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amava pit Gesi, ¢ si uni ai suoi nemici, commettendo il pid orribile tradimento, Gesit sapeva tutto; conosceva il tradimento di Giuda, cono- sceva le macchinazioni dei suoi nemici... e, alla vigilia della sua morte, mentre i perversi Giudei gli stavano preparando Ia eroce, volle lasciare agli uomini il pid dolce pegno del suo amore. Egl era venuto al mondo per salvare gli uomini. dall’eterna rovina, morendo in croce; ma questo grande sacrificio gli sembrd ancor Poco per dimostrare il suo immenso amore! E, prima di morire, volle istituire il SS. Sacramento dell’Eucaristia, per rimanere sulla terra, sino alla fine del mondo, nascosto sotto le apparenze del- Vostia! Quanto é stato buono Gesit! Ricordiamo dunque tutte le cir- costanze di quella scena di paradiso, che si svolse nel Cenacolo, la vigilia della morte di Gesi. Gesii si mise a mensa con i suoi Apostoli per consumare la cena pasquale, com’era prescritto dalla legge. E disse: Ho de- siderato ardentemente di mangiare questa Pasqua con voi prima di patire... Poi mise dell’acqua in un catino, si cinse alla vita un asciugatoio, e incomincid a lavare i piedi agli Apostoli. E dopo che ebbe lavato i piedi a tutti gli Apostoli, disse loro: Voi mi chiamate Maestro e Signore, e dite bene, perche io 40 sono. Se dungue io, Signore ¢ Maestro, ho lavato i piedi a voi, anche vot dovete lavarvi i piedi V'un Vaitro, Vi ho dato 'esempio affine? anche voi facciate come ho fatto io. Gesit, con queste parole, voleva insegnare agli Apostoli ad essere umili € a sapersi amare scambievolmente. Poi si mise di nuovo a mensa e disse: Uno di voi sta per tradirmi!... Intendeva parlare di Giuda, il quale stava a mensa con tutti gli altri Apostoli, ma stava per tradire Ges, perché segretamente si era gia messo d'accordo con i nemici di lui per farlo prendere di notte, mentre pregava; e per questo tradimen- to aveva accettato trenta monete d'argento. Gesit era triste, perch pensava al tradimento di Giuda, ai dolori della sua passione ¢ alla perdita di tante anime, che non avrebbero apprezzato il suo amore. Tuttavia, malgrado tanta in- Bratitudine, egli fu infinitamente buono, e in quell'ultima Cena istitui il SS. Sacramento dell'Eucaristia Nella cena pasquale era prescritto il pane azzimo, ossia pane senza lievito, come l'ostia, che adesso si adopera per la Messa € per la Comunione. Gesii dunque si levd in piedi, prese in mano un pane az- zimo, lo benedisse, lo spezzd e lo diede agli apostoli, dicendo: Prendete ¢ mangiate: questo ¢ il Corpo mio. Poi prese in mano il calice col vino, lo benedisse, € lo distribui agli Apostoli, di- cendo: Prendete ¢ bevete di questo tutti... Questo @ il calice det Sangue mio, che sara sparso per voi in remissione dei peccati (fiz gura pag. 21). Gli Apostoli, meravigliati e confusi, si cibarono di quel Pane consacrato, che era il Corpo di Gesit, € bevvero di quel vino consacrato, che era il Sangue di Gest... E Ges disse subito: Farete questo in memoria di me. Con queste parole dava agli Apostoli e ai loro successori (ossia a tutti i sacerdoti) la facolta di fare cid che egli aveva fatto in quel mo- mento, ¢ ciot di consacrare il pane nel Corpo suo SS., ¢ il vino nel Sangue suo prezioso. Percid ogni volta che un sacerdote, nella S. Messa, ripete le parole che disse Gesit nell'ultima cena, sotto le apparenze dellostia & presente il Corpo di Gesii, bello, vivo, glorioso, come sta in Cielo; e sotto le apparenze del vino ® presente il Sangue prezioso di Gest. Quanto é stato buono Gesit! Egii sta sempre vicino a noi, nelle nostre chiese; e noi, facendo la santa Comunione, possiamo riceverlo nel nostro petto quando vogliamo, 10 - La passione e morte di Gesa. Gesit, dopo aver fatto l'ultima Cena con i suoi Apostoli, si reed, insieme con essi, a pregare nell'orto degli ulivi. E disse loro: L'anima mia é triste fino alia morte; restate qui e vegliate con me... pregate per non cadere in tentazione. E, allontanatosi un poco da esi, s'inginocchid e pregd di elultima Cena 10, ossia pane f@ per la Messa to un pane az- ostoli, dicendo : i prese in mano Aposioli, di: @ il calice de dei peccati (fi- (0 di quel Pane di quel vino ria di me, Con Hi (ossia a tutti to in quel mo. '$S., € il vino n sacerdote, tima cena, i Gesi, bello, enze del vino vicino a noi, ne, possiamo | Apostoli, si ivi. E disse ui e vegliate © prego di- fi nell’ ultima Cena istiui il Sacramento dell’ Eucaristia (pas. 20) nell’ ultima Cena istifui cendo: Padre mio, se & possibile, allontana da me questo calice! Tuttavia non si faccia la mia volontd, ma la tua. Per tre volte ripett questa stessa preghiera, ¢, alla terza vol- ta, per Vintenso dolore, cadde in una specie di agonia, ¢ dalla sua fronte stilld un sudore di vivo sangue, che, a goccie, scor- reva in terra... Gesit era mesto, triste, atterrito, fino al punto da sudar san- gue, perch? sapeva che doveva essere flagellato, coronato di spi- Ne € confitfo in croce. Ma cid, che pit Io rattristava ¢ lo faceva sudar sangue, non era il pensiero dei suoi dolori, ma il pensiero dell'ingratitudine degli uomini. Egli vedeva V'avvenire e sapeva che tanti uomini lavrebbero odiato, offeso e bestemmiato, di sprezzando il suo amore infinito... La previsione di tanta ingra titudine gli straziava il cuore € lo faceva sudar sangue per I'im- menso dolore. Tuttavia, malgrado la previsione di tanta ingratitudine, il buon Gesit non si rifiutd di soffrire Ia dolorosa passione, e, anche su- dando sangue, disse al Padre suo: Padre mio, si faccia la tua volonta € non la mia. Quanto @ stato buono Gesit!... Per salvare le anime nostre dallinferno, ha sudato sangue!... ¢ quello non fu che il principio della sua dolorosissima passione... ‘Aveva appena Gesit finito la sua orazione nelforto degli uli- vi, quando una masnada di malfattori e di soldati, guidati da Giuda, si recarono in quell’orto, afferrarono Gesit, lo legarono € lo trascinarono via per farlo condannare a morte. Prima lo condussero davanti al Sommo Pontefice ebreo, che si chiamava Caifas, poi davanti al tribunale degli Ebrei che era detto Sinedrio; poi davanti a Ponzio Pilato, che era il governa- tore della Giudea e rappresentava limperatore di Roma. Pilato fece condurre Gesir davanti ad Erode, re della Galilea, ed Erode lo rimand® a Pilato.. R ‘Cosi Gesit, legato come un malfattore, fu trascinato!per le vie di Gerusalemme, e fu condotto da un tribunale all’altro per insinuazione di quei perfidi Giudei, che volevano ad ogni costo farlo condannare alla morte di croce... Il sommo pontefice ebreo, Caifas, e il tribunale del Sinedrio dichiararono Gesit reo di morte, perché aveva detto di essere il Figlio di Dio. Erode non pronunzid sentenza, e disse che Gesit era un povero pazzo! Pilato interrogd Gesii e lo riconobbe in- nocente, © come tale lo dichiard dinanzi a tutto il popolo, che era adunato sulla piazza di Gerusalemme. Ma il popolo, sobil- lato dai perfidi nemici di Gesi, gridd ad una voce: Sia croce- fisso! sia crocefisso! Pilato, vivamente impressionato dalle grida del popolo e dalle voci minacciose, che si sollevavano anche contro di lui, con- dannd Gesit alla flagellazione. II pazientissimo Gest: fu legato ad una colonna, ¢ fu per cosso coi flagelli tanto aspramente e tanto crudelmente, che il suo santissimo corpo fu ridotto tutto una piaga, ed il sangue grond® da ogni parte. | Giudei perd non furono soddisfatti, e quando Pilato, dalla Joggia del suo palazzo, presentd al popolo Gesi flagellato, co- ronato di spine e tutto grondante di sangue, il popolo grid® pitt forte: Sia crocefisso! sia crocefisso! E dicevano a Pilato: Se tu liberi costui, non sei amico dellimperatore. Udendo cid, Pilato temette di perdere il suo posto di gi vernatore, e condannd a morte Gesit; ma si lavd le mani dinanzi al popolo, dicendo: lo sono innocente de! sangue di questo giusto. Al buon Gesit dunque fu messa sulle spalle una pesantis- sima croce e fu menato a crocefiggere sul monte Calvario. Gesit soffr! immensi doiori, tungo quella via dolorosa, quando incon- ‘rd la sua santissima madre, e quando per tre volte cadde sotto il peso della croce, ¢ quando finalmente, giunto sul monte, fu spogliato e fu trafitto coi chiodi nelle mani e nei piedi. Per tre ore egli rimase confitto su quel legno, in una peno- sissima agonia! Durante quelle tre ore, Gesit parld sette volte, , giunto agli estremi, disse con gran voce: Padre, nelle tue mani raccomando anima mia! inchinato il capo, spird (figura pag. 23). In quel momento un forte terremoto scosse tutto il monte Calvario, si spaccarono i grandi massi del monte, si aprirono le sepolture € risuscitarono molti morti, dunale del Sinedrio a detto di essere il € disse che Gesii e lo riconobbe in. tto il popolo, che ‘il popolo, sobil | voce: Sia croce- del popolo e dalle tro di lui, con: olonna, © fu per- udelmente, che il ga, ed il sangue ando Pilato, dalla st flagellato, co- popolo gridd pid 0 a Pilato: Se tu two posto di go- ‘le mani dinanzi di questo giusto. le una pesantis- € Calvario, Gest 4, quando incon- volte cadde sotto © sul monte, fu ici piedi, no, in una peno- Hd sette volte, e, e, nelle tue mani (figura pag. 23). "tutto il monte Si aprirono le 2 Heth Cristo & moréo sulla Croce per Ia nostra salvezza (pag. 22). Tutti coloro, che avevano crocefisso Gesi ventati; alcu Gesit era il Fi Prima che si facesse notte, alcuni soldatiritornarono sul monte, centurione (che comandava i soldati) diede a Gesit una lan. Giala nel fianco. Da quella larga ferita usci sangue ed acqua. Un poco piit tardi Giuseppe d’Arimatea, aiutato da S. Gio. vanni ¢ da Nicodemo, depose dalla croce il corpo santissimo di Gesit ¢ lo chiuse in un sepolero nuovo. Pilato poi diede urdine che i soldati facessero la guardia davanti al sepolcro, Quanto @ stato buono Gest! Egli @ morto sulla croce per salvarci dalla schiaviti: del demonio e del peccato, e per riaprirci le porte del Paradiso... Chi non ama Gest ¢ Poffende coi pec- cati, @ un ingrato, perché non corrisponde all’amore infinito, che egli ha avuto per noi. Un fanciullo che si prepara alla Prima Comunione deve pen- sare che quel Gesit, che scendera nel suo petto sotto le appa- renze dell'ostia consacrata, 2 1o stesso Gesit che ha sofferto tanto nella sua dolorosa passione ed @ morto in croce per la nostra salvezza. Con quanto amore e con quanta gratitudine si dovra Stringere al seno un Dio cos! buono, un Salvatore cosi amoroso!. 11 = Risurrezione e ascensione di Ges: Allfalba del terzo giorno da che Gesit era stato sepolto, un forte terremoto scosse la terra, e Gesii uscl dal sepolcro vivo splendente di luce. Usci quando il sepolero era ancora chiuso dalla grossa pietra, che vi avevano messo i Giudei. Il corpo di Gesit era glorioso ¢ poteva attraversare le pietre e i muri senza nessuna difficolta, Dopo che Gesit era gid uscito dal sepolero, venne un angelo dal cielo, rovescid la pietra, che chiudeva il se. polcro, € vi sedette sopra (figura pag. 25). | soldati, che facevano la guardia, quando sentirono i ter. remoto € videro Gesit vivo e splendente di luce, fuggirono spa- ventati, Un poco piit tardi arrivarono ai sepolero tre pie donne, che volevano ungere il corpo di Gesit con unguenti profumati, Esse tion sapevano che Gesit era risorto, e, quando arrivarono al se- Polero, videro 'angelo che sedeva sulla pietra, il quale disse loro: Gesit Nazareno non & qui; & risorto! Una di quelle tre donne, Maria Maddalena, rimase presso il sepolero, mentre le altre due andarono a riferire agli Apostoli che Gesii era risorto. Intanto Gesit apparve a Maria Maddalena, vi- cino al sepolero; e in quello stesso giorno apparve anche a due discepoli, che si recavano nella citta di Emmaus. Intanto gli Apostoli si erano raccolti nel Cenacolo, ¢ avev: no chiuso bene le porte, perch temevano di esser presi e di esser messi in croce come Gesii. E quando le pie donne anda- ono a dire agli Apostoli che Gesi era risorto, essi non credettero, Perd, verso sera, Gest risorto apparve improvvisamente in mezzo al Cenacolo, entrando a porte chiuse, € disse agli Apo- Stoll: Pace @ voi! Sono io, non temete... E poiché gli Apostoli erano conturbati ¢ atterriti, e credevano di vedere uno spirit, Gesii soggiunse: Perché vi turbate ? Mirate le mie mani ei miei Piedi, perch? sono io in persona. Toccatemi ¢ guardate: uno spi- rito non ha carne ed ossa come vedete che ho iow. E pet assi- curarli completamente, mangid insieme con essi. E gli Apostoli si convinsero che era veramente Gesit risorto. Trascorsi quaranta giorni, Gest apparve per ultima volta agli Apostoli, nel Cenacolo, mentre stavano a mensa, e disse loro: Andate per tutto it mondo, e predicate il mio Vangelo ad ogni creatura... Poi condusse gli Apostoli fuori di Gerusalemme, sul monte Oliveto, ¢, dopo aver data ai suoi cari Apostoli ultima benedizione, incomincid ad elevarsi lentamente verso il cielo a zurro. E man mano che egli sielevava nello spazio, gli Apostoli vedevano rimpicciolirsi la sua figura; finché una nube lo nascose al loro occhi € pitt non lo videro. Gesit era salito al cielo, ove siede alla destra del Padre, e donde un giorno ritornera per giu- dicare tutti gli uomini, alla fine del mondo. "! Corpo di Gesii in Paradiso & bello, glorioso, splendente Pitt del sole: non pud pitt softrire dotori o malatti, non ha piit ) tre pie donne, che nti profumati, Esse lo arrivarono al se- il quale disse loro: 1a, € agli Apostoli che ria Maddalena, vi parve anche a due aus. Cenacolo, ¢ aveva. | esser presi e di » pie donne anda ssinon credettero, iprovvisamente in € disse agli Apo- "che gli Apostoli dere uno spirit, mie mani e i miei wardate: uno spi- ion. E per assi si. E gli Apostoli rer ultima volta sa, e disse loro: Vangelo ad ogni Jerusalemme, sul Apostoli I'ultima verso il cielo az- azio, gli Apostoli ‘nube lo nascose lito al cielo, ove itornera per giu- joso, splendente attie, non ha pit rise, al ferz0 giorno dalla sua morte risuscité glorioso © érionfante (pas. 24). bisogno di mangiare, di bere, di dormire, € non pud pitt mai morire. I Corpo santissimo di Gesit sta anche sulla terra, sotto le apparenze dell’ostia consacrata, e non ci sta bambino, come quando nacque, non ci sta morto, come quando fu deposto dalla croce; ma ci sta vivo, bello, glorioso, impassibile, come sta ora in Cielo! 12 = La santa Messa, Tutto cid, che abbiamo detto fin qui, serve a conoscere & quel Gest, che si riceve nella santa Comunione sotto le ap- Parenze dell’ostia consacrata, Ora @ necessario spiegare come e quando il sacerdote consacra Vostia, e quali sono le ragioni per cui Gesit si nasconde sotto le apparenze dell'ostia. Per compren- dere tutte queste cose bisogna capire bene che cos’é la santa Mesa. La santa Messa @ il rinnovamento del sacrificio, che Gesit ‘compi sul monte Calvario, quando mori in croce per la nostra salvezza. Questo sacrificio si rinnova sullaltare, mentre Gesit & presente, vivo € vero, sotto le apparenze dell’ostia consacrata, Verso la meta della Messa il Sacerdote prende in mano l'ostia € pronuncia le parole che disse Gesii nellultima Cena: Questo @ il Corpo mio. In quel momento ta sostanza dellostia si cam- bia: sotto le apparenze delf'ostia & presente lo stesso Gesit, che nnacque in terra da Maria Vergine, lo stesso Gesit che mori sulla croce. Poi il Sacerdote prende in mano il calice, che contiene una piccola quantita di vino; pronunzia le parole, che disse Gest nell’ultima Cena: Questo é il calice del Sangue mio, che sard sparso per voi in remissione dei peccati. In quel momento la so- stanza del vino si cambia, € nel calice, sotto le apparenze del vino, é il vero Sangue di Ges, o stesso Sangue che Egli verso nella sua dolorosa passione ¢ nella crocefissione... Laltare in quel momento diventa un vero Calvario, Gesit sacrifica se stesso e si offre Vittima per la salvezza degli uomi ni, come si offri sul monte Calvario. Vi @ una sola differenza ‘sul monte Calvario vi fu reale spargimento di sangue, e percid quel sacrificio si chiama cruento, che vuol dire sanguinoso; mentre sull’altare non vi é vero spargimento di sangue, e percid la Messa chiama sacrificio incruento cio? non sanguinoso (fig. pag. 27). Tuttavia nella S. Messa si compie, in modo misterioso, un perche il Sangue di Gesit sta nel calice, ed & in qualche modo, separato dal Corpo di Gesit, che @ sotto le ap Parenze dell’ostia; € questa misteriosa separazione significa una vera immolazione della Vittima divina, Da cid si comprende che Gesii ha istituito il sacramento del "'Eucaristia non soltanto per rimanere in mezzo a noi e perch® potessimo riceverlo nella S. Comunione, ma anche perch’, con la sua presenza reale sotto le specie del pane e del vino, voleva rinnovare, in modo misterioso, il sacrificio che compi sulla croce per la salvezza degli uomini. Questo sacrificio Gesit lo rinnova con la S. Messa. Se noi ci fossimo trovati sul monte Calvario mentre Gesit agonizzava sulla croce per nostro amore, per la nostra salvezza, avremmo assistito a quella scena con sentimenti di gratitudine, di compassione, di amor Ebbene, con gli stessi sentimenti dobbiamo assistere alla S. Messa, perché sullaltare & lo stesso Gesii, che compie, in un modo misterioso ma vero, lo stesso sacrificio, che compl, per amor nostro, sul monte Calvario, 13 = Meravigliosi effetti della santa Me: Quando assistiamo alla S. Messa, dobbiamo immaginarci di vedere sull'altare Gesit inchiodato in croce, grondante sangue da mille ferite... Gesti mori in croce per la salvezza delle anime, ed ora, nella S. Mesa, rinnova il suo sacrificio per la salvezza delle anime. Quanto & buono Gesii! La Santa Messa & un’azione santissima e meravigliosa; non ci pud essere al mondo una cosa pit bella, pid grande, pitt santa ola differenza: angue, € percid muinoso; mentre percid la Messa (fig. pag. 27). imisterioso, un calice, ed &, in ® sotto le ap + significa una acramento del- | noi e perche 1e perche, con el vino, voleva npi sulla croce est lo rinnova menire Gesir ostra salvezza, di_gratitudine, © compi, per Messa. nmaginarci di Me sangue da delle anime, ir la salvezza Vigliosa; non ide, pitt santa della Messa. Quando si celebra una messa, gode tutto il Para: diso, tutta la terra e tutto il Purgatorio (figura pag. 29). Quando si celebra la Messa, la SS. Trinita & adorata come ssi merita, e tutto il Paradiso tripudia d’ineffabile gioia. Maria SS., gli Angeli, i Santi ne godono immensamente, e tutto il Paradiso risuona di canti e di armonie pitt belle, Qui sulla terra poi, quando si celebra la Messa, le anime ricevono grazie a mille a mille. I peccatori, quando si confes- sano, ottengono il perdono dei loro peccati perché Gesit si sa- crifica sulValtare; coloro che si trovano nelle angustie del dolore Ticevono conforto perch Gesii si sacrifica sull’altare; chi desi dera correggersi dei suoi difetti, si sente pid forte a mantenere i buoni propositi perch Gesi si sacrifica sulfaltare; chi si era smarrito in mezzo ai vizi e cerca la strada della salvezza, vede una luce chiara, che gl'indica la via del Paradiso perché Gest si sacrifica sullaltare.. E finalmente, nel Purgatorio, la Messa opera un prodigio meravigtioso. Quando si celebra la Messa, scende nel Purgatorio ‘come una pioggia di acqua freschissima; molte anime vengono te, rivestite d’ineffabile candore € rese degne di salire al Or dunque, pensando che nella Messa Gesit rinnova il Sa- della Croce per nostro amore ed opera tante meraviglie nel Paradiso, sulla terra e nel Purgatorio, dobbiamo assistere alla S. Messa pitt spesso che possiamo, e dobbiamo assistervi con devozione e raccoglimento. 14 « Il rio della Santa Messa. Il sacerdote, per celebrare 1a S. Messa, impiega poco meno di mezz’ora; € in questo tempo legge preghiere sul messale, stando in cerfi momenti al lato destro, in altri momenti al lato {ro dell’altare; fa inchini, genuflessioni, segni di croce.... Tutti questi movimenti, letture e preghiere, si chiamano rito della Mesa. Per rinnovare sullaltare il sacrificio del Calvario, basterebbe che il sacerdote consacrasse l'ostia e il vino e facesse la Comu- nione, In cinque minuti il sacrificio di Gest, sarebbe gia com- pleto. Perd la Chiesa non permette che un Sactificio cosi santo € cosi prezioso si compia in fretta e con poche parole, ma pre- scrive molte belle preghiere € letture e cerimonie; e ogni sacer- dote & obbligato ad osservare le regole prescritte dalla Chiesa per la celebrazione della Messa. Nella Messa si possono distinguere quattro parti: - 1. IsrRU- ZIONE ~ 2. OFFERTORIO - 3. CONSACRAZIONE! - 4. COMUNIONE (figura pag. 31). 1 ~ La prima parte della Messa si chiama Istauzione, perch il sacerdote legge nel messale Epistola ¢ il Vangelo e poi recita il Credo ; tutte cose che servono ad istruire il sacerdote e il popolo... 2 ~ La seconda parte della Messa si chiama OrFeRTORIO, perché il sacerdote offre a Dio Postia e il vino, che deve poi consacrare, perch® diventino Corpo ¢ Sangue di Gesit. L’ostia & posta sopra un piattello dorato, detto patena, che il sacerdote solleva in alto recitando una bella preghiera. - Il vino @ versato dal sacerdote nel calice dorato, che poi viene da lui sollevato in alto € offerto a Dio con una bella preghiera 3 - La terza parte della Messa si chiama COoNsAcRAzIONE, perché il sacerdote consacra, ossia fa diventare cose sacre, I’o € il vino, che prima ha offerto a Dio. L’ostia e il vino, diven- tano cose sacre, anzi santissime, perch® diventano Corpo e San- gue di Gesit. II sacerdote prende in manv Vostia, s’inchina con riverenza e pronuncia le parole, che disse Gesit nel!’ultima Cena; € Vostia diventa il Corpo di Gesit. Poi prende in mano il calice col vino, s'inchina e pronuncia le parole che disse Gesii nell’ul tima Cena; e il vino diventa il Sangue prezioso di Gesi. Cosi la consacrazione & compiuta. Mentre il sacerdote fa la consacrazione dell'ostia € del vino, l'inserviente suona il cam= panello per avvisare i fedeli che quello & il momento pitt solen- ne della Messa, perch® Gest discende vivo e vero sullaltare; € percid tutti devono inginocchiarsi e inchinarsi con grande rive- renza per adorare Gesit. Ivario, basterebbe facesse la Comu- mie; € ogni sacer- rite dalla Chiesa ) parti: - 1. IstRU- 4. Comunione RUZIONE, perché elo € poi recita il lote e il popolo... Orrertorto, 0, che deve poi i Gesit. L’ostia & che il sacerdote I1-vino & versato & lui sollevato in SONSACRAZIONE, ose sacre, l'ostia il vino, diven. 10 Corpo e San. Yinchina con tima Cena; mano il calice Gesit nett'u! Gesi, ro sull'altare; € m grande rive ‘ori 28) Messe produce effetti meravigliosi in Paradiso, sulla Terra, nel Purgatorio (pag. 28) 4 - La quarta parte della Messa si chiama Comunione, per- che il sacerdote fa la Comunione, ossia si unisce a Gesit rice vendo nel suo pette V'ostia ¢ il vino consacrato, che sono il Corpo e il Sangue di Gesi. Quando si assiste alla S. Messa si deve seguire attentamente {tutto cid che fa il sacerdote, pensando a Gest, che sull'altare Offre se stesso in sacrificio! Per assistere devotamente alla S. Messa & bene adoperare un libretto e leggere con attenzione le preghicre adatte a ciascun momento della Messa, seguendo le cerimonie e le preghiere del sacerdote, € procurando di comprenderne il significato, Finché & possibile, & bene stare inginocchiati; ma quando il sacerdote legge il Vangelo e recita il Credo, si deve stare Piedi; poi, in alcuni momenti, si pud stare seduti. Ma al momento della Consacrazione e della Comunione si deve stare sempre in. ginocchiati, inchinando anche il capo, per adorare Gesit nel SS. Sacramento. 15 = Gesu presente nell’ Eucaristia. Gesiy, nelt'ultima Cena, quando consactd il pane, disse: Que- sto @ it Corpo mio, ¢ quando consacrd il vino, disse: Questo é i Sangue mio. Dunque sotto le apparenze dell'ostia consacrata & presente il Corpo di Gesit, e sotto le apparenze del vino con. sacrato 2 presente il, Sangue di Gesit. Corpo e Sangue di Gesi, sotto le apparenze dell’ostia ¢ del vino, sono il sacramento che si chiama Eucaristia, Sotto le apparenze dell'ostia il Corpo di Ges non morto, come stava nel sepolcro, ma ci sta viv Fostia vi & non solo il Corpo, ma anche il Sangue, l'anima, la Divinita di Ges. Cost pure, sotto le apparenze del vino il Sat gue di Gest non & sangue freddo e morto, come quello che ri- mase sparso sui sassi del monte Calvario, ma ® Sangue caldo e vivo, che sta nelle vene di Gesit; © percid unito al Sangue ci sta anche il Corpo, l'anima e la Divinita di Gesi, Voler comprendere come Gesit sta nell’Eucaristia @ impos- sibile, perché questo @ un mistero, che supera la forza della no- stra intelligenza. Ma noi siamo sicurissimi che Gesii & presente nel SS. Sacramento dell'Eucaristia, perché I'ha detto egli stesso, € perché cosi insegna la Chiesa. Gest @ verita infinita. Egli non pud mai dire una cosa falsa © sbagliata, perché @ il Figlio di Dio. La Chiesa poi, maestra fallibile, insegna che sotto le apparenze del pane e del vino co: sacrato si contiene realmente Corpo, Sangue, Anima Divinita del Nostro Signore Gesii Cristo. Percid noi dobbiamo credere fermamente a questo mistero, sebbene non possiamo compren. derlo (figura pag. 33). Non ci deve far meraviglia se noi non possiamo compren- dere questo profondo mistero. In questo mondo ci sono tante cose che non arriviamo a comprendere: non sappiamo come den- {fo un uovo si formi un pulcino, non sappiamo come le onde della radio portino a tanta distanza il suono della voce e della musica... Nessuna meraviglia se non arriviamo a comprendere come Gesit sta nascosto nell'ostia e nel vino consacrato, Perd si deve stare attenti a non cadere in errore. Alcuni fan-

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