di vista economico vi sono più imprese dal
punto di vista giuridico.
I gruppi sono largamente diffusi per i vantaggi economici ottenibili ed è necessaria una specifica
disciplina che:
a) Assicuri l’info sui collegamenti di gruppo e sull’andamento economico del gruppo
b) Eviti che intrecci di partecipazioni alterino l’integrità della capogruppo
c) Eviti che le decisioni delle società figlie ispirate dall’interesse di gruppo pregiudichino le
aspettative dei soci e dei terzi di quella società.
Nel sistema italiano è disciplinato il controllo societario e l’attività di direzione e coordinamento.
15.2 Controllo e società controllate
Società controllata = società posta sotto l’influenza dominante di un’altra società che ne
indirizza l’attività nel senso voluto
Collegata = società posta sotto l’influenza notevole (20% o 10% in SPAQ)
Il controllo può essere di varie forme:
1. Controllo di diritto
Si dispone della maggioranza dei voti esercitabili nell’assemblea ordinaria (nomina CDA) sia in
modo diretto che indiretto (voti di controllate, fiduciarie e di interposta persona)
2. Controllo di fatto
Si dispone di una quantità di voti sufficiente per avere un’influenza dominante nell’assemblea.
3. Controllo derivante da vincoli contrattuali (economico)
Si dispone di un particolare vincolo contrattuale che pongono la controllata in una situazione di
oggettiva dipendenza economica.
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Responsabilità
Pur restando la formale indipendenza giuridica e quindi la responsabilità va posta l’attenzione sulle
operazioni fatte nell’interesse di gruppo ma che pregiudicano l’interesse della singola società.
Art. 2497 Le società o gli enti che, esercitando attività di D&C violano i principi di corretta gestione
societaria e imprenditoriale delle società controllate, sono direttamente responsabili nei
confronti dei soci di queste per il pregiudizio arrecato alla redditività [socio] e per la lesione
cagionata all’integrità del patrimonio sociale [creditore].
Il socio e il creditore sociale lesi dalla violazione dei principi di corretta gestione devono prima
rifarsi sulla loro società e poi sulla capogruppo
--> il danno va valutato a fronte dell’insieme dei vantaggi compensativi derivanti
dall’appartenenza al gruppo e nn della singola operazione
--> in solido con la capogruppo rispondono coloro che abbiano preso parte al fato lesivo e
coloro che ne abbiano consapevolmente tratto beneficio
ATT! c’è danno solo se si viola la corretta gestione!
Art. 2497 ter Le decisioni delle società soggette ad attività di D&C, quando da queste influenzate,
devono essere analiticamente motivate e recare puntuale indicazioni delle ragioni e degli interessi
la cui valutazione ha inciso sulla decisione.
--> gli amministratori motivano la loro decisione per provare che sono esenti da colpe e
evitare la responsabilità nei loro confronti
Nei finanziamenti infragruppo si applica la disciplina per i finanziamenti da parte dei soci nella SRL
quando sarebbe necessario o ragionevole un aumento di CS
--> postergazione nel rimborso = tutela dei creditori
Recesso
È riconosciuto ai soci della società soggetta a D&C quando vi siano eventi riguardanti la
capogruppo che cambiano le condizioni di rischio nelle controllate.
Art. 2497 quater. Il socio di società soggetta ad attività di D&C può recedere:
a) quando la società con D&C delibera una trasformazione del suo scopo sociale o un
cambiamento dell’oggetto tale da laterare in modo sensibile e diretto le condizioni
economiche e patrimoniali della controllata
b) quando il socio ha esercitato nei confronti della capogruppo azione di responsabilità e abbia
ottenuta la sentenza di condanna esecutiva; in tal caso il diritto di recesso può essere
esercitato solo per l’intera partecipazione
c) all’inizio e alla cessazione dell’attività di D&C se derivano alterazione delle condizioni di rischio
dell’investimento e non venga promossa un’OPA.
Non c’è disciplina se una società facente parte del gruppo fallisce.
Si può far riferimento all’amministrazione straordinaria dei grandi gruppi insolventi:
Gli amministratori delle società che hanno abusato di D&C rispondono in solido con gli
amministratori della società fallita per i danni cagionati alla società stessa.
= gli amministratori della capogruppo sono coinvolti nella responsabilità degli
amministratori delle società dominate per i danni derivanti dalle direttive di gruppo
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» Non esecutivi
» Indipendenti Assemblea
c. Sistema dualistico
Consiglio di gestione
L’amministrazione è esercitata da un consiglio di sorveglianza che a sua
volta nomina un consiglio di gestione per il controllo. Consiglio di Sorveglianza
Al consiglio di sorveglianza sono delegate ulteriori funzioni che
solitamente pervengono all’assemblea.
Assemblea
NB! Dal 2003 il controllo contabile di tutte le SPA è affidata ad un organo esterno quale il revisore
o la società di revisione contabile indipendentemente dal modello prescelto.
NB! se non è disposto diversamente si intende adottato il sistema tradizionale
16.2 L’assemblea
L’assemblea è un organo collegiale che decide secondo il principio maggioritario sulle questioni a
essa riservate dalla legge o dall’atto costitutivo.
Principio maggioritario = le decisioni prese a maggioranza vincolano tutti i soci anche i dissenzienti
o gli assenti
Organo collegiale = è composto dalle persone dei soci (o da coloro a cui spetta l’esercizio del
diritto di voto come vedremo più avanti)
A seconda dell’oggetto delle delibere distinguiamo in:
» Assemblea ordinaria
Art. 2364:
Nelle società prive di consiglio di sorveglianza (quindi in quelle con sistema tradizionale e
monastico), l’assemblea ordinaria:
a. Approva il bilancio
b. Nomina e revoca amministratori, sindaci e il presidente del collegio sindacale, il soggetto
demandato del controllo contabile
c. Compenso degli amministratori e sindaci se non già stabilito nell’atto costitutivo
d. Delibera su responsabilità amministratori e sindaci
e. Approva il regolamento dei lavori assembleari
f. Delibera sugli altri oggetti attribuiti dalla legge e sulle autorizzazioni eventualmente
richieste dallo statuto per il compimento di atti degli amministratori ferma in ogni caso la
loro responsabilità [delibera cd residuale].
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» Assemblea straordinaria
Art. 2365:
L’assemblea straordinaria delibera:
a. Sulle modificazioni dello statuto
b. Sulla nomina, sulla sostituzione e sui poteri dei liquidatori
c. Su ogni altra materia espressamente attribuita dalla legge alla sua competenza
Lo statuto può però attribuire al CDA la competenza su materie per legge riservate all’assemblea
straordinaria come, ad esempio:
1. fusione fra controllante e controllata quando è intermente posseduta o per il 90%
2. indicazione degli amministratori che hanno la rappresentanza
3. istituzione e soppressione di sedi secondarie
4. trasferimento della sede nel territorio nazionale
5. riduzione del CS in caso di recesso del socio
6. adeguamento statuto a disposizioni normative.
Esistono due tipi di assemblea:
» Assemblea generale
= dei soci
» Assemblea speciale
= dei possessori di particolari categorie di azioni alle quali si applica:
La disciplina dell’assemblea straordinaria se la SPA non è quotata
La disciplina dell’assemblea delle azioni di risparmio se la SPA è quotata
ATT! L’assemblea non decide mai sulla gestione della SPA che è esclusivamente affidata agli
Amministratori, al massimo delibere con valore consultivo.
16. 3 Il procedimento assembleare
L’assemblea si compone di varie fasi:
1. CONVOCAZIONE
È deliberata dal CDA con indicazione del giorno , ora, luogo dell’adunanza e dell’ordine del giorno
È deliberata dai sindaci nelle società quotate se:
» non vi provvedono gli amministratori e la convocazione è obbligatoria.
» Sussistono fatti censurabili
» Non ci sono amministratori
La convocazione può essere:
» Facoltativa = decisa dal CDA ogni volta che lo ritengano opportuno
» Obbligatoria = almeno una volta l’anno entro il termine previsto dallo statuto e comunque non
superiore a 120 giorni dopo la chiusura dell’esercizio.
--> può essere portato a 180 giorni in caso di imprese con bilancio consolidato o
con particolari esigenze (va motivata la dilazione)
La convocazione può avvenire:
» Per istanza degli amministratori
» Per istanza dei sindaci
» Per istanza di tanti soci che rappresentino almeno il 10% (o minore se prevista nello statuto)
del capitale sociale e indichino le materie su cui discutere (art. 2367)
--> non possono inserire argomenti su cui si può deliberare solo su proposta del CDA
--> È ordinata con decreto dal tribunale dopo aver sentito l’organo amministrativo e
l’organo di controllo che ingiustificatamente non l’hanno convocata.
Procedura di convocazione
L’assemblea è convocata nel comune dove ha sede la società o se diversamente disposto dallo
statuto.
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L’avviso di convocazione:
» Può essere pubblicato nella G.U. 15 giorni prima dell’assemblea
» Può essere pubblicato in un quotidiano 15 giorni prima se lo statuto lo prevede
» Può essere portato a conoscenza dei soci con mezzi che ne garantiscano la prova
(es. raccomandata con ricevuta di ritorno) 8 gg prima dell’assemblea per le società
chiuse il cui statuto lo preveda
» Deve contenere giorno, ora, data e ordine del giorno.
L’assemblea totalitaria:
» = 100% CS + maggioranza CDA e sindaci
» è validamente costituita senza convocazione
» ognuno dei soci può dichiarare di non essere informato e impedire la deliberazione.
Il presidente dell’assemblea:
» È indicato nello statuto o eletto con la maggioranza dei presenti
» Garantisce la regolarità della costituzione dell’assemblea, accerti l’identità e la
legittimazione dei presenti, regola lo svolgimento e accerta le delibere
» È coadiuvato da un segretario; in assemblea straordinaria esso è un notaio.
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Tipo d’assemblea
Quorum costitutivo Quorum deliberativo
AO di Ia convocazione
½ del Capitale sociale 50% +1 del CS presente
AO di IIa convocazione
Nessuno 50% + 1 del CS presente
SPA CHIUSE:
Almeno ½ del Capitale sociale 50% + 1 del CS della SPA
AS di Ia convocazione
SPA CHIUSE:
Almeno 1/3 del Capitale sociale 2/3 del CS presente
AS di IIa convocazione
Più di 1/3 del CS della SPA per
SPA CHIUSE: delibere di particolare imp.;
Eccezioni Più di ½ CS della SPA per
escludere il diritto d’opzione
SPA APERTE: 2/3 del CS presente
Almeno ½ del Capitale sociale
AS di Ia convocazione (differenza con chiuse)
SPA APERTE:
Almeno 1/3 del Capitale sociale 2/3 del CS presente
AS di IIa convocazione
SPA APERTE: Più di ½ CS della SPA per
Eccezioni escludere il diritto d’opzione
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del CS dei presenti --> maggior rigidità
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Lo statuto può inoltre prevedere la possibilità di voto telematico o per corrispondenza, nelle SPA
aperte le modalità di tali esercizi sono regolate dalla CONSOB.
La rappresentanza in assemblea
Esistono due discipline:
1. APPLICABILE A TUTTE LE SPA
La delega deve:
» Essere conferita per iscritto
» Contenere il nome del rappresentante e di un suo eventuale sostituto
» È sempre revocabile
» Opera solo per singole assemblee (in tutte le sue convocazioni) salvo si abbia una
procura generale o una procura data ad un proprio dipendente.
La rappresentanza non può essere data a organi amministrativi, di controllo o dipendenti della
società esercizio di voto senza correlato investimento e a favore del gruppo di comando.
Ogni rappresentante non può rappresentare:
» Più di 20 soci nelle SPA chiuse
» Più di 50, 100, 200 soci nelle SPA chiuse a seconda delle dimensioni del CS
Nonostante queste norme esiste ancora oggi il fenomeno di rastrellamento da parte dei gruppi
di comando di deleghe; forse era meglio fare in modo che i piccoli azionisti rilasciassero le
deleghe in modo consapevole grazie ad una informazione preventiva (cm USA).
2. APPLICABILE SOLO ALLE SPA APERTE IN ALTERNATIVA
Sono previsti due nuovi istituti rispetto all’altra disciplina:
a. Sollecitazione
= richiesta di deleghe di voto da parte di un soggetto che richiedono l’adesione a
specifiche proposte di voto.
Il committente deve avere almeno l’1% delle azioni con diritto di voto da almeno 6 mesi
e deve obbligatoriamente affidarsi ad un intermediario professionale.
Il contenuto del modulo di delega e del prospetto di proposta di voto sono determinati
dalla CONSOB.
b. Raccolta di deleghe
= richiesta di deleghe di voto da parte di una associazione di azionisti nei confronti dei
propri associati.
Gli associati possono comunque non conferire la delega e indicare come dovrà essere
esercitato il proprio voto.
La CONSOB stabilisce regole di trasparenza e correttezza per questi istituti in modo da
consentire una decisione consapevole da parte dell’azionista.
La delega è liberamente revocabile fino al giorno precedente l’assemblea.
8
Basta una serie continua di girate per legittimare il diritto di voto
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L’art. 2373, comma II presenta anche due ipotesi tipiche di conflitto d’interessi:
»
<
Gli amministratori non possono votare nelle deliberazioni riguardanti la loro responsabilità
» I componenti del consiglio di gestione non possono votare nelle deliberazioni riguardanti la
nomina, la revoca o la responsabilità dei consiglieri di sorveglianza
--> in questo caso vieta addirittura il voto impugnabilità
Negli abusi della maggioranza a danno della minoranza non è però invocabile l’art. 2373.
In questi casi (es. aumento CS a pagamento per far diminuire quota azionisti di minoranza), la
giurisprudenza ha affermato che:
Le delibere prese con lo solo scopo di danneggiare i singoli soci sono annullabili.
--> è difficile comunque dar prova di un danno specifico
16.5 I sindacati di voto
Patti parasociali (o sindacati di voto) = due o più soci si accordano circa le modalità
dell’esercizio del diritto di voto in modo da decidere uinivocamente previo confronto; la decisione
occorsa nel confronto vincola tutti gli aderenti al patto anche se dissenzienti.
I sindacati di voto possono essere:
» Occasionali
» Permanenti. In questo caso si dividono in :
A tempo determinato (max 5 anni e rinnovabili in SPA chiuse; max 3 anni in SPA aperte9)
A tempo indeterminato (recesso con preavviso di 6 mesi)
» Riguardare tutte le delibere
» Riguardare solo alcune delibere (es. nomina amministratori).
All’interno del patto parasociale si può decidere a maggioranza o all’unanimità ma, tale decisione,
vincola comunque tutti gli aderenti al sindacato di voto.
I sindacati di voto consentono di dare stabilità di indirizzo alla condotta della società ma svuotano
anche di significatività sostanziale10 il procedimento assembleare in quanto le decisioni si prendono
al di fuori dell’assemblea e non necessariamente con la maggioranza di capitale (la maggioranza
dei soci sindacati infatti basterebbe).
Il voto effettuato in violazione del patto parasociale è comunque valido ma il socio dovrà risarcire il
danno agli altri soci.
--> il patto funziona solo tra le parti e non vincola assolutamente la società
Il regime di pubblicità:
» Società non quotate che non fanno ricorso al capitale di rischio
Nessun regime di pubblicità
» Per le società non quotate che fanno ricorso al capitale di rischio
Comunicazione dei patti parasociali all’inizio dell’assemblea e trascrizione nel verbale
impugnabilità se voti determinanti e sospensione diritto di voto degli aderenti al patto
9
Si applicano anche a patti di semplice consultazione; nelle SPA chiuse i limiti non si applicano a patti di collaborazione
nella produzione con altre società e in patti relativi a controllate per intero
10
Formalmente infatti dal punto di vista assembleare non cambia nulla. Sono comunque richiesti gli stessi quorum.
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Schemi di diritto commerciale da “Manuale di diritto comm.le” di Campobasso
» Società quotate
I sindacati di voto devono essere:
Comunicati alla CONSOB
Depositati nel registro delle imprese
Pubblicati per estratto sulla stampa quotidiana
impugnabilità se voti determinanti, nullità dei patti e sospensione del diritto di voto
16.6 Le deliberazioni assembleari invalide
Le deliberazioni sono invalide sostanzialmente per due motivi:
A. Violazione delle norme che regolano il procedimento assembleare
<
Nelle SPA abbiamo una grossa differenza tra le norme che la regolano e il diritto comune in tema
di invalidità:
Il regime delle SPA si caratterizza in questo modo per l’esigenza di certezza che deve derivare
dall’attività imprenditoriale che non sarebbe possibile se si avesse un campo d’applicazione della
nullità vasto.
Nel sistema previgente:
» Annullabilità per vizi di procedimento
» Nullità solo per delibere con oggetto impossibile e illecito
» Nullità per delibere inesistenti (creazione giurisprudenziale) = vizi di procedimento talmente
gravi da non potersi considerare come attività d’assemblea --> nullità
|
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L’azione di annullamento:
» Deve avvenire entro 90gg dalla deliberazione
» È proposta al tribunale del luogo dove la società ha la sede; dichiarazione del possesso
delle azioni, se questo viene meno: no annullabilità.
Per evitare impugnative presuntuose il tribunale può chiedere una garanzia per l’eventuale
risarcimento dei danni alla società ai soci opponenti
» Ha effetto per tutti i soci e obbliga gli amministratori ai provvedimenti necessari sotto la
propria responsabilità
» Non ha effetto su chi ha acquistato in buona fede da terzi dei diritti in esecuzione della
delibera annullata
» Può essere chiesta la sospensione degli effetti della delibera fino all’annullamento la
delibera produce effetti.
» Non è possibile quando la delibera è stata sostituita con una conforme alla legge o se è
stata revocata dall’assemblea
B. DELIBERE NULLE [ART. 2379]
La delibera è nulla solo nei 3 casi indicati tassativamente dalla legge:
1. Mancata convocazione dell’assemblea
Non si ha nullità della delibera se l’avviso era irregolare ma comunque idoneo ad avvertire i
legittimati all’assemblea sulla data e sulla convocazione dell’assemblea.
L’azione di nullità non può essere esercitata da chi aveva dato il suo assenso allo
svolgimento dell’assemblea.
2. Mancanza del verbale
Il verbale non si considera mancante se:
» Contiene data e oggetto della delibera e sia sottoscritto dal presidente d’assemblea
o dal presidente del CDA o del CDS o dal segretario o dal notaio
La nullità in questo caso può essere sanata con la verbalizzazione prima della prossima
assemblea salvi i diritti acquisiti dai terzi di buona fede che ignoravano la delibera.
3. Impossibilità o illiceità dell’oggetto
Si ha nullità quando l’oggetto è illecito (es. non redigere bilancio) o impossibile (es.
trasferire la sede in mezzo al mare) ma anche quando la delibera ha oggetto lecito ma
contenuto illecito (es. bilancio falso approvato).
Legittimazione ad agire: chiunque vi abbia interesse + dal giudice d’ufficio
Termini per l’azione: 3 anni dall’iscrizione nel registro delle imprese o nel libro delle adunanze;
salvo modifiche dell’atto costitutivo illecite o impossibile in cui non c’è
termine di prescrizione.
Come per le delibere annullabili anche per quelle nulle:
» I diritti acquistati in buona fede dai terzi in esecuzione della delibera non sono
pregiudicati dalla dichiarazione di nullità
» La nullità non può essere dichiarata se la delibera è sostituita con una “legale”.
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Gli amministratori restano in carica per un massimo di 3 anni e in particolare fino all’approvazione
del bilancio dell’ultimo anno in cui erano in carica. Essi possono decadere per:
A. Dimissioni da parte degli amministratori.
>> hanno effetto immediato se rimane in carica almeno ½ del CDA
prorogatio fino a accettazione della nomina da parte dei nuovi
B. Revoca da parte dell’assemblea (risarcimento se no giusta causa)
C. Morte
D. Decadenza (scadenza) dell’ufficio o sopravvenute cause di ineleggibilità
>> In questi 3 casi non si può fare la prorogatio; 3 ipotesi (art. 2386):
A. se rimangono più di ½ CDA
Non si nominano di nuovi ma si continua così con una delibera approvata
dal consiglio sindacale [cd cooptazione]
B. se rimangono meno di ½ CDA
si convoca l’assemblea e si nominano di nuovi e questi scadono insieme a
quelli in carica all’atto della nomina
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Art. 2392 Gli amministratori devono adempiere ai doveri loro imposti per legge e dallo statuto con
la diligenza richiesta dalla natura dell’incarico e dalle loro specifiche competenze.
Essi sono solidalmente responsabili verso la società dei danni derivanti dall’inosservanza di tali
doveri, a meno che si tratti di attribuzioni proprie del comitato esecutivo o di funzioni in concreto
attribuite ad uno o più amministratori.
Un amministratore è quindi responsabile se:
» Non agisce con la normale diligenza professionale
» Causa danno alla società
» Essendo a conoscenza di atti pregiudizievoli, non hanno fatto quanto potevano per
impedirne il compimento o attenuarne le conseguenze dannose.
>> responsabilità solo in culpa vigilandi = devono risarcire ma hanno diritto di
regresso sull’amministratore che ha compiuto il danno
Gli amministratori sono solidalmente responsabili tra loro tranne nel caso in cui, l’amministratore
esente da colpe :
a. abbia fatto notare il suo dissenso nel libro delle adunanze e deliberazione del CDA
b. dia immediata notizia del suo dissenso al presidente del collegio sindacale.
» Esercizio dell’azione []
Deliberata dall’assemblea ordinaria (poca tutela delle minoranze, comunque decisione della
maggioranza e quindi degli stessi che hanno nominato gli amm.), anche se in liquidazione. Essa:
o comporta la cessazione degli amministratori se approvata da + di 1/5 CS
espressa delibera
o può essere esercitata entro 5 anni dalla cessazione della carica dell’amministratore
<<
Art. 2395 Le disposizioni precedenti non pregiudicano il danno spettante al socio o al terzo che
sono stati direttamente danneggiati da atti colposi o dolosi degli amministratori.
Devono ricorrere i 2 presupposti:
a. nesso di causalità (danno diretto) danno indiretto come meno utili distribuiti
b. compimento da parte degli amministratori di un illecito nell’esercizio del loro ufficio
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L’azione può essere esercitata solo dal curatore fallimentare se la SPA è in fallimento.
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Possono iscriversi nel registro dei revisori contabili persone fisiche con requisiti di professionalità e che
hanno passato un esame + società con oggetto la revisione
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Se il giudizio è positivo (A+B) vi è una restrizione per l’impugnativa sul bilancio (5% CS 1‰)
La società di revisione può:
» richiedere documenti e notizie agli amministratori
» compiere autonomamente ispezioni e controlli
» scambiarsi info con il collegio sindacale
E inoltre deve informare tempestivamente la CONSOB e il CS se vi sono gravi irregolarità.
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Le società di revisione hanno come oggetto sociale la revisione contabile e devono avere alcuni requisiti
per garantire la professionalità e l’onorabilità della maggioranza dei soci e degli amministratori
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La responsabilità è uguale a quella dei sindaci (art. 2407) anche nell’azione di responsabilità.
Inoltre oltre alla società di revisione rispondono in solido con essa i soggetti che hanno
effettivamente effettuato il controllo contabile.
L’azione si prescrive in 5 anni dalla cessazione dell’incarico.
PARTE D. I SISTEMI ALTERNATIVI
Tali sistemi sono adottati se espressamente previsti dallo statuto.
Comunque il controllo contabile è affidato ad un revisore esterno senza eccezioni.
D1. IL SISTEMA DUALISTICO .
Il consiglio di sorveglianza
<
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Il consiglio di gestione
<
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Il tribunale interviene se
gli amministratori ( e non i sindaci) in violazione dei loro doveri abbiano compiuto gravi irregolarità
nella gestione che possano arrecare danno alla società o a una del gruppo [danno potenziale].
I requisiti per l’intervento sono quindi gravi irregolarità + danno potenziale
L’intervento può essere richiesto:
» Dal 10% (5% nelle SPAQ) dei soci o minore se previsto dallo statuto
» Da collegio sindacale, comitato di gestione o consiglio di sorveglianza
» In SPA aperte dal pubblico ministero
» Dalla CONSOB in SPAQ se vi sono irregolarità dei sindaci.
Il procedimento attivato con la denunzia si articola in 2 fasi:
1. Fase istruttoria
Si accerta l’esistenza delle irregolarità e a sentire amministratori e sindaci.
Può anche esserci una ispezione da parte di un consulente del tribunale.
La maggioranza della società può evitare l’ispezione e sospendere il procedimento giudiziario se
sostituisce gli amministratori e sindaci con soggetti di adeguata professionalità che si attivano per
accertare le violazioni ed eliminarle.
2. Provvedimenti
Si possono porre due tipi di provvedimenti:
<
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Schemi di diritto commerciale da “Manuale di diritto comm.le” di Campobasso
Alle società che non superano determinate dimensioni di attivo patrimoniale, fatturato e numero di
dipendenti è consentita la redazione di un bilancio in forma abbreviata con meno voci di conto
economico e di stato patrimoniale e senza relazione sulla gestione se si ottempera ai comma 3,4
dell’art. 2428.
Stato patrimoniale: Art. 2424
Attivo Passivo
E. Ratei e risconti
In calce allo stato patrimoniale devono essere iscritti i conti d’ordine che indicano gli impegni, i
rischi e le garanzie date dall’impresa ai terzi ma che non influiscono direttamente sul patrimonio.
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Differenza A-B
C. Proventi e oneri finanziari
Gestione finanziaria
D. Rettifiche di valore di attività finanziarie
Per le operazioni in valuta estera, va applicato il tasso di cambio del giorno dell’operazione.
Gli amministratori devono poi redigere:
» La nota integrativa (art. 2427) in cui si illustrano e specificano le voci dello SP e del CE e altre
informazioni integrative su n° di dipendenti, sul compenso di amministratori e sindaci, sulle
azioni e altri strumenti finanziari emessi dalla società, sui finanziamenti dei soci alla società,
sulle operazioni di locazione finanziaria e sulle partecipazioni in società controllate e collegate
» La relazione sulla gestione (art. 2428) in cui si illustra la situazione e l’andamento della
gestione nel suo complesso e nei vari settori in cui ha operato con riguardo a costi, ricavi e
investimenti.
Dalla relazione alla gestione devono risultare i fatti rilevanti accaduti dopo la chiusura
dell’esercizio e l’evoluzione prevedibile della gestione
18.2 I criteri di valutazione
Per le stime e le congetture effettuate dagli amministratori a fine esercizio il principio base assunto
è quello del costo.
I criteri sono vari e riguardano più voci (art. 2426):
Immobilizzazioni: iscritto al costo d’acquisto o di produzione con imputazione dei costi accessori
e degli oneri finanziari se direttamente correlati.
Ammortamenti: se la vita utile delle immobilizzazioni è limitata nel tempo il loro valore deve
essere ammortizzato in ogni esercizio in relazione alla residua possibilità di
utilizzazione. Si predispone un piano di ammortamento tenendo conto dei
diversi coefficienti.
Svalutazioni: Bisogna svalutare un’immobilizzazione se il suo valore risulta durevolmente
inferiore al suo costo storico. La svalutazione non può essere mantenuta negli
esercizi successivi se sono venuti meno i motivi della stessa.
Partecipazioni: Le partecipazioni in controllate e collegate iscritte tra le immobilizzazioni possono
essere valutate al costo o al metodo del patrimonio netto. Le variazioni da
questo metodo vanno in una riserva indisponibile.
Costi pluriennali: i costi d’impianto, ampliamento, ricerca, sviluppo e pubblicità possono essere
capitalizzati se hanno un’utilità pluriennale. Ammortamento entro i 5 anni.
Avviamento: può essere iscritto solo se acquistato a titolo oneroso. Amm.to entro i 5 anni.
Crediti: valutati al valore di presunto realizzo.
Attivo circolante: i cespiti diversi dai crediti devono essere iscritte al minore tra costo d’acquisto
e valore di realizzo desumibile dall’andamento di mercato ( min(costo, FV))
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Lavori in corso su ordinazione: possono essere iscritti sulla base dei corrispettivi maturati con
ragionevole certezza.
Operazioni in valuta: se attività e passività correnti >> tasso di cambio alla data di riferimento;
la diff. è utili o perdite su cambi [CE] e cn costituzione riserva indisponibile
se attività e passività immobilizzate >> al tasso di cambio dell’acquisto o al
valore di mercato se durevolmente inferiore.
Se l’applicazione di questi principi va in contrasto con i principi di veridicità e correttezza, in casi
,quindi, eccezionali13, gli amministratori possono derogare ai criteri di valutazione motivandoli
naturalmente nella nota integrativa.
>> utili derivanti dalla diversa applicazione vanno iscritti in una riserva indisponibile fino al
loro effettivo realizzo.
18.3 Il procedimento di formazione del bilancio
Alla redazione e approvazione del bilancio cooperano tutti e tre gli organi sociali nel sistema
tradizionale e monistico mentre in quello dualistico l’assemblea interviene solo se richiesto da 1/3
del comitato di gestione o del comitato di sorveglianza.
1. Gli amministratori redigono il progetto di bilancio e 30gg prima della discussione in
assemblea lo comunicano al collegio sindacale e all’organo revisore che esprimono i loro
commenti e il loro giudizio.
2. il progetto di bilancio va depositato nella sede della società nei 15 gg prima della discussione
dell’assemblea.
3. esame dell’assemblea che lo approva o lo respinge (dubbio se possa anche modificarlo)
4. entro 30gg deve essere depositato nel registro delle imprese
Le azioni di nullità e annullabilità della delibera di approvazione del bilancio non possono più essere
esercitate dopo che è stato approvato il bilancio dell’esercizio successivo.
Ratio: certezza dei bilanci e delle operazioni rapporti con i terzi deboli o inibiti
Se la società di revisione ha espresso un giudizio positivo sul bilancio allora l’azione di annullabilità
e di nullità possono essere esercitate solo da tanti soci che abbiano il 5% del CS.
18.4 La distribuzione degli utili e le riserve
La delibera di distribuzione degli utili è approvata dall’assemblea in tutti e tre i modelli di gestione.
società di persone, diritto del singolo socio a ricevere l’utile spettante
Il potere dell’assemblea di decidere sugli utili può essere limitato da clausole statutarie che
impongono la distribuzione degli utili a determinate categorie interesse del gruppo di comando
di reinvestire.
Non tutti gli utili possono essere distribuiti perché bisogna compiere degli accantonamenti a
riserva. Le riserve sono diverse:
Riserva legale: 5% degli utili fino a quando non si raggiunge il 20% del CS.
È un accantonamento imposto per legge per salvaguardare l’integrità del CS.
Non è mai distribuibile ai soci.
Riserva statutaria: % decisa dallo statuto con il fine di salvaguardare ulteriormente il CS e di
autofinanziamento. Con delibera straordinaria può essere distribuibile ai soci.
Riserve facoltative: disposte dall’assemblea che approva il bilancio e liberamente disponibili.
Partecipazione agli utili: lo statuto può prevedere la partecipazione agli utili di soci fondatori,
promotori e amministratori (% su utile – riserva legale).
Perdita di capitale: non sono distribuibili utili se negli esercizi si è verificata una perdita di
capitale (attivo – passivo < CS) e non è stata reintegrata o è stato ridotto il CS.
I dividendi sono quindi costituiti da utili distribuibili + utili portati a nuovo + riserve disponibili.
13
Tra i casi eccezionali non rientra naturalmente la svalutazione della moneta. La rivalutazione monetaria è possibile solo
con apposite leggi
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Schemi di diritto commerciale da “Manuale di diritto comm.le” di Campobasso
71
Schemi di diritto commerciale da “Manuale di diritto comm.le” di Campobasso
Art. 2436 Il notaio che ha verbalizzato la deliberazione di modifica dello statuto, entro 30gg,
verificato l’adempimento delle condizioni previste per legge, ne richiede l’iscrizione nel registro
delle imprese contestualmente al deposito e allega le eventuali autorizzazioni richieste.
L’ufficio del registro, verificata la regolarità formale della documentazione, iscrive la delibera nel
registro.
Se il notaio vede che la delibera non è conforme alla legge ne dà tempestivo avviso agli
amministratori che possono:
» nei 30gg successivi convocare l’assemblea straordinaria per una nuova delibera o
» ricorrere al tribunale che verifica la conformità alla lgg e decreta l’iscrizione nel registro.
» Non fare nulla = delibera inefficace
La delibera produce effetti solo dopo la sua iscrizione nel registro delle imprese.
Dopo ogni modificazione va depositato nel registro delle imprese il testo integrale dello statuto
aggiornato.
19.1 Il diritto di recesso
Ci possono essere varie cause che portano al recesso e sono divisibili in 3 parti:
A. INDEROGABILI .
Art. 2437, II comma: Salvo che lo statuto disponga diversamente, hanno diritto di recedere i soci
(per tutte le azioni) che non hanno concorso all’approvazione delle deliberazioni riguardanti:
a) La proroga del termine
b) L’introduzione o la rimozione di vincoli alla circolazione dei titoli azionari
14
Società di persone = consenso unanime, anche per cessione della quota.
Società di capitali = modifiche delle partecipazioni non sono modifiche dell’atto costitutivo (non centralità del socio)
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Schemi di diritto commerciale da “Manuale di diritto comm.le” di Campobasso
Art. 2437, IV comma: lo statuto delle società che non fanno ricorso al capitale di rischio può
prevedere ulteriori cause di recesso.
Nelle SPA chiuse a tempo indeterminato il socio può liberamente recedere con un preavviso di 180
giorni, salvo che lo statuto preveda un termine superiore, comunque non superiore all’anno.
Esercizio del recesso
Il diritto di recesso deve essere esercitato entro:
» 15 giorni dall’iscrizione della delibera
» 30 giorni dalla conoscenza da parte del socio se non dipende da una delibera
Le azioni interessate dal recesso devono essere depositate presso la sede della società.
Il socio che recede ha diritto al rimborso del valore delle azioni a meno che la società revoca la
delibera che lo legittima o la società si scioglie entro 90 gg.
Il valore delle azioni si determina in modi diversi a seconda si tratti di:
SPA non quotate: valore determinato dagli amministratori sentiti i sindaci e i revisori tenuto conto
della consistenza patrimoniale della società, delle sue prospettive reddittuali e
dell’eventuale valore di mercato delle azioni.
Lo statuto può stabilire criteri più analitici per valutare la consistenza del
patrimonio.
Se c’è contestazione allora il valore è determinato da un esperto designato dal
tribunale.
SPA quotate: il valore è uguale al prezzo medio di chiusura dei 6 mesi precedenti la convocazione
dell’assemblea
Le azioni del socio recedente:
1. Vanno offerte agli altri soci in opzione e anche possibile prelazione sull’inoptato.
2. Se i soci non le sottoscrivono tutte allora collocamento sul mercato
3. Se no soci e no terzi, allora acquisto di azioni proprie se riserve o utili disponibili
4. Se no riserve o utili disponibili allora riduzione del capitale o scioglimento della società.
Art. 2442 L’assemblea può aumentare il capitale imputando a capitale le riserve e gli altri fondi
iscritti in bilancio in quanto disponibili.
L’effetto è quello di legare tali riserve disponibili al vincolo di indisponibilità del CS e di aumentare
la funzione vincolistica del CS.
L’aumento può essere attuato:
» Aumentando il valore nominale delle azioni in circolazione
» Emettendo nuove azioni date in proporzione alle quote possedute dagli azionisti
B. REALE [A PAGAMENTO] .
Condizioni per l’aumento. Art. 2438 Un aumento di capitale non può essere eseguito fino a che le
azioni precedentemente emesse non siano interamente liberate.
Ratio: gonfiare crediti v/soci e no reale funzione vincolistica
L’aumento non è però invalido ma gli amministratori rispondono dei danni eventualmente arrecati.
L’aumento di capitale sociale può essere deliberato:
» Dall’assemblea straordinaria (di regola) >> norme per delibere modificanti lo statuto
» Dagli amministratori con delega dell’assemblea di massimo 5 anni in cui si stabilisce
anche l’ammontare massimo per cui può essere eseguito.
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Schemi di diritto commerciale da “Manuale di diritto comm.le” di Campobasso
A causa della sottoscrizione parziale l’aumento di capitale può essere di due tipi:
a. Scindibile = se sottoscrizione parziale il capitale si aumenta solo per la parte di
azioni sottoscritte ma dev’essere espressamente previsto dalla delibera.
b. Inscindibile = se non sono sottoscritte tutte non si fa nulla e i sottoscrittori e la
società sono liberati dai rispettivi obblighi.
Per i conferimenti in sede di aumento valgono le stesse norme per la costituzione della società solo
che il versamento dev’essere del 25% + il sovraprezzo presso la società e non presso la banca.
Il diritto d’opzione
Diritto d’opzione = diritto dei soci attuali di essere preferiti ai terzi nella sottoscrizione dell’aumento
del CS a pagamento
Il diritto d’opzione ha la funzione di:
» Mantenere inalterata la % di partecipazione nell’assemblea
» Mantenere il valore reale della partecipazione solitamente > del valore nominale per
la presenza di riserve e non cederlo a terzi.
--> valore economico intrinseco del diritto d’opzione
Art. 2441 le azioni di nuova emissione e le obbligazioni convertibili in azioni devono essere offerte
in opzione ai soci in proporzione al numero delle azioni possedute.
Se vi sono già obbligazioni convertibili queste spettano ai possessori di queste in concorso con i
soci sulla base del rapporto di cambio.
Oggetto del diritto d’opzione sono quindi le azioni + obbligazioni convertibili.
Se il diritto d’opzione non si esercita entro 30gg o vi si rinuncia, le nuove azioni inoptate nelle:
SPA non quotate: coloro che hanno esercitato il diritto d’opzione possono manifestare la volontà di
acquistare anche l’inoptato al momento dell’esercizio del loro diritto.
SPAQ: l’inoptato va offerto sul mercato regolamentato dagli amministratori per almeno 5 riunioni e
il ricavato va a beneficio della società.
l’inoptato potrà essere liberamente collocato.
Il diritto d’opzione può essere escluso in presenza di situazioni che rispondono a un concreto
interesse della società:
A. Quando le azioni devono essere liberate con conferimenti in natura.
Anche nelle società quotate si può escludere il 10% del CS preesistente per tali conferimenti
purchè il prezzo d’emissione sia congruo col prezzo d’emissione.
B. Quando l’interesse della società lo esige con delibera di ½ del CS
C. Quando le azioni devono essere offerte ai dipendenti della società con delibera di ½ del CS
se l’offerta ai dipendenti riguarda più di ¼ dell’aumento.
azioni ai dipendenti per partecipazione straordinaria agli utili
In A,B le azioni devono obbligatoriamente avere il sovrapprezzo.
Il sovrapprezzo è determinato:
SPA non quotate in base al valore del patrimonio netto + parere collegio sindacale.
SPAQ in base all’andamento delle azioni degli ultimi 6 mesi + parere dell’organo di revisione .
NB! il diritto d’opzione non si considera escluso o limitato quanto le azioni sono sottoscritte da SIM
o banche che poi devono obbligatoriamente offrirle agli azionisti.
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La riduzione del capitale è nominale in quanto non esce realmente ricchezza dalla società come
con il rimborso ai soci ma si adegua solo la cifra del CS al minor valore verificatosi.
Quindi siamo in presenza di una riduzione di capitale non quando siamo in presenza di perdite
d’esercizio ma quando:
Attività – Passività < Capitale sociale
CS Patrimonio netto, altrimenti non avrebbero senso le riserve che hanno proprio la funzione di
mantenere l’integrità del CS
Se tale diminuzione è minore di 1/3 del CS allora la riduzione è facoltativa.
La riduzione facoltativa segue le norme delle modificazioni dello statuto.
ATT.! non possono comunque essere distribuiti utili fino a quando le perdite siano state colmate.
Art. 2446 Quando risulta che il capitale è diminuito di oltre un terzo in conseguenza di perdite, gli
amministratori e in caso di loro inerzia, il collegio sindacale, devono convocare l’assemblea per gli
opportuni provvedimenti .
Riduzione per perdite > 1/3 --> amministratori o sindaci convocano l’assemblea.
La riduzione può intaccare o no il minimo legale:
Non è stato intaccato: si sottopone all’assemblea una situazione patrimoniale aggiornata con le
opinioni del collegio sindacale + relazione amministratori in cui danno conto
dei fatti di rilievo. Tali opinioni devono essere depositate presso la sede
negli 8 giorni precedenti all’assemblea.
Gli opportuni provvedimenti possono essere:
» Ridurre il capitale sociale
» Rinviare a nuovo le perdite ma, se nell’es. successivo sono ancora
> di 1/3, riduzione obbligatoria da parte dell’assemblea15 o, in
mancanza, è disposta d’ufficio dal tribunale.
È stato intaccato: l’assemblea deve necessariamente deliberare la riduzione del capitale ed il
contemporaneo aumento al minimo legale o la trasformazione della società .
Se nn aumenta CS o nn si trasforma la società si scioglie e entra in liquidazione.
C. REALE .
Art. 2445 La riduzione del CS può aver luogo sia mediante liberazione dei soci dall’obbligo dei
versamenti ancora dovuti sia mediante rimborso di capitale ai soci.
La riduzione reale è sottoposta ad alcune condizioni abbastanza stringenti:
» No riduzione sotto il minimo legale (120.000 €)
» Se sono emesse obbligazioni, non si può ridurre se non è rispettato il limite per
l’emissione delle stesse
Vi sono anche alcune cautele procedimentali:
» L’avviso di convocazione deve indicare ragioni e modalità della riduzione
» La delibera dell’AS (modificazioni statuto) può essere eseguito solo 90gg dopo
l’iscrizione nel registro delle imprese
15
Se le azioni sono senza valore nominale la riduzione può essere decisa anche dagli amministratori.
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I creditori sociali possono opporsi alla riduzione perché vedono diminuita la loro garanzia; si
possono opporre se la riduzione pregiudica il loro diritto al credito.
L’opposizione sospende l’esecuzione della delibera sino all’esito del giudizio a meno che il tribunale
ritenga la richiesta infondata o che la società dia una garanzia.
Le modalità di esecuzione della riduzione (riduzione proporzionale di tutte, acquisto di azioni
proprie e poi annullamento, sorteggio) devono garantire la parità di trattamento degli azionisti.
Con il sorteggio gli azionisti rimborsati del solo valore nominale hanno diritto ad azioni di
godimento che partecipano agli utili dopo che sia stato distribuito alle altre un dividendo pari
all’interesse legale sul valore nominale delle azioni.
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Schemi di diritto commerciale da “Manuale di diritto comm.le” di Campobasso
Emissione
Art. 2410 se lo statuto o la legge non dispongono diversamente, l’emissione di obbligazioni è
deliberata dagli amministratori. [assemblea straordinaria come prima]
In ogni caso la delibera deve risultare da verbale redatto da notaio ed è depositata ed iscritta a
norma dell’articolo 2436 [modificazioni dello statuto].
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Si ha rimborso solo se vi è un residuo dell’attivo netto e questo può a sua volte essere maggiore, uguale o
addirittura minore della quota conferita
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Schemi di diritto commerciale da “Manuale di diritto comm.le” di Campobasso
L’ammontare delle obbligazioni emesse deve risultare da un apposito libro delle obbligazioni in cui
di volta in volta si annotano le obbligazioni estinte e i trasferimenti se nominative.
20.2 Le obbligazioni convertibili in azioni
Art. 2420-bis L’assemblea straordinaria [e non gli amministratori!] può deliberare l’emissione di
obbligazioni convertibili in azioni, determinando il rapporto di cambio e il periodo e le modalità di
conversione.
Contestualmente la società deve deliberare l’aumento del CS [scindibile naturalmente] per un
ammontare corrispondente alle azioni da attribuire in conversione.
Condizioni per l’emissione sono simili a quelle richieste per l’emissione di nuove azioni.
Per le obbligazioni convertibili, infatti:
a) Il capitale sociale dev’essere interamente versato
b) Non possono essere emesse per somma complessivamente inferiore al loro valore
nominale
c) Non possono esuberare il limite generale delle obbligazioni (vedi sopra)
Inoltre, come per le azioni, le obbligazioni convertibili:
» devono essere offerte in opzione agli azionisti e ai possessori di obbligazioni
convertibili precedentemente emesse
» possono essere emesse dagli amministratori [ + contestuale aumento CS] se hanno
una delega di durata massima di 5 anni in cui sia anche espresso l’ammontare
complessivo emettibile.
Durante il periodo di conversione sono particolarmente delicate le operazioni sul CS:
<
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Gli effetti dello scioglimento decorrono dalla data di iscrizione nel registro delle imprese
della delibera di scioglimento verificarsi della causa
La causa di scioglimento e la successiva iscrizione può essere accertata da:
» dagli amministratori senza indugio
personalmente e solidalmente responsabili per i danni
» dal tribunale su istanza dei soci o del collegio sindacale
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Approvato il bilancio si ha la cancellazione del registro delle imprese e il deposito dei libri societari.
Entro un anno dalla cancellazione e creditori rimasti insoddisfatti possono far valere i loro diritti
con una domanda notificata preso la sede della società nei confronti:
» dei soci nel limite delle quote riscosse con il bilancio di liquidazione
» dei liquidatori se il mancato pagamento dipende da loro colpa.
NB la cancellazione avviene d’ufficio se per 3 anni non si deposita il bilancio annuale di liquidazione
Con la cancellazione dal registro la SPA si estingue. I creditori possono comunque richiederne il
fallimento entro un anno dalla cancellazione; decorso tale termine nessuno potrà più fare
richieste17.
17
vecchia disciplina in cui la società esiste fino al pagamento dell’ultimo creditore.
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Gli amministratori:
» Non hanno diritto di voto nelle deliberazioni di nomina e revoca dei sindaci e in
quelle che riguardano la loro responsabilità
» anche se hanno una carica permanente, possono essere revocati con le
maggioranze prescritte per l’assemblea straordinaria, anche senza giusta causa
come nelle norme sul mandato (no giusta causa = risarcimento danni)
La SAPA gode beneficio di preventivo escussione prima dell’erosione del patrimonio dei singoli
soci accomandatari.
Oltre alle normali cause di scioglimento, la SAPA si scioglie se vengono meno tutti gli
amministratori e non si ripristinano entro 180 gg.
>> in tale periodo agisce un amministratore nominato dal collegio sindacale che non
assume la carica di socio accomandatario.
18
È sbagliato dire che la SAPA sta a metà tra una società di persone e una di capitali perché vi si applicano le norme
della SPA e alla responsabilità illimitata sono collegati ampissimi poteri degli amministratori.
19
La SAPA è un tipo di società utilizzata dai gruppi familiari dove si vuol dare al “patriarca”, con la carica di socio
accomandatario il potere di gradire o no gli amministratori.
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In questo senso possiamo dire che la SRL è “come una società di persone a responsabilità limitata”.
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Schemi di diritto commerciale da “Manuale di diritto comm.le” di Campobasso
Dopo che è stato annotato nel libro dei soci allora il trasferimento è efficace nei confronti della SRL
Se il trasferimento è fatto con contratti a più persone, prevale chi per primo lo iscrive in buona
fede nel registro delle imprese.
Il trasferimento mortis causa è libero salvo vi siano clausole limitative nel testamento.
La SRL non può in nessun caso acquistare le proprie quote.
La quota può essere espropriata dai creditori personali del socio e se:
» Normale e fallimento del socio: vendita forzata e assegnazione al creditore.
» La partecipazione non è liberamente trasferibile: la vendita forzata non è valida se
la società presenta entro 10gg un altro acquirente.
--> si impedisce l’ingresso non graditi nella SRL
23.4 Gli organi sociali. Le decisioni dei soci
Anche negli organi sociali la figura del socio, anche singolo, è centrale.
C’è ampio spazio all’autonomia statutaria ma ci si basa cmq su assemblea, CDA e collegio sindacale
Assemblea
Art. 2479 I soci decidono sulle materie riservate alla loro competenza dall’atto costitutivo, nonché
sugli argomenti che uno o più amministratori o tanti soci che rappresentano 1/3 del CS
sottopongono alla loro approvazione.
In ogni caso sono riservate alla competenza dei soci:
1. Approvazione del bilancio e distribuzione degli utili
2. Nomina degli amministratori se prevista dallo statuto
3. Nomina del collegio sindacale nei casi previsti dall’articolo 2477
4. modificazioni atto costitutivo
5. operazioni che comportano una modifica rilevante dell’oggetto sociale o dei diritti dei soci.
L’assemblea della SRL può deliberare con un procedimento più snello (consultazione scritta o
consenso per iscritto) col voto favorevole di ½ del CS tranne nei casi di:
» riduzione del capitale per perdite obbligatoria
» modificazioni dell’atto costitutivo
» modifica dell’oggetto sociale o dei diritti dei soci
» istanza di 1/3 del CS
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Schemi di diritto commerciale da “Manuale di diritto comm.le” di Campobasso
Controllo
La nomina del collegio sindacale è obbligatoria se:
» CS > 120.000 €
» No presupposti per la redazione del bilancio in forma abbreviata
In questo caso non è obbligatoria la nomina del revisore; il controllo contabile viene effettuato dal
collegio sindacale.
Il collegio sindacale e la presenza del revisore possono cmq essere previsti dall’atto costitutivo.
Se manca proprio, i soci non amministratori hanno alcuni poteri di controllo quali:
» notizie sullo svolgimento degli affari sociali
» consultazione professionisti di fiducia
» consultazione libri e scritture contabili della società
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Lo scopo mutualistico consiste nel fornire beni o servizi o occasioni di lavoro direttamente ai
membri dell’organizzazione a condizioni più vantaggiose di quelle che otterrebbero sul mercato.
--> “gestione di servizio” a favore dei soci
--> vantaggio patrimoniale singolo che consiste in un risparmio di spesa
in una maggior retribuzione
Lo scopo mutualistico è prevalente, non esclusivo nelle cooperative. Infatti possiamo essere anche
in presenza, nelle società cooperative di:
1. lucro oggettivo
svolgere attività anche con terzi per produrre un utile e non solo con i soci
2. lucro soggettivo
si può avere distribuzione degli utili ma solo in limiti massimi di %.
Vietata l’integrale distribuzione degli utili prodotti.
All’interno della cooperativo possiamo determinare 2 categorie di soci:
» Soci sovventori = forniscono solo il capitale di rischio
» Soci cooperatori = lavorano nella cooperativa
Le cooperative possono essere:
» di consumo = i soci usufruiscono dei beni prodotti dall’impresa
» di produzione e lavoro = i fattori produttivi sono forniti dai soci
La riforma del 2003 ha diviso tra:
» cooperative a mutualità prevalente = agevolazioni tributarie
» altre cooperative = no agevolazioni tributarie
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24.2 Costituzione
Per costituire la società bisogna avere vari requisiti:
1. N° minimo di soci: 9 se disciplina SPA
3 se disciplina SRL
--> se vengono meno e non si reintegra il numero in un anno la coop si scioglie
2. Requisiti dei soci cooperatori: non possono essere soci di COOP coloro che esercitano in
proprio imprese identiche o affini con quelle delle COOP.
Poi variano da settore a settore
3. Atto costitutivo: è uguale a quello della SPA ma con in più l’indicazione di:
a. Oggetto sociale e requisiti dei soci
b. Requisiti e condizioni per l’ammissione di nuovi soci e modalità di
conferimento
c. Condizioni per l’esclusione o il recesso dei soci
d. Regole per la ripartizione degli utili e per la ripartizione dei ristorni
4. Denominazione sociale: indicare che è una COOP, se CMP bisogna indicare anche il numero
d’iscrizione dell’albo
5. Pubblicità: iscrizione nel registro delle imprese --> pubb. costitutiva di personalità giuridica
iscrizione nell’albo delle COOP --> agevolazioni
6. Regolamenti: l’attività mutualistica può essere disciplinata da vari regolamenti predisposti dagli
amministratori e approvati dall’assemblea straordinaria.
7. Conferimenti: i conferimenti seguono la disciplina di SPA o SRL a seconda della COOP.
Il socio che non esegue in tutto o in parte i conferimenti può essere escluso.
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Oggi, per favorire la raccolta di capitale di rischio sono stati previsti particolari istituti quali:
1. I soci sovventori
Sono soggetti sprovvisti degli specifici requisiti soggettivi richiesti per i cooperatori che
conferiscono capitale di rischio.
--> le loro azioni sono liberamente trasferibili salvo diversa previsione
--> sono solitamente privilegiati nella distribuzione dei dividendi anche se non possono
essere maggiori del 2% di quelli dei cooperatori.
--> possono avere al massimo 5 voti e cmq non superiori a 1/3 del totale
--> possono essere amministratori ma il CDA deve essere fatto maggiormente da soci
cooperatori
2. Azioni di partecipazione cooperativa
Sono simili alle azioni di risparmio: no voto e privilegio in rimborso capitale e distribuzione utili
--> possono essere emesse nei limiti del valore del PN, anche al portatore se interamente
liberate
--> il 50% deve essere offerto ai soci e ai lavoratori dipendenti
I diritti patrimoniali consistono in:
» utili maggiori del 2% ex lege
» prelazione nel rimborso
» le perdite incidono solo per la parte eccedente il valore nominale delle altre azioni
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Comitato Interministeriale per il Credito e il Risparmio
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Art. 2498 Con la trasformazione l’ente trasformato conserva i diritti e gli obblighi e prosegue in
tutti i rapporti anche processuali dell’ente che ha effettuato la trasformazione.
--> è la stessa società a vivere in una nuova veste giuridica.
Vantaggio di non dover liquidarne una e poi costituirne un'altra.
I limiti alla trasformazione sono:
» Art. 2499 Può farsi luogo alla trasformazione anche in pendenza di procedura concorsuale,
purchè non vi siano incompatibilità con la finalità o lo stato della stessa. [finalità conservativa]
» È vietata la trasformazione di società cooperativa a mutualità prevalente in società lucrative
anche se c’era stato il consenso unanime.
È invece permessa con un particolare procedimento quella delle altre società cooperative.
25.1 La trasformazione omogenea
Maggioranze
È necessaria la delibera con le maggioranze previste per le modifiche dell’atto costitutivo:
S. Persone: basta il consenso della maggioranza dei soci in base alla partecipazione agli utili (
unanimità!!!!) salvo diversa previsione dello statuto.
Il socio dissenziente può recedere.
S. Capitali: Assemblea straordinaria con maggioranze rafforzate + consenso di chi con la
trasformazione assume responsabilità illimitata.
Il socio dissenziente può recedere.
S. cooperative: voto favorevole della metà dei soci (2/3 se sono meno di 50). Se più di 10.000
soci bastano i 2/3 dei votanti se è presente almeno il 20% della società.
Delibera
Deve rispondere ai requisiti di forma e di contenuto della nuova forma di società e delle sue regole
di costituzione:
Da S. Capitali a S. Capitali: relazione amministratori e deposito nei 30gg prima dell’assemblea
Da S. Persone a S. Capitali:
delibera con atto costitutivo (controllo di legittimità dal notaio e iscrizione nel registro)
+ contenuto di legge della società scelta
+ relazione giurata di stima del patrimonio come quella dei conferimenti in natura.
Le azioni vengono assegnate in base alla partecipazione di ognuno.
Se vi è un socio d’opera, in base alla partecipazione che l’atto costitutivo gli riconosceva prima
--> accordo tra i soci
--> decisione del giudice secondo equità
Da S. cooperative a S. lucrative:
Bisogna versare tutto al “Fondo per la promozione e sviluppo della cooperazione” tranne il capitale
versato e i dividendi non distribuiti.
Invalidità:
Art. 2500-bis.
Eseguita la pubblicità l’invalidità dell’atto di trasformazione non può essere pronunciata.
Resta salvo il diritto al risarcimento del danno eventualmente spettante ai partecipanti dell’ente
trasformato e ai terzi danneggiati dalla trasformazione.
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B. FUSIONE
La fusione può essere:
» Semplice = nuova entità giuridica
» Per incorporazione = una società incorpora l’altra
» Tra società omogenee = stesso tipo
» Tra società eterogenee = diversi tipi; stessi limiti della trasformazione
La fusione può essere effettuata con società sottoposte a procedura concorsuale ma non con
quelle in liquidazione avanzata (distribuzione dell’attivo)
Vi è comunque una continuazione dell’attività delle due società in quanto:
Art. 2504 La società che risulta dalla fusione o l’incorporante assumono gli obblighi e i diritti delle
società partecipanti alla fusione, proseguendo in tutti i loro rapporti, anche processuali, anteriori
alla fusione.
--> i creditori fanno valere i loro diritti sulla nuova entità
--> i soci diventano soci della nuova in base ad un rapporto di cambio
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Lo statuto delle associazioni può prevedere l’esclusione della trasformazione
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Non si può dichiarare l’invalidità una volta iscritti gli atti di fusione.
--> si può impugnare solo tra momento delibera e iscrizione nel registro
I soci o i terzi danneggiati dalla fusione possono chiedere il risarcimento agli amministratori e/o
alla nuova società.
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C. SCISSIONE
Si suddivide un unico patrimonio e una società in più società.
È diversa dalla cessione di un ramo d’azienda perché le azioni vengono acquisite dai soci della
società che si scinde, non dalla società stessa.
La scissione può essere:
» Totale = l’intero patrimonio viene trasferito a più società.
La prima società si estingue ma senza liquidazione perché continua
l’attività nelle beneficiarie.
» Parziale = solo parte del patrimonio viene trasferita a uno o più società.
La prima società continua a vivere e continua l’attività parallelamente
alle società beneficiarie di cui faranno parte i soci della prima.
Beneficiarie possono essere:
» Società di nuova costituzione = più società da quella scissa. Sono soci i soli soci
della società scissa (scissione in senso stretto)
»Società preesistenti = si incrementa il loro patrimonio e entrano i soci di quella
scissa (scissione per incorporazione)
Non possono essere scisse società in liquidazione avanzata.
Procedimento di scissione
Gli amministratori devono preparare un progetto di scissione che dev’essere iscritto nel registro
delle imprese e deve contenere:
a. esatta descrizione degli elementi da trasferire a ciascuna delle società beneficiarie
se la destinazione non è desumibile:
» Scissione totale:
Le attività sono distribuite in proporzione alla quota di PN trasferita
Per le passività rispondono tutte in solido nei limiti del valore effettivo trasferito.
» Scissione parziale:
le attività restano alla trasferente
per le passività rispondono in solido la trasferente e le beneficiarie
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Sistema monistico
Vi è un solo organo di amministrazione nominato dall’assemblea e dai lavoratori se previsto dalle
norme per il coinvolgimento dei lavoratori.
Non è obbligatoria la costituzione di un comitato di controllo all’interno del CDA
Norme in comune
I componenti degli organi restano in carica per un massimo di 6 anni e sono rieleggibili.
Può essere nominato componente anche una società o un ente ma con un rappresentante fisico
che ne faccia le veci.
Valgono le cause di ineleggibilità della disciplina nazionale e quando vi sia un provvedimento
giudiziario emanato da uno stato europeo.
Gli organi si costituiscono a maggioranza dei componenti e votano con maggioranza semplice, se
non disposto diversamente dallo statuto.
Per la responsabilità e i bilanci valgono le norme dello Stato dove ha sede la SE.
NB! Gli stati membri possono escludere il coinvolgimento dei lavoratori ma, se vi sono società
della SE in cui si applicavano, vi dev’essere un accordo tra rappresentanti dei lavoratori e
società, pena la non iscrizione della SE.
26.5 Altri aspetti della disciplina
La SE si può ritrasformare in una SPA di uno stato membro solo dopo 2 anni l’iscrizione e cmq non
prima dell’approvazione del II bilancio d’esercizio.
Per il resto la disciplina è affidata ai singoli stati.
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Tranne che per cambiali, assegni bancari e circolari, il C.c. disciplina in via generale i titoli di
credito (art. 1992 – 2027) e disciplina anche quei titoli che si possono creare nell’economia (cd.
Titoli atipici).
Per poter far questo è necessario che il titolo presenti alcuni caratteri:
» Incorporazione
Il diritto è incorporato nel documento. È il documento a essere trasferito, non il diritto.
» Autonomia del diritto
Chi acquista la proprietà del titolo diventa titolare del diritto in esso menzionato anche a non
domino (bastano infatti buona fede e possesso)
» Letteralità
È esigibile solo ciò che è scritto nel titolo (no eccezioni personali del debitore)
» Legittimazione
È legittimato all’esercizio del diritto il possessore del titolo di credito
» Vincoli
I vincoli presenti sul diritto del titolo devono essere effettuati sul titolo e devono risultare da
questo.
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Si emettono in base a un qualsiasi rapporto fondamentale (no riferimenti sulla cambiale al rap.)
Diritto cartolare = esclusivamente quello scritto
>> letteralità completa
» Titoli causali
Si emettono sulla base di un determinato rapporto fondamentale.
Diritto cartolare = quello scritto + quello legale derivante dal rapporto fondamentale
>> letteralità incompleta (o per relationem)
Nell’esercizio del diritto, per entrambi i tipi di titoli, il rapporto cartolare è indipendente dal
rapporto fondamentale e non vi possono essere opposte eccezioni personali.
Un tipo particolare di titoli sono:
» Titoli rappresentativi di merci [art. 1996], essi attribuiscono al possessore:
1. diritto alla consegna della merce
2. possesso delle merci
3. potere di disporre con il trasferimento del titolo
Anche qui il rapporto cartolare e il rapporto fondamentale sono indipendenti quindi non sono
opponibili le eccezioni personali (anche se ci sono diverse opinioni giuriste in proposito).
La circolazione dei titoli di credito
È importante la differenza tra legittimità e titolarità del diritto cartolare.
Titolarità = proprietario del titolo
<<
Chi acquista in buona fede [1] il possesso [2] di un titolo di credito con un negozio
astrattamente idoneo [3] a trasferire il titolo non è soggetto a rivendicazione.
= l’acquirente oltre a possessore diviene automaticamente anche proprietario.
Il vecchio proprietario potrà esercitare azione di risarcimento danni contro chi il falso prop.
Il possessore a non domino che esercita il diritto:
1. riceve l’adempimento dal debitore.
2. Il debitore è liberato se e solo se agisce senza colpa e dolo grave (sa o poteva sapere
con l’ordinaria diligenza che il possessore non era il proprietario) art. 1992
3. Il vero proprietario può compiere azione di rivendicazione riottenendo il documento nei
confronti del possessore prima che eserciti il diritto
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Schemi di diritto commerciale da “Manuale di diritto comm.le” di Campobasso
Per quanto riguarda la circolazione abbiamo tre tipi di titoli che seguono diverse norme di
circolazione:
1. Titoli al portatore [art. 2003 - 2007]
Circolano con la semplice consegna del titolo.
Il possessore è legittimato all’esercizio con la sola presentazione del titolo.
Non è ammesso l’ammortamento e la loro emissione è possibile nei soli casi previsti dalla legge
( moneta alternativa)
2. Titoli all’ordine [art. 2008 – 2020]
Circolano mediante girata.
La girata è l’atto con il quale si trasferiscono tutti i diritti inerenti a un titolo di credito.
Se in bianco (solo firma) si può completare o il titolo può circolare con la semplice consegna
come quelli al portatore.
Il possessore del titolo è legittimato da una serie di girate di cui l’ultima indica il suo nome.
Il girante non è responsabile per l’adempimento del debitore.
Il debitore deve sempre controllare che sia il legittimato a esigere il pagamento; quando circola
come al portatore basta che controlli che la prima firma sia realmente quella del primo
possessore.
Ci sono 2 girate con effetti limitati previsti dalla legge:
Per procura o per l’incasso
Il giratario può solo incassare il titolo mentre il titolare rimane il girante.
Opponibili solo le eccezioni personali del girante
Trasferimento ulteriore solo se per l’incasso
A titolo di pegno o per garanzia
Il giratario ha un diritto di pegno sul titolo. Il titolare rimane il girante.
Le opposizioni personali del girante non sono opponibili al giratario
Trasferimento ulteriore solo se per l’incasso
3. Titoli nominali [art. 2021 – 2027]
Sono intestati ad una persona determinata sia sul titolo sia su un apposito registro tenuto
dall’emittente.
Per il trasferimento vi deve quindi essere la doppia annotazione. Può avvenire con 2 metodi:
A. Transfert
Cambiamento contestuale delle annotazioni a cura dell’emittente.
Sono necessarie formalità quali certificazioni di notai e scritture private autenticate
per dimostrare identità e capacità di disporre
B. Con girata
L’annotazione sul titolo viene fatta dall’alienante, l’annotazione sul registro da parte
dell’emittente solo quando l’acquirente voglia esercitare il diritto.
La girata:
o Dev’essere in pieno e autenticata da un notaio o agente di cambio
o Dà solo la legittimazione ad ottenere la legittimazione
>> azioni dove vi è solo l’obbligo di aggiornare il libro soci ogni tanto
Le eccezioni cartolari
Sono due grandi categorie:
» Reali
Opponibili a qualunque portatore del titolo. Sono:
Eccezioni di forma
Eccezioni fondate sul contesto letterale del titolo
Falsità della firma
Difetto di capacità e/o rappresentanza al momento dell’emissione
Mancanza delle condizioni per l’esercizio dell’azione
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» Personali
Opponibili ad un solo portatore del titolo. Sono:
Eccezioni da rapporti:
o Eccezioni derivanti dal rapporto fondamentale
o Eccezioni derivanti da altri rapporti personali opponibili solo a chi le concede
Eccezioni personali in senso stretto = difetto di titolarità [no proprietà o senza possesso]
Le eccezioni personali in senso stretto sono opponibili a tutti i successivi possessori di malafede.
Le eccezioni personali da rapporti sono opponibili ai successivi possessori se essi hanno agito
intenzionalmente per danneggiare il debitore [cd exceptio doli].
L’ammortamento
Chi perde il titolo di credito involontariamente può ricorrere a dei provvedimenti diversi per titoli
all’ordine o nominativi per tutelare la sua posizione.
Per entrambi è previsto l’istituto dell’ammortamento.
|
L’ammortamento non è possibile per i titoli al portatore; chi smarrisce e lo notifica al debitore e
può provarlo a diritto alla prestazione quando il titolo scade.
= documenti che trasferiscono il diritto senza l’osservanza delle forme proprie della cessione.
= notifica al debitore non necessaria
NB non attribuiscono un diritto letterale ed autonomo: il possessore è solo cessionario.
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I titoli restano depositati e custoditi presso la società di gestione e “circolano” attraverso scritture
contabili e non materialmente.
NB i titoli esistono materialmente ma sono depositati presso la società di gestione.
NB! chi ha ottenuto la registrazione a suo favore, in base a titolo idoneo e buona fede, non è
soggetto a pretese o azioni da parte dei precedenti titolari.
--> cmq norme per i titoli di credito
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» All’ordine
<
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Obbligazioni cambiarie
Abbiamo alcuni principi particolari:
» Autonomia delle obbligazioni cambiarie
= se una è invalida le altre rimangono cmq valide
» Obbligati solidali
= gli obbligati cambiari sono obbligati solidalmente nei confronti del portatore
» Categorie di obbligati
Abbiamo due diverse categorie di obbligati cambiari:
diretti = emittente, accettante e loro avallanti; no particolari formalità all’azione
di regresso = girante, traente, loro avallanti; si devono verificare alcune condizioni e il
loro pagamento è subordinata ad alcuni adempimenti (levata di protesto)
» Gradi cambiari
Gli obbligati cambiari sono disposti per gradi cn un ordine tassativamente fissato dalla legge:
Tratta: Pagherò:
I accettante I emittente
II traente II giranti
III giranti
NB l’avallante assume il grado direttamente successivo a quello dell’obbligato per cui avvalla.
Se paga il primo gli altri sono interamente liberati, se paga il secondo dal terzo in giù sono
liberati e lui si riprende la somma pagata dal primo.
Avallo
= dichiarazione cambiaria con la quale un soggetto garantisce il pagamento della cambiale.
Nell’avallo:
» Basta la sola firma dell’avvallante sulla faccia della cambiale.
» Bisogna indicare per chi si avalla ( traente o emittente) >> grado di obbligazione cambiaria
» Se paga l’avallante ha azione di rivalsa contro l’avallato e contro gli obbligati cambiari di grado
anteriore.
» Può essere prestato da più persone congiuntamente (sono obbligati di pari grado tra loro)
» L’obbligazione dell’avallante è indipendente da quella dell’avallato salvo vizio di forma nella
obbligazione cambiaria dell’avvallato.
» Avallo fideiussione: garanzia autonoma garanzia accessoria
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Circolazione cambiali
= stesse norme dei titoli all’ordine con in più:
» possibilità di escludere trasferimento all’ordine con clausola “non all’ordine” = trasferimento a
titolo derivativo e eccezioni dei terzi opponibili
» deve essere incondizionata e sottoscritta
» il girante è un obbligato di regresso ( se si appone “senza garanzia”)
Pagamento cambiali
= stesse norme dei titoli all’ordine con in più peculiarità derivanti dalla presenza di più obbligati
cambiari:
»
<
legittimato chi giustifica il suo diritto con una serie di girata
» chi paga deve controllare la regolarità formale delle girate e la continuità delle stesse.
» La cambiale a vista deve essere presentata entro 1 anno dall’emissione
» La cambiale “a giorno fisso” o “certo tempo data o vista” deve essere presentata entro i 2 gg
feriali seguenti
» Il termine di scadenza è essenziale = no pagamento anticipato (a rischio del debitore)
» No rifiuto pagamento parziale, per il residuo ci sono gli obbligati di regresso
» Al pagamento restituzione titolo, se parziale rilascio della quietanza.
Le azioni cambiarie
Sono di due tipi:
Diretta
= contro gli obbligati di regresso entro 3 anni dall’emissione della cambiale
Di regresso
= contro gli obbligati di regresso a scadenza o anticipamene se non c’è stata accettazione o
fallimento traente, trattario o emittente (provato da sentenza).
È subordinata all’atto di protesto entro i 2 gg feriali successivi no azioni di regresso
>> avviso agli obbligati entro 4 gg dal protesto risarcimento
NB chi paga ha rivalsa per l’intera somma più gli interessi e le spese contro gli obbligati di grado
anteriore e libera i coobbligati di > grado.
Se vi sono coobbligati di pari grado si può agire solo extracambiariamente.
L’azione di regresso si prescrive entro un anno dal protesto; per l’obbligato di regresso l’azione di
ulteriore regresso (“rivalsa”) si prescrive in 6 mesi.
Il protesto è l’atto con cui si constata il mancato pagamento o la mancata accettazione della
cambiale da parte dell’obbligato principale (trattario, emittente).
L’atto di protesto:
<
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Le azioni extracambiarie
Per realizzare il proprio credito il possessore, oltre alle azioni cambiarie, può svolgere azione
causale contro il debitore che è stato parte del rapporto fondamentale sottostante alla cambiale.
Per poter esercitare l’azione causale:
<
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Vi è differenza con la tratta solo per la funzione: assegno – pagamento, tratta – credito.
>> strumento alternativo alla moneta legale
La banca non assume mai la posizione di obbligata cartolare nei confronti del portatore perché
essa ha solo un rapporto con il traente e non con i terzi.
Il mancato pagamento, in presenza di fondi disponibili, rappresenta inadempimento contrattuale
della banca --> responsabilità contrattuale --> risarcimento danni.
Il portatore è tutelato dagli istituti
» del visto = si accerta l’esistenza dei fondi e si impedisce il ritiro da parte del traente fino al
pagamento dell’assegno
» del benefondi = la banca incaricata dell’incasso chiede alla trattaria la presenza dei fondi.
Solo funzione informativa = no obblig. extracartolare (benefondi informativo)
Blocco dei fondi = obblig. extracartolare a pagare (benefondi con blocco)
Circolazione, avallo e pagamento dell’assegno bancario
L’AB è normalmente un titolo all’ordine ma può essere anche al portatore.
All’ordine = stessa disciplina cambiali e anche il girante è obbligato di regresso; in più la girata a
favore della banca trattaria estingue il titolo di credito
Al portatore = piuttosto rari per la possibilità di moneta alternativa; disciplina dei titoli al portatore
L’avallo ci può essere ma è difficile x la vita breve dell’AB; cmq la banca trattaria non può avallare.
Gli assegni devono essere presentati per il pagamento
» entro 8 gg se pagabili entro il comune
» entro 15 gg se pagabili al di fuori del comune
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L’omessa presentazione fa perdere i diritti presso gli obbligati di regresso (giranti e avallanti) ma
non verso il traente che rimane obbligato a vita in pratica.
La banca deve controllare la legittimità del portatore con il controllo della serie delle girate e la
corrispondenza della firma del traente con quella deposta nello specimen.
>> controlli “con la diligenza dell’accorto banchiere”
Se la banca non paga >> azione di regresso contro traente salvo che, dopo presentazione tardiva,
il traente abbia diminuito i fondi; allora il portatore perde i diritti sul restante
Anche contro obbligati di regresso quali giranti e avallanti salvo che ci sia:
<
L’azione di regresso (sia contro traente che contro giranti e avallanti) si prescrive in 6 mesi.
L’azione di regresso di chi paga verso gli altri obbligati di grado anteriore si prescrive in 6 mesi.
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Viene emesso dietro versamento della somma da parte del richiedente; naturalmente è più sicuro
dell’assegno bancario perché si può fare affidamento sulla solvibilità della banca.
Vi sono alcune condizioni di regolarità:
» possono emetterlo solo le banche autorizzate dalla banca d’Italia
» la banca può emetterne entro somme che siano presso essa disponibili al momento
d’emissione
» la banca deve costituire una cauzioni in titoli alla banca d’Italia.
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