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B Card Schuster - Sul Matrimonio
B Card Schuster - Sul Matrimonio
• “Il fine del matrimonio trascende in qualche modo i limiti stessi della società domestica,
perché l’educazione santa della prole non è semplicemente diretta alla conservazione
dell’uman genere, ma si propone il nobilissimo scopo di perpetuare quaggiù la società
sovrannaturale che è la Chiesa, e di dilatare le file dei Santi lassù in cielo”.
• “La missione degli sposi ha qualche cosa di simile a quella sacerdotale. Anche il
sacerdozio inizia il candidato ad uno stato definitivo ed irrevocabile. Ora, siccome il
sacerdozio esige dai ministri del santuario una solida vocazione ed una congrua
preparazione al ministero sacerdotale, così del pari il matrimonio cristiano, oltreché ad
una vera vocazione soprannaturale, richiede dai coniugi anche una conveniente
preparazione per fondare e ordinare una nuova società”.
• “Tanti abbracciano lo stato coniugale senza alcuna vera vocazione soprannaturale, quasi
per quell’istinto brutale che la Sacra Scrittura attribuisce ai pagani; non posseggono
alcuna cognizione dei gravi doveri che esso impone, non solo nell’ordine puramente
naturale della Società domestica, ma in quello altresì soprannaturale della retta
educazione dei figli in relazione a Dio. E’ diritto insieme e dovere essenziale dei genitori
cristiani d’impartire essi stessi la prima istruzione religiosa alla prole. Così la religione
diviene qualche cosa di connaturale all’uomo, se vien poppata come col latte in
grembo alla madre”.
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