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Giornata di formazione
Bologna 25 novembre 2004
Validazione dei metodi e incertezza di misura nei laboratori di prova addetti al controllo di alimenti e bevande
Graziano Bonacchi
ARPAT
Agenzia regionale per la protezione ambientale della Toscana
Direzione generale- Articolazione funzionale sistema qualit
Via Nicola Porpora n.22 - 50144 FIRENZE
Tel. 055-3206476 Fax 055-3206410
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Giornata di formazione
Bologna 25 novembre 2004
Indice
1.
Introduzione
2.
3.
4.
Un po di statistica:formule e calcoli
4.1
4.2
4.3
4.4
5.
6.
7.
APPENDICE A
Stima dellincertezza nella determinazione di metalli nelle acque con tecnica FAAS e con
tecnica ICP/MS
2/27
1.
Introduzione
Da quando stata pubblicata , nel 2000, la norma ISO/IEC 17025:1999 Requisiti generali per la
competenza dei laboratori di prova e taratura, la stima dell incertezza di misura sembra esser
diventato il problema principale dei laboratori e dei loro clienti.
Pu essere peraltro segnalato che il punto 5.4.6 Stima dellincertezza di misura della norma
citata stato oggetto di un lungo dibattito1 che ha attraversato i lavori del gruppo tecnico
internazionale costituito, allinizio degli anni 90 , per unificare in un unico standard2 la norma
europea EN 45001:1989 con la linea guida ISO 25: , che trattano, entrambe, i criteri generali di
buon funzionamento dei laboratori.
Il dibattito sulle modalit di stima dellincertezza dei risultati delle prove chimiche, che la norma
non aveva il compito di definire3, ancora, per certi aspetti, aperto, anche se una lettura attenta del
documento EURACHEM/CITAC Guide: Quantifying Uncertainty in Analytical Measurement (
1 edizione 1995 , 2 edizione 20004), sia pure impostato secondo i principi metrologici generali (
Teorema del limite centrale e legge di propagazione delle incertezze) riportati nella ISO Guide to
the expression of Uncertainty in Measurement(1993)5,6, consente ai chimici di
pianificare
modelli sperimentali per la validazione dei metodi dai quali ricavare informazioni preziose per la
valutazione dell incertezza dei risultati ottenuti applicando quei metodi.
La Guida ISO GUM , ,recepita con la norma ENV 13005/20004, per quanto necessaria per la
comprensione delle problematiche di tipo metrologico ( bottom-up approach), per la stima
dellincertezza di misura, non fornisce ai chimici e ai biologi un modello direttamente riconducibile
alla loro esperienza ed alle caratteristiche del loro lavoro e risulta quindi difficile da applicare per
valutare le prestazioni dei metodi di prova7.
Per stimare lincertezza con lapproccio metrologico deve essere preliminarmente valutata la
sequenza completa delle operazioni necessarie per lesecuzione della prova ed attribuire ad ognuna
di esse la variabilit associata.
La ISO GUM, considera due fonti di incertezza:
quelle valutabili dallo scarto tipo di ripetibilit (categoria A)
quelle valutabili attraverso informazioni o stime di provenienza interna( incertezza di taratura ) o
esterna ( incertezza dei materiali di riferimento; incertezza di pesata ; incertezza di diluizione ecc)
(categoria B), e utilizza un modello matematico ,che descrive la relazione funzionale tra grandezze
da quantificare Y e le grandezze X effettivamente misurate (grandezze di ingresso)
Acc.Qual.Ass. 5;394;2000
La norma ISO 17025:2000 rappresenta adesso lunica norma di riferimento a livello internazionale . I lavori di
revisione della norma, previsti per adeguarne alcuni contenuti alla norma ISO 9001:2000, sono stati di recente
completati e la versione finale ISO/IEC 17025:2004 FDIS dovrebbe essere definitivamente approvata ad inizio 2005.
2
La norma
prescrive che I laboratori di prova devono avere e devono applicare procedure per stimare
lincertezza.In certi casi la natura dei metodi di prova pu escludere il calcolo dellincertezza di misura rigoroso e
valido da un punto di vista metrologico e statistico.In questi casi il laboratorio deve almeno tentare di identificare tutte
le componenti dellincertezza e fare una stima ragionevole, e deve garantire che lespressione del risultato non fornisca
unimpressione errata dellincertezza.Una stima ragionevole deve essere basata sulla conoscenza del metodo e sullo
scopo della misura e deve far uso, per esempio, delle esperienze precedenti e della validazione dei dati
4
La 2a Edizione stata tradotta nel 2003 a cura di Marina Patriarca et al. ( Rapporti ISTISAN 03/30)
5
La ISO Guide (ISO GUM) stata recepita prima come norma UNI CEI 9 :1997 e successivamente come norma UNI
CEI ENV 13005 :2000 , mantenendone inalterato il testo ed il titolo : Guida allespressione delincertezza di misura
6
William Horwitz in un lungo articolo apparso su Journal of AOAC International 81;785-794;1998 titolato:
Uncertainty-A Chemists View, polemizza sulla possibilit di applicare la GUM alle prove chimiche ; valuta
incomprensibili i contenuti della ISO e sospetta che sia stata estesa alle misure chimiche by default , senza riflettere
sulle implicazioni. Horwitz ritiene anche che la Guida EURACHEM/CITAC non possa produrre risultati utili.
7
Vedi prefazione alla traduzione italiana del documento EURACHEM/CITAC.
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y = f ( x1 , x 2 ,....xi ....x N )
uc ( y) =
N f ( x )
i 2
u
(
x
)
i =1
Nella maggior parte dei casi che interessano, i calcoli sono semplificabili, come risulta dai due
esempi:
y = x1 + x2 + x3
y=
x1.x2 .x3
x4
uc ( y ) = u 2 ( x1 ) + u 2 ( x2 ) + u 2 ( x3 )
u&c ( y ) =
uc ( y )
u 2 (x1 ) u 2 ( x2 ) u 2 ( x3 ) u 2 ( x4 )
=
+
+
+
y
x1
x2
x3
x4
2.
Per comprendere bene cosa significa esprimere il risultato di una prova dichiarandone anche
lincertezza, necessario sapere in quale rapporto sta il parametro dellincertezza con quelli di :
precisione,
esattezza ,
accuratezza.
Il documento Linee Guida per la valutazione dei metodi analitici e per il calcolo dellincertezza di misura (L
Ballati; G.Bonacchi ; S.De Martin, P.Quaglino) predisposto dal Gruppo di lavoro APAT/ARPA/APPA
Accreditamento e Certificazione e pubblicato nel 2003 nella serie I Manuali di Arpa, contiene esempi di stima
dellincertezza che applicano gli insegnamenti del documento EURACHEM/CITAC.
9
La norma ISO 5725 , in tutte le 6 parti che la costituiscono, stata recepita, tradotta, come norma UNI ISO 5725:2004
10
Terminology-the key to understanding analytical science.Part.1: Accuracy, precision and uncertainty (AMCAnalytical Methods Committee/ Royal Society of Chemistry: AMC technical brief No13 sept.2003)
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Incertezza
Parametro associato al risultato di una misurazione o prova, che caratterizza la dispersione dei
valori ragionevolmente attribuibili al misurando. ( UNI CEI ENV 13005:2000; VIM :1993)11.
Precisione
Grado di accordo tra i risultati indipendenti ottenuti con un procedimento danalisi in condizioni
ben specificate.
(La precisione di un risultato singolo espressa come scarto aleatorio= differenza tra il risultato
della singola prova e la media dei risultati delle n prove)
Le condizioni sono individuate da alcuni fattori : metodo, materiale esaminato , laboratorio,
operatore, apparecchiatura, sua taratura , intervallo di tempo tra le prove.
Premesso che il metodo ed il materiale esaminato devono , in ogni caso, essere sempre gli stessi , si
possono avere, a seconda della variazione degli altri fattori, tre tipi di precisione:
Ripetibilit stretta o ripetibilit( Sr )=precisione ottenuta nelle condizioni in cui tutti i fattori sopra
indicati cono mantenuti costanti.
Ripetibilit intermedia ( SI ) o riproducibilit intermedia ( Long term repeatibility od anche
within reproducibility) = precisione ottenuta nelle condizioni in cui quattro fattori :operatore,
apparecchiatura e sua taratura, tempi di esecuzione variano con diverse modalit12.
Riproducibilit ( SR) = precisione ottenuta nelle condizioni in cui , oltre ai fattori sopra indicati,
varia anche il laboratorio. La riproducibilit stimabile soltanto da prove interlaboratorio.
Rimanendo allinterno del laboratorio quindi possibile stimare soltanto la ripetibilit intermedia o
la ripetibilit stretta .
In ogni caso ,la precisione di un metodo misura la dispersione dei risultati di prove ripetute
sullo stesso campione dovuta a fattori casuali
La distribuzione assunta di tipo normale o gaussiana e la dispersione random intorno al valore
medio misurato dallo scarto tipo di ripetibilit ( standard deviation) :
Esattezza =trueness ( Accuratezza della media)
Grado di accordo tra il valore medio ottenuto da una larga serie di risultati ed il valore di
riferimento accettato
Se il laboratorio ha eseguito, come opportuno fare, le n prove di ripetibilit su un materiale di
riferimento in cui noto il valore , presunto vero, dellanalita, la differenza tra la media dei valori
trovati ed il valore noto misura lesattezza del risultato , che viene espressa con il termine
scostamento ( Bias).
Lo scostamento fornisce una misura del recupero dellanalita dalla matrice.
Se il laboratorio esegue sullo stesso materiale di riferimento una successiva serie di n prove , certo
che trover dei valori diversi di scostamento.
In questo senso necessario tener conto anche di questa variabilit ( incertezza del recupero).
Accuratezza
Grado di accordo tra il risultato di una misurazione ed il valore di riferimento del misurando.
Il parametro dellaccuratezza nasce dal confronto tra il risultato ottenuto applicando il metodo per la
determinazione di un certo analita e il valore atteso per quell analita in quel campione.
Tanto pi un risultato accurato, tanto minore lerrore di misura, essendo lerrore di misura
(scarto) espressodalla differenza tra il valore vero ed il risultato della misura
11
La precedente definizione era: La stima che caratterizza il campo di valori entro cui giace il valore vero di un
misurando.(VIM :1984)
12
La ripetibilit intermedia rappresenta la Run to run precision : precisione riferibile alle condizioni in cui i
risultati di prova indipendenti sono ottenuti in separate sequenze di prove eseguite in condizioni di ripetibilit stretta ,
ma in tempi diversi e di solito ritarando le apparecchiature. Run to run precision corrisponde alla ripetibilit
intermedia definite da ISO 5725 e e si stima applicando correttamente il controllo interno di qualit routinario ( AMCAnalytical Methods Committee/ Royal Society of Chemistry: AMC technical brief No13 sept.2003)
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Poich una stima dellincertezza deve incorporare sia ci che conosciuto circa gli effetti
casuali ( scarti aleatori) sia che ci che noto circa le incertezze associate agli effetti sistematici
sul processo di misura ( variabilit degli scostamenti), una stima dellincertezza probabilmente il
modo pi appropriato per esprimere laccuratezza dei risultati10.
In altre parole, il laboratorio non pu valutare laccuratezza del risultato se non in grado di
stimarne lincertezza.
3.
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esattezza , per cui le n prove di verifica del metodo devono essere eseguite su un materiale di
riferimento a valore presunto vero e di cui si conosca lincertezza.
La Guida ISO/TS 21748 :2004(E) Guidance for the use of repeatibility, reproducibillity and
trueness estimates in measurement uncertainty estimation formula il risultato osservato di una
misura y ,con lequazione seguente14 :
y = + + B + e + ci xi'
Equazione 1
c x
'
i i
ci =
y
xi
= coefficiente di sensibilit
14
Tale impostazione sostanzialmente condivisa ; vedi : a) ISO 5725; b) M.Thompson, Analyst,2000,125,20202025 ; c) M.Thompson et al. Harmonized Guidelines for single-laboratory validaztion of methods of analysis
(IUPAC Technical Report) Pure Appl Chem 74;835-855; 2002; d) CITAC/EURACHEM Guide to Quality in Analytical
Chemistry(2002); N .Bottazzini, Vari Corsi UNICHIM:
15
Il Gruppo di lavoro CEN/BT/WG122 costituito dal Technical Bureau del CEN ha concluso lincarico ricevuto di
implementare il concetto di incertezza negli Standards europei con queste raccomandazioni:
- Ogni nuovo standard europeo che includa un metodo di misura o un metodo di prova che forniscano risultati
quantitativi, deve riportare il dato dellincertezza di misura. Un processo per valutare lincertezza o , se non
possibile,la precisione ( cio ripetibilit e riproducibilit) deve, di norma , essere incluso.La stessa politica
deve essere applicata alle norme soggette a revisione.
- Nel periodo transitorio, ossia fin quando le norme non saranno riviste per corredarle dei parametri
dellincertezza , i risultati di prova , a meno che leggi o norme non lo richiedano ,devono essere interpretati
senza tener conto dellincertezza nella valutazione del rispetto di limiti specificati .(AccQual..Ass 8;579580;2003)
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2 r2
L +
2
n
+ u 2 + 2 + S r + c 2 u 2
U e = t u 2 +
L m i i
p
Equazione 2
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2 r2
L +
= varianza della media delle medie dei risultati ottenuti nel collaborative trial
p
2 r2
L +
U e = t u 2 + M + u 2 + M2 + ci2 u i2
Equazione 2/1
p
U e t M t R
Equazione 2/2
Rimane tuttavia da considerare la stima dellesattezza dei risultati del laboratorio e lincertezza
della stima stessa. ( vedi punti 6 e 7 della presente relazione)
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4
Un po di statistica : formule e calcoli
La statistica necessaria tutto sommato semplice ed i calcoli possono essere gestiti facilmente da
programmi Excel16 , ma i risultati che se ne ricavano devono essere considerati filtrati dal good
thinking del chimico, oltre che assicurati dalla sua onest professionale.
Deve essere , prima di tutto, messo in evidenza che la corretta stima dellincertezza ( e di tutte le
performance del metodo) deve essere garantita da programmi di controllo ed assicurazione della
qualit delle prestazioni di laboratorio ( Quality Assurance and Quality Control Programs) sia
nella fase di validazione o di verifica del metodo, sia nella fase della sua applicazione routinaria.
Il controllo delle condizioni ambientali; la manutenzione e taratura delle apparecchiature, il
controllo e la gestione dei reattivi, con particolare attenzione per i materiali di riferimento(
certificati o non), e, soprattutto, la garanzia della capacit degli operatori impiegati nella prova,
costituiscono presupposti irrinunciabili, il cui rispetto deve essere pianificato e documentato.
4.1
Lo scarto tipo di ripetibilit
Qualunque sia il modello scelto dal laboratorio per stimare lincertezza( Top down o Bottomup approach) il primo passo pianificare lo studio di ripetibilit, che pu impegnare molte risorse
e deve quindi essere impostato correttamente.
Lo studio dovrebbe essere tale da coprire tutto il campo di applicazione del metodo o, quantomeno
il suo intervallo di misura.
Per coprire il campo di misura , il laboratorio dovrebbe impegnarsi a stimare almeno tre livelli ,
distribuiti in un intervallo che deve ricomprendere il valore del limite di legge , se previsto, o della
specifica contrattuale definita con il cliente.
Per coprire il campo di applicazione , il laboratorio dovrebbe estendere lo studio a pi matrici , se
previste.
La presente nota si confronta soltanto sullo studio ad un livello e non considera leffetto matrice.
Lo studio di ripetibilit dovrebbe essere eseguito utilizzando un materiale di riferimento a valore
noto(possibilmente certificato da un produttore accreditato) che abbia caratteristiche di matrice
identiche o simili a quelle dei campioni di prova e che , naturalmente, contenga lanalita ad un
livello di interesse per il laboratorio.
In questo modo , il laboratorio, dispone di una prima valutazione dellesattezza del risultato , anche
se non in condizione di sapere quanto della differenza tra la media dei valori trovati ed il valore di
riferimento dipende dallo scostamento del metodo o del laboratorio17.
Il numero n di prove da eseguire sul materiale di riferimento deciso in funzione dell interesse
del laboratorio ad avere un risultato pi o meno predittivo rispetto al valore target di precisione
che il metodo si impegna a garantire ; la scelta del numero di repliche condizionata , molto
spesso, anche dalla complessit del metodo18.
La statistica suggerisce di non eseguire meno di 7 prove replicate19 e valuta anche che non utile
eseguire pi di 20 replicati: il compromesso raccomandato n= 10-12 prove20.
La distribuzione dei risultati deve essere di tipo normale o gaussiana e la dispersione random
intorno al valore medio misurato dallo scarto tipo di ripetibilit ( standard deviation) :
(X
n
Sr =
i =1
X)
n 1
X=
X
i =1
16
Quasi tutti i calcoli , richiamati in questa nota, sono gestiti da Moduli statistici preparati da ARPAT , distribuiti con
la documentazione nel corso della iniziativa di Ancona ( Ottobre 2003) e disponibili in rete.
17
ISO 5725-1 Punto 5
18
Metodi di difficile esecuzione comportano tempi e costi tali da non consentire un grosso numero di repliche.
19
Vedi ,ad esempio, EURACHEM/CITAC Guide punti 8.3.3 e 8.3.4
20
Vedi,ad esempio, Linea Guida SINAL DT-0002 Rev1, al punto 4.
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Il laboratorio deve disporre,naturalmente, di tests statistici per la verifica della normalit della
distribuzione dei dati (ad esempio :test di Shapiro-Wilks) e per il controllo delleventuale presenza
di dati anomali (ad esempio: Tests di Dixon; Grubbs; Huber)
Tutte le operazioni relative alla composizione dei diversi contributi delle incertezze ( Legge di
propagazione degli errori) devono essere effettuate sommando le varianze e non gli scarti tipo.
(X
n
Vr = S r2 =
i =1
X)
n 1
Il numero di prove n che i laboratori eseguono per stimare lo scarto tipo rappresenta quindi solo un
campione, pi o meno rappresentativo, della intera popolazione di prove che potrebbero essere
fatte.
Se il numero di prove fatte fosse infinito ed il risultato ottenuto fosse esatto, il valore medio
corrisponderebbe al valore vero e ogni singolo risultato sarebbe ricompresso nellintervallo di
con una probabilit del 68 % e 2 con una probabilit del 95% circa.
Il rapporto tra lo scarto tipo Sr stimato dal laboratorio,con le n prove e r ,stabilito con le infinite
prove, si avvicina tanto pi ad 1, quanto pi alto il numero n ( gradi di libert =n-1) delle prove
eseguite dal laboratorio sul campione.
Il livello di compromesso prima riportato ( n= 10-12 ; compreso tra 7 e 20) spiegato dallesame
della tabella 1.
Tabella 1
Gradi di libert
=n-1
A
1
2
6
9
11
20
30
0,0316
0,160
0,454
0,548
0,589
0,692
0,748
r
r
2,241
1,921
1,551
1,480
1,412
1,307
1,251
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Appare evidente che lo scarto tipo ottenuto dalla ripetizione di n=10 prove ripetute consente una
predizione inferiore, che gestita con il t di Student e pu essere rappresentata dallo allargamento
della curva di Gauss.
Lintervallo di confidenza, al 95% di fiducia, della media dei 10 risultati espresso dalla relazione:
Risultato = X 2,22
S r (n =10 )
10
di Student)
Se il laboratorio mantiene sotto controllo statistico le prestazione del metodo ( carte di controllo),
in grado di garantire che:
la differenza tra due risultati ottenuti in condizioni di ripetibilit risulter inferiore od uguale
al limite di ripetibilit : = r = X 2 X 1 2,22 xS r (n =10 ) 2 ;
il risultato ottenuto, ad esempio
S r (n =10 )
X 2,22
3
Se il laboratorio non disponesse del valore stimato di scarto tipo di ripetibilit ottenuto con n=10
prove al momento della verifica iniziale ed eseguisse, in routine, una prova in triplo il risultato
S r ( n =3 )
con 4,3 = t di Student per n=3 prove
sarebbe molto meno preciso X 4,3
3
Lo sforzo fatto per appropriarsi, durante lo studio di validazione, di un valore sufficientemente
corretto ( predittivo) di scarto tipo di ripetibilit ( n=10-12 ) e di mantenerlo sotto controllo
statistico ( usando carte di controllo del Range) consente quindi al laboratorio di esprimere
risultati molto pi precisi.21 Euno sforzo ben remunerato!.
4.2
Lo scarto tipo di riproducibilit
La stima della precisione in condizioni di riproducibilit (i risultati sono ottenuti con lo stesso
metodo, sullo stesso campione, in laboratori diversi , con diversi operatori e diverse
apparecchiature , in diverse condizioni di taratura ) fornisce il contributo pi importante alla stima
incertezza, se le prove sono eseguite su un materiale di riferimento certificato , del quale si conosca
anche lincertezza ed il circuito interlaboratorio organizzato da un provider affidabile , magari,
accreditato22.
Lo scarto tipo di riproducibilit R ricavato dallo scarto tipo di ripetibilit dei p laboratori
partecipanti e dallo scarto tipo interlaboratorio L, che a sua volta ricavato dallo scarto tipo delle
medieM dei risultati ottenuti nelle n prove ripetute dai singoli laboratori:
= +
2
R
2
M
2
L
p
1
=
Xj X
( p 1) j =1
r2
2
r
2
L
2
M
r2 =
R2 = M2 +
n 1 2
r
n
S
j =1
2
j
21
Una delle differenze pi importanti tra il lavoro dei chimici e quello dei biologi consiste nel fatto che le prove di
tipo microbiologico, per loro natura, non consentono di immagazzinare il dato di scarto tipo di ripetibilit e di
spenderlo nella routine delle singole prove. La Relazione del dott. Lido Ballati dar conto di questa differenza.
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Ai laboratori che partecipano ai circuiti richiesto23 di eseguire n prove sul campione ed i loro
risultati sono valutati sia per la loro precisione che per la loro esattezza.
Anche per quanto riguarda la stima dello scarto tipo di riproducibilit, la statistica insegna che essa
pi corretta ( predittiva) in funzione del numero p di laboratori partecipanti , del numero n di
prove eseguite da ciascun laboratorio ed anche del rapporto tra scarto tipo di riproducibilit e di
ripetibilit ( Tabella 2) :
< + A ossia
AR
n=4
n=2
=5
n=3
n=4
0,57
0,38
0,26
0,21
0,68
0,45
0,31
0,25
0,67
0,45
0,31
0,25
1 A <
< 1+ A
0,67
0,45
0,31
0,25
R
r
Il numero p dei laboratori partecipanti dovrebbe essere compreso tra 8 e 15 ed inoltre se >2
, come spesso accade24 , la predittivit non aumenta significativamente aumentando il numero n
di prove.
22
I MODULI STATISTICI ARPAT 20 ( o 50) sono impostati per fornire tutte le informazioni relative alla gestione
statistica dei risultati dei circuiti interlaboratorio.
23
Il Servizio di metrologia ambientale APAT , diretto dalla dott.ssa Maria Belli, sta prediponendo i Protocolli
sperimentali che definiscono le condizioni di partecipazione ai circuiti e i criteri di valutazione dei risultati.
24
ISO 5725 1 Punto 6.3.4.
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Le figure seguenti danno una rappresentazione grafica efficace del significato delle formule
pag 14 di 27
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4.3
I laboratori non hanno , in grandissima maggioranza, il compito di validare nuovi metodi di prova ,
bens di applicare metodi normalizzati, emessi da organismi specializzati ( UNI ; ISO ecc)
Un metodo di prova normalizzato dovrebbe essere gi validato ; e quindi dovrebbe riportare i
dati della precisione ( scarto tipo di ripetibilit e di riproducibilit), della esattezza e dellincertezza
, a vari livelli rappresentativi del campo di misura e di applicazione del metodo stesso.
Al laboratorio che decide ( o deve) applicare quel metodo , dovrebbe restare il compito di verificare
la propria capacit di applicarlo garantendone le prestazioni dichiarate, e , se necessario, dovrebbe
dimostrare che le eventuali modifiche introdotte nella procedura non alterano le prestazioni stesse.
I metodi normalizzati difficilmente, purtroppo, riportano i parametri di validazione e , anche
quando lo fanno, essi sono poco documentati o sono basati su circuiti interlaboratorio non recenti.
La situazione destinata a modificarsi positivamente dopo il Gruppo di lavoro CEN/BT/WG122
costituito dal Technical Bureau del CEN ha concluso lincarico ricevuto15 di implementare il
concetto di incertezza negli Standards europei con questa raccomandazione:
- Ogni nuovo standard europeo che includa un metodo di misura o un metodo di prova che
forniscano risultati quantitativi, deve riportare il dato dellincertezza di misura. Un
processo per valutare lincertezza o , se non possibile,la precisione ( cio ripetibilit e
riproducibilit) deve, di norma , essere incluso.La stessa politica deve essere applicata alle
norme soggette a revisione.
Nel caso in cui il metodo normalizzato riporti i parametri di validazione, il laboratorio si confronta
con questi eseguendo n prove di ripetibilit stretta su un materiale di riferimento adeguato e
controllando che il rapporto tra la sua ripetibilit Sr e quella del metodo, assunta pari a r ,sia
coerente con quanto riportato in Tabella 1.
Se cos , il laboratorio si appropria del valore di scarto tipo di riproducibilit ed anzi pu
disaggregarlo nelle due parti che lo costituiscono: L e r, cominciando a costruirsi pezzi della
stima dellincertezza estesa, applicando la equazione 2 , riportata al punto 3 della presente relazione
Se il metodo esatto e il laboratorio ha eseguite le proprie prove di verifica con un materiale di
riferimento adeguato, che gli consente di controllare anche lesattezza dei suoi risultati ( vedi punto
5 della presente relazione), allora pu esprimere lincertezza del risultato singolo ( purch sia
allintorno del livello verificato) con la espressione:
Risultato = X 2 R
Se il laboratorio intende valorizzare il fatto di avere eseguito m prove replicate per diminuire
lincertezza del risultato , allora pu esprimere lincertezza cos:
Risultato = X 2 L2 +
S r2
m
Il laboratorio che applica un metodo normalizzato che non riporta i parametri di validazione , pu
appropriarsi del valore dello scarto tipo di riproducibilit o partecipando, con successo, ad un
circuito interlaboratorio( pianificato in modo tale che tutti i p laboratori partecipanti (p>8) effettuino
almeno due prove ed applichino, naturalmente lo stesso metodo sullo stesso campione) oppure
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R = 0,22c
R = 0,02c 0,8495
R = 0,02c 0,5
( Thompson)
(Horwitz)
( Thompson)
con c espresso come m/m.
25
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Le relazioni -in particolare quella di Horwitz- forniscono in genere valori di scarto tipo di
riproducibilit molto elevati ( Vedi tabelle in Appendice A)
Deve essere considerato tuttavia che lo stesso Horwitz valuta che il valore del scarto tipo ricavabile
dalla sua relazione Horwitz possa oscillare tra 0,5 e 2 volte il suo valore28.
Il laboratorio che confronta la sua ripetibilit con quella desumibile dallo scarto tipo della relazione
di Horwitz, dovrebbe tener conto di questo fatto e dovrebbe considerare anche poco predittivo
quanto indicato con Decreto 23 dicembre 2000 del Ministero della Sanit29, l dove considera che
il rapporto tra scarto tipo di ripetibilit del laboratorio e scarto tipo di riproducibilit di Horwitz sia
pari a 0,66 ( riferimento: determinazione delle aflatossine).
Tale rapporto di 0,66 stato probabilmente accettato e divulgato in base alla affermazione dello
stesso W.Horwitz : Within-laboratory variability is expected to be one-half to two-thirds the
among-laboratory variability30
Tale rapporto, in ogni caso, appare poco credibile, soprattutto tenendo conto del fatto che il
laboratorio sarebbe chiamato a confrontare il proprio scarto tipo di ripetibilit , calcolato con poche
prove con un valore di scarto tipo di riproducibilit Horwitz estrapolato da un numero molto alto di
dati.
Come conclusione a questo punto della Relazione ,vale la pena di riportare quanto afferma
S.Ellison:
Deve comunque essere tenuto presente che la riproducibilit senzaltro una misura di
precisione; essa informa inoltre sullincertezza dello scostamento del laboratorio, ma non copre lo
scostamento inerente al metodo n, in generale, gli effetti matrice. ( S.Ellison et al.; Analytical
Chemistry News &Features, 607A ;1997)
4.4
Ripetibilit intermedia
La stima della ripetibilit intermedia ( stesso campione , stesso metodo , tempi di esecuzione e/o
operatori diversi) rappresenta una modalit di grande interesse per la stima della incertezza.
Riportiamo di seguito alcuni riferimenti:
La ripetibilit intermedia ( long term standard deviation) di un serie di misure replicate (
almeno 7 e preferibilmente fino a 20) eseguite su un MRC per un periodo di tempo non inferiore a
tre mesi, fornisce una accettabile approssimazione della scarto tipo di riproducibilit31
Quando lo studio realizzato da un unico laboratorio, lo scarto tipo interlaboratorio L non pu
essere determinato direttamente. In molti casi sufficiente sostituire L con lo scarto tipo di
ripetibilit intermedia32
Generalmente, nellanalisi chimica, lo scarto tipo ottenuto , sotto condizioni di precisione
intermedia, pu essere due o tre volte quello ottenuto in condizioni di ripetibilit stretta. Esso non
dovrebbe , naturalmente , essere superiore allo scarto tipo di riproducibilit33
28
W.Horwitz et al.; Journ.A,O.A.C: 81;1257, 1998 A simple method for evaluating data from interlaboratory studies;
M.Thompson et al ; Analyst 1995: 120; 271-272 A Horwitz like function describes precision in proficiency test
29
Decreto Ministero23 dicembre 2000 ;Ministero della Sanit Recepimento della direttiva 98/53/CE della
Commissione che fissa i metodi per il prelievo dei campioni e metodi danalisi per il controllo ufficiale dei tenori
massimi di taluni contaminanti nei prodotti alimentari ( riguarda le aflatossine)
30
W.Horwitz et al. ;Anal.Chem.1997,69,789-790 A Heuristic derivation of the Horwitz curve.
31
V.Barwick et al; Applications of reference materials in analycal chemistry Published for Laboratory of the
Government Chemist :2001 ; vedi anche ISO Guide 33:2000(E) Punto 6.4.2.6
32
ISO Guide 33: 2000 Uses of reference materials
33
ISO 5725-3 Punto 09.
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n
g 1
Deve essere valutato dal laboratorio se la differenza tra scarto tipo riferibile alla dispersione dei
valori dovuta al fattore tempo e quello della ripetibilit stretta significativa ; nel caso non lo fosse
tutti i risultati sarebbero elaborati insieme e sarebbe stimata la dispersione intorno alla grande media
(ISO 5725 3 ;6)
Il laboratorio deve inoltre valutare con attenzione se considerare, nella stima della incertezza , oltre
al contributo stimabile con lo scarto tipo di ripetibilit intermedia, anche quello riferibile
allincertezza della curva di taratura.
In Appendice A sono riportati due esempi di stima dellincertezza dei risultati ottenuta utilizzando
lo scarto tipo di ripetibilit intermedia:
1 esempio : metalli in acque superficiali (MRC) determinati con tecnica ICP/MS
2 esempio : metalli in acqua di sorgente (MR) determinati con tecnica GFAAS.
In entrambi i casi sono state stata considerate le incertezze di taratura (retta per ICP/MS; parabola
per GFAAS) ; mentre sono state considerate trascurabili le incertezze dei materiali di riferimento.
Il grande interesse che il laboratorio deve avere per la stima iniziale ed il controllo successivo dello
scarto tipo di ripetibilit intermedia ( carte di controllo) , non consiste soltanto nel fatto che questo
parametro considerato adeguato per la stima dellincertezza, ma anche perch un efficace
strumento di controllo e di assicurazione della qualit dei dati.
Una sperimentazione particolare di ripetibilit , da eseguire in giorni diversi e che deve essere
gestita con grande precauzione, riguarda luso delle carte del Range applicato a campioni di prova
di routine, di cui non noto quindi il valore di concentrazione.
Il laboratorio pu essere interessato a gestire tali carte per tipologie di campioni che controlla in
routine ( esempio: acque di scarico; acque potabili ecc ) eseguendo periodicamente prove in doppio
in modo da controllare leffetto della variabilit dei livelli trovati sulla permanenza del dato di
scarto tipo stimato allinizio su un dato livello iniziale.
Se, come quasi sempre accade, il valore di scarto tipo varia con i diversi livelli, gli stessi possono
essere riuniti per gruppi, lelaborazione dei risultati pu essere ripetuta ed alla fine , nei casi
fortunati, pu essere stimata la ripetibilit ai diversi livelli e verificato il rapporto tra Sr e
concentrazione.
34
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N
R
i =1
2N
2
i
5.
Grado di accordo tra il valore medio ottenuto da una larga serie di risultati ed il valore di
riferimento accettato
Le modalit con cui si pu stimare l'esattezza della media dei risultati di un procedimento analitico
sono sostanzialmente due:
a) dal confronto con valori di riferimento
b) dal confronto con la media dei risultati ottenuti con altri metodi indipendenti e gi validati
X
S r2
2
SL +
+ u 2
m
t ; p =0,95
Equazione 3
Se il rapporto tale che il valore trovato inferiore a t critico considerato al 95% di probabilit (
ma possiamo semplificare dicendo che : se il rapporto inferiore a 2), allora il metodo considerato
esatto e non si introduce alcuna correzione nel calcolo del risultato; altrimenti il risultato dovrebbe
essere corretto.
Gli organismi internazionali sono concordi nel ritenere che se la differenza lo scostamento-non
significativa , il risultato non deve essere corretto; ma non sono tutti daccordo sul problema di
35
ILAC-G9: 1996 Guidelines for the selection and use of Certified Reference Materials
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inserire in ogni caso , nella stima dellincertezza, anche il contributo dellincertezza nella stima del
recupero36. Ci che dovrebbe risultare chiaro , nell applicare la verifica di significativit dello
scostamento , che il rapporto diventa tanto pi alto quanto pi alta la precisione del metodo (
ossia basso il denominatore nellEquazione3 !), con la conseguenza paradossale che un metodo
pu risultare esatto quando i risultati sono imprecisi e viceversa.
Questo dovrebbe dare evidenza ad un aspetto troppo spesso trascurato: il laboratorio ( o meglio
ancora il legislatore37) dovrebbe imporsi degli obiettivi di precisione e di esattezza- e quindi di
incertezza- e verificarne il rispetto .
Potr accadere che, nonostante che il rapporto di cui alla Equazione 3 segnali che il metodo
significativamente non esatto, tuttavia la differenza tra il valore medio trovato- magari si tratta del
valore medio calcolato al termine di uno studio di ripetibilit intermedia ed il valore di riferimento
sia inferiore al valore di accettabilit m predefinito :
X m
In questi casi lo scostamento sistematico non pu essere ritenuto inaccettabile (Vedi ISO 5725 6
Punto 8.5.2)
Caso b : Confronto con un metodo normalizzato
Il metodo da validare pu essere confrontato con un metodo normalizzato che dispone di dati di
scarto tipo di ripetibilit e di riproducibilit .
In questo caso, il laboratorio esegue sullo stesso campione due serie di prove na e nb , con il
metodo da validare e con quello normalizzato , ottenendo due valori medi e due valori di scarto
tipo sa e sb. Se i due valori di scarto tipo non risultano significativamente diversi ( test specifico
del fattore F di Fisher) tra loro e sono entrambi compatibili con lo scarto tipo del metodo
normalizzato allora il metodo interno pu essere considerato esatto se :
Xa Xb
S
1
1
+
n a nb
t ; p =0,95 con
S=
con t = valore della variabile di Student al livello di probabilit p( al 95%) e con n= gradi di
libert.
Da notare che, se lo scostamento non significativo, non occorre correggere i risultati del metodo
da validare, tuttavia nellincertezza del risultato occorre considerare anche il contributo
1
1
+
allincertezza dello scostamento espressa dal denominatore38: S
n a nb
Lo stesso approccio e la stessa statistica, considerati nel caso b, sono utilizzabili nei casi-frequentiin cui un laboratorio deve verificare che le variazioni introdotte ad un metodo normalizzato non
siano tali da modificarne significativamente le prestazioni.
36
Pure & Appl.Chem. Vol.71, No 2,pp 337-348 ,1999 Harmonised Guidelines for the use of recovery information in
analytical measurement ( Technical Report: IUPAC, ISO and AOAC INTERNATIONAL) Prepared for publication by
M.Thompson et al.
37
I segnali del legislatore cominciano ad arrivare: nel D.Lvo 31 ;2001 si richiede che la precisione e lesattezza siano
inferiori al 10% del valore trovato , allintorno del limite di legge.
38
Vedi Rapporto ISTISAN 03/30 Punto 7.7 : Stima dellincertezza utilizzando studi interni per lo sviluppo e la
validazione del metodo ( Traduzione del Documento EURACHEM/CITAC )
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6.
Trattamento dello scostamento (bias) del metodo di prova .
Come gi ripetutamente considerato nei punti precedenti, una delle questioni pi controverse
relative alla modalit di stima dellincertezza dei risultati , riguarda non tanto il come si stima
lincertezza dello scostamento, ma piuttosto se , e come , e quando inserire nel computo
dellincertezza totale il contributo dellincertezza dello scostamento.
Lestensore di questa nota non ha trovato niente di pi convincente , su questo argomento, di
quanto riportato in un articolo di W.Hasselbarth39 , apparso sulla rivista Accreditation and Quality
Assurance:
W.Hasselbarth esplicita con grande evidenza40 che , in ogni caso, sia che il recupero, ossia lo
scostamento, risulti significativo, sia che non risulti , lincertezza della stima di questa
significativit deve contribuire a comporre lincertezza totale del risultato, a prescindere dal fatto
che nella formula di calcolo sia stato introdotto il fattore di recupero (ossia la correzione per lo
scostamento) sia che non lo sia ( vedi schema seguente).Anzi, nel caso in cui il laboratorio decida di
non inserire nel calcolo del risultato il fattore di recupero , nonostante la significativit statistica
dello scostamento, lincertezza del risultato deve essere caricata addirittura del valore dello
scostamento stessoa , sommato ,naturalmente, quadraticamente agli altri fattori di incertezza.
S2
2
+ u (X rif )
n
In un articolo apparso di recente sulla stessa rivista (Accred.Qual.Assur.9;509-514; 2004),
significativamente titolato: Accounting for bias in measurement uncertainty estimation,
Hasselbarth riprende largomento e lo estende prendendo in considerazione la precisione stimata in
condizioni di ripetibilit intermermedia.
u (a ) =
39
Werner Hasselbarth ; Measurement uncertainty procedures revisited: Direct determination of uncertainty and bias
handling; Accred.Qual.Assur. 3:418-422; 1998.
40
Un approccio molto simile a quello di Hasselbarth proposto da una nutrita serie di pubblicazioni del Laboratory of
the Government Chemist (LGC); ad esempio : Vicki J. Barwick and Stephen L.R. Ellison Measurement uncertainty
: Approach to the evaluation of uncertanties associated with recovery Analyst,1999,124,981-990.
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7.
Stima dellincertezza utilizzando studi di ripetibilit intermedia.(Appendice A)
La difficolt, rappresentata nel corso della relazione , di disporre di metodi normalizzati corredati
dei parametri di validazione e di disporre di circuiti interlaboratorio adeguati, spinge a ricercare
soluzioni in house impostate su studi di ripetibilit intermedia ( vedi Punto 5).
In Appendice A sono riportati i risultati di due studi relativi alla determinazione di metalli nelle
acque, eseguiti nel corso degli ultimi mesi.
Il primo studio stato eseguito nel laboratorio di Publiacqua S.p.A. , ente gestore del ciclo
idrico integrato dell Ambito Territoriale Ottimale N3 Medio Valdarno (A.T.O 3) che gestisce il
controllo delle acque destinate alla potabilizzazione e delle acque potabili nellaria vasta di Firenze.
Pistoia, Prato,Arezzo.
Il secondo studio stato eseguito nel laboratorio del Dipartimento provinciale ARPAT di Arezzo.
Le tabelle in Appendice A riportano tutte le informazioni : i risultati ottenuti (che corrispondono ai
valori medi risultanti dalle prove ripetute in condizioni di ripetibilit intermedia); i metodi e le
tecniche analitiche impiegati; i materiali di riferimento utilizzati; le apparecchiature; il tipo di curva
di taratura utilizzata (la retta per Publiacqua S.p.A.; la parabola per il Dipartimento ARPAT di
Arezzo)
Lesattezza dei risultati stata verificata per confronto con il valore del MRC nel caso di
Publiacque SpA e con i valori dei MR ottenuti per fortificazione di matrice, nel caso del
Dipartimento provinciale ARPAT di Arezzo. In tutti i casi lo scostamento risultato inferiore o
molto inferiore al 5% eccetto il caso della determinazione del Cadmio nellacqua di sorgente
fortificata ad 1g/L, in cui lo scostamento risulta +17%.
Lincertezza stata , in entrambi i casi studiati, stimata componendo quadraticamente lo scarto tipo
di ripetibilit intermedia con lincertezza di taratura, stimata con le equazioni riportate nelle norme
ISO 41.
I valori trovati sono stati confrontati con quelli ottenuti applicando le relazioni di Thompson e di
Horwith e, quando disponibili, con i risultati dei circuiti UNICHIM .
Interessante notare che lincertezza estesa stimata dal laboratorio di Publiacqua SpA risulta coerente
con il dato di incertezza estesa riportata dal certificato del MRC , mentre risulta molto inferiore a
quella stimata con la relazione di Horwitz ( ed anche con quella di Thompson).
Nel caso del laboratorio ARPAT di Arezzo , di grande interesse osservare che i valori di
incertezza estesa stimati con lo studio di ripetibilit intermedia sono coerenti con quelli riportati
nella recentissima norma UNI EN ISO 15586:2004 Determinazione di elementi in traccia
mediante spettrometria di asssorbimento atomico con fornetto di grafite.
Nel caso dello studio di Arezzo, i valori stimati di incertezza sono molto pi bassi di quelli calcolati
interpolando i dati di scarto tipo di riproducibilit ottenuti nei Circuiti UNICHIM ( sono stati
elaborati i dati UNICHIM ottenuti con tecnica GFAAS) e di quelli calcolati con le relazioni di
Thompson ed Horwitz .
Pu inoltre essere osservato che il contributo dellincertezza di taratura , nella stima della incertezza
composta , molto poco significativo usando linterpolazione della parabola e la tecnica GFAAS (
ARPAT Arezzo ) e poco significativo, eccetto il caso del Piombo a 4,1 g/L , usando
linterpolazione della retta e la tecnica ICP/MS ( Publiacqua S.p.A.)
Questo risultato probabilmente da riferire al fatto che sia il laboratorio di Publiacqua S.p.A. che
quello del Dipartimento ARPAT di Arezzo hanno costruito le loro curve con grande attenzione:su
almeno 5 livelli e con letture ripetute su ogni livello .
41
Le equazioni utilizzate per la stima dellincertezza di taratura sono riportate in ISO 8466-1:1990 per la retta e ISO
8466-2:2001 per la parabola.
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Deve essere, infine, ancora una volta segnalato che gli studi di ripetibilit intermedia consentono
una efficace verifica delle prestazioni del metodo, sia in fase di validazione iniziale, sia ,se
proseguiti nel tempo,nelle fasi di impiego routinario .
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APPENDICE A
Dati ARPAT ( Dipartimento provinciale di Arezzo)
Campione
Metodo
Tecnica
Apparecchiatura
Analita
Dati Interpolati
Concentr Circuiti
azioni
UNICHIM
(g/L)
r
2R
Ripetibilit Intermedia:
N prove in doppio
(settimane)
N
Relazione Relazione
Thompson Horwitz
R = 0,22C R = 0,02C 0,8495
Incertezza
Incertezz estesa
a
taratura
Sr
SI
uT
2R
2R
Ue = 2 SI2 +uT2
Cadmio
1
2,5
4
5
0.05
0.15
0.25
0.31
0.31
1.16
2.00
2.56
1.17
2.57
4.24
5.20
14
11
8
8
0.059
0.110
0.141
0.259
0.276
0.351
0.326
0.408
0.047
0.072
0.120
0.240
0.56
0.66
0.74
0.94
0.44
1.10
1.76
2.20
0.90
1.97
2.92
3.54
Rame
10
20
50
0.47
0.68
1.30
3.52
5.78
12.57
9.6
19.7
48.9
12
8
10
0.171
0.409
0.560
0.720
0.807
1.569
0.100
0.140
0.200
1.45
1.63
3.15
4.40
8.80
22.00
6.40
11.52
25.10
Piombo
20
40
50
0.76
1.82
2.35
7.08
17.56
22.80
20.3
41.7
48.6
12
10
8
0.374
1.063
1.580
0.710
2.350
2.956
0.040
0.080
0.100
1.42
4.70
5.91
8.80
20.20
20.50
11.52
20.76
25.10
Nichel
25
45
50
0.75
1.14
1.24
5.84
10.73
11.95
24.4
46.2
49.7
10
8
10
0.528
0.650
1.024
1.080
1.560
1.937
0.350
0.585
0.800
2.26
3.51
4.01
11.00
19.80
22.00
13.92
22.94
25.10
Dati
Concentr Interpolati
azioni
Circuiti
UNICHIM
(g/L)
r
2R
Ripetibilit Intermedia:
N prove in doppio
(settimane)
Sr
Incertezza
Incertezz estesa
a
taratura
SI
uT
2R
Ue = 2 SI2 +uT2
Cadmio
2,5
0.15
1.16
2.57
11
0.110
0.351
0.072
0.66
2,7
0,051
0,57
Rame
20
0.68
5.78
19.7
0.409
0.807
0.140
1.63
22,5
0,855
2,52
Piombo
40
50
1.82
2.35
17.56
22.80
41.7
48.6
10
8
1.063
1.580
2.350
2.956
0.080
0.100
4.70
5.91
45
0,810
7,92
Nichel
50
1.24
11.95
49.7
10
1.024
1.937
0.800
4.01
54
1,08
9,50
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Metodo :
Tecnica :
Apparecchiatura:
Analita
Ripetibilit intermedia :
N prove in doppio
( 5 mesi)
MRC
2R()
Cadmio
1,3
Rame
Incertezza
taratura
Incertezza
estesa
Relazione
Thompson
R = 0,22C
Relazione
Horwitz
R = 0,02C 0,8495
Sr
SI
uT
U e = 2 S I2 + u T2
2R
2R
0,41
X
medio
1,29
22
0,037
0,113
0,098
0,30
0,572
1.12
6,2
1,6
6,58
22
0,12
0,64
0,33
1,44
2,73
4.26
Nichel
11,1
1,61
10,95
24
0,17
0,55
0,18
1,15
4,88
6.98
Piombo
4,1
0,94
3,81
20
0,067
0,30
0,30
0,85
1,80
3.00
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Ripetibilit intermedia nel tempo con prova in doppio eseguita ogni giorno
(riepilogo dati elaborati)
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