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Guida al Sistema

Bassa Tensione

Guida
2014-2015

TM
Indice Generale Guida al Sistema Bassa Tensione

1 Introduzione
3

2 Le norme 11

3 Caratteristiche della rete 17

4 Protezione dei circuiti 37

5 Caratteristiche degli apparecchi di protezione 117

e manovra

6 Protezione delle persone 371

7 Protezione degli apparecchi utilizzatori 409

e ambienti particolari

8 Quadri prefabbricati
473

9 Il sistema di installazione modulare


503

10 Illuminazione di emergenza
521

1
Introduzione

Indice 1 - Introduzione

n Generalità pag. 4

n Studio di una installazione pag. 7

3
Introduzione Generalità

Scopo della Guida BT


La guida non vuol essere né un libro né un catalogo tecnico, ma uno strumento
di lavoro destinato a soddisfare molteplici esigenze.
L’obiettivo è quello di aiutare il progettista e l’utilizzatore di reti elettriche a scegliere
le apparecchiature che meglio si adattano all’impianto.
La complessità degli impianti di distribuzione di energia elettrica spesso rende
difficile questa scelta per la diversità dei problemi da risolvere e la varietà di materiali
elettrici che il progettista deve scegliere.

La guida è il complemento indispensabile ai cataloghi dei prodotti di bassa tensione.

Questo documento intende fornire informazioni pratiche e presenta, sotto forma

di tabelle sempre illustrate da uno o più esempi, i problemi che si pongono

al momento della definizione delle apparecchiature da installare.


Talvolta i dati presenti nelle tabelle di questa guida sono necessariamente

approssimati.

In ogni caso i risultati sono sempre in favore della sicurezza e rispettano quanto

indicato dalla norma CEI 64-8 VII Edizione.

Qualora si desideri un calcolo più preciso si consiglia l’impiego del Software I-project

MT/BT.

Contenuti della presente edizione


Il successo avuto dalle precedenti edizioni della Guida BT presso i nostri Clienti
ci ha motivati a preparare ed a pubblicare questa nuova edizione.
In essa, abbiamo provveduto ad aggiornare i contenuti tecnici legati all’evoluzione
della gamma di prodotti (miglioramento di prestazioni, nuovi prodotti, ecc.).
Il tutto è stato organizzato in uno spirito di continuità rispetto alle precedenti edizioni,
per fornire ai nostri Clienti informazioni teoriche e pratiche per l’uso coordinato
dei prodotti del Sistema BT di Schneider Electric, oltre che regole generali
di impiantistica di bassa tensione applicabili in un più ampio contesto.
In questa opera di aggiornamento, abbiamo spesso tenuto in evidenza
i suggerimenti che ci sono stati rivolti dai nostri Clienti, a cui vanno dunque
i nostri ringraziamenti.
La nostra speranza è che questa edizione venga accolta con favore, contribuendo
così a rinsaldare i legami di collaborazione con tutti i nostri Clienti.

Il Software i-project MT/BT


I concetti espressi nella Guida BT sono alla base della realizzazione del Software
i-project MT/BT.
La conoscenza della guida consentirà una migliore comprensione delle procedure
di calcolo messe in atto dal software e quindi un migliore sfruttamento pratico
dello stesso software per la progettazione rapida degli impianti in modo sicuro
ed economico.
Il Software i-proiect MT/BT è un programma destinato a chi opera nel settore
dell’impiantistica elettrica ed è di supporto allo studio dell’impianto elettrico
di media e bassa tensione e alla realizzazione del documento di progetto.

4
Funzione dell’interruttore automatico
L’interruttore svolge un ruolo determinante nell’impianto elettrico.

Le sue funzioni fondamentali sono quelle di sezionamento e protezione

di una rete elettrica.

Una scelta appropriata dell’interruttore automatico garantisce una sicurezza globale

dei beni, delle persone e dei cicli produttivi.

Scelta dell’interruttore automatico


La scelta di un interruttore automatico deve essere fatta in funzione:

c delle caratteristiche della rete sulla quale viene installato;

c della continuità di servizio desiderata;

c delle diverse regole di protezione da rispettare.

Caratteristiche della rete


Tensione
La tensione nominale dell’interruttore automatico deve essere maggiore
o uguale alla tensione tra le fasi della rete.
Frequenza
La frequenza nominale dell’interruttore automatico deve corrispondere
alla frequenza della rete.
Gli apparecchi funzionano indifferentemente alle frequenze di 50 o 60 Hz
(per impiego su reti a 400 Hz vedere a pag. 366, per impiego su reti a corrente
continua vedere a pag. 350).
Corrente di impiego/corrente nominale
La regolazione della protezione termica dello sganciatore dell’interruttore
automatico deve essere maggiore o uguale alla corrente d’impiego della linea sulla
quale è installato e deve essere minore o uguale alla corrente ammissibile (portata)
della conduttura.
Corrente di cortocircuito/potere di interruzione
Il potere di interruzione dell’interruttore automatico deve essere almeno uguale
alla massima corrente di cortocircuito che può verificarsi nel punto in cui esso
è installato.
A pag. 62 è proposto un metodo che permette di determinare la corrente
di cortocircuito in un punto qualsiasi dell’impianto.
Eccezione: il potere di interruzione dell’interruttore automatico può essere inferiore
alla corrente di cortocircuito,se a monte esiste un dispositivo:
c che abbia il potere di interruzione corrispondente alla corrente di cortocircuito nel
punto della rete dove è installato;
c che limiti l'energia specifica passante (I2t) e la corrente di cresta a valori inferiori
a quelli ammissibili dall’interruttore automatico a valle e dai conduttori
(vedere le curve di limitazione da pag. 267 e le tabelle di filiazione da pag. 278).
Numero di poli
Il sistema di distribuzione (TT, TN, IT) e la funzione richiesta (protezione, manovra,
sezionamento) determinano il numero dei poli degli apparecchi (vedere a pag. 22).

Continuità di servizio
In funzione delle esigenze di continuità di servizio di una rete (regolamenti

di sicurezza, vincoli di esercizio ecc.) il progettista può essere portato a scegliere

degli interruttori automatici che assicurino:

c una selettività totale tra due apparecchi installati in serie;

c una selettività parziale (vedere le tabelle di selettività a pag. 290).

5
Introduzione Generalità

Regole di protezione
Protezione delle persone contro i contatti indiretti
Le misure di protezione contro i contatti indiretti tramite interruzione automatica

del circuito dipendono dal sistema di distribuzione impiegato (vedere a pag. 18).

Nel sistema TT (schema caratteristico a pag. 23) la protezione è assicurata

dai dispositivi differenziali a corrente residua DDR (vedere a pag. 374).

Nel sistema IT o TN (schemi caratteristici a pag. 24 e 26) la protezione è in generale

assicurata dai dispositivi di protezione contro i cortocircuiti.

La corrente di regolazione magnetica di questi apparecchi permette di determinare,

nel rispetto della protezione delle persone, la lunghezza massima dei cavi in

funzione della loro sezione (vedere a pag. 397).

Inoltre nel sistema IT l’impianto deve essere costantemente sorvegliato da un

controllore permanente d’isolamento CPI (vedere a pag. 28).

Protezione dei cavi


c L'interruttore automatico, in caso di sovraccarico, deve intervenire in tempi
compatibili con la caratteristica di sovraccaricabilità del cavo.
Questa verifica si effettua confrontando la corrente nominale dello sganciatore
con la portata del cavo (vedere a pag. 48).

c L'interruttore automatico, in caso di cortocircuito, non deve lasciar passare

un'energia specifica superiore a quella che può essere sopportata dal cavo.

Questa verifica si effettua confrontando la caratteristica I2t del dispositivo di

protezione con l’energia specifica ammissibile del cavo K2S2 (vedere a pag. 76).

c In casi particolari in cui la protezione termica dell'interruttore automatico è

sovradimensionata, oppure l'interruttore non è munito di sganciatori termici,

è necessario assicurarsi che la corrente di cortocircuito all'estremità più lontana

della linea provochi l'apertura dell'interruttore automatico per mezzo

degli sganciatori magnetici.

Ne risulta una lunghezza massima protetta in funzione della sezione del cavo

(vedere a pag. 79).

Protezione dei condotti sbarre


c L’interruttore automatico posto a monte del condotto sbarre deve proteggere
lo stesso dagli effetti della corrente di corto circuito che si possono identificare
nell’effetto dinamico, con il valore della corrente di cresta, e dall’effetto termico
che a sua volta può essere identificato con la corrente di breve durata.
Questi due valori, riportati nelle caratteristiche tecniche dei condotti identificano,
per questi, il limite massimo di sopportabilità che non dovrà essere mai superato.

Il coordinamento della protezione con il condotto sta in questo, cioè l’interruttore

dovrà evitare di lasciare passare una corrente di cresta o di breve durata superiore

a quella del condotto.

c Per la protezione alle persone la soglia magnetica dell’interruttore dovrà avere

una taratura tale che sia inferiore alla corrente di corto circuito di fondo linea .

Protezione dei diversi componenti elettrici


Alcune apparecchiature necessitano di protezioni con caratteristiche speciali.

È il caso dei motori (vedere a pag. 421) dei trasformatori BT/BT (vedere a pag. 435),

delle batterie di condensatori (vedere a pag. 439) e dei circuiti alimentati

dai generatori (vedere a pag. 433).

Realizzazione dei quadri elettrici


La recente evoluzione del concetto di sicurezza dei quadri elettrici ha posto

all’attenzione generale l’esigenza di realizzare quadri di bassa tensione

in conformità alle relative norme CEI.

A questo argomento è dedicato un capitolo (vedere a pag. 471) che fornisce i criteri

fondamentali per la corretta determinazione delle caratteristiche tecniche dei quadri,

sia nel campo delle applicazioni domestiche e similari che in quello industriale.

Avvertenze
La Guida BT e il Software i-project costituiscono un mezzo di ausilio per una
progettazione preliminare e veloce degli impianti elettrici di bassa tensione.
Tutti i rischi per ciò che concerne la progettazione sono assunti dall’utente.
L’utente dovrà inoltre controllare la rispondenza della guida e dei programmi
alle proprie esigenze, interpretando criticamente i risultati per verificare
la congruenza con le scelte progettuali utilizzate.
Schneider Electric si riserva di modificare il contenuto di questi documenti
in relazione all’evoluzione normativa e di prodotto.

6
Introduzione Studio di una installazione

Ci proponiamo di studiare il seguente Caratteristica dei cavi


impianto in un sistema di neutro TN. lunghezza [m] riferimento cavi Ib [A] modalità di posa
Tra ogni trasformatore e l’interruttore 40 S1 350 cavo unipolare PVC su passerella
di arrivo corrispondente ci sono 5 m perforata con 4 circuiti vicini
di cavo unipolare e tra un interruttore 35 S2 110 cavo multipolare XLPE
su passerella con 4 circuiti vicini
di arrivo e un interruttore di partenza 80 S3 29 cavo multipolare PVC
c’è 1 m di sbarre in rame. in canaletta con 2 circuiti vicini
Tutti i cavi sono in rame e la temperatura 30 S4 230 cavo multipolare XLPE
su passerella con 2 circuiti vicini
ambiente è di 40°C. 50 S5 65 cavo multipolare XLPE a parete
65 S6 22 cavo multipolare XLPE in tubo
10 S7 17 cavo multipolare PVC in tubo

2 x 800 kVA

20 kV/400 V

D0 D'0

PEN PEN
A

D1 D4 D7
S7
S1
S4 N
PE
PEN
B
Ausiliari
D2 D PE

S2
D5 D6

C PEN

S5 S6
D3

S3 PE PE
N P = 37 kW U Utilizzatori F.M. U P = 12 kW
PE

Illuminazione:

30 lampade fluorescenti per fase (2 x 58W)

Determinazione della corrente nominale


degli interruttori
La tabella di pag. 416 permette di determinare la corrente nominale dell’interruttore

terminale D3 di protezione al circuito d’illuminazione in funzione della potenza,

del tipo e del numero di lampade.

Per le altre partenze si considera la corrente nominale dell’interruttore di taglia

immediatamente superiore alla corrente d’impiego calcolata.

riferimento potenza corrente corrente


interruttori d’impiego [A] nominale [A]
D0 e D’0 800 kVA 1155 1250
D1 350 400
D2 110 125
D3 30 lampade/fase 2 x 58 W 29 32
D4 230 250
D5 65 80
D6 22 25
D7 17 20

Determinazione della sezione del cavo


Dalle tabelle a pag. 50 e seguenti si ricavano i coefficienti di correzione
in funzione delle modalità di posa e le rispettive sezioni minime dei cavi.
riferimento In interruttori coefficiente Iz sezione
cavi [A] Ktot [A] minima [mm2]
S1 400 0,64 373 300
S2 125 0,68 131 50
S3 32 0,61 38 16
S4 250 0,75 258 120
S5 80 0,91 98 16
S6 25 0,91 27 4
S7 20 0,87 21 2,5

7
Introduzione Studio di una installazione

Determinazione della caduta di tensione


Le tabelle da pag. 57 permettono di determinare la caduta di tensione
per i diversi cavi.
Il cos ϕ medio dell'installazione è 0,9. Occorre verificare in seguito,
che la somma delle cadute di tensione lungo la linea sia inferiore al 4%.
Calcolo della caduta di tensione dei diversi circuiti
c Circuito di illuminazione
∆u = 0,65 + 0,78 + 1,33 = 2,76%
c Circuito di forza motrice (65 A)
∆u = 0,63 + 1,86 = 2,49%
c Circuito di forza motrice (22 A)
∆u = 0,63 + 3,15 = 3,78%
c Circuito ausiliario
∆u = 0,60% = 0,6%
riferimento I d’impiego sezione lunghezza ∆u%
cavi [A] [mm2] [m]
S1 350 300 40 0,65
S2 110 50 35 0,78
S3 29 16 80 1,33
S4 230 120 30 0,63
S5 65 16 50 1,86
S6 22 4 65 3,15
S7 17 2,5 10 0,60

Determinazione della corrente di cortocircuito


La tabella a pag. 66 permette di ottenere il valore della corrente di cortocircuito
sulle sbarre di parallelo in funzione della potenza e del numero di trasformatori.
Le tabelle a pag. 68 permettono di determinare la corrente di cortocircuito
nei differenti punti in cui sono installate le protezioni.

riferimento sezione [mm2] lunghezza [m] Icc [kA]


A 45
B 300 40 27
C 50 35 13
D 120 30 23

Scelta del dispositivo di protezione


Per scegliere il dispositivo di protezione è sufficiente verificare che:
Pdi ≥ Icc.
Per la scelta dell'interruttore automatico si utilizzino le tabelle a pag. 128 e seguenti.
riferimento interruttore sganciatore
D0 e D’0 NS1250N Micrologic 2.0
D1 NSX400N Micrologic
D2 NSX160F TM125D
D3 iC60H C32
D4 NSX250N TM250D
D5 NSX100B TM80D
D6 iC60L C25
D7 NG125L C20

8
La selettività delle protezioni
Le tabelle di selettività da pag. 290 permettono di determinare i limiti di selettività
tra i diversi livelli di distribuzione. Per acquistare significato, i limiti di selettività
devono essere confrontati con i valori della corrente di cortocircuito calcolati

precedentemente.

I limiti di selettività tra gli interruttori D0-D1, D0-D4 e D0-D7 sono moltiplicati

per il numero di trasformatori in parallelo.

Esempio
La selettività tra un NS1250N e un NSX400N è totale.

2 x 800 kVA
20 kV / 400 V
D0
D0
NS1250N
NS1250N
Micrologic 2.0
Micrologic 2.0
45 kA
Totale
A PEN PEN Totale
totale
D4
D1 NSX250N D7
NSX400N TM250D NG125L
Micrologic S1 C20 N
27 kA S4 S7 PE
PEN
B Totale PE Totale
Totale 23 kA

D
D2
Ausiliari
NSX160F S2 D5
TM125D 13 kA NSX160B D6
10 kA TM80D iC60L
C PEN
C25
S5 S6
D3
iC60H PE PE
C32
S3

N U Utilizzatori U
PE

Applicazione della tecnica di filiazione


L’applicazione della tecnica di filiazione permette di installare interruttori con potere
di interruzione inferiore alla corrente di cortocircuito nel punto di installazione.

Le tabelle a pag. 278 permettono di effettuare il coordinamento tra due apparecchi.

Nel caso di trasformatori in parallelo si possono utilizzare le tabelle da pag. 72

per la scelta degli interruttori a valle delle sbarre di parallelo.

I limiti di selettività tra gli interruttori così scelti è in genere inferiore a quello ottenuto

con la soluzione standard.

2 x 800 kVA
20 kV / 400 V
D’0
D0
NS1250N
NS1250N
Micrologic
Micrologic
45 kA
Totale
A PEN PEN Totale
totale
D4
D1 NSX250N D7
NSX400F TM250D NG125L
Micrologic S1 C20 N
27 kA S4 S7 PE
PEN
B Totale PE Totale
Totale 23 kA

D
D2
Ausiliari
NSX160B S2 D5
TM125D 13 kA NSX100B D6
10 kA TM80D iC60N
C PEN
C25
S5 S6
D3
iC60N PE PE
C32
S3

N U Utilizzatori U
PE

9
Introduzione Studio di una installazione

Verifica della protezione delle persone


Nel sistema di distribuzione TN si deve verificare la massima lunghezza del cavo
protetto dal rispettivo interruttore automatico.
Le tabelle da pag. 397 indicano, in funzione della regolazione della protezione
magnetica, la lunghezza del cavo per la quale è assicurata la protezione delle
persone con SF = SPE.
L’esempio della tabella sottostante è basato sullo schema ottenuto
con il miglioramento della selettività.
riferimento interruttori sezione lunghezza lunghezza
cavi [mm2] [m] massima [m]
S1 NSX400N Micrologic 300 40 153
S2 NSX160F TM125D 50 35 141
S3 iC60H C32 16 80 170
S4 NSX250N TM250D 120 30 122
S5 NSX100B TM80D 16 50 69
S6 (1) iC60L C25 4 65 55
S7 NG125L C20 2,5 10 41
(1) La protezione delle persone non è assicurata per il cavo S6 di sezione 4 mm2.
Le soluzioni possibili sono:
c aumentare la sezione del cavo a 6 mm2; così facendo la lunghezza massima protetta è di 82 m;
c utilizzare un interruttore iC60L con sganciatore B25 che assicura una lunghezza massima
protetta di 109 m con il cavo da 4 mm2;
c installare un dispositivo differenziale.

10
Indice 2 - Le norme

n Introduzione pag. 12

11
Le norme Introduzione

Gli impianti elettrici di bassa tensione Norme tecniche e norme di legge


sono regolamentati da un insieme di testi Il progetto di un impianto elettrico deve essere elaborato per soddisfare
che hanno l’obiettivo di definire le misure le esigenze di funzionamento e di servizio, nel rispetto dei fondamentali requisiti
della sicurezza.
per la protezione dei beni e delle persone. Il progetto è un documento di natura tecnica, regolamentato da testi normativi
Tale obiettivo, necessario per il corretto (tecnici) e legislativi.
funzionamento degli impianti, prevede Questi guidano alla scelta appropriata di apparecchiature che rispondono
l’utilizzo di apparecchi che rispondono ai requisiti di buona tecnica e ne definiscono le modalità di installazione e di utilizzo
per il corretto esercizio dell’impianto.

alle norme di costruzione e implica In Italia, il primo testo legislativo è costituito dal Decreto del Presidente

l’osservanza di regole che definiscono della Repubblica (DPR) n. 547 del 27/4/1955, che riguarda la prevenzione infortuni

le modalità di installazione di questi sul lavoro.

apparecchi. Esso è applicabile unicamente ai luoghi di lavoro, ove cioè esista la figura del datore
di lavoro e del lavoratore dipendente, non è quindi applicabile (salvo ulteriore
specifica):
c nel settore Civile;

c nel settore Scuola;

c nel settore locali di Pubblico Spettacolo.

La legge n. 186 e la regola dell’arte


Un importante passo avanti è stato fatto, nel 1968, con l’emanazione
della legge n.186: "Disposizioni concernenti la produzione di materiali,
apparecchiature, macchinari, installazioni e impianti elettrici ed elettronici".
La legge 186 è composta di due soli articoli qui riportati:
Art. 1. Tutti i materiali, le apparecchiature, i macchinari, le installazioni e gli impianti
elettrici ed elettronici devono essere realizzati e costruiti a regola d’arte.
Art. 2. I materiali, le apparecchiature, i macchinari, le installazioni e gli impianti
elettrici ed elettronici realizzati secondo le norme del Comitato Elettrotecnico Italiano
si considerano costruiti a regola d’arte.
L’art. 1 ribadisce l’obiettivo che vengano realizzate opere "a regola d’arte";
l’art. 2 evidenzia l’intenzione del legislatore di fornire un riferimento preciso,
individuandolo nelle norme CEI. Ciò lascia al progettista la libertà (e la conseguente
responsabilità) di soluzioni alternative, che soddisfino comunque i fondamentali
requisiti di sicurezza; si possono cioè realizzare apparecchiature e impianti
a regola d’arte anche al di fuori della Normativa CEI, ma in tal caso si è tenuti
a dimostrare la rispondenza alla regola dell’arte medesima.
Di fatto quindi, le Norme CEI sono considerate una delle possibili forme di regola
dell’arte, sia per gli impianti che per i singoli componenti.
La legge n. 186, entro certi limiti, implica il superamento del DPR 547 in materia
elettrica in favore della Norma CEI, più affidabile, aggiornata e completa dal punto
di vista tecnico di quanto non possa essere la legge dello Stato di per sé generica e,

su certi punti, necessariamente obsoleta.

Inoltre, la sua applicazione non si limita agli ambienti di lavoro, ma si estende a tutti

gli impianti elettrici.

Le direttive comunitarie
Sono strumenti legislativi comunitari emanati dal Consiglio della Comunità
su proposta della Commissione Europea; l’iter di approvazione coinvolge
il Parlamento Europeo al fine di armonizzare la legislazione dei paesi membri,
che sono tenuti ad adottarle entro i termini stabiliti dalle Direttive stesse.

Lo scopo principale delle direttive è quello di eliminare gli ostacoli tecnici agli scambi

commerciali nell’ambiente del Mercato Unico Europeo, fissando per i diversi tipi
di prodotto i requisiti essenziali della sicurezza. Le Direttive prevedono l’applicazione
della marcatura CE da parte del costruttore, il quale attesta la rispondenza
del prodotto ai requisiti essenziali della sicurezza, riportati in tutte le DIRETTIVE
COMUNITARIE applicabili al prodotto in questione.
La marcatura CE è obbligatoria e rappresenta la condizione necessaria
per l’immissione dei prodotti sul mercato e la loro libera circolazione all’interno
della Comunità Europea.
La marcatura CE è un obbligo amministrativo ed è destinata al controllo
delle autorità (ad es. doganali); non è quindi un ‘marchio’ destinato all’utente
(ad es. il cittadino). I prodotti elettrici di Bassa Tensione utilizzati nella distribuzione
devono riportare la marcatura CE dal 1° Gennaio 1997.
Nota: la marcatura CE deve essere apposta dal fabbricante o dal suo mandatario
nella Comunità sul materiale elettrico o, in alternativa, sull’imballaggio, sulle avvertenze d’uso
o sul certificato di garanzia, in modo visibile, facilmente leggibile e indelebile.
Le Direttive Comunitarie applicabili (salvo alcune eccezioni) sono due, di seguito descritte.

12
Direttiva per il materiale elettrico di Bassa Tensione (2006/95/CE)
Annulla e sostituisce la legge 791 del 18/10/1977.

Si applica a tutti i prodotti elettrici di Bassa Tensione (tra 50 a 1000 Vca

e tra 75 e 1500 Vcc), assicurandone un livello di sicurezza adeguato, stabilito

mediante i requisiti essenziali (minimi).

Assicura peraltro la libera circolazione dei prodotti elettrici in tutti gli Stati membri.

Nello stesso tempo demanda alle Norme tecniche il compito di prescrivere

le questioni specifiche conseguenti ai dettami della Direttiva stessa:

in particolare, condizione sufficiente perché un prodotto sia ritenuto sicuro secondo

la legge n.791, è la rispondenza alla Norma armonizzata del CENELEC recepita


dalla Comunità e pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale della Comunità o, in assenza
di questa, alle Norme CEE o IEC o, infine, alle Norme del paese di produzione
purché di sicurezza equivalente a quella richiesta in Italia.
Direttiva sulla Compatibilità Elettromagnetica (EMC) (2004/108/CE)
Annulla e sostituisce il Decreto Legislativo n.472 del 4/12/1992.

Si applica a tutte le apparecchiature elettrotecniche ed elettroniche, nonché

agli impianti ed installazioni che contengono componenti elettrici ed elettronici,

che possono creare perturbazioni elettromagnetiche o il cui funzionamento

possa venire influenzato da tali perturbazioni.


Tali apparecchiature devono essere costruite in modo che:
c le perturbazioni elettromagnetiche generate siano limitate ad un livello
che consenta agli apparecchi radio, di telecomunicazione ed altri apparecchi
di funzionare in modo conforme alla loro destinazione;
c abbiano un adeguato livello di immunità alle perturbazioni elettromagnetiche
che permetta loro di funzionare in modo conforme alla loro destinazione.

Decreto Ministeriale n.37 del 22-1-2008


(in vigore dal 27 marzo 2008)
L’obbligo alla sicurezza coinvolge, in un qualsiasi processo produttivo, tutti gli
operatori, ciascuno in misura dipendente dalle capacità decisionali o di intervento
che gli competono. è quindi compito di ognuno, per la propria parte, osservare leggi,
regolamenti e norme, applicandoli con diligenza, al fine di rendere l’impalcatura
normativa non fine a se stessa.
È a questo scopo che, anche se con grave ritardo, era uscita nel marzo del 1990 la
legge 46/90, che costituiva il primo testo legislativo a comprendere e disciplinare tutti
gli aspetti relativi alla sicurezza degli impianti e, in particolare, degli impianti elettrici.
Questa legge, nel quadro complessivo della regolamentazione degli impianti elettrici
ai fini della sicurezza, è risultata particolarmente importante, in quanto:
c ribadiva la legge n. 186 del 1968, per cui il rispetto delle Norme CEI/UNI è
condizione sufficiente per la conformità alla regola dell’arte;
c imponeva l’utilizzo dell’interruttore differenziale ad alta sensibilità
(IΔn ≤ 1 A, ved. Regolamento d’attuazione) e l’adeguamento degli impianti
esistenti.

c inoltre aveva sancito:

v la lotta all’abusivismo, ostacolando il lavoro di soggetti impreparati che potrebbero

realizzare impianti pericolosi, sia dal punto di vista dell’installazione,

sia per la qualità stessa dei materiali impiegati,

v l’individuazione precisa e giuridica delle figure chiave, con relativi compiti e

responsabilità:

- Committente
- Progettista
- Installatore
- Collaudatore
v l’obbligatorietà del progetto (ove richiesto), che costituisce il primo passo n
ella direzione della sicurezza dell’impianto.
L’insieme di queste regole ha contribuito, in qualche modo e in qualche misura, ad
ottenere una maggiore sicurezza degli impianti., pur non risolvendo il problema
“prioritario” che è quello della mancanza di verifiche e controlli a valle della
realizzazione e della messa in esercizio.

Si era cercato di responsabilizzare tutti i protagonisti del processo produttivo ad

essere qualificati nel proprio lavoro, a partire dall’imprenditore (Committente) per la


sua parte di responsabilità per arrivare all’installatore, che deve comunque essere
professionalmente preparato, conoscere la normativa vigente e i materiali e non
essere solo un buon esecutore o, al più, un buon organizzatore dei lavori.
L’art. 9 della legge n. 46, in particolare, aveva imposto all’installatore il rilascio
della «dichiarazione di conformità» dell’impianto realizzato, in cui si assicura il
rispetto della regola dell’arte.
Ai fini del rispetto di questo obbligo e dell’assunzione delle responsabilità
conseguenti, nella maggioranza dei casi conviene all’installatore riferirsi
alle norme CEI, in quanto già di per sé regola dell’arte.

13
Le norme Introduzione

In pratica quindi, l’installatore deve dichiara la conformità dell’impianto


alle norme CEI.

Dopo quasi 20 anni di onorata carriera, la legge 46/90 è stata sostituita dal Decreto

Ministeriale 37/08, entrato in vigore il 27 marzo 2008.

Pur abrogando la Legge 46/90 (ad eccezione degli articoli 8 - Finanziamento delle

attività di normazione tecnica, 14 - Verifiche, 16 - Sanzioni) ed il DPR 447/91,


il nuovo decreto ministeriale ne ha mantenuto i principi generali ampliandone
il campo di applicazione.

DPR 462/01
Il Decreto si prefigge il compito di incrementare il processo di verifica periodica
e di regolamentare e semplificare il procedimento di denuncia dell’installazione
dei seguenti impianti:
cc impianto di protezione contro le scariche atmosferiche;
cc impianto di messa a terra finalizzati alla protezione dai contatti indiretti;
cc impianti elettrici nei luoghi con pericolo di esplosione.
Per impianti di terra il DPR intende l’insieme di tutti i componenti dell’impianto
di terra (dispersori, collettori, conduttore di terra, conduttori di protezione
e conduttori equipotenziali) compresi i dispositivi di protezione contro i contatti
indiretti (controllori permanenti di isolamento, dispositivi di protezione contro
le sovracorrenti e a corrente differenziale).
Lo stesso concetto si applica agli impianti e ai dispositivi di protezione contro
i fulmini sia interni che esterni alla struttura dell’edificio.
Per gli impianti con rischio di esplosione la denuncia si riferisce a tutte le zone
di pericolo, con presenza di fluidi e polveri, e comprende la loro classificazione
ivi compresi i provvedimenti per eliminare i rischi connessi.
Solo dopo l’omologazione si potrà mettere in servizio l’impianto.
Per quanto riguarda la messa in servizio degli impianti elettrici di messa a terra
e dei dispositivi di protezione contro i fulmini la dichiarazione di conformità, rilasciata
dall’installazione, equivale a tutti gli effetti all’omologazione dell’impianto.
Per gli impianti con pericolo di esplosione, successivamente alla dichiarazione
di conformità da parte dell’installatore e alla denuncia dell’impianto da parte
del datore di lavoro, l’omologazione verrà effettuata dalle ASL o dall’ARPA
territorialmente competenti.

Il datore di lavoro ha l’obbligo di denuncia degli impianti sopra indicati e l’obbligo

di richiedere la loro verifica agli organismi preposti al controllo, secondo la


periodicità
definita dallo stesso Decreto.
Tali organismi possono essere le ASL oppure gli Organismi Ispettivi di tipo A
indipendenti da attività di progettazione e/o di realizzazione degli impianti
e regolamentati dalla Norma CEI UNI 45004.

Il datore di lavoro è passibile di sanzioni in caso di inadempienza agli obblighi di

legge.

Le Norme CEI
c Per quanto finora detto l’osservanza delle norme CEI diviene in pratica un obbligo
per il progettista e l’installatore medio che, in questa maniera, non hanno difficoltà a
dimostrare la regola dell’arte rispetto ad impianti realizzati secondo normative
differenti.

14
Norme riguardanti gli impianti elettrici
di bassa tensione
Costituiscono le regole di concezione e progettazione degli impianti.

Tra queste, la più importante è sicuramente la norma CEI 64-8 che riguarda

le regole generali degli impianti di Bassa Tensione.

Norme riguardanti le apparecchiature


di bassa tensione
Queste norme definiscono le caratteristiche delle apparecchiature elettriche
(dimensioni, prestazioni meccaniche ed elettriche ecc.).

Le norme di prodotto di maggiore interesse per il catalogo Schneider Electric sono,

per quanto riguarda gli interruttori automatici, le seguenti:

c interruttori per applicazioni "domestiche e similari" che devono essere conformi

alla norma CEI EN 60898-1;


c interruttori per applicazioni "industriali" che devono essere conformi alla norma
CEI EN 60947-2;

c interruttori differenziali senza sganciatori di sovracorrente incorporati per

installazioni domestiche e similari conformi alla Norma CEI EN 61008-1;

c interruttori differenziali con sganciatori di sovracorrente incorporati per

installazioni domestiche e similari conformi alla Norma CEI EN 61009-1;

c apparecchiature assiemate di protezione e di manovra per bassa tensione

(quadri BT)

v Parte 1: regole generali CEI EN 61439-1

v Parte 2: quadri di potenza CEI EN 61439-2.

v Prescrizioni particolari per i condotti sbarre CEI EN 60439-2;

c prescrizioni per la realizzazione, le verifiche e le prove dei quadri di distribuzione

per installazioni fisse per uso domestico e similari: CEI EN 23-51.

Tutti i dispositivi di protezione di nostra produzione sono conformi a queste norme.

Relazioni internazionali
Il CEI è membro, tra gli altri, dei seguenti organismi internazionali:
c IEC (International Electrotechnical Commission): è l’organismo che prepara
norme tecniche su scala mondiale; costituito nel 1907, attualmente raggruppa i 41
paesi maggiormente industrializzati del mondo ed ha in catalogo più di 2200 norme.
L’Italia partecipa a tutti i Comitati Tecnici della IEC e utilizza le norme internazionali
come base per le norme italiane;
c CENELEC (Comitè Européen de Normalisation Electrotechnique): è l’ente
normativo europeo avente lo scopo di armonizzare le norme nell’ambito europeo.
È costituito da 17 Comitati Tecnici nazionali. Il CENELEC agisce anche per incarico
della Comunità Europea con lo scopo di eliminare gli ostacoli agli scambi,
dovuti alle normative tecniche, e predisporre i documenti di armonizzazione destinati
a diventare, nei singoli Paesi, norme armonizzate ai sensi della Direttiva
Comunitaria per i materiali di bassa tensione n. 73/23/CEE.

Norme CEI di particolare rilevanza per impianti


e apparecchi di bassa tensione
Corrispondenza con le norme europee (CENELEC) ed internazionali (IEC)
c La corrispondenza può essere totale o parziale: maggiori dettagli sono riportati
nel testo;

c Sotto l'intestazione CENELEC sono riportate anche le corrispondenti

norme CEE.

Per informazioni supplementari e la ricerca delle norme di interesse si suggerisce

di visitare il sito www.ceiweb.it.

15
Le norme

16

Indice 3 - Caratteristiche della rete

n Sistemi di distribuzione pag. 18

n Protezione e sezionamento dei circuiti pag. 22

n La sicurezza nei sistemi TT pag. 23

n La sicurezza nei sistemi TN pag. 24

n La sicurezza nei sistemi IT pag. 26

n Ulteriori prescrizioni normative pag. 35

17
Caratteristiche Sistemi di distribuzione
della rete Sistemi TT e TN

Nelle reti BT si considerano tre modi Sistema TT: neutro collegato a terra
di collegamento a terra c Neutro collegato direttamente a terra;

(detti anche sistemi di neutro): c masse collegate a terra (solitamente interconnesse);

c sgancio obbligatorio al primo guasto d’isolamento, eliminato tramite un dispositivo

c sistema TT; differenziale a corrente residua posto a monte dell’installazione ed eventualmente

c sistema TN in 3 varianti: TN-C, TN-S su ogni partenza per migliorare la selettività.

e TN-C-S; Considerazioni
c sistema IT. c Soluzione più semplice per l’installazione;

Essi differiscono per la messa a terra c non necessita di manutenzioni frequenti (è necessario verificare periodicamente

il funzionamento del dispositivo differenziale mediante il tasto di test).


del neutro e per il tipo di collegamento
Impiego
a terra delle masse. Sistema elettrico in cui l’utenza è alimentata direttamente dalla rete pubblica
Gli schemi e le principali caratteristiche di distribuzione in bassa tensione (edifici residenziali e similari).
di questi tre sistemi sono indicati qui Nota 1: se le masse non sono collegate ad una terra comune, deve essere utilizzato un
dispositivo differenziale su ogni partenza.
di seguito. Gli apparecchi installati sulle reti
devono assicurare la protezione dei beni 1
2
e delle persone e soddisfare le esigenze 3
di continuità di servizio dell’impianto. N

PE

utilizzatori

Sistema TN: masse collegate al neutro


c Neutro collegato direttamente a terra;

c conduttore di neutro e conduttore di protezione comuni (PEN): sistema TN-C;

c conduttore di neutro e conduttore di protezione separati (PE + N): TN-S;

c masse collegate al conduttore di protezione, a sua volta collegato al punto

di messa a terra dell’alimentazione.

Si raccomanda di collegare il conduttore di protezione a terra in più punti;

c sgancio obbligatorio al primo guasto d’isolamento, eliminato tramite i dispositivi

di protezione contro le sovracorrenti o tramite dispositivo differenziale.

Considerazioni
c Il sistema TN-C consente risparmio sull’installazione (impiego di interruttori

tripolari e soppressione di un conduttore);

c aumenta i rischi di incendio in caso di forti correnti di guasto;

c la verifica dell’intervento della protezione deve essere effettuata, se possibile,

durante lo studio tramite calcoli, ed eventualmente al momento della messa

in funzione tramite strumenti di misura. Questa verifica è la sola garanzia di


funzionamento, sia al momento del collaudo, sia al momento dell’utilizzazione,
sia dopo qualsiasi modifica o ampliamento sulla rete.
Impiego
Sistema elettrico con propria cabina di trasformazione (stabilimenti industriali).
Nota 1: nel sistema TN-C il conduttore PEN e nel sistema TN-S il conduttore PE non devono
mai essere interrotti.
Nota 2: nel sistema TN-C le funzioni di protezione e di neutro sono assolte dallo stesso
conduttore. In particolare il conduttore PEN deve essere direttamente collegato al morsetto
di terra dell’utilizzatore e quindi, tramite un ponte, al morsetto di neutro.
Nota 3: i sistemi TN-C e TN-S possono essere utilizzati in una medesima installazione
(sistema TN-C-S).Il sistema TN-C deve obbligatoriamente trovarsi a monte del sistema TN-S.
Nota 4: per sezioni di fase <10 mm2 in Cu o < 16 mm2 in Al e in presenza di cavi flessibili
è sconsigliabile l’utilizzo di un sistema TN-C.
Nota 5: nel sistema TN-C il dispositivo di protezione differenziale non può essere utilizzato
sulle partenze con neutro distribuito.
Nota 6: in presenza di ambienti a maggior rischio in caso di incendio è vietato l’uso
del sistema TN-C .

1
2
3
PEN

Sistema TNC
utilizzatori

18
Sistema IT

1
2
3
N
PE

Sistema TNS
utilizzatori

Sistema IT: neutro isolato


c Neutro isolato da terra o collegato a terra attraverso un'impedenza di valore
sufficientemente elevato (qualche centinaio di Ohm);
c masse collegate a terra individualmente, per gruppi o collettivamente

(si raccomanda la messa a terra collettiva);

c segnalazione obbligatoria al primo guasto d'isolamento tramite un controllore

permanente d'isolamento (CPI) installato tra neutro e terra;

c sgancio non obbligatorio al primo guasto;

c ricerca ed eliminazione del primo guasto;

c sgancio obbligatorio al secondo guasto d'isolamento tramite i dispositivi

di protezione contro le sovracorrenti o tramite dispositivo differenziale.

Considerazioni
c Necessita di personale qualificato per la manutenzione;

c soluzione che assicura una migliore continuità di servizio;

c richiede un buon livello d'isolamento della rete (implica la frammentazione

della rete se questa è molto estesa, e l'alimentazione degli apparecchi utilizzatori

con dispersioni elevate tramite trasformatori di separazione);

c la verifica dello sgancio al secondo guasto deve essere effettuata durante lo studio
tramite calcoli ed eventualmente alla messa in funzione tramite strumenti di misura.
Impiego
Sistema elettrico con propria cabina di trasformazione (con necessità prioritaria
di continuità di servizio).
Nota 1: con le masse collegate a terra per gruppi o individualmente, verificare l’intervento dei
dispositivi automatici secondo la condizione richiesta per i sistemi TT (praticamente è sempre
necessaria l’installazione di un dispositivo differenziale).
Nota 2: con le masse collegate a terra collettivamente, verificare l’intervento del dispositivo
automatico secondo una condizione analoga a quella richiesta per i sistemi TN.
Nota 3: la norma raccomanda vivamente di non distribuire il neutro nei sistemi IT.

19
Caratteristiche Sistemi di distribuzione
della rete Separazione elettrica

Sistema di protezione per separazione elettrica


Un metodo di protezione contro i contatti indiretti previsto dalla norma CEI 64-8
e alternativo all’interruzione automatica dell’alimentazione è la separazione elettrica.
Con questo metodo l’alimentazione del circuito deve essere realizzata con un
trasformatore di isolamento o con una sorgente avente caratteristiche di sicurezza
equivalenti (es. gruppo motore-generatore con avvolgimenti separati in modo
equivalente a quelli del trasformatore).
La tensione nominale del circuito separato non deve superare 500 V.
Le parti attive del circuito separato non devono essere connesse in alcun punto
a terra e devono essere separate rispetto a quelle di altri circuiti con un isolamento
equivalente a quello esistente tra avvolgimento primario e secondario
del trasformatore di isolamento.
Le masse del circuito separato devono essere collegate tra loro mediante
collegamenti equipotenziali non connessi a terra ne a conduttori di protezione
o a masse di altri circuiti.

Le prese a spina devono avere un contatto di protezione per il collegamento

al conduttore equipotenziale così come i cavi che alimentano i componenti elettrici

devono possedere un conduttore di protezione.

Con questo metodo al verificarsi di un primo guasto nel circuito separato la corrente
di guasto non può praticamente circolare. Al secondo guasto su una polarità diversa
da quella interessata dal primo guasto deve intervenire una protezione automatica
secondo il criterio stabilito dalla norma per il sistema TN.

Sistemi a bassissima tensione


La norma CEI 64-8 individua due sistemi di distribuzione e le rispettive prescrizioni

costruttive per garantire la protezione contro i contatti diretti e indiretti.

I due sistemi sono denominati:

c a bassissima tensione di sicurezza (SELV);

c a bassissima tensione di protezione (PELV).

Inoltre se per ragioni funzionali si utilizzano bassissime tensioni, la norma prevede

un sistema denominato a bassissima tensione funzionale (FELV).

I circuiti SELV e PELV devono essere alimentati:

c con tensioni non superiori a 50 V CA e 120 V CC non ondulata. In alcuni ambienti

a maggior rischio la tensione di alimentazione deve essere ridotta a 25 V CA

e 60 V CC;

c da una delle seguenti sorgenti:

v trasformatore di sicurezza (CEI EN 61558-2-6 (CEI 96-7),

v da sorgente con grado di sicurezza equivalente,

v da sorgenti elettrochimiche (batterie di accumulatori),

v da dispositivi elettronici (gruppi statici).

Inoltre le parti attive devono essere protette contro i contatti diretti mediante

involucro con grado di protezione non inferiore a IPXXB o isolamento in grado di

sopportare una tensione di prova di 500 Veff. per 1 minuto (in ogni caso per PELV,

solo se Un > 25 VCA o 60 VCC per SELV).

Data la complessità della materia si consiglia di consultare la norma.

20
Sistemi a bassissima tensione

400 V Sistema SELV


Il sistema SELV garantisce un elevato livello di sicurezza verso il pericolo
di contatti diretti e indiretti e per questo motivo viene impiegato in ambiente
Circuiti a maggior rischio come luoghi conduttori ristretti, luoghi con pareti conduttrici
separati e luoghi con alto livello di umidità.
50 V max Condizioni di installazione
c Masse non collegate né a terra né al conduttore di protezione o alle masse
di altri circuiti elettrici;
Trasformatore c parti attive del circuito di alimentazione principale o di eventuali altri circuiti
di sicurezza a bassissima tensione PELV o FELV devono essere separate dal circuito SELV
Utilizzatore mediante schermo o guaina per garantire un livello di sicurezza non inferiore
a quello previsto per la sorgente di alimentazione;
c prese a spina senza contatto per il conduttore di protezione di tipo tale
da non consentire l'introduzione di spine di altri sistemi elettrici;
c le spine non devono poter entrare nelle prese di altri sistemi elettrici.

400 V Sistema PELV


Per soddisfare i criteri di sicurezza e affidabilità dei circuiti di comando
o per esigenze funzionali può essere necessario collegare a terra un punto
Circuiti del circuito attivo.
separati In tal caso viene utilizzato il sistema PELV che garantisce un livello di sicurezza
50 V max inferiore rispetto al sistema SELV in quanto non risulta completamente isolato
dal sistema esterno.
Un guasto verso terra del circuito primario potrebbe introdurre attraverso l’impianto
di terra delle tensioni pericolose sulle masse del sistema PELV, tale rischio
Trasformatore è accettabile per la presenza, sul circuito principale, dei dispositivi automatici atti
di sicurezza alla protezione contro i contatti indiretti.
Condizioni di installazione
Utilizzatore c Masse collegate a terra (non obbligatorio);

c parti attive del circuito di alimentazione principale separate dal circuito PELV

mediante schermo o guaina atti a garantire un livello di sicurezza non inferiore

a quello previsto per la sorgente di alimentazione;

c prese a spina con o senza contatti per il conduttore di protezione, di tipo tale

da non consentire l’introduzione di spine di altri sistemi elettrici;

c le spine non devono poter entrare nelle prese di altri sistemi elettrici.

400 V Sistema FELV


Il circuito FELV è un circuito alimentato, per ragioni funzionali, con un normale
trasformatore con tensione secondaria non superiore a 50 V.
Un guasto di isolamento tra primario e secondario del trasformatore può introdurre
tensioni pericolose per le persone senza che i dispositivi a monte del circuito FELV
intervengano. Il circuito FELV richiede l’utilizzo di dispositivi automatici
50 V max
di interruzione atti a garantire la protezione contro i contatti indiretti.
Trasformatore Condizioni di installazione
di isolamento c Masse obbligatoriamente collegate a terra;
c grado di isolamento dei componenti pari a quello del circuito primario;
c prese a spina con contatto per il conduttore di protezione, di tipo tale da non
consentire l’introduzione delle spine del sistema FELV nelle prese alimentate con
altre tensioni e da non consentire l’introduzione di spine di altri circuiti nelle prese
Utilizzatore
del sistema FELV.
c coordinamento del circuito di protezione con il dispositivo automatico
di interruzione previsto sul circuito principale per garantire la protezione contro
i contatti indiretti.

21
Caratteristiche Protezione e sezionamento
della rete dei circuiti
Numero di poli da interrompere e proteggere

Protezione e sezionamento dei circuiti


ll numero di poli indicato è valido per gli interruttori automatici che assicurano
contemporaneamente le funzioni di protezione, manovra e sezionamento.

sistema TT o TNS
neutro non distribuito trifase schema A
neutro distribuito trifase + N SN = SF: schemi B o C
SN < SF: schema C sotto la condizione 5
o schema B sotto le condizioni 1 e 2
fase + N schemi D o E
fase + fase schema E
sistema TNC
neutro non distribuito trifase schema A
neutro distribuito trifase + PEN SPEN = SF: schema F
SPEN < SF: schema F sotto la condizione 4
fase + PEN SPEN = SF: schema G
sistema IT
neutro non distribuito trifase schema A
neutro distribuito trifase + N schema C
fase + N schema E
fase + fase schema E

schema A schema B schema C schema D schema E schema F schema G

PEN PEN

Condizione 1
Il conduttore di neutro, di opportuna sezione, deve essere protetto contro
il cortocircuito dal dispositivo di protezione delle fasi.
Condizione 2
Solo in presenza di un sistema sostanzialmente equilibrato.

La massima corrente che può attraversare il conduttore di neutro è, in servizio

ordinario, nettamente inferiore alla portata di questo conduttore.

Condizione 3
Quando la protezione del neutro è già assicurata da un dispositivo di protezione
a monte contro il cortocircuito o quando il circuito è protetto da un dispositivo
a corrente differenziale residua che interrompe tutti i conduttori.
Condizione 4
Se non sono soddisfatte le condizioni 1 e 2 si deve disporre sul conduttore PEN

un dispositivo sensibile alle sovracorrenti che interrompa le fasi,

ma non il conduttore PEN.

Condizione 5
La protezione del neutro deve essere adatta alla sua sezione.
Nota 1: la norma CEI 64-8 raccomanda di non distribuire il neutro nei sistemi IT.
Nota 2: il conduttore di neutro deve avere la stessa sezione del conduttore di fase
in circuiti monofasi e in circuiti polifasi con sezione di fase ≤ 16 mm 2 (rame)
e ≤ 25 mm 2 (alluminio).

22
Caratteristiche La sicurezza nei sistemi TT
della rete Presentazione
Prescrizioni per ambienti particolari

In un sistema TT, per garantire la protezione delle persone contro i contatti indiretti,

deve essere soddisfatta la seguente relazione:

RE x Idn < UL

dove:

c Idn [A] è la corrente nominale differenziale;

c UL [V] è la tensione di contatto limite convenzionale, pari a 50 V

(25 V in ambienti a maggior rischio);

c RE [Ω] è la resistenza del dispersore.

Utilizzando un dispositivo differenziale ad alta sensibilità, il collegamento

RE delle masse con la terra può avere un valore di resistenza elevato (vedi tabella)

senza compromettere l’intervento del dispositivo.

L’impiego di un dispositivo differenziale consente di prevedere un impianto di terra

facile da realizzare ed affidabile nel tempo.


Il dispositivo differenziale può essere:

c parte integrante del dispositivo di interruzione automatica. In questo caso

il dispositivo differenziale ha lo scopo di proteggere l'impianto dai guasti verso terra

e viene installato sugli interruttori generali;

c direttamente associato al dispositivo di interruzione automatica (blocchi Vigi);

c esterno al dispositivo di interruzione automatica (Vigirex).

valori massimi della resistenza di terra RE [Ω]


Idn [A] UL [V]
50 25
0,03 ≤ 1660 ≤ 830
0,3 ≤ 166 ≤ 83
0,5 ≤ 100 ≤ 50
3 ≤ 16 ≤8
10 ≤5 ≤ 2,5
30 ≤ 1,6 ≤ 0,8

23
Caratteristiche La sicurezza nei sistemi TN
della rete Presentazione

In un sistema TN per garantire la protezione contro i contatti indiretti deve essere


soddisfatta la seguente relazione:
Ia ≤ Uo
Zs
dove:

NSX160
c Ia [A] è la corrente che provoca l’apertura automatica del dispositivo di protezione

entro i tempi previsti dalla norma in funzione della tensione nominale verso terra

del sistema, indicati nella tabella sottostante.

tempi massimi di interruzione per i sistemi TN


U0 [V] tempi di interruzione [s]
120 0,8
230 0,4
400 0,2
>400 0,1
c Uo [V] è la tensione nominale (valore efficace) tra fase e terra;

c Zs [Ω] è l'impedenza dell'anello di guasto dalla sorgente di energia fino al punto

di guasto e comprende l'impedenza del conduttore di fase e di protezione

trascurando l'impedenza di guasto.

I dispositivi di interruzione automatica ammessi dalle norme sono il dispositivo

a corrente differenziale e il dispositivo di protezione contro le sovracorrenti.

Che corrente di intervento utilizzare


Se si utilizza per la protezione delle persone lo stesso dispositivo impiegato
per la protezione contro le sovracorrenti, è consigliabile utilizzare, per la verifica
della relazione sopra riportata, la corrente di intervento della protezione magnetica

Im [A].

c Il tempo di intervento della protezione magnetica è infatti inferiore ai tempi

massimi previsti della norma.

La relazione iniziale diventa:

Im ≤ Uo

Zs
Tuttavia si ricorda che per circuiti di distribuzione e per circuiti terminali protetti
con dispositivo di protezione contro le sovracorrenti con corrente nominale
o di regolazione superiore a 32A la norma ammette tempi di intervento inferiori

o uguali a 5 s.

Se il dispositivo di interruzione è equipaggiato con una protezione differenziale,

la corrente utilizzata per la verifica è la soglia di intervento nominale I∆n


del dispositivo differenziale:
I∆n ≤ Uo
Zs

Selettività differenziale
Per realizzare la selettività, tra protezioni differenziali disposte in serie, verificare
le relazioni riportate a pag. 382.

La norma ammette, l’impiego di dispositivi differenziali selettivi del tipo S oppure

di dispositivi differenziali regolabili in tempo e corrente.

Nota: i tempi massimi di interruzione indicati in tabella si applicano ai circuiti terminali protetti
con dispositivo di protezione contro le sovracorrenti aventi corrente nominale o regolabile
non superiore a 32 A.

24
Come ottenere la protezione contro i contatti
indiretti
Qualora la protezione contro i contatti indiretti non sia verificata utilizzando i comuni
dispositivi di protezione si possono impiegare i seguenti accorgimenti:

c utilizzare uno sganciatore a soglia magnetica bassa:

v interruttori modulari con curva di intervento tipo B,

v interruttori scatolati con sganciatore magnetotermico tipo G,

v interruttori equipaggiati con sganciatore elettronico tipo Micrologic.

Abbassando la soglia di intervento del relé magnetico è possibile proteggere contro

i contatti indiretti condutture di lunghezza maggiore.

In tal caso si consiglia di verificare i limiti di selettività determinati precedentemente.


c Utilizzare un dispositivo differenziale. Il suo impiego permette di realizzare
la protezione contro i contatti indiretti in tutti quei casi dove l’intervento della
protezione magnetica non è assicurata:
v circuiti soggetti a modifiche e ampliamenti importanti,
v impedenze di guasto elevata o di difficile valutazione.
L’utilizzo del dispositivo differenziale, nella maggior parte dei casi, rende
la protezione indipendente dai parametri dell’impianto elettrico
(lunghezza e sezione dei cavi).
Esempio
Ad una soglia di intervento differenziale pari a 1 A corrisponde un’impedenza

dell’anello di guasto di 230 Ω.

Inoltre la soglia magnetica può essere regolata al valore massimo migliorando

così le condizioni richieste per la selettività in cortocircuito.

c Aumentare la sezione del cavo.

Dove non sia possibile utilizzare interruttori con la soglia magnetica bassa:

v richiesta di limiti di selettività elevati,

v rischi di scatti intempestivi dovuti a correnti di avviamento importanti, e dove

non si possa o non si voglia utilizzare dispositivi differenziali, per assicurare

l’intervento della protezione è necessario aumentare la sezione del conduttore

di protezione o al limite la sezione del conduttore di fase.

Così facendo si riduce l’impedenza dell’anello di guasto e si eleva la corrente

di guasto verso terra migliorando le condizioni di intervento del dispositivo

di protezione.

25
Caratteristiche La sicurezza nei sistemi IT
della rete Presentazione

La particolare configurazione di questo Condizioni di sicurezza al primo guasto


sistema fa si che in caso di singolo guasto La corrente capacitiva di primo guasto si può determinare come segue:
I1°g = e . U . 2 . p . 50 . C . 10-6 . L . 10-3
a terra la corrente di guasto sia fortemente
Id
limitata dall’impedenza capacitiva verso
terra della linea e non richieda quindi
di essere interrotta tempestivamente

Id

impianto esercito con tensione nominale 230/400V (1)


sviluppo totale dei cavi [m] 1000 2000 3000 4000 5000 6000 7000 8000 9000 10000 11000 12000 13000 14000 15000
corrente di primo guasto (2) [A] 0,065 0,131 0,196 0,261 0,326 0,392 0,457 0,522 0,587 0,653 0,718 0,783 0,848 0,914 0,979
resistenza di terra [Ω] tensione di contatto [V]
2 0,13 0,26 0,39 0,52 0,65 0,78 0,91 1,04 1,17 1,31 1,44 1,57 1,7 1,83 1,96
5 0,33 0,66 0,98 1,31 1,63 1,96 2,29 2,61 2,94 3,27 3,59 3,92 4,24 4,57 4,9
10 0,65 1,31 1,96 2,61 3,26 3,92 4,57 5,22 5,87 6,53 7,18 7,83 8,48 9,14 9,79
25 1,63 3,28 4,9 6,53 8,15 9,8 11,43 13,05 14,68 16,33 17,95 19,58 21,2 22,85 24,48
50 3,25 6,55 9,8 13,05 16,23 19,6 22,85 26,1 29,35 32,65 35,9 39,15 42,4 45,7 48,95
100 6,5 13,1 19,6 26,1 32,6 39,2 45,7 52,2 58,7 65,3 71,8 78,3 84,8 91,4 97,9
150 9,75 19,65 29,4 39,15 48,9 58,8 68,55 78,3 88,05 97,95 107,7 117,5 127,2 137,1 146,9
200 13 26,2 39,2 52,2 65,2 78,4 91,4 104,4 117,4 130,6 143,6 156,6 169,6 182,8 195,8
(1) La capacità relativa ai cavi in bassa tensione può essere presa pari a 0,3 μF/km
(2) Per sviluppo totale dei cavi si intende la lunghezza complessiva dei circuiti monofasi e tripolari con o senza neutro presenti.
Per impianti in bassa tensione la corrente capacitiva è circa pari a 65 mA x km.

Altra condizione riguarda la resistenza di terra a cui sono collegate le masse

e la tensione pericolosa che si introduce sulle masse stesse durante il primo guasto.

Tale condizione, nella maggior parte degli impianti in situazioni ordinarie,

è rispettata.

Uc = I1°g . RE ≤ UL

I simboli utilizzati nelle relazioni sopra indicate hanno il seguente significato.

I1°g = corrente verso terra di primo guasto, corrente capacitiva totale fornita

da tutta la rete di distribuzione [A]

U = tensione concatenata [V]

C = capacità verso terra della linea in BT, valore tipico [μF/km]

L = sviluppo totale dei cavi [m]

UL = tensione limite di contatto (50 V in ambiente ordinario, 25 V in ambienti

articolari)

RE = resistenza di messa a terra delle utenze o di gruppi di utenze [Ω]

UC = tensione di contatto che si manifesta sulle masse alla comparsa del primo

guasto di Isolamento [V].

Se si considera una resistenza di terra del dispersore pari a 10 Ω la lunghezza totale

dei cavi che da origine ad una tensione limite di contatto di 50 V è di circa 77 km.

Con una resistenza del dispersore di terra di 200 Ω (terreno con resistività elevata)

la lunghezza si riduce a 3,8 km. Qualora non sia possibile realizzare un impianto di

terra con resistenza idonea a limitare la tensione di contatto a valori inferiori a quelli

massimi previsti dalla norma, 50 V per impianti ordinari e 25 V per impianti per

applicazioni particolari, suddividere l’impianto in sezioni elettricamente indipendenti,

ciascuna alimentata da proprio trasformatore con neutro isolato. In caso di primo

guasto la tensione di terra dovrà essere inferiore alla tensione limite.

Non sarà necessario interrompere l’alimentazione ma è obbligatorio prevedere la

segnalazione guasto per prevenire l’insorgere di un secondo guasto di isolamento.

Per fare ciò si utilizza un controllore permanete di isolamento CPI (Vigilhom),

uno per ogni circuito indipendente separato galvanicamente dagli altri, che attiva

un allarme sonoro e visivo. È opportuno individuare ed eliminare il primo guasto

nel tempo più breve possibile. Per facilitare l’identificazione del punto di guasto
si possono utilizzare sistemi automatici di ricerca che prevedono un sistemi
di rilevamento associato a concentratori di segnale (as esempio XM200 + XD312)
o sistemi manuali portatili che utilizzano pinze amperometriche (XRM + pinza).
Per salvaguardare l’impianto dalle sovratensioni che possono provenire dalla rete
in MT (guasto di isolamento del trasformatore MT/BT) è consigliabile installare
degli scaricatori di sovratensione (Cardew-C) tra il centro stella del trasformatore,
oppure una fase, e la terra.

26
Nota 1: i tempi massimi di interruzione del guasto indicati
per il sistema TN sono applicabili ai sistemi IT con neutro
Secondo guasto
Al secondo guasto (guasto su una fase differente o sul neutro) la condizione

distribuito o non distribuito. Per il metodo pratico di verifica


dell’intervento della protezione contro le sovracorrenti di intervento delle protezioni è differente a secondo della modalità di connessione

si rimanda al capitolo “Protezione delle persone”. Quando a terra delle masse.

nel sistema IT la protezione contro le sovracorrenti interviene, c Masse collegate ad una terra unica.

per doppio guasto a terra, in un tempo superiore a quello In questo caso il secondo guasto di isolamento dà origine ad un’anello di guasto

ammesso dalla norma, è necessario utilizzare un dispositivo


simile a quello di un sistema TN (la corrente verso terra circola attraverso

a corrente differenziale oppure effettuare, se praticamente


possibile, un collegamento equipotenziale non connesso il conduttore di protezione che unisce le due masse)

a terra tra le masse simultaneamente accessibili e con tutte c Masse collegate a terra individualmente oppure a gruppi.

le masse estranee. Con questa modalità di connessione a terra l’anello di guasto è equiparabile a quello

Nota 2: tale dispositivo a corrente differenziale non deve di un sistema TT (la corrente di guasto interessa i dispersori delle due terre distinte).

intervenire in caso di primo guasto di isolamento per non


Con connessione ad una terra unica o a più terre distinte le masse devono essere

vanificare le caratteristiche di continuità di servizio del sistema


IT. La soglia della protezione differenziale deve essere comunque connesse tra loro mediante un conduttore di protezione.

superiore al seguente valore.


I∆n ≤ I 1°g Condizione di intervento delle protezioni
K ∆n
dove i simboli hanno il seguente significato In caso di terra unica si possono identificare due condizioni di guasto a secondo
I∆n = corrente nominale di intervento del dispositivo della presenza o no del conduttore di neutro.

differenziale. Si precisa che la norma raccomanda di non distribuire il neutro nei sistemi IT.

K∆n = tolleranza della soglia di intervento del dispositivo Neutro non distribuito:

di protezione (valore normalizzato: 0,5 per dispositivi


differenziali Vigi, 0,8 per dispositivi differenziali Vigirex e VIGI Ia ≤ U . 1

di tipo “Si”) 2 ZS
Nota 3: in caso di primo guasto i carichi alimentati possono Neutro distribuito:
contribuire alla corrente capacitiva e tale contributo è di difficile Ia ≤ Uo . 1
valutazione. Per tale motivo si raccomanda di utilizzare un 2 Z’S
margine di sicurezza superiore a quello relativo alla sola dove:
tolleranza della soglia di intervento.
Nota 4: nei sistemi IT la protezione differenziale funziona
Ia = corrente di intervento del dispositivo di protezione [A]
correttamente solo nelle seguenti condizioni di guasto. I dispositivi ad interruzione automatica ammessi dalla norma sono il dispositivo
In definitiva il dispositivo a corrente differenziale posto di protezione contro il cortocircuito [Im] e il dispositivo a corrente differenziale [I∆n].
a monte di derivazione non interviene per doppio guasto Uo = tensione nominale tra fase e terra in valore efficace espressa in [V]
a terra sulle derivazioni stesse. U = tensione nominale tra fase e fase in valore efficace espressa in [V]
ZS = impedenza dell’anello di guasto comprendente il conduttore di fase

A
e il conduttore di protezione espressa in [Ω]

Il dispositivo A
Z’S = impedenza dell’anello di guasto comprendente il conduttore di neutro

non interviene
e il conduttore di protezione espressa in [Ω]

Id

B C

I dispositivi B e
C intervengono NSX160

Condizione di doppio guasto sulle linee terminali

A B

I dispositivi A e
B intervengono

Passerella
metallica

C D

Condizione di doppio guasto sulle due linee di alimentazione


a monte delle linee terminali

27
Caratteristiche La sicurezza nei sistemi IT
della rete Controllori permanenti di isolamento
Caratteristiche

La scelta del controllore permanente

d’isolamento deve essere effettuata

in funzione dei seguenti parametri:

c la tensione tra le fasi e il tipo di rete

da controllare;

c l'estensione della rete da controllare;

c altri elementi quali installazione,

alimentazione ausiliaria, ecc.

tipo IM9 IM9-OL IM10-IM20(1) IM10H-IM20H


(motori fuori tensione) (ambiente ospedaliero)
tensione concatenata CA neutro accessibile 480 V max 690 VAC (fuori tensione) 480 VAC 230 VCA ±15%
CA neutro non accessibile
CC 690 Vcc (fuori tensione) 345 VCC
frequenza 45-440 Hz 45-440 Hz 45-440 Hz 50-60 Hz
principio di funzionamento: iniezione in CC segnalazione squilibrio AC AC
in tensione
soglia di funzionamento preallarme 2-500 kΩ 0,5-10 MΩ 1 kΩ-1 MΩ 50 kΩ-500 kΩ
guasto 1-250 kΩ 0,25-2 MΩ 0,5 kΩ-500 kΩ
campo lettura della resistenza 0,1 kΩ -10 MΩ 1 kΩ -10 MΩ
campo lettura della capacità 0,1 mF -40 mF
tensione ausiliaria CA 115/415 VCA 115/415 VCA 115/415 VCA 115/415 VCA
tensione ausiliaria CC 125/250 VCC 125/250 VCC 125/250 VCC 125/250 VCC
installazione incasso b b
guida DIN b b b b
grado di protezione parte frontale IP40 IP40 IP52 IP52
tipo XM200 XM300(1) XML308-XML316(2)
tensione concatenata CA neutro accessibile 440 VAC 690 VAC (fuori tensione) 480 VAC
CA neutro non accessibile 760 VAC
CC 500 VCC 690 VCC (fuori tensione) 345 VCC
frequenza 45-440 Hz 45-440 Hz 45-440 Hz
principio di funzionamento: iniezione in AC segnalazione squilibrio AC
in tensione
soglia di funzionamento preallarme 10 kΩ-100 kΩ 0,5-10 MΩ 1 kΩ-1 MΩ
guasto 0,1 kΩ-20 kΩ 0,25-2 MΩ 0,5 kΩ-500 kΩ
campo lettura della resistenza 0,1 kΩ -999 kΩ 0,1 kΩ -10 MΩ
campo lettura della capacità 0,1 mF -199 mF 0,1 mF -40 mF
tensione ausiliaria CA 115/127 VCA 115/127 VCA 115/127 VCA
220/240 VCA 220/240 VCA 220/240 VCA
380/415 VCA 380/415 VCA 380/415 VCA
tensione ausiliaria CC
installazione incasso b b b
guida DIN
grado di protezione parte frontale IP30 IP30 IP30
(1) IM20 con piastra HV-IM20 fino a 1700 VCA neutro accessibile, 1000 Vac neutro non accessibile.
(2) XM300c e XML con piastra PHT1000 fino a 1700 VCA neutro accessibile, 1000 VCA neutro non accessibile; 1200 VCC per reti in CC

28
caratteristiche industria e Marina
tipo di controllore IM9 IM9-OL IM10 IM20 XM200 XM300C XML308/
316 (CPI +
misura locale)

reti piccole Reti IT reti Medie e Grandi (2) IT


isole IT/macchine motori fuori reti medie fino a 40 µF tete estesa >40 μFo localizzazione guasto
operatrici tensione + com. + com. e mis. locale
alimentazione ausiliaria 110 - 415 VCA 125/250 VCC 115/127 o 220/240 o 380/415 VCA
doppia soglia + (guasto + preallarme) sì sì sì sì sì sì sì
misura resistenza R no no sì sì sì sì sì
controllo rete CA sì sì sì sì sì sì sì
controllo rete CC o CA
no no sì sì sì sì sì
con componenti continue
comunicazione no no no sì no sì sì
localizzazione autom. del guasto no no no no sì sì sì
misura capacità C no no no sì sì sì sì
misura impedenza ZC no no no sì no no no
log allarme no no no sì no sì sì
piastra addizionale HV no no no sì no sì sì
motore fuori tensione no sì no no no no no
input inibizione iniezione di corr. no no no sì no no no
installazione guida DIN incasso o guida DIN incasso
dispositivi di localizzazione
automatica dei guasti senza misura XD301

no no no no

XD312/XD308C

dispositivi di localizzazione
automatica dei guasti XL308/316
con misura R e C locale no no no no no

interfaccia di comunicazione
modbus XLI300
no no no no no o XTU300

accessori (1) HV-IM20


PHT1000
limitatore di sovratensioni Cardew C - Resistenza di limitazione (ZX)
toroidi
localizzazione manuale dei guasti
(1) Tranne IM9-OL.
(2) Scelta tra IM10/IM20 e XM200: vedere pagina 33.

29
Caratteristiche La sicurezza nei sistemi IT
della rete Controllori permanenti di isolamento
Caratteristiche

Ai terminali del Scaricatore di sovratensione Cardew-C


trasformatore La funzione di questo componente è quella di scaricare verso terra le sovratensioni
a frequenza industriale (50Hz) che provengono dalla media tensione e quindi
salvaguardare l’installazione e l’integrità del controllore permanente di isolamento.
Lo scaricatore è collegato tra il centro stella del trasformatore e la terra o tra una fase
e il collettore di terra e deve essere in grado di sopportare:
c la sovratensione permanente che si manifesta all’insorgere del primo guasto
di isolamento (U = 1,732 x Uo);
congiuntore c la corrente dovuta al secondo guasto di isolamento.
CPI La corrente di doppio guasto, nelle condizioni di guasto più gravose, avrà il valore
della corrente di cortocircuito trifase se lo scaricatore è installato tra il centro stella
del trasformatore e la terra oppure sarà pari alla corrente di cortocircuito bifase
se il limitatore di sovratensioni è installato tra una fase e la terra.
Le sue principali caratteristiche sono:
c tensione U di non innesco a 50 Hz: ≤ 1,6 x U;
c tensione di innesco a 50 Hz: ≤ 2,5 x U (3 x U per tipo 250 V);
c corrente massima dopo l’innesco: 40 kA x 0,2 s.
L’effettiva corrente sopportata dallo scaricatore dipende dal tempo di interruzione
arrivo del dispositivo di protezione come indicato nella tabella seguente.
tempo di eliminazione del guasto [s] 0,5 0,4 0,32 0,2 0,14 0,8
Icw Cardew-C [kA] x [s] 25,3 28,3 31,6 40 40 40
c Resistenza di isolamento: > 1010 Ω.
c Non ripristinabile.
Il suo intervento provoca la segnalazione continua del controllore permanente
di isolamento. Per facilitare l’identificazione della perdita di isolamento dello
scaricatore è consigliabile installare, sul collegamento a terra, un toroide e il relativo
dispositivo XD301 che segnala localmente e a distanza la presenza della corrente
di dispersione.
La scelta del Cardew-C dipende dai seguenti parametri:
c tensione nominale della rete elettrica;
c livello di isolamento dell’impianto e del controllore permanete di isolamento;
c punto di collegamento a terra (neutro-terra o fase-terra).
Sezione del conduttore o della sbarra di collegamento.
La sezione dipende dalle seguenti caratteristiche/condizioni:
c modalità di collegamento a terra dello scaricatore (neutro accessibile oppure
Al collettore non accessibile);
di cabina Collettore di terra di cabina c tipo di conduttore (rame o alluminio);
c tempo di eliminazione del guasto (la condizione più gravosa è generalmente
quella dovuta all’interruzione del guasto mediante interruttore a monte
Esempio di installazione di un limitatore di sovratensione del trasformatore MT/BT).
e del controllore permanente di isolamento all’interno Il conduttore è di fatto un conduttore PE e come tale può essere dimensionato
del quadro QGBT tipo P-Bloc. secondo i criteri indicati dalla norma CEI 64-8.
Nel caso in cui il guasto di isolamento sull’impianto avvenga La formula per il calcolo è la seguente.
quando il limitatore di sovratensione è in conduzione
e si manifesti in prossimità del punto di installazione SPE = Ig . tin
della Cardew-C (condizione peggiorativa) la corrente di doppio K
guasto corrisponde a quella che si avrebbe in cabina dove
(Icc trifase in caso di neutro distribuito e 0,866 x Icc trifase SPE = sezione del PE
in caso di assenza del conduttore di neutro). Ig = corrente di guasto a terra
t int = tempo di interruzione del guasto
K = fattore relativo a isolante e materiale conduttore:
c per conduttore isolato in PVC K = 115 (K = 143 per T<30°C);
c per conduttore isolato in EPR K = 143 (K = 176 per T<30°C).
Per temperatura si intende quella dell’aria circostante il conduttore.
Solitamente il cavo di collegamento del dispositivo di eliminazione delle
sovratensione dista dal collettore meno di 2 m.

30
tabella di scelta del limitatore di sovratensioni Cardew C
Un [V] neutro accessibile neutro non accessibile

MT BT MT BT

≤ 230 tipo 250 V tipo 250 V


230 ≤ U ≤ 400 tipo 250 V tipo 440 V
400 ≤ U ≤ 660 tipo 440 V tipo 660 V
660 ≤ U ≤ 1000 tipo 660 V tipo 1000 V
1000 ≤ U ≤ 1560 tipo 1000 V

tabella di scelta della sezione cavo di collegamento del Cardew-C (1) (2) (3)
trasformatore in resina [kVA] 100 160 250 315 400 500 630 800 1000 1250
VCC [%] 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6
sezione connessione [mm2] neutro accessibile 16 25 50 50 70 95 95 120 150
neutro non accessibile 16 25 35 50 70 70 95 120 150 185
trasformatore in olio [kVA] 100 160 250 315 400 500 630 800 1000 1250
VCC [%] 4 4 4 4 4 4 4 6 6 6
sezione connessione [mm2] neutro accessibile 25 50 70 70 95 120 150 120 150
neutro non accessibile 25 35 50 70 95 95 120 120 150 185
(1) Il cavo è isolato in PVC.
(2) Per cavi in alluminio moltiplicare la sezione del conduttore in rame per 1,5.
(3) Per cavi isolati in EPR moltiplicare la sezione del conduttore isolato in PVC per 0,8.

31
Caratteristiche La sicurezza nei sistemi IT

della rete Sicurezza minima

Segnalazione del primo guasto


La norma CEI 64-8 richiede l’inserimento di un controllore di isolamento (CPI)
MT/BT MT/BT
XLI300
per la segnalazione del primo guasto a terra.
Per una normale rete a 50 Hz si possono utilizzare sia controllori che iniettano
un segnale di tipo continuo che controllori che iniettano un segnale alternato a bassa
XML316 XML308
frequenza (2.5 Hz). Il secondo tipo di CPI può fungere anche da generatore
di segnale per la ricerca dei guasti.
Il controllore di isolamento può essere inserito in alternativa sul centro stella
del trasformatore o su una delle fasi; nel primo caso la tensione che è applicata
al CPI per un guasto a terra è la stellata mentre nel secondo caso è la concatenata.
Uno dei parametri di scelta di un CPI è proprio la tensione concatenata della rete
da controllare: infatti nel caso di neutro non accessibile (collegamento del CPI
su una fase) essa risulta 1/e volte inferiore rispetto al caso di neutro accessibile.
I CPI sono dotati di una soglia di allarme in kΩ al raggiungimento della quale
si ha l’accensione di una spia sul fronte degli apparecchi e la commutazione
di un contatto per la segnalazione a distanza.
La soglia di allarme deve essere impostata ad un valore di resistenza inferiore
Rete a configurazione variabile: un solo CPI deve essere al normale valore di resistenza di isolamento verso terra dell’impianto con tutti
collegato per ogni rete indipendente. i carichi inseriti. L’intervento delle protezioni è obbligatorio al secondo guasto.
Nel caso di reti TT o TN alimentate tramite UPS può verificarsi la situazione
in cui l'impianto a valle, in assenza di tensione di rete, riceva tensione dalla batteria.
Si ha quindi il passaggio da un sistema di neutro TT o TN ad un sistema IT, in quanto
la batteria funziona in isola. Considerando però la limitata estensione dei circuiti
alimentati dall'UPS ed il breve tempo per il quale l'UPS può funzionare in isola
(generalmente dell'ordine dell'ora), non si considera giustificato l'utilizzo
di un dispositivo di segnalazione del primo guasto in quanto risulta estremamente
improbabile l'insorgere, dopo un primo guasto, di un secondo guasto nel breve
tempo di funzionamento con alimentazione da batteria (si veda a questo proposito
il commento all'articolo 413.1.5.1 della nuova edizione della norma CEI 64-8).

Reti con più trasformatori


Bisogna sottolineare che non è corretto installare due o più CPI su una stessa rete
poiché se tra i due vi è continuità metallica le correnti iniettate si sovrappongono
e di conseguenza i dispositivi danno luogo a misurazioni errate che si traducono
in indicazioni inaffidabili del livello di isolamento. In base a quanto detto, se la rete
è alimentata da più trasformatori in parallelo va installato un solo CPI il quale
comunque controllerà l’isolamento del secondario dei trasformatori e di tutto
l’impianto a valle dei trasformatori stessi.

Reti a configurazione variabile


In questo caso le valutazioni da fare sono più complesse: bisogna considerare tutte
le configurazioni che può assumere l’impianto e verificare che in nessuna di esse vi
siano due o più CPI collegati alla stessa rete. Le manovre che portano a modifiche
della topologia della rete (ad esempio chiusura o apertura di congiuntori) devono
modificare opportunamente anche i collegamenti dei CPI per evitare di averne più
di uno collegato alla stessa parte di impianto o di lasciare parti di impianto prive
di controllo. Nel caso di due reti esercite indipendentemente in servizio normale
ma che possono essere comunque collegate (ad esempio per fuori servizio di un
trasformatore), è necessario che uno dei CPI venga scollegato nel funzionamento
con congiuntore chiuso. È necessario inoltre verificare che la regolazione
della soglia di intervento sia inferiore al livello di isolamento dell’impianto
a congiuntore chiuso e che il CPI sopporti la lunghezza totale dei cavi di tutto
l’impianto (ad esempio tale valore è di 30 km per l’XM200).

Conclusioni
L’installazione di un CPI in un impianto IT (peraltro imposta dalla norma CEI 64-8)
permette di mantenere nel tempo i vantaggi di questa tipologia di gestione del neutro:
è un dispositivo fondamentale dell’impianto da scegliere con cura e collegare
con oculatezza poichè scelte errate o collegamenti scorretti renderebbero l’impianto
inaffidabile e quindi inutili i costi sostenuti per realizzarlo.

Se associato ad una modalità di ricerca guasti tempestiva ed efficace, il CPI

permette di limitare l’eventualità di un doppio guasto simultaneo che causerebbe


sia il fuori servizio almeno delle utenze interessate dai guasti che possibilità
di danneggiamento delle stesse (un doppio guasto è, a tutti gli effetti, un
cortocircuito).
Ad esempio, ipotizzando che statisticamente ci possa essere un guasto ogni tre mesi
e che il servizio manutenzione sia in grado di eliminarlo entro 24 ore, si avrebbe
in media un doppio guasto circa ogni 22 anni.

32
Miglioramento delle condizioni di servizio

Criteri di scelta
Tranne in casi semplici, vi sono funzioni specifiche della rete da monitorare che
possono influenzare la scelta:
c si tratta di una rete estesa ove è consigliabile misurare la resistenza di isolamento

e le capacità dell’impianto verso terra?

c è necessario avere una soglia di preallarme che indichi l’abbassamento del valore

dell’isolamento al di sotto di una soglia non-critica impostata dall’operatore?

c sulla rete sono presenti dei congiuntori?

sono presenti disturbi elettrici generati dalle utenze quali variatori di velocità, gruppi

di continuità UPS, ecc.?

Che tipo di rete?


c Motori o reti di piccole dimensioni in corrente alternata: Vigilohm IM9.

c Motori fuori tensione: Vigilohm IM9-OL.

c Reti in corrente continua o alternata di piccole dimensioni: Vigilohm IM10 o IM20

(IM10-H o IM20-H per ambienti uso medico).

c Reti più estese dove la localizzazione manuale di un guasto è difficilmente


realizzabile: XM200 + XD301/312.

c Reti molto estese dove le misure sulle partenze principali sono un evidente

vantaggio: XML308/XML316 o XM300 + XL308/316.

Supervisione e log eventi


Scelta del sistema
I 3 passi per una corretta scelta del sistema:
1) Definire le esigenze: dimensioni della rete,
Stampante CC o CA, misura dell’isolamento, localizzazione
Supervisore automatica dei guasti, funzioni aggiuntive, ecc…

Modbus 2) Scegliere i rilevatori adatti (XD, XML o XL


con misura locale dell’isolamento).
Interfaccia di comunicazione
3) Verificare l’eventuale necessità di un’interfaccia
di comunicazione.

Modbus

Controllore permanente d’isolamento

Bus Vigilohm System

Rilevatori/localizzatori

Vigilohm un sistema che segue


Toroidi l’evoluzione dell’impianto.
e pinze È sufficiente aggiungere dispositivi e
apparecchi per adattare il sistema ai
cambiamenti della rete o alle nuove
esigenze di misura e supervisione.

33
Caratteristiche La sicurezza nei sistemi IT
della rete Rete in corrente continua isolata da terra

Le protezioni minime indispensabili


Segnalazione al primo guasto, permette di avere continuità di servizio

in condizioni normali di installazione.

Intervento della protezione obbligatorio al secondo guasto.

Per controllare l’isolamento della rete e segnalare un guasto verso massa utilizzare

le apparecchiature seguenti:

c IM10 e IM20 sono la soluzione IT in CA e CC fino a 40 mF.

In questi apparecchi un dispositivo ad alta impedenza misura la variazione

di potenziale delle due polarità della rete con riferimento alla terra. Queste variazioni

IM10
vengono confrontate con la soglia impostata. Il limite di utilizzazione è la tensione

della rete da controllare, cioè 480 VCA - 345 VCC;

c Opzioni aggintive disponibili a seconda del modello:

v Visualizzazione del valore R per facilitare la manutenzione preventiva.

v Visualizzazione del valore C della rete.

Piccole reti o isole IT


v Collegamento seriale Modbus.

(C max = 40 μF)
v Storico Allarmi.

c Vigilohm System XM200 o XM300C su reti in corrente continua del tipo ondulata

(generatori in corrente continua, gruppi statici di conversione) o non ondulata.

Vantaggi dell’offerta Schneider Electric


Misura e visualizzazione di C
Il monitoraggio della capacità C è essenziale sulle reti di grandi dimensioni dal
momento che l’impedenza capacitiva può provocare il passaggio ad un sistema
TT che, in caso di guasto d’isolamento potrebbe generare una tensione di contatto
pericolosa ed un’elevata corrente di guasto.
XM200 I CPI Schneider Electric visualizzano il valore C.
Localizzazione dei guasti senza collegamento al CPI
Questa funzione può semplificare l’implementazione e l’utilizzo del sistema.
Toglie anche qualsiasi limite al numero di rilevatori XD301/312 installabili.

Miglioramento delle condizioni di servizio


Ricerca sotto tensione del guasto d’isolamento (Vigilohm System)
L’utilizzo di un Vigilohm System abbinato a dei rilevatori consente di effettuare
XD312 la ricerca sotto tensione del primo guasto, permettendo di ottenere
un miglioramento della continuità di servizio; questo è possibile grazie all’iniezione
Rete con molte partenze:
soluzione semplice di un segnale a bassa frequenza (2,5 Hz).
Il rilevatore portatile XRM con le relative pinze amperometriche è compatibile
con tutti i controllori della gamma Vigilohm system. Per interrompere il circuito è
possibile utilizzare un controllore d’isolamento che comanda l’apertura
dell’interruttore di protezione.
Nell’architettura dello schema seguente i controllori della serie XML integrano sia la
funzione di controllo isolamento che la funzione di misura partenza per partenza.
Tutte le misure e gli allarmi cronodatati sono accessibili tramite supervisore.
L’XLI300 integra un’interfaccia di comunicazione oltre alla funzione di esclusione
CPI in caso di XML316 chiusura del secondo interruttore.
Questa soluzione può essere associata anche alla funzione di localizzazione dei
guasti con rilevatore XD.
Interface Supervisor XML308/316

XAS
Printer
défaut
XML316

test

1 2 3 4 5 6 7 8

9 10 11 12 13 14 15 16 valeur d'isolement
040 K
TEST MENU

XL308/316

XL308c
test

1 2 3 4 5 6 7 8

9 10 11 12 13 14 15 16

test/reset

XD308c

XD308c

XD312
XRM
XD312 test

reset

P50
P12 P100

RM 10N

Localizzazione automatica dei guasti con una misura della resistenza e capacità d’isolamento
(R e C) partenza per partenza

34
Caratteristiche Ulteriori prescrizioni normative
della rete

Prescrizioni relative all’utilizzo di dispositivi a


corrente differenziale (Norma CEI 64-8 parte 4 e 5)
Protezione addizionale contro i contatti diretti
Il dispositivo di protezione a corrente differenziale con Idn non superiore a 30 mA

è riconosciuto dalla norma come protezione addizionale contro i contatti diretti

in aggiunta ai seguenti criteri di protezioni:

c isolamento delle parti attive;

c involucri (grado di protezione) e barriere;

c ostacoli;

c distanziamento.

Tale protezione addizionale è richiesta anche per i circuiti che alimentano prese

a spina:

c con corrente nominale non superiore a 20 A nei locali ad uso abitativo;

c con corrente nominale non superiore a 32 A destinati ad alimentare apparecchi

utilizzatori mobili usati all’esterno.

Condutture realizzate con cavi con conduttori piatti


Le condutture utilizzate solitamente sotto tappeti a posa fissa (moquette)
sono oggetto di prescrizioni allo studio. Per il momento devono essere protette
con dispositivo differenziale con Idn non superiore a 30 mA.
Legge 46/90
Per gli impianti realizzati in data successiva all’entrata in vigore della Legge 46/90,
l’uso di dispositivi differenziali associati a circuiti che non siano provvisti
di conduttore di protezione non deve essere considerato come una misura
di protezione sufficiente contro i contatti indiretti, anche se la corrente differenziale
nominale di intervento non supera 30 mA.
Catene luminarie
È consigliabile proteggere, con dispositivo a corrente differenziale con I∆n
non superiore a 30 mA, le catene luminarie a portata di mano se il costruttore
non ne definisce le modalità di installazione e di protezione.
Impianto e gruppo generatore trasportabile o per utilizzo temporaneo.
In tale caso, qualunque sia il sistema di neutro, deve essere utilizzato un dispositivo
a corrente differenziale non superiore a 30 mA per l’interruzione automatica
dell’alimentazione.

Prescrizioni per ambienti particolari


(CEI 64-8 parte 7)
L’impiego del dispositivo di protezione a corrente differenziale con sensibilità
non superiore a 30 mA è obbligatorio nei seguenti casi.
Locali contenenti bagni o docce e per piscine e fontane
La protezione è richiesta secondo la disposizione delle utenze rispetto alle zone 0, 1
e 2 e in caso si utilizzino altri sistemi di sicurezza, ad esempio il sistema SELV
o a separazione elettrica, quando tali sorgenti vengano installate in zona 2.
Per maggiori dettagli si rimanda alla norma CEI 64-8.
Cantieri di costruzione e demolizione, Strutture adibite ad uso agricolo
o zootecnico
Per le prese a spina e gli apparecchi utilizzatori mobili in entrambi i casi con corrente
nominale non superiore a 32 A.
Aree di campeggio
Ogni presa a spina deve essere protetta da dispositivo differenziale.
Locali ad uso medico
I circuiti terminali nei locali appartenenti al gruppo 1 che alimentano prese a spina
fino a 32 A. Tutti i circuiti nei locali appartenenti al gruppo 2 che non siano alimentati
da sistema IT-M mediante trasformatore di isolamento.

Nei locali di gruppo 1 e 2 sono richiesti dispositivi a corrente differenziale di tipo A

o di tipo B in funzione del tipo di corrente di guasto.


Fiere e mostre
Tutti i circuiti che alimentano prese a spina fino a 32 A e tutti i circuiti terminali esclusi
quelli destinati all’illuminazione di sicurezza.
Illuminazione per esterni
Impianti di illuminazione fissi situati in area esterna per cabine telefoniche, pensiline
di fermata per mezzi di trasporto, insegne pubblicitarie, segnalazioni stradali
e mappe luminose.
Unità mobili e trasportabili
Come dispositivo di protezione quando si utilizzano sistemi TN e TT.

35
Caratteristiche Ulteriori prescrizioni normative

della rete

Come protezione addizionale per tutte le prese a spina, alimentate direttamente,


e destinate ad apparecchi utilizzatori situati al di fuori dell’unità.
Sistemi di riscaldamento per pavimenti e soffitti
Come dispositivo di protezione anche in presenza di componenti elettrici
di riscaldamento di classe II o con isolamento equivalente.
Luoghi a maggior rischio in caso di incendio (protezione contro gli incendi)
Per le condutture classificate di tipo C e in caso di sistemi TN o TT è richiesta
la protezione mediante dispositivo a corrente differenziale con soglia di intervento
non superiore a 300 mA, anche ritardato, e in caso di circuiti di distribuzione, dove
necessita il coordinamento selettivo, con soglia non superiore a 1 A anche ritardato.
La norma definisce le condutture di tipo C nel seguente modo:
c cavo multipolare provvisto di conduttore di protezione;

c cavo unipolare o multipolare sprovvisto di conduttore di protezione e installato

in tubi protettivi metallici con grado di protezione inferiore a IP4X;

c cavo unipolare o multipolare sprovvisto di conduttore di protezione e installato

in tubi protettivi in materiale isolante, installato a vista e con grado di protezione

almeno IP4X;

c condotto sbarre con grado di protezione almeno IP4X.

36
Indice 4 - Protezione dei circuiti

n Introduzione
pag. 38

n Protezione contro i sovraccarichi pag. 41

n Installazione dei cavi pag. 45

n Portata dei cavi


pag. 48
n Caduta di tensione
pag. 57
n Protezione contro il cortocircuito
pag. 62
n Dimensionamento rapido dei cavi
pag. 82
n Condotti sbarre prefabbricati
pag. 84
n Tabelle di coordinamento
pag. 110

37
Protezione Introduzione
dei circuiti Definizioni

Impianto elettrico
Insieme di componenti elettrici associati al fine di soddisfare scopi specifici e aventi
caratteristiche coordinate. Fanno parte dell’impianto elettrico tutti i componenti
elettrici non alimentati tramite prese a spina; fanno parte dell’impianto elettrico
anche gli apparecchi utilizzatori fissi alimentati tramite prese a spina destinate
unicamente alla loro alimentazione.
Conduttore di neutro
Conduttore collegato al punto di neutro del sistema ed in grado di contribuire
alla trasmissione dell’energia elettrica.
Temperatura ambiente
Temperatura dell’aria o di altro mezzo nel luogo in cui il componente elettrico
deve essere utilizzato.
Tensione nominale
Tensione per cui un impianto o una sua parte è progettato.
Nota: la tensione reale può differire dalla nominale entro i limiti di tolleranza permessi.
In relazione alla loro tensione nominale i sistemi elettrici si dividono in:
c sistemi di categoria 0, quelli a tensione nominale minore o uguale a 50 V
se a corrente alternata o a 120 V se a corrente continua (non ondulata);
c sistemi di categoria I, quelli a tensione nominale da oltre 50 a fino 1000 V
compresi se a corrente alternata o da oltre 120 fino a 1500 V se a corrente continua;
c sistemi di categoria II, quelli a tensione nominale oltre a 1000 V se a corrente
alternata o oltre 1500 V se a corrente continua, fino a 35 kV compreso;
c sistemi di categoria III, quelli a tensione nominale maggiore di 35 kV.
Qualora la tensione nominale verso terra sia superiore alla tensione nominale
fra le fasi, agli effetti della classificazione del sistema si considera la tensione
nominale verso terra.

La tensione effettiva può variare entro le abituali tolleranze. I transitori non vengono

considerati. Questa classificazione non esclude l'introduzione nelle diverse


categorie di limiti intermedi per ragioni particolari.
Circuito elettrico
Insieme di componenti di un impianto alimentato da uno stesso punto e protetto
contro le sovraccorrenti da uno stesso dispositivo di protezione.
Circuito di distribuzione
Circuito che alimenta un quadro di distribuzione.
Circuito terminale
Circuito direttamente collegato agli apparecchi utilizzatori o alle prese a spina.
Corrente di impiego (IB)
Corrente che può fluire in un circuito nel servizio ordinario:
c a livello dei circuiti terminali è la corrente corrispondente alla potenza apparente
dell'utilizzatore. In presenza di avviamento motori o messe in servizio frequenti
(ascensori o saldatrici a punti) è necessario tener conto delle correnti transitorie
se i loro effetti si accumulano;
c a livello dei circuiti di distribuzione (principali e secondari) è la corrente
corrispondente alla potenza apparente richiesta da un gruppo di utilizzatori tenendo
conto del coefficiente di utilizzazione e di contemporaneità.
Portata in regime permanente di una conduttura (Iz)
Massimo valore della corrente che può fluire in una conduttura, in regime
permanente ed in determinate condizioni, senza che la sua temperatura superi
un valore specificato. È quindi la massima corrente che la conduttura può
sopportare senza pregiudicare la durata della sua vita.

Dipende da diversi parametri come ad esempio da:

c costituzione del cavo e della canalizzazione;

v materiale conduttore,

v materiale isolante,

v numero di conduttori attivi,

v modalità di posa;

c temperatura ambiente.

Sovraccorrente
Ogni corrente che supera il valore nominale. Per le condutture, il valore nominale
è la portata. Tale corrente dev’essere eliminata in tempi tanto più brevi quanto
più elevato è il suo valore.
Corrente di sovraccarico
Sovracorrente che si verifica in un circuito elettricamente sano.
Ad esempio la corrente di avviamento di un motore o il funzionamento momentaneo
di un numero di utilizzatori maggiore di quello previsto.

38
Corrente di cortocircuito (franco)
Sovracorrente che si verifica a seguito di un guasto di impedenza trascurabile
fra due punti tra i quali esiste tensione in condizioni ordinarie di esercizio.
Corrente di guasto
Corrente che si stabilisce a seguito di un cedimento dell’isolamento o quando
l’isolamento è cortocircuitato.
Corrente di guasto a terra
Corrente di guasto che si chiude attraverso l’impianto di terra. In determinate
configurazioni di impianto, sistema TN e IT, la corrente di guasto (di secondo guasto
per il sistema IT) che si richiude verso terra può assumere valori elevati,
paragonabili alle correnti di sovraccarico e di cortocircuito.
Corrente convenzionale di funzionamento (di un dispositivo di protezione) (If)
Valore specificato di corrente che provoca l’intervento del dispositivo di protezione
entro un tempo specificato, denominato tempo convenzionale.
Conduttura
Insieme costituito da uno o più conduttori elettrici e dagli elementi che assicurano
il loro isolamento, il loro supporto, il loro fissaggio e la loro eventuale protezione
meccanica.
Componente elettrico
Termine generale usato per indicare sia i componenti dell’impianto
sia gli apparecchi utilizzatori.
Apparecchio utilizzatore
Apparecchio che trasforma l’energia elettrica in un’altra forma di energia,
per esempio luminosa, calorica o meccanica.
Apparecchio utilizzatore trasportabile ed apparecchio utilizzatore mobile
Un apparecchio utilizzatore si definisce trasportabile se può essere spostato
facilmente, perché munito di apposite maniglie o perché la sua massa è limitata;
un apparecchio utilizzatore trasportabile si definisce apparecchio utilizzatore mobile
solo se deve essere spostato dall’utente per il suo funzionamento,
mentre è collegato al circuito di alimentazione.
Apparecchio utilizzatore portatile
Apparecchio mobile destinato ad essere sorretto dalla mano durante il suo impiego
ordinario, nel quale il motore, se esiste, è parte integrante dell’apparecchio.
Apparecchio utilizzatore fisso
Apparecchio utilizzatore che non sia trasportabile, mobile o portatile.
Alimentazione dei servizi di sicurezza
Sistema elettrico inteso a garantire l’alimentazione di apparecchi utilizzatori
o di parti dell’impianto necessari per la sicurezza delle persone.
Il sistema include la sorgente, i circuiti e gli altri componenti elettrici.
Alimentazione di riserva
Sistema elettrico inteso a garantire l’alimentazione di apparecchi utilizzatori
o di parti dell’impianto per motivi diversi dalla sicurezza delle persone.

39
Protezione Introduzione
dei circuiti Dimensionamento degli impianti

Nel dimensionamento di un impianto elettrico, ha un ruolo determinante la scelta


dei cavi e delle relative protezioni.
Per definire i due componenti sopra citati si può utilizzare il seguente schema
operativo utilizzato in questa guida:
c calcolo delle correnti d’impiego delle condutture (IB). Per giungere
alla determinazione di questi valori si parte da una prima analisi riguardante
il censimento e la disposizione topografica dei carichi; questa prima analisi permette
di identificare i coefficienti di utilizzazione e di contemporaneità dei carichi
e di determinare le potenze e quindi le correnti che le condutture devono portare;
c dimensionamento dei cavi a portata, tenendo conto delle modalità di posa
e delle caratteristiche costruttive dei cavi;
c verifica della caduta di tensione ammessa;
c calcolo della corrente di cortocircuito presunta ai vari livelli di sbarre;
c scelta degli interruttori automatici in base alla corrente d’impiego delle condutture
da proteggere e al livello di cortocircuito nel punto in cui sono installati;
la scelta degli interruttori automatici può anche essere influenzata da esigenze
di selettività e filiazione;
c verifiche di congruenza interruttore/cavo:
v verifica della protezione contro il cortocircuito massimo, confrontando l’energia
specifica passante dell’interruttore automatico (I2t) con l’energia specifica
ammissibile del cavo (K2S2),
v verifica della protezione contro i cortocircuiti a fondo linea. Il confronto tra
la corrente di cortocircuito minima a fondo linea (Iccmin) e la soglia di intervento
istantaneo Im dell’interruttore è necessario solo in presenza di sganciatore solo
magnetico o termico sovradimensionato (ad esempio circuiti di sicurezza),
v verifica della protezione contro i contatti indiretti, confrontando le caratteristiche
di intervento del dispositivo di protezione (soglie di intervento istantaneo Im
o differenziale I∆n) con la corrente di guasto a terra Id; questa verifica cambia
in funzione del modo di collegamento a terra (TT, TN e IT) e delle condizioni
di installazione. Per quest'ultima verifica consultare il capitolo relativo alla protezione
delle persone.

Corrente  d'impiego IB

pag. 48
aumento della sezione
Dimensionamento dei cavi a portata

pag. 57
No
Verifica caduta di tensione
(1)
Si
pag. 62

Calcolo del livello di cortocircuito sui quadri

pag. 127
(1)
Scelta interruttore automatico

pag. 76
2
kS
2
≥ I t
2

pag. 76
No
Verifiche di congruenza    Im ≤  Iccmin OK
interruttore/cavo
pag. 382

   Im ≤   Id Si
fine
(1) In caso di verifica negativa è generalmente possibile intervenire in alternativa sulla sezione del cavo oppure sul tipo di interruttore automatico.

40
Protezione Protezione contro i sovraccarichi
dei circuiti Determinazione della sezione
del conduttore di fase

Nota 1: la corrente di funzionamento del fusibile è pari La norma CEI 64.8 richiede che, per la protezione contro le correnti di sovraccarico,

a 1,6 volte la sua corrente nominale. si debbano rispettare le due condizioni seguenti:

Per tale motivo la portata della conduttura protetta


c IB ≤ In ≤ Iz;

da sovraccarico (a pari condizioni di utilizzazione) sarà


differente a secondo del tipo di protezione adottato c If ≤ 1,45 Iz;

(interruttore automatico oppure fusibile) e del relativo rapporto dove:

tra la corrente di funzionamento e la corrente nominale. v IB è la corrente di impiego della conduttura,

c Interruttore per uso industriale v In è la corrente nominale o di regolazione del dispositivo di protezione,

If = 1,3 x In In ≤ Iz;
v Iz è la portata in regime permanente della conduttura che deve essere

c interruttore per uso domestico o similare


If = 1,45 x In In ≤ Iz; determinata

c fusibile (con In > 4 A) in riferimento alle effettive condizioni di funzionamento.

If = (1,6 ÷ 1,9) x In In ≤ (0,9 ÷ 0,76) x Iz. Praticamente si deve determinare la sezione di cavo che abbia la portata effettiva

L’interruttore automatico permette di sfruttare totalmente superiore a In, If è la corrente di sicuro funzionamento del dispositivo di protezione.

la portata ammessa dalla conduttura.


Il coordinamento tra un cavo ed un interruttore automatico deve quindi iniziare

Si fa notare che per la protezione delle linee di alimentazione


del quadro di controllo delle pompe del sistema antincendio dalla scelta di un interruttore automatico che abbia una corrente nominale superiore

la norma UNI 9490 prevede l’utilizzo di fusibili allo scopo alla corrente di impiego della conduttura riservandosi poi di scegliere un cavo

di garantire il non intervento della protezione in caso di portata adeguata.

di sovraccarico. Per quando riguarda il rispetto della seconda condizione nel caso di interruttori

La lettera di chiarimento del Ministero degli Interni/ Direzione


automatici non è necessaria alcuna verifica, in quanto la corrente di funzionamento
Generale Protezione Civile emessa in data 23 aprile 1998
e indirizzata all’Ispettorato Regionale VV.F per il Veneto è rispettivamente:
e il Trentino Alto Adige precisa quanto segue. c 1,45 In per interruttori per uso domestico conformi alla norma CEI EN 60898-1;
“Al riguardo, sulla scorta del competente parere del Centro c 1,3 In per interruttori per uso industriale conformi alla norma CEI EN 60947-2.
Studi Esperienze, si ritiene che gli obbiettivi di sicurezza Tale verifica è indispensabile quando il dispositivo di protezione è un fusibile.
imposti dalla norma CEI 64-8 debbono essere rispettati anche
Il metodo utilizzato in questa guida prende come riferimento la pubblicazione
se in disaccordo con la specifica prescrizione della norma
UNI 9490/ 4.9.4.3”. CEI-UNEL 35024/1 per quanto riguarda le pose non interrate e la pubblicazione
In conclusione le soluzioni previste dalla norma CEI 64-8, CEI-UNEL 35026 per le pose interrate.
come l’utilizzo di interruttori automatici, sono ammesse
con le raccomandazioni di non proteggere il circuito contro
il sovraccarico e di prevedere un sistema di segnalazione
del sovraccarico in atto.
Nota 2: il metodo utilizzato serve per la determinazione
della portata a regime permanente.
Nota 3: le portate si riferiscono a condizioni di posa senza
variazioni lungo il percorso della conduttura. In caso fosse
necessario, per ragioni di protezione meccanica, modificare
la modalità di posa del cavo lungo il percorso, considerare
l’installazione con le condizioni di utilizzo più gravose.
Se per proteggere un cavo viene utilizzato un tubo o una canala
per un tratto di conduttura inferiore al metro, non è necessario
ridurre la portata.

Utilizzatore Conduttura

Co
rr
en
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i i at  I z
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IB Iz 1,45 I z

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C

i d

Dispositivo di protezione

41
Protezione Protezione contro i sovraccarichi

dei circuiti Determinazione della sezione


del conduttore di fase

Misura di protezione contro i sovraccarichi


La norma CEI 64-8 obbliga ad attuare la protezione contro il sovraccarico
delle condutture secondo il criterio sopra esposto e con le eccezioni riportate
nel capitolo “Cortocircuito a fondo linea” a pag 76.
In pratica la protezione contro i sovraccarichi è obbligatoria nei seguenti casi:

c condutture che alimentano derivazioni per le quali in sede di progetto è stato

previsto un fattore di contemporaneità (KC) inferiore a 1;

c condutture che alimentano carichi per i quali in sede di progetto è stato previsto

un fattore di utilizzazione (KU) inferiore a 1;

c condutture che alimentano carichi che possono dare origine a sovraccarichi

(motori, prese a spina non dedicate ad utenze specifiche);


c condutture in sistemi IT sempre protette se non è presente un dispositivo

a corrente differenziale.

c impianti in luoghi a maggior rischio in caso di incendio;

c impianti in luoghi con pericolo di esplosione;

Negli impianti indicati agli ultimi due punti, la protezione contro i sovraccarichi
deve essere sempre presente e installata all’inizio della conduttura.

42
Sigle di designazione dei cavi
A livello nazionale le sigle di designazione dei cavi sono indicate nella norma
CEI 20-27 (CENELEC HD361).

Tali regole si applicano solo per i cavi armonizzati dal CENELEC e per quei cavi

nazionali per i quali il CENELEC ha concesso espressamente l’uso.

sigla di designazione CEI 20-27 (HD361)


riferimento del cavo armonizzato H
cavo nazionale riconosciuto dal Cenelec N
tensione nominale Uo/U 100/100 V 01
300/300 V 03
300/500 V 05
450/750 V 07
600/1000 V 1
materiale isolante gomma di etilpropilene ordinario R
cloruro di polivinile V
mescola reticolata a base di poliolefine a bassa emissione di gas tossici e corrosivi Z
mescola termoplastica a base di poliolefine a bassa emissione di gas tossici e corrosivi Z1
rivestimenti metallici conduttore di rame concentrico C
schermo di rame in treccia sull’insiema delle anime C4
guaina non metallica gomma di etilpropilene ordinario R
cloruro di polivinile V
mescola reticolata a base di poliolefine a bassa emissione di gas tossici e corrosivi Z
mescola termoplastica a base di poliolefine a bassa emissione di gas tossici e corrosivi Z1
policloroprene o equivalente N
mescola speciale di policloroprene resistente all’acqua N8
componenti costruttivi cavi piatti divisibili H
cavi piatti non divisibili H2
materiale conduttore rame -
alluminio A
forma del conduttore (1) conduttore flessibile per l’uso in cavi per saldatrici ad arco -D
conduttore flessibilissimo per l’uso in cavi per saldatrici ad arco -E
conduttore flessibile di un cavo flessibile (classe 5) -F
conduttore flessibilissimo di un cavo flessibile (classe 6) -H
conduttore flessibile di un cavo per installazione fissa -K
conduttore rigido, rigido, rotondo, a corda (classe 2) -R
conduttore rigido, rotondo, a filo unico (classe 1) -U
conduttore in similrame -Y
numero e dimensioni del conduttore numero delle anime n
simbolo moltiplicativo in caso di cavo senza anima gilallo/verde X
simbolo moltiplicativo in caso di cavo con anima gilallo/verde G
sezione del conduttore s
per un conduttore in similrame di sezione non precisata Y

Esempio
H 07 V V K 3X 3S

Sezione

Numero anime

Flessibilità

Guaina

Isolamento

Tensione nominale
Cavo armonizzato

Cavo armonizzato, con tensione 450/700 V, isolato in cloruro di polivinile (PVC)


rivestito con guaina in cloruro di polivinile (PVC), con conduttore in rame a corda
flessibile per installazione fissa, composto da 3 cavi da 35mm2 senza conduttore
di protezione. Temperatura nominale di funzionamento 70°C, temperatura massima
in cortocircuito 160°C.
Nota: alcuni cavi in commercio sono identificati in modo diverso secondo la designazione
CEI-UNEL 35011.
(1) Nella designazione del cavo, prima della forma del conduttore occorre inserire un trattino.

43
Protezione Protezione contro i sovraccarichi
dei circuiti

Impiego dei principali tipi di cavi


(estratto dalla Guida CEI 64-50)
Nella seguente tabella vengono riportati i modi di posa consigliati per i principali
tipi di cavi.

sigla di designazione impiego consigliato


N07V-U Installazione entro tubi protettivi in vista od incassati, o entro sistemi chiusi similari, per impianti per i quali
N07V-R le Norme CEI prevedono cavi non propaganti l’incendio.
N07V-K
N07G9-K Installazione entro tubi protettivi in vista od incassati, o entro sistemi chiusi similari, per impianti per i quali
FM9-450/750 V le Norme CEI prevedono cavi non propaganti l’incendio e basso sviluppo di fumi e gas tossici e corrosivi.
N1VV-K c Installazione in ambienti interni o esterni, anche bagnati;
c posa fissa su muratura o su strutture metalliche;
c posa interrata (ammessa);
c per impianti per i quali le Norme CEI prevedono vaci non propaganti l’incendio.
FG7(O)R-0,6/1 kV c Installazione in ambienti interni o esterni, anche bagnati;
c posa fissa su muratura o su strutture metalliche;
c posa interrata (ammessa);
c per impianti per i quali le Norme CEI prevedono vaci non propaganti l’incendio.
FG7(O)M1-0,6/1 kV Installazioni come per i cavi FG7(O)R-0,6/1 kV, in impianti per i quali le Norme CEI prevedono cavi non propaganti l’incendio
e a basso sviluppo di fumi e gas, tossici e corrosivi (CEI 20-13).
FG10(O)M1-0,6/1 kV Installazioni come per i cavi FG7(O)R-0,6/1 kV, in impianti per i quali le Norme CEI prevedono cavi non propaganti l’incendio,
a basso sviluppo di fumi e gas, tossici e corrosivi.
FG10(O)M1-0,6/1 kV CEI 20-45 Installazioni come per i cavi FG7(O)R-0,6/1 kV, in impianti per i quali le Norme CEI prevedono cavi non propaganti l’incendio
e a basso sviluppo di fumi e gas, tossici e corrosivi, e con una resistenza al fuoco in accordo con la Norma CEI 20-36 e
20-45.
cavi con isolamento minerale Installazione dove si vogliano evitare fumi e gas tossici e si richieda una resistenza al fuoco in accordo con
CEI 20-39 provvisti o sprovvisti la Norma CEI 20-36.
di guaina supplementare non
metallica
FROR 450/750 Installazione all’interno, in ambienti secchi o umidi; all’esterno, solo per uso temporaneo.
FROH 2R-450/750 V Adatto per servizio mobile e per posa fissa non propaganti l’incendio.
H07RN-F Installazione in locali secchi o bagnati, anche all’aperto, in officine industriali, in luoghi agricoli ed in cantieri edili.
Questo cavo è adatto per essere usato su apparecchi di riscaldamento e di sollevamento, su grosse macchine utensili
e su parti mobili di macchine.
H07RN8-F Per installazione sommersa per fontane, piscine, pompe sommerse, ecc. (in conformità alla Norma CEI 20-19/16).
H05VVC4V5-K Installazione entro tubi protettivi in vista od incassati, o entro sistemi chiusi similari, per impianti destinati a locali ad uso
medico, quando sono previsti cavi adatti ad evitare interferenze elettromagnetiche.
Nota: Ulteriori informazioni sono date nella Tabella 2 della Guida CEI 20-67 e nella Guida CEI 20-40.

44
Protezione Installazione dei cavi
dei circuiti Tipi di cavi ammessi e tipi di posa ammissibili

La parte 5 della norma CEI 64-8 è interamente dedicata alla scelta e all’installazione
dei componenti elettrici.
In questo ambito vengono definiti i tipi di cavi ammessi in funzione dei tipi di posa
ed i tipi di posa ammissibili per le varie ubicazioni. La seguente tabella ne dà una
rappresentazione sintetica.
modalità di posa
senza fissaggio fissaggio diretto tubi protettivi tubi protettivi canali, elementi passerelle su isolatore
circolari non circolari scanalati o mensole

tipo di conduttore
conduttori nudi no no no no no no si

cavi unipolari senza guaina no no si si si (1) no si

cavi unipolari con guaina (2)


si si si si si (2)

cavi multipolari si si si si si si (2)

ubicazione
entro cavità di struttura (4) si (2)
si si no si (2)

entro cunicolo (4) si si si si si si (2)

interrata si (2)
si si no (2) (2)

incassata nella struttura no (3) no (3) si si no (3) (2) (2)

montaggio sporgente no si si si si si (2)

(1) L’installazione è ammessa se i canali sono provvisti di coperchio asportabile mediante attrezzo e con gradi di protezione IP4X o IPXXD o grado di protezione
inferiore ma con installazione fuori dalla portata di mano.
(2) Non applicabile o non utilizzato in generale nella pratica.
(3) Solo per cavi con isolamento minerale e guaina aggiuntiva in materiale non metallico. La norma raccomanda, per altri tipi di cavi, di realizzare l’installazione
in modo da permettere la sostituzione degli stessi in caso di deterioramento.
(4) Per cavità si intende lo spazio ricavato in strutture di un edificio e accessibile solo in punti determinati. Per cunicolo si intende un involucro che permette
l’accesso ai cavi lungo tutto il percorso. Per galleria si intende un luogo dove sono installati conduttori secondo le modalità di posa indicate in tabella e in modo
tale da permettere la libera circolazione di persone.

45
Protezione Installazione dei cavi
dei circuiti Modalità di posa previste
dalla norma CEI 64-8

esempio riferimento descrizione esempio riferimento descrizione


1 cavi senza guaina in tubi protettivi 17 cavi unipolari con guaina (o multipolari)
circolari posati entro muri termicamente sospesi a od incorporati in fili o corde di
isolati supporto

2 cavi multipolari in tubi protettivi circolari 18 conduttori nudi o cavi senza guaina
posati entro muri termicamente isolati su isolanti

21 cavi multipolari (o unipolari con guaina)


3 cavi senza guaina in tubi protettivi in cavità di strutture
circolari posati su o distanziati da pareti

22 cavi unipolari senza guaina in tubi


3A cavi multipolari in tubi protettivi circolari protettivi non circolari posati in cavità
posati su o distanziati da pareti di strutture

22A cavi multipolari (o unipolari con guaina)


4 cavi senza guaina in tubi protettivi non in tubi protettivi circolari posati in cavità
circolari posati su pareti di strutture

23 cavi unipolari senza guaina in tubi


protettivi non circolari posati in cavità
4A cavi multipolari in tubi protettivi non di strutture
circolari posati su pareti

24 cavi unipolari senza guaina in tubi


protettivi non circolari annegati nella
5 cavi senza guaina in tubi protettivi muratura
annegati nella muratura

24A cavi multipolari (o unipolari con guaina),


in tubi protettivi non circolari annegati
nella muratura
5A cavi multipolari in tubi protettivi annegati
nella muratura

25 cavi multipolari (o unipolari con guaina)


posati in:
c controsoffitti
11 cavi multipolari (o unipolari con guaina), c pavimenti sopraelevati
con o senza armatura, posati su o
distanziati da pareti
31 cavi senza guaina e cavi multipolari
(o unipolari con guaina) in canali posati
su parete con percorso orizzontale
11A cavi multipolari (o unipolari con guaina)
con o senza armatura fissati su soffitti
32 cavi senza guaina e cavi multipolari
(o unipolari con guaina) in canali posati
su parete con percorso verticale
12 cavi multipolari (o unipolari con guaina),
con o senza armatura, su passerelle
non perforate 33 cavi senza guaina posati in canali
incassati nel pavimento

13 cavi multipolari (o unipolari con guaina),


con o senza armatura, su passerelle 33A cavi multipolari posati in canali incassati
perforate con percorso orizzontale o nel pavimento
verticale

14 cavi multipolari (o unipolari con guaina),


con o senza armatura, su mensole 34 cavi senza guaina in canali sospesi

15 cavi multipolari (o unipolari con guaina),


con o senza armatura, fissati da collari 34A cavi multipolari (o unipolari con guaina)
in canali sospesi

16 cavi multipolari (o unipolari con guaina), 41 cavi senza guaina e cavi multipolari
con o senza armatura, su passerelle a (o cavi unipolari con guaina) in tubi
traversini protettivi circolari posati entro cunicoli
chiusi, con percorso orizzontale
o verticale

46
Modalità di posa previste
dalla norma CEI 64-8 e CEI 11-17

Per le pose dei cavi interrati la norma CEI 64-8 non dà nessuna indicazione.

Queste vengono individuate nella norma CEI 11-17 in cui vengono definite le seguenti tipologie di pose

esempio riferimento descrizione esempio riferimento descrizione


42 cavi senza guaina in tubi protettivi L cavi direttamente interrati senza
circolari posati entro cunicoli ventilati protezione meccanica supplementare
incassati nel pavimento
43 cavi unipolari con guaina
e multipolari posati in cunicoli aperti
o ventilati con percorso orizzontale
e verticale M-1 cavi direttamente interrati con
51 cavi multipolari (o cavi unipolari protezione meccanica
con guaina) posati direttamente entro supplementare, lastra piena
pareti termicamente isolanti

52 cavi multipolari (o cavi unipolari con


guaina) posati direttamente nella
muratura senza protezione M-2 cavi direttamente interrati con
meccanica addizionale protezione meccanica
supplementare, con apposito legolo
53 cavi multipolari (o cavi unipolari con
guaina) posati nella muratura con
protezione meccanica addizionale

61 cavi unipolari con guaina e multipolari N cavo in tubo interrato


in tubi protettivi interrati
od in cunicoli interrati

62 cavi multipolari (o unipolari con


guaina) interrati senza protezione
meccanica addizionale
O-1 cavo in condotti: condotti non apribili,
manufatti gettati in opera

63 cavi multipolari (o unipolari con


guaina) interrati con protezione O-2 cavi in condotti: condotti apribili,
meccanica addizionale manufatti prefabbricati

P-1 cavi in cunicolo affiorante: ventilato


71 cavi senza guaina posati in elementi
scanalati

P-2 cavi in cunicolo affiorante: chiuso


riempito
72 cavi senza guaina (o cavi unipolari
con guaina o cavi multipolari) posati in
canali provvisti di elementi di
separazione:
P-3 cavi in cunicolo affiorante: chiuso
c circuiti per cavi per comunicazione
riempito
e per elaborazione dati
73 cavi senza guaina in tubi protettivi
o cavi unipolari con guaina
(o multipolari) posati in stipiti di porte Q cavo in cunicolo interrato
74 cavi senza guaina in tubi protettivi
o cavi unipolari con guaina
(o multipolari) posati in stipiti
di finestre
75 cavi senza guaina, cavi multipolari
o cavi unipolari con guaina in canale
incassato R-1 cavo in acqua posato sul fondo
81 cavi multipolari immersi in acqua

R-2 cavo in acqua interrato sul fondo

47
Protezione Portata dei cavi
dei circuiti Posa non interrata

Calcolo della sezione di cavi isolati in PVC ed EPR


Per la determinazione della sezione del conduttore di fase di cavi in rame isolati
con materiale elastomerico o termoplastico in questa guida si applica un metodo
che fa riferimento alla norma CEI-UNEL 35024/1.
Il procedimento è il seguente:
c si determina un coefficiente correttivo ktot come prodotto dei coefficienti k1 e k2,
dove:
v k1 è il fattore di correzione da applicare se la temperatura ambiente è diversa

da 30°C (tabella T1A),

v k2 è il fattore di correzione per i cavi installati in fascio o in strato (tabella T2),

o per i cavi installati in strato su più supporti secondo le modalità di posa 13, 14, 15,
16 e 17 della CEI 64-8 (tabella T3 per cavi multipolari, T4 per cavi unipolari);
c si divide il valore della corrente nominale dell’interruttore (In) o della corrente di

regolazione termica (Ir) per il coefficiente correttivo ktot trovando così il valore In’ (Ir’):

In’ = In/ktot

c in funzione del numero di posa della CEI 64-8, dell’isolante e del numero di

conduttori attivi si individua sulla tabella T-A per i cavi unipolari con e senza guaina

e sulla tabella T-B per i cavi multipolari:

v la portata Iz’ che rispetta la condizione Iz’ ≥ In’,

v la corrispondente sezione del conduttore di fase.

La portata effettiva della conduttura si ricava come Iz = Iz’ × ktot.

Determinazione del coefficiente ktot


Il coefficiente ktot caratterizza l’influenza delle differenti condizioni di installazione
e si ottiene moltiplicando i fattori correttivi k1e k2 dedotti dalle tabelle T1, T2, T3
e T4.
Tabella T1A: valori di k1
Il fattore correttivo k1 tiene conto dell’influenza della temperatura ambiente
in funzione del tipo di isolante per temperature diverse da 30°C.
Tabella T2: valori di k2
Il fattore correttivo k2 considera la diminuzione di portata di un cavo posato nelle
vicinanze di altri cavi per effetto del mutuo riscaldamento tra di essi.
Il fattore k2 è riferito a cavi posati in modo ravvicinato, in fascio o strato.
c Per strato si intende un gruppo di cavi affiancati disposti in orizzontale
o in verticale. I cavi su strato sono installati su muro, passerella, soffitto, pavimento
o su scala portacavi. Per fascio si intende un raggruppamento di cavi non distanziati

e non posti in strato. Più strati sovrapposti su un unico supporto (es. passarella)

sono considerati un fascio.

c Due cavi unipolari posati in strato si possono considerare distanziati se la distanza

tra loro supera di due volte il diametro del cavo di sezione maggiore.

Due cavi multipolari posati in strato si possono considerare distanziati se la distanza

tra loro è almeno uguale al diametro esterno del cavo di sezione maggiore.

Con posa distanziata il fattore k2 è sempre uguale a 1.

c Il fattore k2 si applica quando i cavi del fascio o dello strato hanno sezioni simili,

cioè rientranti nelle tre sezioni adiacenti unificate (es. 10 – 16 – 25 mm2) e sono

uniformemente caricati.

c Conduttori di sezione non simile. In presenza di fascio o strato composto da cavi

di sezione non simile (es. 10-16-50 mm2) si applica il seguente fattore correttivo

in sostituzione del fattore k2:

F= 1
n
dove n è il numero di cavi che compongono il fascio.
n 1 2 3 4 5 6 7 8
F 1 0,71 0,57 0,5 0,44 0,41 0,37 0,35

Applicando questo fattore si riduce il rischio di sovratemperatura dei cavi di sezione

minore (funzionamento ad una temperatura superiore a quella nominale)

ma ciò comporta la sotto-utilizzazione dei cavi di sezione maggiore.

Nota: nelle tabelle delle portate T-A e T-B è indicato il numero Per evitare questo problema si può :

di conduttori caricati, cioè dei conduttori effettivamente percorsi v suddividere il fascio ad esempio in due fasci contenente sezioni simili;

da corrente in condizioni ordinarie di esercizio. v applicare la Guida CEI 20-65 “Metodo di verifica termica (portata) per cavi

Nei circuiti trifase con neutro con carichi equilibrati


o lievemente squilibrati, oppure in assenza di armoniche raggruppati in fascio contenete conduttori di sezione differente”.

che si richiudono sul conduttore di neutro la portata di un cavo c Conduttori debolmente caricati. Per fasci e strati di cavi simili (composti

quadripolare si calcola considerando tre conduttori caricati. da n circuiti) i circuiti in numero di m che conducono una corrente di impiego non

Nei casi particolari di sistema fortemente squilibrato superiore al 30% della portata,determinata mediante i fattori correttivi di temperatura

o in presenza di forti componenti armoniche sul neutro occorre e di vicinanza (per n circuiti), possono essere trascurati nel contributo al

considerare 4 conduttori caricati. Poiché nelle tabelle T-A e T-B


il numero di conduttori caricati è soltanto 2 o 3, in caso di 4 riscaldamento del fascio intero.

conduttori caricati si trova la portata relativa a due conduttori In questo caso il fattore correttivo k2 sarà relativo ad un numero di circuiti pari a n-m.
e poi si moltiplica questo valore per il fattore di riduzione
relativo a due circuiti o cavi multipolari.

48
c Fascio di cavi con differente tipo di isolamento. Per gruppi contenente cavi con
isolamento differente (PVC e EPR), la portata di tutti i cavi del gruppo deve essere
valutata considerando tutto il fascio composto da cavi con isolamento avente
temperatura di funzionamento nominale inferiore (PVC).
c Conduttore di neutro carico. Il numero di conduttori che partecipano
al riscaldamento sono due nei circuiti monofasi, tre nei circuiti trifasi e sempre
tre nei circuiti trifasi con neutro quando i carichi sono distribuiti equamente sulle tre
fasi. Quando il conduttore di neutro porta una corrente senza una corrispondente
riduzione della corrente di fase, nel dimensionamento a portata dei cavi che
costituiscono il circuito, si deve utilizzare un opportuno fattore riduttivo. Le correnti
di neutro possono essere dovuta ad armoniche di ordine tre e multiple di tre.
c In tale caso si può procedere in uno dei modi seguenti:
v considerare il circuito trifase con neutro carico come composto da due circuiti
monofasi. In tale caso il fattore di vicinanza (k2 oppure F) dovrà essere determinato
in corrispondenza del numero di circuiti posizionati vicini più uno.
v utilizzare, in aggiunta agli altri fattori, un fattore riduttivo pari a 0,84
(Norma NF C 15-100).

c Nel caso di circuito trifase con n conduttori in parallelo per fase si considerano

n circuiti tripolari.
Se un sistema consiste sia di cavi bipolari sia tripolari, il numero di circuiti è preso
pari al numero di cavi e il corrispondente fattore è applicato alle tabelle di portata per
due conduttori caricati per i cavi bipolari e a quelle per tre conduttori caricati per cavi
tripolari. Un fascio o strato costituito da n cavi unipolari caricati, si può cosiderare
come n/2 circuiti bipolari per sistemi F-F o F-N o n/3 circuiti tripolari per sistemi
trifase.
Tabelle T3 e T4: valori di k2 in alternativa a quelli della tabella T2
In caso di installazione di cavi in strato su più supporti (passerelle orizzontali
o verticali) il fattore correttivo k2 si deduce dalle tabelle T3 o T4, rispettivamente
per cavi multipolari e unipolari, e non dalla tabella T2. Questi valori sono applicabili
a cavi simili uniformemente caricati.
Nel caso di passerelle orizzontali i valori indicati si riferiscono a distanze verticali
tra le passerelle di 300 mm. Per distanze verticali inferiori i fattori dovrebbero essere
ridotti. Nel caso di passerelle verticali i valori indicati si riferiscono a distanze
orizzontali tra le passerelle di 225 mm, con passerelle montate dorso a dorso.
Per distanze inferiori i fattori dovrebbero essere ridotti.

Calcolo della sezione di cavi con isolamento


minerale
Per la determinazione della sezione del conduttore di fase di cavi con isolamento
minerale in questa guida si applica un metodo che fa riferimento alla norma
CEI UNEL 35024/2. Il procedimento è analogo a quello utilizzato per la
determinazione della sezione di fase dei cavi con isolamento in PVC ed EPR:
c si determina un coefficiente correttivo ktot come prodotto dei coefficienti k1 e k2,
dove:
v k1 è il fattore di correzione da applicare se la temperatura ambiente è diversa
da 30 °C, che assume valori diversi a seconda che il cavo sia non esposto o esposto
al tocco (tabella T1B);
v k2 è il fattore di correzione per i cavi installati in fascio o in strato (tabella T2),
o per i cavi installati in strato su più supporti secondo le modalità di posa 13, 14,
15 e 16 della CEI 64-8 (tabella T3 per cavi multipolari, T4 per cavi unipolari);
c si divide il valore della corrente nominale dell’interruttore (In) o della corrente
di regolazione termica (Ir) per il coefficiente correttivo ktot trovando così il valore
In’ (Ir’):
I’n = In
K tot
c in funzione del numero di posa della CEI 64-8, dell’isolante e del numero
di conduttori attivi si individua sulla tabella T-C per i cavi unipolari con e senza guaina
e sulla tabella T-D per i cavi multipolari:
v la portata Iz’ che rispetta la condizione Iz’≥In’,
v la corrispondente sezione del conduttore di fase.
La portata effettiva della conduttura si ricava come Iz = Iz’ × ktot.

49
Protezione Portata dei cavi
dei circuiti Posa non interrata

tabella T1A - tabella T1B - influenza della temperatura fattore k1


influenza della temperatura fattore k1 isolamento minerali
temperatura ambiente tipo di isolamento cavo nudo o ricoperto in cavo nudo non
PVC EPR materiale termoplastico esposto al tocco
esposto al tocco
10 1,22 1,15
temp. max della guaina metallica 70° C 105° C
15 1,17 1,12
temperatura ambiente
20 1,12 1,08
10 1,26 1,14
25 1,06 1,04
15 1,2 1,11
35 0,94 0,96
20 1,14 1,07
40 0,87 0,91
25 1,07 1,04
45 0,79 0,87
35 0,93 0,96
50 0,71 0,82
40 0,85 0,92
55 0,61 0,76
45 0,76 0,88
60 0,5 0,71
50 0,67 0,84
65 0,65
55 0,57 0,8
70 0,58
60 0,45 0,75
75 0,5
65 - 0,7
80 0,41
70 - 0,65
75 - 0,6
80 - 0,54
85 - 0,47
90 - 0,4
95 - 0,32

tabella T2 - circuiti realizzati con cavi installati in fascio o strato fattore k2


n° di posa CEI 64-8 disposizione numero di circuiti o di cavi multipolari
1 2 3 4 5 6 7 8 9 12 16 20
tutte le altre pose raggruppati a fascio, 1 0,8 0,7 0,65 0,6 0,57 0,54 0,52 0,5 0,45 0,41 0,38
annegati
11/12/25 singolo strato su muro, 1 0,85 0,79 0,75 0,73 0,72 0,72 0,71 0,7 nessuna ulteriore
pavimento o passerelle riduzione per più di 9
non perforate circuiti o cavi multipolari
11A strato a soffitto 0,95 0,81 0,72 0,68 0,66 0,64 0,63 0,62 0,61
13 strato su passerelle 1 0,88 0,82 0,77 0,75 0,73 0,73 0,72 0,72
perforate orizzontali
o verticali (perforate
o non perforate)
14-15-16-17 strato su scala posa cavi 1 0,87 0,82 0,8 0,8 0,79 0,79 0,78 0,78
o graffato ad un sostegno

tabella T3 - circuiti realizzati con cavi multipolari in strato su più supporti (es. passerelle) fattore k2
n° posa CEI 64-8 metodo di installazione numero di cavi per ogni supporto
numero di passerelle 1 2 3 4 6 9
13 passerelle posa ravvicinata 2 1,00 0,87 0,80 0,77 0,73 0,68
perforate 3 1,00 0,86 0,79 0,76 0,71 0,66
orizzontali posa distanziata 2 1,00 0,99 0,96 0,92 0,87
3 1,00 0,98 0,95 0,91 0,85
13 passerelle posa ravvicinata 2 1,00 0,88 0,81 0,76 0,71 0,70
perforate verticali posa distanziata 2 1,00 0,91 0,88 0,87 0,85
14-15-16-17 scala posa posa ravvicinata 2 1,00 0,86 0,80 0,78 0,76 0,73
cavi elemento 3 1,00 0,85 0,79 0,76 0,73 0,70
di sostegno posa distanziata 2 1,00 0,99 0,98 0,97 0,96
3 1,00 0,98 0,97 0,96 0,93
Nota 1: per posa distanzianta si intendono cavi posizionati:

c ad una distanza almeno doppia del loro diametro in caso di cavi unipolari

c ad una distanza almeno pari al loro diametro in caso di cavi multipolari.

Se i cavi sono installati ad una distanza superiore a quella sopra indicata il fattore correttivo per circuiti vicini (tabella T2) non si applica (K2 = 1).

Nota 2: nelle pose su passerelle orizzontali o su scala posa cavi, i cavi devono essere posizionati ad una distanza dalla superficie verticale (parete) maggiore

o uguale a 20 mm.

50
tabella T4 - circuiti realizzati con cavi unipolari in strato su più supporti fattore k2
n° posa CEI 64-8 metodo di installazione numero di passerelle numero di circuiti trifasi utilizzato per
1 2 3
13 passerelle perforate 2 0,96 0,87 0,81 3 cavi in formazione orizzontale
3 0,95 0,85 0,78
13 passerelle perforate 2 0,95 0,84 3 cavi in formazione verticale
14-15-16-17 scala posa cavi o elemento di sostegno 2 0,98 0,93 0,89 3 cavi in formazione orizzontale
3 0,97 0,90 0,86
13 passerelle perforate 2 0,97 0,93 0,89 3 cavi in formazione a trefolo
3 0,96 0,92 0,86
13 passerelle perforate 2 1,00 0,90 0,86
14-15-16-17 scala posa cavi 2 0,97 0,95 0,93
o elemento di sostegno 3 0,96 0,94 0,9
Nota: nelle pose su passerelle orizzontali o su scala posa cavi, i cavi devono essere posizionati ad una distanza dalla superficie verticale (parete) maggiore
o uguale a 20 mm. Le terne di cavi in formazione a trefolo si intendono disposte ad una distanza maggiore di due volte il diametro del singolo cavo unipolare.

Determinazione della sezione del conduttore di fase


tabella T-A - cavi unipolari con e senza guaina con isolamento in PVC o EPR (1)
metodologia altri tipi di tipo di numero portata [A]
tipica di posa della isolamento cond. sezione [mm2]
installazione CEI 64-8 caricati
1 1,5 2,5 4 6 10 16 25 35 50 70 95 120 150 185 240 300
cavi in tubo 1-51-71-73-74 PVC 2 14,5 19,5 26 34 46 61 80 99 119 151 182 210 240 273 320
incassato in 3 13,5 18 24 31 42 56 73 89 108 136 164 188 216 245 286
parete isolante
EPR 2 19,0 26 36 45 61 81 106 131 158 200 241 278 318 362 424
3 17,0 23 31 40 54 73 95 117 141 179 216 249 285 324 380
cavi in tubo 3-4-5-22-23 PVC 2 13,5 17,5 24 32 41 57 76 101 125 151 192 232 269 309 353 415
in aria 24-31-32-33 3 12 15,5 21 28 36 50 68 89 110 134 171 207 239 275 314 369
34-41-42-72
EPR 2 17 23,0 31 42 54 75 100 133 164 198 253 306 354 402 472 555
3 15 20,0 28 37 48 66 88 117 144 175 222 269 312 355 417 490
cavi in aria 18 PVC 2 19,5 26 35 46 63 85 112 138 168 213 258 299 344 392 461
libera in 3 15,5 21 28 36 57 76 101 125 151 192 232 269 309 353 415
posizione
EPR 2 24,0 33 45 58 80 107 142 175 212 270 327
non a portata
di mano 3 20,0 28 37 48 71 96 127 157 190 242 293
cavi in aria 11-12-21-25 PVC 3 19,5 26 35 46 63 85 110 137 167 216 264 308 356 409 485 561
libera a 43-52-53 EPR 3 24 33 45 58 80 107 135 169 207 268 328 383 444 510 607 703
trifoglio

cavi in aria 13-14-15-16­ PVC 2 22 30 40 52 71 96 131 162 196 251 304 352 406 463 546 629
libera in piano 17 3 19,5 26 35 46 63 85 114 143 174 225 275 321 372 427 507 587
a contatto
EPR 2 27 37 50 64 88 119 161 200 242 310 377 437 504 575 679 783
3 24 33 45 58 80 107 141 176 216 279 342 400 464 533 634 736
cavi in aria 14-15-16 PVC 2 146 181 219 281 341 396 456 521 615 709
libera 3 146 181 219 281 341 396 456 521 615 709
distanziati
EPR 2 182 226 275 353 430 500 577 661 781 902
su un piano
orizzontale(2) 3 182 226 275 353 430 500 577 661 781 902
cavi in aria 13-14-15-16 PVC 2 130 162 197 254 311 362 419 480 569 659
libera 3 130 162 197 254 311 362 419 480 569 659
distanziati
EPR 2 161 201 246 318 389 454 527 605 719 833
su un piano
verticale (2) 3 161 201 246 318 389 454 527 605 719 833
(1) PVC: mescola termoplastica a base di polivinilcloruro (temperatura massima del conduttore uguale a 70 °C).

EPR: mescola elastomerica reticolata a base di gomma etilenpropilenica o similari (temperatura massima del conduttore uguale a 90 °C)

(2) I cavi unipolari affiancati che compongono il circuito trifase si considerano distanziati se posati in modo che la distanza tra di essi sia superiore o uguale

a due volte il diametro esterno del singolo cavo unipolare.

51
Protezione Portata dei cavi
dei circuiti Posa non interrata

tabella T-B: cavi multipolari con isolamento in PVC o EPR (1)


metodologia altri tipi di tipo di numero portata [A]
tipica di posa della isolamento cond. sezione [mm2]
installazione CEI 64-8 caricati 1 1,5 2,5 4 6 10 16 25 35 50 70 95 120 150 185 240 300
cavo in tubo 2-51-73-74 PVC 2 14,0 18,5 25 32 43 57 75 92 110 139 167 192 219 248 291 334
incassato in 3 13,0 17,5 23 29 39 52 68 83 99 125 150 172 196 223 261 298
parete isolante EPR 2 18,5 25,0 33 42 57 76 99 121 145 183 220 253 290 329 386 442
3 16,5 22,0 30 38 51 68 89 109 130 164 197 227 259 295 346 396
cavo in tubo 3A-4A-5A-21 PVC 2 13,5 16,5 23,0 30 38 52 69 90 111 133 168 201 232 258 294 344 394
in aria 22A-24A-25 3 12,0 15,0 20,0 27 34 46 62 80 99 118 149 176 206 225 255 297 339
33A-31-34A EPR 2 17,0 22,0 30,0 40 51 69 91 119 146 175 221 265 305 334 384 459 532
43-32
3 15,0 19,5 26,0 35 44 60 80 105 128 154 194 233 268 300 340 398 455
cavo in aria 13-14-15-16-17 PVC 2 15,0 22,0 30,0 40 51 70 94 119 148 180 232 282 328 379 434 514 593
libera, distanziato 3 13,6 18,5 25,0 34 43 60 80 101 126 153 196 238 276 319 364 430 497
dalla parete/soffitto EPR 2 19,0 26,0 36,0 49 63 86 115 149 185 225 289 352 410 473 542 641 741
o su passerella
3 17,0 23,0 32,0 42 54 75 100 127 158 192 246 298 346 399 456 538 621
cavo in aria 11-11A-52-53­ PVC 2 15,0 19,5 27,0 36 46 63 85 112 138 168 213 258 299 344 392 461 530
libera, fissato 12 3 13,5 17,5 24,0 32 41 57 76 96 119 144 184 223 259 299 341 403 464
alla parete/ EPR 2 19,0 24,0 33,0 45 58 80 107 138 171 209 269 328 382 441 506 599 693
soffitto
3 17,0 22,0 30,0 40 52 71 96 119 147 179 229 278 322 371 424 500 576
(1) PVC: mescola termoplastica a base di polivinilcloruro (temperatura massima del conduttore uguale a 70 °C).

EPR: mescola elastomerica reticolata a base di gomma etilenpropilenica o similari (temperatura massima del conduttore uguale a 90 °C).

Esempio:
Un cavo in rame trifase isolato in EPR è posato su una passerella perforata
in vicinanza di tre circuiti costituiti da:
c un cavo trifase (1° circuito);
c 3 cavi unipolari (2° circuito);
c 6 cavi unipolari (3° circuito).
Il circuito, costituito da 2 conduttori in parallelo per fase, è equivalente a 2 circuiti trifasi.
Sulla passerella in totale si considerano perciò posati 5 circuiti. La temperatura
ambiente è di 40°C. Il cavo deve trasportare una corrente di impiego IB di 23 A.
La sezione del cavo si determina nel modo seguente:
c scelta dell'interruttore automatico:

l'interruttore deve avere una corrente nominale In maggiore o uguale alla corrente

di impiego della conduttura IB;

utilizzando un interruttore modulare si avrà:

In = 25 A;
c determinazione del coefficiente correttivo ktot:

v temperatura ambiente tab T1: k1 = 0,91,

v posa ravvicinata tab T2: k2 = 0,75,

ktot = k1 . k2 = 0,68;

c determinazione della minima portata teorica richiesta alla conduttura:

In' = In/ktot = 36,8 A;

c determinazione della sezione del conduttore di fase (tab T-B):

v n° posa: 13,

v isolante EPR,

v n° di conduttori attivi: 3,

v materiale conduttore: rame.

La sezione, con portata teorica Iz' immediatamente superiore alla minima portata

teorica In', è di 4 mm2 (42 A), come evidenziato nella tabella T-B.

Determinazione della portata effettiva della conduttura:

la portata effettiva Iz di un cavo da 4 mm2 nelle condizioni di posa considerate

è pari a:

Iz = I’z . ktot = 28,5 A.

52
tabella T-C: cavi ad isolamento minerale unipolari; serie L: cavi per servizio leggero fino a 500 V;
serie H: cavi per servizio pesante fino a 750 V
metodologia altri tipi di tipo di num. portata [A]
tipica di posa della isolamento cond. sezione [mm2]
installazione CEI 64-8 caricati 1,5 2,5 4 6 10 16 25 35 50 70 95 120 150 185 240
cavi in aria 13 - 14 serie L (1) 3 21 28 37
libera 15 - 16 serie L (2) 3 26 35 46
a trifoglio serie H (1) 3 22 30 40 51 69 92 120 147 182 223 267 308 352 399 466
serie H (2) 3 28 38 50 64 87 115 150 184 228 279 335 385 441 500 584
cavi in aria 13 - 14 serie L (1) 2 25 33 44
libera in piano 15 - 16 3 23 31 41
a contato serie L (2) 2 31 41 54
3 29 39 51
serie H (1) 2 26 36 47 60 82 109 142 174 215 264 317 364 416 472 552
3 26 34 45 57 77 102 132 161 198 241 289 331 377 426 496
serie H (2) 2 33 45 60 76 104 137 179 220 272 333 400 460 526 596 697
3 32 43 56 71 96 127 164 200 247 300 359 411 469 530 617
cavi in aria 14-15-16 serie L (1) 2 25 33 44
libera distanziati 3 29 39 51
su un piano serie L (2) 2 31 41 54
orizzontale
3 37 49 64
serie H (1) 2 26 36 47 60 82 109 142 174 215 264 317 364 416 472 552
3 32 43 56 71 95 125 162 197 242 294 351 402 454 507 565
serie H (2) 2 33 45 60 76 104 137 179 220 272 333 400 460 526 596 697
3 40 54 70 89 120 157 204 248 304 370 441 505 565 629 704
cavi in aria 14-15-16 serie L (1) 2 25 33 44
libera distanziati 3 26 34 45
su un piano serie L (2) 2 31 41 54
verticale
3 33 43 56
serie H (1) 2 26 36 47 60 82 109 142 174 215 264 317 364 416 472 552
3 28 37 49 62 84 110 142 173 213 259 309 353 400 446 497
serie H (2) 2 33 45 60 76 104 137 179 220 272 333 400 460 526 596 697
3 35 47 61 78 105 137 178 216 266 323 385 441 498 557 624
cavi in aria 11 - 11A serie L (1) 2 23 31 40
libera, fissati 3 21 29 38
sulla parete serie L (2) 2 28 38 51
o soffitto
3 27 36 47
serie H (1) 2 25 34 45 57 77 102 133 163 202 247 296 340 388 440 514
3 23 31 41 52 70 92 120 147 181 221 264 303 346 392 457
serie H (2) 2 31 42 55 70 96 127 166 203 251 307 369 424 485 550 643
3 30 41 53 67 91 119 154 187 230 280 334 383 435 492 572
cavi a trifoglio 11 - 11A serie L (1) 3 19 26 35
in aria libera serie L (2) 3 24 33 44
fissati sulla serie H (1) 3 21 28 37 48 65 86 112 137 169 207 249 286 327 371 434
parete o soffitto
serie H (2) 3 26 35 47 59 81 107 140 171 212 260 312 359 410 465 544
(1) Cavi ad isolamento minerale nudi esposti al tocco oppure rivestiti in materiale termoplastico (T massima della guaina metallica 70°C).
Per i cavi nudi moltiplicare per 0,9.
(2) Cavi ad isolamento minerale nudi non esposti al tocco (T massima della guaina metallica 105°C).

53
Protezione Portata dei cavi
dei circuiti Posa non interrata

tabella T-D: cavi ad isolamento minerale multipolari; serie L: cavi per servizio leggero fino a 500 V;
serie H: cavi per servizio pesante fino a 750 V
metodologia altri tipi di tipo di numero portata [A]
tipica di posa della isolamento cond. sezione [mm2]
installazione CEI 64-8 caricati 1,5 2,5 4 6 10 16 25
cavo in aria 13 -14 serie L (1) 2 25 33 44
libera, 15 - 16 3 21 28 37
distanziato serie L (2) 2 31 41 54
dalla parete
o soffitto 3 26 35 46
o su passerella serie H (1) 2 26 36 47 60 82 109 142
3 22 30 40 51 69 92 120
serie H (2) 2 33 45 60 76 104 137 179
3 28 38 50 64 87 115 150
cavo in aria 11 - 11A serie L (1) 2 23 31 40
libera, fissato 3 19 26 35
sulla parete serie L (2) 2 28 38 51
o soffitto
3 24 33 44
serie H (1) 2 25 34 45 57 77 102 133
3 21 28 37 48 65 86 112
serie H (2) 2 31 42 55 70 96 127 166
3 26 35 47 59 81 107 140
(1) Cavi ad isolamento minerale nudi esposti al tocco oppure rivestiti in materiale termoplastico (T massima della guaina metallica 70°C).
Per i cavi nudi moltiplicare per 0,9.
(2) Cavi ad isolamento minerale nudi non esposti al tocco (T massima della guaina metallica 105°C).

54
Posa interrata

tabella T5: influenza della Posa interrata


temperatura del terrreno fattore k1 Per la determinazione della sezione del conduttore di fase di cavi in rame isolati con
materiale elastomerico o termoplastico interrati, in questa guida si applica il metodo
temperatura tipo di isolamento che fa riferimento alla tabella CEI-UNEL 35026. Il procedimento è il seguente:

del terreno [°C] PVC EPR c si determina un coefficiente correttivo ktot come prodotto dei coefficienti k1, k2, k3

10 1,1 1,07 e k4, dove:

15 1,05 1,04 v k1 è il fattore di correzione da applicare se la temperatura del terreno è diversa

20 1 1 da 20°C (tabella T5);

25 0,95 0,96 v k2 è il fattore di correzione per gruppi di più circuiti installati sullo stesso piano

30 0,89 0,93 (tabella T6);


35 0,84 0,89 v k3 è il fattore di correzione per profondità di interramento diversa dal valore preso

40 0,77 0,85 come riferimento, pari a 0,8 m (tabella T7);

45 0,71 0,8 v k4 è il fattore di correzione per resistività termica diversa dal valore preso come

50 0,63 0,76 riferimento, pari a 1,5 K x m/W, cioè terreno secco (tabella T8).

55 0,55 0,71 v si divide il valore della corrente nominale dell’interruttore (In) o della corrente di
60 0,45 0,65 regolazione termica (Ir) per il coefficiente correttivo ktot trovando così il valore In’ (Ir’):
65 0,6
70 0,53 I’n = In
ktot
75 0,46
80 0,38 v in funzione del numero di posa della CEI 64-8, dell’isolante e del numero

di conduttori attivi si individua sulla tabella T-E:

v la portata Iz’ che rispetta la condizione Iz’ ≥ In’,

tabella T6: gruppi di più circuiti v la corrispondente sezione del conduttore di fase.

installati sullo stesso piano fattore k2 La portata effettiva della conduttura si ricava come Iz = Iz’ × ktot.
Nota:
un cavo multipolare per ciascun tubo c i valori di portata indicati si riferiscono alle seguenti condizioni di posa:
n. circuiti distanza fra i circuiti [m] v temperatura terreno = 20°C
a contatto 0,25 0,5 1 v profondità di posa = 0,8 m
2 0,85 0,9 0,95 0,95 v resistività termica del terreno = 1,5 K x m/W
3 0,75 0,85 0,9 0,95 nella tabella delle portate T-E è indicato il numero di conduttori caricati, cioè dei conduttori
effettivamente percorsi da corrente in condizioni ordinarie di esercizio. Nei circuiti trifase
4 0,7 0,8 0,85 0,9 con neutro con carichi equilibrati o lievemente squilibrati, oppure in assenza di armoniche
5 0,65 0,8 0,85 0,9 che si richiudono sul conduttore di neutro la portata di un cavo quadripolare si calcola
6 0,6 0,8 0,8 0,9 considerando tre conduttori caricati.
un cavo unipolare per ciascun tubo Nei casi particolari di sistema fortemente squilibrato o in presenza di forti componenti armoniche
n. cavi distanza fra i circuiti [m] sul neutro occorre considerare 4 conduttori caricati. Poiché nella tabella T-E il numero
di conduttori caricati è soltanto 2 o 3, in caso di 4 conduttori caricati si trova la portata relativa
a contatto 0,25 0,5 1 a due conduttori e poi si moltiplica questo valore per il fattore di riduzione relativo a due circuiti
2 0,8 0,9 0,9 0,95 o cavi multipolari.
3 0,7 0,8 0,85 0,9 c Nella tabella T-E sono indicate le portate relative a cavi interrati posati in tubo; nel caso di cavi
4 0,65 0,75 0,8 0,9 direttamente interrati (pose 62 e 63 della norma CEI 64-8), essendo più favorevoli le condizioni
5 0,6 0,7 0,8 0,9 di scambio termico, la portata aumenta di un fattore, dipendente dalla tipologia e dalle dimensioni
dei cavi, che indicativamente può essere considerato pari a 1,15.
6 0,6 0,7 0,8 0,9

Determinazione del coefficiente ktot


Il coefficiente ktot caratterizza l’influenza delle differenti condizioni di installazione
e si ottiene moltiplicando i fattori correttivi k1, k2, k3 e k4 dedotti dalle tabelle T5, T6,
T7 e T8.
Tabella T5: valori di k1
Il fattore correttivo k1 tiene conto dell’influenza della temperatura del terreno
per temperature di quest’ultimo diverse da 20°C.
Tabella T6: valori di k2
Il fattore correttivo k2 considera la diminuzione di portata di un cavo unipolare
o multipolare in tubo interrato, posato sullo stesso piano di altri cavi, per effetto
del mutuo riscaldamento tra di essi. Il fattore k2 è riferito a cavi posati ad una

distanza inferiore a 1 m; per distanze superiori a 1m il fattore k2 è sempre uguale a 1.

Il fattore k2 si applica quando i cavi del fascio o dello strato hanno sezioni simili,

cioè rientranti nelle tre sezioni adiacenti unificate (es. 10 - 16 - 25 mm2).

Nel caso di circuito trifase con n conduttori in parallelo per fase si considerano

n circuiti tripolari.

Tabella T7: valori di k3


Il fattore correttivo k3 considera la variazione di portata per profondità
di interramento diversa dal valore preso come riferimento, pari a 0,8 m.
Tabella T8: valori di k4
Il fattore correttivo k4 considera la variazione di portata del cavo per resistività
termica diversa dal valore preso come riferimento, pari a 1,5 K x m/W, cioè terreno
secco.

Distanza fra i circuiti

55
Protezione Portata dei cavi
dei circuiti Posa interrata

tabella T7: influenza della profondità tabella T8:


di posa fattore k3 influenza della resistività termica del terreno fattore k4
profondità di posa [m] 0,5 0,8 1 1,2 1,5 cavi unipolari
fattore di correzione 1,02 1 0,98 0,96 0,94 resistività del terreno 1 1,2 1,5 2 2,5
(K x m/W)
fattore di correzione 1,08 1,05 1 0,9 0,82
cavi multipolari
resistività del terreno 1 1,2 1,5 2 2,5
(K x m/W)
fattore di correzione 1,06 1,04 1 0,91 0,84

tabella T-E : cavi unipolari con e senza guaina e cavi multipolari (1) (2)
metodologia altri tipi tipo n. portata [A]
tipica di di posa di cond. sezione [mm2]
installazione della CEI 64-8 isolam. 1,5 2,5 4 6 10 16 25 35 50 70 95 120 150 185 240 300 400 500 630
cavi unipolari PVC 2 22 29 38 47 63 82 105 127 157 191 225 259 294 330 386
in tubi interrati 3 20 26 34 43 57 74 95 115 141 171 201 231 262 293 342
a contatto EPR 2 26 34 44 54 73 95 122 148 182 222 261 301 343 385 450 509 592 666 759
(1 cavo per tubo)
3 23 31 40 49 67 85 110 133 163 198 233 268 304 340 397 448 519 583 663
cavi unipolari 61 PVC 2 21 27 36 45 61 78 101 123 153 187 222 256 292 328 385
in tubo 3 18 23 30 38 51 66 86 104 129 158 187 216 246 277 325
interrato EPR 2 24 32 41 52 70 91 118 144 178 218 258 298 340 383 450 510 595 671 767
3 21 27 35 44 59 77 100 121 150 184 217 251 287 323 379 429 500 565 645
cavi 61 PVC 2 19 25 33 41 56 73 94 115 143 175 208 240 273 307 360
multipolari 3 16 21 28 35 47 61 79 97 120 148 175 202 231 259 304
in tubo EPR 2 23 30 39 49 66 86 111 136 168 207 245 284 324 364 428
interrato
3 19 25 32 41 55 72 93 114 141 174 206 238 272 306 360
(1) PVC: mescola termoplastica a base di polivinilcloruro (temperatura massima del conduttore uguale a 70°C; EPR: mescola elastomerica reticolata a base
di gomma etilenpropilenica o similari (temperatura massima del conduttore uguale a 90°C)
(2) Per posa direttamente interrata con o senza protezione meccanica (posa 62 e 63), applicare il fattore correttivo1,15 unitamente ai fattori correttivi K1, k2, k3, e k4.
Esempio:
Dimensionamento di un circuito trifase in condotto interrato in terreno secco e alla
temperatura di 25°C. Il cavo multipolare, isolato in PVC, alimenta un carico trifase
da 100 kW (400 V) e fattore di potenza 0,88 ed è posato a contatto con un altro cavo
multipolare.

La sezione del cavo si determina nel modo seguente:

c scelta dell'interruttore automatico:

l'interruttore deve avere una corrente nominale In maggiore o uguale alla

corrente di impiego della conduttura IB:

IB = 100000 = 164 A;
0,88 . e . 400
sarà possibile utilizzare un interruttore Compact NSX da 250 A con sganciatore
TM200D regolato a 180 A; per il dimensionamento del cavo si potrà dunque
considerare In = 180 A;

c determinazione del coefficiente correttivo ktot:

v temperatura del terreno: k1 = 0,95,

v posa ravvicinata, 2 circuiti: k2 = 0,85,

v profondità di posa 0,8 m: k3 = 1,

v natura del terreno: secco, k4 = 1, ktot= k1 . k2 . k3 . k4 = 0,8

c determinazione della minima portata teorica richiesta alla conduttura:

I'n= In/ktot = 225 A;

c determinazione della sezione del conduttore di fase (tab T-E):

v isolante: PVC,

v n° conduttori attivi: 3,

v materiale conduttore: rame.

La sezione con portata teorica I'z immediatamente superiore alla minima portata

teorica I’n è di 150 mm2 (231 A), come evidenziato nella tabella T-E.

Determinazione della portata effettiva della conduttura:

la portata effettiva Iz di un cavo da 150 mm2 nelle condizioni di posa considerate

è pari a: Iz = I’z . ktot = 184,8 A.

56
Protezione Caduta di tensione
dei circuiti Presentazione

In un qualsiasi impianto di bassa tensione La Norma CEI 64-8 raccomanda una caduta di tensione tra l’origine dell’impianto
è necessario valutare la caduta di tensione elettrico e qualunque apparecchio utilizzatore non superiore in pratica al 4%

della tensione nominale dell’impianto. In un impianto di forza motrice una caduta

tra l’origine dell’installazione e il punto di tensione superiore al 4% può essere eccessiva per le seguenti ragioni:

di utilizzazione dell’energia elettrica. c il corretto funzionamento, in regime permanente, dei motori è generalmente

Una eccessiva caduta di tensione influenza garantito per tensioni comprese tra il ± 5% della tensione nominale;

negativamente il funzionamento c la corrente di avviamento di un motore può raggiungere o anche superare

il valore di 5 ÷ 7 In.

delle apparacchiature. Se la caduta di tensione è pari al 6% in regime permanente, essa probabilmente

raggiungerà, al momento dell’avviamento, un valore molto elevato.


Questo provoca:

c un cattivo funzionamento delle utenze più sensibili;

c difficoltà di avviamento del motore.

Ad una caduta di tensione del 15% corrisponde una riduzione della coppia di spunto

pari circa al 28%. Durante la fase di avviamento, si consiglia di non superare

la caduta di tensione percentuale del 10% sul cavo del motore. La caduta di tensione

è sinonimo di perdite in linea e quindi di una cattiva ottimizzazione dell’impianto

di trasmissione dell’energia elettrica. Per questi motivi è consigliabile non

raggiungere mai la caduta di tensione massima ammessa. Il valore della caduta

di tensione [V] può essere determinato mediante la seguente formula:

∆U = k . IB . L . (r . cos ϕ + x . sen ϕ)

ed in percentuale

∆u% = ∆U . 100
Un
dove:
IB [A] è la corrente nel cavo,
k è un fattore di tensione pari a 2 nei sistemi monofase e bifase e e nei sistemi trifase,
L [km] è la lunghezza della linea,
r [Ω/km] è la resistenza di un chilometro di cavo,
x [Ω/km] è la reattanza di un chilometro di cavo,
Un [V] è la tensione nominale dell’impianto,
cosϕ è il fattore di potenza del carico.

resistenza e reattanza specifica dei cavi unificati (Tabella UNEL 35023-70) (1) (2)
sez. [mm2] 1,5 2,5 4 6 10 16 25 35 50 70 95 120 150 185 240 300
cavo unipolare
r [mΩ/m] 14,8 8,91 5,57 3,71 2,24 1,41 0,889 0,641 0,473 0,328 0,236 0,188 0,153 0,123 0,0943 0,0761
x [mΩ/m] 0,168 0,156 0,143 0,135 0,119 0,112 0,106 0,101 0,101 0,0965 0,0975 0,0939 0,0928 0,0908 0,0902 0,0895
cavo bipolare, tripolare
r [mΩ/m] 15,1 9,08 5,68 3,78 2,27 1,43 0,907 0,654 0,483 0,334 0,241 0,191 0,157 0,125 0,0966 0,0780
x [mΩ/m] 0,118 0,109 0,101 0,0955 0,0861 0,0817 0,0813 0,0783 0,0779 0,0751 0,0762 0,0740 0,0745 0,0742 0,0752 0,0750
(1) Materiale conduttore: rame, temperatura di riferimento 80°C.
(2) La tabella fornisce i valori della resistenza e della reattanza dei cavi per unità di lunghezza (Ω/km corrispondenti a mΩ/m) in funzione della sezione dei conduttori.

Esempio
In un impianto del tipo in figura occorre effettuare una verifica della caduta
di tensione della partenza in cavo, la cui sezione è stata dimensionata a portata.
Il dimensionamento a portata ha condotto ad una sezione di 50 mm2.
È imposta una caduta di tensione del 2%.

Dalla tabella della resistenza e reattanza specifica dei cavi si ha:

S = 50 mm2, cavo multipolare,

r = 0,483 Ω/km,

cavo multipolare Cu/EPR x = 0,0779 Ω/km.

posa in aria libera ravvicinata Calcoliamo ora la caduta di tensione con la formula (NB: la lunghezza del cavo deve

su passerella non perforata essere in km):

S = 50 mm2 ∆U = k . IB . L . (r . cos ϕ + x . sen ϕ) = 8,52 V

L = 70 m Utilizzando quindi la formula della caduta di tensione percentuale si ottiene:

IB = 150 A
∆u% = ∆U . 100 = 2,13%
cos ϕ = 0,9 Un
essendo ∆u% > del 2% occorre scegliere una sezione superiore:

S = 70 mm2, cavo multipolare,

r = 0,334 Ω/km,

x = 0,0751 Ω/km.

Utilizzando questi dati otteniamo quindi:


∆U = k . lB . L . (r . cosϕ + x . senϕ) = 6 V,
∆u% = ∆U . 100 = 1,5%
Un
La caduta di tensione risulta verificata (<2%).

La sezione adottata è dunque 70 mm2 in cavo multipolare.

57
Protezione Caduta di tensione
dei circuiti Calcolo della caduta di tensione

Calcolo della caduta di tensione


Le tabelle di seguito riportate forniscono i valori di ∆U% per diversi valori del fattore

potenza, nelle seguenti ipotesi:

c tensione nominale: 400 V;

c lunghezza cavo: 100 m;

c cavi unipolari conformi alle tabelle UNEL 35023-70;

c distribuzione trifase.

La ∆U% effettiva del cavo si ottiene nel seguente modo:

∆U%eff = ∆U%tab x (L/100) x (Ib/Ibtab)

dove:

L [m] è la lunghezza della linea,


Ib è la reale corrente d’impiego della linea Ibtab è il valore nella prima colonna della

tabella immediatamente superiore a Ib,

∆U%tab è il valore di caduta di tensione percentuale fornito dalla tabella in

corrispondenza di Ibtab.

Nota: In caso di distribuzione monofase, moltiplicare il valore in tabella per 2.

Nel caso di più conduttori in parallelo per fase si considera il valore di ∆U% in corrispondenza

della sezione del singolo conduttore, ad una corrente pari a Ib/n° conduttori in parallelo.

tabella 1: caduta di tensione % a cos ϕ = 0.8 per 100 m di cavo


sez [mm2] 1,5 2,5 4 6 10 16 25 35 50 70 95 120 150 185 240 300
Ib [A]
4 2,07 1,25 0,79 0,53 0,32 0,21 0,13
6 3,10 1,88 1,18 0,79 0,48 0,31 0,20 0,15 0,11
10 5,17 3,13 1,97 1,32 0,81 0,52 0,34 0,25 0,19 0,14 0,11
16 8,27 5,00 3,15 2,11 1,29 0,83 0,54 0,40 0,30 0,22 0,17 0,14 0,12 0,11
20 10,34 6,25 3,93 2,64 1,61 1,04 0,67 0,50 0,38 0,28 0,21 0,18 0,15 0,13 0,11
25 12,93 7,82 4,92 3,30 2,02 1,29 0,84 0,62 0,48 0,35 0,27 0,22 0,19 0,17 0,14 0,12
32 10,01 6,29 4,22 2,58 1,66 1,07 0,79 0,61 0,44 0,34 0,29 0,25 0,21 0,18 0,16
40 7,87 5,28 3,23 2,07 1,34 0,99 0,76 0,55 0,43 0,36 0,31 0,26 0,22 0,20
50 9,83 6,60 4,03 2,59 1,68 1,24 0,95 0,69 0,54 0,45 0,39 0,33 0,28 0,25
63 8,32 5,08 3,26 2,11 1,56 1,20 0,87 0,67 0,56 0,49 0,42 0,35 0,31
80 10,56 6,46 4,14 2,68 1,99 1,52 1,11 0,86 0,72 0,62 0,53 0,45 0,40
90 7,26 4,66 3,02 2,23 1,71 1,25 0,96 0,81 0,69 0,60 0,50 0,45
100 8,07 5,18 3,35 2,48 1,90 1,39 1,07 0,90 0,77 0,66 0,56 0,50
125 6,47 4,19 3,10 2,38 1,73 1,34 1,12 0,96 0,83 0,70 0,62
150 7,76 5,03 3,72 2,85 2,08 1,61 1,34 1,16 0,99 0,84 0,74
175 9,06 5,87 4,35 3,33 2,43 1,87 1,57 1,35 1,16 0,98 0,87
200 10,35 6,71 4,97 3,80 2,77 2,14 1,79 1,54 1,32 1,12 0,99
225 7,55 5,59 4,28 3,12 2,41 2,01 1,73 1,49 1,26 1,12
250 6,21 4,75 3,47 2,68 2,24 1,93 1,65 1,40 1,24
275 5,23 3,81 2,94 2,46 2,12 1,82 1,54 1,36
300 4,16 3,21 2,69 2,31 1,99 1,68 1,49
325 3,48 2,91 2,51 2,15 1,82 1,61
350 3,13 2,70 2,32 1,96 1,74
375 2,89 2,48 2,10 1,86
400 2,65 2,24 1,98
450 2,52 2,23
500 2,48

58
tabella 2: caduta di tensione % a cos ϕ = 0,85 per 100 m di cavo
sez [mm2] 1,5 2,5 4 6 10 16 25 35 50 70 95 120 150 185 240 300
Ib [A]
4 2,19 1,33 0,83 0,56 0,34 0,22 0,14
6 3,29 1,99 1,25 0,84 0,51 0,33 0,21 0,16 0,12
10 5,49 3,32 2,08 1,40 0,85 0,54 0,35 0,26 0,20 0,14 0,11
16 8,78 5,30 3,33 2,23 1,36 0,87 0,56 0,41 0,32 0,23 0,17 0,14 0,12 0,11
20 10,97 6,63 4,17 2,79 1,70 1,09 0,70 0,52 0,39 0,29 0,22 0,18 0,15 0,13 0,11
25 13,71 8,29 5,21 3,49 2,13 1,36 0,88 0,65 0,49 0,36 0,27 0,23 0,19 0,16 0,14 0,12
32 10,61 6,66 4,47 2,73 1,74 1,12 0,83 0,63 0,46 0,35 0,29 0,25 0,21 0,18 0,15
40 8,33 5,59 3,41 2,18 1,41 1,04 0,79 0,57 0,44 0,36 0,31 0,26 0,22 0,19
50 10,41 6,98 4,26 2,72 1,76 1,29 0,99 0,71 0,55 0,45 0,39 0,33 0,28 0,24
63 8,80 5,37 3,43 2,21 1,63 1,24 0,90 0,69 0,57 0,49 0,42 0,35 0,31
80 11,17 6,81 4,36 2,81 2,07 1,58 1,14 0,87 0,72 0,62 0,53 0,44 0,39
90 7,66 4,90 3,16 2,33 1,77 1,28 0,98 0,82 0,70 0,59 0,50 0,44
100 8,52 5,45 3,51 2,59 1,97 1,43 1,09 0,91 0,77 0,66 0,55 0,48
125 6,81 4,39 3,24 2,46 1,78 1,36 1,13 0,97 0,82 0,69 0,61
150 8,17 5,27 4,88 2,96 2,14 1,64 1,36 1,16 0,99 0,83 0,73
175 9,53 6,15 4,53 3,45 2,50 1,91 1,59 1,36 1,15 0,97 0,85
200 10,89 7,03 5,18 3,94 2,85 2,18 1,81 1,55 1,32 1,11 0,97
225 7,91 5,83 4,44 3,21 2,46 2,04 1,74 1,48 1,24 1,09
250 6,47 4,93 3,57 2,73 2,27 1,94 1,65 1,38 1,21
275 5,42 3,93 3,00 2,49 2,13 1,81 1,52 1,33
300 4,28 3,27 2,72 2,32 1,98 1,66 1,45
325 3,55 2,95 2,52 2,14 1,80 1,57
350 3,17 2,71 2,31 1,94 1,70
375 2,91 2,47 2,07 1,82
400 2,64 2,21 1,94
450 2,49 2,18
500 2,42
tabella 3: caduta di tensione % a cos ϕ = 0,9 per 100 m di cavo
sez [mm2] 1,5 2,5 4 6 10 16 25 35 50 70 95 120 150 185 240 300
Ib [A]
4 2,32 1,40 0,88
6 3,48 2,10 1,32 0,88 0,54 0,34 0,22 0,16 0,12
10 5,80 3,50 2,20 1,47 0,90 0,57 0,37 0,27 0,20 0,15 0,11
16 9,28 5,60 3,52 2,35 1,43 0,91 0,59 0,43 0,33 0,23 0,18 0,15 0,12 0,10
20 11,60 7,00 4,40 2,94 1,79 1,14 0,73 0,54 0,41 0,29 0,22 0,18 0,15 0,13 0,11
25 14,50 8,75 5,49 3,68 2,24 1,43 0,92 0,67 0,51 0,37 0,28 0,23 0,19 0,16 0,13 0,12
32 11,21 7,03 4,71 2,87 1,83 1,17 0,86 0,65 0,47 0,35 0,29 0,25 0,21 0,17 0,15
40 8,79 5,89 3,58 2,28 1,47 1,08 0,81 0,58 0,44 0,36 0,31 0,26 0,22 0,19
50 7,36 4,48 2,85 1,83 1,34 1,02 0,73 0,55 0,45 0,39 0,33 0,27 0,23
63 5,64 3,60 2,31 1,69 1,28 0,92 0,70 0,57 0,49 0,41 0,34 0,29
80 7,16 4,57 2,93 2,15 1,63 1,17 0,88 0,73 0,62 0,52 0,43 0,37
90 8,06 5,14 3,30 2,42 1,83 1,31 0,99 0,82 0,69 0,59 0,48 0,42
100 8,95 5,71 3,66 2,69 2,03 1,46 1,10 0,91 0,77 0,65 0,54 0,47
125 7,13 4,58 3,36 2,54 1,83 1,38 1,14 0,96 0,81 0,67 0,58
150 8,56 5,50 4,03 3,05 2,19 1,66 1,36 1,16 0,98 0,81 0,70
175 9,99 6,41 4,71 3,56 2,56 1,93 1,59 1,35 1,14 0,94 0,81
200 11,41 7,33 5,38 4,07 2,92 2,21 1,82 1,54 1,30 1,08 0,93
225 8,25 6,05 4,58 3,29 2,48 2,05 1,74 1,46 1,21 1,05
250 6,72 5,09 3,65 2,76 2,27 1,93 1,63 1,34 1,16
275 5,59 4,02 3,04 2,50 2,12 1,79 1,48 1,28
300 4,38 3,31 2,73 2,31 1,95 1,61 1,40
325 3,59 2,96 2,51 2,12 1,75 1,51
350 3,18 2,70 2,28 1,88 1,63
375 2,89 2,44 2,02 1,75
400 2,60 2,15 1,86
450 2,42 2,09
500 2,33

59
Protezione Caduta di tensione
dei circuiti Calcolo della caduta di tensione durante
l’avviamento di motori

Affinché l’avviamento avvenga in modo Caduta di tensione in avviamento sulla linea a monte della partenza motore
regolare e con tempi contenuti è necessario In presenza di un regime transitorio di avviamento di un motore la caduta di tensione
aumenta:
che la coppia di avviamento non sia
c a monte della partenza motore (∆UAB). Tale riduzione di tensione può influenzare
inferiore a 1,7 volte la coppia resistente sia il funzionamento del motore sia il funzionamento delle utenze alimentate
della macchina operatrice. dallo stesso sistema sbarre.
Per tale motivo è buona regola limitare c sulla stessa linea di alimentazione del motore (∆UBC).
La caduta di tensione ∆UAB deve essere valutata in modo che le perturbazioni
la caduta di tensione durante l’avviamento
provocate sulle utenze siano trascurabili. La caduta di tensione ∆UAC deve essere
ad un valore massimo del 10% dal punto valutata in modo che l’avviamento della macchina operatrice avvenga
di alimentazione dell’impianto fino correttamente. La tabella seguente permette di valutare, con buona
ai terminali del motore. approssimazione, la caduta di tensione ∆UAB al momento dell’avviamento
del motore. Il fattore KV1, scelto in funzione del rapporto tra la corrente/potenza
della sorgente di alimentazione e la corrente/potenza del motore in fase di
avviamento, si applica alla caduta di tensione determinata mediante le tabelle 1, 2, 3.

Coefficiente KV1 di maggiorazione della caduta di tensione


a monte della partenza motore durante l’avviamento
avviamento stella - triangolo diretto
avv/In 2 3 4 5 6 7 8
sorgente/avv 2 1,50 2,00 2,50 3,00 3,50 4,00 4,50
4 1,25 1,50 1,75 2,00 2,25 2,50 2,75
6 1,17 1,34 1,50 1,67 1,84 2,00 2,17
∆UAB a regime = 2,4% 8 1,13 1,25 1,38 1,50 1,63 1,75 1,88
10 1,10 1,23 1,34 1,45 1,56 1,67 1,78
∆UAB in avviamento = 3,05%
15 1,07 1,14 1,20 1,27 1,34 1,40 1,47
I valori riportati in tabella sono stati determinati trascurando il fattore di potenza
transitorio durante l’avviamento del motore. Tuttavia il metodo permette di ottenere
una buona approssimazione.
Quando la corrente/potenza della sorgente di alimentazione è pari a 2 volte
la corrente/potenza del motore in fase di avviamento, per un calcolo più preciso
occorre considerare l’effettivo fattore di potenza durante la fase transitoria
1° passo

Determinazione della caduta di tensione ∆UAB all’avviamento del motore.

I sorgente / I avv = 2310 / 175 = 13,2 (approssimato a 15)


Esempio di utilizzazione della tabella
Iavv / In = 5
Caratteristiche della sorgente di alimentazione
Potenza trasformatore = 1600 kVA In corrispondenza dei due rapporti sopra determinati in tabella
Tensione nominale = 400 V si legge un fattore KV1 = 1,27
Corrente nominale = 2310 A La caduta di tensione sulla linea a monte della partenza motore diventa
Caratteristiche del motore ∆UAB = 2,4 . 1,27 = 3,05%
Potenza = 18,5 kW
La caduta di tensione è inferiore al valore ammesso pari al 4%.
Corrente nominale = 35 A
Potenza in avviamento (1) = 122 kVA
Corrente avviamento = 175 A (5 x In)
Tipo di avviamento = diretto

(1) Pavviamento = Pnominale . Iavv/ (In . η . cosϕnominale)


La caduta in tensione ∆UAB in regime permanente è 2,4%.

60
coefficiente KV2 per il calcolo della caduta di tensione sulla linea di alimentazione del motore (2)
conduttore in rame conduttore in alluminio
S [mm2] 1,5 2,5 4 6 10 16 25 35 50 70 95 120 150 10 16 25 35 50 70 95 120 150
cosϕ motore
all’avviamento
0,35 2,43 1,45 0,93 0,63 0,39 0,26 0,18 0,14 0,11 0,085 0,072 0,064 0,058 0,61 0,39 0,26 0,20 0,15 0,12 0,09 0,082 0,072
0,45 3,11 1,88 1,19 0,80 0,49 0,32 0,22 0,16 0,12 0,098 0,081 0,071 0,063 0,77 0,49 0,33 0,24 0,18 0,14 0,11 0,094 0,082
a regime (1)
0,85 5,83 3,81 2,20 1,47 0,89 0,56 0,37 0,27 0,19 0,144 0,111 0,092 0,077 1,41 0,89 0,58 0,42 0,30 0,22 0,17 0,135 0,112
(1) L’ultima riga della tabella permette di determinare la caduta di tensione in regime nominale (fattore di potenza pari a 0,85) con la stessa relazione sopra indicata
ma utilizzando invece della corrente di avviamento (Iavv) la corrente nominale del motore (In).
(2) Il coefficiente KV2 è fornito come caduta di tensione percentuale per 1 km di cavo e 1 A di corrente d’impiego. Per un corretto utilizzo fare riferimento all’esempio
sottostante.

2° passo
Determinazione della caduta di tensione ∆UBC sulla partenza motore durante
l’avviamento.
La tabella del coefficiente KV2 sopra riportata fornisce la caduta di tensione in valore
percentuale, per 1 km di cavo, per 1 A di corrente di impiego, in funzione della
sezione del cavo e del fattore di potenza del motore in avviamento.

La caduta di tensione riportata alle reali condizioni di utilizzazione si determina come

segue:

∆U = KV2 . Iavv . L

dove:

∆U = caduta di tensione espressa in valore percentuale (%)

KV2 = caduta di tensione specifica (%)

Iavv = corrente di avviamento in (A)

L = lunghezza della linea in (km)

3° passo
Determinazione della caduta di tensione ∆UAC a regime e durante l’avviamento
del motore.
c Caduta di tensione a regime (quarta riga della tabella):

cosϕ = 0,85; sezione 10 mm2

Caratteristiche del motore ∆UBC = 0,89 . 35 . 0,072 = 2,24%

Potenza = 18,5 kW ∆UAC = ∆UAB + ∆UBC = 2,4 + 2,24 = 4,64%

Corrente nominale = 35 A Il valore è corretto in quanto inferiore alla massima caduta di tensione ammessa

Potenza in avviamento (1) = 122 kVA dal motore (5%).

Corrente avviamento = 175 A (5 x In)


Fattore di potenza di avv = 0,45 c Caduta di tensione in avviamento (terza riga della tabella)

Tipo di avviamento = diretto ∆UBC = 0,49 . 175 . 0,072 = 6,17%

Linea di alimentazione del motore ∆UAC = ∆UAB . KV1+ ∆UBC = 2,4 . 1,27 + 6,17 = 9,22%

Sezione = 10 mm2 (per KV1 vedere tabella precedente)

Tipo cavo = tripolare Il valore è corretto in quanto inferiore alla massima caduta di tensione ammessa

Lunghezza = 72 m
dal motore durante la fase di avviamento (10%).

(1) Pavviamento = Pnominale . Iavv/ (In . η . cosϕnominale)

La seguente tabella indica la corrente nominale dei motori asincroni in funzione della loro potenza e della tensione nominale.

distribuzione trifase (230 o 400 V)


potenza nominale [kW] 0,37 0,55 0,75 1,1 1,5 2,2 3 4 5,5 7,5 11 15 18,5 22
potenza nominale [CV] 0,5 0,75 1 1,5 2 3 4 5,5 7,5 10 15 20 25 30
corrente 230 V 2 2,8 5 6,5 9 15 20 28 39 52 64 75
nominale [A] 400 V 1,2 1,6 2 2,8 5,3 7 9 12 16 23 30 37 43
potenza nominale [kW] 25 30 37 45 55 75 90 110 132 147 160 200 220 250
potenza nominale [CV] 35 40 50 60 75 100 125 150 180 200 220 270 300 340
corrente 230 V 85 100 180 360 427
nominale [A] 400 V 59 72 85 105 140 170 210 250 300 380 420 480
Nota: per la scelta dei dispositivi di protezione e comando e per approfondimenti sugli effetti della caduta di tensione durante la fase di avviamento del motore
si rimanda al capitolo “Protezione degli apparecchi utilizzatori” pag. 421.

61
Protezione Protezione contro il cortocircuito
dei circuiti Calcolo della corrente di cortocircuito

Determinazione della corrente di cortocircuito Icc


in un punto dell’impianto
La conoscenza delle correnti di cortocircuito in un impianto elettrico è necessaria

per i seguenti scopi:

c determinare i poteri di interruzione e di chiusura degli interruttori da installare;

c verificare la tenuta elettrodinamica dei punti critici dell’impianto

(es. supporti sbarre);

c verificare la tenuta termica dei cavi;

c determinare la regolazione dei relé di protezione.

In un impianto elettrico di bassa tensione il guasto trifase è quello che dà luogo


nella maggior parte dei casi ai valori più elevati della corrente di cortocircuito.
Il calcolo delle correnti di cortocircuito si basa sul principio che la corrente di guasto
è uguale a quella attribuibile ad un generatore equivalente, la cui forza elettromotrice
uguaglia la tensione nominale della rete nel punto di guasto, che alimenti un circuito
avente un’impedenza unica equivalente a tutte le impedenze della rete a monte,
comprese tra i generatori ed il punto di guasto considerato.

Determinazione delle correnti di guasto


Le seguenti indicazioni si riferiscono a guasti che si manifestano a valle di un
trasformatore. Per la valutazione della corrente di cortocircuito a valle di un punto
dell’impianto di cui si conosce la Icc si rimanda a pagina 66.
Per la valutazione delle correnti di cortocircuito e di guasto a valle dei generatori
sincroni si rimanda al capitolo dedicato a questi sistemi di alimentazione.

Guasto trifase
La corrente di cortocircuito trifase è generalmente il valore massimo che si può avere

sugli impianti in caso di alimentazione tramite trasformatore.

Tale corrente si determina nel modo seguente.

Icc3F = c.U
e . (RMt + RTr + R Fase)2 + (XMt + XTr + XFase)2
I valori di resistenza e di reattanza comprendono tutti i componenti dal punto
di alimentazione, trasformatore MT/BT, fino al punto di guasto. I valori di resistenza
dei cavi sono relativi ad una temperatura di 20°C (condizione di cortocircuito alla
messa in servizio dell’impianto). Il fattore di tensione previsto dalla norma CEI 11-25,
per tenere conto delle variazioni (+5%) a cui può essere soggetta la tensione
di esercizio dell’impianto in bassa tensione, è c = 1,05.

Guasto bifase
La corrente di cortocircuito dovuta ad un guasto tra due fasi si determina a partire
dal valore di corrente di cortocircuito trifase nel modo seguente.
Icc2F = c.U = 0,866 . Icc3F
2. (RMt + RTr + R Fase)2 + (XMt + XTr + XFase)2
In prossimità del trasformatore la soglia di intervento di corto ritardo delle protezioni
deve essere tarata al di sotto della corrente di cortocircuito bifase che può essere
inferiore alla corrente di guasto verso terra e di guasto fase neutro.

Guasto fase-neutro
In caso di guasto monofase la corrente può essere valutata, in qualunque punto
dell’impianto, nel seguente modo.
IccFN = c.U
e . (RMt + RTr + R Fase + Rneutro)2 + (XMt + XTr + XFase + Xneutro)2
I valori di resistenza e di reattanza dell’anello di guasto comprendono tutti
i componenti dal punto di alimentazione (trasformatore MT/BT) fino al punto
di guasto. Nel caso si debba determinare la corrente massima per la scelta
dell’interruttore e per la verifica di tenuta del cavo al cortocircuito, i valori
di resistenza devono essere riportati a 20°C e il fattore di tensione deve essere pari
a 1,05. Questa relazione può essere utilizzata anche per valutare la corrente
di cortocircuito minima a fondo linea quando richiesto dalla norma (vedi pagina 76).
In tale, caso per tenere conto dell’incremento della resistenza dei cavi durante
il guasto, si maggiora il valore delle resistenze con un fattore pari a 1,5 (norma
CEI 64-8). La norma CEI 11-25 indica il fattore di tensione pari a 0,95 previsto
per tenere conto della variazione di tensione (-5%) a cui può essere soggetta
la tensione di esercizio dell’impianto.

Guasto fase-terra
Per guasto a terra tra fase e PE, la corrente può essere valutata, in qualunque punto
dell’impianto, nel seguente modo:
IccFPF = c.U
e . (RMt + RTr + R Fase + RPE)2 + (XMt + XTr + XFase + XPE)2

62
Anche in questo caso i valori di resistenza e di reattanza dell’anello di guasto
comprendono tutti i componenti dal punto di alimentazione (trasformatore MT/BT)
fino al punto di guasto. Questo valore di corrente serve per regolare correttamente
le protezioni in modo che intervengano nei tempi previsti secondo il sistema
di neutro attuato. Durante il guasto la temperatura del conduttore aumenta a causa
della corrente di guasto. Per tenere conto dell’incremento della resistenza dei cavi
si maggiora il valore, determinato a 20°C, con un fattore pari a 1,5 e si applica
il fattore di tensione c = 0,95 per tenere conto della variazione (-5%) a cui è soggetta
la tensione di esercizio dell’impianto. Per la valutazione della corrente di guasto
verso terra mediante il metodo semplificato indicato dalla norma CEI 64-8 e al fine
di verificare l’intervento della protezione, si rimanda a pag 397.

Determinazione delle resistenze e delle reattanze


dei componenti dell’impianto
Rete a monte
In un impianto con consegna in media tensione la capacità della rete a monte
di contribuire al cortocircuito, funzione dell’impedenza della rete stessa, è espressa

mediante la potenza di cortocircuito SCC (MVA) o la corrente di cortocircuito; questi

dati devono essere forniti dall’ente distributore.

L’impedenza equivalente della rete a monte è data dalla seguente espressione:

VBT
2
ZMBT = . 10-3 [mΩ]
SCC
Il fattore di potenza in cortocircuito della rete a monte (cos ϕcc) può variare
tra 0.15 e 0.2, da cui si ricavano i valori di RMBT e XMBT.
Trasformatori
L’impedenza del trasformatore è ricavabile dai seguenti dati di targa:
c Pcu [kW]: sono le perdite nel rame a pieno carico, alla temperatura normale
di funzionamento del trasformatore (ad esempio 75°C per il trasformatore in olio);
c ucc%: tensione di cortocircuito percentuale alla temperatura normale

di funzionamento del trasformatore;

c Sn [kVA]: potenza nominale del trasformatore.

A partire da questi dati si ricavano i seguenti valori:

. 2 .
R = Pcu U [mΩ]
S n2
. 2
Z = Vcc% U . [mΩ]
100 . Sn
X = Z2 - R2 . [mΩ]
dove U [V] è la tensione nominale del trasformatore, Pcu e Sn sono espressi
rispettivamente in kW e in kVA. Il valore di R è calcolato alla temperatura nominale
di funzionamento del trasformatore. Nelle tabelle allegate sono riportate
le caratteristiche tipiche di trasformatori standard MT/BT in olio ed in resina.
In queste tabelle sono riportati i valori di corrente di cortocircuito trifase ai morsetti
del trasformatore, nell’ipotesi che la rete a monte abbia una potenza di cortocircuito
di 500 MVA. Inoltre è poi indicato il tipo di condotto sbarre utilizzabile
per il collegamento tra il trasformatore e l’interruttore automatico generale, tenendo
conto della corrente di cortocircuito ai morsetti del trasformatore e della corrente
nominale secondaria del trasformatore.

Cavi e condotti sbarre


Le reattanze dei cavi dipendono principalmente dalla distanza tra i conduttori;

un valore più preciso può essere ottenuto dal costruttore. Valori tipici sono:

c cavo tripolare: X = 0.08 mΩ/m;

c cavo unipolare: X = 0.10 ÷ 0.20 mΩ/m a seconda della distanza tra i conduttori;

c collegamenti in sbarre: X3 = 0,15 L.

La resistenza è data dalla formula

R = r . L [mΩ]
S
dove:
L = lunghezza [m]
S = sezione [mm2]
Nota 1: la tensione U è la tensione nominale della rete
di distribuzione pari a 400 V in caso di distribuzione in BT
r = resistività = 18 (Cu), 27 (Al) mΩ × mm2/m
(230 V/400 V). In presenza di più conduttori in parallelo per fase, occorre dividere la resistenza
Nota 2: i valori di corrente sono espressi in kA utilizzando e la reattanza di un conduttore per il numero di conduttori. I valori di resistenza
la tensione in [V] e l’impedenza di guasto in [mΩ]. e reattanza dei condotti sbarre sono forniti dai costruttori nella loro documentazione
Nota 3: RMt e XMt componente resistiva e induttiva tecnica.
dell’impedenza equivalente della rete in media tensione.
RTr e XTr componente resistiva e induttiva dell’impedenza
del trasformatore MT/BT. Interruttori
Nel calcolo delle Icc presunte le impedenze degli interruttori si devono trascurare.

63
Protezione Protezione contro il cortocircuito
dei circuiti Calcolo della corrente di cortocircuito

esempio
componenti dell’impianto resistenze [mΩ] reattanze [mΩ]

R1 = 400 . 0,15 . 10-3 X1 = 400 . 0,98 . 10-3


2 2
rete a monte
Pcc= 500 MVA 500 500
R1 = 0,04 X1 = 0,31

.
R2 = 6,5 400
2
trasformatore
)
4 . 4002 2- (2,622)
Sn= 630 kVA 6302 X2 =
)
ucc= 4 % R2 = 2,62 100 630
U= 400 V X2 = 9,81
Pcu= 6,5 kW

collegamento R3 = 1 . 18 . 3 X3 = 1 . 0,12 . 3
trasf./int. 3 150 3
(cavo) R3 = 0,12 X3 = 0,12
3 x (1 x 150 mm2)
Cu per fase
L= 3 m
M1
interruttore M1 R4= 0 X4= 0

collegamento 2 X5= 0,15x2


R5 = 27 . ____
1 2 3 interruttore M1 200 X5= 0,30
partenza M2
(sbarre AI) R5 = 0,11
1 x 100 x 5 mm2
L = 2 m per fase

interruttore M2 R6 = 0 X6= 0
M2

70 X7 = 0,12 . 70
collegamento quadro R7 = 18 . ____
generale BT/quadro 185 X7 = 8,40
secondario
M3
(cavo) R7 = 6,81
1 x (1 x 185 mm2)
Cu per fase
L= 70 m

calcolo delle correnti di cortocircuito


resistenze [mΩ] reattanze [mΩ] Icc [kA]
M1 Rt1 = R1 + R2 + R3 Xt1 = X1 + X2 + X3 400 = 21,76 kA
Rt1 = 2,78 Xt1 = 10,24
e (2,782 + 10,242)
M2 Rt2 = Rt1 + R4 + R5 Xt2 = Xt1 + X4 + X5 400 = 21,13 kA
Rt2 = 2,89 Xt2 = 10,54
e (2,892 + 10,542)
M3 Rt3 = Rt2 + R6 + R7 Xt3 = Xt2 + X6 + X7 400 = 10,85 kA
Rt3 = 9,7 Xt3 = 18,94
e (9,72 + 18,942)
Nota: la resistenza del cavo è determinata alla temperatura ambiente di 20°C.

64
Caratteristiche elettriche
trasformatori MT/BT in olio e resina

trasformatore in olio a norma CEI 14-34 lista A


potenza nominale [kVA] 100 160 250 315 400 500 630 800 1000 1250 1600 2000 2500 3000
corrente nominale secondaria [A] 145 231 361 455 578 723 910 1156 1445 1806 2312 2890 3613 4335
perdite [kW] a vuoto 0,32 0,46 0,65 0,77 0,93 1,10 1,30 1,50 1,70 2,10 2,60 3,20 3,80 4,40
a carico (75°C) 1,75 2,35 3,25 3,90 4,60 5,50 6,50 9,00 10,50 13,10 17,00 22,00 26,50 30,50
tensione di cortocircuito % (75°C) 4 4 4 4 4 4 4 6 6 6 6 6 6 6
corrente a vuoto % 2,5 2,3 2,1 2 1,9 1,9 1,8 1,7 1,5 1,4 1,3 1,2 1,1 1
resistenza equivalente a 75°C [mΩ] 27,93 14,65 8,30 6,27 4,59 3,51 2,61 2,24 1,68 1,34 1,06 0,88 0,68 0,54
reattanza equivalente [mΩ] 57,58 37,22 24,22 19,32 15,33 12,31 9,82 11,79 9,45 7,56 5,91 4,72 3,78 3,15
impedenza equivalente a 75°C [mΩ] 64,00 40,00 25,60 20,32 16,00 12,80 10,16 12,00 9,60 7,68 6,00 4,80 3,84 3,20
corrente di cortocircuito trifase a valle [kA] 3,6 5,7 8,9 11,2 14,2 17,6 22,1 18,8 23,3 28,9 36,6 45,2 55,7 65,8
condotto Canalis tipo KTC-10 KTC-13 KTC-16 KTC-20 KTC-25 KTC-32 KTC-40 KTC-50
compatto Cu In [A] 1000 1250 1600 2000 2500 3200 4000 5000
condotto Canalis tipo KTA-10 KTA-13 KTA-16 KTA-20 KTA-25 KTA-32 KTA-40
compatto Al In [A] 1000 1250 1600 2000 2500 3200 4000
trasformatore in olio a basse perdite
potenza nominale [kVA] 100 160 250 315 400 500 630 800 1000 1250 1600 2000 2500 3000
corrente nominale secondaria [A] 145 231 361 455 578 723 910 1156 1445 1806 2312 2890 3613 4335
perdite [kW] a vuoto 0,25 0,36 0,52 0,63 0,74 0,82 0,90 1,10 1,33 1,65 2,09 2,40 3,04 3,35
a carico (75°C) 1,40 1,85 2,60 3,10 3,65 4,50 5,60 7,50 9,00 11,00 13,00 16,00 21,00 24,20
tensione di cortocircuito % (75°C) 4 4 4 4 4 4 4 6 6 6 6 6 6 6
corrente a vuoto % 1,5 1,3 1,1 1,0 0,9 0,9 0,8 0,7 0,7 0,6 0,5 0,5 0,5 0,4
resistenza equivalente a 75°C [mΩ] 22,35 11,54 6,64 4,99 3,64 2,87 2,25 1,87 1,44 1,12 0,81 0,64 0,54 0,43
reattanza equivalente [mΩ] 59,97 38,30 24,72 19,70 15,58 12,47 9,91 11,85 9,49 7,60 5,94 4,76 3,80 3,17
impedenza equivalente a 75°C [mΩ] 64,00 40,00 25,60 20,32 16,00 12,80 10,16 12,00 9,60 7,68 6,00 4,80 3,84 3,20
corrente di cortocircuito trifase a valle [kA] 3,6 5,7 8,9 11,2 14,2 17,6 22,1 18,8 23,3 28,9 36,6 45,2 55,7 65,8
condotto Canalis tipo KTC-10 KTC-13 KTC-16 KTC-20 KTC-25 KTC-32 KTC-40 KTC-50
compatto Cu In [A] 1000 1250 1600 2000 2500 3200 4000 5000
condotto Canalis tipo KTA-10 KTA-13 KTA-16 KTA-20 KTA-25 KTA-32 KTA-40
compatto Al In [A] 1000 1250 1600 2000 2500 3200 4000
trasformatore in resina a norma CEI 14-12
potenza nominale [kVA] 100 160 250 315 400 500 630 800 1000 1250 1600 2000 2500 3150
corrente nominale secondaria [A] 145 231 361 455 578 723 910 1156 1445 1806 2312 2890 3613 4552
perdite [kW] a vuoto 0,46 0,65 0,88 1,03 1,20 1,40 1,65 2,00 2,30 2,80 3,10 4,00 5,00 6,30
a carico (120°C) 2,3 3 3,8 4,60 5,50 6,50 7,80 9,40 11,00 13,10 16,00 20,00 23,00 26,00
tensione di cortocircuito % (120°C) 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 7
corrente a vuoto % 2,5 2,3 2,0 1,8 1,5 1,5 1,3 1,3 1,2 1,2 1,2 1,1 1,0 1,0
resistenza equivalente a 120°C [mΩ] 32,72 16,84 9,70 7,40 5,49 4,15 3,14 2,34 1,76 1,34 1,00 0,80 0,59 0,42
reattanza equivalente [mohm] 90,25 57,59 37,15 29,56 23,36 18,75 14,91 11,77 9,44 7,56 5,92 4,73 3,79 3,53
impedenza equivalente a 120°C [mΩ] 96,00 60,00 38,40 30,48 24,00 19,20 15,24 12,00 9,60 7,68 6,00 4,80 3,84 3,56
corrente di cortocircuito trifase a valle [kA] 2,4 3,8 6,0 7,5 9,5 11,9 14,9 18,8 23,3 28,9 36,6 45,2 55,7 59,8
condotto Canalis tipo KTC-10 KTC-13 KTC-16 KTC-20 KTC-25 KTC-32 KTC-40 KTC-50
compatto Cu In [A] 1000 1250 1600 2000 2500 3200 4000 5000
condotto Canalis tipo KTA-10 KTA-13 KTA-16 KTA-20 KTA-25 KTA-32 KTA-40
compatto Al In [A] 1000 1250 1600 2000 2500 3200 4000
Nota 1: i condotti sbarre indicati in tabella sono riferiti ad una temperatura ambiente di 40°C.
Nota 2: i condotti sbarre sono protetti da cortocircuito mediante l’interruttore di protezione sul lato media tensione (tempo massimo d’interruzione 0,51).

65
Protezione Protezione contro il cortocircuito

dei circuiti Scelta degli interruttori

secondari e terminali

Determinazione dell’Icc a valle di un cavo in funzione


dell’Icc a monte
Le tabelle qui riportate permettono di determinare il valore della corrente

di cortocircuito trifase in un punto della rete a valle di un cavo, conoscendo:

c la corrente di cortocircuito trifase a monte del cavo;

c la lunghezza e la sezione del cavo (supposto in rame).

Determinato il valore di corrente di cortocircuito a valle, è possibile dimensionare

correttamente l’interruttore automatico (Pdi > Icc). Se si desidera ottenere valori

più precisi, è possibile effettuare un calcolo dettagliato (vedere pag. 62) o utilizzare

il programma Software i-project.

Inoltre, la tecnica di filiazione permette di installare a valle interruttori con potere


di interruzione inferiore alla corrente di cortocircuito presunta (vedere pag. 278).
In entrambi i casi l’Icc a valle individuata è superiore a quella effettiva,
l’approssimazione è dunque nel senso della maggiore sicurezza.
Nota: Nel caso in cui i valori della Icc a monte e della lunghezza del cavo non risultino in tabella
considerare i seguenti valori:
c Icc a monte: valore immediatamente superiore;
c lunghezza cavo: valore immediatamente inferiore.

determinazione della corrente di cortocircuito trifase


sezione dei cavi [mm2] lunghezza dei cavi [m]
1,5 1,2 1,7 2,3 3,3 4,6 6,4 8,9 12,4
2,5 1 1,4 1,9 2,6 3,9 5,2 6,2 10,4 12,8 15,6
4 1,2 1,6 2,3 3 4,1 6,2 8,2 9,9 16,6 20,4 24,9
6 1,2 1,7 2,4 3,4 4,5 6,1 9,2 12,3 14,8 24,8 30,3 37,3
10 1 1,4 2 2,8 3,9 5,6 7,4 10,1 15,3 20,5 24,7 41,3 49,8 62,1
16 1,1 1,6 2,2 3,1 4,4 6,1 8,8 11,8 16 24,3 32,7 39,3 65,9 70,3 99,1
25 1,2 1,6 2,3 3,3 4,7 6,7 9,4 13,6 18,3 24,8 37,8 50,7 61,1 102,5 123,3 154,2
35 1 1,5 2,1 3,1 4,5 6,4 9,2 12,9 18,8 25,3 34,4 52,4 70,5 84,9 142,6 173,7 214,6
50 esempio 1,3 2 2,8 4,1 6,1 8,8 12,7 17,9 26,2 35,4 48,2 73,8 99,3 119,6 201,1 242,1 303
70 1,6 2,5 3,6 5,4 8 11,6 17 24,2 35,5 48,2 65,8 101 136,1 164,1 276,3 331,6
95 1,9 2,9 4,3 6,5 10 14,6 21,6 31 45,8 62,4 85,6 131,8 177,9 214,7 362,1 434,5
120 2,1 3,3 4,9 7,6 11,7 17,3 25,8 37,2 55,3 75,6 103,9 160,4 216,7 261,8
150 2,3 3,6 5,4 8,4 13,2 19,7 29,7 43,2 64,6 88,7 122,2 189,2 256,1 309,5
185 2,4 3,9 5,8 9,2 14,6 22 33,5 49 73,7 101,5 140,3 217,7 295,1 357
240 2,6 4,1 6,3 10 16 24,4 37,4 55,3 83,7 115,8 160,6 250,1 339,5
300 2,7 4,3 6,6 10,6 17,1 26,3 40,6 60,3 91,7 127,3 176,9 276,1 375,3
2x120 4,2 6,6 9,7 15,1 23,3 34,5 51,5 74,3 110,5 151,2 207,8 320,7
2x150 4,5 7,2 10,7 16,8 26,3 39,3 59,3 86,3 129,1 177,3 244,4 378,3
2x185 4,8 7,7 11,6 18,4 29,1 44 66,9 97,9 147,3 202,9 280,5
3x120 6,2 9,9 14,6 22,6 34,9 51,7 77,2 111,5 165,8 226,7 311,6
3x150 6,7 10,8 16,1 25,2 39,4 59 89 129,5 193,7 265,9 366,6
3x185 7,2 11,6 17,4 27,6 43,6 65,9 100,3 146,9 221 304,4
Icc a monte [kA] Icc a valle [kA]
100 91 86 80 71 60 49 38 29 21 16 12 8 6 5 3 3 2
90 83 79 74 67 57 47 37 29 21 16 12 8 6 5 3 3 2
80 75 72 68 61 53 45 36 28 21 16 12 8 6 5 3 3 2
70 66 64 61 55 49 42 34 27 20 16 12 8 6 5 3 3 2
60 57 55 53 49 44 38 32 25 19 15 12 8 6 5 3 3 2
50 48 47 45 42 38 34 29 24 18 15 11 8 6 5 3 3 2
45 44 43 41 39 36 32 27 23 18 14 11 8 6 5 3 3 2
40 39 38 37 35 32 29 25 21 17 14 11 8 6 5 3 3 2
35 34 34 33 31 29 27 23 20 16 13 11 8 6 5 3 3 2
30 esempio 30 29 29 27 26 24 21 18 15 13 10 7 6 5 3 3 2
25 25 25 24 23 22 21 19 17 14 12 10 7 6 5 3 3 2
22 22 22 21 21 20 19 17 15 13 11 9 7 6 5 3 3 2
15 15 15 15 15 14 13 13 12 10 9 8 6 5 4 3 3 2
10 10 10 10 10 10 10 9 9 8 7 6 5 4 4 3 3 2
7 7 7 7 7 7 7 7 7 6 6 5 4 4 4 3 3 2
5 5 5 5 5 5 5 5 5 5 4 4 4 3 3 2 2 2
4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 3 3 3 2 2 2
Nota 1: la tabella è stata calcolata considerando:

c tensione trifase: 400 V;

c cavi tripolari in rame;

c temperatura del rame: 20°C.

Nota 2: per una tensione trifase concatenata di 230 V, dividere le lunghezze in tabella per e = 1,732.

Nota 3: nel caso di cavi in parallelo (non compresi nella tabella) dividere la lunghezza per il numero di cavi in parallelo.

66
400 V Esempio:
Si consideri la rete rappresentata qui a lato:

Icc = 28 kA c tensione 400 V;

c cavo con sezione 50 mm2 in rame e lunghezza 10 m. Procedere sulla riga relativa

al cavo utilizzato fino a trovare la corrispondente lunghezza approssimata per difetto


(8,8 m);
A c corrente di cortocircuito a monte 28 kA. Identificare la riga corrispondente alla Icc

a monte approssimata per eccesso (30 kA);

c determinare la corrente di cortocircuito a valle individuando l'intersezione tra:

50 mm2, v la colonna della lunghezza cavo 8,8 m,

Cu 10 m
v la riga relativa a Icc a monte 30 kA.

La corrente di cortocircuito a valle è di 24 kA.

Icc = ? Scelta degli interruttori:


c interruttore A: Compact NSX250F TM250D Pdi 36 kA;

B C c interruttore B: Acti 9 iC60L Pdi 15 kA, con Pdi "rinforzato per filiazione" 30 kA;

c interruttore C: Compact NSX160B TM160D Pdi 25 kA.

IB IB

67
Protezione Protezione contro il cortocircuito

dei circuiti Scelta degli interruttori

secondari e terminali

Determinazione della corrente di cortocircuito monofase


(cavo multipolare) (per linee in partenza da quadro generale BT)

400 V

230 V

trasformatore in olio
potenza FN lunghezza [m]
trasformatore sezione 3 5 10 15 20 25 30 35 40 45 50 60 70
[kVA] [mm2] Icc FN a valle del cavo [kA]
100 2,5 2,6 2,1 1,3 1 0,7 0,6 0,5
Icc3F = 3,6 kA 4 3 2,6 1,8 1,4 1,1 0,9 0,8 0,7
6 3,3 2,9 2,3 1,8 1,5 1,3 1,1 1 0,9
10 3,5 3,2 2,8 2,4 2 1,8 1,6 1,4 1,3 1,2
16 3,6 3,4 3,1 2,8 2,5 2,3 2,1 1,9 1,8 1,6 1,5
25 3,6 3,5 3,3 3,1 2,9 2,7 2,5 2,4 2,2 2,1 2 1,8 1,6
160 2,5 3,5 2,5 1,5 1 0,8 0,6 0,5
Icc3F = 5,7 kA 4 4,3 3,4 2,1 1,5 1,2 1 0,8 0,7
6 4,8 4,1 2,8 2,1 1,7 1,4 1,2 1 0,9
10 5,3 4,8 3,8 3 2,5 2,1 1,8 1,6 1,5 1,3
16 5,5 5,2 4,5 3,8 3,3 2,9 2,6 2,3 2,1 1,9 1,8
25 5,7 5,5 5 4,5 4 3,7 3,4 3,1 2,8 2,6 2,5 2,2 1,9
250 2,5 4,2 2,8 1,5 1,1 0,8 0,6 0,5
Icc3F = 8,9 kA 4 5,5 4,1 2,3 1,6 1,3 1 0,9 0,7
6 6,6 5,2 3,3 2,3 1,8 1,5 1,3 1,1 1
10 7,7 6,6 4,7 3,5 2,8 2,3 2 1,7 1,5 1,4
16 8,3 7,5 5,9 4,8 4 3,4 2,9 2,6 2,3 2,1 1,9
25 8,6 8,1 7 6 5,2 4,6 4 3,6 3,3 3 2,8 2,4 2,1
potenza FN lunghezza [m]
trasformatore sezione 3 5 10 15 20 25 30 35 40 45 50 60 70
[kVA] [mm2] Icc FN a valle del cavo [kA]
400 2,5 4,7 3 1,6 1,1 0,8 0,7 0,5
Icc3F = 14,2 kA 4 6,7 4,6 2,5 1,7 1,3 1 0,9 0,7
6 8,6 6,3 3,6 2,5 1,9 1,5 1,3 1,1 1
10 10,8 8,6 5,4 3,9 3 2,5 2,1 1,8 1,6 1,4
16 12,2 10,5 7,4 5,6 4,5 3,7 3,2 2,8 2,4 2,2 2
25 13,1 11,9 9,4 7,6 6,3 5,3 4,6 4,1 3,6 3,3 3 2,5 2,2
630 2,5 5,1 3,2 1,6 1,1 0,8 0,7 0,5
Icc3F = 22,1 kA 4 7,6 4,9 2,6 1,7 1,3 1 0,9 0,7
6 10,3 6,9 3,7 2,6 1,9 1,6 1,3 1,1 1
10 14 10,3 5,9 4,1 3,1 2,5 2,1 1,8 1,6 1,4
16 17 13,6 8,6 6,2 4,8 3,9 3,3 2,9 2,5 2,2 2
25 19,1 16,4 11,6 8,8 7 5,8 5 4,3 3,8 3,4 3,1 2,6 2,3
800 2,5 5,1 3,2 1,6 1,1 0,8 0,7 0,5
Icc3F = 18,8 kA 4 7,5 4,9 2,6 1,7 1,3 1 0,9 0,8
6 10 6,9 3,7 2,6 1,9 1,6 1,3 1,1 1
10 13,3 10 5,9 4,1 3,1 2,5 2,1 1,8 1,6 1,4
16 15,6 12,8 8,4 6,1 4,8 3,9 3,3 2,9 2,5 2,2 2
25 17 15,1 11,2 8,6 6,9 5,8 4,9 4,3 3,8 3,4 3,1 2,6 2,3
1000 2,5 5,2 3,2 1,6 1,1 0,8 0,7 0,5
Icc3F = 23,3 kA 4 7,8 5 2,6 1,7 1,3 1 0,9 0,8
6 10,8 7,2 3,8 2,6 2 1,6 1,3 1,1 1
10 14,9 10,7 6,1 4,2 3,2 2,6 2,2 1,9 1,6 1,4
16 18,1 14,3 8,9 6,3 4,9 4 3,4 2,9 2,5 2,3 2
25 20,4 17,5 12,2 9,1 7,2 6 5,1 4,4 3,9 3,5 3,2 2,7 2,3
1250 2,5 5,3 3,2 1,6 1,1 0,8 0,7 0,6
Icc3F =28,9 kA 4 8,1 5,1 2,6 1,7 1,3 1,1 0,9 0,8
6 11,4 7,3 3,8 2,6 2 1,6 1,3 1,1 1
10 16,3 11,3 6,2 4,2 3,2 2,6 2,2 1,9 1,6 1,5
16 20,6 15,6 9,3 6,5 5 4 3,4 2,9 2,6 2,3 2,1
25 23,9 19,8 13,1 9,5 7,5 6,1 5,2 4,5 3,9 3,5 3,2 2,7 2,3

68
potenza FN lunghezza [m]
trasformatore sezione 3 5 10 15 20 25 30 35 40 45 50 60 70
[kVA] [mm2] Icc FN a valle del cavo [kA]
1600 2,5 5,3 3,3 1,6 1,1 0,8 0,7 0,6
Icc3F =36,6 kA 4 8,3 5,1 2,6 1,7 1,3 1,1 0,9 0,8
6 11,8 7,5 3,9 2,6 2 1,6 1,3 1,1 1
10 17,6 11,8 6,3 4,3 3,2 2,6 2,2 1,9 1,6 1,5
16 23,3 16,8 9,6 6,6 5 4,1 3,4 2,9 2,6 2,3 2,1
25 28,1 22,2 13,8 9,9 7,6 6,2 5,2 4,5 4 3,6 3,2 2,7 2,3
2000 2,5 5,4 3,3 1,6 1,1 0,8 0,7 0,6
Icc3F =45,2 kA 4 8,4 5,2 2,6 1,8 1,3 1,1 0,9 0,8
6 12,1 7,6 3,9 2,6 2 1,6 1,3 1,1 1
10 18,5 12,1 6,4 4,3 3,3 2,6 2,2 1,9 1,6 1,5
16 25,4 17,7 9,8 6,7 5,1 4,1 3,4 2,9 2,6 2,3 2,1
25 31,8 24,1 14,4 10,1 7,8 6,3 5,3 4,6 4 3,6 3,2 2,7 2,3
2500 2,5 5,4 3,3 1,6 1,1 0,8 0,7 0,6
Icc3F =55,7 kA 4 8,5 5,2 2,6 1,8 1,3 1,1 0,9 0,8 0,7
6 12,4 7,7 3,9 2,6 2 1,6 1,3 1,1 1 0,9
10 19,3 12,4 6,4 4,3 3,3 2,6 2,2 1,9 1,6 1,5
16 27,3 18,4 9,9 6,8 5,1 4,1 3,4 3 2,6 2,3 2,1
25 35,5 25,9 14,8 10,3 7,9 6,4 5,3 4,6 4 3,6 3,2 2,7 2,3
Nota 1: nel caso in cui la lunghezza della linea non sia Esempio 1
presente in tabella utilizzare il valore subito inferiore. Per una Si considera un circuito monofase (230 V) che alimenta il quadro di alimentazione

valutazione più precisa utilizzare il Software i-project.


Nota 2: le correnti di cortocircuito dei trasformatori sono state
di tutto il sistema ausiliario di cabina.

determinate considerando una potenza di cortocircuito Il circuito è composto da cavi di sezione 4 mm2 con conduttore in rame e lunghezza

a monte di 500 MVA.

11 m con corrente di impiego massima di 20 A.

Nota 3: la corrente di cortocircuito è stata determinata


Il trasformatore MT/BT ha potenza pari a 1000 kVA (Icc3f = 23,3 kA).
considerando linee con cavi multipolari. Dispositivo di protezione a monte della linea: iC60H (Icu = 30 kA a 230 V)
curva C 25 A 2P. La corrente di cortocircuito monofase massima a valle del cavo
in corrispondenza del dispositivo generale di sezionamento del sottoquadro sarà
pari a 2,6 kA. Il quadro e i suoi componenti verranno dimensionato sulla base
di tale corrente.

Dispositivo generale di sezionamento: interruttore di manovra-sezionatore I 20 A

che coordinato con l’interruttore a monte iC60H è protetto fino a 6,5 kA.
Dispositivi di protezione delle partenze: C40a (Icu = 6 kA) curva C 1P+N
con blocco Vigi A si da 30 mA e corrente nominale compatibile con la corrente
di impiego delle linee in partenza.
Esempio 2
Si considera un circuito trifase (230/400V) che alimenta il quadro generale
della centrale per il condizionamento dei locali dell’edificio. Il circuito è composto
da cavi di sezione 10 mm2 con conduttore in rame e lunghezza 20 m con corrente
di impiego massima di 35 A. Il trasformatore MT/BT ha potenza pari a 1000 kVA

(Icc3f = 23,3 kA).

Dispositivo di protezione a monte della linea: NSA160NE (Icu = 25 kA a 400 V)

TM50D 3P. La corrente di cortocircuito trifase massima a valle del cavo


in corrispondenza del dispositivo generale di sezionamento del sottoquadro
e delle partenze trifasi sarà pari a 8 kA (Tabella pag 66).
La corrente di cortocircuito monofase massima a valle del cavo in corrispondenza
dei dispositivi di protezione delle partenze monofasi del sottoquadro sarà pari
a 3,2 kA. Il quadro e i suoi componenti verranno dimensionato sulla base di tali
correnti.
Dispositivo generale di sezionamento: interruttore di manovra-sezionatore INS40
(Icw = 3 kA x 1s) che coordinato con ‘interruttore a monte NSA160NE è protetto fino
a 25 kA.
Dispositivi di protezione delle partenze trifasi: C40a (Icu = 6 kA) curva C 3P+N
con blocco Vigi 300 mA e corrente nominale compatibile con la corrente di impiego
delle linee in partenza.
Dispositivi di protezione delle partenze monofasi: C40a (Icu = 6 kA) curva C
1P+N con blocco Vigi 30 mA e corrente nominale compatibile con la corrente
di impiego delle linee in partenza.

69
Protezione Protezione contro il cortocircuito
dei circuiti Scelta degli interruttori
secondari e terminali

Determinazione della corrente di cortocircuito monofase


(utilizzare solo in caso di linee distanti dal trasformatore)

400 V

230 V

Icc FN lunghezza [m]


3F sezione 3 5 10 15 20 25 30 35 40 45 50 60 70
[kA] [mm2] Icc FN a valle del cavo [kA]
25 2,5 4,6 3 1,6 1,1 0,8 0,7 0,5
4 6,4 4,5 2,5 1,7 1,3 1 0,9 0,7
6 8 6 3,5 2,5 1,9 1,5 1,3 1,1 1
10 9,7 8 5,2 3,8 3 2,4 2,1 1,8 1,6 1,4
16 10,7 9,5 7 5,4 4,4 3,6 3,1 2,7 2,4 2,2 2
25 11,3 10,5 8,6 7,1 6 5,1 4,5 4 3,6 3,2 2,9 2,5 2,2
22 2,5 4,5 3 1,6 1,1 0,8 0,7 0,5
4 6,1 4,3 2,4 1,7 1,3 1 0,9 0,7
6 7,5 5,7 3,4 2,4 1,9 1,5 1,3 1,1 1
10 8,9 7,4 5 3,7 2,9 2,4 2 1,8 1,6 1,4
16 9,7 8,7 6,6 5,2 4,2 3,6 3,1 2,7 2,4 2,1 1,9
25 10,1 9,5 7,9 6,7 5,7 4,9 4,3 3,9 3,5 3,2 2,9 2,5 2,2
15 2,5 3,9 2,7 1,5 1 0,8 0,6 0,5
4 5 3,8 2,3 1,6 1,2 1 0,8 0,7
6 5,8 4,7 3,1 2,3 1,8 1,5 1,2 1,1 0,9
10 6,5 5,7 4,3 3,3 2,7 2,3 1,9 1,7 1,5 1,4
16 6,8 6,4 5,3 4,4 3,7 3,2 2,8 2,5 2,2 2 1,9
25 7,1 6,7 6 5,3 4,7 4,2 3,8 3,4 3,1 2,9 2,6 2,3 2
10 2,5 3 2,3 1,4 1 0,8 0,6 0,5
4 3,6 3 2 1,4 1,1 0,9 0,8 0,7
6 4 3,5 2,5 2 1,6 1,3 1,1 1 0,9
10 4,4 4 3,2 2,7 2,3 1,9 1,7 1,5 1,4 1,2
16 4,6 4,3 3,8 3,3 2,9 2,6 2,3 2,1 1,9 1,8 1,6
25 4,7 4,6 4,1 3,8 3,5 3,2 2,9 2,7 2,5 2,4 2,2 2 1,8
Icc FN lunghezza [m]
3F sezione 3 5 10 15 20 25 30 35 40 45 50 60 70
[kA] [mm2] Icc FN a valle del cavo [kA]
8 2,5 2,8 2 1,3 0,9 0,7 0,6 0,5
4 3 2,4 1,7 1,3 1,1 0,9 0,8 0,7
6 3,2 2,7 2,1 1,7 1,4 1,2 1,1 0,9 0,8
10 3,3 3 2,6 2,2 1,9 1,7 1,5 1,4 1,3 1,2
16 3,4 3,2 2,9 2,6 2,4 2,2 2 1,8 1,7 1,6 1,5
25 3,4 3,3 3,1 2,9 2,7 2,5 2,4 2,2 2,1 2 1,9 1,7 1,6
6 2,5 2,1 1,5 1,1 0,8 0,7 0,6 0,5
4 2,4 1,8 1,4 1,1 0,9 0,8 0,7 0,6
6 2,6 2 1,6 1,4 1,2 1 0,9 0,8 0,8
10 2,7 2,2 1,9 1,7 1,5 1,4 1,3 1,2 1,1 1
16 2,8 2,3 2,1 1,9 1,8 1,7 1,6 1,5 1,4 1,3 1,2
25 2,9 2,4 2,2 2,1 2 1,9 1,8 1,7 1,6 1,6 1,5 1,4 1,3
4 2,5 1,6 1,3 1 0,8 0,6 0,5 0,5
4 1,7 1,5 1,2 1 0,9 0,7 0,7 0,6
6 1,8 1,7 1,4 1,2 1,1 1 0,9 0,8 0,7
10 1,9 1,8 1,6 1,5 1,3 1,2 1,1 1 1 0,9
16 1,9 1,9 1,7 1,6 1,5 1,4 1,4 1,3 1,2 1,2 1,1
25 1,9 1,9 1,8 1,7 1,7 1,6 1,5 1,5 1,4 1,4 1,3 1,2 1,1
Nota 1: nel caso in cui la lunghezza della linea non sia presente in tabella utilizzare il valore subito inferiore. Per una valutazione più precisa utilizzare
il software i-project.
Nota 2: la corrente di cortocircuito è stata determinata considerando linee con cavi multipolari.
Nota 3: La sezione del conduttore di neutro a monte della linea monofase è stata presa pari alla sezione di fase.
Esempio 1
Si considera una cabina MT/BT del Distributore
(corrente di cortocircuito dichiarata di 22 kA) che Nota bene: Se sono noti i seguenti dati:
alimenta il locale contatori di un’area con piccole attività c lunghezza e sezione della conduttura del Distributore;

commerciali. La lunghezza del montante dal punto di c corrente di cortocircuito trifase a livello di cabina MT/BT del Distributore, si può determinare

installazione del contatore (GIS) fino al quadro l’effettiva corrente di cortocircuito nel punto di installazione dei contatori di energia utilizzando
le tabelle a pag. 65 relative a circuiti trifase a valle di trasformatori MT/BT.

generale della singola attività di vendita è di 10 m, la Ad esempio per una lunghezza di 20 m e una sezione del montante trifase del distributore

sua sezione è 4 mm2. La corrente di cortocircuito nel di sezione 10 mm2 la corrente di cortocircuito in corrispondenza del contatore di energia è di 6 kA

punto di installazione del quadro generale è pari a 2,4 kA. a fronte di una corrente di cortocircuito a monte di 22 kA.

70
Contributo dei motori asincroni alla corrente
di cortocircuito
In presenza di un cortocircuito su una partenza il motore alimentato dallo stesso
sistema sbarre contribuisce alla corrente di cortocircuito fornita dal trasformatore.
La norma CEI 11-25 definisce i limiti di potenza dei motori il cui contributo
è trascurabile.
KC . SI tM ≤ 0,01 . IccTR
dove
KC = fattore di contemporaneità dei motori alimentati dallo stesso sistema sbarre
Fig. a SItM = somma delle correnti nominali dei motori
IccTR = corrente di cortocircuito dovuta al trasformatore
La stessa norma inoltre definisce un metodo rigoroso per la determinazione
della sua corrente di cortocircuito in funzione dei parametri del motore e del tempo
di intervento della protezione.
Un criterio semplificato per la sua valutazione può essere quello di considerare
il contributo del motore pari a 4-5 volte la corrente nominale del motore equivalente.
IccM = (4 ÷ 5) . KC . SItM
La tabella seguente identifica i casi in cui è necessario maggiorare la corrente
di cortocircuito a secondo della corrente di cortocircuito presunta sull’impianto.

contributo dei motori asincroni alla corrente di corto circuito


ambito residenziale
Fig. b
di applicazione terziario
industriale
Nota 1: La norma identifica il valore di cresta della corrente
di cortocircuito contributo dei motori in bassa tensione P motori I motori [A] Icc m [kA] Icc trifase [kA]
connessi a linee in cavo. Il suo valore massimo è eq [kW] K contemporaneità
IccM = 1,84 . (4 ÷ 5) . KC . InM 1 0,7 1 0,7 4,5 6 10 15 20 25 30 40 50 60
dove le correnti sono relative ad uno o più motori con fattore 5,5 11,5 8,1 0,06 0,04
di contemporaneità effettivo Kc. 7,5 15,5 10,9 0,08 0,06
Nota 2: In caso di avviamento effettuato mediante avviatori
progressivi (elettronici) il motore non fornisce contributi alla 11 22 15,4 0,11 0,08
rete di alimentazione. 15 30 21 0,15 0,11
Nota 3: In realtà la linea di alimentazione del motore partecipa 18,5 37 25,9 0,19 0,13
a ridurre la corrente dovuta alla motore asincrono. In prima 22 44 30,8 0,22 0,15
approssimazione si può considerare l’abbattimento della 30 60 42 0,3 0,21
corrente , in valore percentuale, pari a quello della corrente
di cortocircuito del trasformatore sulla stessa linea. 37 72 50,4 0,36 0,25
Nota 4: Il contributo dei motori non deve essere considerato 45 85 59,5 0,43 0,3
nella valutazione della corrente di cortocircuito minima 55 105 73,5 0,53 0,37
e della corrente di guasto verso terra. 75 138 96,6 0,69 0,48
Nota 5: In presenza di motori, con contributo alla Icc 90 170 119 0,85 0,6
non trascurabile, è consigliabile non coordinare i dispositivi
di protezione in filiazione (protezione di sostegno) se disposti 110 205 143,5 1,03 0,72
sullo stesso sistema sbarre che alimenta i motori (fig. a) 132 245 171,5 1,23 0,86
Nota 6: In caso di coordinamento selettivo tra due interruttori 160 300 210 1,5 1,05
posti a valle del sistema sbarre da cui vengono alimentati 200 370 259 1,85 1,3
i motori, confrontare il limite di selettività con la corrente 220 408 285,6 2,04 1,43
di cortocircuito dovuta al contributo del trasformatore
e dei motori (fig. b). 250 460 322 2,3 1,61
Nota 7: In presenza di azionamenti di pompe e qualora fosse 500 925,2 647,6 4,63 3,24
necessario coordinare in selettività cronometrica le protezioni, 750 1388 971,5 6,94 4,86
si raccomanda di limitare il tempo senza sgancio 1000 1851 1295 9,25 6,48
delle protezioni di corto ritardo sulla linea a monte a non più 1250 2313 1619 11,57 8,1
di 140 ms per permettere la riaccellerazione del motore.
In ogni caso verificare il comportamento dell’insieme motore 1500 2776 1943 13,88 9,72
macchina operatrice.
Il contributo del/dei motori è trascurabile
Nota 8: La costante di tempo di smorzamento della corrente
Contributo dovuto a singolo motore o gruppo di motori con fattore di contemporaneità
di cortocircuito dovuta ad un motore asincrono ha,
pari a 1
generalmente, i seguenti valori.

c 20 ms per motori a semplice gabbia con potenza Contributo dovuto a singolo motore o gruppo di motori con fattore di contemporaneità
non superiore a 100 kW pari a 0,7 (numero di motori da 6 a 9)
c 30 ms per motori a doppia gabbia e per potenze superiori
a 100 kW. In conclusione
In linea generale si può dire che il contributo dei motori non è trascurabile,
o perlomeno è necessario prendere in considerazione il problema, nei seguenti casi:

c impianti dove gli azionamenti hanno potenza elevata rispetto a quella

del trasformatore come ad esempio in presenza di quadri MCC;

c potere di interruzione dei dispositivi di protezione (Icu) molto vicino alla corrente

di cortocircuito presunta (Icct);

c in presenza di molti motori di media/grossa potenza. Se i motori sono di potenza


ridotta i cavi di collegamento, di piccola sezione, abbattono la corrente
di cortocircuito in modo sensibile;
c limite di selettività molto vicino alla corrente di cortocircuito presunta.

71
Protezione Protezione contro il cortocircuito

dei circuiti Scelta degli interruttori alimentati


da uno o più trasformatori MT/BT

1 2 3 Scelta degli interruttori di arrivo e di partenza


La scelta dell’interruttore di protezione di un circuito dipende principalmente:

Icc1 A1 Icc2 Icc3 c dalla corrente nominale dei trasformatori o degli apparecchi utilizzatori che

determinano le correnti nominali degli interruttori;

c dalla corrente di cortocircuito massima nel punto considerato, che determina

il potere d'interruzione minimo che deve possedere l'apparecchio di protezione.


B1
Nel caso di più trasformatori in parallelo:
c gli interruttori di arrivo devono possedere un potere di interruzione superiore

ad entrambi i seguenti valori:

v Icc1 (caso di cortocircuito in B1),

v Icc2 + Icc3 (caso di cortocircuito in A1);

c gli interruttori di partenza devono possedere un potere di interruzione superiore

a Icc1 + Icc2 + Icc3.

La tabella permette di determinare per una rete a 400 V:

c l'interruttore di alimentazione in funzione del numero e della potenza dei


trasformatori di alimentazione;
limite c l'interruttore di partenza in funzione del numero e della potenza dei trasformatori
in parallelo e della corrente nominale della partenza (gli interruttori indicati nella
tabella possono essere sostituiti con altri coordinati in filiazione, se si desidera
utilizzare questa tecnica).

Dati di base
La seguente tabella è stata elaborata considerando:

c La potenza di cortocircuito della rete a monte è di 500 MVA;

c i trasformatori hanno caratteristiche standard (vedere pag. 66);

c i trasformatori sono in olio e resina;

c tra ogni trasformatore e l’interruttore corrispondente ci sono 5 m di condotto

sbarre prefabbricato della gamma Canalis;

c tra un interruttore di alimentazione e un interruttore di partenza è previsto 1 m

di sbarre;

c la temperatura di funzionamento degli interruttori all’interno dei quadri è di 40°C.


Nota: Per accoppiare più trasformatori in parallelo, occorre soddisfare le seguenti condizioni:

c stessa ucc% Ie;

c stesso rapporto di trasformazione a vuoto;

c il rapporto delle potenze tra 2 trasformatori non superiore a 2;

c avvolgimenti appartenenti allo stesso gruppo orario.

Esempio:
L’impianto è composto da:

c 2 trasformatori in resina 20 kV/400 V da 1000 kVA ciascuno (In = 1444 A);

c 8 partenze:

v 4 da 150 A (Tipo A),

v 2 da 220 A (Tipo B),

v 1 da 60 A (Tipo C),

v 1 da 540 A (Tipo D).

Scelta degli interruttori:


c Interruttori di arrivo:

v NW16N1 o NT16H1 o NS1600N,

c Interruttori di partenza:

v tipo A: NSX160H,

v tipo B: NSX250H,

v tipo C: NG125L,

v tipo D: NSX630N.

72
tabella di scelta 1A (1)
trasformatori Icu interruttore di arrivo Icu interruttori di partenza
in olio minimo tipo sganciatore minimo sganciatori istantanei (2) sganciatori ritardabili
potenza In n° interr. interr. <63 A(3) 100 A 160 A 250 A 400 A 630 A(4) 800 A 1000 A 1250 A
[kVA] [A] arrivo partenza
[kA] [kA]
100 145 1 3,6 NSX160E TM-D / 3,6 iC60N NSX160E NSX160E
Micrologic
2 3,6 NSX160E TM-D / 7,1 iC60N NSX160E NSX160E NSX250B
Micrologic
3 7,1 NSX160E TM-D / 10,6 iC60H NSX160E NSX160E NSX250B NSX400F
Micrologic
160 231 1 5,7 NSX250B TM-D / 5,7 iC60N NSX160E NSX160E NSX250B
Micrologic
2 5,7 NSX250B TM-D / 11,3 iC60H NSX160E NSX160E NSX250B NSX400F
Micrologic
3 11,5 NSX250B TM-D / 16,9 NG125N NSX160B NSX160B NSX250B NSX400F NSX630F
Micrologic
iC60L
<40A
250 361 1 8,9 NSX400F Micrologic 8,9 iC60N NSX160E NSX160E NSX250B

2 8,9 NSX400F Micrologic 17,6 NG125N NSX160B NSX160B NSX250B NSX400F NSX630F
iC60L
<40A
3 17,7 NSX400F Micrologic 26,1 NG125L NSX160F NSX160F NSX250F NSX400F NSX630F NS800N NS1000N

400 578 1 14,1 NSX630F Micrologic 14,1 iC60H NSX160E NSX160E NSX250B NSX400F NSX630F
NW08N1 / NG125a
NT08H1
2 14,1 NSX630F Micrologic 27,8 NG125L NSX160F NSX160F NSX250F NSX400F NSX630F NS800N NS1000N NS1250N
NW08N1 /
NT08H1
3 27,2 NSX630F Micrologic 40,8 NG125L NSX160N NSX160N NS250SX NSX400N NSX630N NS800N NS1000N NS1250N
NW08N1 /
NT08H1
500 722 1 17,6 NS800N Micrologic 17,6 NG125N NSX160B NSX160B NSX250B NSX400F NSX630F NS800N
NW10N1 / iC60L NG125N
NT10H1 <40A
2 17,6 NS800N Micrologic 34,4 NG125L NSX160F NSX160F NSX250F NSX400F NSX630F NS800N NS1000N NS1250N
NW10N1 /
NT10H1
3 33,5 NS800N Micrologic 50,3 NSX160H NSX160H NSX160H NSX250H NSX400H NSX630H NS800H NS1000H NS1250H
NW10N1 /
NT10H1
630 910 1 22 NS1000N Micrologic 22 NG125N NSX160B NSX160B NSX250B NSX400F NSX630F NS800N NS1000N
NW10N1 / iC60L NG125N
NT10H1 <25A
2 22 NS1000N Micrologic 42,8 NSX160N NSX160N NSX160N NSX250N NSX400N NSX630N NS800N NS1000N NS1250N
NW10N1 / NG125L
NT10H1
3 41,5 NS1000N Micrologic 62,3 NSX160H NSX160H NSX160H NSX250H NSX400H NSX630H NS800H NS1000H NS1250H
NW10N1 /
NT10H1
(1) Limite di potenza dei trasformatori.
In caso di fornitura in MT da Distributore con linea di alimentazione uscente direttamente dalla cabina primaria, la Norma CEI 0-16 chiede che i trasformatori
abbiano le seguenti potenze massime:
c 1600 kVA a 15 kV corrispondente ad una corrente di cortocircuito lato BT di 36,3 kA
c 2000 kVA a 20 kV corrispondente ad una corrente di cortocircuito lato BT di 45,2 kA
Eventuali trasformatori collegati in parallelo dovranno avere potenza e tensione di cortocircuito tali da non superare i limiti di Icc sopra indicati.
(2) Utilizzando interruttori fortemente limitatori sulle partenze (fino a NSX630) si migliora la selettività tra le partenze, l’interruttore in MT e interruttore
generale BT.
(3) Qualora si desideri installare solo interruttori scatolati, sostituire il tipo di interruttori indicati con quelli della colonna successiva.
(4) Se per ragioni di selettività con gli interruttori a valle è richiesto un interruttore in categoria B (ritardabile), la scelta cade sull’interruttore NS630b N fino a 50 kA,
H fino a 70 kA, L per correnti superiori a 70 kA.

73
Protezione Protezione contro il cortocircuito

dei circuiti Scelta degli interruttori alimentati


da uno o più trasformatori MT/BT

tabella di scelta 1B (1)


trasformatori Icu interruttore di arrivo Icu interruttori di partenza
in resina minimo tipo sganciatore minimo sganciatori istantanei (2) sganciatori ritardabili
potenza In n° interr. interr. <63 A(3) 100 A 160 A 250 A 400 A 630 A(4) 800 A 1000 A 1250 A
[kVA] [A] arrivo partenza
[kA] [kA]
100 145 1 2,4 NSX160E TM-D / 2,4 iC60N NSX160E NSX160E
Micrologic
2 2,4 NSX160E TM-D / 4,8 iC60N NSX160E NSX160E NSX250B
Micrologic
3 4,8 NSX160E TM-D / 7,2 iC60H NSX160E NSX160E NSX250B NSX400F
Micrologic
160 231 1 3,8 NSX250B TM-D / 3,8 iC60N NSX160E NSX160E NSX250B
Micrologic
2 3,8 NSX250B TM-D / 7,6 iC60Hi NSX160E NSX160E NSX250B NSX400F
Micrologic
3 7,6 NSX250B TM-D / 11,4 NG125N NSX160E NSX160E NSX250B NSX400F NSX630F
Micrologic
iC60L
<40A
250 361 1 6 NSX400F Micrologic 6 iC60N NSX160E NSX160E NSX250B
2 6 NSX400F Micrologic 11,8 NG125N NSX160E NSX160E NSX250B NSX400F NSX630F
iC60L
<40A
3 11,7 NSX400F Micrologic 17,6 NG125L NSX160B NSX160B NSX250B NSX400F NSX630F NS800N NS1000N
400 578 1 9,5 NSX630F Micrologic 9,5 iC60H NSX160E NSX160E NSX250B NSX400F NSX630F
NW08N1 / NG125a
NT08H1
2 9,5 NSX630F Micrologic 18,7 NG125N NSX160B NSX160B NSX250B NSX400F NSX630F NS800N NS1000N NS1250N
NW08N1 /
NT08H1
3 18,5 NSX630F Micrologic 27,8 NG125L NSX160F NSX160F NSX250F NSX400F NSX630F NS800N NS1000N NS1250N
NW08N1 /
NT08H1
500 722 1 11,8 NS800N Micrologic 11,8 NG125N NSX160E NSX160E NSX250B NSX400F NSX630F NS800N
NW10N1 / iC60L NG125N
NT10H1 <40A
2 11,8 NS800N Micrologic 23,3 NG125L NSX160B NSX160B NSX250B NSX400F NSX630F NS800N NS1000N NS1250N
NW10N1 /
NT10H1
3 23 NS800N Micrologic 34,4 NS160SX NSX160F NSX160F NSX250F NSX400F NSX630F NS800H NS1000H NS1250H
NW10N1 /
NT10H1
630 910 1 14,8 NS1000N Micrologic 14,8 NG125N NSX160E NSX160E NSX250B NSX400F NSX630F NS800N NS1000N
NW10N1 / iC60L NG125N
NT10H1 <25A
2 14,8 NS1000N Micrologic 29 NG125L NSX160F NSX160F NSX250F NSX400F NSX630F NS800N NS1000N NS1250N
NW10N1 /
NT10H1
3 28,5 NS1000N Micrologic 42,8 NG125L NSX160N NSX160N NSX250N NSX400N NSX630N NS800H NS1000H NS1250H
NW10N1 /
NT10H1

(1) Limite di potenza dei trasformatori.


In caso di fornitura in MT da Distributore con linea di alimentazione uscente direttamente dalla cabina primaria, la Norma CEI 0-16 chiede che i trasformatori
abbiano le seguenti potenze massime:
c 1600 kVA a 15 kV corrispondente ad una corrente di cortocircuito lato BT di 36,3 kA
c 2000 kVA a 20 kV corrispondente ad una corrente di cortocircuito lato BT di 45,2 kA
Eventuali trasformatori collegati in parallelo dovranno avere potenza e tensione di cortocircuito tali da non superare i limiti di Icc sopra indicati.
(2) Utilizzando interruttori fortemente limitatori sulle partenze (fino a NSX630) si migliora la selettività tra le partenze, l’interruttore in MT e interruttore
generale BT.
(3) Qualora si desideri installare solo interruttori scatolati, sostituire il tipo di interruttori indicati con quelli della colonna successiva.
(4) Se per ragioni di selettività con gli interruttori a valle è richiesto un interruttore in categoria B (ritardabile), la scelta cade sull’interruttore NS630b N fino a 50 kA,
H fino a 70 kA, L per correnti superiori a 70 kA.

74
tabella di scelta 2 (1)
trasformatori Icu interruttore di arrivo Icu interruttori di partenza
in olio + resina minimo tipo sganciatore minimo sganciatori istantanei (2) sganciatori ritardabili
potenza In n° interr. interr. <63 A(3) 100 A 160 A 250 A 400 A 630 A(4) 800 A 1000 A 1250 A
[kVA] [A] arrivo partenza
[kA] [kA]
800 1155 1 18,7 NS1250N Micrologic 18,7 NG125N NSX160B NSX160B NSX250B NSX400F NSX630F NS800N NS1000N NS1250N
NW12N1 / iC60L NG125N
NT12H1 <40A
2 18,7 NS1250N Micrologic 36,5 NG125L NSX160N NSX160N NSX250N NSX400N NSX630N NS800N NS1000N NS1250N
NW12N1 /
NT12H1
3 35,6 NS1250N Micrologic 53,5 NSX160H NSX160H NSX160H NSX250H NSX400H NSX630H NS800H NS1000H NS1250H
NW12N1 /
NT12H1
1000 1444 1 22,3 NS1600N Micrologic 22,3 NG125N NSX160B NSX160B NSX250B NSX400F NSX630F NS800N NS1000N NS1250N
NW16N1 / iC60L NG125N
NT16H1 <25A
2 22,3 NS1600N Micrologic 45 NG125L NSX160N NSX160N NSX250N NSX400N NSX630N NS800N NS1000N NS1250N
NW16N1 /
NT16H1
3 43,7 NS1600N Micrologic 65,6 NSX160H NSX160H NSX160H NSX250H NSX400H NSX630H NS800H NS1000H NS1250H
NW16H1
1250 1804 1 29 NS2000N Micrologic 29 NG125L NSX160F NSX160F NSX250F NSX400F NSX630F NS800N NS1000N NS1250N
NW20N1
2 29 NS2000N Micrologic 55,5 NSX160H NSX160H NSX160H NSX250H NSX400H NSX630H NS800N NS1000N NS1250N
NW20N1
3 53,5 NS2000N Micrologic 80,2 NSX160S NSX160S NSX160S NSX250S NSX400S NSX630S NS800H NS1000H NW12H2a
NW20H1
1600 2310 1 36,6 NW25H1 Micrologic 36,6 NG125L NSX160N NSX160N NSX250N NSX400N NSX630N NS800N NS1000N NS1250N
NS2500N
2 36,6 NW25H1 Micrologic 68,5 NSX160H NSX160H NSX160H NSX250H NSX400H NSX630H NS800N NS1000N NS1250N
NS2500N
3 66,4 NW25H2A Micrologic 99,6 NSX160S NSX160S NSX160S NSX250S NSX400S NSX630S NS800H NS1000H NW12H2a
NS2500N
2000 2887 1 44,7 NW32H1 Micrologic 44,7 NG125L NSX160N NSX160N NSX250N NSX400N NSX630N NS800N NS1000N NS1250N
NS3200N
2 44,7 NW32H1 Micrologic 83,3 NSX160S NSX160S NSX160S NSX250S NSX400S NSX630S NS800L NS1000L NW12H2a
NS3200N
3 80,3 NW32H2a Micrologic 120,3 NSX160L NSX160L NSX160L NSX250L NSX400L NSX630L NS800L NS1000L NW12L1
NS320H

(1) Limite di potenza dei trasformatori.


In caso di fornitura in MT da Distributore con linea di alimentazione uscente direttamente dalla cabina primaria, la Norma CEI 0-16 chiede che i trasformatori
abbiano le seguenti potenze massime:
c 1600 kVA a 15 kV corrispondente ad una corrente di cortocircuito lato BT di 36,3 kA
c 2000 kVA a 20 kV corrispondente ad una corrente di cortocircuito lato BT di 45,2 kA
Eventuali trasformatori collegati in parallelo dovranno avere potenza e tensione di cortocircuito tali da non superare i limiti di Icc sopra indicati.
(2) Utilizzando interruttori fortemente limitatori sulle partenze (fino a NSX630) si migliora la selettività tra le partenze, l’interruttore in MT e interruttore
generale BT.
(3) Qualora si desideri installare solo interruttori scatolati, sostituire il tipo di interruttori indicati con quelli della colonna successiva.
(4) Se per ragioni di selettività con gli interruttori a valle è richiesto un interruttore in categoria B (ritardabile), la scelta cade sull’interruttore NS630b N fino a 50 kA,
H fino a 70 kA, L per correnti superiori a 70 kA.

75
Protezione Protezione contro il cortocircuito

dei circuiti Protezione dei cavi a inizio linea


e a fondo linea

Cortocircuito ad inizio linea


Un cavo si considera protetto contro il cortocircuito ad inizio linea se:
I2t ≤ K2S2
dove:
c I2t, espressa in A2s, è l’energia specifica (per unità di resistenza) lasciata passare
dall’interruttore;
c K è una costante caratteristica dei cavi che dipende sia dal materiale conduttore
che dal tipo di isolante (vedere tabella qui di seguito);
c S è la sezione del cavo in mm2.
Il valore di I2t deve essere fornito dal costruttore (vedere curve al capitolo
“Caratteristiche degli apparecchi di protezione e manovra”) per gli interruttori
di tipo limitatore.
Nel caso di interruttori ad intervento ritardato, il valore di I2t deve essere calcolato
come prodotto del quadrato del valore efficace della corrente di cortocircuito
per il tempo totale di apertura.

costante K conduttore
rame alluminio
isolante PVC 115 74
EPR/XLPE 143 87

I valori di K indicati in tabella sono validi per cortocircuiti di durata inferiore a 5


secondi, per i quali si considera che il riscaldamento dei conduttori avvenga senza
trasmissione di calore all’isolante ed alle parti circostanti (riscaldamento adiabatico
dei conduttori).

Energia specifica ammissibile dei cavi


La tabella seguente indica le sollecitazioni termiche ammissibili K2S2 per i cavi
secondo l’isolante, il materiale conduttore e la sezione. I valori di K sono tratti
dalla norma CEI 64-8.
Gli stessi valori di K2S2 per i soli cavi in rame isolati in PVC ed EPR/XLPE sono
indicati anche a fianco delle curve di limitazione dell’energia specifica passante
al capitolo “Caratteristiche degli apparecchi di protezione e manovra”.
Esempio 1
In una rete trifase a 400 V, un cavo Cu/PVC di sezione 1,5 mm2 può essere protetto
da un C60L di corrente nominale 16 A se nel punto di installazione il livello
di cortocircuito è 20 kA?
Risposta: L’energia specifica lasciata passare dal iC60L in corrispondenza
di una corrente di cortocircuito di 20 kA è pari a 7.104 A2s (vedasi curva di limitazione
I2t a pag. 101); questo valore è superiore all’energia specifica ammissibile del cavo
con sezione 1,5 mm2. Bisognerà usare un cavo di sezione 2,5 mm2.
Esempio 2
Un cavo Cu/PVC di sezione 300 mm2 può essere protetto da un Masterpact

NW12H1 con intervento di corto ritardo tarato sul primo gradino (tempo massimo

di interruzione 140 ms), se nel punto di installazione il livello di cortocircuito è 50 kA?

Risposta: L’energia specifica lasciata passare è: I2t = (50.103)2.0,14 = 3,5.108 A2s

L’energia specifica ammissibile del cavo è: K2S2 = 1152.3002 = 1,19.109 A2s.

Il cavo risulta quindi protetto.

valori di K2S2 [A2s]


cavo sezione [mm2]
1,5 2,5 4 6 10 16 25 35 50
PVC Cu 2,97.104 8,26.104 2,11.105 4,76.105 1,32.106 3,38.106 8,26.106 1,62.107 3,30.107
Al 1,23.104 3,42.104 8,76.104 1,97.105 5,47.105 1,40.106 3,42.106 6,70.106 1,36.107
EPR Cu 4,60.104 1,27.105 3,27.105 7,36.105 2,04.106 5,23.106 1,27.107 2,50.107 5,11.107
XLPE Al 1,70.104 4,73.104 1,21.105 2,72.105 7,56.105 1,93.106 4,73.106 9,27.106 1,89.107

Cortocircuito a fondo linea


La protezione contro i sovraccarichi, posta all’inizio della linea e che soddisfa
la relazione In o Ir ≤ IZ, garantisce anche la protezione contro il cortocircuito
a fondo linea. La norma CEI 64-8 identifica i casi in cui non è necessario oppure
è raccomandato non proteggere la conduttura dai sovraccarichi.
Quando la protezione contro i sovraccarichi non è presente oppure
è sovradimensionata, la stessa norma prescrive che l’intervento della protezione
contro il cortocircuito debba essere verificato anche in caso di cortocircuito a fondo
linea.
Nota: la sezione della derivazione deve essere comunque protetta contro il cortocircuito inizio
linea.

76
Negli schemi sotto riportati il simbolo PSC corrisponde alla protezione contro
sovraccarichi e cortocircuiti mentre il simbolo PC corrisponde alla sola protezione
contro il cortocircuito.
L’omissione della protezione contro i sovraccarichi è ammessa nei seguenti
casi:
c condutture a valle di variazioni di sezione ed effettivamente protette contro
il sovraccarico da dispositivo di protezione posto a monte.

c condutture che alimentano un utilizzatore con incorporato il proprio dispositivo


di protezione (A) e siano rispettate le condizioni di protezione dal sovraccarico.

c Condutture che alimentano apparecchi utilizzatori che non possono dare origine
a sovraccarichi (la corrente di impiego della conduttura deve essere comunque
inferiore alla sua portata).
Esempi di carichi che non possono dare luogo a sovraccarico sono:
v apparecchi termici (scaldacqua, cucine, sistemi di riscaldamento),
v motori con corrente a rotore bloccato (corrente di avviamento) non superiore
alla portata della conduttura,
v apparecchi di illuminazione,

c condutture di alimentazione di due o più derivazioni protette individualmente per


sovraccarico e con la somma delle correnti nominali non superiore alla sua portata.

c Condutture che alimentano circuiti di telecomunicazione, segnalazione e simili.


La norma precisa che le condizioni di protezione contro i sovraccarichi di questi
circuiti sono allo studio.
Nota 1: nei luoghi con pericolo di esplosione e a maggior rischio in caso di incendio la protezione
contro i sovraccarichi deve essere installata all’inizio della conduttura, al di fuori delle aree
pericolose.
Nota 2: nei sistemi IT è obbligatorio installare la protezione contro i sovraccarichi a meno che
ogni circuito non protetto conto il sovraccarico sia protetto con dispositivo a corrente
differenziale.
Nota 3: per quanto riguarda la protezione contro i sovraccarichi del montante di alimentazione
delle unità abitative, si richiama l’attenzione sul fatto che i contatori di ultima generazione (GIS)
sono provvisti di interruttore automatico con corrente nominale di 63 A.
Per tale motivo la linea montante è protetta contro i sovraccarichi dall’interruttore installato
sul quadro dell’unità abitativa ma potrebbe non essere protetta per cortocircuito a fondo linea.

77
Protezione Protezione contro il cortocircuito
dei circuiti Protezione dei cavi a inizio linea
e a fondo linea

L’omissione della protezione contro i sovraccarichi.


L’omissione della protezione contro i sovraccarichi è raccomandata, per ragioni
di sicurezza, per i circuiti che alimentano apparecchi utilizzatori in cui l’apertura
intempestiva potrebbe essere causa di pericolo.
In tale caso è raccomandato l’utilizzo di dispositivi di allarme che segnalano
la presenza dell’eventuale sovraccarico.
Esempi di circuiti che rientrano nei casi sopra indicati:
c circuiti di eccitazione delle macchine rotanti;
c circuiti di alimentazione degli elettromagneti di sollevamento;
c circuiti secondari dei trasformatori di corrente;
c circuiti che alimentano dispositivi di estinzione dell’incendio.
L’omissione della protezione contro il sovraccarico si può ottenere anche
sovradimensionando la protezione termica rispetto alle condizioni più gravose
di funzionamento del circuito.
Nota 4: le prescrizioni sopra indicate non sono applicabili nei luoghi classificati a maggior rischio
in caso di incendio o con pericolo di esplosione.

Protezione per cortocircuito a fondo linea


Nei casi in cui venga a mancare la protezione contro il sovraccarico la norma
richiede di verificare l’intervento della protezione magnetica in caso di cortocircuito
a fondo linea.
In questo caso la verifica da eseguire, indicata dalla norma CEI 64-8, è la seguente
Iccmin ≥ Im
Il calcolo della corrente minima si può ottenere nei modi seguenti:

quando il conduttore di neutro non è distribuito

quando il conduttore di neutro è distribuito


Legenda dei simboli:
ICCmin = valore della corrente di cortocircuito presunta in fondo alla linea. In caso di circuito trifase
con neutro la corrente corrisponde alla ICC-FN, in caso di assenza del neutro la corrente
corrisponde alla ICC-2F
Im = soglia di intervento della protezione magnetica
U [V] = tensione nominale del circuito (concatenata)
UO [V] = tensione nominale verso terra del circuito (di fase)
0,8 = fattore che tiene conto della riduzione di tensione di alimentazione, durante il cortocircuito,
a monte della conduttura protetta
SF = sezione del conduttore di fase
1,5 = fattore che tiene conto dell’aumento del 50% della resistenza del circuito, rispetto al valore
a 20°C, dovuta al riscaldamento del conduttore durante il cortocircuito
r = resistività a 20°C del materiale conduttore
L = lunghezza della conduttura protetta
m = rapporto tra la sezione del conduttore di fase e la sezione del conduttore di neutro quando
i due conduttori sono realizzati con lo stesso materiale conduttore
KX = fattore riduttivo della corrente di cortocircuito che tiene conto della componente induttiva
dell’impedenza del cavo che costituisce la conduttura da proteggere. Per sezioni non superiori
a 95mm2 l’errore non è sensibile.
Kx
sezione cavo [mm2] 120 150 185 240 300
fattore Kx 0,95 0,9 0,8 0,75 0,72

KPAR = fattore che tiene conto dell’impedenza del circuito di guasto in caso di conduttori
in parallelo

KPAR
n° cavi in parallelo 1 2 3 4 5
fattore KPAR 1 2 2,65 3 3,2

78
Lunghezza massima protetta

Lunghezza massima protetta


Utilizzando le formule della pagina precedente è possibile determinare la tabella

delle lunghezze massime protette dei cavi in funzione dei valori di corrente

di regolazione magnetica.

Questa tabella si deve utilizzare quando non è presente la protezione termica.

Le tabelle delle lunghezze massime protette tengono conto di un coefficiente


di tolleranza di intervento della soglia magnetica pari a 1,2.

fattori di correzione da applicare alle lunghezze massime


S fase S fase =2
=1
S neutro S neutro
trifase 400 V o bifase 400 V senza neutro 1
trifase 400 V + neutro 0,58 0,39
monofase 230 V fase + neutro 0,58

protezione del cavo - lunghezza massima protetta [m]


sez. regolazione magnetica [A]
[mm2] 20 30 40 50 60 70 80 90 100 120 140 160 180 200 240 280 320 400 440 480 520
1,5 370 247 185 148 123 106 93 82 74 62 53 46 41 37 31 26 23 19 17 15 14
2,5 617 412 309 247 206 176 154 137 123 103 88 77 69 62 51 44 39 31 28 26 24
4 658 494 395 329 282 247 219 198 165 141 123 110 99 82 71 62 49 45 41 38
6 741 593 494 423 370 329 296 247 212 185 165 148 123 106 93 74 67 62 57
10 705 617 549 494 412 353 309 274 247 206 176 154 123 112 103 95
16 790 658 564 494 439 395 329 282 247 198 180 165 152
25 772 686 617 514 441 386 309 281 257 237
35 720 617 540 432 393 360 332
50 772 617 561 514 475
70 786 720 665
95
120
150
185
240
300

protezione del cavo - lunghezza massima protetta [m]


sez. regolazione magnetica [A]
[mm2] 560 600 650 700 800 900 1000 1100 1250 1600 2000 2500 3200 4000 5000 6300 8000 10000 12500
1,5
2,5
4 35 33 30 28 25 22 20
6 53 49 46 42 37 33 30 27
10 88 82 76 71 62 55 49 45 40 31 25 20
16 141 132 122 113 99 88 79 72 63 49 40 32 25 20
25 220 206 190 176 154 137 123 112 99 77 62 49 39 31 25 20 15 12 10
35 309 288 266 247 216 192 173 157 138 108 86 69 54 43 35 27 22 17 14
50 441 412 380 353 309 274 247 224 198 154 123 99 77 62 49 39 31 25 20
70 617 576 532 494 432 384 346 314 277 216 173 138 108 86 69 55 43 35 28
95 670 586 521 469 426 375 293 235 188 147 117 94 74 59 47 38
120 667 593 533 485 427 333 267 213 167 133 107 85 67 53 43
150 630 572 504 394 315 252 197 157 126 100 79 63 50
185 664 585 457 365 292 228 183 146 116 91 73 58
240 556 444 356 278 222 178 141 111 89 71
300 667 533 427 333 267 213 169 133 107 85

Esempio 1
Rete trifase 400 V senza neutro. Protezione assicurata con un interruttore NSX630F
munito di sganciatore solo magnetico tipo Micrologic 1.3M da 500 A, regolato

a 4000 A (precisione ± 20%). Sezione delle fasi: 120 mm2.

Il cavo è protetto da cortocircuito in fondo alla conduttura se la sua lunghezza

è inferiore a 133 m.

Esempio 2
Rete monofase 230 V (fase + neutro). Protezione assicurata tramite un interruttore
NS80H sganciatore solo magnetico, tipo MA, da 50 A, regolato a 500 A
(precisione ± 20%). Sezione delle fasi e del neutro: 10 mm2.

Sulla tabella si considera la regolazione a 520 A (più cautelativa di 500 A)

da cui si ottiene 95 m. Applicando il fattore 0,58 si ottiene una lunghezza di 55 m.

Il cavo è protetto da cortocircuito in fondo alla linea se la sua lunghezza è inferiore

a 55 m.

79
Protezione Protezione dei conduttori
dei circuiti di protezione e di neutro
Sezione del conduttore di protezione
e di neutro

Il conduttore di protezione realizza Il conduttore di protezione deve sopportare le sollecitazioni termiche dovute
il collegamento delle masse all’impianto alla corrente di guasto a terra ed essere dimensionato in modo da permettere
l’intervento delle protezioni contro i contatti indiretti.
di terra. La sua funzione primaria è quella Qui di seguito vengono riportati due metodi per il solo dimensionamento termico
di permettere la circolazione della corrente del conduttore.
di guasto verso terra e, unitamente Nota 1: il conduttore di protezione deve essere identificato con colorazione giallo/verde.
Se il conduttore svolge anche la funzione di conduttore di neutro (PEN), prevedere fascettatura
all’interruttore automatico, di garantire di colore blu alle sue estremità. La colorazione delle anime dei cavi multipolari è indicata
la protezione contro i contatti indiretti. nella tabella sottostante (norma CEI 64-8)

numero colore delle anime dei cavi (b)


di anime conduttore conduttori di fase/neutro
di protezione neutro fase fase fase
3 giallo-verde blu marrone
4 giallo-verde marrone nero grigio
4 (a) giallo-verde blu marrone nero
5 giallo-verde blu marrone nero grigio

(a) Solo per applicazioni particolari


(b) In questa tabella un conduttore concentrico non isolato, tipo guaina metallica, fili armati
o schermati, non è considerato un’anima. Un conduttore concentrico è identificato dalla sua
posizione e, pertanto, non necessita di essere identificato dal colore.
Nota 2: connessione e posa
c non deve essere in nessun caso interrotto da dispositivi di protezione, e sezionamento;
c le masse devono essere collegate al conduttore di protezione tramite l'apposito morsetto
di terra, in parallelo e non in serie;
c deve essere posato in prossimità dei conduttori di fase e senza interposizione di materiale

ferromagnetico (sistemi TN e IT).

c per ulteriori informazioni consultare il capitolo riguardante i sistemi di neutro.

Metodo semplificato
Il dimensionamento viene effettuato in funzione della sezione del conduttore
di fase.
Nota: le sezioni riportate in tabella sono valide soltanto se i conduttori di protezione
sono costituiti dallo stesso materiale dei conduttori di fase.
sezione di fase sezione minima del conduttore di protezione [mm2]
[mm2] Cu Al
PE PEN PE PEN
≤ 16 SF SF SF SF
25-35 16 16 16 25
> 35 SF/2 SF/2 SF/2 SF/2

Nota 1: quando il conduttore di protezione non fa parte


Metodo adiabatico (economico)
della conduttura di alimentazione non deve essere,
Questo metodo conduce a sezioni notevolmente inferiori a quelle indicate
in ogni caso, inferiore a:

nella tabella del metodo semplificato.


c 2,5 mm2 se è prevista una protezione meccanica;

c 4 mm2 se non è prevista una protezione meccanica.

La sezione del conduttore di protezione SPE deve rispettare la seguente relazione:


Nota 2: le apparecchiature di elaborazione dati con correnti

SPE ≥ I2t
di dispersione che superano 10 mA devono essere collegate
KPE2
a terra con una delle seguenti configurazioni:

dove:

c cavo unipolare di sezione non inferiore a 10 mm2 o due cavi


I2t è l’energia specifica lasciata passare dall’interruttore automatico durante

in parallelo ciascuno di sezione non inferiore a 4 mm2 con


terminali indipendenti; l’interruzione del guasto.

c anima di cavo multipolare con sezione non inferiore a 2,5 mm2. Tale valore si ricava dalle curve di energia specifica passante fornite dal costruttore
La sezione complessiva del cavo multipolare non deve essere dell’interruttore.

inferiore a 10 mm2 in modo da rendere minimi i danni provocati In caso di interruttore automatico ritardato, l’energia in gioco può essere determinata

da eventuali sollecitazioni meccaniche;


come il prodotto del quadrato della corrente di guasto presunta per il tempo totale

c 2 cavi in parallelo di sezione non inferiore a 2,5 mm2


in componenti protettivi metallici. di interruzione.

KPE è un fattore il cui valore dipende dal materiale conduttore, dal materiale isolante

e dal tipo di conduttore utilizzato.

In tabella sono riportate le configurazioni più diffuse.

valori del fattore KPE valori del fattore KPE


tipo conduttore isolante ambito di utilizzo a vista in locali ambienti ordinari ambienti a maggior
PVC/ EPR/HEPR accessibili solo rischio in caso di
termoplastici - XEPR a personale incendio
addestrato (1)

cavo unipolare Cu 143 176


conduttore Cu 228 159 138
Al 95 116 nudo Al 125 105 91
Fe 52 64
Fe 82 58 50
cavo nudo a Cu 143 176
(1) i valori di temperatura raggiunti (500° per il rame e 300° per l’alluminio) sono validi solo se non
contatto con Al 95 116 compromettono la qualità delle connessioni.
cavo isolato
Fe 52 64
anima di cavo Cu 115 143
multipolare Al 76 94

80
Sezione del conduttore di neutro
Il conduttore di neutro contribuisce alla trasmissione dell’energia elettrica e viene
utilizzato in presenza di carichi monofasi.
In queste condizioni, il conduttore di neutro è percorso da una corrente
la cui intensità dipende dal grado di squilibrio dei carichi.
L’eventuale conduttore di neutro deve avere la stessa sezione dei conduttori
di fase:
c nei circuiti monofasi a due fili, qualunque sia la sezione dei conduttori;
c nei circuiti polifasi, quando la dimensione dei conduttori di fase sia inferiore
od uguale a 16 mm2 se in rame o a 25 mm2 se in alluminio.
Nei circuiti polifasi i cui conduttori di fase abbiano una sezione superiore a 16 mm2
se in rame o a 25 mm2 se in alluminio il conduttore di neutro può avere una sezione
inferiore a quella dei conduttori di fase se sono soddisfatte contemporaneamente
le seguenti condizioni:
c la corrente massima, comprese le eventuali armoniche, che si prevede possa
percorrere il conduttore di neutro durante il servizio ordinario, non sia superiore
alla corrente ammissibile corrispondente alla sezione ridotta del conduttore
di neutro;
c la sezione del conduttore di neutro sia almeno uguale a 16 mm2 se in rame
e 25 mm2 se in alluminio.
sezione fase minima sezione neutro
[mm2] [mm2]
Cu ≤ 16 SF
> 16 16
Al ≤ 25 SF
> 25 25
Nota 1: il conduttore di neutro deve essere identificato con la colorazione blu.
Nota 2: sistema TN-C
Il conduttore di neutro svolge anche la funzione prioritaria di conduttore di protezione e come
tale non può essere interrotto. Per il suo corretto dimensionamento consultare il paragrafo
relativo al conduttore di protezione e rispettare le considerazioni riguardanti le minime sezioni
del conduttore di neutro.
Nota 3: sistema IT
La norma sconsiglia di distribuire il neutro. Dove è necessaria la distribuzione valgono
le condizioni già esposte.

dimensionamento neutro in presenza di armoniche(5)


tipologia TDi ≤ 15% TDi > 15% TDi > 33% (2)
circuiti/cavo TDi ≤ 33% (1)
trifase + neutro Sneutro = Sfase Sneutro = Sfase (3) Ineutro = 1,45 x Ifase
cavo multipolare Sneutro = Sfase (3) (4)
Sfase ≤ 16mm2
trifase + neutro Sneutro = Sfase Sneutro = Sfase (3) Ineutro = 1,45 x Ifase
cavo multipolare Sneutro = Sfase (3) (4)
Sfase > 16mm2
trifase + neutro Sneutro = Sfase Sneutro = Sfase (3) Ineutro = 1,45 x Ifase
cavo unipolare Sneutro > Sfase (3)
Sfase > 16mm2
La tabella è stata estratta dalla guida francese UTE 15-105 "Dimensionamento della sezione
dei conduttori e scelta dei dispositivi di protezione. Metodo pratico"
(1) In presenza di sistema di illuminamento costituito da lampade a scarica (tubi fluorescenti)
in uffici, laboratori, grandi superfici.
(2) In caso di PC, apparecchi elettronici, CED, banche, centri commerciali, depositi
automatizzati, etc.
(3) La linea è composta da quattro conduttori carichi. Per il dimensionamento a portata del cavo
si può utilizzare un fattore correttivo 0,84 in aggiunta ai fattori già previsti dalla norma per circuiti
trifasi con neutro non carico.
(4) Nel caso in cui il cavo multipolare abbia anime di pari sezione, la sezione del neutro definisce
anche la sezione di fase.
(5) In caso di tasso armonico superiore al 15% scegliere correttamente la taratura della
protezione installata sul conduttore di neutro in modo da evitare il suo intevento intempestivo.

81
Protezione Dimensionamento rapido dei cavi
dei circuiti Linee monofasi

I metodi di calcolo della sezione dei cavi Metodo rapido


proposti in questo capitolo e quelli di verifica Il metodo che viene qui proposto in forma tabellare non richiede calcoli né verifiche,
descritti nei capitoli successivi sono poiché le sezioni dei cavi indicate sono precalcolate.
Tuttavia, affinché le sezioni suggerite risultino comunque rispondenti alle norme,
rigorosamente rispondenti alle norme CEI. in qualche applicazione impiantistica la sezione può risultare leggermente
La loro applicazione porta all’ottimizzazione sovrabbondante.
della sezione dei cavi (sezione minima
possibile) con conseguente minimizzazione Campo di applicazione
dei costi di acquisto e di installazione. La scelta dei cavi effettuata con questo metodo è particolarmente mirata per impianti
nel campo domestico e del piccolo terziario, con sistema di distribuzione TT e posa
Per contro, questo procedimento richiede dei cavi in tubi incassati nei muri.
attenzione e tempo per la progettazione. Per impianti con sistema TN ed altre modalità di posa dei cavi, il metodo può essere
Può perciò risultare utile fare riferimento utilizzato con i seguenti accorgimenti:
al metodo rapido che viene descritto c corrente di cortocircuito all’origine dell’impianto BT non superiore a 15 kA;
c sezione del conduttore di protezione PE ricavato dalla seguente tabella A.
qui di seguito.
Tabella A
Sezioni del conduttore di protezione SPE in funzione della sezione del conduttore
di fase SF
SF [mm2] rame SPE [mm2] rame
≤ 16 SF
25-35 16
> 35 SF/2

Determinazione rapida della sezione dei cavi


Linee monofase
Le tabelle 1, 2, 3, 4, 5 forniscono le lunghezze massime dei cavi in funzione
della corrente nominale dell’interruttore, della sezione dei cavi e della caduta di
tensione massima ammissibile nel circuito in esame.
La determinazione della sezione adatta all’applicazione in esame si farà scegliendo
la sezione avente lunghezza massima ammissibile immediatamente superiore
a quella del circuito in esame.
Esempio
Una linea monofase di 35 m di lunghezza, protetta da un interruttore da 16 A,
con una caduta di tensione massima ammissibile del 3%. Dalla tabella 5, con 16 A,
si determina la sezione di 4 mm2 (lunghezza massima ammissibile 38,6 m).
Tabella 1
Dimensionamento delle linee di distribuzione monofase con ∆u%Ie dell’1%
sezione cavi rame [mm2] 1,5 2,5 4 6 10 16
lunghezza max [m] In interr. 10 A 7,7 12,8 20,6 30,9
In interr. 16 A 8,0 12,8 19,3 32,0
In interr. 20 A 10,3 15,4 25,5 40,5

Tabella 2
Dimensionamento delle linee di distribuzione monofase con ∆u%Ie dell'1,5%
sezione cavi rame [mm2] 1,5 2,5 4 6 10 16
lunghezza max [m] In interr. 10 A 11,6 19,3 30,9 46,4
In interr. 16 A 12,0 19,3 29,0 48,0
In interr. 20 A 15,4 23,2 38,4 61,0
Tabella 3
Dimensionamento delle linee di distribuzione monofase con ∆u%Ie del 2%
sezione cavi rame [mm2] 1,5 2,5 4 6 10 16
lunghezza max [m] In interr. 10 A 15,5 25,7 41,2 61,9
In interr. 16 A 16,0 25,7 38,7 64,1
In interr. 20 A 20,6 30,9 51,2 81,3

Tabella 4
Dimensionamento delle linee di distribuzione monofase con ∆u%Ie del 2,5%
sezione cavi rame [mm2] 1,5 2,5 4 6 10 16
lunghezza max [m] In interr. 10 A 19,4 32,2 51,6 77,4
In interr. 16 A 20,1 32,2 48,4 80,2
In interr. 20 A 25,8 38,7 64,1 101,8
Tabella 5
Dimensionamento delle linee di distribuzione monofase con ∆u%Ie del 3%
sezione cavi rame [mm2] 1,5 2,5 4 6 10 16
lunghezza max [m] In interr. 10 A 23,2 38,6 61,9 92,8
In interr. 16 A 24,1 38,6 58,0 96,1
In interr. 20 A 30,9 46,4 76,8 122,1

82
Linee monofasi
Linee trifasi

Determinazione rapida della sezione dei cavi


Linee monofasi costituite da tratti di diversa sezione
Nella distribuzione terminale, è abbastanza frequente realizzare circuiti che abbiano
diverse derivazioni, che a volte possono avere sezioni di fase (e neutro) diverse
da quelle del cavo da cui sono derivate.
Le tabelle 6 e 7 forniscono le lunghezze dei tratti di circuito di diversa sezione
in funzione della lunghezza totale della tratta alimentata con interruttore da 10 A
(tabella 6) o da 16 A (tabella 7).
Entrambe le tabelle fanno riferimento ad una caduta di tensione massima del 2,5%
(caratteristica di un’appartamento in cui sul montante tra il contatore
e l’appartamento si preveda una caduta di tensione inferiore all’1,5%).
Esempio: un circuito di distribuzione monofase di 25 m di lunghezza alimentato
da un interruttore da 10 A. Dalla tabella 6 si ottengono due tratti, 15 m da 2,5 mm2
e 10 m da 1,5 mm2.
Linee trifasi
La tabella 8 fornisce le lunghezze massime dei cavi in funzione della corrente
nominale dell’interruttore, della sezione dei cavi e della caduta di tensione massima
ammissibile nel circuito in esame (1% per i circuiti di distribuzione e 3% per i circuiti
terminali). La determinazione della sezione adatta all’applicazione in esame si fa
scegliendo la sezione avente lunghezza massima ammissibile immediatamente
superiore a quella del circuito in esame.
Esempio: una linea trifase di un circuito terminale (∆u massima 3%) di 100 m
di lunghezza protetta da un interruttore da 25 A. Dalla tabella 8, con 25 A e ∆u 3%
si determina la sezione di 10 mm2 (lunghezza massima ammissibile 133 m).
Tabella 6
Dimensionamento delle linee di distribuzione monofasi in due tratti con ∆u%
Ie del 2,5%.

In interruttore 10 A
lunghezza totale linee [m] -19 20 25 30 35 40 45 50
lunghezza 4 mm2 20 25 10 25 33 35 41 50
singoli tratti [m] 2,5 mm2 5 15 30 25 15 10
1,5 mm2 19 15 10 10 10 7 4
Tabella 7
Dimensionamento delle linee di distribuzione monofasi in due tratti con ∆u%
Ie del 2,5%.

In interruttore 16 A
lunghezza totale linee [m] -20 25 30 35 40 45 48
lunghezza 6 mm2 10 13 25 10 34 23 39 48
singoli tratti [m] 4 mm2 15 25 25 17 6
2,5 mm2 20 10 15 5 17 10 6
Tabella 8
Dimensionamento delle linee di distribuzione trifasi con ∆u%Ie dell'1%
(circuiti di distribuzione) e del 3% (circuiti terminali).
sezione cavi rame [mm2] 1,5 2,5 4 6 10 16 25 35
I max [m] ∆u 1% In interr. 6 A 28,6 47,5 75,6 113
In interr. 10 A 17,2 28,5 45,4 67,9
In interr. 16 A 17,8 28,3 42,4 69,6
In interr. 20 A 22,7 33,9 55,7 87,4
In interr. 25 A 27,1 44,6 69,9 108
In interr. 32 A 34,8 54,6 84,8 116
I max [m] ∆u 3% In interr. 6 A 85 142 227 339
In interr. 10 A 51 85 136 203
In interr. 16 A 53 85 127 209
In interr. 20 A 68 101 167 262
In interr. 25 A 81 133 209 266
In interr. 32 A 104 163 207 234
Nota: in caso di utilizzo di interruttori scatolati o modulari con curva D, K e MA per sistemi TN
verificare la lunghezza massima per la protezione delle persone.

83
Protezione Condotti sbarre prefabbricati
dei circuiti Introduzione

la gamma Canalis in sintesi Generalità


Canalis In [A] n. conduttori grado di
Le funzioni principali delle canalizzazioni elettriche prefabbricate sono il trasporto
protezione IP e la distribuzione dell’energia da una sorgente ad un punto di utilizzo.
KDP 20 2/4 55 È inoltre possibile realizzare altre funzioni come il comando dei circuiti
KBA 25-40 2/4 55 di illuminazione e l’integrazione di circuiti ausiliari o di emergenza.
KBB 25-40 2÷8 55 Per trasporto di energia si intendono i collegamenti trasformatore-quadro
KNA 40-63-100-160 4 55 e quadro-quadro caratterizzati da elevate correnti nominali (800-5000 A)
KNT 40-63-100-160 4+3 55 con soluzioni standard o personalizzate.
KS 100÷1000 4 55 La distribuzione dell’energia comprende un campo applicativo più ampio
KTA 1000÷4000 3/4/5 55 (correnti nominali da 20 a 5000 A) ed è da intendersi come l’insieme delle soluzioni
KTC 1000÷5000 3/4/5 55 tecniche realizzabili per alimentare direttamente impianti industriali e del terziario
fino agli utilizzatori (macchine utensili, motori, corpi illuminanti).
Le canalizzazioni elettriche prefabbricate indipendentemente dalla loro corrente
nominale sono composte da 4 elementi fondamentali:
c alimentazioni:
inserite in testa o centralmente alla canalizzazione ne assicurano l’alimentazione.

Per correnti nominali elevate sono disponibili testate di alimentazione dedicate

per quadri tipo Prisma e per trasformatori (resina e olio);

c elementi rettilinei:

costituenti la linea che permette il trasporto dell’energia dal punto sorgente al punto

di utilizzo;

c dispositivi di fissaggio:
per il fissaggio della canalizzazione a muro o in sospensione e per il sostegno
dei corpi illuminanti ove necessario;
c spine e cassette di derivazione:
consentono l’alimentazione diretta di lampade o macchine operatrici
con la protezione integrata tramite fusibili, interruttori modulari (serie Acti 9)
o scatolati (serie Compact NSX).

La gamma Canalis
c Serie illuminazione
Caratterizzate da correnti nominali di piccola intensità (20-40 A) e dal grado
di protezione fino ad IP55, le canalizzazioni Canalis KDP KBA e KBB sono dedicate
alla distribuzione e al comando dei circuiti di illuminazione. Sono disponibili
in versione bipolare e tetrapolare, con possibile scelta della lunghezza degli elementi
rettilinei (2 o 3 m per condotti KBA e KBB) o della bobina (24 o 192 m per condotti
KDP) e del numero di derivazioni presenti (2 o 3 per condotti KBA e KBB
e ogni 1,5 o 3 m per condotti KDP).
La tecnologia adottata per le giunzioni, di tipo rapido, e per i dispositivi di fissaggio
(staffe autobloccanti) consente l’installazione in tempi estremamente ridotti.
c Serie piccola e media potenza
Dedicate alla distribuzione della forza motrice per l’alimentazione diretta dei carichi,
le canalizzazioni Canalis KNA, KNT e KS raggiungono correnti nominali di 1000 A
in versione tetrapolare.

Si distinguono per le dimensioni ridotte dell’involucro e per la facilità di montaggio

grazie anche alle giunzioni prive di bulloni, in grado di assorbire le dilatazioni


dei conduttori, e per la disponibilità nella versione KNT di 3 conduttori supplementari,
integrati d’origine nella canalizzazione, per circuiti ausiliari o di telecomando.
c Serie forte potenza
Le canalizzazioni Canalis KTA e KTC si collocano nel settore trasporto
e distribuzione ad elevate correnti nominali (fino a 5000 A) e trovano la migliore
applicazione nelle cabine di trasformazione per il collegamento trasformatore­
quadro o come distribuzione principale nelle industrie o negli insediamenti
commerciali e nel terziario. Sono caratterizzate da un ingombro molto ridotto
data la disposizione a sandwich dei conduttori, utile anche a ridurre gli sforzi
elettrodinamici in caso di cortocircuito, e dalla disponibilità di elementi su misura
(rettilinei, curve o alimentazioni).

La soluzione prefabbricata
Le canalizzazioni elettriche prefabbricate nascono come alternativa al tradizionale
impianto realizzato in cavo, rispetto al quale, proprio per il fatto di nascere
come prodotto prefabbricato, evidenziano una maggiore flessibilità di gestione
degli impianti con larga possibilità di riutilizzo dei materiali.
I tempi di posa sono ridotti grazie alla maggior facilità di installazione: il costo globale
dell’impianto è sensibilmente ridotto. Le canalizzazioni elettriche prefabbricate
Canalis coprono un panorama completo di applicazioni, dall’illuminazione di uffici
ai grossi impianti in cabine di trasformazione.
Tutti i prodotti sono conformi alla norma CEI EN 60439-2 ed offrono quindi
una maggior sicurezza, garantita da Schneider Electric che ne certifica la
rispondenza alla norma.

84
Prescrizioni normative

Introduzione
Dovendo realizzare impianti secondo la regola dell’arte, per quanto detto in altre
parti di questa guida, è spesso interessante per l’installatore fare riferimento
a quanto previsto dalle norme CEI, sia per quanto riguarda la concezione
e la realizzazione impiantistica, sia per quanto riguarda i vari componenti utilizzati.
Ciò, anche in virtù dell’art. 2 della legge 186 del 1 marzo 1968, secondo il quale
i materiali, le apparecchiature, i macchinari, le installazioni e gli impianti elettrici
ed elettronici realizzati secondo le norme del CEI si considerano costruiti
«a regola d’arte”. Per quanto riguarda i condotti sbarre prefabbricati, la norma
di riferimento è la CEI EN 60439-2.
Questa norma rappresenta un’evoluzione rispetto alla precedente CEI 17-13
(Parte 2) del 1980, soprattutto per ciò che concerne gli aspetti legati
all’industrializzazione del prodotto e le prove da effettuare per garantirne
le prestazioni.

La norma CEI EN 60439-2: presentazione


La norma si applica ai condotti sbarre, apparecchiature costituite da un sistema
di conduttori comprendente una o più sbarre distanziate e sostenute da materiali
isolanti (isolatori), il tutto contenuto in un involucro (condotto) al quale possono
essere applicati dispositivi di derivazione ed apparecchiature di protezione,
e ai loro accessori; si applica inoltre ai condotti sbarre destinati ad alimentare
apparecchi di illuminazione mediante unità di derivazione.
Un condotto sbarre prefabbricato è composto da un’unità principale (elemento
rettilineo) alla quale sono successivamente collegati dispositivi atti ad assolvere
differenti funzioni: cassette di alimentazione, dispositivi di fissaggio (staffe murali
o a sospensione), dispositivi di derivazione (spine precablate o a morsetti), cassette
per interruttori modulari, scatolati o per fusibili), elementi complementari
per il cambio di direzione (elementi flessibili, elementi a T, Z, X).
I condotti sbarre, se non diversamente specificato all’interno del testo normativo,
devono essere conformi a tutte le prescrizioni riportate nella EN 60439-1
già applicabile per i quadri elettrici (ad es. di distribuzione) di bassa tensione.
La norma CEI EN 60439-2 deve essere letta congiuntamente alla EN 60439-1
(2000) "Apparecchiature assiemate di protezione e di manovra per bassa tensione
(quadri BT), Parte 1: Prescrizioni per apparecchiature di serie (AS) e non di serie
(ANS)", che si applica integralmente, ove la prima non contenga articoli o paragrafi
specifici che ne modifichino o sostituiscano il contenuto.
I condotti sbarre trattati dalla norma sono "Apparecchiature costruite in serie (AS)",
cioè conformi alla definizione: "Apparecchiatura di protezione e manovra conforme
ad un tipo o ad un sistema prestabilito senza scostamenti tali da modificarne in modo
determinante le prestazioni rispetto all’apparecchiatura tipo provata secondo quanto
prescritto nella presente Norma".
In pratica, la norma richiede che ogni condotto sbarre costruito sia conforme
ad un ben identificato prototipo, già sottoposto a tutte le prove di tipo da essa
previste.
Questa precisa prescrizione serve a limitare, per quanto possibile, l’improvvisazione
che può caratterizzare la realizzazione dei condotti sbarre, e lo fa richiedendo
ai vari costruttori una standardizzazione sempre più spinta del proprio prodotto.
Le prove di tipo che la norma richiede di eseguire sui condotti sbarre per dimostrarne
la rispondenza alle sue prescrizioni sono numerose e, in qualche caso, gravose
sia tecnicamente che economicamente.
La nuova edizione della norma CEI EN 60439-2, di recente pubblicazione,
prevede la possibilità che le unità di derivazione, più suscettibili di adattamenti
e personalizzazioni da parte dell’installatore, siano "Apparecchiature costruite
non in serie (ANS)" e, quindi, non completamente conformi al prototipo
di riferimento.
Per i prodotti ANS (e, quindi, anche per le derivazioni dei condotti sbarre),
la norma ammette che alcune delle prove di tipo non vengano effettuate, purché
le relative prestazioni siano comunque verificate attraverso estrapolazioni, calcoli
o altri metodi che il costruttore dimostri validi a tal fine; a tale scopo, la verifica va
fatta per confronto con i risultati omogenei ottenuti durante le prove di tipo
che l’apparecchiatura di serie (AS) di riferimento ha superato (ad esempio,
per il riscaldamento, la derivazione non deve essere in condizioni peggiori rispetto
alla derivazione provata di riferimento, e, analogamente, si devono studiare
accorgimenti perché la tenuta al cortocircuito sia almeno equivalente
a quella del prototipo).

85
Protezione Condotti sbarre prefabbricati
dei circuiti Prescrizioni normative

Le prestazioni dei condotti e le relative prove


La richiesta pressante del mercato per prodotti di bassa tensione rispondenti
alla norma induce qualche costruttore (principalmente per i fattori tecnici
ed economici succitati) ad estendere certificazioni relative a configurazioni
e prestazioni di condotti sbarre provati, anche a prodotti di concezione
e caratteristiche molto diverse da quelle del prototipo di riferimento,
andando in tal modo al di là delle estrapolazioni consentite dalla norma.
I rapporti di prova realizzati dal costruttore per specifici prodotti o configurazioni
non sono validi e applicabili per tutta la gamma della sua produzione.
L’acquirente ed utilizzatore di condotti sbarre si deve quindi rivolgere a costruttori
in grado di dimostrare la rispondenza alle norme dell’intera gamma di loro
produzione, per le varie configurazioni e prestazioni dichiarate.

Tra i documenti che il costruttore deve esibire, la norma CEI EN 60439-1

(e, di conseguenza, la 60439-2) non fa distinzione riguardo all’ente emittente,

che può, pertanto, essere un laboratorio del costruttore stesso oppure un laboratorio

o istituto indipendente dal costruttore e/o ufficialmente riconosciuto come ente


certificatore.

Condotti sbarre industrializzati in forma


di componenti
Le norme CEI EN 60439-1/2 ammettono che alcune fasi del montaggio dei condotti
vengano eseguite fuori dall’officina del costruttore, purché siano realizzate secondo
le sue istruzioni. Ciò è in accordo con lo spirito della norma, che tende a conferire
al condotto sbarre di bassa tensione le caratteristiche di prodotto industrializzato
che si traducono poi in significativi vantaggi per l’utilizzatore finale, non ultimo
quello della maggiore affidabilità e del conseguente aumento del livello di sicurezza
ottenibile.
L’installatore è dunque autorizzato e in qualche modo indirizzato dalla norma CEI
ad utilizzare prodotti commercializzati in forma di pezzi sciolti da comporre
correttamente per la costruzione, volta per volta, dello specifico impianto.
L’utilizzazione di questo tipo di prodotto pone, inoltre, il problema della suddivisione
(condivisione) di responsabilità nel garantire la rispondenza alla norma del prodotto
finale. Infatti, né il costruttore dei pezzi sciolti, né l’installatore hanno la possibilità
di controllare completamente l’iter realizzativo del prodotto e di garantire quindi
la rispondenza alla norma, in particolare per la parte di realizzazione del condotto
sbarre non di propria competenza.
Tuttavia, è la norma stessa che indica una soluzione razionale a questo problema;
riferendosi in particolare alla tabella 7: "Elenco delle verifiche e prove da eseguire
sull’apparecchiatura AS ed ANS".
Questa tabella definisce sia le prove di tipo che le prove individuali che devono
essere effettuate per garantire la rispondenza del condotto sbarre alla norma.
Le prove di tipo hanno lo scopo di verificare la rispondenza del prototipo al progetto,
in conformità alle prescrizioni della norma; in generale dovrà essere il costruttore
dei pezzi sciolti a farsene carico ed a garantire di conseguenza il prodotto
commercializzato. Inoltre, lo stesso costruttore dovrà fornire adeguate istruzioni
per la scelta dei componenti da utilizzare, per il montaggio e l’installazione
del condotto sbarre. Nel caso dei condotti sbarre, il costruttore dei pezzi sciolti
effettua anche le prove individuali in fabbrica sui singoli componenti, per i quali
garantisce quindi la corretta costruzione e la mancanza di difetti nei materiali.
L’installatore ha, dall’altra parte, la responsabilità di una scelta oculata
dei componenti e di un montaggio accurato, effettuati seguendo scrupolosamente
le istruzioni del costruttore dei componenti. L’installatore ha inoltre l’obbligo
di garantire la conformità alla norma delle modifiche effettuate sul prodotto finito
(possibili, come abbiamo visto, soltanto per le unità di derivazione del condotto).
Infine, l’installatore dovrà eseguire le verifiche impiantistiche (ad esempio,
come previste dalla Norma CEI 64-8 parte 6) per assicurarsi del buon esito
del montaggio e dell’installazione del condotto completo.

86
Conclusioni
Le regole essenziali da osservare, da parte dell’installatore, per poter garantire
e documentare opportunamente la conformità del condotto sbarre alla norma
si possono così sintetizzare:
c scegliere un fornitore affidabile in grado di dimostrare l’esecuzione delle prove
di tipo sui prototipi;

c effettuare la scelta dei componenti del condotto sbarre in stretta osservanza

dei cataloghi del fornitore;

c montare il condotto seguendo scrupolosamente le istruzioni del fornitore

dei pezzi sciolti e degli apparecchi;

c verificare, tramite prove di tipo o metodi di calcolo/estrapolazione, eventuali


modifiche sostanziali (ad esempio, sulle unità di derivazione) apportate rispetto
alle configurazioni "tipo" garantite dal costruttore;
c installare correttamente il condotto sbarre effettuando le ulteriori necessarie
verifiche elettriche o meccaniche;
c conservare nei propri archivi la documentazione relativa alle prove di tipo
ed alle prove impiantistiche sul condotto installato;
c redigere la dichiarazione di conformità dell’impianto ed allegare alla relazione
tecnica le caratteristiche e la documentazione di riferimento per il condotto sbarre
installato.

87
Protezione Condotti sbarre prefabbricati
dei circuiti Prescrizioni normative

In sintesi, si tratta di una serie di azioni Prove di tipo previste dalla norma CEI EN 60439-2
abbastanza semplici di cui uno degli aspetti Come già ricordato in precedenza, lo scopo delle prove di tipo è di verificare
la conformità di un dato tipo di apparecchiatura (con le prestazioni dichiarate
più importanti è quello della scelta
dal costruttore) alle prescrizioni della presente Norma.
del fornitore dei componenti, per la quale Le prove di tipo vanno effettuate, per iniziativa del costruttore, su un esemplare
l’installatore deve agire con cautela di apparecchiatura o su parti di apparecchiatura che siano costruite secondo
per poter correttamente e con poche lo stesso progetto o secondo progetti simili.
Le prove di tipo, previste dalla Norma CEI EN 60439-2, comprendono:

ulteriori attenzioni rispondere c verifica dei limiti di sovratemperatura;

alle prescrizioni delle norme e regole c verifica delle proprietà dielettriche;

vigenti. c verifica della tenuta al cortocircuito;

c verifica dell’efficienza del circuito di protezione;

c verifica delle distanze in aria e superficiali;

c verifica del funzionamento meccanico;

c verifica del grado di protezione.

c verifica dei valori di resistenza, reattanza e impedenza in condizioni normali

ed in condizioni di guasto;
c verifica della solidità della costruzione;

c verifica della durata di vita del condotto con mezzi di derivazione mediante carrello

collettore;
c verifica della resistenza allo schiacciamento;

c verifica della resistenza dei materiali isolanti al calore anormale;

c verifica della non propagazione alla fiamma;

c verifica di barriere tagliafuoco alla penetrazione del fuoco di edifici.

Queste prove possono essere effettuate in qualsiasi ordine di successione


e/o su esemplari diversi del medesimo tipo di apparecchiatura. Una modifica
costruttiva sostanziale rispetto al prototipo provato comporta, per i condotti sbarre
(AS), l’obbligo di eseguire nuovamente le prove di tipo da parte del costruttore.
La descrizione delle principali prove di tipo è fornita sul Documento prove Condotti
sbarre, unitamente alla raccolta dei certificati di prova.
Nella struttura delle nuove Norme, la CEI EN 60439-2 sarà sostituita
dalla CEI EN 61439-6. Non si segnalano particolari novità rispetto alla norma attuale,
se non per alcune prove aggiuntive rese obbligatorie sui condotti sbarre da effettuare
a carico del costruttore

Il rischio d’incendio
Nella progettazione di un impianto elettrico nei luoghi a maggior rischio in caso
d’incendio, la prima cosa da considerare è la riduzione della probabilità che accada
l’evento. Il pericolo d’incendio in un locale dipende da molti fattori e, in generale:
c dalla natura e dal volume di combustibile in grado d’alimentare l’incendio;
c dalla presenza di una sorgente di calore anomala, che può essere l’origine
di un principio d’incendio.
Il rischio, anche se non può mai essere nullo, deve tuttavia essere ridotto il più
possibile in funzione del danno. Un aspetto importante da affrontare consiste, perciò,
nel conoscere il comportamento dei materiali durante una loro eventuale esposizione
al fuoco, per essere certi che il pubblico possa evacuare gli immobili in tutta sicurezza
e che i sistemi di detenzione, allarme e spegnimento degli incendi, installati negli
edifici, funzionino correttamente.

Le norme impiantistiche
Oggi il DM 37/08 e, fino a ieri, la legge 46/90 richiedono che gli impianti siano costruiti
a "regola d’arte", condizione questa soddisfatta dal rispetto delle norme CEI.
In ambienti con particolari problemi per l’incendio si deve ridurre al minimo
la probabilità che l’impianto elettrico sia causa d’innesco o di propagazione; quindi,
anche le apparecchiature elettriche devono essere scelte ed installate in modo
da impedire che eventuali archi o scintille diano origine ad un incendio.
L’individuazione degli ambienti a maggior rischio d’incendio dipende da una
molteplicità di parametri che devono essere attentamente valutati in fase di progetto.
Tali parametri, richiamati nella norma tecnica degli impianti CEI 64-8, possono

dipendere da diversi fattori come, ad esempio:

c la densità d’affollamento o la capacità di deflusso e sfollamento dell’ambiente;

c l’entità del possibile danno alle persone, animali, e/o cose;

c il comportamento al fuoco delle strutture dell’edificio;

c la presenza di materiale combustibile e/o esplosivo;

c la destinazione d’uso dei locali, ecc.

Le prescrizioni per questi luoghi sono più severe rispetto a quelle per gli ambienti
ordinari ed, in particolare, sono richiamate nelle seguenti norme impiantistiche:

v CEI 64-8 "Impianti elettrici utilizzatori",

v Capitolo 751 (Ambienti a maggior rischio d’incendio),

v Capitolo 752 (Luoghi di pubblico spettacolo e d’intrattenimento);

c CEI EN 60079-10 e 14 "Impianti elettrici nei luoghi con pericolo d’esplosione".

88
Comportamento al fuoco dei cavi
Per "ambienti ordinari", la Norma CEI 64-8, nella sezione 422 relativa
alla protezione contro gli incendi, prescrive che tutti i componenti elettrici
degli impianti non devono costituire un pericolo per l’innesco o la propagazione
di un incendio per gli altri materiali adiacenti.
Per gli isolanti, una caratteristica comune è quella di non provocare incendi
in caso di riscaldamento eccessivo dovuto ad un guasto. A tal fine si devono
rispettare le condizioni e le temperature di prova col filo incandescente indicate
nella CEI 64-8 e si devono osservare le misure più appropriate per l’installazione,
in modo da evitare questo rischio.

Per "ambienti di pubblico spettacolo e di intrattenimento", la non propagazione

alla fiamma è il minimo requisito richiesto dalla Norma CEI 64-8, sez. 752,
per le canalizzazioni e per i cavi. In particolare, viene prescritto che, per i circuiti
a tensione nominale non superiore a 230/400 V, i cavi devono avere una tensione
nominale di isolamento non inferiore a 450/750 V, mentre per i circuiti
di segnalazione e comando la tensione nominale d’isolamento non deve essere
inferiore a 300/500 V. Inoltre, è previsto che i circuiti di sicurezza funzionino durante
l’incendio e debbano essere resistenti al fuoco ed ai danneggiamenti meccanici
in relazione al tempo di funzionamento che è stato previsto.
Negli "ambienti a maggior rischio in caso di incendio", la Norma CEI 64-8,
sez. 751, richiede che sia ridotta al minimo la probabilità che l’impianto elettrico
e, quindi anche i componenti, possano innescare e propagare gli incendi.
Le condutture ed i cavi devono avere specifiche caratteristiche di resistenza
al fuoco, nei modi di realizzazione indicati dalla Norma, ed inoltre, in tutti
gli attraversamenti, come solai o pareti che delimitano il compartimento antincendio,
si devono prevedere barriere tagliafiamma con il grado di resistenza all’incendio
(REI) richiesto per l’elemento costruttivo dell’edificio in cui si prevede
l’attraversamento. Per i cavi e le canalizzazioni usate a questo scopo è richiesta
anche un’otturazione per il grado REI previsto.
Negli "impianti che richiedono i massimi requisiti di sicurezza negli incendi"
come quelli per la rilevazione automatica, spegnimento dell’incendio, apertura

di porte automatiche per i sistemi di aerazione e per altri circuiti di emergenza,

le caratteristiche dei materiali richieste dalla Norma impianti, per il comportamento

al fuoco, sono più severe.

Per i cavi e le canalizzazioni, oltre alla non propagazione della fiamma, è prevista

anche una resistenza al fuoco al fine di assicurare, entro determinati tempi,

una continuità di servizio durante l’incendio. Questi circuiti devono garantire


la funzione principale di sicurezza prevista, per permettere d’evacuare rapidamente
le persone e consentire al personale preposto di intervenire nella maniera più rapida
possibile. Si utilizzano, perciò, alcuni tipi di cavi che rilasciano nella combustione
una ridottissima quantità di fumi opachi e che non contengono gas tossici, nocivi
alle persone, e gas corrosivi, che possono deteriorare i componenti elettrici/
elettronici e le parti metalliche con le quali vengono a contatto.

Comportamento al fuoco dei condotti sbarre


Nei condotti sbarre Canalis, la qualità dei contatti elettrici, grazie alla scelta
dei materiali conduttori e dei sistemi di serraggio, assicura il buon funzionamento
e la massima affidabilità nel tempo.
Queste prestazioni danno la garanzia che, sia nelle condizioni normali sia in quelle
più gravose di installazione e di utilizzo, non si possa mai generare un punto caldo,
origine di un principio d’incendio.
La nuova edizione della norma CEI EN 60439-2 introduce una serie di prove di tipo
per verificare il comportamento al fuoco dei condotti sbarre.

Resistenza dei materiali al calore anomalo


Tutti i materiali isolanti che entrano nella composizione dei condotti sono sottoposti
alla prova denominata "del filo incandescente”, in conformità alla norma
CEI EN 60695-2-11.
Le temperature minime di prova per i materiali isolanti sono:
c per parti di materiale isolante a contatto con parti attive, necessarie a tenere
in posizione elementi sotto tensione: 850 °C ± 15 °C;
c per parti di materiale isolante non a contatto con parti attive e non necessarie
a tenere in posizione elementi sotto tensione: 650 °C ± 10°C.
La maggior parte dei materiali isolanti utilizzati nei condotti sbarre Canalis
sono stati verificati a 960°C.
La prova deve essere effettuata su un campione al quale è applicato
il filo incandescente per un tempo di 30 secondi.
Il risultato è positivo quando nessuna fiamma visibile, o alcun prolungamento
di incandescenza, appare sul campione 30 secondi dopo la rimozione del filo
e quando questo non ha provocato né l’accensione, né la bruciatura di una tavola
posta a contatto durante la prova.

89
Protezione Condotti sbarre prefabbricati
dei circuiti Prescrizioni normative

Non propagazione della fiamma, non propagazione


dell’incendio
Nel caso in cui un’installazione, eseguita con i condotti sbarre prefabbricati, possa
essere sottoposta al fuoco, si verifica il suo comportamento realizzando la prova
che si avvicina maggiormente alle condizioni reali di un incendio. Il test, effettuato
secondo la norma IEC 60332-3, consiste nel sottoporre uno spezzone di condotto
di almeno 3 m alla fiamma di un bruciatore, la cui temperatura può raggiungere
più di 800 °C, per un tempo di 40 minuti. Il condotto è posto in posizione verticale.
L’esito è soddisfacente il condotto in prova non si è incendiato o se la parte
carbonizzata o bruciata per effetto della fiamma non raggiunge un’altezza superiore

a 2,5 metri dall’estremità della bruciatura.

Ciò è stato verificato da Telemecanique senza alcun problema, anche perché tutti

i materiali che compongono i condotti sbarre sono classificati come non infiammabili.

Segregazione dell’incendio
Un condotto sbarre per barriere tagliafuoco deve essere previsto per prevenire
la propagazione del fuoco per un determinato tempo, in condizioni d’incendio,
quando il condotto sbarre passa attraverso le divisioni orizzontali o verticali
di un edificio (ad esempio pareti o pavimento).
La prova è effettuata secondo la ISO 834 per tempi di resistenza all’incendio di 60,
120, 180 o 240 minuti. La prova è effettuata solo su unità di condotto rettilinee
installate come nella situazione reale, cioè fatte passare attraverso un pavimento
di prova in calcestruzzo, il cui spessore è stabilito secondo il tempo di resistenza
all’incendio previsto. Un sigillante di tenuta al fuoco deve essere usato per riempire
il vuoto tra l’involucro del condotto ed il foro del pavimento di prova in cui passa
il condotto.
I condotti sbarre Canalis sono stati sottoposti con successo alle prove descritte
dalla ISO 834 ed è stata verificata la loro capacità di tenuta alle fiamme, ai gas
ed alla penetrazione del fuoco in una barriera tagliafuoco, per una durata minima
di 2 ore. Per i condotti compatti del tipo KT, questa proprietà è stata verificata su tutti
gli elementi standard della gamma.

Continuità di servizio in caso di incendio


È la caratteristica principalmente richiesta, necessaria per realizzare i circuiti
di sicurezza (es. ascensori, condotti di ventilazione, illuminazione di sicurezza, ecc.)
ed agevolare i passaggi delle linee elettriche nei locali più a rischio (parcheggi,
sale caldaie). Vi sono due soluzioni per rispondere al bisogno di continuità di servizio
nelle condizioni di incendio:
c l’uso di cavi speciali che soddisfano tali proprietà, secondo la norma IEC 331;
c l’installazione in un involucro, esso stesso refrattario al fuoco, secondo la norma
ISO 1182.
I condotti sbarre devono essere collocati all’interno di un’armatura in materiale
refrattario che permette loro di garantire la funzione di alimentazione dei circuiti
(in generale quelli di sicurezza) quando una parte della linea è sottoposta
all’incendio. Il tempo minimo per il quale deve essere assicurata la continuità
di servizio della linea, dipende dalla natura e dallo spessore di tale armatura.
Per esempio, con un’armatura realizzata con peltro di 50 mm di spessore,
il condotto sbarre assicura la funzione di alimentazione dei circuiti per due
ore in condizioni di incendio.

Fumi non opachi, non tossici e non corrosivi


I condotti sbarre sottoposti alla prova relativa ai fumi fanno registrare una ridotta
emissione.
In effetti, a causa del basso volume di materiale combustibile, i fumi prodotti sono
quasi nulli e ciò è ulteriormente giustificato nei condotti sbarre compatti. In questi
prodotti, infatti, il volume d’aria è nullo, escludendo così ogni eventuale possibilità
di ventilazione e combustione dei materiali.
Inoltre, il tipo di isolante dei condotti per distribuzione illuminazione, piccola media
e forte potenza non contiene alcun composto alogeno ed il suo degrado
per effetto dell’azione di pirolisi non produce, dunque, danni tossici o corrosivi.

Le prove individuali
Le prove individuali hanno lo scopo di rivelare difetti inerenti ai materiali e alla

fabbricazione.

Le prove individuali comprendono:

c il controllo visivo dell’apparecchiatura, ivi compreso il controllo del cablaggio,

e, se necessario, una prova di funzionamento elettrico;

c una prova dielettrica;

c la verifica dei mezzi di protezione e della efficienza elettrica del circuito

di protezione.

90
Queste prove sono eseguite in fabbrica sui singoli componenti; ciò garantisce
l’installatore nell’utilizzo di prodotti conformi alla Norma, ma non lo esonera
dall’obbligo di realizzare ulteriori verifiche e prove dopo il trasporto e,
soprattutto, dopo l’installazione.

Verifiche dopo il montaggio e l’installazione del condotto


sbarre
Al termine del montaggio il condotto sbarre deve essere sottoposto alle verifiche

finali (per quanto applicabili) previste dalla norma CEI 64-8/Parte 6:

verifiche, e successivamente descritte e spiegate in dettaglio all’interno della Guida

CEI 64-14.

La verifica è l’insieme delle operazioni mediante le quali si accerta la rispondenza

alle prescrizioni della Norma dell’impianto elettrico.

La verifica comprende un esame a vista e delle prove.

Esami a vista
L’esame a vista deve precedere le prove e deve essere effettuato, di regola,
con l’intero impianto fuori tensione.

L’esame a vista deve accertare che i componenti elettrici (singoli componenti

dei condotti sbarre) siano:

c conformi alle prescrizioni di sicurezza delle relative Norme (per i condotti sbarre,
la CEI EN 60439-2), con la conseguenza automatica di conformità alle Direttive
applicabili; questo può essere accertato dall’esame di marchiature o di certificazioni
e, comunque, dalla targhetta del prodotto apposta dal costruttore (una dichiarazione
di conformità del costruttore, ad esempio all’interno del catalogo anche può essere
considerata valida ai fini dell’accertamento). Inoltre, la marcatura CE sul prodotto
indica la rispondenza ai requisiti essenziali delle Direttive ad esso applicabili;
c scelti correttamente e messi in opera in accordo con le prescrizioni della norma
e con le istruzioni del costruttore (ad esempio, si può verificare che le connessioni
siano state fatte correttamente, che i morsetti non risultino allentati, che non ci sia
la mancanza di targhe o che ci siano involucri rotti);

c non danneggiati visibilmente in modo tale da compromettere la sicurezza.

L’esame a vista può riguardare, a seconda del tipo di impianto, le seguenti


condizioni:

c la protezione contro i contatti diretti ed indiretti;

c la protezione dagli effetti termici e dall’incendio;

c la protezione delle condutture dalle sovracorrenti;

c i dispositivi di sezionamento;

c altro.

Il tutto deve essere verificato controllando la conformità alle prescrizioni relative


ai punti elencati e contenute nel progetto dell’impianto elettrico.
Gli impianti, infatti, devono essere corredati di tutta la documentazione necessaria
per una loro corretta identificazione e valutazione; la documentazione non solo
serve alla persona che effettua le verifiche, ma deve essere allegata
alla dichiarazione di conformità.

Prove
Devono essere eseguite, per quanto applicabili, e preferibilmente nell’ordine
indicato, le seguenti prove:
c continuità dei conduttori di protezione e dei conduttori equipotenziali principali

e supplementari;

c resistenza di isolamento dell’impianto elettrico;

c protezione mediante interruzione automatica dell’alimentazione (su questa prova

vedasi il paragrafo che ne richiama in dettaglio le modalità).

Nel caso in cui qualche prova indichi la presenza di un difetto, tale prova e ogni altra
prova precedente che possa essere stata influenzata dal difetto segnalato devono
essere ripetute dopo l’eliminazione del difetto stesso.

L’avere effettuato le prove sul condotto sbarre a montaggio avvenuto è una garanzia

per il cliente finale che è sicuro di ricevere un prodotto (o un impianto), non solo
rispondente alle proprie richieste, ma anche alle prescrizioni normative e legislative.
Inoltre le prove servono all’installatore per verificare e a volte migliorare
il funzionamento ed il risultato della propria attività e, in alcuni casi, permettono
di evitare costi indesiderati dovuti a difetti di fabbricazione.
È indubbio che riscontrare un difetto, anche se minimo, in sede di assemblaggio
del condotto sbarre o durante i collaudi piuttosto che immediatamente prima
della consegna dell’impianto, evita ulteriori trasporti e lavorazioni a carico
dell’installatore.
Inoltre, un perfetto controllo sull’operato umano nelle fasi di montaggio della struttura
e di tutto quello che le sta intorno, nelle fasi di cablaggio e sui materiali utilizzati
(apparecchi, strumenti, conduttori e carpenteria) può essere effettuato solamente
con il collaudo finale ed è appunto il motivo per cui risulta fondamentale adempiere
alle richieste normative, anche in questa fase.

91
Protezione Condotti sbarre per la distribuzione
dei circuiti elettrica dell’illuminazione
Canalis KDP - 20 A IP55

Caratteristiche degli elementi di linea KDP


caratteristiche generali
corrente nominale del condotto sbarre [A] 20
conformità alle norme CEI EN 60439-2
grado di protezione IP 55
tenuta meccanica IK 07
corrente nominale a temperatura ambiente 35°C [A] Inc 20
tensione nominale d’isolamento [V] Ui 690
tensione nominale [V] Ue 230...400
tensione ad impulso [kV] Uimp 4
frequenza nominale [Hz] f 50/60
caratteristiche dei conduttori
conduttori attivi
resistenza media per conduttore a freddo 20°C [mW/m] R20 6,80
resistenza media con Inc a 35°C [mW/m] R1 8,30
reattanza media con Inc a 35°C e 50 Hz [mW/m] X1 0,02
impedenza media con Inc a 35°C e 50 Hz [mW/m] Z1 8,30
conduttore di protezione (PE)
resistenza media per conduttore a freddo 20°C [mW/m] 7,25
caratteristiche dell’anello di guasto
metodo delle Ph/N a 35°C resistenza media R0 ph/N 27,21
componenti reattanza media X0 ph/N 0,85
simmetriche
impedenza media Z0 ph/N 27,22
[mW/m]
Ph/PE a 35°C resistenza media R0 ph/PE 27,21
reattanza media X0 ph/PE 0,85
impedenza media Z0 ph/PE 27,22
metodo delle A 20°C resistenza media Ph/Ph Rb0 ph/ph 13,61
impedenze Ph/N Rb0 ph/N 13,61
[mW/m]
Ph/PE Rb0 ph/PE 13,61
con Inc resistenza media Ph/Ph Rb0 ph/ph 16,60
a 35°C Ph/N Rb0 ph/N 16,60
Ph/PE Rb0 ph/PE 16,60
con Inc reattanza media Ph/Ph Xb ph/ph 0,04
a 35°C e Ph/N Xb ph/N 0,04
50 Hz
Ph/PE Xb ph/PE 0,04
altre caratteristiche
tenuta alle correnti di corto-circuito
corrente nominale di cresta ammissibile [kA] Ipk 3,6
limite termico massimo I2t [A2s] 120x103
corrente nominale di breve durata (t = 1 s) [kA] Icw 0,34
campo magnetico irradiato
campo magnetico irradiato a 1 metro dalla canalizzazione [mT] B < 2x103

92
Canalis KBA - 25 e 40 A IP55

Caratteristiche degli elementi di linea KBA


caratteristiche generali
corrente nominale del condotto sbarre [A] 25 40
conformità alle norme CEI EN 60439-2 CEI EN 60439-2
grado di protezione IP 55 55
tenuta meccanica IK 06 06
numero di conduttori attivi 2o4 2o4
corrente nominale a temperatura ambiente 35°C [A] Inc 25 40
tensione nominale d’isolamento [V] Ui 690 690
tensione nominale [V] Ue 230...400 230...400
tensione ad impulso [kV] Uimp 6 6
frequenza nominale [Hz] f 50/60 50/60
caratteristiche dei conduttori
conduttori attivi
resistenza media per conduttore a freddo 20°C [mW/m] R20 6,80 2,83
resistenza media con Inc a 35°C [mW/m] R1 8,30 3,46
reattanza media con Inc a 35°C e 50 Hz [mW/m] X1 0,02 0,02
impedenza media con Inc a 35°C e 50 Hz [mW/m] Z1 8,33 3,46
conduttore di protezione (PE)
resistenza media per conduttore a freddo 20°C [mW/m] 1,57 1,57
caratteristiche dell’anello di guasto
metodo delle Ph/N a 35°C resistenza media R0 ph/N 27,21 19,40
componenti reattanza media X0 ph/N 0,85 0,38
simmetriche
impedenza media Z0 ph/N 27,22 19,41
[mW/m]
Ph/PE a 35°C resistenza media R0 ph/PE 19,40 13,83
reattanza media X0 ph/PE 0,38 0,73
impedenza media Z0 ph/PE 19,41 13,85
metodo delle A 20°C resistenza media Ph/Ph Rb0 ph/ph 13,61 5,68
impedenze Ph/N Rb0 ph/N 13,61 5,68
[mW/m]
Ph/PE Rb0 ph/PE 11,01 7,66
con Inc resistenza media Ph/Ph Rb0 ph/ph 16,60 6,91
a 35°C Ph/N Rb0 ph/N 16,60 6,91
Ph/PE Rb0 ph/PE 12,50 8,70
con Inc reattanza media Ph/Ph Xb ph/ph 0,04 0,90
a 35°C e Ph/N Xb ph/N 0,04 0,90
50 Hz
Ph/PE Xb ph/PE 0,035 0,035
altre caratteristiche
tenuta alle correnti di corto-circuito
corrente nominale di cresta ammissibile [kA] Ipk 4,40 9,60
limite termico massimo I2t [A2s] 195x103 900x103
corrente nominale di breve durata (t = 1 s) [kA] Icw 0,44 0,94
campo magnetico irradiato
campo magnetico irradiato a 1 metro dalla canalizzazione [mT] B < 2x103 < 2x103

93
Protezione Condotti sbarre per la distribuzione
dei circuiti elettrica dell’illuminazione
Canalis KBB - 25 e 40 A IP55

Caratteristiche degli elementi di linea KBB


caratteristiche generali
corrente nominale del condotto sbarre [A] 25 40
conformità alle norme CEI EN 60439-2 CEI EN 60439-2
grado di protezione IP 55 55
tenuta meccanica IK 06 06
numero di conduttori attivi 2o4 4+2 4+4 2o4 4+2 4+4
numero di circuiti 1 2 2 1 2 2
corrente nominale a temperatura ambiente 35°C [A] Inc 25 25 25 40 40 38
tensione nominale d’isolamento [V] Ui 690 690
tensione nominale [V] Ue 230...400 230...400
tensione ad impulso [kV] Uimp 6 6
frequenza nominale [Hz] f 50/60 50/60
caratteristiche dei conduttori
conduttori attivi
resistenza media per conduttore a freddo 20°C [mW/m] R20 6,80 2,83
resistenza media con Inc a 35°C [mW/m] R1 8,30 3,46
reattanza media con Inc a 35°C e 50 Hz [mW/m] X1 0,02 0,02
impedenza media con Inc a 35°C e 50 Hz [mW/m] Z1 8,33 3,46
conduttore di protezione (PE)
resistenza media per conduttore a freddo 20°C [mW/m] 0,80 0,80
caratteristiche dell’anello di guasto
metodo delle Ph/N a 35°C resistenza media R0 ph/N 27,21 17,28
componenti reattanza media X0 ph/N 0,85 5,25
simmetriche
impedenza media Z0 ph/N 27,22 18,06
[mW/m]
Ph/PE resistenza media R0 ph/PE 17,28 13,83
a 35°C reattanza media X0 ph/PE 5,25 0,73
impedenza media Z0 ph/PE 18,06 13,85
metodo delle A 20°C resistenza media Ph/Ph Rb0 ph/ph 13,61 5,68
impedenze Ph/N Rb0 ph/N 13,61 5,68
[mW/m]
Ph/PE Rb0 ph/PE 10,26 6,92
con Inc resistenza media Ph/Ph Rb0 ph/ph 16,59 6,92
a 35°C Ph/N Rb0 ph/N 16,59 6,92
Ph/PE Rb0 ph/PE 11,77 7,14
con Inc reattanza media Ph/Ph Xb ph/ph 0,35 0,90
a 35°C Ph/N Xb ph/N 0,35 0,90
e 50 Hz
Ph/PE Xb ph/PE 0,07 1,85
altre caratteristiche
tenuta alle correnti di corto-circuito
corrente nominale di cresta ammissibile [kA] Ipk 4,40 9,60
limite termico massimo I2t [A2s] 195x103 900x103
corrente nominale di breve durata (t = 1 s) [kA] Icw 0,44 0,94
campo magnetico irradiato
campo magnetico irradiato a 1 metro dalla canalizzazione [mT] B < 2x103 < 2x103

94
Protezione Spine di derivazione KBC
dei circuiti Elementi di collegamento KDP
Canalis KDP e KBC

Caratteristiche delle spine di derivazione


caratteristiche generali
tipo di spine KBC 10 KBC 10 KBC 16CB KBC 16CF
comando
illuminazione
conformità alle norme CEI EN 60439-2
grado di protezione IP 55 55 55 55
corrente nominale a temperatura ambiente 35°C [A] Inc 10 10 16 16
tensione nominale d’isolamento [V] Ui 690 400 690 400
tensione nominale [kV] Ue 230...400 230...400 230...400 230...400
frequenza nominale [Hz] f 50/60 50/60 50/60 50/60

Caratteristiche dei collegamenti KDP


caratteristiche generali
conformità alle norme IEC 61535 e CEI EN 60320, per il cavo H05WF: IEC 227-53
grado di protezione IP 40 40 40 40
numero di conduttori attivi 2 2 2 2
corrente nominale a temperatura ambiente 35°C [A] Inc 16 16 16 16
tensione nominale d’isolamento [V] Ui 250 250 250 250
tensione nominale [kV] Ue 250 250 250 250
frequenza nominale [Hz] F 50 50 50 50
caratteristiche dei conduttori
conduttori attivi
resistenza media per conduttore a freddo 20°C [mW/m] R20 12,4 12,4 12,4 12,4
resistenza media con Inc a 35°C [mW/m] R1 14,5 14,5 14,5 14,5
reattanza media con Inc a 35°C e 50 Hz [mW/m] X1 3,1 3,1 3,1 3,1
conduttore di protezione (PE)
resistenza media per conduttore a freddo 20°C [mW/m] 12,4 12,4 12,4 12,4

95
Protezione Condotti sbarre per la distribuzione
dei circuiti di piccola potenza
Canalis KN da 40 a 160 A IP55

Caratteristiche degli elementi di linea KN


caratteristiche generali
corrente nominale del condotto sbarre [A] 40 63 100 160
conformità alle norme CEI EN 60439-2
grado di protezione IP 55 55 55 55
tenuta meccanica IK 08 08 08 08
corrente nominale a temperatura ambiente 35°C [A] Inc 40 63 100 160
tensione nominale d’isolamento [V] Ui 500 500 500 500
tensione nominale [V] Ue 500 500 500 500
tensione ad impulso [kV] Uimp 6 6 6 6
frequenza nominale [Hz] f 50/60 50/60 50/60 50/60
caratteristiche dei conduttori
conduttori attivi
resistenza media per conduttore a freddo 20°C [mW/m] R20 4,97 2 0,85 0,61
resistenza media con Inc a 35°C [mW/m] R1 5,96 2,4 1,02 0,79
reattanza media con Inc a 35°C e 50 Hz [mW/m] X1 0,24 0,24 0,25 0,24
impedenza media con Inc a 35°C e 50 Hz [mW/m] Z1 5,96 2,41 1,05 0,83
conduttore di protezione (PE)
resistenza media per conduttore a freddo 20°C [mW/m] 1,09 1,09 1,09 1,09

caratteristiche dell’anello di guasto


metodo delle Ph/N a 35°C resistenza media R0 ph/N 19,96 8,16 3,72 2,67
componenti reattanza media X0 ph/N 0,17 1,64 1,56 1,4
simmetriche impedenza media Z0 ph/N 20,03 8,33 4,03 3,01
[mW/m]
Ph/PE resistenza media R0 ph/PE 8,43 5,23 3,84 3,34
a 35°C reattanza media X0 ph/PE 2,31 2 1,66 1,29
impedenza media Z0 ph/PE 8,74 5,6 4,18 3,58
metodo delle A 20°C resistenza media Ph/Ph Rb0 ph/ph 9,93 4,01 1,71 1,21
impedenze Ph/N Rb0 ph/N 9,95 4,1 1,73 1,24
[mW/m] Ph/PE Rb0 ph/PE 6,245 3,24 2,03 1,71
con Inc resistenza media Ph/Ph Rb0 ph/ph 11,88 4,81 2,05 1,58
a 35°C Ph/N Rb0 ph/N 11,9 4,83 2,07 1,61
Ph/PE Rb0 ph/PE 6,24 3,89 2,43 2,22
con Inc reattanza media Ph/Ph Xb ph/ph 0,48 0,5 0,52 0,79
a 35°C Ph/N Xb ph/N 0,79 0,78 0,78 0,75
e 50 Hz Ph/PE Xb ph/PE 1,13 1,05 0,96 0,84
altre caratteristiche
tenuta alle correnti di corto-circuito
corrente nominale di cresta ammissibile [kA] Ipk 6 11 14 20
limite termico massimo I2t [A2s] 0,29 x 106 1,8 x 106 8 x 106 8 x 106
corrente nominale di breve durata (t = 1 s) [kA] Icw 0,5 1,3 2,8 2,8
campo magnetico irradiato
campo magnetico irradiato a 1 metro dalla canalizzazione [mT] B 0,04 0,06 0,11 0,19

Caratteristiche delle spine e delle cassette di derivazione KN


caratteristiche generali
corrente nominale del condotto sbarre [A] 40 63 100 160
grado di protezione IP 55 55 55 55
tenuta meccanica IK 08 08 08 08
tensione nominale d’isolamento [V] Ui 400, 500 o 690 in base al dispositivo di protezione
tensione nominale [V] Ue 400, 500 o 690 in base al dispositivo di protezione
tensione ad impulso [kV] Uimp 4,6 4,6 4,6 4,6
frequenza nominale [Hz] f 50/60 50/60 50/60 50/60

96
Protezione Condotti sbarre per la distribuzione
dei circuiti di media potenza
Canalis KS da 100 a 1000 A IP55

Caratteristiche degli elementi di linea KS


caratteristiche generali
corrente nominale del condotto sbarre [A] 100 160 250 400 500 630 800 1000
conformità alle norme CEI EN 60439-2
grado di protezione IP 55 55 55 55 55 55 55 55
tenuta meccanica IK 08 08 08 08 08 08 08 08
corrente nominale a temperatura ambiente 35°C [A] Inc 100 160 250 400 500 630 800 1000
tensione nominale d’isolamento [V] Ui 690 690 690 690 690 690 690 690
tensione nominale [V] Ue 690 690 690 690 690 690 690 690
tensione ad impulso [kV] Uimp 8 8 8 8 8 8 8 8
frequenza nominale [Hz] f 50/60 50/60 50/60 50/60 50/60 50/60 50/60 50/60
caratteristiche dei conduttori
conduttori attivi
resistenza media per conduttore a freddo 20°C [mW/m] R20 1,19 0,55 0,28 0,15 0,11 0,09 0,06 0,04
resistenza media con Inc a 35°C [mW/m] R1 1,59 1,395 0,39 0,21 0,15 0,13 0,09 0,06
reattanza media con Inc a 35°C e 50 Hz [mW/m] X1 0,15 0,457 0,16 0,14 0,07 0,07 0,06 0,06
impedenza media con Inc a 35°C e 50 Hz [mW/m] Z1 1,6 0,79 0,42 0,25 0,16 0,15 0,11 0,09
conduttore di protezione (PE)
resistenza media per conduttore a freddo 20°C [mW/m] 0,42 0,42 0,35 0,19 0,07 0,07 0,07 0,06
caratteristiche dell’anello di guasto
metodo delle Ph/N a 35°C resistenza media R0 ph/N 4,85 1,1 1,28 0,74 0,5 0,45 0,32 0,23
componenti reattanza media X0 ph/N 0,95 0,22 0,86 0,67 0,36 0,35 0,31 0,27
simmetriche impedenza media Z0 ph/N 4,94 1,12 1,54 1 0,62 0,57 0,45 0,36
[mW/m]
Ph/PE resistenza media R0 ph/PE 2,75 2,01 1,34 0,88 0,4 0,51 0,35 0,32
a 35°C reattanza media X0 ph/PE 1,11 0,93 0,7 0,67 0,48 0,55 0,43 0,4
impedenza media Z0 ph/PE 2,96 2,22 1,51 1,11 0,63 0,75 0,56 0,51
metodo delle A 20°C resistenza media Ph/Ph Rb0 ph/ph 2,4 1,15 0,65 0,41 0,25 0,23 0,18 0,15
impedenze Ph/N Rb0 ph/N 2,44 1,21 0,74 0,51 0,3 0,28 0,23 0,2
[mW/m] Ph/PE Rb0 ph/PE 1,87 1,3 0,78 0,57 0,35 0,32 0,25 0,21
con Inc resistenza media Ph/Ph Rb0 ph/ph 3,19 1,55 0,78 0,7 0,41 0,39 0,32 0,28
a 35°C Ph/N Rb0 ph/N 3,21 1,57 0,82 0,57 0,35 0,32 0,25 0,21
Ph/PE Rb0 ph/PE 2,38 1,46 0,91 0,56 0,28 0,26 0,22 0,2
con Inc reattanza media Ph/Ph Xb ph/ph 0,31 0,31 0,32 0,28 0,14 0,14 0,13 0,12
a 35°C Ph/N Xb ph/N 0,45 0,45 0,45 0,39 0,2 0,2 0,18 0,17
e 50 Hz Ph/PE Xb ph/PE 0,58 0,42 0,42 0,39 0,24 0,24 0,23 0,22

altre caratteristiche
tenuta alle correnti di corto-circuito
corrente nominale di cresta ammissibile [kA] Ipk 15,7 22 28 49,2 55 67,5 78,7 78,7
limite termico massimo I2t (t = 1b s) [A2s . 106] 6,8 20,2 100 354 733 1225 1758 1758
corrente nominale di breve durata (t = 1 s) [kA] Icw 2,6 4,45 10 18,8 26,2 32,1 37,4 37,4
campo magnetico irradiato
campo magnetico irradiato a 1 metro B 0,19 0,31 0,52 0,89 0,50 0,66 0,88 1,21
dal condotto sbarre [mT]

Caratteristiche delle spine e delle cassette di derivazione


caratteristiche generali
corrente nominale del condotto sbarre [A] 100 160 250 400 500 630 800 1000
grado di protezione IP 55 55 55 55 55 55 55 55
tenuta meccanica IK 08 08 08 08 08 08 08 08
tensione nominale d’isolamento [V] Ui 400, 500 o 690 in base al dispositivo di protezione
tensione nominale [V] Ue 400, 500 o 690 in base al dispositivo di protezione
tensione ad impulso [kV] Uimp 6,8 6,8 6,8 6,8 6,8 6,8 6,8 6,8
frequenza nominale [Hz] f 50/60 50/60 50/60 50/60 50/60 50/60 50/60 50/60

97
Protezione Condotti sbarre
dei circuiti Canalis KS per la distribuzione in colonna
montante

Generalità
Il condotto sbarre Canalis Tipo KS permette di realizzare la distribuzione di energia

elettrica a ciascun piano di edifici a sviluppo verticale (uffici, hotel, ospedali,

parcheggi, navi).

Il condotto KS mantiene i suoi principi costruttivi:

c sbarre in alluminio con punti di giunzione e derivazione in bimetallo alluminio/rame

argentato;

c un blocco di giunzione che garantisce la resistenza meccanica, permette


le dilatazioni termiche assicura la continuità elettrica dei conduttori attivi,
del conduttore di protezione e del suo collegamento con l’involucro;

c prese di derivazione con sportello otturatore automatico;

c grado di protezione IP55.

Come realizzare una colonna montante


A. Utilizzare una cassetta di alimentazione ad una estremità mantenendo
il conduttore di neutro a destra.

Per i supporti sono possibili due soluzioni:

B1. Supporto alla base del montante fissato al muro. L’altezza massima
del montante che il supporto può reggere dipende dalla corrente nominale
del condotto.

In [A] altezza max consigliata peso max per supporto


100 e 250 40 m 680 kg
400 30 m 680 kg
500 70 m 1760 kg
630 50 m 1760 kg
800 50 m 1760 kg
1000 40 m 1760 kg
B2. Supporto di piano che permette di sostenere il montante a ciascun piano
e di garantire l’adattamento dell’assetto del condotto durante la costruzione
dell’edificio.
In [A] altezza max consigliata peso max per supporto
tutti 150 m 440 kg
Per lunghezze maggiori di 100 m non è possibile utilizzare componenti curvilinei.
Si raccomanda di realizzare le derivazioni in cavo.
C. Utilizzare elementi tagliafuoco su misura per garantire la non propagazione

dell’incendio tra i piani. Con tali elementi (conforme alla norma ISO834) l’effetto
di un eventuale incendio viene contenuto per una durata di 2 ore (REI 120).
Le parti isolanti del condotto non contengono alogeni e sono prive di PVC.
In caso di incendio si ha un ridotta emissione di fumi e non si sprigionano gas

tossici.

D. Utilizzare elementi rettilinei standard di 2 oppure 2,5 m.


L’associazione elementi di distribuzione/elementi tagliafuoco è la seguente.

Nella soluzione 1 si possono istallare fino a 3 cassette di derivazione, nella soluzione


2 le casette sono al massimo in numero di 4.

Le cassette possono contenere interruttori da 25A a 400 A.

E. Utilizzare le staffe di fissaggio nel tratto da piano a piano per mantenere allineato
il condotto.

98
Protezione Condotti sbarre per la distribuzione
dei circuiti di forte potenza
Canalis KTC da 1000 a 5000 A

Caratteristiche degli elementi di linea


caratteristiche generali
corrente nominale del condotto sbarre [A] KTC10 KTC13 KTC16 KTC20 KTC25 KTC32 KTC40 KTC50
conformità alle norme CEI EN 60439-2
grado di protezione IP 55
tenuta meccanica IK 08
corrente nominale a temperatura ambiente 35°C [A] Inc 1000 1350 1600 2000 2500 32000 4000 5000
tensione nominale d’isolamento [V] Ui 1000
tensione nominale [V] Ue 1000
frequenza nominale [Hz] f c 50/60 (per 60 a 400 Hz alternata o continua, consultarci)
tenuta alle correnti di corto-circuito
versione standard 3L + N + PE e 3L + PE
corrente nominale di breve durata ammessa (t = 1 s) [kA] Icw 50 50 65 70 80 86 90 95
corrente nominale di cresta ammissibile [kA] Ipk 110 110 143 154 176 189 198 209
limite termico massimo I2t (t = 1s) [A2s . 106] I2t 2500 2500 4225 4900 6400 7396 8100 9025
versione rinforzata 3L + N + PER
corrente nominale ammissibile di breve durata (t = 1s) [kA] Icw 65 65 85 110 113 113 120 120
corrente nominale di cresta ammissibile [kA] Ipk 143 143 187 242 248 248 264 264
limite termico massimo I2t (t = 1s) [A2s . 106] I2t 4225 4225 7225 12100 12769 12769 14400 14400
caratteristiche dei conduttori
conduttori attivi
resistenza media a temperatura ambiente 20°C [mW/m] R20 0,041 0,029 0,024 0,018 0,014 0,012 0,009 0,030
resistenza media a Inc a 35°C [mW/m] R1 0,049 0,035 0,029 0,022 0,018 0,015 0,012 0,039
reattanza media a Inc a 35°C e 50 Hz [mW/m] X1 0,022 0,016 0,015 0,013 0,011 0,008 0,007 0,007
impedenza media a Inc a 35°C e 50 Hz [mW/m] Z1 0,054 0,039 0,033 0,026 0,021 0,017 0,014 0,039
conduttore di protezione (PE)
resistenza media a temperatura ambiente 20°C [mW/m] 0,203 0,178 0,164 0,143 0,126 0,113 0,093 0,080

caratteristiche dell’anello di guasto


metodo delle resistenza media R0 ph/N 0,192 0,138 0,116 0,089 0,071 0,062 0,046 0,037
componenti reattanza media X0 ph/N 0,124 0,089 0,075 0,058 0,044 0,040 0,030 0,024
simmetriche impedenza media Z0 ph/N 0,229 0,164 0,138 0,106 0,084 0,074 0,055 0,044
[mW/m]
resistenza media R0 ph/PE 0,688 0,566 0,509 0,435 0,378 0,335 0,279 0,238
reattanza media X0 ph/PE 0,666 0,489 0,410 0,315 0,247 0,196 0,147 0,113
impedenza media Z0 ph/PE 0,958 0,748 0,654 0,537 0,452 0,388 0,315 0,263
metodo delle resistenza media Ph/Ph Rb0 ph/ph 0,078 0,056 0,047 0,036 0,029 0,025 0,019 0,015
impedenze Ph/N Rb0 ph/N 0,080 0,057 0,048 0,037 0,029 0,026 0,019 0,015
[mW/m] Ph/PE Rb0 ph/PE 0,439 0,351 0,298 0,239 0,199 0,170 0,135 0,110
resistenza media Ph/Ph Rb0 ph/ph 0,094 0,068 0,057 0,044 0,036 0,032 0,024 0,019
Ph/N Rb0 ph/N 0,096 0,070 0,059 0,045 0,036 0,032 0,024 0,020
Ph/PE Rb0 ph/PE 0,527 0,428 0,364 0,292 0,247 0,214 0,173 0,141
reattanza media Ph/Ph Xb ph/ph 0,040 0,029 0,024 0,019 0,015 0,013 0,010 0,008
Ph/N Xb ph/N 0,065 0,047 0,040 0,030 0,024 0,021 0,016 0,013
Ph/PE Xb ph/PE 0,426 0,329 0,275 0,212 0,170 0,141 0,106 0,084
altre caratterisiche
conduttore di protezione
involucro sezione equivalente rame [mm2] 120 130 140 155 165 180 190 200
conduttore supplementare in rame sezione PER [mm2] 210 300 360 480 600 720 960 1200
peso medio
3L + PE [kg/m] 19 25 29 36 44 51 66 82
3L + N + PE [kg/m] 23 31 35 45 55 64 84 104
3L + N + PER [kg/m] 25 33 39 49 60 71 92 114

Caratteristiche delle cassette di derivazione


caratteristiche generali
grado di protezione IP 55
tenuta meccanica IK 07
tensione nominale d’isolamento [V] Ui 400, 500 o 690 in base al dispositivo di protezione
tensione nominale [V] Ue
frequenza nominale [Hz] f 50/60

99
Protezione Condotti sbarre per la distribuzione
dei circuiti di forte potenza
Canalis KTA da 1000 a 4000 A

Caratteristiche degli elementi di linea


caratteristiche generali
corrente nominale del condotto sbarre [A] 1000 1250 1600 2000 2500 3200 4000
conformità alle norme CEI EN 60439-2
grado di protezione IP 55
tenuta meccanica IK 08
corrente nominale a temperatura ambiente 35°C [A] Inc 1000 1250 1600 2000 2500 32000 4000
tensione nominale d’isolamento [V] Ui 100
tensione nominale [V] Ue 100
frequenza nominale [Hz] f ⎓ 50/60 (per 60 a 400 Hz alternata o continua, consultarci)
tenuta alle correnti di corto-circuito
versione standard 3L + PE e 3L + N + PE (1)
corrente nominale di breve durata ammessa (t = 1 s) [kA] Icw 50 50 65 70 80 86 90
corrente nominale di cresta ammissibile [kA] Ipk 110 110 143 154 176 189 198
limite termico massimo I2t (t = 1s) [A2s . 106] I2t 2500 2500 4225 4900 6400 7396 8100
versione rinforzata 3L + N + PER
corrente nominale ammissibile di breve durata (t = 1s) [kA] Icw 65 65 85 110 113 113 120
corrente nominale di cresta ammissibile [kA] Ipk 143 143 187 242 248 248 264
limite termico massimo I2t (t = 1s) [A2s . 106] I2t 4225 4225 7225 12100 12769 12769 14400
caratteristiche dei conduttori
conduttori attivi
resistenza media a temperatura ambiente 20°C [mW/m] R20 0,057 0,046 0,035 0,028 0,023 0,017 0,014
resistenza media a Inc a 35°C [mW/m] R1 0,069 0,056 0,042 0,034 0,028 0,021 0,017
reattanza media a Inc a 35°C e 50 Hz [mW/m] X1 0,016 0,015 0,013 0,011 0,008 0,007 0,007
impedenza media a Inc a 35°C e 50 Hz [mW/m] Z1 0,071 0,058 0,044 0,035 0,029 0,022 0,018
conduttore di protezione (PE)
resistenza media a temperatura ambiente 20°C [mW/m] 0,178 0,164 0,143 0,126 0,113 0,093 0,080
caratteristiche dell’anello di guasto
metodo delle resistenza media R0 ph/N 0,248 0,209 0,159 0,128 0,111 0,083 0,066
componenti reattanza media X0 ph/N 0,103 0,087 0,067 0,054 0,046 0,035 0,028
simmetriche impedenza media Z0 ph/N 0,269 0,226 0,172 0,139 0,120 0,090 0,072
[mW/m]
resistenza media R0 ph/PE 0,676 0,587 0,490 0,420 0,370 0,303 0,256
reattanza media X0 ph/PE 0,586 0,478 0,364 0,286 0,231 0,170 0,131
impedenza media Z0 ph/PE 0,895 0,757 0,610 0,508 0,436 0,347 0,288
metodo delle resistenza media Ph/Ph Rb0 ph/ph 0,115 0,097 0,073 0,059 0,051 0,038 0,031
impedenze Ph/N Rb0 ph/N 0,115 0,097 0,074 0,059 0,052 0,039 0,031
[mW/m] Ph/PE Rb0 ph/PE 0,440 0,353 0,281 0,231 0,197 0,154 0,125
resistenza media Ph/Ph Rb0 ph/ph 0,140 0,120 0,091 0,075 0,066 0,049 0,039
Ph/N Rb0 ph/N 0,140 0,120 0,092 0,075 0,066 0,049 0,039
Ph/PE Rb0 ph/PE 0,535 0,438 0,348 0,292 0,252 0,197 0,160
reattanza Ph/Ph Xb ph/ph 0,029 0,024 0,019 0,015 0,013 0,010 0,008
media Ph/N Xb ph/N 0,047 0,040 0,030 0,024 0,021 0,016 0,013
Ph/PE Xb ph/PE 0,086 0,275 0,212 0,170 0,141 0,106 0,084
altre caratterisiche
conduttore di protezione
involucro sezione equivalente rame [mm2] 130 140 155 165 180 190 200
conduttore supplementare in rame sezione PER [mm2] 300 360 480 600 720 960 1200
peso medio
3L + PE [kg/m] 14 16 19 22 25 31 38
3L + N + PE [kg/m] 16 18 22 26 30 37 45
3L + N + PER [kg/m] 19 21 26 31 36 46 56
(1) I condotti KTA 2000 A e KTA 2500 A in versione standard 3L+PE hanno gli stessi valori di tenuta al corto-circuito della versione rinforzata.

Caratteristiche delle cassette di derivazione


caratteristiche generali
grado di protezione IP 55
tenuta meccanica IK 07
tensione nominale d’isolamento [V] Ui 400, 500 o 690 in base al dispositivo di protezione
tensione nominale [V] Ue
frequenza nominale [Hz] f 50/60

100
Protezione Condotti sbarre
dei circuiti Influenza delle temperatura ambiente
e della presenza di armoniche

Influenza della temperatura ambiente


I condotti sbarre Canalis sono dimensionati per funzionare ad una temperatura
ambiente di 35°C come previsto dalla norma CEI EN 60439-2.
I condotti devono essere declassati oltre la temperatura di riferimento.
Esempio
Tipo condotto: Canalis KTC 1350 A,

installazione: all’interno,

temperatura ambiente: 45 °C,

corrente nominale massima: 1215 A.

Corrente regolata del dispositivo di protezione contro i sovraccarichi: 1215 A.

Ib ≤ Ir ≤ K1 . In

dove

Ib = corrente di impiego della conduttura,

Ir = corrente di regolazione della protezione contro i sovraccarichi,

K1 = fattore di declassamento per temperatura superiore a 35°C,

In = corrente nominale del condotto a 35°C.

declassamento in temperatura dei condotti sbarre. fattore HT


tipo di temperatura ambiente [°C]
condotto ≤ 35 40 45 50 55
KDP 1 0,93 0,85 0,76 0,66
KBA 1 0,96 0,93 0,89 0,85
KBB 1 0,96 0,93 0,89 0,85
KN 1 0,97 0,94 0,91 0,87
KS 1 0,97 0,94 0,91 0,87
KTA (1) 1 0,97 0,93 0,9 0,86
KTC (1) 1 0,95 0,9 0,84
(1) Consultateci in caso di condotto sbarre installato:

c all’esterno sotto tetto in alluminio;

c in involucri di protezione contro gli incendi.

Influenza della presenza di armoniche


Le correnti armoniche sono generate da carichi non lineari collegati alla rete
di distribuzione.
Gli esempi classici di carichi non lineari sono:

c elettronica di potenza (raddrizzatori e convertitori, carica batterie);

c lampade fluorescenti e al sodio ad alta pressione;

c apparecchi elettronici per ufficio (PC) o per residenziale (TV, forni a microonde).

In impianti con neutro distribuito, gli apparecchi che producono armoniche di ordine

3° e multiplo, possono causare, sulla barra di neutro, correnti di intensità pari

alla corrente di fase.

Il tasso armonico può essere determinato nel modo seguente:

dove:

THDi = tasso armonico relativo ad armoniche di ordine 3-6-9-12-15,


In = corrente armonica corrispondente all’armonica di ordine n

(es 25% della fondamentale),

I1 = corrente fondamentale a 50Hz.

Solitamente il THDi può essere determinato con buona approssimazione

considerando solo le armoniche di ordine 3° (preponderante rispetto alle altre


armoniche).
La corrente risultante sulla barra di neutro è pari a 3 volte il THDI della singola fase.
Per i motivi sopra esposti, quando il tasso armonico è superiore al 15% il condotto
sbarre deve essere declassato secondo i fattori indicati nelle tabelle della pagina
seguente.

101
Protezione Condotti sbarre
dei circuiti Influenza delle temperatura ambiente
e della presenza di armoniche

utilizzo di condotti KDP, KBA, KBB, KN e KS. Corrente di


impiego in presenza di armoniche di 3° ordine e multipli
tipo condotto In [A] tasso armonico
inferiore al 15% dal 15% al 33% oltre il 33%
KDP 20 20 16 14
KBA 25 25 20 16
40 40 32 25
KBB 25 25 20 16
40 40 32 25
KN 40 40 32 25
63 63 50 40
100 100 80 63
160 160 125 100
KS 100 100 80 63
160 160 125 100
250 250 200 160
400 400 315 250
500 500 400 315
630 630 500 400
800 800 630 500
1000 1000 800 630

utilizzo di condotti KTA e KTC in presenza di armoniche


di 3° ordine e multipli
tipo condotto In [A] tasso armonico
inferiore al 15% dal 15% al 33% oltre il 33%
KTA 1000 1000 800 630
1250 1250 1000 800
1600 1600 1250 1000
2000 2000 1600 1250
2500 2500 2000 1600
3200 3200 2500 2000
4000 4000 3200 2500
KTC 1000 1000 4000 3200
1350 1350 1000 4000
1600 1600 1350 1000
2000 2000 1600 1350
2500 2500 2000 1600
3200 3200 2500 2000
4000 4000 3200 2500
5000 5000 4000 3200

102
Protezione Condotti sbarre prefabbricati
dei circuiti Caduta di tensione
Generalità

Caduta di tensione
La caduta di tensione in un tratto di condotto sbarre senza derivazioni si calcola

con la seguente formula:

∆U = k • Ib • L • (rc cos ϕ + xc sen ϕ)

ed in percentuale:

∆U% = ∆U . 100
Un
dove:

c Ib [A] è la corrente d’impiego del tratto di condotto;

c L[m] è la lunghezza del tratto;

c rc[mW/m] è la resistenza di un metro di condotto;

c xc[mW/m] è la reattanza di un metro di condotto;

c Un è la tensione nominale dell’impianto;

c cos ϕ è il fattore di potenza del carico;

c k è un fattore che tiene conto del tipo di distribuzione in condotto k = 2 per sistemi

monofase e bifase; k = e per sistemi trifase.

Le tabelle alle pagine seguenti (1A, 2A, 1B, 2B, 1C, 2C) forniscono i valori di ∆U%

nei condotti Canalis per diversi valori di cos ϕ. Per il calcolo di questi valori sono state

assunte le seguenti ipotesi:

c tensione nominale del sistema pari a 400 V;

c condotti trifasi con carico equilibrato sulle tre fasi;

c resistenza del condotto considerata a temperatura ambiente pari a 35°C

e condotto percorso dalla corrente nominale (anche nel caso in cui la corrente

d’impiego del condotto è inferiore alla corrente nominale del condotto);

Per tutti i condotti KDP, KBA, KBB, KN, KS, KTA e KTC è stata ipotizzata
la condizione di carico uniformemente distribuito lungo il condotto di lunghezza L.
Nota 1: in caso di carico concentrato all’estremità del tratto di condotto moltiplicare il valore
di caduta di tensione letto in tabella per 2.
Nota 2: in caso di corrente d’impiego inferiore alla corrente nominale del condotto
per determinare il valore della caduta di tensione nel tratto di condotto occorre moltiplicare il dato
della tabella per il rapporto Ib/Inc.

Esempi di calcolo della caduta di tensione nei condotti


Si consideri un condotto KN40 avente le seguenti caratteristiche d’impiego:
c rete trifase:

v cos ϕ = 0.9,

v Ib condotto = 36 A,

v Ib I° derivazione = 20 A,

v Ib II° derivazione = 16 A,

v L I° tratto = 30 m,

v L II° tratto = 20 m.

Per il calcolo della ∆U% si fa riferimento alla tabella 3A.

∆U% I° tratto = (36/40) . 1,42 x 2 = 2.55%

∆U% II° tratto = (16/40) . 0,95 x 2 = 0.76%

∆U% = ∆U% I° tratto + ∆U% II° tratto = 3,31%

103
Protezione Condotti sbarre prefabbricati
dei circuiti Caduta di tensione
Calcolo

tabella 1A - caduta di tensione espressa in valore % per cosϕ = 0,7


tensione 400 V / carico uniformemente distribuito
tipo condotto Inc [A] Ib [A] lunghezza [m]
sbarre 5 10 15 20 25 30 35 40 45 50 60 70 80 90 100
KDP 20 10 0,06 0,13 0,19 0,25 0,31 0,38 0,44 0,5 0,56 0,63 0,75 0,88 1 1,13 1,25
16 0,1 0,2 0,3 0,4 0,5 0,6 0,7 0,8 0,9 1 1,2 1,4 1,6 1,8 2
20 0,13 0,25 0,38 0,5 0,63 0,75 0,88 1 1,13 1,25 1,5 1,75 2 2,25 2,5
KBA e KBB 25 10 0,07 0,14 0,21 0,28 0,34 0,41 0,48 0,55 0,62 0,69 0,83 0,96 1,1 1,24 1,38
16 0,11 0,22 0,33 0,44 0,55 0,66 0,77 0,88 0,99 1,1 1,32 1,54 1,76 1,98 2,2
20 0,14 0,28 0,41 0,55 0,69 0,83 0,96 1,1 1,24 1,38 1,65 1,93 2,2 2,48 2,75
25 0,17 0,34 0,52 0,69 0,86 1,03 1,2 1,38 1,55 1,72 2,06 2,41 2,75 3,09 3,44
KBA e KBB 40 16 0,04 0,09 0,13 0,18 0,22 0,26 0,31 0,35 0,4 0,44 0,53 0,62 0,7 0,79 0,88
20 0,06 0,11 0,17 0,22 0,28 0,33 0,39 0,44 0,5 0,55 0,66 0,77 0,88 0,99 1,1
25 0,07 0,14 0,21 0,28 0,34 0,41 0,48 0,55 0,62 0,69 0,83 0,96 1,1 1,24 1,38
32 0,09 0,18 0,26 0,35 0,44 0,53 0,62 0,7 0,79 0,88 1,06 1,23 1,41 1,58 1,76
40 0,11 0,22 0,33 0,44 0,55 0,66 0,77 0,88 0,99 1,1 1,32 1,54 1,76 1,98 2,2
KN 40 40 0,19 0,38 0,56 0,75 0,94 1,13 1,32 1,5 1,69 1,88 2,26 2,63 3,01 3,38 3,76
KN 63 63 0,13 0,25 0,38 0,5 0,63 0,76 0,88 1,01 1,13 1,26 1,51 1,76 2,02 2,27 2,52
KN 100 100 0,1 0,19 0,29 0,39 0,48 0,58 0,67 0,77 0,87 0,96 1,16 1,35 1,54 1,73 1,93
KN 160 160 0,12 0,23 0,35 0,46 0,58 0,7 0,81 0,93 1,04 1,16 1,39 1,62 1,86 2,09 2,32
Nota: in caso di carico concentrato all’estremità del tratto di condotto moltiplicare il valore in tabella per 2. In caso di distribuzione monofase moltiplicare il valore
di tabella per 2.

tabella 1B - caduta di tensione espressa in valore % per cosϕ = 0,7


tensione 400 V / carico all’estremità
tipo condotto Inc [A] Ib [A] Lunghezza [m]
sbarre 5 10 15 20 25 30 35 40 45 50 60 70 80 90 100
KS 100 100 0,27 0,53 0,8 1,06 1,33 1,59 1,86 2,12 2,39 2,65 3,18 3,71 4,24 4,77 5,3
160 160 0,22 0,46 0,67 0,9 1,12 1,34 1,57 1,79 2,02 2,24 2,69 3,14 3,58 4,03 4,48
250 250 0,21 0,43 0,64 0,85 1,06 1,28 1,49 1,7 1,91 2,13 2,55 2,98 3,4 3,83 4,25
400 400 0,21 0,42 0,63 0,84 1,05 1,26 1,47 1,68 1,89 2,1 2,52 2,94 3,36 3,78 4,2
500 500 0,16 0,33 0,49 0,65 0,81 0,98 1,14 1,3 1,46 1,63 1,95 2,28 2,6 2,93 3,25
630 630 0,19 0,38 0,57 0,76 0,95 1,13 1,32 1,51 1,7 1,89 2,27 2,65 3,02 3,4 3,78
800 800 0,18 0,36 0,54 0,72 0,9 1,08 1,26 1,44 1,62 1,8 2,16 2,52 2,88 3,24 3,6
1000 1000 0,2 0,4 0,6 0,8 1 1,2 1,4 1,6 1,8 2 2,4 2,8 3,2 3,6 4
KTA 800 800 0,14 0,28 0,41 0,55 0,69 0,83 0,97 1,1 1,24 1,38 1,66 1,93 2,21 2,48 2,76
1000 1000 0,13 0,26 0,39 0,52 0,65 0,78 0,91 1,04 1,17 1,3 1,56 1,82 2,08 2,34 2,6
1250 1250 0,13 0,27 0,4 0,54 0,67 0,81 0,94 1,08 1,21 1,34 1,61 1,88 2,15 2,42 2,69
1600 1600 0,14 0,27 0,41 0,54 0,68 0,82 0,95 1,09 1,22 1,36 1,63 1,9 2,18 2,45 2,72
2000 2000 0,14 0,27 0,41 0,54 0,68 0,81 0,95 1,08 1,22 1,35 1,62 1,89 2,16 2,43 2,7
2500 2500 0,14 0,28 0,41 0,55 0,69 0,83 0,96 1,1 1,24 1,38 1,65 1,93 2,2 2,48 2,75
3200 3200 0,14 0,27 0,41 0,54 0,68 0,82 0,95 1,09 1,22 1,36 1,63 1,9 2,18 2,45 2,72
4000 4000 0,15 0,3 0,45 0,6 0,75 0,9 1,05 1,2 1,35 1,5 1,8 2,1 2,4 2,7 3
KTC 1000 1000 0,11 0,22 0,33 0,44 0,55 0,66 0,77 0,88 0,99 1,1 1,32 1,54 1,76 1,98 2,2
1350 1350 0,1 0,21 0,31 0,42 0,52 0,63 0,73 0,84 0,94 1,05 1,26 1,46 1,67 1,88 2,09
1600 1600 0,11 0,22 0,32 0,43 0,54 0,65 0,76 0,86 0,97 1,08 1,3 1,51 1,73 1,94 2,16
2000 2000 0,11 0,21 0,32 0,42 0,53 0,63 0,74 0,84 0,95 1,05 1,26 1,47 1,68 1,89 2,1
2500 2500 0,11 0,23 0,34 0,45 0,56 0,68 0,79 0,9 1,01 1,13 1,35 1,58 1,8 2,03 2,25
3200 3200 0,12 0,24 0,36 0,48 0,6 0,72 0,84 0,96 1,08 1,2 1,44 1,68 1,92 2,16 2,4
4000 4000 0,12 0,24 0,36 0,48 0,6 0,72 0,84 0,96 1,08 1,2 1,44 1,68 1,92 2,16 2,4
5000 5000 0,35 0,7 1,05 1,4 1,75 2,1 2,45 2,8 3,15 3,5 4,2 4,9 5,6 6,3 7
Nota: in caso di carico uniformemente distribuito dividere il valore in tabella per 2. In caso di distribuzione monofase moltiplicare il valore di tabella per 2.

104
tabella 2A - caduta di tensione espressa in valore % per cosϕ = 0,8
tensione 400 V / carico uniformemente distribuito
tipo condotto Inc [A] Ib [A] lunghezza [m]
sbarre 5 10 15 20 25 30 35 40 45 50 60 70 80 90 100
KDP 20 10 0,07 0,15 0,22 0,29 0,36 0,44 0,51 0,58 0,65 0,73 0,87 1,02 1,16 1,31 1,45
16 0,12 0,23 0,35 0,46 0,58 0,7 0,81 0,93 1,04 1,16 1,39 1,62 1,86 2,09 2,32
20 0,15 0,29 0,44 0,58 0,73 0,87 1,02 1,16 1,31 1,45 1,74 2,03 2,32 2,61 2,9
KBA e KBB 25 10 0,08 0,15 0,23 0,31 0,38 0,46 0,53 0,61 0,69 0,76 0,92 1,07 1,22 1,37 1,53
16 0,12 0,24 0,37 0,49 0,61 0,73 0,85 0,98 1,1 1,22 1,46 1,71 1,95 2,2 2,44
20 0,15 0,31 0,46 0,61 0,76 0,92 1,07 1,22 1,37 1,53 1,83 2,14 2,44 2,75 3,05
25 0,19 0,38 0,57 0,76 0,95 1,14 1,33 1,53 1,72 1,91 2,29 2,67 3,05 3,43 3,81
KBA e KBB 40 16 0,05 0,1 0,15 0,2 0,25 0,3 0,35 0,4 0,45 0,5 0,6 0,7 0,8 0,9 1
20 0,06 0,13 0,19 0,25 0,31 0,38 0,44 0,5 0,56 0,63 0,75 0,88 1 1,13 1,25
25 0,08 0,16 0,23 0,31 0,39 0,47 0,55 0,63 0,7 0,78 0,94 1,09 1,25 1,41 1,56
32 0,1 0,2 0,3 0,4 0,5 0,6 0,7 0,8 0,9 1 1,2 1,4 1,6 1,8 2
40 0,13 0,25 0,38 0,5 0,63 0,75 0,88 1 1,13 1,25 1,5 1,75 2 2,25 2,5
KN 40 40 0,21 0,43 0,64 0,85 1,06 1,28 1,49 1,7 1,91 2,13 2,55 2,98 3,4 3,83 4,25
KN 63 63 0,14 0,28 0,42 0,56 0,7 0,85 0,99 1,13 1,27 1,41 1,69 1,97 2,26 2,54 2,82
KN 100 100 0,11 0,21 0,32 0,42 0,53 0,63 0,74 0,84 0,95 1,05 1,26 1,47 1,68 1,89 2,1
KN 160 160 0,13 0,27 0,4 0,54 0,67 0,8 0,94 1,07 1,21 1,34 1,61 1,88 2,14 2,41 2,68
Nota: in caso di carico concentrato all’estremità del tratto di condotto moltiplicare il valore in tabella per 2. In caso di distribuzione monofase moltiplicare il valore
di tabella per 2.

tabella 2B - caduta di tensione espressa in valore % per cosϕ = 0,8


tensione 400 V / carico all’estremità
tipo condotto Inc [A] Ib [A] lunghezza [m]
sbarre 5 10 15 20 25 30 35 40 45 50 60 70 80 90 100
KS 100 100 0,3 0,59 0,89 1,18 1,48 1,77 2,07 2,36 2,66 2,95 3,54 4,13 4,72 5,31 5,9
160 160 0,24 0,49 0,73 0,98 1,22 1,46 1,71 1,95 2,2 2,44 2,93 3,42 3,9 4,39 4,88
250 250 0,22 0,44 0,66 0,88 1,09 1,31 1,53 1,75 1,97 2,19 2,63 3,06 3,5 3,94 4,38
400 400 0,22 0,44 0,66 0,88 1,1 1,32 1,54 1,76 1,98 2,2 2,64 3,08 3,52 3,96 4,4
500 500 0,18 0,35 0,53 0,7 0,88 1,05 1,23 1,4 1,58 1,75 2,1 2,45 2,8 3,15 3,5
630 630 0,2 0,41 0,61 0,82 1,02 1,23 1,43 1,64 1,84 2,05 2,46 2,87 3,28 3,69 4,1
800 800 0,18 0,36 0,54 0,72 0,9 1,08 1,26 1,44 1,62 1,8 2,16 2,52 2,88 3,24 3,6
1000 1000 0,18 0,35 0,53 0,7 0,88 1,05 1,23 1,4 1,58 1,75 2,1 2,45 2,8 3,15 3,5
KTA 800 800 0,15 0,3 0,46 0,61 0,76 0,91 1,06 1,22 1,37 1,52 1,82 2,13 2,43 2,74 3,04
1000 1000 0,14 0,28 0,42 0,56 0,7 0,84 0,98 1,12 1,26 1,4 1,68 1,96 2,24 2,52 2,8
1250 1250 0,18 0,29 0,44 0,59 0,73 0,88 1,03 1,18 1,32 1,47 1,76 2,06 2,35 2,64 2,94
1600 1600 0,14 0,29 0,43 0,58 0,72 0,86 1,01 1,15 1,3 1,44 1,73 2,02 2,3 2,59 2,88
2000 2000 0,15 0,29 0,44 0,58 0,73 0,87 1,02 1,16 1,31 1,45 1,74 2,03 2,32 2,61 2,9
2500 2500 0,15 0,3 0,45 0,6 0,75 0,9 1,05 1,2 1,35 1,5 1,8 2,1 2,4 2,7 3
3200 3200 0,14 0,29 0,43 0,58 0,72 0,86 1,01 1,15 1,3 1,44 1,73 2,02 2,3 2,59 2,88
4000 4000 0,15 0,3 0,45 0,6 0,75 0,9 1,05 1,2 1,35 1,5 1,8 2,1 2,4 2,7 3
KTC 1000 1000 0,12 0,23 0,35 0,46 0,58 0,69 0,81 0,92 1,04 1,15 1,38 1,61 1,84 2,07 2,3
1350 1350 0,11 0,22 0,33 0,45 0,56 0,67 0,78 0,89 1 1,11 1,34 1,56 1,78 2 2,23
1600 1600 0,11 0,22 0,34 0,45 0,56 0,67 0,78 0,9 1,01 1,12 1,34 1,57 1,79 2,02 2,24
2000 2000 0,11 0,22 0,33 0,44 0,55 0,66 0,77 0,88 0,99 1,1 1,32 1,54 1,76 1,98 2,2
2500 2500 0,11 0,23 0,34 0,45 0,56 0,68 0,79 0,9 1,01 1,13 1,35 1,58 1,8 2,03 2,25
3200 3200 0,12 0,24 0,36 0,48 0,6 0,72 0,84 0,96 1,08 1,2 1,44 1,68 1,92 2,16 2,4
4000 4000 0,12 0,24 0,36 0,48 0,6 0,72 0,84 0,96 1,08 1,2 1,44 1,68 1,92 2,16 2,4
5000 5000 0,38 0,75 1,13 1,5 1,88 2,25 2,63 3 3,38 3,75 4,5 5,25 6 6,75 7,5
Nota: in caso di carico uniformemente distribuito dividere il valore in tabella per 2. In caso di distribuzione monofase moltiplicare il valore di tabella per 2.

105
Protezione Condotti sbarre prefabbricati
dei circuiti Caduta di tensione
Calcolo

tabella 3A - caduta di tensione espressa in valore % per cosϕ = 0,9


tensione 400 V / carico uniformemente distribuito
tipo condotto Inc [A] Ib [A] lunghezza [m]
sbarre 5 10 15 20 25 30 35 40 45 50 60 70 80 90 100
KDP 20 10 0,08 0,16 0,24 0,33 0,41 0,49 0,57 0,65 0,73 0,81 0,98 1,14 1,3 1,46 1,63
16 0,13 0,26 0,39 0,52 0,65 0,78 0,91 1,04 1,17 1,3 1,56 1,82 2,08 2,34 2,6
20 0,16 0,33 0,49 0,65 0,81 0,98 1,14 1,3 1,46 1,63 1,95 2,28 2,6 2,93 3,25
KBA e KBB 25 10 0,08 0,17 0,25 0,34 0,42 0,5 0,59 0,67 0,75 0,84 1,01 1,17 1,34 1,51 1,68
16 0,13 0,27 0,4 0,54 0,67 0,8 0,94 1,07 1,21 1,34 1,61 1,88 2,14 2,41 2,68
20 0,17 0,34 0,5 0,67 0,84 1,01 1,17 1,34 1,51 1,68 2,01 2,35 2,68 3,02 3,35
25 0,21 0,42 0,63 0,84 1,05 1,26 1,47 1,68 1,88 2,09 2,51 2,93 3,35 3,77 4,19
KBA e KBB 40 16 0,06 0,11 0,17 0,22 0,28 0,34 0,39 0,45 0,5 0,56 0,67 0,78 0,9 1,01 1,12
20 0,07 0,14 0,21 0,28 0,35 0,42 0,49 0,56 0,63 0,7 0,84 0,98 1,12 1,26 1,4
25 0,09 0,18 0,26 0,35 0,44 0,53 0,61 0,7 0,79 0,88 1,05 1,23 1,4 1,58 1,75
32 0,11 0,22 0,34 0,45 0,56 0,67 0,78 0,9 1,01 1,12 1,34 1,57 1,79 2,02 2,24
40 0,14 0,28 0,42 0,56 0,7 0,84 0,98 1,12 1,26 1,4 1,68 1,96 2,24 2,52 2,8
KN 40 40 0,24 0,47 0,71 0,95 1,19 1,42 1,66 1,9 2,13 2,37 2,84 3,32 3,79 4,27 4,74
KN 63 63 0,15 0,31 0,46 0,62 0,77 0,93 1,08 1,23 1,39 1,54 1,85 2,16 2,47 2,78 3,09
KN 100 100 0,11 0,22 0,33 0,45 0,56 0,67 0,78 0,89 1 1,11 1,34 1,56 1,78 2 2,23
KN 160 160 0,14 0,28 0,43 0,57 0,71 0,85 0,99 1,14 1,28 1,42 1,7 1,99 2,27 2,56 2,84
Nota: in caso di carico concentrato all’estremità del tratto di condotto moltiplicare il valore in tabella per 2. In caso di distribuzione monofase moltiplicare il valore
di tabella per 2.

tabella 3B - caduta di tensione espressa in valore % per cosϕ = 0,9


tensione 400 V / carico all’estremità
tipo condotto Inc [A] Ib [A] lunghezza [m]
sbarre 5 10 15 20 25 30 35 40 45 50 60 70 80 90 100
KS 100 100 0,33 0,65 0,98 1,3 1,63 1,95 2,28 2,6 2,93 3,25 3,9 4,55 5,2 5,85 6,5
160 160 0,26 0,53 0,79 1,06 1,32 1,58 1,85 2,11 2,38 2,64 3,17 3,7 4,22 4,75 5,28
250 250 0,23 0,45 0,68 0,9 1,13 1,35 1,58 1,8 2,03 2,25 2,7 3,15 3,6 4,05 4,5
400 400 0,22 0,44 0,66 0,88 1,1 1,32 1,54 1,76 1,98 2,2 2,64 3,08 3,52 3,96 4,4
500 500 0,18 0,35 0,53 0,7 0,88 1,05 1,23 1,4 1,58 1,75 2,1 2,45 2,8 3,15 3,5
630 630 0,2 0,41 0,61 0,82 1,02 1,23 1,43 1,64 1,84 2,05 2,46 2,87 3,28 3,69 4,1
800 800 0,18 0,36 0,54 0,72 0,9 1,08 1,26 1,44 1,62 1,8 2,16 2,52 2,88 3,24 3,6
1000 1000 0,18 0,35 0,53 0,7 0,88 1,05 1,23 1,4 1,58 1,75 2,1 2,45 2,8 3,15 3,5
KTA 800 800 0,16 0,32 0,49 0,65 0,81 0,97 1,13 1,3 1,46 1,62 1,94 2,27 2,59 2,92 3,24
1000 1000 0,15 0,3 0,45 0,6 0,75 0,9 1,05 1,2 1,35 1,5 1,8 2,1 2,4 2,7 3
1250 1250 0,16 0,31 0,47 0,63 0,78 0,94 1,09 1,25 1,41 1,56 1,88 2,19 2,5 2,81 3,13
1600 1600 0,15 0,3 0,46 0,61 0,76 0,91 1,06 1,22 1,37 1,52 1,82 2,13 2,43 2,74 3,04
2000 2000 0,15 0,3 0,45 0,6 0,75 0,9 1,05 1,2 1,35 1,5 1,8 2,1 2,4 2,7 3
2500 2500 0,16 0,31 0,47 0,63 0,78 0,94 1,09 1,25 1,41 1,56 1,88 2,19 2,5 2,81 3,13
3200 3200 0,15 0,3 0,46 0,61 0,76 0,91 1,06 1,22 1,37 1,52 1,82 2,13 2,43 2,74 3,04
4000 4000 0,16 0,32 0,48 0,64 0,8 0,96 1,12 1,28 1,44 1,6 1,92 2,24 2,56 2,88 3,2
KTC 1000 1000 0,12 0,24 0,35 0,47 0,59 0,71 0,82 0,94 1,06 1,18 1,41 1,65 1,88 2,12 2,35
1350 1350 0,11 0,23 0,34 0,46 0,57 0,69 0,8 0,92 1,03 1,15 1,38 1,61 1,84 2,07 2,3
1600 1600 0,12 0,23 0,35 0,46 0,58 0,7 0,81 0,93 1,04 1,16 1,39 1,62 1,86 2,09 2,32
2000 2000 0,11 0,22 0,33 0,44 0,55 0,66 0,77 0,88 0,99 1,1 1,32 1,54 1,76 1,98 2,2
2500 2500 0,11 0,23 0,34 0,45 0,56 0,68 0,79 0,9 1,01 1,13 1,35 1,58 1,8 2,03 2,25
3200 3200 0,12 0,24 0,36 0,48 0,6 0,72 0,84 0,96 1,08 1,2 1,44 1,68 1,92 2,16 2,4
4000 4000 0,12 0,24 0,36 0,48 0,6 0,72 0,84 0,96 1,08 1,2 1,44 1,68 1,92 2,16 2,4
5000 5000 0,41 0,83 1,24 1,65 2,06 2,48 2,89 3,3 3,71 4,13 4,95 5,78 6,6 7,43 8,25
Nota: in caso di carico uniformemente distribuito dividere il valore in tabella per 2. In caso di distribuzione monofase moltiplicare il valore di tabella per 2.

106
tabella 4A - caduta di tensione espressa in valore % per cosϕ = 1
tensione 400 V / carico uniformemente distribuito
tipo condotto Inc [A] Ib [A] lunghezza [m]
sbarre 5 10 15 20 25 30 35 40 45 50 60 70 80 90 100
KDP 20 10 0,09 0,18 0,27 0,36 0,45 0,54 0,63 0,72 0,81 0,9 1,08 1,26 1,44 1,62 1,8
16 0,14 0,29 0,43 0,58 0,72 0,86 1,01 1,15 1,3 1,44 1,73 2,02 2,3 2,59 2,88
20 0,18 0,36 0,54 0,72 0,9 1,08 1,26 1,44 1,62 1,8 2,16 2,52 2,88 3,24 3,6
KBA e KBB 25 10 0,09 0,18 0,27 0,36 0,45 0,54 0,63 0,72 0,81 0,9 1,08 1,26 1,44 1,62 1,8
16 0,14 0,29 0,43 0,58 0,72 0,86 1,01 1,15 1,3 1,44 1,73 2,02 2,3 2,59 2,88
20 0,18 0,36 0,54 0,72 0,9 1,08 1,26 1,44 1,62 1,8 2,16 2,52 2,88 3,24 3,6
25 0,23 0,45 0,68 0,9 1,13 1,35 1,58 1,8 2,03 2,25 2,7 3,15 3,6 4,05 4,5
KBA e KBB 40 16 0,06 0,12 0,18 0,24 0,3 0,36 0,42 0,48 0,54 0,6 0,72 0,84 0,96 1,08 1,2
20 0,08 0,15 0,23 0,3 0,38 0,45 0,53 0,6 0,68 0,75 0,9 1,05 1,2 1,35 1,5
25 0,09 0,19 0,28 0,38 0,47 0,56 0,66 0,75 0,84 0,94 1,13 1,31 1,5 1,69 1,88
32 0,12 0,24 0,36 0,48 0,06 0,72 0,84 0,96 1,08 1,2 1,44 1,68 1,92 2,16 2,4
40 0,15 0,3 0,45 0,6 0,75 0,9 1,05 1,2 1,35 1,5 1,8 2,1 2,4 2,7 3
KN 40 40 0,26 0,52 0,77 1,03 1,29 1,55 1,81 2,06 2,32 2,58 3,1 3,61 4,13 4,64 5,16
KN 63 63 0,16 0,33 0,49 0,66 0,82 0,98 1,15 1,31 1,47 1,64 1,97 2,29 2,62 2,95 3,28
KN 100 100 0,11 0,22 0,33 0,44 0,55 0,66 0,77 0,88 0,99 1,1 1,32 1,54 1,76 1,98 2,2
KN 160 160 0,14 0,27 0,41 0,54 0,68 0,82 0,95 1,09 1,22 1,36 1,63 1,9 2,18 2,45 2,72
Nota: in caso di carico concentrato all’estremità del tratto di condotto moltiplicare il valore in tabella per 2. In caso di distribuzione monofase moltiplicare il valore
di tabella per 2.

tabella 4B - caduta di tensione espressa in valore % per cosϕ = 1


tensione 400 V / carico all’estremità
tipo condotto Inc [A] Ib [A] lunghezza [m]
sbarre 5 10 15 20 25 30 35 40 45 50 60 70 80 90 100
KS 100 100 0,35 0,69 1,04 1,38 1,73 2,07 2,42 2,76 3,11 3,45 4,14 4,83 5,52 6,21 6,9
160 160 0,27 0,54 0,8 1,07 1,34 1,61 1,88 2,14 2,41 2,68 3,22 3,75 4,29 4,82 5,36
250 250 0,21 0,43 0,64 0,85 1,06 1,28 1,49 1,7 1,91 2,13 2,55 2,98 3,4 3,83 4,25
400 400 0,18 0,36 0,54 0,72 0,9 1,08 1,26 1,44 1,62 1,8 2,16 2,52 2,88 3,24 3,6
500 500 0,16 0,33 0,49 0,65 0,81 0,98 1,14 1,3 1,46 1,63 1,95 2,28 2,6 2,93 3,25
630 630 0,17 0,35 0,52 0,69 0,87 1,04 1,21 1,39 1,56 1,73 2,08 2,43 2,77 3,12 3,47
800 800 0,16 0,32 0,48 0,64 0,8 0,96 1,12 1,28 1,44 1,6 1,92 2,24 2,56 2,88 3,2
1000 1000 0,13 0,25 0,38 0,5 0,63 0,75 0,88 1 1,13 1,25 1,5 1,75 2 2,25 2,5
KTA 800 800 0,17 0,33 0,5 0,66 0,83 1 1,16 1,33 1,49 1,66 1,99 2,32 2,66 2,99 3,32
1000 1000 0,15 0,3 0,45 0,6 0,75 0,9 1,05 1,2 1,35 1,5 1,8 2,1 2,4 2,7 3
1250 1250 0,15 0,31 0,46 0,61 0,77 0,92 1,07 1,23 1,38 1,53 1,84 2,14 2,45 2,76 3,06
1600 1600 0,15 0,3 0,44 0,59 0,74 0,89 1,04 1,18 1,33 1,48 1,78 2,07 2,37 2,66 2,96
2000 2000 0,15 0,29 0,44 0,58 0,73 0,87 1,02 1,16 1,31 1,45 1,74 2,03 2,32 2,61 2,9
2500 2500 0,15 0,3 0,45 0,6 0,75 0,9 1,05 1,2 1,35 1,5 1,8 2,1 2,4 2,7 3
3200 3200 0,14 0,29 0,43 0,58 0,72 0,86 1,01 1,15 1,3 1,44 1,73 2,02 2,3 2,59 2,88
4000 4000 0,15 0,3 0,45 0,6 0,75 0,9 1,05 1,2 1,35 1,5 1,8 2,1 2,4 2,7 3
KTC 1000 1000 0,11 0,22 0,32 0,43 0,54 0,65 0,75 0,86 0,97 1,08 1,29 1,51 1,72 1,94 2,15
1350 1350 0,1 0,21 0,31 0,42 0,52 0,63 0,73 0,84 0,94 1,05 1,26 1,46 1,67 1,88 2,09
1600 1600 0,1 0,2 0,3 0,4 0,5 0,6 0,7 0,8 0,9 1 1,2 1,4 1,6 1,8 2
2000 2000 0,1 0,19 0,29 0,38 0,48 0,57 0,67 0,76 0,86 0,95 1,14 1,33 1,52 1,71 1,9
2500 2500 0,09 0,19 0,28 0,38 0,47 0,56 0,66 0,75 0,84 0,94 1,13 1,31 1,5 1,69 1,88
3200 3200 0,1 0,21 0,31 0,42 0,52 0,62 0,73 0,83 0,94 1,04 1,25 1,46 1,66 1,87 2,08
4000 4000 0,1 0,2 0,3 0,4 0,5 0,6 0,7 0,8 0,9 1 1,2 1,4 1,6 1,8 2
5000 5000 0,41 0,83 1,24 1,65 2,06 2,48 2,89 3,3 3,71 4,13 4,95 5,78 6,6 7,43 8,25
Nota: in caso di carico uniformemente distribuito dividere il valore in tabella per 2. In caso di distribuzione monofase moltiplicare il valore di tabella per 2.

107
Protezione Condotti sbarre prefabbricati
dei circuiti Caduta di tensione
Calcolo

Determinazione dell’Icc a valle di un tratto


di condotto sbarre prefabbricato in funzione
dell’Icc a monte
Le tabelle qui riportate permettono di determinare il valore della corrente
di cortocircuito trifase in un punto della rete a valle di un tratto di condotto sbarre,
conoscendo:

c la corrente di cortocircuito trifase a monte del condotto;

c la lunghezza del tratto di condotto ed il tipo di condotto.

Determinato il valore di corrente di cortocircuito a valle, è possibile dimensionare


correttamente l’interruttore automatico a valle del tratto di condotto (Pdi > Icc)
Nota: Nel caso in cui i valori della Icc a monte
e verificare che quest’ultimo protegga contro il cortocircuito l’eventuale cavo,
e della lunghezza del tratto di condotto non risultino in tabella
condotto o sistema sbarre che si trova a valle dell’interruttore stesso.
considerare i seguenti valori:
Nel caso di condotto con molte linee in derivazione protette da interruttori automatici
c Icc a monte: valore immediatamente superiore;
è preferibile dal punto di vista della sicurezza e della semplicità di calcolo scegliere
c lunghezza tratto condotto: valore immediatamente inferiore.

In entrambi i casi l’Icc a valle individuata è superiore a quella


il potere d’interruzione degli interruttori in derivazione sulla base della corrente
effettiva, l’approssimazione è dunque nel senso
di cortocircuito all’inizio del condotto e non della corrente di cortocircuito nel punto
della maggiore sicurezza.
in cui si ha la derivazione.
tipo di Condotto lunghezza del condotto [m]
KDP20 2,9 4,0 5,5 6,6 11,1 16,3
KBA25/KBB25 1,6 2,0 2,9 4,0 5,5 6,6 11,1 16,8
KBA40/KBB40 2,6 3,9 4,8 6,8 9,7 13,1 15,8 26,7 40,4
KN40 1,5 2,2 2,7 4,0 5,5 7,4 9,0 15,2 22,9
KN63 1,3 1,8 2,5 3,5 5,2 6,5 9,4 13,3 18,2 22,0 37,3 56,5
KN100 2,6 3,6 5,1 7,2 11,1 14,1 20,6 29,6 40,5 50,0 84,1 127,5
KN160 2,0 3,2 4,5 6,6 9,4 14,5 18,6 27,4 40,0 54,3 66,0 113,2 171,9
KS100 1,4 2,2 3,0 4,2 5,8 8,7 10,9 15,7 22,4 30,5 37,0 62,7 94,3
KS160 1,0 1,6 2,6 4,0 5,6 8,0 11,3 17,5 22,1 32,1 46,1 63,1 76,7
KS250 1,3 2,2 3,6 5,8 8,4 12,5 18,0 28,4 37,0 54,2 78,9 109,0 133,0
KS400 1,1 1,7 2,9 4,9 8,1 11,8 18,0 26,5 42,4 55,1 82,6 121,2
KS500 2,0 3,0 5,2 8,7 14,0 20,3 30,0 44,0 69,5 89,7 133,3 194,2
KS630 2,1 3,2 5,5 9,3 15,1 22,1 33,0 48,6 77,7 100,7 150,4 219,9
KS800 2,6 4,0 6,9 11,7 19,2 28,2 42,8 63,0 101,8 132,4 199,0
KS1000 2,8 4,3 7,5 12,8 21,1 31,3 47,9 71,3 116,2 152,0 230,0
KTC-1000 6,0 9,0 15,4 25,7 41,0 59,1 87,5 126,3 198,5 256,0 380,0
KTC-1350 8,3 12,6 21,4 35,7 57,2 83,0 122,3 176,5 278,0
KTC-1600 9,2 14,0 24,0 40,0 64,6 93,7 139,6 202,5
KTC-2000 11,1 16,9 29,1 48,9 79,2 115,3 173,1 254,0
KTC-2500 13,4 20,5 35,3 59,5 96,7 141,3 212,5
KTC-3000 17,6 26,8 46,0 77,2 124,6 181,2 271,0
KTC-4000 21,1 32,1 55,2 93,2 151,4 221,3
KTC-5000 12,6 18,8 31,0 49,7 76,3 106,5
KTA800 4,8 7,2 11,9 19,0 29,2 40,6 58,1 81,3 124,0 158,0
KTA-1000 6,1 9,5 15,2 25,0 38,2 53,6 77,2 109,0 168,0
KTA-1200 7,1 11,0 17,7 29,0 45,1 63,7 92,2 130,0 202,0
KTA-1600 8,7 13,1 22,0 36,0 56,5 80,3 117,0 167,0 257,0
KTA-2000 10,8 16,0 26,7 43,9 69,1 98,4 144,0 205,0
KTA-2500 14,0 20,5 34,5 56,3 88,2 124,8 182,0 258,0
KTA-3000 17,0 26,0 43,0 70,8 111,7 159,3 233,2
KTA-4000 18,4 28,0 47,0 78,0 125,0 180,0 265,0
Icc a monte [kA] Icc a valle [kA]
100 92,6 89 82 72,6 61,4 51,5 40,8 31,5 21,9 17,6 12,4 8,7 6,4 5,3 3,1 2,1
90 84 81 75,2 67,2 57,5 48,8 39,1 30,5 21,4 17,3 12,2 8,6 6,4 5,3 3,1 2,1
80 75,2 72,9 68,2 61,5 53,3 45,7 37,1 29,3 20,8 16,9 12 8,5 6,3 5,2 3,1 2,1
70 66,4 64,5 60,9 55,5 48,7 42,3 34,8 27,9 20,1 16,5 11,8 8,4 6,2 5,2 3,1 2,1
60 57,3 56 53,2 49,2 43,8 38,6 32,3 26,2 19,2 15,9 11,5 8,3 6,2 5,1 3,1 2
50 48 47 45 42 38 34 29 24 18 15 11 8 6 5 3 2
45 43,4 42,6 41 38,5 35,2 31,8 27,5 23 17,5 14,7 10,9 8 6 5 3 2
40 38,7 38,1 36,8 34,8 32,2 29,3 25,7 21,9 17 14,3 10,6 7,9 5,9 5 3 2
35 34 33,6 32,6 31 28,9 26,7 23,9 20,6 16,3 13,9 10,4 7,8 5,9 4,9 3 2
30 esempio 29,3 28,9 28,2 27,1 25,5 23,8 21,7 19,1 15,4 13,3 10,1 7,6 5,8 4,9 3 2
25 24,5 24,3 23,8 23 21,9 20,7 19,2 17,2 14,3 12,5 9,7 7,4 5,7 4,8 3 2
22 21,6 21,4 21 20,4 19,6 18,6 17,5 15,9 13,4 11,9 9,4 7,3 5,6 4,8 2,9 2
15 14,8 14,7 14,5 14,2 13,8 13,3 12,8 12 10,7 9,7 8,1 6,5 5,2 4,5 2,8 2
10 9,9 9,9 9,8 9,6 9,4 9,1 8,8 8,3 7,6 7,1 6,2 5,3 4,4 3,9 2,6 1,8
7 7 7 6,9 6,8 6,7 6,6 6,4 6,2 5,8 5 5 4,4 3,8 3,4 2,4 1,8
5 5 5 5 4,9 4,9 4,8 4,7 4,5 4,3 4,1 3,8 3,4 3 2,8 2,1 1,6
4 4 4 4 4 3,9 3,9 3,8 3,7 3,5 3,4 3,2 2,9 2,6 2,5 1,9 1,5
Nota 1: la tabella è stata calcolata considerando:

c tensione trifase: 400 V;

c condotti sbarre alla temperatura ambiente di 20°C

Nota 2: per una tensione trifase concatenata di 230 V, dividere le lunghezze in tabella per 1,732.

108
Protezione Tabelle di coordinamento
dei circuiti Ue = 415 V

La scelta di un interruttore per la protezione di un condotto sbarre prefabbricato


deve essere fatta tenendo conto:
c delle regole abituali per la taratura del relé termico dell'interruttore, quindi:

IB ≤ Ir ≤ Inc

dove:

v IB è la corrente d’impiego,

v Ir è la corrente di regolazione termica dell’interruttore,

v Inc è la corrente nominale del condotto;

c della tenuta elettrodinamica del condotto, cioè la corrente di cresta limitata Icr

dall'interruttore deve essere inferiore alla tenuta elettrodinamica

(o corrente di cresta ammissibile) del condotto;

c del limite termico massimo [A2s] ammissibile dal condotto, che deve essere

superiore all’energia specifica [I2t] lasciata passare dall’interruttore.

Tabelle di coordinamento
Le tabelle di coordinamento degli interruttori Schneider Electric con i condotti
Canalis forniscono direttamente, in funzione del tipo di condotto prefabbricato
e del tipo di interruttore di protezione, la corrente di cortocircuito massima
alla quale il condotto Canalis è protetto.

KDP20
Corrente di corto circuito condizionata [kA] 10 kA 15 kA 20 kA
Interruttore C60 C60N10/16/20 C60H10/16/20 C60L10/16/20
iC60 iC60N10/16/20 iC60H10/16/20 iC60L10/16/20
NG125 NG125N10/16/20
KBA25
Corrente di corto circuito condizionata [kA] 10 kA 15 kA 20 kA 25 kA
Interruttore C60 C60N10/.../25 C60H10/.../25 C60L10/.../25 C60L10/.../25
iC60 iC60N10/.../25 iC60H10/.../25 iC60L10/.../25 iC60L10/.../25
NG125 NG125N10/.../25
KBB25
Corrente di corto circuito condizionata [kA] 10 kA 15 kA 20 kA 25 kA
Interruttore C60 C60N10/.../25 C60H10/.../25 C60L10/.../25 C60L10/.../25
iC60 iC60N10/.../25 iC60H10/.../25 iC60L10/.../25 iC60L10/.../25
NG125 NG125N10/.../25
KBA40
Corrente di corto circuito condizionata [kA] 10 kA 15 kA 20 kA 25 kA 50 kA
Interruttore C60 C60N10/.../40 C60H10/.../40 C60L40 C60L10/.../25
iC60 iC60N10/.../40 iC60H10/.../40 iC60L40 iC60L10/.../25
NG125 NG125N10/.../40 NG125L10/.../40
KBB40
Corrente di corto circuito condizionata [kA] 10 kA 15 kA 20 kA 25 kA 50 kA
Interruttore C60 C60N10/.../40 C60H10/.../40 C60L40 C60L10/.../25
iC60 iC60N10/.../40 iC60H10/.../40 iC60L40 iC60L10/.../25
NG125 NG125N10/.../40 NG125L10/.../40

109
Protezione Tabelle di coordinamento
dei circuiti Ue = 415 V

KNA40
Corrente di corto circuito condizionata [kA] 10 kA 15 kA 20 kA 25 kA
Interruttore C60 C60N40 C60H40 C60L40
iC60 iC60N40 iC60H40 iC60L40
NG125 NG125N10/…/40
Compact NSX NSX100B/F/N/H/S/L 40A
KNA63
Corrente di corto circuito condizionata [kA] 10 kA 15 kA 25 kA 50 kA
Interruttore C60 C60N63 C60H63
iC60 iC60N63 iC60H63
C120 C120N
NG125 NG125N 63 NG125L 63
Compact NSX NSX100B/F/N/H/S/L
KNA100
Corrente di corto circuito condizionata [kA] 10 kA 25 kA
Interruttore C120 C120N
NG125 NG125N 100
Compact NSX NSX100B/F/N/H/S/L
NSX160B/F/N/H/S/L
KNA160
Corrente di corto circuito condizionata [kA] 25 kA 36 kA 50 kA
Interruttore NG125 NG125N125
Compact NSX NSX100B/F/N/H/S/L NSX100B/F/N/H/S/L NSX100N/H/S/L
NSX160B/F/N/H/S/L NSX160B/F/N/H/S/L NSX160N/H/S/L
NSX250B/F/N/H/S/L NSX250B/F/N/H/S/L NSX250N/H/S/L

110
KSA100
Corrente di corto circuito 25 kA
condizionata [kA]
Interruttore NG125 NG125N 100
Compact NSX NSX100B/F/N/H/S/L
KSA160
Corrente di corto circuito 25 kA 36 kA 50 kA 70 kA 90 kA
condizionata [kA]
Interruttore Compact NSX NSX100B/F/N/H/S/L NSX100F/N/H/S/L NSX100N/H/S/L NSX100H/S/L NSX100S/L
NSX160B/F/N/H/S/L NSX160F/N/H/S/L NSX160N/H/S/L NSX160H/S/L
NSX250B/F/N/H/S/L NSX250F/N/H/S/L NSX250N/H/S/L
KSA250
Corrente di corto circuito 25 kA 36 kA 50 kA 70 kA 100 kA 150 kA
condizionata [kA]
Interruttore Compact NSX NSX160B/F/N/H/S/L NSX160F/N/H/S/L NSX160N/H/S/L NSX160H/S/L NSX160S/L NSX160L
NSX250B/F/N/H/S/L NSX250F/N/H/S/L NSX250N/H/S/L NSX250H/S/L NSX250S/L NSX250L
NSX400F/N/H/S/L NSX400F/N/H/S/L NSX400N/H/S/L
KSA400
Corrente di corto circuito 25 kA 36 kA 50 kA 70 kA 100 kA 150 kA
condizionata [kA]
Interruttore Compact NSX NSX250B/F/N/H/S/L NSX250F/N/H/S/L NSX250N/H/S/L NSX250H/S/L NSX250S/L NSX250L
NSX400F/N/H/S/L NSX400F/N/H/S/L NSX400N/H/S/L NSX400H/S/L NSX400S/L NSX400L
NSX630F/N/H/S/L NSX630F/N/H/S/L NSX630N/H/S/L NSX630H/S/L NSX630S/L NSX630L
Compact NS NS630b N/H/L NS630b L NS630b L
KSA500
Corrente di corto circuito 25 kA 36 kA 50 kA 70 kA 100 kA 150 kA
condizionata [kA]
Interruttore Compact NSX NSX400F NSX400F NSX400N NSX400H NSX400S NSX400L
NSX630F NSX630F NSX630N NSX630H NSX630S NSX630L
Compact NS NS630b N NS630b N NS630b L
KSA630
Corrente di corto circuito y 32 kA 36 kA 50 kA 70 kA 100 kA 150 kA
condizionata [kA]
Interruttore Compact NSX NSX400F NSX400F NSX400N NSX400H NSX400S NSX400L
NSX630F NSX630F NSX630N NSX630H NSX630S NSX630L
Compact NS NS630b N NS630b L NS630b L NS630bL NS630bL
NS800N NS800L NS800L NS800L NS800L
Masterpact NT NT06H1 NT06L1 NT06L1 NT06L1 NT06L1
NT08H1 NT08L1 NT08L1 NT08L1 NT08L1
KSA800
Corrente di corto circuito 36 kA 50 kA 70 kA 100 kA 150 kA
condizionata [kA]
Interruttore Compact NSX NSX630F NSX630N NSX630H NSX630S NSX630L
Compact NS NS630bN NS630bL NS630bL NS630bL NS630bL
NS800N NS800L NS800L NS800L NS800L
NS1000N NS1000L NS1000L NS1000L NS1000L
Masterpact NT NT06H1 NT06L1 NT06L1 NT06L1 NT06L1
NT08H1 NT08L1 NT08L1 NT08L1 NT08L1
NT10H1 NT10L1 NT10L1 NT10L1 NT10L1
KSA1000
Corrente di corto circuito 36 kA 50 kA 70 kA 100 kA 150 kA
condizionata [kA]
Interruttore Compact NS NS800N NS800L NS800L NS800L NS800L
NS1000N NS1000L NS1000L NS1000L NS1000L
NS1250N
Masterpact NT NT08H1 NT08L1 NT08L1 NT08L1 NT08L1
NT10H1 NT10L1 NT10L1 NT10L1 NT10L1
NT12H1

111
Protezione Tabelle di coordinamento

dei circuiti Ue = 415 V

KTA1000 / KTC1000
Corrente di corto circuito 42 kA 50 kA 65 kA 85 kA 100 kA 150 kA
condizionata [kA]
Interruttore Compact NS NS800N NS800L
NS1000N NS1000L
NS1250N
Masterpact NT NT08H1 NT08H2 NT08L1
NT10H1 NT10H2 NT10L1
NT12H1 NT12H2
Masterpact NW NW08N1 NW08H1
NW10N1 NW10H1
NW12N1 NW12H1
KTA1000 rinforzato / KTC1000 rinforzato
Corrente di corto circuito 42 kA 50 kA 65 kA 85 kA 100 kA 150 kA
condizionata [kA]
Interruttore Compact NS NS800N NS800H NS800L
NS1000N NS1000H NS1000L
NS1250H
Masterpact NT NT08H1 NT08H2 NT08L1
NT10H1 NT10H2 NT10L1
NT12H1 NT12H2
Masterpact NW NW08N1 NW08H1 NW08L1
NW10N1 NW10H1 NW10L1
NW12N1 NW12H1 NW12L1
KTA1250 / KTC1350
Corrente di corto circuito 42 kA 50 kA 65 kA 85 kA 100 kA 150 kA
condizionata [kA]
Interruttore Compact NS NS1000N NS1000L NS1000L NS1000L NS1000L
NS1250N
NS1600N
Masterpact NT NT10H1 NT10H2 NT10L1 NT10L1 NT10L1 NT10L1
NT12H1 NT12H2
NT16H1 NT16H2
Masterpact NW NW10N1 NW10H1
NW12N1 NW12H1
NW16N1 NW16H1
KTA1250 rinforzato / KTC1350 rinforzato
Corrente di corto circuito 42 kA 50 kA 65 kA 85 kA 100 kA 150 kA
condizionata [kA]
Interruttore Compact NS NS1000N NS1000H NS1000L
NS1250N NS1250H
NS1600N NS1600H
Masterpact NT NT10H1 NT10H2 NT10L1
NT12H1 NT12H2
NT16H1 NT16H2
Masterpact NW NW10N1 NW10H1 NW10H1 NW10L1
NW12N1 NW12H1 NW12H1 NW12L1
NW16N1 NW16H1 NW16H1 NW16L1
KTA1600 / KTC1600
Corrente di corto circuito 42 kA 50 kA 65 kA 85 kA 100 kA 150 kA
condizionata [kA]
Interruttore Compact NS NS1250N NS1250H
NS1600N NS1600H
NS1600bN
NS2000N
Masterpact NT NT12H1 NT12H2
NT16H1 NT16H2
Masterpact NW NW12N1 NW12H1 NW12L1
NW16N1 NW16H1 NW16L1
NW20H1 NW20H1 NW20L1

112
KTA1600 rinforzato/ KTC1600 rinforzato
Corrente di corto circuito condizionata [kA] 42 kA 50 kA 65 kA 85 kA 100 kA 150 kA
Interruttore Compact NS NS1250N NS1250H
NS1600H
NS1600bN NS1600bH
NS2000N NS2000H
Masterpact NT NT12H1 NT12H2
NT16H1 NT16H2
Masterpact NW NW12N1 NW1H1 NW12L1
NW16N1 NW16H1 NW16L1
NW20H1 NW20H1 NW20L1
KTA2000 / KTC2000
Corrente di corto circuito condizionata [kA] 42 kA 50 kA 65 kA 85 kA 100 kA 150 kA
Interruttore Compact NS NS1600bN
NS2000N
Masterpact NT NT16H1 NT16H2
Masterpact NW NW16N1 NW16H1 NW 16 L1
NW20H1 NW20H1 NW20L1
NW25H1 NW25H1
KTA2000 rinforzato / KTC2000 rinforzato
Corrente di corto circuito condizionata [kA] 42 kA 50 kA 65 kA 85 kA 100 kA 150 kA
Interruttore Compact NS NS1600bN NS1600bH
NS2000N NS2000H
Masterpact NT NT16H1 NT16H2
Masterpact NW NW16N1 NW16H1 NW16H2 NW16L1
NW20H1 NW20H1 NW20H2 NW20L1
NW25H1 NW25H1 NW25H2
KTA2500 / KTC2500
Corrente di corto circuito condizionata [kA] 65 kA 80 kA 100 kA 150 kA
Interruttore Masterpact NW NW20H1 NW20H2 NW20L1 NW20L1
NW25H1 NW25H2
NW32H1 NW32H2
KTA2500 rinforzato/ KTC2500 rinforzato
Corrente di corto circuito condizionata [kA] 65 kA 80 kA 100 kA 110 kA
Interruttore Masterpact NW NW20H1 NW20H2 NW20L1
NW25H1 NW25H2 NW25H3
NW32H1 NW32H2 NW32H3
KTA3200 / KTC3200
Corrente di corto circuito condizionata [kA] 65 kA 85 kA 100 kA 110 kA
Interruttore Masterpact NW NW25H1 NW25H2
NW32H1 NW32H2
NW40H1 NW40H2
NW40bH1
KTA3200 rinforzato/ KTC3200 rinforzato
Corrente di corto circuito condizionata [kA] 65 kA 100 kA 110 kA
Interruttore Masterpact NW NW25H1 NW25H2
NW32H1 NW32H2 NW32H3
NW40H1 NW40H2 NW40H3
NW40bH1 NW40bH2
KTA4000 / KTC4000
Corrente di corto circuito condizionata [kA] 65 kA 90 kA 100 kA 110 kA
Interruttorer Masterpact NW NW32H1 NW32H2
NW40H1 NW40H2
NW40bH1 NW40bH1
NW50H1 NW50H1
KTA4000 rinforzato/ KTC4000 rinforzato
Corrente di corto circuito condizionata [kA] 65 kA 100 kA 110 kA
Interruttore Masterpact NW NW32H1 NW32H2 NW32H3
NW40H1 NW40H2 NW40H3
NW40bH1 NW40bH1 NW40bH2
NW50H1 NW50H1 NW50H2
KTC5000
Corrente di corto circuito condizionata [kA] 65 kA 95 kA
Interruttore Masterpact NW NW40H1 NW40H2
NW40bH1
NW50H1
NW63H1
KTC5000 rinforzato
Corrente di corto circuito condizionata [kA] 65 kA 95 kA 120 kA
Interruttore Masterpact NW NW40H1 NW40H2 NW40H3
NW40bH1 NW40bH1 NW40bH2
NW50H1 NW50H1 NW50H2
NW63H1 NW63H1 NW63H2

113
Protezione Tabelle di coordinamento

dei circuiti Ue = 690 V

KSA100
Corrente di corto circuito condizionata [kA] 10 kA 15 kA 20 kA
Interruttore Compact NSX NSX100N/H/S/L NSX100S/L NSX100L
NSX160N/H/S/L NSX160S/L
NSX250N/H/S/L NSX250S/L
KSA160
Corrente di corto circuito condizionata [kA] 10 kA 15 kA 20 kA
Interruttore Compact NSX NSX100N/H/S/L NSX100S/L NSX100L
NSX160N/H/S/L NSX160S/L NSX160L
NSX250N/H/S/L NSX250S/L NSX250L
KSA250
Corrente di corto circuito condizionata [kA] 10 kA 15 kA 20 kA 35 kA
Interruttore Compact NSX NSX160N/H/S/L NSX160S/L NSX160L
NSX250N/H/S/L NSX250S/L NSX250L
NSX400F/N/H/S/L NSX400H/S/L NSX400/S/L NSX400L
KSA400
Corrente di corto circuito condizionata [kA] 10 kA 15 kA 20 kA 35 kA
Interruttore Compact NSX NSX250N/H/S/L NSX250S/L NSX250L
NSX400F/N/H/S/L NSX400H/S/L NSX400L
NSX630F/N/H/S/L NSX630H/S/L NSX630L
Compact NS NS630bN
KSA500
Corrente di corto circuito condizionata [kA] 10 kA 15 kA 20 kA 25 kA 35 kA
Interruttore Compact NSX NSX400F/N/H/S/L NSX400H/S/L NSX400L
NSX630F/N/H/S/L NSX630H/S/L NSX630L
Compact NS NS630bN
NS800N
KSA630
Corrente di corto circuito condizionata [kA] 10 kA 15 kA 20 kA 30 kA 35 kA
Interruttore Compact NSX NSX400F/N/H/S/L NSX400H/S/L NSX400/S/L NSX400L
NSX630F/N/H/S/L NSX630H/S/L NSX630/S/L NSX630L
Compact NS NS630bN NS630bH
NS800N NS800H

KSA800
Corrente di corto circuito condizionata [kA] 10 kA 15 kA 20 kA 30 kA 35 kA
Interruttore Compact NSX NSX630F/N/H/S/L NSX630H/S/L NSX630/S/L
Compact NS NS630bN NS630bH
NS800N NS800H
NS1000N NS1000H
KSA1000
Corrente di corto circuito condizionata [kA] 10 kA 15 kA 20 kA 30 kA 35 kA
Interruttore Compact NS NS800N NS800H
NS1000N NS1000H
NS1250N NS1250H
Masterpact NT NT08H1/H2
NT10H1/H2
NT12H1/H2
Masterpact NW NW08N1
NW10N1
NW12N1

114
KTA1000 / KTC1000
Corrente di corto circuito condizionata [kA] 30 kA 42 kA 50 kA 65 kA 75 kA 100 kA
Interruttore Compact NS NS800N NS800H
NS1000N NS1000H
NS1250N NS1250H
Masterpact NT NT08H1/H2
NT10H1/H2
NT12H1/H2
Masterpact NW NW08N1 NW08H1
NW10N1 NW10H1
NW12N1 NW12H1
KTA1000 rinforzato / KTC1000 rinforzato
Corrente di corto circuito condizionata [kA] 30 kA 42 kA 50 kA 65 kA 75 kA 100 kA
Interruttore Compact NS NS800N NS800H
NS1000N NS1000H
NS1250N NS1250H
Masterpact NT NT08H1/H2
NT10H1/H2
NT12H1/H2
Masterpact NW NW08N1 NW08H1
NW10N1 NW10H1
NW12N1 NW12H1
KTA1250 / KTC1350
Corrente di corto circuito condizionata [kA] 30 kA 42 kA 50 kA 65 kA 75 kA 100 kA
Interruttore Compact NS NS1000N NS1000H
NS1250N NS1250H
NS1600N NS1600H

Masterpact NT NT10H1/H2
NT12H1/H2
NT16H1/H2
Masterpact NW NW10N1 NW10H1
NW12N1 NW12H1
NW16N1 NW16H1
KTA1250 rinforzato / KTC1350 rinforzato
Corrente di corto circuito condizionata [kA] 30 kA 42 kA 50 kA 65 kA 75 kA 100 kA
Interruttore Compact NS NS1000N NS1000H
NS1250N NS1250H
NS1600N NS1600H
NS1600bN NS1600bN
Masterpact NT NT10H1/H2
NT12H1/H2
NT16H1/H2
Masterpact NW NW10N1 NW10H1 NW10H1 NW10L1
NW12N1 NW12H1 NW12H1 NW12L1
NW16N1 NW16H1 NW16H1 NW16L1
KTA1600 / KTC1600
Corrente di corto circuito condizionata [kA] 30 kA 42 kA 50 kA 65 kA 75 kA 100 kA
Interruttore Compact NS NS1250N NS1250H
NS1600N NS1600H
NS1600bN
NS2000N
Masterpact NT NT12H1/H2
NT16H1/H2
Masterpact NW NW12N1 NW12H1 NW12L1
NW16N1 NW16H1 NW16L1
NW20H1 NW20 L1
KTA1600 rinforzato / KTC1600 rinforzato
Corrente di corto circuito condizionata [kA] 30 kA 42 kA 50 kA 65 kA 75 kA 100 kA
Interruttore Compact NS NS1250N NS1250H
NS1600N NS1600H
NS1600bN
NS2000N
Masterpact NT NT12H1/H2
NT16H1/H2
Masterpact NW NW12N1 NW12H1 NW12H2 NW12L1
NW16N1 NW16H1 NW16H2 NW16L1
NW20H1 NW20H2 NW20L1

115
Protezione Tabelle di coordinamento
dei circuiti Ue = 690 V

KTA2000 / KTC2000
Corrente di corto circuito condizionata [kA] 30 kA 42 kA 50 kA 65 kA 75 kA 100 kA
Interruttore Compact NS NS1600N NS1600H NS1600bN
NS2000N
NS2500N
Masterpact NT NT16H1/H2
Masterpact NW NW16N1 NW16H1 NW16L1
NW20H1 NW20L1
NW25H1
KTA2000 rinforzato / KTC2000 rinforzato
Corrente di corto circuito condizionata [kA] 30 kA 42 kA 50 kA 65 kA 75 kA 100 kA
Interruttore Compact NS NS1600N NS1600H NS1600bN
NS2000N
NS2500N
Masterpact NT NT16H1/H2
Masterpact NW NW16N1 NW16H1 NW16H2 NW16L1
NW20H1 NW20H2 NW20H3
NW25H1 NW25H2 NW25H3
KTA2500 / KTC2500
Corrente di corto circuito condizionata [kA] 30 kA 42 kA 50 kA 65 kA 80 kA 100 kA
Interruttore Compact NS NS2000N
NS2500N
NS3200N
Masterpact NT NT16H1/H2
Masterpact NW NW20H1 NW20H2 NW20L1
NW25H1 NW25H2
NW32H1 NW32H2
KTA2500 rinforzato / KTC2500 rinforzato
Corrente di corto circuito condizionata [kA] 30 kA 42 kA 50 kA 65 kA 80 kA 100 kA
Interruttore Compact NS NS2000N
NS2500N
NS3200N
Masterpact NT NT16H1/H2
Masterpact NW NW20H1 NW20H2 NW20H3
NW25H1 NW25H2 NW25H3
NW32H1 NW32H2 NW32H3
KTA3200 / KTC3200
Corrente di corto circuito condizionata [kA] 30 kA 42 kA 50 kA 65 kA 85 kA 100 kA
Interruttore Compact NS NS2500N
NS3200N
Masterpact NW NW25H1 NW25H2
NW32H1 NW32H2
NW40H1 NW40H2
NW40b H1/H2
KTA3200 rinforzato / KTC3200 rinforzato
Corrente di corto circuito condizionata [kA] 30 kA 42 kA 50 kA 65 kA 85 kA 100 kA
Interruttore Compact NS NS2500N
NS3200N
Masterpact NW NW25H1 NW25H2 NW25H3
NW32H1 NW32H2 NW32H3
NW40H1 NW40H2 NW40H3
NW40bH1/2
KTA4000 / KTC4000
Corrente di corto circuito condizionata [kA] 30 kA 42 kA 50 kA 65 kA 85 kA 100 kA
Interruttore Compact NS NS3200N
Masterpact NW NW32H1 NW32H2
NW40H1 NW40H2
NW40bH1/H2
NW50 H1/H2
KTA4000 rinforzato / KTC4000 rinforzato
Corrente di corto circuito condizionata [kA] 30 kA 42 kA 50 kA 65 kA 85 kA 100 kA
Interruttore Compact NS NS3200N
Masterpact NW NW32H1 NW32H2 NW32H3
NW40H1 NW40H2 NW40H3
NW40bH1/H2
NW50H1/H2
KTC5000
Corrente di corto circuito condizionata [kA] 30 kA 42 kA 50 kA 65 kA 85 kA 95 kA
Interruttore Masterpact NW NW40H1 NW40H2 NW40H3
NW40bH1/H2
NW50H1/H2
NW63H1/H2
KTC5000 rinforzato
Corrente di corto circuito condizionata [kA] 30 kA 42 kA 50 kA 65 kA 75 kA 100 kA
Interruttore Masterpact NW NW40H1 NW40H2 NW40H3
NW40bH1/H2
NW50H1/H2
NW63H1/H2

116
Indice 5 - Caratteristiche degli apparecchi

di protezione e manovra

n Definizioni
pag. 118
n Tipi di protezioni
pag. 123
n Tipi di sganciatori
pag. 124
n Caratteristiche elettriche interruttori automatici
pag. 128
n Funzioni di misura
pag. 178
n Funzioni di supporto
pag. 180
n Funzioni di visualizzazione fronte quadro
pag. 181

n Comunicazione pag. 184

n Curve di intervento
pag. 190
n Declassamento in temperatura
pag. 216
n Comando e sezionamento
pag. 225
n Potenze dissipate
pag. 260

n Curve di limitazione pag. 264

n Filiazione
pag. 280
n Selettività
pag. 292

n Selettività rinforzata pag. 345

n Impiego in corrente continua


pag. 352
n Impiego a 400 Hz
pag. 368

117
Caratteristiche Definizioni
degli apparecchi
di protezione
e manovra

Interruttori automatici
Corrente nominale di impiego (In)
È la corrente che l’interruttore può portare in servizio ininterrotto, considerando cioè
la corrente costante, sempre circolante, pari al suo valore nominale In,
per intervalli di tempo superiori a 8 ore: settimane, mesi o anche anni.
La corrente nominale dell’interruttore è uguale alla sua corrente termica
convenzionale in aria libera (Irth), che rappresenta il valore massimo di corrente che
l’interruttore è destinato a portare, in conformità alle prescrizioni sui limiti di
sovratemperatura che le relative Norme di prodotto impongono.
La Norma CEI EN 60898-1 fissa i valori preferenziali della corrente nominale:
6-10-13-16-20-25-32-40-50-63-80-100-125 A.
Tensione nominale di impiego (Ue)
È il valore di tensione che il costruttore specifica per l’apparecchio unitamente alla
corrente nominale di impiego, garantendone le prestazioni dichiarate.
Allo stesso interruttore possono essere assegnati diversi valori di tensione nominale
di impiego, alle quali corrispondono servizi e prestazioni diversi dell’interruttore
stesso, specificati dal costruttore. I valori normali della tensione nominale di impiego
stabiliti dalla Norma CEI EN 60898-1 sono:
c 230 V per interruttori unipolari e bipolari;
c 230/400 V per interruttori unipolari;
c 400 V per interruttori bipolari, tripolari e tetrapolari.
Tensione nominale di isolamento (Ui)
È il valore di tensione per il quale è dimensionato l’isolamento elettrico
dell’interruttore (verificato da prove dielettriche ed assicurato da adeguate distanze
di isolamento superficiali). Evidentemente, il massimo valore di tensione nominale
di impiego non può essere superiore al valore della tensione nominale di isolamento;
inoltre, se per un apparecchio non viene specificato il valore della tensione di
isolamento, si considera come tensione nominale di isolamento la sua più alta
tensione nominale di impiego.
Tensione nominale di tenuta ad impulso (Uimp)
È il valore di picco di una tensione ad impulso (con forma d’onda definita
da 1,2/50 µs) che l’apparecchio può sopportare senza guasti in condizioni
specificate di prova: ad interruttore aperto non si devono verificare scariche tra
i contatti di una stessa fase né tra fase e massa. Tale valore se dichiarato dal
costruttore, deve essere utilizzato ai fini del coordinamento dell’isolamento
dell’impianto, che fornisce le prescrizioni per la tenuta dielettrica degli apparecchi
nei confronti delle sovratensioni, soprattutto di origine atmosferica; in particolare, la
tensione nominale di tenuta ad impulso di un apparecchio deve essere uguale o
superiore ai valori specificati per le sovratensioni transitorie che possono verificarsi
nel circuito in cui l’apparecchio è inserito. Le Norme prevedono anche valori minimi
di Uimp in funzione della tensione nominale di impiego dell’apparecchio.
Corrente convenzionale di non intervento (Inf)
Valore specificato di corrente che l’interruttore o lo sganciatore è in grado di portare
per un tempo stabilito (tempo convenzionale) senza operare lo sgancio.
Corrente convenzionale di intervento (If)
Valore specificato di corrente che determina lo sgancio dell’interruttore entro un
limite di tempo stabilito (tempo convenzionale).
Il legame tra In, If, Inf e tempo convenzionale dipende dalla Norma di riferimento
(Norma domestica CEI EN 60898-1 e Norma industriale CEI EN 60947-2).
norma Inf If
CEI EN 60898-1 1,13 In 1,45 In
CEI EN 60947-2 1,05 In 1,30 In

Il tempo convenzionale vale 1h per In < 63A e 2h per In ≥ 63A.


Potere di interruzione nominale estremo in cortocircuito (Icu)
(Norma CEI EN 60947-2)
È il valore della massima corrente di cortocircuito che l’interruttore è in grado
di interrompere per 2 volte (secondo il ciclo O-CO), alla corrispondente tensione
nominale di impiego. Le condizioni previste per la verifica dell’interruttore dopo il
ciclo di interruzione O-CO “non includono” l’attitudine dell’interruttore stesso a
portare con continuità la sua corrente nominale.
Esso è espresso come il valore della corrente di cortocircuito presunta interrotta,
in kA (per la corrente alternata è il valore efficace della componente simmetrica).
Allo stesso apparecchio il costruttore può assegnare diversi valori di Icu,
corrispondenti a valori diversi di tensione nominale di impiego Ur.
Potere di interruzione nominale di servizio in cortocircuito (Ics)
(Norma CEI EN 60947-2)
È il valore della massima corrente di cortocircuito che l’interruttore è in grado
di interrompere per 3 volte (secondo il ciclo O-CO-CO), alla corrispondente tensione

118
nominale di impiego. Le condizioni previste per la verifica dell’interruttore dopo
il ciclo di interruzione O-CO-CO “includono” l’attitudine dell’interruttore stesso a

portare con continuità la sua corrente nominale.

Esso è espresso come il valore della corrente di cortocircuito presunta interrotta,

in kA (per la corrente alternata è il valore efficace della componente simmetrica).


Esso viene normalmente dichiarato dal costruttore utilizzando valori percentuali
del potere di interruzione nominale estremo di cortocircuito Icu (come suggerito
dalla Norma CEI EN 60947-2).
Potere di interruzione nominale in cortocircuito (Icn)
(Norma CEI EN 60898-1)

È il valore della massima corrente di cortocircuito assegnato dal costruttore

che l’interruttore è in grado in interrompere per 2 volte (secondo il ciclo O-CO),

sotto specifiche condizioni; queste non comprendono, dopo la prova, l’attitudine


dell’interruttore a portare una corrente di carico.

Un interruttore avente un dato potere di interruzione nominale di cortocircuito Icn deve

avere un corrispondente potere di cortocircuito di servizio Ics, secondo la seguente

tabella ricavata dalla Norma CEI EN 60898-1 .

potere di interruzione in kA
Icn 1,5 3 4,5 6 10 15 20 25
Ics 1,5 3 4,5 6 7,5 7,5 10 12,5

Rapporto n tra potere di chiusura e potere Potere di chiusura nominale in cortocircuito (Icm)
di interruzione in cortocircuito e fattore di potenza (Norma CEI EN 60947-2)
relativo (interruttori per c.a.) È il valore della massima corrente di cortocircuito, assegnato dal costruttore, che
Pdi in fattore di valore minimo del fattore l’interruttore automatico è in grado di stabilire alla tensione nominale di impiego
cortocircuito potenza potere di chiusura ed in condizioni specificate. Il potere di chiusura nominale in cortocircuito di un
[kA] n= interruttore non deve essere inferiore al suo potere di interruzione nominale estremo
potere di interruzione
(valore efficace) in cortocircuito Icu, moltiplicato per il fattore n riportato dalla sottostante tabella tratta
in cortocircuito
4,5 ≤ Icu ≤ 6 0,7 1,5 dalla norma CEI EN 60947-2; il suo valore è espresso come il massimo picco della
6 < Icu ≤ 10 0,5 1,7 corrente presunta.
10 < Icu ≤ 20 0,3 2,0 Categoria di utilizzazione
20 < Icu ≤ 50 0,25 2,1 (Norma CEI EN 60947-2)
50 < Icu 0,2 2,2 La categoria di utilizzazione di un apparecchio ne definisce le possibili applicazioni,
in conformità a quanto previsto dalle relative norme di prodotto.
Per gli interruttori automatici sono definite due categorie di utilizzazione.
c categoria A: gli interruttori classificati in questa categoria non sono previsti
per realizzare la selettività cronometrica, in condizioni di cortocircuito, rispetto ad altri
dispositivi di protezione posti in serie, lato carico; non hanno quindi ritardo
intenzionale applicabile all’intervento dello sganciatore di cortocircuito.
Conseguentemente essi non prevedono una corrente nominale ammissibile di breve
durata;
c categoria B: gli interruttori classificati in questa categoria sono previsti
per realizzare la selettività cronometrica in condizioni di cortocircuito (non
necessariamente fino al potere di interruzione nominale estremo dell’interruttore),
rispetto ad altri dispositivi di protezione posti in serie lato carico; hanno un ritardo
intenzionale (talvolta regolabile) applicabile all’intervento dello sganciatore
di cortocircuito. Tra le loro caratteristiche tecniche, il costruttore deve garantire
il valore di corrente nominale di breve durata ammissibile (Icw).
Corrente nominale ammissibile di breve durata (Icw)
(Norma CEI EN 60947-2)
È il valore di corrente, dichiarato dal costruttore, che l’interruttore può portare senza
danneggiamenti per tutta la durata del tempo di ritardo previsto (dichiarata dal
costruttore). Tale valore è il valore efficace, in corrente alternata, della corrente
di cortocircuito presunta, considerata costante per tutta la durata del tempo di ritardo
previsto. I valori minimi della corrente nominale ammissibile di breve durata richiesti
per gli interruttori di categoria di utilizzazione B sono:
In ≤ 2500 A Icw è il maggior valore tra 12 In e 5 kA
In ≥ 2500 A Icw = 30 kA

I valori preferenziali di tempo di ritardo previsto sono: 0,05 - 0,1 - 0,25 - 0,5 - 1 s.
Sezionamento
Il sezionamento secondo la norma CEI 64-8 è quella funzione che contribuisce
a garantire la sicurezza del personale avente il compito di svolgere lavori, riparazioni,
localizzazione di guasti o sostituzione di apparecchi, su od in vicinanza di parti attive.
La norma stabilisce che ogni circuito debba poter essere sezionato all’alimentazione.
È anche possibile sezionare con un unico dispositivo più circuiti.
Gli apparecchi di manovra per poter essere definiti anche come sezionatori devono
essere conformi ad una norma che garantisca la loro attitudine al sezionamento,
come ad esempio la CEI EN 60947-1/3 per gli apparecchi previsti per uso in
ambiente industriale. Gli interruttori automatici di bassa tensione Schneider Electric
a norma industriale garantiscono anche la funzione di sezionamento.

119
Caratteristiche Definizioni

degli apparecchi
di protezione
e manovra

Per i dispositivi che non rispondono a norme CEI specifiche, sono fornite nella parte
commenti della norma CEI 64-8 le minime distanze d’isolamento tra i contatti in

posizione di aperto, riferite alla tensione nominale dell’impianto:

c 230/400 V: 4 mm;

c 400/690 V: 8 mm;

c 1000 V: 12 mm.

Secondo la norma CEI 64-8, anche gli interruttori automatici e gli interruttori

differenziali rispondenti alle norme domestiche (CEI EN 60898-1,

CEI EN 61008-61009) assicurano la funzione di sezionamento, nonostante per

questi apparecchi, al momento attuale, non siano previste prescrizioni e prove

aggiuntive in merito.

Sezionamento visualizzato
La norma CEI EN 60947-1 (“Apparecchiature a bassa tensione - Parte 1: Regole
generali“) stabilisce delle prescrizioni a cui devono soddisfare gli interruttori adatti
al sezionamento.
Essi devono assicurare in posizione di aperto una distanza tra contatto fisso e mobile
conforme ai requisiti necessari a soddisfare la funzione di isolamento e devono
essere muniti di un dispositivo che indichi la posizione dei contatti mobili.
Questo indicatore di posizione deve essere connesso ai contatti mobili in modo
affidabile, ovvero deve indicare la posizione di aperto solo se i contatti sono
effettivamente separati. Questa funzione è detta “sezionamento visualizzato”.
Secondo la norma, l’attitudine di un interruttore al sezionamento visualizzato
si verifica con una prova di robustezza meccanica: mantenendo forzatamente chiusi
i contatti (ricorrendo a imbullonamento o saldatura), si sottopone l’organo di manovra

ad una forza pari a 3 volte lo sforzo necessario alla manovra.

Durante l’applicazione dello sforzo, non deve essere possibile bloccare l’organo

di manovra mediante lucchetto.

Al termine della prova, rilasciato l’organo di manovra, questo non deve indicare

la posizione di aperto.

Interruttori differenziali
Corrente nominale differenziale di intervento (I∆n)
(Norme CEI EN 61008-1 e CEI EN 61009-1)

È il valore di corrente differenziale assegnato dal costruttore all’interruttore

differenziale, per il quale l’interruttore deve funzionare in condizioni specificate.


I valori normali di corrente nominale differenziale di intervento sono:
0,01-0,03-0,1-0,3-0,5A.
Corrente nominale differenziale di non intervento (I∆no)
(Norme CEI EN 61008-1 e CEI EN 61009-1)

È il valore di corrente differenziale assegnato dal costruttore all’interruttore

differenziale, per il quale l’interruttore non deve funzionare in condizioni specificate.


Il valore normale di corrente nominale differenziale di non intervento è 0,5 I∆n.
Potere di chiusura e di interruzione differenziale nominale (I∆m)
(Norme CEI EN 61008-1 e CEI EN 61009-1)

È il valore efficace della componente alternata della corrente presunta differenziale,

assegnato dal costruttore, che un interruttore differenziale può stabilire, portare

ed interrompere in condizioni specificate.


Il valore minimo del potere nominale differenziale di chiusura e di interruzione (I∆m)
è 10 In oppure 500 A, scegliendo il valore più elevato.
Potere di chiusura e di interruzione nominale (Im)
(Norma CEI EN 61008-1)
È il valore efficace della componente alternata della corrente presunta, assegnato
dal costruttore, che un interruttore differenziale può stabilire, portare ed interrompere
in condizioni specificate.
Il valore minimo del potere nominale di chiusura e di interruzione Im è 10 In oppure
500 A, scegliendo il valore più elevato.
Corrente di cortocircuito nominale condizionale (Inc)
(Norma CEI EN 61008-1)
È il valore efficace di corrente presunta, assegnato dal costruttore, che un
interruttore differenziale, protetto da un dispositivo di protezione dal cortocircuito
(interruttore automatico o fusibile), può sopportare in condizioni specificate senza
subire alterazioni che ne compromettano la funzionalità.

Fino a 10 kA compresi, i valori della corrente nominale condizionale di cortocircuito

Inc sono normalizzati e sono:

3-4,5-6-10 kA; oltre 10 kA fino a 25 kA, il valore preferenziale è 20 kA.


Corrente di cortocircuito nominale condizionale differenziale (I∆c)
(Norma CEI EN 61008-1)
È il valore di corrente presunta differenziale, assegnato dal costruttore, che un
interruttore differenziale, protetto dal dispositivo di protezione dal cortocircuito, può
sopportare in condizioni specificate senza subire alterazioni che ne compromettano
la funzionalità. I valori normali di I∆c sono gli stessi di Inc.

120
Apparecchi conformi alla norma CEI EN 60947-3
Interruttore di manovra
È un dispositivo di manovra, in grado di stabilire, portare ed interrompere correnti
in condizioni normali del circuito ed anche di portare per un tempo specificato correnti
di cortocircuito. Un interruttore di manovra può essere in grado di stabilire, ma non
interrompere, correnti di cortocircuito.
Sezionatore
È un dispositivo di manovra in grado di aprire e chiudere un circuito in assenza
di corrente e che in posizione di aperto soddisfa le prescrizioni specificate
per la funzione di sezionamento.
Interruttore di manovra-sezionatore
È un interruttore di manovra che, in posizione di aperto, soddisfa le prescrizioni
di sezionamento specificate per un sezionatore.
Interruttore di manovra con fusibile
È un interruttore di manovra nel quale uno o più poli hanno un fusibile in serie
in una unità combinata.
Interruttore di manovra-fusibile
È un interruttore di manovra nel quale un fusibile o un porta fusibile con fusibile forma
il contatto mobile.
Sezionatore con fusibile
È un sezionatore nel quale uno o più poli hanno un fusibile in serie in una unità
combinata.
Sezionatore-fusibile
È un sezionatore nel quale un fusibile o un porta-fusibile con fusibile forma il contatto
mobile.
Interruttore di manovra-sezionatore con fusibile
È un interruttore di manovra-sezionatore nel quale uno o più poli hanno un fusibile
in serie in una unità combinata.
Interruttore di manovra-sezionatore-fusibile
È un interruttore di manovra-sezionatore nel quale un fusibile o un portafusibile

con fusibile forma il contatto mobile.

Nella tabella a pagina seguente sono indicate le caratteristiche elettriche in corrente

richieste ai vari tipi di apparecchiatura conformi alla norma CEI EN 60947-3.

121
Caratteristiche Definizioni
degli apparecchi
di protezione
e manovra

Parametri elettrici in corrente relativi agli


apparecchi conformi alla norma CEI EN 60947-3
Potere di chiusura e di interruzione nominale
Sono i valori di corrente che un apparecchio può rispettivamente stabilire
ed interrompere in modo soddisfacente in condizioni specificate di chiusura
ed interruzione, espressi con riferimento alla tensione nominale d’impiego,
alla corrente nominale d’impiego ed alla categoria di utilizzazione
(si veda a questo proposito il paragrafo dedicato agli interruttori di manovra­
sezionatori).
Sono valori che si riferiscono alla manovra di questi apparecchi sotto carico.
Corrente nominale ammissibile di breve durata
È la corrente, espressa in valore efficace, che un interruttore di manovra,
un sezionatore o un interruttore di manovra-sezionatore può sopportare senza danni
per un tempo specificato dal costruttore.
Il valore della corrente di breve durata nominale ammissibile deve essere
non inferiore a 12 volte la corrente nominale massima dichiarata dal costruttore.
Potere di chiusura nominale su cortocircuito
È il valore della massima corrente (espresso in kA di cresta) che un interruttore
di manovra o un interruttore di manovra-sezionatore è in grado di stabilire alla
tensione nominale d’impiego e ad uno specificato valore del fattore di potenza
di cortocircuito.
Questa grandezza si riferisce quindi alla manovra di chiusura dell’interruttore
in condizioni di cortocircuito.
Corrente nominale condizionale di cortocircuito
È il valore della corrente presunta che l’apparecchio può sopportare se protetto
da un dispositivo di protezione contro il cortocircuito specificato dal costruttore.

Elenco delle caratteristiche elettriche in corrente richiesta ad una determinata apparecchiatura conforme alla norma CEI EN 60947-3
prova interruttore interruttore interruttore sezionatore sezionatore sezionatore interruttore interruttore interruttore
di manovra di manovra di manovra con fusibile fusibile di manovra di manovra di manovra
fusibile con fusibile sezionatore sezionatore sezionatore
con fusibile fusibile

poteri di interruzione c c c c v v c c c
e di chiusura nominali
(in sovraccarico)
tenuta alla corrente c v v c v v c v v
di breve durata
potere di chiusura c v v v v v c v v
nominale su cortocircuito
corrente condizionale c c c c c c c c c
di cortocircuito
c Caratteristica richiesta.
v Caratteristica non richiesta.

122
Caratteristiche Tipi di protezioni

degli apparecchi
di protezione
e manovra

Denominazioni Generalità
Unità di controllo Micrologic per Compact NSX La funzione principale di un interruttore automatico è quella di assicurare

Le unità di controllo per gli interruttori di potenza sono la protezione dei circuiti che alimenta.

designate dalle seguenti sigle: Esso può inoltre assicurare funzioni di sezionamento e di manovra.

La protezione dei circuiti deve essere assicurata contro:

5.2 A c i sovraccarichi; questa funzione è realizzata mediante sganciatori termici

x.yz bimetallici o mediante sganciatori statici a tempo inverso associati all’interruttore

automatico;

X: soglie disponibili c i cortocircuiti; questa funzione è realizzata mediante sganciatori magnetici

c 1 I o mediante sganciatori statici a tempo indipendente, istantanei o con breve ritardo,

c 2 L / So / I associati all’interruttore automatico;

c 5 L / S / I (protezione selettiva) c i guasti verso terra; questa funzione è realizzata mediante blocchi differenziali

c 6 L / S / I / G (protezione selettiva e di terra) associati meccanicamente agli interruttori, mediante sganciatori elettronici con

opzioni specifiche o mediante relé separati che impiegano bobine di sgancio


Y: tipo di protezione per determinare l’apertura degli interruttori.

c 2 per NSX 100/160/250 L’associazione di sganciatori termici bimetallici con sganciatori magnetici dà luogo

c 3 per NSX 400/630 agli sganciatori comunemente chiamati magnetotermici.

Gli sganciatori statici, che normalmente prevedono sia la protezione contro

Z: tipo di impiego/misura i sovraccarichi che contro i cortocircuiti, vengono comunemente chiamati elettronici.

c G generatori Correnti operanti negli sganciatori


c M motori La corrente che passa nell’interruttore è direttamente utilizzata per il funzionamento
c A amperometro degli sganciatori magnetotermici negli interruttori aventi correnti nominali basse
c E energia o medie (fino a 250 A).
c Z utilizzo a 16 Hz 2/3 Negli interruttori aventi correnti nominali superiori ed in quelli equipaggiati con relé
elettronici gli sganciatori vengono alimentati mediante appositi trasformatori
di corrente integrati nello sganciatore; per questa ragione essi non sono adatti
Unità di controllo Micrologic per Compact
al funzionamento in corrente continua.
NS630b/3200 e Masterpact NT ed NW
Le unità di controllo Micrologic per i nuovi interruttori Tipi di interruttori e relativi sganciatori
di potenza sono designate dalle seguenti sigle: c Gli interruttori di tipo modulare (serie Acti 9) sono equipaggiati con sganciatori
di tipo magnetotermico integrati nella struttura dell’interruttore e pertanto
2.0 A non intercambiabili.
Xy Z Gli sganciatori di questi interruttori non hanno possibilità di regolazione delle correnti
di intervento da parte degli utilizzatori, ma sono disponibili in una larga gamma
X: tipo di protezione
di correnti di intervento tali da coprire tutti i bisogni applicativi.
c 2 per una protezione di base;
Sono disponibili sganciatori aventi diverse tipologie di curve di intervento in relazione
c 5 per una protezione selettiva;
ai diversi possibili impieghi;
c 6 per una protezione selettiva + “guasto a terra”;
c gli interruttori di tipo scatolato fino a 630 A di corrente nominale (serie Compact)
c 7 per una protezione selettiva + differenziale.
possono essere equipaggiati sia con sganciatori di tipo magnetotermico che con
sganciatori elettronici per correnti fino a 250 A, solo con sganciatori elettronici per
Y: versione del modulo di controllo Identificazione correnti maggiori di 250 A. In entrambi i casi è possibile la regolazione delle soglie
delle diverse versioni. Lo 0 indica la 1a versione di intervento, con un campo di regolazione più ristretto per gli sganciatori
realizzata. magnetotermici e più ampio per gli sganciatori elettronici.
Gli sganciatori magnetotermici sono disponibili con diverse tipologie di curve
Z: tipo di misura di intervento, mentre gli sganciatori elettronici possono essere adattati alle
c A per “amperometro”; caratteristiche dei diversi circuiti da proteggere grazie all’ampiezza dei loro campi
c E per “energia”; di regolazione;
c H per “armoniche”. c gli interruttori scatolati da 630 A fino a 3200 A e gli interruttori di tipo aperto
Masterpact NT ed NW sono equipaggiati con unità di controllo, denominate
Micrologic che, oltre alle funzioni di protezione con ampi campi di regolazione delle
correnti e dei tempi di intervento, offrono delle funzioni evolute gestite da un
microprocessore indipendente, come le misure delle diverse grandezze elettriche
delle reti o funzioni di protezione o di sorveglianza aggiuntive (es. squilibrio di
corrente, minima tensione, massima tensione, ritorno di potenza ecc…).
In particolare, l’uso di interruttori di tipo aperto e delle relative unità di controllo
consente di ottenere la selettività cronometrica tra diversi interruttori mantenendo
il ritardo di intervento molto contenuto anche per gli interruttori installati a monte
degli impianti.

123
Caratteristiche Tipi di sganciatori

degli apparecchi Informazioni generali


di protezione
e manovra

Il sistema Acti 9
Le norme CEI che regolano la progettazione, le prestazioni e le prove
degli interruttori automatici per protezione contro sovracorrenti sono due.
La norma CEI EN 60947-2 costituisce il testo di riferimento per i prodotti
per applicazioni “industriali”, con elevati valori di potere di interruzione
e caratteristiche rispondenti alle esigenze di sicurezza e di corretto esercizio
di moderni impianti elettrici nel settore produttivo.
La norma CEI EN 60898-1 si applica agli interruttori automatici per usi domestici
e similari di tipo ordinario, intendendo incluse le applicazioni per uffici, alberghi,
scuole, ecc., cioè il settore comunemente chiamato “terziario”.

Nella tabella sono riportate le caratteristiche di intervento magnetico dei diversi tipi

di sganciatore, con riferimento alle norme e inoltre si sono riportate le applicazioni

“standard” dei diversi tipi di protezione.

Schneider Electric offre a catalogo interruttori automatici modulari rispondenti a tutte

le diverse esigenze d’installazione e di esercizio sopra elencate.

tipi di sganciatori e loro applicazioni


tipo intervento secondo norma di riferimento protezione
CEI EN 60947-2 CEI EN 60898-1 (CEI 23-3)
Im 3,2 ÷ 4,8 In (4 In ± 20%) Im 3 ÷ 5 In di generatori, delle persone e di grandi lunghezze di cavi
Sovraccarico: termici standard

curva B
Im 6,4 ÷ 9,6 In (8 In ± 20%) Im 5 ÷ 10 In di cavi e impianti che alimentano apparecchi utilizzatori
classici. Sovraccarico: termici standard

curva C
Im 9,6 ÷ 14,4 In (1) (12 In ± 20%) Im 10 ÷ 14 In di cavi che alimentano apparecchi utilizzatori a forte corrente
di avviamento. Sovraccarico: termici standard

curva D
Im 9,6 ÷ 14,4 In (1) di cavi che alimentano apparecchi utilizzatori a forte corrente
di avviamento. Sovraccarico: termici standard

curva K
Im 2,4 ÷ 3,6 In dei circuiti elettronici

curva Z
Im 12 In (2) (12 In ± 20%) dei motori (senza protezione termica)

curva MA
(1) La caratteristica K si differenzia dalla D per la corrente di
funzionamento If = 1,2 In (K); If = 1,3 In (D). tabella di scelta
(2) Tolleranza ammessa ± 20%.

Nella tabella a fianco sono riportati i prodotti tipo curva B curva C curva D curva K curva Z curva MA
a catalogo con le rispettive caratteristiche C40a n n

d’intervento, a seconda del settore di applicazione. C40N n n

iC60a n

iC60N n n n

iC60H n n

iC60L n n n n

iC60L-MA n

C120N n n n

NG125a n

NG125N n n n

NG125L n n n

NG125L-MA n

C60H-DC n

124
Compact NSA 160 e NSC100N
Gli interruttori della serie Compact NSA ed NSC100N sono equipaggiati con uno
sganciatore di tipo magnetotermico non intercambiabile con soglie di intervento
termico e magnetico fisse.
La soglia di intervento dello sganciatore magnetico varia da 10 a 16 In a seconda
della corrente nominale. Questi interruttori possono quindi adattarsi bene a reti
di tipo standard.

Compact NSX
Gli interruttori della gamma Compact NSX presentano il vantaggio di avere
la possibilità di montare diversi tipi di sganciatore in funzione del tipo di protezione
da realizzare e della corrente nominale richiesta.
Nella tabella sottostante sono riportate le caratteristiche dei diversi tipi di sganciatori
con le applicazioni per le quali sono normalmente utilizzati.
tipi di sganciatori e loro applicazioni
tipo protezione protezione contro applicazioni
contro cortocircuiti
sovraccarichi
TM-D regolabile non regolabile, soglie protezione di reti di tipo standard
elevate (1)
TM-G (2) regolabile non regolabile, soglie protezione di reti alimentate
basse da generatori e reti con cavi
molto lunghi
MA (2) non presente regolabile protezione contro il cortocircuito
di linee che alimentano motori
(1) Regolabile da 5 a 10 In per TM200D e TM250D.
(2) Solo per interruttori Compact NSX.

Sganciatori elettronici
Di seguito sono sintetizzate le principali caratteristiche e le possibilità di regolazione

degli sganciatori elettronici che equipaggiano gli interruttori scatolati Compact NSX,

delle unità di controllo che equipaggiano gli interruttori scatolati

Compact NS630b/3200 e gli interruttori aperti Masterpact NT ed NW.

Le possibilità di regolazione di ciascuno sganciatore elettronico sono mostrate

nella parte di questo capitolo dedicata alle curve d’intervento degli sganciatori.

Compact NSX 100/160/250


unità di controllo lungo ritardo [L] corto ritardo [So] corto ritardo [S] istantanea [ I ] guasto a terra [G]
soglie regolabili corrente tempo classe corrente tempo corrente tempo corrente tempo corrente tempo
[Ir] [tr] termico [Iso] [tso] [Is] [ts] [Ii] [ti] [Ig] [tg]
Micrologic 2.2 n fissa - n fissa - - - - - -
Micrologic 2.2 G n fissa - n fissa - - fissa fissa - -
Micrologic 2.2 M n n 5-10-20 n fissa - - fissa fissa - -
Micrologic 5.2 A n n - - - n n n fissa - -
Micrologic 5.2 E n n - - - n n n fissa - -
Micrologic 5.2 A-Z n n - - - n n n fissa - -
Micrologic 6.2 A n n - - - n n n fissa n n

Micrologic 6.2 E n n - - - n n n fissa n n

Micrologic 6.2 E-M n n - n fissa - - fissa fissa n n

Compact NSX 400/630


Micrologic 2.3 n fissa - n fissa - - - - - -
Micrologic 1.3 M - - - - - n fissa fissa fissa - -
Micrologic 2.3 M n n 5-10-20 n fissa - - fissa fissa - -
Micrologic 5.3 A n n - - - n n n fissa - -
Micrologic 5.3 E n n - - - n n n fissa - -
Micrologic 5.3 A-Z n n - - n n n fissa - -
Micrologic 6.3 A n n - - n n n fissa n n

Micrologic 6.3 E n n - - n n n fissa n n

Micrologic 6.3 E-M n n n fissa - - fissa fissa n n

Le lettere hanno il seguente significato:


G = protezione generatori
M = protezione solo magnetica
A = misura delle correnti
E = misura delle correnti e dell’energia
Z = impiego per reti a 16 Hz 2/3.

125
Caratteristiche Tipi di sganciatori

degli apparecchi Informazioni generali


di protezione
e manovra

Compact NS 630b/3200, Masterpact NT e NW


unità di controllo lungo ritardo [L] corto ritardo [Sd] istantanea [ I ] guasto a terra [G]
soglie regolabili corrente tempo corrente tempo corrente tempo corrente tempo
[Ir] [tr] [ISD] [tSD] [Ii] [Ig] [tg]
interruttori NS NT e NW
Micrologic 2.0 n - n n - - n fissa - -
Micrologic 5.0 n - n n n n n fissa - -
Micrologic 2.0 A n - n n - - n fissa - -
Micrologic 5.0 A n - n n n n n fissa - -
Micrologic 6.0 A n - n n n n n fissa n n

Micrologic 7.0 A n - n n n n n fissa n n

Micrologic 2.0 E n n n n - - n fissa - -


Micrologic 5.0 E n n n n n n n fissa - -
Micrologic 6.0 E n n n n n n n fissa n n

Micrologic 7.0 E n n n n n n n fissa n n

Micrologic 5.0 H n(1) n n n n n n fissa - -


Micrologic 6.0 H n(1) n n n n n n fissa n n

Micrologic 7.0 H n(1) n n n n n n fissa n n

(1) Solo per NS630b - 1600.


Le lettere hanno il seguente significato:
A = misura delle correnti e regolazione delle protezioni mediante trimer
E = misura delle energie e regolazione delle protezioni tramite trimer
H = misura delle potenze e delle armoniche e regolazione delle protezioni mediante tastiera.

126
Selettività senza pari
Selettività
NS400 NSX250 Gli interruttori Compact NSX garantiscono continuità di servizio e notevoli risparmi
grazie ad un livello di selettività senza pari:
n grazie alla precisione di misura la selettività in sovraccarico viene garantita
anche per correnti nominali molto vicine
n in caso di cortocircuito la rapidità di calcolo dei Micrologic consente all'apparecchio
a monte di anticipare la reazione dell'apparecchio a valle. L'interruttore posizionato
NS160 NSX100 a monte regola nuovamente la sua temporizzazione di sgancio per garantire
[100 A] la selettività
n per i cortocircuiti più elevati, l’energia d’arco dissipata dal cortocircuito
nell'interruttore a valle provoca l'intervento dello sgancio riflesso. La corrente rilevata
dall'apparecchio a monte è fortemente limitata. L’energia è insufficiente a provocare
Acti 9 lo sgancio dell'interruttore, si verifica selettività qualsiasi sia il livello di cortocircuito.
Per disporre di una selettività totale su tutti i guasti possibili, dalla soglia
Lungo ritardo Ir fino alla corrente di cortocircuito estrema Icu, deve essere rispettato
Compact NSX100 con Micrologic: selettività totale con Acti 9 un rapporto di calibro pari a 2,5 tra l'apparecchio a monte e quello a valle.
di corrente nominale ≤ 40 A - Un miglior coordinamento delle
protezioni consente di ridurre la differenza di calibro necessaria Questo rapporto è necessario per garantire lo sgancio selettivo riflesso nella zona
ad una selettività totale. interessata dai cortocircuiti elevati.

codifica delle unità di controllo Micrologic


esempi protezione interruttore misura applicazioni
1: I 2: NSX100/160/250 A: Amperometro distribuzione, oppure
2: LSoI G: Generatore
5: LSI M: Motori
6: LSIG Z: 16 Hz 2/3

I: Istantanea 3: NSX400/630 E: Energie


L : Lungo ritardo

So: Corto ritardo (1)

(a temporizzazione fissa)
S: Corto ritardo
G: Terra

Micrologic 1.3 solo istantanea 400 o 630 A distribuzione


Micrologic 2.3 LSoI 400 o 630 A distribuzione
Micrologic 5.2 A LSI 100, 160 o 250 A amperometro distribuzione
Micrologic 6.3 E-M LSIG 400 o 630 A energie motore
(1) La protezione LSoI è standard nel Micrologic 2. Per garantire la selettività, integra un corto ritardo So a temporizzazione non regolabile e una istantanea.

127
Caratteristiche Caratteristiche elettriche
degli apparecchi interruttori automatici
di protezione Il Sistema Acti 9
e manovra

tipo DomA45/42/47 C40a C40N


norme CEI EN 60898-1 CEI EN 60898-1/ CEI EN 60947-2 CEI EN 60898-1/ CEI EN 60947-2
numero di poli 1P+N, 2P 1P+N 3P+N 1P+N 3P+N
blocco Vigi di protezione differenziale – c c

ausiliari elettrici per segnalazione a distanza – c c

caratteristiche elettriche
curve C B, C B, C
corrente nominale [A] In da 6 a 32 da 1 a 40 da 1 a 40
tensione d’impiego massima [V] Ue CA (50/60 Hz) 230 415 415
max CC – – –
tensione d’impiego minima [V] Ue CA (50/60 Hz) – 12 12
min CC – 12 12
tensione d’isolamento [V CA] Ui 440 440 440
tensione nom. di tenuta ad impulso [kV] Uimp 4 4 4
classe di limitazione fino a 40 A (CEI EN 60898-1) 3 3 3
potere d’interruzione
potere d’interruzione CA Ue (50/60 Hz)
CEI EN 60947-2 [kA] Icu 12...60 V – – –

12...133 V – – –

100...133 V – – –

220...240 V – 6 15 10 15

380...415 V – 2 (1) 6 2 (1) 10

440 V – – –

Ics – – –

CEI EN 60898-1 [A] Icn 240/415 V 4500 4500 4500 6000 6000
- 230/400 V
potere d’interruzione CC Ue CC
CEI EN 60947-2 [kA] Icu 12...48 V (1P) – – –
72 V (1P) – – –
100...133 V (2P) – – –
100...133 V (3P) – – –
220...250 V (4P) – – –
Ics – – –
altre caratteristiche
adatto per isolamento industriale secondo CEI EN 60947-2 – – –
temperatura di riferimento CEI EN 60947-2 – – –
visualizzazione intervento su guasto – – –
sezionamento visualizzato c c c

chiusura rapida c c c
grado di protezione IP solo interruttore IP20 IP20 IP20
interruttore in IP40 IP40 IP40
quadro modulare classe d'isolamento II classe d'isolamento II
(1) Potere d’interruzione con 1 polo in sistema di neutro isolato (caso di guasto doppio).

128
iC60a iC60N iC60H iC60L
CEI EN 60947-2, CEI EN 60898-1 CEI EN 60947-2, CEI EN 60898-1 CEI EN 60947-2, CEI EN 60898-1 CEI EN 60947-2, CEI EN 60898-1
1P 2, 3, 4P 1P 2, 3, 4P 1P 2, 3, 4P 1P 2, 3, 4P
c c c c
c c c c

C B, C, D C, D B, C, K, Z
da 6 a 40 da 0.5 a 63 (da 1 a 63 in CC) da 0.5 a 63 (da 1 a 63 in CC) da 0.5 a 63 (da 1 a 63 in CC)
440 440 440 240/415, 440
250 250 250 250
12 12 12 12
12 12 12 12
500 500 500 500
6 6 6 6
– – – –

– – 50 (da 0.5 a 4 A) – 70 (da 0.5 a 4 A) – 100 (da 0.5 a 4 A) 100 (da 0.5 a 4 A)
36 (da 6 a 63 A) 42 (da 6 a 63 A) 70 (da 6 a 63 A) 80 (da 6 a 63 A)
– – – 50 (da 0.5 a 4 A) – 70 (da 0.5 a 4 A) – –
36 (da 6 a 63 A) 42 (da 6 a 63 A)
– – 50 (da 0.5 a 4 A) – 70 (da 0.5 a 4 A) – 100 (da 0.5 a 4 A) 100 (da 0.5 a 4 A)
20 (da 6 a 63 A) 30 (da 6 a 63 A) 50 (da 6 a 25 A) 70 (da 6 a 63 A)
36 (32/40 A)
30 (50/63 A)
6 10 50 (da 0.5 a 4 A) 50 (da 0.5 a 4 A) 70 (da 0.5 a 4 A) 70 (da 0.5 a 4 A) 100 (da 0.5 a 4 A) 100 (da 0.5 a 4 A)
10 (da 6 a 63 A) 20 (da 6 a 63 A) 15 (da 6 a 63 A) 30 (da 6 a 63 A) 25 (da 6 a 25 A) 50 (da 6 a 25 A)
20 (32/40 A) 36 (32/40 A)
15 (50/63 A) 30 (50/63 A)
– 6 – 50 (da 0.5 a 4 A) – 70 (da 0.5 a 4 A) – 100 (da 0.5 a 4 A)
10 (da 6 a 63 A) 15 (da 6 a 63 A) 25 (da 6 a 25 A)
20 (32/40 A)
15 (50/63 A)
– – – 25 (da 0.5 a 4 A) – 50 (da 0.5 a 4 A) – 70 (da 0.5 a 4 A)
6 (da 6 a 63 A) 10 (da 6 a 63 A) 20 (da 6 a 25 A)
15 (32/40 A)
10 (50/63 A)
100 % di Icu 100 % di Icu (da 0.5 a 4 A) 100 % di Icu (da 0.5 a 4 A) 100 % di Icu (da 0.5 a 4 A)
75 % di Icu (da 6 a 63 A) 50 % di Icu (da 6 a 63 A) 50 % di Icu (da 6 a 63 A) (2)
4500 4500 6000 6000 10000 10000 15000 15000

– – 15 – 20 – 25 –
– – 6 – 10 – 15 –
– – – 6 – 10 – 15
– – – 15 – 20 – 25
– – – 6 – 10 – 15
– – 100 % di Icu 100 % di Icu 100 % di Icu

c c c c

50°C 50°C 50°C 50°C


si si si si
c c c c
c c c c
IP20 IP20 IP20 IP20
IP40 IP40 IP40 IP40
classe d'isolamento II classe d'isolamento II classe d'isolamento II vlasse d'isolamento II
(2) 100 % di Icu per In da 6 a 25 A a Ue da 100 a 133 V CA e Ue da 12 a 60 V CA.

129
Caratteristiche Caratteristiche elettriche
degli apparecchi interruttori automatici
di protezione Il Sistema Acti 9
e manovra

tipo C60H-DC C60PV-DC C120N


norme CEI EN 60947-2 CEI EN 60947-2 CEI EN 60898-1, CEI EN 60947-2
numero di poli 1P 2P 2P 1P 2, 3, 4P
blocco Vigi di protezione differenziale – – c

ausiliari elettrici per segnalazione a distanza c c c

caratteristiche elettriche
curve C B, C B, C, D
corrente nominale [A] In da 0.5 a 63 da 5 a 25 80, 100, 125
tensione d’impiego massima [V] Ue CA (50/60 Hz) – 240/415, 440 240/415, 440
max CC 250 V CC 500 V CC 800 V CC 125 per polo
tensione d’impiego minima [V] Ue CA (50/60 Hz) – – 12
min CC 24 – 12
tensione d’isolamento [V CA] Ui 500 V CC 1000 V CC 500
tensione nom. di tenuta ad impulso [kV] Uimp 6 6 6
potere d’interruzione
potere d’interruzione CA Ue (50/60 Hz)
CEI EN 60947-2 [kA] Icu 110...130 V – – – – –
130 V – – – 20 –
220...240 V – – – 10 20
380...415 V – – – 3 (1) 10
440 V – – – – 6
500 V – – – – –
Ics – – 75 % di Icu
CEI EN 60898-1 [A] Icn 230/400 V – – 10000 10000
potere d’interruzione CC Ue CC
CEI EN 60947-2 [kA] Icu 60 V – – – 10 –
125 V – – – 10 –
250 V 6 20 – – 10
500 V – 6 – – –
650 V – – 3 – –
800 V – – 1,5 – –
Ics 75 % di Icu 100 % di Icu 75 % di Icu
altre caratteristiche
adatto per isolamento industriale secondo CEI EN 60947-2 c c c
temperatura di riferimento CEI EN 60947-2 – 25°C –
visualizzazione intervento su guasto – – –

sezionamento visualizzato c c c

chiusura rapida c c c

grado di protezione IP solo interruttore IP20 IP20 IP20


interruttore in IP40 IP40 IP40
quadro modulare
(1) Potere d’interruzione con 1 polo in sistema di neutro isolato (caso di guasto doppio).

130
NG125a NG125N NG125L
CEI EN 60947-2 CEI EN 60947-2 CEI EN 60947-2
3, 4P 1P 2, 3, 3P+N, 4P 1P 2, 3, 4P
c c c
c c c

C B, C, D B, C, D
da 80 a 125 da 10 a 125 da 10 a 80
500 500 500
– 125 per polo 125 per polo
12 12 12
– 12 12
690 690 690
8 8 8

– 50 – 100 –
– – – – –
– 25 50 50 100
16 6 25 6 50
– – 20 – 40
8 – 10 – 15
75 % di Icu 75 % di Icu 75 % di Icu
– – – – –

– 25 (1 P) – 50 (1 P) –
– 25 (1 P) – 50 (1 P) –
– – 25 (2 P) – 50 (2 P)
20 (4 P) – 25 (4 P) – 50 (4 P)

100 % di Icu 100 % di Icu 100 % di Icu

c c c

40°C 40°C 40°C


c posizione leva di comando c posizione leva di comando c posizione leva di comando
c indicatore rosso c indicatore rosso c indicatore rosso
c c c

c c c

IP20 IP20 IP20


IP40 IP40 IP40

131
Caratteristiche Caratteristiche elettriche
degli apparecchi interruttori automatici
di protezione Il Sistema Acti 9
e manovra

tipo iC60LMA NG125LMA


norme CEI EN 60947-2 CEI EN 60947-2
numero di poli 2, 3P 2, 3P
blocco Vigi di protezione differenziale c c

ausiliari elettrici per segnalazione a distanza c c

caratteristiche elettriche
curve MA (Im = 12 In) MA (Im = 12 In)
corrente nominale [A] In da 1,6 a 40 da 4 a 63
tensione d’impiego massima [V] Ue max CA (50/60 Hz) 440 500
CC 250 –
tensione d’impiego minima [V] Ue min CA (50/60 Hz) 12 12
CC 12 –
tensione d’isolamento [V CA] Ui 500 690
tensione nom. di tenuta ad impulso [kV] Uimp 6 8
potere d’interruzione
potere d’interruzione CA Ue (50/60 Hz)
CEI EN 60947-2 [kA] Icu 12...60 V – –
12...133 V – –
100...133 V – –
110...130 V – –
130 V – –
220...240 V 40 (da 1,6 a 16 A) 100
30 (da 25 a 40 A)
230/400 V – –
380...415 V 20 (da 1,6 a 16 A) 50
15 (da 25 a 40 A)
400/415 V – –
440 V 15 (da 1,6 a 16 A) 40
10 (da 25 a 40 A)
500 V – 15
Ics 50 % di Icu (da 1,6 a 40 A) 75 % di Icu
CEI EN 60898-1 [kA] Icn 230/400 V – –
altre caratteristiche
adatto per isolamento industriale secondo CEI EN 60947-2 c c

temperatura di riferimento CEI EN 60947-2 50°C 40°C


visualizzazione intervento su guasto si c Posizione leva di comando
c Indicatore rosso
sezionamento visualizzato c c

chiusura rapida c c

grado di protezione IP solo interruttore IP20 IP20


interruttore in IP40 IP40
quadro modulare Classe d'isolamento II

132
tipo P25M
norme CEI EN 60947-2 e CEI EN 60947-4-1
numero di poli 3P
blocco Vigi di protezione differenziale –
ausiliari elettrici per segnalazione a distanza c

caratteristiche elettriche
curve Im = 12 In (± 20 %)
corrente nominale [A] In da 0,16 a 25 (63 A con blocco limitatore)
tensione d’impiego massima [V] Ue max CA (50/60 Hz) 690
CC –
tensione d’impiego minima [V] Ue min CA (50/60 Hz) 230
CC –
tensione d’isolamento [V CA] Ui 690
tensione nom. di tenuta ad impulso [kV] Uimp 6
potere d’interruzione
potere d’interruzione CA Ue (50/60 Hz) corrente da 0,16 2.5 4 6,3 10 14 18 23 25
nominale a 1,6
[A]

CEI EN 60947-2 [kA] Icu 230...240 V illimitato 50 50


Ics – 100 % di Icu
Icu 400...415 V illimitato 15 15 15 15
Ics – 50 % di Icu 40 % di Icu
Icu 440 V illimitato 50 15 8 8 8 8
Ics – 100 % di Icu 50 % di Icu
Icu 500 V illimitato 50 10 6 6 4 4
Ics – 100 % di Icu 75 % di Icu
Icu 690 V illimitato 3 3 3 3 3 3 3 3
Ics – 75 % di Icu
altre caratteristiche
adatto per isolamento industriale secondo CEI EN 60947-2 c

visualizzazione intervento su guasto –


sezionamento visualizzato –
chiusura rapida –
grado di protezione IP solo interruttore IP20
interruttore in IP40
quadro modulare

133
Caratteristiche Caratteristiche elettriche

degli apparecchi interruttori automatici

di protezione Il Sistema Acti 9


e manovra

tipo Reflex iC60N Reflex iC60H


corrente nominale [A] In 10÷63 10÷40
tensione nominale d’impiego circuito di potenza [V] Ue CA 400 400
tensione minima d’impiego [V] Ue min CA-CC
tensione d’isolamento [V] Ui 500 500
tensione nominale di tenuta ad impulso [kV] Uimp 6 (interruttore aperto) 6 (interruttore aperto)
frequenza [Hz] 50/60 50/60
comando tramite ordine mantenuto
tensione di comando [V] CA 220 / 240; 24÷48 con iMDU 220 / 240; 24÷48 con iMDU
CC 24÷48 con iMDU 24÷48 con iMDU
comando tramite ordine impulsivo
tensione di comando [V] CA 220 / 240; 24÷48 con iMDU 220 / 240; 24÷48 con iMDU
CC 24÷48 con iMDU 24÷48 con iMDU
numero di poli 2, 3, 4 P 2, 3, 4 P
CA IEC 60947-2 - CEI EN 60947-2 [kA]
Icu 130
240 20 30
415 10 15
440
500
690
Ics 75% Icu (50% solo per In = 63 A) 50% Icu
chiusura rapida c c

sezionamento visualizzato c c

blocco Vigi adattabile c c

blocco a lucchetto integrato c c

ausiliari elettrici iOF, iSD


iOF+iOF/iSD, iOF+SD24
iMN, iMNs, iMX+OF
iMSU
iMDI, iMDU

134
RCA ARA
0,5÷63 0,5÷63
230 230
– –
400 400
6 6
50/60 50/60

1, 2, 3, 4 P 1, 2, 3, 4 P

dati dell’interruttore associato

c c
c c
c c
c c
c c
c c
c c
c c
c c

135
Caratteristiche Caratteristiche elettriche
degli apparecchi interruttori automatici
di protezione Il Sistema di comunicazione Acti 9
e manovra

L'Acti 9 Smartlink permette di trasmettere i dati dagli interruttori Acti 9 ad un


controllore programmabilie o ad un sistema di supervisione attraverso la rete di
comunicazione Modbus.

Funzioni
Trasmissione dati tra rete Modbus e apparecchi Acti 9
c Interruttori, interruttori e dispositivi di protezione differenziale:
v stato aperto/chiuso
v stato sganciato
v numero di manovre di apertura/chiusura
v numero di interventi.
c Contattori, relè ad impulsi:
v comando apertura
v comando chiusura
v stato aperto/chiuso
v numero di cicli
v tempo totale di funzionamento del carico (interruttore chiuso).
c Interruttore con comando a distanza/Reflex iC60:
v comando apertura
v comando chiusura
v stato aperto/chiuso
v stato sganciato
v numero di cicli
v tempo totale di funzionamento del carico.
c Power Meter:
v numero di impulsi registrati
v valore di regolazione impulso (es. kWh)
v consumo totale registrato
v consumo stimato.
Tutti i dati vengono salvati in memoria: numero di cicli, consumo, tempo di funzionamento,
anche in caso di guasto o interruzione dell'alimentazione.
L'Acti 9 Smartlink permette anche lo scambio di dati con qualsiasi apparecchio con
ingressi/uscite digitali 24 V CC.
Non è necessaria alcuna configurazione dei prodotti collegati.
La funzione di comunicazione si adatta automaticamente ai parametri di comunicazione
della stazione master Modbus (PLC, supervisore).

Installazione
c Montaggio in quadri:

v larghezza 24 moduli per fila;

v distanza minima tra le guide 150 mm.

Connettore Ti24 I/O Modbus connector


11 vie I/O c Pin 1: D1 Modbus
Protetti all'ingresso contro le c Pin 2: D0 Modbus
inversioni di tensione c Pin 3: shielding
Protetti all'uscita mediante
Connettore c Pin 4: common/0 V
limitazione di corrente
alimentazione 24 V CC
c Pin 1: 0 V
Protetti contro le
c Pin 2: I1 Ingresso 1
inversioni di tensione
c Pin 3: I2 Ingresso 2
c Pin 4: O Uscita
c Pin 5: +24 V

c Segnalazione del Selettori


funzionamento del sistema c Impostazione
di comunicazione e dello dell'indirizzo su rete
stato dell'Acti 9 Smartlink Modbus

136
caratteristiche tecniche
caratteristiche del collegamento Modbus
collegamento Modbus, RTU, RS485 seriale
trasmissione velocità 9600 baud ... 19200 baud, autoadattabile
mezzo cavo schermato, doppino twistato
struttura tipo Modbus.org
metodo Master/Slave
tipo di apparecchio Slave
configurazione indirizzamento Modbus dell'Acti 9 numero max di stazioni slave 99
Smartlink per un master Modbus
lunghezza max del bus 1000 m
tipo di connettore bus connettore 4-pin
alimentazione
corrente nominale 24 V CC ± 20 %
corrente d'ingresso max 1.5 A
corrente di spunto max 3A
misura
capacità 232 impulsi per ingresso
caratteristiche ingressi
tipo di ingresso collettore corrente Tipo 1 IEC 61131-2
numero di vie 11 vie 2-ingressi
tensione nominale 24 V
limiti di tensione 24 V CC ± 20 %
corrente nominale 2.5 mA
corrente max 5 mA
tempo di filtraggio stato 1 1 ms
stato 0 1 ms
isolamento nessun isolamento tra porte
protezione tensione sequenza negativa sì
caratteristiche uscite
numero di vie di uscita 11
tipo di uscita alimentazione corrente 24 V CC 0.1 A
tensione nominale tensione 24 V
corrente max 100 mA
caduta di tensione (tensione stato 1) 1 V max
corrente di spunto max 500 mA
corrente di perdita 0.1 mA
protezione sovratensione 33 V CC
caratteristiche generali
temperatura funzionamento -25°C ... +60°C in caso di montaggio verticale limitato a 50°C
immagazzinaggio -40°C…+80°C
tropicalizzazione trattamento 2 (umidità relativa 93% a 40°C)
resistenza alle cadute di tensione 10 ms, classe 3 secondo IEC 61000-4-29
grado di protezione IP20
grado di inquinamento 3
altitudine funzionamento 0 … 2000 m
tenuta alle vibrazioni secondo IEC 60068.2.6 1 g / ± 3.5 mm - da 5 Hz a 300 Hz - 10 cicli
resistenza agli urti secondo IEC 60068.2.2 7 15 g / 11 ms
immunità alle scariche elettrostatiche secondo IEC 61000-4-2 aria: 8 kV
contatto: 4 kV
immunità ai campi magnetici irradiati secondo IEC 61000-4-3 10 V/m - 80 MHz a 3 GHz
immunità ai transitori rapidi secondo IEC 61000-4-4 1 kV per ingressi/uscite e comunicazione Modbus.
2 kV per alimentazione 24 CC - 5 kHz - 100 kHz
immunità ai campi magnetici condotti secondo IEC 61000-4-6 10 V da 150 kHz a 80 MHz
immunità ai campi magnetici alle frequenze di rete secondo IEC 61000-4-8 30 A/m
resistenza alle atmosfere corrosive secondo IEC 60721-3-3 livello 3C2 su H2S / SO2/ NO2 / Cl2
resistenza al fuoco parti attive a 960°C 30 s / 30 s secondo IEC 60 695-2-10 e IEC 60 695-2-11
altre parti a 650°C 30 s / 30 s secondo IEC 60 695-2-10 e IEC 60 695-2-11
test di corrosione (salt spray test) secondo IEC 60068.2.52 severità 2
ambiente in conformità con la direttiva RoHS

137
Caratteristiche Caratteristiche elettriche
degli apparecchi interruttori automatici
di protezione Compact NSC100, NSA160
e manovra

interruttore Compact tipo NSC100N (1) NSA160


numero di poli 3,4 3,4
caratteristiche elettriche secondo CEI EN 60947-2
corrente nominale [A] In 40 °C 100 160
tensione nominale d’isolamento [V] Ui 750 800
tensione nominale tenuta ad impulso [kV] Uimp 8 8
N E NE N
potere di interruzione Icu 50/60 Hz 220 / 240 V 42 25 40 50
nominale estremo [kA eff.] 380 / 415 V 18 16 25 36
440 V 18 10 16 22
500 / 525 V 10 8 10 15
potere di interruzione Ics 100 % 75% 75% 75%
nominale di servizio (% Icu)
attitudine al sezionamento n n

categoria di utilizzazione A A
durata (cicli CO) meccanica 20000 10000
elettrica (In - 440 V) / (In/2-440V) 7000 / 10000 5000
caratteristiche elettriche secondo UL508
potere di interruzione [kA] AC 50/60 Hz 240 V 42
480 V 18
600 V 10
protezione
sganciatore magnetotermico integrato n n

TM-D n n

dispositivo differenziale blocco Vigi n n

relé Vigirex n n

dimensioni e pesi
dimensioni Compact 3P 90 x 120 x 100 90 x 120 x 82,5
L x H x P [mm] 4P 120 x 120 x 100 120 x 120 x 82,5
Vigicompact 3P 210 x 120 x 100 210 x 120 x 82,5
4P 240 x 120 x 100 240 x 120 x 82,5
peso [kg] Compact 3P 1 1,1
4P 1,3 1,4
Vigicompact 3P 2,5 2,6
4P 3 3,1
(1) L’interruttore NSC100N è conforme alle norme UL508, CSA22-2 N°14 relative a quadri bordo macchina, garantendo i seguenti valori di potere di interruzione
estremo [kA eff]:
n 240 V: 42;
n 480 V: 18;
n 600 V: 10.

Protezione contro le sovracorrenti


NSC100N
corrente nominale In a 40°C [A] 16 20 25 32 40 50 63 70 80 100
NSC100 n n n n n n n n n n

protezione contro i sovraccarichi (termico)


soglia di Ir fissa
intervento [A] 16 20 25 32 40 50 63 70 80 100
protezione contro i cortocircuiti (magnetico)
soglia di Im fissa
intervento [A] 600 600 600 600 1000 1000 1000 1000 1000 1250
NSA160
corrente nominale In a 40°C [A] 16 25 32 40 50 63 80 100 125 160
NSA160 n n n n n n n n n n

protezione contro i sovraccarichi (termico)


soglia di Ir fissa
intervento [A] 16 25 32 40 50 63 80 100 125 160
protezione contro i cortocircuiti (magnetico)
soglia di Im fissa
intervento [A] 600 600 600 600 600 800 800 1000 1250 1250

138
Compact NS80H

interruttore Compact tipo NS80H


numero di poli 3
caratteristiche elettriche secondo IEC 947-2 e CEI EN 60947.2
corrente nominale [A] In 65°C 80
tensione nominale di isolamento [V] Ui 750
tensione nominale tenuta ad impulso [kV] Uimp 8
tensione nominale d’impiego [V] Ue CA 50/60 Hz 690
CC 500
potere di interruzione nominale estremo Icu CA 50/60 Hz 220/240 V 100
[kA eff.] 380/415 V 70
440 V 65
500 V 25
525 V 25
660/690 V 6
potere di interruzione nominale di servizio Ics (% Icu) 100%
attitudine al sezionamento n

categoria di utilizzazione A
durata (cicli CO) meccanica 20000
elettrica 400 V - In/2 10000
400 V - In 7000
caratteristiche secondo Nema AB1
potere di interruzione [kA eff.] 240 V 100
480 V 65
600 V 25
protezione
sganciatore magnetico MA integrato n

taglia [A] In min/max 1,5/80


protezione cortocircuito Im regolabile 6÷14 In
dimensioni e pesi
dimensioni L x H x P [mm] 3 poli fisso ANT 90 x 120 x 80
peso [kg] 3 poli fisso ANT 0,98

Protezione contro i cortocircuiti


taglia [A] In 65°C 1,5 2,5 6,3 12,5 25 50 80
soglia di intervento regolabile [A] Im = 9÷21 15÷35 38÷88 75÷175 150÷350 300÷700 480÷1120
6÷14xIn

139
Caratteristiche Caratteristiche elettriche
degli apparecchi interruttori automatici
di protezione Compact NSX100/630
e manovra

interruttori automatici
livelli di potere d'interruzione
caratteristiche secondo CEI EN 60947-2
corrente nominale [A] In 40 °C
numero di poli
potere d'interruzione nominale esterno [kA eff]
lcu (3) CA 50/60 Hz 220/240 V
380/415 V
440 V
500 V
525 V
660/690 V
potere d'interruzione nominale di servizio [kA eff]
lcs CA 50/60 Hz 220/240 V
380/415 V
440 V
500 V
525 V
660/690 V
durata (cicli C-0) meccanica
elettrica 440 V In/2
In
690 V In/2
In
caratteristiche secondo NEMA-AB1
potere d'interruzione [kA eff] CA 50/60 Hz 240 V
480 V
600 V
caratteristiche secondo UL508
potere d'interruzione [kA eff] CA 50/60 Hz 240 V
480 V
600 V
protezioni e misure
protezione contro i cortocircuiti solo magnetica
protezione contro i sovraccarichi/cortocircuiti magnetotermica
elettronica
con protezione del neutro (Off-0,5-1-OSN) (1)
con protezione della terra
con selettività ZSI (2)
visualizzazione / misura I, U, f, P, E, THD / misura della corrente interrotta
opzioni display fronte quadro FDM121
aiuto all'impiego e alla manutenzione
contamanovre
report cronologici e allarmi
segnalazioni misura
segnalazioni stati dell'apparecchio/comando
protezione differenziale con blocco Vigi
con relè Vigirex associato
installazione / collegamenti
dimensioni e peso
dimensioni [mm] fisso, attacchi anteriori 3P
LxHxP 4P
peso [kg] fisso, attacchi anteriori 3P
4P
collegamenti
distanziatore poli passo polare [mm] senza/con distanziatori
cavi Cu o Al [mm²]
(grosse sezioni)
(1) OSN: "Over Sized Neutral Protection" (protezione neutro sovradimensionato).
(2) ZSI: "Zone Selectivity Interlocking" (selettività logica).

140
NSX100 NSX160 NSX250
B F N H S L R HB1 HB2 B F N H S L B F N H S L R HB1 HB2

100 100 160 250 250


2, 3, 4 3,4 2, 3, 4 2, 3, 4 3, 4

40 85 90 100 120 150 200 - - 40 85 90 100 120 150 40 85 90 100 120 150 200 - -
25 36 50 70 100 150 200 - - 25 36 50 70 100 150 25 36 50 70 100 150 200 - -
20 35 50 65 90 130 200 - - 20 35 50 65 90 130 20 35 50 65 90 130 200 - -
15 25 36 50 65 70 80 85 100 15 30 36 50 65 70 15 30 36 50 65 70 80 85 100
- 22 35 35 40 50 65 80 100 - 22 35 35 40 50 - 22 35 35 40 50 65 80 100
- 8 10 10 15 20 45 75 100 - 8 10 10 15 20 - 8 10 10 15 20 45 75 100

40 85 90 100 120 150 200 - - 40 85 90 100 120 150 40 85 90 100 120 150 200 - -
25 36 50 70 100 150 200 - - 25 36 50 70 100 150 25 36 50 70 100 150 200 - -
20 35 50 65 90 130 200 - - 20 35 50 65 90 130 20 35 50 65 90 130 200 - -
7,5 12,5 36 50 65 70 80 85 100 15 30 36 50 65 70 15 30 36 50 65 70 80 85 100
- 11 35 35 40 50 65 80 100 - 22 35 35 40 50 - 22 35 35 40 50 65 80 100
- 4 10 10 15 20 45 75 100 - 8 10 10 15 20 - 8 10 10 15 20 45 75 100
50000 20000 40000 20000 20000
50000 20000 40000 20000 20000
30000 10000 20000 10000 10000
20000 10000 15000 10000 10000
10000 5000 7500 5000 5000

40 85 90 100 120 150 200 - - 40 85 90 100 120 150 40 85 90 100 120 150 200 - -
20 35 50 65 90 130 150 85 100 20 35 50 65 90 130 20 35 50 65 90 130 150 85 100
- 8 20 35 40 50 50 75 100 - 20 20 35 40 50 - 20 20 35 40 50 50 75 100

- 85 85 85 - - - - - - 85 85 85 - - - 85 85 85 - - - - -
- 25 50 65 - - - - - - 35 50 65 - - - 35 50 65 - - - - -
- 10 10 10 - - - - - - 10 10 10 - - - 15 15 15 - - - - -

n n
n n
n n
n n
n n
n n
n n
n n
n n
n n
n n
n n
n n
n n
n n

105 x 161 x 86 105 x 161 x 86 105 x 161 x 86 105 x 161 x 86


140 x 161 x 86 140 x 161 x 86 140 x 161 x 86 140 x 161 x 86
2,05 2,4 2,2 2,4
2,4 2,8 2,6 2,8

35/45 35/45 35/45 35/45


300 300 300 300

caratteristiche comuni
tensioni nominali
d’isolamento [V] Ui 800
di tenuta ad impulso [kV] Uimp 8
d'impiego [V] Ue CA 50/60 Hz 690
attitudine al sezionamento CEI EN 60947-2 sì
categoria di utilizzazione A
grado di inquinamento CEI EN 60664-1 3

141
Caratteristiche Caratteristiche elettriche
degli apparecchi interruttori automatici
di protezione Compact NSX100/630
e manovra

interruttori automatici

livelli di potere d'interruzione


caratteristiche secondo CEI EN 60947-2
corrente nominale [A] In 40 °C
numero di poli
potere d'interruzione nominale esterno [kA eff]
lcu (3) CA 50/60 Hz 220/240 V
380/415 V
440 V
500 V
525 V
660/690 V
potere d'interruzione nominale di servizio [kA eff]
lcs CA 50/60 Hz 220/240 V
380/415 V
440 V
500 V
525 V
660/690 V
durata (cicli C-0) meccanica
elettrica 440 V In/2
In
690 V In/2
In
caratteristiche secondo NEMA-AB1
potere d'interruzione [kA eff] CA 50/60 Hz 240 V
480 V
600 V
caratteristiche secondo UL508
potere d'interruzione [kA eff] CA 50/60 Hz 240 V
480 V
600 V
protezioni e misure
protezione contro i cortocircuiti solo magnetica
protezione contro i sovraccarichi/cortocircuiti magnetotermica
elettronica
con protezione del neutro (Off-0,5-1-OSN) (1)
con protezione della terra
con selettività ZSI (2)
visualizzazione / misura I, U, f, P, E, THD / misura della corrente interrotta
opzioni display fronte quadro FDM121
aiuto all'impiego e alla manutenzione
contamanovre
report cronologici e allarmi
segnalazioni misura
segnalazioni stati dell'apparecchio/comando
protezione differenziale con blocco Vigi
con relè Vigirex associato
installazione / collegamenti
dimensioni e peso
dimensioni [mm] fisso, attacchi anteriori 3P
LxHxP 4P
peso [kg] fisso, attacchi anteriori 3P
4P
collegamenti
distanziatore poli passo polare [mm] senza/con distanziatori
cavi Cu o Al [mm²]
(grosse sezioni)

(1) OSN: "Over Sized Neutral Protection" (protezione neutro sovradimensionato).


(2) ZSI: "Zone Selectivity Interlocking" (selettività logica).

142
NSX400 NSX630
Ir = 225 - 500 A Ir = 501 - 630 A
F N H S L R HB1 HB2 F N H S L R HB1 HB2 R HB1 HB2

400 400 630 630


3, 4 3,4 3, 4 3, 4

40 85 100 120 150 200 - - 40 85 100 120 150 200 - - 200 - -


36 50 70 100 150 200 - - 36 50 70 100 150 200 - - 200 - -
30 42 65 90 130 200 - - 30 42 65 90 130 200 - - 200 - -
25 30 50 65 70 80 85 100 25 30 50 65 70 80 85 100 80 85 100
20 22 35 40 50 65 80 100 20 22 35 40 50 65 80 100 65 80 100
10 10 20 25 35 45 75 100 10 10 20 25 35 45 75 100 45 75 100

40 85 100 120 150 200 - - 40 85 100 120 150 200 - - 200 - -


36 50 70 100 150 200 - - 36 50 70 100 150 200 - - 200 - -
30 42 65 90 130 200 - - 30 42 65 90 130 200 - - 200 - -
25 30 50 65 70 80 85 100 25 30 50 65 70 80 85 100 80 85 100
10 11 11 12 12 65 80 100 10 11 11 12 12 65 80 100 - - -
10 10 10 12 12 45 75 100 10 10 10 12 12 45 75 100 - - -
15000 15000 15000 15000
12000 12000 8000 8000
6000 6000 4000 4000
6000 6000 6000 6000
3000 3000 2000 2000

40 85 100 120 150 200 - - 40 85 100 120 150 200 - - 200 - -


30 42 65 90 130 150 85 100 30 42 65 90 130 150 85 100 150 85 100
- 20 35 40 50 50 75 100 - 20 35 40 50 50 75 100 50 75 100

85 85 85 - - - - - 85 85 85 - - - - - - - -
35 50 65 - - - - - 35 50 65 - - - - - - - -
20 10 20 - - - - - 20 20 20 - - - - - - - -

n n

- -
n n
n n
n n
n n
n n
n n
n n
n n
n n
n n
n n
n n
n n

140 x 255 x 110 105 x 181 x 86 140 x 255 x 110


185 x 255 x 110 140 x 161 x 86 185 x 255 x 110
6,05 6,05 6,2
7,90 7,90 8,13

45/52,5 - 45/70 45/52,5 - 45/70 45/52,5 - 45/70


4 x 240 4 x 240 4 x 240

caratteristiche comuni
tensioni nominali
d’isolamento [V] Ui 800
di tenuta ad impulso [kV] Uimp 8
d'impiego [V] Ue CA 50/60 Hz 690
attitudine al sezionamento CEI EN 60947-2 sì
categoria di utilizzazione A
grado di inquinamento CEI EN 60664-1 3

143
Caratteristiche Caratteristiche elettriche
degli apparecchi interruttori automatici
di protezione Sganciatori per Compact NSX
e manovra

sganciatori magnetotermici TM da 16D a 250D TM da 16G a 63G


corrente nominale In a 40°C (1) [A] 16 25 32 40 50 63 80 100 125 160 200 250 16 25 40 63
interruttore Compact NSX100 n n n n n n n n - - - - n n n n

Compact NSX160 n n n n n n n n n n - - n n n n

Compact NSX250 n n n n n n n n n n n n n n n n

protezione termica
soglia [A] intervento tra Ir = In x... regolabile in Ampère da 0,7 a 1 x In
1,05 e 1,20 Ir
temporizzazione [s] tr non regolabile non regolabile
tr a 1,5 x In da 120 a 400 da 120 a 400
tr a 6 x Ir 15 -
protezione magnetica
soglia [A] Im fissa regolabile
fissa
precisione ±20% Compact NSX100 190 300 400 500 500 500 640 800 63 80 80 125
Compact NSX160/250 190 300 400 500 500 500 640 800 1250 1250 da 5 a 10xIn 63 80 80 125
temporizzazione [ms] tm fissa
protezione del neutro
neutro non protetto 4P 3R senza protezione nessuna versione 4P 3R
neutro protetto 4P 4R 1 x Ir 1 x Ir
al 100%

Tutti gli interruttori Compact NSX100/160/250 possono essere equipaggiati


di sganciatori magnetici MA che vengono utilizzati per realizzare soluzioni
di partenze motore a 3 apparecchi. Sono adatti a proteggere i motori fino a 110 kW
a 400 V.

Sganciatori magnetici MA

Gli interruttori con sganciatore MA sono associati ad un relè termico e ad un


contattore o avviatore.

Protezioni

Protezione magnetica (Im)

Protezione contro i cortocircuiti mediante dispositivo magnetico a soglia regolabile

Im che provoca uno sgancio istantaneo in caso di superamento della soglia.

c Im = In x ... è regolabile mediante commutatore in multiplo del calibro sganciatore:

v da 6 a 14 x In (da 2,5 a 100 A),

v da 9 a 14 x In (da 150 a 200 A).

Versione protezione
c Tripolare (3P 3R): interruttore 3 poli (3P) protetti (3R).
c Tetrapolare (4P 3R): interruttore 4 poli (4P) di cui 3 poli protetti (3R).

sganciatori magnetici MA 2,5 a 220


calibri [A] In a 65°C 2,5 6,3 12,5 25 50 100 (2) 150 220
interruttore Compact NSX100 n n n n n n - -

Compact NSX160 - - - n n n n -

Compact NSX250 - - - - - n n n

protezione magnetica istantanea


soglia [A] Im In x... regolabile in Ampère regolabile in Ampère
precisione ±20% da 6 a 14 x In (9 gradini) da 9 a 14 x In (6 gradini)
temporizzazione [ms] tm senza
(1) In caso di utilizzo ad una temperatura superiore a 40°C, l’aumento di temperatura provocherà una modifica della regolazione della soglia Ir, vedere tabelle
di declassamento.
(2) Gli sganciatori MA100 nella versione 4 poli hanno una regolazione da 9 a 14 x In.

144
Unità di controllo Micrologic 2

Tutti gli interruttori Compact NSX Micrologic 2


da 100 a 630 A possono essere equipaggiati
di unità di controllo Micrologic 2 per:
n la protezione standard dei cavi

della distribuzione

n la segnalazione:

q dei sovraccarichi, mediante LED

q dell'intervento su sovraccarico mediante


Gli interruttori dotati di unità di controllo Micrologic 2 garantiscono la protezione
modulo relè SDx.
delle reti di distribuzione alimentate mediante trasformatore. Per i generatori e i cavi
di grande lunghezza gli sganciatori Micrologic 2-G offrono soluzioni più adatte
a soglie basse.

Protezioni
Le regolazioni si effettuano mediante commutatore con possibilità di regolazione "fine".
Sovraccarico: Lungo ritardo (Ir)
Protezione termica con curva dell’intervento a tempo inverso: soglia di corrente di
sovraccarico Ir regolabile mediante commutatore, temporizzazione tr, non regolabile.
Cortocircuito: Corto ritardo a temporizzazione fissa (Isd)
Protezione a soglia regolabile Isd. Per garantire la selettività con l’apparecchio
a valle, all’intervento viene associato un piccolo ritardo.
Cortocircuito: Istantanea non regolabile
Protezione istantanea contro i cortocircuiti a soglia fissa.
Protezione del neutro
c Con gli interruttori tripolari la protezione del neutro non è possibile.

c Con gli interruttori tetrapolari la protezione del neutro può essere selezionata.

c Mediante commutatore a 3 posizioni:

v 4P 3R: neutro non protetto

v 4P 3R + N/2: neutro protetto al 50% del valore delle fasi, ovvero 0,5 x Ir

v 4P 4R: neutro protetto al 100% a Ir.

Segnalazioni
Segnalazione sul fronte
c LED "Ready" verde: si accende (ad intermittenza) quando la funzione
di protezione dell’interruttore è correttamente funzionante.
c LED pre-allarme di sovraccarico arancione: si accende (fisso) quando I > 90 % Ir.
c LED allarme di sovraccarico rosso: si accende (fisso) quando I > 105 % Ir.

Segnalazione a distanza
L’informazione di intervento su sovraccarico può essere riportata a distanza
installando un modulo relè SDx all’interno dell’interruttore.Questo modulo riceve
l’informazione dall’unità di controllo Micrologic mediante collegamento a infrarossi
e la rende disponibile a morsettiera. La richiusura dell’interruttore annulla
l’informazione.

145
Caratteristiche Caratteristiche elettriche
degli apparecchi interruttori automatici
di protezione Unità di controllo Micrologic 2
e manovra

Micrologic 2
corrente nominale [A] In a 40 °C (1) 40 100 160 250 400 630
interruttore Compact NSX100 n n - - - -
Compact NSX160 n n n - - -
Compact NSX250 n n n n - -
Compact NSX400 - - - n n -
Compact NSX630 - - - n n n

lungo ritardo
soglia [A] Io valore in base alla corrente nominale dello sganciatore (In) e al gradino del commutatore
intervento tra In = 40 A Io = 18 18 20 23 25 28 32 36 40
1,05 e 1,20 Ir In = 100 A Io = 40 45 50 55 63 70 80 90 100
In = 160 A Io = 63 70 80 90 100 110 125 150 160
In = 250 A (NSX250) Io = 100 110 125 140 160 175 200 225 250
In = 250 A (NSX250) Io = 70 100 125 140 160 175 200 225 250
In = 400 A Io = 160 180 200 230 250 280 320 360 400
In = 630 A Io = 250 280 320 350 400 450 500 570 630
Ir = Io x ... regolazione fine da 0,9 a 1 in 9 gradini (0,9 - 0,92 - 0,93 - 0,94 - 0,95 - 0,96 - 0,97 - 0,98 - 1)
per ciascun valore di Io
temporizzazione [s] tr non regolabile
secondo classe 1,5 x Ir 400
di intervento scelta 6 x Ir 16
7,2 x Ir 11
memoria termica 20 minuti prima e dopo lo sgancio
corto ritardo a temporizzazione fissa
soglia [A] Isd = Ir x ... 1,5 2 3 4 5 6 7 8 10
precisione ±10 %
temporizzazione [ms] tsd non regolabile
tempo di non intervento 20
tempo max di interruzione 80
Istantanea
soglia [A] Ii non regolabile 600 1500 2400 3000 4800 6900
precisione ±15 % tempo di non intervento 10 ms
tempo max di interruzione 50 ms per I > 1,5 li
(1) In caso di utilizzo degli interruttori a temperature elevate, la regolazione delle unità di controllo Micrologic deve tener conto dei limiti termici dell’apparecchio:
vedere tabella di declassamento.

146
Unità di controllo Micrologic 5/6 A o E

Tutti gli interruttori Compact NSX Protezioni


da 100 a 630 A possono essere Possibilità di doppia regolazione mediante commutatore e/o tastiera.
equipaggiati con i Micrologic 5 / 6 A La tastiera permette una regolazione "fine" con intervalli di 1 A al di sotto del valore
massimo, impostato mediante commutatore. La modifica delle regolazioni
(Amperometro) o E (Energie). Queste unità da tastiera è bloccata da un microswitch che comanda una funzione lucchetto
di controllo possono associare alla visualizzata sul display. Il lucchetto si blocca automaticamente dopo un periodo
protezione di base LSI (Micrologic 5), di inattività di 5 minuti.
la protezione di Terra G (Micrologic 6). L’accesso al microswitch è protetto da una calotta piombabile trasparente. Anche
con la calotta chiusa è possibile visualizzare le regolazioni e le misure utilizzando
Integrano inoltre funzioni di misura, la tastiera.
allarme e comunicazione. Sovraccarico: Lungo ritardo (Ir)
Protezione secondo una curva d’intervento a tempo inverso, a soglia regolabile Ir
mediante commutatore o tastiera con regolazione "fine".
Temporizzazione tr regolabile tramite tastiera.
Cortocircuito: Corto ritardo (Isd)
Protezione a soglia Isd regolabile e temporizzazione tsd regolabile, con possibilità
di inserire una porzione di curva a tempo inverso (I2t On).
Cortocircuito: Istantanea (Ii)
Protezione istantanea a soglia Ii regolabile.
Protezione complementare di Terra (Ig) su Micrologic 6
Protezione di tipo “residual”, a soglia regolabile Ig (con posizione Off) e
temporizzazione tg regolabile. Possibilità di inserire una porzione di curva a tempo
inverso (I2t On).
Protezione del neutro
Percorso dei menu. c Sugli interruttori tetrapolari è possibile impostare i parametri della protezione
c mediante tastiera:
v Off: neutro non protetto
v 0.5: neutro protetto al 50% del valore delle fasi, ossia 0,5 x Ir
v 1.0: neutro protetto al 100% a Ir
v OSN: protezione del neutro sovradimensionato a 1,6 volte la protezione di fase.
Utilizzata in caso di forte tasso di armoniche di 3° ordine e suoi multipli che si
accumulano nel neutro creando una corrente elevata. In questo caso l’utilizzo
dell’apparecchio deve essere limitato a Ir = 0,63 x In, per la regolazione max
sul neutro di 1,6 x Ir.
c Sugli interruttori tripolari la protezione del neutro è possibile anche installando
un TA di neutro esterno con uscita (T1, T2) collegata all’unità di controllo.
Selettività logica (ZSI)
Una morsettiera ZSI consente il cablaggio di più Micrologic per realizzare una
Visualizzazione di corrente interrotta.
selettività logica per la protezione corto ritardo (Isd) e la protezione di Terra (Ig)
senza temporizzazione. Per gli interruttori Compact NSX da 100 a 250 la funzione
ZSI funziona solo con un interruttore installato a monte (ZSI out).

Segnalazione dei guasti


In caso di intervento dell’interruttore vengono visualizzati l’origine del guasto
(Ir, Isd, Ii, Ig), la fase in guasto e la corrente interrotta. È necessaria un’alimentazione
esterna.

Segnalazioni
Segnalazione sul fronte

c LED "Ready" verde: si accende (ad intermittenza) quando la funzione


di protezione dell’interruttore è correttamente funzionante.
c LED di pre-allarme di sovraccarico (arancione): si accende (fisso)

quando I > 90 % Ir.

c LED di allarme sovraccarico (rosso): si accende (fisso) quando I > 105 % Ir.

Segnalazione a distanza
Un modulo relè SDx installato all’interno dell’interruttore permette la segnalazione:

c di un’informazione d’intervento su sovraccarico

c di una seconda informazione: pre-allarme di sovraccarico (Micrologic 5),

intervento su guasto di Terra (Micrologic 6).

Questo modulo riceve l’informazione dall’unità di controllo Micrologic mediante

collegamento a infrarossi e la rende disponibile a morsettiera.

La chiusura dell’interruttore annulla l’informazione.

È possibile riprogrammare queste uscite per assegnarle ad un altro tipo d’intervento

o allarme.

147
Caratteristiche Caratteristiche elettriche
degli apparecchi interruttori automatici
di protezione Unità di controllo Micrologic 5/6 A o E
e manovra

protezioni Micrologic 5 / 6 A o E
corrente nominale [A] In a 40 °C (1) 40 100 160 250 400 630
interruttore Compact NSX100 n n n - - -
Compact NSX160 n n n n - -
Compact NSX250 n n n n - -
Compact NSX400 - - - - n n

Compact NSX630 - - - - - n

lungo ritardo
soglia [A] Ir = ... mediante commutatore valore in base alla corrente nominale dello sganciatore (In) e al gradino del commutatore
intervento tra In = 40 A Io = 18 18 20 23 25 28 32 36 40
1,05 e 1,20 Ir In = 100 A Io = 40 45 50 55 63 70 80 90 100
In = 160 A Io = 63 70 80 90 100 110 125 150 160
In = 250 A Io = 100 110 125 140 150 175 200 225 250
In = 400 A Io = 160 180 200 230 250 280 320 360 400
In = 630 A Io = 250 280 320 350 400 450 500 570 630
tramite tastiera passo di regolazione di 1 A, con max per la posizione del commutatore
temporizzazione [s] tr = ... tramite tastiera 0,5 1 2 4 8 16
precisione ±10 % 1,5 x Ir 15 25 50 100 200 400
6 x Ir 0,5 1 2 4 8 16
7,2 x Ir 0,35 0,7 1,4 2,8 5,5 11
memoria termica 20 minuti prima e dopo lo sgancio
corto ritardo a temporizzazione regolabile
soglia [A] Isd = Ir x ... mediante commutatore 1,5 2 3 4 5 6 7 8 10
precisione ±10 % passo di regolazione di 0,5 x Ir tramite tastiera
temporizzazione [s] tsd = ... con tastiera I2Off 0 0,1 0,2 0,3 0,4
I2On - 0,1 0,2 0,3 0,4
tempo di non intervento [ms] 20 80 140 230 350
tempo max di interruzione [ms] 80 140 200 320 500
istantanea
soglia [A] Ii = In x con tastiera passo di regolazione di 0,5 x In nell’intervallo da 1,5 x In a: 15 x In (NSX100/160),
precisione ±15 % 12 x In (NSX250/400), 11 x In (NSX630)
tempo di non intervento 10 ms
tempo max di interruzione 50 ms per I > li
guasto a terra - per Micrologic 6 Ao E
soglia [A] Ig = In x ... mediante commutatore
precisione ±10 % In = 40 A 0,4 0,4 0,5 0,6 0,7 0,8 0,9 1 Off
In > 40 A 0,2 0,3 0,4 0,5 0,6 0,7 0,8 1 Off
passo di regolazione di 0,05 x In tramite tastiera
temporizzazione [s] tg = ... con tastiera I2Off 0 0,1 0,2 0,3 0,4
I2On - 0,1 0,2 0,3 0,4
tempo di non intervento 20 80 140 230 350
tempo max di interruzione 80 140 200 320 500
test funzione Ig integrato
(1) In caso di utilizzo degli interruttori a temperature elevate, la regolazione delle unità di controllo Micrologic deve tener conto dei limiti termici dell’apparecchio:
vedere tabella di declassamento.

148
Soluzioni Compact NSX per partenze motore

Gli interruttori automatici Compact NSX Gamma delle protezioni motore Compact NSX
consentono di realizzare le seguenti Gli interruttori Compact NSX offrono una gamma di sganciatori che consentono

soluzioni partenze motore: di realizzare soluzioni di partenze motore a 2 o 3 apparecchi.

Le protezioni sono adatte ad un funzionamento permanente a 65 °C.

n tre apparecchi: con sganciatore


solo magnetico MA o 1.3-M Soluzioni a 3 apparecchi
c 1 interruttore NSX con sganciatore MA o Micrologic 1.3-M;

n due apparecchi: con sganciatore c 1 contattore;

magnetotermico TM-D o 2-M. c 1 relè termico.

Sono adatti ad un'associazione con Soluzioni a 2 apparecchi


contattori in categoria di utilizzo AC3 c 1 interruttore Compact NSX:

(80% dei casi), che garantiscono un v con unità di controllo Micrologic 2.2-M o 2.3-M,

v o unità di controllo Micrologic 6 E-M.

coordinamento di tipo 2 interruttore­ Questa versione integra inoltre protezioni supplementari e funzioni "Power Meter".

contattore. Per la categoria di utilizzo AC4, c 1 contattore.

le difficili condizioni di esercizio impongono


generalmente un sovradimensionamento
dell'interruttore di protezione rispetto
alla categoria AC3.
tipo di protezione motore 3 apparecchi 2 apparecchi
interruttore Compact NSX NSX100/160/250 NSX400/630 NSX 100/630
coordinamento di tipo 2 contattore + relè termico contattore
con
sganciatore tipo MA Micrologic 1.3-M Micrologic 2-M Micrologic 6 E-M
tecnologia magnetico elettronico elettronico elettronico

relè termico separato n n

integrato di classe 5 n n

10 n n

20 n n

30 n

protezioni garantite dall'interruttore Compact NSX


cortocircuiti n n n n

sovraccarichi n n

guasto a terra n

specifiche squilibrio di fase n n


motori blocco rotore n

basso carico n

avviamento prolungato n

funzioni integrate Power Meter


I, U, energie n

aiuto all'impiego e alla manutenzione


contatori (manovre, n
interventi, allarmi, orario)
indicatore di usura n
dei contatti
profilo di carico n
e immagine termica

149
Caratteristiche Caratteristiche elettriche
degli apparecchi interruttori automatici
di protezione Protezione dei motori
e manovra Funzioni specifiche

Caratteristiche tecniche complementari


Squilibrio di fase
Lo squilibrio del sistema trifase si osserva quando le tre tensioni non sono uguali
in ampiezza e/o sono sfasate tra loro di 120°. Questo è essenzialmente dovuto
ai carichi monofase mal ripartiti sulla rete che squilibrano le tensioni tra le fasi.
Questo squilibrio genera delle correnti inverse che provocano delle coppie
di frenatura e il riscaldamento delle macchine asincrone, provocando l’usura precoce
Squilibrio di correnti e tensioni di fase. delle macchine.
Perdita di fase
Zona di arresto La perdita di fase è un caso particolare di squilibrio di fase.

motore c In regime stabilito ha gli effetti sopra riportati e richiede quindi un intervento dopo

da 1 a 200 s 4 secondi.

c In fase di avviamento l’assenza di una fase può provocare la rotazione inversa

del motore: è il carico da azionare che forza il senso di rotazione e questo impone

2o superamento un intervento quasi immediato (0,7 secondi).

Durata soglia
di avviamento
Durata avviamento conforme alla classe (Micrologic 2-M)
prolungato L’acquisizione di un avviamento normale del motore mediante Micrologic 2-M
è caratterizzata dalla verifica delle seguenti condizioni rispetto alla soglia Ir
di protezione termica (lungo ritardo)

Durata di
avviamento c corrente > 10 % x Ir (limite motore arrestato)

c superamento di una soglia 1,5 x Ir quindi ritorno al di sotto della suddetta soglia

prima della fine di una temporizzazione di 10 s.


1o superamento Se una di queste condizioni non viene soddisfatta, l’intervento della protezione
termica avviene dopo un tempo massimo pari a quello della classe scelta.
10 % Ir Ir La soglia Ir deve essere stata precedentemente regolata (corrente) sulla targa dati
1,5 Ir (Micrologic 2-M)
o Ilong (Micrologic 6 E-M) motore.
Avviamento motore e avviamento prolungato. Avviamento prolungato (Micrologic 6 E-M)
Quando questa funzione non è attiva le condizioni di avviamento sono quelle sopra

riportate.

Quando viene attivata la protezione interviene in associazione a quella termica

(classe).

Un avviamento prolungato provoca uno sgancio e si caratterizza per:

c corrente > 10 % x Ir (limite motore fermo) con:

c superamento della soglia Ilong (da 1 a 8 x Ir) senza ritorno al di sotto della suddetta

soglia prima della fine della temporizzazione tlong (da 1 a 200 secondi).
c o non superamento della soglia Ilong (da 1 a 8 x Ir) prima della fine di tlong
(da 1 a 200 secondi).

La soglia Ir deve essere stata precedentemente regolata (corrente) sulla targa dati

motore.

Si consiglia di coordinare questa protezione con la classe scelta.

150
Protezione dei motori
Unità di controllo Micrologic 1.3-M

Le unità di controllo Micrologic 1.3-M Unità di controllo Micrologic 1.3-M


vengono utilizzate per realizzare soluzioni
di partenze motore a 3 apparecchi con
interruttori Compact NSX400/630.
Sono adatti a proteggere i motori
fino a 250 kW a 400 V. Offrono i vantaggi
della tecnologia elettronica:
n precisione della regolazione
n possibilità di test
n segnalazione LED "Ready". Gli interruttori con Micrologic 1.3-M sono associati ad un relè termico
e ad un contattore.

Protezioni
Le protezioni sono regolabili tramite commutatori.
Cortocircuito: corto ritardo (Isd)
Protezione a soglia regolabile Isd. Un corto ritardo viene associato alla soglia Isd

per evitare l'intervento dell'interruttore durante l'avviamento del motore.

c Isd è regolabile mediante commutatore in Ampere, da 5 a 13 x In, ossia:

v da 1600 a 4160 A (per corrente nominale da 320 A).

v da 2500 a 6500 A (per corrente nominale da 500 A).

Cortocircuito: istantanea (Ii) non regolabile


Protezione istantanea a soglia Ii non regolabile.
Versione protezione
c Tripolare (3P 3R): interruttore 3 poli (3P) protetti (3R).

Segnalazioni
Segnalazione sul fronte
c LED "Ready" verde: si accende (ad intermittenza) quando la funzione
di protezione dell'interruttore è correttamente funzionante.

Micrologic 1.3-M
corrente nominale [A] In a 65 °C (1) 320 500
interruttore Compact NSX400 n -
Compact NSX630 n n

corto ritardo
soglia [A] Isd regolabile direttamente in Ampere
precisione ±15 % 9 gradini: 1600, 1920, 2440, 2560, 9 gradini: 2500, 3000, 3500, 4000, 4500, 5000, 5500, 6000,
2880, 3200, 3520, 3840, 4160 A 6500 A
temporizzazione [ms] tsd non regolabile
tempo di non intervento 20
tempo max di interruzione 60
istantanea
soglia [A] Ii non regolabile 4800 6500
precisione ±15 % tempo di non intervento 0
tempo max di interruzione 30 ms
(1) Le norme motori impongono un funzionamento a 65 °C. Le correnti nominali degli interruttori vengono declassate per tenerne conto.

151
Caratteristiche Caratteristiche elettriche
degli apparecchi interruttori automatici
di protezione Protezione dei motori
e manovra Unità di controllo Micrologic 2-M

Tutti gli interruttori Compact NSX


da 100 a 630 possono essere equipaggiati
di unità di controllo Micrologic 2-M con
protezione magnetica e termica integrata.
Sono adatti a realizzare soluzioni
di partenze motore a 2 apparecchi.
Assicurano la protezione dei motori Gli interruttori con unità di controllo Micrologic 2.2 / 2.3-M integrano una protezione
fino a 315 kW a 400 V contro: termica a tempo inverso. Sono associati ad un contattore.
n i cortocircuiti
n i sovraccarichi, con possibilità di selezione
Protezioni
Le protezioni sono regolabili tramite commutatori.
della classe di intervento (5, 10 o 20) Sovraccarico: lungo ritardo e classe di intervento lungo ritardo (Ir)
n gli squilibri di fase. Protezione termica a tempo inverso contro le sovracorrenti a soglia regolabile Ir.

Le regolazioni sono in Ampere. La curva di intervento della protezione lungo ritardo

che fornisce la temporizzazione tr prima dello sgancio, è definita dalla classe


di intervento scelta.
Classe di intervento
Selezionata in funzione della normale durata di avviamento del motore:
c classe 5: avviamento inferiore ai 5 s
c classe 10: avviamento inferiore ai 10 s
c classe 20: avviamento inferiore ai 20 s.
Per la classe scelta è necessario assicurarsi che l'insieme dei componenti
della partenza motore sia dimensionato in modo tale da supportare la corrente
di avviamento a 7,2 Ir senza riscaldamento eccessivo per l'intervallo di tempo
corrispondente alla classe.
Cortocircuito: corto ritardo (Isd)
Protezione a soglia regolabile Isd. Un piccolo ritardo viene associato alla soglia Isd
per evitare l'intervento dell'interruttore durante l'avviamento del motore.
Cortocircuito: istantanea (Ii) non regolabile
Protezione istantanea a soglia Ii non regolabile.
Squilibrio di fase e perdita di fase ( )
Il dispositivo provoca l’apertura dell'interruttore in caso di squilibrio di fase:

c superiore ad una soglia Iunbal fissa del 30 %

c dopo una temporizzazione Tunbal non regolabile di:

v 0,7 s in fase di avviamento

v 4 s in funzionamento normale.

La perdita di fase è un caso estremo di squilibrio che porta all'intervento nelle stesse

condizioni.

Segnalazioni
Segnalazione sul fronte
LED "Ready" verde: si accende (ad intermittenza) se l'interruttore è correttamente
funzionante
LED rosso di allarme associato al funzionamento motore: si accende (fisso)
quando l’immagine termica del rotore o dello statore è > 95 % del riscaldamento
ammesso.
Segnalazione a distanza mediante modulo SDTAM
Gli interruttori Compact NSX con Micrologic 2 possono essere dotati di un modulo

SDTAM dedicato all’applicazione motore e consentono mediante un contatto di:

c segnalare il sovraccarico dell'interruttore

c comandare l'apertura del contattore. In caso di sovraccarico o squilibrio di fase,

questa uscita viene attivata 400 ms prima dello sgancio dell'interruttore, evitando

l’apertura di quest'ultimo.

Questo modulo viene alloggiato al posto degli sganciatori voltmetrici MN/MX

e di un contatto OF.

Nota: Tutti gli sganciatori e le unità di controllo hanno una calotta piombabile trasparente che
protegge l’accesso alle regolazioni.

152
Micrologic 2.2 / 2.3-M
corrente nominale [A] In a 65 °C (1) 25 50 100 150 220 320 500
interruttore Compact NSX100 n n n - - - -
Compact NSX160 n n n n - - -
Compact NSX250 n n n n n - -
Compact NSX400 - - - - - n -
Compact NSX630 - - - - - n n

sovraccarico: lungo ritardo e classe di intervento


soglia [A] Ir valore in base alla corrente nominale dello sganciatore [In] e al gradino del commutatore
intervento tra In = 25 A Ir = 12 14 16 18 20 22 23 24 25
1,05 e 1,20 Ir In = 50 A Ir = 25 30 32 36 40 42 45 47 50
In = 100 A Ir = 50 60 70 75 80 85 90 95 100
In = 150 A Ir = 70 80 90 100 110 120 130 140 150
In = 220 A Ir = 100 120 140 155 170 185 200 210 220
In = 320 A Ir = 160 180 200 220 240 260 280 300 320
In = 500 A Ir = 250 280 320 350 380 400 440 470 500
classe di intervento secondo CEI EN 60947-4-1 5 10 20
temporizzazione [s] tr 1,5 x Ir 120 240 480 valori a caldo
secondo classe 6 x Ir 6,5 13,5 26 valori a freddo
di intervento scelta 7,2 x Ir 5 10 20 valori a freddo
memoria termica 20 minuti prima e dopo lo sgancio
ventilatore di raffreddamento non regolabile - motore autoventilato
cortocircuito: corto ritardo a temporizzazione fissa
soglia [A] Isd = Ir x ... 5 6 7 8 9 10 11 12 13
precisione ±15 %
temporizzazione [ms] tsd non regolabile
tempo di non intervento 20
tempo max di interruzione 60
cortocircuito: istantanea non regolabile
soglia [A] Ii non regolabile 425 750 1500 2250 3300 4800 6500
precisione ±15 %
temporizzazione [ms] tempo di non intervento 0
tempo max di interruzione 30
squilibrio di fase / perdita di fase
soglia [A] Iunbal in % corrente media (2) > 30 %
precisione ±15 %
temporizzazione [ms] non regolabile 0,7 s in fase di avviamento
4 s in funzionamento normale
(1) Le norme motori impongono un funzionamento a 65 °C. Le correnti nominali degli interruttori vengono declassate per tenerne conto.
(2) Il tasso di squilibrio è misurato per la fase più squilibrata rispetto alla corrente media.

153
Caratteristiche Caratteristiche elettriche
degli apparecchi interruttori automatici
di protezione Protezione dei motori
e manovra Unità di controllo Micrologic 6 E-M

L’unità di controllo Micrologic 6.E-M viene Protezioni


utilizzata per realizzare soluzioni partenze Le protezioni sono le stesse dell’unità di controllo Micrologic 2-M, con possibilità
motore a 2 apparecchi. di regolazione "fine" mediante tastiera. La modifica delle regolazioni dalla tastiera
è bloccata mediante microswitch che comanda una funzione lucchetto.
Offre le medesime protezioni Il lucchetto si richiude automaticamente dopo un periodo di inattività di 5 minuti.
del Micrologic 2-M contro: L’accesso al microswitch è protetto da una calotta piombabile trasparente. Anche
n i cortocircuiti con la calotta chiusa è possibile visualizzare le regolazioni e le misure, utilizzando
n i sovraccarichi con possibilità di selezione la tastiera.
delle stesse classi di intervento 5,10, 20, Sovraccarico, cortocircuito, classe
Protezioni lungo ritardo, corto ritardo e istantanea uguali a quelle del Micrologic 2-M.
oltre alla classe 30 (avviamento macchine Offre inoltre la classe 30 per il lungo ritardo e la possibilità di configurazione dei
a grande inerzia). parametri motore ventilato o moto-ventilato.
Integra inoltre protezioni motore specifiche, Protezione di Terra (Ig)
configurabili mediante tastiera. Di tipo "residual", a soglia regolabile Ig (con posizione Off) e temporizzazione
tg regolabile.
Squilibrio di fase o perdita di fase (I Squilibrio)
Il dispositivo provoca l’apertura dell’interruttore in caso di squilibrio di fase:
c superiore ad una soglia Iunbal regolabile tra il 10 e il 40 % (default 30 %),
con regolazione fine
c dopo una temporizzazione tunbal:

v 0,7 s in fase di avviamento

v regolabile da 1 a 10 s (default 4 s) in funzionamento normale.

La perdita di fase è un caso estremo di squilibrio che, nelle stesse condizioni,

provoca l’intervento dell’interruttore.

Blocco rotore (Ijam)


Questo tipo di protezione rileva il blocco dell’albero motore causato dal carico.

In fase di avviamento del motore è inibita.

Provoca l’intervento dell’interruttore:

c al di sopra della soglia Ijam regolabile da 1 a 8 x Ir, con regolazione fine

c associato ad una temporizzazione tjam con regolazione da 1 a 30 s.

Basso carico (minimo di corrente) (Iund)


Questo tipo di protezione rileva il funzionamento a vuoto del motore causato

da un carico troppo basso (es.: distacco pompa). È sensibile ad un valore minimo

della corrente di fase.

In fase di avviamento del motore è sempre attiva.

Provoca l’intervento dell’interruttore:

c al di sotto di una soglia Iund regolabile da 0,3 a 0,9 x Ir, con regolazione fine

c associato ad una temporizzazione tund con regolazione da 1 a 200 s.

Avviamento prolungato (Ilong)


Questo tipo di protezione interviene in associazione alla protezione termica (classe).

Permette di adattare al meglio la protezione ai parametri di avviamento.

Rileva un avviamento anomalo di un motore: la corrente di avviamento rimane

troppo elevata o troppo bassa rispetto ad una soglia e ad una temporizzazione.

Provoca l’intervento dell’interruttore:

c rispetto ad una soglia Ilong regolabile da 1 a 8 x Ir, con regolazione fine

c associato ad una temporizzazione tlong con regolazione da 1 a 200 s.

Segnalazione dei guasti


In caso di intervento dell’interruttore vengono visualizzati l’origine del guasto
(Ir, Isd, Ii, Ig, Iunbal, Ijam), la fase in guasto e la corrente interrotta.

Segnalazioni
Segnalazione sul fronte
c LED "Ready" verde: si accende (ad intermittenza) se l’interruttore è correttamente
funzionante
c LED rosso di allarme associato al funzionamento motore: si accende (fisso)
quando l’immagine termica del rotore o dello statore è > 95 % del riscaldamento
ammesso.
Segnalazione a distanza possibile tramite i moduli relé SDx e SDtam.

Nota: Tutti gli sganciatori e le unità di controllo hanno una calotta piombabile trasparente che
protegge l’accesso alle regolazioni.

154
Micrologic 6.2 / 6.3 E-M
corrente nominale [A] In a 65 °C (1) 25 50 80 150 220 320 500
interruttore Compact NSX100 n n n - - - -
Compact NSX160 n n n n - - -
Compact NSX250 n n n n n - -
Compact NSX400 - - - - - n -
Compact NSX630 - - - - - n n

sovraccarico: lungo ritardo


soglia [A] Irmediante commutatore valore in base alla corrente nominale dello sganciatore [In] e al gradino del commutatore
intervento tra In = 25 A Ir = 12 14 16 18 20 22 23 24 25
1,05 e 1,20 Ir In = 50 A Ir = 25 30 32 36 40 42 45 47 50
In = 80 A Ir = 35 42 47 52 57 60 65 72 80
In = 150 A Ir = 70 80 90 100 110 120 130 140 150
In = 220 A Ir = 100 120 140 155 170 185 200 210 220
In = 320 A Ir = 160 180 200 220 240 260 280 300 320
In = 500 A Ir = 250 280 320 350 380 400 440 470 500
mediante tastiera passo di regolazione di 1 A, con max per la posizione del commutatore
classe di intervento secondo CEI EN 60947-4-1 5 10 20 30
temporizzazione [s] tr 1,5 x Ir 120 240 480 720 valori a caldo
secondo la classe 6 x Ir 6,5 13,5 26 38 valori a freddo
di intervento scelta 7,2 x Ir 5 10 20 30 valori a freddo
memoria termica 20 minuti prima e dopo lo sgancio
ventilatore di raffreddamento configurazione parametri motore autoventilato o motoventilato
cortocircuito: corto ritardo a temporizzazione fissa
soglia [A] Isd = Ir x ... 5 6 7 8 9 10 11 12 13
precisione ±15 %
temporizzazione [ms] tsd non regolabile
tempo di non intervento 20
tempo max di interruzione 60
cortocircuito: istantanea non regolabile
soglia [A] Ii non regolabile 425 750 1200 2250 3300 4800 6500
precisione ±15 % tempo di non intervento 0 ms
tempo max di interruzione 30 ms
guasto a terra
soglia [A] Ig = In x ... mediante commutatore
precisione ±10 % In = 25 A Ig = 0,6 0,6 0,6 0,6 0,7 0,8 0,9 1 off
In = 50 A Ig = 0,3 0,4 0,5 0,6 0,7 0,8 0,9 1 off
In > 50 A Ig = 0,2 0,3 0,4 0,5 0,6 0,7 0,8 1 off
passo di regolazione di 0,05 x In
temporizzazione [ms] tg 0 0,1 0,2 0,3 0,4
tempo di non intervento 20 80 140 230 350
tempo max di interruzione 80 140 200 320 500
squilibrio di fase o perdita di fase

soglia [A] Iunbal = in % corrente media (2)


regolabile dal 10 al 40 % - regolazione di default 30 %
precisione ±20 %
passo di regolazione dell'1 % mediante tastiera
attiva in fase di avviamento del motore
temporizzazione [s] tunbal 0,7 s in fase di avviamento
da 1 a 10 s in funzionamento normale - regolazione di default = 4 s
passo di regolazione di 1 s mediante tastiera
blocco rotore
soglia [A] Ijam = Ir x ... da 1 a 8 x Ir con posizione off - regolazione di default = off
precisione ±10 % passo di regolazione di Ir x 0,1 mediante tastiera
inibita in fase di avviamento del motore
temporizzazione [s] tjam = da 1 a 30 s
passo di regolazione di 1 s mediante tastiera - regolazione di default = 5 s
basso carico (minimo di corrente)
soglia [A] Iund = Ir x ... da 0,3 a 0,9 x Ir con con posizione off - regolazione di default = off
precisione ±10 % passo di regolazione di Ir x 0,01 mediante software RSU
attiva in fase di avviamento del motore
temporizzazione [s] tund = da 1 a 200 s
passo di regolazione di 1 s mediante software RSU - regolazione di default = 10 s
avviamento prolungato
soglia [A] Ilong = Ir x ... da 1 a 8 x Ir con con posizione off - regolazione di default = off
precisione ±10 % passo di regolazione di Ir x 0,01 mediante software RSU
attiva in fase di avviamento del motore
temporizzazione [s] tlong = da 1 a 200 s
passo di regolazione di 1 s mediante software RSU - regolazione di default = 10 s
(1) Le norme motori impongono un funzionamento a 65 °C. Le correnti nominali degli interruttori vengono declassate per tenerne conto.
(2) Il tasso di squilibrio è misurato per la fase più squilibrata rispetto alla corrente media.

155
Caratteristiche Caratteristiche elettriche
degli apparecchi interruttori automatici
di protezione Applicazioni speciali
e manovra Protezione dei generatori, Micrologic 2.2-G

Le unità di controllo Micrologic di tipo G


vengono utilizzate per la protezione
dei circuiti alimentati da un generatore,
o in caso di presenza di cavi di grande

lunghezza.

Possono essere montate su tutti gli

interruttori Compact NSX100/160/250.

Grazie alle ampie possibilità di regolazione, Gli interruttori dotati di unità di controllo Micrologic G consentono la protezione
dei circuiti alimentati da generatori (corrente di cortocircuito più bassa che con
le unità Micrologic 5 consentono di trasformatore) e dalle reti di distribuzione con cavi di grande lunghezza
realizzare le stesse funzioni da 100 a 630 A. (guasto limitato dall’impedenza del cavo).
Per gli interruttori Compact
NSX100/160/250 è inoltre disponibile Protezioni
uno sganciatore magnetotermico Le regolazioni si effettuano mediante commutatore con possibilità di regolazione
"fine".
(vedere pagina 142).
Sovraccarico: lungo ritardo (Ir)
Protezione termica con curva d’intervento a tempo inverso: soglia di corrente
di sovraccarico Ir regolabile mediante commutatore, temporizzazione tr non
regolabile molto corta: 15 s a 1,5 Ir.
Cortocircuito: corto ritardo (Isd) a temporizzazione fissa
Protezione contro i cortocircuiti a soglia regolabile Isd, temporizzata a 200 ms,
conforme alle regolamentazioni delle società di classificazione marina.
Cortocircuito: istantanea (Ii) non regolabile
Protezione istantanea contro i cortocircuiti a soglia fissa bassa necessaria
per la protezione del generatore.
Protezione del neutro
c Con gli interruttori tripolari la protezione del neutro non è possibile.
c Con gli interruttori tetrapolari la protezione del neutro può essere regolata
mediante commutatore a 3 posizioni:
v 4P 3R: neutro non protetto
v 4P 3R + N/2: neutro protetto al 50% del valore delle fasi, ovvero 0,5 x Ir
v 4P 4R: neutro protetto al 100% a Ir

Segnalazioni
Segnalazione sul fronte

c LED "Ready" verde: si accende (ad intermittenza) quando l'interruttore funziona


correttamente.
c LED pre-allarme di sovraccarico arancione: si accende (fisso) quando I > 90 % Ir
c LED allarme di sovraccarico rosso: si accende (fisso) quando I > 105 % Ir.
Segnalazione a distanza
Un modulo relè SDx installato all'interno dell'interruttore consente il report di
un'informazione di sgancio su sovraccarico. Questo modulo riceve l’informazione
dall'unità Micrologic mediante collegamento ottico e la rende disponibile a livello
della morsettiera. La chiusura dell'interruttore annulla questa informazione.

156
Micrologic 2.2-G
corrente nominale [A] In a 40 °C (1) 40 100 160 250
interruttore Compact NSX100 n n - -
Compact NSX160 n n n -
Compact NSX250 n n n n

lungo ritardo
soglia [A] Io valore in base alla corrente nominale dello sganciatore [In] e al gradino del commutatore
intervento tra In = 40 A Io = 18 18 20 23 25 28 32 36 40
1,05 e 1,20 Ir In = 100 A Io = 40 45 50 55 63 70 80 90 100
In = 160 A Io = 63 70 80 90 100 110 125 150 160
In = 250 A (NSX250) Io = 100 110 125 140 150 176 200 225 250
Ir = Io x ... regolazione fine da 0,9 a 1 in 9 gradini per ciascun valore di Io
temporizzazione [s] tr non regolabile
precisione 0 a -20 % 1,5 x Ir 15
6 x Ir 0,5
7,2 x Ir 0,35
memoria termica 20 minuti prima e dopo lo sgancio
corto ritardo a temporizzazione fissa
soglia [A] Isd = Ir x ... 1,5 2 2,5 3 4 5 6 7 8 9
precisione ±10 %
temporizzazione [ms] tsd non regolabile
tempo di non intervento 140
tempo max di interruzione 200
istantanea non regolabile
soglia [A] Ii non regolabile 600 1500 2400 3000
precisione ±15 % tempo di non intervento 15 ms
tempo max di interruzione 50 ms
(1) In caso di utilizzo degli interruttori a temperature elevate, la regolazione delle unità di controllo Micrologic deve tener conto dei limiti termici
dell’apparecchio: vedere tabella di declassamento.

157
Caratteristiche Caratteristiche elettriche
degli apparecchi interruttori automatici
di protezione Compact NS400 1000V
e manovra

interruttori Compact
numero di poli
calibro dei TA [A]
comando manuale comando diretto
manovra rotativa diretta o rinviata
elettrico
versioni fisso attacchi anteriori
attacchi posteriori
rimovibile attacchi anteriori
attacchi posteriori
estraibile attacchi anteriori
attacchi posteriori
caratteristiche elettriche
tensione nominale d’impiego [V] Ue CA 50/60 Hz
potere di interruzione nominale estremo [kA eff] lcu CA 1000 V
potere di interruzione nominale di servizio [kA eff] lcs % Icu
caratteristiche elettriche secondo CEI EN 60947-2
corrente nominale [A] In 40°C
tensione nominale di isolamento [V] Ui
tensione di tenuta ad impulso kV] Uimp
tensione nominale d’impiego [V] Ue CA 50/60 Hz
potere di interruzione nominale estremo [kA eff] lcu CA 1000 V
potere di interruzione nominale di servizio lcs % Icu
attitudine al sezionamento
corrente nom. di breve durata ammissibile [kA eff] lcw 0,5 s
V CA 50/60 Hz 1s
categoria di utilizzazione
durata (cicli CO) meccanica
elettrica 1000 V In/2
In
grado di inquinamento
protezioni e misure
sganciatori elettronici intercambiabili
protezioni contro i sovraccarichi lungo ritardo Ir (In x …)
protezioni contro i cortocircuiti corto ritardo Isd (Ir x …)
istantanea Ii (In x …)
protezione di terra lg (In x …)
protezioni differenziale residua I∆n
selettività logica ZSI
protezione del neutro
protezione differenziale con relé Vigirex associato
misura delle correnti
ausiliari di segnalazione e comando
contatti di segnalazione
sganciatori voltmetrici sganciatore a lancio di corrente MX
sganciatore di minima tensione MN
comunicazione a distanza tramite bus
segnalazioni dello stato dell’interruttore
comando a distanza dell’interruttore
trasmissione delle regolazioni dello sganciatore
segnalazione e identificazione delle protezione e degli allarmi
trasmissione delle correnti misurate
installazione
accessori attacchi e distanziatore poli
coprimorsetti e separatori di fase
mostrine
dimensioni [mm] fisso 3P
LxHxP 4P
peso [kg] fisso 3P
4P
commutatori di rete
interblocchi

158
NS400 1000V
3
150, 250, 400
n
n
n
n

consultateci
consultateci
consultateci
consultateci
consultateci

1150
10
100%

150, 250, 400


1250
8
1000
10
100%
n

normalizzata
normalizzata
A
15000
4000
2000
III

STR23SP
n
n
n

-
n

-
-
n

n
n
n

n
n

-
-
-

n
n
n

140x480x110
-
13
-

consultateci

159
Caratteristiche Caratteristiche elettriche
degli apparecchi interruttori automatici
di protezione Interruttori Compact NS630b/3200
e manovra

interruttori Compact NS630b NS800 NS1000


numero di poli 3, 4 3, 4
comando manuale comando diretto b b
manovra rotativa diretta o rinviata b b
elettrico b(tranne LB) b
tipo di interruttore N H L LB N H L
versioni fisso attacchi anteriori b b b - b b b
attacchi posteriori b b b b b b b
attacchi anteriori con cavi nudi b b - - b b -
estraibile attacchi anteriori b b b b b b b
attacchi posteriori b b b b b b b
caratteristiche elettriche secondo Nema AB1 N H L LB N H L
potere di interruzione a 60 Hz [kA] 240 V 50 65 125 200 50 65 125
480 V 35 50 100 200 35 50 100
600 V 25 50 - 100 25 50 -
caratteristiche elettriche secondo CEI EN 60947-2
corrente nominale [A] In 50 °C 630 800 1000
65 °C (1) 630 800 1000
tensione nominale di isolamento [V] Ui 800 800
tensione nominale di tenuta ad impulso [kV] Uimp 8 8
tensione nominale di impiego [V] Ue CA 50/60 Hz 690 690
tipo di interruttore N H L LB N H L
potere di interruzione manuale lcu CA 220/240 V 85 85 150 20 0 85 85 150
estremo [kA eff.] e di 50/60 Hz 380/415 V 50 70 150 200 50 70 150
servizio [kA eff.] (2) 440 V 50 65 130 200 50 65 130
500/525 V 40 50 100 100 40 50 100
660/690 V 30 42 - 75 30 42 -
lcs CA 220/240 V 50 52 150 200 50 52 150
50/60 Hz 380/415 V 50 52 150 200 50 52 150
440 V 50 48 130 200 50 48 130
500/525 V 40 37 100 100 40 37 100
660/690 V 30 31 - 75 30 31 -
elettrico lcu CA 220/240 V 50 70 150 - 50 70 150
50/60 Hz 380/415 V 50 70 150 - 50 70 150
440 V 50 65 130 - 50 65 130
500/525 V 40 50 100 - 40 50 100
660/690 V 30 42 - - 30 42 -
lcs CA 220/240 V 37 35 150 - 37 35 150
50/60 Hz 380/415 V 37 35 150 - 37 35 150
440 V 37 32 130 - 37 32 130
500/525 V 30 25 100 - 30 25 100
660/690 V 22 21 - - 22 21 -
corrente nominale di breve durata lcw CA 1s 19,2 19,2 - - 19,2 19,2 -
ammissibile (kA eff.) 50/60 Hz 3s - - - - - - -
protezione istantanea integrata kA di picco ±10 % 40 40 - - 40 40 -
attitudine al sezionamento b b
categoria di utilizzazione B B A A B B A
durata (cicli CO) meccanica 10000 10000
elettrica 440 V In/2 6000 6000 4000 4000 6000 6000 4000
In 5000 5000 3000 3000 5000 5000 3000
690 V In/2 4000 4000 3000 3000 4000 4000 3000
In 2000 2000 2000 2000 2000 2000 2000
grado di inquinamento 3 3
protezioni e misure Micrologic
unità di controllo intercambiabili 2.0 5.0 2.0 A 5.0 A 6.0 A
protezione da sovraccarico Lungo Ritardo Ir (In x …) b b b b b
protezione da cortocircuito Corto Ritardo Isd (Ir x …) - b - b b
istantanea Ii (In x …) b b b b b
protezione dai guasti a terra lg (In x …) - - - - b
protezione differenziale I∆n - - - - -
selettività logica ZSI - - b b b
protezione del neutro b b b b b
misure di corrente - - b b b
misure di potenza - - - - -
protezioni avanzate e misura delle armoniche - - - - -
vista rapida - - - - -
comunicazione a distanza mediante bus
segnalazione stati interruttore b b b b b
comando a distanza interruttore b b b b b
trasmissione delle impostazioni - - b b b
segnalazione ed identificazione di dispositivi di protezione ed allarmi - - b b b
trasmissione dei valori di corrente misurati - - b b b
ausiliari di segnalazione e comando
contatti di segnalazione b
bobine di sgancio bobina a lancio di corrente MX/bobina di minima tensione MN b
Installazione
accessori attacchi complementari e distanziatori di poli b
coprimorsetti e separatori di fase b
mostrine b
dimensioni dispositivi fissi, collegamento frontale [mm] 3P 327 x 210 x 147
HxLxP 4P 327 x 280 x 147
peso dispositivi fissi, collegamento frontale [kg] 3P 14
4P 18
commutatori di rete (vedere capitolo "Commutatori di rete")
commutatori di rete manuali, telecomandati e automatici b

(1) 65 °C con attacchi verticali. Per altri tipi di collegamenti, vedere le tabelle di declassamento in temperatura.
(2) Ics: 100% Icu a 440 V/500 V/660 V Ics: 75% Icu a 220 V/380 V.

160
NS1250 NS1600 NS2000 NS2500 NS3200
3, 4 3, 4 3, 4
b b b
b b -
b b -
N H N H N H
b b b b b b
b b b b - -
b b - - - -
b b b b - -
b b b b - -
N H N H N H
50 65 50 65 85 125
35 50 35 50 65 85
25 50 25 50 50 -

1250 1600 2000 2500 3200


1250 1510 1900 2500 2970
800 800 800
8 8 8
690 690 690
N H N H N H
85 85 85 85 85 125
50 70 50 70 70 85
50 65 50 65 65 85
40 50 40 50 65 -
30 42 30 42 65 -
50 52 37 37 65 94
50 52 37 37 52 64
50 48 25 32 65 64
40 37 20 25 65 -
30 31 15 21 65 -
50 70 50 70 -
50 70 50 70
50 65 50 65
40 50 40 50
30 42 30 42
37 35 37 35 -
37 35 37 35
37 32 37 32
30 25 30 25
22 21 22 21
19,2 19,2 19,2 19,2 -
- - - - 32
40 40 40 40 130
b b b
B B B B B
10000 10000 5000
5000 5000 3000
4000 2000 2000
3000 2000 2000
2000 1000 1000
3 3 3

7.0 A 2.0 E 5.0 E 6.0 E 5.0 H (3) 6.0 H (3) 7.0 H (3)
b b b b b b b
b - b b b b b
b b b b b b b
- - - b - b -
b - - - - - b
b b b b b b b
b b b b b b b
b b b b b b b
- b b b b b b
- - - - b b b
- b b b - - -

b b b b b b b
b b b b b b b
b b b b b b b
b b b b b b b
b b b b b b b

b
b

-
b
b
350 x 420 x 160
350 x 535 x 160
24
36

-
(3)Tranne per NS2000/3200.

161
Caratteristiche Caratteristiche elettriche
degli apparecchi interruttori automatici
di protezione e non automatici
e manovra Masterpact NT

caratteristiche comuni
numero di poli 3/4
tensione nominale di isolamento [V] Ui 1000
tensione nominale di tenuta ad impulso [kV] Uimp 12
tensione nominale di impiego [V CA 50/60 Hz] Ue 690
attitudine al sezionamento CEI EN 60947-2
grado di inquinamento IEC 60664-1 3

interruttori automatici secondo norma CEI EN 60947-2 NT08 NT10


corrente nominale [A] In a 40 °C/50 °C(1) 800 1000
portata del 4º polo [A] 800 1000
portata dei TA [A] da 400 a 800 da 400 a 1000
tipo di interruttore automatico H1 H2 L1
potere di interruzione nominale estremo [kA eff] Icu 220/415 V 42 50 150
V CA 50/60 Hz 440 V 42 50 130
525 V 42 42 100
690 V 42 42 25
potere di interruzione nominale di servizio [kA eff] Ics % Icu 100 %
categoria d’impiego B B A
corrente di breve durata ammissibile nominale Icw 0,5 s 42 36 10
[kA eff] V CA 50/60 Hz 1s 42 36 -
3s 24 20 -
protezione istantanea integrata [kA picco ±10 %] - 90 10 x In
potere di chiusura nominale [kA picco] Icm 220/415 V 88 105 330
V CA 50/60 Hz 440 V 88 105 286
525 V 88 88 220
690 V 88 88 52
durata interruzione [ms] 25 25 9
durata di chiusura [ms] < 50
interruttori automatici secondo norma NEMA AB1
potere di interruzione [kA] 240 V 42 50 150
V CA 50/60 Hz 480 V 42 50 100
600 V 42 42 25
interruttori non automatici secondo norma CEI EN 60947-3
tipo di interruttore HA
potere di chiusura nominale [kA picco] Icm 220/415 V 75
V CA 50/60 Hz 440 V 75
525/690 V 75
corrente di breve durata ammissibile nominale [kA eff] Icw 0,5 s 36
V CA 50/60 Hz 1s 36
3s 20
potere di interruzione Icu [kA eff] con un relè di protezione esterno 690 V 36
temporizzazione massima: 350 ms
durata meccanica e elettrica secondo norma CEI EN 60947-2/3 a In/Ie
durata meccanica senza manutenzione 12.5
Cicli C/O x 1000
tipo di interruttore automatico H1 H2 L1
corrente nominale In [A] da 800 a 1000 A
durata elettrica senza manutenzione 440 V 6 6 3
Cicli C/O x 1000 690 V 3 3 2
CEI EN 60947-2 - - -
tipo di interruttore automatico o non automatico H1/H2/HA
corrente di impiego nominale Ie [A] AC23A 800 1000
durata elettrica senza manutenzione 440 V 6 6
Cicli C/O x 1000 690V 3 3
IEC 60947-3

tipo di interruttore automatico o non automatico H1/H2/HA


corrente di impiego nominale Ie [A] AC3(2) 630 800
comando motori potenza motore 380/415 V [kW] da 250 a 335 da 335 a 450
440 V [kW] da 400 a 500 da 400 a 500
durata elettrica senza manutenzione 440 V 6
Cicli C/O x 1000
IEC 60947-3 Allegato M/IEC 60947-4-1
(1) Con attacchi posteriori verticali.
(2) Adatto al comando dei motori per avviamento diretto.

162
scelta dei trasformatori di corrente (TA)
portata [A] 400 630 800 1000 1250 1600
regolazione della soglia Ir [A] da 160 a 400 da 250 a 630 da 320 a 800 da 400 a 1000 da 500 a 1250 da 640 a 1600

NT12 NT16
1250 1600
1250 1600
da 630 a 1250 da 800 a 1600
H1 H2
42 50
42 50
42 42
42 42
100 %
B B
42 36
42 36
24 20
- 90
88 105
88 105
88 88
88 88
25 25
< 50

42 50
42 50
42 42

HA
75
75
75
36
36
20
36

H1 H2
da 1250 a 1600 A
6 6
3 3
- -
H1/H2/HA
1250 1600
6 6
3 3

H1/H2/HA
1000 1000
da 450 a 560 da 450 a 560
da 500 a 630 da 500 a 630

163
Caratteristiche Caratteristiche elettriche
degli apparecchi Interruttori automatici
di protezione e non automatici
e manovra Da NW08 a NW63

caratteristiche comuni
numero di poli 3/4
tensione nominale di isolamento [V] Ui 1000/1250
tensione nominale di tenuta ad impulso [kV] Uimp 12
tensione nominale di impiego [V CA 50/60 Hz] Ue 690/1150
attitudine al sezionamento CEI EN 60947-2
grado di inquinamento IEC 60664-1 4 (1000 V) /
3 (1250 V)

interruttori automatici secondo norma CEI EN 60947-2 NW08 NW10 NW12 NW16
corrente nominale [A] In a 40 °C/50 °C(1) 800 1000 1250 1600
portata del 4º polo [A] 800 1000 1250 1600
portata dei TA [A] da 400 da 400 da 630 da 800
a 800 a 1000 a 1250 a 1600
tipo di interruttore N1 H1 H2a H2 L1 H10
potere di interruzione nominale estremo [kA eff] Icu 220/415 V 42 65 85 100 150 -
V CA 50/60 Hz 440 V 42 65 85 100 150 -
525 V 42 65 65 85 130 -
690 V 42 65 65 85 100 -
1150 V - - - - - 50
potere di interruzione nominale di servizio [kA eff] Ics % Icu 100 %
categoria d'impiego B
corrente di breve durata ammissibile nominale [kA eff] Icw 1s 42 65 85 85 30 50
V CA 50/60 Hz 3s 22 36 50 50 30 50
tenuta elettrodinamica [kA picco] 88 143 187 187 63 105
protezione istantanea integrata [kA picco ±10 %] - - 190 190 80 -
potere di chiusura nominale [kA picco] Icm 220/415 88 143 220 220 330 -
V CA 50/60 Hz 440 V 88 143 220 220 330 -
525 V 88 143 187 187 286 -
690 V 88 143 187 187 220 -
1150 V - - - - - 105
durata di interruzione [ms] 25 25 25 25 10 25
durata di chiusura [ms] < 70
interruttori automatici secondo norma NEMA AB1
potere di interruzione [kA] 240 V 42 65 85 100 150 -
V CA 50/60 Hz 480 V 42 65 85 100 150 -
600 V 42 65 65 85 100 -
interruttori non automatici secondo norma CEI EN 60947-3
tipo di interruttore NA HA HF HA10
Potere di chiusura nominale [kA picco] Icm 220/415 V 88 105 187 -
V CA 50/60 Hz 440 V 88 105 187 -
500/690 V 88 105 187 -
1150 V - - - 105
Corrente breve durata ammissibile nominale [kA eff] Icw 1s 42 50 85 50
V CA 50/60 Hz 3s - 36 75 50
Potere di interruzione Icu [kA eff] con un relè di protezione esterno 42 50 85 50
Temporizzazione massima: 350 ms
durata meccanica e elettrica secondo norma CEI EN 60947-2/3 a In/Ie
durata meccanica con manutenzione 25
cicli C/O x 1000 senza manutenzione 12,5
tipo di interruttore automatico o non automatico N1/H1/H2a/H2 L1 H10
corrente nominale In [A] da 800 a 1600 A
durata elettrica senza manutenzione 440 V 10 3 -
cicli C/O x 1000 690 V 10 3 -
CEI EN 60947-2 1150 V - - 0,5
tipo di interruttore automatico o non automatico N1/H1/H2a/H2/NA/HA/HF
corrente di impiego nominale Ie [A] AC23A da 800 a 1600 A
durata Cicli C/O x 1000 elettrica senza manutenzione 440 V 10
CEI EN 60947-3 690 V 10
tipo di interruttore automatico o non automatico H1/H2a/H2/HA/HF
corrente di impiego nominale Ie (A) AC3 (2) 800 1000 1250 1600
comando motori potenza motore 380/415 V [kW] da 335 da 450 da 5600 da 670
a 450 a 560 a 670 a 90 0
440 V [kW] da 400 da 500 da 500 da 800
a 500 a 630 a 800 a 1000
690 V [kW] y 800 da 800 da 1000 da 1250
a 1000 a 1250 a 1600
durata Cicli C/O x 1000 elettrica senza manutenzione 440/690 V 6
CEI EN 60947-3 allegato M / CEI EN 60947-4-1
(1) Con attacchi posteriori verticali.
(2) Adatto al comando dei motori per avviamento diretto.

164
scelta dei trasformatori di corrente (TA)
portata [A] 400 630 800 1000 1250 1600 2000 2500 3200 4000 5000 6300
regolazione della soglia Ir [A] da 160 da 250 da 320 da 400 da 500 da 630 da 800 da 1000 da 1250 da 1600 da 2000 da 2500
a 400 a 630 a 800 a 1000 a 1250 a 1600 a 2000 a 2500 a 3200 a 4000 a 5000 a 6300

NW20 NW25 NW32 NW40 NW40b NW50 NW63


2000 2500 3200 4000 4000 5000 6300
2000 2500 3200 4000 4000 5000 6300
da 1000 a 2000 da 1250 da 1600 da 2000 a 4000 da 2000 da 2500 da 3200
a 2500 a 3200 a 4000 a 5000 a 6300
N1 H1 H2a H2 H3 L1 H10 H1 H2a H2 H3 H10 H1 H2
42 65 85 100 150 150 - 65 85 100 150 - 100 150
42 65 85 100 150 150 - 65 85 100 150 - 100 150
42 65 65 85 130 130 - 65 65 85 130 - 100 130
42 65 65 85 100 100 - 65 65 85 100 - 100 100
- - - - - - 50 - - - ­ 50 - -
100 % 100 % 100 %
B B B
42 65 85 85 65 30 50 65 85 85 65 50 100 100
22 36 50 75 65 30 50 36 50 75 65 50 100 100
88 143 187 187 143 63 105 143 187 187 190 210 220 220
- - 190 190 150 80 - - 190 190 150 - - 270
88 143 220 220 330 330 - 143 220 220 330 - 220 330
88 143 220 220 330 330 - 143 220 220 330 - 220 330
88 143 187 187 286 286 - 143 187 187 286 - 220 286
88 143 187 187 220 220 - 143 187 187 220 - 220 220
- - - - - - 105 - - - - 105 - -
25 25 25 25 25 10 25 25 25 25 25 25 25 25
< 70 < 70 < 80

42 65 85 100 150 150 ­ 65 85 100 150 - 100 150


42 65 85 100 150 150 - 65 85 100 150 - 100 150
42 65 65 85 100 100 ­ 65 65 85 100 - 100 100

HA HF HA10 HA HF HA10 HA
105 187 - 121 187 - 187
105 187 - 121 187 - 187
105 187 - 121 187 - 187
- - 105 - - 105 -
50 85 50 55 85 50 85
36 75 50 55 75 50 85
50 85 50 55 85 50 85

20 20 10
10 10 5
N1/H1/H2a/H2 L1 H10 H1/H2a/H2 H3 H10 H1/H2
2000 A da 2500 a 4000 A da 4000b a 6300 A
3 - 5 1,25 - 1,5
3 - 2,5 1,25 - 1,5
- 0,5 - - 0,5 -
N1/H1/H2a/H2/H3/HA/HF H1/H2a/H2/H3/HA/HF H1/H2/HA
2000 A da 2500 a 4000 A da 4000b a 6300 A
8 5 1,5
6 2,5 1,5
H1/H2/H3/HA/HF
2000
da 900
a 1150
da 1000
a 1300
da 1600
a 2000

165
Caratteristiche Caratteristiche elettriche
degli apparecchi interruttori automatici
di protezione Unità di controllo Micrologic
e manovra senza funzioni di misura

Le unità di controllo Micrologic 2.0 e 5.0 Regolazione delle protezioni


proteggono i circuiti di potenza e i carichi. Appositi commutatori consentono la regolazione dei valori di soglia e

L’unità Micrologic 5.0 permette di realizzare temporizzazione delle protezioni.

La precisione delle regolazioni può essere aumentata mediante sostituzione del

la selettività cronometrica in caso "plug" Lungo Ritardo, con un campo di regolazione limitato.

di cortocircuito.
Protezione contro i sovraccarichi
Protezione Lungo Ritardo riferita al valore efficace della corrente (RMS).
Memoria termica: immagine termica prima e dopo lo sgancio.
Protezione contro i cortocircuiti
Protezioni Corto Ritardo (valore efficace RMS) e protezione Istantanea.
Scelta del tipo di I2t (On o Off) su temporizzazione Corto Ritardo.
Protezione del neutro
Sugli interruttori tripolari non è disponibile la funzione di protezione del neutro.
Sugli interruttori tetrapolari è possibile scegliere il tipo di protezione del neutro con
un commutatore a tre posizioni: neutro non protetto (4P/3R), neutro protetto a 0,5lr
(4P/3R + N/2), neutro protetto a Ir (4P/4R).

Segnalazione di sovraccarico
Il LED giallo (alarm) acceso fisso segnala il superamento della soglia di intervento
Lungo Ritardo.

Test
La presa test sul fronte dell’unità di controllo permette il collegamento di una
valigetta di prova o una unità test per verificare il corretto funzionamento
dell’assieme unità di controllo + blocco interruttore.
Nota: le unità di controllo Micrologic senza misura sono dotate anche nella versione standard di
una calotta di protezione trasparente.

1 soglia e temporizzazione protezione Lungo Ritardo


2 LED di segnalazione sovraccarico
3 soglia e temporizzazione protezione Corto Ritardo
4 soglia regolabile protezione Istantanea
5 vite di fissaggio plug Lungo Ritardo
6 presa test

166
protezioni Micrologic 2.0
lungo Ritardo (RMS) t

DB128031
soglia Ir = In x … 0,4 0,5 0,6 0,7 0,8 0,9 0,95 0,98 1 Ir
intervento da 1.05 a 1.20 x Ir altre regolazioni o inibizione mediante cambio di plug
temporizzazione [s] gradini di regolazione tr [s] 0,5 1 2 4 8 12 16 20 24
precisione: da 0 a -30% 1,5 x Ir 12,5 25 50 100 200 300 400 500 600 tr
precisione: da 0 a -20% 6 x Ir 0,7 (1) 1 2 4 8 12 16 20 24
precisione: da 0 a -20% 7,2 x Ir 0,7 (2) 0,69 1,38 2,7 5,5 8,3 11 13,8 16,6
memoria termica 20 min prima e dopo lo sgancio Isd
istantanea
0 I
soglia Isd = Ir x … 1,5 2 2,5 3 4 5 6 8 10
precisione: ±10 %
temporizzazione fissa: 20 ms
tempo max di interruzione: 80 ms

protezioni Micrologic 5.0


lungo Ritardo (RMS)
t

DB128032
soglia Ir = In x … 0,4 0,5 0,6 0,7 0,8 0,9 0,95 0,98 1 Ir
intervento da 1.05 a 1.20 x Ir altre regolazioni o inibizione mediante cambio di plug I2t on
temporizzazione [s] gradini di regolazione tr [s] 0,5 1 2 4 8 12 16 20 24 tr
precisione: da 0 a -30 % 1,5 x Ir 12,5 25 50 100 200 300 400 500 600 I2t off
precisione: da 0 a -20% 6 x Ir 0,7(1) 1 2 4 8 12 16 20 24 Isd
precisione: da 0 a -20% 7,2 x Ir 0,7(2) 0,69 1,38 2,7 5,5 8,3 11 13,8 16,6 tsd
memoria termica 20 min prima e dopo lo sgancio
Ii
corto ritardo (RMS)
soglia Isd = Ir x … 1,5 2 2,5 3 4 5 6 8 10 0 I
precisione: ±10 %
temporizzazione [ms] gradini di regolazione I2t Off 0 0,1 0,2 0,3 0,4
a 10 Ir I2t On - 0,1 0,2 0,3 0,4
tsd (non intervento) 20 80 140 230 350
(I2t Off o I2t On) tsd (max di interruzione) 80 140 200 320 500
istantanea
soglia II = In x … 2 3 4 6 8 10 12 15 off
precisione: ±10 %
temporizzazione tempo senza sgancio: 20 ms
tempo max di interruzione: 50 ms
(1) Da 0 a -40%.
(2) Da 0 a -60%.

167
Caratteristiche Caratteristiche elettriche
degli apparecchi interruttori automatici
di protezione Unità di controllo Micrologic A "amperometro"
e manovra

Le unità di controllo Micrologic A integrano Misure "Amperometro"


le funzioni di misura, segnalazione, Le unità di controllo Micrologic A misurano il valore efficace (RMS) delle correnti.
comunicazione e valori di corrente Forniscono una misura permanente delle correnti da 0,2 a 20 x In con una precisione
di 1,5% (TA inclusi).
massima. La versione 6 integra la Un display digitale LCD visualizza in permanenza il valore di corrente della fase più
protezione guasto a terra, mentre la carica (Imax) e consente, tramite successive pressioni su un tasto, la lettura dei
versione 7 integra la protezione valori I1, I2, I3, IN, Ig, I∆n, delle correnti memorizzate (valori massimi e delle
regolazioni). L’alimentazione esterna, opzionale, consente anche la visualizzazione
differenziale. delle correnti < 20 % In.
Al di sotto di 0,1 x In la misura non è significativa. Tra 0,1 x In e 0,2 x In la precisione
cambia in modo lineare da 4% a 1,5%.
Opzione di comunicazione
Associata alla funzione di comunicazione COM, l’unità di controllo consente di
trasmettere i seguenti parametri:

c lettura delle regolazioni

c insieme delle misure “amperometro”

c segnalazione delle cause d’intervento

c reset dei valori massimi.

Regolazione delle protezioni


Appositi commutatori consentono di regolare la soglia e la temporizzazione delle
protezioni.
I valori selezionati vengono visualizzati sul display in tempo reale in ampere e in
secondi.

La precisione delle regolazioni può essere ampliata limitando il campo di

regolazione mediante modifica del "plug" Lungo Ritardo.


Protezione contro i sovraccarichi
Protezione contro i sovraccarichi con sgancio Lungo Ritardo di tipo RMS (valore
efficace della corrente).
Memoria termica: immagine termica prima e dopo lo sgancio.
Protezione contro i cortocircuiti
Protezione contro i cortocircuiti con sgancio Corto Ritardo di tipo RMS e Istantanea.
Scelta del tipo I2t (On o Off) su temporizzazione Corto Ritardo.
Protezione contro i guasti a terra
Protezione "residual" o "source ground return".
Selezione del tipo I2t (On o Off) su temporizzazione.
Protezione differenziale (Vigi).
Funzionamento senza alimentazione esterna.
q Immune agli interventi intempestivi.

k Sensibile alle componenti non sinusoidali fino a 10 A (classe A).

Protezione del neutro


Sugli interruttori tripolari, la protezione del neutro non è possibile.

Sugli interruttori tetrapolari, la protezione del neutro può essere impostata con un

commutatore a tre posizioni: neutro non protetto (4P 3d), neutro protetto a 0.5 Ir

(4P 3d + N/2) o neutro protetto a Ir (4P 4d).

Selettività logica (ZSI)


Una morsettiera "Zone Selective Interlocking" (ZSI) consente il cablaggio di più unità
di controllo per una selettività logica totale su protezioni Corto Ritardo e Guasto a
terra senza temporizzazione allo sgancio.
Allarme di sovraccarico
Quando la corrente supera la soglia di intervento Lungo Ritardo, si accende un LED
giallo di allarme.
1 soglia e temporizzazione di sgancio Lungo Ritardo Segnalazioni di guasto
2 LED di segnalazione sovraccarico I LED indicano il tipo di guasto:

3 soglia e temporizzazione di sgancio Corto Ritardo


4 soglia di sgancio Istantanea c sovraccarico (protezione Lungo Ritardo Ir)

5 soglia e temporizzazione di sgancio Vigi o guasto a terra c cortocircuito (protezione li Istantanea o Isd Corto Ritardo)

6 pulsante test Vigi o guasto a terra c guasto a terra o differenziale (Ig o I∆n)

7 vite di fissaggio plug Lungo Ritardo c autoprotezione (Ap).

8 presa test
9 test dei LED, reset e stato della batteria Batteria
10 segnalazione delle cause d’intervento I LED di segnalazione di guasto rimangono accesi fino a quando viene premuto
11 display digitale il pulsante di prova/reset. In normali condizioni operative, la batteria che alimenta
12 amperometro e indicatori a LED della percentuale i LED ha una durata di circa 10 anni.
di carico delle fasi
13 tasti di navigazione Test
Per controllare il funzionamento degli interruttori, è possibile collegare una unità test
o una valigetta di prova alla presa test sul fronte. Per le unità di controllo
Micrologic 6.0 A e 7.0 A, il funzionamento della protezione di terra o differenziale
può essere controllato premendo il pulsante test posizionato sopra la presa test.
Nota: le unità di controllo Micrologic A sono dotate anche nella
versione di base di una calotta di protezione trasparente.

168
protezioni Micrologic 2.0 A
lungo ritardo (RMS)
t

DB128031
soglia [A] Ir = In x ... 0,4 0,5 0,6 0,7 0,8 0,9 0,95 0,98 1 Ir
sgancio tra 1.05 e 1.20 x Ir altre regolazioni o inibizione mediante cambio del plug
temporizzazione [s] gradini di regolazione tr [s] 0,5 1 2 4 8 12 16 20 24
precisione: da 0 a -30 % 1,5 x Ir 12,5 25 50 100 200 300 400 500 600
tr
precisione: da 0 a -20% 6 x Ir 0,7(1) 1 2 4 8 12 16 20 24
precisione: da 0 a -20% 7.2 x Ir 0,7(2) 0,69 1,38 2,7 5,5 8,3 11 13,8 16,6
memoria termica 20 min prima e dopo lo sgancio Isd
istantanea
0 I
soglia [A] Isd = Ir x … 1,5 2 2,5 3 4 5 6 8 10
precisione: ±10 %
temporizzazione tempo senza sgancio: 20 ms
tempo max di interruzione: 80 ms
(1) Da 0 a -40%. (2) Da 0 a -60%.
protezioni Micrologic 5.0 / 6.0 / 7.0 A
lungo ritardo (RMS) Micrologic 5.0 / 6.0 / 7.0 A
t

DB128032
soglia [A] Ir = In x … 0,4 0,5 0,6 0,7 0,8 0,9 0,95 0,98 1 Ir
sgancio tra 1.05 e 1.20 x Ir altre regolazioni o inibizione mediante cambio del plug I2t on
temporizzazione [s] gradini di regolazione tr [s] 0,5 1 2 4 8 12 16 20 24 tr
precisione: da 0 a -30 % 1,5 x Ir 12,5 25 50 100 200 300 400 500 600 I2t off
precisione: da 0 a -20% 6 x Ir 0,7(1) 1 2 4 8 12 16 20 24 Isd
precisione: da 0 a -20% 7.2 x Ir 0,7(2) 0,69 1,38 2,7 5,5 8,3 11 13,8 16,6 tsd
memoria termica 20 min prima e dopo lo sgancio
Ii
corto ritardo (RMS)
soglia [A] Isd = Ir x … 1,5 2 2,5 3 4 5 6 8 10 0 I
precisione: ±10 %
temporizzazione [ms] gradini con I2t Off 0 0,1 0,2 0,3 0,4
a 10 Ir I2t On - 0,1 0,2 0,3 0,4
tsd (senza sgancio) 20 80 140 230 350
tsd (max di interruzione) 80 140 200 320 500
istantanea
soglia [A] II = In x … 2 3 4 6 8 10 12 15 off
precisione: ±10 %
temporizzazione tempo senza sgancio: 20 ms
tempo max di interruzione: 50 ms
DB128036

guasto a terra Micrologic 6.0 A


soglia [A] Ig = In x … A B C D E F G H J
precisione: ±10 %
In y 400 A 0,3 0,3 0,4 0,5 0,6 0,7 0,8 0,9 1
400 A < In y 1200 A 0,2 0,3 0,4 0,5 0,6 0,7 0,8 0,9 1
In > 1200 A 500 640 720 800 880 960 1040 1120 1200
temporizzazione [ms] gradini con I2t Off 0 0,1 0,2 0,3 0,4
a In o 1200 A I2t On - 0,1 0,2 0,3 0,4
tg (senza sgancio) 20 80 140 230 350
tg (max di interruzione) 80 140 200 320 500
DB128037

differenziale residua (Vigi) Micrologic 7.0 A (3)


sensibilità [A] IDn 0,5 1 2 3 5 7 10 20 30
precisione: 0 a -20%
temporizzazione (ms) gradini di regolazione 60 140 230 350 800
tDn (senza sgancio) 60 140 230 350 800
tDn (max di interruzione) 140 200 320 500 1000
amperometro Micrologic 2.0 / 5.0 / 6.0 / 7.0 A
misura permanente delle correnti
misure da 20 a 200% di In I1 I2 I3 IN Ig IDn
precisione: 1,5% (TA inclusi) autoalimentata (per I > 20% In)
massimi valori di corrente I1 max I2 max I3 max IN max Ig max IDn max
Nota: tutte le funzioni di protezione in corrente sono autoalimentate.

Il pulsante test/reset consente l’azzeramento dei guasti, dei massimi valori delle correnti memorizzate e permette il test della batteria.

(3) Toroide esterno obbligatorio.

169
Caratteristiche Caratteristiche elettriche
degli apparecchi interruttori automatici
di protezione Unità di controllo Micrologic E "energie"
e manovra

Le unità di controllo Micrologic E Misure

proteggono i circuiti di potenza. Offrono Oltre alle misure "amperometro" di Micrologic A,

le unità di controllo Micrologic E misurano e visualizzano:


anche funzioni misura, visualizzazione, c corrente media
comunicazione e calcolo dei valori massimi c tensioni: fase/fase, fase/neutro, media(1) e squilibrio(1)
c potenza istantanea: P, Q, S
e medi. La versione 6 integra le protezioni c fattore di potenza: PF
contro i guasti a terra. c potenza media
c energia: Ep, Eq(1), Es(1).
La precisione dell’energia attiva Ep è 2% (compresi i TA). Il campo di misura per le
correnti è uguale a quello di Micrologic A e dipende dal modulo di alimentazione
esterna (24 V CC).
Opzione di comunicazione
Associata alla funzione di comunicazione COM, l’unità di controllo consente di
trasmettere i seguenti parametri:
c lettura delle regolazioni
c insieme delle misure "amperometro" ed "energie"
c abilitazione al collegamento con il display FDM121
c cause di intervento
c massimi e minimi valori medi.
Regolazione delle protezioni
Appositi commutatori consentono di regolare la soglia e la temporizzazione delle
protezioni. I valori selezionati vengono visualizzati sul display in tempo reale in
ampere e in secondi. La precisione delle regolazioni può essere ampliata limitando
il campo di regolazione mediante modifica del "plug" Lungo Ritardo.
Protezione contro i sovraccarichi
Protezione contro i sovraccarichi con sgancio Lungo Ritardo di tipo RMS
(valore efficace della corrente).
Memoria termica: immagine termica prima e dopo lo sgancio.
Protezione contro i cortocircuiti
Protezione contro i cortocircuiti con sgancio Corto Ritardo di tipo RMS e Istantanea.
14 Scelta del tipo I2t (On o Off) su temporizzazione Corto Ritardo.
15
Protezione contro i guasti a terra
Protezione "residual" o "source ground return".
Selezione del tipo I2t (On o Off) su temporizzazione.
Protezione differenziale (Vigi).
Funzionamento senza alimentazione esterna.
q Immune agli interventi intempestivi.

k Sensibile alle componenti non sinusoidali fino a 10 A (classe A).

Protezione del neutro


Sugli interruttori tripolari, la protezione del neutro non è possibile.

Sugli interruttori tetrapolari, la protezione del neutro può essere impostata con un

commutatore a tre posizioni: neutro non protetto (4P 3d), neutro protetto a 0,5 Ir

(4P 3d + N/2) o neutro protetto a Ir (4P 4d).

Selettività logica (ZSI)


Una morsettiera "Zone Selective Interlocking" (ZSI) consente il cablaggio di più unità
di controllo per una selettività logica totale su protezioni Corto Ritardo e Guasto a
terra senza temporizzazione allo sgancio.
Allarme di sovraccarico
Quando la corrente supera la soglia di intervento Lungo Ritardo, si accende un LED
giallo di allarme.
Contatti programmabili
I contatti programmabili possono essere utilizzati per la segnalazione degli eventi (Ir, Isd,
allarme Ir, allarme Ig, Ig). Possono essere programmati con i tasti sull’unità di controllo
1 soglia e temporizzazione di sgancio Lungo Ritardo
Micrologic E o a distanza, usando il modulo COM (BCM ULP) ed il software RSU.
2 LED di segnalazione sovraccarico Segnalazioni di guasto
3 soglia e temporizzazione di sgancio Corto Ritardo I LED indicano il tipo di guasto:

4 soglia di sgancio Istantanea c sovraccarico (protezione Lungo Ritardo Ir)

5 soglia e temporizzazione di sgancio Vigi o guasto a terra c cortocircuito (protezione li Istantanea o Isd Corto Ritardo)

6 pulsante test Vigi o guasto a terra


7 vite di fissaggio plug Lungo Ritardo
c guasto a terra o differenziale (Ig o I∆n)

8 presa test c autoprotezione (Ap).

9 test dei LED, reset e stato della batteria Funzione cronologica degli interventi
10 segnalazione delle cause d’intervento L’archivio degli interventi visualizza l’elenco degli ultimi 10 interventi.
11 display digitale Per ogni intervento, vengono registrate e visualizzate le seguenti indicazioni:
12 amperometro e indicatori a LED della percentuale c la causa di intervento: Ir, Isd, li, Ig o autoprotezione (Ap)
di carico delle fasi
13 tasto di navigazione "Vista Rapida"
c la data e l’ora dell’intervento.
14 tasto di navigazione per visualizzare i contenuti dei menu Batteria
15 tasto di navigazione per cambiare menu I LED di segnalazione di guasto rimangono accesi fino a quando viene premuto
il pulsante di prova/reset. In normali condizioni operative, la batteria che alimenta
i LED ha una durata di circa 10 anni.
Test
(1) Visualizzabili solo su FDM121. Per controllare il funzionamento degli interruttori, è possibile collegare una unità test
o una valigetta di prova alla presa test sul fronte. Per le unità di controllo Micrologic
Nota: le unità di controllo Micrologic E sono dotate di una 6.0 E e 7.0 E, il funzionamento della protezione di terra o differenziale può essere
calotta di piombatura trasparente di serie. controllato premendo il pulsante test posizionato sopra la presa test.

170
protezioni Micrologic 2.0 E
lungo ritardo (RMS)
t

DB128031
soglia [A] Ir = In x … 0,4 0,5 0,6 0,7 0,8 0,9 0,95 0,98 1 Ir
sgancio tra 1,05 e 1,20 x Ir altre regolazioni o inibizioni mediante cambio del plug
temporizzazione [s] gradini di regolazione tr [s] 0,5 1 2 4 8 12 16 20 24
precisione: da 0 a -30% 1,5 x Ir 12,5 25 50 100 200 300 400 500 600
tr
precisione: da 0 a -20% 6 x Ir 0,7(1) 1 2 4 8 12 16 20 24
precisione: da 0 a -20% 7,2 x Ir 0,7(2) 0,69 1,38 2,7 5,5 8,3 11 13,8 16,6
memoria termica 20 min prima e dopo lo sgancio Isd
istantanea
0 I
soglia [A] Isd = Ir x … 1,5 2 2,5 3 4 5 6 8 10
precisione: ±10%
temporizzazione tempo senza sgancio: 20 ms
tempo max di interruzione: 80 ms
(1) Da 0 a -40%. (2) Da 0 a -60%.
protezioni Micrologic 5.0 / 6.0 E
lungo ritardo (RMS) Micrologic 5.0 / 6.0 E
t

DB128032
soglia [A] Ir = In x … 0,4 0,5 0,6 0,7 0,8 0,9 0,95 0,98 1 Ir
sgancio tra 1,05 e 1,20 x Ir altre regolazioni o inibizioni mediante cambio del plug I2t on
temporizzazione [s] gradini di regolazione tr [s] 0,5 1 2 4 8 12 16 20 24 tr
precisione: da 0 a -30% 1,5 x Ir 12,5 25 50 100 200 300 400 500 600 I2t off
precisione: da 0 a -20% 6 x Ir 0,7(1) 1 2 4 8 12 16 20 24 Isd
precisione: da 0 a -20% 7,2 x Ir 0,7(2) 0,69 1,38 2,7 5,5 8,3 11 13,8 16,6 tsd
memoria termica 20 min prima e dopo lo sgancio
Ii
(1) Da 0 a -40% .- (2) Da 0 a -60%.
corto ritardo 0 I
soglia [A] Isd = Ir x … 1,5 2 2,5 3 4 5 6 8 10
precisione: ±10%
temporizzazione [ms] gradini con I2t Off 0 0,1 0,2 0,3 0,4
a 10 Ir I2t On - 0,1 0,2 0,3 0,4
tsd (senza sgancio) 20 80 140 230 350
tsd (max di interruzione) 80 140 200 320 500
istantanea
soglia [A] Ii = In x … 2 3 4 6 8 10 12 15 off
precisione: ±10 %
temporizzazione tempo senza sgancio: 20 ms
tempo max di interruzione: 50 ms
DB128036

guasto a terra Micrologic 6.0 E


soglia [A] Ig = In x … A B C D E F G H J
precisione: ±10%
In y 400 A 0,3 0,3 0,4 0,5 0,6 0,7 0,8 0,9 1
400 A < In < 1250 A 0,2 0,3 0,4 0,5 0,6 0,7 0,8 0,9 1
In > 1250 A 500 640 720 800 880 960 1040 1120 1200
temporizzazione [ms] gradini con I2t Off 0 0,1 0,2 0,3 0,4
a 10 In o 1200 A I2t On - 0,1 0,2 0,3 0,4
tg (senza sgancio) 20 80 140 230 350
tg (max di interruzione) 80 140 200 320 500
energia Micrologic 2.0 / 5.0 / 6.0 E
tipo di misure Campo Precisione
correnti istantanee I1, I2, I3, IN 0,2 x In ... 1,2 x In ± 1,5 %
Ig (6.0 E) 0,05 x In ... In ± 10 %
massimi valori di corrente I1, I2, I3, IN 0,2 x In ... 1,2 x In ± 1,5 %
corrente media di I1, I2, I3, Ig 0,2 x In ... 1,2 x In ± 1,5 %
tensioni V12, V23, V31, V1N, V2N, V3N 100 ... 690 V ± 0,5 %
potenza attiva P 30 ... 2000 kW ±2%
fattore di potenza PF 0 ... 1 ±2%
potenza media P media 30 ... 2000 kW ±2%
energia attiva Ep -1010 GWh ... 1010 GWh ±2%
Nota: tutte le funzioni di protezione in corrente sono autoalimentate.

Il pulsante test/reset consente l’azzeramento dei guasti, dei massimi valori delle correnti memorizzate e permette il test della batteria.

171
Caratteristiche Caratteristiche elettriche
degli apparecchi interruttori automatici
di protezione Unità di controllo Micrologic H "armoniche"
e manovra

Le unità di controllo Micrologic H integrano Protezione .......................................................


+
le funzioni di protezione di Micrologic E,
oltre ad una serie di protezioni avanzate. Regolazione delle protezioni
Appositi commutatori consentono la regolazione delle protezioni, identiche a quelle
Dispongono di una maggiore capacità di
delle unità di controllo Micrologic E contro i sovraccarichi, i cortocircuiti, i guasti a
misura e consentono l’analisi della qualità terra o differenziale.
dell’energia. Regolazione fine
All’interno del campo di regolazione fissato mediante commutatore direttamente
sul fronte, è possibile effettuare una regolazione fine delle soglie (all’ampere)
e delle temporizzazioni (al secondo) mediante tastiera o a distanza con l’opzione
di comunicazione COM.
Micrologic 6.0 H Regolazione IDMTL
Il coordinamento con le protezioni media tensione o fusibili è ottimizzato mediante
9
la regolazione della pendenza della curva di protezione contro i sovraccarichi.
10 Questa regolazione consente inoltre un migliore adattamento della protezione
di alcuni tipi di carichi.

I (A) Protezione del neutro


Sugli interruttori tripolari, la regolazione della protezione del neutro si esegue

Trip mediante tastiera o a distanza con l’opzione di comunicazione COM su 4 posizioni:

neutro non protetto (4P 3d), neutro protetto a metà corrente (4P 3d + N/2),

2000A
protezione completa del neutro (4P 4d), protezione del neutro sovradimensionato

11 24s
(4P 3d + 1,6N). La protezione del neutro sovradimensionato viene utilizzata quando

la sezione del neutro è maggiore rispetto a quella delle fasi (forte squilibrio di carico,

20 kA forte tasso di armoniche di ordine 3).

0.4s Sugli interruttori tetrapolari, la regolazione della protezione del neutro si esegue

Off mediante commutatore a tre posizioni e mediante tastiera: neutro non protetto
(4P 3d), neutro protetto a metà corrente (4P 3d + N/2), protezione completa del
neutro (4P 4d). La protezione del neutro è disattivata se la curva Lungo Ritardo
13 è regolata su una delle protezioni IDMTL.

12 14 Configurazione degli allarmi e altre protezioni


Micrologic H controlla, in funzione di una soglia e di una temporizzazione
15 regolabile mediante tastiera o a distanza con l’opzione di comunicazione COM,

le correnti e tensioni, la potenza, la frequenza e il senso di rotazione delle fasi.

Ogni superamento di soglia è segnalato a distanza con l’opzione COM.

Ogni superamento di soglia può essere associato a scelta ad uno sgancio

long time
2 (protezione) o ad una segnalazione realizzata da un contatto programmabile M2C

Ir tr alarm
.7
.8
.9 (s) 4
8
12 o M6C opzionale (allarme) o ad entrambi (allarme e protezione).
1 .6 .95 2 16 7
.5 .98 1 20
.4
x In
1 .5 24
@ 6 Ir
Distacco/riattacco carichi
short time instantaneous
Il controllo di un carico (distacco/riattacco) può essere configurato in funzione
Isd
3
4
5
tsd
(s) . 4 .4 . 3
Ii
6 8 10
della potenza o della corrente che transita nell’interruttore. Il comando di distacco
3 2.5 6 .3 .2 4 12 4 è controllato da un supervisore con l’opzione di comunicazione COM
2 8 .2 .1 3 15
1.5 10 .1 2
0 2 off o con un contatto programmabile M2C o M6C.
x Ir on I t off x In
16 setting delay
test
Ig
E
tg
(s) . 4 . 4 .3
6 Opzione di segnalazione mediante contatti programmabili
D F
5 C G .3 .2 Appositi contatti ausiliari M2C (2 contatti) e M6C (6 contatti) segnalano eventuali
.2 .1 8
B
A J
H
.1 0 superamenti di soglia o cambiamenti di stato; questi possono essere programmati
2

ground fault
on I t off con l’unità di controllo Micrologic H mediante tastiera o a distanza con l’opzione
COM.

Opzione di comunicazione
1 soglia e temporizzazione di sgancio Lungo Ritardo L’opzione di comunicazione COM consente:
2 LED di segnalazione sovraccarico c la lettura e la configurazione a distanza delle protezioni e degli allarmi
3 soglia e temporizzazione di sgancio Corto Ritardo
c la trasmissione di tutte le misure e indicatori calcolati
4 soglia di sgancio Istantanea
5 soglia e temporizzazione di sgancio Vigi o guasto a terra c la segnalazione delle cause di intervento e degli allarmi
6 pulsante test Vigi o guasto a terra c la consultazione degli archivi cronologici e degli indicatori di manutenzione
7 vite di fissaggio plug Lungo Ritardo c il reset dei valori massimi memorizzati.
8 presa test Con l’opzione COM è possibile inoltre accedere ad un archivio degli eventi
9 test dei LED + batteria e reset delle segnalazioni
e ad un archivio di manutenzione memorizzati nell’unità di controllo.
10 segnalazione delle cause di intervento
11 display digitale
12 visualizzazione delle misure
13 indicatori di manutenzione
14 configurazione delle protezioni
15 tasti di navigazione
16 blocco delle regolazioni calotta chiusa (spina d’innesto).

Nota: le unità di controllo Micrologic H sono dotate anche nella


versione di base di una calotta di piombatura opaca.

172
protezioni Micrologic 5.0 / 6.0 / 7.0 H +
lungo ritardo (RMS) Micrologic 5.0 / 6.0 / 7.0 H

DB128043
soglia [A] Ir = In x … 0,4 0,5 0,6 0,7 0,8 0,9 0,95 0,98 1
sgancio tra 1.05 a 1.20 x Ir altre regolazioni o inibizione con cambiamento del plug
temporizzazione [s] gradini di regolazione tr [s] 0,5 1 2 4 8 12 16 20 24
precisione: da 0 a -30 %1,5 x Ir 12,5 25 50 100 200 300 400 500 600
precisione: da 0 a -20%6 x Ir 0,7 (1)
1 2 4 8 12 16 20 24
precisione: da 0 a -20%7,2 x Ir 0,7(2) 0,69 1,38 2,7 5,5 8,3 11 13,8 16,6
impostazione IDMTL Pendenza curva SIT VIT EIT HV Fuse DT
memoria termica 20 min prima e dopo lo sgancio

corto ritardo (RMS)


soglia [A] Isd = Ir x … 1,5 2 2,5 3 4 5 6 8 10
precisione: ±10%
temporizzazione [ms] gradini con I2t Off 0 0,1 0,2 0,3 0,4
a 10 Ir I2t On - 0,1 0,2 0,3 0,4
tsd (senza sgancio) 20 80 140 230 350
tsd (max di interruzione) 80 140 200 320 500
istantanea
soglia [A] II = In x … 2 3 4 6 8 10 12 15 OFF

DB128044
precisione: ±10%
temporizzazione tempo senza sgancio: 20 ms
tempo max di interruzione: 50 ms
guasto a terra Micrologic 6.0 H
soglia [A] Ig = In x … A B C D E F G H J
precisione: ±10% In y 400 A 0,3 0,3 0,4 0,5 0,6 0,7 0,8 0,9 1
400 A < In y 1200 A 0,2 0,3 0,4 0,5 0,6 0,7 0,8 0,9 1
In > 1200 A 500 640 720 800 880 960 1040 1120 1200
temporizzazione [ms] gradini con I2t Off 0 0,1 0,2 0,3 0,4
a 10 Ir I2t On - 0,1 0,2 0,3 0,4
tg (senza sgancio) 20 80 140 230 350

DB128045
tg (max di interruzione) 80 140 200 320 500
differenziale residua (Vigi) Micrologic 7.0 H
sensibilità [A] IDn 0,5 1 2 3 5 7 10 20 30
precisione: da 0 a -20%
temporizzazione [ms] gradini di regolazione 60 140 230 350 800
Dt (senza sgancio) 60 140 230 350 800
Dt (max di interruzione) 140 200 320 500 1000
(1) Da 0 a -40% . (2) Da 0 a -60%. (3) Toroide esterno obbligatorio.

allarmi e altre protezioni Micrologic 5.0 / 6.0 / 7.0 H


corrente soglia temporizzazione
DB128046

squilibrio di corrente ∆I da 0,05 a 0,6 I media da 1 a 40 s


max. di corrente media Imax: I1, I2, I3, IN, 0,2 In a In da 15 a 1500 s Soglia
allarme guasto a terra Ig da 20 a 1200 A da 1 a 10 s
tensione Soglia
squilibrio di tensione ΔU da 2 a 30% x Umedia da 1 a 40 s
min. di tensione Umin da 100 a Umax da 1,2 a 5 s
max. di tensione Umax da Umin a 1200 da 1,2 a 5 s Ritardo
potenza Ritardo
ritorno di potenza rP da 5 a 500 kW da 0,2 a 20 s
frequenza
min. di frequenza Fmin da 45 a Fmax da 1,2 a 5 s
max. di frequenza Fmax da Fmin a 440 Hz da 1,2 a 5 s
senso di rotazione delle fasi
senso DØ Ø1/2/3 o Ø1/3/2 0.3 s
distacco, riattacco Micrologic 5.0 / 6.0 / 7.0 H
valore misurato soglia temporizzazione
DB128047

corrente I da 0,5 a 1 Ir per fasi 20 % tr a 80 % tr


potenza P da 200 kW a 10 MW da 10 a 3600 s Soglia

Soglia

Ritardo

Ritardo

potenza Micrologic 5.0 / 6.0 / 7.0 H


tipo di misure Campo Precisione
massimi valori di corrente I1, I2, I3, IN 0,2 x In ... 1,2 x In ± 1,5 %
tensioni V12, V23, V31, V1N, V2N, V3N 100 ... 690 V ± 0,5 %
fattore di potenza PF 0 ... 1 ±2%
frequenza [Hz] 0,1 %
(3) In y 400 A 30% (4) Per le applicazioni a 690 V, se la tensione supera il valore nominale di 690 V di oltre il 10 %, è necessario

400 A < In < 1250 A 20% utilizzare un trasformatore di tensione.

In u 1250 A 10%.

Nota: tutte le funzioni di protezione in corrente sono autoalimentate.

Le funzioni di protezione in tensione sono collegate alla rete mediante una presa di tensione interna all’interruttore.

173
Caratteristiche Caratteristiche elettriche
degli apparecchi interruttori automatici
di protezione Valori soglie e temporizzazioni
e manovra di regolazione

protezioni in corrente
tipo campo di regolazione preregolazione passo di regolazione tolleranza
squilibrio in corrente I squil.
soglia di attivazione da 5 % a 60 % 60 % 1% -10 %, +0 %
soglia di disattivazione 5 % alla soglia di attivazione soglia di attivazione 1% -10 %, +0 %
temporizzazione di attivazione da 1 s a 40 s 40 s 1s -20 %, +0 %
temporizzazione di disattivazione da 10 s a 360 s 10 s 1s -20 %, +0 %
I Allarme Terra
soglia di attivazione da 20 A a 1200 A 1200 A 1A +/- 15 %
soglia di disattivazione 20 A alla soglia soglia di attivazione 1A +/- 15 %
di attivazione
temporizzazione di attivazione da 1 s a 10 s 10 s 0,1 s -20 %, +0 %
temporizzazione di disattivazione da 1 s a 10 s 1s 0,1 s -20 %, +0 %
I Allarme Differenziale
soglia di attivazione da 0,5 A a 30 A 30 A 0,1 A -20 %, +0 %
soglia di disattivazione 0,5 A alla soglia soglia di attivazione 0,1 A -20 %, +0 %
di attivazione
temporizzaz. di attivazione da 1 s a 10 s 10 s 0,1 s -20 %, +0 %
temporizzazione di disattivazione da 1 s a 10 s 1s 0,1 s -20 %, +0 %
massima corrente I max, I max, I max, In max
soglia di attivazione da 0,2 In a 10 In In 1A ± 6,6 %
soglia di disattivazione 0,2 In alla soglia di soglia di attivazione 1A ± 6,6 %
attivazione
temporizzazione di attivazione da 15 s a 1500 s 1 500 s 1s -20 %, +0 %
temporizzazione di disattivazione da 15 s a 3000 s 15 s 1s -20 %, +0 %

protezioni in tensione
tipo campo di regolazione preregolazione passo di regolazione tolleranza
minima tensione U min
soglia di attivazione 100 V alla soglia 100 V 5V -5 %, +0 %
di attivazione di U max
soglia di disattivazione soglia di attivazione alla soglia di attivazione 5V -5 %, +0 %
soglia di attivazione di U
max
temporizzazione di attivazione da 0,2 s a 5 s 5s 0,1 s -0 %, +20 %
temporizzazione di disattivazione da 0,2 s a 36 s 0,2 s 0,1 s -0 %, +20 %
massima tensione U max
soglia di attivazione soglia di attivazione 725 V 5V -0 %, +5 %
di U min a 1200 V
soglia di disattivazione 100 V alla soglia soglia di attivazione 5V -0 %, +5 %
di attivazione
temporizzazione di attivazione da 0,2 s a 5 s 5s 0,1 s -0 %, +20 %
temporizzazione di disattivazione da 0,2 s a 36 s 0,2 s 0,1 s -0 %, +20 %
squilibrio in tensione U squilibrio
soglia di attivazione da 2 % a 30 % 30 % 1% -10 %, +0 %
soglia di disattivazione 2 % alla soglia di attivazione soglia di attivazione 1% -10 %, +0 %
temporizzazione di attivazione da 1 s a 40 s 40 s 1s -20 %, +0 %
temporizzazione di disattivazione da 10 s a 360 s 10 s 1s -20 %, +0 %

174
altre protezioni
tipo campo di regolazione preregolazione passo di regolazione tolleranza
ritorno di potenza rP max
soglia di attivazione da 5 kW a 500 kW 500 kW 5 kW ± 2,5 %
soglia di disattivazione 5 kW alla soglia soglia di attivazione 5 kW ± 2,5 %
di attivazione
temporizzazione di attivazione da 0,2 s a 20 s 20 s 0,1 sec -0 %, +20 %
temporizzazione di disattivazione da 1 s a 360 s 1s 0,1 s -0 %, +20 %
massima frequenza F max
soglia di attivazione soglia di attivazione 65 Hz 0,5 Hz ± 0,5 Hz
di F min a 540 Hz
soglia di disattivazione 45 Hz alla soglia di attivazione soglia di attivazione 0,5 Hz ± 0,5 Hz
temporizzazione di attivazione da 0,2 s a 5 s 5s 0,1 s -0 %, +20 %
temporizzazione di disattivazione da 1 s a 36 s 1s 0,1 s -0 %, +20 %
minima frequenza F min
soglia di attivazione 45 Hz alla soglia di 45 Hz 0,5 Hz ± 0,5 Hz
attivazione di F max
soglia di disattivazione soglia di attivazione alla soglia di attivazione 0,5 Hz ± 0,5 Hz
soglia di attivazione di F
max
temporizzazione di attivazione da 0,2 s a 5 s 5s 0,1 s -0 %, +20 %
temporizzazione di disattivazione da 1 s a 36 s 1s 0,1 s -0 %, +20 %
senso di rotazione delle fasi
soglia di attivazione senso Ph1, Ph2, Ph3 o senso Ph1, Ph2, Ph3 nessuna nessuna
senso Ph1, Ph3, Ph2
soglia di disattivazione soglia di attivazione soglia di attivazione nessuna nessuna
temporizzazione di attivazione 0,3 s 0,3 s nessuna +/- 20 %
temporizzazione di disattivazione 0,3 s 0,3 s nessuna +/- 20 %

distacco/riattacco dei carichi


tipo campo di regolazione preregolazione passo di regolazione tolleranza
in corrente I
soglia di attivazione da 50 % Ir a 100 % Ir 100 % Ir 1% ±6%
soglia di disattivazione 30 % Ir alla soglia soglia di distacco 1% ±6%
di distacco
temporizzazione di attivazione da 20 % tr a 80 % tr 80 % tr 1% -20 %, +0 %
temporizzazione di disattivazione da 10 s a 600 s 10 s 1s -20 %, +0 %
in potenza P
soglia di attivazione da 200 kW a 10000 kW 10000 kW 50 kW ± 2,5 %
soglia di disattivazione 100 kW alla soglia soglia di distacco 50 kW ± 2,5 %
di distacco
temporizzazione di attivazione da 10 s a 3600 s 3600 s 10 s -20 %, +0 %
temporizzazione di disattivazione da 10 s a 3600 s 10 s 10 s -20 %, +0 %

175
Caratteristiche Caratteristiche elettriche
degli apparecchi interruttori automatici
di protezione Unità di controllo Micrologic H "armoniche"
e manovra

Misure .......................................................................

3850A Micrologic H calcola in tempo reale tutte le grandezze elettriche (V, A, W, VAR,
VA, Wh, VARh, VAh, Hz), i fattori di potenza ed i fattori di picco.
N 1 2 3 Micrologic H calcola inoltre i valori medi in corrente e potenza su un intervallo di
tempo regolabile. Ad ogni misura è associato un valore minimo e un valore
100 massimo, memorizzati. In caso di sgancio dovuto ad un guasto la corrente interrotta
viene memorizzata. L’alimentazione esterna, opzionale, consente la visualizzazione
delle grandezze memorizzate anche in caso di interruttore aperto o non alimentato.
50 Valori istantanei
Il valore indicato sul display viene aggiornato ogni secondo.
0 I valori massimi e minimi delle misure vengono memorizzati.
correnti
Videata standard Visualizzazione IRMS A 1 2 3 N
delle correnti massime A guasto a terra differenziale
IRMS max A 1 2 3 N
A guasto a terra differenziale
tensioni
URMS V 12 23 31
VRMS V 1N 2N 3N
URMS media V (U12 + U23 + U31) / 3
U squilibrio %
potenze, energie
Pattiva, Qreattiva, Sapparente W, VAR, VA totali 1 2 3
Eattiva, Ereattiva, Eapparente Wh, VARh, VAh totali consumate - fornite
totali consumate
totali fornite
fattore di potenza PF totale 1 2 3
frequenze
F Hz

Valori medi
Visualizzazione Visualizzazione Il valore medio può essere calcolato a scelta su un tempo fisso o variabile di
delle tensioni delle potenze durata programmabile compresa tra 5 e 60 minuti.Un indicatore calcolato in base al
contratto firmato con il distributore di energia e associato ad una funzione di
distacco/riattacco consente di evitare o ridurre al minimo gli addebiti in caso di
media superamento della potenza sottoscritta. I valori massimi medi vengono memorizzati
e datati sistematicamente.
correnti
Imedia A 1 2 3 N
A guasto a terra differenziale
Imedia max A 1 2 3 N
A guasto a terra differenziale
potenze
P, Q, S media W, VAR, VA totali
P, Q, S media max W, VAR, VA totali
Visualizzazione Visualizzazione
della frequenza delle potenze medie Massimi valori medi
Sul display vengono visualizzati solo i valori massimi in corrente e in potenza.

Con l’opzione di comunicazione


Misure complementari, valori massimi e minimi
Alcuni valori misurati o calcolati sono accessibili solo con l’opzione
di comunicazione COM:
c I picco / r, (I1 + I2 + I3)/3, I squilibrio
c tasso di carico e tasso di carico picco in % Ir
c cosϕ totale e per fasi
c THD in tensioni e correnti
c fattori K delle correnti e fattore K medio
c fattori di picco delle correnti e tensioni
c tutte le fondamentali per fase
c sfasamento delle fondamentali in correnti e tensioni
c potenza e fattore di distorsione fase per fase
c ampiezza e sfasamento delle armoniche di ordine da 3 a 31 di correnti e tensioni,
ecc…
Software di gestione dell’energia ION Enterprise Tutti i valori massimi e minimi sono disponibili con l’opzione di comunicazione
COM per un impiego con supervisore.

176
E46259B-Isd

E46260B - Ir
Cattura d’onda
Micrologic H memorizza costantemente gli ultimi 4 cicli dei valori istantanei
delle correnti e tensioni. Su richiesta o in modo automatico alla comparsa di eventi
programmati, Micrologic H memorizza le onde rilevate in un archivio. Le onde
rilevate vengono visualizzate sotto forma di oscillogrammi su un supervisore con
l’opzione di comunicazione COM. La definizione è di 64 punti per ciclo.
Programmazione di allarmi personalizzabili
Ogni valore istantaneo può essere confrontato con una soglia di attivazione ed una soglia
di disattivazione configurabili. Un eventuale superamento di soglia provoca un allarme.
Ogni allarme può essere associato ad una o più azioni programmabili: apertura
dell’interruttore, attivazione di un contatto ausiliario M2C, M6C, inserimento degli
allarmi in un archivio, acquisizione di onde, ecc…
Archivio degli eventi
Archivio cronologico Visualizzazione in seguito Tutti gli eventi sono cronodatati:
degli interventi a intervento c sganci
c comparsa e scomparsa degli allarmi
c modifiche delle regolazioni e delle configurazioni
c reset dei contatori
c guasti sistema:
v posizione di ripristino
v autoprotezione
c perdita dell’ora
c superamento degli indicatori di usura
DB120970A

c collegamenti agli strumenti di test, ecc…


Archivio di manutenzione
Consente di migliorare la funzione di diagnostica e di pianificare al meglio
le operazioni di manutenzione dell’apparecchio:
c corrente più elevata misurata
c contamanovre
c numero di collegamenti degli strumenti di test
c numero di interventi in modo impiego e in modo test
c indicatore di usura dei contatti
Caratteristiche tecniche complementari
Scelta della lingua
I messaggi possono essere visualizzati in 6 lingue diverse.
La scelta della lingua si effettua mediante tastiera.
Funzioni di protezione
Tutte le funzioni di protezione in corrente sono autoalimentate.
Le funzioni di protezione in tensione sono collegate alla rete con una presa
di tensione interna all’interruttore.
Funzioni di misura
La misura è indipendente dalle protezioni: il modulo di misura funziona
indipendentemente dal modulo di protezione pur essendo sincronizzato
sugli eventi della funzione di protezione.
Schermata di configurazione RSU per Micrologic
Metodo di calcolo delle misure
La misura implementa il concetto di «zero blind time» corrispondente ad una misura
continua dei segnali a frequenza di campionamento elevata: non esiste finestra
"cieca" tradizionalmente occupata dall’elaborazione dei campionamenti.
Questo metodo garantisce la precisione del calcolo delle energie anche per forti
variazioni di carico (saldatrici, robot, ecc…).
Le energie vengono accumulate a partire dal valore istantaneo delle potenze in 2 modi:
c in modalità tradizionale, in base al quale vengono accumulate solo le energie

positive (consumate)

c in modalità con segno, in base al quale le energie positive (consumate) e negative

(fornite) sono accumulate separatamente.

Precisione delle misure fornite TA inclusi:


c tensione [V]: 0,5%

c corrente [A]: 1,5%

c frequenza [Hz]: 0,1 Hz

c potenza [W] e energia [Wh]: 2%.

Memorizzazione
In caso di interruzione dell’alimentazione le regolazioni fini, gli ultimi 100 eventi e
l’archivio di manutenzione restano memorizzati nell’unità di controllo.
Datazione
La funzione cronologica viene attivata solo in presenza di un modulo di
alimentazione esterno (con precisione 1 ora su un anno).
Reset
Un reset specifico per ogni singola funzione consente l’azzeramento mediante
tastiera o a distanza del guasto, dei valori minimi e massimi, dei valori di picco,
dei contatori e degli indicatori.

177
Caratteristiche Funzioni di misura
degli apparecchi Unità di controllo Micrologic E/H
di protezione con modulo COM (BCM ULP)
e manovra

Oltre alle funzioni di protezione, le unità Le funzioni di misura delle unità di controllo Micrologic E/H sfruttano la precisione
di controllo Micrologic E/H offrono dei TA tipo Rogowsky e l’intelligenza dell’unità Micrologic. Le funzioni di misura
sono garantite da un microprocessore il cui funzionamento è indipendente
le funzioni di misura ed una serie di funzioni dalle protezioni.
di supporto.
Visualizzazione .....................................................

DB125911

Main Menu

Quick view

Metering
Display fronte quadro FDM121
Control
All’unità Micrologic è possibile collegare un display fronte quadro FDM121 mediante
Alarms semplice cavo precablato. Sul display sarà possibile visualizzare l’insieme delle
Services misure e l’operatore potrà disporre quindi di un vero e proprio strumento di misura
ESC OK
96 x 96 mm.
Oltre alle informazioni visualizzate sul display LCD dell’unità Micrologic, sul display
fronte quadro FDM121 sono disponibili la misura dei valori medi, i valori medi
massimi e minimi, la qualità dell’energia oltre ai dati relativi ad allarmi, archivi
Display FDM121: navigazione
cronologici e indicatori di manutenzione.
Il display fronte quadro FDM121 deve disporre di un’alimentazione 24 V CC.
Questa alimentazione può alimentare anche l’unità di controllo Micrologic mediante
il cavo che collega quest’ultima al display fronte quadro.

Misure ....................................................................

DB112131

DB112132

I V 4/7
I1 310 A I2 315 A

U1
402 V % 100 120
Misure RMS istantanee
%
I3 302 A
%
IN 23 A U2
398 V % 100 120
Il display integrato delle unità di controllo Micrologic E/H visualizza in modo
401 V % 100 120 permanente il valore RMS della fase più carica (Imax). Il pulsante di navigazione
U3
% % fornisce l’accesso tramite scorrimento alle principali misure.
ESC ESC
In caso di intervento su guasto, la corrente interrotta viene memorizzata.

Le unità di controllo Micrologic E misurano le correnti di fase, di neutro, di terra,

le tensioni, fattore di potenza, potenze ed energie.


Corrente Tensione Le unità di controllo Micrologic H integrano le misure per la qualità dell’energia.

Valori massimi/minimi
DB112133

DB112134

PQS E Ogni misura istantanea delle unità di controllo Micrologic E/H può essere associata
P 64 kW Ep 14397 kWh ad un valore massimo/minimo. I massimi valori della fase più carica, della corrente
Q 38 kVar Eq 8325 kVarh media e della potenza possono essere azzerati (Reset) dalla tastiera del Micrologic,
S 51 kVA Es 13035 kVAh dal display fronte quadro FDM121 o tramite la funzione comunicazione.

ESC ESC Misura delle energie


Le unità di controllo Micrologic E/H forniscono anche la misura delle energie
consumate dall’ultimo azzeramento del contatore. Il contatore di energia attiva può
essere azzerato (Reset) dalla tastiera, dal display fronte quadro FDM121 o tramite
Potenza Energia la funzione comunicazione.
Esempi di schermate di misure sul display fronte quadro
FDM121 Valori medi
Le unità di controllo Micrologic E/H calcolano anche il valore medio di correnti
e potenze. Questi calcoli possono essere configurati su una finestra fissa o mobile
(da 5 a 60 minuti con intervalli di 1 minuto). La finestra può essere sincronizzata
ad un segnale inviato dalla funzione di comunicazione. Qualunque sia il modo
di calcolo utilizzato, i valori calcolati possono essere trasferiti su PC tramite
collegamento Modbus.

178
PB106363A35

PB106351A13
PB103360
funzioni di misura integrate in Micrologic E/H tipo display
E H LCD display
Micrologic FDM121
visualizzazione delle impostazioni di protezione
soglie [A] tutte le impostazioni possono essere Ir, tr, Isd, tsd, Ii, Ig, tg E H b -
e temporizzazioni visualizzate
misure
misure RMS istantanee
correnti [A] fasi e neutro I1, I2, I3, IN E H b b

media delle fasi Imed = (I1 + I2 + I3) / 3 E H - b

corrente più alta delle 3 fasi e del neutro Imax di I1, I2, I3, IN E H b b

guasto a terra (Micrologic 6) % Ig (imp. soglia) E H b b

squilibrio di corrente tra le fasi % Imed E H - b

tensioni [V] fase-fase V12, V23, V31 E H b b

fase-neutro V1N, V2N, V3N E H b b

media delle tensioni fase-fase Vmed = (V12 + V23 + V31) / 3 E H - b

media delle tensioni fase-neutro Vmed = (V1N + V2N + V3N) / 3 E H - b

squilibrio di tensione fase-fase e fase-neutro % Vmed e % Vmed E H - b

sequenza delle fasi 1-2-3, 1-3-2 - H b b

frequenza [Hz] rete f - H b b

potenza attiva [kW] P, totale E H b b

P, per fase E H b (2) b

reattiva [kVAR] Q, totale E H b b

Q, per fase - H b (2) b

apparente [kVA] S, totale E H b b

S, per fase - H b (2) b

fattore di potenza FP, totale E H b b

FP, per fase - H b (2) b

cos ϕ Cos ϕ, totale - H b (2) b

Cos ϕ, per fase - H b (2) b

valori massimi/minimi
associati a misure RMS istantanee Reset tramite display FDM121 e tastiera E H b b
Micrologic
misura dell’energia
energia attiva [kW], reattiva [kVARh], totale dall’ultimo reset E H b b
apparente [kVAh]

valori medi
corrente media [A] fasi e neutro valore attuale sulla finestra selezionata E H b b

media massima dall’ultimo reset E H b (2) b

potenza media attiva [kWh], reattiva [kVAR], valore attuale sulla finestra selezionata E H b b
apparente [kVA] media massima dall’ultimo reset E H b (2) b

finestra di calcolo variabile, fissa o sincronizzata COM regolabile da 5 a 60 minuti con intervalli E H - -
di 1 minuto (1)
qualità dell'energia
distorsione armonica della tensione rispetto al valore RMS THDU,THDV della tensione fase-fase e - H b b
totale [%] fase-neutro
della corrente rispetto al valore RMS THDI della corrente di fase - H b b

(1) Disponibile solo attraverso il sistema di comunicazione.


(2) Disponibile solo per Micrologic H.
Caratteristiche tecniche aggiuntive
Precisione di misura
Le precisioni sono riferite all’intero sistema di misura includendo i TA:
c corrente: classe 1 secondo IEC 61557-12
c tensione: 0,5 %
c potenza ed energia: Classe 2 secondo IEC 61557-12
c frequenza: 0,1 %.

179
Caratteristiche Funzioni di supporto
degli apparecchi Unità di controllo Micrologic E/H
di protezione con modulo COM (BCM ULP)
e manovra

Archivi storici........................................................

c Segnalazioni di intervento in forma testuale, nella lingua selezionata


dall’operatore

c cronodatazione: data e ora di intervento.

Indicatori di manutenzione ..................................

L’unità di controllo Micrologic è dotata di indicatori del numero di manovre, dell’usura


contatti (Micrologic H), del profilo di carico e dei tempi di funzionamento (contaore
di funzionamento) dell’interruttore Masterpact.
Per pianificare la manutenzione, è possibile assegnare un allarme al contatore
del numero di manovre.
I vari indicatori possono essere utilizzati, insieme agli storici di intervento,
per analizzare il livello di sollecitazioni a cui il dispositivo è sottoposto.

Gestione dei dispositivi installati


Ogni interruttore dotato di modulo COM (BCM ULP) può essere identificato tramite
il sistema di comunicazione:
c numero di serie
c versione firmware
c versione hardware
c nome del dispositivo assegnato dall’operatore.
Queste informazioni, insieme alle indicazioni di cui sopra, forniscono una chiara
visibilità dei dispositivi installati.

funzioni di supporto Micrologic E/H tipo display


E H LCD display
Micrologic FDM121
funzioni di supporto
storico interventi
interventi causa di intervento Ir, Isd, Ii, Ig, I∆n E H b b

indicatori di manutenzione
contatore manovre meccaniche assegnabile a un allarme E H - b

manovre elettriche assegnabile a un allarme E H - b

ore tempo di funzionamento totale (ore)(1) E H - -

indicatore usura contatti % - H - b

profilo di carico ore a differenti livelli di carico % di ore in quattro campi di corrente: 0-49 % In, 50-79 E H - b

% In, 80-89 % In e u 90 % In
(1) Disponibile anche attraverso il sistema di comunicazione.

Caratteristiche tecniche aggiuntive


Usura dei contatti
Ogni volta che Masterpact si apre, lo sganciatore Micrologic H misura la corrente interrotta ed
incrementa l’indicatore di usura dei contatti in funzione della corrente interrotta, secondo i risultati
delle prove registrati in memoria. L’interruzione in normali condizioni di carico comporta un
incremento molto ridotto. Il valore dell’indicatore può essere letto sul display FDM121.
Fornisce una stima dell’usura dei contatti calcolata sulla base delle forze cumulative che
agiscono sull’interruttore. Quando l’indicatore raggiunge il 100%, è consigliabile ispezionare
l’interruttore per assicurarne la funzionalità.
Profilo di carico dell’interruttore
Micrologic E/H calcola il profilo di carico dell’interruttore che protegge un circuito.

Il profilo indica la percentuale del tempo di funzionamento totale a quattro livelli di corrente

(% In interruttore):
c 0 ÷ 49% In
c 50 ÷ 79% In
c 80 ÷ 89% In
c u 90% In.
Queste informazioni possono essere utilizzate per ottimizzare l’uso del dispositivo protetto o per
pianificare eventuali ampliamenti.

180
Funzioni di visualizzazione
fronte quadro
Unità di controllo Micrologic E/H
con modulo COM (BCM ULP)

Con il display fronte quadro FDM121, Display fronte quadro FDM121


le capacità di misura di Micrologic sono Il display fronte quadro FDM121 può essere collegato all’unità di controllo Micrologic
complete. Si collega al modulo COM (BCM (BCM ULP). I TA e la capacità di elaborazione sono quelli dell’unità di controllo
Micrologic. Di facile uso, non richiede software o impostazioni speciali.
ULP) attraverso un cavo ULP e visualizza le Immediatamente operativo quando collegato al modulo COM (BCM ULP)
informazioni di Micrologic. Il risultato è una con un cavo ULP.
vera e propria unità integrata che combina FDM121 è un display di grandi dimensioni ma di ridottissima profondità. Lo schermo
interruttore e strumento di misura. Inoltre, è grafico antiriflesso è retroilluminato, per facilitare la lettura anche in condizioni
di scarsa luce ambientale ed a forti angolazioni.
possibile visualizzare le funzioni di supporto
aggiuntive. Visualizzazione degli interventi e delle misure di Micrologic
FDM121 serve a visualizzare misure, interventi e informazioni di funzionamento
di Micrologic E/H. Non può essere utilizzato per modificare le impostazioni
di protezione. Si può accedere facilmente alle misure attraverso un menu.
Gli interventi vengono visualizzati automaticamente.
c Una finestra contestuale visualizza la descrizione cronodatata dell’intervento
ed il LED arancione lampeggia.

Visualizzazione degli stati


Quando l’interruttore è dotato del modulo COM (BCM ULP) (compreso il suo set di
contatti), il display FDM121 può essere utilizzato anche per visualizzare le condizioni
di stato dell’interruttore:
c O/F: Aperto o Chiuso

c SDE: Segnalazione di intervento per guasto (sovraccarico, cortocircuito, guasto a terra).

c PF: pronto alla chiusura

c CH: molle cariche.

Principali caratteristiche
c Schermo 96 x 96 mm con profondità di 10 mm o 20 mm in caso di utilizzo del

connettore di alimentazione 24 volt.

c Retroilluminazione di colore bianco.

c Ampio angolo di visione: verticale ± 60°, orizzontale ± 30°.

c Elevata risoluzione di visualizzazione: eccellente visualizzazione dei simboli

grafici.

c LED di segnalazione degli allarmi: arancione lampeggiante alla comparsa

dell’allarme, acceso fisso nel caso in cui l’allarme perduri anche in seguito al reset

da parte dell’operatore.
c Temperatura di funzionamento da -10 °C a +55 °C.

c Marchio CE / UL.

c Alimentazione 24 V CC, range di tensione da 24 V -20 % (19,2 V) a 24 V +10 %

(26,4 V). Quando il display fronte quadro FDM121 è collegato alla rete,

l’alimentazione 24 V viene fornita dal sistema di cablaggio della comunicazione.

c Consumo 40 mA.

Montaggio
Display FDM121 Accessorio per montaggio Il display fronte quadro FDM121 è facilmente installabile nel quadro:

sporgente c foratura della porta: dimensioni standard 92 x 92 mm.

c fissaggio mediante clip.

Per evitare la foratura della porta, un apposito accessorio permette un montaggio


sporgente effettuando solo 2 fori Ø 22 mm.
L’FDM121 ha un grado di protezione IP54 sul fronte. Per mantenere l’IP54 anche
dopo l’installazione su quadro, utilizzare l’apposita guarnizione fornita.

Collegamento
Il display fronte quadro di quadro FDM121 è dotato:

c di una morsettiera 24 V CC:

v estraibile con 2 ingressi cavo per punto, per facilitare il cablaggio

v tensione di alimentazione da 24 V -20 % (19,2 V) a 24 V +10 % (26,4 V).

c di due connettori RJ45.

Micrologic è collegato alla morsettiera di comunicazione interna sul Masterpact

attraverso il cavo ULP. Il collegamento ad uno dei connettori RJ45 su

FDM121 stabilisce automaticamente la comunicazione tra Micrologic e FDM121

e permette di alimentare le funzioni di misura Micrologic.


Quando non è utilizzato, il secondo connettore deve essere dotato di una
terminazione di linea.

Collegamento con il display fronte quadro FDM121

181
Caratteristiche Funzioni di visualizzazione
degli apparecchi fronte quadro
di protezione Unità di controllo Micrologic E/H
e manovra con modulo COM (BCM ULP)

1 Esci Navigazione
I 2 Basso
I1 310 A I2 315 A
3 Convalida (OK) Cinque tasti permettono una navigazione rapida ed intuitiva. Il tasto “Contestuale”
4 Alto permette di selezionare il tipo di visualizzazione (digitale, grafico a barre, analogico).
% %
I3 302 A IN 23 A 5 Contestuale L’utente può selezionare la lingua (Cinese, Inglese, Francese, Tedesco, Italiano,
6 LED di allarme Portoghese, Spagnolo, ecc.).
% %
ESC
Schermate
Menu principale
Quando alimentato, il display FDM121 visualizza automaticamente lo stato ON/OFF
del dispositivo.
1 2 3 4 5 6
Vista rapida Allarmi
Produit Id Metering
I
Micrologic 5.3A
U-V
Misure Assistenza
Serial number: P07451
PQS
Part number: LU432091
E
Firmware: 1.02
F - PF - cos Φ Quando non utilizzato, lo schermo non è retroilluminato. La retroilluminazione può
ESC ESC OK
essere attivata premendo un qualsiasi pulsante. Si spegne dopo 3 minuti.
Rapido accesso alle informazioni essenziali
c “Vista rapida” consente di accedere a cinque schermate che visualizzano una
Identificazione prodotto Misure: sotto-menu sintesi delle principali informazioni operative (I, U, f, P, E, THD, interruttore On / Off).
Accesso alle informazioni dettagliate
NonResettableEnergy 1/3 Load Profile 2/3 c "Misure" può essere utilizzato per visualizzare i dati delle misure (I, U-V, f, P, Q, S,
EpIN 5111947 kWh 0..49% 610 H
E, THD, PF), con i corrispondenti valori min/max.
50...79% 15 H
EpOut 12345678 kWh
80..89% 360 H
c "Allarmi" visualizza lo storico degli interventi.

90..100% 3H c "Assistenza" permette di accedere ai contamanovre, alle funzioni di reset dei

valori massimi, agli indicatori di manutenzione, all’identificazione dei moduli collegati


ESC ESC
al bus interno ed alle impostazioni interne FDM121 (lingua, contrasto, ecc.)

Misure: contatore Assistenza

182
Componenti di comunicazione e collegamenti FDM121

Modbus Modbus
1
24 V DC 24 V DC

+ -
FDM121
versione > V2.0.2 7

+ -
8

Rete
A B A’ B’
CCM

Interruttore
A B A’ B’
2
3
+ -

1.3 m

rossonero bianco blu

E1 E2 E3 E4 E5 E6 5
B / Tx+ D1
A’ / Rx- D0
B’ / Rx+ D1
24 V
0V
A / Tx- D0

LV434195 LV434196 LV434197


Cavo ULP morsettiera cliente
6
Masterpact NT

Collegamenti
c Masterpact è collegato al display fronte quadro FDM121 1 Rete Modbus 5 Cavi precablati
attraverso il cavo ULP. 2 CCM (modulo telaio) 6 Unità di controllo Micrologic
v cavo disponibile in tre lunghezze: 0.35 m, 1.3 m e 3 m. 3 Cavo ULP 7 Display FDM121
v possibilità di arrivare a 10 m di lunghezza mediante 4 Modulo di comunicazione "interruttore" 8 Terminazione di linea
prolunghe. (BCM ULP)

183
Caratteristiche Comunicazione
degli apparecchi Modulo COM
di protezione
e manovra

Grazie al modulo COM, tutti gli interruttori Per gli interruttori fissi, il modulo di comunicazione COM si compone di:
Masterpact possono essere dotati della c un modulo di comunicazione installato dietro l'unità di controllo Micrologic, fornito
con il suo gruppo di microcontatti (OF, SDE,PF) ed il suo kit di collegamento
funzione di comunicazione. agli sganciatori voltmetrici XF e MX per il telecomando comunicante.
Masterpact usa il protocollo di Per gli interruttori estraibili, il modulo di comunicazione COM si compone di:
comunicazione Modbus, per la piena c un modulo di comunicazione installato dietro l'unità di controllo Micrologic fornito
compatibilità con i sistemi di gestione e con il suo gruppo di microcontatti (OF, SDE, PF, CH) ed il suo kit
di collegamento agli sganciatori voltmetrici XF e MX per il telecomando comunicante
supervisione. c un modulo di comunicazione installato sul telaio fisso, fornito con il suo gruppo di
contatti (CE, CD, CT).
Ogni apparecchio installato ha il proprio indirizzo, assegnato mediante la tastiera
dell'unità di controllo. L’indirizzo dell’interruttore estraibile viene riportato sul telaio
in modo da mantenerlo anche in caso di sostituzione dell’apparecchio.
La segnalazione degli stati utilizzati dal modulo COM è indipendente dai contatti
di segnalazione dell’apparecchio. Questi contatti restano disponibili per
un impiego tradizionale.
Modulo di comunicazione Modbus BCM ULP "interruttore"
Questo modulo è indipendente dall’unità di controllo.

Trasmette e riceve le informazioni provenienti dalla rete di comunicazione.

Modulo di comunicazione
Modbus BCM ULP Un collegamento ad infrarossi consente di trasmettere i dati tra l’unità di controllo
“interruttore” ed il modulo di comunicazione.
Consumo: 30 mA, 24 V.
Modulo di comunicazione Modbus CCM "telaio"
Questo modulo, installato sul telaio fisso, consente di indirizzare il telaio
e di mantenere l’indirizzo assegnato anche con l’interruttore automatico estratto.
Consumo 30 mA, 24 V.
Sganciatori voltmetrici MX e XF con modulo COM
Gli sganciatori MX e XF con modulo COM possiedono appositi connettori
per il collegamento al modulo di comunicazione «interruttore». I comandi di apertura
di sicurezza (2o MX o MN) sono indipendenti dalla funzione di comunicazione
e dunque non possiedono dei connettori per il collegamento al modulo
di comunicazione "interruttore".
Modulo di comunicazione
Modbus CCM “telaio”

CCM

1 Modulo di comunicazione "interruttore" Modbus BCM ULP. : Cablaggio.


2 Modulo di comunicazione "telaio" Modbus CCM (opzione). : Modbus.
3 Contatti OF, SDE, PF e CH.
4 Contatti CE, CD e CT.
5 Sganciatori voltmetrici MX1, XF.
6 Unità di controllo Micrologic.
7 Morsettiera COM (da E1 a E6).

184
PB104863 Presentazione delle funzioni

Quattro livelli funzionali


Masterpact può essere integrato in una rete di comunicazione Modbus.
Sono quattro i possibili livelli funzionali che possono essere combinati.

livello funzionale interruttore interruttore


non automatico
segnalazioni di stato
aperto/Chiuso (OF) b E H
molla carica CH b E H
pronto a chiudere PF b E H
intervento per guasto elettrico (SDE) - E H
posizione inserita / estratta / di prova b E H
CE/CD/CT (solo CCM) E H
comandi
MX1 aperto b E H
E: Micrologic “energie”
XF chiuso b E H
H: Micrologic “armoniche”
Nota: per ulteriori dettagli su protezioni ed allarmi, misure, misure
cattura di forme d’onda, storici, registri ed indicatori di misure istantanee - E H
manutenzione, vedere la descrizione delle unità di controllo media delle misure - E H
Micrologic. valori massimi / valori minimi - E H
misura dell’energia - E H
corrente e potenza media - E H
qualità dell’energia - H
funzioni di supporto
impostazione protezioni e allarmi H
storici E H
tabella eventi cronodatata H
indicatori di manutenzione E H
Bus di comunicazione Modbus
Il Modbus RS485 (Protocollo RTU) è un bus aperto sul quale sono installati gli
apparecchi comunicanti Modbus (Masterpact con modulo COM, PM500/700/800,
Sepam, Vigilohm, ecc.). Questo bus permette il collegamento a qualsiasi tipo di PLC
e PC di supervisione.
Indirizzi
I parametri di comunicazione Modbus (indirizzo, velocità, parità) vengono inseriti
usando la tastiera sul Micrologic E, H. Per un interruttore non automatico,
è necessario usare il software RSU (Remote Setting Utility).
indirizzi Modbus
@xx gestore interruttore (da 1 a 47)
@xx + 50 gestore telaio (da 51 a 97)
@xx + 200 gestore misure (da 201 a 247)
@xx + 100 gestore protezioni (da 101 a 147)

Gli indirizzi del gestore vengono ricavati automaticamente dagli indirizzi


degli interruttori @xx inseriti mediante l’unità di controllo Micrologic
(l’indirizzo di default è 47).
Numero di apparecchi
Il numero massimo di apparecchi comunicanti da collegare sul bus Modbus dipende
dal tipo (Masterpact con modulo COM, PM, Sepam, Vigilohm, ecc.), dalla velocità
di comunicazione (velocità consigliata 19200 bauds), dal volume degli scambi
e dal tempo di risposta desiderato. L’interfaccia RS485 permette di collegare fino
a 32 punti sul bus (1 master, 31 slave).
Ciascun dispositivo di protezione utilizza 1 o 2 punti di connessione:
c un interruttore fisso utilizza un solo punto di connessione (modulo
di comunicazione interruttore).
c un interruttore estraibile utilizza due punti di connessione (modulo
di comunicazione interruttore + modulo di comunicazione telaio). In nessun caso
il numero di apparecchi può superare 31 interruttori fissi o 15 interruttori estraibili.
Lunghezza del bus
La lunghezza massima consigliata del bus Modbus è di 1200 m.
Alimentazione del bus
È necessaria un’alimentazione esterna 24 V CC (percentuale di ondulazione < 20%,
isolamento classe II).

185
Caratteristiche Comunicazione
degli apparecchi Reti e software
di protezione
e manovra

Gli interruttori Masterpact utilizzano Modbus


il protocollo di comunicazione Modbus, Modbus è il protocollo di comunicazione più utilizzato per le reti industriali. Funziona
compatibile con i sistemi di supervisione in modalità Master-Slave. Gli apparecchi (Slave) comunicano a turno con un
gateway (passerella) Master. I prodotti Masterpact, Compact NSX, PowerLogic
PowerLogic ION-E. e Sepam utilizzano tutti questo protocollo. Una rete Modbus viene generalmente
Due software scaricabili da internet implementata a livello di un quadro di distribuzione BT o MT. Una rete Modbus
(RSU,RCU) facilitano la messa in opera collegata ad un gateway può supportare da 4 a 16 apparecchi, a seconda delle
delle funzioni di comunicazione. informazioni gestite e della velocità di aggiornamento desiderata. Se l’installazione
comprende un numero maggiore di apparecchi è possibile collegare più reti Modbus
ad una rete Ethernet (protocollo TCP/IP/Modbus) attraverso il loro gateway (EGX).
DB126655

Notifica
Firewall automatica

Modo
Internet
remoto

Sito Intranet
Ethernet (TCP/IP/Modbus)

Consultazione Consultazione
EGX100 EGX300 RSU RSU
RCU RCU

Modbus Modbus

CCM FDM121

FDM121 FDM121

Masterpact Compact NS 630b/3200 Compact NSX Sepam Power Meter

186
Software Micrologic
c Per la guida all’implementazione di un impianto comunicante, sono disponibili due
software, RSU e RCU. Appositamente studiato per Masterpact, il software
può essere scaricato dal sito internet di Schneider Electric.
c La funzione "Update" abilita l’immediato aggiornamento per disporre
degli upgrade più recenti. Questi software, facili da usare, sono compatibili
con Microsoft Windows 2000, XP e Windows 7.

Schermata di configurazione RSU per Micrologic

Schermata di supervisione RCU per le misure di corrente

Gateway
Il gateway ha due funzioni:

c accesso alla intranet aziendale (Ethernet), convertendo il protocollo Modbus

al protocollo TCP/IP/Modbus

c server web opzionale per le informazioni provenienti dai dispositivi.

Per esempio EGX300 e EGX100.

EGX300

187
Caratteristiche Comunicazione
degli apparecchi Software RSU e RCU
di protezione
e manovra

Per visualizzare su PC le informazioni degli RSU (Remote Setting Utility)


apparecchi forniti di funzione Il software RSU è destinato alla configurazione dei parametri delle protezioni
comunicazione sono disponibili i due e degli allarmi di tutti gli apparecchi Masterpact e Compact NS.
In fase di connessione alla rete, dopo aver indicato l’indirizzo Modbus
software RSU e RCU. dell’interruttore, il software identifica automaticamente il tipo di unità di controllo
Scaricabili dal sito di Schneider Electric installata.
dispongono della funzione "Update" che Sono possibili due modi di utilizzo:
ne consente l’aggiornamento istantaneo. Off-line: software scollegato dalla rete di comunicazione
Per ciascun interruttore selezionato l’operatore può:
Definire la regolazione delle protezioni
Le regolazioni sono configurate su uno schermo che riproduce esattamente il fronte
dell’unità di controllo. L’utilizzo dei commutatori e la navigazione mediante i tasti
della tastiera simulano tutte le possibilità del display integrato del Micrologic.
Memorizzare e duplicare le regolazioni delle protezioni
Ogni configurazione realizzata può essere memorizzata per una successiva
programmazione dell’apparecchio o duplicata e servire da base per la
programmazione di un altro interruttore.

On-line: software collegato alla rete di comunicazione


Per ciascun interruttore selezionato l’operatore può, allo stesso modo:
Visualizzare le regolazioni esistenti
Il software visualizza l’unità di controllo con accesso a tutte le sue regolazioni.
Visualizzare le curve delle protezioni corrispondenti
Un modulo curva grafica integrato al software permette di visualizzare la curva
di protezione corrispondente alle regolazioni impostate.
È possibile sovrapporre una seconda curva per uno studio di selettività.
Modificare le regolazioni in modo protetto
c La protezione comporta più livelli:

v password: comune di default, può essere personalizzata per ogni apparecchio

v limitazione al valore max. con posizione reale dei commutatori dello sganciatore:

i commutatori, precedentemente posizionati dall’operatore, definiscono

le regolazioni massime possibili con la funzione di comunicazione.

c La modifica delle regolazioni può essere effettuata:

v mediante regolazione diretta in linea dei parametri di protezione a display

v o caricando le regolazioni preparate in modo off-line. Quest’ultima operazione

è possibile solo se i commutatori autorizzano i valori da modificare.

Qualsiasi parametro manuale impostato successivamente sull’apparecchio rimane

prioritario.
Programmare gli allarmi
c È possibile associare a misure o eventi fino a 12 allarmi.

c 2 allarmi sono predefiniti e attivati automaticamente:

v Micrologic 5: sovraccarico (Ir)

v Micrologic 6: sovraccarico (Ir) e Guasto terra (Ig)

c possono essere programmati altri 10 allarmi con soglia, priorità

e temporizzazione.
Possono essere scelti in una lista di 91 allarmi disponibili.

RCU (Remote Control Utility)


Il software RCU consente di verificare la comunicazione sull’intero parco di
apparecchiature collegato alla rete Modbus. Comunica con Compact NSX,
Compact NS, Masterpact, Advantys OTB, Power Meter ed offre le seguenti
possibilità:
Funzioni di un minisupervisore
RSU: Remote Setting Utility c Visualizzazione mediante navigazione delle misure I, U, P, E, THD di ciascun
apparecchio
c Visualizzazione degli stati aperto/chiuso.
Comando di apertura e chiusura di ciascun apparecchio
In seguito a convalida della password comune o personale.

RCU: Remote Control Utility

188
Software di supervisione

Il software dei sistemi di gestione e Tipi di software


supervisione degli impianti elettrici Le funzioni di comunicazione Masterpact, Compact NS e Compact NSX sono state
di Schneider Electric integra i moduli progettate per interfacciarsi al software dedicato agli impianti elettrici:
di identificazione Compact NS, c supervisione dei quadri
c supervisione delle installazioni elettriche
Compact NSX e Masterpact. c gestione dei sistemi di alimentazione: sistemi avanzati di gestione
c controllo del processi
c Software SCADA (Supervisory Control & Data Acquisition), EMS (Enterprise
Management System) o BMS (Building Management System).
PE86181r-25

Soluzioni Schneider Electric


Supervisione dei quadri elettrici mediante i server web EGX300
Una soluzione semplice per i clienti che vogliono consultare i principali parametri
elettrici dei quadri senza un software dedicato.
Attraverso interfacce Modbus, è possibile collegare fino a 16 dispositivi ad un
gateway Ethernet EGX300 che integra le funzioni di un server web. Le pagine web
EGX300
integrate possono essere configurate usando semplicemente il mouse. Le
informazioni fornite sono aggiornate in tempo reale.
Le pagine web possono essere consultate mediante un browser web standard su un
PB104859

PC collegato via Ethernet alla Intranet aziendale o da remoto, attraverso un modem.

Software ION-E
ION-E è una famiglia di prodotti software, abilitati web, per applicazioni di
PB104807_68

monitoraggio dell’energia su grandi sistemi di alimentazione.


I software ION-E consentono l’analisi dettagliata degli eventi elettrici, registrazione
dei dati di lunga durata e rendicontazione economica (es. monitoraggio del consumo
e gestione delle tariffe).
È possibile visualizzare in tempo reale numerose schermate tra cui oltre 50 tabelle,
contatori analogici, grafici a barre, registri di allarmi con collegamenti per
visualizzare le forme d’onda e rapporti predefiniti sulla qualità dell’energia ed i costi
di assistenza.

Altri software
I dispositivi Masterpact, Compact NS e Compact NSX possono inoltrare le loro
informazioni di misura e operative ai software dedicati, integrati all’interno
dell’installazione elettrica di altre strutture tecniche:
c Software di controllo del processo SCADA: Vijeo CITECT
c Software BMS (Building Management System): Vista.
www.schneider-electric.com
Software di gestione dell’energia ION Enterprise

189
Caratteristiche Curve di intervento
degli apparecchi Scelta degli sganciatori e regolazione
di protezione delle curve di intervento
e manovra

Tipologie di sganciatori
Gli sganciatori per gli interruttori di bassa tensione sono generalmente disponibili
sul mercato con diverse caratteristiche di intervento e, in determinati casi,
con possibilità più o meno ampie di regolazione delle curve di intervento.
Si va dalle soluzioni più semplici ed economiche che sono realizzate
con gli interruttori modulari a soluzioni sempre più sofisticate che sono disponibili
per equipaggiare interruttori scatolati di grossa taglia ed interruttori aperti.
La soluzione più semplice è costituita dallo sganciatore magnetotermico degli
interruttori modulari. Questo sganciatore non ha nessuna possibilità di regolazione,
l’adattazione alle caratteristiche del circuito deve essere fatta cambiando la corrente
nominale dell’interruttore oppure la curva caratteristica di intervento
(ad esempio, la caratteristica B invece della C descritte nel seguito).
Salendo nella scala delle prestazioni degli interruttori, si trovano gli sganciatori
magnetotermici per gli scatolati, che sono caratterizzati principalmente dal fatto
di consentire la regolazione della corrente d’intervento per la protezione contro
i sovraccarichi (comunemente chiamata protezione termica o di lungo ritardo).
Questo consente di adeguare il livello di protezione ai bisogni del circuito
e di ottimizzare la sezione dei cavi.
L’andamento della curva della protezione di lungo ritardo nel campo tempo/corrente
è però fisso e non può essere modificato.
Generalmente, questi sganciatori hanno una caratteristica di intervento fissa
per la protezione contro i cortocircuiti (comunemente chiamata protezione
magnetica).
L’intervento della protezione magnetica avviene al di sopra di un valore fisso
di corrente (a meno delle tolleranze previste dalle norme) con un tempo molto breve
e tale da fare definire l’intervento “istantaneo”.
Gli sganciatori magnetotermici per correnti nominali più elevate (200 e 250 A)
offrono anche la possibilità di regolazione della corrente di intervento della
protezione magnetica.
Per gli interruttori scatolati e gli interruttori aperti, sono disponibili gli sganciatori
elettronici (in alternativa ai magnetotermici per gli scatolati fino a 250 A).
Gli sganciatori elettronici offrono diverse possibilità di regolazione dei valori
di corrente.
Le versioni più semplici offrono la possibilità di regolazione della corrente
di intervento della protezione termica (lungo ritardo) e di quella della protezione
contro i cortocircuiti (corto ritardo). Le versioni più sofisticate offrono molteplici
possibilità di regolazione di correnti e tempi di intervento.

La scelta degli sganciatori


La scelta di uno sganciatore dovrebbe essere effettuata sulla base di considerazioni
tecnico-economiche, tenendo conto delle caratteristiche dell’impianto da proteggere
e della eventuale necessità di realizzare un sistema di protezione ad intervento
selettivo.
Dal punto di vista economico, alla semplicità si accompagna il basso costo, mentre
dal punto di vista tecnico, alla versione più sofisticata corrispondono prestazioni e
possibilità di impiego superiori.
È importante notare che gli sganciatori elettronici garantiscono una maggiore
precisione di intervento, garantendo tra l’altro la costanza della corrente di intervento
della protezione termica al variare della temperatura nel loro punto di installazione.
Al contrario, gli sganciatori magnetotermici intervengono a valori diversi di corrente
in funzione della temperatura all’interno del quadro in cui sono installati.
La scelta degli sganciatori deve essere effettuata in modo da garantire la protezione
contro i sovraccarichi, contro i cortocircuiti e la protezione delle persone secondo
le regole fissate dalle norme.
Le possibilità di regolazione possono a volte facilitare il compito del progettista
per ottenere l’effetto di protezione desiderato.

La regolazione delle protezioni


Considerando unicamente il bisogno di proteggere l’impianto elettrico,
la regolazione ideale delle protezioni sarebbe quella che determina l’intervento
istantaneo della protezione con un valore di corrente di poco superiore alla corrente
nominale del circuito da proteggere.
In pratica, il diagramma tempo/corrente di intervento della protezione risulterebbe
“schiacciato” il più possibile verso gli assi cartesiani, cioè verso un valore minimo
di corrente e verso il tempo zero.
Nella pratica, questa regolazione ideale non viene mai realizzata poiché risulta
necessario consentire ai circuiti protetti di superare qualche condizione
di funzionamento transitoria che è caratteristica del carico alimentato e che può
far parte del suo normale funzionamento.

190
Esempi tipici di questi transitori sono l’avviamento del motore asincrono
(vedasi la curva caratteristica tempo/corrente al capitolo “Protezione degli apparecchi
utilizzatori”) e l’accensione di lampade ad incandescenza che, avendo il filamento
freddo, presentano una resistenza più bassa e di conseguenza assorbono
inizialmente una corrente più elevata di quella nominale assorbita quando il loro
filamento diventa incandescente.
Quando lo sganciatore presenta la possibilità di regolare la sua caratteristica
di intervento, la regolazione ideale sarà quella che posizionerà la curva di intervento
il più vicino possibile agli assi cartesiani senza però interferire con le curve di corrente
dei transitori caratteristici del carico. Il tutto dovrà tener conto delle tolleranze
di intervento delle protezioni previste dalle norme o garantite dal costruttore
(quando fossero inferiori a quelle indicate dalle norme come nel caso degli
sganciatori elettronici).
Qualora l’interruttore sia disposto a protezione di un circuito di distribuzione
(linea quadro-quadro), può essere necessario prevedere l’intervento selettivo
delle protezioni a monte del quadro rispetto a quelle a valle.
In questo caso, la regolazione ideale sarà ancora quella che risulterà più “schiacciata”
possibile verso gli assi cartesiani del diagramma tempo/corrente; si dovrà però
evitare che le curve di monte e di valle si tocchino o si intersechino
(tenendo in debito conto anche le tolleranze di intervento).
Bisogna porre attenzione alle differenze tra i tempi di intervento di monte e valle
delle protezioni di corto ritardo che devono essere differenziati di un tempo
abbastanza lungo per tenere in considerazione:
c il tempo necessario all'interruttore a valle per interrompere la corrente dopo
l'intervento della relativa protezione;

c le tolleranze del tempo di intervento degli sganciatori;

c le tolleranze del tempo effettivo di interruzione delle correnti.

In caso di diversi gradini di selettività cronometrica, la regolazione del tempo

di intervento dell'interruttore più a monte può così risultare molto elevata

(più di mezzo secondo).

Questo incoveniente viene brillantemente superato con l'impiego degli interruttori

Schneider Electric con sganciatori elettronici che, grazie alla precisione

degli sganciatori ed al perfetto controllo della tecnica di interruzione garantiscono


selettività cronometrica con un ∆t tra monte e valle di soli 0,1 secondi, consentendo
così 4 gradini di selettività con un ritardo di intervento dell'interruttore più a monte
di soli 0,4 secondi.

191
Caratteristiche Curve di intervento
degli apparecchi Il Sistema Acti 9
di protezione Interruttori conformi a CEI EN 60898
e manovra

Curve B, C e D secondo la norma


CEI EN 60898 -1
Queste curve si differenziano per il campo
di funzionamento degli sganciatori magnetici:
c curva B: intervento magnetico fra 3 e 5 In;
c curva C: intervento magnetico tra 5 e 10 In;
c curva D: intervento magnetico tra 10 e 14 In.

Nota:
c punto di riferimento 1:

limiti di intervento termico a freddo, tutti i poli caricati;

c punto di riferimento 2:

limiti di intervento elettromagnetico, 2 poli caricati;

c Inf: corrente di prova di non intervento 1.13 In;

c If: corrente di prova di sicuro intervento 1.45 In.

Corrente alternata 50/60 Hz


DomA45, DomC45 DomA42/47, DomC42/47
Curva C Curva C
10 000 10 000
5 000 5 000
1h 1h
2 000 2 000
1 000 1 000
500 500

200 200
100 100
50 50

20 20
10 10
5 5
t(s)
2
C t(s) 2
1 1
.5 .5 C
.2 .2
.1 .1
.05 .05

.02 .02
.01 .01
.005 .005

.002 .002
.001 .001
.5 .7 1 2 3 4 5 7 10 20 30 50 70100 200300 .5 .7 1 2 3 4 5 7 10 20 30 50 70100 200300
I / In I / In

C40 Vigi
Curva C

10 000
5 000

1 h

2 000

1 000
500
200

100

50

20

10

t(s)
2

C
1

.5

.2

.1

.05

.02

.01

.005

.002

.001

.5 .7 1 2 3 4 5 7 10 20 30 50 70100 200300
I / In

192
Corrente alternata 50/6 Hz
iC60a/N/H/L (temperatura di riferimento 30°C)
Curve B, C, D, In fino a 4 A Curve B, C, D, In da 6 A a 63 A

3600 s per I/In = 1.45 3600 s per I/In = 1.45


3600 s 3600 s
per per
I/In = 1.13 I/In = 1.13
1000 1000

60 s 60 s
100 per I/In = 2.55 100 per I/In = 2.55

10 10
t(s) t(s)

1 1
1s 1s
per per
I/In = 2.55 I/In = 2.55

0,1 0,1
B C D B C D

0,01 0,01
1 3...5 5...10 10...14
1
3...5 5...10 10...14

I / In I / In

C120N (temperatura di riferimento 30°C) C40a/N (temperatura di riferimento 30°C)

Curve B, C, D Curve B, C

3600 s per I/In = 1.45 3600 s per I/In = 1.45


3600 s 3600 s
per per
I/In = 1.13 I/In = 1.13
1000 1000

60 s 60 s
100 per I/In = 2.55 100 per I/In = 2.55

10 10

t(s) t(s)

1 1
1s 1s
per per
I/In = 2.55 I/In = 2.55

0,1 0,1
B C D B C

0,01 0,01
1 1 3...5 5...10
3...5 5...10 10...14
I / In I / In

193
Caratteristiche Curve di intervento
degli apparecchi Il Sistema Acti 9
di protezione Interruttori conformi a CEI EN 60947-2
e manovra

Curve B, C, D, Z, K e MA secondo
la norma CEI EN 60947-2
Queste curve si differenziano per il campo
di funzionamento degli sganciatori magnetici:
c curva B: intervento fra 3.2 e 4.8 In, (4 ±20%)
c curva C: intervento fra 6.4 e 9.6 In, (8 ±20%)
c curva D: intervento fra 9.6 e 14.4 In, (12 ±20%)
c curva Z: intervento fra 2.4 e 3.6 In, (3 ±20%)
c curva K: intervento fra 9.6 e 14.4 In, (12 ±20%)
c curva MA: intervento 12 In ± 20%;
c curva P25M: intervento 12 In.

Nota:
c punto di riferimento 1:

limiti di intervento termico a freddo, tutti i poli caricati;

c punto di riferimento 2:

limiti di intervento elettromagnetico, 2 poli caricati;

c corrente di prova di non intervento: 1.05 In;

c corrente di prova di sicuro intervento: 1.3 In.

Corrente alternata 50/60 Hz


iC60aN/H/L (temperatura di riferimento 50°C)
Curve B, C, D , In fino a 4 A Curve Z, K, In fino a 4 A
3600 s per I/In= 1.3
3600 s per I/In= 1.3
3600 s
3600 s per
per I/In = 1.05
I/In = 1.05 1000
1000

100
100

10
10
t(s)
t(s)

1
1

0,1
0,1 Z K
B C D

0,01
1
0,01 3±20% 12±20%
1 I / In
4±20% 8±20% 12±20%
I / In

Curve B, C, D, In da 6 A a 63 A Curve Z, K, In da 6 A a 63 A
3600 s per I/In= 1.3
3600 s per I/In= 1.3
3600 s
3600 s per
per I/In = 1.05
I/In = 1.05 1000
1000

100
100

10
10
t(s) t(s)

1
1

0,1
0,1
B C D Z K

0,01 0,01
1 1
4±20% 8±20% 12±20% 3±20% 12±20%
I / In I / In

194
C40
Curva B Curva C
10 000
5 000
1h
2 000
1 000
500

200
100
50

B 20
10
5
t[s] t[s] 2 C
1
.5

.2
.1
.05

.02
.01
.005

.002
.001
.5 .7 1 2 3 4 5 7 10 20 30 50 70100 200300
I /InIn

C120
Curva B Curva C Curva D
10 000 10 000 10 000
5 000 5 000 5 000
1h 1h 1h
2 000 2 000 2 000
1 000 1 000 1 000
500 500 500

200 200 200


100 100 100
50 50 50

20 20 20
10 10 10
B
5 5 C 5
t[s] t[s] 2 t[s] 2 D
2
1 1 1
.5 .5 .5

.2 .2 .2
.1 .1 .1
.05 .05 .05

.02 .02 .02


.01 .01 .01
.005 .005 .005

.002 .002 .002


.001 .001 .001
.5 .7 1 2 3 4 5 7 10 20 30 50 70100 200300 .5 .7 1 2 3 4 5 7 10 20 30 50 70100 200300 .5 .7 1 2 3 4 5 7 10 14 20 30 50 70100 200300
I / In I / In I / In

P25M
Curva intervento
10 000

5 000
1h

2 000 1 3 poli a freddo


1 000
2 2 poli a freddo
500
3 3 poli a caldo
200 2
100
50
1

20
10
5 3
t[s] 2
1
.5

.2
.1
.05

.02
.01
.005

.002
.001
.5 .7 1 2 3 4 5 7 10 20 30 50 70100 200300
I / In

195
Caratteristiche Curve di intervento
degli apparecchi Il Sistema Acti 9
di protezione Interruttori conformi a CEI EN 60947-2
e manovra

Corrente alternata 50/60 Hz


Reflex iC60N/H/L (temperatura di riferimento 50°C) NG125a/N/L (temperatura di riferimento 50°C)

Curve B, C, D Curve B, C, D

3600 s per I/In= 1.3 3600 s per I/In = 1.3

3600 s 3600 s
per per
I/In = 1.05 I/In = 1.05
1000 1000

100 100

10 10

t(s) t(s)

1 1

0,1 0,1
B C D B C D

0,01 0,01
1 1
4±20% 8±20% 12±20% 4±20% 8±20% 12±20%
I / In I / In

iC60L-MA NG125L-MA (temperatura di riferimento 50°C)

Curva MA Curva MA

1000 1000

100 100

10 10
t(s) t(s)

1 1

0,1 0,1
MA MA

0,01 0,01
1 1
12±20% 12±20%
I / In I / In

196
Corrente continua
iC60N/H/L (temperatura di riferimento 50°C)

Curve B, C, D, In fino a 4 A Curve Z, K, In fino a 4 A


3600 s per I/In = 1.3
3600 s per I/In = 1.3
3600 s
3600 s per
per I/In = 1.05
I/In = 1.05 1000
1000

100
100

10 10

t(s) t(s)

1 1

0,1 0,1
B C D Z K

0,01 0,01
1 1
5.7±20% 11.3±20% 17±20% 4.2±20% 17±20%
I / In I / In

Curve B, C, D, In da 6 A a 63 A Curve Z, K, In da 6 A a 63 A
3600 s per I/In = 1.3
3600 s per I/In = 1.3
3600 s
3600 s per
per I/In = 1.05
I/In = 1.05 1000
1000

100 100

10 10

t(s) t(s)

1 1

0,1 0,1
B C D Z K

0,01 0,01
1 1
5.7±20% 11.3±20% 17±20% 4.2±20% 17±20%
I / In I / In

197
Caratteristiche Curve di intervento
degli apparecchi Il Sistema Acti 9
di protezione
e manovra

Corrente continua
C60H-DC (temperatura di riferimento 25°C) NG125a/N/L (temperatura di riferimento 50°C)

Curva C Curve B, C, D

3600 s per I/In = 1.3


3600 s
per
I/In = 1.05
1000 1000

100
100

t(s) 10
10
t(s)

1
1

C
0,1
0,1
B C D

0,01 1
7...10 0,01 1
I / In
5.7±20% 11.3±20% 17±20%
I / In

198
Compact NSC100N

Compact NS80H-MA

Compact NSC100N - TM16D / TM25D / TM32D / TM40D Compact NSC100N - TM50D / TM63D / TM80D

10 000
10 000
5 000
5 000

2 000
2 000

1 000
1 000

500
500

200
200

100
100

50
50

20
20

10
10

5
5

t[s] t[s]
2
2

1
1

16A : Im = 37,5 x In
.5
.5
50A : Im = 20 x In
20A : Im = 30 x In

.2
25A : Im = 24 x In
.2
63A : Im = 16 x In
70A : Im = 14,3 x In
.1
32A : Im = 19 x In
.1

80A : Im = 12,5 x In
.05
40A : Im = 15 x In
.05

.02
.02
.01
.01
.005
.005

.002
.002
.001
.001
.5 .7 1 2 3 4 5 7 10 20 30 50 70 100 200 300 .5 .7 1 2 3 4 5 7 10 20 30 50 70 100 200 300

I / Ir I / Ir

In: corrente nominale In: corrente nominale


Im: soglia protezione magnetica Im: soglia protezione magnetica

Compact NSC100N - TM100D Compact NS80H-MA 1,5...MA80

10 000

5 000

2 000

1 000

500

200

100

50

20

10

t[s] t[s]
2

1
100A : Im = 12,5 x In
.5

.2

.1

.05

.02

.01

.005

.002

.001

.5 .7 1 2 3 4 5 7 10 20 30 50 70 100 200 300


I / Ir

In: corrente nominale


In: corrente nominale
Im: soglia protezione magnetica
Im: soglia protezione magnetica

199
Caratteristiche Curve di intervento
degli apparecchi Compact NSA
di protezione
e manovra

Compact NSA160 TMD16... 40 A Compact NSA160 TMD50 A Compact NSA160 TMD63... 80 A

t[s] t[s] t[s]

16 A Im = 37 x In
63 A Im = 12 x In

50 A Im = 12 x In

Compact NSA160 TMD100 A Compact NSA160 TMD125 A Compact NSA160 TMD160 A

t[s] t[s] t[s]

160 A Im = 8 x In

In: corrente nominale


Im: soglia protezione magnetica

200
Compact NSX100/160/250

Sganciatori magnetotermici

TM16D/TM16G (1) TM25D/TM25G (1)


10 000
10 000

5 000
5 000

2 000
2 000

1 000
1 000

500
500

200
200

100
100

50
50

20
20

10
10

5
5

t[s]
t(s)
  t(s)
t[s]
2
2

TM16D : 12 x In TM25D : 12 x In
1
1

.5
.5

.2
.2

TM16G : 4 x In TM25G : 
.1
.1
3.2 x In
.05
.05

.02 .02
.01 sgancio riflesso:
déclenchement réflexe : sgancio riflesso:
déclenchement réflexe :
t < 10 ms
t < 10 ms
.01
t < 10 ms
t < 10 ms
.005 .005
.002 .002
.001 .001
.5 .7 1 2 3 4 5 7 10 20 30 50 70100 200300 .5 .7 1 2 3 4 5 7 10 20 30 50 70100 200300
I / Ir I / Ir
In: corrente nominale In: corrente nominale
Ir: soglia di protezione termica Ir: soglia di protezione termica
Im: soglia protezione magnetica Im: soglia protezione magnetica

TM32D/TM40D/TM40G TM50D/TM63D/TM63G
10 000
10 000

5 000
5 000

2 000
2 000

1 000
1 000

500
500

200
200

100
100

50
50

20
20

10
10

5
5

t(s)
t[s] t[s]
2
2

TM40D : 12 x In TM63D : 8 x In
1
1

.5
.5

TM50D : 10 x In
.2
TM32D : 12,5 x In .2

TM40G :  TM63G : 
.1
2 x In .1
2 x In
.05
.05

.02
.02

sgancio riflesso: sgancio riflesso:
déclenchement réflexe :
.01
déclenchement réflexe : .01

t < 10 ms
t < 10 ms t < 10 ms
t < 10 ms
.005
.005

.002 .002
.001 .001
.5 .7 1 2 3 4 5 7 10 20 30 50 70100 200300 .5 .7 1 2 3 4 5 7 10 20 30 50 70100 200300
I / Ir I / Ir
In: corrente nominale In: corrente nominale
Ir: soglia di protezione termica Ir: soglia di protezione termica
Im: soglia protezione magnetica Im: soglia protezione magnetica
(1) Sganciatori TM-G solo per interruttori NSX.

201
Caratteristiche Curve di intervento
degli apparecchi Compact NSX100/160/250

di protezione Sganciatori magnetotermici

e manovra

TM80D/TM100D TM125D/TM160D

10 000 10 000
5 000 5 000

2 000
2 000
1 000
1 000
500 500

200 200
100 100
50 50

20 20
10 10
5 TM125D
5
t[s] 10 x In
t[s] 2
2
Im = 8 x In
1 1
.5 .5 TM160D
8 x In
.2 .2
.1 .1
.05 .05

.02 .02
sgancio riflesso: .01 sgancio riflesso: 
.01 t < 10 ms
t < 10 ms
.005 .005

.002 .002
.001 .001
.5 .7 1 2 3 4 5 7 10 20 30 50 70 100 200 300 .5 .7 1 2 3 4 5 7 10 20 30 50 70100 200300
I / Ir I / Ir
In: corrente nominale In: corrente nominale
Ir: soglia di protezione termica Ir: soglia di protezione termica
Im: soglia protezione magnetica Im: soglia protezione magnetica

TM200D/TM250D

10 000
5 000
2 000
1 000
500

200
100
50
20
10
5
t[s] 2
Im = 5 … 10 x In
1
.5

.2
.1
.05

.02

.01
sgancio riflesso:
t < 10 ms
.005

.002
.001
.5 .7 1 2 3 4 5 7 10 20 30 50 70100 200300
I / Ir
In: corrente nominale
Ir: soglia di protezione termica
Im: soglia protezione magnetica

202
Compact NSX100/250
Protezione delle partenze motore

Sganciatori magnetici MA
MA2,5...MA100 MA150 e MA220

10 000 10 000
5 000 5 000

2 000
2 000

1 000
1 000

500
500
Tenuta termica

200
MA220
200

100
100
MA150
Tenuta termica
50
50

20
20

10
10

5
5

t[s] t[s]
2
2

Im = 6 ... 14 x In Im = 9 ... 14 x In
1
1

.5
.5

.2
.2

.1
.1

.05
.05

.02 .02
.01 t < 10 ms .01 t < 10 ms
.005 .005

.002 .002
.001 .001
.5 .7 1 2 3 4 5 7 10 20 30 50 70 100 200 300
.5 .7 1 2 3 4 5 7 10 20 30 50 70 100 200 300

I / Ir I / Ir

Sgancio riflesso

203
Caratteristiche Curve di intervento
degli apparecchi Compact NSX 100/630
di protezione Sganciatori elettronici
e manovra

Micrologic 2
Offrono due livelli di regolazione.

c Protezione di lungo ritardo L contro i sovraccarichi a soglia regolabile,

c protezione di corto ritardo So contro i cortocircuiti a soglia regolabile Isd

e temporizzazione fissa,

c protezione istantanea I fissa.

Micrologic 2
Micrologic 5 A oppure E
Offrono cinque livelli di regolazione.

c Protezione di lungo ritardo L contro i sovraccarichi a soglia regolabile

e temporizzazione regolabile,

c protezione di corto ritardo S contro i cortocircuiti a soglia Isd regolabile

e temporizzazione regolabile.

Caratteristica a tempo inverso I2t = ON oppure caratteristica a tempo costante

I2t = OFF.

Permette una migliore selettività con le protezioni installate a valle.


c Protezione istantanea I a soglia regolabile.

Micrologic 5 A/E
Micrologic 6 A oppure E
Offrono cinque livelli di regolazione.

c Protezione di lungo ritardo L contro i sovraccarichi a soglia regolabile

e temporizzazione regolabile,

c protezione di corto ritardo S contro i cortocircuiti a soglia Isd regolabile

e temporizzazione regolabile.

Caratteristica a tempo inverso I2t = ON oppure caratteristica a tempo costante

I2t = OFF.

Permette una migliore selettività con le protezioni installate a valle.


c protezione istantanea I a soglia regolabile
Micrologic 6 A/E c protezione I di terra G tipo "residual"
L'unità di controllo effettua la somma vettoriale delle correnti di fase e di neutro.
Soglia Ig e temporizzazione tg regolabili.
La protezione può essere esclusa (OFF).

Micrologic 1 M, Micrologic 2 M e Micrologic 6 E-M


Offrono cinque livelli di regolazione
c protezione di lungo ritardo L contro i sovraccarichi a soglia regolabile
e temporizzazione regolabile
Micrologic 1 M Protezione L di classe 5-10-20-30.
Motore ventilato e non ventilato.
Escluso Micrologic 1 M.

c protezione di corto ritardo S contro i cortocircuiti a soglia Isd regolabile

e temporizzazione fissa

classe
c protezione istantanea I a soglia fissa

c protezione I di terra G tipo "residual".

Solo per Micrologic 6 E-M.

Ii L'unità di controllo effettua la somma vettoriale delle correnti di fase e di neutro.


Soglia Ig e temporizzazione tg regolabili.
Micrologic 6 E-M La protezione può essere esclusa (OFF).

classe

Ii

Micrologic 2 M

204
Compact NSX 100/250
Protezione della distribuzione

Unità di controllo Micrologic 2.2 e 2.2 G


Micrologic 2.2 - 40... 160 A Micrologic 2.2 - 250 A

10 000 10 000
5 000 40 A : Ir = 16 ...40 A 5 000
100 A : Ir = 36 ...100 A 250 A : Ir = 90 ...250 A
2 000 160 A : Ir = 57 ...160 A 2 000
1 000 1 000
500 500

200 200
100 100
50 50

20 20
10 10
5 5
t[s] t[s]
2 2
Isd = 1.5 ...10 x Ir Isd = 1.5 ...10 x Ir
1 1
.5 .5

.2 .2
.1 .1
.05 .05

.02 .02
.01 .01
t < 10 ms t < 10 ms
.005 .005

.002 .002
Ii = 15 x In Ii = 12 x In
.001 .001
.5 .7 1 2 3 4 5 7 10 20 30 50 70 100 200 300 .5 .7 1 2 3 4 5 7 10 20 30 50 70 100 200 300
I / Ir I / Ir

Micrologic 2.2 G - 40... 160 A Micrologic 2.2 G - 250 A

10 000 10 000
40 A : Ir = 16 ...40 A
5 000 5 000
100 A : Ir = 36 ...100 A 250 A : Ir = 90 ...250 A
2 000 160 A : Ir = 57 ...160 A 2 000
1 000 1 000
500 500

200 200
100 100
50 50

20 20
10 10
5 5
t[s] t[s]
2 2
Isd = 1.5 ...9 x Ir Isd = 1.5 ...9 x Ir
1 1
.5 .5

.2 .2
.1 .1
.05 .05

.02 .02
.01 t < 10 ms .01 t < 10 ms
.005 .005

.002 .002
Ii = 15 x In Ii = 12 x In
.001 .001
.5 .7 1 2 3 4 5 7 10 20 30 50 70 100 200 300 .5 .7 1 2 3 4 5 7 10 20 30 50 70 100 200 300
I / Ir I / Ir

205
Caratteristiche Curve di intervento
degli apparecchi Compact NSX 100/250
di protezione Protezione della distribuzione
e manovra

Unità di controllo Micrologic 5.2 e 6.2 A o E


Micrologic 5.2 e 6.2 A o E - 40... 160 A Micrologic 5.2 e 6.2 A o E - 250 A

10 000 10 000
40 A : Ir = 16 ...40 A
5 000 5 000
100 A : Ir = 36 ...100 A 250 A : Ir = 90 ...250 A
2 000 160 A : Ir = 56 ...160 A 2 000
1 000 1 000
500 500

200 200
100 100
tr = 0.5 ...16 s tr = 0.5 ...16 s
50 50

20 20
10 10
5 5
t[s] Isd = 1.5 ...10 x Ir t[s] Isd = 1.5 ...10 x Ir
2 2
1 1
I²t ON I²t ON
.5 0.4 .5 0.4
0.3 0.3
.2 0.2 .2 0.2
.1 I²t OFF 0.1 .1 I²t OFF 0.1
.05 .05
0 0
.02 .02
.01 .01
.005 t < 10 ms .005 t < 10 ms

.002 .002
.001 Ii = 1.5 ...15 In Ii = 1.5 ...12 In
.001
.5 .7 1 2 3 4 5 7 10 20 5 7 10 20 30 50 .5 .7 1 2 3 4 5 7 10 20 5 7 10 20 30 50
I / Ir I / In I / Ir I / In

Micrologic 6.2 A o E (protezione di terra)

10 000
5 000

2 000 40 A : Ig = 0.4 ...1 x In


1 000 > 40 A : Ig = 0.2 ...1 x In
500

200
100
50

20
10
5
t[s] I²t ON
2
1
.5
0.4
0.3
.2
I²t OFF 0.2
.1 0.1
.05
0
.02
.01
.005

.002
.001
.05 .07 .1 .2 .3 .4 .5 .7 1 2 3 4 5 7 10 20 30
I / In

206
Compact NSX 100/250
Protezione delle partenze motore

Unità di controllo Micrologic 2.2 M


Micrologic 2.2 M - 25 A Micrologic 2.2 M - 50... 220 A

10 000 10 000
50 A : Ir = 25 ...50 A
5 000 25 A : Ir = 12 ...25 A 5 000
100 A : Ir = 50 ...100 A
2 000 2 000 150 A : Ir = 70 ...150 A
220 A : Ir = 100 ...220 A
1 000 1 000
500 classe 20 500 classe 20
classe 10 classe 10
200 200
classe 5 classe 5
100 100
50 50

20 20
10 10
5 5
t[s] t[s]
2 2
Isd = 5 ...13 x Ir Isd = 5 ...13 x Ir
1 1
.5 .5

.2 .2
.1 .1
.05 .05

.02 .02
.01 t < 10 ms .01 t < 10 ms
.005 .005

.002 .002
Ii = 17 x In Ii = 15 x In
.001 .001
.5 .7 1 2 3 4 5 7 10 20 30 50 70 100 200 300 .5 .7 1 2 3 4 5 7 10 20 30 50 70 100 200 300
I / Ir I / Ir

Unità di controllo Micrologic 6.2 E-M e 6 E-M


Micrologic 6.2 E-M - 25 A Micrologic 6.2 E-M - 50... 220 A

10 000 10 000 50 A : Ir = 25 ...50 A


5 000 5 000
25 A : Ir = 12 ...25 A 80 A : Ir = 35 ...80 A
2 000 2 000 150 A : Ir = 70 ...150 A
classe 30 220 A : Ir = 100 ...220 A
1 000 1 000
classe 20
500 classe 10 500 classe 30
classe 5 classe 20
200 200 classe 10
100 100 classe 5
50 50
20 20
10 10
5 5
t[s] t[s]
2 2
Isd = 5 ...13 x Ir Isd = 5 ...13 x Ir
1 1
.5 .5

.2 .2
.1 .1
.05 .05

.02 .02
.01 t < 10 ms .01 t < 10 ms
.005 .005

.002 .002
Ii = 17 x In Ii = 15 x In
.001 .001
.5 .7 1 2 3 4 5 7 10 20 30 50 70 100 200 300 .5 .7 1 2 3 4 5 7 10 20 30 50 70 100 200 300
I / Ir I / Ir

207
Caratteristiche Curve di intervento
degli apparecchi Compact NSX 100/250
di protezione Protezione delle partenze motore
e manovra

Unità di controllo Micrologic 6 E-M (protezione di terra)

10 000
5 000

2 000 25 A : Ig = 0.6 ...1 x In


50 A : Ig = 0.3 ...1 x In
1 000
> 50 A : Ig = 0.2 ...1 x In
500

200
100
50

20
10
5
t[s]
2
1
.5
0.4 0.4
0.3 0.3
.2 0.2 0.2
.1 0.1 0.1
.05
0 0
.02
.01
.005

.002
.001
.05 .07 .1 .2 .3 .4 .5 .7 1 2 3 4 5 7 10 20 30
I / In

208
Compact NSX 400/630
Protezione della distribuzione

Unità di controllo Micrologic 2.3, 5.3 e 6.3 A o E


Micrologic 2.3 - 250... 400 A Micrologic 2.3 - 630 A

10 000 10 000
5 000 250 A : Ir = 63 ...250 A 5 000
630 A : Ir = 225 ...630 A
400 A : Ir = 144 ...400 A
2 000 2 000
1 000 1 000
500 500

200 200
100 100
50 50

20 20
10 10
5 5
t[s] t[s]
2 2
Isd = 1.5 ...10 x Ir Isd = 1.5 ...10 x Ir
1 1
.5 .5

.2 .2
.1 .1
.05 .05

.02 .02
.01 .01 t < 10 ms
t < 10 ms
.005 .005

.002 .002
Ii = 12 x In Ii = 11 x In
.001 .001
.5 .7 1 2 3 4 5 7 10 20 30 50 70 100 200 300 .5 .7 1 2 3 4 5 7 10 20 30 50 70 100 200 300
I / Ir I / Ir

Micrologic 5.3 e 6.3 A o E - 400 A Micrologic 5.3 e 6.3 A o E - 630 A

10 000 10 000
5 000 5 000
400 A : Ir = 100 ...400 A 630 A : Ir = 225 ...630 A
2 000 2 000
1 000 1 000
500 500

200 200
100 100
tr = 0.5 ...16 s tr = 0.5 ...16 s
50 50

20 20
10 10
5 5
t[s] Isd = 1.5 ...10 x Ir t[s] Isd = 1.5 ...10 x Ir
2 2
1 1
I²t ON I²t ON
.5 0.4 .5 0.4
0.3 0.3
.2 0.2 .2 0.2
.1 I²t OFF 0.1 .1 I²t OFF 0.1
.05 0 .05
0
.02 .02
.01 .01
.005 t < 10 ms .005 t < 10 ms

.002 .002
Ii = 1.5 ...12 In Ii = 1.5 ...11 In
.001 .001
.5 .7 1 2 3 4 5 7 10 20 5 7 10 20 30 50 .5 .7 1 2 3 4 5 7 10 20 5 7 10 20 30 50
I / Ir I / In I / Ir I / In

209
Caratteristiche Curve di intervento
degli apparecchi Compact NSX 400/630
di protezione Protezione della distribuzione
e manovra

Micrologic 6.3 A o E (protezione di terra)

10 000
5 000

2 000 40 A : Ig = 0.4 ...1 x In


1 000 > 40 A : Ig = 0.2 ...1 x In
500

200
100
50

20
10
5
t[s] I²t ON
2
1
.5
0.4
0.3
.2
I²t OFF 0.2
.1 0.1
.05
0
.02
.01
.005

.002
.001
.05 .07 .1 .2 .3 .4 .5 .7 1 2 3 4 5 7 10 20 30
I / In

La curva di intervento è identica a quella del Micrologic 6.


La funzione protezione di terra è rappresentata a parte

210
Compact NSX 400/630
Protezione delle partenze motore

Unità di controllo Micrologic 1.3 M e 2.3 M


Micrologic 1.3 M - 320 A Micrologic 1.3 M - 500 A

10 000 10 000
5 000 5 000

2 000 2 000
1 000 1 000
500 500

200 200
100 Tenuta termica 100 Tenuta termica
50 50

20 20
10 10
5 5
t[s] t[s]
2 2
1 1
.5 .5

.2 Isd = 5 ...13 x In .2 Isd = 5 ...13 x In


.1 .1
.05 .05

.02 .02
.01 .01 t < 10 ms
t < 10 ms
.005 .005

.002 .002
Ii = 15 x In Ii = 13 x In
.001 .001
.5 .7 1 2 3 4 5 7 10 20 30 50 70 100 200 300 .5 .7 1 2 3 4 5 7 10 20 30 50 70 100 200 300
I / In I / In

Micrologic 2.3 M - 320 A Micrologic 2.3 M - 500 A

10 000 10 000
5 000 5 000
320 A : Ir = 160 ...320 A 500 A : Ir = 250 ...500 A
2 000 2 000
1 000 1 000
500 classe 20 500 classe 20
classe 10 classe 10
200 200
classe 5 classe 5
100 100
50 50

20 20
10 10
5 5
t[s] t[s]
2 2
Isd = 5 ...13 x Ir Isd = 5 ...13 x Ir
1 1
.5 .5

.2 .2
.1 .1
.05 .05

.02 .02
.01 t < 10 ms .01 t < 10 ms
.005 .005

.002 .002
Ii = 15 x In Ii = 13 x In
.001 .001
.5 .7 1 2 3 4 5 7 10 20 30 50 70 100 200 300 .5 .7 1 2 3 4 5 7 10 20 30 50 70 100 200 300
I / Ir I / Ir

211
Caratteristiche Curve di intervento
degli apparecchi Compact NSX 400/630
di protezione Protezione delle partenze motore
e manovra

Unità di controllo Micrologic 6.3 E-M e 6 E-M


Micrologic 6.3 E-M - 320 A Micrologic 6.3 E-M - 500 A

10 000 10 000
5 000 320 A : Ir = 160 ...320 A 5 000 500 A : Ir = 250 ...500 A
2 000 2 000
classe 30 classe 30
1 000 1 000
classe 20 classe 20
500 classe 10 500 classe 10
classe 5 classe 5
200 200
100 100
50 50
20 20
10 10
5 5
t[s] t[s]
2 2
Isd = 5 ...13 x Ir Isd = 5 ...13 x Ir
1 1
.5 .5

.2 .2
.1 .1
.05 .05

.02 .02
.01 t < 10 ms .01 t < 10 ms
.005 .005

.002 Ii = 15 x In .002 Ii = 13 x In
.001 .001
.5 .7 1 2 3 4 5 7 10 20 30 50 70 100 200 300 .5 .7 1 2 3 4 5 7 10 20 30 50 70 100 200 300
I / Ir I / Ir

Micrologic 6 E-M (protezione di terra)

10 000
5 000

2 000
Ig = 0.2 ...1 x In
1 000
500

200
100
50

20
10
5
t[s]
2
1
.5
0.4 0.4
0.3 0.3
.2 0.2 0.2
.1 0.1 0.1
.05
0 0
.02
.01
.005

.002
.001
.05 .07 .1 .2 .3 .4 .5 .7 1 2 3 4 5 7 10 20 30
I / In

212
Compact NSX100/630
Sgancio riflesso

Tutti gli interruttori Compact NSX100/630


sono dotati di un sistema brevettato
di “sgancio riflesso”. 20

Questo sistema, di funzionamento molto


semplice, agisce con correnti di guasto NSX630
molto elevate.
Provoca lo sgancio dell'interruttore
per mezzo di un “pistone” azionato 10 NSX400
direttamente dalla pressione generata
t
dall'arco nelle unità di interruzione. 8
[ms]
A fronte di valori di cortocircuito molto 7

elevati, questo sistema apporta una grande 6


NSX250
rapidità di sgancio in totale sicurezza 5
fornendo così una selettività totale.
La curva di sgancio riflesso è in funzione 4
unicamente della taglia dell'interruttore. NSX100
NSX160
3

2 3 4 6 10 20 30 40 60 100 200
kA eff

213
Caratteristiche Curve di intervento
degli apparecchi Compact NS630b/3200, Masterpact NT, NW
di protezione Unità di controllo Micrologic
e manovra

t
soglia LR Unità di controllo Micrologic 2.0
Offre tre livelli di regolazione:
temporizzazione LR c protezione lungo ritardo LR a soglia Ir regolabile contro i sovraccarichi;
soglia IST c temporizzazione della protezione LR regolabile su 9 livelli di temporizzazione;
c protezione istantanea Isd a soglia regolabile contro i cortocircuiti.
I

t
soglia LR
Unità di controllo Micrologic 5.0, 6.0, 7.0
Offre cinque livelli di regolazione:
temporizzazione LR
c protezione lungo ritardo LR a soglia Ir regolabile contro i sovraccarichi;
soglia CR
temporizzazione CR
c temporizzazione della protezione LR regolabile su 9 livelli di temporizzazione;
soglia IST c protezione corto ritardo CR a soglia Isd regolabile contro i cortocircuiti:
v con selezione I2 t ON-OFF. In posizione ON la caratteristica di intervento
I è a tempo inverso. Permette una migliore selettività con le apparecchiature
di protezione installate a valle;
v in opzione è possibile fornire la protezione corto ritardo con selettività logica
(opzione Z),
c temporizzazione della protezione CR regolabile su 4 gradini di temporizzazione;
c protezione istantanea a soglia regolabile contro i cortocircuiti.
È sempre possibile in tutte le versioni di interruttori Compact NS630b/3200 e
Masterpact NT e NW escludere la protezione istantanea (posizione OFF), grazie alla
presenza di una soglia di autoprotezione istantanea sull’unità di controllo Micrologic
in corrispondenza della tenuta elettrodinamica e termica dell’interruttore.

t 2
I t on
Protezione guasto a terra Micrologic 6.0 e 7.0
Ig La protezione di terra può essere realizzata come segue.
2
I t off Micrologic 6.0
tg c protezione Ig di terra T tipo Residual.
L'unità di controllo effettua la somma vettoriale delle correnti di fase e di neutro
utilizzando i TA di fase e neutro incorporati. Soglia Ig e temporizzazione tg regolabili.
0 I
c protezione Ig di terra T tipo SGR (Source Ground Return).
L'unità di controllo rileva direttamente la corrente di guasto da un TA toroidale
esterno specifico posto tra il centro stella del trasformatore MT/BT e il collettore
di terra di cabina.
Soglia Ig e temporizzazione tg regolabili.
t
I∅n Micrologic 7.0
c protezione differenziale residua di tipo Vigi.
t∅n L'unità di controllo rileva direttamente la corrente di guasto da un TA toroidale
rettangolare specifico per questa funzione posto sui codoli dell'interruttore.
0 I
Soglia IDn e temporizzazione tDn regolabili.

214
Compact NS630b/3200, Masterpact NT, NW

Compact NS630b/3200, Masterpact NT, NW Compact NS630b/3200, Masterpact NT, NW

Micrologic 2.0 Micrologic 5.0/6.0/7.0

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Compact NS630b/3200, Masterpact NT, NW Masterpact NT, NW Micrologic 5.0/6.0/7.0 P


Protezione di terra per Micrologic 6.0 curve IDMTL
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������ �� �� �� �� �� �� � � � � � ��
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����
(1)
Ig=In x... A B C D E F G H J
In < 400 A 0,3 0,3 0,4 0,5 0,6 0,7 0,8 0,9 1
400 A ≤ In≤1200 A 0,2 0,3 0,4 0,5 0,6 0,7 0,8 0,9 1
In > 1200 A 500 640 720 800 880 960 1040 1120 1200

215
Caratteristiche Declassamento in temperatura
degli apparecchi Il Sistema Acti 9
di protezione Interruttori conformi a CEI EN 60898-1
e manovra

In certe condizioni di installazione, gli interruttori automatici possono trovarsi


a funzionare a temperature diverse da quelle di riferimento. Per evitare
malfunzionamenti (scatti intempestivi o non interventi) è necessario prevedere
un declassamento dell’interruttore in funzione della temperatura ambiente.
La temperatura ambiente è la temperatura presente all’interno della cassetta
o del quadro nel quale sono installati gli interruttori.

Le tabelle qui di seguito riportate forniscono:

c la temperatura di riferimento per i diversi interruttori (colonna evidenziata);

c la massima corrente di impiego in funzione della temperatura ambiente, all’interno

delle cassette o del quadro nel quale sono installati.

Declassamento per installazione in cassetta


Nel caso in cui più interruttori (automatici e/o differenziali) siano installati fianco
a fianco in una cassetta di volume ridotto e con grado di protezione superiore
ad IP 54, l’aumento della temperatura al suo interno comporta una riduzione
delle loro correnti di impiego.
Si dovrà, quindi, moltiplicare il valore di corrente nominale (già declassato
in funzione della temperatura ambiente) per un coefficiente pari a 0,8.

Applicazioni domestiche (CEI EN 60898-1)


Tabella di declassamento C40
C40 temperatura ambiente [°C ]
In [A] curva -25 -20 -15 -10 -5 0 +5 +10 +15 +20 +25 +30 +35 +40 +45 +50 +55 +60 +65 +70
1 B, C 1.51 1.47 1.43 1.39 1.35 1.30 1.26 1.21 1.16 1.11 1.06 1 0.94 0.88 0.81 0.73 0.65 0.55 0.43 0.27
2 B, C 2.47 2.43 2.39 2.35 2.31 2.27 2.23 2.18 2.14 2.09 2.05 2 1.95 1.90 1.85 1.80 1.74 1.69 1.63 1.57
4 B, C 4.90 4.82 4.75 4.67 4.59 4.51 4.43 4.35 4.26 4.18 4.09 4 3.91 3.81 3.72 3.62 3.52 3.41 3.30 3.19
6 B, C 7.04 6.95 6.86 6.77 6.68 6.59 6.49 6.40 6.30 6.20 6.10 6 5.90 5.79 5.68 5.57 5.46 5.35 5.23 5.11
10 B 11.74 11.59 11.44 11.29 11.14 10.98 10.83 10.67 10.50 10.34 10.17 10 9.83 9.65 9.47 9.29 9.10 8.91 8.71 8.52
10 C 12.13 11.95 11.77 11.59 11.40 11.21 11.02 10.82 10.62 10.42 10.21 10 9.78 9.56 9.33 9.10 8.86 8.62 8.36 8.10
16 B, C 18.77 18.54 18.30 18.06 17.81 17.57 17.32 17.06 16.80 16.54 16.27 16 15.72 15.44 15.16 14.86 14.57 14.26 13.95 13.63
20 B 23.38 23.09 22.80 22.51 22.21 21.91 21.60 21.29 20.98 20.66 20.33 20 19.66 19.32 18.97 18.62 18.26 17.89 17.51 17.13
20 C 23.59 23.29 22.98 22.67 22.35 22.03 21.71 21.38 21.04 20.70 20.35 20 19.64 19.28 18.90 18.52 18.13 17.74 17.33 16.92
25 B, C 29.20 28.84 28.48 28.12 27.75 27.37 26.99 26.60 26.21 25.81 25.41 25 24.58 24.16 23.73 23.29 22.84 22.38 21.91 21.43
32 B, C 37.77 37.28 36.79 36.28 35.78 35.26 34.74 34.21 33.67 33.12 32.57 32 31.42 30.84 30.24 29.63 29.00 28.36 27.71 27.04
40 B, C 47.66 47.02 46.36 45.70 45.03 44.34 43.65 42.95 42.23 41.50 40.76 40 39.23 38.44 37.64 36.82 35.98 35.12 34.24 33.34

Tabella di declassamento iC60


C60 temperatura ambiente [°C ]
In [A] -35 -30 -25 -20 -15 -10 -5 0 +5 +10 +15 +20 +25 +30 +35 +40 +45 +50 +55 +60 +65 +70
0.5 0.61 0.60 0.59 0.59 0.58 0.57 0.56 0.55 0.54 0.54 0.53 0.52 0.51 0.5 0.49 0.48 0.47 0.46 0.45 0.44 0.43 0.42
1 1.22 1.20 1.19 1.17 1.15 1.14 1.12 1.11 1.09 1.07 1.05 1.04 1.02 1 0.98 0.96 0.94 0.92 0.90 0.88 0.86 0.84
2 2.52 2.49 2.45 2.41 2.37 2.34 2.30 2.26 2.22 2.17 2.13 2.09 2.04 2 1.95 1.91 1.86 1.81 1.76 1.71 1.65 1.59
3 3.80 3.74 3.69 3.63 3.57 3.51 3.45 3.39 3.33 3.27 3.20 3.14 3.07 3 2.93 2.86 2.78 2.71 2.63 2.55 2.47 2.38
4 5.07 5.00 4.92 4.84 4.77 4.69 4.61 4.53 4.44 4.36 4.27 4.18 4.09 4 3.91 3.81 3.71 3.61 3.50 3.39 3.28 3.17
6 7.67 7.55 7.44 7.32 7.20 7.07 6.95 6.82 6.69 6.56 6.42 6.29 6.14 6 5.85 5.70 5.54 5.38 5.22 5.04 4.87 4.68
10 12.26 12.10 11.94 11.78 11.61 11.44 11.27 11.10 10.92 10.75 10.56 10.38 10.19 10 9.80 9.61 9.40 9.19 8.98 8.76 8.54 8.31
16 19.46 19.22 18.97 18.72 18.47 18.21 17.95 17.68 17.41 17.14 16.86 16.58 16.29 16 15.70 15.40 15.09 14.77 14.45 14.11 13.78 13.43
20 24.10 23.81 23.52 23.22 22.92 22.61 22.30 21.99 21.67 21.35 21.02 20.68 20.35 20 19.65 19.29 18.93 18.55 18.17 17.78 17.39 16.98
25 29.78 29.44 29.10 28.75 28.40 28.04 27.68 27.31 26.94 26.56 26.18 25.79 25.40 25 24.59 24.18 23.76 23.33 22.90 22.45 22.00 21.53
32 38.85 38.36 37.87 37.38 36.88 36.37 35.85 35.33 34.79 34.25 33.70 33.15 32.58 32 31.41 30.81 30.20 29.57 28.94 28.28 27.61 26.93
40 48.58 47.97 47.36 46.74 46.11 45.47 44.82 44.17 43.50 42.82 42.14 41.44 40.72 40 39.26 38.51 37.74 36.96 36.16 35.34 34.50 33.64
50 61.55 60.74 59.92 59.09 58.24 57.39 56.52 55.63 54.73 53.82 52.89 51.95 50.98 50 49.00 47.97 46.93 45.86 44.76 43.63 42.48 41.29
63 78.56 77.47 76.37 75.26 74.12 72.97 71.80 70.61 69.40 68.17 66.91 65.64 64.33 63 61.64 60.25 58.83 57.37 55.87 54.33 52.75 51.11

Tabella di declassamento C120


C120 temperatura ambiente [°C ]
In [A] -30 -25 -20 -15 -10 -5 0 +5 +10 +15 +20 +25 +30 +35 +40 +45 +50 +55 +60 +65 +70
80 98.41 97.01 95.59 94.15 92.68 91.19 89.68 88.14 86.57 84.98 83.35 81.69 80 78.27 76.50 74.69 72.84 70.93 68.98 66.96 64.89
100 124.46 122.61 120.73 118.82 116.87 114.90 112.89 110.85 108.77 106.64 104.47 102.26 100 97.69 95.32 92.89 90.39 87.82 85.18 82.45 79.63
125 157.02 154.61 152.16 149.66 147.13 144.55 141.92 139.24 136.51 133.73 130.88 127.98 125 121.95 118.83 115.62 112.31 108.91 105.40 101.77 98.00

216
Interruttori conformi a CEI EN 60947-2

Terziario/Industria (CEI EN 60947-2)


Tabella di declassamento iC60 e Reflex iC60
iC60 temperatura ambiente [°C ]
In [A] -35 -30 -25 -20 -15 -10 -5 0 +5 +10 +15 +20 +25 +30 +35 +40 +45 +50 +55 +60 +65 +70
0.5 0.66 0.65 0.64 0.63 0.63 0.62 0.61 0.60 0.59 0.58 0.57 0.56 0.55 0.54 0.53 0.52 0.51 0.5 0.49 0.48 0.47 0.45
1 1.32 1.30 1.28 1.27 1.25 1.23 1.21 1.20 1.18 1.16 1.14 1.12 1.10 1.08 1.06 1.04 1.02 1 0.98 0.96 0.93 0.91
2 2.79 2.75 2.71 2.67 2.63 2.58 2.54 2.50 2.45 2.40 2.36 2.31 2.26 2.21 2.16 2.11 2.05 2 1.94 1.89 1.83 1.76
3 4.21 4.15 4.08 4.02 3.96 3.89 3.83 3.76 3.69 3.62 3.55 3.48 3.40 3.32 3.25 3.17 3.08 3 2.91 2.82 2.73 2.64
4 5.62 5.54 5.46 5.37 5.29 5.20 5.11 5.02 4.93 4.83 4.74 4.64 4.54 4.44 4.33 4.22 4.11 4 3.88 3.76 3.64 3.51
6 8.55 8.42 8.29 8.16 8.03 7.89 7.75 7.61 7.46 7.31 7.16 7.01 6.85 6.69 6.52 6.35 6.18 6 5.81 5.62 5.43 5.22
10 13.34 13.16 12.99 12.81 12.63 12.45 12.26 12.08 11.88 11.69 11.49 11.29 11.09 10.88 10.67 10.45 10.23 10 9.77 9.53 9.29 9.04
16 21.09 20.82 20.56 20.28 20.01 19.73 19.45 19.16 18.87 18.57 18.27 17.96 17.65 17.33 17.01 16.68 16.34 16 15.65 15.29 14.92 14.54
20 25.99 25.68 25.36 25.04 24.71 24.38 24.05 23.71 23.37 23.02 22.66 22.30 21.94 21.56 21.18 20.80 20.40 20 19.59 19.17 18.74 18.30
25 31.91 31.55 31.18 30.81 30.43 30.05 29.66 29.27 28.87 28.46 28.06 27.64 27.22 26.79 26.35 25.91 25.46 25 24.53 24.06 23.57 23.07
32 42.04 41.52 40.99 40.45 39.91 39.36 38.80 38.23 37.65 37.07 36.47 35.87 35.25 34.63 33.99 33.34 32.68 32 31.31 30.60 29.88 29.13
40 52.59 51.93 51.27 50.59 49.91 49.22 48.52 47.81 47.09 46.35 45.61 44.85 44.08 43.30 42.50 41.68 40.85 40 39.13 38.24 37.34 36.40
50 67.14 66.25 65.36 64.45 63.53 62.59 61.64 60.68 59.70 58.70 57.69 56.65 55.60 54.53 53.43 52.31 51.17 50 48.80 47.57 46.31 45.01
63 86.28 85.09 83.88 82.65 81.41 80.14 78.86 77.55 76.22 74.87 73.49 72.08 70.65 69.19 67.70 66.17 64.60 63 61.35 59.66 57.92 56.13

Tabella di declassamento C120


C120 temperatura ambiente [°C ]
In [A] -30 -25 -20 -15 -10 -5 0 +5 +10 +15 +20 +25 +30 +35 +40 +45 +50 +55 +60 +65 +70
80 103.67 102.35 101.01 99.66 98.29 96.90 95.48 94.05 92.59 91.12 89.61 88.08 86.53 84.94 83.33 81.68 80 78.28 76.53 74.73 72.89
100 137.58 135.54 133.47 131.37 129.23 127.05 124.84 122.59 120.29 117.95 115.56 113.12 110.62 108 .07 105.45 102.76 100 97.16 94.22 91.19 88.05
125 174.56 171.88 169.16 166.40 163.59 160.73 157.82 154.85 151.82 148.74 145.59 142.36 139.06 135.69 132.22 128.66 125 121.23 117.33 113.30 109.12

Tabella di declassamento NG125


NG125 temperatura ambiente [°C ]
In [A] -30 -25 -20 -15 -10 -5 0 +5 +10 +15 +20 +25 +30 +35 +40 +45 +50 +55 +60 +65 +70
10 13.70 13.47 13.24 13.00 12.75 12.51 12.25 11.99 11.73 11.46 11.18 10.90 10.61 10.31 10 9.68 9.35 9.01 8.66 8.29 7.90
16 20.32 20.05 19.76 19.48 19.19 18.89 18.59 18.29 17.98 17.67 17.35 17.02 16.69 16.35 16 15.65 15.28 14.91 14.53 14.14 13.74
20 26.02 25.64 25.25 24.85 24.45 24.04 23.63 23.21 22.77 22.34 21.89 21.43 20.97 20.49 20 19.50 18.99 18.46 17.91 17.35 16.77
25 33.76 33.21 32.65 32.08 31.51 30.92 30.32 29.70 29.08 28.44 27.79 27.12 26.43 25.72 25 24.25 23.48 22.69 21.86 21.00 20.11
32 41.19 40.60 40.00 39.40 38.79 38.16 37.53 36.88 36.22 35.55 34.87 34.18 33.47 32.74 32 31.24 30.46 29.66 28.84 28.00 27.13
40 53.54 52.69 51.83 50.95 50.05 49.14 48.21 47.26 46.29 45.30 44.29 43.26 42.20 41.12 40 38.85 37.67 36.45 35.19 33.87 32.51
50 66.26 65.23 64.19 63.13 62.05 60.95 59.83 58.69 57.53 56.35 55.14 53.90 52.63 51.33 50 48.63 47.22 45.77 44.27 42.72 41.11
63 83.42 82.13 80.82 79.49 78.14 76.76 75.35 73.92 72.46 70.97 69.45 67.90 66.30 64.67 63 61.28 59.51 57.69 55.81 53.86 51.84
80 100.41 99.09 97.75 96.40 95.02 93.63 92.21 90.78 89.32 87.83 86.32 84.79 83.22 81.63 80 78.34 76.64 74.91 73.13 71.31 69.44
100 133.37 131.26 129.13 126.96 124.75 122.50 120.21 117.87 115.49 113.05 110.57 108.02 105.42 102.74 100 97.18 94.27 91.28 88.18 84.97 81.63
125 165.22 162.68 160.09 157.47 154.80 152.08 149.32 146.50 143.62 140.69 137.70 134.63 131.50 128.29 125 121.62 118.14 114.56 110.86 107.03 103.06

217
Caratteristiche Declassamento in temperatura
degli apparecchi Il Sistema Acti 9
di protezione Interruttori conformi a CEI EN 60947-2
e manovra

Terziario/Industria (CEI EN 60947-2)


Tabella di declassamento C60H-DC
C60H-DC temperatura ambiente [°C ]
In [A] -30 -25 -20 -15 -10 -5 0 +5 +10 +15 +20 +25 +30 +35 +40 +45 +50 +55 +60 +65 +70
0.5 0.63 0.62 0.61 0.60 0.59 0.58 0.56 0.55 0.54 0.53 0.51 0.5 0.49 0.47 0.46 0.44 0.43 0.41 0.39 0.38 0.36
1 1.18 1.17 1.15 1.14 1.12 1.10 1.09 1.07 1.05 1.04 1.02 1 0.98 0.96 0.94 0.92 0.90 0.88 0.86 0.84 0.82
2 2.54 2.50 2.45 2.41 2.36 2.31 2.26 2.21 2.16 2.11 2.06 2 1.94 1.88 1.82 1.76 1.70 1.63 1.56 1.48 1.41
3 3.78 3.71 3.65 3.58 3.51 3.45 3.38 3.30 3.23 3.16 3.08 3 2.92 2.84 2.75 2.66 2.57 2.48 2.38 2.27 2.17
4 5.08 4.99 4.90 4.81 4.71 4.62 4.52 4.42 4.32 4.22 4.11 4 3.89 3.77 3.65 3.53 3.40 3.27 3.13 2.98 2.83
6 7.26 7.15 7.04 6.94 6.83 6.71 6.60 6.48 6.37 6.25 6.12 6 5.87 5.74 5.61 5.47 5.33 5.19 5.04 4.89 4.73
10 12.59 12.38 12.16 11.94 11.71 11.49 11.25 11.01 10.77 10.52 10.26 10 9.73 9.45 9.17 8.87 8.57 8.25 7.92 7.58 7.22
15 18.61 18.31 18.01 17.70 17.38 17.06 16.74 16.40 16.07 15.72 15.36 15 14.63 14.25 13.85 13.45 13.03 12.60 12.16 11.69 11.21
16 19.43 19.14 18.85 18.55 18.25 17.95 17.64 17.32 17.00 16.68 16.34 16 15.65 15.29 14.93 14.56 14.17 13.78 13.37 12.95 12.52
20 24.06 23.72 23.37 23.02 22.67 22.31 21.94 21.56 21.18 20.80 20.40 20 19.59 19.17 18.74 18.30 17.85 17.39 16.92 16.43 15.93
25 30.35 29.91 29.45 28.99 28.52 28.05 27.56 27.07 26.57 26.06 25.53 25 24.46 23.90 23.33 22.74 22.14 21.53 20.89 20.24 19.56
32 38.45 37.91 37.36 36.80 36.24 35.66 35.08 34.48 33.88 33.27 32.64 32 31.35 30.68 30.00 29.31 28.59 27.86 27.11 26.34 25.54
40 48.92 48.17 47.42 46.65 45.87 45.08 44.28 43.45 42.62 41.76 40.89 40 39.09 38.16 37.20 36.22 35.21 34.17 33.10 31.99 30.84
50 59.93 59.09 58.25 57.39 56.52 55.63 54.74 53.82 52.89 51.95 50.98 50 49.00 47.97 46.93 45.86 44.77 43.64 42.49 41.31 40.09
63 78.16 76.91 75.63 74.33 73.01 71.67 70.30 68.90 67.47 66.02 64.53 63 61.44 59.83 58.18 56.49 54.74 52.93 51.06 49.12 47.10

Tabella di declassamento C60PV-DC


C60PV-DC temperatura ambiente [°C ]
In [A] -30 -25 -20 -15 -10 -5 0 +5 +10 +15 +20 +25 +30 +35 +40 +45 +50 +55 +60 +65 +70
1A 1.18 1.17 1.15 1.14 1.12 1.1 1.09 1.07 1.05 1.04 1.02 1 0.98 0.96 0.94 0.92 0.9 0.88 0.86 0.84 0.82
2A 2.54 2.5 2.45 2.41 2.36 2.31 2.26 2.21 2.16 2.11 2.06 2 1.94 1.88 1.82 1.76 1.7 1.63 1.56 1.48 1.41
3A 3.78 3.71 3.65 3.58 3.51 3.45 3.38 3.3 3.23 3.16 3.08 3 2.92 2.84 2.75 2.66 2.57 2.48 2.38 2.27 2.17
5A 6 5.92 5.83 5.74 5.66 5.57 5.48 5.39 5.29 5.2 5.1 5 4.9 4.8 4.69 4.58 4.47 4.36 4.24 4.12 4
8A 9.64 9.5 9.36 9.22 9.08 8.93 8.78 8.63 8.48 8.32 8.16 8 7.83 7.67 7.49 7.31 7.13 6.95 6.76 6.56 6.36
10 A 12.6 12.4 12.2 11.9 11.7 11.5 11.2 11 11.8 10.5 10.3 10 9.7 9.4 9.2 9.9 8.6 8.2 7.9 7.6 7.2
13 A 15.5 15.3 15.1 14.8 14.6 14.4 14.2 14 13.7 13.5 13.2 13 12.7 12.5 12.2 12 11.7 11.4 11.1 10.8 10.5
15 A 18.6 18.3 18 17.7 17.4 17.1 16.7 16.4 16.1 16.7 15.4 15 14.6 14.3 13.9 13.5 13.0 12.6 12.2 11.7 11.2
16 A 19.4 19.1 18.9 18.6 18.3 18.0 17.6 17.3 17.0 16.7 16.3 16 15.7 15.3 14.9 14.6 14.2 13.8 13.4 13.0 12.5
20 A 24.1 23.7 23.4 23.0 22.7 22.3 21.9 21.6 21.2 20.8 20.4 20 19.6 19.2 18.7 18.3 17.9 17.4 16.9 16.4 15.9
25 A 30.4 29.9 29.5 29.0 28.5 28.1 27.6 27.1 26.6 26.1 25.5 25 24.5 23.9 23.3 22.7 22.1 21.5 20.9 20.2 19.6

Tabella di declassamento SW60-DC


SW60PV-DC temperatura ambiente [°C ]
In [A] +5 +10 +15 +20 +25 +30 +35 +40 +45 +50 +60 +70
50 A 63 61 60 58 56 54 52 50 48 46 41 35

218
Interruttori Compact NSA160/NSC100
con sganciatori magnetotermici

Sganciatori magnetotermici
I valori di declassamento non vengono modificati in caso di aggiunta
ad un interruttore fisso di uno dei seguenti elementi:
c blocco Vigi,
c blocco amperometro,
c blocco sorveglianza d’isolamento,
c blocco trasformatore di corrente.
Questi valori sono ugualmente validi per gli interruttori rimovibili/estraibili dotati di:
c blocco amperometro
c blocco trasformatore di corrente.
Per gli interruttori rimovibili/estraibili dotati di blocchi Vigi o blocchi di sorveglianza
isolamento applicare invece i seguenti coefficienti di declassamento:
sganciatore coefficiente
da TM16 a TM125 1
da TM160 a TM250 0,84
Quando la temperatura ambiente supera i 40 °C, le caratteristiche della protezione
contro i sovraccarichi sono leggermente modificate.
Per determinare mediante curve i tempi di intervento, servirsi di un valore Ir uguale
alla regolazione termica indicata sull’interruttore, corretta in base alla temperatura
ambiente (vedere tabelle qui di seguito).

Compact NSA160/NSC100
calibro [A] 40 °C 45 °C 50 °C 55 °C 60 °C 65 °C 70 °C
16 16 15,6 15,2 14,8 14,5 14 13,8
25 25 24,5 24 23,5 23 22 21
32 32 31,3 30,5 30 29,5 29 28,5
40 40 39 38 37 36 35 34
50 50 49 48 47 46 45 44
63 63 61,5 60 58 57 55 54
80 80 78 76 74 72 70 68
100 100 97,5 95 92,5 90 87,5 85
125 125 122 119 116 113 109 106
160 160 156 152 147,2 144 140 136

219
Caratteristiche Declassamento in temperatura
degli apparecchi Interruttori Compact NSX100/250
di protezione con sganciatori magnetotermici
e manovra

Quando la temperatura ambiente supera i 40 °C, le caratteristiche della protezione


contro i sovraccarichi sono leggermente modificate.
Per conoscere i tempi di intervento ad una data temperatura ambiente procedere

come segue:

c fare riferimento alle curve di intervento a 40 °C (vedere pagine 199 e 200)

c determinare i tempi di intervento corrispondenti ad un valore Ir uguale alla

regolazione termica indicata sull’interruttore, corretta in base alla temperatura

ambiente riportata nella tabella sottostante.

Regolazioni degli interruttori Compact NSX100/250 con sganciatori TM-D


e TM-G in funzione della temperatura
La tabella sottostante fornisce il valore Ir (A) reale per una corrente nominale In
ed una temperatura dati.

In temperatura [°C]
[A] 10 15 20 25 30 35 40 45 50 55 60 65 70
16 18,4 18,7 18 18 17 16,6 16 15,6 15,2 14,8 14,5 14 13,8
25 28,8 28 27,5 27 26,3 25,6 25 24,5 24 23,5 23 22 21
32 36,8 36 35,2 34,4 33,6 32,8 32 31,3 30,5 30 29,5 29 28,5
40 46 45 44 43 42 41 40 39 38 37 36 35 34
50 57,5 56 55 54 52,5 51 50 49 48 47 46 45 44
63 72 71 69 68 66 65 63 61,5 60 58 57 55 54
80 92 90 88 86 84 82 80 78 76 74 72 70 68
100 115 113 110 108 105 103 100 97,5 95 92,5 90 87,5 85
125 144 141 138 134 131 128 125 122 119 116 113 109 106
160 184 180 176 172 168 164 160 156 152 148 144 140 136
200 230 225 220 215 210 205 200 195 190 185 180 175 170
250 288 281 277 269 263 256 250 244 238 231 225 219 213

Coefficiente di declassamento supplementare da applicare in caso di aggiunta


ad un interruttore di un blocco
I valori di declassamento indicati nelle tabelle precedenti non vengono modificati
in caso di aggiunta ad un interruttore fisso di uno dei seguenti elementi:
c blocco Vigi;

c blocco sorveglianza d’isolamento;

c blocco amperometro;

c blocco trasformatore di corrente.

Questi valori sono ugualmente validi per gli interruttori rimovibili/estraibili dotati di:

c blocco amperometro;

c blocco trasformatore di corrente.

Per gli interruttori rimovibili/estraibili dotati di blocchi Vigi o blocchi di sorveglianza

isolamento applicare il coefficiente di declassamento 0,84.

La tabella sottostante riassume i coefficienti da applicare in base ai diversi elementi.

tipo di interruttore In dello sganciatore blocco Vigi / blocco


interruttore TM-D sorveglianza amperometro /
d’isolamento trasformatore
di corrente
fisso NSX100/250 da 16 a 100
NSX160/250 125
NSX160/250 160 1
NSX250 da 200 a 250
1
rimovibile/ NSX100/250 da 16 a 100
estraibile NSX160/250 125
NSX160/250 160
0,84
NSX250 250

220
Interruttori Compact NSX100/250

Esempi

Esempio 1 Declassamento interruttori TMD


Tempo di intervento di un interruttore Compact
NSX100 con sganciatore TM100D regolato a 100 A 10 000
e sottoposto ad una corrente di 500 A. 5 000
c a 40°C con corrente regolata pari a Ir = 100 A
2 000
la corrente di sovraccarico corrisponde a 5 volte
la corrente regolata (I/Ir). Il tempo di intervento 1 000
va da 6 s a 60 s, 500
c a 20°C con corrente surclassata pari a Ir = 110 A
200
la corrente di sovraccarico corrisponde a 4,5 volte
100
la corrente regolata (I/Ir). Il tempo di intervento
va da 8 s a 80 s, 50
c a 60°C con corrente declassata pari a Ir = 90 A 20
la corrente di sovraccarico corrisponde a 5,5 s volte
10
la corrente regolata (I/Ir). Il tempo di intervento
va da 5 s a 50 s. 5
t[s]
2
1
.5
TM80D/TM100D :
.2 Im = 8 x In
.1
.05

.02
.01 t < 10 ms
.005

.002
.001
.5 .7 1 2 3 4 5 7 10 20 30 50 70 100 200 300
5,5
I / Ir

Esempio 2
Regolazione di un interruttore Compact NSX250
con sganciatore TM250D.
La portata della conduttura è pari a 210 A.
I commutatori Ir dovrà essere posizionato come segue.
c A 40°C la corrente dello sganciatore non si declassa
In = 250 A. Il commutatore si deve posizionare sulla
tacca 200 A (3° gradino). La corrente effettiva regolata
sarà 200 A x (250/250) = 200 A,
c a 20°C la corrente dello sganciatore si surclassa
In = 277 A. Il commutatore si deve posizionare sulla
tacca 175 A (4° gradino). La corrente effettiva regolata
sarà 175 A x (277/250) = 194 A,
c a 60°C la corrente dello sganciatore si declassa
In = 225 A. Il commutatore si posiziona sulla tacca
225 A (2° gradino). La corrente effettiva regolata sarà
225 A x (225/250) = 202 A.
In tutti i tre casi la corrente regolata declassata è
inferiore alla portata della conduttura.

221
Caratteristiche Declassamento in temperatura
degli apparecchi Interruttori Compact NSX100/630
di protezione con unità di controllo Micrologic e per interruttori
non automatici Compact NSX/NA
e manovra

Le unità di controllo Micrologic sono La variazione di temperatura non influenza la misura dei Micrologic:
insensibili alle variazioni di temperatura. c i TA di Rogowski misurano l’intensità della corrente,

c l'elettronica confronta il valore misurato con le soglie di regolazione impostate a 40 ° C.

In caso di utilizzo di sganciatori Dal momento che la temperatura non ha effetti sulla misura del TA,

ad una temperatura ambiente elevata, le soglie d'intervento restano invariate.

la regolazione dei Micrologic deve tuttavia Tuttavia il riscaldamento dovuto al passaggio della corrente e alla temperatura

tener conto dei limiti dell'apparecchio. ambiente aumentano la temperatura dell'apparecchio.

Per non rischiare di raggiungere il limite di tenuta termica dei materiali è necessario

limitare la corrente che attraversa l'apparecchio, ovvero la corrente massima

di regolazione Ir, in funzione della temperatura.

Interruttori Compact NSX100/160/250


La tabella qui di seguito riportata indica la regolazione massima della soglia
Lungo Ritardo lr [A] in funzione della temperatura ambiente.
tipo d'interruttore In [A] temperatura [°C]
40 45 50 55 60 65 70
NSX100-160
fisso, 40 nessun declassamento
rimovibile/estraibile 100 nessun declassamento
NS250
fisso, 100 nessun declassamento
rimovibile/estraibile 160 nessun declassamento
fisso 250 250 250 250 245 237 230 225
rimovibile/estraibile 250 250 245 237 230 225 220 215

Interruttori Compact NSX400 e NSX630


La tabella qui di seguito riportata indica la regolazione massima della soglia
Lungo Ritardo lr [A] in funzione della temperatura ambiente.
tipo d'interruttore In [A] temperatura [°C]
40 45 50 55 60 65 70
NSX400
fisso 400 400 400 400 390 380 370 360
rimovibile/estraibile 400 400 390 380 370 360 350 340
NSX630
fisso 630 630 615 600 585 570 550 535
rimovibile/estraibile 630 570 550 535 520 505 490 475
Esempio: Un interruttore Compact NSX400 fisso con Micrologic potrà avere una regolazione
Ir max:
c 400 A fino a 50 °C
c 380 A a 60 °C.

Coefficiente di declassamento supplementare da applicare


in caso di aggiunta ad un interruttore di un blocco
L’aggiunta all'interruttore fisso o rimovibile/estraibile:
c di un blocco Vigi
c di un blocco di sorveglianza d’isolamento
c di un blocco amperometro
c di un blocco trasformatore di corrente può modificare i valori di declassamento.
Applicare i seguenti coefficienti:
Declassamento di un interruttore Compact NSX con Micrologic
tipo interruttore In TM-D blocco Vigi / blocco
d'interruttore Micrologic controllo amperometro /
d’isolamento trasformatore
di corrente
fisso NSX100/250 da 40 a 100
NSX160/250 125
NSX250 250 1
rimovibile/ NSX100/250 da 40 a 100
estraibile NSX160/250 160
1
NSX250 250 0,86
fisso NSX400 da 250 a 400 0,97
NSX630 da 250 a 630 0,90
rimovibile/ NSX400 da 250 a 400 0,97
estraibile NSX630 da 250 a 630 0,90

222
Interruttori Compact NS630b/320
Masterpact NT, NW

Le tabelle qui di seguito riportate indicano il valore massimo della corrente nominale,

per ogni tipo di collegamento, in funzione della temperatura.

Per un collegamento misto, considerare lo stesso declassamento applicato

per un collegamento con attacchi orizzontali.

Per le temperature superiori a 60 °C, consultateci.

Ta è la temperatura all’interno del quadro attorno all’interruttore e ai suoi

collegamenti.

Per un uso corretto dell’interruttore, la regolazione dell’unità di controllo Micrologic

non dovrà superare il valore della massima corrente d’impiego riferita

alla temperatura del punto d’installazione dell’interruttore.

Compact NS630b/3200
versione interruttore fisso
tipo di attacchi frontali o post. orizzontali posteriori verticali
temp. Ta [°C] 40 45 50 55 60 65 70 40 45 50 55 60 65 70
NS630b N/H/L 630 630 630 630 630 630 630 630 630 630 630 630 630 630
NS800 N/H/L 800 800 800 800 800 800 800 800 800 800 800 800 800 800
NS1000 N/H/L 1000 1000 1000 1000 1000 1000 1000 1000 1000 1000 1000 1000 1000 1000
NS1250 N/H 1250 1250 1250 1250 1250 1170 1000 1250 1250 1250 1250 1250 1250 1090
NS1600 N/H 1600 1600 1560 1510 1470 1420 1360 1600 1600 1600 1600 1600 1510 1460
NS2000 N/H 2000 2000 2000 2000 1900 1800 1700 2000 2000 2000 2000 2000 1900 1800
NS2500 N/H 2500 2500 2500 2500 2500 2500 2500 2500 2500 2500 2500 2500 2500 2500
NS3200 N/H - - - - - - - 3200 3200 3200 3180 3080 2970 2860
versione interruttore estraibile
tipo di attacchi frontali o posteriori orizzontali posteriori verticali
temp. Ta [°C] 40 45 50 55 60 65 70 40 45 50 55 60 65 70
NS630b N/H/L 630 630 630 630 630 630 630 630 630 630 630 630 630 630
NS800 N/H/L 800 800 800 800 800 800 800 800 800 800 800 800 800 800
NS1000 N/H/L 1000 1000 1000 1000 1000 1000 920 1000 1000 1000 1000 1000 1000 990
NS1250 N/H 1250 1250 1250 1250 1250 1240 1090 1250 1250 1250 1250 1250 1250 1180
NS1600 N/H 1600 1600 1520 1480 1430 1330 1160 1600 1600 1600 1560 1510 1420 1250

Masterpact NT, NW
versione interruttore estraibile interruttore fisso
tipo di attacchi frontali o posteriori orizzontali posteriori verticali frontali o posteriori orizzontali posteriori verticali
temp. Ta [°C] 40 45 50 55 60 40 45 50 55 60 40 45 50 55 60 40 45 50 55 60
NT08 H1/L1 800 800 800 800 800 800 800 800 800 800 800 800 800 800 800 800 800 800 800 800
NT10 H1/L1 1000 1000 1000 1000 1000 1000 1000 1000 1000 1000 1000 1000 1000 1000 1000 1000 1000 1000 1000 1000
NT12 H1 1250 1250 1250 1250 1250 1250 1250 1250 1250 1250 1250 1250 1250 1250 1250 1250 1250 1250 1250 1250
NT16 H1 1600 1600 1520 1480 1430 1600 1600 1600 1560 1510 1600 1600 1600 1600 1550 1600 1600 1600 1600 1600
NW08 N/H/L 800 800 800 800 800 800 800 800 800 800 800 800 800 800 800 800 800 800 800 800
NW10 N/H/L 1000 1000 1000 1000 1000 1000 1000 1000 1000 1000 1000 1000 1000 1000 1000 1000 1000 1000 1000 1000
NW12 N/H/L 1250 1250 1250 1250 1250 1250 1250 1250 1250 1250 1250 1250 1250 1250 1250 1250 1250 1250 1250 1250
NW16 N/H/L 1600 1600 1600 1600 1600 1600 1600 1600 1600 1600 1600 1600 1600 1600 1600 1600 1600 1600 1600 1600
NW20 H1/H2/H3 2000 2000 2000 1980 1890 2000 2000 2000 2000 2000 2000 2000 2000 2000 2000 2000 2000 2000 2000 2000
NW20 L1 2000 2000 1900 1850 1800 2000 2000 2000 2000 2000 - - - - - - - - - -
NW25 H1/H2/H3 2500 2500 2500 2500 2500 2500 2500 2500 2500 2500 2500 2500 2500 2500 2500 2500 2500 2500 2500 2500
NW32 H1/H2/H3 3200 3200 3100 3000 2900 3200 3200 3200 3200 3200 3200 3200 3200 3200 3200 3200 3200 3200 3200 3200
NW40 H1/H2/H3 4000 4000 3900 3750 3650 4000 4000 4000 4000 3850 4000 4000 4000 3900 3800 4000 4000 4000 4000 4000
NW40b H1/H2 4000 4000 4000 4000 4000 4000 4000 4000 4000 4000 4000 4000 4000 4000 4000 4000 4000 4000 4000 4000
NW50 H1/H2 5000 5000 5000 5000 5000 5000 5000 5000 5000 5000 5000 5000 5000 5000 5000 5000 5000 5000 5000 5000
NW63 H1/H2 - - - - - 6300 6300 6300 6300 6200 - - - - - 6300 6300 6300 6300 6300

223
Caratteristiche Declassamento in temperatura
degli apparecchi Interpact INS
di protezione Fupact da INFp32 a INFp800
e manovra

declassamento in temperatura Interpact


Interpact INS40/160 40 63 80 100 125 160
Ith a 60 °C 40 63 80 100 125 160
Ith a 65 °C 40 63 80 100 125 160
Ith a 70 °C 40 63 80 100 125 150
Interpact INS250/630 250 (160) 250 (200) 250 320 400 500 630
Ith a 60 °C 160 200 250 320 400 500 630
Ith a 65 °C 160 200 250 320 400 500 590
Ith a 70 °C 160 200 250 320 400 500 550
Interpact INS250/630 250 (160) 250 (200) 250 320 400 500 630
attacchi anteriori con attacchi a squadra + morsetti
Ith a 55 °C 160 200 250 320 400 500 630
Ith a 60 °C 160 200 250 320 400 500 590
Ith a 65 °C 160 200 250 320 400 500 550
Ith a 70 °C 160 200 240 320 400 500 510
Interpact INS250/630 250 (160) 250 (200) 250 320 400 500 630
attacchi anteriori e posteriori con blocco amperometro o blocco TA
Ith a 40 °C 160 200 250 320 400 500 600
Ith a 50 °C 160 200 250 320 400 500 575
Ith a 55 °C 160 200 250 320 400 500 540
Ith a 60 °C 160 200 240 320 400 500 505
Ith a 65 °C 160 200 230 320 400 480 480
Ith a 70 °C 160 200 210 320 400 450 450
Interpact INS800/2500 800 1000 1250 1600 2000 2500
Ith a 40 °C 800 1000 1250 1600 2000 2500
Ith a 45 °C 800 1000 1250 1600 2000 2500
Ith a 50 °C 800 1000 1250 1550 2000 2500
Ith a 55 °C 800 1000 1250 1470 2000 2500
Ith a 60 °C 800 1000 1250 1390 2000 2500
Ith a 65 °C 800 1000 1250 1300 2000 2500
Ith a 70 °C 800 1000 1210 1210 2000 2400

224
Caratteristiche Comando e sezionamento
degli apparecchi Presentazione
di protezione
e manovra

Introduzione
Un interruttore di manovra-sezionatore è un apparecchio di manovra destinato
a stabilire, portare ed interrompere correnti in condizioni normali del circuito.
È in grado di portare, per un tempo specificato (1 sec.), correnti di cortocircuito
ma non è in grado di interromperle; per questo motivo deve essere protetto
con un dispositivo di protezione contro il cortocircuito (DPCC). Inoltre in posizione
di aperto, soddisfa le prescrizioni di sezionamento specificate per un sezionatore.
Un interruttore di manovra-sezionatore viene solitamente inserito in un impianto

per realizzare una di queste funzioni:

c come congiuntore di due sistemi di sbarre;

c in testa ad un quadro secondario per isolare una parte dell’impianto;

c direttamente a monte di un’utenza (es. un motore) per isolare quest’ultima

dalla rete.

Per gli apparecchi previsti per l’impiego in ambiente industriale,

la norma CEI EN 60947-3 stabilisce le prescrizioni a cui essi devono rispondere.

Il termine sezionatore viene genericamente usato in questa parte della Guida BT

per raggruppare diversi tipi di apparecchi che hanno funzionalità e norme di

riferimento diverse, ma che hanno in comune la caratteristica di poter permettere

il sezionamento di un circuito.

Con il termine sezionatore verranno nel seguito considerati:

c interruttore di manovra/sezionatore;

c interruttore non automatico;

c interruttore differenziale puro.

La scelta degli interruttori di manovra-sezionatori


La scelta di un interruttore di manovra-sezionatore deve essere effettuata in base:

c alle caratteristiche della rete sulla quale sarà installato;

c alla categoria di utilizzazione;

c al coordinamento con il dispositivo di protezione a monte;

c alle funzioni da assicurare e agli ausiliari elettrici richiesti.

Caratteristiche della rete


La determinazione della tensione nominale, della frequenza nominale, della corrente
nominale e del numero dei poli si effettua con gli stessi criteri utilizzati nella scelta
di un interruttore automatico.
natura categoria di utilizzazione applicazioni tipiche corrente stabilimento (1) interruzione numero
della corrente manovra manovra non nominale I/Ie U/Ue Ic/Ie Ur/Ue di cicli
cosϕ cosϕ
frequente frequente d'impiego
corrente AC-20A (2) AC-20B (2) stabilimento e interruzione tutti i valori - - - - - -
alternata a vuoto
AC-21A AC-21B manovra di carichi resistivi tutti i valori 1,5 1,05 0,95 1,5 1,05 0,95 5
con sovraccarichi di
modesta entità
AC-22A AC-22B manovra di carichi misti tutti i valori 3 1,05 0,65 3 1,05 0,65 5
resistivi e induttivi con
sovraccarichi di
modesta entità
AC-23A AC-23B manovra di motori o altri 0<Ie≤100 A 10 1,05 0,45 8 1,05 0,45 5
carichi altamente induttivi 100 A<Ie 10 1,05 0,35 8 1,05 0,35 3
natura categoria di utilizzazione applicazioni tipiche corrente I/Ie U/Ue L/R Ic/Ie Ur/Ue L/R numero
della corrente manovra manovra non nominale [ms] [ms] di cicli
frequente frequente d'impiego
corrente DC-20A (2) DC-20B (2) stabilimento e interruzione tutti i valori - - - - - -
continua a vuoto
DC-21A DC-21B manovra di carichi resistivi tutti i valori 1,5 1,05 1 1,5 1,05 1 5
con sovraccarichi di
modesta entità
DC-22A DC-22B manovra di carichi misti tutti i valori 4 1,05 2,5 4 1,05 2,5 5
resistivi, induttivi e resistivi
con sovraccarichi di
modesta entità (per es.
motori in derivazione)
DC-23A DC-23B manovra di carichi tutti i valori 4 1,05 15 4 1,05 15
altamente induttivi
(per es. motori in serie)
I = corrente di stabilimento (1) Nel caso di corrente alternata, la corrente di stabilimento è espressa dal valore efficace
Ic = corrente di interruzione della componente alternata della corrente.
Ie = corrente nominale d’impiego (2) L’uso di questa categoria di utilizzazione non è ammesso negli USA.
U = tensione applicata
Ue = tensione nominale d’impiego
Ur = tensione di ritorno alla frequenza di alimentazione
(o in corrente continua)

225
Caratteristiche Comando e sezionamento
degli apparecchi Presentazione
di protezione
e manovra

Categoria di utilizzazione
Il costruttore dichiara il valore della corrente nominale d’impiego di un interruttore
di manovra-sezionatore riferita alla tensione d’impiego, alla frequenza
e alla categoria di utilizzazione.
Quest’ultima è una caratteristica che si riferisce all’applicazione per cui l’interruttore
è previsto, cioè al tipo di carico (resistivo o induttivo) alimentato tramite l’interruttore.
La norma fissa 4 categorie per l’utilizzo in corrente alternata e altrettante
per la corrente continua.

La tabella qui riportata, conforme a quanto prescritto dalla Norma CEI EN 60947-3,

indica le categorie di utilizzazione previste in corrente alternata e in corrente

continua, le applicazioni più frequenti e le prestazioni nominali in apertura e chiusura

che gli apparecchi devono avere in funzione della categoria di utilizzazione stessa.

Per ciascuna categoria di utilizzazione sono previsti due tipi d’impiego:

per operazioni frequenti (A) o non frequenti (B).

La norma quindi distingue l’uso dei sezionatori impiegati come apparecchi

di chiusura e apertura di circuiti, dall’impiego per garantire il sezionamento

in occasione di lavori di manutenzione.

All’aumentare della componente induttiva dei carichi manovrati si ha una maggiore

gravosità delle operazioni di apertura e chiusura.

È quindi possibile che, a parità di valori di durata elettrica, gli interruttori possano

subire dei declassamenti in corrente nominale d’impiego.

Coordinamento con il DPCC a monte


Per quanto riguarda la protezione contro il sovraccarico l'interruttore di manovra­
sezionatore deve essere opportunatamente protetto contro il sovraccarico in uno
dei seguenti modi:
c protezione mediante interruttore automatico a monte con corrente nominale
o di regolazione non superiore alla corrente nominale dell'interruttore di manovra­
sezionatore: In oppure Ir INT ≤ In INT/SEZ;
c protezione mediante interruttore automatico a valle la cui somma delle correnti
nominali o di regolazione è inferiore o uguale alla corrente nominale dell'interruttore
di manovra sezionatore: ∑In PAR oppure ∑ Ir PAR ≤ In INT/SEZ;
c protezione mediante fusibile a monte. In tal caso prevedere una protezione contro
il sovraccarico esterna se il fusibile ha corrente nominale pari alla corrente nominale
dell'interruttore di manovra-sezionatore.
Riguardo al comportamento in cortocircuito, la norma degli interruttori
di manovra-sezionatori definisce due grandezze indicative della tenuta termica
ed elettrodinamica di questi apparecchi:
c corrente nominale ammissibile di breve durata Icw (kA efficaci): è il valore
di sovracorrente che l’interruttore può sopportare per un certo tempo (es. 1 sec.),

senza essere danneggiato;

c potere di chiusura in cortocircuito Icm (kA cresta): è il valore di corrente

di cortocircuito che l’interruttore può stabilire all’atto della chiusura su cortocircuito,

senza essere danneggiato.

Un interruttore di manovra-sezionatore inserito in un circuito deve essere

opportunamente protetto contro gli effetti di un cortocircuito da un dispositivo

di protezione posto a monte, cioè un interruttore automatico o un fusibile.

Occorre che il dispositivo di protezione limiti i valori di cresta della corrente

di cortocircuito e di energia specifica passante a livelli sopportabili dall’interruttore


di manovra.
Grazie al potere di limitazione dei fusibili e degli interruttori limitatori, è quindi
possibile inserire un sezionatore in un punto della rete in cui i valori di cresta
ed efficace della corrente di cortocircuito siano superiori a Icm e Icw ammissibili
per l’interruttore di manovra.
Il valore efficace della corrente di cortocircuito presunta sopportato si chiama
“corrente condizionale di cortocircuito”.
Nelle tabelle alle pagine seguenti, relative alle caratteristiche elettriche degli
interruttori di manovra-sezionatori, i valori che si leggono alla voce “protezione
a monte con interruttore automatico o con fusibile” corrispondono alla corrente
di cortocircuito presunta fino alla quale un determinato interruttore di manovra-
sezionatore è protetto da un interruttore automatico o da un fusibile e sono stati
ottenuti da prove di coordinamento secondo le modalità previste dalla norma
degli interruttori di manovra-sezionatori.
I valori di corrente di cortocircuito condizionale presenti in tabella in corrispondenza
di un dispositivo di protezione specificato coprono ogni altra applicazione che
comporta l’utilizzo di un dispositivo di protezione non presente in tabella, avente
valori di energia specifica passante e corrente di picco limitata inferiori a quelli
del dispositivo di protezione indicato, a parità di tensione nominale, corrente
di cortocircuito presunta e fattore di potenza della prova.
Ad esempio, un interruttore non automatico NSX160NA è protetto da un interruttore
automatico NSX160F fino a 36 kA.

226
Secondo quanto detto in precedenza, si può sicuramente affermare che lo stesso
interruttore non automatico è protetto da un interruttore automatico NSX100F,
avente quindi corrente nominale pari a 100 A, fino allo stesso valore di corrente
i cortocircuito presunta, essendo i valori di corrente di picco limitata e di energia
specifica passante di quest’ultimo inferiori a quelli dell’interruttore NSX160F.

Funzione da assicurare
La funzione da assicurare determina il tipo di interruttore da impiegare:
c se sono necessarie solo le funzioni di sezionamento e comando, utilizzare
un interruttore I o un Interpact fino a 2500 A;
c se sono necessarie funzioni ausiliarie (protezione differenziale, apertura e chiusura
a distanza, equipaggiamento con bobine di sgancio), utilizzare un interruttore
differenziale ID o un interruttore Compact o Masterpact non automatico;
c se è richiesta la funzione estraibilità, utilizzare un interruttore Compact
o Masterpact non automatico.

Presentazione della gamma


La gamma degli interruttori comprende diversi tipi di apparecchi:
c interruttori Acti 9 per correnti inferiori a 125 A nelle loro diverse versioni: interruttori
non automatici iSW, iSW-NA, NG125NA, interruttori differenziali puri ID;
c interruttori Interpact per correnti comprese tra 40 e 2500 A destinati al comando
e al sezionamento dei circuiti. Sono caratterizzati da prestazioni elevate e offrono
un alto livello di sicurezza; la gamma di interruttori Interpact si compone a sua volta
dei seguenti tipi di apparecchi:
v Interpact INS da 40 a 160 A per montaggio su guida DIN, aventi profondità
analoga a quella delle apparecchiature modulari, equipaggiabili di due contatti
ausiliari che svolgono contemporaneamente la funzione aperto/chiuso e la funzione
contatto anticipato alla manovra,
v Interpact INS da 250 a 630 A equipaggiabili di due contatti ausiliari fino
alla corrente nominale di 250 A e quattro contatti ausiliari da 320 a 630 A, che
svolgono contemporaneamente la funzione aperto/chiuso e la funzione contatto
anticipato alla manovra,
v Interpact INS da 800 a 2500 A equipaggiabili di due contatti ausiliari
che svolgono la funzione aperto/chiuso e di un contatto anticipato alla manovra,
sia all'apertura che alla chiusura;
c interruttori Compact NSX e NS non automatici, derivati dagli interruttori automatici
(fissi o estraibili 100, 630, 800 e 3200 A) offrono, rispetto agli Interpact:
v la possibilità di comando a distanza(MX, MN, comando motore),

v la protezione differenziale,

v la disponibilità della gamma di accessori Compact,

c Fupact INF da 32A a 800A. Il dispositivo integra in un unico prodotto le funzioni

di comando, sezionamento e protezione mediante fusibile incorporato in apposita

cartuccia portafusibili. La leva di manovra attua un doppio sezionamento a monte

e a valle del portafusibili. L’apparecchio è accessoriabile con:

v contatti ausiliari OF per la segnalazione di aperto/chiuso;

v dispositivo meccanico od elettronico di segnalazione di intervento del fusibile,

v contatto (CAM) anticipato alla manovra,

v contato (CAF) anticipato alla chiusura.

La manopola di comando del dispositivo è a tre posizioni:

v chiuso,

v aperto,

v posizione test per le prove in bianco dei circuiti ausiliari e dei comandi ad essi

collegati,

c interruttori Masterpact non automatici NT HA da 800 a 1600 A, derivati dagli

interruttori automatici, in versione fissa o estraibile, danno la possibilità di avere:


v la possibilità di comando a distanza (MX, MN, comando motore),

v la disponibilità della gamma di accessori dell'interruttore Masterpact NT

automatico,

c interruttori Masterpact non automatici NW da 800 a 6300 A, derivati dagli

interruttori automatici, in versione fissa o estraibile, esistono in due versioni:


v NA e HA,

v HF ad alte prestazioni equipaggiato con uno sganciatore istantaneo alla chiusura

(soglia 12 In).

Nota: si può ammettere l’installazione dell’interruttore


Anch'essi danno la possibilità di avere la vasta gamma di accessori dei

automatico a valle del sezionatore se il tratto di conduttura


corrispondenti interruttori automatici Masterpact NW.

a monte dell’interruttore (includendo il sezionatore) soddisfa


Le caratteristiche elettriche degli interruttori Masterpact non automatici sono indicate

le seguenti condizioni:
nelle pagine di questa guida dedicate alle caratteristiche elettriche degli interruttori

c la sua lunghezza non supera i 3 metri;

c è realizzato in modo da ridurre al minimo il rischio

automatici NT e NW.

di cortocircuito;

c non è posto vicino a materiale combustibile.

Questo tipo di installazione è comunque vietata in ambienti

a maggior rischio (es.: in caso di incendio).

227
Caratteristiche Comando e sezionamento
degli apparecchi Il Sistema Acti 9
di protezione
e manovra

norma di riferimento CEI EN 60669-1 CEI EN 60947-3


CEI EN 60669-2-4
tipo iSW iSW iSW-NA
corrente nominale [A] In 20 32 40 63 100 125 40/63 80/100
tensione d’impiego nominale [V] Ue 250 415 250 415 240 415 240 415 240 415 240 415 415 415
tensione nominale d’isolamento [V] Ui 250 500 250 500 250 500 250 500 250 500 250 500 500 500
tensione nominale di tenuta Uimp 4 4 4 4 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6
ad impulso [kV]
numero di poli 1 2, 3, 4 1 2, 3, 4 1 2, 3, 4 1 2, 3, 4 1 2, 3, 4 1 2, 3, 4 2, 4 2, 4
corrente nominale di breve durata Icw 1,5 1,5 1,5 1,5 1,5 1,5 1,5 1,5 20 In 15 In
ammissibile [kA eff/1s]
corrente condizionale nominale 3 kA secondo CEI EN 10 kA secondo CEI EN 60947-3
di corto circuito [Inc] 60669-2-4
tenuta elettrodinamica alle correnti 5 5 5 5 5 5 5 5 5 5
di cortocircuito [kA cresta]
durata elettrica AC22 [cicli CO] 30000 30000 30000 30000 15000 15000 15000 15000 10000 10000 2500 2500 15000 10000
grado d’inquinamento 2 2 2 2 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3
sezionamento visualizzato n n n n n n n n n n n n n n

contatti ausiliari n n n n n n n n n n n n n n

norma di riferimento CEI EN 60947-3 CEI EN 60947-3


tipo (1) STI SBI
grandezza 8,5 x 31,5 10,3 x 38 14 x 51 22 x 58
tensione d’impiego nominale [V] 400 500 500 690
numero poli N N
1 1 1 1
1+N 1+N 1+N 1+N
2 2 2 2
3 3 3 3
3+N 3+N 3+N 3+N
cartucce fusibili In [A] ≤20 A (gG) ≤32 A (gG) ≤50 A ≤125 A
da utilizzare ≤10 A (aM) 20 A (aM)
tipo gG gG gG gG
aM aM aM aM
potere di interruzione vale quello vale quello vale quello vale quello
della cartuccia della cartuccia della cartuccia della cartuccia
sezionamento per rotazione n n n n
del cassetto
spia di segnalazione lampada lampada n n
intervento fusibile accessoria accessoria
(1) I prodotti STI e SBI sono sezionatori-fusibili che garantiscono quindi la protezione contro le sovraccorrenti ed il sezionamento visibile.

norma di riferimento CEI EN 60947-3


tipo NG125NA C60NA-DC SW60-DC

corrente nominale [A] In 125 20 32 50 50


tensione d’impiego nominale [V] Ue 500 1000 V CC 800 V CC 700 V CC 1000 V CC
tensione d’impiego massima [V] 500 1000 V CC 800 V CC 700 V CC 1000 V CC
tensione nominale d’isolamento [V] Ui 690 1000 V CC 1000 V CC
tensione nominale di tenuta ad Uimp 8 6 6
impulso [kV]
numero di poli 3, 4 2 2
corrente nominale di breve durata Icw 1,5 (50 ms)
ammissibile [kA eff/1s]
durata elettrica AC22 [cicli CO] 1000
durata elettrica DC21A [CO] 1500 1500
grado d’inquinamento 3 2 2
sezionamento visualizzato n n n

contatti ausiliari n

ausiliari elettrici n n n

blocchi differenziali Vigi n

228
Coordinamenti iSW, iSW-NA, iID, iID tipo B

Ue: 380-415 V e Ue: 220-240 V

Protezione con interruttore Ue: 380-415 V Ue: 220-240 V

a valle a monte
interruttore
gamma taglia [A] gamma taglia [A] 0.5-25 32-40 50-63 0.5-25 32-40 50-63
iID tutte C40 C40a 6 6 6 6
NG125NA C40N 10 10 10 10
iSW-NA iC60 iC60a 6 6 6 10 10 10
INS
iC60N 10 10 10 20 20 20
iC60H 15 15 15 30 30 30
iC60L 25 20 15 50 36 30
iSW 20-32 C40 C40a 4.5 4.5 4.5 4.5
C40N 4.5 4.5 4.5 4.5
iC60 iC60a/N/H/L 4.5 4.5 3 5.5 5.5 4
40-125 C40 C40a 6 6 6 6
C40N 10 10 10 10
iC60 iC60a 6 6 6 10 10 10
iC60N 10 10 10 20 20 20
iC60H 15 15 15 30 30 30
iC60L 25 20 15 50 36 30
ID tipo B tutte C40 C40a 6 6
C40N 10 10
iC60 iC60a 6 6 6
iC60N 10 10 10
iC60H 15 15 15
iC60L 25 20 15

10 Coordinamento totale

4.5 Valore limite di coordinamento

Nessun coordinamento

229
Caratteristiche Comando e sezionamento

degli apparecchi Coordinamenti iSW, iSW-NA, iID, iID tipo B


di protezione
e manovra

Ue: 380-415 V e Ue: 220-240 V

Protezione con interruttore Ue: 380-415 V Ue: 220-240 V


a valle a monte
interruttore
gamma taglia [A] gamma taglia [A] 0.5-25 32-40 50-63 80 100 125 160 0.5-25 32-40 50-63 80 100 125 160
iID y 63 C120 C120N 6 6 6 12 12 12
iSW-NA NG125 NG125a 4 4 4 8 8 8
NG125N 16 16 16 6 6 6 30 30 30 12 12 12
NG125L 25 20 16 6 50 36 30 12
NSA160 NSA160 7 7 7 4 4 4 4 8 8 8 5 5 5 5
NSX NSX100/160 5 5 5 4 4 4 4 6 6 6 5 5 5 5
iID 80-100 C120 C120N 10 10 10 20 20 20
iSW-NA NG125 NG125a 6 6 6 12 12 12
NG125N 16 16 16 10 10 10 30 30 30 20 20 20
iSW 40-125* NG125L 25 20 16 10 50 36 30 20
*solo iSW NSA160 NSA160 7 7 7 7 7 7 7 8 8 8 8 8 8 8
NSX NSX100/160 5 5 5 5 5 5 5 6 6 6 6 6 6 6
iSW 20-32 NG125 NG125N/L 3 3 4.5 4.5
NG125NA tutte C120 C120N 10 10 10 20 20 20
INS NG125 NG125a 16 16 16 16 16 16
NG125N 25 25 25 25 25 25 50 50 50 50 50 50
NG125L 50 50 50 50 100 100 100 100
NG125NA tutte NSA160 NSA160E 16 16 16 16 16 16 16 25 25 25 25 25 25 25
NSA160NE 25 25 25 25 25 25 25 40 40 40 40 40 40 40
NSA160N 36 36 36 36 36 36 36 50 50 50 50 50 50 50
NSX NSX100B/160B 25 25 25 25 25 25 25 40 40 40 40 40 40 40
NSX100F/160F 36 36 36 36 36 36 36 50 50 50 50 50 50 50
NSX100N/H/S/L 36 36 36 36 36 36 36 50 50 50 50 50 50 50
NSX160N/H/S/L
ID tipo B tutte C120 C120N 7 5 5
NG125 NG125a 8 8 8
NG125N 15 15 15 15 10 10
NG125L 15 15 15 15
NSA160 NSA160 7 7 7 5 5 5 4
NSX NSX100/160 4 4 4 4 4 4 4

10 Coordinamento totale

4.5 Valore limite di coordinamento

Nessun coordinamento

230
Ue: 380-415 V e Ue: 220-240 V

Protezione con fusibile Ue: 380-415 V


a valle a monte Ue: 220-240 V
fusibile
gamma taglia [A] gamma taglia [A] 16 20 25 32 40 63 80 100 125
iID 25-40 fusibile tipo gG 100 100 100 80 80 30 15 10
63-100 100 100 100 80 80 30 15 10 5
iSW 20-32 60 40 25 15 8
40-63 60 40 25 20 10 10
100-125 60 40 25 20 10 10 10 10 10
iSW-NA 40 100 100 100 80 80 30 15
63-100 100 100 100 80 80 30 15 10 5
NG125NA 125 100 100 100 80 80 50 50 50 50
ID tipo B 25 100 100 100 80
40-80 100 100 100 100 80 30 20
100-125 100 100 100 100 80 30 20 10 10

100 Coordinamento totale

30 Valore limite di coordinamento

Nessun coordinamento

231
Caratteristiche Comando e sezionamento
degli apparecchi Interruttori di manovra/sezionatori
di protezione Interpact INS40/160 (1)
e manovra

interruttore Interpact INS INS40


numero di poli 3, 4
caratteristiche elettriche secondo CEI EN 60947-3
corrente termica convenzionale [A] Ith a 60 °C 40
tensione nominale d’isolamento [V] Ui CA 50/60 Hz 690
tensione nominale di tenuta ad impulso [kV] Uimp 8
tensione d’impiego nominale [V] Ue CA 50/60 Hz 500
CC 250
corrente d’impiego nominale [A] Ie CA 50/60 Hz AC 22 A AC 23 A
220-240 V 40 40
380-415 V 40 40
440-480 V 40 40
500 V 40 32
660-690 V - -
CC DC 22 A DC 23 A
125 V (2P serie) 40 40
250 V (4P serie) 40 40
potere di chiusura in cortocircuito Icm [kA cresta] min (solo interruttore di manovra/sezionatore) 15
max (protezione a monte con int. automatico) 75
corrente nominale di breve Icw [A eff] 1s 3000
durata ammissibile 3s 1730
20 s 670
30 s 550
attitudine al sezionamento n

durata (cicli CO) meccanica 20000


elettrica CA AC22A 500 V 1500
AC22A 690 V -
AC23A 220-240 V 1500
AC23A 380-415 V 1500
AC23A 440 V 1500
AC23A 500 V 1500
AC23A 690 V -
elettrica CC DC23A 250 V 1500
grado di inquinamento (2) III
protezione a monte
con interruttore automatico (380/415 V) tipo/Icc max [kA eff] C40a/10
C40N/10
iC60N-H-L/10
NSA160E/16
NSA160NE/25
NSA160N/30
NSX100B 40A/25
NSX100F 40A/36
NSX100N 40A/36
NSX100H/S/L 40A/36
NSX160E 40A/16
NSX160B 40A/25
NSX160F 40A/36
NSX160N 40A/36
NSX160H/S/L 40A/36
NSC100N 40A/18
NG125a 40A/16
NG125N 40A/25
NG125L 40A/50

con fusibile tipo aM (3) In max [A] 40


lcc max [kA eff] ≤ 500 V 80
tipo gG (4) In max [A] 32
tipo gG (3) In max [A] 125
Icc max [kA eff] ≤ 500 V 100
dimensioni e pesi
dimensioni L x H x P [mm] 3/4 poli 90 x 81 x 62,5
peso [kg] 3 poli 0,5
4 poli 0,6
(1) Interruttori per comando di emergenza o di sicurezza. L’interruttore può essere utilizzato come dispositivo di emergenza. In questo caso deve essere facilmente
localizzabile, accessibile e identificabile. (Vedere norme e regolamenti in materia di sicurezza macchine, VDE 0660, VDE 0113, CNOMO…). L’identificazione
dell’interruttore di emergenza o di sicurezza è facilitata grazie all’utilizzo di determinati colori diversi da quelli utilizzati per gli interruttori standard:

c giallo per la piastra anteriore

c rosso per il dispositivo di manovra.

Le prestazioni dell'interruttore Interpact con piastra gialla e manopola rossa sono le stesse dell'interruttore standard.

(2) Grado di inquinamento 1: non esiste alcun inquinamento o esiste solo inquinamento secco e non conduttivo.

Grado di inquinamento 2: normalmente, si ha solo presenza di inquinamento non conduttivo. Occasionalmente tuttavia, ci si può attendere una conduttività

temporanea causata da condensazione.

Grado di inquinamento 3: esiste inquinamento conduttivo, oppure inquinamento secco non conduttivo che diviene conduttivo a causa delle condensa.

Gradi di inquinamento 4: l'inquinamento provoca conduttività persistente a causa per esempio di polvere conduttiva o di pioggia o neve.

232
INS63 INS80 INS100 INS125 INS160
3, 4 3, 4 3, 4 3, 4 3, 4

63 80 100 125 160


690 690 750 750 750
8 8 8 8 8
500 500 690 690 690
250 250 250 250 250
AC 22 A AC 23 A AC 22 A AC 23 A AC 22 A AC 23 A AC 22 A AC 23 A AC 22 A AC 23 A
63 63 80 80 100 100 125 125 160 160
63 63 80 72 100 100 125 125 160 160
63 63 80 63 100 100 125 125 160 160
63 40 80 40 100 100 125 125 160 160
- - - - 100 63 125 80 160 100
DC 22 A DC 23 A DC 22 A DC 23 A DC 22 A DC 23 A DC 22 A DC 23 A DC 22 A DC 23 A
63 63 80 80 100 100 125 125 160 160
63 63 80 80 100 100 125 125 160 160
15 15 20 20 20
75 75 154 154 154
3000 3000 5500 5500 5500
1730 1730 3175 3175 3175
670 670 1230 1230 1230
550 550 1000 1000 1000
n n n n n

20000 20000 15000 15000 15000


1500 1500 1500 1500 1500
- - 1500 1500 1500
1500 1500 1500 1500 1500
1500 1500 1500 1500 1500
1500 1500 1500 1500 1500
1500 1500 1500 1500 1500
- - 1500 1500 1500
1500 1500 1500 1500 1500
III III III III III

C40a/10 C120N/10 C120N/10 C120N/10 C120N/10


C40N/10 NSA160E/16 NSA160E/16 NSA160E/16 NSA160E/16
iC60N-H-L/10 NSA160NE/25 NSA160NE/25 NSA160NE/25 NSA160NE/25
NSA160E/16 NSA160N/30 NSA160N/30 NSA160N/30 NSA160N/30
NSA160NE/25 NSX100B 80A/25 NSX100B 100A/25 NSX100B 125A/25 NSX160E 160A/16
NSA160N/30 NSX100F 80A/36 NSX100F 100A/36 NSX100F 125A/36 NSX160B 160A/25
NSX100B 63A/25 NSX100N 80A/36 NSX100N 100A/36 NSX100N 125A/36 NSX160F 160A/36
NSX100F 63A/36 NSX100H/S/L80A/36 NSX100H/S/L 100A/36 NSX100H/S/L 125A/36 NSX160N 160A/50
NSX100N 63A/36 NSX160E 80A/16 NSX160E 100A/16 NSX160E 125A/16 NSX160H/S/L 160A/70
NSX100H/S/L 63A/36 NSX160B 80A/25 NSX160B 100A/25 NSX160B 125A/25 NSX250B 160A/25
NSX160E 63A/16 NSX160F 80A/36 NSX160F 100A/36 NSX160F 125A/36 NSX250F 160A/36
NSX160B 63A/25 NSX160N 80A/36 NSX160N 100A/36 NSX160N 125A/36 NSX250N 160A/50
NSX160F 63A/36 NSX160H/S/L 80A/36 NSX160H/S/L 100A/36 NSX160H/S/L 125A/36 NSX250H/S/L 160A/70
NSX160N 63A/36 NSC100N 80A/18 NSC100N 100A/18 NSC100N 125A/18 NSC100N 160A/18
NSX160H/S/L 63A/36 NG125a 80A/16 NSX250B 100A/25 NSX250B 125A/25 NG125a 160A/16
NSC100N 63A/18 NG125N 80A/25 NSX250F 100A/36 NSX250F 125A/36 NG125N 160A/25
NG125a 63A/16 NSX250N 100A/50 NSX250N 125A/50
NG125N 63A/25 NSX250H/S/L 100A/70 NSX250H/S/L 125A/70
NG125L 63A/50 NSC100N 100A/18 NSC100N 125A/18
NG125a 100A/16 NG125a 125A/16
NG125N 100A/25 NG125N 125A/25
63 80 100 125 160
80 80 80 55 33
50 63 80 100 125
125 125 160 160 160
100 100 100 100 100

90 x 81 x 62,5 90 x 81 x 62,5 135 x 100 x 62,5 135 x 100 x 62,5 135 x 100 x 62,5
0,5 0,5 0,8 0,8 0,8
0,6 0,6 0,9 0,9 0,9
(3) Protezione con relè termico esterno obbligatoria.
(4) Senza protezione termica esterna.

233
Caratteristiche Comando e sezionamento
degli apparecchi Interruttori di manovra/sezionatori
di protezione Interpact INS250 (1)
e manovra

interruttori Interpact INS


numero di poli
caratteristiche elettriche CEI EN 60947-3
corrente termica convenzionale [A] Ith a 60 °C
tensione nominale d’isolamento [V] Ui CA 50/60 Hz
tensione nominale di tenuta ad impulso [kV] Uimp
tensione nominale d’impiego [V] Ue CA 50/60 Hz
CC
corrente nominale d’impiego [A] Ie CA 50/60 Hz
220-240 V
380-415 V
440-480 V
500-525 V
660-690 V
CC
125 V (2P serie)
250 V (4P serie)
potere di chiusura in cortocircuito Icm [kA cresta] min (solo interruttore di manovra/sezionatore)
max (protezione a monte con interruttore automatico)
corrente nominale di breve Icw [A eff] 1s
durata ammissibile 3s
20 s
30 s
attitudine al sezionamento
durata (cicli CO) meccanica
elettrica CA AC22A 500 V
AC22A 690 V
AC23A 440 V
AC23A 500 V
AC23A 690 V
elettrica CC DC23A 250 V
grado di inquinamento (2)
protezione a monte
con interruttore automatico (380/415 V) tipo/Icc max [kA eff]

con fusibile tipo aM (3) In max [A]


lcc max [kA eff] ≤ 500 V
tipo gG (4) In max [A]
tipo gG (3) In max [A]
Icc max [kA eff] ≤ 500 V
dimensione e pesi
dimensioni L x H x P [mm] 3/4 poli
peso [kg] 3 poli
4 poli
(1) Interruttori per comando di emergenza o di sicurezza. L’interruttore può essere utilizzato come dispositivo di emergenza. In questo caso deve essere facilmente
localizzabile, accessibile e identificabile. (Vedere norme e regolamenti in materia di sicurezza macchine, VDE 0660, VDE 0113, CNOMO…). L’identificazione
dell’interruttore di emergenza o di sicurezza è facilitata grazie all’utilizzo di determinati colori diversi da quelli utilizzati per gli interruttori standard:

c giallo per la piastra anteriore

c rosso per il dispositivo di manovra.

Le prestazioni dell'interruttore Interpact con piastra gialla e manopola rossa sono le stesse dell'interruttore standard.

(2) Grado di inquinamento 1: non esiste alcun inquinamento o esiste solo inquinamento secco e non conduttivo.

Grado di inquinamento 2: normalmente, si ha solo presenza di inquinamento non conduttivo. Occasionalmente tuttavia, ci si può attendere una conduttività

temporanea causata da condensazione.

Grado di inquinamento 3: esiste inquinamento conduttivo, oppure inquinamento secco non conduttivo che diviene conduttivo a causa delle condensa.

Gradi di inquinamento 4: l'inquinamento provoca conduttività persistente a causa per esempio di polvere conduttiva o di pioggia o neve.

(3) Protezione con relè termico esterno obbligatoria.


(4) Senza protezione termica esterna.

234
INS250-160 INS250-200 INS250
3, 4 3, 4 3, 4

160 200 250


750 750 750
8 8 8
690 690 690
250 250 250
AC 22 A AC 23 A AC 22 A AC 23 A AC 22 A AC 23 A
160 160 200 200 250 250
160 160 200 200 250 250
160 160 200 200 250 250
160 160 200 200 250 250
160 160 200 200 250 250
DC 22 A DC 23 A DC 22 A DC 23 A DC 22 A DC 23 A
160 160 200 200 250 250
160 160 200 200 250 250
30 30 30
330 330 330
8500 8500 8500
4900 4900 4900
2200 2200 2200
1800 1800 1800
n n n

15000 15000 15000


1500 1500 1500
1500 1500 1500
1500 1500 1500
1500 1500 1500
1500 1500 1500
1500 1500 1500
III III III

NSX160E 160A/16 NSX250B 200A/25 NSX250B 250A/25


NSX160B 160A/25 NSX250F 200A/36 NSX250F 250A/36
NSX160F 160A/36 NSX250N 200A/50 NSX250N 250A/50
NSX160N 160A/50 NSX250H 200A/70 NSX250H 250A/70
NSX160H 160A/70 NSX250S 200A/100 NSX250S 250A/100
NSX160S 160A/100 NSX250L 200A/150 NSX250L 250A/150
NSX160L 160A/150
NSX250B 160A/25
NSX250F 160A/36
NSX250N 160A/50
NSX250H 160A/70
NSX250S 160A/100
NSX250L 160A/150
160 200 250
100 100 100
125 160 200
160 200 250
100 100 100

140 x 136 x 86 140 x 136 x 86 140 x 136 x 86


2 2 2
2,2 2,2 2,2

235
Caratteristiche Comando e sezionamento
degli apparecchi Interruttori di manovra/sezionatori
di protezione Interpact INS320/630 (1)
e manovra

interruttori Interpact INS


numero di poli
caratteristiche elettriche CEI EN 60947-3
corrente termica convenzionale [A] Ith a 60 °C
tensione nominale d’isolamento [V] Ui CA 50/60 Hz
tensione nominale di tenuta ad impulso [kV] Uimp
tensione d’impiego nominale [V] Ue CA 50/60 Hz
CC
corrente d’impiego nominale [A] Ie CA 50/60 Hz
220-240 V
380-415 V
440-480 V
500-525 V
660-690 V
CC
125 V (2P serie)
250 V (4P serie)
potere di chiusura in cortocircuito Icm [kA cresta] min (solo interruttore di manovra/sezionatore)
max (protezione a monte con interruttore automatico)
corrente nominale di breve Icw [A eff] 1s
durata ammissibile 3s
20 s
30 s
attitudine al sezionamento
durata (cicli CO) meccanica
elettrica CA AC22A 500 V
AC22A 690 V
AC23A 440 V
AC23A 500 V
AC23A 690 V
elettrica CC DC23A 250 V
grado di inquinamento (2)
protezione a monte
con interruttore automatico (380/415 V) tipo/Icc max [kA eff]

con fusibile tipo aM (3) In max [A]


lcc max [kA eff] ≤ 500 V
tipo gG (4) In max [A]
tipo gG (3) In max [A]
Icc max [kA eff] ≤ 500 V
dimensioni e pesi
dimensioni L x H x P [mm] 3/4 poli
peso [kg] 3 poli
4 poli
(1) Interruttori per comando di emergenza o di sicurezza. L’interruttore può essere utilizzato come dispositivo di emergenza. In questo caso deve essere facilmente
localizzabile, accessibile e identificabile. (Vedere norme e regolamenti in materia di sicurezza macchine, VDE 0660, VDE 0113, CNOMO…).

L’identificazione dell’interruttore di emergenza o di sicurezza è facilitata grazie all’utilizzo di determinati colori diversi da quelli utilizzati per gli interruttori standard:

c giallo per la piastra anteriore

c rosso per il dispositivo di manovra.

Le prestazioni dell'interruttore Interpact con piastra gialla e manopola rossa sono le stesse dell'interruttore standard.

(2) Grado di inquinamento 1: non esiste alcun inquinamento o esiste solo inquinamento secco e non conduttivo.

Grado di inquinamento 2: normalmente, si ha solo presenza di inquinamento non conduttivo. Occasionalmente tuttavia, ci si può attendere una conduttività

temporanea causata da condensazione.

Grado di inquinamento 3: esiste inquinamento conduttivo, oppure inquinamento secco non conduttivo che diviene conduttivo a causa delle condensa.

Gradi di inquinamento 4: l'inquinamento provoca conduttività persistente a causa per esempio di polvere conduttiva o di pioggia o neve.

(3) Protezione con relè termico esterno obbligatoria.


(4) Senza protezione termica esterna.

236
INS320 INS400 INS500 INS630
3, 4 3, 4 3, 4 3, 4

320 400 500 630


750 750 750 750
8 8 8 8
690 690 690 690
250 250 250 250
AC 22 A AC 23 A AC 22 A AC 23 A AC 22 A AC 23 A AC 22 A AC 23 A
320 320 400 400 500 500 630 630
320 320 400 400 500 500 630 630
320 320 400 400 500 500 630 630
320 320 400 400 500 500 630 630
320 320 400 400 500 500 630 630
DC 22 A DC 23 A DC 22 A DC 23 A DC 22 A DC 23 A DC 22 A DC 23 A
320 320 400 400 500 500 550 550
320 320 400 400 500 500 550 550
50 50 50 50
330 330 330 330
20000 20000 20000 20000
11500 11500 11500 11500
4900 4900 4900 4900
4000 4000 4000 4000
n n n n

10000 10000 10000 10000


1500 1500 1500 1500
1500 1500 1500 1500
1500 1500 1500 1500
1500 1500 1500 1500
1500 1500 1500 1500
1500 1500 1500 1500
III III III III

NSX400F 320A/36 NSX400F 400A/36 NSX630F 500A/36 NSX630F 630A/36


NSX400N 320A/50 NSX400N 400A/50 NSX630N 500A/50 NSX630N 630A/50
NSX400H 320A/70 NSX400H 400A/70 NSX630H 500A/70 NSX630H 630A/70
NSX400S 320A/100 NSX400S 400A/100 NSX630S 500A/100 NSX630S 630A/100
NSX400L 320A/150 NSX400L 400A/150 NSX630L 500A/150 NSX630L 630A/150
NSX630F 320A/36 NSX630F 400A/36 NS630bN 630A/35
NSX630N 320A/50 NSX630N 400A/50 NS630bH 630A/35
NSX630H 320A/70 NSX630H 400A/70 NS630bL 630A/150
NSX630S 320A/100 NSX630S 400A/100 NT08H1 630A/35
NSX630L 320A/150 NSX630L 400A/150 NT08H2 630A/35
NT08L1 630A/100
NW08N1 630A/35
NW08H1 630A/35
NW08H2 630A/35
320 400 500 500
100 100 100 100
250 315 400 500
320 400 500 630
100 100 100 100

185 x 205 x 120 185 x 205 x 120 185 x 205 x 120 185 x 205 x 120
4,6 4,6 4,6 4,6
4,9 4,9 4,9 4,9

237
Caratteristiche Comando e sezionamento
degli apparecchi Interruttori di manovra/sezionatori
di protezione Interpact INS800/2500 (1)
e manovra

interruttori Interpact INS INS800


numero di poli 3, 4
caratteristiche elettriche CEI EN 60947-3
corrente termica convenzionale [A] Ith a 60 °C 800
tensione nominale d’isolamento [V] Ui CA 50/60 Hz 800
tensione nominale di tenuta d’impulso [kV] Uimp 8
tensione d’impiego nominale Ue CA 50/60 Hz 690
CC 250
corrente d’impiego nominale [A] Ie CA 50/60 Hz AC21A AC22A AC23A
220-240 V 800 800 800
380-415 V 800 800 800
440-480 V 800 800 800
500-525 V 800 800 800
660-690 V 800 800 800
CC DC21A DC22A DC23A
125 V (2P serie) 800 800 800
250 V (4P serie) 800 800 800
potere di chiusura in cortocircuito Icm [kA cresta] min (solo int. di manovra/sezionatore) 105
max (protezione a monte con interruttore automatico) 330
corrente nominale di breve Icw [A eff] 0,5 s 50000
durata ammissibile 1s 35000
3s 20000
20 s 10000
30 s 8000
attitudine al sezionamento n

durata (cicli CO) meccanica 3000


elettrica CA 50/60 Hz AC21A AC22A AC23A
220/240 V 500 500 500
380/415 V 500 500 500
440/480 V 500 500 500
500/525 V 500 500 500
660/690 V 500 500 500
elettrica CC DC21A DC22A DC23A
125 V (2 poli) 500 500 500
250 V (4 poli) 500 500 500
grado di inquinamento (2) III
protezione a monte
con interruttore automatico (380/415 V) tipo/Icc max [kA eff] NS800N 800A/35
NS800H 800A/35
NS800bL 800A/150
NT08H1 800A/35
NT08H2 800A/35
NT08L1 800A/100
NW08N1 630A/35
NW08H1 630A/35
NW08H2 630A/35
con fusibile tipo aM (3) In max [A] 800
lcc max [kA eff] ≤ 500 V 100
tipo gG (4) In max [A] 630
tipo gG (3) In max [A] 1250
Icc max [kA eff] ≤ 500 V 100
dimensioni e pesi
dimensioni L x H x P [mm] 3 poli 340 x 300 x 198
4 poli 410 x 300 x 198
peso [kg] 3 poli 14
4 poli 18
(1) Interruttori per comando di emergenza o di sicurezza. L’interruttore può essere utilizzato come dispositivo di emergenza. In questo caso deve essere facilmente
localizzabile, accessibile e identificabile. (Vedere norme e regolamenti in materia di sicurezza macchine, VDE 0660, VDE 0113, CNOMO…). L’identificazione
dell’interruttore di emergenza o di sicurezza è facilitata grazie all’utilizzo di determinati colori diversi da quelli utilizzati per gli interruttori standard:

c giallo per la piastra anteriore

c rosso per il dispositivo di manovra.

Le prestazioni dell'interruttore Interpact con piastra gialla e manopola rossa sono le stesse dell'interruttore standard.

(2) Grado di inquinamento 1: non esiste alcun inquinamento o esiste solo inquinamento secco e non conduttivo.

Grado di inquinamento 2: normalmente, si ha solo presenza di inquinamento non conduttivo. Occasionalmente tuttavia, ci si può attendere una conduttività

temporanea causata da condensazione.

Grado di inquinamento 3: esiste inquinamento conduttivo, oppure inquinamento secco non conduttivo che diviene conduttivo a causa delle condensa.

Gradi di inquinamento 4: l'inquinamento provoca conduttività persistente a causa per esempio di polvere conduttiva o di pioggia o neve.

(3) Protezione con relè termico esterno obbligatoria.


(4) Senza protezione termica esterna.

238
INS1000 INS1250 INS1600 INS2000 INS2500
3, 4 3, 4 3, 4 3, 4 3, 4

1000 1250 1450 (1600 a 50 °C) 2000 2500


800 800 800 800 800
8 8 8 8 8
690 690 690 690 690
250 250 250 250 250
AC21A AC22A AC23A AC21A AC22A AC23A AC21A/B AC22A AC23A AC21A AC22A AC21A AC22A
1000 1000 1000 1250 1250 1250 1600/1600 1600/1600 1250 2000 2000 2500 2500
1000 1000 1000 1250 1250 1250 1600/1600 1600/1600 1250 2000 2000 2500 2500
1000 1000 1000 1250 1250 1250 1450/1600 1450/1600 1250 2000 2000 2500 2500
1000 1000 1000 1250 1250 1250 1450/1600 1450/1600 1250 2000 2000 2500 2500
1000 1000 1000 1250 1250 1250 1450/1600 1450/1600 1250 2000 2000 2500 2500
DC21A DC22A DC23A DC21A DC22A DC23A DC21A/B DC22A DC23A DC21A DC22A DC21A DC22A
1000 1000 1000 1250 1250 1250 1450/1600 1450/1600 1250 2000 2000 2500 2500
1000 1000 1000 1250 1250 1250 1450/1600 1450/1600 1250 2000 2000 2500 2500
105 105 105 105 105
330 105 105 105 105
50000 50000 50000 50000 50000
35000 35000 35000 50000 50000
20000 20000 20000 30000 30000
10000 10000 10000 13000 13000
8000 8000 8000 11000 11000
n n n n n

3000 3000 3000 3000 3000


AC21A AC22A AC23A AC21A AC22A AC23A AC21A/B AC22A/B AC23A AC21A AC22A AC21A AC22A
500 500 500 500 500 500 500/– 500/– 500 500 500 500 500
500 500 500 500 500 500 500/– 500/– 500 500 500 500 500
500 500 500 500 500 500 500/100 500/100 500 500 500 500 500
500 500 500 500 500 500 500/100 500/100 500 500 500 500 500
500 500 500 500 500 500 500/100 500/100 500 500 500 500 500
DC21A DC22A DC23A DC21A DC22A DC23A DC21A/B DC22A/B DC23A DC21A DC22A DC21A DC22A
500 500 500 500 500 500 500/– 500/– 500 500 500 500 500
500 500 500 500 500 500 500/100 500/100 500 500 500 500 500
III III III III III

NS1000N 1000A/35 NS1250N 1250A/35 NS1600N 1600A/35 NS2000N 2000A/50 NS2500N 2500A/50
NS1000H 1000A/35 NS1250H 1250A/35 NS1600H 1600A/35 NS2000H 2000A/50 NS2500H 2500A/50
NS1000bL 1000A/150 NT12H1 1250A/35 NT16H1 1600A/35 NW20H1 2000A/50 NW25H1 2500A/50
NT10H1 1000A/35 NT12H1 1250A/35 NT16H1 1600A/35 NW20H2 2000A/50 NW25H2 2500A/50
NT10H2 1000A/35 NT12L1 1250A/100 NT16L1 1600A/100 NW20H3 2000A/50 NW25H3 2500A/50
NT10L1 1000A/100 NW12N1 1250A/35 NW16N1 1600A/35
NW10N1 1000A/35 NW12H1 1250A/35 NW16H1 1600A/35
NW10H1 1000A/35 NW12H2 1250A/35 NW16H2 1600A/35
NW10H2 1000A/35
1000 1250 1250
100 100 100
800 1000 1250
1250 1250
100 100 100

340 x 300 x 198 340 x 300 x 198 340 x 300 x 198 347,5 x 440 x 320 347,5 x 440 x 320
410 x 300 x 198 410 x 300 x 198 410 x 300 x 198 463,5 x 440 x 320 463,5 x 440 x 320
14 14 14 35 35
18 18 18 45 45

239
Caratteristiche Comando e sezionamento
degli apparecchi Interruttori non automatici
di protezione Compact NSA125/160NA
e manovra

Tutti gli interruttori non automatici Compact NA presentano le stesse caratteristiche,

le stesse varianti, gli stessi ausiliari e accessori degli interruttori automatici di pari

corrente nominale:

c "sezionamento visualizzato";

c protezione differenziale tramite l'adozione di un blocco Vigi o un relé Vigirex;

c stessi ausiliari elettrici;

c stessi accessori meccanici;

c medesime possibilità di installazione.

interruttori non automatici Compact NSA125NA NSA160NA


numero di poli 3, 4 3, 4
comando manuale comando diretto n n

manovra rotativa rinviata n n

elettrico - -
versioni fisso attacchi anteriori n n

attacchi posteriori - -
rimovibile attacchi anteriori - -
attacchi posteriori - -
morsetti integrati per cavi da 1,5 a 70 mm n n

fissaggio su guida DIN n n

profilo frontale 45 mm n n

caratteristiche elettriche secondo CEI EN 60947-3


corrente termica convenzionale [A] Ith 60 °C (1) 125 160
tensione nominale d’isolamento [V] Ui 500 500
tensione nominale di tenuta ad impulso [kV] Uimp 8 8
tensione nominale d’impiego [V] Ue CA 50/60 Hz 500 500
CC 250 250
corrente nominale d’impiego le CA 50/60 Hz AC 22 A AC 23 A AC 22 A AC 23 A
220/240 V 125 125 160 160
380/415 V 125 125 160 160
440/480 V 125 125 160 160
500 V 125 100 160 125
potere di chiusura in cortocircuito lcm min (solo interruttore non automatico) 2,1
[kA cresta] max (con protezione a monte tramite interruttore 330
automatico)
corrente nom. di breve durata ammissibile lcw [A eff] 1s 1500
3s 1500
20 s 580
attitudine al sezionamento n

durata (cicli CO) meccanica 10 000


elettrica CA 500 V AC22A 5 000
440 V AC23A 5 000
elettrica CC 250 V DC23A 5 000
grado di inquinamento (2) III
protezioni
dispositivo differenziale con blocco Vigi n

con relé Vigirex n

ausiliari di segnalazione e di comando


contatti di segnalazione 1 OF + 1 SD
sganciatori voltmetrici MN o MX
installazione e collegamento
accessori coprimorsetti
compensatore di profondità
dimensioni [mm] fisso 3P 90 x 120 x 82,5
LxHxP 4P 120 x 120 x 80
pesi [kg] fisso 3P 1,1
4P 1,4
(1) Declassamento per temperatur e superiori a 60° C:

c NSA125NA 109 A (65° C)/106 A (70° C)

c NSA160NA 140 A (65° C)/136 A (70° C)

(2) Grado di inquinamento 1: non esiste alcun inquinamento o esiste solo inquinamento secco e non conduttivo.

Grado di inquinamento 2: normalmente, si ha solo presenza di inquinamento non conduttivo. Occasionalmente tuttavia, ci si può attendere una conduttività

temporanea causata da condensazione.

Grado di inquinamento 3: esiste inquinamento conduttivo, oppure inquinamento secco non conduttivo che diviene conduttivo a causa delle condensa.

Gradi di inquinamento 4: l'inquinamento provoca conduttività persistente a causa per esempio di polvere conduttiva o di pioggia o neve.

240
Interruttori non automatici
Compact NSC100NA

interruttori non automatici Compact NSC100NA


numero di poli 3, 4
comando manuale comando diretto n

manovra rotativa diretta o rinviata n

elettrico -
versioni fisso attacchi anteriori n

attacchi posteriori -
rimovibile attacchi anteriori -
attacchi posteriori -
estraibile attacchi anteriori -
attacchi posteriori -
caratteristiche elettriche secondo CEI EN 60947-3
corrente termica convenzionale [A] Ith 60 °C 100
tensione nominale d’isolamento [V] Ui 750
tensione nominale di tenuta ad impulso [kV] Uimp 8
tensione nominale d’impiego [V] Ue CA 50/60 Hz 690
CC 250
corrente nominale d’impiego le CA 50/60 Hz AC 22A AC 23A
220/240 V 100 100
380/415 V 100 100
440/480 V 100 100
500/525 V 100 100
660/690 V - -
CC DC 22A DC 23A
250 V (1 polo) - -
500 V (2 poli serie) - -
potere di chiusura in cortocircuito lcm min (solo interruttore non automatico) 2,1
[kA cresta] max (con protezione a monte tramite interruttore 330
automatico)
corrente nom. di breve durata ammissibile lcw [A eff] 1s 1500
3s 1500
20 s 580
attitudine al sezionamento n

durata (cicli CO) meccanica 20 000


elettrica CA 690 V AC22A 7 000
440 V AC23A 7 000
CC 250 V DC23A 7 000
grado di inquinamento (1) III
protezioni
protezione differenziale con blocco Vigi n

con relé Vigirex n

ausiliari di segnalazione e di comando


contatti di segnalazione n

sganciatori voltmetrici a lancio di corrente MX n

di minima tensione MN n

LED di segnalazione presenza tensione -


trasformatore di corrente -
blocco amperometro -
blocco sorveglianza -
comunicazione a distanza tramite bus
segnalazioni dello stato dell’interruttore n

comando a distanza dell’apparecchio -


installazione
accessori attacchi e distanziatore poli n

coprimorsetti e separatori di fase n

mostrine n

dimensioni [mm] fisso 3P 90 x 120 x 80


LxHxP 4P 120 x 120 x 80
pesi [kg] fisso 3P 0,9
4P 1,2
commutatori di rete (vedere capitolo commutatori di rete)
commutatori manuali n

commutatori automatici
(1) Grado di inquinamento 1: non esiste alcun inquinamento o esiste solo inquinamento secco e non conduttivo.
Grado di inquinamento 2: normalmente, si ha solo presenza di inquinamento non conduttivo. Occasionalmente tuttavia, ci si può attendere una conduttività
temporanea causata da condensazione.
Grado di inquinamento 3: esiste inquinamento conduttivo, oppure inquinamento secco non conduttivo che diviene conduttivo a causa delle condensa.
Gradi di inquinamento 4: l'inquinamento provoca conduttività persistente a causa per esempio di polvere conduttiva o di pioggia o neve.

241
Caratteristiche Comando e sezionamento
degli apparecchi Interruttori non automatici
di protezione Compact NSX100/630 NA
e manovra

Una protezione a monte è obbligatoria caratteristiche comuni


conformemente alle norme d'installazione. tensioni nominali d’isolamento [V] Ui 800
Tuttavia, grazie ad uno sganciatore di tenuta ad impulso [kV] Uimp 8
d'impiego [V] Ue CA 50/60 Hz 690
di autoprotezione, gli interruttori Compact
attitudine al sezionamento CEI EN 60947-3 sì
NSX da 100 a 630 NA sono autoprotetti.
categoria di utilizzo AC 22 A/AC 23 A - DC 22 A/DC 23 A (1)
grado di inquinamento CEI EN 60664-1 3

Esempio interruttori non automatici


Un quadro generale di distribuzione, la cui corrente
caratteristiche elettriche secondo CEI EN 60947-3
di cortocircuito a livello delle sbarre è di 35 kA,
presenta una partenza avente corrente nominale corrente termica convenzionale [A] Ith 60 °C
di 80 A. numero di poli
La protezione della conduttura è realizzata corrente nominale d'impiego [A] le CA 50/60 Hz
secondo la categoria d'impiego 220/240 V
con un interruttore NSX100F (Icu = 36 kA).
Questo cavo alimenta un quadro secondario 380/415 V
nel quale si vuole installare, all’arrivo, un sezionatore 440/480 V
per assicurare le funzioni di comando e sezionamento. 500/525 V
La corrente di cortocircuito a livello del quadro 660/690 V
secondario vale 30 kA. CC
Se sono richieste funzioni ausiliarie come 250 V (1 polo)
telecomando, estraibilità, protezione differenziale, 500 V (2 poli in serie)
la scelta cade su un Compact NSX100NA, le cui 750 V (3 poli in serie)
caratteristiche elettriche sono indicate a fianco potere di chiusura lcm min. (solo interruttore non autom.)
in cortocircuito [kA cresta] max (con protezione a monte
e la cui tenuta in associazione con l’NSX100F
mediante interruttore automatico)
è di 36 kA.
corrente di breve durata lcw [A eff] 1s
Se nessuna funzione ausiliaria è richiesta, oppure ammissibile 3s
si richiedono solo funzioni ausiliarie come contatti
20 s
ausiliari, comando rotativo, si sceglie un INS100
durata (cicli C-0) meccanica
che in coordinamento con l’NSX100F ha una tenuta
elettrica CA
di 36 kA.
440 V In/2
In
690 V In/2
In
CC 250 V (1 polo) In/2
NSX100F e 500 V (2 poli in serie) In
protezioni
protezione differenziale mediante blocco Vigi
mediante relè Vigirex associato
protezione a monte tipo/Icc max [kA eff]
con interruttore automatico
(380/415 V)

installazione / collegamenti
dimensioni [mm] fisso, attacchi anteriori 3P
LxHxP 4P
peso [kg] fisso, attacchi anteriori 3P
4P
commutatori di rete
commutatori manuali
commutatori telecomandati o automatici
(1) DC22A/DC23A (solo NSX100/250NA).

242
caratteristiche comuni
comando manuale comando diretto n

manovra rotativa diretta o rinviata n

elettrico con telecomando n

versioni fisso n

rimovibile su zoccolo n

estraibile su telaio n

NSX100NA NSX160NA NSX250NA NSX400NA NSX630NA

100 160 250 400 630


3, 4 3, 4 3, 4 3, 4 3, 4
AC22A / AC23A AC22A / AC23A AC22A / AC23A AC22A / AC23A AC22A / AC23A
100 160 250 400 630
100 160 250 400 630
100 160 250 400 630
100 160 250 400 630
100 160 250 400 630
DC22A / DC23A DC22A / DC23A DC22A / DC23A – –
100 160 250 – –
100 160 250 – –
100 160 250 – –
2,6 3,6 4,9 7,1 8,5
330 330 330 330 330

1800 2500 3500 5000 6000


1800 2500 3500 5000 6000
690 960 1350 1930 2320
50000 40000 20000 15000 15000
AC22A / AC23A AC22A / AC23A AC22A / AC23A AC22A / AC23A AC22A / AC23A
35000 30000 15000 10000 6000
20000 15000 7500 5000 3000
15000 10000 6000 5000 3000
8000 5000 3000 2500 1500
10000 10000 10000 – –
5000 5000 5000 – –

n n
n n

NSX100B 100A/25 NSX160E 160A/16 NSX250B 250A/25 NSX400F 400A/36 NSX630F 630A/36
NSX100F 100A/36 NSX160B 160A/25 NSX250F 250A/36 NSX400N 400A/50 NSX630N 630A/50
NSX100N 100A/50 NSX160F 160A/36 NSX250N 250A/50 NSX400H 400A/70 NSX630H 630A/70
NSX100H 100A/70 NSX160N 160A/50 NSX250H 250A/70 NSX400S 400A/100 NSX630S 630A/100
NSX100S 100A/100 NSX160H 160A/70 NSX250S 250A/100 NSX400L 400A/150 NSX630L 630A/150
NSX100L 100A/150 NSX160S 160A/100 NSX250L 250A/150
NSX160L 160A/150

105 x 161 x 86 140 x 255 x 110


140 x 161 x 86 185 x 255 x 110
da 1,5 a 1,8 5,2
da 2,0 a 2,2 6,8

n n
n n

243
Caratteristiche Comando e sezionamento
degli apparecchi Interruttori non automatici
di protezione Compact NS630b/1600NA
e manovra

interruttori non automatici Compact NS630bNA


numero di poli 3, 4
comando manuale comando diretto n

man. rotativa diretta o rinviata n

elettrico n

versioni fisso attacchi anteriori n

attacchi posteriori n

estraibile attacchi anteriori n

attacchi posteriori n

caratteristiche elettriche secondo CEI EN 60947-3


corrente termica convenzionale [A] Ith 60 °C 630
tensione nominale d’isolamento [V] Ui 750
tensione nominale di tenuta ad impulso [kV] Uimp 8
tensione nominale d’impiego [V] Ue CA 50/60 Hz 690
CC 500
corrente nominale d’impiego le CA 50/60 Hz AC 22 A AC 23 A
220/240 V 630 630
380/415 V 630 630
440/480 V 630 630
500/525 V 630 630
660/690 V 630 630
potere di chiusura in cortocircuito lcm [kA cresta] min (solo int. non automatico) 50
max (con protezione a monte 330
tramite interruttore automatico)
corrente nom. di breve durata ammissibile lcw [kA eff] 0,5 s 25
1s 17
20 s 4
attitudine al sezionamento n

durata (cicli CO) meccanica 10 000


elettrica CA 690 V AC 22A/In 2 000
440 V AC 23A/In 2 000
grado di inquinamento (1) III
protezioni
protezione differenziale con relé Vigirex n

protezione a monte tipo/Icc max [kA eff] NSX630N 630A/50


con interruttore automatico NSX630H 630A/70
(380/415 V) NSX630S 630A/100
NSX630L 630A/150
NS630bN 630A/50
NS630bH 630A/70
NS630bL 630A/150
NT08H1 630A/25/42 (2)
NT08L1 630A/100
NW08N1 630A/25/42 (3)
NW08H1 630A/25/50 (3)
NW08H2 630A/25/50 (3)
ausiliari di segnalazione e di comando
contatti di segnalazione n

sganciatori voltmetrici a lancio di corrente MX n

di minima tensione MN n

comunicazione a distanza tramite bus


segnalazione dello stato dell'interruttore n

comando a distanza dell'apparecchio n

installazione e collegamento
accessori attacchi e distanziatore poli n

coprimorsetti e separatori di fase n

mostrine n

dimensioni [mm] fisso 3P 210 x 327 x 147


LxHxP 4P 280 x 327 x 147
pesi [kg] fisso 3P 14
4P 18
commutatori di rete (vedere capitolo commutatori di rete)
commutatori manuali o automatici n

(1) Grado di inquinamento 1: non esiste alcun inquinamento o esiste solo inquinamento secco e non conduttivo.

Grado di inquinamento 2: normalmente, si ha solo presenza di inquinamento non conduttivo. Occasionalmente tuttavia, ci si può attendere una conduttività

temporanea causata da condensazione.

Grado di inquinamento 3: esiste inquinamento conduttivo, oppure inquinamento secco non conduttivo che diviene conduttivo a causa delle condensa.

Gradi di inquinamento 4: l'inquinamento provoca conduttività persistente a causa per esempio di polvere conduttiva o di pioggia o neve.

(2) Il primo valore è valido con soglia istantanea in posizione OFF (disattivata). Il secondo valore è valido con soglia istantanea in posizione ON (15xIn)
(3) Il primo valore è valido con soglia istantanea in posizione OFF (disattivata). Il secondo valore è valido con soglia istantanea in posizione ON con le seguenti
regolazioni massime:
c 15 x In (In≤2000 A)
c 12 x In (In≤2500 A)
c 8 x In (In=3200 A).

244
NS800NA NS1000NA NS1250NA NS1600NA
3, 4 3, 4 3, 4 3, 4
n n n n
n n n n
n n n n
n n n n
n n n n
n n n n
n n n n

800 1000 1250 1600


750 750 750 750
8 8 8 8
690 690 690 690
500 500 500 500
AC 22 A AC 23 A AC 22 A AC 23 A AC 22 A AC 23 A AC 22 A AC 23 A
800 800 1000 1000 1250 1250 1600 1600
800 800 1000 1000 1250 1250 1600 1600
800 800 1000 1000 1250 1250 1600 1600
800 800 1000 1000 1250 1250 1600 1600
800 800 1000 1000 1250 1250 1600 1600
50 50 50 50
330 330 330 330

25 25 25 25
17 17 17 17
4 4 4 4
n n n n

10 000 10 000 10 000 10 000


2 000 2 000 2 000 1 000
2 000 2 000 2 000 1 000
III III III III

n n n n

NS800N 800A/50 NS1000N 1000A/50 NS1250N 1250A/50 NS1600N 1600A/50


NS800H 800A/70 NS1000H 1000A/70 NS1250H 1250A/70 NS1600H 1600A/70
NS800L 800A/150 NS1000L 1000A/150 NT12H1 1250A/25/42 (2) NT16H1 1600A/25/42 (2)
NT08H1 800A/25/42 (2) NT10H1 1000A/25/42 (2) NT12L1 1250A/100 NT16L1 1600A/100
NT08L1 800A/100 NT10L1 1000A/100 NW12N1 1250A/25/42 (3) NW16N1 1600A/25/42 (3)
NW08N1 800A/25/42 (3) NW10N1 1000A/25/42 (3) NW12H1 1250A/25/50 (3) NW16H1 1600A/25/50 (3)
NW08H1 800A/25/50 (3) NW10H1 1000A/25/50 (3) NW12H2 1250A/25/50 (3) NW16H2 1600A/25/50 (3)
NW08H2 800A/25/50 (3) NW10H2 1000A/25/50 (3)

Nota: gli interruttori da NS630bNA a NS1600NA sono forniti interamente assemblati (blocco NA già montato).

245
Caratteristiche Comando e sezionamento
degli apparecchi Interruttori non automatici
di protezione Compact NS2000/3200NA
e manovra

interruttori non automatici Compact


numero di poli
comando manuale comando diretto
manovra rotativa diretta o rinviata
elettrico
versioni fisso attacchi anteriori
attacchi posteriori
estraibile attacchi anteriori
attacchi posteriori
caratteristiche elettriche secondo CEI EN 60947-3
corrente termica convenzionale [A] Ith 60 °C
tensione nominale d’isolamento [V] Ui
tensione nominale di tenuta ad impulso [kV] Uimp
tensione nominale d’impiego [V] Ue CA 50/60 Hz
CC
corrente nominale d’impiego le CA 50/60 Hz
220/240 V
380/415 V
440/480 V
500/525 V
660/690 V
potere di chiusura in cortocircuito lcm [kA cresta] min (solo int. non automatico)
max (con protezione a monte
tramite interruttore automatico)
corrente nom. di breve durata ammissibile lcw [kA eff] 3s
attitudine al sezionamento
durata (cicli CO) meccanica
elettrica CA 690 V AC 22A/In
440 V AC 23A/In
grado di inquinamento (1)
protezioni
protezione differenziale con relé Vigirex
protezione a monte tipo/Icc max [kA eff]
con interruttore automatico
(380/415 V)

ausiliari di segnalazione e di comando


contatti di segnalazione
sganciatori voltmetrici a lancio di corrente MX
di minima tensione MN
installazione
accessori mostrine
dimensioni [mm] fisso 3P
LxHxP 4P
pesi [kg] fisso 3P
4P
(1) Grado di inquinamento 1: non esiste alcun inquinamento o esiste solo inquinamento secco e non conduttivo.

Grado di inquinamento 2: normalmente, si ha solo presenza di inquinamento non conduttivo. Occasionalmente tuttavia, ci si può attendere una conduttività

temporanea causata da condensazione.

Grado di inquinamento 3: esiste inquinamento conduttivo, oppure inquinamento secco non conduttivo che diviene conduttivo a causa delle condensa.

Gradi di inquinamento 4: l'inquinamento provoca conduttività persistente a causa per esempio di polvere conduttiva o di pioggia o neve.

(2) Il primo valore è valido con soglia istantanea in posizione OFF (disattivata). Il secondo valore è valido con soglia istantanea in posizione ON (15xIn)
(3) Il primo valore è valido con soglia istantanea in posizione OFF (disattivata). Il secondo valore è valido con soglia istantanea in posizione ON con le seguenti
regolazioni massime:
c 15 xIn (In≤2000 A)
c 12 xIn (In≤2500 A)
c 8 xIn (In=3200 A).

246
NS2000NA NS2500NA NS320NA
3, 4 3, 4 3, 4
n n n

- - -
- - -
n n n

- - -
- - -
- - -

2000 2500 3200


750 750 750
8 8 8
690 690 690
500 50 500
AC 22 A AC 23 A AC 22 A AC 23 A AC 22 A AC 23 A
2000 2000 2500 2500 3200 3200
2000 2000 2500 2500 3200 3200
2000 2000 2500 2500 3200 3200
2000 2000 2500 2500 3200 3200
2000 2000 2500 2500 3200 3200
135 135 135
178 178 178

32 32 32
n n n

6 000 6 000 6 000


1 000 1 000 1 000
1 000 1 000 1 000
III III III

n n n

NS2000N 2000A/70 NS2500N 2500A/70 NS3200N 3200A/70


NS2000H 2000A/85 NS2500H 2500A/85 NS3200H 3200A/85
NW20H1 2000A -/65 (3) NW25H1 2500A -/65 (3) NW32H1 3200A -/65 (3)
NW20H2 2000A -/65 (3) NW25H2 2500A -/65 (3) NW32H2 3200A -/65 (3)
NW20H3 2000A -/65 (3) NW25H3 2500A -/65 (3) NW32H3 3200A -/65 (3)

n
n
n

420 x 350 x 160


535 x 350 x160
13
36

Nota: gli interruttori da NS2000NA a NS3200NA sono forniti interamente assemblati (blocco NA già montato).

247
Caratteristiche Comando e sezionamento
degli apparecchi Interruttori di manovra-sezionatori
di protezione con fusibili Fupact INFp32-INFp800
e manovra

La gamma Fupact
L’apparecchio Fupact integra in un unico prodotto le funzioni di comando,
sezionamento e portafusibile. Queste funzioni possono essere realizzate
anche associando più componenti separati.

Fupact INFp
Gli interruttori di manovra-sezionatori con fusibili INFp realizzano le seguenti

funzioni:

c comando dei circuiti: il comando di questo tipo di apparecchio è generalmente

indipendente dall’operatore (apertura chiusura rapida),

c sezionamento visualizzato con interruttore in posizione "aperto": l’elemento

fusibile è completamente isolato dal circuito di potenza,

c protezione contro i cortocircuiti e sovraccarichi dei circuiti di distribuzione.

Questa funzione è garantita dai fusibili industriali tipo NFC, BS, DIN, associati

all’interruttore di manovra-sezionatore con fusibili.

Interruttore di manovra-sezionatore con fusibili (INFp).

Soluzioni mediante associazione di componenti


separati
La protezione dei circuiti di distribuzione e/o dei motori può essere realizzata anche

associando degli interruttori di manovra-sezionatori a dei fusibili montati

su portafusibili separati.

c le funzioni realizzate da ogni componente sono:

v comando e sezionamento del circuito (interruttore di manovra-sezionatore),

v protezione contro i cortocircuiti e i sovraccarichi (fusibile).

Questa associazione può essere realizzata con la gamma di interruttori

di manovra-sezionatori Interpact INS da 40 a 2500 A.

Comando.

Protezione.

248
Conformità alle norme
La gamma Fupact è conforme alle norme:
c CEI EN 60947-1: regole generali
c CEI EN 60947-3: interruttori, sezionatori
c CEI EN 60947-5.1 e seguenti: dispositivi elettromeccanici di comando;
componenti per sistemi di automazione.
Gli interruttori di manovra-sezionatori con fusibili Fupact e i rispettivi ausiliari
sono conformi alle norme europee EN 60947-1 e EN 60947-3 oltre che alle norme
nazionali corrispondenti:
c tedesca VDE
c australiana AS
c inglese BS
c francese NF.
Etichetta per INFp
Gli interruttori di manovra-sezionatori con fusibili Fupact INFp e i rispettivi ausiliari
sono:
c adatti ad essere associati a fusibili di tipo industriale conformi alle norme
v IEC 60269
v BS 88
v DIN 43620 / VDE 0636.
Gli interruttori di manovra-sezionatori con fusibili Fupact INFp sono adatti
al comando delle macchine utensili:
c rispondono ai requisiti della nuova direttiva macchine IEC 60204 (EN 60204).
c sono conformi alle norme NF C 79-130 ed alle specifiche CNOMO.

Tropicalizzazione
Gli apparecchi della gamma Fupact hanno superato i test speciali previsti dalle

norme qui di seguito riportate in condizioni atmosferiche estreme:

c IEC 60068-2-30:clima caldo umido con dispositivo non funzionante

(umidità relativa 95 % a 55 °C)

c IEC 60068-2-52: atmosfera nebbia salina: prova KB severità 2

c IEC 60068-2-56: clima caldo umido con dispositivo in funzione per 48 h;

c categoria C2.

Questo consente di utilizzare i sezionatori con fusibili Fupact con qualsiasi tipo

di clima.

Grado di inquinamento
Gli interruttori di manovra-sezionatori con fusibili Fupact sono adatti a funzionare
nelle condizioni di inquinamento rispondenti alle norme IEC 60947 per gli ambienti
industriali, grado di inquinamento III.

Temperatura ambiente
I sezionatori con fusibili Fupact possono essere utilizzati ad una temperatura

ambiente compresa tra -25 °C e +70 °C.

c Oltre i 40 °C è necessario tenere conto dei declassamenti indicati

nella documentazione.

La messa in servizio deve essere affettuata alla temperatura ambiente indicata

sopra.

Eccezionalmente può avvenire ad una temperatura compresa tra -35 °C e +70 °C.

Conservati nell’imballaggio originale i Fupact possono essere stoccati ad una

temperatura compresa tra -50 °C e +85 °C.

Grado di protezione
Sugli apparecchi della gamma Fupact i gradi di protezione contro i contatti diretti

rispondono alle norme CEI EN 60529 (indice di protezione IP) e CEI EN 50102

(protezione contro gli impatti meccanici esterni IK).

c Apparecchio con coprimorsetti IP20 e IK07.

c Apparecchio in cassetta o armadio con manovra rotativa rinviata IP65 e IK10.

249
Caratteristiche Comando e sezionamento
degli apparecchi Interruttori di manovra-sezionatori
di protezione con fusibili Fupact INFp32-INFp800
e manovra

Attitudine al sezionamento
(sezionamento visualizzato)
Gli apparecchi della gamma Fupact realizzano l’attitudine al sezionamento come
definito dalla norma CEI EN 60947-3:
c la posizione di sezionamento corrisponde alla posizione aperto "O" (OFF),

c la leva di manovra non può indicare la posizione "O" se i contatti non sono

effettivamente aperti e separati,

c il montaggio di eventuali blocchi della manovra è possibile solo con i contatti

effettivamente aperti.

Gli interruttori di manovra-sezionatori con fusibili INFp assicurano il sezionamento

visualizzato.

L’installazione di una manovra rotativa rinviata sui Fupact INFp non pregiudica

l'attitudine al sezionamento dell'interruttore.

La funzione di sezionamento è certificata con prove che garantiscono:

c l’affidabilità meccanica delle indicazioni di posizione

c l'assenza di correnti di fuga

c la tenuta alle sovratensioni tra monte e valle.

Sezionamento visibile
L'operatore visualizza direttamente la separazione fisica dei contatti di potenza.
Gli interruttori di manovra-sezionatori con fusibili da INFp250 a INFp800 associano

all’attitudine al sezionamento anche la funzione di sezionamento visibile.

La funzione di sezionamento visibile è garantita con prove che assicurano:

c l'assenza di correnti di fuga

c la tenuta alle sovratensioni tra monte e valle dell’interruttore a fusibili Fupact.

250
Interruttori di manovra-sezionatori con fusibili
per il comando di emergenza o di sicurezza
Il sezionatore con fusibili Fupact può essere utilizzato come dispositivo
di emergenza. In questo caso deve essere facilmente localizzabile, accessibile
ed identificabile (vedere norme e regolamenti in materia di sicurezza macchine:
VDE 0660, VDE 0113, CNOMO...).
L'identificazione dell'interruttore di emergenza o di sicurezza è facilitata grazie
all’utilizzo di determinati colori diversi da quelli utilizzati per gli interruttori standard:

c giallo per la parte frontale dell’apparecchio o per la piastra di comando,

c rosso per il dispositivo di manovra.

Le prestazioni di un sezionatore con fusibili Fupact con piastra gialla e manopola

di comando rossa sono identiche a quelle di un Fupact standard.

Le varianti con piastra gialla e manopola di comando rossa sono disponibili:

c per le versioni con manovra rotativa rinviata:

v frontale per tutta la gamma,

v laterale per i modelli ≤ 250 A

c per le versioni con manovra diretta frontale per i Fupact da INFp250 a INFp800.

251
Caratteristiche Comando e sezionamento
degli apparecchi Interruttori di manovra-sezionatori
di protezione con fusibili Fupact INFp32-INFp800
e manovra

interruttori di manovra-sezionatori con fusibili INFp32 INFD40


numero di poli / tipo di fusibili 3 poli / 3 fusibili NFC-BS DIN
4 poli / 3 fusibili + neutro NFC-BS DIN
4 poli / 4 fusibili NFC DIN
caratteristiche elettriche secondo CEI 60947-1 / CEI 60947-3 e EN 60947-1 / EN 60947-3
corrente termica all’aria aperta Ith a 40 °C 32 40
convenzionale [A] potenza max dissipata dal fusibile (W) 3.5 7.5
in cassetta Ithe a 40 °C 32 40
potenza max dissipata dal fusibile (W) 3.5 7.5
tensione nomin. d’isolamento [V] Ui CA 50/60 Hz / CC 1000 1000
tensione nominale di tenuta ad impulso [kV] Uimp 12 12
tensione nominale d’impiego [V] Ue CA 50/60 Hz 690 690
CC 250 440
tensione nominale d’impiego AC20 e DC20 [V] Ue 690 1000
corrente nominale d’impiego [A] Ie CA 50/60 Hz AC22A AC23A AC22A AC23A
220/240 V 32 32 40 40
380/415 V 32 32 40 40
440/480 V (1) 32 32 40 40
500/525 V 32 32 40 40
660/690 V 32 32 40 40
CC/poli in serie DC22A DC23A DC21B DC23B
250 V/n° di poli 32/2 32/2 40/2 40/2
440 V/n° di poli 32/4 32/4 40/4 -
750 V/n° di poli - - - -
potenza nominale d’impiego [kW] (3) CA 220/240 V 8 18.5
(potenze motore fornite per avviamento diretto) 380/400 V 14 30
415 V 15 30
500/525 V 18 37
660/690 V 25 55
condizioni normali di servizio servizio continuato b b

servizio intermittente classe 120-60 % classe 120-60 %


potere di chiusura in cortocircuito [kA cresta] Icm 415 V 9 17
sezionatore senza fusibile di protezione 500 V 7.5 17
(vedere le curve di limitazione dei fusibili)
690 V 6 13
potere d’interruzione in cortocircuito Icn / Icm 415 V (BS) 80/176 80/176
[kA efficace] / 500 V (DIN) 100/220 100/220
potere di chiusura in cortocircuito [kA cresta] (4)
690 V (DIN) 50/105 50/105
corrente di breve durata ammissibile Icw 1s 1000 2500
[A efficace] 3s 570 1440
20 s 220 560
30 s 180 460
durata (categoria A) [cicli CO] meccanica 10000 10000
elettrica CA AC22A 500 V 1500 1500
AC22A 690 V 1500 1500
AC23A 500 V 1500 1500
AC23A 690 V 1500 1500
attitudine al sezionamento b b

sezionamento visualizzato b sì
grado di inquinamento 3 3
comando
manovra rotativa diretta frontale b b

manovra rotativa rinviata frontale b b

manovra rotativa rinviata laterale b b

blocco a lucchetti b b

coppia di manovra (per sezionatori 3 poli) [Nm] 3 5


ausiliari di segnalazione
contatti ausiliari b b

dispositivo meccanico segnalazione intervento fusibile b b

dispositivo elettrico segnalazione intervento fusibile b b

dispositivo di controllo dei circuiti ausiliari (posizione test) b b

(1) Adatto a 480 V NEMA.


(2) AC23B.
(3) Alcuni tipi di fusibili limitano i valori forniti. La corrente di avviamento è da considerare a parte.
(4) Interruttore di manovra-sezionatore associato ai fusibili.

252
INFp63 INFB100 INFC125 INFp160
NFC-DIN-BS BS NFC DIN-BS
NFC-DIN-BS BS NFC DIN-BS
NFC-DIN - NFC DIN

63 100 125 160


7.5 12 12 12
63 100 125 160 135
7.5 12 12 10 12
1000 1000 1000 1000
12 12 12 12
690 690 690 690
440 440 440 440
1000 1000 1000 1000
AC22A AC23A AC22A AC23A AC22A AC23A AC22A AC23A
63 63 100 100 125 125 160 160
63 63 100 100 125 125 160 160
63 63 100 100 125 125 160 160
63 63 100 100 125 125 160 160
63 63 (2) 100 100 (2) 125 125 (2) 160 160 (2)
DC21B DC23B DC21B DC23B DC21B DC23B DC21B DC23B
63/2 63/2 100/2 100/2 125/2 125/2 125/2 125/2
50/4 - 100/4 - 125/2 - 125/2 -
- - - - - - - -
18.5 30 37 45
30 55 55 75
30 55 55 75
37 55 55 90
55 90 90 132
b b b b

classe 120-60 % classe 120-60 % classe 120-60 % classe 120-60 %


17 23 29 29
17 22 22 22
13 16 16 16
80/176 80/176 80/176 80/176
100/220 100/220 100/220 100/220
50/105 50/105 50/105 50/105
2500 5000 5000 5000
1440 2900 2900 2900
560 1150 1150 1150
460 950 950 950
10000 10000 10000 10000
1500 1500 1500 1500
1500 1500 1500 1500
1500 1500 1500 1500
1500 1500 1500 1500
b b b b

sì sì sì sì
3 3 3 3

b b b b

b b b b

b b b b

b b b b

5 7 7 7

b b b b

b b b b

b b b b

b b b b

253
Caratteristiche Comando e sezionamento
degli apparecchi Interruttori di manovra-sezionatori
di protezione con fusibili Fupact INFp32-INFp800
e manovra

interruttori di manovra-sezionatori con fusibili INFp32 INFD40


tipo di fusibile
NFC 10 x 38 b -
14 x 51 b -
22 x 58 - -
DIN (NH) NH000 - b

NH00 - -
BS (interassi di fissaggio in mm) (2) A1 (44.5) b -
F1 b -
A2 (73.0) b -
A3 (73.0) - -
A4 (93.7) - -
installazione e collegamento
b
fisso attacchi anteriori b

coppia di serraggio sui collegamenti elettrici [Nm] 2 4


coppia di serraggio sui collegamenti elettrici dei fusibili BS [Nm] 2 3.5
accessori d’installazione e collegamento
connettori cavi b (standard) b (standard)
morsetti - -
barrette di neutro b b

coprimorsetti - b

dimensioni e peso
dimensioni H x L x P [mm] 3P 97 x 106 x 105 100 x 114.5 x 120.5
versione Front. DIN/NFC 4P 97 x 142 x 105 100 x 138 x 120.5
dimensioni H x L x P [mm] 3P 97 x 129 x 105 100 x 146.5 x 132.5
versione laterale DIN/NFC 4P 97 x 165 x 105 100 x 170 x 132.5
dimensioni H x L x P [mm] 3P 97 x 106 x 105 100 x 114.5 x 105.5
versione frontale BS 4P 97 x 142 x 105 100 x 138 x 105.5
dimensioni H x L x P [mm] 3P 97 x 129 x 105 100 x 146.5 x 120.5
versione laterale BS 4P 97 x 165 x 105 100 x 170 x 120.5
peso approssimativo senza fusibile 3P 0.7 1.1
e senza accessori [kg] 4P 0.9 1.3
dimensioni delle cassette per Ithe
H x L x P [mm] 300 x 350 x 200
declassamento in temperatura (3) (4) NFC-BS DIN
“montaggio verticale” Ith [A] 40 °C 32 63
fusibili in posizione verticale 45 °C 30.4 58
50 °C 28.8 56
55 °C 27.2 53
60 °C 25.6 51
65 °C 25 48
70 °C 24.4 45
“montaggio orizzontale” Ith [A] 35 °C 31 63
fusibili in posizione orizzontale 40 °C 29.5 61
45 °C 28 58
50 °C 26.5 56
55 °C 25 53
60 °C 23.5 51
65 °C 22 48
70 °C 20.5 45
(1) Diametro max corpo fusibile: Ø32 mm.
(2) A: fusibile con attacchi centrati.
(3) Il declassamento è indicato per:
- il calibro massimo del fusibile installabile sull’apparecchio,
- la potenza massima dissipata.
(4) Montaggio a soffitto, applicare un declassamento supplementare del 10 %.

254
INFp63 INFB100 INFC125 INFp160

- - - -
b (50 A) - - -
- - b b (63 A)
b - - b

b - - b

- - - -
- - - -
b b - b

b b - b

- b (1) - b (1)

b b b b

4 M8 x 25 M8 x 25 M8 x 25
3.5 M5: 3.5 M8: 5 M5: 3.5 M8: 5 M5: 3.5 M8: 5

b (standard) b (opzion.) b (opzion.) b (opzion.)


- b b b

b b b b

b b b b

100 x 114.5 x 120.5 140 x 148 x 130 140 x 148 x 130 140 x 148 x 130
100 x 138 x 120.5 140 x 183 x 130 140 x 183 x 130 140 x 183 x 130
100 x 146.5 x 132.5 140 x 181.5 x 142 140 x 181.5 x 142 140 x 181.5 x 142
100 x 170 x 132.5 140 x 216.5 x 142 140 x 216.5 x 142 140 x 216.5 x 142
100 x 114.5 x 105.5 140 x 148 x 114.5 140 x 148 x 114.5 140 x 148 x 114.5
100 x 138 x 105.5 140 x 183 x 114.5 140 x 183 x 114.5 140 x 183 x 114.5
100 x 146.5 x 120.5 140 x 181.5 x 126.5 140 x 181.5 x 126.5 140 x 181.5 x 126.5
100 x 170 x 120.5 140 x 216.5 x 126.5 140 x 216.5 x 126.5 140 x 216.5 x 126.5
1.1 1.4 1.4 1.4
1.3 1.8 1.8 1.8

NFC-DIN-BS BS NFC DIN-BS


63 100 125 160
58 93 116 148
56 89 111 142
53 85 106 135
51 80 100 128
48 76 95 121
45 71 88 113
63 100 125 160
61 96 120 154
58 93 116 148
56 89 111 142
53 85 106 135
51 80 100 128
48 76 94 121
45 71 88 113

255
Caratteristiche Comando e sezionamento
degli apparecchi Interruttori di manovra-sezionatori
di protezione con fusibili Fupact INFp200-INFp800
e manovra

interruttori di manovra-sezionatori con fusibili INFp200 INFp250


numero di poli / tipo di fusibili 3 poli / 3 fusibili DIN-BS DIN-BS
4 poli / 3 fusibili + neutro DIN-BS DIN-BS
4 poli / 4 fusibili DIN DIN
caratteristiche elettriche secondo CEI 60947-1 / CEI 60947-3 e EN 60947-1 / EN 60947-3
corrente termica all’aria aperta Ith a 40 °C 200 250
convenzionale [A] potenza max dissipata dal fusibile [W] 17 23
in cassetta Ithe a 40 °C 200 180 250 230
potenza max dissipata dal fusibile [W] 15 18 20 27
tensione nominale d’isolamento [V] Ui CA 50/60 Hz / CC 1000 1000
tensione nominale di tenuta ad impulso [kV] Uimp 12 12
tensione nominale d’impiego [V] Ue CA 50/60 Hz 690 690
CC 750 750
tensione nominale d’impiego AC20 e DC20 [V] Ue 1000 1000
corrente nominale d’impiego [A] Ie CA 50/60 Hz AC22A AC23A AC22A AC23A
220/240 V 200 200 250 250
380/415 V 200 200 250 250
440/480 V (1) 200 200 250 250
500/525 V 200 200 250 250
660/690 V 200 200 250 250
CC/poli in serie DC22A DC23A DC22A DC23A
125 V/n° di poli 200/1 200/1 250/1 250/1
250 V/n° di poli 200/2 200/2 250/2 250/2
500 V/n° di poli 200/3 200/3 250/3 250/3
750 V/n° di poli 180/4 180/4 230/4 230/4
potenza nominale d’impiego [kW](2) CA 220/240 V 60 75
(potenze motore fornite per avviamento diretto) 380/400 V 110 140
415 V 110 145
500/525 V 132 170
660/690 V 200 250
condizioni normali di servizio servizio continuato b b

servizio intermittente classe 120-60 % classe 120-60 %


potere di chiusura in cortocircuito [kA cresta] Icm 415 V 35 40.5
sezionatore senza fusibile (fare riferimento alle 500 V 37.5 37.5
curve di limitaz. fusibile monofase)
690 V 28 28
potere d’interruzione in cortocircuito Icn / Icm 415 V (BS) 80/176 80/176
[kA efficace] / 500 V (DIN) 100/220 100/220
potere di chiusura in cortocircuito [kA cresta] (3)
690 V (DIN) 80/176 80/176
corrente di breve durata ammissibile Icw 1s 8000 8000
[A efficace] 3s 4620 4620
20 s 1790 1790
30 s 1460 1460
durata (categoria A) [cicli CO] meccanica 10000 10000
elettrica CA AC22A 500 V 1000 1000
AC22A 690 V 1000 1000
AC23A 500 V 1000 1000
AC23A 690 V 1000 1000
attitudine al sezionamento b b

sezionamento visualizzato b b

grado di inquinamento 3 3
comando
manovra rotativa diretta frontale b b

manovra rotativa rinviata frontale b b

manovra rotativa rinviata laterale - -


blocco a lucchetti b b

coppia di manovra (per sezionatori 3 poli) [Nm] 7 7


ausiliari di segnalazione
contatti ausiliari b b

dispositivo meccanico segnalazione intervento fusibile b (5) b (5)


dispositivo elettrico segnalazione intervento fusibile b b

dispositivo di controllo dei circuiti ausiliari (posizione test) b b

(1) Adatto a 480 V NEMA.


(2) Alcuni tipi di fusibili limitano i valori forniti. La corrente di avviamento è da considerare a parte.
(3) Interruttore di manovra-sezionatore associato ai fusibili.
(4) Categoria B.
(5) Solo per fusibili DIN.

256
INFp400 INFp630 INFp800
DIN-BS DIN-BS DIN-BS
DIN-BS DIN-BS DIN-BS
DIN DIN DIN

400 630 800


45 60 65
400 360 570 720
30 37 50 55
1000 1000 1000
12 12 12
690 690 690
750 750 750
1000 1000 1000
AC22A AC23A AC22A AC23A AC22A AC23A
400 400 630 630 800 800
400 400 630 630 800 800
400 400 630 630 800 800
400 400 630 630 800 800
400 400 630 630 800 800
DC22A DC23A DC22A DC23A DC22A DC23A
400/2 400/2 630/1 630/1 800/1 800/1
400/3 400/3 630/2 (4) 630/2 (4) 800/2 (4) 800/2 (4)
400/4 (4) 400/4 (4) 630/3 (4) 630/3 (4) 720/3 (4) 720/3 (4)
400/4 (4) 400/4 (4) 630/4 (4) 630/4 (4) 720/4 (4) 720/4 (4)
132 200 250
220 355 450
230 355 450
280 450 560
400 630 710
b b b

classe 120-60 % classe 120-60 % classe 120-60 %


59 77 77
63.5 83 83
48 55 55
80/176 80/176 80/176
100/220 100/220 100/220
80/176 80/176 80/176
14000 18000 18000
8080 10400 10400
3130 4000 4000
2550 3300 3300
8000 5000 5000
1000 1000 500
1000 1000 500
1000 1000 500
1000 1000 500
b b b

b b b

3 3 3

b b b

b b b

- - -
b b b

19 38 38

b b b

b (5) b (5) b (5)


b b b

b b b

257
Caratteristiche Comando e sezionamento
degli apparecchi Interruttori di manovra-sezionatori
di protezione con fusibili Fupact INFp200-INFp800
e manovra

interruttori di manovra-sezionatori con fusibili INFp200 INFp250


tipo di fusibile
DIN (NH) NH (0) b -
NH (0, 1) - b

NH (0, 1, 2) - -
NH (3) - -
BS (interassi di fissaggio in mm) (1) B1 (111) b b

B2 (111) b b

B3 (111) - b (4)

B4 (111) - -
C1 (133) - -
C2 (133) - -
C3 (133) - -
installazione e collegamento
fisso attacchi anteriori b b

coppia di serraggio sui collegamenti elettrici [Nm] 15-22 30-44


coppia di serraggio sui collegamenti elettrici dei fusibili BS [Nm] 4 5
accessori d’installazione e collegamento
connettori cavi b (opzion.) b (opzion.)
morsetti b b

barrette di neutro b b

coprimorsetti b b

dimensioni e peso
dimensioni H x L x P [mm] 3P (DIN) 199 x 175.5 x 149 193 x 206 x 154
3P (BS) 199 x 175.5 x 130
4P (DIN) 199 x 219 x 149 193 x 260 x 154
4P (BS) 199 x 219 x 130
peso approssimativo senza fusibile [kg] 3P 2.6 3.1
4P 3.6 4.1
dimensioni delle cassette per Ithe
H x L x P [mm] 600 x 350 x 300 800 x 400 x 330
declassamento in temperatura (2) (3) DIN-BS DIN-BS
“montaggio verticale” Ith [A] 40 °C 200 250
fusibili in posizione verticale 45 °C 185 232
50 °C 177 222
55 °C 169 211
60 °C 160 200
65 °C 151 189
70 °C 141 177
“montaggio orizzontale” Ith [A] 35 °C 200 250
fusibili in posizione orizzontale 40 °C 193 241
45 °C 185 231
50 °C 177 222
55 °C 169 211
60 °C 160 200
65 °C 151 189
70 °C 141 177
(1) B: fusibile con attacchi sfalsati.
(2) Il declassamento è indicato per:
- il calibro massimo del fusibile installabile sull’apparecchio,
- la potenza massima dissipata.
(3) Montaggio a soffitto, applicare un declassamento supplementare del 10 %.
(4) Diametro max corpo fusibile: Ø 52 mm.
(5) Diametro max corpo fusibile: Ø 62 mm.

258
INFp400 INFp630 INFp800

- - -
- - -
b - -
- b b

b - -
b - -
b - -
b (5) - -
- b b

- b b

- - b

b b b

30-44 50-75 50-75


20 M10: 30 M12: 40 M10: 30 M12: 40

b (opzion.) b (opzion.) b (opzion.)


b b b

b b b

b b b

230 x 254 x 193 306 x 341 x 233 306 x 341 x 233


230 x 254 x 176
230 x 318 x 193 306 x 429 x 233 306 x 429 x 233
230 x 318 x 176
5.7 11.5 11.5
7.7 14.4 14.4

610 x 508 x 254 800 x 1000 x 330 800 x 1000 x 330


DIN-BS DIN-BS DIN-BS
400 630 800
370 583 741
355 558 709
338 532 676
321 505 641
302 476 605
283 446 566
400 570 720
385 549 694
370 528 667
355 505 638
338 482 609
321 457 577
302 431 544
283 403 509

259
Caratteristiche Potenze dissipate
degli apparecchi Il Sistema Acti 9
di protezione
e manovra

Le tabelle seguenti indicano la potenza dissipata per polo espressa in watt per ogni
valore di corrente nominale del dispositivo. I valori indicati sono relativi a interruttori
utilizzati alla corrente nominale dello sganciatore e alla frequenza 50/60 Hz.
Per interruttori tetrapolari (4P e 3P+N) la potenza dissipata totale è P/polo x 3.
Tali dati hanno lo scopo di determinare la potenza complessiva dissipata all'interno
dei quadri al fine di effettuare la verifica alle sovratemperature e valutare il corretto
declassamento del dispositivo di protezione. Per determinare l'effettiva potenza
Nota: la misura del valore di resistenza del polo non permette
da sola di qualificare completamente la qualità del contatto,
dissipata nelle reali condizioni di impiego moltiplicare la potenza per il quadrato
ovvero la capacità dell'interruttore di trasportare correttamente del fattore di utilizzazione. Per la determinazione della resistenza per polo

la sua corrente nominale. consultare il catalogo specifico per ogni prodotto.

La tabella seguente indica la potenza dissipata per polo in Watt per ogni corrente nominale degli apparecchi Acti 9.
In [A] 0.5 0.75 1 1.6 2 2.5 3 4 5 6 6.3 10 12.5 13 16 20 25 32 40 50 63 80 100 125
potenza [W]
AMP digitale: 0,3; analogico 1,1
iPB 0.3
C40 1P+N (1) 2.3 2.1 2.2 2.6 3.2 2 3.3 3.5 4.8 4.9 6.9
C40 3P+N (1) 8.7 4.8 9.2 9.6 9.3 9.6 15
C40 Vigi (1) 3.38 2.51 4.61 5.55 5.5 8.74 14.3
iC60, 2.26 2.3 1.85 2.24 2.4 1.3 2 2.05 2.2 2.7 2.8 3.6 4 4.4
C60H-DC 2.2 2.3 2.5 2.4 2.4 3 2 2.6 2.9 3 3.5 4.6 4.5 6.6
C60 UL 2.2 2.3 2.5 2.2 2.4 2.5 2.7 1.9 2.59 2.94 3.05 3.55 4.6 4.3 6.04
C120 4.5 6 8
iSSW 0.3
iCMA/V/B/D/E 0.3
CMA/V 48x48 0.3
iCT 1.2 1.2 1.6 1.6 2.1
(1P-2P) (1P-2P) (2P) (2P) (2P)
1.6 1.6 2.1 2.1 4.2
(3P-4P) (3P-4P) (3P-4P) (3P-4P) (4P)
CT C40 1.3 1.3 1.6 1.6 4.2
(1P-2P) (2P) (2P)
1.6 2.1 2.1
(3P-4P) (3P-4P) (3P-4P)
DomA45 (1) 3.2 2 3.3 3.5 4.8 4.9
DomA42/47 (1) 2.36 1.38 1.92 2.2 2.18 3.33
DomB (1) 3.5 6
DomC45 (1) 3.38 2.51 4.61 5.55 5.5 8.74
DomC42 (1) 6.14 4.38 6.18 7.34 8.4 8.54
FRE 0.3
iID 1.3 2.88 3.81 6 9

ID C40 1.3 2.88


iSW-NA (1) da 2 a 6
ITM 4.5
ME1 2.5
NG125 2 2.5 3 3.2 3.5 4 4.7 5.5 6 7 9
NG125LMA 3 2 2 2.5 3 3.2 3.5 4 5.5
NG125-NA 9
P25M (1) 7.5
iPC 1.2
RBN 5
RED 2.2 5.4 6.2
Reflex iC60 2 2.05 2.7 3.6 4.4
iRLI, iERL 4
iRTBT 0.11
SBI f.to 14x51: 4.2W + potenza dissipata dal fusibile;
f.to 22x58: 8.5W + potenza dissipata dal fusibile;
STI 3W + potenza dissipata dal fusibile
TL, TL C40 2 4
ARA/RCA 1
iIL 0.3
Vigi C40 1P+N (1) 0.005 0:02 0.046 0.082 0.128 0.356 1.311 2.048 3.2 0.183 6
Vigi C40 3P+N 0.115 0.319 0.816 1.275 1.992 3.264 5.1
uscita a valle (1)
Vigi C40 3P+N 0.099 0.274 1.008 1.575 2.461 4.032 6.3
uscita a monte (1)
Vigi iC60 1.2 1.2 2.3
Vigi C120 1.3 2 3
Vigi NG125 0.1 0.3 0.5 0.7 1.2 1.8 2.8 4.5 1.6 2.5 4
VLT digitale: 0.3; analogico 2.5 (scala 0/300), 3.5 (scala 0/500)
C60PV-DC 2 3.4 3.7 5.2 5.9 6.1
SW60-DC 6.27
(1) Potenza dissipata per apparecchio.

260
Compact NSA, NSC100

Compact NSA
NSA160E, NE, N NSA125NA NSA160NA
fisso In [A] 16 25 32 40 50 63 80 100 125 160 125 160
Pdiss/polo [W] 4 5 5,5 6 7 8 9 10 12,5 15,4 11 15,4
fisso + Vigi In [A] 16 25 32 40 50 63 80 100 125 160
Pdiss/polo [W] 4,06 5,16 5,76 6,4 7,63 9 10,6 12,5 16,4 21,8

Compact NSC100N
NSC100N NSC100NA
fisso In [A] 16 20 25 32 40 50 63 70 80 100 100
Pdiss/polo [W] 4 4,5 5 5,5 6 7 8 10 9 10 6
fisso + Vigi In [A] 16 20 25 32 40 50 63 70 80 100 100
Pdiss/polo [W] 4,06 4,6 5,16 5,76 6,4 7,63 9 11,3 10,6 12,5 8,5

261
Caratteristiche Potenze dissipate
degli apparecchi Compact NSX100/630
di protezione
e manovra

Potenza supplementare
Si tratta del valore che risulta dall’aggiunta:

c di un blocco Vigi: notare che il percorso di N e L3 aumenta la potenza rispetto a L1

e L2 (schema a lato).

c dei tulipani dello zoccolo (interruttore rimovibile/estraibile)

c di un blocco amperometro

c di un blocco trasformatore.

Calcolo della potenza totale dissipata


N L1 L2 L3 La potenza totale dissipata per un interruttore a In e 50/60 Hz è uguale alla somma

delle potenze per polo moltiplicata per il numero di poli (3 per un interruttore

tetrapolare).

In presenza di blocco Vigi i poli N, L3 e L1 e L2 devono essere distinti.

Compact da NSX100 a NSX250 con sganciatori TM-D


e TM-G
Aggiunta di un blocco Vigi: il percorso di N e L3 aumenta la tipo d'interruttore interruttore fisso potenza supplementare/polo
potenza dissipata rispetto a L1 e L2 3/4 poli In [A] P/polo Vigi Vigi rimov. blocco blocco
(N, L3) (L1, L2) estr. amp. trasf.
NSX100 16 2,92 0 0 0 0 0
25 4,01 0 0 0,1 0 0
32 4,03 0,06 0,03 0,15 0,1 0,1
40 5,47 0,10 0,05 0,2 0,1 0,1
50 4,11 0,15 0,08 0,3 0,1 0,1
63 8,61 0,3 0,15 0,4 0,1 0,1
80 8,77 0,4 0,2 0,6 0,1 0,1
100 8,8 0,7 0,35 1 0,2 0,2
NSX160 80 8,06 0,4 0,2 0,6 0,1 0,1
100 7,7 0,7 0,35 1 0,2 0,2
125 10,78 1,1 0,55 1,6 0,3 0,3
160 13,95 1,8 0,9 2,6 0,5 0,5
NSX250 125 9,45 1,1 0,55 1,6 0,3 0,3
160 11,78 1,8 0,9 2,6 0,5 0,5
200 15,4 2,8 1,4 4 0,8 0,8
250 18,75 4,4 2,2 6,3 1,3 1,3

Compact da NSX100 a NSX630 con sganciatori


MA/1.3M
tipo d'interruttore interruttore fisso potenza supplementare/polo
3 poli In [A] P/polo Vigi Vigi rimov. blocco blocco
(N, L3) (L1, L2) estr. amp. trasf.
NSX100 2,5 0,93 0 0 0 0 0
6,3 3,93 0 0 0 0 0
12,5 0,63 0 0 0 0 0
25 1,04 0 0 0,1 0 0
50 1,66 0,2 0,1 0,3 0,1 0,1
100 5,2 0,7 0,35 1 0,2 0,2
NSX160 150 8,55 1,35 0,68 2,6 0,45 0,45
NSX250 220 14,52 2,9 1,45 4,89 0,97 0,97
NSX400 320 12,29 3,2 1,6 6,14 1,54 1,54
NSX630 500 25 13,99 7 15 3,75 3,75

Compact da NSX100 a NSX630 con Micrologic


tipo d'interruttore interruttore fisso potenza supplementare/polo
3/4 poli In [A] P/polo Vigi Vigi rimov. blocco blocco
(N, L3) (L1, L2) estr. amp. trasf.
NSX100 40 1,34 0,1 0,05 0,2 0,1 0,1
100 4,68 0,7 0,35 1 0,2 0,2
NSX160 40 1,17 0,4 0,2 0,6 0,1 0,1
100 3,58 0,7 0,35 1 0,2 0,2
160 9,16 1,8 0,9 2,6 0,5 0,5
NSX250 100 2,73 1,1 0,55 1,6 0,2 0,2
250 17,56 4,4 2,2 6,3 1,3 1,3
NSX400 400 19,2 3,2 1,6 9,6 2,4 2,4
NSX630 630 (1) 39,69 6,5 3,25 19,49 5,95 5,95
(1) Potenze dissipate supplementari blocco Vigi e rimovibile/estraibile date per 570 A.

262
Compact NS80H-MA, NS630b/3200, Interpact,

Fupact, Masterpact NT, NW

Compact NS80H-MA partenze motori


NS NA NS80H -MA
fisso In [A] 160 250 400 630 1,5 2,5 6,3 12,5 25 50 80
Pdiss/polo [W] 9,16 17,56 19,2 39,69 0,21 0,56 3 2 1,4 2,6 6,02

Compact NS630b/3200 automatici e non automatici


NS630b N, NS800 N, NS1000 N, NS1250 N, H NS1600 N, H NS2000 N, H NS2500 N, H NS3200 N, H
H/L H/L H/L
fisso In [A] 630 800 1000 1250 1600 2000 2500 3200
Pdiss [W] 30/45 45/60 65/100 130 220 250 300 680
estraibile In [A] 630 800 1000 1250 1600
Pdiss [W] 55/115 90/120 150/230 250 460

Interpact
INS
In [A] 40 63 80 100 125 160 250 250 250 320 400 500 630 800 1000 1250 1600 2000 2500
(160) (200)
Pdiss/ polo [W] 0,5 1,2 1,9 2 3,1 5,1 4 6 9,5 6,1 9,6 15 24 16 24 38 62 48 75

Fupact con fusibili


INFC INFC INFC INFC INFD40 INFC INFC INFB100 INFC125 INFB INFB INFB INFB INFB
INFB32 INFB32 INFB32 INFB32 INFB INFB INFD160 INFD250 INFD400 INFD630 INFD800
INFD40 INFD40 INFD40 INFD40 INFD63 INFD63
In [A] 16 20 25 32 40 50 63 100 125 160 250 400 630 800
Pdiss/polo [W] 0,5 0,8 1,3 2,1 3,3 2,5 4,0 3,5 5,5 9 12 30 56 77
fusibile
Pdiss max [W] 3,5 3,5 3,5 3,5 4,5 7,5 7,5 12 12 12 32 45 60 65
totale
Pdiss/polo [W] 4 4,3 4,8 5,6 6,8 10 11,5 15,5 17,5 21 44 75 116 142

Masterpact NT ed NW (1)
NT08 H1/L1 NT10 H1/L1 NT12 H1 NT16H1 NW08 N1 NW08 H, L NW10 N1 NW10 H, L NW12 N1 NW12 H, L
fisso In [A] 800 1000 1250 1600 800 800 1000 1000 1250 1250
Pdiss [W] 45/60 65/100 130 220 62 42 100 70 150 105
estraibile In [A] 800 1000 1250 1600 800 800 1000 1000 1250 1250
Pdiss [W] 90/120 150/230 250 460 137 100 220 150 330 230
NW16 N1 NW16 H,L NW20 H,L NW25 H NW32 H NW40 H NW40b H NW50 H NW63 H
fisso In [A] 1600 1600 2000 2500 3200 4000 4000 5000 6300
Pdiss [W] 250 170 250 260 420 650 270 420 660
estraibile In [A] 1600 1600 2000 2500 3200 4000 4000 5000 6300
Pdiss [W] 480 390 530 600 670 900 380 590 950
(1) La potenza dissipata di Masterpact NT e NW è totale.

263
Caratteristiche Curve di limitazione
degli apparecchi Presentazione
di protezione
e manovra

Corrente presunta e corrente limitata reale


La corrente di cortocircuito presunta è la corrente che circolerebbe nel circuito

se ciascun polo del dispositivo di protezione, installato nel punto considerato,

fosse sostituito da un conduttore di impedenza trascurabile.

Il potere di limitazione di un interruttore automatico rappresenta la sua capacità,

più o meno grande, di lasciar passare, in occasione di un cortocircuito,

una corrente limitata reale inferiore alla corrente di cortocircuito presunta.

Potere di limitazione di un interruttore automatico


Icc di cresta  Questa caratteristica dell’interruttore automatico viene tradotta in curve

limitata di limitazione che indicano:

c l'energia specifica passante I2t [A2s] limitata in funzione del valore efficace

della corrente di cortocircuito presunta;

Icc 
limitata
c il valore di cresta I [kÂ] della corrente limitata in funzione del valore efficace
della corrente di cortocircuito presunta.

La tecnica di interruzione rotoattiva utilizzata negli interruttori scatolati Compact NSX

fornisce a questo tipo di interruttori un eccezionale potere di limitazione.

Vantaggi offerti dalla limitazione


c Migliore protezione della rete
L’utilizzo di interruttori limitatori attenua fortemente gli effetti nocivi prodotti
dalle correnti di cortocircuito su un impianto riducendo gli:
v effetti termici; minor surriscaldamento a livello dei conduttori, quindi maggior
durata dei cavi e degli isolanti in genere,
v effetti meccanici; forze elettrodinamiche di repulsione ridotte, quindi meno rischi
di deformazione o di rottura a livello dei collegamenti elettrici,
v effetti elettromagnetici; minore influenza sugli apparecchi di misura situati
in prossimità di un circuito elettrico.
c Risparmio grazie alla filiazione
La tecnica della filiazione permette di utilizzare, a valle di interruttori automatici
limitatori, interruttori con potere di interruzione ridotto rispetto a quello normalmente
necessario ed ottenere quindi risparmi sostanziali sui componenti elettrici
e sui tempi di progettazione.

Dati del costruttore


Le curve di limitazione sono il risultato di prove condotte secondo le norme
CEI EN 60898-1 e CEI EN 60947-2.
I valori indicati sulle curve di limitazione della corrente di cresta e dell’energia
specifica passante corrispondono ai valori massimi.
I costruttori sono tenuti a fornire le caratteristiche di limitazione di ogni interruttore
in funzione del valore efficace della corrente di cortocircuito presunta.
Per interruttori ad uso civile o similare, la norma CEI EN 60898-1 classifica
gli apparecchi per classi di limitazione (classe 1, classe 2 e classe 3).
Gli interruttori modulari iC60 soddisfano le condizioni imposte dalla classe 3
di limitazione che corrisponde al massimo livello di prestazione.
Le curve di limitazione dell’energia specifica passante presentano a fianco
una tabella che fornisce i limiti di energia specifica ammissibile dai cavi.
Tali limiti sono rappresentati dai segmenti orizzontali che sono posti
in corrispondenza del valore di A2s ammissibile letto sull’asse delle ordinate.

264
Il sistema Acti 9

240 V
DomA 45/42/47 Cu/PVC Cu/EPR
DomA 45/42/47
Interruttori 1P+N Interruttori 1P+N
Curva di limitazione della corrente di cresta Sez. Sez. Curva di limitazione dell'energia specifica passante
[mm2] [mm2]

2,5

2,5 32­40 A

1,5
1,5

C40, C40 Vigi Cu/PVC Cu/EPR C40, C40 Vigi


Interruttori 1P+N / 3P+N Interruttori P+N
Curva di limitazione della corrente di cresta Sez. Sez. Curva di limitazione dell'energia specifica passante
[mm2] [mm2]

30
3

20 corrente di cresta non limitato 2,5 5
max prospective peak current 10

2,5
5
2
1,5 1 40 A
3

10 1,5 2

8 20 A
7 4

2 10 10 A
6 40 A
5
1
5
4 20 A
4 A
3

I[kA] 3 10 A A2s 2


2 A
3

2 10
4 A
2 A 5

1 A
3

1
2

.8 1 A
.7 2

.6 10
.5
5

.4
3

.3 2

.2 10
.2 .3 .4 .5 .6 .7.8.9 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 20 .2 .3 .4 .5 .6 .7.8.9 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 20

kA eff / rms kA eff / rms

1 C40a
2 C40N

265
Caratteristiche Curve di limitazione
degli apparecchi Il Sistema Acti 9
di protezione
e manovra

415 V
C40 C40
Interruttori 3P+N Interruttori 3P+N
Curva di limitazione della corrente di cresta Curva di limitazione dell'energia specifica passante

3
20 2
corrente di cresta non limitato
2,5 5 2
max prospective peak current 40 A
15 10 1
2,5 25 A
5
1,5 16 A
3
10 1,5
2 6 A
9
4
8 2 10
4 A
7 ≤ 40A
5
6 ≤ 25A
1 3 3 A
5 A2 s 2
I[kA] 2 A
16A 3
4
10A 10
≤ 6A 1 A
3 5
3
2
2 2
10

5
3
2
1 1
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 15 20 30 10
.2 .3 .4 .5 .6 .7.8.9 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 20
kA eff / rms kA eff / rms

1 C40a
2 C40N

P25M P25M
Curva di limitazione della corrente di cresta Curva di limitazione dell'energia specifica passante

1 corrente di cresta non limitata 6 6-10 A 1 20-25 A 6 4-6,3 A


2 20-25 A 7 4-6,3 A 2 17-23 A 7 2,5-4 A
3 17-23 A 8 2,5-4 A 3 13-18 A 8 1,6-2,5 A
4 13-18 A 9 1,6-2,5 A 4 9-14 A 9 1-1,6 A
5 9-14 A 10 1-1,6 A 5 6-10 A

266
230 V monofase o 400 V trifase
iC60a/iC60N iC60a/iC60N
Cu/PVC Cu/EPR
Interruttori 1P (230 V) / 2P, 3P, 4P (400 V) [G5-G7] Interruttori 1P (230 V) / 2P, 3P, 4P (400 V)
Curva di limitazione della corrente di cresta Sez. Sez. Curva di limitazione dell'energia specifica passante
[mm2] [mm2]

1000000
100 10 ms

4
100000
Corrente di cresta (kA)

2,5
50- 63
50 - 63 2,5 32- 40

Sollec. termica (A²s)


10 1,5 20 - 25
32 - 40
1,5 16
20 - 25 8- 10 4
16 10000
8 - 10 4 6 2- 3
6 2- 3

1 y1
1000 y1

0,1 100
0,01 0,1 1 10 100 0,01 0,1 1 10 100
Corrente di cortocircuito presunta (kA eff.) Corrente di cortocircuito presunta (kA eff.)

iC60a/iC60N iC60a/iC60N
Cu/PVC Cu/EPR
Interruttori 2P, 3P, 4P (230 V) [G5-G7] 2P, 3P, 4P (230 V)
Curva di limitazione della corrente di cresta Sez. Sez. Curva di limitazione dell'energia specifica passante
[mm ] [mm2]
2

1000000
100 10 ms

2,5
Corrente di cresta (kA)

100000
2,5 50 - 63
Soll. termica (A²s)

50 - 63 32- 40
10
1,5
32 - 40 20 - 25
1,5
20 - 25 10000 16
16
8 - 10 8 - 10
6 6
4 4
2- 3
1 2- 3
1000

y1

y1
100
0,1 0,01 0,1 1 10 100
0,01 0,1 1 10 100
Corrente di cortocircuito presunta (kA eff.) Corrente di cortocircuito presunta (kA eff.)

267
Caratteristiche Curve di limitazione
degli apparecchi Il Sistema Acti 9
di protezione
e manovra

230 V monofase o 400 V trifase


iC60H iC60H
1P (230 V) / 2P, 3P, 4P (400 V) Cu/PVC Cu/EPR 1P (230 V) / 2P, 3P, 4P (400 V)
[G5-G7]
Curva di limitazione della corrente di cresta Curva di limitazione dell'energia specifica passante
Sez. Sez.
[mm2] [mm2]
1000000
10 ms
100

4
2,5 50 - 63
Corrente di cresta (kA)

100000
32- 40
2,5
50 - 63 20- 25
1,5

Soll. termica (A²s)


32 - 40 16
10 1,5 8- 10
20 - 25 4
16 6 2- 3
8 - 10 4
10000
6 2- 3

1 y1
1000 y1

0,1 100
0,01 0,1 1 10 0,01 0,1 1 10 100
Corrente di cortocircuito presunta (kA eff.) Corrente di cortocircuito presunta (kA eff.)

iC60H iC60H
Cu/PVC Cu/EPR
Interruttori 2P, 3P, 4P (230 V) [G5-G7] Interruttori 2P, 3P, 4P (230 V)
Curva di limitazione della corrente di cresta Sez. Sez. Curva di limitazione dell'energia specifica passante
[mm2] [mm2]

1000000
100 10 ms

4
2,5
Corrente di cresta (kA)

100000
2,5 50 - 63
50 - 63 32-40
1,5
Soll. termica (A²s)

10 32 - 40 20 - 25
1,5
20 - 25 16
16 10000
8 - 10 8 - 10
6 6
4
2- 3 4
1
2- 3
1000
y1

≤1
0,1 100
0,01 0,1 1 10 0,01 0,1 1 10 100
Corrente di cortocircuito presunta (kA eff.) Corrente di cortocircuito presunta (kA eff.)

268
230 V monofase o 400 V trifase
iC60L iC60L
1P (230 V) / 2P, 3P, 4P (400 V) Cu/PVC Cu/EPR 1P (230 V) / 2P, 3P, 4P (400 V)
[G5-G7]
Curva di limitazione della corrente di cresta Curva di limitazione dell'energia specifica passante
Sez. Sez.
[mm2] [mm2]

1000000
10 ms
100

4
2,5 50- 63 32- 40
100000
Corrente di cresta (kA)

2,5 20- 25
50 - 63 16

Soll. termica (A²s)


32 - 40 1,5 8- 10
10 20 - 25 1,5 4
16 6
8 - 10 2- 3
4 10000
6
2- 3

1 y1
1000 y1

0,1 100
0,01 0,1 1 10 100 0,01 0,1 1 10 100
Corrente di cortocircuito presunta (kA eff.) Corrente di cortocircuito presunta (kA eff.)

iC60L iC60L
Cu/PVC Cu/EPR
Interruttori 2P, 3P, 4P (230 V) [G5-G7] Interruttori 2P, 3P, 4P (230 V)
Curva di limitazione della corrente di cresta Sez. Sez. Curva di limitazione dell'energia specifica passante
[mm2] [mm2]

1000000
10 ms
100
4
2,5
Corrente di cresta (kA)

100000
2,5 50 - 63 32- 40
50 - 63
Soll. termica (A²s)

32 - 40 1,5 20- 25
10
20 - 25 1,5 16
16
10000 8- 10
8 - 10
6 6
4
2- 3 4
1 2- 3
1000
y1

y1
0,1 100
0,01 0,1 1 10 100 0,01 0,1 1 10 100
Corrente di cortocircuito presunta (kA eff.) Corrente di cortocircuito presunta (kA eff.)

269
Caratteristiche Curve di limitazione

degli apparecchi Il Sistema Acti 9

di protezione
e manovra

250/500 V

C60H-DC curva C C60H-DC curva C


Interruttori: 1P (250 V CC) - 2P (500 V CC) Cu/PVC Cu/EPR Interruttori: 1P (250 V CC) - 2P (500 V CC)
[G5-G7]
Curva di limitazione della corrente di cresta Sez. Sez.
Curva di limitazione dell'energia specifica passante
[mm2] [mm2]

1000000
10 ms
100

100000
Corrente di cresta (kA)

Soll. termica (A²s)


1,5
10
1,5
50 - 63

50 - 63 10000 32 - 40

32 - 40 20 - 25

20 - 25 16
16 10
10
6 6
1 4 4
3
2 1000 3
0.5 - 2

≤1

0.1 100
0.01 0.1 1 10 100 0.01 0.1 1 10 100
Corrente di cortocircuito presunta (kA eff.) Corrente di cortocircuito presunta (kA eff.)

270
240 V

C120 N curva C C120 N curva C


Cu/PVC Cu/EPR
Interruttori 2P / 3P / 4P [G5-G7] Interruttori 2P / 3P / 4P
Curva di limitazione della corrente di cresta Curva di limitazione dell'energia specifica passante
Sez. Sez.
[mm2] [mm2]
10 8 5s
cos phi = 0.3 125A
5
100A
20 80A 10ms

10 7

Sollecitazione termica (energia specifica passante) (A²s)


15
5
= 0.5

1
10 10 6
9 5
Corrente di cresta (kA)

= 0.7
8 1 125A
100A
7 4 80A
2,5 10 5
6 = 0.8 2,5
5
5 1,5
1,5
4 10 4
5
= 0.9
3

10 3
5
2
= 0.95

10 2
5

1
3 4 10 1
1 2 5 6 7 8 9 10 15 20 30 5 101 5 102 5 103 5 104 5 105 5

Corrente di cortocircuito presunta (kA eff.) Corrente di cortocircuito presunta (kA eff.)

v 1: C120N: 80-100-125 A. v 1: C120N.

240/415 V

C120 N curva C Cu/PVC Cu/EPR C120 N curva C


Interruttori: 1P (240 V) - 2P / 3P / 4P (415 V) [G5-G7] Interruttori: 1P (240 V) - 2P / 3P / 4P (415 V)
Curva di limitazione della corrente di cresta Sez. Sez. Curva di limitazione dell'energia specifica passante
[mm2] [mm2]
10 8 5s
cos phi = 0.3 125A
5
100A
20 80A 10ms

10 7
Sollecitazione termica (energia specifica passante) (A²s)

15
5
= 0.5

10 10 6
1
9 5
Corrente di cresta (kA)

8 = 0.7
1 125A
4 100A
7 2,5 80A
10 5
6 = 0.8 2,5 5
1,5
5
1,5
4 10 4
5

= 0.9
3
10 3
5
2
= 0.95

10 2
5

1 10 1
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 15 20 30 5 101 5 102 5 103 5 104 5 105 5

Corrente di cortocircuito presunta (kA eff.) Corrente di cortocircuito presunta (kA eff.)

v 1: C120N: 80-100-125 A. v 1: C120N.

271
Caratteristiche Curve di limitazione
degli apparecchi Il Sistema Acti 9
di protezione
e manovra

440 V
C120N, curva C C120N, curva C
Interruttori 2P / 3P / 4P Cu/PVC Cu/EPR Interruttori 2P / 3P / 4P
[G5-G7]
Curva di limitazione della corrente di cresta Curva di limitazione dell'energia specifica passante
Sez. Sez.
[mm2] [mm2] 10 8
cos phi = 0.3 125A 5s
5
100A
20 80A 10ms

10 7

Sollecitazione termica (energia specifica passante) (A²s)


15
5
= 0.5

10 10 6
9 5
Corrente di cresta (kA)

8 = 0.7
4 125A
1 1 100A
7 4 80A
2,5 10 5
6 = 0.8
2,5 5
5 1,5
1,5
4 10 4
5
= 0.9
3

10 3
5
2
= 0.95

10 2
5

1 10 1
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 15 20 30 5 101 5 102 5 103 5 104 5 105 5

Corrente di cortocircuito presunta (kA eff.) Corrente di cortocircuito presunta (kA eff.)

v 1: C120N: 80-100-125 A. v 1: C120N.

240 V
NG125a/N/L, curva C NG125a/N/L, curva C
Cu/PVC Cu/EPR
Interruttori 2P / 3P / 4P [G5-G7] Interruttori 2P / 3P / 4P
Curva di limitazione della corrente di cresta Sez. Sez.
Curva di limitazione dell'energia specifica passante
[mm2] [mm2]
cos phi = 0.3 10 8 125A 5s
5
100A
20
4 80A 10ms
63A
Sollecitazione termica (energia specifica passante) (A²s)

50A
15 10 7 40A
2
= 0.5
5 32A
4
25A
1 20A
10 9
10 6 16A
8
9 1 2
Corrente di cresta (kA)

7 5 10A
8 = 0.7
125A
6 4 100A
7 4 80A
5 63A
6 = 0.8 2,5 10 5 50A
40A
2,5 5 32A
25A
5 1,5 20A
16A
1,5 10A
4
10 4
5
= 0.9
3

10 3
5
2 = 0.95

10 2
5

1 10 1
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 20 30 40 50 100 5 10 1 5 10 2 5 10 3 5 10 4 5 10 5 5

Corrente di cortocircuito presunta (kA eff.) Corrente di cortocircuito presunta (kA eff.)

v 1: NG125a, v 6: 20-25 A, v 9: 80-100-125 A. v 1: NG125a,


v 2: NG125N, v 7: 32-40 A, v 2: NG125N,
v 4: NG125L, v 8: 50-63 A, v 4: NG125L.
v 5: 10-16 A,

272
240/415 V
NG125a/N/L, curva C NG125a/N/L, curva C
Interruttori 2P / 3P / 4P Cu/PVC Cu/EPR Interruttori 2P / 3P / 4P
[G5-G7]
Curva di limitazione della corrente di cresta Curva di limitazione dell'energia specifica passante
Sez. Sez.
[mm2] [mm2] 10 8
cos phi = 0.3 125A 5s
5
100A
20 80A 10ms
63A

Sollecitazione termica (energia specifica passante) (A²s)


10 7 50A
15 40A
4 5 32A
= 0.5
25A
4
2 20A
1
10 9
10 6 16A
9 10A
2
5 125A
Corrente di cresta (kA)

8 = 0.7
8 6 1 100A
4 80A
7 7
63A
4 50A
6 = 0.8
6 2,5 10 5 40A
32A
5
2,5 5
25A
20A
5 1,5 16A
10A
1,5
4
10 4
= 0.9 5
3

10 3
2 5
= 0.95

10 2
5

1
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 20 30 40 50 100 10 1
Corrente di cortocircuito presunta (kA eff.)
5 10 1 5 10 2 5 10 3 5 10 4 5 10 5 5

Corrente di cortocircuito presunta (kA eff.)

v 1: NG125a, v 6: 20-25 A, v 9: 80-100-125 A. v 1: NG125a 80-100-125 A,


v 2: NG125N, v 7: 32-40 A, v 2: NG125N,
v 4: NG125L, v 8: 50-63 A, v 4: NG125L.
v 5: 10-16 A,

525 V
NG125a/N/L, curva C NG125a/N/L, curva C
Cu/PVC Cu/EPR
Interruttori 2P / 3P / 4P [G5-G7] Interruttori 2P / 3P / 4P
Curva di limitazione della corrente di cresta Sez. Sez.
Curva di limitazione dell'energia specifica passante
[mm2] [mm2]
10 8 5s
125A
cos phi = 0.3 5
100A
20 80A 10ms
63A
Sollecitazione termica (energia specifica passante) (A²s)

10 7 50A
40A
15 7 6 5 32A
= 0.5
5 25A 7
4
5
20A 4
10 10 6 16A
2 12 6
9 5 10A 2
Corrente di cresta (kA)

11
8 = 0.7 6 125A
1 10 4 1 100A
80A
7 9 4 63A
50A
6 = 0.8 8 2,5 10 5 40A
2,5 32A
25A
5
20A
5 1,5 16A
1,5 10A
4
10 4
= 0.9
5
3

10 3
2 = 0.95 5

10 2
5

1
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 20 30 40 50 100
10 1
Corrente di cortocircuito presunta (kA eff.)
5 101 5 102 5 103 5 104 5 105 5

Corrente di cortocircuito presunta (kA eff.)

v 1: NG125a 3, 4P, v 8: 10-16 A v 1: NG125a 3, 4P, v 6: NG125L 2P,


v 2: NG125N 2, 3, 4P, v 9: 20-25 A v 2: NG125N 2, 3, 4P, v 7: NG125LMA 2, 3, 4P.
v 4-5: NG125L 3, 4P, v 10: 32-40 A v 4-5: NG125L 3, 4P,
v 6: NG125L 2P, v 11: 50-63 A
v 7: NG125 LMA 2, 3, 4P. v 12: 80-100-125 A

273
Caratteristiche Curve di limitazione
degli apparecchi Compact NS80H-MA
di protezione
e manovra

Curve di limitazione della corrente di cresta


Compact NS80H-MA 380/440 V (1)

20 80 A
cresta
80 A
50 A
interruttore relé termico contattore
50 A NS80H-MA
50 A In 80 A LRD-33 63 63/80 LC1-D80
10
25 A
8 In 80 A LRD-33 59 8/65 LC1-D65
25 A
7 12.5 A In 50 A LRD-33 57 37/50 LC1-D65
6 In 50 A LRD-33 55 30/40 LC1-D65
12.5 A
5 In 50 A LRD-33 53 23/32 LC1-D65
12.5 A
4 In 25 A LRD-33 22 17/25 LC1-D65
In 25 A LRD-13 21 12/18 LC1-D65
I[kA] 3
6.3 A
In 12.5 A LRD-13 16 09/13 LC1-D65
In 12.5 A LRD-13 14 07/10 LC1-D65
2 In 12.5 A LRD-13 12 5.5/08 LC1-D32
6.3 A  In 6.3 A LRD-13 10 04/06 LC1-D65
In 6.3 A LRD-13 08 2.5/04 LC1-D65
2.5 A In 2.5 A LRD-13 07 1.6/2.5 LC1-D65
1
In 2.5 A LRD-13 06 01/1.6 LC1-D09
0.8
0.7
0.6
0.5 2.5 A

0.4
2 3 4 6 10 20 30 40 60 100 200 300
kA rms

Curve di limitazione dell’energia specifica passante Cu/PVC Cu/EPR


Compact NS80H-MA 400/440 V (1)
Sez. Sez.
[mm2] [mm2]
2 80 A
80 A 6
6
energia
4
5
50 A interruttore relé termico contattore
10 50 A
50 A
4
NS80H-MA
25 A
25 A 2,5 In 80 A LRD-33 63 63/80 LC1-D80
5
2,5
In 80 A LRD-33 59 48/65 LC1-D65
12.5 A

3
12.5 A In 50 A LRD-33 57 37/50 LC1-D65
1,5
12.5 A 1,5 In 50 A LRD-33 55 30/40 LC1-D65
2

In 50 A LRD-33 53 23/32 LC1-D65


4
In 25 A LRD-33 22 17/25 LC1-D65
10 6.3 A In 25 A LRD-13 21 12/18 LC1-D65
2 In 12.5 A LRD-13 16 09/13 LC1-D65
As
6.3 A
5
In 12.5 A LRD-13 14 07/10 LC1-D65
In 12.5 A LRD-13 12 5.5/08 LC1-D32
3

2.5 A In 6.3 A LRD-13 10 04/06 LC1-D65


2
In 6.3 A LRD-13 08 2.5/04 LC1-D65
In 2.5 A LRD-13 07 1.6/2.5 LC1-D65
3
10 In 2.5 A LRD-13 06 01/1.6 LC1-D09

5
2.5 A

2 3 4 6 10 20 30 40 60 100 200 300


kA rms

(1) Valido per 480 V secondo norme Nema.

274
Compact NSX100/630
Compact NS630b/1600

Curve di limitazione dell’energia specifica passante


Compact 400/440 V

Cu/PVC Cu/EPR
I2t [A2s] Sez. Sez.
9
[mm2] [mm2]
10

5
3 NS630bH
NS800H 120
2 NS630bN NS1000H
NS800N NS1250H
120 95
8 NS1000N NS1600H
10 NS1250N
95
70
NS1600N
5
70
50
3
50
2
35
7 35 25
10
NS1000L
NS800L (1) 25
5 S L
N H NS
630 16

3 NS
400 16
2
10
10
6
N H S L 10


NS
250
NS
100 6
5 NS
160
E 6
3 E NE N
NSA160 4
2 4
10
5 2,5
2,5
5

1,5
3

2 3 4 6 10 20 30 40 60 70 100 150 200 300


kA eff
(1) Curva valida anche per interruttori NS630bL

275
Caratteristiche Curve di limitazione
degli apparecchi Compact NSX100/630
di protezione Compact NS630b/1600
e manovra

Curve di limitazione della corrente di cresta Compact 400/440 V

Icc cresta [kA]
300

NS630bH
NS800H
200 NS630bN NS1000H
NS800N NS1250H
NS1000N NS1600H
NS1250N
100 NS1600N NS630bL
NS800L
80 NS1000L
70
60 L NSX630
S
50 H NSX400
40 N
F L
S NSX250
30 H NSX100
N
F NSX160
20
B

N
NE NSA160
E
10
8
7
6
5
4
2 3 4 6 10 20 30 40 60 100 200 300
kA eff

276
Curve di limitazione dell'energia specifica passante Compact 660/690 V

Cu/PVC Cu/EPR
I2t [A2s] Sez. Sez.
9 [mm2] [mm2]
10

5
3
2
NS630bH 95
8 NS800H
10 95
NS1000H 70
NS1250H
5
NS630bN
NS1600H
70
NS800N 50
NS1000N
3 NS1250N 50
2 NS1600N 35

7 35 25
10
25
L
5 S NSX630 16
H
3 NSX400 16
2 �, N 10
6 L 10
10 S NSX250
N, H
� NSX100 6
5 NSX160
6
3 4
2 4
10
5 2,5
2,5
5
1,5
3
2
2 3 4 6 10 20 30 40 60 100 150 200 300 kA eff

277
Caratteristiche Curve di limitazione
degli apparecchi Compact NSX100/630
di protezione Compact NS630b/1600
e manovra

Curve di limitazione della corrente di cresta Compact 660/690 V

Icc cresta [kA]
300

200
NS630bH
NS800H
NS1000H
NS630bN NS1250H
100 NS800N NS1600H
80 NS1000N
70 NS1250N
60 NS1600N
50 NS630bL
NS800L
40 NS1000L L
NSX630
S
30 H NSX400

20 F, N L
NSX250
S
NSX100
NSX160
10 N, H
8 F
7
6
5
4
2 3 4 6 10 20 30 40 60 100 200 300 kA eff

278
Masterpact NT, NW

Curve di limitazione dell’energia specifica passante Curve di limitazione della corrente di cresta
Masterpact 380/415 V Masterpact 380/415 V
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Curve di limitazione dell’energia specifica passante Curve di limitazione della corrente di cresta
Masterpact 690 V Masterpact 690 V

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��

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279
Caratteristiche Filiazione
degli apparecchi Presentazione
di protezione
e manovra

Filiazione
Filiazione vuol dire coordinare due dispositivi di protezione in serie utilizzando
il loro potere di limitazione. Questa limitazione offre la possibilità di installare a valle
interruttori con potere di interruzione inferiori a quello normalmente richiesto.
Gli interruttori a monte svolgono un ruolo di barriera per le forti correnti
di cortocircuito. Infatti, essi limitano i valori di corrente nel circuito e consentono
perciò agli interruttori a valle (con Pdi inferiore alla corrente di cortocircuito presunta
nel loro punto di installazione) di essere sollecitati da correnti inferiori al loro Pdi
in caso di cortocircuito. La limitazione di corrente avviene lungo tutto il circuito
controllato dall’interruttore a monte e la filiazione interessa tutti gli apparecchi
situati a valle di tale interruttore.

Non è limitata a due apparecchi consecutivi, ma può essere realizzata anche

tra apparecchi installati in quadri diversi.

In questo modo, il termine filiazione viene ad indicare, in senso generale,


tutte quelle associazioni di interruttori che permettono di installare in un punto
di un impianto un interruttore di Pdi inferiore alla Icc presunta.
È inteso che il potere di interruzione dell’apparecchio a monte deve essere maggiore
o uguale alla corrente di cortocircuito presunta nel punto in cui esso
è installato (corrente determinabile con il metodo proposto a pag. 66).
L’associazione di due apparecchi in filiazione è prevista dalla norma CEI 64-8
e dalla norma CEI EN 60947-2.
Secondo queste norme i dispositivi di protezione contro i cortocircuiti devono avere
un potere di interruzione almeno uguale alla corrente di cortocircuito presunta
nel punto di installazione. è tuttavia ammesso l’impiego di un dispositivo
di protezione con potere di interruzione inferiore, a condizione che a monte vi sia
un altro dispositivo avente il necessario potere di interruzione; in questo caso
le caratteristiche dei due dispositivi devono essere coordinate in modo che l’energia
specifica passante (l2t) lasciata passare dal dispositivo a monte non risulti superiore
a quella che può essere sopportata senza danno dal dispositivo a valle e dalle
condutture protette. La filiazione può essere verificata solo con prove di laboratorio
e le associazioni possibili possono essere fornite solamente dal costruttore.
Le tabelle seguenti indicano le possibilitàdi filiazione tra i vari interruttori per reti
230 V, 400 V e 440 V.

F N Rete a 230V a valle di una rete a 400V


In caso di interruttori unipolare + neutro (1P+N) o bipolari (2P) collegati tra fase
e neutro in una rete a 400 V, in un sistema TT o TNS, per determinare le possibilità
di filiazione tra apparecchi a valle e a monte, consultare la tabella di filiazione per reti
F N a 230 V.

In presenza di un circuito monofase a 230 V protetto con interruttore unipolare (1P)

derivato da un circuito trifase a 380/415 V, per determire il coordinamento tra

l'interruttore a monte e quello a valle consultare le tabelle di filiazione per reti


a 400 V.

F N F N Filiazione a tre livelli


Si identifichino tre interruttori in serie, A, B e C.

Il funzionamento in filiazione fra i tre apparecchi è assicurato nei due casi seguenti:

c l'apparecchio di testa A si coordina in filiazione con l'apparecchio B e con

F N F N l'apparecchio C (anche se il coordinamento in filiazione non è soddisfacente tra gli

apparecchi B e C). È sufficiente verificare che le associazioni A+B e A+C abbiano

il potere di interruzione necessario (vedere esempio 1).

80 kA
c due apparecchi successivi si coordinano tra loro, A con B e B con C

A 200 A NSX250L (anche se il coordinamento in filiazione non è soddisfacente tra gli apparecchi A

e C). È sufficiente verificare che le associazioni A+B e B+C abbiano il potere

di interruzione necessario (vedere esempio 2).

80 kA
40 kA
Esempio 1: Rete a 400V
A 200 A NSX250L
c L’interruttore di testa A è un NSX250L (Pdi: 150 kA) con una lcc presunta
ai suoi morsetti di 80 kA. Si può scegliere come interruttore B un NSX160B
B 63 A NSX160B (Pdi: 25 kA) con una lcc presunta ai suoi morsetti di 40 kA, poichè il potere
40 kA
di interruzione di questo apparecchio, per filiazione con l’NSX250L a monte,
24 kA è di 50 kA.
Come interruttore C può essere impiegato un iC60H (Pdi: 10 kA) per una lcc
B 63 A NSX160B presunta ai suoi morsetti di 24 kA, poichè il potere di interruzione di questo
C 25 A iC60H apparecchio per filiazione con l’NSX250L a monte è di 25 kA.

24 kA È da notare che il Pdi “rinforzato” del iC60H con l’NSX160B a monte è solo di 20 kA,

ma:
c A+B = 50 kA;
C 25 A iC60H c A+C = 25 kA.

48 kA

280A 320 A NSX400H
B 63 A NSX160B

24 kA

C 25 A iC60H

Esempio 2: Rete a 400V


48 kA
L’interruttore di testa A è un NSX400H (Pdi: 70 kA) con una lcc presunta ai suoi
A 320 A NSX400H morsetti di 48 kA. Si può scegliere per interruttore B un NSA160E (Pdi: 16 kA)
con una lcc presunta ai suoi morsetti di 30 kA, poichè il potere di interruzione
di questo apparecchio, per filiazione con l’NSX400H a monte, è di 30 kA.
30 kA
Come interruttore C può essere impiegato un iC60N (Pdi: 10 kA) con una lcc
presunta ai suoi morsetti a valle di 14 kA, poichè il potere di interruzione di questo
apparecchio, per filiazione con il NSA160E a monte, è di 15 kA.

B 100 A NSA160E È da notare che il Pdi del iC60N non è “rinforzato” per filiazione con il NSX400H

a monte, ma:

14 kA c A+B = 30 kA

c B+C = 15 kA.

C 25 A iC60N

281
Caratteristiche Filiazione
degli apparecchi Rete a 230/240 V
di protezione
e manovra
Nota: il coordinamento Compact/ Acti 9 a 230 V è utile per circuiti monofase in derivazione
da una linea trifase. Reti trifasi a 230 V in Italia non vengono utilizzate.

tabella 1 - Filiazione tra Acti 9 a monte e Acti 9 a valle


a monte C40N iC60N iC60H iC60L iC60L iC60L C120N NG125a NG125N NG125L
(≤25A) (32-40A) (50-63A) NG125L
MA
Icu [kA] 10 20 30 50 36 30 20 30 50 100
a valle Icu rinforzata [kA]
C40a ≤16A 6 10 15 20 30 25 20 15 20 20 50
C40a 20-40A 6 10 15 20 30 25 20 15 20 20 50
C40N ≤16A 10 20 30 50 36 30 20 30 30 50
C40N 20-40A 10 20 30 50 36 30 20 30 30 50
iC60a 10 20 30 50 36 30 20 30 30 50
iC60N ≤25A 20 30 50 36 30 30 50 50
iC60N 32-40A 20 30 36 30 30 50 50
iC60N 50-63A 20 30 30 30 50 50
iC60H ≤25A 30 50 36 50 70
iC60H 32-40A 30 36 50 70
iC60H 50-63A 30 50 70
iC60L ≤25A 50 100
iC60L 32-40A 36 50 100
iC60L 50-63A 30 50 70
C120N 20 50 70
NG125a 35 70
NG125N 50 70

tabella 2 - Filiazione tra Compact per guida DIN a monte e Acti 9 e Compact per guida DIN a valle
a monte NSC100N NSA160E NSA160NE NSA160N
Icu [kA] 42 25 40 50
a valle Icu rinforzata [kA]
C40a ≤16A 6 20 20 20 20
C40a 20-40A 6 10 10 10 10
C40N ≤16A 10 30 30 30 30
C40N 20-40A 10 15 15 15 15
iC60a 10 30 30 30 30
iC60N 20 42 25 40 50
iC60H 30 42 40 50
iC60L ≤25A 50
iC60L 32-40A 36 42 50
iC60L 50-63A 30 42 40 50
C120N 20 42 40 50
NG125a 35 42 40 50
NG125N 50
NSA160E 25 50
NSC100 42

282
tabella 3 - Filiazione tra Compact NSX a monte e Acti 9 e Compact a valle
a monte NSX100B NSX100F NSX100N NSX100H NSX100S NSX100L NSX160B NSX160F NSX160N NSX160H NSX160S NSX160L
Icu [kA] 40 85 90 100 120 150 40 85 90 100 120 150
a valle Icu rinforzata [kA]
C40a 6 20 20 20 20 20 20 20 20 20 20 20 20
C40N 10 30 30 30 30 30 30 30 30 30 30 30 30
iC60a 10 30 30 30 30 30 30 30 30 30 30 30 30
iC60N 20 40 40 60 60 60 60 40 40 60 60 60 60
iC60H 30 40 50 80 80 80 80 40 50 80 80 80 80
iC60L ≤25A 50 65 80 80 80 80 65 80 80 80 80
iC60L 32-40A 36 40 65 80 80 80 80 40 65 80 80 80 80
iC60L 50-63A 30 40 65 80 80 80 80 40 65 80 80 80 80
C120N 20 40 40 50 50 70 70 40 40 50 50 70 70
NG125a 35 40 40 50 50 50 70 40 40 50 50 50 70
NG125N 50 60 70 70 85 85 60 70 70 85 85
NG125L/LMA 100 120 150 120 150
NSA160E 25 40 50 50 50 60 60
NSA160NE 40 85 90 100 100 100
NSA160N 50 85 90 100 100 100
NS80H-MA 100 120 150 120 150
NSC100 42 85 90 100 100 100 85 90 100 100 100
P25M ≥14A 50 85 90 100 100 100 85 90 100 100 100
NSX100B 40 85 90 90 100 100 85 90 90 100 100
NSX100F 85 90 100 120 150 90 100 120 150
NSX100N 90 100 120 150 100 120 150
NSX100H 100 120 150 120 150
NSX100S 120 150 150
NSX160E 25 40 40 60 60 60 60
NSX160B 40 85 90 90 100 100
NSX160F 85 90 100 120 150
NSX160N 90 100 120 150
NSX160H 100 120 150
NSX160S 120 150

tabella 4 - Filiazione tra Compact NSX a monte e Acti 9 e Compact a valle


a monte NSX250B NSX250F NSX250N NSX250H NSX250S NSX250L
Icu [kA] 40 85 90 100 120 150
a valle Icu rinforzata [kA]
C40a 6 20 20 20 20 20 20
C40N 10 30 30 30 30 30 30
iC60a 10 30 30 30 30 30 30
iC60N 20 40 40 60 60 60 60
iC60H 30 40 50 65 65 65 65
iC60L ≤25A 50 65 80 80 80 80
iC60L 32-40A 36 40 65 80 80 80 80
iC60L 50-63A 30 40 50 65 65 65 65
C120N 20 40 40 50 50 70 70
NG125a 35 40 40 50 50 70 70
NG125N 50 60 70 70 85 85
NG125L/LMA 100 120 150
NSA160E 25 40 50 50 50 60 60
NSA160NE 40 85 90 100 100 100
NSA160N 50 85 90 100 100 100
NS80H-MA 100 120 150
NSC100N 42 85 90 100 100 100
NSX100B 40 85 90 90 100 100
NSX100F 85 90 100 120 150
NSX100N 90 100 120 150
NSX100H 100 120 150
NSX100S 120 150
NSX160E 25 40 50 50 50 60 60
NSX160B 40 85 90 90 100 100
NSX160F 85 90 100 120 150
NSX160N 90 100 120 150
NSX160H 100 120 150
NSX160S 120 150
NSX250B 40 85 90 90 100 100
NSX250F 85 90 100 120 150
NSX250N 90 100 120 150
NSX250H 100 120 150
NSX250S 120 150

283
Caratteristiche Filiazione
degli apparecchi Rete a 230/240 V
di protezione
e manovra

tabella 5 - Filiazione tra Compact NSX a monte e Compact a valle


a monte NSX400F NSX400N NSX400H NSX400S NSX400L NSX630F NSX630N NSX630H NSX630S NSX630L
Icu [kA] 40 85 100 120 150 40 85 100 120 150
a valle Icu rinforzata [kA]
NSA160E 25 40 50 50 60 60 40 50 50 60 60
NSA160NE 40 85 90 100 100 85 90 100 100
NSA160N 50 85 90 100 100 85 90 100 100
NS80H-MA 100 120 150 120 150
NSX100B 40 85 90 100 100 85 90 100 100
NSX100F 85 100 120 150 100 120 150
NSX100N 90 100 120 150 100 120 150
NSX100H 100 120 150 120 150
NSX100S 120 150 150
NSX160E 25 50 60 60 60 60 50 60 60 60 60
NSX160B 40 85 90 100 100 85 90 100 100
NSX160F 85 100 120 150 100 120 150
NSX160N 90 100 120 150 100 120 150
NSX160H 100 120 150 120 150
NSX160S 120 150 150
NSX250B 40 85 90 100 100 85 90 100 100
NSX250F 85 100 120 150 100 120 150
NSX250N 90 100 120 150 100 120 150
NSX250H 100 120 150 120 150
NSX250S 120 150 150
NSX400F 40 85 100 120 150 85 100 120 150
NSX400N 85 100 120 150 100 120 150
NSX400H 100 120 150 120 150
NSX400S 120 150 150
NSX630F 40 85 100 120 150
NSX630N 85 100 120 150
NSX630H 100 120 150
NSX630S 120 150

tabella 6 - Filiazione tra Compact NS e Masterpact NT / NW a monte e Compact NSX e NS a valle


a monte da NS630bH NS630bL NS800H NS800L NS1000H NS1000L NS1250H NS2000N NT L1 NW L1
NS630bN NS1600H NS2500N
a NS1600N NS3200N
Icu [kA] 50 70 150 70 150 70 150 70 85 150 150
a valle Icu rinforzata [kA]
NSX100B 40 50 50 50 50
NSX100F 85 150 150 150 150
NSX100N 90 150 150 150 150
NSX100H 100 150 150 150 150
NSX100S 120 150 150 150 150
NSX160E 25 36 36 36
NSX160B 40 50 50 50 50
NSX160F 85 150 150 150 150
NSX160N 90 150 150 150 150
NSX160H 100 150 150 150 150
NSX160S 120 150 150 150 150
NSX250B 40 50 50 50 50
NSX250F 85 150 150 150 150
NSX250N 90 150 150 150 150
NSX250H 100 150 150 150 150
NSX250S 120 150 150 150 150
NSX400F 40 150 150 150 150
NSX400N 85 150 150 150 150 100
NSX400H 100 150 150 150 150
NSX400S 120 150 150 150 150
NSX630F 40 150 150 150 150
NSX630N 85 150 150 150 150 100
NSX630H 100 150 150 150 150
NSX630S 120 150 150 150 150
NS630bN 50 150 150 70 150 100
NS800N 50 150 150 70 150 100
NS1000N 50 150 70 100
NS1250N 50 70 100
NS1600N 50 70

284
Rete a 380/415 V

tabella 7 - Filiazione tra Acti 9 a monte e Acti 9 a valle


a monte C40N iC60N iC60H iC60L iC60L iC60L C120N NG125a NG125N NG125L
≤25A 32-40A 50-63A NG125L
MA
Icu [kA] 10 10 15 25 20 15 10 16 25 50
a valle Icu rinforzata [kA]
C40a ≤16A 6 10 10 10 20 15 10 10 10 10 20
C40a 20-40A 6 10 10 15 10 10 10 10 10 15
C40N ≤16A 10 15 25 20 15 15 15 25
C40N 20-40A 10 15 20 15 15 15 15 20
iC60a 6 10 10 20 15 10 16 20 20
iC60N 10 15 25 20 15 16 25 25
iC60H 15 25 20 15 25 36
iC60L ≤25A 25 50
iC60L 32-40A 20 25 50
iC60L 50-63A 15 25 36
C120N 10 25 25
NG125a 16 25 25
NG125N 25 36

tabella 8 - Filiazione tra Compact per guida DIN a monte e Acti 9 e Compact per guida DIN a valle
a monte NSA160E NSA160NE NSA160N NSC100N

Icu [kA] 16 25 36 18
a valle Icu rinforzata [kA]
C40a ≤16A 6 10 10 10 10
C40a 20-40A 6 10 10 10 10
C40N ≤16A 10 15 15 15 15
C40N 20-40A 10 15 15 15 15
iC60a 6 15 20 20 18
iC60N 10 15 20 20 18
iC60H 15 25 25 18
iC60L ≤25A 25
iC60L 32-40A 20 25 25
iC60L 50-63A 15 25 25 18
P25M ≥14A 15 15 25 25 18
C120N 10 25 25 18
NG125a 16 25 25
NG125N 25
NSA160E 16
NSC100N 18

285
Caratteristiche Filiazione
degli apparecchi Rete a 380/415 V
di protezione
e manovra

tabella 9 - Filiazione tra Compact NSX a monte e Acti 9 e Compact a valle


a monte NSX100B NSX100F NSX100N NSX100H NSX100S NSX100L NSX160E NSX160B NSX160F NSX160N NSX160H NSX160S NSX160L
Icu [kA] 25 36 50 70 100 150 16 25 36 50 70 100 150
a valle Icu rinforzata [kA]
C40a ≤16A 6 10 10 10 10 10 10 10 10 10 10 10 10 10
C40a 20-40A 6 10 10 10 10 10 10 10 10 10 10 10 10 10
C40N ≤16A 10 15 15 15 15 15 15 15 15 15 15 15 15 15
C40N 20-40A 10 15 15 15 15 15 15 15 15 15 15 15 15 15
iC60a ≤25A 6 15 15 15 20 20 20 15 15 15 20 20 20
iC60a 32-63A 6 10 10 10 15 15 15 10 10 10 15 15 15
iC60N 10 20 25 30 30 30 30 20 25 30 30 30 30
iC60H ≤40A 15 25 36 40 40 40 40 25 36 40 40 40 40
iC60H 50-63A 15 25 36 36 36 36 36 25 30 30 30 30 30
iC60L ≤25A 25 36 40 40 40 40 36 40 40 40 40
iC60L 32-40A 20 25 36 40 40 40 40 25 36 40 40 40 40
iC60L 50-63A 15 25 36 36 36 36 36 25 30 30 30 30 30
C120N 10 25 25 25 25 25 25 16 25 25 25 25 25 25
NG125a 16 25 25 25 25 25 25 25 25 25 25 25 25
NG125N 25 36 36 36 50 70 36 36 36 50 70
NG125L/LMA 50 70 100 150 70 100 150
NSA160E 16 25 25 30 30 30 30
NSA160NE 25 36 36 50 50 50
NSA160N 36 50 50 50 50
P25M ≥14A 15 25 25 40 50 50 50 16 25 25 50 50 50 50
NS80H-MA 70 100 150 100 150
NSC100N 18 25 36 50 50 50 50 25 36 50 50 50 50
NSX100B 25 36 36 50 50 50 36 36 50 50 50
NSX100F 36 50 70 100 150 50 70 100 150
NSX100N 50 70 100 150 70 100 150
NSX100H 70 100 150 100 150
NSX100S 100 150 150
NSX160E 16 25 25 36 36 50
NSX160B 25 36 36 50 50 50
NSX160F 36 50 70 100 150
NSX160N 50 70 100 150
NSX160H 70 100 150
NSX160S 100 150

286
tabella 10 - Filiazione tra Compact NSX a monte e Acti 9 e Compact a valle
a monte NSX250B NSX250F NSX250N NSX250H NSX250S NSX250L
Icu [kA] 25 36 50 70 100 150
a valle Icu rinforzata [kA]
C40a ≤16A 6 10 10 10 10 10 10
C40a 20-40A 6 10 10 10 10 10 10
C40N ≤16A 10 15 15 15 15 15 15
C40N 20-40A 10 15 15 15 15 15 15
iC60a ≤25A 6 15 15 15 20 20 20
iC60a 32-63A 6 10 10 10 15 15 15
iC60N ≤40A 10 20 25 30 30 30 30
iC60N 50-63A 10 20 25 25 25 25 25
iC60H ≤40A 15 25 30 30 30 30 30
iC60H 50-63A 15 25 25 25 25 25 25
iC60L ≤25A 25 30 30 30 30 30
iC60L 32-40A 20 25 30 30 30 30 30
iC60L 50-63A 15 25 25 25 25 25 25
C120N 10 25 25 25 25 25 25
NG125a 16 25 25 25 25 25 25
NG125N 25 36 36 36 50 70
NG125L/LMA 50 70 100 150
NSA160E 16 25 25 30 30 30 30
NSA160NE 25 36 36 50 50 50
NSA160N 36 50 50 50 50
NS80H-MA 70 100 150
NSC100N 18 25 36 50 50 50 50
NSX100B 25 36 36 50 50 50
NSX100F 36 50 70 100 150
NSX100N 50 70 100 150
NSX100H 70 100 150
NSX100S 100 150
NSX160E 16 25 25 36 36 50
NSX160B 25 36 36 50 50 50
NSX160F 36 50 70 100 150
NSX160N 50 70 100 150
NSX160H 70 100 150
NSX160S 100 150
NSX250B 25 36 36 50 50 50
NSX250F 36 50 70 100 150
NSX250N 70 70 100 150
NSX250H 100 100 150
NSX250S 150 150

tabella 11 - Filiazione tra Compact NSX a monte e Compact a valle


a monte NSX400F NSX400N NSX400H NSX400S NSX400L NSX630F NSX630N NSX630H NSX630S NSX630L
Icu [kA] 36 50 70 100 150 36 50 70 100 150
a valle Icu rinforzata [kA]
NSA160E 16 25 25 30 30 30 25 25 30 30 30
NSA160NE 25 36 36 50 50 50 36 36 50 50 50
NSA160N 36 50 50 50 50 50 50 50 50
NS80H-MA 70 100 150 100 150
NSC100N 18 50 50 50 50 50 50 50 50
NSX100B 25 36 36 50 50 50 36 36 50 50 50
NSX100F 36 50 70 100 150 50 70 100 150
NSX100N 50 70 100 150 70 100 150
NSX100H 70 100 150 100 150
NSX100S 100 150 150
NSX160E 16 25 25 36 36 36 25 25 36 36 36
NSX160B 25 36 36 50 50 50 36 36 50 50 50
NSX160F 36 50 70 100 150 50 70 100 150
NSX160N 50 70 100 150 70 100 150
NSX160H 70 100 150 100 150
NSX160S 100 150 150
NSX250B 25 36 36 50 50 50 36 36 50 50 50
NSX250F 36 50 70 100 150 50 70 100 150
NSX250N 70 70 100 150 70 100 150
NSX250H 100 100 150 100 150
NSX250S 150 150 150
NSX400F 36 50 70 100 150 50 70 100 150
NSX400N 50 70 100 150 70 100 150
NSX400H 70 100 150 100 150
NSX400S 100 150 150
NSX630F 36 50 70 100 150
NSX630N 50 70 100 150
NSX630H 70 100 150
NSX630S 100 150

287
Caratteristiche Filiazione
degli apparecchi Rete a 380/415 V
di protezione
e manovra

tabella 12- Filiazione tra Compact NS e Masterpact NT / NW a monte e Compact NSX e NS a valle
a monte da NS630bH NS630bL NS800H NS800L NS1000H NS1000L NS1250H e NS2000N NT L1 NW L1
NS630bN a NS1600H NS2550N
NS1600N NS3200N
Icu [kA] 50 70 150 70 150 70 150 70 70 150 150
a valle Icu rinforzata [kA]
NSX100B 25 50 50 50 50 50 50 50 50 50
NSX100F 36 50 70 150 70 150 70 150 70 150
NSX100N 50 70 150 70 150 70 150 70 150
NSX100H 70 150 150 150 150
NSX100S 100 150 150 150 150
NSX160E 16 35 35 35 35 35 35 35 35
NSX160B 25 50 50 50 50 50 50 50 50 50
NSX160F 36 50 70 150 70 150 70 150 70 150
NSX160N 50 70 150 70 150 70 150 70 150
NSX160H 70 150 150 150 150
NSX160S 100 150 150 150 150
NSX250B 25 50 50 50 50 50 50 50 50 50
NSX250F 36 50 70 150 70 150 70 150 70 150
NSX250N 70 70 150 70 150 70 150 70 150
NSX250H 100 150 150 150 150
NSX250S 150 150 150 150 150
NSX400F 36 50 70 150 70 150 70 150 70 150
NSX400N 50 70 150 70 150 70 150 70 150
NSX400H 70 150 150 150 150
NSX400S 100 150 150 150 150
NSX630F 36 50 70 150 70 150 70 150 70 150
NSX630N 50 70 150 70 150 70 150 70 150
NSX630H 70 150 150 150 150
NSX630S 100 150 150 150 150
NS630bN 50 70 150 70 150 70 150 70 70 150 65
NS630bH 70 150 150 150 150
NS800N 50 70 150 70 150 70 70 150 65
NS800H 70 150 150 150
NS1000N 50 70 150 70 70 150 65
NS1000H 70 150 150
NS1250N 50 70 70 65
NS1600N 50 70 65

288
Rete a 440 V

tabella 13 - Filiazione tra Compact NSX a monte e Acti 9 e Compact a valle


a monte NSX100B NSX100F NSX100N NSX100H NSX100S NSX100L NSX160E NSX160B NSX160F NSX160N NSX160H NSX160S NSX160L
Icu [kA] 20 35 50 65 90 130 10 20 35 50 65 90 130
a valle Icu rinforzata [kA]
iC60N 6 15 15 20 20 20 20 10 15 15 20 20 20 20
iC60H 10 20 20 25 25 25 25 20 20 25 25 25 25
iC60L ≤25A 20 25 25 25 25 25 25 25 25
iC60L 32-40A 15 20 20 25 25 25 25 20 20 25 25 25 25
iC60L 50-63A 10
C120N 6
NG125a 10
NG125N 20
NG125L/LMA 40
NSC100N 18 20 35 50 50 50 50 20 35 50 50 50 50
NSA160E 10 20 20 30 30 30 30
NSA160NE 15 35 35 50 50 50
NSA160N 18 50 50 50 50
NS80H-MA 65 90 130 90 130
NSX100B 20 35 35 50 50 50 35 35 50 50 50
NSX100F 35 50 65 90 130 50 65 90 130
NSX100N 50 65 90 130 65 90 130
NSX100H 65 90 130 90 130
NSX100S 90 130 130
NSX160E 10 20 20 20 20 20 20
NSX160B 20 35 35 50 50 50
NSX160F 35 50 65 90 130
NSX160N 50 65 90 130
NSX160H 65 90 130
NSX160S 90 130

tabella 14 - Filiazione tra Compact NSX a monte e Compact a valle


a monte NSX250B NSX250F NSX250N NSX250H NSX250S NSX250L
Icu [kA] 20 35 50 65 90 130
a valle Icu rinforzata [kA]
NSC100N 18 20 35 50 50 50 50
NSA160E 10 20 20 30 30 30 30
NSA160NE 15 35 35 50 50 50
NSA160N 18 50 50 50 50
NS80H-MA 65 90 130
NSX100B 20 35 35 50 50 50
NSX100F 35 50 65 90 130
NSX100N 50 65 90 130
NSX100H 65 90 130
NSX100S 90 130
NSX160E 10 20 20 20 20 20
NSX160B 20 35 35 50 50 50
NSX160F 35 50 65 90 130
NSX160N 50 65 90 130
NSX160H 65 90 130
NSX160S 90 130
NSX250B 20 35 35 50 50 50
NSX250F 35 50 65 90 130
NSX250N 50 65 90 130
NSX250H 65 90 130
NSX250S 90 130

289
Caratteristiche Filiazione
degli apparecchi Rete a 440 V
di protezione
e manovra

tabella 15 - Filiazione tra Compact NSX a monte e Compact a valle


a monte NSX400F NSX400N NSX400H NSX400S NSX400L NSX630F NSX630N NSX630H NSX630S NSX630L
Icu [kA] 30 42 65 90 130 30 42 65 90 130
a valle Icu rinforzata [kA]
NSC100N 30 42 50 50 50 30 42 50 50 50
NSA160E 10 20 30 30 30 30 20 30 30 30 30
NSA160NE 15 30 30 50 50 50 30 30 50 50 50
NSA160N 18 42 50 50 50 42 50 50 50
NS80H-MA 65 90 90 90 90
NSX100B 20 30 30 50 50 50 30 30 50 50 50
NSX100F 35 42 65 90 130 42 65 90 130
NSX100N 50 65 90 130 65 90 130
NSX100H 65 90 130 90 130
NSX100S 90 130 130
NSX160E 10 15 15 15 15 15
NSX160B 20 30 30 50 50 50 30 30 50 50 50
NSX160F 35 42 65 90 130 42 65 90 130
NSX160N 50 65 90 130 65 90 130
NSX160H 65 90 130 90 130
NSX160S 90 130 130
NSX250B 20 30 30 50 50 50 30 30 50 50 50
NSX250F 35 42 65 90 130 42 65 90 130
NSX250N 50 65 90 130 65 90 130
NSX250H 65 90 130 90 130
NSX250S 90 130 130
NSX400F 30 42 65 90 130 42 65 90 130
NSX400N 42 65 90 130 65 90 130
NSX400H 65 90 130 90 130
NSX400S 90 130 130
NSX630F 30 42 65 90 130
NSX630N 42 65 90 130
NSX630H 65 90 130
NSX630S 90 130

tabella 16 - Filiazione tra Compact NS e Masterpact NT / NW a monte e Compact NSX e NS a valle


a monte da NS630bH NS630bL NS800H NS800L NS1000H NS1000L NS1250H e NS2000N NT L1 NW L1
NS630bN a NS1600H NS2550N
NS1600N NS3200N
Icu [kA] 50 65 130 65 130 65 130 65 65 130 150
a valle Icu rinforzata [kA]
NSX100B 20 50 50 50 50 50 50 50 50 50
NSX100F 35 50 65 130 65 130 65 130 65 130
NSX100N 50 65 130 65 130 65 130 65 130
NSX100H 65 130 130 130 130
NSX100S 90 130 130 130 130
NSX160B 20 50 50 50 50 50 50 50 50 50
NSX160F 35 50 65 130 65 130 65 130 65 130
NSX160N 50 65 130 65 130 65 130 65 130
NSX160H 65 130 130 130 130
NSX160S 90 130 130 130 130
NSX250B 20 50 50 50 50 50 50 50 50 50
NSX250F 35 50 65 130 65 130 65 130 65 130
NSX250N 50 65 130 65 130 65 130 65 130
NSX250H 65 130 130 130 130
NSX250S 90 130 130 130 130
NSX400F 30 50 65 130 65 130 65 130 65 130
NSX400N 42 65 130 65 130 65 130 65 130
NSX400H 65 130 130 130 130
NSX400S 90 130 130 130 130
NSX630F 30 50 65 130 65 130 65 130 65 130
NSX630N 42 65 130 65 130 65 130 65 130
NSX630H 65 130 130 130 130
NSX630S 90 130 130 130 130
NS630bN 50 65 130 65 130 65 130 65 65 130 65
NS630bH 65 130 130 130 130
NS800N 50 65 130 65 130 65 65 130 65
NS800H 65 130 130 130
NS1000N 50 65 130 65 65 130 65
NS1000H 65 130 130
NS1250N 50 65 65 65
NS1600N 50 65 65

290
Trasformatori in parallelo

Le tabelle seguenti indicano i tipi di interruttore da installare sulle partenze

nel caso di 2 o 3 trasformatori in parallelo.

Sono determinate in base alle seguenti ipotesi:

c la potenza di cortocircuito della rete a monte è di 500 MVA;

c i trasformatori sono identici (... kV/400 V) ed hanno caratteristiche standard;

c la corrente di cortocircuito sul sistema di sbarre non tiene conto delle impedenze

di collegamento (caso più sfavorevole).

Nota: per collegare due o più trasformatori in parallelo, occore soddisfare le seguenti condizioni:

c stessa Vcc;

c stesso rapporto di trasformazione a vuoto;

c avvolgimenti aventi lo stesso indice (gruppo) orario (es.: Dy - 11);

c rapporto delle potenze tra i trasformatori non superiore a 2.

filiazione nel caso di due trasformatori in parallelo


potenza dei trasformatori [kVA] 250 315 400 500 500 630 630 800 800
Icc max a valle di D4 [kA] 17,6 22,2 28,2 35,2 35,2 44,4 44,4 37,5 37,5
In dei trasformatori [A] 361 455 577 722 722 909 909 1155 1155
interruttori di macchina D1 e D2 NSX400N NSX630N NSX630N NS800N NS800H NS1000N NS1000H NS1250N NS1250H
Pdi [kA] 50 50 50 50 70 50 70 50 70
Interruttore D4 potere di interruzione rinforzato [kA]
NSX100F 50 50 50
NSX160F 50 50 50 50 50
NSX250F 50 50 50 50 70 50 50
NSX400F 50 70 50 70 50 70
NSX630F 50 70 50 70 50 70
NS800N 70 70
NS1000N 70

filiazione nel caso di tre trasformatori in parallelo


potenza dei trasformatori [kVA] 250 315 400 500 500 630 630 800 800
Icc max a valle di D4 [kA] 26,4 33,3 42,3 52,8 52,8 66,6 66,6 56,3 56,25
In dei trasformatori [A] 361 455 577 722 722 909 909 1155 1155
interruttori di macchina D1, D2 e D3 NSX400N NSX630N NSX630N NS800N NS800H NS1000N NS1000H NS1250N NS1250H
Pdi [kA] 50 50 50 50 70 50 70 50 70
Interruttore D4 potere di interruzione rinforzato [kA]
NSX160F 50 50 50
NSX250F 50 50 50
NSX400F 70 50 70 50 50 50 50
NSX630F 50 70 50 50 50 50
NS800N 70 70
NS1000N 70

Esempio
Si considerino 2 trasformatori da 800 kVA in parallelo. Gli interruttori di macchina
saranno NS1250N muniti di unità di controllo Micrologic 2.0 regolati a 1125 A
D1 (1250 x 0,9). Le partenze sono 2, rispettivamente da 125 e 630 A.
D2
La Icc max a valle di D4 è di 37,5 kA. La partenza da 630 A sarà protetta
da un interruttore NSX630F (Pdi in filiazione di 50 kA).
La partenza da 125 A sarà protetta da un NSX160N (Pdi 50 kA), perché
  
D4 non c'è filiazione tra NSX160F e NS1250N.
Icc

2 trasformatori in parallelo

D1 D2 D3

D4
Icc

3 trasformatori in parallelo

291
Caratteristiche Selettività
degli apparecchi Presentazione
di protezione
e manovra

Il concetto di selettività
In un impianto elettrico la distribuzione viene effettuata tramite dispositivi

di protezione, sezionamento e comando installati in serie tra di loro per una migliore

gestione dell’energia. In una distribuzione radiale l’obiettivo primario della selettività

è quello di separare dalla rete elettrica le sole partenze soggette a guasto

ed ottenere il massimo livello di continuità di servizio.

Le principali perturbazioni che possono interessare una rete elettrica di bassa

tensione sono:

c il sovraccarico;

c il cortocircuito;

c il guasto verso terra.

Se il coordinamento selettivo tra i dispositivi di protezione installati in serie non

è corretto, la perturbazione può provocare la mancanza di tensione in una zona

più o meno vasta della rete elettrica.

Il livello di selettività può essere:

c totale.

Il coordinamento si dice totalmente selettivo se, per tutte le correnti di guasto, fino

alla corrente di cortocircuito IccB, apre solo e soltanto l’interruttore B installato subito

Selettività = continuità di servizio
a monte del guasto;

c parziale.

Il coordinamento si dice parzialmente selettivo se la condizione sopra riportata viene

verificata solo fino ad un certo valore di corrente Is (detto limite di selettività).

Per correnti superiori a Is gli interruttori A e B aprono simultaneamente.

Icc A I campi di selettività


A In questo capitolo verranno presi in considerazione due tipi di perturbazioni:
i sovraccarichi e i cortocircuiti. Generalmente, un sovraccarico viene considerato
Icc B come una sovracorrente di intensità compresa tra 1,1 e 10 volte la corrente
B di impiego della conduttura. I guasti che danno origine a correnti superiori a tale
valore sono considerati cortocircuiti e quindi devono essere eliminati nel più breve
tempo possibile.
c In sovraccarico.
Selettività totale
Il dispositivo di protezione contro i sovraccarichi ha una curva di sgancio
si apre solo B generalmente a tempo inverso al fine di meglio adattarsi alla caratteristica
Ir B Icc B Icc di sovraccaricabilità del cavo e del carico.
Il metodo normalmente utilizzato per verificare la selettività in sovraccarico consiste
Selettività parziale nel riportare su scala bilogaritmica le caratteristiche di funzionamento delle
protezioni installate in serie.
si apre solo B si aprono A e B
La selettività è assicurata se il tempo di non intervento del dispositivo a monte
Ir B Is Icc B Icc è superiore al tempo massimo di interruzione del dispositivo a valle
per qualunque corrente di sovraccarico.
Questa condizione è sempre verificata in pratica se il rapporto tra le correnti nominali
o di regolazione del dispositivo a monte e del dispositivo a valle è superiore a 1,6.

c In cortocircuito.

Le tecniche che permettono di realizzare la selettività in cortocircuito si basano

sull’utilizzo di interruttori e/o sganciatori di tipo e di regolazione diversa e si possono

identificare come segue:


v selettività amperometrica,

v selettività cronometrica,

v selettività energetica,

v selettività logica.

Queste tecniche possono essere applicate, nello stesso impianto, sia singolarmente

t sia in combinazione. Si ricorda che il coordinamento selettivo va verificato


AIST sia in sovraccarico che in cortocircuito.

BIST
Selettività amperometrica
A
La selettività amperometrica è basata sulla differenziazione delle soglie di intervento
istantanee o di corto ritardo (ImA e ImB) degli interruttori installati in serie.
B ICC Il limite di selettività è dato dalla soglia magnetica dell’interruttore a monte (ImA).
Si applica prevalentemente a livello di distribuzione terminale dove gli interruttori
sono istantanei e conduce generalmente ad una selettività parziale.
Questa tecnica è tanto più efficace quanto più si differenziano le correnti
tA = tB di cortocircuito nei punti in cui vengono installati gli interruttori e quindi quando
si è in presenza di conduttori di piccola sezione che abbattono notevolmente il livello
di cortocircuito tra monte e valle.
apre solo B ICC Si realizza selettività totale solo quando la corrente di cortocircuito ai morsetti
aprono
A e B dell’interruttore a valle è inferiore alla soglia di intervento istantaneo o di corto ritardo
IrB ImB ImA
dell’interruttore a monte.
Selettività amperometrica Per ottenere selettività amperometrica (parziale o totale), il minimo rapporto tra
la soglia di intervento istantaneo della protezione a monte e a valle deve essere
superiore a 1,5 per tener conto delle tolleranze di intervento ammesse dalle norme.

292
t
ATEMP

A
t BIST
ATEMP
Selettività cronometrica
La selettività cronometrica si ottiene differenziando i tempi di intervento dei dispositivi
B di protezione e rispettando comunque un rapporto tra le correnti di intervento
A ICC
istantaneo (o di corto ritardo) dei due dispositivi non inferiore a 1,5 come richiesto
BIST
gradino 1 anche per la selettività amperometrica.
t rA In particolare, occorre verificare che il tempo totale di interruzione dell’interruttore
B gradino ∅ ICC posto a valle (tiB) sia inferiore al tempo di ritardo allo sgancio del dispositivo posto
t rB
a monte (trA).
gradino 1 Le temporizzazioni realizzate con interruttori Schneider Electric si sviluppano
t rA
in generale su quattro gradini con tempi crescenti e selettivi tra di loro; ciò consente
apre solo B gradino ∅ ICC di realizzare un coordinamento con selettività totale su quattro livelli di distribuzione.
t rB
I rB I cuB Gli interruttori adatti ad essere temporizzati sono quelli di categoria B secondo
la Norma CEI EN 60947-2, i quali riescono a sopportare, da chiusi, valori elevati
apre solo B ICC di corrente per un tempo significativo. Questo comportamento è caratterizzato
I rB I cuB dalla “corrente di breve durata ammissibile nominale - Icw” (in kA per 0,5 o 1 sec.).
Al di sopra del valore Icw, l’interruttore deve assolutamente intervenire
Selettività cronometrica senza soglia istantanea
trA: ritardo sgancio istantaneamente, non essendo in grado di sopportare questi valori di corrente,
tiB: tempo d'interruzione a causa delle elevate sollecitazioni elettrodinamiche e termiche che si determinano
t e di conseguenza non si può avere selettività cronometrica.
In questi casi la selettività non risulta totale, ma limitata dalla corrente di intervento
     
A  TEMP
istantaneo Iist dello sganciatore dell’interruttore di monte, a meno che si utlizzi un
A interruttore limitatore a valle che consenta di realizzare la selettività energetica.
t Le prestazioni Icw degli interruttori Masterpact sono molto elevate e rendono quindi
 B   
IST
  ATEMP
     questi interruttori particolarmente adatti a garantire la selettività fino agli elevati valori
B A di corrente di cortocircuito che si raggiungono utilizzando trasformatori MT/BT
 ICC di grossa potenza o trasformatori in parallelo.
 B   
IST
Occorre aggiungere che l’impiego di sganciatori ritardabili implica maggiori
t rA gradino 1
sollecitazioni termiche ed elettrodinamiche per i componenti dell’impianto elettrico;
B gradino ∅ infatti, il tempo complessivo di interruzione risulta di molto superiore al periodo
t rB  ICC
(20 ms) relativo ad un’onda di corrente alla frequenza di 50 Hz.
t rA gradino 1

t rB apre solo B gradino ∅ ICC Selettività energetica


Considerando due interruttori aventi sganciatori per i quali non è possibile impostare
I rB I cuB
Selettività cronometrica con soglia istantanea un tempo di ritardo all’intervento, la selettività energetica può consentire di ottenere
trA: ritardo sgancio un limite di selettività che va oltre il valore della soglia magnetica dell’interruttore
apre solo B
tiB: tempo d'interruzione ICC a monte. Ciò è dovuto all’impiego di un interruttore limitatore a valle.
I rB I cuB Nel caso in cui l’interruttore a monte è in categoria B ma con Icw < Icu, grazie
alla limitazione operata dall’interruttore a valle, è anche possibile avere un limite
di selettività superiore alla soglia istantanea dell’interruttore a monte, che, come
si è visto in precedenza, è inferiore a Icw (Iist < Icw).
Caratteristica d'intervento Compact serie NSX
� Data l’esiguità dei tempi di intervento delle protezioni a monte e a valle, per lo studio
della selettività energetica non si confrontano le curve di intervento corrente-tempo
���� dei dispositivi installati in serie, ma la curva dell’energia specifica lasciata passare
� dall’interruttore a valle e la curva dell’energia di non intervento dell’interruttore
� a monte (caratteristiche I2t): per avere selettività energetica queste due curve non
����
devono avere punti di intersezione.
Mentre l’effetto di limitazione sull’energia specifica passante è funzione del tipo
�� ��� di interruttore (contatti, meccanismo di apertura e camere di interruzione), il livello
�� di energia di non sgancio dipende dalla caratteristica di intervento dello sganciatore
�� (soglia istantanea e relativo tempo di intervento) e dalla soglia di repulsione dei
contatti (apertura incondizionata). Per realizzare al meglio una selettività di tipo
energetico è necessario quindi utilizzare:
c sganciatori istantanei con tempo di risposta dipendente dalla corrente
�� �� ��� di cortocircuito e differenziati per taglia;
�� c interruttori fortemente limitatori con una soglia di repulsione dei contatti
differenziata per taglie.
�� �
L’utilizzo a valle di interruttori limitatori permette inoltre di ridurre sensibilmente
le sollecitazioni termiche ed elettrodinamiche a cui è soggetto l’impianto
�����
e di contenere i ritardi intenzionali imposti agli interruttori installati a livello primario
� di distribuzione e quindi ridurre i tempi di interruzione per cortocircuito sulle sbarre.
��������������
���������� Gli interruttori della serie NSX da 100 a 630 A sono stati appositamente studiati per
� realizzare una selettività energetica totale, infatti grazie alle tecniche estremamente
innovative dell’interruzione roto-attiva e dello sgancio riflesso, essi sono in grado di
sfruttare l’energia dell’arco e la pressione da esso sviluppata all’interno
dell’interruttore per una rapidissima apertura dei contatti e per l’azionamento
rapidissimo di uno speciale sganciatore a pressione.
������� Il perfetto coordinamento tra le caratteristiche degli interruttori di diversa taglia
��������
consente di realizzare selettività totale di tipo energetico tra interruttori
Compact NSX osservando unicamente le due semplici regole seguenti:
c le correnti di regolazione termica degli sganciatori in serie devono avere un
�� �� ��� rapporto superiore a 1,6;
��
c le taglie degli interruttori in serie devono essere differenziate di un rapporto
IA: soglia magnetica/corto ritardo maggiore o uguale a 2,5.
IB: soglia istantanea
IC: soglia di sgancio riflesso

293
Caratteristiche Selettività
degli apparecchi Presentazione
di protezione
e manovra

Selettività logica per sganciatori Micrologic


La selettività logica è utilizzata per limitare gli effetti elettrodinamici sull'installazione
riducendo i tempi di eliminazione del guasto. Un filo pilota collega più interruttori
equipaggiati di unità di controllo Micrologic A/E/H con opzione selettività logica,
come illustrato nello schema a fianco. L'unità di controllo che rileva un guasto emette
un segnale verso monte e verifica la presenza di un segnale proveniente da un
interruttore a valle. Nel caso di presenza di un segnale da valle, l'interruttore resterà
chiuso rispettando la temporizzazione. Nel caso contrario invece, l'interruttore aprirà
immediatamente il circuito qualunque sia la temporizzazione impostata.
Guasto 1
Solo l'interruttore A rileva il guasto. Non ricevendo alcun segnale dagli apparecchi
a valle, sgancia istantaneamente malgrado la temporizzazione di 0,3.
Guasto 2
Entrambi gli interruttori A e B rilevano il guasto. L'interruttore A in questo caso, riceve
un segnale dall'interruttore a valle B e dunque rispetta la temporizzazione di 0,3.
L'interruttore B non ricevendo alcun segnale dagli apparecchi a valle, sgancia
istantaneamente malgrado la temporizzazione di 0,2.

Selettività differenziale
La selettività in caso di guasto verso terra è altrettanto importante della selettività
Nota: la distanza massima consentita tra due apparecchi
in sovraccarico e in cortocircuito.
è di 3000m. Un interruttore a valle può "pilotare" fino a 10
interruttori a monte. Nel caso si abbiano due dispositivi differenziali in serie, devono essere rispettate
entrambe le seguenti condizioni:
c la soglia di intervento differenziale del dispositivo a monte deve essere maggiore
o al limite uguale a 2 volte la soglia del dispositivo a valle;
c il ritardo intenzionale del dispositivo a monte deve essere maggiore o al limite
uguale al tempo totale di apertura del dispositivo a valle.
Per maggiori dettagli e per consultare la tabella di selettività si rimanda al capitolo
dedicato alla protezione delle persone (vedere pag. 382).
Si ricorda che se la protezione contro i guasti verso terra a monte è delegata
alla protezione contro le sovracorrenti (sistemi TN), l’eventuale dispositivo
differenziale installato a valle dovrà avere una caratteristica (soglia e tempo
di intervento) inferiore a quella del dispositivo magnetotermico.

La selettività con gli interruttori Masterpact NT, NW


e Compact NS630b/3200
Le prestazioni elettriche in cortocircuito dei nuovi interruttori Masterpact NT ed NW
e Compact NS da 630b a 3200 consentono di soddisfare le diverse esigenze
impiantistiche, dalla necessità di realizzare selettività ai diversi livelli d’impianto
a quella di avere elevati poteri d’interruzione.
Le caratteristiche principali delle nuove gamme di interruttori sono le seguenti:
c Masterpact NT H1, NW N1, H1 ed H2a.
Gli interruttori Masterpact NT ed NW nelle versioni sopra indicate presentano
un valore di corrente di breve durata ammissibile pari al potere d’interruzione
estremo (Icw = Icu) rispettivamente per 0.5 s e 1 s; essi possono essere temporizzati
per l’intero campo di correnti di cortocircuito che sono in grado di interrompere,
realizzando quindi la selettività cronometrica fino ad un valore di corrente di
cortocircuito pari a 42 kA per l’NT tipo H1 e 85 kA per l’NW tipo H2a.

Sulle unità di controllo Micrologic nelle versioni 5.0, 6.0 e 7.0 si possono impostare

fino a 4 gradini di temporizzazione della soglia di corto ritardo, per un tempo


d’interruzione massimo di 0.5 s;

c Masterpact NW H2.

Nella versione H2 l’interruttore Masterpact NW ha un valore di

Icw=85 kA<Icu=100 kA. L’interruttore Masterpact di tipo H2 possiede perciò una


soglia di autoprotezione istantanea per le correnti di cortocircuito comprese
tra 85 e 100 kA; questa soglia è sensibile al valore di picco della corrente di
cortocircuito ed è fissata in fabbrica ad un valore che sta appena al di sotto della
tenuta elettrodinamica dell’apparecchio.
Il raggiungimento di soglie di autoprotezione elevate è stato possibile grazie
all’impiego di trasformatori di corrente in aria che consentono una misura precisa
(assenza di saturazione), fino al valore di Icw.
L’interruttore può comunque essere dotato di uno sganciatore avente protezione
di corto ritardo temporizzabile allo scopo di realizzare la selettività cronometrica
fino a Icc = Icw, al di sopra del quale interviene l’autoprotezione; è quindi possibile
eliminare la protezione istantanea (Ii=2÷15 In) dell’unità di controllo Micrologic;
c Masterpact NW H3.

Con la versione NW H3 (In da 2000 A a 4000 A) si ha la possibilità di avere

un interruttore con elevato potere d’interruzione (Icu = Ics = 150 kA), mantenendo
un alto valore di corrente di breve durata ammissibile (Icw = 65 kA), per esigenze
di selettività cronometrica.

294
Anche in questo caso, così come per la versione H2, per le correnti di cortocircuito
superiori a Icw si ha l’intervento di una soglia di autoprotezione istantanea
in corrispondenza della tenuta elettrodinamica dell’interruttore, pari a 150 kA
in valore di picco.
Per ottenere un potere d’interruzione così elevato si è resa necessaria
la realizzazione di un meccanismo di sgancio che bypassasse quello dell’unità
di controllo per le correnti superiori alla tenuta termica Icw; per queste correnti infatti
l’unità di controllo non garantisce tempi così rapidi da evitare il danneggiamento
dell’interruttore.
Il nuovo meccanismo di sgancio brevettato da Schneider sfrutta l’azione della forza
elettromagnetica creata dalla corrente di guasto per allontanare il contatto mobile
del polo interessato dalla corrente di guasto dal contatto fisso. Il movimento del polo
grazie ad una catena cinematica viene trasmesso ad una leva, la quale libera

con la sua azione l’albero su cui sono montati i poli dell’interruttore;

c Masterpact NT ed NW L1.

Sezione del polo di un interruttore Compact NSX100/630 Con la versione L1, gli interruttori NT ed NW sono limitatori e hanno elevato potere

che evidenzia l’interruzione rotoattiva. d’interruzione (Icu = 150 kA a Vn = 400 V). Grazie alla loro capacità di limitazione
consentono ad esempio di abbattere una corrente di cortocircuito presunta pari
a 150 kA in valore efficace ad un valore di cresta di 75 kA e 170 kA rispettivamente
per Masterpact NT ed NW.

v L’interruttore NW L1 (In da 800 a 2000 A) conserva una buona tenuta termica

(Icw = 30 kA).
La limitazione della corrente di cortocircuito è ottenuta grazie ad una conformazione
dei contatti dell’interruttore tale da aumentare la forza di repulsione sul contatto
mobile e favorire la spinta dell’arco nella camera d’interruzione. Anche per questa
versione è presente il meccanismo di sgancio rapido della versione H3.
v L’interruttore NT L1 (In da 800 a 1000 A), oltre ad avere una conformazione
dei poli simile a quella dell’NW L1, per garantire tempi rapidi d’intervento utilizza una
funzione dell’unità di controllo che, in presenza di un cortocircuito consente di avere
un intervento basato non sul valore istantaneo della corrente, ma sulla pendenza
del primo fronte di salita della forma d’onda della corrente stessa; infatti la pendenza
del fronte d’onda della corrente di cortocircuito raggiunge i massimi valori negli
istanti iniziali del guasto, quando la corrente è in fase di rapida crescita, e quindi
l’ordine di sgancio viene dato dall’unità di controllo in tempi più rapidi.
c Compact NS da 630b a 3200 tipo N ed H.
Meccanismo di sgancio riflesso dell’interruttore Gli interruttori Compact NS tipo N ed H nelle due taglie dimensionali, da 630 A
Compact NSX100/630 che sfrutta la pressione a 1600 A e da 2000 A a 3200 A, presentano rispettivamente un valore di Icw
dei gas all’interno della camera d’interruzione. per 0.5 s pari a 25 kA e 30 kA;
c Selettività energetica tra interruttori Masterpact NW ed NT H1 a monte
e interruttori Compact NSX da 100 a 630 A a valle.
Gli interruttori NSX aventi corrente nominale fino a 630 A sono in grado
di realizzare una selettività totale con gli interruttori Masterpact in tutte le versioni
possibili, ad eccezione della versione NT L1, dotati dell’unità di controllo avente
il minimo numero di regolazioni, cioè l’unità di controllo Micrologic 2.0.
Ciò si deve alla loro capacità di limitazione delle correnti di cortocircuito, alla loro
rapidità di interruzione del circuito sede del guasto e alla leggera temporizzazione
impostata sulla soglia di corto ritardo dell’unità di controllo Micrologic 2.0.
In particolare è da sottolineare come questo fatto si verifichi anche con gli interruttori
NW H3 ed L1 a monte, cioè quelli con potere d’interruzione pari a 150 kA;
c Selettività energetica tra interruttori Compact NS N ed H da 630b a 3200 a monte
e interruttori Compact NSX da 100 a 630 A a valle.
Gli interruttori NSX aventi corrente nominale fino a 630 A sono in grado
di realizzare una selettività in molti casi totale con i nuovi interruttori scatolati
a monte dotati dell’unità di controllo base, Micrologic 2.0.
Sistema di sgancio rapido per Masterpact NW H3 ed L1. Anche in questo caso come nel precedente la selettività energetica è dovuta agli
effetti concomitanti della limitazione operata dai Compact NSX fino a 630 A
a valle e della temporizzazione impostata sulle unità di controllo Micrologic.

Polo dell’interruttore Masterpact NW L1.

295
Caratteristiche Selettività

degli apparecchi Selettività tra interruttori modulari

di protezione Regole per le tabelle di selettività

e manovra

Selettività tra interruttori modulari iC60 a monte


e a valle, e interruttori modulari C120 o NG125
a monte e a valle
In questi casi la selettività è amperometrica e quindi il limite di selettività è dato
semplicemente dalla soglia magnetica dell’interruttore a monte, che è fissa.
Questo valore di selettività si ottiene se tra le correnti nominali dei due interruttori
è rispettato un rapporto minimo pari a 1.6 (Inmonte/Invalle ≥ 1.6).
c Esempio 1:
interruttore a monte: iC60H curva D 63 A
interruttore a valle: iC60a curva C 32 A
limite di selettività = (10÷14) × In = 630 ÷ 882 A
c Esempio 2:
interruttore a monte: NG125L curva D 125 A
interruttore a valle: C120N curva C 80 A
limite di selettività = (10÷14) × In = 1250 ÷ 1750 A

Condizioni di utilizzazione delle tabelle di selettività


I valori forniti nelle tabelle di selettività sono da intendere per reti alla tensione

alternata pari a 400 V, 50 Hz. Per reti a tensione superiore in corrente continua

rimane valido il concetto di selettività amperometrica e, dove è applicabile,

di selettività cronometrica. Per individuare il limite di selettività occorre:

c individuare la colonna relativa all’interruttore a monte in base al tipo,

allo sganciatore o unità di controllo e alla corrente nominale;

c individuare la riga relativa all’interruttore a valle in base al tipo, alla caratteristica

di intervento e alla corrente nominale.

Il punto di incrocio tra la riga e la colonna così individuate, indica, se esiste,

il limite di selettività. Una T indica che tale limite corrisponde al potere di interruzione

dell’interruttore a valle (e quindi selettività totale).

Regolazione degli sganciatori magnetotermici


o elettronici degli interruttori a monte
I valori di selettività indicati nelle tabelle delle pagine seguenti sono garantiti se sono
rispettate le condizioni di regolazione delle protezioni della tabella sottostante.
Le condizioni della tabella, se rispettate, assicurano in particolare che le curve
d’intervento degli sganciatori nella zona d’intervento della termica e della magnetica
non si sovrappongano. Se la selettività tra due interruttori è amperometrica, cioè pari
alla soglia magnetica dell’interruttore a monte, il valore letto in tabella è quello
ottenuto in corripondenza della massima regolazione della soglia magnetica stessa
(corto ritardo o soglia istantanea). Gli interruttori in categoria B (NS630b/3200,
Masterpact NT H1 e NW N1, H1, H2a, H2) consentono di realizzare la selettività
cronometrica grazie all’impiego di unità di controllo temporizzabili sulla soglia di corto
ritardo. In presenza di due interruttori in categoria B in cascata si può quindi avere
selettività rispettando le seguenti condizioni:

c Im (a monte)/Im (a valle) ≥ 1,5;

c tempo di non sgancio a monte > tempo totale d’interruzione a valle, cioè differenza

di un gradino di temporizzazione tra le regolazioni di corto ritardo della protezione

a monte e a valle.

sganciatore a monte applicazione sganciatore a valle rapporto minimo tra le regolazioni a monte e a valle
Ir monte/Ir valle (1) Im monte/Im valle (1)
modulari distribuzione modulari ≥3 ≥2
TM distribuzione TM e Modulari ≥ 1,6 ≥ 1,5
Micrologic (NS e NSX) ≥ 1,6 ≥ 1,5
partenze motore MA + relè termico ≥3 ≥2
magnetotermico per motori ≥3 ≥2
Micrologic M (NS e NSX) ≥3 ≥2
Micrologic (2) distribuzione TM e Modulari ≥ 1,6 ≥ 1,5
Micrologic (2) ≥ 1,3 ≥ 1,5 (3)
partenze motore MA + relè termico ≥3 ≥ 1,5
magnetotermico per motori ≥3 ≥ 1,5
Micrologic M (NS e NSX) ≥3 ≥ 1,5
(1) I valori di selettività indicati nelle tabelle sono relativi a correnti termiche e correnti di intervento magnetico o di corto ritardo regolate al valore massimo.
Qualora fosse necessario ridurre le regolazioni rispettare i rapporti indicati nella tabella sopra riportata affinchè i limiti di selettività siano ancora validi.
(2) La selettività cronometrica sulla protezione di lungo ritardo (Ir) e di corto ritardo (Isd) richiede la taratura su gradini di temporizzazione differenti
(esempio: gradino 0,1 a monte/gradino 0 a valle) oltre al rispetto dei rapporti tra le correnti regolate.
(3) Il rapporto deve essere rispettato anche tra le correnti di intervento istantaneo (Ii).

296
a monte: NG125N/L, C120

a valle: C40a/N

Ue = 230/415 V
tabella 1 - Limite di selettività espresso in A (segue curva D)
a monte NG125 N/L, C120N NG125a/N/L, C120N
curva B curva C
a valle In [A] 10 16 20 25 32 40 50 63
80 100 125 10 16 20 25 32 40 50 63 80 100 125
C40a 6 64 80 100 130 260 200 470
700 1000 1800 130 160 200 570 620 1400 1900 2300 3800 T
curva B 10 80 100 130 160 200 250
520 770 1200 160 200 450 480 1000 1300 1500 2200 3400
16 130 160 200 250
320 600 940 420 320 720 950 1100 1600 2300
20 160 200 250
320 400 800 320 680 800 960 1300 1900
25 200 250
320 400 500 640 800 640 1200 1800
32 250
320 400 500 500 640 800 1500
40 320 400 500 640 800 1000
C40N 6 64 80 100 130 260 200 470 700 1000 1800 130 160 200 570 620 1400 1900 2300 3800 6400
curva B 10 80 100 130 160 200 250 520 770 1200 160 200 450 480 1000 1300 1500 2200 3400
16 130 160 200 250 320 600 940 420 320 720 950 1100 1600 2300
20 160 200 250 320 400 800 320 680 800 960 1300 1900
25 200 250 320 400 500 640 800 640 1200 1800
32 250 320 400 500 500 640 800 1500
40 320 400 500 640 800 1000
C40a 1 200 T T T T T T T T T T 120 430 730 2300 T T T T T T T
curva C 2 60 130 190 330 490 2000 2800 T T T T 80 270 380 550 1600 1700 T T T T T
3 110 150 230 280 560 630 1100 1700 3000 T 80 210 290 380 1200 1400 4900 T T T T
4 80 180 240 420 460 860 1500 2400 T 130 160 320 870 880 2200 3700 4100 T T
6 130 350 360 620 1000 1400 2800 160 200 570 620 1400 1900 2300 3800 T
10 200 380 590 850 1300 200 450 480 1000 1300 1500 2200 3400
16 250 520 770 1200 320 720 950 1100 1600 2300
20 600 940 680 800 960 1300 1900
25 800 800 640 1200 1800
32 640 800 1500
40 800 1000
C40N 1 200 T T T T T T T T T T 120 430 730 2300 T T T T T T T
curva C 2 60 130 190 330 490 2000 2800 T T T T 80 270 380 550 1600 1700 6200 T T T T
3 110 150 230 280 560 630 1100 1700 3000 6400 80 210 290 380 1200 1400 4900 T T T T
4 80 180 240 420 460 860 1500 2400 6400 130 160 320 870 880 2200 3700 4100 8300 T
6 130 350 360 620 1000 1400 2800 160 200 570 620 1400 1900 2300 3800 6400
10 200 380 590 850 1300 200 450 480 1000 1300 1500 2200 3400
16 250 520 770 1200 320 720 950 1100 1600 2300
20 600 940 680 800 960 1300 1900
25 800 800 640 1200 1800
32 640 800 1500
40 800 1000

297
Caratteristiche Selettività

degli apparecchi a monte: NG125N/L, C120

di protezione a valle: C40a/N


e manovra

Ue = 230/415 V
tabella 1 - Limite di selettività espresso in A
a monte NG125 N/L, C120N
curva D
a valle In [A] 10 16 20 25 32 40 50 63 80 100 125
C40a 6 340 360 730 740 1200 2600 4700 T T T
curva B 10 240 550 580 860 1600 2800 3500 5600 T
16 380 480 1200 1900 2400 3600 4200
20 480 1000 1500 2000 2900 3300
25 950 1400 1700 2600 2900
32 1100 1600 2200 2600
40 1400 2100 2400
C40N 6 340 360 730 740 1200 2600 4700 6200 T T
curva B 10 240 550 580 860 1600 2800 3500 5600 7300
16 380 480 1200 1900 2400 3600 4200
20 480 1000 1500 2000 2900 3300
25 950 1400 1700 2600 2900
32 1100 1600 2200 2600
40 1400 2100 2400
C40a 1 350 T T T T T T T T T T
curva C 2 240 770 830 2000 2200 4800 T T T T T
3 180 610 640 1600 1700 3800 T T T T T
4 450 500 1000 1100 1900 4600 T T T T
6 730 740 1200 2600 4700 T T T
10 550 580 860 1600 2800 3500 5600 T
16 380 480 1200 1900 2400 3600 4200
20 1000 1500 2000 2900 3300
25 1400 1700 2600 2900
32 1100 1600 2200 2600
40 2100 2400
C40N 1 350 T T T T T T T T T T
curva C 2 240 770 830 2000 2200 4800 T T T T T
3 180 610 640 1600 1700 3800 T T T T T
4 450 500 1000 1100 1900 4600 T T T T
6 730 740 1200 2600 4700 6200 T T
10 550 580 860 1600 2800 3500 5600 7300
16 380 480 1200 1900 2400 3600 4200
20 1000 1500 2000 2900 3300
25 1400 1700 2600 2900
32 1100 1600 2200 2600
40 2100 2400

298
a monte: NG125N/L, C120
a valle: iC60a/N/H/L

Ue = 230 V
Nota: la tabella sottostante è valida nei seguenti casi:
c corto circuito tra Fase e Neutro in una partenza monofase con tensione uguale a 230 V,

c corto circuito tra Fase e Fase in una rete trifase con tensione nominale uguale a 230 V.

tabella 2 - Limite di selettività espresso in A (segue curva D)


a monte NG125 N/L, C120N NG125a/N/L, C120N
curva B curva C
a valle In [A] 10 16 20 25 32 40 50 63 80 100 125 10 16 20 25 32 40 50 63 80 100 125
iC60a/N/ 6 64 80 150 130 350 430 810 1400 2100 6100 190 330 510 1500 2700 7200 9000 9000 T T
H/L 10 80 100 130 160 200 500 840 1300 2500 160 300 1000 1400 2700 6200 3500 7400 T
curva B 16 130 160 200 380 520 770 1400 630 620 1600 2700 1800 3600 5500
2P, 3P, 4P
20 160 200 250 320 600 1000 480 1100 1900 1600 2200 3600
25 200 250 320 400 890 930 1300 1200 2000 2600
32 250 320 400 840 930 960 1700 2300
40 320 400 790 960 1400 2000
50 400 750 640 1200 1900
63 500 1200 1700
iC60a/N/ 0,5 T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T
H/L 1 120 490 T T T T T T T T T 950 T T T T T T T T T T
curva C 2 60 160 350 500 1200 4200 8100 T T T T 210 1900 3500 10000 T T T T T T T
2P, 3P, 4P
3 110 170 250 520 1300 1900 6700 T T T 670 1300 4700 T T T T T T T
4 64 80 190 280 630 750 1400 2700 6200 T 310 590 1100 3600 13000 T T T T T
6 150 130 350 430 810 1400 2100 6100 190 290 510 1500 2700 7200 9000 9000 T T
10 160 200 500 840 1300 2500 200 890 1200 2700 5400 3700 6600 T
16 380 520 770 1400 620 1600 2700 1800 3600 4600
20 320 600 1000 1100 1700 1400 2200 3600
25 400 890 1100 1200 2000 2600
32 840 960 1400 2300
40 1200 2000
50 1700
63
iC60a/N/ 0,5 T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T
H/L 1 120 490 T T T T T T T T T 950 T T T T T T T T T T
curva D 2 60 160 350 500 1200 4200 8100 T T T T 210 1700 3500 10000 T T T T T T T
2P, 3P, 4P
3 110 170 250 520 1300 1900 6700 T T T 550 1300 4700 T T T T T T T
4 80 190 280 630 750 1400 2700 6200 T 520 960 3600 13000 T T T T T
6 130 350 430 810 1400 2100 6100 240 460 1500 2700 6400 9000 9000 T T
10 200 500 840 1300 2500 890 1100 2700 5400 3700 6600 T
16 520 770 1400 1400 2300 1800 3100 4600
20 600 1000 1500 1400 2200 3100
25 890 960 1700 2600
32 1400 2000
40 1800
50
63

299
Caratteristiche Selettività

degli apparecchi a monte: NG125N/L, C120


di protezione a valle: iC60a/N/H/L
e manovra

Nota: la tabella sottostante è valida nei seguenti casi:


Ue = 230 V
c corto circuito tra Fase e Neutro in una partenza monofase con tensione uguale a 230 V,

c corto circuito tra Fase e Fase in una rete trifase con tensione nominale uguale a 230 V.

tabella 2 - Limite di selettività espresso in A


a monte NG125 N/L, C120N
curva D
a valle In [A] 10 16 20 25 32 40 50 63 80 100 125
iC60a/N/H/L 6 700 720 1900 1900 6000 11000 T T T T
curva B 10 540 1200 1200 2600 4200 10000 T T T
2P, 3P, 4P 16 740 1500 2200 4700 5400 T T
20 910 1700 3500 3500 6900 T
25 1500 2600 2500 5200 6800
32 1300 2000 2400 3400 4400
40 1800 1900 2900 4000
50 1900 2800 3300
63 2300 2800
iC60a/N/H/L 0,5 T T T T T T T T T T T
curva C 1 T T T T T T T T T T T
2P, 3P, 4P 2 1200 T T T T T T T T T T
3 3400 3400 T T T T T T T T
4 1200 1300 5800 5600 T T T T T T
6 700 720 1900 1900 6000 11000 T T T T
10 480 1200 1200 2200 4200 10000 T T T
16 740 1300 2200 4700 5400 T T
20 1700 3500 3500 6900 T
25 2600 2500 4600 6800
32 2000 2200 3400 4400
40 1900 2900 3500
50 2300 2800
63 2300 2800
iC60a/N/H/L 0,5 T T T T T T T T T T T
curva D 1 T T T T T T T T T T T
2P, 3P, 4P 2 1200 T T T T T T T T T T
3 3000 3400 T T T T T T T T
4 1100 1300 5800 4500 T T T T T T
6 600 600 1600 1600 5300 11000 T T T T
10 420 1000 1100 2200 3400 10000 T T T
16 1300 2200 3900 4500 T T
20 1500 3000 3500 6000 T
25 2100 2500 4100 5900
32 1800 2200 3400 4400
40 1700 2400 2900
50 2300 2800
63 2000 2300

300
Nota: la tabella sottostante è valida nei seguenti casi:

Ue = 415 V c corto circuito tra Fase e Fase in una rete con distribuzione trifase 400 V.

tabella 3 - Limite di selettività espresso in A (segue)


a monte NG125 N/L, C120N NG125a/N/L, C120N
curva B curva C
a valle In [A] 10 16 20 25 32 40 50 63 80 100 125 10 16 20 25 32 40 50 63 80 100 125
iC60a/N/ 6 64 80 100 130 290 300 440 620 930 1700 130 160 200 630 620 1400 2300 23003600 6400
H/L 10 80 100 130 240 200 380 550 770 1300 160 200 510 480 1100 1300 16002200 3600
curva B 16 130 160 200 250 320 600 940 380 320 770 950 12001700 2300
1P (230 V) 20 160 200 250 320 400 850 320 680 850 960 1500 2100
2P, 3P, 4P 25 200 250 320 400 750 600 760 960 1200 1800
32 250 320 400 500 500 640 1200 1500
40 320 400 500 640 800 1500
50 400 500 640 800 1500
63 500 800 1000
iC60a/N/ 0,5 T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T
H/L 1 70 150 210 350 550 2000 2500 T T T T 140 490 920 2300 T T T T T T T
curva C 2 40 110 140 230 250 590 630 1200 2100 3900 9700 80 250 380 550 2100 2400 8800 10000 13000 T T
1P (230 V) 3 64 120 180 220 380 460 770 1400 2000 5300 190 280 380 1200 1400 4600 8000 8500 14000 T
2P, 3P, 4P
4 64 80 150 190 310 340 570 940 1400 2400 130 160 300 780 820 2000 2300 3400 6000 13000
6 100 130 290 300 440 620 930 1700 130 160 200 630 620 1400 2300 2300 3600 5500
10 160 200 380 550 770 1100 200 510 480 930 1300 1400 2200 3100
16 250 320 600 940 320 770 950 1200 1700 2300
20 320 400 850 680 850 960 1500 1800
25 400 750 760 960 1200 1800
32 500 640 1200 1500
40 800 1500
50 1000
63
iC60a/N/ 0,5 T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T
H/L 1 60 150 210 350 550 2000 2500 T T T T 140 490 920 2300 T T T T T T T
curva D 2 40 90 140 200 250 520 630 1200 2100 3900 9700 80 250 380 550 1800 2400 8800 10000 13000 T T
1P (230 V) 3 64 80 180 220 380 380 770 1200 2000 5300 190 280 380 1200 1200 4600 8000 8500 14000 T
2P, 3P, 4P
4 80 150 190 310 340 570 820 1100 2400 160 300 780 820 2000 2300 3400 6000 13000
6 130 240 200 440 620 930 1700 160 200 510 620 1400 1900 1800 3600 5500
10 200 380 480 770 1100 450 480 930 1300 1400 2200 3100
16 320 600 940 770 950 960 1500 2300
20 400 750 760 960 1200 1800
25 500 640 1200 1500
32 800 1500
40 1000
50
63

301
Caratteristiche Selettività
degli apparecchi a monte: NG125N/L, C120
di protezione a valle: iC60a/N/H/L
e manovra

Ue = 415 V Nota: la tabella sottostante è valida nei seguenti casi:


c corto circuito tra Fase e Fase in una rete con distribuzione trifase 400 V.

tabella 3 - Limite di selettività espresso in A


a monte NG125 N/L, C120N
curva B
a valle In [A] 10 16 20 25 32 40 50 63 80 100 125
iC60a/N/H/L 6 340 360 730 740 1300 2600 4700 6200 T T
curva B 10 240 590 660 910 1700 2600 3500 5200 6800
1P (230 V) 13 580 810 1500 2100 2500 4600 4800
2P, 3P, 4P
16 380 720 1300 1900 2300 3600 4200
20 480 1100 1600 2000 3000 3600
25 900 1400 1700 2400 2900
32 900 1100 1700 2400 2600
40 1100 1400 2100 2300
50 1400 2000 2300
63 2000 2300
iC60a/N/H/L 0,5 T T T T T T T T T T T
curva C 1 410 3800 5200 T T T T T T T T
1P (230 V)
2 240 770 920 2600 2700 7400 T T T T T
2P, 3P, 4P
3 530 640 1300 1600 3600 11000 T T T T
4 450 450 890 1100 1900 4100 11000 13000 T T
6 340 360 730 740 1300 2200 4700 6200 12000 T
10 240 590 580 910 1700 2600 3500 5200 5900
16 380 480 1100 1900 2300 3600 4200
20 1100 1600 2000 2700 2900
25 1400 1700 2400 2900
32 1100 1400 2400 2600
40 1400 2100 2300
50 2000 2300
63 1800 2300
iC60a/N/H/L 0,5 T T T T T T T T T T T
curva D 1 410 3800 5200 T T T T T T T T
1P (230 V)
2 240 770 920 2600 2700 6300 T T T T T
2P, 3P, 4P
3 530 550 1300 1600 3600 11000 T T T T
4 370 450 890 970 1600 3700 11000 13000 T T
6 340 360 730 740 1100 2200 4700 5400 12000 T
10 240 520 580 810 1500 2600 3000 5200 5900
16 480 1100 1900 2300 3600 4200
20 900 1400 1700 2700 2900
25 1400 1700 2400 2600
32 1400 1400 2100 2600
40 1400 2100 2300
50 1800 1500
63 1800 1500

302
a monte: NSC100, NSA160

a valle: Acti 9

Ue = 415 V
tabella 4 - Limite di selettività espresso in kA
a monte NSA160E/NE/N NSC100N
sganciatore TM-D sganciatore TM-D
a valle In [A] 63 80 100 125 160 50 63 80 100
P25M ≤4 T T T T
≤25 1 1 1 1
C40a ≤10 T T T T T 5 T T T
16 T T T T T 3 T T T
20 T T T T T 3 T T T
25 T T T T T 3 T T T
32 4 4 T T T 4 4 T
40 4 T T T 4 T
C40N ≤10 T T T T T 5 T T T
16 T T T T T 3 T T T
20 T T T T T 3 T T T
25 6 6 T T T 3 6 6 T
32 4 4 7 T T 4 4 7
40 4 7 8 8 4 7
iC60a/N/H ≤10 10 T T T T 5 10 T T
16 10 T T T T 3 10 T T
20 10 T T T T 3 10 T T
25 6 6 T T T 3 6 6 T
32 4 4 7 T T 4 4 7
40 4 7 8 8 4 7
50 5 8 8 5
63 6 6
iC60L ≤10 10 15 T T T 5 10 15 T
16 10 15 T T T 3 10 15 T
20 10 15 T T T 3 10 15 T
25 6 6 T T T 3 6 6 T
32 4 4 7 T T 4 4 7
40 4 7 8 8 4 7
50 5 8 8 5
63 6 6

303
Caratteristiche Selettività

degli apparecchi a monte: NSX100/250 TM-D


di protezione a valle: Acti 9, NSX100/250, NSC100, NSA160
e manovra

Ue = 415 V
tabella 5 - Limite di selettività espresso in kA (segue)
a monte NSX100B/F/N/H/S/L NSX160E/B/F/N/H/S/L NSX250B/F/N/H/S/L
sganciatore TM-D sganciatore TM-D sganciatore TM-D
a valle In [A] 16 25 32 40 50 63 80 100 80 100 125 160 160 200 250
C40a/N ≤ 10 0,19 0,3 0,4 0,5 0,5 0,5 0,63 0,8 0,63 0,8 T T T T T
16 0,3 0,4 0,5 0,5 0,5 0,63 0,8 0,63 0,8 T T T T T
20 0,4 0,5 0,5 0,5 0,63 0,8 0,63 0,8 T T T T T
25 0,5 0,5 0,5 0,63 0,8 0,63 0,8 T T T T T
32 0,5 0,63 0,8 0,63 0,8 T T T T T
40 0,5 0,63 0,8 0,63 0,8 T T T T T
iC60a/N/H/L ≤ 10 0,19 0,3 0,4 0,5 0,5 0,5 1,3 3 1,3 3 T T T T T
16 0,3 0,4 0,5 0,5 0,5 1 2 1 2 T T T T T
20 0,4 0,5 0,5 0,5 0,63 1,5 0,63 1,5 T T T T T
25 0,5 0,5 0,5 0,63 1,5 0,63 1,5 T T T T T
32 0,5 0,63 1 0,63 1 T T T T T
40 0,5 0,63 1 0,63 1 T T T T T
50 0,63 0,8 0,63 0,8 T T T T T
63 0,8 0,8 T T T T T
C120N 80 2,4 2,4 T T
curve B,C 100 2,4 2,4 T T
125 T T
C120N 80 2,4 2,4 T T
curve D 100 T T
125 T T
NG125a/N/L ≤ 20 0,4 0,5 0,5 0,5 0,63 0,8 0,63 0,8 T T T T T
curva B e C 25-32 0,5 0,63 0,8 0,63 0,8 T T T T T
40 0,63 0,8 0,63 0,8 T T T T T
50 0,63 0,8 0,63 0,8 2,4 2,4 2,4 T T
63 0,8 0,8 2,4 2,4 2,4 T T
80 2,4 2,4 T T
100 2,4 2,4 T T
125 T T
NG125a/N/L ≤ 20 0,4 0,5 0,5 0,5 0,63 0,8 0,63 0,8 T T T T T
curva D 25-32 0,5 0,63 0,8 0,63 0,8 T T T T T
40 0,63 0,8 0,63 0,8 T T T T T
50 0,8 0,63 0,8 2,4 2,4 2,4 T T
63 0,8 2,4 2,4 2,4 T T
80 2,4 2,4 T T
100 T T
125 T T
NSC100N 16 0,3 0,4 0,5 0,5 0,5 0,63 0,8 0,63 0,8 2 2 2 T T
20 0,4 0,5 0,5 0,5 0,63 0,8 0,63 0,8 2 2 2 T T
25 0,5 0,5 0,63 0,8 0,63 0,8 2 2 2 T T
32 0,5 0,63 0,8 0,63 0,8 2 2 2 T T
40 0,63 0,8 0,63 0,8 2 2 2 T T
50 0,63 0,8 0,8 2 2 2 T T
63 0,8 0,8 2 2 2 T T
70 2 2 2 T T
80 2 2 2 T T
100 2 2 T T
NSX100B/F 16 0,4 0,5 0,5 0,5 0,63 0,8 0,63 0,8 2 2 2 T T
TM-D 25 0,5 0,5 0,5 0,63 0,8 0,63 0,8 2 2 2 T T
32 0,5 0,63 0,8 0,63 0,8 2 2 2 T T
40 0,63 0,8 0,63 0,8 2 2 2 T T
50 0,63 0,8 0,63 0,8 2 2 2 T T
63 0,8 0,8 2 2 2 T T
80 2 2 2 T T
100 2 2 T T

304
Ue = 415 V

tabella 5 - Limite di selettività espresso in kA


a monte NSX100B/F/N/H/S/L NSX160E/B/F/N/H/S/L NSX250B/F/N/H/S/L
sganciatore TM-D sganciatore TM-D sganciatore TM-D
a valle In [A] 16 25 32 40 50 63 80 100 80 100 125 160 160 200 250
NSX100N/H/S/L 16 0,5 0,5 0,5 0,63 0,8 0,63 0,8 2 2 2 T T
TM-D 25 0,5 0,5 0,63 0,8 0,63 0,8 2 2 2 T T
32 0,5 0,63 0,8 0,63 0,8 2 2 2 36 36
40 0,63 0,8 0,63 0,8 2 2 2 36 36
50 0,63 0,8 0,63 0,8 2 2 2 36 36
63 0,8 0,8 2 2 2 36 36
80 2 2 2 36 36
100 2 2 36 36
NSX160E/B/ ≤ 63 2 2 2 4 5
F/N/H/S/L 80 2 2 2 4 5
TM-D 100 2 2 4 5
125 4 5
160 5
NSA160E/NE/N 16 0,4 0,5 0,5 0,5 0,63 0,8 0,63 0,8 2 2 2 T T
25 0,5 0,5 0,5 0,63 0,8 0,63 0,8 2 2 2 T T
32 0,5 0,63 0,8 0,63 0,8 2 2 2 T T
40 0,63 0,8 0,63 0,8 2 2 2 T T
50 0,63 0,8 0,63 0,8 2 2 2 T T
63 0,8 0,8 2 2 2 T T
80 2 2 2 T T
100 2 2 T T
125 T T
160 T
NSX250B/ ≤ 100 1,6 2 2,5
F/N/H/S/L 125 2 2,5
TM-D 160 2,5
200
250
NSX100B/ 40 0,63 0,8 0,63 0,8 1 1 1,6 2 2,5
F/N/H/S/L 100 1 1,6 2 2,5
Micrologic 2,5,6
NSX160E/B/ 40 0,63 0,8 0,63 0,8 1 1 1,6 2 2,5
F/N/H/S/L 100 1 1,6 2 2,5
Micrologic 2,5,6 160 2,5
NSX250B/ ≤ 100 1,6 2 2,5
F/N/H/S/L 160 2,5
Micrologic 2,5,6 250

305
Caratteristiche Selettività

degli apparecchi a monte: NSX100/250 Micrologic


di protezione a valle: Acti 9, NSX100/250, NSC100, NSA160
e manovra

Ue = 415 V
tabella 6 - Limite di selettività espresso in kA (segue)
a monte NSX100 NSX160 NSX250
Micrologic 2,5,6 / Isd = 10 x Ir Micrologic 2,5,6 / Isd = 10 x Ir Micrologic 2,5,6 / Isd = 10 x Ir
In [A] 40 100 160 250
a valle Ir [A] 16 25 32 40 40 63 80 100 63 80 100 125 160 100 125 160 200 250
C40a/N ≤ 10 0,6 0,6 0,6 0,6 T T T T T T T T T T T T T T
iC60a/N/H/L 16 0,6 0,6 0,6 T T T T T T T T T T T T T T
curve B, C, D 20 0,6 0,6 T T T T T T T T T T T T T T
25 0,6 T T T T T T T T T T T T T T
32 T T T T T T T T T T T T T
40 T T T T T T T T T T T T T
50 6 6 T T T T T T T T T T
63 6 T T T T T T T T T
C120N 80 2,4 2,4 T T T T
curve B,C,D 100 2,4 T T
125 T
NG125a/N/L ≤ 20 0,6 0,6 1,5 1,5 1,5 1,5 T T T T T T T T T T
curve B, C, D 25-32 1,5 1,5 1,5 2,4 2,4 2,4 2,4 2,4 T T T T T
40 1,5 1,5 2,4 2,4 2,4 2,4 2,4 T T T T T
50 1,5 1,5 2,4 2,4 2,4 2,4 T T T T T
63 1,5 2,4 2,4 2,4 T T T T T
80 2,4 2,4 T T T T
100 2,4 T T T
125 T T
NSC100N 16 0,6 0,6 0,6 1,5 1,5 1,5 1,5 2,4 2,4 2,4 2,4 2,4 T T T T T
20 0,6 0,6 1,5 1,5 1,5 1,5 2,4 2,4 2,4 2,4 2,4 T T T T T
25 1,5 1,5 1,5 1,5 2,4 2,4 2,4 2,4 2,4 T T T T T
32 1,5 1,5 1,5 2,4 2,4 2,4 2,4 2,4 T T T T T
40 1,5 1,5 2,4 2,4 2,4 2,4 T T T T T
50 1,5 1,5 2,4 2,4 2,4 2,4 T T T T T
63 1,5 2,4 2,4 2,4 T T T T T
70 2,4 2,4 T T T T
80 2,4 2,4 T T T T
100 2,4 T T T
NSX100B/F 16 1,5 1,5 1,5 1,5 2,4 2,4 2,4 2,4 2,4 T T T T T
TM-D 25 1,5 1,5 1,5 1,5 2,4 2,4 2,4 2,4 2,4 T T T T T
32 1,5 1,5 1,5 2,4 2,4 2,4 2,4 2,4 T T T T T
40 1,5 1,5 2,4 2,4 2,4 2,4 T T T T T
50 1,5 2,4 2,4 2,4 2,4 T T T T T
63 2,4 2,4 2,4 T T T T T
80 2,4 2,4 T T T T
100 2,4 T T T
NSX100N/H/ 16 1,5 1,5 1,5 1,5 2,4 2,4 2,4 2,4 2,4 T T T T T
S/L TM-D 25 1,5 1,5 1,5 1,5 2,4 2,4 2,4 2,4 2,4 T T T T T
32 1,5 1,5 1,5 2,4 2,4 2,4 2,4 2,4 36 36 36 36 36
40 1,5 1,5 2,4 2,4 2,4 2,4 36 36 36 36 36
50 1,5 2,4 2,4 2,4 2,4 36 36 36 36 36
63 2,4 2,4 2,4 36 36 36 36 36
80 2,4 2,4 36 36 36 36
100 2,4 36 36 36

306
Ue = 415 V

tabella 6 - Limite di selettività espresso in kA


a monte NSX100 NSX160 NSX250
Micrologic 2,5,6 / Isd = 10 x Ir Micrologic 2,5,6 / Isd = 10 x Ir Micrologic 2,5,6 / Isd = 10 x Ir
In [A] 40 100 160 250
a valle Ir [A] 16 25 32 40 40 63 80 100 63 80 100 125 160 100 125 160 200 250
NSX160E/B/ ≤ 63 3 3 3 3 3
F/N/H/S/L 80 3 3 3 3
TM-D 100 3 3 3
125 3 3
160
NSA160E/NE/N 16 0,6 0,6 0,6 1,5 1,5 1,5 1,5 2,4 2,4 2,4 2,4 2,4 T T T T T
25 0,6 1,5 1,5 1,5 1,5 2,4 2,4 2,4 2,4 2,4 T T T T T
32 1,5 1,5 1,5 2,4 2,4 2,4 2,4 2,4 T T T T T
40 1,5 1,5 2,4 2,4 2,4 2,4 T T T T T
50 1,5 1,5 2,4 2,4 2,4 2,4 T T T T T
63 1,5 2,4 2,4 2,4 T T T T T
80 2,4 2,4 T T T T
100 2,4 T T T
125 T T
160 T
NSX250B/ ≤ 100
F/N/H/S/L 125
TM-D
160
200
250
NSX100B/F 40 1,5 1,5 1,5 2,4 2,4 2,4 2,4 2,4 T T T T T
Micrologic 2,5,6 100 2,4 T T T
NSX100N/H/S/L 40 1,5 1,5 1,5 2,4 2,4 2,4 2,4 2,4 36 36 36 36 36
Micrologic 2,5,6 100 2,4 36 36 36
NSX160E/B/ 40 1,5 1,5 1,5 2,4 2,4 2,4 2,4 2,4 3 3 3 3 3
F/N/H/S/L 100 2,4 3 3 3
Micrologic 2,5,6 160 3
NSX250B/ ≤ 100 3 3 3
F/N/H/S/L 160 3 3
Micrologic 2,5,6 250

307
Caratteristiche Selettività

degli apparecchi a monte: NSX400/630 Micrologic


di protezione a valle: Acti 9, NSX100/400, NSC100, NSA160
e manovra

Ue = 415 V
tabella 7 - Limite di selettività espresso in kA (segue)
a monte NSX400 NSX630
Micrologic 2,5,6 / Isd = 10 x Ir Micrologic 2,5,6 / Isd = 10 x Ir
In [A] 400 630
a valle Ir [A] 160 200 250 320 400 250 320 400 500 630
C40a/N tutte T T T T T T T T T T
iC60a/N/H/L
curva B, C e D
C120N 80 T T T T T T T T T T
curve B,C,D 100 T T T T T T T T T T
125 T T T T T T T T T
NG125a/N/L 16 T T T T T T T T T T
curva B, C, D 20 T T T T T T T T T T
25 T T T T T T T T T T
32 T T T T T T T T T T
40 T T T T T T T T T T
50 T T T T T T T T T T
63 T T T T T T T T T T
80 T T T T T T T T T T
100 T T T T T T T T T T
125 T T T T T T T T T
NSC100N 16 T T T T T T T T T T
20 T T T T T T T T T T
25 T T T T T T T T T T
32 T T T T T T T T T T
40 T T T T T T T T T T
50 T T T T T T T T T T
63 T T T T T T T T T T
70 T T T T T T T T T T
80 T T T T T T T T T T
100 T T T T T T T T T T
NSX100B/F/ 16 T T T T T T T T T T
N/H/S/L 25 T T T T T T T T T T
TM-D 32 T T T T T T T T T T
40 T T T T T T T T T T
50 T T T T T T T T T T
63 T T T T T T T T T T
80 T T T T T T T T T T
100 T T T T T T T T T T
40 T T T T T T T T T T
50 T T T T T T T T T T
63 T T T T T T T T T T
80 T T T T T T T T T T
100 T T T T T T T T T T

308
Ue = 415 V

tabella 7 - Limite di selettività espresso in kA


a monte NSX400 NSX630
Micrologic 2,5,6 / Isd = 10 x Ir Micrologic 2,5,6 / Isd = 10 x Ir
In [A] 400 630
a valle Ir [A] 160 200 250 320 400 250 320 400 500 630
NSX160E/B/F/N/H/ S/L ≤ 63 T T T T T T T T T T
TM-D 80 T T T T T T T T T T
100 T T T T T T T T T T
125 T T T T T T T T T
160 T T T T T T T T
NSA160E/NE/N ≤ 63 T T T T T T T T T T
80 T T T T T T T T T T
100 T T T T T T T T T T
125 T T T T T T T T T
160 T T T T T T T T
NSX250B/F/N/H/S/L ≤ 100 4,8 4,8 4,8 4,8 4,8 T T T T T
TM-D 125 4,8 4,8 4,8 4,8 T T T T T
160 4,8 4,8 4,8 T T T T T
200 4,8 4,8 T T T T T
250 4,8 T T T
NSX100B/F/N/H/S/L 40 T T T T T T T T T T
Micrologic 2,5,6 100 T T T T T T T T T T
Isd = 10 x Ir
NSX160E/B/F/N/H/S/L 40 T T T T T T T T T T
Micrologic 2,5,6 100 T T T T T T T T T T
Isd = 10 x Ir 160 T T T T T T T T T
NSX250B/F/N/H/S/L ≤ 100 4,8 4,8 4,8 4,8 4,8 T T T T T
Micrologic 2,5,6 160 4,8 4,8 4,8 T T T T T
Isd = 10 x Ir 250 4,8 T T T T
NSX400B/F/N/H/S/L 160 6,9 6,9 6,9 6,9 6,9
Micrologic 2,5,6 200 6,9 6,9 6,9 6,9
Isd = 10 x Ir 250 6,9 6,9 6,9
320 6,9 6,9
400 6,9

309
Caratteristiche Selettività

degli apparecchi a monte: NS630b/1600 Micrologic


di protezione a valle: Acti 9, NSX100/160, NSC100, NSA160
e manovra

Ue = 415 V
tabella 8 - Limite di selettività espresso in kA
a monte NS630b/800/1000/1250/1600 N/H NS630b/800/1000/1250/1600 N/H
Micrologic 2.0 Isd = 10xIn Micrologic 5.0/6.0/7.0 Iist = OFF oppure Iist = 15xIn
In [A] 630 800 1000 1250 1600 630 800 1000 1250 1600
a valle Ir [A] 250 320 400 500 630 800 1000 1250 1600 250 320 400 500 630 800 1000 1250 1600
Acti 9 tutte T T T T T T T T T T T T T T T T T T
NSC100N tutte T T T T T T T T T T T T T T T T T T
NSX100B/F/ 16 T T T T T T T T T T T T T T T T T T
N/H/S/L 25 T T T T T T T T T T T T T T T T T T
TM-D 32 T T T T T T T T T T T T T T T T T T
40 T T T T T T T T T T T T T T T T T T
50 T T T T T T T T T T T T T T T T T T
63 T T T T T T T T T T T T T T T T T T
80 T T T T T T T T T T T T T T T T T T
100 T T T T T T T T T T T T T T T T T T
NSX160E/B/F/ ≤ 63 T T T T T T T T T T T T T T T T T T
N/H/S/L 80 T T T T T T T T T T T T T T T T T T
TM-D 100 T T T T T T T T T T T T T T T T T T
NSA160E/NE/N
125 T T T T T T T T T T T T T T T T
160 T T T T T T T T T T T T T T
NSX250B/F/ ≤ 100 T T T T T T T T T T T T T T T T T T
N/H/S/L 125 T T T T T T T T T T T T T T T T
TM-D 160 T T T T T T T T T T T T T T
200 T T T T T T T T T T T T
250 T T T T T T T T T T
NSX100B/F/ 40 T T T T T T T T T T T T T T T T T T
N/H/S/L 100 T T T T T T T T T T T T T T T T T T
Micrologic 2,5,6
Isd = 10 x Ir
NSX160E/B/F/ 40 T T T T T T T T T T T T T T T T T T
N/H/S/L 100 T T T T T T T T T T T T T T T T T T
Micrologic 2,5,6 160 T T T T T T T T T T T T T T T T T
Isd = 10 x Ir
NSX250B/F/ ≤ 100 T T T T T T T T T T T T T T T T T T
N/H/S/L 160 T T T T T T T T T T T T T T T T T
Micrologic 2,5,6 250 T T T T T T T T T T T T T T
Isd = 10 x Ir
NSX400B/F/ 160 T T T T T T T T T T T T T T T T T T
N/H/S/L 200 T T T T T T T T T T T T T T T T
Micrologic 2,5,6 250 T T T T T T T T T T T T T T
Isd = 10 x Ir
320 T T T T T T T T T T T T
400 T T T T T T T T T T
NSX630B/F/ 250 T T T T T T T T T T T T T T
N/H/S/L 320 T T T T T T T T T T T T
Micrologic 2,5,6 400 T T T T T T T T T T
Isd = 10 x Ir
500 T T T T T T T T
630 T T T T T T

310
a monte: NS630b/1000 Micrologic
a valle: Acti 9, NSX100/630, NSC100, NSA160

Ue = 415 V
tabella 9 - Limite di selettività espresso in kA
a monte NS630b/800/1000L
Micrologic 5.0 / 6.0 / 7.0 Iist = OFF
In [A] 630 800 1000
a valle Ir [A] 250 320 400 500 630 800 1000
Acti 9 tutte T T T T T T T
NSC100N tutte T T T T T T T
NSX100B/F/N/H/S/L 16 T T T T T T T
TM-D 25 T T T T T T T
32 T T T T T T T
40 T T T T T T T
50 T T T T T T T
63 T T T T T T T
80 T T T T T T T
100 T T T T T T T
NSX160E/B/F/N/H/S/L ≤ 63 T T T T T T T
TM-D 80 T T T T T T T
NSA160E/NE/N 100 T T T T T T T
125 T T T T T T
160 T T T T T
NSX250B/F/N/H/S/L ≤ 100 T T T T T T T
TM-D 125 T T T T T T
160 T T T T T
200 T T T T
250 T T T
NSX100B/F/N/H/S/L 40 T T T T T T T
Micrologic 2,5,6 Isd = 10 x Ir 100 T T T T T T T
NSX160E/B/F/N/H/S/L 40 T T T T T T T
Micrologic 2,5,6 100 T T T T T T T
Isd = 10 x Ir 160 T T T T T T
NSX250B/F/N/H/S/L ≤ 100 T T T T T T T
Micrologic 2,5,6 160 T T T T T T
Isd = 10 x Ir 250 T T T T
NSX400B/F/N/H/S/L 160 18 18 18 18 18 18 18
Micrologic 2,5,6 200 18 18 18 18 18 18
Isd = 10 x Ir 250 18 18 18 18 18
320 18 18 18 18
400 18 18 18
NSX630B/F/N/H/S/L 250 12 12 12 12 12
Micrologic 2,5,6 320 12 12 12 12
Isd = 10 x Ir 400 12 12 12
500 12 12
630 12

311
Caratteristiche Selettività

degli apparecchi a monte: NS630b/1600 Micrologic

di protezione a valle: NS630b/1600


e manovra

Ue = 415 V
tabella 10 - Limite di selettività espresso in kA
a monte NS630b/800/1000/1250/1600 N/H NS630b/800/1000/1250/1600 N/H
Micrologic 2.0 Isd = 10xIn Micrologic 5.0 / 6.0 / 7.0 Iist = OFF
In [A] 630 800 1000 1250 1600 630 800 1000 1250 1600
a valle Ir [A] 250 320 400 500 630 800 1000 1250 1600 250 320 400 500 630 800 1000 1250 1600
NS630b N/H 250 4 5 6,3 8 10 12,5 16 25 25 25 25 25 25 25
320 5 6,3 8 10 12,5 16 25 25 25 25 25 25
400 6,3 8 10 12,5 16 25 25 25 25 25
500 8 10 12,5 16 25 25 25 25
630 10 12,5 16 25 25 25
NS630b L 250 4 5 6,3 8 10 12,5 16 50 50 50 50 50 50 50
320 5 6,3 8 10 12,5 16 50 50 50 50 50 50
400 6,3 8 10 12,5 16 50 50 50 50 50
500 8 10 12,5 16 50 50 50 50
630 10 12,5 16 50 50 50
NS800N/H 320 5 6,3 8 10 12,5 16 25 25 25 25 25 25
400 6,3 8 10 12,5 16 25 25 25 25 25
500 8 10 12,5 16 25 25 25 25
630 10 12,5 16 25 25 25
800 12,5 16 25 25
NS800L 320 5 6,3 8 10 12,5 16 50 50 50 50 50 50
400 6,3 8 10 12,5 16 50 50 50 50 50
500 8 10 12,5 16 50 50 50 50
630 10 12,5 16 50 50 50
800 12,5 16 50 50
NS1000N/H 400 6,3 8 10 12,5 16 25 25 25 25 25
500 8 10 12,5 16 25 25 25 25
630 10 12,5 16 25 25 25
800 12,5 16 25 25
1000 16 25
NS1000L 400 6,3 8 10 12,5 16 50 50 50 50 50
500 8 10 12,5 16 50 50 50 50
630 10 12,5 16 50 50 50
800 12,5 16 50 50
1000 16 50
NS12500N/H 500 8 10 12,5 16 25 25 25 25
630 10 12,5 16 25 25 25
800 12,5 16 25 25
1000 16 25
1250
NS1600N/H 630 10 12,5 16 25 25 25
800 12,5 16 25 25
1000 16 25
1250
1600

312
Ue = 415 V

tabella 11 - Limite di selettività espresso in kA


a monte NS630b/800/1000/1250/1600 N/H NS630b/800/1000L
Micrologic 5.0 / 6.0 / 7.0 Iist = 15xIn Micrologic 5.0 / 6.0 / 7.0 Iist = OFF
In [A] 630 800 1000 1250 1600 630 800 1000
a valle Ir [A] 250 320 400 500 630 800 1000 1250 1600 250 320 400 500 630 800 1000
NS630b N/H 250 6 7,5 9,5 12 15 18,7 24 10 10 10 10 10
320 7,5 9,5 12 15 18,7 24 10 10 10 10
400 9,5 12 15 18,7 24 10 10 10
500 12 15 18,7 24 10 10
630 15 18,7 24 10
NS630b L 250 6 7,5 9,5 12 15 18,7 24 10 10 10 10 10
320 7,5 9,5 12 15 18,7 24 10 10 10 10
400 9,5 12 15 18,7 24 10 10 10
500 12 15 18,7 24 10 10
630 15 18,7 24 10
NS800N/H 320 7,5 9,5 12 15 18,7 24 10 10 10 10
400 9,5 12 15 18,7 24 10 10 10
500 12 15 18,7 24 10 10
630 15 18,7 24 10
800 18,7 24
NS800L 320 7,5 9,5 12 15 18,7 24 10 10 10 10
400 9,5 12 15 18,7 24 10 10 10
500 12 15 18,7 24 10 10
630 15 18,7 24 10
800 18,7 24
NS1000N/H 400 9,5 12 15 18,7 24 10 10 10
500 12 15 18,7 24 10 10
630 15 18,7 24 10
800 18,7 24
1000 24
NS1000L 400 9,5 12 15 18,7 24 10 10 10
500 12 15 18,7 24 10 10
630 15 18,7 24 10
800 18,7 24
1000 24
NS12500N/H 500 12 15 18,7 24
630 15 18,7 24
800 18,7 24
1000 24
1250
NS1600N/H 630 15 18,7 24
800 18,7 24
1000 24
1250
1600

313
Caratteristiche Selettività

degli apparecchi a monte: NS2000/3200N Micrologic

di protezione a valle: Acti 9, NSX

e manovra

Ue = 415 V
tabella 12 - Limite di selettività espresso in kA
a monte NS2000/2500/3200N NS2000/2500/3200N NS2000/2500/3200N
Micrologic 2.0 Isd =10xIn Micrologic 5.0/6.0/7.0 Iist =15xIn Micrologic 5.0/6.0/7.0 Iist =OFF
In [A] 2000 2500 3200 2000 2500 3200 2000 2500 3200
a valle Ir [A] 2000 2500 3200 2000 2500 3200 2000 2500 3200
Acti 9 tutte T T T T T T T T T
NSC100N/NSA160 tutte T T T T T T T T T
NSX100B/F/N/H/S/L 16 T T T T T T T T T
TM-D 25 T T T T T T T T T
32 T T T T T T T T T
40 T T T T T T T T T
50 T T T T T T T T T
63 T T T T T T T T T
80 T T T T T T T T T
100 T T T T T T T T T
NSX160E/B/F/N/H/S/L ≤ 63 T T T T T T T T T
TM-D 80 T T T T T T T T T
100 T T T T T T T T T
125 T T T T T T T T T
160 T T T T T T T T T
NSX250B/F/N/H/S/L ≤ 100 T T T T T T T T T
TM-D 125 T T T T T T T T T
160 T T T T T T T T T
200 T T T T T T T T T
250 T T T T T T T T T
NSX100B/F/N/H/S/L 40 T T T T T T T T T
Micrologic 2,5,6 100 T T T T T T T T T
Isd = 10 x Ir
NSX160E/B/F 40 T T T T T T T T T
Micrologic 2,5,6 100 T T T T T T T T T
Isd = 10 x Ir 160 T T T T T T T T T
NSX160/N/H/S/L 40 T T T T T T T T T
Micrologic 2,5,6 100 T T T T T T T T T
Isd = 10 x Ir 160 T T T T T T T T T
NSX250B/F ≤ 100 T T T T T T T T T
Micrologic 2,5,6 160 T T T T T T T T T
Isd = 10 x Ir 250 T T T T T T T T T
NSX250N/H/S/L ≤ 100 T T T T T T T T T
Micrologic 2,5,6 160 T T T T T T T T T
Isd = 10 x Ir 250 T T T T T T T T T
NSX400B/F/N/H/S/L 160 T T T T T T T T T
Micrologic 2,5,6 200 T T T T T T T T T
Isd = 10 x Ir 250 T T T T T T T T T
320 T T T T T T T T T
400 T T T T T T T T T
NSX630B/F/N/H/S/L 250 T T T T T T T T T
Micrologic 2,5,6 320 T T T T T T T T T
Isd = 10 x Ir 400 T T T T T T T T T
500 T T T T T T T T T
630 T T T T T T T T T

314
a monte: NS2000/3200H Micrologic
a valle: Acti9, NSX100/630, NSC100, NSA160

Ue = 415 V
tabella 13 - Limite di selettività espresso in kA
a monte NS2000/2500/3200H NS2000/2500/3200H NS2000/2500/3200H
Micrologic 2.0 Isd =10xIn Micrologic 5.0/6.0/7.0 Iist =15xIn Micrologic 5.0/6.0/7.0 Iist =OFF
In [A] 2000 2500 3200 2000 2500 3200 2000 2500 3200
a valle Ir [A] 2000 2500 3200 2000 2500 3200 2000 2500 3200
Acti 9 tutte T T T T T T T T T
NSC100N/NSA160 tutte T T T T T T T T T
NSX100B/F 16 T T T T T T T T T
TM-D 25 T T T T T T T T T
32 T T T T T T T T T
40 T T T T T T T T T
50 T T T T T T T T T
63 T T T T T T T T T
80 T T T T T T T T T
100 T T T T T T T T T
NSX100N/H/S/L 16 40 40 40 40 40 40 40 40 40
TM-D 25 40 40 40 40 40 40 40 40 40
32 40 40 40 40 40 40 40 40 40
40 40 40 40 40 40 40 40 40 40
50 40 40 40 40 40 40 40 40 40
63 40 40 40 40 40 40 40 40 40
80 40 40 40 40 40 40 40 40 40
100 40 40 40 40 40 40 40 40 40
NSX160E/B/F ≤ 63 T T T T T T T T T
TM-D 80 T T T T T T T T T
100 T T T T T T T T T
125 T T T T T T T T T
160 T T T T T T T T T
NSX160N/H/S/L ≤ 63 40 40 40 40 40 40 40 40 40
TM-D 80 40 40 40 40 40 40 40 40 40
100 40 40 40 40 40 40 40 40 40
125 40 40 40 40 40 40 40 40 40
160 40 40 40 40 40 40 40 40 40
NSX250B/F ≤ 100 T T T T T T T T T
TM-D 125 T T T T T T T T T
160 T T T T T T T T T
200 T T T T T T T T T
250 40 40 40 40 40 40 40 40 40
NSX250N/H/S/L ≤ 100 40 40 40 40 40 40 40 40 40
TM-D 125 40 40 40 40 40 40 40 40 40
160 40 40 40 40 40 40 40 40 40
200 40 40 40 40 40 40 40 40 40
250 40 40 40 40 40 40 40 40 40
NSX100B/F 40 T T T T T T T T T
Micrologic 2,5,6 100 T T T T T T T T T
Isd = 10 x Ir
NSX100N/H/S/L 40 40 40 40 40 40 40 40 40 40
Micrologic 2,5,6 100 40 40 40 40 40 40 40 40 40
Isd = 10 x Ir
NSX160E/B/F 40 T T T T T T T T T
Micrologic 2,5,6 100 T T T T T T T T T
Isd = 10 x Ir 160 T T T T T T T T T
NSX160/N/H/S/L 40 40 40 40 40 40 40 40 40 40
Micrologic 2,5,6 100 40 40 40 40 40 40 40 40 40
Isd = 10 x Ir 160 40 40 40 40 40 40 40 40 40
NSX250B/F ≤ 100 T T T T T T T T T
Micrologic 2,5,6 160 T T T T T T T T T
Isd = 10 x Ir 250 T T T T T T T T T
NSX250N/H/S/L ≤ 100 40 40 40 40 40 40 40 40 40
Micrologic 2,5,6 160 40 40 40 40 40 40 40 40 40
Isd = 10 x Ir 250 40 40 40 40 40 40 40 40 40
NSX400F 160 T T T T T T T T T
Micrologic 2,5,6 200 T T T T T T T T T
Isd = 10 x Ir 250 T T T T T T T T T
320 T T T T T T T T T
400 T T T T T T T T T
NSX400N/H/S/L 160 40 40 40 40 40 40 40 40 40
Micrologic 2,5,6 200 40 40 40 40 40 40 40 40 40
Isd = 10 x Ir 250 40 40 40 40 40 40 40 40 40
320 40 40 40 40 40 40 40 40 40
400 40 40 40 40 40 40 40 40 40
NSX630F 250 T T T T T T T T T
Micrologic 2,5,6 320 T T T T T T T T T
Isd = 10 x Ir 400 T T T T T T T T T
500 T T T T T T T T T
630 T T T T T T T T T
NSX630N/H/S/L 250 40 40 40 40 40 40 40 40 40
Micrologic 2,5,6 320 40 40 40 40 40 40 40 40 40
Isd = 10 x Ir 400 40 40 40 40 40 40 40 40 40
500 40 40 40 40 40 40 40 40 40
630 40 40 40 40 40 40 40 40 40

315
Caratteristiche Selettività
degli apparecchi a monte: NS2000/3200N Micrologic
di protezione a valle: NS630b/3200

e manovra

Ue = 415 V
tabella 14 - Limite di selettività espresso in kA (segue)
a monte NS2000/2500/3200N NS2000/2500/3200N NS2000/2500/3200N
Micrologic 2.0 Isd =10xIn Micrologic 5.0 / 6.0 / 7.0 Iist =15xIn Micrologic 5.0 / 6.0 / 7.0 Iist=OFF
In [A] 2000 2500 3200 2000 2500 3200 2000 2500 3200
a valle Ir [A] 2000 2500 3200 2000 2500 3200 2000 2500 3200
NS630b N 250 20 25 32 30 37,5 48 T T T
Micrologic 2.0 320 20 25 32 30 37,5 48 T T T
400 20 25 32 30 37,5 48 T T T
500 20 25 32 30 37,5 48 T T T
630 20 25 32 30 37,5 48 T T T
NS630b N 250 20 25 32 30 37,5 48 T T T
Micrologic 5.0, 320 20 25 32 30 37,5 48 T T T
6.0, 7.0 400 20 25 32 30 37,5 48 T T T
500 20 25 32 30 37,5 48 T T T
630 20 25 32 30 37,5 48 T T T
NS630b H 250 20 25 32 30 37,5 48 60 60 60
Micrologic 2.0 320 20 25 32 30 37,5 48 60 60 60
400 20 25 32 30 37,5 48 60 60 60
500 20 25 32 30 37,5 48 60 60 60
630 20 25 32 30 37,5 48 60 60 60
NS630b H 250 20 25 32 30 37,5 48 60 60 60
Micrologic 5.0, 320 20 25 32 30 37,5 48 60 60 60
6.0, 7.0 400 20 25 32 30 37,5 48 60 60 60
500 20 25 32 30 37,5 48 60 60 60
630 20 25 32 30 37,5 48 60 60 60
NS630b L 250 T T T T T T T T T
Micrologic 2.0 320 T T T T T T T T T
400 T T T T T T T T T
500 T T T T T T T T T
630 T T T T T T T T T
NS630b L 250 T T T T T T T T T
Micrologic 5.0, 320 T T T T T T T T T
6.0, 7.0 400 T T T T T T T T T
500 T T T T T T T T T
630 T T T T T T T T T
NS800N 320 20 25 32 30 37,5 48 T T T
Micrologic 2.0 400 20 25 32 30 37,5 48 T T T
500 20 25 32 30 37,5 48 T T T
630 20 25 32 30 37,5 48 T T T
800 20 25 32 30 37,5 48 T T T
NS800N 320 20 25 32 30 37,5 48 T T T
Micrologic 5.0, 400 20 25 32 30 37,5 48 T T T
6.0, 7.0 500 20 25 32 30 37,5 48 T T T
630 20 25 32 30 37,5 48 T T T
800 20 25 32 30 37,5 48 T T T
NS800H 320 20 25 32 30 37,5 48 60 60 60
Micrologic 2.0 400 20 25 32 30 37,5 48 60 60 60
500 20 25 32 30 37,5 48 60 60 60
630 20 25 32 30 37,5 48 60 60 60
800 20 25 32 30 37,5 48 60 60 60
NS800H 320 20 25 32 30 37,5 48 60 60 60
Micrologic 5.0, 400 20 25 32 30 37,5 48 60 60 60
6.0, 7.0 500 20 25 32 30 37,5 48 60 60 60
630 20 25 32 30 37,5 48 60 60 60
800 20 25 32 30 37,5 48 60 60 60
NS800L 320 T T T T T T T T T
Micrologic 2.0 400 T T T T T T T T T
500 T T T T T T T T T
630 T T T T T T T T T
800 T T T T T T T T T
NS800L 320 T T T T T T T T T
Micrologic 5.0, 400 T T T T T T T T T
6.0, 7.0 500 T T T T T T T T T
630 T T T T T T T T T
800 T T T T T T T T T
NS1000N 400 20 25 32 30 37,5 48 T T T
Micrologic 2.0 500 20 25 32 30 37,5 48 T T T
630 20 25 32 30 37,5 48 T T T
800 20 25 32 30 37,5 48 T T T
1000 20 25 32 30 37,5 48 T T T
NS1000N 400 20 25 32 30 37,5 48 T T T
Micrologic 5.0, 500 20 25 32 30 37,5 48 T T T
6.0, 7.0 630 20 25 32 30 37,5 48 T T T
800 20 25 32 30 37,5 48 T T T
1000 20 25 32 30 37,5 48 T T T
NS1000H 400 20 25 32 30 37,5 48 60 60 60
Micrologic 2.0 500 20 25 32 30 37,5 48 60 60 60
630 20 25 32 30 37,5 48 60 60 60
800 20 25 32 30 37,5 48 60 60 60
1000 20 25 32 30 37,5 48 60 60 60

316
Ue = 415 V

tabella 14 - Limite di selettività espresso in kA


a monte NS2000/2500/3200N NS2000/2500/3200N NS2000/2500/3200N
Micrologic 2.0 Isd =10xIn Micrologic 5.0 / 6.0 / 7.0 Iist =15xIn Micrologic 5.0 / 6.0 / 7.0 Iist=OFF
In [A] 2000 2500 3200 2000 2500 3200 2000 2500 3200
a valle Ir [A] 2000 2500 3200 2000 2500 3200 2000 2500 3200
NS1000H 400 20 25 32 30 37,5 48 60 60 60
Micrologic 5.0, 500 20 25 32 30 37,5 48 60 60 60
6.0, 7.0 630 20 25 32 30 37,5 48 60 60 60
800 20 25 32 30 37,5 48 60 60 60
1000 20 25 32 30 37,5 48 60 60 60
NS1000L 400 T T T T T T T T T
Micrologic 2.0 500 T T T T T T T T T
630 T T T T T T T T T
800 T T T T T T T T T
1000 T T T T T T T T T
NS1000L 400 T T T T T T T T T
Micrologic 5.0, 500 T T T T T T T T T
6.0, 7.0 630 T T T T T T T T T
800 T T T T T T T T T
1000 T T T T T T T T T
NS1250N 500 20 25 32 30 37,5 48 T T T
Micrologic 2.0 630 20 25 32 30 37,5 48 T T T
800 20 25 32 30 37,5 48 T T T
1000 20 25 32 30 37,5 48 T T T
1250 20 25 32 30 37,5 48 T T T
NS1250N 500 20 25 32 30 37,5 48 T T T
Micrologic 5.0, 630 20 25 32 30 37,5 48 T T T
6.0, 7.0 800 20 25 32 30 37,5 48 T T T
1000 20 25 32 30 37,5 48 T T T
1250 20 25 32 30 37,5 48 T T T
NS1250H 500 20 25 32 30 37,5 48 60 60 60
Micrologic 2.0 630 20 25 32 30 37,5 48 60 60 60
800 20 25 32 30 37,5 48 60 60 60
1000 20 25 32 30 37,5 48 60 60 60
1250 20 25 32 30 37,5 48 60 60 60
NS1250H 500 20 25 32 30 37,5 48 60 60 60
Micrologic 5.0, 630 20 25 32 30 37,5 48 60 60 60
6.0, 7.0 800 20 25 32 30 37,5 48 60 60 60
1000 20 25 32 30 37,5 48 60 60 60
1250 20 25 32 30 37,5 48 60 60 60
NS1600N 630 20 25 32 30 37,5 48 T T T
Micrologic 2.0 800 20 25 32 30 37,5 48 T T T
1000 20 25 32 30 37,5 48 T T T
1250 20 25 32 30 37,5 48 T T T
1600 25 32 37,5 48 T T
NS1600N 630 20 25 32 30 37,5 48 T T T
Micrologic 5.0, 800 20 25 32 30 37,5 48 T T T
6.0, 7.0 1000 20 25 32 30 37,5 48 T T T
1250 20 25 32 30 37,5 48 T T T
1600 25 32 37,5 48 T T
NS1600H 630 20 25 32 30 37,5 48 60 60 60
Micrologic 2.0 800 20 25 32 30 37,5 48 60 60 60
1000 20 25 32 30 37,5 48 60 60 60
1250 20 25 32 30 37,5 48 60 60 60
1600 25 32 37,5 48 60 60
NS1600H 630 20 25 32 30 37,5 48 60 60 60
Micrologic 5.0, 800 20 25 32 30 37,5 48 60 60 60
6.0, 7.0 1000 20 25 32 30 37,5 48 60 60 60
1250 20 25 32 30 37,5 48 60 60 60
1600 25 32 37,5 48 60 60
NS2000-3200 N/H 1250 20 25 32 30 37,5 48 60 60 60
Micrologic 2.0 1600 25 32 37,5 48 60 60
2000 32 48 60
2500
NS2000-3200N/H 1250 20 25 32 30 37,5 48 60 60 60
Micrologic 5.0, 1600 25 32 37,5 48 60 60
6.0, 7.0 2000 32 48 60
2500
3200

317
Caratteristiche Selettività

degli apparecchi a monte: NS2000/3200H Micrologic

di protezione a valle: NS630b/3200

e manovra

Ue = 415 V
tabella 15 - Limite di selettività espresso in kA (segue)
a monte NS2000/2500/3200H NS2000/2500/3200H NS2000/2500/3200H
Micrologic 2.0 Isd = 10 x Ir Micrologic 5.0 / 6.0 / 7.0 Iist = 15xIn Micrologic 5.0 / 6.0 / 7.0 Iist = OFF
In [A] 2000 2500 3200 2000 2500 3200 2000 2500 3200
a valle Ir [A] 2000 2500 3200 2000 2500 3200 2000 2500 3200
NS630b N 250 20 25 32 30 37,5 40 40 40 40
Micrologic 2.0 320 20 25 32 30 37,5 40 40 40 40
400 20 25 32 30 37,5 40 40 40 40
500 20 25 32 30 37,5 40 40 40 40
630 20 25 32 30 37,5 40 40 40 40
NS630b N 250 20 25 32 30 37,5 40 40 40 40
Micrologic 5.0, 320 20 25 32 30 37,5 40 40 40 40
6.0, 7.0 400 20 25 32 30 37,5 40 40 40 40
500 20 25 32 30 37,5 40 40 40 40
630 20 25 32 30 37,5 40 40 40 40
NS630b H 250 20 25 32 30 37,5 40 40 40 40
Micrologic 2.0 320 20 25 32 30 37,5 40 40 40 40
400 20 25 32 30 37,5 40 40 40 40
500 20 25 32 30 37,5 40 40 40 40
630 20 25 32 30 37,5 40 40 40 40
NS630b H 250 20 25 32 30 37,5 40 40 40 40
Micrologic 5.0, 320 20 25 32 30 37,5 40 40 40 40
6.0, 7.0 400 20 25 32 30 37,5 40 40 40 40
500 20 25 32 30 37,5 40 40 40 40
630 20 25 32 30 37,5 40 40 40 40
NS630b L 250 40 40 40 40 40 40 40 40 40
Micrologic 2.0 320 40 40 40 40 40 40 40 40 40
400 40 40 40 40 40 40 40 40 40
500 40 40 40 40 40 40 40 40 40
630 40 40 40 40 40 40 40 40 40
NS630b L 250 40 40 40 40 40 40 40 40 40
Micrologic 5.0, 320 40 40 40 40 40 40 40 40 40
6.0, 7.0 400 40 40 40 40 40 40 40 40 40
500 40 40 40 40 40 40 40 40 40
630 40 40 40 40 40 40 40 40 40
NS800N 320 20 25 32 30 37,5 40 40 40 40
Micrologic 2.0 400 20 25 32 30 37,5 40 40 40 40
500 20 25 32 30 37,5 40 40 40 40
630 20 25 32 30 37,5 40 40 40 40
800 20 25 32 30 37,5 40 40 40 40
NS800N 320 20 25 32 30 37,5 40 40 40 40
Micrologic 5.0, 400 20 25 32 30 37,5 40 40 40 40
6.0, 7.0 500 20 25 32 30 37,5 40 40 40 40
630 20 25 32 30 37,5 40 40 40 40
800 20 25 32 30 37,5 40 40 40 40
NS800H 320 20 25 32 30 37,5 40 40 40 40
Micrologic 2.0 400 20 25 32 30 37,5 40 40 40 40
500 20 25 32 30 37,5 40 40 40 40
630 20 25 32 30 37,5 40 40 40 40
800 20 25 32 30 37,5 40 40 40 40
NS800H 320 20 25 32 30 37,5 40 40 40 40
Micrologic 5.0, 400 20 25 32 30 37,5 40 40 40 40
6.0, 7.0 500 20 25 32 30 37,5 40 40 40 40
630 20 25 32 30 37,5 40 40 40 40
800 20 25 32 30 37,5 40 40 40 40
NS800L 320 40 40 40 40 40 40 40 40 40
Micrologic 2.0 400 40 40 40 40 40 40 40 40 40
500 40 40 40 40 40 40 40 40 40
630 40 40 40 40 40 40 40 40 40
800 40 40 40 40 40 40 40 40 40
NS800L 320 40 40 40 40 40 40 40 40 40
Micrologic 5.0, 400 40 40 40 40 40 40 40 40 40
6.0, 7.0 500 40 40 40 40 40 40 40 40 40
630 40 40 40 40 40 40 40 40 40
800 40 40 40 40 40 40 40 40 40
NS1000N 400 20 25 32 30 37,5 40 40 40 40
Micrologic 2.0 500 20 25 32 30 37,5 40 40 40 40
630 20 25 32 30 37,5 40 40 40 40
800 20 25 32 30 37,5 40 40 40 40
1000 20 25 32 30 37,5 40 40 40 40

318
Ue = 415 V

tabella 15 - Limite di selettività espresso in kA (segue)


a monte NS2000/2500/3200H NS2000/2500/3200H NS2000/2500/3200H
Micrologic 2.0 Isd = 10 x Ir Micrologic 5.0 / 6.0 / 7.0 Iist = 15xIn Micrologic 5.0 / 6.0 / 7.0 Iist = OFF
In [A] 2000 2500 3200 2000 2500 3200 2000 2500 3200
a valle Ir [A] 2000 2500 3200 2000 2500 3200 2000 2500 3200
NS1000N 400 20 25 32 30 37,5 40 40 40 40
Micrologic 5.0, 500 20 25 32 30 37,5 40 40 40 40
6.0, 7.0 630 20 25 32 30 37,5 40 40 40 40
800 20 25 32 30 37,5 40 40 40 40
1000 20 25 32 30 37,5 40 40 40 40
NS1000H 400 20 25 32 30 37,5 40 40 40 40
Micrologic 2.0 500 20 25 32 30 37,5 40 40 40 40
630 20 25 32 30 37,5 40 40 40 40
800 20 25 32 30 37,5 40 40 40 40
1000 20 25 32 30 37,5 40 40 40 40
NS1000H 400 20 25 32 30 37,5 40 40 40 40
Micrologic 5.0, 500 20 25 32 30 37,5 40 40 40 40
6.0, 7.0 630 20 25 32 30 37,5 40 40 40 40
800 20 25 32 30 37,5 40 40 40 40
1000 20 25 32 30 37,5 40 40 40 40
NS1000L 400 40 40 40 40 40 40 40 40 40
Micrologic 2.0 500 40 40 40 40 40 40 40 40 40
630 40 40 40 40 40 40 40 40 40
800 40 40 40 40 40 40 40 40 40
1000 40 40 40 40 40 40 40 40 40
NS1000L 400 40 40 40 40 40 40 40 40 40
Micrologic 5.0, 500 40 40 40 40 40 40 40 40 40
6.0, 7.0 630 40 40 40 40 40 40 40 40 40
800 40 40 40 40 40 40 40 40 40
1000 40 40 40 40 40 40 40 40 40
NS1250N 500 20 25 32 30 37,5 40 40 40 40
Micrologic 2.0 630 20 25 32 30 37,5 40 40 40 40
800 20 25 32 30 37,5 40 40 40 40
1000 20 25 32 30 37,5 40 40 40 40
1250 20 25 32 30 37,5 40 40 40 40
NS1250N 500 20 25 32 30 37,5 40 40 40 40
Micrologic 5.0, 630 20 25 32 30 37,5 40 40 40 40
6.0, 7.0 800 20 25 32 30 37,5 40 40 40 40
1000 20 25 32 30 37,5 40 40 40 40
1250 20 25 32 30 37,5 40 40 40 40
NS1250H 500 20 25 32 30 37,5 40 40 40 40
Micrologic 2.0 630 20 25 32 30 37,5 40 40 40 40
800 20 25 32 30 37,5 40 40 40 40
1000 20 25 32 30 37,5 40 40 40 40
1250 20 25 32 30 37,5 40 40 40 40
NS1250H 500 20 25 32 30 37,5 40 40 40 40
Micrologic 5.0, 630 20 25 32 30 37,5 40 40 40 40
6.0, 7.0 800 20 25 32 30 37,5 40 40 40 40
1000 20 25 32 30 37,5 40 40 40 40
1250 20 25 32 30 37,5 40 40 40 40
NS1600N 630 20 25 32 30 37,5 40 40 40 40
Micrologic 2.0 800 20 25 32 30 37,5 40 40 40 40
1000 20 25 32 30 37,5 40 40 40 40
1250 20 25 32 30 37,5 40 40 40 40
1600 25 32 37,5 40 40 40

319
Caratteristiche Selettività

degli apparecchi a monte: NS2000/3200H Micrologic

di protezione a valle: NS630b/3200

e manovra

Ue = 415 V
tabella 15 - Limite di selettività espresso in kA
a monte NS2000/2500/3200H NS2000/2500/3200H NS2000/2500/3200H
Micrologic 2.0 Isd = 10 x Ir Micrologic 5.0 / 6.0 / 7.0 Iist = 15xIn Micrologic 5.0 / 6.0 / 7.0 Iist = OFF
In [A] 2000 2500 3200 2000 2500 3200 2000 2500 3200
a valle Ir [A] 2000 2500 3200 2000 2500 3200 2000 2500 3200
NS1600N 630 20 25 32 30 37,5 40 40 40 40
Micrologic 5.0, 800 20 25 32 30 37,5 40 40 40 40
6.0, 7.0 1000 20 25 32 30 37,5 40 40 40 40
1250 20 25 32 30 37,5 40 40 40 40
1600 25 32 37,5 40 40 40
NS1600H 630 20 25 32 30 37,5 40 40 40 40
Micrologic 2.0 800 20 25 32 30 37,5 40 40 40 40
1000 20 25 32 30 37,5 40 40 40 40
1250 20 25 32 30 37,5 40 40 40 40
1600 25 32 37,5 40 40 40
NS1600H 630 20 25 32 30 37,5 40 40 40 40
Micrologic 5.0, 800 20 25 32 30 37,5 40 40 40 40
6.0, 7.0 1000 20 25 32 30 37,5 40 40 40 40
1250 20 25 32 30 37,5 40 40 40 40
1600 25 32 37,5 40 40 40
NS2000-3200N/H 1250 20 25 32 30 37,5 40 40 40 40
Micrologic 2.0 1600 25 32 37,5 40 40 40
2000 32 40 40
2500
NS2000-3200N/H 1250 20 25 32 30 37,5 40 40 40 40
Micrologic 5.0, 1600 25 32 37,5 40 40 40
6.0, 7.0 2000 32 40 40
2500
3200

320
a monte: NT H1/H2 Micrologic
a valle: Acti 9, NSX100/630, NSC100, NSA160

Ue = 415 V
tabella 16 - Limite di selettività espresso in kA
a monte Masterpact NT H1/H2 Masterpact NT H1/H2 Masterpact NT H1/H2
Micrologic 2.0 Isd =10xIn Micrologic 5.0 / 6.0 / 7.0 Iist =15xIn Micrologic 5.0 / 6.0 / 7.0 Iist =OFF
NT08 NT10 NT12 NT16 NT08 NT10 NT12 NT16 NT08 NT10 NT12 NT16
In [A] 800 1000 1250 1600 800 1000 1250 1600 800 1000 1250 1600
a valle Ir [A] 800 1000 1250 1600 800 1000 1250 1600 800 1000 1250 1600
Acti 9 tutte T T T T T T T T T T T T
NSC100N/NSA160 tutte T T T T T T T T T T T T
NSX100B/F/N/H/S/L 16 T T T T T T T T T T T T
TM-D 25 T T T T T T T T T T T T
32 T T T T T T T T T T T T
40 T T T T T T T T T T T T
50 T T T T T T T T T T T T
63 T T T T T T T T T T T T
80 T T T T T T T T T T T T
100 T T T T T T T T T T T T
NSX160E/B/F/N/H/S/L ≤ 63 T T T T T T T T T T T T
TM-D 80 T T T T T T T T T T T T
100 T T T T T T T T T T T T
125 T T T T T T T T T T T T
160 T T T T T T T T T T T T
NSX250B/F/N/H/S/L ≤ 100 T T T T T T T T T T T T
TM-D 125 T T T T T T T T T T T T
160 T T T T T T T T T T T T
200 T T T T T T T T T T T T
250 T T T T T T T T T T T T
NSX100B/F/N/H/S/L 40 T T T T T T T T T T T T
Micrologic 2,5,6
Isd = 10 x Ir 100 T T T T T T T T T T T T
NSX160E/B/F 40 T T T T T T T T T T T T
Micrologic 2,5,6 100 T T T T T T T T T T T T
Isd = 10 x Ir 160 T T T T T T T T T T T T
NSX160/N/H/S/L 40 T T T T T T T T T T T T
Micrologic 2,5,6 100 T T T T T T T T T T T T
Isd = 10 x Ir 160 T T T T T T T T T T T T
NSX250B/F ≤ 100 T T T T T T T T T T T T
Micrologic 2,5,6 160 T T T T T T T T T T T T
Isd = 10 x Ir 250 T T T T T T T T T T T T
NSX250N/H/S/L ≤ 100 T T T T T T T T T T T T
Micrologic 2,5,6 160 T T T T T T T T T T T T
Isd = 10 x Ir 250 T T T T T T T T T T T T
NSX400B/F/N/H/S/L 160 T T T T T T T T T T T T
Micrologic 2,5,6 200 T T T T T T T T T T T T
Isd = 10 x Ir 250 T T T T T T T T T T T T
320 T T T T T T T T T T T T
400 T T T T T T T T T T T T
NSX630B/F/N/H/S/L 250 T T T T T T T T T T T T
Micrologic 2,5,6 320 T T T T T T T T T T T T
Isd = 10 x Ir 400 T T T T T T T T T T T T
500 T T T T T T T T T T T T
630 T T T T T T T T T

321
Caratteristiche Selettività

degli apparecchi a monte: NT H1/H2 Micrologic


di protezione a valle: NS630b/1600
e manovra

Ue = 415 V
tabella 17 - Limite di selettività espresso in kA
a monte Masterpact NT H1/H2 Masterpact NT H1/H2
Micrologic 2.0 Micrologic 5.0/6.0/7.0
Isd =10xIn Iist =15xIn
NT08 NT10 NT12 NT16 NT08 NT10 NT12 NT16
In [A] 800 1000 1250 1600 800 1000 1250 1600
a valle Ir [A] 800 1000 1250 1600 800 1000 1250 1600
NS630b N/H/L 250 8 10 12,5 16 12 15 18,7 24
Micrologic 2.0 320 8 10 12,5 16 12 15 18,7 24
400 8 10 12,5 16 12 15 18,7 24
500 8 10 12,5 16 12 15 18,7 24
630 10 12,5 16 15 18,7 24
NS630b N/H/L 250 12 15 18,7 24
Micrologic 5.0, 320 12 15 18,7 24
6.0, 7.0 400 12 15 18,7 24
500 12 15 18,7 24
630 15 18,7 24
NS800N/H/L 320 8 10 12,5 16 12 15 18,7 24
Micrologic 2.0 400 8 10 12,5 16 12 15 18,7 24
500 8 10 12,5 16 12 15 18,7 24
630 10 12,5 16 15 18,7 24
800 12,5 16 18,7 24
NS800N/H/L 320 12 15 18,7 24
Micrologic 5.0, 400 12 15 18,7 24
6.0, 7.0 500 12 15 18,7 24
630 15 18,7 24
800 18,7 24
NS1000N/H/L 400 10 12,5 16 12 15 18,7 24
Micrologic 2.0 500 10 12,5 16 12 15 18,7 24
630 10 12,5 16 15 18,7 24
800 12,5 16 18,7 24
1000 16 24
NS1000N/H/L 400 12 15 18,7 24
Micrologic 5.0, 500 12 15 18,7 24
6.0, 7.0 630 15 18,7 24
800 18,7 24
1000 24
NS1250N/H 500 10 12,5 16 15 18,7 24
Micrologic 2.0 630 10 12,5 16 15 18,7 24
800 12,5 16 18,7 24
1000 16 24
1250
NS1250N/H 500 15 18,7 24
Micrologic 5.0, 630 15 18,7 24
6.0, 7.0 800 18,7 24
1000 24
1250
NS1600N/H 640 10 12,5 16 15 18,7 24
Micrologic 2.0 800 12,5 16 18,7 24
960 16 24
1280
1600
NS1600N/H 640 15 18,7 24
Micrologic 5.0, 800 18,7 24
6.0, 7.0 960 24
1280
1600

322
Masterpact NT H1 Masterpact NT H2
Micrologic 5.0/6.0/7.0 Micrologic 5.0/6.0/7.0
Iist =OFF Iist =OFF
NT08 NT10 NT12 NT16 NT08 NT10 NT12 NT16
800 1000 1250 1600 800 1000 1250 1600
800 1000 1250 1600 800 1000 1250 1600
42 42 42 42 36 36 36 36
42 42 42 42 36 36 36 36
42 42 42 42 36 36 36 36
42 42 42 42 36 36 36 36
42 42 42 36 36 36
42 42 42 42 36 36 36 36
42 42 42 42 36 36 36 36
42 42 42 42 36 36 36 36
42 42 42 42 36 36 36 36
42 42 42 36 36 36
42 42 42 42 36 36 36 36
42 42 42 42 36 36 36 36
42 42 42 42 36 36 36 36
42 42 42 36 36 36
42 42 36 36
42 42 42 42 36 36 36 36
42 42 42 42 36 36 36 36
42 42 42 42 36 36 36 36
42 42 42 36 36 36
42 42 36 36
42 42 42 36 36 36
42 42 42 36 36 36
42 42 42 36 36 36
42 42 36 36
42 36
42 42 42 36 36 36
42 42 42 36 36 36
42 42 42 36 36 36
42 42 36 36
42 36
42 42 42 36 36 36
42 42 42 36 36 36
42 42 36 36
42 36

42 42 42 36 36 36
42 42 42 36 36 36
42 42 36 36
42 36

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42 42 36 36
42 36

42 42 42 36 36 36
42 42 36 36
42 36

323
Caratteristiche Selettività

degli apparecchi a monte: NT L1 Micrologic


di protezione a valle: Acti 9, NSX100/630, NSC100, NSA160
e manovra

Ue = 415 V
tabella 18 - Limite di selettività espresso in kA
a monte Masterpact NT L1 Masterpact NT L1 Masterpact NT L1
Micrologic 2.0 Isd =10xIn Micrologic 5.0/6.0/7.0 Iist =15xIn Micrologic 5.0/6.0/7.0 Iist = OFF
NT08 NT10 NT08 NT10 NT08 NT10
In [A] 800 1000 800 1000 800 1000
a valle Ir [A] 800 1000 800 1000 800 1000
Acti 9 tutte T T T T T T
NSC100N/NSA160 tutte T T T T T T
NSX100B/F/N/H/S/L 16 35 (1) T T T T T
TM-D 25 17 28 (1) T T T T
32 17 28 T T T T
40 17 28 T T T T
50 17 28 T T T T
63 17 28 T T T T
80 17 28 T T T T
100 17 28 T T T T
NSX160E/B/F/N/H/S/L ≤ 63 13 22 T T T T
TM-D 80 13 22 T T T T
100 13 22 T T T T
125 13 22 T T T T
160 13 22 T T T T
NSX250B/F/N/H/S/L ≤ 100 11 19 T T T T
TM-D 125 11 19 T T T T
160 11 19 T T T T
200 11 19 T T T T
250 11 19 T T T T
NSX100B/F/N/H/S/L 40 17 28 T T T T
Micrologic 2,5,6
Isd = 10 x Ir 100 17 28 T T T T
NSX160E/B/F 40 13 22 T T T T
Micrologic 2,5,6 100 13 22 T T T T
Isd = 10 x Ir 160 13 22 T T T T
NSX160/N/H/S/L 40 13 22 T T T T
Micrologic 2,5,6 100 13 22 T T T T
Isd = 10 x Ir 160 13 22 T T T T
NSX250B/F ≤ 100 11 19 T T T T
Micrologic 2,5,6 160 11 19 T T T T
Isd = 10 x Ir 250 11 19 T T T T
NSX250N/H/S/L ≤ 100 11 19 T T T T
Micrologic 2,5,6 160 11 19 T T T T
Isd = 10 x Ir 250 11 19 T T T T
NSX400B/F/N/H/S/L 160 8 10 15 18 (2) 18 (3) 18 (3)
Micrologic 2,5,6 200 8 10 15 18 (2) 18 (3) 18 (3)
Isd = 10 x Ir 250 8 10 15 18 (2) 18 (3) 18 (3)
320 8 10 15 18 (2) 18 (3) 18 (3)
400 8 10 15 18 (2) 18 (3) 18 (3)
NSX630B/F/N/H/S/L 250 8 10 12 12 12 12
Micrologic 2,5,6 320 8 10 12 12 12 12
Isd = 10 x Ir 400 8 10 12 12 12 12
500 8 10 12 12 12 12
630 10 12 12
(1) Selettività totale con a valle NSX100B.
(2) Limite di selettività pari a 23 kA con a valle NSX400L.
(3) Limite di selettività pari a 30 kA con a valle NSX400L.

324
a monte: NT L1 Micrologic
a valle: NS630b/1000

Ue = 415 V
tabella 19 - Limite di selettività espresso in kA
a monte Masterpact NT L1 Masterpact NT L1 Masterpact NT L1
Micrologic 2.0 Isd =10xIn Micrologic 5.0/6.0/7.0 Iist =15xIn Micrologic 5.0 / 6.0 / 7.0 Iist =OFF
NT08 NT10 NT08 NT10 NT08 NT10
In [A] 800 1000 800 1000 800 1000
a valle Ir [A] 800 1000 800 1000 800 1000
NS630b N/H/L 250 8 10 10 10 10 10
Micrologic 2.0 320 8 10 10 10 10 10
400 8 10 10 10 10 10
500 8 10 10 10 10 10
630 10 10 10
NS630b N/H/L 250 10 10 10 10
Micrologic 5.0, 320 10 10 10 10
6.0, 7.0 400 10 10 10 10
500 10 10 10 10
630 10 10
NS800 N/H/L 320 8 10 10 10 10 10
Micrologic 2.0 400 8 10 10 10 10 10
500 8 10 10 10 10 10
630 10 10 10
800
NS800 N/H/L 320 10 10 10 10
Micrologic 5.0, 400 10 10 10 10
6.0, 7.0 500 10 10 10 10
630 10 10
800
NS1000 N/H/L 400 8 10 10 10 10 10
Micrologic 2.0 500 8 10 10 10 10 10
630 10 10 10
800
1000
NS1000 N/H/L 400 10 10 10 10
Micrologic 5.0, 500 10 10 10 10
6.0, 7.0 630 10 10
800
1000

325
Caratteristiche Selettività
degli apparecchi a monte: NW N1/H1/H2a/H2 Micrologic
di protezione a valle: Acti 9, NSX100/630, NS630b/3200
e manovra

Ue = 415 V
tabella 20 - Limite di selettività espresso in kA (segue)
a monte Masterpact NW N1/H1/H2a/H2
Micrologic 2.0 Isd= 10xIn
NW08 NW10 NW12 NW16 NW20 NW25 NW32 NW40 NW50 NW63
In [A] 800 1000 1250 1600 2000 2500 3200 4000 5000 6300
a valle Ir [A] 800 1000 1250 1600 2000 2500 3200 4000 5000 6300
Acti 9 tutte T T T T T T T T T T
NSC100N/NSA160 tutte T T T T T T T T T T
NSX100-630 ≤500 T T T T T T T T T T
630 T T T T T T T T T
NS630b N 250 8 10 12,5 16 20 25 32 40 T T
Micrologic 2.0 320 8 10 12,5 16 20 25 32 40 T T
400 8 10 12,5 16 20 25 32 40 T T
500 8 10 12,5 16 20 25 32 40 T T
630 10 12,5 16 20 25 32 40 T T
NS630b H 250 8 10 12,5 16 20 25 32 40 50 63
Micrologic 2.0 320 8 10 12,5 16 20 25 32 40 50 63
400 8 10 12,5 16 20 25 32 40 50 63
500 8 10 12,5 16 20 25 32 40 50 63
630 10 12,5 16 20 25 32 40 50 63
NS630b L 250 8 10 12,5 16 20 25 32 40 50 63
Micrologic 2.0 320 8 10 12,5 16 20 25 32 40 50 63
400 8 10 12,5 16 20 25 32 40 50 63
500 8 10 12,5 16 20 25 32 40 50 63
630 10 12,5 16 20 25 32 40 50 63
NS630b N 250
Micrologic 5.0, 320
6.0, 7.0 400
500
630
NS630b H 250
Micrologic 5.0, 320
6.0, 7.0 400
500
630
NS630b L 250
Micrologic 5.0, 320
6.0, 7.0 400
500
630
NS800N 320 8 10 12,5 16 20 25 32 40 T T
Micrologic 2.0 400 8 10 12,5 16 20 25 32 40 T T
500 8 10 12,5 16 20 25 32 40 T T
630 10 12,5 16 20 25 32 40 T T
800 12,5 16 20 25 32 40 T T
NS800H 320 8 10 12,5 16 20 25 32 40 50 63
Micrologic 2.0 400 8 10 12,5 16 20 25 32 40 50 63
500 8 10 12,5 16 20 25 32 40 50 63
630 10 12,5 16 20 25 32 40 50 63
800 12,5 16 20 25 32 40 50 63
NS800L 320 8 10 12,5 16 20 25 32 40 50 63
Micrologic 2.0 400 8 10 12,5 16 20 25 32 40 50 63
500 8 10 12,5 16 20 25 32 40 50 63
630 10 12,5 16 20 25 32 40 50 63
800 12,5 16 20 25 32 40 50 63

326
Masterpact NW N1/H1/H2a/H2 Masterpact NW N1/H1/H2a/H2
Micrologic 5.0/6.0/7.0 Iist = 15xIn Micrologic 5.0/6.0/7.0 Iist = OFF
NW08 NW10 NW12 NW16 NW20 NW25 NW32 NW40 NW50 NW63 NW08 NW10 NW12 NW16 NW20 NW25 NW32 NW40 NW50 NW63
800 1000 1250 1600 2000 2500 3200 4000 5000 6300 800 1000 1250 1600 2000 2500 3200 4000 5000 6300
800 1000 1250 1600 2000 2500 3200 4000 5000 6300 800 1000 1250 1600 2000 2500 3200 4000 5000 6300
T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T
T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T
T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T
T T T T T T T T T T T T T T T T T T
12 15 18,7 24 30 37,5 48 T T T T T T T T T T T T T
12 15 18,7 24 30 37,5 48 T T T T T T T T T T T T T
12 15 18,7 24 30 37,5 48 T T T T T T T T T T T T T
12 15 18,7 24 30 37,5 48 T T T T T T T T T T T T T
15 18,7 24 30 37,5 48 T T T T T T T T T T T T
12 15 18,7 24 30 37,5 48 60 T T T T T T T T T T T T
12 15 18,7 24 30 37,5 48 60 T T T T T T T T T T T T
12 15 18,7 24 30 37,5 48 60 T T T T T T T T T T T T
12 15 18,7 24 30 37,5 48 60 T T T T T T T T T T T T
15 18,7 24 30 37,5 48 60 T T T T T T T T T T T
12 15 18,7 24 30 40 T T T T T T T T T T T T T T
12 15 18,7 24 30 40 T T T T T T T T T T T T T T
12 15 18,7 24 30 40 T T T T T T T T T T T T T T
12 15 18,7 24 30 40 T T T T T T T T T T T T T T
15 18,7 24 30 40 T T T T T T T T T T T T T
12 15 18,7 24 30 37,5 48 T T T T T T T T T T T T T
12 15 18,7 24 30 37,5 48 T T T T T T T T T T T T T
12 15 18,7 24 30 37,5 48 T T T T T T T T T T T T T
12 15 18,7 24 30 37,5 48 T T T T T T T T T T T T T
15 18,7 24 30 37,5 48 T T T T T T T T T T T T
12 15 18,7 24 30 37,5 48 60 T T T T T T T T T T T T
12 15 18,7 24 30 37,5 48 60 T T T T T T T T T T T T
12 15 18,7 24 30 37,5 48 60 T T T T T T T T T T T T
12 15 18,7 24 30 37,5 48 60 T T T T T T T T T T T T
15 18,7 24 30 37,5 48 60 T T T T T T T T T T T
12 15 18,7 24 30 40 T T T T T T T T T T T T T T
12 15 18,7 24 30 40 T T T T T T T T T T T T T T
12 15 18,7 24 30 40 T T T T T T T T T T T T T T
12 15 18,7 24 30 40 T T T T T T T T T T T T T T
15 18,7 24 30 40 T T T T T T T T T T T T T
12 15 18,7 24 30 37,5 48 T T T T T T T T T T T T T
12 15 18,7 24 30 37,5 48 T T T T T T T T T T T T T
12 15 18,7 24 30 37,5 48 T T T T T T T T T T T T T
15 18,7 24 30 37,5 48 T T T T T T T T T T T T
18,7 24 30 37,5 48 T T T T T T T T T T T
12 15 18,7 24 30 37,5 48 60 T T T T T T T T T T T T
12 15 18,7 24 30 37,5 48 60 T T T T T T T T T T T T
12 15 18,7 24 30 37,5 48 60 T T T T T T T T T T T T
15 18,7 24 30 37,5 48 60 T T T T T T T T T T T
18,7 24 30 37,5 48 60 T T T T T T T T T T
12 15 18,7 24 30 40 T T T T T T T T T T T T T T
12 15 18,7 24 30 40 T T T T T T T T T T T T T T
12 15 18,7 24 30 40 T T T T T T T T T T T T T T
15 18,7 24 30 40 T T T T T T T T T T T T T
18,7 24 30 40 T T T T T T T T T T T T

327
Caratteristiche Selettività
degli apparecchi a monte: NW N1/H1/H2a/H2 Micrologic
di protezione a valle: Acti 9, NSX100/630, NS630b/3200
e manovra

Ue = 415 V
tabella 20 - Limite di selettività espresso in kA (segue)
a monte Masterpact NW N1/H1/H2a/H2
Micrologic 2.0 Isd =10xIn
NW08 NW10 NW12 NW16 NW20 NW25 NW32 NW40 NW50 NW63
In [A] 800 1000 1250 1600 2000 2500 3200 4000 5000 6300
a valle Ir [A] 800 1000 1250 1600 2000 2500 3200 4000 5000 6300
NS800N 320
Micrologic 5.0, 6.0, 7.0 400
500
630
800
NS800H 320
Micrologic 5.0, 6.0, 7.0 400
500
630
800
NS800L 320
Micrologic 5.0, 6.0, 7.0 400
500
630
800
NS1000N 400 8 10 12,5 16 20 25 32 40 T T
Micrologic 2.0 500 8 10 12,5 16 20 25 32 40 T T
630 10 12,5 16 20 25 32 40 T T
800 12,5 16 20 25 32 40 T T
1000 16 20 25 32 40 T T
NS1000H 400 8 10 12,5 16 20 25 32 40 50 63
Micrologic 2.0 500 8 10 12,5 16 20 25 32 40 50 63
630 10 12,5 16 20 25 32 40 50 63
800 12,5 16 20 25 32 40 50 63
1000 16 20 25 32 40 50 63
NS1000L 400 8 10 12,5 16 20 25 32 40 50 63
Micrologic 2.0 500 8 10 12,5 16 20 25 32 40 50 63
630 10 12,5 16 20 25 32 40 50 63
800 12,5 16 20 25 32 40 50 63
1000 16 20 25 32 40 50 63
NS1000N 400
Micrologic 5.0, 6.0, 7.0 500
630
800
1000
NS1000H 400
Micrologic 5.0, 6.0, 7.0 500
630
800
1000
NS1000L 400
Micrologic 5.0, 6.0, 7.0 500
630
800
1000

328
Masterpact NW N1/H1/H2a/H2 Masterpact NW N1/H1/H2a/H2
Micrologic 5.0/6.0/7.0 Iist = 15xIn Micrologic 5.0/6.0/7.0 Iist = OFF
NW08 NW10 NW12 NW16 NW20 NW25 NW32 NW40 NW50 NW63 NW08 NW10 NW12 NW16 NW20 NW25 NW32 NW40 NW50 NW63
800 1000 1250 1600 2000 2500 3200 4000 5000 6300 800 1000 1250 1600 2000 2500 3200 4000 5000 6300
800 1000 1250 1600 2000 2500 3200 4000 5000 6300 800 1000 1250 1600 2000 2500 3200 4000 5000 6300
12 15 18,7 24 30 37,5 48 T T T T T T T T T T T T T
12 15 18,7 24 30 37,5 48 T T T T T T T T T T T T T
12 15 18,7 24 30 37,5 48 T T T T T T T T T T T T T
12 15 18,7 24 30 37,5 48 T T T T T T T T T T T T
15 18,7 24 30 37,5 48 T T T T T T T T T T T
12 15 18,7 24 30 37,5 48 60 T T T T T T T T T T T T
12 15 18,7 24 30 37,5 48 60 T T T T T T T T T T T T
12 15 18,7 24 30 37,5 48 60 T T T T T T T T T T T T
12 15 18,7 24 30 37,5 48 60 T T T T T T T T T T T
15 18,7 24 30 37,5 48 60 T T T T T T T T T T
12 15 18,7 24 30 40 T T T T T T T T T T T T T T
12 15 18,7 24 30 40 T T T T T T T T T T T T T T
12 15 18,7 24 30 40 T T T T T T T T T T T T T T
12 15 18,7 24 30 40 T T T T T T T T T T T T T
15 18,7 24 30 40 T T T T T T T T T T T T
12 15 18,7 24 30 37,5 48 T T T T T T T T T T T T T
12 15 18,7 24 30 37,5 48 T T T T T T T T T T T T T
15 18,7 24 30 37,5 48 T T T T T T T T T T T T
18,7 24 30 37,5 48 T T T T T T T T T T T
24 30 37,5 48 T T T T T T T T T T
12 15 18,7 24 30 37,5 48 60 T T T T T T T T T T T T
12 15 18,7 24 30 37,5 48 60 T T T T T T T T T T T T
15 18,7 24 30 37,5 48 60 T T T T T T T T T T T
18,7 24 30 37,5 48 60 T T T T T T T T T T
24 30 37,5 48 60 T T T T T T T T T
12 15 18,7 24 30 40 T T T T T T T T T T T T T T
12 15 18,7 24 30 40 T T T T T T T T T T T T T T
15 18,7 24 30 40 T T T T T T T T T T T T T
18,7 24 30 40 T T T T T T T T T T T T
24 30 40 T T T T T T T T T T T
12 15 18,7 24 30 37,5 48 T T T T T T T T T T T T T
12 15 18,7 24 30 37,5 48 T T T T T T T T T T T T T
15 18,7 24 30 37,5 48 T T T T T T T T T T T T
18,7 24 30 37,5 48 T T T T T T T T T T T
24 30 37,5 48 T T T T T T T T T T
12 15 18,7 24 30 37,5 48 60 T T T T T T T T T T T T
12 15 18,7 24 30 37,5 48 60 T T T T T T T T T T T T
15 18,7 24 30 37,5 48 60 T T T T T T T T T T T
18,7 24 30 37,5 48 60 T T T T T T T T T T
24 30 37,5 48 60 T T T T T T T T T
12 15 18,7 24 30 40 T T T T T T T T T T T T T T
12 15 18,7 24 30 40 T T T T T T T T T T T T T T
15 18,7 24 30 40 T T T T T T T T T T T T T
18,7 24 30 40 T T T T T T T T T T T T
24 30 40 T T T T T T T T T T T

329
Caratteristiche Selettività
degli apparecchi a monte: NW N1/H1/H2a/H2 Micrologic
di protezione a valle: Acti 9, NSX100/630, NS630b/3200
e manovra

Ue = 415 V
tabella 20 - Limite di selettività espresso in kA
a monte Masterpact NW N1/H1/H2a/H2
Micrologic 2.0 Isd =10xIn
NW08 NW10 NW12 NW16 NW20 NW25 NW32 NW40 NW50 NW63
In [A] 800 1000 1250 1600 2000 2500 3200 4000 5000 6300
a valle Ir [A] 800 1000 1250 1600 2000 2500 3200 4000 5000 6300
NS1250N 500 8 10 12,5 16 20 25 32 40 T T
Micrologic 2.0 630 10 12,5 16 20 25 32 40 T T
800 12,5 16 20 25 32 40 T T
1000 16 20 25 32 40 T T
1250 20 25 32 40 T T
NS1250H 500 8 10 12,5 16 20 25 32 40 50 63
Micrologic 2.0 630 10 12,5 16 20 25 32 40 50 63
800 12,5 16 20 25 32 40 50 63
1000 16 20 25 32 40 50 63
1250 20 25 32 40 50 63
NS1250N 500
Micrologic 5.0, 6.0, 7.0 630
800
1000
1250
NS1250H 500
Micrologic 5.0, 6.0, 7.0 630
800
1000
1250
NS1600N 640 10 12,5 16 20 25 32 40 T T
Micrologic 2.0 800 12,5 16 20 25 32 40 T T
960 16 20 25 32 40 T T
1280 20 25 32 40 T T
1600 25 32 40 T T
NS1600H 640 10 12,5 16 20 25 32 40 50 63
Micrologic 2.0 800 12,5 16 20 25 32 40 50 63
960 16 20 25 32 40 50 63
1280 20 25 32 40 50 63
1600 25 32 40 50 63
NS1600N 640
Micrologic 5.0, 6.0, 7.0 800
960
1280
1600
NS1600H 640
Micrologic 5.0, 6.0, 7.0 800
960
1280
1600
NS2000-3200N/H 1250 20 25 32 40 50 63
Micrologic 2.0 1600 25 32 40 50 63
2000 32 40 50 63
2500 40 50 63
3200 50 63
NS2000-3200N/H 1250
Micrologic 5.0, 6.0, 7.0 1600
2000
2500
3200

330
Masterpact NW N1/H1/H2a/H2 Masterpact NW N1/H1/H2a/H2
Micrologic 5.0/6.0/7.0 Iist = 15xIn Micrologic 5.0/6.0/7.0 Iist = OFF
NW08 NW10 NW12 NW16 NW20 NW25 NW32 NW40 NW50 NW63 NW08 NW10 NW12 NW16 NW20 NW25 NW32 NW40 NW50 NW63
800 1000 1250 1600 2000 2500 3200 4000 5000 6300 800 1000 1250 1600 2000 2500 3200 4000 5000 6300
800 1000 1250 1600 2000 2500 3200 4000 5000 6300 800 1000 1250 1600 2000 2500 3200 4000 5000 6300
12 15 18,7 24 30 37,5 48 T T T T T T T T T T T T T
15 18,7 24 30 37,5 48 T T T T T T T T T T T T
18,7 24 30 37,5 48 T T T T T T T T T T T
24 30 37,5 48 T T T T T T T T T T
30 37,5 48 T T T T T T T T T
12 15 18,7 24 30 37,5 48 60 T T T T T T T T T T T T
15 18,7 24 30 37,5 48 60 T T T T T T T T T T T
18,7 24 30 37,5 48 60 T T T T T T T T T T
24 30 37,5 48 60 T T T T T T T T T
30 37,5 48 60 T T T T T T T T
12 15 18,7 24 30 37,5 48 T T T T T T T T T T T T T
15 18,7 24 30 37,5 48 T T T T T T T T T T T T
18,7 24 30 37,5 48 T T T T T T T T T T T
24 30 37,5 48 T T T T T T T T T T
30 37,5 48 T T T T T T T T T
12 15 18,7 24 30 37,5 48 60 T T T T T T T T T T T T
15 18,7 24 30 37,5 48 60 T T T T T T T T T T T
18,7 24 30 37,5 48 60 T T T T T T T T T T
24 30 37,5 48 60 T T T T T T T T T
30 37,5 48 60 T T T T T T T T
15 18,7 24 30 37,5 48 T T T T T T T T T T T T
18,7 24 30 37,5 48 T T T T T T T T T T T
24 30 37,5 48 T T T T T T T T T T
30 37,5 48 T T T T T T T T T
37,5 48 T T T T T T T T
15 18,7 24 30 37,5 48 60 T T T T T T T T T T T
18,7 24 30 37,5 48 60 T T T T T T T T T T
24 30 37,5 48 60 T T T T T T T T T
30 37,5 48 60 T T T T T T T T
37,5 48 60 T T T T T T T
15 18,7 24 30 37,5 48 T T T T T T T T T T T T
18,7 24 30 37,5 48 T T T T T T T T T T T
24 30 37,5 48 T T T T T T T T T T
30 37,5 48 T T T T T T T T T
37,5 48 T T T T T T T T
15 18,7 24 30 37,5 48 60 T T T T T T T T T T T
18,7 24 30 37,5 48 60 T T T T T T T T T T
24 30 37,5 48 60 T T T T T T T T T
30 37,5 48 60 T T T T T T T T
37,5 48 60 T T T T T T T
30 37,5 48 60 75 94,5 T T T T T T
37,5 48 60 75 94,5 T T T T T
48 60 75 94,5 T T T T
60 75 94,5 T T T
75 94,5 T T
30 37,5 48 60 75 94,5 T T T T T T
37,5 48 60 75 94,5 T T T T T
48 60 75 94,5 T T T T
60 75 94,5 T T T
75 94,5 T T

331
Caratteristiche Selettività
degli apparecchi a monte: NW H3 Micrologic
di protezione a valle: Acti 9, NSX100/630, NS630b/3200
e manovra

Ue = 415 V
tabella 21 - Limite di selettività espresso in kA (segue)
a monte Masterpact NW H3 Masterpact NW H3 Masterpact NW H3
Micrologic 2.0 Isd =10xIn Micrologic 5.0/6.0/7.0 Iist = 15xIn Micrologic 5.0/6.0/7.0 Iist = OFF
NW20 NW25 NW32 NW40 NW20 NW25 NW32 NW40 NW20 NW25 NW32 NW40
In [A] 2000 2500 3200 4000 2000 2500 3200 4000 2000 2500 3200 4000
a valle Ir [A] 2000 2500 3200 4000 2000 2500 3200 4000 2000 2500 3200 4000
Acti 9 tutte T T T T T T T T T T T T
NSC100N/NSA160 tutte T T T T T T T T T T T T
NSX100-630 ≤500 T T T T T T T T T T T T
630 T T T T T T T T T T T T
NS630b N 250 20 25 32 40 30 37,5 48 T T T T T
Micrologic 2.0 320 20 25 32 40 30 37,5 48 T T T T T
400 20 25 32 40 30 37,5 48 T T T T T
500 20 25 32 40 30 37,5 48 T T T T T
630 20 25 32 40 30 37,5 48 T T T T T
NS630b H 250 20 25 32 40 30 37,5 48 60 T T T T
Micrologic 2.0 320 20 25 32 40 30 37,5 48 60 T T T T
400 20 25 32 40 30 37,5 48 60 T T T T
500 20 25 32 40 30 37,5 48 60 T T T T
630 20 25 32 40 30 37,5 48 60 T T T T
NS630b L 250 20 25 32 40 30 40 T T T T T T
Micrologic 2.0 320 20 25 32 40 30 40 T T T T T T
400 20 25 32 40 30 40 T T T T T T
500 20 25 32 40 30 40 T T T T T T
630 20 25 32 40 30 40 T T T T T T
NS630b N 250 30 37,5 48 T T T T T
Micrologic 5.0, 320 30 37,5 48 T T T T T
6.0, 7.0 400 30 37,5 48 T T T T T
500 30 37,5 48 T T T T T
630 30 37,5 48 T T T T T
NS630b H 250 30 37,5 48 60 T T T T
Micrologic 5.0, 320 30 37,5 48 60 T T T T
6.0, 7.0 400 30 37,5 48 60 T T T T
500 30 37,5 48 60 T T T T
630 30 37,5 48 60 T T T T
NS630b L 250 30 40 T T T T T T
Micrologic 5.0, 320 30 40 T T T T T T
6.0, 7.0 400 30 40 T T T T T T
500 30 40 T T T T T T
630 30 40 T T T T T T
NS800N 320 20 25 32 40 30 37,5 48 T T T T T
Micrologic 2.0 400 20 25 32 40 30 37,5 48 T T T T T
500 20 25 32 40 30 37,5 48 T T T T T
630 20 25 32 40 30 37,5 48 T T T T T
800 20 25 32 40 30 37,5 48 T T T T T
NS800H 320 20 25 32 40 30 37,5 48 60 T T T T
Micrologic 2.0 400 20 25 32 40 30 37,5 48 60 T T T T
500 20 25 32 40 30 37,5 48 60 T T T T
630 20 25 32 40 30 37,5 48 60 T T T T
800 20 25 32 40 30 37,5 48 60 T T T T
NS800L 320 20 25 32 40 30 40 T T T T T T
Micrologic 2.0 400 20 25 32 40 30 40 T T T T T T
500 20 25 32 40 30 40 T T T T T T
630 20 25 32 40 30 40 T T T T T T
800 20 25 32 40 30 40 T T T T T T

332
Ue = 415 V

tabella 21 - Limite di selettività espresso in kA (segue)


a monte Masterpact NW H3 Masterpact NW H3 Masterpact NW H3
Micrologic 2.0 Isd =10xIn Micrologic 5.0/6.0/7.0 Iist = 15xIn Micrologic 5.0/6.0/7.0 Iist = OFF
NW20 NW25 NW32 NW40 NW20 NW25 NW32 NW40 NW20 NW25 NW32 NW40
In [A] 2000 2500 3200 4000 2000 2500 3200 4000 2000 2500 3200 4000
a valle Ir [A] 2000 2500 3200 4000 2000 2500 3200 4000 2000 2500 3200 4000
NS800N 320 30 37,5 48 T T T T T
Micrologic 5.0, 400 30 37,5 48 T T T T T
6.0, 7.0 500 30 37,5 48 T T T T T
630 30 37,5 48 T T T T T
800 30 37,5 48 T T T T T
NS800H 320 30 37,5 48 60 T T T T
Micrologic 5.0, 400 30 37,5 48 60 T T T T
6.0, 7.0 500 30 37,5 48 60 T T T T
630 30 37,5 48 60 T T T T
800 30 37,5 48 60 T T T T
NS800L 320 30 40 T T T T T T
Micrologic 5.0, 400 30 40 T T T T T T
6.0, 7.0 500 30 40 T T T T T T
630 30 40 T T T T T T
800 30 40 T T T T T T
NS1000N 400 20 25 32 40 30 37,5 48 T T T T T
Micrologic 2.0 500 20 25 32 40 30 37,5 48 T T T T T
630 20 25 32 40 30 37,5 48 T T T T T
800 20 25 32 40 30 37,5 48 T T T T T
1000 20 25 32 40 30 37,5 48 T T T T T
NS1000H 400 20 25 32 40 30 37,5 48 60 T T T T
Micrologic 2.0 500 20 25 32 40 30 37,5 48 60 T T T T
630 20 25 32 40 30 37,5 48 60 T T T T
800 20 25 32 40 30 37,5 48 60 T T T T
1000 20 25 32 40 30 37,5 48 60 T T T T
NS1000L 400 20 25 32 40 30 40 T T T T T T
Micrologic 2.0 500 20 25 32 40 30 40 T T T T T T
630 20 25 32 40 30 40 T T T T T T
800 20 25 32 40 30 40 T T T T T T
1000 20 25 32 40 30 40 T T T T T T
NS1000N 400 30 37,5 48 T T T T T
Micrologic 5.0, 500 30 37,5 48 T T T T T
6.0, 7.0 630 30 37,5 48 T T T T T
800 30 37,5 48 T T T T T
1000 30 37,5 48 T T T T T
NS1000H 400 30 37,5 48 60 T T T T
Micrologic 5.0, 500 30 37,5 48 60 T T T T
6.0, 7.0 630 30 37,5 48 60 T T T T
800 30 37,5 48 60 T T T T
1000 30 37,5 48 60 T T T T
NS1000L 400 30 40 T T T T T T
Micrologic 5.0, 500 30 40 T T T T T T
6.0, 7.0 630 30 40 T T T T T T
800 30 40 T T T T T T
1000 30 40 T T T T T T

333
Caratteristiche Selettività
degli apparecchi a monte: NW H3 Micrologic
di protezione a valle: Acti 9, NSX100/630, NS630b/3200
e manovra

Ue = 415 V
tabella 21 - Limite di selettività espresso in kA
a monte Masterpact NW H3 Masterpact NW H3 Masterpact NW H3
Micrologic 2.0 Isd =10xIn Micrologic 5.0/6.0/7.0 Iist = 15xIn Micrologic 5.0/6.0/7.0 Iist = OFF
NW20 NW25 NW32 NW40 NW20 NW25 NW32 NW40 NW20 NW25 NW32 NW40
In [A] 2000 2500 3200 4000 2000 2500 3200 4000 2000 2500 3200 4000
a valle Ir [A] 2000 2500 3200 4000 2000 2500 3200 4000 2000 2500 3200 4000
NS1250N 500 20 25 32 40 30 37,5 48 T T T T T
Micrologic 2.0 630 20 25 32 40 30 37,5 48 T T T T T
800 20 25 32 40 30 37,5 48 T T T T T
1000 20 25 32 40 30 37,5 48 T T T T T
1250 20 25 32 40 30 37,5 48 T T T T T
NS1250H 500 20 25 32 40 30 37,5 48 60 T T T T
Micrologic 2.0 630 20 25 32 40 30 37,5 48 60 T T T T
800 20 25 32 40 30 37,5 48 60 T T T T
1000 20 25 32 40 30 37,5 48 60 T T T T
1250 20 25 32 40 30 37,5 48 60 T T T T
NS1250N 500 30 37,5 48 T T T T T
Micrologic 5.0, 630 30 37,5 48 T T T T T
6.0, 7.0 800 30 37,5 48 T T T T T
1000 30 37,5 48 T T T T T
1250 30 37,5 48 T T T T T
NS1250H 500 30 37,5 48 60 T T T T
Micrologic 5.0, 630 30 37,5 48 60 T T T T
6.0, 7.0 800 30 37,5 48 60 T T T T
1000 30 37,5 48 60 T T T T
1250 30 37,5 48 60 T T T T
NS1600N 640 20 25 32 40 30 37,5 48 T T T T T
Micrologic 2.0 800 20 25 32 40 30 37,5 48 T T T T T
960 20 25 32 40 30 37,5 48 T T T T T
1280 20 25 32 40 30 37,5 48 T T T T T
1600 25 32 40 37,5 48 T T T T
NS1600H 640 20 25 32 40 30 37,5 48 60 T T T T
Micrologic 2.0 800 20 25 32 40 30 37,5 48 60 T T T T
960 20 25 32 40 30 37,5 48 60 T T T T
1280 20 25 32 40 30 37,5 48 60 T T T T
1600 25 32 40 37,5 48 60 T T T
NS1600N 640 30 37,5 48 T T T T T
Micrologic 5.0, 800 30 37,5 48 T T T T T
6.0, 7.0 960 30 37,5 48 T T T T T
1280 30 37,5 48 T T T T T
1600 37,5 48 T T T T
NS1600H 640 30 37,5 48 60 T T T T
Micrologic 5.0, 800 30 37,5 48 60 T T T T
6.0, 7.0 960 30 37,5 48 60 T T T T
1280 30 37,5 48 60 T T T T
1600 37,5 48 60 T T T
NS2000-3200N/H 1250 20 25 32 40 30 37,5 48 60 65 65 65 65
Micrologic 2.0 1600 25 32 40 37,5 48 60 65 65 65
2000 32 40 48 60 65 65
2500 40 60 65
3200
NS2000-3200N/H 1250 30 37,5 48 60 65 65 65 65
Micrologic 5.0, 1600 37,5 48 60 65 65 65
6.0, 7.0 2000 48 60 65 65
2500 60 65
3200

334
a monte: NW L1 Micrologic
a valle: Acti 9, NSX100/630, NS630b/1600

Ue = 415 V
tabella 22 - Limite di selettività espresso in kA (segue)
a monte Masterpact NW L1 Masterpact NW L1 Masterpact NW L1
Micrologic 2.0 Isd =10xIn Micrologic 5.0/6.0/7.0 Iist = 15xIn Micrologic 5.0/6.0/7.0 Iist = OFF
NW08 NW10 NW12 NW16 NW20 NW08 NW10 NW12 NW16 NW20 NW08 NW10 NW12 NW16 NW20
In [A] 800 1000 1250 1600 2000 800 1000 1250 1600 2000 800 1000 1250 1600 2000
a valle Ir [A] 800 1000 1250 1600 2000 800 1000 1250 1600 2000 800 1000 1250 1600 2000
Acti 9 tutte T T T T T T T T T T T T T T T
NSC100N/NSA160 tutte T T T T T T T T T T T T T T T
NSX100-630 ≤500 T T T T T T T T T T T T T T T
630 T T T T T T T T T T T T
NS630b N 250 8 10 12,5 16 20 12 15 18,7 24 30 37 37 37 37 37
Micrologic 2.0 320 8 10 12,5 16 20 12 15 18,7 24 30 37 37 37 37 37
400 8 10 12,5 16 20 12 15 18,7 24 30 37 37 37 37 37
500 8 10 12,5 16 20 12 15 18,7 24 30 37 37 37 37 37
630 10 12,5 16 20 15 18,7 24 30 37 37 37 37
NS630b H 250 8 10 12,5 16 20 12 15 18,7 24 30 37 37 37 37 37
Micrologic 2.0 320 8 10 12,5 16 20 12 15 18,7 24 30 37 37 37 37 37
400 8 10 12,5 16 20 12 15 18,7 24 30 37 37 37 37 37
500 8 10 12,5 16 20 12 15 18,7 24 30 37 37 37 37 37
630 10 12,5 16 20 15 18,7 24 30 37 37 37 37
NS630b L 250 8 10 12,5 16 20 12 15 18,7 24 30 T T T T T
Micrologic 2.0 320 8 10 12,5 16 20 12 15 18,7 24 30 T T T T T
400 8 10 12,5 16 20 12 15 18,7 24 30 T T T T T
500 8 10 12,5 16 20 12 15 18,7 24 30 T T T T T
630 10 12,5 16 20 15 18,7 24 30 T T T T
NS630b N 250 12 15 18,7 24 30 37 37 37 37 37
Micrologic 5.0, 320 12 15 18,7 24 30 37 37 37 37 37
6.0, 7.0 400 12 15 18,7 24 30 37 37 37 37 37
500 12 15 18,7 24 30 37 37 37 37 37
630 15 18,7 24 30 37 37 37 37
NS630b H 250 12 15 18,7 24 30 37 37 37 37 37
Micrologic 5.0, 320 12 15 18,7 24 30 37 37 37 37 37
6.0, 7.0 400 12 15 18,7 24 30 37 37 37 37 37
500 12 15 18,7 24 30 37 37 37 37 37
630 15 18,7 24 30 37 37 37 37
NS630b L 250 12 15 18,7 24 30 T T T T T
Micrologic 5.0, 320 12 15 18,7 24 30 T T T T T
6.0, 7.0 400 12 15 18,7 24 30 T T T T T
500 12 15 18,7 24 30 T T T T T
630 15 18,7 24 30 T T T T
NS800N 320 8 10 12,5 16 20 12 15 18,7 24 30 37 37 37 37 37
Micrologic 2.0 400 8 10 12,5 16 20 12 15 18,7 24 30 37 37 37 37 37
500 8 10 12,5 16 20 12 15 18,7 24 30 37 37 37 37 37
630 10 12,5 16 20 15 18,7 24 30 37 37 37 37
800 12,5 16 20 18,7 24 30 37 37 37
NS800H 320 8 10 12,5 16 20 12 15 18,7 24 30 37 37 37 37 37
Micrologic 2.0 400 8 10 12,5 16 20 12 15 18,7 24 30 37 37 37 37 37
500 8 10 12,5 16 20 12 15 18,7 24 30 37 37 37 37 37
630 10 12,5 16 20 15 18,7 24 30 37 37 37 37
800 12,5 16 20 18,7 24 30 37 37 37
NS800L 320 8 10 12,5 16 20 12 15 18,7 24 30 T T T T T
Micrologic 2.0 400 8 10 12,5 16 20 12 15 18,7 24 30 T T T T T
500 8 10 12,5 16 20 12 15 18,7 24 30 T T T T T
630 10 12,5 16 20 15 18,7 24 30 T T T T
800 12,5 16 20 18,7 24 30 T T T

335
Caratteristiche Selettività
degli apparecchi a monte: NW L1 Micrologic
di protezione a valle: Acti 9, NSX100/630, NS630b/1600
e manovra

Ue = 415 V
tabella 22 - Limite di selettività espresso in kA (segue)
a monte Masterpact NW L1 Masterpact NW L1 Masterpact NW L1
Micrologic 2.0 Isd =10xIn Micrologic 5.0/6.0/7.0 Iist = 15xIn Micrologic 5.0/6.0/7.0 Iist = OFF
NW08 NW10 NW12 NW16 NW20 NW08 NW10 NW12 NW16 NW20 NW08 NW10 NW12 NW16 NW20
In [A] 800 1000 1250 1600 2000 800 1000 1250 1600 2000 800 1000 1250 1600 2000
a valle Ir [A] 800 1000 1250 1600 2000 800 1000 1250 1600 2000 800 1000 1250 1600 2000
NS800N 320 12 15 18,7 24 30 37 37 37 37 37
Micrologic 5.0, 400 12 15 18,7 24 30 37 37 37 37 37
6.0, 7.0 500 12 15 18,7 24 30 37 37 37 37 37
630 15 18,7 24 30 37 37 37 37
800 18,7 24 30 37 37 37
NS800H 320 12 15 18,7 24 30 37 37 37 37 37
Micrologic 5.0, 400 12 15 18,7 24 30 37 37 37 37 37
6.0, 7.0 500 12 15 18,7 24 30 37 37 37 37 37
630 15 18,7 24 30 37 37 37 37
800 18,7 24 30 37 37 37
NS800L 320 12 15 18,7 24 30 T T T T T
Micrologic 5.0, 400 12 15 18,7 24 30 T T T T T
6.0, 7.0 500 12 15 18,7 24 30 T T T T T
630 15 18,7 24 30 T T T T
800 18,7 24 30 T T T
NS1000N 400 8 10 12,5 16 20 12 15 18,7 24 30 37 37 37 37 37
Micrologic 2.0 500 8 10 12,5 16 20 12 15 18,7 24 30 37 37 37 37 37
630 10 12,5 16 20 15 18,7 24 30 37 37 37 37
800 12,5 16 20 18,7 24 30 37 37 37
1000 16 20 24 30 37 37
NS1000H 400 8 10 12,5 16 20 12 15 18,7 24 30 37 37 37 37 37
Micrologic 2.0 500 8 10 12,5 16 20 12 15 18,7 24 30 37 37 37 37 37
630 10 12,5 16 20 15 18,7 24 30 37 37 37 37
800 12,5 16 20 18,7 24 30 37 37 37
1000 16 20 24 30 37 37
NS1000L 400 8 10 12,5 16 20 12 15 18,7 24 30 T T T T T
Micrologic 2.0 500 8 10 12,5 16 20 12 15 18,7 24 30 T T T T T
630 10 12,5 16 20 15 18,7 24 30 T T T T
800 12,5 16 20 18,7 24 30 T T T
1000 16 20 24 30 T T
NS1000N 400 12 15 18,7 24 30 37 37 37 37 37
Micrologic 5.0, 500 12 15 18,7 24 30 37 37 37 37 37
6.0, 7.0 630 15 18,7 24 30 37 37 37 37
800 18,7 24 30 37 37 37
1000 24 30 37 37
NS1000H 400 12 15 18,7 24 30 37 37 37 37 37
Micrologic 5.0, 500 12 15 18,7 24 30 37 37 37 37 37
6.0, 7.0 630 15 18,7 24 30 37 37 37 37
800 18,7 24 30 37 37 37
1000 24 30 37 37
NS1000L 400 12 15 18,7 24 30 T T T T T
Micrologic 5.0, 500 12 15 18,7 24 30 T T T T T
6.0, 7.0 630 15 18,7 24 30 T T T T
800 18,7 24 30 T T T
1000 24 30 T T

336
Ue = 415 V

tabella 22 - Limite di selettività espresso in kA


a monte Masterpact NW L1 Masterpact NW L1 Masterpact NW L1
Micrologic 2.0 Isd =10xIn Micrologic 5.0/6.0/7.0 Iist = 15xIn Micrologic 5.0/6.0/7.0 Iist = OFF
NW08 NW10 NW12 NW16 NW20 NW08 NW10 NW12 NW16 NW20 NW08 NW10 NW12 NW16 NW20
In [A] 800 1000 1250 1600 2000 800 1000 1250 1600 2000 800 1000 1250 1600 2000
a valle Ir [A] 800 1000 1250 1600 2000 800 1000 1250 1600 2000 800 1000 1250 1600 2000
NS1250N 500 8 10 12,5 16 20 12 15 18,7 24 30 37 37 37 37 37
Micrologic 2.0 630 10 12,5 16 20 15 18,7 24 30 37 37 37 37
800 12,5 16 20 18,7 24 30 37 37 37
1000 16 20 24 30 37 37
1250 20 30 37
NS1250H 500 8 10 12,5 16 20 12 15 18,7 24 30 37 37 37 37 37
Micrologic 2.0 630 10 12,5 16 20 15 18,7 24 30 37 37 37 37
800 12,5 16 20 18,7 24 30 37 37 37
1000 16 20 24 30 37 37
1250 20 30 37
NS1250N 500 12 15 18,7 24 30 37 37 37 37 37
Micrologic 5.0, 630 15 18,7 24 30 37 37 37 37
6.0, 7.0 800 18,7 24 30 37 37 37
1000 24 30 37 37
1250 30 37
NS1250H 500 12 15 18,7 24 30 37 37 37 37 37
Micrologic 5.0, 630 15 18,7 24 30 37 37 37 37
6.0, 7.0 800 18,7 24 30 37 37 37
1000 24 30 37 37
1250 30 37
NS1600N 640 10 12,5 16 20 15 18,7 24 30 37 37 37 37
Micrologic 2.0 800 12,5 16 20 18,7 24 30 37 37 37
960 16 20 24 30 37 37
1280 20 30 37
1600
NS1600H 640 10 12,5 16 20 15 18,7 24 30 37 37 37 37
Micrologic 2.0 800 12,5 16 20 18,7 24 30 37 37 37
960 16 20 24 30 37 37
1280 20 30 37
1600
NS1600N 640 15 18,7 24 30 37 37 37 37
Micrologic 5.0, 800 18,7 24 30 37 37 37
6.0, 7.0 960 24 30 37 37
1280 30 37
1600
NS1600H 640 15 18,7 24 30 37 37 37 37
Micrologic 5.0, 800 18,7 24 30 37 37 37
6.0, 7.0 960 24 30 37 37
1280 30 37
1600

337
Caratteristiche Selettività

degli apparecchi a monte: NW N1/H1/H2a/H2 Micrologic

di protezione a valle: NT e NW
e manovra

Ue = 415 V
tabella 23 - Limite di selettività espresso in kA (segue)
a monte Masterpact NW N1/H1/H2a/H2
Micrologic 2.0 Isd =10xIn
NW08 NW10 NW12 NW16 NW20 NW25 NW32 NW40 NW50 NW63
In [A] 800 1000 1250 1600 2000 2500 3200 4000 5000 6300
a valle Ir [A] 800 1000 1250 1600 2000 2500 3200 4000 5000 6300
NT H1/H2 800 12 16 20 25 32 40 T T
Micrologic 2.0 1000 16 20 25 32 40 T T
1200 20 25 32 40 T T
1600 25 32 40 T T
NT H1/H2 800
Micrologic 5.0/6.0/7.0 1000
1200
1600
NT L1 800 12 16 20 26 45 T T T
Micrologic 2.0 1000 16 20 26 45 T T T
NT L1 800
Micrologic 5.0/6.0/7.0 1000
NW N1/H1 800 12 16 20 25 32 40 50 63
Micrologic 2.0 1000 16 20 25 32 40 50 63
1200 20 25 32 40 50 63
1600 25 32 40 50 63
2000 32 40 50 63
2500 40 50 63
3200 50 63
4000 63
>5000
NW N1/H1 800
Micrologic 5.0/6.0/7.0 1000
1200
1600
2000
2500
3200
4000
>5000
NW H2a/H2/H3 800 12 16 20 25 32 40 50 63
Micrologic 2.0 1000 16 20 25 32 40 50 63
1200 20 25 32 40 50 63
1600 25 32 40 50 63
2000 32 40 50 63
2500 40 50 63
3200 50 63
4000 63
>5000
(1) Con NT H2 e NW H1 a valle limite di selettività pari a 48 kA.
(2) Con NW H1 a valle limite di selettività pari a 60 kA.
(3) Con NW H2 5000 A e 6300 A a monte limite di selettività pari a 100 kA.
(4) Con NW H2a a valle il limite di selettività è pari a 85 kA.

338
Masterpact NW N1/H1/H2a/H2 Masterpact NW N1/H1/H2a/H2
Micrologic 5.0/6.0/7.0 Iist = 15xIn Micrologic 5.0/6.0/7.0 Iist = OFF
NW08 NW10 NW12 NW16 NW20 NW25 NW32 NW40 NW50 NW63 NW08 NW10 NW12 NW16 NW20 NW25 NW32 NW40 NW50 NW63
800 1000 1250 1600 2000 2500 3200 4000 5000 6300 800 1000 1250 1600 2000 2500 3200 4000 5000 6300
800 1000 1250 1600 2000 2500 3200 4000 5000 6300 800 1000 1250 1600 2000 2500 3200 4000 5000 6300
18,7 24 30 37,5 T (1) T T T T T T T T T T T T
24 30 37,5 T (1) T T T T T T T T T T T
30 37,5 T (1) T T T T T T T T T T
37,5 T (1) T T T T T T T T T
18,7 24 30 37,5 T (1) T T T T T T T T T T T T
24 30 37,5 T (1) T T T T T T T T T T T
30 37,5 T (1) T T T T T T T T T T
37,5 T (1) T T T T T T T T T
18,7 24 35 65 T T T T T T T T T T T T T
24 35 65 T T T T T T T T T T T T
18,7 24 35 65 T T T T T T T T T T T T T
24 35 65 T T T T T T T T T T T T
18,7 24 30 37,5 T (1) T (2) T T T T T T T T T T
24 30 37,5 T (1) T (2) T T T T T T T T T
30 37,5 T (1) T (2) T T T T T T T T
37,5 T (1) T (2) T T T T T T T
T (1) T (2) T T T T T T
T (2) T T T T T
T T T T
T T

18,7 24 30 37,5 T (1) T (2) T T T T T T T T T T


24 30 37,5 T (1) T (2) T T T T T T T T T
30 37,5 T (1) T (2) T T T T T T T T
37,5 T (1) T (2) T T T T T T T
T (1) T (2) T T T T T T
T (2) T T T T T
T T T T
T T

18,7 24 30 37,5 48 60 75 94,5 (4) 85 85 85 85 85 85 T (3) T (3)


24 30 37,5 48 60 75 94,5 (4) 85 85 85 85 85 T (3) T (3)
30 37,5 48 60 75 94,5 (4) 85 85 85 85 T (3) T (3)
37,5 48 60 75 94,5 (4) 85 85 85 T (3) T (3)
48 60 75 94,5 (4) 85 85 100 100
60 75 94,5 (4) 85 100 100
75 94,5 (4) 100 100
94,5 (4) 100

339
Caratteristiche Selettività

degli apparecchi a monte: NW N1/H1/H2a/H2 Micrologic

di protezione a valle: NT e NW
e manovra

Ue = 415 V
tabella 23 - Limite di selettività espresso in kA
a monte Masterpact NW N1/H1/H2a/H2
Micrologic 2.0 Isd =10xIn
NW08 NW10 NW12 NW16 NW20 NW25 NW32 NW40 NW50 NW63
In [A] 800 1000 1250 1600 2000 2500 3200 4000 5000 6300
a valle Ir [A] 800 1000 1250 1600 2000 2500 3200 4000 5000 6300
NW H2a/H2/H3 800
Micrologic 5.0/6.0/7.0 1000
1200
1600
2000
2500
3200
4000
>5000
NW L1 800 12 16 20 25 32 40 50 63
Micrologic 2.0 1000 16 20 25 32 40 50 63
1200 20 25 32 40 50 63
1600 25 32 40 50 63
2000 32 40 50 63
2500 40 50 63
3200 50 63
4000 63
>5000
NW L1 800 12 16 20 25 32 40 50 63
Micrologic 2.0 1000 16 20 25 32 40 50 63
1200 20 25 32 40 50 63
1600 25 32 40 50 63
2000 32 40 50 63
2500 40 50 63
3200 50 63
4000 63
>5000
NW L1 800
Micrologic 5.0/6.0/7.0 1000
1200
1600
2000
2500
3200
4000
>5000
(3) Con NW H3 a monte limite di selettività pari a 100 kA.
(4) Con NW H2a a valle il limite di selettività è pari a 85 kA.

340
Masterpact NW N1/H1/H2a/H2 Masterpact NW N1/H1/H2a/H2
Micrologic 5.0/6.0/7.0 Iist = 15xIn Micrologic 5.0/6.0/7.0 Iist = OFF
NW08 NW10 NW12 NW16 NW20 NW25 NW32 NW40 NW50 NW63 NW08 NW10 NW12 NW16 NW20 NW25 NW32 NW40 NW50 NW63
800 1000 1250 1600 2000 2500 3200 4000 5000 6300 800 1000 1250 1600 2000 2500 3200 4000 5000 6300
800 1000 1250 1600 2000 2500 3200 4000 5000 6300 800 1000 1250 1600 2000 2500 3200 4000 5000 6300
18,7 24 30 37,5 48 60 75 94,5 (4) 85 (3) 85 (3) 85 (3) 85 (3) 85 (3) 85 (3) T (3) T (3)
24 30 37,5 48 60 75 94,5 (4) 85 (3) 85 (3) 85 (3) 85 (3) 85 (3) T (3) T (3)
30 37,5 48 60 75 94,5 (4) 85 (3) 85 (3) 85 (3) 85 (3) T (3) T (3)
37,5 48 60 75 94,5 (4) 85 (3) 85 (3) 85 (3) T (3) T (3)
48 60 75 94,5 (4) 85 (3) 85 (3) 100 100
60 75 94,5 (4) 85 (3) 100 100
75 94,5 (4) 100 100
94,5 (4) 100

18,7 24 30 37,5 48 60 75 94,5 T T T T T T T T


24 30 37,5 48 60 75 94,5 T T T T T T T
30 37,5 48 60 75 94,5 T T T T T T
37,5 48 60 75 94,5 T T T T T
48 60 75 94,5 T T T T
60 75 94,5 T T T
75 94,5 T T
94,5 T

18,7 24 30 37,5 48 60 75 94,5 T T T T T T T T


24 30 37,5 48 60 75 94,5 T T T T T T T
30 37,5 48 60 75 94,5 T T T T T T
37,5 48 60 75 94,5 T T T T T
48 60 75 94,5 T T T T
60 75 94,5 T T T
75 94,5 T T
94,5 T

18,7 24 30 37,5 48 60 75 94,5 T T T T T T T T


24 30 37,5 48 60 75 94,5 T T T T T T T
30 37,5 48 60 75 94,5 T T T T T T
37,5 48 60 75 94,5 T T T T T
48 60 75 94,5 T T T T
60 75 94,5 T T T
75 94,5 T T
94,5 T

341
Caratteristiche Selettività

degli apparecchi a monte: NW H3 Micrologic


di protezione a valle: NT e NW
e manovra

Ue = 415 V
tabella 24 - Limite di selettività espresso in kA (segue)
a monte Masterpact NW H3 Masterpact NW H3 Masterpact NW H3
Micrologic 2.0 Isd =10xIn Micrologic 5.0/6.0/7.0 Iist = 15xIn Micrologic 5.0/6.0/7.0 Iist = OFF
NW20 NW25 NW32 NW40 NW20 NW25 NW32 NW40 NW20 NW25 NW32 NW40
In [A] 2000 2500 3200 4000 2000 2500 3200 4000 2000 2500 3200 4000
a valle Ir [A] 2000 2500 3200 4000 2000 2500 3200 4000 2000 2500 3200 4000
NT H1/H2a/H2 800 20 25 32 40 30 37,5 T (1) T (2) T T T T
Micrologic 2.0 1000 20 25 32 40 30 37,5 T (1) T (2) T T T T
1200 20 25 32 40 30 37,5 T (1) T (2) T T T T
1600 25 32 40 37,5 T (1) T (2) T T T
NT H1/H2a/H2 800 30 37,5 T (1) T (2) T T T T
Micrologic 5.0/ 1000 30 37,5 T (1) T (2) T T T T
6.0/7.0 1200 30 37,5 T (1) T (2) T T T T
1600 37,5 T (1) T (2) T T T
NT L1 800 20 25 32 40 35 65 110 T T T T T
Micrologic 2.0 1000 20 25 32 40 35 65 110 T T T T T
NT L1 800 35 65 110 T T T T T
Micrologic5.0/6.0/7.0 1000 35 65 110 T T T T T
NW N1/H1 800 20 25 32 40 30 37,5 48 60 T T T T
Micrologic 2.0 1000 20 25 32 40 30 37,5 48 60 T T T T
1200 20 25 32 40 30 37,5 48 60 T T T T
1600 25 32 40 37,5 48 60 T T T
2000 32 40 48 60 T T
2500 40 60 T
3200
4000
>5000
NW N1/H1 800 30 37,5 48 60 T T T T
Micrologic 5.0/ 1000 30 37,5 48 60 T T T T
6.0/7.0 1200 30 37,5 48 60 T T T T
1600 37,5 48 60 T T T
2000 48 60 T T
2500 60 T
3200
4000
>5000
NW H2/H3 800 20 25 32 40 30 37,5 48 60 65 65 65 65
Micrologic 2.0 1000 20 25 32 40 30 37,5 48 60 65 65 65 65
1200 20 25 32 40 30 37,5 48 60 65 65 65 65
1600 25 32 40 37,5 48 60 65 65 65
2000 32 40 48 60 65 65
2500 40 60 65
3200
4000
>5000
(1) Con NT H2 a valle limite di selettività pari a 48 kA.
(2) Con NT H2 a valle limite di selettività pari a 60 kA.

342
Ue = 415 V

tabella 24 - Limite di selettività espresso in kA


a monte Masterpact NW H3 Masterpact NW H3 Masterpact NW H3
Micrologic 2.0 Isd =10xIn Micrologic 5.0/6.0/7.0 Iist = 15xIn Micrologic 5.0/6.0/7.0 Iist = OFF
NW20 NW25 NW32 NW40 NW20 NW25 NW32 NW40 NW20 NW25 NW32 NW40
In [A] 2000 2500 3200 4000 2000 2500 3200 4000 2000 2500 3200 4000
a valle Ir [A] 2000 2500 3200 4000 2000 2500 3200 4000 2000 2500 3200 4000
NW H2/H3 800
Micrologic 5.0/ 1000 30 37,5 48 60 65 65 65 65
6.0/7.0 1200 30 37,5 48 60 65 65 65 65
1600 30 37,5 48 60 65 65 65 65
2000 37,5 48 60 65 65 65
2500 48 60 65 65
3200 60 65
4000
>5000
NW L1 800 20 25 32 40 30 37,5 48 60 100 100 100 100
Micrologic 2.0 1000 20 25 32 40 30 37,5 48 60 100 100 100 100
1200 20 25 32 40 30 37,5 48 60 100 100 100 100
1600 25 32 40 37,5 48 60 100 100 100
2000 32 40 48 60 100 100
2500 40 60 100
3200
4000
>5000
NW L1 800 20 25 32 40 30 37,5 48 60 100 100 100 100
Micrologic 2.0 1000 20 25 32 40 30 37,5 48 60 100 100 100 100
Micrologic 5.0/ 1200 20 25 32 40 30 37,5 48 60 100 100 100 100
6.0/7.0
1600 25 32 40 37,5 48 60 100 100 100
2000 32 40 48 60 100 100
2500 40 60 100
3200
4000
>5000
NW L1 800 30 37,5 48 60 100 100 100 100
Micrologic 2.0 1000 30 37,5 48 60 100 100 100 100
Micrologic 5.0/ 1200 30 37,5 48 60 100 100 100 100
6.0/7.0
1600 37,5 48 60 100 100 100
2000 48 60 100 100
2500 60 100
3200
4000
>5000

343
Caratteristiche Selettività

degli apparecchi a monte: NW L1 Micrologic

di protezione a valle: NT e NW
e manovra

Ue = 415 V
tabella 25 - Limite di selettività espresso in kA
a monte Masterpact NW L1 Masterpact NW L1 Masterpact NW L1
Micrologic 2.0 Isd =10xIn Micrologic 5.0/6.0/7.0 Iist = 15xIn Micrologic 5.0/6.0/7.0 Iist = OFF
NW08 NW10 NW12 NW16 NW20 NW08 NW10 NW12 NW16 NW20 NW08 NW10 NW12 NW16 NW20
In [A] 800 1000 1250 1600 2000 800 1000 1250 1600 2000 800 1000 1250 1600 2000
a valle Ir [A] 800 1000 1250 1600 2000 800 1000 1250 1600 2000 800 1000 1250 1600 2000
NT H1/H2 800 12,5 16 20 18,7 24 30 37 37 37
Micrologic 2.0 1000 16 20 24 30 37 37
1200 20 30 37
1600
NT H1/H2 800 18,7 24 30 37 37 37
Micrologic 5.0/ 1000 24 30 37 37
6.0/7.0 1250 30 37
1600
NT L1 800 12,5 16 20 18,7 24 30 T T T
Micrologic 2.0 1000 16 20 24 30 T T
NT L1 800 18,7 24 30 T T T
Micrologic 5.0/6.0/7.0 1000 24 30 T T
NW N1/H1 800 12,5 16 20 18,7 24 30 T T T
Micrologic 2.0 1000 16 20 24 30 T T
1250 20 30 T
>1600
NW N1/H1 800 18,7 24 30 37 37 37
Micrologic 5.0/ 1000 24 30 37 37
6.0/7.0 1250 30 37
>1600
NW H2/H3 800 12,5 16 20 18,7 24 30 37 37 37
Micrologic 2.0 1000 16 20 24 30 37 37
1250 20 30 37
>1600
NW H2/H3 800 18,7 24 30 37 37 37
Micrologic 5.0/ 1000 24 30 37 37
6.0/7.0 1250 30 37
>1600
NW L1 800 12,5 16 20 18,7 24 30 37 37 37
Micrologic 2.0 1000 16 20 24 30 37 37
1250 20 30 37
>1600
NW L1 800 18,7 24 30 37 37 37
Micrologic 2.0 1000 24 30 37 37
Micrologic 5.0/ 1250 30 37
6.0/7.0
>1600

344
Caratteristiche Selettività rinforzata

degli apparecchi
di protezione
e manovra

Utilizzando interruttori tradizionali, nella scelta di due dispositivi in serie,


il criterio generalmente considerato è quello della selettività.
Con gli interruttori Compact NSX, i valori di selettività definiti nelle tabelle
di coordinamento rimangono sempre validi ed, in alcuni casi, possono essere
migliorati. La selettività rinforzata permette di ottenere selettività in presenza
di correnti di corto circuito maggiori del potere di interruzione nominale e,
in alcuni casi, selettività fino al nuovo potere di interruzione dell’interruttore a valle.
In quest’ultimo caso, la selettività tra le protezioni è totale, perciò solo l’interruttore
a valle aprirà per qualsiasi tipologia di guasto.
Esempio
Consideriamo una combinazione tra:
c Compact NSX250H con sganciatore TM250D a monte,
c Compact NSX100F con sganciatore TM25D a valle.
Le tabelle di coordinamento mostrano un valore di selettività Totale.
Il valore di selettività sarà quindi pari al potere di interruzione nominale di NSX100F,
36 kA. Le tabelle di filiazione indicano un nuovo potere di interruzione pari a 70 kA.

Le tabelle di selettività rinforzata indicano che, in una combinazione serie

di questi due interruttori, la selettività è garantita fino a 70 kA.

Lettura delle tabelle di selettività rinforzata


I valori forniti nelle tabelle di selettività rinforzata sono da intendere per reti alla
tensione alternata pari a 400 V, 50 Hz. Per ogni combinazione di due interruttori,
le tabelle indicano:
Potere di interruzione
dell’interruttore a valle rinforzato
tramite filiazione [kA]
15 / 25
Valore di selettività rinforzata [kA]

La presenza di due valori identici indica che la selettività è garantita fino al nuovo
valore del potere di interruzione dell’interruttore a valle.
Queste tabelle sono utilizzabili solo in caso di combinazione tra selettività e filiazione
tra due dispositivi. Per ogni altro caso, fare riferimento alle normali tabelle
di selettività e di filiazione.

Cenni tecnici
La selettività rinforzata è il risultato dell’esclusiva tecnologia di interruzione

Roto-Attiva di Compact NSX, e funziona come segue:

c grazie alla corrente di corto circuito (e le relative forze elettrodinamiche in gioco),

i contatti di entrambi gli interruttori iniziano a separarsi simultaneamente.

Il risultato è una forte limitazione delle correnti di corto circuito.


c il valore di energia passante limitato è così sufficiente a garantire l’apertura
per sgancio riflesso dell’interruttore a valle, ma non abbastanza elevato
per l’apertura dell’interruttore a monte.

Selettività limite
in kA

iC60N
63 A

Filiazione
limite in kA

345
Caratteristiche Selettività rinforzata
degli apparecchi a monte: NSC100N, NSA160, NSX160NTM-D
di protezione a valle: Acti 9
e manovra

tabella 1 - Selettività rinforzata


a monte NSA160E NSA160NE NSA160N
potere d’interruzione 16 kA 25 kA 36 kA
sganciatore TM-D TM-D TM-D
a valle calibro 63 80 100 125 160 63 80 100 125 160 63 80 100 125 160
iC60a 6 kA y 20 A 10/15 15/15 15/15 15/15 15/15 10/20 15/20 20/20 20/20 20/20 10/20 15/20 20/20 20/20 20/20
6 kA 25 A 6/15 6/15 15/15 15/15 15/15 6/20 6/20 20/20 20/20 20/20 6/20 6/20 20/20 20/20 20/20
iC60N 10 kA y 20 A 10/15 15/15 15/15 15/15 15/15 10/20 15/20 20/20 20/20 20/20 10/20 15/20 20/20 20/20 20/20
10 kA 25 A 6/15 6/15 15/15 15/15 15/15 6/20 6/20 20/20 20/20 20/20 6/20 6/20 20/20 20/20 20/20
10 kA 32 A 4/15 4/15 7/15 15/15 15/15 4/20 4/20 7/20 20/20 20/20 4/20 4/20 7/20 20/20 20/20
10 kA 40 A 4/15 7/15 8/15 8/15 4/20 7/20 8/20 8/20 4/20 7/20 8/20 8/20
10 kA 50 A 5/15 8/15 8/15 5/20 8/20 8/20 5/20 8/20 8/20
10 kA 63 A 6/15 6/15 6/20 6/20 6/20 6/20
iC60H 15 kA y 20 A 10/25 15/25 25/25 25/25 25/25 10/25 15/25 25/25 25/25 25/25
15 kA 25 A 6/25 6/25 25/25 25/25 25/25 6/25 6/25 25/25 25/25 25/25
15 kA 32 A 4/25 4/25 7/25 25/25 25/25 4/25 4/25 7/25 25/25 25/25
15 kA 40 A 4/25 7/25 8/25 8/25 4/25 7/25 8/25 8/25
15 kA 50 A 5/25 8/25 8/25 5/25 8/25 8/25
15 kA 63 A 6/25 6/25 6/25 6/25
iC60L 25 kA y 20 A 10/25 15/25 25/25 25/25 25/25 10/25 15/25 25/25 25/25 25/25
25 kA 25 A 6/25 6/25 25/25 25/25 25/25 6/25 6/25 25/25 25/25 25/25
20 kA 32 A 4/25 4/25 7/25 25/25 25/25 4/25 4/25 7/25 25/25 25/25
20 kA 40 A 4/25 7/25 8/25 8/25 4/25 7/25 8/25 8/25
15 kA 50 A 5/25 8/25 8/25 5/25 8/25 8/25
15 kA 63 A 6/25 6/25 6/25 6/25

tabella 2 - Selettività rinforzata


a monte NSX160B NSX160F NSX160N NSX160H NSX160S NSX160L
potere d’interruzione 25 kA 36 kA 50 kA 70 kA 100 kA 150 kA
sganciatore TM-D TM-D TM-D TM-D TM-D TM-D
a valle calibro 80/100 125/160 80/100 125/160 80/100 125/160 80/100 125/160 80/100 125/160 80/100 125/160
iC60a 6 kA y 25 A 15/15 15/15 15/15 15/15 15/15 15/15
6 kA 32÷63 A 10/10 10/10 10/10 10/10 10/10 10/10
iC60N 10 kA 20/20 25/25 30/30 30/30 30/30 30/30
iC60H 15 kA y 40 A 25/25 36/36 40/40 40/40 40/40 40/40
15 kA 50-63 A 25/25 30/30 30/30 30/30 30/30 30/30
iC60L 25 kA y 25 A 36/36 40/40 40/40 40/40 40/40
20 kA 32-40 A 25/25 36/36 40/40 40/40 40/40 40/40
15 kA 50-63 A 25/25 30/30 30/30 30/30 30/30 30/30
C120N 10/15 kA y 40 A 25/25 25/25 25/25 25/25 25/25 25/25
10/15 kA 50÷125 A
NG125N 25 kA y 40 A 36/36 36/36 36/36 36/36 70/70
25 kA 50÷125 A
NG125L 50 kA y 40 A 70/70 100/100 150/150
50 kA 50÷80 A

346
a monte: NSX250 TM-D, NSX250 TM-D
a valle: Acti 9, NSA160, NSC100, NSX100

tabella 3 - Selettività rinforzata


a monte NSX250B NSX250F NSX250N NSX250H NSX250S NSX250L
potere d’interruzione 25 kA 36 kA 50 kA 70 kA 100 kA 150 kA
sganciatore TM-D TM-D TM-D TM-D TM-D TM-D
a valle calibro 200/250 200/250 200/250 200/250 200/250 200/250
iC60a 6 kA y 25 A 15/15 15/15 15/15 15/15 15/15 15/15
6 kA 32÷63 A 10/10 10/10 10/10 10/10 10/10 10/10
iC60N 10 kA y 40 A 20/20 25/25 30/30 30/30 30/30 30/30
10 kA 50-63 A 20/20 25/25 25/25 25/25 25/25 25/25
iC60H 15 kA y 40 A 25/25 30/30 30/30 30/30 30/30 30/30
15 kA 50-63 A 25/25 25/25 25/25 25/25 25/25 25/25
iC60L 25 kA y 25 A 30/30 30/30 30/30 30/30 30/30
20 kA 32-40 A 25/25 30/30 30/30 30/30 30/30 30/30
15 kA 50-63 A 25/25 25/25 25/25 25/25 25/25 25/25
C120N 10/15 kA 25/25 25/25 25/25 25/25 25/25 25/25
NG125N 25 kA 36/36 36/36 36/36 50/50 70/70
NG125L 50 kA 70/70 100/100 150/150

tabella 4 - Selettività rinforzata


a monte NSX250F NSX250N NSX250H NSX250S NSX250L
potere d’interruzione 36 kA 50 kA 70 kA 100 kA 150 kA
sganciatore TM-D TM-D TM-D TM-D TM-D
a valle calibro 160 200-250 160 200-250 160 200-250 160 200-250 160 200-250
NSA160E 16 kA tutti 25/25 30/30 30/30 30/30 30/30
NSA160NE 25 kA tutti 36/36 36/36 50/50 50/50 50/50
NSA160N 36 kA tutti 50/50 50/50 50/50 50/50
NSC100N 18 kA tutti 36/36 50/50 50/50 50/50 50/50
NSX100B 25 kA ≤ 25 TM-D 36/36 50/50 50/50 50/50 50/50
40 - 100 TM-D 36/36 36/50 36/50 36/50 36/50
NSX100F 36 kA ≤ 25 TM-D 50/50 70/70 100/100 150/150
40 - 100 TM-D 36/50 36/70 36/100 36/150
NSX100N 50 kA ≤ 25 TM-D 70/70 100/100 150/150
40 - 100 TM-D 36/70 36/100 36/150
NSX100H 70 kA ≤ 25 TM-D 100/100 150/150
40 - 100 TM-D 36/100 36/150
NSX100S 100 kA ≤ 25 TM-D 150/150
40 - 100 TM-D 36/150
NSX100B 25 kA Micrologic 2, 5, 6 36/36 36/50 36/50 36/50 36/50
NSX100F 36 kA Micrologic 2, 5, 6 36/50 36/70 36/100 36/150
NSX100N 50 kA Micrologic 2, 5, 6 36/70 36/100 36/150
NSX100H 70 kA Micrologic 2, 5, 6 36/100 36/150
NSX100S 100 kA Micrologic 2, 5, 6 36/150

347
Caratteristiche Selettività rinforzata
degli apparecchi a monte: NSX100, NSX160 Micrologic
di protezione a valle: Acti 9
e manovra

tabella 5 - Selettività rinforzata (segue)


a monte NSX100B NSX100F NSX100N NSX100H NSX100S NSX100L
potere d’interruzione 25 kA 36 kA 50 kA 70 kA 100 kA 150 kA
sganciatore Micrologic Micrologic Micrologic Micrologic Micrologic Micrologic
2.0/5.0/6.0 2.0/5.0/6.0 2.0/5.0/6.0 2.0/5.0/6.0 2.0/5.0/6.0 2.0/5.0/6.0
a valle calibro 40 100 40 100 40 100 40 100 40 100 40 100
iC60a 6 kA y 25 A 15/15 15/15 15/15 15/15 15/15 15/15 20/20 20/20 20/20 20/20 20/20 20/20
6 kA 32÷63 A 10/10 10/10 10/10 15/15 15/15 15/15
iC60N 10 kA y 25 A 20/20 20/20 25/25 25/25 30/30 30/30 30/30 30/30 30/30 30/30 30/30 30/30
10 kA 32-40 A 20/20 25/25 30/30 30/30 30/30 30/30
10 kA 50-63 A
iC60H 15 kA y 25 A 25/25 25/25 36/36 36/36 40/40 40/40 40/40 40/40 40/40 40/40 40/40 40/40
15 kA 32-40 A 25/25 36/36 40/40 40/40 40/40 40/40
15 kA 50-63 A
iC60L 25 kA y 25 A 36/36 36/36 40/40 40/40 40/40 40/40 40/40 40/40 40/40 40/40
20 kA 32-40 A 25/25 36/36 40/40 40/40 40/40 40/40
15 kA 50-63 A

tabella 5 - Selettività rinforzata


a monte NSX160B NSX160F NSX160N NSX160H NSX160S NSX160L
potere d’interruzione 25 kA 36 kA 50 kA 70 kA 100 kA 150 kA
sganciatore Micrologic Micrologic Micrologic Micrologic Micrologic Micrologic
2.0/5.0/6.0 2.0/5.0/6.0 2.0/5.0/6.0 2.0/5.0/6.0 2.0/5.0/6.0 2.0/5.0/6.0
a valle calibro 80 160 80 160 80 160 80 160 80 160 80 160
iC60a 6 kA y 25 A 15/15 15/15 15/15 15/15 15/15 15/15 20/20 20/20 20/20 20/20 20/20 20/20
6 kA 32÷50 A 10/10 10/10 10/10 10/10 10/10 10/10 15/15 15/15 15/15 15/15 15/15 15/15
6 kA 63 A 10/10 10/10 10/10 15/15 15/15 15/15
iC60N 10 kA y 50 A 20/20 20/20 25/25 25/25 25/25 25/25 25/25 25/25 25/25 25/25 25/25 25/25
10 kA 63 A 20/20 25/25 25/25 25/25 25/25 25/25
iC60H 15 kA y 40 A 25/25 25/25 36/36 36/36 40/40 40/40 40/40 40/40 40/40 40/40 40/40 40/40
15 kA 50 A 25/25 25/25 30/30 30/30 30/30 30/30 30/30 30/30 30/30 30/30 30/30 30/30
15 kA 63 A 25/25 30/30 30/30 30/30 30/30 30/30
iC60L 25 kA y 25 A 36/36 36/36 40/40 40/40 40/40 40/40 40/40 40/40 40/40 40/40
20 kA 32-40 A 25/25 25/25 36/36 36/36 40/40 40/40 40/40 40/40 40/40 40/40 40/40 40/40
15 kA 50 A 25/25 25/25 30/30 30/30 30/30 30/30 30/30 30/30 30/30 30/30 30/30 30/30
15 kA 63 A 25/25 30/30 30/30 30/30 30/30 30/30

348
a monte: NSX250 Micrologic
a valle: Acti 9, NSA160, NSC100, NSX100

tabella 6 - Selettività rinforzata


a monte NSX250B NSX250F NSX250N NSX250H NSX250S NSX250L
potere d’interruzione 25 kA 36 kA 50 kA 70 kA 100 kA 150 kA
sganciatore Micrologic Micrologic Micrologic Micrologic Micrologic Micrologic
2.0/5.0/6.0 2.0/5.0/6.0 2.0/5.0/6.0 2.0/5.0/6.0 2.0/5.0/6.0 2.0/5.0/6.0
a valle calibro 250 250 250 250 250 250
iC60a 6 kA y 25 A 15/15 15/15 15/15 15/15 15/15 15/15
6 kA 32÷63 A 10/10 10/10 10/10 10/10 10/10 10/10
iC60N 10 kA y 40 A 20/20 25/25 30/30 30/30 30/30 30/30
10 kA 50-63 A 20/20 25/25 25/25 25/25 25/25 25/25
iC60H 15 kA y 40 A 25/25 30/30 30/30 30/30 30/30 30/30
15 kA 50-63 A 25/25 25/25 25/25 25/25 25/25 25/25
iC60L 25 kA y 25 A 30/30 30/30 30/30 30/30 30/30
20 kA 32-40 A 25/25 30/30 30/30 30/30 30/30 30/30
15 kA 50-63 A 25/25 25/25 25/25 25/25 25/25 25/25
C120N 10/15 kA 25/25 25/25 25/25 25/25 25/25 25/25
NG125N 25 kA 36/36 36/36 36/36 36/36 70/70
NG125L 50 kA 70/70 100/100 150/150
NG125LMA

tabella 7 - Selettività rinforzata


a monte NSX250F NSX250N NSX250H NSX250S NSX250L
potere d’interruzione 36 kA 50 kA 70 kA 100 kA 150 kA
sganciatore Micrologic 2, 5, 6
a valle calibro 250 250 250 250 250
NSA160E 16 kA tutti 25/25 30/30 30/30 30/30 30/30
NSA160NE 25 kA tutti 36/36 36/36 50/50 50/50 50/50
NSA160N 36 kA tutti 50/50 50/50 50/50 50/50
NSC100N 18 kA tutti 36/36 50/50 50/50 50/50 50/50
NSX100B 25 kA ≤ 25 TM-D 36/36 50/50 50/50 50/50 50/50
40 - 100 TM-D 36/36 36/50 36/50 36/50 36/50
NSX100F 36 kA ≤ 25 TM-D 50/50 70/70 100/100 150/150
40 - 100 TM-D 36/50 36/70 36/100 36/150
NSX100N 50 kA ≤ 25 TM-D 70/70 100/100 150/150
40 - 100 TM-D 36/70 36/100 36/150
NSX100H 70 kA ≤ 25 TM-D 100/100 150/150
40 - 100 TM-D 36/100 36/150
NSX100S 100 kA ≤ 25 TM-D 150/150
40 - 100 TM-D 36/150
NSX100B 25 kA Micrologic 2, 5, 6 36/36 36/50 36/50 36/50 36/50
NSX100F 36 kA Micrologic 2, 5, 6 36/50 36/70 36/100 36/150
NSX100N 50 kA Micrologic 2, 5, 6 36/70 36/100 36/150
NSX100H 70 kA Micrologic 2, 5, 6 36/100 36/150
NSX100S 100 kA Micrologic 2, 5, 6 36/150

349
Caratteristiche Selettività rinforzata
degli apparecchi a monte: NSX400/630 Micrologic
di protezione a valle: NSX100/250, NSA160, NSC100
e manovra

tabella 8 - Selettività rinforzata


a monte NSX400F NSX400N NSX400H NSX400S NSX400L NSX630F NSX630N NSX630H NSX630S NSX630L
potere d’interruzione 36 kA 50 kA 70 kA 100 kA 150 kA 36 kA 50 kA 70 kA 100 kA 150 kA
sganciatore Micrologic Micrologic Micrologic Micrologic Micrologic Micrologic Micrologic Micrologic Micrologic Micrologic
2.0/5.0/6.0 2.0/5.0/6.0 2.0/5.0/6.0 2.0/5.0/6.0 2.0/5.0/6.0 2.0/5.0/6.0 2.0/5.0/6.0 2.0/5.0/6.0 2.0/5.0/6.0 2.0/5.0/6.0
a valle calibro/sganciatore 400 400 400 400 400 630 630 630 630 630
NSA160E tutti 25/25 30/30 30/30 30/30 30/30 25/25 30/30 30/30 30/30 30/30
NSA160NE tutti 36/36 36/36 50/50 50/50 50/50 36/36 36/36 50/50 50/50 50/50
NSA160N tutti 50/50 50/50 50/50 50/50 36/36 50/50 50/50 50/50 50/50
NSC100N 18 kA tutti 36/36 36/36 50/50 50/50 50/50 36/36 36/36 50/50 50/50 50/50
NSX100B 25 kA TM-D 36/36 50/50 50/50 50/50 50/50 36/36 50/50 50/50 50/50 50/50
NSX100F 36 kA TM-D 50/50 70/70 100/100 150/150 50/50 70/70 100/100 150/150
NSX100N 50 kA TM-D 70/70 100/100 150/150 70/70 100/100 150/150
NSX100H 70 kA TM-D 100/100 150/150 100/100 150/150
NSX100S 100 kA TM-D 150/150 150/150
NSX160B 25 kA TM-D 36/36 50/50 50/50 50/50 50/50 36/36 50/50 50/50 50/50 50/50
NSX160F 36 kA TM-D 50/50 70/70 100/100 150/150 50/50 70/70 100/100 150/150
NSX160N 50 kA TM-D 70/70 100/100 150/150 70/70 100/100 150/150
NSX160H 70 kA TM-D 100/100 150/150 100/100 150/150
NSX160S 100 kA TM-D 150/150 150/150
NSX250B 25 kA TM-D 36/36 50/50 50/50 50/50 50/50
NSX250F 36 kA TM-D 50/50 70/70 100/100 150/150
NSX250N 50 kA TM-D 70/70 100/100 150/150
NSX250H 70 kA TM-D 100/100 150/150
NSX250S 100 kA TM-D 150/150
NSX100B 25 kA Micrologic 2.0/5.0/6.0 36/36 50/50 50/50 50/50 50/50 36/36 50/50 50/50 50/50 50/50
NSX100F 36 kA Micrologic 2.0/5.0/6.0 50/50 70/70 100/100 150/150 50/50 70/70 100/100 150/150
NSX100N 50 kA Micrologic 2.0/5.0/6.0 70/70 100/100 150/150 70/70 100/100 150/150
NSX100H 70 kA Micrologic 2.0/5.0/6.0 100/100 150/150 100/100 150/150
NSX100S 100 kA Micrologic 2.0/5.0/6.0 150/150 150/150
NSX160B 25 kA Micrologic 2.0/5.0/6.0 36/36 50/50 50/50 50/50 50/50 36/36 50/50 50/50 50/50 50/50
NSX160F 36 kA Micrologic 2.0/5.0/6.0 50/50 70/70 100/100 150/150 50/50 70/70 100/100 150/150
NSX160N 50 kA Micrologic 2.0/5.0/6.0 70/70 100/100 150/150 70/70 100/100 150/150
NSX160H 70 kA Micrologic 2.0/5.0/6.0 100/100 150/150 100/100 150/150
NSX160S 100 kA Micrologic 2.0/5.0/6.0 150/150 150/150
NSX250B 25 kA Micrologic 2.0/5.0/6.0 36/36 50/50 50/50 50/50 50/50
NSX250F 36 kA Micrologic 2.0/5.0/6.0 50/50 70/70 100/100 150/150
NSX250N 50 kA Micrologic 2.0/5.0/6.0 70/70 100/100 150/150
NSX250H 70 kA Micrologic 2.0/5.0/6.0 100/100 150/150
NSX250S 100 kA Micrologic 2.0/5.0/6.0 150/150

350
a monte: NS800/1600 Micrologic
a valle: NSX100/630

tabella 9 - Selettività rinforzata


a monte NS800N NS800H NS800L NS1000N NS1000H NS1000L NS1250N NS1250H NS1600N NS1600H
potere d’interruzione 50 kA 70 kA 150 kA 50 kA 70 kA 150 kA 50 kA 70 kA 50 kA 70 kA
sganciatore Micrologic Micrologic Micrologic Micrologic Micrologic Micrologic Micrologic Micrologic Micrologic Micrologic
5.0/6.0/7.0 5.0/6.0/7.0 5.0/6.0/7.0 5.0/6.0/7.0 5.0/6.0/7.0 5.0/6.0/7.0 5.0/6.0/7.0 5.0/6.0/7.0 5.0/6.0/7.0 5.0/6.0/7.0
a valle calibro 800 800 800 1000 1000 1000 1250 1250 1600 1600
NSX100B 25 kA TM-D 50/50 50/50 50/50 50/50 50/50 50/50 50/50 50/50 50/50 50/50
NSX100F 36 kA TM-D 50/50 70/70 150/150 50/50 70/70 150/150 50/50 70/70 50/50 70/70
NSX100N 50 kA TM-D 70/70 150/150 70/70 150/150 70/70 70/70
NSX100H 70 kA TM-D 150/150 150/150
NSX100S 100 kA TM-D 150/150 150/150
NSX160B 25 kA TM-D 50/50 50/50 50/50 50/50 50/50 50/50 50/50 50/50 50/50 50/50
NSX160F 36 kA TM-D 50/50 70/70 150/150 50/50 60/70 150/150 50/50 70/70 50/50 70/70
NSX160N 50 kA TM-D 70/70 150/150 60/70 150/150 70/70 70/70
NSX160H 70 kA TM-D 150/150 150/150
NSX160S 100 kA TM-D 150/150 150/150
NSX250B 25 kA TM-D 50/50 50/50 50/50 50/50 50/50 50/50 50/50 50/50 50/50 50/50
NSX250F 36 kA TM-D 50/50 70/70 150/150 50/50 50/70 150/150 50/50 70/70 50/50 70/70
NSX250N 50 kA TM-D 70/70 150/150 50/70 150/150 70/70 70/70
NSX250H 70 kA TM-D 150/150 150/150
NSX250S 100 kA TM-D 150/150 150/150
NSX100B 25 kA Micrologic 2.0/5.0/6.0 50/50 50/50 50/50 50/50 50/50 50/50 50/50 50/50 50/50 50/50
NSX100F 36 kA Micrologic 2.0/5.0/6.0 50/50 70/70 150/150 50/50 70/70 150/150 50/50 70/70 50/50 70/70
NSX100N 50 kA Micrologic 2.0/5.0/6.0 70/70 150/150 70/70 150/150 70/70 70/70
NSX100H 70 kA Micrologic 2.0/5.0/6.0 150/150 150/150
NSX100S 100 kA Micrologic 2.0/5.0/6.0 150/150 150/150
NSX160B 25 kA Micrologic 2.0/5.0/6.0 50/50 50/50 50/50 50/50 50/50 50/50 50/50 50/50 50/50 50/50
NSX160F 36 kA Micrologic 2.0/5.0/6.0 50/50 70/70 150/150 50/50 70/70 150/150 50/50 70/70 50/50 70/70
NSX160N 50 kA Micrologic 2.0/5.0/6.0 70/70 150/150 70/70 150/150 70/70 70/70
NSX160H 70 kA Micrologic 2.0/5.0/6.0 150/150 150/150
NSX160S 100 kA Micrologic 2.0/5.0/6.0 150/150 150/150
NSX250B 25 kA Micrologic 2.0/5.0/6.0 50/50 50/50 50/50 50/50 50/50 50/50 50/50 50/50 50/50 50/50
NSX250F 36 kA Micrologic 2.0/5.0/6.0 50/50 70/70 150/150 50/50 70/70 150/150 50/50 70/70 50/50 70/70
NSX250N 50 kA Micrologic 2.0/5.0/6.0 70/70 150/150 70/70 150/150 70/70 70/70
NSX250H 70 kA Micrologic 2.0/5.0/6.0 150/150 150/150
NSX250S 100 kA Micrologic 2.0/5.0/6.0 150/150 150/150
NSX400F 36 kA Micrologic 2.0/5.0/6.0 50/50 70/70 8/150 50/50 70/70 10/150 50/50 70/70 50/50 70/70
NSX400N 50 kA Micrologic 2.0/5.0/6.0 70/70 8/150 70/70 10/150 70/70 70/70
NSX400H 70 kA Micrologic 2.0/5.0/6.0 8/150 10/150
NSX400S 100 kA Micrologic 2.0/5.0/6.0 8/150 10/150
NSX630F 36 kA Micrologic 2.0/5.0/6.0 50/50 65/70 10/150 50/50 65/70 50/50 65/70
NSX630N 50 kA Micrologic 2.0/5.0/6.0 65/70 10/150 65/70 65/70
NSX630H 70 kA Micrologic 2.0/5.0/6.0 10/150
NSX630S 100 kA Micrologic 2.0/5.0/6.0 10/150

351
Caratteristiche Impiego in corrente continua

degli apparecchi Criteri di scelta

di protezione
e manovra

Esistono tre tipi di sistemi di distribuzione La scelta del tipo di interruttore dipende essenzialmente dai parametri della rete
a corrente continua (vedere tabella). qui di seguito presentati, utilizzati per determinare le caratteristiche corrispondenti:
c il tipo di rete che permette di determinare il tipo di prodotto e il numero di poli
La tensione d’impiego, insieme ad uno collegati in serie per ogni polarità,
dei tre tipi di sistemi, determina il numero c la tensione nominale che permette di determinare il numero di poli in serie

di poli che devono prendere parte che devono prendere parte all’interruzione,

all’interruzione di corrente. c la corrente nominale che permette di scegliere il calibro,

c la corrente di cortocircuito massima nel punto d’installazione che permette

di definire il potere d’interruzione.

tipi di reti
reti collegate a terra reti isolate da terra
l’alimentazione presenta una polarità l’alimentazione presenta un punto mediano
collegata a terra (1) collegato a terra
schemi e diversi casi di guasto

Carico Carico Carico

analisi del guasto (non considerando la resistenza degli elettrodi di terra)


guasto A c Icc max a U c Icc max a U/2 c senza conseguenze
c solo la polarità protetta è interessata c solo la polarità positiva è interessata c il guasto deve essere indicato da un CDI
c tutti i poli della polarità protetta devono c tutti i poli della polarità positiva devono (apparecchio di controllo isolamento)
avere un potere d’interruzione > Icc max a U avere un potere d’interruzione > Icc max a U/2 e riarmato (standard CEI EN 60364)
guasto B c Icc max a U c Icc max a U c Icc max a U
c se solo una polarità è protetta (in questo c entrambe le polarità sono interessate c entrambe le polarità sono interessate
caso quella positiva), tutti i poli della polarità c tutti i poli di entrambe le polarità devono c tutti i poli di entrambe le polarità devono
protetta devono avere un potere d’interruzione avere un potere d’interruzione > Icc max a U avere un potere d’interruzione > Icc max a U
> Icc max a U
c se entrambe le polarità sono protette,
per consentire l’interruzione, tutti i poli
di entrambe le polarità devono avere
un potere d’interruzione > Icc max a U
guasto C senza conseguenze c come guasto A come guasto A con gli stessi obblighi
c tutti i poli della polarità negativa devono
avere un potere d’interruzione > Icc max a U/2
doppio guasto doppio guasto non possibile, doppio guasto non possibile, c Icc max a U
A e D o C ed E intervento al primo guasto intervento al primo guasto c solo la polarità positiva (casi A e D)
o negativa (C ed E) è interessata
c tutti i poli di entrambe le polarità devono
avere un potere d’interruzione > Icc max a U
caso più sfavorevole
guasto A e guasto B guasto B doppio guasto A e D o C ed E
(se è protetta solo una polarità )
numero di poli in serie che devono partecipare all'interruzione
per polarità c tutti sulla stessa polarità c su entrambe le polarità c su entrambe le polarità
interruzione di entrambe le polarità (2)
possibile aggiungendo un polo alla polarità garantito garantito
non protetta
(1) Se la scelta dell’interruttore e del relativo numero di poli che devono partecipare all’interruzione lo permette è possibile sezionare il polo negativo
con il polo disponibile dell’interruttore installato sulla polarità positiva.
(2) In determinate applicazioni, come ad esempio in apparati di trasmissione radiotelevisiva, potrebbe essere richiesto il non sezionamento della polarità negativa.

352
Correnti di cortocircuito
Calcolo della corrente di cortocircuito ai morsetti di una batteria
Icc
Durante un cortocircuito la batteria trasporta una corrente pari a

Icc = Vb
Ri
c Vb = tensione massima di scarica (batteria carica al 100 %)
c Ri = resistenza interna equivalente all’insieme degli elementi
(in funzione della capacità della batteria in Ah).
Esempio
c Considerare quattro batterie 500 Ah collegate in parallelo
c tensione di scarica di una batteria: 240 V (110 elementi da 2.2 V)
c corrente di scarica di una batteria: 300 A con un’autonomia di 30 minuti
c corrente di scarica di tutte e quattro le batterie: 1200 A con un’autonomia
di 30 minuti
c resistenza interna 0.5 mW per elemento, ad esempio per una batteria:
Ri = 110 x 0.5 x 10-3 = 55 x 10-3 W
corrente di cortocircuito di una batteria: Icc = 240 V / 55 x 10-3 W = 4.37 kA
non considerando la resistenza dei collegamenti, per tutte e quattro le batterie che
trasportano la corrente di cortocircuito in parallelo, la corrente di cortocircuito totale
sarà pari a quattro volte quella di una batteria, ad esempio Icc = 4 x 4.37 kA = 17.5 kA.
Nota: se non si conosce la resistenza interna, è possibile utilizzare la seguente formula:
Icc = kc
dove c rappresenta la capacità della batteria espressa in Ah
e k un coefficiente prossimo a 10 e in ogni caso inferiore a 20.
Altri esempi tipici
c PABXs: Icc da 5 a 25 kA a 240 V DC con L/R = 5 ms
c sottomarino: Icc da 40 a 60 kA a 400 V DC con L/R = 5 ms.

Costante tempo L/R


Quando si verifica un cortocircuito ai morsetti di un circuito DC, la corrente aumenta
passando dalla corrente di carico (≤ In) alla corrente di cortocircuito Icc
Icc per un periodo di tempo che dipende dal valore della resistenza R e dall’induttanza L
del circuito in cortocircuito.
L’equazione che determina la corrente nel circuito è:

u = Ri + L di/dt

La curva corrente-tempo è definita (non considerando In) dall’equazione:

i = Icc . (1 - e-(t/t))

Icc
ove t = L/R è la costante tempo per l’aumento di Icc.

Praticamente, dopo un tempo t = 3t, il cortocircuito viene considerato stabilizzato,

perché il valore di exp(-3) = 0.05 è irrilevante in confronto a 1 (vedere curva a lato).

Più bassa è la costante tempo (ad esempio circuito batteria), più breve sarà il tempo

necessario alla corrente per aumentare fino a Icc.

Per esprimere il potere d’interruzione viene utilizzata la corrente di cortocircuito

interrotta con le seguenti costanti tempo:

c L/R = 5 ms, cortocircuito veloce

c L/R = 15 ms, valore standardizzato secondo la norma CEI EN 60947-2

c L/R = 30 ms, cortocircuito lento.

c Solitamente il valore della costante tempo della rete viene calcolato in condizioni

sfavorevoli, ai terminali del generatore.

Potere d’interruzione per:

c interruttori Compact NSX (tabella pagina 354) i valori sono gli stessi per 5 ms e 15 ms

c interruttori Masterpact NW (tabella pagina 357) i valori sono indicati per 3 valori,

5 ms, 15 ms e 30 ms.

353
Caratteristiche Impiego in corrente continua
degli apparecchi Criteri di scelta
di protezione
e manovra

Il collegamento in serie divide la tensione Confronto tra il collegamento in serie e in parallelo


su ciascun polo ottimizzando il potere in termini di prestazioni
d’interruzione per le reti a tensione elevata.
Il collegamento in serie su un interruttore DC permette di:
c dividere la tensione della rete per il numero di poli,
c utilizzare la corrente nominale per ciascun polo,
c utilizzare il potere d’interruzione dell’interruttore per tutti i poli.
Ad esempio, un interruttore Compact NSX 630S, 3P tipo DC, con tre poli collegati
in serie, fornisce:

c una tensione massima di 750 V (250 V per polo),

c una corrente nominale di 630 A,

c un potere d’interruzione di 100 kA / 750 V.

Su una rete 750 V è quindi possibile utilizzare un interruttore 630 A / 250 V.

Il collegamento in parallelo divide Il collegamento in parallelo impone invece la tensione della rete su ciascun polo,
la corrente su ciascun polo ottimizzando ma permette di:
la corrente nominale per le reti che non c dividere la corrente passante per ogni polo per il numero di poli,

c aumentare la corrente nominale.

superano la tensione di tenuta per ogni Ad esempio, lo stesso interruttore Compact NSX 630S, 3P tipo DC con tre poli

polo. I valori massimi di impostazione collegati in parallelo, fornisce:

utilizzabili e le soglie di sgancio magnetiche c una tensione massima di 250 V (250 V per polo),

sono indicati da pagina 338 e 340. c una corrente nominale di 1500 A (vedere tabelle pagine 338 e 339),

c un potere d’interruzione di 100 kA / 250 V.

Quindi, un apparecchio 630 A utilizzato su una rete 250 V è in grado di gestire 1500 A.

Nota: ulteriori dettagli sui collegamenti in serie ed in parallelo dei poli per utilizzo in CC,
si consiglia la visione del catalogo “Interruttori BT in corrente continua da 16 a 4000 A" .

354
Interruttori Acti 9

tabella di scelta interruttori Acti 9 in corrente continua


(tra parentesi il numero di poli che devono partecipare all'interruzione)
interruttore corrente potere di interruzione. Costante di tempo L/R≤15 ms (6) [A] protezione contro protezione contro
tipo nominale In [A] 24/48 V ≤60 V 125 V 125 V 250 V 500 V 750 V i sovraccarichi i cortocircuiti (7)
C60H-DC 0,5-63 6 (1P) 6 (2P) come per C.A. 8,5 x In
iC60a 6-40 10 (2P) come per C.A. Im x 1,38
iC60N 0,5-63 15 (1P) 6 (1P) 6 (2P) 15 (3P) 6 (4P) come per C.A. Im x 1,38
iC60H 0,5-63 20 (1P) 10 (1P) 10 (2P) 20 (3P) 10 (4P) come per C.A. Im x 1,38
iC60L 0,5-63 25 (1P) 15 (1P) 15 (2P) 25 (3P) 15 (4P) come per C.A. Im x 1,38
C120N 80-100 10 (1P) 10 (1P) 10 (2P) come per C.A. Im x 1,40
NG125a 80-125 16 (1P) 16 (2P) come per C.A. Im x 1,42
NG125N 80-125 25 (1P) 25 (2P) 25 (4P) come per C.A. Im x 1,42
NG125L 10-125 50 (1P) 50 (2P) 50 (4P) come per C.A. Im x 1,42
NG125L-MA 4-63 50 (1P) come per C.A. Im x 1,42

355
Caratteristiche Impiego in corrente continua
degli apparecchi Compact NSX100 DC - NSX630 DC
di protezione
e manovra

interruttori automatici Compact


numero di poli
caratteristiche elettriche secondo CEI EN 60947-1 / 60947-2
corrente nominale 40 °C In [A]
tensione nominale di isolamento Ui [V]
tensione nominale di tenuta ad impulso Uimp [kV peak]
tensione nominale d’impiego Ue [V DC]
tipo d’interruttore
potere di interruzione nominale estremo Icu [kA rms] V DC 48-125 V (1P) (1)
(L/R = 5 ms e L/R = 15 ms) 250 V (1P) (1)
500 V (2P) (1)
750 V (3P) (1)
potere di interruzione nominale di servizio Ics % Icu
potere di chiusura nominale Icm % Icu
categoria d’impiego
attitudine al sezionamento [ms]
resistenza d’isolamento
grado di inquinamento (secondo CEI EN 60664-1)
protezione contro le sovracorrenti
sganciatori integrati
intercambiabili
protezione sovraccarichi
cortocircuiti
durata
(cicli CO) meccanica
elettrica 250 V In
250 V In/2
500 V In
500 V In/2
750 V In
750 V In/2
ausiliari elettrici di segnalazione e comando
contatti di segnalazione
sganciatori voltmetrici sganciatore a lancio di corrente MX
sganciatore di minima tensione MN
installazione e collegamenti
fisso attacchi anteriori
attacchi posteriori
rimovibile (base) attacchi anteriori
attacchi posteriori
estraibile (telaio) attacchi anteriori
attacchi posteriori
comando manuale comando diretto
manovra rotativa diretta o rinviata
elettrico telecomando
dimensioni e peso
dimensioni fisso 1P
H x L x P [mm] 2P
3P
4P
peso [kg] fisso 1P
2P
3P
4P
(1) Numero di poli che partecipano all’interruzione.

356
NSX100 DC NSX160 DC NSX250 DC NSX400 DC NSX630 DC
1 2 3/4 1 2 3/4 3/4 3/4 3/4

100 160 250 400 550


750 750 750 750 750
8 8 8 8 8
250 500 750 250 500 750 750 750 750
F N M F M S F S F N M F M S F S F S F S F S
36 50 85 36 85 100 36 100 36 50 85 36 85 100 36 100 36 100 36 100 36 100
36 50 85 36 85 100 36 100 36 50 85 36 85 100 36 100 36 100 36 100 36 100
- - - 36 85 100 36 100 - - - - 85 100 36 100 36 100 36 100 36 100
- - - - - - 36 100 - - - - - - 36 100 36 100 36 100 36 100
100 %
100 %
A
< 10 ms
b
3

b b b b b b - b b b b b b - - b b

- - - - - - b - - - - - - b b - -
b b b b b b b b b b b b b b - - -
b b b b b b b b b b b b b b b b b

10000 5000
5000 1000
10000 2000
5000 1000
10000 2000
5000 1000
10000 2000

- - - - - - b - - - - - - b b b b

- - - - - - b - - - - - - b b b b

- - - - - - b - - - - - - b b b b

- - - - - - b - - - - - - b b b b

161 x 35 x 86 ­ ­ 161 x 35 x 86 ­ ­ ­
­ 161 x 70 x 86 ­ ­ 161 x 70 x 86 ­ ­
­ ­ 161 x 105 x 86 ­ ­ 161 x 105 x 86 255 x 140 x 110
­ ­ 161 x 140 x 86 ­ ­ 161 x 140 x 86 225 x 185 x 110
0.7 ­ ­ 0.7 ­ ­ ­
­ 1.2 ­ ­ 1.2 ­ ­
­ ­ da 1.6 a 1.9 ­ ­ da 1.6 a 1.9 6.0
­ ­ da 2.1 a 2.3 ­ ­ da 2.1 a 2.3 7.8

357
Caratteristiche Impiego in corrente continua
degli apparecchi Sganciatori per Compact NSX
di protezione
e manovra

A seconda della versione gli interruttori Compact NSX DC sono dotati di:
b 1P/2P: Sganciatori magnetotermici integrati TM-D.

sganciatori per Compact NSX100 DC - NSX160 DC - NSX250 DC


unipolare e bipolare (sganciatori integrati)
tipo di sganciatore TM-D
corrente nominale In [A] a 40 °C 16 20 25 32 40 50 63 80 100 125 160
interruttore NSX100 DC b b b b b b b b b - -
NSX160 DC - - - - - - - - - b b

protezione contro i sovraccarichi (termico)


soglia di intervento Ir [A] a 40 °C fisso
16 20 25 32 40 50 63 80 100 125 160
protezione contro i cortocircuiti (magnetico)
intervento Im [A] fisso
interruttore NSX100/ valore AC (1) 190 190 300 300 500 500 500 640 800 1000 1250
Compact 160 DC valore DC 260 260 400 400 700 700 700 800 1000 1200 1250

A seconda della versione gli interruttori Compact NSX DC sono dotati di:

b 3P/4P:

v fino a 250 A, sganciatori magnetotermici intercambiabili TM-D, TM-DC o TM-G

v per 400 e 630 A, sganciatori magnetici integrati MP1, MP2, MP3.

sganciatori per Compact NSX100 DC - NSX160 DC - NSX250 DC


tripolari 3P-3d e quadripolari 4P-4d (sganciatori intercambiabili)
tipo di sganciatore TM-D TM-DC TM-G
corrente nominale In [A] a 40 °C 16 25 32 40 50 63 80 100 125 160 200 250 16 25 40 63
interruttore NSX100 DC b b b b b b b b - - - - b b b b
Compact NSX160 DC b b b b b b b b b b - - b b b b

NSX250 DC - - - - - - b b b b b b - - - -
protezione contro i sovraccarichi (termico)
soglia Ir [A] (a 40 °C) regolabile
di intervento da 0.7 a 1 x In
protezione contro i cortocircuiti (magnetico)
intervento Im fisso regolabile fisso
interruttore NSX100/160/ valore AC(1) 190 300 400 500 500 500 - - - - - - 63 80 80 125
Compact NSX250 DC
valore DC 260 400 550 700 700 700 800 800 1250 1250 5 a 10 x In 80 100 100 150
(1) I valori di intervento degli sganciatori magnetici TMD e TMG unipolari e bipolari fino a 63 A sono indicati con valori AC.
Per ottenere i valori di intervento DC riportati sulla riga successiva occorre applicare un coefficiente di correzione.
I valori di intervento della protezione magnetica per gli sganciatori TM-DC sono indicati direttamente in valori DC.

sganciatori per Compact NSX400 DC - NSX630 DC


tripolari 3P-3d e quadripolari 4P-3d (sganciatori integrati)
tipo di sganciatore MP1 MP2 MP3
interruttore Compact NSX400 DC b b -
Compact NSX630 DC b b b

protezione contro i cortocircuiti (magnetico)


intervento Im [A] regolabile
800…1600 1250…2500 2000…4000
Oltre i 250 A la protezione degli interruttori Compact NSX400 DC e 630 DC è
assicurata dagli sganciatori magnetici integrati. L’insieme interruttore + sganciatore
viene fornito già completamente assemblato ed offre tre livelli di protezione MP1, MP2
e MP3.

358
Interruttori NW

tabella di scelta interruttori NW in corrente continua per impiego su reti isolate da terra
tipo corrente potere di interruzione e modalità di collegamento dei poli (tra parentesi) [kA] protezione protezione
nominale costante di tempo contro contro
[A] L/R≤5 ms L/R≤15 ms L/R≤30 ms i sovraccarichi i cortocircuiti
24-500 V 750 V 900 V 24-500 V 750 V 900 V 24-500V 750 V 900 V
NW10DC N 1000 85 (C) 35 (C) 25 (C) (1)
Micrologic 1.0 DC
(2)
NW20DC N 2000 85 (C) 35 (C) 25 (C)
NW40DC N 4000 85 (C) 35 (C) 25 (C)
NW10DC H 1000 100 (E) 85 (E) 85 (E) 85 (E) 50 (E) 35 (E) 50 (E) 50 (E) 25 (E)
NW20DC H 2000 100 (E) 85 (E) 85 (E) 85 (E) 50 (E) 35 (E) 50 (E) 50 (E) 25 (E)
NW40DC H 4000 100 (E) 85 (E) 85 (E) 85 (E) 50 (E) 35 (E) 50 (E) 50 (E) 25 (E)

tabella di scelta interruttori NW in corrente continua per impiego su reti con polarità negativa
collegata a terra
tipo corrente potere di interruzione e modalità di collegamento dei poli (tra parentesi) [kA] protezione protezione
nominale costante di tempo contro contro
[A] L/R≤5 ms L/R≤15 ms L/R≤30 ms i sovraccarichi i cortocircuiti
24-500 V 750 V 900 V 24-500 V 750 V 900 V 24-500 V 750 V 900 V
NW10DC N 1000 85 (C) 35 (C) 25 (C) (1)
Micrologic 1.0 DC
(2)
NW20DC N 2000 85 (C) 35 (C) 25 (C)
NW40DC N 4000 85 (C) 35 (C) 25 (C)
NW10DC H 1000 100 (D) 85 (D) 85 (D) 85 (D) 50 (D) 35 (D) 50 (D) 50 (D) 25 (D)
NW20DC H 2000 100 (D) 85 (D) 85 (D) 85 (D) 50 (D) 35 (D) 50 (D) 50 (D) 25 (D)
NW40DC H 4000 100 (D) 85 (D) 85 (D) 85 (D) 50 (D) 35 (D) 50 (D) 50 (D) 25 (D)

tabella di scelta interruttori NW in corrente continua per impiego su reti con punto mediano
collegato a terra
tipo corrente potere di interruzione e modalità di collegamento dei poli (tra parentesi) [kA] protezione protezione
nominale costante di tempo contro contro
[A] L/R≤5 ms L/R≤15 ms L/R≤30 ms i sovraccarichi i cortocircuiti
24-500 V 750 V 900 V 24-500 V 750 V 900 V 24-500 V 750 V 900 V
NW10DC N 1000 85 (C) 35 (C) 25 (C) (1)
Micrologic 1.0 DC
(2)
NW20DC N 2000 85 (C) 35 (C) 25 (C)
NW40DC N 4000 85 (C) 35 (C) 25 (C)
NW10DC H 1000 100 (C) 85 (E) 85 (E) 85 (C) 50 (E) 35 (E) 50 (C) 50 (E) 25 (E)
NW20DC H 2000 100 (C) 85 (E) 85 (E) 85 (C) 50 (E) 35 (E) 50 (C) 50 (E) 25 (E)
NW40DC H 4000 100 (C) 85 (E) 85 (E) 85 (C) 50 (E) 35 (E) 50 (C) 50 (E) 25 (E)
(1) La protezione termica non è operante. Se necessario prevedere un relè esterno. Impostazioni intermedie
(2) Protezione tramite unità di controllo Micrologic 1.0 DC È possibile impostare altri undici valori intermedi
Gli interruttori a corrente continua Masterpact NW utilizzano le unità di controllo Micrologic 1.0 (non contrassegnati).
a corrente continua. Queste unità intercambiabili con soglie di regolazione istantanee,
possono essere regolate sul posto.
Gli interruttori possono essere utilizzati con tre versioni di sensori, definiti dall’impostazione.
versioni 1250/2500 A 2500/5400 A 5000/11000 A
Masterpact NW10 n n n

Masterpact NW20 - n n

Masterpact NW40 - - n

Regolazioni
Le impostazioni degli interruttori Masterpact NW sono accessibili dal fronte, con porta
del quadro aperta.
c Le impostazioni vengono configurate per l’ingresso (polo +) e l’uscita (polo -).
c La gamma di impostazioni comprende undici posizioni, più cinque impostazioni preferenziali
A, B, C, D e E.
c I valori d’impostazione per i due sensori devono essere uguali.
Impostazioni contrassegnate A, B, C, D e E
minimo massimo
versioni impostazioni impostazioni impostazioni impostazioni impostazioni
A1 e A2 B1 e B2 C1 e C2 D1 e D2 E1 e E2
1250/2500 1250 A 1500 A 1600 A 2000 A 2500 A
2500/5400 2500 A 3300 A 4000 A 5000 A 5400 A
5000/11000 5000 A 8000 A 10000 A 11000 A 11000 A
tolleranze ±8 % ±10 % ±10 % ±10 % ±10 %

Due impostazioni
identiche

359
Caratteristiche Impiego in corrente continua
degli apparecchi Esempi di scelta dell’interruttore
di protezione
e manovra

Icc Scelta di un interruttore Compact NS


Esempio 1
Carico c tipo di rete - punto mediano collegato a terra
c tensione rete - Un = 500 V DC con costante tempo L/R = 5 ms
c corrente nominale richiesta nel punto d’installazione In = 250 A
c corrente di cortocircuito nel punto d’installazione Icc = 60 kA
Limitazioni di scelta: vedere pagina 335
c La disposizione del polo di protezione deve essere uguale per ciascuna polarità,
c il numero di poli deve essere uguale per ciascuna delle polarità, ad esempio
un totale di due o quattro tutti i poli di entrambe le polarità devono avere un potere
d’interruzione > Icc max a Un, ad esempio in questo caso 60 kA/500 V,
c tutti i poli di ciascuna polarità devono avere un potere d’interruzione
> Icc max a Un/2, ad esempio in questo caso 60 kA/250 V.
Possibilità di scelta: vedere pagine 338 e 339
Le tabelle indicano per 250 V < Un < 500 V e per questa rete:

c poli collegati in serie: due poli 2P in serie à scelta 1,

Carico
c poli collegati in parallelo: quattro poli 2 x 2P paralleli collegati in serie à scelta 2.

Carico Carico Scelta dell’interruttore:

c scelta 1: nei 2P la corrente nominale 250 A non esiste. È possibile utilizzare

Scelta 1 Scelta 2: Compact NS160 tipo DC 4P


2 x 2P paralleli montati in serie. un interruttore tipo DC 250 A 3P con il polo centrale non collegato à scelta 3,
c scelta 2: la corrente nominale 160 A (versione DC) è adatta ad un assemblaggio
2 x 2P collegato in parallelo perché:
v la corrente nominale dell’assemblaggio 2 x 2P collegato in parallelo
è In = 288 A > 250 A
v e per L/R = 5 ms:
- potere d’interruzione di tutti i poli = 100 kA/750 V > 60 kA/500 V
- potere d’interruzione dei poli di ogni polarità = 100 kA/250 V > 60 kA/250 V.
Le opzioni sono:
c scelta 1: Compact NS250 tipo DC, 3P, 2 poli collegati,

c scelta 3: Compact NS160 tipo DC, 4P, 2 x 2P paralleli collegati in serie.

Carico Entrambe le soluzioni sono disponibili nella versione fissa ed estraibile.

Scelta 3: Compact NS250 tipo DC 3P Scelta dello sganciatore


con 2P collegati. c Compact NS250 tipo DC 3P: la tabella di scelta a pagina 339 indica 3 sganciatori

TM250 tipo DC, intercambiabili,

c Compact NS160 tipo DC, 4P (2 x 2P) 160 A: la tabella di scelta a pagina 338

indica, per la configurazione 2 x 2P in parallelo montati in serie e per 250 A,

uno sganciatore TM125 tipo DC con soglia di protezione magnetica impostata a 2500 A.

360
Icc Esempio 2
c tipo di rete - una polarità collegata a terra,

c tensione rete - Un = 250 V DC con costante tempo L/R = 5 ms,

Carico c corrente nominale richiesta nel punto d’installazione In = 160 A,

c corrente di cortocircuito nel punto d’installazione Icc = 45 kA.

Limitazioni di scelta - vedere pagina 335


La rete con una polarità collegata a terra richiede:
c la protezione dei poli sulla polarità protetta,
c tutti i poli partecipano all’interruzione per la polarità:
v 1, 2 o 3P senza scollegamento delle due polarità
v 2, 3 o 4P con scollegamento delle due polarità
c tutti i poli della polarità protetta devono avere un potere d’interruzione
> Icc max a Un, ad esempio in questo caso 45 kA/250 V.
Possibilità di scelta - vedere pagine 338 e 339
Le tabelle indicano per 250 V < Un < 250 V e per questa rete:

c poli collegati in serie: un polo à scelta 1 (o due poli con scollegamento à scelta 2),

Carico Carico
c poli collegati in parallelo: due poli à scelta 3,

Scelta 1: Compact NS160N 1P. Scelta 2. c sono possibili altre scelte (collegamento in parallelo), ma non sono particolarmente

interessanti.
Scelta dell’interruttore
c scelta 1: Compact NS160N, 1P, 50 kA, disponibile nella versione fissa
(o scelta 2: Compact NS160N 2P, 85 kA, se si desidera lo scollegamento
delle due polarità)
c scelta 3: Compact NS100N, 2P in parallelo, 50 kA, con corrente nominale
di 200 A, disponibile nella versione fissa.
Scelta dello sganciatore
c Compact NS160N, 1P: la tabella di scelta a pagina 338 indica uno sganciatore
integrato TM160 tipo DC con la soglia di protezione magnetica impostata a 1250 A,
Carico c Compact NS100N, 2P in parallelo: la tabella di scelta a pagina 338 indica per la
Scelta 3: Compact NS100N 2P in parallelo. configurazione 2P in parallelo e per 160 A, uno sganciatore TM80D con la soglia
di protezione magnetica impostata a 1600 A.

Per approfondimenti sugli argomenti indicati di seguito:


c declassamento in temperatura,

c potenza dissipata,

c curve di intervento (NS e NW),

c curve di limitazione,

c tabelle di selettività,

riferirsi al catalogo "Interruttori BT in corrente continua da 16 a 4000 A" .

361
Caratteristiche Impiego in corrente continua
degli apparecchi Applicazioni a 24-48 VDC
di protezione
e manovra

Applicazioni
La corrente continua è stata a lungo utilizzata come mezzo principale di distribuzione

dell'energia elettrica in molti settori applicativi dal momento che offre notevoli

vantaggi, in particolare l'immunità ai distrubi elettrici. Le reti in corrente continua

presentano oggi caratteristiche di maggior semplicità, potendo usufruire dei vantaggi

legati allo sviluppo di alimentatori con inverter elettronici e batterie.

c Reti di comunicazione e di misura:

v rete telefonica commutata 48 V CC,

v anello di corrente 4-20 mA.

c Alimentazione elettrica di controllori programmabili (PLC) industriali:

v PLC e periferiche (24 o 48 V CC).

c Alimentazione ausiliaria in corrente continua con gruppo di continuità:

v relè o dispositivi elettronici di protezione per quadri MT,

v sganciatori e comandi di apertura/chiusura interruttore,

v relè di controllo e monitoraggio BT,

v lampade di segnalazione,

v interruttori o commutatori per avviatori,

v bobine dei contattori di potenza,

v dispositivo di controllo/monitoraggio e supervisione con opzione comunicazione

alimentabile tramite gruppo di continuità separato.

c applicazioni eoliche da 24 a 48 V CC:

v edifici isolati,

v villette, bungalow, rifugi di montagna,

v pompe, illuminazione stradale,

v strumenti di misura, acquisizione dati,

v relè di telecomunicazione,

v applicazioni industriali.

Tipologie di reti in corrente continua


A seconda delle diverse tipologie di rete CC qui di seguito illustrate è possibile
identificare i rischi correlati all'impianto e definire i migliori mezzi di protezione.

362
Soluzione di protezione per CC 24 - 48 V
I valori dei poteri di interruzione mostrati nelle tabelle sottostanti corrispondono

alle situazioni di guasto più critiche in base alla configurazione della rete.

c Interruzione con singolo polo.

c Guasto tra una polarità e la terra (Guasto A).

Tabelle di scelta standard in funzione delle caratteristiche


della rete e dei requisiti della scelta dell'impianto
Le tabelle seguenti permettono la scelta di interruttori in base alla corrente nominale
del carico e alla corrente di cortocircuito nel punto d'installazione dell'interruttore
stesso, in funzione del numero di poli utilizzati.

1 polo (1P)
Potere d'interruzione (kA)
Icu CEI EN 60947-2
DB404547
DB124383

y 50

y 36

NG125L

y 25

Compact NSX

iC60L NG125N

y 20

iC60H

y 15

iC60N

y 10

C120N

iC60a

y 63 y 80 y 125 u 125
Corrente
di carico
In max (A)

363
Caratteristiche Impiego in corrente continua
degli apparecchi Applicazioni a 24-48 VDC
di protezione
e manovra

2 poli (2P)

Potere d'interruzione (kA)


Icu CEI EN 60947-2

DB404548
y 50

y 36
NG125L

Compact NSX

y 25

iC60L

y 20
NG125N NG125N*

iC60H
E
y 15
D

iC60N

y 10

C120N

iC60a

y 63 y 80 y 125 u 125 Corrente


di carico
In max (A)
(*) Interruttore NG125N 3P collegato su rete bipolare per raggiungere 125 A (l'interruttore
NG125 1P / 2P ha un In max di 80 A).

364
3600 s
3600 s per I/In = 1.3
Curve d'intervento
per Possiamo scegliere la soluzione più adatta alle nostre esigenze in base alle correnti
I/In = 1.05
1000 di spunto generate dai nostri carichi come per un impianto in corrente alternata.
In corrente continua si ottengono le stesse curve di intervento che in corrente alternata.
L'unica differenza risiede nel fatto che, rispetto alle curve ottenute in corrente
100 alternata, le soglie magnetiche sono compensate da un coefficiente √2.

Caratteristiche delle diverse curve e loro applicazioni:


10
curve soglie magnetiche applicazioni CC
t(s)
AC CC
1 Z da 2.4 a 3.6 In da 3.4 a 5 In c Carichi resistivi
c Carichi con circuiti elettronici
B da 3.2 a 4.8 In da 4.5 a 6.8 In c Induttore motore: corrente di avviam. da 2 a 4 In
c Caricabatterie/Gruppo di continuità (UPS)
0,1
C da 6.4 a 9.6 In da 9.05 a 13.6 In c Controllore elettronico
B C D
DeK da 9.6 a 14.4 In da 13.6 a 20.4 In c Bobina elettromagnetica: sovratensione
di spunto da10 a 20 Un
0,01 c Relè LV
1
5.7±20% 11.3±20% 17±20% c Sganciatori (MN, MX)
I / In c Lampade di segnalazione
Curva B, C, D, In da 6 A a 63 A c PLC (controllori programmabili industriali)

Le illustrazioni a lato mostrano le curve d'intervento di un interruttore iC60 con


indicazione delle soglie magnetiche CC e i limiti normativi

Esempio
Protezione di un cavo da 4 mm2 di alimentazione di un carico a IB = 30 A con In a 32 A
e curva d'intervento che permette l'assorbimento della corrente di avviamento del
carico.
3600 s per I/In = 1.3
3600 s
per
I/In = 1.05
1000
1000

100 100
iC60, 32 A cavo 4 mm2
curva C curva intervento

10 10

t(s) t(s)

1 1

Corrente
avviam.
0,1 0,1
Z K

0,01 0,01

1 10 100 1000

4.2±20% 17±20%
I / In I (A)

Curve Z, K, In da 6 A a 63 A Curva C, In 32 A (soglia magnetica AC tratteggiata)

365
Caratteristiche Impiego in corrente continua
degli apparecchi Applicazioni a 24-48 VDC
di protezione Tabelle di selettività
e manovra

limite di selettività espresso in kA


a monte curva C costante di tempo (L/R) = 15 ms
iC60a C120N
a valle In [A] 10 - 16 20 - 25 32 40 50 - 63 80 100 125
iC60a y3 10 10 10 10 10 10 10 10
curva B,C 4 10 10 10 10 10 10 10
6 10 10 10 10 10 10
10 10 10 10 10
16÷25 10 10 10
32 10 10 10
40 10 10
50 - 63 10

limite di selettività espresso in kA


a monte curva C costante di tempo (L/R) = 15 ms
iC60N C120N
a valle In [A] 10 - 16 20 - 25 32 40 50 - 63 80 100 125
iC60N y3 15 15 15 15 15 15 15 15
Curva B,C 4 15 15 15 15 15 15 15
6 15 15 15 15 15
10 15 15 15 15
16÷25 15 15 15
32 15 15
40 15 15
50 - 63 15

limite di selettività espresso in kA


a monte curva C costante di tempo (L/R) = 15 ms
iC60H C120N
a valle In [A] 10 - 16 20 - 25 32 40 50 - 63 80 100 125
iC60H y3 20 20 20 20 20 20 20 20
curva B,C 4 20 20 20 20 20 20 20
6 20 20 20 20 20
10 20 20 20
16÷25 20 20 20
32 20 20
40 20
50 - 63 20

limite di selettività espresso in kA


a monte curva C costante di tempo (L/R) = 15 ms
iC60L C120N
a valle In [A] 10 - 16 20 - 25 32 40 50 - 63 80 100 125
iC60L y3 25 25 25 25 25 25 25 25
curva B,C 4 25 25 25 25 25 25 25
6 25 25 25 25 25
10 25 25 25
16÷25 25 25 25
32 25
40 25
50 - 63

366
Coordinamento interruttore - carico
Come visto in precedenza le caratteristiche dell'interruttore scelto dipendono dal tipo
di carico installato a valle del circuito.

La corrente nominale In dipende dalla sezione dei cavi da proteggere mentre le

curve dipendono dalla corrente di spunto del carico.

Scelta del prodotto in funzione della corrente di spunto del carico


La presenza di alcuni carichi "capacitivi" attivi sulla rete provoca la comparsa di correnti
di spunto molto elevate durante il primo millesimo di secondo di funzionamento.
I grafici sotto riportati mostrano le curve medie di non intervento in CC per questa
gamma di temporizzazione (da 50 μs a 10 ms).
iC60
10

Curva D
Curva B
1

t(ms)

0,1

Curve C

0,01
1 10 100 1000
Ipicco/In

NG125 / C120
10
Curve D
Curve B

t(ms)

0,1

Curve C

0,01
1 10 100 1000
Ipicco/In

Questi dati permettono la scelta del prodotto più adatto in funzione delle caratteristiche
specifiche del carico: curve e In.

Esempio
10
DB124249

In caso di utilizzo di un interruttore iC60 con un carico caratterizzato da correnti di


Curva D
picco nell'ordine di 200 In durante il primo decimo di millesimo di secondo (0,1 ms),
Curva B
occorre installare un interruttore curva C o D.
1

t(ms)
DB124251

0,1

Curva C

0,1
0,01
1 10 100 1000
Ipicco/In

200

0,1

100 200 1000 367


Caratteristiche Impiego a 400 Hz
degli apparecchi Criteri di scelta dell’interruttore
di protezione
e manovra

Introduzione
Gli interruttori Schneider Electric sono utilizzabili sulle reti a 400 Hz
in alcuni ambiti navali, in applicazioni aeronautiche di bordo e in sistemi di controllo
degli aeroporti.
Si deve tenere conto delle condizioni di utilizzazione che comportano in alcuni casi
la modifica delle prestazioni dei dispositivi di protezione e l’aumento delle soglie
di intervento degli sganciatori magnetotermici e delle protezioni differenziali.

Potere di interruzione
Le correnti di cortocircuito ai terminali dei generatori a 400 Hz, utilizzati
in applicazioni particolari e per reti separate dalla rete di distribuzione a 50 Hz,
sono generalmente inferiori a quattro volte la loro corrente nominale.
Per questo motivo difficilmente si possono presentare problemi nella definizione
del potere di interruzione del dispositivo di protezione.

Soglie di intervento degli sganciatori di protezione


L’impiego degli interruttori in reti a 400 Hz implica una modifica delle caratteristiche
di intervento degli sganciatori magnetotermici e differenziali.

Protezione tipo magnetotermica


Per gli interruttori automatici di tipo modulare le soglie di sgancio si modificano

come segue:

c protezione contro il sovraccarico (soglia termica): nessuna variazione,

c protezione contro il cortocircuito (soglia magnetica).

Applicare i seguenti fattori maggiorativi:

v per interruttore C40 fattore 1,40

v per interruttore iC60 fattore 1,48.

Per interruttori scatolati la soglia di intervento delle protezione termica si riduce

mentre aumenta la soglia della protezione contro il cortocircuito.

Coefficienti di adattamento delle soglie di intervento di sganciatori magnetotermici.


Si consiglia di regolare la soglia magnetica al valore minimo, se regolabile,
oppure l’utilizzo di sganciatori tipo TM-G.
interruttore sganciatore In [A] termico a 40°C Im [A] magnetico
50 Hz K1 400 Hz K2 400 Hz
NSX100 TM16G 16 0,95 15 63 1,6 100
TM25G 25 0,95 24 80 1,6 130
TM40G 40 0,95 38 80 1,6 130
TM63G 63 0,95 60 125 1,6 200
NSX100 TM16D 16 0,95 15 240 1,6 300
TM25D 25 0,95 24 300 1,6 480
TM40D 40 0,95 38 500 1,6 800
TM63D 63 0,95 60 500 1,6 800
TM80D 80 0,9 72 650 1,6 900
TM100D 100 0,9 90 800 1,6 900
NSX250 TM100D 100 0,9 90 800 1,6 900
TM160D 160 0,9 144 1250 1,6 2000
TM200D 200 0,9 180 da 1000 1,6 da 1600
a 2000 a 3200
TM250D 250 0,9 225 da 1250 1,6 da 2000
a 2500 a 4000
Esempio
Interruttore NSX100 dotato di uno sganciatore TM16G con regolazione
a 50 Hz: Ir = 16 A; Im = 63 A.
Regolazione a 400 Hz: Ir = 16 x 0,95 = 15 A; Im = 63 A x 1,6 = 100 A.

368
Protezione tipo a microprocessore
Coefficienti di adattamento delle soglie di intervento di unità di controllo Micrologic
per interruttori NSX.

Le unità di controllo Micrologic 2.2, 2.3 o 5.2, 5.3 con misura A o E possono essere

utilizzate a 400 Hz. La tecnologia elettronica offre il vantaggio di una grande stabilità
di funzionamento anche in presenza di variazioni di frequenza.
Tuttavia gli apparecchi subiscono sempre gli effetti della temperatura dovuti
alla frequenza e possono talvolta presentare limiti di impiego.
Le conseguenze pratiche sono:

c limitare la regolazione degli apparecchi (vedere la tabella declassamento

Ir sottostante),

c le soglie lungo ritardo, corto ritardo e istantanea sono invariate,


c la precisione delle misure visualizzate è 2% (classe II).

sganciatori elettronici: coefficienti correttivi


interruttore sganciatore protezione lungo ritardo protezione corto ritardo
Ir a 50 Hz k1 Im a 50 Hz k2 x Im
a 40°C [A] a 50 Hz
NSX100N Micrologic 2.0/5.0/6.0 100 da 0,4 a 1 da 1,5 a 10 Ir 1
NSX250N Micrologic 2.0/5.0/6.0 250 da 0,4 a 0,9 da 1,5 a 10 Ir 1
NSX400N Micrologic 2.0/5.0/6.0 400 da 0,4 a 0,8 da 1,5 a 10 Ir 1
NSX630N Micrologic 2.0/5.0/6.0 630 da 0,4 a 0,8 da 1,5 a 10 Ir 1
NS630b Micrologic 2.0/5.0/6.0 630 da 0,4 a 0,75 da 1,5 a 10 Ir 1
NS/NT/NW08 Micrologic 2.0/5.0/6.0 800 da 0,4 a 0,75 da 1,5 a 10 Ir 1
NS/NT/NW10 Micrologic 2.0/5.0/6.0 1000 da 0,4 a 0,75 da 1,5 a 10 Ir 1
NS/NT/NW12 Micrologic 2.0/5.0/6.0 1250 da 0,4 a 0,75 da 1,5 a 10 Ir 1
NS/NT/NW16 Micrologic 2.0/5.0/6.0 1600 da 0,4 a 0,75 da 1,5 a 10 Ir 1

Esempio
Un interruttore NSX250N equipaggiato di Micrologic 2.2 Ir = 250 A a 50 Hz
dovrà avere un impiego limitato a Ir = 250 x 0,9 = 225 A.
La sua soglia corto ritardo a temporizzazione fissa sarà regolabile da 1,5 a 10 Ir
(150 a 2250 A). La sua soglia istantanea rimane a 3000 A.

369
370
Indice 6 - Protezione delle persone

n Introduzione pag. 372

n Dispositivi differenziali pag. 376

n Lunghezza massima protetta per la protezione delle persone pag. 399

371
Protezione Introduzione
delle persone Definizioni
Effetti della corrente elettrica
sul corpo umano

Definizioni
Conduttore di protezione (PE)
Conduttore prescritto per alcune misure di protezione contro i contatti indiretti
per il collegamento di alcune delle seguenti parti: masse, masse estranee,
collettore (o nodo) principale di terra.
Conduttore PEN
Conduttore che svolge insieme le funzioni sia di conduttore di protezione
sia di conduttore di neutro.
Conduttore di terra (CT)
Conduttore di protezione che collega il collettore principale di terra (o nodo)
al dispersore o i dispersori tra di loro.
Conduttore equipotenziale principale (EQP) e supplementare (EQS)
Conduttore di protezione destinato ad assicurare il collegamento equipotenziale.
Contatto diretto
Contatto di persona con parti attive.
Contatto indiretto
Contatto di persona con una massa in tensione per un guasto.
Corrente di guasto
Corrente che si stabilisce a seguito di un cedimento dell’isolante
o quando l’isolamento è cortocircuitato.
Corrente di guasto a terra
Corrente di guasto che si chiude attraverso l’impianto di terra.
Corrente differenziale
Somma dei valori istantanei delle correnti che percorrono tutti i conduttori attivi
di un circuito in un punto dell’impianto.
Massa
Parte conduttrice di un componente elettrico che può essere toccata e che non è
in tensione in condizioni ordinarie, ma che può andare in tensione in condizioni
di guasto.
Massa estranea
Parte conduttrice non facente parte dell’impianto elettrico in grado di introdurre
un potenziale, generalmente il potenziale di terra.
Parte attiva
Conduttore o parte conduttrice in tensione nel servizio ordinario, compreso
il conduttore di neutro, ma escluso per convenzione il conduttore PEN.
Resistenza di terra
Resistenza tra il collettore (o nodo) principale di terra e la terra.
Tensione di contatto
Tensione che si stabilisce fra parti simultaneamente accessibili,
in caso di guasto dell’isolamento.
Tensione di contatto limite convenzionale (UL)
Massimo valore della tensione di contatto che è possibile mantenere per un tempo
indefinito in condizioni ambientali specificate.
Circuito di distribuzione
Circuito che alimenta un quadro di distribuzione.
Circuito terminale
Circuito direttamente collegato agli apparecchi utilizzatori o alle prese a spina.
Interruttore differenziale di tipo AC
Interruttore differenziale il cui sgancio è assicurato
c per correnti alternate sinusoidali differenziali applicate improvvisamente o
lentamente crescenti
Interruttore differenziale di tipo A
Interruttore differenziale il cui sgancio è assicurato
c come per il tipo AC; e
c per correnti pulsanti unidirezionali e con o senza controllo dell’angolo di fase
c per correnti pulsanti unidirezionali sovrapposte ad una corrente continua senza
ondulazioni di 0,006 A, indipendenti dalla polarità, applicate improvvisamente o
lentamente crescenti.

372
Interruttore differenziale di tipo B
Interruttore differenziale il cui sgancio è assicurato come per il tipo A ed inoltre:
c per correnti alternate sinusoidali differenziali fino a 1000 Hz,
c per correnti differenziali continue senza ondulazioni di 0,4 volte la corrente
differenziale nominale (IDn) o 10 mA scegliendo il valore più elevato sovrapposto
ad una corrente alternata,
c per correnti differenziali continue senza ondulazioni di 0,4 volte la corrente
differenziale nominale (IDn) o 10 mA scegliendo il valore più elevato sovrapposto
ad una corrente pulsante unidirezionale,
c per correnti differenziali pulsanti unidirezionali raddrizzate risultanti da due o più
fasi,

c per correnti differenziali continue senza ondulazione.

Le correnti differenziali sopra specificate sono indipendenti dalla polarità e possono


essere applicate improvvisamente o lentamente crescenti.
Isolamento principale
Isolamento delle parti attive utilizzato per
la protezione base contro i contatti diretti e indiretti.
Isolamento supplementare
Isolamento indipendente previsto in aggiunta all’isolamento principale
per assicurare la protezione contro i contatti elettrici in caso di guasto dell’isolamento
principale.
Doppio isolamento
Isolamento comprendente sia l’isolamento principale che l’isolamento
supplementare.
Isolamento rinforzato
Sistema unico di isolamento applicato alle parti attive, in grado di assicurare
un grado di protezione contro i contatti elettrici equivalente al doppio isolamento,
nelle condizioni specificate nelle relative Norme.

Effetti della corrente elettrica sul corpo umano


Sintesi delle conseguenze del passaggio della corrente Il rischio maggiore dell’elettricità risiede nell’azione delle correnti elettriche sulle due
nell’organismo
più importanti funzioni dell’organismo: la respirazione e la circolazione.
Non sono comunque da sottovalutare i rischi di ustioni dovute al passaggio della
corrente elettrica attraverso l’organismo.
Limiti di percezione
Il limite di percezione è molto variabile da un soggetto all’altro. Alcune persone
percepiscono la corrente di intensità nettamente inferiori a 1 mA, mentre altre
1A Arresto cardiaco cominciano a percepire il passaggio della corrente ad intensità più elevate,
dell’ordine di 2 mA.
Contrazione muscolare
Approssimativamente la corrente di rilascio in CA 50÷100 Hz ha il valore di 10 mA
Soglia di fibrillazione per le donne e di 15 mA per gli uomini.
75  mA cardiaca
Alcuni soggetti però sono in grado di liberarsi a correnti superiori (differenze sensibili
secondo il sesso degli individui, l’età, le condizioni di salute, il livello di attenzione,
ecc.).
Arresto respiratorio
Soglia di arresto
30  mA respiratorio Per le correnti da 20 a 30 mA, le contrazioni possono raggiungere l’apparato
muscolare respiratorio fino a procurare un arresto respiratorio.
Fibrillazione ventricolare
Esiste una proporzionalità approssimativa tra il peso corporale e la corrente
Contrazione muscolare necessaria alla fibrillazione, che permette di identificare una soglia compresa
10  mA (tetanizzazione) tra 70 e 100 mA.
In realtà questa soglia non può essere definita in modo preciso poiché essa varia
con le condizioni fisiologiche del soggetto, ma anche con i parametri ambientali e
casuali dell’incidente: percorso della corrente all’interno del corpo, resistenza
Sensazione molto dell’organismo, tensione, tipo di contatto e tempo di passaggio della corrente
0,5  mA debole e scossa
nell’organismo.
Rischi di ustioni
Un altro rischio importante collegato all’impiego dell’elettricità è legato alle ustioni.

Queste sono molto frequenti in caso di incidenti domestici e soprattutto industriali.

Esistono due tipi di ustioni:

c dovuta all'arco: è causata dal calore irradiato dall’arco elettrico;

c elettrotermica: è un’ustione elettrica dovuta al passaggio della corrente elettrica

attraverso l’organismo.

373
Protezione Introduzione

delle persone Classificazione dei componenti elettrici


Protezione da contatti elettrici diretti
ed indiretti

classificazione dei componenti elettrici


classe 0 Isolamento principale componente dotato di isolamento principale c masse isolate da terra
e non provvisto di alcun dispositivo per il collegamento c protezione contro i guasti di isolamento affidate
Involucro delle masse a un PE alle caratteristiche dell'ambiente circostante
metallico
(es: pedana isolante)
Massa
classe I Isolamento principale componente dotato di isolamento principale e provvisto c masse collegate a terra
di un dispositivo di collegamento delle masse a un PE c protezione contro i guasti di isolamento affidata
Involucro
metallico ai dispositivi di protezione dei circuiti

Massa

classe II componente dotato di doppio isolamento o di isolamento l’isolamento supplementare può essere un involucro isolante
Ulteriore isolamento
rinforzato e non provvisto di alcun dispositivo con grado di protezione almeno IPXXB
per il collegamento delle masse ad un PE c masse isolate da terra
Isolamento
c possibilità di realizzare un isolamento equivalente durante
principale l'installazione mediante isolamento supplementare

classe III componente ad isolamento ridotto perché destinato esempio: circuito SELV (V - 50 V CA)
50 V ad essere alimentato esclusivamente da un sistema
a bassissima tensione di sicurezza

Nota: le condutture elettriche realizzate con i seguenti componenti hanno isolamento di classe II:
c cavi con guaina non metallica con tensione nominale maggiore di un gradino rispetto a quella necessaria per il sistema elettrico;
c cavi unipolari senza guaina installati in tubo o canale isolante conformi alle rispettive norme;
c cavi con guaina metallica aventi isolamento idoneo.

Sistema
di sbarre
Protezione da contatti diretti
Qualunque sia il sistema di neutro, nel caso di un contatto diretto, la corrente
1 2 3 N
che ritorna alla fonte di energia è quella che attraversa il corpo umano.
I mezzi per proteggere le persone dai contatti diretti sono di diverso tipo
(norma CEI 64-8).
Protezione totale
c Isolamento delle parti attive (scatola isolante degli interruttori,

isolamento del cavo, ecc);

Contatto diretto c impiego di involucri o barriere con un grado di protezione almeno IPXXB.

In caso di superfici orizzontali di barriere o involucri a portata di mano il grado


di protezione non deve essere inferiore a IPXXD.
Protezione parziale
Protezione mediante allontanamento delle parti attive o con un interposizione
di un ostacolo, tra le parti in tensione e l’utente, rimovibile senza attrezzi particolari.
Per altro, alcune installazioni possono presentare rischi particolari, malgrado
l’attuazione delle disposizioni precedenti, come l’isolamento che rischia di essere
danneggiato, conduttori di protezione assenti o con rischi di rottura
(cantiere, miniere, ecc.).
Protezione addizionale
Dispositivi differenziali a corrente residua (DDR) ad alta sensibilità (IDn 30 mA).
Tali dispositivi sono riconosciuti come protezione addizionale e quindi in aggiunta
alle misure di protezione sopra indicate e non come unico mezzo di protezione
contro i contatti diretti.
Circuiti a bassissima tensione
Tali circuiti permettono di realizzare una protezione combinata contro i contatti diretti
e indiretti tramite l’alimentazione dei circuiti a bassissima tensione, l’utilizzo
di componenti speciali e particolari condizioni di installazione.

374
Guasto di
isolamento Protezione da contatti indiretti
Le misure di protezione contro i contatti indiretti sono di due tipi:
c protezione senza interruzione automatica del circuito tramite:
v componenti con isolamento doppio o rinforzato (materiali in classe II),
v quadri prefabbricati aventi un isolamento completo e cioè realizzato con
apparecchi in classe II, involucro in materiale isolante, ecc. (Norma CEI EN 61439-1),
v isolamento supplementare in aggiunta a quello principale,

v separazione elettrica realizzata con un trasformatore di isolamento,

v locali in cui pavimenti e pareti sono in materiale isolante,

Contatto indiretto v locali in cui le masse siano collegate tra loro da un conduttore equipotenziale

e non siano connesse con la terra;

c protezione tramite interruzione automatica del circuito.

È il metodo maggiormente usato per la maggior semplicità delle regole da osservare

(rispetto a quelle previste dai casi precedentemente elencati) e per la minore

dipendenza dalla conservazione nel tempo delle misure adottate per ottenere

la protezione.

Perché si possa realizzare una protezione attiva contro i contatti indiretti è


necessario che:

c tutte le masse estranee e tutti gli elementi conduttori accessibili siano collegati

all'impianto di terra tramite un conduttore di protezione.

Due masse accessibili simultaneamente devono essere collegate al medesimo

dispersore;

c i tempi di intervento della protezione siano tali da garantire l'incolumità della

persona che venga a contatto con una massa accidentalmente sotto tensione.

Il massimo tempo di intervento delle protezioni dipende:

c dal sistema di neutro;

c dalla tensione nominale tra fase e terra;

c dalle caratteristiche dell'ambiente.

375
Protezione Dispositivi differenziali
delle persone Funzionamento
Selettività differenziale

Funzionamento
Il principio della protezione differenziale di Schneider Electric si basa su un sistema

in grado di assicurare quasi istantaneamente tre funzioni successive:

rilevazione della corrente di dispersione, misura della stessa ed interruzione

del circuito affetto da guasto.

c La rilevazione è ottenuta mediante un trasformatore di corrente (toroide)

in cui il primario è rappresentato dai conduttori attivi del circuito da proteggere.

In condizioni normali, la somma vettoriale delle correnti che attraversano

i conduttori attivi è nulla, pertanto i flussi generati all’interno del toroide si annullano
reciprocamente. La comparsa di una corrente di dispersione rompe quest’equilibrio
ed induce una corrente residua al secondario.
c La misura é effettuata da un relè elettromagnetico che compara il segnale elettrico
ricevuto dal toroide con la soglia d’intervento prestabilita (sensibilità).
Il principio di funzionamento del relè è il seguente: un elettromagnete alimentato
dalla corrente residua trasmessa dal toroide, esercita sul meccanismo di sgancio
una forza che si contrappone a quella esercitata da un magnete permanente per
trattenere i contatti in posizione di chiuso. Finché la forza del magnete permanente
è superiore a quella dell’elettromagnete, il circuito rimane chiuso.
c L’intervento avviene quando la corrente residua è sufficientemente elevata
per annullare l’effetto del magnete permanente: il meccanismo di sgancio comanda
l’apertura dei contatti, interrompendo così, il circuito in cui si è verificato il guasto.
I dispositivi differenziali Acti 9 sono di tipo elettromeccanico con funzionamento
a corrente propria.
La tecnologia a corrente propria è la più sicura, perché è indipendente dalla tensione
di rete e soprattutto non richiede alcuna sorgente d’alimentazione esterna.

Selettività orizzontale
Permette il risparmio di un interruttore differenziale a monte dell’impianto
quando gli interruttori sono installati nello stesso quadro.
Ig La parte di quadro e l’impianto a monte dei dispositivi differenziali devono essere
realizzati in modo da ridurre al minimo il rischio di messa in tensione accidentale
delle masse. In caso di perdita di isolamento solo la partenza interessata al guasto
viene messa fuori servizio in quanto gli altri dispositivi differenziali non rilevano
alcuna corrente verso terra.

Selettività verticale
Per ragioni legate alla continuità di esercizio ed ai pericoli indotti da un eventuale
mancanza di energia elettrica può essere richiesto un coordinamento selettivo tra
DDR DDR
due o più dispositivi differenziali disposti in serie.
Per assicurare la selettività tra due dispositivi in serie è necessario soddisfare

contemporaneamente le seguenti condizioni:

Selettività orizzontale c la corrente differenziale nominale del dispositivo a monte deve essere almeno

il doppio di quella del dispositivo a valle:

IDnA ≥ 2IDnB.

Questo per tener conto della tolleranza ammessa dalle norme le quali prevedono

ritardo tA>tBTOT che l’intervento sia garantito per correnti uguali o superiori a IDn e che il differenziale

IΔnA ≥ 2 IΔnB non intervenga per correnti inferiori uguali a 0,5 IDn.

Le correnti comprese tra 0,5 IDn e IDn appartengono al campo di tolleranza di

intervento della protezione differenziale ammesso dalle norme di prodotto.

tempo totale Un dispositivo differenziale con soglia di intervento pari a 30 mA non interviene

di interruzione tBTOT per correnti inferiori a 15 mA, potrebbe intervenire per correnti comprese tra 15
e 30 mA e deve intervenire per correnti superiori a 30 mA.
IΔnB
c Il ritardo intenzionale tA imposto al dispositivo a monte deve essere superiore
al tempo totale di interruzione tB TOT del dispositivo a valle
Selettività verticale tA ≥ tB TOT
Così facendo la selettività differenziale è garantita per tutti i valori di corrente
superiori alla soglia di intervento del dispositivo differenziale disposto a valle.
Nel campo degli interruttori differenziali per uso domestico e similare la selettività
si può ottenere utilizzando dispositivi di protezione a corrente differenziale del tipo s
in serie con dispositivi di protezione a corrente differenziale di tipo generale.
In questo caso occorre rispettare un rapporto minimo tra le soglie di intervento pari a 3.
Per ottenere selettività con i dispositivi a corrente differenziale nei circuiti
di distribuzione è ammesso un tempo
di interruzione non superiore a 1 s.
Quando si utilizza un relé differenziale esterno all’apparecchio di interruzione
il tempo tB TOT include il tempo di risposta del relé differenziale e del dispositivo
di apertura dell’interruttore automatico e il tempo di interruzione di quest’ultimo
(generalmente inferiore a 50 ms).
Il coordinamento tra le protezioni differenziali Schneider Electric permette di garantire
la continuità di servizio fra 2 o 3 livelli.

376
Comportamento in presenza
di correnti non sinusoidali

B a
Comportamento degli interruttori differenziali
in presenza di correnti con componenti pulsanti
Ba

unidirezionali e/o continue


Bb

b
L’utilizzo ormai sempre più diffuso, anche in ambienti non necessariamente di tipo
industriale, di apparecchi con dispositivi elettronici di controllo o regolazione può
comportare, in caso di guasto a terra, correnti di dispersione con componenti
continue oppure pulsanti di tipo unidirezionale.
Le Norme IEC e EN prevedono la classificazione dei dispositivi differenziali in tre tipi
secondo la loro attitudine a funzionare in presenza di una corrente di guasto aventi
H componenti continue o pulsanti unidirezionali.
a tipo AC Tipo AC
b tipo A Dispositivi differenziali sensibili alla sola corrente di dispersione alternata.
Tipo A
Dispositivi differenziali che garantiscono le caratteristiche di funzionamento
anche per correnti di dispersione con componenti pulsanti ben specificate.
Tipo B
Dispositivi differenziali che garantiscono le caratteristiche di funzionamento
anche per le correnti di dispersione di tipo continuo.
Le Norme per gli apparecchi di tipo domestico (CEI EN 61008 e CEI EN 61009)
e industriale (CEI EN 60947-2/App.B) hanno ben distinto e definito le prove
e le prescrizioni per i dispositivi di tipo AC (di gran lunga ad oggi i più utilizzati)
e di tipo A. È relativamente recente, all’interno delle norme di prodotto, la definizione
delle prescrizioni e delle prove per i dispositivi differenziali classificati di tipo B.
Ciò è stato fatto sia nel campo di applicazione domestico (CEI EN 62423),
che in quello industriale (CEI EN 60947-2/App.M). Quest’ultima in particolare
per i dispositivi differenziali a toroide separato (vedere pag. 390 dispositivi
differenziali).

Il circuito magnetico dei dispositivi di tipo AC è realizzato in materiale magnetico

con ciclo di isteresi molto ripido (curva a).

In presenza di una corrente di guasto verso terra con componente continua,

il ciclo di isteresi e il segnale di guasto, proporzionale alla variazione di induzione

∆B, si riducono e di conseguenza il dispositivo differenziale non è in grado


di intervenire.

Il circuito magnetico dei dispositivi di tipo A è realizzato in materiale magnetico

con ciclo di isteresi molto più inclinato e ristretto del precedente (curva b).
In presenza di correnti di guasto verso terra con componenti pulsanti il ciclo
non subisce variazioni sostanziali e di conseguenza il segnale di guasto è sufficiente
a far intervenire il dispositivo differenziale.

377
Protezione Dispositivi differenziali
delle persone Esempi di circuiti

Forme d’onda delle correnti di guasto a terra


in circuiti che presentano componenti elettronici
In questo paragrafo si tratterà della protezione mediante interruttore differenziale
di apparecchi in classe di isolamento I. Nella figura sottostante sono mostrati degli
esempi di circuiti elettronici con a fianco l’andamento della corrente di guasto a terra.
La forma d’onda della corrente di guasto a terra è legata alla tensione esistente
tra il punto di guasto e il punto a terra dell’impianto. Solo nel caso in cui si abbiano
componenti elettronici bidirezionali (schema A) la corrente di guasto è alternata
e quindi tale da consentire l’intervento dei dispositivi differenziali di tipo AC.
Nell’ambito domestico e similare la distribuzione e i sistemi di raddrizzamento sono
monofase e questo corrisponde agli schemi da B a G. L’andamento delle correnti
di guasto è di tipo pulsante e di conseguenza i DDR di tipo A garantiscono
generalmente la protezione delle persone. Fa eccezione il caso dello schema D,
in cui la presenza di un condensatore con la sua corrente di scarica introduce
nella forma d’onda della corrente di guasto una componente continua; in questo
caso il DDR di tipo A è in grado di rilevare la corrente di guasto soltanto nel caso
in cui si stabilisca in maniera molto rapida, per cui risulta più indicato l’impiego
di un differenziale di tipo B. Nell’ambiente industriale la maggior parte
dei raddrizzatori sono trifasi (schemi da H a J della figura). Alcuni di questi schemi
possono generare una corrente di guasto continua con un basso tasso
di ondulazione:
c lo schema H fornisce una tensione raddrizzata con un basso tasso di ondulazione
a regime, quindi delle correnti di guasto difficili da rilevare con il DDR di tipo A;
c lo schema K invece genera delle correnti di guasto molto parzializzate e quindi
rilevabili dagli stessi DDR di tipo A, ma è equivalente allo schema H nel caso
di conduzione di onda non parzializzata;
c lo schema J è il più frequente e si trova normalmente nei variatori di velocità
per motori a corrente continua. Con questo schema, per la presenza della forza
controelettromotrice e dell’induttanza del motore, si generano delle correnti di
guasto meno ondulate che nel caso degli schemi precedenti H e J, specialmente
alle alte velocità; occorre quindi utilizzare necessariamente un differenziale di tipo B.
circuito con componente elettronico schema A
bidirezionale: si può utilizzare Id
ii
un differenziale di tipo AC.
ph

N ωt

circuiti per saldatrici o regolatori schema B


di luminosità: è preferibile utilizzare
un differenziale di tipo A. Id
ph

N ωt
Schema C
ph Id

N ωt
circuito per carica batterie monofase: schema D
è più indicato l’impiego di un differenziale ph Id
di tipo B.

N ωt

378
circuito per l’alimentazione di apparecchi schema E
domestici a motore: è preferibile utilizzare
un differenziale di tipo A ph
Id

N
ωt
raddrizzatore a ponte monofase non schema F
controllato (schema F) e controllato
(schema G) utilizzato in ingresso
all’alimentazione di vari apparecchi Id
elettrici (TV, forno micro-onde, calcolatori,
fotocopiatrici): è preferibile utilizzare ph
R
un differenziale di tipo A N

ωt
schema G

Id

ph
R
N

ωt
ponte trifase utilizzato in raddrizzatori schema H
per saldatrici, elettrocalamite ed elettrolisi: (+) Id
utilizzare un differenziale di tipo B guasto su (+)

1
2
ωt
3

(­) guasto su (­)
ponte trifase controllato per rete in c.c. schema K

di tipo industriale: in caso di onda (+)


Id
parzializzata può essere sufficiente
guasto su (+)
utilizzare un differenziale di tipo A

1
2
3 ωt

(­) guasto su (­)
ponte trifase controllato utilizzato schema J Id
 
nei variatori di velocità per motori in c.c.: guasto su (+) alle basse velocità
(+)
utilizzare un differenziale di tipo B

1
2 wt
3  Id

guasto su (+) alle alte velocità

(­)

wt

379
Protezione Dispositivi differenziali
delle persone Perturbazioni
Dispositivi differenziali super immunizzati

A
200 Le perturbazioni dei dispositivi differenziali
90% I dispositivi di protezione differenziali (interruttori automatici differenziali, interruttori

non automatici differenziali a toroide separato) sono utilizzati in campo civile,

terziario e industriale.

La protezione differenziale viene installata per assicurare tre funzioni fondamentali:

10µs (f=100 kHz) c proteggere le persone contro il rischio di un contatto indiretto;

c proteggere contro le correnti di guasto verso terra che possono essere causa

di rischi d’incendio;

c assicurare una protezione addizionale contro il rischio di un contatto diretto.

10% Cosa vuol dire intervento intempestivo di un differenziale


Un dispositivo differenziale deve essere in grado, in qualunque momento,
t [µs] di assicurare la protezione differenziale senza intervenire sotto l’azione di una
corrente di dispersione transitoria, cioè in assenza di un vero guasto d’isolamento.
ca 0,5 µs Questi interventi intempestivi nuociono al comfort dell’ambiente e alla continuità
di servizio e possono spingere l’utente ad eliminare l’inconveniente disattivando
60% il dispositivo di protezione.
Si definisce intervento intempestivo di una protezione differenziale il suo intervento
Fig. 1: Andamento dell’onda di prova “ring wave” causato da correnti di dispersione non pericolose per le persone e per i beni.
Quali sono le cause?
I differenziali sono sensibili a numerose perturbazioni.

In realtà, sono le conseguenze di queste perturbazioni, cioè la creazione di correnti

di dispersione verso terra, che, rilevate dai dispositivi differenziali,

possono provocare dei malfunzionamenti.

Negli impianti di bassa tensione le perturbazioni possono avere origine all’interno

dell’impianto stesso oppure possono provenire dall’esterno (es. fenomeni atmosferici,

reti di media tensione).

Tipi di perturbazioni
Le perturbazioni sono essenzialmente dovute a sovratensioni e ad armoniche:
c sovratensioni dovute a scariche atmosferiche: sono quelle più elevate
in ampiezza. Esse producono nella rete un’onda di sovratensione transitoria,
che provoca correnti di dispersione attraverso le capacità costituite dalla rete
e dalla terra;
c sovratensioni di manovra: si verificano in corrispondenza dell’apertura
e della chiusura di circuiti capacitivi (batterie di condensatori), induttivi (motori)

e all’interruzione di correnti di cortocircuito.

Le sovratensioni di manovra provocano correnti di dispersione di forma paragonabile

a quella originata da fenomeni atmosferici, sono generalmente più frequenti,


ma di ampiezza minore;

c sovratensioni a frequenza industriale: sono quelle dovute ad esempio a:

v guasto d’isolamento in rete IT;

v rottura del neutro con conseguente squilibrio delle tensioni di fase;

v intervento di scaricatori su linee MT con conseguente innalzamento

del potenziale di terra dell’installazione (e quindi delle masse collegate);

v guasto MT/BT in cabina;

v tensioni con forte contenuto armonico prodotte da apparecchi connessi alla rete

di media tensione (es. forni ad arco);

v correnti di dispersione verso terra permanenti dovute alla presenza nell’impianto

di apparecchi elettronici che possiedono in ingresso un filtro capacitivo collegato tra


le fasi e la massa.

Queste correnti permanenti sono sia a frequenza industriale che ad alta frequenza;

v correnti e tensioni con forti componenti armoniche generate dalla presenza

sempre più massiccia di componenti elettronici negli impianti.


Se si eccettua il caso delle scariche atmosferiche, le perturbazioni interne alle reti BT
hanno un’influenza molto più forte sul funzionamento dei differenziali rispettto alle
perturbazioni esterne per ragioni di maggiore prossimità e intensità dei fenomeni.
Gli effetti delle perturbazioni che hanno origine sulla rete di media tensione sono
ammortizzati dalla presenza del trasformatore MT/BT e dei cavi dell’impianto.
Immunità dei dispositivi differenziali
Per verificare il comportamento degli interruttori differenziali nei confronti di
questi fenomeni, le Norme CEI EN 61008 e CEI EN 61009 hanno introdotto una
prova da effettuare in laboratorio utilizzando generatori di impulso ben specificati con
i quali si può ottenere una tensione transitoria di tipo oscillatorio, la cui forma d’onda,
nota come “ring-wave” (vedi fig.1), è definita dalle seguenti caratteristiche:
c 0,5 µs: durata del fronte di risalita;

c 100 kHz: frequenza di oscillazione del fenomeno transitorio;

c 200 A: valore di picco iniziale della corrente.

380
A In aggiunta, i dispositivi differenziali della gamma modulare Schneider Electric
di tipo standard sono sottoposti ad un ulteriore verifica; si tratta di una prova,
250
prevista dalla Norma Internazionale IEC60 (e ripresa dalla norma francese relativa
agli interruttori di utenza NFC 62-411), nella quale il dispositivo è sottoposto
ad un’onda di corrente di tipo impulsivo che simula la corrente di fuga che circola
attraverso le capacità in aria esistenti tra impianto e terra in conseguenza di una
125 sovratensione atmosferica. Questa corrente è definita dalle seguenti caratteristiche:
c 8 µs: durata del fronte di risalita;

c 20 µs: tempo fino all’emivalore;

c 250 A: valore di picco della corrente di prova per i differenziali istantanei;

c 3000 A: valore di picco della corrente di prova per i differenziali selettivi.

8 20 t [µs]
Fig. 2: Andamento dell’onda di prova IEC60 I dispositivi differenziali super immunizzati (tipo SI )
I dispositivi differenziali dalla gamma SI super immunizzati sono dei relé differenziali
di tipo A concepiti appositamente per sopportare le perturbazioni presenti negli
impianti, senza che si abbiano interventi intempestivi o desensibilizzazione del relé
per saturazione del toroide.

La soluzione proposta da Schneider Electric si basa sull’inserimento tra il toroide

e il relé di sgancio di un filtro elettronico che introduce un leggero ritardo allo sgancio

del relé; questo ritardo consente al differenziale di tipo SI di sopportare tutti

i fenomeni transitori, restando nei limiti di sicurezza per quanto riguarda i tempi

d’intervento (tempo di sgancio a 2IDn < 30 ms).

Influenza delle sovratensioni


I nuovi differenziali istantanei tipo SI resistono a dei livelli ben superiori
di sovratensioni rispetto a quelli previsti dalle norme CEI EN 61008 e CEI EN 61009
e sopportano, senza interventi, la maggior parte delle sovracorrenti transitorie verso
terra provocate dalle scariche atmosferiche o dalle manovre sulla rete attraverso
le capacità della linea e dei filtri degli utilizzatori.
Infatti i differenziali SI sono concepiti per non sganciare istantaneamente,
ma con una leggera temporizzazione dell’ordine di 10 ms, consentendo così
una miglior tenuta ai transitori.
Influenza delle correnti ad alta frequenza
Correnti ad alta frequenza sono generate e inviate a terra dai filtri di alcuni carichi
come ad esempio i reattori elettronici delle lampade fluorescenti, i variatori
di velocità dei motori, i variatori elettronici di luminosità, ecc.. Inoltre questi carichi
possono dare luogo a correnti di dispersione verso terra con componenti continue.
In funzione del numero di utilizzatori installati, si possono presentare due tipi
di problemi con i differenziali standard:
c intervento intempestivo dovuto alle correnti ad alta frequenza di modo comune;
c non intervento per saturazione dovuto alle componenti continue della corrente
di dispersione verso terra.
I filtri della nuova gamma SI sono di tipo passo basso e quindi attenuano gli effetti
delle componenti ad alta frequenza della corrente di dispersione verso terra.
Il differenziale di tipo SI è quindi in grado di realizzare un declassamento in
frequenza, adattando la soglia di sgancio alla frequenza della corrente; ad esempio
con una corrente di dispersione a 1000 Hz la soglia di sgancio IDn di un interruttore
differenziale da 30 mA diventa pari a 14 IDn, ma gli effetti di una corrente a 1000 Hz
che attraversa il corpo umano sono molto inferiori a quelli provocati dallo stesso
valore di corrente a 50 Hz.

Nei differenziali di tipo standard il relé di sgancio riceve continuamente un segnale

elettrico del trasformatore, creando un rischio permanente di intervento intempestivo


o di saturazione. Nella gamma SI il segnale non arriva al relé fino a che tutti i filtri non
autorizzano l’intervento.
Stabilità della soglia d’intervento
La stabilità della soglia d’intervento alle basse temperature è garantita dalla scelta
di un opportuno materiale magnetico del toroide così come da una configurazione

dell’insieme elettronica/relè favorevole.

I dispositivi differenziali della gamma SI funzionano fino ad una temperatura

di ≤ 25°C.

381
Protezione Dispositivi differenziali
delle persone Perturbazioni
Dispositivi differenziali super immunizzati

"si" Esempi d’impiego del differenziale SI


Le sovratensioni di origine atmosferica e gli utilizzatori prioritari.
Quando un fulmine cade nei pressi di un immobile o di un fabbricato, la rete
è sottoposta ad un onda di tensione che genera delle correnti di dispersione
transitorie che si richiudono verso terra attraverso i cavi o i filtri. In funzione
dell’intensità, della prossimità dell’impatto e delle caratteristiche dell’installazione
elettrica, queste correnti di dispersione possono provocare un intervento
"si" intempestivo.

Per garantire la continuità di servizio dei circuiti prioritari, assicurando

contemporaneamente la sicurezza, in caso di perturbazioni atmosferiche occorre

associare:

c uno scaricatore di sovratensioni, che permette di proteggere gli utilizzatori

sensibili dalle sovratensioni atmosferiche;

c un dispositivo differenziale 300/500 mA tipo SI selettivo a monte, per assicurare

una selettività differenziale totale;

c un dispositivo differenziale 30 mA tipo SI, installato a protezione degli utilizzatori

prioritari.

La micro-informatica e gli interventi intempestivi


Per garantire la conformità alle direttive europee riguardanti la compatibilità
elettromagnetica, numerosi costruttori hanno installato all’interno dei loro prodotti
informatici dei filtri antidisturbo.

Questi filtri generano delle correnti di dispersione permanenti a 50 Hz, dell’ordine

di 0,5 ÷ 1,5 mA per apparecchio, a seconda del modello e della marca.

Quando più utilizzatori di questo tipo sono collegati alla stessa fase, le correnti di

dispersione si sommano vettorialmente; nelle reti trifasi, le dispersioni di due fasi


possono annullarsi reciprocamente in funzione del loro sfasamento e delle
dispersioni prodotte su ciascuna fase.
Quando la somma delle correnti di dispersione permanenti raggiunge
approssimativamente il 30% della soglia nominale della sensibilità del dispositivo
differenziale (IDn), è sufficiente una piccola sovratensione o picco di corrente
(provocato, per esempio, dall’avviamento di uno o di più personal computers)
per provocare un intervento intempestivo. Le possibili soluzioni sono:
c suddividere i circuiti: la divisione dei circuiti evita il sovrannumero di utilizzatori
dipendenti dallo stesso differenziale convenzionale monofase. Si arriva ad un
massimo di 6 utilizzatori partendo dalla seguente considerazione: nel peggiore
dei casi, ipotizzando una dispersione di 1,5 mA per ognuno, la dispersione totale
è pari a 9 mA, cioè il 30% della soglia di sensibilità del differenziale da 30 mA;
c utilizzare dei dispositivi SI: grazie al suo comportamento in presenza di correnti
transitorie, la gamma SI è particolarmente indicata in presenza di apparecchiature
informatiche. Permette l’installazione di un maggior numero di apparecchi
(fino ad un massimo di 12 utilizzatori informatici) a valle dello stesso dispositivo
differenziale, senza che si verifichino interventi intempestivi.
Lampade fluorescenti con reattore elettronico
Le lampade fluorescenti possono dare origine a tre tipi di problemi:

c correnti di dispersione continue pulsanti;

c correnti di dispersione ad alta frequenza per la presenza di filtri capacitivi collegati

verso terra o correnti ad alta frequenza introdotte nella rete che provocano anomalie
di funzionamento del relé;
c correnti di spunto all’accensione o allo spegnimento a causa dei transitori
d’inserzione dovuti alla carica dei condensatori alla messa in tensione.
Se le correnti di dispersione ad alta frequenza sono deboli non provocano
l’intervento del differenziale, ma inducono comunque una presensibilizzazione
del relé di sgancio. In caso d’inserzione di altri circuiti dello stesso tipo, le correnti
di spunto dovute alla capacità dei reattori delle lampade verso terra, sensibilizzano
ulteriormente il relé dando origine a interventi intempestivi dei differenziali.
Le possibili conseguenze in caso di impiego di differenziali toroidali sono:

c non intervento per saturazione dei differenziali di tipo AC;

c interventi intempestivi per correnti di spunto o ad alta frequenza di valore

superiore alla soglia di sgancio.

La soluzione a questi problemi può essere quella di limitare il numero di reattori

elettronici a valle di ogni differenziale standard a meno di 20 per fase.

In alternativa si possono utilizzare dei dispositivi differenziali di tipo SI,

con i quali si ha la possibilità di collegare fino a 50 reattori elettronici per fase.

382
Perturbazioni

Dispositivi con richiusura automatica

I RED, REDs e REDtest, Riarmo E Differenziale, offrono le seguenti funzioni:


c protezione delle persone contro i contatti diretti e indiretti
c protezione delle installazioni elettriche contro i guasti di isolamento
c interruzione dei circuiti di carico già protetti contro sovraccarichi e cortocircuiti
c riarmo automatico in seguito a controllo isolamento del circuito a valle
c verifica automatica e periodica del dispositivo, senza interruzione
dell’alimentazione del circuito a valle (REDtest).

Funzionamento
Dispositivo di riarmo
Il dispositivo di riarmo automatico integrato provoca la chiusura automatica
del dispositivo differenziale dopo aver verificato l’isolamento del circuito a valle.
In caso di guasto la richiusura del RED non è consentita.
Test
c La funzione Test è possibile solo in modalità manuale, con coperchio aperto in
posizione Auto Off. L’operatore può verificare manualmente il funzionamento del
dispositivo premendo il tasto Test. Il circuito a valle viene temporaneamente
interrotto. A questo punto occorre richiudere manualmente il RED agendo sulla leva
O-l per alimentare nuovamente il circuito a valle.

Istogramma di funzionamento e segnalazione


di un ciclo di riarmo

Impianto funzionante Impianto guasto

Contatto
Fase di controllo
Test impianto

Attivazione disp. molla


Lampeggiamento

LED (modo funzionamento)

Tensione a valle

sportello scorrevole
Guasto transitorio

guasto e blocco
Rilevamento
Avvio ciclo
di riarmo

Apertura
Guasto
Riarmo

Nota: per il funzionamento e i cicli di verifica dei differenti modelli, si rinvia alla guida tecnica del catalogo Multi9 LEES CAB 200 FI.

383
Protezione Dispositivi differenziali
delle persone Dispositivi differenziali a toroide separato
Tabelle di selettività differenziale

Dispositivi differenziali a toroide separato Vigirex


I relè differenziali Vigirex nascono per rispondere ad esigenze installative ed
impiantistiche più complesse ma non prive di tutte le perturbazioni sopra descritte
e che in parte il differenziale "si" va a risolvere. Infatti questo relè include non solo
tutti i plus dei "si" ma, visto le sue maggiori possibilità applicative, anche altre che
andremo di seguito a descrivere.
Il funzionamento della gamma dei relè differenziali Vigirex si fonda
sui 4 principi (tolleranza ridotta della soglia di protezione, sgancio a tempo inverso,
filtraggio in frequenza e misura RMS della corrente di dispersione verso terra)
che hanno l’obiettivo di:
c gestire la misura delle correnti residua senza sganci intempestivi
c garantire la protezione delle persone con uno sgancio istantaneo in caso
di guasto pericoloso
Tolleranza ridotta della soglia di protezione IDn
Per tenere conto delle tolleranze (temperature, dispersione dei componenti, ecc…),

le norme di prodotto prevedono che un relè differenziale regolato

ad un valore Idn debba avere:

c una soglia di non funzionamento per qualsiasi corrente di guasto ≤IDn/2,

c una soglia di funzionamento per qualsiasi corrente di guasto ≥ IDn.

Le tecnologie applicate ai relè differenziali Vigirex permettono di garantire una soglia

di non intervento sicura per 0,8 IDn.

Grazie alla tolleranza ridotta della soglia di protezione si riducono


notevolmente gli sganci intempestivi dovuti alle correnti naturali ed
intenzionali.
La norma prodotto CEI EN 60947-2 lascia al costruttore la libertà di indicare il livello
di non funzionamento, se questo è diverso dalla regola generale.

Differenziale
standard
I guasto

Non funzionamento Funzionamento

tabella di selettività differenziale


IDn a monte mA A
IDn a valle 300 500 1
sec. S taratura da 0,06 a 4,5 sec S 0,06 0,15 0,25 0,31 0,5 0,8 1 4,5 S 0,06 0,15 0,25 0,31 0,5 0,8 1 4,5
mA 10 IST
30 IST
300 IST
S
0,06
0,15
0,25
0,31
0,5
0,8
1
4,5
500 IST
S
0,06
0,15
0,25
0,31
0,5
0,8
1
4,5
Selettività garantita con solo differenziali Schneider Electric sia a monte che a valle.
Selettività differenziale garantita solo con la gamma Vigirex a pag. 390 installati a monte.

384
Selettività differenziale

tabella di selettività differenziale


IDn a monte A
IDn a valle 3 10 30
sec S 0,06 0,15 0,25 0,31 0,5 0,8 1 4,5 0,06 0,15 0,25 0,31 0,5 0,8 1 4,5 0,06 0,15 0,25 0,31 0,5 0,8 1 4,5
mA 10 IST
30 IST
300 IST
S
0,06
0,15
0,25
0,31
0,5
0,8
1
4,5
500 IST
S
0,06
0,15
0,25
0,31
0,5
0,8
1
4,5
A 1 IST
S
0,06
0,15
0,25
0,31
0,5
0,8
1
4,5
3 IST
S
0,06
0,15
0,25
0,31
0,5
0,8
1
4,5
10 IST
0,06
0,15
0,25
0,31
0,5
0,8
1
4,5
Selettività garantita con solo differenziali Schneider Electric sia a monte che a valle.
Selettività differenziale garantita solo con la gamma Vigirex a pag. 390 installati a monte.

385
Protezione Dispositivi differenziali
delle persone Caratteristiche dei dispositivi differenziali
a toroide separato

Filtraggio delle frequenze armoniche


I relè Vigirex si avvalgono della tecnologia di misura del valore efficace RMS
delle correnti omopolari consentendo:

c la misura precisa delle correnti armoniche, evitando gli sganci intempestivi dovuti

a correnti (non pericolose) con fattore di cresta importante,

c di calibrare correntemente le energie di queste correnti di guasto che occorre

tenere in considerazione in caso di rischio d’incendio o per garantire la protezione

dei beni.

Corrente verso terra non pericolosa


Circolazione delle correnti residue in un convertitore I convertitori di frequenza provocano le correnti residue più specifiche da analizzare.
di frequenza. La forma della tensione generata dal convertitore di frequenza e in particolare
la presenza di fronti di tensione creati dalla commutazione degli IGBT è all’origine
di correnti residue alta frequenza che circolano attraverso i cavi di alimentazione.
Il valore efficace di queste correnti può raggiungere diverse decine o centinaia
Curva
di milliampere.
Corrente verso terra pericolosa
La norma IEC 60479-2 traduce la sensibilità del corpo umano in funzione
della frequenza.

n conseguenza l’interpretazione della tabella dimostra che:

c la protezione delle persone alle frequenze industriali 50/60 Hz è il caso più critico,
c l’utilizzo di filtri che rispondano a questa curva di “densibilizzazione” garantisce
una protezione sicura.
1 Fattore di frequenza della soglia di fibrillazione La figura, riportata a fianco, risulta essere molto esplicativa di come il relè
(IEC 60479-2).
differenziale Vigirex, grazie alla sua tecnologia, riesce a garantire la protezione
2 Correnti residue naturali a valle di un

alle persone e non subisce il disturbo delle armoniche delle correnti naturali
raddrizzatore.

ed intenzionali garantendo una alta continuità di esercizio.

Curva IDn/ tempo dei relè temporizzati


La protezione delle persone richiede l’utilizzo di relé non temporizzati.
Questi devono essere conformi alle norme vigenti per garantire la sicurezza.
La norma CEI EN 60947-2 e il Rapporto Tecnico IEC 60755 indicano i valori
consigliati della corrente di regolazione.

Stabiliscono inoltre i tempi massimi di intervento da rispettare in funzione

del livello della corrente differenziale di guasto ovvero:

tabella B sezione B.4.2.4.1 della norma CEI EN 60947-2


If IDn 2 IDn 5 IDn 10 IDn
Tps 0,3 s 0,15 s 0,04 s 0,04 s
Legenda:
Tps: tempo totale d’interruzione della corrente (compreso il tempo di apertura del dispositivo

associato)

If: corrente residua

IDn: regolazione della soglia del relé differenziali.

Per 30 mA 5 IDn può essere sostituito da 0,25 A: in questo caso 10 IDn viene
sostituito da 0,5 A. Vigirex utilizza questo tipo di curva di risposta per gestire le false
correnti di guasto legate alla chiusura dei carichi (messa sotto tensione del
trasformatore, avviamento motore). Questi tempi di intervento vengono garantiti
da Schneider per l'associazione dei relé Vigirex con le proprie gamme di interruttori
automatici calibro ≤ 630 A. Soprattutto in caso di regolazione alla soglia 30 mA.

Caratteristiche dei tori


I tori delle gamme Vigirex permettono al relé elettronico di misurare le diverse
correnti omopolari che circolano sulla partenza da controllare. Sono adatti:

c alla misura delle correnti

c alla tenuta alle sovratensioni

c alla tenuta alle correnti di cortocircuito.

Misura delle correnti omopolari


c La dinamica di misura: la realizzazione di questa dinamica di misura richiede un
circuito magnetico particolare per la misura delle correnti molto deboli ed un corretto
adattamento d’impedenza per la misura delle correnti più forti (onde evitare
la saturazione).Per fare questo occorre trovare il giusto compromesso tra:

v un materiale di permeabilità magnetica mr elevata ed i fenomeni di saturazione

v un toro di sezione rilevante ed un ingombro accettabile

v un numero di avvolgimenti (spire) n elevato e:

- una resistenza sufficientemente bassa


Nota: è indispensabile rispettare rigorosamente le regole - un’ampiezza dei segnali sufficiente (guadagno 1/n).
d’installazione dei cavi attraverso il toro.
L’aggiunta di un manicotto “regolatore” del campo magnetico
permette di aumentare sensibilmente la corrente nominale
d’impiego.

386
Tenuta alle sovratensioni
I relé differenziali Vigirex sono provati per la tenuta alle sovratensioni secondo
quanto previsto dalla norma CEI EN 60947-1 allegato H (che riprende i requisiti
normativi del “coordinamento dell’isolamento”).
c Livello di tenuta agli impulsi di tensione.
La tensione della rete e la posizione dell’apparecchio sulla rete elettrica determinano
i livelli di sovratensione ai quali rischia di essere sottoposto il dispositivo elettrico
(tabella H1 della norma CEI EN 60947-1).
Un dispositivo differenziale a tensione residua Vigirex (relé + toro) puo essere
installato in testa all’installazione. Per questo Schneider Electric garantisce la tenuta
alle sovratensioni dei tori per i limiti massimi di una rete BT alla tensione nominale
massima ammessa (1000 V).
tensione nominale utilizzi
dell’installazione

all’origine sui circuiti di a livello


dell’installazione BT distribuzione dei ricevitori
230/240 V 6 kV 4 kV 2,5 kV
400/690 V 8 kV 6 kV 4 kV
.../1000 V 12 kV 8 kV 6 kV
categoria IV III II
c messa in opera su Vigirex
Le caratteristiche seguenti sono specificate.
tori alimentazione contatti di uscita relé
(per Us > 48 V)
tensione di riferimento 1000 V 525 V 400 V
categoria IV IV IV
Uimp 12 kV 8 kV 6 kV

Misura delle correnti perturbate


L’acquisizione dell’onda di corrente composta da armoniche a bassa frequenza
non pone problemi per i tori.
Il limite principale consiste nel garantire la misura della corrente con componenti
continue: queste possono provocare la saturazione del circuito magnetico
e in tal modo desensibilizzare la misura; in questo caso una corrente di guasto
pericolosa rischia di non essere rilevata. A questo scopo affinché il toro emetta
un segnale di uscita corretto è necessario utilizzare un materiale magnetico che non
presenti una curva di saturazione orizzontale, ovvero un materiale con una debole
induzione residua Br. Questo permette di assicurare una misura tipo A.

Tenuta ai cortocircuiti
Il dispositivo differenziale deve essere scelto per livelli di corrente di cortocircuito
adatti alla protezione comandata, nel punto dell’impianto in cui è installato.
La norma CEI EN 60947-2 appendice M, richiede di indicare le diverse correnti
di cortocircuito che il DDR dovrà sopportare per poter garantire un funzionamento
corretto.
c Icc: corrente di cortocircuito nominale
c Icw: corrente di cortocircuito nominale di breve durata
c IDw: corrente di cortocircuito di guasto a terra.

relé Vigirex con tori TA 30, relé Vigirex con tori SA 200 e GA 300
PA 50, IA 80, MA120 associato ad un interruttore Compact NS630b
associato ad un interruttore a 3200 A, Masterpact NT o NW fino a 6300 A
Schneider Electric
Icw 100 kA/0,5 s 100 kA/0,5 s
Icc 150 kA 100 kA
IDw 85 kA/0,5 s 85 kA/0,5 s

Nota: le caratteristiche indicate sono richieste per un’associazione DDR-interruttore.


In caso di associazione interruttore-DDR, è necessario uno studio più approfondito se le correnti
di guasto da controllare sono superiori a 6 In (ove In è la corrente nominale o calibro dell’interruttore).
Per la gamma Vigirex Schneider garantisce valori pratici omogenei alle caratteristiche dei circuiti
controllati e agli interruttori automatici che realizzano la funzione di protezione.

387
Protezione Dispositivi differenziali
delle persone Il sistema Acti 9

tipo interruttori differenziali puri


DomB2 ID C40 iID ID tipo B
norme CEI EN 61008-1 CEI EN 61008-1 CEI EN 61008-1 CEI EN 61008

numero di poli 1P+N – – – –


2P c c c –
3P – – – –
4P – – c c
tipo AC c c c –
A c c c –
A SI c c c –
B – – – c
tensione [V] Ue 230 230/400 230/400 230/400
tensione nom. di tenuta Uimp 4 4 6 4
ad impulso [kV]
tensione d’isolamento [V] Ui 440 440 500 400
corrente nominale [A] In 25 - 40 25 - 40 da 16 a 100 da 25 a 125
frequenza [Hz] 50 50 50/60 50
corrente di cortocircuito Inc – – 10000 10000
nominale condizionale
potere di chiusura e di [IDm] – 1000 1500 10 In (500 A min.)
interruzione nominale [A]
curve – – – –
sensibilità [mA] [IDn] 10 – – c –
30 c c c c
100 – – c –
300 – c c c
500 – – c c
1000 – – – –
3000 – – – –
300 c c c c
500 – – c –
1000 – – – –
3000 – – – –
caratteristiche elettriche
curve B – – – –
C – – – –
D – – – –
L – – – –
K – – – –
MA – – – –
Inc: corrente di corto circuito nominale condizionale
È il valore efficace di corrente presunta, assegnato dal costruttore, che un interruttore differenziale, protetto da un dispositivo di protezione da cortocircuito
(interruttore automatico o fusibile), può sopportare in condizioni specificate senza subire alterazioni che ne compromettano la funzionalità.

IΔc: corrente di corto circuito nominale condizionale differenziale


È il valore di corrente presunta differenziale, assegnato dal costruttore, che un interruttore differenziale, protetto dal dispositivo di protezione dal cortocircuito, può
sopportare in condizioni specificate senza subire alterazioni che ne compromettano la funzionalità.

Im: potere di chiusura e di interruzione nominale


È il valore efficace della componente alternata della corrente presunta, assegnato dal costruttore, che un interruttore differenziale può stabilire, portare ed
interrompere in condizioni specificate.

IΔm: potere di chiusura e di interruzione nominale


È il valore efficace della componente alternata della corrente presunta differenziale, assegnato dal costruttore, che un interruttore differenziale può stabilire, portare
ed interrompere in condizioni specificate.

388
blocchi Vigi
Vigi iC60/QuickVigi iC60 Vigi C120 Vigi NG125
CEI EN 60947-2 e CEI EN 60947-2 e CEI EN 61009-1 CEI EN 60947-2 e
CEI EN 61009-1 CEI EN 61009-1
– – –
c c c
c c c
c c c
c c c
c c c
c c c
c – –
230/400 230/400 230/400
6 6 8

500 500 690


25 - 40 - 63 ≤ 125 63 - 125
50/60 50/60 50/60
– – –

– – –

– – –
c – –
c c c
c – –
c c c
c c c
– – c
– – c
c c c
c – c
c c c
– – c

In base all'interruttore utilizzato In base all'interruttore utilizzato In base all'interruttore utilizzato

389
Protezione Dispositivi differenziali
delle persone Il sistema Acti 9

tipo interruttori magnetotermici differenziali


DomC45 DomC42
norme CEI EN 61009-1 CEI EN 61009-1

numero di poli 1P+N c –


2P – c
3P – –
4P – –
tipo AC c c
A c –
A SI c –
B – –
tensione [V] Ue 230 230
tensione nom. di tenuta Uimp 4 4
ad impulso [kV]
tensione d’isolamento [V] Ui 440 440
corrente nominale [A] In da 6 a 32 da 6 a 32
frequenza [Hz] 50 50
potere di interruzione [A] Icn – –
corrente di cortocircuito Inc – –
nominale condizionale
capacità di chiusura e [IDm] 4500 4500
interruzione: corrente
residua nominale [A]
sensibilità [mA] [IDn] 10 – –
30 c c
100 – –
300 – –
500 – –
1000 – –
3000 – –
300 c –
caratteristiche elettriche
curve B – –
C c c
D – –
L – –
K – –
MA – –

Inc: corrente di corto circuito nominale condizionale


È il valore efficace di corrente presunta, assegnato dal costruttore, che un interruttore differenziale, protetto da un dispositivo di protezione dal cortocircuito
(interruttore automatico o fusibile), può sopportare in condizioni specificate senza subire alterazioni che ne compromettano la funzionalità.

IΔc: corrente di corto circuito nominale condizionale differenziale


È il valore di corrente presunta differenziale, assegnato dal costruttore, che un interruttore differenziale, protetto dal dispositivo di protezione dal cortocircuito,
può sopportare in condizioni specificate senza subire alterazioni che ne compromettano la funzionalità.

Im: potere di chiusura e di interruzione nominale


È il valore efficace della componente alternata della corrente presunta, assegnato dal costruttore, che un interruttore differenziale può stabilire, portare ed
interrompere in condizioni specificate.

IΔm: potere di chiusura e di interruzione nominale


È il valore efficace della componente alternata della corrente presunta differenziale, assegnato dal costruttore, che un interruttore differenziale può stabilire,
portare ed interrompere in condizioni specificate.

SCPD
Dispositivi di protezione contro i cortocircuiti (un fusibile nei nostri prodotti): calibro max di fusibile utilizzabile per controllare il valore Inc = IΔc.

390
Compact NSX 100/630 e NSA 160

Interruttori magnetotermici differenziali Interruttori differenziali puri a riarmo automatico


C40a Vigi C40N Vigi RED REDs
CEI EN 61009-1 CEI EN 61009-1 CEI EN 61008-1 CEI EN 61008-1 e CEI 23/101
CEI 23/101
c c – –
– – c c
– – – –
– – – c
c c – –
– – c c
– – – –
– – – –
230 230 230 230 (400 V per 4P)
4 4 4 4

440 440 500 500


da 6 a 40 da 6 a 40 25 - 40 25 - 40 - 63 - 100
50/60 50/60 50 50
4500 6000 – –
– – – –

4500 6000 630 630 (25 - 40 - 63 A)


1000 (100 A)

– – – –
c c c c
– – – –
– – – c
– – – –
– – – –
– – – –
– – – –

– – – –
c c – –
– – – –
– – – –
– – – –
– – – –

blocchi differenziali Vigi (1) Vigi Vigi ME Vigi MH Vigi MB


NSA160
norma di riferimento CEI EN 60947-2 App. B
tipo A
tensione nominale Ue 200/440 200/440 200/440 440/550 200/440 440/500
d'impiego [V]
tensione d'isolamento [V] Ui 500 690 690 690
frequenza di impiego 50/60 50/60 50/60 50/60
nominale [Hz]
potere di chiusura e di lDm (2) (2) (2) (2)

interruzione differenziale
nominale [A]
numero di poli 3, 4 3, 4 3, 4 3, 4
corrente nominale [A] In 160 100/160 100/160/250 400/630
sensibilità (lDn) istantanei 0,3 n
a 50 Hz [A] regolabili 0,03 n n

0,3 n n n

1 n n n

3 n n n

10 n n

30 n

tempo massimo istantanei <40 <40 <40 <40


d'interruzione [ms] 0,06 s (3) <140 <140 <140
0,15 s (3) <300 <300 <300
0,31 s (3) <800 <800
(1) Blocchi differenziali Vigi per interruttori scatolati: questi blocchi devono essere necessariamente assemblati con l'interruttore automatico a cui la sigla si riferisce.
(2) 25% Icu dell'interruttore associato.
(3) Se la sensibilità è regolata a 30 mA, l'intervento è istantaneo (senza alcun ritardo) qualunque sia la temporizzazione impostata.

391
Protezione Dispositivi differenziali
delle persone Dispositivi differenziali a toroide separato

relé Vigirex RH21


caratteristiche generali
tipo di rete da controllare: BT alternata / tensione della rete 50/60/400 Hz y 1000 V
sistema di distribuzione TT, TNS, IT
classificazione tipo A, ca secondo CEI EN 60947-2 allegato M (1) b

temperatura di funzionamento -35 °C / +70 °C


temperatura di stoccaggio -55 °C / +85 °C
caratteristiche elettriche secondo IEC 60755 e EN 60755, IEC 60947-2 e EN 60947-2, UL 1053 e CSA C22.2 N° 144 per RH10 a 99 con Ue y 220 V
alimentazione: da 12 a 24 VCA -da 12 a 48 VCC 50/60 Hz / cc b
tensione nominale d'impiego Ue 48 VCA - da 24 a 130 VCC 50/60 Hz / cc -
48 VCA 50/60 Hz b

da 110 a 130 VCA 50/60 Hz b

da 220 a 240 VCA 50/60/400 Hz b

da 380 a 415 VCA 50/60 Hz b

da 440 a 525 VCA 50/60 Hz b

campo di Ue: da 12 a 24 VCA - da 12 a 48 VCC da 55 % a 120 % Ue (2)


funzionamento Ue: 48 VCA - da 24 a 130 VCC -
Ue: da 48 a 415 V da 55 % a 110 % Ue
Ue: da 110 a 415 V -
Ue > 415 V da 70 % a 110 % Ue
categoria di sovratensione
4
tensione nominale di tenuta ad impulso fino a Ue = 525 Vca Uimp [kV]

8
consumo massimo CA 4 VA
CC 4W
insensibile alle microinterruzioni y 60 ms b

tempo max. d'intervento su interruzione toro (conforme alla norma IEC 60947-2) b

misura della corrente residua campo di misura -


precisione di misura -
visualizzazione tempo di aggiornamento -
rilevamento della corrente soglia IDn 2 soglie commutabili 0,03 A o 0,3 A
di guasto

campo di rilevamento della corrente di guasto da 80 % IDn a 100 % IDn


temporizzazione Dt istantanea per IDn = 0,03 A
1 temporizzazione commutabile
istantanea o 0,06 s per IDn = 0,3 A
soglia [s] di regolazione Dt 0 0,06
tempo max. di non-funzionamento a 2 IDn [s] - 0,06
tempo max. di funzionamento a 5 IDn [s] 0,015 0,13
(relé differenziale solo)
tempo max. combinato a 5 IDn (6) [s] 0,04 0,15
regolazione commutatore
contatto d'uscita in commutazione a riarmo manuale

allarme soglia I allarme -

campo di rilevamento della corrente di allarme -


temporizzazione Dt allarme -

soglia di regolazione di Dt allarme -


tempo max. di non rilevamento a 2 I allarme -
tempo max. di rilevamento a 5 I allarme -
regolazione -
contatto d'uscita -
isteresi -

test con o senza apertura locale b


dei contatti d'uscita e a distanza (un solo relé) (max. 10 m) b
riarmo contatti d'uscita
a distanza (più relé) (max. 10 m) b
in seguito a un guasto
a distanza (tramite comunicazione) -
auto sorveglianza collegamento toro/relé permanente
alimentazione permanente
elettronica permanente
(1) Relé tipo A fino a 5 A.
(2) Da 80 % a 120 % Ue se Ue < 20 V.
(3) Da 80 % a 110 % Ue se Ue < 28 V.

392
RH99 RH197M RH197P RHUs e RHU

50/60/400 Hz y 1000 V 50/60/400 Hz y 1000 V 50/60/400 Hz y 1000 V 50/60/400 Hz y 1000 V


TT, TNS, IT TT, TNS, IT TT, TNS, IT TT, TNS, IT
b b b b

-35 °C / +70 °C -25 °C / +55 °C -25 °C / +55 °C -25 °C / +55 °C


-55 °C / +85 °C -40 °C / +85 °C -40 °C / +85 °C -40 °C / +85 °C

b - - -
- b b -
b - - b

b b (8) b b

b b (8) b b

b b (8) b b

b - - -
da 55 % a 120 % Ue (2) - - -
da 80 % a 110 % Ue (3) da 70 % a 110 % Ue
da 55 % a 110 % Ue - - da 70 % a 110 % Ue (4)
da 85 % a 110 % Ue da 70 % a 110 % Ue
da 70 % a 110 % Ue - - -
4 4 4 4
8 8 8 8
4 VA 4 VA 4 VA 4 VA
4W 4W 4W -
b b b b

b b b b

- 4 LED 20, 30, 40 e 50 % di IDn 4 LED 20, 30, 40 e 50 % di IDn da 10 % (5) a 200 % di IDn
- 7% ±10 % di IDn
- 0,5 s 0,5 s 2s
9 soglie commutabili 19 soglie commutabili 19 soglie commutabili 1 soglia regolabile
0,03 A - 0,1 A - 0,3 A - 0,5 A - 1 A - 3 A - 0,03 A - 0,05 A - 0,075 A - 0,1 A - 0,03 A - 0,05 A - 0,075 A - 0,1 A - da 0,03 A a 1 A con gradini da 0,001 A
5 A - 10 A - 30 A 0,15 A - 0,2 A 0,3 A - 0,5 A - 0,75 A - 0,15 A - 0,2 A 0,3 A - 0,5 A - 0,75 A - da 1 A a 30 A con gradini da 0,1 A
1 A - 1,5 A - 2 A - 3 A - 5 A 7,5 A - 1 A - 1,5 A - 2 A - 3 A - 5 A 7,5 A -
10 A - 15 A - 20 A - 30 A 10 A - 15 A - 20 A - 30 A
da 80 % IDn a 100 % IDn da 80 % IDn a 100 % IDn da 80 % IDn a 100 % IDn da 80 % IDn a 100 % IDn
istantanea per IDn = 0,03 A istantanea per IDn = 0,03 A istantanea per IDn = 0,03 A istantanea per IDn = 0,03 A
9 temporizzazioni commutabili 7 temporizzazioni commutabili 7 temporizzazioni commutabili 1 temporizzazione regolabile
istantanea a 4,5 s istantanea a 4,5 s istantanea a 4,5 s istantanea a 4,5 s con gradini da 10 ms
0 0,06 0,15 0,25 0,31 0,5 0,8 1 4,5 0 0,06 0,15 0,31 0,5 1 4,5 0 0,06 0,15 0,31 0,5 1 4,5 0 0,06 y Dt
- 0,06 0,15 0,25 0,31 0,5 0,8 1 4,5 - 0,06 0,15 0,31 0,5 1 4,5 - 0,06 0,15 0,31 0,5 1 4,5 - uguale per RH99
0,015 0,13 0,23 0,32 0,39 0,58 0,88 1,08 4,58 0,02 0,13 0,32 0,39 0,58 1,08 4,58 0,02 0,13 0,32 0,39 0,58 1,08 4,58 0,015 uguale per RH99

0,04 0,15 0,25 0,34 0,41 0,6 0,9 1,1 4,6 0,04 0,20 0,34 0,41 0,6 1,1 4,6 0,04 0,20 0,34 0,41 0,6 1,1 4,6 0,04 uguale per RH99
commutatore commutatore commutatore tastiera
in commutazione a riarmo manuale in commutazione a riarmo manuale in in commutazione a riarmo manuale in in commutazione a riarmo manuale
posizione Manu; 10 riarmi automatici in posizione Manu; 10 riarmi automatici in
posizione auto (vedere algoritmo) posizione auto (vedere algoritmo)
- impostazione con Dip switch fissa a 50 % di IDn o 100 % di IDn (7) 1 soglia regolabile da 20 a 100 % IDn
a 50 % di IDn o 100 % di IDn da 0,015 A a 1 A con gradini da 0,001 A
da 1 A a 30 A con gradini da 0,1 A
0,015 A < I allarme < 30 A
- ±7 % di IDn ±7 % di IDn da 80 % I allarme a 100 % I allarme
- istantanea istantanea 1 temporizzazione regolabile
istantanea a 4,5 s con gradini da 10 ms
- - - 0s 0,06 s y Dt
- - - - uguale per IDn
- - - 0,015 s uguale per IDn
- - - tastiera o bus interno
- SENZA riarmo manuale SENZA riarmo manuale SENZA riarmo manuale
- 0, -10 % IDn 0, -10 % IDn disattivazione del contatto di allarme
al 70 % della soglia I allarme
b b b b

b b (9) b b

b - b b

- - - b solo RHU

permanente permanente permanente permanente


permanente permanente permanente permanente
permanente "watch dog" interno al microprocessore "watch dog" interno al microprocessore permanente
(6) Tempo massimo di scomparsa della corrente di guasto in associazione con (8) Solo 110 VCA, 230 VCA e 400 VCA.
un interruttore automatico o non automatico di Schneider Electric di calibro y 630 A. (9) Non disponibile per versione cc.
(7) In base alla versione.

393
Protezione Dispositivi differenziali
delle persone Dispositivi differenziali a toroide separato

sensori toro di tipo chiuso A


relé associati
relé di monitoraggio RH99, RMH
relé di protezione RH21, RH99, RH197, RHUs e RHU
Impiego
per lavori ex novo ed estensioni b

per ristrutturazioni ed estensioni -


caratteristiche generali
tipo di rete da controllare BT 50/60/400 Hz
tensione d'isolamento Ui 1000 V
toro di tipo chiuso b

toro di tipo aperto -


temperatura di funzionamento -35 °C / +70 °C
temperatura di stoccaggio -55 °C / +85 °C
indice di protezione IP30 (collegamenti IP20)
caratteristiche elettriche
rapporto di trasformazione 1/1000
tenuta alla corrente di cortocircuito nominale Icw 100 kA/0,5 s b
b
tenuta alla corrente di cortocircuito IDw 85 kA/0,5 s
differenziale (CEI EN 60947-2)
categoria di sovratensione 4
tensione nominale di tenuta ad impulso Uimp [kV] 12
caratteristiche dei toroidi TA30 PA50 IA80 MA120 SA200 GA300
corrente nominale d'impiego Ie [A] 65 85 160 250 400 630
sezione massima ammissibile per fase [mm² rame] 25 50 95 240 2 x 185 2 x 240
caratteristiche meccaniche
tipo di sensore dimensioni ∅ [mm] peso [kg]
toro TA30 30 0,120
toro PA50 50 0,200
toro IA80 80 0,420
toro MA120 120 0,590
toro SA200 200 1,320
toro GA300 300 2,230
toro POA - -
toro GOA - -
toroide sommatore - -
toroide sommatore - -
cablaggio
sezione dei cavi [mm²] per una resistenza R = 3 W lunghezza max. di collegamento [m]
0,22 18
0,75 60
1 80
1,5 100
tipo di montaggio
aggancio su relé Vigirex (montaggio posteriore) TA30, PA50
su guida DIN simmetrica (montaggio orizzontale o verticale) TA30, PA50, IA80, MA120
su piastra piena o forata o su profilato TA30, PA50, IA80, MA120, SA200
su cavo IA80, MA120, SA200, GA300
su sistema sbarre -
caratteristiche ambientali
clima caldo umido, apparecchiatura non in servizio (CEI EN 60068-2-30) 28 cicli +25 °C / +55 °C / RH 95 %
clima caldo umido, apparecchiatura in servizio (CEI EN 60068-2-56) 48 ore, categoria ambiente C2
nebbia salina (CEI EN 60068-2-52) prova KB severità 2
grado di inquinamento (IEC 60664-1) 3
potere calorifico [MJ] 0,98 1,42 3,19 3,89 7,05 -
(1) Per IDn u 500 mA con RH10, RH21, RH99, RH197, RHUs e RHU.
(2) Da 0,5 a 2,5 mm².
scelta dei tori in funzione del circuito di potenza
cavi rame 3 fasi + N
corrente nom. d'impiego (Ie) sezione max per fase tori
65 A 16 mm2 TA30
85 A 25 mm2 PA50 o POA
160 A 70 mm2 IA80
250 A 120 mm2 MA120 o GOA
400 A 2 x 185 mm2 SA200
630 A 2 x 240 mm2 GA300
1600 A 4 x 240 mm2 280 x 115 mm

394
tori di tipo aperto OA toroide sommatore (1)

RH99, RMH RH99, RMH


RH21, RH99, RH197, RHUs e RHU RH21, RH99, RH197, RHUs e RHU

- b
b -

BT 50/60/400 Hz BT 50/60/400 Hz
1000 V 1000 V
- b

b -
-35 °C / +70 °C -35 °C / +80 °C
-55 °C / +85 °C -55 °C / +100 °C
- IP30 (collegamenti IP20)

1/1000 1/1000
b b
b b

4 4
12 12
POA GOA 280 x 115 470 x 160
85 250 1600 3200
50 240 2 x 100 x 5 2 x 125 x 10

dimensioni ∅ [mm] peso [kg] dimensioni interne [mm] peso [kg]


- - - -
- - - -
- - - -
- - - -
- - - -
- - - -
46 1,300 - -
110 3,200 - -
- - 280 x 115 11
- - 470 x 160 20

lunghezza max. di collegamento [m] lunghezza max. di collegamento [m]


18 -
60 10 (2)
80 10 (2)
100 10 (2)

- -
- -
POA, GOA -
b

- b

28 cicli +25 °C / +55 °C / RH 95 % 28 cicli +25 °C / +55 °C / RH 95 %


48 ore, categoria ambiente C2 48 ore, categoria Ambiente C2
prova KB severità 2 prova KB severità 2
3 4
8,02 16,35 -

scelta dei toroidi sommatori in funzione del circuito di potenza


sbarre rame 3 fasi + N
corrente nom. d'impiego (Ie) sezione max per fase toroidi
1600 A 2 sbarre 50 x 10 mm2 280 x 115 mm
2 sbarre 100 x 5 mm2
3200 A 4 sbarre 100 x 5 mm2 470 x 160 mm
4 sbarre 125 x 5 mm2

395
Protezione Dispositivi differenziali
delle persone Indicazioni installative

Protezione mediante trasformatore toroidale


Il trasformatore toroidale è utilizzato per i seguenti dispositivi differenziali: interruttori
magnetotermici con blocchi differenziali Vigi, interruttori magnetotermici differenziali,
interruttori differenziali puri.
Il toroide deve abbracciare tutti i conduttori attivi affinchè sia interessato dal campo
magnetico residuo corrispondente alla somma vettoriale delle correnti che
percorrono le fasi ed il neutro.
L’induzione magnetica nel toroide e il segnale elettrico disponibile al secondario sono
dunque, da un punto di vista teorico, l’immagine della corrente differenziale residua.
Il segnale elettrico al secondario del toroide viene inviato al relé per lo sgancio.
Lo stesso principio può essere applicato utilizzando un relé differenziale a toroide
separato esterno al dispositivo di interruzione (Vigirex).
In questo caso, per la corretta installazione del toroide occorre attenersi ad alcune
regole di seguito indicate.
Protezione differenziale di tipo toroidale. Il sensore toroidale permette di determinare correnti differenziali nel campo che
va da qualche milliampere a qualche decina di ampere. In particolare si realizzano
dispositivi differenziali ad alta sensibilità per circuiti di distribuzione e terminali
(protezione delle persone e protezione contro gli incendi).

Relé differenziale a toroide separato


1 L’insieme necessario per il funzionamento è costituito dal toroide o trasformatore

A di corrente e dal relé differenziale, associati al dispositivo di interruzione provvisto

3
2 della relativa bobina di apertura (MX o MN).

Il collegamento toroide-relé differenziale deve essere realizzato con cavo schermato

in caso di:

c soglia differenziale <100 mA;

c toroide installato a distanza superiore a 10 m;

Esempio di cattivo serraggio dei conduttori nel toroide. c cavo di segnale installato a meno di 30 cm dal cavo di potenza.

Nota 1: se si utilizzano differenziali ad alta sensibilità, è consigliabile formare una treccia


con i cavi di collegamento toroide-relé.
Nota 2: i relé differenziali Vigirex presentano il controllo permanente del collegamento
toroide-relé: in caso di interruzione si ha l’apertura dell’interruttore associato.
Nota 3: alcuni tipi di relé differenziali Vigirex sono provvisti di dispositivo a sicurezza positiva
per la segnalazione in caso di mancanza dell’alimentazione ausiliaria o di rottura del cavo
di alimentazione.
Affinchè la “risposta” del toroide sia fedele e lineare, è necessario collocare
i conduttori il più vicino possibile al centro del toroide, affinchè la loro azione
magnetica in assenza di corrente differenziale residua sia perfettamente
compensata.
Il campo magnetico generato da un conduttore diminuisce proporzionalmente
alla distanza ed è quindi molto forte nel punto A della figura a fianco; ne deriva
una saturazione magnetica locale che si traduce in un contributo al flusso magnetico
Posizionamento del toroide lontano dai tratti di curvatura nel toroide, dovuto alla fase 3, non proporzionale alla corrente che la percorre.
dei cavi.
Lo stesso fenomeno può verificarsi se il toroide è posizionato in prossimità di una
zona di curvatura dei cavi da cui esso è attraversato. Ciò può causare la comparsa
di una induzione residua parassita, in grado, nel caso di correnti di elevata intensità,
di far apparire al secondario del toroide un segnale che può dare luogo ad un
Ø intervento intempestivo.
Questo rischio è tanto più elevato quanto più la soglia d’intervento del differenziale
è bassa rispetto alla corrente nelle fasi, in modo particolare in caso di cortocircuito.
Nei casi critici (Ifasemax / I∆n elevato), due soluzioni consentono di far fronte
al problema degli scatti intempestivi:
c utilizzare un toroide avente diametro interno almeno doppio del diametro del cavo
o del fascio di cavi;
c disporre un manicotto di materiale ferromagnetico (ferro dolce - lamiera
ferromagnetica) all’interno del toro per rendere il campo omogeneo.
Una volta che sono state considerate
L > 2Ø tutte queste precauzioni, cioè centraggio dei conduttori, uso di un toroide di grandi
dimensioni e applicazione di un manicotto magnetico, il valore del rapporto
Ifasemax / I∆n può arrivare fino a 50000.
Occorre sottolineare che l’utilizzo di differenziali a toroide incorporato consente
all’installatore di risolvere i problemi sopra evidenziati, perchè in questo caso
Il manicotto di materiale ferromagnetico disposto attorno
è il costruttore che studia e mette a punto le soluzioni per risolvere il problema
ai conduttori all’interno del toroide riduce il rischio di sganci
causati da correnti di spunto. del centraggio dei conduttori attivi e ottimizzare il dimensionamento del toroide.

396
d
Conduttore di protezione
{
Il conduttore di protezione deve essere installato esternamente al toroide (Fig. a).
b In caso contrario il dispositivo differenziale non interviene.
c
Se la guaina metallica del cavo è collegata a terra e passa all’interno del toroide
a (Fig. b), il conduttore che collega la guaina al collettore di terra deve passare
all’interno del toroide per annullare gli effetti di una eventuale corrente di guasto
che potrebbe circolare all’interno della guaina stessa.

e In presenza
di guaina Protezione mediante trasformatori di corrente
metallica Per misurare la corrente differenziale di un circuito trifase sono installati tre o quattro
trasformatori di corrente a seconda che il circuito sia senza neutro o con neutro.
Fig. a
I tre (o quattro) TA si comportano come dei generatori di corrente collegati in
parallelo che fanno circolare sul circuito d’uscita una corrente che è la somma
vettoriale delle tre correnti di fase piu quella dell’eventuale conduttore di neutro,
d cioè la corrente differenziale residua. Questa corrente è rilevata dal relé
differenziale.
{

Questa soluzione è adottata per realizzare la protezione detta “residual” (opzione T),
e
f integrata negli sganciatori elettronici.
Per rilevare la corrente di guasto verso terra vengono utilizzati i trasformatori
di corrente impiegati per il rilevamento delle sovracorrenti.
a a:toroide Per ragioni costruttive legate alla classe di precisione dei trasformatori di corrente
b:neutro eventuale si possono realizzare con questa soluzione solo dispositivi differenziali a bassa
c:conduttore di protezione
sensibilità utilizzabili ai primi livelli di distribuzione per la protezione contro gli incendi
d:conduttori di fase
e:guaina metallica e più in generale per la protezione dell’impianto. Infatti potrebbe succedere che,
Fig. b f:collegamento guaina - PE. in seguito all’errore di lettura operato dai TA, la sommatoria delle correnti nei
conduttori attivi potrebbe dare un risultato diverso da zero anche in assenza
di corrente di dispersione verso terra.
Ad esempio, con dei TA di classe 5, utilizzati alla loro corrente nominale,
I1 I2 I3 è consigliabile non effettuare regolazioni del relé differenziale al di sotto del 10%

della corrente nominale stessa dei TA.

In alternativa alla protezione di terra integrata negli sganciatori un’altra soluzione

Ih che sfrutta lo stesso principio è quella che utilizza il toroide del relè differenziale
a toroide separato per la rilevazione della somma delle correnti dei TA.
In aggiunta alle considerazioni fatte in precedenza riguardanti la precisione dei TA,
bisogna considerare che per determinare la reale soglia di intervento di questa
protezione occorre moltiplicare la soglia regolata sul fronte del relé differenziale
per il rapporto di trasformazione dei TA. Ad esempio regolando un Vigirex a
Protezione differenziale realizzata con TA in un circuito trifase
I∆n = 500 mA e avendo dei TA 100/5 A la reale soglia di intervento impostata
senza neutro. è pari a 500 mA x 100/5 = 10 A.

Protezione “Source Ground Return”


Una soluzione alternativa a quella dell’uso dei trasformatori di corrente, in caso
di protezione di arrivi di forte potenza e quindi in presenza di cavi di fase aventi
elevata sezione, è la “Source Ground Return”.
In questo caso si posiziona il toroide sul collegamento a terra del centro stella
dell’avvolgimento di bassa tensione del trasformatore. Infatti, per la legge di Kirchoff
ai nodi, la corrente differenziale vista dal toroide T della figura sottostante è uguale
a quella vista dal toroide G, per un guasto d’isolamento che si verifica sulla rete BT.
Il toroide rileva ed invia al relé differenziale la corrente di guasto verso terra.

Il relé differenziale può essere integrato nello sganciatore elettronico (opzione W)

del dispositivo di interruzione o esterno allo stesso (Vigirex).

Questa soluzione si può applicare nei sistemi TN-S, qualora sia possibile installare

il toroide sul tratto del conduttore di terra tra la derivazione del neutro e quella del PE.

Inserzione sui conduttori attivi (G) e source ground return (T).

397
Protezione Dispositivi differenziali
delle persone Indicazioni installative

Trasformatori in parallelo
L’impiego di dispositivi differenziali in presenza di trasformatori in parallelo può dar
luogo a due tipi di inconvenienti:
c perdita di sensibilità del dispositivo differenziale.
La corrente di guasto verso terra Ig si ripartisce sui trasformatori e di conseguenza
i dispositivi differenziali installati sui montanti percepiscono solo una frazione di tale
No
corrente,
c correnti di circolazione.
Ic In presenza di trasformatori con caratteristiche diverse, ad esempio potenza
nominale e tensione di corto circuito, è molto probabile la circolazione
di correnti che interessano anche l'impianto di terra (correnti di circolazione Ic).
Anche in presenza di trasformatori nominalmente identici, piccole differenze
costruttive possono dare luogo a queste correnti di circolazione.
La presenza di carichi squilibrati, accentuando eventuali differenze di potenziale
tra i centri stella dei due trasformatori, acuisce il problema.
I relé differenziali installati sugli arrivi dei trasformatori possono pertanto scattare
intempestivamente.
Per ovviare a questi inconvenienti utilizzare una delle seguenti soluzioni:
Si c installare le protezioni differenziali sulle partenze e non sugli interruttori di arrivo
Ic Ic realizzando i montanti con elementi che riducono al minimo il rischio di guasti verso
terra,
c equipaggiare gli interruttori di arrivo con una protezione di terra ed installare
i relativi toroidi sui conduttori che uniscono il neutro al dispersore dell'impianto
di terra comune ai due trasformatori.
Nota: le soluzioni proposte non producono scatti intempestivi delle protezioni differenziali
inserite; tuttavia le correnti di circolazione sono sempre presenti sull’impianto.
È dunque consigliabile evitare il parallelo di trasformatori di diverse caratteristiche
nominali. Questa figura mostra un esempio di realizzazione della messa a terra
dei trasformatori in parallelo in un sistema TN-S ed indica il corretto posizionamento

dei toroidi.

Si ricorda che l’installazione dei differenziali non è ammessa nei sistemi TN-C.

La realizzazione pratica del collegamento a terra di trasformatori funzionanti

in parallelo e provvisti di protezione differenziale richiede un buon progetto

ed una particolare attenzione in fase di montaggio.

In particolare il collegamento delle sbarre di terra (PE) del quadro principale

deve essere tale da rispettare il corretto posizionamento dei toroidi.

PE PE

NO

(1)

SI
(1)

1
2
3
N

PE

NO

DA (2)

(1) L’intervento della protezione differenziale deve provocare l’apertura dell’interruttore


del montante di media tensione. Infatti, in caso di guasto interno al trasformatore,
la sola apertura dell’interruttore di bassa tensione non isola il punto di guasto.
(2) DA è il dispersore intenzionale dell’impianto di terra comune ai due trasformatori.

398
Protezione Lunghezza massima protetta
delle persone per la protezione delle persone
Generalità

Verifica delle condizioni di intervento


del dispositivo di protezione contro le sovracorrenti
Il metodo convenzionale utilizzato in questa guida è suggerito dalla Norma CEI 64-8
ed è nella maggior parte dei casi sufficiente a determinare con buona
approssimazione la massima lunghezza della conduttura per la quale è verificata
la protezione delle persone.

Per la determinazione della lunghezza limite della conduttura utilizzare la legge

di Ohm opportunamente adattata.

Nel fare la valutazione della corrente di guasto a terra si considerano soltanto

le impedenze della fase e del PE relative alla partenza in esame.

La precisione di questo metodo si può considerare equivalente a quella del calcolo

che tiene conto di tutte le impedenze della rete, quando l’impedenza della rete

a monte è trascurabile rispetto a quella della partenza in esame.

Questo metodo risulta efficace per fare una rapida valutazione della lunghezza
massima protetta quando non sono note le caratteristiche della rete a monte.
È un metodo applicabile a condizione che il conduttore di protezione sia posto
nelle immediate vicinanze dei conduttori attivi del circuito (in caso contrario la
verifica della protezione delle persone può essere eseguita solo con delle misure
effettuate ad impianto terminato).
Sistema di neutro TN

B
A PE

SPE SF
C
0,8 · U0 · SF
Lmax = kx · kpar · _______________
1,5·ρ·(1+m)·km·Im

Sistema di neutro IT
n senza distribuzione del neutro (1)

D
B
PE C A

VAB = 0,8 U
2

SPE SF
0,8 · U · SF
Lmax = kx · kpar · _______________
2·1,5·ρ·(1+m)·km·Im

(1) Nell’impossibilità pratica di effettuare la verifica per ogni configurazione di doppio guasto,
il calcolo viene condotto supponendo una uguale ripartizione della tensione tra i due circuiti
in guasto (ciò corrisponde alla condizione più sfavorevole per uno dei due circuiti interessati
dal doppio guasto).

399
Protezione Lunghezza massima protetta
delle persone per la protezione delle persone
Generalità

c con distribuzione del neutro (1) (2)


R
S
T
D
N
B
PE
C A

0,8 Uo
VAB =
2

SN

SPE
SF

caso A caso B

v caso A - nel caso di circuiti senza neutro inseriti in un sistema con neutro
distribuito, la formula diventa:
0,8 · U0 · SF

Lmax = kx · kpar · _______________


2·1,5·ρ·(1+m)·km·Im

v caso B - linea con neutro


0,8 · U0 · SN

Lmax = kx · kpar · _______________


2·1,5·ρ·(1+m’)·km·Im

I simboli utilizzati significano:


Lmax [m] è la massima lunghezza della conduttura che permette l’intervento
della protezione;

kx è il fattore di riduzione che tiene conto della reattanza dei cavi

di sezione maggiore di 95 m2;

sezione fase [mm2] 120 150 185 240 300


kx 0,90 0,85 0,80 0,75 0,72

kpar è il fattore correttivo in caso di più cavi in parallelo;

n. cavi in parallelo 1 2 3 4 5
kpar 1 2 2,65 3 3,2

km è il fattore che tiene conto della tolleranza della soglia di intervento magnetico;

vale:

c 1,2 per gli sganciatori magnetotermici;

c 1,15 per gli sganciatori elettronici.

1,5 è il fattore correttivo della resistenza del circuito. Si ritiene che, in occasione
del guasto, tale resistenza aumenti del 50% rispetto al suo valore a 20°C;
0,8 per tener conto di una riduzione all’80% della tensione di alimentazione durante

il guasto, sulla parte di impianto a monte della conduttura in esame;

U0 [V] è la tensione nominale tra fase e terra;

U [V] è la tensione nominale tra fase e fase;

SF [mm2] è la sezione del conduttore di fase;

SN [mm2] è la sezione del conduttore di neutro;


ρ [Ω mm2/m] è il valore della resistività a 20°C del materiale conduttore,
(pari a 0,018 per il rame e 0,027 per l’alluminio);

m è il rapporto tra la sezione del conduttore di fase e la sezione del conduttore

di protezione (in presenza di conduttori in parallelo considerare la sezione

complessiva);

m’ è il rapporto tra la sezione del conduttore di neutro e la sezione del conduttore

(1) Nell’impossibilità pratica di effettuare la verifica di protezione;

per ogni configurazione di doppio guasto, il calcolo Im [A] è la taratura della protezione contro i cortocircuiti.

viene condotto supponendo una uguale ripartizione


della tensione tra i due circuiti in guasto (ciò corrisponde alla
condizione più sfavorevole per uno dei due circuiti interessati
dal doppio guasto).
(2) Si ricorda che le norme raccomandano di non distribuire
il neutro nei sistemi IT.

400
Sistema TN

Lunghezze massime (in metri) di cavo protetto contro i contatti indiretti tramite
interruttori automatici nel sistema TN.

fattori correttivi da applicarsi alle lunghezze date dalle tabelle


Sfase
Spe 1 2 3 4
rete 400 V cavo Cu 1 0,67 0,50 0,40
tra le fasi (1) cavo Al 0,62 0,41 0,31 0,25
(1) Nel caso di reti trifasi a 230 V tra le fasi, applicare il coefficiente 0,6.
Per reti monofasi a 230 V (fase neutro), non applicare il coefficiente.

tabella 1 - Acti 9 curva B


In [A]
sezione [mm2] 6 10 16 20 25 32 40 50 63 80 100 125
1,5 170 102 64 51 41 32 26 20 16 13 10 8
2,5 284 170 106 85 68 53 43 34 27 21 17 14
4 454 273 170 136 109 85 68 55 43 34 27 22
6 681 409 256 204 164 128 102 82 65 51 41 33
10 681 426 341 273 213 170 136 108 85 68 55
16 681 545 436 341 273 218 173 136 109 87
25 852 681 532 426 341 270 213 170 136
35 745 596 477 379 298 239 191
50 1065 852 681 541 426 341 273

tabella 2 - Acti 9 curva C


In [A]
sezione [mm2] 0,5 1 2 3 4 6 10 16 20 25 32 40 50 63 80 100 125
1,5 1022 511 256 170 128 85 51 32 26 20 16 13 10 8 6 5 4
2,5 1704 852 426 284 213 142 85 53 43 34 27 21 17 14 11 9 7
4 681 454 341 227 136 85 68 55 43 34 27 22 17 14 11
6 681 511 341 204 128 102 82 64 51 41 32 26 20 16
10 852 568 341 213 170 136 106 85 68 54 43 34 27
16 545 341 273 218 170 136 109 87 68 55 44
25 852 532 426 341 266 213 170 135 106 85 68
35 745 596 477 373 298 239 189 149 119 95
50 852 681 532 426 341 270 213 170 136

tabella 3 - Acti 9 curva D o K


In [A]
sezione [mm2] 0,5 1 2 3 4 6 10 16 20 25 32 40 50 63 80 100 125
1,5 730 365 183 122 91 61 37 23 18 15 11 9 7 6 5 4 3
2,5 1217 608 304 203 152 101 61 38 30 24 19 15 12 10 8 6 5
4 487 325 243 162 97 61 49 39 30 24 19 15 12 10 8
6 730 487 365 243 146 91 73 58 46 37 29 23 18 15 12
10 811 608 406 243 152 122 97 76 61 49 39 30 24 19
16 649 389 243 195 156 122 97 78 62 49 39 31
25 608 380 304 243 190 152 122 97 76 61 49
35 852 532 426 341 266 213 170 135 106 85 68
50 761 608 487 380 304 243 193 152 122 97

tabella 4 - Acti 9 curva MA


sezione In [A]
[mm2] 1,6 2,5 4 6,3 10 12,5 16 25 40 63
1,5 222 142 89 56 35 28 22 14 9 6
2,5 370 237 148 94 59 47 37 24 15 9
4 592 379 237 150 95 76 59 38 24 15
6 568 355 225 142 114 89 57 35 23
10 592 376 237 189 148 95 59 38
16 601 379 303 237 151 95 60
25 592 473 370 237 148 94
35 828 663 518 331 207 131
50 739 473 296 188

401
Protezione Lunghezza massima protetta
delle persone per la protezione delle persone
Sistema TN

tabella 5 - Compact NSX, Masterpact (1)


Im [A]
63 80 125 190 300 400 500 650 800 1000 1250
tipo di sganciatori NSX (2)
sezione [mm2] TM16G TM 25/40G TM63G TM16D TM25D TM32D TM 40/63D TM80D TM100D TM125/160D
2,5 112 88 56 37 23 18 14 10 8 7 5
4 180 141 90 60 37 28 22 17 14 11 9
6 270 212 136 90 56 43 34 26 21 17 13
10 450 354 227 149 94 71 56 43 35 28 22
16 721 567 363 239 151 114 90 69 56 45 36
25 1126 887 567 374 236 177 141 109 88 70 56
35 1577 1242 795 523 331 248 198 152 124 99 79
50 2253 1774 1135 591 473 355 283 218 177 141 113
70 3155 2484 1590 828 662 497 397 305 248 198 159
95 4281 3371 2158 1123 899 674 539 415 337 269 215
120 4867 3833 2453 1277 1022 767 613 471 383 306 245
150 5746 4525 2896 1508 1206 905 724 556 452 362 289
185 6670 5253 3361 1751 1400 1051 840 646 525 420 336
240 8112 6388 4088 2129 1703 1278 1022 786 638 511 408
300 9735 7666 4906 2555 2044 1533 1226 943 766 613 490

tabella 6 - Compact NSX, Masterpact (1)


Im [A]
sezione [mm2] 1500 2000 2500 3200 4000 5000 6300 8000 10000 12500
2,5 4 3 2 2 1 1 1
4 7 5 4 3 2 2 1 1 1
6 11 8 6 5 4 3 2 2 1 1
10 18 14 11 8 7 5 4 3 2 2
16 30 22 18 14 11 9 7 5 4 3
25 47 35 28 22 17 14 11 8 7 5
35 66 49 39 31 24 19 15 12 9 7
50 94 70 56 44 35 28 22 17 14 11
70 132 99 79 62 49 39 31 24 19 15
95 179 134 107 84 67 53 42 33 26 21
120 204 153 122 95 76 61 48 38 30 24
150 241 181 144 113 90 72 57 45 36 28
185 280 210 168 131 105 84 66 52 42 33
240 340 255 204 159 127 102 81 63 51 40
300 408 306 245 191 153 122 97 76 61 49
(1) Nel caso di regolazione della soglia magnetica ad una Im non contenuta in tabella, considerare la colonna con Im immediatamente superiore.
(2) In questa riga sono indicati gli sganciatori magnetotermici degli interruttori Compact NSX a cui corrispondono i valori di soglia magnetica della tabella.

402
Sistema IT

Lunghezze massime (in metri) di cavo protetto contro i contatti indiretti tramite
interruttori automatici nel sistema IT.

fattori correttivi da applicarsi alle lunghezze date dalle tabelle

Sfase

Spe 1 2 3 4
rete trifase cavo Cu neutro non distributo 1 0,67 0,50 0,40
400 V (1) neutro distribuito 0,60 0,40 0,30 0,24
cavo Al neutro non distribuito 0,62 0,41 0,31 0,25
neutro distribuito 0,37 0,25 0,19 0,15
(1) Nel caso di reti trifasi a 230 V tra le fasi, applicare il coefficiente 0,6.
Per reti monofasi a 230 V (fase neutro), non applicare il coefficiente.

tabella 7 - Acti 9 curva B


In [A]
sezione [mm2] 6 10 16 20 25 32 40 50 63 80 100 125
1,5 148 89 56 44 36 28 22 18 14 11 9 7
2,5 247 148 93 74 59 46 37 30 24 19 15 12
4 395 237 148 119 95 74 59 47 38 30 24 19
6 356 222 178 142 111 89 71 56 44 36 28
10 370 296 237 185 148 119 94 74 59 47
16 474 379 296 237 190 150 119 95 76
25 593 463 370 296 235 185 148 119
35 519 415 329 259 207 160
50 593 470 370 296 237

tabella 8 - Acti 9 curva C


In [A]
sezione [mm2] 0,5 1 2 3 4 6 10 16 20 25 32 40 50 63 80 100 125
1,5 889 444 222 148 111 74 44 28 22 18 14 11 9 7 6 4 4
2,5 370 247 185 123 74 46 37 30 23 19 15 12 9 7 6
4 395 296 198 119 74 59 47 37 30 24 19 15 12 9
6 444 296 178 111 89 71 56 44 36 28 22 18 14
10 494 296 185 148 119 93 74 59 47 37 30 24
16 474 296 237 190 148 119 95 75 59 47 38
25 463 370 296 231 185 148 118 93 74 59
35 415 324 259 207 165 130 104 83
50 463 370 296 235 185 148 119

tabella 9 - Acti 9 curva D o K


In [A]
sezione [mm2] 0,5 1 2 3 4 6 10 16 20 25 32 40 50 63 80 100 125
1,5 635 317 159 106 79 53 32 20 16 13 10 8 6 5 4 3 3
2,5 529 265 176 132 88 53 33 26 21 17 13 11 8 7 5 4
4 423 282 212 141 85 53 42 34 26 21 17 13 11 8 7
6 423 317 212 127 79 63 51 40 32 25 20 16 13 10
10 529 353 212 132 106 85 66 53 42 34 26 21 17
16 564 339 212 169 135 106 85 68 54 42 34 27
25 529 331 265 212 165 132 106 84 66 53 42
35 463 370 296 231 185 148 118 93 74 59
50 529 423 331 265 212 168 132 106 85

tabella 10 - Acti 9 curva MA


sezione In [A]
[mm2] 1,6 2,5 4 6,3 10 12,5 16 25 40 63
1,5 193 123 77 49 31 25 19 12 8 5
2,5 322 206 129 82 51 41 32 21 13 8
4 514 329 206 131 82 66 51 33 21 13
6 494 309 196 123 99 77 49 31 20
10 514 327 206 165 129 82 51 33
16 523 329 263 206 132 82 52
25 514 412 322 206 129 82
35 576 450 288 180 114
50 643 412 257 163

403
Protezione Lunghezza massima protetta
delle persone per la protezione delle persone
Sistema IT

tabella 11 - Compact NSX, Masterpact (1)


Im [A]
63 80 125 190 300 400 500 650 800 1000 1250
tipo di sganciatori NSX (2)
sezione [mm2] TM16G TM 25/40G TM63G TM16D TM25D TM32D TM 40/63D TM80D TM100D TM 125/160D
2,5 97 77 49 32 20 15 12 9 7 6 4
4 156 123 79 52 32 25 19 15 12 9 7
6 235 185 118 78 49 37 29 22 18 14 11
10 391 308 197 130 82 62 49 37 30 24 19
16 627 493 316 208 131 99 79 60 49 39 31
25 979 771 493 325 205 154 123 94 77 61 49
35 1371 1080 691 455 288 216 172 132 108 86 69
50 1959 1543 987 650 411 309 246 189 154 123 98
70 2743 2160 1382 910 576 432 345 265 216 172 138
95 3723 2932 1876 1235 781 586 469 360 293 234 187
120 4232 3333 2133 1404 888 667 533 410 333 266 213
150 4997 3935 2518 1657 1049 787 629 484 393 314 251
185 5800 4567 2923 1923 1218 914 730 562 456 365 292
240 7054 5555 3555 2339 1481 1111 888 683 555 444 355
300 8465 6666 4266 2729 1777 1333 1066 820 666 533 426

tabella 12 - Compact NSX, Masterpact (1)


Im [A]
sezione [mm2] 1500 2000 2500 3200 4000 5000 6300 8000 10000 12500
2,5 4 3 2 1 1 1
4 6 4 3 3 2 1 1 1
6 9 7 5 4 3 2 2 1 1 1
10 16 12 9 7 6 4 3 3 2 1
16 26 19 15 12 9 7 6 4 3 3
25 41 30 24 19 15 12 9 7 6 4
35 57 43 34 27 21 17 13 10 8 6
50 82 61 49 38 30 24 19 15 12 9
70 115 86 69 54 43 34 27 21 17 13
95 156 117 93 73 58 46 37 29 23 18
120 177 133 106 83 66 53 42 33 26 21
150 209 157 125 98 78 62 49 39 31 25
185 243 182 146 114 91 73 58 45 36 29
240 296 222 177 138 111 88 70 55 44 35
300 355 266 213 166 133 106 84 66 53 42
(1) Nel caso di regolazione della soglia magnetica ad una Im non contenuta in tabella, considerare la colonna con Im immediatamente superiore.
(2) In questa riga sono indicati gli sganciatori magnetotermici degli interruttori Compact NSX a cui corrispondono i valori di soglia magnetica della tabella.

404
Singolo condotto

Protezione del singolo condotto


I condotti sbarre sono da considerarsi a tutti gli effetti condutture così come definite
dalla norma CEI 64-8. È perciò necessario che il dispositivo di protezione installato
a monte del condotto sbarre assicuri la protezione delle persone come nel caso
dei cavi (vedasi capitolo Protezione delle persone).
Il dispositivo di protezione (interruttore magnetotermico o magnetotermico
differenziale) deve intervenire per un guasto verso massa che sia localizzato
alla fine del condotto.
Le tabelle della pagina seguente forniscono i valori delle lunghezze massime
protette dei condotti in funzione delle caratteristiche di intervento degli interruttori
per i sistemi TN. Per i sistemi TT è sempre indispensabile l’uso di un DDR.
Per i sistemi IT consultateci.

Per la determinazione della lunghezza limite del condotto viene utilizzata la legge di

Ohm opportunamente adattata (secondo quanto suggerito dalla norma CEI 64-8):

0,8 · U0
Lmax = _________
Zg1·Km·Im
dove:

Lmax [m] è la massima lunghezza del condotto sbarre che permette l’intervento

della protezione automatica;

Uo [V] è la tensione nominale tra fase e terra;

0,8 è un fattore che tiene conto di una riduzione all’80% della tensione

di alimentazione durante il guasto sulla parte di impianto a monte del condotto

in esame;

Zg1 [Ω/m] è l'impedenza dell'anello di guasto di un metro di lunghezza, costituito

dal conduttore di fase e dal conduttore di protezione del condotto sbarre,

ammettendo un aumento del 50% della resistenza del circuito


(rispetto al valore a 20°C) dovuto al riscaldamento dei conduttori causato
dalla corrente di cortocircuito;

km è il fattore che tiene conto della tolleranza della soglia d’intervento magnetico

(vedi anche capitolo Protezione delle persone);

Im [A] è la taratura della protezione contro i cortocircuiti.

Esempio
In un impianto, una delle partenze da un quadro di distribuzione è costituita
da un condotto sbarre prefabbricato tipo Canalis KS250, che alimenta dei carichi
terminali tramite delle derivazioni protette all’origine da interruttori automatici.
Il condotto KS250, avente una lunghezza L = 45 m, è protetto a monte contro
i sovraccarichi ed i cortocircuiti da un interruttore NSX250F dotato di sganciatore
TM250D. Il sistema di neutro adottato è il TN-S.
Avendo deciso di proteggere il condotto dai contatti indiretti con lo stesso interruttore
automatico utilizzato per la protezione contro le sovracorrenti (senza impiego di un
DDR), occorre verificare che la corrente di guasto minima, cioè quella fase-PE in
corrispondenza dell’estremità finale del condotto, sia superiore alla soglia magnetica
dell’interruttore automatico.
In altre parole, questo significa verificare che la lunghezza del tratto di condotto sia
inferiore alla lunghezza massima protetta dall’interruttore. Supponendo che la
protezione magnetica dell’interruttore a monte sia regolata al massimo, cioè 10 In
(condizione più gravosa), dalla tabella di pagina seguente in corrispondenza
di Im = 2500 A per il condotto KS250 si ha Lmax= 49 m.
Il condotto risulta protetto contro i contatti indiretti.

NSX250F TM250D

405
Protezione Lunghezza massima protetta
delle persone per la protezione delle persone
Sistema TN

Lunghezze massime (in metri) del condotto sbarre prefabbricato, nel sistema TN
protetto contro i contatti indiretti tramite interruttori automatici.
Nel caso di reti trifase a 230 V, tra le fasi, applicare il coefficiente 0,6.
Per reti monofase a 230 V (fase/neutro) non applicare il coefficiente.

tabella 1 - Acti 9 curva B


In [A]
condotto Canalis 6 10 16 20 25 32 40 50 63 80 100 125
KDP20 314 188 117 94 75 58 47 37 29 23 18 15
KBA25 388 233 145 116 93 72 58 46 36 29 23 18
KBB25 416 250 156 125 100 78 62 50 39 31 25 20
KBA40 334 209 167 133 104 83 66 53 41 33 26
KBB40 365 228 182 146 114 91 73 57 45 36 29
KN40 407 254 203 163 127 101 81 64 50 40 32
KN63 483 387 309 241 193 154 122 96 77 61
KN100 602 482 376 301 241 191 150 120 96
KS100 671 537 419 335 268 213 167 134 107
KN160 570 445 356 285 226 178 142 114
KS160 771 602 482 385 306 241 192 154

tabella 2 - Acti 9 curva C


In [A]
condotto Canalis 6 10 16 20 25 32 40 50 63 80 100 125
KDP20 157 94 58 47 37 29 23 18 14 11 9 7
KBA25 194 116 72 58 46 36 29 23 18 14 11 9
KBB25 208 125 78 62 50 39 31 25 19 15 12 10
KBA40 279 167 104 83 66 52 41 33 26 20 16 13
KBB40 304 182 114 91 73 57 45 36 28 22 18 14
KN40 339 203 127 101 81 63 50 40 32 25 20 16
KN63 387 241 193 154 120 96 77 61 48 38 30
KN100 376 301 241 188 150 120 95 75 60 48
KS100 335 268 209 167 134 106 83 67 53
KN160 285 222 178 142 113 89 71 57
KS160 385 301 241 192 153 120 96 77

tabella 3 - Compact NSX, Masterpact


Im [A]
63 80 125 190 300 400 500 640 800
sganciatore NSX (1)
condotto Canalis TM16G TM25/40G TM63G TM16D TM25D TM32D TM40/63D TM80D TM100D
KDP20 119 94 60 39 25 18 15 11 9
KBA25 147 116 74 49 31 23 18 14 11
KBB25 158 125 80 52 33 25 20 15 12
KBA40 212 167 107 70 44 33 26 20 16
KBB40 231 182 116 76 48 36 29 22 18
KN40 259 203 130 85 54 40 32 25 20
KN63 491 387 247 162 103 77 61 48 38
KN100 765 602 385 253 160 120 96 75 60
KS100 853 671 430 282 179 134 107 83 67
KN160 713 456 300 190 142 114 89 71
KS160 964 617 406 257 192 154 120 96
KS250 990 651 412 309 247 193 154
KS400 887 562 421 337 263 210
KS500 980 735 588 459 367
KS630 1.006 754 603 471 377

tabella 4 - Compact NSX, Masterpact


Im [A]
1000 1250 1500 2000 2500 3200 4000 5000 6300 8000 10000 12500
sganciatore NSX (1)
TM125/160D
TM200D (2)
condotto Canalis TM250D (2)
KN63 30 24 20 15 12 10 8 6 5 4 3 2
KN100 48 38 32 24 19 15 12 10 7 6 5 4
KS100 53 43 35 26 21 17 14 11 8 7 5 4
KN160 57 45 38 28 22 18 14 11 9 7 5 4
KS160 77 61 51 38 30 25 20 16 12 10 8 6
KS250 123 99 82 61 49 40 32 25 20 16 12 10
KS400 168 134 112 84 67 55 44 35 27 22 17 14
KS500 294 235 196 147 117 95 76 61 48 38 30 24
KS630 301 241 201 150 120 98 78 63 50 39 31 25
KS800 321 257 214 160 128 104 83 67 53 41 33 26
KS1000 343 275 229 171 137 112 89 71 56 44 35 28
(1) In queste righe sono indicati gli sganciatori magnetotermici della gamma Compact NSX cui corrispondono i valori di soglia magnetica della tabella.
(2) Gli sganciatori NSX TM200D e TM250D hanno una soglia magnetica Im regolabile da 5 a 10 volte la corrente nominale In.

406
Associazione condotto/cavo

Protezione dell’associazione condotto sbarre/cavo


È molto diffusa la realizzazione di condotti sbarre collegati al quadro di

alimentazione mediante un cavo.

In qualche applicazione si realizzano derivazioni a valle del condotto sbarre protette

unicamente dall’interruttore installato a monte del condotto stesso.

In entrambi i casi, è necessario verificare la protezione delle persone alla fine


del condotto o alla fine del cavo a valle del condotto, considerando l’insieme dei tratti
di condutture interessati dal guasto a terra.
Conoscendo i valori (in metri) delle lunghezze massime protette per ogni tipo di
conduttura posto in serie nell’applicazione in esame e le lunghezze effettive di
ciascun tratto, è possibile la verifica della protezione delle persone secondo la
formula seguente:

L1 L2 L3 ≤1
+ +
L1max L2max L3max

dove:
L1, L2, L3 [m] sono le lunghezze dei vari tratti di cavo o condotto sbarre che
costituiscono la linea da proteggere;
L1max, L2max, L3max [m] sono le lunghezze massime protette per ogni tipo di conduttura
posto in serie; i valori di lunghezza massima protetta dei singoli tratti si trovano, nel
caso dei cavi, al capitolo Protezione delle persone alle pagine 399 e seguenti e, nel
caso dei condotti, a pag. 404.
Esempio
Consideriamo un’installazione del tipo in figura che alimenta dei corpi illuminanti,
costituita in parte da condotto ed in parte da cavi, avente i seguenti dati:
sistema di neutro TN-S;
C1:cavo
S1 = 2,5 mm2 multipolare
L1 = 30 m,
C2:condotto sbarre prefabbricato Canalis KBA25 tetrapolare
L2 = 40 m,
C3:cavo (uguale per tutte le derivazioni)
S3 = 1,5 mm2

L3 = 2 m.

La linea è protetta a monte contro le sovracorrenti da un interruttore modulare iC60H


curva C 16 A. Volendo utilizzare per la protezione contro i contatti indiretti
l’interruttore automatico a monte, occorre verificare che la corrente di guasto minima
fase-PE, in corrispondenza del corpo illuminante più distante, sia superiore
alla soglia magnetica dell’interruttore automatico. In pratica, occorre applicare
la formula sopra indicata relativa alla verifica della lunghezza massima protetta
dall’insieme cavo-condotto-cavo. In questo caso, essendo le derivazioni

per i corpi illuminanti di uguale lunghezza, la corrente di cortocircuito minima

si ha in corrispondenza dell’ultima derivazione.

Dalle tabelle di pag. 399 per i cavi e di pag. 404 per i condotti ricaviamo:

C1 : L1max = 53 m
L1 = 0,566
L1max
C2 : L2max = 72 m
L2 = 0,556
L2max
C3 : L3max = 32 m
L3 = 0,063
L3max
C3 : L3max = 32 m
L1 L2 L3 = 1,185 > 1
+ +
L1max L2max L3max

407
Protezione Lunghezza massima protetta
delle persone per la protezione delle persone
Associazione condotto/cavo

Non essendo verificata la condizione imposta, una delle soluzioni possibili è


aumentare la sezione del cavo di alimentazione a 4 mm2. Si ha quindi:
C1 : L1max = 85 m
L1 = 0,353
L1max

L1 L2 L3
= 0,972 < 1
+ +
L1max L2max L3max
Con il cavo C1 da 4 mm2, l’insieme cavo-condotto-cavo risulta protetto contro
i contatti indiretti.

iC60 H curva C 16 A

408
Indice 7 - Protezione degli apparecchi

utilizzatori e ambienti particolari

n Protezione dei circuiti di illuminazione pag. 410

n Protezione motori pag. 423

n Protezione dei circuiti alimentati da un generatore pag. 435

n Protezione dei trasformatori BT/BT pag. 437

n Compensazione dell'energia reattiva pag. 441

n Protezione contro le sovratensioni tramite SPD ............................................................ pag. 448

n CEI 64-8/3 - Capitolo 37 (ex Allegato A) "Ambienti Residenziali" ................... pag. 460

n Tabella di prescrizioni dell'Allegato A ...................................................................................... pag. 462

n Soluzioni per la distribuzione integrata per uffici ........................................................... pag. 464

409
Protezione Protezione dei circuiti
degli apparecchi di illuminazione
utilizzatori e ambienti Impatto delle lampade scelte sul circuito elettrico
particolari

lampada caratteristiche elettriche indotte


scelta
profilo di corrente inizio fine
di una lampada vita messa sotto tensione vita
nelle diverse fasi, da 0,5 a 100 ms
con il passare preriscaldamento
del tempo da 1 s a 10 mn

regime stabilito (In)

t 1 2 t

1 corrente di spunto 2 corrente di 3 corrente di regime stabilito


alla messa sotto tensione preriscaldamento
fine vita
I I I tutte le lampade I I sovraconsumo
a scarica oltre la durata
(fluorescenti e nominale
alta intensità) In In (tempo
richiedono trascorso il
una fase quale il 50 %
In In In 20 100 ms 20 100 ms
di ionizzazione delle
20 100 ms 20 100 ms 20 ms
del gas prima lampade
dell'accensione dello stesso
che genera un non deformazione su distorsione creata tipo sono
sovraconsumo impedenze passive dal raddrizzamento/ fuori uso)
debolissima saturazione iniziale carico iniziale delle filtraggio
resistenza dei circuiti capacità del circuito di un convertitore
del filamento ferromagnetici elettronico
a freddo

lampade a incandescenza
normali c da 10 a 15 In cc
c fino a 2 volte
e alogene BT per 5-10 ms la corrente
alogene c da 20 a 40 In cc
c nominale
bassissima per 5-10 ms
tensione
+ trasformatore
ferromagnetico
alogene c da 30 a 100 In cc
c
bassissima per 0.5 ms
tensione
+ trasformatore
elettronico
lampade fluorescenti
con ballast c da 10 a 15 In c durata: cc
c fino a 2 volte
ferromagnetico per 5-10 ms da alcuni decimi la corrente
non compensato di secondo ad nominale
con ballast c da 20 a 60 In alcuni secondi, cc
c
ferromagnetico per 0.5-1 ms c ampiezza:
compensato da 1,5 a 2 volte
la corrente
nominale In
con ballast c da 30 a 100 In cc
c
elettronico per 0.5 ms

LED
diodi elettro­ c da 30 a 100 In cc
c vedere dati
luminescenti per 0.1 a 3 ms costruttore

lampade a scarica alta intensità


con ballast c da 10 a 15 In c durata: cc
c fino a 2 volte
ferromagnetico per 5-10 ms da 1 a 10 mn, la corrente
non compensato c ampiezza: nominale
con ballast c 20 a 60 In da 1,1 a 1,6 volte cc
c
ferromagnetico per 0.5 a 1 ms la corrente
compensato nominale In
con ballast c 30 a 100 In cc
c
elettronico per 0.5 ms

410
impatti del tipo di lampade
sui principali componenti del circuito elettrico di alimentazione
cavi elettrici interruttore automatico protezione differenziale apparecchio di comando

fattore di potenza

pagina 410 pagina 411 pagina 412


c potenza consumata [W]/ c il dimensionamento c la sensibilità della funzione
C il calibro dell'interruttore c le tabelle riportate nelle prossime
potenza apparente [VA], di massima della sezione deve essere in grado differenziale deve essere pagine della guida indicano per ciascun
c < 1 in presenza di circuiti dei conduttori dipende di proteggere i conduttori dimensionata per proteggere: calibro la potenza totale delle lampade
reattivi non compensati dalla corrente a regime senza sganciare: v le persone contro le scosse che un teleruttore o un contattore
(induttanza o capacità stabilito. v alla messa sotto tensione elettriche: 30 mA, modulare è in grado di comandare.
dominante). A deve inoltre tenere v nelle fasi di v i beni contro il rischio d'incendio: c l'applicazione di queste regole
c determina la corrente conto delle sovracorrenti preriscaldamento e fine vita 300 o 500 mA. garantisce che gli apparecchi di
nominale del circuito in di preriscaldamento delle lampade. c il calibro (del blocco Vigi o comando siano in grado di supportare:
funzione della potenza utile prolungato e di fine vita D la scelta della curva dell'interruttore differenziale) deve v la corrente di spunto alla messa sotto
delle lampade e delle delle lampade. di intervento e del numero essere superiore o uguale a quello tensione (compatibile con il loro potere
perdite B nei circuiti trifase di lampade a valle dell'interruttore a monte di chiusura),
con lampade che permettono di ottimizzare (coordinamento). v la corrente di preriscaldamento
generano armoniche la continuità di servizio. E per un' eccellente continuità (compatiile con la loro tenuta termica).
di ordine 3 e multipli di servizio, scegliere un prodotto: F preferire l'utilizzo del teleruttore,
di 3, dimensionare v temporizzato (tipo s) poichè a parità di calibro:
il conduttore di neutro per la protezione a monte contro v può spesso comandare più lampade
di conseguenza. l'incendio, di un contattore,
v "super immunizzato" (si) v consuma meno corrente e dissipa
per la protezione delle persone. meno calore.
rischio di surriscalda­ rischio di sgancio intempestivo rischio di sovraccarico
mento dei conduttori

1 per tutta la durata C D


del prodotto
vicino a 1 a pieno carico a fine vita
C D (correnti di dispersione
armoniche)
F

> 0,92 C (correnti di dispersione


alta frequenza generate
dai circuiti elettronici) E

0,5 (la sovracorrente (correnti di dispersione


di preriscaldamento armoniche)
è breve e non deve F
> 0,92 essere considerata. compensazione seriale (correnti di dispersione compens. seriale: compens. parallela:
Medio a fine vita) armoniche) F
compensazione
parallela C D F F

> 0,92 con ballast esterno C D (correnti di dispersione alta


0,5 con ballast integrato frequenza generate dai circuiti
elettronici) E

> 0,92 per tutta la durata Harmonique de rang 3 e 7


nominale
del prodotto

0,5 (la lunga fase (correnti di dispersione F


di preriscaldamento armoniche)
e la fine del prodotto
> 0,92 richiedono cavi (correnti di dispersione F
elettrici in grado armoniche)
di supportare
> 0,92 il doppio della
corrente nominale) (correnti di disp. alta freq. F
A B
generate dai circuiti elettronici)

no basso medio alto valutazione

411
Protezione Protezione dei circuiti
degli apparecchi di illuminazione
utilizzatori e ambienti Principi di scelta degli interruttori automatici
particolari

Interruttori automatici
t [s] c Gli apparecchi di protezione permettono di:

v prevenire gli incendi provocati da un eventuale guasto al circuito elettrico

protezione contro i sovraccarichi (cortocircuito, sovraccarico, guasto d’isolamento),

v garantire la sicurezza delle persone contro le scosse elettriche in caso di contatti

indiretti.

7-15 c La scelta degli apparecchi di protezione deve essere ottimizzata per garantire

una sicurezza totale insieme alla continuità di servizio.

2-4

0.5-1.5
c Anche se talvolta gli apparecchi di protezione sono utilizzati come organi

B C D di comando dei circuiti d'illuminazione, si consiglia di installare degli apparecchi

0.01-0.02 di comando separati più adatti alle commutazioni frequenti (interruttore, contattore,

teleruttore).

1.1-1.5 3-5 5-10 10-14 I / In


La curva di intervento rende la protezione più o meno sensibile: Scelta del potere di interruzione
c alla corrente di spunto alla messa sotto tensione c Deve essere superiore o uguale alla corrente di cortocircuito presunta a monte

c alla corrente di sovraccarico durante la fase di


preriscaldamento breve (< 1 s) delle lampade dell'interruttore.

c Tuttavia in caso di associazione con un interruttore a monte che limita la corrente,

il potere di interruzione può essere eventualmente ridotto (filiazione).

Scelta del calibro


c Il calibro (In) viene scelto per proteggere il collegamento elettrico:

v per i cavi: viene scelto in funzione della sezione.

v per le canalizzazioni elettriche prefabbricate Canalis: deve essere semplicemente

inferiore o uguale al calibro della canalizzazione elettrica.

c In generale il calibro deve essere superiore alla corrente nominale dei circuiti.

Tuttavia nel caso dei circuiti d'illuminazione, per assicurare un'eccellente continuità

di servizio, si consiglia di scegliere un calibro pari al doppio circa della corrente

nominale del circuito riducendo il numero di lampade per circuito.

c Il calibro dell'interruttore a monte deve essere sempre inferiore o uguale al calibro

dell'apparecchio di comando installato a valle (interruttore, interruttore differenziale,

contattore, teleruttore, …).

Scelta della curva di intervento


c Gli installatori utilizzano sempre la stessa curva per i circuiti d'illuminazione: B o C

a seconda dell'abitudine.

c Tuttavia per prevenire sganci intempestivi può essere consigliabile scegliere

una curva meno sensibile (esempio: passare da B a C).

Continuità di servizio
Precauzioni contro gli sganci intempestivi
Gli sganci intempestivi possono essere provocati:

c dalla corrente di spunto alla chiusura del circuito;

c dalla corrente di sovraccarico durante la fase di preriscaldamento delle lampade;

c dalla corrente armonica che attraversa il neutro dei circuiti trifase (1).

3 soluzioni
c Scegliere un interruttore con una curva meno sensibile: passaggio dalla curva B
alla curva C o dalla curva C alla curva D (2)
c Ridurre il numero di lampade per circuito
c Accendere i circuiti in successione, utilizzando ausiliari di temporizzazione sui relè
di comando.
Non aumentare in nessun caso il calibro dell'interruttore perchè i collegamenti
elettrici non sarebbero più protetti.

Reflex iC60
I Reflex iC60 (vedere pagina 412) sono interruttori di comando integrato che

riuniscono in uno stesso apparecchio le seguenti funzioni principali:

c interruttore per la protezione dei cavi;

c telecomando con ordine mantenuto e/o a impulsi;

c segnalazione a distanza dei diversi stati del prodotto;

c interfaccia compatibile con sistemi modulari Acti 9 Smartlink e controllori PLC

(telecomando e segnalazione).

(1) Nel caso specifico di circuiti trifase che alimentano lampade a scarica con ballast elettronici,
vengono generate correnti armoniche di ordine 3 e multipli di 3. Il conduttore di neutro deve
essere dimensionato in modo da evitarne il riscaldamento. Tuttavia la corrente che circola
nel neutro potrebbe diventare superiore alla corrente di ogni fase e provocare uno sgancio
intempestivo.
(2) Negli impianti con cavi molto lunghi in schema TN o IT, potrebbe essere necessario
aggiungere una protezione differenziale per assicurare la protezione delle persone.

412
Principi di scelta dei dispositivi differenziali

Curva di intervento di un differenziale 30 mA Dispositivi differenziali


c Gli apparecchi di protezione differenziale permettono di:

1000
[mA] v prevenire gli incendi provocati da un eventuale guasto d’isolamento al circuito

elettrico,

v garantire la sicurezza delle persone contro le scosse elettriche (contatti diretti

Norma
IEC 60479-2 differenziale o indiretti).

100
[mA]
"si" c La scelta degli apparecchi di protezione deve essere ottimizzata per garantire

una sicurezza totale insieme alla continuità di servizio.

c L'installazione di una protezione differenziale sui circuiti d'illuminazione varia

a seconda delle norme, del regime di neutro e delle abitudini d'installazione.

10
[mA]
Scelta della sensibilità
differenziale tradizionale c Per assicurare una protezione solo contro gli incendi: 300 mA.
c Per assicurare una protezione contro le scosse elettriche: 30 mA.
1
[mA]
10 [Hz] 100 [Hz] 1000 [Hz] 10000 [Hz] Scelta del calibro
c Il calibro deve essere superiore o uguale all'intensità totale del circuito.
Differenziali "si" Questa può raggiungere anche il doppio della corrente nominale delle lampade:
c Curva grigia : la norma internazionale IEC 60479-2
determina la corrente limite di sgancio di un differenziale v per le lampade a scarica a causa del loro preriscaldamento (diversi minuti)
in funzione della frequenza. Questo limite corrisponde v sovraconsumo delle lampade che superano la loro durata nominale.
alla corrente che il corpo umano è in grado di sopportare senza c Il calibro del differenziale (blocco Vigi o interruttore differenziale) deve essere
correre alcun pericolo.
sempre superiore o uguale al calibro dell'interruttore a monte.
c Curva nera : i dispositivi differenziali tradizionali sono

più sensibili alle correnti alta frequenza che a 50/60 Hz.


c Curva verde : i differenziali "super immunizzati" "si"
Continuità di servizio
sono meno sensibili alle perturbazioni alta frequenza e c In caso di circuito a 2 livelli di protezione differenziale, si consiglia di utilizzare:
garantiscono al contempo massima protezione delle persone. v una protezione differenziale a monte temporizzata con una sensibilità superiore
o pari a 3 volte quella della protezione a valle (esempio 100 o 300 mA di tipo s),
v uno o più dispositivi differenziali istantanei da 30 mA a valle.

La protezione "super immunizzata"


Differenziali "super immunizzati" SI
c Le lampade compatte fluorescenti e le lampade a scarica alta intensità con ballast
elettronico generano correnti ad alta frequenza (diversi kHz) che circolano
tra i conduttori e la terra nei filtri d'ingresso dei ballast e nelle capacità parassite
dell'impianto.
c Le correnti armoniche (fino ad alcuni mA per ballast) possono provocare
lo sgancio dei dispositivi differenziali tradizionali.

c Per evitare questo tipo di effetti indesiderati e mantenere un'eccellente continuità

di servizio, si consiglia di utilizzare i differenziali super immunizzati SI.

413
Protezione Dispositivi di comando
degli apparecchi Principi per la selezione delle apparecchiature
utilizzatori e ambienti di telecomando modulari

particolari

Apparecchi di comando
c La loro funzione è quella di comandare l'accensione e lo spegnimento delle

lampade commutando uno o più conduttori di fase.

c In condizioni di funzionamento normali, la tecnologia di cui sono dotati consente

di eseguire un numero assai elevato di manovre senza alterarne le prestazioni.

c L'installazione di un relè di comando (teleruttore, contattore) consente di:

v gestire a distanza un circuito di illuminazione ad alta potenza;

v eseguire facilmente funzioni avanzate (comando centralizzato,

timer, programmazione, ecc.)

c Comandano un circuito trifase.

Scelta del relè di comando


teleruttore contattore modulare
iTL iETL iTL+ iCT iCT+
tipo di architettura del circuito c La protezione del circuito è assicurata tramite un interruttore separato.
di potenza c I circuiti di comando e di potenza sono separati.
(modulare/monoblocco) Consentono fra l'altro di collegare gli apparecchi di comando ( pagina ??) che presentano spesso una capacità
di commutazione limitata e non permettono una commutazione multipolare (fase/neutra o trifase)
installazione in cassetta e quadro
comando numero multiplo multiplo semplice (versione standard) o multiplo semplice
di punti (con contatto ausiliario)
tipo a impulsi, con pulsanti Mantenuto con interruttore (versione standard)
o a impulsi con pulsanti (versione con contatto
ausiliario)
consumo nullo, tranne in fase di comando Quando è in funzione (da 1 a 2 W)
riarmo a distanza – – – –
della protezione
numero di ciclo di < 100 < 1.000 < 100 < 1.000
manovre/giorno (in media)
flessibilità del controllo in combinazione con ausiliari con blocco relè in combinazione con ausiliari con blocco relè
calibro (valori più frequenti 16 o 32 A 16 A 16, 25, 40, 63 A 20 A
indicati in grassetto)
possibilità di installazione diverse funzionalità mediante dispositivi ausiliari:
c temporizzazione
c comando per pulsanti luminosi
c comando passo-passo
c segnalazione
c comando mantenuto
c comando centralizzato multilivello

potenza comandata diversi kW


tipo di circuito comandato monofase (1 o 2P) o trifase monofase (1P) monofase (1 o 2P) monofase (1P)
(3 o 4P monoblocco o in neutro passante o trifase neutro passante
combinazione con prolunga (3 o 4P)
iETL)
numero di lampade comandate 416 - 418 nessun fattore di 416 - 418 nessun fattore di
declassamento: declassamento:
c 16 A in regime c 20 A in regime stabilito
stabilito
segnalazione protezione ausiliario su interruttore
degli stati a
distanza comando ausiliario su contattore o – ausiliario su contattore o teleruttore –
teleruttore
circuito di pulsante, 12 a 230 V CA 230 V CA 12, 24, 48, 110, 230 V CA 230 V CA
comando commutatore
controllore PLC 6 a 130 V CC – 24 V CA –
ambiti di applicazione c residenziale c residenziale c edifici terziari e industriali c residenziale
preferenziali c edifici terziari e industriali c edifici terziari (hotel, (uffici, open space, magazzini, supermercati, c edifici terziari (hotel,
(uffici, parcheggi, negozi, ospedali) parcheggi interni, ecc.) ospedali)
laboratori, ecc.) c infrastrutture (tunnel, parcheggi esterni,
illuminazione pubblica, ecc.)
: basso : medio : alto

414
Reflex iC60
La migliore soluzione "all-in-one" per il controllo e la protezione dei circuiti
di illuminazione
c Sicurezza totale per la vostra installazione.

c Facilità di implementazione.

c Riduzione dei surriscaldamenti nel quadro elettrico.

c Soluzione bistabile.

c Predisposto per la comunicazione con un sistema modulare Acti 9 Smartlink

o un controllore a logica programmabile (PLC).

interruttore di comando integrato Reflex iC60 telecomando RCA iC60


Reflex iC60 RCA iC60
Monoblocco Monoblocco
Le funzioni di protezione del circuito e di commutazione di potenza sono L'interruttore associato all'RCA assicura le funzioni di protezione del circuito
integrate in un unico apparecchio e la commutazione di potenza

in cassetta e quadro in cassetta e quadro


multiplo multiplo

a impulsi o mantenuto a impulsi o mantenuto

molto basso, tranne in fase di comando molto basso, tranne in fase di comando
– sì

<10 1 - 2 in media

funzioni ausiliarie integrate funzioni ausiliarie integrate


10, 16, 25, 40, 63 A 1 a 63 A

diverse funzionalità incorporate: diverse funzionalità incorporate:


c scelta della modalità di interpretazione degli ordini di comando; c possibile riarmo da remoto in seguito a guasto elettrico;
c interfaccia di comando e segnalazione compatibile con gli standard dei c scelta della modalità di interpretazione degli ordini di comando;
controllori PLC a 24 V CC; c interfaccia di comando e segnalazione compatibile con gli standard dei
c compatibilità con gli ausiliari di protezione differenziale Vigi iC60; controllori PLC a 24 V CC;
c temporizzazione degli ordini di comando tramite relè temporizzato o c temporizzazione degli ordini di comando tramite relè temporizzato o controllore
controllore PLC PLC;
c compatibilità con gli ausiliari di protezione iC60 e Vigi (segnalazione iOF, iSD e
disattivazione iMN, iMX...)
diversi kW diversi kW
monofase (2P) o trifase (3 o 4P) monofase (1 o 2P) o trifase (3 o 4P)

417 - 419 417 - 419

incorporato c incorporato
c tramite ausiliario MCB
incorporato c incorporato
c tramite ausiliario MCB
230 V CA 230 V CA
24/48 V CA/CC con ausiliario iMDU 24/48 V CA/CC con ausiliario iMDU
24 V CC con interfaccia Ti24 24 V CC con interfaccia Ti24
c edifici terziari e industriali (uffici, open space, magazzini, supermercati, c infrastrutture (tunnel, parcheggi interni/esterni, illuminazione pubblica, ecc.)
parcheggi interni, ecc.)
c infrastrutture (tunnel, parcheggi esterni, illuminazione pubblica, ecc.)

415
Protezione Dispositivi di comando
degli apparecchi Esempio
utilizzatori e ambienti
particolari

Scelta del calibro


c Il calibro indicato sulla parte anteriore dei prodotti non corrisponde mai alla
corrente nominale del circuito di illuminazione.
c Le norme che stabiliscono i calibri dei relè non tengono conto di tutte le
caratteristiche elettriche delle lampade in ragione della loro diversità e della
complessità dei fenomeni elettrici generati (corrente di spunto, corrente di
preriscaldamento, corrente a fine vita, ecc.).
c Schneider Electric esegue regolarmente numerose prove allo scopo di
determinare per ogni tipo e configurazione di lampade, il numero massimo di
lampade che è possibile comandare da un relè di un calibro specifico per una data
potenza.
iTL iCT
Teleruttori iTL e contattori iCT
Il calibro deve essere scelto in base ai dati forniti dalle tabelle illustrate nelle
pagine seguenti.
Il calibro del teleruttore iTL e del contattore iCT deve essere uguale o maggiore del
calibro della protezione.

Reflex iC60 e RCA iC60


Il calibro è scelto in base alle caratteristiche dei cavi.

c Il calibro è definito in modo analogo all'interruttore.

c La capacità di commutazione è indicata nelle tabelle illustrate precedentemente.

Reflex iC60

RCA iC60

416
Dissipazione termica
c Il principio di funzionamento stesso dei contattori modulari provoca una

costante dissipazione di calore (diversi watt) dovuta:

v al consumo della bobina;

v alla resistenza dei contatti di potenza.

In caso di installazione di più contattori modulari affiancati nella stessa cassetta si


consiglia di inserire una elemento di ventilazione laterale a una distanza regolare
(ogni 1 o 2 contattori). Questo facilita la dissipazione del calore.
Se la temperatura interna all'involucro supera i 40 °C, applicare al calibro un fattore
di declassamento dell'1% per °C oltre
i 40 °C.
c I teleruttori, Reflex iC60 e RCA sostituiscono in modo adeguato i contattori
modulari perché, a parità di calibro:
v consumano meno e dissipano meno calore (nessuna presenza di corrente nella
bobina); non richiedono un elemento separatore;
v a seconda dei casi di applicazione, permettono un'installazione più compatta con
un minor numero di cavi.

417
Protezione Protezione dei circuiti
degli apparecchi di illuminazione
utilizzatori e ambienti Scelta del calibro in funzione del tipo di lampada
particolari

Nota generale: I contattori modulari e i teleruttori non utilizzano


le stesse tecnologie. Il loro calibro è determinato secondo
Calibro del relè
norme diverse e non corrisponde alla corrente nominale
c La tabella sottostante indica il numero massimo di lampade per ogni relè, in base
del circuito (tranne che per iTL+ e iCT+).

al tipo, alla potenza e alla configurazione di una lampada data.


Quindi per un dato calibro un teleruttore è più performante
A titolo indicativo è indicata anche la potenza totale ammessa.

di un contattore modulare per il comando di lampade con forte c I valori indicati si riferiscono ad un circuito 230 V con 2 conduttori attivi

corrente di spunto, o con un basso fattore di potenza (monofase fase / neutro o bifase fase / fase). Per i circuiti 110 V, dividere per due

(circuito induttivo non compensato).


i valori della tabella.

c Per ottenere i valori equivalenti per un intero circuito trifase 230 V, moltiplicare

il numero di lampade e la potenza utile massima:

v per 3 (1,73) per i circuiti 230 V tra fasi senza neutro

v per 3 per i circuiti 230 V tra fasi e neutro o 400 V tra fasi.

tipo potenza unitaria e capacità numero max di lampade per un circuito monofase
di lampada del condensatore e potenza utile massima per circuito
di compensazione
teleruttore iTL contattore iCT
16 A 32 A 16 A 25 A 40 A 63 A
lampade a incandescenza tradizionali, lampade alogene BT, lampade di emergenza a vapore di mercurio (senza ballast)
40 W 40 1500 W 106 4000 W 38 1550 W 57 2300 W 115 4600 W 172
60 W 25 a 66 a 30 a 45 a 85 a 125
75 W 20 1600 W 53 4200 W 25 2000 W 38 2850 W 70 5250 W 100
100 W 16 42 19 28 50 73
150 W 10 28 12 18 35 50
200 W 8 21 10 14 26 37
300 W 5 1500 W 13 4000 W 7 2100 W 10 3000 W 18 5500 W 25
500 W 3 8 4 6 10 a 15
1000 W 1 4 2 3 6 6000 W 8
1500 W 1 2 1 2 4 5
lampade alogene a bassissima tensione 12 o 24 V
con trasformatore 20 W 70 1350 W 180 3600 W 15 300 W 23 450 W 42 850 W 63
ferromagnetico 50 W 28 a 74 a 10 a 15 a 27 a 42
75 W 19 1450 W 50 3750 W 8 600 W 12 900 W 23 1950 W 35
100 W 14 37 6 8 18 27
con trasformatore 20 W 60 1200 W 160 3200 W 62 1250 W 90 1850 W 182 3650 W 275
elettronico 50 W 25 a 65 a 25 a 39 a 76 a 114
75 W 18 1400 W 44 3350 W 20 1600 W 28 2250 W 53 4200 W 78
100 W 14 33 16 22 42 60
tubi fluorescenti con starter e ballast ferromagnetico
1 tubo 15 W 83 1250 W 213 3200 W 22 330 W 30 450 W 70 1050 W 100
senza 18 W 70 a 186 a 22 a 30 a 70 a 100
compensazione (1) 20 W 62 1300 W 160 3350 W 22 850 W 30 1200 W 70 2400 W 100
36 W 35 93 20 28 60 90
40 W 31 81 20 28 60 90
58 W 21 55 13 17 35 56
65 W 20 50 13 17 35 56
80 W 16 41 10 15 30 48
115 W 11 29 7 10 20 32
1 tubo 15 W 5 µF 60 900 W 160 2400 W 15 200 W 20 300 W 40 600 W 60
con 18 W 5 µF 50 133 15 a 20 a 40 a 60
compensazione 20 W 5 µF 45 120 15 800 W 20 1200 W 40 2400 W 60
parall. (2)
36 W 5 µF 25 66 15 20 40 60
40 W 5 µF 22 60 15 20 40 60
58 W 7 µF 16 42 10 15 30 43
65 W 7 µF 13 37 10 15 30 43
80 W 7 µF 11 30 10 15 30 43
115 W 16 µF 7 20 5 7 14 20
2 o 4 tubi 2 x 18 W 56 2000 W 148 5300 W 30 1100 W 46 1650 W 80 2900 W 123
con 4 x 18 W 28 74 16 a 24 a 44 a 68
compensazione 2 x 36 W 28 74 16 1500 W 24 2400 W 44 3800 W 68
ser.
2 x 58 W 17 45 10 16 27 42
2 x 65 W 15 40 10 16 27 42
2 x 80 W 12 33 9 13 22 34
2 x 115 W 8 23 6 10 16 25
tubi fluorescenti con ballast elettronico
1 o 2 tubi 18 W 80 1450 W 212 3800 W 74 1300 W 111 2000 W 222 4000 W 333
36 W 40 a 106 a 38 a 58 a 117 a 176
58 W 26 1550 W 69 4000 W 25 1400 W 37 2200 W 74 4400 W 111
2 x 18 W 40 106 36 55 111 166
2 x 36 W 20 53 20 30 60 90
2 x 58 W 13 34 12 19 38 57

418
Reflex iC60
10 16 25 40 63

28 1120 W 46 1840 W 70 2800 W 140 5600 W 207 8280 W


23 a 36 a 55 a 103 a 152 a
29 2175 W 31 2600 W 46 3600 W 80 6800 W 121 9800 W
15 23 33 60 88
12 15 22 43 60
9 13 18 34 49
6 1500 W 9 1500 W 12 3600 W 22 6000 W 30 8250 W
4 a 5 a 8 a 12 a 19 a
2 2000 W 3 3000 W 4 4500 W 8 7500 W 10 10000 W
1 1 3 5 5

11 220 W 19 380 W 27 540 W 50 1000 W 75 1500 W


8 a 12 a 19 a 33 a 51 a
7 500 W 10 800 W 14 1050 W 27 2200 W 43 3300 W
5 8 10 22 33
47 940 W 74 1480 W 108 2160 W 220 4400 W 333 6660 W
19 a 31 a 47 a 92 a 137 a
15 1200 W 24 2000 W 34 2600 W 64 5100 W 94 7300 W
12 20 26 51 73

16 244 W 26 390 W 37 555 W 85 1275 W 121 1815 W


16 a 26 a 37 a 85 a 121 a
16 647 W 26 1035 W 37 1520 W 85 2880 W 121 4640 W
15 24 34 72 108
15 24 34 72 108
9 15 21 43 68
9 15 21 43 68
8 12 19 36 58
6 9 12 24 38
11 165 W 19 285 W 24 360 W 48 720 W 72 1080 W
11 a 19 a 24 a 48 a 72 a
11 640 W 19 960 W 24 1520 W 48 2880 W 72 4080 W
11 19 24 48 72
11 19 24 48 72
8 12 19 36 51
8 12 19 36 51
8 12 19 36 51
4 7 9 17 24
23 828 W 36 1296 W 56 2016 W 96 3456 W 148 5328 W
12 a 20 a 29 a 52 a 82 a
12 1150 W 20 1840 W 29 2760 W 52 4600 W 82 7130 W
8 12 20 33 51
8 12 20 33 51
7 11 15 26 41
5 8 12 20 31

56 1008 W 90 1620 W 134 2412 W 268 4824 W 402 7236 W


28 a 46 a 70 a 142 a 213 a
19 1152 W 31 1798 W 45 2668 W 90 5336 W 134 8120 W
27 44 67 134 201
16 24 37 72 108
9 15 23 46 70

419
Protezione Protezione dei circuiti
degli apparecchi di illuminazione
utilizzatori e ambienti Scelta del calibro in funzione del tipo di lampada
particolari

tipo potenza unitaria e capacità numero max di lampade per un circuito


di lampada del condensatore monofase
di compensazione e potenza utile massima per circuito
teleruttore iTL contattore iCT
16 A 32 A 16 A 25 A 40 A 63 A
Lampade compatte fluorescenti
con ballast 5W 240 1200 W 630 3150 W 210 1050 W 330 1650 W 670 3350 W non testato
elettronico esterno 7 W 171 a 457 a 150 a 222 a 478 a
9W 138 1450 W 366 3800 W 122 1300 W 194 2000 W 383 4000 W
11 W 118 318 104 163 327
18 W 77 202 66 105 216
26 W 55 146 50 76 153
con ballast 5W 170 850 W 390 1950 W 160 800 W 230 1150 W 470 2350 W 710 3550 W
elettronico 7W 121 a 285 a 114 a 164 a 335 a 514 a
integrato 9W 100 1050 W 233 2400 W 94 900 W 133 1300 W 266 2600 W 411 3950 W
(sostituzione 11 W 86 200 78 109 222 340
delle lampade 18 W 55 127 48 69 138 213
a incandescenza) 26 W 40 92 34 50 100 151
lampade a vapore di mercurio alta pressione con ballast ferromagnetico senza starter, lampade di emergenza a vapore di sodio
alta pressione con ballast ferromagnetico a starter integrato (3)
senza 50 W non testato, 15 750 W 20 1000 W 34 1700 W 53 2650 W
compensazione (1) 80 W uso poco frequente 10 a 15 a 27 a 40 a
125 / 110 W (3) 8 1000 W 10 1600 W 20 2800 W 28 4200 w
250 / 220 W (3) 4 6 10 15
400 / 350 W (3) 2 4 6 10
700 W 1 2 4 6
con 50 W 7 µF 10 500 W 15 750 W 28 1400 W 43 2150 W
compensazione 80 W 8 µF 9 a 13 a 25 a 38 a
in parallelo (2) 125 / 110 W (3) 10 µF 9 1400 W 10 1600 W 20 3500 W 30 5000 W
250 / 220 W (3) 18 µF 4 6 11 17
400 / 350 W (3) 25 µF 3 4 8 12
700 W 40 µF 2 2 5 7
1000 W 60 µF 0 1 3 5
lampade a vapore di sodio bassa pressione con ballast ferromagnetico con starter esterno
senza 35 W non testato, 5 270 W 9 320 W 14 500 W 24 850 W
compensazione (1) 55 W uso poco frequente 5 a 9 a 14 a 24 a
90 W 3 360 W 6 720 W 9 1100 W 19 1800 W
135 W 2 4 6 10
180 W 2 4 6 10
con 35 W 20 µF 38 1350 W 102 3600 W 3 100 W 5 175 W 10 350 W 15 550 W
compensazione 55 W 20 µF 24 63 3 a 5 a 10 a 15 a
in parallelo (2) 90 W 26 µF 15 40 2 180 W 4 360 W 8 720 W 11 1100 W
135 W 40 µF 10 26 1 2 5 7
180 W 45 µF 7 18 1 2 4 6
lampade a vapore di sodio alta pressione, lampade a ioduri metallici
con ballast 35 W non testato, 16 600 W 24 850 W 42 1450 W 64 2250 W
ferromagnetico 70 W uso poco frequente 8 12 a 20 a 32 a
con starter 150 W 4 7 1200 W 13 2000 W 18 3200 W
esterno, senza 250 W 2 4 8 11
compensazione (1) 400 W 1 3 5 8
1000 W 0 1 2 3
con ballast 35 W 6 µF 34 1200 W 88 3100 W 12 450 W 18 650 W 31 1100 W 50 1750 W
ferromagnetico 70 W 12 µF 17 a 45 a 6 a 9 a 16 a 25 a
con starter esterno, 150 W 20 µF 8 1350 W 22 3400 W 4 1000 W 6 2000 W 10 4000 W 15 6000 W
e compensazione 250 W 32 µF 5 13 3 4 7 10
in parallelo (2) 400 W 45 µF 3 8 2 3 5 7
1000 W 60 µF 1 3 1 2 3 5
2000 W 85 µF 0 1 0 1 2 3
con ballast 35 W 38 1350 W 87 3100 W 24 850 W 38 1350 W 68 2400 W 102 3600 W
elettronico 70 W 29 a 77 a 18 a 29 a 51 a 76 a
150 W 14 2200 W 33 5000 W 9 1350 W 14 2200 W 26 4000 W 40 6000 W
(1) I circuiti con ballast ferromagnetici non compensati consumano il doppio di corrente per una lampada con potenza utile data. Questo spiega il numero ridotto
di lampade di questa configurazione.
(2) La capacità totale dei condensatori di compensazione in parallelo in un circuito limita il numero di lampade comandabili da un contattore. La capacità totale
a valle di un contattore modulare da 16, 25, 40 e 63 A non deve superare rispettivamente 75, 100, 200 e 300 µF. Tener conto di questi valori limite per calcolare
il numero massimo consentito di lampade se i valori di capacità sono diversi da quelli riportati nella tabella.
(3) Le lampade a vapore di mercurio alta pressione senza starter, di potenza 125, 250 e 400 W vengono progressivamente sostituite con lampade a vapore di sodio
alta pressione con starter integrato e potenza 110, 220 e 350 W.

420
Reflex iC60
10 16 25 40 63

158 790 W 251 1255 W 399 1995 W 810 4050 W 0 utilizzo poco
113 a 181 a 268 a 578 a 0 frequente
92 962 W 147 1560 W 234 2392 W 463 4706 W 0
79 125 196 396 0
49 80 127 261 0
37 60 92 181 0
121 605 W 193 959 W 278 1390 W 568 2840 W 859 4295 W
85 a 137 a 198 a 405 a 621 a
71 650 W 113 1044 W 160 1560 W 322 3146 W 497 4732 W
59 94 132 268 411
36 58 83 167 257
25 40 60 121 182

9 469 W 15 770 W 20 1000 W 41 2050 W 64 3200 W


6 a 10 a 15 a 33 a 48 a
5 625 W 8 1000 W 10 1760 W 24 3500 W 34 5600 W
3 4 6 12 19
1 2 4 8 12
0 1 2 5 8
6 313 W 10 500 W 15 750 W 34 1700 W 52 2600 W
6 a 9 a 13 a 31 a 46 a
6 963 W 9 1540 W 10 1760 W 24 4900 W 36 7000 W
3 4 6 13 21
2 3 4 10 14
1 2 2 7 9
0 0 1 4 7

4 153 W 7 245 W 11 385 W 17 595 W 29 1015 W


4 a 7 a 11 a 17 a 29 a
3 253 W 4 405 W 8 792 W 11 1198 W 23 2070 W
2 3 5 8 12
1 2 4 6 10
3 88 W 4 140 W 7 245 W 12 420 W 19 665
3 a 4 a 7 a 12 a 19 a
2 169 W 3 270 W 5 450 W 8 720 W 13 1440 W
1 2 3 5 9
0 1 2 4 8

12 416 W 19 400 W 28 980 W 50 1750 W 77 2695 W


7 a 11 a 15 a 24 a 38 a
3 481 W 5 750 W 9 1350 W 15 2500 W 22 4000 W
2 3 5 10 13
0 1 3 5 10
0 0 1 2 3
14 490 W 17 595 W 26 910 W 43 1505 W 70 2450 W
8 a 9 a 13 a 23 a 35 a
5 800 W 6 1200 W 9 2200 W 14 4400 W 21 7000 W
3 4 5 10 14
2 3 4 7 9
0 1 2 4 7
0 0 1 2 3
15 525 W 24 840 W 38 1330 W 82 2870 W 123 4305W
11 a 18 a 29 a 61 a 92 a
6 844 W 9 1350 W 14 2100 W 31 4650 W 48 7200 W

Cos Pc [W] Nel caso in cui i contattori o teleruttori tradizionali siano in grado di comandare solo un numero molto limitato di lampade, iCT+ e
iTL+ sono un'alternativa da prendere in considerazione. Sono infatti adatti in modo specifico alle lampade a forte corrente di
iTL+ iCT+
spunto e con consumo fino a 16 A (iTL+) o 20 A (iCT+) in regime stabilito (ad esempio: lampade con ballast o trasformatore
0,95 3500 4300 ferromagnetico). La tabella a fianco indica la potenza comandabile Pc in funzione del fattore di potenza. Per le lampade a scarica
0,85 3500 3900 alta intensità dividere per due la potenza (corrente di preriscaldamento).
0,5 1800 2300 Esempio: Quanti tubi fluorescenti da 58 W compensati (fattore di potenza 0,85) con ballast ferromagnetici (10 % di perdita) è possibile
comandare con un iCT+ 20 A ? Numero di lampade N = potenza comandabile Pc / (potenza utile di ogni lampada + perdita del ballast),
ovvero in questo caso N = 3900 / (58 + 10 %) = 61. Un iCT 16 A è invece limitato a 10 tubi da 58 W, un iCT 25 A a 15 lampade e un iCT
63 A a 43 lampade.

421
Protezione Protezione dei circuiti
degli apparecchi di illuminazione
utilizzatori e ambienti Ausiliari degli apparecchi di comando
particolari

Ausiliari di comando
c Offrono una grande varietà di funzioni:

v dalle più semplici (segnalazione, temporizzazione, accensione ritardata, ecc.),

v alle più evolute (comando centralizzato multi-livelli, comando ad impulsi, …),

c Alcuni ausiliari permettono di eliminare le perturbazioni elettriche che possono

disturbare il funzionamento delle commutazioni.

c Schneider-Electric vanta l'offerta più completa e più coerente del mercato.

Tutti gli ausiliari di una famiglia di prodotti (contattore modulare o teleruttore)

sono compatibili con tutti gli apparecchi della stessa famiglia.

c La loro installazione è semplificata al massimo dalle clip di assemblaggio integrate


che realizzano contemporaneamente i collegamenti elettrici e meccanici.
Per maggiori informazioni sugli ausiliari di Teleruttori iTL e iTL+,

Contattori iCT e iCT+, Reflex iC60 e le relative funzioni si rimanda al relativo

catalogo prodotto.

422
Protezione Protezione motori

degli apparecchi Generalità

utilizzatori

Il motore asincrono è un motore robusto ed affidabile e per questo ha


un’applicazione molto diffusa. Di conseguenza le protezioni associate hanno

un’importanza rilevante per quanto riguarda il suo utilizzo.

Il cattivo funzionamento dei dispositivi associati può causare gravi danni:

c alle persone:

v pericolo di contatti indiretti per un guasto all’isolamento,

v effetti indotti dal cattivo funzionamento dei dispositivi di protezione,

c alle macchine e ai cicli produttivi:

v mancato avviamento del sistema di sicurezza,

v perdita di produttività dell’impianto,

c ai motori:

v costo di manutenzione ordinaria,

v costo di revisione del motore.

La protezione deve quindi garantire un’affidabilità globale dell’impianto,


delle persone e dei beni.
Caratteristica di funzionamento di un motore asincrono
t [s] La curva tipica dell’assorbimento di corrente di un motore asincrono in funzione
del tempo è rappresentata dalla figura a fianco.
Pn
Corrente nominale ln = _____________
e·Un·η·cos j
Corrente di avviamento Ia = 5 ÷8 In.
Corrente di spunto Is = 8 ÷12 In.
da 1 a
      10 s Un [V]: tensione di alimentazione;

Pn [W]: potenza nominale;

cosj: fattore di potenza a carico nominale;

η: rendimento del motore a carico nominale.

Per maggiori approfondimenti vedere pag. 409.

da 20 a
 30 ms
I [A] Norma CEI EN 60947-4-1
In Ia Is Protezione e coordinamento delle partenze-motore
Una partenza-motore può essere costituita da 1, 2, 3 o 4 apparecchi differenti
che assicurano una o più funzioni; nel caso di associazione di più apparecchi
è necessario coordinarli al fine di garantire un funzionamento ottimizzato
dell’applicazione motore.

I parametri da considerare per la protezione della partenza-motore sono molti

e dipendono:

c dall’applicazione (tipo di macchina esercita, sicurezza di funzionamento,

frequenza di manovra, …);

c dalla continuità di servizio imposta dall’utilizzo o dall’applicazione;

c dalle norme da rispettare per assicurare la protezione dei beni e delle persone.

Le funzioni elettriche da garantire sono di natura molto differente:

c protezione (dedicata al motore per i sovraccarichi);

c comando (generalmente ad elevata durata elettrica);

c sezionamento.

Una partenza-motore dovrà soddisfare le regole generali della norma

CEI EN 60947-4-1 e, in particolare, le regole contenute in questa norma relative

ai contattori, agli avviatori e alle loro protezioni:

c coordinamento dei componenti della partenza motore;

c classe di intervento dei relé termici;

c categorie di impiego dei contattori;

c coordinamento dell’isolamento.

423
Protezione Protezione motori
degli apparecchi Coordinamento di comando e protezione
utilizzatori e ambienti
particolari

Il sistema di comando e protezione


Le principali funzioni richieste sono:

c Sezionamento.

Isolare un circuito in vista di operazioni di manutenzione sulla partenza-motore

sezionamento 
c Protezione contro i corto circuiti.

e protezione contro 
i corto circuiti
Proteggere l’avviatore e i cavi contro le sovracorrenti elevate (> 10 In).

Questa funzione è assicurata da un interruttore automatico (o da un fusibile)

c Comando.

Avviare e arrestare il motore, eventualmente:

v avviamento progressivo

v regolazione della velocità

c Protezione contro i sovraccarichi.

Proteggere il motore ed i cavi contro le sovracorrenti più basse (< 10 In).

comando I relé termici assicurano la protezione contro questo tipo di anomalia.

Possono essere di due tipi:

v integrati al dispositivo di protezione contro il corto circuito,

v separati.

c Protezioni specifiche complementari:

v protezioni "limitative" dei guasti che agiscono durante il funzionamento

del motore; ad esempio, sono assicurate dal dispositivo differenziale a corrente

residua, con IDn pari a circa il 5% di In che garantisce:

protezione contro  - la protezione contro i rischi di incendio,

i sovraccarichi  - la protezione del motore e delle persone in caso di guasto a terra all’interno

o protezione termica
del motore,

v protezioni “preventive” dei guasti: il livello di isolamento del motore non in marcia

può essere verificato con un controllore permanente di isolamento (ad esempio,


motori per servizi di emergenza). In caso di diminuzione del livello di isolamento
dovuto a guasto o a particolari condizioni ambientali (umidità), viene impedito
l’avviamento del motore e si ha la possibilità di dare un allarme a distanza.

protezioni 
specifiche 
Correnti rispetto alle quali la partenza-motore
o interne al motore deve essere protetta
Sovraccarichi: I < 10 In
Generalmente possono avere origine:

c elettrica: anomalia di rete (assenza di fase, tensione fuori tolleranze, …);

c meccanica: coppia eccessiva dovuta a esigenze anormali del processo

o ad un deterioramento del motore (vibrazioni cuscinetti, …).

Entrambe le cause portano generalmente ad un avviamento troppo lungo.

Corto circuiti impedenti: 10 In < I < 50 In


Il deterioramento degli isolanti degli avvolgimenti motore ne è la principale causa.
Corto circuiti: I > 50 In
Questo tipo di guasto è molto raro, può avere come origine un errore
di collegamento nel corso di una operazione di manutenzione.

Scelta dei componenti dell’avviatore


Gli apparecchi che costituiscono l’avviatore devono essere scelti in base
all’andamento caratteristico della corrente assorbita dal motore durante
l’avviamento, alla frequenza degli avviamenti stessi ed alle caratteristiche della rete
di alimentazione.
Quando le varie funzioni sono realizzate da più apparecchi, i componenti possono
essere coordinati in modo da non subire alcun danno o solamente danni accettabili
e prevedibili in caso di corto circuito a valle dell’avviatore.
La norma definisce delle prove a differenti livelli d’intensità che hanno come obiettivo
il verificare gli apparecchi nelle condizioni estreme; la norma prevede due tipi
di coordinamento in funzione del danneggiamento ammesso.
Coordinamento di Tipo 1
Accetta un deterioramento del contattore e del relé purché siano verificate due
condizioni:

c nessun rischio per l’operatore;

c i componenti che non siano il contattore e il relé termico non devono subire

danneggiamenti.

Coordinamento di Tipo 2
In caso di corto circuito l’avviatore non deve provocare danni alle persone e alle
installazioni e deve essere in grado di funzionare ulteriormente (sia la protezione
che il comando).
Il rischio della saldatura dei contatti del contattore è ammesso, purché la loro
separazione risulti facile (ad esempio, utilizzando un cacciavite).

424
Criteri di scelta del tipo di coordinamento
La scelta del tipo di coordinamento può essere fatta in funzione dei bisogni

dell’utilizzatore e del costo dell’impianto, sulla base dei seguenti criteri:

c coordinamento di tipo 1:

v servizio di manutenzione qualificato,

v costo ridotto delle apparecchiature,

v volume ridotto dei componenti,

v continuità di servizio non prioritaria e comunque assicurata attraverso

la sostituzione del cassetto “partenza-motore” che ha subito il guasto.

c coordinamento di tipo 2:

v continuità di servizio indispensabile,

v servizio di manutenzione ridotto,

v se richiesto espressamente nella specifica dell’impianto.

Quest'ultimo risulta essere il tipo di coordinamento generalmente più usato

Criteri di scelta dei componenti in funzione del tipo di coordinamento previsto


c coordinamento di tipo 1.

La scelta dell’interruttore automatico e degli apparecchi che costituiscono l’avviatore

si effettua semplicemente in funzione dei seguenti parametri:

v corrente nominale del circuito,

v corrente di cortocircuito,

v tensione di alimentazione,

v tipo di avviamento: normale o pesante,

c coordinamento di tipo 2.

Il coordinamento di tipo 2 comporta l’effettuazione di alcune prove specifiche


previste dalla norma CEI EN 60947-4-1 e quindi la scelta degli apparecchi si basa
sui risultati di queste prove.
In particolare, per garantire il coordinamento di tipo 2, la norma impone 3 prove
di corrente di guasto al fine di verificare il comportamento corretto degli apparecchi
in condizioni di sovraccarico e di cortocircuito.
T [s] Corrente "Ic" (sovraccarico)
Il relé termico assicura la protezione contro questo tipo di anomalia, fino
ad un valore Ic (funzione di Irm) definito dal costruttore.
curva del relè 
La norma CEI EN 60947-4-1 precisa le 2 prove da realizzare per garantire

termico del motore limite di tenuta termica  il coordinamento tra il relé termico e il dispositivo di protezione contro i cortocircuiti:

dell'interruttore (MA)  c fino a 0,75 Ic solo il relé termico deve intervenire;

c al valore di 1,25 Ic il dispositivo di protezione contro i cortocircuiti deve intervenire.

limite di tenuta 
Dopo le due prove a 0,75 e 1,25 Ic le caratteristiche di intervento del relé termico

del relé termico devono restare immutate.

Il coordinamento di tipo 2 permette anche di aumentare la continuità di servizio.

La richiusura del contattore si può fare automaticamente dopo l’eliminazione

continuità di servizio> <Intervento "imperativo" dell'interruttore  del problema (nel caso specifico, del sovraccarico).

intervento magnetico
Corrente "r"(Corto circuito impedente)
La principale causa di questo tipo di guasto è il deterioramento dei materiali isolanti.
La norma CEI EN 60947-4-1 definisce una corrente di corto circuito intermedia "r".
Questa corrente di prova permette di verificare che il dispositivo di protezione
Zona  Zona di corto  Zona di corto  garantisca una protezione anche contro i cortocircuiti impedenti.

di sovraccarico circuito impedente circuito


Dopo la prova, il contattore e il relé termico devono conservare le loro caratteristiche

di origine.

L’interruttore automatico deve intervenire in un tempo non superiore a 10 ms

per una corrente di guasto non inferiore a 15 In.

corrente di impiego Ie [A] corrente presunta "r" [kA]


0 < Ie ≤ 16 1
16 < Ie ≤ 63 3
63 < Ie ≤ 125 5
125 < Ie ≤ 315 10
315 < Ie ≤ 630 18
630 < Ie ≤ 1000 30
1000 < Ie ≤ 1600 42
Corrente "Iq" (Corto circuito)
Questo tipo di guasto è molto raro e può essere originato, ad esempio, da un errore

di collegamento nel corso di un’operazione di manutenzione.

La protezione in caso di corto circuito è realizzata da dispositivi ad apertura rapida.

La norma CEI EN 60947-4-1 definisce una corrente "Iq" generalmente non inferiore
a 50 In. Questa corrente "Iq" permette di verificare l’attitudine in coordinamento
delle differenti apparecchiature in una linea di alimentazione motore.

Dopo questa prova alle condizioni estreme tutte le apparecchiature che fanno parte

del coordinamento devono continuare a funzionare correttamente.

425
Protezione Protezione motori

degli apparecchi Coordinamento di comando e protezione

utilizzatori e ambienti
particolari

T [s] Classe di intervento dei relé termici


Le 4 classi di intervento di un relé termico sono 10A, 10, 20 e 30 e se ne definiscono
i tempi di intervento massimi a 1,05, 1,2, 1,5 e 7,2 volte In.

Classe 30 Le classi di avviamento 10 e 10A sono le più utilizzate (avviamento normale)

Le classi di avviamento 20 e 30 sono riservate ai motori con avviamento difficile


(pesante).
Classe 20 La tabella e la figura qui riportate mostrano l’adattamento del relé termico ai tempi
di avviamento del motore.
Classe 10 classe 1.05 In 1.2 In 1.5In 7.2In
10 A t>2h t<2h t < 2 min 2 ≤ t ≤ 10 s
10 t>2h t<2h t < 4 min 4 ≤ t ≤ 10 s
20 t>2h t<2h t < 8 min 6 ≤ t ≤ 20 s
30 t>2h t<2h t < 12 min 9 ≤ t ≤ 30 s

Le categorie di utilizzo dei contattori


La categoria di utilizzo dei contattori è necessaria per determinare la loro tenuta con
riferimento al numero e alla frequenza di manovra. Dipende, in generale, dal tipo di
carico utilizzatore da comandare; se l’utilizzatore è un motore dipende anche dalla
categoria di servizio.
La norma CEI EN 60947-4-1 definisce quattro categorie di utilizzo per assicurare
I/In una buona durata del contattore nelle reali condizioni d’uso, tenendo conto di:

c condizioni di apertura e di chiusura dell’apparecchio di comando;

c adattabilità dell’apparecchio di comando ad applicazioni tipo;

c valori normalizzati per le prove di durata sotto carico in funzione dell’applicazione.

categoria tipo di carico il contattore comanda tipo di applicazione


AC-1 non induttivo messa in tensione riscaldamento
(cosj 0,8) distribuzione
AC-2 motore ad anelli avviamento macchina per la trafilatura
(cosj 0,65) interruzione a motore lanciato
frenatura in contro corrente
marcia a scatti
AC-3 motore a gabbia avviamento compressori, ascensori,
(cosj 0,45 interruzione a motore lanciato pompe, miscelatori, scale
per le ≤100 A) mobili, ventilatori,
(cosj 0,35 climatizzatori, nastri
per le > 100 A) trasportatori
AC-4 motore a gabbia avviamento macchine per tipografia
(cosj 0,45 per interruzione a motore lanciato trafilatrici
le ≤100 A) frenatura in contro corrente
corrente (cosj 0,35 per inversione del senso di marcia
le > 100 A) marcia a scatti

Categoria di utilizzo AC3


interruzione  Riguarda i motori asincroni a rotore in corto circuito la cui interruzione si effettua

dell'alimentazione a motore lanciato; è l’utilizzo più corrente (85 % dei casi).

Il dispositivo di comando stabilisce la corrente di avviamento e interrompe

la corrente nominale ad una tensione pari a circa 1/6 del valore nominale.

L’interruzione è di facile realizzazione.

Categoria di utilizzo AC4


Riguarda i motori asincroni a rotore in corto circuito o ad anelli che possano

funzionare con frenatura in contro corrente o con marcia a “sbalzi”.

periodo tempi Il dispositivo di comando stabilisce la corrente di avviamento e può interrompere

di avviamento questa stessa corrente ad una tensione che potrebbe essere uguale a quella di rete.

Categoria di utilizzo AC3. Il contattore interrompe la corrente Queste condizioni difficili impongono di sovradimensionare i dispositivi di comando
nominale del motore. e protezione rispetto a quanto si prevede per la categoria AC3.
Influenza della tensione d’alimentazione di un motore
corrente I motori sono realizzati per erogare le prestazioni nominali con tensione
di alimentazione pari a Un ±5% e senza aumento della temperatura nominale
interruzione di funzionamento.
dell'alimentazione In pratica più il motore è di grosse dimensioni più è sensibile alle variazioni
di tensione oltre il limite sopra indicato, con i seguenti effetti negativi:
c tensione inferiore a Un: riscaldamento anomalo per aumento del tempo
di avviamento;
c tensione superiore a Un: aumento delle perdite Joule e delle perdite nel ferro
per i motori funzionanti a piena potenza.

periodo tempi
di avviamento
Categoria di utilizzo AC4. Il contattore interrompe la corrente
di avviamento.

426
Influenza della tensione di alimentazione
di un motore

Esempio
Un motore di potenza media alimentato con tensione pari al 90% della tensione

nominale fornisce:

c in funzionamento a regime una coppia pari all’81% della coppia nominale;

c in avviamento una coppia pari al 121% della coppia nominale, quando a tensione

nominale la coppia di avviamento è il 150% della coppia nominale.

In caso di avviamento diretto, con riduzione del 10% della tensione nominale,

i parametri di avviamento del motore variano nel modo seguente:

Corrente di avviamento: Iavv = Iavvn . ( Vavv ) = 0,9 . Iavvn


Vn
Coppia di avviamento: Cavv = Cavvn . ( Vavv ) = 0,81 . Cavvn
Vn
Tempo di avviamento: tavv = tavvn . ( Vavv ) = 1,23 . tavvn
Vn
Le formule sopra indicate mostrano che la coppia varia in funzione del quadrato
della tensione.
Il fenomeno non è significativo per macchine operatrici con coppia resistente
all’avviamento bassa (pompe centrifughe, ventilatori), ma può dare origine a gravi
ripercussioni in caso di azionamenti di macchine operatrici con coppia costante
(montacarichi e compressori alternativi) o con elevata coppia all’avviamento (mulini,
frantumatoi, avvolgicavo, bobinatrice).
Questa anomalia può ridurre notevolmente l’efficacia e la durata di vita del motore
e della macchina operatrice.

La tabella sottostante riassume gli effetti e le anomalie che si possono presentare

in caso di variazione della tensione di alimentazione dell’azionamento elettrico,

ed in funzione del tipo di macchina operatrice.

effetti e anomalie
variazione macchina operatrice effetti anomalie possibili
di tensione
U>Un coppia parabolica ventilatore riscaldamento inammissibile degli avvolgimenti invecchiamento precoce degli avvolgimenti
(macchine centrifughe) dovuto alle perdite in ferro e perdita d’isolamento
pompa riscaldamento inammissibile degli avvolgimenti invecchiamento precoce degli avvolgimenti
dovuto alle perdite in ferro e perdita d’isolamento
pressione superiore nelle tubature sollecitazioni supplementari nelle tubature
coppia costante frantoio, impastatrice riscaldamento inammissibile degli avvolgimenti invecchiamento precoce degli avvolgimenti
meccanica, potenza meccanica disponibile superiore e perdita d’isolamento
tapis roulant sollecitazioni meccaniche supplementari
della macchina
U<Un coppia parabolica ventilatore tempo di avviamento aumentato rischio di intervento delle protezioni e perdita
(macchine centrifughe) d'isolamento
coppia costante frantoio, impastatrice riscaldamento inammissibile degli avvolgimenti invecchiamento precoce degli avvolgimenti
meccanica, blocco del rotore e perdita d’isolamento
tapis roulant mancato avviamento del motore arresto della macchina

Caduta di tensione durante l’avviamento del motore


Affinché l’avviamento avvenga in modo regolare e con tempi contenuti è necessario
che la coppia di avviamento non sia inferiore a 1,7 volte la coppia resistente

della macchina operatrice.

La corrente di avviamento del motore varia in funzione del tipo di avviamento

adottato, come si evidenzia dalla tabella riassuntiva.

La caduta di tensione dipende anche dal fattore di potenza del motore durante

la fase di avviamento.

Tale fattore di potenza è definito dalla Norma CEI EN 60947-4-1 che ne indica
i valori limite in funzione della corrente nominale del motore:

c In < 100 A cosj = 0,45;

c In > 100 A cosj = 0,35.

Maggiore è la corrente di avviamento maggiore è la caduta di tensione a cui sono

assoggettati il motore ed eventuali utenze sensibili alla riduzione di tensione.

Esempio
Con alimentazione a piena tensione 400 V un motore, con avvolgimento rotorico
a doppia gabbia, fornisce una coppia di avviamento pari a 2,1 volte la coppia
resistente della macchina operatrice.
c Per una caduta di tensione all’avviamento del 10% la coppia fornita diventa
2,1 x (1-0,1)2 = 1,7 volte la coppia resistente;
c Per una caduta di tensione all’avviamento del 15% la coppia fornita diventa
2,1 x (1-0,15)2 = 1,5 volte la coppia resistente.
In questo caso il motore rischia di non avviarsi o di avere un avviamento troppo
lungo.
È buona regola limitare la caduta di tensione durante l’avviamento ad un valore
massimo del 10%.

427
Protezione Protezione motori
degli apparecchi Utilizzo delle tabelle di coordinamento
utilizzatori e ambienti
particolari

Condizioni d’utilizzo delle tabelle di coordinamento


interruttore automatico - contattore
I fenomeni subtransitori legati agli avviamenti diretti dei motori asincroni
Fenomeno subtransitorio alla messa in tensione di un motore a gabbia
di scoiattolo.
La messa in tensione di un motore a gabbia di scoiattolo in avviamento diretto
provoca una richiesta di corrente elevata. Questa corrente elevata al momento
dell’avviamento diretto è legata a due parametri:
c il valore di autoinduttanza elevato del circuito in rame;
c la magnetizzazione del circuito in ferro.

t [s]

protezione termica

td 
(da 0,5 
a 30 s)

protezione cortocircuito
(soglia magnetica
dell'interruttore automatico)

td" 
(da 0,01 
a 0,015 s)

In motore Irm
Id" (da 2 a 2,5 Id come valore di picco)
Id (da 5,8 a 8,6 In come valore efficace)
In motore: corrente assorbita dal motore a pieno carico (in A r.m.s.)
Id: corrente assorbita dal motore durante la fase di avviamento (in A r.m.s.)
Id’’: corrente subtransitoria generata dal motore alla messa in tensione. Questo fenomeno
subtransitorio molto corto si esprime con la seguente formula: k x Id x r (in A di cresta).
td: tempi di avviamento del motore da 0,5 a 30 s a seconda del tipo di applicazione
(vedi classi di avviamento).
td’’: durata della corrente subtransitoria da 0,010 a 0,015 s alla messa in tensione del motore
Irm: regolazione magnetica degli interruttori automatici.

Valori limite tipici della correnti subtransitorie


Questi valori che non sono normalizzati dipendono sostanzialmente dalla tecnologia
dei motori che si trovano sul mercato:
c motore classico Id’’ = da 2 Id a 2,1 Id (valore di picco);
c motore ad alto rendimento Id’’ = da 2,2 Id a 2,5 Id (valore di picco);
c variazione di Id’’ in funzione di Id:
tipo di motore valore di Id valore di Id’’
motore "classico" da 5,8 a 8,6 da Id’’ = 2 Id = 11,5 In (valore di picco) a Id’’ = 2,1 Id = 18 In
In motore (valore di picco)
motore ad alto da 5,8 a 8,6 da Id’’ = 2,2 Id = 12,5 In (valore di picco) a Id’’ = 2,5 Id = 21,5
rendimento In motore In (valore di picco)

Esempio: un motore ad alto rendimento che ha un valore di Id pari a 7,5 In potrà


produrre (in funzione delle sue caratteristiche elettriche) al momento della messa
in tensione una corrente subtransitoria pari a:
c valore minimo = 16,5 In (di picco);
c valore massimo = 18,8 In (di picco).

428
Correnti subtransitorie e regolazione delle protezioni
c come si può constatare nella precedente tabella, i valori di corrente subtransitoria
possono essere molto elevati e possono, quando sono prossimi al limite massimo,
provocare l’apertura della protezione contro i cortocircuiti (intervento intempestivo);
c gli interruttori automatici Schneider Electric sono regolati al fine di assicurare una
protezione contro i cortocircuiti adatta per gli avviamenti motore
(coordinamento di tipo 2 con il relé termico e il contattore);
c le associazioni interruttori automatici, contattori e relé termici Schneider Electric
sono previste in versione standard per permettere l’avviamento del motore nel caso
in cui generi correnti subtransitorie di valore elevato (Id’’ fino a 19 In del motore);
c quando si ha un intervento intempestivo della protezione contro i cortocircuiti
su un’associazione prodotti presente nelle tabelle di coordinamento, al momento
della messa in tensione di un motore, significa che:
v i limiti di alcuni apparecchi possono essere stati raggiunti,

v l’utilizzo nel quadro del coordinamento tipo 2 dell’avviatore su questo motore

rischia di portare ad un’usura prematura di uno (o più) dei componenti

dell’associazione.

Questo tipo di incidente deve condurre ad una nuova regolazione completa

dell’avviatore e della sua protezione.

Campo di utilizzo delle tabelle di associazione "interruttori automatici/


contattori" di Schneider Electric:
c motore “classico”:

scelta diretta nelle tabelle di coordinamento per qualsiasi valore di correnti

di avviamento (Id da 5,8 a 8,6 In) e di correnti subtransitorie;

c motore ad alto rendimento con Id ≤ 7,5 In:


scelta diretta nelle tabelle di coordinamento per qualsiasi valore di correnti

di avviamento e di correnti subtransitorie;

c motore ad alto rendimento con Id > 7,5 In:

quando gli interruttori automatici Schneider Electric sono utilizzati per correnti motore

prossime al loro valore di corrente nominale, essi sono regolati per garantire una

tenuta minima della protezione contro i corto circuiti al valore di 19 In (valore di picco)

del motore.

In questo caso sono possibili due scelte:

v la corrente subtransitoria di avviamento è conosciuta (fornita dal costruttore

del motore) ed è inferiore a 19 In (valore di picco) del motore.

Scelta diretta nelle tabelle di coordinamento per qualsiasi valore delle correnti

di avviamento (per Id > 7,5 In).

Esempio: per un motore di 110 kW 380/415 V (trifase), la scelta sarà:

NSX250 MA220 / LC1-F225 / LR9-F5371.

v la corrente subtransitoria di avviamento è sconosciuta o > 19 In (valore di picco)

del motore.

Si rende necessario un “surclassamento” del 20 % per poter soddisfare le condizioni

migliori per l’avviamento e il coordinamento.

Esempio: per un motore di 110 kW 380/415 V (trifase), la scelta sarà:

NSX400 Micrologic 1.3M / LC1-F265 / LR9-F5371.

Le tabelle nelle pagine da 413 a 415 sono valide per tempi di avviamento motore

cosiddetti "normali". I relé termici associati sono di classe 10 (td ≤ 10 s).


Per i motori a tempi di avviamento lunghi, occorre sostituire i relé termici di classe 10
o 10 A con dei relé termici di classe 20 come indicato nella tabella di corrispondenza

nella pagina successiva (per i coordinamenti tipo 1 e tipo 2).

I coordinamenti validi a 440 V sono applicabili anche per 480 V NEMA.

Contattori
Nelle tabelle di coordinamento di tipo 2:
c invertitori di marcia: sostituire LC1 con LC2
c avviatore stella / triangolo: sostituire LC1 con LC3
c avviamento lungo per cui occorre l'utilizzo della classe 30: si devono declassare
l’interruttore automatico e il contattore con un coefficiente K = 0,8.
Esempio:
c NSX160N-MA 100 utilizzato ad un massimo di 80 A;

c LC1F115 utilizzato ad un massimo di 92 A.

Queste tabelle possono anche essere utilizzate per una protezione termica classica

per trasformatori di corrente. I relé termici da utilizzare sono:

c LRD-05 (da 0,63 a 1 A) per la classe 10;

c LR2-D1505 (da 0,63 a 1 A) per la classe 20 con morsettiera LA7-D1064.

La potenza dei TC deve essere pari a 5 VA per fase, le altre caratteristiche sono

identiche a quelle descritte in alto.

Tabelle di coordinamento con relé di protezione multifunzione LT6-P

Esistono 3 tipi di relé multifunzione che possono essere collegati:

c direttamente sulla linea d’alimentazione del motore,

oppure

c al secondario del trasformatore di corrente.

429
Protezione Protezione motori
degli apparecchi Utilizzo delle tabelle di coordinamento
utilizzatori e ambienti
particolari

relè corrente collegamento sul trasformatore


nominale diretto di corrente
LT6-P0M005 FM da 0,2 a 1 A n n

da 1 a 5 A n n

LT6-P0M025 FM da 5 a 25 A n

Le caratteristiche dei trasformatori di corrente sono di seguito


(in accordo alle norme CEI EN 60044-1 e CEI EN 60044-3).
5 P 10

Multiplo della corrente di saturazione

TC destinato alla protezione motore

Classe di precisione (5%)

tabella di corrispondenza tra contattori e relé termici


Schneider Electric a parità di campo di regolazione
campo di regolazione [A] relé termici contattori
classe 10 classe 20
0.10…0.16 LRD 01 - LC1D09…D38
0.16…0.25 LRD 02 - LC1D09…D38
0.25…0.40 LRD 03 - LC1D09…D38
0.40…0.63 LRD 04 - LC1D09…D38
0.63…1 LRD 05 - LC1D09…D38
1…1.6 LRD 06 - LC1D09…D38
1.6…2.5 LRD 07 - LC1D09…D38
2.5…4 LRD 08 LRD 1508 LC1D09…D38
4…6 LRD 10 LRD 1510 LC1D09…D38
5.5…8 LRD 12 LRD 1512 LC1D09…D38
7…10 LRD 14 LRD 1514 LC1D09…D38
9…13 LRD 16 LRD 1516 LC1D09…D38
12…18 LRD 21 LRD 1521 LC1D09…D38
16…24 LRD 22 LRD 1522 LC1D09…D38
23…32 LRD 32 LRD 1530 LC1D09…D38
30…38 LRD 35 LRD 1532 LC1D09…D38

9…13 LRD 313 LRD 313L LC1D40A…D65A


12…18 LRD 318 LRD 318L LC1D40A…D65A
17…25 LRD 325 LRD 325L LC1D40A…D65A
23…32 LRD 332 LRD 332L LC1D40A…D65A
30…40 LRD 340 LRD 340L LC1D40A…D65A
37…50 LRD 350 LRD 350L LC1D40A…D65A
48…65 LRD 365 LRD 365L LC1D40A…D65A

17…25 LRD 3322 LR2 D3522 LC1D40…D65 e LC1D80…D95


23…32 LRD 3353 LR2 D3553 LC1D40…D65 e LC1D80…D95
30…40 LRD 3355 LR2 D3555 LC1D40…D65 e LC1D80…D95
37…50 LRD 3357 LR2 D3557 LC1D40…D65 e LC1D80…D95
48…65 LRD 3359 LR2 D3559 LC1D40…D65 e LC1D80…D95
55…70 LRD 3361 LR2 D3561 LC1D40…D65 e LC1D80…D95
63…80 LRD 3363 LR2 D3563 LC1D40…D65 e LC1D80…D95
80…104 LRD 3365 - LC1D40…D65 e LC1D80…D95

80…104 LRD 4365 - LC1D115…D150


95…120 LRD 4367 - LC1D115…D150
110…140 LRD 4369 - LC1D115…D150

60…100 LR9 D5367 LR9 D5567 LC1D115…D150


90…150 LR9 D5369 LR9 D5569 LC1D115…D150

30…50 LR9 F5357 LR9 F5557 LC1F115…F185


48…80 LR9 F5363 LR9 F5563 LC1F115…F185
60…100 LR9 F5367 LR9 F5567 LC1F115…F185
90…150 LR9 F5369 LR9 F5569 LC1F115…F185
132…220 LR9 F5371 LR9 F5571 LC1F185…F400
200…330 LR9 F7375 LR9 F7575 LC1F225…F500
300…500 LR9 F7379 LR9 F7579 LC1F225…F500
380…630 LR9 F7381 LR9 F7581 LC1F400…F800 (no F780)

430
Protezione motori
Avviamento stella/triangolo

Coordinamento in avviamento stella-triangolo


Dimensionamento dei componenti in funzione della corrente che circola
negli avvolgimenti del motore.
Spazi di montaggio e collegamenti dei differenti apparecchi degli avviatori
stella-triangolo in funzione del tipo di coordinamento e delle soluzioni delle protezioni
installate.
Coordinamento tipo 1
I contattori KM2 e KM3 sono dimensionati in funzione della corrente di linea
e KM1 può essere dimensionato in funzione della corrente di linea divisa per 3 ma,
per ragioni d’omogeneità, è bene che sia identico a KM2 e KM3.

Soluzione con l’interruttore magnetotermico Soluzione con l’interruttore magnetico

Coordinamento di tipo 2
I contattori KM1, KM2 e KM3 sono dimensionati un funzione della corrente di linea.
La scelta può essere fatta utilizzando le tabelle di coordinamento tipo 2 per
avviamento diretto nelle pagine da 413 a 415.

Soluzione con l’interruttore magnetotermico Soluzione con l’interruttore magnetico

431
Protezione Protezione motori
degli apparecchi Tabelle di coordinamento
utilizzatori e ambienti
particolari

prestazioni a 380/415V (1)

Interruttore solo magnetico (MA) interruttori


iC60L-MA 25 kA
NG125L-MA 50 kA
contattore NS80H-MA 70 kA

relé termico

tabella di coordinamento con iC60L-MA, NG125L-MA


motore interruttore contattore relè termico
da 220 a 230 V da 380 a 400 V 415 V 440 V(1) tipo In [A] Irm [A] tipo tipo Irth [A]
P [kW] I [A] P [kW] I [A] P [kW] I [A] P [kW] I [A]
- - 0,37 1,2 0,37 1,1 0,37 1 iC60LMA-NG125LMA 1,6 20 LC1-D09 LRD-06 1 a 1,6
- - 0,55 1,6 0,55 1,5 0,55 1,4 iC60LMA-NG125LMA 1,6 20 LC1-D09 LRD-06 1,25 a 2
0,37 2 0,75 2 0,75 1,8 0,75 1,7 iC60LMA-NG125LMA 2,5 30 LC1-D09 LRD-07 1,da 6 a
2,5
- - - - 1,1 2,6 - - iC60LMA-NG125LMA 4 50 LC1-D09 LRD-08 2,5 a 4
0,55 2,8 1,1 2,8 1,5 3,4 1,5 3,1 iC60LMA-NG125LMA 4 50 LC1-D09 LRD-08 2,5 a 4
11 5 2,2 5,3 2,2 4,8 2,2 4,5 iC60LMA-NG125LMA 6,3 75 LC1-D09 LRD-10 4a6
1,5 6,5 3 7 3 6,5 3 5,8 iC60LMA-NG125LMA 10 120 LC1-D09 LRD-12 5,5 a 8
2,2 9 4 9 4 8,2 4 7,9 iC60LMA-NG125LMA 10 120 LC1-D09 LRD-14 7 a 10
- - 5,5 12 5,5 11 - - iC60LMA-NG125LMA 12,5 150 LC1-D12 LRD-16 9 a 13
4 15 7,5 16 7,5 14 7,5 13,7 iC60LMA-NG125LMA 16 190 LC1-D18 LRD-21 12 a 18
- - - - 9 17 9 16,9 iC60LMA-NG125LMA 25 300 LC1-D18 LRD-21 12 a 18
5,5 20 11 23 11 21 11 20,1 iC60LMA-NG125LMA 25 300 LC1-D25 LRD-22 16 a 24
7,5 28 15 30 15 28 15 26,5 iC60LMA-NG125LMA 40 480 LC1-D32 LRD-32 23 a 32
- - 18,5 37 - - - - iC60LMA-NG125LMA 40 480 LC1-D40A LRD-340 30 a 40
11 39 - - 22 40 22 39 iC60LMA-NG125LMA 40 480 LC1-D40A LRD-350 37 a 50
- - 22 43 25 47 - - NG125LMA 63 750 LC1-D40A LRD-350 37 a 50
15 52 - - - - 30 51,5 NG125LMA 63 750 LC1-D50A LRD-365 48 a 65
(1) 480 V Nema.

tabella di coordinamento con NS80H-MA


Norma CEI EN 60947-4-1, tensione nominale d'impiego Ue = 380/415 V - 50 Hz, avviamento: diretto normale (2), coordinamento: tipo 2
motore interruttore automatico contattore (3) relè termico
Pn [kW] Inm [A] tipo In [A] Irm [A] tipo tipo reg. min/max
0,06 0,3 NS80H-MA 1,5 9 LC1-D09 LRD-03 0,25/0,4
0,09 0,4 NS80H-MA 1,5 9 LC1-D09 LRD-03 0,25/0,4
0,12 0,45 NS80H-MA 1,5 9 LC1-D09 LRD-04 0,4/0,63
0,185 0,7 NS80H-MA 1,5 13,5 LC1-D09 LRD-05 0,63/1
0,25 0,9 NS80H-MA 1,5 13,5 LC1-D09 LRD-05 0,63/1
0,37 1,2 NS80H-MA 2,5 22,5 LC1-D09 LRD-06 1/1,6
0,55 1,6 NS80H-MA 2,5 32,5 LC1-D09 LRD-07 1,6/2,5
0,75 2 NS80H-MA 2,5 32,5 LC1-D09 LRD-07 1,6/2,5
1,1 2,8 NS80H-MA 6,3 57 LC1-D32 LRD-08 2,5/4
1,5 3,7 NS80H-MA 6,3 57 LC1-D32 LRD-08 2,5/4
2,2 5,3 NS80H-MA 6,3 82 LC1-D32 LRD-10 4/6
3 7 NS80H-MA 12,5 113 LC1-D40 LRD-12 5,5/8
4 9 NS80H-MA 12,5 138 LC1-D40 LRD-14 7/10
5,5 12 NS80H-MA 12,5 163 LC1-D40 LRD-16 9/13
7,5 16 NS80H-MA 25 250 LC1-D40 LRD-21 12/18
10 21 NS80H-MA 25 325 LC1-D40 LRD-33 22 17/25
11 23 NS80H-MA 25 325 LC1-D40 LRD-33 22 17/25
15 30 NS80H-MA 50 450 LC1-D40 LRD-33 53 23/32
18,5 37 NS80H-MA 50 550 LC1-D50 LRD-33 55 30/40
22 44 NS80H-MA 50 650 LC1-D50 LRD-33 57 37/50
30 60 NS80H-MA 80 880 LC1-D65 LRD-33 59 48/65
37 72 NS80H-MA 80 1040 LC1-D80 LRD-33 63 63/80
(1) I valori in kA esprimono il valore massimo di corrente di corto circuito per cui è possibile utilizzare lo specifico coordinamento, in funzione dell'interruttore scelto.
(2) Per avviamenti pesanti (classe 20), sostituire il relè termico utilizzando la tabella "Corrispondenza dei relé classe 10/10 A e classe 20".
(3) Inversione di marcia: sostituire LC1 con LC2; avviamento stella-triangolo: sostituire LC1 con LC3.

432
prestazioni a 380/415V (1)

Interruttore solo magnetico (MA) interruttori B F N H S L


NSX100/160/250-MA 25 kA 36 kA 50 kA 70 kA 100 kA 130 kA
NSX400/630 Micrologic 1.3M 25 kA 36 kA 50 kA 70 kA 100 kA 130 kA
contattore NS800/1000 Micrologic 5.0 - - - - - 130 kA

relé termico

tabella di coordinamento con Compact NSX MA, Micrologic 1.3M e Compact NS Micrologic 5.0
Norma CEI EN 60947-4-1, tensione nominale d'impiego Ue = 380/415 V - 50 Hz, avviamento: diretto normale (2), coordinamento: tipo 2
motore interruttore automatico contattore (3) relè termico
Pn [kW] Inm [A] tipo In [A] Irm [A] (4)
tipo tipo reg. min/max
0,37 1,2 NSX100-MA 2,5 22,5 LC1-D09 LRD-06 1/1,6
0,55 1,6 NSX100-MA 2,5 32,5 LC1-D09 LRD-07 1,6/2,5
0,75 2 NSX100-MA 2,5 32,5 LC1-D09 LRD-07 1,6/2,5
1,1 2,8 NSX100-MA 6,3 57 LC1-D32 LRD-08 2,5/4
1,5 3,7 NSX100-MA 6,3 57 LC1-D32 LRD-08 2,5/4
2,2 5,3 NSX100-MA 6,3 82 LC1-D32 LRD-10 4/6
3 7 NSX100-MA 12,5 113 LC1-D40 LRD-12 5,5/8
4 9 NSX100-MA 12,5 138 LC1-D40 LRD-14 7 /10
5,5 12 NSX100-MA 12,5 163 LC1-D40 LRD-16 9/13
7,5 16 NSX100-MA (5) 25 250 LC1-D40 LRD-21 12/18
10 21 NSX100-MA (5) 25 325 LC1-D40 LRD-33 22 17/25
11 23 NSX100-MA (5) 25 325 LC1-D40 LRD-33 22 17/25
15 30 NSX100-MA (5) 50 450 LC1-D80 LRD-33 53 23/32
18,5 37 NSX100-MA (5) 50 550 LC1-D80 LRD-33 55 30/40
22 44 NSX100-MA (5) 50 650 LC1-D80 LRD-33 57 37/50
30 60 NSX100-MA (5) 100 900 LC1-D80 LRD-33 59 48/65
37 72 NSX100-MA (5) 100 1100 LC1-D80 LRD-33 63 63/80
45 85 NSX100-MA (5) 100 1300 LC1-D115 LR9-D53 67 60/100
LC1-F115 LR9-F53 67 60/100
55 105 NSX160-MA 150 1500 LC1-D115 LR9-D53 69 90/150
LC1-F115 LR9-F53 69 90/150
75 140 NSX160-MA 150 1950 LC1-D150 LR9-D53 69 90/150
LC1-F150 LR9-F53 69 90/150
90 170 NSX250-MA 220 2420 LC1-F185 LR9-F53 71 132/220
110 210 NSX250-MA 220 2860 LC1-F225 LR9-F53 71 132/220
NSX400 Micrologic 1.3M 320 2880 LC1-F265 LR9-F53 71 132/220
132 250 NSX400 Micrologic 1.3M 320 3500 LC1-F265 LR9-F73 75 200/330
160 300 NSX400 Micrologic 1.3M 320 4160 LC1-F330 LR9-F73 75 200/330
200 380 NSX630 Micrologic 1.3M 500 5700 LC1-F400 LR9-F73 79 300/500
220 420 NSX630 Micrologic 1.3M 500 6500 LC1-F500 LR9-F73 79 300/500
250 460 NSX630 Micrologic 1.3M 500 6500 LC1-F500 LR9-F73 79 300/500
NS800L Micrologic 5.0 - LR off 800 8000 LC1-F630 LR9-F73 81 380/630
300 565 NS800L Micrologic 5.0 - LR off 800 8000 LC1-F630 LR9-F73 81 380/630
335 620 NS800L Micrologic 5.0 - LR off 800 8000 LC1-F630 LR9-F73 81 380/630
375 670 NS800L Micrologic 5.0 - LR off 800 9600 LC1-F780 TC800/5 + LRD-10 630/1000
400 710 NS800L Micrologic 5.0 - LR off 800 9600 LC1-F780 TC800/5 + LRD-10 630/1000
450 800 NS1000L Micrologic 5.0 - LR off 1000 10000 LC1-F780 TC800/5 + LRD-10 630/1000
(1) I valori in kA esprimono il valore massimo di corrente di corto circuito per cui è possibile utilizzare lo specifico coordinamento, in funzione dei livelli del potere
di interruzione di Compact NSX e NS.
(2) Per avviamenti pesanti (classe 20), sostituire il relè termico utilizzando la tabella "Corrispondenza dei relé classe 10/10 A e classe 20".
(3) Inversione di marcia: sostituire LC1 con LC2; avviamento stella-triangolo: sostituire LC1 con LC3.
(4) Valore di "Ii" per Micrologic 5.0.
(5) Il coordinamento è garantito anche utilizzando il blocco interruzione NSX160 (es: NSX160-MA25).

433
Protezione Protezione motori
degli apparecchi Tabelle di coordinamento
utilizzatori e ambienti
particolari

prestazioni a 380/415V (1)

Interruttore con sganciatore Interruttori B F N H S


L
elettronico NSX100/160/250 Micrologic 2.2M/6.2M 25 kA 36 kA 50 kA 70 kA 100 kA 130 kA
NSX400/630 Micrologic 2.3M/6.3M 25 kA 36 kA 50 kA 70 kA 100 kA 130 kA
NS800/1000 Micrologic 5.0 - - - - - 130 kA
contattore

tabella di coordinamento con Compact NSX, Micrologic 2.2M, 6.2M e 2.3M, 6.3M
e Compact NS Micrologic 5.0
Norma CEI EN 60947-4-1, Tensione nominale d'impiego Ue = 380/415 V - 50 Hz, Avviamento: diretto normale, Coordinamento: tipo 2
motore interruttore automatico contattore (2)
Pn [kW] Inm [A] tipo sganciatore Ith [A] Irm [A] (3)
tipo
7,5 16 NSX100 Micrologic 2.2M o 6.2M 12/25 13 Ith LC1-D80
10 21 NSX100 Micrologic 2.2M o 6.2M 12/25 13 Ith LC1-D80
11 23 NSX100 Micrologic 2.2M o 6.2M 12/25 13 Ith LC1-D80
15 30 NSX100 Micrologic 2.2M o 6.2M 25/50 13 Ith LC1-D80
18,5 37 NSX100 Micrologic 2.2M o 6.2M 25/50 13 Ith LC1-D80
22 44 NSX100 Micrologic 2.2M o 6.2M 25/50 13 Ith LC1-D80
30 60 NSX100 Micrologic 2.2M o 6.2M 50/100 13 Ith LC1-D80
37 72 NSX100 Micrologic 2.2M o 6.2M 50/100 13 Ith LC1-D80
45 85 NSX100 Micrologic 2.2M o 6.2M 50/100 13 Ith LC1-D115 o LC1-F115
55 105 NSX160 Micrologic 2.2M o 6.2M 70/150 13 Ith LC1-D115 o LC1-F115
75 140 NSX160 Micrologic 2.2M o 6.2M 70/150 13 Ith LC1-D150 o LC1-F150
90 170 NSX250 Micrologic 2.2M o 6.2M 100/220 13 Ith LC1-F185
NSX400 Micrologic 2.3M o 6.3M 160/320 13 Ith LC1-F225
110 210 NSX250 Micrologic 2.2M o 6.2M 100/220 13 Ith LC1-F225
NSX400 Micrologic 2.3M o 6.3M 160/320 13 Ith LC1-F225
132 250 NSX400 Micrologic 2.3M o 6.3M 160/320 13 Ith LC1-F265
160 300 NSX400 Micrologic 2.3M o 6.3M 160/320 13 Ith LC1-F330
200 380 NSX630 Micrologic 2.3M o 6.3M 250/500 13 Ith LC1-F400
220 420 NSX630 Micrologic 2.3M o 6.3M 250/500 13 Ith LC1-F500
250 460 NSX630 Micrologic 2.3M o 6.3M 250/500 13 Ith LC1-F500
NS800L Micrologic 5.0 320/800 8000 LC1-F630
300 565 NS800L Micrologic 5.0 320/800 8000 LC1-F630
335 620 NS800L Micrologic 5.0 320/800 8000 LC1-F630
375 670 NS800L Micrologic 5.0 320/800 9600 LC1-F780
400 710 NS800L Micrologic 5.0 320/800 9600 LC1-F780
450 800 NS1000L Micrologic 5.0 400/1000 10000 LC1-F780
(1) I valori in kA esprimono il valore massimo di corrente di corto circuito per cui è possibile utilizzare lo specifico coordinamento, in funzione dei livelli del potere
di interruzione di Compact NSX e NS.
(2) Inversione di marcia: sostituire LC1 con LC2; avviamento stella-triangolo: sostituire LC1 con LC3.
(3) Valore di "Ii" per Micrologic 5.0.

434
Protezione Protezione dei circuiti alimentati
degli apparecchi da un generatore
utilizzatori e ambienti Generalità
particolari
rete normale rete soccorso
Protezione dei circuiti prioritari alimentati
MT
BT
GE
da un generatore di soccorso
In un numero sempre maggiore di impianti sono previsti utilizzatori che devono
essere alimentati anche in caso di interruzione della rete di distribuzione pubblica:
c circuiti di sicurezza: illuminazione di sicurezza, sistema antincendio, sistema
sistema  di allarme e segnalazione;
automatico c circuiti prioritari: alimentano quelle apparecchiature il cui arresto prolungato
di commutaz.
causerebbe perdita di produttività, danni alla catena produttiva o situazioni
pericolose per gli operatori.
Un sistema correntemente utilizzato per rispondere a questo bisogno consiste
circuiti non nell’installare un gruppo motore termico-generatore collegato all’impianto per mezzo
prioritari circuiti prioritari di un sistema di commutazione automatica che alimenta, in caso di emergenza,
i circuiti di sicurezza ed i circuiti prioritari ed impedisce il funzionamento in parallelo
con la rete pubblica.

L’alternatore in cortocircuito
Al verificarsi di un cortocircuito ai morsetti di un alternatore, l’andamento della
corrente presenta un picco iniziale dell’ordine di 5÷10 volte la corrente nominale
del generatore (periodo subtransitorio che va da 10 a 20 ms), poi decresce
(periodo transitorio tra 100 e 300 ms), per stabilizzarsi ad un valore che, secondo
il tipo di eccitazione dell’alternatore, può variare da 0,3 a 3 volte la corrente nominale
dell’alternatore.

Scelta dell’interruttore di macchina


L’interruttore di alimentazione va scelto in funzione della corrente di cortocircuito
trifase ai morsetti del generatore, pari a:
Icc 3F = In . 100
x"d
dove:
In è la corrente nominale del generatore;
x"d è la reattanza subtransitoria in valore percentuale, variabile tra il 10÷20%.
Nel caso in cui l’interruttore di macchina non sia dotato di protezione specifica
(vedere figura in basso a destra) è possibile utilizzare uno sganciatore a bassa
soglia magnetica in grado di intervenire in presenza delle correnti di cortocircuito
che, in genere, non sono di valore molto elevato.

Scelta degli interruttori di partenza


Il potere d’interruzione viene scelto in conformità alle caratteristiche della rete
di alimentazione normale (trasformatore MT/BT). Per quanto riguarda
lo sganciatore, la scelta cade su sganciatori a bassa soglia magnetica.
L’impiego di questi sganciatori è indispensabile ogni qualvolta la corrente nominale
dell’interruttore supera 1/3 della corrente nominale del gruppo.
A livellodi distribuzione secondaria e terminale la verifica delle regolazioni
è di minore importanza in quanto gli interruttori hanno correnti nominali piccole
rispetto alla corrente nominale del gruppo di generazione. La protezione
delle persone contro i contatti indiretti nei sistemi TN e IT, deve essere garantita
sia in presenza della rete normale che in presenza della rete di soccorso. Nei sistemi
TN e IT, qualora lo sganciatore prescelto abbia una soglia di intervento troppo
elevata per garantire la protezione delle persone, è necessaria l’installazione
di un relé differenziale.
Nei sistemi TT è sempre necessario utilizzare un dispositivo differenziale.
Protezione classica di un alternatore Andamento della corrente di cortocircuito ai morsetti di un alternatore
tempo [s]
Ieff
regime regime
1000 subtransitorio transitorio

alterazione con
100 eccitazione composta
e sovraeccitazione
3In
12
10
7
3
2 In
1 alterazione con 
eccitazione derivata
0,3In

1.11.2 1.5 2 3 4 5 I/In istante  da 10 a 20 ms da 0,1 a 0,3 ms t


del guasto

435
Protezione Protezione dei circuiti alimentati
degli apparecchi da un generatore
utilizzatori e ambienti Scelta delle protezioni
particolari

Sganciatori a bassa soglia magnetica


c curva B per interruttori Acti 9;

c tipo G per interruttori Compact con correnti d'impiego fino a 63 A;

c Micrologic 2.2G o 5.2A e 5.2E o 6.2A e 6.2E per interruttori Compact fino a 250 A;

c Micrologic 5.3A e 5.3E o 6.3A e 6.3E per interruttori Compact da 400 a 630 A;

c Micrologic 2.0, 5.0, 6.0 e 7.0 per interruttori Compact NS da 630b a 3200 A

e Masterpact NT ed NW.

protezione dei circuiti prioritari


livello di protezione circuiti protezione persone
distribuzione
Icu Im (1) Im o IDn
generatore ≥ Icc 3F MAX ≤ Icc FN/FF fondo linea ≤ Id
alimentazione dalla alimentazione dalla alimentazione dalla
rete di soccorso rete di soccorso rete di soccorso
circuiti ≥ Icc 3F MAX ≤ Icc FN/FF fondo linea ≤ Id
di distribuzione alimentazione dalla alimentazione dalla alimentazione dalla
rete normale rete di soccorso rete di soccorso
circuiti secondari ≥ Icc 3F MAX ≤ Icc FN/FF fondo linea ≤ Id
e terminali alimentazione dalla alimentazione dalla alimentazione dalla
rete normale rete di soccorso rete di soccorso
(1) Se la protezione termica è sovradimensionata o mancante, si deve verificare che un
cortocircuito a fondo linea (FF o FN) faccia intervenire la protezione magnetica dell’interruttore.
La tabella permette di determinare il tipo di interruttori e lo sganciatore in funzione
della potenza del generatore e della sua reattanza caratteristica.

tabella di scelta per protezione di generatori trifasi


potenza nominale massima [kVA] protezione con sganciatore magnetotermico
230 V 400 V 415 V 440 V gamma Acti 9 curva B (1) gamma Compact NSX TMG (1)
6 10 11 12 iC60a 16 A NSX160E TM16G (2)
7,5 13 14 15 iC60a 20 A NSX160E TM25G (2)
9 ÷ 9,5 15 ÷16 16,5 ÷ 17,5 17,5 ÷ 20 iC60a 25 A NSX160E TM25G (2)
11,5 ÷ 12 20 ÷ 21 22 ÷ 23 23,5 ÷ 24 iC60a 32 A NSX160E TM40G
14 ÷ 15,5 24 ÷ 27 26,5 ÷ 29 28 ÷ 31 iC60a 40 A NSX160E TM40G
17,5 ÷ 19 30 ÷ 33 33 ÷ 36 35 ÷ 38 iC60a 50 A NSX160E TM63G
20,5 ÷ 24 35 ÷ 42 38,5 ÷ 45 40,5 ÷ 48 iC60N 63 A NSX160E TM63G
28,5 ÷ 30,5 50 ÷ 53 55 ÷ 58 58 ÷ 61 C120N 80 A
35 ÷ 38 60 ÷ 66 66 ÷ 72 70 ÷ 77 C120N 100 A
potenza nominale massima [kVA] protezione con sganciatore elettronico
230 V 400 V 415 V 440 V gamma Compact gamma Masterpact
26÷38 45÷66 50÷72 52÷77 NSX160E Micrologic 2.2G 100 A
41÷60 70÷105 77÷115 81÷122 NSX160E Micrologic 2.2G 160 A
65÷95 112÷165 123÷180 130÷191 NSX250B Micrologic 2.2G 250 A
61 ÷ 150 106 ÷ 260 116 ÷ 285 121 ÷ 300 NSX400F Micrologic 5.3A NT08 H1/NW08 NI/H1
151 ÷ 240 261 ÷ 415 286 ÷ 450 301 ÷ 480 NSX630F Micrologic 5.3A Micrologic 5.0
NS630bN Micrologic 5.0
241 ÷ 305 416 ÷ 520 451 ÷ 575 481 ÷ 610 NS800N Micrologic 5.0
306 ÷ 380 521 ÷ 650 576 ÷ 710 611 ÷ 760 NS1000N Micrologic 5.0 NT10H1/NW10NI/H1 (3)
381 ÷ 480 651 ÷ 820 711 ÷ 900 761 ÷ 960 NS1250N Micrologic 5.0 NT12H1/NW12NI/H1 (3)
481 ÷ 610 821 ÷ 1050 901 ÷ 1150 961 ÷ 1220 NS1600N Micrologic 5.0 NT16H1/NW16NI/H1 (3)
611 ÷ 760 1051 ÷ 1300 1151 ÷ 1400 1221 ÷ 1520 NS2000N Micrologic 5.0 NW20H1 (3)
761 ÷ 950 1301 ÷ 1650 1401 ÷ 1800 1521 ÷ 1900 NS2500N Micrologic 5.0 NW25H1 (3)
951 ÷ 1220 1651 ÷ 2100 1801 ÷ 2300 1901 ÷ 2400 NS3200N Micrologic 5.0 NW32H1 (3)
(1) Protezione valida per generatori con reattanza transitoria ≤ 30%.
(2) Protezione valida per generatori con reattanza transitoria ≤ 25%.
(3) Si consiglia l’utilizzo dell’unità di controllo Micrologic 5.0.

potenza 230 V mono 1 8 20 Piccoli gruppi portatili


del gruppo 230 V tri 2 14 40 Utilizzati in prevalenza da personale non qualificato. Se il gruppo e le condutture
[kVA] 400 V tri 3 25 65 non sono di classe II, la norma impone utilizzo di un dispositivo differenziale
corrente nominale [A] 5 38 99 a corrente residua (DDR) di soglia non superiore a 30 mA.
interruttore iC60N iC60N C120N La tabella a fianco permette di scegliere il tipo di protezione in funzione della potenza
curva B curva B curva B del gruppo.
NSX160E NSX160E
TM40G Micrologic
2.2G 100 A Gruppi mobili
blocco Vigi [mA] 30 30 30 I gruppi mobili si utilizzano per alimentare gli impianti provvisoriamente,

ad esempio in funzione di lavori (in cantiere) è raccomandabile proteggere

questi impianti contro i pericoli dell’elettricità utilizzando un dispositivo differenziale

con soglia non superiore a 500 mA di tipo selettivo.

Questo consente di avere intervento selettivo tra la protezione del generatore

e quelle dei circuiti prese per i quali è richiesto un DDR da 30 mA.

436
Protezione Protezione dei trasformatori BT/BT
degli apparecchi Generalità
utilizzatori e ambienti
particolari

Corrente d’inserzione del trasformatore


Introduzione
Questi trasformatori sono frequentemente utilizzati per:

c un cambiamento di tensione per:

v circuiti ausiliari di comando e controllo;

v circuiti di illuminazione a 230 V quando il neutro non è distribuito;

v riduzione del livello di cortocircuito sui quadri di alimentazione dei circuiti

di illuminazione;

c cambiamento del sistema di neutro in presenza di utilizzatori con correnti

di dispersione elevate o livello di isolamento basso (informatica, forni elettrici, ecc).

I trasformatori BT/BT sono generalmente forniti con sistemi di protezione incorporati

e i costruttori devono essere consultati per i dettagli.

Una protezione di sovracorrente deve essere in ogni caso prevista sul lato primario.

L’esercizio di questi trasformatori richiede la conoscenza della loro particolare


funzione, insieme ad un numero di altri punti di seguito descritti.
Nota: Nel caso particolare dei trasformatori di isolamento di sicurezza BT/BT (BTS), è quasi
sempre richiesto uno schermo metallico messo a terra tra il primario e il secondario,
a seconda delle circostanze come raccomandato nella norma europea CEI EN 60742.

Corrente di inserzione
Alla messa in tensione dei trasformatori BT/BT, si manifestano correnti molto forti

di cui occorre tenere conto al momento della scelta del dispositivo di protezione.

L’ampiezza dipende:

c dall'istante in cui si chiude l'interruttore di alimentazione;

c dall'induzione residua presente nel circuito magnetico;

c dalle caratteristiche del carico alimentato dal trasformatore.

Il valore di cresta della prima onda di corrente raggiunge di frequente un valore

da 10 a 15 volte la corrente efficace nominale del trasformatore.


Per potenze inferiori a 50 kVA, questo valore può raggiungere valori da 20 a 25 volte

la corrente nominale.

Questa corrente transitoria si smorza molto rapidamente con una costante

di tempo q che può arrivare ad alcune decine di millisecondi.

Nota: per trasformatori con:


c rapporto di trasformazione unitario;

c potenza inferiore a 5 kVA.

In caso di sgancio intempestivo della protezione a monte, prima di passare ad un interruttore

di calibro superiore, invertire i morsetti di ingresso con quelli di uscita (la corrente di inserzione

varia sensibilmente se il primario è avvolto internamente o esternamente rispetto al secondario).

Scelta della protezione


Protezione principale lato primario
Le tabelle riportate nelle pagine successive sono il risultato di una serie di prove
di coordinamento tra interruttori di protezione e trasformatori BT/BT.
I trasformatori utilizzati nelle prove sono normalizzati.
Le loro principali caratteristiche sono raccolte nelle tabelle delle due pagine
seguenti. Le stesse tabelle, riferite ad una tensione di alimentazione primaria di 230
o 400 V, ed a trasformatori monofase e trifase, indicano l’interruttore da utilizzare

in funzione della potenza del trasformatore.

I trasformatori presi in considerazione hanno l’avvolgimento primario esterno

rispetto a quello secondario. (In caso contrario consultateci).

Gli interruttori proposti permettono di:

c proteggere il trasformatore in caso di cortocircuito massimo;

c evitare gli sganci intempestivi al momento della messa in tensione

dell'avvolgimento primario utilizzando:

v interruttori modulari con soglia magnetica elevata: curva D o K,

v interruttori scatolati selettivi con la soglia magnetica elevata: sganciatore TM-D

o sganciatore elettronico Micrologic,

v interruttori con sganciatore solo magnetico, curva MA, qualora la corrente

di inserzione sia molto elevata;

c garantire la durata elettrica dell'interruttore.

Altre protezioni
A causa della elevata corrente di inserzione del trasformatore, l’interruttore posto
sul primario può non garantire la protezione termica del trasformatore e della sua
conduttura di alimentazione lato primario.
È tipicamente il caso degli interruttori modulari che devono avere una corrente
nominale più elevata di quella dei trasformatori.
In questi casi si deve verificare che, in caso di cortocircuito monofase ai morsetti
primari del trasformatore (Icc minima a fondo linea), si abbia l’intervento del
magnetico dell’interruttore. Nelle normali applicazioni nei quadri questa condizione
è sempre verificata stante la ridotta lunghezza delle condutture di alimentazione.
La protezione termica del trasformatore si può realizzare installando

437
Protezione Protezione dei trasformatori BT/BT
degli apparecchi Generalità
utilizzatori e ambienti
particolari

immediatamente a valle del trasformatore BT/BT un interruttore automatico avente


corrente nominale minore o uguale a quella del secondario del trasformatore.
Negli impianti di illuminazione la protezione contro i sovraccarichi non è necessaria
se il numero di punti luce è ben definito (assenza di sovraccarichi).
Si ricorda che la norma raccomanda l’omissione della protezione contro
i sovraccarichi per circuiti la cui apertura intempestiva potrebbe essere causa
di pericolo, come ad esempio circuiti che alimentano dispositivi di estinzione
dell’incendio.
Esempio
Un circuito a 400 V trifase alimenta un trasformatore 400/230 V di potenza nominale
NSX250 125 kVA (I1n = 180 A) per il quale il primo picco della corrente di inserzione
Sganciatore elettronico
può raggiungere un valore pari a circa 12 In, ad esempio: 12 x 180 = 2160 A.
Micrologic 2.2
Questa corrente di picco corrisponde ad un valore efficace di 1530 A
(ovvero 2160/2).

Un interruttore automatico tipo Compact NSX250 con una regolazione di corrente

3 x 70 mm2
termica Ir = 200 A e di corrente magnetica Im = 8 x Ir sarebbe un dispositivo

di protezione adatto allo scopo.

400/230 V
125 kVA Un caso particolare: la protezione contro il sovraccarico installato sul lato
secondario del trasformatore
Un vantaggio della protezione da sovraccarico situata sul lato secondario
è che la protezione contro il cortocircuito sul primario potrà essere regolata
ad un valore elevato o, in alternativa, potrà essere utilizzato un interruttore tipo MA
(solo magnetico). La regolazione della protezione di cortocircuito al primario deve,
in ogni caso, essere sufficientemente sensibile per assicurare il suo intervento
nel caso di cortocircuito che avvenga sul lato secondario del trasformatore.
Nota: al primario la protezione è sovente assicurata da fusibili, tipo aM.
Questo criterio presenta due svantaggi:

c i fusibili devono essere sovradimensionati (almeno 4 volte la corrente nominale a pieno carico

del trasformatore);

c al fine di assicurare le funzioni di sezionamento sul primario, un interruttore di manovra

o un contattore deve essere comunque associato ai fusibili.


Nella pratica, scelte possibili:
Esistono diverse scelte possibili per proteggere il circuito primario dei trasformatori
e degli autotrasformatori BT/BT:
c sia attraverso sganciatori magnetotermici;
c sia attraverso sganciatori elettronici .
Gli sganciatori elettronici possiedono una dinamica di regolazione termica molto
estesa che permette una scelta più ampia di trasformatori da proteggere
(esempio: potenza di trasformatori non normalizzata, tensione di funzionamento non
"standard" sovradimensionamento dell’interruttore per futuri ampliamenti
dell’impianto, ...).
Gli interruttori automatici proposti nelle tabelle tengono conto delle correnti
di inserzione al momento della messa in tensione del trasformatore
(Iins ≤ 25 In come valore di picco).
Metodo di scelta degli interruttori automatici e delle loro protezioni:

c calcolare la corrente nominale al primario del trasformatore:

v In = P kVA/ 3 Un per trasformatori trifase,

v In = P kVA/Un per trasformatori monofase,

c fare la scelta dell’interruttore automatico e della protezione magnetotermica TMD

o elettronica Micrologic in funzione delle esigenze di regolazione Ir e di potere


di interruzione necessario nel punto di installazione.

438
Trasformatori monofase

trasformatore monofase (tensione primaria 230 V)


trasformatore interruttore/sganciatore lato primario (1) (2)
Pn [kVA] In [A] ucc [%] modulare scatolato o aperto
0,1 0,4 13 iC60 D1 o K1
0,16 0,7 10,5 iC60 D2 o K2
0,25 1,1 9,5 iC60 D3 o K3
0,4 1,7 7,5 iC60 D4 o K4
0,63 2,7 7 iC60 D6 o K6
1 4,2 5,2 iC60/NG125 D10 o K10
1,6 6,8 4 iC60/NG125 D16 o K16
2 8,4 2,9 iC60/NG125 D16 o K16
2,5 10,5 3 iC60/NG125 D20 o K20
4 16,9 2,1 iC60/NG125 D40 o K40
5 21,1 4,5 iC60/NG125 D50 o K50 NSX160E/B/F/N/H/S/L TM40D o Micrologic 2.2 40A
6,3 27 4,5 iC60/NG125 D63 o K63 NSX160E/B/F/N/H/S/L TM80D o Micrologic 2.2 100A
8 34 5 C120/NG125 D80 NSX160E/B/F/N/H/S/L TM100D o Micrologic 2.2 100A
10 42 5,5 C120/NG125 D100 NSX160E/B/F/N/H/S/L TM100D o Micrologic 2.2 100A
12,5 53 5,5 C120/NG125 D100 NSX160E/B/F/N/H/S/L TM100D o Micrologic 2.2 100A
16 68 5,5 C120/NG125 D125 NSX160E/B/F/N/H/S/L TM125D o Micrologic 2.2 100A
20 84 5,5 NSX160E/B/F/N/H/S/L TM160D o Micrologic 2.2 160A
25 105 5,5 NSX160E/B/F/N/H/S/L TM160D o Micrologic 2.2 160A
31,5 133 5 NSX250B/F/N/H/S/L TM200D o Micrologic 2.2 160A
40 169 5 NSX250B/F/N/H/S/L TM200D o Micrologic 2.2 250A
50 211 5 NSX400F/N/H/S/L Micrologic 5.3/6.3
63 266 5 NSX400F/N/H/S/L Micrologic 5.3/6.3
80 338 4,5 NSX630F/N/H/S/L Micrologic 5.3/6.3 NS630bN/H/L NT08H1 Micrologic 5.0/6.0/7.0
100 422 5,5 NSX630F/N/H/S/L Micrologic 5.3/6.3 NS630bN/H/L NT08H1 Micrologic 5.0/6.0/7.0
125 528 5 NS800N/H NT08H1 NW08N1/H1 Micrologic 5.0/6.0/7.0
160 675 5 NS800N/H NT08H1 NW08N1/H1 Micrologic 5.0/6.0/7.0
trasformatore monofase (tensione primaria 400 V)
trasformatore interruttore/sganciatore lato primario (1) (2)
Pn [kVA] In [A] ucc [%] modulare scatolato o aperto
1 2,44 8 iC60 D6 o K6
1,6 3,9 8 iC60/NG125 D10 o K10
2,5 6,1 3 iC60/NG125 D16 o K16
4 9,8 2,1 iC60/NG125 D20 o K20
5 12,2 4,5 iC60/NG125 D32 o K32 NSX160E/B/F/N/H/S/L TM16D o Micrologic 2.2 40A
6,3 15,4 4,5 iC60/NG125 D40 o K40 NSX160E/B/F/N/H/S/L TM25D o Micrologic 2.2 40A
8 19,5 5 iC60/NG125 D50 o K50 NSX160E/B/F/N/H/S/L TM40D o Micrologic 2.2 40A
10 24 5 iC60/NG125 D63 o K63 NSX160E/B/F/N/H/S/L TM40D o Micrologic 2.2 40A
12,5 30 5 iC60/NG125 D63 o K63 NSX160E/B/F/N/H/S/L TM40D o Micrologic 2.2 40A
16 39 5 C120/NG125 D80 NSX160E/B/F/N/H/S/L TM80D o Micrologic 2.2 100A
20 49 5 C120/NG125 D100 NSX160E/B/F/N/H/S/L TM80D o Micrologic 2.2 100A
25 61 5,5 C120/NG125 D125 NSX160E/B/F/N/H/S/L TM100D o Micrologic 2.2 100A
31,5 77 5 NSX160E/B/F/N/H/S/L TM100D o Micrologic 2.2 100A
40 98 5 NSX160E/B/F/N/H/S/L TM125D o Micrologic 2.2 160A
50 122 4,5 NSX160E/B/F/N/H/S/L TM160D o Micrologic 2.2 160A
63 154 5 NSX250B/F/N/H/S/L TM200D o NSX160E/B/F/N/H/S/L Micrologic 2.2 160A
80 195 5 NSX250B/F/N/H/S/L TM250D o Micrologic 2.2 250A
100 244 5,5 NSX400F/N/H/S/L Micrologic 5.3/6.3
125 305 4,5 NSX630F/N/H/S/L Micrologic 5.3/6.3 NS630bN/H/L NT08H1 Micrologic 5.0/6.0/7.0
160 390 5,5 NSX630F/N/H/S/L Micrologic 5.3/6.3 NS630bN/H/L NT08H1 Micrologic 5.0/6.0/7.0
(1) Con interruttori modulari, ampiezza della regolazione termica insufficiente o sganciatore solo magnetico, prevedere una protezione termica sul secondario
del trasformatore.
(2) Il potere di interruzione viene scelto in funzione della corrente di cortocircuito massima nel punto in cui viene installato l'interruttore.

439
Protezione Protezione dei trasformatori BT/BT
degli apparecchi Trasformatori trifase
utilizzatori e ambienti
particolari

trasformatore trifase (primario 400 V)


trasformatore interruttore/sganciatore (1) (2)
Pn [kVA] In [A] ucc [%] modulare scatolato o aperto
5 7 4,5 iC60/NG125 D20 o K20 NSX160E/B/F/N/H/S/L TM16D o Micrologic 2.2 40A
6,3 8,8 4,5 iC60/NG125 D20 o K20 NSX160E/B/F/N/H/S/L TM16D o Micrologic 2.2 40A
8 11,6 4,5 iC60/NG125 D32 o K32 NSX160E/B/F/N/H/S/L TM16D o Micrologic 2.2 40A
10 14 5,5 iC60/NG125 D32 o K32 NSX160E/B/F/N/H/S/L TM16D o Micrologic 2.2 40A
12,5 17,6 5,5 iC60/NG125 D40 o K40 NSX160E/B/F/N/H/S/L TM25D o Micrologic 2.2 40A
16 23 5,5 iC60/NG125 D63 o K63 NSX160E/B/F/N/H/S/L TM25D o Micrologic 2.2 40A
20 28 5,5 iC60/NG125 D63 o K63 NSX160E/B/F/N/H/S/L TM40D o Micrologic 2.2 40A
25 35 5,5 C120/NG125 D80 NSX160E/B/F/N/H/S/L TM40D o Micrologic 2.2 40A
31,5 44 5 C120/NG125 D80 NSX160E/B/F/N/H/S/L TM63D o Micrologic 2.2 100A
40 56 5 C120/NG125 D80 NSX160E/B/F/N/H/S/L TM80D o Micrologic 2.2 100A
50 70 4,5 C120/NG125 D100 NSX160E/B/F/N/H/S/L TM100D o Micrologic 2.2 100A
63 89 5 C120/NG125 D125 NSX160E/B/F/N/H/S/L TM100D o Micrologic 2.2 100A
80 113 5 NSX250B/F/N/H/S/L TM200D o Micrologic 2.2 160A
100 141 5,5 NSX250B/F/N/H/S/L TM200D o Micrologic 2.2 160A
125 176 4,5 NSX250B/F/N/H/S/L TM250D o Micrologic 2.2 250A
160 225 5,5 NSX400F/N/H/S/L Micrologic 5.3/6.3
200 287 5 NSX400F/N/H/S/L Micrologic 5.3/6.3
250 352 5 NSX630F/N/H/S/L Micrologic 5.3/6.3 NS630bN/H/L NT08H1 Micrologic 5.0/6.0/7.0
315 444 4,5 NSX630F/N/H/S/L Micrologic 5.3/6.3 NS630bN/H/L NT08H1 Micrologic 5.0/6.0/7.0
400 563 6 NS800N/H NT08H1 NW08N1/H1 Micrologic 5.0/6.0/7.0
500 704 6 NS800N/H NT08H1 NW08N1/H1 Micrologic 5.0/6.0/7.0
NS1000N/H NT10H1 NW10N1/H1 Micrologic 5.0/6.0/7.0
630 887 5,5 NS1000N/H NT10H1 NW10N1/H1 Micrologic 5.0/6.0/7.0
NS1250N/H NT12H1 NW12N1/H1 Micrologic 5.0/6.0/7.0
800 1126 5,5 NS1250N/H NT12H1 NW12N1/H1 Micrologic 5.0/6.0/7.0
NS1600N/H NT16H1 NW16N1/H1 Micrologic 5.0/6.0/7.0
1000 1408 5,5 NS1600N/H NT16H1 NW16N1/H1 Micrologic 5.0/6.0/7.0
NW20N1/H1 Micrologic 5.0/6.0/7.0
1250 1760 5 NW20N1/H1 Micrologic 5.0/6.0/7.0
NW25H2/H3 Micrologic 5.0/6.0/7.0
1600 2253 5,5 NW25H2/H3 Micrologic 5.0/6.0/7.0
NW32H2/H3 Micrologic 5.0/6.0/7.0
2000 2817 5,5 NW32H2/H3 Micrologic 5.0/6.0/7.0
NW40H2/H3 Micrologic 5.0/6.0/7.0
(1) Con interruttori modulari, ampiezza della regolazione termica insufficiente o sganciatore solo magnetico, prevedere una protezione termica sul secondario
del trasformatore.
(2) Il potere di interruzione viene scelto in funzione della corrente di cortocircuito massima nel punto in cui viene installato l'interruttore.
Esempio
Le tabelle qui riportate permettono di scegliere l'interruttore a monte del

trasformatore BT/BT e il relativo sganciatore in funzione della potenza, del tipo e

della tensione primaria. Supponiamo che la partenza alimenti un trasformatore

monofase da 10 kVA con rapporto di trasformazione 400/230 V (I1n = 24 A).

La corrente di cortocircuito all'origine della partenza è 35 kA.

L'interruttore automatico ha le seguenti caratteristiche:

c tipo: NG125L (Icu = 50 kA);

c sganciatore: D63 (63 A);

c soglia magnetica: Im = 10 ÷ 14 In (630 ÷ 882 A);

c numero di poli: 2.

Questo interruttore permette la messa in tensione del trasformatore senza intervento

intempestivo dello sganciatore, ma non ne assicura la protezione termica

(la corrente nominale dell'interruttore è più elevata della corrente nominale primaria

del trasformatore). La protezione termica del trasformatore, secondo quanto previsto

anche dalla norma CEI 64-8, può essere assicurata da un interruttore posto a valle.

La I2n del trasformatore è di 41,7 A e la corrente di cortocircuito massima ai morsetti

secondari Icc2 vale:

. .
Icc2 = Sn 100 = 10 100 = 0,87 kA
U2n . ucc% 230 . 5
Questa corrente di cortocircuito sarà di riferimento per la determinazione del potere
di interruzione. Potrà pertanto essere utilizzato un interruttore iC60a-40 A-curva C.
Dovranno essere inoltre verificate le condizioni necessarie per assicurare
la protezione delle persone. Nel caso di linea di alimentazione del primario
di lunghezza significativa (oltre 10 m) bisogna verificare anche la Icc minima a fondo
linea. I criteri di scelta dell'interruttore a valle sono gli stessi esposti nel capitolo

relativo alla protezione dei circuiti:

c protezione contro i sovraccarichi;

c protezione contro i cortocircuiti;

c protezione contro i contatti indiretti.

440
Protezione Compensazione dell’energia reattiva
degli apparecchi Generalità
utilizzatori e ambienti
particolari

Le potenze in gioco in una rete elettrica


In un impianto elettrico sono in gioco le seguenti potenze:

c potenza attiva P [kW] è la potenza effettivamente utilizzabile

dai carichi. Si manifesta sotto forma di energia meccanica o di calore:

P = S . cos j;

c potenza reattiva Q [kvar] è la potenza in gioco nei circuiti magnetici

degli utilizzatori. È indispensabile nella conversione dell’energia elettrica:

Q = S . sin j.

Viene fornita normalmente dalla rete di alimentazione sotto forma di potenza reattiva

induttiva o da batterie di condensatori come potenza reattiva capacitiva in controfase

alla potenza induttiva.

c potenza apparente S [kVA] è determinata dal prodotto della tensione

per la corrente (V . I in circuiti monofasi e e V . I in circuiti trifasi).

è calcolabile come:

S = P 2 + Q2

Il fattore di potenza
Il fattore di potenza di un’installazione è il rapporto tra la potenza attiva e la potenza

apparente assorbita dal carico, e può variare da valore zero a valore unitario.

cos j = P/S

Mantenere un fattore di potenza prossimo all'unità vuol dire:

c soppressione delle penali per il consumo eccessivo di energia reattiva.

Il valore minimo di cos j esente da penali è pari a 0,9;

c diminuzione della potenza apparente contrattuale [kVA];

c limitazione delle perdite di energia attiva nei cavi (perdite Joule);

c possibilità di ridurre la sezione dei cavi;

c aumento della potenza attiva [kW] disponibile al secondario del trasformatore

MT/ BT;

c diminuzione della caduta di tensione (a parità di sezione dei cavi).

La presenza nell'impianto di componenti e utilizzatori con elevato assorbimento

di energia reattiva provoca l'abbassamento del fattore di potenza a valori

inaccettabili. La tabella seguente permette di identificare le apparecchiature


con consumo di energia reattiva elevata.

apparecchiature
motore asincrono cos j tg j
fattore di carico [%] 0 0,17 5,80
25 0,55 1,52
50 0,73 0,94
75 0,80 0,75
100 0,85 0,62
lampade a incandescenza ≈1 ≈0
lampade fluorescenti non rifasate ≈ 0,5 ≈ 1,73
lampade fluorescenti rifasate 0,86 ÷ 0,93 0,59 ÷ 0,39
lampade a scarica 0,4 ÷ 0,6 2,29 ÷ 1,33
forni a resistenza ≈1 ≈0
forni ad induzione ed a perdite dielettriche ≈ 0,85 ≈ 0,62
saldatrice a punti 0,8 ÷ 0,9 0,75 ÷ 0,48
saldatura ad arco alimentata da gruppo statico monofase ≈ 0,5 ≈ 1,73
gruppo rotante 0,7 ÷ 0,9 1,02 ÷ 0,48
trasformatore-raddrizzatore 0,7 ÷ 0,8 1,02 ÷ 0,75
forni ad arco 0,8 0,75

441
Protezione Compensazione dell’energia reattiva

degli apparecchi Generalità


utilizzatori e ambienti
particolari

Il rifasamento
Quando in un impianto il fattore di potenza è troppo basso, è necessario provvedere

ad una compensazione dell’energia reattiva assorbita dagli utilizzatori.

Tale compensazione viene normalmente effettuata utilizzando batterie

di condensatori.

I condensatori assorbono dalla rete una corrente sfasata di circa 90° in anticipo

rispetto alla tensione.

La corrispondente potenza reattiva risulta perciò di segno opposto a quella assorbita

dai normali apparecchi utilizzatori.

Si ottiene in tal modo un aumento del fattore di potenza che corrisponde

ad una diminuzione dell’angolo di sfasamento tra tensione e corrente (rifasamento).

Scelta della potenza di un condensatore


A fronte di una potenza attiva P richiesta dalle utenze, impiegando una batteria

di condensatori di potenza reattiva Qc, la potenza reattiva assorbita dalla rete

di alimentazione passa dal valore Q al valore Q’; la potenza apparente passa

da S a S’ mentre la potenza attiva assorbita rimane invariata.

La batteria di rifasamento deve avere

una potenza pari a Qc = P(tgj - tgj').

Nella pratica il fattore kc = (tgj - tgj') può essere ricavato dalla tabella alla pagina

seguente.

Il valore di kc si determina dall’incrocio tra la riga del cosj prima della

compensazione (rilevabile direttamente o calcolabile per l'impianto allo studio)

e la riga del cosj desiderato dopo la compensazione.

Come si può osservare, kc rappresenta la potenza del condensatore necessaria

alla compensazione per ogni kW di potenza assorbita dall’impianto.

La potenza delle batterie di rifasamento si calcolerà con la formula:

Qc = kc . P [kvar]

ϕ P Tensione nominale delle batterie e potenza reattiva


ϕI
SI QI
erogata
Una batteria eroga diversi valori di energia reattiva in funzione della tensione
Q
con cui viene alimentata. L’erogazione della potenza nominale Qnc avviene
S in corrispondenza della tensione nominale Unc. A tensioni inferiori, l’erogazione
Qc
é inferiore secondo la formula:

U 2
)
Q = Qnc .
)
Unc
Per ottenere una potenza rifasante Qc ad una tensione U è perciò necessario
prevedere una batteria avente potenza nominale:

Unc 2
)
Qnc = Qc .
)
U

442
Scelta della potenza

La seguente tabella permette di determinare la potenza reattiva necessaria


per aumentare il fattore di potenza dell’impianto fino al valore desiderato.
Il valore numerico kc esprime la potenza del condensatore in kvar per ogni kW
richiesto dal carico.
Qc = kc . P [kvar]
fattore [kvar/kW]
prima della compensazione dopo la compensazione
tg j 0,75 0,59 0,48 0,46 0,43 0,40 0,36 0,33 0,29 0,25 0,20 0,14 0
cos j 0,80 0,86 0,90 0,91 0,92 0,93 0,94 0,95 0,96 0,97 0,98 0,99 1
2,29 0,40 1,557 1,691 1,805 1,832 1,861 1,895 1,924 1,959 1,998 2,037 2,085 2,146 2,288
2,22 0,41 1,474 1,625 1,742 1,769 1,798 1,831 1,840 1,896 1,935 1,973 2,021 2,082 2,225
2,16 0,42 1,413 1,561 1,681 1,709 1,738 1,771 1,800 1,836 1,874 1,913 1,961 2,022 2,164
2,10 0,43 1,356 1,499 1,624 1,651 1,680 1,713 1,742 1,778 1,816 1,855 1,903 1,964 2,107
2,04 0,44 1,290 1,441 1,558 1,585 1,614 1,647 1,677 1,712 1,751 1,790 1,837 1,899 2,041
1,98 0,45 1,230 1,384 1,501 1,532 1,561 1,592 1,628 1,659 1,695 1,737 1,784 1,846 1,98
1,93 0,46 1,179 1,330 1,446 1,473 1,502 1,533 1,567 1,600 1,636 1,677 1,725 1,786 1,929
1,88 0,47 1,130 1,278 1,397 1,425 1,454 1,485 1,519 1,532 1,588 1,629 1,677 1,758 1,881
1,83 0,48 1,076 1,228 1,343 1,370 1,400 1,430 1,464 1,497 1,534 1,575 1,623 1,684 1,826
1,78 0,49 1,030 1,179 1,297 1,326 1,355 1,386 1,420 1,453 1,489 1,530 1,578 1,639 1,782
1,73 0,50 0,982 1,232 1,248 1,276 1,303 1,337 1,369 1,403 1,441 1,481 1,529 1,590 1,732
1,69 0,51 0,936 1,087 1,202 1,230 1,257 1,291 1,323 1,357 1,395 1,435 1,483 1,544 1,686
1,64 0,52 0,894 1,043 1,160 1,188 1,215 1,249 1,281 1,315 1,353 1,393 1,441 1,502 1,644
1,60 0,53 0,850 1,000 1,116 1,114 1,171 1,205 1,237 1,271 1,309 1,349 1,397 1,458 1,600
1,56 0,54 0,809 0,959 1,075 1,103 1,130 1,164 1,196 1,230 1,268 1,308 1,356 1,417 1,559
1,52 0,55 0,796 0,918 1,035 1,063 1,090 1,124 1,156 1,190 1,228 1,268 1,316 1,377 1,519
1,48 0,56 0,730 0,879 0,996 1,024 1,051 1,085 1,117 1,151 1,189 1,229 1,227 1,338 1,480
1,44 0,57 0,692 0,841 0,958 0,986 1,013 1,047 1,079 1,113 1,151 1,191 1,239 1,300 1,442
1,40 0,58 0,655 0,805 0,921 0,949 0,976 1,010 1,042 1,076 1,114 1,154 1,202 1,263 1,405
1,37 0,59 0,618 0,768 0,884 0,912 0,939 0,973 1,005 1,039 1,077 1,117 1,165 1,226 1,368
1,33 0,60 0,584 0,733 0,849 0,878 0,905 0,939 0,971 1,005 1,043 1,083 1,131 1,192 1,334
1,30 0,61 0,549 0,699 0,815 0,843 0,870 0,904 0,936 0,970 1,008 1,048 1,096 1,157 1,299
1,27 0,62 0,515 0,665 0,781 0,809 0,836 0,870 0,902 0,936 0,974 1,014 1,062 1,123 1,265
1,23 0,63 0,483 0,633 0,749 0,777 0,804 0,838 0,870 0,904 0,942 0,982 1,030 1,091 1,223
1,20 0,64 0,450 0,601 0,716 0,744 0,771 0,805 0,837 0,871 0,909 0,949 0,997 1,058 1,200
1,17 0,65 0,419 0,569 0,685 0,713 0,740 0,774 0,806 0,840 0,878 0,918 0,966 1,007 1,169
1,14 0,66 0,388 0,538 0,654 0,682 0,709 0,743 0,775 0,809 0,847 0,887 0,935 0,996 1,138
1,11 0,67 0,358 0,508 0,624 0,652 0,679 0,713 0,745 0,779 0,817 0,857 0,905 0,966 1,108
1,08 0,68 0,329 0,478 0,595 0,623 0,650 0,684 0,716 0,750 0,788 0,828 0,876 0,937 1,079
1,05 0,69 0,299 0,449 0,565 0,593 0,620 0,654 0,686 0,720 0,758 0,798 0,840 0,907 1,049
1,02 0,70 0,270 0,420 0,536 0,564 0,591 0,625 0,657 0,691 0,729 0,769 0,811 0,878 1,020
0,99 0,71 0,242 0,392 0,508 0,536 0,563 0,597 0,629 0,663 0,701 0,741 0,783 0,850 0,992
0,96 0,72 0,213 0,364 0,479 0,507 0,534 0,568 0,600 0,634 0,672 0,712 0,754 0,821 0,963
0,94 0,73 0,186 0,336 0,452 0,480 0,507 0,541 0,573 0,607 0,645 0,685 0,727 0,794 0,936
0,91 0,74 0,159 0,309 0,425 0,453 0,480 0,514 0,546 0,580 0,618 0,658 0,700 0,767 0,909
0,88 0,75 0,132 0,282 0,398 0,426 0,453 0,487 0,519 0,553 0,591 0,631 0,673 0,740 0,882
0,86 0,76 0,105 0,255 0,371 0,399 0,426 0,460 0,492 0,526 0,564 0,604 0,652 0,713 0,855
0,83 0,77 0,079 0,229 0,345 0,373 0,400 0,434 0,466 0,500 0,538 0,578 0,620 0,687 0,829
0,80 0,78 0,053 0,202 0,319 0,347 0,374 0,408 0,440 0,474 0,512 0,552 0,594 0,661 0,803
0,78 0,79 0,026 0,176 0,292 0,320 0,347 0,381 0,413 0,447 0,485 0,525 0,567 0,634 0,776
0,75 0,80 0,150 0,266 0,294 0,321 0,355 0,387 0,421 0,459 0,499 0,541 0,608 0,750
0,72 0,81 0,124 0,240 0,268 0,295 0,329 0,361 0,395 0,433 0,473 0,515 0,582 0,724
0,70 0,82 0,098 0,214 0,242 0,269 0,303 0,335 0,369 0,407 0,447 0,489 0,556 0,698
0,67 0,83 0,072 0,188 0,216 0,243 0,277 0,309 0,343 0,381 0,421 0,463 0,530 0,672
0,65 0,84 0,046 0,162 0,190 0,217 0,251 0,283 0,317 0,355 0,395 0,437 0,504 0,645
0,62 0,85 0,020 0,136 0,164 0,191 0,225 0,257 0,291 0,329 0,369 0,417 0,478 0,620
0,59 0,86 0,109 0,140 0,167 0,198 0,230 0,264 0,301 0,343 0,390 0,450 0,593
0,57 0,87 0,083 0,114 0,141 0,172 0,204 0,238 0,275 0,317 0,364 0,424 0,567
0,54 0,88 0,054 0,085 0,112 0,143 0,175 0,209 0,246 0,288 0,335 0,395 0,538
0,51 0,89 0,028 0,059 0,086 0,117 0,149 0,183 0,230 0,262 0,309 0,369 0,512
0,48 0,90 0,031 0,058 0,089 0,121 0,155 0,192 0,234 0,281 0,341 0,484
Nota: nel caso in cui i condensatori da installare abbiano una Esempio
potenza nominale riferita ad una tensione Unc diversa dalla Si desidera rifasare un impianto avente le seguenti caratteristiche:
tensione nominale dell’impianto, è necessario determinare la
potenza reattiva nominale Qnc (a partire dalla potenza Qc
c rete trifase con tensione Un = 400 V;
necessaria al rifasamento alla tensione dell’impianto) come: c potenza assorbita P = 100 kW;

c fattore di potenza prima del rifasamento cosj = 0,7;
Unc
)
) 2
Qnc = Qc . c fattore di potenza richiesto cosjf = 0,9.
U
Si individuano la colonna corrispondente al fattore di potenza richiesto (0,9)
Se si vogliono installare condensatori aventi tensione
nominale di 440 V, la loro potenza nominale deve essere di:
e la riga corrispondente al fattore di potenza iniziale (0,7). Si ottiene kc = 0,536.
È necessario installare una batteria di condensatori avente una potenza reattiva
) = 64,9 kvar
Qnc = 53,6 .
)
440 2
pari a: Qc = kc . P = 53,6 kvar.
400

443
Protezione Compensazione dell’energia reattiva

degli apparecchi Tipi di compensazione


utilizzatori e ambienti
particolari

Installazione di un condensatore di rifasamento


Per determinare la potenza ottimale della batteria di rifasamento, la localizzazione
della stessa e il tipo di compensazione (fissa o automatica), è necessario tener conto
degli elementi seguenti:

c fattore di potenza prima dell'installazione della batteria di rifasamento;

c minimo fattore di potenza previsto;

c costo della batteria e della sua installazione;

c risparmio sulle tariffe elettriche;

c risparmio dovuto all'ottimizzazione dell'impianto di distribuzione dell'energia elettrica.

I condensatori possono essere installati a 3 diversi livelli:

c sulle partenze del quadro generale BT (compensazione globale);

c sull'arrivo di ogni reparto nel quadro di distribuzione (compensazione parziale);

c ai morsetti di ogni utilizzatore che necessiti di potenza reattiva (compensazione locale).

La compensazione tecnicamente ottimale è quella che permette di produrre l'energia

reattiva nel punto in cui è consumata e nella quantità strettamente necessaria,

ma la sua realizzazione pratica è generalmente antieconomica.

Compensazione globale
È conveniente in reti con estensione limitata con carichi stabili e continui o in
previsione di un ampliamento dell’impianto senza dover modificare la sottostazione
di trasformazione.
Vantaggi
c Sopprime le penalità per consumo eccessivo di energia reattiva;

nϒ1
c adatta l'esigenza reale dell'impianto (kW) alla potenza apparente contrattuale

(kVA);

c riduce la potenza apparente che transita nella sottostazione di trasformazione

(aumento della potenza attiva disponibile);

c permette di utilizzare un interruttore più economico a monte del condensatore;

c rapido ammortamento dei costi.

M M M M Svantaggi
c la parte di impianto a valle del livello 1 non trae vantaggio dall'installazione

Flusso di potenza apparente dei condensatori;

Flusso di potenza reattiva c le perdite per effetto Joule, nei cavi a valle della batteria di rifasamento, non sono

diminuite;

c esiste il rischio di sovracompensazione a seguito di variazioni di carichi importanti.

Questo rischio viene eliminato utilizzando batterie automatiche di rifasamento.

Nota: per batterie di rifasamento di potenza superiore a 1000 kvar si consiglia una
compensazione in media tensione.

Compensazione parziale
È consigliata in reti molto estese e divise in compartimenti con regimi di carico
nϒ1 molto differenti.
Vantaggi
c Sopprime le penalità per consumo eccessivo di energia reattiva;

nϒ2 nϒ2
c ottimizza una parte della rete.

La corrente reattiva non interessa l'impianto compreso tra il livello n° 1 e 2;

c riduce la potenza apparente che transita nella sottostazione di trasformazione

(aumento della potenza attiva disponibile);

M M M M c diminuisce le perdite nei cavi per effetto Joule fino al livello 2.


Svantaggi
Flusso di potenza apparente
Flusso di potenza reattiva
c Solo la parte di impianto tra il livello 1 e 2 trae vantaggio dall'installazione

dei condensatori;

c le perdite nei cavi per effetto Joule sono diminuite solo fino al livello 2;

c esiste il rischio di sovracompensazione a seguito di variazioni di carichi importanti;

Questo rischio viene eliminato utilizzando batterie automatiche di rifasamento.

Compensazione locale
La compensazione individuale è consigliata in presenza di utilizzatori di potenza
elevata rispetto alla potenza dell’intera rete.
nϒ1
Vantaggi
c Sopprime le penalità per consumo eccessivo di energia reattiva;

c ottimizza tutta la rete elettrica;

nϒ2 nϒ2 c riduce la potenza apparente che transita nella sottostazione di trasformazione

(aumento della potenza attiva disponibile);

nϒ3 nϒ3 nϒ3 nϒ3 c le perdite nei cavi per effetto Joule vengono ridotte;

c permette di utilizzare degli interruttori più economici.

M M M M Svantaggi
c Costo elevato.
Flusso di potenza apparente
Flusso di potenza reattiva

444
Esempi e problemi applicativi

Compensazione dell’energia reattiva assorbita


da un trasformatore
L’energia reattiva necessaria al funzionamento del trasformatore può essere fornita
da una batteria di condensatori collegata permanentemente ai suoi morsetti
o dalla batteria utilizzata anche per il rifasamento dei carichi BT.

La potenza di tale batteria dipende dalla corrente magnetizzante e dalla corrente

assorbita durante il funzionamento a carico.

Le seguenti tabelle indicano la potenza reattiva richiesta da trasformatori

di distribuzione con tensione primaria 20 kV nelle due condizioni estreme

di funzionamento: a vuoto e a pieno carico.

La potenza relativa realmente necessaria per il rifasamento del trasformatore

dipende dalla condizione di carico effettiva ed è data dalla seguente formula:

Ib 2
)
Qr = Qr a vuoto + (Qr a carico - Qr a vuoto) .
)
In
Ib = corrente di utilizzo
Esempio: la potenza reattiva necessaria per il rifasamento di un trasformatore
in olio a perdite normali di potenza 630 kVA a pieno carico è di 35,7 kvar.
potenza reattiva da installare [kvar]
trasformatori in olio trasformatori in olio trasformatori in resina
perdite secondo norma basse perdite norma CEI 14-12
CEI 14-14 lista A
potenza Qr a vuoto Qr a carico Qr a vuoto Qr a carico Qr a vuoto Qr a carico
nominale
[kVA]
100 2,5 6,1 1,5 5,2 2,5 8,1
160 3,7 9,6 2,0 8,2 3,6 12,9
200 4,4 11,9 2,4 10,3 4,2 15,8
250 5,3 14,7 2,7 12,4 4,9 19,5
315 6,3 18,3 3,1 15,3 5,6 24,0
400 7,5 22,9 3,5 19,1 5,9 29,3
500 9,4 28,7 4,4 24,0 7,4 36,7
630 11,3 35,7 5,0 29,6 8,0 45,1
800 13,5 60,8 5,5 53,0 10,2 57,4
1000 14,9 74,1 6,9 66,3 11,8 70,9
1250 17,4 91,4 7,3 81,7 14,7 88,8
1600 20,6 115,4 7,7 103,1 18,9 113,8
2000 23,8 142,0 9,7 128,9 21,6 140,2
2500 27,2 175,2 12,1 161,0 24,5 173,1
3000 29,7 207,5 11,5 190,3
3150 30,9 250,4

Compensazione dell’energia reattiva assorbita


da un motore
La compensazione individuale viene utilizzata per potenze elevate rispetto

alla potenza totale dell’installazione.

Come regola generale, si può prevedere un condensatore di potenza di poco

inferiore alla potenza reattiva assorbita nel funzionamento a vuoto del motore.

La tabella a lato fornisce, a titolo indicativo, i valori della potenza delle batterie

di condensatori da installare in funzione della potenza dei motori.

potenza reattiva da installare [kvar]


motore trifase: 230/400 V
potenza nominale velocità di rotazione [g/min]
[kW] [CV] 3000 1500 1000 750
22 30 6 8 9 10
30 40 7,5 10 11 12,5
37 50 9 11 12,5 16
45 60 11 13 14 17
55 75 13 17 18 21
75 100 17 22 25 28
90 125 20 25 27 30
110 150 24 29 33 37
132 180 31 36 38 43
160 218 35 41 44 52
200 274 43 47 53 61
250 340 52 57 63 71
280 380 57 63 70 79
355 482 67 76 86 98
400 544 78 82 97 106
450 610 87 93 107 117

445
Protezione Compensazione dell’energia reattiva

degli apparecchi Esempi e problemi applicativi


utilizzatori e ambienti
particolari

Il problema delle armoniche


L’impiego dei componenti elettrici con dispositivi elettronici (motori a velocità
variabile, raddrizzatori statici, inverters) provoca la circolazione di armoniche
nella rete elettrica.
I condensatori sono estremamente sensibili a questo fenomeno in quanto la loro
impedenza decresce proporzionalmente all’ordine delle armoniche presenti.
Se la frequenza di risonanza dell’insieme condensatore-rete è prossima
alle frequenze delle armoniche presenti in rete, tali armoniche verranno amplificate
e si potranno verificare sovratensioni.
La corrente risultante provocherà il riscaldamento del condensatore, dei cavi
di alimentazione e lo scatto intempestivo della protezione termica dell’interruttore.
Rimedi contro gli effetti delle armoniche
La presenza di armoniche ha come effetto un aumento della corrente assorbita

dal condensatore.

Il valore della corrente può di conseguenza risultare maggiorato del 30 %. Inoltre,

in considerazione delle tolleranze sui dati nominali dei condensatori è opportuna

un’ulteriore maggiorazione del 15 % che porta ad un dimensionamento

dei componenti in serie al condensatore pari a 1,5 volte la corrente nominale

del condensatore.

Per ovviare alle sovratensioni in conseguenza delle armoniche si possono utilizzare:

c condensatori sovradimensionati in tensione, ad esempio 440 V per reti a 400 V

(+10%);

c filtri antiarmoniche che devono essere opportunamente calcolati in funzione dello


spettro di armoniche presenti nella rete.

446
Scelta delle protezioni

Sezione dei cavi di alimentazione


È consigliabile maggiorare la corrente assorbita dal condensatore:

c del 30% per tener conto delle componenti armoniche;

c del 15% per tener conto della tolleranza sul valore nominale di capacità

del condensatore.

Di conseguenza i cavi di alimentazione devono essere dimensionati per portare

una corrente pari a:

IB = 1,3 . 1,15 . Ic z 1,5 . Ic

dove:

IB è la massima corrente assorbita

dal condensatore;

Ic è la corrente assorbita dal condensatore alimentato alla tensione dell’impianto

(Un):
)
U 2
)
Qnc .
Qc Unc
Ic = =
e . Un e . Un
(vedere pag. 423 per il significato dei simboli).

Apparecchio di protezione e comando


La corrente nominale e la soglia magnetica dell’interruttore automatico devono

essere scelte in modo tale da:

c evitare scatti intempestivi della protezione termica: In (o Ir) ≥ 1,5 . Ic;

c permettere la messa in tensione del condensatore.

L'inserzione di un condensatore equivale a stabilire un cortocircuito per un periodo

pari al tempo di carica.

La corrente di inserzione dipende dal tipo di condensatore, singolo o in batteria

automatica, dalla capacità del singolo elemento e dalla induttanza a monte

del condensatore (rete).

In conseguenza a quanto detto, l'interruttore automatico deve avere una soglia

di intervento istantaneo elevata.

Per limitare la corrente di inserzione si consiglia l'installazione di induttanze

di limitazione.

interruttori automatici per batterie di condensatori trifasi di media e grande potenza


rete 230 V rete 400 V
potenza interruttore automatico (1) corrente potenza interruttore automatico (1) corrente
batteria In o Ir min batteria In o Ir min
[kvar] [A] [kvar] [A]
5 iC60H/iC60L/NG125L D20 20 10 iC60H/iC60L/NG125L D20 20
10 iC60H/iC60L/NG125L D40 40 20 iC60H/iC60L/NG125L D40 40
NSX160E/B/F/N/H/S/L TM40D o Micrologic 2.2 40 A 35 NSX160E/B/F/N/H/S/L TM40D o Micrologic 2.2 40 A 40
15 NSX160E/B/F/N/H/S/L TM63D o Micrologic 2.2 100 A 54 30 NSX160E/B/F/N/H/S/L TM63D o Micrologic 2.2 100 A 63
20 NSX160E/B/F/N/H/S/L TM80D o Micrologic 2.2 100 A 72 40 NSX160E/B/F/N/H/S/L TM80D o Micrologic 2.2 100 A 80
25 NSX160E/B/F/N/H/S/L TM100D o Micrologic 2.2 100 A 90 50 NSX160E/B/F/N/H/S/L TM125D o Micrologic 2.2 160 A 100
30 NSX160E/B/F/N/H/S/L TM125D o Micrologic 2.2 160 A 108 60 NSX160E/B/F/N/H/S/L TM125D o Micrologic 2.2 160 A 125
40 NSX160E/B/F/N/H/S/L TM160D o Micrologic 2.2 160 A 144 80 NSX250B/F/N/H/S/L TM200D o Micrologic 2.2 250 A 160
50 NSX250B/F/N/H/S/L TM200D o Micrologic 2.2 250 A 180 100 NSX250B/F/N/H/S/L TM200D o Micrologic 2.2 250 A 200
60 NSX250B/F/N/H/S/L TM250D o Micrologic 2.2 250 A 215 120 NSX250B/F/N/H/S/L TM250D o Micrologic 2.2 250 A 248
70 NSX400F/N/H/S/L Micrologic 5.3/6.3 255 140 NSX400F/N/H/S/L Micrologic 5.3/6.3 290
90 NSX400F/N/H/S/L Micrologic 5.3/6.3 325 180 NSX400F/N/H/S/L Micrologic 5.3/6.3 370
100 NSX400F/N/H/S/L Micrologic 5.3/6.3 360 NSX630F/N/H/S/L Micrologic 5.3/6.3 370
120 NSX630F/N/H/S/L Micrologic 5.3/6.3 430 200 NSX630F/N/H/S/L Micrologic 5.3/6.3 410
NS630bN/H/L Micrologic 2.0 430
150 NSX630F/N/H/S/L Micrologic 5.3/6.3 540 240 NSX630F/N/H/S/L Micrologic 5.3/6.3 495
NS630bN/H/L Micrologic 2.0 540 NS630bN/H/L Micrologic 2.0 495
180 NS800N/H/L Micrologic 2.0 648 250 NSX630F/N/H/S/L Micrologic 5.3/6.3 516
NT08H1, NW08N1/H1 Micrologic 2.0 648 NS630bN/H/L Micrologic 2.0 516
210 NS800N/H/L Micrologic 2.0 755 300 NS630bN/H/L Micrologic 2.0 620
NS1000N/H/L Micrologic 2.0 755 NS800N/H/L Micrologic 2.0 620
NT08H1, NW08N1/H1 Micrologic 2.0 755 NT08H1, NW08N1/H1 Micrologic 2.0 620
245 NS1000N/H/L Micrologic 2.0 880 360 NS800N/H/L Micrologic 2.0 744
NS1250N/H/L Micrologic 2.0 880 NS1000N/H/L Micrologic 2.0 744
NT10H1, NW10N1/H1 Micrologic 2.0 880 NT08H1, NW08N1/H1 Micrologic 2.0 744
(1) Il potere di interruzione viene scelto in funzione della corrente di cortocircuito massima nel punto in cui viene installato l’interruttore.

447
Protezione Protezione contro le sovratensioni

degli apparecchi tramite SPD

utilizzatori e ambienti
particolari

Gli SPD (Surge Protection Devices) sono Il limitatore di sovratensione (SPD)


utilizzati per le reti di alimentazione elettrica, Il limitatore di sovratensione (SPD) è un componente del sistema di protezione
le reti telefoniche e i bus di comunicazione e delle installazioni elettriche.
di controllo automatico. Questo dispositivo è collegato in parallelo sul circuito di alimentazione dei carichi
che deve proteggere. Inoltre, può essere utilizzato a tutti i livelli della rete di
alimentazione. Si tratta della protezione dalle sovratensioni più efficiente
e più comunemente utilizzata.
Interruttore
in entrata Principio
Il dispositivo SPD è concepito per limitare le sovratensioni transitorie di origine
atmosferica e deviare a terra le onde di corrente, in modo da limitare l'ampiezza
della sovratensione a un valore che non risulti pericoloso per l'installazione elettrica
Corrente
di fulmine
SPD e i dispositivi elettrici di protezione e manovra.
Il dispositivo SPD elimina le sovratensioni:
c in modo comune, tra fase e neutro o terra;

c in modo differenziale, tra fase e neutro.

Carichi sensibili In presenza di una sovratensione che supera la soglia operativa, il dispositivo SPD

c conduce l'energia a terra, in modo comune;

Principio del sistema di protezione in parallelo c distribuisce l'energia agli altri conduttori in tensione, in modo differenziale.

I tre tipi di SPD:


c SPD di Tipo 1
Il dispositivo SPD di Tipo 1 è raccomandato nello specifico caso degli edifici
industriali e del settore terziario, dotati di un sistema di protezione dai fulmini
o di una gabbia a maglie.

Protegge le installazioni elettriche dalle fulminazioni dirette. Può scaricare la

corrente di ritorno del fulmine che passa dal conduttore di terra ai conduttori di rete.

Il dispositivo SPD di Tipo 1 è caratterizzato da un'onda di corrente 10/350 µs.

c SPD di Tipo 2
Il dispositivo SPD di Tipo 2 è il principale sistema di protezione di tutte le installazioni

elettriche a bassa tensione. Installato in ogni quadro elettrico, previene il passaggio

delle sovratensioni nelle installazioni elettriche e protegge i carichi.

Il dispositivo SPD di Tipo 2 è caratterizzato da un'onda di corrente 8/20 µs.

c SPD di Tipo 3
c Definizione normativa degli SPD.

448
Caratteristiche degli SPD
tabella della definizione normativa degli SPD
fulminazione diretta fulminazione indiretta
CEI EN/IEC 61643-11 tipo 1 tipo 2 tipo 3
precedente VDE 0675v B C D
tipo di onda di prova 10/350 8/20 1.2/50 + 8/20
Nota 1: esistono SPD Tipo 1 + 2 che combinano la protezione dei carichi dalle fulminazioni dirette e indirette.
Nota 2: alcuni SPD Tipo 2 possono essere dichiarati anche come Tipo 3 .

U Le norme IEC 61643-11 e CEI EN 61643-11 definiscono le caratteristiche e le prove


previste per gli SPD collegati ai sistemi di distribuzione di bassa tensione.
In verde, il campo di
c Caratteristiche comuni
funzionamento garantito
v Uc: massima tensione operativa continuativa
Up del dispositivo SPD.
v Si tratta della tensione CA o CC oltre la quale il dispositivo SPD si attiva.
La scelta di questo valore dipende dalla tensione nominale e dal sistema di messa
Uc a terra dell'impianto.
v Up: livello di protezione della tensione (a In)
Si tratta della tensione massima attraverso i morsetti del dispositivo SPD quando
I è attivo. Questa tensione viene raggiunta quando la corrente che fluisce nel
< 1 mA In Imax dispositivo SPD è uguale a In. Il livello scelto di protezione della tensione deve
essere inferiore alla capacità di tenuta alle sovratensioni dei carichi. In caso di
Caratteristica tempo/corrente di un SPD con varistore
fulminazione, la tensione attraverso i morsetti del dispositivo SPD rimane,
generalmente, inferiore a Up.
v In: corrente di scarica nominale
Si tratta del valore di picco di una corrente con forma d'onda 8/20 µs
che il dispositivo SPD è in grado di scaricare 15 volte.
c SPD di Tipo 1
v Iimp: corrente impulsiva
Si tratta del valore di picco di una corrente con forma d'onda 10/350 µs
che il dispositivo SPD è in grado di scaricare 5 volte.
v Ifi: corrente susseguente interrotta
Applicabile solo alla tecnologia a spinterometro.

Si tratta della corrente (50 Hz) che il dispositivo SPD è in grado di interrompere da

solo dopo la scarica. Questa corrente deve essere sempre superiore alla corrente di

cortocircuito presunta al punto di installazione.

c SPD di Tipo 2

c Imax: corrente di scarica massima

Questo è il valore di picco di una corrente con forma d'onda 8/20 µs che il dispositivo

SPD è in grado di scaricare una volta.

c SPD di Tipo 3

v Uoc: tensione a circuito aperto applicata durante le prove di Classe III (Tipo 3).

Applicazioni principali
c SPD in bassa tensione

Questo termine designa una serie di dispositivi che, da un punto di vista sia

tecnologico che applicativo, sono molto diversi tra loro. Gli SPD in bassa tensione

sono modulari, in modo da poter essere facilmente installati all'interno dei quadri BT.

Ci sono anche SPD adattabili a prese di alimentazione ma questi dispositivi hanno

una bassa capacità di scarica.

c SPD per reti di comunicazione

Questi dispositivi proteggono le reti telefoniche, le reti commutate e le reti di

controllo automatico (bus) dalle sovratensioni che provengono dall'esterno (fulmini)

e da quelle interne alla rete di alimentazione (apparecchiature inquinanti, dispositivi

di manovra, ecc.).

Tali SPD possono essere installati anche in connettori RJ11, RJ45 ... oppure

integrati nei carichi.

v Uoc: tensione di circuito aperto applicata durante prove di classe III (Tipo 3).

449
Protezione Protezione contro le sovratensioni
degli apparecchi tramite SPD
utilizzatori e ambienti
particolari

Un SPD deve sempre essere installato Elementi del sistema di protezione


all'origine dell'installazione elettrica.
Posizione e tipo di SPD
Il tipo di SPD da installare all'origine dell'installazione dipende dal fatto che sia
presente o meno un sistema di protezione dai fulmini. Se l'edificio è dotato di un
sistema di protezione dai fulmini (a norma CEI EN 62305), dovrebbe essere

installato un SPD di Tipo 1.

Per gli SPD installati in corrispondenza del punto di entrata dell'installazione,

le norme internazionali raccomandano i valori minimi delle 2 caratteristiche che

seguono:

c corrente di scarica nominaleIn = 5 kA (8/20) µs;

c livello di protezione della tensione Up (at In) < 2,5 kV.

Il numero di SPD aggiuntivi da installare è determinato da:

c le dimensioni del sito e la difficoltà di installare conduttori di collegamento.


Nei siti di grandi dimensioni, è necessario installare un SPD in corrispondenza del
punto di entrata di ogni quadro di distribuzione secondaria.
c la distanza che separa i carichi sensibili da proteggere dal dispositivo di
protezione al punto di entrata. Quando i carichi sono situati a più di 30 m di distanza
dal dispositivo di protezione situato al punto di entrata, è necessario prevedere una
protezione speciale il più vicino possibile ai carichi sensibili.
c il rischio di esposizione. Nel caso di un sito molto esposto, il dispositivo SPD
situato al punto di entrata non può assicurare, nel contempo, un elevato flusso della
corrente di fulmine e un livello di protezione della tensione sufficientemente basso. In
particolare, un SPD di Tipo 1 è generalmente accompagnato da un SPD di Tipo 2.
La tabella che segue mostra la quantità e il tipo di SPD da prevedere sulla base dei
due fattori di cui sopra.

No C'è un parafulmine sull'edificio o Si


nel raggio di 50 metri dall'edificio?

un SPD di Tipo 2 nel quadro elettrico principale un SPD di Tipo 1 e un SPD di Tipo 2 (o 1 SPD Tipo 1+2)
nel quadro elettrico principale

D < 30 m
Interruttore Interruttore
in entrata in entrata
sensibili dal sistema di protezione dai fulmini
Distanza (D) che separa le apparecchiature

installato nel quadro elettrico principale

SPD
SPD
Tipo 1
di Tipo 2
+
Tipo 2

D D

un SPD Tipo 2 nel quadro elettrico principale un SPD di Tipo 1 e un SPD di Tipo 2 (o uno SPD Tipo 1+2)
un SPD di Tipo 2/Tipo 3 nel quadro vicino alle apparecchiature sensibili nel quadro elettrico principale
un SPD Tipo 2/Tipo 3 nel quadro vicino alle apparecchiature sensibili

Interruttore Interruttore
in entrata in entrata

SPD
SPD Tipo 1
Tipo 2 +
SPD Tipo 2 SPD
D > 30 m Tipo 3 Tipo 3
D D

I 4 casi di implementazione degli SPD

Nota: il dispositivo SPD di Tipo 1 è installato nel quadro elettrico collegato al cavo di terra del sistema di protezione dai fulmini.

450
Limitatori di sovratensione iPRF1 12.5r/PRF1
Master/PRD1 25r/PRD1 Master

tipo n° di I imp (10/350) I max (8/20) In - corrente Up -grado Un - tensione Uc - tensione


poli corrente ad impulso corrente nominale di protezione nominale max contin.
[kA] massima di di scarica [kV] [V] [V]
scarica [kA] [kA]
iPRF1 12.5r tipo 1 + 2
1P+N 12.5/50 N/PE 50 25 1.5 230 350
3P 12.5 50 25 1.5 230 / 400 350
3P+N 12.5/50 N/PE 50 25 1.5 230 / 400 350
PRF1 Master tipo 1
1P 50 - 50 1.5 230 440
PRD1 25r tipo 1 + 2
1P 25 40 25 1.5 230 350
1P+N 25/100 N/PE 40 25 1.5 230/400 350
3P 25 40 25 1.5 230 350
3P+N 25/100 N/PE 40 25 1.5 230/400 350
PRD1 Master tipo 1
1P 25 - 25 1.5 230 350
1P+N 25/100 N/PE - 25 1.5 230/400 350
3P 25 - 25 1.5 230 350
3P+N 25/100 N/PE - 25 1.5 230/400 350

dati tecnici
iPRF1 12.5r PRF1 Master PRD1 25r PRD1 Master
frequenza di funzionamento 50 Hz 50/60 Hz 50 Hz 50 Hz
grado di protezione fronte IP40 IP40 IP40 IP40
morsetti IP20 IP20 IP20 IP20
urti IK05 IK05 IK05 IK05
tempo di risposta y 25 ns y 1 ms y 25 ns y 100 ns
segnalazione fine vita verde: funzion. corretto - bianco: funzion. corretto bianco: funzion. corretto
(prodotto da sostituire) rosso: prod. da sostituire - rosso: prod. da sostituire rosso: prod. da sostituire
segnalaz. 1 A/250 V AC - 1 A/250 V AC 1 A/250 V AC
a distanza 0.2 A/125 V DC 0.2 A/125 V DC
collegamento con morsetti cavo rigido 10...35 mm² 10...50 mm² 2.5...35 mm² 10...35 mm²
a gabbia cavo 10...25 mm² 10...35 mm² 2.5...25 mm² 10...25 mm²
flessibile
temperatura di da -25°C a +60°C da -40°C a +85°C da -25°C a +60°C da -25°C a +60°C
funzionamento
conformità norme tipo 1 IEC 61643-11 T1. IEC 61643-11 T1. IEC 61643-11 T1. IEC 61643-11 T1.
CEI EN 61643-11 Tipo 1 CEI EN 61643-11 Tipo 1 CEI EN 61643-11 Tipo 1 CEI EN 61643-11 Tipo 1
tipo 2 IEC 61643-11 T2. - IEC 61643-11 T1. -
CEI EN 61643-11 Tipo 2 CEI EN 61643-11 Tipo 1

451
Protezione Protezione contro le sovratensioni
degli apparecchi tramite SPD
utilizzatori e ambienti Limitatori di sovratensione iPRD
particolari di Tipo 2 o Tipo 3

I limitatori a cartucce estraibili iPRD


IEC 61643- 11 T2 , CEI EN 61643-11 Tipo 2
consentono la sostituzione rapida delle
cartucce danneggiate con altre integre senza Ogni limitatore della gamma ha un’applicazione specifica:
c protezione primaria (tipo 2):
sostituire la base.
v iPRD65(r) è consigliato per livelli di rischio molto elevato (siti fortemente soggetti
La lettera "r” indica i modelli di limitatori a caduta di fulmini)
che visualizzano la riserva di funzionamento v iPRD20(r) è consigliato per livelli di rischio elevato
e che segnalano a distanza l’informazione v ilPRD20(r) è consigliato per livelli di rischio normali
c protezione secondaria (tipo 2 o 3):
“cartuccia da sostituire”.
v iPRD8(r) assicura la protezione secondaria delle apparecchiature da proteggere
I limitatori di sovratensione di Tipo 2 sono

ed è installato in cascata con i limitatori di sovratensioni primari. Il limitatore


testati con forme d’onda 8/20 μs.
secondario è necessario quando gli apparecchi da proteggere sono posti ad una
I limitatori di sovratensione di Tipo 3 sono

distanza superiore ai 30 m dal limitatore primario.


testati con forme d’onda 12/50 μs e 8/20 μs.

corrente massima di scarica [Imax] / tipo di protezione sistema di neutro trasf.


corrente nominale di scarica [In]

primaria secondaria
65 kA / 20 kA
livelli di rischio molto elevato iPRD65 IT c
(siti fortemente soggetti a caduta di fulmini) TT & TN c

TT & TN-S c

TN-C c

IT c

TN-C c

TT & TN-S c

TN-C c

40 kA / 15 kA
livelli di rischio elevato iPRD40 TT & TN c

TT & TN
TT & TN-S c

TT & TN-S
TN-C c

TN-C
TN-C c

TN-C
IT c

TT & TN-S c

TT & TN-S
IT c

TN-C c

TN-C
20 kA / 5 kA
livelli di rischio normali iPRD20 TT & TN
TT & TN-S c

TT & TN-S
TN-C
TN-C
IT c

TT & TN-S c

TT & TN-S
IT c

TN-C
8 kA / 2.5 kA
protezione secondaria: iPRD8 TT & TN
necessario quando gli apparecchi da proteggere sono posti TT & TN-S c
ad una distanza superiore ai 30 m dal limitatore primario. TT & TN-S
TN-C
TN-C
IT c

TT & TN-S c

TT & TN-S
IT c

TN-C
* MC: modo comune (tra fase e terra e tra neutro e terra). * MD: modo differenziale (tra fase e neutro).
(1) Uoc: tensione a circuito aperto: 10 kV.

452
caratteristiche generali
frequenza di funzionamento 50/60 Hz
tensione di funzionamento [Ue] 230/400 V AC
corrente d’impiego permanente [Ic] < 1 mA
tempo di risposta < 25 ms
segnalazione fine vita apparecchiatura: bianco gunzionamento normale
con indicatore meccanico rosso fine vita
segnalazione a distanza fine vita apparecchiatura con contatto NO, NC 250 V / 0.25 A
caratteristiche aggiuntive
temperatura di funzionamento da -25°C a +60°C
tipo di collegamento morsetti a gabbia, da 2.5 a 35 mm²
conformità norme IEC 61643-11 T2 e CE IEN 61643-11 Tipo 2

descrizione Up - [kV] Un - [V] Uc - [V]


grado di protezione tensione tensione massima
nominale continuativa
MC* MD* MC* MD*
L/t N/t L/N L/t N/t L/N
iPRD65
iPRD65r 1P IT y2 - - 230 460 - -
iPRD65r 1P y 1.5 - - 230 350 - -
iPRD65r 1P+N - y 1.5 y 1.5 230 - 260 350
iPRD65r 2P y 1.5 y 1.5 - 230 350 350 -
iPRD65r 3P IT y2 - - 230/400 460 - -
iPRD65r 3P y 1.5 - - 230/400 350 - -
iPRD65r 3P+N - y 1.5 y 1.5 230/400 - 260 350
iPRD65r 4P y 1.5 y 1.5 - 230/400 350 350 -
PRD40
iPRD40r 1P y 1.4 - - 230 350 - -
iPRD40 1P y 1.4 - - 230 350 - -
iPRD40r 1P+N - y 1.4 y 1.4 230 - 260 350
iPRD40 1P+N - y 1.4 y 1.4 230 - 260 350
iPRD40r 2P y 1.4 y 1.4 - 230 350 350 -
iPRD40 2P y 1.4 y 1.4 - 230 350 350 -
iPRD40r 3P y 1.4 - - 230/400 350 - -
iPRD40 3P y 1.4 - - 230/400 350 - -
iPRD40r 3P IT y2 - - 230/400 460 - -
iPRD40r 3P+N - y 1.4 y 1.4 230/400 - 260 350
iPRD40 3P+N - y 1.4 y 1.4 230/400 - 260 350
iPRD40r 4P IT y2 y2 - 230/400 460 460 -
iPRD40r 4P y 1.4 y 1.4 - 230/400 350 350 -
PRD40 4P y 1.4 y 1.4 - 230/400 350 350 -
iPRD20
iPRD20 1P y 1.1 - - 230 350 - -
iPRD20r 1P+N - y 1.4 y 1.1 230 - 260 350
iPRD20 1P+N - y 1.4 y 1.1 230 - 260 350
iPRD20 2P y 1.1 y 1.1 - 230 350 350 -
iPRD20 3P y 1.1 - - 230/400 350 - -
iPRD20r 3P IT y 1.6 - - 230/400 460 - -
iPRD20r 3P+N - y 1.4 y 1.1 230/400 - 260 350
iPRD20 3P+N - y 1.4 y 1.1 230/400 - 260 350
iPRD20r 4P IT y 1.6 y 1.6 - 230/400 460 460 -
iPRD20 4P y 1.1 y 1.1 - 230/400 350 350 -
iPRD8 (1) tipo 2 / tipo 3
iPRD8 1P y1/y1 - - 230 350 - -
iPRD8r 1P+N - y 1.4 / y 1 y 1 / y 1.1 230 - 260 350
iPRD8 1P+N - y 1.4 / y 1 y 1 / y 1.1 230 - 260 350
iPRD8 2P y1/y1 y1/y1 - 230 350 350 -
iPRD8 3P y1/y1 - - 230/400 350 - -
iPRD8r 3P IT y 1.4 / y 1.6 - - 230/400 460 - -
iPRD8r 3P+N - y 1.4 / y 1 y 1 / y 1.1 230/400 - 260 350
iPRD8 3P+N - y 1.4 / y 1 y 1 / y 1.1 230/400 - 260 350
iPRD8r 4P IT y 1.4 / y 1.6 y 1.4 / y 1.6 - 230/400 460 460 -
iPRD8 4P y1/y1 y1/y1 - 230/400 350 350 -

453
Protezione Protezione contro le sovratensioni
degli apparecchi tramite SPD
utilizzatori e ambienti Limitatori di sovratensione iQuick PRD
particolari Tipo 2 o 3 con protezione integrata

I limitatori a cartucce estraibili iQuick PRD


IEC 61643- 11 T2 , CEI EN 61643-11 Tipo 2
consentono la rapida sostituzione
delle cartucce a fine vita. I limitatori di sovratensione Quick PRD di Tipo 2 proteggono l’installazione

elettrica contro i danni generati da sovratenzione transitoria.

Offrono la segnalazione a distanza


i Quick PRD sono precablati, incorporano il dispositivo di protezione contro le

dell’informazione “cartuccia da sostituire”. sovratensioni.

Ogni limitatore della gamma ha un’applicazione specifica:

c protezione primaria (tipo 2):

v iQuick PRD40r è consigliato per livelli di rischio elevato

v iQuick PRD20r è consigliato per livelli di rischio ridotto.

c protezione secondaria (tipo 2 o 3):

v iQuick PRD8r assicura la protezione secondaria delle apparecchiature da proteggere

ed è installato in cascata con i limitatori di sovratensione primari. Il limitatore secondario

è necessario quando gli apparecchi da proteggere sono posti ad una distanza

superiore ai 30 m dal limitatore di sovratensione primario.

corrente massima di scarica [Imax] / tipo sistema trasfer.


corrente nominale di scarica [In] di protezione di neutro

protezione primaria protezione secondaria


40 kA / 20 kA
livelli di rischio elevato iQuick PRD40r TT & TN-S c

TT & TN-S c

20 kA / 5 kA
livelli di rischio ridotto iQuick PRD20r TT & TN-S c

TT & TN-S c

8 kA / 2 kA
protezione secondaria: iQuick PRD8r TT & TN-S c
necessario quando gli apparecchi da proteggere TT & TN-S
sono posti ad una distanza superiore ai 30 m c
dal limitatore primario.
* MC: modo comune (tra fase e terra e tra neutro e terra). * MD: modo differenziale (tra fase e neutro).
(1) Uoc: tensione a circuito aperto: 10 kV.

454
Limitatori di sovratensione iQuick PF
Tipo 2 precablati con protezione integrata

caratteristiche generali
frequenza di funzionamento 50/60 Hz
tensione di funzionamento [Ue] 230/400 V AC
tenuta al cortocircuito [Isc] 8r/20r 25 kA (50 Hz)
40r 20 kA (50 Hz)
corrente d’impiego permanente [Ic] <1 mA
tempo di risposta <25 ns
visualizzazione stato con indicatore sulle cartucce bianco funzionamento normale
rosso fine vita
con indicatore meccanico bianco e leva in posizione ON funzionamento normale
con indicatore meccanico rosso e leva in posizione OFF fine vita
visualizzazione a distanza fine vita con contatto NO/NC 250 V AC / 2 A per visualizzazione a distanza
caratteristiche aggiuntive
grado di protezione solo limitatore IP20, IK05
limitatore in cass. modulare IP40
temperatura di funzionamento da -25°C a +70°C
temperatura di stoccaggio da -40°C a +80°C

descrizione Up - [kV] Un - [V] Uc - [V]


grado di protezione tensione tensione massima
nominale continuativa
MC* MD* MC* MD*
L/t N/t L/N L/t N/t L/N
iQuick PRD40r
1P+N 1.5 1.5 2.5 230 - 264 350
3P+N 1.5 1.5 2.5 - 264 350
iQuick PRD20r
1P+N 1.5 1.5 1.5 230 - 264 350
3P+N 1.5 1.5 1.5 - 264 350
iQuick PRD8r (1) tipo 2 / tipo 3
1P+N 1.5/1.4 1.5/1.5 1.2/1.4 230 - 264 350
3P+N 1.5/1.4 1.5/1.5 1.2/1.4 - 264 350

I limitatori iQuick PF sono adatti alla Limitatori di sovratensione iQuick PF Tipo 2


protezione delle installazioni elettriche CEI EN 61643-11 Tipo 2, IEC 61643-11 T2
per i sistemi di messa a terra del neutro:
TT, TN-S .

I limitatori di sovratensione iQuick PF di Tipo 2 proteggono l'installazione elettrica


contro i danni generati da sovratensioni transitorie causate da perturbazioni atmosferiche.
I limitatori di sovratensione di Tipo 2

I limitatori iQuick PF sono precablati e incorporano il dispositivo di protezione contro


sono testati con forme d’onda 8/20 ms.
le sovracorrenti e sono corredati della morsettiera di terra intermedia.

caratteristiche generali
frequenza di funzionamento 50 Hz
tensione di funzionamento [Ue] 230/400 V AC
potere di interruzione della protezione incorporata [Icc a 50 Hz] 6 kA
visualizzazione stato indicatore meccanico bianco/ funzionamento normale
leva in posizione ON
indicatore meccanico rosso/ fine vita
leva in posizione OFF
visualizzazione a distanza fine vita con contatti ausiliari SR
caratteristiche aggiuntive
grado di protezione solo limitatore IP20
limitatore in cass. modulare IP40
temperatura di funzionamento da -25°C a +70°C
temperatura di stoccaggio da -40°C a +80°C

corrente massima numero sistema largh. Up - grado di Un - tensione Uc - tensione


di scarica [Imax] / di poli di neutro in passi protezione (1) nominale [V] massima
corrente nominale di 9 mm [kV] continuativa
di scarica [In] [V]
10 kA / 5 kA
iQuick PF 1P+N TT & TN-S 4 1.5 230 275
3P+N TT & TN-S 10 1.5 230/400 275

455
Protezione Protezione contro le sovratensioni
degli apparecchi tramite SPD
utilizzatori e ambienti Limitatori di sovratensione iPRD-DC
particolari per impianti fotovoltaici

IEC 61643-11 T2

CEI EN 61643-11 Tipo 2


prEN 50539-11 T2
I limitatori iPRD-DC sono dispositivi in cc per la protezione dei circuiti contro le
sovracorrenti indotte e condotte nel generatore e nel gruppo di conversione di un
impianto fotovoltaico.
L'apparecchio deve essere installato in un quadro elettrico all'interno dell'edificio.
Se il quadro è posizionato all'esterno deve essere stagno.

I limitatori a cartucce estraibili iPRD-DC consentono la sostituzione rapida delle cartucce

danneggiate con altre integre senza sostituire la base.

Riportano a distanza l'informazione "cartuccia da sostituire" .

In base alla distanza tra il generatore fotovoltaico e il gruppo di conversione

potrebbe essere necessario installare due o più limitatori di sovratensioni per

garantire la protezione di entrambe le parti.

caratteristiche generali
tipo di rete isolata a corrente continua
tempo di risposta < 25 ms
corrente di cortocircuito [ISCPV] 30 A
tipo di limitatore tipo 2
segnalazione fine vita (prodotto da sostituire) circuito aperto da interruttore di
protezione termico integrato
caratteristiche aggiuntive
grado di protezione Solo limitatore IP20
Limitatore in cassetta modulare IP40
Urti IK03
segnalazione fine vita Con indic. sulle cart. bianco funzionamento
(prodotto da sostituire) normale
rosso fine vita
By the NO/NC remote indication contact 250 V AC / 0.25 A
temperatura di funzionamento da -25°C a +60°C
temperatura di stoccaggio da -40°C a +85°C
tropicalizzazione esecuzione 2
(umidità relativa 95 % a 55°C)

schema Imax - corrente In - corrente Up UCPV (1)


di collegamento massima nominale di scarica livello di protezione tensione max
interno di scarica [kA] [kA] [kV] continuativa [V]
L+/t L-/t L+/L­ L+/t L-/t L+/L­
iPRD-DC40r 600PV
40 15 1.6 1.6 2.8 600 600 840
iPRD-DC40r 1000PV
40 15 3.9 3.9 3.9 1000 1000 1000
(1) Ucpv u 1.2 x Uoc stc (Uoc stc: Tensione max a circuito aperto del generatore fotovoltaico in standard test condition).

456
Metodo semplice ed efficace
per la scelta degli SPD

Il metodo di scelta proposto, tenendo conto del rischio di caduta di fulmini, della
situazione installativa, del tipo di struttura e di destinazione d'uso della stessa,
segue i principi di base della normativa vigente e va nella direzione della regola
dell'arte in termini di sicurezza e funzionalità dell'impianto, portando al
dimensionamento cautelativo della protezione contro le sovratensioni.

Sull’edificio stesso o su un
No Si
edificio situato nelle vicinanze
(distanza inferiore ai 50 metri)
esiste un impianto parafulmine?

Limitatori di sovratensione Limitatori di sovratensione

Tipo 2 Tipo 1 + Tipo 2


oppure

Tipo 1 + 2

È un sistema di neutro IT?


Qual è il rischio di caduta di
fulmini?
No Si

Qual è il rischio di danni a Vedere


persone, strutture e/o offerta
apparecchiature? IT440V
Basso Medio Alto
L’edificio è L’edificio è L’edificio è situato
situato in: situato in area in:
- area urbana, pianeggiante. - luogo con
- suburbana, presenza di piloni,
- centro abitato. alberi, picchi, Basso Alto
- zone di montagna, In strutture quali: In strutture quali:
- zone umide o - piccoli o medi edifici - grandi edifici residenziali, chiese,
laghi. residenziali, centri direzionali, scuole,
- piccoli uffici, - edifici commerciali e industriali
- piccole aree di (hotel, centri benessere, centri
lavoro (es. officine commerciali, industrie, ecc.)
meccaniche, - edifici per servizi di pubblica
laboratori artigianali, utilità (centri di elaborazione dati,
Quando le apparecchiature da proteggere sono ad una negozi …). musei, ecc.)
distanza superiore di 30 m dal quadro dove è installato l'SPD - edifici nei quali sono svolte
scelto occorre prevedere una protezione aggiuntiva nelle attività ospedaliere o di sicurezza
vicinanze dei carichi. pubblica.

457
Protezione Tabella di coordinamento
degli apparecchi tra gli SPD e i dispositivi di
utilizzatori e ambienti protezione contro il corto circuito
particolari

Icc (kA)*

Tipo 3 Tipo 2

70

50

Fusibile Fusibile
22x58 NH
40A 50A
gL/gG gL/gG

36
iPRD40r iPRD65r

25
iC60L iC60L NG125N (2) NG125N (2)
20A (1) 25A (1) 40A(1) 50A(1)

iPRD8
iPRD20 iPRD40 iPRD65r
15
iC60H iC60H iC60H iC60H
20A (1) 25A (1) 40A (1) 50A (1)

iPRD8
iPRD20 iPRD40 iPRD65r
10
iQuick iQuick iQuick
PRD8r PRD20r PRD40r
iC60N iC60N iC60N iC60N
20A (1) 25A (1) 40A (1) 50A (1)

iPRD8 iPRD20 iPRD40 iPRD65r

iQuick
PF

Protezione aggiuntiva per carich i ad una


distanza superio re d i 30 m
Basso Medio Alto

Rischio di c aduta di fulmini

*Corrente di corto c ircuito nel punto di installazione dell'SPD

458
Icc (kA)*

Tipo 1+2 Tipo 1 Tipo 1


Dispositivo di protezione
non incorporato
70
Fusibile NH
50A gL/gG Dispositivo di protezione
incorporato
50 iPRF1 12.5r
Compact A valle degli SPD di Tipo 1
NSX occorre installare un SPD
160N di Tipo 2 con Imax di 40 kA
160A (iQuick PRD40r o iPRD40)

NG125L NG125L
PRF1
80A(1) 80A(1)
Master
36 (1) Tutti gli interruttori sono in curva
Compact d’intervento C
iPRF1 12.5r PRD1 NSX (2) NG125L per 1P e 2P
Master 160F
(3) NG125N per 2P
160A

PRF1
Master
25
NG125N
80A(1)
iPRF1 12.5r
o PRD1 25r
…/…
Compact
15 NSX
NG125a (3) 160B
80A(1) NG125N 160A TM
80A (1)
iPRF1 12.5r
o PRD1 25r

10
PRD1 25r PRF1
Master
C120N
80A(1)

6
iPRF1 12.5r
o PRD1 25r

Basso Alto Alto IT440V

Rischio di danni a persone, strutture e/o Sistema


apparecchiature di neutro IT

459
Protezione CEI 64-8/3 - Capitolo 37 (ex allegato A):
degli apparecchi ambienti residenziali ­
utilizzatori e ambienti prestazioni dell'impianto
particolari

Introduzione al Capitolo 37 “Ambienti residenziali.


Prestazioni dell’impianto”
Il Capitolo 37 della Parte 3 (pubblicato per la prima volta come “Allegato A” nel
mese di febbraio 2011 nella Variante V3) sarà pubblicato all’interno della nuova
norma CEI 64-8 VII edizione e riguarda principalmente le prestazioni funzionali
dell’impianto elettrico nelle unità immobiliari ad uso abitativo.

Altri paesi europei come Francia, Germania, Spagna e più recentemente Belgio e
Svizzera hanno recepito analoga documentazione normativa che tratta lo stesso
argomento.

Il Capitolo 37, che sostituisce l’Allegato A mantenendone il contenuto, è entrato


in vigore ai fini dei riferimenti amministrativi e legali (Dichiarazione di conformità
come da Decreto Ministeriale DM 37/08) a partire dal 1 settembre 2011. In
Italia, la norma CEI 64-8 – come d’altro canto i documenti “padre” in sede IEC e
Cenelec - non tratta gli aspetti funzionali dell’impianto elettrico e si concentra sulle
prescrizioni di sicurezza nei confronti dei pericoli derivanti da sovracorrenti, da
contatti diretti e indiretti e nei confronti del rischio di incendio, declinandole poi nelle
varie condizioni in cui l’impianto elettrico è previsto in esercizio (sistema di neutro,
livelli di tensione, destinazione d’uso dei locali in cui è installato, …).

In quali unità immobiliari:


c unità ad uso residenziale situate all’interno dei condomini;
c unità abitative mono o plurifamiliari.

In quali casi le prescrizioni si devono applicare:


c ai nuovi impianti;

c ai rifacimenti completi di impianti esistenti in occasione di ristrutturazioni edili

dell’unità immobiliare.

In quali casi le prescrizioni non sono applicabili:


c agli impianti nelle unità abitative negli edifici pregevoli per arte e storia, soggetti al
Decreto Legislativo 42/2004 “Codice dei beni culturali e del paesaggio, ai sensi
dell’articolo 10 della Legge 6 luglio 2002, n. 37”;
c alle parti comuni degli edifici residenziali.

Premesso che il dimensionamento dell’impianto elettrico e quindi la scelta del livello


prestazionale sono oggetto di accordo fra il progettista, l’installatore dell’impianto ed
il committente, di seguito si riportano le caratteristiche generali della struttura del
Capitolo 37.

In queste condizioni, ci si può trovare di fronte un impianto sicuro ma insufficiente


sotto l’aspetto delle prestazioni o comunque non al livello delle aspettative, pur
essendo conforme alle norme CEI.

Da sottolineare la scelta fatta dal CEI: il Capitolo 37 è parte integrante della norma
CEI 64-8 perché deve garantire una tutela dell’utente, cioè che un impianto
conforme alla norma CEI 64-8 sia non solo sicuro, ma anche funzionale, come
previsto nel modulo della dichiarazione di conformità di cui al DM 37/08.

In particolare, il Capitolo 37 prevede tre livelli di prestazioni e funzionalità, in modo


da fornire un metro di giudizio - sull’impianto elettrico stesso - a chi acquista un’unità
immobiliare o ne ordina il rifacimento completo.

Non di rado, abitazioni considerate di lusso o comunque costose hanno impianti


elettrici assolutamente non allineati al livello della casa.

460
Le dotazioni minime previste per i tre livelli Qui di seguito si riportano brevemente quali sono gli ambiti in cui si applicano le

sono elencate nella Tabella del Capitolo 37 prescrizioni addizionali relative alle prestazioni oggetto del Capitolo 37.

(ex Allegato A) e riguardano, ad esempio, c Livelli prestazionali

v Livello 1:livello minimo previsto da questa norma.

il numero minimo di punti prese e punti luce v Livello 2: per unità immobiliari con maggiore fruibilità degli impianti in presenza

per locale, il numero minimo di circuiti anche di altre dotazioni impiantistiche.

per unità abitativa, le scelte relative v Livello 3: per unità immobiliari con dotazioni impiantistiche ampie ed innovative

ad installazione degli SPD (domotica).

per la protezione contro le sovratensioni. c Dimensionamento in potenza (contrattualmente impegnata) degli impianti

v Fino a 3 kW in unità abitative di superficie fino a 75 m2;

v 6 kW per superfici superiori.

c Protezione differenziale
v L’interruttore generale, se differenziale, deve essere selettivo nei confronti degli
interruttori differenziali a valle o dotato di dispositivo di richiusura automatica;
v la protezione differenziale deve essere suddivisa su almeno 2 interruttori al fine di
garantire una sufficiente continuità di servizio;
v per la protezione dei circuiti che alimentano lavatrici e/o condizionatori fissi è
consigliabile l’impiego di interruttori differenziali di tipo A (classe A).

c Quadri
v Ogni unità abitativa deve essere dotata di uno o più quadri di distribuzione e di un
interruttore generale, facilmente accessibile all’utente;
v i quadri devono essere dimensionati per il 15% in più dei moduli installati, con un
minimo di due moduli al fine di permettere successivi ampliamenti;
v il quadro principale dell’unità abitativa deve essere raggiunto direttamente dal
conduttore di protezione proveniente dall’impianto di terra dell’edificio, al fine di
permettere la corretta messa a terra degli eventuali SPD tramite un opportuno
mezzo di connessione.

c Cavi
v La sezione del montante, che collega il contatore all’unità abitativa, non deve
essere inferiore a 6 mm2;
v i cavi devono essere sfilabili qualunque sia il livello dell’impianto, ad eccezione di
elementi prefabbricati o precablati.

461
Protezione Tabella delle prescrizioni
degli apparecchi del Capitolo 37 (ex allegato A)
utilizzatori e ambienti
particolari

livello 1 livello 1 livello 3(4)


per ambiente (5)
punti punti prese punti punti prese punti punti prese
prese (1) luce (2) radio/TV prese (1) luce (2) radio/TV prese (1) luce (2) radio/TV
per ogni locale 8 < A ≤ 12 m² 4 [1] 1 5 2 5 2
(ad es. camera da letto,
12 < A ≤ 20 m² 5 [2] 1 1 7 2 1 8 3 1
soggiorno studio, ecc…)(10)
A > 20 m² 6 [3] 2 8 3 10 4
ingresso(12) 1 1 1 1 1
angolo cottura 2 (1) (3) 2 (1) (3) 1 3 (2) (3) 1
locale cucina 5 (2) (3) 1 1 6 (2) (3) 2 1 7 (3) (3) 2 1
lavanderia 3 1 4 1 4 1
locale da bagno o doccia(11) 2 2 2 2 2 2
locale servizi (WC) 1 1 1 1 1 1
corridoio ≤5m 1 1 1 1 1 1
>5m 2 2 2 1 2 1
balcone/terrazzo A ≥ 10 m2 1 1 2 1 2 1
ripostiglio A ≥ 1 m2 - 1 1 1 1 1
cantina/soffitta(9) 1 1 - 1 - 1
box auto(9) 1 1 1 1 1 1
giardino A ≥ 10 m2 1 1 1 1 1 1
per appartamento area (5) numero area (5) numero area (5) numero
numero dei circuiti(6) (8) A ≤ 50 m2 2 A ≤ 50 m² 3 A ≤ 50 m² 3
50 < A ≤ 75 m2 3 50 < A ≤ 75 m² 3 50 < A ≤ 75 m² 4
75 < A ≤ 125 m2 4 75 < A ≤ 125 m² 5 75 < A ≤ 125 m² 5
A > 125 m² 5 A > 125 m² 6 A > 125 m² 7
Protezione contro le SPD all’arrivo linea se necessari SPD all’arrivo linea se necessari SPD nell’impianto ai fini della
sovratensioni (SPD) secondo CEI 81-10 per rendere tollerabile il rischio 1 per rendere tollerabile il rischio 1 protezione contro le sovratensioni
e CEI 64-8 Sezione 534 oltre a quanto stabilito per i livelli
1e2
prese telefono e/o dati A ≤ 50 m² 1 A ≤ 50 m² 1 A ≤ 50 m² 1
50 < A ≤ 100 m² 2 50 < A ≤ 100 m² 2 50 < A ≤ 100 m² 3
A > 100 m² 3 A > 100 m² 3 A > 100 m² 4
dispositivi per l’illuminazione ≤ 100 m2 1 2 2
di sicurezza(7)
> 100 m2 2 3 3
ausiliari e impianti campanello, citofono campanello, videocitofono, campanello, videocitofono,
per risparmio energetico o videocitofono antintrusione, controllo carichi, ad antintrusione, controllo carichi.
esempio relè di massima corrente Interazione domotica

(1) Per punto presa si intende il punto di alimentazione di una o (4) Il livello 3, oltre alle dotazioni previste, considera l’esecuzione dell’impianto con integrazione
più prese all’interno della stessa scatola. I punti presa devono domotica.
essere distribuiti in modo adeguato nel locale, ai fini della loro Nota: L’impianto domotico è l’insieme dei dispositivi e delle loro connessioni che realizzano una
utilizzazione. In parentesi quadra [ ] è indicato il numero di determinata funzione utilizzando uno o più supporti di comunicazione comune a tutti i dispositivi
punti presa che possono essere spostati da un locale all’altro, ed attuando la comunicazione dei dati tra gli stessi secondo un protocollo di comunicazione
purchè il numero totale di punti presa dell’unità immobiliare prestabilito.
rimanga invariato. Il livello 3 per essere considerato domotico deve gestire come minimo 4 delle seguenti funzioni:
(2) In alternativa a punti luce a soffitto e/o a parete devono c anti intrusione
essere predisposte prese alimentate tramite un dispositivo c controllo carichi
di comando dedicato (prese comandate) in funzione del c gestione comando luci
posizionamento futuro di apparecchi di illuminazione mobili c gestione temperatura (se non è prevista una gestione separata)
da pavimento e da tavolo. c gestione scenari (tapparelle, ecc.)
(3) Il numero tra parentesi indica la parte del totale di punti c controllo remoto
prese da installare in corrispondenza del piano di lavoro. c sistema diffusione sonora
Deve essere prevista l’alimentazione della cappa aspirante, c rilevazione incendio (UNI 9795) se non è prevista gestione separata
con o senza spina. I punti presa previsti come inaccessibili c sistema antiallagamento e/o rilevazione gas
e i punti di alimentazione diretti devono essere controllati d L’elenco è esemplificativo e non esaustivo.
a un interruttore di comando onnipolare. L’utilizzo di singole funzioni domotiche può essere integrato anche nei livelli 1 e 2.
(5) La superficie A è quella calpestabile dell’unità immobiliare, escludendo quelle esterne quali
terrazzi, portici, ecc e le eventuali pertinenze.
(6) Si ricorda che un circuito elettrico (di un impianto) è l’insieme di componenti di un impianto
alimentati da uno stesso punto e protetti contro le sovracorrenti da uno stesso dispositivo di
protezione (articolo 25.1).
(7) Servono per garantire la mobilità delle persone in caso di mancanza dell’illuminazione
ordinaria.
Nota: a tal fine sono accettabili i dispositivi estraibili (anche se non conformi
alla Norma CEI 34-22) ma non quelli alimentati tramite presa a spina.
(8) Sono esclusi dal conteggio eventuali circuiti destinati all’alimentazione di apparecchi
(ad es. scaldacqua, caldaie, condizionatori, estrattori) e anche circuiti di box, cantina e soffitte.
(9) La Tabella non si applica alle cantine, soffitte e box alimentati dai servizi condominiali.
(10) Nelle camere da letto si può prevedere un punto presa in meno rispetto a quello indicato.
(11) In un locale da bagno, se non è previsto l’attacco/scarico per la lavatrice, è sufficiente un
punto presa.
(12) Se l’ingresso è costituito da un corridoio più lungo di 5 m, si deve aggiungere un punto presa
e un punto luce.

462
Prescrizioni per il punto di consegna e montante
Uno dei requisiti del punto di consegna energia da parte del Distributore è che il
locale ospitante i gruppi di misura deve essere sempre accessibile sia all’Utente
che al Distributore in condizioni operative di sicurezza.
In particolare, la posizione del locale/vano deve essere tale che apparecchiature
e linee BT, necessarie per la connessione, possano essere realizzate, esercite e
mantenute nel rispetto delle vigenti norme sugli impianti e sulla sicurezza.
In questa parte della guida ci si concentra sul tema della protezione del “cavo di
collegamento” (montante) che rappresenta il tratto di cavo di proprietà e pertinenza
dell’Utente che collega il gruppo di misura (contatore) al primo dispositivo di
protezione contro le sovracorrenti dell’Utente (tipicamente l’interruttore generale
del quadro dell’unità abitativa).
La protezione di questo cavo contro le sovracorrenti e contro il rischio di scossa
elettrica è di responsabilità dell’Utente.
Questo concetto è stato ulteriormente rimarcato all’interno della nuova
Norma CEI 0-21: “Regola tecnica di riferimento per la connessione di Utenti attivi
e passivi alle reti BT delle imprese distributrici di energia elettrica” che fornisce le
prescrizioni di riferimento per la corretta connessione degli impianti degli Utenti
tenendo conto delle caratteristiche funzionali, elettriche e gestionali della maggior
parte delle reti in BT italiane.
Nel caso di collegamento ad un Utente di unità abitativa, ai fini della protezione
del montante contro le sovracorrenti (corto circuito e sovraccarico), riteniamo sia
opportuno prevedere un interruttore magnetotermico alla base del montante stesso
(a valle dell’organo di misura e consegna) qualora non si sia certi
che le due condizioni seguenti siano verificate:
c le protezioni installate in corrispondenza dell’entrata del montante nell’unità
immobiliare siano atte a proteggere contro i sovraccarichi il montante stesso:
sostanzialmente il centralino sia dotato di interruttore di arrivo magnetotermico;
c il montante sia costruito in modo da rendere minimo il rischio di cortocircuito:
questa condizione richiede tra l’altro un’adeguata protezione meccanica, termica e
contro l’umidità. A questo scopo è opportuno che i montanti siano tenuti separati tra
di loro, ognuno costituito da un cavo multipolare con guaina oppure da più cavi
multipolari posati entro un tubo protettivo per ciascun montante.
È inoltre consigliabile che gli eventuali tubi protettivi abbiano una sezione sufficiente
all’infilaggio o alla posa di cavi di sezione maggiorata in previsione di un possibile
futuro aumento della potenza impegnata. I montanti vanno installati esclusivamente
in spazi riservati, accessibili da locali comuni.
Per quanto riguarda la protezione contro i contatti indiretti occorre prevedere la
protezione differenziale (necessaria nei sistemi TT, presenti negli impianti per
l’alimentazione di unità immobiliari ad uso residenziale) coordinata con l’impianto
di terra, qualora non sia possibile o non sia stato possibile realizzare il montante
isolato in Classe II o con isolamento equivalente, oppure senza presenza di masse.

463
Protezione Soluzione per distribuzione
degli apparecchi integrata per uffici
utilizzatori e ambienti
particolari

Presentazione del concetto Roombox


Contributo al rispetto delle regolamentazioni sull’energia
Il concetto Roombox apporta soluzioni per la progettazione di impianti che
concorrono al rispetto delle direttive energetiche attuali e future:
c Roombox e UNI EN 15232
Norma europea che classifica le funzioni di automazione degli impianti tecnici
degli edifici al fine di identificarne le prestazioni connesse al risparmio energetico.
La Norma raccomanda l’installazione di un BACS e l’adozione
di soluzioni di controllo integrato e combinato delle diverse funzioni;
quest’ultime sono disponibili e facilmente configurabili tramite la Roombox.
c Roombox ed EPBD (Energy Performance Building Directive), direttiva europea
n° 2010/31/CE del 19/05/2010
Il suo obiettivo è quello di promuovere il miglioramento della prestazione energetica
degli edifici nella Comunità Europea, prendendo in considerazione le condizioni
climatiche esterne e le particolarità locali, oltre che le esigenze
in materia di clima interno e di rapporto costo/efficacia. Conduce, in particolare,
all’implementazione di un sistema di misura dei consumi.

La Roombox integra la misura dell’energia elettrica consumata e ne fornisce

la ripartizione per tipo di utilizzo (illuminazione, HVAC, globale).

c Roombox e certificazione dell’edificio


A parte il rispetto della regolamentazione in vigore, l’ottenimento
di una certificazione è facilitato dall’adozione di un’architettura Roombox.
v Protezione e controllo sono decentralizzati per ridurre l’utilizzo
di rame (cavi)
v Gli automatismi di controllo rispondono alle esigenze di gestione dell’energia
v I contatori di energia sono integrati in ogni Roombox (diversi Roombox possono
rappresentare un lotto) rendendo più semplice ed economicamente vantaggioso
il monitoraggio dei consumi.

Riferimenti normativi
c CEI EN 60669-1: Apparecchi di comando non automatici per installazione elettrica
fissa per uso domestico e similare. Prescrizioni generali.
c CEI EN 60669-2-1: Apparecchi di comando non automatici per installazione
elettrica fissa per uso domestico e similare. Prescrizioni particolari - Interruttori
elettronici.
c CEI EN 50428: Apparecchi di comando non automatici per installazione elettrica
fissa per uso domestico e similare - Norma collaterale - Apparecchi di comando non
automatici e relativi accessori per uso in sistemi elettronici per la casa e l’edificio
(HBES).
c CEI EN 50090-2-2: Sistemi elettronici per la casa e l’edificio (HBES).
Panoramica di sistema - Requisiti tecnici generali.
Dispositivo di protezione in ingresso:
c CEI EN 60947-2: Apparecchiature a bassa tensione. Interruttori automatici.

Installazione
L’installazione di Roombox permette la realizzazione di impianti conformi alla norma
CEI 64-8.

464
Funzionalità
Roombox è un quadro integrato di protezione, misura e comando che dispone
di un ingresso di alimentazione e di 12 linee in uscita, partenze, per i carichi
elettrici.
La funzione di una linea in uscita è determinata in fabbrica e può essere dei
seguenti tipi:
c alimentazione protetta, misura dell’energia di unità terminali di climatizzazione,
c alimentazione protetta, misura dell’energia e controllo di valvole motorizzate;
c alimentazione protetta, misura dell’energia e comando on/off dell’illuminazione;
c alimentazione protetta, misura dell’energia e comando illuminazione, con
regolazione mediante ballast DALI;
c alimentazione protetta e comando di schermature o tapparelle motorizzate (230 V).
Ogni linea in uscita dispone di un ingresso per un pulsante cablato o un sensore
cablato di apertura finestre.

Roombox dispone di 4 ingressi per i sensori combinati di luminosità


e presenza specifici “Roombox”. L’informazione dei sensori può essere utilizzata
per condizionare il funzionamento dell’illuminazione o della climatizzazione.
In alternativa o a completamento dei pulsanti cablati, Roombox dispone di una
funzione “Ricevitore di telecomandi radio” destinata a ricevere comandi da pulsanti
senza fili ZigBee Green Power Button GPB di Schneider Electric. Inoltre la
semplice azione sul pulsante GPB genera l’energia necessaria all’emissione del

segnale radio, senza la necessità di batterie.

Roombox fornisce i valori dei suoi contatori di energia: energia totale consumata

sull’alimentazione a 16 A, energia totale fornita ai circuiti di illuminazione, energia

totale fornita ai circuiti di riscaldamento/climatizzazione.

Roombox può comunicare con un sistema di BACS attraverso una rete LON o KNX,
Vista frontale secondo la versione.
Sezionamento Pulsante e LED: associazione pulsante Raggruppamento
generale Roombox zone A, B, C, e D

Pulsante e LED in modalità LED di presenza tensione 230 V


di apprendimento; e
“segnalazione presenza su bus” LED di stato comunicazione DALI
LED di conteggio energia
Connettore
Alimentazione
bus LON
230 V CA
o KNX

Zona A Zona B
PB106557-45

3 connettori
3 connettori ingressi cablati
ingressi cablati zona B
zona A

3 connettori 3 connettori
partenze partenze
zona A zona B

Zona C Zona D
3 connettori
3 connettori ingressi cablati
ingressi cablati
zona D
zona C

3 connettori
3 connettori
partenze
partenze
zona D
zona C

Connettore RJ45 per Spie di stato della partenza:


collegamento con PC locale guasto, presenza tensione.
(di diagnostica)
Pulsanti comando locale:
Connettore RJ12 per rilevatore combinato configurazione, cambio di stato,
luminosità / presenza reset guasto.

465
Protezione Soluzione per distribuzione
degli apparecchi integrata per uffici
utilizzatori e ambienti
particolari

Vantaggi della soluzione Roombox nel corso


del progetto
Prestazioni
Protezione elettrica terminale ultraselettiva dei circuiti, grazie alla tecnologia
a interruzione statica
Frutto della ricerca Schneider Electric, l’interruzione elettronica terminale completa
quella dell’interruttore a monte.
Protezione individuale: ognuna delle 12 linee in uscita dalla Roombox
è protetta da un dispositivo di interruzione statica.
Intervento: l’intervento può essere provocato da un sovraccarico, un cortocircuito
o dal rilevamento di una corrente di guasto verso terra (IDn = 10 mA).
Selettività: la selettività delle partenze Roombox con le protezioni poste
a monte nel quadro elettrico di distribuzione è assicurata, a garanzia
della massima continuità di servizio, se il calibro dell’interruttore magnetotermico
è ≥16 A e se la protezione differenziale è di classe A tipo “si ” (superimmunizzata)
con IDn ≥300 mA.
Interruzione della corrente di cortocircuito (“Ultra Limitazione”):
il tempo di reazione prima dell’interruzione effettiva è 100 volte più breve di quello

di un interruttore elettromeccanico, ovvero 20 microsecondi. Di conseguenza,

per una Icc teorica di 10 kA, la corrente di cortocircuito non raggiunge mai valori

superiori a 140 A, con minori sollecitazioni sui cavi e sui componenti dell’impianto

elettrico.

Riarmo: contrariamente agli interruttori elettromeccanici che richiedono accessori

supplementari per il riarmo a distanza, l’interruzione statica offre diverse possibilità

di riarmo, a seconda della sua parametrizzazione:

c a livello locale, attraverso il pulsante di comando dell’apparecchiatura,

c attraverso i pulsanti “CLEAR” sul fronte del quadro,

c o attraverso il sistema di gestione dell’edificio (BACS).

Il riarmo è comunque possibile solo se il guasto è scomparso.

Universalità della protezione e del comando grazie alla commutazione


elettronica a “zero di corrente”
La commutazione ON a zero di tensione e OFF a zero di corrente della linea

in uscita permette di interrompere protezione e comando di ogni tipo di carico:

resistivo, induttivo o capacitivo. Questo è particolarmente vantaggioso per le linee

in uscita dedicate all’illuminazione, qualunque sia il tipo di ballast.

Questa modalità di commutazione inoltre:

c elimina i disturbi di manovra e prolunga la vita delle apparecchiature alimentate,

c permette una durata meccanica ed elettrica praticamente illimitata,

c garantisce silenziosità di funzionamento.

466
Architettura di distribuzione elettrica tradizionale
Principio
Quadro generale di bassa tensione
Riceve l'alimentazione elettrica di rete, gestisce le diverse fonti.
Alimenta le apparecchiature di grande potenza dell'edificio, le linee in uscita verso
i quadri secondari e qualche carico locale, oltre agli strumenti di misura e controllo
della rete elettrica.
Quadri secondari
Ripartiti in differenti edifici o in differenti zone di un edificio, distribuiscono l'energia
alle apparecchiature di controllo/comando, a quelle di di sicurezza e a ogni carico
locale attraverso delle linee in uscita dedicate: illuminazione, prese, terminali
HVAC…
Capacità evolutiva
Oggi, numerose linee convergono verso i quadri secondari. Generalmente,
occupano i condotti tecnici, circolano nei controsoffitti e nei pavimenti flottanti
degli edifici.
Questa architettura tradizionale rende delicata ogni evoluzione dell'installazione
dei carichi: i cavi inadeguati dovranno essere sostituiti, i comandi dovranno essere
scollegati e riassegnati… Il costo è generalmente notevole, così come
il tempo di realizzazione.
Delle soluzioni basate su canalizzazioni elettriche prefabbricate contribuiscono
a migliorare la flessibilità degli spazi operativi.

QGBT
Quadro generale
di bassa tensione
c Protezione
c Misura
Quadro secondario Quadro secondario Quadro secondario
c Protezione c Protezione c Protezione
c Misura c Misura c Misura
c Comando c Comando c Comando

Modulo ventilconvettore

Tapparella

Lampada

Prese di corrente

Pulsanti, interruttori

467
Protezione Soluzione per distribuzione
degli apparecchi integrata per uffici
utilizzatori e ambienti
particolari

Architettura di distribuzione elettrica Roombox


Principio
Quadro generale di bassa tensione
La distribuzione a monte resta convenzionale, un QGBT alimenta dei quadri
secondari.
Quadri secondari
Questi quadri alimentano:

c i circuiti, le apparecchiature di controllo/comando di sicurezza e i carichi situati in

zone la cui vocazione non è soggetta a evoluzione: zone di passaggio, locali tecnici,

bagni;

c i circuiti delle prese di corrente; generalmente, questa infrastruttura viene terminata

solo quando le esigenze d'installazione dell'occupante sono note, ovvero quasi

al completamento dell'edificio… luci, cassette di climatizzazione ed eventuali


schermature solari saranno già in posizione;

c le linee in uscita dei “bus” di alimentazione delle Roombox che servono le zone

in cui è richiesta flessibilità: in generale open-space e zone ufficio.


Le Roombox
Situate, di preferenza, nei controsoffitti di corridoi e open-space, le Roombox
possono essere considerate come miniquadri di protezione e controllo di prossimità.

Ognuna gestisce la protezione e il comando di 12 circuiti:

c illuminazione, cassette HVAC, schermature solari.

Se i terminali di climatizzazione, le luci e le schermature solari restano in posizione

durante uno spostamento delle pareti, generalmente il loro comando elettrico evolve:

nuove regole di controllo, nuove disposizioni di pulsanti. I cavi di potenza e quelli dei

pulsanti sono dotati di connettori estraibili che rendono le modifiche rapide e facili,
limitando i nuovi studi elettrici a una semplice variazione del layout. Anche i pulsanti
senza batterie né fili contribuiscono notevolmente alla flessibilità.
QGBT
Circuiti prese

Modulo ventilconvettore
Tapparella

Quadro Lampada
secondario Prese di corrente
piano X
Circuiti illuminazione passaggi, locali tecnici, bagni
Pulsanti

Bus di alimentazione Roombox


1F+N
2,5 mm²

Bus di alimentazione Roombox

1F+N
1,5 mm²

Apparecchiature terminali: lampade, cassette, schermature solari

caratteristiche elettriche principali delle Roombox


tensione di alimentazione / frequenza 230 V CA – 50 Hz
corrente max di ingresso 16 A
tensione d'uscita 230 V
carico max ammissibile per linea in uscita 600 VA (2,6 A)
(nel limite di 16 A per l'insieme delle linee)

468
Distribuzione dell’energia alle Roombox
Regole di protezione della conduttura principale di distribuzione
e dei cavi di derivazione alle Roombox
La scelta della protezione dalle sovracorrenti sulla conduttura principale di
distribuzione è in funzione della sezione dello stesso secondo le regole abituali.
Se le derivazioni verso le Roombox sono poi realizzate con un cavo della stessa
sezione della conduttura principale di distribuzione non è necessario ripetere la
protezione con un interruttore dedicato sul punto di derivazione.
La ricerca dell’ottimizzazione economica può condurre all’utilizzo di un cavo per le
derivazioni di sezione inferiore rispetto a quella del cavo principale di distribuzione.
In tal caso occorre valutare se si rende opportuno prevedere una protezione dedicata
da installarsi sul punto di derivazione:
c per il cortocircuito la protezione dedicata non è obbligatoria quando la
lunghezza del tratto di conduttura della derivazione non supera i 3 metri e
quando sono soddisfatte le condizioni previste nel paragrafo 473.2.2.1
della norma CEI 64-8;

c per il sovraccarico la protezione è sempre garantita dall’interruttore

magnetotermico presente in ingresso della Roombox.

Per garantire la selettività differenziale totale, la protezione contro le correnti


di dispersione può essere fatta con interruttori o blocchi vigi differenziali a monte
da 300 o 30 mA classe A tipo SI (superimmunizzato).
Protezione dalle sovratensioni dovute al fulmine
c Livello di tenuta ad impulso della Roombox: categoria III (4 kV).

Esempi di schemi di alimentazione mediante conduttura


monofase

C20A 2P
+ vigi 300 mA
tipo “si ”

L
N
PE
Conduttura 3 x 2,5 mm²

3 x 2,5 mm²
(o 3 x 1,5 mm²
con L ≤ 3 m)

2 Roombox max su un cavo da 3 x 2,5 mm²

C32A 2P
+ vigi 300 mA
tipo “si ”

L
N
PE
Conduttura 3 x 6 mm²

L≤3m
3 x 2,5 mm²
o 3 x 1,5 mm²

4 Roombox max su un cavo da 3 x 6 mm²

469
Protezione Soluzione per distribuzione
degli apparecchi integrata per uffici
utilizzatori e ambienti
particolari

Esempi di schemi di alimentazione mediante conduttura trifase

C20A 4P
+ vigi 300 mA
tipo “si ”
L1
L2
L3
N
PE

Conduttura 5 x 2,5 mm²

3 x 2,5 mm²
PB106556-24
(o 3 x 1,5 mm²
con L ≤ 3m)

3 x 2 Roombox max su un cavo da 5 x 2,5 mm²

C32A 4P
+ vigi 300 mA
tipo “si ”

L1
L2
L3
N
PE
Conduttura 5 x 6 mm²

L ≤ 3m
PB106556-24

3 x 2,5 mm²
o 3 x 1,5mm²

4 x 3 Roombox max su un cavo da 5 x 6 mm²

Esempio pratico di bilancio di potenza


di una Roombox
Roombox adottata: 8 linee in uscita per illuminazione + 4 terminali HVAC
per alimentare 4 uffici da 12 m².

equipaggiamento potenza corrente


per ufficio totale totale
2 x lampade da 62 W 124 W 0,54 A
1 x terminale HVAC (senza R integrativa) 150 W 150 W 0,65 A
totale 1 ufficio 274 W 1,19 A
totale 1 Roombox (4 uffici) 1096 W 4,76 A
Come in questo esempio, la corrente assorbita da una Roombox sarà spesso di
circa 5 A (illuminazione T5 + ventilconvettore a 2 o 4 tubi).
In queste condizioni, ogni fase di un cavo-bus 5 x 2,5 mm² potrà alimentare fino a 3
Roombox, ovvero 9 per cavo-bus:

c ovvero 36 uffici da 12 m²,

c per un calcolo sommario, considerare 1 cavo 5 x 2,5 mm² per aree di circa 500 m².

470
Linee in uscita
Potenza ammissibile
potenza unitaria massima ammissibile per linea in uscita
tensione d’uscita 230 V AC +10% -15%
frequenza 50 Hz ±2%
corrente massima 2,6 A
potenza max 600 VA
cosj min 0
caratteristiche di protezione Protezione contro i sovraccarichi con temporizzazione
sufficiente all’avvio di schermature solari e terminali HVAC
tecnologia Uscita statica a protezione elettronica.
Solo il circuito di fase è interrotto
Attenzione: la somma delle potenze effettive pilotate dalle linee in uscita non deve
superare la potenza totale massima ammissibile,ovvero 3665 VA.

Declassamento della potenza totale secondo la posizione


della Roombox
Imax Roombox temperatura ambiente
(Pmax totale disponibile 30°C 40 °C 50 °C
nel limite di 600 VA/linea di uscita)
installazione a soffitto 16 A 15 A 13 A
(3600 VA) (3400 VA) (3000 VA)

Desiderabile Accettabile

Potenza dissipata
La potenza totale dissipata a pieno carico dalla Roombox è inferiore a 60 W.

Cavi di potenza
c Sezione: 1,5 mm².
c Lunghezza max: 25 m.

Capacità di alimentazione dei circuiti di illuminazione


per tipo di lampada
Caratteristiche delle lampade
Zone uffici (esempio)
c Lampade fluorescenti T5 da 14 a 80 W e ballast elettronico da 3 a 5 W.

v Da 1 a 4 tubi per lampada.

v Lampada maggiormente impiegata: 60 W (2 tubi 28 W + ballast).

c Lampade fluorescenti T8 da 16 a 58 W e ballast elettronico da 2 a 4 W.

v Da 1 a 4 tubi per lampada.

v Lampada maggiormente impiegata: 75 W (2 tubi 36 W + ballast).

471
Protezione Soluzione per distribuzione
degli apparecchi integrata per uffici
utilizzatori e ambienti
particolari

Zone di passaggio (esempio)


c Con lampade fluorescenti compatte da 9 a 55 W e ballast elettronico separato
da 2 a 4 W.

v Da 1 a 2 lampade per corpo illuminante.

c Con lampade a ioduro di sodio da 20 a 150 W e ballast elettronico da 5 a 15 W.

v Da 1 a 2 lampade per corpo illuminante.

Limiti di preriscaldamento – invecchiamento

tipo corrente corrente


di preriscaldamento di fine vita
lampade fluorescenti, da 1,5 a 1,6 In, da qualche fino a 2 In
lampade fluocompatte decimo a qualche secondo
lampadine a ioduri metallici da 1,5 a 1,6 In per qualche fino a 2 In
minuto

Capacità di alimentazione lampade fluorescenti


e a ioduri metallici
Numero max di lampade per linea in uscita = 600 VA / (P lampada x 2)*
* arrotondare

c I limiti di invecchiamento e preriscaldamento sono considerati.


c Cos j qualunque, grazie alla tecnologia delle uscite Roombox.
Ovvero 5 lampade T5 60 W.

Capacità di alimentazione dei circuiti


delle tapparelle secondo il tipo di motore
motore a 230 V: Potenza W / Coppia Nm numero
135 / 15 4
200 / 30 3
285 / 35 2
310 / 45 1
Attenzione: capacità espressa nel limite della potenza totale massima ammissibile.

Capacità di alimentazione delle cassette HVAC


e delle valvole a 2 vie
terminale numero
2 tubi, 4 tubi: 230 V / 50 ... 100 W 6 ... 12
2 tubi / 2 fili: 230 V / 600 W max 1
valvola a 2 vie 230 V / 6 W 100

472
Indice 8 - Quadri prefabbricati

n Introduzione pag. 474

n Il sistema funzionale pag. 478

n I contenitori universali pag. 496

473
Quadri prefabbricati Introduzione
Prestazioni e prove

Premessa
Dovendo realizzare impianti secondo la regola dell'arte, è spesso interessante
per l'installatore fare riferimento a quanto previsto dalle norme CEI, sia per quanto
riguarda la concezione e la realizzazione impiantistica, sia per quanto riguarda
i vari componenti utilizzati.
Ciò in virtù dell'art. 2 della legge 186 del 1 marzo 1968, secondo il quale i materiali,
le apparecchiature, i macchinari, le installazioni e gli impianti elettrici ed elettronici
realizzati secondo le norme del CEI si considerano costruiti "a regola d'arte".
Per quanto riguarda i quadri di bassa tensione, le norme di riferimento sono:
c la norma CEI EN 61439-1 e 2.
Questa norma, pubblicata per la prima volta a gennaio 2010, rappresenta
l'evoluzione di CEI EN 60439-1. Non è una revisione della norma precedente, ma si
tratta di una nuova versione;
c la norma CEI EN 60439-1 (2000 - quarta edizione della norma avente
classificazione CEI 17-13/1).
Questa norma rappresenta un ulteriore consolidamento rispetto alla precedente
CEI 17-13 del 1995, soprattutto per ciò che concerne gli aspetti legati
all'industrializzazione del prodotto e le prove da effettuare per garantirne
le prestazioni;
c la norma CEI 23-51, (2004 - seconda edizione), dedicata ai piccoli quadri
per uso domestico e similare, che viene trattata più in particolare nella parte relativa
alle cassette di distribuzione.

La norma: CEI EN 61439-1 e 2


Nel mese di febbraio 2012 il CEI ha pubblicato la seconda edizione di:

c CEI EN 61439- 1: Regole generali;

c CEI EN 61439- 2: Apparecchiature di protezione e manovra di potenza.

Le seguenti caratteristiche la differenziano dalla norma CEI EN 60439-1:

c sono necessarie 2 norme per determinare prescrizioni e i corrispondenti metodi di

verifica per ciascun tipo di quadro:

v la norma “base” a cui ci si riferisce come “Parte 1”,

v la norma specifica dell’apparecchiatura quadro,

c si definisce in maniera precisa la responsabilità del quadro e del suo progetto,

introducendo i concetti di “costruttore originale” (ad esempio, Schneider Electric per


il sistema Prisma Plus) e “costruttore del quadro” (responsabile del prodotto finito);
c è definito il concetto di “sistema costruttivo prestabilito”, introdotto soltanto nella
Norma CEI EN 60439-1: nella nuova norma si definisce il SISTEMA DI QUADRI
come “serie completa di componenti meccanici ed elettrici (involucri, sistemi sbarre,
unità funzionali, etc.), definiti dal “costruttore originale”,
che possono essere assemblati in accordo con le istruzioni fornite dal "costruttore
originale" al fine di realizzare molteplici configurazioni di Quadri”.

c I concetti di AS (quadro provato) e ANS (quadro parzialmente provato) sono stati

eliminati e sostituiti da un nuovo concetto per la verifica della conformità del quadro.

In pratica, il "costruttore originale", per ciascuna caratteristica in questione, può


scegliere liberamente (quando applicabili e con i vincoli, spesso abbastanza pesanti,
imposti dalla norma) tra:

v verifica mediante prove,

v verifica mediante confronto con il progetto di riferimento provato,

v verifica mediante valutazione (corretta applicazione dei calcoli e delle regole

di progetto);

c si è introdotta nell’allegato C della Norma la Tabella C.1 “Argomenti oggetto di

accordo tra Costruttore del Quadro e Utilizzatore”: una Guida alla specifica tecnica

del quadro;
c nella Parte 2 della norma sono date le prescrizioni addizionali e specifiche
per i “Quadri di distribuzione di potenza”, in particolare:
v il tipo di costruzione - parti fisse, rimovibili o estraibili,

v la forma di segregazione interna,

v i tipi di collegamenti elettrici delle unità funzionali,

v il fattore di contemporaneità per la verifica della sovratemperatura.

474
La norma CEI EN 60439-1
La norma richiede che ogni quadro costruito sia riferito ad un ben identificato
prototipo, già sottoposto a tutte le prove di tipo da essa previste.
Questa precisa prescrizione serve, ai fini del normatore, a limitare, per quanto
possibile, la frequente tendenza all'improvvisazione che per tanti anni ha
caratterizzato la realizzazione dei quadri, e lo fa richiedendo ai vari costruttori
una standardizzazione sempre più spinta del proprio prodotto.
La norma rende obbligatorio il prototipo di riferimento, ma consente di realizzare
due tipologie di prodotti che così definisce:
c apparecchiatura costruita in serie (AS);
c apparecchiatura costruita non in serie (ANS).
La norma inoltre, esige che i quadri elettrici di tipo AS siano conformi al prototipo che
è stato sottoposto a tutte le prove di tipo previste, mentre quelli di tipo ANS possono
essere non completamente conformi al prototipo di riferimento, che deve comunque
esistere ed essere un prodotto AS. Le prove di tipo che la norma richiede di eseguire
sui quadri per dimostrarne la rispondenza alle sue prescrizioni sono numerose
e, in qualche caso, gravose sia tecnicamente che economicamente.
Per i prodotti ANS, la norma ammette che alcune delle prove di tipo non vengano
effettuate, purché le relative prestazioni siano comunque verificate attraverso
estrapolazioni, calcoli o altri metodi che il costruttore dimostri validi a tal fine.
La norma, ad esempio, cita le pubblicazioni CEI 17-43 e CEI 17-52 quali metodi
possibili per la determinazione delle sovratemperature e della tenuta al cortocircuito
per le apparecchiature assiemate non di serie (ANS). Tali metodi sono utilizzabili
per l'estrapolazione, i cui risultati vanno confrontati con i rispettivi dati omogenei
ottenuti durante le prove di tipo che l'apparecchiatura di serie (AS) di riferimento
abbia superato.

Transizione tra CEI EN 60439 e CEI EN 61439


La norma CEI EN 60439-1 resterà in vigore (secondo le regole del Cenelec)
fino al 31/10/2014 per i due seguenti motivi:
c consentire la produzione e la commercializzazione di quadri progettati, realizzati
e verificati secondo le proprie prescrizioni;

c consentire l’utilizzo delle altre parti della norma ancora in vigore fino alla loro

completa revisione (e.g. Parte 3 per i quadri di distribuzione ASD, Parte 4 per i quadri
per cantiere, …). In questo periodo di transizione è possibile dichiarare quadri
conformi alla nuova o alla vecchia norma.

Il quadro elettrico e la legge


I quadri elettrici sono prodotti complessi che devono essere adeguati all'impianto
in cui sono installati, per cui le loro caratteristiche e prestazioni sono diverse
in funzione della condizione di servizio e del tipo di applicazione cui essi sono
destinati. Per questa ragione, i costruttori devono realizzare prodotti aventi
caratteristiche tecniche talvolta molto specifiche: l'applicazione della norma CEI EN
61439-1 richiede la verifica di molti prototipi, cosicché le varie configurazioni riportate
a catalogo possono essere adeguatamente combinate per un utilizzo il più possibile
flessibile ed essere facilmente riconducibili ai prototipi di riferimento.
Negli anni scorsi, come già ricordato precedentemente, il problema della
rispondenza dei quadri di bassa tensione alle norme è stato messo in particolare
risalto dalla legge 46/90 e dal suo regolamento d'attuazione attraverso
le loro specifiche direttive.
Oggi, il nuovo Decreto Ministeriale 37/08, conforma e va nella migliore precisazione
degli obblighi di responsabilità dei vari protagonisti della realizzazione degli impianti
elettrici e, in particolare, dei quadri.

Le prestazioni dei quadri e le relative prove


I rapporti di prova relativi a specifici quadri realizzati da un costruttore non sono validi
e applicabili per tutta la gamma della sua produzione.
È quindi opportuno che l'acquirente di un quadro si rivolga a costruttori in grado
di dimostrare la rispondenza alle norme dell'intera gamma di quadri di loro
produzione, per tutte le configurazioni e prestazioni dichiarate.

Tra i documenti che il costruttore può e deve esibire, la norma CEI EN 61439-1 e 2

non fa distinzione riguardo all'ente emittente, che può pertanto essere un laboratorio
del costruttore stesso oppure un laboratorio o istituto indipendente dal costruttore
e/o ufficialmente riconosciuto come ente certificatore.

La disponibilità di documenti di prova emessi da un laboratorio indipendente

è tuttavia da considerarsi come migliore garanzia.

475
Quadri prefabbricati Introduzione
Prestazioni e prove

Quadri industrializzati in forma di componenti


La norma CEI EN 61439-1 e 2 ammette che alcune fasi del montaggio dei quadri
vengano eseguite fuori dall'officina del costruttore, purché i quadri siano realizzati
secondo le sue istruzioni.
Ciò è in accordo con lo spirito della norma che tende a conferire al quadro elettrico
di bassa tensione le caratteristiche di prodotto industrializzato, che si traducono
poi in significativi vantaggi per l'utilizzatore finale, non ultimo quello della maggiore
affidabilità e del conseguente aumento del livello di sicurezza ottenibile.
L'installatore è dunque autorizzato e in qualche modo indirizzato dalla norma
CEI ad utilizzare prodotti commercializzati in forma di pezzi sciolti da assiemare
correttamente per la costruzione del quadro adatto, volta per volta, allo specifico
impianto. L'utilizzazione di questo tipo di prodotto pone inoltre il problema
della suddivisione (condivisione) di responsabilità nel garantire la rispondenza
alla norma del quadro realizzato.

Infatti, né il "costruttore originale", né il "costruttore del quadro" hanno

la possibilità di controllare completamente l'iter realizzativo del quadro


e di garantirne quindi la rispondenza alla norma.
Tuttavia, è la norma stessa che indica una soluzione razionale a questo problema,
suddividendo le verifiche tra quelle di progetto (cap. 10) e quelle individuali (cap. 11),
che devono essere effettuate per garantire la rispondenza del quadro alla norma.
Le verifiche di progetto hanno lo scopo di verificare la rispondenza del prototipo alla
norma, in conformità alle prescrizioni della norma; in generale dovrà essere il
costruttore originale a farsene carico ed a garantire di conseguenza il prodotto
commercializzato. Inoltre, lo stesso costruttore dovrà fornire adeguate istruzioni
per la scelta dei componenti da utilizzare per la realizzazione del quadro
e per il suo montaggio.
Sarà invece responsabilità del costruttore del quadro quella di una scelta oculata
dei componenti in accordo alle succitate istruzioni e quella di un montaggio accurato
effettuato seguendo scrupolosamente le istruzioni del costruttore originale.
Sarà compito ancora del costuttore del quadro di verificare la conformità alla norma
del quadro da realizzare, qualora questo si discosti dal prototipo e quindi dalla
configurazione provata (ad esempio effettuando una verifica termica).

Infine, il costruttore del quadro dovrà farsi carico dell'esecuzione delle verifiche

individuali che, in ottemperanza alla norma, dovranno essere eseguite su ogni


esemplare realizzato.

Dichiarazione di conformità
Una volta costruito ed installato il quadro, si presenta il problema estremamente
pratico ed immediato di cosa allegare alla dichiarazione di conformità richiesta
dal Decreto Ministeriale 37/08.
L'installatore che ha scelto quadri di bassa tensione conformi alla norma
CEI EN 61439-1 e 2 o alla norma CEI 23-51, deve riportare nella relazione allegata
alla dichiarazione di conformità dell'impianto la dichiarazione di conformità dei
prodotti a queste norme (sulla targa del quadro occorre riportare CEI EN 61439-2).
Inoltre, dovrà indicare il nome o la ragione sociale del costruttore originale del
quadro ed il tipo di prodotto utilizzato, come indicato sul catalogo del costruttore
stesso. Quest'ultimo si rende responsabile in particolare della rispondenza dei
prodotti alle norme citate.
È bene comunque che l'installatore si renda conto di quanto indicato sul catalogo
del costruttore originale, onde evitare di fare affidamento su frasi
di rispondenza generica alla norma che, nella sostanza, non hanno alcun significato
tecnico.
Situazioni di questo genere talvolta si verificano ancora poiché alcuni costruttori
originali, in ritardo con l'adeguamento alla norma, affidano a messaggi ambigui la
definizione della rispondenza alla norma stessa, che è invece un requisito
fondamentale per dimostrare la rispondenza del quadro alla regola dell'arte e
dunque alle leggi dello Stato Italiano.
Oltre a verificare con attenzione le indicazioni del catalogo del costruttore,
è consigliabile quindi che l'installatore si renda conto della veridicità di quanto
in esso affermato.

476
Conclusioni
Le regole essenziali da osservare, da parte dell'assemblatore, per poter garantire
e documentare opportunamente la conformità del quadro alle norme si possono così
sintetizzare:
c scegliere un fornitore affidabile in grado di dimostrare l'esecuzione delle prove
di tipo sui prototipi;

c effettuare la scelta dei componenti del quadro in stretta osservanza dei cataloghi

del fornitore;

c montare il quadro seguendo scrupolosamente le istruzioni del fornitore dei pezzi

sciolti e degli apparecchi;

c verificare, tramite prove di tipo o metodi di calcolo/estrapolazione, eventuali


modifiche sostanziali apportate rispetto alle configurazioni "tipo" garantite
dal costruttore dei pezzi sciolti del quadro;

c effettuare correttamente le prove individuali previste dalla norma su ciascun

quadro realizzato;

c conservare nei propri archivi la documentazione relativa alle prove di tipo

c e/o verifiche e alle prove individuali effettuate;

c installare correttamente il quadro effettuando in cantiere le necessarie verifiche

elettriche o meccaniche;

c redigere la dichiarazione di conformità dell'impianto e citare nella relazione


tecnica ad essa allegata il tipo di quadro installato.
In sintesi, si tratta di una serie di azioni abbastanza semplici di cui uno degli aspetti
più importanti è quello della scelta del fornitore dei componenti, per la quale
l'installatore deve agire con cautela per poter correttamente e con poche ulteriori
attenzioni rispondere alle prescrizioni delle norme e regole vigenti.

477
Quadri prefabbricati Il sistema funzionale
Prisma Plus G, P e P-Bloc

Quadri di Distribuzione Schneider Electric


I quadri di distribuzione Schneider Electric permettono di realizzare qualsiasi tipo
di quadro di distribuzione bassa tensione generale o terminale fino a 4000A,
per applicazioni nel terziario e nell’industria.
Il concetto di quadro è molto semplice:

c una struttura in metallo composta da una o più strutture associate in larghezza

e in profondità sulle quali è possibile installare una gamma completa di pannelli


di rivestimento e di porte.

c un sistema di ripartizione della corrente composto da due sistemi di sbarre

orizzontali o verticali posizionate in uno scomparto laterale, o sul fondo dell’armadio


che consentono di ripartire le correnti in tutti i punti del quadro.

c unità funzionali complete.

Studiata in funzione di ogni apparecchio l’unità funzionale comprende:

v una piastra dedicata per l’installazione dell’apparecchio,

v una piastra frontale per evitare un accesso diretto alle parti sotto tensione,

v collegamenti prefabbricati ai sistemi di sbarre,

v dispositivi per realizzare il collegamento sul posto.

I componenti del sistema Prisma Plus e in modo particolare quelli dell’unità


funzionale sono stati progettati e testati tenendo conto delle prestazioni degli
apparecchi. Questa particolare attenzione consente di garantire l’affidabilità
di funzionamento dell’impianto elettrico ed un livello di sicurezza ottimale
per gli utilizzatori.

Introduzione quadri Prisma G, P e P-Bloc


I vantaggi dei quadri elettrici Prisma Plus G, P e P-Bloc
c installazione elettrica sicura.
La perfetta coerenza tra le apparecchiature Schneider Electric ed il sistema Prisma
Plus è un ulteriore vantaggio in grado di garantire un buon livello di sicurezza
dell’impianto.
La concezione del sistema è stata validata con prove di tipo previste dalla norma

e sfrutta la pluriennale esperienza maturata da Schneider Electric con i propri clienti.

c installazione elettrica capace di evolvere.

Costruito attorno ad una struttura modulare, Prisma Plus permette al quadro elettrico

di evolvere facilmente integrando se necessario nuove unità funzionali.


Le operazioni di manutenzione sono pratiche e rapide grazie all’accessibilità totale
alle apparecchiature.

c completa sicurezza per gli operatori.

Gli interventi sul quadro elettrico devono essere realizzati da personale esperto
e abilitato che rispetti tutte le misure di sicurezza necessarie.
In tutti i quadri Prisma Plus l’apparecchio è installato dietro ad una piastra frontale

di protezione che lascia sporgere solamente il comando dell’interruttore.

L’impianto elettrico è protetto e l’operatore è in perfetta sicurezza.

Inoltre i componenti di ripartizione hanno un grado di protezione PxxB per la serie

Prisma Plus G.

Installando in accordo alle indicazioni Schneider Electric, il sistema funzionale


Prisma Plus permette la realizzazione di quadri elettrici conformi alla norma
CEI EN 61439-1 e 2.
Nella serie Prisma Plus P e P-Bloc, si hanno protezioni interne aggiuntive (pannelli,
divisori, schermi) che permettono di realizzare forme 2, 3 e 4, proteggendo inoltre
dai contatti accidentali con le parti attive.

478
I contenitori Prisma Plus G
c Lamiera acciaio;

c trattamento cataforesi + polveri termoindurenti a base di resine epossidiche

e poliestere polimerizzate a caldo, colore bianco RAL 9001.

Le cassette IP 30/40/43
c IK07 (senza porta) IK08 (con porta);

c contenitori smontabili;

c associabili in altezza e in larghezza;

c 8 altezze da 330 a 1380 mm;

c larghezza: 595 mm;

c canalina laterale larghezza = 305 mm, associabile in larghezza;

c profondità: 250 mm con porta (205 mm senza porta).

Gli armadi IP 30/40/43


c IK07 (senza porta) IK08 (con porta);

c contenitori smontabili;

c associabili in larghezza;

c 3 altezze: 1530, 1680 e 1830 mm;

c larghezza: 595 mm;

c canalina laterale larghezza = 305 mm, associabile in larghezza;

c profondità: 250 mm con porta (205 mm senza porta).

Le cassette IP55
c IK10;

c contenitori smontabili;

c associabili in altezza e in larghezza;

c larghezza: 600 mm;

c 7 altezze: da 450 a 1750 mm;

c estensione larghezza = 325 mm e 575 mm, associabili in larghezza e in altezza.

Caratteristiche elettriche Prisma Plus G


I sistemi Prisma Plus G sono conformi alle norme CEI EN 61439-1 e 2
con le seguenti caratteristiche elettriche limite:
tensione nominale d’isolamento del sistema di sbarre principale 1000 V
corrente nominale d’impiego Ie (40°C) 630 A
corrente nominale di cresta ammissibile Ipk 53 kA
corrente nominale ammissibile di breve durata Icw 25 kA eff/ 1s
frequenza 50/60 Hz
profondità 260 mm con porta + 30 mm (maniglia)

479
Quadri prefabbricati Il sistema funzionale
Prisma Plus G P e P-Bloc

I contenitori Prisma Plus P


c Lamiera acciaio;

c trattamento cataforesi + polveri termoindurenti a base di resine epossidiche

e poliestere polimerizzate a caldo, colore bianco RAL 9001;

c smontabili;

c associabili in larghezza e in profondità;

c grado di protezione:

v IP30 con pannelli IP30, frontale funzionale o porta trasparente IP30,

v IP31 con pannelli IP30, porta e kit di tenuta,

v IP55 con pannelli e porta IP55,

c tenuta meccanica;

v IK07 con frontale funzionale,

v IK08 con porta IP30,

v IK10 con porta IP55,

c dimensioni della struttura:

v 4 larghezze,

v L = 300: scomparto cavi,

v L = 400: scomparto cavi o scomparto apparecchiatura,

c due profondità: 400, 600 mm;

c altezza: 2000 mm;

c modularità:

v 36 moduli verticali H = 50 mm.

Caratteristiche elettriche Prisma Plus P


L’installazione dei componenti dei quadri funzionali Prisma Plus P permette
di realizzare sistemi conformi alla norma CEI EN 61439-1 e 2 e strutture locali
con le seguenti caratteristiche elettriche limite:
tensione nominale d’isolamento del sistema di sbarre principale 1000 V
corrente nominale d’impiego In 3620 A
corrente nominale di cresta ammissibile Ipk 220 kA
corrente nominale ammissibile di breve durata Icw 100 kA eff/1s
frequenza 50/60 Hz

480
P-Bloc kit Sistema Power Center
I vantaggi dei quadri elettrici P-Bloc
c Le sbarre di spessore 10mm, permettono di ridurre notevolmente i tempi
di montaggio del sistema sbarre principale (max due sbarre per fase fino a 3200A)
e di cablaggio degli interruttori;

c è possibile utilizzare 1 solo sistema di sbarre centrale per alimentare 2 colonne

affiancate riducendo così i tempi di installazione delle sbarre stesse ed i costi stessi
della materia prima;
c grazie ai nuovi Compact NSX si ha una sola unità funzionale per tutti i tipi
di comando, più semplice la scelta dei componenti e le evoluzioni del prodotto.

I contenitori P- Bloc
P-Bloc kit segue la logica di un sistema funzionale:
c lamiera in acciaio;
c dopo un trattamento di fosfosgrassaggio della lamiera grezza, le carpenterie
vengono verniciate con polveri epossipoliestere o poliestere erogate con pistole
elettrostatiche. L’asciugatura avviene attraverso un forno a campana
alla temperatura di 180°C per 5’. Lo spessore medio dello strato di vernice
ad essicazione ultimata è di circa 60 micron. Colore RAL 9002 bucciato.
c smontabili;
c associabili in larghezza e profondità;
c kit strutture ed estensioni: in 3 larghezze (600 – 800 – 900 mm);
c kit unità funzionali: per tutte le tipologie di interruttori ed esecuzioni, comuni
per le larghezze 600 – 800 – 900;
c kit forma 4: già configurato per ogni unità funzionale;

c kit sbarre: sistemi orizzontali/verticali predisposti per ogni struttura, completi

dei relativi supporti;


c vari kit di collegamento (pannelli, porte, tetto, ecc…) per la finitura del quadro;
c tenuta meccanica: IK10.

Caratteristiche elettriche P-Bloc


I quadri P-Bloc sono conformi alla norma CEI EN 61439-1 e 2.
tensione nominale d’isolamento 1000 V
tensione nominale di funzionamento 690 V
corrente nominale 4000 A (IP31) 3580 A (IP41)
corrente nominale ammissibile di breve durata per 1 s Icw 100 kA
corrente nominale ammissibile di picco Ipk 220 kA
frequenza nominale 50 Hz

481
Quadri prefabbricati Il sistema funzionale
Prove di tipo

Premessa
Come già ricordato in precedenza, lo scopo delle prove di tipo è verificare
la conformità di un dato tipo di apparecchiatura (con le prestazioni dichiarate
dal costruttore) alle prescrizioni della Norma. Le prove di tipo vanno effettuate
su un esemplare di apparecchiatura o su parti di apparecchiatura che siano costruite

secondo lo stesso progetto o secondo progetti simili.

Le prove di tipo, previste dalla norma CEI EN 60439-1 comprendono:

a) verifica dei limiti di sovratemperatura;

b) verifica delle proprietà dielettriche;

c) verifica della tenuta al cortocircuito;

d) verifica dell'efficienza del circuito di protezione;

e) verifica delle distanze in aria e superficiali;

f) verifica del funzionamento meccanico;

g) verifica del grado di protezione.

Queste prove possono essere effettuate in qualsiasi ordine di successione


e/o su esemplari diversi del medesimo tipo di apparecchiatura.

Schneider Electric rende disponibile una serie di certificati e rapporti di prova raccolti

in una pubblicazione specifica denominata "Documento prove".

La documentazione di prova raccolta all'interno del documento garantisce tutte


le configurazioni realizzabili a catalogo, per quanto riguarda i risultati delle prove
di tipo da b) a g) ed in conformità a quanto previsto dalla norma CEI EN 60439-1.
La verifica dei limiti di sovratemperatura (prova a) può essere effettuata
dall'assemblatore utilizzando gli strumenti resi disponibili da Schneider Electric.
A partire dai risultati delle prove sui prototipi evidenziati nel "Documento prove" si fa
riferimento alla possibilità offerta dalla norma, di eseguire questa verifica con metodi
di calcolo o di estrapolazione.

Verifica di progetto
Dal punto di vista della verifica di progetto del quadro, finora realizzata secondo
quanto sopra riportato, la principale novità della norma CEI EN 61439-1 è
l’equiparazione (nell’ambito di determinati limiti chiaramente indicati all’interno dei
paragrafi di prescrizione) di tre metodologie di verifica del progetto dei quadri.
I diversi metodi comprendono:
c la verifica mediante prove;

c la verifica mediante confronto con il progetto di riferimento provato;

c la verifica di progetto mediante “valutazione”, cioè la conferma della corretta

applicazione dei calcoli e/o delle regole di progetto compreso l’utilizzo di appropriati

margini di sicurezza.
All’interno dell’allegato D della norma CEI EN 61439-1, la seguente tabella indica,

per ogni verifica richiesta, l’applicabilità delle specifiche metodologie.

Per ognuna di esse, se esistono, i limiti di validità (legati alle caratteristiche elettriche

e meccaniche del quadro) sono indicati nei paragrafi specifici.

N° caratteristiche da verificare articoli o opzioni della verifica effettuabile


paragrafi prove confronto con il verifica mediante
progetto originale valutazione
1 Robustezza dei materiali e parti: 10.2
Resistenza alla corrosione 10.2.2 si no no
Proprietà dei materiali isolanti: 10.2.3
Stabilità termica 10.2.3.1 si no no
Resistenza dei materiali isolanti al calore anormale ed al fuoco 10.2.3.2 si no si
che si verifica per effetti interni di natura elettrica
Resistenza alla radiazione ultravioletta (UV) 10.2.4 si no si
Sollevamento 10.2.5 si no no
Impatto meccanico 10.2.6 si no no
Marcatura 10.2.7 si no no
2 Grado di protezione degli involucri 10.3 si no
3 Distanze d’isolamento in aria 10.4 si no no
4 Distanze d’isolamento superficiali 10.4 si no no
5 Protezione contro la scossa elettrica ed integrità 10.5
dei circuiti di protezione:
Effettiva continuità della messa a terra tra le masse 10.5.2 si no no
del quadro ed il circuito di protezione
Effettiva continuità nel quadro per guasti esterni 10.5.3 si si si
6 Installazione degli apparecchi di manovra e dei componenti 10.6 no no si
7 Circuiti elettrici interni e collegamenti 10.7 no no si
8 Terminali per conduttori esterni 10.8 no no si
9 Proprietà dielettriche: 10.9
Tensione di tenuta a frequenza di esercizio 10.9.2 si no no
Tensione di tenuta ad impulso 10.9.3 si no si
10 Limiti di sovratemperatura 10.10 si si si
11 Tenuta al cortocircuito 10.11 si si no
12 Compatibilità Elettromagnetica (EMC) 10.12 si no si
13 Funzionamento meccanico 10.13 si no no

482
Applicazione dei differenti metodi
Come riportato precedentemente la norma ritiene i metodi tra loro equivalenti,
qualora applicabili, ma pone dei limiti abbastanza precisi di utilizzo in un caso
(nel calcolo) o dei margini di sicurezza nell’altro (ad esempio, nell’applicazione
delle regole di progetto). Di seguito due esempi:
c Verifica della sovratemperatura mediante calcolo à la norma prevede
che il calcolo possa essere utilizzato come “metodo esclusivo” di verifica
per configurazioni e taglia ben precisi di quadro. Ad esempio:
v In < 630 A e scomparto singolo à si può utilizzare il metodo delle potenze
dissipate
v In < 1600 A e multi scomparto à si può utilizzare il metodo di calcolo suggerito
dalla Norma CEI 17-43
L’appendice nazionale della Norma CEI EN 61439-1 ha peraltro precisato che la
CEI 17-43 può essere comunque utilizzata come metodo di calcolo per la verifica
di sovratemperatura anche per quadri con In < 3150 A purchè sia applicata per
confronto anche ad un quadro elettrico provato con configurazione similare rispetto
al quadro sottoposto a verifica.
c Verifica della tenuta al cortocircuito mediante applicazione del confronto
con il progetto di riferimento provato à la norma prevede una “lista di controllo”
mediante la quale è possibile, controllando dieci punti, verificare se il quadro oggetto
di esame si può ritenere conforme al prototipo di riferimento.

rif. N° prescrizioni da considerare si no


1 Il valore nominale di tenuta al cortocircuito di ogni circuito
del QUADRO da verificare è minore o uguale a quello
del progetto di riferimento?
2 Le dimensioni delle sezioni delle sbarre e dei collegamenti
di ogni circuito del QUADRO da verificare sono maggiori o uguali
a quelle del progetto di riferimento?
3 Le distanze tra le sbarre e i collegamenti di ogni circuito del
QUADRO da verificare sono maggiori o uguali a quelle del progetto
di riferimento?
4 I supporti delle sbarre di ogni circuito del QUADRO da verificare
sono dello stesso tipo, forma e materiale ed hanno la stessa o
minore distanza relativa su tutta la lunghezza delle sbarre del
progetto di riferimento?
La struttura di montaggio dei supporti delle sbarre è dello stesso
progetto e tenuta meccanica?
5 I materiali e le caratteristiche dei materiali dei conduttori di ogni
circuito del QUADRO da verificare sono gli stessi di quelli del
progetto di riferimento?
6 I dispositivi di protezione contro il cortocircuito di ogni circuito del
QUADRO da verificare sono equivalenti, cioè con lo stesso tipo di
fabbricazione e stessa seriea), con uguali o migliori caratteristiche
di limitazione (I2t, Ipk) sulla base dei dati forniti dal costruttore del
dispositivo, ed hanno la stessa disposizione del progetto di
riferimento?
7 La lunghezza dei conduttori attivi non protetti, in accordo con 8.6.4,
di ogni circuito non protetto del QUADRO da verificare è uguale o
minore di quella del progetto di riferimento?
8 Se il QUADRO da verificare comprende un involucro, il progetto di
riferimento comprendeva un involucro quando era stato verificato?
9 L’involucro del QUADRO da verificare è dello stesso progetto
e tipo ed ha almeno le stesse dimensioni di quelle del progetto
di riferimento?
10 Le celle di ogni circuito del QUADRO da verificare hanno lo stesso
progetto meccanico ed almeno le stesse dimensioni di quelle
del progetto di riferimento?

“SI” a tutte le prescrizioni – non è richiesta alcuna verifica.

“NO” ad almeno una prescrizione – è richiesta un’ulteriore verifica.

a) I dispositivi di protezione contro il cortocircuito dello stesso costruttore ma di serie differenti


possono essere considerati equivalenti se il costruttore del dispositivo dichiara che le
caratteristiche di prestazione del dispositivo sono le stesse o migliori rispetto a quelle della serie
usata per la verifica, ad es. il potere di interruzione, le caratteristiche di limitazione (I2t, Ipk) e le
distanze critiche.

Se un qualsiasi punto identificato nella lista di controllo non dovesse essere


conforme alle prescrizioni della stessa lista ed essere segnato con “NO”, si deve
procedere ad un’ulteriore verifica (mediante prova o calcolo, quando applicabile).

483
Quadri prefabbricati Il sistema funzionale
Prove di tipo

Importanza delle prove di tipo


Come si è visto, anche per la nuova norma, la verifica mediante prova riveste
particolare importanza per garantire che i quadri (o, nel caso di Prisma Plus,
il sistema di quadri) abbiano i requisiti di sicurezza ed affidabilità necessari a
garantire il buon funzionamento degli impianti elettrici da essi alimentati.
Non è ragionevolmente possibile definire un ordine di importanza crescente tra
le diverse prove di tipo, tuttavia sono da rimarcare le prove relative alla verifica
dei limiti di sovratemperatura e quelle di tenuta al cortocircuito per la difficoltà
e la gravosità economica della loro realizzazione e per la loro incidenza sulla
definizione delle principali caratteristiche tecniche dei quadri.
In considerazione di ciò, nel seguito di questo paragrafo, gli aspetti legati a
queste due prove verranno considerati più in dettaglio per fornire al progettista
dell'impianto ed all'assemblatore dei quadri elementi utili per lo svolgimento delle
loro attività.

Verifica della tenuta al cortocircuito


Le apparecchiature devono essere costruite in modo da resistere alle sollecitazioni
termiche e dinamiche derivanti dalla corrente di cortocircuito fino ai valori assegnati.
Le apparecchiature devono essere protette contro le correnti di cortocircuito
mediante interruttori automatici, fusibili o combinazioni di entrambi, che possono
essere installati nell'apparecchiatura o esternamente a questa; l'utilizzatore deve
specificare, con l'ordine dell'apparecchiatura, le condizioni di cortocircuito nel punto
di installazione.
La verifica della tenuta al cortocircuito non è necessaria nei casi che seguono:
c per apparecchiature che hanno corrente presunta di cortocircuito nominale
non superiore a 10 kA;
c per apparecchiature protette da dispositivi limitatori di corrente, aventi una
corrente limitata non eccedente 17 kA di cresta in corrispondenza del valore
della corrente di cortocircuito nel punto di installazione;

c per taluni circuiti ausiliari, specificati nella norma;

c per tutte le parti dell'apparecchiatura (sbarre principali, supporti, connessioni

alle sbarre, unità di arrivo e partenza o apparecchi di protezione e manovra, ecc...)


già sottoposte a prove di tipo valevoli per le condizioni esistenti nell'apparecchiatura.
Per i quadri di bassa tensione la verifica della resistenza al cortocircuito può essere
fatta in accordo con la tabella precedente.
In particolare per estrapolazione, da esecuzioni similari sottoposte a prove di tipo
(un esempio di metodo di estrapolazione da esecuzioni sottoposte a prove di tipo è
la norma CEI 17-52, diventata Allegato P della CEI EN 61439-1, 2a edizione).
Nelle pagine seguenti sono riportati:
c tabella di scelta per la determinazione del sistema sbarre in funzione della
corrente nominale, del grado di protezione e della corrente di cortocircuito presunta
nel punto di installazione: Sistema di sbarre tradizionale (a profilo rettangolare);
c tabella di scelta per la determinazione del sistema sbarre, partendo dagli stessi
dati del punto precedente: Sistema di sbarre Linergy (sbarre di distribuzione verticali
con speciale profilo di particolare resistenza meccanica);
c esempi applicativi per i due tipi di sbarre.

Nota: tutte le soluzioni realizzabili secondo quanto previsto dal catalogo dei quadri Prisma sono
state sottoposte alle prove di tipo e sono perciò garantite da Schneider Electric. Non è perciò
necessario eseguire alcuna verifica da parte del costruttore (assemblatore) del quadro.

484
Sistema di sbarre

Sistema di sbarre Powerclip 630 A


Composizione:
Il sistema di sbarre Powerclip è composto da sbarre in rame profilate ETP H12,
filettate da M6 al passo di 25 mm.
intensità ammissibile corrente nominale di breve corrente nominale
del sistema di sbarre [A] durata massima ammissibile di cresta massima
Icw [kA eff/1 s] ammissibile Ipk [kA]
125 8,5 20
160 10 30
250 13 30
400 20 52,5
630 25 52,5

c Tensione nominale d'isolamento:

v Powerclip 125 A: Ui = 500 V,

v Powerclip 160/400 A: Ui = 750 V,

v Powerclip 630 A: Ui = 1000 V,

c tensione nominale tenuta ad impulso:

v Powerclip 125/630 A: Ui = 8 kV,

c Forma di segregazione:

v Powerclip 125/630 A: 2b

Sistema di sbarre sul fondo 400 A


Composizione
Sbarre in rame piatte, filettate M6 al passo di 25 mm per il collegamento sull’intera
altezza del sistema di sbarre.
I supporti isolanti permettono di installare una quinta sbarra di sezione 15 x 5
o 20 x 5 per realizzare il collettore di terra.
Caratteristiche elettriche
c Corrente nominale max di cresta ammissibile: Ipk [kA];

v 30 kA per sistema di sbarre 160 A,

v 40 kA per sistema di sbarre 250 A,

v 55 kA per sistema di sbarre 400 A,

c tensione nominale d’isolamento Ui = 1000 V.

Calcolo del sistema di sbarre


Sezione delle sbarre e interasse dei supporti
La tabella qui di seguito riportata indica:
la sezione delle sbarre da utilizzare in funzione dell’intensità ammissibile nel sistema
di sbarre il numero dei supporti sbarre da installare in funzione della corrente
nominale di breve durata ammissibile: Icw.
In [A] sezione numero di supporti sbarre L=1000
sbarre [mm]
Icw [kA eff/1 s]
10 13 15 20 25
160 15 x 5
250 20 x 5 3
400 32 x 5 4 5
In [A] sezione numero di supporti sbarre L=1400
sbarre [mm]
Icw [kA eff/1 s]
10 13 15 20 25
160 15 x 5
250 20 x 5 4
400 32 x 5 5 7

485
Quadri prefabbricati Il sistema funzionale
Sistema di sbarre

Sistema di sbarre in canalina 630 A


Composizione
Sbarre di rame piatte, filettate M6 al passo di 25 mm che permettono il collegamento
su tutta l’altezza della serie di barre.
Caratteristiche elettriche
c corrente nominale di cresta massima ammissibile: Ipk (kA);
v 30 kA per sistema di sbarre 160 A,
v 40 kA per sistema di sbarre 250 A,
v 55 ka per sistema di sbarre 400 A,
v 55 kA per sistema di sbarre 630 A,
c tensione nominale d’isolamento Ui = 750 V.

Calcolo del sistema di sbarre


Sezione delle sbarre e interasse dei supporti
La tabella qui di seguito riportata indica: la sezione delle sbarre da utilizzare
in funzione dell’intensità ammissibile nel sistema di sbarre il numero dei supporti
sbarre da installare in funzione della corrente nominale di breve durata
ammissibile: Icw.
In [A] sezione numero di supporti sbarre L=1000
sbarre [mm]
Icw [kA eff/1 s]
10 13 15 20 25
160 15 x 5
250 20 x 5
3
400 32 x 5 4 4 (1)
630 32 x 8 4
(1) Icw kA eff./0,6 sec.
In [A] sezione numero di supporti sbarre L=1400
sbarre [mm]
Icw [kA eff/1 s]
10 13 15 20 25
160 15 x 5
250 20 x 5
4
400 32 x 5 5 5 (1)
630 32 x 8 5
(1) Icw kA eff./0,6 sec.

486
Sistema di sbarre tradizionale
Il sistema di sbarre tradizionale è costituito da sbarre a sezione rettangolare con gli
spigoli arrotondati di diverse dimensioni a seconda della portata e possono essere
installate sia in verticale che in orizzontale. In alcune configurazioni si avranno due
sbarre in parallelo su ogni fase e la scelta del numero di supporti è determinata

dalla seguente tabella.

c Scegliere nel Quadro 1, in funzione della corrente nominale, la sezione e il numero

delle sbarre da utilizzare per fase;

c in relazione ai valori delle correnti di cortocircuito [kA eff.] determinare con l'ausilio

del Quadro 2 il numero di supporti del sistema di sbarre.

quadro1 quadro 2
In per quadro n° di sbarre/fase n° di supporti in relazione alla Icc [kA eff./1 s]
IP≤31 IP>31 15 25 30 40 50 60 65 75 85
800 750 1 sbarra 60x5 3 5 5 7
1000 900 1 sbarra 80x5 3 5 5 7 7
1200 1080 1 sbarra 50x10 3 5 5 5 7 7
1400 1250 2 sbarra 60x5 3 5 5 5 7
1 sbarra 60x10 3 5 5 5 7 7 9
1800 1600 2 sbarra 80x5 3 3 5 5 5
1 sbarra 80x10 3 5 5 5 7 7 9
2050 (1) 1850 (1) 2 sbarra 50x10 3 5 5 5 7 7 7
2300 (1) 200 (1) 2 sbarra 60x10 3 5 5 5 7 7 7 7
2820 (1) 2500 (1) 2 sbarra 80x10 3 3 5 5 5 5 7 7
sistema di sbarre doppio
3200 (1) 2820 (1) 2x1 sbarra 80x10 2x3 2x5
(1) Solo per sistema sbarre laterale.
Sistemi di sbarre Linergy + Linergy Evolution
Il sistema di sbarre Linergy è costituito da particolari sbarre caratterizzate da:
c Un procedimento di profilatura che garantisce una grande flessibilità nella
realizzazione delle forme, soprattutto nella creazione di pareti divisorie interne che
consentono di aumentare il perimetro di passaggio della corrente. Pur mantenendo
dimensioni esterne molto ridotte il rendimento della sbarra è ottimale. Fino a 1600 A
questo sistema di sbarre profilato può essere quindi installato in una canalina larga
150 mm e profonda 400 mm;
c un grado di rigidità ottimale garantito dai profili realizzati grazie alla facilità e
flessibilità di estrusione del materiale utilizzato. Due supporti di fissaggio in altezza
e un supporto nella parte bassa sono sufficienti a coprire la maggior parte dei casi
d’installazione (Icc ≤ 40 kA eff/1 s);
c un aumento delle superfici di scambio che permette di aumentare la convezione
naturale delle sbarre. I profili sono anodizzati e questo aumenta il loro potere
di emissione, favorendo l’irradiamento e quindi l’evacuazione del calore.
c Qualunque sia la configurazione del quadro le sbarre mantengono inalterate
le loro prestazioni.

Il numero di supporti è determinato in base alle seguenti tabelle.

sistema sbarre Linergy installazione laterale installazione sul fondo


In per quadro grado di protezione n° di supporti in relazione alla Icc (kA eff./1 s) n° di supporti in relazione
del quadro scelto alla Icc [kA eff./1 s]
25 30 40 50 60 65 75 85 25 30 40 50
630 IP ≤ 31 3 3
IP > 31 3 3 3 4
800 IP ≤ 31 3 3 3 4
IP > 31 3 3 3 3 4 5
1000 IP ≤ 31 3 3 3 3 4 5
IP > 31 3 3 3 4 5 3 4 5 6
1250 IP ≤ 31 3 3 3 4 5 3 4 5 6
IP > 31 3 3 3 4 5 5 7 8 3 4 5 6
1600 Tutti 3 3 3 4 5 5 7 8 3 4 5 6
sistema di sbarre doppio
2000 IP ≤ 31 2x3 2x4 2x5
IP > 31 2x3 2x4 2x5
2500 IP ≤ 31 2x3 2x4 2x5
IP > 31 2x3 2x4 2x5
3200 IP ≤ 31 2x3 2x4 2x5
IP > 31 2x3 2x4 2x5
Nota: I valori di corrente ammessa nel sistema sbarre sono dati per una temperatura ambiente di 35° C; un supporto deve essere utilizzato come supporto inferiore
delle sbarre.

487
Quadri prefabbricati Il sistema funzionale

Sistema di sbarre

sistema sbarre installazione laterale installazione orizzontale


Linergy Evolution
sbarra In per quadro n° di supporti in relazione alla Icw (kA rms/1 s) n° di supporti in relazione alla Icw (kA rms/1 s) (1)
[mm] [A]
y 15 y 25 y 30 y 40 y 50 y 60 y 65 y 75 y 85 y 100 y 15 y 25 y 30 y 40 y 50 y 60 y 65 y 75 y 85 y 100
L = 300 630/800 3 3 3 1 1 1 1 1 1 2 2 2 2
1000 3 3 3 5 1 1 1 1 1 1 2 2 2 2
1250 3 3 3 5 5 5 1 1 1 1 1 1 2 2 2 2
1600 3 3 3 5 5 5 5 7 7 1 1 1 1 1 1 2 2 2 2
2000 3 3 3 3 3 5 5 7 7 1 1 1 1 1 1 2 2 2 2
2500 3 3 3 3 3 5 5 7 7 9 1 1 1 1 1 1 2 2 2 2
3200 3 3 3 3 3 3 5 5 7 9 1 1 1 1 1 1 2 2 2 2
3620 3 3 3 3 3 3 5 5 7 9 1 1 1 1 1 1 2 2 2 2
L = 400 630/800 1 1 1 1 1 2 2 2 2 2
1000 1 1 1 1 1 2 2 2 2 2
1250 1 1 1 1 1 2 2 2 2 2
1600 1 1 1 1 1 2 2 2 2 2
2000
2500
3200
3620
L = 650 630/800 2 2 2
L = 650 + 1000 2 2 2 2
150 mm 1250 2 2 2 2 2 3
1600 2 2 2 2 2 3 3 3 3
2000 2 2 2 2 2 2 3 3 3
2500 2 2 2 2 2 2 3 3 3 4
3200 2 2 2 2 2 2 3 3 3 4
3620 2 2 2 2 2 2 3 3 3 4
Nota: I valori di corrente ammessa nel sistema sbarre sono dati per una temperatura ambiente di 35° C.
Nota: i profili Linergy Evolution da 2000 e 2500 A sono lunghi 100 mm mentre i profili 3200 e 4000 A sono lunghi 150 mm. Se ne consiglia l’installazione in canaline
da 300 mm.
(1) Per una struttura L = 800 mm aggiungere un supporto volante al numero di supporti indicati in tabella. P
er le strutture L = 800 mm solo il primo supporto è bloccato.

488
Sistema sbarre fino a 4000 A
Zona sistema sbarre
Il sistema sbarre viene realizzato con una o più sbarra di rame per fase posizionate
in parallelo, fissate alla struttura tramite i supporti isolanti ed opportunamente
dimensionate per sopportare la corrente nominale nonché le sollecitazioni termiche

e dinamiche derivate dalle eventuali correnti di corto circuito.

Posizionato nella parte posteriore del quadro è costituito da:

c sistema sbarre orizzontali (sbarre+supporti fissi+ eventuali supporti volanti);


c sistema sbarre verticali (sbarre+supporti fissi+ eventuali supporti
volanti+supporto inferiore).
Sistema sbarre orrizontali
Il sistema sbarre principale è normalmente situato nella parte superiore o inferiore
(casi particolari) dello scomparto, in una cella appositamente segregata, oppure
direttamente a valle dell’interruttore generale a quote intermedie.

In massima [A] sezione sbarre numero totale sbarre (N/2) L struttura numero di supporti orizzontali per struttura
IP31 IP41 50 kA 80 kA 100 kA
fissi volanti fissi volanti fissi volanti
1200 1050 50 x 10 4 400 2 2 2
600 2 1 2 1 2 2
800/900 2 1 2 2 2 3
1600 1400 60 x 10 4 400 2 2 2
600 2 1 2 1 2 2
800/900 2 1 2 2 2 3
1750 1530 80 x 10 4 400 2 2 2
600 2 2 1 2 2
800/900 2 1 2 2 2 3
2100 1840 100 x 10 4 400 2 2 2
600 2 2 1 2 2
800/900 2 1 2 2 2 3
2780 2450 80 x 10 7 400 2 2 2
600 2 1 2 1 2 2
800 2 1 2 2 2 2
900 2 1 2 2 2 3
3200 2800 100 x 10 7 400 2 2 2
600 2 2 1 2 2
800 2 1 2 1 2 2
900 2 1 2 2 2 3
4000 3580 100 x 10 11 400 2 2 2
600 2 2 1 2 2
800 2 1 2 2 2 2
900 2 1 2 2 2 3

489
Quadri prefabbricati Il sistema funzionale
Sistema di sbarre

Sistemi sbarre verticali


Il sistema è posizionato sul lato destro dello scomparto in una cella segregata;
può alimentare sia gli interruttori installati nello scomparto stesso che quelli montati
nello scomparto adiacente.

sistema sbarre tradizionale verticale


In [A] numero sbarre sezione sbarre L scomparto numero di supporti (1)

per fase
IP31 IP41 50 kA 75 kA 100 kA
fissi volanti fissi volanti fissi volanti
1200 1050 1 50 x 10 600/800/900 3 3 3 5 3 8
1600 1400 1 60 x 10 600/800/900 3 2 3 4 3 7
1750 1530 1 80 x 10 600/800/900 3 2 3 4 3 7
2050 1800 2 50x10 600/800/900 3 4 3 7 3 9
2100 1840 1 100 x 10 600/800/900 3 1 3 4 3 7
2780 2450 2 80 x 10 600/800/900 3 2 3 3 3 6
3200 2800 2 100 x 10 600/800/900 3 2 3 3 3 6
4000 3580 3 100 x 10 600/800/900 3 1 3 3 3 6
(1) Per ogni sistema sbarre verticale aggiungere un supporto inferiore cod. LEEBS0250+87277.

sistema sbarre Linergy verticale


In [A] numero sbarre sezione sbarre L scomparto numero di supporti (1)

per fase
IP31 IP41 39 kA 50 kA 65 kA 75 kA
fissi fissi fissi fissi
800 750 1 A 600/800/900 3
1000 800 1 A 600/800/900 3
1250 1000 1 A 600/800/900 3 3
1600 1450 1 A 600/800/900 3 3 5 7
(1) Per ogni sistema sbarre verticale aggiungere un supporto inferiore cod. LEEBS0340N.

490
Verifica della sovratemperatura

Esempio Verifica dei limiti di sovratemperatura


Un quadro da realizzare impiegando una cassetta La norma CEI EN 61439-1, in Tabella 6, fissa i limiti di sovratemperatura
Prisma Plus G da 24 moduli è costituito da un'unità che le diverse parti dell'apparecchiatura non devono superare, quando si effettua
di ingresso e 14 unità di uscita secondo lo schema la prova secondo le modalità descritte all'interno della norma stessa.
seguente: Le apparecchiature di serie Schneider Electric (Armadi P e P-Bloc e cassette G)
sono state sottoposte con successo alle prove di tipo per la verifica dei limiti di
NSX400N (4P
)
sovratemperatura.
Il documento prove riporta per ognuna delle prove eseguite un estratto del relativo
certificato di conformità ASEFA comprendente:
c configurazione del quadro: disegno fronte quadro e caratteristiche;
NSX160N (3P) TM100D
(1) c schema elettrico;
NSX160N (3P) TM63D c composizione: componenti installati e potenze dissipate durante l'esecuzione
(2) della prova di tipo;
NSX160N (3P) TM63D
(3) c risultati di prova: sovratemperatura media dell'aria ambiente all'interno
C60N (3P) 32 A dell'involucro, a fronte della configurazione e della potenza dissipata effettiva
(4) durante la prova.
C60N (3P) 32 A I risultati di queste prove garantiscono la rispondenza alla norma dei prototipi provati.
(5)
C60N (3P) 32 A

C60N (3P) 25 A
(6)
Verifica a progetto
(7) Un quadro da realizzare per una specifica applicazione impiantistica non risulta
C60N (3P) 25 A
(8)
praticamente mai identico ad un prototipo provato. È perciò necessario effettuare
C60N (3P) 25 A
una verifica termica del quadro da realizzare. Questa verifica si può fare seguendo
(9) le indicazioni del "Documento prove" che vengono riportate di seguito:
C60N (3P) 25 A
(10)
c ricerca della configurazione similare (provata) di riferimento tra quelle riportate
C60N (3P) 25 A
dai certificati ASEFA o da documenti di prova equivalenti all'interno del documento
(11) (dimensioni, sistema di sbarre, gradi di protezione…);
C60N (2P) 16 A
(12) c calcolo della potenza dissipata WR all'interno del quadro da realizzare;
C60N (2P) 16 A c confronto del valore calcolato con la potenza dissipata WT dai componenti
(13) e dalle sbarre durante la prova di tipo di riferimento.
C60N (2P) 16 A Si potranno verificare due casi:
(14)
c WR < W T
Considerando una corrente effettiva Ie del circuito la configurazione da realizzare è conforme, quindi non sono necessarie ulteriori
di ingresso di 300 A ed un fattore di contemporaneità verifiche;
di 0,6 per tutti i circuiti di uscita si calcolano i valori c WR > WT
di WR per ogni circuito. la configurazione da realizzare non è "coperta" dalla prova di tipo.
È perciò opportuno ricorrere ad un contenitore (carpenteria) di dimensioni
300 2 .
)
WRi .
) 19,2 = 32,4 W
400 maggiorate.
WR1 = 3 . (0,6)2 . 7,7 = 8,32 W
WR2 = WR3 = 3 . (0,6)2 . 5,72 = 6,18 W Calcolo della potenza dissipata WR
WR4 = WR5 = WR6 = 3 . (0,6)2 . 3,5 = 3,78 W La potenza WR si calcola come somma di tutte le potenze dissipate dai vari
WR7 = ... = WR11 = 3 . (0,6)2 . 3 = 3,24 W apparecchi contenuti nel quadro (interruttori, lampade di segnalazione,
WR12 = WR13 = WR14 = 2 . (0,6)2 . 2,6 = 1,87 W trasformatori, ecc.) maggiorata del 20% per tener conto del riscaldamento prodotto
Considerando il contributo di tutti gli interruttori dalle connessioni (sbarre, collegamenti). Si applicherà dunque la formula:
si calcola: WR = 1,2 WRAPP
WRAPP = 32,4 + 8,32 + 2 . 6,18 + 3 . 3,78 + 5 . 3,24 + dove:
3 . 1,87 = 86,23 W WRAPP = 1,2 WRi + SWRu
e quindi WRi potenza dissipata dall'apparecchio dell'unità di ingresso
WR = 1,2 . 86,23 = 103,5 W WRu potenza dissipata da ciascun apparecchio delle unità di uscita
Dal documento prove, per la cassetta Prisma Plus G Il calcolo dei singoli WRu (e dei WRi) si esegue con la seguente formula
in esame si ricava che il valore di WT è di 121 W. WR = np x fc2 x Wp
WR è minore di WT, dunque la verifica termica ha dato dove:
esito positivo ed il quadro risulta conforme alla norma. np = numero dei poli
fc = fattore di contemporaneità
Wp potenza dissipata per singolo polo alla corrente nominale dell'apparecchio.
numero dei circuiti fattore di Il fattore di contemporaneità fc può essere calcolato per ogni interruttore
principali contemporaneità K (conoscendo il valore effettivo della corrente del circuito Ie) come rapporto
2e3 0,9 tra Ie ed In (corrente nominale dello sganciatore montato sull'interruttore).
In assenza di dati certi sull'effettivo funzionamento del quadro, si può fare riferimento
4e5 0,8
ai valori di fc forniti dalla norma CEI EN 61439-1 e riportati nella tabella a fianco.
da 6 a 9 0,7
I valori di Wp per gli apparecchi Schneider Electric sono riportati al paragrafo
10 e oltre 0,6
Potenze dissipate del capitolo "Caratteristiche degli apparecchi di protezione
e manovra".

Software Exteem
Nel software di preventivazione dei quadri di bassa tensione Exteem è possibile
eseguire i calcoli di verifica termica dei quadri del sistema funzionale. Il programma
confronta la potenza dissipata nel quadro da realizzare con la corrispondente
potenza dissipata nella prova del prototipo di riferimento.
Il prototipo di riferimento viene individuato automaticamente dal programma.

491
Quadri prefabbricati Il sistema funzionale
Prove individuali

Perché si devono fare le verifiche individuali


Al termine dell'assemblaggio e del cablaggio, il quadro di bassa tensione deve
essere sottoposto alle verifiche individuali definite dalla norma CEI EN 60439-1
al paragrafo 9.1.2. Lo scopo di queste prove è quello di verificare eventuali difetti
di fabbricazione o di assemblaggio dei componenti, pertanto queste prove devono
essere effettuate dalla ditta che ha curato il montaggio dell'apparecchiatura.
Solamente dopo l'esecuzione di queste prove è possibile redigere la dichiarazione
di conformità alla norma del quadro costruito.
Le prove individuali comprendono:

c l'ispezione dell'apparecchiatura ivi compresa l'ispezione del cablaggio e,

se necessario, una prova di funzionamento elettrico;

c la prova di tensione applicata o, in alternativa, la verifica della resistenza


dell'isolamento;
c il controllo delle misure di protezione e della continuità elettrica del circuito
di protezione.

L'avere effettuato le prove individuali su ogni singolo quadro è una garanzia

per il cliente finale, che è sicuro di ricevere un prodotto non solo rispondente alle
proprie richieste, ma anche alle prescrizioni normative e legislative.
Inoltre, le prove individuali servono al costruttore del quadro per verificare e a volte
migliorare il funzionamento ed il risultato della propria attività e in alcuni casi
permettono di evitare costi indesiderati dovuti a difetti di fabbricazione.
È indubbio che riscontrare un difetto, anche se minimo, in sede di assemblaggio
del quadro o durante i collaudi piuttosto che al momento dell'installazione, evita
ulteriori trasporti e lavorazioni a carico del costruttore.
Un buon controllo sull'operato umano nelle fasi di montaggio della struttura,
degli apparecchi e delle sbarre e nelle fasi di cablaggio, oltre che sui materiali
utilizzati (apparecchi, strumenti, conduttori e carpenteria) può essere effettuato
solamente con il collaudo finale a quadro finito; ecco perché risulta fondamentale
adempiere alle richieste normative.

Quali sono gli strumenti necessari per effettuare


le prove individuali
Per poter effettuare i collaudi, oltre ai normali attrezzi meccanici utilizzati per
l'assemblaggio del quadro elettrico, sono necessari strumenti particolari, alcuni
dei quali richiedono una taratura periodica affinché si ottengano dei risultati
affidabili.
Oltre alla chiave dinamometrica necessaria per controllare che siano state applicate
le giuste coppie di serraggio sulle connessioni, è indispensabile un multimetro
(tester) per verificare la continuità dei circuiti e l'esatto riporto dei conduttori
in morsettiera.

È utile poter disporre di un sistema di alimentazione dei circuiti ausiliari

in CC e/o in CA per effettuare eventuali prove di funzionamento elettrico.


In funzione della scelta di effettuare la prova di tensione applicata oppure la verifica
della resistenza di isolamento, bisognerà avere un dielettrometro oppure
un apparecchio di misura di resistenza (megaohmmetro).

1a prova individuale
Ispezione dell'apparecchiatura ivi compresa l'ispezione del cablaggio e,
se necessario, una prova di funzionamento elettrico (rif. art. 8.3.1).
c Controllo visivo:

v sistemazione dei collegamenti ed esatto serraggio di qualche connessione,

v mantenimento del grado di protezione originale,

v mantenimento delle distanze in aria,

v corretto montaggio delle apparecchiature,

v presenza di identificazioni sui cavi e sugli apparecchi,

v conformità di esecuzione del quadro rispetto a schemi, nomenclature e disegni

forniti dal cliente;

c verifica meccanica di blocchi e comandi meccanici;

c verifica elettrica del corretto funzionamento di:

v apparecchiature,

v relé ausiliari,

v strumenti di misura,

v dispositivi di sorveglianza dell'isolamento;

Lo strumento da utilizzare è il tester.

492
2a prova individuale
Prova di tensione applicata o in alternativa verifica della resistenza dell'isolamento
(rif. art. 8.3.2/8.3.4).
Prova di tensione applicata
Per un quadro avente una tensione di esercizio assegnata di 300/690 V applicare
una tensione di prova di 1890 V per 1 secondo tra le parti attive (le 3 fasi ed il neutro)
ed il telaio del quadro.
Tutti gli apparecchi di manovra devono essere chiusi oppure la tensione di prova
deve essere applicata successivamente a tutte le parti del circuito.

La prova è da ritenersi superata se, durante l'applicazione della tensione di prova,

non si verificano né perforazioni, né scariche superficiali.


Lo strumento da utilizzare è il generatore di tensione a frequenza industriale
(dielettrometro).
Attenzione
c Gli apparecchi che, in conformità alle loro prestazioni, sono previsti per una
tensione di prova più bassa, devono essere provati ad un valore di tensione
rapportato alla loro tensione di esercizio assegnata.
Ad esempio, agli interruttori modulari serie Acti 9 accessoriati di blocco differenziale
Vigi, la cui tensione di prova massima è di 2000 V, deve essere applicata questa
tensione durante la prova del circuito del quadro in cui sono installati.
c Gli apparecchi che assorbono corrente e nei quali l'applicazione delle tensioni
di prova provocherebbe un passaggio di corrente (per esempio gli avvolgimenti
e gli strumenti di misura) devono essere interrotti;
c i circuiti elettronici che non sopportano elevate tensioni di prova (ad esempio
i blocchi differenziali Vigi per gli interruttori automatici Compact) devono essere
scollegati.
Verifica della resistenza dell'isolamento
In alternativa alla prova di tensione applicata, può essere effettuata una misura
di isolamento, applicando tra i circuiti e le masse una tensione minima di 500 V.
La prova si può ritenere superata se la resistenza di isolamento è almeno
di 1000 ohm/volt in ciascun circuito provato (riferita alla tensione nominale verso
terra di ciascun circuito).
Come per la prova di tensione applicata, le apparecchiature che assorbono corrente
all'applicazione della tensione di prova devono essere scollegate.
Lo strumento da utilizzare è un apparecchio di misura di resistenza
(megaohmmetro).

3a prova individuale
Controllo delle misure di protezione e della continuità elettrica del circuito
di protezione (rif. art. 8.3.3).
c Controllo visivo:

v sistemazione dei collegamenti ed esatto serraggio di qualche connessione,

v presenza delle rondelle di contatto a livello assemblaggi,

v montaggio della treccia di terra sulla portella ove siano montate apparecchiature

elettriche;

c verifica elettrica della continuità del circuito di protezione.


Lo strumento da utilizzare è il tester.

Secondo la nuova norma


Per la nuova norma CEI EN 61439-1, la verifica individuale del quadro comprende
le seguenti categorie:
a) Costruzione:
1) grado di protezione dell’involucro;

2) distanze di isolamento in aria e superficiali;

3) protezione contro la scossa elettrica ed integrità dei circuiti di protezione;

4) installazione degli apparecchi di manovra e dei componenti;

5) circuiti elettrici interni e collegamenti;

6) terminali per conduttori esterni;

7) funzionamento meccanico.

b) Prestazione:
1) proprietà dielettriche;

2) cablaggio, prestazioni in condizioni operative e funzionalità.

Nella pratica, non ci sono modifiche sostanziali rispetto a quanto descritto per la

norma attuale, si è dato un ordine diverso e coerente con quanto previsto per la
verifica di progetto.

493
Quadri prefabbricati Il sistema funzionale
La marcatura CE

I quadri e la compatibilità elettromagnetica (EMC)


Il quadro deve rispondere alle prescrizioni contenute nella CEI EN 60439-1
o nelle CEI EN 61439-1 e 2 riguardanti la compatibilità elettromagnetica,

secondo la seguente classificazione degli ambienti:

c condizione ambientale 1: si riferisce a impianti realizzati in edifici residenziali,

commerciali e dell’industria leggera, come case, negozi, supermercati, uffici, ecc.;

c condizione ambientale 2: si riferisce a impianti industriali, dove sono presenti


ad esempio macchinari in funzione, o dove frequentemente vengono inseriti
e disinseriti carichi fortemente induttivi e capacitivi.
A queste due diverse condizioni ambientali corrispondono diversi livelli di severità
per la compatibilità elettromagnetica.
Nella documentazione il costruttore deve indicare la condizione ambientale
per la quale il quadro è adatto ad essere utilizzato.
Prescrizioni di prova
a) se il quadro incorpora solamente componenti elettromeccanici, si può considerare
che esso sia immune e che non generi disturbi; non sono pertanto richieste prove.
Fanno eccezione gli interruttori differenziali elettromeccanici per i quali valgono
le prescrizioni indicate al punto b).

b) se il quadro incorpora apparecchi ed equipaggiamenti con circuiti elettronici

è soggetto alla compatibilità elettromagnetica. Tuttavia non sono richieste prove

di emissione e di immunità se sono verificate le due condizioni seguenti:

c gli apparecchi ed i componenti elettronici in esso incorporati sono previsti


per l’impiego nella condizione ambientale sopra specificata e sono conformi
alle relative norme armonizzate di prodotto o, in mancanza di queste, alle norme
generiche di EMC;
c il montaggio e il collegamento interno sono realizzati secondo le istruzioni
del costruttore degli apparecchi e dei componenti (ad esempio per quel che riguarda
le mutue influenze, la schermatura dei cavi, la messa a terra, ecc.).
In questo modo si consente al quadrista di non sottoporre il quadro a prove
addizionali previste dalle Norme generiche di Compatibilità Elettromagnetica.
c) se non sono soddisfatte le condizioni del punto b), devono essere eseguite le
prove prescritte nella norma CEI EN 60439-1 (o nella nuova CEI EN 61439) intese a
verificare le prescrizioni EMC.

Adempimenti per la marcatura CE dei quadri


Il costruttore del quadro, ai fini della conformità alle Direttive applicabili, deve:
c organizzare un “dossier tecnico” contenente:

v la descrizione generale del quadro elettrico,

v i disegni di progettazione e fabbricazione, gli schemi dei componenti,

sottoinsiemi, circuiti,

v le descrizioni e le spiegazioni necessarie per comprendere tali disegni e schemi

ed il funzionamento del materiale elettrico,

v un elenco delle norme che sono state applicate completamente od in parte

e la descrizione delle soluzioni che sono state adottate per soddisfare gli aspetti

di sicurezza della direttiva, se non sono state applicate le norme,

v i risultati del calcolo di progetto e dei controlli svolti ecc.,

v i rapporti sulle prove effettuate;

c compilare una “dichiarazione di conformità” contenete i seguenti elementi:

v nome ed indirizzo del costruttore o di un suo rappresentante autorizzato

nella Comunità,

v descrizione del materiale elettrico,

v riferimento alle norme armonizzate,

v eventuale riferimento alle specifiche per le quali è dichiarata la conformità,

c identificazione del firmatario della dichiarazione che ha il potere di impegnare

il costruttore o il suo rappresentante,


c le due ultime cifre dell’anno in cui è stata apposta la marcatura CE.
Tutta questa documentazione dovrà essere conservata e tenuta a disposizione
delle autorità nazionali di ispezione per almeno 10 anni, a decorrere dall’ultima data
di fabbricazione del prodotto.
La documentazione tecnica deve consentire alle Pubbliche Autorità
di valutare la conformità del materiale ai requisiti delle Direttive.
Per i quadri del Sistema Funzionale Prisma, oltre agli schemi elettrici, unifilari
e funzionali ed ai disegni, alle caratteristiche elettriche e meccaniche, relative

al quadro in oggetto, la documentazione tecnica “minima” è costituita da:

c Documento prove Prisma Plus;

c Catalogo Prisma Plus;

c Guida per il montaggio e installazione quadri BT - Prisma Plus;

c Software Exteem.

494
Per i prodotti:

c Catalogo e guida di installazione Masterpact;

c Catalogo e guida di installazione Compact;

c Catalogo Acti 9;

c Catalogo Vigirex, Vigilohm.

Altri documenti di riferimento dovranno essere indicati qualora si utilizzino altri

prodotti e/o dove occorrano altre verifiche e/o calcoli.

Il verbale di collaudo dovrà corredare la documentazione del singolo quadro.

La marcatura CE può essere apposta in maniera conveniente sulla propria targa


dati, conservando le dimensioni e le proporzioni previste dalle Direttive e di seguito
riportate.
Marcatura CE di conformità
La marcatura CE di conformità è costituita dalle iniziali “CE” secondo il simbolo
grafico che segue:
c in caso di riduzione o di ingrandimento della marcatura CE, devono essere
rispettate le proporzioni indicate sopra;
c i diversi elementi della marcatura CE devono avere sostanzialmente la stessa
dimensione verticale che non può essere inferiore a 5 mm.

c in caso di riduzione o di ingrandimento della marcatura CE, devono essere


rispettate le proporzioni indicate sopra;
c i diversi elementi della marcatura CE devono avere sostanzialmente la stessa
dimensione verticale che non può essere inferiore a 5 mm.

Senso di manovra degli apparecchi


Il senso di manovra degli apparecchi deve essere analizzato e scelto in base
al rischio dovuto ad eventuali errori di manovra: la norma CEI EN 61439-1
raccomanda a questo proposito di fare riferimento alla norma CEI EN 60447,
che fornisce indicazioni precise sul corretto senso di manovra degli attuatori:
ad esempio per interruttori disposti in verticale manovra di chiusura
dal basso verso l'alto, oppure per interruttori disposti in orizzontale manovra
di chiusura da sinistra verso destra.
La norma CEI EN 61439-1 permette di avere il senso di manovra opposto a quello
normalizzato, quando questo non può essere applicato per ragioni di montaggio
o per ragioni di sicurezza; un esempio di ciò è quando si hanno gli apparecchi
disposti in maniera simmetrica rispetto ad un sistema di sbarre centrale.
In questi casi il senso della manovra deve essere indicato chiaramente
sull'apparecchio o nelle vicinanze.

495
Quadri prefabbricati I contenitori universali
Presentazione

Cassette in lamiera Spacial 3D


c Cassette disponibili in tre versioni:
v cassetta con porta piena,
v cassetta con porta piena, equipaggiata di pannello di fondo pieno galvanizzato
v cassetta con porta trasparente, vetro Securit spessore 4 mm.
c Rivestimento esterno a base di poliestere strutturato, colore grigio RAL 7035.
c Grado di protezione IP 66 per tutte le cassette a una porta, IP 55 per le cassette
a doppia porta frontale.
c Tenuta agli impatti meccanici esterni:

v IK 10 per le cassette porta piena,

v IK 08 per cassette porta trasparente (vetro).

c Corpo monoblocco (struttura a croce).

c Profilo anteriore a doppio spessore di lamiera, a forma di gocciolatoio.

Fondo piatto.
c CEI 62208, LCIE (norma relativa agli involucri Vuoti) UL, CSA.

Cassette in acciaio inox Spacial S3X


c Cassette monoblocco in acciaio inossidabile AISI 304L (acciacio inox indicato per
l’industria alimentare) o inox AISI 316L (acciaio inox indicato per uso marino)
c Disponibili in due versioni:
v con porta piena
v con porta trasparente (vetro Securit, spessore 4mm)
c Grado di protezione IP66 per le cassette con porta singola, IP55 per le cassette
con doppia porta
c Tenuta agli impatti meccanici esterni:
v IK10 con porta frontale piena
v IK08 con porta frontale trasparente
c IEC 62208, UL 508A, CAN/CSA22.

Cassette in lamiera Spacial S3DEX ATEX


c Cassette monoblocco con rivestimento in poliestere strutturato colore grigio
RAL7035
c Tenuta agli impatti meccanici esterni: IK10
c Grado di protezione IP66 (cassette a 1 porta)
c Le cassette S3DEX riportano le seguenti marcature:
2 GD Ex tD A21 IP6x secondo la direttiva ATEX 94/9/CE e le norme EN 600079-0
(2004), EN 60079-7 (2006), EN61241-0 (2005) e EN61241-1 (2004).

Cassette in lamiera CRN


c Cassette disponibili in 3 versioni:
v Cassetta con porta piena
v Cassette con porta piena equipaggiata di pannello di fondo pieno galvanizzato
v Cassetta con porta trasparente
c Rivestimento interno ed esterno con vernice epossidica a base di poliestere
strutturato, colore grigio RAL7035.

c Grado di protezione IP66

c Tenuta agli impatti meccanici esterni:

v IK10 per le cassette a porta piena

v IK08 per le cassette a porta trasparente

c CEI 62208, UL, CUL, NEMA4, Rohs.

Cassette in materiale isolante Thalassa PLM IP 66


c Struttura monoblocco autoestinguente con corpo in poliestere rinforzato
con fibre di vetro pressato a caldo, finitura liscia, colore RAL 7032;
c cassette a doppio isolamento;

c resistenza meccanica agli urti secondo CEI EN 62262:

v IK 10 (20 joule) versione con porta piena

v IK 08 (5 joule) versione con porta a oblò

c accessori in comune con la serie Spacial 3000;

c omologazioni: GL, IMQ, LR, UL e BV.

Cassette in poliestere ATEX PLMEX


c Struttura in poliestere colore nero
c Grado di protezione IP66
c Tenuta agli impatti meccanici esterni IK10
c Temperatura di funzionamento da -25°C a +60°C
c II 2 GD Ex tD A21 IP66 seocndo la norma ATEX 94/9/EC e le norme EN 60079-0
(2004), EN 60079-7 (2006), EN 61241-0 (2005) e EN 61241-1 (2004).

496
Armadi in materiale isolante Thalassa PLA IP 65/54/44
c Struttura modulare autoestinguente con corpo in poliestere rinforzato
con fibre di vetro pressato a caldo, finitura liscia, colore RAL 7032;
c armadi a doppio isolamento;

c resistenza meccanica agli urti secondo CEI EN 62262:

v IK 10 (20 joule) versione con porta piena

v IK 08 (5 joule) versione con porta trasparente

c omologazioni: BV, LCIE, UL, CSA.

Armadi monoblocco Spacial SM IP 55


c Struttura in lamiera di acciaio piegata saldata spessore 15/10
con rivestimento a base poliestere strutturato, colore RAL 7035;
c resistenza meccanica agli urti IK 08 secondo CEI EN 62262;
c omologazioni: DNV, UL, BV.

Armadi monoblocco in inox Spacial SMX IP 55


c Struttura in lamiera di acciaio inox 304 spessore 15/10, piegata saldata,
con finitura delle superfici lucida;
c resistenza meccanica agli urti: IK 08 secondo CEI EN 62262;
c omologazioni: DNV, UL, BV.

Armadi affiancabili Spacial SF IP 55


c Struttura in lamiera di acciaio piegata, composta da cornice e montanti, fiancate,
fondo, tetto e porta in lamiera di acciaio piegata saldata, rivestimento a base
poliestere strutturato, colore RAL 7035;
c resistenza meccanica agli urti: IK 10 secondo CEI EN 62262;
c omologazioni: DNV, UL, BV.

Armadi affiancabili in inox SFX


c Struttura composta da telaio inferiore, telaio superiore, copertura superiore,
pannello di fondo e profilati verticali
c Inox AISI 304L con finitura Scoth Brite
c Grado di protezione : IP55
c Tenuta agli impatti meccanici esterni: IK10
c IEC62208, UL508, CAN/CSA 22

497
Quadri prefabbricati I contenitori universali
Il condizionamento termico
dei quadri elettrici

Richiami sulle norme applicabili e i criteri di verifica


termica dei quadri elettrici
La norma tecnica di riferimento per la costruzione dei quadri elettrici
(CEI EN 61439-1) impone che il fabbricante faccia una verifica del comportamento
termico del quadro, nelle condizioni da lui definite “normali di esercizio”; questa
verifica ha lo scopo di garantire il funzionamento corretto e sicuro del quadro
sotto i seguenti aspetti:
c le diverse parti dell’apparecchiatura non devono superare le sovratemperature
specificate per ognuna di esse, garantendo così il non verificarsi di danneggiamenti
sulla parte di impianto collegata al quadro né sulle parti adiacenti in materiale
isolante;
c deve essere assicurata la sicurezza dell’operatore eventualmente a contatto
con le parti accessibili dell’apparecchiatura;
c gli apparecchi, nei limiti di tensione per essi prescritti, devono funzionare
in modo soddisfacente alla temperatura dell’aria ambiente all’interno del quadro.
Durante queste prove si effettuano, tra l’altro, le misure di:
c temperatura:

v dell’aria nelle diverse zone dell’involucro

v dei conduttori - in particolare, sui sistemi sbarre e sulle derivazioni

c dei punti più caldi degli apparecchi (bimetalli, ambiente dell’elettronica)

c corrente;

c altri parametri: servono per la caratterizzazione del comportamento termico

dell’involucro, ad esempio i coefficienti di scambio aria/pareti.


I dati di prova, raccolti durante un numero significativo di verifiche termiche su quadri
di differente costruzione e di diverse configurazioni, permettono di costruirsi un
modello significativo applicabile a quadri della stessa serie, utilizzando per il calcolo
coefficienti e parametri ricavati dall’analisi statistica delle prove effettuate.
Per quanto riguarda gli involucri vuoti oggetto del presente capitolo, è di recente
pubblicazione la norma europea CEI EN 62208 (CEI 17-71) “Involucri destinati
alle apparecchiature a bassa tensione. Regole generali per gli involucri vuoti”;
questa norma si applica ad involucri da utilizzare per la realizzazione di quadri
conformi alla norma CEI EN 61439-1 e 2 e può essere utilizzata anche come base
per altri Comitati Tecnici (ad esempio, CT44 “Equipaggiamento elettrico
delle macchine”).
La norma si applica agli involucri vuoti, prima che l’apparecchiatura sia installata
al loro interno, e nello stato in cui questi sono consegnati dal fornitore; la conformità
alle prescrizioni di sicurezza della norma di prodotto applicabile è responsabilità
del costruttore finale del quadro.
La norma inoltre richiede che il costruttore dell’involucro fornisca informazioni
specifiche relative al potere di dissipazione termica della superficie effettiva di
raffreddamento, al fine di dare all’utilizzatore dati corretti per la scelta del materiale
elettrico da installare; la temperatura dell’aria all’interno dello spazio protetto (spazio
interno o parte di spazio interno dell’involucro, specificato dal costruttore, destinato
al montaggio dell’apparecchiatura e per il quale è garantita la protezione
dell’involucro) è ottenuta con una distribuzione uniforme della potenza dissipata
all’interno dell’involucro.
La norma specifica anche che i dati dovranno essere presentati secondo un metodo
di calcolo appropriato e, come esempio non esclusivo, cita la CEI 17-43
(Pubblicazione IEC 60890 e, in Europa, HD 528 S1:1989).
Il costruttore ha infatti la possibilità di utilizzare criteri o metodi di calcolo differenti,
correlati ai fenomeni fisici di distribuzione e dissipazione del calore, e fornendo
all’utilizzatore gli strumenti per dimensionare correttamente il quadro dal punto
di vista termico.
Di seguito sarà descritto un metodo di calcolo per la determinazione del regime
termico di un quadro elettrico e la successiva individuazione del sistema
di condizionamento termico (raffreddamento e/o riscaldamento del quadro),
che meglio risolva i problemi di esercizio del quadro soddisfacendo ai requisiti tecnici
e ottimizzando anche i costi d’installazione.
I limiti essenziali di questo metodo, come vedremo, risiedono nel fatto che:
c si applica bene ad involucri non compartimentati di tipo armadio, cassette
e, quindi, non ad applicazioni di quadri di potenza fortemente segregati, dove
la localizzazione delle sorgenti di calore e gli scambi tra le diverse zone influenzano
molto il riscaldamento;

c in ogni caso, non tiene conto della posizione delle sorgenti di calore, spesso

non ripartite in modo uniforme.

In particolare, il metodo sarà applicato ad una gamma di involucri per


la realizzazione di quadri “universali” (bordo macchina, automazione,...), per i quali
le norme di prodotto applicabili (CEI EN 61439-1 e 2, CEI EN 60204-1,...) non
sempre definiscono con chiarezza le modalità di verifica termica e, comunque, non
forniscono elementi ulteriori di prescrizione.

498
Il condizionamento termico
dei quadri elettrici

Calcolo termico
Il bilancio termico si effettua confrontando la potenza emessa dagli apparecchi
con la potenza dissipata dalle pareti dell’involucro in modo naturale e consente
di calcolare la temperatura interna del quadro senza l’utilizzo di dispositivo termico,
decidendo poi se sia necessario installarne uno, tenendo in conto i dati
di temperatura esterna e di quella interna desiderata.
Nota: il Software Exteem consente la realizzazione di questo Di seguito è descritta la procedura di calcolo, in funzione delle caratteristiche
calcolo per la determinazione di eventuali accessori di dell’involucro, della potenza termica dissipata dai componenti al suo interno,
raffreddamento o riscaldamento all'interno del contenitore
universale.
delle caratteristiche dell’aria ambiente:
1) Caratteristiche dell’involucro e determinazione della superficie effettiva
di raffreddamento (S).
I primi dati relativi all’involucro sono i seguenti:
c dimensioni:
v H = Altezza
v L = Larghezza
v P = Profondità
c posizione secondo quanto previsto dalla Pubblicazione CEI 17-43:
v accessibile da tutti i lati S = 1.8 x H x (L + P) + 1.4 x L x P
v appoggiato al muro S = 1.4 x L x (H + P) + 1.8 x P x H
v estremo in caso di affiancamento S = 1.4 x P x (H + L) + 1.8 x L x H
v estremo in caso di affiancamento, al muro S = 1.4 x H x (L + P) + 1.4 x L x P
v intermedio in caso di affiancamento S = 1.8 x L x H + 1.4 x L x P + P x H
v intermedio in caso di affiancamento, al muro S = 1.4 x L x (H + P) + P x H
v intermedio in caso di affiancamento, al muro e parte superiore coperta
S = 1.4 x L x H + 0.7 x L x P + P x H.
Il risultato di questa prima operazione di calcolo è il valore della superficie effettiva
di raffreddamento, ovvero la superficie considerata efficace ai fini della dissipazione
verso l’esterno del calore generato dai componenti installati all’interno dell’involucro.
Il metodo utilizzato in questa prima fase è esattamente quello previsto all’interno
della già citata Pubblicazione CEI, il rapporto tecnico 17-43 (IEC 60890).
Nel caso di utilizzo di cassette e armadi universali, il valore della superficie effettiva
di raffreddamento è fornito direttamente in funzione del tipo di carpenteria scelta .
2) Potenza termica dissipata dai componenti in funzionamento (Pd).
Le sorgenti di calore all’interno di un quadro elettrico sono generalmente i sistemi
di sbarre, i conduttori di collegamento e gli apparecchi elettrici: in particolare,
nei quadri di distribuzione elettrica, gli interruttori automatici costituiscono
la parte preponderante dell’apparecchiatura di potenza; questi ed altri componenti,
quali contattori e sezionatori-fusibili sono i maggiori responsabili della generazione
di calore. Altri componenti che contribuiscono al riscaldamento del quadro
e, in maggior misura, nei quadri di automazione e bordo macchina, sono
i trasformatori (per macchine, di sicurezza, ...), raddrizzatori con filtri, variatori
di velocità, batterie di condensatori, etc. Il calcolo della potenza termica dissipata
si effettua con il metodo indicato a pag. 489 di questa guida.
3) Caratteristiche dell’aria ambiente.
Altri parametri utili alla caratterizzazione del comportamento termico sono i dati
ambientali riferiti all’aria del locale dove sono previsti l’installazione
e il funzionamento del quadro; in particolare, occorre conoscere Temax e Temin
che rappresentano, rispettivamente, i valori massimo e minimo di temperatura
prevista e Hr che è il valore di "umidità relativa" media da considerare.
La conoscenza di questi valori, oltre alla verifica della temperatura interna massima
alla quale il quadro può trovarsi a dover funzionare, permette anche di calcolare
la temperatura del punto di condensa Tr, allo scopo di valutare la necessità
di utilizzare dispositivi (resistori o altro) che evitino la formazione di condensa
in punti critici del quadro. A tale scopo si può utilizzare la tabella sottostante,
con la quale, a partire dai valori di Temax e Hr, e in condizioni "normali" di pressione
atmosferica, si determina il valore di temperatura Tr, al di sotto del quale possono
verificarsi fenomeni di condensa.
temp. amb. tasso di umidità relativa ambiente %
[°C]
40 50 60 70 80 90 100
20 6 9 12 14 16 18 20
25 11 14 17 19 21 23 25
30 15 19 21 24 26 28 30
35 19 23 26 29 31 33 35
40 24 28 31 34 36 38 40
45 28 32 36 38 41 43 45
50 33 37 40 23 46 48 50
55 37 41 45 48 51 53 55

499
Quadri prefabbricati I contenitori universali
Il condizionamento termico
dei quadri elettrici

4) Temperature interne medie desiderate.


Per il corretto funzionamento del quadro e dei suoi componenti si fissa l’intervallo
di temperatura interna desiderata, cioè quello al di fuori del quale non è opportuno
andare. In generale:
c la temperatura interna massima desiderata Tdmax è funzione dei componenti interni
al quadro e della temperatura ambiente per la quale essi sono caratterizzati
(in termini di corrente nominale, potenza, prestazioni);
c la temperatura interna minima desiderata Tdmin deve essere scelta come valore
massimo tra la temperatura di condensa Tr già calcolata e la temperatura minima
prevista per il corretto funzionamento degli apparecchi.
5) Temperatura finale nell’armadio senza sistema termico.
Per il calcolo della temperatura all’interno del quadro nelle condizioni di equilibrio
termico, si fa riferimento alla formula che regolamenta la trasmissione del calore
per conduzione:
(1) Pd = K x S x (Ti – Te)
dove
Pd: potenza che l’involucro riesce a scambiare verso l’esterno [W];
K: è una caratteristica del mezzo conduttore, cioè, nel nostro caso, del materiale
di cui è costituito l’involucro; il valore è anche funzione della temperatura ma è quasi
sempre considerato una costante.

Valori tipici per i vari tipi di involucro, passando da quelli a bassa a quelli a più alta

conduttività termica, sono:


K = 3.5 W/m2 °C poliestere
K = 3.7 W/m2 °C acciaio inossidabile
K = 5.5 W/m2 °C lamiera verniciata
K = 12 W/m2 °C alluminio
S: superficie effettiva di raffreddamento [m2];

(Ti - Te): differenza di temperatura tra due punti, uno interno ed il secondo esterno

al quadro [°C].

È interessante utilizzare la formula per determinare le condizioni “limite”, ovvero

i valori di temperatura massima (Timax) e minima (Timin), che l’aria ambiente all’interno
del quadro può trovarsi a raggiungere in equilibrio termico, al fine di confrontarli
con i valori già conosciuti (o calcolati) di temperature interne (massime e minime)
desiderate.
Temperatura interna massima (Timax):
Per il calcolo della possibile temperatura massima all’interno dell’involucro,
si ipotizza di avere il quadro in funzionamento di regime contemporaneamente
alla situazione di temperatura massima dell’ambiente esterno.
La formula (1) ci porta a:
(2) Timax = Temax + Pd/K x S
Temperatura interna minima (Timin):
Per il calcolo della possibile temperatura minima all’interno dell’involucro, occorre
fare due ipotesi differenti di funzionamento del quadro:
c funzionamento in servizio continuo:
(3) Timin = Temin + Pd/K x S
si è ipotizzato cioè che il quadro funzioni in condizioni normali di esercizio
nel momento in cui l’ambiente esterno raggiunge la temperatura più bassa
per esso prevista.

c Funzionamento in servizio intermittente:

(4) Timin = Temin


in questo caso è nullo il contributo in temperatura dovuto al termine di potenza
dissipata dai componenti (in quanto Pd = 0) e si ipotizza che ciò accada nel momento
in cui l’ambiente esterno raggiunge la temperatura più bassa per esso prevista.
6) Scelta del tipo di sistema termico e della sua potenza P.
Con i dati a questo punto disponibili, si può considerare l’eventualità di utilizzare un
sistema di condizionamento termico, al fine di riscaldare o raffreddare l’aria all’interno
del quadro.
Considerando le situazioni “limite” di temperature minime e massime, si possono
presentare i seguenti casi:
c Tdmin≤Timin: non è necessario installare il sistema termico; eventualmente, si può
utilizzare un ventilatore per far circolare l’aria ed omogeneizzare la temperatura;
c Tdmin>Timin: in questo caso, invece, occorre prevedere un sistema di riscaldamento
che entri in funzione alle temperature più basse, al fine di riportare
la temperatura del quadro a valori superiori a quelli per cui si verificano fenomeni
di condensa e a quelli minimi per cui è garantito il corretto funzionamento
dei componenti.
In questo caso, la potenza “riscaldante” da installare (elementi resistori) si calcola
come segue:
Resistori anticondensa v funzionamento in servizio continuo: Prisc = K x S x (Tdmin - Temin) - Pd
v funzionamento in servizio intermittente: Prisc = K x S x (Tdmin – Temin)

500
Generalmente si utilizzano dei particolari resistori anticondensa, che favoriscono
la convezione naturale e garantiscono un riscaldamento rapido ed uniforme
all’interno dell’armadio.

Questa soluzione è economica, affidabile ma comporta un consumo aggiuntivo

di energia e occupa spazio all’interno del quadro.

c Tdmax<Timax: in questo caso, occorre installare un sistema termico

per il raffreddamento la cui potenza necessaria è pari a:

Praff = Pd - K x S x (Tdmax - Temax)


Il raffreddamento può essere realizzato in modi differenti a seconda del valore
della differenza Tdmax – Temax.

Nel caso in cui si abbia Tdmax – Temax>5°C le soluzioni possono essere:

c sovradimensionare l’involucro:

è una soluzione economica, non richiede manutenzione e non fa variare il grado


di protezione del quadro; per contro la quantità di calore dissipata in aggiunta
è relativamente ridotta e aumentano le dimensioni d’ingombro;
c utilizzare bocchette d’aerazione: l’ingresso di aria fresca dall’esterno attraverso
bocchette di aerazione migliora la dissipazione di calore per convezione naturale;
questa soluzione è utilizzabile per dissipare potenze ridotte e solo in caso
di ambienti poco polverosi in quanto si riduce il grado di protezione;
c utilizzare ventilatori per immissione di aria fresca: la circolazione dell’aria
all’interno del quadro grazie all’installazione di un ventilatore consente di rendere
Sistema di aerazione naturale uniforme la temperatura evitando la formazione di punti caldi concentrati che
potrebbero nuocere ad alcuni componenti.
I ventilatori “da quadro” garantiscono la dissipazione verso l’esterno di una quantità
rilevante di calore emessa dai componenti dei quadri elettrici; si tenga conto della
loro buona durata ed affidabilità, con la conseguente garanzia del buon
funzionamento dell’impianto nel tempo. Questa soluzione risulta efficace
ed economica e permette di risolvere il problema dell’aumento della temperatura
nei quadri elettrici con installazione e manutenzione relativamente semplici;
inoltre garantisce il mantenimento del grado di protezione IP dell’involucro,
utilizzando gli opportuni accessori di tenuta.
Calcolo della portata dei gruppi ventilanti
Per la scelta dei gruppi ventilanti adeguati, si deve calcolare la portata necessaria
ad evacuare la quantità di calore determinata con il calcolo termico:
D = Praff/(Tdmax – Temax) x 3.1 (m3/h).
Il risultato ottenuto, in termini di portata, corrisponde alla prestazione che deve
assicurare l’associazione ventilatore (motore + filtro + griglia di entrata) + griglia
di uscita completa di filtro;
c utilizzare uno scambiatore di calore ARIA/ARIA: gli scambiatori di calore aria/aria
sono in generale apparecchi di buone prestazioni e di relativa semplicità di
installazione e di utilizzo; i flussi di aria calda all’interno del quadro e di aria fredda
dall’ambiente esterno sono creati da due ventilatori separati, i cui flussi circolano
dalle parti opposte di pareti ermetiche di separazione, onde evitare la penetrazione
di polvere o umidità all’interno dell’armadio.
Ventilatore per l'immissione di aria fresca L’aria calda proveniente dal quadro riscalda le pareti che vengono a loro volta
raffreddate dall’aria fresca esterna; ovviamente, il trasferimento avviene sempre
dal lato più caldo verso il lato più freddo, motivo per il quale gli scambiatori di calore
aria/aria possono essere utilizzati solo se la temperatura ambiente esterna è
inferiore alla temperatura interna desiderata di almeno 5°C.
Altri punti caratteristici del sistema sono i seguenti:

c il gruppo di scambio in alluminio è il punto centrale del sistema e può essere

facilmente pulito, semplicemente smontandolo;

c il funzionamento permanente del ventilatore interno evita la formazione di punti

caldi all’interno del quadro elettrico;

c la regolazione della temperatura integrata all’apparecchio si effettua mediante

messa in funzione o arresto del ventilatore del circuito esterno.


Calcolo della potenza specifica
Per la corretta scelta dello scambiatore aria/aria, occorre calcolare la sua potenza
specifica, in funzione della quantità di calore da evacuare verso l’esterno
determinata con il calcolo termico:
q = Praff/(Tdmax – Temax) (W/K);
con la conoscenza del valore di q si può individuare il sistema termico adatto,
a partire dai dati tecnici forniti a catalogo e considerando lo scambiatore di potenza
specifica di valore uguale o immediatamente superiore.

Nel caso in cui si abbia Tdmax – Temax≤5°C le soluzioni possono essere:

c utilizzare gruppi di raffreddamento:

i gruppi di raffreddamento sono generalmente utilizzati in ambienti particolarmente

Scambiatore di calore aria/aria severi ove la temperatura può raggiungere elevati valori (e.g. 55°C); sono indicati
soprattutto quando la temperatura desiderata all’interno del quadro è inferiore
alla temperatura ambiente esterna o quando la quantità di calore da evacuare
dall’interno del quadro è rilevante.

501
Quadri prefabbricati I contenitori universali
Il condizionamento termico
dei quadri elettrici

Altri punti caratteristici del sistema sono i seguenti:


c l’installazione non compromette il grado di protezione del quadro;
c il filtro nel circuito esterno, facilmente sostituibile e poco costoso, consente
il funzionamento anche quando l’aria ambiente risulta polverosa o carica di particelle
d’olio; ciò garantisce il mantenimento delle prestazioni del sistema per tutta la sua
durata;

c i gruppi di raffreddamento assicurano la regolazione della temperatura del quadro

ed anche la funzione di allarme in caso di anomalie di funzionamento.

Calcolo della potenza


La potenza del gruppo di raffreddamento necessaria ad evacuare la quantità
di calore dissipata all’interno dell’armadio è stata calcolata con il bilancio termico
e corrisponde al valore Praff; la scelta del gruppo di raffreddamento viene effettuata
ricorrendo ad opportuni diagrammi che indicano la potenza che i gruppi
di raffreddamento possono dissipare in funzione della temperatura esterna
e di quella interna desiderata (si veda a questo proposito il catalogo Contenitori
Universali). Occorre confrontare la potenza da dissipare (Praff)
con la potenza dissipabile dal gruppo di raffreddamento.
c utilizzare scambiatori di calore ARIA/ACQUA: gli scambiatori di calore aria/acqua
funzionano con lo stesso principio degli scambiatori aria/aria, con la differenza,
naturalmente, che l’aria esterna è sostituita dall’acqua fredda fornita da una rete
installata sul sito industriale; lo scambio di fluido consente di dissipare quantità
Gruppo di raffreddamento
di calore molto più importanti, funzionando eventualmente anche in condizioni
di temperatura all’interno del quadro al di sotto della temperatura ambiente.
Altri punti caratteristici del sistema sono i seguenti:
c la regolazione della temperatura all’interno del quadro si effettua agendo sulla
portata dell’acqua;
c il circuito dell’acqua di raffreddamento è protetto da un dispositivo d’interruzione
che agisce sull’alimentazione, garantendo così la completa sicurezza all’impianto
elettrico.
Calcolo della potenza
La potenza dello scambiatore necessaria ad evacuare la quantità di calore dissipata
all’interno del quadro è stata calcolata con il bilancio termico e corrisponde al valore
Praff; la scelta dello scambiatore di calore viene effettuata confrontando questo

valore con il valore di potenza che lo scambiatore di calore è in grado di dissipare;

questo valore è fornito da opportuni diagrammi in funzione della temperatura interna

desiderata, della temperatura dell'acqua e della portata d'acqua di cui si dispone

(si veda a questo proposito il catalogo Contenitori Universali).

c Tdmax ≥ Timax: non è necessario installare il sistema termico; eventualmente,

si può utilizzare un ventilatore per evitare la formazione di punti caldi.

Esempio
Consideriamo un quadro universale della serie Spacial SF in lamiera verniciata
avente dimensioni:
c H = 2000 mm;
c L = 800 mm;
c P = 400 mm.
e appoggiato al muro. La superficie effettiva di raffreddamento è data da:

Scambiatore di calore aria/acqua S = 1.4 x L x (H+P) + 1.8 x P x H = 4.13 m2

I componenti all’interno del quadro dissipano una potenza pari a: Pd = 650 W.

Le condizioni di temperatura sono le seguenti:

c Temax = 32°C;

c Temin = 15°C;

c Hr = 70%;

c Tr = 20°C (temperatura di condensa).

Si calcolano i seguenti valori di temperatura interna in casa di assenza di sistemi

termici:

c Timax = Pd/k x s + Temax = 61°C;

c Timin servizio continuo = Pd/k x s + Temin = 44°C;

c Timin servizio intermittente = Temin = 15°C;

dove k = 5.5 Wm2/°C. Poiché si desidera avere per il quadro:

c Tdmax = 40°C;

c Tdmin = 26°C.

Occorre apportare delle modifiche al quadro:

c Timax > Tdmax: installazione di un gruppo di raffreddamento di potenza:

Praff = Pd – k x s x(Tdmax – Temax) = 468 W

c Tdmin < Timin in servizio continuo: non occorre riscaldare;

c Tdmin > Timin in servizio intermittente: occorre inserire una resistenza anticondensa.

La potenza riscaldante necessaria è:

Prisc = k x s x (Tdmin – Temin) = 250 W.

502
Indice 9 - Il sistema d'installazione modulare

n Centralini e quadri per apparecchiature modulari pag. 504

n Verifiche e prove secondo norma CEI 23-51


pag. 507

n Quadri di distribuzione ASC e ASD pag. 510

n Prese e spine di tipo industriale pag. 513

n Guida alla scelta pag. 517

n Grado di protezione degli involucri pag. 518

503
Il sistema Centralini e quadri
d'installazione per apparecchiature modulari
modulare

Gli elementi componenti il sistema di installazione modulare permettono di realizzare


quadri di distribuzione per installazioni fisse per uso domestico e similare conformi

alla norma CEI 23-51. Le caratteristiche comuni sono:

c corrente nominale fino a 125 A;

c guida DIN simmetrica;

c elevata robustezza;

c materiale autoestinguente in conformità alla norma CEI 50-11;

c conformità alla norma CEI 23-49.

Le tabelle seguenti consentono di individuare facilmente il contenitore da utilizzare

a seconda del materiale usato, del tipo di installazione, del grado di protezione
richiesto, del numero totale di moduli e della disposizione degli apparecchi modulari
su una o più file; la scelta è eseguita tra le soluzioni proposte nell'offerta centralini
e quadri di distribuzione della serie MiniPragma, MiniCoreos Light, Pragma, Kaedra
e G125. Per ogni contenitore scelto nelle tabelle seguenti è fornito il dato di potenza
dissipabile necessario per la verifica termica richiesta dalla norma CEI 23-51.

Centralini da incasso IP40 per apparecchiature modulari


serie Mini Pragma - Residenziale e piccolo terziario

fronte fronte
potenza dissipata [w] porta opaca porta traslucida
numero moduli numero file bianco bianco avorio granata pistacchio grigio met.
4 1 11
6 1 16
8 1 18
12 1x12 20
18 1x18 29
24 2x12 36
36 2x18
36 3x12 41

Centralini da parete IP40 per apparecchiature modulari


serie Mini Pragma - Residenziale e piccolo terziario

potenza dissipata [w]


moduli numero file porta opaca porta trasparente
2 1 8
4 1 11
6 1 12
8 1 15
12 1 23
18 1 22
24 2x12
36 2x18 27

504
Centralini e quadri da incasso IP40 - colore bianco
serie MiniCoreos Pragma 12 e Pragma 18 Pragma 24

potenza dissipata [w] porta trasparente IP40 RAL9003 porta trasparente IP40 RAL9001 porta trasparente IP41 RAL9001
numero moduli numero file
4 1 19
6 1 21
8 1 27
12 1X12 34
18 1X18 41
24 2X12 34 50
36 2X18 62
36 3X12 38 56
48 2X24 81
54 3X18 68
72 3X24 90
72 4X18 100
96 4X24 110
120 5X24 133
144 6X24 156

Centralini e quadri da parete IP40 - colore bianco


serie MiniCoreos Light Pragma 12 e Pragma 18 Pragma 24

potenza dissipata [w] senza porta IP40 RAL9003 porta trasparente IP40 RAL9001 porta trasparente IP41 RAL9001
numero moduli numero file
2 1 8
4 1 6
6 1 8
8 1 14
12 1X12 18
18 1X18
24 2X12 32 40
36 2X18 50
36 3X12 27 45
48 2X24 67
54 3X18 56
72 3X24 76
72 4X18 64
96 4X24 87
120 5X24 94
144 6x24 100

505
Il sistema Centralini e quadri

d'installazione per apparecchiature modulari

modulare

Centralini e quadri da parete IP65 - colore grigio


serie Kaedra

potenza dissipata [w] porta trasparente porta trasparente porta trasparente dimensioni porta opaca IP65
IP65 RAL7035 IP65 RAL7035 hxlxp RAL7035
numero moduli numero file
3 1 8
4 1 10
6 1 11
8 1 15
12 1 19
12 1 28 30 (1)
18 1 39
24 2X12 34 37 (2) 460x340x160 34
36 2X18 45 460x448x160 45
36 3X12 45 50 (3) 610x340x160 45
54 3X18 67 610x448x160 67
54 4X18 89 842x448x160 89
(1) Quadro con interfaccia avente 1 apertura.
(2) Quadro con interfaccia avente 3 aperture.
(3) Quadro con interfaccia avente 4 aperture.

centralini IP40 - colore grigio centralini metallici IP40


serie Mini Coreos Light serie G125

potenza dissipata [w] senza porta IP40 RAL7034 potenza dissipata [w]
numero moduli numero file numero moduli numero file sporgente incasso
2 1 8 36 2x18 64,7 70,2
4 1 6 54 3x18 78 82,5
6 1 8 72 4x18 92 95
8 1 14 72 3x24 86,5 94
12 1x12 18 96 4x24 103,4 117
24 2x12 32 120 5x24 120 139
36 3x12 27 144 6x24 139,36 162,3

506
Il sistema Verifiche e prove secondo
d'installazione norma CEI 23-51
modulare

La norma sperimentale CEI 23-51 contiene le prescrizioni per la realizzazione,

le verifiche e le prove a cui sottoporre i quadri realizzati per installazioni domestiche

e similari, aventi le seguenti caratteristiche:

c tensione nominale fino a 440 V;

c corrente nominale in entrata fino a 125 A, che corrisponde alla massima corrente

nominale degli apparecchi di protezione e manovra in entrata;

c corrente presunta di cortocircuito nominale non superiore a 10 kA o protetti

con dispositivo di protezione avente corrente limitata massima di 15 kA;

c temperatura ambiente di 25 °C con limite solo occasionale di 35 °C.

Le verifiche richieste dalla norma sperimentale CEI 23-51 sono le prove individuali

che vanno eseguite dall’installatore su ogni esemplare.

Le verifiche da effettuare sono richiamate nella tabella 1.

L’unica caratteristica che richiede una verifica coordinata, prevista solo per quadri

con corrente nominale > 32 A, monofase e trifase è la sovratemperatura del quadro.

Il costruttore dell’involucro fornisce il valore della potenza massima dissipabile

secondo i criteri previsti dalla norma CEI 23-49 (Pinv); l’installatore deve verificare

che la potenza dissipata dagli apparecchi installati non superi tale limite.

Le altre prove di tipo sono di competenza del costrutture dell’involucro e sono

eseguite in accordo con la norma sperimentale CEI 23-49.

Esse comprendono i punti 4-5-6-7-10 di tabella 1:

c la resistenza meccanica all’impatto;

c il grado di protezione;

c la resistenza del materiale isolante al calore anormale e al fuoco;

c la resistenza alla ruggine e all’umidità.

Una volta effettuate le verifiche e le prove aggiuntive previste, il costrutture

del quadro dovrà fornire al committente:

c la dichiarazione di conformità del quadro alla regola dell’arte (Allegato A);

c la relazione di verifica dei limiti di sovratemperature, quando sia richiesta la prova

(Allegato B);

c lo schema unifilare dei circuiti del quadro e i dati tecnici dei componenti

(Allegato C).

Se il costruttore del quadro è anche l’impresa installatrice dell’impianto, egli dovrà

compilare la dichiarazione di conformità del quadro, che allegherà alla dichiarazione

di conformità dell’impianto elettrico alla regola dell’arte secondo la legge 46/90.

tabella 1 - elenco delle verifiche e prove da eseguire sui quadri di distribuzione per uso domestico
e similare
rif. caratteristiche da controllare verifiche e prove (in generale)
1 costruzione e identificazione apposizione di una targa, controllo visivo dei relativi dati e verifica della
• conformità del quadro agli schemi, dati tecnici, ecc.
(vedere 6.4.1 norma CEI 23-51)
2 limiti di sovratemperatura verifica dei limiti di sovratemperatura mediante il calcolo della potenza
•3 resistenza di isolamento
dissipata (vedere 6.4.2 norma CEI 23-51)
verifica della resistenza di isolamento (vedere 6.4.3 norma CEI 23-51)
•4 resistenza meccanica all’impatto verifica della resistenza meccanica (1)
•5 grado di protezione verifica del grado di protezione (vedere 6.4.4 norma CEI 23-51) (1)
•6 resistenza del materiale isolante al calore anomale e al fuoco prova del filo incandescente (solo per involucri in materiale isolante) (1)
•7 resistenza del materiale isolante al calore prova di pressione con la sfera (solo per involucri in materiale isolante) (1)
•8 tenuta al cortocircuito non applicabile
•9 efficienza del circuito di protezione verifica dell'efficienza del circuito di protezione
•10 resistenza alla ruggine e all'umidità
(solo per involucri in materiale isolante) (vedere 6.4.4 norma CEI 23-51)
verifica della resistenza alla ruggine e all'umidità
•11 cablaggio funzionamento meccanico e, se necessario funzionamento
(vedere 6.4.4 norma CEI 23-51) (1)
verifica del corretto cablaggio funzionamento meccanico e, se necessario
• elttrico funzionamento elettrico (vedere 6.4.4 norma CEI 23-51)

(1) le prove N° 4, 5, 6, 7 e 10 sono in accordo con la Norma CEI 23-49. Esse non si effettuano se l‘involucro è stato riconosciuto conforme a questa Norma.

507
Il sistema Verifiche e prove secondo

d'installazione norma CEI 23-51


modulare

Schema a blocchi per le verifiche dei quadri


di distribuzione per uso domestico e similare

Quadri realizzati con involucro


conforme alla norma sperimentale
CEI 23-49

No
Il circuito in entrata è monofase?

No
La corrente nominale Inq è ≤ 32 A?

Eseguire le verifiche
Eseguire le verifiche N. 1 e 11 della tabella 1 N. 1, 2, 3, 9 e 11 della tabella 1

Dichiarazione di conformità Allegato A-C Dichiarazione di conformità


Allegato A-B-C

Calcolo della corrente nominale del quadro (Inq)


La corrente nominale del quadro (Inq) è definita come il valore più basso

tra la corrente nominale degli apparecchi in entrata (Ine) e la somma delle correnti

nominali degli apparecchi in uscita (Inu).

Inq = minore tra (Ine, Inu).

Per i quadri dove è richiesta la verifica dei limiti di sovratemperatura, l’installatore

deve verificare, mediante un semplice calcolo, che la potenza totale (Ptot) dissipata

dai componenti sia inferiore o al massimo uguale alla potenza che l’involucro (Pinv)

è in grado di dissipare. I dati delle potenze Pinv, caratteristici di ciascun involucro,

sono riportati nelle tabelle delle pagine precedenti.

La relazione da verificare è la seguente

Ptot ≤ Pinv.

La potenza totale Ptot si ottiene con la formula

Ptot = Pdp + 0,2 Pdp + Pau.


La potenza totale dissipata nel quadro (Ptot) è data dalla somma della potenza
dissipata dai dispositivi di protezione e manovra (Pdp), tenendo conto dei fattori
di utilizzo (Ke) e di contemporaneità (K), aumentata del 20% per tener conto
del contributo dei collegamenti e di altri piccoli apparecchi come prese a spina,
relé, ecc...
Qualora vengano installati nel quadro altri componenti che dissipano una potenza
significativa (trasformatori per suonerie, lampade di segnalazione, ecc...)
deve essere sommata anche la potenza conosciuta di questi ausiliari (Pau).
Per il calcolo della potenza dissipata dagli apparecchi è conveniente riferirsi
alla tabella 2, riportata in questa pagina, che è stata ricavata dall’Allegato B
della norma.
Questa tabella, debitamente compilata, può risultare molto utile all’installatore
perché deve essere allegata alla relazione di verifica termica da fornire
al committente.
In questa tabella la potenza dissipata dai dispositivi di protezione e manovra
può essere facilmente calcolata moltiplicando la potenza dissipata per polo, fornita
dal costruttore degli apparecchi, per il numero di poli dell’interruttore.
In caso di interruttore tetrapolare, agli effetti termici si considerano solo tre poli.
Per i circuiti in entrata la potenza dissipata da ciascun apparecchio dovrà essere
moltiplicata per il fattore di utilizzo (Ke) elevato al quadrato e per i circuiti in uscita
la potenza di ciascun apparecchio andrà moltiplicata per il fattore di contemporaneità
(K) elevato al quadrato, dove K è il rapporto effettivo tra la corrente che circola
nel singolo circuito, ove la si conosca, e la relativa corrente nominale, oppure
è il valore suggerito dalla norma.

508
Ke e K devono essere elevati al quadrato in quanto la potenza è direttamente
proporzionale al quadrato della corrente.
Il fattore di utilizzo (Ke) è un valore sperimentale ed è stato assunto uguale a 0,85
per i circuiti in entrata (si è fatta l’ipotesi che i circuiti in entrata non vengano mai
utilizzati al di sopra dell’85% della loro corrente nominale).
Il fattore di contemporaneità (K), invece, è un valore che tiene conto della potenza
effettiva richiesta in condizioni di esercizio dai circuiti di uscita.
In mancanza di informazioni sui valori effettivi delle correnti (natura dei carichi,
utilizzazione dei carichi nella giornata, ecc...), la norma definisce il valore di K in
base al numero dei circuiti di uscita (da 0,8 a 0,5) come definito nella seguente
tabella.
numero dei circuiti fattore
principali di contemporaneità K
2e3 0,8
4e5 0,7
da 6 a 9 0,6
10 e oltre 0,5

tabella 2 - potenza dissipata dai dispositivi di protezione e manovra (Pdp)


n. potenza n. poli (2) potenza per fattore di utilizzo potenza
circuito dissipata apparecchio (Ke) per i circuiti dissipata
per polo di protezione in entrata da ciascun
[W] (1) e manovra fattore di apparecchio
Pd [W] (3) contemporaneità [W] (4)
(K) per circuiti
in uscita
circuiti
in
entrata

circuiti
in
uscita

totale Pdp
(somma della
colonna)

(1) Dato fornito dal Costruttore dell’apparecchio.


(2) In caso di interruttore tetrapolare, agli effetti termici, si considerano solo 3 poli.
(3) Potenza dissipata per polo moltiplicata per il numero di poli.
(4) Per i circuiti in entrata vale: Ke2 x Pd.

Per i circuiti in uscita vale: K2 x Pd.

Ke e K sono elevati al quadrato in quanto la potenza è direttamente proporzionale al quadrato

della corrente.

509
Il sistema Quadri di distribuzione
d'installazione ASC e ASD
modulare Esempio di verifica termica
Compatibilità elettromagnetica

Esempio di verifica termica


Un centralino da realizzare, impiegando un centralino stagno serie Pragma 12
da 24 moduli è costituito da un’unità di ingresso e 6 unità di uscita secondo
lo schema a fianco.
In aggiunta è presente un trasformatore per suoneria da 8 VA, 12 V.
(1) Il numero totale di moduli occupati è pari a 18. Secondo l’indicazione della norma,
il fattore di utilizzo del circuito d’entrata (Ke) è pari a 0,85.
(2) Per le partenze si usa un valore del coefficiente di contemporaneità pari a 0,6,
come suggerito dalla norma. Per il calcolo della potenza dissipata dai dispositivi
(3)
di protezione e manovra (Pdp) si utilizza la tabella allegata.
Occorre inoltre considerare la potenza dissipata dal trasformatore per suoneria:
(4)
Pau = 0,8 W.
(5)
La potenza totale Ptot si ottiene con la formula:
Ptot = Pdp + 0,2 Pdp + Pau = 22,2 W.
(6) La potenza dissipabile dal centralino in oggetto, fornita nelle pagine precedenti è:
Pinv = 50 W.
Poiché risulta Ptot < Pinv il centralino risulta conforme dal punto di vista termico.
tabella 2 - potenza dissipata dai dispositivi di protezione e manovra (Pdp)
n. potenza n. poli (2) potenza per fattore di utilizzo potenza
circuito dissipata apparecchio (Ke) per i circuiti dissipata
per polo di protezione in entrata da ciascun
[W] (1)
e manovra fattore di apparecchio
Pd [W] (3)
contemporaneità [W] (4)
(K) per circuiti
in uscita
circuiti 3,2 4 9,6 6,93
in
0,85
entrata

circuiti 1 3 2 6 0,6 2,16


in 2 3 2 6 0,6 2,16
uscita 3 2,6 2 5,2 0,6 1,87
4 2,6 2 5,2 0,6 1,87
5 2 2 4 0,6 1,44
6 2 2 4 0,6 1,44
(1) Dato fornito dal Costruttore dell’apparecchio.
(2) In caso di interruttore tetrapolare, agli effetti termici, si
considerano solo 3 poli.
(3) Potenza dissipata per polo moltiplicata per il numero di poli.
(4) Per i circuiti in entrata vale: Ke2 x Pd. totale 17,87 Pdp
Per i circuiti in uscita vale: K2 x Pd. (somma della
Ke e K sono elevati al quadrato in quanto la potenza è colonna)
direttamente proporzionale al quadrato della corrente.

Dati di targa
Ogni quadro deve essere fornito di una targa, (CEI 23-51.5 e 6.4.1) che può essere
posta anche dietro la portella, che riporti in maniera indelebile i seguenti dati:
c nome o marchio del costruttore (1);
c tipo o altro mezzo di identificazione del quadro da parte del costruttore (1);
c corrente nominale del quadro (Inq);
c natura della corrente e frequenza;
c tensione nominale di funzionamento;
c grado di protezione (se > di IP 2X C).
(1) Come costruttore viene considerato chi realizza il quadro completo assumendosene
la responsabilità.

Compatibilità elettromagnetica nei centralini di distribuzione


La variante V1 alla norma CEI 23-51 fornisce delle indicazioni per la compatibilità
elettromagnetica nei centralini di distribuzione. Le prescrizioni per la EMC
riguardano i quadri che contengono componenti che possono emettere disturbi
elettromagnetici e che non sono immuni. Per questi quadri tuttavia non sono
richieste prove se i componenti installati soddisfano già le prescrizioni di EMC
per l'ambiente in cui devono essere utilizzati, inserite nelle diverse norme di prodotto
o, in mancanza di queste, nelle norme generiche e inoltre il montaggio
dei componenti e i relativi cablaggi sono realizzati secondo le istruzioni
del costruttore dei componenti. Negli altri casi si devono effettuare le prove
di immunità ed emissione indicate nella variante.

510
Premessa
I quadri in bassa tensione devono essere conformi alla norma CEI EN 61439,
“Apparecchiature assiemate di protezione e di manovra per Bassa Tensione
(Quadri B.T.)” articolata in 7 parti, delle quali 3 riguardano i quadri ACS e DBO.

Le Norme Europee
Norma CEI EN 61439-1
“Apparecchiature assiemate di protezione e di manovra per bassa tensione
(quadri BT) Parte 1: Regole generali” costituisce la parte principale mentre
le sezioni 2,3, 4, 5, 6 e 7 ne completano, modificano o sostituiscono le prescrizioni
per apparecchiature particolari che devono comunque essere conformi alla parte 1.
Norma CEI EN 61439-3
“Prescrizioni particolari per apparecchiature assiemate di protezione e di manovra
per bassa tensione (quadri BT) destinate a persone non addestrate (DBO).
Quadri di distribuzione (DBO)". Si riferisce ai quadri di distribuzione con involucri
fissi, destinati sia ad applicazioni domestiche, sia in altri luoghi con uso da parte
di persone non qualificate (ovvero non istruite o avvertite sui pericoli dell’elettricità).
Norma CEI EN 61439-4
“Prescrizioni particolari per apparecchiature assiemate per cantiere (ACS)”.
Si applica alle apparecchiature assiemate costruite e progettate per l’uso in
cantiere, ovvero per i luoghi di lavoro temporanei, che non sono normalmente
accessibili al pubblico.

La certificazione e la marcatura CE
Come previsto dal DM 37/08 (ex legge 46/90) l’installatore è tenuto
a redigere e rilasciare al committente di lavori una dichiarazione di conformità
che deve comprendere tutti gli allegati obbligatori previsti (file tecnico), tra i quali,
il più importante, è la relazione con tipologie dei materiali utilizzati.
Questo documento elenca i componenti utilizzati nell’impianto specificandone
la conformità alle norme nazionali CEI o europee del CENELEC
e il tipo di certificazione o dichiarazione di cui il prodotto è dotato.
Per i quadri elettrici DBO o ACS l’installatore deve far riferimento e dichiarare
che le apparecchiature installate sono conformi rispettivamente alle norme
CEI EN 61439-1/ 3 e 1/ 4 in quanto in possesso di dichiarazione di conformità
del “costruttore originale” o del “costruttore del QUADRO” (assemblatore),
che con tale documento ne assume la responsabilità giuridica.
In ottemperanza alle Direttive B.T. 2006/95/CEE nonché dal D.L.g.s. 81/08
(ex D.L. 626/96) il costruttore deve apporre sui quadri elettrici la marcatura CE.
Questa documentazione dovrà restare conservata e tenuta a disposizione delle
autorità nazionali di ispezione per almeno 10 anni, a decorrere dall’ultima data
di fabbricazione del prodotto.

Targhe e istruzioni
La norma CEI EN 61439-1 impone inoltre che su ogni quadro vengano applicate
una o più targhe indelebili, posizionate in modo da essere visibili, con scritte
indelebili e facilmente leggibili; quando l’apparecchiatura è installata, deve riportare
almeno le seguenti informazioni:
c il nome o il marchio di fabbrica del costruttore (non necessario se indicato
direttamente sull’ACS)
c il tipo o il numero di identificazione
c la norma di riferimento CEI EN 61439-4
c natura della corrente dell’unità (frequenza se in corrente alternata)
c tensioni nominali
c corrente nominale
c grado di protezione
c peso (quando il peso del quadro è superiore ai 30 kg).

Ulteriori informazioni, quando richieste, possono essere riportate sugli schemi

elettrici o nei cataloghi del costruttore.

Il costruttore deve inoltre fornire anche adeguate istruzioni per l’installazione,

il funzionamento e la manutenzione dell’apparecchiatura.

Deve essere specificato quali altri tipi di apparecchiature vi si possono collegare e

devono essere indicati i criteri di coordinamento con il tipo di sistema di messa a

terra utilizzato e con le protezioni elettriche dell’impianto completo.

Deve essere specificato quali altri tipi di apparecchiature vi si possono collegare

e devono essere indicati i criteri di coordinamento con il tipo di sistema di messa

a terra utilizzato e con le protezioni elettriche dell’impianto completo.

511
Il sistema Quadri di distribuzione
d'installazione ASC e ASD
modulare

ll Sistema Funzionale Certificato Kaedra


di Schneider Electric consente la rapida realizzazione e certificazione sia di quadri
da cantiere ACS, che di quadri di distribuzione DBO.
A prova di Norma
In collaborazione con l’IMQ, Istituto Italiano per il Marchio di Qualità,
e alcuni tra i più prestigiosi laboratori nazionali, Schneider Electric ha realizzato tutte
le verifiche di progetto sui quadri ACS e DBO secondo quanto previsto dalle norme
CEI EN 61439-1/4 e CEI EN 61439-1/3 e certificato mediante dichiarazioni di
conformità tutte le configurazioni ricavabili utilizzando componenti del Sistema
Kaedra.
Ampia scelta di soluzioni
L’utilizzo di questi componenti secondo le istruzioni del Sistema Funzionale
Certificato Kaedra consente la realizzazione di numerose configurazioni scelte tra i
quadri serie Kaedra Box e Kaedra MC, con oltre 500 configurazioni per quanto
riguarda i quadri da cantiere ACS, ed altrettante per i quadri di distribuzione DBO.
Il software SFC
Il software configuratore SFC Kaedra ti consente una facile e rapida scelta per la
realizzazione di quadri prese Kaedra in ambienti con presenza di personale non
qualificato (DBO) e nei cantieri (ACS).
Il configuratore consente di stampare dati identificativi del quadro, disegno fronte
quadro con elenco e disposizione dei componenti, schema di collegamento unifilare,
rapporto di prova individuale, dichiarazione di conformità Schneider Electric, per i
quadri certificati dichiarazione di conformità CE e Norme per i quadri DBO e ACS.

512
Il sistema Prese e spine di tipo industriale

d'installazione
modulare

Generalità
La presa a spina è un dispositivo destinato alla connessione elettrica
di una apparecchiatura, fissa o mobile, per consentirne l’alimentazione. Essa
consente inoltre una sconnessione facile e rapida per permettere un intervento,
una modifica, o lo spostamento dell’apparecchiatura. In funzione del contesto
e del tipo di energia richiesta per il funzionamento dell’apparecchiatura, si utilizzano
prese a spina differenti. Inoltre, le prese a spina industriali sono i grado di veicolare
correnti elettriche di valore generalmente ben superiore a quello delle prese
di tipo domestico.
Le prese a spina di tipo industriale sono destinate a confrontarsi con condizioni
d’impiego molto particolari che possono variare moltissimo in funzione dell’ambito
d’applicazione (potenza distribuita, tenuta stagna,ambienti corrosivi, resistenza
agli urti, ecc.).
La scelta di una presa a spina industriale deve quindi tenere conto di un insieme
di parametri molto precisi, quali la diversità delle apparecchiature che dovranno
alimentare, la specificità dell’ambiente in cui saranno installate e la natura del sito.

Elementi costitutivi di una presa a spina


di tipo industriale
Una presa a spina industriale è un componente elettrico composto da due elementi:
una presa e una spina.
Una volta uniti consentono il passaggio della corrente; la loro separazione provoca
l’interruzione del circuito elettrico.
In questa unione, una è la parte femmina, destinata per definizione a fornire
la corrente, l’altra è la parte maschio, destinata a riceverla.
Le diverse applicazioni delle spine e prese comprendono le seguenti esecuzioni:
c presa a spina fissa: dispositivo che permette di collegare a volontà un cavo
flessibile ad un impianto fisso per prelevare corrente; comprende la presa fissa
e la spina.
c Presa fissa: è la parte femmina destinata a fornire la corrente. Essa può essere
fissata su una parete e si parla allora di presa da parete, oppure essere incorporata
in una apparecchiatura, e in questo caso sarà una presa da incasso. Queste
apparecchiature possono essere delle cassette nelle quali vengono integrate
altre funzioni quali l’interruzione dell’alimentazione, con o senza interblocco, e/o la
protezione mediante fusibili o interruttori automatici magnetotermici e differenziali.
c Spina: è la parte maschio indissolubilmente collegata o destinata ad essere
collegata al cavo flessibile a sua volta collegato ad una apparecchiatura o a una
presa mobile. Introdotta nella presa adatta consente il prelievo della corrente.
c Presa a spina mobile: dispositivo che permette di collegare a volontà due cavi
flessibili, formando una prolunga; comprende la presa mobile e la spina.
c Presa mobile: è la parte mobile indissolubilmente collegata o destinata ad essere
collegata al cavo flessibile di alimentazione, consentendo di portare la corrente
ovunque serva.
c Presa a spina per apparecchi: dispositivo che permette di collegare a volontà
un cavo flessibile ad un apparecchio: comprende una presa mobile e una spina
fissa.
c Spina fissa: è la parte maschio, fissata o destinata ad essere fissata
ad un apparecchio consentendogli di ricevere il tipo di corrente necessario
al suo funzionamento mediante la presa mobile femmina.

Prescrizioni normative
Le prese e spine industriali sono realizzate secondo le norme internazionali
IEC 309-1 e IEC 309-2 e europee CEI EN 60309-1 e CEI EN 60309-2 che prevedono
prese e spine sia in corrente alternata, con frequenze fino a 500 Hz, che in corrente
continua, suddividendole in due grandi categorie:
c spine e prese a bassissima tensione, per valori d’impiego sino a 50 V;
c spine e prese a bassa tensione, per valori d’impiego tra 50 V e 690 V.
Sono previste correnti nominali da 16 e 32A ed esecuzioni da 2P e 3P
per la bassissima tensione e con correnti nominali di 16, 32, 63 e 125 A
con esecuzioni da 2P+T, 3P+T e 3P+N+T per la bassa tensione.
Per ogni impiego con caratteristiche nominali diverse di tensione, corrente,
frequenza, polarità e tipologia di applicazione è prevista una specifica esecuzione
con impedimenti di sicurezza che rendano impossibile l’inserimento di una spina
qualsiasi in una presa che non sia l’esatta corrispondente, consentendo di definire
il sistema a “sicurezza intrinseca”.
Questa non intercambiabilità è assicurata dalla conformità alle diverse tabelle
di unificazione dimensionale che prevedono differenti posizioni del contatto di terra
rispetto ad un riferimento normalizzato fisso dell’imbocco.
Esecuzione a bassa tensione > 50 V

513
Il sistema Prese e spine di tipo industriale
d'installazione
modulare

Nelle versioni a bassa tensione questa non intercambiabilità è assicurata mediante


L/+ L2 L3 due elementi:
L1 N c una scanalatura di guida sulla presa a cui fa riscontro un corrispondente nasello
sulla spina;
c un contatto di terra più grande degli altri contatti e posto in diverse posizioni orarie
a seconda delle caratteristiche nominali d’impiego.
2P + T 3P + N + T La posizione oraria (h) del contatto di terra viene verificata con la presa vista di fronte
ed osservando la posizione del contatto di terra rispetto al punto di riferimento
principale (scanalatura di guida) posizionato sempre a ore 6.
Esecuzione a bassissima tensione < 50 V
Anche in queste versioni, prive di contatto di terra, la non intercambiabilità
è assicurata da due elementi di riferimento:
c una scanalatura di guida sulla spina cui fa riscontro un corrispondente nasello
sulla presa, in posizione sempre fissa a ore 6;
c un riferimento ausiliario costituito anch’esso da una scanalatura sulla spina
cui corrisponde un nasello sulla presa che si posiziona nelle diverse ore, a seconda
delle caratteristiche d’impiego.
La posizione oraria (h) del riferimento ausiliario viene verificata con la presa vista
di fronte ed osservando la posizione del nasello rispetto al punto di riferimento
principale posizionato sempre a ore 6.

Codice dei colori


Per una più rapida identificazione delle tensioni d’impiego la norma prevede un
codice di colori convenzionali che possono interessare tutto l’apparecchio o solo una
parte (es. coperchio presa, ghiera, involucro, ecc.)
tensione nominale di esercizio V colore (1)
da 10 a 25 viola
da 40 a 50 bianco
da 100 a 130 giallo
da 200 a 250 blu
da 380 a 480 rosso
da 500 a 690 nero
(1) Per frequenze superiori a 60 Hz e fino a 500 Hz incluso si può usare, se necessario, il colore
verde in combinazione con il colore della tensione nominale di esercizio.

Principali riferimenti orari


bassissima tensione fino a 50 V La gamma comprende tutte le versioni previste dalle normative, anche
frequenza tensione posizione del punto le più particolari.
[Hz] nominale di riferimento ausiliario In questo documento sono illustrate solo alcune esecuzioni standard ma è possibile
d'impiego [V] 16 e 32 A 2P 3P disporre di tutte le diverse posizioni orarie specificate dalla norma, tra le quali,
50 e 60 20-25 senza nella gamma a bassa tensione possiamo trovare:
riferimento c uso comune ore 6;
c container refrigerati ore 3;
50 e 60 40-50 12 h
c installazioni marine, portuali, navali ore 11;
c alim.mediante trasfo isolamento (TST) ore 12;
da 100 20-25 4h
c corrente continua da 50 a 250 V ore 3;
a 200 e 40-50 c corrente continua oltre 250 V ore 8;
incluso c alta frequenza da 100 a 300 Hz ore 10;
300 2h c alta frequenza da 300 a 500 Hz ore 2;
c tensioni particolari da 100 a 130 V ore 4;
c da 480 a 500 V ore 7;
400 3h c da 600 a 690 V ore 5.

da 401 11 h
Dispositivi di arresto e di blocco
a 500 Ogni tipo di presa è munita di un dispositivo di arresto o di ritenuta meccanico
incluso destinato a trattenere, dopo il corretto inserimento, la spina nella presa impedendone
corrente 20-25 10 h l’involontaria estrazione.
continua e 40-50 Nelle prese a bassa tensione, per meglio soddisfare questa esigenza di sicurezza
ed in particolare per impedire l’inserimento e l’estrazione della spina dalla presa
in presenza di tensione, sono nate le prese con interruttore di blocco.
Il loro dispositivo di interblocco consente la chiusura dell’interruttore e quindi
l’alimentazione dell’apparecchio utilizzatore solo quando la spina è inserita a fondo
nella presa e quindi è avvenuto il perfetto collegamento meccanico ed elettrico
tra alveoli e spinotti. L’utilizzo di queste soluzioni è reso obbligatorio dalle norme
per alcuni tipi di impianti, ad esempio nei luoghi con pericolo di esplosione, ed è
raccomandabile in ogni caso in quanto assicura che il prelievo della corrente possa
avvenire solo nelle condizioni di sicurezza di perfetto inserimento della spina,
evitando contatti non sicuri in grado di causare surriscaldamenti e quindi
deterioramento degli isolamenti e pericolo d’incendio.
Sul mercato italiano questa applicazione ha avuto una notevole diffusione,

514
inizialmente sulla spinta del DPR 27 aprile 1955, n.547 "Norme per la prevenzione
degli infortuni sul lavoro" che, al capo VII, articolo 310, cita: "Le derivazioni a spina
per l’alimentazione di macchine e di apparecchi di potenza superiore a 1000 W
devono essere provviste a monte della presa di interruttore nonché di valvole
onnipolari escluso il neutro, per permettere l’inserimento e il disinserimento
della spina a circuito aperto". Sulla base di questa affermazione si sono proposte
al mercato soluzioni monoblocco composte da un interruttore, valvole portafusibili
e presa a spina con interblocco meccanico tra la presa e l’interruttore e che hanno
riscontrato un notevole successo per l’estrema garanzia di sicurezza anche nel caso
di impiego da parte di personale non addestrato che altrimenti avrebbe potuto
inserire la spina anche con interruttore chiuso. Queste soluzioni sono ora disponibili
anche in esecuzioni complete con altri dispositivi di protezione già montati, siano
essi portafusibili a tappo o cilindrici sezionabili, o predisposti per il montaggio
di apparecchiature di protezione di tipo modulare: interruttori automatici
magnetotermici, differenziali magnetotermici o puri, ecc.
La norma CEI EN 60309 prevede inoltre che i dispositivi di interruzione di tipo
meccanico per le prese fisse interbloccate siano di categoria di utilizzazione almeno
AC22 secondo la norma CEI EN 60947-3.
L’esigenza poi di ritrovare in un unico punto di prelievo polarità e tensioni diverse
ha portato allo sviluppo di batterie di distribuzione nelle quali potessero raggrupparsi
più prese con interruttore di blocco integrabili con scatole di derivazione e centralini
per l’alimentazione, la ripartizione e la protezione. L’adozione di queste soluzioni
nell’ambito del terziario ha portato poi alla realizzazione di soluzioni più compatte
e più facilmente componibili, con una estetica anche più adatta al segmento.
Nell’offerta Schneider Electric queste soluzioni sono identificabili nelle serie
ISOBLOCK e Unika.

Grado di protezione
La norma CEI EN 60309-2 prevede una classificazione delle prese a spina industriali

basata sul grado di protezione contro la penetrazione dei corpi solidi e dei liquidi.

Le versioni ammesse sono:

c IP44: spine e prese protette contro la penetrazione di corpi solidi di dimensioni

superiori a 1 mm e protette contro gli spruzzi d’acqua. Le spine non dispongono

di ghiera di serraggio e le prese sono dotate di coperchio a molla;

c IP67: spine e prese protette totalmente contro la polvere e stagne all’immersione.

Le spine dispongono di ghiera di serraggio e le prese di coperchio con ghiera.

Il grado di protezione viene verificato:

c nelle prese quando i coperchi sono chiusi o con la spina completamente inserita;

c nelle spine quando sono completamente inserite nelle prese.

Il grado di protezione viene verificato secondo la norma CEI EN 60529.

Vengono accettati gradi di protezione diversi per le prese interbloccate con prove

in conformità alla norma CEI EN 60529 ed i più comuni adeguati alle esigenze

applicative sono: IP55 - IP65 - IP66.

È importante sottolineare che un grado di protezione non può essere considerato


presunzione di conformità di un grado diverso: ad esempio non è sempre vero che
IP67 è superiore a IP66. Infatti la prova per verificare la protezione contro
la penetrazione d’acqua è differente nei due casi. Per l’IP66 sottopongo l’oggetto
a dei getti d’acqua potenti (prova idrodinamica), mentre per l’IP67 faccio una prova
immergendo l’oggetto temporaneamente (prova idrostatica). è chiaro quindi che se
ad esempio si dovessero installare delle prese a spina nei pressi di un molo la scelta
corretta sarebbe l’IP66.

Grado di protezione meccanica


La norma prevede prove di resistenza meccanica specifiche dopo condizionamento

a -25°C per più di 16h:

c urto per caduta (versioni mobili);

c urto con martello pari a 1 joule (versioni fisse).

I nostri prodotti dispongono inoltre di un grado di protezione IK contro gli impatti

meccanici esterni, secondo norma CEI EN 62262 pari a IK 08, che corrisponde

a un impatto di 5 joule.

codice IK energia d’impatto codice IK energia d'impatto


00 non protetto 06 1 joule
01 0,15 joule 07 2 joule
02 0,2 joule 08 5 joule
03 0,35 joule 09 10 joule
04 0,5 joule 10 20 joule
05 0,7 joule

515
Il sistema Prese e spine di tipo industriale

d'installazione
modulare

Comportamento al calore anormale e al fuoco


La valutazione del comportamento al calore anormale ed al fuoco dei materiali

plastici che compongono le prese a spina fa riferimento a due diversi metodi

di prova:

c metodo del filo incandescente (glow-wire test) secondo norma

CEI EN 60695-2-10/11/12/13: simula le sollecitazioni termiche che possono essere

prodotte dalle sorgenti di calore (elementi incandescenti o resistori sovraccaricati)

in modo da valutarne il pericolo di innesco d’incendio.

La prova consiste nell’applicare un filo incandescente di 4 mm di diametro

per 30 sec. sul prodotto da testare.

La prova deve dare i seguenti risultati:

c l’eventuale fiamma deve cessare entro 30 secondi dalla rimozione del filo

incandescente;

c la carta velina posta sotto le gocce incendiate non deve infiammarsi.

La norma impone che la temperatura di prova per le parti che portano elementi

in tensione deve essere 850°C, mentre per le altre parti può essere 650°C.

Schneider Electric garantisce gli 850°C anche per i materiali esterni.

c Metodo di prova di fiamma con ago secondo norme CEI EN 60695-11-5:

simula l’effetto di piccole fiamme che possono manifestarsi in seguito al guasto

interno dei prodotti allo scopo di giudicare il rischio d’incendio.

La prova consiste nel sottoporre il provino del prodotto per il tempo Ta

(5,10,20,30,60,120 sec. a seconda delle norme specifiche) alla fiamma

di un becco di Bunsen; la prova deve dare i seguenti risultati:

c l’esemplare non si incendia,

c la fiamma e le particelle incandescenti non propagano l’incendio,

c la durata della combustione è inferiore a 30 sec dopo il distacco del becco

12
 m

di Bunsen.

45ϒ

516
Il sistema Guida alla scelta
d'installazione Prese e spine industriali PK
modulare

spine
serie Vu Hz Vi In IP IK resistenza al fuoco
mobili PK e PK fino a 50V 50/500 50 16 - 32 44 - 67 8 850°C
PratiKa da 50 a 690V 50/60 690 16 - 32 44 - 67 8 850°C
63 - 125 67 8 850°C
mobili a 90° da 50 a 690V 50/60 690 16 - 32 44 - 67 8 850°C

mobili con invertitore di fase da 50 a 690V 50/60 690 16 44 - 67 8 850°C

mobili con invertitore di fase a 90° da 50 a 690V 50/60 690 16 44 - 67 8 850°C


fisse da fino a 50V 50/500 50 16 - 32 44 - 67 8 850°C
parete da 50 a 690V 50/60 690 16 - 32 44 - 67 8 850°C
63 - 125 67 8 850°C
fisse da incasso a 90° da 50 a 690V 50/60 690 16 - 32 44 - 67 8 850°C
fisse con invertitore di fase da 50 a 690V 50/60 690 16 44 - 67 8 850°C
fisse con invertitore di fase a 90° da 50 a 690V 50/60 690 16 44 - 67 8 850°C

prese
serie Vu Hz Vi In IP IK resistenza al fuoco
mobili PK e PK fino a 50V 50/500 50 16 - 32 44 - 67 8 850°C
PratiKa da 50 a 690V 50/60 690 16 - 32 44 - 67 8 850°C
63 - 125 67 8 850°C
fisse da small da 50 a 690V 50/60 690 16 - 32 44 - 67 8 850°C
parete normali fino a 50V 50/500 50 16 - 32 44 - 67 8 850°C
da 50 a 690V 50/60 690 16 - 32 44 - 67 8 850°C
63 - 125 67 8 850°C
Unika con interruttore di blocco senza da 100 a 500V 50/60 16 - 32 - 63 44 - 65 9 750°C
protezione
con interruttore di blocco con da 100 a 500V 16 - 32 - 63 44 - 65 9 750°C
portafusibili
con trasformatore di sicurezza 230/24 400/24 50/60 6,5 44 - 65 9 750°C
con vano DIN da 100 a 500V 50/60 63 65 9 750°C
Compact con interruttore di blocco da 100 a 500V 50/60 16 - 32 - 63 65 10 850°C
Isoblock con vano apparecchi modulari
con interruttore di blocco da 100 a 500V 50/60 16 - 32 - 63 65 10 850°C
con portafusibili
con interruttore di blocco da 100 a 500V 50/60 16 - 32 65 10 850°C
con portafusibili sezionabili
con segnalazione luminosa
con trasformatore di sicurezza 230/24 400/24 6,5 65 10 850°C
con interruttore di protezione da 200 a 500V 50/60 63-125 65 8 960°C
e blocco elettrico
fisse da PK inclinate da 50 a 690V 50-60 690 16 - 32 44 - 67 8 850°C
incasso 63 - 125 67 8 850°C
dritte fino a 50V 50/500 Hz 50 16 - 32 44 - 67 8 850°C
da 50 a 690V 50-60 690 16 - 32 44 - 67 8 850°C
63 - 125 67 8 850°C

mini quadri per prese da incasso


serie Kaedra
numero moduli 4 4 4
numero prese 1 2 3
quadri per prese industriali
serie Kaedra
numero moduli 5 6 12+1 12+1 18+1
numero prese 2 4 3 6 8
quadri con pannello universale
serie Kaedra
numero moduli 5 6 12+1 12+1 18+1
altezza [mm] 460 460 335 460 460

517
Il sistema Grado di protezione degli involucri
d'installazione Considerazioni generali
modulare

Influenze esterne
La normativa impianti ha classificato e codificato un gran numero di influenze
esterne alle quali un impianto elettrico può essere sottoposto: presenza d'acqua,
presenza di corpi solidi, rischio di urti, vibrazioni, presenza di sostanze corrosive,
ecc… Queste situazioni possono influenzare i componenti elettrici con intensità
variabile in funzione delle caratteristiche dell'impianto: la presenza d'acqua
si può manifestare attraverso la caduta di qualche goccia… come anche attraverso
l'immersione totale.

Grado di protezione
La norma IEC 529 (in Italia CEI EN 60529 - classificazione CEI 70-1) permette
di indicare attraverso il codice IP i gradi di protezione previsti per gli involucri
delle apparecchiature elettriche contro l'accesso alle parti in tensione e contro
la penetrazione dell'acqua o dei corpi solidi estranei.
Questa norma non considera la protezione contro i rischi d'esplosione o contro
situazioni ambientali come l'umidità, i vapori corrosivi, le muffe o gli insetti.

Il codice IP è costituito da 2 cifre caratteristiche e può essere esteso con una lettera

addizionale nel caso in cui la protezione delle persone contro l'accesso


alle parti in tensione risulti essere superiore a quella indicata dalla prima cifra.

La prima cifra caratterizza la protezione del materiale contro la penetrazione

dei corpi solidi estranei.

La seconda cifra caratterizza la protezione contro la penetrazione dei liquidi

all'interno degli involucri con effetti dannosi.

La tabella di pagina 471 sintetizza il significato delle due cifre.

Osservazioni importanti
c Il grado di protezione IP deve sempre essere letto cifra per cifra e non

globalmente. Per esempio, un involucro con grado di protezione IP31 è adatto

in un ambiente che esige un grado di protezione minimo IP21.

In questo caso, non può invece essere utilizzato un apparecchio con involucro

avente grado di protezione IP30;

c considerazione del fatto che la presenza di acqua sulle apparecchiature (quadri)

è comunque di effetto negativo (penetrazione, effetti corrosivi, ecc…),

è opportuno che le apparecchiature installate all'esterno siano corredate di un

tettuccio di protezione eventualmente integrato da schermi laterali;

c in generale, i gradi di protezione indicati dai costruttori sono validi alle condizioni

previste dai cataloghi.

Tuttavia, soltanto il montaggio, l'installazione e la manutenzione effettuati secondo

la regola dell'arte garantiscono il mantenimento del grado di protezione originale.

Scelta degli involucri in funzione dei locali


La tabella 1 suggerisce il grado di protezione da utilizzare per i componenti elettrici
in funzione dell'ambiente di installazione. Non esistendo attualmente in Italia testi
normativi in merito, questa tabella è stata ricavata dalla guida UTE C 15-103,
opportunamente aggiornata per tener conto delle consuetudini impiantistiche
italiane. Le indicazioni di questa tabella hanno validità generale, ma possono essere
in qualche caso invalidate da prescrizioni normative o legislative relative ad ambienti
particolari. L'uso di questa tabella può risultare opportuno per non appesantire i costi
degli impianti effettuando scelte di prodotti aventi gradi di protezione in eccesso
rispetto a quelli considerati sufficienti dalle comuni regole di buona tecnica.
Come si può osservare, le indicazioni della tabella non si limitano agli ambienti
industriali (dove ad esempio si fa uso di componenti particolari ed importanti
quali i quadri di grossa potenza ed i condotti sbarre), ma si estendono anche
ad ambienti di tipo assimilabile a quello domestico ed alle aree all'aperto.
Ulteriori considerazioni
Dall'esame dell'intera tabella si osserva che un involucro con grado di protezione
IPX3 è idoneo ad essere installato all'aperto o in luoghi particolari, ove sia prevista
la presenza di liquidi e/o sia fortemente probabile l'eventualità di sgocciolamento
degli stessi. In generale i prodotti previsti per gli ambienti industriali trovano
applicazione nella realizzazione di impianti di distribuzione dell'energia elettrica
in ambienti chiusi (capannoni industriali, officine). Dall'analisi delle norme
impiantistiche e dalle buone regole di installazione attualmente vigenti si può
senz'altro affermare che i prodotti (quadri elettrici, condotti sbarre, …) aventi grado
di protezione IP54 e quindi verificati secondo le prescrizioni della norma
CEI EN 60529 per resistere agli spruzzi d'acqua da tutte le direzioni (il che
rappresenta una garanzia superiore all'IPX3, provato soltanto contro la caduta della
pioggia) sono da intendersi adatti all'utilizzo nella maggior parte degli impianti
elettrici destinati ad ambienti "normali" (dove peraltro risulta difficile immaginare le
apparecchiature continuamente sottoposte a getti d'acqua mediante manichette
o pompe d'irrigazione oppure ad eventi atmosferici di tipo equivalente).

518
Radicate abitudini impiantistiche, probabilmente legate ad una tradizione
che si fonda su una scarsa conoscenza delle definizioni dei gradi di protezione
meccanica, portano a volte i progettisti a richiedere apparecchiature come i quadri
ed i condotti sbarre con gradi di protezione eccessivi rispetto al reale bisogno.
Le indicazioni della tabella 1 possono essere di aiuto al progettista, fornendogli
informazioni di buona regola dell'arte che gli consentono di effettuare scelte
di prodotti adatti al luogo di installazione senza appesantire inutilmente i costi.
Una scelta corretta delle apparecchiature potrà a volte consentire l'impiego
di involucri con grado di protezione inferiore o addirittura la versione più economica
senza accessori di tenuta.

tabella 1
luoghi grado di protezione luoghi grado di protezione
locali tecnici stabilimenti industriali
camere frigorifere IP33 lavorazione del legno IP50/60
sale di controllo IP30 fabbricazione del cartone IP33
officine IP31/43 magazzini frigoriferi IP33
laboratori IP31 sala macchine IP30
sala macchine IP31 trattamento dei metalli IP31/33
garage (1)
fabbriche di carta IP33/34
locali caldaie (1)
edifici riceventi il pubblico
edifici per uso collettivo edifici sportivi coperti IP31
uffici IP30 musei IP31
sale ristorante e mense IP31 parcheggi coperti IP31
grandi cucine IP35 sale di audizione e spettacoli IP30
sale sport IP31 esposizioni/gallerie d'arte IP30
sala riunione IP30 tendoni IP44
(1) Il grado di protezione è funzione della classificazione dell'area e del tipo di impianto previsti dalla norma CEI 64-2 e/o dai regolamenti in vigore.

519
Il sistema Grado di protezione degli involucri
d'installazione Prescrizioni normative
modulare

Grado di protezione IP degli involucri secondo le Norme CEI EN 60529


1a Cifra caratteristica: Protezione contro l’ingresso di corpi estranei e contro l’accesso a parti pericolose
significato 0 1 2 3 4 5 6
protezione corpi solidi corpi solidi corpi solidi corpi solidi polvere in polvere
dell’involucro di dimensioni di dimensioni di dimensioni di dimensioni quantità nociva (totalmente
contro l’ingresso di superiori a 50 mm superiori superiori superiori protetto)
a 12,5 mm a 2,5 mm a 1 mm
mezzo di prova

calibro oggetto calibro oggetto calibro oggetto calibro oggetto polvere polvere
Ø 50 mm Ø 12,5 mm Ø 2,5 mm Ø 1 mm di talco di talco
protezione della dorso dito attrezzo filo
persona contro della mano
l’accesso con
mezzo di prova

calibro dito di prova calibro calibro


di accessibilità articolato di accessibilità di accessibilità
Ø 50 mm Ø 2,5 mm Ø 1 mm

2a Cifra caratteristica: Protezione contro la penetrazione dell'acqua


significato 0 1 2 3 4 5 6 7 8
protezione caduta caduta pioggia spruzzi getti d'acqua getti d'acqua immersione immersione
dell’involucro verticale verticale d'acqua potenti temporanea continua
contro effetti dannosi di gocce di gocce
derivati da d'acqua d'acqua con
inclinazione
dell'involucro
fino a 15°
mezzo di prova in accordo tra
utilizzatore,
ma più
severe
di quelle
di cifra 7

Lettere opzionali
lettera addizionale (1) lettera supplementare
significato A B C D informazioni supplementari per la protezione
del materiale
protezione dorso della mano dito attrezzo filo H apparecchiature ad alta tensione
della persona contro
l'accesso con
mezzo di prova M provato contro gli effetti dannosi dovuti all'ingresso
dell'acqua quando le parti mobili dell'apparecchiatura
sono in moto
S provato contro gli effetti dannosi dovuti all'ingresso
dell'acqua quando le parti mobili dell'apparecchiatura
non sono in moto
calibro dito di prova calibro calibro W adatto all'uso in condizioni atmosferiche specificate
di accessibilità Ø articolato di accessibilità Ø di accessibilità Ø e dotato di misure e procedimenti addizionali
50 mm 2,5 mm x 100 mm 1 mm x 100 mm
(1) Utilizzato solo se:

c la protezione effettiva contro l’accesso a parti pericolose è superiore a quella indicata dalla prima cifra caratteristica.

c è indicata solo la protezione contro l’accesso a parti pericolose e la prima cifra caratteristica viene allora sostituita con una X.

Esempio di applicazione completa del codice IP:

protetto contro l'ingresso protetto contro


di corpi solidi superiori a 2,5 mm l’accesso con un filo

IP 3 4 D W
protetto contro gli adatto all’uso in condizioni
effetti di spruzzo d’acqua atmosferiche specificate

520
Indice 10 - Illuminazione di emergenza

n Informazioni introduttive sull'illuminazione ..................................................................pag. 522


e la segnalazione di sicurezza
n La progettazione ........................................................................................ pag. 523

n Manutenzione ...........................................................................................................................pag. 531

n Approfondimenti progettuali ...............................................................................................pag. 533

n Esempi applicativi ...................................................................................... pag. 538

521
Illuminazione Informazioni introduttive
di emergenza sull’Illuminazione e la
segnalazione di sicurezza

Per illuminazione d’emergenza s’intende l’illuminazione ausiliaria che


interviene quando quella ordinaria viene a mancare.
L’illuminazione di emergenza viene così suddivisa (UNI EN 1838):

Illuminazione
di emergenza

Illuminazione Illuminazione
di sicurezza di riserva

Illuminazione Illuminazione
di sicurezza Illuminazione di aree
per l'esodo antipanico ad alto rischio

Illuminazione di riserva
Consente di continuare o terminare l’attività ordinaria senza sostanziali cambiamenti.

Illuminazione di sicurezza
Parte dell'illuminazione di emergenza, destinata a provvedere all’illuminazione per la
sicurezza delle persone durante l'evacuazione di una zona o di coloro che tentano di
completare un'operazione potenzialmente pericolosa prima di lasciare la zona stessa.
È destinata ad evidenziare i mezzi di evacuazione ed a garantire che possano essere
sempre individuati ed utilizzati con sicurezza, quando risulta necessaria
l’illuminazione ordinaria o quella di emergenza.
L’illuminazione di sicurezza viene ulteriormente suddivisa in:
b Illuminazione di sicurezza per l’esodo
Parte dell'illuminazione di sicurezza, destinata ad assicurare che i mezzi di fuga
possano essere chiaramente identificati e utilizzati in sicurezza quando la zona
è occupata.

b Illuminazione antipanico di aree estese

(conosciuta in alcuni paesi come illuminazione antipanico)


Parte dell'illuminazione di sicurezza, destinata ad evitare il panico e a fornire
l'illuminazione necessaria affinché le persone possano raggiungere un luogo
da cui possa essere identificata una via di esodo.
b Illuminazione di aree ad alto rischio
Parte dell'illuminazione di sicurezza, destinata a garantire la sicurezza delle persone
coinvolte in processi di lavorazione o situazioni potenzialmente pericolose e a
consentire procedure di arresto adeguate alla sicurezza dell'operatore e degli
occupanti dei locali.

Illuminazione e segnalazione delle vie di esodo


L’illuminazione e la segnalazione delle vie di esodo sono argomenti particolarmente
importanti per tutti coloro che sono chiamati a progettare impianti di emergenza, una
scelta oculata contribuisce ad innalzare i livelli di sicurezza e a gestire in modo migliore
situazioni di emergenza. La Norma UNI EN 1838 “Applicazioni illuminotecniche –
Illuminazione d’emergenza” fornisce alcune basilari indicazioni su quello che si
intende per Illuminazione delle vie di esodo: “Scopo dell’illuminazione delle vie di esodo
è consentire un esodo sicuro agli occupanti fornendo appropriate condizioni
di visibilità e indicazioni adeguate sulle vie di esodo…”
ll concetto appena esposto risulta molto semplice: la segnalazione e l’illuminazione
delle vie di esodo devono essere due cose separate.

Il grado di protezione
Il codice di protezione (IP) internazionale.
Per la classificazione del grado di protezione degli involucri, le norme IEC adottano
sostanzialmente il seguente sistema: IP (Internal Protection) + 2 cifre (variabili
secondo il grado di protezione. Per ulteriori dettagli vedere pag 516.

522
Illuminazione La progettazione

di emergenza

Introduzione
Nella progettazione di un edificio o di un particolare locale, l'integrazione
dell'illuminazione di emergenza con quella ordinaria deve essere assolutamente
rispondente alle norme relative agli impianti elettrici. Il rispetto delle normative e
delle leggi costituisce una condizione necessaria per realizzare un impianto a regola
d'arte. I principali obiettivi dell'illuminazione di emergenza quando quella ordinaria
viene a mancare sono i seguenti:
b Indicare chiaramente le vie di uscita, mediante appropriate segnalazioni.
b Prevedere l'illuminazione di emergenza lungo i percorsi, in modo tale
da consentire il deflusso sicuro verso le uscite.
b Assicurare che gli allarmi e le attrezzature antincendio previsti lungo
le vie di uscita siano prontamente identificati.

Leggi e norme italiane ed europee


La progettazione degli impianti per illuminazione di emergenza è regolamentata da
prescrizioni legislative, che sono periodicamente aggiornate e implementate da
Segnalare le vie di uscita
nuovi documenti, pubblicati su richiesta degli enti preposti alla gestione delle
direttive e delle norme tecniche europee ed internazionali. In campo nazionale
vigono leggi, decreti e norme tecniche che regolano le varie attività; indicano dove è
prescritta e quali caratteristiche deve avere l'illuminazione di emergenza. Il compito
dei progettista è quello di assicurare la rispondenza del progetto a queste norme.

Corpus normativo / legislativo italiano


Esempi di Leggi, Circolari Ministeriali e Decreti (D.M)
b Legge 1 marzo 1968, n. 186
"Realizzazioni e costruzioni "a regola d'arte" per materiali, apparecchiature,
impianti elettrici."
b Legge 18 ottobre 1977, n. 791
Attuazione nazionale della Direttiva Comunitaria n. 72/23 "Garanzie di sicurezza
del materiale elettrico, rispetto alle norme tecniche e certificazioni di conformità
per la sua libera circolazione commerciale".
b D.M. 23 luglio 1979
"Designazione degli organismi incaricati di rilasciare gli attestati di conformità
alle norme tecniche: l'IENGF (Istituto Elettrotecnico Nazionale "Galileo Ferraris"),
l'IMQ (Istituto Italiano del Marchio di Qualità), il CESI (Centro Elettrotecnico
Sperimentale Italiano)".
Prevedere l’illuminazione b Legge 22 gennaio 2008, n.37
di emergenza lungo "Sicurezza degli impianti elettrici, regole per la progettazione e realizzazione,
ambiti di competenze tecnico/professionali".
i percorsi b DL 9 aprile 2008, n.81
"Norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro". Si tratta di norme che
costituiscono il riferimento generale per i controlli di conformità degli impianti nei
luoghi di lavoro effettuati attraverso l'ISPESL (Istituto Superiore per la Prevenzione e
la Sicurezza del Lavoro) che è stato costituito col D.P.R. 31 luglio 1980, n. 619 in
attuazione della Legge 23 dicembre 1978, n. 833 "Istituzione del Sevizio Sanitario
Nazionale".
b Circolare Ministeriale 3 luglio 1967, n. 75
"Prevenzione incendi nei grandi magazzini, empori, ecc.."
b D.M. 8 marzo 1985
"Direttive sulle misure più urgenti ed essenziali di prevenzione incendi ai fini
del rilascio del nullaosta provvisorio di cui alla Legge n. 818/1984"
b D.M. 11 gennaio 1988
"Norme di prevenzione incendi nelle metropolitane"
b D.M. 1 febbraio 1986
"Norme di sicurezza antincendi per la costruzione e l'esercizio di autorimesse
e simili"
b D.M. 14 giugno 1989
"Prescrizioni tecniche necessarie a garantire l'accessibilità, l'adattabilità e la visibilità
degli edifici privati e di edilizia residenziale pubblica sovvenzionata e agevolata,
ai fini del superamento e dell'eliminazione delle barriere architettoniche"
b D.M. 26 agosto 1992
"Norme di prevenzione incendi per l'edilizia scolastica"
b D.M. 9 aprile 1994
"Approvazione della regola tecnica di prevenzione incendi per la costruzione
e l’esercizio delle attività ricreative turistico alberghiere"

523
Illuminazione La progettazione

di emergenza

b D.P.R. 30 giugno 1995, n. 418


"Regolamento concernente norme di sicurezza antincendio per gli edifici di interesse
storico-artistico destinati a biblioteche ed archivi"
b D.M. 18 marzo 1996
"Norme di sicurezza per la costruzione e l’esercizio degli impianti sportivi."
b Circolare Ministeriale 19 agosto 1996
"Approvazione della regola tecnica di prevenzione incendi per la progettazione,
costruzione ed esercizio dei locali di intrattenimento e di pubblico spettacolo"
b D.M. 10 marzo 1998
"Criteri generali di sicurezza antincendio e per la gestione dell’emergenza nei luoghi
di lavoro."
b D.M. 18 settembre 2002
"Approvazione della regola tecnica di prevenzione incendi per la progettazione,
la costruzione e l’esercizio delle strutture sanitarie pubbliche e private."
b D.M. 22 febbraio 2006
"Approvazione della regola tecnica di prevenzione incendi, per la progettazione,
la costruzione e l’esercizio di edifici e/o locali destinati ad uffici."
b DM 27/07/10
"Regola tecnica di prevenzione incendi per la progettazione, costruzione ed
esercizio delle attività commerciali con superficie superiore a 400 mq."

Le norme “CEI”
Con le norme del Comitato Elettrotecnico Italiano e del CENELEC (Comité
Européen de Normalisation Electrotechnique), entriamo in un ambito prescrittivo di
specifico interesse per il tecnico e per il progettista. Alla emergenza sono dedicate
varie sezioni. Una prima distinzione da fare riguarda le norme degli apparecchi
e le norme che attengono agli impianti.
Gli apparecchi per l'illuminazione di emergenza sono l'oggetto della Norma
Europea CEI EN 60598-2-22 "Apparecchi di illuminazione. - Parte II:
Prescrizioni particolari. Apparecchi di illuminazione di emergenza", che
costituisce una branca integrativa (di specificazione e di approfondimento) della
Norma CEI 34-21 "Apparecchi di illuminazione. Parte I: Prescrizioni generali e
prove". Le due norme richiedono pertanto una lettura congiunta.
Sui soccorritori utilizzati per servizi di sicurezza il riferimento normativo è la
CEI EN 50171 “Sistemi di Alimentazione Centralizzata”, che indica i requisiti
necessari dei gruppi, sia UPS sia Soccorritori, destinati all’alimentazione
di apparecchiature di sicurezza.
Altre norme di particolare importanza sull’illuminazione di emergenza sono la
“EN 50172 - Emergency Escape Lighting Systems” e la “EN 62034 - Automatic
test system for battery powered emergency escape lighting”, di recente
recepimento a livello europeo.
È importante notare che la norma EN 50172 è il primo documento che introduce i
requisiti fondamentali per effettuare le verifiche e le manutenzioni degli impianti
per illuminazione di emergenza.
Il campo degli impianti presenta una articolazione maggiore considerata
la diversità delle applicazioni per tipologie di ambienti.
Il posto di primo piano è occupato dalla Norma CEI 64-8, direttiva base
per la sicurezza degli impianti elettrici utilizzatori in bassa tensione.
La nuova edizione, rivista ed integrata alla luce dei più recenti documenti normativi
europei, comprende gli aggiornamenti ed i commenti delle 7 parti che la
compongono.
Importante ai fini degli impianti di emergenza è la parte 7, con la sezione 752
"Impianti elettrici nei luoghi di pubblico spettacolo e di trattenimento" e con la
Sezione 710 - Variante 2, relativa ai locali ad uso medico che ha sostituito la vecchia
CEI 64-4.
Per impianti elettrici nei "locali adibiti ad uso medico" (Norma CEI 64-8/v2 sez710)
s'intendono gli impianti installati in locali destinati a scopi diagnostici, terapeutici,
chirurgici, di sorveglianza o di riabilitazione dei pazienti.
Altre norme e guide CEI che comprendono capitoli relativi all’illuminazione
di emergenza sono:
b Norma CEI 64-15 – “Impianti elettrici negli edifici pregevoli per rilevanza
storica e/o artistica"
b Guida CEI 64-50 – “Edilizia residenziale”
b Guida CEI 64-51 – “Centri commerciali”
b Guida CEI 64-52 – “Edilizia scolastica”
b Guida CEI 64-53 – “Agenzie bancarie, negozi, bar, magazzini, ristoranti”

524
Le norme UNI
L'UNI - Ente Nazionale Italiano di Unificazione - è un'associazione privata che
svolge attività normativa in tutti i settori industriali, commerciali e del terziario ad
esclusione di quello elettrico ed elettrotecnico di competenza del CEI - Comitato
Elettrotecnico Italiano.
Il ruolo dell'UNI, quale Organismo nazionale italiano di normazione, è stato
riconosciuto con la Legge n. 317 del 21 giugno 1986 (Direttiva Europea 83/189/
CEE).
L'UNI partecipa, in rappresentanza dell'Italia, all'attività normativa degli organismi
sovranazionali di normazione: ISO (International Organization for Standardization)
e CEN (Comité Européen de Normalisation).
All'UNI è assegnato il compito di elaborare norme in materia illuminotecnica, a
prescindere dall'impiantistica elettrica di alimentazione, di gestione e di controllo.
Documento particolarmente importante a livello europeo, riguardante l’illuminazione
d’emergenza, è la Norma UNI EN 1838 “Applicazioni dell’illuminotecnica –
illuminazione d’emergenza”. Questa norma introduce specifici requisiti e vincoli
che riguardano l’esecuzione e le prestazioni dei sistemi per l’illuminazione
d’emergenza.
Altre Norme UNI che comprendono requisiti sull’illuminazione di emergenza sono:
b UNI 9316, aprile 1989 - "Impianti sportivi. Illuminazione per le riprese
televisive a colori. Prescrizioni"
b UNI EN 81, 1 luglio 1987 - "Regole di sicurezza per la costruzione e
l'installazione degli ascensori e montacarichi. - Ascensori elettrici."
b UNI 7543 parte 2ª - UNI 7546 parte 5ª -"Segnalazioni per l'illuminazione di
emergenza"
Le UNI 7543 e 7546 sono applicate congiuntamente alle prescrizioni contenute nel:
“D.L. 81/08” Tav. XXV e XXVI "prescrizioni minime per la segnaletica di sicurezza
e/o di salute sul luogo di lavoro”.
UNI CEI 11222 settembre 2010 “Impianti di illuminazione di sicurezza negli edifici”
Procedure per la verifica periodica, la manutenzione, la revisione e il collaudo.

525
Illuminazione La progettazione
di emergenza

Dove serve l'illuminazione di emergenza


luoghi norme e leggi prestazioni richieste
Alberghi Alberghi, motel, villaggi, DM 9/4/1994 Alimentazione di sicurezza ad
affittacamere, case per vacanze, interruzione breve (≤ 0.5 sec);
agriturismo, ostelli, rifugi alpini, tempo di ricarica 12 h; autonomia
residence 1 h; illuminamento non inferiore
a 5 lux.
Ascensori e montacarichi Norma UNI EN 81 - 1/7/1987 Alimentazione di emergenza
DM 14/6/1989 n.236 sufficiente per una lampada
DPR 30/04/99 n.162 da 1 W, per almeno 1 h.

Centri commerciali Grandi magazzini, centri DM 27/7/2010 Alimentazione di sicurezza ad


commerciali, ipermercati interruzione breve (≤ 0.5 sec);
(superiori a 400 m2) tempo di ricarica 12 h; autonomia
1 h 30'; illuminamento non
inferiore a 5 lux.

Edifici Di civile abitazione con altezza DM 16/5/1987, n.246 Illuminazione di sicurezza


superiore a 32 metri affidabile e segnalazione delle
vie di esodo in edifici con altezza
superiore a 32 m
A destinazione prevalentemente Guida CEI 64-50 E’ opportuna l’illuminazione
residenziale: ristoranti, di sicurezza con autonomia
magazzini, banche, abitazioni, di almeno 1 h.
uffici, negozi, magazzini
Parcheggi sotterranei o in locali DM 1/2/1986 Illuminazione di sicurezza
chiusi con più di 300 autoveicoli, Guida CEI 64-50 ad intervento immediato,con
negozi, uffici illuminamento di 5 lux minimi
per le operazioni di sfollamento
Impianti sportivi DM 18/03/96 Alimentazione di sicurezza ad
interruzione breve (≤ 0.5 sec);
tempo di ricarica 12 h; autonomia
1 h; illuminamento non inferiore
a 5 lux.
UNI 9316 - aprile 1989 Si deve mantenere il 10% del
livello di illuminamento medio sul
campo da gioco e nei tratti iniziali
delle vie di uscita
Locali per uso medico Norma CEI 64-8 Sez. 710 Alimentazione di sicurezza ad
DM 18/09/2002 interruzione breve (es. lampade
scialitiche), media o lunga; tempo
di ricarica 12 h; autonomia 2 h;
illuminamento non inferiore
a 5 lux lungo le vie di esodo.
Ospedali, case di cura e simili DM 8/3/1985 L’illuminazione di sicurezza
con oltre 25 posti letto deve garantire un’affidabile
segnalazione delle vie di esodo
che per durata e livello di
illuminamento consenta
un adeguato sfollamento
Case di cura private DM 5/8/1977 Automatica ed immediata
Costruzioni ospedaliere DDF 29/7/1939 disponibilità di alimentazione
di emergenza per i servizi
essenziali, nonché un minimo di
illuminazione negli altri ambienti
Settore navale SOLAS 74 (83) Grado di protezione IP65;
DPR 29/03/93 n°188 autonomia 3 h; costruzione
resistente alle vibrazioni.

526
Dove serve l'illuminazione di emergenza
luoghi norme e leggi prestazioni richieste
Luoghi di lavoro uffici DM 22/2/2006 Alimentazione di sicurezza ad
interruzione breve; (≤ 0,5 sec.);
tempo di ricarica 12 h; autonomia
2 h; illuminamento non inferiore
a 5 lux ad 1m di altezza lungo le
vie di uscita.
luogo di lavoro pubblico e privato DL 9/4/08, n.81 Illuminazione di sicurezza di
intensità sufficiente nelle uscite
in sotterraneo DPR 20/3/1956, n.320
di emergenza che richiedono
illuminazione artificiale e dove i
lavoratori sono particolarmente
esposti a rischio.
Metropolitane DM 11/1/1988 Illuminazione di sicurezza ad
intervento automatico entro 3”;
illuminamento medio di 5 lux.
Edifici pregevoli per arte e storia Musei, esposizione o mostre DPR 20/05/92 n°569 Negli ambienti dove è prevista
DPR 30/06/95 n°418 la presenza di pubblico,
Biblioteche, archivi
l’illuminazione di sicurezza
deve garantire un’affidabile
illuminazione delle vie di
esodo e delle uscite, per il
tempo necessario a consentire
l’evacuazione delle persone.
Prevenzione incendi b Locali per esposizione e/o DM 8/3/1985 L’illuminazione di sicurezza
vendita all’ingrosso o al dettaglio deve garantire un’affidabile
con superficie lorda superiore segnalazione delle vie di
400 mq. esodo, che per durata e livello
b Aziende e uffici nei quali siano di illuminamento consenta un
occupati oltre 500 addetti adeguato sfollamento
b Teatri di posa per le riprese
cinematografiche e televisive
b Stabilimenti per sviluppo e
stampa di pellicole
cinematografiche
Scuole b Edifici e locali adibiti a scuole DM 26/8/1992 Illuminazione di sicurezza
b Scuole di ogni ordine grado e DM 8/3/1985 con tempo di ricarica 12 h,
tipo, collegi, accademie e simili autonomia 30’; illuminamento
per oltre 100 persone presenti non inferiore a 5 lux

Locali pubblico spettacolo Teatri, cinematografi, sale per DM 19/08/96 Illuminazione di emergenza
concerti o da ballo, per Norma CEI 64-8 entro un tempo breve
esposizioni, conferenze o riunioni Guida CEI 64-50 (≤ 0.5 sec) con indicazione delle
di pubblico spettacolo in genere Circolare n.16 / 1951 vie di esodo; illuminamento di
Regio Decr. 7/11/’42, n.1564 2 lux in tutti gli ambienti con
Circolare n.79 - 27/8/’71 presenza di pubblico e 5 lux
sulle uscite e nelle scale; ricarica
completa in 12 h, autonomia di
almeno 1 h.

527
Illuminazione La progettazione
di emergenza Le fasi principali di un progetto

Le fasi di un progetto
Per semplificare i passaggi della progettazione,lo schema consigliato è il seguente:

> Fase 1
Collocare gli apparecchi e la segnaletica nei punti obbligati
b La Norma 1838, al punto 4.1, richiede di installare gli apparecchi ad almeno 2 m di
altezza dal suolo, questo per offrire una buona visibilità in caso di evacuazione;
lo stesso paragrafo indica dove e come posizionare gli apparecchi dell’impianto di
emergenza.

Ad ogni porta di uscita Sulle uscite di sicurezza Vicino ed immediatamente


prevista per l’uso ed in corrispondenza all’esterno di ogni uscita.
di emergenza. dei segnali di sicurezza.

Vicino alle scale in modo In corrispondenza di ogni Vicino ad ogni punto di pronto
che ogni rampa riceva luce cambio di direzione. soccorso.
diretta.

Vicino ad ogni cambio Ad ogni intersezione Vicino ad ogni dispositivo


di livello di corridoi. antincendio e punto
di chiamata.

528
> Fase 2
Segnalazione di sicurezza per l'esodo
E’ fondamentale che la via di esodo ottimale sia inequivocabilmente segnalata,
permettendo veloci e sicure evacuazioni degli ambienti e degli edifici.

L’efficienza delle segnalazioni dipende essenzialmente dalle dimensioni, dal colore,

dalla posizione e dalla visibilità del segnale. Massima distanza di visibilità.


Questi disegni fanno riferimento, per il loro formato, alle norme UNI 7546
ed alle direttive CEE 92/58 introdotte il 24 giugno 1992.
Massima distanza di visibilità
E’ importante assicurarsi che i segnali destinati alla segnalazione delle vie di esodo
siano visibili da ogni punto, ciò dipende, oltre che dalla posizione del segnale, anche
dalle dimensioni dello stesso. A questo scopo le normative forniscono la seguente
formula:
Formato di segnalazione d= s x p
più utilizzato.
dove
b “d” è la distanza massima di osservazione;
b “p” è l’altezza del pittogramma
b “s”= 100 per i segnali illuminati esternamente
= 200 per i segnali illuminati internamente
Apparecchi di emergenza per segnalazione
Gli apparecchi di emergenza per segnalazione hanno caratteristiche distintive ben
definite e differenti rispetto a quelle dell’illuminazione di emergenza.
Non è consentito estendere la funzione di “illuminazione di emergenza”
ad apparecchi di segnalazione. Questi, infatti non devono illuminare gli ambienti,
ma segnalare e identificare chiaramente le vie di esodo, in conformità con le
normative nazionali ed internazionali riguardanti la segnaletica di sicurezza che ne
definiscono le caratteristiche fotometriche ottimali, per garantire il migliore livello di
leggibilità.

> Fase 3
Illuminazione di sicurezza per l'esodo
Nelle vie di esodo di larghezza fino a 2 m (secondo UNI EN 1838) è necessario
prevedere apparecchi per assicurare un livello di illuminamento minimo di 1 lux
sul pavimento, lungo la linea centrale della via di esodo. Sulla fascia centrale,
di larghezza non inferiore a metà della via di fuga stessa, l’illuminamento non deve
essere al di sotto di 0.5 lux.
Esempio di corretto posizionamento della segnalazione.
Riportiamo testualmente due note di commento della EN 1838 relative a questo
argomento.
b Nota 1: vie di esodo di larghezza superiore devono essere considerate come
insieme di percorsi di larghezza pari a 2 m oppure essere fornite di illuminazione
per aree estese (ANTIPANICO).
b Nota 2: i paesi che richiedono livelli di illuminamento diversi sono indicati
nell’appendice B.

Il tempo d’intervento degli apparecchi di emergenza deve essere ≤0,5 sec,


il 50% dell’illuminamento minimo richiesto deve essere fornito entro 5 sec,
mentre l’illuminamento completo deve essere garantito entro 60 sec.

N.B. In relazione alla Nota 2, il recepimento della Norma a


livello nazionale, ha modificato i valori da applicare, in quanto
gli illuminamenti per i locali di pubblico spettacolo sono rimasti
di 2 lux minimi sul piano orizzontale ad 1m dal calpestio per le
zone estese (ANTIPANICO) in qualsiasi punto della via di
uscita, e di 5 lux in corrispondenza di porte e scale.
La deviazione italiana si basa inoltre su tutti i decreti di
prevenzione incendi, dove i livelli di illuminamento sono
richiesti per legge.

529
Illuminazione La progettazione
di emergenza Le fasi principali di un progetto

1 lux

1m
(u 0.5 lux)

La deviazione Italiana richiede che i livelli di illuminamento


siano conformi ai decreti di prevenzione incendi (vedi nota 2).
> Fase 4
Illuminazione delle aree antipanico
Per le aree aperte o attraversate dalle vie di esodo, chiamate comunemente Aree
Estese o Antipanico, deve essere garantito un illuminamento orizzontale al suolo
non minore di 0,5 lx sull'intera area non coperta, con esclusione di una fascia
di 0,5 m sul perimetro dell'area stessa.
Gli altri parametri sono simili a quelli già citati per l’illuminamento delle vie di esodo.

> Fase 5
Illuminazione delle aree ad alto rischio
È necessario prevedere un illuminamento sul piano di riferimento non inferiore al
10% di quello previsto per l'attività; esso non deve essere comunque minore di 15 lx.
Il tempo di intervento degli apparecchi di emergenza nelle aree ad alto rischio deve
essere tale da fornire il flusso luminoso nominale entro 0,5 s dal momento della
mancanza della tensione di rete.

> Fase 6
Collocare gli apparecchi anche nei punti importanti dell'edificio
Le cabine degli ascensori, i locali tecnici, le scale mobili, i locali con gruppi
elettrogeni, i parcheggi coperti richiedono l'illuminazione di emergenza alimentata
u 0.5 lux a batteria per consentire l'intervento del personale in mancanza di rete.
0.5 m
> Fase 7
Definizione del tipo di impianto: autonomo, centralizzato o misto
Esistono essenzialmente due tipi di impianti di emergenza da scegliere:

b Autoalimentato

b Centralizzato.

In determinate situazioni diventa però conveniente utilizzarli assieme, in modo

combinato. Per facilitare la ricerca vediamo quali possono essere le ragioni di una

scelta. Spesso il progettista o gli addetti ai lavori si trovano di fronte a molteplici

soluzioni, che oggettivamente forniscono lo stesso risultato ma che in realtà a livello

Illuminazione delle aree antipanico. di manutenzione, durata, costi, sono completamente diverse.

530
Illuminazione Manutenzione
di emergenza Verifiche periodiche e manutenzione

Per avere la certezza di un impianto a regola d’arte, che rispetti tutti i requisiti tecnici
e normativi, e soprattutto mantenga nel tempo tutte le caratteristiche di sicurezza e
di prestazioni, è necessario stabilire i criteri delle verifiche preliminari e periodiche.

Verifiche
Una volta realizzato l’impianto occorre verificare attraverso appropriati strumenti se
si rispettano i requisiti normativi o legislativi, poiché vengono richiesti, per ogni
ambiente, determinati livelli di illuminamento al suolo o ad 1 metro dal suolo.
Per la segnalazione delle vie di esodo dovrà essere verificata la distanza di visibilità
(m) e la leggibilità dei segnali di sicurezza.

La normativa tecnica e legislativa è vaga sull’argomento, infatti, con il termine

generale di“controllo” degli impianti elettrici si raggruppano diversi significati:


collaudo, omologazione, verifica,ispezione, esame. Apparentemente queste varie
forme di controllo si somigliano tutte, infatti spesso vengono utilizzate in maniera
indifferente confondendone il significato. Spesso con il termine collaudo s’intende
anche una prima verifica.

Manutenzione
Per quanto riguarda la manutenzione le indicazioni più recenti vengono dalla
Norma EN 50172 “Sistemi di illuminazione di sicurezza” e dalla Norma
UNI CEI 11222 “Impianti di illuminazione di sicurezza negli edifici”che hanno
stabilito una serie di procedure per effettuare le verifiche periodiche, la
manutenzione, la revisione ed il collaudo degli impianti per l’illuminazione di
sicurezza negli edifici, costituiti da apparecchi per illuminazione di emergenza,
sia di tipo autonomo che di tipo centralizzato e di altri eventuali componenti utilizzati,
al fine di garantirne l’efficienza operativa.
Per prima cosa la norma EN 50172 prescrive l’utilizzo di un registro per i controlli
periodici (Log Book), in cui siano annotate le verifiche di routine, i risultati dei test,
i difetti ed eventuali altre alterazioni dell’impianto oltre ad ogni intervento di
manutenzione. Il registro deve essere mantenuto aggiornato a cura di una persona
designata dal proprietario e deve essere sempre disponibile per le persone
autorizzate alle ispezioni. Un analogo registro è richiesto anche all'articolo 5
del D.M. 10 marzo 1998: “Criteri generali di sicurezza antincendio e per la
gestione dell' emergenza nei luoghi di lavoro”, ma anche dalla serie di circolari e
decreti ministeriali relativi alla prevenzione incendi che sono indicati a seguire.
Il registro deve contenere come minimo le seguenti informazioni:
b data di messa in funzione dell’impianto di illuminazione di emergenza, compresa
la documentazione tecnica relativa al progetto originale ed alle eventuali modifiche

dello stesso;

b data e breve descrizione di ogni servizio, ispezione o test;

b data e tipo di verifica periodica ed intervento effettuato (mese/anno nel formato

mm/aa);

b data e breve descrizione dei difetti riscontrati e dell’azione correttiva effettuata;

b data e breve descrizione di ogni alterazione dell’impianto di illuminazione di

emergenza;

b quando è presente un sistema di controllo automatico devono essere descritte

le caratteristiche.

N.B: l’esito stampato del sistema di controllo automatico, quando presente, è considerato
sufficiente a sostituire i dati del registro.
Altre informazioni che assumono importanza rilevante nella compilazione
del registro possono essere:
b dati relativi ad altre registrazioni di sicurezza, come ad esempio sistemi di allarme;

b data e tipo di manutenzione periodica o revisione effettuata;

b numero di matricola o altri estremi di identificazione del dispositivo di sicurezza;



b ragione sociale e indirizzo completo Appe altri estremi di identificazione

del manutentore;
b firma leggibile del manutentore.
Una sintesi delle procedure fondamentali indicate dalla norma per effettuare le
operazioni in sicurezza e mantenere efficiente l’impianto sono invece:

b tutte le operazioni di controllo dell’impianto, con particolare attenzione alla verifica

dell’autonomia, devono avvenire possibilmente in periodi di basso rischio e che


permettano la successiva ricarica delle batterie, al fine di evitare che un black-out
ravvicinato non generi situazioni di rischio;

b Verificare giornalmente gli indicatori di corretta alimentazione delle sorgenti

di energia e di ogni circuito di inibizione se presente;

531
Illuminazione Manutenzione
di emergenza Verifiche periodiche e manutenzione

b Ogni mese effettuare un test funzionale dell’impianto, simulando una mancanza di


alimentazione ordinaria per un tempo sufficiente a verificare la corretta accensione
degli apparecchi di illuminazione e segnalazione. La durata del test non deve limitare
in modo importante l’autonomia degli apparecchi provati ma deve consentire di
verificare che gli apparecchi siano presenti, puliti e che funzionino correttamente;
b Eseguire almeno annualmente un test di autonomia di ogni apparecchio di
illuminazione e segnalazione, simulando la mancanza di alimentazione ordinaria
per un tempo sufficiente; le caratteristiche del test devono rispettare per quanto
possibile le note prescritto al punto 3.
N.B: se si utilizza un sistema di controllo automatico i risultati del test di autonomia devono
essere registrati. Oltre a queste importanti informazioni relative alla manutenzione dell’impianto,
va ricordato che, per i luoghi di lavoro, il D.lgs 81/08 impone di mantenere pienamente efficienti
i sistemi di sicurezza e quindi anche l’illuminazione di sicurezza.
L’art. 15 punto z) “regolare manutenzione di ambienti, attrezzature, macchine e
impianti,con particolare riguardo ai dispositivi di sicurezza in conformità alla
indicazione dei fabbricanti” e l’art. 64 punto e) “gli impianti e i dispositivi di
sicurezza, destinati alla prevenzione o all’eliminazione dei pericoli, vengono
sottoposti a regolare manutenzione e al controllo del loro funzionamento”
sono abbastanza espliciti al riguardo.
Registro e verifiche periodiche dell’impianto di emergenza
Oltre alla EN 50172 e UNI CEI 11222 ci sono altre norme e decreti legislativi che
obbligano i responsabili della gestione di molti ambienti a tenere una
documentazione completa ed aggiornata, un registro delle verifiche periodiche in
pratica, in cui sia possibile controllare l’effettiva manutenzione dell’impianto di
sicurezza. Questo permette di avere la certezza dell’efficienza del sistema, oltre a
dare la possibilità agli enti preposti per il controllo di fruire di un documento ufficiale.
Consente inoltre all’utente di verificare periodicamente se l’intero impianto di
emergenza offra ancora le caratteristiche richieste. È possibile individuare questi
ambienti rilevandoli dai decreti e dalle norme che, in sintesi, riportiamo:
b Norma CEI 64- 8 Parte 7
v Ambienti ed applicazioni particolari
“Impianti elettrici nei locali di pubblico spettacolo ed intrattenimento”
Cap. 752.6 Verifiche e prescrizioni dell’esercizio
b Decreto Ministeriale 20 maggio 1992 n°. 569
“Regolamento contenente norme di sicurezza antincendio per gli edifici storici
e artistici destinati a musei, gallerie, esposizioni e mostre”
Art. 10 Gestione della sicurezza
Art. 11 Piani di emergenza e istruzione di sicurezza
b Decreto ministeriale 26 agosto 1992

“Norme di prevenzione incendi per l’edilizia scolastica”

Art. 12 Norme di esercizio.


b Decreto Ministeriale 09 aprile 1994
“Approvazione della regola tecnico di prevenzione incendi per la costruzione
e l’esercizio delle attività turistico alberghiere.”
Art. 16 Registro dei controlli.
b Decreto Del Presidente della Repubblica 30 giugno 1995 n°. 418
“Regolamento concernente norme di sicurezza antincendio per gli edifici
di interesse storico-artistico destinati a biblioteche ed archivi.”
Art. 10 Piani di intervento e istruzioni di sicurezza
b Decreto Ministeriale 18 marzo 1996

“Norme di sicurezza per la costruzione e l’esercizio degli impianti sportivi.”

Art. 19 Gestione della sicurezza.


b Decreto Ministeriale19 agosto 1996

“Approvazione della regola tecnica di prevenzione incendi per la progettazione,

costruzione ed esercizio dei locali di intrattenimento e pubblico spettacolo.”

Art. 18.6 Registro della sicurezza antincendio.


b Decreto Ministeriale 22 febbraio 2006

“Approvazione della regola tecnica di prevenzione incendi, per la progettazione,

la costruzione e l’esercizio di edifici e/o locali destinati ad uffici.”


Art. 13 comma 2.

532
Illuminazione Approfondimenti progettuali
di emergenza Cenni sui tipi di impianti per illuminazione
di emergenza

Impianto con apparecchi autoalimentati standard


Questo tipo di impianto utilizza apparecchi che incorporano la batteria, il circuito di
ricarica ed il sensing di rete, garantendo in modo autonomo l’intervento in caso di
emergenza.
Ogni ambiente può quindi prevedere uno o più apparecchi, che garantiscono
l’illuminazione in emergenza grazie alla riserva di energia contenuta nei propri
accumulatori.
Il vantaggio principale risiede nella semplicità di installazione e di collegamento,
oltre al fatto che se un apparecchio si guasta tutti gli altri rimangono operativi non
cambiando di molto le condizioni di sicurezza del sistema nella sua globalità.
Ogni apparecchio è un corpo illuminante autonomo che si attiva alla mancanza della
rete ordinaria e che non richiede quindi locali tecnici né linee preferenziali per
l’alimentazione. Può essere installato ovunque e la manutenzione è estremamente
ridotta.
Con questa filosofia d’impianto non serve una linea dedicata per l’alimentazione
degli apparecchi di sicurezza che sono così alimentati dalle linee ordinarie.

Infatti, gli apparecchi sono mantenuti in carica dalle linee ordinarie, mentre durante i

black-out traggono l’alimentazione per il funzionamento in emergenza dalle batterie

precedentemente caricate.

Tra gli apparecchi autoalimentati sono compresi anche i kit di conversione per

l’alimentazione in emergenza di tubi fluorescenti all’interno di plafoniere per


l’illuminazione ordinaria.

Se necessario è possibile predisporre un sistema per effettuare a distanza

l’inibizione dell’emergenza. A seconda dei modelli si può utilizzare un semplice

interruttore oppure un telecomando Teleur se l’apparecchio è dotato di rest mode.

Quadro
di zona

Accensione lampade
ordinarie

Linea di illuminazione ordinaria

Linea illuminazione
di emergenza

Schema di collegamento tipico


Il collegamento deve essere fatto ad una linea non interrotta presa dal circuito locale
di alimentazione elettrica.

Quadro
di zona

Accensione Lampade Ordinarie

Linea di Illuminazione Ordinaria

Linea Illuminazione
di Emergenza

Schema di collegamento con inibizione dell’emergenza

533
Illuminazione Approfondimenti progettuali
di emergenza Cenni sui tipi di impianti per illuminazione
di emergenza

Impianti con apparecchi autoalimentati dotati


VERDE
Apparecchio funzionante di autodiagnosi
Gli apparecchi di questa serie, denominata Activa, sono equipaggiati con una
ROSSO tecnologia che consente di effettuare controlli periodici, automatici ed autonomi,
LAMPEGGIANTE sia di funzionamento che di autonomia, garantendo maggiore affidabilità e sicurezza
0.5 Hz Apparecchio guasto all’impianto. Il test funzionale viene effettuato in modo automatico ogni 7 giorni,
mentre quello di autonomia ogni 12 settimane. Eventuali anomalie dell'apparecchio
ROSSO vengono segnalate da un unico LED multicolore che assume una colorazione
Batteria in avaria specifica. Anche in questo caso il collegamento è estremamente, necessitando
o scollegata. esclusivamente della alimentazione di rete, ed è del tutto simile a quello degli
apparecchi Standard. Utilizzando il telecomando Teleur è possibile effettuare alcune
VERDE e ROSSO funzioni in presenza di rete, come sincronizzare i test, inibire le verifiche o richiamare
ALTERNATO il test funzionale in modo manuale ed immediato.

Test non attivo In assenza di rete il Teleur effettua lo spegnimento dell’illuminazione di emergenza

esattamente come per gli apparecchi standard.

Quadro

di zona

ROSSO
LAMPEGGIANTE
VELOCE
2 Hz
Errore di connessione Accensione Lampade Ordinarie

VERDE
0.5 Hz LAMPEGGIANTE Linea di Illuminazione Ordinaria

Test in corso
Linea Illuminazione

di Emergenza

Un LED multicolore indica lo stato dell’apparecchio

Schema di collegamento apparecchi Activa e telecomando Teleur

Impianto con apparecchi alimentati da gruppi


soccorritori
Gli impianti alimentati da gruppi soccorritori, o centralizzati, sono quelli in cui gli
apparecchi per illuminazione di emergenza (ed eventuali altre utenze privilegiate)
sono collegati ad un soccorritore remoto che è l’unica riserva e sorgente di energia
presente nel sistema.
In questo tipo di impianto sono centralizzati la batteria, il carica batterie, i circuiti
elettronici di controllo e di gestione del sistema. Il vantaggio di questi sistemi si
apprezza soprattutto quando gli ambienti sono grandi e con altezze superiori ai 4mt,
in questo caso l'impiego di un gruppo soccorritore per emergenza centralizzata può
essere sicuramente conveniente perché, in caso di black-out, l’emissione luminosa
degli apparecchi a 230 V (anche già in opera) rimane inalterata e in taluni casi
consente di avere un ottimo illuminamento in zone di particolare pericolosità.
La possibilità di utilizzare apparecchi già in opera permette anche di contenere i
costi, perché vengono utilizzati gli stessi apparati sia per l’illuminazione ordinaria sia
per l’emergenza.
3WCFTQ

FK\QPC

7UEKVC8FCUQEEQTTKVQTG
MCL
ACL

&KURQUKVKXQRGTNC

FKXKUKQPGFGNNGNKPGG

45 45
/CZO
&%/ 45

Print

Feed

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ON/BATT.

DARDO PLUS

PRINTER

OK

ON DARDOPLUS

CNKOGPVCVKFCUQEEQTTKVQTG
&CTFQ2NWU /QFWNQ2TKPVGT

QR\KQPCNG

Esempio di impianto centralizzato con soccorritore in CA

534
Anche negli ambienti adibiti ad uso medico, in particolare nelle sale operatorie, è
importante disporre di un'alimentazione alternativa permanente per tutte le utenze
legate alla salvaguardia del paziente (Es. lampade scialitiche, apparecchiature
elettromedicali ecc.). D’altra parte, rispetto alla semplicità dei collegamenti di un
impianto con apparecchi autoalimentati, c’è una maggiore complessità installativa e
normativa, infatti, se l’alimentazione è centralizzata occorre un “Circuito di
Sicurezza” per alimentare gli apparecchi e/o le utenze privilegiate, ovvero le
condutture devono essere posate preferibilmente in tubazioni e cassette separate
dall’alimentazione ordinaria o, se ciò non fosse possibile, divise da un setto
separatore tra le due condutture all’interno dello stesso tubo/canale e all’interno
della stessa cassetta.
Per l’installazione del soccorritore bisogna seguire anche le disposizioni normative
che fanno riferimento a questo importante sistema di sicurezza.
Molto importante ai fini della gestione dell’energia è la possibilità di installare, a valle
dei gruppi soccorritori, dei dispositivi per la divisione e la protezione selettiva delle
linee. In pratica questi “Quadri” prelevano l’unica l’uscita del soccorritore e la
dividono in più linee di minore potenza, protette singolarmente e programmabili nel
funzionamento. Nella gamma sono disponibili soccorritori con uscita in corrente
alternata, oltre a gruppi no-break, con tempo d’intevento zero, progettati e realizzati
nel rispetto assoluto della sicurezza e delle norme.

Impianto con sistema “Dardo” per il controllo


centralizzato dell’emergenza
I Sistemi Dardo sono nati per rispondere in modo completo e prestazionale alle
esigenze più importanti connesse alla progettazione, alla gestione e al controllo
degli impianti per illuminazione d’emergenza.
In tutti gli ambienti con presenza di pubblico è praticamente obbligatorio eseguire
periodicamente (normalmente ogni 6 mesi) le verifiche di funzionamento ed
autonomia dell’impianto di emergenza, oltre a tenere costantemente aggiornato
il registro dei controlli periodici.
Altro aspetto, da non sottovalutare, riguarda l’affidabilità di funzionamento,
diventa quindi indispensabile un sistema costantemente controllato in cui anche la
manutenzione è ridotta al minimo.
Non meno importante è l’aspetto economico, è importante non pensare solamente
all’investimento iniziale, ma bisogna anche prendere in considerazione i costi di
manutenzione, che invece risultano essere particolarmente considerevoli nel lungo
termine; questi costi dipendono dalle disposizioni normative, dalle verifiche
periodiche richieste e dalla manutenzione.

I sistemi di controllo centralizzato prevedono una centralina che verifica, tramite

una linea polarizzata, gli apparecchi collegati, permettendo di individuare in modo

semplice ed immediato le anomalie ed i guasti.

Rete Rete Rete

230 V AC 230 V AC 230 V AC

Linea di controllo
Cavo AWG24
RS485

Impianto con apparecchi predisposti con circuito d’interfaccia Centralina di


controllo Dardo
Schema di principio Sistema Dardo.
Gli apparecchi sono dotati di un apposito circuito che dialoga con la centralina,
attraverso il quale si può impostare la numerazione della singola lampada.
Questo permette di avere l’identificazione univoca dei guasti.
Le centraline permettono di effettuare periodicamente test automatici di
funzionamento segnalando eventuali anomalie, oppure di realizzare un rapporto
scritto sull’esito delle verifiche tramite stampante.

Le caratteristiche di semplicità e affidabilità dei sistemi Dardo sono integrate

da interessanti funzioni:

b possibilità di avere tante zone di rete quante sono le lampade (autoalimentate)

collegabili, ottenendo quindi il massimo della flessibilità di impiego;


b funzioni e segnalazioni a distanza, per comandi ed indicazioni ancora più facili

da gestire;

b gestione di impianti complessi attraverso un Personal Computer e Software

dedicato;

b integrazione semplice ed immediata tra sistemi diversi.

535
Illuminazione Approfondimenti progettuali
di emergenza Cenni sui tipi di impianti per illuminazione
di emergenza

I vantaggi che si possono ottenere sono essenzialmente di tipo legislativo


ed economico:
b le verifiche periodiche consentono agli addetti alla manutenzione di intervenire
tempestivamente in caso di guasto, e quindi mantenere l’impianto in linea con le
norme di sicurezza. Allo stesso tempo, la stampa degli esiti dei test (quando
disponibile) corredata di giorno e ora, può essere allegata al registro dei controlli
periodici;
b si realizzano significativi risparmi sui costi di mantenimento dell’impianto di
emergenza, rendendo così possibile un suo ammortamento nell’arco di pochi anni.
Questo perché i sistemi Dardo permettono di ridurre drasticamente il tempo richiesto
per i controlli da parte del personale responsabile della manutenzione, limitandolo

alla tenuta dei registri.

L’utilizzo periodico dell’impianto fa sì che la vita degli accumulatori si ottimizzi,

rendendo perciò minori i costi di sostituzione, che nel lungo periodo rappresentano

l’elemento più oneroso dell’impianto di illuminazione di emergenza.

Quando si utilizzano apparecchi alimentati da un soccorritore centralizzato sono

necessarie due linee, una bifilare polarizzata che dalla centralina raggiunge tutte le
lampade per il controllo, mentre l’alimentazione viene prelevata direttamente dal
soccorritore.
In definitiva, i sistemi Dardo garantiscono nel tempo un'economia di gestione che
compensa notevolmente il maggior costo iniziale e con la certezza di un impianto
sempre efficiente in condizioni d'emergenza.

536
La supervisione

La supervisione dei sistemi Dardo e impianti


centralizzati
La gestione da posizione remota permette di realizzare test di verifica oppure di
visualizzare, in modo estremamente preciso, lo stato dell’impianto consentendo di
effettuare interventi mirati, con l’esatta identificazione della lampada interessata e
del tipo di guasto intervenuto.
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8 8 8 8
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Supervisione con PC di impianto con Centraline Dardo Plus

Software di comunicazione e gestione degli impianti Dardo da PC centrale


“Dardo PC LITE” e “Dardo PC MAP” sono programmi per la supervisione dei
sistemi realizzati con centraline Dardo Plus, Dardo 2 che garantiscono un concreto
aiuto all’utente nell'organizzazione delle manutenzioni e nella verifica degli impianti
per illuminazione di sicurezza attraverso un personal computer.
I programmi possono controllare fino ad un massimo di 32 Centraline Dardo, di
qualsiasi tipo, e comunicano con le centraline Dardo dell’impianto tramite una linea
dedicata RS485 oppure via rete Ethernet.
b Nella realizzazione di impianti particolarmente complessi, Dardo PC LITE risulta
molto interessante per la diagnosi e la pianificazione degli interventi di manutenzione
b L’impiego del programma Dardo PC MAP è indispensabile per la diagnosi di
impianti molto estesi, fornendo la localizzazione esatta degli apparecchi guasti e il
tipo di problema riscontrato.
L’utente può inserire, infatti, planimetrie in formato BMP, JPG o GIF su cui
posizionare in modo preciso gli apparecchi di emergenza, in caso di guasto di uno o
più apparecchi il programma evidenzierà sulla pianta le lampade in anomalia.
“Dardo PC LITE” e “Dardo PC MAP” consentono sia la supervisione di impianti
collegati localmente in linea RS485 sia di sistemi collegati attraverso una rete
Ethernet.

Web server
L'interfaccia Web permette ai sistemi Schneider Electric di essere configurati e
monitorati da posizione remota, con accesso da qualsiasi PC con connessione

internet.

La funzione Web Server è utilizzabile con i più comuni browser di internet,


non servono software specifici e permette:

b invio di comandi agli apparecchi collegati e configurati;

b controllo dello stato degli apparecchi e delle lampade;

b messaggi di allerta tramite E-mail o SMS (con modem GSM);

b fino a 4 indirizzi E-mail o 10 numeri telefonici;



b 2 livelli di accesso per la configurazione di sicurezza: livello amministratore
e livello utilizzatore:

537
Illuminazione Esempi applicativi
di emergenza

Luogo di pubblico spettacolo


Teatri, cinema, sale da ballo, sale per conferenze, sale per concerti, per esposizioni
riunioni di pubblico spettacolo in genere.
Illuminazione delle vie di esodo
Deve permettere a tutte le persone di accedere ad un luogo sicuro, assicurando
l’illuminazione delle vie di fuga, degli ostacoli, dei cambi di direzione, delle uscite e
fornendo indicazioni chiare e precise sul percorso più breve da seguire.
L’illuminamento non deve essere inferiore a 5 lux,comprese scale e porte.
I segnali di sicurezza per le vie di esodo devono rimanere sempre accesi, alimentati
sia dall’alimentazione ordinaria sia da quella di emergenza.
Illuminazione antipanico
Deve essere installata in ogni ambiente frequentato dal pubblico e deve permettere
alle persone presenti di individuare le vie di esodo più vicine senza che insorga
il panico. L’illuminamento non deve essere inferiore a 2 lux ad 1 m dal pavimento
Alimentazione di riserva
L’Alimentazione di Riserva si occupa dei circuiti e delle utenze di un impianto che
devono essere sotto continuità, o che si vogliono mantenere tali, ma che non
rappresentano una criticità per la sicurezza delle persone, consentendo di
continuare o terminare insicurezza l’attività ordinaria.
Le soluzioni progettuali proposte sono in funzione delle dimensioni
dell’ambiente e del numero di persone potenzialmente presenti all’interno
del locale.
b Fino a 20 apparecchi (Piccolo impianto)
Illuminazione di sicurezza con apparecchi autoalimentati dotati di autodiagnosi
“Activa”, con autonomia di un ora e tempo di ricarica 12 ore.
Il grado di protezione deve essere almeno IP40 tranne per i locali tecnici
e per quelli con condizioni particolari di umidità o polvere dove deve essere IP65.
Il funzionamento può essere di sola emergenza.
Segnalazione di Sicurezza con apparecchi autoalimentati sempre accesi
dotati di autodiagnosi Activa, con autonomia di un ora e tempo di ricarica 12 ore.
Il funzionamento deve essere di tipo permanente con segnale sempre illuminato.
Gli apparecchi della serie Activa segnalano eventuali anomalie attraverso un led
multicolore che in caso di guasto passa dallo stato di verde fisso a quello di rosso
fisso o lampeggiante. È consigliabile utilizzare il telecomando Teleur per effettuare
alcune funzioni in presenza di rete: sincronizzare i test, inibire le verifiche o
richiamare il test funzionale in modo manuale ed immediato.
I prodotti della serie Activa sono: Universal; Slim Signal; Astro Signal;
Quick Signal e Click Signal.
b Fino a 100 apparecchi (Medio impianto)
Illuminazione di sicurezza con centralina di controllo Dardo Plus e apparecchi
autoalimentati dotati di diagnosi centralizzata “Dardo”; autonomia di un ora e tempo
di ricarica 12 ore. Il grado di protezione deve essere almeno IP40 tranne
per i locali tecnici e per quelli con condizioni particolari di umidità o polvere dove
deve essere IP65. Il funzionamento può essere di sola emergenza. Segnalazione di
Sicurezza con apparecchi autoalimentati dotati di diagnosi centralizzata Dardo,con
autonomia di un ora e tempo di ricarica 12 ore. Il funzionamento deve essere di tipo
permanente con segnale sempre illuminato.
v La Centralina Dardo Plus controlla fino a 100 apparecchi Dardo tramite una linea
BUS bifilare polarizzata, segnalando eventuali anomalie direttamente sul display a
bordo. Dalla tastiera dell’unità di controllo è possibile richiedere test immediati di
autonomia e funzionali. Il collegamento del modulo opzionale Dardo Plus Printer
permette di avere un documento stampato con lo stato dell’impianto.
v Proposte di prodotti: Centralina Dardo Plus; Universal Dar; Exiway One HF Dar;
Exiway Plus Dar, Exiway Plus LED Dar,Slim Signal Dar; Astro Signal Dar.
OpzionI: Modulo Dardo Plus Printer.

Esempio di Sistema Dardo Plus

538
b Fino a 250 apparecchi (Medio/Grande impianto)
Illuminazione di sicurezza con Centraline di controllo Dardo Plus e apparecchi
autoalimentati dotati di diagnosi centralizzata “Dardo”; autonomia di un ora e tempo
di ricarica 12 ore. Il grado di protezione deve essere almeno IP40 tranne per i locali
tecnici e per quelli con condizioni particolari di umidità o polvere dove deve essere
IP65. Il funzionamento può essere di sola emergenza. Segnalazione di Sicurezza
Exiway Plus LED
con apparecchi autoalimentati dotati di diagnosi centralizzata Dardo, con autonomia
di un ora e tempo di ricarica 12 ore. Il funzionamento deve essere di tipo permanente
con segnale sempre illuminato. La Centralina Dardo Plus controlla fino a 100
apparecchi Dardo tramite una linea BUS bifilare polarizzata, segnalando eventuali
anomalie direttamente sul display a bordo. Dalla tastiera dell’unità di controllo è
possibile richiedere test immediati di autonomia e funzionali. Per il controllo di
impianti particolarmente imporanti è possibile interconnettere tra loro fino a 4
centraline per la gestione di max 400 apparecchi, mentre il collegamento del modulo
opzionale Dardo Plus Printer, unico per le 4 centraline, permette di avere un
documento stampato con lo stato dell’impianto.
Slim Signal
v I prodotti della serie Dardo sono: Exiway One, Exiway Plus, Universal,
Slim Signal; Astro Signal; Quick Signal e Click Signal; Centralina Dardo Plus
v opzione: Modulo Dardo Plus Printe, Dardo PC LITE software di supervisione
per il controllo.

b Oltre 250 apparecchi (Grande impianto)


Soluzione impiantistica Mista
Illuminazione di sicurezza con Centraline di controllo Dardo Plus e apparecchi
Dardo Plus System centralizzati MCS alimentati da soccorritore Powersin; autonomia di un ora e tempo
di ricarica 12 ore. Il grado di protezione deve essere almeno IP40 tranne
per i locali tecnici e per quelli con condizioni particolari di umidità o polvere dove
deve essere IP65. Il funzionamento può essere di sola emergenza.
Segnalazione di Sicurezza con apparecchi autoalimentati dotati di diagnosi
centralizzata Dardo, con autonomia di un ora e tempo di ricarica 12 ore.
Il funzionamento deve essere di tipo permanente con segnale sempre illuminato.
La Centralina Dardo Plus controlla fino a 100 apparecchi Dardo tramite una linea
BUS bifilare polarizzata, segnalando eventuali anomalie direttamente sul display a
bordo. Dalla tastiera dell’unità di controllo è possibile richiedere test immediati di
autonomia e funzionali. Per il controllo di tutti gli apparecchi è possibile
interconnettere tra loro fino a 4 centraline per la gestione di max 400 apparati,
mentre il collegamento del modulo opzionale Dardo Plus Printer, unico per le 4
centraline, permette di avere un documento stampato con lo stato dell’impianto.
Per un numero maggiore di apparecchi è necessario utilizzare la supervisione con
PC e software Dardo PC-LITE o Dardo PC-MAP, che permette la connessione di un
numero massimo di 32 centraline. La supervisione può essere fatta
contemporaneamente sia su centraline che controllano apparecchi centralizzati sia
su quelle che controllano apparecchi autoalimentati.

Tabella riassuntiva pubblico spettacolo


Mastersin Duo Le disposizioni si applicano a teatri, cinematografi, sale per concerti o da ballo, per
esposizioni, conferenze o riunioni di pubblico spettacolo in genere. Le norme
tecniche e legislative applicabili sono: DM 19/08/1996 – CEI 64-8/7 – Circ.M. 16/51
– RD 07/11/1942 - UNI EN 1838 - GUIDA CEI 64-54DL 19/09/1994 n.626 - EN 50172.
apparecchi previsti sistema consigliato requisiti

ACL meno di 20 apparecchi serie Activa con autodiagnosi Aut: 1 h - Ric.: 12 h


Funzionam.: NP
Segnalazione: P
IP40/IP65
da 20 a 100 apparecchi sistema Dardo con diagnosi centralizzata Aut: 1 h - Ric.: 12 h
Funzionam.: NP
Segnalazione: P
IP40/IP65

MCL da 100 a 250 apparecchi sistema Dardo con diagnosi centralizzata e Aut: 1 h - Ric.: 12 h
supervisione con PC (opzionale) Funziona.: NP
Segnalazione: P
IP40/IP65
oltre 250 apparecchi impianto combinato con apparecchi Aut: 1 h - Ric.: 12 h
autonomi e centralizzati e Sistema Dardo Funzionam.: NP
MCP
con diagnosi centralizzata e supervisione Segnalazione: P
Apparecchi adatti ad essere
con PC IP40/IP65
utilizzati in questi ambienti e
con i sistemi proposti.

Le soluzioni progettuali proposte sono in funzione


delle dimensioni dell’ambiente e del numero di
persone potenzialmente presenti all’interno
del locale.

539
Illuminazione Esempi applicativi
di emergenza

Luoghi adibiti ad uso medico


Locali ad uso medico, case di cura private, costruzioni ospedaliere, cliniche,
ambulatori medici e veterinari.
Illuminazione delle vie di esodo
Deve permettere a tutte le persone di accedere ad un luogo sicuro, assicurando
l’illuminazione delle vie di fuga, degli ostacoli, dei cambi di direzione, delle uscite
e fornendo indicazioni chiare e precise sul percorso più breve da seguire.
L’illuminamento non deve essere inferiore a 5 lux ad 1 m dal piano di calpestio,
comprese scale e porte.
Illuminazione antipanico
Deve essere presente negli ambienti con presenza di personale e/o frequentato dal
pubblico, come la centrale termica, il locale ascensori, il centro di calcolo, le cucine e
Apparecchi adatti ad essere utilizzati in questi ambienti i locali medici di gruppo 1 e 2; deve permettere alle persone presenti di individuare le
e con i sistemi proposti. vie di esodo più vicine senza che insorga il panico. In questi ambienti l’illuminamento
non deve essere inferiore a 2 lux ad 1 m dal pavimento
Alimentazione di riserva
L’Alimentazione di Riserva si occupa dei circuiti e delle utenze di un impianto che
devono essere sotto continuità, o che si vogliono mantenere tali, ma che non
rappresentano una criticità per la sicurezza delle persone, consentendo di
ACL
continuare o terminare in sicurezza l’attività ordinaria.
Exiway One HF
Tabella riassuntiva dei locali medici
Le disposizioni si applicano a locali ad uso medico, case di cura private, costruzioni
ospedaliere, cliniche, ambulatori medici e veterinari. Le norme tecniche e legislative
applicabili sono: DM 18/09/02 – CEI 64-8/7 Sez. 710 – DM 8/3/1985 - DM 5/8/1977
- DDF 29/7/1939 - UNI EN 1838DL 19/09/1994 n.626 - EN 50172
MCL
apparecchi previsti sistema consigliato requisiti
meno di 20 apparecchi serie Activa con autodiagnosi Aut: 2 h - Ric.: 12 h
Slim Signal Funzionam.: NP
Segnalazione: NP
(consigliata: P)
MCP IP40/IP65
da 20 a 100 apparecchi sistema Dardo con diagnosi centralizzata Aut: 2 h - Ric.: 12 h
Funzionam.: NP
Segnalazione: NP
(consigliata: P)
IP40/IP65
Dardo Plus System
da 100 a 250 apparecchi sistema Dardo con diagnosi centralizzata e Aut: 2 h - Ric.: 12 h
supervisione con PC (opzionale) Funziona.: NP
Segnalazione: NP
(consigliata: P)
IP40/IP65
oltre 250 apparecchi impianto combinato con apparecchi Aut: 2 h - Ric.: 12 h
autonomi e centralizzati e Sistema Dardo Funzionam.: NP
con diagnosi centralizzata e supervisione Segnalazione: NP
con PC (consigliata: P)
IP40/IP65
Le soluzioni progettuali proposte sono in funzione delle dimensioni
dell’ambiente e del numero di persone potenzialmente presenti all’interno
del locale.

Mastersin Duo

540
Attività turistico alberghiere
Alberghi, motel, villaggi, affitta camere, case per vacanze, agriturismo, ostelli,
rifugi alpini, residence.
Illuminazione delle vie di esodo
Deve permettere a tutte le persone di accedere ad un luogo sicuro, assicurando
l’illuminazione delle vie di fuga, degli ostacoli, dei cambi di direzione, delle uscite
e fornendo indicazioni chiare e precise sul percorso più breve da seguire.
L’illuminamento non deve essere inferiore a 5 lux,comprese scale e porte
Illuminazione antipanico
Deve essere installata in ogni ambiente frequentato dal pubblico e deve permettere
alle persone presenti di individuare le vie di esodo più vicine senza che insorga il
panico. L’illuminamento non deve essere inferiore a 2 lux ad 1 m dal pavimento.
Apparecchi adatti ad essere utilizzati in questi ambienti Alimentazione di riserva
e con i sistemi proposti. L’Alimentazione di Riserva si occupa dei circuiti e delle utenze di un impianto che
devono essere sotto continuità, o che si vogliono mantenere tali, ma che non
rappresentano una criticità per la sicurezza delle persone, consentendo di
continuare o terminare in sicurezza l’attività ordinaria.

ACL
Tabella riassuntiva attività turistico alberghiere
Le disposizioni si applicano a locali con più di 25 posti letto, come alberghi, motel,
Exiway Plus villaggi, affitta camere, case per vacanze, agriturismo, ostelli, rifugi alpini, residence.
Le norme tecniche e legislative applicabili sono: DM 09/04/1994 – UNI EN 1838 -
GUIDA CEI 64-55DL 19/09/1994 n.626 - EN 50172.
apparecchi previsti sistema consigliato Requisiti
meno di 20 apparecchi serie Activa con autodiagnosi Aut: 1 h - Ric.: 12 h
MCL Funzionam.: NP
Segnalazione: NP
(consigliata: P)
Slim Signal IP40/IP65
da 20 a 100 apparecchi sistema Dardo con diagnosi centralizzata Aut: 1 h - Ric.: 12 h
Funzionam.: NP
MCP
Segnalazione: NP
(consigliata: P)
IP40/IP65
da 100 a 250 apparecchi sistema Dardo con diagnosi centralizzata Aut: 1 h - Ric.: 12 h
e supervisione con PC (opzionale) Funziona.: NP
Segnalazione: NP
Dardo Plus System (consigliata: P)
IP40/IP65
oltre 250 apparecchi impianto combinato con apparecchi Aut: 1 h - Ric.: 12 h
autonomi e centralizzati e Sistema Dardo Funzionam.: NP
con diagnosi centralizzata e supervisione Segnalazione: NP
con PC (consigliata: P)
IP40/IP65
Le soluzioni progettuali proposte sono in funzione delle dimensioni
dell’ambiente e del numero di persone potenzialmente presenti all’interno
del locale.

Mastersin Duo

541
Illuminazione Esempi applicativi

di emergenza

Edifici scolastici
Edifici e locali adibiti a scuole, di ogni ordine grado e tipo, asili infantili, collegi,
accademie e simili per oltre 100 persone presenti.
Illuminazione delle vie di esodo
Deve permettere a tutte le persone di accedere ad un luogo sicuro, assicurando
l’illuminazione delle vie di fuga, degli ostacoli, dei cambi di direzione, delle uscite e
fornendo indicazioni chiare e precise sul percorso più breve da seguire.
L’illuminamento non deve essere inferiore a 5 lux,comprese scale e porte.
NB: Deve essere alimentato da un circuito di sicurezza anche il sistema di allarme e di diffusione
sonora.
Illuminazione antipanico
Deve essere installata in ogni ambiente frequentato dal pubblico e deve permettere
alle persone presenti di individuare le vie di esodo più vicine senza che insorga il
Apparecchi adatti ad essere utilizzati in questi ambienti panico. L’illuminamento non deve essere inferiore a 2 lux ad 1 m dal pavimento.
e con i sistemi preposti.
Quando gli edifici scolastici prevedono ambienti dove si possono riunire un alto
numero di persone, come aule magne per conferenze o impianti dove si svolgono
eventi sportivi importanti, le caratteristiche di queste aree devono rispondere ai
requisiti degli ambienti di pubblico spettacolo.
Alimentazione di riserva
ACL L’Alimentazione di Riserva si occupa dei circuiti e delle utenze di un impianto che
Exiway One HF devono essere sotto continuità, o che si vogliono mantenere tali, ma che non
rappresentano una criticità per la sicurezza delle persone, consentendo di
continuare o terminare in sicurezza l’attività ordinaria.

Tabella riassuntiva edifici scolastici


Le disposizioni si applicano alle scuole di ogni ordine grado e tipo, asili infantili,
MCL collegi, accademie e simili. Le norme tecniche e legislative applicabili sono:
DM 08/03/1985 – UNI EN 1838 – GUIDA CEI 64-52DL 19/09/1994 n.626 -
Slim Signal EN 50172.
apparecchi previsti sistema consigliato requisiti

MCP meno di 20 apparecchi serie Activa con autodiagnosi Aut: 30’ - Ric.: 12 h
Funzionam.: NP
Segnalazione: NP
(consigliata: P)
IP40/IP65
da 20 a 100 apparecchi sistema Dardo con diagnosi centralizzata Aut: 30’ - Ric.: 12 h
Dardo Plus System Funzionam.: NP
Segnalazione: NP
(consigliata: P)
IP40/IP65
da 100 a 250 apparecchi sistema Dardo con diagnosi centralizzata e Aut: 30’ - Ric.: 12 h
supervisione con PC (opzionale) Funziona.: NP
Segnalazione: NP
(consigliata: P)
IP40/IP65
oltre 250 apparecchi impianto combinato con apparecchi Aut: 30’ - Ric.: 12 h
autonomi e centralizzati e Sistema Dardo Funzionam.: NP
con diagnosi centralizzata e supervisione Segnalazione: NP
con PC (consigliata: P)
IP40/IP65
Le soluzioni progettuali proposte sono in funzione delle dimensioni
dell’ambiente e del numero di persone potenzialmente presenti all’interno
Mastersin Duo del locale.

542
Centri commerciali
Grandi magazzini, centri commerciali, ipermercati (superiori a 400 m2).
Illuminazione delle vie di esodo
Deve permettere a tutte le persone di accedere ad un luogo sicuro, assicurando

l’illuminazione delle vie di fuga, degli ostacoli, dei cambi di direzione, delle uscite e

fornendo indicazioni chiare e precise sul percorso più breve da seguire.

L’illuminamento non deve essere inferiore a 10 lux,comprese scale e porte.

I segnali di sicurezza per le vie di esodo devono rimanere sempre accesi, alimentati

sia dall’alimentazione ordinaria sia da quella di emergenza.

Illuminazione antipanico
Deve essere installata in ogni ambiente con presenza di pubblico e deve permettere
alle persone presenti di individuare le vie di esodo più vicine senza che insorga il
Apparecchi adatti ad essere utilizzati in questi ambienti panico. L’illuminamento non deve essere inferiore a 5 lux ad 1 m dal pavimento.
e con i sistemi preposti. Alimentazione di riserva
L’Alimentazione di Riserva si occupa dei circuiti e delle utenze di un impianto che
devono essere sotto continuità, o che si vogliono mantenere tali, ma che non
rappresentano una criticità per la sicurezza delle persone, consentendo di
continuare o terminare in sicurezza l’attività ordinaria.
ACL
Tabella riassuntiva centri commerciali
Guardian Le disposizioni si applicano a grandi magazzini, centri commerciali, ipermercati

(superiori a 400 m2).

Le norme tecniche e legislative applicabili sono: DM 27/7/2010 - DM 08/03/1985 -

UNI EN 1838 - GUIDA CEI 64-51DL 19/09/1994 n.626 - EN 50172.

apparecchi previsti sistema consigliato Requisiti


MCL
meno di 20 apparecchi serie Activa con autodiagnosi Aut: 1 h 30' - Ric.: 12 h
Funzionam.: NP
Segnalazione: P
Slim Signal IP40/IP65
da 20 a 100 apparecchi sistema Dardo con diagnosi centralizzata Aut: 1 h 30' - Ric.: 12 h
MCP Funzionam.: NP
Segnalazione: P
IP40/IP65
da 100 a 250 apparecchi sistema Dardo con diagnosi centralizzata e Aut: 1 h 30' - Ric.: 12 h
supervisione con PC (opzionale) Funziona.: NP
Segnalazione: P
IP40/IP65
Dardo Plus System
oltre 250 apparecchi impianto combinato con apparecchi Aut: 1 h 30' - Ric.: 12 h
autonomi e centralizzati e Sistema Dardo Funzionam.: NP
con diagnosi centralizzata e supervisione Segnalazione: P
con PC IP40/IP65
Le soluzioni progettuali proposte sono in funzione delle dimensioni
dell’ambiente e del numero di persone potenzialmente presenti all’interno
del locale.

Mastersin Duo

543
Illuminazione Esempi applicativi
di emergenza

Luoghi pregevoli per arte e storia


Archivi, biblioteche, collezioni, esposizioni, luoghi di culto in edifici pregevoli per arte
e storia, mostre,musei, pinacoteche.
Illuminazione delle vie di esodo
Deve permettere a tutte le persone di accedere ad un luogo sicuro, assicurando
l’illuminazione delle vie di fuga, degli ostacoli, dei cambi di direzione, delle uscite e
fornendo indicazioni chiare e precise sul percorso più breve da seguire.
L’illuminamento non deve essere inferiore a 5 lux,comprese scale e porte.
Illuminazione antipanico
Deve essere installata in ogni ambiente frequentato dal pubblico e deve permettere
alle persone presenti di individuare le vie di esodo più vicine senza che insorga
il panico. L’illuminamento non deve essere inferiore a 2 lux ad 1 m dal pavimento.
Apparecchi adatti ad essere utilizzati in questi ambienti L’illuminazione di sicurezza è necessaria anche dove sono installati dispositivi di
e con i sistemi preposti. video controllo, o dove si possono determinare pericoli per le persone o per le opere
oggetto di tutela.
NB. All’interno di luoghi pregevoli è opportuno considerare la possibilità di utilizzare soccorritori
centralizzati per l’illuminazione di sicurezza, questo per evitare di posizionare apparecchi
aggiuntivi che spesso alterano l’architettura degli edifici.
Alimentazione di riserva
ACL
L’Alimentazione di Riserva si occupa dei circuiti e delle utenze di un impianto che
Exiway Plus HF
devono essere sotto continuità, o che si vogliono mantenere tali, ma che
non rappresentano una criticità per la sicurezza delle persone, consentendo
di continuare o terminare in sicurezza l’attività ordinaria.

Tabella riassuntiva luoghi pregevoli


Le disposizioni si applicano a archivi, biblioteche, collezioni, esposizioni, luoghi di
MCL
culto in edifici pregevoli per arte e storia, mostre, musei, pinacoteche.
Le norme tecniche e legislative applicabili sono: DM 20/05/92 – DPR 30/06/95 -
UNI EN 1838 - CEI 64-15 - DL 19/09/1994 n.626 - EN 50172.
Slim Signal
apparecchi previsti sistema consigliato Requisiti
MCP meno di 20 apparecchi serie Activa con autodiagnosi Aut: 1 h - Ric.: 12 h
(intervallo di chiusura)
Funzionam.: NP
Segnalazione: P
(consigliato P)
IP40/IP65
da 20 a 100 apparecchi sistema Dardo con diagnosi centralizzata Aut: 1 h - Ric.: 12 h
Dardo Plus System
(intervallo di chiusura)
Funzionam.: NP
Segnalazione: P
(consigliato P)
IP40/IP65
da 100 a 250 apparecchi sistema Dardo con diagnosi centralizzata Aut: 1 h - Ric.: 12 h
e supervisione con PC (opzionale) (intervallo di chiusura)
Funzionam.: NP
Segnalazione: P
(consigliato P)
IP40/IP65
oltre 250 apparecchi impianto combinato con apparecchi Aut: 1 h - Ric.: 12 h
autonomi e centralizzati e Sistema Dardo (intervallo di chiusura)
con diagnosi centralizzata e supervisione Funzionam.: NP
con PC Segnalazione: P
(consigliato P)
Mastersin Duo IP40/IP65
Le soluzioni progettuali proposte sono in funzione delle dimensioni
dell’ambiente e del numero di persone potenzialmente presenti all’interno
del locale.

544
L’organizzazione commerciale Schneider Electric

Aree Sedi Uffici


Nord Ovest Via Orbetello, 140 Centro Val Lerone
- Piemonte (escluse Novara 10148 TORINO Via Val Lerone, 21/68
e Verbania) Tel. 0112281211 - Fax 0112281311 16011 ARENZANO (GE)
- Valle d’Aosta Tel. 0109135469 - Fax 0109113288
- Liguria
- Sardegna

Lombardia Ovest Via Stephenson, 73


- Milano, Varese, Como 20157 MILANO
- Lecco, Sondrio, Novara Tel. 0299260111 - Fax 0299260325
- Verbania, Pavia, Lodi

Lombardia Est Via Circonvallazione Est, 1


- Bergamo, Brescia, Mantova 24040 STEZZANO (BG)
- Cremona, Piacenza Tel. 0354152494 - Fax 0354152932

Nord Est Centro Direzionale Padova 1


- Veneto Via Savelli, 120
- Friuli Venezia Giulia 35100 PADOVA
- Trentino Alto Adige Tel. 0498062811 - Fax 0498062850

Emilia Romagna - Marche Via G. di Vittorio, 21 Via Gagarin, 208


(esclusa Piacenza) 40013 CASTEL MAGGIORE (BO) 61100 PESARO
Tel. 051708111 - Fax 051708222 Tel. 0721425411 - Fax 0721425425

Toscana - Umbria Via Pratese, 167 Via delle Industrie, 29


50145 FIRENZE 06083 BASTIA UMBRA (PG)
Tel. 0553026711 - Fax 0553026725 Tel. 0758002105 - Fax 0758001603

Centro Via Vincenzo Lamaro, 13 S.P. 231 Km 1+890


- Lazio 00173 ROMA 70026 MODUGNO (BA)
- Abruzzo Tel. 0672652711 - Fax 0672652777 Tel. 0805360411 - Fax 0805360425
- Molise
- Basilicata (solo Matera)
- Puglia

Sud SP Circumvallazione Esterna di Napoli Via Trinacria, 7


- Calabria 80020 CASAVATORE (NA) 95030 TREMESTIERI ETNEO (CT)
- Campania Tel. 0817360611 - 0817360601 - Fax 0817360625 Tel. 0954037911 - Fax 0954037925
- Sicilia
- Basilicata (solo Potenza)

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Schneider Electric S.p.A.


Sede Legale e Direzione Centrale
Via Circonvallazione Est, 1
24040 STEZZANO (BG) TM

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Supporto amministrativo In ragione dell’evoluzione delle Norme e dei materiali, le


Tel. 011 4073333 caratteristiche riportate nei testi e nelle illustrazioni del
Supporto tecnico presente documento si potranno ritenere impegnative
Tel. 011 2281203 solo dopo conferma da parte di Schneider Electric.
©2011 Schneider Electric. All Rights Reserved. Schneider Electric, Acti 9, and Make the most of your energy are trademarks owned by Schneider Electric
Industries SAS or its affiliated companies. All other trademarks are property of their respective owners. 998-2915-IT

LEES GTB 120 GI 1-0314-3B

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