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Garrett Johnson
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Il problema dunque il decidersi quale parola vera, quale da vita e pertanto e da obbedire: la
parola di Dio o la parola del serpente che conferma la parola della donna. La donna lo risolve
facendo ascolto alla seconda; obbedisce alleco di s nella parola del serpente e disobbedisce la
parola di Dio. Luomo la segue.
Dopo cinque versi di discorso diretto, la donna mangia la conoscenza pseudo-divina del
serpente e poi lo mette in azione mangiando la frutta. Ci sono novi verbi di azioni di fila: vide,
prese, mangi, diede, mangio si aprirono, conobbero, intrecciarono, fecero. Da
la sensazione di una serie di azioni realizzate senza pausa e senza molto riflessioni, una
concatenazione di reazioni affrettate di fronte alle nuove conseguenze inaspettate.
Dopo la trasgressione scoprono il nuovo problema della loro nudit, cio la logica della autodifesa di fronte a un sospettato offensore (prima tra Dio e luomo, allora tra loro due). Entrambi
cercano di risolvere il problema con il nascondimento con le foglie di fico. Questo seguito dalla
entrata di Dio nella scena. Curioso il fatto che questi che non erano capace di ascoltare a Dio,
adesso ascoltano i suoi passi. In ogni caso, ancora una volta fanno ricorso al nascondimento.
In contrasto con lazione frenetica e controllata, entra Dio in scena per la prima volta. Viene
ritratto come uno che viene senza nessuno motivo in particolare: passeggiava. Non c nessun
indizio del Dio geloso despotico insinuato dal serpente. Il fatto che lo udirono manifesta una
certa distanza, cio Dio non era l a sorvegliare luomo.
Climax: vv. 9-13
Arriva il momento decisivo. Fino adesso si ha parlato di Dio e di ci che lui ha detto. Hanno
fatto di Dio e dei limiti che Lui aveva posto un oggetto plasmabili. Con le loro parole, il loro
respiro, hanno cercato di ricreare la verit. Ora Lui stesso parla.
La tensione duplice: Cosa far Dio? Sar il Dio geloso ritratto dal serpente? E poi come
risponderanno luomo e la donna? Essendo Dio, Dio gi sa cosa accaduto, ma con la sua
domanda sembra voler dare loro unaltra opportunit.
Ci che segue un interrogatorio di fronte a Dio giudice. In realt per questo il secondo
processo giuridico. Il primo caso era il limite posto da Dio. Avevamo la testimonianza del
serpente (3:1), linterrogatorio di esse dalla donna (v. 2-5) e poi la decisione-sentenza della
donna e delluomo (v. 6): dichiarano Dio colpevole di essere ingiusto e geloso. Adesso invece
abbiamo un giudizio del giudizio, un processo del processo. Il caso sempre il limite posto da
Dio (v. 1a). La testimonianza viene presentata nei versi (1b-7). Adesso segue linterrogatorio
delluomo e della donna da Dio che deve giudicare la capacit delluomo libero di giudicare.
La semplicit della prima domanda, Dove sei cui brevit trasmette una certa semplicit, una
trasparenza di intenzione e di significato, contrasta con la complicatezza della risposta
delluomo. Avrebbe bastato un sono qui. Lui invece racconta quattro esperienze in una sola
frase senza mai rispondere alla domanda precisa.
Sia luomo sia la donna entrambi dicono una parte della verit (La donna mi ha dato e Il
serpente mi ha ingannata) e finiscono il discorso con il fatto crudo: ho mangiato. Ma
attribuiscono la causa della loro obbedienza fuori di s (la donna e serpente).
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LA
CADUTA
Forse una storia (Genesi 2-3) in due scene. Difficile fare la distinzione, erano nudi
sembra incompleto.
Il serpente era la pi astuta di tutte le bestie selvatiche fatte dal Signore Dio.
Egli disse alla donna: E' vero che Dio ha detto: Non dovete mangiare di nessun
albero del giardino?.
Ambiguit: unaffermazione? O una domanda?
Perch parla dellastuzia: una caratteristica neutra, da vedere quindi alla fine
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come la dobbiamo ritenere. Un interlocutore formidabile, se non, non sarebbe
credibile.
Bestia selvatica condivida qualcosa con luomo, ma pi basso.
2 Rispose
la donna al serpente: Dei frutti degli alberi del giardino noi possiamo
mangiare,
3 ma del frutto dell'albero che sta in mezzo al giardino Dio ha detto: Non ne dovete
mangiare e non lo dovete toccare, altrimenti morirete.
Limite tra Dio e la creatura buono o male?
Utilizza Adonai.
6 Allora
la donna vide che l'albero era buono da mangiare, gradito agli occhi e
desiderabile per acquistare saggezza; prese del suo frutto e ne mangi, poi ne
diede anche al marito, che era con lei, e anch'egli ne mangi.
7 Allora
8 Poi
udirono il Signore Dio che passeggiava nel giardino alla brezza del giorno e
l'uomo con sua moglie si nascosero dal Signore Dio, in mezzo agli alberi del
giardino.
udito il tuo passo nel giardino: ho avuto paura, perch sono nudo,
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e mi sono nascosto.
11 Riprese:
Chi ti ha fatto sapere che eri nudo? Hai forse mangiato dell'albero di
cui ti avevo comandato di non mangiare?.
12 Rispose
13 Il Signore Dio disse alla donna: Che hai fatto?. Rispose la donna: Il serpente
mi ha ingannata e io ho mangiato.
15 Io
porr inimicizia tra te e la donna, tra la tua stirpe e la sua stirpe: questa ti
schiaccer la testa e tu le insidierai il calcagno.
16 Alla
17
All'uomo disse: Poich hai ascoltato la voce di tua moglie e hai mangiato
dell'albero, di cui ti avevo comandato: Non ne devi mangiare, maledetto sia il suolo
per causa tua! Con dolore ne trarrai il cibo per tutti i giorni della tua vita.
Signore Dio disse allora: Ecco l'uomo diventato come uno di noi, per la
conoscenza del bene e del male. Ora, egli non stenda pi la mano e non prenda
anche dell'albero della vita, ne mangi e viva sempre!.
23 Il
Signore Dio lo scacci dal giardino di Eden, perch lavorasse il suolo da dove
era stato tratto.
24 Scacci
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Struttura:
1-5: presupposti (Serpente Donna)
6-7: Donna e marito (Iniza dazione)
8-13 (Dio) Complicazione
Inizio 1b-5 c un dialogo: ogni parola importante.
1b-5
6-8: prospettiva esterna. Mangiare fare parte di un sommario.
9-13: dialogo.
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Struttura: 12-13