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In campo culturale l'India � contrassegnata da un elevato grado di sincretismo[124]

e pluralismo culturale.[125] Il subcontinente � riuscito a preservare le proprie


antiche tradizioni, assorbendo nel frattempo nuovi costumi, tradizioni e idee
portati da popoli invasori e immigrati, diffondendo la propria influenza culturale
verso altre parti dell'Asia.

Architettura
L'architettura rappresenta la diversit� della cultura indiana. Molti monumenti di
rilievo, come ad esempio il Taj Mahal, o altri esempi di architettura dell'epoca
Moghul o dell'India meridionale, si compongono di una miscela che assomma le
antiche tradizioni locali e idee provenienti da diverse parti del paese e
dall'estero. L'architettura vernacolare mostra al pari notevoli varianti regionali.

Nel contesto della rilevanza mondiale del patrimonio architettonico indiano, � da


ricordare che, nel 2007, il Taj Mahal � stato inserito nella Lista delle Nuove
sette meraviglie del mondo

Filosofia
Magnifying glass icon mgx2.svg Lo stesso argomento in dettaglio: Filosofia
indiana.
Nel XIX secolo, in ambito filosofico, si distinse il pensiero e la figura di Ram
Mohan Roy (1772-1833), uno dei pi� importanti esponenti del modernismo riformatore
indiano, di cui fu anche fondatore e che diede notevoli contributi sia in campo
sociale che religioso.

Letterature indiane
Magnifying glass icon mgx2.svg Lo stesso argomento in dettaglio: Letteratura
indiana.

Rabindranath Tagore, Premio Nobel per la letteratura nel 1913.


L'India � un vero arcipelago di lingue e dialetti, alcuni dei quali hanno espresso
letterature fiorenti e di assoluto valore artistico. Accanto alle lingue indiane
principali (hindi, urdu, tamil, maratha ecc.) autori indiani, spesso bi o tri-
lingui, hanno scritto sin dal medioevo in persiano; a partire dal XX secolo, �
emersa pure una sempre pi� consistente letteratura indiana in lingua inglese. Per
questo � fuorviante, e storicamente errato, parlare di "letteratura indiana" al
singolare.

Le prime opere di letteratura indiana - strettamente legate alla cultura religiosa


- sono state trasmesse per via orale e solo in epoca pi� tarda messe per iscritto.
Si tratta di opere letterarie in lingua sanscrita come i Veda, le opere epiche del
Mahabharata del Ramaya?a e dei Pura?a, che hanno il rango di Sacre Scritture; a
queste si aggiunge poi il dramma, la poesia, il teatro e, soprattutto, una
ricchissima trattatistica religiosa e filosofica alimentata dalle diverse scuole e
dottrine in seno all'Induismo e al Buddismo, ma anche all'Islamismo, al Giainismo e
alle altre fedi presenti nel subcontinente. Questa ampia letteratura filosofica e
religiosa, che continua nel medioevo con i grandi maestri (Gau?apada, Shankara,
Ramanuja e le loro scuole ecc.), ha conosciuto un crescente successo anche in
Occidente a partire dagli studi degli orientalisti dall'800 in poi, in virt� di
mode e tendenze culturali che guardano all'India come al serbatoio inesauribile di
ogni saggezza.

Nel medioevo, a seguito della lunga dominazione musulmana (Sultanato di Delhi XIII-
XV sec., quindi Impero dei Moghul) protrattasi fino a met� '800, la letteratura
colta si espresse soprattutto in lingua urdu e in persiano, le lingue
dell'intellighenzia musulmana che gravitava intorno alle corti. Esemplare � la
figura del musulmano Amir Khusraw di Delhi (m. 1301), plurilingue prolifico autore
di masnavi (poemi di tono romanzesco o epico) che appartengono sia ai capolavori
della letteratura persiana che a quelli della letteratura in lingue indiane. La
letteratura religiosa medievale � quantomai varia. Oltre alla trattatistica su
menzionata, si pu� citare la ricca tradizione poetica di ispirazione religiosa
opera di santi induisti. Si va dagli Inni degli Alvar, dodici leggendari poeti-
santi dei secoli VI-IX che vagavano di tempio in tempio nell'India meridionale e
scrissero in lingua tamil, ai cosiddetti "Sant", poeti mistici dei secoli XIII-XVII
che, scrivendo in lingua hindi o maratha, rielaborarono in chiave di eros mistico
il patrimonio delle dottrine tradizionali. Si presentano inoltre interessanti casi
di sincretismo religioso come ad esempio il Canzoniere del mistico Kabir di Benares
vissuto nel XV sec., o il poema in lingua avadhi Padmavat definito "un immenso
affresco... della luminosa civilt� hindu-musulmana" (G. Milanetti), opera di M.M.
Jayasi della prima met� del XVI sec. - due autori che, superando le barriere
etnico-religiose e linguistiche, anticipano il clima di "ecumenica tolleranza"
religiosa dell'imperatore moghul Akbar (1542-1605) e s'impongono all'ammirazione di
tutti gli indiani. La letteratura in lingua hindi � gradualmente cresciuta nel
subcontinente, soprattutto a partire dal periodo coloniale britannico e si �
imposta definitivamente con la decolonizzazione dopo che l'urdu era divenuto la
lingua ufficiale del Pakistan. Accanto a essa ha continuato a svilupparsi la
letteratura in lingua persiana, raggiungendo soprattutto in poesia con il grande
Bidel (o Bedil, m. a Delhi 1721), notissimo anche in Asia Centrale, e con Ghalib
(m. a Delhi 1869), poeta bilingue che apre la grande stagione moderna della lirica
nella letteratura urdu, risultati estetici unanimemente ammirati.

Tra gli scrittori indiani moderni (attivi sia in lingue indiane, che in inglese)
universalmente noto � Rabindranath Tagore, autore di poesie romanzi saggi e
racconti, che vinse il Premio Nobel nel 1913; da ricordare anche Muhammad Iqbal (m.
1939), scrittore e riformista religioso, che scrisse poesia in urdu e in persiano,
raggiungendo nelle rispettive letterature vertici di assoluto rilievo. A partire
dal secondo dopoguerra sono emersi numerosi autori che esprimono l'incontro/scontro
dell'India arcaica con la modernizzazione, come ad esempio il longevo R.K. Narayan
(1906-2001) e la letterata, linguista, sociologa e scrittrice in lingua marathi
Durga N. Bhagvat (1910 - 2002); a partire dagli anni ottanta hanno riscosso fama
mondiale alcuni narratori di espressione inglese e di origini indiane come Anita
Desai, H. Kureishi, Wikram Seth, Arundhati Roy e soprattutto Salman Rushdie e V.S.
Naipaul (Premio Nobel 2001), perlopi� residenti in Occidente, che insieme hanno
costruito quello che � definita "letteratura anglo-indiana", il ramo pi�
consistente della letteratura post coloniale di area inglese. Tra le scrittrici
ricordiamo inoltre la poetessa hindi Mahadevi Varma e Mahasweta Devi, che fu anche
attivista e tra le pi� note scrittrici indiane in lingua bengali.

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