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TESI DI LAUREA
RINFORZO DI UN TELAIO IN CALCESTRUZZO ARMATO
CON FRP
Relatore: Chiar.mo PROF. CARLO PELLEGRINO
Correlatore: Chiar.mo ING. PAOLO ZAMPIERI
Laureando: MATTEO COCCATO
ANNO ACCADEMICO 2017-2018
2
INDICE
Introduzione 5
1. I materiali 7
1.1 I compositi 7
1.2 Fibre dei compositi FRP 8
1.2.1 Fibre di vetro 8
1.2.2 Fibre di carbonio 8
1.2.3 Fibre arammidiche 8
1.3 Matrici dei compositi FRP
9
1.3.1 resine epossidiche 9
1.3.2 resine poliestere 9
1.3.3 Altri tipi di resine 9
1.4 Adesivi 9
1.5 Proprietà meccaniche 10
2. Tecniche di produzione 13
2.1 Pultrusione 13
2.2 Laminazione 14
2.3 Laminazione a umido 15
4. Tecniche di applicazione 25
4.1 Cenni storici 26
4.2 Tipologie di applicazione 28
4.2.1 Rinforzo a flessione 28
4.2.2 Rinforzo a taglio 30
4.2.3 Rinforzo a torsione 30
4.2.4 Confinamento 31
4.3 Modalità di applicazione del rinforzo 32
Conclusione 85
Bibliografia 89
4
1. INTRODUZIONE
L’Italia presenta un patrimonio edilizio particolarmente vario ed importante, costituito da
costruzioni di rilevante importanza storica ed architettonica, oltre che realizzazioni più
recenti di muratura, di c.a., di c.a.p. e di acciaio.
La maggior parte di queste ha superato di molto i trent’anni, per cui necessitano di interventi
di riabilitazione strutturale.
Il calcestruzzo potrebbe risultare strutturalmente inadeguato per molte differenti ragioni, per
esempio a causa del deterioramento dei materiali, di una progettazione o una messa in
opera inadeguata, una mancanza di manutenzione o a causa di eventi accidentali come i
terremoti.
Le soluzioni possibili sono la demolizione e ricostruzione della struttura o il rinforzo.
L’utilizzo di rinforzi in FRP (Fiber Reinforced Polymers) costituisce un’efficace soluzione per
la riabilitazione strutturale di elementi in calcestruzzo armato.
Di questi materiali sono riconosciute l’elevata reversibilità, la contenuta invasività, la
versatilità di applicazioni, adattabilità alla geometria della struttura, leggerezza e facilità di
posa.
L’utilizzo degli FRP (Fiber Reinforced Polymer) nel campo dell’ingegneria civile riguarda
quindi essenzialmente il settore del restauro delle strutture degradate o danneggiate e
quello dell’adeguamento statico delle strutture edificate in zona sismica, settori nei quali si
incontrerebbero notevoli difficoltà sia progettuali che esecutive ricorrendo alle tecniche
tradizionali.
Il presente lavoro di tesi presenta innanzitutto una trattazione generale riguardo i materiali
fibrorinforzati, comprendente i vari componenti, le tecniche di produzione e di applicazione,
le proprietà meccaniche e qualche breve cenno storico.
Successivamente viene ripreso un telaio proposto in “Manuale dei materiali compositi nelle
costruzioni Ed. 05/2010 di Fischer - Sistemi di fissaggio”, del quale vengono svolti i calcoli
di verifica strutturale per alcuni elementi significativi. Di questi vengono calcolate le
resistenze nella configurazione non rinforzata e rinforzata, utilizzando un opportuno foglio
di calcolo in Excel elaborato appositamente per lo svolgimento della presente tesi di laurea.
5
6
1. I MATERIALI
I materiali compositi a matrice polimerica (Fiber Reinforced Polymers o FRP) sono materiali
compositi, eterogenei ed anisotropi, con un comportamento prevalentemente elastico
lineare fino al collasso.
In questo capitolo vengono riportate alcune informazioni essenziali per una conoscenza di
base di questi materiali, delle loro componenti e delle loro proprietà fisiche e meccaniche.
1.1 I compositi
In generale per materiale composito si intende una combinazione di due o più componenti
di natura diversa e macroscopicamente distinguibili, che contribuiscono mutuamente a
fornire proprietà meccaniche e fisiche complessivamente superiori a quelle dei suoi singoli
costituenti.
Ciascun costituente mantiene la propria identità nel composto finale senza dissolversi o
fondersi completamente nell’altro, dando origine ad un materiale non omogeneo. I
componenti principali sono dunque due:
I compositi per il rinforzo strutturale sono disponibili in diverse geometrie: dalle lamine
pultruse, caratterizzate da una disposizione unidirezionale delle fibre ed utilizzate
preferibilmente su superfici regolari, ai tessuti bidirezionali, facilmente adattabili alla forma
dell’elemento strutturale da rinforzare.
7
1.2 Fibre dei compositi FRP
Le fibre sono l’elemento che fornisce al composito rigidezza e resistenza. Esse costituiscono
quindi la fase dispersa di un materiale composito fibrorinforzato, che solitamente comprende
un’alta percentuale in volume, compresa tra il 20% e il 70% rispetto alla fase continua.
Le fibre maggiormente utilizzate per il rinforzo strutturale sono le fibre di carbonio, da cui
appunto deriva l’acronimo CFRP (Carbon fiber-reinforced polymer), che vengono preferite
a quelle di vetro e a quelle arammidiche.
8
1.3 Matrici dei compositi FRP
Le matrici più utilizzate per la fabbricazione dei compositi fibrorinforzati sono quelle
polimeriche a base di resine termoindurenti.
Tali resine si presentano liquide, successivamente, quando miscelate con un opportuno
reagente, polimerizzano fino a diventare un solido vetroso.
I vantaggi da esse portati sono diversi: bassa viscosità allo stato fluido che permette una
relativa facilità di impregnazione delle fibre, ottime proprietà adesive, buona resistenza agli
agenti chimici.
I principali svantaggi sono invece: sensibilità all’umidità in fase di applicazione sulla
struttura, modesta fragilità, limitata ampiezza del campo di temperature di esercizio.
Poiché il materiale viene miscelato a partire dai diversi componenti direttamente in cantiere
e poiché assume le sue caratteristiche strutturali finali attraverso una reazione chimica, esso
dovrebbe sempre essere applicato da personale specializzato.
1.4 Adesivi
La messa in opera di alcuni tipi di rinforzo strutturale a base di FRP richiede l’utilizzo di
adesivi.
La scelta dell’adesivo viene fatta in base alla natura del substrato della struttura e del
materiale di rinforzo.
Solitamente le schede tecniche dei materiali da rinforzo riportano indicazioni sul tipo di
9
adesivo da utilizzare in funzione della natura della struttura che si intende rinforzare.
Per il corretto utilizzo degli adesivi è importante il trattamento superficiale da eseguire prima
della loro applicazione.
Esistono molte tipologie di adesivi, naturali o sintetici. I più adatti per i materiali compositi
sono gli adesivi a base di resine epossidiche.
10
Testi consultati:
• Capitolo 7 (Appendice A) di Consiglio Nazionale delle Ricerche, "CNR - DT
200/2004: Istruzioni per la progettazione, l'esecuzione ed il controllo di interventi di
consolidamento statico mediante l'utilizzo di compositi fibrorinforzati";
Siti consultati:
• https://it.m.wikipedia.org/wiki/Materiali_rinforzati_con_fibre_a_matrice_
polimerica
• www.mapei.com
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12
2. TECNICHE DI PRODUZIONE
In questo capitolo vengono descritti i principali processi produttivi dei compositi FRP di
interesse per l’Ingegneria Civile.
2.1 Pultrusione
La pultrusione è processo utilizzato principalmente per la produzione di lamine
fibrorinforzate.
Si articola in tre fasi:
• Formatura;
• Impregnazione;
• Consolidamento.
Schema di funzionamento della pultrusione
13
2.2 Laminazione
La laminazione consiste in un processo discontinuo, utilizzato per produrre laminati
compositi con struttura molto complessa di spessore massimo di alcuni centimetri.
Rispetto alla pultrusione, la laminazione offre una maggiore libertà riguardo l’orientamento
delle fibre, tuttavia è caratterizzata da una maggiore lentezza del ciclo di produzione.
• Preparazione
Vengono preparati lo stampo ed i materiali da utilizzare nel processo.
• Ispezione e controlli
Vengono controllate alcune proprietà del materiale con ispezioni visive, con raggi X o
con ultrasuoni.
• Finitura
14
2.3 Laminazione a umido
Questo processo produttivo, eseguito in situ, è una delle più semplice e tradizionali tecniche
utilizzate per la preparazione dei compositi.
• Polimerizzazione
Avviene a temperatura ambiente ed in tempi sufficientemente brevi, senza dover
aumentare la temperatura sulla superficie del composito.
15
Testi consultati:
16
3. LEGAME COSTITUTIVO E MODALITA’ DI ROTTURA
In funzione delle costanti ingegneristiche la matrice di deformabilità del materiale [S], ossia
l’inversa della matrice di rigidezza [C], sarà:
17
1 9"# 9"#
− − 0 0 0
8" 8" 8"
9"# 1 9#$
− − 0 0 0
8" 8# 8#
9"# 9#$ 1
− − 0 0 0
8" 8# 8#
7 =
2 ∙ (1 + 9#$ )
0 0 0 0 0
8#
1
0 0 0 0 0
<"#
1
0 0 0 0 0
<"#
Dove le costanti ingegneristiche sono ovviamente 5, come nella matrice di rigidezza, e
risultano: E1, E2, v12, v23, G12.
3.2 Criteri di rottura
A livello micromeccanico la rottura dei compositi fibrorinforzati è estremamente complessa,
per tale motivo i criteri di rottura di questi materiali vengono riferiti ad una scala
macromeccanica, di maggior interesse per l’Ingegneria Civile, ed il materiale viene
considerato omogeneo.
Indicando con σ1u,t (σ1u,c) e σ2u,t (σ1u,t) le tensioni di rottura a trazione e con τ12u la
corrispondente tensione di rottura a taglio, tale criterio di rottura dei compositi fibrorinforzati
è rappresentato dalle seguenti relazioni:
%"# ≤ %"#>
Si osserva che il cirterio è indipendente dal segno dello sforzo di taglio, ed inoltre che i modi
di rottura possono manifestarsi l’uno indipendentemente dall’altro, in quanto non relazionati
tra loro.
Un altro criterio di rottura molto utilizzato ed abbastanza aderente alla realtà è quello di Tsai-
Hill, esprimibile nella forma:
18
3.3 Modalità di rottura
Dalle sperimentazioni svolte sono stati osservati diversi meccanismi di rottura, suddivisibili
in due categorie sulla base dell’efficacia del rinforzo: il collasso può avvenire per
raggiungimento del carico ultimo oppure può avvenire un collasso prematuro della trave a
causa del distacco del rinforzo.
Nel primo caso, in cui il rinforzo lavora in modo efficace fino al raggiungimento del carico
ultimo, la rottura può avvenire per:
A causa del fenomeno di distacco dal supporto del rinforzo le modalità di crisi sono:
• Distacco di estremità
Il collasso per distacco di estremità inizia in corrispondenza della sezione terminale del
19
rinforzo e si propaga longitudinalmente verso l’interno della trave. Durante tale fenomeno si
osserva la formazione di fessure inclinate o orizzontali in corrispondenza del copriferro, che
ne causano la separazione dal resto della trave, mentre rimane saldamente attaccato al
rinforzo.
Gli sforzi responsabili di questo distacco sono dovuti alla distanza che separa, secondo la
direzione longitudinale della trave, il punto a momento nullo e la sezione terminale del
rinforzo; la sezione terminale del rinforzo risulta non essere sollecitata a momento, mentre
alla stessa ascissa sulla trave agisce un momento flettente con valore non nullo: la
deformazione assiale del rinforzo, essendo questo aderente alla trave, passa da un valore
nullo alla estremità del rinforzo stesso ad un valore prossimo a quello del calcestruzzo in
una distanza relativamente breve. Abbiamo quindi che, in un tratto di dimensioni limitate a
partire dalla sezione terminale del rinforzo, si ha un notevole gradiente di sforzo; per
ottenere l’equilibrio sono allora necessari alti valori di sforzo tangenziale nell’interfaccia, che
vengono trasmessi dalla lamina/tessuto allo strato di copriferro adiacente attraverso
l’adesivo. Dobbiamo anche osservare che alla condizione di momento nullo alla sezione di
estremità del rinforzo corrisponde una curvatura nulla; tuttavia, nella sezione di calcestruzzo
corrispondente, la curvatura è diversa da zero, pertanto, affinché nel rinforzo si abbia
effettivamente curvatura nulla, la parte terminale di quest’ultimo deve inflettersi
allontanandosi dalla superficie della trave.
Si può quindi affermare che, in corrispondenza della sezione terminale del rinforzo, si
genera una concentrazione di sforzi normali e di taglio nel copriferro che causano una
fessurazione progressiva e un distacco del copriferro attaccato al rinforzo, con conseguente
perdita di efficacia del sistema.
Le fessure trasversali nel calcestruzzo teso creano discontinuità nel supporto che generano
tensioni nell’interfaccia calcestruzzo-FRP innescando quindi il distacco completo o parziale
del rinforzo.
20
• Distacco causato da fessure diagonali da taglio
21
3.4 Legame di aderenza tra rinforzo e calcestruzzo
Il legame di aderenza tra rinforzo e calcestruzzo viene generalmente espresso sotto forma
di una relazione tra la tensione tangenziale all’interfaccia ed il relativo scorrimento.
L’aderenza tra nastri in FRP e calcestruzzo è influenzata da numerosi parametri, fra cui le
proprietà meccaniche dei materiali a contatto, le proprietà dell’adesivo, le geometrie
dell’elemento rinforzato e del rinforzo, le proprietà del substrato e la sua preparazione
superficiale, nonché le condizioni ambientali.
Il legame, tipicamente non lineare, viene approssimato nel CNR-DT 200/2004
mediante una legge bilineare. Il grafico di tale legge comprende un primo tratto lineare
crescente con lo scorrimento s fino alla massima tensione tangenziale di interfaccia fb.
Successivamente vi è un ramo lineare decrescente a causa del progressivo
danneggiamento del calcestruzzo.
Descrivo qui di seguito le modalità di calcolo dei parametri meccanici, riportate nel Capitolo
10 (Appendice D) di Consiglio Nazionale delle Ricerche, "CNR - DT 200/2004: Istruzioni
per la progettazione, l'esecuzione ed il controllo di interventi di consolidamento statico
mediante l'utilizzo di compositi fibrorinforzati", che definiscono il legame di aderenza.
22
O"
N" = P P
Q
+ G
<Q <G
1 Z W # ∙ 8X ∙ PX ∙ ΓKU
STU = ≥ 150 \\
0VU ∙ IJU 2
con
23
Testi consultati:
• Capitolo 9 (Appendice C) di Consiglio Nazionale delle Ricerche, "CNR - DT
200/2004: Istruzioni per la progettazione, l'esecuzione ed il controllo di interventi di
consolidamento statico mediante l'utilizzo di compositi fibrorinforzati";
24
4. TECNICHE DI APPLICAZIONE
L’utilizzo degli FRP nell’industria delle costruzioni riguarda essenzialmente il settore del
restauro, dell’adeguamento statico e sismico delle strutture degradate o danneggiate.
In quest’ottica, un intervento di ripristino basato sull’utilizzo di compositi ad alte prestazioni
risulta più̀ economico di quelli tradizionali.
I materiali FRP, infatti, grazie all’estrema leggerezza, vengono messi in opera senza l’ausilio
di particolari attrezzature e macchinari da un numero limitato di operatori, in tempi
estremamente brevi ma, soprattutto, senza che risulti necessario interrompere l’esercizio
della struttura.
25
4.1 Cenni Storici
Già nell'antichità nell’edilizia venivano accoppiati materiali per ottenere composti con
caratteristiche migliori, un esempio sono i mattoni realizzati con argilla e paglia essiccati al
sole, utilizzati dalle civiltà della Mesopotamia.
L’idea di fondo è la stessa delle attuali tecniche: sfruttare l’alta resistenza a trazione delle
fibre (la paglia), tenendole unite da una matrice (l’argilla).
26
Nel campo edilizio un esempio ‘storico’ della potenzialità dei materiali compositi è il ponte
pedonale di Aberfeldy, costruito nel 1992.
Il ponte è realizzato interamente con materiali compositi, la parte sospesa ha una lunghezza
complessiva di 113 metri ed una campata centrale di 63 metri tra due laterali di 17,5 metri.
La struttura è sostenuta d a due torri ad “A” in composito ed è stata installata senza l’utilizzo
di gru nell’arco di sei settimane. La carreggiata è sospesa d a tiranti realizzati in composito
con fibre di Kevlar.
27
4.2 Tipologie di applicazione
I rinforzi in FRP possono essere applicati su diversi tipi di supporto quali cemento armato,
muratura con elementi lapidei naturali, muratura con blocchi artificiali, legno e acciaio.
Qui di seguito verranno trattate solo le tipologie di rinforzo che si possono comunemente
effettuare su strutture in cemento armato:
28
Bisognerà inoltre tener conto che il rinforzo verrà applicato su una struttura già in esercizio
e quindi già deformata. Il progettista dovrà tenere conto dei carichi che agiranno sulla
struttura quando verrà messo in opera il rinforzo e dovrà tener conto dello stato deformativo
iniziale. Il rinforzo in FRP verrà messo in opera su un substrato già deformato ed esibirà la
sua efficacia solo per i carichi che agiranno dopo la messa in opera del rinforzo. All’atto
della messa in opera il tessuto o il laminato in FRP sarà scarico.
La rottura per flessione si manifesta quando si verifica una di queste due condizioni:
29
4.2.2 Rinforzo a taglio
Il rinforzo a taglio con materiali compositi si realizza applicando strisce di tessuto, su uno o
più strati, alla superficie esterna verticale dell’elemento da rinforzare.
30
4.2.4 Confinamento
Gli obiettivi principali del confinamento delle colonne in calcestruzzo armato sono:
Il confinamento di pilastri in c.a. viene eseguito costituendo, con strisce di rinforzo, una
fasciatura esterna, con fibre perpendicolari all’asse dell’elemento, continua o discontinua,
in modo da incrementare sia la resistenza alle sollecitazioni sia la resistenza all’instabilità,
vincolando l’elemento in tutta, o quasi, la sua altezza.
Nel caso di pilastri con sezione rettangolare sarà necessario, come nel caso del rinforzo a
taglio, smussare gli spigoli in modo da non danneggiare prematuramente il rinforzo.
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4.3 Modalità di applicazione del rinforzo
I rinforzi possono essere applicati principalmente seguendo due modalità, a seconda delle
loro dimensioni e degli strati da cui è formato un singolo nastro, o lamina.
L’applicazione di rinforzi di modeste dimensioni e costituiti da pochi strati avviene
impregnando il tessuto secco con resina direttamente sulla superficie da rinforzare.
L’impregnazione viene favorita dall’utilizzo di rulli che consentono anche un’uniforme
distribuzione. Questa resina, oltre a fungere da impregnante, ha la funzione di adesivo
strutturale.
Il processo appena descritto è evidentemente poco controllabile poiché risulta difficile
stabilire il quantitativo di resina necessario ad una completa impregnazione. Questo
inconveniente può portare alla creazione di rinforzi con eccesso o scarsezza di resina;
l’ottenimento di un buon risultato è quindi strettamente dipendente dalla capacità e
dall’esperienza dell’operatore addetto all’installazione.
Se il rinforzo è di grandi dimensioni o se è costituito da più strati è preferibile utilizzare tessuti
preimpregnati. In questo caso quindi non è necessario utilizzare una resina con duplice
funzione, ossia di impregnante e di adesivo, ma è sufficiente posare sulla superficie da
rinforzare un opportuno adesivo e successivamente uno strato di resina con funzione di
legare adesivo e tessuto.
Altro aspetto fondamentale, sia per il rinforzo costituito da tessuto secco che preimpregnato,
è che l’installazione avvenga in modo da garantire aderenza con il substrato: come è facile
intuire, le caratteristiche della superficie dell’elemento da rinforzare giocano un ruolo
determinante. Per questo motivo, prima dell’applicazione di tali prodotti, deve essere
effettuata un’adeguata pulizia del supporto mediante sabbiatura o spazzolatura. In caso di
elementi in cemento armato degradato, inoltre, è necessario garantire una perfetta
ricostruzione del copriferro con malte di caratteristiche meccaniche superiori al materiale
esistente, naturalmente dopo aver opportunamente trattato le barre di armatura; deve
essere inoltre garantita la planarità delle superfici mediante un’accurata rasatura.
Pertanto la superficie del substrato destinata al rinforzo in FRP deve essere pulita, liberata
da tracce di olio e di polvere, da strati superficiali di verniciatura o di materiale disgregato.
Per quanto riguarda la presenza di pori, poi, sono da evitare le superfici troppo lisce e a
bassa porosità perché impediscono la penetrazione della resina nel supporto, ma anche
quelle troppo irregolari e porose perché la resina potrebbe non colmare tutte le cavità
creando disomogeneità nel collegamento.
32
Testi consultati:
33
34
5. RINFORZO DI UN TELAIO IN CALCESTRUZZO ARMATO CON FRP
In questo capitolo vengono riportati i procedimenti e le formule utilizzati, con annessi i relativi
risultati ottenuti, per verificare e rinforzare un telaio in calcestruzzo armato suggerito dal
manuale di Fischer - Sistemi di fissaggio Ed. 05/2010.
Per lo svolgimento dei calcoli è stato elaborato uno specifico foglio di calcolo in Excel che
permette anche, previo inserimento dei dati necessari, il calcolo di altre strutture in
calcestruzzo armato non rinforzate o rinforzate, sempre seguendo i procedimenti di calcolo
illustrati nei paragrafi successivi di questo capitolo.
Una versione di stampa dell’elaborato in Excel verrà allegata al termine di questo capitolo.
5.1 Il telaio
Si consideri il telaio di calcestruzzo armato riportato in figura, costituito da calcestruzzo di
classe C16/20 e barre di acciaio Feb38k.
L M N O
4 4
3.50 m
2 1 3
E F G H
2 1 3
3.50 m
5 5
A B C D
35
5.1.1 I materiali
In questo paragrafo riporto i legami costitutivi dei materiali utilizzati per il calcolo.
• Calcestruzzo C16/20
] ∙ / # + ^ ∙ / # MC 0 ≤ / ≤ /G.
!G / =
IGU MC /G. ≤ / ≤ /G>
hij ..$
Eg = 22000 ∙ = 28821 N/mm# modulo elastico
".
0G = 1.5 coefficiente parziale di sicurezza
nGG = 0.85 coefficiente riduttivo per le resistenze di lunga durata
IGo = 0.83 ∙ pGo = 16.6 rst resistenza a compressione cilindrica caratteristica
X
IGU = nGG ∙ uv = 9.41 rst resistenza a compressione di calcolo
wu
Z
x
IG@o = 0.30 ∙ IGo = 1.95 rst resistenza a trazione caratteristica
Xuyv
IG@U = = 1.95 rst resistenza a trazione di calcolo
wu
36
• Acciaio Feb38k
σ(N/mm2)
fud
fyd
-fyd
-fud
I@U − I{U
−I{U + ∙ / + /{U MC − />U ≤ / ≤ −/{U
/>U − /{U
!z / 8z ∙ / MC − /{U ≤ / ≤ /{U
I@U − I{U
I{U + ∙ / − /{U MC /{U ≤ / ≤ />U
/>U − /{U
37
• Nastro di CFRP
• Lamina di CFRP
38
5.1.2 Combinazioni di carichi
La struttura in esame è soggetta, oltre al peso proprio, ai seguenti carichi caratteristici:
qÜá# = γâ# ∙ qäã + pçéè ∙ iä + γâ# ∙ pëç ∙ iä + γí ∙ ψ.# ∙ pì# ∙ iä = 60.92 kN/m
qÜá" = γâ# ∙ qäã + pçéè ∙ iä + γâ# ∙ pëç ∙ iä + γí ∙ ψ." ∙ pì" ∙ iä = 68.12 kN/m
dove:
ó@É = 0G ∙ ô ∙ ℎ = 3.75 õb/\ il peso proprio delle travi
0ú" = 1.3 il coefficiente parziale di sicurezza relativo ai pesi delle
strutture
0ú# = 1.5 il coefficiente parziale di sicurezza relativo ai carichi
permanenti
0ù = 1.5 il coefficiente parziale di sicurezza relativo ai carichi
accidentali
û." = 0.7 il coefficiente di combinazione relativo ai carichi accidentali sul
solaio del primo piano
û.# = 0.5 il coefficiente di combinazione relativo ai carichi accidentali sul
solaio del secondo piano
39
5.1.3 Diagrammi delle sollecitazioni
I parametri delle sollecitazioni sono stati calcolati mediante il software per l’analisi di strutture
in due dimensioni “FTool”.
Qui di seguito vengono riportati i risultati grafici.
Combinazione SLU a)
Momento SLU a)
40
Taglio SLU a)
41
Combinazione SLU b)
Momento SLU b)
42
Taglio SLU b)
43
Combinazione SLE rara
44
Taglio SLE rara
45
Combinazione con solo carichi permanenti
46
Taglio carichi permanenti
47
5.2 Verifica
5.2.1 Sezione 1-1
5.2.1.1 Sezione non rinforzata
Si consideri la sezione di massimo momento positivo della campata EF (sezione 1-1).
Caratteristiche geometriche:
Sollecitazioni agenti:
Qui di seguito vengono riportate le formule implementate nel foglio di lavoro in Excel, per
verificare la sezione, ed i risultati ottenuti.
Per il calcolo del momento resistente della sezione abbiamo ipotizzato la rottura di
quest’ultima per raggiungimento della deformazione ultima del calcestruzzo, con armatura
tesa snervata ed armatura compressa non snervata.
Ɛcu
Rcc(xn)
xn Ɛsc
Rsc(xn)
d
h
Ɛst Rst(xn)
c
Qui di seguito vengono riportate le formule utilizzate per calcolare le risultanti mostrate in
figura:
48
pzG ß® = ]zG ∙ !zG Risultante di compressione nell’armatura
pz@ ß® = ]z@ ∙ !z@ Risultante di trazione nell’armatura
essendo:
©" Coefficiente Beta per sezioni rettangolari
!G , !zG , !z@ Tensioni calcolate secondo i legami costitutivi espressi al
paragrafo 5.1.1 di questo capitolo
Per ricavare la posizione dell’asse neutro abbiamo creato una macro, nel foglio
di lavoro in Excel, che risolve un procedimento iterativo ricercando la posizione
dell’asse neutro che rende pari a 0 l’equilibrio alla traslazione.
ß® = 63.01 \\
Ñu´
/zG = ∙ (ß® − O) = 0.1 %
™¨
Ñu´
/z@ = ∙ (≠ − ß® ) = 2.177 %
™¨
con
Æ = ß − ©# ∙ ß distanza della risultante del calcestruzzo compresso
rispetto all’asse neutro.
Essendo
49
Al momento di applicazione del rinforzo la sezione risulta soggetta ai carichi permanenti, e
quindi risulta necessario calcolare la dilatazione ε0 all’intradosso della sezione che rimarrà,
una volta applicato il rinforzo e caricata la struttura, come dilatazione differenziale tra
l’intradosso e ed il rinforzo.
Considerando calcestruzzo ed acciaio in regime elastico, sotto i solo carichi permanenti, la
dilatazione può essere valutata come:
Ø ∙ r¶TÉL
/. = ∙ (ℎ − ß) = 0.1254%
8z ∙ ∞
dove:
Z
±®∙ ≤ ≥≤
}u }y ≥ }u ®Z ≤ ≥≤
}y }u
Z ≥#J®(≤
}y G≥≤ U)
ß= = 140.0 \\
J
è la distanza dall’asse neutro al lembo compresso
J™ x
∞= + Ø ∙ ]zG ß − O # + ]z@ ≠ − ß # = 1.553 ∙ 10- \\(
$
è il momento di inerzia della sezione fessurata omogeneizzata
}
Ø= ≅ 15 è il coefficiente di omogeneizzazione
u
Tensioni in esercizio:
µ∂∑∂∑
!G = ∙ ß = 8.89 b/\\#
∏
µ∂∑∂∑
!z = ∙ (≠ − ß) ∙ Ø = 300.1 b/\\#
∏
50
5.2.1.2 Sezione rinforzata con nastro di CFRP
1° tentativo
Come primo tentativo si è ipotizzato di rinforzare la trave incollando all’intradosso un nastro
di CFRP, di larghezza pari a 250 mm.
Caratteristiche geometriche:
Nella fase di progetto e di verifica di una sezione rinforzata con FRP, il valore di dilatazione
ultima di calcolo del rinforzo non corrisponde alla dilatazione di rottura del rinforzo. Bisogna
infatti tenere conto del fenomeno di distacco del rinforzo, e quindi della modalità di rottura
per delaminazione.
∫Å
Z #±
õJ = ∫
∫Å = 0.847 coefficiente di forma, essendo kb < 1 si assume kb = 1
"≥
ªºº
XÅ~~
/XUT = = 0.1989% Dilatazione nel rinforzo corrispondente alla tensione di
Å
delaminazione di estremità
51
/XUU = õGÉ ∙ /XUT = 0.5967% Dilatazione nel rinforzo corrispondente alla delaminazione
intermedia, con il coefficiente kcr = 3
La dilatazione di calcolo del rinforzo sarà quindi il minimo tra i valori della
dilatazione di rottura del rinforzo e della dilatazione di delaminazione:
Sollecitazioni agenti:
In questo caso si ipotizza la rottura della sezione per raggiungimento della dilatazione di
calcolo del rinforzo.
Ɛcu
Rcc(xnr)
xnr Ɛsc
Rsc(xnr)
d
h
Ɛst Rst(xnr)
c
Ɛfd Ɛ0 Rf(xnr)
Af
bf
Deformazioni Tensioni e forze
b
essendo:
©" Coefficiente Beta per sezioni rettangolari
!G , !zG , !z@ Tensioni calcolate secondo i legami costitutivi espressi al
paragrafo 5.1.1 di questo capitolo
Come nel caso della sezione non rinforzata, per ricavare la posizione dell’asse
52
neutro abbiamo creato una macro, nel foglio di lavoro in Excel, che risolve un
procedimento iterativo ricercando la posizione dell’asse neutro che rende pari
a 0 l’equilibrio alla traslazione.
Equazione di equilibrio alla traslazione:
ß®É = 101.12 \\
Ѻ ≥ÑÅ~~
/zG = ∙ (ß®É − O) = 0.102 %
ø±™¨∂
Ѻ ≥ÑÅ~~
/z@ = ∙ (≠ − ß®É ) = 0.641 %
ø±™¨∂
con
Æ = ß − ©# ∙ ß distanza della risultante del calcestruzzo compresso
rispetto all’asse neutro.
Essendo
2° tentativo
Come secondo tentativo si è ipotizzato di rinforzare la trave incollando all’intradosso due
nastri sovrapposti di CFRP, di larghezza pari a 250 mm ciascuno.
Caratteristiche geometriche:
53
AzG = 603.19 mm# sezione di armatura in zona compressa
n = 15 coefficiente di omogeneizzazione
nz@ = 2 numero di nastri di CFRP
bX = 250 mm larghezza singolo nastro di CFRP
t"X = 0.164 mm spessore singolo nastro di CFRP
tX = P"X ∙ Øz@ = 0.328 mm spessore di rinforzo
AX = PX ∙ ôX = 82 mm# sezione di rinforzo
essendo:
∫Å
Z #±
õJ = ∫
∫Å = 0.847 coefficiente di forma, essendo kb < 1 si assume kb = 1
"≥
ªºº
XÅ~~
/XUT = = 0.1406% Dilatazione nel rinforzo corrispondente alla tensione di
Å
delaminazione di estremità
/XUU = õGÉ ∙ /XUT = 0.4219% Dilatazione nel rinforzo corrispondente alla delaminazione
intermedia, con il coefficiente kcr = 3
La dilatazione di calcolo del rinforzo sarà quindi il minimo tra i valori della
dilatazione di rottura del rinforzo e della dilatazione di delaminazione:
Sollecitazioni agenti:
54
Momento resistente di calcolo:
Anche in questo caso si ipotizza la rottura della sezione per raggiungimento della dilatazione
di calcolo del rinforzo.
Ɛcu
Rcc(xnr)
xnr Ɛsc
Rsc(xnr)
d
h
Ɛst Rst(xnr)
c
Ɛfd Ɛ0 Rf(xnr)
Af
bf
Deformazioni Tensioni e forze
b
essendo:
©" Coefficiente Beta per sezioni rettangolari
!G , !zG , !z@ Tensioni calcolate secondo i legami costitutivi espressi al
paragrafo 5.1.1 di questo capitolo
Come nel caso della sezione non rinforzata, per ricavare la posizione dell’asse
neutro abbiamo creato una macro, nel foglio di lavoro in Excel, che risolve un
procedimento iterativo ricercando la posizione dell’asse neutro che rende pari
a 0 l’equilibrio alla traslazione.
ß®É = 120.44 \\
55
A questo punto, con la soluzione trovata, le deformazioni massime a rottura
del calcestruzzo, dell’armatura compressa e dell’armatura tesa sono
rispettivamente:
Ѻ ≥ÑÅ~~
/G LQ™ = ∙ ß®É = 0.174 %
ø±™¨∂
Ѻ ≥ÑÅ~~
/zG = ∙ (ß®É − O) = 0.109 %
ø±™¨∂
Ѻ ≥ÑÅ~~
/z@ = ∙ (≠ − ß®É ) = 0.482 %
ø±™¨∂
con
Æ = ß − ©# ∙ ß distanza della risultante del calcestruzzo compresso
rispetto all’asse neutro.
Essendo
Tensioni in esercizio:
} ™Z
ô∙¿ ∙ + 8z ∙ ]zG ∙ ¿ ∙ ß − O = 8z ∙ ]z@ ∙ ¿ ∙ ≠ − ß + 8X ∙ ]X ∙ ¿ ∙ ℎ − ß − /. = 0
® #
} ™x # #
ô∙¿ ∙ + 8z ∙ ]zG ∙ ¿ ∙ ß − O + 8z ∙ ]z@ ∙ ¿ ∙ ≠ − ß + 8X ∙ ]X ∙ ¿ ∙ ℎ − ß − /. (ℎ − ß) = rÉQÉQ
® $
¡∙}
!G = ∙ ß = 8.78 b/\\#
®
!z = ¿ ∙ 8z ∙ (≠ − ß) = 291.6 b/\\#
!X = ¿ ∙ 8X ∙ [ ℎ − ß − /. ] = 78.1 b/\\#
56
5.2.1.3 Sezione rinforzata con lamina di CFRP
1° tentativo
Come primo tentativo si è ipotizzato di rinforzare la trave incollando all’intradosso una
lamella di CFRP, di larghezza pari a 100 mm.
Caratteristiche geometriche:
Nella fase di progetto e di verifica di una sezione rinforzata con FRP, il valore di dilatazione
ultima di calcolo del rinforzo non corrisponde alla dilatazione di rottura del rinforzo. Bisogna
infatti tenere conto del fenomeno di distacco del rinforzo, e quindi della modalità di rottura
per delaminazione.
∫Å
Z #±
õJ = ∫
∫Å = 1.155 coefficiente di forma
"≥
ªºº
XÅ~~
/XUT = = 0.0858% Dilatazione nel rinforzo corrispondente alla tensione di
Å
delaminazione di estremità
57
/XUU = õGÉ ∙ /XUT = 0.2575% Dilatazione nel rinforzo corrispondente alla delaminazione
intermedia, con il coefficiente kcr = 3
La dilatazione di calcolo del rinforzo sarà quindi il minimo tra i valori della
dilatazione di rottura del rinforzo e della dilatazione di delaminazione:
Sollecitazioni agenti:
Come nei precedenti casi di rinforzo con nastro di CFRP si ipotizza la rottura della sezione
per raggiungimento della dilatazione di calcolo del rinforzo.
Ɛcu
Rcc(xnr)
xnr Ɛsc
Rsc(xnr)
d
h
Ɛst Rst(xnr)
c
Ɛfd Ɛ0 Rf(xnr)
Af
bf
Deformazioni Tensioni e forze
b
essendo:
©" Coefficiente Beta per sezioni rettangolari
!G , !zG , !z@ Tensioni calcolate secondo i legami costitutivi espressi al
paragrafo 5.1.1 di questo capitolo
58
Come nel caso della sezione non rinforzata, per ricavare la posizione dell’asse
neutro abbiamo creato una macro, nel foglio di lavoro in Excel, che risolve un
procedimento iterativo ricercando la posizione dell’asse neutro che rende pari
a 0 l’equilibrio alla traslazione.
ß®É = 142.96 \\
Ѻ ≥ÑÅ~~
/zG = ∙ (ß®É − O) = 0.105 %
ø±™¨∂
Ѻ ≥ÑÅ~~
/z@ = ∙ (≠ − ß®É ) = 0.335 %
ø±™¨∂
con
Æ = ß − ©# ∙ ß distanza della risultante del calcestruzzo compresso
rispetto all’asse neutro.
Essendo
2° tentativo
Come secondo tentativo si è ipotizzato di rinforzare la trave incollando all’intradosso due
lamine affiancate di CFRP, di larghezza pari a 100 mm ciascuna.
Caratteristiche geometriche:
59
c = 0.045 m copriferro
Az@ = 804.25 mm# sezione di armatura in zona tesa
AzG = 603.19 mm# sezione di armatura in zona compressa
n = 15 coefficiente di omogeneizzazione
nz@ = 2 numero di nastri di CFRP
bX = 200 mm larghezza singolo nastro di CFRP
t"X = 1.4 mm spessore singolo nastro di CFRP
tX = P"X ∙ 1 = 1.4 mm spessore di rinforzo
AX = PX ∙ ôX = 280 mm# sezione di rinforzo
essendo:
∫Å
Z #±
õJ = ∫
∫Å = 0.943 coefficiente di forma, essendo kb < 1 si assume kb = 1
"≥
ªºº
XÅ~~
/XUT = = 0.0799% Dilatazione nel rinforzo corrispondente alla tensione di
Å
delaminazione di estremità
/XUU = õGÉ ∙ /XUT = 0.2396% Dilatazione nel rinforzo corrispondente alla delaminazione
intermedia, con il coefficiente kcr = 3
La dilatazione di calcolo del rinforzo sarà quindi il minimo tra i valori della
dilatazione di rottura del rinforzo e della dilatazione di delaminazione:
Sollecitazioni agenti:
60
Momento resistente di calcolo:
Come nel caso precedente si ipotizza la rottura della sezione per raggiungimento della
dilatazione di calcolo del rinforzo.
Ɛcu
Rcc(xnr)
xnr Ɛsc
Rsc(xnr)
d
h
Ɛst Rst(xnr)
c
Ɛfd Ɛ0 Rf(xnr)
Af
bf
Deformazioni Tensioni e forze
b
essendo:
©" Coefficiente Beta per sezioni rettangolari
!G , !zG , !z@ Tensioni calcolate secondo i legami costitutivi espressi al
paragrafo 5.1.1 di questo capitolo
Come nel caso della sezione non rinforzata, per ricavare la posizione dell’asse
neutro abbiamo creato una macro, nel foglio di lavoro in Excel, che risolve un
procedimento iterativo ricercando la posizione dell’asse neutro che rende pari
a 0 l’equilibrio alla traslazione.
ß®É = 154.00 \\
Ѻ ≥ÑÅ~~
/zG = ∙ (ß®É − O) = 0.115 %
ø±™¨∂
Ѻ ≥ÑÅ~~
/z@ = ∙ (≠ − ß®É ) = 0.318 %
ø±™¨∂
con
Æ = ß − ©# ∙ ß distanza della risultante del calcestruzzo compresso
rispetto all’asse neutro.
Essendo
Tensioni in esercizio:
} ™Z
ô∙¿ ∙ + 8z ∙ ]zG ∙ ¿ ∙ ß − O = 8z ∙ ]z@ ∙ ¿ ∙ ≠ − ß + 8X ∙ ]X ∙ ¿ ∙ ℎ − ß − /. = 0
® #
™x # #
ô∙¿ }∙ + 8z ∙ ]zG ∙ ¿ ∙ ß − O + 8z ∙ ]z@ ∙ ¿ ∙ ≠ − ß + 8X ∙ ]X ∙ ¿ ∙ ℎ − ß − /. (ℎ − ß) =
® $
rÉQÉQ
¡∙}
!G = ∙ ß = 8.67 b/\\#
®
!z = ¿ ∙ 8z ∙ (≠ − ß) = 282.16 b/\\#
!X = ¿ ∙ 8X ∙ [ ℎ − ß − /. ] = 48.2 b/\\#
62
5.2.2 Rinforzo a taglio trave EF
5.2.2.1 Taglio resistente senza rinforzo
Si considerino ora le sezioni estreme della campata EF, ossia le sezioni in cui agisce il taglio
massimo.
Caratteristiche geometriche:
Sollecitazioni agenti:
In accordo alle NTC DM2008, il taglio resistente per la trave non rinforzata è dato dalla
relazione:
»VU. = \ΩØ »VUz ; »VUG
Essendo:
»VU. = 174.79 õb ≤ 187.44 õb = »•U"
»VU. = 174.79 õb ≤ 243.47 õb = »•U#
63
5.2.2.2 Taglio resistente con rinforzo
Considerando una configurazione di rinforzo a taglio come quella mostrata in figura, viene
qui di seguito riportato il procedimento utilizzato per il calcolo del taglio resistente.
hw
strati di rinforzo
b
Sezione di rinforzo a taglio
E F
Profilo di rinforzo a taglio
1° tentativo
Come primo tentativo si suppone di rinforzare la trave con 2 strati di nastro di CFRP disposti
ad U in modo continuo ed inclinati di 90° rispetto all’asse della trave.
Caratteristiche geometriche:
64
AX∆ = PX∆ ∙ 2 = 656 mm# /\ sezione di rinforzo
∫Å
Z #±
õJ = ∫
∫Å = 0.778 coefficiente di forma, essendo kb < 1 si assume kb = 1
"≥
ªºº
çÀà Õ≥ŒÅ
O Ø ôX = \ΩØ 0.9 ∙ ≠; ℎ∆ ∙ = 260 \\
çÀà Õ
nX = 90° inclinazione delle fibre rispetto all’asse della trave
– = 45° inclinazione delle fessure ipotizzata
0XU = 1.2 coefficiente parziale di sicurezza relativo alla
delaminazione
A questo valore di ffdd corrisponde la dilatazione seguente:
XÅ~~
/XUT = = 0.1406% Dilatazione nel rinforzo corrispondente alla tensione di
Å
delaminazione di estremità
1 —TXX ∙ sin nX
IXTU = IXUU ∙ 1 − ∙ = 269.9 rst
3 \ΩØ 0.9 ∙ ≠; ℎ∆
dove
Z Å ∙@Å…
—TXX = = 140.2 \\ Lunghezza di trasferimento efficace
#∙Xuy”
Sollecitazioni agenti:
Il contributo del rinforzo a taglio costituito da fasce ad U continue è dato dalla seguente
relazione:
0.9 ∙ ≠ ∙ IXTU ∙ ]X∆
»VUX = = 60.43 õb
0VU
dove
0VU = 1.2 coefficiente parziale di sicurezza del modello di resistenza
La resistenza a taglio della trave rinforzata diventa quindi:
65
»VUÉ = \ΩØ »VUz + »VUX ; »VUG = 235.22 õb
Essendo:
»VUÉ = 235.22 õb > 187.44 õb = »•U"
»VUÉ = 235.22 õb ≤ 243.47 õb = »•U#
2° tentativo
Come secondo tentativo si suppone di rinforzare la trave con 3 strati di nastro di CFRP
disposti ad U in modo continuo ed inclinati di 90° rispetto all’asse della trave.
Caratteristiche geometriche:
essendo:
∫Å
Z #±
õJ = ∫
∫Å = 0.778 coefficiente di forma, essendo kb < 1 si assume kb
"≥
ªºº
=1
çÀà Õ≥ŒÅ
O Ø ôX = \ΩØ 0.9 ∙ ≠; ℎ∆ ∙ = 260 \\
çÀà Õ
nX = 90° inclinazione delle fibre rispetto all’asse della trave
– = 45° inclinazione delle fessure ipotizzata
0XU = 1.2 coefficiente parziale di sicurezza relativo alla
delaminazione
66
A questo valore di ffdd corrisponde la dilatazione seguente:
XÅ~~
/XUT = = 0.115% Dilatazione nel rinforzo corrispondente alla tensione di
Å
delaminazione di estremità
1 —TXX ∙ sin nX
IXTU = IXUU ∙ 1 − ∙ = 209.5 rst
3 \ΩØ 0.9 ∙ ≠; ℎ∆
dove
Z Å ∙@Å…
—TXX = = 171.7 \\ Lunghezza di trasferimento efficace
#∙Xuy”
Sollecitazioni agenti:
Il contributo del rinforzo a taglio costituito da fasce ad U continue è dato dalla seguente
relazione:
0.9 ∙ ≠ ∙ IXTU ∙ ]X∆
»VUX = = 70.36 õb
0VU
dove
0VU = 1.2 coefficiente parziale di sicurezza del modello di resistenza
67
5.2.3 Sezione 4 - 4
5.2.3.1 Sezione non rinforzata
Consideriamo ora la sezione pressoinflessa di testa del pilastro EL.
Caratteristiche geometriche:
Sollecitazioni agenti:
Come nel caso della sezione 1 – 1 non rinforzata, abbiamo ipotizzato la rottura
per raggiungimento della deformazione ultima del calcestruzzo.
As3
Ɛcu
Rcc(xn)
xn
h/2 Ɛs3 Rsc(xn)
d
Rst2(xn)
Rst(xn)
h/2 As2
Ɛs1 Rst1(xn)
c
Deformazioni Tensioni e forze
b
As1
68
essendo:
©" Coefficiente Beta per sezione rettangolari
!G , !z" , !z# , !z$ Tensioni calcolate secondo i legami costitutivi espressi al
paragrafo 5.1.1 di questo capitolo
Per ricavare la posizione dell’asse neutro abbiamo creato una macro, nel foglio
di lavoro in Excel, che risolve un procedimento iterativo ricercando la posizione
dell’asse neutro che rende pari a 0 l’equilibrio alla traslazione.
ß® = 104 \\
Ñu´
/z" = ∙ (≠ − ß® ) = 0.542 %
™¨
Ñu´ ø
/z# = ∙ ( − ß® ) = 0.155 %
™¨ #
Ñu´
/z$ = ∙ (ß® − O) = 0.232 %
™¨
ø ø ø
rVU. = pGG ∙ − ß® + Æ + ]z" ∙ !z" ∙ − O + ]z$ ∙ !z$ ∙ ≠ − = 61.17 õb\
# # #
con
Æ = ß − ©# ∙ ß distanza della risultante del calcestruzzo compresso
rispetto all’asse neutro.
Essendo
Come visto nella sezione 1–1, al momento di applicazione del rinforzo la sezione risulta
soggetta ai carichi permanenti, e quindi risulta necessario calcolare la dilatazione ε0
69
all’intradosso della sezione che rimarrà, una volta applicato il rinforzo e caricata la struttura,
come dilatazione differenziale tra l’intradosso e ed il rinforzo.
Considerando calcestruzzo ed acciaio in regime elastico, sotto i solo carichi permanenti, la
dilatazione può essere valutata come:
Ø ∙ b¶TÉL
/. = ∙ (ℎ − ß) = 0.1785%
8z ∙ 7™
dove:
}
Ø= ≅ 15 è il coefficiente di omogeneizzazione
u
µ‘’∂”
C¶TÉL = = 388 \\ eccentricità sforzo normale relativa ai carichi permanenti
÷‘’∂”
ø
◊ = C¶TÉL − = 238.2 \\ distanza del centro di pressione dal bordo maggiormente
#
compresso
La distanza y dell’asse neutro dal centro di pressione è stata ricavata risolvendo la seguente
equazione:
2 ÿ$ − ó
ÿ= ∙
3 ÿ# − B
essendo
≤ ∙U ≥≤ ∙U ≥≤ ∙U
B = ◊# − 2Ø }Ÿ }Ÿ }Z }Z }x }x
J
Z ≥≤ ∙U Z ≥≤ ∙U Z
≤}Ÿ ∙U}Ÿ
$ }Z }Z }x }x
ó = ◊ − 3Ø
J
dove le distanze delle armature dal centro di pressione sono:
≠z" = ≠ + ◊
ø
≠z# = + ◊
#
≠z$ = O + ◊
ß = ÿ − ◊ = 99.3 \\
70
5.2.3.2 Sezione 4 – 4 rinforzata
1° tentativo
Come primo tentativo si è ipotizzato di rinforzare la sezione incollando sulla superficie
esterna del pilastro due nastri di CFRP, secondo lo schema in figura.
strati di rinforzo
b
bf
strati di rinforzo
Caratteristiche geometriche:
71
Dilatazione ultima di calcolo:
essendo:
∫Å
Z #±
õJ = ∫
∫Å = 0.847 coefficiente di forma, essendo kb < 1 si assume kb = 1
"≥
ªºº
XÅ~~
/XUT = = 0.1406% Dilatazione nel rinforzo corrispondente alla tensione di
Å
delaminazione di estremità
/XUU = õGÉ ∙ /XUT = 0.4219% Dilatazione nel rinforzo corrispondente alla delaminazione
intermedia, con il coefficiente kcr = 3
La dilatazione di calcolo del rinforzo sarà quindi il minimo tra i valori della
dilatazione di rottura del rinforzo e della dilatazione di delaminazione:
Sollecitazioni agenti:
72
Momento resistente di calcolo:
As3
Ɛcu
Rcc(xnr)
xnr
h/2 Ɛs3 Rsc(xnr)
d
Rst2(xnr)
Rst(xnr)
h/2 As2
Ɛs1 Rst1(xnr)
c As1
Ɛf Ɛ0 Rf(xnr)
Af
Deformazioni Tensioni e forze
bf
essendo:
©" Coefficiente Beta per sezioni rettangolari
!G , !z" , !z# , !z$ Tensioni calcolate secondo i legami costitutivi espressi al
paragrafo 5.1.1 di questo capitolo
Come nel caso della sezione non rinforzata, per ricavare la posizione dell’asse
neutro abbiamo creato una macro, nel foglio di lavoro in Excel, che risolve un
procedimento iterativo ricercando la posizione dell’asse neutro che rende pari
a 0 l’equilibrio alla traslazione.
ß®É = 123.1 \\
73
Ñu´
/z" = ∙ (≠ − ß®É ) = 0.405 %
™¨∂
Ñu´ ø
/z# = ∙ ( − ß®É ) = 0.077 %
™¨∂ #
Ñu´
/z$ = ∙ (ß®É − O) = 0.250 %
™¨∂
Ñu´
/X = ∙ (ℎ − ß®É ) − /. = 0.418 %
™¨∂
ø ø ø ø
rVUÉ = pGG ∙ − ß® + Æ + ]z" ∙ !z" ∙ ≠ − + ]z$ ∙ !z$ ∙ − O + pX ∙ = 65.31 õb\
# # # #
con
Æ = ß − ©# ∙ ß distanza della risultante del calcestruzzo compresso
rispetto all’asse neutro.
Essendo
la verifica risulta soddisfatta, tuttavia se necessario si può ottenere un più ampio margine di
sicurezza non aumentando il numero di strati di rinforzo ma confinando l’intero pilastro. Il
procedimento viene illustrato al paragrafo successivo.
74
5.2.3.3 Confinamento del pilastro EL
Si ipotizza di confinare il pilastro aggiungendo al precedente rinforzo una fasciatura di
confinamento costituita da uno strato dello stesso prodotto, come illustrato nella figura
sottostante.
strati di rinforzo
b
bf
Da notare è il fatto che gli spigoli della sezione si considerano smussati per evitare il
tranciamento dei nastri di rinforzo.
"
Iƒ = €X ∙ 8X /XUÉ⁄U = 2.38 b/\\#
#
essendo
#∙@Åu ∙(J≥ø)
€X = percentuale geometrica di rinforzo
J∙ø
75
La pressione laterale di confinamento efficace si valuta con:
con
dove, nel caso di fasciatura continua in senso verticale con fibre disposte orizzontalmente,
i vari termini sono:
J±#Éu Z ≥ ø±#Éu Z
õ‹ = 1 − = 0.64 coefficiente di efficienza orizzontale
$≤fi
‡
]fl = ôℎ − 1 − ∙ DG # = 89657 \\# area della sezione al netto degli smussi
(
X·’ÅÅ
Dato che = 0.172 > 0.05 il confinamento risulta efficace.
Xu~
#
IƒTXX $
IGGU = IGU ∙ 1 + 2.6 ∙ = 16.7 b/\\#
IGU
Z IƒTXX
/GG> = 0.0035 + 0.015 ∙ = 0.953%
IGU
76
Il legame costitutivo del calcestruzzo confinato è:
σ (N/mm2)
20 Confinato
fccd
15
10 fcd
Non confinato
5 Ɛ (‰)
Ɛc0 Ɛcu Ɛccu
0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10
/ / #
IGU ∙ ] ∙ − MC 0 ≤ / ≤ /G.
/G. /G.
!GG / =
/
IGU ∙ 1 + ^ MC /G. ≤ / ≤ /G>
/G.
con
Xuu~ ±Xu~
8@ = = 761.6 b/\\#
Ñuu´
Sollecitazioni agenti:
77
Momento resistente di calcolo
Si ipotizza la rottura per raggiungimento della deformazione limite del rinforzo, calcolata al
paragrafo precedente per la sezione 4-4 rinforzata.
As3
Ɛcu
Rcc(xnr)
xnr
h/2 Ɛs3 Rsc(xnr)
d
Rst2(xnr)
Rst(xnr)
h/2 As2
Ɛs1 Rst1(xnr)
c As1
Ɛf Ɛ0 Rf(xnr)
Af
Deformazioni Tensioni e forze
bf
essendo:
©" Coefficiente Beta per sezioni rettangolari
!z" , !z# , !z$ Tensioni calcolate secondo i legami costitutivi espressi al
paragrafo 5.1.1 di questo capitolo
!GG Tensione calcolata secondo il legame costitutivo del
calcestruzzo confinato espresso precedentemente in
questo paragrafo
ß®É = 106.59 \\
78
Ѻ ≥ÑÅ~
/z" = ∙ (≠ − ß®É ) = 0.413 %
ø±™¨∂
Ѻ ≥ÑÅ~ ø
/z# = ∙ ( − ß®É ) = 0.099 %
ø±™¨∂ #
Ѻ ≥ÑÅ~
/z$ = ∙ (ß®É − O) = 0.215 %
ø±™¨∂
con
Æ = ß − ©# ∙ ß distanza della risultante del calcestruzzo compresso
rispetto all’asse neutro.
Essendo
79
5.2.4 Pilastro BF essenzialmente compresso
5.2.4.1 Pilastro non rinforzato
Caratteristiche geometriche:
Sollecitazioni agenti:
Essendo
80
5.2.4.2 Pilastro rinforzato
Si considera un rinforzo per confinamento costituito da nastri di CFRP avvolti attorno fusto,
posti ad interasse pf, come illustrato in figura.
h
bfc
pf
Caratteristiche geometriche:
81
/XUÉ⁄U = \ΩØ /XUÉ ; 0.4% = 0.4%
"
Iƒ = €X ∙ 8X /XUÉ⁄U = 0.98 b/\\#
#
essendo
con
dove, nel caso di fasciatura continua in senso verticale con fibre disposte orizzontalmente,
i vari termini sono:
¶Å ±JÅu #
õ› = 1 − = 0.84 coefficiente di efficienza verticale
#∙U”‰¨
con dmin = b = h è la dimensione minima della sezione
J±#Éu Z ≥ ø±#Éu Z
õ‹ = 1 − = 0.64 coefficiente di efficienza orizzontale
$≤fi
‡
]fl = ôℎ − 1 − ∙ DG # = 89657 \\# area della sezione al netto degli smussi
(
X·’ÅÅ
Dato che = 0.056 > 0.05 il confinamento risulta efficace.
Xu~
#
IƒTXX $
IGGU = IGU ∙ 1 + 2.6 ∙ = 13.0 b/\\#
IGU
Xuu~ ∙J∙ø
bVUÉ = = 1033.77 õb
wÂ~
82
Testi consultati:
• “Manuale dei materiali compositi nelle costruzioni” Ed. 05/2010 di Fischer – Sistemi
di fissaggio;
83
84
Conclusione
Il presente lavoro di tesi ha analizzato una struttura in calcestruzzo armato sulla quale è
risultato necessario un intervento di rinforzo strutturale a causa della scarsa qualità del
calcestruzzo e di una errata disposizione delle armature di acciaio.
I calcoli effettuati hanno riguardato verifiche a flessione di alcune sezioni di travi e pilastri,
verifica a taglio di una campata ed infine verifiche a pressoflessione e compressione
semplice di alcuni pilastri.
Per lo svolgimento dei calcoli necessari alla verifica degli elementi strutturali significativi è
stato sviluppato l’elaborato in Excel allegato, che potrà essere utilizzato anche per il calcolo
di altre strutture in calcestruzzo armato con caratteristiche geometriche e sollecitazioni
differenti.
Rinforzando la sezione 1-1 con due strati di nastro di CFRP si è ottenuto un incremento del
momento resistente di circa il 26,45%.
La stessa sezione rinforzata con due lamine di CFRP ha ottenuto un aumento del momento
di resistenza di circa il 36,45%.
Il rinforzo a taglio nella trave EF ha incrementato la resistenza a taglio della trave del 40,24%
Il rinforzo della sezione 4-4 con nastri di CFRP ha incrementato il momento resistente di
circa il 6,76%, aggiungendo poi un confinamento all’intero pilastro a cui appartiene la
sezione il momento resistente di calcolo è aumentato rispetto a quello della sezione non
rinforzata del 14.73%.
Infine confinando il pilastro BF lo sforzo normale resistente è aumentato di circa il 22,1%.
I risultati ottenuti dimostrano quindi l’efficienza del rinforzo strutturale con materiali
fibrorinforzati come soluzione concreta alle situazioni di degrado di strutture in calcestruzzo
ed alle situazioni in cui il calcestruzzo potrebbe risultare strutturalmente inadeguato per
molte differenti ragioni, per esempio a causa di una progettazione o una messa in opera
inadeguata, una mancanza di manutenzione o a causa di eventi accidentali come i terremoti.
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ALLEGATO A – FOGLI DI LAVORO EXCEL
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FOGLIO DI CALCOLO PER TELAIO DI CALCESTRUZZO ARMATO RINFORZATO CON CFRP
Natro di CFRP
Modulo elastico a trazione delle fibre Eff 234000 [N/mm2]
Resistenza a trazione delle fibre fft 4830 [N/mm2]
Dilatazione ultima delle fibre εft 2,06% [ - ]
Spessore di ogni singolo strato t1f 0,164 [mm]
Resistenza caratteristica del tessuto ffk 3623 [N/mm2]
Modulo elastico del tessuto Ef 234000 [N/mm2]
Dilatazione ultima del tessuto εfk 1,55% [ - ]
Fattore di conversione ambientale ηa 0,95 [ - ]
Coefficiente parziale di sicurezza !f 1,1 [ - ]
Dilatazione di rottura di calcolo εfdr 1,337% [ - ]
Coefficiente parziale relativo alla delaminazione !fd 1,2 [ - ]
Larghezza nastro di rinforzo bf 250 [mm]
Spessore di un nastro di rinforzo t1f 0,164 [mm]
Lamina di CFRP
Modulo elastico Eff 170000 [N/mm2]
Resistenza a trazione caratteristica ffk 2800 [N/mm2]
Dilatazione ultima caratteristica εfk 1,647% [ - ]
Spessore della lamina tf 1,4 [mm]
Larghezza della lamina b1f 100 [mm]
Fattore di conversione ambientale ηa 0,95 [ - ]
Coefficiente parziale di sicurezza !f 1,1 [ - ]
Coefficiente parziale relativo alla delaminazione !fd 1,2 [ - ]
Dilatazione di rottura di calcolo εfdr 1,42% [ - ]
1
SEZIONE 1-1 NON RINFORZATA
TENSIONI IN ESERCIZIO
Asse neutro x 140,0 [mm]
Momento d'inerzia I 1,553 [mm4x10-9]
Tensione massima nel calcestruzzo σc 8,96 [N/mm2]
Tensione massima nell'acciaio σs 302,46 [N/mm2]
Dilatazione all’intradosso all’applicazione del rinforzo ε0 0,1254% [ - ]
1
SEZIONE 1-1 RINFORZATA CON NASTRO DI CFRP
1
Tensione acciaio teso σst 329 [N/mm2]
Risultante di compressione nel calcestruzzo Rcc 192,86 [ kN ]
Risultante di compressione nell'armatura compressa Rsc 128,69 [ kN ]
Risultante di trazione nell'armatura tesa Rst 264,30 [ kN ]
Risultante di trazione nel rinforzo Rf 57,245 [ kN ]
Momento resistente di calcolo MRd,r 134,90 [ kNm ]
Incremento rispetto a sezione non rinforzata ΔMRd 21,21 [ kNm ]
2° tentativo nst=2
Numero di nastri di CFRP nst 2 [ - ]
Spessore rinforzo tf 0,328 [mm]
Sezione di rinforzo Af 82 [mm2]
Coefficiente di forma kb 1 [ - ]
Resistenza alla delaminazione di estremità ffdd 329,09 [MPa]
Dilatazione nel rinforzo per delaminazione εfde 0,1406% [ - ]
Coefficiente delaminazione intermedia kcr 3 [ - ]
Delaminazione intermedia del rinforzo εfdd 0,4219% [ - ]
Dilatazione di calcolo del rinforzo εfdd 0,4219% [ - ]
Coefficiente beta 1 β1 0,81 [ - ]
Coefficiente beta 2 β2 0,42 [ - ]
Posizione asse neutro xnr 120,44 [mm]
Braccio di Rcc rispetto ad asse neutro z 69,86 [mm]
Deformazione massima calcestruzzo εc max 0,174% [ - ]
Deformazione massima acciaio compresso εsc 0,109% [ - ]
Deformazione massima acciaio teso εst 0,482% [ - ]
Tensione calcestruzzo σc 7,07 [N/mm2]
Tensione acciaio compresso σsc 228,46 [N/mm2]
Tensione acciaio teso σst 328 [N/mm2]
Risultante di compressione nel calcestruzzo Rcc 206,79 [ kN ]
Risultante di compressione nell'armatura compressa Rsc 137,80 [ kN ]
Risultante di trazione nell'armatura tesa Rst 263,63 [ kN ]
Risultante di trazione nel rinforzo Rf 80,96 [ kN ]
Momento resistente di calcolo MRd,r 143,77 [ kNm ]
Incremento rispetto a sezione non rinforzata ΔMRd 30,08 [ kNm ]
Incremento rispetto a rinforzo con nst=1 ΔMRd 8,87 [ kNm ]
2
TENSIONI IN ESERCIZIO
Asse neutro x 141,6 [mm]
Curvatura ! 4,431 [10-6 mm-1 ]
Tensione massima nel calcestruzzo σc 8,78 [N/mm2]
Tensione massima nell'acciaio σs 291,6 [N/mm2]
Tensione massima nel rinforzo σf 371,6 [N/mm2]
3
SEZIONE 1-1 RINFORZATA CON LAMINA DI CFRP
1
Tensione acciaio teso σst 327 [N/mm2]
Risultante di compressione nel calcestruzzo Rcc 191,23 [ kN ]
Risultante di compressione nell'armatura compressa Rsc 133,06 [ kN ]
Risultante di trazione nell'armatura tesa Rst 263,01 [ kN ]
Risultante di trazione nel rinforzo Rf 61,276 [ kN ]
Momento resistente di calcolo MRd,0 132,84 [ kNm ]
Incremento rispetto a sezione non rinforzata
2° tentativo nst=2
Numero di nastri di CFRP nst 2 [ - ]
Spessore rinforzo bf 200 [mm]
Sezione di rinforzo Af 280 [mm2]
Coefficiente di forma kb 1 [ - ]
Resistenza alla delaminazione di estremità ffdd 135,77 [MPa]
Dilatazione nel rinforzo per delaminazione εfde 0,0799% [ - ]
Coefficiente delaminazione intermedia kcr 3 [ - ]
Delaminazione intermedia del rinforzo εfdd 0,2396% [ - ]
Dilatazione di calcolo del rinforzo εfdd 0,2396% [ - ]
Coefficiente beta 1 β1 0,81 [ - ]
Coefficiente beta 2 β2 0,42 [ - ]
Posizione asse neutro xnr 154,00 [mm]
Braccio di Rcc rispetto ad asse neutro z 89,32 [mm]
Deformazione massima calcestruzzo εc max 0,162% [ - ]
Deformazione massima acciaio compresso εsc 0,115% [ - ]
Deformazione massima acciaio teso εst 0,318% [ - ]
Tensione calcestruzzo σc 6,18 [N/mm2]
Tensione acciaio compresso σsc 241,47 [N/mm2]
Tensione acciaio teso σst 327 [N/mm2]
Risultante di compressione nel calcestruzzo Rcc 231,33 [ kN ]
Risultante di compressione nell'armatura compressa Rsc 145,65 [ kN ]
Risultante di trazione nell'armatura tesa Rst 262,94 [ kN ]
Risultante di trazione nel rinforzo Rf 114,05 [ kN ]
Momento resistente di calcolo MRd,0 155,14 [ kNm ]
Incremento rispetto a sezione non rinforzata
Incremento rispetto a rinforzo con nst=1
2
TENSIONI IN ESERCIZIO
Asse neutro x 143,5 [mm]
Curvatura ! 4,314 [mm-1 x10-6]
Tensione massima nel calcestruzzo σc 8,67 [N/mm2]
Tensione massima nell'acciaio σs 282,2 [N/mm2]
Tensione massima nel rinforzo σf 261,4 [N/mm2]
3
RINFORZO A TAGLIO TRAVE EF
2° tentativo nstw =3
Numero di nastri di CFRP nstw 3 [ - ]
Spessore rinforzo tfw 0,492 [mm]
Sezione di rinforzo Afw 984 [mm2/m]
Inclinazione fibre di rinforzo rispetto ad asse trave ⍺f 1,57 [rad]
Altezza rinforzo hw 260 [mm]
Larghezza rinforzo bf 260 [mm]
Coefficiente di forma kb 1 [ - ]
Resistenza alla delaminazione di estremità ffdd 268,70 [MPa]
Dilatazione nel rinforzo per delaminazione εfde 0,115% [ - ]
Lunghezza di trasferimento efficace Leff 171,7 [mm]
Resistenza di calcolo del rinforzo a taglio ffed 209,55 [MPa]
Coefficiente parziale del modello di resistneza !Rd 1,2 [ - ]
Contributo del rinforzo alla resistenza al taglio VRd,f 70,36 [kN]
Taglio resistente di calcolo con rinforzo VRdr 245,18 [kN]
1
SEZIONE4-4 NON RINFORZATA
TENSIONI IN ESERCIZIO
Eccentricità sforzo normale e 388,2 [mm]
Distanza del centro di pressione dal bordo compresso u 238,2 [mm]
1
SEZIONE4-4 RINFORZATA
Configurazione di Rinforzo
Eccentricità sforzo normale e 388,2 [mm]
Distanza del centro di pressione dal lembo compresso u 238,2 [mm]
Distanza dell’asse neutro dal centro di pressione y 337,5 [mm]
Distanza asse neutro dal lembo compresso x 99,30 [mm]
Momento statico rispetto ad asse neutro Sx 7,91 [mm3x105]
Dilatazione sulla faccia esterna ε0 0,1788% [ - ]
1
Coefficiente beta 1 β1 0,81 [ - ]
Coefficiente beta 2 β2 0,42 [ - ]
Posizione asse neutro xnr 123,01 [mm]
Braccio di Rcc rispetto ad asse neutro z 71,35 [mm]
Tensione calcestruzzo σc 9,41 [N/mm2]
Tensione acciaio teso σst1 327 [N/mm2]
Tensione acciaio intermedio σst2 161,23 [N/mm2]
Tensione acciaio compresso σsc 326,59 [N/mm2]
Deformazione massima calcestruzzo εc max 0,35% [ - ]
Deformazione massima acciaio teso εst1 0,404% [ - ]
Deformazione massima acciaio intermedio εst2 0,077% [ - ]
Deformazione massima acciaio compresso εsc 0,25% [ - ]
Deformazione massima rinforzo εf 0,325% [ - ]
Risultante di compressione nel calcestruzzo Rcc 281,19 [ kN ]
Risultante di compressione nell'armatura compressa Rsc 110,81 [ kN ]
Risultante di trazione nell'armatura intermedias Rst2 36,47 [ kN ]
Risultante di trazione nell'armatura tesa Rst1 111,08 [ kN ]
Risultante di trazione nel rinforzo Rf 80,96 [ kN ]
Momento resistente di calcolo al baricentro MRd,0 65,31 [ kNm ]
2
CONFINAMENTO PILASTRO EL
1
Sezione totale rinforzo Af 82 [mm2]
Coefficiente beta 1 β1 0,81 [ - ]
Coefficiente beta 2 β2 0,42 [ - ]
Posizione asse neutro xnr 106,59 [mm]
Braccio di Rcc rispetto ad asse neutro z 61,82 [mm]
Tensione calcestruzzo σc 11,93 [N/mm2]
Tensione acciaio teso σst1 328 [N/mm2]
Tensione acciaio intermedio σst2 282,95 [N/mm2]
Tensione acciaio compresso σsc 326,44 [N/mm2]
Deformazione massima calcestruzzo εc max 0,331% [ - ]
Deformazione massima acciaio teso εst1 0,492% [ - ]
Deformazione massima acciaio intermedio εst2 0,135% [ - ]
Deformazione massima acciaio compresso εsc 0,22% [ - ]
Risultante di compressione nel calcestruzzo Rcc 308,93 [ kN ]
Risultante di compressione nell'armatura compressa Rsc 110,76 [ kN ]
Risultante di trazione nell'armatura tesa Rst1 111,24 [ kN ]
Risultante di trazione nell'armatura intermedia Rst2 64,00 [ kN ]
Risultante di trazione nel rinforzo Rf 80,96 [ kN ]
Momento resistente di calcolo al baricentro MRd,r 70,18 [ kNm ]
2
CONFINAMENTO PILASTRO BF
1
Interasse nastri di rinforzo pf 300 [mm]
Deformazione ridotta di calcolo del rinforzo εfdrid 0,4% [ - ]
Percentuale geometrica di rinforzo ⍴f 0,1822% [ - ]
Pressione laterale di confinamento fL 0,85 [N/mm2]
Minima dimensione della sezione dmin 300 [mm]
Coefficiente di efficienza verticale kV 0,83 [ - ]
Coefficiente di efficienza per la direzione delle fibre k⍺ 1 [ - ]
Raggio dello smusso rc 40 [mm]
Area della sezione al netto degli smussi Ag 89657 [mm2]
Coefficiente di efficienza orizzontale kH 0,64 [ - ]
Coefficiente di efficienza keff 0,53 [ - ]
Pressione laterale di confinamento efficace fLeff 0,45 [N/mm2]
Resistenza a compressione calcestruzzo confinato fccd 12,6 [N/mm2]
Coefficiente parziale di modello di confinamento #Rd 1,1 [ - ]
Resistenza a compressione pilastro confinato NRd,r 1033,77 [kN]
88
BIBLIOGRAFIA
Testi consultati:
[3] Manuale dei materiali compositi nelle costruzioni Ed. 05/2010 di Fischer – Sistemi di
fissaggio;
[6] MAPEI, “Manuale del rinforzo strutturale – Sistemi e soluzioni all’avanguardia per il
ripristino, il rinforzo statico e sismico di edifici mediante l’impiego di materiali
compositi fibrorinforzati”;
Siti consultati:
[1] https://it.m.wikipedia.org/wiki/Materiali_rinforzati_con_fibre_a_matrice_polimerica
[2] www.mapei.com
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