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MotoGP Jerez MX Olanda Prova scooter


Numero 151 Quarta vittoria per
Marc Marquez.
Antonio Cairoli vince
nella MXGP. Doppietta
Peugeot Tweet Evo
Due le versioni base e
05 Maggio 2014
Rossi secondo. di Herlings nella MX2 RS, con motori 4T di
111 Pagine Articoli e commenti 50, 125 e 150 cc

| prova su stradA |

Moto Guzzi
V7 2014
Stone
Special
Racer
da Pag. 2 a Pag. 13

NEWS: Yamaha R25 | 100 Secondi le eccellenze italiane della moto | Bosch protagonista della sicurezza a due ruote
All’Interno N. Cereghini Bravissimo Fenati, però… | MOTOGP: DopoGP con Nico e Zam | Bridgestone lascia la MotoGP
Moto Guzzi V7 2014 Stone, Special e Racer PREGI Facilità di guida e risposta del motore ai bassi DIFETTI No ABS Prezzo da 8.470 €

Prova su strada

A ognuno
la sua
La Guzzi più amata viene rivista in
qualche dettaglio. È proposta in tre allestimenti,
che confermano le caratteristiche note:
è leggera, facile in ogni circostanza e consuma
poco. Mancano l’ABS e qualche cavallo.
Prezzi da 8.470 euro
di Andrea Perfetti

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La potenza contenuta (48 cavalli a 6.200 giri) La Moto Guzzi V7 Special richiama sfacciata-
permette ai diciottenni di guidare la V7, che mente la V750 del 1974, vale a dire la prima Guz-
percorre in media 23 km/l e ha i tagliandi ogni zi coi freni a disco. La Special è disponibile in ar-
10.000 km. Adatti a chi si avvicina alla moto e gento metallizzato con fasce nere e in nero con
Media alle ragazze sono anche il peso contenuto (179 fasce arancioni. Ha le protezioni sugli steli della
kg con gli oli, ma senza benzina) e la sella bas- forcella, mentre le altre due impiegano i soffietti
sa (805 mm). Meno il prezzo di acquisto delle para-polvere. La V7 Racer è la più vistosa e ricer-
tre V7: 8.470 euro per la Stone, 8.870 euro per cata delle tre. Non passa certo inosservata, spe-
la Special e addirittura 10.220 euro per la Ra- cie per il forte contrasto tra il serbatoio cromato
cer (sempre franco concessionario). Con questi e il rosso metallizzato del telaio. La ami o la odi,
prezzi sarebbe auspicabile l’adozione di serie non ci sono mezze misure. A giudicare dalle moto
dell’ABS, che invece manca tra gli accessori. prodotte (siamo alla sue terza edizione), piace e
riscuote un discreto successo anche all’estero.
Le novità dei tre allestimenti È prodotta in numero limitato, con tanto di tar-
Moto Guzzi V7 Stone è proposta con tre colo- ghetta sulla piastra superiore dello sterzo e ora
razioni ed è l’artefice del successo della V7. Ci ha più dettagli in nero (fianchetti, specchietti,
sono un bel rosso vivo, il verde metallizzato (che staffe degli scarichi e protezione delle pedane).
vedremmo benissimo con le ruote tassellate, Sul codone monoposto (a parte si paga la sella
per una versione scrambler della V7) e il classico biposto, che invece dovrebbe essere consegnata
nero opaco. Nel 2014 il nero prende il posto di di- con la moto) e sulla tabella anteriore compare il
verse cromature e la fa da protagonista su spec- numero 7, che fu del campione del mondo della
chietti, ammortizzatori, parafanghi e fianchetti. 250 Enrico Lorenzetti.

M
oto Guzzi nel 2014 pro-
pone tre allestimenti
per la sua V7 750. Sto-
ne, Special e Racer per
andare incontro ai gusti
dei numerosi motocicli-
sti che oggi amano la V7 tanto da farne la Moto
Guzzi più venduta in Italia e nel mondo. Nel 2013
la Casa italiana ne ha vendute oltre 3.200, con
una buona diffusione sia nel mercato europeo
che in quello americano. Il 28% delle Racer sono
andate proprio negli Stati Uniti d’America. Vi an-
ticipiamo subito che la sostanza della moto non
cambia, mentre sono stati fatti alcuni aggior-
namenti tecnici e estetici. C’è un volano alter-
natore in bagno d’olio (prima era a secco), che
serve il classico motore bicilindrico a V trasver-
sale di 90° con trasmissione finale a cardano.
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lacuna, dato che la moto è adattissima all’uso in piuttosto alte quelle del pilota, ma non tanto da
città da parte anche dei principianti in virtù della affaticare le gambe. Chiara e leggibile la stru-
sua leggerezza e dell’erogazione molto lineare mentazione, e ben fatti i comandi al manubrio.
dello storico motore di Mandello del Lario. La piastra superiore dello sterzo è un po’ trop-
po semplice e impoverisce l’impatto estetico
La nostra prova. Fantastica del ponte di comando. Funzionali e belli gli spec-
per passeggiare, non ama chietti, le finiture della moto sono nel complesso
la guida brillante buone. Piacciono in particolare la verniciatura
Leggera, facile e divertente. Ma non chiedetele di del serbatoio, quella del motore e la qualità dei
correre. Questa è in estrema sintesi la Moto Guz- cerchi. La V7 è una moto agile e leggera come
zi V7 che conosciamo e che nel 2014 con pochi poche altre settemezzo. È anche molto stretta
aggiustamenti conferma le sue caratteristiche. tra le gambe, disturbano però gli svasi del ser-
V7 Stone e Special hanno il medesimo carattere. batoio (ma solo se chi guida supera da un pezzo
Sono innanzitutto comode e rilassanti, perfette il metro e ottanta). Il bicilindrico a iniezione gira
per la classica passeggiata domenicale o per regolare e con un bel sound di scarico già al mi-
spostarsi senza fretta – ma con tanto stile – in nimo e mostra il meglio di sé dai 2 ai 4.500 giri.
città. Il manubrio è alto e piuttosto diritto, quasi Qui sa essere pieno e corposo, limitando al mas-
da scrambler, mentre la sella è bassa e comoda. simo l’uso del cambio. Cambio che da parte sua
La porzione per il passeggero è sufficiente (non è preciso negli innesti, ma vanta un’escursione
abbondante di sicuro), mentre le sue pedane molto ampia della leva e uno stacco poco pre-
sono posizionate correttamente. Sono invece ciso della frizione. La potenza massima arriva a

Motore e telaio non cambiano sterzo inclinato di 27° 50’, interasse di 1.449
Il bicilindrico di 744 cc, con due valvole coman- mm). La forcella ha steli da 40 mm e un’escur-
date da aste e bilancieri, è figlio del progetto sione di 130 mm, e non è regolabile. Dietro tro-
Moto Guzzi V50 del 1977 dell’ingegnere Lino viamo due ammortizzatori regolabili nel precari-
Tonti. Oggi ovviamente non ha più i carburato- co con 118 mm di escursione. La Racer impiega
ri, ma è ancora raffreddato ad aria e ha un mo- invece dei Bitubo con serbatoio esterno, rego-
derno corpo farfallato singolo Magneti Marelli labili anche nell’estensione e con un’escursione
da 38 mm con collettore di alimentazione a Y, maggiorata a 130 mm, che alza sensibilmente il
che ha debuttato sulla V7 e poi è stato adottato posteriore della V7. Su Special e Racer ci sono i
anche dalla California 1400. Il cambio è cinque bellissimi cerchi a raggi tubeless forniti dallo spe-
marce, ha la frizione a cavo e la trasmissione cialista italiano Alpina Raggi, mentre sulla Stone
finale a cardano, alloggiata dentro il forcellone sono utilizzati i classici cerchi a sei razze in lega.
in lega leggera. Il motore a V eroga solo 48 ca- Le misure sono 100/90-18 davanti e 130/80-17
valli a 6.200 giri, ma su strada piace soprattutto dietro (con pneumatici Pirelli Demon Sport sulle
la coppia molto regolare di 62 Nm a soli 2.800 moto che abbiamo provato). L’impianto frenante
giri. Il telaio è un doppia culla in acciaio con i tubi ha un bel discone da 320 mm con pinza a quattro
inferiori imbullonati. Le sue misure ci dicono pistoncini all’anteriore e un disco da 260 mm al
che è votato in primis alla stabilità (cannotto di posteriore. Non è previsto l’ABS ed è una grave
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6.200 giri, ma non conviene spingersi fin qua su.


La crescita di cavalli non è infatti proporzionale
a quella dei giri del motore, mentre compaiono
fastidiose vibrazioni sul manubrio e alle pedane.
Meglio sfruttare la coppia in basso. 48 cavalli
sono in assoluto pochini per una moto 750, se
ne vorrebbero una decina in più per rendere più
agevoli i sorpassi in due e per dare un po’ di brio
alla V7. La Moto Guzzi V7 è infatti una bella moto
per i giri fuori porta e per le passeggiate anche
in coppia, mentre ha mostrato un certo affanno
quando si alza il ritmo di guida. Non stiamo certo
parlando di guida sportiva, ma solo allegra. Tipi-
ca di una strada con quattro belle curve. In que-
sti casi emergono le prestazioni mediocri delle
gomme di primo equipaggiamento, molto dure
di mescola, e la risposta un po’ sfrenata delle

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Moto Guzzi V7

SCHEDA TECNICA
Tempi: 4
Cilindri: 2
Cilindrata: 744 cc
Disposizione cilindri: a V di 90°
Raffreddamento: ad aria
Avviamento: E
Potenza: 48 cv (35 kW) / 6200 giri
Coppia: 6.12 kgm (60 Nm) / 2800 giri
Marce: 5
Freni: D-D
Misure freni: 320-260 mm
Misure cerchi (ant./post.): 18’’ / 17’’
Normativa antinquinamento: Euro 3
Peso: 179 kg
Lunghezza: 2185 mm
Larghezza: 800 mm
Altezza sella: 805 mm
Capacità serbatoio: 22 l
Segmento: Naked

sospensioni. La frenata del disco anteriore è va-


lida, mentre il posteriore è piuttosto sensibile e
incline al bloccaggio. Peccato davvero non ci sia
l’ABS. Gli ammortizzatori della Racer vantano
una risposta decisamente migliore e più control-
lata, specie sull’asfalto rovinato. I semimanubri
non sono poi così scomodi, sono infatti montati
Casco Premier Trophy
abbastanza in alto e con una piega aperta, che

ABBIGLIAMENTO
Giacca Dainese Basic
non carica eccessivamente i polsi. Basta però ri- Jeans Dainese
durre un pelo l’andatura per ritrovare il piacere di Guanti Dainese
Scarpe TCX
guida tipico della Moto Guzzi V7. Una moto sen-
za tempo. Costa cara, è vero, ma ripaga con una
dote sempre più apprezzata: il suo stile classico
non la fa invecchiare.
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Peugeot Tweet Evo Prezzo da 1.846 €

Prova scooter

La città
in tasca
Peugeot rinnova la gamma dei ruote alte
con la serie Tweet Evo, in versione base
e RS. Motori 4T di 50, 125 e 150 cc.
Prezzi da 1.846 a 2.260 euro.
Semplicità di guida, stabilità e frenata
i pregi. Hanno sospensioni un po’ rigide
sullo sconnesso
di Gianluca Cuttitta

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G
li scooter a ruote alte sono Italia, mercato scooter fondamrntale in Europa, frontale è stato ridisegnato. Dalla carenatura del unn buon rapporto qualità/prezzo. Con un peso
i modelli preferiti da chi si quasi uno scooter venduto su due è a ruota alta. manubrio con l’aggiunta di un nuova copertura di 100 kg per la versione 50, e di 109 kg per le ver-
nuove in città. Peugeot ha Il pubblico italiano ha capito per primo e molto che arricchisce il faro, alla forcella, al parafango sione 125 e 150, il Tweet possiede un favorevole
da poco lanciato i nuovi rapidamente come fosse interessante disporre con particolare attenzione allo scudo anteriore. rapporto peso/potenza. Il suo comportamento
modelli della nuova gamma di un mezzo più stabile e confortevole grazie alle La sella (ha altezza di 770 mm) è stata ridisegna- vivace gli permette di districarsi nel traffico con
Tweet Evo disponibili in tre sue grandi ruote, con in più il vantaggio della pe- ta anch’essa ed è disponibile in tre colori diver- molta agilità mantenendo comunque consumi
diverse motorizzazioni a quattro tempi (50, 125 e dana piatta per trasportare borse o altro ancora. si in abbinamento con le tinte della carrozzeria. ridotti, inferiori ai 30 km/litro per le cilindrate
150 cc) raffreddate ad aria. Con la versione 2010 Oggi il nuovo Tweet Evo unisce alle già note ed Modello d’ingresso della gamma ruota alta, il maggiori. Lungo due metri e con un interasse in-
Peugeot ne ha vendute in Europa oltre 25.000 apprezzate caratteristiche del suo predeces- nuovo Tweet Evo 50 è un cittadino per eccellen- feriore a 1.350 mm, il Tweet Evo riesce a invertire
unità. Destinato essenzialmente ai mercati del sore una maggiore qualità delle rifiniture come za grazie alle sue dimensioni compatte e intende il senso di marcia in spazi molto ristretti, men-
sud Europa (Italia, Spagna, Grecia), ha saputo la strumentazione, analogica per il 50 e un cru- conquistare una clientela sia giovane che adulta tre la larghezza inferiore a 70 cm gli consente di
però conquistare anche il mercato Francese. In scotto semi digitale per le cilindrate 125 e 150. Il che cerca maneggevolezza, stile e soprattutto passare laddove gli altri veicoli sono costretti a
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Media

fare dietrofront. Per quanto riguarda il lato tec- La prova


nico, il Tweet Evo è stato equipaggiato con un Dopo il primo colpo d’occhio che conferma l’otti-
doppio ammortizzatore posteriore regolabile mo design, saliamo in sella e ci rendiamo subito
su tre posizioni (tranne per la versione 50), non- conto delle dimensioni compatte e del peso con-
ché di un cavalletto laterale, dotato di sistema tenuto che danno un bel vantaggio nei tragitti ur-
di sicurezza, e di poggiapiedi per il passeggero
richiudibili. Il sistema di frenata ben dimensiona-
bani. La stabilità e la maneggevolezza facilitano
la guida fra le auto incolonnate. Ottima anche la Saliamo in sella e ci rendiamo
to è con dischi di 226 mm su entrambe le ruote,
mentre il tamburo posteriore da 130 mm c’è solo
posizione in sella decisamente comoda e adatta
a tutte le stature, grazie anche alla pedana spa- subito conto delle dimensioni
sul modello 50 base, non in versione RS quindi. Il
vano sottosella (la sella è apribile manualmente
ziosa che permette passaggi comodi per salire in
sella. Il manubrio leggermente basso ma bensa- compatte e del poco peso che
per la versione 50 ed elettricamente per le altre) gomato ha una buona piega, cosa che, special-
può contenere un casco jet con visiera. Ci sono
anche un vano portaoggetti anteriore, con serra-
mente nell’uso cittadino, offre ottimo controllo. danno un bel vantaggio nei
Evidente il vantaggio in fatto di stabilità delle ruo-
tura, e il portapacchi posteriore in alluminio che
funge anche da maniglione per il passeggero.
te da 16 pollici, che offrono comunque una buona tragitti urbani
maneggevolezza nel traffico. Alla prima messa in
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Casco Givi Peugeot Tweet 50 € 1.796

SCHEDA TECNICA
ABBIGLIAMENTO
Giacca Dainese
Tempi: 4
Guanti Dainese
Cilindri: 1
Scarpe TCX
Cilindrata: 49.9 cc
Raffreddamento: ad aria
Avviamento: E
Potenza: 2.94 kW
Marce: AV
Freni: D-T
Misure freni: 226-130 mm
Misure cerchi (ant./post.): 16’’ / 16’’
Normativa antinquinamento: Euro 2
Lunghezza: 1986 mm
Larghezza: 690 mm
Altezza sella: 800 mm
Capacità serbatoio: 5.5 l
Segmento: 50 c.c.

Peugeot Tweet 125 € 2.010

SCHEDA TECNICA
Tempi: 4
Cilindri: 1
Cilindrata: 124.6 cc
Raffreddamento: ad aria
moto, il motore stupisce la silenziosità dell’avvia- Avviamento: E
Potenza: 6.25 kW
mento, che rende l’accensione silenziosa e im- Marce: AV
mediata. I tre propulsori offrono prestazioni ade- Freni: D-D
guate, facendo il loro dovere sia in città che fuori. Misure freni: 226-226 mm
Misure cerchi (ant./post.): 16’’ / 16’’
Il 125 offre uno spunto di partenza e un allungo Normativa antinquinamento: Euro 3
allegro, mentre il 50 va valutato nell’ambito della Lunghezza: 1986 mm
limitazione a velocità Codice che ne stoppa rapi- Larghezza: 690 mm
Altezza sella: 800 mm
samente l’allungo. Capacità serbatoio: 5.5 l
E’ buono il comportamento delle sospensioni, Segmento: Scooter Ruote alte
che soffrono soltanto sulle buche accentuate,
specie posterioremente, ma che non sono più Peugeot Tweet 150 € 2.110

SCHEDA TECNICA
secche nella risposta rispetto alla media dei Tempi: 4
Cilindri: 1
ruote alte. Una nota di merito va all’impianto Cilindrata: 150.6 cc
frenante, dolce e ben modulabile al primo attac- Raffreddamento: ad aria
co, ma che diventa più incisivo se si va ad agire Avviamento: E
Potenza: 7.72 kW
con maggior forza sulle leve. Scoraggiando così Marce: AV
i bloccaggi indesiderati e assicurando nel con- Freni: D-D
tempo buoni spazi di arresto. Tutte le cilindrate Misure freni: 226-226 mm
Misure cerchi (ant./post.): 16’’ / 16’’
del nuovo Tweet Evo hanno accessori dedicati Normativa antinquinamento: Euro 3
nei pacchetti carico, confort e pack tweet. Tweet Lunghezza: 1986 mm
Larghezza: 690 mm
Evo beneficia di tre anni di garanzia e di due anni Altezza sella: 800 mm
di assistenza stradale. Questi i prezzi: 50 base Capacità serbatoio: 5.5 l
1.846 euro, 50 RS 1.946 euro, 125 base 2.060 Segmento: Scooter Ruote alte
euro, versione RS a 2.160 euro. Il 150 base viene
2.160 euro e l’allestimento RS 2.260 euro.

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Yamaha R25
foto spia della versione stradale
di Thomas Bressani | Trapelano dal web le prime foto spia della nuova
Yamaha R25 nella sua versione definitiva. Una bicilindrica 250, con una
potenza massima di 39 cv, che ricorda la YZF 125R e la M1 di Valentino
Rossi e Jorge Lorenzo

T
rapelano dal web le prime foto spia sue recenti rivali già presenti sul mercato come
della nuova Yamaha R25 nella sua la Honda CBR 300 RR e la Kawasaki Ninja 300.
versione definitiva. La R25 è stata Guardando le foto possiamo notare che la pic-
presentata a Tokyo e si tratta di una cola R25, della casa dei tre diapason, monta una
bicilindrica 250 che, almeno nella linea, ricorda forcella tradizionale con ruote da 17” e disco
la YZF 125R e parzialmente la M1, specie nel di- singolo all’anteriore. Una moto quindi dalla po-
segno dei fari che riprende la forma della presa sizione di guida non troppo estrema ma adatta
d’aria della GP. Per il mercato europeo dovreb- all’uso quotidiano. Per quanto riguarda il prezzo
be essere poi motorizzata con un motore da possiamo solamente presumere per il momen-
300cc entro la fine dell’anno. La R25 dovrebbe to che Yamaha manterrà un costo competitivo
montare un motore bicilindrico parallelo con una per poter contrastare le rivali Honda CBR300R
potenza massima di 39 cv, esattamente come le e Ninja 300.
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100 Secondi su Moto.it fonderie vengono realizzati cilindri in alluminio


con rivestimento galvanico per motori a combu-
le eccellenze italiane della moto stione interna. Oggi produce oltre 1.500.000 di
pezzi all’anno e ha tra i suoi clienti grandi gruppi
di Andrea Perfetti | Moto Guzzi V7: nei vostri commenti alla nostra industriali europei, americani e sud americani
prova tante le critiche rivolte al prezzo, talvolta eccessive. La V7 costa che costruiscono motori (per moto, auto, aerei,
mezzi agricoli). La Domino nasce nel 1951 come
infatti cara, ma come le rivali Kawasaki e Triumph. Inoltre è costruita in azienda specializzata nella progettazione e nella
provincia di Lecco, dove operano aziende italiane come Gilardoni, Alpina costruzione di portaleve per freni e frizioni, co-
Raggi e Domino. Di loro vi parliamo mandi gas, manopole, dispositivi elettrici, manu-
bri e parti speciali per moto, scooter, ATV, mac-
chine agricole e mezzi di trasporto nel settore

M
della movimentazione industriale. Negli ultimi
oto Guzzi V7: nei vostri commen- raccontarvi dove viene costruita questa moto e anni ha ampliato la propria gamma dedicandosi
ti sono state tante - e talvolta un con quali componenti. La sede dello stabilimento alla realizzazione di dispositivi e contachilometri
po’ ingenerose - le critiche rivolte è infatti Mandello del Lario, va quindi riconosciu- elettronici. Alpina Raggi è stata fondata nel 1926
al prezzo. Per carità, lo abbiamo to l’impegno del Gruppo Piaggio a non trasferire a Laorca (Lecco) e si è subito specializzata nel-
menzionato anche noi tra i difetti, che però sono la fabbrica, che anzi è stata oggetto di importanti la produzione di raggi e nipples per bici e moto.
comuni alla categoria della moto classiche di lavori di ristrutturazione nel corso degli ultimi tre Oggi è leader in questo settore, detiene inoltre
questo segmento. La V7 costa infatti cara, ma anni. Nella provincia di Lecco, a pochi chilome- numerosi brevetti; nel 2005 elabora tra l’altro il
come le rivali Kawasaki W800 e Triumph Bon- tri da Mandello quindi, operano ben 21 aziende sistema tubeless Alpina, che darà il via alla pro-
neville. Ma i 100 Secondi di oggi non vogliono fornitrici della Moto Guzzi. Ne abbiamo visitate duzione di ruote a raggi per moto senza camera
essere una difesa del prezzo della Moto Guzzi, tre: Gilardoni, Alpina Raggi e Domino. La Gi- d’aria (quindi molto più sicure). Tutti i suoi pro-
quello sarete voi a giudicarlo. Vogliamo invece lardoni nasce alla fine degli anni ‘40, nelle sue dotti e processi sono interamente italiani.

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Produzione diversificata alla società fiduciaria Robert Bosch Industrie-


L’andamento economico del Gruppo denota una treuhand KG che gestisce le funzioni imprendi-
forte crescita dovuta a diversi fattori. Citiamo toriali dell’azienda. I diritti di voto e le partecipa-
sicuramente la diversificazione della produzione zioni restanti spettano alla famiglia Bosch e alla
industriale, che va a coprire aree di business di- Robert Bosch GmbH.
verse, e l’importanza degli investimenti in ricer-
ca e sviluppo. Sono questi in particolare ad avere 2014: fatturato in aumento. Bosch
portato Bosch a questa eccellenza nel mondo, leader nei sensori utili a Internet
basti pensare che ogni giorno la società registra Inizia alla grande il 2014 per Bosch, che nei pri-
20 brevetti nei vari centri di ricerca che possiede mi tre mesi vede il fatturato crescere del 7%, le
in Europa, Asia e America (5.000 all’anno). Nel previsioni vedono poi un aumento del fatturato
2013 ha investito 4,5 miliardi di euro nella ricer- compreso tra il 3 e il 5% nel corso del’anno cor-
ca. Questa fortissima, unica vocazione alla ricer- rente. Il 2013 si è chiuso con un aumento del
ca si ricollega allo statuto particolare del Gruppo fatturato del 3,1% (46,1 miliardi di euro), Bosch
tedesco. Il 92% delle partecipazioni della Robert ha impiegato nel mondo oltre 280.000 persone,
Bosch GmbH sono infatti detenute dalla fonda- di queste circa 45.000 si sono occupate della
zione caritatevole Robert Bosch Stiftung GmbH. ricerca. L’euro forte ha causato una perdita sul
La maggioranza dei diritti di voto appartiene fatturato di circa 1,5 miliardi di euro a causa dei

Bosch protagonista
della sicurezza a due ruote
Presto l’ABS a pochi euro per le
moto più piccole
di Andrea Perfetti | Il Gruppo Bosch ha tenuto a Stoccarda la conferenza
annuale a cui abbiamo partecipato per conoscere i numeri e i progetti
del fornitore leader al mondo nelle tecnologie e nei servizi dedicati a
chi va in auto e in moto

B
osch è leader al mondo nella proget- ha realizzato diversi insediamenti produttivi di
tazione di nuove tecnologie e servi- grande rilevanza. Nel nostro Paese il gigante te-
zi. E’ attivo nei settori automotive, desco conta 19 società, 4 centri di ricerca e circa
dell’energia e delle tecnologie co- 6.000 collaboratori; il suo fatturato in Italia è di
struttive, nelle tecnologie industriali e nei beni di 1,7 miliardi di euro. Automoto.it e Moto.it dedi-
consumo. cheranno presto un approfondimento a queste
La sua è una realtà ben radicata anche in Italia, fabbriche che servono le aziende auto e moto di
dove il Gruppo fondato nel 1886 da Robert Bosch tutto il mondo.
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tassi di cambio sfavorevoli. Se si escludono le certi versi attuale. Pensiamo alla guida automa- Cresce il fatturato legato ai sistemi Da Bosch un contributo alla
perdite dovute al fotovoltaico, il margine EBIT tica (che abbiamo sperimentato in questi giorni di assistenza alla guida. Dal 2020 sicurezza dei motociclisti: presto
ha raggiunto il 6%, pari a 2,8 di miliardi di euro e su cui torneremo presto) o alla casa intelligen- la guida automatica ad alta l’ABS low cost per le moto di
grazie soprattutto alla crescita del business te, Bosch sta investendo moltissime risorse per velocità piccola cilindrata
nel’Automotive. Nel 2013 il settore Automotive rendere fruibili i frutti della ricerca collegata a I sensori sono divenuti un componente essenzia- Il Gruppo di Stoccarda ha investito importanti
ha registrato un aumento del fatturato del 6,7%, Internet. le per rendere più sicura la guida di un’auto mo- risorse anche nel settore delle due ruote. Oggi
attestandosi a 30,6 miliardi di euro. Bosch è oggi Nel 2013 l’azienda ha prodotto un miliardo di derna. Dal 2016 saranno fondamentali anche per produce il primo sistema di controllo della stabi-
leader di mercato a livello mondiale nel campo sensori, e per quest’anno è previsto un ulterio- conseguire le 5 stelle nei severi test Euro NCAP. lità dedicato a una moto (l’MSC che ha debutta-
dei sensori micromeccanici (MEMS), una tec- re aumento del 30%. I sensori intelligenti rap- Le auto di nuova generazione impiegano sensori to sulla KTM Adventure 1190) e presto introdurrà
nologia alla base degli sviluppi futuri delle appli- presentano un fondamentale elemento del pro- radar, video e a ultrasuoni. Nel 2014 Bosch pro- sul mercato un ABS economico, a un canale (sul-
cazioni pratiche connesse a Internet. L’obiettivo gresso tecnologico. Sono dotati di un’interfaccia durrà 50 milioni di sensori a ultrasuoni, pari a un la ruota anteriore), destinato alle moto di piccola
strategico di Bosch consiste infatti nel creare so- radio e di un microcontroller che consentono di aumento del 25% rispetto all’anno precedente, cilindrata in larga diffusione sui mercati emer-
luzioni per la mobilità, l’industria, i sistemi ener- trasmettere dati via Internet, per esempio a di- e raddoppierà la produzione di sensori radar e genti dell’Asia. «Costerà poche decine di euro
getici e gli edifici che permettano di migliorare le spositivi mobili. «Gli smartphone non saranno video, superando i due milioni di unità. Già nel ed è destinato ad abbattere in modo drastico la
prestazioni attraverso la connessione. I sensori gli unici dispositivi a essere dotati di sensori. 2016, il fatturato relativo ai sistemi di assisten- sinistrosità delle due ruote a motore su questi
consentono di realizzare una nuova forma di as- Qualsiasi oggetto “smart” potrà essere fornito di za alla guida supererà il miliardo di euro. Entro il mercati in forte crescita», così ci ha detto Wolf-
sistenza tecnica nella vita quotidiana. Non par- tali sensori», ha spiegato Volkmar Denner, AD di 2020, l’azienda punta a realizzare la guida auto- Henning Scheider (membro del Board di Bosch e
liamo di un futuro remoto, ma molto vicino, per Bosch. matica a velocità più elevate. responsabile dell’area Automotive).
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Bosch nel mondo: cresce in produzione nel Paese, che nel 2013 ha dato un
Europa, raddoppia in America e fatturato di 700 milioni di euro. Bosch opera in
Asia. A Renningen il nuovo campus Russia da 110 anni.
dedicato alla ricerca
L’Asia è oggi la principale area di crescita di Bosch crede nella ricerca,
Bosch che punta a raddoppiare il suo fatturato chiede che anche i politici facciano
qui entro il 2020. lo stesso
Dal 2010 al 2014 Bosch ha investito circa 3,3 Bosch nel 2013 ha investito il 10% del fatturato
miliardi di euro nella regione. Il Gruppo tedesco nella ricerca, si tratta di ben 4,5 miliardi di euro.
punta a raddoppiare il fatturato anche in Nord e Nel 2014 oltre 45.000 ricercatori lavoreranno
Sud America, in Messico sta aprendo per questo all’interno del Gruppo di Stoccarda (che conta
un nuovo centro di ricerca. 281.000 dipendenti). Volkmar Denner, Presiden-
In Europa Bosch cresce a dispetto della crisi eco- te del Consiglio di amministrazione Bosch e re-
nomica, il fatturato è infatti cresciuto del 2,2% sponsabile del settore ricerca e sviluppo, chiede
toccando i 25,5 miliardi di euro. però che anche le istituzioni facciano la loro par-
Nel 2013 Bosch ha investito 1,6 miliardi di euro te, sostenendo le imprese europee nella corsa
(oltre 900 milioni in Germania) in Europa espan- alla competitività con le concorrenti asiatiche e
dendo la capacità produttiva soprattutto nei pa- americane: «I politici devono guardare più avan-
esi dell’Est. ti. Nel settore della ricerca e dello sviluppo, la
Significativi sono gli investimenti nel nuovo cen- Germania e altri Paesi europei devono misurarsi
tro di ricerca di Renningen, che abbiamo visitato con le nazioni leader al mondo in questo ambito.
in questi giorni. Le università migliori rendono più attraenti le re-
Qui Bosch ha investito 310 milioni di euro: sa- gioni in cui sono situate, comportando benefici
ranno realizzati 11 laboratori all’avanguardia su indiretti anche per le aziende».
un’area di oltre 100 ettari. Il campus ospiterà la
ricerca di nuovi materiali, metodi e tecnologie,
ma anche lo sviluppo di nuovi sistemi e processi
di produzione. Inizialmente vi lavoreranno 1.200
ricercatori. In Nord America il fatturato di Bosch
è aumentato del 3,5%, attestandosi a 7,8 miliar-
di di euro. Il fatturato nel mercato sudamericano Nel 2013 Bosch ha
invece è diminuito del 3,6%, fermandosi a 1.7 mi-
liardi di euro. investito 1,6
Cresce la Cina. Non si ferma miliardi di euro in
la fiducia nella Russia
Nella regione Asia-Pacifico, in particolare in Europa espandendo
Cina, Bosch è cresciuta nel fatturato del 5,8%,
raggiungendo circa 11,1 miliardi di euro. In India la capacità
e in Giappone, a causa della difficile situazione
economica, le attività sono cresciute al di sotto
produttiva
delle aspettative. Bosch osserva con attenzione soprattutto
anche la situazione in Russia, ma al momento
non intende interrompere gli investimenti e la nei paesi dell’Est
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e basta. Sarebbe stato molto peggio se per caso non dire nulla di nuovo, questi sono discorsi triti
mi fossi accorto dell’autovelox e avessi piantato e le soluzioni additate sono sempre le stesse:
un frenatone da panico e un tir mi avesse tampo- maggior controllo, maggiore sensibilizzazione e
nato. Invece no, ho proseguito senza accorgermi cose così. Se ne parla da sempre ma i risultati
di nulla e solo ieri mi è arrivato il verbale dentro la tardano ad arrivare; le multe invece, quelle, arri-
sua busta verdina che solo a vederla mi viene da vano puntuali. Però io ho avuto un’idea per met-
piangere. Ora, le leggi bisogna rispettarle: è giu- tere la parola fine a decenni di guida con l’occhio
sto ed è civile farlo anche se non le si condivido- più la tachimetro che alla strada: tenendo ferma
no fino in fondo. Ma quello che a me fa più paura ogni altra norma del codice della strada compre-
è il proliferare di norme e di limiti che spesso non sa quella sulla “velocità pericolosa” (in pieno ri-
sai nemmeno quanti e quali sono. Vorrei la vita spetto dell’art. 141 del c.d.s e delle sue interpre-
più semplice e come me la vorrebbero moltissimi tazioni da parte della Cassazione), propongo di
altri motociclisti; abbiamo tutti il fiato sul collo abolire totalmente i limiti di velocità nella consi-
dei comuni dalle casse sempre più esangui che derazione che l’attività di controllo, sanzionato-
oramai considerano la voce “proventi da multe” ria e burocratica connessa al business dei limiti
un vero e proprio obbiettivo di bilancio e più che di velocità sia un costo economico e sociale che
investire in sicurezza investono in repressione supera i benefici che genera. Lasciamo che i limi-
con la sola esigenza di acquisire proventi senza i ti siano il buon senso e la percezione delle pro-
quali i loro bilanci crollerebbero! I comuni regola- prie capacità uniti al rispetto per gli altri e spo-

Manuale di resistenza no le proprie spese mettendo già in conto che a


fine anno avranno certamente arrotondato le en-
stiamo le risorse che si impiegano ogni giorno nel
controllo, repressione e persecuzione dei pre-

motociclistica trate tessendo agguati ad ingenui passanti poco


accorti… C’è poi da dire che spesso il grande bu-
sunti criminali della velocità verso una reale sicu-
rezza stradale in senso ampio. Non propongo

Via i limiti siness dell’autovelox è una fonte di reddito per le


aziende (talvolta, sembra, ammanicate per bene
un’anarchia velocistica ma di canalizzare le ri-
sorse soprattutto nel prevenire i veri comporta-
negli enti locali) che producono, vendono e gesti- menti che causano gli incidenti, senza demoniz-
di A. Seeger | Mi è appena stata recapitata una multa per eccesso zare – a torto o a ragione ma soprattutto per
scono i dispositivi di rilevazione delle infrazioni ai
di velocità, con tanto di omaggio fotografico e accertamento limiti di velocità, spesso con tali costi per la col- comode esigenze di bilancio – esclusivamente la
dell’infrazione: andavo alla bella andatura di ben 71 km/h lettività che rendono necessaria un’attività san- velocità. Che già il concetto di “eccessiva” è
ma il limite era di 30. Ineccepibile zionatoria esasperata per recuperare le spese di un’accezione soggettiva di chi impone assurdi li-
gestione e di impianto del multometro di turno. miti magari proprio per poi tendere agguati mol-

N
Ovviamente sia l’inefficienza della pubblica am- to redditizi… reprimere con gli autovelox è como-
onostante la Pasqua, nel garage sentenzia che io sono stato un pericolosissimo ministrazione che acquista dispositivi magari do ed economico per i comuni: basta un
della mia moto e nella penombra il- criminale che avrebbe potuto causare disastri, inutili – pensiamo ai dissuasori in plastica vuota rilevatore, magari fisso, e via con le multe. Preve-
luminata solo dalle spie del mante- una temibile mina vagante che merita non solo la ma pagati come se fossero d’oro- , sia tutta l’at- nire e reprimere invece comportamenti molto
nitore di carica, l’atmosfera è sem- multa di 2.000 euro ma anche la sospensione tività di controllo e sanzionatoria (con annessi più pericolosi come il passaggio col rosso o la
pre quella della resistenza più coriacea allo stato della patente per tre mesetti. In tre mesi io orga- costi burocratici) che rendono i proventi delle guida in stato alterato, comporta un’attività che
delle cose che tutti noi motociclisti siamo co- nizzo una rivoluzione. Tanto per ricordarlo, ho multe vitali l’apparato sanzionatorio stesso, prevede l’intervento di uomini e mezzi: costi, in
stretti a subire giorno dopo giorno, chilometro infranto il limite di trenta all’ora all’uscita di uno sono costi che vengono scaricati direttamente poche parole. Ancora più complicato e costoso
dopo chilometro. Mi è appena stata recapitata svincolo autostradale in discesa dove se non tie- su di noi utenti, senza benefici per nessuno. Un per gli enti locali è mantenere le strade in sicu-
una multa per eccesso di velocità, con tanto di ni almeno i settanta/ottanta il resto dell’utenza vero e proprio paradosso: multati per avere in- rezza. Molto, molto più comodo ed economico
omaggio fotografico e accertamento dell’infra- della strada ti stira come una manica di camicia e franto limiti spesso irragionevoli posti con chiaro proporre all’opinione pubblica come priorità di la
zione: andavo alla bella andatura di ben 71 km/h solo raramente la polizia effettua dei, giustissimi, intento di fare cassa e ottenere un gettito che sicurezza stradale colpire con intransigenza la
ma il limite era di 30. Ineccepibile, la foto controlli. E mi è anche andata di lusso, una multa sostenti la stessa burocrazia che ci vessa. So di velocità, con tanti dindini che cascano nelle

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potenzialmente foriera di gravissime conse- il mezzo la pericolosità è massima in ogni caso,


guenze. In questo caso non è la velocità la causa altro che limiti!
dell’incidente ma l’imperizia, l’imprudenza o la Ci vogliono strade migliori e motociclisti/auto-
negligenza. La velocità elevata può solo aggrava- mobilisti migliori. Se tutte le risorse e l’impegno
re le conseguenze di un evento che si verifiche- utilizzati nella semplice repressione della velo-
rebbe comunque. Qui si gioca la partita più dura: cità eccessiva venissero devolute nella migliore
è indispensabile formare adeguatamente gli formazione di utenti consapevoli e nella messa
Lasciamo che i limiti siano il buon senso utenti della strada con veri e severi esami per in sicurezza delle nostre strade (pensiamo alla
e la percezione delle proprie capacità uniti l’ottenimento delle patente di guida ed escludere
chi non è più in grado di guidare con i minimi re-
sostituzione dei guard-rail o alla manutenzio-
ne e qualità del manto stradale, tutte cose per
al rispetto per gli altri e spostiamo le quisiti di sicurezza – non me ne vogliano le per- le quali ci dicono che non ci sono i soldi…), noi
sone meno dotate o con molte primavere alle non subiremmo salassi e i bilanci dei comuni alla
risorse che si impiegano ogni giorno nel spalle- attraverso rinnovi della patente tutt’altro lunga ne godrebbero per il circolo virtuoso che si
controllo, repressione e persecuzione dei che automatici. Inoltre è necessario concedere
la guida dei mezzi più performanti e rabbiosi solo
instaurerebbe grazie alla migliorata qualità della
circolazione stradale e alla maggiore libertà di
presunti criminali della velocità verso una a chi dimostra di avere le qualità mentali di com- spostamento senza patemi di incappare, anche
prenderne appieno la potenziale pericolosità e involontariamente, in qualche limite assurdo e
reale sicurezza stradale in senso ampio quelle fisiche di saperne gestire le reazioni; già conseguente multa salata che in realtà è una tas-
solo questo potrebbe salvare molte vite. Com- sazione occulta. Via i limiti, dentro il buonsenso
portamenti che configurano un reato: guida in e vediamo cosa succede anche a questa vostra
stato di ebbrezza o sotto effetto di droghe; in avanguardia di resistenza motociclistica. Se non
questo caso, per esempio, se un ubriaco va a avrete più notizie di me, è stato per una buona
casse dei comuni salvando così pure il governo arriveremo: hasta la manetta, siempre! Mi darete trenta km/h in città ma non è in grado di gestire causa.
centrale da eventuali trasferimenti di risorse agli del pazzo, come al solito; ma ascoltatemi ancora
enti locali e permettendogli così di fare bella figu- per un attimo: molte statistiche affermano che
ra dicendo che “riduce le tasse”. Sbagliato, in una delle cause più comuni di gravi incidenti è la
questo caso trasforma tasse e imposte centrali velocità eccessiva; secondo me è un autogol alla
in prelievi da infrazioni locali, e tutti contenti. Si logica: il fatto di andare veloce non scatena da
drena il reddito dei cittadini in modo subdolo e si solo un incidente, se così fosse, basterebbe rag-
tira il freno ai consumi già, loro, abbastanza mal- giungere una certa velocità per morire, automa-
messi in questi tempi grami. Inoltre colpire la ve- ticamente! Oppure, per evitare gli incidenti mor-
locità è spesso inutile dal punto di vista del sog- tali sarebbe sufficiente vietare per legge la
getto sanzionato: molti mezzi che commettono vendita di mezzi a motore che superino, per
le peggiori infrazioni sono in mano a danarosi esempio, i 70 km/h! No, cari fratelli: prima anco-
personaggi che pagano la multa e basta poten- ra che la velocità eccessiva faccia i suoi danni è
doselo permettere (o piuttosto sapendo di non necessario che vi siano delle cause vere, ve ne
avere nulla da perdere), magari senza indicare elenco qualcuna: Cattive condizioni della strada,
chi sia alla guida ed evitando la decurtazione di asfalti mal tenuti al limite del trabocchetto, illu-
punti dalla patente o la sospensione/revoca del- minazione insufficiente. Mi chiedo chi sanziona
la stessa; piuttosto antidemocratico, vero? Ba- gli enti locali per queste inadempienze e quali ne
sta pagare! Ci sarebbe da fare una rivolta civile siano i costi sociali che noi cittadini e motociclisti
ma mi accontento di lanciare le mie proposte, le sopportiamo. Motociclista inadeguato, imprepa-
vere rivoluzioni nascono da una coscienza collet- rato, disattento, che sovrastima le proprie capa-
tiva, oggi è prematuro il solo pensarlo; ma ci cità, che commette un’infrazione lieve ma
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immancabili Joshua tree. Barstow si trova sulla scassate, per intendersi. Dico questo perché il
vecchia Route 66 (o Main Street, America - come fondo stradale della Route 66 è letteralmente
la chiamano qui) la highway leggendaria che massacrato, pieno di buche e con un asfalto così
partiva da Chicago e raggiungeva Los Angeles vecchio e ruvido che riuscirebbe a “grattugiare”
tagliando la maggior parte degli stati del grande le gomme fino alla tela in poche centinaia di mi-
Ovest americano. La Route 66 di fatto non esi- glia. Sulla Valorosa le vibrazioni erano al limite
ste più, se non a tratti, in quanto la sua funzione del sopportabile e a tratti mi sembrava che tutte
principale di collegamento è stata soppiantata le plastiche dovessero smontarsi e saltar via in
dalla rete delle interstate voluta da Eisenhower. un pezzo unico. Per darvi un’ulteriore idea della
Questo non ha ovviamente impedito ai vari im- desolazione, al momento in cui ci siamo fermati
prenditori locali di battere cassa sfruttando il in mezzo alla strada per fare le foto della Beemer
mito attraverso musei, negozi di souvenir o tri- con lo stemma US 66 abbiamo potuto pren-
buti di vario genere. Noi stessi ci siamo fermati dercela comoda per ben 30 minuti prima che
dopo poche miglia e abbiamo temporaneamente passasse un’automobile. La sosta per il pranzo
lasciato la I-40 per percorrere brevi tratti del- l’abbiamo fatta a Needles, che alcuni di voi ricor-
la US 66 e scattare le foto di rito. La Route 66 deranno come il posto dove vive Spike, il cugino
USA corre parallela all’autostrada e a meno di puro
masochismo vale la pena di fermarsi solo dove
di Snoopy nel fumetto Linus. Con la temperatura
che toccava i 118˚F (quasi 48˚C) e sotto il sole
Da Redding a Flagstaff: 1000 ci sia palesemente qualcosa da vedere e fotogra-
fare. I classici panorami polverosi con le vecchie
impietoso di mezzogiorno ho avuto il coraggio
di fermarmi per scattare qualche foto e a mo-
miglia attraverso Death Valley stazioni di servizio, i motel cadenti o le cisterne menti vengo linciato da Sandro, giunto al limite

e Mojave Desert
di Pietro Ambrosioni | Due tappe marathon: 600 miglia (965 km) da
Redding a Barstow e 400 miglia (640 km) da Barstow a Flagstaff, AZ,
tra desolazione cemento e caldo infernale Media

D
opo alcuni giorni in cui ce la siamo sembrino distanze folli da percorrere in moto, in
presi piuttosto comoda è iniziato realtà la strada è tutta dritta e gli unici rischi sono
ad apparire in modo palese che non quelli di addormentarsi o restare disidratati, per
saremmo mai rientrati in tempo ad cui con una scorta di 5 Hours Energy in tasca e
Atlanta senza un paio di stage marathon, altri- acqua fresca nell’hydration pack si viaggia via
menti chiamati “tapponi dolomitici” da Sandro. abbastanza bene. Abbiamo preso il via da Red-
Lui aveva un aereo da prendere per rientrare in ding scendendo a sud fino oltre Sacramento e
Brasile ed io avevo una tonnellata di lavoro ar- San Francisco sulla Interstate I-5, e abbiamo poi
retrato in studio. L’occasione si è presentata svoltato nuovamente ad est all’altezza di Baker-
nei giorni 19 e 20 on the road, al momento di sfield. Da lì è iniziato il deserto vero e proprio,
tagliare la zona desertica che va dalla California ed infatti abbiamo costeggiato la Death Valley
al centro dell’Arizona. Un totale di 1.000 miglia prima di tagliare il Mojave Desert a nord di Los
che abbiamo percorso in due giorni: 600 miglia Angeles. Per la maggior parte dell’ultimo tratto
(965 km) da Redding a Barstow e 400 miglia la California Route 55 è piacevole, con diver-
(640 km) da Barstow a Flagstaff, AZ. Per quanto se formazioni rocciose di un rosso intenso e gli
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della sopportazione. L’unico locale aperto per abbiamo trovato nemmeno una spiaggetta su
mangiare qualcosa era lo storico Burger Hut, cui schiacciare in pace un pisolino.
che probabilmente deve la sua fama al semplice Risultato? Inorriditi dal caldo mostruoso e dai
fatto di essere stato l’unico posto disponibile sin terribili condomini simili ad enormi galere, ab-
dagli Anni ‘50... Lasciata Needles ho avuto la ma- biamo girato le moto e ce ne siamo scappati via.
laugurata idea di fare una puntatina a Lake Ha- Volevamo raggiungere quanto prima a Kingman,
vasu, una importante meta turistica in Arizona, AZ dove la I-40 scavalca le montagne e l’aria si
circa 20 miglia a sud della I-40. Che delusione! Il rinfresca. Da lì in poi la strada è diventata piace-
lago in se è talmente desolato da mettere tristez- vole e siamo arrivati di slancio fino a Flagstaff,
za, e come se non bastasse le sue rive sono state importante centro sciistico e nodo ferroviario
completamente cementificate, al punto che non fondamentale dell’Arizona.
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Nico Cereghini ringraziarlo: senza la sponda di


Miller probabilmente sarebbe
provare a stabilire fino a che
punto si può arrivare. Quanto
Bravissimo caduto perché lo sterzo gli si
era chiuso. E allora, cosa sareb-
a Capirossi, in un primo tempo
fu punito, poi assolto lasciando
Fenati, però… be accaduto se Miller fosse sta-
to due metri più in là? Che Fe-
molti dubbi. Un terzo grado di
giudizio sarebbe stato utile.
Però la sua manovra a Rio Hondo nati, entrato con entusiasmo e
troppa velocità nella curva, sa-
era molto al limite e la Direzione rebbe scivolato coinvolgendo
Gara ha convalidato la vittoria ma anche Miller e forse anche Mar-
lo ha sanzionato. Spallata chiama quez. La discussione è aperta,
altra spallata e la discussione è però a mio avviso è giusto che
la Direzione Gara esamini gli
aperta. E Valentino a Jerez con episodi di questo tipo e prenda
Gibernau? E Capirossi con posizione quando ritiene che
Harada? l’aggressività sia vicina al limite
o si vada addirittura oltre. Qual-
cuno obietterà: “E la famosa
spallata di Valentino a Giber-
nau, Jerez 2005? Non mi pare
che tu abbia criticato Rossi!”.
Media Ebbene, non mi è così difficile
rispondere: quella volta, al mo-
mento del contatto, Rossi era

C
perfettamente allineato con Gi-
bernau. Rivedere per credere.
iao a tutti! Brazzi, tecnico affermato che unanime di complimenti, a me E nella mia opinione Gibernau
Sono feli- conosco e stimo fin da quando, è apparso subito un po’ al li- ormai era battuto e poteva ve-
cissimo per negli anni Settanta, io correvo mite, e infatti, dopo una breve dere Rossi e addirittura evita-
la vittoria in 250 e lui, magrissimo, ben fi- “investigation”, la Direzione re lo scontro. Mentre Fenati è
di Romano gurava nella classe 50. Conser- Gara ha tolto un punto dalla dietro a Miller quando lo tocca,
Fenati in vo ancora la ricevuta numero patente dell’italiano. Niente di come Capirossi era dietro ad
Moto3, però non mi è piaciu- 20 della sua iscrizione all’APIM, grave, una specie di ammoni- Harada quando lo buttò fuori,
ta così tanto. Provo a chiarire la prima associazione italiana zione, che però io condivido in sempre in Argentina, nella gara a mio avviso è giusto che
l’apparente contraddizione. piloti. I modenesi erano in pri- pieno per due ragioni. Primo della duemmezzo decisiva per
La felicità nasce dalla simpa- ma fila nella dura battaglia per perché, se proviamo a scam- il titolo ’98. Si può discutere la Direzione Gara esamini
tia che ho per il pilota e dalla la sicurezza, Walter Villa in te- biare i ruoli e mettere Miller
consapevolezza che per una sta, e Brazzi, via Cavalotti (con all’interno che tira la spallata a
su tutto, ma aggiungo che se
la Direzione Gara, a suo tem-
gli episodi di questo tipo e
stagione intera (la scorsa) il
suo talento è stato soffocato da
una sola elle…) 5, Medicina, Bo-
logna, 7 febbraio 1976 (così sta
Fenati all’esterno, scommetto
che pochi darebbero ragione a
po, avesse aperto un’inchiesta
sulla vicenda Rossi-Gibernau,
prenda posizione
una moto che non voleva an- scritto sulla matrice), fu subito Miller. Secondo perché lo stes- avrebbe fatto la cosa giusta.
dare; ma sono felice anche per dalla nostra parte. Gran bei ri- so Romano, dopo la vittoria, ha Chissà, magari anche Rossi
Vitto Guareschi che considero cordi. Il successo di Romano in dichiarato che era giusto scu- avrebbe avuto un’ammonizio-
un vero amico e per Rossano Argentina, salutato da un coro sarsi con l’australiano e anche ne, o forse no. L’importante è

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SPECIALE motogp
gp di jerez

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Marquez vince il GP di Jerez SORPASSI E CONTROSORPASSI ROSSI e DOVIZIOSO IMMENSI


Rossi un ottimo secondo posto I primi due giri sono stati spettacolari, con Mar-
quez e Rossi che si sono superati tre volte, con
Non lo è stata perché Marquez fa veramente
quello che vuole, con un margine perfino im-
di Giovanni Zamagni | Quarta vittoria consecutiva per Marc Marquez, Marc pronto a replicare immediatamente agli barazzante da amministrare. Ma dopo Marc, i
attacchi di un Valentino particolarmente aggres- grandi protagonisti sono stati Valentino Rossi
davanti a un bravissimo Valentino Rossi, con Dani Pedrosa a completare sivo, nonostante fosse l’unico con la “34” ante- e Andrea Dovizioso: entrambi non avrebbero
il podio. Quarto e staccato Jorge Lorenzo, fantastico Andrea Dovizioso, riore, la gomma più dura. Il fenomeno del moto- potuto fare più di quello che hanno fatto. Parti-
quinto ciclismo spagnolo, però, ne aveva nettamente di to subito aggressivo, Valentino ha mantenuto e
più: al terzo giro il suo margine era di 0”424, che difeso alla grande la seconda posizione, prima

Q
è salito a 1”483 al quinto, con Marquez capace di dagli attacchi di Jorge Lorenzo, poi, nell’ultimo
uarta vittoria consecutiva per Marc aveva qualcosa più degli altri, perché mentre gli fare due giri da primato consecutivi. Piano piano giro, dal disperato tentativo di Dani Pedrosa, per
Marquez, davanti a un bravissimo altri giravano con le gomme nuove, lui teneva lo il margine è salito fino ai 5 secondi, che il pilota la verità mai concretizzatosi in un vero e proprio
Valentino Rossi, con Dani Pedro- stesso passo con quelle usate. Insomma, Marc della Honda ha amministrato con grande facili- attacco. «Non mi sarei fatto fregare nemmeno
sa a completare il podio. Quarto e sapeva di avere un vantaggio da amministrare tà, senza alcun patema d’animo. «Non speravo morto» ha scherzato Rossi, comprensibilmente
staccato Jorge Lorenzo, fantastico Andrea Dovi- anche qui, a Jerez, dove in passato non aveva certo in un inizio di campionato così e di questa più che soddisfatto della sua prestazione. Come
zioso, quinto, in volata, davanti a Bautista e Aleix mai vinto: ecco, perché, Marquez è stato subito vittoria sono ancora più contento, perché a Jerez si era già capito dalla prime tre gare, è tutto un
Espargaro. Alla vigilia si parlava di grande equili- aggressivo fin dal via, quando alla seconda curva ho sempre faticato. Non è stata una gara diver- altro Valentino rispetto al 2013, molto più velo-
brio, perché questo diceva il cronologico dei tem- ha replicato alla fulminea partenza di Dovizioso, tente, pensavo che sarebbe stata più equilibra- ce e concreto: vederlo lottare ancora come un
pi. Ma già dal warm up si era visto che Marquez superato immediatamente anche da Rossi. ta…». ragazzino fa venire la pelle d’oca. Così come è
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fantastico vedere Andrea Dovizioso lottare come Pedrosa e Jorge Lorenzo, entrambi battuti ma-
un leone per portare la Ducati al quinto posto, lamente dai rispettivi compagni di squadra. Pe-
dopo un ultimo giro da brividi con Bautista: i drosa, una volta velocissimo al via, continua a fa-
due si sono scambiati parecchie volte la posizio- ticare nelle battute iniziali, per poi svegliarsi alla
ne, ma il sorpasso finale è stato quello di Dovi, fine, ma troppo tardi, mentre Lorenzo è chiara-
proprio all’ultima curva. Il distacco – 27”494, e mente in difficoltà, molto diverso dal super pilota
sarebbe stato molto di più se Marquez avesse del 2013. Lorenzo ha tenuto botta fino al 21esi-
continuato a spingere – è elevato, ma vedere una mo giro, quando è stato superato da Pedrosa,
Ducati davanti a una Honda (“factory”) è davve- perdendo in un solo giro quasi mezzo secondo,
ro bello e il merito è stato soprattutto del pilota. per poi crollare definitivamente e finire a 8”541
da Marquez e a 7”1 da Rossi. Purtroppo, come
PEDROSA E LORENZO, ormai si era visto già dai test invernali, Lorenzo
CHE DELUSIONE non riesce a sfruttare al meglio questa Yamaha
Così, i due grandi sconfitti sono stati Dani e queste gomme.

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valentino Rossi
“La grande differenza
è dentro al box”
di Giovanni Zamagni | “Quella di Galbusera sembrava una scelta
azzardata, invece ha la mia stessa voglia, non smette mai di lavorare:
nella MotoGP di oggi bisogna lavorare così. Tornare sul podio a Jerez
è qualcosa di speciale”

C
Con Dani Pedrosa che, ormai, Donington nel 2000, NDA): l’ho
parte già battuto ancora prima in…(beep, voleva dire fregato,
dello spegnersi del semaforo e NDA), questo è un record che
Jorge Lorenzo che fatica a usci- non mi potrà mai togliere!».
re da una crisi prima sconosciu- L’ironia di Rossi deriva dalla
ta in MotoGP (un solo podio in consapevolezze che Marquez
quattro gare), l’unico che prova è un tale fenomeno che alcuni
in qualche modo a stare davan- dei primati di Valentino potreb-
ti all’extra terrestre Marc Mar- bero essere in pericolo: meglio
quez è Valentino Rossi. «Sì, è quindi tenersi stretti quelli che
una bella soddisfazione, anche non sono battibili… «Dopo il
se speravo di stargli più vicino. warm up ho deciso di montare
Ma oggi la pista era più lenta di la dura anteriore, migliore per
ieri, perlomeno per noi: eviden- la Yamaha, ma nei primi giri fa-
temente non per lui…» scherza cevo molta fatica, non potevo
Valentino, che può anche per- andare via con lui. La mia moto
mettersi di prendere in giro il scivolava tanto, ma anche gli
rivale sul primato di 36 vittorie altri faticavano: ho spinto for-
in 100 GP festeggiati a Jerez te nei curvoni veloci, dove ero
da Marquez. «Ha fatto quattro più efficace e sono riuscito a
pole e quattro vittorie consecu- conquistare un podio che qui a
tive, quindi mi ha battuto, ma io Jerez, una delle mie piste pre-
dopo i primi 100 GP avevo ot- ferite, mi mancava dal 2010. La
tenuto 46 successi (il 46esimo gomma dura è stata un rischio,
coincise con il primo in 500, a perché con il pieno di benzina la
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moto fatica a frenare, ma è sta- cambio di capo-tecnico è Dani, ma l’anno scorso mi ar-
ta sicuramente la scelta giusta, un’altra scommessa vinta? rivava sempre davanti. Sono
anche se sono stato l’unico tra «Sembrava una scommessa naturalmente molto fiero di
i primi quattro a utilizzarla. Alla molto rischiosa, ma io me la aver battuto Lorenzo: è uno dei
fine, Pedrosa si è avvicinato, sentivo per quel che conosce- migliori piloti del mondo, corre
ma non avrei mollato il secondo vo Silvano (Galbusera, NDA): con la mia stessa moto, quindi
posto per nulla al mondo». è stata una grande scelta, ha è lui il mio primo riferimento. Io
la mia stessa voglia. Nella Mo- devo continuare a lavorare così,
Sei anche l’unico che ha pro- toGP di oggi bisogna lavorare stare concentrato e cercare di
vato in qualche modo a tenere così nel box, migliorando conti- fare bene, ma anche la Yamaha
testa a Marquez. nuamente la moto: anche que- ci deve dare una mano, perché
«Sono contento, anche se, ri- sta mattina, nonostante le pro- adesso la Honda è superiore.
peto, per come erano andate ve fossero già andate piuttosto Sappiamo dove lavorare, ma ci
le prove speravo di stargli un bene, abbiamo fatto un’altra vuole un po’ di tempo».
po’ più vicino, anche se lui nelle modifica, abbiamo cercato di
prove aveva dimostrato di es- capire tutti i punti dove pote- Ma si può migliorare duran-
sere il più veloce. Oggi, però, vamo andare più forte, perché te la stagione, al di là delle
era veramente difficile, tutti ab- volevamo salire sul podio, bat- limitazioni regolamentari (i
biamo girato più piano, ma lui tere almeno Lorenzo. Poi sono cinque motori sono “conge-
è riuscito a girare un po’ meno anche arrivato davanti a Pedro- lati”)?
piano degli altri… Lui è quello sa, è andata anche meglio. Con «Direi di sì, anche perché il mo-
Con Galbusera mi trovo che va di più e, altro aspetto
importante, la Honda ha potu-
Galbusera mi trovo bene, mi
ha dato una gran voglia di cor-
tore non è il problema principa-
le. La nostra moto è eccellente,
bene, mi ha dato una gran to utilizzare la media, la “33”,
mentre io ho dovuto monta-
rere, di continuare. Dall’inizio
dell’anno sono nettamente più
ma bisogna fare qualcosa di
meglio».
voglia di correre, di re la “34”, che all’inizio dà più
problemi: se avessi provato a
veloce rispetto al 2013: dobbia-
mo andare avanti così. Poi, pur- Come spieghi le difficoltà di
continuare. Dall’inizio stargli dietro sarei caduto. Poi,
nella seconda metà gara, lo ve-
troppo, c’è Marquez…». Lorenzo?
«Credo che soffra un po’ per-
dell’anno sono nettamente devo più o meno sempre lì, ma
ormai aveva troppo margine».
Sei più deluso per aver perso
da Marquez o più contento
ché vorrebbe lottare con Mar-
quez, ma non ci riesce. L’anno
più veloce rispetto al 2013: Hai sottolineato, ancora una
per aver battuto Lorenzo?
«Intanto sono molto contento
scorso Jorge mi arrivava sem-
pre davanti, ma adesso sono
dobbiamo andare avanti così volta, come la differenza
rispetto al 2013 venga fat-
di aver battuto Pedrosa: è tan-
ti anni che corro contro di lui e
più competitivo e sicuramente
gli do più fastidio, ma è una lot-
ta dentro al box; quella del penso di essere veloce come ta che ci motiva entrambi».
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romano Fenati
“La squadra ideale”
di Giovanni Zamagni | Al secondo successo consecutivo, il pilota
ascolano divide i meriti con il team VR46: “Brazzi mi dà sempre la moto
migliore possibile, tutti mi fanno stare bene. Ma ho solo vinto due GP…”

S
Secondo negli Stati Uniti, primo primi giri. Già al terzo o quar-
Profilo di
in Argentina, primo in Spagna. to passaggio ero davanti (è Romano fenati
E se al debutto in Qatar non andato in testa al quinto giro,
avesse avuto problemi per un NDA): ho cercato di spingere, Inizia la sua carriera a soli
ammortizzatore “difettoso”, si ma non sono riuscito a dare lo sette anni nel Campionato
Italiano Minimoto. Nel 2010
sarebbe giocato il podio anche strattone per prendere un po’ debutta nel Campionato
lì, visto che aveva dominato le di margine sul secondo. Ho 125GP concludendo la sua
libere. Insomma, Romano Fe- così tenuto un ritmo costante prima stagione al 13° posto.
nati si conferma talento straor- e gli altri sono stati molto intel- La stagione successiva
sbalordisce tutti arrivando
dinario e con una moto (KTM) ligenti a rimanere dietro, a non
primo nel Campionato
finalmente competitiva e una consumare troppo le gomme. Europeo 125cc giocatosi ad
squadra di altissimo livello, può Le Honda andavano veramen- Albacete e secondo assolu-
esprimersi al meglio. «Sabato è te forte in rettilineo, recupe- to nel Campionato Italiano
stata una giornata difficile, non ravano molto e, rispetto ai GP 125cc. Nel 2012 approda
nel Mondiale Moto3 con
siamo andati forte in qualifica, precedenti, erano anche molto il Team Italia FMI in sella
avevamo un po’ di problemi di efficaci in frenata. Io, Rins e a una Honda FTR con cui
messa a punto. Sono stato nel Vazquez abbiamo preso un po’ conquista subito il 2° posto
box fino a tardi assieme a Ros- di margine e ci siamo giocati la in Qatar e vince la seconda
gara a Jerez. Seguono altri
sano (Brazzi, il capotecnico, vittoria nell’ultimo giro: Rins è
due podi nelle tappe italiane
NDA) e alla mia squadra per stato molto bravo a passarmi del Mugello e di Misano ma
cercare la soluzione migliore: all’ultima curva, ma ha preso alla fine dell’anno lascia il
direi che ci siamo riusciti… In una leggera imbarcata e non è titolo di Rookie-of-the-Year
gara la moto era perfetta, bel- riuscito a tenere la linea. ad Alex Rins. Nel 2013 non
riesce a mai a salire sul po-
lissima da guidare: mi sentivo Ho temuto che Vazquez po- dio e chiude la stagione al
a mio agio. Ho dovuto forzare tesse passarci entrambi all’in- 10° posto. Nel 2014 è nella
subito, portarmi avanti il prima terno, ma era un po’ troppo nuova struttura Sky Racing
possibile, perché partivo dalla lontano: sono riuscito a sfilare Team by VR46 di Valentino
Rossi in sella a un KTM.
decima posizione: non potevo e a passare per primo sul tra-
permettermi di rilassarmi nei guardo».
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Adesso sei a soli cinque punti lottavo nel CIV (il campionato essere fortunato: oggi mi è an-
da Miller… italiano, NDA), abbiamo fatto data bene che Rins è andato
«Sì, ma Miller è cinque punti parecchi podi insieme, mi sa- largo, altrimenti sarei arrivato
avanti! Oggi lui, evidentemen- rebbe piaciuto se avesse lotta- secondo. Ma lavoreremo duro
te, non era a posto, ma è stato to con me qui a Jerez: sarebbe per cercare di essere costanti».
molto intelligente a conquistare stato figo salire sul podio insie-
punti importanti. A volte capita, me, come ai vecchi tempi. An- Ti senti in una squadra
ma lui ha colto comunque un che Niccolò è un bravo pilota e “ideale”?
risultato importante: significa stanno venendo su forte anche «Sì! Tutti nel box abbiamo il
che non è facile da battere. Per Bastianini e Bagnaia: fra qual- sorriso, anche se le cose vanno
adesso, noi stiamo lavorando che gara potrebbero farci una male stiamo con il muso solo
bene, cresciamo continuamen- “sorpresina”». per un attimo, c’è sempre la
te: bisogna continuare così».
Dopo la vittoria in Argentina,
parola giusta che ti dà carica,
motivazione, che ti fa sorride-
C’è sempre la parola giusta
Ti senti come il nuovo
“baluardo” italiano?
Valentino Rossi, il tuo “capo”,
ti aveva chiesto continuità: si
re. Mi sono trovato subito bene,
come a casa, mi aiutano sem-
che ti dà carica, motivazione,
«No. Ho fatto “solo” due balle
gare».
può dire che l’hai
accontentato.
pre, mi fanno stare bene». che ti fa sorridere. Mi sono
Beh, però, sei sempre davanti
«Adesso bisogna continuare,
vale la stessa storia per tutte le
Rispetto all’anno scorso dove
sei cambiato di più?
trovato subito bene, come a
ed era un po’ che non si vede-
va un italiano protagonista.
gare…». «Quest’inverno sono stato più
tranquillo, senza grandi pres-
casa, mi aiutano sempre, mi
«Questo sì, ma anche Niccolò
Antonelli qui partiva forte, poi
E’ difficile essere così
costanti?
sioni addosso, mi sono allenato
con continuità e bene: questo
fanno stare bene
non so cosa gli sia successo (è «Lo è, perché non sempre si mi ha aiutato. Durante l’anno
caduto dopo un contatto con può trovare la giusta mes- siamo sempre in giro, stare a
Pecco Bagnaia, NDA). Con lui sa a punto, non sempre puoi casa un po’ fa bene…».
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Perché Stefan Bradl è andato così piano, chiu- Lorenzo, a differenza di Rossi, non ha voluto
dendo solo decimo a 32”872 da Marquez? correre con il telaio “evoluzione”: anche que-
Nel 2012, a fine stagione, il pilota tedesco era sta- sto ha fatto la differenza?
to operato al braccio destro, per il “solito” pro- Probabilmente no, perché Jorge, in prova, non
blema dei piloti di “sindrome compartimentale”. aveva tratto nessun beneficio dalla nuova cicli-
Da allora, non aveva più avuto alcun problema, stica e lo stesso Valentino ha sottolineato più
che però si sono ripresentati a Jerez e dopo 5 giri volte come la differenza tra i due telai fosse dav-
il tedesco non poteva più forzare in frenata. vero minima.

Se Jorge Lorenzo avesse montato la gomma Perché Cal Crutchlow si è ritirato al quinto giro
più dura anteriore, come Rossi, avrebbe otte- mentre era 14esimo?
nuto un risultato migliore? Risponde Crutchlow: «La leva del freno andava a
Risponde Lorenzo: «Non credo, non ho avuto fondo corso, come se non ci fosse più olio nella
problemi con l’anteriore, ma con il posteriore. pompa. Ho rallentato un po’ per provare a fare
Sia in Argentina sia ieri nelle FP4 avevo provato a raffreddare l’impianto: effettivamente, ha ripre-
utilizzare la 34 anteriore, ma non mi era piaciuta so a funzionare, poi, però, la leva è andata nuo-
e così ho montato la 33. Ma, ripeto, non è stato vamente a fondo corsa e sono stato costretto al
Spunti, considerazioni, domande quello il problema». ritiro». Surriscaldamento, quindi. Crutchlow è

dopo il GP di Spagna
di Giovanni Zamagni | Marc Marquez può vincere tutti i GP dell’anno?
Perché Dani Pedrosa nel 2014 è sempre stato poco efficace nei primi
giri? E perché non ha attaccato Rossi? Cosa è successo ad Andrea
Iannone?

P
erché Dani Pedrosa, che fino al Al 24esimo giro, Pedrosa sembrava in grado di
2013 era sempre velocissimo a ini- attaccare Rossi, ma non l’ha fatto: come mai?
zio gara, nei primi GP del 2014 è E perché non ci ha provato nemmeno all’ultima
sempre stato poco efficace? curva?
Risponde Pedrosa: «L’anno scorso, la moto mi Risponde ancora Pedrosa: «Al penultimo giro ero
“spingeva” forte sul posteriore nel finale della molto vicino a Valentino, ma ho fatto un piccolo
gara e siamo intervenuti sulla ciclistica per cer- errore e sono finito largo, perdendo nuovamente
care di migliorare questa situazione. Credo sia 2-3 decimi».
soprattutto una questione di bilanciamento e Poi, nel passaggio finale, il pilota della Honda si
spero che si possa trovare una soluzione nei test è nuovamente avvicinato al rivale, ma non ab-
di lunedì. Adesso, con il pieno di benzina, non ri- bastanza per affondare la staccata. E nell’ultima
esco a essere efficace come in passato: vedevo curva, Rossi è stato strettissimo, frenando, in
che Marquez se ne stava andando, ho provato a impostazione, in mezzo all’asfalto e non, come
forzare il ritmo, ma ho rischiato di cadere tre vol- si fa di solito, in prossimità del cordolo esterno:
te alla curva cinque e così ho dovuto stare dietro Pedrosa, naturalmente, era più veloce, ma non
alle due Yamaha». ha potuto passare.
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stato anche a dir poco critico nei confronti della


Ducati («non si possono prendere 27” dal primo»
ha tuonato), ma le sue parole sono sembrate
quanto meno sorprendenti: cosa si aspettava
Cal, di arrivare in Ducati e lottare per la vittoria,
con una moto molto simile a quella che faticava
così tanto nel 2013? Impossibile. Un altro “pun-
to” a favore di Andrea Dovizioso: il quinto posto
conquistato è tutto – e solo – merito suo.

Cosa è successo ad Andrea Iannone?


Iannone è caduto al sesto giro mentre era in ot-
tava posizione. E’ ripartito 20esimo, ma al deci-
mo passaggio, completamente demotivato, ha
deciso di rientrare ai box. Non è stato un bel fine
settimana per Iannone.

Marc Marquez può vincere tutti i GP dell’anno,


impresa in passato riuscita a Giacomo Agosti-
ni?
Risponde Agostini: «Il potenziale ce l’ha: al mo-
mento, solo un imprevisto, come la pioggia o una
situazione particolare, lo potrebbero fermare».
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Le pagelle 6 DANI PEDROSA


Con quella moto lì dovrebbe quanto meno
contro due piloti in sella a moto ben più competi-
tive della sua Ducati. Il distacco dal primo rimane

del GP di Jerez arrivare secondo. Invece, ancora una volta, si


mette a spingere forte solo quando il compagno
abissale (1” al giro), ma la colpa non è certo del
pilota. Del resto, basta vedere dove sono i suoi
di squadra è lontanissimo e anche Rossi ha già compagni di Marca per capire che, ancora una
di Giovanni Zamagni | Dieci e lode per Marquez, un fenomeno; Rossi 9, è un discreto vantaggio. Ma dato che è uno che va volta, il Dovi ha fatto la differenza. Concreto.
l’unico che prova a stare con Marc; 6 a Pedrosa e 5 a Lorenzo, non è più forte, passa (facilmente) Lorenzo, ma quando è
lui; 8 a Dovizioso, più non poteva fare. Honda 9, Yamaha 8, Ducati 4 in scia a Valentino non prova nemmeno un attac-
co. Indifendibile. 5 ALVARO BAUTISTA
Dopo tre “zero” consecutivi non si poteva
permettere un altro errore, ma il risultato è de-

10 E LODE MARC MARQUEZ


Come in Qatar. Come negli Stati Uniti.
Come in Argentina. Anzi, ogni volta sempre un
9 VALENTINO ROSSI
Non è lui che deve – o dovrebbe – battere
Marquez, perché nella sua carriera ha già dato.
5 JORGE LORENZO
In prova sembrava avere il passo per stare in
scia a Marquez, invece è addirittura finito fuori
primente: con la sua moto non si può prendere
paga dalla Ducati.
Fa un sacco di sbagli, eppure, come ha dimostra-
po’ meglio. A Jerez, il nuovo fenomeno del mo- Eppure, è proprio lui l’unico che ci prova, che non dal podio. Non è più lui, fisicamente e psicologi- to in Qatar è uno capace di andare forte. Lonta-
tociclismo non aveva mai vinto in nessuna ca- si arrende, che sta nel box fino a tardi per cerca- camente: questa Yamaha e queste gomme non no.
tegoria, ma per lui la MotoGP sembra molto più re di far andare più forte la Yamaha. Si impegna gli piacciono e così non riesce più a fare la diffe-
semplice di 125 e Moto2, anche se qui ci sono i
piloti più forti del mondo. Se si ha la fortuna di
come un ragazzino, ha la fame di uno che non
ha vinto nulla, invece nel suo curriculum ci sono
renza. Irriconoscibile.
5 ALEIX ESPARGARO
Non riesce più a essere competitivo come lo
vederlo guidare da bordo pista è uno spettacolo
della natura, ma così le gare diventano scontate
e noiose. Imbattibile.
106 successi e nove titoli mondiali. “Prima o poi
riusciremo a batterlo” afferma convinto. Com-
movente.
8 ANDREA DOVIZIOSO
Ha guidato benissimo, con grande costan-
za dal primo all’ultimo giro, vincendo la sfida
era stato durante l’inverno e nel primo GP: solo
in prova è veloce, ma in gara fatica moltissimo.
Regredito.

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9 HONDA RC213V
Forse meriterebbe 10, ma la moto perfet-
ta non esiste. E se non ci fosse stato Marquez,
avrebbe vinto una Yamaha…

8 YAMAHA M1
“La M1 è una moto eccellente, ma contro
questa Honda non basta” è la perfetta sintesi di
Valentino Rossi.

4 DUCATI GP14
Se non ci fosse stato Dovizioso sarebbe
sprofondata negli abissi. Nei primi tre GP, in
qualche modo e grazie a situazione favorevoli, la
GP14 aveva colto più di quanto meritasse, ma la
realtà, purtroppo è quella vista a Jerez.

5 BRADLEY SMITH
Un altro GP da dimenticare: ti accorgi che c’è
solo guardando la classifica. Inconsistente.
squadra – con certe dichiarazioni fuori luogo del
suo titolare, circa l’eventualità che Colin smetta
in anticipo – non lo ha certo aiutato, ma lui ha
ormai “smesso” da tempo di fare il pilota. Pen-

5 POL ESPARGARO
Ancora una volta prende paga dal compa-
sionato.

gno di squadra. Sotto tono.


4 ANDREA IANNONE
Un GP totalmente da dimenticare, con cadu-

4 STEFAN BRADL
D’accordo, ha avuto problemi con il braccio
te in prova e in gara. Un passo indietro.

destro, ma il suo è un altro GP da dimenticare. In


difficoltà. 5 CAL CRUTCHLOW
“Ho fatto tutta questa fatica per fare tre giri
di m…” si è sfogato il britannico, in sella nono-

5 NICKY HAYDEN
La moto è quella che è, lui, perlomeno in pro-
va ci mette del suo. Troppo poco.
stante il dolore alla mano destra, operata nem-
meno due settimane fa.
Era abituato alla Yamaha, ma la Ducati è un’altra
cosa. Frastornato.

5 COLIN EDWARDS
Ha avuto un problema tecnico all’ultimo giro,
ma in prova era stato straordinario, conquistan- 5 MICHELE PIRRO
Difficile tornare pilota quando fai il collauda-
do un incredibile quinto tempo nelle FP. La sua tore. Giustificabile.
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aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa MotoGP Jerez


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Classifica Classifica
GP Generale
Pos. Pilota Punti Pos. Pilota Punti
1 Marc MARQUEZ 25 1 Marc MARQUEZ 100
2 Valentino ROSSI 20 2 Dani PEDROSA 72

3 Dani PEDROSA 16 3 Valentino ROSSI 61


4 Jorge LORENZO 13 4 Andrea DOVIZIOSO 45
5 Andrea DOVIZIOSO 11 5 Jorge LORENZO 35
6 Alvaro BAUTISTA 10 6 Stefan BRADL 30
7 Aleix ESPARGARO 9 7 Aleix ESPARGARO 30
8 Bradley SMITH 8 8 Bradley SMITH 28
9 Pol ESPARGARO 7 9 Andrea IANNONE 25
10 Stefan BRADL 6 10 Pol ESPARGARO 25

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Corse e ricorsi un bel po’ di giorni. Dopo la morte di Waki vengo-


no imposte delle restrizioni per accedere alla pit
2° in Giappone), Mick Doohan arriva a Jerez per
conquistare il primo successo del 1999, ma nel

Il GP di Jerez lane, e vengono diminuiti i “marshall” nella corsia


box, fin lì addirittura troppi, tanto da impedire la
secondo turno di prove del venerdì (allora erano
qualifiche) cade rovinosamente tra la curva tre e
visuale a chi attraversava la corsia. la curva quattro, finendo con violenza contro le
di Giovanni Zamagni | Ricordo come se fosse ieri la prima volta che barriera: è la fine della sua carriera.
sono stato a Jerez a vedere il motomondiale: era il 1992, la confusione 1996: CRIVILLE CADE
era totale, le strade principali tutte bloccate da migliaia di moto... “TRAVOLTO” DALLA FOLLA 2000: IL PRIMO PODIO DI
Alex Criville sta per vincere il suo primo GP a Je- VALENTINO ROSSI IN 500
rez, davanti a un certo Mick Doohan, ma mentre Il debuttante in 500 Valentino Rossi, campione
i piloti stanno percorrendo l’ultimo giro, la folla del mondo in carica della 250, è grande prota-
è già a bordo pista, perché il commentatore del gonista nei primi tre GP, ma per troppa irruenza
circuito, credendo che la gara fosse finita al giro raccoglie solo un undicesimo posto. In Spagna,
precedente, aveva già annunciato il trionfo del però, proprio con la Honda e con la squadra che
pilota spagnolo. Criville si distrae per i tanti ap- era stata di Doohan conquista il suo primo podio
passionati a pochi metri dalle moto, cade e rega- in 500: ne seguiranno altri 147.
la il successo a Mick Doohan, con Luca Cadalora
secondo e Tadayuki Okada terzo. La delusione 2002: JORGE LORENZO
di pilota e appassionati è totale, impossibile da DEBUTTA NEL MONDIALE
descrivere. La Derbi porta al mondiale un ragazzino consi-
derato molto talentuoso in Spagna, ma assoluta-
1999: FINISCE LA CARRIERA mente sconosciuto nel resto del mondo, un cer-
DI MICK DOOHAN to Jorge Lorenzo, che per debuttare è costretto
Dopo cinque mondiali consecutivi, dopo due ad aspettare il sabato, giorno del suo 15esimo
gare al di sotto delle aspettative (4° in Malesia, compleanno, allora l’età minima consentita dal

R 1993: MUORE NOBOYUKI WAKAI


icordo come se fosse ieri la prima
volta che sono stato a Jerez a vedere Durante le prove avviene il più incredibile de-
il motomondiale: era il 1992, la con- gli incidenti: Nobuyuki Wakai sta uscendo dalla
fusione era totale, le strade principali corsia del box quando investe uno spettatore –
tutte bloccate da migliaia di moto. Dormivo in un dotato di regolare pass – che attraversa la pit
albergo sull’Avenida, ma era impossibile chiu- lane: la velocità è bassa, ma Wakai cade rovino-
dere occhio fino alle 4 del mattino per il rumore samente e picchia con il casco su uno spigolo del
assordante e le sgasate continue. Addirittura, ai gradino del muretto dei box e muore sul colpo,
lati delle strade, chiuse al traffico automobilisti- mentre lo spettatore si rialza con un tremolio in-
co, venivano montate delle tribune per seguire controllabile, ma se la cava con un grande spa-
meglio le evoluzioni dei centauri, in una sorta di vento. Lo sgomento, come sempre in questi casi,
rodeo assolutamente inimmaginabile. Adesso, prende il sopravvento, ma l’evento non viene fer-
pur essendoci ancora tantissima confusione, è mato: Tetsuya Harada, reduce da due successi
molto differente, certi “numeri” non si vedono nei primi tre GP, si chiude in un silenzio totale,
più, ma l’atmosfera rimane unica e magica. I trionfa nuovamente, sale sul podio con la morte
ricordi del “GP di Spagna” sono tantissimi, pur- nel cuore e la sofferenza ben visibile sul volto per
troppo alcuni molto brutti. Eccone alcuni. l’amico scomparso: continuerà a non parlare per
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aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa 2013: MARQUEZ-LORENZO


A SPALLATE
bbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbb Quello che era successo nel 2005 tra Rossi e Gi-
bernau si ripete nel 2013 tra Marquez e Loren-
bbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbb zo, in lotta, in questo caso, per il secondo posto,
bbbbbbbbbbbbbbb con Dani Pedrosa vincitore solitario. Impostando
l’ultima curva, Jorge è ormai certo del secondo
posto (al penultimo intermedio aveva circa 0”4
di vantaggio) e non chiude minimamente la tra-
iettoria: Marc, però, si è avvicinato moltissimo,
forza la staccata, dà una spallata al rivale (che
finisce fuori pista) e conquista il secondo posto,
con Lorenzo terzo e imbufalito. «Ho studiato
il sorpasso di Rossi su Gibernau» si giustifica il
campione della Honda.

regolamento per correre un GP. Lorenzo è un Valentino vince e irride lo spagnolo, che sale sul
ragazzino molto timido, un po’ “bulletto”, dalla podio tenendosi teatralmente la spalla sinistra: si
sguardo volutamente “duro”: diventerà un cam- discuterà a lungo sulla regolarità della manovra
pione straordinario. di Rossi.

2005: ROSSI-GIBERNAU 2011: ROSSI ABBATTE STONER


A SPALLATE Il GP di Spagna si corre sotto la pioggia e Valen-
Rossi e Gibernau, una volta amici, non si parlano tino Rossi, con la Ducati, vede la possibilità di
più da ottobre 2004, quando Valentino accusa essere protagonista, ma in fondo al rettilineo dei
Sete di essere stato l’artefice della sua penaliz- box, alla staccata della prima curva, sbaglia la
zazione in Qatar per il tentativo di pulizia della frenata e travolge Casey Stoner in sella alla Hon-
casella di partenza. da. Stoner non riuscirà a ripartire, Rossi sì (chiu-
Gibernau è in testa al GP di Spagna (quell’an- derà quinto) e a fine gara va, con ancora il casco
no gara inaugurale della stagione), assapora in testa, nel box della Honda a chiedere scusa a
già la vittoria, quando all’ultima curva lascia un Casey, che lo apostroferà duramente: «La tua
piccolissimo spazio: Rossi ci si butta dentro, ambizione è superiore al tuo talento». Una frase
ma il contatto con il rivale è inevitabile. Sete fi- celebre, che rimarrà nella storia della rivalità tra
nisce nella sabbia e poi è secondo al traguardo, Stoner e Rossi.
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Ecco come la pensano i team manager Fausto benissimo, avendolo fatto debuttare nel mon-
Gresini, Lucio Cecchinello e Francesco Guidotti. diale 250 e avendo corso con Casey nel 2006 in
MotoGP, NDA), hanno entrambi un talento im-
marc FAUSTO GRESINI: “HA SFIANCA-
TO GLI AVVERSARI”
menso, ma Marquez sembra avere qualcosa in
più nella gestione della gara: ultimamente lo sta
Marquez «In questo momento non si batte! Nel 2013 ha
vinto il mondiale al debutto e adesso, con un
facendo in maniera eccellente».

può vincere anno di esperienza in più, va ancora più forte: FRANCESCO GUIDOTTI: “SOLO
quindi il suo vantaggio è aumentato rispetto alla LORENZO LO PUO’ BATTERE”
tutte le passata stagione. Mi sembra che quello che sta
facendo abbia un po’ sfiancato gli avversari, che
«Per ora sembra imbattibile: tre pole e tre vitto-

gare della sono più vulnerabili: al momento, l’unico suo ri-


vale è se stesso…».
rie, delle quali due schiaccianti, fanno pensare
che sarà veramente difficile stargli davanti. Solo

stagione un Lorenzo un pochino più lucido lo potrebbe


infastidire: questo, perlomeno, è quello che si è
di Giovanni Zamagni
LUCIO CECCHINELLO: “ANCORA visto nell’ultimo campionato.
PIU’ FORTE DI STONER” Anche Pedrosa, a parità di moto, lo potrebbe
Quattro pole e quattro «La vedo molto dura battere Marquez: l’unico contrastare, magari in circuiti dove le differenze
vittorie: per il momento che ce la può fare è Lorenzo se riesce a ripren- di stile di guida hanno meno effetto sul risultato
Marc non ha avuto dersi da questa crisi iniziale, un po’ superata finale.
dal podio conquistato in Argentina. Marquez, Marquez è in uno stato di grazia assoluto: per chi
avversari. Un dominio così comunque, può certamente puntare a fare il ama il motociclismo, è bellissimo vederlo guida-
netto che in molti credono primato di vittorie con la MotoGP. Marc asso- re, è uno spettacolo straordinario, ma le gare ne
che potrebbe addirittura miglia molto a Casey Stoner (che Lucio conosce risentono».
salire sempre sul gradino
più alto del podio

Q
uattro pole e quattro vittorie: per secondo molti addetti ai lavori potrebbe essere
il momento Marc non ha avuto av- un appuntamento chiave, perché su quel trac-
versari. Un dominio così netto che ciato Dani Pedrosa va fortissimo (ha vinto nel
in molti credono che potrebbe ad- 2013), Jorge Lorenzo medita la “vendetta” dopo
dirittura salire sempre sul gradino più alto del la spallata dello scorso anno ricevuta da Marquez
podio. «Solo Lorenzo potrebbe batterlo» con- all’ultima curva e Valentino Rossi lì ha trionfato 8
cordano Gresini, Cecchinello e Guidotti. Tre pole volte, delle quali 6 in 500/MotoGP. Insomma, se
e tre vittorie: nessuno, fino adesso, ha battuto Marc dovesse imporsi anche nel sud della Spa-
Marc Marquez, né in prova né in gara. Un domi- gna, allora l’ipotesi – per il momento solo sugge-
nio totale quello del fenomeno spagnolo, tanto stiva – di salire sul gradino più alto del podio in
che ci si chiede se potrà conquistare tutti i GP. tutte le gare diventerebbe un po’ meno utopisti-
Un’impresa quasi impossibile, ma alla portata ca. Ma Marquez si può battere? E’ chiaro che non
della coppia Marquez-Honda data la superiorità esiste lo sportivo imbattibile, però, al momento,
messa in mostra da pilota e moto in questo ini- sembra un’impresa altrettanto “impossibile”
zio di campionato. Domenica si corre a Jerez e come quella di vincere tutti i GP di una stagione…
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L
a Bridgestone lascia la MotoGP a fine abbiamo ritenuto che il nostro cammino si era
2015, adesso è ufficiale. Perché? «Ab- concluso, che avevamo fatto tutto quello che ci
Bridgestone biamo raggiunto tutti i nostri obiettivi»
dice sorridente Kyota Futami, General
eravamo prefissati» spiega Futami, convinto che,
in questo momento, «la Bridgestone non abbia
lascia la MotoGP a fine 2015 Manager Global Motorsport Department Bridge-
stone Corporation. E’ stata una decisione lunga
più niente da imparare». Ancora non è stato de-
ciso l’impegno futuro, se si tornerà alle quattro
di Giovanni Zamagni | La Casa giapponese annuncia ufficialmente il («abbiamo iniziato a a parlarne molto tempo fa»), ruote o si continuerà in qualche altro campionato
probabilmente sofferta, soprattutto per Hiroshi nelle due (opzione quest’ultima molto difficile).
ritiro dalla MotoGP a fine 2015. «Non abbiamo più nulla da imparare, Yamada, l’ingegnere responsabile del Reparto «Quando siamo arrivati in MotoGP – conferma
ma l’anno prossimo rispetteremo tutti gli impegni» assicura il numero Corse della Casa giapponese, artefice della cre- Yamada – il nostro obiettivo era battere il riva-
uno Kyota Futami scita sportiva della Bridgestone. Ma inevitabile. le di allora (la Michelin, NDA) e per me rimane
«Non c’entrano le ultime critiche ricevute – quel- indimenticabile quando Makoto Tamada, con le
le sono assolutamente normali quando si parla di nostre gomme, vinse il GP del Brasile nel 2004,
gomme – e nemmeno la situazione economica: così come ricorderò come il momento più brutto
semplicemente, dopo una discussione interna, di tutta la mia vita quando Shinya Nakano cadde
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al Mugello in pieno rettilineo per “colpa” nostra. piuttosto che un altro, non c’è mai stato un pilota triennio 2016-2018 ed è noto come si facciano
Vinta quella sfida, ne abbiamo raggiunte altre, che ha accusato la Bridgestone di aver dato al ri- i nomi di Michelin e Pirelli (il cui contratto con
come quella dell’immediato riscaldamento dello vale materiale migliore. Questo, perlomeno, fino la SBK scade proprio a fine 2015…) come quel-
pneumatico, o quello di una gomma utilizzabile al 2013, quando sono iniziati un po’ di problemi, li più probabili. In particolare, la Casa francese,
da tutti. Le competizioni servono per lo sviluppo, la qualità delle gomme è scesa e quest’anno si costretta ad abbandonare la massima categoria
per far conoscere il marchio, per motivare le per- sono visti problemi – vedi Austin – per tanti piloti del motociclismo a fine 2008 dopo anni di domi-
sone e, naturalmente, per il “business”: adesso, e moto diversi mai registrati prima con la Brid- nio assoluto, proprio per la superiore competiti-
però, è arrivato il momento di cambiare». gestone anteriore. Una situazione che fa preoc- vità della Bridgestone, sta spingendo forte con i
cupare per il 2015, ultimo anno di fornitura. Ma vertici della Dorna per ottenere la “commessa”.
DAL 2009 UN MONOGOMMA DI Futami assicura: «Rispetteremo tutti gli impegni Chiunque sarà, si troverà a maneggiare una vera
ALTISSIMO LIVELLO presi con la Dorna». Intanto da questo GP, come e propria “patata bollente”, perché, come dice
Dal 2009, la MotoGP ha adottato il monogomma era già successo in Argentina, tutti i piloti avran- Yamada: «E’ un campionato difficilissimo, con
e in questi anni la Bridgestone ha fornito un pro- no a disposizione tre mescole anteriori (invece di moto tecnologicamente mostruose che cresco-
dotto di altissimo livello. E’ vero, nei primi anni, due), per un totale di 10 gomme. no giorno dopo giorno. Abbiamo calcolato che
ci sono stati problemi di riscaldamento nei giri la parte di gomma a contatto dell’asfalto deve
iniziali, ci sono state tante cadute per questo CHI ARRIVERA’? sopportare una potenza doppia di quella di una
motivo, ma nel complesso, il costruttore giap- Contemporaneamente all’annuncio della Bridge- F.1». L’ingegnere giapponese, ovviamente, non
ponese ha dato ai team materiale buonissimo. E, stone, la Dorna ha fatto sapere che i costruttori dà consigli, ma avverte: «Chi ci sostituirà dovrà
soprattutto, in tutti questi anni non c’è mai stata di gomme hanno tempo fino al 22 maggio per avere più che un minimo di esperienza con moto
una sola polemica di aver favorito un costruttore presentare domanda per fornire la MotoGP nel di elevata potenza».

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materiale differente tra loro in ogni turno, per poi alcuni tecnici, in particolare quelli che lavorano
mettere insieme tutto ciò di più competitivo – ha in F.1 «quattro litri di benzina in più, rappresen-
fatto fare un salto in avanti. tano un vantaggio enorme: le Ducati voleranno»
aveva pronostico l’ingegnere Gabriele Tredozi, in
PIU’ MOTORI: UN VANTAGGIO passato responsabile tecnico della Minardi F.1,
Naturalmente, il regolamento dà una mano alla esprimendo un concetto condiviso da tanti. La
Ducati, specie per quanto riguarda i motori. Ave- realtà su due ruote, però, è differente e solo in
re a disposizione 12 motori anziché 5, permette un paio di piste, quelle più selettive per i consu-
all’ingegnere Dall’Igna di “osare” un po’ di più mi, la Ducati ha un certo vantaggio. «Ad Austin,
– come ha detto Gigi per spiegare le tre rottu- avere 24 litri non ci ha “regalato” decimi, tanto-
re nelle prime tre gare – senza avere il patema meno secondi: avremmo ottenuto lo stesso ri-
di rimanere senza propulsori, e, soprattutto, la sultato anche con 20 litri nel serbatoio, perché
possibilità di sviluppare a casa un nuovo quattro quello non è un tracciato dove si consuma tanto.
cilindri. Sotto questo aspetto, quindi, la Casa di Anche a livello di erogazione non cambia nulla,
Borgo Panigale è certamente avvantaggiata. non è vero che con 24 litri la potenza è più ge-
stibile e trattabile» aveva detto Dall’Igna dopo il
PIU’ BENZINA: NESSUN podio di Dovizioso. Certo, si può obiettare, lui è
VANTAGGIO di parte. Ma la sua tesi viene sottoscritta e con-
Un altro teorico vantaggio a favore della Duca- fermato anche dai rivali, come spiega benissimo
ti: 24 litri anziché 20 (il 20% in più). Secondo il direttore tecnico del team HRC, l’ingegnere

Regolamenti
Ducati avvantaggiata? No, sfavorita
di Giovanni Zamagni | Si discute molto sui privilegi regolamentari a
favore della Casa italiana, ma l’analisi tecnica dice che non è così. Anzi,
non avere a disposizione la gomma più dura per la gara rappresenta un
grosso handicap

I
l discreto inizio della Ducati – con la gran- dovuti al nuovo regolamento» aveva ripetuto
de soddisfazione del podio di Andrea spesso Dovizioso prima dell’inizio della stagione,
Dovizioso di Austin – ha scatenato gli ap- sottolineando come le piccole differenze avesse-
passionati, con illazioni di ogni tipo: «E’ ro comunque portato dei progressi significativi,
avvantaggiata dal regolamento», «Così non è grazie a un più corretto bilanciamento dei pesi.
giusto», «Se Honda e Yamaha avessero 24 litri L’ingegnere Gigi Dall’Igna ha parlato di «una mi-
chissà cosa farebbero»… Ma è veramente così? gliore organizzazione e un maggiore scambio
No. Ecco perché. Cominciamo dai test invernali di dati tra pista e casa», che assieme a una di-
in Malesia, dove la Ducati ha girato forte in confi- versa organizzazione, a un metodo differente di
gurazione “factory”. «I nostri progressi non sono prove – i piloti provano contemporaneamente
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Takeo Yokoyama (detto Tax), svelando partico- con meno di 20 litri nel serbatoio:19 o 19,5 sono piloti Ducati non possono utilizzare la copertura
lari sorprendenti. «Quanto saremmo più veloci sufficienti. Dipende anche dal pilota e dal suo sti- posteriore più dura, con ripercussioni importanti
se avessimo 24 litri? Potremmo raggiungere le di guida: i nostri, sia Marquez sia Pedrosa sono sulla distanza.
facilmente i 400 km/h!» scherza Yokoyama. La molto efficaci in questo, consumano poco, così «Se in Argentina avessi avuto la possibilità di
realtà, però, è un’altra. «In alcuni circuiti, come come consumava poco Stoner». Considerando utilizzare la gomma delle “factory”, mi sarei gio-
Losail o Motegi, sarebbe meglio avere qualche anche che la Ducati ha la distribuzione desmo- cato il podio fino alla fine, così come ad Austin»
litro in più per avere una velocità massima più dromica, da sempre “amica” dei bassi consumi e ha ripetuto in Spagna Andrea Iannone, costretto
alta e, soprattutto, qualche controllo elettronico che in passato non si sono mai registrati proble- a calare – e di tanto – l’andatura nei giri finali di
più sofisticato per l’apertura del gas e altri para- mi sotto questo aspetto, si può quindi conclude- quei due GP, anche se, per la verità, negli Stati
metri (in particolare, si potrebbe essere più “ag- re con ragionevole certezza che, a parte qualche Uniti il limite era arrivato dall’anteriore, uguale
gressivi” con il freno motore, NDA), ma in altri eccezione, non c’è vantaggio ad avere 24 litri nel a quella degli altri. Secondo Andrea Dovizioso
tracciati, come Austin, con 24 litri non avremmo serbatoio. «non si può sapere come andremmo con una
nessun vantaggio: 20 o 24 litri è esattamente gomma più dura, prima dobbiamo risolvere ben
uguale. Non posso parlare degli altri motori e, in GOMMA EXTRA MORBIDA: UN altri problemi, gli pneumatici rappresentano una
particolare, della Ducati, ma per il nostro quattro VANTAGGIO SOLO IN QUALIFICA rifinitura». Ma in alcuni tracciati, come quello di
cilindri e i nostri sistemi di controllo, 20 o 24 litri Un altro aspetto che veniva evidenziato come un Termas de Rio Hondo, il vantaggio della gomma
non fa differenza. Diciamo, però, che in un terzo grande vantaggio per la Ducati, è la possibilità di più dura è evidente e innegabile. In definitiva, tut-
dei tracciati, più o meno, se avessimo 22 litri, non sfruttare la gomma extra morbida. In qualifica, ti questi vantaggi non ci sono, altrimenti la Duca-
di più, anziché 20, potremmo trarne alcuni bene- questo dà una bella mano, valutabile in almeno ti riuscirebbe a stare molto più vicino a Honda e
fici. Addirittura, in un paio di tracciati, partiamo 0”5 secondi al giro: un’enormità. In gara, però, i Yamaha.
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DopoGP con Nico e Zam


Un GP d’Argentina combattuto
Torna la trasmissione condotta da Nico Cereghini con ospite Luca
Cadalora e per gli approfondimenti tecnici l’ingegnere Bernardelle:
si parla del dominio Marquez, di Lorenzo ritrovato, degli errori di
Valentino e di Ducati

I
n questa puntata, si parla del terzo GP Prima di tutto: la superiorità straripante di Mar-
della stagione, ovvero il GP di Argentina quez che ormai lotta solo contro i record, poi Lo-
corso sul nuovo autodromo di Termas de renzo: finalmente di nuovo competitivo a Termas
Rio Hondo e che ha visto nuovamente la de Rio Hondo. Ma ovviamente anche di Rossi che
vittoria di Marc Marquez, con i risultati e le im- si è giocato il podio (e forse anche il secondo po-
pressioni raccolte dal nostro Giovanni Zamagni sto) per i troppi errori e per causa di Bradl. Du-
e l’intervento in studio di Luca Cadalora, tre volte cati rompe motori, ma poi porta a casa un buon
campione del mondo. Tanti gli spunti da appro- risultato con Iannone. E per finire la vittoria di
fondire e tante le questioni tecniche su cui fare Romano Fenati in Moto3 conquistata con un sor-
chiarezza con l’ingegnere Giulio Bernardelle. passo che ha fatto discutere.
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Le foto più
spettacolari
del GP
d’Argentina
La MotoGP torna in Argentina a Termas de Rio
Hondo. Dominio Honda, ma meglio le Yamaha.
Ecco gli scatti più emozionanti che raccontano la
gara dentro e fuori dalla pista

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Prime volte spiegato quali temperature e quale tasso di umi-


Per il francese è andata invece decisamente dità troverà in Malesia a Giugno.
meglio la Superpole nella quale ha conquistato
la sua prima pole position da quando corre in Chi sostituirà Mosca?
Superbike. Ma in casa Kawasaki si è festeggiata Per ora nessuna comunicazione ufficiale ha ri-
anche un’altra prima pole position, quella di Lo- guardato invece il circuito che potrebbe sosti-
GP di Assen renzo Savadori nella Superstock 1000 FIM Cup.
E a proposito di prime volte, l’olandese Kervin
tuire il Moscow Raceway, che come sappiamo è
stato cancellato dal calendario a causa della crisi
è successo anche questo Bos è stato il primo pilota ad iscriversi come wild
card nella categoria Evo. Bos ha chiuso gara uno
politica in Ucraina e Crimea.
Erano senza fondamento le voci che riportavano
di Carlo Baldi | Prove cronometrate in vecchio stile con un solo giro al diciottesimo posto, ma sotto la pioggia ha con- un interessamento da parte dell’autodromo di
veloce. Confermato il GP di Sepang, ancora nessuna notizia su quale quistato l’undicesima posizione. Monza ed ora radio paddock parla della possi-
bilità che possa tornare in calendario la pista di
circuito sostituirà Mosca. Bayliss di nuovo in sella a Ducati. Laverty in
odore di MotoGP? Confermato il GP di Sepang Brno.
Sabato mattina nel paddock show si è tenuta la
Bayliss di nuovo in sella a Ducati

P
conferenza stampa nella quale è stato presenta-
to l’accordo tra Dorna ed il Sepang International Ad Assen Ernesto Marinelli, responsabile del
rove alla vecchia maniera dare tutto nel secondo ed ultimo. Per la cronaca Circuit. Erano presenti Daniel Carrera, Direttore progetto Ducati Superbike, ha confermato che
Il terzo turno di prove cronometrate il più veloce è stato Sykes, seguito da Baz, Guin- Generale WSBK e Dato Razlan Razali, CEO del l’indimenticato Troy Bayliss tornerà in pista il
è stato interrotto a meno di quattro toli, Rea e Laverty. circuito internazionale dell’autodromo malese. 13 Maggio ed al Mugello, subito dopo il round
minuti dalla fine a causa della pre- Sempre nello stesso terzo turno Baz è stato pe- Confermato quindi quello che sarà il sesto round di Imola, proverà la Panigale in versione 2014.
senza di olio in pista. Una volta pulita la pista i nalizzato con 1.000 euro di multa e due punti del mondiale SBK 2014, che si disputerà a Se- Sembra che si annoi a stare a casa (al contrario
piloti hanno dato vita ad una specie di Superpole sulla sua patente da pilota in quanto non vendo pang dal 6 al 8 Giugno. Ospite d’onore il campio- di Stoner, Troy non ama la pesca) e che sia quin-
vecchia maniera. Con due soli giri a disposizio- visto la bandiera rossa è uscito in ritardo dalla ne del mondo Tom Sykes che si è detto felice di di ben felice di poter testare i progressi compiuti
ne, ne hanno effettuato uno di lancio per poi fare pista. correre in Malesia. Forse non gli hanno ancora dalla 1199, ora nelle mani di Davies e Giugliano.
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sono tornate in pista nella manche successiva. I sospendere la seconda manche, che si stava
tecnici della squadra hanno infatti preferito ac- disputando in condizioni davvero precarie. Non
certare le cause delle rotture per evitare che si sempre in questi casi le richieste dei piloti ven-
ripetessero. Saranno comunque regolarmente gono accolte.
presenti a Imola tra due settimane. Basti ricordare quanto avvenne al Nurburgring
nel 2011, quando la seconda manche si disputò
Piloti, questione di razza sotto un vero diluvio e a nulla valsero le richieste
Nella gara della Superstock 600 al quarto posto dei piloti, che alzavano la mano transitando sul
si è classificato Rob Hartog, nipote di Wil Hartog, rettilineo d’arrivo.
pilota degli anni 70 che è stato il primo pilota La gara venne definitivamente sospesa solo al
olandese ad aggiudicarsi una gara della GP 500, termine del tredicesimo giro, quando cioè era-
avendo vinto la gara di Assen nel 1977. Anche il no stati percorsi i due terzi della gara, in modo
nipote come il nonno guida una Suzuki. che la stessa si potesse ritenere conclusa. Per la
cronaca allora vinse Sykes davanti a Guintoli e fu
Direzione gara, 10 e lode una vera beffa per Haga, che stava conducendo
Perfetto il comportamento della Direzione di la gara dal primo giro e cadde proprio nel corso
gara, che ha accolto la richiesta di Guintoli di del dodicesimo e ultimo passaggio.

Laverty in odore di MotoGP? i propulsori in tre categorie, quelli in uso, quelli


Anche Laverty effettuerà dei test, ma non su di punzonati e quelli guasti/rotti, non più utilizza-
una Superbike, bensì sulla nuova Suzuki Mo- bili. Per essere utilizzato un motore deve ovvia-
toGP. Le prove verranno effettuate a Giugno, mente essere prima punzonato, e quindi alcune
prima in Giappone e poi in Australia. Che si stia squadre hanno un motore in uso e uno o due di
preparando per il 2015? scorta, già punzonati. Un motore si considera in
uso dopo che è stato utilizzato anche solo una
Brigaglia con il team Grillini volta in pista. Sino ad ora hanno danneggiato un
Visti gli scarsi risultati sino a qui conseguiti da solo motore Canepa, Laverty e Guarnoni, mentre
Michel Fabrizio, il team Grillini è corso ai ripari ed May ne ha già fatti fuori due. E proprio le moto
ha rafforzato il proprio staff tecnico con Domeni- del team di May, le Hero EBR, sono state prota-
co Brigaglia, ex pilota del mondiale 125 negli anni goniste in negativo della prima manche di Assen,
80 ed in seguito tecnico di Pierfrancesco Chili. quando entrambi i piloti si sono dovuti fermare
per problemi al propulsore e il problema tecnico
La conta dei motori occorso a May ha fermato la gara costringendo
Diamo uno sguardo ai motori, che come sap- la direzione gara ad esporre la bandiera rossa.
piamo quest’anno sono stati contingentati (8 Le moto del team Indo/Italo/Americano (moto
per le Superbike e 6 per le Evo). La Dorna divide americana, sponsor indiano e sede in Italia) non

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romano Albesiano
“Con Melandri condividiamo
obiettivi e voglia di vincere”
di Carlo Baldi | Intervista al responsabile della gestione sportiva
Aprilia che ci parla di Guintoli e di Melandri, ci spiega la situazione
del team Superbike e conferma gli ambiziosi progetti della
Reparto Corse della casa di Noale

A
Alti e bassi in casa Aprilia nei «Sylvain ha fatto un’ottima sta-
primi tre round del mondiale gione al suo primo anno con la
Superbike. Guintoli, che l’anno RSV4 e oggi sta proseguendo
scorso era salito solo una volta la sua crescita. Il suo feeling
sul gradino più alto del podio, con la moto e la squadra è ar-
dopo sei manche ha già vinto rivato a un punto ottimale, ne
due volte e si propone come siamo tutti soddisfattissimi e
il più agguerrito avversario di ora siamo nella fase di perfe-
Tom Sykes. Melandri invece zionamento della performan-
deve già recuperare 39 punti al ce sua e della RSV4. Quindi è
campione del mondo 2013, ma naturale aspettarsi da lui un
soprattutto non ha ancora tro- grande Campionato, come lo è
vato il feeling giusto con la sua stato il 2013 che, non dimenti-
moto. Per capire che aria tira in chiamolo, fu condizionato nella
Aprilia e per comprendere me- seconda parte da un infortu-
glio le difficoltà del pilota di Ra- nio piuttosto serio, malgrado il
venna abbiamo intervistato Ro- quale Sylvain rimase protago-
mano Albesiano, responsabile nista della lotta per il titolo fino
della gestione sportiva Aprilia. alla fine».

Ottimo inizio per Guintoli che Problematico invece l’inizio


lo scorso anno aveva vinto di campionato di Melandri. Ci
una sola gara in tutta la sta- può dire quali sono i maggiori
gione mentre quest’anno ne problemi incontrati da Marco
ha già vinte due dopo tre soli con la RSV4 ?
round. «Marco ha già fatto vedere a
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tratti un grande potenziale - La mancanza di risultati po- al 110%. E’ un momento mol-


penso a Gara 1 a Phillip Island al trebbe incrinare il rapporto to intenso, di grande lavoro,
suo esordio, e soprattutto alla tra Melandri e la sua squadra? ma è anche un periodo estre-
grinta messa in pista in Gara 2 «Non vedo questo tipo di pro- mamente eccitante per tutti in
ad Aragon - pur essendo anco- blema. Il potenziale della RSV4 Aprilia. Un’azienda che è nata
ra alla ricerca di un feeling otti- è chiaro a tutti, come pure il e cresciuta con le corse e che è
male con la RSV4. talento di Marco, dunque lavo- stata capace di vincere 52 titoli
Il punto forte della guida di riamo condividendo lo stesso mondiali in poco più di due de-
Marco è l’inserimento in cur- obiettivo e la stessa voglia di cenni. Nel 2009, con la nascita
va e quindi stiamo lavorando vincere». del progetto RSV4, abbiamo
sul setting della moto proprio dimostrato di saper vincere an-
per permettergli di essere to- Un’Aprilia sempre più racing. che nelle grandi categorie 4T, e
talmente a suo agio in questa Sarà ancora in Superbike nel nelle ultime 4 stagioni abbiamo
fase. 2015 e si prepara anche ad en- vinto 5 titoli mondiali SBK. Per
Sono sicuro che una volta alli- trare in MotoGP. questo, ora che abbiamo da-
neate le esigenze del pilota con «Beh, non possiamo certo dire vanti un programma ambizioso
le caratteristiche della moto il che il lavoro ci manchi. I pro- ed impegnativo, sappiamo di
pacchetto RSV4-Melandri po- grammi sono impegnativi ed il poter contare su risorse, anche
trà esprimersi al meglio». Reparto Corse sta lavorando umane, di altissimo livello».

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SPECIALE motocross
gp d’olanda
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a Valkenswaard vincono condotta di gara talmente precisa e veloce che


lo ha portato a vincere anche questo secondo
Cairoli e Herlings scontro, questa volta con una decina di secondi
su Kevin Strijbos, e il GP grazie alla spettacola-
di Massimo Zanzani | Con un 3° e un 1° posto, Cairoli conquista la MXGP re caduta di Paulin che nella seconda manche
in Olanda. Completano il podio di giornata Strijbos e Van Horebeek. è caduto al primo giro ed è stato investito da
Nella MX2 doppietta di Herlings un avversario procurandosi la sospetta frattura
di una clavicola. Il secondo posto è andato allo

A
straordinario Van Horebeek, che ha fatto un
ntonio Cairoli aspettava da tempo la sua posizione in testa al gruppo, fino a tre giri vero e proprio miracolo considerando che aveva
la trasferta olandese per sciogliere i dalla fine quando ha dovuto rallentare ulterior- passato buona parte del venerdì dal medico per
muscoli sulla sabbia amica, e anche mente il passo tagliando il traguardo dopo esser- curare gli acciacchi della pesante caduta fatta in
se ha passato una prima manche si visto scavalcare prima da Gautier Paulin, che allenamento il giorno prima. L’ufficiale Yamaha
col batticuore il verdetto finale non lo ha tradito. si è aggiudicato la gara, e poi da Jeremy Van Ho- ha corso con grande lucidità e lungimiranza, che
Dopo pochi giri della frazione iniziale all’atterrag- rebeek. Superata la paura, la seconda manche gli hanno permesso di agguantare una seconda
gio da un salto ha infatti sentito una botta secca è stata una passeggiata e lo si è visto da come piazza grazie alla quale ha soffiato il posto d’ono-
sull’anteriore, causata dalla rottura dei raggi che si è divertito a guidare come un razzo dopo aver re in campionato a Clement Desalle questa volta
lo hanno costretto a curare con molta cautela centrato la sua seconda partenza il pole. Una autore di due manche incolori chiuse in quarta
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posizione. Giornata difficile invece per gli azzurri: del momento. Bravo anche Ivo Monticelli, che se
David Philippaerts è terminato 14° in entrambe l’è cavata bene terminando 12° assoluto.
le frazioni, mentre Davide Guarneri ha concluso
solo la prima, in 12ª posizione, per poi ritirarsi in Femminile / Europeo 125
quella successiva per problemi alla schiena. A Valkenswaard ha festeggiato anche Chiara
Fontanesi, la quale nonostante abbia perso la vit-
MX2 toria assoluta per via della caduta nella seconda
Nella MX2 Jeffrey Herlings ha fatto il vuoto, ag- manche causata da una avversaria che finita a
giudicandosi una per lui entusiasmante dop- terra davanti a lei è terminata seconda passando
pietta grazie alla quale è ritornato al vertice al comando di un campionato che non era parti-
della classifica iridata strappando il comando a to nel migliore dei modi e che la brava parmense
Arnaud Tonus che sulla sabbia non è riuscito a è stata capace di provi rimedio nel migliore dei
fare meglio di quinto. La seconda piazza è anda- modi.
ta al francese Romain Febvre, che ha preceduto 10° invece Joakin Furbetta nell’Europeo 125 vin-
il connazionale Jordi Tixier ritornato al suo livello to dal pilota di casa nonche leader del campiona-
più consono. In evidenza anche Valentin Guillod, to Davy Pootjes.
il cui quarto posto lo ha confermato tra i migliori Guarda tutte le classifiche
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Tony Cairoli

«
“Continuare è stato avventato”
di Massimo Zanzani | Soddisfatto il campione italiano, quasi più per il 3°
posto della prima manche -conquistato con grossi problemi tecnici- che
per la vittoria nella seconda

«E’ stata un bella gara qui a e sperare di arrivare alla fine. La seconda manche te la sei
Valkensvaard. La prima man- Alla fine è stata scelta la secon- goduta tutta.
che abbiamo avuto qualche da opzione e soltanto gli ultimi «Ho attaccato specialmente i
problema tecnico dopo il primo due giri abbiamo dovuto cede- primi giri, poi dopo aver preso
giro che mi ha fatto stringere re il primo e il secondo posto un po’ di vantaggio ho control-
le chiappe, perché è stato ve- per finire terzo. lato abbastanza e ci siamo por-
ramente avventato continuare Nella seconda manche è stato tati a casa un altro GP».
con la ruota davanti in quelle importante per me vincere, era
condizioni. il mio obiettivo sin dall’inizio, La rottura dei raggi quando è
C’erano due opzioni: o entra- Paulin è caduto e io ho portato stata?
re nel box a cambiarla – però a casa il GP. Sono contentissi- «All’inizio del secondo giro, poi
avremmo perso molti più se- mo e speriamo di continuare piano piano andava peggioran-
condi -, oppure continuare così così». do giro dopo giro».
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sull’aiuto di grandi persone che danno il 100%” della carriera. “Tutti quelli che corrono qui dan-
ha dichiarato Villopoto. “A metà stagione è scat- no il massimo per questo sport, e vincere questo
tato qualcosa, e ho conquistato un altro meravi- campionato significa molto per me” ha dichiara-
glioso titolo”. Villopoto aveva infatti vinto il suo to Anderson.
quarto titolo Supercross consecutivo la settima- “Questa vittoria è per tutti i miei tifosi, il mio
na scorsa, ad East Rutherford. La vittoria di ieri è team e la mia famiglia. Non è stato facile arrivare
la quarantunesima della sua carriera. al top, ma ce l’abbiamo fatta!”

250 Costa Ovest, 250 Costa Est: Martin


Anderson vince di conserva vince la gara, Bogle il titolo
Cooper Webb è partito a razzo, aggiudicando- Bogle è partito fortissimo, aggiudicandosi l’ho-
si l’holeshot. Partenza mediocre per Anderson, leshot con Martin e Bisceglia all’inseguimento.
che transita al nono posto alla fine del primo Al quinto giro, Martin ha passato il leader della
giro. Wilson tiene la seconda posizione fino alla classifica involandosi verso la vittoria, mentre
fine del settimo giro, quando si decide e passa Bogle si è limitato a controllare il secondo posto
Webb conquistando il primo posto e dando vita davanti ad un Bisceglia che, terzo, si aggiudica
ad un duello che vede la risposta di Webb e, due la miglior prestazione della carriera. “Sono dav-
giri dopo, il sorpasso finale di Wilson. Webb ha vero esaltato per questo titolo” ha commentato
continuato al secondo posto, con Hill nuovamen- Bogle; “stasera festeggeremo, ma domani sarò
te sul terzo gradino del podio. Anderson, con la già nuovamente al lavoro!”
sesta posizione finale, si aggiudica il primo titolo Guarda tutte le classifiche

Supercross, round 17
Las Vegas
Chiusura di stagione in bellezza per la 450. In 250 Costa Est gara a
Martin, titolo a Bogle; in Costa Ovest il titolo va a Jason Anderson

R
yan Villopoto ha chiuso la stagione in atto un forcing micidiale che gli ha fruttato un
ribadendo la sua superiorità con una vantaggio di quasi nove secondi alla quindice-
spettacolare vittoria - la settima del- sima tornata, terminando la gara con un mar-
la stagione - al Sam Boyd Stadium. gine di 13”9. Resto del podio KTM, con Dungey
Dopo l’holeshot di Jake Weimer, il campione in secondo e Roczen terzo, piazzamento con cui
carica ha rapidamente preso la testa, seguito scalza James Stewart - ancora infortunato - dalla
al secondo giro da Ryan Dungey e, alla tornata terza posizione in classifica generale. “E’ stata
successiva, da Ken Roczen. Villopoto ha messo una stagione lunga e difficile, ma posso contare

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