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Pubblicazione Rosacroce
Questo sono alcune della svariate storie e credenze che sostiene il folclore e
che non possono essere sostenute per convenzione dagli accademici. Quello
che offrono i moderni esperti ed archeologi dell'arte celtica sono solo
accurate descrizioni
Le tavole di pietra con immagini figurative sono di interpretazione più
semplice. Un esempio è la scena di Sansone che sta colpendo un Filisteo
con la mascella di un asino che si mostra nella pietra di Inchbraoch,
nonostante, i nastri, spirali e chiavi intagliate nel laterale della croce di
questo monumento pittografico del secolo VII/VIII sono considerato per gli
esperti come un tema che può essere descritto e classificato però
difficilmente può essere interpretato. Quando si tratta di interpretare il
significato di elementi decorativi gli esperti accademici tendono ad essere
molto cauti e frequentemente citano referenze oscure di difficile
comprensione.
George Bain, nella prefazione del suo eccellente libro “Arte celtica; I metodi
di costruzione.” dice il seguente:
“Dopo aver consultato un eminente archeologo si è accettato il consiglio di
pubblicare il significato che suggerisce l’evidenza con l'eccezione che se altri
apportano evidenza che provano un significato diverso, lo stesso sia anche
considerato in beneficio della verità”.
Questa manifestazione suona adeguato ma è frustrante al punto che si
apprezza il suggerimento che può non esistere un significato concreto. Il
libro di Bain è un testo riguardo all'elaborazione dell'Arte Celtica, seguendo le
sue istruzioni lo studente può imparare molto. Studiando ed analizzando il
processo creativo si può acquistare il
senso intuitivo di quello che si tratta ma se
il lettore spera di avere un codice di
interpretazione di antichi simboli, non lo
troverà in questo eccellente libro.
La gente che conosce l'arte celtica come
parte della sua eredità o tradizione familiare
possiede il tipo di informazioni che gli
accademici non possono considerare come
vere poiche si tratta principalmente di
tradizioni orali. Questo non impedisce che
la conoscenza popolare sia molto forte ed
appassionatamente sostenuta, ne ha
importanza che non sia vero.
In temi in cui gli esperti temono avventurarsi, gli scrittori interessati piuttosto
soddisfano la fantasia ed il misticismo ,che la verità storica e hanno meno
pregiudizi. La popolarità delle immagini e dei simboli celtici ha generato una
quantità di opuscoli e targhette dirette a dare al compratore dell'oggetto o
souvenir la spiegazione che lui sta sperando di trovare. La serietà di queste
informazioni va dal molto responsabile fino al totale de ciarlataneria. Vero o
falso, tutte queste informazioni alimentano il folclore del significato dell'arte
celtica.
La croce non si costituí in un simbolo del cristianesimo fino al secolo IV.
esistono nelle isole britanniche dei monumenti di pietra che potrebbero
essere gli antenati della croce celtica. Il Chi-Rho, il monogramma di Cristo, fu
il simbolo usato comunemente dal cristianesimo nell'impero romano del
secolo IV. l'imperatore Costantino, che fece del cristianesimo la religione
ufficiale dell'impero romano, utilizzò come emblema personale il Chi-Rho
circondato da una corona di alloro. In questo modo si combinava un simbolo
pagano della Roma imperiale con un simbolo della nuova fede .Con il passare
del tempo, gli elementi incrociati diagonali del Chi furono trasformati in croci
orizzontali con l'asse verticale del Rho e la corona di alloro si semplifico in un
circolo. Esistono esempi dove il Rho si convertì nel bastone di un pastore, e
dopo, in una croce semplice dentro di un circolo come è comune vedere in
molte croci gallesi del primitivo periodo celtico cristiano che seguì al ritiro
dei romani delle isole britanniche.
Costantino uso il Chi-Rho come insegna militare e come simbolo di vittoria.
La croce simboleggia la vittoria di Cristo. L'uso de militare della croce come
elemento preponderante dell'araldica discende dagli scudi e stendardi
dell'impero romano.
Gli antichi monumenti di pietra
rappresentanti la croce con il circolo tale e
quali sopravvivono in Irlanda e Scozia
sono di due tipi, le lamina di pietra scolpiti
e la croce propriamente detta. Gli intagli
sono di diverse categorie, le figure umane
rappresentano storie bibliche o la
crocifissione offre un significato ovvio. I
nastri e nodi, spirali, disegni di chiave e
forme di animali costituiscono gli elementi
decorativi della maggioranza delle croci
primitive. Questo sono gli stessi elementi
che si utilizzano in pezzi metallici e
nell'illustrazione dei manoscritti.
Esistono diverse caratteristiche regionali. Le croci di Iona sono particolari
nella sua forma. Molte delle croci irlandesi del secolo de x sono coronate con
un piccolo soffitto simile ai reliquiari che rappresentano un oratorio celtico.
I monumenti di pietra si possono attribuire a luoghi specifici dato che
difficilmente si movevano che per distanze molto corte. I lavori in metallo
erano molto più trasportabili e di conseguenza determinare il loro luogo di
realizzazione è più difficile.
I manoscritti sopravvissuti furono tesaurizzati per secoli. I pezzi in pietra di
questo periodo si trovano generalmente molto logorati e gli esemplari meglio
preservati sono quelli che furono sepolti o protetti durante molto tempo
evitando così il deterioramento dei secoli. I pezzi metallici sopravvissuti di
questa epoca furono scoperti in scavi. I pezzi intagliati in legno o avorio e i
ricamati sono stati perduti definitivamente. Gli scritti di san Adomnán del
secolo VII informano dell'esistenza di cento croci di legno in Iona ma nessuna
è sopravvissuta fino ai nostri giorni.
Non esisteva unità politica , religiosa o etnica durante
i secoli conosciuti come oscurantismo dopo del ritiro
dei romani delle isole britanniche.
Gli stili artistici che restarono sono la combinazione
dell'eredità di diversi culture. Gli angli ed i sassoni
apportarono a questo miscela ,dei motivi con forma di
animali ed a loro volta, adottarono molti degli elementi
celtici. Lo stile risultante si denominò Anglo-Sassone
raggiungendo il suo massimo sviluppo tra i secoli VII
e IX quando la chiesa celtica aveva la sua maggiore
influenza. Questo stile fu esportato al nord Europa dai
missionari cristiani.
“Gesù disse: Di certo, di certo ti dico, che quello che non nasce di nuovo,
non può vedere il regno di Dio.
Nicodemo gli disse: come può un uomo nascere essendo vecchio? può forse
entrare per una seconda volta nel ventre di sua madre, e nascere? Rispose
Gesù: Di certo, di certo ti dico, che quello che non nascerà dall’acqua e dallo
spirito, non può entrare nel regno di Dio.
Quello che è nato dalla carne, carne è; e quello che è nato dello Spirito,
Spirito è. Non ti meravigliare di quello che ti dico: Voi è necessario nasciate
di nuovo.”
“Di non verificarsi in noi la Magna Opera degli Ermetisti, seguiamo a essere
profani e mai potrà il piombo della nostra natura trasformarsi in oro
luminoso. Ma chi sarà quel credulone per immaginar si che tale miracolo può
avere luogo per la virtù di un appropriato cerimoniale? I riti dell'iniziazione
sono solo simboli che traducono in oggetti visibili certe manifestazioni
interne della nostra volontà, con il fine di aiutarci a trasformare la nostra
personalità morale. Se tutto si riduce all'esterno, l'operazione non darà
risultato: il piombo continuerà a essere piombo, tutta al più rivestito di oro”.
“Sapere morire: eccolo il grande segreto che non si può insegnare. Dovete
incontrare lui o, altrimenti, la vostra iniziazione non passera dal fittizio, come
sfortunatamente succede la maggiore parte delle volte. Senza essere morto
realmente per le profane attrazioni, il falso iniziato non può rinascere alla vita
superiore, privilegio riservato ai pochi che hanno saputo rigenerarsi per la
comprensione dell'umana divinità. Per conseguire l'iniziazione è preciso
soffrire la morte iniziatica, operazione ardua ed eliminatoria; tra il grande
numero di candidati solo un piccolo nucleo di eletti ottiene l'esito.
Preparatevi, a questa morte se volete essere iniziati; di altro modo il solo rito
tradizionale, per se stesso, niente può dare, poiché non è più che la forma
vuota ed ingannevole della superstizione; sappiate morire o, altrimenti,
meglio sarà rinunziare modestamente e anticipatamente all'iniziazione”.
Il nigredo è il primo passo della Grande Opera, è lo stato alchemico nel quale
la materia si riduce alla putrefazione. Questa simbolica “morte” è il primo
passo nel lavoro interiore che ci porterà alla splendente rinascita del volatile
fenice risorgente dalle sue ceneri.
In varie tradizioni spirituali il candidato era introdotto in un sarcofago nel
quale doveva passare vari e ore (ed alle volte giorni).
Nei nostri giorni, i pellegrini del cammino di Santiago che conoscono il
sentiero iniziatico del tradizionale sentiero, arrivano a Finis terra (Costa della
Morte) e presso il faro contemplano il tramonto del sole e bruciano le loro
robe, con un'allusione chiara a questo “morte mistica”
Nella costa della Morte esiste una pedana tra le rocce dove alcuni bracieri di bronzo ci
invitano a bruciare le nostre robe, simboleggiando la morte mistica.
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