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Privilegio petrino

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Per privilegio petrino (can. 1148) si intende quella speciale autorità vicaria di cui gode ancora ilRomano Pontefice, quale successore
di Pietro, in forza della quale un matrimonio può essere sciolto in favore della fede (c.d. «favor fidei»), analogamente a quanto si
verifica con il privilegio paolino. Tale possibilità di scioglimento si configura nei casi di matrimoni intercorsi tra un infedele e una
parte cristiana battezzata in una confessione non cattolica, anche in caso di consumazione (che non hanno perciò carattere
sacramentale, come lo hanno invece quelli tra due persone battezzate nella Chiesa cattolica), allorquando la parte convertita al
cattolicesimo non possa più convivere con l'altra.

A tale potere del Pontefice si ricollega, in via similare, quello relativo allo scioglimento delle unioni poligamiche o poliandriche. In
tal modo, l'uomo che abbia più mogli tutte non battezzate che si converta al cattolicesimo dovrebbe rimanere con la prima di esse.
Tuttavia, qualora ciò risulti difficile, può trattenere con sé quella che preferisce, abbandonando le altre. Analogamente nel caso della
donna che abbia più mariti e che successivamente si converta alla fede cattolica.

Bibliografia
Orio Giacchi, Manuale di diritto canonico
"Le domande d'esame di Diritto Ecclesiastico", Edizioni Simone 2008,ISBN 978-88-244-6413-0

Voci correlate
Privilegio paolino

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