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Provo a non farmi prendere dal panico e inizio a muovermi. Prima il piede destro,
poi il sinistro. Il terreno molle, mi sembra di affondare i piedi nel fango.
Mentre avanzo mi chiedo come posso essere finito in un posto simile, se non riesco
nemmeno a vedere cosa c' intorno a me. Forse per non il momento pi adatto per
pensarci...voglio solo uscire da questa strana situazione. Continuo a camminare.
Non ho fatto pi che una decina di passi, quando la punta della mia scarpa destra
sbatte contro un'oggetto di metallo, lo riconosco dal clangore. Dev'essere leggero,
penso, dal momento che si sbilanciato in un attimo, per poi tornare nella sua
silenziosa posizione. Mi chino appena sulle ginocchia e sporgo le mani in avanti,
cercando di afferrare qualcosa di cui non conosco la forma. Trovo una sottile
sbarra di metallo fissata ad un piatto poggiato a terra. Le mie mani vanno
lentamente verso su. La sbarra si divide in tre braccia, ognuno dei quali regge un
oggetto cilindrico ed oleoso. Non riesco a capire. Ritiro le mie mani.
Rimango qualche secondo fermo, nel buio. Mi aspetto che da un momento all'altro
arrivi una nuova, piccola ancora di salvezza a portarmi luce, in questo posto che
mi cos poco familiare. Ma non succede. Aspetto altri 5,10, 20 minuti...Niente.
Sono stanco di aspettare e cos come ho fatto all'inizio di questa storia inizio a
brancolare di nuovo nel buio, sperando di arrivare a qualcosa che mi riporti in un
posto normale. Il terreno adesso molto pi scivoloso, come se la melma che sta a
terra si fosse sciolta ancora di pi. Scivolo e cado. Non ho nulla a cui
afferrarmi, e il terreno cos molle e fangoso sembra volermi risucchiare dentro di
s, come delle sabbie mobili. Sono stanco, e non mi va di lottare persino da
sdraiato. Mi abbandono e lascio che faccia quello che vuole, ma prima prendo una
profonda boccata d'aria...e chiudo gli occhi.
Provo a non farmi prendere dal panico e inizio a muovermi. Gi il piede destro, e
poi il sinistro. Il pavimento freddo, mi sembra di poggiare i piedi sul ghiaccio.
Mentre mi alzo penso che Inizia una nuova giornata. Una nuova giornata ricca di
sfiducia...in me, negli altri e nell'uomo.