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223/2017/GEST
REPUBBLICA ITALIANA
nella camera di consiglio del 20 dicembre 2017, composta dai seguenti magistrati:
visto l'art. 2 del decreto legislativo 6 maggio 1948, n. 655, nel testo sostituito dal decreto
vista le deliberazioni di questa Sezione n. 164/2015, 52/2016 e 76/2017 con le quali sono
stati approvati i programmi di controllo successivo sulla gestione per gli anni 2015, 2016 e 2017,
nell’ambito dei quali è stata prevista una specifica indagine concernente la “attuazione della legge
regionale 8 aprile 2010, n. 9 e successive modificazioni in tema di gestione integrata dei rifiuti, con
particolare riferimento alle società per la regolamentazione del servizio di gestione rifiuti”;
vista la nota del competente Magistrato relatore n. 69905211 del 15 dicembre 2017 con la
quale sono state trasmesse le osservazioni da formulare alle Amministrazioni interessate, ai sensi
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dell’art. 3, comma 6, della legge n. 20 del 1994, affinché sulle stesse possa pronunciarsi la Sezione
di controllo;
DELIBERA
di approvare le unite “Osservazioni sull’attuazione della legge regionale n. 9 del 2010 in tema di
gestione integrata dei rifiuti”, fissando il termine di sei mesi dalla data di ricevimento della
ORDINA
che, a cura del Servizio di supporto della Sezione di controllo, copia della presente deliberazione e
delle allegate osservazioni siano comunicate al Presidente della Regione siciliana – Ufficio di
regionale dell'energia e dei servizi di pubblica utilità – Ufficio di gabinetto, all’Assessore regionale
Speciale per il monitoraggio e l'attuazione delle azioni previste nelle ordinanze n.5/Rif del 7 giugno
2016 e n. 6/Rif del 30 giugno 2016 per l'incremento della raccolta differenziata presso i comuni
della Sicilia e all’Ufficio speciale per la chiusura delle liquidazioni presso l’Assessorato regionale
dell'economia.
Copia della presente deliberazione e delle allegate osservazioni saranno comunicate per
conoscenza anche al Ministero dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare, Ufficio di
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gabinetto, e alla Direzione generale per i rifiuti e l'inquinamento dello stesso Ministero, nonché a
ANCI Sicilia.
IL PRESIDENTE - ESTENSORE
(Maurizio Graffeo)
IL FUNZIONARIO RESPONSABILE
(Boris Rasura)
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SEZIONE DI CONTROLLO PER LA REGIONE SICILIANA
OSSERVAZIONI
SULL’ATTUAZIONE DELLA LEGGE REGIONALE
N. 9 DEL 2010
IN TEMA DI GESTIONE INTEGRATA DEI RIFIUTI
OSSERVAZIONI
SULL’ATTUAZIONE DELLA LEGGE REGIONALE
N. 9 DEL 2010
IN TEMA DI GESTIONE INTEGRATA DEI RIFIUTI
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Corte dei conti | Sezione di controllo per la Regione siciliana
PREMESSA
Nell’ambito dei programmi di controllo successivo sulla gestione per gli anni 2015, 2016 e 2017,
approvati dalla Sezione, rispettivamente con deliberazioni n. 164/2015, 52/2016 e 76/2017, è stata
prevista una specifica indagine concernente la “attuazione della legge regionale 8 aprile 2010, n.
9 e successive modificazioni in tema di gestione integrata dei rifiuti, con particolare riferimento
alle società per la regolamentazione del servizio di gestione rifiuti”.
Previa costituzione di un gruppo di lavoro a supporto amministrativo dell’istruttoria, l'indagine
è stata avviata dalla Corte nello scorso mese di marzo mediante specifiche audizioni di taluni
soggetti interessati 1.
Il 12 maggio 2017 si è proceduto, ai sensi e per gli effetti di cui all’art. 3, comma 8, della legge 14
gennaio 1994 n. 20, ad un accertamento diretto presso il Dipartimento regionale dell’acqua e dei
rifiuti al fine di acquisire ulteriori documenti, informazioni e chiarimenti.
Sono state inoltre trasmesse alle strutture regionali interessate (Dipartimento regionale dell’acqua
e dei rifiuti – in prosieguo DRAR, Uffici Speciali) richieste dirette ad ottenere specifiche notizie e
documenti in merito ai temi dell’indagine.
Le risposte sono pervenute nel periodo ricompreso tra il 18 maggio e il 22 novembre 2017.
In sede istruttoria, però, sono subito emersi non solo taluni fattori di notevole criticità su aspetti
di indubbio rilievo per l'attuazione della anzidetta legge regionale n. 9 del 2010, ma anche un
preoccupante quadro complessivo del settore dei rifiuti, a livello organizzativo e gestionale.
In attesa, pertanto, di completare l'indagine in questione2 e in considerazione anche dell’urgenza
con la quale, ad avviso della Corte, occorre affrontare la situazione attuale, si è ritenuto necessario
utilizzare con immediatezza lo strumento contemplato dall'art. 3, comma 6, della legge 14 gennaio
1994, n. 20 e successive modificazioni. Sulla base di detta normativa, la Sezione, fermo restando
il referto conclusivo circa l'esito dei controlli eseguiti, può, infatti, formulare, in qualsiasi altro
momento, le proprie osservazioni alle amministrazioni interessate, le quali devono in ogni caso
1 Si fa riferimentoall’audizione del Dirigente generale pro-tempore del Dipartimento regionale acqua e rifiuti, dott. Maurizio Pirillo,
in data 17 marzo; del Presidente dell’ANCI Sicilia, prof. Leoluca Orlando, e del Segretario generale, dott. Mario Emanuele Alvano,
in data 22 marzo; dell’Assessore regionale pro-tempore dell'energia e dei servizi di pubblica utilità, dott.ssa Vania Contraffatto, in
data 7 aprile; dei dirigenti dell’Ufficio speciale per la chiusura delle liquidazioni presso l’Assessorato regionale dell'economia,
dott.ssa Grazia Terranova e dott.ssa Rosanna Conti, in data 13 aprile; del Dirigente dell’Ufficio Speciale per il monitoraggio e
l'attuazione delle azioni previste nelle ordinanze n.5/Rif del 7 giugno 2016 e n. 6/Rif del 30 giugno 2016 per l'incremento della
raccolta differenziata presso i comuni della Sicilia, ing. Salvatore Cocina, in data 10 maggio; del Dirigente generale pro-tempore del
Dipartimento regionale acqua e rifiuti, dott. Gaetano Valastro, in data 16 novembre.
2 Con la redazione di una relazione completa e definitiva da trasmettere all'Assemblea regionale ed alle amministrazioni interessate.
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Corte dei conti | Sezione di controllo per la Regione siciliana
comunicare "alla Corte stessa ed agli organi elettivi entro sei mesi dalla data di ricevimento della
relazione le misure conseguenzialmente adottate ".
Le osservazioni saranno partitamente formulate per i profili programmatici e gestionali,
organizzativi e normativi del settore.
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Corte dei conti | Sezione di controllo per la Regione siciliana
3 Successivamente approvato con decreto del Presidente della Regione del 21 aprile 2017.
4 Cfr. decreto del MATTM di concerto con il Ministero dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo n. 100 del 28 maggio 2015.
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Corte dei conti | Sezione di controllo per la Regione siciliana
proprio alla valorizzazione finale dei rifiuti, così da far supporre che l’aggiornamento del piano a
tale data fosse ancora lontano dalla definizione richiesta.
La revisione della pianificazione regionale costituisce uno dei punti irrisolti anche nella seconda
ordinanza emanata d’intesa con il MATTM (la n.26 del 1 dicembre 2016), la quale reitera il
“ricorso temporaneo ad una speciale forma di gestione dei rifiuti (nelle more dell’attuazione di un
piano stralcio attuativo per il rientro in ordinario della gestione del ciclo integrato dei rifiuti), per
il periodo dal 1 dicembre 2016 sino al 30 maggio 2017”.
Le stesse dichiarazioni d’intenti si rinvengono nell’ordinanza, emessa d’intesa con il MATTM, n.
4 del 1 giugno 2017, scaduta il 30 novembre 2017, la quale, disponendo sempre per
l’aggiornamento del vigente ed ormai prossimo alla scadenza (anno 2018) Piano regionale dei
rifiuti, richiama tra le prescrizioni formulate al DRAR, sia un atto preliminare di indirizzo da
emanare nel pieno rispetto della direttiva 2008/28/CEE, sia un cronoprogramma dei lavori da
presentare al Comitato di sorveglianza dei fondi comunitari PO – FESR 2014/2020 nel mese di
giugno 2017.
Dalla documentazione acquisita presso l’Amministrazione regionale non risulta però che il
termine assegnato sia stato rispettato, tant’è che il 19 settembre 2017, in una nota inviata al
Ministero in riscontro a richieste sullo stato di attuazione delle ordinanze emanate d’intesa, il
Dirigente generale pro-tempore del DRAR specifica, con riferimento allo stato della pianificazione
regionale, che “la stessa non risulterebbe in contrasto con il DPCM ex art.35 del già citato decreto
legge convertito, sia in termini di trattamento della frazione residuale secca che di recupero
energetico, oltre che in termini di localizzazione e potenzialità dell’impiantistica utile allo scopo”
ed avanza la proposta di realizzare nella Regione siciliana “n. 2 impianti di valorizzazione di
potenzialità ciascuno di 200.000 tonnellate l’anno e n.4 impianti con tecnologie applicate diverse
dalla combustione e di potenzialità stimata tra le 60.000 e 80.000, da ubicarsi nell’ambito
territoriale di Messina, nel comparto di Ragusa/Siracusa, nel comparto Enna/Caltanissetta e nel
comparto Agrigento/Trapani”.
Poco tempo dopo però, e precisamente alla fine del mese di ottobre 2017, lo stesso Dipartimento
apprende dal Ministero che i servizi della Commissione europea non hanno ritenuto soddisfatta la
condizionalità ex ante per l’assegnazione dei fondi PO FESR 2014/2020, sempre per violazioni
riconducibili alla mancanza di definizione del piano ed alla carenza di informazioni, in particolare
sulla futura produzione dei rifiuti, sul trasferimento degli stessi all’estero, sulla chiusura degli
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Corte dei conti | Sezione di controllo per la Regione siciliana
impianti esistenti, oltre che sulle attività predisposte per l’obiettivo, da conseguire entro il 2020,
del riutilizzo e riciclaggio dei rifiuti.
I chiarimenti in tal senso forniti dal Dipartimento al Ministero accennano alla redazione di un
“Piano di gestione dei rifiuti speciali” (ormai approvato), e di un “Piano stralcio per la
valorizzazione energetica dei rifiuti, nonché ad una proposta di cronoprogramma per la
definizione di un nuovo Piano di gestione. Invece si lascia ancora in sospeso la definizione della
procedura di aggiornamento del ”Piano regionale di gestione dei rifiuti”, su cui viene formulata
al Ministero una richiesta di supporto tecnico, evidenziando, tra l’altro, la necessità di
“riattualizzare l’Accordo di Programma Quadro del 15 marzo 2011 sottoscritto tra il MATTM, la
Regione siciliana, il Commissario delegato ex OPCM 3887/2010 ed il CONAI, riorganizzando le
risorse finanziarie anche per attività inerenti la nuova pianificazione, prodromica alla
realizzazione degli interventi infrastrutturali”.
Dall’excursus tracciato risulta evidente come la carenza della programmazione regionale del
settore sia stata e sia ancora particolarmente grave ed estesa, causa di fallimenti pianificatori ”a
cascata”, atteso che l’efficacia e la validità degli altri livelli di pianificazione previsti nella legge
regionale n. 9 del 2010 (e concernenti i piani d’ambito delle S.R.R. e quelli di intervento degli
ARO) presuppongono naturalmente una pianificazione regionale chiara e precisa, a cui accede
tutto il sistema di gestione dei rifiuti, dalla localizzazione e potenzialità dell’impiantistica alle
tipologie di trattamento differenziato da usare. Con la conseguenza che la laconicità e
l’inadeguatezza della pianificazione generale diventano fattori moltiplicatori delle incertezze e
delle carenze di tutti i soggetti coinvolti nel ciclo di gestione dei rifiuti, portando alle gravi ed
estese criticità dell’intero sistema: dalla situazione delle discariche all’affidamento del servizio di
gestione dei rifiuti, sino ad arrivare alle inadempienze, in materia, da parte dei comuni.
L’aggiornamento del “Piano regionale dei rifiuti”, inserito ormai al pari di una “clausola di stile”
tra le premesse delle ultime ordinanze emesse d’intesa con il Ministero, ma di fatto non ancora
realizzato, si rende pertanto ormai improcrastinabile, al fine non solo di sbloccare l’erogazione dei
fondi comunitari, ma anche di affrontare concretamente ed efficacemente tutte le emergenze
attuali e future del settore.
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Corte dei conti | Sezione di controllo per la Regione siciliana
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Corte dei conti | Sezione di controllo per la Regione siciliana
scadere del primo trimestre di vigenza dell’ordinanza, di un incremento della RD di almeno tre
punti percentuali rispetto al dato ISPRA relativo all’anno 2015, incremento, che, allo scadere del
secondo trimestre, deve raggiungere ulteriori tre punti percentuali.
Alle richieste ministeriali di riscontro su tali prescrizioni, il DRAR comunica 6 di aver già svolto
attività inerenti e propedeutiche al trasporto transregionale dei rifiuti prodotti in Sicilia, di avere
in corso il monitoraggio dell’approvazione, da parte dei comuni, del Regolamento per la raccolta
differenziata 7 e di avere attivato ogni iniziativa utile per ampliare la capacità di
biostabilizzazione dei rifiuti urbani indifferenziati da parte degli impianti esistenti nel territorio
regionale, provvedendo a fare installare, peraltro, anche alcuni impianti mobili.
Circa il monitoraggio presso i comuni il Dipartimento precisa altresì di essere stato affiancato nei
propri compiti da un “Ufficio speciale” (per il monitoraggio e l’attuazione delle azioni previste
nelle ordinanze n 5 del 7 giugno 2016 e n.6 del 30 giugno 2016 per l’incremento della raccolta
differenziata presso i comuni della Sicilia), istituito presso la Presidenza della Regione poco dopo
l’adozione di dette ordinanze (in data 22 luglio 2016) e coordinato funzionalmente dal
Dipartimento.
Lo stesso Dipartimento lamenta però nel contempo “un comportamento omissivo della maggior
parte degli enti locali siciliani ad attuare le direttive emesse dalla Regione siciliana ai fini
dell’incremento della raccolta differenziata”, nonché “l’assenza di una banca dati regionale in materia
di rifiuti urbani” 8.
In particolare fa presente che ”alla data del 25 maggio 2016 non esistevano, né presso l’ARPA
Sicilia, né presso lo stesso Dipartimento, banche dati relative alla raccolta differenziata o sistemi di
acquisizione di tali dati su base mensile”, per cui, al fine di superare tali criticità, riferisce di avere
adottato, con decorrenza 1 luglio 2016, una scheda di rilevamento con le modalità di calcolo della
RD (predisposta dalla Segreteria tecnica dell’ARPA Sicilia) che i comuni devono compilare e
trasmettere on line.
Sempre lo stesso Dipartimento riferisce che in effetti “solamente 160 comuni su 390 avevano
alimentato la base informativa 2015, mentre per il 2016, addirittura, si erano attivati solo 92 comuni
per il mese di giugno, 36 per quello di luglio ed appena 7 per quello di agosto”.
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Corte dei conti | Sezione di controllo per la Regione siciliana
Al fine pertanto di monitorare, anche indirettamente, gli incrementi della raccolta differenziata
dell’anno 2016, il Dipartimento comunica di avere creato “un’ulteriore data base dei conferimenti
giornalieri in discarica da parte dei comuni” al fine di fare emergere, con riferimento al trimestre
giugno-agosto 2016, l’eventuale riduzione del conferimento dei rifiuti indifferenziati rispetto al
dato 2015.
Alla scadenza dell’ordinanza (fine novembre 2016) non si registra tuttavia nessun risultato
positivo rilevante in ordine all’incremento della raccolta, anzi lo stesso Dipartimento continua a
lamentare il “comportamento omissivo della maggior parte degli enti locali siciliani ad attuare le
direttive emesse dalla Regione siciliana ai fini dell’incremento della raccolta differenziata” 9.
La seconda ordinanza emessa d’intesa con il Ministero, la n.26 in data 1 dicembre 2016, reitera
sostanzialmente gli stessi contenuti della precedente tenendo conto delle azioni già poste in essere
dalla Regione. Il rilascio dell’intesa per quanto attiene all’incremento della RD, però, viene
ulteriormente condizionato “all’implementazione, entro 30 giorni dall’adozione dell’ordinanza,
della raccolta differenziata quale almeno la carta, la plastica, il vetro ed i metalli”, nonché
all’istituzione di un tavolo tecnico 10, composto dall’Arpa Sicilia, dalla Regione e dai responsabili
degli impianti, al fine di definire le procedure standard per il monitoraggio e lo svolgimento dei
controlli, oltre che per l’avvio di procedure di gara per inviare i rifiuti in impianti di trattamento
fuori dal territorio regionale.
Ai riscontri richiesti dal MATTM in ordine all’attuazione della seconda ordinanza il DRAR
risponde 11 richiamando la recente istituzione dell’Ufficio speciale per la raccolta differenziata,
oltre che del tavolo tecnico di cui sopra e aggiungendo laconicamente che sono stati programmati
anche una serie di incontri con il CONAI al fine di incrementare le attività di riciclaggio e recupero
di imballaggi.
Con la terza intesa rilasciata, quella relativa all’ordinanza n. 4 del 1° giugno 2017, scaduta il 30
novembre 2017, le prescrizioni ministeriali concernenti l’incremento della RD, reiterate peraltro,
con le necessarie integrazioni, anche con l’ultima intesa rilasciata sull’ordinanza n. 13 del 1°
dicembre 2017, si fanno ancora più articolate. Viene, infatti, richiesto alla Regione un
cronoprogramma per la raccolta di carta, vetro, plastica e metalli, che dia ragione anche dei
comuni coinvolti, dei risultati attesi e dei relativi tempi di conseguimento, nonché il dato,
certificato da parte di ARPA Sicilia, della percentuale di raccolta differenziata per l’anno 2016.
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Corte dei conti | Sezione di controllo per la Regione siciliana
Relativamente al monitoraggio condotto dal Ministero sulle azioni previste in questa penultima
ordinanza in ordine alla RD, il Dipartimento risponde 12 che l’intesa ha consentito di sottoporre i
rifiuti urbani indifferenziati al trattamento meccanico di biostabilizzazione (in prosieguo TMB),
avvalendosi anche dell’utilizzo di impianti mobili autorizzati in via straordinaria; precisa inoltre
che, pur nelle difficoltà dovute, tra l’altro, alla “mancanza di una governance strutturata dei
soggetti che operano nel settore dei rifiuti”, sulla base degli elementi forniti dall’Ufficio speciale
si evidenzierebbe un incremento della raccolta differenziata di più di 6 punti percentuali rispetto
ai dati del 2014 .13
Di fatto però, dai dati ufficiali pubblicati recentemente da ISPRA, risulta che la RD in Sicilia è
passata da un valore del 12,50 % del 2014 ad uno di circa il 12,80 % del 2015 per arrivare al 15,43
% del 2016, ancora ben lontano dai 22 punti percentuali del mese di luglio 2017, recentemente
dichiarati dal DRAR 14 e ribaditi tra le premesse dell’ultima ordinanza del 1° dicembre 2017.
I dati, secondo quanto precisato 15 dal Dipartimento, sono forniti dall’Ufficio Speciale per la
raccolta differenziata che, oltre ad avere specifiche competenze proprio in materia di
monitoraggio costante dell’andamento della RD nei comuni della Sicilia, di verifica degli obiettivi
imposti e dell’accertamento di indizi di eventuali anomalie nel servizio di raccolta, dovrebbe
svolgere anche un ruolo di assistenza tecnica e di proposizione al Presidente della Regione di
interventi correttivi.
Sui dati forniti il Ministero esprime talune perplessità, 16 atteso che “da informazioni informali
avute dall’ISPRA il dato medio per l’anno 2016 non dovrebbe superare il 16 % ” 17, per cui segnala
nuovamente “la necessità di avere un dato certificato che fornisca anche il dato mensile di raccolta
differenziata sia per l’anno 2016 che per l’anno 2017”.
Il MATTM cita pure al riguardo un recente protocollo operativo per la validazione dei dati di RD,
definito a seguito di un tavolo tecnico tenutosi il 6 settembre 2017 tra l’ARPA Sicilia (sezione
regionale del Catasto dei rifiuti) e l’Ufficio speciale per l’incremento della raccolta differenziata,
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Corte dei conti | Sezione di controllo per la Regione siciliana
ed attuativo della convenzione “per l’aggiornamento continuo del quadro conoscitivo sullo stato della
raccolta differenziata dei rifiuti urbani prodotti in Sicilia”, stipulata tra le stesse parti pochi mesi
prima, e più esattamente il 2 maggio 2017.
Da tale protocollo risulterebbe che ARPA Sicilia non è in condizione di operare, per il 2016, il
riscontro dei dati attraverso i Modelli di Dichiarazione Unica Ambientale (in prosieguo MUD) “in
considerazione del fatto che l’Ufficio speciale dispone dei dati raccolti a partire dal mese di giugno
2016 18, e che i MUD raccolgono i dati aggregati per l’intero anno; per il 2017, ed a regime, la
validazione sarà effettuata da ARPA Sicilia sulla scorta del controllo incrociato tra i moduli di
autodichiarazione che l’Ufficio speciale avrà cura di trasmettere entro dicembre dell’anno
successivo a quello di riferimento per la validazione ed i MUD prodotti dai Comuni (entro il 30
aprile dell’anno successivo all’esercizio di riferimento). Pertanto la validazione potrà essere
effettuata nel secondo semestre 2018.”
Dal protocollo operativo in questione risulterebbe peraltro, osserva sempre il MATTM, che il
Catasto dei rifiuti regionale, previsto dall’art. 189 del decreto legislativo n. 152/2006 - e di cui lo
stesso Ministero chiedeva l’attivazione, citandolo espressamente tra le prescrizioni dettate nel
rilascio dell’intesa all’ordinanza n. 26 del 1° dicembre 2016 (lett. e) - di fatto è stato istituito con
decreto dell’Assessore al territorio e all’ambiente del 4 ottobre 2005 presso l’ARPA Sicilia, con il
preciso obiettivo di “raccogliere, in un sistema unitario, tutti i dati relativi alle quantità e qualità
dei rifiuti prodotti, raccolti, smaltiti e recuperati, sulla base dei dati ricavati dai MUD”, nonché
di “qualificare e validare i dati raccolti”, oltre che di “costituire supporto informativo qualificato
agli enti locali ed a tutti gli enti e soggetti pubblici interessati alle problematiche connesse ai
rifiuti”.
Lo stesso Ministero pertanto si chiede quali attività abbia realizzato ad oggi il Catasto e se lo
stesso abbia mai operato.
Richieste del tutto legittime, atteso peraltro che dal sito dell’ARPA Sicilia la sezione regionale del
Catasto rifiuti risulta in attività ed avente tra le competenze, come principale obiettivo, “la
costituzione di una base conoscitiva informatizzata utile alle attività di monitoraggio,
pianificazione e controllo ambientale nel settore dei rifiuti”.
18 In realtà in data 22 novembre 2017 sono stati trasmessi a questa Sezione da parte dell’Ufficio speciale i dati relativi all’intero
anno 2016, aggiornati alla data del 13 novembre 2017 e dettagliati, in quanto evidenziano, per ciascun comune, le quantità di
raccolta differenziata, indifferenziata e totale.
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Corte dei conti | Sezione di controllo per la Regione siciliana
Quanto ai dati concernenti l’anno 2017, cui fa riferimento il MATTM, va evidenziato che quelli
relativi al periodo gennaio - agosto, aggiornati al 13 novembre, sono stati trasmessi a questa
Sezione dall’Ufficio speciale in data 16 novembre 2017.
Il quadro fornito appare completo (in base alla popolazione dei comuni) in una percentuale che
oscilla tra i 98,3 punti di gennaio e gli 89,8 di luglio, con un range di 8,5 punti percentuali.
Analizzando comparativamente i dati relativi ai mesi di gennaio e maggio 2017 19 si nota, da un
lato, un aumento del numero dei comuni che non effettuano alcuna comunicazione (da 8 a 30),
dall’altro una diminuzione del numero degli enti che dichiarano una percentuale di RD pari a zero
(da 27 a 9).
Dall’acquisizione dei dati regionali concernenti il 2017, il Ministero trae la considerazione che “le
città metropolitane e le città medio - grandi della Regione sono ancora molto indietro, mentre i
piccoli centri cominciano ad attuare modelli di raccolta efficienti”.
Ed in effetti, dagli ultimi riscontri forniti dal Dipartimento al MATTM nel mese di ottobre 2017
20 (riferiti al periodo gennaio-agosto 2017) l’avvio della RD domiciliare nelle quattro grandi città
della Regione, e cioè Palermo, Catania, Messina ed Agrigento (che producono il 30 % dei rifiuti
dell’Isola e incidono nella media regionale per almeno 5 punti percentuali), si attesterebbe su
valori rispettivamente del 14 %, 7,7 %, 12 % e 7,8 %.
Tali valori, tuttavia, si rivelano poco congruenti, in particolare per il Comune di Palermo, se
raffrontati con i dati ufficiali 2016 pubblicati recentemente sul sito ISPRA21, i quali riportano per
Palermo, Catania, Messina ed Agrigento indici di RD pari, rispettivamente, al 7,16 %, 10,34 %,
11,24 % e 9,34 %22.
19 Rispettivamente il primo e l’ultimo mese del 2017, tra quelli disponibili, che avrebbero dovuto essere validati dall’Arpa Sicilia
in base alla convenzione con il DRAR del 2 maggio 2017.
20 Cfr. nota prot. n.45617 del 31 ottobre 2017.
21 Percentuale di RD su scala comunale – Regione Sicilia, anno 2016.
22 Se infatti i dati più recenti forniti dal Dipartimento (ottobre 2017) appaiono coerenti con quelli dell’anno precedente forniti da
ISPRA per quanto concerne i Comuni di Catania, Agrigento e Messina, poiché in linea con un trend tendenzialmente positivo
(anche se in lieve misura) di incremento della raccolta differenziata, il dato di RD relativo al Comune di Palermo risulterebbe
piuttosto anomalo, atteso che lo stesso supera di 7 punti percentuali il dato ufficiale ISPRA 2016 (7,16%). Quest’ultimo peraltro,
oltre ad essere estremamente ridotto, si pone in controtendenza rispetto ai livelli attesi di raccolta differenziata, evidenziando
un andamento decrescente nel settennio 2010/2016.
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Corte dei conti | Sezione di controllo per la Regione siciliana
23 Con nota DRAR prot. n. 47160 del 13 novembre 2017 il Dirigente generale del DRAR segnala, in particolare, la situazione
critica che, verosimilmente, potrà determinarsi a causa dell’esaurimento della VI vasca della discarica di Bellolampo (Palermo).
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Corte dei conti | Sezione di controllo per la Regione siciliana
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Corte dei conti | Sezione di controllo per la Regione siciliana
In ogni caso, le criticità gestionali rilevate in molti impianti impediscono agli stessi di trattare e
smaltire i rifiuti in deroga alle quantità autorizzate nei decreti di AIA, come di recente evidenziato
da ARPA SICILIA; pertanto, dopo la scadenza del 15 dicembre, il ritorno al regime ordinario
comporterà di fatto l’impossibilità di trovare una collocazione ed un trattamento idoneo dei rifiuti
di larga parte del territorio regionale, lasciando nel breve periodo l’unica alternativa di spedizione
degli stessi in ambito extraregionale o transfrontaliero.
26 Con Ordinanza del Presidente della Regione n.8/RIF del 27 settembre 2013.
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Corte dei conti | Sezione di controllo per la Regione siciliana
inoltrare l’istanza all’Ufficio Speciale per la chiusura delle liquidazioni il quale, a sua volta, ha
dichiarato una competenza residuale in materia limitata alla raccolta delle relazioni dovute
sull’attività di liquidazione svolta al 31.12.2015. E’ stato inoltre precisato come, in virtù del ruolo
di autorità di coordinamento assegnato all’ufficio nei confronti dei commissari liquidatori degli
ATO, siano stati raccolti i dati delle contabilità separate costituite presso gli ATO per gli anni
2014, 2015 e 2016.
Allo stato attuale la capacità di riscossione dei crediti vantati nei confronti dei comuni soci appare
rimessa alla mera iniziativa dei commissari straordinari degli ex ATO i quali trasmettono la
situazione aggiornata al DRAR che a sua volta inoltra le diffide ai comuni debitori.
In questa sede, pertanto, relativamente alla complessiva situazione debitoria del settore non si
può che rinviare alla deliberazione di questa Sezione n. 131/2016/GEST del 23 giugno 2016 con la
quale (cfr. paragrafo 8) si faceva presente che il debito complessivo a carico della finanza pubblica,
includendo la gestione dei commissari liquidatori e di quelli straordinari, a quella data ascendeva
al significativo importo di oltre 1,789 miliardi di euro.
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27Delle otto discariche attive in Sicilia, quattro sono pubbliche (Sciacca, Gela, Palermo e Castellana Sicula), mentre le rimanenti
sono di proprietà privata (Siculiana-Montallegro, Motta Santa Anastasia, Catania-Lentini e Enna).
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Già a decorrere dal 2015, invero, l’incapacità degli impianti di TMB di far fronte all’intera
produzione giornaliera dei rifiuti del territorio regionale ha reso necessario il reiterato ricorso
tramite ordinanze contingibili e urgenti, adottate dal Presidente della Regione ex art. 191 del
D.lgs. 152/2006, a forme speciali di gestione disponendo proprio la deroga alle prescrizioni relative
ai tempi di maturazione dei rifiuti sottoposti a TMB.
Dall’esame della documentazione prodotta dagli uffici regionali, però, i dati relativi alla
situazione degli impianti non sempre risultano coerenti e aggiornati. L’ultima relazione acquisita
evidenzia l’esistenza di 8 discariche attive 28, due delle quali sono prossime alla chiusura per
esaurimento della capacità di abbancamento residua (Trapani e Palermo-Bellolampo); risultano,
poi, 7 impianti di compostaggio attivi, 6 autorizzati, ma non funzionanti, 10 autorizzati, ma non
realizzati e 10 richieste di autorizzazione per nuovi impianti o per ampliamenti.
Si evidenzia la totale assenza di infrastrutture impiantistiche di incenerimento dei rifiuti 29, di
impianti di riciclaggio e di impianti per il trattamento della raccolta differenziata, peraltro a
fronte di un Piano di gestione rifiuti non aggiornato e prossimo a procedura di revisione.
Dall’esame della corrispondenza intercorsa con il MATTM 30 di riscontro agli adempimenti della
Regione alle prescrizioni dell’intesa, si evince l’assenza di un sistema di monitoraggio costante e
puntuale dei dati aggiornati sullo stato di avanzamento degli iter autorizzativi e sulle istanze di
realizzazione o ampliamento degli impianti di stabilizzazione, nonché di dati dettagliati mensili
relativi all’efficacia del trattamento di biostabilizzazione, al grado di saturazione delle discariche,
alle volumetrie residue e alle quantità autorizzate da ciascun impianto.
Si riscontra la previsione della prossima realizzazione di due nuovi impianti: quello di trattamento
e smaltimento sito nel comune di Enna, i cui lavori dovrebbero concludersi nei primi mesi
dell’anno 2018, e la discarica sita nel comune di Gela (Caltanissetta) per la quale non viene fornito,
tuttavia, un cronoprogramma dei lavori, essendo in corso la procedura di bonifica da ordigni
bellici non prevista nel contratto di appalto iniziale.
La situazione di grave criticità descritta è acuita dal pericolo imminente di inoperatività della
discarica di Bellolampo (Palermo) a causa del prossimo esaurimento della capacità residua della
VI vasca e dei gravi ritardi per la progettazione e l’appalto dei lavori per la realizzazione della
VII vasca che non potranno assicurare la continuità dell’esercizio dell’impianto. Secondo quanto
28 Per la maggior parte delle quali questi esistono progetti di ampliamento riferiti anche ai relativi impianti di TMB.
29 Esiste al riguardo un “Piano stralcio di realizzazione di impianti di valorizzazione energetica della frazione residuale secca”
oggetto di apprezzamento con deliberazione di Giunta regionale n. 325 del 3 ottobre 2016 in attesa di pronuncia da parte
dell’Autorità Ambientale regionale sull’assoggettabilità o meno a procedura di VAS.
30 Nota della Direzione Generale per i rifiuti e l’inquinamento del MATTM prot. n. 13896 del 4/10/2017.
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Corte dei conti | Sezione di controllo per la Regione siciliana
riferito dal Dipartimento, è in corso uno studio geotecnico di innalzamento del piede della
discarica con un nuovo argine che potrebbe comunque prolungare la possibilità di conferimento
di soli sei/sette mesi, considerata peraltro la difficoltà di reperire i fondi necessari al finanziamento
dei relativi lavori. Va segnalato inoltre che le notevoli quantità di rifiuti trattati hanno reso
necessario l’utilizzo dell’AIA destinata al compost di qualità per la biostabilizzazione del
sottovaglio.
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Corte dei conti | Sezione di controllo per la Regione siciliana
2 PROFILI ORGANIZZATIVI
Altra osservazione riguarda il mancato avvio operativo dei nuovi enti di governo del settore, cioè
delle 18 società di regolamentazione del servizio di gestione rifiuti (in prosieguo S.R.R.), costituite,
ai sensi dell’art. 6 della legge regionale n. 9 del 2010, in forma di società consortili di capitali, da
Province e Comuni ricompresi in ciascun ambito territoriale ottimale per l’esercizio delle funzioni
di gestione integrata dei rifiuti.
L’art. 8 della citata legge individua le funzioni delle S.R.R., che, oltre a quelle previste dagli artt.
200, 202 e 203 del d.l.gs. n. 152 del 2006, sono le seguenti: 1) espletamento delle procedure per
l’individuazione del gestore del servizio integrato di gestione dei rifiuti; 2) attività di controllo per
la verifica del raggiungimento degli obiettivi qualitativi e quantitativi determinati dai contratti
di affidamento del servizio; 3) trasmissione dei dati relativi alla gestione dei rifiuti con le modalità
indicate dalla regione e attività di informazione nei confronti della Regione e della Provincia; 4)
attività di informazione e sensibilizzazione degli utenti funzionali ai tipi di raccolta attivati, in
relazione alle modalità di gestione dei rifiuti ed agli impianti di recupero e smaltimento in esercizio
nel proprio territorio 5) conclusione di accordi per la programmazione, organizzazione,
realizzazione e gestione qualora nel piano di gestione rifiuti siano previsti impianti che
coinvolgano più ATO.
Secondo quanto previsto, poi, dall’art. 5, comma 2-ter, della legge n. 9 31, i comuni singoli o
associati possono procedere all’affidamento del servizio di spazzamento, raccolta e trasporto, sulla
base di perimetrazioni territoriali da loro stessi definite (denominate Aree di Raccolta Ottimali,
di seguito A.R.O.).
Le risultanze istruttorie finora acquisite dalla Corte 32 mettono in luce gravi criticità connesse al
compimento degli atti propedeutici al regolare funzionamento delle S.R.R, quali quelli relativi al
transito del personale, al trasferimento della dotazione di attrezzature, di beni ed impianti di
consorzi e società d’ambito in liquidazione, alle procedure di recupero di capitale sociale non
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Corte dei conti | Sezione di controllo per la Regione siciliana
versato dai comuni soci delle S.R.R e ad esigenze di carattere logistico-organizzativo (assenza di
sedi operative; mancata analisi dei fabbisogni per la predisposizione di un budget previsionale)
che hanno finito per aggravare la situazione di stallo creatasi.
Allo stato attuale, risultano solo parzialmente realizzati gli adempimenti relativi all’attuazione
delle procedure di mobilità per il transito del personale sulla base di quanto disposto dal comma
10 dell’art. 7 della legge regionale n. 9/2010, considerato che, solo a seguito dell’emanazione di un
apposito atto di indirizzo 33 da parte dell’Assessore regionale per l’energia e i servizi di pubblica
utilità, sono state approvate le relative dotazioni organiche 34.
Altro fattore di criticità emerso in sede istruttoria attiene alle difficoltà di trasferimento alle
S.R.R. degli impianti di proprietà di consorzi e società d’ambito in liquidazione i quali, ad avviso
dell’Amministrazione 35, non possono essere sottratti alla loro destinazione poiché funzionalmente
vincolati al servizio pubblico; in tal senso si ritiene che sarebbe stato opportuna la definizione da
parte della Regione di un piano di assegnazione degli impianti.
Deve segnalarsi, invero, il reiterato tentativo da parte del Presidente della Regione di far fronte
a tale situazione di grave ritardo nell’avvio dei nuovi soggetti gestori del servizio. A tal fine sono
state adottate apposite ordinanze ai sensi dell’art. 191 del d.lgs. 152/2006 che hanno previsto la
diffida e la messa in mora dei presidenti delle S.R.R., nonché, successivamente, la nomina, con le
modalità previste all’art. 14 36 della legge regionale, di commissari straordinari dotati di poteri
accertativi e sostitutivi al fine di addivenire, con ripetuta assegnazione di termini perentori,
e dei servizi di pubblica utilità, dispone, previa diffida, la nomina di commissari straordinari, nei seguenti casi:
a) mancato espletamento degli adempimenti di cui al comma 2 dell'articolo 7 o mancata elezione degli organi delle S.R.R., nei
termini previsti dalla presente legge;
b) mancata adozione del piano d'ambito;
c) mancata approvazione dei bilanci delle S.R.R. nei termini previsti;
d) mancato espletamento delle procedure per l'affidamento del servizio e degli adempimenti di cui all'articolo 6, comma 5.
2. Nei casi di cui al comma 1, lettere b), c), e d), laddove i sindaci ed i presidenti della provincia non diano corso agli adempimenti
necessari, previa diffida non inferiore a novanta giorni, si fa luogo alla nomina di un commissario straordinario che li sostituisce
nelle funzioni societarie. Il commissario straordinario provvede, nell'esercizio dei relativi poteri, all'adozione della delibera di
decadenza dei rappresentanti degli enti locali negli organi della società commissariata ed all'avvio delle consequenziali azioni di
responsabilità. Il commissario straordinario assume altresì le funzioni rivestite dai sindaci e dal presidente della provincia nella
S.R.R. I commissari straordinari durano in carica sei mesi e possono essere rinnovati, per una volta sola, per un corrispondente
periodo di tempo. Il rinnovo dell'incarico è disposto con decreto dell'Assessore regionale per le autonomie locali e la funzione
pubblica, adottato almeno novanta giorni prima della scadenza del mandato commissariale. Nei due mesi antecedenti alla
conclusione dell'incarico, il commissario straordinario provvede agli adempimenti funzionali alla ricostituzione degli organi della
S.R.R.
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Corte dei conti | Sezione di controllo per la Regione siciliana
all’affidamento del servizio mediante procedure di gara ovvero tramite la costituzione di apposite
società a partecipata pubblica 37.
Nonostante ciò, ad oggi risultano esistenti gestioni frammentarie ed eterogenee affidate dai diversi
comuni ricompresi negli ATO, spesso costituiti in ARO, in forma singola o associata, al contempo
titolari del servizio rifiuti e soci delle SRR in un sistema che, tradendo lo spirito iniziale della legge
e il principio della gestione integrata dei rifiuti, confonde i due piani dell’esercizio di funzioni di
indirizzo e regolazione con quello distinto della gestione.
Delle diciotto società per la regolamentazione dei rifiuti ad oggi costituite, quattro risultano
operative avendo completato le procedure di affidamento del servizio di gestione rifiuti (non per
tutti i comuni dell’ATO), otto hanno attivato le procedure di affidamento non ancora concluse e
le restanti sei stanno provvedendo a porre in essere gli atti prodromici relativi all’affidamento del
servizio 38.
Le due tipologie prevalenti di gestione del servizio di raccolta e trasporto dei RSU sono
rappresentate dagli affidamenti temporanei mediante regime di proroga, con l’ausilio o meno di
ordinanze sindacali contingibili e urgenti ex art. 191 del d.lgs. 152/2006, e dal ricorso a modalità
ibride con utilizzo di personale dei cessandi consorzi e società d’ambito, nonché con
approvvigionamento delle risorse strumentali (automezzi, attrezzature, materiale di consumo) in
dotazione alle stesse o ai comuni; sussistono, infine, casi marginali di affidamento con gara -
effettuata per il tramite dell’UREGA dagli A.R.O. ovvero dalle S.R.R. con procedura ai sensi
dell’art. 15 della legge regionale n. 9/2010 (per lo più in corso di svolgimento) - ovvero di gestione
tramite società in house partecipate da alcuni comuni.
Alla luce della situazione delineata, appare censurabile l’ulteriore ricorso da parte della Regione
all’esercizio del potere di diffida per l’operatività delle S.R.R., più volte disatteso dai commissari,
mediante l’imposizione del termine del 30 novembre per la cessazione del commissariamento delle
società e la ricostituzione degli organi societari, previa definizione della procedura di affidamento
del servizio di raccolta, trasporto e spazzamento e dell’immediato transito del personale 39. Si
tratta evidentemente di modalità che si sono rivelate prive di effetti immediati e concreti i quali
37 Con Ordinanza n. 20/RIF del 14 luglio 2015, reiterata con la n. 1/RIF del 14 gennaio 2016, sono stati nominati i primi commissari
straordinari; con la successiva n. 2/RIF/2017 si è rinnovata la nomina di commissari straordinari delle SRR con poteri sostitutivi
e di vigilanza, provvedendo con decreto Presidenziale n. 526 del 9 marzo 2017 all’istituzione di una struttura tecnica per il
coordinamento delle attività di commissariamento, nonché per il monitoraggio e la omogeneizzazione degli interventi
straordinari posti in essere al fine dell’avvio operativo delle S.R.R..
38 Dati riportati nella nota del DRAR prot. n. 39286 del 19 settembre 2017.
39 Ordinanze del Presidente della Regione siciliana n. 9/RIF del 15 settembre 2017, modificata con la n. 10/RIF del 29 settembre
2017.
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Corte dei conti | Sezione di controllo per la Regione siciliana
richiederebbero piuttosto forme strutturate di coordinamento (soprattutto dei rapporti tra S.R.R
ed ex società e consorzi d’ambito, nonché tra ARO e S.S.R) e di programmazione operativa.
In questo quadro generale, le S.R.R sembrano ben lontane dal ruolo loro assegnato dalla legge
regionale n. 9, mancando i presupposti per l’avvio e il funzionamento delle società soggette ancora
una volta all’imposizione di termini perentori per l’attuazione di adempimenti che necessitano da
parte della Regione di una corretta pianificazione funzionale ed economico-finanziaria del servizio
di gestione integrata dei rifiuti.
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Corte dei conti | Sezione di controllo per la Regione siciliana
3 PROFILI NORMATIVI
40 In ottemperanza alla diffida della Presidenza del Consiglio dei Ministri del 7 agosto 2015, con la quale era stata intimata alla
Regione la rideterminazione degli ambiti territoriali ottimali (in numero non superiore a cinque).
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Corte dei conti | Sezione di controllo per la Regione siciliana
Oltre a tali criticità, nel corso dell’indagine si è constatato che il Dipartimento regionale dell’acqua
e dei rifiuti presenta una notevole carenza di organico e un grave deficit di idonee competenze
tecniche interne.
Si segnalano in particolare le inefficienze e i ritardi connessi all’assegnazione ad un’unica struttura
dipartimentale di settori molto ampi (gestione del servizio idrico e di quello dei rifiuti), materie
che richiedono competenze tecniche ed amministrative distinte e molto specifiche.
In considerazione di ciò la Corte è dell’avviso che occorra apprestare con urgenza una idonea
copertura di personale tecnico-amministrativo per l’esercizio delle delicate funzioni assegnate al
DRAR, ferma restando l’esigenza di intervenire anche sul versante normativo per migliorare
l’assetto organizzativo dell’Assessorato mediante eventuale ripartizione dei settori delle acque e
dei rifiuti tra due distinte strutture di massima dimensione.
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Corte dei conti | Sezione di controllo per la Regione siciliana
INDICE
PREMESSA............................................................................................................................ 5
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REPUBBLICA ITALIANA
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Anno 64° - Numero 18
N .R.
GA ZZET TA UFFICIALE
IO.U
A G
DELLA REGIONE SICILIANA
Z A
Z
SI PUBBLICA DI REGOLA IL VENERDI’
PARTE PRIMA Palermo - Lunedì, 12 aprile 2010 Sped. in a.p., comma 20/c, art.2,
IZ L
l. n. 662/96 - Filiale di Palermo
L EL
DIREZIONE, REDAZIONE, AMMINISTRAZIONE: VIA CALTANISSETTA 2-E, 90141 PALERMO
INFORMAZIONI TEL. 091/7074930-928-804 - ABBONAMENTI TEL. 091/7074925-931-932 - INSERZIONI TEL. 091/7074936-940 - FAX 091/7074927
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La Gazzetta Ufficiale della Regione siciliana (Parte prima per intero e i contenuti più rilevanti degli altri due fascicoli per estratto)
è consultabile presso il sito Internet: http://gurs.regione.sicilia.it accessibile anche dal sito ufficiale della Regione www.regione.sicilia.it
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SOMMARIO
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LEGGI E DECRETI PRESIDENZIALI
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LEGGE 8 aprile 2010, n. 9.
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Gestione integrata dei rifiuti e bonifica dei siti inquinati. pero dei rifiuti urbani e speciali;
e) promuovere la raccolta differenziata dei rifiuti
REGIONE SICILIANA solidi urbani e di quelli assimilati agli urbani, adottando
L’ASSEMBLEA REGIONALE HA APPROVATO
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gestione integrata dei rifiuti e la messa in sicurezza, la i) riconoscere il ruolo dei comuni quali responsabili
bonifica, il ripristino ambientale dei siti inquinati, nel del servizio erogato ai propri cittadini, anche attraverso
ID
rispetto della salvaguardia e tutela della salute pubblica, soggetti diversi, ai sensi dell’articolo 4;
dei valori naturali, ambientali e paesaggistici, in maniera
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di rifiuti. Finalità della presente legge sono le seguenti: servizio di gestione integrata dei rifiuti con le risorse pub-
a) prevenire la produzione di rifiuti e ridurne la bliche disponibili e con le entrate derivabili dalla riscos-
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pericolosità; sione della TARSU o della TIA, avuto riguardo alla neces-
b) promuovere la progettazione di prodotti ed sità di tutelare con misure di perequazione le fasce socia-
imballaggi tali da ridurre all’origine la produzione di rifiu- li più deboli e di ridurre l’evasione e la elusione fiscale in
N IA
dei cittadini, attraverso adeguate forme di comunicazione, attraverso l’autosufficienza degli Ambiti Territoriali Otti-
O
rivolte anche agli studenti delle scuole di ogni ordine e mali (A.T.O.) di cui all’articolo 200 del decreto legislativo
grado; n. 152/2006. Per i rifiuti speciali si applica, per quanto
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possibile ed ambientalmente conveniente, il principio i) all’elaborazione, approvazione e aggiornamento
della vicinanza del luogo di produzione a quello di smalti- dei piani per la bonifica di aree inquinate;
mento, tenendo conto del contesto geografico, delle even- j) alla determinazione degli interventi finanziari
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tuali condizioni di crisi ambientale o della necessità di necessari per l’attuazione del piano regionale di gestione
impianti specializzati. Il conferimento dei rifiuti avviene dei rifiuti che dovranno essere finalizzati alla riduzione
previo decreto emanato dal competente Dipartimento della tariffa sostenuta dai cittadini;
A G
regionale dell’acqua e dei rifiuti, che verifichi l’esistenza di k) alla determinazione degli interventi a favore
tutte le condizioni necessarie al conferimento stesso. della realizzazione di impianti di ricerca e di sperimenta-
3. Per quanto non disciplinato dalla presente legge, si zione di cui all’articolo 211 del decreto legislativo
Z A
Z
applicano le disposizioni contenute nel decreto legislativo n. 152/2006;
n. 152/2006 e nella normativa statale e comunitaria vigente. l) al monitoraggio, programmazione e controllo in
IZ L
ausilio all’Osservatorio nazionale sui rifiuti, di cui all’arti-
Art. 2.
L EL
colo 206 bis del decreto legislativo n. 152/2006;
Competenze della Regione m) all’adozione, nei casi previsti, degli interventi di
controllo sostitutivo;
1. Nel rispetto delle linee guida e dei criteri generali di
n) all’autorizzazione a smaltire, per un periodo
IA D
cui all’articolo 195 del decreto legislativo 3 aprile 2006,
limitato, rifiuti urbani presso impianti ubicati fuori dal
n. 152, la Regione esercita le competenze di cui all’articolo
territorio provinciale di produzione degli stessi nei casi
196 del medesimo decreto legislativo n. 152/2006 anche
C E
previsti dall’articolo 191 del decreto legislativo n. 152/2006;
provvedendo:
o) all’attivazione della raccolta differenziata dei
a) alla promozione della gestione integrata dei rifiu-
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rifiuti non pericolosi come definiti dalla vigente normativa;
ti, come complesso delle attività volte a ridurre la quanti-
tà dei rifiuti prodotti, nonché ad ottimizzare la raccolta, p) all’attivazione, per gli aspetti di propria compe-
compresa la raccolta differenziata, il recupero e lo smalti- tenza, dei centri di raccolta nazionale individuati ai sensi
R
dell’articolo 195, comma 1, lettera f), del decreto legisla-
M I
mento dei rifiuti;
tivo n. 152/2006.
M FIC
b) all’adozione, sentita la Conferenza permanente
Regione-Autonomie locali, del piano regionale di gestione 2. L’Assessore regionale per l’energia ed i servizi di
dei rifiuti di cui all’articolo 9; pubblica utilità definisce con proprio decreto:
c) alla verifica di conformità al piano regionale di a) le forme di concertazione e di consultazione,
gestione dei rifiuti dei piani d’ambito di cui all’articolo 10; anche mediante la costituzione di un tavolo tecnico istitu-
C UF
sulla base di quanto stabilito dal piano regionale di gestio- rifiuti necessarie all’attuazione della presente legge.
ne dei rifiuti; 3. Fatta salva ogni diversa previsione espressa, l’As-
sessorato regionale dell’energia e dei servizi di pubblica
e) alla predisposizione, sentita la Conferenza per-
A
tive, sulla base dei criteri di cui alla lettera f) del comma
ed ai relativi ammortamenti nonché ai costi di gestione in
1, al fine di accertare la congruenza fra i costi dell’impian-
fase post-operativa;
to e la tariffa determinata;
2) dei comuni interessati dall’impatto ambientale
A
nel bando e nel capitolato e all’adozione di uno schema tipo 1. La provincia esercita le funzioni di cui all’articolo
di contratto del servizio integrato di gestione dei rifiuti; 197 del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, anche
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provvedendo nell’ambito della propria competenza alle provvedendo, nell’ambito della propria competenza, alle
seguenti funzioni: finalità di cui al comma 2.
a) il controllo e la verifica degli interventi di boni- 2. Ai sensi del comma 1 i comuni:
IO.U
fica ed il monitoraggio ad essi conseguenti; a) stipulano il contratto di appalto per l’affidamento
del servizio di gestione integrata dei rifiuti, relativamente
b) il controllo periodico sulle attività di gestione, di
intermediazione e di commercio dei rifiuti, ivi compreso al territorio di ogni singolo comune, con i soggetti indivi-
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l’accertamento delle violazioni delle disposizioni di cui duati con le modalità di cui all’articolo 15 dalle S.R.R.;
alla parte quarta del decreto legislativo n. 152/2006; b) assicurano il controllo del pieno adempimento
Z A
dell’esecuzione del contratto di servizio nel territorio
c) la verifica ed il controllo dei requisiti previsti per
Z
l’applicazione delle procedure semplificate; comunale;
IZ L
d) l’individuazione delle zone idonee alla localizza- c) provvedono al pagamento del corrispettivo per
zione degli impianti di smaltimento dei rifiuti nonché l’espletamento del servizio di gestione integrata dei rifiuti
L EL
delle zone non idonee alla localizzazione di impianti di nel territorio comunale, assicurando l’integrale copertura
dei relativi costi, congruamente definendo a tal fine, sino
recupero e di smaltimento dei rifiuti, sulla base delle pre-
visioni del piano territoriale di coordinamento di cui all’emanazione del regolamento ministeriale di cui all’arti-
colo 238 del decreto legislativo n. 152/2006 e successive
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all’articolo 20, comma 2, del decreto legislativo 18 agosto
2000, n. 267, ove già adottato, e delle previsioni di cui modifiche ed integrazioni, la tariffa d’igiene ambientale
(TIA) di cui all’articolo 49 del decreto legislativo 5 febbra-
all’articolo 199, comma 3, lettere d) e h), del decreto legi-
io 1997, n. 22 o la tassa per lo smaltimento dei rifiuti soli-
C E
slativo n. 152/2006, sentiti la S.R.R. territorialmente com-
di urbani (TARSU), ovvero prevedendo nei propri bilanci
petente ed i comuni. Le province possono istituire, ai sensi
E AL
le risorse necessarie e vincolandole a dette finalità;
della legge 23 marzo 2001, n. 93, l’Osservatorio provincia-
le sui rifiuti, per coadiuvare le funzioni di monitoraggio, d) provvedono, altresì, all’adozione della delibera di
programmazione e controllo del Dipartimento regionale cui all’articolo 159, comma 2, lettera c), del decreto legi-
dell’acqua e dei rifiuti provvedendo ai relativi adempi- slativo 18 agosto 2000, n. 267, vincolando le somme desti-
R
M I
menti utilizzando le risorse umane, strumentali e finan- nate al servizio di gestione integrata dei rifiuti e garanten-
M FIC
rio e dell’ambiente, all’Assessorato regionale dell’energia e f) adottano il regolamento comunale per la raccolta
differenziata in conformità alle linee guida allegate al
L TO
accordi interprovinciali per la gestione di determinate h) provvedono all’abbattimento delle barriere archi-
tettoniche nel conferimento dei rifiuti;
tipologie di rifiuti, al fine del raggiungimento di una mag-
giore funzionalità ed efficienza della gestione dei rifiuti i) esercitano le funzioni atte a garantire la raccolta
P L
cui all’articolo 191 del decreto legislativo n. 152/2006 e j) emanano le ordinanze per l’ottimizzazione delle
successive modifiche ed integrazioni nonché per tutte le forme di conferimento, raccolta e trasporto dei rifiuti pri-
tematiche che esulino dal territorio di un singolo comune mari di imballaggio e la relativa fissazione di obiettivi di
e che ricadano nell’ambito del territorio provinciale, ovequalità;
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avvale del supporto tecnico scientifico dell’ARPA Sicilia,della raccolta e dello smaltimento sulla base dei criteri fis-
sati dalle norme vigenti, ove non disciplinati dalla
rimborsando i soli costi sostenuti dalla predetta Agenzia e
V AT
di consulenza e prestazioni alle medesime condizioni pra- ne urbanistica, le infrastrutture e la logistica necessaria per
ticate dall’ARPA Sicilia. la raccolta differenziata, anche per la separazione secco
O T
4. La provincia invia ogni trimestre alla Regione le umido, e per lo smaltimento, riciclo e riuso dei rifiuti;
informazioni e i dati autorizzativi ed ogni anno redige ed m) promuovono attività educative, formative e di
invia alla Regione una relazione sulle attività svolte. comunicazione ambientale a sostegno della raccolta diffe-
N IA
renziata;
Art. 4. n) verificano lo stato di attuazione della raccolta
differenziata e la qualità del servizio erogato dal soggetto
P
1. I comuni esercitano le funzioni di cui all’articolo tuito da rappresentanti delle associazioni ambientaliste,
198 del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, anche dei consumatori e di comitati civici.
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4 12-4-2010 - GAZZETTA UFFICIALE DELLA REGIONE SICILIANA - PARTE I n. 18
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3. I comuni rappresentanti almeno il 20 per cento dell’Assessore regionale per l’energia ed i servizi di pub-
delle quote di partecipazione alla S.R.R. possono promuo- blica utilità, previa istruttoria da parte del competente
vere la valutazione, da parte dell’Assessorato regionale dipartimento ed è adottato entro centottanta giorni dalla
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dell’energia e dei rifiuti, dei costi stimati nel piano d’am- presentazione della richiesta, che si intende assentita nel
bito per l’espletamento del servizio di gestione integrata caso di infruttuoso decorso del termine.
dei rifiuti. L’Assessorato medesimo assume le proprie
A G
determinazioni entro sessanta giorni dalla richiesta, pro- Art. 6.
rogabili una sola volta per ulteriori sessanta giorni, ove Società per la regolamentazione
necessario per esigenze istruttorie. Trascorsi i predetti ter- del servizio di gestione rifiuti
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Z
mini, i costi del servizio si intendono definitivamente
1. In attuazione di quanto disposto dall’articolo 45
assentiti, fatta salva la facoltà di impugnazione per le sin-
IZ L
della legge regionale 8 febbraio 2007, n. 2, per l’esercizio
gole amministrazioni comunali.
delle funzioni di gestione integrata dei rifiuti, la provincia
4. Il sindaco adotta le ordinanze di cui agli articoli
L EL
ed i comuni ricompresi in ciascun ambito territoriale otti-
191 e 192 del decreto legislativo 152/2006 e successive
male costituiscono, per ogni ATO, una società consortile
modifiche ed integrazioni, per tutti gli interventi che rica-
di capitali per l’esercizio delle funzioni affidate alla socie-
dano nell’ambito del territorio comunale.
tà stessa con la presente legge. Le società sono denomina-
IA D
5. Nell’ambito del proprio territorio, ciascun comune
te ‘Società per la regolamentazione del servizio di gestio-
esercita il controllo sulla qualità e l’economicità del servi-
ne rifiuti’, con acronimo S.R.R. Alla società consortile non
zio espletato per la gestione integrata dei rifiuti, attivando,
C E
possono partecipare altri soggetti pubblici o privati.
di concerto con la S.R.R. e con il gestore del servizio, tutte
2. Gli oneri per la costituzione ed il funzionamento
le misure necessarie ad assicurare l’efficienza e l’efficacia
E AL
delle S.R.R. sono posti a carico dei comuni consorziati.
del servizio e l’equilibrio economico e finanziario della
gestione. 3. Le quote di partecipazione degli enti locali a cia-
scuna S.R.R. sono determinate nel seguente modo:
a) 95 per cento ai comuni sulla base della popola-
R
Titolo II
M I
zione residente in ciascun comune, quale risulta dai dati
M FIC
AMBITI TERRITORIALI OTTIMALI
dell’ultimo censimento generale della popolazione;
Art. 5. b) 5 per cento alla provincia appartenente all’ATO.
4. Gli organi della S.R.R. sono individuati ed eletti fra
Ambiti territoriali ottimali i soci secondo la disciplina prevista al riguardo per le
per la gestione integrata dei rifiuti
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decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, ed in attuazione ministeriale di cui al comma 6 dell’articolo 238 del decre-
dei principi di coordinamento della finanza pubblica di to legislativo 3 aprile 2006, n. 152 e successive modifiche
L TO
cui ai commi 33 e 38 dell’articolo 2 della legge 24 dicem- ed integrazioni, individua uno standard medio di riferi-
bre 2007, n. 244, nonché al fine di consentire il sollecito mento per la tariffa di igiene ambientale di cui all’articolo
avvio dell’assetto organizzativo derivante dall’applicazio- 49 del decreto legislativo 5 febbraio 1997, n. 22 o per la
A
R SI
ne della presente legge, sono confermati gli Ambiti territo- tassa per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani per i
riali ottimali costituiti in applicazione dell’articolo 45 comuni compresi negli ambiti territoriali ottimali, come
della legge regionale 8 febbraio 2007, n. 2, quali identifi- introdotti dalla presente legge.
cati nel decreto presidenziale 20 maggio 2008, pubblicato 6. Nelle votazioni dell’assemblea dei sindaci ogni
P L
nella Gazzetta Ufficiale della Regione siciliana 6 giugno comune ha diritto ad un voto ogni diecimila abitanti e per
A DA
2008, n. 25. Essi sono i seguenti: frazioni oltre cinquemila, fino a un massimo di voti pari al
E
a) ATO 1 - PALERMO; 30 per cento dei voti totali, calcolati sulla base della popo-
b) ATO 2 - CATANIA; lazione residente nell’ambito territoriale ottimale al 31
c) ATO 3 - MESSINA; dicembre 2007, secondo i dati dell’ultimo censimento
d) ATO 4 - AGRIGENTO; generale della popolazione. I comuni con popolazione
L TA
i) ATO 9 - TRAPANI; sulle società sono disciplinati altresì dagli atti costitutivi e
l) ATO 10 - ISOLE MINORI. statuti che si conformano alle previsioni di cui alla pre-
sente legge.
2. Il piano regionale di gestione dei rifiuti, comuni-
A
richiedere il passaggio ad un diverso ATO, secondo quan- comuni, adotta con proprio decreto lo schema-tipo di atto
O
to previsto dall’articolo 200, comma 6, del decreto legisla- costitutivo e di statuto della S.R.R., predisposti dall’Ufficio
tivo n. 152/2006. Il passaggio è disposto mediante decreto legislativo e legale della Regione che si avvale a tal fine del
C
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12-4-2010 - GAZZETTA UFFICIALE DELLA REGIONE SICILIANA - PARTE I n. 18 5
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supporto tecnico del dipartimento regionale dell’acqua e Art. 8.
dei rifiuti, trasmettendoli alla provincia per l’ulteriore in- Funzioni delle società per la regolamentazione
vio ai comuni interessati. del servizio di gestione rifiuti
IO.U
2. Gli enti locali appartenenti all’ATO sono convocati
dalla provincia entro i successivi sessanta giorni per l’as- 1. La S.R.R. esercita le funzioni previste dagli articoli
semblea di insediamento e per l’approvazione della con- 200, 202, 203 del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152,
A G
venzione e dello statuto. e provvede all’espletamento delle procedure per l’indivi-
3. Entro quarantacinque giorni dall’approvazione duazione del gestore del servizio integrato di gestione dei
degli atti di cui al comma 2 la S.R.R. elegge i propri orga- rifiuti, con le modalità di cui all’articolo 15.
Z A
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ni. Con l’elezione degli organi la S.R.R. è costituita. 2. La S.R.R. esercita attività di controllo finalizzata
4. Il patrimonio delle S.R.R. comprende un fondo di alla verifica del raggiungimento degli obiettivi qualitativi e
IZ L
dotazione, nonché gli eventuali conferimenti effettuati quantitativi determinati nei contratti a risultato di affida-
dagli enti locali consorziati e le acquisizioni già realizzate mento del servizio con i gestori. La verifica comprende
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o da realizzare dagli enti consorziati con fondi nazionali, l’accertamento della realizzazione degli investimenti e del-
regionali o comunitari, relative al servizio di gestione inte- l’utilizzo dell’impiantistica indicata nel contratto e nel
grata dei rifiuti. Sono esclusi dal fondo di dotazione i beni piano d’ambito, eventualmente intervenendo in caso di
IA D
già trasferiti ai consorzi ed alle società d’ambito, esistenti qualsiasi evento che ne impedisca l’utilizzo, e del rispetto
alla data di entrata in vigore della presente legge, che acce- dei diritti degli utenti, per i quali deve comunque essere
dono alla gestione liquidatoria di cui all’articolo 19, istituito un apposito call-center senza oneri aggiuntivi per
C E
comma 2. la S.R.R.
5. Il fondo di dotazione è sottoscritto da ogni comune 3. La S.R.R. è tenuta alla trasmissione dei dati relati-
E AL
in proporzione alla popolazione servita, secondo le moda- vi alla gestione dei rifiuti con le modalità indicate dalla
lità fissate nello statuto e nella convenzione, che determi- Regione nonché a fornire alla Regione ed alla provincia
nano altresì la ripartizione fra i comuni delle quote di tutte le informazioni da esse richieste.
R
4. La S.R.R. attua attività di informazione e sensibi-
M I
finanziamento delle S.R.R.
lizzazione degli utenti funzionali ai tipi di raccolta attiva-
M FIC
6. Il patrimonio di beni mobili ed immobili degli enti
locali appartenenti all’ATO, è conferito per la gestione dei ti, in relazione alle modalità di gestione dei rifiuti ed agli
servizi di gestione integrata dei rifiuti secondo le modali- impianti di recupero e smaltimento in esercizio nel pro-
tà di cui all’articolo 202 del decreto legislativo 3 aprile prio territorio.
2006, n. 152. 5. Qualora nel piano regionale di gestione dei rifiuti
C UF
7. Nei trasferimenti di beni ed impianti di cui al siano previsti attività ed impianti commisurati a bacini di
comma 4 dell’articolo 204 del decreto legislativo 3 aprile utenza che coinvolgano più ATO, le relative S.R.R. posso-
2006, n. 152, si tiene in considerazione anche il valore di no concludere accordi per la programmazione, l’organiz-
O
eventuali contributi pubblici erogati a favore degli stessi. zazione, la realizzazione e la gestione degli stessi.
L TO
servizio. Art. 9.
9. La dotazione organica della S.R.R. è adottata dagli
organi della stessa società ed approvata con decreto del- Piano regionale di gestione dei rifiuti
P L
l’Assessore regionale per l’energia ed i servizi di pubblica 1. Il piano regionale di gestione dei rifiuti, le modifi-
utilità, con le modalità di cui all’articolo 4, quarto comma, che e gli aggiornamenti sono approvati, sentite le provin-
A DA
della legge regionale 29 dicembre 1962, n. 28, e successive ce, i comuni e le S.R.R. con decreto del Presidente della
E
modifiche ed integrazioni. La mancata definizione del Regione, su proposta dell’Assessore regionale per l’energia
procedimento di approvazione impedisce il ricorso, da ed i servizi di pubblica utilità, secondo il procedimento di
parte della S.R.R., a qualsiasi assunzione ed, altresì, all’in- cui all’articolo 12, comma 4, dello Statuto regionale e pre-
staurazione di qualsiasi rapporto di consulenza, collabo- vio parere della competente commissione legislativa del-
L TA
razione o incarico esterni, nonché all’instaurazione di rap- l’Assemblea regionale siciliana. Il piano può essere appro-
porti di lavoro disciplinati dal decreto legislativo 10 set- vato anche per stralci funzionali e tematici e acquista effi-
ID
tembre 2003, n. 276. cacia dalla data di pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale
della Regione siciliana.
V AT
interna e successivamente alle procedure di mobilità zione, le forme di raccolta aggregate dei materiali post
esterna. Nel caso in cui l’attivazione delle predette proce- consumo, indirizzando le raccolte di materiali singoli o
O T
dure non sia sufficiente a coprire il fabbisogno necessario, aggregati da destinare al riciclaggio e al recupero in modo
è consentito il ricorso all’assunzione mediante pubblico omogeneo nel territorio regionale, al fine di generare una
concorso ai sensi dell’articolo 49 della legge regionale 5 filiera industriale del riciclo e del recupero che possa con-
N IA
novembre 2004, n. 15 nonché dell’articolo 45 della legge tare su un flusso certo di materia per qualità e quantità.
regionale 8 febbraio 2007, n. 2, e dell’articolo 61 della 3. Il piano di cui al comma 1 fissa gli obiettivi inerenti
legge regionale 14 maggio 2009, n. 6. ai livelli di raccolta differenziata, indicando altresì le cate-
P
11. I termini di cui al presente articolo hanno natura gorie merceologiche dei rifiuti prodotti. Costituiscono
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perentoria e in caso di inosservanza danno luogo ad inter- parte integrante del piano il programma regionale per la
vento sostitutivo con le modalità di cui all’articolo 14. riduzione dei rifiuti biodegradabili (RUB) di cui al decre-
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6 12-4-2010 - GAZZETTA UFFICIALE DELLA REGIONE SICILIANA - PARTE I n. 18
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to legislativo 13 gennaio 2003, n. 36 (Attuazione della relazione ai fabbisogni di trattamento del rifiuto organico
direttiva n. 1999/31/CE relativa alle discariche di rifiuti), il prodotto;
programma per la gestione degli apparecchi contenenti i) individua le modalità attraverso cui verificare, in
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PCB di cui all’articolo 4 del decreto legislativo 22 maggio ciascun piano d’ambito, sulla scorta del numero e della
1999, n. 209 e successive modifiche e integrazioni (Attua- distribuzione territoriale delle piattaforme CONAI per il
zione della direttiva n. 96/59/CE relativa allo smaltimento ritiro dei rifiuti differenziati già esistenti, la capacità di
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dei policlorodifenili e dei policlorotrifenili) nonché i piani assorbimento dei rifiuti provenienti da raccolta differen-
per la bonifica delle aree inquinate di cui all’articolo 199, ziata integrata, allo scopo di consentirne l’accesso con
comma 5, del decreto legislativo n. 152/2006 e successive spostamenti contenuti da parte del soggetto incaricato del
Z A
Z
modifiche e integrazioni, ed altresì il piano per la bonifica servizio di gestione dei rifiuti;
ed il ripristino delle aree inquinate. l) determina, nel rispetto delle norme tecniche sta-
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4. Il piano regionale di gestione dei rifiuti: tali in materia, disposizioni speciali per rifiuti di tipo par-
a) definisce le modalità per il raggiungimento degli
L EL
ticolare, compresi i rifiuti da imballaggio;
obiettivi di raccolta differenziata e di recupero di materia, m) fissa i criteri per la stima dei costi delle opera-
al netto degli scarti dei processi di riciclaggio, per ognuno zioni di recupero e di smaltimento dei rifiuti urbani, non-
degli ambiti territoriali ottimali, attraverso l’elaborazione ché per la stima dei costi di investimento per la realizza-
IA D
di un documento di indirizzo denominato ‘Linee-guida zione del sistema impiantistico regionale;
operative sulla raccolta differenziata’ in grado di suppor-
tare e guidare gli enti attuatori nella progettazione di det- n) individua le iniziative dirette a limitare la produ-
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taglio ed ottimizzazione dei sistemi di raccolta differen- zione dei rifiuti ed a favorire il riutilizzo, il riciclaggio ed il
ziata, privilegiando la raccolta domiciliare integrata, per il recupero dei rifiuti, anche mediante la realizzazione di
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raggiungimento dei livelli minimi così fissati: campagne conoscitive mirate per richiamare l’attenzione su
comportamenti di differenziazione non ancora ottimizzati;
1) anno 2010: R.d. 20 per cento, recupero materia 15
per cento; o) descrive le azioni finalizzate alla promozione
R
della gestione integrata dei rifiuti;
M I
2) anno 2012: R.d. 40 per cento, recupero materia 30
p) pone i requisiti tecnici generali relativi alle attivi-
M FIC
per cento;
3) anno 2015: R.d. 65 per cento, recupero materia 50 tà di gestione dei rifiuti, nel rispetto della normativa
per cento; nazionale e comunitaria;
b) definisce le modalità per l’accertamento, da parte q) prevede l’esclusione di trattamenti di inceneri-
di ogni S.R.R., della tipologia, delle quantità e dell’origine mento dei rifiuti solidi urbani che non facciano ricorso a
C UF
dei rifiuti da recuperare o da smaltire, all’interno dell’ATO tecnologie atte a garantire i requisiti di efficienza energe-
di riferimento, anche mediante un sistema che consenta di tica nei termini fissati dalla direttiva n. 2008/98/CE del
rilevare gli effetti progressivi della implementazione dei Parlamento europeo e del Consiglio. I trattamenti di ince-
O
sistemi di raccolta differenziata, mediante analisi del rifiu- nerimento devono essere classificati come operazioni di
L TO
to urbano residuo (RUR) che diano informazioni sulla recupero e non come operazioni di smaltimento;
composizione dello stesso; r) definisce un piano per l’ampliamento di discari-
c) fissa i criteri per la classificazione dei materiali che pubbliche esistenti e/o nuove discariche pubbliche,
A
presenti nel RUR, non riciclabili né altrimenti recupera- sufficienti per soddisfare il fabbisogno del conferimento
R SI
bili, in ordine di importanza (ponderale e di pericolosità) di rifiuti delle S.R.R. per almeno tre anni;
al fine di impostare politiche e pratiche locali per la ridu- s) prevede il fabbisogno di nuove discariche fino al
zione della immissione al consumo di tali materiali; 2020, sulla base degli obiettivi di raccolta differenziata
P L
d) definisce le modalità attraverso cui assicurare la previsti a regime nella presente legge;
gestione integrata dei rifiuti urbani non pericolosi all’in- t) individua le modalità specifiche per la gestione
A DA
idonee alla localizzazione degli impianti di smaltimento e conformi alle migliori tecnologie disponibili (BAT);
recupero dei rifiuti e i criteri per l’individuazione dei luo- w) determina l’individuazione dei sistemi di pretrat-
V AT
ghi o impianti idonei allo smaltimento, nonché le condi- tamento del rifiuto urbano residuo (RUR) da predisporre
zioni ed i criteri tecnici per la localizzazione degli im- immediatamente in ossequio a quanto previsto dal decre-
pianti di gestione dei rifiuti, escluse le discariche, in aree to legislativo 13 gennaio 2003, n. 36, ‘Attuazione della
A
totale, alle strategie di raccolta differenziata e di tratta- tutto il territorio della Regione, per la determinazione
mento del RUR; delle tariffe di conferimento in discarica.
h) fissa le modalità per la verifica degli impianti di 5. Il piano regionale di gestione dei rifiuti è redatto in
P
compostaggio e/o di digestione anaerobica esistenti, della sostituzione di quello vigente, ai sensi dell’articolo 199 del
O
loro coerenza e compatibilità, anche solo parziale, con le decreto legislativo n. 152/2006 e successive modifiche,
strategie di trattamento della revisione del piano, anche in secondo i principi fissati dalle norme comunitarie.
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12-4-2010 - GAZZETTA UFFICIALE DELLA REGIONE SICILIANA - PARTE I n. 18 7
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Art. 10. zione delle informazioni supplementari, il piano d’ambito
Piano d’ambito acquisisce piena efficacia.
5. Il piano d’ambito è sottoposto a verifiche ed aggior-
IO.U
1. Il piano d’ambito definisce il complesso delle attivi- namenti. Le variazioni strettamente necessarie all’adegua-
tà necessarie a garantire la gestione integrata dei rifiuti mento a nuove disposizioni o indirizzi di livello europeo,
urbani nell’ATO di riferimento. statale o regionale sono comunicate alla Regione e sono
A G
2. Il piano d’ambito è redatto sulla base delle indica- sottoposte alla verifica di conformità.
zioni del piano regionale di gestione dei rifiuti e nel rispet- 6. Le previsioni contenute nel piano d’ambito sono
to dei relativi criteri. vincolanti per gli enti soci, nonché per i soggetti che otten-
Z A
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3. Il piano d’ambito cura altresì: gano l’affidamento dei servizi di gestione integrata dei
a) l’analisi dei piani comunali di raccolta differen- rifiuti.
IZ L
ziata, qualora i comuni appartenenti all’ambito li abbiano 7. La mancata adozione del piano d’ambito preclude
già predisposti ovvero la redazione dei piani comunali di
L EL
la concessione di eventuali contributi europei, statali e
raccolta (PCR) e dei piani comunali della raccolta diffe- regionali per la realizzazione del sistema di gestione inte-
renziata (PCRD), ivi comprese le modalità di gestione dei grata dei rifiuti.
centri di raccolta nei comuni (CR);
IA D
b) le modalità di gestione, alla scala dell’ATO, dei Art. 11.
servizi e degli impianti relativi allo smaltimento, al riciclo
Azioni per la prevenzione della produzione dei rifiuti
ed al riuso dei rifiuti;
C E
c) la descrizione del modello gestionale che si vuole 1. La Regione, gli enti locali e le S.R.R., per le finalità
adottare per il raggiungimento degli obiettivi di raccolta di cui all’articolo 1, comma 1, lettera a), favoriscono e
E AL
differenziata; sostengono, attuando quanto previsto nel piano di azione
d) la descrizione delle fasi temporali in cui il piano del programma operativo del Fondo europeo per lo svi-
si articola, dalla situazione attuale fino alla situazione a luppo regionale (FESR) 2007-2013:
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regime, dopo il superamento dell’emergenza; a) azioni e strumenti incentivanti o penalizzanti
M FIC
e) la descrizione delle singole fasi in termini di: finalizzati a contenere e ridurre la quantità di rifiuti pro-
1) investimenti (attrezzature, mezzi, impianti); dotti o la loro pericolosità da parte di soggetti pubblici o
2) costi gestionali (personale, materiali di consumo); privati;
3) obiettivi di raccolta differenziata; b) iniziative per la diffusione degli acquisti verdi;
4) enti coinvolti; c) campagne informative e di sensibilizzazione
C UF
5) popolazione coinvolta in termini di tipologia e di rivolte a soggetti pubblici e privati per l’adozione di com-
territorio; portamenti tali da favorire la prevenzione e la riduzione
dei rifiuti.
O
7) trattamento del rifiuto; vati accordi che definiscano specifiche linee di azione per
8) sbocco del materiale trattato (riutilizzo); favorire la riduzione della quantità e pericolosità dei rifiu-
9) destinazione dei sovvalli; ti prodotti, attuando quanto previsto nel Piano di Azione
A
f) la descrizione delle fasi economiche correlate alle 3. L’Assessore regionale per l’energia ed i servizi di
fasi temporali; pubblica utilità predispone ulteriori linee guida per indi-
g) l’analisi dei costi, ai fini della loro totale copertura; rizzare tutti i soggetti interessati verso le migliori pratiche
P L
bili o non finanziati; degli accordi e dei contratti di programma previsti dall’ar-
E
i) la descrizione della procedura di controllo del ticolo 206 del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152 e
raggiungimento degli obiettivi intermedi e finali del piano, successive modifiche ed integrazioni, nonché per l’intro-
con la specifica degli indicatori e dei relativi valori di rife- duzione nel territorio dei criteri di fiscalità ecologica di
rimento;
L TA
prensivi dei relativi costi, volti a migliorare lo standard; riuso dei rifiuti e dello sviluppo sostenibile e promuovere
m) gli interventi finalizzati all’autosufficienza im-
V AT
piano economico-finanziario di supporto entro sessanta Azioni per favorire la raccolta differenziata
giorni dalla pubblicazione del piano regionale di gestione e le forme di recupero
O T
verifica la conformità del piano d’ambito al piano regiona- a) le misure contenute nel decreto del Ministro del-
le di gestione dei rifiuti. Il termine può essere sospeso sol- l’ambiente e della tutela del territorio 8 maggio 2003,
tanto per una volta, ove siano necessarie richieste istrutto- n. 203, affinché gli uffici pubblici e le società a prevalente
P
rie e riprende a decorrere dal ricevimento delle informa- capitale pubblico operanti nel territorio della Regione
O
zioni richieste. Trascorso il termine di novanta giorni, cal- coprano il fabbisogno annuale di manufatti e beni con una
colato al netto del lasso di tempo necessario per l’acquisi- quota di prodotti ottenuti dal riuso e riciclo di materie
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8 12-4-2010 - GAZZETTA UFFICIALE DELLA REGIONE SICILIANA - PARTE I n. 18
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derivanti dalla raccolta differenziata, nella misura non ne, cartucce d’inchiostro per fotocopiatrice e stampanti,
inferiore al 30 per cento del fabbisogno medesimo; nastri per macchine da scrivere o quant’altro stabilito dal
b) le misure contenute nel Piano nazionale di azio- piano regionale nonché per disincentivare l’utilizzo di
IO.U
ne per la sostenibilità ambientale dei consumi nel settore contenitori e stoviglie a perdere.
della pubblica amministrazione, approvato con decreto 4. Ai fini del rilascio dell’autorizzazione prevista dalla
del Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del legislazione vigente per le medie e le grandi strutture di
A G
mare 11 aprile 2008. vendita, è richiesta la presentazione del bilancio dei rifiuti
2. Entro 90 giorni dalla data di entrata in vigore della prodotti e autosmaltiti da parte delle strutture da inse-
presente legge il Presidente della Regione, sentite le com- diare. Il bilancio è elemento indispensabile ai fini della
Z A
Z
petenti Commissioni legislative dell’Assemblea regionale valutazione del raggiungimento degli standard minimi
siciliana, emana con proprio decreto le disposizioni at- stabiliti dal piano regionale di gestione dei rifiuti. La prio-
IZ L
tuative del comma 1 e quelle necessarie a promuovere le rità fra domande concorrenti in regola con gli standard
urbanistici e commerciali è data, a parità delle altre con-
L EL
produzioni di beni materiali mediante l’impiego di mate-
rie derivanti dalla raccolta differenziata, rispondenti alle dizioni, al richiedente che presenta comparativamente, in
operazioni di preparazione per il riutilizzo ed il riciclag- termini di quantità, il miglior bilancio rifiuti.
gio, incluso l’accesso prioritario ad agevolazioni e finan- 5. Nei capitolati per appalti pubblici di opere, di for-
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ziamenti pubblici, purché tali produzioni utilizzino una niture e di servizi sono inserite specifiche condizioni per
quota non inferiore al 30 per cento di rifiuti che devono favorire l’uso di residui recuperabili, secondo le modalità
provenire da raccolta effettuata nella Regione. indicate nel piano regionale di gestione dei rifiuti.
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3. La Regione promuove, con le reti della media e
Art. 14.
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grande distribuzione di vendita, protocolli d’intesa finaliz-
zati alla riduzione degli imballaggi e dei contenitori Potere sostitutivo
monouso, al maggiore impiego di imballaggi riutilizzabili
1. A far data dalla pubblicazione del piano regionale di
ed alla diffusione di prodotti sfusi con erogatori alla spina,
R
gestione dei rifiuti, qualora gli enti di cui alla presente legge
M I
nonché ad ogni altra idonea iniziativa indirizzata alla
non ottemperino alle funzioni e ai compiti assegnati, l’As-
M FIC
riduzione, prevenzione e minimizzazione della produzio-
sessore regionale per le autonomie locali e la funzione pub-
ne di rifiuti.
blica, su segnalazione dell’Assessorato regionale dell’ener-
4. La Regione indica nel piano di bonifica delle aree gia e dei servizi di pubblica utilità, dispone, previa diffida,
inquinate e, più in generale, in tutti gli strumenti di piani- la nomina di commissari straordinari, nei seguenti casi:
ficazione interessati al ripristino di particolari aree, gli
C UF
ai livelli di contaminazione stabiliti per i vari siti. c) mancata approvazione dei bilanci delle S.R.R. nei
termini previsti;
Art. 13. d) mancato espletamento delle procedure per l’affi-
A
colo 6, comma 5.
delle pubbliche amministrazioni e dei soggetti assimilati.
2. Nei casi di cui al comma 1, lettere b), c), e d), lad-
Condizioni per il rilascio delle autorizzazioni
dove i sindaci ed i presidenti della provincia non diano
per le medie e le grandi strutture di vendita
P L
vigore della presente legge e fatti salvi i contratti di forni- missario straordinario che li sostituisce nelle funzioni
E
tura di beni e servizi eventualmente in corso, la Regione, societarie. Il commissario straordinario provvede, nel-
le province, i comuni e gli altri enti, istituti, società ed l’esercizio dei relativi poteri, all’adozione della delibera di
aziende soggette alla vigilanza degli stessi, impiegano, per decadenza dei rappresentanti degli enti locali negli organi
le proprie necessità, carta e cartoni prodotti utilizzando, della società commissariata ed all’avvio delle consequen-
L TA
I soggetti di cui al presente comma sono, altresì, tenuti dente della provincia nella S.R.R. I commissari straordi-
entro il medesimo periodo e per la stessa percentuale, ad nari durano in carica sei mesi e possono essere rinnovati,
V AT
utilizzare manufatti di plastica riciclata. per una volta sola, per un corrispondente periodo di tem-
2. Ai soggetti di cui al comma 1 è fatto divieto di uti- po. Il rinnovo dell’incarico è disposto con decreto dell’As-
lizzare nelle proprie mense, per la somministrazione degli sessore regionale per le autonomie locali e la funzione
A
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alimenti o delle bevande, contenitori e stoviglie a perdere. pubblica, adottato almeno novanta giorni prima della sca-
I medesimi soggetti hanno altresì l’obbligo di provvedere denza del mandato commissariale. Nei due mesi antece-
O T
alla raccolta differenziata di carta e cartone, cartucce di denti alla conclusione dell’incarico, il commissario straor-
inchiostro e toner per fotocopiatrici e stampanti, o nastri dinario provvede agli adempimenti funzionali alla ricosti-
per macchine da scrivere. tuzione degli organi della S.R.R.
N IA
3. L’Assessorato regionale dell’energia e dei servizi di 3. Costituisce grave violazione di legge da parte degli
pubblica utilità promuove intese e convenzioni con le enti locali interessati:
amministrazioni dello Stato e gli enti pubblici nazionali a) l’approvazione dei bilanci di previsione in assen-
P
per incentivare l’uso di carta e cartoni prodotti integral- za dell’allegato di cui all’articolo 172, comma 1, lettera b),
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mente o prevalentemente con materie prime secondarie, del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, con riferi-
per promuovere la raccolta differenziata di carta e carto- mento ai bilanci delle S.R.R.;
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b) la violazione degli adempimenti di cui alle lettere to normativo che disciplina le modalità di affidamento, di
da a) a g) dell’articolo 4, comma 2. sospensione e di risoluzione ad opera dei singoli comuni
4. In presenza delle condizioni di cui al comma 3, della parte di servizio relativa al territorio dei comuni stes-
IO.U
l’Assessore regionale per le autonomie locali e la funzione si. La stipula e la sottoscrizione del contratto d’appalto
pubblica dispone, previa diffida non inferiore a novanta relativo ai singoli comuni compresi nella S.R.R. hanno
giorni, la nomina di commissari straordinari e contestual- luogo fra l’appaltatore e la singola amministrazione comu-
A G
mente la decadenza degli organi delle amministrazioni nale, che provvede direttamente al pagamento delle pre-
interessate ai quali debba ascriversi la violazione. I com- stazioni ricevute e verifica l’esatto adempimento del con-
missari straordinari durano in carica sei mesi e possono tratto.
Z A
Z
essere rinnovati, per una sola volta, per un corrispondente 2. Al completamento del primo triennio di affida-
periodo di tempo. Il rinnovo dell’incarico è disposto con mento, e successivamente con cadenza triennale, la
IZ L
decreto dell’Assessore regionale per le autonomie locali e S.R.R., anche su segnalazione di singoli comuni, procede
la funzione pubblica, adottato almeno novanta giorni alla verifica della congruità dei prezzi rispetto alle condi-
L EL
prima della scadenza del mandato commissariale. Nei due zioni di mercato applicate a parità di prestazioni. Nel caso
mesi antecedenti alla conclusione dell’incarico, il commis- sia accertato che, a livello nazionale o regionale, il costo
sario straordinario provvede agli adempimenti funzionali medio applicato a parità di prestazioni, sia inferiore per
IA D
alla ricostituzione degli organi decaduti. non meno del 5 per cento rispetto a quello praticato dal
5. Per le finalità di cui all’articolo 4, comma 2, letteragestore, i comuni fino all’affidamento del nuovo appalto
c), i commissari straordinari sono autorizzati a disporre con le modalità di cui al comma 1 possono recedere dal
C E
variazioni di bilancio, nonché rettifiche delle aliquote contratto di appalto e provvedere ad un’autonoma orga-
TARSU o dei valori della TIA, in coerenza allo standard di nizzazione del servizio sul proprio territorio, salvo che
E AL
cui all’articolo 15, comma 4. l’affidatario dell’appalto non dichiari la propria disponibi-
6. A far data dall’entrata in vigore della presente lità ad adeguare il corrispettivo alle sopravvenute condi-
legge, ove a causa delle violazioni di cui al comma 3 o zioni finanziarie.
R
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della mancata adozione delle ordinanze di cui agli articoli 3. Nei casi di cui al comma 2, l’affidamento da parte
M FIC
191 e 192 del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, deri- dei singoli comuni è effettuato a condizione che:
vino situazioni di rischio per l’igiene e la sanità pubblica a) garantiscano il raggiungimento dei medesimi
accertate da parte dell’autorità sanitaria competente per risultati del servizio e livelli di raccolta differenziata, in
territorio o per materia, l’intervento sostitutivo può essere quantità e qualità, previsti nel piano d’ambito;
disposto con decreto del Presidente della Regione, adotta- b) utilizzino il personale a qualsiasi titolo trasferito
C UF
to anche in assenza di previa diffida, su proposta del- alle società ed ai consorzi d’ambito esistenti alla data di
l’Assessore regionale per l’energia ed i servizi di pubblica approvazione della presente legge, corrispondendo alla
utilità, di concerto con l’Assessore regionale per le autono-
O
tuale adeguamento della TARSU o della TIA ha luogo con costi generali gravanti sulla S.R.R. per la gestione del
riferimento alla media delle aliquote applicate dalle medesimo servizio nell’intero ATO.
amministrazioni comunali comprese negli ambiti territo- 4. Fino all’approvazione della tariffa integrata am-
A
riali ottimali attualmente costituiti. Il commissariamento bientale, di cui all’articolo 238 del decreto legislativo
R SI
comporta la decadenza degli organi degli enti ai quali sia n. 152/2006, al fine di assicurare l’appropriata copertura
da ascriversi l’omissione, nonché l’avvio della consequen- dei costi del servizio di gestione integrata dei rifiuti, la
ziale azione di responsabilità amministrativa ed erariale. S.R.R. indica uno standard medio di riferimento per la
P L
7. Gli oneri conseguenti all’attività del commissario tariffa di igiene ambientale o per la tassa per lo smalti-
straordinario sono posti a carico dell’ente interessato. mento dei rifiuti solidi urbani per i comuni compresi negli
A DA
del servizio di gestione integrata dei rifiuti provenienti dalla tariffa o dalla tassa, vincolandole alla
copertura dei costi derivanti dal servizio di gestione inte-
1. Fatta salva la disciplina transitoria di cui all’arti- grata dei rifiuti.
colo 19, il servizio di gestione integrata dei rifiuti è affi-
A
N R
dato dalle S.R.R. in nome e per conto dei comuni consor- Art. 16.
ziati, secondo le modalità previste dall’articolo 202 del
Capitolato generale della gestione integrata dei rifiuti
O T
duare, sulla base del piano d’ambito e nel rispetto dell’ar- formare nel territorio della Regione il servizio di gestione
ticolo 23 bis del decreto legge 25 giugno 2008, n. 112, con- integrata dei rifiuti, sia relativamente agli affidamenti, alle
vertito con modifiche dalla legge 6 agosto 2008, n. 133 e gestioni dirette ed alle concessioni esistenti oltreché in
P
successive modifiche ed integrazioni, il soggetto incarica- ordine a quelli futuri, il Presidente della Regione entro
O
to di svolgere la gestione del servizio per i comuni consor- centottanta giorni dalla data di entrata in vigore della pre-
ziati, stipulando e sottoscrivendo con lo stesso un contrat- sente legge, con proprio decreto emana un capitolato
C
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10 12-4-2010 - GAZZETTA UFFICIALE DELLA REGIONE SICILIANA - PARTE I n. 18
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generale della gestione integrata dei rifiuti in Sicilia e lo Titolo V
schema di un contratto a risultato per il conseguimento DISPOSIZIONI FINALI E TRANSITORIE
delle percentuali di raccolta differenziata stabilite dall’ar-
IO.U
ticolo 9, comma 4, lettera a). Entro trenta giorni dalla Art. 19.
pubblicazione del decreto sono adeguati, anche in varian-
Norme transitorie
te al contratto principale, i capitolati speciali di appalto e
A G
i contratti di servizio in essere tra le società, i consorzi 1. Alla data di entrata in vigore della presente legge, i
d’ambito e i comuni. consorzi e le società d’ambito costituiti ai sensi dell’artico-
2. Ai fini dell’affidamento della gestione di cui all’arti- lo 201 del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, sono
Z A
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colo 15, la S.R.R. definisce altresì un capitolato speciale posti in liquidazione. Agli stessi, ove venga adottata ordi-
d’appalto in ragione delle specificità del territorio interes- nanza del Presidente della Regione ai sensi dell’articolo
IZ L
sato e delle caratteristiche previste per la gestione stessa. 191 del decreto legislativo n. 152/2006, sono preposti com-
missari liquidatori nominati dall’Assessore regionale per
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Art. 17. l’energia ed i servizi di pubblica utilità fra dirigenti dell’As-
sessorato stesso o dell’Assessorato regionale dell’econo-
Disposizioni relative all’affidamento del servizio mia, che interviene in via sostitutiva nel caso in cui i
IA D
e al capitolato generale comuni soci non provvedano al riguardo entro trenta gior-
1. I contratti di appalto con i soggetti affidatari del ni dalla data di entrata in vigore della presente legge. I
servizio di gestione integrata dei rifiuti sono soggetti alle liquidatori o i soggetti in atto preposti all’amministrazio-
C E
disposizioni di cui all’articolo 2 della legge regionale 20 ne, per le finalità di cui all’articolo 61 della legge regiona-
le 14 maggio 2009, n. 6, provvedono alla quantificazione
E AL
novembre 2008, n. 15 e successive modifiche ed integra-
zioni. della massa attiva e passiva degli stessi consorzi e società
2. Il capitolato generale di cui all’articolo 16 prevede d’ambito accertate alla data del 31 dicembre 2009 e all’ac-
idonea fidejussione rilasciata ai sensi dell’articolo 75 del certamento delle percentuali di copertura dei costi di
R
gestione del servizio delle precedenti Autorità d’ambito,
M I
decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163 e successive
M FIC
modifiche ed integrazioni, a garanzia dell’eventuale sostenuti dagli enti locali, ai sensi dell’articolo 21, comma
riscossione dell’intero gettito stimato della tariffa integra- 17, della legge regionale 22 dicembre 2005, n. 19, e delle
ta ambientale. quote che gli utenti hanno versato come TIA o TARSU. Il
compenso previsto per i commissari liquidatori non può
3. Le opere per la realizzazione degli impianti neces- essere superiore a quello previsto per i commissari nomi-
C UF
sari alla gestione integrata dei rifiuti nonché le opere con- nati ai sensi dell’articolo 24 della legge regionale 3 dicem-
nesse e le infrastrutture indispensabili alla costruzione bre 1991, n. 44 ed è a carico degli enti interessati.
degli impianti, sono di pubblica utilità, indifferibili ed
2. Fatta salva la speciale disciplina di cui ai successivi
O
il responsabile del procedimento richiede a tutti i soggetti parte del territorio mediante affidamento esterno a soggetti
competenti il proprio parere motivato, da esprimere entro imprenditoriali e per la rimanente parte mediante gestione
V AT
e non oltre tre mesi dalla richiesta. Trascorso infruttuosa- diretta, la durata di quest’ultima non può eccedere la dura-
mente il predetto termine, il parere si intende favorevol- ta dell’appalto esterno. Resta ferma la facoltà della S.R.R.
mente reso. di affidare, anche prima di tale scadenza, la gestione del
A
de se adottate a maggioranza dei componenti. tro del gestore individuato ai sensi dell’articolo 15, ha luogo
5. Il provvedimento finale è rilasciato dal competente alla scadenza dei singoli contratti la cui durata può essere
dipartimento dell’Assessorato regionale dell’energia e dei prolungata solo nei casi consentiti dal decreto legislativo
P
servizi di pubblica utilità e sostituisce ogni altra approva- 12 aprile 2006, n. 163 e successive modifiche e integrazioni.
O
zione e/o autorizzazione di legge, fatte salve quelle di com- 6. Entro centottanta giorni dalla data di entrata in
petenza statale. vigore della presente legge, l’Assessorato regionale del-
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12-4-2010 - GAZZETTA UFFICIALE DELLA REGIONE SICILIANA - PARTE I n. 18 11
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l’energia e dei servizi di pubblica utilità, con la partecipa- durata di un anno, decorrente dalla data di entrata in vigo-
zione delle organizzazioni associative dei comuni e delle re della presente legge.
province, individua il personale addetto fra quello già in 13. Il personale già in servizio presso i comuni, pre-
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servizio presso le società o i consorzi d’ambito e prove- sente nella dotazione organica, transitato negli ATO, nella
niente dai comuni, dalle province o dalla regione. fase di prima applicazione della presente legge può a
7. Sulla base dei criteri concertati fra l’amministra- richiesta tornare ai comuni di appartenenza.
A G
zione regionale, le associazioni di rappresentanza degli
enti locali e le organizzazioni sindacali, le S.R.R. integra- Art. 20.
no le previsioni di cui al comma 6 individuando il rima- Rinvio dinamico
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nente personale fra i dipendenti già in servizio al 31
1. I rinvii operati dalla presente legge alla legislazione
dicembre 2009 presso: a) le società d’ambito; b) i consor-
IZ L
statale si intendono effettuati in senso dinamico.
zi d’ambito; c) le società utilizzate per la gestione del ser-
vizio ed al cui capitale sociale partecipino gli enti locali o
L EL
Art. 21.
le società o i consorzi d’ambito per una percentuale non
inferiore al novanta per cento. Per i dipendenti già inqua- Norma finale
drati nei profili operativi destinati al servizio di gestione 1. La presente legge sarà pubblicata nella Gazzetta
IA D
integrata dei rifiuti, l’assunzione ha luogo, in ogni S.R.R., Ufficiale della Regione siciliana.
previa risoluzione del precedente rapporto di lavoro, a 2. È fatto obbligo a chiunque spetti di osservarla e di
parità di condizioni giuridiche ed economiche applicate a farla osservare come legge della Regione.
C E
tale data e per mansioni coerenti al profilo di inquadra-
mento, con espresso divieto di adibizione a mansioni Palermo, 8 aprile 2010.
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superiori. I rimanenti dipendenti sono inquadrati, previa LOMBARDO
risoluzione del precedente rapporto di lavoro, assicurando L’Assessore regionale per l’energia e i servizi
di pubblica utilità RUSSO
che, in ogni singola S.R.R., il rapporto fra profili operati-
R
L’Assessore regionale per le autonomie locali
M I
vi destinati al servizio di gestione integrata dei rifiuti e
e la funzione pubblica CHINNICI
M FIC
rimanenti profili professionali non sia inferiore al novan-
L’Assessore regionale per il territorio
ta per cento. L’assunzione e/o gli inquadramenti hanno e l’ambiente DI MAURO
luogo a condizione che l’originario rapporto di lavoro
dipendente o le progressioni di carriera siano stati costi-
NOTE
tuiti o realizzate nel rispetto della normativa di riferimen-
C UF
to delle procedure volte a garantire il definitivo avvio del Il decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152 reca: “Norme in mate-
R SI
servizio di gestione, affidato con le modalità di cui all’arti- ria ambientale” ed è pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della
Repubblica italiana del 14 aprile 2006, n. 88, S.O.
colo 15. Tale personale è utilizzato dai soggetti affidatari
dell’appalto che ne assumono la responsabilità gestionale, Nota all’art. 1, comma 2:
P L
operativa e disciplinare, anche per quanto concerne l’assi- — L’art. 200 del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, recan-
curazione obbligatoria contro gli infortuni sul lavoro, te “Norme in materia ambientale” così dispone:
A DA
nonché per l’erogazione delle retribuzioni. «Organizzazione territoriale del servizio di gestione integrata dei
E
degli enti locali, nel rispetto dei limiti derivanti dal patto di sulla base di parametri fisici, demografici, tecnici e sulla base delle
ripartizioni politico-amministrative;
stabilità, il personale delle S.R.R. può altresì essere utilizza-
V AT
della presente legge. nuovi ATO si discostino dai precedenti solo sulla base di motivate esi-
12. Fino all’effettivo esercizio delle funzioni conferite genze di efficacia, efficienza ed economicità.
2. Le regioni, sentite le province ed i comuni interessati, nel-
dalla presente legge, e comunque fino al definitivo avvio
N IA
stessa coinvolti, continuano a svolgere le competenze loro 3. Le regioni interessate, d’intesa tra loro, delimitano gli ATO
attualmente attribuite. Tale gestione non può eccedere la qualora essi siano ricompresi nel territorio di due o più regioni.
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12 12-4-2010 - GAZZETTA UFFICIALE DELLA REGIONE SICILIANA - PARTE I n. 18
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4. Le regioni disciplinano il controllo, anche in forma sostituti- l) l’individuazione di obiettivi di qualità dei servizi di gestione
va, delle operazioni di gestione dei rifiuti, della funzionalità dei rela- dei rifiuti;
tivi impianti e del rispetto dei limiti e delle prescrizioni previsti dalle m) la determinazione di criteri generali, differenziati per i
relative autorizzazioni. rifiuti urbani e per i rifiuti speciali, ai fini della elaborazione dei piani
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5. Le città o gli agglomerati di comuni, di dimensioni maggiori regionali di cui all’articolo 199 con particolare riferimento alla deter-
di quelle medie di un singolo ambito, possono essere suddivisi tenen- minazione, d’intesa con la Conferenza Stato-Regioni, delle linee
do conto dei criteri di cui al comma 1. guida per la individuazione degli ambiti territoriali ottimali, da
A G
6. I singoli comuni entro trenta giorni dalla comunicazione di costituirsi ai sensi dell’articolo 200, e per il coordinamento dei piani
cui al comma 2 possono presentare motivate e documentate richieste stessi;
di modifica all’assegnazione ad uno specifico ambito territoriale e di n) la determinazione, relativamente all’assegnazione della
spostamento in un ambito territoriale diverso, limitrofo a quello di concessione del servizio per la gestione integrata dei rifiuti, d’intesa
Z A
Z
assegnazione. con la Conferenza Stato-Regioni, delle linee guida per la definizione
7. Le regioni possono adottare modelli alternativi o in deroga al delle gare d’appalto, ed in particolare dei requisiti di ammissione
IZ L
modello degli ambiti territoriali ottimali laddove predispongano un delle imprese, e dei relativi capitolati, anche con riferimento agli ele-
piano regionale dei rifiuti che dimostri la propria adeguatezza rispet- menti economici relativi agli impianti esistenti;
to agli obiettivi strategici previsti dalla normativa vigente, con parti- o) la determinazione, d’intesa con la Conferenza Stato-Regio-
L EL
colare riferimento ai criteri generali e alle linee guida riservati, in ni, delle linee guida inerenti le forme ed i modi della cooperazione fra
materia, allo Stato ai sensi dell’articolo 195.». gli enti locali, anche con riferimento alla riscossione della tariffa sui
rifiuti urbani ricadenti nel medesimo ambito territoriale ottimale,
Note all’art. 2, comma 1: secondo criteri di trasparenza, efficienza, efficacia ed economicità:
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— L’art. 195 del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, recan- p) l’indicazione dei criteri generali relativi alle caratteristiche
te “Norme in materia ambientale.” così dispone: delle aree non idonee alla localizzazione degli impianti di smalti-
«Competenze dello Stato. – 1. Ferme restando le ulteriori compe- mento dei rifiuti;
tenze statali previste da speciali disposizioni, anche contenute nella q) l’indicazione dei criteri generali per l’organizzazione e l’at-
C E
parte quarta del presente decreto, spettano allo Stato: tuazione della raccolta differenziata dei rifiuti urbani;
a) le funzioni di indirizzo e coordinamento necessarie all’at- r) la determinazione, d’intesa con la Conferenza Stato-Regio-
E AL
tuazione della parte quarta del presente decreto, da esercitare ai sensi ni, delle linee guida, dei criteri generali e degli standard di bonifica
dell’articolo 8 della legge 15 marzo 1997, n. 59, nei limiti di quanto dei siti inquinati, nonché la determinazione dei criteri per individua-
stabilito dall’articolo 8, comma 6, della legge 5 giugno 2003, n. 131; re gli interventi di bonifica che, in relazione al rilievo dell’impatto
b) la definizione dei criteri generali e delle metodologie per la sull’ambiente connesso all’estensione dell’area interessata, alla quan-
R
gestione integrata dei rifiuti, nonché l’individuazione dei fabbisogni tità e pericolosità degli inquinanti presenti, rivestono interesse nazio-
M I
per lo smaltimento dei rifiuti sanitari, anche al fine di ridurne la nale;
M FIC
d) l’individuazione dei flussi omogenei di produzione dei 2. Sono inoltre di competenza dello Stato:
rifiuti con più elevato impatto ambientale, che presentano le maggio- a) l’indicazione dei criteri e delle modalità di adozione, secon-
ri difficoltà di smaltimento o particolari possibilità di recupero sia do principi di unitarietà, compiutezza e coordinamento, delle norme
per le sostanze impiegate nei prodotti base sia per la quantità com- tecniche per la gestione dei rifiuti, dei rifiuti pericolosi e di specifiche
O
plessiva dei rifiuti medesimi: tipologie di rifiuti, con riferimento anche ai relativi sistemi di accre-
e) l’adozione di criteri generali per la redazione di piani di set- ditamento e di certificazione ai sensi dell’articolo 178, comma 5;
L TO
tore per la riduzione, il riciclaggio, il recupero e l’ottimizzazione dei b) l’adozione delle norme e delle condizioni per l’applicazione
flussi di rifiuti; delle procedure semplificate di cui agli articoli 214, 215 e 216, ivi
f) l’individuazione, nel rispetto delle attribuzioni costituzio- comprese le linee guida contenenti la specificazione della relazione
nali delle regioni, degli impianti di recupero e di smaltimento di pre- da allegare alla comunicazione prevista da tali articoli;
A
minente interesse nazionale da realizzare per la modernizzazione e lo c) la determinazione dei limiti di accettabilità e delle caratte-
R SI
sviluppo del paese; l’individuazione è operata, sentita la Conferenza ristiche chimiche, fisiche e biologiche di talune sostanze contenute
unificata di cui all’articolo 8 del decreto legislativo 28 agosto 1997, nei rifiuti in relazione a specifiche utilizzazioni degli stessi;
n. 281, a mezzo di un programma, adottato con decreto del Pre- d) la determinazione e la disciplina delle attività di recupero
sidente del Consiglio dei Ministri su proposta del Ministro dell’am- dei prodotti di amianto e dei beni e dei prodotti contenenti amianto,
P L
biente e della tutela del territorio, e inserito nel documento di pro- mediante decreto del Ministro dell’ambiente e della tutela del territo-
grammazione economico-finanziaria, con indicazione degli stanzia- rio, di concerto con il Ministro della salute e con il Ministro delle atti-
A DA
strutture e gli insediamenti strategici di cui al presente comma il e) la determinazione dei criteri qualitativi e quali-quantitativi
Governo procede secondo finalità di riequilibrio socio-economico fra per l’assimilazione, ai fini della raccolta e dello smaltimento, dei
le aree del territorio nazionale. Il Governo indica nel disegno di legge rifiuti speciali e dei rifiuti urbani. Ai rifiuti assimilati, entro due anni,
finanziaria ai sensi dell’articolo 11, comma 3, lettera i-ter), della legge si applica esclusivamente una tariffazione per le quantità conferite al
5 agosto 1978, n. 468, le risorse necessarie, anche ai fini dell’eroga- servizio di gestione dei rifiuti urbani. La tariffazione per le quantità
L TA
zione dei contributi compensativi a favore degli enti locali, che inte- conferite che deve includere, nel rispetto del principio della copertu-
grano i finanziamenti pubblici, comunitari e privati allo scopo dispo- ra integrale dei costi del servizio prestato, una parte fissa ed una
nibili; variabile e una quota dei costi dello spazzamento stradale, è determi-
ID
g) la definizione, nel rispetto delle attribuzioni costituzionali nata dall’amministrazione comunale tenendo conto anche della natu-
delle regioni, di un piano nazionale di comunicazione e di conoscen- ra dei rifiuti, del tipo, delle dimensioni economiche e operative delle
V AT
za ambientale. La definizione è operata, sentita la Conferenza unifi- attività che li producono. A tale tariffazione si applica una riduzione,
cata di cui all’articolo 8 del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281, fissata dall’amministrazione comunale, in proporzione alle quantità
a mezzo di un Programma, formulato con decreto del Presidente del dei rifiuti assimilati che il produttore dimostri di aver avviato al recu-
Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro dell’ambiente e della pero tramite soggetto diverso dal gestore dei rifiuti urbani. Non sono
A
tutela del territorio, inserito nel documento di programmazione eco- assimilabili ai rifiuti urbani i rifiuti che si formano nelle aree produt-
N R
nomico-finanziaria, con indicazione degli stanziamenti necessari per tive, compresi i magazzini di materie prime e di prodotti finiti, salvo
la realizzazione; i rifiuti prodotti negli uffici, nelle mense, negli spacci, nei bar e nei
O T
h) l’indicazione delle tipologie delle misure atte ad incorag- locali al servizio dei lavoratori o comunque aperti al pubblico; allo
giare la razionalizzazione della raccolta, della cernita e del riciclag- stesso modo, non sono assimilabili ai rifiuti urbani i rifiuti che si for-
gio dei rifiuti; mano nelle strutture di vendita con superficie due volte superiore ai
N IA
i) l’individuazione delle iniziative e delle azioni, anche econo- limiti di cui all’articolo 4, comma 1, lettera d), del decreto legislativo
miche, per favorire il riciclaggio e il recupero di materia prima secon- n. 114 del 1998. Per gli imballaggi secondari e terziari per i quali
daria dai rifiuti, nonché per promuovere il mercato dei materiali risulti documentato il non conferimento al servizio di gestione dei
recuperati dai rifiuti ed il loro impiego da parte delle pubbliche rifiuti urbani e l’avvio a recupero e riciclo diretto tramite soggetti
P
amministrazioni e dei soggetti economici, anche ai sensi dell’articolo autorizzati, non si applica la predetta tariffazione. Con decreto del
52, comma 56, lettera a), della legge 28 dicembre 2001, n. 448, e del Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare, d’inte-
O
decreto del Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio 8 mag- sa con il Ministro dello sviluppo economico, sono definiti, entro
gio 2003, n. 203; nvanta giorni, i criteri per l’assimilabilità ai rifiuti urbani;
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12-4-2010 - GAZZETTA UFFICIALE DELLA REGIONE SICILIANA - PARTE I n. 18 13
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f) l’adozione di un modello uniforme del certificato di avvenu- repressione dei traffici illeciti e degli smaltimenti illegali dei rifiuti
to smaltimento rilasciato dal titolare dell’impianto che dovrà indica- provvedono il Comando carabinieri tutela ambiente (C.C.T.A.) e il
re per ogni carico e/o conferimento la quota smaltita in relazione alla Corpo delle capitanerie di porto; può, altresì, intervenire il Corpo
capacità autorizzata annuale dello stesso impianto; forestale dello Stato e possono concorrere la Guardia di finanza e la
IO.U
g) la definizione dei metodi, delle procedure e degli standard Polizia di Stato.».
per il campionamento e l’analisi dei rifiuti; — L’art. 196 del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, recan-
h) la determinazione dei requisiti e delle capacità tecniche e te “Norme in materia ambientale.” così dispone:
A G
finanziarie per l’esercizio delle attività di gestione dei rifiuti, ivi com- «Competenze delle Regioni. – 1. Sono di competenza delle regio-
presi i criteri generali per la determinazione delle garanzie finanzia- ni, nel rispetto dei principi previsti dalla normativa vigente e dalla
rie a favore delle regioni, con particolare riferimento a quelle dei sog- parte quarta del presente decreto, ivi compresi quelli di cui all’arti-
getti sottoposti all’iscrizione all’albo di cui all’articolo 212, secondo la colo 195:
Z A
Z
modalità di cui al comma 9 dello stesso articolo; a) la predisposizione, l’adozione e l’aggiornamento, sentiti le
i) la riorganizzazione e la tenuta del catasto nazionale dei province, i comuni e le Autorità d’ambito, dei piani regionali di
IZ L
rifiuti; gestione dei rifiuti, di cui all’articolo 199;
l) la definizione del modello e dei contenuti del formulario di b) la regolamentazione delle attività di gestione dei rifiuti, ivi
cui all’articolo 193 e la regolamentazione del trasporto dei rifiuti, ivi compresa la raccolta differenziata dei rifiuti urbani, anche pericolo-
L EL
inclusa l’individuazione delle tipologie di rifiuti che per comprovate si, secondo un criterio generale di separazione dei rifiuti di prove-
ragioni tecniche, ambientali ed economiche devono essere trasporta- nienza alimentare e degli scarti di prodotti vegetali e animali o
ti con modalità ferroviaria; comunque ad alto tasso di umidità dai restanti rifiuti;
m) l’individuazione delle tipologie di rifiuti che per compro- c) l’elaborazione, l’approvazione e l’aggiornamento dei piani
IA D
vate ragioni tecniche, ambientali ed economiche possono essere per la bonifica di aree inquinate di propria competenza;
smaltiti direttamente in discarica; d) l’approvazione dei progetti di nuovi impianti per la gestio-
n) l’adozione di un modello uniforme del registro di cui all’ar- ne dei rifiuti, anche pericolosi, e l’autorizzazione alle modifiche degli
ticolo 190 e la definizione delle modalità di tenuta dello stesso, non- impianti esistenti, fatte salve le competenze statali di cui all’articolo
C E
ché l’individuazione degli eventuali documenti sostitutivi del registro 195, comma 1, lettera f);
stesso; e) l’autorizzazione all’esercizio delle operazioni di smaltimen-
E AL
o) l’individuazione dei rifiuti elettrici ed elettronici, di cui to e di recupero dei rifiuti, anche pericolosi;
all’articolo 227, comma 1, lettera a); f) le attività in materia di spedizioni transfrontaliere dei rifiu-
p) l’aggiornamento degli allegati alla parte quarta del presen- ti che il regolamento CEE n. 259/93 dell’1 febbraio 1993 attribuisce
te decreto; alle autorità competenti di spedizione e di destinazione;
R
q) l’adozione delle norme tecniche, delle modalità e delle con- g) la delimitazione, nel rispetto delle linee guida generali di
M I
dizioni di utilizzo del prodotto ottenuto mediante compostaggio, con cui all’articolo 195, comma 1, lettera m), degli ambiti territoriali otti-
M FIC
particolare riferimento all’utilizzo agronomico come fertilizzante, ai mali per la gestione dei rifiuti urbani e assimilati;
sensi della legge 19 ottobre 1984, n. 748, e del prodotto di qualità h) la redazione di linee guida ed i criteri per la predisposizio-
ottenuto mediante compostaggio da rifiuti organici selezionati alla ne e l’approvazione dei progetti di bonifica e di messa in sicurezza,
fonte con raccolta differenziata; nonché l’individuazione delle tipologie di progetti non soggetti ad
r) l’autorizzazione allo smaltimento di rifiuti nelle acque autorizzazione, nel rispetto di quanto previsto all’articolo 195,
C UF
marine, in conformità alle disposizioni stabilite dalle norme comuni- comma 1, lettera r):
tarie e dalle convenzioni internazionali vigenti in materia, rilasciata i) la promozione della gestione integrata dei rifiuti;
dal Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio su proposta l) l’incentivazione alla riduzione della produzione dei rifiuti
dell’autorità marittima nella cui zona di competenza si trova il porto ed al recupero degli stessi;
O
più vicino al luogo dove deve essere effettuato lo smaltimento ovvero m) la specificazione dei contenuti della relazione da allegare
si trova il porto da cui parte la nave con il carico di rifiuti da smaltire; alla comunicazione di cui agli articoli 214, 215, e 216, nel rispetto di
L TO
s) l’individuazione della misura delle sostanze assorbenti e linee guida elaborate ai sensi dell’articolo 195, comma 2, lettera b);
neutralizzanti, previamente testate da Università o Istituti specializ- n) la definizione di criteri per l’individuazione, da parte delle
zati, di cui devono dotarsi gli impianti destinati allo stoccaggio, rica- province, delle aree non idonee alla localizzazione degli impianti di
rica, manutenzione, deposito e sostituzione di accumulatori al fine di smaltimento e di recupero dei rifiuti, nel rispetto dei criteri generali
A
prevenire l’inquinamento del suolo, del sottosuolo e di evitare danni indicati nell’articolo 195, comma 1, lettera p);
R SI
alla salute e all’ambiente derivanti dalla fuoriuscita di acido, tenuto o) la definizione dei criteri per l’individuazione dei luoghi o
conto della dimensione degli impianti, del numero degli accumulato- impianti idonei allo smaltimento e la determinazione, nel rispetto
ri e del rischio di sversamento connesso alla tipologia dell’attività delle norme tecniche di cui all’articolo 195, comma 2, lettera a), di
esercitata; disposizioni speciali per rifiuti di tipo particolare;
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s-bis) l’individuazione e la disciplina, nel rispetto delle norme p) l’adozione, sulla base di metodologia di calcolo e di criteri
comunitarie ed anche in deroga alle disposizioni della parte quarta stabiliti da apposito decreto del Ministro dell’ambiente e della tutela
A DA
del presente decreto, di semplificazioni con decreto del Ministro del- del territorio, di concerto con i Ministri delle attività produttive e
E
l’ambiente e della tutela del territorio e del mare da adottarsi entro della salute, sentito il Ministro per gli affari regionali, da emanarsi
tre mesi dalla entrata in vigore della presente disciplina in materia di entro sessanta giorni dalla data di entrata in vigore della parte quar-
adempimenti amministrativi per la raccolta e il trasporto di specifi- ta del presente decreto, delle disposizioni occorrenti affinché gli enti
che tipologie di rifiuti destinati al recupero e conferiti direttamente pubblici e le società a prevalente capitale pubblico, anche di gestione
dagli utenti finali dei beni che originano i rifiuti ai produttori, ai dei servizi, coprano il proprio fabbisogno annuale di manufatti e
L TA
distributori, a coloro che svolgono attività di istallazione e manuten- beni, indicati nel medesimo decreto, con una quota di prodotti otte-
zione presso le utenze domestiche dei beni stessi o ad impianti auto- nuti da materiale riciclato non inferiore al 30 per cento del fabbiso-
rizzati alle operazioni di recupero di cui alle voci R2, R3, R4, R5, R6 gno medesimo. A tal fine i predetti soggetti inseriscono nei bandi di
ID
e R9 dell’allegato C alla parte quarta del presente decreto. gara o di selezione per l’aggiudicazione apposite clausole di preferen-
3. Salvo che non sia diversamente disposto dalla parte quarta za, a parità degli altri requisiti e condizioni. Sino all’emanazione del
V AT
del presente decreto, le funzioni di cui ai comma 1 sono esercitate ai predetto decreto continuano ad applicarsi le disposizioni di cui al
sensi della legge 23 agosto 1988, n. 400, su proposta del Ministro del- decreto del Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio 8 mag-
l’ambiente e della tutela del territorio, di concerto con i Ministri delle gio 2003, n. 203, e successive circolari di attuazione. Restano ferme,
attività produttive, della salute e dell’interno, sentite la Conferenza nel frattempo, le disposizioni regionali esistenti.
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Stato-Regioni, le regioni e le province autonome di Trento e di Bol- 2. Per l’esercizio delle funzioni di cui al comma 1 le regioni si
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del presente decreto, le norme regolamentari e tecniche di cui al 3. Le regioni privilegiano la realizzazione di impianti di smalti-
comma 2 sono adottate, ai sensi dell’articolo 17, comma 3, della legge mento e recupero dei rifiuti in aree industriali, compatibilmente con
23 agosto 1988, n. 400, con decreti del Ministro dell’ambiente e della le caratteristiche delle aree medesime, incentivando le iniziative di
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tutela del territorio, di concerto con i Ministri delle attività produtti- autosmaltimento. Tale disposizione non si applica alle discariche.».
ve, della salute e dell’interno, nonché, quando le predette norme
riguardino i rifiuti agricoli ed il trasporto dei rifiuti, di concerto, Note all’art. 2, comma 1, lettera g):
rispettivamente, con i Ministri delle politiche agricole e forestali e — L’art. 208 del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, recan-
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1998, n. 112, ai fini della sorveglianza e dell’accertamento degli ille- recupero dei rifiuti. – 1. I soggetti che intendono realizzare e gestire
citi in violazione della normativa in materia di rifiuti nonché della nuovi impianti di smaltimento o di recupero di rifiuti, anche perico-
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losi, devono presentare apposita domanda alla regione competente h) la data di scadenza dell’autorizzazione, in conformità con
per territorio, allegando il progetto definitivo dell’impianto e la docu- quanto previsto al comma 12;
mentazione tecnica prevista per la realizzazione del progetto stesso i) i limiti di emissione in atmosfera per i processi di tratta-
dalle disposizioni vigenti in materia urbanistica, di tutela ambienta- mento termico dei rifiuti, anche accompagnati da recupero energetico.
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le, di salute di sicurezza sul lavoro e di igiene pubblica. Ove l’impian- 12. L’autorizzazione di cui al comma 1 è concessa per un perio-
to debba essere sottoposto alla procedura di valutazione di impatto do di dieci anni ed è rinnovabile. A tale fine, almeno centottanta gior-
ambientale ai sensi della normativa vigente, alla domanda è altresì ni prima della scadenza dell’autorizzazione, deve essere presentata
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allegata la comunicazione del progetto all’autorità competente ai pre- apposita domanda alla regione che decide prima della scadenza del-
detti fini; i termini di cui ai commi 3 e 8 restano sospesi fino all’ac- l’autorizzazione stessa. In ogni caso l’attività può essere proseguita
quisizione della pronuncia sulla compatibilità ambientale ai sensi fino alla decisione espressa, previa estensione delle garanzie finan-
della parte seconda del presente decreto. ziarie prestate. Le prescrizioni dell’autorizzazione possono essere
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2. Resta ferma l’applicazione della normativa nazionale di modificate, prima del termine di scadenza e dopo almeno cinque
attuazione della direttiva n. 96/61/CE relativa alla prevenzione e ridu- anni dal rilascio, nel caso di condizioni di criticità ambientale, tenen-
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zione integrate dell’inquinamento, per gli impianti rientranti nel do conto dell’evoluzione delle migliori tecnologie disponibili.
campo di applicazione della medesima, con particolare riferimento 13. Ferma restando l’applicazione delle norme sanzionatorie di
al decreto legislativo 18 febbraio 2005, n. 59. cui al titolo VI della parte quarta del presente decreto, in caso di inos-
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3. Entro trenta giorni dal ricevimento della domanda di cui al servanza delle prescrizioni dell’autorizzazione l’autorità competente
comma 1, la regione individua il responsabile del procedimento e procede, secondo la gravità dell’infrazione:
convoca apposita conferenza di servizi cui partecipano i responsabi- a) alla diffida, stabilendo un termine entro il quale devono
li degli uffici regionali competenti e i rappresentanti delle Autorità essere eliminate le inosservanze;
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d’ambito e degli enti locali interessati. Alla conferenza è invitato a b) alla diffida e contestuale sospensione dell’autorizzazione
partecipare, con preavviso di almeno venti giorni, anche il richieden- per un tempo determinato, ove si manifestino situazioni di pericolo
te l’autorizzazione o un suo rappresentante al fine di acquisire docu- per la salute pubblica e per l’ambiente;
c) alla revoca dell’autorizzazione in caso di mancato adegua-
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menti, informazioni e chiarimenti. La documentazione di cui al
comma 1 è inviata ai componenti della conferenza di servizi almeno mento alle prescrizioni imposte con la diffida e in caso di reiterate
venti giorni prima della data fissata per la riunione; in caso di deci- violazioni che determinino situazione di pericolo per la salute pubbli-
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sione a maggioranza, la delibera di adozione deve fornire una ade- ca e per l’ambiente.
guata ed analitica motivazione rispetto alle opinioni dissenzienti 14. Il controllo e l’autorizzazione delle operazioni di carico, sca-
espresse nel corso della conferenza. rico, trasbordo, deposito e maneggio di rifiuti in aree portuali sono
4. Entro novanta giorni dalla sua convocazione, la Conferenza disciplinati dalle specifiche disposizioni di cui alla legge 28 gennaio
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1994, n. 84 e di cui al decreto legislativo 24 giugno 2003, n. 182 di
di servizi:
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a) procede alla valutazione dei progetti; attuazione della direttiva n. 2000/59/CE sui rifiuti prodotti sulle navi
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b) acquisisce e valuta tutti gli elementi relativi alla compatibi- e dalle altre disposizioni previste in materia dalla normativa vigente.
lità del progetto con le esigenze ambientali e territoriali; Nel caso di trasporto transfrontaliero di rifiuti, l’autorizzazione delle
c) acquisisce, ove previsto dalla normativa vigente, la valuta- operazioni di imbarco e di sbarco non può essere rilasciata se il
zione di compatibilità ambientale; richiedente non dimostra di avere ottemperato agli adempimenti di
d) trasmette le proprie conclusioni con i relativi atti alla cui all’articolo 194 del presente decreto.
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conferenza di servizi e sulla base delle risultanze della stessa, la regio- zione volumetrica e separazione delle frazioni estranee, sono autoriz-
zati, in via definitiva, dalla regione ove l’interessato ha la sede legale
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cedimento di rilascio dell’autorizzazione unica entro i termini previ- ne di cui all’articolo 187, le disposizioni del presente articolo non si
sti al comma 8, si applica il potere sostitutivo di cui all’articolo 5 del applicano al deposito temporaneo effettuato nel rispetto delle condi-
decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 112. zioni stabilite dall’articolo 183, comma 1, lettera m).
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11. L’autorizzazione individua le condizioni e le prescrizioni 18. L’autorizzazione di cui al presente articolo deve essere
necessarie per garantire l’attuazione dei principi di cui all’articolo comunicata, a cura dell’amministrazione che la rilascia, all’albo di
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178 e contiene almeno i seguenti elementi: cui all’articolo 212, comma 1, che cura l’inserimento in un elenco
a) i tipi ed i quantitativi di rifiuti da smaltire o da recuperare; nazionale, accessibile al pubblico, degli elementi identificativi di cui
b) i requisiti tecnici con particolare riferimento alla compati- all’articolo 212, comma 23, senza nuovi o maggiori oneri per la finan-
bilità del sito, alle attrezzature utilizzate, ai tipi ed ai quantitativi za pubblica.
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massimi di rifiuti ed alla conformità dell’impianto al progetto appro- 19. In caso di eventi incidenti sull’autorizzazione, questi sono
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vato; comunicati, previo avviso all’interessato, oltre che allo stesso, anche
c) le precauzioni da prendere in materia di sicurezza ed igie- all’albo.
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f) le prescrizioni per le operazioni di messa in sicurezza, chiu- sono più conformi all’autorizzazione rilasciata.».
sura dell’impianto e ripristino del sito; — L’art. 210 del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, recan-
g) le garanzie finanziarie richieste, che devono essere prestate te “Norme in materia ambientale.” così dispone:
solo al momento dell’avvio effettivo dell’esercizio dell’impianto; a tal «Autorizzazioni in ipotesi particolari. – 1. Coloro che alla data di
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fine, le garanzie finanziarie per la gestione della discarica, anche per entrata in vigore della parte quarta del presente decreto non abbiano
la fase successiva alla sua chiusura, dovranno essere prestate confor- ancora ottenuto l’autorizzazione alla gestione dell’impianto, ovvero
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memente a quanto disposto dall’articolo 14 del decreto legislativo 13 intendano, comunque, richiedere una modifica dell’autorizzazione
gennaio 2003, n. 36; alla gestione di cui sono in possesso, ovvero ne richiedano il rinnovo
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presentano domanda alla regione competente per territorio, che si 2. La durata dell’autorizzazione di cui al comma 1 è di due anni,
pronuncia entro novanta giorni dall’istanza. La procedura di cui al salvo proroga che può essere concessa previa verifica annuale dei
presente comma si applica anche a chi intende avviare una attività di risultati raggiunti e non può comunque superare altri due anni.
recupero o di smaltimento di rifiuti in un impianto già esistente, pre- 3. Qualora il progetto o la realizzazione dell’impianto non siano
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cedentemente utilizzato o adibito ad altre attività. Ove la nuova atti- stati approvati e autorizzati entro il termine di cui al comma 1, l’in-
vità di recupero o di smaltimento sia sottoposta a valutazione di teressato può presentare istanza al Ministro dell’ambiente e della
impatto ambientale, si applicano le disposizioni previste dalla parte tutela del territorio, che si esprime nei successivi sessanta giorni di
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seconda del presente decreto per le modifiche sostanziali. concerto con i Ministri delle attività produttive e dell’istruzione, del-
2. Resta ferma l’applicazione della normativa nazionale di l’università e della ricerca. La garanzia finanziaria in tal caso è pre-
attuazione della direttiva n. 96/61/CE relativa alla prevenzione e ridu- stata a favore dello Stato.
zione integrate dell’inquinamento per gli impianti rientranti nel 4. In caso di rischio di agenti patogeni o di sostanze sconosciu-
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campo di applicazione della medesima, con particolare riferimento te e pericolose dal punto di vista sanitario, l’autorizzazione di cui al
al decreto legislativo 18 febbraio 2005, n. 59. comma 1 è rilasciata dal Ministro dell’ambiente e della tutela del ter-
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3. L’autorizzazione individua le condizioni e le prescrizioni ritorio, che si esprime nei successivi sessanta giorni, di concerto con
necessarie per garantire l’attuazione dei principi di cui all’articolo i Ministri delle attività produttive, della salute e dell’istruzione, del-
178 e contiene almeno i seguenti elementi: l’università e della ricerca.
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a) i tipi ed i quantitativi di rifiuti da smaltire o da recuperare; 5. L’autorizzazione di cui al presente articolo deve essere comu-
b) i requisiti tecnici, con particolare riferimento alla compati- nicata, a cura dell’amministrazione che la rilascia, all’Albo di cui
bilità del sito, alle attrezzature utilizzate, ai tipi ed ai quantitativi all’articolo 212, comma 1, che cura l’inserimento in un elenco nazio-
massimi di rifiuti ed alla conformità dell’impianto alla nuova forma nale, accessibile al pubblico, degli elementi identificativi di cui all’ar-
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di gestione richiesta; ticolo 212, comma 23, senza nuovi o maggiori oneri per la finanza
c) le precauzioni da prendere in materia di sicurezza ed igie- pubblica.».
ne ambientale;
d) la localizzazione dell’impianto da autorizzare; Nota all’art. 2, comma 1, lettera k):
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e) il metodo di trattamento e di recupero; Per l’art. 211 del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152 vedi
f) i limiti di emissione in atmosfera per i processi di tratta- nota all’art. 2, comma 1, lettera g).
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mento termico dei rifiuti, anche accompagnati da recupero energetico;
g) le prescrizioni per le operazioni di messa in sicurezza, Nota all’art. 2, comma 1, lettera l):
chiusura dell’impianto e ripristino del sito; L’art. 206-bis del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152 recante
h) le garanzie finanziarie, ove previste dalla normativa vigen- “Norme in materia ambientale.” così dispone:
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te, o altre equivalenti; tali garanzie sono in ogni caso ridotte del cin- «Osservatorio nazionale sui rifiuti. – 1. Al fine di garantire l’attua-
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quanta per cento per le imprese registrate ai sensi del regolamento zione delle norme di cui alla parte quarta del presente decreto con
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CE n. 761/2001, del Parlamento europeo e del Consiglio, del 19 marzo particolare riferimento alla prevenzione della produzione della quan-
2001 (Emas), e del quaranta per cento nel caso di imprese in posses- tità e della pericolosità dei rifiuti ed all’efficacia, all’efficienza ed
so della certificazione ambientale ai sensi della norma Uni En Iso all’economicità della gestione dei rifiuti, degli imballaggi e dei rifiuti
14001; di imballaggio, nonché alla tutela della salute pubblica e dell’ambien-
l) la data di scadenza dell’autorizzazione, in conformità a te, è istituito, presso il Ministero dell’ambiente e della tutela del ter-
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quanto previsto dall’articolo 208, comma 12. ritorio e del mare, l’Osservatorio nazionale sui rifiuti, in appresso
4. Ferma restando l’applicazione delle norme sanzionatorie di denominato Osservatorio. L’Osservatorio svolge, in particolare, le
cui al titolo VI della parte quarta del presente decreto, in caso di inos- seguenti funzioni: a) vigila sulla gestione dei rifiuti, degli imballaggi
servanza delle prescrizioni dell’autorizzazione l’autorità competente e dei rifiuti di imballaggio; b) provvede all’elaborazione ed all’aggior-
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procede, secondo la gravità dell’infrazione: namento permanente di criteri e specifici obiettivi d’azione, nonché
a) alla diffida, stabilendo un termine entro il quale devono alla definizione ed all’aggiornamento permanente di un quadro di
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essere eliminate le inosservanze; riferimento sulla prevenzione e sulla gestione dei rifiuti, anche attra-
b) alla diffida e contestuale sospensione dell’autorizzazione verso l’elaborazione di linee guida sulle modalità di gestione dei rifiu-
per un tempo determinato, ove si manifestino situazioni di pericolo ti per migliorarne efficacia, efficienza e qualità, per promuovere la
per la salute pubblica e per l’ambiente; diffusione delle buone pratiche e delle migliori tecniche disponibili
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c) alla revoca dell’autorizzazione in caso di mancato adegua- per la prevenzione, le raccolte differenziate, il riciclo e lo smaltimen-
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mento alle prescrizioni imposte con la diffida e in caso di reiterate to dei rifiuti; c) predispone il Programma generale di prevenzione di
violazioni che determinino situazione di pericolo per la salute pubbli- cui all’articolo 225 qualora il Consorzio nazionale imballaggi non
ca e per l’ambiente. provveda nei termini previsti; d) verifica l’attuazione del Programma
5. Le disposizioni del presente articolo non si applicano al depo- generale di cui all’articolo 225 ed il raggiungimento degli obiettivi di
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sito temporaneo effettuato nel rispetto delle condizioni di cui all’arti- recupero e di riciclaggio; e) verifica i costi di gestione dei rifiuti, delle
colo 183, comma 1, lettera m), che è soggetto unicamente agli adem- diverse componenti dei costi medesimi e delle modalità di gestione
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pimenti relativi al registro di carico e scarico di cui all’articolo 190 ed ed effettua analisi comparative tra i diversi ambiti di gestione, evi-
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al divieto di miscelazione di cui all’articolo 187. denziando eventuali anomalie; f) verifica livelli di qualità dei servizi
6. Per i rifiuti in aree portuali e per le operazioni di imbarco e erogati; g) predispone, un rapporto annuale sulla gestione dei rifiuti,
sbarco in caso di trasporto transfrontaliero di rifiuti si applica quan- degli imballaggi e dei rifiuti di imballaggio e ne cura la trasmissione
to previsto dall’articolo 208, comma 14. al Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare.
7. Per gli impianti mobili, di cui all’articolo 208, comma 15, si 2. L’Osservatorio nazionale sui rifiuti è composto da nove mem-
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applicano le disposizioni ivi previste. bri, scelti tra persone, esperte in materia di rifiuti, di elevata qualifi-
8. Ove l’autorità competente non provveda a concludere il proce- cazione giuridico/amministrativa e tecnico/scientifica nel settore
dimento relativo al rilascio dell’autorizzazione entro i termini previ- pubblico e privato, nominati, nel rispetto del principio dell’equilibrio
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sti dal comma 1, si applica il potere sostitutivo di cui all’articolo 5 del di genere, con decreto del Ministro dell’ambiente e della tutela del
decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 112. territorio e del mare, di concerto con il Ministro dello sviluppo eco-
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9. Le autorizzazioni di cui al presente articolo devono essere nomico, di cui: a) tre designati dal Ministro dell’ambiente e della tute-
comunicate, a cura dell’amministrazione che li rilascia, all’albo di cui la del territorio e del mare, di cui uno con funzione di Presidente; b)
all’articolo 212, comma 1, che cura l’inserimento in un elenco nazio- due designati dal Ministro dello sviluppo economico, di cui uno con
nale, accessibile al pubblico, degli elementi identificativi di cui all’ar- funzioni di vice-presidente; c) uno designato dal Ministro della salu-
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ticolo 212, comma 23, senza nuovi o maggiori oneri per la finanza te; d) uno designato dal Ministro delle politiche agricole alimentari e
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“Norme in materia ambientale.” così dispone: 3. La durata in carica dei componenti dell’Osservatorio è disci-
«Autorizzazione di impianti di ricerca e di sperimentazione. – 1. I plinata dal decreto del Presidente della Repubblica 14 maggio 2007,
termini di cui agli articoli 208 e 210 sono ridotti alla metà per l’auto- n. 90. Il trattamento economico dei componenti dell’Osservatorio è
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rizzazione alla realizzazione ed all’esercizio di impianti di ricerca e di determinato con decreto del Ministro dell’economia e delle finanze,
sperimentazione qualora siano rispettate le seguenti condizioni: di concerto con il Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio
a) le attività di gestione degli impianti non comportino utile e del mare.
economico; 4. Per l’espletamento dei propri compiti e funzioni, l’Osservato-
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b) gli impianti abbiano una potenzialità non superiore a 5 rio si avvale di una segreteria tecnica, costituita con decreto del
tonnellate al giorno, salvo deroghe giustificate dall’esigenza di effet- Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare, utiliz-
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tuare prove di impianti caratterizzati da innovazioni, che devono zando allo scopo le risorse umane strumentali e finanziarie disponi-
però essere limitate alla durata di tali prove. bili a legislazione vigente.
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5. Con decreto del Ministro dell’ambiente e della tutela del ter- dal D.P.C.M. del 3 settembre 1999, nonché dalle disposizioni conte-
ritorio e del mare da emanarsi entro sei mesi dalla data di entrata in nute nel presente articolo.
vigore del presente decreto, sono definite le modalità organizzative e 2. L’autorità competente in materia di valutazione di impatto
di funzionamento dell’Osservatorio, nonché gli enti e le agenzie di cui ambientale di competenza regionale è l’Assessorato regionale del ter-
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esso può avvalersi. ritorio e dell’ambiente.
6. All’onere derivante dalla costituzione e dal funzionamento 3. L’Assessorato regionale del territorio e dell’ambiente, ai fini
dell’Osservatorio nazionale sui rifiuti e della Segreteria tecnica, pari della formulazione del giudizio di compatibilità ambientale, si avva-
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a due milioni di euro, aggiornato annualmente al tasso di inflazione, le di apposito ufficio ivi istituito, ove sono altresì depositati perma-
provvedono, tramite contributi di pari importo complessivo, il Con- nentemente i documenti e tutti gli atti inerenti i procedimenti conclu-
sorzio nazionale imballaggi di cui all’articolo 224, i soggetti di cui si ai fini della consultazione del pubblico.
all’articolo 221, comma 3, lettere a) e c) e i Consorzi di cui agli arti- 4. Le procedure di verifica previste dall’articolo 10 del decreto
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coli 233, 234, 235, 236 nonché quelli istituiti ai sensi degli articoli 227 del Presidente della Repubblica 12 aprile 1996 si applicano alle pro-
e 228. Il Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare poste di modifica o ampliamento di progetti già autorizzati, o realiz-
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con decreto da emanarsi entro novanta giorni dall’entrata in vigore zati o in fase di realizzazione, che rientrano nell’elenco delle tipolo-
del presente provvedimento e successivamente entro il 31 gennaio di gie progettuali di cui agli allegati A e B del decreto del Presidente
ogni anno, determina l’entità del predetto onere da porre in capo ai
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della Repubblica 12 aprile 1996 e successive modifiche.
Consorzi e soggetti predetti. Dette somme sono versate dal Consorzio 5. Il committente o l’autorità proponente, così come definiti dal
nazionale imballaggi e dagli altri soggetti e Consorzi all’entrata del decreto del Presidente della Repubblica 12 aprile 1996, provvede a
bilancio dello Stato per essere riassegnate, con decreto del Ministro proprio carico alle misure di pubblicità stabilite dall’articolo 8, com-
dell’economia e della finanze, ad apposito capitolo dello stato di pre- ma 2, lettere a) e b), del sopracitato decreto del Presidente della
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visione del Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del Repubblica 12 aprile 1996.
mare.». 6. Il giudizio di compatibilità ambientale è sostitutivo di ogni
ulteriore parere, nulla osta o autorizzazione di natura ambientale di
Nota all’art. 2, comma 1, lettera n):
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competenza dell’Assessorato regionale del territorio e dell’ambiente
— L’art. 191 del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, recan- in forza di leggi o regolamenti regionali.
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te “Norme in materia ambientale.” così dispone: 7. Le opere soggette al giudizio di compatibilità ambientale di
«Ordinanze contingibili e urgenti e poteri sostitutivi. – 1. Ferme competenza statale non necessitano del rilascio del nulla-osta ex arti-
restando le disposizioni vigenti in materia di tutela ambientale, sani- colo 5 della legge regionale 29 dicembre 1981, n. 181.
taria e di pubblica sicurezza, con particolare riferimento alle disposi- 8. Con regolamento, da emanarsi entro centottanta giorni dal-
zioni sul potere di ordinanza di cui all’articolo 5 della legge 24 feb- l’entrata in vigore della presente legge, sono individuate le tipologie
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braio 1992, n. 225, istitutiva del servizio nazionale della protezione progettuali per le quali i giudizi di compatibilità ambientali sono
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civile, qualora si verifichino situazioni di eccezionale ed urgente delegate alle province regionali.
necessità di tutela della salute pubblica e dell’ambiente, e non si 9. Con decreto l’Assessore regionale per il territorio e l’ambien-
possa altrimenti provvedere, il Presidente della Giunta regionale o il te definisce per le tipologie progettuali e/o aree predeterminate, sulla
Presidente della provincia ovvero il sindaco possono emettere, nel- base degli elementi indicati nell’allegato D del decreto del Presidente
l’ambito delle rispettive competenze, ordinanze contingibili ed urgen- della Repubblica 12 aprile 1996, l’incremento o il decremento delle
ti per consentire il ricorso temporaneo a speciali forme di gestione soglie di cui all’allegato B del decreto del Presidente della Repubblica
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dei rifiuti, anche in deroga alle disposizioni vigenti, garantendo un 12 aprile 1996 nella misura massima del 30 per cento.
elevato livello di tutela della salute e dell’ambiente. Dette ordinanze 10. Dalla data di entrata in vigore della legge regionale 8 genna-
sono comunicate al Presidente del Consiglio dei Ministri, al Ministro io 1996, n. 4, il parere favorevole del Comitato tecnico amministrati-
dell’ambiente e della tutela del territorio, al Ministro della salute, al vo regionale sui progetti relativi alle tipologie d’interventi di cui all’al-
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Ministro delle attività produttive, al Presidente della regione e all’au- legato B del decreto del Presidente della Repubblica 12 aprile 1996
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torità d’ambito di cui all’articolo 201 entro tre giorni dall’emissione deve intendersi quale pronuncia comprensiva delle procedure di veri-
ed hanno efficacia per un periodo non superiore a sei mesi. fica previste dal comma 6 dell’articolo 1 del medesimo decreto del
2. Entro centoventi giorni dall’adozione delle ordinanze di cui al Presidente della Repubblica.».
comma 1, il Presidente della Giunta regionale promuove ed adotta le
Nota all’art. 3, comma 1:
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zo, il riciclaggio e lo smaltimento dei rifiuti. In caso di inutile decor- L’art. 197 del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, recante
so del termine e di accertata inattività, il Ministro dell’ambiente e “Norme in materia ambientale.” così dispone:
della tutela del territorio diffida il Presidente della Giunta regionale «Competenze delle province. – 1. In attuazione dell’articolo 19 del
a provvedere entro un congruo termine e, in caso di protrazione del- decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, alle province competono in
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l’inerzia, può adottare in via sostitutiva tutte le iniziative necessarie linea generale le funzioni amministrative concernenti la programma-
ai predetti fini. zione ed organizzazione del recupero e dello smaltimento dei rifiuti
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3. Le ordinanze di cui al comma 1 indicano le norme a cui si a livello provinciale, da esercitarsi con le risorse umane, strumentali
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intende derogare e sono adottate su parere degli organi tecnici o tec- e finanziarie disponibili a legislazione vigente, ed in particolare:
nico-sanitari locali, che si esprimono con specifico riferimento alle a) il controllo e la verifica degli interventi di bonifica ed il
conseguenze ambientali. monitoraggio ad essi conseguenti;
4. Le ordinanze di cui al comma 1 possono essere reiterate per b) il controllo periodico su tutte le attività di gestione, di
un periodo non superiore a 18 mesi per ogni speciale forma di gestio- intermediazione e di commercio dei rifiuti, ivi compreso l’accerta-
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ne dei rifiuiti. Qualora ricorrano comprovate necessità, il Presidente mento delle violazioni delle disposizioni di cui alla parte quarta del
della regione d’intesa con il Ministro dell’ambiente e della tutela del presente decreto;
territorio può adottare, dettando specifiche prescrizioni, le ordinan- c) la verifica ed il controllo dei requisiti previsti per l’applica-
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ze di cui al comma 1 anche oltre i predetti termini. zione delle procedure semplificate, con le modalità di cui agli artico-
5. Le ordinanze di cui al comma 1 che consentono il ricorso li 214, 215, e 216;
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temporaneo a speciali forme di gestione dei rifiuti pericolosi sono d) l’individuazione, sulla base delle previsioni del piano terri-
comunicate dal Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio alla toriale di coordinamento di cui all’articolo 20, comma 2, del decreto
Commissione dell’Unione europea.». legislativo 18 agosto 2000, n. 267, ove già adottato, e delle previsioni
di cui all’articolo 199, comma 3, lettere d) e h), nonché sentiti
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Nota all’art. 2, comma 1, lettera p): l’Autorità d’ambito ed i comuni, delle zone idonee alla localizzazione
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degli impianti di smaltimento dei rifiuti, nonché delle zone non ido-
Per l’art. 195 del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152 vedi
nee alla localizzazione di impianti di recupero e di smaltimento dei
nota all’art. 2, comma 1.
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rifiuti.
2. Ai fini dell’esercizio delle proprie funzioni le province posso-
Nota all’art. 2, comma 3: no avvalersi, mediante apposite convenzioni, di organismi pubblici,
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L’art. 91 della legge regionale 3 maggio 2001 n. 6, recante “Dispo- ivi incluse le Agenzie regionali per la protezione dell’ambiente
sizioni programmatiche e finanziarie per l’anno 2001” così dispone: (ARPA), con specifiche esperienze e competenze tecniche in materia,
«Norme sulla valutazione di impatto ambientale. – 1. Nell’ambito fermo restando quanto previsto dagli articoli 214, 215 e 216 in tema
della Regione siciliana la valutazione di impatto ambientale viene di procedure semplificate.
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svolta nel rispetto dei principi e delle disposizioni stabilite dal D.P.R. 3. Gli addetti al controllo sono autorizzati ad effettuare ispezio-
12 aprile 1996 atto di indirizzo e coordinamento per l’attuazione del- ni, verifiche e prelievi di campioni all’interno di stabilimenti, impian-
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l’articolo 40, comma 1, della legge 22 febbraio 1994, n. 146, concer- ti o imprese che producono o che svolgono attività di gestione dei
nente disposizioni in materia di valutazione di impatto ambientale e rifiuti. Il segreto industriale non può essere opposto agli addetti al
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controllo, che sono, a loro volta, tenuti all’obbligo della riservatezza lo 200, nonché dell’offerta di smaltimento e di recupero da parte del
ai sensi della normativa vigente. sistema industriale;
4. Il personale appartenente al Comando carabinieri tutela c) la delimitazione di ogni singolo ambito territoriale ottima-
ambiente (C.C.T.A.) è autorizzato ad effettuare le ispezioni e le verifi- le sul territorio regionale, nel rispetto delle linee guida di cui all’arti-
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che necessarie ai fini dell’espletamento delle funzioni di cui all’arti- colo 195, comma 1, lettera m);
colo 8 della legge 8 luglio 1986, n. 349, istitutiva del Ministero del- d) il complesso delle attività e dei fabbisogni degli impianti
l’ambiente. necessari a garantire la gestione dei rifiuti urbani secondo criteri di
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5. Nell’ambito delle competenze di cui al comma 1, le province trasparenza, efficacia, efficienza, economicità e autosufficienza della
sottopongono ad adeguati controlli periodici gli stabilimenti e le gestione dei rifiuti urbani non pericolosi all’interno di ciascuno degli
imprese che smaltiscono o recuperano rifiuti, curando, in particola- ambiti territoriali ottimali di cui all’articolo 200, nonché ad assicura-
re, che vengano effettuati adeguati controlli periodici sulle attività re lo smaltimento dei rifiuti speciali in luoghi prossimi a quelli di
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sottoposte alle procedure semplificate di cui agli articoli 214, 215, e produzione al fine di favorire la riduzione della movimentazione di
216 e che i controlli concernenti la raccolta ed il trasporto di rifiuti rifiuti;
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pericolosi riguardino, in primo luogo, l’origine e la destinazione dei e) la promozione della gestione dei rifiuti per ambiti territo-
rifiuti. riali ottimali attraverso una adeguata disciplina delle incentivazioni,
6. Restano ferme le altre disposizioni vigenti in materia di vigi- prevedendo per gli ambiti più meritevoli, tenuto conto delle risorse
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lanza e controllo previste da disposizioni speciali.». disponibili a legislazione vigente, una maggiorazione di contributi; a
tal fine le regioni possono costituire nei propri bilanci un apposito
Note all’art. 3, comma 1, lettera d): fondo;
— L’art. 20 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, recante f) le prescrizioni contro l’inquinamento del suolo ed il versa-
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“Testo unico delle leggi sull’ordinamento degli enti locali” così dispone: mento nel terreno di discariche di rifiuti civili ed industriali che
«Compiti di programmazione . – 1. La provincia: comunque possano incidere sulla qualità dei corpi idrici superficiali
a) raccoglie e coordina le proposte avanzate dai comuni, ai e sotterranei, nel rispetto delle prescrizioni dettate ai sensi dell’arti-
fini della programmazione economica, territoriale ed ambientale colo 65, comma 3, lettera f);
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della Regione; g) la stima dei costi delle operazioni di recupero e di smalti-
b) concorre alla determinazione del programma regionale di mento dei rifiuti urbani;
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sviluppo e degli altri programmi e piani regionali secondo norme det- h) i criteri per l’individuazione, da parte delle province, delle
tate dalla legge regionale; aree non idonee alla localizzazione degli impianti di recupero e smal-
c) formula e adotta, con riferimento alle previsioni e agli timento dei rifiuti nonché per l’individuazione dei luoghi o impianti
obiettivi del programma regionale di sviluppo, propri programmi adatti allo smaltimento dei rifiuti, nel rispetto dei criteri generali di
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pluriennali sia di carattere generale che settoriale e promuove il coor- cui all’articolo 195, comma 1, lettera p);
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dinamento dell’attività programmatoria dei comuni. i) le iniziative dirette a limitare la produzione dei rifiuti ed a
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2. La provincia, inoltre, ferme restando le competenze dei favorire il riutilizzo, il riciclaggio ed il recupero dei rifiuti;
comuni ed in attuazione della legislazione e dei programmi regionali, l) le iniziative dirette a favorire il recupero dai rifiuti di mate-
predispone ed adotta il piano territoriale di coordinamento che deter- riali e di energia;
mina gli indirizzi generali di assetto del territorio e, in particolare, m) le misure atte a promuovere la regionalizzazione della rac-
indica: colta, della cernita e dello smaltimento dei rifiuti urbani:
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a) le diverse destinazioni del territorio in relazione alla preva- n) i tipi, le quantità e l’origine dei rifiuti da recuperare o da
lente vocazione delle sue parti; smaltire, suddivisi per singolo ambito territoriale ottimale per quan-
b) la localizzazione di massima delle maggiori infrastrutture to riguarda i rifiuti urbani;
e delle principali linee di comunicazione; o) la determinazione, nel rispetto delle norme tecniche di cui
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c) le linee di intervento per la sistemazione idrica, idrogeolo- all’articolo 195, comma 2, lettera a), di disposizioni speciali per rifiu-
gica ed idraulico-forestale ed in genere per il consolidamento del ti di tipo particolare, comprese quelle di cui all’articolo 225, comma 6;
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suolo e la regimazione delle acque; p) i requisiti tecnici generali relativi alle attività di gestione
d) le aree nelle quali sia opportuno istituire parchi o riserve dei rifiuti nel rispetto della normativa nazionale e comunitaria.
naturali. 4. Il piano regionale di gestione dei rifiuti è coordinato con gli
3. I programmi pluriennali e il piano territoriale di coordina- altri strumenti di pianificazione di competenza regionale previsti
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mento sono trasmessi alla Regione ai fini di accertarne la conformi- dalla normativa vigente, ove adottati.
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tà agli indirizzi regionali della programmazione socio-economica e 5. Costituiscono parte integrante del piano regionale i piani per
territoriale. la bonifica delle aree inquinate che devono prevedere:
4. La legge regionale detta le procedure di approvazione, non- a) l’ordine di priorità degli interventi, basato su un criterio di
ché norme che assicurino il concorso dei comuni alla formazione dei valutazione del rischio elaborato dall’Agenzia per la protezione del-
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programmi pluriennali e dei piani territoriali di coordinamento. l’ambiente e per i servizi tecnici (APAT);
5. Ai fini del coordinamento e dell’approvazione degli strumen- b) l’individuazione dei siti da bonificare e delle caratteristiche
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ti di pianificazione territoriale predisposti dai comuni, la provincia generali degli inquinamenti presenti;
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esercita le funzioni ad essa attribuite dalla Regione ed ha, in ogni c) le modalità degli interventi di bonifica e risanamento
caso, il compito di accertare la compatibilità di detti strumenti con le ambientale, che privilegino prioritariamente l’impiego di materiali
previsioni del piano territoriale di coordinamento. provenienti da attività di recupero di rifiuti urbani;
6. Gli enti e le amministrazioni pubbliche, nell’esercizio delle d) la stima degli oneri finanziari;
rispettive competenze, si conformano ai piani territoriali di coordina- e) le modalità di smaltimento dei materiali da asportare.
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mento delle province e tengono conto dei loro programmi plurien- 6. L’approvazione del piano regionale o il suo adeguamento è
nali.». requisito necessario per accedere ai finanziamenti nazionali.
— L’art. 199 del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, recante 7. La regione approva o adegua il piano entro due anni dalla
ID
“Norme in materia ambientale.” così dispone: data di entrata in vigore della parte quarta del presente decreto; nel
«Piani regionali. – 1. Le regioni, sentite le province, i comuni e, frattempo, restano in vigore i piani regionali vigenti.
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per quanto riguarda i rifiuti urbani, le Autorità d’ambito di cui all’ar- 8. In caso di inutile decorso del termine di cui al comma 7 e di
ticolo 201, nel rispetto dei princìpi e delle finalità di cui agli articoli accertata inattività, il Ministro dell’ambiente e tutela del territorio
177, 178, 179, 180, 181 e 182 ed in conformità ai criteri generali sta- diffida gli organi regionali competenti ad adempiere entro un con-
biliti dall’articolo 195, comma 1, lettera m) ed a quelli previsti dal gruo termine e, in caso di protrazione dell’inerzia, adotta, in via sosti-
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presente articolo, predispongono piani regionali di gestione dei rifiu- tutiva, i provvedimenti necessari alla elaborazione e approvazione
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2. I piani regionali di gestione dei rifiuti prevedono misure tese previsti dal piano regionale nei termini e con le modalità stabiliti e
alla riduzione delle quantità, dei volumi e della pericolosità dei rifiuti. tali omissioni possano arrecare un grave pregiudizio all’attuazione
3. I piani regionali di gestione dei rifiuti prevedono inoltre: del piano medesimo, il Ministro dell’ambiente e tutela del territorio
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a) le condizioni ed i criteri tecnici in base ai quali, nel rispet- diffida le autorità inadempienti a provvedere entro un termine non
to delle disposizioni vigenti in materia, gli impianti per la gestione inferiore a centottanta giorni. Decorso inutilmente detto termine, il
dei rifiuti, ad eccezione delle discariche, possono essere localizzati Ministro può adottare, in via sostitutiva, tutti i provvedimenti neces-
nelle aree destinate ad insediamenti produttivi; sari e idonei per l’attuazione degli interventi contenuti nel piano. A
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b) la tipologia ed il complesso degli impianti di smaltimento tal fine può avvalersi anche di commissari ad acta”.
e di recupero dei rifiuti urbani da realizzare nella regione, tenendo 10. I provvedimenti di cui al comma 9 possono riguardare inter-
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conto dell’obiettivo di assicurare la gestione dei rifiuti urbani non venti finalizzati a:
pericolosi all’interno degli ambiti territoriali ottimali di cui all’artico- a) attuare la raccolta differenziata dei rifiuti;
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b) provvedere al reimpiego, al recupero e al riciclaggio degli commi 2 e 3 è disciplinata dalla normativa nazionale e comunitaria
imballaggi conferiti al servizio pubblico; in materia di qualità dell’aria e di inquinamento atmosferico da
c) favorire operazioni di trattamento dei rifiuti urbani ai fini impianti industriali. L’autorizzazione all’esercizio nei predetti
del riciclaggio e recupero degli stessi; impianti di operazioni di recupero di rifiuti non individuati ai sensi
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d) favorire la realizzazione e l’utilizzo di impianti per il recu- del presente articolo resta comunque sottoposta alle disposizioni di
pero dei rifiuti solidi urbani. cui agli articoli 208, 209, 210 e 211.
11. Le regioni, sentite le province interessate, d’intesa tra loro o 9. Alle denunce, alle comunicazioni e alle domande disciplinate
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singolarmente, per le finalità di cui alla parte quarta del presente dal presente Capo si applicano, in quanto compatibili, le disposizioni
decreto provvedono all’aggiornamento del piano nonché alla pro- relative alle attività private sottoposte alla disciplina degli articoli 19
grammazione degli interventi attuativi occorrenti in conformità alle e 20 della legge 7 agosto 1990, n. 241. Si applicano, altresì, le dispo-
procedure e nei limiti delle risorse previste dalla normativa vigente. sizioni di cui all’articolo 21 della legge 7 agosto 1990, n. 241. A con-
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12. Sulla base di appositi accordi di programma stipulati con il dizione che siano rispettate le condizioni, le norme tecniche e le pre-
Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio, di concerto con il scrizioni specifiche adottate ai sensi dei commi 1, 2 e 3 dell’articolo
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Ministro delle attività produttive, d’intesa con la regione interessata, 216, l’esercizio delle operazioni di recupero dei rifiuti possono essere
possono essere autorizzati, ai sensi degli articoli 214 e 216, la costru- intraprese decorsi novanta giorni dalla comunicazione di inizio di
zione e l’esercizio, oppure il solo esercizio, all’interno di insediamen- attività alla provincia.».
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ti industriali esistenti, di impianti per il recupero di rifiuti urbani non — L’art. 215 del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, recan-
previsti dal piano regionale, qualora ricorrano le seguenti condizioni: te “Norme in materia ambientale.” così dispone:
a) siano riciclati e recuperati come materia prima rifiuti pro- «Autosmaltimento. – 1. A condizione che siano rispettate le
venienti da raccolta differenziata, sia prodotto composto da rifiuti norme tecniche e le prescrizioni specifiche di cui all’articolo 214,
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oppure sia utilizzato combustibile da rifiuti; commi 1, 2 e 3, le attività di smaltimento di rifiuti non pericolosi
b) siano rispettate le norme tecniche di cui agli articoli 214 effettuate nel luogo di produzione dei rifiuti stessi possono essere
e 216; intraprese decorsi novanta giorni dalla comunicazione di inizio di
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c) siano utilizzate le migliori tecnologie di tutela dell’ambiente; attività alla provincia territorialmente competente, entro dieci giorni
d) sia garantita una diminuzione delle emissioni inquinanti.”. dal ricevimento della comunicazione stessa.
2. Le norme tecniche di cui al comma 1 prevedono in partico-
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— La legge 23 marzo 2001, n. 93 reca: “Disposizioni in campo
ambientale.” ed è pubblicata nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica lare:
italiana del 4 aprile 2001, n. 79. a) il tipo, la quantità e le caratteristiche dei rifiuti da smaltire;
b) il ciclo di provenienza dei rifiuti;
Note all’art. 3, comma 1, lettera e): c) le condizioni per la realizzazione e l’esercizio degli im-
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— L’art. 214 del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, recan- pianti;
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te “Norme in materia ambientale.” così dispone: d) le caratteristiche dell’impianto di smaltimento;
«Determinazione delle attività e delle caratteristiche dei rifiuti per e) la qualità delle emissioni e degli scarichi idrici nell’am-
l’ammissione alle procedure semplificate. – 1. Le procedure semplifica- biente.
te di cui al presente Capo devono garantire in ogni caso un elevato 3. La provincia iscrive in un apposito registro le imprese che
livello di protezione ambientale e controlli efficaci ai sensi e nel effettuano la comunicazione di inizio di attività ed entro il termine di
rispetto di quanto disposto dall’articolo 178, comma 2. cui al comma 1 verifica d’ufficio la sussistenza dei presupposti e dei
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2. Con decreti del Ministro dell’ambiente e della tutela dei terri- requisiti richiesti. A tal fine, alla comunicazione di inizio di attività,
torio di concerto con i Ministri delle attività produttive, della salute a firma del legale rappresentante dell’impresa, è allegata una relazio-
e, per i rifiuti agricoli e le attività che danno vita ai fertilizzanti, con ne dalla quale deve risultare:
a) il rispetto delle condizioni e delle norme tecniche specifi-
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ti, e le condizioni in base alle quali le attività di smaltimento di rifiu- b) il rispetto delle norme tecniche di sicurezza e delle proce-
ti non pericolosi effettuate dai produttori nei luoghi di produzione dure autorizzative previste dalla normativa vigente.
degli stessi e le attività di recupero di cui all’allegato C alla parte 4. La provincia, qualora accerti il mancato rispetto delle norme
quarta del presente decreto sono sottoposte alle procedure semplifi- tecniche e delle condizioni di cui al comma 1, dispone con provvedi-
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cate di cui agli articoli 215 e 216. Con la medesima procedura si prov- mento motivato il divieto di inizio ovvero di prosecuzione dell’attivi-
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vede all’aggiornamento delle predette norme tecniche e condizioni. tà, salvo che l’interessato non provveda a conformare alla normativa
3. [soppresso]. vigente detta attività ed i suoi effetti entro il termine e secondo le pre-
4. Le norme e le condizioni di cui al comma 2 e le procedure scrizioni stabiliti dall’amministrazione.
semplificate devono garantire che i tipi o le quantità di rifiuti ed i 5. La comunicazione di cui al comma 1 deve essere rinnovata
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procedimenti e metodi di smaltimento o di recupero siano tali da non ogni cinque anni e, comunque, in caso di modifica sostanziale delle
costituire un pericolo per la salute dell’uomo e da non recare pregiu- operazioni di autosmaltimento.
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dizio all’ambiente. In particolare, ferma restando la disciplina del 6. Restano sottoposte alle disposizioni di cui agli articoli 208,
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decreto legislativo 11 maggio 2005, n. 133, per accedere alle procedu- 209, 210 e 211 le attività di autosmaltimento di rifiuti pericolosi e la
re semplificate, le attività di trattamento termico e di recupero ener- discarica di rifiuti.».
getico devono, inoltre, rispettare le seguenti condizioni: — L’art. 216 del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, recan-
a) siano utilizzati combustibili da rifiuti urbani oppure rifiu- te “Norme in materia ambientale.” così dispone:
ti speciali individuati per frazioni omogenee; «Operazioni di recupero. – 1. A condizione che siano rispettate le
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b) i limiti di emissione non siano inferiori a quelli stabiliti per norme tecniche e le prescrizioni specifiche di cui all’articolo 214,
gli impianti di incenerimento e coincenerimento dei rifiuti dalla nor- commi 1, 2 e 3, l’esercizio delle operazioni di recupero dei rifiuti può
mativa vigente, con particolare riferimento al decreto legislativo 11 essere intrapreso decorsi novanta giorni dalla comunicazione di ini-
ID
maggio 2005, n. 133; zio di attività alla provincia territorialmente competente, entro dieci
c) sia garantita la produzione di una quota minima di trasfor- giorni dal ricevimento della comunicazione stessa. Nelle ipotesi di
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mazione del potere calorifico dei rifiuti in energia utile calcolata su rifiuti elettrici ed elettronici di cui all’articolo 227, comma 1, lettera
base annuale; a), di veicoli fuori uso di cui all’articolo 227, comma 1, lettera c), e di
d) siano rispettate le condizioni, le norme tecniche e le pre- impianti di coincenerimento, l’avvio delle attività è subordinato all’ef-
scrizioni specifiche di cui agli articoli 215, comma 2, e 216, commi 1, fettuazione di una visita preventiva, da parte della provincia compe-
A
5. Sino all’emanazione dei decreti di cui al comma 2 relativa- tazione della predetta comunicazione (376).
mente alle attività di recupero continuano ad applicarsi le disposizio- 2. Le condizioni e le norme tecniche di cui al comma 1, in rela-
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ni di cui ai decreti del Ministro dell’ambiente 5 febbraio 1998 e 12 zione a ciascun tipo di attività, prevedono in particolare:
giugno 2002, n. 161. a) per i rifiuti non pericolosi:
6. La emanazione delle norme e delle condizioni di cui al 1) le quantità massime impiegabili;
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comma 2 deve riguardare, in primo luogo, i rifiuti indicati nella lista 2) la provenienza, i tipi e le caratteristiche dei rifiuti utilizzabili
verde di cui all’allegato II del regolamento CE 1 febbraio 1993, n. 259. nonché le condizioni specifiche alle quali le attività medesime sono
7. Per la tenuta dei registri di cui agli articoli 215, comma 3, e sottoposte alla disciplina prevista dal presente articolo;
216, comma 3, e per l’effettuazione dei controlli periodici, l’interessa- 3) le prescrizioni necessarie per assicurare che, in relazione ai
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to è tenuto a versare alla Sezione regionale dell’albo il diritto di iscri- tipi o alle quantità dei rifiuti ed ai metodi di recupero, i rifiuti stessi
zione annuale di cui all’articolo 212, comma 26. siano recuperati senza pericolo per la salute dell’uomo e senza usare
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8. La costruzione di impianti che recuperano rifiuti nel rispetto procedimenti o metodi che potrebbero recare pregiudizio all’am-
delle condizioni, delle prescrizioni e delle norme tecniche di cui ai biente;
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b) per i rifiuti pericolosi: presso l’impianto dove avvengono le operazioni di riciclaggio e di
1) le quantità massime impiegabili; recupero previste ai punti da R1 a R9 dell’allegato C alla parte quar-
2) la provenienza, i tipi e le caratteristiche dei rifiuti; ta del presente decreto.
3) le condizioni specifiche riferite ai valori limite di sostanze 14. Fatto salvo quanto previsto dal comma 13, le norme tecni-
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pericolose contenute nei rifiuti, ai valori limite di emissione per ogni che di cui ai commi 1, 2 e 3 stabiliscono le caratteristiche impianti-
tipo di rifiuto ed al tipo di attività e di impianto utilizzato, anche in stiche dei centri di messa in riserva di rifiuti non pericolosi non loca-
relazione alle altre emissioni presenti in sito; lizzati presso gli impianti dove sono effettuate le operazioni di rici-
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4) gli altri requisiti necessari per effettuare forme diverse di claggio e di recupero individuate ai punti da R1 a R9 dell’allegato C
recupero; alla parte quarta del presente decreto, nonché le modalità di stoccag-
5) le prescrizioni necessarie per assicurare che, in relazione al gio e i termini massimi entro i quali i rifiuti devono essere avviati alle
tipo ed alle quantità di sostanze pericolose contenute nei rifiuti ed ai predette operazioni.
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metodi di recupero, i rifiuti stessi siano recuperati senza pericolo per 15. Le comunicazioni effettuate alla data di entrata in vigore del
la salute dell’uomo e senza usare procedimenti e metodi che potreb- presente decreto alle sezioni regionali dell’albo sono trasmesse, a
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bero recare pregiudizio all’ambiente. cura delle Sezioni medesime, alla provincia territorialmente compe-
3. La provincia iscrive in un apposito registro le imprese che tente.».
effettuano la comunicazione di inizio di attività e, entro il termine di
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cui al comma 1, verifica d’ufficio la sussistenza dei presupposti e dei Nota all’art. 3, comma 2:
requisiti richiesti. A tal fine, alla comunicazione di inizio di attività, Per l’art. 191 del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152 vedi
a firma del legale rappresentante dell’impresa, è allegata una rela- nota all’art. 2, comma 1, lettera n).
zione dalla quale risulti (377):
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a) il rispetto delle norme tecniche e delle condizioni specifi- Nota all’art. 4, comma 1:
che di cui al comma 1; L’art. 198 del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, recante
b) il possesso dei requisiti soggettivi richiesti per la gestione “Norme in materia ambientale.” così dispone:
dei rifiuti;
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«Competenze dei comuni. – 1. I comuni concorrono, nell’ambito
c) le attività di recupero che si intendono svolgere; delle attività svolte a livello degli ambiti territoriali ottimali di cui
d) lo stabilimento, la capacità di recupero e il ciclo di tratta-
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all’articolo 200 e con le modalità ivi previste, alla gestione dei rifiuti
mento o di combustione nel quale i rifiuti stessi sono destinati ad urbani ed assimilati. Sino all’inizio delle attività del soggetto aggiudi-
essere recuperati, nonché l’utilizzo di eventuali impianti mobili; catario della gara ad evidenza pubblica indetta dall’Autorità d’ambi-
e) le caratteristiche merceologiche dei prodotti derivanti dai to ai sensi dell’articolo 202, i comuni continuano la gestione dei rifiu-
cicli di recupero (378). ti urbani e dei rifiuti assimilati avviati allo smaltimento in regime di
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4. La provincia, qualora accerti il mancato rispetto delle norme
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privativa nelle forme di cui al l’articolo 113, comma 5, del decreto
tecniche e delle condizioni di cui al comma 1, dispone, con provvedi-
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legislativo 18 agosto 2000, n. 267.
mento motivato, il divieto di inizio ovvero di prosecuzione dell’attivi- 2. I comuni concorrono a disciplinare la gestione dei rifiuti
tà, salvo che l’interessato non provveda a conformare alla normativa urbani con appositi regolamenti che, nel rispetto dei principi di tra-
vigente detta attività ed i suoi effetti entro il termine e secondo le pre- sparenza, efficienza, efficacia ed economicità e in coerenza con i
scrizioni stabiliti dall’amministrazione (379). piani d’ambito adottati ai sensi dell’articolo 201, comma 3, stabilisco-
5. La comunicazione di cui al comma 1 deve essere rinnovata no in particolare:
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ogni cinque anni e comunque in caso di modifica sostanziale delle a) le misure per assicurare la tutela igienico-sanitaria in tutte
operazioni di recupero. le fasi della gestione dei rifiuti urbani;
6. La procedura semplificata di cui al presente articolo sostitui- b) le modalità del servizio di raccolta e trasporto dei rifiuti
sce, limitatamente alle variazioni qualitative e quantitative delle urbani;
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a) delle attività per il riciclaggio e per il recupero di materia dei rifiuti urbani pericolosi e dei rifiuti da esumazione ed estumula-
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prima secondaria e di produzione di compost di qualità dai rifiuti zione di cui all’articolo 184, comma 2, lettera f);
provenienti da raccolta differenziata; e) le misure necessarie ad ottimizzare le forme di conferimen-
b) delle attività di trattamento dei rifiuti urbani per ottenere to, raccolta e trasporto dei rifiuti primari di imballaggio in sinergia con
combustibile da rifiuto effettuate nel rispetto delle norme tecniche di altre frazioni merceologiche, fissando standard minimi da rispettare;
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ra di cui all’articolo 214, comma 4, lettera b), e dei limiti delle altre g) l’assimilazione, per qualità e quantità, dei rifiuti speciali
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emissioni inquinanti stabilite da disposizioni vigenti e fatta salva l’os- non pericolosi ai rifiuti urbani, secondo i criteri di cui all’articolo
servanza degli altri vincoli a tutela dei profili sanitari e ambientali, 195, comma 2, lettera e), ferme restando le definizioni di cui all’arti-
entro sessanta giorni dalla data di entrata in vigore della parte quar- colo 184, comma 2, lettere c) e d).
ta del presente decreto, il Ministro dell’ambiente e della tutela del ter- 3. I comuni sono tenuti a fornire alla regione, alla provìncia ed
ritorio, di concerto con il Ministro delle attività produttive, determi- alle Autorità d’ambito tutte le informazioni sulla gestione dei rifiuti
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na modalità, condizioni e misure relative alla concessione di incenti- urbani da esse richieste.
vi finanziari previsti da disposizioni legislative vigenti a favore del- 4. I comuni sono altresì tenuti ad esprimere il proprio parere in
l’utilizzazione dei rifiuti in via prioritaria in operazioni di riciclaggio ordine all’approvazione dei progetti di bonifica dei siti inquinati rila-
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e di recupero per ottenere materie, sostanze, oggetti, nonché come sciata dalle regioni.».
combustibile per produrre energia elettrica, tenuto anche conto del
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tembre 2001 e dal relativo decreto legislativo di attuazione 29 dicem- o detenga a qualsiasi titolo locali, o aree scoperte ad uso privato o
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bre 2003, n. 387 (380). pubblico non costituenti accessorio o pertinenza dei locali medesimi,
9. [soppresso]. a qualsiasi uso adibiti, esistenti nelle zone del territorio comunale,
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10. [soppresso]. che producano rifiuti urbani, è tenuto al pagamento di una tariffa. La
11. Alle attività di cui al presente articolo si applicano integral- tariffa costituisce il corrispettivo per lo svolgimento del servizio di
mente le norme ordinarie per il recupero e lo smaltimento qualora i raccolta, recupero e smaltimento dei rifiuti solidi urbani e ricom-
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rifiuti non vengano destinati in modo effettivo ed oggettivo al recu- prende anche i costi indicati dall’articolo 15 del decreto legislativo 13
pero. gennaio 2003, n. 36. La tariffa di cui all’articolo 49 del decreto legi-
12. Le condizioni e le norme tecniche relative ai rifiuti pericolo- slativo 5 febbraio 1997, n. 22, è soppressa a decorrere dall’entrata in
si di cui al comma 1 sono comunicate alla Commissione dell’Unione vigore del presente articolo, salvo quanto previsto dal comma 11.
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europea tre mesi prima della loro entrata in vigore. 2. La tariffa per la gestione dei rifiuti è commisurata alle quan-
13. Le operazioni di messa in riserva dei rifiuti pericolosi indi- tità e qualità medie ordinarie di rifiuti prodotti per unità di superfi-
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viduati ai sensi del presente articolo sono sottoposte alle procedure cie, in relazione agli usi e alla tipologia di attività svolte, sulla base di
semplificate di comunicazione di inizio di attività solo se effettuate parametri, determinati con il regolamento di cui al comma 6, che
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tengano anche conto di indici reddituali articolati per fasce di uten- costituenti accessorio o pertinenza dei locali medesimi, a qualsiasi
za e territoriali. uso adibiti, esistenti nelle zone del territorio comunale.
3. La tariffa è determinata, entro tre mesi dalla data di entrata 4. La tariffa è composta da una quota determinata in relazione
in vigore del decreto di cui al comma 6, dalle autorità d’ambito ed è alle componenti essenziali del costo del servizio, riferite in particola-
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applicata e riscossa dai soggetti affidatari del servizio di gestione re agli investimenti per le opere e dai relativi ammortamenti, e da
integrata sulla base dei criteri fissati dal regolamento di cui al com- una quota rapportata alle quantità di rifiuti conferiti, al servizio for-
ma 6. Nella determinazione della tariffa è prevista la copertura anche nito, e all’entità dei costi di gestione, in modo che sia assicurata la
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di costi accessori relativi alla gestione dei rifiuti urbani quali, ad copertura integrale dei costi di investimento e di esercizio.
esempio, le spese di spazzamento delle strade. Qualora detti costi 4-bis. A decorrere dall’esercizio finanziario che precede i due
vengano coperti con la tariffa ciò deve essere evidenziato nei piani anni dall’entrata in vigore della tariffa, i comuni sono tenuti ad
finanziari e nei bilanci dei soggetti affidatari del servizio. approvare e a presentare all’Osservatorio nazionale sui rifiuti il piano
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4. La tariffa è composta da una quota determinata in relazione finanziario e la relazione di cui all’articolo 8 del decreto del
alle componenti essenziali del costo del servizio, riferite in particola- Presidente della Repubblica 27 aprile 1999, n. 158.
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re agli investimenti per le opere ed ai relativi ammortamenti, nonché 5. Il Ministro dell’ambiente di concerto con il Ministro dell’in-
da una quota rapportata alle quantità di rifiuti conferiti, al servizio dustria del commercio e dell’artigianato, sentita la Conferenza per-
fornito e all’entità dei costi di gestione, in modo che sia assicurata la manente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province autono-
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copertura integrale dei costi di investimento e di esercizio. me di Trento e Bolzano elabora un metodo normalizzato per defini-
5. Le autorità d’ambito approvano e presentano all’Autorità di re le componenti dei costi e determinare la tariffa di riferimento, pre-
cui all’articolo 207 il piano finanziario e la relativa relazione redatta vedendo disposizioni transitorie per garantire la graduale applicazio-
dal soggetto affidatario del servizio di gestione integrata. Entro quat- ne del metodo normalizzato e della tariffa ed il graduale raggiungi-
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tro anni dalla data di entrata in vigore del regolamento di cui al mento dell’integrale copertura dei costi del servizio di gestione dei
comma 6, dovrà essere gradualmente assicurata l’integrale copertura rifiuti urbani da parte dei comuni.
dei costi. 6. La tariffa di riferimento è articolata per fasce di utenza e ter-
6. Il Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio, di con-
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ritoriali.
certo con il Ministro delle attività produttive, sentiti la Conferenza 7. La tariffa di riferimento costituisce la base per la determina-
Stato regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano, le rap- zione della tariffa nonché per orientare e graduare nel tempo gli ade-
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presentanze qualificate degli interessi economici e sociali presenti guamenti tariffari derivanti dall’applicazione del presente decreto.
nel Consiglio economico e sociale per le politiche ambientali 8. La tariffa è determinata dagli enti locali, anche in relazione al
(CESPA) e i soggetti interessati, disciplina, con apposito regolamen- piano finanziario degli interventi relativi al servizio.
to da emanarsi entro sei mesi dalla data di entrata in vigore della 9. La tariffa è applicata dai soggetti gestori nel rispetto della
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parte quarta del presente decreto e nel rispetto delle disposizioni di
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convenzione e del relativo disciplinare.
cui al presente articolo, i criteri generali sulla base dei quali vengono
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10. Nella modulazione della tariffa sono assicurate agevolazioni
definite le componenti dei costi e viene determinata la tariffa, anche per le utenze domestiche e per la raccolta differenziata delle frazioni
con riferimento alle agevolazioni di cui al comma 7, garantendo umide e delle altre frazioni, ad eccezione della raccolta differenziata
comunque l’assenza di oneri per le autorità interessate. dei rifiuti di imballaggio che resta a carico dei produttori e degli uti-
7. Nella determinazione della tariffa possono essere previste lizzatori. È altresì assicurata la gradualità degli adeguamenti deri-
agevolazioni per le utenze domestiche e per quelle adibite ad uso sta- vanti dalla applicazione del presente decreto.
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gionale o non continuativo, debitamente documentato ed accertato, 11. Per le successive determinazioni della tariffa si tiene conto
che tengano anche conto di indici reddituali articolati per fasce di degli obiettivi di miglioramento della produttività e della qualità del
utenza e territoriali. In questo caso, nel piano finanziario devono servizio fornito e del tasso di inflazione programmato.
essere indicate le risorse necessarie per garantire l’integrale copertu- 12. L’eventuale modulazione della tariffa tiene conto degli inve-
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ra dei minori introiti derivanti dalle agevolazioni, secondo i criteri stimenti effettuati dai comuni che risultino utili ai fini dell’organizza-
fissati dal regolamento di cui al comma 6.
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che effettua l’attività di recupero dei rifiuti stessi. 29 settembre 1973, n. 602, e del decreto del Presidente della
11. Sino alla emanazione del regolamento di cui al comma 6 e Repubblica 28 gennaio 1988, n. 43 .
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fino al compimento degli adempimenti per l’applicazione della tarif- 16. In via sperimentale i comuni possono attivare il sistema
tariffario anche prima del termine di cui al comma 1.
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— L’art. 49 del decreto legislativo 5 febbraio 1997, n. 22, recan- — L’art. 159 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267,
te “Attuazione della direttiva 91/156/CEE sui rifiuti, della direttiva recante “Testo unico delle leggi sull’ordinamento degli enti locali”
n. 91/689/CEE sui rifiuti pericolosi e della direttiva 94/62/CE sugli così dispone:
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imballaggi e sui rifiuti di imballaggio” così recita: «Norme sulle esecuzioni nei confronti degli enti locali. – 1. Non
«Istituzione della tariffa. – 1. La tassa per lo smaltimento dei sono ammesse procedure di esecuzione e di espropriazione forzata
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rifiuti di cui alla sezione II dal Capo XVIII del titolo III del testo nei confronti degli enti locali presso soggetti diversi dai rispettivi
unico della finanza locale, approvato con regio decreto 14 settembre tesorieri. Gli atti esecutivi eventualmente intrapresi non determinano
1931, n. 1175, come sostituito dall’articolo 21 del decreto del vincoli sui beni oggetto della procedura espropriativa.
Presidente della Repubblica 10 settembre 1982, n. 915 , ed al capo III 2. Non sono soggette ad esecuzione forzata, a pena di nullità
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del decreto legislativo 15 novembre 1993, n. 507, è soppressa a decor- rilevabile anche d’ufficio dal giudice, le somme di competenza degli
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rere dai termini previsti dal regime transitorio, disciplinato dal rego- enti locali destinate a:
lamento di cui al comma 5, entro i quali i comuni devono provvede- a) pagamento delle retribuzioni al personale dipendente e dei
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re alla integrale copertura dei costi del servizio di gestione dei rifiuti conseguenti oneri previdenziali per i tre mesi successivi;
urbani attraverso la tariffa di cui al comma 2. b) pagamento delle rate di mutui e di prestiti obbligazionari
1-bis. Resta, comunque, ferma la possibilità, in via sperimen- scadenti nel semestre in corso;
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tale, per i comuni di deliberare l’applicazione della tariffa ai sensi del c) espletamento dei servizi locali indispensabili.
comma 16. 3. Per l’operatività dei limiti all’esecuzione forzata di cui al
2. I costi per i servizi relativi alla gestione dei rifiuti urbani e dei comma 2 occorre che l’organo esecutivo, con deliberazione da adot-
rifiuti di qualunque natura o provenienza giacenti sulle strade ed tarsi per ogni semestre e notificata al tesoriere, quantifichi preventi-
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aree pubbliche e soggette ad uso pubblico, sono coperti dai comuni vamente gli importi delle somme destinate alle suddette finalità.
mediante l’istituzione di una tariffa. 4. Le procedure esecutive eventualmente intraprese in violazio-
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3. La tariffa deve essere applicata nei confronti di chiunque ne del comma 2 non determinano vincoli sulle somme né limitazioni
occupi oppure conduca locali, o aree scoperte ad uso privato non all’attività del tesoriere.
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5. I provvedimenti adottati dai commissari nominati a seguito locazione delle stesse agli enti locali, secondo i princìpi di sussidia-
dell’esperimento delle procedure di cui all’articolo 37 della legge 6 rietà, differenziazione e adeguatezza.”.
dicembre 1971, n. 1034, e di cui all’articolo 27, comma 1, numero 4, “38. Per le finalità di cui al comma 33, le regioni, nell’esercizio
del testo unico delle leggi sul Consiglio di Stato, emanato con regio delle rispettive prerogative costituzionali in materia di organizzazio-
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decreto 26 giugno 1924, n. 1054, devono essere muniti dell’attestazio- ne e gestione del servizio idrico integrato e del servizio di gestione
ne di copertura finanziaria prevista dall’articolo 151, comma 4, e non integrata dei rifiuti, fatte salve le competenze del Ministero dell’am-
possono avere ad oggetto le somme di cui alle lettere a), b) e c) del biente e della tutela del territorio e del mare, in ottemperanza agli
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comma 2, quantificate ai sensi del comma 3.». obblighi comunitari, procedono entro il 1° luglio 2008, fatti salvi gli
affidamenti e le convenzioni in essere, alla rideterminazione degli
Nota all’art. 4, comma 2, lettera e): ambiti territoriali ottimali per la gestione dei medesimi servizi secon-
— L’art. 194 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, do i princìpi dell’efficienza e della riduzione della spesa nel rispetto
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recante “Testo unico delle leggi sull’ordinamento degli enti locali” dei seguenti criteri generali, quali indirizzi di coordinamento della
così dispone: finanza pubblica:
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«Riconoscimento di legittimità di debiti fuori bilancio. – 1. Con a) in sede di delimitazione degli ambiti secondo i criteri e i
deliberazione consiliare di cui all’articolo 193, comma 2, o con diver- princìpi di cui agli articoli 147 e 200 del decreto legislativo 3 aprile
sa periodicità stabilita dai regolamenti di contabilità, gli enti locali
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2006, n. 152, valutazione prioritaria dei territori provinciali quali
riconoscono la legittimità dei debiti fuori bilancio derivanti da: ambiti territoriali ottimali ai fini dell’attribuzione delle funzioni in
a) sentenze esecutive; materia di rifiuti alle province e delle funzioni in materia di servizio
b) copertura di disavanzi di consorzi, di aziende speciali e di idrico integrato di norma alla provincia corrispondente ovvero, in
istituzioni, nei limiti degli obblighi derivanti da statuto, convenzione caso di bacini di dimensioni più ampie del territorio provinciale, alle
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o atti costitutivi, purché sia stato rispettato l’obbligo di pareggio del regioni o alle province interessate, sulla base di appositi accordi; in
bilancio di cui all’articolo 114 ed il disavanzo derivi da fatti di ge- alternativa, attribuzione delle medesime funzioni ad una delle forme
stione; associative tra comuni di cui agli articoli 30 e seguenti del testo unico
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c) ricapitalizzazione, nei limiti e nelle forme previste dal codi- di cui al decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, composte da sin-
ce civile o da norme speciali, di società di capitali costituite per l’eser- daci o loro delegati che vi partecipano senza percepire alcun com-
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cizio di servizi pubblici locali; penso;
d) procedure espropriative o di occupazione d’urgenza per b) destinazione delle economie a carattere permanente deri-
opere di pubblica utilità; vanti dall’attuazione del presente comma, come accertate da ciascu-
e) acquisizione di beni e servizi, in violazione degli obblighi di na regione con provvedimento comunicato al Ministro dell’economia
cui ai commi 1, 2 e 3 dell’articolo 191, nei limiti degli accertati e e delle finanze, al potenziamento degli interventi di miglioria e
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dimostrati utilità ed arricchimento per l’ente, nell’àmbito dell’esple- manutenzione ordinaria e straordinaria delle reti e delle infrastruttu-
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tamento di pubbliche funzioni e servizi di competenza. re di supporto nei rispettivi ambiti territoriali, nonché al contenimen-
2. Per il pagamento l’ente può provvedere anche mediante un to delle tariffe per gli utenti domestici finali.”.
piano di rateizzazione, della durata di tre anni finanziari compreso — L’art. 45 della legge regionale 8 febbraio 2007, n. 2, recante
quello in corso, convenuto con i creditori. “Disposizioni programmatiche e finanziarie per l’anno 2007” così
3. Per il finanziamento delle spese suddette, ove non possa dispone:
documentalmente provvedersi a norma dell’articolo 193, comma 3, «Individuazione dei nuovi ambiti territoriali ottimali per la gestio-
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l’ente locale può far ricorso a mutui ai sensi degli articoli 202 e ne dei rifiuti urbani. – 1. Per l’esercizio delle funzioni previste dal
seguenti. Nella relativa deliberazione consiliare viene dettagliata- decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152 e successive modifiche e inte-
mente motivata l’impossibilità di utilizzare altre risorse.». grazioni, la gestione dei rifiuti urbani è organizzata sulla base di
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Note all’art. 4, comma 4: ambiti territoriali ottimali. I nuovi ambiti territoriali ottimali sono
individuati, entro 90 giorni, dalla Agenzia per i rifiuti e le acque, sulla
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— Per l’art. 191 del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152 vedi base di uno studio che deve tenere conto della necessità di assicura-
nota all’art. 2, comma 1, lettera n). re l’efficacia, l’efficienza, l’economicità e la funzionalità, nonché la
— L’art. 192 del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, recan- continuità dei servizi, in numero non superiore al 50 per cento di
te “Norme in materia ambientale.” così dispone: quelli esistenti, pari a 14. Gli ambiti territoriali ottimali potranno non
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«Divieto di abbandono. – 1. L’abbandono e il deposito incontrol- coincidere con il territorio della provincia. Gli enti locali ricadenti nel
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lati di rifiuti sul suolo e nel suolo sono vietati. medesimo ambito territoriale ottimale si costituiscono in Consorzio,
2. È, altresì, vietata l’immissione di rifiuti di qualsiasi genere, al quale partecipano obbligatoriamente tutti i comuni, fermo restan-
allo stato solido o liquido, nelle acque superficiali e sotterranee. do quanto previsto dall’articolo 200, comma 6, del decreto legislativo
3. Fatta salva l’applicazione della sanzioni di cui agli articoli 255 n. 152 del 2006. Il Consorzio è dotato di personalità giuridica e costi-
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e 256, chiunque viola i divieti di cui ai commi 1 e 2 è tenuto a proce- tuisce per il proprio ambito territoriale ottimale l’Autorità d’ambito
dere alla rimozione, all’avvio a recupero o allo smaltimento dei rifiu- di cui all’art. 201, comma 2, del decreto legislativo n. 152 del 2006 e
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ti ed al ripristino dello stato dei luoghi in solido con il proprietario e successive modifiche e integrazioni. Il Consorzio è amministrato da
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con i titolari di diritti reali o personali di godimento sull’area, ai quali un consiglio di amministrazione costituito da non più di cinque com-
tale violazione sia imputabile a titolo di dolo o colpa, in base agli ponenti. Con decreto del Presidente della Regione, sulla scorta dello
accertamenti effettuati, in contraddittorio con i soggetti interessati, studio predisposto dall’Agenzia, previa delibera della Giunta regiona-
dai soggetti preposti al controllo. Il sindaco dispone con ordinanza le le, sentita la competente Commissione legislativa dell’Assemblea
operazioni a tal fine necessarie ed il termine entro cui provvedere, regionale siciliana, sono definiti la suddivisione in ambiti e lo sche-
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decorso il quale procede all’esecuzione in danno dei soggetti obbli- ma di convenzione tra i soci, che deve prevedere le modalità di asso-
gati ed al recupero delle somme anticipate. ciazione e funzionamento, la struttura interna, le modalità di scelta
4. Qualora la responsabilità del fatto illecito sia imputabile ad del presidente e dei componenti del consiglio di amministrazione. Il
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amministratori o rappresentanti di persona giuridica ai sensi e per gli Presidente della Regione, previa delibera della Giunta regionale,
effetti del comma 3, sono tenuti in solido la persona giuridica ed i provvede ad individuare le modalità per l’utilizzo dell’eventuale per-
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soggetti che siano subentrati nei diritti della persona stessa, secondo sonale proveniente da comuni, province e Regione, i criteri per la
le previsioni del decreto legislativo 8 giugno 2001, n. 231, in materia definizione dei rapporti attivi e passivi delle attuali società d’ambito
di responsabilità amministrativa delle persone giuridiche, delle socie- e del regime transitorio per gli affidamenti esistenti e per quelli i cui
tà e delle associazioni.». bandi siano già stati pubblicati, nonché le modalità di affidamento
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Note all’art. 5, comma 1: stenti devono essere poste in liquidazione entro 60 giorni dall’inse-
— Per l’art. 200 del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152 vedi diamento dei nuovi consigli di amministrazione. Ogni consorzio
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nota all’art.1, comma 2. subentra in tutti i rapporti attivi e passivi delle società d’ambito esi-
— I commi 33 e 38 dell’art. 2 della legge 24 dicembre 2007, stenti. Il presidente del Consorzio, entro 60 giorni dall’insediamento
n. 244, recante “Disposizioni per la formazione del bilancio annuale del consiglio di amministrazione, ne dà comunicazione formale agli
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e pluriennale dello Stato (legge finanziaria 2008)” così, rispettiva- amministratori delle società d’ambito, che provvedono secondo le
mente, dispongono: norme del codice civile. Ai consorzi di gestione degli ATO si applica-
“33. Anche ai fini del coordinamento della finanza pubblica, in no le disposizioni dell’articolo 6, comma 2, della presente legge.
attuazione dell’articolo 118 della Costituzione, lo Stato e le regioni, 2. Le società e le autorità d’ambito assumono nuovo personale
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nell’ambito di rispettiva competenza legislativa, provvedono all’ac- solo attraverso procedure di evidenza pubblica.
corpamento o alla soppressione degli enti, agenzie od organismi, 3. La percentuale di raccolta differenziata non potrà essere infe-
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comunque denominati, titolari di funzioni in tutto o in parte coinci- riore al 20 per cento per l’anno 2007, al 30 per cento per l’anno 2008,
denti con quelle assegnate agli enti territoriali ed alla contestuale rial- al 50 per cento per l’anno 2009 e al 60 per cento per l’anno 2010, nel
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22 12-4-2010 - GAZZETTA UFFICIALE DELLA REGIONE SICILIANA - PARTE I n. 18
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rispetto dell’intesa di cui all’articolo 205, comma 6, del decreto legi- l’ambiente e della tutela del territorio e all’Autorità di vigilanza sulle
slativo n. 152 del 2006.». risorse idriche e sui rifiuti, i poteri sostitutivi, nominando un com-
missario “ad acta” che avvia entro quarantacinque giorni le procedu-
Nota all’art. 5, comma 3: re di affidamento, determinando le scadenze dei singoli adempimen-
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Per l’art. 200 del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152 vedi ti procedimentali. Qualora il commissario regionale non provveda
nota all’art.1, comma 2. nei termini così stabiliti, spettano al Ministro dell’ambiente e della
tutela del territorio i poteri sostitutivi preordinati al completamento
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Nota all’art. 6, comma 1: della procedura di affidamento.
Per l’art. 45 della legge regionale 8 febbraio 2007, n. 2 vedi nota 4. Alla scadenza, ovvero alla anticipata risoluzione, delle gestio-
all’art. 5, comma 1. ni di cui al comma 1, i beni e gli impianti delle imprese già conces-
sionarie sono trasferiti direttamente all’ente locale concedente nei
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Note all’art. 6, comma 5: limiti e secondo le modalità previste dalle rispettive convenzioni di
affidamento.».
— Per l’art. 238 del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152 vedi
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nota all’art. 4, comma 2, lettera c). Note all’art. 7, comma 9:
— Per l’art. 49 del decreto legislativo 5 febbraio 1997, n. 22 vedi — L’art. 4 della legge regionale 29 dicembre 1962, n. 28, recan-
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nota all’art. 4, comma 2, lettera c). te “Ordinamento del Governo e dell’Amministrazione centrale della
Regione siciliana” così dispone:
Nota all’art. 7, comma 6:
«Attribuzioni della Giunta regionale. – La Giunta regionale delibera:
L’art. 202 del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, recante 1) sull’indirizzo politico, amministrativo, economico e sociale
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“Norme in materia ambientale.” così dispone: del Governo;
«Affidamento del servizio. – 1. L’Autorità d’ambito aggiudica il 2) sull’indirizzo generale in ordine all’attività degli enti, istituti
servizio di gestione integrata dei rifiuti urbani mediante gara discipli- ed aziende regionali;
nata dai principi e dalle disposizioni comunitarie, secondo la discipli- 3) sulle direttive per la predisposizione del bilancio della
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na vigente in tema di affidamento dei servizi pubblici locali, in con- Regione;
formità ai criteri di cui all’articolo 113, comma 7, del decreto legisla- 4) sulla ripartizione territoriale dei fondi stanziati in conto capi-
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tivo 18 agosto 2000, n. 267, nonché con riferimento all’ammontare tale nello stato di previsione della spesa del bilancio della Regione e
del corrispettivo per la gestione svolta, tenuto conto delle garanzie di dei bilanci delle aziende autonome regionali, determinando, nell’am-
carattere tecnico e delle precedenti esperienze specifiche dei concor- bito del medesimo capitolo di spesa, le priorità degli interventi nelle
renti, secondo modalità e termini definiti con decreto dal Ministro singole opere o categorie di opere, al fine di ottenere un organico
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dell’ambiente e della tutela del territorio nel rispetto delle competen- coordinamento anche con i piani di competenza di altre amministra-
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ze regionali in materia. zioni, enti ed aziende pubbliche;
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2. I soggetti partecipanti alla gara devono formulare, con appo- 5) sui disegni di legge e sulle proposte di ritiro di quelli già pre-
sita relazione tecnico-illustrativa allegata all’offerta, proposte di sentati all’Assemblea regionale;
miglioramento della gestione, di riduzione delle quantità di rifiuti da 6) sui pareri che, in ordine alle proposte di legge di iniziativa
smaltire e di miglioramento dei fattori ambientali, proponendo un parlamentare, gli Assessori sono chiamati ad esprimere in Assemblea;
proprio piano di riduzione dei corrispettivi per la gestione al raggiun- 7) sui regolamenti per l’esecuzione delle leggi;
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gimento di obiettivi autonomamente definiti. 8) sui conflitti di competenza fra gli Assessorati;
3. Nella valutazione delle proposte si terrà conto, in particolare, 9) [....];
del peso che graverà sull’utente sia in termini economici, sia di com- 10) sulla proposizione di ricorsi per l’impugnativa di leggi di
plessità delle operazioni a suo carico. altre Regioni o per la risoluzione di conflitti di attribuzioni tra la
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4. Gli impianti e le altre dotazioni patrimoniali di proprietà Regione e lo Stato o altre Regioni;
degli enti locali già esistenti al momento dell’assegnazione del servi- 11) su ogni altro provvedimento o affare per il quale la delibera-
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zio sono conferiti in comodato ai soggetti affidatari del medesimo zione della Giunta sia prescritta da norme legislative o regolamentari.
servizio. Alla Giunta regionale sono sottoposti gli atti per i quali deve
5. I nuovi impianti vengono realizzati dal soggetto affidatario essere richiesto il parere previsto dalla legge regionale 20 aprile 1976,
del servizio o direttamente, ai sensi dell’articolo 113, comma 5-ter, n. 35. Le relative richieste sono inoltrate dal Presidente della
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del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, ove sia in possesso dei Regione.
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requisiti prescritti dalla normativa vigente, o mediante il ricorso alle E’ in facoltà del Presidente, anche su iniziativa di un Assessore,
procedure di cui alla legge 11 febbraio 1994, n. 109, ovvero secondo di sottoporre alla Giunta regionale ogni altro affare di competenza
lo schema della finanza di progetto di cui agli articoli 37-bis e seguen- dell’Amministrazione regionale. In tal caso, sulla base della delibera
ti della predetta legge n. 109 del 1994. della Giunta regionale, il relativo provvedimento finale viene emana-
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6. Il personale che, alla data del 31 dicembre 2005 o comunque to dal Presidente con imputazione, ove comporti spesa, all’apposito
otto mesi prima dell’affidamento del servizio, appartenga alle ammi- capitolo del bilancio.
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nistrazioni comunali, alle aziende ex municipalizzate o consortili e La Giunta regionale esprime parere vincolante sugli adempi-
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alle imprese private, anche cooperative, che operano nel settore dei menti finali di competenza degli Assessori relativi ad atti di enti,
servizi comunali per la gestione dei rifiuti sarà soggetto, ferma aziende o istituti concernenti regolamenti, statuti o piante organiche
restando la risoluzione del rapporto di lavoro, al passaggio diretto ed degli stessi o comunque modifiche allo stato giuridico o economico
immediato al nuovo gestore del servizio integrato dei rifiuti, con la del relativo personale.
salvaguardia delle condizioni contrattuali, collettive e individuali, in La Giunta, altresì, previo parere della Commissione per l’esame
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atto. Nel caso di passaggio di dipendenti di enti pubblici e di ex azien- delle questioni concernenti l’attività della Comunità europea, delibera:
de municipalizzate o consortili e di imprese private, anche coopera- a) sui programmi di intervento sui fondi comunitari e statali
tive, al gestore del servizio integrato dei rifiuti urbani, si applica, ai in attuazione di tutti gli strumenti programmatori da adottarsi o
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sensi dell’articolo 31 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, la adottati dall’Unione europea;
disciplina del trasferimento del ramo di azienda di cui all’articolo b) sui programmi di iniziativa comunitaria nonché su tutti gli
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2112 del codice civile.». altri interventi e/o azioni adottati o da adottarsi da parte dell’Unione
europea;
Nota all’art. 7, comma 7: c) sui cofinanziamenti da porre a carico del bilancio regiona-
L’art. 204 del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, recante le nonché sulla assegnazione ai singoli rami dell’Amministrazione
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«Gestioni esistenti. – 1. I soggetti che esercitano il servizio, anche — Il decreto legislativo 10 settembre 2003, n. 276 reca: “Attua-
in economia, alla data di entrata in vigore della parte quarta del pre- zione delle deleghe in materia di occupazione e mercato del lavoro,
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sente decreto, continuano a gestirlo fino alla istituzione e organizza- di cui alla legge 14 febbraio 2003, n. 30” ed è pubblicato nella Gaz-
zione del servizio di gestione integrata dei rifiuti da parte delle zetta Ufficiale della Repubblica italiana 9 ottobre 2003, n. 235, S.O.».
Autorità d’ambito.
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2. In relazione alla scadenza del termine di cui al comma 15-bis Note all’art. 7, comma 10:
dell’articolo 113 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, — L’art. 49 della legge regionale 5 novembre 2004, n. 15, recan-
l’Autorità d’ambito dispone i nuovi affidamenti, nel rispetto delle te “Misure finanziarie urgenti. Assestamento del bilancio della
disposizioni di cui alla parte quarta del presente decreto, entro nove Regione e del bilancio dell’Azienda delle foreste demaniali della
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mesi dall’entrata in vigore della medesima parte quarta. Regione siciliana per l’anno finanziario 2004. Nuova decorrenza di
3. Qualora l’autorità d’ambito non provveda agli adempimenti termini per la richiesta di referendum” così dispone:
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di cui ai commi 1 e 2 nei termini ivi stabiliti, il Presidente della «Assunzioni presso le amministrazioni e gli enti pubblici. – 1.
Giunta regionale esercita, dandone comunicazione al Ministro del- L’Amministrazione regionale, le aziende ed enti dalla stessa dipen-
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denti o comunque sottoposti a controllo, tutela e vigilanza, gli enti se quelle protette, né espletare procedure concorsuali, fino alla defi-
locali territoriali e/o istituzionali, le aziende sanitarie locali, nonché nizione dei nuovi ambiti territoriali di cui all’articolo 45 della legge
gli enti da essi dipendenti e comunque sottoposti a controllo, tutela e regionale 8 febbraio 2007, n. 2. Le procedure concorsuali in itinere
vigilanza, effettuano le assunzioni del personale da inquadrare in debbono essere revocate.».
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qualifiche, livelli o profili professionali per l’accesso ai quali è richie-
sto il possesso del titolo di studio non superiore a quello della scuola Note all’art. 8, comma 1:
dell’obbligo, mediante concorso per titoli, integrato, qualora sia — Per l’art. 200 del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152 vedi
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richiesta una specifica professionalità, da una prova d’idoneità, nel nota all’art. 1, comma 2.
rispetto dei principi contenuti nel comma 3 dell’articolo 35 del decre- — Per l’art. 202 del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152 vedi
to legislativo 30 marzo 2001, n. 165, ferma restando la speciale disci- nota all’art. 7, comma 6.
plina in materia di assunzione dei soggetti appartenenti alle catego- — L’art. 203 del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, recan-
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rie protette, di cui al comma 2 del medesimo articolo. te “Norme in materia ambientale.” così dispone:
2. A tal fine le amministrazioni, enti ed aziende provvedono alla «Schema tipo di contratto di servizio. – 1. I rapporti tra le autori-
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formazione di graduatorie aventi validità triennale, ai sensi dell’arti- tà d’ambito e i soggetti affidatari del servizio integrato sono regolati
colo 8 della legge regionale 30 aprile 1991, n. 12, sulla base dei crite- da contratti di servizio, da allegare ai capitolati di gara, conformi ad
ri e degli elementi di valutazione dei titoli individuati con decreto del uno schema tipo adottato dalle regioni in conformità ai criteri ed agli
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Presidente della Regione, sentita la Giunta regionale, su proposta indirizzi di cui all’articolo 195, comma 1, lettere m), n) ed o).
dell’Assessore regionale per il lavoro, la previdenza sociale, la forma- 2. Lo schema tipo prevede:
zione professionale e l’emigrazione. Trovano applicazione le prece- a) il regime giuridico prescelto per la gestione del servizio;
denze, le preferenze, nonché le riserve di posti previste, per le assun- b) l’obbligo del raggiungimento dell’equilibrio economico-
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zioni di cui al comma 1, dalla vigente normativa, entro i limiti fissa- finanziario della gestione;
ti dall’articolo 1 della legge regionale 23 maggio 1994, n. 15. Restano c) la durata dell’affidamento, comunque non inferiore a quin-
salve le riserve previste a favore delle categorie di soggetti di cui dici anni;
all’articolo 8, comma 3, della legge 23 luglio 1991, n. 223 ed all’arti- d) i criteri per definire il piano economico-finanziario per la
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colo 12, comma 4, del decreto legislativo 1 dicembre 1997, n. 468 e gestione integrata del servizio;
successive modifiche e integrazioni. e) le modalità di controllo del corretto esercizio del servizio;
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3. I lavoratori assunti con contratto di lavoro a tempo determi- f) i principi e le regole generali relativi alle attività ed alle tipo-
nato mantengono la posizione rivestita nell’ambito delle graduatorie logie di controllo, in relazione ai livelli del servizio ed al corrispetti-
ed hanno diritto, in conformità alle previsioni dei contratti collettivi vo, le modalità, i termini e le procedure per lo svolgimento del con-
di comparto, alla riassunzione presso le amministrazioni, enti ed trollo e le caratteristiche delle strutture organizzative all’uopo pre-
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aziende, per lo svolgimento con le medesime mansioni di attività di poste;
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carattere stagionale o ricorrente, entro l’arco temporale di 12 mesi g) gli obblighi di comunicazione e trasmissione di dati, infor-
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dalla cessazione del precedente rapporto di lavoro, purché facciano mazioni e documenti del gestore e le relative sanzioni;
valere tale diritto entro tre mesi dalla medesima cessazione. h) le penali, le sanzioni in caso di inadempimento e le condi-
4. Per fare fronte ad esigenze immediate e straordinarie, in zioni di risoluzione secondo i principi del codice civile, diversificate
assenza delle graduatorie previste dal comma 2, le amministrazioni, a seconda della tipologia di controllo;
enti ed aziende di cui al comma 1 indicono apposite procedure selet- i) il livello di efficienza e di affidabilità del servizio da assicu-
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tive per il reperimento del personale da assumere a tempo determi- rare all’utenza, anche con riferimento alla manutenzione degli
nato. Gli stessi enti hanno facoltà di conferire priorità ai candidati impianti;
che vantano il requisito della minore distanza tra il luogo di svolgi- l) la facoltà di riscatto secondo i principi di cui al titolo I, capo
mento dell’attività e la propria residenza. Trovano applicazione il II, del regolamento approvato con decreto del Presidente della
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comma 2, e in ordine ai criteri di formazione delle graduatorie ed Repubblica 4 ottobre 1986, n. 902;
all’applicazione delle precedenze, preferenze e riserve, nonché il m) l’obbligo di riconsegna delle opere, degli impianti e delle
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comma 3, relativamente al diritto alla riassunzione. altre dotazioni patrimoniali strumentali all’erogazione del servizio in
5. Qualora ai fini dell’accesso sia richiesta una specifica profes- condizioni di efficienza ed in buono stato di conservazione;
sionalità, i candidati inseriti in graduatoria, fino alla concorrenza dei n) idonee garanzie finanziarie e assicurative;
posti messi a concorso, sono sottoposti a prova di idoneità, da indi- o) i criteri e le modalità di applicazione delle tariffe determi-
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viduarsi nel bando da parte di commissioni formate da tre compo- nate dagli enti locali e del loro aggiornamento, anche con riferimen-
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nenti in possesso dei titoli e delle qualifiche professionali occorrenti to alle diverse categorie di utenze;
in relazione alle materie oggetto delle prove, nominate dal competen- p) l’obbligo di applicazione al personale, non dipendente da
te organo esecutivo dell’ente. amministrazioni pubbliche, da parte del gestore del servizio integra-
6. Le selezioni in corso alla data di entrata in vigore della pre- to dei rifiuti, del contratto collettivo nazionale di lavoro del settore
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sente legge sono definite in conformità alla normativa vigente all’at- dell’igiene ambientale, stipulato dalle organizzazioni sindacali com-
to dell’emanazione del relativo bando. parativamente più rappresentative, anche in conformità a quanto
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7. Per quanto non previsto dal presente articolo, trovano appli- previsto dalla normativa in materia attualmente vigente.
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cazione le disposizioni contenute nell’articolo 3 della legge regionale 3. Ai fini della definizione dei contenuti dello schema tipo di cui
12 aprile 1991, n. 12 e successive modifiche ed integrazioni. al comma 2, le Autorità d’ambito operano la ricognizione delle opere
8. Sono abrogati: l’articolo 2 della legge regionale 21 luglio ed impianti esistenti, trasmettendo alla regione i relativi dati. Le
1979, n. 175; i commi 1, 2, 3 e 4 dell’articolo 1 e l’articolo 2 della legge autorità d’ambito inoltre, ai medesimi fini, definiscono le procedure
regionale 30 aprile 1991, n. 12; l’articolo 41 della legge regionale 7 e le modalità, anche su base pluriennale, per il conseguimento degli
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agosto 1997, n. 30 e successive modifiche ed integrazioni.” obiettivi previsti dalla parte quarta del presente decreto ed elabora-
— Per l’art. 45 della legge regionale 8 febbraio 2007, n. 2 vedi no, sulla base dei criteri e degli indirizzi fissati dalle regioni, un piano
nota all’art. 5, comma 1. d’ambito comprensivo di un programma degli interventi necessari,
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— L’art 61 della legge regionale 14 maggio 2009, n. 6, recante accompagnato da un piano finanziario e dal connesso modello
“Disposizioni programmatiche e correttive per l’anno 2009” così gestionale ed organizzativo. Il piano finanziario indica, in particola-
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vigore della presente legge, alla nomina di commissari ad acta pres- Nota all’art. 9, comma 1:
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so i comuni e le società d’ambito con l’incarico di individuare ed L’art. 12 dello Statuto della Regione siciliana così dispone:
attuare le operazioni necessarie per monetizzare i crediti legittima- «L’iniziativa delle leggi regionali spetta al Governo e a ciascun
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mente vantati dai singoli ambiti territoriali ottimali (ATO) alla data deputato dell’Assemblea regionale. Il popolo esercita l’iniziativa delle
del 31 dicembre 2008, facendo ricorso ad operazioni finanziarie assi- leggi mediante presentazione, da parte di almeno diecimila cittadini
stite, anche mediante il supporto della Regione, la quale può avvaler- iscritti nelle liste elettorali dei comuni della Regione, di un progetto
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si di uno o più advisor. I commissari ad acta procedono, altresì, alla redatto in articoli. L’iniziativa legislativa spetta altresì ad un numero
totale liquidazione dei debiti anche attraverso procedure transattive. di consigli dei comuni della Regione non inferiore a quaranta, rap-
2. (Comma omesso in quanto impugnato dal Commissario dello presentativi di almeno il 10 per cento della popolazione siciliana, o
Stato ai sensi dell’art. 28 dello Statuto). ad almeno tre consigli provinciali.
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3. (Comma omesso in quanto impugnato dal Commissario dello Con legge della Regione sono disciplinate le modalità di presen-
Stato ai sensi dell’art. 28 dello Statuto). tazione dei progetti di legge di iniziativa popolare e dei consigli
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4. Gli ATO rifiuti non possono procedere ad assunzioni di per- comunali o provinciali e sono determinati i tempi entro cui l’Assem-
sonale amministrativo appartenente a qualunque categoria, compre- blea regionale si pronuncia sui progetti stessi.
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24 12-4-2010 - GAZZETTA UFFICIALE DELLA REGIONE SICILIANA - PARTE I n. 18
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I progetti di legge sono elaborati dalle Commissioni dell’Assem- ne, la promozione e la produzione di beni progettati, confezionati e
blea regionale con la partecipazione delle rappresentanze degli inte- messi in commercio in modo da ridurre la quantità e la pericolosità
ressi professionali e degli organi tecnici regionali. dei rifiuti e i rischi di inquinamento; f) la sperimentazione, la promo-
I regolamenti per l’esecuzione delle leggi formate dall’Assemblea zione e l’attuazione di attività di riutilizzo, riciclaggio e recupero di
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regionale sono emanati dal Governo regionale.». rifiuti; g) l’adozione di tecniche per il reimpiego ed il riciclaggio dei
rifiuti nell’impianto di produzione; h) lo sviluppo di tecniche appro-
Note all’art. 9, comma 3: priate e di sistemi di controllo per l’eliminazione dei rifiuti e delle
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— Il decreto legislativo 13 gennaio 2003, n. 36 reca “Attuazione sostanze pericolose contenute nei rifiuti; i) l’impiego da parte dei sog-
della direttiva n. 1999/31/CE relativa alle discariche di rifiuti” ed è getti economici e dei soggetti pubblici dei materiali recuperati dalla
pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana del raccolta differenziata dei rifiuti urbani; l) l’impiego di sistemi di con-
12 marzo 2003, n. 59, S.O. trollo del recupero e della riduzione di rifiuti.
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— L’art. 4 del decreto legislativo 22 maggio 1999, n. 209, recan- 2. Il Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del
te “Attuazione della direttiva 96/59/CE relativa allo smaltimento dei mare può, altresì, stipulare appositi accordi e contratti di program-
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policlorodifenili e dei policlorotrifenili” così dispone: ma con soggetti pubblici e privati o con le associazioni di categoria
«Programmi. – 1. Entro tre anni dalla data di entrata in vigore del per: a) promuovere e favorire l’utilizzo dei sistemi di certificazione
presente decreto, le regioni e le province autonome adottano e tra- ambientale di cui al regolamento CEE n. 761/2001 del Parlamento
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smettono al Ministero dell’ambiente un programma per la deconta- europeo e del Consiglio del 19 marzo 2001; b) attuare programmi di
minazione e lo smaltimento degli apparecchi soggetti ad inventario ritiro dei beni di consumo al termine del loro ciclo di utilità ai fini del
ai sensi dell’articolo 3, commi 1 e 2 e dei PCB in essi contenuti, non- riutilizzo, del riciclaggio e del recupero.
ché un programma per la raccolta ed il successivo smaltimento degli 3. Gli accordi e i contratti di programma di cui al presente arti-
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apparecchi contenenti PCB per un volume inferiore o pari a 5 dm(ele- colo non possono stabilire deroghe alla normativa comunitaria e pos-
vato a)3 . sono prevedere semplificazioni amministrative.
2. I programmi di cui al comma 1 indicano le misure da adotta- 4. Con decreto del Ministro dell’ambiente e della tutela del ter-
re per il conseguimento degli obiettivi di cui al presente decreto e
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ritorio e del mare, di concerto con i Ministri dello sviluppo economi-
costituiscono parte integrante dei piani disciplinati dall’articolo 22 co e dell’economia e delle finanze, sono individuate le risorse finan-
del decreto legislativo 5 febbraio 1997, n. 22, e successive modifica- ziarie da destinarsi, sulla base di apposite disposizioni legislative di
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zioni ed integrazioni. finanziamento, agli accordi ed ai contratti di programma di cui ai
3. Il Ministero dell’ambiente provvede ad inoltrare i programmi commi 1 e 2 e sono fissate le modalità di stipula dei medesimi.
di cui al comma 1 alla Commissione europea, con una sintesi dell’in- 5. Ai sensi della comunicazione 2002/412 del 17 luglio 2002
ventario predisposto dall’ANPA. della Commissione delle Comunità europee è inoltre possibile con-
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4. Sulla base dei programmi di cui al comma 1, il Ministero del-
M I cludere accordi ambientali che la Commissione può utilizzare nel-
l’ambiente verifica altresì, avvalendosi dell’ANPA, che sia garantita la l’ambito della autoregolamentazione, intesa come incoraggiamento o
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possibilità di provvedere alla decontaminazione o allo smaltimento riconoscimento dei medesimi accordi, oppure della coregolamenta-
dei PCB, degli apparecchi contenenti PCB e dei PCB usati nei termi- zione, intesa come proposizione al legislatore di utilizzare gli accor-
ni di cui all’articolo 5, in relazione alla capacità degli impianti esi- di, quando opportuno.».
stenti a livello nazionale ed agli accordi a tal fine attivati con gli altri
Stati membri dell’Unione europea. Ove necessario, il Ministero del- Nota all’art. 12, comma 1, lettera a):
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l’ambiente, d’intesa con la Conferenza Stato-Regioni, promuove ini- Il decreto del Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio
ziative finalizzate al raggiungimento di tale obiettivo, nel rispetto del 8 maggio 2003, n. 203 reca “Norme affinché gli uffici pubblici e le
principio di tendenziale prossimità degli impianti di smaltimento e di società a prevalente capitale pubblico coprano il fabbisogno annuale
decontaminazione ai luoghi dove sono detenuti i PCB e tenuto conto di manufatti e beni con una quota di prodotti ottenuti da materiale
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dell’articolo 4, paragrafo 3, lettera a), punto ii), del regolamento n. riciclato nella misura non inferiore al 30% del fabbisogno medesimo”
93/259/CEE del Consiglio delle Comunità europee dell’1 febbraio
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Nota all’art. 9, comma 4, lettera q): “Testo unico delle leggi sull’ordinamento degli enti locali” così di-
spone:
La direttiva 19 novembre 2008, n. 2008/98/CE del Parlamento
«Altri allegati al bilancio di previsione. – 1. Al bilancio di previsio-
europeo e del Consiglio “Relativa ai rifiuti e che abroga alcune diret-
ne sono allegati i seguenti documenti:
tive” è pubblicata nella Gazzetta Ufficiale dell’Unione europea del
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Nota all’art. 9, comma 4, lettera w): necessario per il controllo da parte del competente organo regionale;
b) le risultanze dei rendiconti o conti consolidati delle unioni
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nota all’art. 3, comma 1, lettera d). provazione del bilancio, con la quale i comuni verificano la quantità
e qualità di aree e fabbricati da destinarsi alla residenza, alle attività
Nota all’art. 11, comma 4: produttive e terziarie - ai sensi delle leggi 18 aprile 1962, n. 167, 22
ID
L’art. 206 del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152 recante ottobre 1971, n. 865, e 5 agosto 1978, n. 457, - che potranno essere
“Norme in materia ambientale.” così dispone: ceduti in proprietà od in diritto di superficie; con la stessa delibera-
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«Accordi, contratti di programma, incentivi. – 1. Nel rispetto dei zione i comuni stabiliscono il prezzo di cessione per ciascun tipo di
principi e degli obiettivi stabiliti dalle disposizioni di cui alla parte area o di fabbricato;
quarta del presente decreto al fine di perseguire la razionalizzazione d) il programma triennale dei lavori pubblici di cui alla legge
e la semplificazione delle procedure, con particolare riferimento alle 11 febbraio 1994, n. 109;
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piccole imprese, il Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e) le deliberazioni con le quali sono determinati, per l’eserci-
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e del mare e le altre autorità competenti possono stipulare appositi zio successivo, le tariffe, le aliquote d’imposta e le eventuali maggio-
accordi e contratti di programma con enti pubblici, con imprese di ri detrazioni, le variazioni dei limiti di reddito per i tributi locali e per
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settore, soggetti pubblici o privati ed associazioni di categoria. Gli i servizi locali, nonché, per i servizi a domanda individuale, i tassi di
accordi ed i contratti di programma hanno ad oggetto: a) l’attuazio- copertura in percentuale del costo di gestione dei servizi stessi;
ne di specifici piani di settore di riduzione, recupero e ottimizzazio- f) la tabella relativa ai parametri di riscontro della situazione
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ne dei flussi di rifiuti; b) la sperimentazione, la promozione, l’attua- di deficitarietà strutturale prevista dalle disposizioni vigenti in mate-
zione e lo sviluppo di processi produttivi e distributivi e di tecnologie ria.”.
pulite idonei a prevenire o ridurre la produzione dei rifiuti e la loro
pericolosità e ad ottimizzare il recupero dei rifiuti; c) lo sviluppo di Note all’art. 14, comma 6:
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innovazioni nei sistemi produttivi per favorire metodi di produzione — Per l’art. 191 del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152 vedi
di beni con impiego di materiali meno inquinanti e comunque rici- nota all’art. 2, comma 1, lettera n).
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clabili; d) le modifiche del ciclo produttivo e la riprogettazione di — Per l’art. 192 del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152 vedi
componenti, macchine e strumenti di controllo; e) la sperimentazio- nota all’art. 4, comma 4.
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12-4-2010 - GAZZETTA UFFICIALE DELLA REGIONE SICILIANA - PARTE I n. 18 25
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Note all’art. 15, comma 1: che tale scelta sia economicamente vantaggiosa. In questo caso la
— Per l’art. 202 del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152 vedi durata dell’affidamento, unica per tutti i servizi, non può essere supe-
nota all’art. 7, comma 6. riore alla media calcolata sulla base della durata degli affidamenti
indicata dalle discipline di settore.
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— L’art. 23-bis del decreto legge 25 giugno 2008, n. 112, recante
“Disposizioni urgenti per lo sviluppo economico, la semplificazione, 7. Le regioni e gli enti locali, nell’ambito delle rispettive compe-
la competitività, la stabilizzazione della finanza pubblica e la pere- tenze e d’intesa con la Conferenza unificata di cui all’articolo 8 del
quazione tributaria.” convertito con legge 6 agosto 2008, n. 133, così decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281, e successive modificazioni,
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dispone: possono definire, nel rispetto delle normative settoriali, i bacini di
gara per i diversi servizi, in maniera da consentire lo sfruttamento
«Servizi pubblici locali di rilevanza economica. – 1. Le disposizio-
delle economie di scala e di scopo e favorire una maggiore efficienza
ni del presente articolo disciplinano l’affidamento e la gestione dei
ed efficacia nell’espletamento dei servizi, nonché l’integrazione di
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servizi pubblici locali di rilevanza economica, in applicazione della
Z
servizi a domanda debole nel quadro di servizi più redditizi, garan-
disciplina comunitaria e al fine di favorire la più ampia diffusione dei
tendo il raggiungimento della dimensione minima efficiente a livello
principi di concorrenza, di libertà di stabilimento e di libera presta-
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di impianto per più soggetti gestori e la copertura degli obblighi di
zione dei servizi di tutti gli operatori economici interessati alla
servizio universale.
gestione di servizi di interesse generale in ambito locale, nonché di
8. Il regime transitorio degli affidamenti non conformi a quan-
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garantire il diritto di tutti gli utenti alla universalità ed accessibilità
to stabilito ai commi 2 e 3 è il seguente:
dei servizi pubblici locali ed al livello essenziale delle prestazioni, ai
a) le gestioni in essere alla data del 22 agosto 2008 affidate
sensi dell’articolo 117, secondo comma, lettere e) e m), della
conformemente ai principi comunitari in materia di cosiddetta “in
Costituzione, assicurando un adeguato livello di tutela degli utenti,
house” cessano, improrogabilmente e senza necessità di deliberazio-
secondo i principi di sussidiarietà, proporzionalità e leale coopera-
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ne da parte dell’ente affidante, alla data del 31 dicembre 2011. Esse
zione. Le disposizioni contenute nel presente articolo si applicano a
cessano alla scadenza prevista dal contratto di servizio a condizione
tutti i servizi pubblici locali e prevalgono sulle relative discipline di
che entro il 31 dicembre 2011 le amministrazioni cedano almeno il
settore con esse incompatibili. Sono fatte salve le disposizioni del
40 per cento del capitale attraverso le modalità di cui alla lettera b)
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decreto legislativo 23 maggio 2000, n. 164, e dell’articolo 46-bis del
del comma 2;
decreto-legge 1 ottobre 2007, n. 159, convertito, con modificazioni,
b) le gestioni affidate direttamente a società a partecipazione
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dalla legge 29 novembre 2007, n. 222, in materia di distribuzione di
mista pubblica e privata, qualora la selezione del socio sia avvenuta
gas naturale, le disposizioni del decreto legislativo 16 marzo 1999,
mediante procedure competitive ad evidenza pubblica, nel rispetto
n. 79, e della legge 23 agosto 2004, n. 239, in materia di distribuzio-
dei principi di cui alla lettera a) del comma 2, le quali non abbiano
ne di energia elettrica, le disposizioni della legge 2 aprile 1968, n. 475,
avuto ad oggetto, al tempo stesso, la qualità di socio e l’attribuzione
relativamente alla gestione delle farmacie comunali, nonché quelle
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dei compiti operativi connessi alla gestione del servizio, cessano,
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del decreto legislativo 19 novembre 1997, n. 422, relativamente alla
improrogabilmente e senza necessità di apposita deliberazione del-
M FIC
disciplina del trasporto ferroviario regionale. Gli ambiti territoriali
l’ente affidante, alla data del 31 dicembre 2011;
minimi di cui al comma 2 del citato articolo 46-bis sono determina-
c) le gestioni affidate direttamente a società a partecipazione
ti, entro il 31 dicembre 2012, dal Ministro dello sviluppo economico,
mista pubblica e privata, qualora la selezione del socio sia avvenuta
di concerto con il Ministro per i rapporti con le regioni, sentite la
mediante procedure competitive ad evidenza pubblica, nel rispetto
Conferenza unificata di cui all’articolo 8 del decreto legislativo 28
dei principi di cui alla lettera a) del comma 2, le quali abbiano avuto
agosto 1997, n. 281, e successive modificazioni, e l’Autorità per
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ne, in via ordinaria: le, cessano alla scadenza prevista nel contratto di servizio, a condi-
a) a favore di imprenditori o di società in qualunque forma zione che la partecipazione pubblica si riduca anche progressivamen-
costituite individuati mediante procedure competitive ad evidenza te, attraverso procedure ad evidenza pubblica ovvero forme di collo-
pubblica, nel rispetto dei principi del Trattato che istituisce la camento privato presso investitori qualificati e operatori industriali,
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Comunità europea e dei principi generali relativi ai contratti pubbli- ad una quota non superiore al 40 per cento entro il 30 giugno 2013 e
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ci e, in particolare, dei principi di economicità, efficacia, imparziali- non superiore al 30 per cento entro il 31 dicembre 2015; ove siffatte
tà, trasparenza, adeguata pubblicità, non discriminazione, parità di condizioni non si verifichino, gli affidamenti cessano improrogabil-
trattamento, mutuo riconoscimento e proporzionalità; mente e senza necessità di apposita deliberazione dell’ente affidante,
b) a società a partecipazione mista pubblica e privata, a con- rispettivamente, alla data del 30 giugno 2013 o del 31 dicembre 2015;
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dizione che la selezione del socio avvenga mediante procedure com- e) le gestioni affidate che non rientrano nei casi di cui alle let-
petitive ad evidenza pubblica, nel rispetto dei principi di cui alla let- tere da a) a d) cessano comunque entro e non oltre la data del 31 dicem-
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tera a), le quali abbiano ad oggetto, al tempo stesso, la qualità di bre 2010, senza necessità di apposita deliberazione dell’ente affidante.
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socio e l’attribuzione di specifici compiti operativi connessi alla 9. Le società, le loro controllate, controllanti e controllate da
gestione del servizio e che al socio sia attribuita una partecipazione una medesima controllante, anche non appartenenti a Stati membri
non inferiore al 40 per cento. dell’Unione europea, che, in Italia o all’estero, gestiscono di fatto o
3. In deroga alle modalità di affidamento ordinario di cui al per disposizioni di legge, di atto amministrativo o per contratto ser-
comma 2, per situazioni eccezionali che, a causa di peculiari caratte- vizi pubblici locali in virtù di affidamento diretto, di una procedura
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ristiche economiche, sociali, ambientali e geomorfologiche del conte- non ad evidenza pubblica ovvero ai sensi del comma 2, lettera b),
sto territoriale di riferimento, non permettono un efficace e utile nonché i soggetti cui è affidata la gestione delle reti, degli impianti e
ricorso al mercato, l’affidamento può avvenire a favore di società a delle altre dotazioni patrimoniali degli enti locali, qualora separata
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capitale interamente pubblico, partecipata dall’ente locale, che abbia dall’attività di erogazione dei servizi, non possono acquisire la gestio-
i requisiti richiesti dall’ordinamento comunitario per la gestione ne di servizi ulteriori ovvero in ambiti territoriali diversi, né svolgere
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cosiddetta “in house” e, comunque, nel rispetto dei principi della servizi o attività per altri enti pubblici o privati, né direttamente, né
disciplina comunitaria in materia di controllo analogo sulla società e tramite loro controllanti o altre società che siano da essi controllate
di prevalenza dell’attività svolta dalla stessa con l’ente o gli enti pub- o partecipate, né partecipando a gare. Il divieto di cui al primo perio-
blici che la controllano. do opera per tutta la durata della gestione e non si applica alle socie-
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4. Nei casi di cui al comma 3, l’ente affidante deve dare adegua- tà quotate in mercati regolamentati e al socio selezionato ai sensi
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ta pubblicità alla scelta, motivandola in base ad un’analisi del merca- della lettera b) del comma 2. I soggetti affidatari diretti di servizi pub-
to e contestualmente trasmettere una relazione contenente gli esiti blici locali possono comunque concorrere su tutto il territorio nazio-
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della predetta verifica all’Autorità garante della concorrenza e del nale alla prima gara successiva alla cessazione del servizio, svolta
mercato per l’espressione di un parere preventivo, da rendere entro mediante procedura competitiva ad evidenza pubblica, avente ad
sessanta giorni dalla ricezione della predetta relazione. Decorso il ter- oggetto i servizi da essi forniti.
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mine, il parere, se non reso, si intende espresso in senso favorevole. 10. Il Governo, su proposta del Ministro per i rapporti con le
4-bis. I regolamenti di cui al comma 10 definiscono le soglie regioni ed entro il 31 dicembre 2009, sentita la Conferenza unificata
oltre le quali gli affidamenti di servizi pubblici locali assumono rile- di cui all’articolo 8 del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281, e
vanza ai fini dell’espressione del parere di cui al comma 4. successive modificazioni, nonché le competenti Commissioni parla-
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5. Ferma restando la proprietà pubblica delle reti, la loro gestio- mentari, adotta uno o più regolamenti, ai sensi dell’articolo 17,
ne può essere affidata a soggetti privati. comma 2, della legge 23 agosto 1988, n. 400, al fine di:
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6. E’ consentito l’affidamento simultaneo con gara di una plura- a) prevedere l’assoggettamento dei soggetti affidatari cosid-
lità di servizi pubblici locali nei casi in cui possa essere dimostrato detti in house di servizi pubblici locali al patto di stabilità interno,
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tenendo conto delle scadenze fissate al comma 8, e l’osservanza da del giorno del deposito, presso una sezione di tesoreria provinciale o
parte delle società in house e delle società a partecipazione mista presso le aziende autorizzate, a titolo di pegno a favore dell’ammini-
pubblica e privata di procedure ad evidenza pubblica per l’acquisto strazione aggiudicatrice.
di beni e servizi e l’assunzione di personale; 3. La fideiussione, a scelta dell’offerente, può essere bancaria o
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b) prevedere, in attuazione dei principi di proporzionalità e di assicurativa o rilasciata dagli intermediari finanziari iscritti nell’elen-
adeguatezza di cui all’articolo 118 della Costituzione, che i comuni co speciale di cui all’articolo 107 del decreto legislativo 1 settembre
con un limitato numero di residenti possano svolgere le funzioni rela- 1993, n. 385, che svolgono in via esclusiva o prevalente attività di rila-
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tive alla gestione dei servizi pubblici locali in forma associata; scio di garanzie, a ciò autorizzati dal Ministero dell’economia e delle
c) prevedere una netta distinzione tra le funzioni di regolazio- finanze.
ne e le funzioni di gestione dei servizi pubblici locali, anche attraver- 4. La garanzia deve prevedere espressamente la rinuncia al
so la revisione della disciplina sulle incompatibilità; beneficio della preventiva escussione del debitore principale, la
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d) armonizzare la nuova disciplina e quella di settore applica- rinuncia all’eccezione di cui all’articolo 1957, comma 2, del codice
bile ai diversi servizi pubblici locali, individuando le norme applica- civile, nonché l’operatività della garanzia medesima entro quindici
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bili in via generale per l’affidamento di tutti i servizi pubblici locali di giorni, a semplice richiesta scritta della stazione appaltante.
rilevanza economica in materia di rifiuti, trasporti, energia elettrica 5. La garanzia deve avere validità per almeno centottanta giorni
e gas, nonché in materia di acqua;
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dalla data di presentazione dell’offerta. Il bando o l’invito possono
e) [abrogata] richiedere una garanzia con termine di validità maggiore o minore,
f) prevedere l’applicazione del principio di reciprocità ai fini in relazione alla durata presumibile del procedimento, e possono
dell’ammissione alle gare di imprese estere; altresì prescrivere che l’offerta sia corredata dall’impegno del garan-
g) limitare, secondo criteri di proporzionalità, sussidiarietà te a rinnovare la garanzia, per la durata indicata nel bando, nel caso
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orizzontale e razionalità economica, i casi di gestione in regime in cui al momento della sua scadenza non sia ancora intervenuta l’ag-
d’esclusiva dei servizi pubblici locali, liberalizzando le altre attività giudicazione, su richiesta della stazione appaltante nel corso della
economiche di prestazione di servizi di interesse generale in ambito procedura.
locale compatibili con le garanzie di universalità ed accessibilità del
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servizio pubblico locale; 6. La garanzia copre la mancata sottoscrizione del contratto per
h) prevedere nella disciplina degli affidamenti idonee forme fatto dell’affidatario, ed è svincolata automaticamente al momento
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di ammortamento degli investimenti e una durata degli affidamenti della sottoscrizione del contratto medesimo.
strettamente proporzionale e mai superiore ai tempi di recupero 7. L’importo della garanzia, e del suo eventuale rinnovo, è ridot-
degli investimenti; to del cinquanta per cento per gli operatori economici ai quali venga
i) disciplinare, in ogni caso di subentro, la cessione dei beni, rilasciata, da organismi accreditati, ai sensi delle norme europee
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di proprietà del precedente gestore, necessari per la prosecuzione del della serie UNI CEI EN 45000 e della serie UNI CEI EN ISO/IEC
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servizio; 17000, la certificazione del sistema di qualità conforme alle norme
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l) prevedere adeguati strumenti di tutela non giurisdizionale europee della serie UNI CEI ISO 9000. Per fruire di tale beneficio,
anche con riguardo agli utenti dei servizi; l’operatore economico segnala, in sede di offerta, il possesso del
m) individuare espressamente le norme abrogate ai sensi del requisito, e lo documenta nei modi prescritti dalle norme vigenti.
presente articolo. 8. L’offerta è altresì corredata, a pena di esclusione, dall’impe-
11. L’articolo 113 del testo unico delle leggi sull’ordinamento gno di un fideiussore a rilasciare la garanzia fideiussoria per l’esecu-
C UF
degli enti locali, di cui al decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, e zione del contratto, di cui all’articolo 113, qualora l’offerente risultas-
successive modificazioni, è abrogato nelle parti incompatibili con le se affidatario.
disposizioni di cui al presente articolo. 9. La stazione appaltante, nell’atto con cui comunica l’aggiudi-
12. Restano salve le procedure di affidamento già avviate alla cazione ai non aggiudicatari, provvede contestualmente, nei loro
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data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decre- confronti, allo svincolo della garanzia di cui al comma 1, tempestiva-
to.». mente e comunque entro un termine non superiore a trenta giorni
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Nota all’art. 16, comma 1: Per l’art. 208 del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152 vedi
Per l’art. 195 del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152 vedi nota all’art. 2, comma 1, lettera g).
nota all’art. 2, comma 1.
Note all’art. 19, comma 1:
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“Misure di contrasto alla criminalità organizzata.” così dispone: «Disciplina del servizio di gestione integrata dei rifiuti urbani. – 1.
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«Conto unico per gli appalti. – 1. Per gli appalti di importo supe- Al fine dell’organizzazione del servizio di gestione integrata dei rifiu-
riore a 100 migliaia di euro, i bandi di gara prevedono, pena la nulli- ti urbani, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano,
tà del bando, l’obbligo per gli aggiudicatari di indicare un numero di entro il termine di sei mesi dalla data di entrata in vigore della parte
conto corrente unico sul quale gli enti appaltanti fanno confluire quarta del presente decreto, disciplinano le forme e i modi della coo-
tutte le somme relative all’appalto. L’aggiudicatario si avvale di tale
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perazione tra gli enti locali ricadenti nel medesimo ambito ottimale,
conto corrente per tutte le operazioni relative all’appalto, compresi i prevedendo che gli stessi costituiscano le Autorità d’ambito di cui al
pagamenti delle retribuzioni al personale da effettuarsi esclusiva- comma 2, alle quali è demandata, nel rispetto del principio di coor-
mente a mezzo di bonifico bancario bonifico postale o assegno circo-
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nalità organizzata. gatoriamente ed alla quale è trasferito l’esercizio delle loro competen-
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3. Gli enti appaltanti verificano il rispetto degli obblighi di cui ze in materia di gestione integrata dei rifiuti.
ai commi 1 e 2.». 3. L’Autorità d’ambito organizza il servizio e determina gli obiet-
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“Codice dei contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture in colo 203, comma 3.
attuazione delle direttive 2004/17/CE e 2004/18/CE”, così dispone: 4. Per la gestione ed erogazione del servizio di gestione integra-
«Garanzie a corredo dell’offerta. – 1. L’offerta è corredata da una ta e per il perseguimento degli obiettivi determinati dall’Autorità
garanzia, pari al due per cento del prezzo base indicato nel bando o d’ambito, sono affidate, ai sensi dell’articolo 202 e nel rispetto della
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nell’invito, sotto forma di cauzione o di fideiussione, a scelta dell’of- normativa comunitaria e nazionale sull’evidenza pubblica, le seguen-
ferente. ti attività:
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2. La cauzione può essere costituita, a scelta dell’offerente, in a) la realizzazione, gestione ed erogazione dell’intero servizio,
contanti o in titoli del debito pubblico garantiti dallo Stato al corso comprensivo delle attività di gestione e realizzazione degli impianti;
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12-4-2010 - GAZZETTA UFFICIALE DELLA REGIONE SICILIANA - PARTE I n. 18 27
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N .R.
b) la raccolta, raccolta differenziata, commercializzazione e gia degli atti adottati, alla professionalità, alla responsabilità, all’en-
smaltimento completo di tutti i rifiuti urbani e assimilati prodotti tità demografica dell’ente ed agli accessi effettuati.
all’interno dell’ATO. 3. Alle spese per il commissario provvede l’ente interessato,
5. In ogni ambito: salvo rivalsa a carico degli amministratori eventualmente responsa-
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a) è raggiunta, nell’arco di cinque anni dalla sua costituzione, bili.».
l’autosufficienza di smaltimento anche, ove opportuno, attraverso
forme di cooperazione e collegamento con altri soggetti pubblici e Note all’art. 19, comma 3:
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privati;
b) è garantita la presenza di almeno un impianto di tratta- — Per l’art. 2 della legge 24 dicembre 2007, n. 244 vedi nota
mento a tecnologia complessa, compresa una discarica di servizio. all’art. 5, comma 1.
6. La durata della gestione da parte dei soggetti affidatari, non — Per l’art. 23-bis del decreto legge 25 giugno 2008, n. 112 vedi
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nota all’art. 15, comma 1.
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inferiore a quindici anni, è disciplinata dalle regioni in modo da con-
sentire il raggiungimento di obiettivi di efficienza, efficacia ed econo-
Nota all’art. 19, comma 5:
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micità.».
— Per l’art. 191 del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152 vedi Il decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163 reca “Codice dei con-
nota all’art. 2, comma 1, lettera n).
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tratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture in attuazione delle
Per l’art. 61 della legge regionale 14 maggio 2009, n. 6 vedi nota direttive n. 2004/17/CE e 2004/18/CE.” ed è pubblicato Gazzetta Uffi-
all’art. 7, comma 10. ciale della Repubblica italiana del 12 maggio 2006, n. 100, S.O.
— Il comma 17 dell’art. 21 della legge regionale 22 dicembre
2005, n. 19, recante “Misure finanziarie urgenti e variazioni al bilan- Note all’art. 19, comma 7:
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cio della Regione per l’esercizio finanziario 2005. Disposizioni varie.”
così dispone: — Per l’art. 45 della legge regionale 8 febbraio 2007, n. 2 vedi
«E’ istituito presso l’Assessorato regionale della famiglia, delle nota all’art. 5, comma 1.
Per l’art. 61 della legge regionale 14 maggio 2009, n. 6 vedi nota
C E
politiche sociali e delle autonomie locali un fondo di rotazione, in
favore delle società degli ambiti territoriali ottimali, destinato a all’art. 7, comma 10.
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garantire la copertura delle spese inerenti la gestione integrata dei
rifiuti nei casi di temporanee difficoltà finanziarie. Al fondo è annual- Nota all’art. 19, comma 9:
mente accantonata una quota pari al 4,5 per cento dell’importo rela- Per l’art. 45 della legge regionale 8 febbraio 2007, n. 2 vedi nota
tivo al fondo per le autonomie locali di cui all’articolo 23, comma 1, all’art. 5, comma 1.
della legge regionale 29 dicembre 2003, n. 21. Con decreto del
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Presidente della Regione, previa deliberazione della Giunta regionale
e sentita la Conferenza Regione-Autonomie locali, vengono stabilite
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LAVORI PREPARATORI
le modalità di utilizzazione del fondo suddetto e il riparto a consun-
tivo delle somme non utilizzate, fermo restando che possono accede- D.D.L. n. 525
re alle risorse del fondo le società d’ambito con capitale sociale di
almeno un milione di euro interamente versato. I comuni, per la «Gestione integrata dei rifiuti e bonifica dei siti inquinati».
quota di propria competenza nell’ambito territoriale ottimale, hanno Iniziativa governativa: presentato dal Presidente della Regione
C UF
l’obbligo di intervenire finanziariamente al fine di assicurare l’inte- (Lombardo) su proposta dell’Assessore per l’energia e i servizi di pub-
grale copertura delle spese della gestione integrata dei rifiuti sussi- blica utilità (Carmelo Russo) il 15 febbraio 2010.
diariamente alla propria società d’ambito e a tal fine istituiscono nel
bilancio di previsione un apposito capitolo di spesa con adeguata D.D.L. n. 528
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dotazione. La richiesta di utilizzazione del fondo deve essere avanza- «Riordino del sistema della gestione integrata dei rifiuti in
ta dalla società d’ambito successivamente all’utilizzo di fondi alterna-
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Sicilia».
tivi, ivi compresi quelli dei comuni di riferimento e il ricorso all’inde-
bitamento presso il sistema bancario. Le risorse anticipate dal fondo Iniziativa parlamentare: presentato dai deputati De Benedictis,
vengono reintroitate con i versamenti delle società d’ambito benefi- Cracolici, Lupo, Ammatuna, Apprendi, Barbagallo, Di Benedetto,
ciarie a seguito della riscossione della tassa o della tariffa di igiene Digiacomo, Di Guardo, Donegani, Faraone, Ferrara, Galvagno, Guc-
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famiglia, delle politiche sociali e delle autonomie locali, è autorizza- Deliberato l’invio del testo coordinato in Commissione ‘Bilancio’
to ad apportare nel bilancio della Regione le necessarie variazioni.». (II) e al Comitato per la qualità della legislazione nella seduta n. 93
— L’art. 24 della legge regionale 3 dicembre 1991, n. 44, recan- del 18 febbraio 2010.
te “Nuove norme per il controllo sugli atti dei comuni, delle province Nella seduta d’Aula n. 144 del 23 febbraio 2010 è stata comuni-
e degli altri enti locali della Regione siciliana. Norme in materia di cata la decisione della Conferenza dei Presidenti dei gruppi parla-
L TA
ineleggibilità a deputato regionale.” così dispone: mentari svoltasi in pari data, con l’indicazione per la Commissione di
“1. Qualora gli organi delle province e dei comuni omettano o stralciare le disposizioni comportanti spesa e di concludere l’esame
ID
ritardino, sebbene previamente diffidati a provvedere entro congruo dei profili ordinamentali per il successivo esame dell’Assemblea.
termine, o non siano comunque in grado di compiere atti obbligatori Esaminato dalla Commissione nella seduta n. 94 del 24 febbraio
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per legge, al compimento dell’atto provvede l’Assessore regionale per 2010 e nella seduta n. 95 del 25 febbraio 2010.
gli enti locali a mezzo di un commissario, la cui durata in carica non Esitato per l’Aula nella seduta n. 95 del 25 febbraio 2010.
può superare il termine di un mese, salvo proroga fino a tre mesi, per Relatore: Mancuso.
gravi e giustificati motivi di carattere amministrativo.
Discusso dall’Assemblea nella seduta n. 149 del 4 marzo, n. 150
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2-bis. Al commissario ad acta, insediatosi presso gli enti locali Approvato dall’Assemblea nella seduta n. 158 del 25 marzo 2010.
per porre in essere l’attività sostitutiva, è riconosciuta un’indennità di
carica e di responsabilità rapportata all’Organo sostituito, alla tipolo- (2010.13.963)119
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N .R.
La Gazzetta Ufficiale della Regione siciliana è in vendita al pubblico:
ACIREALE - Essegici s.a.s. - via Caronda, 8/10. MISILMERI - Ingrassia Maria Concetta - c.so Vittorio Emanuele, 528.
AGRIGENTO - Edicola, rivendita tabacchi Alfano Giovanna - via Panoramica dei Templi, 31; MODICA - Baglieri Carmelo - corso Umberto I, 460; “Calysa” di Castorina G.na & C. - via Resi-
Pusante Alfonso - via Dante, 73/75; Damont s.r.l. - via Panoramica dei Templi, 17; Tuttolo-
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stenza Partigiana, 180/E.
mondo Anna - Quadrivio Spinasanta, 4. MONTEMAGGIORE BELSITO - “Cartolandia” di Virga Giuseppe - via Piersanti Mattarella, 15.
ALCAMO - Impellizzeri Vincenzo - via Vittorio Veneto, 238; “Di Leo Business s.r.l.” - corso 6 Aprile, MUSSOMELI - Cartolibreria Consiglio Calogera - via Palermo, 39.
189; Libreria Pipitone Lorenzo - viale Europa, 61. NARO - “Carpediem” di Celauro Gaetano - viale Europa, 3.
A G
BAGHERIA - Carto - Aliotta di Aliotta Franc. Paolo - via Diego D’Amico, 30; Rivendita giornali PALERMO - Edicola “Bonsignore Lidia” - via Empedocle Restivo, 107; “La Libreria del Tribunale”
Leone Salvatore - via Papa Giovanni XXIII (ang. via Consolare); Rivendita giornali “Archi- s.r.l. - piazza V.E. Orlando, 44/45; Edicola Marcianò Francesca - piazza Castelforte, s.n.c. (Par-
mede” di Puleo Caterina - via Filippo Brunelleschi, 3; Rizzo Giuseppa - via G. Lo Bue, 20. tanna-Mondello); “La Bottega della Carta” di Scannella Domenico - via Caltanissetta, 11; Libre-
BARCELLONA POZZO DI GOTTO - Maimone Concetta - via Garibaldi, 307; Edicola “Scilipoti” ria “Campolo” di Lo Giudice Gaetana Rosaria - via Campolo, 86/90; Libreria Commissionaria
Z A
di Stroscio Agostino - via Catania, 13. G. Cicala Inguaggiato - via G. Galilei, 9; Libreria “Forense” di Valenti Renato - via Maque-
Z
BOLOGNA - Libr. giur. Edinform s.r.l. - via Irnerio, 12/5. da, 185; Edicola Amico Claudio - via della Libertà, di fronte civico n. 197; Di Stefano Claudio -
BORGETTO - Cartolibreria Brusca di Di Marco Teresa - via S. Agostino, 1. via Autonomia Siciliana, 114; “Libreria Ausonia” di Argento Sergio - via Ausonia, 70/74; Libre-
IZ L
CALTANISSETTA - Libreria Sciascia Salvatore s.a.s. - corso Umberto, 111. ria Flaccovio Salvatore Fausto s.a.s. - p.zza V.E. Orlando, 15/19; Libreria Cartoleria Mercurio -
CAMMARATA - Cartoleria Infantino Salvatore - via Roma, 21. Licam s.r.l. - p.zza D. Bosco, 3; Cotroneo s.a.s. di Cotroneo Antonio e Giovanni & C. - Stazione
CAPO D’ORLANDO - “L’Italiano” di Lo Presti Eva & C. s.a.s. - via Vittorio Veneto, 25. Centrale F.S. (interno); School Service Distribuzioni s.a.s. di Catalano Sandro & C. - via Gallet-
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CASTELVETRANO - Cartolibreria - Edicola Marotta & Calia s.n.c. - via Q. Sella, 73/75. ti, 225/A; Cart e Shop s.a.s. di Allegra Angela & C. - via G. Aurispa, 103; Grafill s.r.l. - via Princi-
CATANIA - Essegici s.a.s. - via Francesco Riso, 56/60; Libreria La Paglia - via Etnea, 393/395; Cefat pe di Palagonia, 87/91.
- piazza Roma, 18/15; Catania Libri di Piro Rosaria - corso Italia, di fronte al civico 234. PARTINICO - Alfa & Beta di Faraci Vito - via Taranto, 24; Imperiale Vincenzo - via Matteotti,
CERDA - Edicola Cascio Fortunato - via Roma, 186; Cartolibreria-edicola Virga Luigi - via Ro- 119/121; Lo Iacono Giovanna - c.so dei Mille, 450.
ma, 85.
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PIAZZA ARMERINA - Cartolibreria Armanna Michelangelo - via Remigio Roccella, 5.
ENNA - Buscemi Sebastiano - piazza Vitt. Emanuele, 19. PORTO EMPEDOCLE - MR di Matrona Giacinto & Matrona Maria s.n.c. - via Gen. Giardino, 6.
FAVARA - Alaimo Eleonora - viale Aldo Moro, 87; Costanza Maria - via IV Novembre, 63; Pecora- RAFFADALI - “Striscia la Notizia” di Randisi Giuseppina - via Rosario, 6.
ro Calogero - via Vittorio Emanuele, 41.
SAN MAURO CASTELVERDE - Garofalo Maria - via Umberto, 56.
GELA - Cartolibreria Eschilo di Rocco Trainito - corso Vittorio Emanuele, 421.
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S. FILIPPO DEL MELA - “Di tutto un pò” di Furnari Maria Teresa - via Borgo G. Verga-Cattafi, 19.
GERACI SICULO - Cartolibreria Lo Pizzo Rosaria - piazza del Popolo, 7/8.
GIARRE - Libreria La Senorita di Giuseppa Emmi - via Trieste (ang. corso Europa). S. AGATA DI MILITELLO - Edicola Ricca Benedetto - via Cosenz, 61; Edicola “Romeo Raffaele”
E AL
- via Medici, 172.
LICATA - Edicola Santamaria Rosa - via Palma (ang. Via Bramante); Onorio Gianfranco - piazza
A. Regolo. S. STEFANO CAMASTRA - Lando Benedetta - corso Vittorio Emanuele, 21.
MARINEO - Cartolibreria Randazzo Antonino - via Falcone e Borsellino, 33. SCIACCA - Edicola Coco Vincenzo - via Cappuccini, 124/a.
MARSALA - Rivendita giornali e riviste Pipitone Ignazio - via Garibaldi. SIRACUSA - “La Libreria” s.n.c. di Valvo G. & Spada A. - piazza Euripide, 22; Cartolibreria Zim-
MAZARA DEL VALLO - “F.lli Tudisco & C.” s.a.s. di Tudisco Fabio e Vito Massimiliano - corso mitti Catia - via Necropoli Grotticelle, 25/O.
R
TERRASINI - Serra Antonietta - corso Vittorio Emanuele, 336.
Vittorio Veneto, 150.
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MENFI - Ditta Mistretta Vincenzo - via Inico, 188. TORTORICI - Bevacqua Salvatore - via Zappulla, 28.
M FIC
MESSINA - Rag. Colosi Nicolò di Restuccia & Co. s.a.s. - via Geraci, 27/c; Libreria Costantino TRAPANI - Libreria Lo Bue Giuseppe - via G.B. Fardella, 52; “Blue Book - Edicola e D’intorni” di
Rosa - via Ghibellina, 56/A. Mantia Mario - via del Legno, 40.
Le norme per le inserzioni nella Gazzetta Ufficiale della Regione siciliana, parti II e III e serie speciale concorsi, sono
contenute nell’ultima pagina dei relativi fascicoli.
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— annuale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . € 77,00
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— semestrale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . € 44,00
II)IAbbonamento ai fascicoli ordinari, incluso i supplementi ordinari e l’indice annuale:
— soltanto annuale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . € 198,00
Prezzo di vendita di un fascicolo ordinario . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . € 1,10
A
Prezzo di vendita di un supplemento ordinario o straordinario, per ogni sedici pagine o frazione . . . . . . . . . . . . . . € 1,10
R SI
Prezzo di vendita di un supplemento ordinario o straordinario, per ogni sedici pagine o frazione . . . . . . . . . . . . . . € 1,10
A DA
L’importo dell’abbonamento, corredato dell’indicazione della partita IVA o, in mancanza, del codice fiscale del richiedente, deve essere versato a mezzo
bollettino postale sul c/c postale n. 00304907 intestato alla “Regione siciliana - Gazzetta Ufficiale - Abbonamenti”, ovvero direttamente presso l’Istituto di credito che
svolge il servizio di cassa per la Regione (Banco di Sicilia), indicando nella causale del versamento per quale parte della Gazzetta (“prima” o “serie speciale concorsi” o
“seconda e terza”) e per quale periodo (anno o semestre) si chiede l’abbonamento.
L’Amministrazione non risponde dei ritardi causati dalla omissione di tali indicazioni.
A
In applicazione della circolare del Ministero delle Finanze - Direzione Generale Tasse - n. 18/360068 del 22 maggio 1976, il rilascio delle fatture per abbonanenti
N R
od acquisti di copie o fotocopie della Gazzetta deve essere esclusivamente richiesto, dattiloscritto, nella causale del certificato di accreditamento postale, o nel retro del
postagiro o nella quietanza rilascita dall’Istituto di credito che svolge il servizio di cassa per la Regione, unitamente all’indicazione delle generalità, dell’indirizzo com-
pleto di C.A.P., della partita I.V.A. o, in mancanza, del codice fiscale del versante, oltre che dall’esatta indicazione della causale del versamento.
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Gli abbonamenti annuali hanno decorrenza dal 1° gennaio al 31 dicembre, mentre i semestrali dal 1° gennaio al 30 giugno e dal 1° luglio al 31 dicembre.
I versamenti relativi agli abbonamenti devono pervenire improrogabilmente, pena la perdita del diritto di ricevere i fascicoli già pubblicati o la non accettazione,
entro il 31 gennaio se concernenti l’intero anno o il 1° semestre ed entro il 31 luglio se relativi al 2° semestre.
N IA
I fascicoli inviati agli abbonati vengono recapitati con il sistema di spedizione in abbonamento postale a cura delle Poste Italiane S.p.A. oppure possono essere
ritirati, a seguito di dichiarazione scritta, presso i locali dell’Amministrazione della Gazzetta.
L’invio o la consegna, a titolo gratuito, dei fascicoli non pervenuti o non ritirati, da richiedersi all’Amministrazione della Gazzetta entro 30 giorni dalla data di
pubblicazione, è subordinato alla trasmissione o alla presentazione della targhetta del relativo abbonamento.
P
Le spese di spedizione relative alla richiesta di invio per corrispondenza di singoli fascicoli o fotocopie sono a carico del richiedente e vengono stabilite, di volta
in volta, in base alle tariffe postali vigenti.
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Gli uffici della Gazzetta Ufficiale della Regione siciliana sono aperti al pubblico dal lunedì al venerdì dalle ore 9,00 alle ore 13,00 ed il
AVVISO mercoledì dalle ore 16,15 alle ore 17,45.
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Spett. PROCURA REGIONALE DELLA CORTE DEI CONTI PER LA REGIONE SICILIA
I sottoscritti:
- Claudia Mannino, nata a Carini il 26/08/1978 e residente a Capaci in via A. Diaz, 43,
mannino_claudia@camera.it;
- Giorgio Ciaccio, Giorgio Ciaccio, nato a Palermo il 2/09/1981, via Principe di Resuttano, 13/A;
- Irene Sclafani nata a Bolognetta il 01/10/1975 e residente a Bolognetta in via Giovanni Verga, 12;
- Vincenzo Richichi, nato a Carini il 04/03/1979 e residente a Carini, via Mandorlo, 11;
- Eleonora Corpora, nata a Termini Imerese, il 18/08/1984 e ivi residente in C.da Balata, snc;
- Manuela Sinatra, nata a Palermo, il 12/07/1975 e residente a Termini Imerese in via E. Mattei, 2;
- Pietro Salvino, nato a XXX il XXX e residente a Capaci in via A. Diaz, 43;
- Adriano Varrica, nato a Palermo il 4/9/1982 e ivi residente in via Thaon de Revel, 22;
Visto che
- in materia di rifiuti, il diritto comunitario ha imposto agli Stati membri, attraverso le direttive
del Consiglio n. 91/156/CEE del 18/3/1991 e 99/31/CE del 26 aprile 1999, l’obbligo di
adottare tutte le misure necessarie ad assicurare il recupero o lo smaltimento degli stessi
senza pericolo per la salute dell’uomo e senza l'uso di procedimenti o di metodi che
potrebbero recare pregiudizio all’ambiente, vietandone nel contempo l’abbandono, lo
scarico e lo smaltimento incontrollato;
- il decreto legislativo 5 febbraio 1997 n. 22 che - fino all'entrata in vigore del decreto
legislativo 3 aprile 2006 n. 152, di attuazione della delega contenuta nella legge n. 308 del
2004 per il riordino, il coordinamento e l'integrazione della legislazione in materia
ambientale - ha costituito la normativa quadro sulla gestione dei rifiuti, che prevede, in
attuazione della citata direttiva europea 91/156/CEE, l’adozione di un sistema di raccolta
differenziata idoneo a consentire la drastica diminuzione dei rifiuti avviati in discarica e la
realizzazione di un modello alternativo di smaltimento i cui punti qualificanti sono il riciclo
dei materiali, il compostaggio della frazione organica e il collocamento in discarica (o
termovalorizzazione) del solo residuo;
1
- lo stesso decreto n. 22/1997, e successive modifiche, ha provveduto ad individuare le
funzioni amministrative che in materia di raccolta differenziata competono a ciascun livello
di governo, centrale, regionale, provinciale e comunale, attribuendo allo Stato il compito di
indicare i criteri generali per l'organizzazione e l'attuazione della raccolta (art. 18, comma
1°, lettera m), alle Regioni la funzione di provvedere alla “regolamentazione delle attività di
gestione dei rifiuti, ivi compresa la raccolta differenziata di rifiuti urbani, anche pericolosi,
con l'obiettivo prioritario della separazione dei rifiuti di provenienza alimentare, degli scarti
di prodotti vegetali e animali, o comunque ad alto tasso di umidità, dai restanti rifiuti” (art.
19, comma 1°, lettera b), alle Province la cura dell'organizzazione delle attività di raccolta
differenziata dei rifiuti urbani e assimilati sulla base di ambiti territoriali ottimali delimitati ai
sensi dell'articolo 23 (art. 20, comma 1°, lettera g) e ai Comuni il compito di stabilire “le
modalità del conferimento, della raccolta differenziata e del trasporto dei rifiuti urbani, al
fine di garantire una distinta gestione delle diverse frazioni di rifiuti e promuovere il
recupero degli stessi” (artt. 21, comma 1°, lettera c, e 23, co. 3);
- l'articolo 3, comma 24, della legge 28 dicembre 1995, n. 549, definisce la cosiddetta
ecotassa: “ Al fine di favorire la minore produzione di rifiuti e il recupero dagli stessi di
materia prima e di energia, a decorrere dal 1 gennaio 1996 e' istituito il tributo speciale per
il deposito in discarica dei rifiuti solidi, così come definiti e disciplinati dall'articolo 2 del
decreto del Presidente della Repubblica 10 settembre 1982, n. 915”;
- l’art. 205, comma 3, del D.Lgs. n. 152/2006, inoltre, al fine di penalizzare il conferimento in
discarica dei rifiuti e di rafforzare i previsti obblighi di raccolta differenziata, ha introdotto, in
caso di mancato raggiungimento degli obiettivi minimi fissati dalla legge, un’addizionale del
20% al tributo dovuto per il conferimento in discarica, da applicarsi nei confronti dell’A.T.O.
con successiva ripartizione dell’onere tra quei Comuni del territorio che non abbiano
raggiunto le prescritte percentuali minime;
2
Tenuto conto le percentuali di raccolta differenziata suddivise per anni:
- Balestrate: 19.1% anno 2008, 15.16% anno 2009, 6.47% anno 2010, 4.88% anno 2011, 3.63%
anno 2012, 3.50% anno 2013,
- Borgetto: < 5% anno 2008, 2.94% anno 2009, 2.85% anno 2010, 1.96% anno 2011, 1.66% anno
2012, 1.20% anno 2013,
- Carini: 6.7% anno 2008, 7.84% anno 2009; 5.02% anno 2010; 3.52% anno 2011; 2.42% anno
2012, 3.50% anno 2013;
- Giardinello: 10.4% anno 2008, 9.09% anno 2009, 4.69% anno 2010, 6.51% anno 2011, 4.72%
anno 2012, 4.30% anno 2013,
- Isola delle Femmine: 13.2% anno 2008, 12.12% anno 2009, 3.56% anno 2010, 1.67% anno
2011, 1.54% anno 2012, 1.20% anno 2013;
- Montelepre: 16.6% anno 2008, 15.90% anno 2009, 8.02% anno 2010, 7.78% anno 2011, 7.30%
anno 2012, 7.10% anno 2013,
- Partinico: 7.00% anno 2008, 7.80% anno 2009, 3.74% anno 2010, 2.70% anno 2011, 2.87%
anno 2012, 2.80% anno 2013,
- Torretta: 11.4% anno 2008, 7.94% anno 2009, 5.41% anno 2010, 4.18% anno 2011, 1.21% anno
2012, 1.20% anno 2013,
- Trappeto: 17.7% anno 2008, 11.28% anno 2009, 5.04% anno 2010, 4.77% anno 2011, 2.22%
anno 2012, 1.00% anno 2013.
- Termini Imerese: 7.49% anno 2006, 9.64% anno 2007, 10.22% anno 2008, 7.90% anno 2009,
10.02% anno 2010, 15.39% anno 2011, 17.12% anno 2012, 10.85% anno 2013;
- Caccamo: 1.56% anno 2006, n.d. anno 2007, 20.07% anno 2008, 14.92% anno 2009, 16.16%
anno 2010, 28.42% anno 2011, 30.92% anno 2012;
- Bolognetta: 0.5% anno 2006, 1.75% anno 2007, 2.23% anno 2008, 2.03% anno 2009, 0% anno
2010-11, 2.09% anno 2012 (per questo Comune i dati sono calcolati sulla base dei documenti
allegati).
Considerando che
- il nuovo impianto normativo fonda la propria ratio nel fatto che “la raccolta differenziata
svolge un ruolo rilevante e prioritario nel sistema di gestione integrato dei rifiuti, in quanto
consente sia di ridurre il flusso dei rifiuti da avviare allo smaltimento, sia di condizionare
positivamente l’intero sistema di gestione, garantendo: a) la valorizzazione delle
componenti merceologiche dei rifiuti sin dalla fase della raccolta; b) la riduzione delle
quantità e della pericolosità dei rifiuti da avviare allo smaltimento indifferenziato,
individuando tecnologie più adatte di gestione e minimizzando l’impatto ambientale dei
processi di trattamento e smaltimento; c) il recupero di materiali e di energia nella fase del
trattamento finale; d) la promozione di comportamenti più corretti da parte dei cittadini, con
conseguenti significativi cambiamenti nelle abitudini di consumo, a beneficio di politiche di
3
prevenzione e di riduzione” (deliberazione n. 6/2007/G della Sezione centrale di controllo
della Corte dei conti sulla gestione delle Amministrazioni dello Stato);
- da un punto di vista strettamente giuridico occorre, tra l’altro, evidenziare che in base
all’articolo 1, comma 2, del legislativo 22/97, le disposizioni dello stesso costituiscono
principi fondamentali della legislazione statale, ai sensi dell’articolo 117 della Costituzione
e, secondo il successivo comma 3, le disposizioni di principio costituiscono, nei confronti
delle Regioni a statuto speciale e delle Province autonome aventi competenza esclusiva in
materia, norme di riforma economico - sociale. (CORTE DEI CONTI Sez. Giur. Liguria, 27
Maggio 2013 Sentenza n. 83);
- all'articolato quadro normativo appena descritto emerge, l'obbligo ricadente sulle singole
amministrazioni comunali di attuare le prescrizioni legislative in materia di raccolta
differenziata dei rifiuti, e di garantire, indipendentemente dal soggetto cui è materialmente
affidato il servizio di raccolta dei rifiuti urbani, il rispetto delle percentuali minime previste
dalla legge. La fissazione di soglie minime della raccolta differenziata risulta, infatti,
necessaria ai fini del raggiungimento degli obiettivi fissati dal legislatore, oltre che della
credibilità del sistema stesso, e l’adempimento del dettato normativo non può non costituire
un puntuale e inderogabile obbligo per le amministrazioni, la cui violazione viene, infatti,
“sanzionata” con aggravi di costo per lo smaltimento a carico dei Comuni inadempienti.
(CORTE DEI CONTI Sez. Giur. Liguria, 27 Maggio 2013 Sentenza n. 83);
- l’osservanza delle previsioni del decreto n. 22/97 e segnatamente dell’art. 24 relativo alle
percentuali minime di raccolta differenziata, (percentuali successivamente fissate dall’art.
205, comma 1, del D.Lgs. n. 152/2006 e dall’art. 1, comma 1108, della legge n. 296/2006
nella misura del 35% entro il 31 dicembre 2006, del 40% entro il 31 dicembre 2007, del
45% entro il 31 dicembre 2008, del 50% entro il 31 dicembre 2009, del 60% entro il 31
dicembre 2011 e del 65% entro il 31 dicembre 2012), da realizzare secondo scaglioni
progressivi annuali, costituiva, pertanto, adempimento inderogabile del gestore, posto a
tutela di un interesse generale e, sicuramente, prevalente rispetto a quello vantato dalle
stesse parti. (CORTE DEI CONTI Sez. Giur. Liguria, 27 Maggio 2013 Sentenza n. 83).
Tutto ciò premesso, visto, tenuto conto e considerato, si segnala alla Corte dei Conti
- il mancato rispetto delle predette disposizioni, con realizzazione della raccolta differenziata
in misure significativamente inferiori a quelle previste dal citato art. 24 del decreto n. 22/97
e dall’art. 205 comma 1, del D.Lgs. n. 152/2006, ha comportato a carico del Comune il
pagamento di oneri aggiuntivi per il conferimento in discarica del materiale che avrebbe
dovuto essere destinato proficuamente alla raccolta differenziata ed ha, pertanto, arrecato
al Comune di Capaci un danno patrimoniale conseguente;
4
- Il presunto danno erariale sia pari ai maggiori costi sostenuti per il conferimento in
discarica di materiale che avrebbe dovuto essere oggetto di raccolta differenziata.
Detti oneri sono stati, in particolare sostenuti a titolo di “tariffa smaltimento rifiuti”,
tributo speciale ex art. 3, comma 24 della legge n. 545/1995 e dall’addizionale del 20%
al tributo speciale prevista dall’art. 205, comma 3, del D. Lgs. N. 152/2006.
- Il presunto danno erariale sia finanche attribuibile al versamento in discarica dei
rifiuti eccedenti che ha comportato anche un danno all’ambiente, per il
deterioramento aggiuntivo delle risorse naturali causato dall’immissione di maggiori
quantità di sostanze e microorganismi nel terreno e di gas nocivi nell’aria circostante
alla discarica, danno da rifondere allo Stato. Il danno all’ambiente è definito dall’art. 300,
comma 1, del D.Lgs. n. 152/2006 quale “deterioramento significativo e misurabile, diretto o
indiretto, di una risorsa naturale o dell’utilità assicurata da quest’ultima”. Tale norma riporta
in termini puntuali la nozione comunitaria di danno ambientale, specificando che
quest’ultimo consiste nel deterioramento, in confronto delle condizioni originarie, provocato
alle specie e agli habitat naturali protetti dalla normativa nazionale e comunitaria, alle
acque interne, alle acque costiere ed a quelle ricomprese nel mare territoriale, al terreno,
mediante qualsiasi contaminazione che crei un rischio significativo di effetti nocivi, anche
indiretti, sulla salute umana.
Inoltre, si segnala alla Corte dei Conti come, secondo l’opinione dei firmatari del presente
esposto, i responsabili siano i sindaci e gli assessori pro tempore
- per avere, nelle suddette qualità, omesso qualsiasi attività di vigilanza e di controllo
sull’esatto adempimento da parte dell’appaltatore - quale gestore della raccolta dei rifiuti -
delle prescrizioni di legge in materia di raccolta differenziata, e per non avere adottato gli
opportuni provvedimenti nei confronti dell’appaltatore inadempiente agli obblighi previsti dal
contratto di servizio. L’eventuale concomitante azione civile contro l’appaltatore,
esercitabile dall’Amministrazione e l’azione del P.M. contabile operano, pertanto, su piani
del tutto distinti e sono reciprocamente indipendenti ed autonome, pur quando investono un
medesimo fatto materiale, (sul punto Cass. SS.UU. 21/10/2005, n. 20343; 25/11/2008, n.
28048 e 12/5/2009, n. 10856).
Nel merito si ricorda che
- l’incontrovertibile conferma dell’esistenza di tali obblighi si ricava da quanto stabilito dagli
artt. 50 e 54 del D.lgs. 267/2000, che attribuiscono al sindaco il compito di sovrintendere al
corretto funzionamento degli uffici e dei servizi comunali, con il conseguente dovere
giuridico di attivazione delle opportune misure correttive d'intervento in caso di violazione di
legge, irregolarità e disfunzioni. Spettano analogamente all’assessore specifici poteri
finalizzati al corretto funzionamento dei servizi e degli uffici e all'esecuzione degli atti relativi
al settore cui lo stesso risulta formalmente preposto e rispetto al quale questi si trova nella
5
medesima posizione del sindaco delegante. (CORTE DEI CONTI Sez. Giur. Liguria, 27
Maggio 2013 Sentenza n. 83);
Si chiede pertanto che l'Ill.ma Procura regionale presso la Corte dei conti della Regione
siciliana voglia avviare un’istruttoria volta a stabilire:
- se sia effettivamente sussistente e a quanto ammonti esattamente il danno erariale patito dal
Comune della Regione siciliana, in relazione al mancato raggiungimento degli obiettivi di
raccolta differenziata previsti dalla normativa nazionale vigente;
- a quali soggetti sia eventualmente ascrivibile la responsabilità nella produzione del suddetto
danno erariale.
In caso di ritenuta sussistenza dei suddetti elementi, si fa istanza affinché venga promosso un
giudizio contabile nei confronti dei ritenuti responsabili.
A supporto e completamento di quanto sopra illustrato, si allegano al presente esposto i
documenti attestanti le percentuali di raccolta differenziata raggiunte.
FIRMA
Claudia Mannino
Giorgio Ciaccio
Irene Sclafani
Vincenzo Richichi
Eleonora Corpora
Manuela Sinatra
Pietro Salvino
Adriano Varrica
6
21/12/2017 Bellolampo chiusa, lo spettro dell’emergenza rifiuti. Il sindaco di Isola: “Differenziate il più possibile” | IL GIORNALE DI ISOLA
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possibile”NEWS Slot-machine e scommesse, Isola delle Femmine è la meno virtuosa del comprensorio
Ragazzo italo-americano in visita ad Isola delle Femmine, farà volontariato in b
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Femmine in stato
di agitazione
dicembre 16, 2017
Primo Piano
Vandalizzata la
stele che ricorda
le vittime del
mare di Isola
delle Femmine
dicembre 07, 2017
http://www.giornaleisola.it/archives/10319 1/5
21/12/2017 Bellolampo chiusa, lo spettro dell’emergenza rifiuti. Il sindaco di Isola: “Differenziate il più possibile” | IL GIORNALE DI ISOLA
possibile”
Eliseo Davì dicembre 20, 2017 Isola delle Femmine, Provincia, Tutte le Notizie 0 Comment Ri uti e Spreco Zero
Ragazzo italo-
Dall’alba di questa mattina 136 autocompattatori carichi di ri uti sono
americano in
rimasti bloccati dietro ai cancelli della discarica di Bellolampo. Il visita ad Isola
decreto dirigenziale del dipartimento delle acque e dei ri uti n. 1871 delle Femmine,
del 14 dicembre 2017, infatti, ha di fatto interrotto il conferimento dei farà volontariato
in biblioteca
ri uti nella discarica per tutti i Comuni della provincia di Palermo più
dicembre 18, 2017
Castellamare ed Alcamo. L’impianto rimane aperto solo per la città di Video Recenti
Palermo e l’isola di Ustica.
La distruzione della Torre di Isola delle Femmine.
L’acconciatura del
coiffeur isolano
Naty Punzo
nisce sulla
copertina di
Estetica
marzo 23, 2017
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21/12/2017 Bellolampo chiusa, lo spettro dell’emergenza rifiuti. Il sindaco di Isola: “Differenziate il più possibile” | IL GIORNALE DI ISOLA
Ecoambiente. Nonostante l’autorizzazione
al conferimento, gli autocompattatori Piace a 142 amici
saranno più conferiti nella discarica palermitana in seguito al pre- delle Femmine
trattamento da parte di Ecoambiente ma saranno trasportati in altre luglio 21, 2017
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discariche. “Noi sindaci abbiamo chiesto un immediato tavolo di trattative
con il presidente e l’assessore Figuccia per scongiurare un problema Email *
Palermo
economico di notevole entità”, continua il sindaco, che poi si appella alla
cittadinanza: “Invito tutti a di erenziare quanto più possibile. Già da
domani la situazione potrebbe diventare pesante, ma faremo in modo che si
parta il prima possibile con la frazione dell’umido”. Iscriviti
lo stipendio di novembre è stato già loro erogato, mentre la tredicesima gli Yoga Tragedia di Capodanno, morto in
all’Ucciardone:
verrà corrisposta nei prossimi giorni. Meno incoraggiante è che, stando ai mare trovato ad Isola delle Femmine
libertà dietro le 7.014 views | di Eliseo Davì | inserito il 1
dati pubblicati dall’U cio Speciale per il monitoraggio e l’incremento della sbarre gennaio 2017
raccolta di erenziata presso i comuni della Sicilia, la percentuale di raccolta novembre 01, 2017
di erenziata ad Isola delle Femmine nel trimestre da luglio a settembre è
scesa al 35%. A novembre la percentuale si attesa al 42,11%, ancora lontana Crolla una ciminiera della cementeria di Isola delle
Femmine
dal picco del 64,4% raggiungo nel marzo di quest’anno. 6.481 views | di Eliseo Davì | inserito il 10 febbraio 2017
e rilanciare
luglio 09, 2017
Esclusiva: una chiacchierata con “I
Aggiungi un commento...
Soldi Spicci”
4.740 views | di Alessandro Noto | inserito il 15
luglio 2015
STEFANO BOLOGNA
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Ragazzo italo-
Dall’alba di questa mattina 136 autocompattatori carichi di ri uti sono
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rimasti bloccati dietro ai cancelli della discarica di Bellolampo. Il visita ad Isola
decreto dirigenziale del dipartimento delle acque e dei ri uti n. 1871 delle Femmine,
del 14 dicembre 2017, infatti, ha di fatto interrotto il conferimento dei farà volontariato
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c’è Alcamo al 46° posto con il 61% e Balestrate alla posizione 47 con il
60%.
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Alcamo, avviata la stabilizzazione di 394 Corleone, prorogato lo scioglimento per
lavoratori precari mafia del comune
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FeoeRRzroHe lrnlrnrua TRlsponrr
SEGRETERIA PROVINCIALE
Palermo, 1411212017
Prot.N. 175
AGESP S.P.A.
agespspa(Opec.a gespspa. it
OGGETTO: Proclamazione stato di agitazione dipendenti centro di costo del Comune di Isola
delle Femmine - RICHIESTA D'INCONTRO.
Con la presente, questa O.S. riscontra ad oggi la mancata erogazione delle retribuzioni relative al mese
di NOVEMBRE E TREDICESIMA MENSILITA' ai dipendenti assegnati all'unità produttiva del
Non avendo ricevuto neppure certezza circa le mensilità maturande ed essendo state assolutamente
insoddisfacenti e poco rassicuranti le informazioni ricevute dagli organi istituzituzionali, con la
presente per quanto sopra si proclama a, far data dal l5ll2l20l7, lo stato di agitazione di tutte le
Altresì. considerato l'indecoroso stato dell'autoparco comunale, si chiede all'rspp aziendale della
SCIRSU S.P.A. di porre in essere tutte le azioni previste dalla normativa di riferimento in materia di
sicurezza nei luoghi di lavoro.
Per quanto sopra complessivamente esposto, al fine di stigmatizzare l'attuale indecorosa vicenda, si
chiede un'incontro urgente per discutere la problematica di che trattasi.
PER LA
Via Rorna n.1^1s - 90133 PALÉRMo - Iel. (091i 6165109 l-ax (091)6164671 Cf:97065800829
e-mail : fìt-..reg....sicilia @cisl.it - www.fitcislsicilia.org
Aderente a: lnternatÌonal Transport Workers'Federation ITF - European Transport Workers'Federation ETF
Tabella "A"
Elenco progetti Ammessi
data
Prot.
N. protocollo Progetto Comune Prov. Importo
Ingresso
Ingresso
1 20863 09-mag-17 Realizzazione di un CCR. Aidone EN € 1.140.000,00
7 29651 05-lug-17 Realizzazione di un CCR. San Fratello ME € 234.515,00
Potenziamento del CCR di
9 29723 05-lug-17 Raffadali AG € 306.560,00
Raffadali
Petralia
10 29955 07-lug-17 Realizzazione di un CCR. PA € 1.166.582,20
Sottana
Potenziamento del CCR di
11 30132 10-lug-17 Nicosia EN € 418.000,00
Nicosia
Santo
14 30425 11-lug-17 Realizzazione di un CCR. Stefano di ME € 1.050.000,00
Camastra
Chiaramonte
15 30427 11-lug-17 Realizzazione di un CCR. RG € 1.060.002,11
Gulfi
16 30427 11-lug-17 Realizzazione di un CCR. Giarratana RG € 818.807,89
Monterosso
17 30427 11-lug-17 Realizzazione di un CCR. RG € 426.508,97
Almo
Santa Croce
18 30427 11-lug-17 Realizzazione di un CCR. RG € 910.256,11
Camerina
19 30427 11-lug-17 Realizzazione di un CCR. Scicli RG € 429.678,48
Pagina 1
Tabella "A"
Riqualificazione e
67 30756 12-lug-17 recupero del CCR di Mascalucia CT € 211.000,00
Mascalucia
Ampliamento/potenziame
70 30777 12-lug-17 nto/adeguamento del CCR Sutera CL € 120.780,00
di Sutera
Potenziamento e
72 30779 12-lug-17 adeguamento del CCR di Siculiana AG € 392.740,95
Siculiana – Montallegro
Palma di
74 30783 12-lug-17 Realizzazione di un CCR. AG € 1.140.000,00
Montechiaro
76 30793 12-lug-17 Realizzazione di un CCR. Mascalucia CT € 1.250.000,00
Adeguamento e
manutenzione Palazzolo
86 30818 12-lug-17 AG € 255.000,00
straordinaria del CCR di Acreide
Palazzolo Acreide
Adeguamento del CCR in Castellana
87 30820 12-lug-17 PA € 366.310,28
località Passo L’Abate Sicula
Adeguamento CCR di
93 30827 12-lug-17 Mirto ME € 381.622,51
Mirto
Adeguamento del CCR di San Salvatore
97 30839 12-lug-17 ME € 419.874,22
San Salvatore di Fitalia di Fitalia
98 30841 12-lug-17 Realizzazione di un CCR. San Cipirello PA € 781.347,94
100 30845 12-lug-17 Realizzazione di un CCR. Pietraperzia EN € 560.000,00
Potenziamento/adeguam
102 30847 12-lug-17 Ribera AG € 399.559,18
ento CCR di Ribera
108 30856 12-lug-17 Realizzazione di un CCR. Gangi PA € 1.475.000,00
109 30858 12-lug-17 Realizzazione di un CCR. Bagheria PA € 1.180.789,00
Potenziamento del CCR di Sambuca di
111 30863 12-lug-17 AG € 380.000,00
sambuca di Sicilia Sicilia
112 30864 12-lug-17 Realizzazione di un CCR. Alcara Li Fusi ME € 625.000,00
Castel di
114 30867 12-lug-17 Realizzazione di un CCR. ME € 620.783,72
Lucio
Manutenzione del CCR di
120 30873 12-lug-17 Custonaci TP € 151.947,98
Custonaci
Ampliamento e
125 30885 12-lug-17 potenziamento del CCR di Milazzo ME € 414.659,11
Milazzo
€ 25.034.476,05
Pagina 2
Tabella "B"
Progetto di
adeguamento e
potenziamneto del
CCR dell’ARO Santa Manca dichiarazione di
Joppolo
43 30670 12-lug-17 Elisabetta, AG € 428.490,75 assunzione oneri non coperti
Giancaxio
Sant’Angelo Muxaro dal finanziamento regionale.
e Joppolo Giancaxio
nel Comune di
Joppolo Giancaxio
Ampliamento e
Manca dichiarazione di
potenziamento del
45 30678 12-lug-17 Regalbuto AG € 401.000,00 assunzione oneri non coperti
CCR sito in via G.
dal finanziamento regionale.
Falcone
Pagina 1
Tabella "B"
Ampliamento/potenzi
amento/adeguament Manca dichiarazione di
83 30813 12-lug-17 o dei mezzi e delle Salemi TP € 319.729,00 assunzione oneri non coperti
attrezzature del CCR dal finanziamento regionale.
in c/ta Cuba
Manca modello di gestione e
Realizzazione di un
88 30821 17-lug-17 Gioiosa Marea ME € 425.100,68 convenzione tra i Comuni
CCR.
dell’ARO.
Realizzazione di un Galati Alcuni documenti risultano
95 30830 12-lug-17 ME € 1.115.000,00
CCR. Mamertino non firmati.
Fornitura di
Manca dichiarazione di
attrezzature e
99 30844 12-lug-17 Menfi AG € 298.187,50 assunzione oneri non coperti
macchinari a servizio
dal finanziamento regionale.
del CCR di Menfi
Realizzazione di un Manca il piano finanziario e
101 30846 12-lug-17 Petrosino TP € 678.336,52
CCR. il modello di gestione .
Realizzazione di un Manca il piano finanziario e
103 30848 12-lug-17 Santa Venerina CT € 1.350.000,00
CCR. il modello di gestione .
Lavori di Manca dichiarazione di
104 30850 12-lug-17 adeguamento del Maletto CT € 180.000,00 assunzione oneri non coperti
CCR di Maletto dal finanziamento regionale.
Pagina 2
Tabella "B"
Lavori di Perfezionamento del
105 30851 12-lug-17 potenziamento del Montelepre PA € 79.056,00 provvedimento di
CCR di Montelepre approvazione
Manca il piano finanziario, il
Realizzazione di un modello di gestione
106 30853 12-lug-17 Fiumedinisi ME € 312.700,00
CCR. convezione tra i Comuni
dell’ARO.
Realizzazione di un Manca il piano finanziario e
113 30865 12-lug-17 Palagonia CT € 1.200.000,00
CCR. il modello di gestione .
Fornitura di mezzi e
attrezzature per il
Perfezionamento del
potenziamento ed Campobello di
117 30870 12-lug-17 TP € 319.729,00 provvedimento di
adeguamento del Mazzara
approvazione
CCR di Campobello di
Mazzara
Realizzazione di un Alessandra della Manca il piano finanziario e
118 30871 12-lug-17 AG € 998.564,57
CCR. Rocca il modello di gestione .
Realizzazione di un Manca il piano finanziario e
124 30882 12-lug-17 Riesi CL € 1.147.492,75
CCR. il modello di gestione.
€ 23.561.362,59
Pagina 3
Tabella"C"
Elenco progetti Non Ammessi
Data
Protocollo Prov Motivo di non
N. protocollo Progetto Comune Importo
Ingresso . ammissione
Ingresso
Per mancanza dei
requisiti di
ammissibilità (piano di
Realizzazione comunicazione) e per
2 24680 01-giu-17 Buscemi SR € 670.000,00
di un CCR. mancato
raggiungimento del
punteggio minimo
(47/100).
Pagina 1
Tabella"C"
Pagina 2
Tabella"C"
Pagina 3
Tabella"C"
Per mancanza dei
requisiti di
ammissibilità
(Coerenza piano di
Realizzazione ambito e piano di
48 30704 12-lug-17 Moja Alcantara ME € 250.000,00
di un CCR. comunicazione) e per
mancato
raggiungimento del
punteggio minimo
(50/100).
Adeguamento Per mancato
CCR di raggiungimento del
52 30715 12-lug-17 Santagata Li Battiati CT € 349.804,12
Sant’Agata Li punteggio minimo
Battiati (45/100).
Per mancanza dei
requisiti di
ammissibilità (piano di
Realizzazione comunicazione) e per
53 30716 12-lug-17 Santa Teresa di Riva ME € 448.953,40
di un CCR. mancato
raggiungimento del
punteggio minimo
(35/100).
Pagina 4
Tabella"C"
Per per mancato
Realizzazione raggiungimento del
62 30732 12-lug-17 Leni ME € 291.000,00
di un CCR. punteggio minimo
(40/100).
Per mancanza dei
requisiti di
ammissibilità
Potenziamento
(prevalenza di rifiuti
e
appartenenti al
65 30746 12-lug-17 adeguamento Lucca Sicula AG € 306.006,46
capitolo 20) e per
del CCR di
mancato
Lucca Sicula
raggiungimento del
punteggio minimo
(18/100).
Lavori di Per mancanza dei
manutenzione requisiti di
straordinaria ammissibilità (punti 4,
66 30747 12-lug-17 dell’isola Catania CT € 273.000,00 5 e 6) e per mancato
ecologica di via raggiungimento del
Generale punteggio minimo
Amelio (20/100).
Potenziamento
Per per mancato
e
raggiungimento del
69 30762 12-lug-17 adeguamento Grammichele CT € 166.372,00
punteggio minimo
del CCR di
(38/100).
Grammichele
Per mancanza dei
requisiti di
Ampliamento e ammissibilità (piano di
potenziamento comunicazione) e per
75 30784 12-lug-17 Torretta PA € 318.000,00
del CCR di mancato
Torretta raggiungimento del
punteggio minimo
(33/100).
Pagina 5
Tabella"C"
Pagina 6
Tabella"C"
Per mancato
Realizzazione raggiungimento del
91 30825 12-lug-17 Mazzara del Vallo TP € 1.400.000,00
di un CCR. punteggio minimo
(48/100).
Per mancato
Realizzazione raggiungimento del
92 30826 12-lug-17 Mazzara del Vallo TP € 1.400.000,00
di un CCR. punteggio minimo
(35/100).
Ampliamento e
Per mancato
adeguamento
raggiungimento del
94 30828 12-lug-17 del CCR di San San Marco D’Alunzio ME € 416.850,44
punteggio minimo
Marco
(38/100).
D’Alunzio
Trattasi di un progetto
Realizzazione
96 30831 12-lug-17 Misilmeri PA € 1.054.340,00 di fattibilità tecnica ed
di un CCR.
economica.
Pagina 7
Tabella"C"
Per mancato
Realizzazione raggiungimento del
122 30879 12-lug-17 Terrasini PA € 959.605,80
di un CCR. punteggio minimo
(55/100).
Pagina 8
Elenco generale
Elenco progetti presentati
data
Prot.
N. protocollo Progetto Comune Prov. Importo
Ingresso
Ingresso
1 20863 09-mag-17 Realizzazione di un CCR. Aidone EN € 1.140.000,00
2 24680 01-giu-17 Realizzazione di un CCR. Buscemi SR € 670.000,00
3 24684 01-giu-17 Realizzazione di un CCR. Carlentini SR € 831.000,00
4 24956 05-giu-17 Realizzazione di un CCR. Caltagirone CT € 1.095.000,00
5 27666 21-giu-17 Realizzazione di un CCR. Aci Catena CT € 562.855,97
6 27666 21-giu-17 Realizzazione di un CCR. San Giovanni La Punta CT € 825.000,00
7 29651 05-lug-17 Realizzazione di un CCR. San Fratello ME € 234.515,00
Potenziamento del CCR di
8 29350 04-lug-17 Ravanusa AG € 393.576,32
Ravanusa
Potenziamento del CCR di
9 29723 05-lug-17 Raffadali AG € 306.560,00
Raffadali
Potenziamento del CCR di c/da
9/A 29817 06-lug-17 San Cono CT € 430.000,00
San Cono
10 29955 07-lug-17 Realizzazione di un CCR. Petralia Sottana PA € 1.166.582,20
Potenziamento del CCR di
11 30132 10-lug-17 Nicosia EN € 418.000,00
Nicosia
Potenziamento del CCR di Aci
13 30421 11-lug-17 Aci Bonaccorsi CT € 141.276,00
Bonaccorsi
Santo Stefano di
14 30425 11-lug-17 Realizzazione di un CCR. ME € 1.050.000,00
Camastra
15 30427 11-lug-17 Realizzazione di un CCR. Chiaramonte Gulfi RG € 1.060.002,11
16 30427 11-lug-17 Realizzazione di un CCR. Giarratana RG € 818.807,89
17 30427 11-lug-17 Realizzazione di un CCR. Monterosso Almo RG € 426.508,97
18 30427 11-lug-17 Realizzazione di un CCR. Santa Croce Camerina RG € 910.256,11
19 30427 11-lug-17 Realizzazione di un CCR. Scicli RG € 429.678,48
20 30472 11-lug-17 Realizzazione di un CCR. Castelbuono PA € 1.045.645,39
21 30476 11-lug-17 Realizzazione di un CCR. Piazza Armerina EN € 782.032,21
22 30512 11-lug-17 Realizzazione di un CCR. Catenanuova EN € 1.030.000,00
23 30516 11-lug-17 Realizzazione di un CCR. Santa Maria di Licodia CT € 820.000,00
24 30532 11-lug-17 Realizzazione di un CCR. S. Margherita Belice AG € 730.336,56
Portopalo di Capo
25 30539 11-lug-17 Realizzazione di un CCR. SR € 796.085,73
Passero
26 30540 11-lug-17 Realizzazione di un CCR. Cesarò ME € 786.463,33
27 30541 11-lug-17 Realizzazione di un CCR. San Teodoro ME € 867.682,47
Lavori di recupero,
potenziamento ed
28 30544 11-lug-17 Ramacca CT € 411.000,00
adeguamento del CCR
Sovracomunale di Ramacca
29 30549 11-lug-17 Realizzazione di un CCR. Campobello di Licata AG € 802.567,10
30 30565 11-lug-17 Realizzazione di un CCR. Misterbianco CT € 603.368,47
Adeguamento del CCR di
31 30570 11-lug-17 Centuripe EN € 408.000,00
Centuripe
Lavori di ampliamento e
32 30594 11-lug-17 adeguamento del CCR in c/da Niscemi CL € 378.000,00
Pilacane
33 30621 11-lug-17 Adeguamento CCR di Caronia Caronia ME € 415.643,45
Pagina 1
Elenco generale
Ampliamento , adeguamento e
36 30649 12-lug-17 potenziamento del CCR di Capo Capo d’Orlando ME € 545.129,99
d’Orlando
Potenziamento e adeguamento
37 30650 12-lug-17 Villafranca Sicula AG € 381.636,18
del CCR sito in c/da Cuba
38 30651 12-lug-17 Realizzazione di un CCR. Agira EN € 970.500,00
39 30652 12-lug-17 Realizzazione di un CCR. Petralia Soprana PA € 966.436,19
40 30654 12-lug-17 Realizzazione di un CCR. Patti ME € 727.433,83
41 30656 12-lug-17 Realizzazione di un CCR. Troina EN € 1.133.765,00
42 30667 12-lug-17 Realizzazione di un CCR. Polizzi Generosa PA € 1.670.778,50
Progetto di adeguamento e
potenziamneto del CCR
dell’ARO Santa Elisabetta,
43 30670 12-lug-17 Joppolo Giancaxio AG € 428.490,75
Sant’Angelo Muxaro e Joppolo
Giancaxio nel Comune di
Joppolo Giancaxio
Ampliamento e potenziamento
45 30678 12-lug-17 Regalbuto AG € 401.000,00
del CCR sito in via G. Falcone
Ampliamento del CCR di
46 30688 12-lug-17 Salaparuta TP € 635.000,00
Salaparuta
47 30691 12-lug-17 Realizzazione di un CCR. Castellammare del Golfo TP € 1.118.775,90
Ampliamento e potenziamento
49 30709 12-lug-17 Caccamo PA € 399.723,86
del CC in c/da San Nicasio
Ampliamento del CCR di
50 30710 12-lug-17 Pantelleria TP € 458.588,83
Pantelleria
51 30713 12-lug-17 Realizzazione di un CCR. Viagrande CT € 400.000,00
Adeguamento CCR di
52 30715 12-lug-17 Santagata Li Battiati CT € 349.804,12
Sant’Agata Li Battiati
53 30716 12-lug-17 Realizzazione di un CCR. Santa Teresa di Riva ME € 448.953,40
54 30717 12-lug-17 Realizzazione di un CCR. Castrofilippo AG € 1.072.398,81
55 30719 12-lug-17 Realizzazione di un CCR. Bronte CT € 1.325.868,44
56 30723 12-lug-17 Realizzazione di un CCR. Pachino SR € 927.691,43
Lavori di
57 30724 12-lug-17 potenziamento/adeguamento Montalbano Elicona ME € 391.000,00
del CCR di Monalbano Elicona
Adeguamento del CCR di
58 30725 12-lug-17 Ficarra ME € 139.436,85
Ficarra
Lavori di adeguamento del CCR
59 30726 12-lug-17 Sortino SR € 548.800,00
di Sortino
60 30727 12-lug-17 Realizzazione di un CCR. Milena CL € 433.104,97
Pagina 2
Elenco generale
64 30737 12-lug-17 Realizzazione di un CCR. Modica RG € 658.970,00
Potenziamento e adeguamento
65 30746 12-lug-17 Lucca Sicula AG € 306.006,46
del CCR di Lucca Sicula
Lavori di manutenzione
straordinaria dell’isola
66 30747 12-lug-17 Catania CT € 273.000,00
ecologica di via Generale
Amelio
Riqualificazione e recupero del
67 30756 12-lug-17 Mascalucia CT € 211.000,00
CCR di Mascalucia
Adeguamento e potenziamento
68 30759 12-lug-17 Paternò CT € 326.536,60
di un CCR di Paternò
Potenziamento e adeguamento
69 30762 12-lug-17 Grammichele CT € 166.372,00
del CCR di Grammichele
Ampliamento/potenziamento/
70 30777 12-lug-17 Sutera CL € 120.780,00
adeguamento del CCR di Sutera
71 30778 12-lug-17 Realizzazione di un CCR. Caltavuturo PA € 950.000,00
Potenziamento e adeguamento
72 30779 12-lug-17 del CCR di Siculiana – Siculiana AG € 392.740,95
Montallegro
Adeguamento e potenziamento
73 30781 12-lug-17 Trabia PA € 318.000,00
del CCR di Trabia
74 30783 12-lug-17 Realizzazione di un CCR. Palma di Montechiaro AG € 1.140.000,00
Ampliamento e potenziamento
75 30784 12-lug-17 Torretta PA € 318.000,00
del CCR di Torretta
76 30793 12-lug-17 Realizzazione di un CCR. Mascalucia CT € 1.250.000,00
Potenziamento infrastrutturale
77 30801 12-lug-17 Villarosa EN € 216.212,68
del CCR di Villarosa
Adeguamento e potenziamento
78 30803 12-lug-17 Burgio AG € 341.332,63
del CCR in via Concerie
Potenziamento del CCR di
79 30806 12-lug-17 Calamonaci AG € 456.408,06
Calamonaci
80 30807 12-lug-17 Realizzazione di un CCR. Nissoria EN € 330.000,00
81 30809 12-lug-17 Realizzazione di un CCR. Falcone ME € 1.095.000,00
82 30811 12-lug-17 Realizzazione di un CCR. Roccalumera ME € 300.000,00
Ampliamento/potenziamento/
adeguamento dei mezzi e delle
83 30813 12-lug-17 Salemi TP € 319.729,00
attrezzature del CCR in c/ta
Cuba
Adeguamento e potenziamento
84 30816 12-lug-17 Caltanissetta CL € 218.536,44
del CCR di Caltanissetta
85 30817 12-lug-17 Realizzazione di un CCR. Palermo PA € 949.534,19
Adeguamento e manutenzione
86 30818 12-lug-17 straordinaria del CCR di Palazzolo Acreide AG € 255.000,00
Palazzolo Acreide
Pagina 3
Elenco generale
Adeguamento del CCR in
87 30820 12-lug-17 Castellana Sicula PA € 366.310,28
località Passo L’Abate
88 30821 17-lug-17 Realizzazione di un CCR. Gioiosa Marea ME € 425.100,68
89 30822 12-lug-17 Realizzazione di un CCR. Antillo ME € 384.500,00
90 30824 12-lug-17 Realizzazione di un CCR. Erice TP € 790.000,00
91 30825 12-lug-17 Realizzazione di un CCR. Mazzara del Vallo TP € 1.400.000,00
92 30826 12-lug-17 Realizzazione di un CCR. Mazzara del Vallo TP € 1.400.000,00
93 30827 12-lug-17 Adeguamento CCR di Mirto Mirto ME € 381.622,51
Ampliamento e adeguamento
94 30828 12-lug-17 San Marco D’Alunzio ME € 416.850,44
del CCR di San Marco D’Alunzio
95 30830 12-lug-17 Realizzazione di un CCR. Galati Mamertino ME € 1.115.000,00
96 30831 12-lug-17 Realizzazione di un CCR. Misilmeri PA € 1.054.340,00
Adeguamento del CCR di San
97 30839 12-lug-17 San Salvatore di Fitalia ME € 419.874,22
Salvatore di Fitalia
98 30841 12-lug-17 Realizzazione di un CCR. San Cipirello PA € 781.347,94
Fornitura di attrezzature e
99 30844 12-lug-17 macchinari a servizio del CCR di Menfi AG € 298.187,50
Menfi
100 30845 12-lug-17 Realizzazione di un CCR. Pietraperzia EN € 560.000,00
101 30846 12-lug-17 Realizzazione di un CCR. Petrosino TP € 678.336,52
Potenziamento/adeguamento
102 30847 12-lug-17 Ribera AG € 399.559,18
CCR di Ribera
103 30848 12-lug-17 Realizzazione di un CCR. Santa Venerina CT € 1.350.000,00
Lavori di adeguamento del CCR
104 30850 12-lug-17 Maletto CT € 180.000,00
di Maletto
Lavori di potenziamento del
105 30851 12-lug-17 Montelepre PA € 79.056,00
CCR di Montelepre
106 30853 12-lug-17 Realizzazione di un CCR. Fiumedinisi ME € 312.700,00
107 30854 12-lug-17 Realizzazione di un CCR. Mandanici ME € 715.000,00
108 30856 12-lug-17 Realizzazione di un CCR. Gangi PA € 1.475.000,00
109 30858 12-lug-17 Realizzazione di un CCR. Bagheria PA € 1.180.789,00
110 30861 12-lug-17 Realizzazione di un CCR. Floresta ME € 350.000,00
Potenziamento del CCR di
111 30863 12-lug-17 Sambuca di Sicilia AG € 380.000,00
Sambuca di Sicilia
112 30864 12-lug-17 Realizzazione di un CCR. Alcara Li Fusi ME € 625.000,00
113 30865 12-lug-17 Realizzazione di un CCR. Palagonia CT € 1.200.000,00
114 30867 12-lug-17 Realizzazione di un CCR. Castel di Lucio ME € 620.783,72
Potenziamento e adeguamento
115 30868 12-lug-17 Corleone PA € 424.036,95
del CCR in c/da Poggio
116 30869 12-lug-17 Realizzazione di un CCR. Castronovo di Sicilia PA € 887.868,08
Fornitura di mezzi e
attrezzature per il
117 30870 12-lug-17 potenziamento ed Campobello di Mazzara TP € 319.729,00
adeguamento del CCR di
Campobello di Mazzara
118 30871 12-lug-17 Realizzazione di un CCR. Alessandra della Rocca AG € 998.564,57
119 30872 12-lug-17 Realizzazione di un CCR. Altavilla Milicia PA € 1.415.000,00
Manutenzione del CCR di
120 30873 12-lug-17 Custonaci TP € 151.947,98
Custonaci
121 30877 12-lug-17 Realizzazione di un CCR. Tremestieri Etneo CT € 1.131.458,69
122 30879 12-lug-17 Realizzazione di un CCR. Terrasini PA € 959.605,80
Pagina 4
Elenco generale
aAdeguamento e
123 30880 12-lug-17 potenziamento del CCR di S. San Biagio Platani AG € 300.000,00
Biagio Platani
124 30882 12-lug-17 Realizzazione di un CCR. Riesi CL € 1.147.492,75
Apliamento e potenziamento
125 30885 12-lug-17 Milazzo ME € 414.659,11
del CCR di Milazzo
Adeguamento del CCR di
126 30886 12-lug-17 Capaci PA € 454.070,70
Capaci
€ 80.401.649,69
Pagina 5
Firmato digitalmente da:
Anna Genova
Stato=IT
Organization=NON PRESENTE
Nome=ANNA Cognome=GENOVA
CF=GNVNNA52L64G273A
Motivo:
Firmato digitalmente da
salvatore bellone
CN = bellone
salvatore
O = non presente
C = IT