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INDICE
pag.
1. INTRODUZIONE............................................................................................................................................... 7
1.1 Performance Based Design.............................................................................................................................. 10
2. RICHIAMI DI DINAMICA DELLE STRUTTURE ..................................................................................... 15
2.1 Oscillatore ad 1 Grado di Libert .................................................................................................................... 15
2.1.1 Equazione del moto: ................................................................................................................................. 15
2.1.2 Vibrazioni Libere di un oscillatore NON smorzato:................................................................................. 16
2.1.3 Risposta di un oscillatore non smorzato soggetto ad un carico impulsivo ............................................... 17
2.1.4 Risposta di un oscillatore non smorzato soggetto ad una forzante qualsiasi ............................................ 17
2.1.5 Vibrazioni Libere di un oscillatore smorzato: .......................................................................................... 18
2.1.6 Risposta di un oscillatore smorzato soggetto ad una forzante qualsiasi ................................................... 19
2.1.7 Risposta di un oscillatore smorzato soggetto ad una Sollecitazione Sismica ........................................... 19
2.1.8 Definizione di Spettro di Risposta............................................................................................................ 21
2.2 Sistemi a N Gradi di Libert............................................................................................................................ 27
2.2.1 Risposta Sismica di Sistemi ad n gradi di libert...................................................................................... 29
2.2.2 Il Metodo delle Spettro di Risposta per Sistemi ad N g.d.l....................................................................... 32
2.3 Metodo di Rayleigh-Ritz per lanalisi modale................................................................................................. 35
2.4 Il Metodo delle Forze Statiche Equivalenti ..................................................................................................... 37
Comportamento delle strutture in c.a. in zona sismica Pagina iii/161
BIBLIOGRAFIA
T. Paulay, M.J.N. Priestley, Seismic Design of Reinforced Concrete and Masonry Buildings, John Wiley, 1992.
G.G. Penelis, A.J. Kappos, Earthquake Resistant Concrete Structures, E&FN Spon, 1998.
R.E. Englekirk, Seismic Design of Reinforced and Precast Concrete Buildings, John Wiley, 2003.
A.K. Chopra, Dynamics of Structures: Theory and Applications to Earthquake Engineering 2nd Edition, Prentice
Hall, 2000.
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1. INTRODUZIONE
MAPPA DELLA PERICOLOSIT SISMICA MONDIALE
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Costruzione
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Tipici criteri prestazionali e deformativi per Strutture Duttili Tipici criteri prestazionali e deformativi per
Strutture Non Duttili
Tipici Stati Limite e Livelli Prestazionali Associati con Probabilit di Occorrenza (FEMA)
Stato Obiettivi Probabilit
Criterio Prestazionale
Limite Funzionale Danneggiamento Evento Sismico
x1% in y1 anni
Occupazione continua Nessun danno significativo Forze inferiori al valore di snervamento
(50% in 30
delle strutture senza alle strutture, agli elementi (comp.elastico). Spostamenti e sbandamento
Servizio anni)
significative non-strutturali, o al contenuto inferiori alla soglia di danno. Accelerazioni
Frequente
interruzioni di servizio delledificio limitate per minimizzare il rischio di crolli.
(43 anni)
Possibilit di Danno limitato agli elementi
x2% in y2 anni
continuare ad non-strutturali ed al Forze appena superiori al limite elastico.
(50% in 50
usufruire delle contenuto delledificio, ma Spostamenti e sbandamenti leggermente
Danno anni)
strutture, dopo nessun danno significativo superiori alla soglia di danno. Accelerazioni
Raro
qualche interruzione alle strutture. Struttura limitate per minimizzare il rischio di crolli.
(73 anni)
di servizio. riparabile.
Meccanismo di deformazione plastico, con
Sopravvivenza degli rotazioni plastiche inferiori alla soglia di
Occupanti non occupanti. Nessun collasso o capacit ultima. Limitare sbandamento e
x % in y3 anni
corrono rischi vitali. significativi rischi di crolli. spostamenti per evitare instabilit. Limitare le 3
(10% in 50
Mantenere la Limitare il danno strutturale accelerazioni per evitare crolli o aggiungere
Ultimo anni)
potenziale operativit alla soglia che ne consenta elementi che consentano di prevenire il
Raro
degli utenti o del una riparazione distacco e la caduta di parti. Limitare rotazioni
(475 anni)
proprietario. economicamente e spostamenti a valori che consentano la
conveniente. riparazione. Localizzare il danno a zone
facilmente riparabili.
Occupanti non Danno severo, ma collasso Meccanismo di deformazione plastico, con x4% in y4 anni
corrono rischi vitali, strutturale impedito. Elementi rotazioni plastiche appena inferiori alla soglia (10% in 100
Pre
ma ledificio non strutturali possono di capacit ultima. Limitare sbandamento e anni)
Collasso
difficilmente pu collassare, Riparazione spostamenti per evitare instabilit. Ci possono Molto Raro
essere riparato generalmente non possibile. essere crolli parziali. (970 anni)
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Stato Limite Massimo Valore Ammissibile del Drift (%) Drift Permanente Ammissibile (%)
Diagramma di flusso che illustra le discipline che contribuiscono alla Performance Based Seismic Engineering
e le connessioni che intercorrono tra esse (Chandler & Lam, 2001).
Comportamento delle strutture in c.a. in zona sismica Pagina 15/161
Se t1 << T u(0) 0
Ponendo: mu& = Fdt quantit di moto dellimpulso
u& 0 =
Fdt
m
u=
u& 0
sin t =
Fdt
sin t
m
c c
Dove: = =
2m ccr
Dove: D = 1 2
La struttura tende ad oscillare con periodo proprio prossimo a quello del sistema;
Gli spostamenti massimi tendono a crescere allaumentare del periodo proprio;
Gli spostamenti massimi diminuiscono allaumentare del fattore di smorzamento.
Comportamento delle strutture in c.a. in zona sismica Pagina 21/161
t
S v = u&&g ( )e ( t ) sin (t )d (pseudo-velocit spettrale) (2)
0 max
Sv
Sd = (spostamento relativo massimo o spostamento spettrale) (3)
Sa = Sv (pseudo-accelerazione spettrale) (4)
valutando leq.(2) per sistemi caratterizzati da diversi e diagrammando i valori di Sv, si ottiene una curva di pseudo-
velocit spettrali che viene detta spettro di risposta.
Comportamento delle strutture in c.a. in zona sismica Pagina 22/161
OSSERVAZIONI
1
1. Sv ha le dimensioni di una velocit. Si chiama PSEUDO Velocit poich u max = S v esatta, a meno
dellapprossimazione D , mentre la effettiva velocit massima delloscillatore sarebbe data da:
t
u& max = u&&g ( )e (t ) cos (t )d u (t ) Sv
0 max
Tale relazione potrebbe essere utilizzata per costruire un vero spettro di velocit. Peraltro, Sv pi utile,
essendo correlata al massimo spostamento, e quindi alle massime forze di richiamo elastico.
2. Dallequazione del moto si ha:
2u& + 2 u = (u&&g + u&&)
Se lo smorzamento piccolo, il primo termine trascurabile. Quindi si ottiene:
S a 2 S d = (u&&g + u&&) (Pseudo-accelerazione spettrale)
da cui si deriva che la massima forza dinerzia delloscillatore risulta essere uguale a Fi,max = mSa.
3. La massima forza di richiamo elastica per loscillatore risulta pari a:
Fe,max = kSd = 2mSd =mSa
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Comportamento delle strutture in c.a. in zona sismica Pagina 24/161
Comportamento delle strutture in c.a. in zona sismica Pagina 25/161
dove M, C, K sono le matrici delle masse, di smorzamento e di rigidezza, rispettivamente, u il vettore degli
spostamenti ed f(t) il vettore delle forze nodali.
Vibrazioni Libere (Non Smorzate):
Mu&& + Ku = 0
1 2
2 22
Def. = [1 , 2 , L , n ]; =
O
n 2
u = 1 y1 + 2 y 2 + L + n y n = y dove yi sono dette coordinate principali.
eq. del moto: M y&& + C y& + K y = f (t ) (2.2.1)
premoltiplicando la (2.2.1) per n T , tenendo presente che per lortogonalit degli autovettori si ha:
0 mn 0 mn
n T M m = ; n T K m =
M n m=n K n m=n
0 mn
ed assumendo: n T C m = si ottiene:
C n m=n
Ln
&y&n + 2 n n y& n + n 2 y n = u&&g
Mn
Ln 1 t n (t ) Ln 1
M n n 0
y (t ) = u
&&g ( )e sin n (t ) d = V (t ) (2.3.1)
M n n
n n Ln 1
u i (t ) = in y n (t ) = in V (t ) (2.3.2)
1 1 M n n
L 1
u (t ) = y = n V (t ) (2.3.3)
M n n
per quanto riguarda le forze di richiamo elastiche si pu scrivere:
f S (t ) = Ku = K y osservando che K = M 2 si ottiene:
L
f S (t ) = M 2 y = M n nV (t ) (2.3.4)
M n
la (2.3.4) fornisce la distribuzione di forze lungo la struttura al tempo t.
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Nel caso di shear buildings, il taglio alla base pu essere calcolato come:
n L
V0 (t) = f Si (t ) = r T f S (t ) = r T M n nV (t )
1 M n
n L 2n
poich r M = [L1
T
L2 L Ln ] si ottiene: V0 (t) = nV (t ) (2.3.5)
1 Mn
dove:
L 2n
ha le dimensioni di una massa e viene detta massa modale efficace;
Mn
Ln = fattore di partecipazione modale;
M n = massa modale.
Comportamento delle strutture in c.a. in zona sismica Pagina 31/161
Per shear buildings, la massa modale efficace pu essere interpretata come la quota parte della massa totale che risponde
al sisma per ciascun modo proprio. Infatti, per edifici tipo shear building si pu scrivere:
M T = r T Mr , dove r il consueto vettore con componenti = 1. Tale vettore pu essere espresso in coordinate
principali come:
L L
nT Mr = nT M y = nT M n y n = M n y n y n = n r = n
123 Mn M n
Ln
T
Ln Ln Ln n Ln 2
=
T T
MT = r M =
1
42 M
43 QED
M M M
n n matrice di M n 1 M n
n
si ottiene M n = 1. Quindi, la massa modale efficace pari a Ln 2 , cio al quadrato del fattore di partecipazione modale,
mentre la massa totale della struttura risulta essere pari alla somma dei quadrati dei fattori di partecipazione.
Tale metodo per la normalizzazione dei modi propri viene detto orto-normalizzazione ed adottato da diversi codici di
calcolo commerciali, quali quelli della famiglia SAP ed affini.
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Ln 1 t n (t ) Ln 1
M n n 0
y (t ) = u
&&g ( )e sin n (t ) d = V (t )
M n n
Ln
u&&in,eff . (t ) = n 2 in y n (t ) = n in V (t ) accelerazione efficace al piano i per il modo n
Mn
Ln
f si ,n (t ) = mi n 2 in y n (t ) = mi n in V (t ) forza al piano i per il modo n
Mn
Dal punto di vista del comportamento sismico, siamo interessati ai valori massimi dello spostamento e della forza a
ciascun piano. Dalla definizione di pseudo-veloci e pseudo-accelerazione spettrale possiamo scrivere:
Ln S vn L S
u n,max = n y n,max = n = n n an2
M n n M n n
Comportamento delle strutture in c.a. in zona sismica Pagina 33/161
Ln Ln
f sn,max = M n &y&n,max = M n S an = M n n S vn
Mn Mn
dove un il vettore degli spostamenti massimi, fsn il vettore delle forze massime di piano, Svn la pseudo velocit
spettrale, e San la pseudo-accelerazione spettrale relativamente al modo n.
PROBLEMA: modo per modo conosco i valori massimi di forza e spostamento, ma non gli istanti in cui essi si
manifestano e neppure il loro segno. Come si definiscono pertanto i valori massimi per la struttura?
Gli effetti vengono generalmente combinati sulla base di considerazioni statistiche. Il metodo di combinazione pi
comune la
SRSS (Square Root of Sum of Squares):
Questa approssimazione generalmente (ma non necessariamente) conservativa e si basa sullipotesi che i modi siano
completamente scorrelati. Da buoni risultati quando le frequenze proprie sono distanti.
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dove i coefficienti ij vengono detti coefficienti di cross-correlazione modale e sono funzione della durata e del contenuto
in frequenza dellinput sismico, delle frequenze modali, e del coefficiente di smorzamento della struttura.
Se la durata del terremoto lunga rispetto al periodo proprio della struttura, se lo spettro di risposta continuo su un
campo ampio di frequenze per un dato smorzamento, il coefficiente di cross-correlazione pu essere approssimato come:
8 i j ( i + r ji j )r ji 3 / 2
ij =
(1 r )
ji
2 2
( ) ( )
+ 4 i j r ji 1 + r ji 2 + 4 i 2 + j 2 r ji 2
j
dove: r ji = , ij=1 se i = j, ij0 se i>> j, i, j sono i coefficienti di smorzamento relativi ai modi i e j.
i
NUREG 1.92 (Nuclear Reg. Commission 10% method):
max uk (t ) = (ukn )2 + 2 uki ukj
n i< j
Sotto tali ipotesi, la massima energia cinetica del sistema risulta ( Tmax = 1 mu& max
2
per sistemi ad 1gdl):
2
1 1
Tmax = u& Tmax Mu& = 02 Z 02T0 M 0
2 2
Similmente, la massima energia potenziale del sistema risulta (Vmax = 1 ku max 2
per sistemi ad 1gdl):
2
1 1
Vmax = uTmax Ku = Z 02T0 K 0
2 2
Dal principio di conservazione dellenergia (Tmax = Vmax) si ottiene:
T0 K 0
02 =
T0 M 0
se 0 approssima sufficientemente bene la I forma modale, 0 una buona approssimazione della pulsazione propria del
primo modo di vibrare.
Comportamento delle strutture in c.a. in zona sismica Pagina 36/161
Lapprossimazione pu essere migliorata utilizzando come nuova forma modale la deformata che si ottiene applicando
alla struttura la distribuzione di forze di inerzia che risulta dalla iterazione precedente.
u1max = K 1f I0,max spostamento massimo alliterazione 1 dovuto alle forze di inerzia delliterazione 0;
T0 MK 1M 0
12 =
T0 MK 1MK 1M 0
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L1 S v1 L S
max f S (t ) = max Ku1 = K1 y1,max = K1 = K1 1 a12
M 1 1 M 1 1
L1
= M1 S a1
M1
Pertanto, osservando che in questo caso la massa totale pu essere espressa come:
L1
M T = r T M1
M1
dove Fi un sistema di forze orizzontali di tentativo con distribuzione qualsiasi (ad esempio lineari con laltezza), Wi
il peso del piano i-esimo, i lo spostamento elastico del piano i-esimo dovuto alle forze Fi,, e g laccelerazione di
gravit.
Comportamento delle strutture in c.a. in zona sismica Pagina 39/161
Infine, possono essere usate formule approssimate quali quella suggerita dalla Normativa che, per edifici che non
superino i 40m di altezza fornisce il seguente valore di T1:
T1 C1 H 3 / 4 , con H altezza delledificio dal piano di fondazione, espressa in metri, C1 = 0,085 per edifici
con struttura a telaio in acciaio, C1 = 0,075 per edifici con struttura a telaio in c.a., C1 = 0,050
per edifici con qualsiasi altro tipo di struttura.
2. Scelta del coefficiente sismico
Tale coefficiente dato dallordinata dello spettro di risposta di progetto, definito dalla normativa in funzione della
tipologia strutturale, dellimportanza delledificio, delle caratteristiche del sito, ecc.
3. Calcolo della risultante delle Forze Sismiche Equivalenti (Taglio alla Base)
FT = M T S a (T1 )
Gli effetti torionali accidentali possono essere considerati amplificando le forze da applicare a ciascun elemento
verticale con il fattore risultante dalla seguente espressione:
= 1 + 0,6x/Le dove: x la distanza dellelemento resistente verticale dal baricentro geometrico delledificio,
misurata perpendicolarmente alla direzione dellazione sismica considerata;
Le la distanza tra i due elementi resistenti pi lontani, misurata allo stesso modo.
5. Analisi statica della struttura soggetta alle forze sismiche equivalenti
Tale analisi pu essere effettuata con qualsiasi metodo di analisi strutturale.
6. Stima degli spostamenti e dello spostamento di interpiano
Gli spostamenti effettivi della struttura sono ottenuti moltiplicando gli spostamenti ricavati dallanalisi statica per un
coefficiente di struttura che consente di considerare il comportamento non-lineare della struttura.
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k1(y1)
ag ai,T = ag + ai
m1 0 0 k1 + k 2 k2 0 a1 y1 1
M = 0 m2 0 K = k2 k2 + k3 k3 a = a 2 y = y2 r = 1
0 0 m3 0 k3 k 3 a 3 y3 1
Comportamento delle strutture in c.a. in zona sismica Pagina 42/161
2.5.2.1 Specifiche
Si analizza un telaio in acciaio di un edificio multipiano. Lorditura in pianta a maglia quadrata con lato di 6 m,
linterpiano di 3.5 m per un totale di 3 piani fuori terra (Fig. 2-2).
3.5
3.5
3.5
6.0
6.0 6.0 6.0
2.5.2.2 Profili
Le colonne che compongono ledificio sono HE 400 B, con momento d`inerzia pari a 5.7710-4 m4. Le travi sono HE 360
B, con momento dinerzia pari a 2.5210-4 m4. Il modulo di elasticit dellacciaio stato assunto pari a 200106 kN/m2.
2.5.2.3 Carichi
agS T 2 ,5
0 T TB S d (T ) = a g S 1 + ( 1)
T B q
2 ,5
T B T TC S d (T ) = a g S
q
2 ,5 T C
TC T T D S d (T ) = a g S
a g S 2.5/ q q T
2 ,5 T C T D
T > TD S d (T ) = a g S 0,2 a g
q T2
0,20a g
TB TC TD T
Fig. 2-3 Spettro di progetto per il calcolo delle azioni sismiche orizzontali.
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y3
m3
y2 m2
y1 m1
Fig. 2-4 - Gradi di libert della struttura. Fig. 2-5 - Modello di calcolo.
121 0 0
Matrice delle masse M: M = 0 121 0 (3)
0 0 121
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Calcolo del coefficienti di richiamo elastico per una colonna del telaio (Fig. 2-6):
Matrice di rigidezza K:
258400 129200 0
K = 129200 258400 129200 (4)
0 129200 129200
-0.80
2.25 0.55
1.80 0.45 -1.25
1 1 1
1 2 3
dove: T i = 0
j
Comportamento delle strutture in c.a. in zona sismica Pagina 49/161
Calcolo della massa modale efficace per ciascun modo ( L2j ) e relative percentuali rispetto alla massa totale ( L2j / M Tot. 100 ):
Le azioni interne modo per modo si ricavano dal prodotto della matrice di rigidezza dei pilastri per gli spostamenti nodali:
v ij = K ij y ij ,max (16)
dove: j = j-esimo Modo; i = i-esimo piano., K ij = Matrice di rigidezza del pilastro al i-esimo piano per il j-esimo modo;
y ij ,max = Massimi spostamenti orizzontali della i-esima colonna nel j-esimo modo.
m
v2
m= v1l/2
l
v1
m
Fig. 2-9 - Azioni interne in una singola colonna.
Comportamento delle strutture in c.a. in zona sismica Pagina 51/161
Primo modo
0,0042
12 EJ / l 3 12 EJ / l 3 12.92 12.92
= ( L1 S d ,1 / 1 ) 1 = 0,0076 m K j = K =
_
y1,max 2 i
3
= 104 (kN / m)
12 EJ / l 3 12 EJ / l 12.92 12.92
0,0095
_
0 547, 49 0,0042 439,05
_ _
0,0076 243,66
v = K
1
1 = 547, 49 v = K
2
1 = 439,05 v = K
3
1 = 243,66
0,0042 0,0076 0,0095
243,66 106,66
53,33
195,39 298,74
60,91 149,37
106,7
298,74 431,56
215,7
109,76 108,43
192,08
431,6
136,87 239,52
547,47
Fig. 2-10 - Distribuzione azione di taglio e forze di piano su una colonna e diagramma dei momenti (1o modo).
Comportamento delle strutture in c.a. in zona sismica Pagina 52/161
Secondo modo
24,31
12,23
55,9 24,31
35,35
17,74
13,97 31 10,89 24,45
35,35 6,53
6,22 69,52 3,27
6,53
9,95
44,63 17,42
V(kN) M(kNm)
F(kN)
Fig. 2-11 Distribuzione azione di taglio e forze di piano su una colonna e diagramma dei momenti (2o modo).
0,00035
y 2,max = ( L2 Sd ,2 / 22 ) 2 = 0,00015 m
0,0003
_
0 44,84 2 _ 0,00035 24,89 3 _ 0,00015 55,92
v12 = K = 44,84 v 2 = K 0,00015 = 24,89 v 2 = K 0,0003 = 55,92
0,00035
Comportamento delle strutture in c.a. in zona sismica Pagina 53/161
Terzo modo
5,96
13,6 3.73 2,97
7,54 3,31
V(kN) F(kN) M(kNm)
Fig. 2-12 - Distribuzione azione di taglio e forze di piano su una colonna e diagramma dei momenti (2o modo).
0,00006
y 3,max = ( L3 Sd ,3 / 32 ) 3 = 0.00008 m
0.00003
0 7,53
_
0,00006 16,93 3 _ 0.00008 13,57
_
v = K
1
= 7,53 v = K
2
= 16,93 v 3 = K 0.00003 = 13,57
3
0,00006
3
0.00008
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( y )
n 2
max yi = j,i
(17)
1
dove:
yi = massimo spostamento dell`i-esimo grado di libert.
yj,i = massimo spostamento delli-esimo grado di libert del j-esimo modo.
n = numero di modi considerati.
4, 26
y max = 7,6 mm
9,5
Si applica lo stesso procedimento (17) alle forze di interpiano:
131,11
Fmax = 200,16 kN
250,35
dove: yi = massimo spostamento dell`i-esimo grado di libert; yj,i = massimo spostamento delli-esimo grado di libert del
j-esimo modo: yk,i = massimo spostamento delli-esimo grado di libert del k-esimo modo; j,k = Coefficienti di cross-
correlazione modale.
I coefficienti di cross-correlazione modale sono in funzione della durata e del contenuto in frequenza del carico, delle
frequenze modali e del coefficiente di smorzamento della struttura. Se la durata del sisma lunga rispetto al periodo della
struttura, se lo spettro di risposta continuo su un campo ampio di frequenza per un dato smorzamento, i coefficienti di
correlazione possono essere presi pari a:
8 j k ( j + rk , j k ) rk1.5, j
j,k = (19)
(1 r ) + 4 j k rk , j (1 + r ) + 4 ( )r
2
2
kj
2
i,k
2
j
+ 2
k
2
k,j
k
dove: i = Coefficiente di smorzamento per l`i-esimo modo; rk , j = ; j,k = 1 se k uguale a j e j,k = k,j.
j
Si suppone un coefficiente di smorzamento pari al 5% per ciascun modo. Nella seguente tabella sono riportati i valori
riassuntivi
1,2 0,0137 y1 4,22 mm
dove:
Fh = Sd ,1 W
Fi la forza da applicare al piano i;
Wi e Wj sono i pesi delle masse ai piani i e j rispettivamente;
zi e zj sono le altezze dei piani i e j rispetto alle fondazioni;
Sd,1 l`ordinata dello spettro di risposta di progetto del primo modo di vibrare;
W il peso complessivo della costruzione;
un coefficiente pari a 0.85, avendo l`edificio pi di tre piani e avendo un primo periodo proprio inferiore a 1s
Per ledificio in oggetto si sono considerati i seguenti valori:
Fh = 1,65 121 3 0,85 = 509,11 kN
z1 = 3,5 z2 = 7 z3 = 10,5
F1 = 509,11 (3,5 121) /[121 (3,5 + 7 + 10,5)] = 84,85 kN
F2 = 509,11 (7 121) /[121 (3,5 + 7 + 10,5)] = 169,7 kN
F3 = 509,11 (10,5 121) /[121 (3,5 + 7 + 10,5)] = 254,56 kN
Taglio totale alla base = 84,85 + 169,7 + 254,56 = 509,11 kN
Lanalisi statica equivalente fornisce dei valori minori rispetto al primo modo dellanalisi modale e alla combinazione
modale SRSS. Ci dovuto al coefficiente =0,85. Si osserva che il rapporto tra il taglio alla base dato dallanalisi statica
equivalente e quello derivante dallanalisi modale praticamente uguale, a meno del coefficiente , alla percentuale di
massa partecipata nel primo modo (rapporto tra la massa modale efficace al primo modo e la massa totale).
Comportamento delle strutture in c.a. in zona sismica Pagina 57/161
131,11
FSRSS = 200,16 kN
250,35
Taglio totale alla base = 547,47 2 + 44,632 + 7,542 = 549,3 kN (91.7% Statica Equiv./)
Primo modo:
108,43
F1,max = 195,39
243,66
Taglio totale alla base = 108,43 + 195,39 + 243,66 = 547,6861 kN (91.4% Statica Equiv./ )
Inoltre, si osserva che, sempre a meno del coefficiente =0,85, lanalisi statica equivalente sovrastima le forze di piano
nella parte bassa della struttura e le sottostima nella parte alta.
Comportamento delle strutture in c.a. in zona sismica Pagina 58/161
1
m3
m2
m1
T0 M 0 = 363 t
T0 K 0 = 129200 kN/m
129200
1,0 = = 18.87 rad/sec
363
Comportamento delle strutture in c.a. in zona sismica Pagina 59/161
Prima iterazione:
Calcolo massime forze di inerzia:
1,0
2
121 43085.3
2
f I,max = 1,0
2
M 0 = 1,0 121 = 43085.3 KN
1,0 121 43085.3
2
2.01 m3
1.67 m2
1.01 m1
Comportamento delle strutture in c.a. in zona sismica Pagina 60/161
121 0 0 1.0
1 2 T 1 2
T = 1,1 I ,max M I,max = 1,1 [1.0 1.67 2.0] 0 121 0 1.67 = 471.23 1,1
2
KJ
2 2
0 0 121 2.0
100560
1,1
2
= = 213.4 sec-2
471.23
Il valore esatto della pulsazione propria del primo modo calcolato precedentemente pari a 212.28 sec-2.
Comportamento delle strutture in c.a. in zona sismica Pagina 61/161
Un metodo pi rapido per calcolare un valore approssimato della prima pulsazione propria del sistema di entrare
direttamente nella prima iterazione con una distribuzione lineare delle forze di inerzia di interpiano, tramite la seguente
espressione:
Wi h i
f i = ( Wi )
Wi h i
1780.5 KN
1187 KN
593.5 KN
0.028
1 1
V = f IT 1 = [593.5 1187 1780.5] 0.051 = 95.42 KJ
2 2
0.065
121 0 0 0.028
1 2 T 1 2
T = 1,1 1 M 1 = 1,1 [ 0.028 0.051 0.065] 0 121 0 0.051 = 0.45 1,1
2
KJ
2 2
0 0 121 0.065
95.42
1,1
2
= = 212.04 sec-2
0.45
Come si pu vedere questa procedura fornisce un valore in prima approssimazione pi preciso di quella vista
precedentemente, tramite un numero inferiore di calcoli.
Comportamento delle strutture in c.a. in zona sismica Pagina 63/161
per strutture con periodo molto basso, al limite T 0, si osserva che duttilit ancora superiori possono essere richieste.
In questo caso si pu affermare che se una struttura rigida non in grado di sostenere laccelerazione del terreno, allora
si avr il collasso. In questo caso si avr, indipendentemente dal fattore di duttilit della struttura:
R=1 principio di uguaglianza delle accelerazioni.
importante osservare che tali principi hanno valore qualitativo, pi che non rigorosamente quantitativo.
Quanto esposto costituisce quella che viene comunemente indicata come Teoria del Fattore di Duttilit.
Sulla base di tale teoria, si deduce che le effettive forze sismiche su di una struttura possono essere determinate con una
analisi elastica utilizzando uno spettro di risposta anelastico, avente ordinate scalate rispetto allo spettro di risposta
elastico della struttura in proporzione al coefficiente di duttilit della struttura stessa, secondo i principi elencati.
Infine, poich lanalisi viene effettuata considerando un comportamento elastico lineare, mentre la struttura soggetta al
sisma esibisce comportamento non-lineare, gli spostamenti reali della struttura saranno ottenuti moltiplicando gli
spostamenti elastici per il coefficiente di duttilit:
= el
Comportamento delle strutture in c.a. in zona sismica Pagina 67/161
Le probabilit di superamento nel periodo di riferimento PVR , cui riferirsi per individuare lazione sismica agente in
ciascuno degli stati limite considerati, sono riportate nella successiva Tab. 3.2.I.
Tabella 3.2.I Probabilit di superamento PVR al variare dello stato limite considerato
Qualora la protezione nei confronti degli stati limite di esercizio sia di prioritaria importanza, i valori di PVR forniti in
tabella devono essere ridotti in funzione del grado di protezione che si vuole raggiungere.
Comportamento delle strutture in c.a. in zona sismica Pagina 72/161
Le valutazioni della pericolosit sismica di base debbono derivare da studi condotti a livello nazionale, su dati
aggiornati, con procedure trasparenti e metodologie validate. I dati utilizzati per le valutazioni devono essere resi pubblici,
in modo che sia possibile la riproduzione dell'intero processo. La pericolosit sismica di base, nel seguito chiamata
semplicemente pericolosit sismica, costituisce lelemento di conoscenza primario per la determinazione delle azioni
sismiche; le sue attuali fonti di riferimento sono indicate nel seguito del presente paragrafo.
Comportamento delle strutture in c.a. in zona sismica Pagina 73/161
La pericolosit sismica in un generico sito deve essere descritta in modo da renderla compatibile con le NTC e da dotarla
di un sufficiente livello di dettaglio, sia in termini geografici che in termini temporali; tali condizioni possono ritenersi
soddisfatte se i risultati dello studio di pericolosit sono forniti:
in termini di valori di accelerazione orizzontale massima ag e dei parametri che permettono di definire gli
spettri di risposta ai sensi delle NTC, nelle condizioni di sito di riferimento rigido orizzontale sopra definite
in corrispondenza dei punti di un reticolo (reticolo di riferimento) i cui nodi sono sufficientemente vicini fra
loro (non distino pi di 10 km);
per diverse probabilit di superamento in 50 anni e/o diversi periodi di ritorno TR ricadenti in un intervallo di
riferimento compreso almeno tra 30 e 2475 anni, estremi inclusi;
In allegato alla presente norma, per tutti i siti considerati, sono forniti i valori di ag ,Fo eTC necessari per la determinazione
delle azioni sismiche, unitamente ai criteri generali per lindividuazione delle zone sismiche ai sensi dellart. 83 comma 2
del DPR 06.06.2001 n. 380.
Comportamento delle strutture in c.a. in zona sismica Pagina 74/161
Per queste cinque categorie di sottosuolo, le azioni sismiche sono definite al 3.2.3 delle presenti norme.
Comportamento delle strutture in c.a. in zona sismica Pagina 76/161
Per sottosuoli appartenenti alle ulteriori categorie S1 ed S2 di seguito indicate (Tab. 3.2.III), necessario predisporre
specifiche analisi per la definizione delle azioni sismiche, particolarmente nei casi in cui la presenza di terreni suscettibili
di liquefazione e/o di argille delevata sensitivit possa comportare fenomeni di collasso del terreno.
Tabella 3.2.III Categorie aggiuntive di sottosuolo.
Categoria Descrizione
S1 Depositi di terreni caratterizzati da valori di Vs,30 inferiori a 100 m/s (ovvero 10 < cu,30 < 20 kPa), che
includono uno strato di almeno 8 m di terreni a grana fina di bassa consistenza, oppure che includono
almeno 3 m di torba o di argille altamente organiche.
S2 Depositi di terreni suscettibili di liquefazione, di argille sensitive o qualsiasi altra categoria di sottosuolo
non classificabile nei tipi precedenti.
Nelle definizioni precedenti VS,30, NSPT,30, cu,30 sono, rispettivamente la velocit media di propagazione delle onde di
taglio, il numero di colpi medio nella prova SPT, e la coesione non drenata media entro 30 m di profondit, calcolate con
la seguente espressione:
30 30 30
VS 30 = (m / s ) N SPT ,30 = VS 30 =
hi hi hi
V N c
i =1,n i i =1,n SPT ,i i =1,n u,i
Comportamento delle strutture in c.a. in zona sismica Pagina 77/161
Nel caso di sottosuoli costituiti da stratificazioni di terreni a grana grossa e a grana fina, distribuite con spessori
confrontabili nei primi 30 m di profondit, ricadenti nelle categorie da A ad E, quando non si disponga di misure dirette
della velocit delle onde di taglio si pu procedere come segue:
- determinare NSPT,30 limitatamente agli strati di terreno a grana grossa compresi entro i primi 30 m di profondit;
- determinare cu,30 limitatamente agli strati di terreno a grana fina compresi entro i primi 30 m di profondit;
- individuare le categorie corrispondenti singolarmente ai parametri NSPT,30 e cu,30 ;
- riferire il sottosuolo alla categoria peggiore tra quelle individuate al punto precedente.
Condizioni topografiche
Per condizioni topografiche complesse necessario predisporre specifiche analisi di risposta sismica locale. Per
configurazioni superficiali semplici si pu adottare la seguente classificazione (Tab. 3.2.IV):
Tabella 3.2.IV Categorie topografiche
Categoria Caratteristiche della superficie topografica
T1 Superficie pianeggiante, pendii e rilievi isolati con inclinazione media i 15
T2 Superficie pianeggiante, pendii e rilievi isolati con inclinazione media i 15
T3 Rilievi con larghezza in cresta molto minore che alla base e inclinazione media 15 i 30
T4 Rilievi con larghezza in cresta molto minore che alla base e inclinazione media i > 30
S e (T) S e (T)
agSF0 T 1 T a g S 2.5 T
0 T TB S e (T ) = a g S + 1 0 T TB Se (T ) = ag S 1 + ( 2,5 1)
T B F0 T B
TB
T B T TC S e (T ) = a g S F 0
TB T TC Se (T ) = ag S 2,5
T
TC T T D S e (T ) = a g S F 0 C T
T TC T TD Se (T ) = ag S 2,5 C
T T T
T > TD S e (T ) = a g S F 0 C D
T 2 T T
T > TD Se (T ) = ag S 2,5 C 2D
T
agS agS
TB TC TD T TB TC TD T
Fo fattore che quantifica lamplificazione spettrale massima, su sito di riferimento rigido orizzontale, ed ha valore
minimo pari a 2,2;
TC periodo corrispondente allinizio del tratto a velocit costante dello spettro, determinato mediante la relazione:
TC = CC T*C
Dove T*C definito al 3.2 e CC un coefficiente funzione della categoria di sottosuolo (vedi Tab. 3.2.V);
TB periodo corrispondente allinizio del tratto dello spettro ad accelerazione costante, determinato mediante la
relazione:
TB = TC/3
TD periodo corrispondente allinizio del tratto a spostamento costante dello spettro, espresso in secondi mediante la
relazione:
TD = 4,0ag/g + 1,6i
Comportamento delle strutture in c.a. in zona sismica Pagina 80/161
Amplificazione stratigrafica
Per sottosuolo di categoria A i coefficienti SS e CC valgono 1. Per le categorie di sottosuolo B, C, D ed E i coefficienti SS
e CC possono essere calcolati, in funzione dei valori di F0 e T*C relativi al sottosuolo di categoria A, mediante le
espressioni fornite nella Tab. 3.2.V, nelle quali g laccelerazione di gravit ed il tempo T*C espresso in secondi.
Tabella 3.2.V Espressioni di SS e di CC
Categoria
Ss Cc
sottosuolo
A 1,00 1,00
B 1,00 1,40 - 0,40F0(ag/g) 1,20 1,10(T*C)-0,20
C 1,00 1,70 - 0,60F0(ag/g) 1,50 1,05(T*C)-0,33
D 0,90 2,40 - 1,50F0(ag/g) 1,80 1,25(T*C)-0,50
E 1,00 2,00 - 1,10F0(ag/g) 1,60 1,15(T*C)-0,40
Comportamento delle strutture in c.a. in zona sismica Pagina 81/161
Amplificazione topografica
Per tener conto delle condizioni topografiche e in assenza di specifiche analisi di risposta sismica locale, si utilizzano i
valori del coefficiente topografico ST riportati nella Tab. 3.2.VI, in funzione delle categorie topografiche definite in
3.2.2 e dellubicazione dellopera o dellintervento.
Tabella 3.2.VI Valori massimi del coefficiente di amplificazione topografica ST
Categoria topografica Ubicazione dellopera o dellintervento Cc
T1 - 1,00
T2 In corrispondenza della sommit del pendio 1,20
T3 In corrispondenza della cresta del rilievo 1,20
T4 In corrispondenza della cresta del rilievo 1,40
Comportamento delle strutture in c.a. in zona sismica Pagina 82/161
I valori di ag, Fo, S, sono definiti nel 3.2.3.2.1 per le componenti orizzontali; i valori di SS, TB, TC e TD, salvo pi
accurate determinazioni, sono quelli riportati nella Tab. 3.2.VII.
Tabella 3.2.VII Valori dei parametri dello spettro di risposta elastico della componente verticale
Categoria
Ss Tb TC TD
sottosuolo
A, B, C, D, E 1,0 0,05 s 0,15 s 1,0 s
Per tener conto delle condizioni topografiche, in assenza di specifiche analisi si utilizzano i valori del coefficiente
topografico ST riportati in Tab. 3.2.VI.
Comportamento delle strutture in c.a. in zona sismica Pagina 83/161
Luso di accelerogrammi registrati ammesso, a condizione che la loro scelta sia rappresentativa della sismicit del sito e
sia adeguatamente giustificata in base alle caratteristiche sismogenetiche della sorgente, alle condizioni del sito di
registrazione, alla magnitudo, alla distanza dalla sorgente e alla massima accelerazione orizzontale attesa al sito.
Gli accelerogrammi registrati devono essere selezionati e scalati in modo da approssimare gli spettri di risposta nel campo
di periodi di interesse per il problema in esame.
Comportamento delle strutture in c.a. in zona sismica Pagina 86/161
G1 + G2 + P + E + J2jQkj
Gli effetti dell'azione sismica saranno valutati considerando le masse associate ai seguenti carichi:
G1 + G2 + J2jQkj
Tabella 2.5.I Valori dei coefficienti di combinazione
Nel caso dei ponti, si assumer per i carichi dovuti al transito dei mezzi 2j = 0,2 .
Comportamento delle strutture in c.a. in zona sismica Pagina 87/161
In particolare possibile separare le questioni di cui al punto a) dalle questioni di cui al punto b);nel seguito del presente
paragrafo si esamineranno le questioni relative al punto a); nel paragrafo successivo si tratteranno invece le questioni
relative al punto b).
Allo stato attuale, la pericolosit sismica su reticolo di riferimento nellintervallo di riferimento fornita dai dati
pubblicati sul sito http://esse1.mi.ingv.it/. Eventuali differenti pericolosit sismiche sono approvate dal Consiglio
Superiore dei Lavori Pubblici, previa istruttoria effettuata dal Dipartimento per la Protezione Civile, al fine di valutarne
lattendibilit scientifica e lidoneit applicativa in relazione ai criteri di verifica adottati nelle NTC.
Le azioni di progetto si ricavano, ai sensi delle NTC, dalle accelerazioni ag e dalle relative forme spettrali.
Le forme spettrali previste dalle NTC sono definite su sito di riferimento rigido orizzontale in funzione dei tre parametri:
ag accelerazione orizzontale massima del terreno;
F0 valore massimo del fattore di amplificazione dello spettro in accelerazione orizzontale;
T*c periodo di inizio del tratto a velocit costante dello spettro in accelerazione orizzontale.
Per ciascun nodo del reticolo di riferimento e per ciascuno dei periodi di ritorno TR considerati dalla pericolosit sismica,
i tre parametri si ricavano riferendosi ai valori corrispondenti al 50esimo percentile ed attribuendo a:
ag il valore previsto dalla pericolosit sismica,
F0 e T*c i valori ottenuti imponendo che le forme spettrali in accelerazione, velocit e spostamento previste dalle
NTC scartino al minimo dalle corrispondenti forme spettrali previste dalla pericolosit sismica (la condizione di
minimo imposta operando ai minimi quadrati, su spettri di risposta normalizzati ad uno, per ciascun sito e per
ciascun periodo di ritorno).
Comportamento delle strutture in c.a. in zona sismica Pagina 89/161
Le forme spettrali previste dalle NTC sono caratterizzate da prescelte probabilit di superamento e vite di riferimento. A
tal fine occorre fissare:
la vita di riferimento VR della costruzione,
le probabilit di superamento nella vita di riferimento PVR associate a ciascuno degli stati limite considerati, per
individuare infine, a partire dai dati di pericolosit sismica disponibili, le corrispondenti azioni sismiche.
Tale operazione deve essere possibile per tutte le vite di riferimento e tutti gli stati limite considerati dalle NTC; a tal fine
conveniente utilizzare, come parametro caratterizzante la pericolosit sismica, il periodo di ritorno dellazione sismica
TR, espresso in anni. Fissata la vita di riferimento VR, i due parametri TR e PVR sono immediatamente esprimibili, luno in
funzione dellaltro, mediante lespressione:
Visto lintervallo di riferimento attualmente disponibile, si considereranno solo i valori di TR compresi nellintervallo 30
anni TR 2475 anni; se TR < 30 anni si porr TR =30 anni, se TR > 2475 anni si porr TR = 2475 anni. Azioni sismiche
riferite a TR pi elevati potranno essere considerate per opere speciali.
Comportamento delle strutture in c.a. in zona sismica Pagina 90/161
Qualora la attuale pericolosit sismica su reticolo di riferimento non contempli il periodo di ritorno TR corrispondente alla
VR e alla PVR fissate, il valore del generico parametro p (ag, F0, T*c) ad esso corrispondente potr essere ricavato per
interpolazione, partire dai dati relativi ai TR previsti nella pericolosit sismica, utilizzando lespressione seguente:
nella quale:
p il valore del parametro di interesse corrispondente al periodo di ritorno TR desiderato;
TR1 , TR2 sono i periodi di ritorno pi prossimi a TR per i quali si dispone dei valori p1 e p2 del generico parametro p.
I valori dei parametri ag, F0, T*c relativi alla pericolosit sismica su reticolo di riferimento nellintervallo di riferimento
sono forniti nelle tabelle riportate nellALLEGATO 1.
In tale allegato vengono forniti, per 10751 punti del reticolodiriferimento per 9 valori del periodo di ritorno TR (30
anni, 50anni, 72anni, 101 anni, 140 anni, 201 anni, 475 anni, 975 anni, 2475 anni), i valori dei parametri ag, F0, T*C
da utilizzare per definire lazione sismica nei modi previsti dalle NTC.
Comportamento delle strutture in c.a. in zona sismica Pagina 91/161
Per un qualunque punto del territorio non ricadente nei nodi del reticolo di riferimento, i valori dei parametri p (ag, F0, T*c)
di interesse per la definizione dellazione sismica di progetto possono essere calcolati come media pesata dei valori
assunti da tali parametri nei quattro vertici della maglia elementare del reticolo di riferimento contenente il punto in
esame, utilizzando come pesi gli inversi delle distanze tra il punto in questione ed i quattro vertici, attraverso la seguente
espressione:
Carte di pericolosit sismica in termini di ag su suolo rigido (categoria A; Vs30>800 m/sec) elaborate da INGV
(http://zonesismiche.mi.ingv.it)., con probabilit di superamento in 50 anni pari a: 81%, 63%, 50%, 39%, 22%, 5% e 2%
rispettivamente corrispondenti a periodi di ritorno di 30, 50, 72, 100, 200, 975 e 2475 anni (convenzionalmente per gli
ultimi due periodi di ritorno si usa parlare di 1000 e 2500 anni)
Comportamento delle strutture in c.a. in zona sismica Pagina 93/161
4.15 Esempi
Edificio di civile abitazione: VR = 50 anni Terreno B: CC = 1,10(T*C)-0,20
SLU: PVR = 10% TR = 475 anni
SLD: PVR = 63% TR = 50 anni
SONDRIO TR 475 anni - ag = 0,0975g SONDRIO TR 50 anni - - ag = 0,0337g
Comportamento delle strutture in c.a. in zona sismica Pagina 97/161
0.40
0.35
0.30
SLU 3274 Z3
0.20
Tr = 50 anni
0.15
0.10
0.05
0.00
0 0.5 1 1.5 2 2.5
T (sec)
Comportamento delle strutture in c.a. in zona sismica Pagina 98/161
1.20
1.10 Sel. - Sag=0,4375g Fel
1.00 SLU Sslu - q = 5
0.90 Sdanno
0.80
0.70
S (g)
7. CAPACITY DESIGN
Le strutture in zona sismica dovrebbero essere progettate in maniera tale da garantire che per il sisma di esercizio (SLD)
il comportamento sia prevalentemente elastico lineare.
Nel caso di sisma di progetto (SLU), si ammette che la struttura esibisca comportamento non-lineare, tale comunque da
non compromettere la stabilit della stessa. La struttura deve pertanto essere dimensionata in maniera da garantire un
comportamento sufficientemente duttile.
Nella progettazione quindi di fondamentale importanza dimensionare la struttura in maniera tale che i meccanismi di
comportamento non-lineare che si possono instaurare sotto azioni sismiche siano caratterizzati da elevata duttilit e
comportamento stabile (meccanismi flessionali), inibendo lo sviluppo di meccanismi di rottura fragile (taglio per il c.a. e
fenomeni di instabilit).
Esempi di comportamento ciclico di alcuni componenti strutturali (Paulay & Priestley, 1992).
Comportamento delle strutture in c.a. in zona sismica Pagina 103/161
50
40
Specimen: P3
Section: 200x300
30 Reinforcement: 4#16
Stirrups: 1#8@75mm
Re = 536 MPa
20 Rm = 632 MPa
Agt = 12%
No Axial Load
10
Load (kN)
0
-10
-20
-30
-40
-50
-150 -100 -50 0 50 100 150
Displacement (mm)
Esempio di Comportamento non-lineare stabile -Mensola
Schema di formazione di cerniera plastica allestremit di ad armatura simmetrica soggetta a carico concentrato
travi. allestremit.
Comportamento delle strutture in c.a. in zona sismica Pagina 104/161
La progettazione di strutture nei confronti di azioni sismiche pu essere efficacemente effettuata secondo i principi del
Capacity Design, che possono essere cos elencati:
Un meccanismo di collasso cinematicamente ammissibile viene preliminarmente individuato.
Meccanismi di collasso tipici per alcune tipologie strutturali (Paulay & Priestley, 1992).
Comportamento delle strutture in c.a. in zona sismica Pagina 105/161
Tale meccanismo deve esser tale da consentire la massima duttilit possibile in termine di spostamenti, con la minima
richiesta possibile di duttilit locale nelle singole sezioni.
Confronto tra meccanismi indesiderabili (a) e preferibili (b) (Paulay & Priestley, 1992).
Le zone di potenziale sviluppo di cerniere plastiche per la struttura sono quindi individuate. Queste regioni devono
essere dimensionate cos da sviluppare una resistenza di progetto (Rd) il pi prossima possibile ai valori di
sollecitazione di progetto (Sd). I dettagli costruttivi in tali regioni devono quindi essere particolarmente curati al fine di
garantire che la duttilit richiesta possa essere effettivamente sviluppata.
Meccanismi di comportamento non-lineare non desiderabili in elementi nei quali prevista la formazione di cerniere
plastiche vengono inibiti garantendo che le forze necessarie allo sviluppo di tali meccanismi siano superiori alle forze
massime che possono essere sviluppate dalle cerniere plastiche, tenendo conto di una eventuale sovraresistenza
(RdRd).
Regioni potenzialmente fragili, o comunque non adatte allo sviluppo di meccanismi stabili di dissipazione, sono
progettate in maniera tale che la loro resistenza sia superiore alla resistenza massima, considerando anche eventuali
sovrareristenze, sviluppata dalle cerniere plastiche. Ci comporta che tali regioni rimangano elastiche per qualsiasi
valore delle azioni sismiche.
Il meccanismo scelto risulta lunico meccanismo di collasso possibile ed, oltre che essere cinematicamente
ammissibile, risulta anche staticamente ammissibile. In conseguenza di ci, il carico associato al meccanismo
leffettivo carico ultimo della struttura.
Comportamento delle strutture in c.a. in zona sismica Pagina 106/161
L
Comportamento delle strutture in c.a. in zona sismica Pagina 107/161
Si vuole assicurare che il meccanismo di collasso sia duttile (formazione di cerniere plastiche a flessione nei punti di
estremit dei pilastri).
Progetto a flessione delle sezioni:
MRd,i MSd,i, dove MSd,i sono i momenti derivati dallanalisi;
Progetto a taglio:
sufficiente progettare le sezioni a taglio in maniera che il taglio resistente sia superiore al valore delle forze di taglio
che si manifestano per il meccanismo di collasso prescelto nellipotesi di comportamento elastico-perfettamente
plastico delle sezioni. Nello scrivere lequilibrio limite pertanto di fondamentale importanza considerare il massimo
momento resistente che potrebbe essere effettivamente sviluppato dalle cerniere plastiche. In particolare, osservando
che MSd viene calcolato introducendo dei fattori di sicurezza sui materiali (coefficienti M) si potrebbe usare il valore
caratteristico MRk del momento flettente. Per sezioni a comportamento duttile, si pu scrivere:
MRk S MRd (S=1.15)
In realt, i materiali impiegati hanno generalmente caratteristiche meccaniche migliori di quelle espresse dai valori
caratteristici. In particolare, lacciaio da armatura caratterizzato da un comportamento incrudente, con valori della
resistenza ultima (ft) ben superiori al valore dello snervamento caratteristico (fyk) utilizzato nel calcolo. Pertanto, in
corrispondenza delle cerniere plastiche potrebbero riscontrarsi dei momenti resistenti superiori al valore caratteristico.
Lequilibrio limite viene quindi scritto considerando dei valori pi elevati dei momenti plastici, ottenuti moltiplicando
il momento resistente di progetto MRd per un coefficiente di sovraresistenza Rd (es. Rd=1.25) che tiene conto sia del
coefficiente di sicurezza applicato al materiale sui valori caratteristici, che di altri effetti, quale lincrudimento
dellacciaio, che possono comportare valori pi elevati del momento plastico.
Un esempio di valutazione del taglio di progetto riportato in figura.
Comportamento delle strutture in c.a. in zona sismica Pagina 108/161
1.65 kN/m
-1.65 kN/m
-3.3 kN/m
1.65 kN/m
-1.65 kN/m
3.3 kN/m
-3.3 kN/m
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Gk + EiQki Wi z i
Forze di piano: Fi = FT
dove: Ei = 2i Wi z i
PI: Ei = 0,5x0,3 - PII: Ei = 1,0x0,3 - Cop.: Ei = 1,0x0,2 dove:
FT = WTot il peso di tutta la struttura;
Wi il peso del piano i-esimo
zi la quota del piano i-esimo;
154.2 kN
308.5 kN
308.5 kN
154.2 kN
31.7 kN/m 31.7 kN/m 31.7 kN/m
158.6 kN
317.3 kN
317.3 kN
158.6 kN
48.9 kN/m 48.9 kN/m 48.9 kN/m
All loads All loads All loads All loads
76.15 kN
152.3 kN
152.3 kN
76.15 kN
46.95 kN/m 46.95 kN/m 46.95 kN/m All loads All loads All loads All loads
Comportamento delle strutture in c.a. in zona sismica Pagina 116/161
4.43
1.67 m2
13.9
1.01
2.78 m1
6.4
12 EI 12 1525 45 4 / 12
k1 = 4 3
= 4 3
= 839.6kN / cm
L 310
Wi 2i 12 EI 12 1525 45 4 / 12
T = 2 = k2 = k3 = 4 3
= 4 3
= 1139.5kN / cm
gFi i L 280
u1 = 2334.2/839.6 = 2.78cm = 27.8mm
859.2 6.4 2 + 894.9 13.9 2 + 580.1 18.5 2 u2 = u1 + 1877.3/1139.5 = 4.43cm = 44.3mm
= 2 = u3 = u2 + 925.4/1139.5 = 5.24cm = 52.4mm
981(456.9 6.4 + 951.8 13.9 + 925.4 18.5)
= 0.7 sec Wi 2i
T = 2 =
gFi i
0.25
0.20
Pseudo Accelerazione Spettrale: Sa = 0.133g
0.15
0.10
Taglio Alla Base: FT = WTSa = 2334.2x0.133 = 310.5kN
0.05
0.00 Periodo da Shear Building: T1 = 0.40sec
0.00 0.50 1.00 1.50 2.00 2.50 3.00
Pseudo Accelerazione Spettrale: Sa = 0.188g
T (sec)
Taglio Alla Base: FT = WTSa = 2334.2x0.188 = 438.8kN
COMBINAZIONE SISMICA AZIONI VERTICALI COMBINAZIONE SISMICA FORZE DINERZIA
Gk + 2iQki Wz
Forze di piano: Fi = S aWT i i
P.I e P II: 2i = 0,3 - Copertura: 2i = 0,2 Wi z i
20.52 kN
41.03 kN
41.03 kN
20.52 kN
31.7 kN/m 31.7 kN/m 31.7 kN/m
21.1 kN
42.2 kN
42.2 kN
21.1 kN
48.9 kN/m 48.9 kN/m 48.9 kN/m
20.26 kN
20.26 kN
10.13 kN
48.9 kN/m 48.9 kN/m 48.9 kN/m
7.4.1 Dimensionamento
I calcoli svolti dimostrano che il momento sollecitante allestremit delle travi e nei pilastri governato, come atteso,
dalla combinazione di carico sismica, mentre il momento in campata governato dai carichi gravitazionali in condizioni
non sismiche.
Sulla base del diagramma inviluppo della combinazione sismica si possono pertanto determinare le armature flessionali
allestremit delle travi. Tali armature possono essere determinate con una usuale verifica flessionale allo stato limite
ultimo. Ad esempio, la verifica pu anche essere effettuata in via approssimata con lusuale formula:
f yk
M Rd As 0.9d .
s
Per ci che riguarda le armature alle estremit delle travi, si rammenta che larmatura compressa deve essere almeno pari
a met di quella tesa, da cui si deduce che il momento che tende le fibre sotto sempre almeno pari alla met del
momento resistente che tende le fibre sopra (M+Rd 0.5 M-Rd). Per quanto riguarda il dimensionamento delle armature a
taglio nelle travi e delle armature nei pilastri, si deve fare ricorso al Capacity Design:
Taglio sollecitante nelle Travi M Rt
= RD Mp2,analisi
M p
MRD,t2
MRD,t1
Mp1,analisi
Se i momenti dei pilastri hanno verso discorde, il minore
va sommato ai momenti resistenti delle travi
L Per sezione di base, utilizzare il maggiore tra il momento
dellanalisi e quello allintradosso dellimpalcato
Momento sollecitante nei pilastri superiore
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Il carico di collasso si determina mediante applicazione del principio dei lavori virtuali, imponendo luguaglianza tra il
lavoro esterno ed interno:
Da cui, osservando che H=3,4m ed utilizzando la relazione tra rotazione delle cerniere delle travi e delle colonne illustrata
in figura e i valori dei momenti resistenti precedentemente calcolati, si ottiene:
L E = (0.196 Ft H + 0.408 Ft 2 H + 0.396 Ft 3H ) c = Ft 7.48 c
{ }
L I = 2( M c1 + M c2 ) + [6( M 1+ + M 1 ) + 3( M 3+ + M 3 )] 1.15 c
2( 235 .5 + 264 .8) + [6( 256 .9 + 128 .5) + 3(171 .3 + 85.6)]1.15
Ft = = 607 .8kN
7.48
Il taglio alla base resistente risulta essere notevolmente superiore al taglio alla base utilizzato per il dimensionamento.
Pertanto, leffettivo fattore di struttura utilizzato risulter essere pure considerevolmente inferiore rispetto a quello
inizialmente ipotizzato:
Ft ,el qFsd 5.85 x310.5
qeff = = = 2.99
Ft Ft 607.8
Essendo tutta lanalisi basata sulla risposta di solamente un modo di vibrare, quanto ottenuto ha carattere qualitativo pi
che non quantitativo. comunque evidente che la struttura, data la sovraresistenza che discende dal dimensionamento
dellarmatura flessionale, ha caratteristiche di resistenza parecchio in eccesso da quanto inizialmente richiesto. Si osserva
infine che il calcolo del taglio alla base resistente ultimo stato fatto a prescindere dalleventuale sovraresistenza delle
sezioni critiche. Pertanto, leffettivo taglio resistente sar ulteriormente superiore.
Da quanto esposto, risulta evidente che la richiesta di duttilit sulla struttura progettata sar sensibilmente inferiore a
quanto preventivamente ipotizzato.
Sulla base delle precedenti considerazioni, si potrebbe pensare di progettare la struttura sfruttando le attese propriet di
sovraresistenza delle sezioni terminali delle travi. A titolo di esempio, si pu pensare di ridurre larmatura in tutte le
sezioni critiche, come mostrato nella figura successiva.
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Sfavorevole Favorevole
Effetti di disposizioni sfavorevoli e favorevoli di elementi
strutturali (Penelis, Kappos 1997)
Per rappresentare la rigidezza degli elementi strutturali si possono adottare modelli lineari, che trascurano le non linearit
di materiale e geometriche, e modelli non lineari, che le considerano; in ambo i casi si deve tener conto della fessurazione
dei materiali fragili. Nel caso di edifici con struttura in cemento armato, composta acciaio-calcestruzzo e in muratura, la
rigidezza degli elementi pu essere valutata considerando gli effetti della fessurazione, considerando la rigidezza secante a
snervamento. In caso non siano effettuate analisi specifiche, la rigidezza flessionale e a taglio di elementi in cemento
armato pu essere assunta pari sino al 50% della rigidezza dei corrispondenti elementi non fessurati, ad esempio in
funzione dellinfluuenza dello sforzo normale permanente.
Valori usuali per strutture in c.a.
Pilastri: 0,4-0,7 Ig in funzione di N (cresce al crescere di N);
Travi in c.a.: 0,4-0,5 Ig
Pareti in c.a.: 0.3-0.5 Ig
Nel caso di comportamento non dissipativo si adottano unicamente i modelli lineari.
Nel caso di comportamento dissipativo si possono adottare sia modelli lineari sia modelli non lineari. Il legame costitutivo
utilizzato per modellare il comportamento non lineare della struttura dovuto alla non linearit di materiale deve essere
giustificato, anche in relazione alla corretta rappresentazione dellenergia dissipata nei cicli di isteresi.
Le azioni conseguenti al moto sismico sono modellate sia direttamente, attraverso forze statiche equivalenti o spettri di
risposta, sia indirettamente, attraverso accelerogrammi.
Nella definizione dellazione sismica sulla struttura, possibile tenere conto della modifica del moto sismico indotta
dallinterazione fondazione-terreno. A meno di analisi numeriche avanzate, la fondazione pu essere schematizzata con
vincoli visco-elastici, caratterizzati da opportuna impedenza dinamica. Questa schematizzazione pu rendersi necessaria
per strutture alte e snelle, nelle quali gli effetti del secondo ordine non sono trascurabili, e per strutture fondate su terreni
molto deformabili (Vs < 100 m/s). Conseguentemente nel calcolo dellimpedenza dinamica necessario tener conto della
dipendenza delle caratteristiche di rigidezza e smorzamento dal livello deformativo.
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Per le fondazioni miste linterazione fra il terreno, i pali e la struttura di collegamento deve essere studiata con appropriate
modellazioni, allo scopo di pervenire alla determinazione dellaliquota dellazione di progetto trasferita al terreno
direttamente dalla struttura di collegamento e dellaliquota trasmessa ai pali. Nei casi in cui linterazione sia considerata
non significativa o, comunque, si ometta la relativa analisi, le verifiche SLV e SLD, condotte quindi con riferimento ai
soli pali, devono soddisfare quanto riportato al punto 7.11.5.3.2. Nei casi in cui si consideri significativa tale interazione
e si svolga la relativa analisi, le verifiche SLV e SLD, condotte con riferimento ai soli pali, devono soddisfare quanto
riportato ai 6.4.3.3 e 6.4.3.4, ove le azioni e le resistenze di progetto ivi menzionate sono da intendersi determinate
secondo quanto specificato nel Cap. 7.
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T1 = C1 H 3 / 4
Dove H laltezza delledificio, in metri, dal piano di fondazione e C1 vale 0,085 per edifici con struttura a telaio in
acciaio, 0,075 per edifici con struttura a telaio in calcestruzzo e 0,050 per edifici con qualsiasi altro tipo di struttura.
Lanalisi statica consiste nellapplicazione di un sistema di forze distribuite lungo laltezza delledificio assumendo una
distribuzione lineare degli spostamenti. La forza da applicare a ciascun piano data dalla formula seguente:
z iWi
Fi = Fh
z jW j
dove:
Fh = Sd(T1) W
Fi la forza da applicare al piano i
Wi e Wj sono i pesi delle masse ai piani i e j rispettivamente
zi e zj sono le altezze dei piani i e j rispetto alle fondazioni
Sd(T1) lordinata dello spettro di risposta di progetto
W il peso complessivo della costruzione, calcolato secondo quanto indicato per ogni tipo strutturale
un coefficiente pari a 0,85 se ledificio ha almeno tre piani e se T1 < 2 Tc , pari a 1,0 in tutti gli altri casi
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Gli effetti torsionali accidentali possono essere considerati amplificando le forze da applicare a ciascun elemento verticale
con il fattore () risultante dalla seguente espressione:
= 1 + 0.6 x/Le
dove:
x la distanza dellelemento resistente verticale dal baricentro geometrico delledificio, misurata
perpendicolarmente alla direzione dellazione sismica considerata.
Le la distanza tra i due elementi resistenti pi lontani, misurata allo stesso modo.
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salvaguardia
della vita
riparabilit
operativit
operativit
SLU
completa
SLD
Collasso
Taglio alla base
SLC
Spostamento laterale
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Lanalisi statica non lineare consiste nellapplicare alledificio i carichi gravitazionali ed un sistema di forze orizzontali
che, mantenendo invariati i rapporti relativi fra le forze stesse, vengano tutte scalate in modo da far crescere
monotonamente lo spostamento orizzontale di un punto di controllo sulla struttura (es. un punto in sommit delledificio),
fino al raggiungimento delle condizioni ultime.
OBBIETTIVI
9 valutare i rapporti di sovraresistenza u/1
9 verificare leffettiva distribuzione della domanda inelastica negli edifici progettati con il fattore di riduzione q ;
9 come metodo di progetto per gli edifici di nuova costruzione sostitutivo dei metodi di analisi lineari;
9 come metodo per la valutazione della capacit di edifici esistenti;
9 valutare leffettiva richiesta di resistenza su elementi ritenuti fragili;
9 valutare leffettiva richiesta di duttilit negli elementi duttili;
9 possibilit di controllare gli effetti della perdita di resistenza di un elemento sulla risposta dellintera struttura.
1: moltiplicatore della forza sismica orizzontale per il quale il primo elemento strutturale raggiunge la sua resistenza
flessionale
u: moltiplicatore della forza sismica orizzontale per il quale si verifica la formazione di un numero di cerniere plastiche
tali da rendere la struttura labile
V
F3
F2 uV
1V plastiche
F1 Cerniere
Formazione meccanismo labile
Prima cerniera plastica
V
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1 Fb1 2 Fb2
1a 1b 2a 2b Fb
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Fb 1a
1b
CURVE DI CAPACIT
d
Spostamento in Sommit
4. Riduzione a Sistema 1-GDL
= valore rappresentativo del primo modo di vibrare nella direzione considerata normalizzato al valore unitario della
componente relativa al punto di controllo
d d*
m* = T MR
coefficiente di partecipazione
Fb
F* =
Fb F*
N
d
Fb d* =
F*
t MR F i
m*
= t = i =1
= N
M N
Fi 2
d* m i
2
i
d i =1 mi i =1
Comportamento delle strutture in c.a. in zona sismica Pagina 146/161
Em*
d *y d m* d* d m* d*
Ipotesi di uguale energia
* Em* m*d *y
d = 2 dm *
*
T = 2
*
y Fy Fy*
F* F*
m* g
Fy*
d* d *y d m* d*
2
altrimenti, se T* < Tc, lo spostamento massimo del sistema non-lineare maggiore di quello del sistema elastico e risulta:
* d e,max * Tc
d max = *
1 + ( q 1) *
d e,max
q T
dove q* un fattore di riduzione della forza elastica massima pari al rapporto tra la forza elastica massima (prodotto tra la
pseudo accelerazione spettrale Sa(T*) e la massa equivalente m*) e la forza al limite di snervamento del sistema
equivalente (Fy*)
* m*S a (T * )
q = 1
Fy*
Trasformazione di spettro di risposta in spettro ADRS Definizione di Spettro di Capacit
Comportamento delle strutture in c.a. in zona sismica Pagina 148/161
SA /g
TB
TD
TC
SA /g
TB
TC
*
T
SA (T*) /g SA (T*) /g
TD
T* T (sec) SD (T*)
Target displacement
TC
Caso 1 Fy* m* Se ( T * )
SA /g
T*
TC
Target displacement
T*
d t* = d et* = S De (T * ) d t* = d et*
SA /g
d *y SD (m) Se ( T * )
qu =
d t* = d et* = S De ( T * ) *
Fy* m*
d d d
y
*
et
*
t
SD (m)
Comportamento delle strutture in c.a. in zona sismica Pagina 149/161
dt = dt*
F* Fb
8. Verifica degli SL di interesse
[] trovato lo spostamento effettivo di risposta per lo SL in studio, si procede alla verifica della compatibilit degli
spostamenti per gli elementi/meccanismi duttili e delle resistenze per gli elementi/meccanismi fragili.
Meccanismi DUTTILI Meccanismi FRAGILI
La capacit va definita in termini di deformazioni La capacit va definita in termini di resistenza
deformazioni indotte vs. limiti di deformabilit forza indotta vs. resistenza
Verifica a F
Flessione Verifica a F
Taglio
Fu
y u
duttilit
Comportamento delle strutture in c.a. in zona sismica Pagina 150/161
Qualora la distribuzione di tali elementi sia fortemente irregolare in pianta, gli effetti di tale irregolarit debbono essere
valutati e tenuti in conto. Questo requisito si intende soddisfatto qualora si incrementi di un fattore 2 leccentricit
accidentale.
Qualora la distribuzione di tali elementi sia fortemente irregolare in altezza deve essere considerata la possibilit di forti
concentrazioni di danno ai livelli caratterizzati da significativa riduzione del numero di tali elementi rispetto ai livelli
adiacenti. Questo requisito si intende soddisfatto incrementando di un fattore 1,4 le azioni di calcolo per gli elementi
verticali (pilastri e pareti) dei livelli con riduzione dei tamponamenti.
In ogni caso gli effetti degli elementi costruttivi senza funzione strutturale sulla risposta sismica dellintera struttura vanno
considerati nei modi e nei limiti ulteriormente descritti, per i diversi sistemi costruttivi.
Leffetto dellazione sismica potr essere valutato considerando una forza (Fa) applicata al baricentro dellelemento non
strutturale, calcolata secondo la relazione seguente:
Wa S a
Fa =
qa
S 3(1 + Z / H ) S
Sa = 2
0,5
g 1 + (1 Ta / T1 ) g
9.6 Impianti
Le prescrizioni riportate nel seguito riguardano gli elementi strutturali che sostengono e collegano tra loro e alla struttura
principale i diversi elementi funzionali costituenti limpianto. Ciascun elemento di un impianto che ecceda il 30% del
carico permanente totale del solaio su cui collocato o il 10% del carico permanente totale dellintera struttura, non ricade
nelle prescrizioni successive e richieder uno specifico studio.
Leffetto dellazione sismica potr essere valutata considerando una forza (Fa) applicata al baricentro di ciascuno degli
elementi funzionali componenti limpianto, calcolata utilizzando le equazioni di cui sopra.
La progettazione degli elementi strutturali che sostengono e collegano i diversi elementi funzionali costituenti limpianto
tra loro e alla struttura principale dovr seguire le stesse regole adottate per gli elementi strutturali degli edifici. Gli
eventuali componenti fragili dovranno essere progettati per avere resistenza allo snervamento doppia di quella degli
eventuali elementi duttili ad essi contigui, ma non superiore a quella risultante da unanalisi eseguita con coefficiente di
struttura pari ad 1.
Gli impianti non dovranno essere vincolati alledificio contando sul solo effetto dellattrito. Dovranno esser soggetti a
verifica sia i dispositivi di vincolo che gli elementi strutturali o non strutturali cui gli impianti sono fissati.
Gli impianti potranno essere collegati alledificio con dispositivi di vincolo rigidi o flessibili; gli impianti a dispositivi di
vincolo flessibili sono quelli che hanno periodo di vibrazione T 0,1 s. Se si adottano dispositivi di vincolo flessibili i
collegamenti di servizio dellimpianto dovranno essere flessibili e non dovranno far parte del meccanismo di vincolo.
Impianti a gas dimensionati per un consumo superiore ai 50 m3/h dovranno essere dotati di valvole per linterruzione
automatica della distribuzione in caso di terremoto. I tubi per la fornitura del gas, al passaggio dal terreno alledificio,
dovranno essere progettati per sopportare senza rotture i massimi spostamenti relativi edificio-terreno dovuti allazione
sismica di progetto.
I corpi illuminanti dovranno essere dotati di dispositivi di sostegno tali da impedirne il distacco in caso di terremoto; in
particolare, se montati su controsoffitti sospesi, dovranno essere efficacemente ancorati ai sostegni longitudinali o
trasversali del controsoffitto e non direttamente ad esso.
Comportamento delle strutture in c.a. in zona sismica Pagina 155/161
Si noti inoltre che rappresenterebbe linverso del moltiplicatore critico del carico assiale P:
P
dr
k
Condizione di equilibrio indifferente:
Pcr d r Vh 1 P Pd r
h = kd r = V Pcr = = = =
h dr mcr Pcr Vh
a)
Poich le sollecitazioni del 2 ordine possono essere ottenute, in modo approssimato, moltiplicando le sollecitazioni del 1
ordine per 1/(1-1/mcr), risulta spiegata la prescrizione dellOrdinanza per <0,2.
Per 0,2<<0,3 lOrdinanza 3431 e lEurocodice 8 prescrivono lanalisi del 2 ordine senza per dare indicazioni sulla sua
esecuzione. Una possibilit consiste nelleseguire una analisi a spettro di risposta (o unanalisi statica equivalente),
eseguita tenendo conto degli effetti del 2 ordine dovuti alle azioni assiali P effettive, ed utilizzando lo spettro elastico. I
risultati di tale procedura non sono necessariamente realistici. Per 0,2<<0,3 sarebbe quindi corretta solo lanalisi
dinamica non lineare!
Si ritiene quindi generalmente pi semplice ed opportuno limitare a 0,2.
Comportamento delle strutture in c.a. in zona sismica Pagina 157/161
da evitare la formazione di cerniere plastiche nei pali di fondazione. Qualora non fosse possibile escluderne la
formazione, le corrispondenti sezioni devono essere progettate per un comportamento duttile e opportunamente confinate.
L'armatura perimetrale di confinamento dei pali di fondazione, di diametro non inferiore a 8 mm, deve essere costituita da
spirale continua per tutti i tratti interessati da potenziali cerniere plastiche. In tali tratti, assunti di dimensione almeno pari
a 3 volte il diametro, e comunque per uno sviluppo, a partire dalla testa del palo, di almeno 10 diametri, l'armatura
longitudinale deve avere area non inferiore all1% di quella del calcestruzzo.
11.1 Collegamenti orizzontali tra fondazioni
Si deve tenere conto della presenza di spostamenti relativi del terreno di fondazione sul piano orizzontale e dei possibili
effetti da essi indotti nella sovrastruttura.
Il requisito si ritiene soddisfatto se le strutture di fondazione sono collegate tra loro da un reticolo di travi, o da una piastra
dimensionata in modo adeguato, in grado di assorbire le forze assiali conseguenti. In assenza di valutazioni pi accurate,
si possono conservativamente assumere le seguenti azioni assiali:
0,3 Nsd amax /g per il profilo stratigrafico di tipo B
0,4 Nsd amax /g per il profilo stratigrafico di tipo C
0,6 Nsd amax /g per il profilo stratigrafico di tipo D
dove Nsd il valore medio delle forze verticali agenti sugli elementi collegati, e amax laccelerazione orizzontale massima
attesa al sito.
In assenza di analisi specifiche della risposta sismica locale laccelerazione massima attesa al sito pu essere valutata con
la relazione: amax = agS in cui S il coefficiente che comprende leffetto dellamplificazione stratigrafica (SS) e
dellamplificazione topografica (ST), e ag laccelerazione orizzontale massima su sito di riferimento rigido.
Comportamento delle strutture in c.a. in zona sismica Pagina 161/161
Ai fini dellapplicazione delle precedenti relazioni, il profilo stratigrafico di tipo E assimilato a quello di tipo C se i
terreni posti sul substrato di riferimento sono mediamente addensati (terreni a grana grossa) o mediamente consistenti
(terreni a grana fina) e a quello di tipo D se i terreni posti su substrato di riferimento sono scarsamente addensati (terreni a
grana grossa) o scarsamente consistenti (terreni a grana fina).
Il collegamento tra le strutture di fondazione non necessario per profili stratigrafici di tipo A e per siti ricadenti in zona
4.
Travi o piastre di piano possono essere assimilate a elementi di collegamento se realizzate ad una distanza minore o
uguale a 1 m dallintradosso degli elementi di fondazione superficiali o dalla testa dei pali.